Bollettino_Salesiano_194406


Bollettino_Salesiano_194406



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I U G NO
1944·XXII
o lXVIII • Num 6
,bbl,c.azione mer1s1le
1edlz ,n obbonomento
istale - Gruppo 3•
0Uf!i:JWlO ollP d,spo$ •lon4
,JICH\\111 per lo Hm11c,i1one
~carro, l'ed1:ione 1tehona
1tu1sce le oltre ed1z1om
e1tere.
,DIZ ONt CUMUl,UIVA

1.2 Page 2

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Pl:.IUOOICO \\1E"II-
SJLll rHt I t"00-
1·1:R \\TOIU DELLE
ornu: r: :\\lbSIO'-il
(H s CIO. BOSCO
BOttE~r~rl~IO
Sf\\lESIANO
Anno LXVIII. n. 6
G I UGN O
I 944 XXJ I
/11 om·quio ollr dispo1i:io11i mi11isrtriali (>ar la limitu:iont dr/lo earla, /'~Ji:ir>11t italtantt 10,1it11••~t le altra e,lì::;o,,i nltrt.
SOMMARIO: Oon Bo,co t I~ dl~07lone :il Sacro Cuore di Gc,ù • So110 la cupola 1kll'Au~lllatrice • In raml1ll0 •
D111le, n0.>1re Missioni: Cln11 li Conle Doti. Eugenio Rteb1ludrn10 • Necrologio • Tesoro sp!rilu11le • Crociai:..
'Don Bosco e la divozione al Sacro Cuore di Gesù
Il trnmfok r 1111·,·a'i·frtboso sf.'iluppo della
dl'C'o:::fonr al Sacro Cuore di Gestì i: 11110 delle
prrn·e pi11 splendidt d1 quei lorre11l1 di doti, ina
l d1 flte/1), CO/I Clii 11rtla Cltiest1 drl s,:r:1mrt> ci
'i'eJ/ffOlln S'l.'elati se111pr1• più /11111ùwst1111r11te I di-
srg11i dl'lla Sapien::w Div:illo
i:: q1tNla la sole,111,- i11tomnicme delle ft•:::io11i
lit11rgid1e clte lu Chìt·.<a fu leggrrt· ai sarrrdtJti
J, luttu il mondo nello jfsta d;:/ Srlrrn Cuore.
li t•fJffJ espresso dall'immortale L1•u11e Xlii,
duè «che la di\\"ozionc al Sacro Cuore si pro-
paghi in lulfll la ferro 1► è hggi 1111 fatto compiuto.
Tufli i jl'ri:rnti uistim,i COIIOSCOl/fJ e prllti<tlllO
qul'Slll dit:o::lfme, perchè essa è l'rspressionc pili
gn111111c1 del/,1 dii ma sa11tit.à delln religionr di
GestÌ Cristo. r.;" dr,tto e piissimo Cardinale ha
potuto <~ffermare clw t il Cristia11e.{imo 1w11 si
potrebbe 111r_1;/io ide11tijicflr<' con 11esmn'altm di-
t·u:::w11c crmu· co11 quella del Cuore di Gesri ,, ( 1).
E la ragione è 111a11ifrsta.
lddir, t a111fJre ed il mo Cuore eti-r110 lw s1•111-
pre amato. Cercflrt• il percl,è d1 illllfl la surces-
sumc dei misteri r1"t•elati, 111 questo amore d, Dio,
costit11isce In Teologia d11I Sacro Cuore. Come
I" ptr.w11a di Geni t Peno110 Dit1i1w, il .mo
Cuore creato si11trlfo::a tulli gli amor, del Cuore
mrrrato di Dio r ne riasmme tutti le 111a11ifesta-
::io11i; esso è l'esprrssiu11e ,·n·u e palpitm1t,· di
tulfi 1 11dsteri calfulid ! (2).
Da queste paro/i- si rilN-'" che In divo:::1ò11e al
Sacro Cuore 11011 è ,iftro che la dii·or::io,ie alla
carit~ di\\'ina d, Ge,flÌ Cristo.
Come ne parlava S. Giovanni Bosco .
I-: propriamenlt questo il conatto ml q1wlt
Don Bosco i11sistt't·t1 stmpre, parla11tlo della Di-
'fJo:::ionl' t1l Sacro Cuo,·r. Ecco come egh si espri-
111n·a: ,, U oggetto della dii•o:::ione al Sac,-o Cuore
di Gesù ci t•ier1e espu,to du Grsu CriJ.tu mtdt-
s11110, ;/ quale facmdosi t:eda, più ml/e allt1
B1·ata .llarglterit,, . ll11rnq11e, ed ordù11mdul1· di
propngarr queslll d1rncio11t, le fece i11tl'11dl're dli'
rra suo d1•siderio clll' si onorasse la sua ardente
carità t'l'rso gli 110111Ì111, chr lo spinu a lutto pu-
lire, persino la mt,rff p1•r la /tJro S(llu:.:::a; c/11
,,:li s, offrisse il 11wi:,i:iur possibile risnrcime111CJ
per gli i111u1111errc-oli ùtsul// che ha riat:11to e
ric("f,•e; r si studwsS/'ro, imitassero e ~•r11erassero
tutte lr t 1irtù di cui lo sua anima è adorna» ()).
Queste parole, c/Je Don Bosco ri1•ulgl'v:a ai
fnlt·li in genere, rm111'11gono tutta La sosta11:::a
,lottrùwle della dit·o:::1m1e al SaCTo Cuore. ,Ua,
/'flrlo11d11 ,zi suoi girn·,mi, D011 Bosrt> spitgm.·a il
suo p1'11swro con sr111phcit1ì a,1d1e lllll.f!.f:iorr: r;
dirò che f esteggitire il Sacro Cuore 11011 è altr/J
che lllU))'llre con spPcit,le rimemhram::a, l'amore
che Cesi1 portò agli uomini. Oh, l'amt>rt! gro11-
diss11110 che Gesti ci portò nella su11 lllctm1acione
t ,wsriM, 11tlla sua nlt1 e predìca::ionr e parti-
colt1r111t'llte 11e/lo su,1 Pamone e .llorte.' (2). Ct
tomll parlico/armente mro accostare a queste
pt1role di Don Bosco quelle del Pt1pa di Don
Bouo, Pir, Xl di t·r11rrt1la memoria, il quale,
nella 1!11ciclica :\\Iiscn:ntissìmus Dcus, scrit:l'f:a:
t Fra tutti gli altn dr>rummti della i11fi11ita
bontù del nostro Redwtore, questo rirplt11dt spe-
cialmente che, raffreddandosi l'amore dei fedeli,
la stt'ssa 01\\"IXA C\\IUTÀ propose SF' !ITES~\\ ad
esser11 onorata co11 speciale culto e il preziosis-
simo tesoro della Chiesa f II aperto gcnerrJS{l/1/l'lllr
ro11 quella Jorma d, 1·mera:::iollc, con r11i 0110-
ru111111 11 Sacratissimn C11ore d1 Geni nel quale
sono nascosti tutti i tesori <ldla S,,picnza e
della Sdcnza. (Coloss., II, 3) •·
Do11 Busco ad1111que era pe11elmto pufet1.a-
111e11te nel pensitro e 11rlle iulell'::icmi di Gesù e
11) Card, P1 E, f ,tttrrn n/ 1110 rin-o.
C.:\\ lhu,~110, C11 11/,lr ti~ l'llgliu J~ Fra11,-~.
( t I Il rnllofico prot11.'t/11111, ~I(. a.µ-4~.
121 ,\\f,,r,ori~ billgr11firl,~, n,I Xl, 2-4•1

