Bollettino_Salesiano_194401


Bollettino_Salesiano_194401



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6ENNAIO-FEBBRAto
1944-XXII
LXV
Num 1
ca.: one mens le
dz r obbo11omenro
~le • Gruppo 3°
l ONE CU'.AUlAJIVA

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PERIODICO l\\'IEè'<-
SJLE PER J COO-
l'ERATORI DELLE
OPERE E'. '.\\1{,5SIO~l
01 S. (.10. BOSCO
BOllE~r~r,No
SJ\\lESIANO
Anno LX\\ 111 - n, 1
GENNAIO
FEBBRAIO
1944-XXTl
]n ossrquio ali~ dispo11::iom rnim'stcria/1 p~, la limitarn:one dtlla wrla , l'edizione italiana sost,wisu le altre edi!:ion, ~•terl!.
SOMMARIO: Il lV Successore di San Giovanni Bosco ai Cooperacor i e alle Cooperntrici Salesiane • Sotto la cupola
dell'Ausl!lalrke • In famiglia - Tesoro spirhuale - Dalle no5tre Mlsslonl: Egitto, Palestlnn, Cina, India, TnUan.dla.
Il Giubileo d•oro delle Missioni Sales'.:lne deJl'Equatorc • Ne<'rot,eglo - Crociala missionaria.
Il IV Successore di San Giovanni Bosco
ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane.
Benemeriti Cooperatori
e Benemerite Cooperatrici,
11fai come oggi ho sentito ili cuore i•iva la
bra11w d'indirizzarvi 1111a parola che riesca a
portare luce di serenità e balsamo di conforto
'al 1:ostro spirito. Quando la bufera è 1wi1:ersale,
su tulli indistintamente si scatenano disastri e
sciagure: per questo sarebbe mio <irde11fe desi-
derio a tutti far giungere una voce rasserenatrice
e confortante.
Nell'a11110 test~ trascorso io vi eccitava alla
speraw:::a, Oggi "'-Ì dico: Accostiamoci a Dio
c,)n pienezza di Fede. J,; questa la Stremza clte
S. Giovanni Bosco ci manda dal Cielo.
lntomo a 11oi tutto, a ·volte, snnbra crollo e
rO'IJina: allora soprattutto dobbùmw ricordare
che, a nostra difesa, da Gesrì. Cristo ci fu dato
lo scudo della fede.
lt) alto ad1111q11e gli occhi e sopra.ttulto il
c110,e. Jddi°' è lassù, sempre Padre: è Lui stesso
che 'lmol essere chiamata Padre delle misericordie.
f,'umanitrì, allontanatasi da Gesù Cristo
- Via, Verità, r·ita - è i•em,ta fatalmente
a trovarsi fuori della retta via, 11ella notte,
buia dei propri errori priva quasi affatto dei
palpiti di quell'amore che solo è vita.
È d,n:ert· di tutti pregare e adoperarsi pere/tè
tanti s•1,-enturati fratelli ritro11ino a/fine il corag-
gio di rimettersi sulla via che riconduce al Re-
dentore divino. Gesù, dall'alto della Croce, con
le braccia aperte e protese, altro non anela che
stringerci al c1101•e.
Si direbbe elle 111 taluni la visio11e fantasma-
gorica della strapotenza guerriera, che al suo
passaggio scatena vendette e semina stragi, abb1,a
quasi offuscato, almeno i11 parte, il giusta co11-
cello del/ti bontà di Dio.
No, cari Cooperatori, le ,,,ie- dell'Altissimo 1101•
sotto le 'l>ie dell'uomo. / ,'01mipoten::::a divina, pur
nello sfolgorio delle sue incomparabili grandez;;;e,
è sempre ed intieramente nelle mani della Mi!
spricordia, tehera,nenft' protesa a soccorso delle
umane miserie.
In alto i cuori.
Fede, Cooperatori e Cooperntrici, Fede! A11::::i,
pienezza di Fede!
Jddio è Padre: Egli ci considera ed ama come
tenerissimi figli. La sua bontà effusiva poi é
particolarmente disposta ad accoglierci nelle ore
della prm•a e del dolore. A nostro conforto Egli
stesso ha voluto farci conoscere che le me 111i-
sericordie sono al disopra tutte le sue opere.
Non già dtt da qurstl> si debba ptendere a11sa
per offenderlo, come fanno taluni che so110 cat-
tii•i appunto perchè Dio è b11om1, appoggiandosi
sulla sua misericordia per co11ti11unre nella impe-
nitenza.
Nep-pure però si deve cadere nell'eccesso op-
posto di quelli che si ostimmo a considerare
Jddio 11nicm11e11te come ,.:indice e giustiziere,
di111e11tica11do ch'Egli è, ùr;;f!Ce e soprattutto, di
ciascuno di noi, il Padre, il Fratello, l'Amico.
Guai, se la sfiducia gi1111_ffe a seccare le fanti
del sereno coraggio: ci tr<n:rre1111110 piombati in
1111 pessimismo asfissiante e i11feco11do!
Permettete perciò, o carissimi Cooperatori e
::ielanti Cooperatrici, ch'io ,,,i ripeta: lr1 alto
i cuori! Jddio ci ama di. amore infinito: per
3 --

