Bollettino_Salesiano_196309


Bollettino_Salesiano_196309



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Asti: S. E. Mons. G. Canno•
: nero celebra la prima Messa
davanti alla nuova pala di San\\\\::_.
Giovanni Bosco, originale con-! '
cezione di Caffaro Rore. ., __;.
Hongkong: I 400 rappresen- ·· ·,
tanti delle Compagnie ; Sale•
siane della città a con·ve·g·no •. -:·
nella Scuola San Luigi.',{"i.,~

1.3 Page 3

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MARIA SS.
E
LA CHIESA
Tra Maria SS. e la Chiesa Cattolica,
Corpo Mistico di Gesù Cristo, intercorrono
per disposizione divina relazioni mirabili,
che delineano nella sua vera luce la mis•
sione di Maria, vitalmente inserita nel mi•
stero della salvezza, operata dal Salvatore
divino e dalla ;;ua Chiesa.
Maria · Madre spirituale
della Chiesa
La Maternità clivina verginale, pnv1-
legio incomparabile per ClÙ Maria SS. ha
cooperalo con lo Spirito Santo per dare al
Figlio di Dio la natura umana, ha strelta
relazione vitale con la Chiesa.
Nell'Incarnazione infatti Gesù inizia la
sua missione di Capo della Cb.iesa, per ('UÌ
il natale di Cristo è il natale della Chiesa.
l\\'Iaria quindi è la Madre di Gesù Cristu e
riel popolo cristiano.
« La V ci·gine - insegna San Pio X -
non concepì solamente l'eterno Figlio di
Dio, perchè si facesse uomo, prendendo da
Lei l'umana natura; ma anche perchè, per
mezzo dt>lla natura da Lei assunta, fosse
il liberatore degli uomini. Per la qual eosa,
l'Angelo disse ai pastori: 'B nato a voi oggi
il Salvatore, che è• il Cristo' (Luc., 2, 11).
Pertanto, nello stesso unico seno della
castissima Madre, Gesù Cristo prese per
la carne ed unì a sè il corpo i,pirituale,
formalo da coloro, i quali erano per cre-
dere in Lui. Perciò Maria, portando nel
seno il Salvatore, può dirsi che portasRe
anche coloro tutti, la vita dei quali era
contenuta nella vita <lei Salvatore».
Nel corso della vita Lcrreua di Gemì,
e specialmente sul Calvario. Maria SS. coo-
pera col Figliò divino per la conquista della
Chiesa, nata come novella Eva dal lìanro
aperto del Redentore crocifisso, purificata
nel sangue di Gesù e insieme nel dolore
materno ili .Maria, nel cu.i cuore si riper-
cuote la Passione del Figlio, che ci h.a
merit.ato la Chiesa santa e immacrilaLa.
La mediazione celei;te di grazia, a cui
Ma.ria attende incessantemente dopo la sua HG

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a;;;;unzione gloriosa, con la qia intercl'~~ione
materna, efli.ead~sima. nel ~uo oii,uficato
cCl'lr~iale è la conLinuazione ùcl1a n1atemitì1
,erpnale <li Maria. che dopo di a,erei dato
1I Capo. ne , i, ilfoa ora il mbtico Corpo c(m
l'abbondanza della vita soprannatural.:.
.
Maria
i
:..
Fulgido esemplare
della Chiesa
*
Tra "1aria SS. e la Chiesa "' ;;0111> pure
mirabili ra8Hnniglianze.
Com.e la \\ ergine eo~ì la Chir~a, a cau~a
deJJ'abl.tondanza ,lei doni e d1·i cari;;mi. è
piona di ~ra:,,ia. come appare ud ~iorno tli
Pentecoste.
Come la \\ i-rgi11e concepil're Hrginalmentc
per opera d ello Spirito Sani n, co~ì la Chiesa
l'Oncepii,ce di Spiritu Santo i membri dPI
Cristo mistico, ed r e rimane , ergine eou
l'onore ùtlla maternità.
C..omc> la Vergine nutre Cristo. t•o;;ì la Chiesa
11utre ~piritualmentc il Cristo mi:,.tieo, o~sia
i Cribt ianL me<lian le la predicazione dt>I Var1-
!:(Clo e rarnm:inistrazionc dei Sacramenti.
Come la Vl'rgine è invi~ibilm1·nlc assit1Lita
dallo Sposo iovi~ibilc, lo Spirito Santo. cd
24 maggio
Maria Ausiliatrice
Invochiamone l'aiuto potente
a protezione della Chiesa,
a salvezza della gioventù,
per il felice proseguimento del Concilio Ecumenfco
CONCERTO E VEGLIA SANTA la sera e la notte della vlgllla.
Dalle ore 0.30 alle ore 12: Sante Messe
Ore 1O: Grande Pontlflcale celebrato da Sua Em. Ra, ma Il
slg. CARD. MAURILIO FOSSATI, Arcivescovo di Torino.
Ore 15 e 16,30: Solenni funzioni - Predica Benedizione.
Ore 18,30: Vespri Pontificali: PROCESSIONE Benedizione.
Ore 21,30: Funzione di chiusura, CONCERTO
LII Messa ponlifìca/e sara trasmessa dal~ RAI
Domenica 26 maggio
ore 16,30: Conferenza ai Cooperatori salesiani
è- ,isibilmenlc diretta dallo c:poso ,i~ihile,
San C.iu~cppe, così la Chie~a è im isihilmrnLe
sol tomr~~II a Ceiaù Crisi o nel ,·isibili- regime
del Somn10 Pontrlìce.
Come \\laria fu 1mm11nr rlaUa corruziom·.
co~ì anrhe la Chic~a Ì· mt·orrul tibile e in<le-
f<'ttibile.
( ome la \\ ergin(• è immat,olala. anche la
Chie~a è gi,1 'lui m tnra ,-.enza macchia a
1·a1isa dei Sacramc>nti e della ft·de inteb,ra
1wll"iu~egnurmmlo divino, lii cui Ì' ba11rlitric-e.
1·d in modo perfetto -.arà -.t>nza mact>hia nella
, ita glorio~a <lei ciclo.
.
Maria
::
Patrona e Ausiliatrice
delta Chiesa
**
On particohm•. importante a,,p!'tto dclJc
relazioni vitali di "'lfaria con la Chiesa è co-
stituito dal paLroc·wio pubblico ,;ociale, che
Ella ci<cr('Ìla sul Corpo tnibliro.
La Vergine SS. ,icnr ,la Leone Xlll pro-
clamala Ausiliatrire 1li-lla Ch:iesa. Fin dal 1.mn
inizio i11fa1 li rifulge l'aiuto di 'Vlaria. Nel
Cenacolo il vrimo stuolo dei cri8tiani con
gra ndi' speranza atLcndc " affr('tla ron la
preghiera la di~cc~a clello Spirito Santo. Tutti
concordcmcnlc perseYeravano nella preghiera,
insieme u Maria, Madre di Gc~i1 ( Itri, 1, 14).
Come la Chiesa na~ee11 Le ~i Rl rinl'c in pre-
gltiera ali orno a Maria, ancl~e ora è oppor-
uu1i~simo che avvenga in tullo il monrl(,
cattolico.
Ma.ria SS. cooperò pure· mol1is...i1110 alla di-
latazione d t:lla Cliic~a. T,eone Xlll afferma
che ~oprallutlo per la guida e J"aiuto di
.\\!aria aV\\.!ltrne clw gli apo,;toli tlcl bc111• ,-iano
giunl i a Lui te le genti, portando ovuncrue
un uuovo or<lint' di giubl izia e ili pace.
Tanta parte, d1e cbbr ed h_a la ,,ergine
eçcel$a 1wlla d:iffusione. nelle bauaglic, ,wi
trioufi ,!ella fode cattolica, mentre rende piì1
l11111innbo il coru.iglio Ji Dio iutorno a L ei.
deve pure sollc, are tutti i buoni a grande
speranza cli raggiuu.gere ciò che ora è l'og-
getto dei comuni desideri.
« Confidenza in Maria, preghiera a Maria!
- riecheggia tuttora la \\oOCe del papa Leo-
ne ),._ili. - (.)uehl a nuova e sospirata gloria
della religione, rhe cioè tornino a c~weordia
le rornt i nd professare una mede.•ima fede,
e un medesimo "·incolo cli perfetta carità
st ringa Lutti i cuori Ira loro. ben putrà Ella
per ,,ua , irLÙ affrell arla e compierla ».
l'io :\\.Il aggiungi': « Per il l\\1i,,tico Corpo
di Cri~l ~l, naLo dal Cuore apnlo tiri no~t:ro
Sai, atorc, '\\Ilaria chi.te qodla stessa maLerua

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La porpora del Cardinale Fossa1i da 30 anni onora la Chiesa torinese
Il 13 mano scorso, Sua Eminenza il Cardinale Maurilio Fossati, nostro amati ssimo Arci v escovo,
* senza sfarzo esterno, nel raccoglimento e nella preghiera come è sua abitudine, ha celebrato
il trentennio di porpora cardinalizia
Sua Santità Giovanni XXIII, che lo onora della su a
benevolenza particolarmente affettuosa, gli ha inviato un suo venerato autografo nel quale,
ricordate le grandi benemerenze del venerando Porporato e " la luce che si è irradiata con
forza di amabile attrazione nella lunga serie di questi anni fecondi ", si dice lieto di dargli
oggi " questa attestazione di profonda stima, di commosso plauso, di fervido incoraggiamento
* ed augurio"
La Famiglia Salesiana si unisce ai fedeli dell'intera Archidiocesi di Torino
nella esultanza, nella preghiera e nel "grazie " riconoscente, memore dei tratti di particolare
benevolenza goduti e dell' alto onore che Sua Eminenza ha reso con la sacra porpora ai
cinque Santi torinesi ai quali, per titoli diversi, si sente legata da stretti vincoli spirituali.
soll..,citudinr e premurosa can ta con la q uale a11·Au»iliat.ricc. p ropagata da San (Tiovanui
rn~lla culla ri-;t oro e nutrì ùd i,.uo lallc il Bo!'co. nel ia uo graudr amore per la Chlt>sa
Bambinello Gesù». P erciò la invo('a af. e per il P apa.
fiu c bì· « col , uo s.-mpre presente patrocinio,
Q uc~to i, pure il conteuulo 1lollri11a le p rin-
eorrw per il passato. così. oggi, p r o tegga la <"i pale del n uovo L'"fficio liturgico in onore di
Chit•~a e a d essa r a tut t a la umana fa miglia Ma ria A usilia tri ce. a pprovato dalla Sai1la
impet ri na lmenle da Oio un'èra di maggiur Sed e il 5 n11 obre 1962 per onorare l'Augu,Ha
lrau11uilliLà ».
Patrona della Chiesa e d el .Papa.
luxili11m Christin11nrnm . Arixili,un Epi-
La vera devozioue all'Au~iliatdt•P, che san-
sc:oporum, invoca parimen te Sua San tità tificherà il mese a L ei consacrato, ~arà quindi
Gio,anni -".-".Hl, pont·ndu il Concilio Ern • per t ulli un clhcace imp egno di fervida iuvo-
mcnico , aticano [I sollo il potente patro- caziono e in~ieme di inten~a Yi t a cribtia na e
ci11io tli )faria.
cli a postolica operos.it ~,. sollo la guida d el
A q ueste lum.inoi,.e convinzioui, profe~sate Papa e dei Sacri Pa~tori. per il t rionfo cld
dai Somini Pontefici. 1,1 ioto11a la dc'l.mdone Ut•gno cli Dio nella famiglia e nella i;ociNà. 1-17

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NEL 150° DELLA NASCITA DI FEDERICO OZAN,AM
A Torino, dal 16 al 19 marzo scorso, si è
svolto il Convegno Nazionale dei giovani ap-
partenenti alle Conferenze di San Vincenzo.
Un migliaio <li giovani, rapprcsentantL dei circa
dodicimila che fanno parte ùelle Conferenze
di tutta Italia, si sono riuniti nel grande
teatro ùi Valdocco per trattare il terna: La
San Vincenzo llel!a vita del mondo.
Le seùute di stt1ùio hanno destato partico-
lare interesse perchè hanno avuto di mira di
affrontare la povertà e la miseria non solo nei
loro aspetti materiali di mancanza di dena,i
e <li vestiti, ma sul piano più vasto di indi-
genza culturale e spirituale; si è voluto, in
altri termini, condurre la carità al suo signifi-
cato genuinamente cristiano, che è sol1ecitu-
<line non solo per i corpi, ma anche e soprat -
tutto per gli spi riti.
Oltre alla S. i\\lessa celebrata in Duomo da
Rw1 Em. il Cardinale Fossati e a quella cele-
brata nel Santuario della Consolata da S. E.
Mons. Stefano F. TiniYella, Vescovo Co:1diu-
torc, i convegnisti assistettero anche, nella
Basilica ùi l\\laria Ausiliatrice, aJln :\\lessa <lei
rev.mo Retrar Maggiore don Ziggiotti, che
rivolse loro un fervido benvenuto nella casa
di Don Bosco, il quale fin <lai 1854, a soli
21 anni dalla fondazione delle Conferenze per
opera e.lei Servo di Dio Federico Ozanam,
fondava una << Conferenza » 1ra i bfrichini <lei
suo Oratorio, forse la prima Conferenza <li
S. ·çineenzo composta di ragazzi fondata in
Italia.
Ma già nel 1850 il Santo aveva caldeggiato
e diretto col suo consiglio la fondazione della
prima Conferenza di San Vincenzo in Torino.
li r3 maggio i sette soci fondatori si erano
radunati nella sacrestia della Chiesa dei Santi
Martiri. Don Bosco era intervenuto ed aveva
avuto «il seggio d'onore ,1. Avevano accettato
ùi essere primi soci onorari l'Arcivescovo
Mons. Fransoni, Silvio Pellico e Don Bosco,
che da quel giorno fu di queste Conferenze
110 il consigliere. l'amico, il protettore ,·encrato.
Nel 1853 le Conferenze in Torino erano già
quattro e fonnavano un <, Consiglio Partico-
hu-e >> <li pendente dal Consiglio Generale di
Parigi. JI conte Cays, amicissimo di Don Bosco
e più tardi sacerdote salesiano, fu il primo
presidente del <, Consiglio Particolare~. che
nel 1856 diventava • Consiglio Superiore », al
quale fu assegnata la direzione delle Confe-
renze di tutto il Piemonte. n conte Cays ne
fu presidente fino al r868 e volle sempre che
Don Bosco fosse presente all'adunanza gene-
rale, che si teneva ogni anno io forma solen-
nissima. Il Santo approfittava del grande pre-
stigio di cui go<leva fra i soci per invitarli .a
prendersi cura soprattutto dell'anima degli
assistiti e <lei loro figliuoli, a promuovere
l'erezione di nuovi Oratori festivi e la fre-
quenza della gioventù ai catechismi e agli
Oratori, umco mezzo efficace per salvarla dalla
propaganda <lei sovverslvi.
Durante 11 colera <lei 185+ h; Conferenze
di Todno intensific.·Hono la loro carità a fa-
,·ore dei colerosi poveri. ì\\fa nel distribuire i
sussi<li Don Bosco aveva costacato che tra i
poveri vi erano non pochi ragazzi a cui biso-
gnava provvedere. Fedele al suo programma
ùi salvare la gioventù con la gioventù - 1
primi grandi salesiani furono quasi tutti r.1-
gazzi del suo Oratorio - in quell'anno stesso
costituiva nell'Oratorio di Valdocco una Con-
ferenza formata di giovani, dandole per tito-
lare, con l'amabile S. Vincenzo <le' Paoli, il
non meno amabile S. Francesco di Sales. Un
bel numero <li giovani più adulti, sia interni
che esterni, vi si fecero iscrivere. Don Bosco
li radunava sovente e alle adunanze invitava
membri discinti delle Conferenze della città,
soprattutto il conte Cays.
I ~vanì soci, ogni ùomenica, a due a due
dovevano andare a far visita ad una e<l anche
a più famiglie povere portando loro aiuti ma-

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Federico Ozanam
nel 1833
quando fondò le Conferenze
di San Vincenzo
teriali, ma mirando specialmente a persuadere
i genitori deUa necessità di curare la cristiana
educazione dei figli, esortandoli a mandarli al
catechismo e a toglierli dalle strade indiriz-
zandoli all'Oratorio.
Quando poi quei povedssimi figli del po-
polo avevano imparato la strada dell'Oratorio,
i gi<>vani protettori pensavano ad assistere i loro
protetti per indurli amorevolmente alla pratica
religiosa e alla frequenza dei Sacramenti.
T giovani confratelli della San Vincenzo
traevano da quelle visite buoni frutti anche
per se stessi, pcrchè imparavano a conoscere
e aJ amare l'arte cli sollevare le miserie del hene che la Conferenza giovanile anùava ope-
prossimo, e fatti adulti, si potevano avviare rando. Io pure ebbi la fortuna tli assistere a
con tutta facilità alle grandi Conferenze di quella visita».
San Vincenzo, dove continuavano a Lrovare
mezzi per santificarsi ed occasione Ji coltivare
f'amicizia con persone di condiziom: più elev:1ta.
>!egli anni seguenti anche gli oratori ùi Si è detto che Don Bosco ogm anno inter-
San Luigi, dell'Angelo Custode e di San Giu- veniva all'assemblea generale delle Conferenze
seppe ebbero la loro piccola conferenza sul del Piemonte. :Via venne un giorno in cui la
modello di quella di YalJocco e, dopo qualche ,·oce del Santo non si udì più in quelle adu-
lempo, strinsero relazioni filiali con le Confe- nanze. Crescendo ogni ::inno in fama di san-
renze dei grandi; iJ Presidente del Consiglio tità, si era :.iecorto che l:.1 sua persona era fatta
Superiore, conte Cays, le approvò, le prese oggetto di straordinaria venerazione da parte
sotto la sua protezione e k dichiarò Confe- dei membri delle Conferenze, che salutavano
renze <i annesse ,,.
in lui l'Apostolo della cariti, ti San Vincenzo
i< 111 uno di quegli anm - racconta il ca- del secolo XIX. Per questo non volle pit't
nonico Anfossi - in giorno di domenica, i_ntervenire e a Don Francesia che un giorno
vennero all'Oratorio di Valdocco quattro per- lo interrogò perchè non presenziasse più a
sonaggi della più illustre nobiltà italiana, cioè quelle assemblee, dove contava tanti amici,
il Duca Scottì di l\\lilano, iJ marchese Patrizi rispose: <• Ormai l'andarvi non sarebbe altro
d1 Roma, il marchese Fassati di Torino e il che per farvi comparsa•>.
conte Cays. Scopo della visita era quello di Ma gli amici delle Conferenze non lo di-
assisLere all'adunanza della conferenza gio- menticarono e il 6 maggio del 1900, cele-
vanile annessa. Don Bosco li accolse gent.il- brando il 5oO delle Conferenze in Torino e
mente cd essi assistettero all'incontro di quei in Piemonte, si radunarono in Valsalicc per
ragazzi con grande loro soddisfazione. Il bel assistere aJ una funzione presso la tomba
numero di giovani che si ,·idero innanzi, lo di Don Bosco, che vi riposava <la dodici anni.
spirito di carità del quale li conobbero ani- ln una sala <lei collegio tennero assemhlca.
mati, la formazione che aveva dato loro Don SéguÌ una lieta agape. E si inneggiò più volte
Bosco per prepararli a quella missione sociale a Don Bosco, le cui oss,1 dovettero esultare
superiore alla loro età, li persuasero del gran nel trovarsi in mezzo a quel trionfo dtll.i carità. !Il»