1.3 Page 3

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della Chiesa, fin dagli anni m cui la dei.•ozione
era meno e$teSa che ai nostri giomi, e per di più,
molto osteggiata anche dai cattoli.ci infetti di
Gicmse11is1110. Ed è cosa nouvole che il lù1guag-
gio adoperato da Don Bosco nei suoi seri/li ap-
parisca perfettammte identico a quanto scris-
sero i pir't insigni autori che tratttmo di tale de-
vozione, compresi quelli che vissero prima di
santa Nlargherita. Don Bosco infatti cita non
soltanto il padre La Colombièrc, Direttore spi-
rituale della Santa, ma anche il celebre padre
Eudes, d1e più tardi sarebbe stato elevato al-
l'onore degli alt(ll'i e proclamato apostolo e teo-
logo della divozione al Sacro Cuore. Ecco come
si esprimeva questo santo parecchi a1111i prima
de/lp apparizioni di Pnray: <, Il Cuore di Gesù
e la sorgente della sua 111camazionr, della sua
Nati~•ità.,, di tutti i mistin-i e stati della sua vita,
di tutto ciò clze ha fatto e sojferto in terra per
la nostra salute. Poid1è è proprio il suo Cuore,
acceso d'amore per lioi, che lo itulusse a fare
tutto questo per noi ~ ( 1).
Non si. potrebbe pe-11..fare ad u11t1 più perfetta
identità di pensiero tra i due grandi Santi. Tutti
f' due ripo11gono l'essenza della grn11de devozione
nella infinita carità divina.
La singolare eccelsa prerogativa della dn:o-
zione al Sacro Cuore è propriamente questa.
« Fra tutte fp divo:::io11i approvate dalla Chiesa,
come osserva 1111 insigne teologo, 11esm11a onora
direttamente ed esplicitnmente l'amore di Gesù
io se stesso. Ciascuna ha per oggetlo 1111 mistero
d'amore, mentre il solo culto del Sacro Cuore
tende a celebrare direttamente e per se stesso il
mistero del s1w amore* (2).
Si comprende così come tale divozio11c, la più
eccelle11te fra tutte, nella /unna presente non sia
stata proposta od escogitala da qualche Santo;
sia invece venula direttamente dal Cielo.
Lo ha proclamato Sua Stmlità Pio Xli, nel
mo primo a11110 di Po11tificato, il giorno 14 giu-
gno 1939, i11 una solemu: udienza: «La divo-
zione al Sacratissimo Cuore di Gesù, che ili que-
sti tempi si è cosi mirabil111e11te diffusa in tutta
la Chiesa nelle sue pir'l alte e svariate 11umifesla-
e :::im1i, stata stabilita dal medesimo Salvatore
Divillo •·
Don Bosco e la divozione nella forma
recente.
Ci affrettiamo però a dire che se Don Bosco
;-:poneva tutta l'eccellenza della divozùme del
S. Cuore 11ell'origine divitza e nella nobiltà dello
scopo, conosceva pure pienamente e perfetta-
mente la divo:::ione anche nella f onna rivelata
t , l Coni, ad1!lirable, i• medit
- - (2) TERRIHN, La d,'()ot~on a11 Socr., Corur da Je,w.
a santa Margherita. Nellti istruzione che ab-
biamo citata, dopo d'aver detto che la divozùme
al S.. Cuore sostanzialmente è antica rnme il
Cristianesimo, egli ne determina chiaramente la
natura, 1U! fissa l'oggetto materiale, l'oggetto for-
male, ne mette in bLCc l'eccellenza, i vantaggi e
propo11e il 111od1J migliore per la pratica, vale a
dire l'amore all'Eucaristia, soprattutto alla santa
Conumione, secondo i voleri di Gesù mede-
simo, ed i11fi11c l'imitaziune delle 't1irtt't proprie
del S. Cuore.
DonLemoyne, il biografo di Don Bosco, scri'l!<'
che fin dai primi tempi dell'Opera Salesiana
«11ell'a11i1110 di Don Bosco ardt'va La divozio11e
al Sacro Ct1ore di Gesù~. che egli la propagatm
non solo tra i giovani ma anche tra i suoi m11iri
e be,1efattori. Nel 1860 una nobile signora rin-
gr'1zùmdo Don Bosco déll'interesse che a't'(!'/)0
dimostrato per la sua conversione dallo srisma,
fra le alt,·e cose scrivevJa: « Confido assai nella
misericordia e 11ell'amore del Cuore di Gesu, mia
prediletta dh•ozio11e, i,spiratami da Lei, anche
prima che fossi cattolica ~ ( 1).
Un'altra signora, la Contessa Cambray Di-
gny, mo,:lie del 1lfinistro delle Finanze, scrivei•a
allo stesso Don Busco: t, La ringmzio de/l'i,str11-
:::io11e sugli Abissi del Sacro Cuore di Gesù, che
Ella si compiacque di i11viar111i e che io prow-
rerò di considerare giomalmentl'... •> (2).
Dal che appare che della grande divozione Don
Bosco conosceva, diremmo, anche le sfumature
e le pratiche specialissime proprie dei più ferven1i.
Qua11do poi dal Sommo Pontefice Leone XJII
gli venne affulata l'erezione della chiesa del Sa-
cro Cuore in Roma, egli, al dire di Don Rina/di
« divenne l'apostolo ù1faticato del Sacro Cuore,
dif/011dendo11e la di'l•ozio11e nelle sue Case e fuori;
facendo scrivere articoli popolari sul Bollettino
Salesiano dagli i11dime11ticabili Don Bonetti e
Don Cerruti..., rendendo familiari tra i suoi gio-
vani le pratiche dei Nm.•e Uffici e della Guardia
d'Onore» (3).
E poù:hè ci accade di nominare Do11 Giovanni
Bo,u:tli diremo che egli fu uno di quei molti figli
di Don Bosco che da lui attinsero 1111'ardente,
soda divozione al Sacro Cuore. Era un sacerdote
di eminenti virtt't, di profo1Lda pietà, di JZOn co-
mune cultura filosofica e letterwia; scri,sse, Ira
gli altri, quel gioiello di libro che ha per titolo,
11 Giardino degli eletti, operetta clze da persone
competenti fu giudicata uno dei migliori libri in-
tomo alla divozio11e al Sacro Cuore (4).
(Continuo).
(1) Memorie biogrofid,e, VI, 104-6
(2) Memorie biografùlze, Vllf, 99S
(3) Memorie biografi&he, vul 111. 243.
(4) IJ'operettn vide In luce nel 1875 in occasione del
Centenario delle appari1,;ioni del S. Cuore.

