Bollettino_Salesiano_194404


Bollettino_Salesiano_194404



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LE
, LXVIII - Num. 4
l'cazione mensile
z. ,n obbonoment :>
Gruppo 3•
~~quio olle dlsposf,ionl
u1 411 per lo l1mitnlonc
1t.1rto. l'ed•llonc tlol/4~
sce le oltri, ed1L onl
051are.
ZIONE CU•.-IUIATIVA

1.2 Page 2

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PERIODICO Mb!'.-
SJLE PER I COO-
rERATORl DELLE
OPERE E ~llSSIONI
01 S. GIO. BOSCO
BOltE~r~r, ì\\10
SJ\\tESI J.\\ì\\l O
Anno LXVIII n ..,
APRI LE
l 9 4 4-xx 1 1
SOMMAR I O: Pasqua. Sollo la c u pola deU'Au siliatrlce. In rnmiglla -Tesoro Spirituale - Dalle nostre MJs,;ìonì:
Equatore - Necrologio - Crociata mlssionarl.3.
'Pasqua
Pasqua è la festa della Ris11rre:::iu11e. La Chiesa
celebro, colla massimt1 wle1111ità litul'gica, !t1
Risurrezione di Nostro Signore Geni Cristo,
prodigio unico 11ella storia imii•ersale, documento
irrefutabile dell'01mipote11za del Sahmtol'e, prm·ft
apodittica della sua dii-iuità, fondamento gra-
11itico della 11ostra Fede. J\\la la nia cekbra-
zio,w 11011 si riduce a cerimo11ie C(JlltmemoraliTe.
Si roncreta piuttosto in 1111 fervido "pustulato
di risurrezione che i11te11sijìra fi11 dalf'i11izio
della Quaresima per portare le mume ad 1111a
sincera, decisa ed efficace risurrezione dai pec-
caii, dall'accidia e dalla tiepidez:::a, 11elfa pie-
11ez:::a àel ri111101,.mnenlo della •cita della Grazia.
Litur.[Jia, catechél-i. e predica:::irme 111obilila110
sacerdoti e fedeli a quella spirituale risurrezione
che d11'1,·e consentire al Signore la rcstm1ra:;;io11e
ed il 1rionfo del suo regno divino 11eTfe tmime
e nei cuori, negli individui, nelle famiglie e nella
.rociet<Ì. È questa generale risttrrezio11e che dif-
fonde per l'aria la gioia caratteristira della le-
tfr:ia pasquale, la quofp trae, è i·ero, la sua
ispirazione dal ricordo della Risui-re:::ione di
:Nostro Signor Gesù Cristo, rna forma l'atmo-
sjaa del mondo c-risliano percltè si traduce i11
1111a reale rimrre:;io11e dei figli di Dio dalle in-
fedeltà e dalle cadute della loro •vita ordinarta.
La guerra ha mortificato di molto l'esterna
ma11ifestcu:ione della /eti:.i.a pasquale, col si-
lenzio delle campane, colla distruzione o deva-
stazione tante chiese, colla dispersione di sa-
cerdoti e di fedeli, coll'incubo delle sue stragi,
delle sue ravi11e., dei suoi orrori.
[~pperò più viva che mai urge l'amia di
una generale risurrezione che pérmetta lii pn-
poli di sopravvivere a ta11to sce111pio, di ri-
farsi di fante SVJenfure, di Tipre11dere con fi-
ducù, il 11uovo cammino. 011d'è che q11a11ti
amano la propria Patrifl pregano, sojJr&110, com-
battono a11ela11do al mo1111mto in mi cessino h
distruzioni e si ini:::iino le ,~pere di ricos1mzionr
sui solchi feco11da(i dal sang11e di ltmle ~·ittime
e di tanti eroi. Jfo l'esperien:::a dei secoli ormai
ci tw1111ttestra che ~·ano riesce ogni sforzo di
materiale ricostru::::io11e e di uma110 progresso se
il genio 11011 i: potenziato dalla i-irtù e dalla
Gmzia di Dio. La Sarra SrriI111ra ci diCl·
chiaramente che: Nisi Dominus aeclifì.caYcrii
ùomum, in vanum laboravcrunt qui aetlifi-
cant cam: se il Signorr 11011 prl'sla il suu
airrto, fatica110 im:tl/W quei che lm:orano a
costmirc (Salmo t26, .1).
Occorre pertanto nfarsi ai valori ed alle ri-
sorse spiritual,: risorgere coraggirisammte dallo
sfato di petcato, ri11w1tersi in grazia .di .Dio e
riprendere tutta quella i11timità di rapporti con
Nostro Signore che è indispensabile per far da'l)-
vero qualcosa di buono. Gesù ha detto esplici-
tamente agli stessi .Apostoli: Scttza di mc voi
non potete far nulla (GIO\\'., XV, 5): non poco,
111n nulla di buono! E la storia lo conferma
anrora al giomo d'oggi. Ieri, come oggi, come
.wnpre, pei secoli, Gesù rimane l'unico Sah:atore,
pietra f 011damc111ale di ogni solid11 e d11rat11ra
costruzione. Egli solo, la Luce del mondo
(Gmv., VIII, 12); egli solo, la Vm, la Yeriù
-- 39

