L'ultima relazione della settimana è stata tenuta da don Jo1eph
Aubry sul tema: «la persona del direttore spirituale salesiano•.
Con Il suo intervento ha sottolìneato prima quanti tipi di direzione
spirituale salesiana possono esserci (la dire:i:ione occasionale,
quella continua-ordinaria, quella tenuta nei momenti-chiave) e poi
chi può ed eventualmente deve assumere Il ruolo di direttore spiri-
tuale: ogni membro competente della Famiglia Salesiana. ogni sa-
cerdote competente, responsabili particolari di comunità o di for-
mazione. Perché, però, un direttore spirituale salesiano possa es-
sere tale, gll si richiedono alcune qualità e alcune capacità. In pri-
mo luogo un'esperienza spirituale da vivere. «La dire:i:lone spiri-
tuale - afferma don Aubry - è un'esperienza umana tra le più de-
licate che si possono fare, perché interpella e impegna la persona
al suo livello più intimo... Si tratta di aiutare Il fratello nella sua vita
più profonda, nella sua esperienza di ricerca di Dio, di esplorazio-
ne della propria vocazione. di fedeltà degli appelli dello Spirito...
Nella rela:zione di aiuto due persone si incontrano nelle loro pro-
fondità, In presen:i:a dello Spirito Santo: si aprono l'una all'altra
sotto il sole della mutua fiducia•. In secondo luogo una cultura da
acquistare e da aggiornare sempre: sia storico-dottrinale, sia psi-
cologico-pedagogico, sia salesiana.
Poi un'arte del comportamento pastorale da affinare sempre
«che deve assumere oggi il direttore spirituale - continua don Au-
bry - attraverso tre aspetti; l'arte dell'incontro personale, la pru-
denza, lo stile salesiano. In questo clima lo stile della relazione è
semplice, svelto, e non si perde In complicazioni teoriche. Don Bo-
sco praticava la dlre:i:ione spirituale in modo incisivo, piuttosto ra-
pido, confidando più nella presenza stimolante che non nelle pa-
role e nelle lunghe sedute•. Infine una spiritualità e delle virtù in-
teriori da coltivare come l'umiltà, il distacco e la purlflca:i:ione. L'in-
tervento di don Aubry si è concluso con una riflessione necessaria
sul come formare i direttori spirituali Salesiani. «Molti di coloro che
potrebbero o dovrebbero esserlo non ci arrivano mai per mancan-
za di sensiblllua:i:lone all'importanza di questo servizio fraterno e
per mancanza di formazione, sia generale, sia specifica, dottrinale
e pratica, sia a livello di Famiglia Salesiana•.
L'ultimo a prendere la parola in questa decima Settimana di
Spiritualità della Famiglia Salesiana è stato Il Rettor Maggiore, al
quale si deve questo incontro di studio e questo tema cosl impor-
tante che egli ha scelto per la «Strenna 1983•. Partendo proprio
dalla Strenna «Promuoviamo la formazione rinnovando e intensi-
ficando l'esperienza formativa della dire:i:ione spirituale•, ha te-
nuto il suo intervento chiarendo il senso dei termini •rinnovando•
e «intensificando•. Ha detto don Viganò: «Ci si deve dedicare alla
direzione spirituale con contenuti e sensibilità nuove per rispon-
dere ai segni dei tempi. Rinnovare non significa restaurare, tornare
a concezioni pre-conciliari, ma piuttosto adattarsi alle nuove situa-
zioni della vita umana•. Ha presentato il Concilio Vaticano Il come
una visita dello Spirito Santo venuto a suggerire elementi orienta-
tivi di fronte alle novità, quali: l'importanza della dimensione co-
munitaria; la necessità per il direttore spirituale di sentirsi coinvolto
nell'organicità del popolo di Dio, della Chiesa.
E poi il verbo «Intensificare•: «guardare a orizzonti del futuro
per lavorare in questi decenni, per preparare nella Chiesa una Fa-,
miglia Salesiana degna del futuro •.
Gli orientamenti operativi di questa 10• Settimana di Spiritualità
Salesiana sono stati fissati in 5 punti:
- in primo luogo l'Importanza dì far conoscere le figure dei
grandi direttori spirituali come, oltre Don Bosco e Madre Mazzarel-
lo. don Cafasso, don Pestarino. don Rinaldi ed altri:
- è importante che venga compiuto uno sforzo di coesione e
di unità per mez:i:o di incontri regolari tra I responsabili delle diver-
se fasi della prima formazione, per evitare il disorientamento nei
giovani membri della Famiglia Salesiana costretti a cambiare spes-
so di direttore spirituale o confessore;
- i sacerdoti salesiani devono ricordare che sono richiesti da-
gli altri rami della Famiglia per svolgere verso di loro il servi:i:io di
animazione spirituale;
- una conoscenza più approfondita del problema della dire-
zione spirituale attraverso corsi specifici;
- sfruttare a livello locale tutti i meui possibili (come: la
«Strenna•; corsi di aggiornamento, incontri tra responsabili...) per
rivalutare la direzione spirituale.
