Bollettino_Salesiano_196409


Bollettino_Salesiano_196409



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ANNO LXXXVIII • N. 9 · J• MAGGIO 1964

1.2 Page 2

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1.3 Page 3

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La famiglia ela scuola
IChiesa e Stato
vogliono la famiglia educatrice
Ro X I nell"Enciclica Di1.•iT1i il/ius Magistri
del 1929 dichiarava c·he per l"Pducazionc
d,·i giovani riebbe.mo collaborare insieme le
tre società. F11miglia Chiesa e Slat<,, rima-
11e111lo però forma in ogni caso la prioritì1
incu11testahile alla prima rii esse e. p.-r i cal•
tolici. alla Chiesa. Il Papa diceva testualmente:
« L'f'rlucazionr·, la ffualc riguarrla I ulln
l'uomo i11ùiviJualmc11te c ~orialmenh'. nt>ll'or-
dine della 11a111ra c in l(l1Pllo della grazia. ap•
particue a tutt'e tre queste società necessario.
in misura proporzionata. corrispoudMllc. se-
eoudo il p.l't'scntc urdine {li prov,;deuza i,ta-
bilito da Dio. alla C<lordina~.ionc dri lori, ri-
spettivi fini. La missio11e Jcll'educazione
spelta innanzi lutto, soprattutto. iu primo
luogo a lla Chiesa f' alla Famiglia. sp<'I ta a
loro p!>r tlirit to naturale e di,ino. e pt·n·iò
in modo indi:r ogabile. inrlunabile. insurro·
gahilt~ ».
La Costituzione della Jlcpuhhlica co1tforme
a tali priucìpi quando 1·,m l'art. 7 ,là ,-igore
costiluzionale al Concort.law del ]929, c-he
com,acra la preswl'ta della religione ncUe
scuole e l'ispirazione cattolica de ll'i11,;cgna-
mcn t o; con l'arl. 30 aHse,ris!'e clw « ì· tlovere
e d iritto dei genitori mantenere, istruirr ed
lc'ducar e i figli »: con l'art. 3 1 obbliga hr Re-
puhblica - cinì- lo S1 atv. le· Regioni. Il' Pro-
vincti e i Comuni - ad agevolare <t (•on mi-
sm·e economiche tJ alt re provvicle1rne la for-
mazione <klla fami~lia e l'adcmpjmenJo clt•i
compiti rclati,-ri. ron pa1·LicolarP riguardo alle
famiglie numcrosr »: con l'art. 34 ,lisp<mP
che « !'istruzioni' infl'riorP. impar tii a 1•cr
alm<'JllJ otto anni - eioè 01,q~i dai 6 ai 1-i -
è obbligatoria e ~ralnita », gra t uita, s'i111enrlc.
per tlll ti C'oloro ahc s0110 ~og~i·t I i a 1aJe ob-
bligo. qualunque ~cuoia essi frequentino:
con l'art. 31- inuit r l' a~sicura che « i capaci e
meri te, oli. anclw pri,; cli mezzi. hanno
diri ll o t.li raggiungere i gradi più alli degli
st udi. La Hepubhlica rende effettivo CfUtllllO
<.liritlo con borse d.i stuòio. assegni alle fa.
aùglie ed altre prov, irl,,mr.e »: pro, viclen1.e
<lo, ute quinc li ai (:apaci meritevoli, senza
escluderne coloro che frcqu1.:111.ilw una scuola
11011 statale.
u r.

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Come può la famiglia
educare i figli
mediante la scuola?
Queste dichiarazioni sovrane. della Chiesa
e dello Stato. chi' corrispondo110 iraltrondP
all'imperativo che emergi' dall'inLima ('O•
,;cie11ia dei genitori stessi. trovano sul l01·0
cammino un problema formirlahile.
Se r vero che la =,cuoia ,. lo ~ll'umpnlo in-
dispensabile a cui la l'amiglia dr"e afiìrlarsi
per l'istruzio11e-educazione (lei figli: I' se è
altrettanto vero che la piega dcl'ii;irn alla
loro anima la dru1uo proprio. r prPnipuanwnt('.
t'olt>11> che gli plabma1Hl la 1e.~t,c1, ù1fo11ile11do
in essa per anni e anni i modi di pensare.
che cosa in pratica posso110 rare i genitori
oggi. per uon ab1licari· alla loro funzione
primaria di « iolrufre 1·d edut·are i figli »:
anzi, per éOulinuarla 111P(lianle la scuola. e
perciò nella scuola siesHa'?
EPcO l 'assillo chi• L(11·menla. talora si110
all"aJ1gosc·ia, e ben » ra!-(ÌOIII'. i geniU>ri rhc
i11lt>ndo110 giungere nhrr a1 villo, al ,·e-,1 iltl,
al nrnrc. sino alla l!'~ta e all'anima dei loro
figli: 1•er il loro '\\ero hcne~~.:re dei 60-90
anni di '\\.ila e anc-he cll'i iwcoli eh(• >'f'guira.illlo.
Assillo clic , it>ne inle:rpretato da Sua San·
LiLà, Paolv Yl <·on ,ni-moranùc parole eRprcsse
ancora da Arcivescovo nel duomo di l\\lihlllo
il 12 gennaÌ<l 1963.
« La \\ os-tra m.Ìijsiom~, o genitori, _non è
terminala con la ~encrazioue di-lle vostre
creatnn·; è cominciata: e do, ete ave.re co-
..rien:in pi1:na di cotc;.ta i.ndeclinabile mis-
;;ione. lì: vero ch't>ssa Ì' tanlo impef.{uativa,
lanto difficile, tanto complessa clw ila Moli,
voi genitori, non la potete f'sercitnrc: ma la
dovete deli-ga.re a per~oue specializzalo•. i
maestri: a istituzione apposita, fornii a d'ogni
meizo per favorir(' lo sviluppo tld fanciullo,
la scuola; ma è snnprl' vero che questa for-
mazione pedagogica è innanzi tutto vo~tra
r che rhi la c:.crcita delegato da -voi. e cla
voi deve attingere il mandato educativo.
Voi, genitori, siete i maestri dei maestri,
,·oi siete i primi promotori della sruola, , oi
do, ete eserC'ita.re il vostro fonda men La.le di-
. rii to-dovfre di ctlucare i vostri figli, come la
vo:,Lra col!ciemm, il vo>1Lro amore. il vos Lro
inttùto dci veri valori della vita vi inclicano.
Se oggi la 8ruola è diventalo un'istituzione
140 di-I tutto normale e ù1disprn~a.bill' alla for-
mazioul' della gio,entù. essa non ha lultavia
perduto il 1n10 carallcre costituzionalr di
enlc drlegato ddla famiglia; Nl è ciò che la
1·ende irrandc. sacra anch'csiia, responsabile.
perchè deriva la sua funzione dalla sorgente
prima cldla vita, qual è- appunto la famiglia.
Onore c1uindi a voi. genitori. r1er il primatu
che a ,oi ,le" 'r~sere rico11osciu10 nel grande
fatto della scuola ».
Sistemi scolastici aperti
e sistemi chiusi
Se dunque i genitori t<i trovano a clover
confonn' al'Ja scuola un loro mrmd11to educativo.
per quali , ie possono farlo entro Il• organizza•
·,loui scolastiche del mondo moderuo?
Negli STATI UNITI vige uo Ai~ l rma scola~Lico
tiperto r,1/r .fumiglie del luogo: poicbè la base
dell·a111miJ1istrazio11e scolastica Ì:' posta nello
mWli dt'i genitori HLCl:l!li ('OD l'elezione ilei
dirigenLi scolastfri ndle parecchie decinr di
migliaia di di ~Lrl'tti fornii, 11\\1' c.~si pagano la
scuola per i propri figli e perciò hanno ad essa
un pieno tlCCe~so in armonia coi dirilli-do·
veri dt•gli iustignanti; mentre il , t>rlicc di tali·
amrninii\\Lrazio11e non sta affatto nel governo
forll'ralr. ma iu quello del loro Stato. cioè di
uno dd SO Sta'l i dcll'U11io11(•.
L'lNGHJLTERRA ha u11'ammini:,trazione lli-
milc, cun 129 autorità i<cola!<lichc local111en1e
d el te l!Cnza che alcuna scuola sia gestita
dal potere cenLrale; e così pure la GERMANIA
FEOERAI,E, in cui le bCUOII' ,,;ono amministralo:
auv.irhr dal gove-rno frderale, da i:ia;:cw10
degli 11 Stai i-Ciuà v S1 ari-Regioni, i Llinder,
in cui la Ferlr•razione i> sud.divisa.
L'lTALIA odierna itnere. come per altro
, P-rso la FRANClA, conserva, e dilata sino ad
accoglie-re a.Imeno il 95,,., degli alunni rlclla
11azio1w, iJ sistema scola~tico rhiuso al polere
e rii/a penetrodone delle famiglie 1:om,: fu ron•
gegnalo ncll'epota pre-coucordataria: sistemu
che t',lJ·om.i,;c d 'llla ;;cuoia la ChieRa e la fa.
miglia e gli Rl e.asi iusegn.anli. assoggettati
anch'essi a.I potere csclu~i, o della buro!'razia.
Se costatiamo una così gra,osa $itnazion e
,;torica, non intendia.n:w affatlù mii.conoscere
il molto di Lene che quella scuola produsse;
bene però che non può impedire di costata.re
quel suo geloso acceutramento, qucll'io-
clirizM Jajcislicu che fra l'a.lLro diede tanto
filo da torcere al povero Don Bosco per

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poter i,;truire egli ste~so la ~ua giovc11tù. e
che è anno,-erato fra le cause non ulr ime
della scristianizzazione del popolo.
TI sistema chiuso pone ai genitori il ca,;o di
coscienza: o farsi 1n-1mti d<wrero. o cedere del
tutto alla scuola l'educazione dei propri figli;
e a una scuola in t·ui rutti, in,-cgnanti e- alunni.
hanno uguale acce~~o. qualunque siano le
loro ideologie. mentalità e credenze.
Farsi 011,wti, diciamo, non certo per recri-
miuarc. nÌ" ~nlo per rut>ndicare promozioni,
ma per collal,Marr, alla pari. 1•on dignità e
rr.sponsahilità r c1m illlere!lsc opermm per la
vera e se·ria riuscita dei figli. come hamw
modo 1Li fare, nwdiantc organi appo~iti. i
genit ori nelle Nazioni citate e in ahrf'. Rì-
,<ogna rile, are che anche in Italia i g,·nituri
cattolici tro,·ano a loro dis1>o~izionr d1•Lle
forme orga11izz11tt' atl'f!lvtJr~o le quali p,i,--
sono i-~ercitarc un ragiouc, olc inOu~~o i;ulla
scuola, comf' rUnionc Cattolica Italiana
Iuscguanti .l\\Ieili (UClTI\\1): l'Associazione Ila-
liana Ma1•@tri Cattolici (ATTIJC): l'Unionr Uo-
mini e l'Unione Do,me di Azione! Car tolica;
I.a Gio,cmù Stu1lcnlesca i\\Ji<l"d1ile e la Fem-
mi11il1· di Aziouc Carrolica: il C('ntro Diclat-
1ico Nazionale per i rnpporti Scunla-Vamitlia
(, ia Guidobaldo del l\\1011te 24. Roma): i 1111-
mcrosi Comit.ati Scuola- Famiglia, già e~istenli
11 i.!;tituibili ;,u richiesta dei genitori nelle
~ingole scuole ecc.
La scuola
progra m m a ticam en te
cattolica
È lampante il profondo rlivario rlw inter-
corre fra una l:'('uola pubblica, tla un lato.
pu,·e degnissima e storicamente affermata f'
popolata di insegnanti e a lunJLi cattolici, ma
sempre aperta a tutti gli influs~i anche di-
~mie11La11ti; e una ,-cuola catl otica, rlall'altro.
la quale è organizzata n('I preciso inti>nto di
cooperare con i geuitori e con i loro figli. chi-
. ad essa liberamente fanno ricor~o, per un'edu-
llazione centrata su un'ispirazione che è uni-
taria, ma in se stessa accoglie ed a111algama
le diverse correnti culturali e bcienti.6che
moderne.
lspiraziouc u.nitaria la cui efficienza è sin-
golarmente potenziata quando inscgnauli ed
educatori so110 persone votate per tutta la
SiatP riro11osce111i alle 1·0s1rr famiglie
che a questa sruola (caflolica) vi mon-
dano; ringr111sin1e soprattullo 1d1lio che
questa sc1111/o a roi apre. E allora r•orrei
r/1e il mio augurio per L'OÌ. che il mio
cuore. ricolmo di patemo 0;fferto si allar-
gasse e andasse ancor più nitre, per ar-
rivare ofl'intiero p<1noromc, dello scuola
1·ottolica italiana P I utta la rn11fnrtasse
o ro11tin1wre. ,, prrsPt'l'r(lrl', a gareggi11re
nrl bene Mrz ogni .ifor::,,1 didurtico, peda-
gogico di cui il P!lese diì prot•a e ,li cui
lt11 tanto bisogno.
PAOLO VI
agli alu nni del collegio" San Carlo•• di Milano
vita 11 tale unica mi,isioue, hiauo ~-ssi l{1·ligiosi
o Religiose.
Le pre~cri¼ioni ùella Costituzione, e il prin-
cipio gencnile clello Stato democratico i.n
1·ssa tlomioaute e sancito almcnu con gli
art. 1. 2 e 3. fan.no ohbli~o alla Rcpubhlic:t
cli rendere praticamente m,ercitabile ai geni•
t11ri il cliriuo a ~cegliue la scuola più ron-
Mna al tipo di educazione llhe preferiscono,
sistemando le cose in modo che gli 01wri
ecouomici che essi debbono ~ostencrc Riano
press·a poco uguali per entrambe le scuule,
la statale e la non ~tatalc; I' ciò soprnttutlo
quando si Lratti delle scuole delrobbligo,
come sono l't>lernentare e la scuola mnlia.
ovvero delle scuolo> o cor~i per la formazione
profossional,,.
Quando Don Bo~co alloggia, a alla meglio
nella sua casa-fa1niglia di Valdocco i ragazzi
ai quali sovente i genitori non potevano prov-
vt>dere; qull.l.ldO, oggi. Egli prosegue in tu I ti
i Continenli a curare, mediante i suoi FigL
e mediante le Figlie di Maria Awailiatrire,
la gioventù maschile e fornmiuile, speoie l'cr
la formazione professionale. egli conliuua a
gettarr il punte più agevole Ira la famiglia e la
i,cuola per renderle entramhe più vigorosa•
mente formatrici.
Le Nazioni thc favoribco11c, questa armo-
nie-a collworazione fra i genitori e gli educa-
tori. a~sicuran.o con ciò sleRRO Wl contrihutu
fondamentale all'educazio11c seria. onesta e
demucratica dei loro popoli.
147

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A 25 anni dalla morte di Pio X l
/li
'PAPA DI DON BOSCO'
~
« Il 110111c ili Pio Xl presc11u1 11110 <lellc>
pcrsoualità piì1 rompltlte <ll'I H1•colo nostro.
F11:1 ~pl1•111lida fioritura rii , inù umane l' rri-
~• iarw. i111 ret•t·iatt· a ,,Lraorrlinari:,i presi auza
d'inl,!;egno P di rrndizione. ne aùomò lo spi-
rito, t·ui ,.ra ,lrgnu bUpporto la possente na-
tura fo,ir.a ,. la ma~·,-tà di>l portamento».
Cn~ì il Carùi11ale ConfalouiPri commt'lllO·
ran1lo nell'O.vsPrrotore Ro11w110 ùelfll feb-
braio n . -.. « uu pontificato rh,~ ap1,rst> u11·epnca
nuova tlrlla Chiesa ».
Pio "\\I aveva il scu~o del b-ra ude, l"a1ts ia
d!'I piìi ,, tlel m,:glio. l'aspirazion(i alle velie.
Ardito ~ealat•>rt' cli montagne. ehiamalu ::mila
p alta , et t a. poi,ò l'Cr eno lo sguardo ~uJ
mtJndo agitato. •1uru;i ripcteJHlo il gesto di
G1>;,.ù pacilìcator,• dei flutti " iuvitando tulli
alla r•acr: P11:c 01ri.,1i i II Regno Christi. Que&Lo
il ~uo motto programma nella pcreune bat-
taglia tldla Chiesa contro il potere ùcUe tr-
ncbre; •·d uncht> quaudo la ~ua ,<>ce fu sof-
forat.1 ,lai fragore d!'lle l'orze av\\'crsc. Egli
non ces1,ì1 ili aprir(• lr hraccia inermi c pa-
terne, c:omc già il Maesl ro Di, ino, fino al-
l'uJLimo sm> n·~pirn
Aprì ai Papi «le vie di Dio »
11 lungo, opcrusissimo Pontificato di Pio ,
. fu un 1e,;su10 di irupn•'-ç arcli t<' ,. tli gran•
diosi s uccessi. ogg, incisi in<lclebilmeut.(' nefia
fi toria.
Fu il Papa tiella Co11ciliaz1011e. l'op,•ra su11
UII più coraggio~a ricca di frutti. eh!' aprì ai
Papi le « vie di Dio. alte numcroi>c ,. ina-
Sflt'llate ». vie r h c comin!'ÌÒ a percorrcr1· lui
slc~~o. inf'ra11gendo la volo11taria prigionia
papale che <I ura, a tlal 1870; v ie che voli,·
a peri e ai suoi Successori con più ampie pos•
~ib ilità. dotando <li fcrrmia il pir<·olo Staio
(30 anni dopo di sarebbe partilo il suo
succ1~$ore Giovanni XXl[T per n•<'ar~i a
Loreto c ad AsRisi) r pcnsaudo nuche a l pos•
sihilc UbO ,li aerei, auspi,,autlo il ral'itlo per-
fezionan1Pnlo rlell'elicollero, come l'unico tipi•
ronsentilo lii ristrrtli confini del terrilorio
Vaticano. Ant>bb,• inunagiualo. iJ granJ,,
Papa, che il ~liti teriio Succesgon·. non rtal
Vaticano ma ,la Roma stessa e e-on onori
regali. ~an·hb1, partilo pc·ll<·i-,'Tino per la 'l'c•r·
ra::-a11ta?
Quella dt·lla Conciliazione; fu ~e=:i dubbi<>
l'impresa più cJqmorosa f' anlita compiul11
da Pio \\J. ma anrhe la Hua or<Li.ua.ria auh,ità
di Pontefice fu tale da imporsi aJl11 univ<!r~alc
ammil'azione.
Papa rlrllr Missioni, li-ce diva,upal'e il ln-
vore missionru·io nel mo1Hlo i11le'r0, dilatan<lo
in rnntinaia tli nuO'\\tl Diocesi. Vicariati 1t
Prcfot1.ure il Regno di Geijù Cri~t o.
Papa dell'Azione CatU>lil:a. vide il bisogno
di mis~ionari nel cuo re della socieLÌI moderna,
malata rl.i indifferenza religiosa: e, mi,morc
dl'I suo apostolato catec:l1i::1tico nel « Cena•
rolo » milanese. avrebbt> voluto infondere ntl-
l'aJJimu di tutti. sacerdot i e laici, In con, in-
zionc eht> urge insegnare il CaLccl1ismu, ist ruirc.
i~Lruire i giovani, rwll,: scuole. negli oratori,
udii' famigjjc. per µre'\\e111rc la ditisoluziuue
ddl'iur, cdulità.