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SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
La Pasqua, colla celebrazione <lcll.l risurre-
zione del Signore, ci ha portato un po' di con-
forto spirilualc fra tante angoscie morali e
tante sofferenze materiali. Ci siamo preparati
colle commoventi funzioni della Hettimana
Santa, cdcbratc dal Rettor !\\laggiorc. Nella
meditazione dei misteri della Passione ùel Si-
gnore abbiamo trovato la forza di soffrire an-
che noi le tragiche ore della nostra pas~ionc,
colla certezza ddla nostra risurrezione. Il mar-
tedi santo, abbiamo accolto con venerazione
gli Ecc.mi Arcivcscm"Ì e \\'escovi del Piemonte
che, souo la pn:sidcnza ddl'Em.mo Card.
Arcivescovo di Torino, tennero la confcren1.a
episcopale all'ombra di :O.,faria SS. Ausìlrntnce,
essendo tutta sinistrata la sede abituale nel
Convitto dell;i Consolata. Abbiamo letto loro
negli ucchi le ansie, le preoccupazioni e lo
strazio per le sofferenze delle loro diocesi fu-
nestatt: dai bombardamenti e dai fratricidi, ed
abbiamo pregato perchè le cure del loro mini-
stero pastorale pos..c;ano asciugare tante lagrime,
lenire tante pene, impedire tanto spargimento
di ~anguc innocente.
~el giorno di Pasqua e nei seguenti :1bbiamo
,;-:to nffiuire tante anime alla Basilica di l\\fo-
ria Ausiliatrice per compiere il precetto pa-
squale: studenti delle pubhliche scuole, ope-
rai di varie industrie, parrocchiani. e fedeli an-
che di fuori Torino. E questo ritorno alla gra-
zia di Dio ci ha dato maggior fiducia nella
misericordia della sua prm.,,·idenza.
~umerosi nostri sacerdoti si portarono an-
che nelle fabbriche della città a predicare cd
a confessare. Altri si sparsero per I'Archidio-
cesi cd in Diocesi vicine a prestar l'opero loro
a favore dei lavoratori. E fu uno spettacolo
commovente il veder tante officine Lrasfor-
ma~i per qualche ora in chiese, e Gesù discen-
dere fra operai e maestranze • sotto I veli dei
Pani mutati - Ostia viva di pace e di amor~
(l\\IA~ZONt). Lo stesso Em.mo Cardinale Ar-
civescovo di Torino, S. E. Mons. Coppo cd
altri , cscovi si recarono in vari reparti per la
S. :\\lessa e la distribuzione della S. Comuniom.:.
11 nostro Rettor Maggiore diede purc:--1a Pa-
squa ad imponenti masse operaie dall'altare th
1\\laria ,\\usiliatrice, rivolgendo a tutti la sua
paterna parola. I nostri alunni vennero prepa-
rati da appositi corsi ùi Esercizi, ridotti alle
esigenze dell'orario di sfollamento. L'Oratorio
frsrivo celebrò la sua Pasqua con grande
concorso di giovani e padri di famiglia. Gli
ex allievi convennero in numero di cii·ca due-
cento, fa domenica 16 aprile.
La morte del Conte Rebaudengo.
La sera del q. aprile, il sig. Don Ricaldone
ci diede la doloros:t notizia della morte del-
l'insigne nostro benefattore, Conte l)ott. Eu-
gcmo Rcbaudengo, Presidente Gcnemle della
Pia Unione dei Cooperatori e delle Coopera-
trici Salesiane, spirato serenamente nella sua
villa d1 Guarene (Cunt..'<>). Per quanto prepa-
rati dalle alternative della malaLtia che l'ave-
va sorpreso nel corso dell'inverno, ne pro-
vammo vivissimo cordoglio pcrche egli era
orm:ti di famiglia, non solo per la carica che
copriva e pcl bene che ci faceva, ma pu l'af-
fetto con cui condivideva la nostra vita, edi-
ficandoci coll'esempio della sua fede, della sua.
rettitudine di spirito, della saa austcrit11 frnn-
cese,11\\,, della sua nobiltÌI e generosità di cuore.
Il Rettor Maggiore mise in evidenza i sncrifizi
che egh si imponeva nel lavoro e nell'econc>-
rnia per risparmiare a ,·antaggio dei poveri e
degli umih, e procurarsi la gioia di far del
bene, con una modestia schiva d1 ringrazia-
menti, geloso che la mano sinistra non sapesse
quanto donava la destra, come vuole il Van-
gelo. L'indomani si cantò subito la l\\Tcss:i so-
lenne ùi suffragio. Poi i Superiori partiroM
tutti per Guarene per partecipare ai funcr,tli.
Il giorno 20, per iniziativa della Società di
Acque Potabili, convennero in Basilica le rap-
presentanze delle socict.à industriali e bancarie:
di cui il Conte era attivissimo prc\\'idcntc o
collaboratore ed assistettero alla l\\Jes..<.;.'l fune-
bre celchrata dall'Ecnnomo Generale Onn Gi-
raudi. Poi ascoltarono le parole del Reuor :Vlag-
giorc che rievocò l'c.:scmpio della sua vita sin-
ceramente e profondnmt·ntc cristiana.
Di questo insigne Benefattore dell'Opera
Salesiana diciamo più ampiamente nelle pa-
gine seguenti.
Il mese dell'Ausiliatrice.
Lo stesso giorno i nostri studenti profu~hi
dalla Casa di Cumiana che continuano a fre-
quentare le scuole di Valsalice, iniziarono i
loro Esercizi Spirituali che conchiuscro con
una fervorosa Comunioni!.
Il 22 a sera, vi~ilia dell'inizio del ~lese di
~!aria ,\\usiliatrice, il Rcttor :'-,laggiore, seguen-
do l'esempio di Don Roseo e dei suoi suc-
cessori, ci diede la 1• Buona notte• incil:indoci
a celebrare con la massima devozione il mese
della :\\Jadonna ed invi1.and-,ci con purcu..a di
- vita e con fervore di pietà a pregare per il