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questo c'ill11111i1111 e con mano soccorritrice ci
C11ida e sorre,t:gt mila 't'la che conduce alla fe-
licità sen.:::a fine.
Potrà sembrarci talvolta clte l'aiuto dmino
,,o,, giu11ga sl tosto, come sarebbe nei 11ostri de-
sideri. 111 questi casi però dobbiamo avere il co-
raggio di doma,ukuci se realmente 1Wi siamo su
strada huo11a, e cioè sul binario dei comandamenti
di Dio e dellt, Chiesa.
At1clie quando, poi, lt1 misericordia dh•i11a
1'flettivamenu tardasse a 111t1nifestarsi, possiamo
isso-e certi che essa cosl dispone per riuccmdere
la 11ostra ftde forse assopita u per rmdere più
jìduci.osa la lltJStra spernw::(I.
Troppe 't'l)/tt infatti 11• prN'lrc11pa:::io11i 11<JStre
s11110 quasi del tutto ri·volte alle cose di quaggiù,
u/le sollecit11di11i del tempo; 1m:ntrt a Diu, che
t•uole il nostro t·rro bmt, sia p11ì a c,wrc clte
giOfJa alla nostra sallllt• l'tl'ma, per la quolt
wrsù fi11 l'ultima stilla del suo pre::ios,ssmw
Sangue.
Anche allora, per3, lu misericordia divina,
Jimmticando qlJlm le nostre i11compre11sio11i, le
nostre 11u111c/1.nmlez::e, ,:li stessi nostri perrah.
1 disposta a strndae s11 tutto e su lutli il ma11to
del perdono, appma esca dai 11ostri cuori 1111
gemito di dolort· e di pregliiera implorw1te rle-
1111!-m:a. 1Voi sappiamo, e forst· per cspuii:m:a,
che la sua longammiltì 11011 ha /imitr, , rlu ù,
sua mano è sempre alzata a tratte11ere fa spada
d1>/la giustizia che- vorrebbt• t•endic(ffC t delitti
dei mortali. ('/ie più? La ma bontà co11tù11w a
j,u scendere .111i cuori più i11gr,1ti e induriti
/111/tl l'abbo11da11::o dellt m, benedi:::io11i.
f:· poi cosi tt11eramc1Lte i,((111,ta la misrrìcordia
,livi11a, dlf!, per operare, mm aspetta m ppurf' che
tt lui indiri.:::.iamo le 1u,stre suppliche: si direbbe
, lt1 si acco11te11ti che, co11 fiduetosa sd1iclft•::s::a,
lt' prcscnt1a1110 li' miserie. nostre, a11clte se si
fratta di feritf• profonde, sm,g11i11a11ti, furse
ra11cre11ose. lm:i, neppur q11estu parrt•bbe ri-
rltiedere Jddw, tanto si fa m,tire preswte O'lJ1111-
1J11t' suroi 1111 mori' stru::,oto dal dolore. E se
lt1 1tostra mparhietù e mafi3ia, allo11ta11a11doci
t/(l Lui, l 111m gùì Jddio da noi - apersero
nella nostm ,ww,a piaghe ulrerose, la 111iseri-
rnrtlù1 divina si china tostr, 11 guanrlt>, purdlè
1101 110n ricusiflmo di CtJrrispo11dere nl/a homà
drl suo Cuori.
f.: t·ero, lddw pen11etlr a t'Olte che noi se11-
tim110 i castighi di cui sollo causa i uostri pec-
cati, ma ciò Egli acco11se11te che avvenga in que-
<f11 t·ita, appunto pere/ti ~-uol prlf//1iarci poi con
/11 heatitudme 11ell'altra
Coraggio, C11operaton ca, i.ssimi: sono pmug-
gcn i mali di quaggiù; sar,111110 im•tet' eterni
1:l'i11rffahili gm,dii del Citlo.
Con guesti se11tùne11ti ù1i:riamo fiduciosi ìl
.VUO'lJo Anno, che vogliamo sperare sia olfi11e
apportatore di pace: di quella pace veramente
mstiana, auspicata dal Vicario di Gmi Cristo
nel suo patema e luminoso Radiomessaggio 11a-
t ali::io.
.lii.diamo ogni giorno ad alli11gere conforto e
speran.:sa alle inesauste sorgenti <klla dit.·ma mi-
sericordia, le sole che possano re,ulercz serena-
mente ottimisti e coraggiosamente operosi.
Ricordiamo " nostro stimolo le confortatrici
parole del S. Padre. La ,,.,igllia di Natale Egli
m11cludeva il suo discorso ai Cardinu!t dù-mdo:
Ci sentiamo 11el/'inti1110 dell'aT1ir110 mossi a
1111plorare per t·oi, in giorni di tanto tr(l'fJ(lg/io,
11u1 multe di fervida speran:::a e di vigile a/tesa,
quella coraggiosa pronte::.::a che t-i faccia forti
alle sofferenze e alle lotti', racc/1irae nei misteri
1M Presepio e della CrOl'e, fo,rti d'i111ffahile
muore sgorgante dal cuore di Cristo, i11sie111r con
qrwl!a sicure:::::a deUa vittoria, ehe si 11utre delle
i111ffabili promt·sse di Dio, rlw ha i·imo il mrmdo
, ci esortò a cu11fidare i11 L111 •·
E quanto grand, e 11rgt111t• hisog110 sentwmo
tutli di questo slancio fecondo per l'immane
1t1~•oro ri.costmtti,•o, in lutti i settori, dl'l pros-
.ti111,1 domani!
Coraggùi ad,mqud Acco~tiamoci a Dio con
pienezza di Fede. Chi, a11imato da codesta
jìduria, si preoccupi srriamcnt1• degl'interrssi della
Patria cel.este, s"rti. ancltc valido ricostmttore
dell'amata Patria it'rre11t1.
Ciò che più urge.
Ciò clte più urge è ricondurre a Dio con la
parola, co11 l'apostolato, cori la preglm:rn, so-
prnttullo con l'ett mpio. i fl'alelli disorir11t,1ti
, scu11oolti. E 11ra,sario pr<Xlamarlo alto e jfJrte,
/acnuiari eco della voce dt·l 1·1cario d1 Grsù
·nis/cJ: ì: questo il primo, il più urgente, il più
, t)rcace lavoro costrntti-z:o! Ricordiamo il solnme
Erudiruini del S. Padre. Lo intenda,io a/fine i
rrgg1tori, i drrigt·nti di tutte le gerarclm, gli
a111111u11slrutori dtt popoli. 1·e11gano in buona
11m i programmi di ricostruzio11c fi.11011::siaria,
m:ricola. industriale, assicurativa, socù1/e: ma
rn ad essi ·oerrcì a ,na,,cari• l'1111ico e t•rraml'11te
i11co1tc1tsso f ondm11Cnlo della rige,1era:::io1UJ reli-
J:IQS(l e 111orale, 1Jg11i lai·oro sarà -va,10 e mila
11111a11ità, lo11ta11a da Dio e ribelle allo ma legge,
si addntsera1111n bm tosto mun:i flagelli pùì
stra:::1anti e am11e11tatori drt presenti. Solo ac-
costandosi a Dio, le masse e i loro capi ri-
trmJ1:rat11t.0, cott la luce della fede e l'ardore
della carità, fecondità di opere e vero, d11rc-
'l:ol1•, insosiltwbilc benessere.

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Al fu111m di riatc111w di ,wi, per q11est'oprra
di rieustru:::i1111e r di amrm. sitl ìl!tlria 1Jusilia-
lrl<t, nostra 'illadrc: sia /'ripostolo d1·/la ca:
r,t,ì, della gim•c11tù, dl'I pr,p11fo, .S. Gioommi
Busro!
Be11rmeriti Cu11prralori 1• :::t'lanti Coopera-
/nei, poiclti 1111 JIJ1/IJ proposto di arrunri.•1 solo
/un di fede, fit1111ma di jpr,a11:;a, balsamo di
C1J11/orto, tm/ascfo di ele11rort·i lr 1110/tr nostrt•
cl11rst' e case ridotte a maerrif', le open• stro11-
rale, i bisogni 11ostri superiori a og11i 11111,ma
i111111agù1a::1io11r.
.lii limito 11tt·1ce a dirt·i - e t·orrt1 fml1J
rrm lt1 rfficaew dd 11ostra grm1de Padre Do11 Bo-
srr1 - rhe ho ìlli11ritata jid11ria nella Dn'llla
Prm•1.:iden:::11, e perciò tmd1r lii voi che 111' sirtr
i rnppl't-Sl'llt(llltl I' la li/liii/I m11arosn111e11t1• .mr-
{(1rt itrice.
l,1· condl':::/fJ11i presenti mm 1111 pi r111rllo1m di
pr, srntart•i llll qualsiasi rlr,iaJ d1 !le tJPt rt c11m-
pi11t,• 11e//'1111110 testè duor.m , di quelle cht
ri propo11il111111 di svolgi•re 11d t 9++· l purt•
r11111pi11ta, t•i faremo rmwserrr, ccm dati ~-icun
r wmpld1, ft1tf11 ciò dir, con l'aiuto di Dio r
om la raril<i '1:o.<lra, ci fu r. ci .~<1rà dato di cum-
piar. ,mrl,e Ira , marosi della treme11d11 bt1rrnu"
il fragr,rt' msordantt• delle armt.
Il nostro nuovo Cardinale Protettore.
/'rima dt rh111dt>re questa lettera sento il d(l-
t'ac di rom1111ù·llrn' due i111porta11ti 110/i:it-.
Il 4 11D't·1•111bre 11. s. sptrat'tl sere11a11111111' a
R/Jmn I'Em.1110 Sig. Ctlrd. I"inrew:::o la !'11111,1,
1111stro amatissimo Cardùialt· Protettore. /J1 lui
/mrlo amp1u111111ft 1/ Bolkttino: io però n1gliri
ricordarlo 1111v,·amo1t1• al t·oslrt> affel/(J « )11-
pmtt11lto rt1CC(J111u11darlo nì t•mtri suflmg1. f;'g/,
(11 p,•r 11ot amnntissimo padre, ,, lcl sua 1111·1111irtfl
.wrà semprr III fin1edi::;iQ11e 111:lla Famil(lia Sa
lt rimw.
Passato il ptritHirJ dd /111/0, ci ri,:algemm(J "'
Snl/f(J Pttdrt•, pcrcl,è si dtg11asse di couredrrri
1m 11u0t·o Cardi11alt Protcttort. ES. S. Pio Xli,
ro11 bo11trì wrvro11a, ci rollorm·n sotto 1/ mtmlo
patenw de//'Em.mo Sig. Card. Carlo Salotti,
I ·escm•o d, Pulrstri110, Pr1Jt tir> della S. C'w1~r
dei Riti. Il srm nome era 11e/la me11te e nel more
ti, t11tt1, e prrnri /11 sua 11um11w s11sriti, e s11srtt1 rtì,
" misurn eh,· la noti:::ia potr,ì f>ropagarsi, """
t'l'ra ondata di t>sulta11lt• ltti:::ia nei Salesùm1,
11rlle Figlie dr 1/aria A11si/i(ltrice, 11ei Coop,·-
rntr,ri e '1rll, CoopMnlriri, 11egli E.1:-allin·i ,
11rlle E.1;-01/ù>t·r. negli ll111111i , nelle 11/umw
drl(li lstit11ti di S. GiO'l.•anm Bosco.
L'Em.1110 Cardinal Snlot/1 ebbe una parre
assni rill't:'<111tr nei pr(J('es.ri di Beat,jirm:ior1r e
Cm1011i::::a::ione dtl nostro Sa11/1J Fondatorr,
come puri· nel procesw del J'enembilt Domenic,
Scnw e di allri 11ostri S,n·i d1 Diu: d, S. Gio-
,:a1111i Rosm. poi, e d1 Du111e11ico Srn·ùJ scrim
la J'ita i11 modo t·ert11m·11tr mirabili. Co11osci-
tore ro,111• pochi dello spirito dt•I nostro gra11d,
Padre, saprà guidnrri co11 norme sapi111t1 e aiu
tarci ro11 I'i11ro111paruhilr. gra11dc::::u dt,f Sll"
cuori di padre.
fu 11u111c df 111111 w prometto <t lui prrghirr,
fer't·mti e soprattutto Jiliule eorrispondtnza ro11
la ,antillì de/In dta e lo zelo deflr optrr.
Proposte pel nuovo anno.
A questo punto t·o, mi rhieden•le quali siano
le propflstr per il \\ 11111,•o .'l.11110. F:aoh· 111 brt"tc'is-
sir1w parole
111 - i lllimati dei pirnezza di h J,, pra-
dit:t1t1·n 11rl J,rre dr/ bwr ti tutti, specfolme111,
m frtttl'l/1 rhe sojfrmw, e in part,m/arp alla
fl(JS/rn raru gim:r11t1ì, _çoprottuttu In più h,
sog11ow.
.?" - I.m:uratr prr diffondere III I /'"/>(,lo, ,
m t11fJd11 .tproale tra th uperai d,Jft 111d11strre r
d1•i ct1111p,, le •ver·itcì tlrlla Pede. F11fl' loro conu-
,çrere lt• solluitudì11i rostanti, palt'flll', rfficarl
d1 S S. Piu XII a s()(rorsn di /11tlt colnru clu•
Joffron" -ldoperatrn ,, tale JCO/>(, r:,111 la parnlu
,. to11 la diffusio11r di /11,:lit tti t' lilm·lfi spccia/1.
J" - Co11tin11alt• od 11iutarci a smtrncre 1
twslri gi1A·m1etti f>IJ1'cri , 11,fani, e il IIQSiro per-
J<malt in fonna~111ru 4ppeno rtssato il co11-
f/111o, m·rmw bisog11tJ di t·, re f,1lm1,:i di lm:ora-
tori ,. d1 apostoli i11 tutti i compi r sottn t11ll1
i cieli. J nostri ermci missio11ari so110 in trepid11
attl'Sa di I iprendere l'i111111t11u· lm·om rrm arcre-
sdut1 mr::-::1 e brtttcin f>llÌ 11111111 rosi· robustt.
Dal Sm,tuario dr/I'A11s1/i11tnct· r d11ll'. /lt(lr1
di S <Jirrt:cmm Busca ti ma11d,1 1111a $flecìnlr
henl'di:.umr, eh.e dcsidrro e prego unu/(t Slt d,
voi, su/11• prrsonr rhr t't sono care, vicine o lo11-
twu·, s111 1.·ostri i11Jc:nss1 materiali e spiritual,
Sllllt t·ostn sante i11t111zio11i di ::rfo, ,11/111 cara
I'iltria 1wstr<1.
C1111 rirm/fJsce,1/1 a(frttr, mi pmfr.,m
1'orirw, 31 clinnihrc H1.J.J·
nistru ohbl~l(.mu 111 G. r ,1/.
Sac. PJETRO RIC.\\LDOL'il.
Rcttor Mag~iorc.
.)