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monumento vivente
a maria :Ausiliatrice
Associazione dei divoti
di Maria Ausiliatrice
Dal Regola,nento
l I dlvotl di Maria Ausilfatrlce si pro-
pongono di promuovere le dorie d"lla
clivlnn Madre del Salvarore, per nu,riaarsl
la protezione dJ Lei in vita e particolar·
mente ln punto dl morte.
l Due men.I speciali si prop0ngono:
dllatare la devozione alla Vergine e la
ve.nemzione a Gesù Sacramentato,
l A tale scopo si adoprenmno con le
parole, col conslgHo, con le: opere e con
l"autorità a promuovere li decoro e la dJ-
vo-i;ione nelle Novene, Fc,,tc e Solennita
e.be net corso dell"anno s.i co01piono ad
onore d~lla VttJ(ine e del SS. Sacramento.
4 La dlfTusione bllOnl llbrl, lmma-
(inJ, medaglie, pagelle: intervenire e racco-
n1andare l"intervento alle processi<>oi in
onore di Maria SS. e del SS. Sacramento:
la rrcque.ntc Comunione, rassistenza alla
Santa Messa, il Santo Viatico agli Infermi,
sono le cose che gli Associati Intendono
promuovere con tuul i mc.zzi c.on1patl..
bW col loro st.:tto.
~ Gli Associa1! ~I d:tr.umo massima cur,1,
per sè e presso le P<,,rsonc da loro dipen-
dent..l, d'impedire la bestcm.mla e qua-
lunque d.isèorSo con_trarfo alla religione
o ai buoni costum.1, e di togUcrc, per
quan[o sta In los:o. qualunque ostacolo che
possa impedire la santfftcaziooe dei
giorni fosUvl.
6 Ogni associato, secondo il consiglio
del Confessore, è caldamenu: esortalo dl
accostarsi alla Santa Confm;sio.ne e Camu-
nlone ogni quindici giornf o una volrn al
mese, e di ascoltare oitnl giorno fa Santa
Messa. purcbè le obblig:,zlonl del proprio
stato glielo pcrmeuano.
7 ln onore di Gesù Sacramentato, gli
Associati ogni giorno, dopo le ordinarle.
preghiefe dcl mat1i110 , e della sera, reci-
teranno La gJaculatoda: Sia lodala ~
,.,,vzra31r,1,, <,;:ni m(n11t11(0 il Snntinimn
"" ,lit1t'~iisximo Sat:rdmt11to: cd In onore
della B. V,: .Haria A11xilùu11 Chrùtù1nQnm1,
11rt1 pru nobìt. Per l .sacerdoti basta eh.e
nella s. Messa mettano l'inLcnzlone di
~o pne!(are per IUIII &Il Associati...
Snri Gio1•aririi JJost•o. dopo arer ert>llo 111ln .ma po-
tente .4.11silia1rfre ,,,, gra11dio.~o 11io111111u•11to in pil'tru.
l'Olle in1111lzarle altri tre monumenti rit•enti, che cantas-
sero 11ei secoli il imo amore riconosc<>nte nlla T'ergine:
risti:tuto delle Figlie di Maria . fosiliatrire, 110/,ilissimo
monumento di 11,time ronsaerate alla gforia della. Celeste
tvladrP; l'Opera « Nluria Ausiliatrice» per le 1'0co=io11i
1<1r<lire. ispiratagli dallo r·ergirie stessa: e /' lssorinziorte
rlri lJiL•oti di Jforiu Au,siliatrfre. che riel pe111,ùro di
D011 Bosr<> dore1•a stringere 11ell'c1111ore nll<1 I ergine
i111r11mere1·oli cuori in og11i p/lrte del moncfo.
Q,u,s1'11/timn ji, fo prima in ordine cli tempo ecl è
1tna prorn eloque11te clt,//a risonanza che In rlirozione
nlla I ergine sollo il rito/o di 111,';i/intrite dei Cristiani
troi•ò sul1itn d1w1mq11e, ri1111ora11do su scala mondi<tle
i fulgori della omonima lrciconfratemita di ,\\fonnco
di Bal'iem. fiorita d11e seroli prima.
Ne portiamo i11 q11eslo mese sacro nlla l'ergine. perchè
in l'SSO si compie il giubileo di diaman~e della I nc:or<1-
111t.."!ione di J\\faria Ausiliatrice nella sua Rasilica• di
l 'nldocco (1903). e del .'-1° Congresso dei C:ooperntori
Sulesiani. nel quale si fecero roti che ttLtti i Cooperntori
e dir-oti della /\\Iado1111a di Don Bosro si iscrit-essero
ali'A ssorim:ione dei Dfroti di lifaria A 11siliatrice per
11.,se('o11dar<' 1111 l'i1-is:;imo desiderio del scwto Fondfltore.
Dell'origine di essa parfo Don Bosco 11ell'i11tro1liu:.io11e
al .mo 1•olttmet10 intitolato Associazione dei Dh oti di
Maria Ausiliatric•e: « Era appena fo costnizio11e le, Chiesa
dedicata c, Maria Ausilintrfre ÌIL Torino. e già si fnce-
t·11110 ripetitte ,lomu11de perchè t'enisse iniziata ww Pitl
As.çociaziorie di Dit•oii, i quali 11el medesimo spirito cli
pregl,iern e di pietà faces:,ero flS.çl'quio alla gran J\\Jlldre
del S<,lrntore col bel titolo di .. Aitito dei Cri.~tia11i ,._
Compiuta poi la consacrazione del sa1·ro Ed~fi.cio,
si moltiplicuro110 tali rirhiesle d" tntte le parti e da. per•
s011e di ogni età e condiz.io11e. Per secomlare q11estu pio
e generale desiderio renne fondata l'AssociC1Zione de.i
Dir.:oti di Maria Ausiliatrice».
Il Tempio di Valdocro era stato co,rsacrato iJ 9 giugno
del 1868 e già il 19 nprile del 1869 /' Arcfrescorn di
Torino i11 erigeva canonicnmNtte in nuova Assocùi:ione.
1'\\,'fa Don Bosco TIOn si fermò a questa tappa iniziai~
Ed eccolo compiere un seco11do p11sso che dimostra chùi-
ramente ('Ome il pensiero del ::;auto clelf' 4 r1~iliatrice fosse

1.9 Page 9

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stnto lrmgimirtmt.e sin dall'ini:::io: Don Ro<rn
intendern di fame una -1.ssocill:d.Q11P l'hP ji1s~i'
il ceutro di t1111tè altre in L11Uo il molllfo e che
servisse tdl"nl't"eramen/fJ ,lp/Je parole chP aren,
risto i11 , isione profì'tirll incise .~111111 r111or11
rhiesu.: Qui la rrua casa. di qui la nùa gloria.
1 qwsw finr rhie~çe ul suo grande b(<11P.fat-
1ore. Pio I X. l'ere::io11e <lell'Assoriu::iorie in lr-
riro11frater11itu. raie u dire in ,·entro 1111tonom1>
c·on In )<1coluì di aggregar.~, cL~sorinzioni ron-
"imili già 1•sisteuti e da érigersi llltrore. li
Pupa rispose affermuJ.Ìl•umente e il 5 uprile
dPl 1870 l'A.ssocia.io11u eru eri'llo in 1< lrri-
co11fratenita con lulli f!,LÌ onori, premi11e11zr.
tlirilli e prit-ilegi soliti e 1·011,rneti ». T11ttariu
l'umbito della jiwol11ì di r,ggr<'fs<1zionij non }ii
rs1e.~o subito a 111110 il mondo. ma sn·orulo l'u~o
rigerlle II Roma. 111 un primo tempo solo alle
-lssocia:ioni del met/P.iim11 ti/o/,, erette 11l!ih1
diocesi di Torino.
Presto lJon Bosco fece un 1zuoi•o passo avanti
,, il 2 marzo 1877 011eneru la ste,\\s<I facolt,ì
P"' le "-~~orfo::ioni erefle nel Piemonte.
Fin q11i lo sril11ppo rhe potè 1•e!lere il s1111to
Fondatore durante la sua i·ita terrena. Poi il
.,110 s11rressorf' /Jon R11c1 11e perseguì /"ideale,
incoraggi1110 eia/ fotto c-he l'Opern. c·of rJ~O'on-
tl11r.~i tl<>I cult-0 di '\\Iaritt A 11sili11trire, 11r1d111'f1
e~trnd1111dosi sempre più. Così nel 1889 ottenne
1/n Ll'()tte \\'"II l fu ji,coltà di aggreg<1re ,, quella
di Tori,w le 11.,.,ori11zi1mi ,·rette in chiese ap-
p<1rw11e111i ai ::,,de."i,wi i11 t111/C1 il monclo. ( ·era
a11corn 1111 passo da fare, ma bi."ogrwi:11 otte-
11ere dal Papa i/111,• ronri>ssioni d,e rarnme11t!'
si ccmre,fono ad , 1rcironfrnternite prette fuon
Roma. Ed ecco che Le-011e .\\, IJl il 19 g,mnaio
del 1894 confuira in perpetuo "I Re11or Haf!-•
giare dei Salesiani la facofu) di erigere flltr1•
ussocia...-ioni ,lei me,le.,imo n(lme riei l11oghi ori·
esi.,touo crLSe e rhiese salesiane e di tiggregarle
n//'Arrfronfraternita di Torino. E <hre 111111i
dopo. il :!.=; febbraio del 1896, estt'nclern la stessn
fl,roltà per t11tte /p associazioni d,e renissem
erette i II q11-alu11q11e chiesa o dioresi ,li>/ mondo.
Con 1111est'11/tima ro111·essionP, reramente spe-
rialis.~imo, L1•011e _\\ 1TI rreum 11ell'.1rcicn11-
fm1er11 ita torinesi' 1111 111101·0 Cl'lltro 11nirrrsale
cli prop11lsiom• e tli propaga.ione ,/pi mito ,Ti
"'1aria A11silintrice, i11 1111111 /r, rJ1iesa
~
I.i""
Attuulmellfe le fa.sorio~io11ì 1/ei Dil'oti ,li
Jlariii A usilintrirP aggreg11IP 11ll11 Primaria di
Torino .~0110 11/tre 2i00. Ecl è 111111 gurn ,li
amor filiale ull11 nostrn 1\\laclo11na in 1111/e le
mse dei Salesi1111i e tlellP Figlil• 1/i 'lfaria lu-
sili11trfre 111!1 fnrl,, con(lsrere ai Coopera/ori "
11i tlit-oti di l'ifnritt lusiliatril'I', agli t1flip-1•i
e ui foro p11re11ti. pro11101·e11do11e l'iscri=ione
per metterli o parte tfei grandi 1•11ntaggi spiri-
luali e clelle i11d11lgr11ze di rui pos.~0110 go,lere
,o.li isC'fitti. Sappinmo pure dte in !'ari Ce111n
,ti C:ooperulori Salesi1111i ,:;, fo Zrlntorl' o In
Zelatrice che dijf,mde fAssoC'ia:;ione 11011 solo
un i membri ,lp/111 Pia l 11io111>, ma a11d1P """"
loro fami.glie e Ira gli amfri e co,111sce111i.
Pcrd1ì, l'idenle ,li Don Bò.m1 si r1>11lizzi
.,empre più pÌeT111mn1te. i11t•11111mo quanti
non f<Msern 1mtora isaitti. (I ri,•olgu,çi fil
Centro della Piu I ' 11ioT1e n rni npp(trtengo110
o olla rnsa dei Sale.~i,mi o d,,/1., Fi~li" di Jfoncr
·lu.~ili,ttrire piìr 1·it:i11a: opprrrP ,Ìirnt111me111e 11
Torino: \\,,sociazion<' Divoti .\\!aria Au'<ilìu-
trire. , ia "\\faria •.\\u~ilia1ri1·1• 32. Sarrì loro
im•Ì!tfll l'appo.~iu, fllll{Plli,w. nPlln quale tro•
rera11110 il regolamento, i ra11w,tt,gi ~pirit,wli
e le indulge,ue.
Qui d limitfomo t1 riportnrl' /p p11rQII' con
le quali Don Bosco ne fissa chiarnmeme il fine:
« :::.ropo prinripale è di pr(lmuoreri' i,, l'ene-
razione al Sa111issimo S11rrnme1t10 e fa dern-
zione e, /',/aria Amrilium Chri~tianorum: 1i111l0
che sem!lrn l11rr111re di riro grndime1110 11/r 1tt·
g11s1a Regina dPI Cielo... F:.~sa rlte i11 11111/t>
gui.~e /rr, hmedetto r Ja,,orito quelli chi• rhm11,o
supplicMu col prezioso titolo cli 1usili1ttrice,
ro11ti1111i II spcwtlere ropiosi i relesti 111s11ri,
non solo sopra gli aggregati di questa Pi,, A.~-
sorfozio111>. ma sopra lutti q11rlli l'he lo in1•0•
fherimrw 11elle loro 11ec·es~itlÌ spirì111uli e ltmt(JO·
mli. 11 .çe~no che tutti 11bbia110 m<1tii-1, di /1/>lle-
dirla sop~a la terra per ,mdare poi un giorno
e, ludurlu e ri11gru;;iurlu etern11me11te nel Ciclo». 1:.1

1.10 Page 10

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Alessandrina
nel quarlo anno
di completo digiuno
Alessamlrina lla Costa
Cooperatrice salesiana
(1904-1956)
*
~,
_ L V cli Alessandrina
!\\laria da Costa, Cooperatrice salesiana inal-
zata alle vette più eccelse della mistica, si di-
stende claJ 1904 al 1955: cinquantun anni, dei
quali più di trenta passati su di un letto a
soffrire.
Una vita muule, sprecata, secondo il giu-
dizio <lei mondo. l\\la i giudizi di Dio son ben
diversi; la sua fu una vita che ha avuto un
peso eccezionale sulla stona dell'uman1tà,
svoltasi nelht prima metà del secolo ventesimo.
Alessandrina, nata da povera famiglia a
B.1laz:h, in pro,·incia cli Oporto (Portogallo)
a chi l'aveva , ista nella puerizia e nell'adole-
scem~a avrebbe fatto pronosticare ben diver-
samente: chiunque se la sarebbe immaginata
crescere forte ed energica, nata più per il
comando che per la soggezione.
Era dotata di una vivacità, cli una audacia,
di una spcncolate-.r,za, quale raramente si
trova perfino nci ragazzi ùi quell'età. ~cl fare
il bene, poi, non conosceva paure o rispetti
umani. Lo ùirà lei stessa: <i Mi indignavo se
mi accadeva di essere presente a qualche
scena poco decente. Sul lavoro minacciavo
sempre di licenziarmi se non c'ern correttezza
di parole. Conversa2ion i brutte non le con-
l !'i:.! sentii neppure negli altri.
Quel « minacciavo », quel , non consentii*
sono il segno cli un'anima energica e dritta, che
non si lascia imporre i discorsi m{1 li combatte
con aria di impero, cosicchè anche gli sfacciati
debbono battere in ritirata.
.e¾ la sua era un'energia
bersaglieresca, che se tutte le figliuole avessero,
tanto più buona sarebbe la società.
Sorpresa in casa, assieme alla sorella e ad
un'amica, da tre malintenzionati, per sfuggire
al loro assalto si buttò dalla finestra, cadcntlo
pesantemente in giardino dall'altezza di quattro
metri. Sul momemo non le fu possibile aJ-
zarsi subito, causa un acuto dolore alla spina
dorsale... '.\\ la appena porè, forte come un
leone, diè <li piglio ad un palo della vigna e
corse a difesa delle altre due e mise in fuga 1
tre loschi figuri.
Aveva dato a Gesù una prova eroica del
suo amore alla purezza e il Sii::nore la ricom-
pensava; ormai sarebbe stata tutta sua.
Il salto da lei fatto, per mettere rn salvo la
sua virtù, aveva CG>mpromesso irreparabiJmente
la sua salute. A diciannove mmi si mise a letto
per sempre.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ì
I/
.I
'-

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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- - --- ------- - ___ --------- ___________.......,....
------
Alessandrina rla Cosla
Sperò ancora di poter guarire; ne chiese sconto dei peccati e a salvezza dei peccatori.
insistentemente la grazia alla Vergine di Fa- Ce ne sono tante nel mondo. Alessandrina è
tima... Ma altre erano le viste di Dio, e San- una queste.
drina gradualmente le fece sue.
li Signore, mentre gradualmente la tra-
sportava alle vette più alte del.la mistica, per-
1 ~1 i
metteva che le sofferenze si moltiplicassero
c. , Cominciò col chie- oltre ogni umana sopportazione: dolori fisici
dere a Dio l'amo;e per la sofferenza, e il Si- nel corpo che si contraeva in uno spasimo in-
gnore la ripagò con una gioia inesprimibile.
Poi un altro passo. Si offerse, e neppur lei
seppe com'era avvenuto, si olferse Vittima a
Dio per i peccatori e per i tabernacoli dimen-
dicibile; nausee insopporlabìli, l'incompren-
sione e il dileggio dei medici ateì e materia-
lìsti, specie quando per quaranta giorni fu
sotto controllo, per vedere ge davvero vivesse
ticati dagli uomini. Il Signore
gradì l'offerta.
Essa sentì un caldo bru-
ciante invaderle tutto il corpo,
SAN DOMENICO SAVIO e w,a forza misteriosa quasi
elevarla da terra. Non seppe
spiegare questi fenomeni così
strani, anche perchè si era nei
previde il ritorno de/111Inghilterra
mesi invernali.
Intanto una voce interna,
segreta, le ripeteva fortemente:
<• Soffrire, amare, riparàre >>.
Cominciava il r93 I.
Tre anni dopo, Gesù le
spiegherà quell'interno cam-
biamento, quel caldo miste-
rioso, quell'attrazione verso
Parlava assai volentieri d ~1
Romano Pontefìce, èd espri·
rneva il suo vivo desiderio di
poterlo vedere prima di mo-
rire, asserendo Ti.petutamente
che aveva cosa di grande im·
portan::a da dirgli.
Ripetendo spesso le mede-
sime cose, voUJ ch11idergli qual
smarrita la via, non vedono
più ove mettono il piede. Que-
sto paese, mi disse uno che ma
era vacmo, è l'Inghilterra.
Mentre voleva dimandare altre
cose vedo il Sommo Ponteflce
Pio IX tale quale avev l veduto
dipinto in alcuni quadri. Egli
maestosamente vestito, por·
l'Eucarestia, che le era sorta fosse quella gran coso che tando una luminosissima flac-
in cuore: ,, La missione che ti avrebbe voluto dire al Papa. cola tra le mani, si avanzava
ho affidato sono i miei taber-
- Se potessi parbre al verso quella turba immensa d1
nacoli e ì peccatori; sono stato Papa, vorrei dirgli chz in mezzo gente. Di mano in mano che
10 ad elevarti a così alto grado.
È stato 11 mio amore!».
alle tribolazioni ch2 lo atten-
dono non cessi cli occuparsi
con particolare sollecitudine
si avvicmava, al chiarore di
quella flaccola scc,mparìw la
nebbia, e gli uomini restavano
L.nn_oo_l, sul suo letto
dell'Inghilterra; ldtlio prepara nella luce come di mezzc,-
un gran trionfo al cattolicismo giorno. Questa flaccola, m1
e bisognosa del continuo aiuto
della sorella, Alessandrina
compie una meravigliosa mis-
sione per I.i salvezza del
mondo.
Sono glì anni tragìci della
scristianizzazione del Porto-
gallo, sua p:itrìa, dell'avanzato
ùel comunismo, della seconda
guerra mondiale...
LI mondo sembra crollare;
l'ira di Dio colpisce la terra,
divenuta un mistero ùi ini-
quità.
l\\la pure ci sarà posto per
la misericonl.ia, perehè le
IO quel regno.
- Sopra quali cose appog\\?'i
tu queste parole?
- Lo dico, ma non vorrei
che ne fac~se parola con altri,
per non espormi for$e alle
burle. Se però andrà a Roma,
lo dica a Pio IX. Ecco adunque..
Un bel mattino, mentre facevo
il ringraziamento ddl□ comu-
nione, fm sorpreso da una
forte distrazione, e mi parve
di vedere una vastissima pia·
nura piena di gente avvolta
IO densa nebbia. Cammma-
vano, ma come uomlni chi?,
disse l'amico, è la religione
cattolica che deve illuminare
gl' ln glesi.
L'anno 11½8. essendo an·
dato a Roma, bo voluto rac-
contare tale cosa al Sommo
Pontefìce, d,e la udì con bontà
e con piacere. Questo, disse 1I
Papa, ml conierma nel mio
proposito di lavorare energi·
camente a favore dell'lnghil ·
terra, a cui ho già rivolto le
mie più vive s_ollecitudini.
SAN GIOVANNI BOSCO
nella , Vtto d, Domemco Suu,o
anime vittìme si offrono "