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ritorni) a Dio delle anime, specialmente degli
operai e dirigenti. Il mese cominciò regolar-
mente con la triplice tradizionale predicazionl'.
.'.\\Iolta folla specialmente ~Ila funzione serale:
tutta gente costretta a rimanere in citt?t, con -
fìdmùo nella protezione del Signore e nella
materna assistenza di i\\laria Ausiliatrice. Una
prova della misericordia divina ci ,·enne ~u-
bito, il 25, quando, poco dopo mezzogiorno,
si scatenò proprio presso la nm;tra zona un
nuovo violentissimo bombardamento. Fu gra-
zia <li Dio se, fra tante roYinc e tanti lutti, noi
siamo stati risparmiaci.
Speciali funzioni si svolsero in parrocchia
per la Prima Comunione e per la S. Cresima
impartita dall'Em.mo Cardinale Arcivescovo.
IN FliMIGLJJJ.
P a v i a - Giornata memoranda.
U 16 aprile u. s. il bel santuario della :\\fa-
donna delle Grazie, a noi a ffid1to d 1 quasi
mezzo secolo e recentemente cretto in parroc-
chia, ha vissuto una giornata d'intensa fede
attorno alla taumaturga imagine della l3eata
\\'ergine che con un cumulo di prodigi ha su-
scitato tanta divozione in tutta 10 città. Pre-
parata da un apposito triduo di predicazione,
la popolazione accorse i11 massa alle sacre fun -
zioni, dl"Corate <la scelta musica ddla corale
pa1Tocchiale. Lo stesso Ecc.mo Yescovo l\\lon-
signor Carlo Allorio celebrò la :\\fossa pei gio-
vani, distribuendo la prima Comunione atl un
bel numero di bambini che infervorò al grande
atto con una paterna allocuzione. E. nel po-
meriggm, nlla presen7A'l di una folla accorsa
anche dalla città, con tutta la solennità del sa-
cro riw, impose sulla fronte dd Divino Infante
e su quc.:lla della :\\ladre Divina le preziose
corone composte dalla pietà e dalla gratitudine
dt!i fedeli. Prese quindi In parola per illustrare
al popolo il significtto della cerimonia e per
spronare Lutti a riporre ancora una volta la
loro fiducia nella materna intercessione della
\\ 'ergine Santa per la liberazione da tante an-
gustie e calamità, per la protcrione della città,
della diocesi e della Patria. Impartita infine
pontificalmente l'Eucaristica benedizione, rag-
giunse l'aula magna dell'Istituto i\\lagistralc
i, Maddalena ùa Canossa ►►, gentilmente con•
cesso Jalle ottime Suore ("anossianc, per assi-
stere alla conferenza salesiana, che chiuse con
nffettuose parole di augurio e <li benedizione.
A sera, la filotlrammatica ùdl'Oratorio attiri>
nncora una folla di gente con la rappresenta-
zione <li una geniale operetta che coroni'> cli
s,1na allegria la mcmoranùa giornata.
66
'DALLE NOSTRE MISSIONJ
CINA
Amatissimo PadrP,
dopo l'ultima sua lettera dd 22 no,·e11-1hre
1939 non ebbi più notizie d1 Torino. Le
comunicazioni furono talmente bloccate che
i: quasi impossibile la corrispondcnz:1. Durank
questi quattro anni ho continuato il mio mi-
nistero come Orclinario in questa Prefettura
Apostolic,1 confid,tndo nella protezioni! di
:\\ faria Ausiliatrice e del nostro caro Padre
S. Giovanni Roseo. Il 28 ott<Jhrc pros:;imo si
compiranno cinque anni dalla mia partenza
dal nostro Collegio di Kunming (Yunnanfu).
Il mio lavoro i! stato di,·iso fra il clero indi-
geno qui e là. Devo rendere speciali grazie a
Dio che mi ha protetto in tutte le difficoltà
c<l aiutato a portare questa Prefettura ad un
buon grado Ji prosperità soprattutto nelle
opere di bendìcenza e per le vocazioni eccle-
siastiche. :\\'cl 19+1 si è potutn completare il
Seminario per le vocazioni indi~ene ed è pieno
di giovani di buona volon,à, desiderosi di di-
venire sacerdoti in questa diocesi. Xel 194-2
ho poti1w condurre a termine la costruzione di
1111 ampio Ospedale cattolic·o. L'ho inaugurato
e il t gennaio 19,B. L'Ospedale molto ben
accudito da Suore specializzate venute dalla
Jugoslavia cd chbe g1andi aiuti dalle Autorità.
ln umi i cinque anni tràscorsi ho potuto vi-
sitare annualmente il nostro collegio di Kun-
ming, predicandovi gli Esercizi Spirituali ai
Confratelli e supplcndo l'lspettorc Don Braga
per la visit:i canonica. Il collegio è diretto dal
nostro Don :\\1ajcen, al quale potei dare an-
che qualche indispcn~abilc aiut<> materiale.
È ben organizzaro e promette un grande apo-
stolato. La costruzione è stata ampliata. Dnn
?\\Ia,iccn è solo a ponarn il peso dd lavoro
pcrchè Don Smg fu vittima di un incidente
che gli ha rotto le gambe ed è tuttora rico,•c-
rato all'Ospedale, premurosamente e gratui-
tamente curaro da bravi dottori, Ci vorrebbero
almeno altri due sacerdoti.
Queste sono le notizie principali, che spero
porteranno un po' d.i confo.-co al suo cuore
paterno.
Tanti ossequi a lei cd a Lutti i Superiori.
Preghi pcl suo
Clwot1111.t: (Ywman), q-\\·111-19+_,
umil.mo ed aff.rno in G. C.:.
:\\lons. G ll.'SEPPE KotEC',
.ln1111i11istratou A posto/1,·o

1.6 Page 6

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IL CONTE DOTT. EUGENIO REBAUDENGO
Ca\\'. di Gran Croce dell'Ordine Piano
P residenfe Generale della P ia Unione de i Cooperatori Salesiani.
Il '+ (lpril11 11. s. il
S~(f11ore clii<mW'i.'O al
Cielo l'anima elt•tt,1
del Presidente Gene-
rale della Pia C:11iune
dei nostri Cooperato-
ri, Co111e Dott. Eu-
genio Rebaudengu,
spirato fra le braccia
del sig. Don Fed1de
Giraudi col co11forto
di tutti i carismi
di 11oslra santa reli-
gione, di 111w spe-
ci"le be11edi:io11e dr!
Santo Padre e del-
!'a.ffeltuosa assùte11zo
dei rnoi cari.
At•l!'Và superato nel
corso dell'im1e1110 ri-
petuti attacchi di
bro11co-polmo11ite, ri-
pre11de11dn ogni ,,.:olla
prn11ta111e11te la s1111
abituale 11tti1:ittì. J11,1
la robusta.fibra, stra-
pazzata i11 questi ul-
timi tnnpi dai disagi
ricl1ìesti dal cumulo
dei suoi impeg11i e dal
suo t-it-o senso di re-
sprmsabilitiJ, 11i tt'L't1:a
esaurito le sue risor-
se. Il Rettor .,laggiore l'm'N.'(I 1'isil"to II più
riprese 1udla sua -;,1i/la di Guarene d'Alba, se-
gue,uio giorno per giomo le nlteme 1.'ict'ltde del
male ed indicmdo preghiere nelle nostre Cast: ed
in quelle dell'Istituto delle Figlie di ,1/riria. /11-
siliatrice. E da ogni i·isita ai•e1,•a ripm·tato im-
pressio11i di vm1de ed,jicazùme per la cristiana
ron.furmità del suo spirito alla -.•ofontà cii Dio.
li compia11lo Conte ai·n·a i11f(ltti do/la morte
fin concelfo e111i11e11fe111e11te ev,angelico: del pas-
sagJ?io alla piene:;::;a de!l,1 'l.>ita nella beatitudine
rtrma dell'1111ione con Dio. Ricordiamo ancora
un,1 su.a spo11tm1ea protesta alle noz:::e dt:l Duca
d, G't!llO'l'(I, Il CM-
di11all' rl.rch·escrn•o
Tnri111, aveni con-
chiuso il sacro rit1J
rnll'uugurio eh<' tutti
i presenti potessero
ritnn:arsi riu11iti 1m
giorlll) in Pttradiso.
Ed 1111 signore, co111-
111e11ta11do1 all'uscita,
le parole del Cardi-
110/e, m;ei•o soggiun-
to: ,, li più tardi pos-
sibih•! >). il Conte 11011
pote celare fa sua
sorprna: ~.Ha come?
- di.lse - Se siamo
t:rìstiaui, dobbim110
desiderare di andart•
qua11to prima i11 Cie-
/u_l ,,. Ben lungi quin-
di dal sentire terrore
defla morte, 1·i si
era andato di~ponen-
du co11 quella serena
fr,rte:::za rristùma che
lo avet·a sm·tem1to i11
tutte le prtn·e dcllu
t·itt, e sopraf/11Ho nel-
la doloms" separa-
zirme dalftJ sua difet-
ta col/Sorte, Ili Con-
11.'SSll Teresa Crria11a
Jlay11eri, che l'ai·e'1H1 prrc,,duto 11el/a Patria
celeste il 12 luglio I 919.
Conserv.•è, la sua lucidità di mente fino al/'11/-
limo e rùpose alla rhiamala del Sig1tore con
s1•11si di i·i-f.,a fede e di .ferm(I speranza, 01'1.'0lo-
rata d,dla coscimzu di u11a •,;ita 11obilme11te spem
a gloria di Dio, a sert•i,;;io defla Pt1triu ed" i ·011-
laggio dellll sociel<ì. Stm:a p1•r toccare gli 82
t11111i, rssendo 11010 i11 Tori110, il 29 giugno del
1862. Serbm.•a particolare gratit11di11e ai suoi
genitori, if Conte Giot•wmi Cesare, .Hi11istro
onorario di Casa Reak ai tempi di f'ittorfo
- - Emanuele Il, e la Contessa Cristim1 Sis111011da,

