Bollettino_Salesiano_195503


Bollettino_Salesiano_195503



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BOLLETTINO
SALESIANO
A. LXXIX · N. 3
FEBBRAIO 1955

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ili
rrJperti11a
Un'is1antanea della danza popolare aragonese, eseaulta a Valdocco In onore di San Domenico Savio.
l,'all,:griil che sori.e daJ cuure io grazia è l'ekrn=to e,s.-nzialc, della ,·ii.i s.tlcsiana.
s. Vile di N. Gesù Cristo e Neotestamentaria
ANDRl -\\~OPOU L.
Il mistero di Gesù.
i:el/t' lt>llei-r ,li S Pinr(I, Voi. in-8 di pag. J!!S.
L. -1-00
8A.RBF.T Dott. PIETRO, Chirurgo di Parigi.
Le cinque piaghe di Cristo.
8t11di1J 11m11umim ,. ,perilllft1tat,, <llt ,iati ,/fl/n
Smdone. Volume in-8 di pag. 40 e 1 5 13' ole
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La vita di Gesù narrata ai giovani.
\\'olume m-16 di pag, 290 illustr.ire. L. 340
FELDER ILA~O.
Gesù di Nazareth.
S111dio cri•tolog,o,. Traduzione .1u1orizza1a ,lai
redesco. Voi. in-8 di pa.l(. \\'111-310. L. 450
f'ILUON L. CLAUDIO.
N. S. Gesù Cristo secondo i Vangeli.
Traduzione autorizzata ddlu 7· ediz. lran-
t•e,,e per cur.1 del f>ac. Prof. C. SALA. 7° mi-
gha10. \\ 'ol. in-16 di p:u;i. 4-1-4 ili. L. 525
FoR.--...Aru \\'1ro, Abate.
DELLA VITA DI GESÙ CRISTO
Due YOI. in-8 di compi. pag. 1358. L. 3000
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VITA DI N. S. GESÙ CRISTO
Tra<luz. italiana a cura Jel P. A. Or.un.:...
4• edizione con introduzwne ~ul , alore
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illusirnti in-8 di pag. 436 caduno. Prez7,o
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GESÙ
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GESÙ DI NAZARETH
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pag:, 496, illustnito con 30 1111 ol<.' I110.-i lt!.,to
in rotocalco e 8 1m·ol.- a colori riprodone
tl;i <'llpolavnri d,·lla p11 tura italiana e: con
ultrc 200 diseL!n; odtLinali a 4- ~o1ori dc:i
p1ll<1ri LtTIA'.SlO BAIHOLI e ORJ'EO Tlll'l-'I.
1.-el,!arurn in piena tela con titolo in uro e
cus;roJja oinomrra,
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L;i stessa opc:ra è pure statnpatu in ionnato
faso~ahik e 1n due , 11l11111i ù1 ~umplc;;,i,·e
pa~•ne 1o.µ.
L. qoo
:\\lEZZAC,\\SA :-\\ac. G-1ArO!l-lO.
\\'ITA DI GESÙ CRISTO
Flegante n>lumc in"X cuu illu,t,.,zinni a
piena pau:ina fuun testo ~ urt1..,til.-a t."ttJ"lTtn1a
.i c11)ori. Pag. 500.
L. 1200
RIC'<.'IOTTI GIUSF.PPJ,:.,
VITA DI GESÙ CRISTO
,\\l.igmfico ,·nl. in-H ~rande di pag. hoo con
ili. nd tesrn e 3 mvole fuori testo L. 2200
s. 'l'LRRONE Ll'IGI, S.
Iesu redemptor mundi.
1·;1,1 bret'I', pqpo/11n•, di..·,,fa. \\ olumc in-16,
lel{arurn carton~ta di pag. 180 con .irustiche
illustnizioni fuori Lesto.
L. 200
\\YJUAM F'. M.
La vita di Gesù nel paese e nel po-
polo d'Israele.
\\'u)ume in-8 ili pag. n-520 con 33 lotogrntìc
dei luoghi di Palestina e z caTtinc. L. 750
j}e,t, o.-t-di~o,i,i, rii·o~,:ersi alla Sede Cmtra/e della
SOCIETA EDITRICE I\\JTERNAZIONALE
Corso Regina Margherit.1, 176- TORINO (725)- Conto corrente postale 2 1171
Per le spese di ~pedizione ag11iun!(crc ai preni segnati il .10•0

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IL 001\\lO
pt.u'
l1 venerato Rettor Maggiore
con la " Strenna " di que-
st'anno h.a fatto alla fami-
glia Sales'ana un dono di
inestimabile pregio: ci h.o
donato San Domenico Savio,
il suo esempio, il suo mes-
saggio. L'h.a donato ai gio-
varu, affinchè additi loro
la via della virtu che sale
lino alla periezione e alla
gloria della santita. L'ha do•
nato ai genitori e agli edu-
catori perchè loro additi
la sapiente pedagogia di
S. Giovanni Bosco, quella
pedagogia della cui bontà
é testimone il Ragazzo santo.
Tre volontà che collaborano.
Quante mamme hanno invidiato a .Mamma Assunta Goretti la felicità di vedere la propria
creatura esaltata alla gloria dei Santi, presentatll come ideale di vita a tutta la gioventù!
Quanti genitori hanno fìs~ato, ton occhio indagatore dell'a, venire, il volto ancora angelico dei
loro piccoli, nei giorni <lei trionfo di Doménico Savio! Nella mente e nel cuore <li ogni babbo e
di ogni mamma, non solo, ma anche di ogni rag,1zzo e Ji ogni ragazza, la visione cli questi
Jue Santi fanciulli ha fatto passare la nostalgia, il rimpianto, l'ammirazione, forse la certezza in-
' itante, di una possibilità quasi a portata di mano.
Proprio cosl. Quanta santità può sbocciare nelle famiglie nostre! Santità di bimbi huoni, di
ragaz7.i virtuosi, di adolescenti fiorenti di gioia fatta di purezza, di giovani cristiani capaci <li
assumere oramai le proprie responsabilità a servizio della società, senza neppure escludere gradi
<li santità degni di essere portati come esempi alla Chiesa uniYcrsalc.
Ma questo non si può ottenere se non con la collahorazionc di tre libere volontà. Prima la
libera volontà d.i Dio, donatore del tesoro iniziale di natura e di Grazia. Poi la buona volontà
dell'interessato, più abbondante e più diffusa di quanto di solito si pensa. E finalmente la buona
volontà degli educatori, primi fra questi i genitori.
Le rovine e i fallimenti dipendono in grandissima parte dalla mancanza di quest'ultima, e
più da quello che i genitori e gli educatori non sanno o non vogliono fare per la cura delle loro
creature, che non da quello che essi facciano di male. l\\1a ciò non toglie che la loro azione sia
decisiva.
Famiglia cristiana, pianta buona.
San Domenico Savio &. frutto di una educazione incominciata per tempo.
Fino a qualche anno fa si pensava che la formazione di un giovane potesse incominciare o
assumere orientamenti nuovi a qualunque età. Oggi si è molto piLt realisti. ~on si negano le
potenti risorse della natura e della Grazia, che in condizioni e<::cezionali dànno esempi di con-
\\'ersioni e ricuperi meravigliosi. :Vla l'eccezionale non avviene ogni giorno, e m:ssuno lo può pre-
tendere per il caso proprio. Oggi !'esperienza e l'osservazione scientifica dicono che i momenti
decisivi dell'orientamento d'una vita incominci:µio nei primissimi anni, aitzi addirittura prima ancora
che sia sbocciata la nuova vita.
-41

1.4 Page 4

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Quando i genitori del Savio formarono la loro famiglia cnst,ana, fisicamente sana, moral-
mente hcn <lotata di virtì1 naturali e soprannaturali, religiosamente ricca di Fe<le, di Rperanza
di Carità, di pralica cristiana, allora incomincio ropera di formazione umana e cristiana del pic-
colo Santo.
Così gran parte del destino di noi nomini si decide nella serietà con la quale si forma la fa-
miJ?lia in cui riceviamo la vita.
Le prime esperienze orienteranno per tutta l'esù;tenza, lasciando tracce indelebili.
II fanciullo che in famiglia trova abbandono, durezza, incomprensione, mancanza di affettò,
negligenza, che gli lasciano mancare ogni possibilità di csplic.ire le proprie progressive capacità;
che trova soltanto adulti e nessun fratellino con il quale pdssa più spontaneamente esprimersi;
che non puì> gridare, toccare, vedere, possedere, provare; il fanciullo insomma che nella sua
prima esperienza familiare non ha provato altro che limiti e proibizioni, fosse pure per amore di
un ordine eccessì,o, senza la libera ir.iziatirn che gli è necessaria come l'aria che respira,
questo fanciullo passerà tutta la sua vita come sotto una milie, 1edrà ne[ prossimo solo dei ne-
mici, incominciando dai genitori e da ogni autoi·ità, Dio compreso; sarà pessimista, vendicativo,
cmdde, cercherà nel vizio uno sfogo alla sua solitudine interiore ed esteriore.
Ugualmente il fanciullo che ha pro,·ato in famiglia una csperien.za di libertà sconfinata, che
ha visto accontentato o~ capriccio, ogni strillo, ogni sogno, che ha I isto tuLti schiavi della sua
volontà, che non ha quasi mai saputo che cosa fosse il limite, l'ordine, il sacrificio, l'adattamento
alle altrui esigenze, il rispetlo degli altrni diritti, anche 4uesto entrerà nella \\'Ìta con un p<.:ssimo
orientamento; sarà prepotente, crudele, spietato, falso, senza riconoscenza e senza riguardi; sof-
frirà moltissimo quando s·accorgerà che la ,ita a tutti prepara incomprensioni e a tuni impone
limiti e atlattamenti; soprattutto non app.rencrà ne la moralità nè la religione, anzi le sfuggirà
come portatrici <li un giogo ch'egli non fo per tempo abituato a portare.
L'unica preparazione buona per una vita <li bontà e <li vinì1, di felicità data e ricevuta,
è quella <li una famiglia che, per quanto è dipcso <la le.i, non ha mai lasciato mancare le con .
dizioni di libertà, di inìziati,·a, di cura, ùi appr0\\•az10nc, e soprattutto <li attività, alle quali
il fanciullo avm·a diritto; ma contemporaneamente non ha mai permesso o concesso nulla al di là
e: al <li fuori di 4udlo, sempre, fin dai primissimi giorni, tJuando ancora non si tratta, a che di
assi::comlarc il piru1to <lei ntonato.
Clima ideale per la .maturazione del frutto.
Ln un ambiente simile shoccian<> hen presto i primi 1.Jagliori della moralità e della religiosità.
Il bamb.ino che de,e ubbidire al papà e alla mamma, vede, prima con stupore, poi con cre-
scente comprensione e imitazione, che ~lb loro YOlta papà così grande e forte e saggio, che la
mamma cosl buona e: abile, si mettono ginocchioni e chinano il volto e parlano umili e rispet-
tosi dinanzi a Qualcuno pi11 grnnde e pii1 potente di loro, al quale essi pure devono ubbidire.
Dalla prima esperienw misteriosa della presenza di un essere misterioso e grande, intuito nel
S. E. Mons. Giuseppe Dell'Omo, Vescovo dJ Acqui, tr~ i Cooperatori salesiani rJ.cColti in sacro rJtùo neu·1sutu10 Santo Spirito.

1.5 Page 5

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Giovani vite giap_ponèsj consacrate a Ma:rì.1 Ausiliatrice pe:r I·a,~venirc cristiano dell'lmpe.1 o de.l So.J Levante
gc$tO dei genitori che s'inginoc.:chiano, nelle loro mani giunte, negli occhi che indicano il cielo, il
Crocifisso, la _\\ladonna, ecco le prime semplicissime spiegazioni, la prima rin:l::izione di Cesu
presente nel tabernacol(), poi l.t 1·ita di v.:~ù dal \\·angelo, le parabole, la morte e la resurrezione...
Poi più tardi la rivelazione del Creatore (l\\'famma .\\fargherita che al futuro formatore d1
Santi suggerisce l'abituale riferimento a Dio d'ogni cosa e d:ogni avvenimento), della perfe-
zione e dell'ordine che regna nell'opera di Dio, incominciando dalla propria persona, con il
rispetto del corpo e lo sviluppo ddla intellig'-"nza 1.: ddla volontà e delle mille ahilità che poco
per volta il fanciullo acquista.
Quando verra il tempo della Prima Comunione, del Catechismo, ddl..t frequenza alla chiesa, della
prnghiera pen;onale, il ragazzo non avrà che da proseguire lungo le , ie sulle quali la sua picc~la
personalitù è già felicemente incamminata.
L'esperienza dell'amore generoso e giusto dei gcniton gli servirà a trovare con facilità il moJo
di satire all'amore di Dio. Quando ogni sua gcnerosita e notata ed apprm ata, ogm egoismo
invece è condannato, la rettirudìne c.: la giustizia di,·engono la forma ahituak dei suoi gimlizi.
Due famiglie, una sola pedagogia.
Do1·cttc risultare facile, anzi gradito, al piccolo Sa1·io <loctjccnm:, il passaggio <lai nido di
papà, mamma e fratelli, alla numerosa compagma ddl'Oratorio di Don Roseo: lo stesso clima di
confidenza, di cura affettuosa, soprattutto lo stesso indirizzo edu,.ativo.
Educazione soprannaturale, nella qua.le i maestri principali sono Gesù c ·l\\Taria, \\'Ìl'enu, presenti,
operanti; in cui il patrimonio tli riccl1e7.za da trasmettere ad ogni costo è la fede, la Speranza.
la Carità, le Yirtù e la fedeltà ai doni dello Spirito; lll cui è ritenuto unico irreparabile danno l'of-
fesa di Dio e la legge suprema è il compimento dei propri doveri in letizia per amore di Dio.
Domenico Savio aùdita nel felice incontro dtlla huoru volontà sua, con la l'Olontà Jj Dio e con
la volontà generosa e capace Jci suoi genitori ed ctlucatod, i pcimi passi nella via di molte altre
santita giovanili.
UN RAGAZZO SANTO
SAI\\J DOMENICO SAVIO VISTO DA ORATORI, SCRITTORI, GIOP,NALiSTI
Vera antologia di 350 pag., edita daJla L. IJ. C., via Maria.Ausiliatrice, 32, forino - c. c. p 2/27196 L. 6oo
~ 43

1.6 Page 6

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CO OPERATOR) la pagina dei
Pagina viva questa per voi, Cooperatori, petohè vi trovate direttive e relazioni concer-
nenti la 'Vita della Pia Unione. Pagina che v'interessa da vicino. Leggetela quindi sempre.
IL PROGRAi\\ll\\L,\\ AXNUALE SI ATTUA
La « C aff•110 <le/In l..,uce » .
La campagna ùi quest'anno con le tre diret-
trici: niente certa ~lampa - swmpa buona i11 casa
e - la ~ Cate1111 dtllt1 Luce,> - stata accolta ovunque
col più vivo interesse, segno eviùeuce che a nes-
suno dei nostri Coopl.'!nltori sfugge l'attualità e
l'importanza della cosa, trattandosi di preser-
vare Ja propria ra111iglia dai potenti veleni che
propina alla gioventu tanta carta stampata, oggi.
Alcuni Cooperatori non si sono accontentati dì
pensare ai loro familiari, ma hanno voluto inte-
ressarsi anche di tante altre anime aderendo alla
proposta tiella <,°Catena della Luce)).
Questa iniz-iativa, come <lice,·amo nel 1Jollellirt0
<lì dicembre, mira a ili/fondere la luce della ,·erità
propagando Meridiano xz - Letture Cattoliche
anche in ambienti dove di_01cilmente potrebbero
entrare: ospedali, carceri, ospizi...
Citiamo, aù edificazione, le prime adesioni.
Hanno inviato offerte per la \\( Catena del/ti J,uce 1>
le Zelatrici Maria Ausiliatrice Torino(L. 5300)
I' f stituto 8 . 11ichele <li Foglizzo (L. r200), il
ùott. Sebastiano Rarchitt.a (L. 5000), l'Istituto
S. Ambrogio di :Vfilano (L. 1200), il <lott. Do-
menico Sartir.ana di \\i[i\\ano (L. 10.000), la coo-
peratrice Donna Rosetta Fiorentini CarabeUest
di Molfetta (L. 1200), il sac. Sil\\'io Segatini di
Trento (L. T200).
Per qwinti vorranno partecipare a questa prov-
videnziale torma di apostolato salesiano ricor-
diamo:
1) Gli offerenti, mentre i_n,iano abbonamenti
per la " Catena deUa Luce*, possono determinar;:
anche le comunità o le famiglie che essi intendono
benefica re.
2) f rev.mi Direttori Diocesani, Decunoni e
Sacerdoti, i DPlcgati e le Delegate della Pia
Unione possono farci conoscere nominativi di su
natori, istituti, enti vari, dove giudicano che la
lettura di M eridiano 12 - Letture Cattoliche
possa tornare gradita e benefica. Koi li compia.
ccremo nei limiti delle disponibilità.
Ci augu riamo cht: questo apostolato della buona
stampa, prediletto da Don Bosco, contim1i a tro-•
,·are vasta risonanza nell'anima apostolica dei
nosm Cooperatori e delle nostre Cooperatrici.
L<i Co11j'et·f.'n z<1 annuale .
Sua Em. il Card. Orlsanu, Luque, Arclv. d i BOGOTA (Co -
lombia), enlra in cattedraJe per il pontificale in on ore d i
San Domenico Savio.
44 ~
Da molti centri è giunta relazione della p1-ima
Conferenza annuale ai Cooperatori. C'è stato
ovunque un consolanLe risveglio documenlato dal
concorso e dall'interesse dei partecipanti, molti
dei quali hanno anche voluto portare il loro obolo
al Successore di Don Bosco, quale dono dei figli
al Pad re per i molteplici bisogni di cento altr i
_figli dell'immensa nostra Famiglia. Il venerato
Rettor Maggiore, che in q uesti mesi va a visitare
i figli più lontani, ha modo di constatare perso-
nalmente l'est.rema povertà in cui vivo1)0 tanti
.missionari e tanti poveri cristiani in terra ùi
nùssione.
ln alcune regioni d'Italia la prima Conferenza
annuale è stata organizzata per febbraio. Invitiamo
i nostri Cooperatori a trovarsi presenti a questo
fraterno incontro dei figli nella Casa del Padre,

1.7 Page 7

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IL CUO!E DI TUTTI I~AGAZZI
Fatto singolare. Un giovanetto di appena quindici anni, povero, semplice studente, si tira
dietro, si può dire, tutto il mondo. Naturalmente i giovani sono i primi a entusia-
smarsi del loro Compagno. Poi vengono i genitori, che sognano i loro figli buoni come il
Savio, poi gli educatori, che ammirano in lui un frutto prezioso del sistema educativo
di Don Bosco. Anche i Sacerdoti, i Vescovi e i Cardinali guardano con simpatia a un s1
bel fiore cresciuto nel giardino della Chiesa. Gli stessi uomini di governo con pubblici do-
cumenti additano alla gioventù Domenico Savio quale esemplare di bontà. li 13 set-
tembre 1862. Don Bosco esclamava: <1 lo non dubito punto che la Santa Chiesa permetta il
culto a Domenico Savio almeno per l'Oratorio! >>. Quanto gli eventi abbiano superato le
previsioni del Santo lo dicono le celebrazioni che vanno svolgendosi in ogni parte del mondo.
L~ feste organizzate dall'Ispettoria Salesiana
tli Buenos Aires si svolsero in un'ampia cornice
ùi ùivulgazione della vita del Savio e del sistema
educativo ùi Don .Bosco. La commissione orga-
nizzatrice lavorò indefessamente per far pene-
trare la conoscenza del nuovo Santo in tutti gli
ambienti. Servirono allo scopo i vari concorsi
<li letteratura, pittura e musica, i numerosi fogli
e piccole vite diffuse in tutte le scuole e istituti
giovanili e la *campagna per la bontà del fan.
ciullo argentino•>, che trovò il più benevolo ap-
poggio delle autorità nazionali.
[I Presidente della Repubblica patrocinò le
feste con apposito decreto. La radio diffuse per
una settimana discorsi, cori e rappresentazioni
5cenichc. Le migliaia di affissi che per iniziativa
dd Ministero delle Comunicazioni e della l\\Tun.i-
cipalità., riempirono le vie di Iluenos Aires e le
stazioni delle sue cinque vie sotterranee, offrirono
a tutti la possibilità di ammirare la figura candida
e amabile del Ragazzo santo.
Durante i giorni del triduo fu tenuta una
solenne commemorazione civile, onorata dalla
presenza di S. E. il ~ unzio Aposwlico Mons.
l\\[ario Zanin e dal ~Iinistro dei Lavori Pubblici.
Kella giornata conclusiva l 5.000 giovani sfila-
rono per la città e sì raccolsero nello stadio <, Luna
Park,, per assisLere alla Messa dell'Ecc.mo
Mons. Nunzio.
li giubilo e l'entusiasmo degli ambienti sale-
siani per la canonizzazione tlcll'a.ngclico Alunno
di Don Bosco hanno avi.1to ripercussioni io tutta
la città di Santiago. Sua Eminenza il Cardinak:
prep.irò gli animi alle f<.,'Stc con una lettera pa-
storale e il ~Iinistro dell'Educazione ~azionale
propose Domenico Sa\\·io a modello nelle scuole
dichiarando tra l'altro: I.a Ca11011i:::za1:.io11e di
Domeuico Sauiu significa un trio11/o immenso del
sistema preventivo di Don Bosco... Domenico Sa·vio
fu 1111 MOe della ballaglia pilÌ tlij}icile: il supera•
111e11I/J di se stesso. Perciò niente potrebbe essere
più (!radilo al !llinistro dell'F:durnzio11e che adch-
tarlo come morll'llo ai giovani del Cile.
Da Punta Arenas, la città pii1 australe del
mondo, giunse S. E. ~'lons. Vladimiro Borie, s. o. ti.,

