Bollettino_Salesiano_197402


Bollettino_Salesiano_197402



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OllETTINO SALESIANO
EDIZIONE PER
I DIRIGENTI DEI COOPERATORI
Spedizione in abbonamento postale
Gruppo (70) - 2• quindicina
Vogliamo portare i Cooperatori Salesiani a diventare collaboratori coscienti,
integrali, a fianco di noi, non sotto di noi: non solo, quindi, fedeli e docili esecutori,
ma capaci di responsabilit à apostoliche, pur sempre d 'accordo e in sintonia col Sacerdote.
DON LUIGI RICCERI
A . XCVII 1. N. 2 GENNAIO 1974 • DIREZIONE GENERALE 10100 TORINO VIA M. AUSILIATRICE, 32 TEL. 48.29.24
UN MOMENTO STORICO
Si aggiorna
il regolamento
Nella pur breve e recente storia del
rinnovamento della Associazione dei
Cooperatori d'Italia la Il Assemblea na-
zionale, tenutasi ad Ariccia (Roma) dal
2 al 4 novembre u. s., per studiare il
<<progetto di nuovo rego lamento)) dei
Cooperatori, rappresenta una tappa fon -
damentale e particolarmente significativa:
un atto di umana responsabilità, di cri-
stiana maturità e di salesiana consape-
volezza.
Non si può essere rimasti che pro-
fondamente soddisfatti nell'aver con-
statato non solo la massiccia partecipa-
zione e l'entusiasmo di tutti i parteci-
panti, ma soprattutto una serietà co -
sciente dei problemi in discussione e il
lavoro svolto. Erano presenti 34 laici,
che rappresentavano quasi tutti i Con-
sigli ispettoriali d'Italia, 13 Delegati,
17 Delegate, il Delegato nazionale, supe-
riori, esperti, invitati, osservatori. La
mole di lavoro è stata imponente: sono
sufficienti a darne un'idea i 132 inter-
venti, le numerose vo tazioni (61 per l'e-
sattezza) sugli articoli o parti di essi e
le varie proposte presentate, che rappre-
sentano indubbiamente un chiaro con-
tributo di idee ed esperienza, che i Coo-
peratori d'Italia hanno voluto offrire per
il loro nuovo regolamento.
Ci si è riuniti, quindi, convinti di assol-
vere a un preciso impegno e a un in-
derogabile dovere: impegno che scatu-
risce dalla disposizione del Capitolo
Generale Speciale, dovere che scaturisce
dalle necessità di riqualificarci alla luce
delle giuste esigenze d'oggi. Ma si era
anche convinti che, rivedendo il regola-
mento, si stava operando un delicatissimo
intervento sulle « carni vive» di Don Bo-
sco; era presente per ciò nell'Assemblea,
e la si coglieva negli interventi, nei di-
battiti, negli scambi di idee, in tutto ciò
che si faceva, la preoccupazione che la
nostra modesta e limitata opera di uo-
mini guastasse quella di un Santo. Ma
l'attaccamento, l'amore, la disposizione
e la convinzione di rimanere fedeli allo
spirito di Don Bosco ci hanno fatto
procedere speditamente, senza pudori
e senza inceppanti complessi. Il criterio
base che ha informato tutti i lavori è
stato quello di rivolgere f'altenzione e
l'esame prevalentemente al contenuto
degli articoli, senza portarsi dietro a
questioni formali, linguistiche o stili-
stiche.
Ognuno vi ha portato il frutto di lunghe
discussioni fatte in seno ai Consigli
ispettoriali, di studio personale, di con-
tatti a vari livelli e infine il peso della
propria esperienza d i uomo, d'associato,
di dirigente, nella convinzione di recare
un contributo non anonimo e insigni-
ficante a un cosi delicato lavoro. Ne è
venuta fuori quell'opera morale che ci si
augurava, espressione di quella volontà
di base, che è essenziale tener presente
quando si intraprendono opere di un
cosl profondo respiro, com'è la revisione
di un regolamento. È voluta essere quella
di noi Cooperatori d'Italia una rif lessione,
la prima di questa portata, su quei punti
qualificanti che precisano inequivoca-
bilmente, caratterizzandoli, i lineamenti
della nostra fisionomia. Qui è il più
importante risu ltato dell'Assemblea na-
zionale, in questo riconoscersi nei pro-
prio rego lamento, perché è frutto di una
riconquista personale e cosciente. Solo
cosl si può parlare di incisiva sensibiliz-
zazione, di vera assunzione d i responsa-
bilità; di profondo rinnovamento.
Il Cooperatore sa che nell'apostolato
g li è indispensabile la chiarezza di idee
e di intenti, la consapevolezza nella
propria posizione, i I rifiuto del pressap-
pochismo e del qualunquìsmo.
Questo significa uscire fuori da uno
stato di minorile responsabilità, significa
qualificarsi nell'Associazionismo cattolico,
significa riconoscere la propria precisa
collaborazione nell'apostolato dei laici,
che il Concilio Vaticano Il ha così de-
cisamente riaffermato, è segno di una
raffinata maturità.
Questo momento non si può che dire
st orico.
GIUSEPPE GIANNANTONIO
Segretario Nazioruile CC.