Dopo le parole conclusive di don Raineri, anche a nome del
Rettor Maggiore, la 10• Settimana dì Spiritualità della Famiglia Sa-
lesiana si è conclusa con l'incontro comunitario col Cristo-Euca-
ristia.
Questa celebrazione, presieduta da don Viganò, ha ricordato il
nostro padre e maestro Don Bosco. Infatti è stata celebrata la mes-
sa propria della festività del Santo. E Il Rettor Maggiore, durante la
Messa, da buon padre di Famiglia è stato capace dì tirare le con-
clusioni di quanto vissuto insieme, invitandoci a Imitare Don Bosco
nel realizzare una Direzione Spirituale non per una élite, ma per la
massa dei giovani; con l'aiuto di collaboratori validi (anche laici e
anche giovani); non nella «nicchia• della separatezza, ma nel con-
creto dell'a:i:lone; non sulle «vette• dell'isolamento, ma nel «corti-
le• della vita quotidiana.
Liana Cuozzo, Napoli
6/22
COOPERATORE, DIMMI CHI SEI
J. AUBRY
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Sorella e fratello carissimo,
ringraziamo Silvio Milia per le sue belle riflessioni a
commento della Strenna nell'ultimo numero del BS-Coo-
peratori. Vorrei riprendere l'argomento dopo aver parte-
cipato (con un gruppetto molto rappresentativo di Coo-
peratrici) alla 108 Settimana di Spiritualità della Famiglia
Salesiana svolta a Roma sul tema: «La direzione spirituale
nella nostra Famiglia». Vi offro due semplici riflessioni.
e 1. Che cos'è, la direzione spirituale personale? stata
e definita in questo modo: • l'azione di un cristiano com-
petente che, a nome di Dio e della Chiesa, attraverso il
dialogo personale, porta a un fratello l'aiuto opportuno di
illuminazione e di spinta che questi non trova in modo
sufficien.te in se stesso né nell'ambiente, per permettergli
di discernere la volontà di Dio su di lui e di seguirla in tal
modo da crescere con sicurezza in santità personale e in
efficacia ecclesiale». Medita tutte le parti di questa com-
pleta definizione!
2. Come si giustifica la direzione spirituale? Dalla na-
tura stessa e dai contenuti del/'autentir.a vita cristiana.
e «vita», cioè crescita, dinamismo, cammino corag-
e gioso verso la pienezza della fede e dell'amore. «missio-
ne•, cioè scoperta, scelta e realizzazione progressiva di
un certo lavoro che Dio ci chiede di fare nella Chiesa e nel
e mondo per Il suo regno.
«conversione», cioè coscienza del bisogno di sba-
razzarsi della mediocrffà e del peccato che sempre tenta
di invadere la nostra vita. Infine è «comunione•. cioè
esperienza da fare insieme - rifiutando l'autosufficienza
- con l'apertura, l'interscambio, il mutuo aiuto fraterno.
Se sei sensibile a questi valori della tua vita cristiana (e
come concepire un Cooperatore che non lo sia?), allora
vorrai sfuggire alla terribile .. superficialità spirituale». e
chiedere (e dare) il tipico aiuto fraterno che si chiama di-
rezione spirituale.
3. Infine chi può fare da direttore spirituale? Qualun-
que fratello o sorella che abbia competenza e saggezza in
questo campo, sulle basi dell'esperienza di una vita sot-
tomessa a Dio, della riflessione e di un certo « dono di
consiglio». Il sacerdote (e per i Cooperatori specialmente
il Delegato) è la guida spirituale più normalmente indicata.
Ma questo ruolo non è per niente un suo monopolio!
Mamma Margherita e Luigi Como/lo sono stati autentiche
guide spirituali per il figlio e per l'amico Giovanni Bosco.
Un Cooperatore, una Cooperatrice ricolma di vera sag-
gezza cristiana e salesiana, a maggior ragione una Dele-
gata, può benissimo accompagnare un fratello, una sorel-
la sul suo cammino. Un fidanzato o una fidanzata, uno
sposo o una sposa che ha il senso delle cose spirituali
può guidare l'altro; i due possono, devono aiutarsi a cre-
scere spiritualmente. E i genitori, evidentemente, sono le
guide spirituali dei tigli...
Hai mai pensato a tutto questo? Cosa farai in questo
senso durante la quaresima? Pregherò lo Spirito Santo di
illuminarti.