2.4 Page 14

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Alessandrina da Cosln
i;enza cibo alcuno (per trcùic1 anni si ;Ùimcntò
della sola Comunione).
E poi tentazioni e vessazioni orrih~h d~
pane <lei diavolo; e le sofferenze propne ùc1
mistici, mediante le quali lddìo va model-
lamlo, purificando e quasi disincarnando le
anime che gli sono più care.
E poi ancora le sofferenze della passione di
Gesù, che sì nnnovò nelle sue carm ogni ve-
nerdì dall'ottobre 1938 al marno 19+2.
Il mondo stupito e scandalizuto si chie-
derà a che pro rnnto spreco ili sofferenza, inu-
tile e crndelc. La risposta gliela dà la fede:
Alessandrina si immolava proprio per la sal-
vezza del mondo.
La sua immolazione \\'olontaria e
generosa commosse il Cielo, che la investl di
una missione eccezionale. U 30 luglio 193 5 Gesù,
in un'estasi, le diceva: «C<J1ne io chiesi a santo
Margherita Mana /11 co11sacrozio11e del 111011do
al mio Cuore Divino, così io chiedo a te che
sia co11sacraw al Cuore della mio i11adre Sa11-
tùsi111a h. E nel maggio del 19-1-2 Gesù le spie-
gava: «Solo il Cuore immacolato della 1\\101111110
11110 può salvare il mondn ,1.
Anche per le insistenze di Ale:,;sandrinu
pre>:\\so il Sommo Pontefice Pio XTT, il mondo
venne consacrnm al Cuore Immacolato di ì\\Iaria.
l\\Ja, soprattutto, per merito di Akssandrina
tanti peccaton non andarono perduti. •:\\Ii
sono spremuta pc::r voi! ,► dirà questa martire
a codesti esuli della grazia e del ciclo. Quante
anime ritornate a Dio per merito della sua
sofferenza!
Glielo dirà il Signore in un'estasi: 1, Kes-
sun'anima esce di qui come è entrata. Quante
resurrezioni! Quante rcsurrc--,,.ioni ! Le anime
più renitenti che pare non ne approfittino,
portano via il rimorso. Non \\Ogliono cedere;
il loro orgoglio non le lascia piegare, ma la
grazia rimane e le piegherà più tardi ».
Ogni giorno, specie negli ultimi anni, erano
molte le persone che passavano accanto al suo
letto. L'impressione che Alessandrina lasciava
nei visitatori era incantevole. << ln quella came-
retta - diceva un medico - io vorrei entrare
sempre in ginocchio, e in ginocchio vorrei
rimanere a contemplare così eroica rassegna-
zione».
Ma un motivo di particolare affetto
ci lega a quest'anima privilegiata: Alessandrina
fu Cooperatrice, una delle Cooperatrici più
1;.o attive e apostoliche.
Se la vita contemplatÌ\\'a e la atti, a devono
vivere in perfetta sunbiosi, l'una a sostegno
dell'altra, quanto bene ne venne alla nostra
Famiglia ùal fatto che Alessandrina ne fu un
membro attivo e prezioso!
Per più di quattro anni, <l.a.1 194+ al 1948,
essa ebbe a ilirettore spirituale un salesiano,
e per questo fra lei e i novizi salesiani di :\\To-
gofores, e di conseguenza con tutta la nostra
Famiglia, si stabilirono delle relazioni strettis-
sime e di una affettuosità commovente.
Ben volentieri essa aderì all'imito del suo
direttore cli entrare a far parte dell'esercito
numeroso dei Cooperatori e a regalare a
quanti lavorano per k anime nello spirito <li
Don Bosco, il dono delle sue preghiere e
sofferenze.
TI diploma di Cooperatrice lo volle collo-
cato in un posto ben visibile, in moùo d11
averlo sempre sottocchio dal letto del suo
dolore, a rieor<larle come ormaì non fosse
piò sola, ma facesse parte di una Famiglia
diffusa su tutta la te1·n1, protesa all'attuazione
dello stesso programma: salvare le anime.
1\\Iaria Ausiliatrice, posta accanto al letto,
le sorrideva maternamente.
11 Che bella \\!ammina!•> - con questo ti-
tolo essa chiamava la Madonna - «che be11a
l\\lammina ! :\\Li piace tanto il titolo " Aiuto
dei Cristiani " ,,, aveva detto il giorno che
ave,·a visto nel breviario <lei suo direttore l'im-
magine della \\fadonna di Don Bosco. Accettò
quindi con gratitudine il regalo di una bella
statua dell'Ausiliatrice. che le tenesse compagnia
giorno e notte, nella catena intenninabile dei
suoi dolori.
E con j Salesjani pai;sò, unita nello
spirito, gli ultimi unni della sua vita. Un giorno
confidò al suo direttore: « Sento un'unione
grande con i Salesiani e i Cooperatori d<:l
monùo intero. Quante volte fisso il mio di-
ploma e offro le mie sofferenze, unita a tutti
loro, per la salvezza della gioventù! Amo la
Congregazione, l'amo tanto e mai più la di-
menticherò nè in terra nè in cielo*· Durante
un'estasi, in un colloquio con Gesù si senti
dire: «Ringrazia il tuo direttore che è venuto
a dar vita all'anima della mia sposa, della mia
vittima amata. G li mando benedizioni e grazie
per la Congregazione da me molto amara,
molto amata •·
Si sarebbe detto che Alessandrina facesse
parte della comunità salesiana di Mogorore~,
di131ante da Bal::iz:ir un centinaio di cbilometn.

2.5 Page 15

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Bala~a, ( Portogallo) Ammiratori e devoti, pellegrino alla cappella mortuaria di Alessandrina
Ai piè del letto teneva un ingrandimento fo-
tografico <li quel noviziato salesiano, per unirsi
alle funzioni religiose della comunità. Per
quei novizi prega,·a, soffriva e inclirizzava
loro delle lettere tenerissime, scritte di suo
pugno, nonostante che il cenere la penna in
mano le cagionasse un martirio indicibile; e
se proprio i dolori non glielo permettevano,
dettava alla sorella, e in calce metteva la sua
finna autografa. Essi poi ricambiavano con dei
doni modesti, ma tanto graditi . Il giglio di raso
bianco, che la accompagnò nella tomba è un
loro regalo. C n nastro <li seta bianca reca:
« I Salesiani alla loro Cooperatrice•>.
Durante la guerra, il direttore le chiese
speciali preghiere perchè fosse salvo dalla di-
struzione il santuario di l\\ [ari,\\ Au~iliutrice in
Torino, centro e cuore Ji tutta la Famiglia
salesiana. Alessandrina si raccolse in preghiera,
quindi, alzando uo pochino il capo <lai guan-
ciali, rispose in tono sicuro: La Basilica della
ì\\Iamma celeste non soffrirà nulla ~- La prc-
di.z1one ebbe felice avveramento.
Il 13 ottobre 1955, trentottesimo an-
niversario delle apparizioni di Fatuna, Ales-
sandrina passava dalle sofferenze della terra
ai ga1Jdii eterni del ciclo.
Il suo non fu un funerale ma un tnonfo,
lale e tanta fu la moltituùine ùi persone c.he
vollero \\·ederla un'ultima volta e accompa-
gnarla al cimitero. Fu sepolta, secondo il suo
desiderio, con il vòlto rivòlto al tabernacolo
della chiesa parrocchiale, e sul marmo fu in-
ciso il suo ultimo appello ai peccatori perchè
si convertano e cess100 <lall'o1Ien<lere Gesù.
Alla sua tomba è un continuo affluire di
devoti che implorano il suo niuto: e non sono
soltanto persone dd popolo. Le grazie otte-
nULe per sua intercessione si moltiplicano, e
gli c.x-voro che \\ anno riempiendo una sala
<lella canonica di Ilalazar, attc~tano la fiducia
che si ha in lei e la potenza della sua preghiera.
La biografia di quest'a.nirna di elezione
scritta dai suoi direttori ì: già tradotta in tre
lingue. Da sci anni un bolh;tt1110 mensile pub-
blica la sua vita edifìca.nte e le innumerevoli
grazie. La Curia di Braga riceve da ogni parte
del mondo domande insistenti per la Causa
di beatificazione.
L'augurio e la preghiera della nostra tri-
plice Fmniglia si è che il Signore si degni di
glorificare la sua prediletta Alessandrina, e k
conceda ùi continuare la sua missione salva-
trice, secondo la promessa fanale un anno
prima della morte: <' La h1a mi~~ione conti-
nuerà in paradiso, continuerà rrionfante n.
* Chi dt.-s1Jem~sc conosecrè mcJ:?ho la viUI cli questa
crn1na dd dolore pcnr.'1 lc111:~rc: l. l''\\SQUALE, lfcm11,lr111a,
LDC. Tnnno. I,. 1000; .\\. Rr:ijt'."Co, L'escuw11, LDC,
Tonno, L 400.
1;;7

2.6 Page 16

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IL
basso in questa zona a me-
moria d'uomo.
le loro puntate settimanali;
ma noi faremmo loro tol'to
TEMPIO
SUL
COLLE
DON
BOSCO
Ora sui pilastrini sono già
state collocate le traversine
di cemento, prefabbricote, le
quali, negli incavi previsti,
hanno a loro volta accolto i
laterizi che formano poi la
sostanza del pavimento. Sopra
e sotto, la chiesa inferiore è
dunque a buon punto; man-
cano le pareti che ne deflni-
scano i1 proAlo e poi si potrà
già provvedere a qualcosa di
se non pensassimo che quaI-
cosa di ben più profondo li
polarizza e che qualche ri-
chiamo ben più sostanziale
li determina nelle loro scelte
domenicali. C'è in capo a
queste scelte il nome di Don
Bosco e l'efficacia della sua in-
tercessione e del suo sistema
nell'educazione dei figli, sem-
pre più insidiati e sempre
meno difesi.
meno generico, come la de-
corazione e la suppellettile.
Una divota di Don Bosco,
nche col maltempo e col Intanto, neanche fuori è
che vive oltre la cortina di
ferro, avendo saputo che
\\. freddo, si è potuto fare pa- statì fermi. Oramc,i sono già
si erige un tempio in onore
recchio, soprattutto all'interno.
Per prima cosa si è finito di
ben definiti i coretti, destinati
ad affiancare l'altar maggiore,
, quali ospiteranno a loro
del Santo sul Colle natio
e volendo contribuire in
qualche modo, giacché non
J
disarmare le strutture por· tempo l'organo e la scl,ola
le é permesso Inviare de-
tanti del soffitto della chiesa aontorum. Appena il tempo
naro, invia due serie di
inferiore; questo lavoro pre-
liminare, che ha dato subito
un'idea precisa e inconfondi-
bile del vano della chiesa, ha
permesso la gettala dei nume-
rosi pilastrini di sostegno del
pavimento, che nacquero in
generosa concorrenza con il
accennerà a stabilizzarsi, si farà
una colata unica che andrà
dalle sacrestie al transetto,
legando in un unico corpo le
strutture posteriori, che poi
fino alla cupola non avranno
più interferenze sostanziali.
francooolli pregiati di paesi
d'oltre cortina. Si tratta di
una vecchietta povera ohe
vive oon una modestissima
pensione e che è costretta
a lavorare per vivere. L'ap-
pello del Rettor Maggiore,
dovunque è potuto pene-
trare, anche nei paesi d'oltre
maltempo e col permesso della Per vedere tutto questo,
cortina, è stato accolto
temperatura, maì scesa cosl pellegrini hanno già ripreso
con gioia ed entusiasmo.

2.7 Page 17

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PI T LI
PER SACERDOTI DECURIONI E COOPERATORI
La felice esperienza dell'anno scorso ci ha
suggerito di organizzare anche quest'anno
corsi di Esercizi Spirituali per soddisfare al
desiderio sempre più diffuso <li molti De-
curioni e Sacerdoti cooperatori delle varie
Diocesi d'ltalia.
La data e il luogo sono ispirati all'una-
nime consenso di coloro che furono i pio-
nieri della nuova opportuna iniziativa. Ne
diamo per tempo l'annunzio per facilitare la
scelta a quanti desiderano predisporre i loro
impegni pastorali per essere i~ grado di
prendervi parte.
a Muzzano Biellese (Vercelli): dal 25 al
3r agosto. Per iscrizioni rivolgersi al Delt- .
gaio Cooperatori Sa/e;;·iani - Muzzano Biel-
lese (Vercelli).
a Genzano di Roma - Casa Bet:mia:
2i-28 settemhre. Per iscrizioni rivolgersi al
Delegato Cooperatori Salesiani - via Mar-
sala, 42 - Roma.
Ci ha molto confortato a continuare nel-
l'impresa l'incor.iggiamento benedicente degli
Ecc.mi Vescovi delle Diocesi dove furono
tenuti gli Esercizi, nonchè l'approvazione
benevola di altri Ecc.mi Ordinari, che furono
lieti di consentire a vari elementi del pro-
prio Clero di partecipare a questi ritiri,
svolti nello spirito di San Francesco di Sales,
modello di Pastore, e di San Giovanni Bosco,
modello vivo e attuale di ogni sacerdote 7,e-
lantc della gloria di Dio e della salvezza delle
anime, specialmente di quelle giovanili.
Inoltre ci sembra lieto e fecondo auspicio
la dichiarata soddisfazione dei partecipanti
agli Esercizi Spirituali dell'anno scorso, sia
per il clima di famiglia tipicamente sale-
siano nel quale si svolsero, sia per la lumi-
nosa ripresa di più serena e intensa vita
interiore personale e di zelo pastorale che
loro ha apportato l'annuale ritiro. Si è avve-
rato per essi il detto che un corso <li Eser-
cizi Spirituali ben fatto rappresenta l'avve-
nimento più grande dell'anno per il Clero
di tutta una Diocesi. Quando infatti ncg'li
Esercizi vengono decisamente messi a fuoco
i rapporti di un'anima con Dio, chi può
misurarne i frutti, soprattutto se si tratta di
un sacerdote, e di un sacerdote in cura
d'anime?
Noi pertanto siamo lieti di invitare ai
prossimi Esercizi Spirituali salesiani i nostri
Decurioni e Sacerdoti cooperarori e di of-
frire loro, anche come segno tangihile della
nostra gratitudine per tutto il loro così va-
lido aiuto apostolico, l'apporto del nostro
modesto ma corJiale aiuto spirituale nel
cammino della loro perfezione e nel mi-
nistero di salvezza e di santifi,·azionc delle
anime, con l'ausilio materno cli l\\laria Au-
siliatrice e nello spirito di San Giovanni
Bosco, che tanta aderenza continua ad avere
con la re,"Iltà d1 oggi.
ESERCIZI SPIRITUALI PER COOPERATORI
Pa conwditò dei nostri Cooperatori ripe1famo /',•/eneo dei corsi che ti svolgertJr1110 nel {>ros-
w111, g iugno, rirm<ìVando a quanti ha11no a cuore il progresso della proprio anima e l'tfficacw
dtl foro apostolato, caldo 11mito a parteciparvi e a co,uluroi a/lri membri della Pia Unùm,
COOPERATORI
Gazzada (Yarcse}; 28 giugno - lo lu,iho.
Zafferana Etnea {Catani11): 11-15 g1ugi10.
COOPERATRICI
Fiuggi (Frosin1me): 26-30 giugno.
S. Agnello di Sonento: 25- 2() giugno.
Nardò - Le Cenate(Lecce): 25-29 giugno.
Z:uferana Etnea (Caranrn): 1-5 giugno.
Corst ng_qi'imti a/l'elenco ge11erale pub-
blicato in mar:::o :
COOPERATORI
Soverato - Istituto Salesiano:
21-23 ugosto.
COOPERATRICI
Soverato - Istituto Mnria Ausili:itricc:
1-5 settembre.
1511

2.8 Page 18

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<< El auto de la alegria >>
A Valenza (Spagna) i Coopera1ori e le
Cooperatrici salesiane, bene organizzali
intorno al loro Delegalo don Giovanni
Ortega Lorena, esercitano i.o graade stile
l'apostolato della carità specialmente verso
i malati poveri.
Essi possiedono Wl camioncino sul quale
è ben visibile il nome di Don Bosco ed
è conosciuto come « el aulo de la alegria:
l'auto della gioia», perchè è una gioia per
i Cooperatori sacrificarsi per un fine si
nobile, è una gioia per i numerosi e gene-
rosi donatori, che non lo lasciano mai fer-
mare alla soglia di casa Loro senza au-
mentarne il prezioso carico ed è soprat-
tutto una gioia per i bimbi, per i malati
e per i bisognosi di ogni genere, che ve-
dono in esso il veicolo della Provvide112a.
Nella raccolta come nella distribuzione
dei doni della carità c'è una organizza-
zione perfetta, in modo che benefattori e
beneficati conoscono il tempo e le propor-
zioni i.o cui l'auto della gioia « passerà a
dare o a ricevere n. Nota caratteristica di
questa organizzazione caritativa è che
i Cooperatori si fanno aiutare dai loro
figliuoli e le Cooperatrici daJle loro
figliuole, iniziandoli concretamente al-
l'apostolato della carità.
Tra i Cooperatori più
zelanti ci sono aache i
consiglieri e zelatori del
Centro locale e tutti La-
vorano con entusiasmo
perchè toccano con ma-
no che oggi come nei
primi secoH della Chie-
sa non c'è m.ezzo più
potente per portare le
masse a Cristo che la
carità, quella carità che
non tollera che ci si.a
chi nuota nell'abbon-
danza e chi basisce
nella fame.
Valenza (Spagna) I Coo-
peratori e le Cooperatrici nel
preparare I doni della carità
s, servono dell'aiuto del figli
per Iniziarli presto 1,111'apo-
160
stolato caritativo

2.9 Page 19

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ORIZZONTE
r.,... :::::::::..
:,~1;11;:iim11i=1i·
-mg- .:::::::::·
~\\;;
··{:il;i
SAlLJESI/iNO
Commemorazione centenaria
della prima scuola grafica salesiana
Si tenni' neJ tea1 ro della (:atia maùrc, ono-
rala dalla presenza del Rellor Maggiore,
Rev.mo D(ln Rt·nato Ziggioll i. ,li numcroi,i
1lirigenti ddlc principali industrie grafiche
piemonrrsi. tli autorità. di Ull folto pu.hblico
e degli a LlieYi.
Dopo chi' il rlirellorc tlclla SNUJla, t·om-
meudat or C. B. Roijsotti. ebbe ri, olto il sa-
luto aj convrnuli t' interpretato la ricono-
scenza dei Salesiani per i benefattori e so,Le-
ni1ori dd primo complesso grafico fondato
da Don Bo..co, dou Guido Favi.ni tenne la
commemorazione centenaria tracciautlo la
blnria della S{•uola dalle 1:,ue origiui sino ai
giorni nostri. con particolare risalto alle be-
nemerenze della tipografia non solo nel campu
tecnico e i-cientifi<'o, ma anchr in quello cul-
i uralt' e !il'lciafo: henemeri>uze che t•bb(•ro il
più amhìto e allo riconoscimento dal grandr
para Piu V. che 25 an11i or sono volle chr
t'os,;ero affidate ai Sale~iani IP Tipografie \\
Iicanc e l'ammi,ùst ra?Jone de L'Ossurrnlore
Roma110.
(< La lipograJia - _,,j )f'gg,· in un arli('lllo
commemoratinJ della Rassegna Grafica di
\\filano - l'u sempre ww degli oLieLLivi 111·i-
mari e fondamentali ddl'apost olatu ~:u.-er-
rlotal(' di Don llo~co fin da~li c;;ordi del suo
mini.stero. Anche qui anl1H•ggcnl1• t'ODH' in
tanti nitr i campi. il Santo piemonlt."se intuì
prima cli Lutti gli altri l'rce!'zioualr impor-
tanza dw pote, a a,~umcre una ,;tampa cal-
tolfoa per La difesa ùei prindpi d1·Lla Cuiesa
e della dottrina crh,liru1a. per la formazione
t•du1·al iva della gioventù e pl'r lu diffusione
della l'ultura in mezzo al popolo...
non Oggi - colllillua la ri\\ isra - le tipografie
dei figli ili
Boi;co ;;ono uno dl•i più im-
poneJlli <•omplessi editoriali che esistono al
mondo e che per procluzione t' diffu~ionr di
testi non temono la concorrenza cli nessuuo.
Quale altro editore ruò ,·antare, sollautn prr
restare in uno specifico ramo di pubblica-
zione, la Hampa di circa 800 ri,i-.te in 22 li11-
gur diverse? Quale altra Casa può numerare,
come i Salcbiani. 124 lipogralit• •par,e in Iut ti
i continenti? Uu grosso · feuomcno · dunque.
l'auivi1à rditoriah- degli credi tld grande
i\\poi,tolo della giovc11lì1 ».
Nt>I e,mio dcl1a cerimonia ci fu la consegna
dei premi e dei diplomi ,incitori del« Con·
corso Ceuleuario » in<leno tra le Scuole Gra- Hil