La prossima Prima Conferenza Annuale avrà pe r tema:
FAMIGLIA STABILE, GARANZIA DI PROGRESSO E DI CIVILTA
Proseguire nei centri lo studio de l tema dell"anno : PER LA CRESCITA DELLA CHIESA LOCALE
Un impegno del cooperatore.

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ANNO
SANTO
come?
(Così il Card. Pellegrino, arcivescovo di Torino, nella
sua pastorale sull'Anno Santo)
RIVEDERE IL NOSTRO
IMPEGNO CRISTIANO...
Con la celebrazione dell'Anno Santo ci si propone
di rivedere il nostro impegno cristiano in ciò che ne
costituisce il fondo e la radice, nel rinnovamento interiore
attuato in spirito di penitenza e nella ferma volontà di
conversione. È l'ammonimento di Giovanni quando pre-
para la via alla venuta di Cristo Salvatore: « Fate frutti
degni di conversione» ( Matt. 3, 8) . È il richiamo con
cui Gesù dà inizio alla sua missione: «Il tempo è compiuto
e il regno di Dlo è vicino; convertitevi e credete all'E-
vangelo I» {Mare. 1, 15). È, come ricorda San Massimo,
quel ritornare all'origine e alla fonte, quel rinascere da
acqua e da Spirito Santo (Giov. 3, 5), quel ritornare
all'infanzia, quel convertirsi e diventare come un bam-
bino (cfr. Matt. 18, 3-4), a cui Cristo esorta insistente-
mente gli apostoli ormai adulti (Serm. 64, 2). Rinnova-
mento interiore. Vuol dire che dobbiamo abbandonare i
pregiudizi convenzionali, deporre la maschera a cui troppo.
facilmente ci adattiamo credendoci cristiani senza esserlo.
Vuol dire prendere sul serio il monito di Gesù agli scribi
e ai farisei che puliscono «l'esterno dei bicchieri e del
vassoio, mentre all'interno sono pieni di rapina e d'in-
temperanza»; che somigliano a «sepolcri imbiancati: essi
all'esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di
ossa di morti e di ogni putridume» (Matt. 23, 25-27).
Solo un vero rinnovamento interiore ci preparerà a
quella testimonianza dei fatti, che, ci ricorda San Massimo,
vale ben più che quella delle parole. Citato il detto del
Signore: «Chi avrà fatto così e insegnato così, sarà
grande nel regno dei cieli» (Matt. 5, 19), commenta:
1<Vedi dunque che il fatto precede e l'insegnamento
vien dopo, perché il primo insegnamento è far bene»
(Serm. 16, 1).
È DOVEROSO DENUNCIARE...
Non sarà inutile ricordare che riconciliazione non si-
gnifica un troppo facile «embrassons-nous » che chiuda
gli occhi sulle ingiustizie, le sperequazioni stridenti, le
oppressioni, gli sfruttamenti, l'odio, la vendetta, con tutto
lo strascico di violenze e di sopraffazioni. Sono peccati
e situazioni di peccato che è doveroso denunciare con
tutta fermezza, confermando la denuncia con la testimo-
nianza personale e comunitaria di giustizia e di solida-
rietà.
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gennaio 1974:
VII GIORNATA
MONDIALE
DELLA PACE
SUL TEMA
LA PACE
DIPENDE
ANCHE DA TE
• LA PACE È POSSIBILE
Ma a quali condizioni? È questa la domanda
che la Giornata Mondiale della Pace del gennaio
e di tutto l'anno 1974, continuando e completando
il tema cosi ricco dello scorso anno, pone ai cri-
stiani ed agli uomini di buona volontà.
Una domanda. Ma, al tempo stesso, una prima
risposta, che Paolo VI ci propone di approfondire
durante quest'anno e che costituisce lo slogan
del :r974: « La pace dipende anche da te ».
• LA PACE DIPENDE DALL'UOMO
È possibile soltanto se egli se ne occupa, se ne
è autore, « attore », « soggetto ».
LA PACE DIPENDE DA TUTTI GLI UOMINI
La pace deve essere oggi intesa nel senso più
largo della parola: quello di una società riuscita.
Nòn significa soltanto assenza di guerra, ma con-
cordia, giustizia e sviluppo. Un obiettivo cosi
globale ed immenso richiede un « soggetto » pro-
porzionato, vale a dire, l'intera umanità.
LA PACE DIPENDE ANCHE DA TE
LA PACE IN TE: PACIFICATO
LA PACE PER MEZZO DI TE: PACIFICATORE
{da una nota illustrauva della Commissione pont. « lustitia
et pa x » sulla Giornata della Pa ce) .

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IL NUOVO
SEGRETARIO
GENERALE
Già da qualche anno, ed e sat-
tamente da quando don Guido
FAVINI diede le dimissioni per
motivi di salute, s i era res o va-
cante l' ufficio di Segretario Ge -
n e rale.
I Superiori hanno ora c hiamato
a tale incarico don Mario CO-
GLIAN DRO che c onsegue nte-
mente si è tras ferito press o la
Casa Generalizia di Roma.