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illuminazione pareva riflettere ,m po
di quella luce vera che illumina ogni
uomo che \\'iene in qucMo mondo 11.
ma che d:t troppi è purtroppo osti-
natamente contrast.ata pcrchè pn:fc-
nscon•> le tenebre alla luce.
In prc:;hitcno facc,·a scrvi:,io un
bel numero (lj alunni artiriani del
Piccolo Clero. La scuola di c-anto
d,:i n•1stri confratelli l' i;.tuJcnti di
'l\\:ologia svolse cgregiumcntc il pro-
gramma corale. Il giorno ddla re~ta ,
ronsolantc concorso ai Santi ,acia-
mcnli. nonostante i u1sa~1 ùdlo stato
di !{ucrr.1. 11 l!randioso presepio degli
11nni nurmuli venne ridotto .ii pc.:r-
•:1).-i1ggi cd r•l.:men1i cs~t•nziali: ma
riusci grnzio!~O cd ::ttraentc. Oltre
alla :\\lcss.1 ùi comunità, yj fu una
seconù 1 :\\k$Sa cantata ,tllc I), Jo, e
messe, ai ,-.1ri altari, inintcr;otta-
mente fino :1ll1: r2,30.•
L'Oratorm festivo si nnimì, <li gio-
rnni e di f.1nciulli che cl- hcro le loro
ui funzioni nclh cappella San Fr-..n-
ccsco d1 S:iles. Le a.">l'oda1.ioni cui-
taÙ\\'c foc(,'ro miracoli per soccorrcrc
i più po\\'cri. Dodici cli c:;,,;j vennero
imitati alla mensa dei "\\lctropolitani
che, dop•> Li \\lessa di mezzanotte ce-
S. Em . Rev.m :i il Sig. Card. C ARLO SALOTII
lebrata dal s1g:. Don Puddu nella
loro casermJ, trattcnncro in ie-
VC'scovo di Pa!eatrln3 - Prefetto della S. C tic, Rhl.
Pro:euore della S()c!cti\\ Sale..mn:> e dcll'lstHu.ro delle Figlie <11 M. A.
rcna allegria insieme al cappellano
D. \\"ico, l·ol pensiero e col cuore a
tanti cari lontani.
'.\\:cl pomeriggitJ, c,into dei \\"ci;pri ._ diicor:-o
SOTTO LA CUPOLA di occasione coronato d.1lla ben•~J1:,mnc Eu-
c;1ri~tica impartita ùal Rettor :\\ laggiorc.
DELL'AUSILIATRICE Col 31 <liccmbrc si chiuse ancht.: quest'al-
tro :11m11 angustiat11 d·1 tanti c>rrori e ù., i..;.nti
tl,·htu. '\\oi perì> ahbiJmo cantato di cuore il
L.1 htuq~ia dcli' \\vvcnt<> ha riùcslat<> pm Tt Dwm al Signore, ben sapendo che i rr.ah
d1c mai nei nostri uit>ri l'ansiosa attesa della che c1 affliggono sono frutto ùclla malizia e
gr,1zia del Divin Salvatore <li cui la povera dell'iniquità dc_gli uomini che hanno disprcz-
umanità sente tutta l'urgenza per l'an~roscia z~t11 anche le ripetute implor.i:doni Jd y ·_
tkl presente e per l'orrore dcll'a\\~•c..nin: ~dia c-ario eh Cristo per la i:;iusta pact.:, mentre
r,1ccolw intimità c.lclla famig'ia ci siamo ldùio non ha cessato di prodigare..· la sua grazia
quindi pr..:parati al ciclo Xatalìzi11 infervo- e la sua misericordia n tulli coloro che con
rando le nostre prcghil·rc ili ardenti suppliche. 111niltà Ji cuore si son rivolti a L111. Ci rre-
La novena non potè ra~i;riungerc la consueta parè1 al rcndimcnto di grazie un apposito fer-
~olcnnità per l'assenza dei nostri Kiovani. vorino il quale 6 invitb ad un scrio esame
1',1rrochiani e fcddi an•or-;cro tuttavia in huon cli coscienza sul pas.;ato, a scn~i di sincero
numcn, anche ~,Ila quotidiana rn·die;l'l.ione pentimento pci peccati eommc~i cd ., fermi
tcnuw ùal nostro Don Zerbino, al canto delle propositi di ,·ita migliore per l'a, venire.
Profezie ed alla htnt·d1zionc Euc:1ristica.
lmpar11 la Bc1wd1Z1onc Eucaristica il Rct-
La sera della ,igifo, cantò la "\\ksS;t il Rc..t- tor '.\\Inggior.:, il quale prima ùi m,111<larci a
tor 1\\,foggiore. La Basilica colla sna suggestiva riposo, ci diede anche la i, stn:nn 1 •> tradi-
6