2.10 Page 20

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ficlw Salesiarw rl'Tt alia. Questi npparlf'ogono
all'Tstiluto Salesiano per Arti GraHche del
Collr D011 13us1'0, alla Scuola Graliea Sale-
siana di Verona, alla Scuola Grafica Sale-
sia11a 1lella Fondazione Cini di Venezia, alla
Scuola di Rilegatilla dcll'Islitul ò Salesiano
di J3olobrna.
Seguì la proiezione del Doclllllentario sulla
T~inoLypf, realizzato dall'lslilulo per Arti
Grafiche del Colle Don Bo~co. In Psso vie.ne
spiegato. in forma intc11igibile per lutti, il
funzionamento della macchina, in particolare
il pro('esso della composizione. della fusione
e dl'lla scomposizione linotipica.
Dopo le parole conclu~h e del H.ettor :\\iag-
giore, menLrP gli allic, i della llanda dcll'Ora-
rorio suonavarw una briosa marda frnale, le
autorità e gli in, iLati ~i rcca,ano nfi lòculi
df:IIJ Scuola Grafica per M.~istcrc all'inau-
!;Urazionl' della MoRlTa Cc•ntenaria e alla di-
stribuzione del dono della Scuola a Lutti gli
alunni.
I _J BRASILE
Una spedizione scientifica
ita liana all'Amazzonia
Il nostro mii;sionario Don Francesco Bi-
giarelli ci comunica: « Ai -primi dello scoTso
gennaio è arrivata qui dall'AlLo Rio Negro
(Amazzonia) nna sp<.>dizione organizzata dal-
l'Istituto ltaJiano delle Ricerche. in collaho-
raz.ione con il · Centro Nacional cl<' Perqui:uIB ·
Jcl Brasile. Diretta dal prof. Bincca llell'U-
11iver$ità di Roma, è composta degli studinsi
1n-of. Ponzo. p:;icologo: rlr. Maugili. anuop<•-
logo; dr. Baschieri, biologo e di due as8iaLenti
·tècnici.
n prof. Biocca. che fu qui 20 anni fa,
e viil~e dPi mesi in fral<'rna con1unanza di
vila nella mi~sionc <li Pari (Rio Ti 1uié)
con la granilc au.ima ,li S. E. mons. Domi-
tr<n ìtsch di santa memoria, sta iniziando W1
Catania Inaugurazione del nuovo Oratorio San Francesco di Sales. La nuova grande ala dell'edificio
con i locali dell'Oratorio è il necessario completamento del vasto complesso salesiano di via Clfali,
che finora manc3va dl una sede degna dell'opera principe di Don Bosco: l'Oratorio. Il sottosegretario
on. Magri tenne il discorso ufficiale lllus1rando la genialità dell'Intuizione dl Don Bosco che vide, con
anticipo di un secolo, nell'Oratorio il mezzo sovrano per raccogliere la gioventù, soprattutto quella
sprovvista di adeguala assislen2-a familiare, per aiutarla a camminare gloiosamen e per le vie del-
l'onestà e delle virtù cristiane. Sua Eccellenza l' Arcivescovo Mons. Bentivoglio ha ringraz.iato t Salesiani
IO:! per la collaboraz.ione che dànno nell'educazlone cristiana della gioventù e ha benedetto i locali

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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La popolazione di
CARDANO AL
CAMPO (Va,ese)
ha offerto al con-
cittadino salesiano
Don Giovanni Man-
tegazza, missiona-
rio a Tokyo, tre
campane pet la sua
chiesa di Maria Au-
siliatrice. Il gruppo
è munito di appa-
recchi elettrici per
suono a tocchi, col
comando a tastiera.
Una spesa comples-
siva di L. 1.330.000.
lull{lo periodo rii si udi tra le popolazioni in-
digene tic! va<1IO bactno del Hin Nep:o (' aJ-
fiuenl i, suHa larga fascia ,li frontiere. che 8e•
parauo il Bra~ilc ùalla Colombia e dal Vene-
zuela.
La s pcdi7.ione h11 scell o cumc pun10 di ap-
ogni mis~ione per ,lcdic·are studi particolar•
ni n11mcrn,i alunni 1],,j noHri edu<-anda1i iu<li-
geni di Uaupés, Jauaretr. Pari. n pròf. HiO('CR,
che è diretl<>rc dclrfatituto di .Para,-~itologia,
orienterà le s ue ricerd1e p ersouali ~ui proLlemi
della malaria e tuberc0losi. che più affiiggono
poggio e per l"organiz:e.azionc dei vari ~erviz.i quc.ile popo!azioui >).
lo~stici le case mis~io-
uarie della Prelatura
òel Rio Negro: Uaupés.
Tapur11-euara, Cabori.
Tutti I mis<,ionari
~aJc:,iani sono pronti a
collaborare con cnw-
~iasmo: e Ira loro sa-
rmmo di particolare
aiuto nelle virric ricer-
che ~cicn1ifìche alcuni
ILOStri t;tu dio-i: don Ca-
si miro Bcksl a. don
Edoardo Lagorio, don
•'u1tonio Giacone, clou
Giuseppe Sclurniclcr,
don Alcicmillo Bn1z.zi.
La ~pedizionc dcc.li-
cherà un lungo periodo
,li s i udi alle varie tril>ù
guerriere e selvagge dei
Yamoama {tra rOri-
noco e il Rio Negro).
dove si i,tanuo organiz•
zantlu le ucj~I re 1luc
mjssioni di avunguar•
dia del Mal uraca e <lei
Marauja.
Tra tJualchc mei-e, al
riLor1w di là, la spedi-
zion e risalirù il Rio
Negro, i--rauenendosi in
PORTO SAIO (Ellhto} • IJ to febbraio ijCorso veniva conferila la S1el13 cli prima
classe della Solidarietà Italiana al venerando sa.Je,,iano don Mario Gc,rbo. Ap~sio•
ruuo educatore e u-lanto nposto1o. ~r çlrca 40 anni ha saputo incoraggiare al bene
ogni ceto di persone <Il differenti nazlonalhà, tutti aiutando nella carità di Cristo.
Verso i coonazjonali italiani in particolare, ha svolio uo•opera meravigliosa di as.si•
scenza spirituale e di sano patriotdsmo~ soprauuuo nel periodo delle ultime vk""C,nde,
che hanno turbato e disorientalo la vita della colleHivhll haliana a Porlo Said. In
considerazione delle sue n1oltepJici benemerenze. per interesswnea.to del Console
Gener,de d'ltalta dr. Alfonso Giracc e di$. E. l'Ambasciaoore d'Italia al Cairo, con1e
Massimo Magistrati, g.11 vonivn conferita l'alta onorificen.2a. Con·tempornneameat-0 ol
Direttore dcUa Scuola Don ll<lsco dl Alessandria veniva conse2na1a la Croco di
cavaliere ufficiate della Repubblica Italiana per Il lavoro svolio dalla Scuola a pro di
numcrosesehien, cli giovani. (Ntllo.fow 11/ Ct11tro, Don Gcrbo e il Console dr. GirnccJ 10:l

3.2 Page 22

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A POIARES (Por-
togallo) Il Vicario
Genera le della Dio-
c&si di Vila Real
benedice la prima
pietra d el nuovo
aspirantato salesia-
no, opera di grandi
spera nze per la
Ispettori& Porto-
ghese, che prevede
un nuovo fiorire di
vocazioni s-al e-sla-
ne. Per la sua rea-
lizzazione ha la-
sciato i suoi beni
S. E. Mons. Manuel
Vleira de Matos,
già arcivescovo d i
Braga
CILE
Missione rurale a Santiago
I11<:ieme (•on la « campagna <lcll'alfabetiz-
za:r.ionc », S ua Em. il Cardinale Sih-11 ha or-
ganizzalo 1w.a « M.ission1• rurali, » per lulla
la -vasta arc hidi oi,esi. che conta onnai i 2 m.i-
lioui cli ahilanLi.
La mis~ionc ,-j è- proposta un riuno,·amc11L11
fallo più iu profondiIà che in grancliosit:1
esteriore. Tema fondamen t ale: Dio ti è Paclrn
P ti m1ofp bene. Furono l'Celù predicatori, tra
cui padre LnmLanl.i. s pecializzali in una
1r1•nica di predicazione attuale 11 aderente
a11,:li udilori. I mis~ionari r ag1:,>iuusero il nu-
mero di 70U, nivi,,i in gruppi composti di
uu Qolo sacerdote, du e 1-u o rr e Ire laici.
I mis,-iouari. dopo aver lavoralo dur mr"i
nelle campagne. nel corso dclranno percor-
sero t uttr le parrocchie e i q uarlicri Ilella
città.
Il Cartli ualt· A.rci\\CC$co, o rima»e lirlamcnlc
stupito <lelraccogli<'Hza fatla ali(• i,uore: fu-
rono accolte con ri~pctto e cordialità supe-
riori atl ogni preY-Ì>'ionr. Lo He~so si può tlirr
di•ll"nrroglwnza ai laici e dPll'in1euR..e climo-
~Lrato per la loro predicazione.
L'obiettivo fondamentale rlcfla mis"ione fu
ili ,,·uprir(• ,l,•i laici apo~toli iu ogni luogo e
prc•pararli a Lattezza.rt·- a pre1lican: e ad in-
..q.'11art: il ca1,•,·hi~111t1 ai raga1,zi. Coi<t clic
Hl". a1H·lte do,c ma11ca il sal"erclou· oggi e a,ffe
per quaJ,-ia~i e, enienza v1•11i~"t' a maucarr
domani. la Chic~a. per l'.1po,1olato <li questi.
i:;i mantenga ~emprc in « ,-1al o ,li mi,;,;iont' ».
E i laici hanno corrispo~ to t·on uno ~lancio
intpcnsabìlt·. « "fon sape, amo l'hP la Cl,ic-a
aveRse hisoguo tli noi ». tlicc·vano a lcm1i:
«eh,, beli,) per noi »poi,ati vhcro una ,ila
aperta ai fratelli t he hauno l,i,,ogno del no-
~1ro aiuto!». dicevano a ltri.
S ua Eminenza ~pera c he rrm que~la ~1is-
..,ione ,Lraordinaria l'inno ~lati aprrti urh:i.ont i
nuo, i d1 apostolato a tanti laici che ne bCII·
tono la b ellezza e n e stmo affa~rinali, rua
l1an110 l;isog110 <li s timolo " tli gm<la per com-
pierlo con m e todo e con frullo.
A Puertollano
cinque ex allievi dànno vita
ad una grande opera
Cou l'iuter\\ !\\DIO dcJ T'rc,itlPnlt' 1ldl'Js1i1 11Lo
:"Iazionai,· dl'ff I nclu5Lria r ,lrll'ex J\\finii.;tro del-
l"Intlustria. cooperatore sale~iano, ~01111 ~tale
uflicialmt·nle inaugurale le Scuole P.rofe~i,,io-
nali rii Pucrtollano.
Queste Scuol e sùnO nale daUa ,olontà di
cin<1uc t•x arùe, i ~ali:,-ìani di Carabancd
\\lto. a capo dei quali figura il "ignor Manuel
Le6n. rbc ha ,-apulo ronqni,-Lare a 11ue-
Ht.Opera la ~irnpaLia tli molk pcr~unalità. tra
Jc quali ì dirigcr!lÌ della grande imprci<a na-
zionale « Caho Sutelo ». pn·,fo<l11La claJ mar-

3.3 Page 23

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CADICE (Spagna)
I Cooperatori e gli
Ex allievi tiillesiani
hanno organizzato
in onoro di Don
Bosco celebrazioni
solennissime a cui
prese parte tutta la
città. Nella foto: Il
Governatore della
città e provincia, si-
gnor José M. San-
chez Gomez, legge
ai microfono la pte•
ghiera-offerta della
cittàJ compos-ta in
forma dialogata, a
cui risponde con
accento vibrato la
moltitudine
che~c rk Suance,, chl~ tania simpatia e aiuto
di~pen-~a alle Scuol1• !:ialei-ianc.
Le Scuole l'roff',~Ìunali cli J>ucrlollanu can-
slano rii ~andi labocalori. <li una ~pazio~a
capp t·lla, tli uumrrosc aule. ili gabinrlli ~cien-
lifici f' di una modernissima atLrczzatura lCC•
nico-intlu~11:iale. oltre la pafo,,tra t' va~ti cor•
lili e can1pi dn g ioco. Lu rapacità <lcll1· nuove
Scuoi.: Prnf,.,,iouali ;. di 1200 giornni.
Qu<•sln pro, vi1fonzialc Opera rimarrà quale
111011uml·utu dell'amor!' <fogli ex allie, i per
,1aria Ausiliatrice e per i Salesiani, e c-onvin-
t·erà ~<'mpre 11iù gli e1lul'alori della bontà tlel
sistema f'ducarivo cli Don Hosco. che dli ili
qu~s• i frulli.
finì w,1 contribut11 prc_zio~o all"a, \\1•11.Ìrc 111·1
Pac~,,. Erano prcst•nb 11.U"inaug:urazion,• il
Oclcgato Apo"tolico e g li .\\mba~ciatori di
Cina, Gran Brrtagna, Stati Ullili. GMmania,
ltalia. il Con,iole generale di Franl'ia, rap·
prc~rntanli ùel Catholic Helit·f Scn iccs e dcl-
i'Am!."rican \\Vomncn•~ ,\\_,.,R<Wia t ion.
U nuo,o erH1icio ~or~<• nrl modl'rno com-
plesso caritativo che da 8 anni i Salesiani
,anno alirnrntamlo a G1nap, a poehi chilo-
metl'Ì da Saiguu. ii: s tato progcllato dal ba-
lr~iano Don Cfo,anni Bosco Tçheou ,. co~truito
con i mez-i:i raccolti dalla carità in tcrn::w:io-
nalr e con quelli Cornit i dalla Dirl'zione del-
l'Aziouc Sodale.
VIETNAM
N,~Ua t,a;,a di Go·..-ap. la magg-io re delle
tre rette dai Salesiani nrl Yirtn am, so110 al·
tualmcnte ospiluli piì:1 ,li 400 rngazzi tra
grandi e piccoli, molti dei quali orfani, r he
i;tudiano e imparano un nwi;tierc.
Molti macchiuari e i.trunw111i souo g:iun li
Una grande scuola
ùallc più s,ariatc parli dd mondo, altri sono
;:;lati co~Lruiti :,,u) po,;to dai gio, ani e dai
professionale a Govap
lo.ro ruaest ri.
I Salc~iaui, che lavorano nel \\ieLuàm
,lai 1955, hanno inaugurato a G-ovap un uuo, o
Miracolo tlclla carità e del ,,i~t,·ma educa-
Ii, o di Uon Bosco. il centro di Govap offre
a 1:chierc i;empr1> più numerosr di ragazzi
gran<LP iahbricato per accre,;ccrn le possihilltà
profossionati ùei gio, ani i_u un amhiPnle tccni•
camenle aggiornato e moralmente sano.
la poi<si bitità di quulifìc~i per profe~sio111
di cui il Pae;;e ba ei;tremo bisogno per la
sua rapida e, oluziom·. In una i.czionc ap•
A lla cerimonia pori ì1 il plauso e il ri11gra- po~ita ospita inoltre. rieduca e riplasma per
zia111cnlo del Governo il minisLro delle fi - l'utilità ~uciale grup pi di mÌiloreru1i r ht· ,,cm-
nanze e diretlore grn1'ral1• clcll'Azione Sociale bravauo irritlucihil..nwntc eou1lnunali a una
,-ig. Ngu)en Luong. il quale 6i fcliciLò eo, vita di , it>leuzc precoci e di mi1,cria morale
S1ùei;ia11i per la nuo, a realizzazione. clic clc- e materiale.
w:;

3.4 Page 24

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~ FED.E IN CAMMINO I
Quando la gioia
inonda il cuore
del Missionario
" Vedrete - diceva Don Bosco ai suoi missio-
nari - che i {anciulli convertiranno gli ad1-Llti,,
o ,<'mprc , I\\ o il rit•ordo dei primi anni
di , it a 1111,,ionaria nl'lll' ~•·h r tlt·I Rio
~egro ( \\111av:on1•Brasile). quando 1 ~el-
vaggi non Mnrw am·nro cnnTerlili. 111 lunghi
Ìnlcrminahili , rag~• "' risalh·a il fiumf'; ~har•
cando sulle ~po111h· f'i ,.j dorn1111ù11, 11: don•
celebrerò clomoni? l\\1'a11chc da p,m~un• di Cf'•
lf'brare nc-11,• uhi1nzit>11i d,·i ~dvaggi. rwll,· rrw-
loc/re. chl· 'IH''-O l'rnnn •••flj <li or~c· 1liuhnli,·hc.
E allora ,i 1·1•l1·hruva 11Pl c•uore ,l,.lla fon•,! u.
bolati. ,olitan. nrpure ,ulla ,;pomla ,lc·l huuu-.
,.opra un ha1n·u ili c·ancli,la r!!na.
lkunt: ,oltl· , i a,,-bte, 11 una mu>-,a 1h ,,.J.
vaggi. po, f'r(' <'rt·n l un· d1t> non ClJIIU,.l'C\\ UIIU
nulla e cp1i11d1 re·~, a,ano :,enza liii p,·n~h·ro.
senza un s1•u1 i11wn10 dinanzi allr <'l•l,·hrn;,:ioui
dh,ine. E noi ,iag:,.ria\\ltmt> giol'llo e 110111:
111•gli intricati ulllu,•nti m,curi e ~il(•mdo,i per
sbo,·rarr toholta in una nwloca tloH• tro\\'a-
, amo i JH" n1 m,11 ubriachi fraclfri oppure
111 preda a liii ,an~uino,-f'. C"era clu ~rorag•
ltiar--i: pan•, e ,li ,,·minart> senza mai raf'•
coçlit>re.
I primi ad a,, Ì!'mnrcj furono i fam·iulli:
noi da, amo loro c1unlclw rcgalut•t•iu: ,.,_,,j ,·i
kl acl·o;;tavuno. runum•, ano atl'aM·inoti ,lnlla
1101-1 ra bout à ,. fr uivanu 1wr .dma11cr1· con
noi per formare, si puè, tl.u-t', una fu111i1,1li~•·
Lo,i ~or~,· il primo inh'rnalo; 11m11 111uno 111
11,tta qut'llu ,n,-la :,,ma ,.j formarono t•inoli
l'entri che a-sorbivano la mag;..rior 1111rh· ,Il-i
fanciulli .
In qu,·llc animr ~i 1•11mincia,·a a gC'llarc
tuU la t-em,mlc 1·ri,tin1i.1: 11011 crann anrnra i,lulc
al>brutitc dnlla , ita pagana 1• quin,li il seme
,·ominciò a fiorire, con una fc·dc· ,.,•11111lit'1· e
profonda. l'rq1ara1 i e formati, ritornavano
alle luro r,111/111·/rt' ,• diffonde, ano il hem• ri,·t>·
vu.to; ci furono in Lai mo<lo ro11, t•r~ioni ,li
vecchi <' perfino di sl regoni. « Pa,lrP, 111s1·grr:t
a.nche a noi qu,•llu che hai in~cgnulo 11i no~tri
figli l>, co111i11,·Ì1\\\\ uno a <lir<·i •111a11,ln 1·i in•
("Ontr.nano. [ ~ruppi ,-j focrro wmprc 111ì1
numero;.i: li hattc-nammo. m l'llc muro a pn,-t<1
lt> loro famiglit· amruiui~tranuno le prime
<'<>munioni.
Riconlo un r11ga:r.z1·uo C'hc fu pro1ng11111~1 n
ùi una , in•111la commo, ente. lo 111• f'ui tr-
stimonio.
Sc1·nth·, o il liunll' Tiquié per riloruan· alla
re:,iJrnza ,li Tarac•lla: la barca <'tU l'nrirn ,I,
t•e,-ti Ji farina cli mandiol'a. cli ha111HH', cJi
anaoa,, di un ho11ino di carria e l""~l·n e
c'eta cou me liii ~ruppo di allt>gri Tukano~.
.le:,lÌnali u un intt·rna10: erano ru;,:·1z:r.1 spi-
~liati e , Ì\\ at•i. \\ i~i, a udo l'ultimo gruppu rii
ca~e, mj , ,..nnc.- iuronlro un raAa,,.:r.u tli unu
decina <l' anui. ì\\li occu~lò:
- Padn·.
1111 dib:;c - vorrrì chr 11,
mi at'C'Cll,1~~i rou L1•, voglio a111·li'io , cnirc
olla mi,-,-ìo1w.
- (Ju1•~1·1111110, ra:!azzo caro,
i,:h ri•
»ro~i - la ,-l'lwl:1 è al completo. \\f,1 I i pro-
metto di at·c•1•11arti ud pro~~imo anno; anzi
tu »ara.ì il primn a Nllrarc.