La nomina del nuovo S e gre-
tario Generale è motivo di vera
soddisfazione per i Coope ratori
sia perché è stato colmato un
vuoto che r e nde va precaria la s i-
tuazione dell' Associazione, s ia
perché a ll'incarico è stato chia-
mato un esperto in materia. Tale
è appunto don COGLIANDRO Il
quale ha al s uo attivo, tra l'altro,
otto anni d i la voro come delegato
ispettoriale. E lavoro intenso,
entus iasta, proprio di uno che
crede all'idea del cooperatore,
come stanno a dimos trare le mol-
teplici ini:da tive avviate nella Si-
cilia occide ntale. Pe rta nto, a nc he
s e s radicato f orzatamente dai
s uoi cooperatori, pui- o ra mettere
a disposizione d i tanti che n e
vorranno approfittare, il s uo la-
voro e la s ua esp e rienza.
A don Mario quindi il m igliore
augurio che s i pu?I fare è questo :
poss a far penetra r e ancora di
p iìt le grandi idee d e l Capitolo
s p eciale sui Coope ratori nelle
zone salesiane che a ncora non
le ha nno recepite. Perché possa
raggiungere questo traguardo,
la nos tra preghiera e la nostra
più ampia collaborazione.
E il caro don FAVINI? Egli
sarà sempre il S e gretario Gene-
rale emerito del quale non s i
dime nticherà f a cilmente lo zelo
e la pa ssione per l'attuazione del
dis egno di Don Bosco sui Coo-
peratori. Non verrà mai meno
la ri conoscenza per g li studi da
lui compiuti, per l'amore alla
fede ltà al fondatore, per l'e-
sempio sempre offe rto di attac-
ca mento alla Congregazione e
a li'Associa.zione.
LA NOSTRA
SECONDA
ASSEMBLEA
NAZIONALE
Si è tenuta ad Ariccia (Roma)
nella Casa «Divin Maestro », <lai po-
meriggio del 2 novembre al pome-
riggio del+ seguente. Scopo lo studio
del Progetto del Nuovo Rego lamento.
La posta in gioco era tanto alta che
i partecipanti furono particolarmente
impegnati e numerosi anche se i vuoti
ormai cronici, confermarono le diffi-
coltà (o disinteresse?) di alcune re-
gioni ad essere vivacemente presenti.
La partecipazione del nuovo Segre-
tario Generale D. Mario COGLIAN-
DRO, di D. Mario MIDALI e, sia
pure per breve tempo, di D. AUBRY,
servì ad arricchire l'assemblea di
interventi chiarificanti e talvolta de-
terminanti.
La presenza di i\\Iadre Lidia CA-
RINI del Consiglio Generalizio deUe
F.ì\\l.A. e del presidente della Fede-
r~ione n!lzionale ex-allievi, avv. N.
CIANCIO, diedero il tono dell'ampio
respiro nel quale intendono vivere i
CC. Gradita anche la visita di Don
L. FlORA, di Don A. ARCHENTJ,
di Don A. VACALEBRE e di D.
S. DE BONIS, ispettore dell'Ispet-
toria romano-sarda.
Approfittando dell'incontro il set-
tore giovani, in un dopocena di lavoro,
mise a punto tema, Sf.'di, date e
articolazione dei tre Convegni inter-
regio1tali GG.CC. dei prossimi mesi.
Prima dcli'Assemblea i delegatt e
le delegate ispcttoriali, quasi al com-
pleto, fecero una rifl-esswne per l'intera
giornata <lei 1 u novembre, sLLlla Di-
me11sio11e missionaria dcli'Associazione,
in vista di una presenza di CC.
italiani nelle missioni.
L'intcreS:.e e; le attese per questa
presenza erano significate dalla pane-
cipazionc alla giornata di Don Ber-
nardo TOHILLe <li :\\ladre CARINI,
Consiglieri superiori per il settore
missioni dei Salesiani e delle F.'.\\1.A.
<1 Terra Nuova 1> offri i suoi servizi
attraverso la presenza di Don L.
ZULIAN.
P a r t e ci p a nt i
all'Assem blea Nazionale
lspettoria Adriatica: Don G. FER-
R[ - A. TEI - A. TOSTI - E.
CALASSI - M. FANELLA - A.
FERMANI - l\\I. MOCHJ - F. SPE-
RANZA - R. CANULLO - ZAC-
CARI - Don G. DA:\\UA."IT.
Calabria: Don R. COfN
Campania: Don A. BROGGIATO
- Sr. A, Dl NOLA - '.\\l. ATTA-
NASIO - F. l\\llSSAGLIA.
Emilia: O. DENTI - G. FAN-
TONI - A. PJZZT.
La:si-0: Don S. TON)-ìNI - Sr.
A. CRESCE)JZI - Sr. :\\I. GlAN-
NANTO::-l'I - S. FANALI - G.
l\\lARCHlTELLI - R. SESTITO.
Liguria: Don T. FAORO - Sr.
M. ARIANO - M. FEDERICI.
Lombardia: Don T. STRAPPAZ-
ZO~ - Sr. R. TOSI - Sr. C. CAR-
DANI - Sr. E. PETRINETTO -
Coniugi COVARELLI - R. LOREN-
ZTNI - A. ZUCCHELLI - L.
MENTOSTI.
Piemonte: Don A. SALA - Don
C. '.\\lORINO - Sr. D. CAVALLI
- Sr. E. CASTANO - Sr. P. PEL-
LIZZARI - S r. O. PE:-.i AZIO -
Sr. C. QGARLERI - A. BURZIO
- P. BI rA - F. COl\\IOLI - F. OT-
TOBRD!I - G. CAROGLIO - F.
CASA.~OVA - C. RUSPA - G.
MARRI.