1.8 Page 8

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dcgno rapprt·scntante dei prinù ero1n missionari
salesiani di quelle tcrn·.
Oltre il solenne triduo predicato eia in.- EC'c.mi
Yesrn,1, si tbbe l'omagJ?iO della gimtntù nd
,.lSto Stadio Ferrobadminwn, nel quale 15.000gio-
\\am assistettero alla :\\lessa celebrata Jall Ecc.mn
Nunzio Apostolico, Mani;. Sebastiano Baggio.
li giorno .seguente. ntf '1\\.-atro vlunitipal<·, il
primo di Santiago, si s.H,lse una serata J'onnnc,
o~g-io della cinà al Sano.
n ~olenniss1mo Pontifi,ale. cdehrato da Sua
Fm. il Card. Giuseppt :\\l. ( ·aro, dw nonostante
l'età l. la llll'llfrrma sal111c volle tessern<' il pane-
g-irico, corcmb degnamentt· le feste dc Ila tapirale
cilena .11 Gicnanetto :-anto.
La c,1pitalc .Bogotà \\olle renden· onnre ,l
!>. Dmnt:nic.:o ",a,·io con ,olennità straorJinaric.
Ogni 1..'iornn li<·I tmluo pontifa:o e H·nnt· l'omdia
un Ecc.mo \\\\•,-ceno. e l'uhmm giorno fu ristnato
al , 11111.10 Apostolico, S. I ì\\ Ions. Paolo Hertoli.
11 giorno della festa fu portata. in p1 on·s~iouc la
statua dd Santo dal hdlis1111no tt:mpio sale!-iano
ddla \\ t:rgine dd Carmine hno alla cattt:drale.
tlm•c tenne un solenne Pontillcale Sua Ern. il
Cardinale Crisanto Luque, Arcivescovo Primate
di Colomhia. Nd pomeriggio il l<euor Ma-
gnifico ddla Pontificia Uni,t:rsità Boli\\ariana di
ì\\kddlin, nel pili grande teatro della ciuà, prt:-
sentÌl m Domt:n1co Savio l'alunnu tipo del grnndc
Etlu(:atore Uon Bosrn.
STATI UNITI
La festa del nnstro ~antino i stata ctlt hrata
anche nella i:attl.:drale d1 Los Angeles (( ali-
foruia). La chiesa rigurgitava di giovani pt r i]
1'ontificalc:: dr:I C anlinalc:. durante il quale trnnc
il panq6rico il \\ t'5rm·o .:\\usiliarc. Tutte k scuole
.t,·e, ano mandato rnppre..::entanzc. In rn,para1i11nc
alla festa. lrL sac~rdori salc:sia11i au·rnno prt~n-
taln la filmina sul Santo in ltlttc le scuok rntto•
lit·he della città L dintorni.
DoP1<:111co !-i.1, i" :-:anto ~ pa--sato and1L tr.t ~li
osanna <ltlh1 gin, t·ntt, cattoli,.t tli Mad.ras. I c
fr~te furono preudute Ja su!t:nnt triùut 111 tuttt:
le parrocchit: ddla città. Pn ç,igcnze lin~uistichl:.'
La (.,iuvt!ntù Aqfcntjn3 nello sr.adio dJ Lun..a Park.., e.n1~J~~t~ del raga.ao
che h:t battuto tutti i rl...-cord della velocità nel farsi sanro. Domenico Savio

1.9 Page 9

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fu necessaria una duplice funzione: una Qcf
cortile della Casa salesiana di N. 8. del Rifugio
per i raga,1zi di lingua tamiliana, celebrata tlal
Vescovo Ausiliare; l'altra nella Con-Cattedrale
di S. Maria degli Angeli per i ragazzi di lingua
inglese, con pontificale di R. E. l'Arcivcsc1wo
Mons. L1iigi 1\\-fathias, S. U. U. Kello stesso
giorno in ogni parrocchia della ciLtà si svolgevano
solenni onoranze al simpatico Santino con grande
concorso cti fedeli. Alla sera un trattenimento ar-
tistico-religioso tr,1ttcnnc il popolo all'ape1 to.
Anche <lall' Icalia giuugono le prime noti;,;ic
ddlc feste organizzate in 011ore del nm·el lo Santo.
Treviglio (Bergamo), a hre,·e distanza dal-
l'Incoronazione della Madonna (folle Lacrime,
volle onorare il piccolo Cavaliere <li l\\1aria con
grande concorso di fedeli e frequenza ai santi
Sacramenti. S. E. Mons. Bolognini, \\'t:Scovo di
Cremona, Jopo a'rcr celebrato il solenne ponti-
Jìcale, voUe anche presiedere alla processione,
che concluse con un ispirato discorso alla popo-
lazione raccolta nèl cortile dell'Istituto.
A Savona, la festa preceduta da un lriduo re-
ligioso e da confcrcme, fu conclusa col corteo
dei giovani sarnncsi fino al Duomo, dove l'Ecc.mo
, escovo Mons. G. B. Parodi tea.ne il panegirico
e impart, la bcncdizmne.
A Lanzo Torinese la festa <li :-.. Domenico
Savio coincise con il 901• del Collc~io, tt11asi a
documentare i frutti dell'educazione salesiana.
.Furono presenti S. E. :.\\Ions. ,-\\n:luìno e l'On.
Ceuna, che tenne la commemoraziortc ufficiale.
Lo zelante Arciprete di Ospitaletto Bre-
sciano, Don G. (;atti, Dt!Curione dei Coopera-
tori, desideroso di presentare ai suoi giovani il
nuovo Santino quale modello, fu uuo dei primi
a cel.:brarnc la festa, segnata tla una partecipa-
zione totalitaria <lei gi<lVani ai Ss. Sa.cril":lentI.
Anche a La Forrna (Frosinone) fin dallo
i:;corso luglio il parroco Don Enrico Damizia
seppe or_e;aniz.z.1re una maoifestaiion,:, plebisci-
Maeslrq e discepolo domi.nano clall"altare _maggiore dello
caatedmle di SALTA (Acgcntina) durante, le celebrazioni in
onore di San Don11:nic.o Sa,.· io.
tana di Ycn.:razwne al Ra~azzo santo. ( >Itre le
celchrazioni rdigiosc. si svolse sulla piazza un'ac-
cademia musico-lctterana con b commt'mora-
zione civile ciel Santo.
~ 12
L8TTUR8 CATTOLICH8
nel numero di- febbraio
troverete, tra i molti e
interessanti artico/i·
Cr.isl dei Giovani Crisi dcUa Fam~a, .li l'. G. Gr~,,o.
La scleD%a .atomi.ca.. e la vera pace, dt .i.uturi v.iri.
L'a,,;1,ui. cltwdtsthtll tltllo Russù1, r-.1.CConcu d, viht ,·1-.·~tlta dt l J.-ln De )uuhrug;iù-.
1 (.,,onq11ittafori del IC. .i., di Eli,, Oonatì.
flarro rlmmou. IA mia 11ita Ùtcmni11ti11 ro11 /u ro11t.1ersù,11~. d1 G. B.irn.
L(l. Cittade/l(l C,trtiana: w,a 1,,',, motlenir, p#!r i11cf)11frurt Ori$td, di E. :Vl.,rm,
c~.s/;rott: R mezza,wtte.., d,,ttor Sclzrcr~;,a,,.,,, tra-.cnz1on~ è .1dàttamentodi l\\t. .Bon(!'1oano1.
Se non vi siete ancora abbonati, a!~etlalevi a jarlo. .\\bhonamento annun L. ,zoo - Eskro· L. 160J
O~n• nunlen•s• trova 1n vendita pressr, le l.threnc C.-, tOlll"hc.
Indirizzare gli abbonamenti a L1e1tRJttA DOTI'RINA CRrs I IAN", via Maria Aw.iliatrlce Jz. Torino
~ 47

1.10 Page 10

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Don Bosco
,nondo
MARIA AUSILIATRICE INCORONATA A L'AQUILA
('a.rattere <li importanz.i cituùma e diocesana
as~unsero gli omaggi trihutati alla Vergine :\\u-
siliatrice nella capitale dt:gli Abruzzi. L'Ecc.mo
.:\\rcivescovo Mons. Costantino Rtella, La domenica
28 novembre, scese col clero e con una massa
_ùi popolo a prenderne La statua all'Istituto Sa-
lesiano e la segui fine) alla cattedrale, <love Don
Fa,·ini iniziò la prcdicazìClne illustrando la mis-
sione di '.Viaria SS. sotto il ùuplice titolo di I m-
macolarn e Ausiliatrice. Alle funzioni della cat-
te<lrale I'ArciYcscovo innesti, speciali g-iornate di
ritiro alle Comunità rc:ligi()se e al Clero. li nostro
Ca- Procuratore Generale Rev.mo Don Luigi
stano illusLTÒ a scelto puhblit:o l'opera di Pio TX
per l'esaltazione dell'Immacolata in un'applau-
ùìta cnnferem:a.
La domenica 5 dicembre L-\\rcirnscovo la volle
dedicata ali'Azione Cattolica e ai fratelli perse-
guitati. La notte della vigilia fu risen·aui agli
uomini, che in numero cli olLre cinqucécnto ac-
corsero in cattedrale all'Ora <li Adorazione pre-
ùicata da Do11°1Jeccutt, e si accostarono alla santa
Comunione.
T,'8 dicembre la vasta catteùrale, leueralmentc
gremita àl Pontificale ùdl'Arcfrescovo cd alla
funzione Ji chiusura, nsuonava <li applausi
mentre S. E. l\\Jons. Stella poneva sul capo del
Bamhino e della '.\\fa<lonna le auree corone ful-
genti di gemme donate <la insigni cooperatori.
Gli applausi si riunornrono quando l'Ecc.mo
Presule nell'elevata Omelia ricordò il benefico
apostolato dei S.ùesiani, che <la vent'anni proili-
gano le loro cure alla gio, entù de L'Aquila e dei
dintorni con l'Orawno festivo, rlstituto e il
Scuole professionali.• Il Prefetto con tutte le
autorità cittadine seguirono la trionfale procc:;-
sionc, clre alla luce di migliaia di fiaccole, ri-
conùusse, la sera, la statua dell'Ausiliatrice m-
coronata per le ,·ie della città sfarzosamente
illuminate, fino all'lstituto salesiano, dove l'Arci-
1·escovo impartì all'immensa folla la Benedizione
Eucadstica.
Sua Eccellenza Monshinor Cos.tantino Stella iocorona solennen1.entc M.nrio SS. Am.iliatricc. nella Cauc.drale dc L'AQUILA.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Di neste Eose I'INDIA ba bisouno
Shillong, baluardo del cattolicesimo nell'India Non.i, il 23 ot-
tobre scorso godette un mera, iglioso speuacolo <lclla forza etlu-
cati-Ya e delle attività professionali salesiane nelI'In<lrn.
Lo stesso Go\\'ernatore ùell'Assam, accompagnato dalle pii.1
alle Autorità civili e militari, inauguran1 la Mostra Professionale
preparata per commemorare il centenario delle Scuole salesiane
di artì e mestieri.
Alle parole cli benvenuto di S. E. ìllons. Ferrando risprn,t'
S. E. Sri Jairamdass Daulatram, che gi11 conosccrn e amava
tanto quei nnstri allie\\ i da rnmpiacersi di essere chiamato loro
Quu11do nel 1886 Don Bo=, ri-
iorrlf).11do dafla Spa_~na, si /ermò
nel seminario di Mcmtpellier, fu tJisi-
la/a da 11aa su.a çugina di seconda
grado, eh~ cy/i ave~oa perd11Ja di
vista. Ero figlia di France.,CQ Bosco,
= figlio di Ciooannì, zio palerrw dd
Srmt,,. Frar.cesco, lr<!s/eritos, la
moglie in Frw,cia, ero morfo pre-
malwwnenle a Marsi_glia nel 1870.
lrucia11do due -fìgliuale in lèllera efci.
Le hambine 11ennern acailfo 11el/'or/a-
notrofio delfo Suore di Nazaref a
llrlonl.pe./lir:r, J.01Je appunto si frat"a-
vano ul passaggio del loro grw1de
cugino. La mag_11iore, nu/a 11el 1867.
<'<-"Indo sul punto di decidere della
,•aca.::ione. andtwa dal San/o onck
per avere un consi~lio.
Non lo z•edm.•a allora per la primn
r·olla. Nel 1875 la madre, recandosi
a CMtel,,uovo. i'a1Jeva prc..senlala a
È morta l'ultima cu-
gina di Don Bosco
Qui r,'i compQne.... Ja questione operafa: ..saccirdoti e ra~azzi (imp.r:en•
dito·ri e -appreodJsU) lavorano insieme rra1ernamen1e. (Thailandia),
1• zio•>, e tenne un discorso che meriterebbe <li essere riportato
integralmente. Stralciamo qualche frase:
Dtl quando venni a visitarvi fa prima volta qualche amw fa,
i•i fu 1111 gra11de cambi.tunento. ri ve1111i a tro'l:are rome ,:ostro G'o-
•'ernatore e ripartii wme vostro <<zio»... I vostri Superiori 11011 i,i
insegnano cerio a rubare, ma de'l,'0 dir-vi che oggi voi mi m:ete ru-
bato il cuore... Come vostro <<zio•>, mi devo co11gratulare con il
voslro collegio che ha fatto tanti progressi nel campo f<'cnico, ma
che speciafmente fa di voi 11011 soltanto dei professio11isti, ma anche
degli uomini di cara.uere... In India non solo avete 11110 <•~io»,
ma m1ete una grande << Madre*, Madre India. Essa aspetta molte
e grandi cose da voi.. . P. mio ardente desiderio che la vostra Isti-
ill'ào11e continl(Ì il suo Lavoro, diretto a formare uomùii dal cuore
grande e dal pugno forte, ciltQ.L/ini onorati della Grande lndia...
Che la vostra opera continui a fiorire ed a pros-perare!...
Tagl:iò quindi il nastro e passò a visitare i magnifici saloni
delia Mostra, superbamente allestiti e accuratissimi per la parte
tecnica come per quella artistica. La folla dei visitatori, che
sfilò per dieci giorni, non si saziava di ammirare i lavori del-
l'arte meccanica, dell'abbigliamento, del legno e del libro, che
lw· nel/"Oratorio. Egli dunque. con-
tenta di rivederla, le domo,ndò clic
cosa inlende.s.1e di /are lasciando In
casa che l'auen;r ospitala /ino allora.
e la risposta di l<i /11 che avrebbe
1•olulo farsi religiosa. Don Bosco.
guardandola è011 i $UOi occhi pe,1e-
lranti. la esortò a prendere quella uia
e 1, promise d·inlere.,sarsi della cosa.
E alla ,suora che la acaimpagnava.
dz'sse: ' lo assistetti negli ultimi mo-
menti suo nonno, fratdlo di mio padre.
Se lulli IJ/vcssero com·era ui,.wto lui.
la morie sarebbe sempre bella come
la S!kl .
Don Bosco, prima di pCirtire, la
raccomanrlò all'abate Geruais, Vicario
Generale di Mon/pe/licr, e questi.
mo.,so dalla .ma affel/uosa 1ie11era-
::ione per il San10, si adoperò. quanto
polè, in suo favore e riuscì a farla
acce/lare Jra fu Benede!fùlf! del
Sembel presso Miok nel Jiparlimenlo
dell'Héraul. In quel monastero es.,a
fece la sua professione religiosa nel
1893. cambiando il proprio nome di
Paola in quello di Maria Eleonora.
Vi diverme poi Superiora e più lardi.
passala alla badia di Pradines nel
dipartimento della Loire, chiuse M
santamente i suoi giorni ver.,;o la fine
del 1954, in età di 88 anni.
(Mem. Biogr., voi. XVIII,. p 125).
~ 49

2.2 Page 12

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vi avevano esposto le nostre Scuole di Calcutta,
Liluah, Shillong, Krishnagar, Gahuati, et.e.;
nonchè i µrodotti delle varie Scuole agricole
i;alcsiane.
Alla gloria del Padre non pote,ano manca.re
le sue Figlie. E le Scuolt delle Figlie di Maria
Ausiliatrice dcll'J\\ssam esposero i lavori dei loro
lahoratori di cucito, sartoria, ricamo e tessitura
nel terzo sal<>nc della l\\Tostra. Le autorità e il po-
polo p<>tcrono così vedere con i propri occhi che
quello che i Salesiani fanno per i giovam, le Suore
tli Don Roseo lo fanno per le fanciulle.
Due giorni dopo fu la volta del Primo :\\Ii-
nistro dcll'Assam, Sri R. :Vledhi, assente tla ~hil-
long il giorno dell'inaugurazione. Ammirò i grandi
e piccoli artisti, si congrntulò con i Superiori e
presiedette ad una rappresentazione teatrale. :Xon
mancarono altri Ministri e quasi n1tti i Dl'putati,
che in quei giorni erano convenuti a Shillèmg per
una seclura parlamentare. La frase più comune,
il ritornello continuamente ripetuto era: « Sorto
,1ueste le cose di cui I'lndù1 <1ggi ho bisogno ,i.
LA STATUA DELL'AUSILIATRICE
NEL MUNICIPIO DI ASSORO
Per iniziativa del nostro Don Gnolfo, Dirnt-
torc del Convitto cl'Tscrnia, e del pubblicista
.1\\gatino Ricciori, ex allievo salesiano, il Consiglio
comunale di Assoro (Enna) ha votato un ordine
del giorno pcrchè sulla facciata del l\\fonicip10
fosse posta una statua di Maria Santissima Ausi-
liatrice.
Il voto fu esaudito il giorno dell'Immacolata
a chiusura dell'Anno Mariano. La bella statua
dt:ll'Ausiliatricc, t·hc da due anni era stata collo-
cata nella t·hiesa dello Spirito Santo in attesa
che il Comune cambiasse amministrazioue, 1'8 di-
cembre fu portata in solenne processione e posta
sul frontonç del l\\fonicipio. Dall'alto della sua
nicchia la '\\Iadonna di Don Bosco guarda la
Yasta piazza e l'ampia chiostra montana dell'.Ar-
tcsina. al centro della Sicilia sentmdla di amore
e <li benedizione per tutto rl popolo.
DON VISMARA
NEL DECENNALE DELLA MORTE
Scomparve nel periodo d,dla guerra, senza che la notizia di tale perdita potesse commuovere 1
moltissimi che l'avevano conosciuto ed amato.
Don Vismara morì quasi improvvisamente la mdttina del :, gennaio 1945, ali'età di 65 anni,
dopo 40 anni di insegnamento del Dogma e della Liturgia nel primo studentato teologico della
Congregazione. Era stato una delle pietre fondamentali dell' lstitutn, al quale aveva dato letteralmente
n1tta la vita.
Era, per questo stesso, uno dei salesiani piì1 conosciuti nellél C'on~reg.;zione, e i st1oi allievi
avevano portato il suo ricordo ed il suo nome in tutte le parti del mond~.
MlJ?:Stro, liturgisla, scrittore, oratore, anche fuori della cerchia salesiana, la sua figura era nota ed
appr=ata.
Sua Eminenza il Card. fossati, Arcivescovo di Torino, cosi ne scriveva a Don Ricaldone: "La
perdita, umanamente parlando, è grave: lo hanno sentito tuffi appena si è 1/iffusa lu notizia alla quale
ne~suno avrebbe voluto credere, tanto era desiderata /u permanenza sua in mezzo a noi. A Lei, Rcv.mo
Sig. Don Ricaldone, a tuNu la Famiglia .salesiana porgo le condoglianze mie e del mio Clero, che tanta
stima aveva per il defunto e ne circor1dava lo persona con altrettanta venerazione per r1uc/. suo ca-
rattere pieno di amabilità e di dolcezza, che sembravo dover sempre e 1,olo ricevere da tutti senza
mai dare a ne!,!,.11no. In realtà tutta egli dava: la sua presenza as,icuravo l'esito dei convegni, la .<U<t pa-
rola ascoltatissima scendeva ne, cuori e penetrava nel'anima, strappando consensi alla volontà e prn-
positi cli sempre maggiore perfezione. Rimarrà in mezzo a noi con le sue pubblicazioni, in cui ha :,;aputo
trasfondere col suo ,ngegno anche il suo cuore sacerdotale, e dal Paradiso pregherà per noi: abbitJmn
perso un confratei/o ed un amico, mtJ c,hbiamo acquistato 1111 valido protettore pres.m Dio ,,_
Don Vismara fu davvero il Sacerdote esempi.ire che zclò la gloria di Dio, il decoro della Sua Casa,
lo splendore della Sacra Liturgia, e predicò con soave unzione il Santo Vangelo; fu il Salesiano
che, innamo.-ato della vita del Padre, fece amare Don Bosco e iJ suo .spirito ed educò a lu-i una lunga
schiera di degni sacerdoti; fu il lvfaestro impareggiabile, che per oltre quarant'anni illuminò le menti
colla chiarezza della sua dottrina, ed inAammò i cuori col ealdo del suo fervore.
In questo decimo anniversario della morte ci è caro ricordare dncora una volta alla memoria dei
nostri Cooperatori e degli Ex Tillievi Colui che fu ed è una delle glorie piì1 fulgide della famiglia
salesiana I,).
( •) Il lltell<>r J\\fagmhw <lei P11ntÌ6,·in At.,nt'n ~ale.•htnO, Dou. 0Qn Eugenio Vakntmi. ne ha ~cntto la ,·,tn, ,-dita
1n 4uc~1i giorni d:rlJn :-;ocictà Editrice Internazionale.
50 ~

