Attualità della P. U.
del rev.mo don LUIGI RICCERI,
Direttore Generale del Cooperatori Salesiani
(degli AIII del CapitoloSuperiore del Seleslenl)
del Abbiamo secn.ùto con particolare inlcresse la
trattazione
Concilio Vatirano sui « Laici
nella Chiesa », e più ancora la parle riguardante
i loro impegni apostolici. intcgrathi <l.i quelli
sacerdotali.
Conosciamo al riiroardo il pensiero e J'an.qia
del Santo Padre Paolo VI, sintetizzati nelle
sue accorate parole: « 'B l'ora dei laici ». « A~1che
voi laici venite ad aiutare l'opera della Ch1c~a,
venile a confortare rrue~to Clero dh-enuto scar.so
e insufficiente. 'B ora di operare! Bisogna ope•
rare ogai... bisògna agire subito! ».
L'arg~mento è di vitale in1portanza per_la
Chiesa di oggi e di domani. ed è ovvi~ che ~-
leressa da vicino anche noi. e sotto tant:I aspetlL
Basterebbe aù esempio pensare al bisogno ur-
"ente che clappertutl o in Congregazione si sente
dj collaboratori che debitamente formati e pre-
parati consentano ai nostri sacerdoti di alleg·
gerirsi da orc1rpazi~ni nort s~~ett~m.-nte ~ace~-
dotali per ded1cars1 - nell ambito dcli ub~1:
dicnza e dell'attività :;ales:iaua - a comptll
più squisitamente sacerdotali.
Non è u1:1a forzatura l'affermare cl1e Don Bosco
vide chfaramenle la funzione autentica dei laici
nella Chiesa e la loro complementarietà aposto•
lica accanto al sacerdote. Si pensi che Egli as-
socia i Coopt•rntori all'apostolato dei Salesiani
assegnando ad essi - sono le parole di Don Bosco
nel rc,,.olamento della P. U. - « la stessa mebse
dei Salesiani ». chiamandoli « Confratelli » e ad-
dirittura imitanrlo i Salesiani a « loro indiriz•
zarsi o!!'Ili ·" oha che l'opera di essi può giovare
alla m~•mior "loria di Dio e a , antaggio delle
anime. "Ci:o' n l"a mcdcs•una 1I·berta' , cssendone 1'l
caso, i Cooperatori si rholgt:"ranno ai memhri
della Congrcga:done Salesiana» (Reg. Coop.).
Abbiamo ben motivo di rallegrarci che il
Concilio abhia gettato le grat_1cli pr~':'1c11se pc~
la valorizzazione delle forze de, fedeli 1mpcg11atJ
nell'apostolato, « nei quali - second? 1:1, paro)~
del Santo Padre - dobbiamo , edere I pm fedeli,
i più cari. i, più :1:ve,luti, i pi_ù ?1trcpiùi _co~a:
boratori. gli anuc1 delle ore liltime_ e :t:IBll. _1
fratelli, come diceva Sau Paolo ru FilippeSJ,
carissimi ed affezionalissimi, gaudio e corona
dell'apostolato evangelico ».
.
Orbene nella Pia Unione dei Cooperatori sa•
lesiani D~n Bosco ha inte!'O dare alla Chie~a
ed alla Congregazione un potcn~e strumen~o
per l'utilizzazione cli tante magnifiche energie
di semplici fedeli ed in pari tempo_ per la l?re•
parazione co~ciente e per ~a for~az1one _profo":-
damente cristiana e salesiana d1 questi fedeli.
Basti per questo ricordare che Egli vuole por-
tare i suoi Cooperatori a vivere nel mo_ndo ~-?-a
vita cristiana ad un lh-cllo che li affianclri addint•
tura a coloro che vivono nelle comunità religiose.
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Per i Cooperatori Maestri
Pubblichiamo una lettera che mira a s tablllre un
primo contatto con i Maestri por prepararli ad un con-
vegno tutto per loro, che avrà per obiettivo quello
di fare dei Maestri, e degli Insegnanti In genere,
I più prnlosl collaboratorl nella c ura delle Vociu,ioni
Vtrona, t 6 gennaio , 964
Gentilissimo signor Maestro,
chiedo alla Sua bontà due soli minuti. Da lungo
tempo desideravo questo incontro con Lei. Per
molte ragioni.
Anzitutto, non è Ella iscritta alla P. U. dei
Cooperatori Salesiani, fondata da San Giovanni
Bosco? Tra noi quindi vi è un vincolo dt famiglia,
cl,~ dobbiamo rendere più profondo.
Lei è Maestro, la missione più meravigliosa
e responsabile. Non a caso ha dato il suo nome
a Don Bosco: vuole portare il cuore e lo spirito di
Don Bosco nella scuola, tra i suoi alunni. Certo
Lei si sarà chiesto più di una volta: come fare?
Eccole un aiuto. Ha già il volumetto Don Bosco
e la Scuola? Se non lo avesse, mi scriva: glielo
manderò subito in omaggio. È un piccolo ma-
nualetto ricco dì indicazioni pratiche su come
attuare nella scuola il metodo dì Don Bosco.
Qui compiegati troverà alcuni fogli ciclostilati.
Non li cestini. Abbiamo avuto un'idea, che sot·
toponiamo ora al suo giudizio. Presto ci sarà la
festa dì Don Bosco, venerdì Jt gennaio. Non
possiamo fare qualche cosa nella sua classe in
preparazione alla festa dell'Amico della gioventù?
Eccole la nostra proposta. Abbiamo scelto, dai
19 volumi delle Memorie Biografìche di Don Bosco,
tre episodi,1 che Le inviamo.
Nei tre giorni precedenti la festa Lei li po-
trebbe leggere a scuola. Sono episodi belli e in-
teressanti. Lascieranno traccia nel giovane cuore
aperto e buono dei suoi allievi, soprattutto se,
oltre a leggerli, aggiungerà una parola di commento.
Le pare una buona iniziativa, attuabile? Se Le
sarà gradito, noi prendiamo coraggio e riprende-
remo l'iniziativa per la festa di San Domenico
Savio, il 6 maggio. Che ne pensa? Ci piacerebbe
sentire la sua opinione, e per questo e per altro,
aprire un dialogo con Lei.
Non sarebbe possibile incontrarci una volta
all'anno, in uno dei nostri Istituti, per una mezza
giornata di studio sui problemi della formazione
della gioventù nello spirito di Don Bosco? Quante
cose belle avremo da dirci I Sarà certamente un
incontro proflcuo e lieto. Se riceverà l'invito, ci
venga. Rimarrà contento.
M.i è caro avere avuto questo incontro, come
sono lieto di porgere a Lei vivo e cordialissimo
il mio saluto e il mio augurio.
,.,,C. GWSEPPE CLliMENTEL
Deltt1alo Coop•rata,i
SAC. LODOVICO ZANlllLA
Ispettore