Puglie: Don D. PAPA - Sr. F.
RACOSTA - P. '.\\10NTARULI -
L. SESTA.
Sardegna: Don E. ;\\l.A.\\.lA.
Sicilia: Don A. FALLICA - Sr.
G. CATALAN'O - Sr. Àl. FIO-
RENZA - Sr. l\\I. PIRONTI -
P. BELLOCCHI - S. MOBILIA
- L. GALLO.
Tosca,ia: Sr. A. CAPRETTI -
R. YEIL~ANI - I. PONZOLlNI.
Veneto [.\\fogliano): Don B. ì\\lAR-
TELOSSI - Sr. C. KRElJTZER -
U. CASONATO.
Veneto (Verona).: Don G. BU-
SATO - Sr. E. ZOSO - L. SAR-
CHELETTI.
Giunta Esecutiva: Don A. BUT-
TARELLI - G. ALBERT - G. CO-
STA.i~TL~I - G. D'ARCA1"l"GELO
- S. DI TOl\\L\\lASO - G. GIA-.~-
KAXTON70 - A. LAZZARA -
:VI. P. ONOFR L - A. TAl\\'IBUR-
RlNI.
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e I Consigli nazionali e /spettoria/1 diffondano
proge110 allegali in modo che anche Consig/1
locah' 11 I singoli Cooperatori lo possano studiare
ed esprimere flivdizi e osservazioni che invie•
ranno a/ Cons,gllo ispettoria/a; tenendo conto di
tali contributi, questi swdl11r/J a sua volta Il pro-
getto 11 comìglierll una re/aziono In due copie;
la prima per Il Consiglio nadona/e. . • cosi scri-
veva Il 0,rouore generale Don Ralnerl nella sua
lettera del 24 aprile u.s., pubbhc:.,ta nel n. 10-12
do que5to Bollenino, che accompagnava il pro-
getto del nuovo Regolamento dei Cooperatori
salesiani, inviato a tuu, i Consigli naz,onafi ed
ispeuo,iah. Scattava, come s1 dice oggi, la se-
conda fose delriter c oncoldato della Commis-
sione tecnico centrale nella rlun,one del 7-8 aprilo.
che per • rendere più rapida le redazione sul
nuovo regolamento• affidava In stasura del pro
geuo, sullo base della documentaz,one perve-
nuta e delle osse,vazion, emesse In quella rou-
niono. ad un commno ns11et10. Il risultato del
lavoro comr.outo l'abbiamo avuto tutto sono o
nostro occh , perché ha formato oggetto della
nostm lettura, dal nostro ettonto esame, delln
nostra rlflossione e non di rodo della nostra ve-
rifica costante.
Ag13lornore un regolamento, come Il nostro,
s1gnif1ca non soltanto essere fodei, al pensiero
ed al ca11sma dal nostro fondatore, od alle auese
dei tempi che viviamo, come 6 stato scritto, ma
s,gn,fica sopreuuno rocercare. anreverso gh in•
segnamenu rooevuu e le esperoenu di vito. I
Cooperatore; CostotUltonl a regolamento•· e SU•
tuto del Salesiani Cooperatori (o del Coopera-
tori Salesiani)•• «ltlnororio di vita splrotuale>.
e Nella Chiesa con Oon Bosco oggo •• «Con Don
Bosco e con I tempi».
2 - Lo seconda domande era cosi espressa:
Preferisce che si parli d1 '"Unione Cooperaton'"
o p,u11osto di ··Assoclarlone Cooperatori 1'" •·
La maggioranza delle risposte J,11 Cl, 1O CL
3 D e 8 CC) preloroscono e nione Cooper,.
tori•. mentre 2 Cl. 2 CL. 1 O. e 11 CC sono per
Associazione Cooperatoti•· Seguono altre di-
zioni.
3 - La quasi lotolità delle risposte opprova:
n) Il plano generale del progetto nelle sue due
porli: • Chi siamo noi Cooperatori» e «come
slamo organizzato 7J; b) la disposizione del ca-
potoll delle due pani. secondo l"o,drne del pro-
getto; e) il contenuto globale dei singolo capi-
toli.
Soltanto 1 Cl e 3 CC propongono una diversa
d1sposiz1one de, capttoll alla prrma parte. mentre
1n generale vengono raccomandati magg,o,e con-
cisione e linguaggio più accessibile. A qualcuno
non piace lo stilo in plima persona.
4 Il testo del progotto ne, n. 76-81 propo-
neva per Associazione dei Cooperatori una
c.giusta autonomia• sulla scia del pensiero di
Oon Bosco e d99h ,nsognamenti del Vaticano Il.
La maggìoranu (8 Cl, 4 CL 1 D e 4 CC) hanno
PROPOSTE ED EMENDAMENTI
AL TESTO DEL PROGETTO
1 - lnnonzotutto le osservazioni gant1rafi emersu
dalle risposto pervenute: 118 oitlcoli sono troppi I
Si afferma che la materia è vasta e che si riscon•
trano numerose ripetizioni di concoul. Si desi-
dera una formo più semplice, accessibile a tuth.
E infine che qua e là attiora un certo troonfa•
lismo.
2 - A n. 33. che presenta rAssocoatoone ed i
singoli cooperatori nei confronti della politica,
3 Cl desiderano che l'anicolo vengo completato
con la aggiunto purche non vengano compro-
messi i nos111 principi cristiani».