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lioni c rnHior1i cli orecchi al tenti alla sua parola
,. di cuori commossi aJ suo affetto paterno.
Chi non è più tanto giovane non potrà mai
più clime11ticare la commozione provata il
12 fobbrafo 1931. quando -Pio XI inaugurò
La Radio Vaticana, pusen.1 <' lo stesso Mar-
coni. pronunziando. con ne.Ila voce vibrazioni
di i<olennità ~ovrumana, il primo ratliomes-
saggio papale al mondo: « Udite. o cieli. quello
che ~to per dirvi, ascolti la lnra le pawle
della mia bocca. Oditc o genti luttc, tendete
l'orecchio. o voi tul Li che abitate il gloho...
Udite, o i~olc. e a;;coltalc, o popoli lonlatti.
E sia la nostra prima parola: Gloria a Dio
nel piiì alto dei Cieli e pace in Ierra agli uomi1ù
di buona volo111à >>.
,, Papa di Don Bosco »
Papa tlci Santi. nella lunl!a ~erre dei Papi,
Pio -Xl ba superato Lutti di gra11 lunµ:a per
il Lmmero ddlc beatificazioni e canoniir.ir.air.ioui.
S<•no 33 i Santi cla Lui eanouizzati e 463 i
Servi di Dio rla Lui ùkhiarati .Beati.
l'apa degli alU studi, apctlo a tulle Jr cor•
re111i llcirntifiche. tutto :l\\rebhe ,ululo illu-
minare:- eon la luce della feci<-, dalla Pontitìciu
Accade111ia (lcllc Sc-icnze alle Uni, ersil à d'ogni
specie e d'oi-:ni nazione, di cmi fu promotore
e mecenate. Baini ricordare la sua prediletta
Uni venità Cattolica del Sacro Cuurc.
l'apa delle Conveuziorti r dei Concordati
con '.!6 Potenze. JlCr il primo. ~enza enfasi
rrturi(·a. polè indiri7.zare- i bUOi mlll!saggi ra•
diofoniri al mondo iutero, certo Ji avere rui-
11 gioruo dopo lu canonizzazione di Don Do-
se-o - 3 aprile 1931 - Pio XI concc~se ai
pellegrinaggi s11Jcsia11i una grancliosa udienza
nella stessa Basilica Vaticana, una clellr 1a111e
11ovità a cui rlic1le luogo lo l>toriro avveni-
mento della ;;uprema glorificazione dell'Apo-
stolo della gioventù. Quartdo apparve iJ Papa
in sedia gestatoria, i giovani auùarono in
dé\\irio e u11 gruppo lanciò il grido: Vi1•a
il Papa. di D011. Bosco! U Papa si
ri\\:olse da quella parte dando segno
di compiacicnento. Poi parlò.
« L'affett n - scri\\'c doJ1 Ceria
- di1•dc al ~uo dire tUl'im•
pronla che ncs~una penna
valr a descrivi,re ». E a uo
tratto disse: << Non senza
intima gioia ahbiamo scn•
Lito cht> i11Lorno II noi si
¼-(ridava: r'ii·r1 ·i/ Papa ili
Don Bosro! ».
La Famiglia Salesiana, se ha eternato
nt-lla sua ~loria iJ nome di Pio TX t>(msidt>ran-
dolo quasi confondaIoredella Società Salesiana,
ha pu.rt> scritto a caratteri indelebili quello
di Pin Xl. glorilìcatcrre di Oou Uos1•0 e tli:lle
nostre primizi~ di santità: Ma-ria l\\[azza.rello,
che dichiarò Ilt"ata. e Domenico Savio. di
cui riconolrhc l'l)roirità ddlc virtù didriararr•
dolo << Venerahil<, ».
E poi quante volle il pcnSif'fO d.i Pio X I è
corso ai Salesiani per affidare loro incarichi
ùi fiducia e ili responsabilità! Basti pensare
alle Missioni Salesiane, clrr nel giro di <licci
amù videro Lciplieato il campo di lavont.
Nd 1926 la Parrocchia di Castel Cau<lolfo,
per designazione papale. veniva affidata ai
Salesiani, e iJ Papa• .riferendosi al Sacro l'a-
la:r.zo, mestamente diceva a tlon Hinaldi: « f<: M!I

1.8 Page 8

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111 villcgi:,riatura del Papa, ma noi non la
veùremo certamente ». In questo non fu
profeta.
Anche la presenza dei Sale.aiani alle Cata-
combe di San Callisto ?, un alle8t ato deUa
sua bontà. E quando sorse la nuova Pan:oc-
1•hia di Littoria (oggi Latina) ne-U-agro romano,
s'interessò dircuamente perchì- fosse affidata
ai Salesiani.
Ul1imo suo invito a lavorar!' proprio sono
i suoi occhi, nelle arti grafiche, che piit l'ave-
, ano impressionato nrl 1883. , isita11llo la ti-
pografia di Don Bosco a Valilocco, fu quello
del 1937, qnru1do , olle affidarci la Tipografia
Poliglotta Vaticana, mirabile complesso che
ha l'onore ,li ,liffondere io tutto il mondo
catt otico la parola e gli bcritLi tlel Papa e
Jclle Sacre Congregazioni Romane.
Pio XI Cu anche il primo e più eloquente
panegirista di Don Bo~co. Non si la,;ciava
,fuggire orcasione di nominarlo, proporlo a
ml)lldlo, compiacersi di a,~erlo cono8ciuto. ri-
ferirne le impres~ioui e le parole, 1listrib11irnc
a tutti la medaglia o un ricordo.
Con i suoi numerosi discorsi, diretr-i ai
('et i più vari. l'immortale Papa ha diffuso
una luce Yi,rida sopra tutti gli aspetli delJa
po1if'drica figura di Don Bosco, tlel quale
non :-i stancava di celebrarc sono su.e pa•
role - « La forza. la vigoria di meute. il ca-
lore del cuore. l'ener,:ri11 della mano, del pen•
Fiero. llell'affet Lo. dellP opere. e il luminoso
vru;Lo ed alto peru.iero ».
La :,ua morte. avvenuta nella none sul
l O feLbrain del 1939, addolorò il mondo. e
fu sentii a iu modo particolare dalla Famiglia
Sale~iana, r,oicbè non vi fu mai Papa che con
tarno amore e con tanta continuità esaltasse
pubhlicamentc u.n Santo, e per riflesso l',ipera
sua. <'Ome Pio XI fece per 17 anni nei ri-
f!Uar,li di Oon llosco. Ancora otto giorni prima
di rnorire aveva chiamato a Roma il Rettor
Ma;i:~iore e in w1'ndienza di circa 11n'(1ra gli
av('va dato le pro,e più Lenrrc della 8Ua pa-
lerna predile:r.ione per i f1e:li di Don Bosco.
Paolo VI a1Salesiani in Terra Santa
Dopo lo storico pdlt•!!riuagg:io in Terra
Sa11ta. Sua Santirà Paolo VI lia H>luto riP"-
lulamente esprimere la !'Ua augusta CQmpia•
1·1•nza per l'opera che i figli di Don Bosco 5-vol-
~ono nel Paese di Gesù.
La Scuola t)rofesi;ionale di Betlemme, il
16 gennaio scorso, ebbe l'onore del seguente
prt:7ioso <miografo di Sua Sa111ità: Alla dite.Un
Comunità Salasia,w di Betlemme, che presso
In culla del Dirin S<tlvalore attende con serena
r/edi:;ione e gerierosità a.l suo pron:ido ministero
per il bene della giooentù, di cuore imp11rtiamo
/u Benedizione ripostolim, rhe esiemliamo nl-
1res? ai cari alunni della Scuola Pr11fessic11111le,
in pegno di continue gra;:ie celesti e ru{ amabile
ricurdo del Nostro pellegrinaggio nella Terr(I
di. Nostro Signore. Per<rmanJer in Domino.
l'Am:.us Pl'. Vl
U 28 gennaio succes;;ivo Sua Em. il Cardi-
nale Amleto Giovanni Cicog11aui. Segretario
cli Staio, inviava all'lspellorr dei Salesiani
nul Medio Oriente una bcllis;;irna lcllera,
nella quale. clopo aver dello che il Papa
1:;o riconosceva uell'omagp;io Jei Salesiani il loro
<( ardenlissimo amorr cli figli,>, proseguiva:
Inoltre S1ta Santità 11011 si l'll<lle lasciar sfug-
gire l'occasione che gli si offre di farvi le meri•
tale lodi e di i:011grnt11larsi rordialmente 1'011
voi. E d1wvero ,çi dPl'6 anr/1p al rostro zelante
ltll!oro e al vostro impegno di os.~èr11anti reli-
giosi se 11dla Terra san1ifii:u1a dalla dim,>ra
di Gesù Cristo tlmte opere tli rl'ligione e 11111/e
ini::iatit,e di apostolato ill11strcrno e onorano il
nome 1·at1olirn.
E lìnalmcule, il 27 febbraio scorso. il De--
legalo Apostolico S. E. mons. Lino Zanini
scriveva all'Ispettore: // Santo Pndre. desi-
derando testimoniare Lu sua soddisfa.,"ione ed
augusto compiacimento per lo zelo chi-: i Padri
Salesiani dispiegano nel .~erl'izio delle opere
che l'ob/J!•dienzo lw loro ajfìdàto, si è deg11uto
di offrire delle macd,ine per /r, sezione di Jafo-
ll"ameria e ili mecc,wica per un11 sommn di
dinari giordcmici 1000 (mille).
Il dono era acco01pa1,rnato dalla benedizione
apostolica a tutti i Salesiani che lavorano
in Terra Santa nella « carità di Cri,~to » e
senza dii1Li1nione di religione e di razza.

1.9 Page 9

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La nuova
liturgia,
per la festa
di
M Ausiliatrice
8UONA1.BERGO (Ben evento) Monu-
mento erello dagli abitanti a Maria Ausl·
llatrlce In piazza Luhnn Ermann. salesiano
JI 24 mag~c,, com'è nolo, si celC:'hra la
fesLa di Maria Ausiliatrice. Tal.- festa. henchè
1s111uita u11 SN·olo e mezzo fa ùa Pio Vll.
non ha mai avulo un'uffioiaturn dnl tutto
propria. Eocel IuitLi gli inni. le orazioni. le
lezioni dt>J secondo e Lcrzo Notlm·no e due
antifone, tutto il rei;to era preso d3:"a lit~gi_a
comune delle feste della SS. Ver~mt>. L'uff1-
c·ia I ura comune in onore della Madonna ì,
,enza duJ,hio molto bella, tuu.avia essa si
limjta a illu~trarc le brrandezze di ì\\1aria in
modo generico.
Ma la fc~ta di Maria Ausiliatrice ha un suo
o~getlO he11 chiaro e determinato. cioè- l"c-sal-
lazioue e invocaziorw di Maria, Pa1 rona e
Aiuto della Chicl'la, ossia del popolo criRI iauo.
considerato oollt'tth·a meute con il suo au-
~slo Capo visibile e i Vescovi, che ha difesi
dai nemici ~piriLuali e materiali.
La festa di Maria Au~iliatrice è celebrala
('On la massima solennfriì dai Salesi1111i c,-
dalle Figlie di :\\1aria Ausiliatri1•e; infatti
San Giovanni Bosco volle Patrona princi-
pale delle Congr egazioni da lui fondate Maria
i;ouo il titolo di « Aiuto dei Cribtiani » e fu
l'Apostolo cLi ques ta de,ozionr.
La festa Ì! r.dchrata anche da altre Famjglie
religio~c. Lra le quali basterà cirorcla re i
Missionari clc-1 Prc.r.iosit<Sin10 Sangue, iJ cui
fanrlal ore San Gaspare del Bufalo ebhe da
,TI Pio
la viva raccum:rnda.r.iooe di diffou-
dern il culi o dt'IJ'Allsilia t rice. È pur" teele-
l>rala da diverse Nazioni e diocesi: pn e$em-
pio l'Ausiliatrice è Patrona principale cli
t utta l'Am,Lralia (' 'lu1n a Zelanda: olt re c hc,-
aella dioce~j di Rc,ma. viene celebrata t ale:,
f,,sta in tutte le diocesi dc>lla Pvlouia e> in
varie- a ltre diocesi sparse nel mondo.
TI Rcuor Maggior1: dei Sale~iaru, per &ij1'C•
condare i voti che da ngui parte /?li erauo
e~pressi. ve,rne nella ddil,erazione tli far llr"·
parare una uuo..-a u fficiatura. Occasione pro-
pizia per compiPrt" tale passo fn <lata dal-
l'avvicinarsi dc>l ct>utenario della 1·nstruzio11e
del tempio . di Maria Ausiliatricr in Torino.
ceni ru della clifl'usione del culto di Maria
Ausiliatrice nf"I monùo pc.r opera {li"i Figli •
e delle Figlie di Don .Bosco.
La 11uova uffiçial ur11 ottenne l'appn1ni-
;,;io11e della Sacra Congregazione rlri Riti rm1
decreto del 5 ottohrt' 1962.
Nella stesura del nuoYo Ufficio la prima
prcoct,upazione fu la i,çeJta dei testi che illu-
st ra~scro l'oggetto 8peci6co della fosta e drl
tilulo Au.xili11111 Cliri.~tianor-imi; l'a1<petto cioì:
sociale cd ecclesiale dell'aiuto di Maria alla
eristianjtà, impegnai a nella lotta contro il
ma le. lotta che. pur essendo di natura sua
!>pirituaJe, si manifesta nella sLCS!>a violenza
6sira e anche sanguinosa contro la Chiesa.
l Lesli Rooo stai i desunti iu gran parte
dalla Sacra Scrittura e, in minor parlc.
anche dalla Liturgia latina e daglì scril.lori
ecclesiastici. Lltimo pregio che ,,i è vol1110
dare alla nuova ufficiatura è lu brevitii dri
1C$li. N,•lle Mes$e e negli Uffici anticru ri •
i>alra q1.1es1a proprii:tà, che li reudc i<nrlli ed
è carallerislica della Litur11=ia ronrntta.
t;.1

1.10 Page 10

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ALL'APRIRSI DEL CENTENARIO DELLA BASILICA DI VALDOCCO
Siamo alla mf'là tiri 1863.
Il ~ogno tli Oou lloseo si sta a, ,-erando.
Sogno. nel senso di ideali'. di cosa desiderata
e rict!rcata ('OD ansia; ma ~11:z,10 pure: ucl
senso , ero f' r<'àlc, percbì· proprio in l1Il so•
,!?llO-apparizioue la Mado1111a a,cva dello a
Don Hoseo. indicandogli il campo deserto
accanto al suo Oratorio: (< flic donms mea:
qui $arà la mia casa ».
Le 1liffif'oltà. come avvient· per tulle lfJ
opurc di Dio. non erano mancate: alcune
anzi sembravano insormontabiJi. Opposizioni
tìure furono faue al nome della chiesa ::!tessa:
n,)11 la 1<i ,·.,lova, a lutli i e-osti, dedicata a
Murin dttsilintrÌl'e.
Un l alr titolo isuonava rn,Lico agli spiriti
forti del tempo. i quali comprendevano be-
nissimo contro rhi e iu favore di chi la Ver-
gi11e dove, a es~eri: l'aiuto. Ma. in, iso anche
per il fat LO chi' proprio nel marzo del IB62
· la Madonna - a quc·l che ~i Jice\\'a - t•ra
app1trsa accaulo a ll1l laherna1·olo nei pressi
dj Spolr·lo, tt'na papale di fres<'o annessa al
1:i:? nuovo Hc•g11-0, t! l'Arci"esco"o (tìniLo in car-
terc l'anno cl(lpo in mlio aUa religione, vedi
eoincidl'11Za!) avc"a dato alJa Vt'rgine ivi di-
pinta il titolo di Aiulo ilei Cristiani. [ mi-
racoli si moltiplicavano e la ge1lle accorre, a
i11 folla a venerare la Madonna ,\\usiliatrice.
non rispanuianclo, s·intcnde. apprezzamenti
poco favort'voli sul conto del nuovo regimo.
Cc n'era abbastanza pt-rchè una .llfailonna,
\\'Cllcrata cori tal uomf' e coP.l prodigiosa in
terrt' ,•x-po111 ificic, non inconnasst• il fa.
vore clella burocrazia di Torino.
Don Bosço, come viclc che il titolo era
<l'ostacolo all'approvazione dd progcll o. ila
pcr::1ona avve1luta qual er a e usa a girare gli
ostacoli. fece IÌnl a ,li mùla e chiesi' l'appro-
vazimte per la « e rigenda d1il'sa in VaJdocco ».
li tiLolo ve l'a ppose poi, 1wrch è qucs lo e 11011
un altro voleva la Madonna.
Una fede smza confini
Oucnut.o il 11ermcsso, il Santo si mii;c
all'opera. Qualunque a ltro per prima 1·osa
,n rcbhc fouo i conti del denaio necell81lrio

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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ad un'impresa così grossa, ,.. di quello g1a
accantonato per lo stesso fine. Don .Bosco
questo faslidio non l'aveva, per il fatto che
denari non ce n'erano. Tuttavia. con l'ar-
dimento dei Santi, diede l'orrline di cominciare
lo scavo. Il s uo economo, non dotato lii i<len-
Lica fede, ohieuò che bisognava pensarci
herte; non si trattava <li uoa modesta cap·
peUa, ma lli una chiesa grm1dc e co~Los~
r rincalzò l'obie:,joue con u11 fatto sco11ccr•
tante:
- Stamane non avevamo in casa ncppurtl
l'occorrente per SJleàirc Ja posta!
Al che Don Bo8l'O, calmo e sorridente:
- Comincia a fare ~li sca,; - clis~e.
E quando mai abhiamo cominciato un'opera
avendo già pro111i i denari? Bi;:op;11a ben
lasciar fare qualche cosa alla divina Prov-
vidrm:af
Altro che qualcl1e COhal Tuuo toccava alla
Provvidenza divina. purchè Don Bosco - e
di questo non v\\•ra dubbio - ci avesse
IUE"SSO uua fedr st>nza confini.
l11tnverzto divino i11interrotto
TI Lavoro fu iniziato. ma 11011 fu facile
portarlo a vanLi.
Si traltava cl.i scavare 11 Lcrreno per i<'
fondamenta di 1111 <-difizio cli oltre 1200
metri di awpit.'z·za. si iloYcva inoltre andar
profondi per altri duc metri e mezzo, pt·r il
~oUerraneo ~01 W$la11tc al pavimeu t o. Per
11aga della priar.l quino.Jicina a Don Bosco
abhi~ognavano milio lire (si prega di mol-
tiplic-are per mille e pi11. onde adep;oarc- la
somma al ('OSio della manodopera at tuai!')
e al soliLo 11011 aveva un soldo.
PPr sua fori una c'era ammalata u11a per·
sona fa1·01lol'a, da tre mesi inchiodata in
letto. rlt'll'ane.sa thd momenl o lì~l:lalo cl.a Dio.
Que,;L-a, affin,·ito fattolt> da Don Bosro di
pn·garc e tli offri1·e qnalco~a per la chiesa
clella i\\.ladonna, accosentì prontamente. L'ttl•
1jmo ~iorno doUa novena coinci<lcva co11 quello
della prima [)aga. lJou Bo.~co, i11 angu,aic,
si n•cò al palazzo clrll'inferma. 1tm la trovò
e rimase tli s tucco quantlo gli cli~s1·1·0 dw era
in hriro 11er Torino., usl'ita di casa per ùimo-
slran, la potenza cl.l'Ila Madonna, ,. per re·
carsi a ri11g-raziarla in qualche chiesa. Fu lei
,sLcssa che. aJ ritorno, consegnò a Don Bosco
i 50 uapolcuni d'uro - lire mille - per (lll·
gare gli operai. Con questa grazfa strepitosa si
era dato l'avvìo all'inù1terroll.o i11tPrvc11lo
rlivino nella coslruzione della ehicsa.
Qy.aranta a ntesimi divenuti f amosi
.L laYori di sterro avevano occupato lunghi
mesi. ma nrl marzo clel 1861. si potevano
dire ormai terminati. Già si peusava di co•
minciare a gettare le prime pietre I' la prima
calce, quando il capomastro BuzzpllÌ si ac-
t'Or~e che le fondamenta sarebbero poggiate
su tcneno alluvionale. a,\\lsolutamente iua-
dallo a reggere i.I pe8o di un edifizio di tali
proporzioni. Si dovelti>ro perciò approfonllire
gli scavi e piantare una solida palafitta,
lungo tutto il perimetro della futura l'OSL-ru-
zione. TI che· portò via tempo e denaro.
Sttl finire di aprile lJUCHO lavoro e ra com-
pletato e si potevano iniziare i lavori cli
muratura. li capomnHro. l'OU pensiero gen-
Lile. ccdeue II Don llo~co l'onore> di oalart>
per primo una pietra. E iJ Santo. oircontlaLo
da Largo stuolo cli suoi preti e ragazzi. compì
e:11,ltaote il ge,;to simbol ico. E per n•>n ro•
8tarc nrl campo dE"i simholi, ~i di$po~c a
dare il primo ac·co1llo dei lavori. n capo•
mastro unì le mani a giumella e s tette
i11 atlesa fiducioso di , cdcn1cle riempirn di
marengh.i d"oro. S'immagi11a facibm.-nt1· La
faccia ehe ali ungò alforchì• dal hor~t>Uiuo
di Don Bosco. ,i(fo carlcre. quasi vergo•
gnosi di ~è. i famosi !Juaraula centesimi!
- Sta' tram111ill11 - lo confortò iJ Santo -
la M adou 11a pelli'crà a m.ru1tlarr il dt•llaro lii'·
cE>.ssario e io ne ~arò iJ cassiere.
h1ta1\\lo la gente veniva a curiosare, e
oguuuo diceva la sua. uon Sl'mpre bene, ola.
- Come farà Don Tiosco a1l .1ndar!' a,anti?
- si chiede va uuo.
- Si ,·aricherà di del,iti! - rispondeva
11n altro.
- Pio I::\\. irli ma11derà i ,l1•n,1ri! - sugge-
riva un t ei-zo.
Che abbfa trovalo un tesoro? - alma•
uac<;ava nn quan o.
E La r1111clusioue era itlent ica pcr lt:lli:
Fiuirà p(·r fare follim<·nto.
Don Bosco iot unto 11011 stava con Il' maui
in mano. Gi;i pen.;ava cl.i d:irc pul>Llicità al-
l'im11resa, col preparan in maniera 1:!olenne la
cerimonia dcUa hcnecl.izione e della posa ,leUa
pietra angolare dell'edilizio.
E questa a,·vennc dopo un auuo precis o.
Lo ricorderemo ancora.
1r.:;

2.4 Page 14

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IL TEMPIO SUL COLLE DON BOSCO
Airc.<1lcrno è /<lato completato il i;o1toletl0
ddla uavala centrale e del transetto. con
la colata del cord1:nH~ <li cçmenlo clie deve
legare im,irmt' tulli quanli i pila8lri .Ii so-
;;tegno. Insieme con il cordoue ,-ouo anche
Rt ate morli>llale in cemento le capriate dt'-
stinate ad aC<'Ol!li(•re la <'operLura di mt'I allo.
Per integrare ~li intervalli dellf" PapriaLP
sono i11tanto allluiti i prefabbricati di lat.erizio
clic defìniran1.10 iuteruamcnte il solaio.
Insieme con i laterizi ì· anche arri,ala la
prim11 fornitura cli lrav<:rl ino, pre, i~La per
il ri·vestimcnlo ddla clùeRa iuft•riur1-1. Le la:,tre,
che in tw primo tempo dovevano essere
greggr. sono irn ecc a ~uperficie liscia f" mo-
rldlerallilo tut11• J._. parti lib1erc clrl va.no.
pila.~tri 1·omprf"si.
Alla c11pula .<1i p,•11Renì. !>ubito dopo la co-
pcrl ura dcTic navale: ma, intanlo. è l!ià •lato
prevenl iYato il materiale che clev,• ;;1!n·irc
al suo aJlelltimeuto e in 11artc Ì> am·he affiuiLo.
1:;1; C'ì· ~à. per esempio, un gran deposito d.i
pig1111tte, o JaLerlzi pcl'forati. nto<lellati ron
ta.lr accorgimento da permette-re e favorire
le eurvatun • previste, in tul te le loro sfnrna-
1urc. L<' pignalle non l'OllO r unica ,,osa chr
preludi aJl'impost a11ione della ,•upola. Ci sono
già anclw i ferri. nuniero~i e potenti, con i
<1u11li ~i do, imbasl ire il Lamhuro portanlt>.
all'altezza oram11i di 30 mt>tri dal s-uolo, ecl
briÌI stata impcg,rnla una dilla sp1•cia.liz-
zata per l'impostazione delle impalcature
che lo de-.ono accogliere. iscuza che ahbiano a
C"Sercitare pn•ssione sopra la chiesa inferiorr.
Sono già anche pronti per la mCF.Ra in opera
i nuo,·i elementi co1L~iglinti a iulcgrazionc
della cabina elettrica dalla maggiorazione di
1·arfro che le , errà imposta dal stin,;zio delle
due cliicAe. La mano d'opera, intanto, 1·on
l'anio dfllu huona stagioni' è anche sensi-
bilmente aumentata e l'orario. costretto entro
limiti provvisMi dal maltempo e dal buio,
ì· ritornalo alla normalità. con le com,egu.euze
di una ripresa efficace 1• a vasto r~gio.