2.3 Page 13

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La prima fondazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice in
~USTRAllA Australia fu fatta sullo scorcio <leU'A1mo .Mariano. Ecco come
le quattro 8uort: partite dagli Stati l 1niti per la nuova fondazinne
descrivono la loro entrata:
li viaggio per mare }Il assai lungo, ~-u 111111 nave mercantile con solo otllJ passeggel'Ì...
Appena s'incominciò a profilare la rosta amtral11111a. gli ufficiali di hordo cor,em ad addital'rela.
Non si può dire la commoziut1e nel vi:dere, dop1> 45 l?ion11 di ridi, e mare, 1111 lembo di terra, l'i11arnto
di colline ricoperte di palme e di fior,, nella lussureggia11te 11eteta,:;io11e tmpitall!, C()fl tante msette pitfl)-
resche sparse qua e là, tJ.Smi diverse dalle llOSlre e da quf>lle a111erica11e! Ci par,,va di arrivare alfa l'erra
i'romessa: terra v.1era111,mfe be11edetta l' -lustralia. perchè posta sotto la pratezwne di 1\\,Jaria dm·iliatrice.
A Brisbane la naue si .fermò. e per lo scio/wro dri lm•orutori del pori<> 111,11 cwrebbe potuto pmseguire
per Sidney che dopo w,o selti111,wa e puì d'al/esu.
Perciò, data lu sta11c/1e:r:ra e il sofferto mal di 111l1re, dl'Cidr111111n di cn1t1ùmare in aereo.
Così, il r8 novembre, spiccammo il i'olo, giu11ge11do (elicemenle ad Ade.laide alle IJ,~5-
Qui trm}ammo una ·vera folla che ci llsjJettai•a: 11w111111e e b11111bi11i co11 le 11t011i pùme di fiori, tuftr 1
Ne ragaz'<'i dei Salesiani c1111 la loro bn11da, e per.fino f' Hccef/(111/ùsimo .4rcii0escO'l.'D in persona. 111a11cm•a110
fotografi e giomafisti co11 le mac.chine istantanee r ci11l'lm1ta_gra.fìchr puniate su di noi.
Rù:e'l,ufa la be11edisio11e del/'Arcfresc01•0 e quella del SS. Saaame11to nella rappe!la dei Salesiw1i,
ci accompag11aro11n afla nostra Ca~·a. d,n•I! le mamme del luogo i,oflero servirci il tè.
Rimaste sole, visitammo la nostra 1mov« dimora, ampia, bl'fla, 1111111 circondata da 1111 giardino ù, jfrm:.
il giorno seg11e11te ci recammo alla l-'icmu scuola: 1111 bellissi11w fabhricaln moderno a 1111 solo piano,
come k uuole americane, e fornito d1 tutto l'occon-enle, per iniziarm la nostra opl!'ra.
La popolazione è quasi tu/fa di or~,tine irlandese; sappia11m f>erà che ci so1m molti italiani e ci fa-
re11u1 premura di cercarli e d'i11leressarce11e, ncordamlo Ili racto11uwdazio11e di S. Giovanni Bosc,, Ili mo1
tnissio1,a1·ì per i c1Jm1a:::UJ1uui e1mgrari...
~[Illill.&_1f[l]]IllHh La Scuola agraria salesiana di Cuenca ,I -t ncl\\'embre
scorso ebbe l'onore <li una visita clel Presidente della Re-
pubblica S. E. 1I Dott. Giuseppe ;\\laria \\'elasco Tharra.
L'illustre Visitatore, accompagnato Jai Ministri degli faterì
e Jet Lavori Pubblici, nspost: ali omaggio dd Direttore e degli alunni dic:hiaranJo che era il Capo
Jello Stato che doveva ringraziare la Congregazione Salesiana del suo valido contributo ne! campu
educativo nazionale. 8i compiacque <li dtiamare la Scuola (, Opera Na:rionalt: >f, essendovi rappresen-
tate dieci pro\\'inc~, e aggiunse cht: la Patria ha bisogno. per il suo progresso, di abili tecnici in
ogni campo, ma soprattutto di uomini moralmt:ntt: sani, quali egli sapeva essere formati dai figli
di Don Bosco. :\\Tentre I.i banda riempiva la cnsa di note festive, il Presidente I isito cOn interesse
tutti gli ambienti e reparti agricoli. Si compiac4ut: poi molto quando seppe che l'Opera era desti-
nata a ragazzi orfani e pO\\'eri, e aggiunse che altrimenti sarebbero rimasti abbandonati a se stessi
e quindi nel pericolo di essere travolti dalla bufera comunista, che anche in Lquatore cerca di fai
proseliti specialmente tra i gi1,vani poveri e ignoranti
La « Città dei Ragaui >) di Cebu cominciò a funzionare il 15
~FILIPPlltt marzo 1954.
Yi sono raccolti 26 ìntt:mi, quanti ne può capire l'attn.alc
baraccone provYisorio. Appartengono ai vari Pif>Ts e luoghi <li
mafa vitll, mentre alcuni 50no stati tratti dalla prigione, don: ,•ivev:mo in mezzo ai crimimlli.
Di questi odani e ragazzi della strada ne sono passati già 60 nei primi otto mesi. Alcuni sono stati
rieducati al lavoro, o restituiti alle loro famiglie da cui l,rano scappati; altri \\'anno alla scuola. op-
pttre imparano un mestiere.
«Che vita cou questi giovani - scrive un nostro confratello abituati a saltare in acqua vicino
le navi, a rubare, a c.-on<lurre \\'Ìta randagia! Ora però sono quasi al livello dt:gli altri, conquistati dal-
l'allegria, dalla confidenza e dall'affetto dei figli cli Don Bosco.
» Ma i nostri giovani_ - continua Don Boscariol - non sono solo questi 26 interni: quasi ogni
giorno mi reco lungo i1 porto e là mi intrattengo con quasi zoo di questi sciuscià, sfuggiti da tutti
pcrchè sporchi e ributtanti. Sono felice d1 avvicinarli, quantunque ritorni a casa con la rnia veste
Stlntpre sporca».
La popolazione e t:ntusiasta dell'iniziativa. Molti sono gli amici. Si spera cosi cli tnettere solide:
hasi all'opera e <li por terrnme alla piaga della gioventù abbandonata e vagante per le strade.
~ 51

2.4 Page 14

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Una Mostra della Vocazione al sacerdozio e alla vita reli-
giosa fu organizzata con successo da S. E. Mons. Luigi Mathias
S. D. n., Arcivescovo di Madras. Lo scopo era duplice: convincere
i genitori della sublimità della divina chiamata; far conoscere ai
figli la felicità della propria consacrazione al Signore. Il Clero secolare e gli Ordini e Congregazioni
maschili e femminili vi concorsero. Tutte le 8cuole della città vi affiuirono in ordine, preparate da
una proiezione e da parole illustrati,·c. I Salesiani seppero rendere così attraente la loro sezione eh~
a molti giovani visitatori fioriva spontanea la domanda: <• Perchè non mi faccio salesiano anch'io?».
E le Figlie cli Maria Ausiliatrice, con plastici, statistiche, luminarie e decorazioni _floreali, trasforma-
rono l'aula loro assegnata in un piccolo paradiso, che faceva esclamare alla gioYane visitatrice: <• Com'è
bella la vita delle Figlie di Maria Ausiliatrice!>).
Jtdf,a,GUJl J,;,
La prima chiesa dedicata a Domenico Savio. - Il 20 ot-
Tr'ftftll tohrc una nuova chiesa è stata inaugurata .a Hawley, Farnbo
- .-, (19
I CKKfl rough. Benedisse il bel 'l'empio S. E. Mons. Giovanni King.
Vcscon, diocesano. L'ampio edificio fu troppo stretto per con-
ttnerc la folla accorsa. Fu un hcll'omaggio al nostro « piccolo gigante dello spirito>>, proprio
nella terra delle sue visioni profetiche.
i,TfJfJJLf}ffDJIl Un salesiano insegna il Cattolicesimo all'Università Buddista
di Bangkok. Dal 1" luglio scorso il missionario salesiano Don
Giovanni Ulliana va regolarmente a impartire le?.ioni ùi Teologia
Cattolica all'l'niversità Ruddista nella capitale della ThaihmJia.
li H.cttor l\\Jngn.ilico dcll'Fniversità ha dichim1to: Desidero che questi Bon'i':i, i q1u:1li si dàmw aglz
alti studi, e d1( i11 llvi·euire dm•ra11110 essere co/r;ro rhe re.ggermmo le sorti del B11ddi.m10 nella Na;::ione,
cmro.,ca110 bene la dottri,w delle pri11cipalì religioni del mo11d1,, Ira wi primeggi(/ la Callolica. Perciii siamv
lu-ti rhe il Padre abbia accettato tale ufficio, cosi fwtrrmo cr111osc(!Te il C11ttolirPSÌmIJ dalla bocca di un com-
petente, e 11el suo •vero siguifimto. Ci siamo acco,·ti che, 11pp,re11de11dolo dai libri o da persone che non sono
maestri i11 mMeria, andiamo a rischio di 11011 comprendaln o di fravisculo. Non abbiamo chiamato i pro-
leslanli, pi:rc/1è sono suddi1•i.ti i11 troppe sèftP.
L'n altro motivo della scelta è che abbiamo visto che la Religione Cattolica equa.ti l'w11cll che Ja fro11te
compatto contro il co1mmis1110, e noi sentiamo i"/ bisogno di unirci a voi ù1 froute unico, pere/te tan/o noi
e/re 1,·oi cel"l"hiamo u11icame11te il bPne de/l'umanità.
11 fatto nuorn ha destato huQna impressione in Uttta Ja Thailandia: i Cattolici si sentono animati
nella loro fede e nei pagani diminuisce l'innata diffidenza per quanto è considerato straniero.
Sulle gradlruue dello stadio di SANTIAGO i ragazzi del Clic se
52 ~

2.5 Page 15

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L'S dicembre, chiusura dell'Anno
Mariano, a
(Luccu)
fu posta solennemente la prima
pielre dt una nuova chiesa parroc-
chia.le, che sarà dedicata a S. Gio-
vanni Bosco.
A
le FiJdie di
:Viaria Ausiliatrice chiusero l'Annu
ì\\1:ariano con J'mcoronaztone della
,!V[atlonna di Don Bosco. I,a cororu1
benedetta ,·enne posta suI capo del
,·enerato S imulacro dalle manine
tnnocenti di una bimba dcli'Asilo.
Durante la processione, mentre la
l'vfadounu passava per le po\\'ere
, iuzze del sobbor~o, quella buonn
J.[ente pagana ripeteva con meraviglia
e rispetto: ,, Pa.m,z la J\\101/re di Dio!•·
Gli Ex allievi del Oratorio fe-
.,tivo fondato da Don Bosco a
nella ricorrenza del
6o0 annÌYersario della fondazione
delJ'Unione, hanno org.inizzato una
mteressante J\\lfostra d'ano e arti-
giana, inaugurata il t 8 dlcembre
dal Sottosegretario al f,avoro, Ono-
revole S11hbatini.
Le Fi~he di Maria Ausiliatrice
hanno aperto la loro prima Uni,·er-
sità in
::i Kntpad1 ( India
Sud) con 65 stu<lenresse, delle quali
18 fen·enti cattoliche. DelJe no\\·e
professoresse e.~terne cinque snno
cattoliche.
A
1'8 dicembre scorso,
S. E. :\\fons. Gil!a Gremigni nel-
l'Jst,ruco delle Figlre d1 Mana Au-
siliatrice recinse il capo dell'Imma-
colata con un'aureola ili dodici
stelle d'oro, preparate dalle pkcole
rinunce della gioventù che frequenta
lo Casa. La doml!nicu precedente il
Sindaco prof. avv. Allegra aveva
inaugurato i nuo\\·i locali scolastici.
A Knohsiung
,
l'Anno Mariano ,·ìde l'iniziativa ili
una catena ininterrotta di Rosari
recitati nella rnppella delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, dinanzi al
Sancis$illl0. secondo ]e intenzioni del
Papa. Su apposito i1wmocchiacoio,
presso (a balausrra, con accanto
l'indispensabile ventilatore, o,rni
giorno, dalle 9 alle 20, si seguivano
per turno con orario prestabilito
mamme, fanciulli, studentesse, ope-
rai, soldati, marinai, ciascuno nel-
l'ora della proprin libertà. L'inizia-
tiva raccolse il plausb dell'hcc.mo
Vescovo. che la introdui;se anche in
ca1 tcdrsle.
Jl Ministern della Pubblica 1,tru-
zione della
ha conferito
al nostro Don Fei !es il primo premio
con medRJ:!lia d'oro per un lavoro
storico sull'inno nazionale e un s"-
condo premio per la storia dell.1
bandiera.
A
S. E. Mons. Bor-
dignon, alla vigilia dell'Immacolatu,
incoronò solennemente la statua di
I\\Taria Ausiliatrice, che si vènera
ncU'Jsti1uto Don Bosco, direLto
dalle sue Figlie.
..\\I.l'apertura del nuo,·o edificio
del MinisLero delln Cultura 1'nz10-
nnle di
(Thailand1a)
gli unici stranieri im·ica1i erano un
Americano e un Sacerdote salesianu
della Scuola Don Bosco. Nel di-
scorso della Signora La-jnd, moglie
del Primo Ministro, la scuola Don
Bosco ebbe onorevole menzione,
davanti ul Primo Ministro e al Ga-
binetto quasi al completo. L'abito
talare in detta accolta fu centro d1
in1eresse " di coni ersazione
accorsi ad acct..,trr.ilre il campione dei ragaz:zi: Domenico Savio
~ 53

2.6 Page 16

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~ J.elJ12 ml~CiO= NTIN"B==N~T;::O,
Nella terra delle Piramidi
Misteriose vie della Provvidenza L TI nostro
venerato Rcttor l\\lfaggiore, giovane sacerdote,
aveva chiesto di partire per le '\\fo;sioni. Per
ben tre mite era stato messo in lista con i par-
tenti, ma ogni volta era sopravvenuta una causa
a impedirgli la partenza. Cosl oggi con sua grande
gioia può visitare, quale Successore di Don Roseo,
mm una, ma tutte le nostre J\\Iissioni.
L'ospitale Egitto, incrocio delle grandi Yic ùi
comunicazione di tre continenti, è stata la prima
meta del suo lungo \\ iaggio in Oriente.
Benvenuto ad Alessandria.
La mattina del 25 novt:mbn:, su di un appa-
recchi<> dc:lla LAI, spiccava il rnlo ùa Roma per
Akssandria., dove giungeva alle_ 17, accolto al-
lv'aaem.roepoarmto1.cd1..a un hel gruppo di confratelli, gio-
Ciomata pienissima per il Hettor '.\\laggiore
fu 411<:lla del 26. Cominci<', con la S. l\\Iessa aclla
Chiesa di Don Bosrn, tlistrihutndn innumt·revoli
Comunioni. Seguì l'im.'Ontro con gli insegnanti
esttrni. Quindi il grande ricevimento offertogli
dalla massa dei 500 giovani e dagli ex aUievi.
Ancora in mattinata la visita al Vicario Aposto-
lico di Ale!!sanùria, l'omaggio delle Dame Patro-
nesse, la \\;Sita al Console regientc d'Italia e al
Governatoratn.
Nelle primissime ore del pomeriggio. pen:or-
reva già i labon1tori delle nostre Scuole Profes-
sionali; . e alle 15 le Viglic di Maria Ausiliatrice
gli offrivano un brillante ricc\\ inwnto nel loro
fion;nte Istfruto. Seguiva nella stessa serata un
nutrito programma di incontri, tra i quali l'omaggio
delle i.\\utorità in Municipio e la conferenza agli
ex allie,·i e ai cooperatori nel grande teatro.
Al Cairo l'entusiasmo rompe le dighe.
li Consok di Alessandria dott. Zolli non volle
cedert· a nessuno l'onore di portare il Successore
di Don Bosco al Cairo. Dopo tre ore di s11ggestiva
traversata Jell'immcnsa distesa di sahhia, gi gnm-
ge alla metropoli egiziana. Preso posto sul palco
adorno delle sfarzose tl:ntle arahc, il sig. Don Zig-
giotti sente, visibilmente comomciuto. erompere
Fe•ta dì cuori e di .sorrisi all'arrivo del Successore di Don Bosco Ira gli alunnJ del nostro grande Istituto al Cab-o.

2.7 Page 17

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dal cuore di oltre 600 alunni un entusiastico
Canliam di Don Bosco. Un liceista gli dice tutta
la loro gioia ,: ringrazia io lui la Famiglia Salesiana
che anche al Cairo, nei suoi a8 anni ili vita, ha
realizzato meravigliose fioriture di bene. l pre-
senti sono hen presto conquistati <lal fascino cht'
emana dalla persoilll del Superiore e seguono
attentissimamente le paterne sue parole scandite
dagli altoparlanti. AI termine un pericoloso pigia
pigia attorno al Padre, che ha il suo da fare a
superare anche questa... non ultima <lelle sue
apostoliche fatiche.
C'na lussuosa Cadillak è messa a sua disposi-
zione <la un amico. Con essa si reca all'Internun-
ziatura, accolto affo.bilmente dal reggente :.\\fons.
Schierano. Ancbe l'Ambasciatore <l'[talia S. E. Ja-
nell.t lo trattiene in un cordialissimo colloquio.
Ben presto l'orol0gio, inesorabile, viene .a in-
terrompere l'agape fraterna perchè già lo atten-
dono le 500 alunne con i parenti del vicino Isti-
tuto <lelle Figlie di Maria Ausiliatrice. Quindi
una ,·olata a Eliopolis. dove altre 400 alunne vi-
vono sotto le ali protettrici Ji :\\faria Ausiliatrice.
Sulla via del ritorno visita la più grande nostra
benefattrice d'Egitto, (e ·.\\famma Elisa11.
n giorno seguente, domenica, giovani e fcddi
~i pigiarono inverosimilrnmte nella chiesa per
av.:re la gioia di ricevere la 8. Comunione dalle
mani del Successore di Don Bosco.
Al ricevimento, offerto dagli ex allievi nel teatro,
uno <li essi aveva espresso il desiderio di essere
milionario per aiutare efficacemente l'opera dei
suoi antichi educatori. Sì, risposi:: Don Ziggiotti,
abbiamo bisogno anche di mezzi materiali, nm
abbiamo soprattutto bisogno che o affianchiate in
un prezioso apostolato. In troppi ambientl noi
salesiani, noi preti con la nostra tonaca non pos-
siamo più entrare. Siete voi che ci dovete andare
al nostro posto, portando quel contributo di bontà,
Ji onestà e lii verità chiariticatrie..- che prepara
la via al nostro apostolato.
'\\'el pom.:riggio volle L"Ompiaccrc i suoi figli,
che lo condussero a<l ammirare le piramidi.
La bella giornata, ricca di intense emozioni,
doveva chiudersi con la \\Ìsita al salesiano Don Ci-
glia, da tredici lunghi :1nni complernmeme para-
lizzato in un lt:tto.
L'addio sul Canale.
li mattino dd 29 no\\'embre parte per Porto
Saicl. Tocc-Jta fsmailia, l'auto segue il Canale di
~uez lìno all'imhoccatura. Prima d1 entrare nella
nostra Scuola Italiana, il sig. Don Ziggiotti si
rec.:a a ossequiare S. E. il \\'escovo l\\lons. Ber-
nardino Collin. Dopo il liliale ricc, imento offer-
togli dalla Casa salc;,iana, fa_ visita al Consolato
Italiano. All'omaggio serale degli ex allievi, coo-
peratori e amici, si radunarono tante persone
quante non si erano più viste insieme da prima
del!a guerra.
A causa del cattivo tempo solo il 2 dicembre
l'aereo potè partire per Geru.saletmne. Ma qui
siamo lieti di cedere la penna allo stesso 1•enerato
nostro Rettor :vlaggiore, c.:he ha voluto dare per-
sonalmente relazione ai nostri affezionati Coope-
ratori <lei sul> pellcgrinage:io in Terra Santa.
lJn conden5'1to dell'E2itto... 8alesiano: le piramidi, Il cammello, salesiani, allievi, ex allievi e Il Rottor Maggiore in lroru>.
~ 55