1.3 Page 3

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e la Yita (G10Y., XIV, 6); egli solo, la risurrl·- solo cn11 1w'asJ·iste11:::a affrettata e distratta alla
;,jone e la vita (CIO\\., Xl, 25).
$(111ta J/rssa, ma con 1111 po' di istruzione r1 li-
1'ominmo dunque " lui co11 sincerità di ruoff, giosa l' qualclte pratica di pietù? llla badiamo
ascoltando l'im.•ito della Chiesa che i11 prepara- piuttosto come Jì11 dfll terzo Conw11dmne11tu
::io11e alla Sauta Pasqua si fa più pressante ed Jddio c,m1i11cia a dividerr i suoi mi 1111stri intr-
i11sistmte: riro11osc:ic11110 i nostri traviam,wti, dt•- ressi, daudo la preuale11:::.a ai nostri. ('i i111ponr
testiamo i 11ostri peccati, i111ploria1110 la sua santa infalli il ripow festii•v, che i: tutto a nosfl•o
Grn-;;ia. E percful {'1j]etto llbbi'n a protn1dersi 'i'Olltllggio, jler impedirP lo sfruttamento t·st1g1 -
per l'a-i"lfenire 11011 riducimno la nostra Pasq1ur rato del/I' nostre for~e jìsiclte, per darci <lgio d1
ad 1111<1 rm,jessimre r ad 1111a Com1111io11e. lm- godere le gioie di famiglia e di sentirci figi,
f>éf!11ia111oci con proposito fermo ed efficace a di Dio: 11nn bestie da soma, o 111acd1i11e d'of-
1•ivPTP /p11/,1w11tl' la ,,,-ifa ri istiana, ossff1:a11do ficina.
/rdP[me11tc i Coma11da111e11/1 dPlla le,:ge di Dio.
Col quart1J Coma11damèltl1J Onorn il pa-
Il S01110 Padre ne ha fatto lema dell'11sorta- dre e la maùrc -- t,itela i diritti dei gnuton
zio11c rhe lt'111u· il 22 f l'bbraio 11••~. (IÌ parrod ,. e dr/le lq;:ittime autoritcì, gar<111tmilrJ l'armmiia
quaresiuwlisti di Roma ai ,JLwli r·e1111t' msegnnto- della dtù f amilil1re e sociale. rol quinto - ~on
prnprio il Dect1logn come argomento di pred1- ammazz,m~ tutela la 11ustrtt 'i·ita jisira. Col
ca:sio11e. .Ilo/ti C'escuvi ne hanno lrllflalrJ 11d(t> sesto - ~on co111IDctterc atti impuri
loro },<>/fere J>astorn/i, richìm11a11do i fedeli al c,JI 110110 - :'\\on desiderare la ùonna d'alrri
.t;iusto llfl/)rt•;:;;:;a111e11lo de/a J.rg.1;" di,:iiw. t tutda perjin11 J,, sorgenti della t•ita, l'otlt.'.1t,ì d11
un fatto che nel nw11do si Jijlt•tte lrfJppo poro mst11111i, la fedeltà coniugale. Col s1 ttimo ~nn
alla supim:::.a. alla di.scre::::ionc ed r1/lu perfe- rubare - col deri11w - Kon tfrsitlcrarc la
::.ione del Der<1logo. Donde l'illusirmr, mili/> roha d"altri tutela ogni noslm li,gittima pro-
'!.'olle smentita e 111il/1• rolte risor,gt11f1', di p1J- prietà prfrala e rom1me: il frull!J dt•/!t• nostri
ter fare i propri interessi mw11cipa11dosi dalla f11tidw, dei nostri sud,,ri I' drl nostro lanJro.
Legge d{,f Signore, segueiu.Ù> crilt>ri ,ii i111- ('oll'otttwo - ~on <lir falsa testimonianza
111etliata utilità malcrialc che si vorreMero far tutela /,, nostra fama ed il nostro 011ore.
t1.m1rgl'rt' " ,·odicc 11/òl'llll'. ('osl si rt1ggi11nge 1/ellillmo ora a crmfmnlo w1rl1e lutto il di-
l'orga11i::::::azio111• dtfl'i11gi11.fti::::ia che 1:iolm1do, a luvio delle leggi 111ua11i>: ce n'è 11110 che superi
seco11Ja delle occasioni, i diritti di lutti, 11011 fn in perfe:do11e qw,/[e del Decalogo i' ce n'è 1111t1
realmente gli interessi di alcuno. Vd D1·calof<<J che, se è giusta, 11011 vi sia già implicitammfo
c'è quanto basta per l'eggere il 11/lmdo, i11 111tt1 compresa i' Q111111te tristi cspaiew:,e, quanti d1-
i tempi, i11 lutti i luoghi, rnrando saggia1111mte /i11i e quanti dolori il mrmdo m:rebbe potuto
il benessere di tutti, sen:::a far torto a ness111w. tvitm·e ossen1a11do e /1rete11de11dr, da tutti l'os-
li Decalogo i: la « gran Ctirta * d,•i diritti di sen:rm:::.a di questi semplici dieci Co111mrdrm1e11a,
Dir) ,, dei diritti dd/'1101110, la ,, gran Carta •> rui busta il Imo,, senso pit't 1·l,:1111:11tare p, r d,trt
della com:ivenzp cii•ile e sociale, insuperata, il credilo cfte si 111erilw10! Cer/1) essi esigono
insuperabile ed iusurrogabile. E le leggi 111110111' un freno alle nostre malvagie passitJni. lla
in ta11to traggono prestigio ed hanno t'iJiutcia di quando mai le passioni mah•agie lu111no fallo
benessere, ,i11 quanto si j1J11dan,J o s'isJ,ir<UW <Il il bine r la fi:licit,ì dl'l/'1101110 i'
Decafpgo.
Oh, pre,ghù11110 il Signore clu· ritorni il b11011
La supien:::a di Dio, che 11011 lza bisogno di srnso nl'l mo11do ed apra gli occhi a tutti1 Che
t·olmni, 1·i }111 compendiato in dieci righe i di- tutti capiscano che solo l'ossn,:am:a di qursti
ritti e i dO'l.:ui di tutti e di cias,..,mo. .\\'ei primi diviui Commiil.am,mti pofriì. ristabilire l'equi-
tre lw rive11dicalo i propri dirilli: diritl11 rii ado- librio in queste> p0'1.·1•ro mondo ~·com;o/to: garan-
ra:::io11e che è doouta a Dio solo: Io sono il tire a tutti il proprio posto ed il trionfo di qul'lla
8ignore Jddio Luo: non avrai altro Dio fuori pace tanto sospirata che è frntto soltanto della
ili me; diritto 11/ 1•ùpl'lfo del suo SS. Vome: 1.•era giusti:::.ici: .Opus justitiac pa.x.
Non nominare il nome di Dio invano; di- · Dai•ide, il re profeta, Jw dett,, nei suoi Sa/,111:
ritto di almeno 1111 giorno di culto ufficiale alla 1, Pax multa diligentibus lcgem tuam, Do-
settimana: Ricordati di santificare la festa. Dfre mine: llhbo11da11:::ta di p,ice, o Signore, a co-
che Id.dio richfrda /r()ppo per sè ù1 questi tre loro che amano la tua santa Legge•> (8almo
Coma11da111enti, sarebbe semplicemente irragio- ·1 r8, 165). Questa P"squa ci dbipon.l(li. ,, tal
11e•uole. Che cosa do•vrebbe costare, co11 1m po' rettitudine di t•ita, colla fedele osserva11:::11 dei
di buu11a v.:olontò, dare a Dio questo minimo di Comandamenti di Dio, da affrettare ed assicu-
mito, rispPtlare il suo Santo Nome, conservare rare anche atle future ge,zern:sùmi la gfoia della
-alla festa il carattere di giomo del Signore no,i vrra pt1ce.