2.5 Page 15

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PROFILI DI COOPERATORI
,,
« siltieslro 4,ll(lri,mo è l'uomo più si11cero-
meme e profondcrmente religioso cht> io nbbin
mai incontrato». Così un'alta personalità. co-
11osòtore dì uomini r di cose. l Salesi(llti della
CaNfornia, con i quali l'al't'. Andriano t•isse
11ella intimità propria di un membro di fa-
miglia, ebbero la stessa impressione e affer•
mano 11n,mimi che im;arnò in sè l'ideale del
Cooperatori' salesio,w come lo volle Dort Bosro:
ttomo di profo11d11 e vissuta religiosità. 11111
apert,, 11 tutti i problemi 1'6/ s1w tempo e mili-
1<11111• iII ogni iniziatfra di rarirà e di flfJ0s11Jla111.
Assessore delfo .U,micipalità di Sa11 Frn11-
cis,·o in Calqornia e Alto Commissario di
Polizia in quella l"iuà. onorò per rnnti anni
il nome ,l'ltali11 e la Pi11 U11ione dei Coope-
ratori salesiani i,1 1errn J' 4meriw.
Era 1wtu in Ca.~tel111iovo Don Bosco il 31 di-
cembre 1889 da genitori rhe rantavano col
8111110 un'nntica amicizia di famiglia. Porti/o
nel 1901 per l'Americo e .mit'otosi per mira-
colo ,lai terremoto rhe distru.<.•e !ti ci11() di S1111
Francisco ne/ 1906. ctdattandosi u fnre lo
sguattero risp11rmiò il de1111ro per studiare e
laure<1rsi irr legge. Nel 1915 iniziò la sua rar-
riera legale e div1>11ne be11 presto 1111a figura
assai 1w111 per ubilirà e rettitruiine, apremlosi
fu d11 11 d<1re 1m v11li1lo co11trilmto alle attività
socitili. rnlt11rnli " rnrit1ui1·e, .~oprntt11//o Jrn
i conn11no11ali, spesso moralmente trast·11ra.ti.
Ma lo su.a attività predilma fu q,u>//11 tir<'
sr·olse nell'Azione Cauoli('(J. della qrwle P-bbe
per molti armi la preside11z11 in tutta lo Coli-
Jornin. meritC1ndo di te11PTP corrispoudenzn p11r-
so1111II' 1:on l'a1111ale Sommo Po11tejit-e, 11llorn
Sostituto ,lella. Segreteria di Stato.
Nel campo della carità /"arv. Andriano 110n
pose limiti ulla sua g,mero.~ità: iutte le opere
caritati11t>, sperihlml'lltl' qti1-lle giornni/i e sa-
lesia11e. i•bbero il stw appoggio e il suo aiuto.
Q1111lsia!ii per.~!lna 11ndusse in San Frrmcisco
<t solleriwre aiuti r,rr 1111'opert1 lmo11a, rice-
'Vt't'a ro11siglio ,li recarsi (11/'rifficio dell'un•. An.-
drimw. fmportantissima fra tutte l'opera « Ca-
ritate Dei » da Lui organizzata nel dopoguerra.
per inriarl' in Italiu pacchi-dono, operu che ~li
meritò 1tn11 letiera muogra.fa di Pio Xli.
Lomo di continua preghiera, di Comunione e
ftJeditazione quotidiana. si /1>11ne 111 corre111e del
morime1110 i11telle1tu(Jle, spet'ifllmente 11cl 1110,u/o
rnttoli!'o I' 1·11r1ì n11fhl' li, trml11zit111P tli imfJOT•
tanti p11blira:Jioni rPligios/'.
Tra i titoli della J'ergi11e pre,lil1gera 1111e//o
di Auxilium Chri~tiauornm; tra i Santi. Do,,
Ros,·o. ,/1>/ qnale te11e1•11 trc1 le mani f,, « M.omorio
dell'Oratorio» qwmdo, il 9 otlt>brt• 1963. fu
colto dalla morte impro1n·is11.
Don Alfredo Cogli1111dro, giò ispl'llore sale-
-~iano 11.~la ù,lifornia. 1·e1fo i11 lni 1111 esemplari'
merariglioso ,/p/f'uomo moderno amerfrano e
aggiunge <'he meriterebbe SI! ne i11izinssP lo
rmtSa cli bl'Cllijicazione e cmw11iz;;azione.
S,w Em. il rn.rd. Pizzarilo, legato 11I cfPfuntQ
eia personole amici.ria. ne scolpisre la figura
deji11e1ulolo intelligente, zelnnte. obbedientissimo.
rero propulwre della causa del bene. coraggioso
testimonio di Cristo 11el/11 società contempora11e<1. 1;;7

2.6 Page 16

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Il Collegio di Lanzo Torinese ha cento anni
DON BOSCO
LO PREDILESSE
1 li
I
l
L
I I'
..
Ndl'estalc del 1851. ritornando da Sant'l!,tnO·
zio col giovane Giuseppe 13rMfo. San Gio-
, anni 80~1·0, ~iuni o a Lanzo. ~a~ul numie
Uuriasco, dove sorg,·, a l',·x rnnvento dei
Cappuc('ini. divenni o collrgio n1un.icipah•, si
fermò a lungo su quella vNta l', alla vista
df'l magiù6cn panorama rhP !!li 'li spfo~aq1
dinanzi. esclamò:
- Chi• hcl ro~lll (lf'T un rollt•gio!
Fu <le,i<lerio o pr1·visiouo? Sta il fatto eh<'
111·1 186'1, il C:<)nHllll' ili Lanzo ,ii rivoJ,;e proprio
a Don Bosco p<"rr.hr vole118e riaprirr il c·oll1>gio,
dw ,•ra Rlalo rhiuso ud 18S7.
Il Ven. Albert
strumento della Provvidenza
Anima tlcllt, trallatiw- fu il Lf'f1lo¾-(o F'edl··
rico Alberi. EJc110 vic·ario ili Lru1zo nel 185~.
era rimasto profondamente impres~ionato
clalle mi~ne conrlizion.i spi ritnali e morali
della gioventù riel paese e delle valli circo•
s t anti 1•, 1-ent1mdosi impaT.i a provvedere ria
solo. pensò subito a Don Bosco. L'aveva
ronosciuto, ammi.rato e aiutato a Torino
liill ment.re cm cappellano alla corte ,li re Carlo
Alhcrto 1, aveva tanta finu<'ia nell'opern edu-
cativa <lei Santo da fargli dire dal pul pito
che ~1~ la popolazione non l'aves~I' aiutalo a
far ,·en.i.re a Lanzo Dnu Bosco. ei:li avrrhhe
rinunziato alla parroccrua.
Le lrallativc fu.rono lunghP. <' lahortoRc.
sp1•citilmontc a 1:a11sa ilrlla nppo~izion<' 1·h"
allo zelante Vicario fare, ano i massoni gli
antiderirali, ma vins,• la fed<' e Ja roHtanza
del Virario. r.hi> fìnalmenlf' nel 186,J ,·ide i
figli di Dcm Bo;,ro entrar,· iu Lanzo e ri11prir(•
il collegio ni>i locali rlclra11lico convrmlo.
Da quel iiomo fino alla morte (J 876) il ve-
nerabile Alberi fu il pndre. l'amico. il fratrllo
dei primj Salesiani di Lanzo. OelPgato ~cola-
sticu mandamentale S01Jraintenrlentf' mu-
nicipalc• alla Pul,hlif'a [struzione. ne se~rul 1•
faH1rì le scuole in tutti i morli. JnoltTe ~i
prculii:i;ò come contì-•ROTP, predicatori• e pro-
fessorr rii rdigione nf'I collei:,rio e ,opral Lui 1<1
come ma1>stro <li teolob.-ia ai primi chierici
bale~iani tra i quali figure cli primo piano
nrlla Congregazionr.
lu llrevisiom• di quello che avwrme rwl
1!175. e cioè del liccn:t.iarncnltl d ei balN<iam
rlall'in~cgnamcnto nel CoJJ.-ino municipale e
m•llc St·uolc <·m111111ali di Lanzo ad opera
ilclla mas~Ollt'ria. nrl 1871 il teologo Albt·rl.

2.7 Page 17

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affinchè Don Bosco polcsse rimanere a T,atl?.O
a continuare la s ua 1,~ncfica opera, i:i;Ji <lo-
nava gencro~amentc il terreno su cui il Santo
negli anni 1870-73 fabbricò il nuovo colleirio.
Don Bosco stesso rende al vicario Alherl
questa te~l imonianza: « L'aver noi atcel·
talo il Collegio di Lanzo è in gran parte
merito s uo. Nessuno sperimenlò la sua ca-
rità al par di mc. Non vi era una cosa che egli
potesse fare per noi e che non fa<'e~~e s 11.bito e
volentieri. Noi, quando ci troYavamo in
imhrogli qui in La,w.o, ricorrevamo sempre
a Lui. Ci aiutava anche pecuniariamente,
11rima che incominciasse il suo ospiir,io » (1).
Un << Paradiso>> per i salesiani
Nel novembre dd 1865 Don Bosco andè> a
farvi la s ua prima vii1ita. La presenza tic)
Sani o fu una ~ran(lt, benedizione per la
l'nsa. Lo consolò molto la huona ,·olnntà
c'on la ffUale qut'i s uoi cari 6gliuoli - tutti
d1ic1-ici Lrnnue il diret Lore - si sacriGCllvano
per<·hè tullo procedesse bene. Vi ritornò
(I) /)on Giuseppe l'oncl1ia, Direl!on d1 ·• I.u Voce
rlell'lmmncoloto ", 00Ue1tino dr.ll'lstituto Alhert di
Lanzo, in dodici puutate oppars(, ~,dio .Lcs,;o Bollettino,
ha 1m1<lieto u 1,ase ,li ,lornmenti di archivio ,. con rigo-
ro!\\a indagine storico i t'étpporli inte.rcor.8i lra il \\'tttltra-
bilc Fe,lcrico Albcrt e San Giovanni Bosro. melle11do
in piena h1ce il p!!rfello accordo. lo gcoerogn oollaburn-
:1.ioue e il vivo affr.tto .-he re11norouo sem1>re tra queate
due 011-i me 1trandi e sante.
verso la mcLà tli gennaio riempienclo di
~ioia tutti i (• uori.
Del primo dircllnrc del collegio. don Do-
m<>uico Buffino. morto r!Qpo un solo anno di
rlircziooe. Don Roseo fa questo elogio: « Che
IJell'ani.ma aveva don Ruffino! Pareva un
angelo in carne. li .solo ,·eclerlo imparadi-
:<iava: il suo voi! o era assai più divot o cli
quello che suole dipirt./!;Crl5i nelle imma~ni
eli San Luigi ».
Gli i, ucces$e clou Lemoyne, il futuro biografo
di Don Bosco. che si guadagnò il cuort"> ili
tutti in ca~a e fuori. L'avvenire del collegio
ormai pote,·a dirlli asaicurato. Preslo iJ nuove
grandioso fahbricalo del 1873 per=ist> di
portare gli alunni a 300 e dic<lc s tabilità
all'opera. di,·enuta proprietà di Don Bosco.
Contribuì ad a("('rescerc prcsligio al col-
legio la visita che vi fe<·rro 11cl 1876 parecchi
Ministri, Senalori e Deputati. in occai-ionc
della inaugurazione cli queUa ferrovia. Don
Bosco permise al Municipio di fare il ricevi-
mrn Io ufftciale nel collegio; auzi vollt' Lro-
\\'arcisi egli pure e l'l'intratlcn.ne a lm1go e
familiarmente l'0n quei personaggi, tutti
lihcraloui e più o meno rnan1,•iapreti. Alcuni
buoni cristiani se ne scandalizzarono: ma
n~li ncll'intirnitù si difese dicendo:
- Costoro non si E>rn tono mai rlirc 1111a
parola col c uore, nè una vc ri1à espre.~sa in
rotulo da non inàsprirli. lo Ji ho ri1-evu1i
eonlialmcr\\te e ho eletto loro col cuore alla
mano qua11Lo l'occasiom: mi s uggerfra: rd
an!'he ffUt>lle verità che senza offcnclcrli po-
Il palazzo costruito da Don Bosco nel 1873 con la nicchia ex-voto a S. Giuseppe nel cortile ,nferlore e Il monumento
a Maria Ausiliatrice nel cortile superlore

2.8 Page 18

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tevo dir 101 o, le ho rlette tutte e nella ma-
ni,~ra pit'.'1 scl:tiella...
Non va dimenticato che il collegio di Lanzo
ebbe un periodo di eccezionale importanza
anche 1wlla vita della incipiente So!"ietà Sa-
lesiana. Fu palestra di salesiani che si
allenarono a svariate e gloriose imprese: fu
sede dei due primi Capitoli generali, doppio
avvenimento <li sommo rilievo nr!Ja i;toria
tll-lla Cou~regazione; dal 1870 fu il paradillo
ilei Salesiani nei loro Esercizi spirituali; fu
amalo con amore di predilezione da Don
Bosco. che nei massimi calori estivi soleva
rccan-isi per trovare sollievo ai suoi mali
nelle frescure di quei monti: vivente il
Santo. ed anche dopo, il collegio dirde pre-
ziose vocazioni, primo fra tutti il servo di
Dio don Andrea Beltrami.
I<< miei carissimi figli di Lanzo>>
« Don Bosco amava tutti i suoi collegi
- si legge nelle MPmorie l,iogrnfirhe - ma
per il collegio cli Lanzo ~cmhrava nutrire
una predil<'zion~ speciale ». l'fim erano certo
le veel"h ic rnura dclJ'cx conH·nto ad CSCTl'i-
tarP tali' attrattiva Rul cuori' t'li Don Bosco.
Ciò cbe lo attira va erano « i suoi caris-
~imi figli di Lanzo », titolo di affNLo che
usava nelle numerose lettere loro indiri11zatc.
Ogni tanto, inYtCe clelJa ll'tt.cra. arri vaYa
lui stestio. All ora Lanzo as~ume-va il tono
dl'i giorni festivi più solenni. Si vivevano
ore di gioia LraboccauLc, in un clima ù'entu•
siasmo incònleniliilc. Una volta. di ritorno
a Torino. lo ,;tes>'O D011 Bosro ne par lò ai
~•iova11i 1Jrll'Oratorio in terrnini piace,ol-
ruente 1wh1•r-io~i.
e< Sono stato a Lanzo a vedere quei ~io-
vani chi: mi sono come voi molt() cari. Non
vi dirò l'accoglienza fa ll ami. perchi· sarebbe
un ripelere le cose dette altre ,,olte. Vi dirò
solo r·he promisi che se qualcuno d i loro
V('rrà a Torino. sarà a<"colto <la , oi come
,·ero fratello. tanln più che voi di Torino
sapet(' come gli alunni di Lanzo siano gio•
vaui così buoni. Pensate la contentezza clei
gi1" am di Lanzo a qul'ste mie parole; si
alza.-onu in p u.uta di piedi. si fecero più lunghi
d1P 1mtero111> e si Lirarono su il nodo rlella
cravatta ».
Originale il modo d i manif"c:11 ar<" la propria
courenlczza! -'la più curios<> ancora fu un
fenom1:110 che caratt<"rizzò uno di questi in-
contri. 1>ersino il ciclo si accese di una s t u-
penda luminaria, quasi a fCllteggiare l'arrivo
dcl Santo. Furono migliaia di 1:1tclle cadenti,
~folgoranti mct<"ore che s'intrecciavano in un
fantastico carosello di fuoco, a incendiare la
100 cupa volta del ciclo notturno. Uno strabi-
l.iante fenomeno cele!lte, nel quale alcuni
a~trouomi contarono fino a 30.000 bol idi lu-
minosi. Era una comNa, si disse. che pas-
sata troppo vicina all'atmosfera <'deste. ci
aveva... rimessa la coda. 1 giovani di Lanzo
contemplavano cslatici quell'insolito spct-
taccùo pirotrcnico. stretti allorno a Don
Bosco. quando si l("vÒ squillante la voce rli
un frugolo vi,-acf e intelligente:
- Sono gli Angeli che accendono le « fu.
iwtte » per far festa a Don llosco.
- Vh,a Don Bosco! Viva Don Bo~cot -
fu jj gioioRO coro ùi rispoHta.
Tait> l'amore elci Santo per i suoi fi/!li di
Lanzi> e di questi per il loro incornparabilc
Pa ◄ lrc.
OAAi, al compiersi del primo glorioso se-
colo di vita, il Collegio cli Lanzo, per gli svi-
luppi e il perfezionamento della parte edi-
li7.ia, ha un'iJnponenzn I aie che dalla pitto-
resca altura su cui domina, richiama l'at·
lenzione di qmmti si dirigono verso la graude
vallata. Per ampiezza e comodità di locali.
per serietà di studi, per boutà di di~ciplina.
per eccellenza di risultati. si è , eramentl'
conquii,tata una larga e invidiabile fama. Il
11ome ili Don Bosco, ebc in let.tcre cubitali
si legge in alto sul fianco dell"edificio fu1 daTia
ferrovia e dalla !'lrada che porta nell'alta
valle <li Lanzo, dice ai passanti che lassì1
c'è uno d<'i pii1 gloriosi monuml'uti dPI grandt>
Educatore.
24 maggio
Maria Ausiliatrice
Invochiamone l'aiuto potente
a protezi· ne della Chiesa,
a salvezza della gioventù,
per il felice proseguimento del Concilio Ecumenico
CONCERTO E VEGLIA SANTA la sera e la n otte
della vigilia
Dalle or•e 0,30 alle ore 12 : Sante Meue
Ore 10 : Grande Pontifica le celebrato d a Sua Em.
Rev.ma Il slg. CARD. MAURILIO FOSSATI,
Arcive s covo di Torino
Ore 15 e 16,30 : Solenn i funzioni • Predica - Benedli lone
Ore 18.30 : V espri Pontificali: PROCESSIONE· Be-
nedizione
Ore 21.30 : Fu nzione d i c hi us ura, CONCERTO
u Messa ponti(1cale sarà trasmessa dalla RAI
Domenica 31 maggio
Ore 16,30: Conferenza ai Cooperatori salesia ni

2.9 Page 19

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··:::~:!!!t>·
-:.·.·-:~~~/
"i: -
i=.. . ::::::::::,
q._,·,·:::::::::::::;;,
:: ;: ::: :: ::• . .: t~
- ~), - "":U?
":
ORIZZONTE
SA\\~ESIA\\NO
Nuova missione salesiana in Colombia
La Santa Sede, come abbiamo annunzinto
nel nuJ11ero precedcnle. lia !'rPUo la rwo, a
Prefettura Apostolica deU"Ariari in Colombia,
,Ustaccandola ,1111 Yi.-arialo Apm,tolico di
VillaYicencio.
U centro dPlla nuova Mi6sionc è Granarla
con 10.000 abitanti, a 240 chilometri a ovest
a. di Bogot La città è unita alla capitali: con
Lutti i servizi moderni di comunicazione.
Altri ccDLri abitati sono Sa11 Antonio, Puerlo
Simon, Arichury, Puerto I Jlnas. La re~ione
è costit\\uta da altipiani e pianurl' fertili.
ma voco ahilate. Su 40.000 chilometri 'lua-
llrati di estensione conta solo 65.000 abitanti.
tnlli coloni. Nel 1954 il f.o'l.emo cerl'Ò Ji
organizzare la rolonizzazione ac<·oglit•n<lO\\·i i
senzatetto rii ogni provenienza, ai quali ili-
i;l cihuì i campi liberi <:oltivabi.li. I coloni Ri
unirono in ~iu<lacati agrari e cominciarono
la loro paci.fìca vita a~rricola. Ma ~opravven-
nero presto i di~cepoli di Mru·x. d1c ~i dedi-
carono con ardorc alla <li ffu,-ionc ,lcllc dot-
trine comuniste e unirono i eolonj in una
lorr, « Fedrrazione agraria deU' i\\riari ». No-
nostante qur1<ta spietata propaganda ,nar-
xu;I a, La g1mte vi, e Ì.11 pace la ,·ita dei rampi
e accoglie favore, olmcnte il sacenlot e. C'<'
però lutto da fare per innalzare il livello
moral!' e culturale di un popoli) vissuto ncl-
l'i~noranza 1• nell'abbandono.
Prefetto Apostolico clell'Ariari è slàl o no-
minato il rcv.mo don Jes(is Coronado, nato
a Cicnaga (Boyaeé) il 18 marzo 1918. U
n~o, o Prrfou1, ha aJ suo attivo u.na esperienza
, aria e preziosa, acquisita come profossore
allo Studentato Teologit!o, diretlore dell' Ai,pi-
cantaLo di Mosquera, fonclatorc d<'l Liceo ,li
DuiLawa e direttore delle Scuole profe~sio-
C olombia Il primo Prefetto Apostolloo della Mlsslono
dell'Ariarl, rev.mo Don Jestls Coronado
nali di llucaramanga. La sua nomina è stata
accolta con gioia da quanti lo cono.~cono.
perchi· veùono in lui le doti neces..,arie per
l'alta mitisioue.
1 missionari. cou llll solen11e triduo ne l
ll)i;tro santuario del Carmine. banno preso
congedo dai confratrlli e, accompagnati dal-
l'ecc.mo Nunzio cli Sua Santità mons. Pnu-
pini, hanno r1re$0 possesso del nuovo campo
di lavoro che La Chiesa ci hn aOìdato.
HII