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1ionalc compenùi:na in qucst.: parole: lu,,-
stiamou" fid11nos1 " Dio rtJ/1 /)Ìl'm·:;;~a di (1·dl' ,
sl'11t11·r111" f'rffiraru1 ddla sua 1111sNirord111 111•
fi11itt1
E~li i-tesso cc ne kcc un hrcn: commento,
ptrsuadcndoci :;cmpr,'. pii1 che snlo da I )io
pos,;iarno sperare sollu.:vo alla collm 11: ùt m.1'1
che ci opprimono, pl'.rche ·solo lddio riesce a
rcnd,:rl' gli uomini probi cd nncsti, a tcmp,·-
rar.· lt: umane p:1s,-i11ni cd a far trionfare quello
spirito di carica che affr.uclb e concili., l!h
.1111111i ndl:.t concordia della vera pace.
IN FAMIGLIA
Il successo di una iniziativa.
•\\hhi,1mo ~i~t mtormato i nostri (noper,llori
d'una pro\\'viùa tnil'.iativa presa ù1I n(lst ro
Hcttur .\\lagg-inrc allu scopo di diffondere i
principi cristiani 1n mezzo al popolo nl 3!(li
npcr,1i: l\\;sttnsione della Crociata Cattchi-
stica colla puhblica:none pcrimliLa di fo~lietti
•· volu1m:lti in stik facile e pianu 1:he tr,urnno
argomenti vitali
l.'iuiziativa h;J avmo, e;ra1.Ìl' a Dio, un ,·,:r,/
sncn:sso. La colbna l✓uv lt1 incontralo l'in-
ll'rl'>;sc ùl'I p11hblic11 3 cui C tkstinata.. l', nwn~
tre migliaia di fa,d1:11li si ,cn1lnnn ndlc Sll'SSl'
cd1cok d1.:1 J.,riornali in parecch1l' ddlc noi-trl'
citta p111 industriali, altre miLdi:1ia vengono
profforti ngli opcr.1i ,. al popoln d.,llc Cnnfr-
renZl' di S. Yincl·nzo <lt • Paoli, <lai Cappd-
lani del La,·oro, ù11l'Op<!r.1 :--=:1zinnak• .\\ssi-
stc,wa Rd1eiosa e .\\[orale as;:h Opuai, e dai
Sacerdoti che occa:iinnalmcntc passano 11 dire
una huona parola 11,:llc fahhrichc e nelle ntli-
cin<o, ,hll<· S1111n• d1c allL-stiscmw le mcns<·
az1cnthli " d.1 tJn1i amici cli huona volontà
Siamo lit·ti or.1 d1 poter nffrm: l'dcnco d11
foj;:lictti e lihn·lll :,t,1111p.1ti che sunu a dL,posi-
zionc di chiunq11t· \\'Oglia imitare ttttcsto santu
apostolato.
Snno ~ià usciti i primi 1(1 lihrctti e 15 f11-
glictti dw trattanri 'art:nmcnti 1li !!rande intc•
resse e :1n11alitJ.
1. /,11«• nel/" I• 11,f',i/11, J, ~lun K, , \\,1,111,;_1,1, sul
prnhl,·111:1 dtlla l'rm 11de1ua ù1 fm11tc 111 m:ih d1t.:
afl111?C•>no l'urnarut:r .
~- l.'t1n1iu1, t.li t). lk•rtt·tto, sul SUt 1•nJ,,tl.•: nlHt.•,tt1•
e fl'ltH'lln llt:ll'nrwruu,.
,I, 3. 'J'r11rrr /11 ,lestr<1, A. .\\llll\\111 IH l.1: ,.,r,· cau,,
dxr mah uttunli ..- 1., , 1u pe-r 11 nto11m alla I'•""'.
4. li fl<!ll~ior relt·•w, <l, A. Pn.1 \\, J,e letture ,--:it•
ti1<· ndl,· loro <iiSJ,,tr<>,,• ,·,.nsel(m·ntt·,
5. TI />11pu, <ii 1,. '1'11tR11,1. Il \\'k:irìo di l'rr-
~tn ndh, ~ua suhl1mt i:rn11ùez1a l' 1 J<11;n <ld n1-
s1ia110 ,crsn dr lui.
b. H,,,,., rm;r, .11 ,\\ \\k,~i. On7,z,•lf1 r,:1lp11n11r1 di
r(•alt,1 ~ulla rcl?ina tl.-11..- , lrtÌI' lu cum.,.
I
I or l nu • t.01 n1a...-.-.,a dc1,.'!11 UO('ra1 ndl'uthc-11111 1r.,"'lormJt..t 1n tcn1ruo .
7

1.7 Page 7

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;. p,.,.,; i tlnnmumti. D1fc,a dcll'op,·m d..t pa-
pato fa11-1 ,la tn• op...ra1,
li. li l<1t:nro, di ,.\\. C,1111nno, \\'isto nella luce di
Cristo e del Cn,11anes11no,
9. Orcurm:e e 01·raloc", d1 A. CoJAZZt, cuntru la
lw~tcmmi:1.
Di prossim,1 pubblicazione:
16. ,lfmm11t ,. mnmmt•••
,;. 1'i t"n!!lio <IJrì. {L:1 ~iornn,• cri~tiann).
18. Q11t111to ,•,,!i! (li \\~time dt·I cnmpo,w umano),
HJ. J/,, rhe /a Di,,~ ((11 qu~sl'or,1 tn:11wnJa).
10. I.a fitdia del role. dt ls1oc :\\I. per sii::norine,
~ull'op,•r,1 della Grnzia ,ln i,u nell'unima.
11. I." roce del Padre. li Radio-\\lessa1.u:io di
S S. Pio Xl[ agli operai nella P1mteco,-1-, dl'l 1943.
i.?. Cuori dw .<i ,err,1110, di L. Gw,st. ;\\l:11:nifico
documentario 1lt-ll'opcm ~\\·olla d,11 Papa .1 favore
,lei prigionieri di gucm1.
13. Guai! di O. S1,s;cmsn·~E: ripeti: il ll'cmcndo
monito di Gc"'ù 111:li ~01nd11lt,qj_
14.. C:lltt11e infr,111te, di ,\\, :\\I. ,\\1.r-:s1. Il s:ini:uc
di Gc,ù ~ mal(lio potcntc che ~Pt'7.1.n ogni c:1tèn,1 nel
Sacramento :iuguslo dclln Cunfcssionl'.
15. l.u fi11e ,ltl "'""''"• di A. lht.L\\ Ron:RE.
Rcaltà ,. rcsl'Qm~bthtn di crnscunll di fronte 111 ,_..iu-
sto giudi,do ùi Dio.
16. lo rretla, di .\\. :\\1. ,\\. Serie ùi episodi illu-
strati\\ i del Credo, ir compendi•> sacro ùdlc ,erit,1
che dobbiamo cn,-kre.
Di prossima puhbli<."azinnc:
, 7, l 'rlll', J,immrt, rrJlli,lt', 11 prohlt-ma Jclh: .lif-
fcrcnzc sociali nt•l p1msiern cristiano,
18. J,,4ee rhl! 11.ritlr. li cinema e le sue conse-
guenze.
19. Fù1111mn ne/(11 IIOfll!. l'cr si1:nori1w. Il Jh·ino
apostolato Jdl'allci:Tia e dd buon ~-mpio.
20. Cu11igli. Contro il ri~p.,tro umano.
zr. RoJe sik-estri. Bouctti sull'ignoraniu rdi-
J:ÌOs:t.
zz. G11mi::in. Il ,acTo~anttl doH•n: per 014ni cri-
stit1no di ascolt~rc In ~- J\\h·ssn.
I libretti sono in venùita a L. 1 ca<luno;
foglietti, a due colori, L. 7 ul cento.
Sconti speciali per ordinazioni -n1pcriori
alle 50 copie.
Chi ùcsidcmssc un saggio chicd,1 alln Li-
breria della Dottrina Cn:--tiana Coli~ D. {foxco -
Ct1rttf1111rn.·o D. Busco ( \\sti) l.1 • Bust,1 Lux,.
L. 5 dw cl'u1til01w 5 lihrctti e, 10 fo~lictti as-
sortiti.
Cristo in mev..l:o agli operai.
Se c'è un kmpo in cui i lavnr.ltnri ,khbono
pensare a Cristo <>pcr.iio è proprio questo
tormentalo pl·rioJ.o soci,1le. l\\fa tale convin-
zione gli oper.1i difficilmente acquistano, fin-
chè uno rimane sulle affermazioni generiche
o astr,mc. Bisogna che il lavoratore tocchi
con mano che il Redentore gli è vicino nt:I
d11ro l,n-oro per sent1nlclo amico e fratello!
:\\fa C<l!lll' può quc5to av,·cnirc) ~cl mlllo eh
lui fissato agli apostoli, quanti,, ù1e<lc loro il
mandato: a11d,111d1> t1t11t11t1t•sln,t, t111t: i pupo/i
Bis igna quindi che il s;1ccn.lotc d1sccnd I Jal
pulpito e anche ùall\\1harc per accostarsi al
mondi) del lvoro. Così fecero i Benedettini
nell'alto :\\Ie<lio Evo e 1..'flsl fanno ora i sa-
cerdoti che sentono il hisogno tli ricondurre
Cristo nelle officine JonJc l'aveva bandito
la Rivoluzione francese prima t: il lihcmlismo
dopo.
È, consolante constat;1rc come ,·ada com-
picn<l,1si questo auspi1.,-ato ritorno nelle granili
Foglietti già pubblicati:
1. 1f Pt11>a e I,, fm,·r.
z. Un rime,lit> i11/"llihile. (I ~1 confession.,).
3, Prrr/rl, tnrtltl snf!rire 'I
-1,. C1111i, ml.abm11i, uo111i11i.
5. Per t·ir·ae. (La prcl!hl<'ra),
<,. La t-irrù defl',1sÌ11Q. (l...1 mssei;tnazione).
7. La pare dt1 <lii diptnde'I
8. Lo ami IU? ( Il Sommo Pontefice).
9. A rhc •en·e fa vita?
10. U11 u,o,o 11n.<rC1:tto. (l.:i confessione).
11. /.,i Dea tua,ma. (La moda).
rz. JI..Jostnwsa calumria.
13. li Pupa a,:li operai.
14. fl libro scritto pu tt. {Il S. V:m~elo).
- - , 5. /J11ewlr tli ,,errut
8
città. ,\\ Torino, nel periodo pasquale 1x1ssato,
numerose predicazioni si svolScro in tutte le
gmndi ollkinc, per iniziativa dell'opera nazio-
nale assistenza religiosa e morale ùceli ope-
rai (011armo)1 voluta e guidata dalla Santa
Sede. Anche la famiglia salesiana PQrtò il suo
\\'alido c11ntrib11to, seguendo così le orme e gli
in:;cgnamenti <li Von Bosco che fu vero ope-
raio ncll,1 sua giovinezz;l e per primo Jpcrsc
case e officine per la loro educazione e pd
loro aùdcstramento.
l! nostro Don Cojani conuihui efficace-
mente al proyvido movimento con la p:1rola e
con la penna. Due anni fa trascorse due mesi
fra ottocento operai, occupati a costniire un
enorme ,liga ai pic<li del Cervino. \\'ivcndo
quasi ininterrottamente in mezzo a quei forti
e cari lavoratori si sforZ(l di ricondurli alb
,..