1.7 Page 7

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per averlo educato fin da piccolo ad tm trnor di
·l'ila quasi spartana, all'eco,wmio ed al rispar-
mio. Trascmse la sua fonciulle:::za, porte a To-
rino, pmte u Guarene d'Alba.
E compì i moi studi all'Ate11eo torinese, coro-
nor,doli co11 fu laureo ir1 Giurisprudenza a pit-11i
v:oti assoluti, 11tl 1883.
Dotato di ,çpiccato swso pratico, di rellitudi11e
di spinto I' di d1ìaro coscienza della respo11sa-
bi/ità, preful il campo amministrativo, (J'Ut! si
acquistò tal credito, che ben presto il mo nome,
e, più ancora, la sua co111pete11::a dinrme ricer-
catissima da società bancarie ed industriuli cui
da-.a il più ,11/o C1.ffidomenlo ro11 la fama della
sua perizia e dtlla ma sagacia. i-Yel 189+ sposò la
Contessina Tm·sa Ceriana JHaynui, che fu il
i·ero a11gclo dr/Ili sufi t·ita per le mb/imi t•irtù
che L'omava110 e pel purissimo affetto chi' " lui
porta'IJa. 1l risorgimento della Patria attrasse
bm presto la sua attività anche nel campo poli-
tico. Fece partr dt>ll'a1111ninislra::io11e pr<J'lJinciale
di Cuneo plr molti ll11111; pt>r 16 mmi flppartemie
pure alla Commi.mo11r comunale delle imposte
in Torino, di cw fu pru- Presidente. Eletto
deputato dal Collegio di Bra 1'8 mar:::o 1903,
fu nel Pllrlamrnto per tre Legislature. Nel fll-
glio t913 gli fu ronft>rito il Laticlavio; e co,rre
Se,,ntore p11rt1•ripò anche piti direttamente alla
tutela degli i11teressi della Patria. CaraUere P<>-
siti'l•o, swtii·a tutto il dooere della sua carica e
si sobbarcm.·a m,d,e a grm.•i sacrifici per com-
pierlo fedelmente. \\011 possi11mo i11d11giorci ad
i//11strart le s11e beuemeren::e; ma ltl storia gli
farà la giusta parte.
J\\'oi lo sentiamo soprallullo come Cooperatore,
anzi come Presidente modello dei Cooperatori
Salesirmi. Ed è i,, quPSta luce chi' desideriamo
riewcamr la 11obile figura ai 11ostri Cooperatori
cd alle 11ostre Cooperatrici.
Fu la s11a Signora ad interessarlo delle Opere
di Do11 B~co. La pio Co11/essa, a11ima sr11sibi-
lissi111a o tutte le f.'oci thll'ù1digm::a e dello so{-
!eren:::a, mClltc aperta ai più ossilla11ti problemi
della t:ita sociale, Cliore fatto per gli umili, pei
poveri, offe::iio11atisri1110 olla classe operaia, aveva
appreso i11 f am~glia la droozùme a Do11 Bosco e
l'a111mira:1io11e per le sue istituzioni. Puic/zè il
Santo m·e,:a trO'l!ato in casa Crriana pronta
comprensione e larga benefice11::a; si era quit1di
legalo ai suoi gtnitori e parmli di tanta graliJn-
dine da rrrare stretti vincoli anche pei suoi sur-
ussori. Presidmte del Comitato Torir1ese del-
!'(.·11ionr Do11r1e Cattoliche, avet!a pure accet-
- - tato dal ro111pia11to Don Rinaldi, ,1llora Prefetto
68
Generali' della Società Stdesi01w, la tlire::;ioue
del , Comitato per le Amiche delle L,woralrici ~
presso l'Oratorio femmu1ile «Jlaria Ausilia-
trice• e vi m:t•l'Q prodigato tanto dr/ suo :;elo.
Angustiato poi dal/'ahba11do110 della gio,:e11/Ìl
cittadina nelle :.::one della pt>riferia, m:n:a sol/r-
cita/o l'apertura de/l'Oratorio di Borgo S. Paolo,
effre111/o dia stessa la prima so11111u1 per l'acqui-
sto dtd lrrrr110. Jfd, llppena inauguralo, si era
pPrfi110 impcg11afC1 con altre il/11stri dame dtl-
l'aristoerazia torinese a fare i Catechismi ai
figli del popolo di q1ul remoto none per la pre-
para::io11e dei piccoli alla prima ('om1111io11e.
lifl rrn,1° della sua carità t dr/ suo apostolaJo
11011 potM.•a lasciare iudijferentl' l'animo del di-
letto Consorte che, pur esseudo tanto preso dagli
oneri a111mi11islralivi e da/1'11ttività par/ameu-
tart', si srnt] poln1temt11te attruffo verso la Fa-
miglia Salesill11a. Uomo rapace di •11<1/11tare le
pubbfirlte istit11:;;io11i, 11011 tardò a passare dalla
simpatia per ltt genialità delle Opere di Don
Bosco, alla fattiva cooperazio11e. 1 giorno co11
le csprrirn:::e e con le esigm::e della t•ita sociale,
senil sopraliutlo la pr<rrJt·idmza ,/1 Il'oprra degli
Oratori e delle Sellale P.rofnsionali ptr l'cduca-
::inne e l'elet:a::ione dei figli tkl popolo e della
classe opt•mia. No11 pago quindi di favorire le
bmefidte i11i::riative della mfl pic1 Signora, prese
ben tosto a prestare il suo appoggio diretto, '11
sua personale injluen::a ,·ti il suo muto alle nostre
istitu::ioni. Ed i rapporti coi suuessori di Do11
Bosco si strimcro tomo, da cm,smtire 11t>l 1919
a Don Albera di offrire al Co11le la I'rwdm:;a
della Pia lù1io11e dei Coopuotori e delle Coope-
ratrici SC1lesia11e, affida11dogli in pari tempo la
Presidewza del Comitato Esecutfro per l'ere:::ùme
del 1110,1111nento a Don Bosco sulla pim:::::a. Mari"
Ausiliatrice. Con quale proposito il Conte abbia
assunto l'ufficw stanno d11q1u- lustri di coopera-
::ioue salf'simui a dOC1Jmc11tt1rlo. E quale coope-
ra::ione! Cooprrm:io11e di l'stmpio, di parola, di
a/li-,:it,ì, di bmefice,1za. La Dit>ma Pr<nJt•idem:a,
dte glt avn•a concesso cinque lustri d, gioie dtJ-
mesticlie a jimtco della sua incomptirabile C011-
sortl' co11di1•idend<111e lo zelo nel/i' opere di carità,
lo lrgò prr altri vt111ticir1911P a1111i alla nostra Fa-
miglia a c<J11lùutare l'C1ltissi111a missione. E fu
tuffo della nostra Famiglia e per la nostra Fa-
miglia! li mo giubileo d'argrnto come Pruidente
dei Coop,rat<1ri Salesiani coi11tise col giubileo
d'oro uutrdntale del 1wstro venerato Rcttor Jlag-
giore. E 1ioi l'atJrt1111110 ulebrato co,i qualche
dimoslra:sio11c particola.re se la s11u modestia 11011
se lii' f usse schermita e rinrnbo della guerra no11