2.10 Page 20

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Una
scuola
gratuita
a
Bogota
U giorno IO fohhraio scorso il salesiano
clou Aldo Cliinellalo. ,.;ucccs.,orc ilei !(rande
aposl olo dei P°' eri padre .I uan Del Rizzo.
ha , i~10 la rnalizzazione di un'altm opera
S()dale d1e vic11c aJ aggiuuger~i alle tant.-
fondate dall'apostolico 1:uorn cli padrv J uan.
La ~era di quel giorno 10 febbraio oli re
600 adulti, uomini e ,loune, co11 i lil1ri aouo
il braccio invasero le moderne e b!'u atlrez-
zalP aule della nuova Scuola gratuita sale-
siana per ioizi»rtl i corsi ,•lementari e. al-
cuni. i due cur~i complementari.
Questa maµni6ra opera devi' la 1>ua n1aliz-
zazio11c al generoso aiuto dei devoti del
.Bamhino Gesù del rione « 20 lu~lio » ,li Bo-
a gol I' della Colornbi11, dev•>zione propagata
dal padre Juan. La modernità Jei ltwali.
l'efficienza dei ~ui,~itli didat Lici, la tompe·
1en:r.a degli insegnanti ,. l'impegno de.gli al-
lievi fann,> rii qul'sla Scuola p-atui1a una
rlelJ,, più efilcit>nti cli lfogota. Gli allii-, i e lr
allieve sono lulli sopra i 15 anni, alcuni
olu:é i 60, 111 maggior partr ,;posali con a
carico 5, 6. 8 e fino a IO figli. Dopo una
g iornala 1li 8-1() ori- ,li la, or<J. i-ccoli occu-
pare dalle 19 alle 21.30 i banchi occupati
durauJe il 1:,riorno dai lon> figli e intt•ti•,i~ar1ti
con diligenza a quanto vicue loro insernalo.
Ed è commovt:nlt' ,cch·rli. cum◄' piccoli al-
lievi, ehicJcre umilrncnlo scu.aa IJUando il
lavoro non ha loro p(•rm('~~o di frcqnentar('
·la scuola o , e Li ha fatti ~iungere in rita.rrlo.
P•)i. rwU'arnlarn ,. , enire ,!alla fabbrica, o
accanto alla macchina nella so~la ponwri-
cli,ana, ecroli rip1.emlere i libri in mano ,.
16:! bi udiare le lezioni con 11011 meno fal'uc di
&apcrc d1 quauta ne dimo;;t.rino nel COUbU·
uuue il troppo scarso pane quoti◄liano. I
8alcsiani. ben sapendo che l'analfahelismo è
caùsa e con,;eguenza rlella fame, per ov,·iarc
a questa doloro~a ~ituazionc hanno rt>aliz-
.r,alo quest'altra opera ~oriale, che ì· dt•t-ri-
nata a portare un po' di henessert> a nume•
r11:li pt1veri specialmcnle riel rione « '.!O lt,glio ».
che !!,"ià tanti benefici ri1;e"ono rlall~ Op,•rP
ROt·ia li del Ramlli110 G,,,.ù. iniziate 11,,1 padre
Juan. l'apo~1olo del quali- i-i ,-,peni ,li iotru-
durn· la (·ansa t.li lwaliliçaziom•.
Il lavoro salesiano
fa cambiare il nome
ad un quartiere
di Santo Domingo
li sctton• dflla città cli Saulo Domingo
,•ono~ciul"o fìuo a poco tempo fa COll il UOIDl'
di « Rio11f' Corea», lia ricevuto ulfìcialmenle
il 1100,0 nome di « Rione Crisln Rr ». Queslo
t'aruLio t un frullo del lnvoro religioso e ~o-
ciak H\\ olI o tlai ~alesi:rni.
Fi110 a due anni or sono L'allora « R1onf'
Corc,1 » era uno clei più mist•rnl,ili e òimeoti-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Santo Domingo
(Rep. Dominicana)
Un momento della
prcml111lone annua-
le, nella quale tu-
rano premiati oltre
mille or,1tor1anl. Le
Cooperatnci sale-
s,ene prestarono il
lon> vahdo contri-
buto
col i tli I lilla là cii Ii, di Soni o Domi11/!n. \\l1-
~liuiu di f111nii!lie ,i ~i "~l!lomcr-a, ann ìn ron•
tli1w111 ili , ila ù.L,u111a1w. ,l·nza rl11' al1·1111u
~i pr,·01·<·u11a,-,,c di loro. C;raiic al hl\\ nro <1.-i
n,,u Fi!!li di
Bo~t'Q 1·h1·. po1·0 più di liii UIIIW
r... 1·11lmi11ò con l"i11a111t11raiione a,•llu d1i1•,a
ili Cri~t •> Rf' e Mli 111 l'nutlazionP tli , nri,·
op,•n· sooiaH. l"as1w1 t o d,•1 rioni' ha 1·amhinlo
1101,•,ulmrnLe in rncglio.
ll1•1·,•ntr1r1l.'lll1' i.tli nhir a11Li del ~1uar1 wr,•
hauno pre~t•ntato uuu rh·hw,-ta al Con,i~lio
drlla 1•iltà chi1·1lc•11dn ,•lu· fo,st' 1·hia1natn
« ltionf' Cri,,Lo R,· ». l'<Hllt' ,raltronilt.- lo l'hii,-
11111\\ UIIO già tutri d,11 1i1olan• ddla d1i1•,,1
cr,•t LR sul luogo 11 Cou~iglio ar1·011~1·111 j alla
riC'hi,•,1 a. Il I.') dirPmhrr ,i "' ol!-1' la r..r1-
moaia pt>r l'imposizimw ullicinl1• dt•l nuo,o
nom.. alla pr1•-i•11z:i ,li 111i1.1:lii1iu di pt•r,.,ont'.
Il Sintl:w11 11,·1 1li,1 rett(I t•lut,!iò 1·al11ro~amc11t1•
l'Opera cl,•i ,-:il•·~ianL ria lui •limut, fin rlal-
l"infan:r.ia, 1· J1rt1111i~c Iutln 1'11ppt1J.(1.do ilei C.on-
~iglio \\I 11nil'ip11l1·.
MeriIo 111111 pierolo di tal,, Irui-l'ormuziom·
e <lovuto ull'Orulurio quotirii ano, rbl' hrnlic11
tli ragazzi. 10ll11 tlei ,,ua li furono prrmiati
il 12 gt•nnaio •t·ur~o nellR prcmiuzione an-
nnuh•. alla CJURle presil'tlrt lt· 11 mcmhro dd
Triml\\ irato l'iw _:!O\\ rrna la 'lazim11·. ,lr Ra-
1111, 11 Tapia E~piual.
·RIVISTA LITURGICA
RIVISTA TRIMESTRALE DI FORMAZIONE LITURGICA
Ammlnl•trazlon e: Edi trice L .D .C.. Torlno-Leumann
lt\\ Rivista Liturgica ~ rimasta per 50 anni l'unica voce a panare 1Hrei:~men111 di lilurgla in Italia.
La RIYlsla, dir.ella dn, RR PP Benedetlinl di Ftnalo1n (Savona) s, avvonta11oerò della collabora1tone del Cen•
Ilo Cal\\.>ch•slico Salesiano.
Essa mira a lormare un-, mentaJlt e sp,ritu11111,i hlu,o,ca ne etero e nel la et coit,
S11,11 dedica a allo studio i> oll"opprolondln•onto della seconda Sesslono del Concilio Vallcnno Il
UM parte abbondnnlc saro riservala alla rubrica " Rivista d e lle Rlvlate 11: cosi con una soln rivista si potrà
av,•10 una visione dol movin>l'nto liturgico Ili tull~ il mondo
Abbonamento: L. 2000 (abb. normale) L 1700 (di favore per chierici e aludenll religiosi) · L. ;,003 (estero)
Indirizzare a.- Amm1ni•1r11zlone Rmsta Lllurgtr:n Ed,lrice L.D.C. - Tor1no-Loumann
ma

3.2 Page 22

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Nozze d,oro
del nostro collegio
di Alicante
TI nostro collegio cli Alicante ha compiuto
cinquant'anrù di vita. Fw cl.ai s uoi m1z1
ha avuto una vita rliflìcilc. Tu principio era
l'unico collegio religioso della rittà e (lo-Htte
far froulc ad una atfrva propaganda prote-
~l antc. diretta ~pccialment(' contro la gio-
ventì1, pec la quale i protestanti organizza-
rono scuole ben dotate e gratuite. Lr scuole
salesiano ne so~tonncto la concorrenza e Don
Ilo~co s'impo;;,.. La devozione a Maria Au-
Hiliatrice si diffuse rapidamente ncutraliz-
zanilo la 1>ropaga.nda anticatl<>lica.
Le ;.elle 1100 perdonarono e quarnfo fu
p1 oclamata la Repuhblica spagnola uel 1931.
approfittando ildl'impuoità che il governo
concedeva, b1·uciarono o saccheggiarono il
colle~o. Nonostante tul lo, si riferc, bi at-
trezzarono alcune aule e tornarorlo i ragazzi.
Anche Maria A usiliaLcice tornò a<l u~dre
proC'es~ionalm1•111c il 24 maggio. vincendo l"op-
)'Osizione delle sini$l re. <'be giunsero a ~parare
contro i partecipanti.
Nel 1936 i rh.oluzionari invasero un'ahrn
,·olta il collegio. lo bruciarono e drmolirono. Ma
Alicante (Spagna) La banda Cli cornette dell'oratorio
San Miguel de Orlhue!a apre Il corteo del 50 del collegio.
a cui parteciparono le autorità cittadine
appena tornò la pace. j Salf'siani . 1,0,lc>nuli
llagli Ex allievi e dai CooprraLori. ricostrui-
rono gli edifici e una nnova gioventlÌ affollò
i cortili •· le aule. Così il colle1,•io fu ingrandii o
e ammodernato.
Ln Giunta municipali' e la Dcpulaziunf'
pro, inciale hanno concesso la medaglia d'oro
al r.ollegio e alla Congregazione, in rirono-
scimento <ld lavoro realizzato nei cinquan-
t'anni di v-iLa.
NAZARET - Nella ba-
Filil·a ~alesi11na ,li Gc~,ì
Adol,·sc,'nte è· ~lato con-
i-a1·rato , escovo (la S. R.
mons. Alberto Cori, pl'l-
triarca l atino <li G-cru-
.:alemme. il 8 U O Vicario
generale pPr Israele S. E.
mons. llanna Kaldanv,
che il primo ciLLadi1io
isra,•liano ad essere con-
sacralo vescovo. Nrlla
foto: al rentro: S. E.
mons. Xal,lany; (I si-
11is1ra: l'arcivesco, o
moru;. Hakirn: a destra:
mons. Capozzi, miA~ionario
Francescano della Cina.
161

3.3 Page 23

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Nuovo Servo di Dio
Salesiano
SAO JOS€ DOS CAMPO$ (Brasile)
li 3 l gennaio SCOJ'SO, '"""' <U
Don Bosco, nell'aula magna della
F•collà di Diritto di Sào Jo.sé dos
Campos 5I leone la solenne !i.e,-;.
slone di apertura del Processo
Diocesano loforma1ivo per la
Causa di BealiflcazJone e Cano-
nizzazione del salesiano don Ro-
dolro Komorek, del quale parl~-
ler-emo in uno dei prossimi nu.
meri. Punto culm.tnante della
seduta fu il brillante discorso di
S. E. mons. .Frnncesco B. do
Amaral in lode del n.oveUo Servo
di Dio. Tuun Ja cerimonia fu
trasmessa dalla Radln della clltà
Nomina nella Pontrficia
Commissione Biblica
ClTTÀ DEL VATICANO • Sua
Santità Paolo V1 si è degnato di
nominare Sollo Segretario della
Pontl6cla Commissione per gU
Studi Biblici il salesiano don
Giorgio CasteJlino, che era già tra
i Consullorl. La Pontificia Com-
missione per gli Stu<U Biblici,
costllulta da 13 Cardinali, un Se-
gretarin, un Sotto Segretarlo e 33
Consultori, ba li compito di
promuovere il progresso degli
studi bìbllci e di curare che tali
studi si maoleng'ano immuni da
errori. San Pio X concesse alla
Commissione la Facoltà di con-
ferire licenze e tauree in m:ueria
biblica. Don Castellino è libero
docente {n Assfrìotogia all'Uni-
vùsit-à di Roma, professore 111-
l'UnlvcrsJtà_ Lateranense e Perito
al Concilio Vaticano 11.
Messa di D iamante
TORINO • Il T9 marzo scorso, SO·
lennità dJ San Giu..eppe, all'altare
di San Giovanni Bosco nella
Basilica dl Maria Ausiliatrice, ce-
lebrava la sun MESSA DI DIA•
MANTE don Gian Lu_igi Zurcttl,
direttore di •· Gymnasium .. e
benemerito educatore salesfano.
che da ol1n, 60 anni COil83era alla
scuola le sue belle doli morali e
lntelleUuali e soprattuUo la sua
ben norn bontà
Un nuovo "Studio T eolo-
gico Salesiano "
MONTEORTONE (Padova) · L'J.
slltuto Teologico Salcslano " San
Marco '' di Monteor-tone, che ac-
coglie un cèntlnalo dl chierici sa-
lesfanl provenlenli (la varie natlonl.
i, stato « aJIIHato » al Pontificio
Ateneo Salesiano di Roma. In un,;
solenne cerimonia presieduta d::.
autorità religiose e civili, l'lspe1.
tore Sale&iano don Ludovico Za-
nclla diede lettura de.I Dec:re,to
della Sacra Congregazione del
Seminar] e delle Università degli
Studi, che concedeva la arezlone
del nuovo « Studin Teologico Sa-
lesiano». Quindi il Rcttor Ma-
~iflco del Pontificio Ateneo Sa-
lesiano don Alfonso Slikltt teneva
la prnlu.slone sul tema: « La mente
della Chiesa nella formazione cu.1-
tµ.rale dei candidati al sacerdozio>>.
I Cooperatori
in aiuto ai Coreani
SEOUL (Corea) • I Cooperatori
del Canadà, Brasile, Uruguay e
cU altre Nazioni d'Amo.rica, con
spirho di lodevole solidarietà,
hanno offerto agli emigranti cat-
tolici Coreani delle terre da col-
tivare. Il Governo Coreano insiste
presso I Salesiani perehè organ~-
zlno è favoriscano tale emigrn-
zione. D nostro don Suarez.., che si
è recato slll posto, e don MartclU
dalla Corea con i dirigenti della
)OC stanno aiutando a emii,-rarc
i poveri Coreani. tre quarti dei
quali - sJ afferma - partireb-
bero subito come emig('anti in
qual$"'1il nazione del mondo.
Al "Foyer Don Bosco " il
lavoro continua indisturbato
GOVAP (Vietnam) • Un'aura di
grande ,.lmpatiacirconda Il « Foyer
Don BoJICo » di Govap, che ospìt11
orfan I e ragazzi blsogru,sJ e Il
addestra In un mestiere. La
« Mlsereor » (Germania) Il favo-
risce .con provvidenziali aiuti: il
merito è dell'Ambascl3lore della
Germania, che può dirsi dj casa
col Saleslanl. Gli ultlm.i avveru-
menli politic.i del Vietnam non
hanno tur:bnco per nulla la vim
delle lTe case 931esiane, dove è
prosegulto indisturbato li lavorò
a pro di llllnta gioventù blsognos.,
Nuova chiesa
di Maria Ausiliatrice
PAVlA S. E. mons. Carlo Allorio
hn consacrato In nuova :3.rtistica
chiesa dl Maria Ausiliatrice, a Lei
erelta dal.le sue Figlie. Vi celebrò
quindi n primo santo Sacrlficio
rlvol~ndo alla folla la sua calda
pa_rola e concludendo con un ri-
chiamo ali~ profetica scritta vista
in visione dn Don Bosco nel
Santu.,rio di M.:'lrta AuTIHarrice:
◄e Qui ta nùa casa, di quj la m h
gloria H. per applicarne •♦aueurio
aUn nuoVll chiesa
ESERCIZI SPIRITUALI PER COOPERATORI
Per comodità dei nostri Cooperatori ripetiamo l'elenco dei corsi che si svolgeranno nel pros-
simo giugno, rinnovando a quanti hanno a cuore il progresso della propria anima e l'efficacia
del loro aposlolalo, caldo Invito a parteciparvi e a condurvi altri membri della Pia Unione
COOPERATORI
COOPERATRICI
Galliano Eupilio (Como): 30 maggio-2 giugno
Galliano Eupilio (Como): 27-30 giugno
Zafferana Etnea (Catania): 30 maggio-2 giugno
Fiuggi (Frosinone): 28 giugno-2 lugllo
S. Agnello di Sorrento (Napoli): 23-27 maggio
Zafferana Etnea (Catania): 28 giugno-2 luglio
um

3.4 Page 24

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E scomparso
Don GIRAUDI
Il 6 aprile scorso a Valdocco si è s pento a quasi
90 anni di età don Fede le Giraudi, Economo
Generale dei S a lesiani nell'ultimo quaran•
tennio, period o nel quale la Congregazione ha
preso uno sviluppo prodigioso. Basti ricordare
che le case sal esiane che nel 1924 erano 491,
sono salite a 1350 e i S alesiani da 5.264 a 22.247
Don Giraudi può considerars i l'ultimo anello
cli una serie <li salesiani clu- ci ricollegavano
a Don Ilosco, un nncllo veramente prezioso
ver il suo amore a l ~anto Fondatore e alla
genuiua tradizione salei,iana.
Era na Lo a Casalrosso (YerceU i) l' Jl gen-
naio ] 875. All'età cli 12 anni era entralo nel-
l'Oratorio di Val<lol'cO. dove aY('\\'a 1·ouo-
sriuto Don Roseo e pochi me~i dopo avteva
condi, ÌHO ('(trl la famiglia delJ'Oratorin iJ dn-
lorr d e lla morte rlel Patire. NeJ 1890 aveva
i·icevuto l'abito rt·ligiollo dal santo ~utces·
sorc di Uon Bosn,. il "cuerabile Don Rua. e
rwl 1903 un altro grandt, ~crvo di Dio, il
cardinale Andrt>a Ferrari. arcivescovo tli
Milano, lo a,·eva nrrlina10 s{lccnlot,·.
La s ua a sccs.1 fu rapida. Dal 1907 al 1.919
leone la din-ziom,· dclJe ('ab«' di fotra t' di
Verona. '<>I 1919 venne eletto l spettorn delle
opt·re saJ,,sià11e tlt·lla Lombardia r del Ve-
ueto. Dopu soli ciuquc anni. nel 1924. iJ
~crv() di Dio D011 Filippo HiuaJdi lo l'L1ia-
mava a Torino come Economo Generale.
L'opera tli rlon Giraudi come amnmll·
stratorc e co~Lrntt ore riempie il governo cli
lre flet tori l.Vlaggiori e dou1ina cru.asi mezzo
secolo di storia saJcsiana. Basterebbe ricor-
dare l'ampliamento d ella Bai,ili.:-a tli Maria
·Ausiliatrice. la moderna sistemazione clella
ciLLaddla salc.~iaua di , a.ldoreo. La Chiesa
S. Maria Au$iliaLrice e il Tempio cli S. Gio-
,·auni llosc<l i11 Roma, il Tempio di Don IJmm>
wn ~ul colJr natio (in ro~1 ruzione). i restauri r l'ah•
bellimenlo d ella chiesa di San Francr,~cn di
SaJe,,: La Scuola Agraria di Cumiana, il « Hebau-
cleugo » e l'« Agnelli» di Torino. le imponenti
<>pere salesiane romane dell' lstituto l~io XJ al
Tuscola.uo. clcll'l sliLuto Teresa Cerini a .Ponte
Mammolo. rlcll'ls tiluLO Don Bosro a Cinecittà
e la grandiosa costruzione flcl Poni ificio A t eneo
Sale~iano, 1uuora in corso.
Quanto amava Don Bosco
Don Gira1uli ehbe per Don Ho~co l'amore
che caranerizza i primi grarnli Balesiani. La
sua gloria piu hdla fu l'e~scre stai o Ecouomo
CcneraJe 11Pgli anni rlella ùeatifì<'azione e
ca11ouizzazio1w del Fondatore <' cli aver prc~o
parte atLi, a alJa orgru1izzazio11e IIC'I t rionfalc
ritorno cli Don Bosco alla sua Basilif•a nel
1929 e <lei non meno Lrionfaie rnrtl'O della
cauouizzaziouc nel 193,1.
La SI ima clic aveva 1ll•lla t-,'Taudezza riel
Padre gli faceva desiderare che pl'r Don Uo-
sco tutto fo~;ie grande e llcgno ùclla s ua fig-ura
giga n tesca. Così volle eh.e il s110 altare nrlla
Basilica tli Maria .Ausiliat ricc fosse tton solo
i:,,rai1de. ma monumentale; che il Tempio
1Li S. (;iovanni Bosco in Roma fosse non
solo artistico e moderno, ma anche impo·
ncnLe e maestol'IO: e ro~ì sognò il l 'empio
sul Colle Don Bosco di una grandiosit ;, 1aie
da dominare tutta la regione e da rrcare
un imprcEsionante (lOntrasto con l'umilissima