1.8 Page 8

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preghiera, all'assistenza della Messa e special-
mente a un più disciplinato parlare. I frutti
di quella campagna furono consegnati a un
libro geniale intitolato La diga (edito dalla
Salcsian.'l di Pisa, lire dodici). Sappiamo
che numerosi saccrdoti vi trovaro110 accenni
a nuovi metodi per moralizzare gli operai,
specialmente con la Campagna contro la be-
stemmia, basata sul concetto dei surrogati,
cioè con la sostitu?.ione di parole o frasi. Egli
ha poi ·volgariz;,.ato il suo metodo antiblasfemo
in un opuscolo della Collana L1n: edito al Colle
S. Giovanni Bosco - Castelnuovo (Asti) è in-
titolalo «Orcocant:l Orcaloca! ~-
Educati alla scuola di Don Bosco, vari altri
salesiani si sono specializzati nell'apostolato fra
gli operai delle fahbricho, che possiamo chia-
mare itinerante.
In una grande officina di oltre mille operai,
quattro Salesiani tennero un triduo <li predi-
cazione per la Pasqua dello scorso anno. Cn
rialzo, formato da rozzi assi o da blocchi di
ferro faceva d.t pulpito. A uno squillo di
campanello, ecco assieparsi quella turba in-
torno al sacerdote che con volto amico atten-
deva di parlare. Yicino alla veste nern spicca-
vano le rute colorate e logore dei la,·oratori
che recavano sul vo,lto e sulle mani i segni
onorati dd duro lavoro. Erano parole di fra-
terna comprensione che discendevano sulla
massa che faceva pensare a quei molti che
ascoltarono il discorso del :\\fonte, pronun-
ciato tanti secoli or sono, da Cristo Signore:
Beati i p{Yl)eri, beati i piangenti, gli assPlati t'
affamati di bontà, i pur, di cuore, i pacificatori.
E dopo le p:uoh: del sacerdote venivano le
parole degli operai che, co1wcnieutemente pre-
parati, si accostavano al confessore per deporre
nel suo cuore il peso delle colpe e delle mi-
serie. Spettacolo commovente! fra i tomi eh~
stridevano, e le ruote che rombavano erano di
fronte due operai: l'opt'raio del braccio e quello
del sacerdo:;;io, in piedi, con volti fraterni, si-
curi che fr.»ùi loro era presente il Redentore
a perdonare, a dare forza nei dolori e a tener
viva la speranza d1 una vita chi.: saril, migliore,
perchè sorretta dalla fede e dalla grazia. Que-
sta scena si ripetè in altre fabbriche e per
molti impiegati della Fiat, per opera cli Sa-
cerdoti Salesiani e specialmente dei parroci.
A conclusione l'Em. Card. Arcivescovo ce-
lebrava la Messa, sopra altari eretti fra le
macchine, rivolgeva la paterrui. parola a tutti,
e a moltissimi distribuiv,i la Comunione. Cosi
Cristo Signore prendeva possesso di quei
luoghi del lavoro, ricondottovi anche dallo
zelo generoso dei poveri figli cli .Don Boseo.
Nelle varie predicazioni agli operai essi pre-
sero a diffondere questa opportuna preghiera:
Signor mio Gesù, cli.e mi guardi e 111i seg111
con amore i11Ji.11ito durante la giornata del mio
impù-go, accogli il mio lavoro quotidiano, il
lormento di tante ore che .ifibrn11u, di certi mo-
menti di te11ta:Jio11e e (ii lolla.
Fa che il mio lm.·oro, per I mrrili della Tua
Redtmzionr, dfrenti prrghicra.
T'imi Gesù q11(1_[ Re e Signore, prendi possesso
della mia ll11i111<1 e dt'l mio cuore.
T·;eni fratello ed (llllico diànu n guidw·e la
111ù1 giovine:::::t, t' lutta la mia t,•Ìta.
Cuore di,:ino del mio GeslÌ, fa che io Ti ami
Ti jacci(I tmtart'.
Preghiamo perchè il santo apostolato possa
trovare ovunqui; l'accoglienza che si merita
e gli operai non abbiano pii1 a confondersi
colle macchine, ma siano trattati e si dipor-
tino sempre da veri figli di Dio.
F or 1ì - Nuova fondazione delle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
Solo or:i, e forse proprio quanùo le dolo-
rose condizioni attuali pari; debbano consi-
gliare il temporaneo sfollamento anche di là,
lo spazio ci consente un cenno sulla nuova
fondazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice a
Forlì, richiesta dal rev.mo l\\Ions. Bonclini,
Pàrroco cli S. :'Ilaria della l'ianta, e vivamente
caldeggiata da S. E. Rev.ma l\\lons. Vescovo.
Accompagnate dalla rev. Ispettrice, le Suore
giunsero a Forlì la sera del z1 maggio u. s.
attese da Mons. Parroco, che benedjsse su-
bito i locali riservati alla Comunità, e all'in-
domani si fece premura di andare a celebrare
la santa Messa nella ~ià pronta bella Cappel-
lina, per lasciare alla nuova Casà la sacra-
mentale presenza dell'Ospite divino.
La cerimonia d'inaugurazione ebbe luogo
la domenica z3, e si apri con la santa Messa
celebrata in Parrocchia, <lo\\'e le 8uore vi assi-
stettero in banchi appositamente addobbati,
presentate al numeroso popolo accorso per la
circostanza dal• rcv. _Monsignor Bondini, lieto
e commosso di veder compiuto il suo vivo
desiderio.
Al pomeriggio, accompagnato da tUtte le
autorità cittadine, intervenne lo stesso Eccel-
lentissimo Yescovo, il quale dopo aver tenuto
ìn chiesa il discorso d'occasione, r..-saltando
la figura cli S. G. Bosco, definito «educatore
principe», passò ali'Asilo per benedirne i lo-
9 --

