Conosciamo i nostri santi
IL PRINCIPE AUGUSTO CZARTORYSKI
VENERABILE
C ento anni fa - 1'8 Aprile 1893
- moriva il Principe polacco Au-
gusto Czartoryski , salesiano. Lo
avrebbe dichiarato Venerabile -
nel Dicembre del 1978 - il Papa
polacco Giovanni Paolo Il , firman -
do il primo decreto del suo Ponti-
ficato .
Nel variegato panorama della
santità salesiana, la figura del
Czartoryski costituisce una testi-
monianza eroica del distacco dai
beni terreni . «Gran cosa davvero e
meravigliosa - è detto nel docu-
mento introduttivo della Causa -
che quest'uomo si sia mantenuto
illibato in mezzo alle lusinghe del
mondo e, ricchissimo com'era, ab-
bia abbracciato generosamente e
fedelmente la povertà salesiana ;
che potendo godere un mare di
delizie, vi abbia rinunciato per
amor di Dio, ed agli onori quasi
regali abbia preferito le umili ve-
stigia di Cristo , tanto da desidera-
re di essere aggregato alla Con-
gregazione Salesiana come laico
coadiutore ».
Augusto nacque il 2 Agosto 1858
a Parigi , nell 'Hotel Lambert, sede
della sua famiglia in esilio e cena-
colo di tutta l'attività diplomatica
degli esuli polacchi. Primogenito
del Principe Ladislao e della Prin-
cipessa Maria Amparo , figlia della
Regina di Spagna, egli fu visto
come il predestinato al trono di S.
Casimiro e quindi punto di riferi-
mento di tutti coloro che , dopo il
secondo smembramento della Po-
lon ia, ne sognavano la rinascita.
Ma i disegni di Dio erano altri .
A sei anni muore la mamma, am-
malata di tubercolosi : un'eredità
che trasmetterà al figl io. Quando il
male manifestò i suoi primi sintomi ,
cominciò per Augusto il lungo forza-
to pellegrinaggio in cerca della sa-
lute che non riacquisterà mai: Italia,
Svizzera, Egitto, Spagna furono le
principali stazioni del suo girova-
gare. Ma non era solo e soprattutto
la salute che egli perseguiva: coe-
sisteva nel suo animo giovanile
un 'altra ricerca ben più preziosa ,
quella della sua vocazione .
Egli non aveva tardato molto a
capire che non era fatto per la vita
di corte . A vent'anni , scrivendo al
padre, diceva tra l'altro, alludendo
alle feste mondane cui era costret-
to a partecipare: «Le confesso che
sono stanco di tutto ciò. Sono di-
vertimenti inutili che mi angustia-
no. Mi è molesto esser obbligato a
far conoscenze in tanti banchetti ».
Molto influsso sul giovane prin-
cipe fu esercitato dal suo Precetto-
re Giuseppe Kalinowski . Questi
aveva alle sue spalle dieci anni di
lavori forzati in Siberia; si farà poi
Carmelitano e sarà canonizzato
dall'attuale Pontefice. Fu Precetto-
re di Czartoryski solo tre anni ma
vi lasciò il segno . È lui a farci sa-
pere che ad orientare il Principe
verso la vita religiosa furono _in-
nanzitutto la figura di S. Stanislao
Kosta (era affascinato dal suo mot-
to: «Ad maiora natus sum ») e la fi-
gura di S. Luigi Conzaga: «La vita
di S. Luigi del p. Cepari mandata-
mi dall 'Italia - così afferma Kali-
nowski - ebbe efficacia risolutiva
sul progresso spirituale di Augusto
e gli aprì la via a più facile unione
con Dio». Ma l'evento decisivo fu
l' incontro con D. Bosco.
Aveva 25 anni quando lo conob-
be per la prima volta. Ciò avvenne
a Parigi , proprio nel palazzo Lam-
bert dove il Fondatore dei Salesia-
ni celebrò una S. Messa servita
proprio dal Principe Augusto.
Dopo quel primo incontro, D. Bo-
sco diventò punto obbligato di rife-
rimento per il discernimento voca-
zionale. Il Santo tuttavia avrà sem-
pre un atteggiamento di molta cau-
tela circa l'accettazione del Princi-
pe in Congregazione. Sarà invece
il Papa in persona a sciogliere
ogni dubbio: «Tornate a Torino ,
portate i miei saluti a D. Bosco e
ditegli che iÌ Papa desidera che vi
accetti ». Il Principe vola a Torino e
riferisce le parole del Papa. Siamo
nel Giugno del 1887. Gli occhi di D.
Bosco si riempirono di lagrime:
«Ebbene, mio caro , io l'accetto. Da
questo istante, ella fa parte della
nostra Società e desidero che vi
appartenga fino alla morte».
Quello stesso anno iniziò il No-
viziato sotto la guida del Maestro
D. Giulio Barberis. Deve capovol-
gere tante consuetudini: l'orario, il
vitto , la vita comune .. . Deve anche
lottare contro i tentativi della fami -
glia che non si rassegna a questa
scelta. Il padre va a visitarlo e ten-
ta di dissuaderlo. Ma Augusto non
si lascia vincere. Il 24 Novembre
1887 fa la vestizione nella Basilica
di Maria Ausiliatrice per le mani di
D. Bosco. «Coraggio , mio principe ,
- gli sussurra all 'orecchio -
Oggi abbiamo riportato una ma-
gnifica vittoria . Ma posso anche
dirle, con grande gioia, che verrà
un giorno in cui lei sarà sacerdote
e per volontà di Dio farà molto
bene alla sua patria». D. Bosco
muore dopo due mesi e sulla sua
tomba a Valsalice il Principe Czar-
toryski diventa salesiano emetten-
do i voti religiosi. La malattia fa sì
che egli venga inviato sulla costa
ligure. Qui affronta gli studi di teo-
logia e il 2 Aprile 1892 viene ordi-
nato sacerdote. Gli resterà un solo
anno di vita che egli trascorr~rà
ad Alassio in una camera che dà
sul cortile dei ragazzi. La sera
dell'8 Aprile 1893 seduto sul seg-
giolone già usato da D. Bosco egli
improvvisamente viene meno.
Aveva solo 35 anni di età e 5 di
vita salesiana. Aveva scritto sulla
sua immaginetta di Prima Messa:
«per me un giorno nei tuoi atrii è
più che mille altrove. Beato chi
abita la tua casa: sempre canta le
tue lodi » (Salmo 83) .
«Lei farà molto bene alla sua Pa-
tria» gli aveva detto D. Bosco. Ai
suoi funerali erano presenti già 120
giovani aspiranti salesiani!
D. Pasquale Liberatore
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