3.5 Page 25

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('asclla na1ia, rt>ndendo evidf'11l o I"i11ler,c11to
fli Dio nella vita e nell'opera di Don Bosco.
\\ltrn frutte> di questo s uo filiale amori'
fu la cura assidua, qua ~i gelosa. <lt-lla Casa
Madn·. sia per la ronsf'.rvaz-ionr della pari.(' pi11
sacra dl"ll'Oratorio. sia per il rirrnova mento
degli altcì edilìri. cbe in 40 anni furono in
gran parte rifatti.
Ma f'ogg<'ttO piu. caTo delle ,mc sollecituclini
fu la Basilica di Maria Au,;iliatrice che e~li,
atluando con ardimentosa fiducia una itlca
che fu già ili Don· Rinaldi e seguendo le cli-
rettivc ili D,m Rical,lonc·, i11gran,U. al,hdlì.
rese splcn,lirla cli marmi ,. cli o,·i.
Cuore di padre
D,m Giraudi aveva un a~petlo ;..o~te..nuto.
quaiji severo; la voce autoritaria, il comanrlo
deciso. Ma era il c·lassi1:o Lurbero benefico.
E,;pressiva la fr::.i~c pronunziala dal Ret-
tor l\\'laggiore la ìlera del 7 aprile: « Da,·anti
a qne,ta ;;alma io mi sc:nLo commosso come
davanti alla bara di mio patlre ».
t'l llettor Maggiore si diffondeva quincli a
parlare della sua bo111 à paterna come diret-
tore e i~pettorc e concludeva narrando u_n
cpiso<lio. Durante la pl"ima guerra mondiale
don Giraudi Pra <UTCltore a Verona. Il sale-
siano coadi uLore 8oc1I i prestava servizio a
Milano e lo aveva informato cLe couduceva
una vita assai dura. Don Giraudi un giornll
, olle fargli una sorprei;a. Andò a .Milano e
si presentò in casMma rhietlendo (li lui.
<;Ii fu det Lo ehi' la vorava alla sta1r.io11I'.
Don Giraudi gli ollennP la lit'rrnrn di un
giorno, quin1li lo raggium,e alla stazione. Lo
trovò Haneo, sudalo r in uno si at o da far
compas8iouc:. Lo abbracciò. ltl ria('l)ompagn,1
in caserma, gli dirdP tempo di metter~i
in ordiue, poi se lo portò con si- far..n<lo/!li
passare una giornata di serenità e di svago.
Quel coadiuLorr, morto sarllamente a Torincl
nel 1961. raccontava poi cLe in quei giom.i era
in prrda ad una fori i~sima crisi di ,-ocazione
r che la bontà del suo dircllore lo aveva
~ah·alo.
Un episodio di altTo gc11crc. ma 11011 meno
riv1·latorc ùcl suo buo11 c·111Jre.
li 6 maggio del 1929 a Valsalicc avve1111c
l'esumazione cleUa Halma rli Don Bosco in
preparazione alla bearifìcazione. Don l3er-
r11Li, allc>ra ispeu,)rc ru·l CiJ!'. ~olt•ntlo porlare
a ciascuno dei suoi fì!,!:li un ro~ario che avfilse
lO!'Cal o il coq10 di D011 Bosc-o. ron tutta rura
prc,caudonc comi1rniò a farli passare sulfo
man.i 1h·l Sa11tcl. \\fa. ('\\'CO Plw pn l"t>mozionr
una corona fa!:U sfuggì ili mano e andò a C'ad!'re
sul vc,1111 di Dori Ro.:c-o. Don (;ira udi ~li lan<'iò
uno Kl!uardo ,li fuoco. Don Rnruti nf' rimase
confu~o e affiil lo. Don Girau,li lo notò, e
<'on 1,t't'Stu tutl o suo, ~li prese rii mano tuui
i ro~ari e li fece pasharc· non i;olo sullr mani,
ma a:nchr sulla facPia di Don BoRvo.
Una noca simpatica
Una delle earalleristiche che rendono carn
Dvn B osco ì: il suo buou umore.
Don Girami i anche i11 qucstu fu fc,Iclc t·onti-
nuatorc di una hclla tradizionc ~alcsiana.
La batlu1a (li spirito gli rra 8ponlanca.
LTn 1?,"iorno all'Ern.mo Carrl.inolf' Pro Icllorc
Benecletto Aloi!<i MaRella. ron qurl Quo lono
scherzo~amente sostenuto, disse:
- Hicordi. Eminenza, che uc•I \\ •angelo ,i
legg,- chr Gfsu a uno solo a~sicurò il Paradi~o,
,, qucfilo ~i chiama « Fedc·lc• ». « Poich1: sci 1\\Lato
ji!del<?... cnlra nel gaudio rl(·l lun Signore> ».
E il Cardinal.-. proni•):
- Mi ri111'rcscc. ma Fcddc non è i.I solo:
c'i\\ a11C'hc Beuedcllo: « Venile, o hMwfoui
del Padn• mio. a pos~e<lrrr il regno... >>.
Nc>l , ia~~o chi' free attra,·erAo le Hepnb-
hliche dt>ll'Ameri1·a Latina nel l9t9 eube occa-
sione di far passarl' w1 quarto tl'orn <li buon
umore a un altro Cardinale. Ne parla don Ber.
mli: « lcri fummo a ossfquian· il Cardinale
rli San Panlo. Quando scppr d1c rlon Girau(li
aveva il dono della piof(hria. ;ioTri sf" e apc:rs,·
iJ cuorf' alla ,;prranza: tla quirHlir,i giorni ,.
presc-ril.~a la .. (:ollr11 a " p,•r la pioggia. Vuol
crederlo? Sci om <fopo. parLemlo noi da San
Paolo per Campina,., una bpJla piog~ia rin-
frescò la seTa infuorata. Vorrri ~avere chr
COi'a avrà pen~ato il Carcli1U1le di questo
nuovi) lallllHII IIT/?'11•.• »
L'elogio più autorevole
È qut>llo che ha fallo <li lui Sua Rm. il
Car1liualr Mm1rilio Fo;,~ali, cli<' non ~olo ~i
recò pcr~onalmt>nle a prc!!ar1' press<, la ~alma
tli Don Gira udi, rua , olle u11d1e 1':<primcrf'
con lrttera autografa diretta al H.ettor Mag-
giorf il suo t,or<lo!!'lio e la 1,ua ammirazione
prr l'Estinto. Vi s i legge tra l'altro:
« Mi pare che la diletta Famiglia Salr-
siaua YC1t!:(a a perdere qualche cosa cli mc,ho
importante, che la riallat·ciava allt' c)rigini,
alle tradizioni, alla amabile figura del no~Lro
Don Bo~co. Pt>.rchè Don Cirautli fu fotlt-le.
non Molo di nome mo rli fallo e ,;cmpre, agli
inSt'h'llamcnti lai;ciali ila Don Ro~co ai Sale-
;;iaui. Domani la mia ~anta Mc~sa sarà per la
~ua anima hene<lctlo. D,,n Gi:rau1li, olc"a tanto
hl'Jtc all',\\rci, esco"o: ,;peravamo di i11aul(urarr
ÌU$iemc il 1\\·rupio dei Becchi. du• 1•gli ora
protcf!gr dal Cielo. Protegga rmche md... >l. IU7

3.6 Page 26

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I
Lavita missionaria è essen::ialmen/e vi111 cli
pritJ11..,-ioni e sacrifi:d: essi sono inere11ti a
questa vo!'1~ir111e, (i questo genere ,li ministero,
a q1iesto tipo di vita. Q11<1111lo però udi prira-
doni e sllcr{fizi, n/ mis.~ioruirio vengo,rn i111-
11osti do q11rgli .<1tessi /1ri,~11111i çhe i•e111{11110 11
rubttrgli i beni. beni che spl':,SO son nè('essari
11/ missionario per l'esercizio del proprio rip1J-
.çtolato, egli ha diritto di lagnarsme e di pr1>n-
rlere tutte le misure per prote.gf{ere q11el che
gli apparliene. li bene pitì pre.;ioso è la propria
t•illl ed egli ltn l'obbligo di difenderla.
I missio11ari tlello diocesi di S11/mnia.• nel-
l'A.lto Katanga (Congo) si 1rorn110 in ,,ne.çto
caso. l,a mnggi1Jr pnrte delle missioni di questa
diocesi. affidati' tulle 11i S11lesia11i. _w1dorw ili
i,widiabile trar,quillità: tali ;;o1w le missioni
,li Sakani1i. Kal..-elo, Ki11iama. Kalumbwe f>
7.'f>ra. 1 missio11a;i in esse t'iuono al sicuro e
cv11ti1111ano u sn,lgere fu /oro attit•ità pa::tnrflle.
JHa no,i è così 11eUe missio11i di K<1ji1bu,
Kashiobwr, Kase11g" e M11soshi, otre la tran-
quillità è periodicamente rlistrirbuta e doi,'è
minacci11t<1 pPr.<ino la vita tlei mi~sio,wri.
La via intema:.ionale che da Elisobethl'ille
conduce 11erso la Hhoclesin nord attwrersa la
dioce,,i di S11/wnia clal nord al :md per u11u
lrmghezza 1/i più di 80 chilometri. SilLO a Ka-
s11mbalesa, ot·e lasc:il.! il Co11go, attrat•ersa una
immensa Jor1J:;ta h,festata dai bflmlifi. Qum,ti
1'iaggiQtori, africani eri europei, sono stati al•
leggeriti della propria />orsa, si:aligiàti di qua11to
portm•a110 con sè, pri,,;ati spesso e/ella propria
.macchina e abhandorwti in località /ontflne dli
qualunque abitazione. se pure /ranno aruto fa
buona sorte di salt•are lo prlle!
E questa d la via rhe debbo11n ajfrnntare
rnn il vescoi·o e i suoi missionari per giungere
11/le missioni del sud o rirormrme per nrrir(lfl'
a Elisabetl111ille e alla residenza resrovile di
Kafttbu.
La cattit,a fama di questa strada ha obb/~1110
i resportsabili del/'ON lJ a organizzare co11t•ogli
nel doppio SPIIso, scortati da soldati in armi.
Etl è q11e.~to l'unfro modo per rhtsrire II riag-
pare ron sicttrl'.z_za.
I l•aruliti eh,, in/esumo le foreste <fpl centro
della diocesi .fan110 la loro romparsa di tempo
in tempo 111'/le missioni situate nella zo11r1 so1-
1op0Ma nl loro briguntuggio. No11 hanno nep-
pure timore di a11ver,tumrsi talvolta sin nei
prtssi di Eli.~"bethvi/le. se speran" di farvi
qiwlche bottino.
È rosì che ;/ mallino del 22 novembre /963,
ri u.,<'iro110 a rnbare, in piene, cittd. 1111 autob,i.~
111w110 .firmimante, di proprietà della Scuole,
temic11 scilesia11a di Kaf11b11. La Scuola l'(lt'et•a
acquistata per assicurare il trasporto rle,l{li irise-
g1111nti litici e/re ubitano a Eli.~ab"tlwille. Si
tra1·ar<1 colà per tmsportare gli insegna111i alla
scuola ili K.afubu quando i briganti se ne im-
padroniro110 ,, Jì,gp,irnno verso ir.11ota rlt1.~ti11a-
zi1111e.
Per pura combinazione si 1•en11e u scoprire
ìl sito 011e si tro,,a. a 250 chilometri a 11ord
di Elisabelhville, rrcmo ai contra.ff'orti dei
mo,ui K1wd11lurigu. Ed ecco come. Uuo dei
11ostri missionari della missione di Ka.shiolnue•
Piaggiando i11 macchina, s'infanga in 1111a delll'
rattiue strade dell'interno. Norwst11nte t11ui gli
.':[orzi suoi e l'aittto del .mo rlltechista nl>f!,rO.
110n riesct a liberarsi. Arrirn 1111 a1Llobus nuo-
vissimo. Ne sctndono lllcuni uomini e/re of-

3.7 Page 27

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.frono ge11tilme11te i for11 sert•igi e con l'aiuto
della loro bella macchino stroppano lo 1•ecchi<L
camionetta del mi.~.çi,,ario dalla Janghiglin e la
rimettono sulla strada buona. .l\\1entre il buo11
padre offrf' d,•I .mo carlmrnnte come compenso
n chi lo lw .<a/voto. il catechista s'interessn
del magni;fico <111tobus. più bello 11e./l'i11terno
rhe r,l/'est1mw e ,,; getta uno sguardo dentro.
Con suo grtmde .~t11pore e profonda ed~ficazione
sropre a jì11T1ro del ,,o/ante un bel medaglione
che rappresenta San Giovanni Bo.,co. Sf'nz<1
tlubl!io è un ex allievo o ,m d1moto di Don
Bosco colui che guide, questa magnifica mar-
rhina. Questa rijfossione gli viene spontanea.
Dopo la partenza di roforo dw amabilm!mte
li arem110 soccorsi, il cated,istu comunica al
mis.<io11ario la curiosa .~çoperta. il Padre non
ne 1\\ meno sorpreso rhe 11011 fo sia il cate,·hisu,:
si tronmo du11que ex alliel'i dapp~rtutto! Ma
chi non 1·011osce D011 Bosco? In ogr,i rnso.
brw:rt gente. per.sone sert•iziernli.
Ma q11a111lo. riù tardi, ~i 11pprese a Kct-
shivlnre 1·he l'autobus della Scuola pro.fe..•sio-
n11/e era stato rapito, si .{ere luce: il mis.~io-
mirio arenato noi fmigo em sUtto /ibl!rato da
brir:11riti. con l'attto nibaia ai sttoi confratelli.
2.'SO chilometri più lontano.
L·II ge,maio 1111 gruppo di snll'sinni con
un profe.~sore lait-v indigeno, nutfro della re-
gione di Ka.semJ!/t. quale guida t> intt>rprete, e
parer.clii 11genti di pfllizia amiati, partono
uerso iI rif,igio per venir a contatto ron i ra-
pitori e tentare di ricuperarP l',wwbu.~. in un
,nodo o nell'altro. ma inra,io. 'fi.:ssi doi-ettero
fare 1t11 lnngo e pericoloso viaggio. 1111rai1f'rsn
una zona 11stile e terroriz;111a . s11 ,çtrnde im-
possibili, ji,w ai primi contra.Dorti del K1111d11-
larigu.. dot•e quei band(ti <lei 1111rd a1·trano in-
sediato il foro q11nrtiere _e,e11erale. Tornarono
del,i..~i e la 11ett11ra ~ sempre liì. Clris.~i't q11a11do
Pd i11 quale staio sarà pos.<ihile ricuperare
f'a11Lomezzo, la privnzio11e del quale dist11rbn il
b11011 funzionamento della Scuola professio1tale
I' rnsrituisre una note11ole perdi111 jinanriarÌII
per il loro bilancio. C'è di peggio: rrei tempi
l'!w rnrrono non si tr111•a modo di so~titnirlo.
h 26 dir:emhrè 1963. l'indomani dt>I ~anto
Natalr. ire bandi-ti annati rompaiono 11ella
missione di Kafubu. La loro zona d' flrio11e ì,
situata al sud di Elisabet/11,il/e. Àve11n110 os-
servato una V. lf'.-combi. sperie di piccolo
autolms a 9 posti. Eru q11a11to lnro rom11mfra.
L'arre11a110 uisia venire dal piccolo .~f'.mi11ari11 di
Kambil.-ila, <Tirella verso la missione di Ka-
.fitlm. La troraro11n posl6ge:iatu .<otto gli al-
Diocesi di Sakanla Due plccoll allievi della Scuola della Missione Snls.slana di Kaf11b11

3.8 Page 28

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fieri rhe fanno da ro11fi11e 11/ cortile i:11terrro
rlel/cl casa dove abitano i professori de/In Snwla
1emicll. 7'11110 era tr<i11q11illo. 11111i erano 11e/la
propria rnmeru o nelle sale comuni. Non avendo
la e/riave di contatto. te11taro110 di ai•r:hinare i
fili riel 'luadrante.
L'urn'vo di un gic)l)ane religioso congole:<e,
uscito di rnmera per recitare il rosario al
.fresco. diswrbò il loro lci·1•oro. Il gil/11<t11e sente
ilttimarsi l'ordine di entrare nella zo11a d'om-
bra degli alberi. C01l suo grande sprwento vede
che i tre ba.nditi sono armati. Cli tolgono i
sandali, l'orologio, gli occhiali, e lo fanno sedere
per terra, comand11nclogli di non m11ol'ersi o
soprrrttutto di tarere.
Rumori di pt1ssi e di 11ori prorenienti dal
fondo della casa vengono nuovomenle a 1/istur-
bare i banditi nel loro traffico: è il professore
lle.l Pic·colo Seminariu in compafl.nia riel di-
rettore dello Scuola professionale e del superiore
<lei/a. Missione di Musoshi. Giunti in virina11za
de/lt, matchi11<1, 11ell11 semioscurità, il profes-
sore vede i tre vagabondi prmtur l'tirmu contro
di loro. Uno dei tre domamla la chitll'e di
co11tntlo. E poichè l'ordine non t•enrre eseguito
co11 lo celeri11ì 1,o/11ta, tirò 111111 raffim di mi-
trnglia per terra. Colpito da questa intima::ione
fmta a colpi di mitr11, il pr,dre lmrci ò la c/riai,e
11erso i banditi, nell'erba. Come è facile im•
magi11are, i mi.~sionari approfiuarono del mo-
mento di ,lisaltenzione rirlriesto dalla ricerca
delln rhiare, per e/arse/a a g<imbe. T /um,liti
se rre accorsero 1111 po' tcirdi. m<t 11011 mtwca-
rono cli i11,vi11r, alc1111e palle i11 direzione dei
J11ggi1fri. che ri11sriro110 a svignarsela in grazia
dei. rosai e delle siepi r/re adornano il cortile.
Perrorre11do il corridoio delle camere, il lii-
rettore gridò:
- Prendete /11t1i le 't'oslre armi e sparate!
Si sarebbero potute cercare le armi, ma 11
mala pena si sarebbe ririsciti a raccoglierne
tre. Com1111que. imo dei missionari esegnì l'or-
dine e tirò guair/re rolpo di rivoltella in aria.
Il grido cli allarmr. e gli spar-i misero i11 fuga
i br-iganti, rhe abbamlomirono l'auto.
C1,e 11e pensano i lellori? Non si direbbe
l'nvver!l1m1 di rm film Far- ir e,~t? Mci /ti swria
11.011 ;. (,11i1a: essa doi·eva ro1tr!rulersi (I Mii-
soslri. ~I sabato 28 dicembre.
Quel giorno gli stessi barrdiri ,,i .~i presen.t(I•
rono n.elle prime ore ,I,,/ pomeri15F,iO. Sono noli
e si può benissimo ri1ame nome e CO/f,ll0mc e
persirro il loro 11ome di ~11erra. 1I rn1,obancla
si rhi(lnrn Prancl.-i Sambw<1, il suo nome cli
guerra ;. cc Zorn ». li capo 11 Lu sua banda
Kasumbalesa {Diocesi di Sakania) , Le mamme riunile presso la nuova scuola In attesa della benedizione del Vescovc
1711

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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non simo alle primi' armi 11el far mostm il11l/11
loro forza a !1111.~oslii. Poco dopo l'ultimo
s11ggio di g11erm dfllle forze arnwte dell'ONU
nel Kntangn, questi gi-ovmrntti rennero a rn•
l1are delln henzina nella missio,ui di M usoshi,
dopo m;er rubcuo altrove una macl'hir1a P"'
la quale occorrell(1 lorn il rnrburnnte. F, q1w11do
il tlirmore della J'1is,çiflne tenr.ò di impedirne/i,
il rapol11mcla sparò d1111 colpi a turu ai suoi
pie,li, per dimostrargli che erti capace di mi-
rare anche più in nito.
Altrelllrnto accadde il 28 dicembre. Probabil-
mente era.no t'enriti. rome la volta precede111e,
per rubare benzina, poichè si erano dire/li al
depo$ito. A.d 11.110 dei serl'i che at•re/ilie 1•0/u10
opporsi, dichiararono: « Uccitleremo il Pudre,
se si fa tlf:dere >>. Fi'licemente in quel preciso
istante. certo pre,iisro e fissaw dolla Prout•i-
denza, 1111 elirottero della base dell'ONU a
Elisabetlmille 110/ò s,dla missione a bassa quota.
poiclrè quella regione fa parte della zona aere(I
controllata dalla suddetta or~cmizwzione i11-
ll'mazio11,1/e. La ,·ista di uile .;tmme1110 di sor-
vegli<mzu, che con freque,aa essi i•edono volar
sopm il hosro per scoprire bn11de ,li ex mili-
tari dell'armat.a del Kruangu (buon numero
dPi qunli si dànno a1tualme11te al banditismo)
ha m•1t10 pn- e_ffetlO la loro fugo nl'lla boscaglia.
Ciò c/1P r'i11q11iNn ~ che quei gi111•a11otti .~0110
della regione, impurentati con un membro del/11
Poliria del gran mpo Dilaruln. il cui rillt1ggio
si tro11a a meno di un chilometro di tliswnza
e/alla MissionP..
La nostra inq1tietiulinc concerne 11011, 110"1-
mente i due sacerdoti clii' la Missione ronw,
ma uriche le suore: sono sette e tutte Piglie di
Muria A11silit11ricP. Es1w dirigono, (){tre fo
scuoio p/ementare, anrhe 11n ospedale as.rni
no1<1 11Pll11 regione. L(I situazione molto preoc-
c11p(l11ll! nella quale llÌene a trovarsi q11el/11
missione mi fece decidl!re cli ft,rni 11rm risiu,
1tl mio ritorno dal Concilio. Col dir.,llore si
e.rnminò la sit1wzione e fu deciso di d,ietlerP
1411'u.die11:;a al f!,TOrt c-npo Dilanda.
Si pbfie con lui un colloquio molto l'ortese
nw n11d1e molto rhiaro. Cli ferì ,wwre rlre le
minnrce fatte al direttore della missione mi
hanno reso inquieto assiri cirrn la sir11rezz11
della sua persona " q11ella clei ,·011.fratelli e
delle .~uore. Tutto questo perso1urle mi..~sio-
nario, dissi, si consacra 1micame111e nl h,•11P
del s110 popolo. Non tU'rPbbe 11rnto rlte d11
f11re una visito nlle scuofo e all'ospedalP pi•r
co11ri11cersene. 0,-,·orre però che questi 110$/ri
missionari possano la1•orare in un <Jmliiente
tranquillo ore si senwno al sicuro. E qrie~to
nvn ,~ il caso di M1mishi. Nel tempo dei fatti
su riferiti, qu(lndo ltr rim del supèriore ern in
pericolo. si ricorse al villaggio per 11iuto: rron
vi si trovò alciwo: 11è polizio11i 11è capi. Vie11
.fallo <li chiec/l'rJi se non sia 11010 ai banditi c·he
LA D IOCESI
DI SAKANIA
Ln Mi~sionf' •alesin11a nel Cougo-Lro110Jch llle ,, slatn
fondata 1' 11 novrmhrr I 9Jl du 11ri Snle•iani. che apri-
rono nna scnoln primaria e una stuola profrssionnlt
n Elisahethville. ('~pitale del Kntanga.
11 Territorio ecdesinsLico affidalo ai Salè,Ìani fu ereLLo
in Prcfellurn apostoli,·u uel 1925. Mons. Giugepp" Snk
fu il primo Prefetto apostolico. Lo Prefett111·a aposloli,·a
fil PUllil in Vieari~to nposlolico nel 1939. ~\\ mons. Sak
(t nel l 946} su1:cessr mons. Renuto \\ a11hensd1·n (i'
uel 1958). S. K mons. Pietro FraLJrr~<'O Lrltafln ,rii
wccesse nel l 9$9.
U Vi.-ariaLn apo~Lolir(1 fu rrello in Diocc,i cli Saknnia
il IO noHmbrc del l 9S9 , S. R. mon•. 1.,,.hnen ne è il
primo Ve,..-,10,-0.
e ICE". 'llll ENZF. 1\\11!-iSIONAH IE:
I O re.idetttc ('nu alm<iuo 2 sac·,·rtloti: KnfuLu. .Kakydo.
K..lnmh-.,e. Komhikjla, Kiniama. Kipushn. Moknmbo.
Mnso~hi, ~uk::Hl.la. 'l'tru.
Le Mi>.sioni ,li i...aseUJ?fi ,. di Kru;h.iob\\H', cNlulc dai
B•n1•de1Lfoi ni Solesiou.i nel 1'159 e 1961\\. Lenrhè posle
.;;otto l'nnloritù del Vti!;<:o\\'o cli ~nknnio, ll()Jt 1,0110 1111T
e-ora state tmnonicamf'ntr annesge a tln Dioct.~i. a ~aui.a
rlt-i rh olai111ttratj roni.!e;!;uiti all'indipcndt'nY.~t.
e ~tJCC:lJfl:-,AI.I SENZA l\\11.._SIONARI:
,ono 191.
e l' F. IISONAU, 1\\11~!-ilONA.ICJO:
5ale~iani: 5-1 sacertlo1i, .11 chirriri. 19 •omlintori.
S,ntPrdoLi H'tnlnri indi~cni: I.
Altri religiosi: « fratelli cli San Ci.,vann, Rosc•o ,li Sn-
knnin » (t·oflbYTPf.!,R:lÌ'1nP '1iorP~a11:1): I
o rmm U E l .l ,1\\ IHOCK...,
(sono i11du•c l,, •cuole dei Sulfsbni • delle Fil!lie di M. \\.)·
Piccolo Sr1n-i1Mrio S,ln t.ui~ a KtLmhikHa: I LLt;,Crniuaritil\\.
Scuole pri1i1nri.- t: secondnrie: :ll9, ollievi: 17A07.
Ospedali: 3 con mnternilil • \\!i•pensarin.
Opere d"nsSi'i\\hmz.i: .'i <lispP11Finri.
Qnusi-p1trro,·ehir: (),
Opere d'inS("gunmenlo 1;<.:,condorio: 11n (·ollt,tdo. uno
.scuoJn nonnnJe, unn ~cuoio di formuz)one pedn~C>~ira.
une S<"nofn trçnÌNt. una twuola uri igiaut,le.
l:n l,•bhros• rio: •12 lebhro,,i.
e !"ll_10 11E:
fii;-lic di Morin ,\\11siliolri•e: 37.
Uprrt• in trt" rni~~ioni: 2 0~1wdnlip 3 tli~pensari. unn
S<'Uola n(lrmnle Jll'r rnirnzze. uno cosu fnuùgliu peT barn•
bi,ù nhbnudoonti. un nrfouotrofio. 1111 ni,ilo pttr hrunhlni.