1.4 Page 4

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SOTTO LA CUPOLA
DELL' AUSILIATRICE
La fc~l:l <li S. Francesco di Sales n·nne an-
che quest'anno ritardata alla prima domenica
ili febbraio. Celebrò la :.\\lessa della Comunione
i,!encralc il Rcttor Maggiore e pontificò S.
E. Mons. Coppo. La seconda domenica Don
Cojazv.i tenne l'annuale Conferenza sal~siana
,ti (.\\1operatori ed alle Cooperatrici che accor-
~cTo in hcl nurnci-o, nonostante i disa<>i dcl-
l'or_a. li 17, cominciammo le pratiche t,;clizio-
nali <lei mese <li preparazione alla festa di
8. Giuseppe. L'ultimo giorno cli carnevale
-~ .tutto consacrato alla preghiera, coU'Espo-
s1Ztonc elci tiS. Sacramento e turni di adorn-
zione in espiazione dei peccati clic purtroppo
non ?1-ant-arono ncppurt fra gli spasimi e gli
orron della guerra a rendere più sacrilega la
ccmdotta degli empi. L'imposizione delle sa-
~re C:cncri ci _compenetr<> dello spirito della
l~turgta quan:s1male e ci dispose a trar prn-
fì~o ~Lilla più larga dispensazionc della parola
clt ~10 per la sahTczza delle anime. 11 27 fob-
hra10, convennero all'Oratorio i soci tli 12 Con-
fc~c~zc aziendali che si procligano ad aiutare
!-pmntaltncnu: e caritatevolmente operai am-
malati e bisognosi. Il sig. D R.icaldonc, dunintc
la ~- !'-1ess~ <X;lcbr:1~1 nella Cappella delle
l~ehqu1c, ~1se ill rilievo che quel h1ogo san-
tdì.cato dall amore di oltre seuernila Santi e
:Martiri era certamente il più adatto ad ac-
·~·?glicr_c, i soci delle Confcrem:e, veri Angdj
dr canta. E, dopo aYerli esortati a continuare
Hclla loro missione di bene, distribuì loro la
:i. Comunione. Finita la suggcstiv.t ccrimoni:.i,
passarono a trattare, in una appropriata con-
tcrcnza, dei modi ,più pratici per rcndcn·
sempre più proficuo l'apostolato ìn mezzo ai
t·:1ri opemi. Il convegno lasciò in tutti un
soaYÌSsimo ricordo.
Tra le dolorose notizie di altri hombarcfa-
rncnti, abbiamo avuto comllnicazionc della
distruzione di vari. collegi del Lazio e delle
nostre chiese parrocchiali cli Ferntra, di Sam-
pic-rdarcna, di Capocrote.
(N F;1MJGLJiI
R o m a - L 'Em.mo Cardinal Salotti nei
nostrj Istituti.
l\\lcntre la Casa-madre di Torino attende il
termine della guerra per festeggiare a To,rino
11 nostro nuovo Em.mo Cardinal Protettore
colla cclebraziorte della solenne presa di pos-
~esso d~lla ~rotettoria della "Famiglia Salesiana,
1 no~tn Tstituti di Roma lliln fatto a gara per
csp:1mcr~ a Su_a Eminenza_ la gioia e la grati-
tudine d1 tutti. In occas10ne della festa di
Don Bosco S. Em. rev.ma il Card. Carlo
Salotti, Yesc.,-ovo di Palestrina e Prefetto della
S. C. dei Riti, ,·erme inYitato anz:itutto al-
l'Istituto Sacro Cuore ed al Testaccio. Ali'lsti-
~uto Sacre, Cuort• erano a rendergli omaggio:
11 Prefetto generale Don Bcrruti, coi rcv.mi
Don Tirone e Don Candela del Capitolo Su-
periore; due Madri elci Consiglio Generalizio
d~llc Figl_ie di_ ~faria Ausiliatrice con l'Ispet-
trice ~ D~rcttnc1 delle Case di Renna; l'Ispet-
ton~. il Direttore, Salesiani, alunni della ~uola
media e dell'Oratorio festivo; rappresentanze
di Ex allievi e Cooperatori. Sua Eminènza ce-
lebrò la l\\Ics~a della Comunione generale ed,
al Vangelo, rivolse al popolo che gremiva b
Basilica la sua fervida paterna p:irola. Passii
quindi nel salone ove il "l;·ic-.irio del Rettor
:\\faggion: gli espresse tutta la devozione
della famiglia Salesiall:l, grata a Dio cd
al Santo Padre di un 'Protettore tanto <• sa-
lc_siano », legato a D<1n Ilosco da << lungo stu-
<lio e grande amore ,> e pieno di bontà per
l'Opi:;ra sua.
Al Pr..:fctto generale segui il Gr. Uff. .'\\rturo
Poesio, Presiùcntc dell'Unione Imcmazio-
n1le dei nostri Ex allievi, il quale, esprimendo
l'esultanza p;irlicolarc degli allievi eù ex allie,·i,
rievocè, la gio\\.;nczza di Sua Emincmm etl il
fervore cli quell'apostolato rcligioso-sociaJe che
dai primi anni di sacerdozio lo mantenne al-
l'avanguardia colla sua travolgente cloqucnzn
nella restaurazione del regno <li Cristo nella
Patria nostra.
Sua Eminenza ringraziò commosso, prote-
stando ~ncora una volta quell'affetto e quella
,·eneraz1011e pc! nostro caro Padre Don Bosco
che crebbe nel suo cuore soprattutto dura11tc
la cura della Causa di Ileatificnzionc e Cano-
nizzazione, e che lo rende cosl benevolo ,crso
1 suoi fìg.li.
Andic a Santa Mnria Lihrrnlrice, aJ Testac-
cia, Sua Eminenza celebrò la -Santa Messa e
rivolse la sua parola ai Salesiani, ai Parrocchiani
,-d ai giovani, ricordando con p;irticolare emo-
r.~onc quel campo del suo apostolato ove egli,
giovane sacerdote, aveva conquistato tante
anime a Dio ed alla Chiesa. Il buon popolo,
sempre memore <lei bene ricévuto, dopo la
funzione, tributò al Cardinale una calorosa di-
mostrazione di gratitudine e di affetto di
cui si resero interpreti i rappresentanti dello
fiorenti associazioni.
- - 41