1.9 Page 9

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cali, visitati poi dalla gente dd borgo, in un
ininterrotto succedersi fino a sera.
Il giorno seguente, festa di Maria Ausulia-
trice, Jopo le funzioni religiose, celebrate per
bontà di Mons. Parroco nella Cappella della
nuova Casa, si diede principio, sotto la prote-
zione della Vergine SS.ma, alle varie opere,
e per prima cosa all'asilo, contando subito
oltre un centinaio di iscritti. Nei giorni suc-
cessivi si apcirono il dopo scuola e il labo-
ratorio che, non meno dell'omtorio festivo, si
affollarono in breve di fanciulle assai più ùel
previsto, mostrando pr-aticamcnte quanto l'o-
pera fosse desiderata dalla popolazione, e as-
sicurando in tal modo la possibilità di un ,~a-
sto e proficuo laYoro.
Dalla SPAGNA - Prime vestizioni e pro-
fessioni a Madrid.
L'anno scorso :.\\lad1·iù vide per la prima
volta nella consueta data del 5 agosto, la bella
cerimonia delle \\ \\;stizioni e Professioni di
Postulanti e Xovizie Jelle Fi~li, di l\\laria Au-
siliatrice, appartenenti ali' Ispcttoria Centrale
,, S. Teresa&. Parecchi motivi concorsero a ren-
derla particolarmente solenne; e anzitutto pcr-
chè coincise altrcsl con l'inaugurazione <lei ).o-
viziato, trasferito solo da una quinùicin,t di
giorni dalla prima e prO\\'Visuria dimora in
altro locale provvilknzialrncllll' offerto e op-
ponunaroentc ndattato. Si trova om annc$So
al bell'lstituto cosi detto <lell'• Ave Maria ,
nfiidato alle Suore pochi mesi innanzi in una
delle migliori posizioni di Madrid, con Scuole
popolari e ailre opere giovanili.
,.alse poi a darvi speciale lustro la presenza
del \\'escavo Salesiano di Pamplona, S. E.
Rcv.ma Mons. Marcellino Olaechcn, il quale
nel ricordo che lo lega all'antico campo del
suo focondo apostolato in Madrid, dove vide
e segui pure il fiorire dell'opera delle Figlie
cli Maria Ausiliatrice, si degnb d1 celebrare
egli stesso la funzione, portando il dono della
sua in6ammata parola, ,·ibra.ntc d'amore per
S. G. Bosco e per .:\\lana Ausiliatrice.
Trovandosi inoltre fra le nuove vestiendc
\\lna giovane portoghese, assistette alla ceri-
monia anche il Console del Portogallo, il quale
impersonando con la sua presenza la patria,
pan•e augurio e promessa delle molte voca-
zioni che, dopo questa, le recenti fondazioni
portoghesi darunno all'Istituto.
Dalla FRANCIA
Qualche breve nota pervenuta nei mmn
estivi mostra l'attività svoltn dalle fi'?lic cli
\\lana Ausiliatrice francc~i durante il periodo
delle vacanze per poter risponltcrc sempre
meglio alle csi~enze della !\\azione, che orienta
la sua opera di ricostruzione morale e sociale
To rl no • La S. Messa per 1111 op•raf in una f>lbbr-lea.

1.10 Page 10

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poggiandola su due prin-
cipali elementi: la salda
costituzione della fami-
glia e il ritorno al la-
voro della terra.. Per
questo, il grande svilup-
po dato alle Scuole di
Economia Domestica e a
quelle Agricole, in cui i
vari insegnamenti ven-
gono svolti e integrati
da criteri formativi so,-
ciali.
,
Allo scopo di comple-
tare la prepara-lione del
personale insegnante ad-
detto a tali scuole, si
tenne nella Casa Ispet-
toriale di Lione nel lu-
glio p. p. un Corso di
Economia Domestica per
Religiose -di vari Istituti,
onorato dalla parola di
illustri conferenzieri e da
Ce r v l n i a Don Co1nzzi parla agli operai dopo lo S. Messa.
quella dello stesso Emi-
nentissimo Arcivescovo il Card. Gerlier, che, TESORO SPIRITUALE
plaudendo alla bella iniziativa, parlò alle
So Suore presenti del dovere di lavorare at-
Liv~mente per formare le future madri di
famiglia, dalle quali il Paese attende la sua
l Cooperatori che, confessati e comunicati, visitano
una chiesa o pubblica cappella. (i Religiosi e le llt·-
ligiosc,. la loro coppella pri\\'at:ll) e quivi pregano ~,:-
condo l'intenzione. del Sommo Pontefice possono
morale rinascita.
ncquistnre:
Un altro Corso si tenne pure nella stessa
Casa dal 20 agosto al 20 settembre pcl con-
ferimento del diploma alle Assistenti di
Economia Domestica, addette alle relative
L'INDULGENZA P LENARIA
1) Nel J.,'Ìorno in cui dànno il nome alla Pfo U11iu11e
dei CoQ(Jeratnri.
2) N el giorno 111 cui per lu prima volta si consa-
Scuole.
crano al S<lcm Cuore di Gesù.
Contemporaneamente vari gruppi <li Suore
si prepararono al conseguimento dei titoli per
l'insegnamento superiore nelle Scuole di Eco-
nomia Domestica: alcune frequentando una
!Scuola Agricola specializzata; altre un Corso
teorico in un'analoga scuola, cd altre ancora
un Corso di Alimentazione Razionale tenutosi
in Parigi.
Inoltre, per essere in grado di seguire me-
glio il movimento sociale-cattolico, per invito
dell'Ispettore Salesiano, assistettero a un cam-
peggio ~ Jéciste ~ in Bretagna, e altre segui-
rono un Corso di Azione Cattolica e di for-
mazione pedagogica.
Praticamente poi lavor-arono nel campo gio-
vanile con l'assistenza alle quindici Colonie
3) Tutte le ,·o!te che per otto giorni continui at-
tendono nali Eserciid spirituali.
4) 111 pu1110 di morte se, e<n1.fossati e comunicati, o
almeno contriti, uwochcrnnno d1votnmente il Sa11-
tissimo Nomi! di Gesù, c<1lla bocca, se potr:mnu,
od almeno c<>I cuore.
OGNI Mll:,"Jl;
1) In un giorno uel mese u loro ~celta.
2) Il j?iomo m c ui fanno l'Esenfoin de/In Nt1011<1 mor/('.
3) Il ~forno in cui pnrtt-cipano nllu Co,ifcre>1z11
mensile salesiana.
NEL MESH DI GENN/110 ANCllll:
U giorno 1 - C irconcision e di N. S. G. C.
li giorno 2 - SS. )/ome di GcsÌJ.
li giorno 6 - Epifania.
Il giorno 18 - Cattcdn1 di S. Pietro in Roma.
li giorno 23 - Sp<>salizio del\\u Bcutu Vergini).
estive loro affidate in diverse regioni. Vacanze ll giorno 2.5 - <.&nvcrsione di S. Paolo.
quindi veramente salesiane, benedette da Dio, Il giorno ZIJ - S. Francesco ùi Sales.
e che con la loro fervida operosità di bene Nu. \\1P,;IE P I F llBDRAIO ANCm::
ne preparano e ne assicurano una più continua
e (cconda p c) domani.
li giorno 2 - Purificazione di lVfaria SS.
- li giorno z2 - Cnttcdra di S . Pietro in Antioçh~1.
II