2.8 Page 18

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* la prima volta che il Capo
deUa Congregazione Salesiana
visita le Case d'oltre Oceano.
Don Bosco era uscito d'Europa
solamente in sogno, prevedendo
già da allora la potente vitalità
e lo sviluppo dei Salesiani nei
continenti Extraeuropei.
* Gran parie del viaggio sarà
effettuata, nelle lunghe distanze,
in aerea. Nell'interno delle re-
gioni Uon Ziggiotti si adattel'à
a qualsiasi mezzo di traspol'to,
dalla zattera al camn1ello, alla
jeep, al cavallo... di S. Francesco.
* Le conversazioni con i Sa-
lesiani avvengono sulla base
comune della lingua italiana,
conosciuta da tutti i Confra-
telli. Con gli amici dell'Opera
Salesiana Don Ziggiotti parla
il francese, lo spagnolo,... ma-
gari anche il latino.
L'inglese gli vien.e addome-
sticato dal suo segretario. Per
tulte le altre lingue caratteri-
stiche (cinese, giapponese, ecc.)
fanno da interpreti i confratelli
della regione.
dal
Cooperatori carissimi e benemerite nostre Cooperatrici,
come potrei lasciar passare l'occasione di scrivervi direftamenle,
che mi offre la sosia /orzata d'un giorno a Teheran dandomi
giusto il tempo di trattenermi con Voi e di assicurarvi il mio
quotidiano ricordo di preghiere ;i
Con quale intima commozione ho pensato a Voi, sostegno e
vita della grande Famiglia dei Salesiani e delle Figlie di Maria
Ausilialrice, nei giorni che trascorsi a Gerusalemme, a Nazareth
e e a Betlemme! Mi staia concessa la grazia di celebrare la
S. Messa nei Luoghi Santi: a Nazareth, ove Maria SS. ricevette
l'annunzio del!'Incarnazione del Verbo; a Betlemme, nella grotta
ove il Verbo Umana/o si degno d; nascere; nell'Orto degli Olivi.
ove agonizzo e sudò sangue; e sul Calvario, ove coronò l'olocausto
della sua vita con la croci/ìssione.
DafJpertutto mi circondarono in /ervida preghiera confratellì
e giovani, Figlie di Maria Ausilialrice, Cooperatori ed Ex allievi,
mi avevo raccomandato di tener presenti le mie intenzioni per non
56

2.9 Page 19

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DI GESO
dimenticare nessuno dei nosfn" interessi familiari, in piena comu-
nione dei Santi.
L'8 dicembre, Jesta dell'lmmncolota, Centenario della procla-
mazione del dogma e delle promesse solenni di S. Domenico Samo.
lo trascorsi tutto a Betlemme in dolcissima intimità con i nostri
confratelli e giovani. Jacendo centro della giornata la solenne con-
sacrazione al Cuore Immacolato di Maria di lutti e singoli i
membri e amici della Famiglia no.çlra. Nel pomeriggio parteci-
pammo ad una solenne processione per le vie della ci/tadina con
una statua della Madonna, e i/ Padre Guardiano dei Francescani,
custode del Santuario, volle concedermi l'onore di Jar da celebrante
e poi di impartire la benedizione ,çolenne sulla piazza.
Quel giorno avrei voluto inviare a tulli un ricordo con gli
auguri del Santo Natale; ma sono cerio che gli Angeli della Grolla
santa avranno /allo da celesti messaggèri effondendo le divine
benedizioni su tulti i vostri santi desideri.
Quello fu il giorno più bello di quesla mia peregrinazione apo-
stolica, e per il luogo e per le sacre cerimonie che potei compiere.
"' Di 76.000 chilometri circa
sarà la lunghezza totale del per-
corso con partenza ed arrivo a
Torino: quanto a dire, press'a-
poco, 2 volte il giro della Terra.
* Di 16 Nazioni sarà ospite i1
nostro Rettor Maggiore. Eccole:
Egitto, Giordania, Israele, Siria,
Libano, Persia, India, Birmania,
Siam, Cina, Giappone, Filip-
pine, Australia, Stati Uniti, Ca-
nadà, Irlanda.
* Migliaia di ragazzi di tutto
il _mondo salesiano seguono il
Rettor Maggiore nel suo lungo
via~gio... sulla carta geografica,
giorno per giorno, avanzando
la bandierina di tappa secondo
le indicazioni del giornale di
bordo che Don Ziggiotti ha mi-
nuziosamente prefissate. Questa
imponente ed econoJD..ica Cl'O•
ciera di ragazzi non ha precì-
s:unente uno scopo turistico o
didattico-geografico, ma intende
raccogliere a clisposizione del
Successore di Don Bosco un
coro animato e potente di pre•
ghiere e sacrifici.
57

2.10 Page 20

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Finora il mio via_ggio fu uri succedersi continuo di _qradilissimi incontri con persone care, di Case
salesiane una più belln e operosu dell'altra; ·WI pm.~aggio Ira le memorie delle più antiche civilta e Ira
nazioni che nascono ora ali'indipcmder1za, ricche di entusiasmo e di iniziative per il loro aggiornamento
in ogni campo di attività; in un miscuglio di religioni di11erse e di riti, di CO$iumi e di razze; in un
grooiglio di conlrasfi Ira regione e reRione, per cui alle impres.çioni care ~i alternarono quelle penose, alla
gioia di fanti i11co11lri l'amarezza Ji silua=ioni ancora ostili, Ji lregue armale, di riaendicazioni sognale.
Questo Oriente inquieto vi presenfa monumenti antichissimi e perfettamente conseri:ati - come
le Piramidi d'Egillo e la tomba famosa di Tutank_ame11, incredibile /esoro Ji riccliezze - accanto
ad abitazioni poocre e mi.~erubili; lerreni deserti, c/1e ~i estendono per migliaia J; chilomelri, accanto
ad oasi t'erde_qgianti e rigoglio~. a giardini e fruiteli irriRali da larghe correnti di acqua montana o
,wrg_enle; abitazioni e costumi europei ultimo modello, accurrlo a mercati per/ettan,erite orientali e bazar
e moschee e minareti donde escono e .1i agitano lurbanli e fez, donne velale e fumatori con l'arghilet.
Anche nei nostri istiluU convit•or,o e si educano _qiovw1i callolici e scismatici, musulmani e armeni.
Sentile, per esempio, la slalislù:a della papolazione scola.\\lica della nostra .~uola di Teherun. Sono
ISI i Musulmani, 56 gli Ebrei, 16 looraslriani, 25 Bohai, 21 Callolici la/ir,i, 28 Cattolici caldei,
10 Catlolici anneni, 2 Cattolici .11rec.i, 34 Armeni scismatici gregoriani, RuSsi ortodossi, 6 Greci
ortodos.:.i e 4 Protestanti.
Noi diamo istruzione religiosa a lutti i cattolici e crilticmi, istruzione intellelluale e morale a lutti
gli altri senza entrare in questioni religiose, acconler,tandoci di prepararli aq/i (!!,ami e alla vila, av-
vicinandoli alla luce del Vangelo e rispcllandone la libertà. ma snebbiando dalle loro menti i pregiudizi
e dimostrando come la Chiesa Callolica è tollerar,te e !Jenerosa, superiore ed e.~tra11ea alla politica,
desiderosa Ji concorrere al bene delle naziDni, ne{/e quali le si permdle di vivere e lavorare.
1\\/a quanta pena vedere Gerusalemme divisa in due parli appartenenti ai rwoi1i Sfati di hraele
e di Giordania, e i Luoghi Santi ,011tr:si Ira i dit'ersi riti. come un tempo la veste di Geii messa a sorte
tra i soldati ai piedi della Croce!
E in questo ambiente complesso e st•ariatissimo, in ben sette Nazioni, noi laooriamo da oltre 50 anni:
in Egillo con le case di Alessandria, del Cairo, di Suez e cli Heliopoli (Figlie di i'vT. A.); in Giordania
con Betlemme, Tanlur e Cremi'.,(J,r; irr Israele corr Nazarclh, Beitgemal, Gerusalemme (Figlie di M. A.)
e Hai/a tempora11eametlle abhandc>nala; in Siria co11 Damasco (Figlie di M. A.) e Aleppo; nel Libano
con Beirut/i e Karfaba (Figlie Ji M. A.): in Turchia con Istanbul; 11ell'lran con Teheran ed Abadan.
A1a anche qui incalzano domande e offerte di riuooe /011dazioni, e il cuore ci si stringe dovendo
rispondere /ll!r/ino ad alte tlutorifà che le nostre possiliilitù sono scarse in propor;;ione delle ridiicste.
Non pos.~ tac.ere, concludendo. di un'op(!ra
clic ho rile1•ato estremamente nece.'!-~aria, proprio a
Betlemme, nella casa madre dcli' l.~peltoria Orim-
fo!t•, E n~rorio rinrwvare i locali e taLtrezza-
turu di quelle nostre scuole pro/es.~ionali. Il pro-
ge/lo è pronto, c'è il terreno disponibile e adatto.
ma i 110s/ri con/raie/li e i g,oocmi allendono un
aiuto straordinario e .f!eneroso per la costruzione.
Ed io so.rei /e/ice di poter pre.1to con/orlare questa
Ispclloria mis.~ionaria e proiiali~sima con la notizia
che parecchi nostri generosi Cooperatori hanno ri-
~poslo ali'appello pu dnrc a{lli or/ani e allieL'i del
{IUC.\\C cli Ge.,;tÌ, figliD di un /x)r/cro operaio e operaio
Egli 5/e$$0, nuovi laboratori e nuooe scuole.
Gesù benedirà, per intercessiorre di Maria SS.
Ausili<ltrice, ogni pur modesto of/ercnle e i visita-
tori dei I .uoghi Santi uniranno le loro preghiere a
qw•lle dei nrulri giovani e con/raie/li per ottenere
/oro le grazie che maggiormente desiderano.
Benemeriti Coopera/ori e Cooperalrici, canfi•
nuatt anclie voi ad accompagnarmi con k vostre
preghiere nel lungo giro clic sfo /acmdn nel nome
di San Giovanni Bosco, il grande conquistatore di
anime giovanili sollo tulli i cieli. Da parte mia ui
Questo ~lunno delle scuole di Nembro IU~rl!nmo) ha trovalo
li suo vero omJco. O.irni giorno entrunùo nell'aula. dedicah
;a S. Domenico 8,wJo, Jo prega con a ttuoi CfM1lfMUU11 IM'f' averne
prote7lono ne11U anni della fnnclulle:n;.a
ricamhio con le più ampie benedizioni e con auguri
d'ogni bene per Voi e per i vostri cari.
Sac. RENATO Z1ccroIT1.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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delle
MlSSlONJ
li canto del
MI55IONARIO
Trent'anni di vita missionaria
rievocati dall'Ecc.mo Autore in piacevoli
pagine, nelle quali trovate armonizzati
insieme buon umore e spirito
eroico, semplicità evangelica e intuizioni
profonde del dramJDa missionario
dell'India.
« Cammina e canta! ».
Compio oggi trent'anni e.li vita m1ssmnaria in
Assam. Metà della vita l'ho trascorsa in questa
seconda mia patria. Ora anche in Assam siamo
nell'età dell'automobile e dell'aeropla110, ma
quando arrivai non era così. Tn questi trem'anni
posso avere fatto poco o nulla, ma una cosa è
certa: l'avere adempiuto al primo precetto mis-
sionario: << Andatt: >>. E camminai, camminai, come
si na.-ra nelle famle antiche. 11 missionario è il
turista cli Dio. \\'ìaggiai sul groppone di sua
maestà l'elefante, che è solenne come un monu-
mento, ma capriccioso come un bambino. l\\Je ne
persuasi quella volta che in mezzo ad un fiume
~li saltò il ticchio cli appoggiarsi maliziosamente
con la parte posteriore facendomi scivolare nel-
l'acqua. \\'iaggiai notti intere su carri trainati <la
bufali, traballanti e affondanii nel fango, men-
tre il carrettiere recitava la sua litania contro
gli stvpi<li animali. Ma soprattutto marciai col
cavallo di S. FrancesCQ, ora sotto la sfeua cani-
colare, ora sotto la pioggia tropicale, mentre le
sanguisughe stavano in agguato lungo il sentiero.
rn qnci tempi percorrere 30 chilometri e più al
giorno non spavcnta\\'3. E chi potrà dimenticare
i viaggi in mezzo a foreste meravigliose, ove re-
gnava un silenzio misterioso rotto solo dal hra-
mito di qualche cervo o <lai cingucttìo degli
uccelli, mentre sul limitare le scimmie si dondo-
lavano su1 rami degli alti alberi. Camminare era
la nostra vita. ma anche la nostra croce per i
disagi. Mi ricordo che 11n giorno un capo vii-
!aggio mi disse: « :\\lamlaci un missionario dalle
gambe buone e che sappia cantare 1).
Don be Ponti, uno dei primi missionari salc-
si:mi dcll'Assam, <lopo parecchie ore <li marcia.
arri,·ò ad un ,illaggio stanco morto. Le gambe
non gli reggevano piì1. Tutto ansimante e madido.
di s11<lore, con la bocca arsa, mezzo intontito,
si sedette sulla soglia di tma capanna pt·r sorseg-
giare un po' di acq11a. l\\'esstwo osava anicinarsi
a lui: quel l'iso imhronciato e tirato incuteva
timore, e quando il missionario si alzò per av\\"i-
cinarsi ai fanciulli, fu un fuggi fuggi generale;
anc-he la folla· <lelle mamme ondeggiò cd indie-
treggiò, mentre i hambini strillavano. Bisognava
cambiare tattica, e il valente atleta ripeteva a
noi novellini: ~ Gim·ani missionari., state sempre
allegri! •L
« E l'oca è là; e l'oca è là ».
Talvolta vi trovate ù:i certe circostan;r,e che Yt
costringono a ridere, mentre sentireste voglia cli
piangere. IJalla pianura del Dramaputra mi ero
arrampicato su pe1· un monte ripidissimo. Prima
di raggiungere l'altopiano, il pendìo Jigradava
più c..lolcemente fra erba altissima. Il catechista
mi narravli come.: in quel luogo Don l\\f!ckus si
tro1ò a faccia a faccia con un elefante a poca
distanza. Sua altezza l'elefante, al vcdcr1: un
intruso nel suo regno, gli si avventò contro.
L'Angelo Custode ispirò a1 missionario di spo-
starsi tre passi a lato. li pachiderma passò come
un enorme masso rotolante giù dal monte e più
non si voltò. Anche Don Mlck11s tirò diritto di-
menticando ogni stanchezza. Tuutile dire che
affrettai anch'io il passo e presto fui sull'alto-
piano cosparso di villaggi abitati dai Mikir,
Lalung, I\\.hasi. E dopo tanta fatica, vedemmo i
cristiani venirci incontro sventolando bandierine
rosse di carta. TI catechista si fermb e a un cenno
fece intonare il canto dì occasione in autentico
italiano: <, F. l'oca è là; e l'oca i, là>>, c tutti mi
segnavano a dito. Don Gmiérrez:, che mi accom-
pagnava, mi spiegò il fauo. Il buon càtcchista
tra stato nello Studentato teologico salesiano e
gli era rimasta impressa nella mente quc1l'aria
cantata dai chierici durante la rappresentazione
di un'operetta comica. Per fortuna che i cantori
~ 59

3.2 Page 22

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non ne capivano il significato! Del resto non vi
sono popoli che considerano l'oca come simbolo
della sapienza:'···
Le accoglienze al Yescovo sono sempre com-
moventi: lo vanno ad incontrare a chilometri dal
,·illaggio. Talvolta ,·i fanno Se<lere su una sedia
gestatoria e siete portati in alto come il Sommo
Pontefice. !\\fa il pa,·imento non è quello della
llasilica di S. Pietro, e l'ineguaglianza del ter-
reno e l'aspro sentiero in discesa e in salita vi
farn10 fan· esercizio di equilibrio, mentre tutto il
popolo canta e i tamburi suonano senza pietà.
E così passate sorridendo e benechcendo.
l\\Ia una volta fui sorpreso a cavallo da una
pioggia toncnziale, un chilometro prima dell'ar-
rivo. Il terreno era così ,·iscido che il cavallo
scivolò e io con lui, immergendo la veste biam:a
nella melma. Don Boscardin, n:nendomi incontro,
non potè a meno tli esclamare: << Sine lucé, sine
cmt·e! » cioe senza la pompa delle insegne vesco-
,·ili. Ma questo non conta. Per <liventare buoni
missionari bisogna prima di tutto farsi amare;
in seguito: forsi amare; in fine: farsi amare.
Sull'amore innestare il sacrificio, la dedizione
completa alle anime. Sul sacrificio innestare la
pazienza. E su Ila pazienza innestare la perseve-
rarLZa. Cn ufficiale governativo un giorno, piut-
tosto seccato con un missionario che intercedeva
sempre per i suoi poveri cristiani, gli disse: << Yoi
li amate troppo!>>. ~fa è appunto questo amore
che dà fom1 al missionario per combattere il suo
pit', grande nemico: lo scoraggiamento.
« Quanti " s..c,.oiattoli "
Ci
I~
fuori questa versione: <, Domam c1 sarà la be-
nedizione delle case e dei giornnotti ,1. Il cate-
chista era disperato, il Padr.: sudava, i giovanotti
sorridevano, mentr~ le ragazze si erano imbron-
ciate perché senza benedizione... Finalmente il
missionario, toccandosi la gola, concluse: ,, Do-
mani benediremo questa,,. E tutti capirono. Chi
l\\a quanti di questi <• scoiattoli ,1 saranno balzati
fuori dai miei discorsi! Se ciò accade per suoni
male articolati e sfumature di pronunzia, chi
potrà immaginare la difficoltà di fare compren-
dere le verità riguardanti l'anima e Dio?
L"na vecchia rhc veniva a vendere i suoi pro-
dotti alla 1\\1issionc. tratta,·a lungamente di af-
fari, ma quando il Padre iffcominciaYa a parlark
dcli'anima, faceva... l'indiana e diceva: c1 ~ono
sorda•>. i\\himc I quelli che soffrono di sordità
come quella YCcchia, sono legioni. Le barriere
della diffidcn;,;a e dell'ignoranza si rompono con
i catechisti indigeni e con le scuole.
Un giorno mi trovai in un villaggio che aveva
apvstatato quasi completamente. Gn \\'Ccchio, nel
cui cuore la fiamma della fede non si era spenta
del tutto, mi disse: ic Siamo poveri, siamo soli e
come ciottoli in un fiume impetuoso. Non ab-
biamo nè scuola catechista. Siamo come al-
beri attaccati alla roccia. Il vento ci ha portato
via le foglie secche, ci ha stroncato i ram~ ma
siamo ancora in pi.cdi. Dacci ua catechista e
,·cdrai che torneranno i rami, rispunteranno le
foglie)>. Il catechista e uno di loro, entra in tutte
le case, si siede attorno al focolare a fumare ed
a mangiare il bete[ nut con loro, ccl intanto parla
di Gesù é della religione. Quando vi sono amma-
lati, li visita per consolarli, dar loro medicine e
çosì tenere lontani gli stregoni. <' Dacci un ca-
techista» è la domanda accorata di tanti villaggi
al Vescovo.
1I missionario, dopo che è andato, come il
divin Maestro deve predicare e catechizzare. '.Vla
il dono delle lingue è più unico che raro, e nella
babele dell'Assam ho dovuto sudare per riuscire
a balbettare qualche lingua. l\\Tons. Mathias di-
ceva che il missionario parla bene solo una lingua
che tutti comprendono: quella del cuore. Com-
prendere e farsi comprendere, qui è il problema.
Quanto è lontana la loro mentalità dalla nostra!
Come è povero il loro patrimonio di idee, para-
gonato con il nostro, così ricco di termini astratti!
Un missionario, dopo le preghiere della sera,
rivolgeva un sermoncino ai cattolici. Era il 2 feb-
braio. Ad un certo punto il catechista gli sug-
gerì: << Dica che domani ci sarà la benedizione
della gola». U bravo Padre credette cli capire
bene la parola <e gola 1> in Khasi. Ma quando la
pronunziò, ]e sue parole suonarono: << Domani ci
sarà la benedizione degli scoiattoli 1>. 11 catechista
gli ripetè ancora due volte la parola, ma ne venne
In questi trent'anni <li \\'ita missionaria le pi11
belle visioni che mi si affaccia.no alla mente sono
quelle di piccole scuole sperdute nei villaggi:
vedo schiere di fanciulli venirmi incontro fe-
stanti e baciarmi la mano ripetutamente. Come
cantano e pregano bene! Ho visto villaggi pagani,
dove gli uomini per concedersi un diversivo alle
lunghe fatiche non avcvam> altro che il bere,
dove la sporcizia materiale delle strad1: era anche
accompagnata dalle tenebre fitte tlcll'ignoraoza.
Si apre una scuola: un'ondata giovinezza, di
gioia, spazza via tutto il mondo antico. Nelle
capanne i bambini ripetono quello che hanno
udito a scuola, conducono i genitori dal Padre,
dal catechista ed un nuovo mondo si schiude a
quei poveretti. In questi trent'anni con le scuole
abbiamo compiuw l'opera più bella della civiltà
e preparato il ten-eno pel trionfo di Gesù. Con le
60 -