3.5 Page 25

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I primi battesimi amminlstrati
da Don Marchesi agli Indi del
Rio Negro (Brasile)
lo assaliva, sembrava
squassarlo c scuoterlo
fin dal profondo. Lo pnr-
tammo nell'iuferml'ria
so~tencu<lolo con tu Lta
precauzione. Candido mi
chiamò in <lisparte:
- Padrc.-mi disse-
il babbo è pagano. era
tanto cattivo. La mam-
ma è morta di crepa·
cuore, ma lui arlei>so .,,i è
fatlo buono; in questi
tluc mesi l"ho preparato
alla meglio. Ra già molte
risposte del ratechismo
nella uostra lingua. Se
~li avvidi che non era soJJjsfatto. DifaLLi tu ci ait1t..i, rompleLiamo J'istruziouc e lu lo
:si allontanò triste: ave\\'a in mano un remo, bat tczzcrai. Non voglio che mio padre muoia
teneva l'amaca ~otto il braccio, era insomma pagano.
p-iì, pronI o per partire con me. [n t anI o in
L'ammalato. eh.e aveva udito le ultune pa•
mi rivolsi agli indi del villaggio. passai al- rolc. fece cermo con la tesla e con un -filo di
cuni minut..i a ;,alutarli, poi detti uno s1:,ruardo V<ll'C interloquì:
a LLOrno cercando di individuare quel raga:r.- - Sì. Pailre. voglio essere cnstrauo.
zctto. Non lo vicli più. RimonLammo i11 ba.rea
Candido legò la sua am/ll'a vici110 a quella
e sccmlemmo il fiume: avf'vo fatto piì:I di del babbo e 11011 lo lasciò più. Quando andavo
un'ora di viaggio. quando ossl'rYancl,, il mio c1 , isitarli, tro,·a, o Labbo e figlio che prega·
haf(a~lio !"OI to la tolda, vidi emergere 1n1a Yano e ripcte,ano le <lomundc del catechismo.
lf'Slolina trà i cesLi della mamlioca: (~ra lui. Un giorno interrogai 4uell"uumo; rimasi am-
quel ragazzo di 10 armi, di nome Candido. miralo pcrehè rispon<leYa con sicure'l..za e
Quando si vide scopnlo rima~e confuso, ma cou esatll"zza. Però la ~ua ~aJutt· òivl"utava
subito mi .supplicò:
sempre pegb•:iore: smawiva a , i;,ta d·occhio.
Padre, 1.1.on mi •cacciare, , oglio "cnire Gli veniva a ntlia il C'ibo dell'infermeria e al-
con te. Lo non bo la mamma. Tu mi puoi lora chiama,·a il suo Canditlo:
metlerc in quaJunque angolo della tua casa:
- Voglio wia banana, ,·oglio una papaia,
, c,lrai che sarò buono e non li penIirai di voglio pesciolini...
a, t•rmi portato ctln te.
E Candido coueva a portarglieli. ma l"am•
H.imasr eou noi iluc anni: non volle uep· malato li as~aggìava appena t> poi li rifiuta, a;
pure ritornan• a cai;a per le vacanze. Dopo non poteva più sopportare il cibo. Candido
i ,lue anni, accettò rli rientrare al suo ,il- sapeva che il Labbo aveva trna preferen:r,a
laggio. Suo padre non stava bene e l'aveva per i pesciolini. Correva al fiume, pesca"·a
richiamato. Due mc!'i dopo, una sera. lo -çidi piccoli pesci. glieli portava ancora palpilanti.
,n:viciuarsi: <ffa venuto con una piccola bacca glieli prepara,·a premuro~o e glieli offriva.
<li u11 solo n·mo. )li salutò e poi:
li habbt, sorride, a, poi li restituiva al :tiglio:
Padre, ho portato mio padre. è molto non inghiollha più. Negli u.ltimi due giorni
malato; temo che quC'-'la volta non guarilìca il respiro si fece sempre più difficile. Sup-
piì'.1. \\ccJilo.
plica va:
\\lzò alcune foglie cli palma e me lo mo-
- Canclidtl, dammi aria, aria!
strò: era un uomo ste~o ,mila barca, eadave-
E Candido con raiuto di altri lo portò sul
rico: respirava con dimcoltù e una tosse ca- fiume. lo adagiò nella barca e poi lo condusse
vcrnoi;a lo lacerava cont inuameoLt• e quanùo lentamente i;u Il giù lungo le acque e.lei Rio IG7

3.6 Page 26

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ì\\"egro. Quanùo lo riportammo in infermeria.
il mulato borri<leva felice. Qualche ora 1.fopo,
Landi<l4' rni ehian1è1:
Ormai no11 re~i~lc più; l'ho iià prc-
r,aralo.
Il malnio se ne s1a,·a t•ol crocifisso in manu.
Seguì a punt ioo tutte lr cerimonie ù1·l hal•
tCl'i rno: qua.odo fu ballezi1ato. fu come 1,c
uno ~plemlore. una luce di ¾J:foia gli iuon-
da~~t> fanima. Diventò ,-orridente. gfavil1ò
di conlcn1rzza: era com1.· se una ntul\\a vita
si fo~h<' innr~tata in quel rudere wnuuo giù
disfali o.
Ricordo clte era 1'11 febbraio. giorno 1lella
i\\ladonna tli Lourde<;. Canrlido lanLP "oltr
aveva suppi.irato la , ergine: « 11amma. fa'
t·he mio papà clh eoga crisi iano e figlio ili
Dio». \\ppena batlez,mto. Canclido ~i rhinò
~ul hal,bn e gli stampò lunghi hari. Quelrul-
rima noli e. Labbo e figlio pregarono a frl'-
quenlÌ in1enalli. Gli fu a,mninh,trato !"olio
santo e il rc~piro si fer1• più uffa1111oso, 1u
Io~se più ostinata: poi comiur;iò il rantolo
e il ,-udorc• di mori~ fiut·hì· a Wl I ratto ~('nzu
un sussulto spirò nelle luaccia <ld fi.:rliu. Can·
Jido seoppiò a piangere. ma era un pianto
serenu e rassegnalo. semhr.na qua~i 1111 pianto
rli gioia. Si fece forza. prepari> il cada, eu,
lo YCHJ con gli ahiti nuo"i. gli chiuoc gli
occhi, gli fi~,,ò la bocca. poi gli lisciò i capelli
anco·ra madidi di sudore e glieli 1>cl tinò.
Quando lo portarono al cimitero. a Candido
c-adcYrulo dagli ocdii lacrime sil,,m:iosc. ma
non da,·a un lamento. Finito il funerale
lo cruaruai per confortarlo (• dirgli una pa-
rola buona. per ringraziarlo <lclla carità con
rui aveva a~:,istito il povero babhu:
- Padre, mio 1,al,ho è morto ma... - Si
ral le11ne, poi gli sfavillò La gioia sul , oho:
- :\\1a. io l"ho sah ato!
Jn cruel momc11lo mi rieor<lai delle parole'
prof.;tichc di Dou B11sco: « Veùrc>t,· - diceva
Don Bosco ai suoi missionari - l'hc i fan-
ciulli ct,m.ertiranno ~li adulti».
* Per risanare fambic111e hisognava indurre
gli indi ad ahhandonarr. la molont percl1r
era la easa del !li.,.ordine. <lelle orge. era la
ca,n del drmonio. l'rrsuadt·mmo gli al.ii t a111 i
Il lasciare quei luoghi e a formare altro, r un
tipiro , ·illaggic, rristiano. 11ci punti p1ì1 ripa·
l'alÌ del liume; man mano le maloch" \\·l'n-
uero smantellati' ,. lungo il fìun11· ,-i forma•
rono gruppetti t.Li ca~e. come pi1•eoli aht'ari
liii! cristiUllÌ. \\eniva t~u~lruita la rapp•·"a ,. .,,i
cominciava a vherl' una vita nuova. Cia1:-cun
, illa?:~io aveva il catcelai~ta che cliiamav·1
mauiua e sera (!li abitanti a pregare, a re·
ci1are il rosario. La vita avc,a uno ,.,ulgi-
menlo sereno, on ritmo Ji pare.
)fi ricordo tli un caro ragazzo. tli nome
Giu~rppino, uno dei più allegri e Himpati('i
iJllhel li che si pote.Sbero incontrare. Finiu·
Le elemrutari. rilor11i'1 al villaggio perclfr i
geni Iori vecchi avevano bisogno di lui. ma
quando io M·rndr,o il fìunw. vedevo scinpn·
clic .,j s1n1•('ava dalla riva una picl'ola barca:
era lui che mi ,tmÌHl inrontro a ~aluLan· t'
~<!alllhiava qualche ro~!'11 a cou sapone, lame.
tabacco: poi mi co1nwiica"a le novilà. i'\\L
ùiCC\\'a « Mio pail:re comim·ia già a pregarl'.
così pure mi11 madH·... saw10 già ali-uue ri-
Apo,tt· del eatechi,mo... più tardi tu. Padre·.
li ballezzt•rai. Non voglio che muoiano pa•
ga1.ù >>. ,\\ve, a pcrì, una ~riua nt'I t'uorc>: ~uo
fra1ell11 maj!;giort> Pedro, refrattario. imlurito.
renilcutr: og-ni ,ma parola non a"e"a pn•sa
Ìll qu<•l cuore. lo gli focno t,oraggio. :;li pro•
mcl te" o di pregare e cbt· un qualche giorno
an·ei -passato 1111 po' ili tempo cou loro
per preparare i suoi gcnilori al battc:;i-
1110. àli rinh,ra;,;ia, a 1· si allontanava rapi-
clarucnlc,
uu gior110 ~cendcndo il fiume , idi la solita
barchrtta: era Giuseppino. J\\Ii IUanif't·~Lò un
profondo dolore: il fratello Pedro era amma·
lato. proLal,ilmcnte di polmonjte. Gli 1kt Li
,lt>i mrdicimili e tornò a casa. fntanl1J sul
Ulillle piombò la 11tJIIP: i<> por1avo {lei quadri
murali d.i calcd1i~mo e sru;,;a accorgermc11c.
nel buio. un rotolo di quei quadri mi cadile
riel fiume. Giuseppino u~cì di nulle a pescu,·e;
vicino 1111'i,ola ùcl Tapiro: tro,·ò il rotolo, tornò
a casa, lo fece asciu!!ar,. ac1:a1110 al fuoco.
Lui <.'01111sccva quei cartelloni e fra di sè-
pen~ò: « Scn ira,1110 a 111e per mo~trarr ,i
Pedro clii' io voglio ins,·gnari::,li ». l utanto
le eo111lizioni ciel fratello pcggiurava110. 1· n
mattino mi vedo comparirr Giuseppe col ro-
tolo dei t'ari elioni sot1 o il braccio. \\le Li con-
><egn.a e mi tli<·ti: « Li bo trovati di notte
pc.scando lungo l'isola del Tapiro».
E rat·co111ò: « Oh. PadrP. fu proprio il Si-
~uore a farmi trovare quc,;t i r1uadri. n giorno
dvpo che tu cri pas~ato col motorl', una
febbre fori iR~ima ro11 lt"rribili dolori alla testa
e fori i fitt,• al lato sini~ll"O a~;;alì mio fra-
1elio. Iu gli di,,ili lull t' le rncdidue che avevo:
passa,o il giorno accanto a lui, gli l>arla, o
del S1i:nor.-, lo i11, ila, o n pn•gare, ma lui
urlaYa come 1111 iudcmooialo. IJuasi HfiJu-
t'Ìal (). appe~i ,idno a lui alcuu.i di quei qua,lri:
qudlo che r11fiigura,a la croeilisi,iout> cli Gesù.
la ~laùun.na. la morte i,cn•ua ilei giu.,to, la

3.7 Page 27

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morte 11pa,·enlO!<a Jel
pcccaloce, la figura ter-
rifit•ante dl'l dc.moniti.
l'inferno. Dopo di aH·n·
sonnue,,~atrt(•n1 e nel mio
cuore pregato per lui,
com1nciai a ~piegar-
glieli. Lo ,idi imprc~-
sionato. Quarnlo la feh-
ùrc lo lat-t'ia,a un (l()CO.
10 continuavo la ~pie-
ga:1,io11e <li quei •111a<lri
murali. Nonostante che
prima l'an1osi iu, ituto
Laute , ollr a prcf!are.
solo allora 6.nalmentc ~i
d!'l'Ìll<' e ripelÌ' cou me
11ualche piccola preghie-
ra. una giaculatoria.
\\]]'indomani fu lui a
ehiNlermi ~pieg.izioni e
alla fine: ' Giust>ppe -
mi disse - per morire
,,ome quell'uomo (cioè
* Jauareté-Rlo Negro Il 7 settembre, festa nazionale, I Ogll degli indi, alunn, della
Missione, slllano per le vie del vlllagglo. Anche le alunne non vogliono rimanere
Indietro: con garbo ed eleganza hanno sOlato agllando la bandierina nazionale
11ucl ctii.tiano con l'an-
gelo ,·icino) che cosa
elevo fare? Dimmelo LU,
pe:rchè io non voglio
morire disperato '.
Lo preparai con w1
al LO di dolure: ricouolibe
ui essere stato l'attivo:
<lai suoi occhi caùd<-ro
delle lacrime di pl'nti-
meuLo. Da quel momento
fu un alLro. Hipelc, a
1·on mc le giaculalorÌl·
e le piccole preghine:
ue.lla riottc peggiorò e
nel delirio chiamava il
nome lli Gesù e della
Madonna e i ~noi occhi
fissavano il crodfi so.
Qu,rndo vidi che oramai
,
:;tava per !<pi.care, r,rc~i _ ,
un po' d'ac'lua con la
mano e la H•rsai sopra la ;.ua tf'~la dicemln UÙ6terioso della grazia. Q1,1aotlo lt> ,-i~itiamo,
le parole del ballesimo. come tu mi avevi h- !;l'nlÌamo prl'gare e canlarc lr- lodi Ùt'I Si-
inbegnalo. \\ i~~!' aurura d11c urc. ma 1·h,• nc,·hi ~nOrl'. le , cdiaino ai;:<itpare il confos~-iouale
luminosi, Padre! Li teue,a sempre fis;ti ,ul e affollare la mènsa çuçaristica con una fede
crocitìl:\\~O- mentre le sue labbra si mo,•e• che ù11e11Pri~ce.
vano ripelendo giaculatorie».
\\llora la gioia ci iHonda il cuore l' ci fa
Abbracciai Giuseppiuo aflelluo~amcnl<; e gli diinenliearc le a1~osce e i ,,acrifil'i dPUa prima
dbsi: « Giu,-cppino, ~oi stato 1111 angelo».
ora, mentre <·n',l'C la ci1~rw~ccn~a al Si-
p1ore che ci ha chiamai i alla dura e pur
mera, iglio~a , ila 11ù-.bionaria.
Ecco Jc rose che ricompeusa110 ili molle
,-piue e Lriholaz:ioui. In q11e~lt' anime, tanto
falicosarnenle cercale, è evidente il lavoro
MOJ\\S. GtOVANNl MAltl:llE:,J
r·csco,.,, coodiuwre drllu Prrhuin del l<to '\\egro (Brn,i/e) 1(19

3.8 Page 28

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INCONTRI
TRA PROTESTANTI
E CATTOLICI
I missionario <>ale.~iano Don Tuligi, acl-
cletLo alla catle<lrale di Sb.illong (india
Noni) da tempo cercava un'occasione
per sta bilire contatti personali cou i fratelli
separali, numerosi nella regione, -per dissipare
pregiudizi e preparare il terreno per un fra-
terno incontro che aprisse la via alla rleside-
rata unione.
Trovandosi nel villaggio rii Lynshinl,!: che
conta numcrofii preshitrriaiù. volle rompere
il ghiaccio e si portò con il suo catcclti8t a
al centro della comunità prolei:t11ntc, dovr
tra sorrisi e lodi per la cl,iesn che stavano
per costruire. ingaggiò una c·or<lialt.' COllYer-
sazionc ~ul Con1·ilio Ecumenico e sulla co-
~truenda clùesa prl'i-hitcriana. Sc1ititt' ],..
dHiicoltà economiche per la co"lruzione.
lamentale <lai capo protestante. il missio-
nario disse sorridendo: « E i;e invece di
costruire due chiese cristiane nello S IC$;\\() \\ il-
laggio, mettessimo inoieme le nostre rioor~<l
e ne costrui11simo u11a l!Qia l>c•llo e grande?
Non è co,ia !flrana che s'innabill1o dur cltic~c
aJJo stesso Gesù npJJo stesso Yillag;gio? i>.
La propo,,-La , enne ;;aiutala e.la uua rur,lial,•
risata. che aprì la via a parlare cll•l1'11nit;1
chi' rlovrrbLe re:i;nare fra tutti i cri~Liani.
li capo pl'otestantc allora osservò:
- Comi• mai, Padre..,ia la vo~tra Chi('So
come la nostra oggi 1,arhrno tanto di unità
tra i _cristia11i? - n mi,,sion.arìo ri~pose:
- E certo per volontà llello Spirilo Santo:
Egli , uole che ci r1'1H-lìamo conto chr le <li-
vi~ioni bòno contro l'e,,prcssa volontà del
nostro Di, in Salvatore.
Dopo aver !letto che il « Con!'ilio Cristiano
clcll'Assam » aveva s tabilito cbe ogni membro
può far parte di quah,iai;i Chi,•sa ch1• di-
pt>11dr dal « Cri!'tian Conci!». Don Tuligi
~prc~s<; l'idea di tenere un inconlro amiche-
vole Lra ,·attolici e preshileriani <lei v il-
lagf,riO allo s<·opo (li fomrntarc l' unità. J)idc::i
vcllJlc accettata e l' i11rr)11Lro fo fissato per
quello ,;Lf8>'0 gio.ruo, in piazza, alle L9.
()uan<lo il missionario giunse eon il ;,uo
gruppo di callolici ;,J ebbe fissata aù uua
pianta la sua lampada petromtu: per illumi-
uare la piazza. s i a<·cur~e che , i 1·ra aL ba-
stanza gente, ma nessun capo. poichè si a-
170 vauo aucora cliscuu•ndo se pC'rmettere 1m iu-
cont.ro che non a,cva prr,ce<lenti.
Don Tuligi non si perdeue (l'animo. Pregò
un giovane prole$tanle di intonare un canto.
Quan<lo questi annunciò la pagina elci calllo,
1wa voce femnùnile (ricordare cbe nelle col-
line Kbasi c'è ancora iJ sistema matriarcale).
<liedr ordine di alte111lcre la venuta <lei <"api.
Fi11alme11te essi giunsero scusandosi del ri-
tardo e pregando i cattoliri a voler iniziarr
cs5i la seduta. Questi intonarono un canto
s ull'aipore w Dio per noi, mrnt re paHsarono
alcuni libretti ai protestanti perchè potes•
sero cantare anth'~,-i. Quinrli i proteslai1ti
cantarono u11 bell'inno ,;ulla t,ariLà fraterna.
Nel frauempo tutto il v illaggio, pagarti rom·
presi. 1'1·a convenuto al luogo clel1'incontro.
Pre~c truindi La parola il missionario prr dire
lo scopo dell'incontro: mutua intesa, magpor
comprcn"ionc e 1miLà fraterna tra i cri~tiani.
come ,ii conviene a seguaci dello stesso Crh1to.
On giovane cauolico <liiji;c brevi parole sullu
nt'1'egsiLà di couosrcre u'.lcglio Gesù (' lo sua
dottrina. Sr..guì un canto cattolico sulla Re-
<lcnzio1w. Allora un capo prot c•stantr le.,sr t.'
commentò 11 pas,;o della prima lettcrn ,li
S. Paolo ai Cnriuti. nel irualc l'Apostoh, ri•
pre11cl1• a,-prnmcntc i crisi iani per le luro di,-•
,ensioni, e concl.ùu,,e: << Q1lcsle dprcnsio11i
,cou sono fors1• anche per noi? Non ,lob·
biamo quindi sforzarci cli mantenere l'unità
Ira cli noi?». Subito dopo i protestanti in.-
tonarono un inno alla gran,lczza ùi Cri;,to.
.uiora Don Tuligi riprese la parola e dL,sc
drlla volomà cli Gest) l'hr si sia uniti e che
questa ~ia un'unione di fede i; rli governo.
portando a conferma passi della Sacra Scrit-
tura. T protc,-Lant i ~e1?u irnuo col m11s;,imo
Ìnl eresse il persuasivo raronarc del missio-
nario, che rlurò 40 minull.
Un canto s ulla Pas:,ione di Geilt1 $uggellò
la parlata. Un protestante riassUll.Se quanto
si era detto e la recita della preghiera di
Gesù per l'unità dei suoi discepoli fu la mi-
gliore conclusione dell'incontro.
li mis,-innario fu quindi in,,italo ad un
in cai;a di un capo protesLante, dove si radu-
narono pure gli altri: ~ la conversazione con-
turnò tiuo alle ore piccole.
Tutti fu.ro110 <lei parnrc che simili Ìllc<>nui
clovcvano continuare.:.