4.2 Page 32

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k\\\\-aLipa! Come per rlirl!: è <1aul'ero la prospet-
tiua di rma pessima situazione. E d(fatti la
soppre.~sione di 11,ia missione già <m;;Ìa11a cli
111111 trentina d'anni. con tutti i vontaxgi rhe
esso (>_{Tre, 11011 è solo ,ma perrliw nw 1111 di-
.mstro per 11111a la r6/{ione. Sarebl,e presto pa·
ragonabile. almeno spirit1111lme11te, ai fibolia
fl 1•illaKJ!i abf>nnrlonati d11i loro abitanti. dei
quali si !rorn110 esPmpi lungo li> .strade di cam·
paptta: le ratti'l'l1 erbe e la 1'rgetazio11e fore.swle
riconq11istrmo 10.,10 i loro tliri11i e qulllfl' terre
/1e11 presto si 1·onfoado110 co11 gli nitri 1111goli
se/raggi defl'in1111e11sa compagno i11roltn ,lei
Kaumga. Certo che il capo 11011 era dominato
da preoccupazioni di benessere spirit1wlt• per
i s11.oi $1tdditi, ma dal timore di <lorer rosta•
tare il decadimento delle sruo/e, il dPperime1110
ilei malati, privi delle cure mediche che pos.~ono
ora lrot•are sul posto.
K asumbalesa (Diocesi di Sakania) S. E. mons. Lehaen
benedice la nuova Scuola della Missione
pos.~on,1 Of{ire im1ftme111ente e rhe rwlla han da
remere dnll'n11toriuì cirile e dalla poli::ia. <"he
de-1•e 111'111te11er tordine, proteggere le persone e
i foro beni in lutto il turitorio.
1\\Ti son JPrm(lfl/ alruni istanti per dar1,li
tempo di rispondere qti<,lora 110n fosse tl'ac-
<"Ordo .w quafrhe p111no di q11an.10 !{li ave1•0
esposto. Non diede importmiza all'accusa grave
conte1111t« nella mia ultima frase: si ro111entò
di tfire che f!.gli rir>rovava il modo di a({ire
di quri m11lf111tori I.' che il capobanda e.m .~lato
arre;;taltl e mes.-,o iIL prip,io11e. Quesl'ultima
particolariuì 1wri>/1l11• 1/ovuto servire J11 c11l-
mante: non ci sarebbe piì, stato da temere
poic:h,?, lii banda m•1•1•11 pPrd11to il ca110. Avrei
saputo in seguito che era rero, ma anche chi.'
era filato .~rnrrernto poco dopo.
Non mi la:,ciai impressionare dalle sui> ossi-
c11rflzio11i e 1·onti1111ai:
- Se fatti simili 1Jor11ssaro ripetarsi e i
missionari e. le .more dornssero ,·o.,l<ltare rhl'
11011 v'è da spenrre prnteziona da parte di Di-
/onda. 11011 esiterei 1111 istante a ritirarli tutti
tla/111 mi.s,<ione di J\\fososhi e nd u/Jbrmdorwre
questo luogo. l II purteiun avrebbe come con-
·•eg11e11:11: In .<icur<i decaderi;rn df>lle sr11oll.' e
.specialmente di quella delle ragazze, fu sop-
pressione dei ,·01111itti. il che at·relibe rome ro11-
s,,g1wn~fl la impo,çsibilittì per molli mga::zi
dl'll'inrnrno di frl'lpic,uorl' ili snu,/u, 11 sperial-
mPnte la soppressio,~e dell'ospedale con la lllll•
trmicò. il rhe import,,rebbe la necessità di tru•
. sportare i maInti all'ospedale pih iricirio. che
di.~tfl cirra 50 rhilometri.
li 1•ecchio capo scosse tristemenw lo testa:
questa solm,ione rar/irnle gli 1/i.•piacque 11ìsi-
l 7~ bilmerite. Non cessm·tt di ripetere: Kwabipa,
f J1Jtti accaduti M<t ne/lo, missione di Kafrtbu
" Musoshi ln,çcfo110 compremlere i11 quale tlima
si $1·0/ge la nostra vita. Altre mi.çsioni hanno
1w11to a11c/r'e,;se la loro p«rte di e111ozio11i e di ti-
mori: come qm•l/e di Kase11f!,a e del Kashiolm•e,
lungo il L,wpula. nel nord ,lei/a dioce.,i.
No11C1staflle tlltto. i noslri mis.~ionari _çorro
affezio11111i II questo paese e nl suo popolo. Sono
sicuro e/re 11e..s1uw di loro t·orrebbe cambiare
In propria. riw missionario con. 11110 ~.çi-ste11za
tranquilla e di riposo in Europa: ama110 sin•
reramente il f.011gn ; n111ro110 in t·uore 1•iv11
afflizione pf,r il p11polo che t•i obito e sono di-
spo:1ti n sopportare 11711i sorta di tr<il'11glì,
poicl,è redono iri esso anime da salrare. Qm:sto
1} /'1111im ragioni' del trol'Ur.,i presemi in questo
paese e runico morente ,/elle loro numerosi'
uttitJil(Ì. A,fo 110110s111111e il grnrrde idPUle die
li 1mim~, nonCJ.<lnnte il loro spirito di sacri•
fizio e la loro rassegnazione nelle cwrersità.
desiderano che "" rlim11 di pace e cli 5Ìcurezza
a.sseco11di il loro lm-oro per fo fond,uiorre e il
ro11solidamnrto della Chiesa nel Katatlf,O,
iJ:, Pffi'l'RO FRANCESCO LEIIAEN, salesiano
f't..1Jrot11} di Salwrrin
*
NOTA Il t·P11erdi 14 febbraio 1964 è gi1wt11
lflle.•UO telegrammn dal Comanda111e dell'Armmu
11azio11ale t'ongolese a Kilwa (Kattmga): A
mons. Lehaen-Kafubu. Vi s,·gnalo rhc la
canùonelta (AutobuA Thamet,) rubata do
Jacky, capo dei baudili ex ~cnda,rmi kallw•
gh esi 1: stata ritrovata e il ladro c.apohanda è
stato r,reso ùall'A.N.C. cli Kilwa. Luogotl'nentl'
Masuùi Giovanni Comandante l'A.N.C. Kilwa.

4.3 Page 33

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Ritrova il figlio dopo trent'anni
Mio figlio aveva 8 anni q_uando si allontanò
da.casa e per 30 anni non ne seppi più nulla.
Po1chè appartengo ali'Arciconfraternita cli Ma-
ria Ausiliatrice, la pregavo che mi concedesse
di vederlo o almeno di saper qualcosa di lui
prima di morire.
fl 2+ di ottobre, commemorazione di Maria
Ausiliatrice, piansi tanto supplicando la Ver-
gine che per il benedetto Figlio che tiene
tra le sue braccia mi facesse la grazia di ve-
dere il mio.
Pochi giorni dopo, un uomo bussava alla
porta: era lui_, mio figlio! Calmata la commo-
zion~, mi raccontò che da quel 24 ottobre aveva
s~t1to_ un turbamento che non l'aveva più la-
sciato m pace un momento. Allora aveva deciso
di intraprendere il viaggio senza sapere se io
vivessi e dove potesse trovarmi. Giunse a Dui-
tama e andò chiedendo finchè trovò un signore
che me lo accompagnò in casa. Lascio immagi-
nare l'emozione del nostro incontro.
Dwromn Bo)Jord (Colombia) MATILDE OE VARGAS
Gli avevano dato due ore di vita
'i\\lio marito e Ire suoi amici viaggiavano in
macchina di sera. Un camion venne loro in-
contro con la luce dei fari molto alta, sicchè
non videro un altro camion a fari spenti, fermo
in mezzo alla pista per mancanza di benzina.
La loro macchina entrò con violenza sotto il
camion fermo. lvlio marito e un amico re~tarono
mortalmente feriti alla testa. Furono traspor-
tati all'ospedale, dove i medici diedero a mio
marito due sole ore di vita. Consigliata dalla
Direttrice del Collegio J\\laria Ausiliatrice, feci
la promessa di assistere con tutta la famiglia a
una Messa di ringraziamento nel Santuario
della l'\\,ladonna di Don Bosco se mi avesse sal-
vato il marito. Sebbene con dieci fratture al
cranio, compresa la frattura della base, il
27° giorno uscì salvo dalla commozione cere-
brale. [ medici sono unanimi nell'ammettere
un intervento soprannaturale, perchè continua
a godere una perfetta lucidità di mente e anche
perchè il chirurgo plastico ebbe pochissimo da
fare. Rendiamo grazie alla potente Ausiliatrice
~ promettiamo di vivere una vita cristiana più
,mensa.
Osvaldo Cruc (Estado de S. Paulo, Brasi!)
VALERL\\ MOREIRA DE FARIA
Guarito senza operazione
Da parecchi mesi soffrivo di violenti d()lori
intestinali da colite ribelle a numerose, insi-
stenti cure, tutte tentate invano, senza alcuna
speranza di guarigione. JI medico curante parlq
di intervento chirurgico. Di fronte a tale even-
tualità, già tanto sofferente e molto impressio-
nato per le possibili gravi conseguenze, mi ri-
volsi con grande slancio e immensa fede a
Maria Ausiliatri.ce e a San Giovanni Bosco per
ottenere la grazia di guarire senza operazione.
~a gra?.ia venne prontamente, perché da quel
giorno non fu più necessaria nessuna medicina
per la guarigione raggiunta.
Con a11imo commosso e riconoscente, man-
tengo la promessa di pubblicare la grazia e di
inviare l'offerta.
Mondot.'1-Cora,so,i, (Cuneo! AVV. CARLO ROGGERI
Prim.a che finisse la novena
Nel passato gennaio fui colpito da polmonite
1·ira1e. Data la gravità della malauia e mia
tarda età - sono nell'86o anno - si nutriva
pochissima speranza che si potesse superare la
crisi. 1o .:hiesi fiducioso a Maria Ausiliatrice la
grazia della guarigione e, come pott>i, iniziai
con la mente e col cuore la novena consigliata
da Don Bosco. ll penultimo giorno della no-
vena dai medici, sorpresi e stupiti, fui dichia-
rato fuori di pericolo. Rendo pertanto pub-
blic~e ~ie a M~ria A1:-siliatrice e ai Santi
salesiani da me mvocat1 come mtercessori
presso la \\"ergine Santissima.
Anc011a
PROF. GIOACCHINO SASSANl 17:i

4.4 Page 34

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OflttWtt' r,rr trntrrcrsttl)ftl' d, f\\larin ..tur1lialriu , il, .'.i. (;,n-
t•nmu Rturn, di S. J\\lu,111 .,1o•~or,tlo, tli S. no"'rmco Sm·,,.,
ff tft' r,lt,1 Sf'rtii di Dio a/uwl lu:uurt, nndu itJt)Ìlllo offtrtr ,.d
,ll'nwtmr r,rr 1ant~ Alrut dt ri1Jtrt1~ùn11rli/n - i 1r1u111tì
,\\c.htlh (';111.nt:arl.a .. Au-ohh Pn:tro - Alain,o Lupo l ..uHtlG
- t\\lh1n,n1 t\\laria • Alh.-rti n. . rtacto Catenn.a J\\h:cci
C"onccrt• • Ahihui To•i• \\nari• \\liberti Tcrcu \\llc-
1:r11 \\bna \\made1 S■la l.-1na ... Andtt0.li Giacomo -
\\nit>••' Te,re-;• - \\rdore Annua - \\rém, Tbhé.c• ~1ari"
\\nuffo ~f.atilde • .'\\\\:■lll' ?\\foric!tta - .\\z:z.aro f'\\:,n,lì.t
llocc•I• P1• llalli D•n,olt •r,r..• • Ba1l0 ram Ual«tro
C;11cnn11 ... Bnllocco Fnm - lbrahani Crmmi11n1 CIAra -
llorbc111 l'elicita llorhrri, Cicli o 13arhicrf lolr Ba-
dson ,\\in!lHa '-'C'd. Roaron Jhrtocc.:elh l\\t111ri11nn1 Onru-
1co111 Giuseppe ll•tt•1<hoh Ernetn,n• 801ta11•lli \\d<lc
nnuducco 1:11m. - Bava Dambma • Baz1.ano \\hri11 v-d
\\.la•N•a:h• - Be-a An&lt'hna • J1r1trici F:u,tenio - hrlla.rt.lo
:\\I.arco • nelloni Ciu1-~pr1n.a Hdtr1mctti Ca.,1rr • f1t"rard1
:'\\htria .. nrrauu Giu,eppt' Hf"r-nard1 Riccardo lh:m1r-
d1n1 :'\\lari• - Rerolo 1:rancnca Rt"r,ohani Pie.n Hcrtont!
Gt"rb1no Errìota - Benone RM1 - Jlenotto Paola - 8-.;.,annc
t..u,w, • Bianchi Giann111 <' Rini1 UiancW ~1,ari■n~t:I•
Uìch Jcnn Bicu1ri Id• Htolor G - B,ol~ \\ntnrH<tt•
Be, l>e11'1 Torre Oorncin1c11 IJo GiuJ1a • Uu,cuni lklling
l\\u~uru .. Boii'(la Carolina • Bo, Paolinn - Bolli1,in11 l\\.hria
lloiln \\d• • Hnlscirri I.ud• Bunacina En,m• • fiondi
lnnoctnz• • Bonelli Ctttlo - Honrl.intc G ius~ppin1 nun-
t'.1intr (\\hrin1 JJuneth J•:rm,niil Honi:r,orno ~1"n' ,·ed
lliuiu•• .. fJorelb \\1.anrh<r1t1 \\'ed Leoncu, Hormahru
(',,.una .. Rorrom Resr1n1 - Horannl S1u'ln.a - Uo1co Rrun.,
.. Hranca Vinorina - Rr■nJ1nn Gi\\ll~ppin■ - Bn.,,~co D
- Hrc-ot-di '.\\hu?.tliorin• - Uru.:alh fl•r-1::1 - Uruncll, C'"omuf(1
n, • flrunt'11o \\la.ria - um ruol l rancesco - Rruno (".-tt"•
r,n.- ltnano dl\\'. Fr•nu·no - Hruno Tuua - Urunod
\\K,,11,.. - BruJlto Catt.nna - Hufra Ca1erina - Uunlno Mnr•
).CIH~rihl .. Ct'lbi~za Jrn,u Cnlnn,n, l~nln\\3 C1lc.-qm nost1
• C'olcorcrrn \\nno l'•ld,rul• Filomeno • Calo• M I.ud•
t'R.m.-rol 11 Arina C.tr111100 !\\,l Fnnta.nv C:~u11b1onc
Cfw\\'1nna - Campari T,•rc-111• • C .m,pcri Gju,,•ppc - C1nc.
r-oi;cl Or Graci1t l\\1ichrtt - C'anlnrt' I\\hr-ctlll\\ • C:1pi:nl
C,u.,ftpp1na - Car,peJlo l .u,,a l 1tpporu Gnu.-ano J•itolana
l·aprurho F.mm■ C-arl-unt" Palma - Cari•io Ciu,cppt- ..
C•rniiltn Giu-scpp1na - Caro-u Giu~cppr Caruno Ùl·
ta1;ia • Carp1noni ;\\111n11a • C ■at:11.t 1..-in-a Cutarno Ho--
nardo Cutagn> nur~~ Hoom• c:..1..-lla Gondl• 1-•m
C:a,-:111ll1 Te.-esn - CataflU1ò !\\hnorana Eh·ir.t - <:cn·,m
,\\,uha • Chcc:rcac..ri Lamher1ina ... C:h1aramcllo Mt1rf,tlu1 rito
C"himin:11 Unqnro R ou - C'htnnld Lucia - Ch1tulin1 Adll
• (.')\\IOZ7-'I Pmu Ciurltltl10 Tuino - Cipicn Gin,1•nm
(.'1\\·1 l~n1 G1u41erpe • C-01h l\\brut Con:h, l\\.1nrna Pia
C:olu Ran• . Colli I nu Cullo ~l.rrì• • t"ulombo ,\\1«-
,_.anJro - C'ampastni Trnta l'ancaro Eh·lra - t:on,ulvn
:\\hr,a ( oppo Gino. C:orban..~ .\\dallo - Corrad,n, 'l'cr...,
• Cor-.,rn 1..,nu ,·.:d. (."orle C:onell~ Carla - çortl Ruu
Cotrt Giudittà • CtaHOllfl l·nn1:c1u:a . (.;rcm■-i:ht Ll•i
<.:ripna D. Carlo \\ ('ucn G~nova ;\\(ario t'ulcll•
'-.unr.io • Curane l\\hna Cultcrl Oomenu.-o l1•1rn:1
\\'1rJ,pn11 .,. UaJm.astr-o C!iu,r1,p100 - D11rnuso \\ 1ana .. l )a~
,ud, !\\hrahenh• rlan,clc (."crnuo l\\.hr> - f>e AmhrrnH"
n, 1,nur., • Dr Cieco Mode.in Dol !losco F•m.• D'gJ;;,
Ro,,, ()ell'lsoln l\\ntonio llelp1no Fom
f,uc•
1\\ntnnino - Oe Luc3 ltc,11:a Dd ?.oppo G,uscppma -
Dc Maìo C.,o,·ann• • Dcmartrn• Gioella - [)e l'ni Umbertn
U" S.anc.us Cabricll' - Utua Ro•J ~1aria Dc \\ 'l'cchi
r nncl~n Di Co1t.an.(o nomtnico - 01ma1nh> \\n10-
n, mct11. 1)1m Herc• Laur.a !\\1ana - Palmu \\dd«' . 1>,1oru.:n..
;\\Id, 1\\1 Trr= • Où(<trlln r,;;çola IJon••dh I rm• •
Don11dlo Lu11?1 - r>nnn,na r\\larr• Dragclne /\\lari• , ed.
Girolamo • Duno,·u ftaia Fahhr1n1 Aurcho .. l·nhbro
Sih·1,1ino • Fncch.inc~u Uom.um fanm• '\\l1trH1 Fer-
t'1ntC! Don;ne.lla - F rrt1n1 Rdil,a .. l•-.:rrans Pìc1rn ..1mo1
Luia,n• Finnzz1 Oaru,• Fini l,lonn • f'i1•11l<J Mnrin
"l'frl!'"'•' .. r-o~ocd l rrnu .. Fon111n:, C.:c.si rLa - F'onHUlll 1-trn~ -
1-'oriu1, 11edner[I ~t•n1t I• ranM ( nnm:ha • I rcu IUn.. I• n.
atn Cm\\·Anna - l,.uJJunt" <.:on,·cuot l•unuur.-fh Pue-1· u1o1..d,no
G1u1H.·ppan.1 - G.uthard, l•a,h G..tlh.ano ,·uu,n.a • G.:un•
l,U barh.- ~d,.A~tiano r Allct W1J;ta.nu ,\\nmna - Catnc::ro
~'lana {;,1.td Corn,nt ~1aria • G"1ttl J>1èra .. G.1uc.Ho Clc:111
- Gav~tort.a 1..ucù, • G11:zzini Ohe• • o~n.n,,1 Gino - Gem•
mcllar-o \\l11na .. (it"ninan, Cri•tina Ccnttno Carohna
• Ce:ran 1-ran,c~ro - Cero1a F.b<" Chibcrt, ,\\mJ11ia -
Giacomc111 G1u1uins - Giambt-rtowho Carlo - Giambtt
Gaeun.1 • G,an"'lli Erminia - Giarolh t\\l■n• Ciu1u
,\\ida • G1U1t1 Cn,tnu • Godi ;\\fan• Cnnata Cmu111no
Cio,-anna .. Ciuitlco 1\\1■ril4 - Gua,dunu ~hri• ,·cd_ R r,n1
• Cìu,1u1tm e• Rnherro - Guaz.1.ouo.. \\lllfl\\O Funi. - Gueah
n.os:.1 ved. l\\.11ch1ero - Gurd1eln,1 Ruml11.la (.;uqLiel"rMna
Luca cu~l.t:UR ~ ,trn - lernmr1 'f'lnu luppolo ~U.Ol" Lm-
J!ln:1 - htllUlO \\1 \\., 'lapoli - l..11.p~n1t;1 (;nncetra - L.:a
Pona O ~ttlvarorr l..a\\·Iola RotJt Lr,ni• l\\1ufo .. Lc1.thl
B.en,·enut• 1..crd• :\\la.ria. • Les:,tc, \\nromeua • Ll~uori
G-iovanrun• • l..o Ptc'-lt C.a.rmehna t..uc,■n..it Sabm:1 -
Luuj Se.,.fina \\bcalu,n C:lemcnun• \\l..·ch, O'Orano
Rou - \\J;u-ni.J .\\ntonuHla ~1a.fft"Ja Cnrnah .\\nR-Johna -
:\\loffioli \\d<le • ~lo11cnga :Sin•• ;\\Ja~~i F.-rnando. ;\\lisina
:\\ha.no • l\\l11ndr,;1 01ut1eppa - ~lane111 L1~c111 ~lanfrt"-
dini Rina .. ~lurd,t~, Sl"hhn:o !Sl!Jla - !\\hrdMno Gaeuno
- Marino .\\ùriann .. \\brino Luiici • \\hru,tnone l~lrt,nOr11
l\\harrillor() t\\1nr1~nn11 .. M11rtinrll1 Anu<'lma - Ma.rta-
ncnsibl Corlo ~h•d• IdJi - Ma ,in; ltD\\lulfo \\las••~li•
.\\nl,!;cl,- e Tt"rcH ~ 1u,11ite.Jli J) ,\\r\\tonio 1\\1-:atouo f;r..
ncstia ~ \\1aua Ann.11 - à-1azzacane J-:nniu • !\\led.a ~dia
.. :.\\tcdid GiutepJ)t' • t\\lcin3: .\\urtttnu \\lt'lfi dott Gìuseppe
.. ~ t clts :'\\1na - \\t~nitAUU-1 De.no - '.\\lcnrtto Grnshna •
~lcns.one Teresa .. \\lr---,.,,rua Ra"1nr. l*,n• ~1u:h~h Cttrno-
nese An•clrn• • \\h•n•mi l.oc1• ;\\fof< Rn<a - ;\\f.,llo
'-lantht-ritn Mon•,·o '\\1arin .. \\lunr• Emilia J\\fnnl1
,iu, :'l,laàa . l\\lor• lnn• :'\\lotrfl!na \\ •n11<>n• Honna • \\lo,.
zone ~Jariani;:cla - 1\\luz1ont" \\hnA ..
.\\nna J\\hna •
~.trest! Gi,m 1..ui,,,ci N1:tttlro .\\ntç,n,n~ - Nnvina Lu11,(i --
1'.J'cgri Ald~&ehi F.nrico Ncarint Coszhclrno - N~crinj
Bisio P1l!r1 ~(•itArtt Elisa - N1cutro l\\111r1A C:oncetta -
Sicohnì \\·1111" O ... 'ilco1o,i ,·,ncen.z.1 • 7'011n Francè•ro
- OpinlO C:onct"Ua • OreghA ~furia \\·cJ Dc ..\\ndr-tit -
Orio \\h•ri• • Or\\iintlo 1\\lari■nnin.a - Orunesu LC"O("a.dia •
Osrum Tc-re.4 Ottauti Fam. - Pac-1fic1 C1briell2 ... PaJ.?hntt1
:'\\licono \\oncn• • Pamfumi C'eleaona Pan7.en C-tui.ep...
oina - P.-rod, l..id11, - Pasaerino Giu,tppc- Pauucri O Pie•
tro .. Pt!llìucr, 'I creta • Pc-nnt-r Rruna • Penn,~i \\lana ..
Pepe llold,is••re • Perono Oornflo l)omenico • PertJlb
Piera JJc.•ttut1 l>el p1ano Gnunelh Pe-.sce Gianfranco
1>ctrini f\\laria. • Pt.,rrìsonc Cri11tina P1w:olo111 Vittorio
Pìs11 G1m1. J>1t11ro Lina .. Pizr.ì Porll•nntlnu • Pludari
Sibili<, - 1'011111 1\\d1illc • Pol•10 I.idi• l'oletro Ciovann•
.. Polhm 1\\hri11 • Poh.-ooe.-i C.csar~ Porta f:rmelinda ..
l'ntlf,I r■ll \\ndrc, Prati Ronh• l'r.,c f:rm•linda
l'uddu \\l~ir• Pu~l,..c M=• • Qu•ah• F:velina . Qu••·
troni." Fr11n1.:«c• Quittì Gio\\'ann1 lb1o1 C■IOJ:C"ffl - R111C)b
t"lel,. • R•mp,ni Giuseppe • R•dulh 'I'«"" - Redncolo
G'1u•1ino • Reitono C'arm•lo . Re) r>elliru R,dnlfo fòon-
1.nne Goeh1n1 .. RinalJi Gio\\·ann1 lt1n•ldt Silvia . R,z"o
Mano • llò«h<lh J.u,.ito - Ro11n• \\nn., J\\hn., . Rohr
G•stonc • Houelot »o•>· - R-l'Sotlo \\hr11h•m• Ro.11-
rollo ,-\\ntomo - HrH·crn Manu Ruhumo .\\1,10:n1n11 • Ruclla
Gio,·anni • Ruffinu 11~., Rup:.n, Hochole Ru~cunr Fer-
ranti .\\n.it~I.- ... Succhi .\\nn:i - Suidi Oio"unru - S:alon,on,
Lucia • S.:ih1 .\\nnli Sab:itlo M11.r1:1 - Snmno ra.q P;.etro
Sante.ro P.dnur• • Sanli \\nrua Sas~anl C1011ccluno
S:111111 .\\1ar1• • Scah1ru Emilia - SC11l.1 t•:uacn,n - Scandolan
C itia - Scarp,_.. .. L4:'.n2 .. Seia.lss Lu.:1., Scil'nc Carrneta
Sco,.1.4.l'l•i Pc:n111:otta Lucia • Mgne:n ~l1r11 • Sara Clar.1
~,cran.a \\nwcf• S1gnon Leonr S1kc,.1r, Dc: St4-'fhni
Don, • Snnone \\nn-1 .. S1monin1 Ga.r,.-nfR.1 ~l•riM • Su1aro
F:~rcr Sonu,10 G,cw.-nni ... Sorrt!ntinu \\nton,o - Spt:rino
Gina Stt:fa.niru An11n - Sudano ,\\nJ:rdic1 T:1,1n11 Eh.-o-
nona ... ''rpmhnm Vilmn Tnrasco Glun11t11 • Tt-mo ?\\t or•
g1krica - Tt.'rri11 Cnnnelino - l!.rfol<li l•:m1t1u • r,ronc::
Grrui • TofT■nin Mor,;1 • Toppi (;esorc Torre \\'ioirh•II•
T~resra.. - Tos11\\t GiJcomo • Travaszhn Jlcq'1n.:1 Trcv;11
,\\u.i:uar.1 - Trot.:co l~u12' - Tun1nundlo {.arcrina - l'tn.in1
Silvio - \\'■cc:o;i.1a r1e:n \\'"'atcnbn, '\\1a.rill • \\"•hdo C,nccr.a
- \\".ulina ~·•m • \\'ol..nia E.ba \\'arca, :I.tona \\',1rrc1I•
Gnuc.pp,na .. , ·a1ehe-u1 Anna - \\'c,cht \\1ana . \\'~a:.'11
G,ohto .\\lb1na \\'en1er Gradnic• \\n,.ah~ \\'enlnce- Lirt.1
• \\'ercellotn \\hna - \\'ergnano lto,-.emnu \\"111nello O,car
• Y,cemina J,'l(ir,o \\"ili• Fam \\'tlln Ciabriell• . ,. lii•
Gino e G1ulifl .. \\·111an1 ld:i - \\ •' 11c• V-iruin1.1 - V,snu.ra
8.11.cctu J\\u1t."li11 • Vi1tonatto l\\.11.1.rfo - Vivcnz1r, 1'itma
Vow Grra t.:rrnrc: - Vos.n V1ttur10 Voyut C:u.rohrrn -
\\Vwllcrmct .\\Julhn" Za.mh.-ld, !\\l1trrn Zimhardo ~hrtw.
Zuncnu \\1ar1•nnt1 • Z3nn, <..:aruhn.t Zanru Cu•t-nna
- :ì'app11.IJ Hoa.tttd .. Z■r.1tttn1 Pìtlr('I ZarJ•n1 l\\br~cJ,o
Zenllb ,\\mnen,