3.3 Page 23

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scuole dei , illagg1 \\'t.'nncro anche
le scuole medie e !luperiori nei
ccmri pii1 importann, sorto la
dircziunc dei Salesiani e delle
Figlie <l1 \\lana ...\\usiliatricc.
Cantat amor!
È il canto del missionario.
Piccolo lru I piccoli. Gattini e bambole sul cuor" de, bambini;
i bambini nel c:uore del Ml..,.lonarlo (S 1111. L O N G - Assam )
Le randulle Caat1ollche dJ SfllLLONG olTrono fiori al loro Pa,tore Mons h•rr:1n<lo
,Vuoti'( ~ptrt1.11::e per 111u1 Cina rristimw.
83HC11ml amminl~1m1i .i nootri allievi di liONGKONG da un Salesiano cimi,.,.
Cosi anch'io sono pa~sato ìn
questi trent'anni in mczr.o a po-
poli primitivi pieni di incanto, su
quesk colline O\\·e il loro passag-
gio i: St:gna.to solo da alte pietre
mnnolitid1e senza is...rizioni, O\\ c 1
fiumi, k ffl(;Ce, i hoschi sono per
loro popolau <la ~pirn1 huoni o
catti, i; ove gli awent mcmi pii,
solenni sono cckhrati con danze
pirtorcsl."he. Cantai 111111,r••• Essen-
domi lìm1tat'J a parlare della mia
vita mrs:;iona.ria in tono minore,
non ho cifrc e statistiche che mo-
strino i successi e le t:nnquiste di
questi crcnl anm. Tacl'io pure <lei
catadismi. Che disastri! La ma-
tt:.matica umana non serve e le
sue dfrc sembrano insignificanti
quando si considerano alla luce <lei
sacrifici che io vidi compiere da
tanti mis;;iorui.ri che sono davYero
gli eroi tli Cristo!... :\\fa ·dopo tanti
sacnlic1 ispirati alla pili sublime
ahncgazionc e al più puro amore,
come fa pena udire le accuse con-
tro il lavoro missionario I '\\oi ab-
blaJllo si )a\\orato fra i ptù poveri
e gli aborigeni, ma non li abbi.amo
certo comperati col denaro e le
medicine. Come l'apostolo, dicia-
mo: •• Siete stati comperati col
s.mguc di Gesù ,, che ci ha inse-
gnato ad amare lddio e a sacri-
ficarci pcl prossimo.
In questi trent'anni quante volte
ho sollecitato la carità dei buoni
perchì: potessimo dare il pane agli
orfanelli, rnrare gli infermi. \\est.in:
gli ignudi! Oggi domandiamo an-
che e soprattutto le preghiere <lei
buoni pcrchè le anime trori.no le
ne dell'amore, cessino le persecu-
zioni rontro la C-htt:sa, l il missio-
nario possa ancora lietamente • a.n-
daTc e insegnare •. f'rmf(lf tl11t<Jl' 1
fJ-, STEFANO Fmt1MN1.10
f'm:ovo cli Shillang.
- 61

3.4 Page 24

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CONVER5IONI NELLA SCUOLA 5AN LUIGI
DI HONGKONG
L'anno scolastico 195:;·;4 fu. u.n anno fecon-
dissimo per la nostra Scuola San Luigi di Hong
Kong. Su 1 ooo ahmn, della scuola diurnd, h,m
16:t- ebbero la gioia del Battesimo. A que:.to fine
collaborarono attivamente una decina di sacerdoti
salesiani. L'insegnamento della religione è materia
ordinaria in tutte le classi. 0d questo primo con·
talto con la religione, viene in molti il desiderio
dJ conoscerla pii, a fondo e di abbracciarla. Ogni
raga2zo ha la sua piccola storia di lotte e di vit-
torie.
Il primato delle conversioni si è avuto nella
classe 6°' A delta sezione inglese. All'inizio dell'anno
scolastico non c'era neppure un cristiano. Ora
sono già 14, me"ntre altri 9 sono pronti, ma non
hanno il permesso dai parenti. Ciò si deve in buona
parte a uno di lorn, Agostino Leung, il quale riuscì
ad attirare gli altri suoi compagni al catechismo.
Tra di essi Luigi San, il primo della classe, bat·
tezzato a Pentecoste dopo tante difficoltà da parte
dei parenti, aveva una faccia così angelìCd e una
condotta così lodevole, da essere comunemente
chiamato <' Domenico Savio•.
i'\\nche nella dasse ,~ 8 della sezione inglese,
erano tutti pagani. Essendo tutti nuovi nella
Scuola San Luigi, si andava molto cauti ad ac·
cettarli nel catecumenato Ma c'era tra di essi
un'anima bella, che tanto insistette che fu am-
messo al Battesimo, anche perchè suo padre era
morto poco prima all'ospedale col battesimo.
Questi, con le sue belle maniere, radunò un grup·
petto d1 quindici ragazzi della sua classe e li pre·
sentò ai superiori per cominciare il catecumenato.
Poco prima delle vacanze, d,sse ad un sacerdote
suo insegnante: o Se il Signore mi darà la grazia
e non avrò ostacoli dai parenti, voglio Farmi sa
ccrdote per aiutare i miei compagni a salvarsi
l'anima ~-
li piccolo liung Chiu Hong di 9 anni, pure· al-
lievo della scuola, ha potuto conquistare i suoi
tre fnitelli maggiori, nonostante che la mamma
fosse una protestaute fanatica. Egli voleva asso·
lutamentc essere battezzato. Si cedette solo dopo
pianti e Insistenze, ma sempre con trepidazione.
Invece riuscì ad attirare anche il fratello mag·
lfiorc. Qualche mese dopo, l'e5empìo convinse il
ter:,;,>, che _fu battezz<1to a Natale 19n; e fìnal·
mente a Pentecoste venne anche il secondo, il
quale sembrava veramente irriducibile. Ora sono
tutti quattro d'accordo nel pr~gare per la con·
versione dei genitori.
I missionari salesiani hanno lavorato molto anche
tra i p~renti degli allievi della Scuola. Fra i 300
adulti battezzati quest'anno nella parrocchia d1
S. Antonio, annessa alla Scuola San Luigi, una
buona parte erano sorelle, mamme, papà e pa
renti degli alunni. Molti altri parenti furono in-
dirizzati alle s ingole parrocchie, con grande sod
disfozione dei Parroci della città.
Don AGOSTINO GtNORI
missionario salesianu
Da una lenera di S. E. Mons. Egidio Vagnozzi,
Nunzio Aposto)iço a Manila. al nastro Re,·.mo
Rettor Maggiore:
Mi è grato profillarz ddl"oca,,ù>ne della Sua
festa onomastica per augurarle le più sa/le bene-
dizioru di Dio. a henefido spirituale <klln Sua per-
sona, della grartil.e Famiglia ,awsianu, di qwd/"im-
memo ,twlo di anime che per il mini.stero tki figli
di Sa11 Giovanni Bosco ricevono i mezzi della loro
salllezza.
Voslra Paternità è senza dubbio al corrente dei
CJ>nsolanti progressi che l'O{JeTa Salesiana va ftKendD
in queste iwlc, sia pure in mezzo a diffiroltèt cd an-
gustie. Ma il Signore 1widl!flteme,1te km:dice quMlo
lavoro in mezzo ai figli di questo pofJ(Jlo. il solo
caJtolico de/l'Estremo Oriente.
Reanlemente ho visitalo a Cebù g/"inizi di quella
scuola d"arti e mcsfieri; inizi modesti e di poverè
apparenze., ma pre.amori di st!iluppo grundc e Je.•
condD di bene. Dio a11e5,,:, oolnto cl,,, /"Opera Sak--
siana si fosse qui iniziata me,:zo secolo /a: a quest"ora
i Sale.~iani filippini pottebbero andare a lm>orare
in aliri campi di missior«! ir1 ques/o Estremo Orienle...
Ci mandi, caro Padre. nuovi mi.<o,ionuri ed aulo-
rizzi pure nuove fondazioni: è i/ mezzo migliore per
a,mha1tu.e i 11emici di Dio. /orti/icartil.o cioè, co11 oper,:
di religione e d"incrc,nenlo sociale le posizioni au,m-
,:ale del CaJtolicesimD, a,me sono le Filippine, que-
st'oasi di cattolicismo in qu.e..,ta mdà del globo che
dal/"Jtalu:i .,i estemle .fino al Mt!S.,ico.
Da parte mia cerco di dare tulio /"aiuto che mi
è possibile, .,pecialmenle /inanz,orio.
Mi si dice che Vo.rlra Patemilà conta /arei una
visita la pro.,sima primav.!ra. Le e,tcmlo /in d'ora
il mio hent>erwto. C'è qui molto lavoro da compù:re.
ma .<i Ja111,o progressi e q~•to è giù C011SVUl<1le. Come
dic.t1.'a il S. Padre Pio Xl, l'avvenire è nelle rria11i
di Dio e quintl.i t! in b1.11>ne mnni. Lo è parlicolnrmer,te
l'avt1e11ir.e di questo popolo, e quindi cora1/gio e con-
fidenza. Ella sle:Jsu si rmderà co11to d.e visu dd.la
necessità d◄- estendere e incrementare l'Op,,ra Sale-
siana nelle Filippine.
li Signore benedica lei e i suoi Cooperatori. e be-
nedica l'opera dei Salesia11i in q11e,ta Nazione...
62 -

3.5 Page 25

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Sua E«. Mons. C:unlllo F:iri·<ln arriva a CA."1:PO GRANDE (Mala Gro.s<> - lk,,~lle). l)n ,i11u1ta a ,ù,lw• Mon•. C.:have\\ S.O.B.•
v~covo ·dJ Corumbà: \\.ifon,,. Faresin: Don Bor.rn, hpc1tore salesiano; Don z.wnftnro.. Direttore- drl C'°olll·Ulo Don Bost'a.
Dal cavallo ali'aereo
Come i prim.i lrc
Vescovi salesiani del Mato Grosso
(Brasile) hanno fatto il loro
ingresso in Missione.
J,'1, novembre HJ54 free il suo ingrcs.~o nella Prdazia di lfrg1s1rn di .\\raguai:i il terzo \\"cscovo
missionario salesiano del l\\fato Grosso, Sua Ecc. l\\Ions. l am1ilo Faresin.
L'ingresso del primo \\'èscovo dei llororos, \\,lons. Antonio l\\Talan, a\\\\ enne: nd I y 15. La nume-
rosa comitiva partì dalla città di Cuiahà e arrivò alla sc<l(•. sulle spon<lt: del Rio .\\raguaia, dopo
una cavalcata di oltre 6oo chilomt:tri. Forse mai nello sperduto paesello <l, Registro di .\\ raguaia era
approdata una l:Omitiva così illustn: e numerosa. Sua Eccellenza era accompa,natn tla Saksiani,
Figlie cli :\\Iaria Ausiliatrict', Bororos e dalla ban<la di musica dei Hororos della Colonia del Sa(IO
Cuore. Sulla sponda Jd maestoso fiume sta, a affollata gente di oi:ni colore, per la maggior park Jei
tluali era una nm ità H:dere un \\'cscO\\o, non meno che scntin· una handa d1 mu,-1t,t, \\ln11s. '.\\1alan
incomincia,·a così l'arduo lavoro di percorrere ,m territorio in j!rnn parte sconm,...i1110. organiz-
zan<lo tutto dalle fondamenta.
11 secondo Vei,covo missionario del !\\lato Grosso, S. I:.. \\1ons. ( ;iuscppe Sdva, arrivi, ad :\\lto
Araguaia su lii una modesta autonwhilc, :1ccolto festosamente da autorità e popolo t' dalla caraueri-
~Lica allegria ,k-gli alunni dt:i locali collegi dei Saksiani e ddlc Figlie dì :\\laria :\\usiliatrkc. ~lonsì-
gnore auebhc potuto proseguire in auto fino alla nuova sedc di Guirat.inga; prd',·ri in,·etc inau-
gurare subilo la sua \\ ita di buon Pastore, che a cavallo J\\ rc:hbc percorso per tanti anni queste
,·aste estensioni.
l\\la la straordinari.i rob11stt:zza che gli a,ern pcnnesso di sfi<larc tante ,olte il calore e le piogge
tropicali oggi è n·nuta meno e l'inlrt:pido apostolo si vedt: 11t"lla necessità <li un aiuto: Roma glielo
ha invialo nella persona <ltl novello \\'escovo salesiano :,;_ E. \\,Jons. Camino Farcsin.
Per il suo ingrt·sso nella residenza ili Gu,ratìnga, il giO\\·anc \\'cscm·o missionario non dovette: tan~ nè
una lunga caq1kata, una corsa in automobile; egli arrivo \\'Cloce per le Yie del uclo su dì un
himoton:, uno dc:i tanti che giornalmt:ntc percorrono Ja Prdazia in tuttt- le direzioni.
Autorità e popolo, con la numerosa gio\\·cntì1 educata dai Salc!<iani e dalle Figlie di ?\\laria \\usilia-
trice, ricevettero t-;;ult.mti \\Ionsignore e applaudirono al commo,-..,o e paterno abbraccio che l'anziano
Pa.,;tore dina al gim on~· Ausiliare.
Nel giro di pochi giorni :\\fons. Fart:sin, per le \\ ie del cido e dcli.i terra, ha pr1:,-o contatto con i
\\';ln ct-ntri missionari. Sono oltre una decina i c..:ntri che hanno già l'aspetto cli pic:cnlc t:ittatli.ne,
sedi di municipio, con belle chiesette l' collegi. Esuberante la vita negli affollati collegi l¼lksiani,
in continuo s, iluppo ulilizio. Progrcssirn ndlt: missioni la meccanizzazione dl'i tr;1~porti e in
parte anche Jell'agrkoltura.
Sal'. ('E~AIU At.BJSETII, missÙJ11t11io sa!ts,u.110.

3.6 Page 26

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Cuori sempllcl -., Ho, J t.t1 t;clva: -Occo l doni che in ua.ra affcttuo!:la hnnuo
portalo all'Au~i1101rlc1• 1>clleerina I po\\'erl Indi di JAUARET€ (Bra11l~).
L'
tr
ina
fra gli indi del RIO NEGRO
~cll'agosto scorso, dopo la festa di Don Bosco, la nostra
Ausiliatrice cominciò 11 suo pellegrinaggio per le case <lei
,illaggi ,icini alla :\\fissione. Quc:ila peregrinatio .llariu1c
ha fatto un hcnc immenso tra i nostri indi.
I.c loro casette dalle pareti d1 fango e coperte di palme,
la ·Madonna le trovava ornate con ì fiori della selva. Nessun
drappo nè stoffe di svariati colori, perchè sono cose troppo
care per i nostri poveri indi, che non conoscono il danaro.
C'era però tutto quello che offre la lussureggiante wgeta-
zione tropicale; ma più che rutw e'era la pietà sinccrn
di quelle anime semplici.
Tutte le sere si radunaYano nella casa o,e c'era la ]\\[a.
donna e recitarnno il Rosario, intercalato da alcuni canti
guidati da un cx allievo o cx allieva. Terminata la fun'
z!one,. mandavano un bacio alla Mamma Celeste, e poi
s1 coricavano nelle loro amache attorno al fuoco, che di
tanto in tanto illuminava la hdla immagine dell' \\usilia•
tricc, la quale ùal cielo ana sorriso maternamente a que-
sti suoi poveri figli ddla seh·a.
Al matùno si r-.idunavano nuovamente per la rc:cita
dellt> orazioni e del santo Rosario. Alle ore 8 una Figlia
di .\\faria Ausiliatrice con alcune alli;;ve organizzava la
processione recando la .\\1adonna ad un'altra casa. C'era,
(.'Ome ho detto, una vera gara per adornare La casa con
fiori e palme; ma un mattino una casa chiamò subito l'at-
tt~nzione, pcrchè oltre gli omamcmi comuni, appnrn:
abbellita con bandierine ùi ~ari colori. rn ex allit;n>,
figlio del motorista della nostra lancia, aYcva riùrato du-
rante la notte, clall'armadio ddln lancia, le bandierine
con cui si adorna l'imbarcazione quan-
do parta alla :\\lissionc quakht· , isita-
tore illustre. Naturalmente quelle ban•
dierine servirono poi per adornare
anche le altre l":L'<C, e cO:il la nostra
.\\usiliatrice passi> OVl.lnque ru:evcndo
preghiere e omaggi, e spargendo grazie
c benedizioni.
ll ritorno alla Missione si dove\\'a
lare il giorno 12 di settembre, festa del
S~ );°ome di :\\!aria, con una ~rande
procession.:, prima con barche sul grande
fiume e poi con una bella !ì:m:olaca
per le strade principali della l\\l issione,
termin.indo con un'accademia di canti
e declamar.ioni davanti alla d1icsa. ~la
il diavolo c1 mise, come si suol <lire,
In zampino e tutto andò a monte.
Quando già le barche erano pronte sulla
ri,·a opposta e la .\\Iadonna sta,a pc1
uscire dall'uluma casa, ecco che si sca-
tena un furiosissimo tt:mporalc. La
prima ramca di vento strappll due fi-
nestre della chiesa e gettò a terra una
parte della facciata di legno della mt•
dl.--sima; una parte del tt:tto di zinco
della , ecchia casa delle Figlie di ;\\ Iaria
Ausiliatrice fu svolta e le lamine turono
lanciate per ogni dove. Intanto la piog-
gia cadevu a torrenti e invadeva tutto.
ll vento, entrando impetuoso per le
finestre, gettò sui gra<lini dcll'al1arc le
statue della Ì\\Iadonna e di Don !fosco,
che si frantumarono. Pareva la hne del
mondo. Fu un ,·ero miracolo se non ci
furono morti e feriti, specialmente nella
casa delle Suore, dovc oltre le 120 in-
terne, c'erano molte indie coi loro fi-
glioletti: tuui gridavano, piange, ano t
pregavano; ma la ~ladonna non h ab-
bandonò.
Passato il furioso temporale, gli mdi
<lice, ano: , 11 dia\\'olo si è arrabbiato
perc-hè la 1\\Jadunn.a ha visitato le nostre
case».
Abbiamo lavorato un mese pur ripa.
rare tutti i guas1i; però la processione
notturna l'abbiamo fatta il giorno 12
d1 ottobre, fosta della Patrona del llra-
sik l' [mmacolata, sono il titolo di
, lpporeritla. 1;; stato un hd trionfo,
perchè furono moltissimi gli intcn·e-
nuti. Al termine della processione, sul
piazzale della chiesa, si svolse una bella
accademia, in cui tutti andarono a gara
per onorare la "\\ladonna.
Jauarrlé (Amazonas•Bra!:ìh:),
Sac. ..\\,,o:--;10 G1 \\t'O:'lfE
111issio11orio soll'Sù111u.
64 -

3.7 Page 27

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Il bimbo era rimasto fra cielo e terra. -
:\\li ero recata a portare il pranzo a mio marito
addetto ai lavori di riparazione della strada pro-
vinciale Castelnuovo- Ami. :VIi accompagnavano
i miei due bambini gemelli Mauro e Leonardo
ùi anni 6. Mentre io conversavo col marito,
1 bambini si erano messi a divertirsi con i fili <li
una teleferica. :--Jon mi ero impensierita perche
credevo che la funicolare non fosse 1n funzione.
Invece era stata in funzione tutta la mattina e solo
allora aveva smesso per l'ora del pranzo: per
questo non mi accorsi che il padrone si apprestava
a rim1.;ttc·rla in moto, ma dalla parte opposta.
Me ne resi ragione solo quando udii l'urln ùei
presenti: mio figlio Leonardo, preso e traspoi--
wto dal moto dei fili, si librava in aria ad un'al-
tezza tli 35 o +o metri l
:ì\\li scmhrù tli impazzire: mentre gli uomini che
lavoraYano insieme a mio marito si affannavano
a formare e far retrocedere i fili, mi ~ettai in
ginocchio nella pubblica strada e piangendo
gritfai. • r•ei-gine ✓ 111siliatrice! Don Roseo, salva-
telo vui! ,1. Mi ricopersi il volto con le mani <:
mi sembrb di perdere i sensi. Mio marito ebbe
l'ispirazione di portan;i sotto il filo dal quale
pendeva mio figlio, che ormai all'estremo delle
forze che può avere un bambino di sei anni,
si lasciè, andare, cadendo in modo che il babbo,
con una deviazione, ne attuti il colpo in u11 ce-
spuglio vicino. Ma unanime era stata la voce
dei presenti: solo la Vergine e Don Roseo pos-
sono averlo salvato!
Capanne di Careggine (I ,ucca).
RtTA Pou.
U caso era disperato, ma non per la Ma-
donna. - li 29 maggio 1954 la mia figlioccia
l\\Jarina di r6 mesi venne ricoverata all'ospc-
tlale ;\\,faria Vittoria, dove il Prof. l\\Iussa disse
subito che il caso era disperato. Infatti !'1 1 giugno,
per evitare che morisse fuori del paese natio, la
pic.:cola moribonda venne riportata a casa. Non
mi ero mai dimenticata di pregare la Madonna,
ma forse la speranza nei rimedi umani aveva in-
debolito Le mie suppliche. Queil'1 t giugno invece
non mi rimaneva che :Vfaria Ausiliatrice, perciò
In invocai con tutto il fervore di cui ero capace.
E :\\{:iria :-ìS. fu tanto buona che volle esaudire
le mie povere preghiere. I.a bambina ebbe subitµ
un sensibile miglioramento e in poco tempo s1
rimise così bene in salute che parve a tutti trat-
tarsi di un ritorno da morle a I ita.
Perche la bambina non abbia mai piu lia di-
menticare la grazia ricevuta, desidererei che le
fosse i11\\'iato regolarmente il Bollellùw SalNiauo.
I illardf)ra (Torino).
lluu G msEPrr:-.A veti. Coimo:-;.uo.
L'ultim a parola fu detta da Don Bosco. -
Fin dal 1948 mi sentii dei do lori improv,·isi
al!;i g,1mba sinistra, che acuti;,,zandosi sempre
più, raggiunsero l'anca, impedendomi l'artico-
lazione completa, fino a farmi z,ippican:.
C'on dolori atroci che non mi lasciavano n-
pus~re un istante, in condizioni pietose, cominciai
la mia mlìssea, durata qua.~i due anni, attraverso
vari ospedali, in cerca di guarii;ione.
Dopo vi~ite e consulti dei più valenti profe~-
sori di ortopedia di Trwiso, Venezia, Cortina
d·Ampczzo e Bolugna, capii che la mia sorte
era segnata: per tutta la vita rimanere deformato.
I ncoraggiato dai miei ex compagni dello Stu-
dentato Salesiano di Kave cd in unione con loro,
iniziai alcune novene a Don Bosco e a Don Ri-
naldi promettendo di mantenermi fedele a ll'edu-
cazione ricevuta e di promuovere la loro dcn>-
zione unitamente a quella d i Maria Ausiliatrice,
cl.i Domenico Savio e degli altri Santi Salesiani.
Dopo alcune novene, la grazia venne.
Ero stato dimesso dall'Istituto Elioterapico di
Cortina d'Ampezzo con l'apparecchio gessato s11
tutta la persona. Una sera mi scnt..ii ispirato a le-
NON SI PUBBLICANO
. le relazioni di grazie
anonim e o firma te
c on le s ole inizia li
- 65