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DALLE NOSTRE MISSIONI
EGITTO
CINA
lJ \\I C \\:\\lt'O 1)1 I!'.Tl.ll:\\.\\:\\IJ!.-.;To 1>1 E:\\ln.\\llEt'll
C\\IHO (Ecn ro}.
( na lel/t'ra ,J,,/ ro11fmtelit1 Cdistillr, Fwtllo
i11 data 12 atlnbrt· U),B dire. t11llt1 /11 mu , im1111-
,r, 11::<1 ui s11pcrir,ri pt,· l<1 currisp1J11d111:;11 ria-
-ruta td il cmifurtr, prm:atr,:
,~· /1r,·1:w11/11 pun al Rtllor Jlaggùm· dal
Ca111/)fJ di f11/enu111w11fo ri-,•ilc 11 Stmd1~\\' , di
1fong },:,mg (Ci11;1) 1111u lrl11Tt1 dd 30 aprili'
H)+.ì i11 mi il rnll[ratt•llo Luigi Bm1111,·1 ,:li
pr<•s, 11/11 ::li au~uri f't I m,, (ii11hileo ','acrrtlo•
,J, ·" l1111' t d,i l11101w noti::ù•
r? di 1111 alt " ea11•
rrntel/rJ:
.\\pprcno il loro ricorùo l0pi$tol:-1rl· piì1 di
qualsiasi aiuto matcri.ilt·. Acct·tto tutll> dalle
mani di Dio llal quale 1111 ;iv1110 sino :id ora
palesi aiuti e prutaionc. Per q11a111n l.1 mia
~ondizionc mc lo pernll·ttc m1 tengo "~mprc
occupato. La l."flll\\'i, l·nza con .11Lri imcrn.1ti
di condizione snrial,: cd intcllctt11alc hcn di-
\\'crrn dalla mia di rdiginso cm,titui,...·c la
parte più penosa e mi 1:ostringc all\\·s~·rrizio
pit1 ùuro tli tutte le \\'irtù. )J~ rnllcgra il fatto
che tutto viene rc~i!'tr;1to da Oin e; penso giu-
-;tamcntc che sarà un hd patrimonio pi:r rn1:.
Il trasferimento t• questo nuo\\'o Cmnpo In
llcbho alle mil· cnndi.r.ioni ùi ,;:1h11c. un po'
,-cosse dai lListurhi Ìntl'stinali e dalla super-
tensione nervos;.1. CPmc $.llcsiano ~no sQlo.
Don Bailonc è pure in Cait'o, 11111 internato
nelle scuole itali.mc tli Uulacco. in alLr,t loca-
lità. Don Cotto l'Ò il sii!. Raudinn i.i lrmano
,l Ghizch. Don Od.clln. Don l'rancassini, Ton-
Jolo e Ca,·aliai. al F.ncd. Gh altri son tornaci
alle rispctlÌ\\'e scuoi,: ·\\. stanno henc.
li mese scorso ho ncenito la ,·isita llcl s•~-
lspcttorc che mi ha lnsl'iato mnlto contento.
Cui ùcsiùcrio pii, "Ì\\"ll ùi c~ser Sl'mprc piì1
un buon figlio di :-;. Ciovanni Bo,;co, mi rac-
eom:indo alle \\'O!\\lrc prce;hierc.
Atf.mo CEu•..:11~0 F.\\RF.u.o.
PALESTINA
lu dattl .1-/. dirn11/m• 11. s. '" S1,i:rrfrrit1 di
Stato di S11,1 St111lit1, ci lta lrtw111rw pure il
J1J11n1te tde.~nwrm I nn ,·11/IJ dalla Dt!11;11:;;Ùme
, lp,,stc,lirCl a C:ausalt 111111,:
Pre~n tranquillizz.ffc Don Ric-aldonc sulle
rontlizioni Ù\\'I Salci>i,mi c delle Figli1; di \\[a-
ria .\\ui,iliatricc in Palestina. La Pro\\'viùc,nY.a
ptl-scnti;mcnte li assi~tc. Se sara lll'Ccssarìo
,I\\\\ ertire-mo.
I tn;i:r.,.
Il confr.1tcllu Gri::imav l'<l w ~iamo qui al
C1mpu Stanlcy,, e, grazie a Dio, lu nostr.1
e salutc buona !-,riamo fal.·cnd I il llll.'Sc cli
maggio l' noi speriamo cht: la \\lad rn11a CH•
terrà llal ,-11<1 Di\\·in Figlio la p.1cc tanto Jesi•
ù,:r.ua.
\\hhiamu :'-11.:s.~ ogni ~iomo, cdchral,l ,IJ
ù11c Padri missionari cli '.\\lan·knrlll. Don G11,1-
rnna ci scrive tanto in tunto. Da lui ab-
biamo lillputo del vustro Giubileo. Chied<1 la
YOlitra benedizione cJ un ricor<h nelle \\Oglrc
preghiere ~-r me e per l'altr l confr.itello.
* INDIA
I) \\I. C \\;\\IPO 1)1 l"'Tnt,A,tr:-TO 01 DrulR \\ Dt ~-
.J111atissi1110 Padre,
scri\\'o ogni tanto per posta aerea e pa po-
sta ordinari.i nella speranza eh,; almeno qual-
cuna ùcllc mie lettere poss.1 giungere :i desti-
nazione e e.far loro qualche nostra notizia. ,\\I
presenti! siamo pitt che m:ii in pensiero per
loro, nmatissimi Superiori, che sappiamo in
gra,·i pericoli e fra chh;iù quali difficoltà da
,;ormnntarc. Prcghiamo pcrcii> fèn·orMamcnlc
per loro e speriamo che il huon D-io ahhia
alfinc pic1a di noi: rn~li:1 ispirar" gli uomini
a sentimenti di carità e di umanità per un'in-
tc~ n•ciproca apportatrice ili pace vera, giu-
sta e duratura per tutti. Ricevetti recente-
mente pcl tramite della Radio Yatican.1 la
mia nnminll a Superiore di tutti i Confratelli
del Campo. Spero di forc, eon l'aiuto di l)in,
quanto posso per il bene cd il buQnO spirito
di tuui I c--an Confratelli affidati alle mie cu1c.
Pre~h• pu me pcrcbè posrn corrisponckr.:
ai suoi desideri in tutto e per tutto. Don Scu-
<kri si tr<Wa da qualclw tempt1 a Bomhny ove
e fu operato di ernia. \\ lt sc1·ivono che tutto
andat•> hcni; e che , a rimettendosi r.tpid;1-
mcntc. J t·onfrntclli tli l:1 fanno quanto pn:.-
sonu per lui.
L

2.2 Page 12

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Xoi qui, in generale, tutti bene, grazie a vostre ansicti1 cd alk vostre pene. Il nostro
Dio, in salute e per tutto. Abbiamo fatto i cuore è all'Oratorio con voi e con tutti i
nostri Esercizi Spirituali al principio cli lu- supcrior.i. S. E. :\\lons. "\\Tathias é an.lato a
glio; cd al presente :mdìamo arnnti regolar- consacrare l'altare ed a benedire la nuova
mente con le nostre scuole ùi Flosofia e Teo- chies:i del Sacro Cu()re di Gesù a Tirnpattur.
logia, compreso ml corso a1,chc pei sacerdoti, La relazione <lit-e che furono giorni <li trionfo
e in modo da usufruire nel miglior modo pos- e che la chiesa vcr3J11cnt1.: bella. Ila bene-
sihilc di questo tempo <li internamento. Da detto ed inaugurato anche la nuova casa di
qualche mese possiamo vÌ\\'crc praticam1.:ntc aspirantato che accoglie g-iil una wntina ùi
in tutto e per tutto la nostra Yita <li comunità aspiranti.
regolarmente con chiesa, studio e refc-tcorio l i sig. Ispettori.: Don Cinato yj manda i
in comune, il che gioYa assai ad amalgamarci suoi piit affettuosi saluti.
e ad aumcntan: il buono spirito e la carità
fo vi hacio affenur,s.1mt:ntc la mano e cnl
fraterna. Qualche l!;iorno fo avemmo una cara piì1 liliale ossequio m1 tlico
\\·isita <l.i Don Carreno che fece del bene (\\
tutti. Anche per h: Sacre Ordinazioni s1 pro-
cede com·cnil'ntcmente sccCJndo che le cir-
vostro aff.mo i11 G. C.
eh.•\\sGH o Cmll'1 Lo.
costanze permettono II suggeriscono, d'ac-
cordo sempre con Don Cguct pci confratelli
del '\\orci e col mio sostituto Don Carrcno pcr
quelli del Sud. Tutto e sempre in perfetto
accordo cd armonia.
P1:nsi:11no di continuo a loro e preghiamo
per loro, come i figli affczionaù fanno p1.!i
loro buoni genitori. Speriamo di poter presto
ricevere buone notizie e di rivederci ancora
in un giCJrno non lontano, passata l'immane
bufera. Il buon Dio protegga lei I.! tutti i :-.u-
ptriori in tutti i pericoli in cui si trovt:ranno
tanto di frequente.
Ci hl·ncùica tutti e spccit1lnwntc
il suo aff.mo figlio m G. C.
Sat·. ELw10 Ci-; \\To.
Due le/ftn del eh. Dariv Composta, iu data
25 luglio e 29 ngosf<J, dallo stesso ( umpu di
Delira D1111 dan1110 confortanti notizie sulla re-
golarit1ì del/" ,;_•1/11 religiosa sua e dl'i compagni
tltl' 1rlfl:11dmu, allo studio della SaCI a Tn1/o1:i11.
li eh. ,\\im!i•lfo, pure in data 29 ngusto, ag-
1;i1111g<J>z'ct:
\\"i porgo con cuore filiale le mie scntitt
.:oudogliam;c per tlist,,razie avv1:nutc a Rt,ma
in Sicilia, a Turino td altrove. I sacrifici del
nostro caro Padrt Don B(lsco a che co:,:1
sono ridolli !...
Le notizie che ricenam<l sono molto scarse.
Le due lspeuoric qL1i nel C:i.npo ne formano
una sola già da vari mesi. C'è grande unione
D1'11ra D1111, 1-\\"lll-19+3.
di carità fralema. Gli studenti chierici conti-
1\\uano a stucltare qunsi rcg-olarmcntt·. 1 sa-
tcrdoti pure sono tutti molto occupati in con-
D\\L C.\\l\\ll'o 1>1 l">TrR:>;.\\\\lt-sTo m Dnm.\\ Dt-.
(P1u ;s;:-AG.\\t~)-
f.:r.:nze, scuole, studi, ccc. Anche i coadinton
fanno bene la loro parti:: chi stu<lia. chi la-
vora, chi imp.1rn qualche ,iltrÒ mestiere. TI
Da alt:t111t' ldtl're nostri d11erici 111ttmwti
<1 Or/11 a D1111 strnlcmmo qualc/1,• 11ofi::-.ia di
quci nostri co11frnlt!lli.
sottoscritto coi sLwi l'nmpagni ha cominciato
Tcolog:a. DE"o grat1w-l
Il sig. lspcttorc Don Cinato e la nostrn
huona !!Uida, rappresenta Don Boscn in mc11:zo
..Jmat1s~i11111 P11dn·.
a noi. Siamo quindi in huonc- mani. »on da-
Sptro d1e abbiate già ricevuto In mia dJ
Dcoli. Da marr.o ci troviamo in questo Cumpo.
Il clima è huono. Tutti godiamo buona sa-
lute. .\\bb1amo ripreso la scuola; la vita di
comunità procede pili regolar1.: ora che ahhi,1mo
una cappella ~parte solo per noi. :-;e \\"1.:de!:ik
tevi pcnsicro di noi. '\\cl Campo abbiamo gin
avuto sctte Ordinazioni sacerdotali; parccchit·
altre, fuori. Per h fine ùell'annn altri studenti
lli Teologia ricevcnmno altri Ordini sacri; a
Tirupattur si fecero grandiose feste per l'inau-
gurazione della nuorn chiesa...
che bella famiglia facciamo 1 Scrnbr,1 qua~i d1
essere alla Crocl·tta, poichè siamo anrhc m
hd numero. Domani incnrninctremn la se-
\\
/,,·• r11.~r d11r<1110 /)f/rn. li clt. Fl'lict' llaf/<1
t·ond~ p,irtc dell'anno sc11htstico.
in dnta 29-\\ 111-19+3, dti già la t,-i.~te 11ott'::;u
'.\\ni \\·i pen$Ì.amo e \\"Ì ricnnliamo nelle m,- de/(a distrw::;irm1• d1•/la cltu>,w del :iacro Cuol"f'
strt· prcghicr~, ogni giorno. partcc1p:mdo àllc- ,, un mucchio di m.;tcent ! •· .\\"011 aggiunge par