Per Il n. 46 si chiede cha venga eliminata
l'ulnma proposizione.
Nel n. 56, come nel n. 3. si chiede che vengano
esplic11a11 quali sono gli altrr gruppo do battez-
zato• e le • numetose forze apostoliche•·
3 - Duo Cl vorrebbero che gh articolo 75 e 76
rientrassero nella prima parte. pur rrchiamandoll
anche nella seconda. Il n. 79 non lo cenno alle
Ispettrici per lo cfolegate F.M.A. Inoltre per gli
arn. 79-81 si noto che la figuro del delegato
non ò bene esp,essa.
4 - Al n. 84 si richiedeva la denominazione
precisa dol dirigente laico. Sì sono espressi in
Il c ontrib uto
d ei cooperatori
al loro Nuovo
Rego lament o
il rich iest o dalla
natura st essa
all'as soclazlone
u s e n z i al m e n t e
laicale.
Nelle foto :
un momento
de ll'au embl&a
na1tlonale del
coope ratori
d · ltalia, riu nitasi
ad Aricc ia- Ro m a
nei giorni
2-4 novembre se.,
per lo stu dio
del nuovo
Regolamento.
PROGETTO
DI NUOVO
REGOLAMENTO
GIUDIZI E OSSERVAZIONI DEI CONSIGLI ISPETTORIALI D' ITALIA
legami present, della nostra vocazione con la
realtà del mondo d·oggl. Legami che non pos-
sono assero già sottintesi ma dichiarati od espressi
con la chiereua e l'entusiasmo di un appello.
Da qui la verofica ed ,I confronto permanente
nella aderenza della nos1ra vna e del nostro
componamento con gli insegnamento evangelici.
occles1all e salesiani. Ecco co&a ha cosiotuito
per noi Il progetto del nuovo regolamento, che
è staro studiato da molti Cooperatori salesrani
d'Italia. Hanno Infatti ,nvleto osservazioni ed
emendamenti al Consiglio natlonale 16 Consigli
ispottoriali (di cui 2 dalle F.M.A.). 24 Consigli
locali (di cui 1 delle F.M.A), 3 dolegatl lspeno•
rialì e 4 delegati locali. 1 dele11ato ispenorìole.
3 delegale
peratrici).
ltocdalai
e 30 Cooperatorr (do cui 15 coo-
notare che le OSS8rvazioni dei
Consigli ispeuoriali rispecchlavnno 1uno un
vasto lavoro di consultaZJOno, di incontn e do
studio. che hanno impegnato molrì Consigli
locali e singoli Coopern10rl.
RISPOSTE AL «BREVE QUESTIONARIO•
1 - Alla prima domanda e Como chiam11re ,I
nuovo Regolamento?» lo maqgioranza delle ri•
sposta - 1 1 Consigli ospeuot,afl (Cl). 50 Con-
L:igh locali (CL). 2 Delegali (0) a 9 Coopera-
r! (CC) - ha proposto do conservare al nuovo
ocumento lo dizione e Ra o/1tmento •·
Le altre risposte suggerfvano: • li salesiano
4
approvato la givsc• autonomia» proposta dal
progetto. mentre le possobill alternative suggerile
dal « brave questionarlo• hanno avuto Il go-
guonte esito in ordine di preferenza: le terza
propos1a, che prevedeva la conferma deglo in-
carichi a 1uui I hvelh da parte del superoorì Sale-
siani. ha avuto la preferenza di 3 Cl 5 CL e 1 O;
la quarta propo51a che supponeva la dorozione
al diversi livell, assunta ex aequo dal presidente
o coordmarore o dal delegato che d1wono agire
di comune ,ntesa, ho ovuto il c1msenso di 3 Cl,
1 O e 1 CC; o Infine lo seconda proposta, oon•
trorla a l dettato del n. 73 del progettò. cho f)re-
vodova, per quanto riguarda la direl1one Interna
doll'Associaz,one, la panecipaZione del dolegoti
01 Conslgll nei vato llvelll senza diritto di voto,
ha avuto il suffrag,o do 2 CL e do 1 Cooperatore.
5 - Un altro punto d1 11l1essione aveva per
oggetto la forma collegiale di direzione doll'As•
sociaztone. I Cooperatori dovevano pronunc,orsi
su due alternativo. Ld prima, che rlflenova quella
del testo del progotto, ospllcltava cho Il presi-
dente o coordinatore non potesse decldore
nullo senza 11 peroro del consiglio, attenendosi
ad eseguire le deliberazioni del Consiglio. Ouosta
ho onenuto le preferenze di 1O Cl. 6 CL 3 D
e 13 CC. La seconda altematrva che, pur rima-
nendo la dire:oone del consiglio. p,ovedeva
un'outorltà dec,sionnle personate dol presidente
o coorcflnatore o 1,egretario, è stotn preferita
da 3 Cl, 2 CL. 1 D e 3 CC.
ordine di proforenio: per Presldento 6 Cl e 3 CC;
per Coordinatore 4 Cl. 3 CL e 2 CC; e infine
par Sogramio 2 Cl, 3 CL o 2 CC.
5 - Per gll anL 87-95, un Cl propone l"ordine
inverso e cioè: Consiglio IOO<lla. Consiglio ispet-
toriale, Cons,glio nalionale e infone Consiglio
mondiate.