1.8 Page 8

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ci <n·esse trm:fJlto in tanlf' preormpazio11i..\\la gli l'istituto Professionale /l1is.1irmm-io. mm ci fu
A1111ali della Socfrtà Salesiana segneranno n ca- •;:erso di indurlo <1 prt>sfl11:;;iare la sofe1111e uri11:fJ-
ratteri indelebili la sua coopera-:::ionc. Coopero- 111a, che volf!'l•a essere 1111 pubblico tributo di grn-
::io11e, a11::it11t10, di eumpio. Poichè il Conte til11di11e di autorità e be11efirnt1 alla st1n m1111i-
prese alla le/tera il Regola111e11ro dato da Orm ficem::a. Fila l'Istituto co11ti1111rrà n proclamare
Bosco ai soci della Pia l:11io11e. Ed i11Jor111ò tullfl attra:oerso i secoli la s11a fed,, e In .ma caril,i
la sua -uita pri"<'ala e pubblica ali'ideale cristiano con l'offrire educazione e lm•oro a mfeJiaia di
che il Santo 0'l't-i•a t•aglwggìato nel fondarla. giovinetti e col lanciare a11111ta!111e11te sd1i(l'e di
Noi fummo testimoni della sua fede, della sua t1postoli e di evangeli::::::atori nelfr lo11ta11e te1Te
pittà, della sua rettit11di11e, del suo distacco dai di missione, portando nel nome di Du11 Buuo la
beni della terra, del mo spirito C"1.'Ul1geliro 11el- cidlta cri.ltia11n (11 popoli seh.'flggi. Ed i11m1111t>-
/'eserci;:;io dt•fla cariltÌ, del mo :::e/o per la gloria r(!'1._·ofi nitre anime serberanno 11el ruorc il ricordo
di Dio e la sn/i•e::::::a delle anime. Educato al della sua bontà: umili fm:oratori deflt1 tffrn,
senso più alto del drn,·ere, purtm:a 111•/lu praticn optrai di /ante industrie, p01:eri 1• bùo,e,11usi, so-
della religione 1111 criterio di coe1·e11-:::a e di mlrtm- p r ,11tutto gicn:a11i orfani od abba11do11ati, clii'
sigem:::a che uniformm.,a tutta la sua condotta t•hhero da lui pone e lavoro, /'muto neces-
alla fexge del ra11gelo.•+1._•idissi1110 defht parola .rnrio a formarsi una posfaùmc sociale, con-
di Dio, non perde-i.•a sillaba delle predicazioni forto e soccorso nelle augustie e nelle s.,·e11t11re
durante le sacre /1111.zioni. Edijìcantissimn il s11fJ della vita.
1 accoglimento IJ(:ll'assistew:;a ulla santa ,1/rssa e L'apostolato della cm·ità d1'l'e1111e injlllfÌ /11
nell'llccosttwsi ai santi Sacramenti.
sua missione specifa·a in questi ultimi a,1111. li
De/1<1 st1<1 dif:ozionè olla 1\\ilado111w ricordiamo per compierlo in più larga misurn, v:olle vi'l:err
l'ammira:::ione di 1111 alto personaggio, il qunle, po·vero jN1 le ricche-::-::e, ptrc·ero di 111w povertà
doggio11do nello stesso scomparti111e11to, ,;:ide il f r1111cesca11a, il'lwcemente frde!e alla più nustem
Conte recitare parecchi Rosari Ira Torino e sobrietà, alla pm rigida economia, risparmiando
Roma. La giaculatoria che gli er(I più cara perfino il centesimo per prodigar tutto in beJit·
e che ripete'l.•a più fi-eque11teme11te sul letto di firem::a. Lll sua memoria vn:ri1 pertanto in bn1e-
morte era: (< Cara P.ladre Vergine Jlari11, fate dizio11e. E le opere ch'egli fascia, i,1 pote11:::a di
che io sah•i l'a11imC1 mia.1 ».
ulleriore definitivo sviluppo, ricorderanno ai po-
I a perf,1ta coere11:::a allo spirito di fede tra- steri 11011 solo la gra11de generosll<Ì del mo rnore
!pari..·a da tuf/e le sue parole, che gli uscii•a110 magnanimo, ma sQprnttuito /a crisfi(l!l(I rn11ce-
dal fabbro, aff<1bili sempre, ma calibrntc, quasi :::io11e ch'egli ebbe dei doni di Dio, dello vita e
ne dot·esse render conto immediatamente <1 Dio. dei beni della terra: di 1111 cnpitalr, cioè, di rui
Si a11imat•a110 poi di un calore di sincero fervore Dio è padrone, e gli 110111i11i semplici usufruttuari,
quando pubblica11u•11te si lt"l:ai·n ti rappresentare impegnati n rmder co11/o al Signore della loro
la Pia Unione di cui era Presidente, sia 11elle a1111ni1Jistrnzio11e e def/u loro obbedienza alla
familiari dimostrazioni di affetluosa solidarieta legge della carità che impone di dare il superfluo
che gli offri<t·o110 i nostri con<eegni, s,a quando ai poveri: Quod supcrcst date elecmosynam.
ro·gin,•a omaggio ai successori di Dou Bosco, sù1 (Lt:c., XI, 4-1 /.
ancor più q11a11do perow1:n q11nfd1e nostra i11i-
li b1101J Conte 11011 dit•de soltanto il s11pe1:fl110.
ziati1:a od esaltava qualche bene111ere11::a dtd- Diede tutto quanto ll'i.'l"iJO. Or, se Do11 Bosco ha
l'Opern salesiana.
detto che (< fil fin d, •1.:ilt1 si r<1ccogfie il frutto
Fu indubbiamente il 11oslro più grande be11e- dl'f/e opere lma11e ,>, 11oi, str11111e11t1 della sua be-
f(.lllore e cooperatore. 1ìlo111u11e11to della sua 11111- 11ejicem:a, pe11sin1110 al premio che il Sig11ore gli
11ijìce11:::a resta l'istituto ch'egli lasciò dedicare m:·rà prtparatu i11 Pc1radiso. E, mentre co11ti-
nl 11ome dei « Conti Rebaudengo •> per ricordare 1111it11110 a pregnre e ad im__·ocm· suffragi per l'a-
con la s11a degnissima Consorte· anche i suoi Geni- 11ima sua, ne serbiamo perenne la memoria con
tori. .71/u Dio solo , 11ò misurare il bene ch'egli gratitudine i11fi11itn e la tramandiamo ai posteri,
ha compiuto. Perchè la sua mode,ttia 11011 i·oln:n fulgido esempio di 1·irtù rdi1,iose, cn:ili e sociali,
che neppure fa mano si11ish'a sapesse q1tello che modellr, a-i Cooperatori ed nf/e Cooperatrici Sa-
donav;a fa destra. Come insegna il Vangelo. lesiane l'CC011do lo spiri/o del Santo fondatore.
Alieno da q11alsiasi pubblicità, egli si schermi1•a La sua .mima riposa per ora nella tomba
abilmente n11che dalle doverose attestazioni di di famiglia i11 Guarene d'A/1111 presso quella
riconoscen-::a. Il giomo dell'ùraug11ra-:::1one del- def/(1 sua degniisima Consorte.
- 69 -