4.5 Page 35

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S. DOMENICO SAVIO
Liberati dall'angosc ia della solitudine
Benchè ci fossimo sposati da otto anni,
nessun bambino era venuto a rallegrare il no-
stro focolare. Leggendo sul Bollettino Salesia110
le tante grazie largite da San Domenico Savio,
ci siamo rivolti a lui supplicandolo che volesse
liberarci dall'angoscia della solitudine. E fummo
puntualmente esauditi; felicemente nacque il
nostro -piccolo Domenico. La nostra ricono-
scenza è tanta che abbiamo sentito il bisogno
di recarci a Torino col nostro bambino a rin-
graziarlo presso la sua s.-icra Urna.
Roswno Vn,eto {Vic11.·nza)
BETTTNA I! ANTONTO WLLATTp
Guarita da torcicollo congenito
La gioia portata in famiglia dalla nascita
della mia figlia Norina venne oscurata dalla
costatazione di un difetto al collo. Dopo averla
visitata, il medico dichiarava: torcicollo conge-
nito. Non vi era rimedio; soltanto quando la
bambina avesse compiuto l'anno, avrebbe po-
t,1to essere sottoposta ad una operazione.
Allora con grande fede io con tutti i miei
familiari ci rivolgemmo a San Domenico Savio,
indossando alla bambina l'abitino del Santo.
Ed ecco che di mese in mese il male diminuiva.
fino a scomparire del tutto. Ringraziamo il caro
Santino e adempiamo h1 promessa di pubbli-
care la g-razia.
S111uo (CnJtani$SCttal
CALOGERA MULÌ'
Dove non arriva la scienza
Ero stato ricoverato in un ospedale di Cam-
pobasso per emorragia nasale. Lo specialism
m'aveva praticato un tamponamento che in
poche ore s'era rivelato inutile. RimoMi perciò
i primi tamponi, me ne avevano applicati altri
ma anche questi erano stati i;uperati dalla vio-
lenza dell'emorragia. La stessa sorte aveva su-
bito un ter;,,o tamponamento, nonostante le
molte iniezioni di emostatico. Fui perciò rico-
verato d'urgenza alla clinica otorinolaringolo-
g:ica dell'Univt:.rsità di Napoli. Qui mi fu prr-
ticato un quarto tamponamento. Sembrava che
l'emorragia si fosse arrestata, allorchè, dopo
cinque ore, il sangue ricomparve prima dal naso
e poi dalla boce;1. Ero disperato e pensavo a
mia moglie e ai miei tre bambini, che avrei do-
vuto lasciare orfani e mi disponevo a racco-
mandarmi l'anima a Dio. In quei momenti ter-
ribili ~unse al mio cape;,,zale mio fratello Sa-
6 MAGGIO
FESTA DI SAN DOMENI CO SAVIO
ccnlote salesiano, che e;;trassc una reliqurn e.t
ossibtLf di San Domenico Savio e consegnan-
domela. disse:
- F'ratcllo mio, questa reliquia ha salvato
più d'uno. Abbi fiducia in San Domenico
Savio: ciò che non può fare l:;i scienza, lo farà
Dio, per sua intercessione.
Bontà di Dio! Furono quelle le ultime gocce
di sangue ch'io versai. Dopo tre giorni mi ri-
mossero i tamponi e dopo una scttim~1na di
permanen;-.a in clinica, fui dimesso.
R/rrin (Campobasso! PROF. r. UCIANO BARANE.LU
Rite nuto inguaribile dai m_edici
rt no~tro piccolo l\\larco, a Ln: mesi dalla na-
scita, per una gravissima infermità fu ritenuto
inguaribile da medici e profes,;ori. In tale an-
gosciosa situazione ci rivolgemmo con fede a
San Dome::nico Savio e mettemmo l'abitino del
Santo al collo del nostro bambino, che ancor
oggi lo porta. Subiw avvenne il miracolo della
guarigione. Ringraziando San Domenico, in-
viamo offerta.
Caua110 S prnolo (Alessondnnl CONIPGI SERVENTI
Angelina Rossi (1'htent'· Vic,mza) l{raZte tl S . l), l';. ebbe
un xcconùò figlio in buone cnndi.7.ionL
Giovanni ed EnTiche11a MlgllorinJ (C"rona Beri,:aom)
invfano oU-~rta 8 S. U. S r~r !trll.tia rÌCC'Vllta.
Rita J'vloi.so (Castdnuovo O. Boscn Astt) ringrazia
pe.r L{U.:lrllliont"" otttnUltl do.Ila rnn1nn1:1.
Gian Piero 'l'amagno (Settimo Torrnesc) a ,un volta
rende grazie a S. D. Suvìo.
177