Al n. 109 un Cl propone che la ro,ma,oone
degli aspiranti CC competa ad un consigliere.
Circa l'orà do iscrizione, solo 4 CL propongono
che venga mantenuta l'età di 16 anni. come
sul RDB.
6 - L'articolo n. 115 propone ,1 problema del
finan~oamento dell'Associaztone. mediante quote
sociali fiuote del Consiglio nazionale. Ebbene
la maggooranz.a delle risposte (9 Cl, 8 CL 2 D
e 8 CC) è contrarra a questo tipo di finanzia-
mento. Proferiscono che avvengo mediante
libere ottene» oppure mediante «libere quote
sacrali». L'anlcolo è stato riformulato da u n Cl
in questi termini: L"Associailono è sostenuta ai
diversi livelli dalle quote sociali versate dal
membri, e da legati, donazioni ed eventuali of-
fene. Tali quote sono libere o corrispondono
alla consapevole responsabilità d1 dover soste•
nere la vota associativa•·
SALVATO RE D I TO MMASO

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DESIDERIAMO FARE UNA
ESPERIENZA VERA
DI FAMIGLIA SALESIANA
il "punto forte" del programma
di quest'anno
COME SVOLGERE
LA GIORNATA
DELLA FAMIGLIA
SALESIANA
PROGRAMMATA IN TUTTI I CENTRI
"Nella mente di Don Bosco la Famiglia sa-
lesiana è UNA H
(Cap11010 speciale • D1ch1araZJono & Cooperatori)
"Uniamoci tra noi e la Congregazione... come
In una sola famiglia, con I vinco/I della carità
fraterna cha cl sproni ad aiutarci e soste-
nerci vicendevolmente a favore del prossimo"
( Don Bosco 01 Cooporatorl Boli sai. gPnra,o 18'78)
Si per scontato che tutti i Gruppi della fa-
miglia siano convinti della necessità di esprimere
anche visibilmente l'unità che li lega, e che uno
dei mezzi perché l'idea originale dell'unica fa-
miglia progredisca sia quello di ritrovarsi insieme
ogni tanto in una forma preparata e da tutti accettata.
I Cooperatori, che non meno di altri sentono
la famiglia, avanzano l'invito ai Salesiani, alle
F .M.A., alle VDB, agli Ex..allievi, alle Ex-allieve,
per un incontro di famiglia. Qui si presenta una
traccia di come esso potrebbe svolgersi. Altri po-
trebbe suggerire forme diverse; l'essenziale è
l'attuazione.
a) La preparazione remota è essenziale alla
riuscita - Sensibilizzare anzitutto i CC. Quindi
prendere contatti per gli altri gruppi della famiglia
e fare loro l'invito. E bene proporre loro il pro-
gramma elaborato in precedenza e concordarne
l'attuazione.
b) fo che .periodo? - Si consiglia il periodo at-
torno alla festa di Don Bosco.
c) Durata - Si punti su una giornata intera (es.
dalle ore 9,20/10 alle 18/19). A questo scopo sce-
gliere una giornata di vacanza che sia accettata
da tutti i gruppi.
d) Chi vi partecipa - I gruppi al completo pos-
sibilmente (tutti i cooperatori, i salesiani, le F.M.A.,
le VDB, gli ex-allievi e le ex-allieve. Non si tra-
scurino gli anziani e gli elementi giovani).
e) In quale sede? - La casa dei Salesiani, dove
c'è, sembra la più indicata perché rappresenta
visibilmente quella Congregazione che spiritual-
mente anima tutta la famiglia. Si può ripiegare
però su quella delle F.M.A.
f) Programma della Giornata - Una proposta
I momenti potrebbero essere i seguenti:
- Incontro dei partecipanti e reciproca presen-
tazione, all'insegna della spont.µieità (caffè o altro).
- Inizia l'incontro vero e proprio, in un appo-
sito ambiente (sedie a cerchio, senza distinzione
di gruppi, molta giovialità).
- Celebrazione della parola (si può seguire lo
schema appositamente preparato e già divulgato).
- I rappresentanti dei vari gruppi, coordinati
da un Cooperatore, espongono le situazioni e i
problemi particolari del proprio settore, le espe-
rienze, i programmi in vista, ecc.
- Intervallo e preparazione della Liturgia.
- Celebrazione Eucaristica (tutti protagonisti,
Si potrebbe dire la Messa per le vocazioni consa-
crate e apostoliche). Se vi fossero neo-Cooperatori
si potrebbe svolgere la « cerimonia dell'impegno ».
- Pranzo (ogni gruppo contribuirà molto fra·
ternamente alle spese, se il centro non potesse
sostenerle da solo. Il servizio a tavola non sia da
ristorante, ma in stile salesiano di famiglia. Niente
discorsi. Mescolarsi tra i vari gruppi).
I convegni di studio all'Inizio di un nuovo anno di attività aono
la premessa per un lavoro serio e impegnato (nella foto: il con-
vegno del consiglieri locali della Campanie a Castellammare il
21 ottobre u.s.).
- Intervallo-ricreazione.
- Incontro conclusivo nel quale si può seguire
questo « iter >►:
a) « Cosa si aspettano i vari gruppi l'uno dal-
l'altro? » (Prende la parola un rappresentante per
ogni gruppo).
b) Piccolo scambio di doni, anche molto piccoli
ma significativi.
c) Una mezz'ora di fraternità (canti, barzellette,
scenette).
d) Il Superiore saluta.