3.8 Page 28

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varmelo, sicuro che Don Bosco e Don Rinalùi
mi avevano esaudito.
Sono trascorsi due anni da quella data, ma di
medici non ne ho più avuto bisogno; anzi essi
stessi si meravigliano della mia guarigione.
Caerano S. Jlarco (Treviso).
Mli.RIO GATTO,
Ex LJ/lievo salesw110.
CERTIFICATO UEL PAJlROCO. - Hen volentieri
ag:giung-<> la mia confcrnta alle atfcrnU1ZÌ011i Jet mio
parroCchiano ~:Jarto C.ntto. d1e ha p,,tuto u~ufru1rc Coil
n1anifesta.rnent~ detla potente 111tercession~ del Santo
Dou Bosco. di cu1 è tnnto devoto.
In fede
D. l./\\MIW.O PA.siN, Ar"1(Jret,•.
Alla scienza sottentra il Cielo. - Amma-
lata di paralisi causata da forte lrombosi, per
due mesi lottai tra la ,·ita e la morte senza poter
mai articolare parola. Mio marito, esasperato
quanto si può immaginare, un giorno prese in
mano il Bollettino Sa!Psia,w e "; lèsse le grazie
di M. Ausiliatrice e di S. G. Roseo. A quella
lettura passi> da uno statQ di angoscia disperata
ad un'improvvisa speranza e gridò: << Oon Bosco.
questa è l'ora di fanni ,·edere se. realmente tu
puoi aiutarmi!». Ed ecco che lo stesso giorno
ci fu subito un miglioramento con sorpresa di
tutti, specialmente del dottore, che confermò
che era stato il cielo, non la scienza a operare,
In pochi giorni ri.ebhi la parola e migliorai fino
a riprendere le mie faccende di casa.
Rivarolo C. (Torino).
(. oniugi GIUSEPPE e ANTONIA (.;.WA.LIITTO.
Posso dire che da quel m.omento fui gua-
rita. - Da parecchi mesi la mia salute andava
deperendo a causa di una malattia non hcn defi-
nita ma pericolosa, data la mia età avam:ata. I
medici, riuniti a consulto, disperavano di poter
curare efficacemente il mio male. che progre-
diva fatalmcntt:.
Perduta ogni speranza umana, pensai a con-
formarmi alla santa volontà di f)I(), mettendomi
nelle mani della Madonna Ausiliatrice, e chiesi
di ricevere i sacramenti. Un saccr<lott: del vicino
Istituto salesiano mi prcparb agli ultimi sacra-
menti e mi diede la hcnedizione di Maria Ausi-
liatrice, a cui mi ero raccomandata con fiducia
insieme con i miei figli. TI giorno seguente, ::-1-
dcl mese, mi fu portato il santo Viatico. Posso
dire che da quel momento fui guarita. I medie,.
chiamati, non sapevano spiegarsi la guarigione e
mi dichiararono fuori pericolo. 11 mio migliora-
mento. progredì ininterrottamente.
Oggi continuo a godere ottima salute senza
gli antichi disturbi.
1\\ledelli11 (Colombia).
G LULIJ\\ R1v1m11..
F~ce,,ca Ardusso nngCU2ill '.\\I. A. S. G. B. " S. \\l. \\Jaz-
2arcllo per la guarigion~ ddl.1 rn•mm·, J~ grave cu1ur-
rng1à
A. Craved ( \\irasCl.l) cspruuc la ::.ua più viv.;1 Jitrntitudln1..•
a M A. e n S. G Il. per il buon e-i{it<1 d1 u11·01lc.rn21one :a
pt-'iSOna cara.
Mni-ia Gone!Ja (Torino) rin""17ia vi,.,.menre \\l. A. e Sa.r,
(;,. A. per aver ottenuto notevole 1ni_r,!lionuncnto d,1 fol'ti
disturbi intestinnli.
Rina Olivetti in Ngoletti (Tc,rino) UIVOCÒ \\L ,\\.es. G . Il.
pi.:r ln c.·omptcm guarigion~ Ùd u.rave. Frnttuca al br.1~c1u s1•
ni~tro e fu ~snuclitu.
Re(!ina llorgnioo in Gagliardone (()n,gUo) con la novena
a I\\T ..\\. e a S . G. llooco ottenne la ~u.arii.r1one del fi~lm da
g-rave mulatt1.R.
Rosa Maiolo (Torino) è profond•menk ,:nHà , S. G. 8
per a,·ernc ric<:\\'l.lto una i,111;ia i~tantane.a...
Pierino GiuJllardo (Novarenol riniirazia S. G. B. d>e lo
protesse in divcr,c circostunzc.
Ciuseppina Peirone (Torino) rrmtrnzia S. G 8. per 14
protezione conce::-.-...a ulln twn1~lia e lo prrga di continuar
gliela in ovveo1re.
Rosalia Fallori (Torino) i, rirnnoscentisslll'l:l a M A. <'
ll S. G. B. tbc, ,nvocati tD un momtnto g-ravisSimu Jcllà ,ua
vita, la c::::a.udirono.
RJta Bedlno in F. (CollcJ?no) offre a M. A. e 11 :,. G. B
i suoi orecchini d':oro quale seqno di ,?ratitudmt: pc:.r la u-u,,-
ngione del n1arito
Luigi Scbelllno (Sc-anz,mo) ringrazia S. (;. B. per la pmpri..t
guariginn1;; e preg-a e inviti a prrj('are pt-r guclht. dt>llu con-.
sorte.
Andrea Ferrari (Verolanuova) rm,rruzn, 111. Muul>nna per
h promozir>nc nl'~li esami di abjlitll.Zionc- magistrale e pro•
mette di milntenerit per 5 a.nm un J~prrantc ~lcsinno. se rro~
,·cm la,·oro.
E. Mazzucato (Padova) rende ,:roz,e ? M. A. e a ~- G. ll .
per averle l(uarit11 b""" il mànto dii hroncopnlomnit~ tr,i-
scuratu.
Lu.eia Bravedani (l lauzelto), trov,wdosi all'estero :,j am-
nUIQ grn\\·cmente, in,~oe:11 S. G. n. e pntè fo.r ritorno gua~
rita.
Vittoria Roba in Delpiano ( Moma d'.llba) pr.:g-<> \\11. \\. r~r
~ tigliq d1Soccupato. l>opo pochi 1norn1 di ferrnl~ supphch~.
,1 fi!{Jm ottenc\\·u impie~o in una fahhrlcn di ..forino.
f'. V. Duca (C"strurcdlc) ntcconrnndù a 1\\1 .-\\ e" S. G. n.
il fhtlio m;1l:tto d1 rl~urite pcriculoSd e OC' Oltè.Ju,c- ,~ ~UdrÌ -
g_ÌOllt' 1.:,•ruDh:ta.
Ccupi Giovanna in Loddo (P..11..:rmo), ncovernta d'urn~nZ1t
nlls maternìtit t: st,rruposta a diftictl'-" opt"mz.Jont:. SJ rivol~t
li 1\\1. _\\., cl1e sahò lei .- fo suu o«:onat~
Felicita MiJ?li.ore (C11mhianr1} con turti i su•)11·.tn n\\Cl~ormuu.lu
a \\rl. \\. t: a S G . .li. 1~ Olitmma c11Jp1ta d:, colJa....,.,.o cardi3.co
e ne ottt:tUU! la girurigion~
l\\iadd.~lena Novarè.>e in Ba..ssilt'nana (U<.-sdltJ) In ~Lr.-sa Ji un.,
s.t.o.conda nipotina, Lt n1i:-.'e ~otto la. proltl.Zionl· Ji .l\\L.l\\. ~l'lltfiJ
audu htnc e Li chian1n \\1ari1:1 \\usili11
Vero Miglio (l.~nta) oueon" Ja \\1 ,-\\. la 1-ruang1one dt
unu mporum r1dottn in fin .<l1 \\'tta d3 Utlfr1t,c t: leucrmla
Carla Ca112neo in NavH (Milano) cons1acr,, lt l\\'i. -\\. e a
S. G li-. l'nt.te.si.t cr,·atu.ra, l.l cui nascita *-i p.rL·:-e_ut.u.v-,t- l1_il-•
ficil-,, e ricOIIMèt'nt~ 1~ itnposc il nome di !\\lana Te=
Ausjlta.
Teresa Rezzaro (l\\lonttcP-llo J, Sar.:!.(o) ottenne da M . .!\\.
e tlai Sen1i di Dio 9afo·siani \\'8r1e hell.e grazie
Teresa Bailiio (Chiusa. l'es10) 1>ttenne da M A I,, ~uari-
g-1one da un Qt'3Ve d1sturho per mtertt.:S--:;;one rlì 8. G . RO,iC:r►•
Marlà (:-.a,,sinoni (Dervio) :wcml<► ti fo:I,<> m cun, da nri
prc:)fcssori per- cittllcc, lo raeconumùò e t\\11. '\\ t.· ogni rnalè'
s<:ompnrvè
66 -

3.9 Page 29

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Ci hanno segnalato grazie
G/tomtr pt:r J'iuterrr~.'i(QIU' di '1",.io _-1,,..11/iatnce f di S. Gin-
' mm; Boro,. ,ti S. /W,.,,i<1 J.,Ja-z~nrclfo, ,li S. Dt;me:1111"0 3.ot'1o
r d<1~li 11/t,-, Srni di /}w ùlcum hanno ,mrhr ,'11t•iut11 affert,:
,d ,f,.-111CtS.me per ,'f(mf~ Hrrse di riugrnzior1u- ,tir, - , M:f!ue11ti:
t\\ct~orrui~.-...u \\J.i ,\\~1..1dio E.~ \\lasia E., •\\lbcrgh.ina Prof <i,,
1\\lht!r1i E., Amhrol!io F., Amhn)fr1ti E.• Angeli 8., Aprato
H. , Ar\\'il!o A., Arzune A., Hadellino I .. Baglio V., llal-
. lar10 A. ;.,1., llorberis I.. < '.\\'I., Baros-<o R.. llnrrull,, C.,
Dauèllisso J\\J.• B~zr.ini Il., llclgnmo I... lldlartJSo l". lld-
lttruttl A., lleneni 1\\1. , Beltrnmdlo M. e (,., Heltrami M.,
Bdtrnm1 S .. Bt'ruo.nti .-\\., BertQ~lìo (i., Bertnli~s:io A., Uer-
,,,lnnt l'., Hcrtoni J., lk-21.1 R., lloan,·ho A.. Bianchi M.,
Jlianco A., Bidli 1.., Honrin1> I'. llolfa G. aun.!,!mvanni P._,
lkino f., Bvn•lmn G., Hordlo 1.., Bosco R., Bretto R.. llr,-.-
~onl! 1\\-1., Rr11nelli "\\1! ·\\ _1 l1n111tt l ·a,:. F., 13ur.ti Duu. :\\..
l1ur,i L., C•J,!licris 1\\1, ( ;i)fe.N'II'i•. G., Camilla G., Cantòni
M , Cantoni R.. CapulO S., ( :in·na G .. (.',,.rminati 8.. Ca-
lo?--dli I.• C..-arr"ra L., C'arlic:r A., (·11~rouj L.. Ca:c....-.;ctla G.,
(_\\t:i-lclianc t',, (.·a,r11.~llan1 l'vf., Cu..'1'Unn l\\J., Chcccolrm rr.,
l ht-Ai A., Chi.lbotto, \\' . l'hianalè i\\1., C'hwsa A., Chiodi
F, C-i1,riar11 A., C'lenci sa,·. A., l',ilornbo T., Cofla Il., Co-
tnuzz1 G., Cm1iujf1 : h1l~l·ènda. ".\\furanzan:1 t Pesando, C*nnte
f ., Conuno F., Cora,·, K. , Cranno F, l resto D., J)',\\lc.<-
,antlro I., Owwrto f.,, n~nè E.• D'Err,co R, Dcruda, Il.,
D~st<-tanos G., l)j Dnnatn I.., l)irottnce lH. \\1. A. <l, ..\\Ii
l\\larina. Orago M .. l':,muani G., /illmiglit. •\\µpiani, lkr-
J,!atnn. Hi1'iio, Hraccht.•H.i, Bro<.:.,. , ( 'asc1u. Ot!Jlantnni,,. PnC't'"'.
l'asqucro e· \\'i,tra, F~rrna I·.. Ft"rU\\"ll'U ·\\., Ft>rr,iri H., F't·r-
r~rio \\l , Fcrrt•ri T., F. .:\\1. Aus. <lJ 1'allar12.anu, l'in:,z,., e;,,
Fiocchi G., Franath O., Fn•ddi ( ,, Fruw,anlè E., l·uma-
J.t'alli S.. (}nggcro B., Gaiuuo .'\\., Gnllo M.. Gara,ana F.,
Gar11veJlu P., Garbt<rogJi;; C . Garcio Al., Garibaldi I.,
(.;arig1io S., Garione ~·\\.• G11rncro M .. Ca.:-.llnj :\\·t,., Catr'A C.,
(;ay S ., Gi.1tant~ {'_ M., G,ohcllm• G., Giobdlin" sorelle,
Cìiohellina T., Gffolla E., Grn.~S<> G.. (iuidiclmt!tn L..
Gu~lielmmecttl P., Lanc1ello t,·.• Lantranch1 G., l.asal.(n0
I\\t .. Laz~aro PHp.t V, , Lorio P 1 I..OVH :v1 \\ la1..~car1111 l{
Ma1;hu1 1\\1., \\1aggioru V., M11gna1Ùni E., Ma~i P., \\blino
C.. Macera O., Mnnolino G., M:iranzana O., '.Vlarri r.,
Martignone A., Maniiinone L., Martmi F., l\\1arnanmo E.,
Massaia M., Mè,•ca A., M=ana I., i\\1iglinl sorelle, 1\\,fìlano
A., Mina M., l\\linctti P., Mmu,,.,oli G., Monelli L., Monte
R., Monticone M., l\\for11 A.. Moro 1'., Monolà sac. A.,
Motra E., "fatalina, :--'c,irini L., Negro C.., Nicott'ra C.,
Novarino e De Marchi, Odelli, O;tliengo T., Opczzo T.,
Oselln G., l'at'lli E.. l'anerti D., Paola i'vl., l':ITlei T., l'a-
stori C., !'~lassa A., Pelli,;ier G. t: F .• Perin..-nn l'ì., Per-
letta M., l't"trmctto N., Peni fmn., J>t".)-'rolo T., JJìano IVI.,
Piozza P., Piga7,zi G., Por-Cll ()., Portighatti l\\T., Pronzatv 1).,
Racçh1 \\.1., .Raineri N .. Htxros1<) 1\\-1., Rihaldon~ L, Ricco
G., Rinal<li l:., Rohecchi G., Rohi,,lio R., Ro,,:ci C.., Roclla
A., Rossi \\1., Rossi R., Rutondara A., Ruheru C. ,. F.,
Rui,wn J\\,L, R11S-O.l'llctto li., Ruseoni L., Salotti '\\1., Salvi
A., Sarturi E., Snrtori R . SallMne c.;.., Snv.,ia 1\\1., Scaran-
uno \\1., Scartnln R.. S~hiavi G., Sera!.. F., Sillillq E .• Si-
i.:nordli O., Solari M .. SpnJaro A. Stella O., Ston•ll, A.,
Ta11Uu E:.~ '"rent~riello t.., ·r<•n•nzia111 r., ·rèrZO L.~ 1'estn
I.I.. Tnc,·heni I\\ , Tomasin 'I T,intt1J (j , Torello G ..
Torti c.... rrr~H!S e;. Unm (;,, \\ alntì (,... Vt•ruano A.
V~p,gnuni L., \\'1011110 F., \\'mm<lo L., \\',s,·arJ, \\1., Vo-
ghoni C., Vulrini \\r ., Z;1ffarnni.
Raccomandiamo caldamente alle preghiere
_I
~li Julli i dtt•1Jt1 rii ~'J11rià /JJ,.<d.111tricl' 1• t!ì 8. Girn'tmnl Roseo
lt partito/ari Ì11lett-::ioni ddlt! st,;uettti ptnmu1:
·\\ht!l1c •\\., :\\lfinctll G., .'\\stis:Ì<tn,, n1n1u!,tJ, H.-r1az~o V..
Ilrocdn•tto fam., Ilrt'tW R., Carrer.1 L., Ca\\·alli G., Ccn-
hm111n D., (. 1T..1rc.11, e-., Clericu J., t'o~"l.t :iUQr '11. V., Dc-
~lc.faui, r;.. Dunato R., llarm11 F. . Fcrraro \\1., Fontana
L., <,,mzio D. e 'I'., Gar-,.uclli A. < B.. Gedda i\\l., Gio-
, ·,1nn1ni R., Gh~otti t ·.• Gfanotti \\1., Guglìrlm~tn \\'.,
lngarao L., \\laincrtl fa,11.. ì\\larillo H., Martioluli R, ~1ina
.:\\1_, :\\locchlnu Z .. 0Cl·d11 U.~ P1:l-dssa .\\., l'erosi11 E.~ Pe-
~ndo C"Oniui;n. P1ras: <\\.., Podio 1:1.m..~ Qmntero V.1 Rubcro
l . Scaghotto \\t. F., bcudo caniul!i, bendo f)., \\'annmi
f) e R.. \\'irnndo f.,
Atte fe..te dJ San Oomenlco Savio R MADRAS solo gll spaziosi corllU pole•
rono accogliere le mass-e dei (iovani indiani accol'si a onor.lre il Ragazzo santo.