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Fasti giubilari.
Gli annali della Società salesiana registrano
quèst'anno il giubileo d'oro ddlc nostre .1/is-
sioni 11efl'Eq11otare e di vari nostri lstituti,
tra cui ricordiamo tp1elli di .7t1ifa110 e cli Xu-
va,a. Le circostanze uttuali non c()nscntono
ceno una adeguata celebrazione. Tuttavia,
nell'attesa ùi solenni manifestazioni che var-
ranno a documentare l'attività srnlta nei cin-
quant'anni decorsi, sentiamo pure il bisogno
di renderne fìn d'ora fervide grazit.: a Dio
cd ai nostri cari Coqperatori che hanno messo
1a loro carità nelle mani dei figli ùi Don Bo-
sco per compiere tanto bene. 11 <.;ignore be-
nedica e ricompensi tutti.
Delle nostre "'.\\lissmni nell'Equatore non
abbiamo notizie recenti. "'.\\[a da quelle pen·e-
nute mesi addietro abbian11J motivo di sperare
che l'apostolato dei m.issionari e delle missio-
narie non abbia subito soste; proceda anzi,
tra i sacrifici inerenti alla scarsità ùi personale,
con eroico fervore.
L'istituto di Sant'.\\ mbrogio di "'.\\Jilano
colla prepositurale di 8am'Agostino è Stato
gravemente e più volte danneggiato dai.bom-
bardamunti; sicche ha dovuto sfollare a Ven-
drogno colla sezione dei giovani studenti in-
terni, e ridurre a conJ.i.zioni ùi fortuna le
lezioni per glj esterni cd i corsi ddle scuoi\\!
professionali. La pn:positurale ha avuLO il
tetto squarciato cd abbruciato, di~trutta com-
pletamente la cappella di S. Giovanni Bosco
cd il battistero e sconquassate le altre cappelle.
L'Istituto di :'\\ovara, finora incolume, dopo
alcuni mesi di sfollamento della sezione stu-
denti a Re, ha ripreso in città il pieno fun-
zionamento e rigurgita di alunni.
Speriamo che possa ccmlinuare regolarmente
anche per l'avvenire.
· L e Figlie di Maria Ausiliatrice per la
c lasse operaia.
Ai cenni dali net Bollettino di novembrc-di-
cembrc sull'opera svolta dalle Figlie di :\\Iaria
Ausiliatrice nelle mense aziendali della città
di Torino, aggiungiamo ora qualche dato dd
lavoro che svolgono altrove. Senza concar1: le
molte altre mense già da tempo loro affidate nt:i
Convitti Operai del 13resciano, del Yeneto, della
Lombardia, ecc., ora però notevolmente aumen-
tate - come a Cesano Maderno, dove ogni
giorno si distribuisce la refezione calda. a 2000
t.rn operai 'e operaie presemi a turni di squa-
dre ùalle 5,30 alle 23 - altre ne hanno avuto
a Ycrcclli per 600, a Intra, a Xovara, a Ca~-
solnovo per una media giornaliera superiore
ai +oo, a Omegna, Battaglia-Terme, Rivarolo,
Collegno, Borgosesia ed in varit: altre parti
per cifre più o meno considerevoli.
Accanlo a queste si <lovrebbero ricordare
altrcsì le analoghe opere assistenziali svolle
in molte loro Case, a beneficio <li profughi,
di sinistrati e sfollaci, intensificando lavoro e
prestazioni cli quotidiana carità per rispondere,
a seconda dei ca:;i, alle particolari esigenze del
momento.
E d'lvtrnqut:, con l'aiuto materiale non mancò
l'avvicinamento spirituale, specie per mezzo
ddl' istruzione catechistica, impartita a fan-
ciulli e adulti, e perfino a 200 yrigionieri di
guerra africani, adlletti a<l umJ stabilimento
industriale.
Xi: mai mancarono pure i frutti <li grazia,
talora veramente singolari, a confermare con
l'espricnza quotidiana, come la carità sia forse
in quest'ora la predicazione più impellente cd
efficace.
I
F i r e n z e - Il Cardinale Arcivescovo
tra le Figlie cli Maria Ausiliatrice.
La Ca!!ll di Villa delle Palme in F irenze
ebbe l'alto onore di accogliere per la prima
volta il 15 luglio ' u. s. Su:i Emincnz1 Rev.ma
il Carcl.inale Arcivescovo Elia Dalla Costa,
in. visita pastorale alla parrocchia di S. Ger-
vasio.
Ossequiato :JI suo giungere dalla Comunità
e acclamato dai bimbi dell'Asilo, dalle alunne
dclle scuole! clemcnta.ri, dalle pensionanti e
dallè giovani cli A. C., si diresse subito in
Cappella, d0ve, indossati i sacri paramenti,
u;npartì la Benedizione eucaristica.
Quindi, ricevute con ltecogl iente bontà le
espressioni tl'omaggio rivoltegli in va.rie formi!
dalle giovani e dai piccoli, passò a Yisitarc
tutta la Ca:;a, interess.1.ndosi elci magnifico in-
cremento dclle d iverse Opere, t: compiacen-
dosi nel rìleva rc tra le bellezze della Yilla la
semplicità dei locali riservati alle Suore.
Indirizzando poi la sua parola alla Comu-
nità, dopo averne elogiato il fiorente lavoro,
lasciò come ricordo il pensiero di far tesoro
della \\/Ieditazione, che chiamò pen10' dell:l.
vita religiosa, chiave cli tutte lo nostre imprese,
e che ~ mettendoci in comunicazione con Dio
- disse - fa respirare l'aria delle cose cele-
sti e dona le soavi dolcezze della vita ~ suta
per Lui, nostra mèta, termine cli tutte le no-
stre aspirazioni, centro vitale del nostro apo-
stolato >).
42 -..