Stile della Giornata: di famiglia e senza carattere
di parata o di accademia (qualche segno esterno
sarà gradito); spontaneità; massima attenzione al-
l'altro.
N.B. Dove non è possibile svolgere il programma
per intero (dovrebbe essere però una eccezione),
lo si sintetizzi senza omettere i momenti del-
l'incontro comunitario e della Liturgia Eucaristica. 5

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I Delegati e le Delegate, con i loro Consigli, sanno ormai che uno dei punti forti, più originale e più
qualificante che altri, del programma di quest'anno, è la G IORNATA DELLA FAMIGLIA SALE-
SIANA che tutti i centri intendono attuare. Occorre darle il peso e l'importanza che merita; occorre pro-
grammarla subito; occorre realizzarla ovunque e bene. Alla sensibilità dei centri è affidata la riuscita
dell'iniziativa che sarà uno dei mezzi più validi per portare avanti quelle idee basilari per cui da anni ci
battiamo.
Intanto pubblichiamo con vero piacere una relazione di un Centro che anticipò fin dall'anno scorso
la Giornata. Può servire da stimolo per gli altri.
.z .
6
UN INVITO
Centro Cooperatori Salesiani
ROVERETO
Gentile Signore,
dopo il riuscito pellegrinaggio alla MADONNA DELLA CORONA, ci sentiamo incoraggiati a rea-
lizzare un altro incontro, voluto dal direttore, ai piedi della Madonna Ausiliatrice, in convitto.
La data è fissata per la domenica delle Pentecoste, 10 giugno.
Lo scopo di questo incontro è quello di consolidare l'unione spirituale tra il Centro Cooperator i di
Rovereto e la Comunità salesiana locale.
Abbiamo in comune: il fondatore, Don Bosco; il superiore, il Rettor Maggiore; i mezzi, il Sistema
educativo di Don Bosco; la messe, i Giovani e il bene delle anime; è giusto che viviamo insieme, sia pure
per breve tempo, anche sotto Jo stesso tetto, per metterci vicendevolmente al corrente dei rispettivi lavori
realizzati durante quest'anno sociale, con i relativi successi o fallimenti: tutto a comune arricchimento
ed edificazione.
La giornata sarà così architettata: ore 10 raduno in una sala del convitto, dove ciascun ramo della
Famiglia Salesiana farà una relazione delle reàlizzazioni effettuate durante quest'anno scolastico. Ore n,30
Santa Messa concelebrata nella cappella dell'Istituto. Ore 13130 pranzo alla familiare, nei refettori del
convitto.
A questo incontro, tanto desiderato dai Salesiani e dai numerosi Cooperatori interpellati, sono invi-
tati Cooperatori e Cooperatrici assieme ai loro familiari. Se ci saranno dei fanciulli bisognosi di assistenza,
ci saranno persone che si occuperanno di loro durante la Conferenza.
Abbiamo grande speranza che sia valida e ben capita questa iniziativa la quale deve portare i due
virgulti della stessa Famiglia ad una maggiore collaborazione ed intesa per un dialogo, che si fa sempre
più difficile, con le esigenze del mondo attuale.
A nome del Direttore e della Comunità salesiana di Rovereto, sono lieto di dare il buon arrivederci
al 10 giugno.
Don GIOVANNI PADRIN
Delegato
COME RISPOSERO
Breve relazione del fraterno incontro dei Cooperatori del centro di Rovereto con i Salesiani
della locale comunità.
(< Gli invitati furono una cinquantina e alle ore ro di domenica Io giugno, quasi 40 furono quelli che
accolsero l'invito e furono presenti.
Nel parlatorio venne allestito un modesto rinfresco e alle ore ro,20 eravamo già sistemati per dare
inizio all'incontro.
Lo scopo era quello di mettere a contatto i membri delle due branchie della Famiglia salesiana, ope-
ranti in Rovereto, per comunicarci fraternamente i propri insuccessi, le proprie esperienze; avanzare,
l'uno nei confronti dell'altro, delle ragionevoli opzioni: far presente eventuali inconvenienti nei confronti
dei quali l'uno o l'altro possa intervenire, ed anche offrirsi per una migliore collaborazione, tutto a van-
taggio della gioventù locale e delle missioni.
Dopo il benvenuto del Direttore, Don Romano BETTIN, prese la parola il Delegato, Don PADRI N,
che ricordò rapidamente il motivo dell'incontro e subito diede la parola al maestro Tullio VERONESE,
il quale lesse una telegrafica relazione sull'attività svolta dal Centro Cooperatori dal settembre 1972 a
tutto maggio r973. La relazione a base di cifre ha dato l'impressione di una rilevante attività, specialmente
nel campo della scuola, nel campo dell'assistenza agli ammalati, nel campo di piccole iniziative in ap-
poggio ad altre attività, ma soprattutto nel campo della formazione alla vita salesiana del Cooperatore
e la consolante partecipazione dei singoli ai pellegrinaggi e alle Conferenze mensili, e alla così detta << Ora
di Guardia>> che viene fatta ogni 24 del mese per le vocazioni. Restano sempre le cose che più consolano.