3.9 Page 29

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t
f.
c.
E
J:
Eii::I;-T..::Enu~:::;:n1::::Pu .:. :-~;
f:!Ii!!~'!H$aù;:lllit:m:-Ek;
r::--:;:.·i•E... ::!::t4J.-.~. •:~-::!.1.1::r.!!.".!;i
.i:..-:
Jl
,.
un
~

3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Salvo per vero miracolo
gliuolo quasi agonizzante, pregandoli insieme
Nel settembre scorso mio fratello si era re-
cato col carro, trainato dal trattore, a caricare
sabbia in terreno ripido. Colto da improvviso
malore, sbandò e, travolto dal peso dd carro,
precipitò in un burrone, rimanendo pesante-
mente schiacciato tra il rimorchio e il trattore.
Per g razia di l\\Taria Ausiliatrice, di cui in
famiglia siamo devoti, pochi istanti dopo la
disgrazia, sopraggiungeva casualmente i.n quella
località solitaria un conoscente, che pensò su-
bito a liberare il ferito dalla sua terribile morsa
con mio marito e i miei numerosi figli.
Già durante il viaggio il nostro Protettore
ci ha manifestata la sua protezione: il figlio
cominciò a sentirsi meglio e noi con grande
commozionf' abbiamo constatato che la febbre
da .p0 era già scesa a 3811•
Oggi il mio Raffaele ha fatto ritorno in
famiglia convalescente e siamo certi che il
nostro Santo al più presto gli farà riprendere
le sue attività professionali.
Pfocnnicn (Reggio Cal.)
e a procurare un mezzo di trasporto.
A'-INA MASUKACA NATA CONDEMl
Al sentire il ricbiamo lacerante dell'auto-
ambulanza, che veloce passava vicino a casa
nostra, io che non sapevo ancora di chi si trat-
tasse, per un senso cli compassione, invitai il
figlioletto a pregare con me :\\faria Ausiliatrice,
affinchè salvasse l'infortunato che veni-va soc-
corso d'urgenza. Ed era mio fratello! Giunse
all'ospedale in gravi condizioni: gli furono
riscontrate fratture alla spalla, alla cassa toracica
cd al femore, oltre la perforazione della pleura.
Ma la Madonna, che già aveva impedito la
disgrazia fatale nella caùuta, ed anche aveva
pensato ad inviare un primo provvidenziale
soccorso al morente, ci ottenne la grazia
completa. Dopo vari difficili interventi chi-
rurgici, il professore stesso, nel restituirci il
fratello guarito, non esitò ad affermare che
era salvo per un vero miracolo.
Cf11,,i ('l'orino)
VIRGINIA ~1ARTANO BERRUTO
La macchina non subi. sbandamenti
Sono cx allievo e ho sempre sentito nell:1
mia vita la protezione tangibile di S. Gio-
vanni Bosco, per il quale nutro una gran-
dissima devozione. Ancnra ultimamente la
protezione del Santo ci ha salvati da u1u
grave sciagura. Percorrevo con una 1100
l'Autostrada del Sole riportando la moglie e
i tre figli in sede. Prima di Bologna e mentre
procedevo a oltre 100 chilometri all'ora, scop-
piò improvvisamente il pneumatico della ruota
anteriore sinistra. [nspiegabilmentc la mac-
china non subì il più piccolo sbandamento.
Misi immediatamente in folh:, levando il piede
dall'acceleratore senza toccare il freno, la-
sciando che la velocità si riducesse gradata-
mente; e c1 lrovammo fermi senza sbanda-
menti. Subito riconoscemmo tutti la protezione
di S. Giovanni Bosco, del quale proprio
Guarito da broncopolmonite atipica
qualche ora prima avevamo ricevuto la be-
e broncorragia
nedizione dalle mani di un suo figlio sacer-
2+ i\\lio figlio Raffaele di anni fu improvvisa- dote. Gliene siamo riconoscenrissimi.
mente colpiLO da broncopolmonite atipic,1 l,,var110, Corso Amedeo, 5ll
ENRICO CANTÙ
complicata a broncorragia congestizia, flebite e
febbre alti.'-Sima, per cui venne ricoverato di
urgenza in clinica in condizioni cosi gravi che
se ne disperava il ritorno in famiglia.
Una grazia di Maria Ausiliatrice e la con-
versione di un villaggio
Durante il trasporto in macchina ho posto Tynroit è un villaggio che si trova nel cli-
nelle sue man.i tremanti un piccolo busto di stretto missionario di Smith. Anni or sono vi
S. Giovanni Bosco e con viva fede ho afl-ìdato lavorava don Usai, il quale ci raccontò come
a Maria Ausiliatrice e a lui il mio povero li- crebbe la fede cattolica a Tynroit, per opera 17:J

4.2 Page 32

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<li una <lonna png.ma graziata da ~!aria Au-
siliatrice. .\\ quel tempo vi erano solo due fa-
miglie cat tohchc. La donna era ricc.1 e aveva
speso tutto il suo patrimonio in s.1critìci pro-
piziaton pagani per poter avere un tiglio.
Erano 18 anni che si era sposat,1. l n giorno
s1 portò da don l'sai e 1?li disse: Padre. io
m1 farci cattolica; ma se divento tale, il Si-
gnore mi darà lii A'razia di a,·ere un figlio?
Che cosa <lchbo fare ? •· lstruisciti nella
religione. ricevi il battesimo, e poi fo' una
novena a :\\faria Ausiliatrice e, se è volontà
del Signore, Lui c:;itudìrà il LUO desiderio ».
La donna cosi fece. Ricevette il ha11es111:o e,
a suo tempo. anche la grazia desiùcr.11,1.
Grata al huon Dio, quella donna divenne
l'apostola di Tynroit. Poco dopo :<coppiò il
rnlcra, clw micci.· in tre giorni ben .59 \\'1tti111c
in quel wln , illa~l?io. I sintomi del colera
passarono per 0µ111 famiglia. T.o sp,ncnto fu
i,-anùc. Er:1110 PO\\ cri e lontani <lai ccntri.
Diedero l'annunzio ;11le autorità <li Shillnng,
che portarono sul posw e<l aiut.trono l'.011
le meùicmc. \\la lil nostra convertila, appcnu
\\'i<lc che la su.1 , ccd1ia madre si contorceva
<lai male. corse subito a Shillong a prendere
una bottiglia d'acqua santa. Giunta a c-.i.sa,
cerca\\'.i. <l1 farne hcrc ,ilmcno un po' .1ll':11n-
rnalata, 111a non pote,·a tr.mi,1giarc omrni
più nulla. AIlora h.: asperse l,1 pcn,ona. li
~iorno <lopo la \\'ccchia era guari.ta e si alza, a.
li fatto fu conoi;ciuto e tutti i pagani chiesero
di quella mcdìc111a meravigliosa. La donna
l'Orse ancora II Shillo,,g e ne porrò ben sctlc
bortiglie con e le distribuì agli arn111:1lnti.
~cssuno di l111elli che hc,·ettero l'acqu.i santa
perdette in quel frangente la \\'lta. Quando a
l}io piac<1ue il colcr.i cessò. Oa 11ot,1re che
la donna diccrn ,11-:li .1mrnalati: « PrcnÙ1;te e
bevete, perì, :<e \\'olct<' guarire <lon~tc promet-
tere di fan·i C'Jllolici ~- Solo a qucs a con F-
zione I'acqu.1 sant.1 er.i efficace. Altri bcvcl-
tcro l'acqua s11nlu come pre\\'enti\\'o e nello
~tesso tempo prouwttcvano ùi farsi cattolici.
Ebbero poi un buon catechista, si istruirono
bene ed orJ il , illaggio Ji T} nro11 e Lutto
cattolico. Scherzi ùclL1 Di\\'loa Pron iJcnia per
sal,·an: quelle .mimc.
S/111/une, (A,s.1111° l nd,~ I
SAC. l\\'A."'iO Cl.\\C0:\\11-:1,1.0
~115!-ilOnatlO $till'~UlOO
« Esaudiscimi
per l'innocenza di questa bambina!»
\\lia nipotina Bertilla ùi pochi mesi si am-
malb di g,1strrll: con enterite. Il medico dia-
l!nOstìco eh!: il ca~,, era grave. I.a hamhina,
m pred.1 a sp,,~imi \\ iolcnti, era ridou.i ,1ù un
corpicino che quasi non si ,cùc\\'a. ~lia fi-
Qlia, mamma ddl.1 piccola, a ,;tento si trasci-
na,·a per un gonfiore nd una Qamh.1. lo ero
171 impossiùilitata di dare aiuto pcn:hc inl~rmJ
rn un letto. Dopo di aver offerto a Dio i m1C1
dolori, rnlli che mi si portasse la piccola
Bertilla in predo n spasimi violenti. La strinsi
fra le braccia e con tutta la fede che potevo
a\\'ere in quel momento, mi rivolsi a Don
Bosco così: ~ Oh, Don Bosco, non per mc
ma per l'innocenza di questa h.imhina, sal-
,·ala e confortaci! t.
La piccola si calmò. prese sonno, cessarono i
disturbi e il mattino quando wnnc il me-
dico, domandi, che cosa le avessimo fatto.
Don Bosco, invoc.ito con fc<lc, l'aveva sal-
vata! Ora sta bene ed è vispa. In segno di
gratitudine mando un'offerta.
Baswm, ,Jt'I fi1,11•p11
~t.\\~l'ltA CfSIR.\\ n:n. llRt•:--.1,1.I.O
,,1totUI~ p,n J'i.ttttrulJI ''" •li .1/u,.,a Jfo1il1"1,,tr ~ d i .\\', G10-
1<mm Ho,cu, tf, ,\\'. '111rm \\(m:~cu-dfr;. dr .,•. n<,mrm,,, .\\'m·ill
s~" ,t, e tli ,1/rr,
I tir IJm 11'4-um '"'""" ,wdu· ,m iut11 nlfrt rr ,ci
t!rmmÌm />o -1w1, \\/t-ul' ri,t.,rrtJ.Ziam,,w, I 11i,,,1111
.\\gM&t <,1t1qpp.1 .. ,\\lh::rnNC \\ntonu.-lht .. Alh--1no1,; Sanllna -
,.\\lcSS1 Cra,:.ut .. \\1l.&11hl \\ Hrnr11 - \\m.t.U> 1'10 • .,\\rua1u11 lc•ow)ra
- ..\\l'\\C'1.'!1 1.anunl \\t11nJ - \\n..;1nn1 \\brianh n.- '.\\rl:10 :-;.nJra
'"'° - &lonu,.01 I u1tttu lblh1 ~I creiri:a - lblhiaru J,hblu:Ua - lbl-
brin, ~dh l!onom H,ano H,mbro I
lbnco,J, \\laru
li:lrlo l.111w~1m 11.u-one Ang1.•hru - Il 1r, lh J>rtm,na ..
lfas1I~ Lnu llJ.•Jlio \\ 1t1crn10 - Bclnto1uc \\u•1ha ~nt.Jc1t1
:\\l.tf'C1mi \\1an·1.·ll.a • Hc r1,Jl1uo (';ate.rara • UKh Jaan fioan
Ft~na .. lfoè'Jo fl.,utlcJ lkJnann 'lanu lk,n,ll C'.tr(lla • ~10
"io.a Ho1taro l· hb llurhndo Pm.a. Cutlau :\\l.11no • Cml..
t,...~ ninct".te&ì t:alu-.ni: <.,uudenz1u • C1pp1 llllua ll,1r01c.,
- t"uppuoti1tu :\\t.ul., .. l.'.-rantit Oo1m:J1K",1 t".1n11htu1 t:Olu~rr.a
- Ca§tiJrlm111 \\ntonit::!tt, Co1,.11tntro YittlH'IU i. 'al'l.tt.JKJ Ar111td11
- Catani;.1 10 F'f'lic11u - ('crw <,~1:Ji~rdann l'a:.nM • (\\·t1.·111 :-;.,..
,mn.) • Chfappa Ut"l1.1n1 Tt"r,·•:.1 • CiOln Vutorm"' {'uwluui
;\\ll.l.na. .. Culunl R..-,in.utA. - t'onli l>. 0001.c:mco • f. 0cthlnni Ftt-
rurub e .\\IJo .. lutnm,1 Huran1 Tc.-rc:-~ - l t•·rnonc,i M.1n.- -
C'uomo Jott <-1i1t"tano U.a,n Hll. .\\rruto I>'" Doni. ..\\v.aua ..
De ,i..n,no l..oura l>,n, \\lu,a - 0...:uTW I o<lo=,,a - O,
!'l1manc Li,,a . l.>uto C,1U1CPfic, r:u.~bt ,\\nmuuaata • ..-•~1ofo
\\1.:na .. 1:uTe I.uu t ,a.talina - 1-*uran P1.1 ,.,~nero Roauu
• Fi5nru ~Linu e- l"n-..uru l-ontan.1 <,1U"'-UN1 Fontan ~hna
- FOSNt1 L1d1J1 Fran;lu I-.Ulo1 - Franto :,,C11uu t·r<a ltlfU -
Gilllh O. \\1HJtO l:.ilh \\1.ar1a - Cì;unlltru f>, Orcttt" C,JrnC"ro
\\Un..1 C;•,p1:tm1 U"14 - e «c-he:t~ Ci:,ht1dl• - lit'hruJ1rn
F~mi.tlaa - (.crAlr l,11,\\1tnn11 t-11ach1m, \\.1~,.IJ.ah·,u - ti1.111tllo
Elnu .. ( ì1anou1 {,..txlo\\'11.:J G1.,,·unnim Eld,1 <iu,,rd1 1)1,-
mim.,ru (;1ulurnu I,u1w1 - <,Qn J..,ori .-\\mnJi.:11 ( ,nrnah I f10--
\\"Qnfhl -- Cfu111h:u C~rmd,1 - lnzcrdli Conn.;U~ luppolo (.;iu-
Mcppi: - lrn,nc., :\\lumi C,m~np.1 - l1um111:;.,{ J-:1111."f - I...amaltu
dotL S J,·wturc I .Cilifil Clemcntwa - 1.nmb;.1rJ1 \\l-'t1ld~
l,on,cc, . \\;rmflnn l,u,at Z,LI Loro L111~1 - ,\\l,llfl !Ila \\In•
c:~n:uu )..Jd111nu1 :\\}i,1ttk'r» \\ftlliolirua. ::\\1.i.•orlc: I alfi:• \\ld-
chioc Anaehna . \\ld11 HtN,n1o1 ~hc-hc-Juu1 D. :\\l,1th:o :\\hr.z.au
Lanl!l - \\tona \\,le-Jc - !\\lucci f".am - .\\tuuu St-raflU.11 • ,,.rJ1
':•okio e ,\\ncdma - '.\\.,.., l)dfina - '.'\\:'u:ro \\1.ana .'.\\,10i1'111UUn
~OCt:nl l...uun l't·lnru Oh-.01a - Pai?liar1n \\fui.a. P.avliou,
\\111.·uuo ..,\\nnctt• • P,nas1 .,\\bbo • Purormo I :dda l 1&&1orlno
\\bna - Pdll"lfJP-.O C.t1w.cr,Jlc. - l'c:-\\ffl Te-resa • P1°"la ~lari.e
P1uohm l.!.rmanno J'ocho Albcno - P .1~M"1 f1.anlo Pontar.i
Antonio - ro11t1ll0 \\nn,i Pur,111 Irene: - Pot~,r•lu Pu.:tlnm:.o
Pnnc1 ~,-,~le .. l1u(•r1n l't'n·~ - Rs1bello111 C,1u;c.r1w • tt.a11eC"1
Uanbtno - l~miatf, \\li1r11 Ra.Z7'.t•li 'J'ere1a - J<.a:m,ur, 1'1c1n,
Rc.~0111 R.i, heh· lt1, u .\\nru - tt1,"arnl11 I .our,1 .. H.0111.mu
Lu1g1 l(n!t»eMi 1>11.·~u ku<t".st .,\\Q'.11~ • ft11hm \\11r111 • Hu'.'t ,n
Salvatore .. S,11ht-U1 E1·rw..1in;1 - SalCTI1U ~111110;, ""'•..l.Nf••hJ
• Salvono ~l.ar1.1 ::-,.,h 1 \\l.a.ricau • S11h·i L mhcrto - S..Lnn,4
FnflL-Y~ .. :ilandrdto \\lanett.a - ~, .aro ( on,~, - '-l;d1cr
\\"111<,no. S,tz,a lkn<-<l,~10. Sol<Llli \\ndrc., :-,al<nahl ' 1mm,
Ro,.:i :-,P,Wn<~I l\\1<rlan, \\J• - "r»U.U1ru 1~.,.,1a :.1o1z,,ol,
\\da - -.;trnppul'Ul \\nsrcta "-u.pc-n1 Unu 1"11: ma10 \\gnCSC!
Z.:at-llJ,I • rc.-adoro <•J1"rpp1n:t "- T1mo551 t-.lauhott». focl..esa.n
,\\ruuo i'onun,n C..ndnl• - I nn,a \\n;:d• \\ allo I n,ncdCO
• Vann, \\lan• ,\\u1.1.lu1 \\'ucl1dll \\nn.a \\'t m:ara H1«tu \\u-
nh.11 - \\'riardi Hu,.:r /..a.non \\larel1L·t1t• /-1P1• GtO\\"?lnru.