1.6 Page 6

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Rallegrandosi inoltre nel ,·edere cosi in fiore
nella Casa lo spirito di S. Giovanni Bosco,
le c~rtò a voler don:1rc: Scmpr.: la piu irttl•nsa
attività all'Oratorin fcsti,•o, opt;ra ddlc Opere
saksianc; e fece voti altresl per un possibile
sollecito ampliamento ddla Cappella e della
Cu~,. in modo da potervi ospitare il maggior
numero di giovani universitarie. Si allontanò
quù1di vivamente soddisfatto, dopo aver im-
partita con larga effusione la sua bcnedi-
zionc pa$toralc.
Nello stesso giorno, il rcv. Pn.rroco di S. Ger-
vasio Dou. Don Carlo Pio Poggi s'affn:ttuva
a comunic.ire alla Direttrice l'alto compiaci-
mento espressogli eia S. E. il Card. Arcive-
scm·o a voce e per iscritto nella rela1.ionc
ufficiale <leUa visita, per «la grande opera di
bene svolta in parrocchia dalle Figlie di l'Ifa.ria
.\\usiliatriee », lii:to ili unirvi l't:sprt:ssi<,>ne della
propria gratitudine e di quella di tutto il po-
polo di 8. Gervasio.
Spigolature di corrispondenza.
In ~iugl\\<J si ebbe anche lo :-corso anno la
bella funr.ionc ddla santa Crc.,ima tleg-li alunni
italiani, con l'intervento del Console d'Itali 1,
il quale foce da padrino ai fanciulli, mentre
madrim delle fanciulle fu un'ottima signo-
rina belga, molto ben1:mcrita specialmente
vesso le famiglie italiane. Si g111n:;c cosi alla
fine dell'anno scolastico, chius11 col pcnsi.:ro
ai vicini Esercizi spirituali, che si sarebbero
tenuti nella i;tc.-ssa Casa di Jettc cfa.1 16 al
z+ lu,glio.
Più recentemente si sono avute not1z1c an-
che dalla \\'isitotrice M. Alba Dcamhrosis, la "
quale in data ùd 21 nov.:mbre scorso comu-
Llicava che 111 ;mo degli ultimi bombardamenti
acn:i la Casa C.:cntrale era rimast.1 molto dan-
neggiata, lasciando però incolume l.1 Comunità.
Aggiungeva inoltre che, mal~raclo le non fa-
cili condizioni presenti, le Suon: della visi-
tatoria sono sempre al loro posLO, sorrette, Lr:1
pericoli e avversità, dal fiducioso abbandono
al volere di I)io.
D.illa corrispondcnza pcn•cnuta alla Dire-
ziunc Gcnl•r-alc dcll'Isrituto <lclle Figlie ili
:\\1aria Ausiliatrice posi,iamo dar cenno di al-
cuni messaggi, rassicuranti nella loro lac<1ni-
cità, e giunti in diccmhrc: d1 S. Tecla (S. Sal-
vad 1r) del 29 aprile; da Bm1 Pong (Tluilun-
di.1) del 5 maggio dove si annunciava pure I.,
prossima vesti7.ione rcligit1<;;1 di tre postu-
lanti; dalla Comunità di R,me (Algeria) mirJ-
c 1loisarncntc incolume e ospite, allora (:8 giu-
gno) <lclle Piccole Hunrc di lppona; eia fle-
li·,polis (Egitto) del luglio, in cui si cL1vu al-
trcsl sp1."TJn7.a per l.1 riapcm1ra delle Scuole
i 1 ottobre; e da Retlt'mme (Palestina) pure del
luglio, con notizie complcssive di tutte le
huore date dalla Yi:1itatricc.
Del luglio scorso è anche l'ultima lettèra
pcrwnuta da Jetle-Bm.wlles (Belgio) a por-
tare un'eco della continuata opera di apo-
!lolato, svolta soprattullo tra i fanciulli del-
l'annessa Scuola Italiana, e fl'a quelli di altr-.1
n:11.ion:ilìlÌl, cstc!\\3 non di rado, a traverso ai
piccoli, anche agli adulti. Rdla prova, 1I hat-
tc'limr> tli una nonna ortodossa, che trovb IJ
vi,1 della vera fede per mezzo della nip<Hina,
Msi<lua al catechismo in preparazione alla
prima Comunione. Vt:nne battezzata solcn-
ncml·ntc nella Cappella della Casa, proprio
al1;1 ,·ìgili.i della prima Comunione ·dei fan-
ciulli; e all'indomani nonna e nipotirui !U ac-
cosl:lrono insieme al Bunchetto Eucaristico.
TESORO SPIRITUALE
I Conperut<rri che, ro11fessuti, r1'1111111irati, visitano
una chieM o pubblica cappcll11 (i Rcli~iosi e le Rc-
ligiMc, la loro c.1ppclla pri\\·ata) e quivi preRano s.:-
condo l'inten7.ionc Jel Sommo rnntcfice po;sonv
acqui,.tllrt::
l.'l[';DULGE:K'ZA PLE1'AlU \\
1) Nel 1,11orno ìn cui dànno il nome alln Pia U11io11e
dt!i Co11p<'ra/or,.
2) .Sd !{torno tn cui per la pnma \\·olc.1 st con"-acmno
al Srtrrt> C11or" di Gesti,
0
3) Tutte le volte che p.:r orto J!Ìorn' cuntinui a1-
te11dono u11li r~crcizi «piriiuah.
-1-) !11 /)111110 d, 111d1'1e S<:, confo~satl <' comunic:n,, o
nlm..-no contriti, inw1chernnno divot111m:nte il !inn-
t ss1mo Nome <li Gesù, colln hoccn, se potranno
od alnwno col cuore.
,) In un giorno del mese a lnro sccl1.11.
2) Il giorn<• in cui fùnno l'Esercizio 1/rllfl H11011a mortt.
3) Il giorno in cui partecipano alla Cmiferen:::a 1rm1-
sile snlc~ian:1.
~1!1. \\lF.Sr 01 ,\\PRII E A'.'.ClIB:
Il giorno 2 - Domcnicu delle P.1lme.
- Il giorno 'l - 1',1squ,i di R1,urr.,:,,ionc,
43
-

1.7 Page 7

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DALLE NOSTRE MISSIONI
EQUATORE
Il Giu b ileo delle nostre M issioni.
Dal zo wl11111t' deglt Annali della :::ioc1ctà
SalesianJ co11tmuimno a stra/dare le pagine
piri eroiche della ,toria della Jlfr<ione iniziata
50 a,1111 or 10111>
I Salesiani esiliati dall'Equatore (1).
Le cose nostre ancùwano lroppo bene nel-
l'Equatore, perchè il genio del male non ,-o-
lcssc contrastarne il cammino. Non ~ già da
credere che non si fosse na.\\"ig;llo talora in
cattive acque; ma la ,·alentia del capitano
aveva saputo sempre superare i marosi: l'ul-
ùma burra!IC:I invece fu cosl terribile, che ca-
1riooò il nautragio. Premetteremo una notizia
~ull'andamcnto della Scuola professionale di
Quito prìrn:1 che scoppiasse la tempesta.
Xci 1894, anno in cui Ycnne creata l'Ispctto-
ria equatoriana, la Casa <li Quito faceva ,·cra-
mentc rn1rabiha. Quatlortlici laboratorii in
pfona attÌ\\ltà; la tipogra6a con tr\\." gr.mdi
ed eccellcnu rnacchjne e due pi,·colc; motori
elettrici, cosa nuova colà; il liYello della cul-
tur:i negli artigiam m()Jto elevato; una !\\ezione
di ,,;tudenti; circa 350 conviuori. Riguardo
all'in$c~llamcnto professionale, s1 den: tener
conto che a Quito e in altre ciu.à i \\ Cunicipi
net.wano agli openi di aprire pubbliche bot-
teghe, se non possedessero b patente di mae-
stri ncll'anc. il qual litolo 1.-on:;egu1va me-
diante un esame teorico e pratieo sostenuto
llinani1 a una Commissione unicialc Pochis-
simi riuscivnno a conquist:m· quel diploma.
[),,n C1kaJ?;lltl orgaoizz<l le scuole degli arti-
giani in tnodn da portare gli alunni nll'amhlto
riconosc1mcnto. li programma <.-ompren<lcva
.,ne :.c1enze con applicazione varie arti, storia
u..:ner.ilc e ,toria delle singole industrie, geo-
t 1) Fonti: Relaz1on1 e l'.ron,,chc manoscritte
consen•alc 111•1 nostri archi,·i. ~0 Giornal, dd tempo.
3~ Una V1111 medito J, Don Cnlcngno. quad. 60 e
fi' bis (monca un 5" bi~) Anor11m11 .1° r,M,...CESIA,
I 11ostr1 ;\\lhr,cmor< ,/, Qwto Quuuro l:isc1roli delle
,~,,,"~ CnutJl,,h,, ,S99 fl Bnfltm1110 per misura
prudenzmlt- 11011 fi.1tò Solo Dor1 Ru.1 fece udire un
lamento ndb lc11,•r.1 del 1897 11i Coopcrnton: • ;\\li
strapparono le lacnrne le soffcr.•nzc: cù I pencoli d~
Salesiani delle Ca•c dell'Equatore n~, rorbidi della
r·voluz1om· •
gr.1fia con riforimem11 particolare ai luo~bi
donde vcni\\'a.no materie prime. E poi RI\\ u,LC
arti:.tiche e industriali in più lingue per i mac•
stri, e ohbligo per questi di metlcrc in iscritto
le loro lezioni. li Direttore inoltre oompilò
un " Pro~rnmma d'insegnamento korico-pm-
rico " che suscitò molto inlcrt·s~ dentro e
fuori della Re-pbhhlica.
Nelle Esposizioni Nazionali il Prntectarado,
come chiamavasi il Collegio, figurava con
on,,re In vcrit:l si potc,,1 dire che i laboratori
pr<.-scntassero un'esposizione permanente, la
quale onirava la curiosità di chitu1que li vi.~-
t.1ssc.
Pezzi ~rossi dello Stato e Jdb borghesi:t
mandavano per qualche settimana i loro ram-
polli, .mche srndenti universitari, a iodoss:irc
la blusa nei laboratorii del Protectorado cato-
liro, aflinchè: imparassero come si tlcbbono
trattare gli operai. Famiizlic ragguardev-oli non
giudicavano umiliante mcllcre figli o parenti
a studiare, dow tanti poveretti godevano so,·
\\'Cnzioni go,·emative.
I due Presidenti della Repubblica Flor(.'S e
Corùero amavano \\"ititare spe~so il Collegio,
tmtlan<lo familiarmente con 1 'Superiori e con
gli ,liunni; così pure altri pcrsona~gi autore•
voli nello Stato.
\\lo Don Calcagno, pieno ddlo spirito tli
Don Bosco, non si contentav.1 del profitto
scientifico tic' suoi giovani; si adopcra,·a con
non minor zelo a crescerli morigcrati e pii.
1,a r,rova che le sue sollecitudini non rim.1nc-
vano sterili, si aveva ndlc voe.1zioni salesiani·,
che sbocciavano ogni anno fm gli studenti e
gli arti11;i:ini, sicchi: si rese ncccss.irio crt.'arc
un Nll\\ izi.1lo. L'> aper~c a Sangolqu1, villai•·
getto di!ltantc 15 chilonwtri dalla Capitali•.
Un C"oopcmtore doni; il terreno con un ,·il-
lino: fu il primo lemh<> di suolo libero e indi-
pendente che i Salesiani ehhero all'Equawre.
Altri Cooperatori somministrarono i mcuj
per cominciare Da prima non era gmn co~a;
ma le continuai.e ohla11io11i permisero di tirnr
su unu fabbrica abha,.tnnz,1 capace Stavano
racchiu~e in que1 vivaio le più carl.l speran1.c.
;\\Jcmrc a Quito, a Cucnca, a Riobamba s1
lavor:l\\".1 con buona ,·olonù, i numerosi Coo-
peratori e amici appr1.,-sero eon ,·i,·.1 gioia che
la Sanr:i Scd'-", d'ac1.·ortlo 1.-0I Go\\"cmo, a,·cva
isutuno 11 Vicariato .\\postolico di :\\lcn<lcz e
s~ G1rnb411iza. affidando q11ellc ;\\lis<>ioni ni
44

