Ali'attenzione
dei direttori
e delle direttrici
di Case Salesiane
sRuELAZIO E
COME
E' NATO
IL CENTRO DEI
COOPERATORI
SALESIANI
A VASTO
I Salesiani operano a Vasto (Chieti)
dall'ottobre del 1966. I primi due
anni furono di preparazione della
scuola e delle varie attività aposto-
liche che essi avrebbero svolto nella
ridente cittadina abruzzese.
• Nell'ottobre del z968 aprirono il
Centro di formazione professionale
che attualmente ospita 180 allievi
esterni e nel marzo del 1970 co-
minciarono a svolgere il loro aposto-
lato nella Parrocchia intitolata a
San Giovanni Bosco nel quartiere
più popolare della città. Per portare
avanti una mole di lavoro tanto con-
sistente erano necessari dei collabo-
ratori, essendo esiguo il numero dei
Salesiani che l'lspettoria poteva de-
stinare all'opera nascente. Vennero
20 così gli insegnanti per la scuola
professionale, vennero i dirigenti,
magari in erba, per le associazioni
parrocchiali, vennero i Catechisti
per la Catechesi ai ragazzi.
• Ai più dispo11ibili e sensibili di
questi collaboratori nel 1972 fu fatta
una simpatica rivelazione: • Voi che
avete assimilato tanto bene lo spirito
di Don Bosco e che lavorate con
tanto entusiasmo accanto ai Sale-
siani siete Cooperatori salesiani! •·
Dopo il primo momento di sor-
presa e di gioia tutti furono d'accordo
sul fatto di • cooperare • con i Sale-
siani, ma vollero approfondire il di-
scon.o della appartenenza ad una fa-
miglia tanto grande, vollero capirne
la portata, vollero comprendere a
pieno le loro responsabilità. Per que-
sto per un anno intero studiarono
insieme al Direttore della Casa il
• libretto rosso~ (cosi fu battezzato
il volume di Don Aubry sui coope-
ratori) e cominciarono ad approfon-
dire anche il clima della spiritualità
salesiana partecipando ogni mese ai
ritiri con la comunità religiosa.
Nell'estate scorsa alcuni di essi
parteciparono ad un corso di eser-
cizi sptrituali per Cooperatori a Lo-
reto e tornarono carichi di vero en-
tusiasmo per Don Bosco e le sue
opere.
• Finalmente il 20 dicembre scorso
nella Cappellina del Centro di fo,-
mazione professionale si riunirono
- an numero di quindici intorno
all'altare, presenti l'Ispettore don
Arturo :M:orlupi e il Delegato ispet-
torialc dei C'C., don Ferri, per la
cerimonia dell'Impegno. Facet;a110
loro corona tutti i Confratelli della
Co1111mità salesiana. La cerimonia
tanto semplice ma tanto sentita è
stata inserita nella Celebrazione eu-
caristica per la quale essi stessi
avevano scelto le letture e preparato
i commenti. Dopo l'Omelia ogni
Cooperatore ha espresso alla Comu-
nità le motiva::io11i di fondo che lo
hanno spinto ad entrare nella fami-
glia Salesiana.
Cerchiamo di riportare, cosi come
le abbiamo colte mentre venivano
pronunciate, alcune delle tonnule
che essi, tra la commozione generale
hanno espresso:
ERCOLE: (< Ho desiderato, ed
ora sono qui per entrare nei Coo-
peratori salesiani perché intendo
portare Cristo ai gio vani. E poi
mi sono accorto di quanta gioia
mi porti lo s tare con loro. Così
nello spirito di Don Bosco mi
impegno a continuare nella mia
azione educativa )>,
da NICOLA: << Sono stato giovane
in un oratorio salesiano e j,o sem-
pre ammirato l'opera educativa dei
Salesiani. Trovandomi ad insegnare
nel Centro di formazione professio-
nale mi sembra naturale collaborare
con i Salesiani per la formazione dei
giovani e per la mia elevazione mo-
rale».
MICHELE : (( t già da parec-
chio tempo che mi trovo a col-
laborare con la f:amig lia salesiana
e i l mio impegno di oggi è solo
il riconosc imento di una deci-
sione che è ormai maturata da
tem po e c he g ià attuo in con-
c reto >).
FERNANDO: e Il motivo che mi
ha spinto ad essere Cooperatore sa-
lesiano è l'esperienza che ho avuto
da earecchi anni con la famiglia
salesiana. ~ei confratelli ho visto
uno stile diverso di lavorare con i
giovani. Voglio anch'io con lo stesso
stile educare i giovani, specialmente
disadattati •·
ANNA : (( Chiedo di far parte
della famiglia salesiana deside-
rosa di poter contribuire con le
mie deboli e scarse forze ad al-
leviare quanto più s arà possibile
ogni dolore ».
LEONE: • Sono vari anni che la-
voro con i Salesiani: li ho conosciuti,
mi sono piaciuti. Con l'impegno di
oggi spero di aiutarli nell'educazione
dea giovani e cosi di realizzarmi come
cnstiano •·
LUIGI: (< D esidero far parte
della famiglia salesiana come coo-
peratore poic hé, essendo un pa-
dre felice di una famig lia felice,
vorre i poter realizzare ancora m e-
glio la mla vita trasmettendo, a
chi ne avrà bisogno, la mia feli-
c ità ».
LUCIANA: • Come potrebbe es-
sere, se non estremamente commossa,
una madre vedendosi attorniata nel-
l'atto dell'imp~no dai s~oi cari nello
stesso modo impegnati? (Anna e
Luigi sono rispelliflamente figlia e ma-
rito di Luciana). Desidero pertanto
svolgere il mio apostolato intensa-
mente dove e come potrò; perciò
chiedo di far parte della famiglia sa-
lesiana come Cooperatrice •·
Dopo queste parole, la cui trascri-
zione fredda non dice n~ la commo-
zione intensa con cui sono state
pronunciate, né la convinzione,
espressa dal tono di voce, di un im-
pegno tremendamente serio non per
un momento, ma per la vita, l'lspet-
tore ha consegnato ai nuovi Coope-
ratori l'attestato di appartenenza alla
famiglia salesiana.
Relazione delle comunità 11lell1n1 di Vasto