4.6 Page 36

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~~~~~~~~;~i ~=~==:;:::.:~~;~
~~~1i!t==
{$!li~i,,;v1r
,!~i~ Y--ìa-ie aIL{i6uile a
'lll/~:r@ffi'~Ml:?~t~l~f!rt:iift'?.$~fk~@[-W,
~=-
=:i
SANTA MARIA MAZZARELLO
Un vero miracolo
Un ricoverato di questa i, Santa Casa " r~a
:.t:no colpito d:i inforto cardiaco. Le sue co!Hli-
zioni erano disperate, secondo 1'affcrma7.lone
di cinque medici, uno dei quali figlio_c un ahr~
cognato dell'agonizzante. Il cuo_r<: ncus:n-:1 d!
funzionare, malgrado la ·ommimstrazaone d1
ossigeno e di energici cardiotonici. ,. . .•
Il t.-ardiologo :l\\eva già costatato I muuhta
delle iniezioni. e pos;ira la siringa, av<'va scosso
il c11po dicendo:
:'IJon c'è pii, nulla da fare: è un caso per-
duto. Gli altri medici andavano disponendo
i familiari, quando uno di questi, ~i devoto
di Santa l\\Iaria :\\Taizarello, suggerì da porre sul
morente la sua reliquia.
All'istante, fra lo stupore dei presemi, il_ po_lso
riprese il suo battito, segnando 84 pulsazioni al
14 MAGGIO :
FESTA 01 SANJA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
minuto· l'ammalato cambiò aspt:tto e apri gli
occhi s~rridente nell'allcsa del sacerdote, chia-
mato per ammini~traritli l'Estrema Unzione.
li medico dice, .t agli altri:
Sentano il polso! Che cos'è questo se non
un vero miracolo di Santa i\\taria l\\lazz.arello?
Il fatto straordinario ebbe una largu riper-
cussione. U medico, che è tanto devoto della
Santa e ne tiene esposto il quadro nel suo am-
lluhuorio, ha promesso di condurre il ni.iraco-
lato a Tori.no per rin~niziare Santa Maria J\\Jnz-
zarello presso la sua urna venerata.
Gumntm![lulri (Bra,,ilc) SR. ,!ARI:\\ AMORIS RA~OS
Strappa alla morte un medico
Lo scorso anno, nel mese ùi maggio, mia
mamma ebbe a frarrur:trsi il collo del femore.
Fu ingessata e l<' prt", isioni dell'ortopt:dico
era.no di tenere per molto tempo I appa-
178 recchio gessato. Un giorno, trovandomi a p:1r-
lare con una suora dell'Istituto Maria Ausilia-
trice mia cx maestra, ebbi a raccontarle l'inci-
dent~ occorso a mia mamma. La suora m'in-
vitò ad affidarla a Santa \\laria '..\\fazzarello.
Allo scadere del mese, dopo un controllo ra-
diografico, fu tolto il gesso, quel iesso che
a\\•rebbc do,uto tenere per part.-cch10 tempo;
e la mera, iglia fu non solo mia ~he prat!cai
l'esame radiograficc:>, ma anch~ dell _on~ped1co,
il quale non riusciva a connnccrs1 cli una sl
rapida guarigione.
..
)lei novembre dello stesso anno 10 fui colto
da tremendi e diffusi dolori addominali. I medici
curanti e i consulenti diagnosticarono una forma
di colite piuttosto forte. Fui ri1!11?inzat? di an-
tibiotid, tamo da esserne quasi intossicato..JI
10 g1::nnaio. mentre mi trovavo .nello stu~w.
sentii un dolore molto più forte del sohto,
che non si sedò con i comuni :1ntispas1ici u11ati
le voltè precedenti. Quando giun~i a ca.~, fui
colto da forti briYidi di freddo e da febbre al-
tissima. Pas:.ai così, tra dolori e febbre, altri
cinque giorni. La sera del , 5 genrn!io, li:' do-
lore ancora piia forte del precedente m1 tor-
mentava. lln chirur~. subito chiamato, disse
a mio padre, anche lui mcc!ico, che s! trattava
di una pt'rforazione appcnd1cola~c e d1 ~ma p~-
ritonite molto diffusa e non d1agnost1cata m
tempo, per cui ora no!" mi restava pi_ù ~he
un'ora, al massimo un ora e mezzo cli ,·1ta.
~lio padre lo pregò, e si prese lui la respon-
sabilità, che si tentasse l'intervento. Appena
messo sul lettino operatorio m'affidai a Santa
l\\Iarfo :\\lflzzarello.
Durante l'inten-ento, che durò due ore e
mezzo, e che rivelò una peritonite diffusa e una
perforazione appendicolare, fu ~t~atto _ben u_n
litro e mezzo di pus. Quando potei uscire a n-
vedere il sole, i colleghi si mcraviglia\\'ano come
mai quel chirurgo mi av~--c opc_rato, dato che
a loro giudizio ero ormai s~acc1a10.
..
In tutto il periodo della mia degenza chi m1
fu sempre di conforto, fu Santa 1\\laria 1\\lazza-
rello, la cui reliquia porto tuttora al coll_o, certo
che la Santà mi aiuterà sempre nella nta, cosl
come mi ha strappato alla morte.
Cu;anw
OR. EMA!'.UELF'. RAPISAROI
nadiologo, Cooperatore Sales11nu

4.7 Page 37

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Illflfl, l nos1ri morti ·~I
SALESIANI DEFUNTI
Sac. Alfredo Pauc t a Richmond (S1a1i Uniti) • So ann,.
Sa c. GlovannJ Branda t • ('41mJli ( ,\\sti) So ,nni
Sac. Earico Mo$5Jnan t a Mon1cvidto(Uru~u11y) • 75 anni.
Sac. Antonio Mauthe t a Wilrzburg (Germania) a 73 anni.
Sac. P ietro Rund t a llerlino (Germania) • 70 onni.
Sac. Francesco kg.bc~%0 t a Bueno1. Alrc-8- n 53 Rnni.
Sac. G11glteltno Paltna t Santiago (Cile) a 3:2 a.nni.
Cb. Antonio Herbas t • Yacuiba (Bolivia) a •s anni.
Coad. Secondo B uu o t nel BrHìle-Moto Grosso a 88 anni.
Ln frnse di Don Bosco: Lavoriamo, lnvori:Ht)O: ci rìpo-
'lìere.mo in Pnr"d1so •· fu il programmlt dì questo ntissiO•
nario coadiutore. che ebbe una vita èccczionalinente lunga.
e una salute a rutta prova. Od suol 88 onn1, ben 6f. li p~ssò
come mi..ssionu._rio nel Mntn Gro,s<t !Rrui.lè) t di essi
58 (rn 11!1 indi llororo
Il tut.t fu Il lavoro deì campi, un tnvoro rud1menrale a
base zuppo, mn che. condotto con senso pr11ico e: co-
'J.U\\ntc 1pirico di aac:rificio, fruttava li necess..ario per il
vitto a più cenrinaia di persone in tempi nei quali. lontani
da ogni centro dvile e privi di comunicazioni. tuuo ~i
doveva produrre ,ol ,udore della fronte. Il penonole cU
cut disponeva era escl ueiVBrt):entc. Bororo, amante della
çaccia e dcll.Q pesra, non certo- de, ru1mpi: ma il bt'&\\'0
coadiuJorè li dominava con la su• autorlt~ Jt:ioviale e- bon1;rio
Chi l'1tvevn conQs.ciuro aJ p:tc.se nativo. Giarole 1'\\1onfcr-
raro, si mcnWÌilinvn al Yedcrne la 1rnsform111.ioo1:. ~lolrc
\\rolte eKli 8tesso diceva scherzosamente: lo non ero
noro per cuere · frnte '. dovevo fare il sohimbanco: ~apevo
rare mil1e copriole, il aalto mortsfc. nuotavo come un pesce..
mi arrampie:n:vo come un ,,:tatto. 1pecialmentè per rubar
la frutt.1. Ma. intcndiamod, non ero canaglia del tutto!..
Chi n1i sulv,) fu il parroco mandandomi dai Salesiani •·
Con spìcito mi&sion-ario :1ccompagna,,.n H 5ttcerdo1e nellu
lunghe ed estenuanti per~i:trinazioni o c:t\\"1ttlo, visitando dl
casa in c3sa , c1\\'"11i7,7,.aù della va~tR .r.ortu; pili felice anrora
t1UAndo se.n:uiva I Bororo ne.Ile loro escunioni di ca.ccia
e di f)e!;cu nelle immense foreste. Quanto prez,o.sa ed edi-
ftC11.ntc e ra llllora I.a sua compa11:nial
ModeHari-i tJul tipo del sale:11:100 ct>nùiutore ideato d:t
Onn Uos(.'0, fu il suo conrinuo lavoro, sorretto da unn pietà
st:nr-it'R. • Vorrret morire - ,01~._,u dire
con neUe mani
tth 'J:tnun..::ntl del la\\'OrQ, ma anche col santo Rni:iario •.
Coad. GloacblnoFontoura tb C'acbOt"ira do <'•mno(8rnsilcl
Coad. Panuaz;lo Abldtne:r t • Waldwinke.l (Germania).
Coad, Fabio Noguelra t • Cachoein dD Campo (Brasile)
Coad. Pietro Burrone + •J ,\\las•io ~ sa rum•
COOPERATORI DEFUNTI
Can. dou. Fr ancisco Romero Lopu, l),rettore dioce-
sano dei Cooperatori s:tlC.Siini di Z:1morn (Spaana).
.\\nima turta snle,i0na. affezJoaatissimo allll nostra ferza
Famiqlin spicituaJe, divotis.simo di Don Bos~o t di :\\-bria
\\usitiatric:e. ~eguiv11 t•organizt.a'i"iOnct I! lo t;\\'iluppo della
Pin Unione nella dìoce.g.i con zelo e1mmirnbile. Oratore di
fn n·u1, univa alle doqurnz• noturult- 111n11. dQttrina ~ grunde
Pl\\1:Q-iOne per le onime. alle quft.11 pr()c1itl:àV'a le s u e curt
pastorali con lo spirito di Don Bosco. AbLle so.r-ntore,
m,se l.ù penna a servizio della buona stampa. del sisrema
eJucauvo salesiano e delle nosrrc opere, svoll(endo unti
mis.illilone apolo,ictica tra il popolo molto uppre;t{,H3
Don Gi useppe Bretto t • Verolcn110 (Tonno) 7 r anno.
Zelnntc e dinamico prevosto di Verolengo, ove-va O:ft1nto
alle pure fontr dcll:1 vi,a di Don 1301co lo spirito t:nleaiano.
chr Jn SfHn,zeva ad un amore tOn\\•ioto versò il sertort> qio-
van1le., che con preoccupante ansi~ti scorgeva cOSJ esposto
, insidie e pericoJi. La i:hiesa parrocchiale.. che il suo ~tlo
aveva resa splendida. di ori. di marmi~ di m0$-aid e di pit-
cure, dov.tva ne.1 ~uo pensiero Hevitore f-a vit,a nelle sue
molcertici mnniresrazioni. Preoccupato della profonda
trasformai.ione toclalc che anche a. Vcrolengo aveva avuto
notevolè. incidenza. per il trasferimento di larghi ttnti
dello popola>:ione dall• c•mpagna alla cittrl. .:ercavo e!,
infondere nei laid l'ardore de.lrapo&eolato.
Don. Ferdinando Teppatl t • Torino il 24 n,~r-,o 106➔
Apprezzato speciidlsto o rorinolaringòi ~tra, prcsuva te ,ruc
cure anche a taat, poveri .con carit~fevole e.enso cristi11.no.
mentre a tutti offriva l'esempio della sua inte~n. onesrà
profesSJonalc e de.Un sua amabilt dedizione. Affezionato
Cooperatore, consider&\\la la Fami,zlia salesiana c.ome su,
sr:conda famiglia e si prodigo.vs cb anni con ,tencroio
di.-intcressc nelle nostre case ad oirni ocçorrenza. Sopportò
l1 lunga ~ofTercnza con cristiana rn.ssegnazion e1 coniortàto
1..lai Santi Sacra.men.ti e dRlla s-un \\ ivo divozione a Mari:1
-\\us1Hntrice e a Don Bosco.
Sen. Luigi Burgo t a Tonno s, onn,.
Laureato 1n ingegneriR industri&..lC', fondò a Yerzuolo una pr,m,
caniera. che doveva, in pot:hi anni, ac:quhuarc notevole fil\\'1-
luppo1 dlnunando1-i in ben sette stabihme.nt1 per la fabf?r,e.•
zione di cana e di cellull'.)SIJ Per la su.a iorellìgente auivil'à e
per te aur bcnemerenu aS"Sitten~iali t caritarke tl 8rn. BurA:o
\\c!llÌ\\'O nominnw C3YRlici-e del Lavoro e in.si~nito dj Medngli:\\
d•Oro al meri10 ddlu -Puhblic:a. Istruzione e al me.rito indu-
,tria1c:. Il suo amore n Oon llosoo l'hn r~o offezionato e
neroso Coopeurore Sa tcsi■no.
Carlo Capello t a Lu Monfertato (Alessandria) • 78 ann,
l.avQr::ttorie infartcsbite di se\\·ero oneshl, cristiari<> dt forte
fede e profonda pre~hie-ra, seppe .soppQrta.re re!ligiosnmente
le PTOVC e i dolori della su.a vita rrava.gliata. Donc\\ gene-
.l'OSàmente s Don Bosco il figliQ don t\\n~elo
Ant.broglo Minon:i:io f Bizzozi,ro (Varese.).
11 suo zelo lo rese 11postolo esemplare: ncJ!a sua. parrocchtL
Spese tutra la ,ua vita nel seni-zio del Signori! e del pros-
s-imò. Ebbe la consola2-ionc di vedere due de.i s uoi fi~li
consacra<, a Dio nella fam.igUa di Don Bosco: don Alfon•o
e Mndrc Angelo, hi;,crtrice delle Filtlie di Maria Ausi-
liatrice del Lazio e dello Sardegna.
lUnaldo Caltonl t n Bu,cate (J\\!ilono) a 7a onn,
Nato da famiplia reli~jo~u:i., assodò la fede u lo spiriro cri-
vuto tntsmcuendolo ai suoi c,ri Frnce.lto d; una Figlia di
M. t\\U$ìliatrice, fu or110glioso di offrire• Dio e• Don Bosco
due dei cinque figli: don Gian Lui,:t"i e. JU0r G1u,;cppirui
Gr. Uff. lng. Bernardo Pluto 1 a Roma il r• muzo 1964
Cooperetore salesiano dol r92.5. profu1e i tèi:Ori dc-Ila s ua
(ede e- drfla sua arte anche a favore della Fam1gliu Sale-
siana e-on la cos1ruzione di altari e di- opere v::irie
Cenxlna Semeraro Fanelll t • Bari.
Donna tletto sentire, ac:coJae maternamente i Sales.ani
n VenQss nel 1935 e li ha s~mpr~ sec:ruiti con J'opcrst e
più a._ncota ton il consigUo. La. sua morle In.scia un gran
vuoto. anche perchè r-u per molti anni, 1ino alla morte.
Prcs,derue dei deyoti di \\lhri:'I Ausiliatrice r Zchttrice-
ddla Pio Unione dei {;oaprrnton.
Prof. Samue.le Mauarl t a Casielarande (Por=>·
Coopenuorc in~i"nc. ba In.scinto i-n tutta la cittadinanza
Citsteljtnmdese. che nel prof !\\lassnri ha per.so non il
Sindaco nu1 l'n.mico di tuttt, U-D ricOTdo incancèrlabil~
di tutta unu vita rra~cors.a nelle oult: scolastiche, do\\1e e~lt
hfl profuso le sua elerte dori cfi mente e d 1 '-"oore I ~nle
sian, e le Fialie di ?viaria Ausihrnrice sono pr(>fondan,ente-
"ran al caro D. Samuele per la IUA fattivh collabùra?iOnl!.
nel111 aoluzione: dc.i ,·ari problem1 incrcnri olio Jlinventù
Tere&a <lometto t a S . Benigno Col\\nvese • 87 ann,
f'i::1 e ~enerosn, sacrificò la suo giovii,czZJ nell'bsi~tenr.,l
ddla mamma. morta nonagenaria. e- (:.ùooerò cl'-111tant~-
mcnto all'Opera sales-inna.
Maria Papa t ad Andria (Bnri)
fm,it,tne Cooperatrice. anim11 ordente di aposcoti,1 promOI\\Sc;:
ed 11ppogAiO il bene in quals.iasj settore dcJJa vita social('
e. relii;iosa. La sua lunga esinenza terrena fu partlrolal"-
m~nte CU-1ltteriz.za1a dn premure 1naterne t> ch•licate pe,
,urti 1 sacerdoti.
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
Alberu .Ang1ohn11 -A,.,idano Giuseppe - ..\\vidsnol\\llstddaJentt -
Audiaio Marta- Bianchini Erm inio- Bini Adtle- Boano Anro.
aietta - Bolzan Rino - Rordignon Mariu. - Bonfheni Cecilie
Bormolini Giovanm • Bortoloui Gjovanna; - C.aroi ~om
Ev"ri~to • Casalini D. ~1od· - Casucc, Nat.11.lin.1,1, - Cenna
Amedea - Cremonesi Carlo - Crodccbia Damiano - Cucchi
M s ri11 .. Cucco ~larin - Ot-nt1 G•acomo - O r ovetri ~a\\-.. 8 e-
r1tderro - Farinetti Tcrcs :i - Fe.rri Luivi - F'orla no Giu!tcppe:
- Giarchero Caterina .. Gro~sì Gtuicpp1na - lannarclli
Man1htriJu • La.nero 1ulonda Lasagna D1tnu • Leoru
D. Giuseppe - Lihcratori CinD - Mac.cario Franco - Magli
\\:lcllna • Mancini Maria Marcoo Maria - Martino Mnda
- Martin, Domenica - "'1orandi Nerina - :"-Hcolò f"rar'lc6co
• --Pedfcone Vincente - Peg:orn ro suor Pu!cheri.a - Pellin
Lucia - PerassO Eniilitt .. P~1.2.oli Rachele - Pinrare.lli Cnr·
Jott:1 À Pona ~1arcc .. ReM:azz1 Teresa Ric:Cl LutiUA
Rob• Sall•aror e - Scavil)o Paolo - Serafino Giulia - Side!i
Rosina Sidell Teresa • Sideli Tornmaoo - 'l'elliru Curzio
- T\\!obttldi RUOr Teresa - Tomb,m Fe'li,ia - Torchi l:'la-
minio - Torresi Ccciliff - ' frnmonti Rosa - 'l'rivclll Rachele
- ìu1"lt1S Seba.stiam• ... Venrurini Ida - Viotti Pnolino -
Znncholh Margherita
1711

4.8 Page 38

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t ~JC"
HCROCIAIA 7/flfl !fJIlflfltl
Borse da completare
TOTALE MINIMO PER. BORSA L. 50.000
p er com,incia re una Bo1·sa occorre 1m nli1ii1no di Lire l0.000
Bmsa: M<arla Aus:illatrlcc, S. G. Bot;co e S. Domenico
Savio, p. , a c,ura Ji lura \\l1>uraça (R<-~l,'1<1 Ca-
lnbna) • t ,en;. L . 10.000
Borsa: Mari• Auslllatrlce e S. G. Bo5co, uromla lr 1ntrn-
::ioni dl Hln,a Gar,h•/lt, (C;t.1nnva.) - 1° vcr!-ò. L. 20.000.
Borsa: Mnr la ALl'llUatrlcc, S. G. Bosco e don Michele Run,
,•enerabllc, prrthi {lmtrttea1111 /11 famiglia t/1 F. 1' /\\'arc~c)
- r v...-r,. L. 20.000.
Borsa: Maria Ausillatrkr, S. G. Bosco e anime •ante dtl
Purg:ator lo (14 I. a <Ur• Jd Cannn1t"o L1hono Puain
(l\\l<'S•ina) t ,•i,rs. I.. 10.000.
Borsa: M urlro Aus iliatrice,,,, .111(T1·a11,adi t/1111 Gw.,eppe li t,11ha,
Atiuit>1111n,, ,a/~;,a110, <r(ln/111 a Cmlirr /Sp~a), a rura
della c,u1:1na [)uru Bdlou1 [\\hlano) 1• scr;. L. :zo.ooo.
Borsa: Maria Ausiliatrice, .alva di affamati deU'lndl•.
• cura dt T1n11 Emunrn (PamtR) 1• ,·ers. L. 10 o·o.
Borsa: Marln Ausiilatrtce, la mia famhllla sono Il 1uo
manto, 11 ,·um di ;-.,. r\\, (Al{rii(ent<>) - 1• ,ers. L. 10.oco
Rursa: 1\\1111110 don Felici,, M issionario i11lc1lano, in m/1>11•
J!i,, t ricr;r,Jt>. .a çun, ,.h•I C"nnpcra.tur.:: ,.tl~bnn (, fl
(Torio{)) • "'"'· l, 10.000.
Borsa: Mula Ausiliatr ice es. G. Rosee,, p,,,tr1t11i, nostrr ,,,.,,,;,
• rum doli■ (1matlia \\,lnrdli-Zorelia(Pi..., l 1• 1·rrs. L. 30 000.
Borsa: MArln Auslll:!trlcc, /11 <1,jfra1;i11 r 1111·1110,ia tiri ~t>ri-
tnri t dtl frt1tlllt> ili R. r, (Torino) • 1• wr~. L. 15,000.
Borsa: MarJa AusHiatrlè(', a,-azfet ,. to11l111rm ,; protrilel'rmi.
cura di S. ;\\I. l'. ( \\ 1,·011inl nn.. L. v;.000.
Borsa: Moria Ausfll:atrlc<, " S. G. Boi.co, srro11du lt mlm-
cr :,,,,,11 daltt {,11m1du1 ''~ lnnn) .. 1• 1.•rr~. L 10.000.
Borsa: Mar io Ausiliatrlc<', a curn ddlr Cuopemtrt<r ,h
Chatillon (Aosw) - wr,. I.. 15.000.
Borsa: Mario Ausilialrkc <' S. G. Bosco, prott,C(/!ttt .-1111-
1,,o~io 1'rrna (Tnrtnn) 1• vers. J.. 10.000.
Borsa: Madonna delle 1-'lcrlme di Siracusa, a cura d,
C. E Il. (Cu1amol · 1• "''" I.. 20.000
Borsa:Marla AU!llliatrlce,S.G BoscoeS. OomenicoSavln,,n•
trrud~u p;-r 11111, i 1101tr, biH,qm (Cw1co) • ,•ers. L. 32.000.
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d.,, ,u, miti fi'!li r "'' loro, ~ cunt c-on1u11i (',-ruui (Tnrinn)
ver~. L. 10.000.
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rr.1rn (1~ormo) vrr L 11..150.
(ro11t1n1111\\
Borse complete
BorSa: In memoria doll'lndlmenticablk don Giuseppe
Qt.radrlo, a ,·un, di E. I' Z - L ,o.ooo
Bo,,.,.; C,,n •Ua Gìard,tno Filippo e M•n~ Con1ug1, 111
mt11mr111 ,. 11,IJr"gw. -a cura J-..1 con1u14i ·\\ll){'no .,. ;\\1.,ria
Bt"smzi-(,u,wllo (\\" ,rose) - I.. So.ooo.
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b cura di ;\\IJr,n Gu,IIMu (:\\af>oli) • L. ;o.ooo.
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trino, pnrror11 (Cn111iari1 I.. 50.000.
llnrsa: S. Oomten ico Savio " cura dd «atcr<lott' Cast,
don Pìc•rinn pnrnxn IC..il11han) L. 50.000,
Borsa: Assalto can. don Giu'-Cppe. 111 n11J,crw,, ~ mrnrorw.
a cura ,..,n,ugi :--.. :\\. (Tonno) - L. 50.000.
Bonaa: Arcioni Ada Cllvadlnl, in suflt11~111 t rirnrdu, a
n,ru dr Ars·11m1 Paoln (Svizzero) • I.. 5 r. 100.
Bor,m: Arcioni Ci,sare CavndlnJ, 111 ,q/Jraruo e rirordn,
c-ura di .\\rc11m1 P11nl,1 (S,~nrra) I,. sr.100,
Bor>a: Ardoni Ada e Ce,iarc Cavadlnl, coniugi, c,ura di
An,1oni Poola (!-;vixura) - L . s, 100
Borsa: Corndlni Pbqua1e, , n tr11T,1.1~10 , riro,,ln, cun
dcli~ •ordl~ ( Lo Spt,r.1u\\ - L . 50.000
Borsa: M•rlaAuslUa1rlce,proleg.ei fo rtO$trl1 fnmi~lin.n n1ra dei
coniu11i M~nfr~di init, C;i,ivanni e M11ri11 Ctrisola • L. 50.000.
Borsa: l mmacolnta Concezione (di~f\\('Mizionc tc-oc;.tan,~nto-
ritt). a cur.1 dei coniu1,11 ll■rberis L. 100.000.
Bora: Mul3Auslllatrlce e S. G. BM<:o, JlN.'ptc per noi, pro-
u~:ittu, umprr, a cura di P. G. e C. (Torino) - I, 50.000.
Boro: 1lo6111 Tolfolonl Llnda(29"), a cura dc, fii!h, c;oetuno,
R,no, Amomo e l\\lnrl{honta Zanon (V10,,117,a) • I,, ,o.ooo.
Bor&;a: Ro•~I Toffo lon l l.lnda (3o"). u ruro dc, fi11l1, Cì•1•1ono,
Rmu, Antnnio e \\lot)lh<rit11 Zonon (\\'icenza) · I .. so.ooo.
Bor,,;a: Marl11 Ausiliatrice e S. G. eo.co, ,,, ringra:mmrnto
r p,1u rla11r, 1/i pap,i (;111Ja t mommt1 Smr/lnn · L. 50.000.
BotT.1: Mana Ausllla1rltt e S. O. 80J1CO, ~r poct rtrrna
di nnrrrrtl Pinn , 11v,in11 /,m{i.i De11111//1 L . 50.000.
Bors:,: Mari:, AuslUutrlce e S. G.Bo,co, i'11 111.ffraf/Ìrr ,/,i rari
d.-J11m1. •m Frnnr,u,,, :iu Row , /i~li'l, Gina L . 50,000.
Boru : Marln Au.sUlntrlcr è S. G. ~ . i11 s,1(/,,,~io dti
,an tlr/unt,. rug1nt J.,,,1,t1 ~ rì,vimo l :luua - I.... so.ooo.
Borsa: Jl,farJa Ausllintrlcr ., S. G. Bosco, a cura di 1\\knotll
Di rnincescu (Tori1111) L. ~0.000.
Bor!lia: S. Dom e nico Suvio. c:nntllltln a pratltJ.!ll,~rt,, 111 1111a
fa1111J[l1t1, o cum d1 ,\\n~«'licn Ret1h11i (Vnrcsc) - L . 50.000.
Barsa: S. G. Bosco, "' mrmoria t mffrm,10 dt1/o pr4 C~-
lnt, Po1thrttn, a cura d«'IITnwn~ s C: Bosco fra ,·Ju-
cutoril I.. 5-0.000.
B orsa_: San,~ Fra.ne.esca Saverl:aCubrlnl. a .mffraJ!,10 ,l,-1/'"n,..
ma dr""" mm,lir, F,arrr,·srn Gtrba/1/,1 ('l'orim;) - L. 100.000.
Borsa, S. Glovannl Bosco, in mlfr,11tio di nm11rm1·1,rrr
1/rm /u,ln,,, !P,:,;uro), ,·um d1 I\\IRJ!I J()n E11fal0- L. 50.000.
Don.a, Gc,,u, Maria, confido In voi! run, d, t:luaru
l\\larttnn" (S,·1:ucn1l I . , 1.4!10.
Borsa ~rtorelli> Lucia, 111 w(/,as;:"' , " "''""• cur.1 dd
fi!llio '-•h•tttore (G,nM~) - L. 50.oòO.
Borsl'.:I: Car bone. Adele, in U{/froftÌO , riturtlo, a cura dt.•I
fi1:liu Snlv1111>r< (GC'nt>vll) • L . ~0.000.
Borsa: Cuore immaeolaio di Maria. n ,·ura di \\u~•• Riz•
zan. l••mtzt don t:•rln I.. 2-.000. Tot. I.. ~o.f,00.
Bo,...., Mada Ausill:tlrlc~ e S. G . llns<,o, 3lutatnnl! I .\\,nl
a -.:11t11 Jj 11,lc ~lùno1."n I , ~o.ooo
S, Borsa: A Maria Au,illurrice e Domen ico Savio, />r!> la
snlt•t::::a th mia Jòrrlla, In memorm ,Il dr,n Tnmmas11 K.,,pa,
a cura d1 (; M ~ 11ni, Tigon Snm (\\lt'strd I,. ~~.ooo;
Grilli ,\\nitt-la. L. 2000 - Tnc. L. 50.000
(«11;,,,,,,a)
l,'JSTll'UTO SALESJANO PER LE MJSSIONI
con ,ed,• in TOIU NO, cretto ,n Ente Morule 1•m1
Decreto 12 gcntlblO 1Q:,.+. n. ;u, f'UÒ !e11almrntc
ri,e,·,•rc l,N!ati ,·d f..'rrditJ. A,I cvi1.1re po-.il,,li
r:ontrs1az1on1 S1 con~ire:ha.no le '.'t-1.·1.!Urnri formule
s~ lntta'l J'un 1,·,:oto .. 1• ...,;o oli' frti11110 So-
frstlWo ('t'T lt ,\\/n11t1nt con irti.- ,,, 7(,r1110 n &iluln
Ji lc111HCI la $Omm,1 di Lire... (opr,ure) l'11nt110·
bih.• ciìtu in•.. •.
~ l r"UJts.i. mv«c. di nom.1muc.· rn•c.lt" di <>u•u isu•
.iunr.a l'lsmuto, l• fonnula po1r,·hbt: esser quc,ta
.. .Annulln 11gn1 tn1a precedente d1'p<>,i7.ionc, tt-,ta•
mcntctrìit ~ on1ino n,io crede univ,·rs.:ùc l'ltttluto
Sall•llu110 per le J\\,f1numl ron s~d~ ln Tnn',,o, lasdundo
atl ,..,!Ilo f)Un:nto 1·ni nppa.rtienc II quah,1asi tìro lo ,
(luni('> d11tal
firma ~r t1tt1n)
mo AUTORIZZ.,\\i'IO~f: nrL THl(,tJNAU 01 't'OR.1,0 I:\\ DATA 16 lfRDMAJO l'J,41J, ~UMtttO ◄01
CON Afl"f'ROV-'?IOSf E('f"Lhti\\.TIC'A
OUtCTTORf H..1,..u:i-.:.1t8fl.t ..,\\.._:. UOTT. 1•11rrMO .1,t:;RUISO. VIA M,\\NI,\\ AUSllto\\ I ltlU:, J2 - TOM.11\\iU (7 1:i;) - ())il f(;INt GM.AJ(I CIU ~-"·'

4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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Spedizione In abbonamento postale - Gruppo 2" 1• qui ndicina
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DEL
MESE
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Marja nel Domma cattolico
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P er ri cevere I volumi a d o miclllo senza s p ese posta li, è suffici ente anticipare l' Importo a m e.u,o vaglia o
conio c onent e postale n. 2 171, Indirizzato alla SEI CORSO REGINA MARGHERJTA, 176 , TORINO
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSI O N I DI SAN GIOVANNI BOSC O
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino -Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del meJe: per i Dirigenti della Pia Unione
Si Invia gratuitamente
*facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il c. c. postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo la denominazione, Direzione Genera/e Opere di Don Bosco Torino 712
Ognuno pu6 v• le,sene con r,spormlo d i spese, nell'lnvle,e I• proprie o fferte,
,lco,rend<> all'ulflcio postale locale pe, Il modulo relellvo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'Inviare anche l'indirizzo vecchio.
SI ringraziano I slgg. AgenU postali che respingono.con le notificazioni d' uso,I Bollettini non recapllatl.