1.8 Page 8

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lesiani; plaudirono pure alla scelta di Don
Costamagna come Vicario Apostolico, essendo
egli favorevolmente noto fin dal 1890,
quando aveva visitaw le Case salesiane del-
l'Equatore e di altre Repubbliche sul versanti:'
del Pacifico.
I progressi dell'Opera salesiana nell'Equa-
tore indussero Don Rua a costituirvi un'Ispet-
toria a sè, mettendovi a capo Don Calcagno,
che godeva grande autorità presso i Confra-
tt.:lli e grande stima in ogni ceto di persone.
fattori e gli cx-allievi avevano presentato al-
l'Ispettore i loro doni, quando si foce avanLi
il Direttore dcll'otatorio fe:,tivo, tenendo per
mano un fanciullo umilmente vestito e disse:
- L'oratorio festivo non ha ricchi presenti
da offrire; offre questo fanciullo che è senza
nessuno al mondo e chiede per mio mezzo
che l'Ispettore sia il suo angelo tutelare. Ha
buona volont.à e tiene esemplare condotta. -
Don Calcagno, chiamato a il piccolo e rivol-
tegli alcune domande, gli disse: - Da quanto
S. E. Mons. Costamagna (.O con Don Maliana t,), Don Tallacblni (6) cd alcuni Ki~ri.
D.1 Torino gli fu data comunicazione della
nomina il 20 marzo 1894. Gli giunsero felici-
tazioni da tutte le parti, e tutti i Salesiani resi-
denti nell'Equatore si affrettarono ad attestar-
gli ossequio, obbedienza ed affetto. A Quito
gli si fecero dimostrazioni solenni nel giorno
di S. Luigi, suo onomastico. All'accademia
assistettero con i Cooperatori cospicue rap-
presentanze delle Autorità ecclesiastiche e ci-
vili; anzi il Presidente Cordero si compiacque
di partecipare a1 banchetto d'onore.
Durante il trattenimento accademico vi fu
una singola.re sorpresa. I laboratorii, i bene-
odo, tu hai h: qu.tlità per essere accolto in una
casa di Don Bosco; da quest'oggi farai· parte
della nostra famiglia e i Salesiani faranno le
parti de' tuoi cari che non hai più. - Indi lo
consegnò a1 nuovo direttore Don Santinclh,
e questi al Catechista, che lo menò a seucrc
fra gli alunni, in mezzo a calorosi applausi
dell'assemblea. Il poeta Rena, commosso, pro-
ruppe in un impeto di eloquenza, che sublimò
ancor più la bella scena
Vorremmo davvero chi! nulla fosse mai ve-
nuto a turbare tanta pace di operosità benefica:
- ma non fu cosl. Gli ex-allievi avevano fondato
45