1.9 Page 9

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
Sac. SEAIPLTCT ANGELO, da Bubbiano (Mi-
l:eno), t a Lisbona il 25-1u u. s. a 65 anni.
Passò quasi tutta la sua , ita salesiano nel Porto-
gallo ove tenne per 4 anni anche la clirezionc del
nostro I stituto di Lisbona, molto apprcz:r,ato per
le sue belle doti di ml.'ntc e di cuore.
Cll. RE CA.AtlLl,O, da Grazzano (Asti), t a
l'ìossnsco (Torino) il 21-11-1944 a 20 anni.
Coad. Prearo A11llmio. da Badia Polesine (Padova).
t a VMa:r,zc (Savono) il 2-111-ll)H n 76 anni.
Coad. RO.W.AN!N OSVAl,DO, d,, Villa d'Arco
di Cordenons (Udine), t a Ul"lluno il 1~-u-19+4 a
75 anni.
Cooperatori defunti:
S. E. RI/V.ma Mons. GIUSEPPE PERRACHON,
delle Missioni della Consolata, t n Bra (Torino),
il 14-rv 11. s. a 58 anni.
Cominciò i ~uoi studi nel nostro Collegio ~- Gio-
vanni Evangelisra di Torino e li proseguì nei Semi-
nari diocesani fino al Sacerdozio. 1nfen•on1to quindi
ùi zelo missionario, entrò nell'Istituto dellu Conso-
lata per le Missioni Estere e nel 191, parti per
l'Africa p1estando il suo ministero nel Vicariato di
Nycri (Kenya), ove rivelò subito la sua tempra
autentic<> apostolo, d'instancabile lavor:ttore, di
maestro e padre. Ufficiale mèdico e Cappellano du-
mnte l'ahra ~uerra mondiale, diresse p1,>.r 34 mesi
l'Ospedale di Mombasa. Poi passò alla dirc:t.ione
,lei Seminario indigeno del Kenya fìnchè success1;
a l\\1ons. Perlo come Amministratore ApostoliCQ dl'I
Kenya. Promosso Vicario Ap. di ::--;'yeri e consa-
crato VèScOvo nel 1926, estc~e il suo pastorale mi-
nistero a tutto il Vicoriato, mettendo u frutto la sua
esperienza missionaria anche con pubblicazioni lin-
1,'llistiche molto apprezzate. Tornato in Italia con-
tinuò ad edificare confratelli e fedeli con le sue virtù,
serbando anche per l'Opera nostra cordiale afft:-
zione che manifcsmva ad ogni invito per le SlCre
funzioni.
Dott. Co111111. LUIGI GA..\\JBARA, t a Fdino
(Parma), il 20-1v u. s. ad 86 anni.
Medico del nostro lstituto S. Benede tto fin dalla
fondazione, continuò la sua pre-,dosa prestazione
gratuita, con assiduità ed nffl'tto pnt<,>rno, per oltre
50 anni, legato da vivissimo affetto a lutti i salesiani
e specialmente al primo successore di S. Giovanni
Bosco, il Servo di Dio Don l\\il,chelc Rilll. Cattolico
c..<,eroplarc, animo mite, carnmmi :ufabili: e nobilis-
simo, tenne anche pubbliche cariche, scru,,a m11 nn-
scondere i suoi sentimenti di fede intensamente
vissuta cd apertamente professata. Oltre la ra.ra
..-ompetenza nt•lla scienza clinica, aveva raggiunto
considere,·ole fama con la pubblicazione di npprcz-
7.()tl studi storici locali e con l'applicuz:onc alla pit-
tura in cui rivelava una finezza non comune. La
sua carità, soprattutto. ne cons!'rva la mc.moria in
bcnediz:one.
CIRESA ANGELINA t•er/. SEI,VA. t n Corte-
nova (Como), il 9-x-1943.
Donna di fede e di piet~ profoncfa, crebbe la su:1
famiglia a tal fervore di vien cristiana eh., le merito
dal Signore la voca:r,ione di un figlio alla vita mis-
sionaria salesiana cù nlb di~ità episcopale, e di
una liitliu ali' Istituto delle Figlie di i\\.'ln.ria Ausilia-
trice. 11 figlio S. E. Mons. Giuseppe Selva, \\'cscovo
titolare ùi !\\.letrc e Pr.,Jato di Registro di Araguay,
(Brasile), non potè esserle accanto nel cor~o dello
doloro~a maluttia che la condusse alla tomba; ms
le sue fatiche apost<llichc ottennero alla mamma il
conforto della rassegnazione cristinna e di una monc
edi/ic:i.nte.
J\\L4.RIA BilJNCO, t a Caluso, ti 22-1v u . s.
Anima eletta, tutta tli Dio, viveva in costante asp -
rm(one di pr.:ghiera ,: d, apos1olato, prodigando il
suo zelo ad ogni opera buona, m-i spcc,nlmente alla
cura dei piccoli cd 1tlla cristianll cdu=ionc dello
i:.oventù. Devotissima di l\\hria Ausilia1rice e di
S. Giovunni Bosco, trovava il pit1 grand~ conforto
nel pcllcs,rinare a! AAnruario di Torino e non ri-
~p:mniava F;acrifizi per fovorire l'Open, sah:si,m,
speci:1lmentc nella sua diocesi. Cooperatrice esem-
plare, si pn:Stn\\111 gcncrosam,·nle per l'istruzione
religiosa e pH l'A. C. nella suu parrocchia. andando
d i p irtare nnime a D:o.
CATER!Nrl ARBRUN veri. PEY!'vETTI, t at.l
Orb:J.Nsano (Torino) l' 1r-1v u. s. ad R2 anni.
Visse In sua lunp;n p;iornnta in costante fervore d1
pietà e di carità cri'.ltinru1, alimentato quasi quotidia-
namente d~lln santa Comunione e dnlla di~·oz101ie
nlla l\\lfadonno. Sempre rnssegnnta alla volontà d i
Dio, seppe sostenere cristianamente Ji, pro,·e e le
sofferenze, anelando :i riunirsi in Cielo col C:om-
pianto suo consorte, il Oort l'i"r Lt1i1ii Pcym,tti,
che le era stato di tanto edificazione e di tanto con-
forto in terra.
Dott. SEBASTIANO SBERNrl, t a Firt!nzc,
il J-IV u. s.
Affozionatissimo cx-allievo, oltre alla corùiak col-
lnbornzione alla vita dell'Unione, prestava al nostro
Istituto tutte le cure della sua professione gn1tuil.l1-
mente con pat:crno sollecitudine, an imata d1lla più
viva devozione a l\\hria Ausiliatrice cd a S. Gio-
vanni Bosco ni cui insegnamenti ispiruva costante-
mente In sua cristiana esemplare condotta
ARZONE SABINA 1:ed. RICALDONE, t a
Mirobello Monfcrrnto (Ale~sondrin). il 6-m-1944
a 79 nnn.i.
D onna di stampo antico, informò tutta la sua vitu
agli insegnamenti del $. Vangelo.
Madre di dodici figli, fu felice di poterne conea-
crare tre al Signore nella Congregazione Salesiana
e l' u nica figiin. ncll' Istituto delle Fii;rlie di Maria