4.3 Page 33

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SANTA MARIA MAZZARELLO
Prodigiosamente guarito da calcoli renali
!\\ella prima settimana dello scorso aprile,
mio figlio ventitreenne accusò dolori fortis-
simi ai reni. Si chiamò d'urgenza il meùico,
il quale dichiarò trattarsi di calcoli renali,
per CLLi necessitava un intervento chirurgico.
:.\\fanifcstai la mia pena alla Direttrice del-
!'<• Auxilium School )> di Lonavla (India) dove
insegno, ed ella, porgendomi una reliquia di
S. Maria l\\Iazzarello, m'invitò a pregare con
fede la Santa ed applicare la reliquia sulla
parte dolorante di m10 figlio, che si trovava
a Bombay, a 72 miglia da Lona,-la.
Recitai con fede la preghiera nella cappel-
lina delle Figlie di Maria Ausiliatrice t.: in\\'iai
la preziosa reliquia al figlio. All'applicazione
di essa i dolori cessarono e subìto l'ammalato
si liberò prodigiosamente da tre calcoli. Rendo
pubblica la grazia con la promessa di propa-
gare la devozione a S. :\\Tana Mazzarello.
[.o,wo</a (India)
MARTA T!TUS
In condizioni gravissime
La mia bambina Luciana di 5 anni, cadendo
da un muro alto circa 4 metri, riportava la
frattura delle ossa frontale e lemporale destro
con otorragia e commozione cerebrale. Non
fu possibile nemmeno trasportarla al vicino
ospedale di Sulmona, perchè le condizioni
e.rano gravissime e si temeva il decesso da
un momento all'altro.
La bimba rimase in stato comatoso per
15 giorni.
FESTA DI
14 MAGGIO
Santa Uaria D01ncnica Mazzarello
" ... Bisogna che piantiamo dei bei fiori nel
nostro cuore, per poi farne un bf'l mazzo
da presentare alla r,ostra cara Alamma,
,\\taria Santissima ".
Le Figlie di l\\laria Ausiliatrice <li Scanno,
informate dello stato gravissimo della loro
piccola alunna, accorsero e, trovando la pic-
cina agli estremi, le applicarono la reliquia di
Santa l\\Iaria l\\Iazzarello.
Appena la reliquia fu applicata, si notò un
sensibile miglioramento e gradatamente la
bimba migliorò fino a guarigione completa,
con vero stupore del medico curante.
Sta11110 (L'Aquila)
CONCETTA CARFOGNT.\\7
Significative le parole del Primario
Un mattino la nostra Suor Maria Franchini
accLLSÒ forte malessere generale. Le gambe,
eccessivamente gonfie, si rifiutavano di por-
tarla, come di consueto, in una zona periferica
a ricevere i bambini da accompagnare a questa
nostra Scuola materna; ed accentuati gonfiori
le si mostravano pLtre alle mani, alle braccia
e al viso.
J I medico riscontrò subito sintomi allar-
manti di nefote acuta e notevole a:;,,0temia,
ordinando l'immediato ricovero all'ospedale.
Ulteriori esami diedero un responso penoso:
la Suora era gravissima e solo un miracolo
avrebbe potuto salvarla.
Suor ;\\laria, consapevole del suo stato, n-
cevette serena gli ultimi Sacramenti e si affidò
all'intercessione della nostra Con.fondatrice.
Tutta l'Ispettoria venne impegnata in no-
vene ardenti per strappare alla morte questa
giovane consorella. Commoventi le preghiere
spontanee dei «suoi)) bimbi delJ' Asilo e delle
loro mamme.
E la grazia non mancò. Dopo alternative
di speranze e di timori, la Suora pot~ lasciare
l'ospedale, con sorpresa dei medici curanti.
Significative le parole con CLLi la congedò
l'illustre Primario: « Non la scienza, non le
cure assidue, ma solo il potere di qualche gran
Santo ha ottenuto questo!».
A distanza di oltre LLD anno, posso assicu-
rare che la guarigione perdura nei suoi effetti.
S. MARIA '.\\1AZZAllliLLO
SR. AN1'0NlEITA PACC10RETII
lJircttricc 17;.

4.4 Page 34

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S. DOMENICO SAVIO
« Solo il Signore l'ha salvata!»
anni di complela jmmohililà, senza mai un
Nel 1961 , un mese prima che nascesse il
mio bambino, mi trovavo ricoverata al Sa-
natorio « S. Luigi ~ in attesa di essere operata.
Il 6 febbraio rimasi vittima di un pneumo-
torace spontaneo che mi mandi) in fin di vita.
Chirurghi illustri come i professori Mariani,
lamento, anzi confermando a nitti coloro che
lo visita,·ano che lui stava benissimo; e tutti
se ne ritornavano ammirati di tanta serenità.
Uniamo dichiarazione medica e inviamo
una piccolli offerta.
Fum Vi<ll1lllno MARIA TERESA E STEFANO FRIGO
Zocchi e Bonelli e cinque altri medici intorno
al mio letto mi davano sì e no un'ora di vita.
L'unica via di salvezza che sarebbe stata
possibile, la esclusi decisamente. Fu allora
"lcll"ag<>sto 105!1 hn visium, al proprio domicilio il
si~nor Fris,o. affetto ua poliartrite deformante, e
p<>t-so attefltare che - conrmriamcnte a qW1n10. avvie.n.;:
che Suor Lucia nella confusione si avvicinò
al mio letto, mi mise al collo l'abitino di
S. Domenico Savio e mi disse in fretta: «Io
in simili casi - il sil.,r_nor Frigo non Ri lamentava di
alcun dolore alle vQ.rie nrticolazioni colpite.
f erona
don. MAROO P(M7.ZO
torno di là a pregare; tu abbi tanta fiducia,
vedrni che tutto andrà bene~- Io strinsi nella
mano la reliquia e guar<lai sorridendo i me- Imita un buon esempio
dici. Allora il dott. De Reozi disse: iNon
possiamo lasciarla morire: lasciatemi tentare 1>.
E senz'altro mi conficcò nella spalla un ago
tremendo, grosso e lungo. L'aria che pre-
meva il polmone us:cì dall'ago come da un
pneumatico; stetti 12 giorni inchiodata con
quell'ago nella spalla con prognosi riservata,
ma il 2 marzo il mio bambino nacque feli-
cemente cd è sano e robusto. l o sono stata
operata e t11tto i! andato benissimo. lJ prof. Ma-
riani stesso ebbe a dirmi: « Questa volta solo
il ~i{{Ilore l'ha sàlvata ! •·
Trovandomi nella clinica dentistica del mio
paese ad attendere il mio turno per una vi-
sita aj denti, ho letto su di un 8rJlletti110 che
una povera mamma aveva il manto disoccu-
pato e i figli senza pane. Appena ebbe rivolto
la sua preghiera a S. Domenico Savio. il marito
trovò lavoro. Perciò anche la sottoscritta, a,,endo
un figlio disoccupato, ammogliato e con due
figli, si è rivolta a S. Domenico Savio e per
sua intercessione ha ottenuto la grazia.
Altaara
8RUNA MARIA SARRA IN MONT,\\Nl
Tutto il << S. Luigi ~ gridò al miracolo, tanto
che il cappo.:llano ùella sezione chirurgica Claudia Bariaui (Torino\\ donando l"obit1no di S. D. S.
celebrò una S. Messa di ringraziamento.
ottenne tre J1cu ev.:nti u due rnpott e ad altrn s1~nora.
1orrnu. Corso C.urol1. 14
NERINA FORNASIE8O Lina Tarricone In Zlloll (Corato-Dari), tru,•andosi in
difficoltà grnvi, invodl il Santo ddlc culle e otrcnne
Ji t..-sscrc e.soudita.
Esaudita una preghiera... discreta
Nel novo.:mbre del 1955 il papà cominciava
ad avvertire dei malanni artritici. Con l'a-
nimo accorato mi recai in chiesa e, pieno di
fiducia, mi rivolsi a S. Domenico Savio pre-
Gina Carle110 (Borgo S. D:ùmazzo-Cunco) con le pre-
g~jerc e l'uso dcll'ahitino scon;iiurò una trombosi ve-
nosa alln gamba destra, che powvn ~sttlc farnie alla
nnsdta ddlo fi1?liuola.
Ciannuso Iolanda (l'antelleria) in i.ravi sofTerenzc d,
pano ottenne una felice soluzione ricorrendo a S. D. S.
e portandone l'ab1tino.
gandolo così: «Caro S. Domenico, non ti
domando la guarigione perchè, giunta l'età,
in qualche modo dobbiamo partircene tutti
da questo mondo, ma almeno che il papà
non abbia tanto da soffrire"· Ebbene, se ne
li6 volò al cielo lo scorso settembre dopo sette
Fernanda Carnllli (Lucca) con l"abitino e preghiere a
S. D. S. gunrl da una ernormqio cerebrale.
Fiorenza Qunrello (Poirino-Tori11n) si scntl validament<:
assistita da S. O. i:.. uurnnte no v< iru:si e specinlnlcnte
quando •OJ'r"-'lglunllèro i,:rav1 pericoli che furono suporati.
Cristina Tronil ('ranno) c:on prc1{h1ere u S. D. S. uttennc
a una bimba la scornpor•a di un nnq,olll!l

4.5 Page 35

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111m~,Ji "~iff~!!~ r,,, ' .,. :i ' I S'Il ',I.I,
{:t:t}::1r:.~~1
llll!!!ir"f.lft-@11iftlft?.'.a:twj'g±:!;)<»H"•:r;$t->x?fl.-t\\'&i
,=:
DON MICHELE RUA
« Se è vero che fai grazie,
alle 22 circa, mentre si effettuavano continue
me lo devi dimostrare! »
trasfusioni di sangue. L'esito non fu quale i
Mi trovavo da circa due mt-si tormentata
da un dolore reumatico al braccio sinistro
che si_ estendeva. fino al petto presso il cuore'.
U~ gior!1o _andai alla Messa vespertina. nellà
chiesa italiana Madre della Misericordia.
Dopo la Messa mi recai a salutare il Sacer-
dote, e vidi dei Bollettini Salesiani. Ne chies-i
uno e il padre me lo diede. Arri,,ata a casa
incominc~ai a le~rlo. Lessi la pagi.na eh~
p~rlav~ d1 Don_ l\\11chele Rua e delle sue grazie.
R_im_as1 merav1ghata, e senza indugia.re gli
diss1: ~ Se_ e vero che tu fai tante grazie, me
lo devi dimostrare, facendomi alzare domat-
tina (se Dio lo vuole) senza nessuna molestia
al braccio, che tanto mi fa soffrire ,1. Andai
a dormire e portai con me la rivista che misi
sul braccio dolorante. Promisi che' se fossi
stata csaudirn, ,rvrei. inviato un'offerta e pub-
blicata la ~razia.
La mattina seguente mi alzai senza nessun
dolore al braccio e fino a<l oggi, grazie al mi-
racoloso Don Rua, non ho più sofferto. A tutti
narro l'accaduto, ed ora compio le mie promesse.
dottori speravano.
Qualche giorno dopo, il dott. Conte, assi-
stente del prof. Ruggiero, disse chiaramente
~he l'ammalato. non p4:>teva i-istabilirsi perchè
ti dotto della bile era mterrotto e la bile non
pote_va. canalizzarsi. ç4:>ntin1!ando ad aggra-
varsi, m quelle contl1i1om 11 prof. Ruggiero
volle portarlo alla sua Clinica universitaria
dove giunse il 18 novembre. Mentre si esegui~
vano radiografie e analisi che non davano al-
cuna indicazione, il 2 dicembre l'ammalato
incomincia a sentirsi meglio. Gli viene un
buon appetito e mangia molto. La ferita in-
comincia a cicatrizzarsi, cosa che non avveniva
a. c::i~1sa de! deflusso della bile. li 7 dicembre,
vigilia dcli Immacolata, il prof. Ruggiero, co-
statando le condizioni dell'ammalato esclama:
« Costa, voi siete un miracolato I •>. '
Il nostro Renato, tomato a casa il 18 di-
cembre, ha continuato nella convalescenza ed
ha ripreso, sia pure gradatamente, la vita nor-
male. Rec~t?si giorni fa dal prof. Ruggiero
per una v1s1ta di controllo, questi gli disse:
~ Voi avete un Santo .in Paradiso!•>.
8ur11us rl1tt1 (Acgcntirut) CARMELA E. R. DI! M.-\\JO
E<l è vero, perchè tutti i parenti, amici e
conoscenti non cessarono mai di pregare
« Voi avete un Santo in Paradiso!»
Don Rua. Voglia il Signore glorificare il suo
l I fidanzato <li mia figlia Anna i\\Iaria - Re-
na!o Costa - ammalato per calcoli alla cisti-
Servo innalzandolo, insieme con Don Bosco,
agli onori degli altari.
foha, dopo vane cure me<lic.he, volle operarsi. Napoli. vin R. Tarnntin, 2 0
Il 2-1~-1962 entri> in clinica. L'operazione
CESARE PACILEO
Coop~ratore
durò circa tre ore. Le condizioni rimasero
staz!o~aric fino al giorno 29, nel quale una
fortJssuna emorragia stava per finirlo. Cli
portai l'immagine del ven. Don Rua e le
preghiere di tutti ottennero che sopravvivesse.
Le condizioni dell'ammalato, tra un alter-
narsi di alti e bassi, si mantennero gravi. Fu
necessario un consulto, che si tenne col
prof. Ruggiero, direttore della Clinica Chi-
rurgica dell'Università di Napoli. Fu deciso
un nuovo intervento in condizioni disperate.
L'amma1ato era ridotto a uno scheletro e non
Sac. Francesco Di Renzo (Andria - Bari) cin-
1,,ra7,ia il venerabile Don Rua per aver scampato il
fratello da grnve pericolo in seguito a incidente
stradale e affretta col desiderio la sua glorificazione.
Agostino Basso (Torino) segnala la grazia rici,-
vuta dal cognato, operato di ulcera duodenale e
ridotto in condizioni di estrema <leholez7..ll. Racco-
mandato a Don Rua, cominciò a migliorare e ,1
riprendersi in forze fino alla guarigiont!.
Margherita Boarino (Torino) ringrazi:1 il venera-
bile Don Michl!Je Run per averle concesso, dopo
insistenti preghiere, l'impiego dcsidemto pl!r il
si alimentava. L'operazione fu eseguita il figlio e I.i sistemazione della sua famiglia. Invi.a
7 novembre dal prof. Ruggiero e durò <lallc 20 offerta per la beatificazione.
177

4.6 Page 36

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[l]ei i,n,LeicetJoione de{ ~ewo di 2Jio
DON FILIPPO RINALDI
U na grazia documentata dalle radiografie sione con un segno e,·idente pr ima del giorno
~ Abbiate fede in Gesù Sacrame11tato e in
Maria ,1-Jusiliatrire e vedrete cosa sono i mira-
coli». Così diceva S. Giovanni Bosco quando
ne consigliava la novena. Sulla sua parola e
con tanta fede, il 13 gennaio 19621 quando
il responso racliografìco dichiarava ioevita-
hile e di esito incerto l'operazione a una mia
sorella che da più di tre mesi soffriva atroci
dolori allo stomaco, incominciammo tale no-
,·ena ed eleggemmo come nostro intercessore
fissato per il ricovero in clinica.
Al terzo giorno della novena si verificò
un fatto improvviso. l\\lentre prima avevo
una notevole perdita di sangue, quel giorno
ce..-.sò improvYisameme il grave disturbo.
A Don Rinaldi la mia profonda ricono-
scenza per la sua potente protezione su di
me e sulla mia famiglia.
BrtAeiu, Via ·ru~cana. 4.1
LUCIANO !\\-I,\\RASTNJ
il servo di Dio Don Rinaldi, del quale mia
sorella con grande fede ingoiò l'immagine
strappata dal Bollettino Salesia11u. Da quel
giorno t dolon spasmodici cessarono com-
Mentre il figlio formula la promessa, la
mam.ma guarisce
'.\\Iia madre soffnva di attacchi nervosi,
pletamente. Da Torino ci facemmo inviare
una reliquia che il 22 gennaio porrò seco pre-
sentandosi per un consulto dal compianto
prof. De Gasperis e il 23, per tutto il tempo
impiegato nel farle le otto lastre e quattro
che in alcuni momenti non le davano pace.
Un giorno in cui soffriva più del solito, mi
rivolsi a Don Rina!cli, pregandolo di conce-
derle la guarigione e gli promisi che, se avesse
fatto cessare quegli attacchi, avrei mandato
senigrafìe, sempre la tenne infilata nell'anello la relazione della grazia al Bollettù10. Subito
nuziale, continuando a pregare.
l ndescrivibile la nostra gioia quando il
prof. De Gasperis disse: ~ 'fanto io quanto
il radiologo non troviamo piu nulla del male;
consiglio solo una cura ricostituente perchè la
donna è a terra ».
La cura ricostituente fu fatta e oggi ha
ripreso le sue attività domestiche con sere-
nità e fiducia. Ora, a un anno di distanza,
dopo aver formulato questa prome$Sa, mia
madre volle riposare. Quando si alzò, era
molto rasserenata e quef maless~re era spa-
rito. Grato al Servo di Dio, adempio la m ia
promessa.
Sun Gr,~QrÌO (Catania)
Cl!. VINCE."IZO SOt:CORSO
sales,ann
assicura di non aver mai più avuto dolori
allo stomaco.
Non riusciremo mai a saldare il nostro de-
bito di riconoscenza.
l'o/asra r:-..ovaral
MARIA MEDAR
Mirella Gau l (Tonno} IJUenne dli O. r,, R. che IR mamma,
,tià maland.-ta in salu1e, p<1tess" ~<Jttoporsi u opcr.uione
e gwtnre: perfc:LLl.D.lènte.
Ex-allieva F. M. A. (Tonno) pregando D. r,_ R . per un
conoscente troppo dt:bole per sortopors, a una operazione
ch1rurg1ca , ne ortennc: la gu0:riu1onc senza 1nten'"cnto.
Cessò improvvisamente il grave disturbo
A. I. (Quargncnto-Alc~s.) r~ndc pubbhcnmcnll ~%ìc al
Servo ili Dio O. F. H. per ottenuta l{U&rii,.,ione dd ma,ito
solforontt di cakoli renali.
Colpito gravemente da una nefrite emor-
ragica, ero seguito e curato con assistenza
fraterna da un medico cosciente e competente,
11 quale tuttavia giudicò nect:Ssario il ricovero
in clinica per il persistere deUa malattia.
i\\Iia moglie iniziò con fede una novena a
Don Rinaldi, sentendo in cuor suo la certezza
cleUa mia guarigione e chieclen<lo al Servo di
178 Dio che mostrasse l'efficacia cle!Ja sua interccs-
Suor Gaetana Puvano, F.M.A. {Gemsolemme-lsnwle) pre-
gundo D. F. R. uttcnnc ~""'"' per e pt:r altti; ul11ma-
mente anche- per un co1,..rn,uo Jopo un inf1>rtunin sul lavuro.
Rose11a Tavella Spadca (GrriOV-d-l'-crv1) Mmunicn di
aver ottenuto da D. R.tnaldi una morté placida n suo padre
affetto d.• malama doloros,ss1ma,
Cr-lstlna Ronco (\\'iJlanova d'A~t,) renù, pubblica" glnri;,
ùi O. Filippo Rinaldi la ii:l'lliin di un ded•o m11,?lioram~mo
tli !lUt'J 1110.rith <la un doloro.:;o n1..1I di ~hit"ntt.
Sorelle Strada (Torinn) inviano nffortn per In h~at1ficazion,•
d , O. lhnald1, nngruz,anclolo e ducdcndo ~Itri fov11ri.