Il maestro VERONESI ha approfittato per esprimere una prima opzione: cioè quella di poter venire
nei cortili dell'Istituto con i suoi scolari per fare qualche ricreazione. Il Delegato, di rincalzo, presentò
una situazione dei cortili piuttosto angosciosa, perché nel pomeriggio manca completamente l'assistenza
salesiana, perché j pochi Salesiani devono badare agli interni. P ropose perciò che i Maestri Cooperatori
si organizzassero per essere presenti nei cortili alternativamente tutti i giorni, eccetto i festivi.
Prese a questo punto la parola il Direttore per fare una breve relazione sulla vita e sulle condizioni
dell'Istituto e dei Salesiani a Rovereto. Fu brevissimo. Espresse anche qualche desiderio nei confronti

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dei Cooperatori, come sarebbe informare i Salesiani di cose che si dicono o si pensano sul loro conto,
e delle quali, come sempre, gli interessati sono gli ultimi a venirne a conoscenza. Raccomandò la mas-
sima collaborazione fraterna: la cosa degli uni deve essere degli altri e viceversa.
A questo punto il Cooperatore Gino ZANDARCO domandò la parola per chiedere una spiegazione
di quanto si diceva in giro di un Salesiano infortunato in un incidente stradale e sulle circostanze del
fatto. Il Direttore spiegò chiaramente, come a fratelli, la cosa, dando a tutti ragioni per ribattere quello
che di malizioso potesse venir detto sul caso.
Il tempo fuggl rapidissimo. Seguì la Messa concelebrata da cinque salesiruù. li canto e il suono lo
sostennero i Giovani Cooperatori.
Riuscì una funzione veramente intima, fraterna e commovente. Subito dopo il Direttore e la Comu-
nità, nei refettori dell'Istituto, offersero il pranzo.
Qui, quella fraternità e cordialità, che si era verificata a Monteortone nel marzo scorso, ha raggiunto
l'apice. I canti e i suoni dei giovani e dei meno giovani, durarono senza interruzione fino alle ore 16.
Tutti ci siamo lasciati con l'appuntamento di ritrovarci in settembre, per stilare una programmazione
in comune delle attività salesiane in Rovereto ».
Sac. GIOVANNI PADRIN
Delegato
VITA DELL'ASSOCIAZIONE
Sr. ANNA DI NOLA è la nuova Delegata Ispetto-
riale per l'Ispettoria Napoletana. Succede a Sr. Anna T.
della Moglie alla quale va il ringraziamento più sentito
per il lavoro svolto tra noi con tanta passione e zelo.
Importanti incontri di programmazione e studio si sono
svolti recentemente :
a Cagliari, il 22 novembre, per Delegati e Delegate
locali, presente l'Ispettore Don De Bonis;
a Castellammare, il 2 r ottobre, per Consiglieri locali
della Campania-Molise, con relazione di Don Buttarelli;
a Roma, il 4 ottobre, per Delegati e Delegate, e
l'u novembre per i Consiglieri locali. Presiedette i due
convegni l'Ispettore Don De Bonis;
a Verona per Delegati locali, il 15 ottobre. Presiedette
l'Ispettore Don Martinelli;
a Bari i1 15-16 dicembre per Consiglieri locali, pre-
sente l'Ispettore e Don Buttarelli;
a Torre Canavese (Torino) il 20 ottobre il Delegato
ispett. Don Morino ha parlato alle Delegate sulla
situazione dei centri e sul programma annuale.
I Giovani Cooperatori della Campania hanno svolto
una Gior11ata di spiritualità a Castellammare il 2 di-
cembre.
SCADENZE·
GIORNATE DI STUDIO SUL SISTEMA
PREVENTIVO APPLICATO ALLE DIVERSE
SITUAZIONI DI VITA DEL COOPERATORE
(Grottaferrata - Roma - 16/20 marzo)
CONVEGNI INTERREGIONALI
GIOVANI CC.
- COMO
- ROMA
- MESSINA
STAMPA, VEICOLO DI IDEE
Un dovere che è un piacere
A fine anno, o a/l'Inizio dell'anno nuovo, si rinno-
vano gli abbonamenti - C'é forse la tredicesima
mensilità che pu6 aiutarci - Privarsi di una sana
lettura vuol dire Impoverirsi, chiudersi alla circo-
lazione di Idee moralmente sane e costruttive.
Segnaliamo per te e la tua famiglia alcuni perio-
dici di particolare Interesse p er la tua situazione
di cristiano impegnato - Non rimandare l'abbona-
mento I
AVVENIRE - Quotidiano d'informazione - Abb. annuale
(sei numeri sett.li) L. 23.700 - P. Duca d"Aosta, 8-B,
20124 Milano - c.c.p. 3-14908
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Alba (Cuneo) - c.c.p. 2-13705
IL NOSTRO TEMPO - Settimanale - Un anno L. 3700 -
c.c.p. 2-2542 intestato a «Centro giornali cattolici>> -
Corso Matteotti, 11 - 10121 Torino
ROCCA - Quindicinale - Un anno L. 5000 - Assisi (PG) -
c.c.p. 19-27435
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meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redazione: Armando Buttarelli
Autorlzz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949
Per inv ie re offerte servirsi del C. C. Pos tale n . 2 -1355
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Sesso e amore
Violenza e non-violenza
Preghiera e rivoluzione
Terzo Mondo e Occidente
Rivelazione e impegno po-
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• I GIORNI DELLA DROGA
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