1.9 Page 9

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un Circolo Cuttolico degli Operai con scuole
sera! i su cose di arti e mestie11. ; i soci partcci-
pavano in corpo a funzioni religiose; confe-
renze d'argomento religioso si tenc,·ano nella
loro sede. Per istigazione di gente turholcnta
venne costituito un altro Circc,lo Operaio in
antagonismo C(}! primo; ma la lotta si esten-
deva anche contro i Salesiani, spacciati come
profittatoiì, come intenti ad arricchire e a fare
gli intlressi ùi stranieri, come autori di acm•
nita conco1Tenza nlJa mano d'opera cittatlinii
Don Calcagno con alcuni glovincui Equatodani;
A che dunque 1continuar loro gli assegni go•
vernativi ? La stampa settaria propalava ai
quauro venti le male voci. La cosa preoccu-
pava il GoYcmo. Sort.1 la minaccia <li guerra
col Pcn'1 e quindi la necessità di economie
per fare preparativi, i sussidi alle opere di be-
neficenza furono radiati dal bilancio. Allora
le case salesiane, e pi1ì di tutte la casa di Quito,
,·enncro a trovarsi in gravi strettezze. L 'Ispet-
tore per l'esame della situazione convocò il
primo Capitolo ispettoriale, che deliberò ql.l:lt-
tro cose: licenziare durante le \\'acaru:c gli
alunni mantenuti dal Governo, tranne gli ::ib-
bandonati; ricorrere ai benefattori per i bi-
-sogni più urgenti: proporzionare tutte le atti-
vità ai mezzi ùisponibili; concorrere con qual-
siasi sacrificio :ti mantenimento <lclle i\\liss.ioni
di :.\\Icndez e Gualaquiza, che erano da consi-
<l.crarsi come l'opera più importante ùcll']-
spcttoria.
Così passò il 1894, ma il 1895 fu un anno
burrascoso. li radicalismo massonico, l'eterno
nemico Jelle tradizioni <li Gnrcia i\\forcno,
rialzava la testa, smanioso di prendere la ri-
yincita contro il partito dell'ordine: le logge
si move,·ano e si m1>ltiplicavano; la stampa
anticlericale :-1)lfowa ne-I fuoco. Hi aspettava
solo un'occasione. Questa fu offerta dal pcri-
<-'Olo di guerra. Si misero in giro c.-ontro il Go-
,erno due accuse: m.:1h·crsazionc li.ci fondi d,
guerra e offesa all'onore nazionale nelle tr.it-
tati,c col Cile per l'ac<1uisto di un incrocia-
ton:. Gli animi si acccndCV'Jno.
Intanto 1111 uomo battagliero sLa,·a in ag-
$,TUato: il Generale Eloy .\\lfaro, c1po del par-
tito radicale, Ja molti anni in t:silio. Riuscitogli
un. colpo di mano cc>ntro la piazz-afone di Esmc.,-
ralllas, chiamò alle armi tutti i suoi partigiani
contro coloro che, seguendo la politica di Car-
cia :\\loren<>, a,·evano convertito l'Equ:it<Hc in
1111 c0n\\'ento frati e di monache Da ogni
punto lldla R epubblica si rispose all'appdln,
sicch& l'.\\lCaro potè occupare Po1toviejo,' pren-
dere Ouayaquil e preparar~i così a piombare
sulla Capitale. Qui• la stampa radicale lanciava
fuoco e fiamme, e il Circolo liberale le teneva
IJordonc, ptmtaudo contro i ::ialcshrni. Don
Calcagno credette venuto il momento <li rom-
pere il silenzio osse.n.ito fino allorn. Nel mese
<l.i agosto, alla solc1mc distribuzione dei premi,
presenti l'Arcivescovo Ji Quito,. il YescO\\o
scampalo da Portoviejo e parecchi Minist1;
pronunciò un eloquente discorso verrunent!
pro dvmo sua, dandolo poi alle stampe, affin-
chc'.: fo~c diffuso.
Si avanzava furiosa la bufera. Il Generai
Alfaro, fiaccate le forze costituzionali nella
battaglia di Gatazo, si avvicinava a Quito,
dove regnava gr:.tnde confm,ione. li pio e pa-
cifico Cordero, abbandonato anche da una
parte di politicanti cattolici, si dimL~ ùalJa
presiden7.a. Si videro allora eroismi che hanno
dell'incr<.'llibilc nella difesa della buona causa.
Battaglioni tli giovanetti fin quattordicenni
marciarono contro i nemici ùi Dio e della
Chiesa; le madri stesse incoraggiavano questi
loro figli alla santa crociata. L 'Alfaro, tra\\·olrc
le ultime resistenze, penetrò in città da con-
quistatore. Religiosi e pubblicisti cattolici su-
birono onte- ignominiose e morti crudeli. D on
Calcagno, risoluto di non abbandonare nes-
suna dello Case salesiane se non cedendo alla

1.10 Page 10

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violenza, faceva <li tutto pcrche i suoi non si
mescolassero di politica; a tal fine temperava
gli aspri giudizi che udisse proferire sul conto
Jd Dittatore.
I nemici dei Salesi,mi non si bsciarono sfug-
gire il momento buono. Appena l'Alfuro af-
fcrrò le reclini tlcl pokrc, si diedero attorno
per indurlo a far piazza pulita. Non soddisfatti
subito, come essi bramavano. misero in giro
la voce che ne! Prolectorado si tramasse contro
il regime. 11 Dittatore però anche dopo tali
accuse si gùarclò d.nll'esscre corrivo, :tnzi vi-
sitò personalmente l'lstiLuto, esprimendo cl.a
ultimo la propria soddisfazione. Fosse astuzia
t •1,,·erc1 prudcn.;,,a, la sna moderazione smorz(1
Il per Il le hramose ,·oglie degli avversari.
Succedette ndb. casa un periodo di quiete,
sicchè si potè riaprire il Collegio dopo le va-
canze. VedeYa bene Don Calcagno che, appar-
tenendo gli edifici al Governo, si doveva te-
mere da un giorno all'altro un ordine di sfratto
perciò, senza perdersi in tanti progetti, il
19 m:.1r1.o 1896 comprb un terreno con casirul
ndfo vicinanze ùi Quito, in una località detta
La Tola, a fine di cosn-uirvi una Scuola pro-
fessionale e un Istituto tecnico di proprict..ì
d~lla Congregazione. La compra fu intcstat.1
a Don 1..uigi Calcagno, a Don Ciriaco Sanli-
nelli e al signor Giacinto Pancberi coadiutore,
Da in società. tempo si 1~ira\\'a a questo senza
poter mai venirne a capo; onde il buon esito
dell'affare fu attribuito ~l una grazia di 8. Giu-
seppe nel ùl della sua festa. Il giorno <lopo
Don Calcagno con Don Santinclli e Panchcri
ne presero possesso, mandando alcuni mobili
e il quadro di Don Bosco, al quale s'intendeva
intitolare la fondazione. U 23 ~"irincipiarono i
lavori tli costruzione sotto la llirc;r,ionc di
Panchcri.
(C,,rrti11r1a).
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
Sac. COST..l LODOVICO, ùn Alpignimo (To-
rino), t a Bollengo (Aosm) il ,H1-19+,+ n 73 :inni.
Comp:igno e confidrnte del Scn o di Dio D.
\\ml rea Beltromi, ricevette l'abito ancora dalle mrirn
<li D. Bo~co e si infonni, allo spirito dtl Santo
con unn <,kci~ionc di ,·olontà e generosità di cuor«
da c()t\\servnrne il fervore in tutto il corso dello su:l
vita, modello fino all'eroismo sopnittutto ndl'osscr-
,·anzn religiosa e ncll.n pratica dell'obbedienza. Resse
per ben I z anni il nostro Istituto ùi F.1":'lscnti e per
un sessennio l'Ispcttorin Tosco-Ligurc-Emilinno.
Le sue ultime cure le prodigò ai no~tri liceisti di
\\'rilsalicc. ai nostri Aspiranti di Cumiana ed ai nQ-
:;tri studenti di Tec,logia, lasciando miraùlli esempi
cli wniltà, pietà~ spirito di sacrificio e di ul\\ll assi).
lante passioue pt!r la snlvez7,a delle unimi,.
Sac. TET1'.4.I\\IA.VZI PRTMO, da Rcnntc (:,\\'fi-
lano). t u Macerntn il 16--.11• 1<)-lJ :1 76 ,mni.
Sac. IJ.'I ROLTS P. lOLO, da .Mnrsi1!lia (Francia)
id il 31-x- 19+3 u 7z anni.
$(le. DU.1L-1S EUGE;VIO, da Plcgucr (Fran-
cia), 1- a Ni= i\\Inrittimn (Francia) il :q.-xn-1943
~ 57 anni.
Sac. DAL SA.,,YTO ER..ìlE,\\I.i:Gll,DO, dn Cal-
t trano (Vicenza), a Pntlova il -i9-X-I\\H3 a 37 ~mni.
Snc. GAL1'IERJ GIUSEPPE, da Agira_ (lfana),
i' in Sicilia in aprile 19-.3 :t 3z :umi.
Cli. BODESTEJ.YER GRISTI. LYO, <.w rudr-
~burberg (Germania), t nel 19,U a ;io anni.
Clt. t. KRE1YN CARLO, da Schcilbsbach (/\\tt-
stria), t nel 19+3 n 26 anni.
Coad. O.JLE.-lSSO PflTPPO, da Pancalieri
(Torino), t a Chi.:ri (Torino) il UH-1944 a 73 anni.
Coad. BROSZISO GUIDO. d.1 S. A1nbrogio
(Torino), '!- a Cuorgnè Cannv. 1'8-n u. s. u f><J anni.
Coad. t. SCII.lLI. Ll.!.'OPOLDO, da Puch (Au-
t stria), nd 19+:i " 31 11111u.
Cooperatori defunti:
t Sae. PIETRO RLC. ll,DO.YE, n l\\lonte \\ ':1lcn.za
(All!ssamlrin), il 3 1-1 u. s. n 79 an111.
Ex allic,-o tlcl nostto lstiturn tli Sampicl'(L,rcnn,
ni tempi dr U. Bo,c<.>, animò ùi ~piriu1 ,mlesinno i
suoi 53 nnni di sacerdozio, consacrando la più tc-
t\\em divozione ,ti Santo e In pit1 cordi:,ù,· u!Iczione
nll'Opem nostrn. Legò anclw lu su:\\ biblioteca nd
unu nostra Casa e spirò, come mcm presentito
e predetto, ncl!'au,1i\\'crsario dt,llu morte di Don
.Bosco, il 31 g,•nnaio, nlle 3 <lei rrutttino.
PORT,1 G:USE'J>PE, 'f a l\\Iontcmugno, il
27-,,1-1943 :\\8• 85 anni.
Ebbe In gioia survir \\':Jric , oltc la J\\.tcssn a
Don Dosco e ne trasse qud fe.r\\·or.: dt ,·ita cristiana
che lo distinfie fino al t<'rminl' dell,1 ,it11 come uomo
1.h prèghiuu e di carità. Affo1.ionat0 Cooperatore,
lurgheggiava coi poveri e coi bisognosi, e beneficn,·a
!!encro~'llml'nte le Opere Salesiane.
A..VGELINA GTORDlL.VO t·etl. M.-lRC!IlìSI,
1" a Ctrnea il 4-11 u. "·
Dama-Patroness11 dcli.:: Opere Salesiane, tutta
infer\\'arnt,1 dnlht di\\'01.ione di ?.bria Ausiliatrice e
di S. Giornnni Bosco, bcncfica\\·n largamente so-
prattutto 1I primo Orarorio fc:stivo di V11ldocco e le
nostre ~lìs.~ionì.
r·ED.LYJ GIUSEPPE, -t u \\ ·11r~'l'c, il 4-x-19+3
n 65 anni.
Ex allievo dell'Oratario cli Torino, crebbe fedele
agli insegnamenti dclltl scuola di D. Basco e vi volle
educati anche i suoi tr.: fi~liuoli lieto di \\'cdeme
uno chiamato al saccrùoz.io nella Socictii S:tlesiann.
- 47