4.7 Page 37

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Salesiani defunti
Sac. Antonio Sordo t • Trento il zS marzo 1963 • 8Q llnni ,
~nto a Cmnd Tet1ino (Trento) il .1. novembre 1873. nel
.settembre 1$87 (u conùono a Tonno. dove s1 incontrb
per ht prin1:1. volt.a con Don BoscQ a \\'al-.;11icc 1n quel lon~
ht.n<> ,cttombrc. li Sonro. orm:ti cadente, li vitle 1n un
co..-rid010, parlo ad uno ad uno e od \\ ntonio chiese di dove
(os.s.e. AvendQ il nurau:o rispoijtn: , di Trento•, 'Vide l)on
Bosco sorridere e c.hre... • Ah. Trento... Trcntul •. Proprin
,n quei giorni, dopo dicci nnm dnll'in.a,o <!clic tratf:lt ve,
1 anlesiani venivano in,"111ti d1 Don Bosco a rrc:nto a dt..
riecrvi un orfanotrofio.
Don Sordo ri cordo.va d1 Pver ,,.,sto allrc , ohe Don Bosc:o
e c:001-crva\\'1 ,-ivo nella. felice ntcmorin il ricordo del i;tiorno
dello morte del Snnt0,. Ne parla,·n con <"01:nmoxionc e .;on
palese c omp1ncen7_n
N'cl 1890 compi ~ no,iziot'1 a Foglino (Torino), dove
rici:.vcttc l'a hlto t1Jl1tre dal vt-ner.tbile Don Rua Fu ordl-
nu.ro .sac~rùotc a. Firç:n~c il 3 14prilc 18f.)7. Dovuni.tut s,·ols~
il &uo apos-tolato e specialmente a Trento, do,~c fu diret•
torc per m.olti :anni. profuse i tesori di uno spinto vivace
e ricco di 1treniri, lasc:htndo nei tuorì degli Ex allievi un
ricordo che. nut 1iioroì dc11a malnnia e ùi:lla morte, ebbe
manifenDiiont d1 affetto e dJ riconoscenza quali è taro
vedere..
E.e-a per tutti vh·ente reliquia dei tempi di Don Bo9co► B
cui 1dea.lmen tc c1 l c1{11\\'1l Il 1uo ricordo oontinucn\\ a por~a.re
!.crcnità e R inlondcrc bontà ne.i cuori cbo lo hanno .amato.
Sac. Paolo VaJle t a Torino 11 2-Jv-1063 o 76 anni,
Don Valle cr~ uno dti Salesiunl più noci per il po&lO che
occup:avu. Da oltre rn:nt'11.nni infatti (!:r& capo ufficio dd-
l' Ec.onomo o~eraJe. e •••evn con tatti e rela,z,1one <·on i.a-
Jesiani di OR:ni purrc del mondo. ~1a anche prima, c-ome1
cduc11tore, direttore e: .is-pc.ttott:, &l crù c,:onqu1starn 1B s.tima
e l'affeuo dei gu)v-ttni e dc.i confratelli.
Uomo tc-b..ivo e di poche p.i.role, aembrav-i rutto per -auivit:\\
ammini$tn.1iv~ e di controllo; ma sope.va esercitarle .:on
tatto, prudenza. senso di l.!ttUS-tizia e di 1m p a..rzia1Ltà tali da
rendere evidente che l:s fiUa cr-u una mì,sionc e che né.I
con,pie-rla non 11vcvA alt ro d, mira che ~li jntcr~~s-i d~Ilo
Congregazione e delle amme.
11 s uo spirito di carita e d, sacrificio brillò soprattutto nel
duri:ss1mo periodo belJico qua;ndo. come • capo fabbr icato,, e
rt-!i-f)0Mabile dtllu incol um1là t- <lel mailrerume.nto dcll.1
qrandc famiw:fin tldla Dir~1:ione G~rìeralc delle . Opere
Don Aosco. non corobbc ripo5:o ne di a:iorna n~ d1 notrc,
prodlgand~i in una don.»zione d i e.be ha dtll'cro1co,
Circa. un o.nno fa. fu col pitt'.I do. et.uiplea,:in. du• l o cost nnsc
:.ll'inazione per mes1, in• a poco o poco, con ammi rcyo)c
fQru di \\'Olontòi, pur t rnscinundosi, S-\\..:\\·.t ri.pre..-.o tn p.ut c
'"- sun nttivirA. Il 1• n--prile u, s. -però u n scconc.lo 11t trtcc.o
del mate lo porçò m poc~e orr- allo tomba.
Don V• lle rè>tern n•I ncor\\lo di tutti quale c:oempio di
ren itudtnt!, dif/\\1nttrt11:se -.:- fed~hà Y Don Bos..:o.
Sac. Auad Atallab t • !Jctlcmmo n '13 <1nnl.
Sac.. Giovanni Rivero t a Rt-sisten du. (Arl(enrin11) s.
Ql an m
Sac. Stanislao Tycner t Il Pin dom ot\\ hong,,l,a (Brasi!,) •
Q& -anni.
Sac. A.ntonl.o Ra,:ogna I a Wa.tson~ill• (Sto.ti Unili) •
87 o nm.
Sac. Augusto Arrlbat t a L o N•e•rrc (Francia) • 83 Armi.
sac. Gaetano Giordano t a Roma. a 78 a nni.
Sac. Francesco Crlml t • Torinu a 53 anni.
Sac. Cama.no Gulmarks t • Mamquc (Portogallo) a
35 anni.
Cb. OVldlo SequeJra t a Slll"I Sai\\'udor (El S•lvador) a
2"2 annL
Coad. Antonio a,uayan t n Montechiarugolo a 75 ann,.
Coad. Giuseppe N. Quice.no t • lbagué (Colombia) •
50 ■nni.
Coad. Antonio Pcdros t a vodcllcta (Spa~n•) a 23 a"tn l.
Cooperatori defunti
can. Gioa.echino Brambllla
D,1 :z.c, ,mm cn, p'1.rroc:o 4 Vig~ù (Varese)4 Suce.rdote esem•
plare ç fervido di.:voto d i Don OoR;co, il er..t i.scritto alln Pia
L'.nione fi.n drti primi anru da s.ec-crdo~10. r pa.rrot.::c.hi.a.ni
tutti 1o nmpi11ngoao per la sua bontà oper.itiv~ cd 4f'O'itC>hca.
Sac. Antonio ll.lboni, cappcllann •ll'Ospecfak :-..;'611ropsi-
chiatric-o di Vsuese.
Ex allievo nffezionabio,irno e Coor,-cratorc da lun1ra dilta
q u:11i ogni a nno si rct'ava in pell~,rrìn115rtjo \\Jl Sa.nt1.t:1rio
di !\\.-briil ..\\u!iiliarrice. Per la -IUll p1e1A è curira fu .1m.-tu
dai rn0Jris1.1mi che:. lo conohhcro.
Sac. Giuseppe Battaglia ~ tt Sotriano, (C>ran,arol,
Si s pe.ns.e 1eleUJ.p1,cnte d<,po una 1.·ita spes:t. ,d bene della
gfovcnrù, a ~H anru di elll. De\\·ntp;~im" df S . Giovanni
Boirc:o in v1t;1, ancor11 ncu-lt ultir111 moml'nti d.uu<lc,~ la u.i
C.!U!itCn,:a in"\\òoc.ando 11 nomt: del Santo.
Ernesto Giuria.al -t a Ch.ia\\·~m, 11 57 inni.
Spo10 e p.ac.lrc• mòdcllo. c:attolicn ,·erarnrnté ci.tmplarc cd
aflcz-ionntis~1mo E.x aJhevo e Cooperatore. ha chiuso rri-
t tianamcnu: 111 s ua inten,u, vita terrena. anterll.nHmte dedi-
cato ulla fo.mieli;:a e J l h1.vuro.
Paolo Puglle.sl t a Villa S , G1<1vonm <H,:~q,o Col. ).
Gencros1rn e venti lezza d'animo ne corarterizi:arona la 1a-
bor-lnsi1. c~istenZ!1. "\\ca mllmcnli di t>ro\\'a U fiot non manco
u1u1 sulle sue h,bbrn. Suo conforto e !IUP vanco era rave,
datu unll tìt,di:\\ :al Siqnor~ tru lt- F1~lic d1 :\\turia \\u·iJl!atricc.
Domenica Cucco ved.Vaula t n Maih, l'l"unnu) • 88 ann,
Ortimn madre. seppe .illen-i.rc cristium1mcnte i suoi qwHtrn
fi~li. t re de.i quali offri generosa.mente a l ~•~rore: .Mnria.
Vl.8ltandìn1.1, Stc!o1no, 5aluiano; Pi~nra r h:1hi d i l\\.1n.ria
.:\\usdiatricrc.
Baronessa Angela dJ Villaurca t a Tc-rm,ni lmeruc
(Palc,rn10) ti tO·lll· 1<1/q,
Donna di alta cuitura e di profondi 8èr'l:t1ment1 religiosi,
condh~1ic çQI m a nte, l,'"'~ncesco Salesio, l'ansia &oc.iale di
i•truire, cle\\rarc., educare i fiRli del popolo, per i quali 5!in'
c:oti,truito a --rermint I rnercse il Centro ~:dcsiano Profea-
.,Jona.le Barone di Vil lRurca
RomlJda Sartort t a E.te (Podo, •) ,L 6Q a.nni.
1nferm.a per drc.o :u an ni. si c:onsuml'> in un l ento e tloto.
rosa mar tino , che la ridusse ad t.,n compaS$1onevole rudere
u m ano. c;oop~r::ltnc.e a1fl'uionati1tain 1u~ sole\\f'fl dire~ • Ko-n
posso rar altro, nua offro per le Opere S u1c,iane dol.lri e
prCU'hie:re; sono feliee di in-ere due mpon salesiani, uno
Sttccrdote è unu Fii.d ia di l\\.1ari:1 AuiiH:urice •.
Amalia Ragonul t " ì\\1tlann.
Lascia di ae un ottimo n cordo per ,I suo hworo atuvo e
convincèntc: A fcwore d~lla buon.1 M--am pa. l~ra e,-sa 9tC:Ma
cun\\.'"intn chè ogni buon c-riitinno de,·'- sentire i] biso.Q:no d1
t~rc QU'11lcosa per- g,_rginare Ja colJu,~ie di lltn.m.po non buoq•.
Altri Cooperatori defunti
.A le1na:i Nicol,tta lfart Carlo • Beuo .Arb~deo - Ronn cav.
Glàc:Omo - Bortolini Enore - Drcsci•ru Ocmmtt • C:1lama.n-
drc1 13ianca - Cancelh Vitk>na ... Co.riel I\\-1ons. Ettore -
Conti Gi11seppe - Cori ni \\ del•ide - Covi l\\la.tilt.lc - Del
Nero .\\lesf:landro • Fait L ulill - Fan1ino ·ri:resa - F'arinn
Cordelia - Ciur1olo A n ton,a • Lop<~r. Palmu:n Concetta -
M~c~•n l,u111i - Magruibo•co 1\\1• Ettor e • !\\lanara c;,o.
,•anru .. \\lforti n Narci~o - ~1arucchi nvv. Cesa re - t\\lastYlh
Felici ta • :vlorello Pl,ccid,a • ;\\lorello Teresa - :Sebuloui
llenzo - Nc:zrj Sa.ntc • Ottone.Ilo (;iovunni - P acini '.\\larià
- Po.lm1i:n mar ch . Fran cesco • Pcc:ora Frtintc-sir:o ... Pit rone
Frnnk • San\\4. .\\ndre.a .. Tn.ra.nti ni ~int1
L "ISTITU TO SALESIANO l'E lt LE MISSIONI
con stde io TORINO, cretto in En u, :\\-forale con
Decreto 12 gennaio 1924., n . 22, può legalm ente
riceve re L~ati cd l:.'rtdità. Ad evitare possib ili
con ceitazioni s, consigliano le seguenti formule:
Se trauui d'un Legato: , ... lascio ull'htituto S a-
lesiarro per le ,'l,Ji<siom corr ttdt in 'l'ori no a tito lo
di lc,i,:~to la •omma ù, L ire... (oppure) l"im mo·
b ile sito in... •·
Se tr&.ttasi, invece, d i n om1nare erede di ogm s<r
gcanza I'1stituto, la fo rmula potrebbe, esser questa:
... Annullo ogni mia precedente d isposizione testa-
mentaria. Nomino mio erede universale I'h tituto
Sal,ria110 p,r /, ,\\firsiot1i con itdt itt Ton,w, lasciando
ad e,;sc> qillllltO mi a ppartiene q ualsìaSl titolo•·
(luogo dota)
(ftrma ptr u tuo)

4.8 Page 38

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&CROCI
r;/f1111rJ11/(/fl(j
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
pe1· cominciare uHa Borsa occorre. uu 1ninimo di Li're 10.()()0
o
Borsa Maria, Aux:lUum Ch.ristianorUD1 ec Episcopo.rum,
tramite il D1'rett"rr SaleJim10 fii Barcei/o,,µ (Messina) -
°1 vers. L. i 0.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S, G. Bosco, • cura di Lena Di
Giaçomo (Cuneo) - ver~. L. 20,000.
Borsa Marln Ausiliac-ice, protegt/i, mi;i fili/i , ,,, ,,,i7,a~io
di Mo11d111i G1us•PP•, a cura della moglie Fernanda
(Cremona) - L. 25.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, proteggimi bme-
dirimi in t 1Jta t ,n morte, a cura di Lodovico Pie:r-1\\ilario
Serratrice (Tonno) - L. 2e.ooo.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, imp,1ra1ulo
prtg!ti,re pu la q11t1r,gio11• di Rnm1:na110 in Dl Marco
(Genova) - 1• ,·ers. L. 2.5 .ooo.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, a curn di Leone
Giuseppe (Torin<I) - , vers. L. 10.000.
80nm Maria Ausiilatrice, S. G. Bosco e S. O. Savio, pro-
ugg,-te ttu, e i 11u·ei cari, a cura di !,ante Dario di Gio-
vanni (Torino) • 1 ver$. L. 25.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e: S. G. Bosco, invoco ~a/11/e e fm,u-
:norr•, cura d, Monti Pierina (\\filano) • L. 20.000.
Uorsa Maria Ausiliatrice, Invoco il Tuo divino aiuto,
secondo le intenzioni di E. L. F. (Varese) • L. 20.000.
Borsa Maria Ausilialrice_. S. G. Bosco e S. Domenico
Savio, p. g. r., t per otte,1•re preg/ri,n, " cura di Bolln
Letiz111 (Verona) l,. +z.500.
Bonm Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, prnle_f/gete 1 1111ei
can, a Cura d, Durando 1'\\lnrta (Genova) - 1" vers.
L. 13.000.
Borsa Madonna di Fatima. st..eonrllJ Il!! intenz1011i dt Don
Lmgi Btn11d11 rComo) L. 26.50::,.
Borsa Michele e Giovanni, a t:ur.1 di :\\lariu Antonietta
Gra•si (R6ma) - , vers. L. 10.0"~-
Borsa MazzoU Luigi Bruno è Famiglia (Modena) •
L. 18.000.
Borsa Maria AusiUntrlcc e S. G. Bosco, Jm,1'wet8ml nel
lavoro, n curo di Giuscpp~ G~nco (Torrnn) - L. 43.000.
Uor,;a Maria Ausiliatrice e S. Oomcnlè<> Savio, prot,gg.:to
, her1edue la 1111a fgli/1 Rosaria , 1 ,,uoi f1Kli110/i, u c.:ra di
l~urrr, C"pril~ (Napoli) • 1 wrs. L. 30.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. GioV'.llllÙ Bosco, u curJ della
fumiglia Uonacoss-a Giuseppe (Cuneo) - , w.n;. L. 10.000.
Horsn Maria Ausiliatrice., pro1eggi la nostra bmjgJia, a
l'1.lra de, L'Oniug1 Giovanni rna. MunFrcdi e :\\l•rio Ce-
nsola (Cu1Jeo) • 14, 20,000.
J:lorsa Mari.a Ausiliatrice e S. GloVllnnl Bosco, libera la
twa figlwola da ogm pertco/1) prescme e futuro, a cura di
Ch,nco Assunta (J") (Reggio Calabria) - L. 47.5~0.
Borsa Maria Auslliatricè e S, Giovanni Bosco, pr.it,~g•/4
nv, e le 11ostr• fm11i~li,, a cura di Alberto ed Elvira Uo-
nn1 (Milano) - I.. 40.000.
Dorsa Maria Ausiliatrice e S. Glov-.a:nni Bosco, p,r 011,·11ere
u11a gra::ia, n cura d1 Ada1l1:isa Braccsco (Genova} •
L. :to.000.
llorsa Maria Auslliau:ice e S. G. Bosco, a curo di Mè-
notti Dl Fraocesc,, (Torino) - , vcrs, L. 15,000.
Bt>rsa Mari.i Ausill:ttriec e Don Filippo RlnaWJ, a cura,
d<:lla fumil(l13 Sernt (Torino) - L. 30.000.
llona Maria AusJllatrice e S. Giovanni Bosco, a cura della
hlm1:ilia CamllSm (Roma) - 1' vers. L. 27.000. {continuo)
..,
Borsa Gavazzenl Giacomo, Alessandro, per i rJivi e de/,mli
della loro rara p. g. ,. (Bergamo) - L. 50.000.
Borsa Maria Auslll:tcdce e S. G. Bosco, prottggete la mia
cosa, n cura di S. A. {Terni) - L. 50.000.
&rsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, in memoria &
mffragìo del doli. Gi011a11ni11i, a cura de.i fratelli (Ver-
celli) - L. 50.000.
Borsa Gloria Ottavio, a cura di Gabriella Gloria (Ge-
nova) - L. 55,000.
Borsa Mnria Auslllatrice e S. G. Bosco, a cura di O. G. B.
(Torino) • L. 50.000.
Borsa Ghigìni Don Paolo, i11 memoria t suffragio, u cura tll
Maria Ghigini (Mil•no) - L. 50.000.
Borsl! Mazzi Bartolomeo e Celestina Ceva, a cura di
N. X (Torino) - L. 50.000.
Borsa S. Giovanni Bosco, i11 111t111oria di Don Suor1do
:vla11ione, eu111 dell'Unione fra Educatori di Don Bosco -
L, 50.000.
Borsa Berctti Agostlno cd Irene, secondo le loro inu.n.::io11i
IR,m 1) - L. 50.000.
Borsa GroJ)èlli Pietro, i11 s1d]rag10 e ric(Jrdo, a oura di
Gropelli G1W<t:pp11bi {M1lllnO) - L. 55.000.
Honsa Maria, Mater Mi.scricordiae, in r;ufJra,qio dei /ami/lari
e pore,1/i dt Sauru-AnmJ Filtpesclti (Fù;,mze) - 1,,. 50,000,
Borsa S. Cuore dl Marln lmm.acolala, salvaci I, a cura
di N. N. (lmpena) - L. 100.000.
Borsa Rossi Toffolonl Linda (26•), a cura d~i fil(li Gaetano,
Ril1.l, Amoniò e Mtr,iherit:a Zanon (Vicunzn) - L. 50.000.
Bor-sa Animo del Purgatorio, a cura di Codarini Tarsilio,
perc/ul 1Wiri11, alla Soc. Saluiuua santi coadfotori (Canadà)
- H. G. 1000; Ca•alc Arciero 500 - L. 50.069.
norsa Anime del Purgatorio, aiutauci e solvatsd, :1 curn
di Armando, Giuseppe, l,ucia • Rice Andreoli ,o.ooo •
L. 50.700.
0()r-sp Anime del Purgarorlo, M. Ausiliatrice e S. G. Bosco,
u curd d, P. H. C. U. (Sardeg1111) · Boraano Camilla
10.000; Casale A,-ci~ro 500 L. 50,050.
.Borsa A.nlme del Purgatorio, a cura di Mil&no ,'\\les-
s.ndrn - Rig;,t Giovanna zsoo; Carmen Pianta 286o -
L. 50.150.
Borsa Arri.gooJ Don Orlando, a cura d, :\\Ilaria Valtorta -
M:lrtig-noa Ortensia 15.000 L. 50.350.
Borsa Anbne Sante del Purgatorio, a cura di Valle An-
toniem, (Savona) - Baldmi Clementìru, 10.000; Qun-
rnnta Vrrgima 12.000 • L. 50.800,
Borsa Ausiliatriu Regina, esauditemi!, a cura di Bonz,
Delfina Milesi (Bergamo) - Cutronc Annam•ria 13,000;
Scalesse Ter~sa 2500; L:,nCranco Luigi 500 - L. 50.000.
Dorsa AuxlUum Cbrislianorum, Consolatrlx Afflictorum,
a cura dt Cremonesi Mana Raffaella (Cremon11) - Giu-
seppina Buono 7000; Cosale Arc1ero 500 - L. 50.000.
J3orsa s. Margherita e S. Caterina, a cura di N. N. (To-
rino) - L. 50.000.
Borsa S. Rosa da Lima p. g. r., a cura di Rosina Arma2ri -
L. 50.000.
Borsa Simone1111 Bruni, prega per noi in de/o, a cur• di
Bt,sio Mana (Cuneo) - L. 50.000
Borsa Anima, ,econdo le Ìlll8ru:ioni dell'offerente, N. N.
L. 6o.ooo.
(continua)
AUTOklZZAZIONE DEL 1Rl8UNA.t8 DI 1'0RJNO IN DATA r6 1'1!8BRAl0 1Qf9, NUMr.RO 403 • ODN APPROVAZIONB ECCLESIASTICA
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Spedizione in abbonamento postale Gruppo 2" - 1• quindicina
Cn libro
che :sl rarcomand,1
per un suo pu<lmc
di spirituale verità
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1)01111,1
Testimonianze letterarie a cura di Mario Escobar
Presentazione di Cornelio Fabro
Pagine XX-402
legatura in linson
Sopraccoperta a colori plasticata
L. 2000
Una nuova antologia sulla Madonna, dalle origini flno ai tempi moderni. Gli autori prescelti proven-
gono da tutte le età e dalle più svariate professioni: accanto ai teologi ci sono gli storici, i cronisti,
soprattutto i poeti e persino i novellieri e romanzieri... Questi "testimoni della Madonna", santi o
peccatori, credenti o miscredenti, gravitano intorno al cuore della vita: con parole semplici ed effu-
sioni filiali, nella nostalgia dell'innocenza che li riporta alla fonte che sgorga perenne.
Dalla preientezione
per ordinazioni rivolgersi alla
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C. C. P. n . 2/171
!::IOHALE CORSO REGIHA MARGHERITA, 176 TORINO
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
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Al 1° del mese: per i Cooperelori e le Cooperatrici Salesiane
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