3.10 Page 30

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" Per il pia cere di morire senza pena, vale la pena vivere senza piacere ".
Guarita da paresi. - Il 27 ottobre scorso,
nella Ba<;i[iea tli :Viaria Ausiliatrice in Torino,
fui colta da uno svenimento ehe fu preludio a un
male ben più gravi,:. 11 31 successivo, infatti,
all'atto di a17~'lrmi caddi a terra: braccio e gamba
sinistra avevano perso sensibilità e movimento.
Si trattava d i paresi. Le cure appre:;tatt:mi non
mi recarono alcun giovamento, anzi peggioraYo
ogni giorno più. Allora, per consiglio della \\·en.ma
lVIadre Generale::, si cominciò una fervida novena
di preghiere al Rerrn di Dio Don Michele Rua,
del quale inghiottii una reliquia ex i11dume11tis.
Tosto il miglioramento si rese evidente, con stu-
pore del medico curunte.
Ora cammino nuovamente e anche l'articola-
zione della parola è quasi normale.
Rendo pubbliC'a la grazia per debito di rico-
noscenza e per incoraggiare a ricorrere all'umi-
lissimo Servo di Dio.
Alessandria. Suor ROSALIA Dor.7,A, F. M. A.
La mia mamma, g·à malata di bronchite, fu
assalita da un fortè attacco di fegato. Quando il
male pit1 la faceva soffrire c il cuore pareva cedere
allo sforzo, chiamò in suo soccorso il \\'cnerabile
Don "\\,1ichele Rna c volle presso di sè la sua im-
magine con reliquia. Da quell'istante la mamma,
contro ogni umana previsione, data l'età c le
condizioni del cuore, ha migliorato ed è tornata
ad essere il .conforto della mia casa.
fn quel momento dolorosissimo promettemmo
di ringraziare pubblicamente il Venerabile e di
fare una offerta.
.l!jiauo Natta (Alessandria).
LIBERA v. Rrr-.'lITTr DoRATO.
Invio offerta per la causa J.i Beatificazione
del \\'enerabilè Don Michele R ua. L'ho molto
pregato di concedenni la guarigione della mia
cara mamma, ammalata di fegato, con gravi
complicazioni. La malattia fu lunga, in un'alter-
nativa di miglioramenti c di peggioramenti.
Passai delle giornate terribili, ma cbhi sempre
_.,va fede nell'aiuto di Don :VJichele Rua, che
invoca,·o ogni mon1e11to, mentre mia madre ne
portava sempre la reliquia. Ora che la mamma
sta molto meglio, innalzo Yivc grazie al mio pro-
tettore celeste c gli chiedo un'altra grande grazia.
1·17/ac/uam (Brescia).
S11.\\'IA Fl!'."AZ7.l.
Santina Modon esi Forcella (Qu_in~no d'Oglio)
nn~raz,:i il Venerabile per a1·er ottenuto una pensione
che da due anni a11ende1•a e per essere st-dta liberura
d,1 inquilini che si erano resi insopportal>ìli per b loro
con<lotm.
Savina Corna (Paratico) ruccomandò a Don Rua
un figlio che da tempo soffriva di malattia ner,·ns.t,
che lo rendeva malinconico, e ne ottenne la guarigione.
R. M. (Poiànr,), trovando.i in cattil'e condizioni fi-
nanziarie, pregò il Venerabile e ne ottenne pronto aiuto.
Maddalena Pe tri ni (S. Giu~to Canavese) i: ,·icono-
scente a Don Rua per averne ricevuto una grazill.
Salvato re Baiamonte (Pachino) ricorse a Don Rua
nelle djfficolt~, di un esame e fu promosso.
Sorelle D uvina (Villafranca Piemonte) raccorru!n·
durona al Venerabile un caro nipote colpitll <la esauri-
mento nervoso è, durante In tcria novena, lo videro
tornare dall'ospedale c:ompllltamentc guarito.
Maria Lasagn o (Torino) invocando il Ven. Don
Rua fu liberata da tormentosi affanni, che da tempo lt1
facevtmo soffnre molto.
Maria Marchetti (Bafongero), trovandosi in ct·ìtica
sitwtzione finanziaria, si ri,·olse con fiducia a Don
Ru.1 e, Jopo poco tempo, ottenne quanto de$iden11:1.
Ferdinando Ronco (Torino) è molto ricono.~ccntc a
Don Rua, che lo guari da malattia assai preoccupante.
M addalena Rodigari (Trepal le) ringrazia :Viaria
Awilìatrice e il suo Servo Don Rua per averle ottenuto
una grazia tanto desiderata.
Maria Bosco rende pubbliche gnlzie al ven. Don
Rua, che aiutò la figliuola a trovare una felice s,ste-
mazil)ne familiare.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Evita l'operazione di peritonite.
l ·na
110:.lrJ educanda, Canndma \\eltri, fu presa Ìm•
rrovnsamcntt· lla acuti ùoloi; addominali I I
medico, chiamato <l'urgenza, ordinr> l'immediato
trasp<lrto all'ospedale di l\\kssi.ua, dove fu con-
statata l'infiammazione al peritoneo rlichiarnta
urgcmc l'operazione. Poichc la rdgazza int,mto
npp,,riva alquanto sollcv.11:1, non \\'Ulllt.' sottopost.1
in quella nott•· all'atto operatorio.
11 mattino seguente, fu trovata compktanwnle
guarita. tanto che p<>k turnare in collegio, tra la
mera\\ igba di tutte, principalmente del nwdic.:o
che la s:ra innanzi avcvn scorto m lei i segni
nnn dubbi di una peritonite acuta.
:-,;oi attribuiamo la grande grnzia a Don Rinaldi,
poiche mentre l't·dneàllda spasimav.1, le fu su~-
gl·rim Ji chiedere la gra1.ia alla \\ ergine pl·r
intercessione del Servo di Dio, e cnn grand(·
fcdt· si recitò per nove volte la preghiera per l;t
hc:arifica:z1one del ~erw> di Dio.
rlfì Jlamw (:\\fessina).
Suor ~lli'iZIA'!'INA ,·rnzi ,
Direl/l'ire dr/I'Istituto \\I. I.
D ' alcune ~Clllmane (•m 10n11em:aro d,1 insi.sten!t•
t.1bbre e J nulJa 111ovuqmo le cure .1~sid uc dei
duttnri. Una suorn di S. G. Dosco mi recò una reliqui.i
di Don RiMld1 e lo prtt11l1 <.'0s1. , Se ,1ctc contentfJ
eh,· s1 glorilìch1 11 SÌj!'n<)rè per vostrn m1.-rcess1onc,
"i ch1cJo che qu<·sto ammah110 domani nnn Abbia pii1
fchhre •·
Al mattino dopo ero c1nnplll1<1men1c slchbmro.
Me111rc a•s1-src,·o le bimbe dd)a coloni.i manna, fm
1mprovviRHm(•nte rolpit11 da parexi facdo.le che
m1 to)~e la lih.-r1i1 di paroln l'reoccuputa di non putcr
più compiere )a mia m1~sione eduamva, m,·ocai con
liduci.1 il Scn·o d1 D10 Dun Rmald1- L.1 euang10ne
.-enne con tantl\\ pronte;-:za che il radiologo dichio1ò
dm cl'1li attr1hui1·e più a<l \\lll mtcrvcntu soprnnnaturnle
dw .ili!• cure mediche.
t,'uwlr (Ali,-;sondri:1J. Suor ~I :\\l,.ooAa-.:., R,:-.ono.
Nclln s<"orso lehhrnm ebh1 un 1t1acco di ~1:iar1ca
.11l.1 l(llmba ,1111,tra, a cui s1 .,g2iu11,,·ro Jnlori
U1\\.s.1t1 d.1lf;i ~uprurnzione pe1 ,nic1.ioni.
Sn;Iucnt~ tt,nt'eH, d'illtri n1afr du.• r1chic<lc.•,·11no un-
mnhili1/1 11 letto, ,lf!Ì1,tt.i dulia scinticn, atterrm1 d.1ll'ine-
\\'Ìtah1k 101 !Tento dururl(iCO ('<'I' n,oh·ere l'infiltratti,
non ,apemlo piì1 c·oinc cnnc·iliarc• mah e curt opposte,
decisi tli ~111re il t'mht(!ho di n, olJ:erm, n Don Fi-
lippo Hm:ildt. Finit11 111 novena, i dnlon dello i.-i11tiC',1
scomp:tl'\\Crn e l'inf1ilr~10 and,'> ru,~sorbeml,,qj_ con-
,cntcn<I •m1 di libc•111re 1n hrcve 11 letto
S. ,l,..,111 di .\\1,/,rr/Jo ('\\le<smu)
\\l.VtJ~ A, l'O:S IHri ·I l{K't'I.\\RUI.
-
Sara l.on1bardo. 111-.1.·1•n;1ntc (l'a1un1R) oct.cum.- dn IJ. R.
un (.·amhrnmcnto d1 l'tl'd"' 11çf.:t"!,,suru, 111.·r ,ts~is-tf.'re l.1 mammn
r1ralrtir.-. I.u ringra~ia ,mche per l'u!i:,1,ict1c~n~ 1u.:n,rJ11tu tal
tmtdlr, rwl{lt q-ndi.
Vh-,?i.ni~ Coppo rT·ro1t7.ann) JJI\\ ta utlc:rLt pc.-r f..t Causa
d, I> H . d'II quak olfom\\a d.i <Utrr •tàlà =,u,huo o~,
\\'oha \\. ht uc lm innw.1ro I mtffl•~,in,,c.
.,,r~tto Lui1Jnu Suor PorUI (0,·1•1rma110)
da hlm>mn alla
lln~rn, m: gu:ul inYrn,:nnUo çon ft·\\.l1.1 I), H.iruùdr,
Ch. l.uht.J Fross)· fSrnunario '.\\flll-!Uiorr di ArnU1l), uuarì
Ja t:......;Jurmh nro JlL'T\\'O""O. prcgu.n.Jn con tiJucia D. ltanaldi.
Catcrin.:.l Graua.rol.a (l .u ,1onfrrr.1ro) t.:on rin,nc.1:tinne
,1 D. H. poti.- ~vlrnn m, 11t.1't'> Op4.·r,ltorto. In o~n, tilJd ne-
..:essirit us.~it. ura dJ C:i}!Cft• Ku1ta <llUt:u-n dal Sorvo d1 Dio.
Ligia Conz:ales rie Soln (San Jo,i, ile C:. R ) d,d,rnra d,
a,·c::r n1:·c,,no un favore 11nmcn!i-n ,t, D. R. e cunfiJa d1
ottene-nlt- più tt.a:li un , 1.·ro miracolo.
Angiolina Boccalall~ ( Lu :'l,loufornun) rcnd• i:r,1z10 ,.,.
vis~inw • fJ. R. pèr In !'!t:nsibill1 pruH:zfone t1t'l·urJ11u al
n1arito, cht in età avnntatil ~ostcnnc foliccmeutc unn d itli-
cile- o~·u:r11,.innc-. AJtlidtlnJlt.• che i11 11onu.·rosc 1,ci:a,doni ne
provo lu rrotcz10n.....
Luigi \\'lanotto (Tonno) nm•.,-v:ia l>. R. pn- -l•·,·rlo ~Wl-
ritu da una t...rrave mto-.,icazmne1, quando era g1a t1t.1rt, ~pe--
,lno Ja, 111rJ1.-i.
Antonio l), Mauan" (S. t ·assia11n • Uùmè) <l1ch1i\\n1 che
un <suo
t:t.:.n:--e.Uo,
nipnlt.•1
cbhl:
dopo ·wt urc
s.a.h.-a J. \\'lld.
Ji npcrazi,Jne difficili
r t.a,uiliari I(, a,·~, 1tno
~ime aJ
Arhdato
, .'.\\I \\, prr mtcr,i,, ione J.i D. R1nalJ1.
Em1Ua Ft"rrero (Tnr-mo) m otm1 NUO nece;..~1ta ncorrc
con fede J l>. R. e ne ottiene a1utn ,. conforto.
Sorelle V11lv-.issori ( llr1.ighdl11) rH>ijrll,,innn U. lt. per
11 mil{hnr1i1,mcnto d1 una Ji lorn t ~ttc-ndonu hduci1htt la
c,,mplc:,Ja gu.1ngiont"..

4.2 Page 32

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DON CALABRIA
umile e gva,,de
La nostra fede sia pratica, coe-
rente: nessun compromesso,
nessun contrasto tra la tede
che pro1ess1amo e la condotta
che. ter"liamo.
DON CALABRIA
Don Giovanni Calabria, l'Apostolo di Verona, il hrndatore dei Poveri Servi della Di-
vina Provvidenza, morto santdmente il 4 dicembre scorso, solevcJ raccouta,·e con visibile
compiacenza un sogno nel quale gli era apparso San Giovanni Bosco. Aveva sognato di
passare in carrozza davanti aUa chiesa di S. Anastasia in V~rona. Vedendo moltissima
gente entrare nella vasti! Basilica, Don Calabria domanda:
Che cosa succede?
- Predica Don Bosco! - gli si risponde.
- Vado anch'io a sentire Don Bosco - esclama.
Scende dalla carrozza e si affretta ad aprirsi un varco tra lo folla, che ascoltcJ estatica.
La predica è alla fine. Don Bosco scende e, fatto segno a grande venerazione, esce. Don Ca-
labria lo attende, s'incontrano:
- Oh, Don Bosco!
- Oh, Don Calabria!
- /\\h, Don Bosco, riprende con commovente umiltà Don Calabria, io non sono altro
che zero e miseria!
- Buone condizioni, buone condizioni, dice sorridendo Don Bosco.
Don Calabria si sveglia con una grande pace, chiama il segretario che dormiva poco
lontano e lo prega di scrivere le parole. Raccontando poi il sogno, teneva a far rilevare
che la grande pace provata gli era durata in cuore per molti giorni. Ne era rimasto tanto
impressionato che Egli stesso, in una visita all'Istituto Don Bosco di Verona, raccontò il
sogno in teatro, presenti tutti gli allievi e superiori.
Le relazioni tra Don Calabria e i Salesiani furono sempre cordialissime.
Dichiarò ad un nostro confratello tuttora vivente che, quando era raga:zo, si erano fatte
pratiche per farlo accettare nell'Oratorio salesiano di Valdocco, ma che poi per varie diffi-
coltà non vi era potuto andare. Conservò tuttavia per tutta la vita reld:ioni di amicizia.
con i figli di Don Bosco, in particolare con Don Ciprandi, primo direttore del nostro
Istituto di Verona, dove, non avendo ancora una casa propria, chiese ospitalità per i suoi
primi ragazzi. Più tardi soleva inviare alcuni dei suoi a perfezionarsi nella professione e
ricorreva spesso a Don Ciprandi per consiglio sul metodo educativo e sul sistema di scuola
e di lavoro. Anche per gli statuti della sua Congregazione si ispirò largamente allo spi-
rito e agli scritti del grande Apostolo della gioventù. Per questo i Salesiani, che ebbero
con lui intime relazioni, dicevano che nelle frequenti visite che facevano a Don Calabria
nella sua Casa di S. Zeno si sentivano a loro agio, sembrando loro di rivivere i t~inpi di
Don Bosco e di sentirne aleggiare lo spirito.
Seguì sempre con particolare interessamento gli sviluppi dell'Istituto <• Don Bosco·>
della città e salutò con grande entusiasmo le nuove costruzioni, che lo collocavano tra 1
primi della Regione Veneta.
La fiducia grande che nutriva nel patrocinio di Don Bosco, lo spinse a scegliere il
.Santo come celeste Consigliere dell'Opera sua insieme con S. Gaetano di Thiene e con
S. Giuseppe Cottolen~o, come si può ammirare nella lapide marmorea affissa nella portieria
dell'Istituto a S. Zeno in Monte.
In questi ultimi anni fu dì grande incitamento e confotio al nostro Don Paolo Arnaboldi
nell'Opera del Fraterno Aiuto Cristiano (FAC), come fu sempre largo di incoraggiamento a,
giovani salesiani che ricorrevano a lui per consiglio, partendone con l'anima inondata di
pace e di serenità.
Ora che l'Uomo di Dio è scomparso, resta la sua Opera provvidenziale e il suo mes-
saggio sacerdotale di (1 richiamo al Vangelo>>. E la Famiglia Salesiana, mentre partecipa
con fraterna solidarietà al grande dolore dei suoi Pigli, condivide con essi la dolce per·
suasione della continuata presenza del Padre in mezzo a loro, nella sua Opera, tra i fan-
ciulli poveri, pupilla dei suoi occhi.