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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B<JRJ() ,\\l,IDD.IT,EX. I ~rJ. .lllROG/.10, t a
'\\ulc Can.i,·cse, 11 16-11 u. s. a 77 anm.
rscmplare maùrc ùi i:11m1tlìa, fu bcncJ,tt I ti.al
S1111101c colln ,ncazionc ùi un figlio, saccnlutc, alla
SociL•l:1 Salcsiuno.
Altri Cooperatori defunti:
.\\ndrcuss, D. '\\'a1;1le, f';o,nmt (lJùind - Bncconc
FrunCè!l(.1, C,1{,r/e lfo11/. (,\\In~.) - B.tr.wdu C.nln,
JJ,unarl'ftJIÌI> C:\\lilann) ll,·n,-n,nt, D. Donwnico,
.\\lrmjr,r,m, (;\\,lndenu) - ll,•;,:;,:j C,·sare, Q1111ttrn Ct1-
,1,•l/11 (R,·11~10 E)• Dian:sc ~cbu~ttnno, S. 1Jm·1,i/11111e11
ICunu,) llongiovan111 <·:11,•nn.1, G,rt·tJllfllfl ( \\le ,s. l
- Urosadnla an·. G,uscppl', Cìn,Jale del 1-'rml,
\\ U,hne) - C"amaùim C4itcnnu ,·ed. ;\\fas,nn, 1:edt-
J!o/0 (Bn-,.c,u) - Campai::n,,li P,cro, f'ur,•/., ( 1'11\\ ia)
- Camporu Dome11ic;1, /J,r11tf{ (1'.1\\IO) - C:unurati
:.\\lnrccllin.1, S. Snfrntor~ .'faflj (Aie,~.) • L',lppn
l\\Iariu ,•cù. Haimoldi, CJm/irl/11 Coiro!i (l',wrn l -
Lorenz,111 .\\ùdc, Cast1111a (\\'iccnza) • l'.Hl., Ciiu-
s, ppc, Gh111w P,·sto (Cuncnl - Carult ,\\gnstmu:
Zogm> (B~rl(amOJ • Cattam·o Or;ola, ,\\/i/,1110 • C.:a-
vin.1 Tcoùora vcd. Farotfi, Fr,~,r,1110 ( R,1Hnna) -
Cazzaniga Antonia, 1·1110,10 I·rru-to (Tre, i~o) -
\\."e.rato Addt-, Brcgm1:.c (\\'1ç1•nza) • Cer~sol, Antonio,
Snt1c•St1cca (8rnsc1a) - Ch1r1 Delfina, Jfore//Q (To-
r.nn) • Cinncm Curlct F.1u~11n11, Caprilt- (V.-rcelli)
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Crociata missionaria
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t•J?t,05 - Ds. P. I,. 10 T,,1. 2001,05.
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- Somm.1 pn:c. 260 - D ~. P. L. 10 - TQ/ i70.
Bur.a ,11. IRTA .Il S/1.1.l'fR!CE, a cura <li Giu-
Ji.11.1 ;\\lc:111cattì per la sanità ùel Dabbo - Primo
,crsanwnto 2000.
Dnr-.1 U 1'/1[,·l '1-IRGIIJ-:RIT.l (3•) !'iumma
ptl'C 2695,75 • Ds. P. L. 10 • !\\I. Dr.11eo G:illo
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Ilor,m lf.JDON.V,·1 DI C ISTELJIOA'J'I~ (l"-
/)l \\ {!'), a cura ùcqli cx nll1c,·i Salesiani • Somm.1
prc,·. 11.0-12 - Ds. l'. I,, 10 - \\'aruttt \\ 1r1t1n·a
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OIT Cnl tlello Societ\\ Edltr. lnic,rruaz. • Dircttl'lr<' re,;pc,nsablle, O. GUIDO FAVINl, , la Co11oleogo -u. rorinn I 111'11
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