mamma e papà; il secondo ha avuto periodi di presenza
e di lontananza dalla nostra famiglia con esperienze
sempre diverse a seconda degli ambienti nei quali ricer-
cava la soluzione dei propri problemi (brevissuno tenta-
tivo di ritorno dalla rnacfre; ritorno alla Casa salesiana;
ed infine alla casa nella quale è ospitato un suo fratello)
ma grazie a Dio, per la sua fondamentale bontà d'animo,
ha fatto ritorno da noL
Per i problemi presentatici da queste due presenze
abbiamo dovuto chiudere l'esperienza dell'accoglienza
domenicale degli altri ragazzi ma a quanti dovessero
chiedermi se vale la pena di fare questo tipo di aposto-
lato, direi senz'altro di si; direi però che è necessano pre-
pararsi ad esso e farsi guidare da qualche sacerdote che
possa aiutare con la preghiera e l'intervento diretto, in
famiglia, allorquando sia necessaria una parola di chia-
rificazione tra i genitori ed i ragazzi.
Per i Cooperatori impegnati ID quest'opera è indi-
spensabile una intesa maggiore tra loro: che abbiano
presente che trattano con persone e che sappiano con-
trollare ogni loro azione nei confronti dei figliuoli cosl
acquisiti mentre la forza per poter continuare quest'o-
pera possono trovarla solo nelfa vita sacramentale e nel-
la disponibilità ad accettare questi ra0 azzi così come
sono con la speranza che con l'aiuto di Bio possano cre-
scere e crearsi un avvenire migliore.
(A. Napoli Don Bosco)
VITA DELLA ASSOCIAZIONE
Promesse
Per il centro è stato oggi un gior-
no particolare e pieno di gioia, due
cooperatori aspiranti hanno fatto la
promessa davanti a don Roccasalva,
ricevendo il regolamento e il me-
daglione di Don Bosco. Esse sono:
Candolfo Vincenza, Asaro Serafina e
poi dodici nostri fratelli che hanno
partecipato per un lungo periodo
alle attività del centro e risponden-
do alla vocazione salesiana, hanno
ricevuto l'attestato per dimostrare
pubblicamente maggior impegno.
Sono fratel li che hanno ricevuto
dal lo Spirito Santo chiamate e ca-
pacità per prendere parte al servizio
ecclesiale salesiano e per divenire
corresponsabili nell'ambito d i un'u-
nica grande famiglia. La funzione è
stata presieduta da don Roccasalva,
nostro delegato ispettoriale venulo
da Catania con qualche cooperatri-
ce. Durante l' Omelia ha messo più
volte in risalto la figura di Don Bo-
sco invitandoci ad essere sempre
unili ad operare nel bene, e non
sono mancate le foto durante la ce·
rimonia nella quale i cooperatori
hanno fatto la promessa.
Dopo la funzione abbiamo visto
delle diapositive riguardanti la mis·
sione di Trelew, dove vi sono nostri
fratelli cooperalori, i quali lavorano
con impegno, costanza ed amore
verso i fratelli poveri, emarginati,
malati. Le d iapositive sono state
portale da don Roccasalva. Infine
tutti insieme abbiamo fatto meren-
da di fraternità.
Attestati ricevuti: Milano Giusep-
pe - Viola Rocco • Falzone Calogera
in Ciulla • Scalieri Rocca - Messina
Cristina - Toscano Biagia - Cilano
Francesca - Corvo Caterina • Corvo
4/ 36
Giuseppina • Corvo Fi lippa - lnserra
Giovanna - Viola Maria.
Oggi 17-2-1983, le ragazze del
CIOFS di Suor Concettina hanno
riaperto il laboratorio di Mamma
Margherita, iniziando vari lavori: al -
l'uncinetlo e a maglia, con l a colla-
borazione delle cooperatrice gio·
vani ed adulte.
Giornata di spiritualità
salesiana in Toscana
Domenica 13 marzo, nella Colo-
nia Don Bosco di Marina di Massa,
ha avuto luogo una giornata di spi-
ritualità per i Cooperatori Salesiani
di Livorno «S. Spirito», Livorno Col-
line, Pisa CEP e Marina di Pisa.
Presenti numerosi Cooperatori e
Vooperatrici, giovani e non più gio-
vani, i quali hanno accollo l' invito
con vero entusiasmo.
I lavori si -sono aperti con un can -
to religioso, la lellura di un salmo
ed una preghiera. Ha svolto poi la
sua brillante relazione sul tema « DI-
REZIONE SPIRITUALE» il Delegato
ispettoriale della Liguria don Tarci-
sio Faoro.
Presenti anche iI Delegato ispet-
toriaie della Toscana don Baldan, la
Delegata ispettoriale Sr. Vera Carrai,
il Delegato di Livorno Colline, la
Delegata di Marina di Pisa, la De-
legata di Livorno «S. Spirito» e la se-
gretaria coordinatrice per la Tosca-
na, Signora Maria Barbieri .
Punti focali della relazione sono
stati: la necessità di una direzione
spirituale, sia per i singoli che per i
gruppi; ogni uomo è chiamato alla
santità con richiami a S. Francesco
di Sales, Don Bosco e Domenico Sa-
vio; il Concilio Vaticano 11; la St ren-
na del Rettor Maggiore; individua-
1ismo e comunità; i laici al servizio
della Chiesa; il progetto di Dio; i
viaggi di Giovanni Paolo Il nel mon-
do, quale testimonianza di amore e
di apostolato e, infine, come opera
lo Spirito Santo.
Ha fatto seguito la celebraz_ione
della S. Messa. Don Tarcisio, all'O·
melia, ha ricordato la «Missione sa-
lesiana» nel Camerum, organiuata
e sostenuta dall'lspettoria Ligure·
Toscana.
Dopo il pranzo ed un breve tem·
po libero sono ripresi i lavori con i
gruppi di studio e la riunione con-
clusiva sulla relazione del mattino
con un dibattito vivace ma sereno,
al quale hanno preso parte nume-
rosi intervenuti.
La giornata si è chiusa con le con·
vincenti risposte del relatore ed ap-
propriati canti, accompagnati dalla
chitarra, da parte del Gruppo «Gio·
vani».
Suor Carrai
Scuola di Preghiera
«Ricordatevi che la vera preghiera
non consiste in sole parole; bisogna
venire al le opere» (Don Bosco).
I GG.CC. dell'lspettoria Centrale
prendendo lo spunto da questa fra-
se di Don Bosco hanno dato inizio
per il secondo anno ad una SCUO-
LA DI PREGHIERA. La spiritualità sa-
lesiana non è un insieme di idee, è
un modo di pregare e di operare.
Don Bosco ha insegnato ai suoi a la-
vorare pregando e a pregare lavo-
rando. Sotto la «guida spirituale» di
don Franco Lotto, l'invito è rivolto a
giovani disposti all'ascolto della PA-
ROLA ad un forte impegnativo dia-
logo con Dio, perché «Cristo (sia)
fonte di una gioia che il mondo non
può dare e che nessuno potrà mai
togliervi» (Giovanni Paolo Il ).