4.3 Page 33

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PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI
Sal esiani d efunti :
St1c. <.,JOI. IIA1"rl.',TA TURCHEJ.1.1, t ., Tottno
il ., ..1x- 11)(4 a ;8 anni
S,u•.\\I.-JUR/7./0 HA/.\\'liHO, t • T,,nnn ti ~1>-x-1,15+
s,.,_ 75 anni.
no.Hl-'\\ l<"O \\fOJUNl, t • Rodeo Jrl :\\l,•Jio
CArJ,.!t:ntm1) 11 7 t)- lfJ'- ➔ a ;b ann,~
s,,r. l:'.1111 )() t IJ!;'(;,11.-JNS, ~ Sint llcnij•-\\\\'c<trcm
f lld,:~,) ,1 1°-v1 tcJS◄ 11 ++ anni.
s,,,.. l //11:.'RT<J M.Jf Llol: t R \\'cn llTS llldgro) ,I
l(l~ 11-1 ()" -4 11 5 1 nnno.
t St1c. Pf/,f'RU /'011,/Sf) l'.tlRRA, a CorJuha (,\\r-
~rntina) ,I 14-X•, •154 a ~➔ an111.
r·,~,d. J>0.'1-Jl:'-\\tro I A.\\7.0.Vl, I ~ '-a,·c (lh,,,·,.,) il
31.,u-,9~ n -., anm.
<"oml. PIETRO Dlì I.VCJ,I, t ,1 Ron 11 1:-i. I uon·) rl
1"-x-1954 ~ H anni.
,•,.,u1. G/(JL-1 \\.\\1 \\JAHDE<;.4.-\\, t a Tohn...,w 1lJù11wJ
il 11-!\\- 11,ç.; a f, anni.
Cooper atori defunti:
CQ.rdlnalc: GJOVANNI G U ALBERTO GUEVARA, Ar,,-
\\(' tU\\'u ,1 1 Linut (Pl·tùl, i il 26-:\\l .. ttJ.li'..) ,1 7~ "nni~
Hima,to orf■nn Jt-1 ,:en,ton. \\c.flnc .....Ju~ato •·risr1anl•
mrntt: c.; 8\\ \\'tatù ..,I sacc:·1 Juz.tn Ja un ..rtJI01o ltcJigu,;o l.....a.z.z.,t•
ri-.1u. Nd 1,,06, rt,:r.z.o n·ntenur1n d1 S Turil)lo, t-nhva t•.-1.
t2n.. c:olui l'he doveva •ucu·dt·r•d• c:1u.alc.· ·\\rU,·'.: ro\\u di'
I mua t"d -. ~:--4.•rc ,1 flTlmo \\ •ar-J,n.ilc: 1wruanu
St1mava. tttnani. a.wrn, +• 1 I· 1uh d, I)on llo:;l;O 1.:mnp1;1
<cnd-,;,,t J, Jir(' du.- .&\\~'ll :il"'-l'1'4f1to .,I r1•ht.:t'.r1:. aJ :.,&:".,,t:t>tt: c.;
~un $\\'UUppars, ddl'Op,·111 S..lc,i,.na n<I l'eru
~d 1950 fu lwru di <t'lcbr.111· il l'm11ific.1lc in ,,n.,rc ,M
lJc;att, Oomt-nico Su,·io, m.t-nUt l'aurtu sc1tr n pruH·» ~f'aH
Pt"n• che l.1 malatll• i:l'nnpeJr, ~ dr aursh·rc •Ile fc,t<- ,Jrll,
Canoni-z7.,nt.10nc. l Tno dt·1 ~uni uh iuu atti fu lu l rcazjum•
J.dla Parrou.:hia ,Ji S . (.iin,-nnnl BoMn ~ CaUao l>1Ct'\\11
.._,,n l'otnp1.en:nte buon umort I Salt.·~utn1 polT~blicr
rh1c111mrsJ ..·Jbra111111, CIO(' lu~h eh Abranw, p, rc.ht.· 1nli sunu
pc. r ,~ loro mirabile propn_c:a;t.tone 11t I inondo.
( un la •..u.t 1n•nht scompare ,I 11r11no l .arJ.n,11.c A,n,·ncann
d1 fm.u;ua ~J)(l~nQJ.M e fa I ,1m1glu1 Sah:,mna p,·rde un 1Jlu:,,,tn.·
C" \\"t."11t'rato hrnL·f~ttrirt".
S. r:. U,1 .ma lfo11,. I I \\'CF\\LO <;JLT. I""" u Ji C,-
_,,ua, ~ il 10-x1-1 ,,ç+
l'u all1<·vn <lei n,,:,tm Collc1.so S. c;,ounn, E,·;1nr.:d1,1,t
m Tonno, do\\e ,:nmpi rune I«· & l.ts~1 ~1ooa-s-1ala. l'.as,ù tiuim.h
at ~t·1ninar10 1\\ic1rupuhu110. OJ\\cnuto tf.nccrJntt•. sun c.·ompo
Jln-d11t""ttu d, i.n ur,1 fu lu 1.!'.Hl' cntu A...,,..rcntt..: U,oc~.anu deJl,1
t;,u,cntù (. .1unhc.- _m h:1np1 p11rucol.,un1cntc: Jdu.at,. ~ppc
~J,µ.tt· c.·un UUto, l"t.1r11:l t' pr11dt'rU'.JI. Ndla ntu pas:tnruh· rcd,
r•·r ,Cfilrrs: un..-. nnt;,,1 -.alc,iana J, J.:.1U\\1.J..it.1 di hfmtà. t;1 -.ohru
ripthr~• c-he il s.rr,mdc ..n,ure ,hc; nu1ri\\a
i win\\·an, fd
,IV\\ vu 1m1n•rntu .aUu ~çuul,1 d1 JJon uo~H.". t). E n JJun llu~c"
e_ .,n'Opera '1.11} \\'Olle \\' ranntH\\." bcnt" Pn\\'l:ru. nor f'NJH.'
nmtarl~ mah:rialmcntt.-. n~ raiutò e.un la p.1rnJa1 on J m•
corài.<J.tHHlh.nro L' -.:on l"c:'ltmpio, 1"\\,un1nnto Purroco u Vt>I
p)anu, \\Olll~ l·hc un <aJ~jano ne · vwmi te-itivi recas."c il con•
i.ributu dd $UO m1nistc:n1 p<"r , }!Jo\\ani rldl.- purro,..:ch1a.
Vt-~1.:0\\'U_ di Cc~cm, nvrt:.hlw ,:ioa::mno un'Opc rn sult"St.UlU Pl'T
--r 1 gmvani po,·•n ddla ,,.. I >mn ,. .-\\ I )un llo,~o t •ll'OpcrJ
n:a lu sen1pr-c- anaccati5MI 10·
JttO ~m l~hç O C' c:h• sono.
lu Jd,ho ., Don llo.cu - rip, 1<v~. - .\\ Oon Bosco ./t'bho
tuttn, Partjt.olarn•u;nte dt•·uto Jj !\\Jarua Aus1luurif..:c.: ""'. zdù
d cuh~ l" J., dc-\\~01ttln1t, pr(',;,c:nt.auJoJa 1-c-mrn: t.~nn-\\e la J\\Ja-
tlunna <lc:1 pupolu, 1"unn ., tut11, pa'l.J->Ù heneJ-ic.1nJn ,. por..
1undo I.a Iure, ùdl~ ,rrità • un la ~ua ,alJa e ,u•dcnlL- parol:t.
\\uhi/ /Jum1,1 '1.ARIA Tl-:RES,t PAl.OSCIJJ ,..,t_ CJOJA,
a \\1,s,-ai.:liu (Com1>} 1'1 r-xu-195,1 e Sl! anni,
Honna ~ohil.: p':r ~,.•,,. e po, _anl'ora tH:r , tnù, dopo •~
tuvrtc Jdl umco h~l11,1 , •~"'1,;; un1cam\\.·nt1• d\\.·Jita ad opc.:rc
di h, ti<, tra cui q1wllu r.J, Oon llosço 111 M,l.1110.
·\\nJava suruan1encc oq,,,ulio:,..J ,J1 an r a,·,.,1t.:uuuo lo a.tessa
:-.anto Fo11d1:tou.· e di ..1n:r ic.OOOM"1u10 tuttr i iiuni Su..-n:s-..ori,
fino •ll'uuwrl, ••he le invii1 ancora un• benedizione un me~
pttma J,·lla •ama morte.
Rlml~ta ,·edova, M rJtirfJ ndLt ua Bn;&ni:a, ,Jo\\ e ,, ....,·or
,:h ulrirni nnru nt-l nlrcoglimentu e nc:IJ,l r,r,:ghiem. tutu
,l«li1 , ,d op, r.· d1 <arirà
".\\"tin le mant.d.rono lt.: pr,,\\ e t.• 1 dot11r1, cht •J!<itNif1C u
forte .._p,ritn <li fed,-_ dt>ln·nh"'Oto ~orrt•tht dal ;.uo orclc·n1t.!
.amort :111'.\\u lliatn•·c t.: .a t>ou HoKo.
11 !",,fJ..!non:: pnm~ ,u a, 1.ulu.-rl.1 ndld sua "1•>na. \\ ol1r.
puntii Mrln anrora i.:011 rre m~~j J1 ,nft<·n·n?.c. Jopo h <1trnh
tornu t rl·na a Dio JWr n.1~coght>r i1 frullo ddh• sue opc::rc
humu· e ddla -.ua ;itt'nt·rosa ,,ll""1tit ~ .. ,..o I tJJ 11 d1 t>on lJ,~;0.
,,_.J()/ ,V HRRTA,\\I, l ,1 5-xu 195-1 u e,.,.,,.,..,.. tMi-
r.nn) a 75 Alrnt.
Si e Mpt'-nto a pu<'h, m1.·t1i1 dt d.J...,r~nu doli J1~l1n Don L~u.
umn1ini-,1ratutc dd no'-ltcq hairutn Ji Sa1npit!nluremt. Allt:
...1uc. fii:;IJ1... r1m k rfanc- r r.ol,·, fht":th1 IJd1u ,1 "'xmton,,
,. 11 -~11.!-h L!IIO 1: lu hJ.dt M1l0 put'I d.u~ 1llt> ..tOlftlC' thc pri-d11i~t:'.
HD<: IRD l IR<"JIES1'/ r,,I S.tIL.l/1~1, 1 a \\Jrlann
11 2.,-x1-1954 ~ 71 anno.
Jl;1 '-Tnt Ct)ftl)eratrtt "Sùlt~laua l,1M""ia ni tìuli c.·d ai 1H1tllc-
rn~1 rupuu l'ei-.c.:1np10 di una \\'lta cri-,tinrw co.;tankn·h.nle
rr::i11co1tu l" sopra-muto d1 un.1 ...crt na conforrnit,1 nl \\o1t·n!'
J, D,u.
I.OUJ'X7.(I Cl( S1'U, t J•Xl·l•JH•
F'u uorno dt ~nJc- tnl<'• .itltt~ra.lmC"".nlc \\·r UUL Edu..·ì1
cri:itia1um1t.:nk I diC"t:1 figli. J due Jc·i qu,jJi il Sii:nurt" con-
, ,-.,t": la ,•04,:a;uunt· rt·ln:ins..t· un:1 ~uura c. un "'t:enJutc.• ,a-
!~!ll.llo In unotc J1 :.\\lana ..\\usihatrh.:c Ji Don llost.tl• J1
c.:u, t-N. cJ,·vo11,'(1mO, lundo e ,·ur,1 ~u r c1u1ir1mt\\11•n1 la h,111da
rnu""1'"alt Cur..l. l'.1cl1t·ro J...-lrUrutc1r10 ~ùlesiao1; d, V11r,tu«:
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\\gud1 lnl.:, PaoJn \\ - tu ,10 ( l.wdina Htm:dtttt (.,,n-
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TJo,..,t·Uo ))1111 G10\\1tnn1 - 8ranJl'l1mn 1'1,1zi .- L1111,:1J -
UnancJ \\111a 1u..lu - C:u'-kmnu Orsoli110 r1111ur1 G 1u-..t·ppt:::
t Allt: ,Ji, \\n1n1110 t ·aro,c·Ua \\· uni l l att neu c;i ,-
\\ rn 1 - l a,,tllrnt \\nh•lìl" L.huw-..: .-\\ntu11io Lhmc t'll
hmliu ,·,.,11 ; \\nn,1 l >:tl<llUllÌ C'l1Jnnd11 - \\11ùn-:, ( 'n-
tc-nna Udtino Harri,lnnno - Dt..: \\' 110 Frnn1. c·t-CA 1.- 1ko
\\t!Jul,,r~•~ · hrnm D. l·trJinanJ,, l·c1n11, L~m Ila
• h,rtu11 \\c.lul~ I•• • Fulcl,-·•• .-\\uJr<·d - t,,tlut, 111 Ckoh- .
c;Hllt·tto \\n;.!du • Gi1111nu-n, H.aff.e<'h- - (;uuJiu, \\ntonidta
<~1u1ian1 Gio\\";lOrlil - I .afrun..:hi S1h·1,, ... Lax,,,sa \\.-..,unta
- LJO .\\J.tr1t·tt.\\ - Lusi;:d .\\nJrtu - 1\\J.11.ranz.a111 Paride .. :\\hu.mi
<l,-n1et1tmu • !\\lanto\\AIII ,tuu~. ( ;u•~eppt"' ... ~lnrmo \\t,,.rra
\\lart,n.,I, Tam '\\l,tr1• - \\lasnnz '\\lascl11ct11 Frane.-.-._
\\Jas~t-m Andnina - ;\\Int1J11rt1 Coss,H1u11 \\'1M{mJH - ~1 1-
•·hdnn, i\\t :ina • .\\lura«lli l'\\l,mdm11 :\\lan• - 011\\~ri 1\\r.-,-a
Pagnutu Tt•C1i,ta - P!t.oh c;iu:-.t.pf'C - l'nfrolt l>. P1.:tTo
f't·gorun Lc1r1:nzo .. Pc.mnt.: r \\fot1J4;ic - P,tfan.:tti -:\\1nrtl'lf•:i
- P rnto t'offanf, l"afrrm• - Hr-ale' 1\\lariit - R~mnrini E r-
n, tu - ki~ato J..uig,a - Rrnh,.'O l .aura • St .aid1llnt' Pit tr••
· !'\\dt1 hrrndl1Hlo - 'f'trc.lnt ('o..;t<1ntino - T"o51n1 Bianduni
lturnild,1 - T',,rna.si Cun annu - 'fropca O. Cin.coru,, -
·r,u..:co ·r,rna ..fon-li.a ,·,ttono - \\."•cc.."D Prul LuJoVJ\\'U
... Vet:chi11 .\\n},!rlo - \\U1nzin,, f ntm.:himt \\..-1f.!nt1.1i P,ttro
.. Zaninutu Arn,,, - Zopri I UJJZia
L' ISTITUTO SAI.BSIANO PER t.E MISSIONI oon sede
n TORINO, crettn m Enw \\ lor~I.- cnn l>ecrc10 Il ,·n-
muu J ')2◄ n. 2~ puo 1<·Wtlnu:ntc r1ct:,·rre L1·»11t.1 cd fil·e(/11,1,
Ad 1:vitan· pos..,101li rontt:st.a.z111ni •ii ,·onsi1.("li1tno le seguenti
(or111u.J1 •
St. tratr..1s1 d \\tn J,r0 nu1· •. fil5cln .ili'l,t,11110 Sulrstmto
prr lr. ~\\.l,uwm ,·011 red~,,, TrJtnm :, 111nltl Jr lruatn la ..:imrn"''
d1 I ir.-. (oppur ) I mmobdc ,i10 rn.•••
~l rrau.--.iJ ln\\'l"C.:t', d, nt>fl\\ln&n"- (fede d, ll~i 50Sl11Ull.oi
l'l,1i1u1u, In formula porrebbe c,<er <IU<bln: " .•• ,\\Jmullo
own1 rni.1 pru:cJcntl di ,rn11i:t.101U• lt~tamc.·ntanil Xwnuto
1nio ~rcJ1.• uniu: r..-ile I /!-l,-l11l0 ~·ut~ w,w po lt ..J/1uio,1i
q·,/, rn T1J1ùw, lni;cii.1indu aJ t'S!iO ,au:1ntu 1111 a1,part 1c11c ll
qu.il iasj t1tnlo •
(Lt<ugu r ,/111,1)
(r'inna pt1 ,.,,,..,),
~ 7l

4.4 Page 34

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CROCIATA
TOTALE INIMO P R RSA L 0.000
Bttrsa MA.RIA AUSIUATRTCF: F. S. G. BOSCO, "
sufjr. ili Oli•·a Ade/, e bt11edizio11t nlla /C11m:,;lin rii Coppola
Luigi - -veri::.. ro.ooo.
llorsa J\\I//RJA AUSILJATRTCTJ, S. G. BOSCO, pro-
tengr.ter.i iu •vita e nwtt.e~ a cura di ì"'eresa Tcrrart1 (l)a\\ in)
- 1• vers. 7500.
Borsa 1VARIA AuSJLJA.1'RICE, S. G. BOSCO. ,foteci
salute e /(1,;0ru. a cura d1 Gianna ., Aldo 'l'organo (l\\1,-
lano) - Somma prcc. 27.150 • ~- vers. szoo • Tor. 32.350.
Borsa MA,lB1A l\\IARGHEIIJ'J'A, a ~un1 di Gatti i\\Ji-
chclùio e Beppa • ," ven. 40.000.
Rorsa .l\\ll.-lRl..cl AUSJLJA1"1UCE, sii ,rmpre il 11Qstro uiuro.',
a cura di Lores ~ lda-Giacomdli Michdiuo - r0 vers.
IÒ.O00,
Bon;a AI. AUSJLlrll'RICli, S. G. BOSCO, brri,ditt t
prntçggete /, 11t1.<lr• fiun(~/ie (2.•), n cura della fam. Rn-
Vctuta (Geno,·a) • Somma prec. 23.000 • '.\\:. vers. 1000;
f.am. virpcl 5000; fom. Caviglia 1000; fam. Firpo Gio-
vannina 3500; fnm. Olivati G. 1000; fam. G,orgini-
Blanchi Vera 500; fam. Ravenna Silvio 1000; Ril\\~f,:nna
Giuseppma 500; Bocro Rosina 1000; Ruffinengo Gro-
\\.'o.n.ni 1000; Gas~mo Ottnvw 1000 - Tor. 39.500.
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Càrlo - Somma prnc. 25.000 • ;-;_ wrs. 10.000 1'<,t. 35.000.
Dunia M. AUSILIATRICE, S. G. BOSCO, a suf]r. dei
111Ìei tarl mbrti e prot. dei bimbi, a cura di l\\largh<'rit:1
vèd. r>i Herti - .Sornma r-rec. 20.000 K. \\'er8. 20.000
- Tot.. 40.000.
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cure d1 D. .\\.ngelo Caccia e co1n.p, di leva • vers 20.000:
Antonio U,.,tigl,onj 5000: C.:arolJHa Cerutll 5000 Tilt.
30.000.
llor,;a M. AUSJL.(ATRJCE MJSSJONARl.-1, " cura del
s.ic. Ray-mun<lo J. Maldonaclo (M.es$ico) - Spmma prec.
3145- - N. ,•ers. 17.500: Mnrio Brogli,1 1000 - Tor. 21.645.
Bnrsa JIL'lMMA MARGHERITA, " cura di Rosa Ootd la
_ ,o ver~. 30.000.
Borsa ,\\1.-JRCHISJO D. SECONDO, a cura di Pt>zzi F.
- Somma prcc. >6.500 • Viano Paolo e Hamondini P.
5500; Valeriu --Peluso 1500 Tot. 33,500.
Ilorsà MA/.J0iVNA DEL ROSA/HO DI P0AIPE'l - Somma
prcc. 29.650 F. G. nngr. la V-erg,ne 5000; Corrad,
Inos-500- Tot. 35.150.
Jlorsa M . .,.JUSJL1.·11'IUCE, in suffr. i/i .·l111dbale b11pig/ia,
n cura di Gaoni Angela (Roma) • 1• ,·en, 15.000.
Tiorsa M. AU!il.LJA1'1UCE l:.' S. G. BOSCO (12•) ·
Sornmn prcc. 36.465 · !\\funsso Orsola 150; Tanadin1 ùl.
1000; Bassiguana Hosa 1000; Forni Rosina roo: Don. F.
J\\Ta~in, (:\\llalta) 7800 • fom. Gavin G. l\\Iillard (:Vlalta)
700 - T11t. 47.215.
B<,rsa M.•IUSJLJA'I'RJCR, .a cura di Comastri Ennio
(aoma) · V~~- 5000,
Borsa M.. AUSJLIA1'RICE, .D. BOSCO, D. RINALDJ,
Am'm~ d~I Pt1rgWfJritJ, Madmma di V,,l,auglio, a cura ùi
:vt. G. O. (Torioo) - Somma prec. -12.000 • N. '""'"· 4800,
Lepori Carmelina I ooo Tot. 46.800.
Borsa M. AUS!T,TATRICE, S. G. BOSCO, D. SAVIO,
,o,,,p/ewte la grazia, date la salute del/'a11ima e d~I rorpo
a me ~ w mit-.i clin·, a cura di L. !vT. (l.,ivomo) • Son-una
prec. 20.200 N. vera. 2000; Quaglin Caterina 20.000
Tor. 42.200.
Borsa ll.f. AUS/l,lllTRICE, S. lJ. SAr70. a i:ura d,
1\\-'lusso-Valll! 'retCSft - 1° vers. 5000.
llurs-.1 M. AUSIIJ.tlTRJCE, S , G BOSCO. esat,r/it, le
nri,t preR._hiere e protef!!!el6mi, o c ufn di Uarillnri VTnce.11zo
- Sf)ttun:H pre.c. 25.000 - ~- Vt::n,.. 5000 - 1'ot, 30,000.
Borsa lf, AUSILl.'-ITfaCE' F. S. G. BUSCO. 111 wtfr.
r1,.; 11ostri l"lln rlef1111Ji - n,ri;. fam. 1{oflineni;o 1000;
f'.. N. u,oo; Ba8signnna Rosa 1000: C. R. 500 - Tot. 4500.
Dorsa 11. AVSIT.lrl'J'RICE, S. G. llOSCO " cuni di
Griffa \\ ,lad.u ... ,n ver~. .20. 000,
Boma M . •IUSJ/J.-ITEUCF., S. Ci. BOSCO, prottf:K'''
; ,wstri ~·oldntt (:t•). H curà di L. Ooriquzzj e fiu-li - So11tnrn
prc~. 19.705 f.im. .\\driano 20.000 • Tol. 39.705.
Bor$n ,Il. dL'Sll,JATRJCE, pro1e1;,:i la 1111.1 Jam.. a curn
dd lo1run. Fn1nco Veg-ez.zi (Piecen~ml ... 10 vers. 10.000.
llors11 /,.·JVTll?Rl .70Sl:.'FA, fTTRGTNl.4, GlOf'ANl•TT
- So,nn,a prcc. 40.000 ... Lant1er1 Ferruccio 10.000 -
Tot. 50.000.
Bor>--a J\\1. AUSJLJATRICS E S. G. BOSCO, pr,•gote
per noi, a cure dj Pctiti .Bict: e ~la.da Tarcsu - Somma
p,tc. 30.000 - N. vers. 20.000 Tot. 50.000.
Borsa .U. AUSILIA1'fUCB, S. G. BOSCO, S. LVC.tl,
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del D<>tt. Severino C. tl'iaC<tnza) • L. _10.000
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di Lut'.«1 PigQz,,i · L. 50.000.
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sita vcd. Queira;,;1.n, come da dlsposizione testamentaria
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llur&a M. AUSILIATRICE (8+•), a cura d, N. l'\\. (To-
rino) • L. 50.000.
Bur$a ANIME OT?l. PURGATORJO. i11 wffr. dei miei
rari de(1111~i, n eura di M. S. (Torino) L. 50.000.
lforsa lVELANO D. GIOVANNI. S. ANNA, S. D. SAVJO.
eletto fiore delfe.durozioue .wlesi<ma, a cura dell'Un.
O. Bosco fra inse){tlanti, chiedendo preghiere sulla Scuola
e In g-ioYentù di tutto il mondo · I,. 50.000. ($eg11e )
D0LJ..E1vl'I'.\\O SALESIANO
1n FF'flBRAIO 1955 - ANNO I.XXIX. N,:1
72
Autorìzzazinne Jel Tribunale di Torino in data 10-z-HJ,fQ • n. 401. Con npprov-.tiione-ecclcsia,tica-
Oiretroré responsabile: Sat. Dotr. PHffilO Zmtt:H'NO, \\·13 i\\•J11ri~ /\\usilistrice, 32 - Ti)rfnt> (704)) .
Officine Grafiche SEI

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Il S.Vangelo
predicato
1-:t di.\\·ÌI eis: ~ E1111les jr, 1111111,/11111 1111i'i:ersum. prn11liratr Ei·o11.-
lftlim11 ,,,nni rrt:aturae ,,.
(;\\IARC., X\\'J, J 5).
Cnn~INO Sac. L1nc;r
i\\lAR11'1 :,\\lons. 'l'L u•tOCLE
l'AGtS Sac. ANTONIO E,-.;111co
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LEZIONI SCRITTURALI
C,,,,jt'nm:u hil,/itr,•pt1re11,tiche 11d '"" dri prt,litntor,.
\\ 'ol I. L'apostolato di S. Paolo. l',ii:. +t.5.
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MEDITAZIONI EVANGELICHE
\\'ol, I. DaU'Avvento alle Ceneri.
, •. -100
\\'ol. 11
\\",1I. 111
Dalla 1• Domenica di Quaresima al Sabato dopo Pen1ccoste
J.. 500
Dalla 1• Do.menica dopo Pen1ecoste al 15" Sabato dopo
Pentecos1e.
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I VANGELI DELLE DOMENICHE DELL'ANNO E DELLE
PRINCIPALI SOLENNITÀ
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Per I,· JPCS<' di s a>cdlzione ~a111un11c,., al prc,n ~cgru,11 Il 111~.,

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Periodico quindicinale delle Opere e Missioni di San Giovanni Bosco
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dore di una luu 11uova bal::a pitì 111ne1·tom da/IP phgù1,-
det Cnsim. .l't 1111<1 trnif,isione di artr 11ell'ard,u1 camf>u
della /Jiografia, i111presa cl,e fnne poireb/w <e111/,mre ,:11-
umtabile. La narrazione J>rot'l'de sen-;;11 r1,/0~11i, scrt<:;(t
$11,tfzi, /111/fl pcrl.'f/Sll di prn.f,wda psico/r,gir1 e d1 m/lfa
ptusitm e.
Con 11110 .1/i/t rnpido e leggem i t•11ri rnp1u,l1 ri (>resen-
ta,,a, come a rapitle pewie.Uote, /11 prùmatira figura di
roil,i rlle dopo S. Pm1/o fu se11~(1 tl11bbit1 (r t1/JT1 fPmù11110
di sbagliare) il p,;, grn11dc missit)110rio. Nè il C.:asi111 perde
del/li sun relehre l)11alità 11m·rntwn; pers1111e e falli, pb.it,
nella luce dm•11ta, s1 i1ttrecc1111u1 mirabilme11le rosi tlt1
offrire (Il lettore fa 11isi1111e di 1111 rr,Pfl/m·,,ro.
SOCrFTÀ EDITRICE TNTEH:N'.AZJON'ALE • CORSO REGlè\\f..\\ l\\-1.ARG!-IERIT.A, ! 76 - TOIU'\\O (7ZS)°
Conto corrente po~talt: 2 '17T
Facciamo nolo ai benemeriti Coopera/ori e alle benemerite Coopera-
trici che le Opere Salesiane hanno il Conto Corre n I e Post a I e
con il Numero 2 -135 5 (Tor in o) solfo la denominazione:
Ognuno può valersene con risparmio di spesa, ne/l'inviare le proprie
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TORINO (709)