1.10 Page 10

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Ausiliatrice. La sua vita trascorse utta nella pre-
gluera, nel lnvoro e nel sacrifizio. La morte non la
colse imprcpai:ata, poichè da più di trent'anni so-
leva fare tutte le mattine la S. Comunione.
Maria Ausiliatrice e D. Bosoo. di cui em divotis--
~ima, le avranno affrettato il premio nella Patria ce-
leste.
OLIMPIA MADERNI Ved. /11 Prof. G. GALLI,
t II Besazio (Ct. Ticino - Svizzera). il 5-1u u. s.
Benemerita Cooperatrice zelò la devozione cL
Maria SS. Ausiliatrice e S. G. Bosco con grun fer-
vore in mezzo alla popolazione e sostenne generosa-
mente le Opere di S. G. Bosco specialmente le Mis-
sioni Salesiane con molti battesimi di bambini.
Lascia esempi luminosi di virtù ,:-eligiose e dome-
stiche, amato da tutti pel suo gran cuore e per la
sua bontà n sollievo dei poveri.
BACCfilO G/UD!TTA. n. MASSARA, t ud
Ozegrui Canavese il 17-rv u. s. a 77 anni.
Donna di gran fede e di pietà sentita, viveva in
fervida unione con Dio, accanto al figlio parroco,
esempio alla popolazione di bontà e di spirito di
~ncrificio. Tutti i rispam1i che poteva fare con le
~ue mortificazioni li elargiva in carità specialmente
a favore delle Opere Salesiane cui era legata dalla
dh·ozione a Maria Ausiliatrice ed a S Giovanni
Bosco.
MONTA GIUSEPPE, t a Bandito di Bra, il
-z8-rv u. s. a 74 anni.
Fervente cooperatore, seppe informare àllo spi-
rito cristiano la sua famiglia e fu benedetto da Dio
con la vocazione ili una figlia ali'Istituto delle Figlie
di Maria Ausilintrice.
Altri Cooperatori defunti:
Albertini Genes111, Grrme,ofo (Novara) - Alber-
tin.i Isaia, Cmsi,rallo (Novara) - Baretca Luigia, Cam-
nago Lentate (Milano) - N. D. Costanza Bonelli,
S. Mari110 - Borra Francesca, Pia,, Camuno (Bre-
scia) - Borroni Luigi, Barlassi110 (Milano) - Cora
D. Giov. Battista, Rìvo di Chieri (Torino) - Cretier
Alessandro, NJ.011giove (Aosta) - Crctier Francesco,
Mo11gi0f!e (Aosta) - Dc Luigi Maria, Cadiroggio
(Reggio E.) - Dolci Francesco, Chiavenna (Sondrio)
- Ferracis Giuseppe. Viarigi (Asti) - Crini Pietro,
Calci,,ate (Bergamo) - Gucrinon1 Emanuele, Gonio
(Bergamo) - Lovera Cont. Lidia Ved. Ga;,..elli, To-
Tino - Lucchesini Avv. Cav. Silvio, FosdinOtJo (Apua-
nia) - Magri Pi11, FerTaro - Marengo Maria, Racco-
T1igi (Cuneo) - Morlotti Giovanni, Almenno S. Sal-
va/ore (Bergamo) - Muratore Anna, Sovo11era (To-
rino) - Oreglin Maddalena, Savigliano (Cuneo) -
Pesenll Serafina, Gorlago (Bergamo) - Portigliotti
Ezia, Fara Nr;,varese (Novara) - Qunglio Luigi, Su-
trio (Udine) - Rivera Annettà, Din110 /'.'forilla (lm-
pt:ria) - Scaletta Maria, Cairo lllo11te11otte (Sovono)
- Spagliardi Angela ved. Reposo, Novara - Vaula
Antonio, Caselle Tor111ese (Torino) - Zambon Ni-
cola, Co(fosco (Treviso) - Zilli Angelina, Madrisio
(Udine) - Zuech Angela, Rei'Ò (Trento).
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, confessati e co111unicati, visi-
tano unu chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e le
Relii:izos._., la loro cappella privotal e quivi pregano
z,econdn l'intenzione del Sommo Pontefice possono
acquistare:
L'1NDULGl::NZA PLENARIA
1) Nel giorno in cui diumo il nome alla Pio U11io11t
dei Cooperatori.
z) Nel gìomo i11 rni per lo prima volta si consacrano
al Sacro Cuore di Gesù..
3) Tutte le volte che per otto giorni continui at-
tendono agli Esercizi spirituali.
4) In p,11110 dì morte se, confessati e comunicati, o
11lmeno contriti, invocheranno d.ivotamcnte il
Sancissimo Nome di Gesù, collo bocca, se po-
tnmno, od almeno col cuore.
ÙCNI MESE:
1) In un giorno de.I mese a loro scelrn.
2) [I giorno in cui fanno I'Eserrizio dPlla Buo110 mortr.
3) 11 giorno in cui partecipano allo Cm1feren:::a me11-
rile salesiana.
N~:L MESE DI GtuCNO ANCIIB:
Il giorno 4 - SS. Trinità.
11 giorno 8 - C11rp1ts Domini.
Il giorno 17 - Sacro Cuore cli Maria.
Il giorno ,q S. Giovanni 13attist:i.
Il giorno 30 Commemorazione di S. Paolo.
.Hltre pubblicazioni della Collana [u.x:
Ci ro110 pt1vt11uti altri sei libricri11i dtlla Golla11a LUX
c:lte raccoma11diamo ben ~rolentieri per la più a111f>1a
pròpaga11da:
D Bf;nn:i-ro - Pane. \\ fl pan.; che scar-
seggia di piùl.
A 8ARl1ERIS - Intervista col diavolo. (Pre-
g.ud·zi e m'.llafcde).
lVT. SoNACLIA - Mamma. tPer sienonne).
Il()'ITfLIONI - Conigli, (Rispetto umano).
A. M . A1..ESs1 - Lo schiavo sul trono.
(Stor Ì') d, G :useppe in rapporto con In
Divina Provvidenza).
Tox1 01 RosÀ - Acquarelli. (Scene dal
vero su.U'ignoran2a religiosa e morule).
Prezzo d1 ogn i fascicolo L. t ,50
Collana LABOR:
Dr. ALU.'l.~ANDRO CANTONO - Catechismo
sociale. Manuale pratico che tratta popo-
larmente dei problemi sociali i11 cinque capi-
toli: La persona umana e i suoi diritti -
La società. la famiglia, il Comune - Lavoro,
i,alario, sinwcato, sindacalismo - Il d iritto
di proprietà - Lo Stato - La comunità
delle nazioni
L. 8.
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2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Crociata missionaria
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n,ca 5; Coniu1I1 ;\\forchetti 20; C. ;\\l. 20; Zela-
1nci Cuorqnè 100; ;\\,Ju~satti 20; Parroco Cunr-
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dritto Giòl':111n:1 \\'. P.
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prec. 954-5,50 - Pozzt Frn 1ccsco 50; Em,inin Cle-
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Rorsn EUC..JRTSTTCd DEI, PICCOLO SER..J-
Fl.\\'0 G. BRUSII 1o"), 11 cur:1 ùl'I Sac. A1Ho11'0
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prcc. 16.325 - \\ ·Ì);ch eno r,1g. Mario 10 Tot. 16.335.
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Chac,) Pnmguoyo, a cur" Ji T ;\\lusso - Som1m1
rr.,c. 3383 - :--luorn \\'Cr~nmemo 50 - Tot. 3433.
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cura dtl1' 111g. Cnrmn. Biancha .-\\., Prcsiù,mte
t·nione D . Bosco fn, insegnanti - Somm,1 prec.
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to 111scgnantc20; Dutto \\\\'alter 20 - 1'<1t. 10.!l83,55.
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P:111iule Anna 20; Boni::ionino Domenica 20; pic-
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