2.3 Page 13

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tuo/uri. Co11ftrma p1 nnc/1'r.i;li il b11111w stato
di 5afut, .ma e Jr, confratt:!/1 cd 1l rcgultm pro-
se~11i1111 nto dt>J:li studi, /irta di aN·r ott, ,mto
il p, r1111 .sso di 11ggii111g11n t1l11· pmtid1e ordi1Lmie
di pit't,ì una 111r:::11J>O di ad()rt1:::.io11t al ,titJTIIO
e di potersi ul::ari me:::;:;'1Jra prima degli altri
jltr poter sert:ire lrt .1hssc ogni mattinfl.
fcssionaJi, per studiarli !)(;ne. Tuuo funziont
n:golarmcnlc come se fo:..simo in una Cas;.1
salesiana, si,l per l'osserv;11\\:1..;). dclii.: nostre Re-
goli,; come 1wr le pratiche Ji pielà. Tulti pre-
ghiamo e ricorùiamo i nostri Superiori di
Torino speci.1hncnte in quesli tristi tempi...
TAILANDIA
Il road. Xir,>d, 11111 Da11i, pure in data 29
agosltJ, srrivn:a t1t1 l'olll"o:
C1 ltoviamo a Dchra D11n !in dai primi di
marzo. li tempo ,·ol.l m frctt.l e tu!Ji cerchiamo
di occuparlo bene. ,\\I mattino laYoru in fale-
gnameria fac1.:ndo sgahdli e t:wolini per tutti.
Dopo pranzo mi esercito nel disegno prospet-
uco sotto la direzione Ji un civile, e faccio
pure un po' di disegno e teoria ad 1111 altro
coadiutore che sa hene il mc:..ticre ma manca
ùi questi due 1mssiùi. Dcs1dcraei an~rc copia
dei nuovi progr.unmi delle nostre Scuole Pro-
Il rS n<J'l·cmbre 11. s. la Sacra Co11_(?rn:a::irJ11e
di Propagm1drl Fide rirevn.·a e trt1Smt ltt:<·a al
1w1tro Rettor .llaggiore il St'gUe11l1· lrll'J:ram111t1:
Con gratitt1<lill.è e piacere annuncio che le
,\\utorità Thai facilitarono largamcmc la no-
sll~l t•ttÌ\\'ità n:ligiosa durante il fcnnq: ci fu
rid.1ta libcrtà il 6 novcmhrc. Le condizioni
della Missione a Rajahuri ~ono regolari. 1
Salesiani c.klln \\Iissione <lei Laos mandati
Jalk .\\utontà Thai a Hang :--ok Khut-k spc•
nino potcr tornare alla loro misi.ione. I mis-
sion.iri e le i.;uorc stanno bene. P.ASO'l'Tl.
IL GIUBILEO D'ORO
DELLE MISSIONI SALESIANE DELL'EQUATORE
Ricorre nel p1ossi1110 1111se di febbraio il m1-
q1urnl,rwrio dc/l'i11i:::ìo dtlle 1105/re. 111issio111 nella
Repubblica dtll'f;'q,wwre.
I.a dij}icoltà ddle co1111111irn::;,1om mm e, ru11-
sc11tc dt dare 1111 ragguaglio pnctso dl'llo slt1/o
atllwlt tfi./l'Opaa 1t1Js/ra.
.lla ai 1/r,$/rt Cr,operafllri tomrrà ,t[rndito
1'iltgg, ,., t1lrwll' p,1gim· dr/la ;foria di 1111 aposto-
lalo cltr, ?.'agliatu, alle origùri, dalla persern::;ioue,
co11tiluw tut.tora wn indomito Zt'lo e crnrt 11te
f ernt1n'. I.e toglùi11m dal Sl'COl/d(} i·olw11< ti,.t:li
Annali della Socic~ì Salesiana ,Jd twstru D.
Ccrtu, pubbblicalo l'a11110 srorsu dalla S. E. f.
PreJiminari.
S. Giovanni Ho:.co din•v,1 con un., delle
sue colorate csprt·ssmni, che, quando :weva
tre Salesiani, apriv;J due case. Il suo Suc(·cs-
sorc sembrava non Yolcr essere da meno;
tutta, ia, come :mcln! al tempo di Don Bo1;co,
capi1:1vano mom...nti, in cui s'impone\\'a la
necessità di non fare il passo più lungo della
gamba. Appw1to di questa necessità ragiona-
vano i Superiori un giorno del marzo 1889,
quando Don Rua per tutt.i ris))')sta pa..c:sò al
segretario una lcttt•ra, accennandogli di darne
lcll11ra. La lettera vcniv.1 th Roma. La Sacra
Con~regazionc dt.~Li •.\\ffari Ecdesia,,,tici Straor-
dinari a m~zzo del suo Segretario :\\lons. ..\\-
gliarùi manifostava da part1.: della Santa Scùc
il desiderio che i Sak·siani acccttusscro ncll.1
Rl'puhblica Jell'Equ.1tore il Vicariato Aposto-
lic,"fl J1 :.lcnJ~•:1, e Gual.1quiza, e chkde,·a se
t·1 fosse pcrson,tlc ad Ime. Il Capitolo nc,n
solo non addusse nulla in contrario, ma os-
scr\\'Ò che sarcbhcsi potuto proporre per la
con:;.1crazione ...piscopalt- Don Co:.tama~a;
si deliberò int.mto di ùomanùa.rc sp1eg.1zioni
a Roma e consiglio .1 itons. Ca~lit:ro. li
dl stesso Don Rua rispose in questo senso
ali.i Sacra Congrcgazion1.:,
J~ spiegazioni si fecero aspettare; ma in-
vece di esse il 6 scttcmhrc dell'anno dopo
scriveva ùireu.imcnte il Card. Rampolla, Se-
gretario <li Stato, a Don Rua dicendogli:
Sua Ecccllcnr..a il Signor Flores, Presidente
della Repubblic.i Equatoriana, mi ha direurt
non ha guari una lettera, in cui implora dall.i
Santa Sede che In nùssione di Mcnuez e GuJ•
laquiza sia affidata ai Sacerdoti della bene•
merita Con~rcgazionc presieduta dalla P. V.
Rc..-.ma •· Soggiunto inoltre della richiesta per
q.

2.4 Page 14

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Cuenca e Riobamba, Sua Eminen:,..a, ricor- il desiùerio che quello di \\lcndcz e Gu,1la-
dando la risposta affermativa di Don Rua quiza fosse ùato ai Salesiani di Don Bosco
riguardo alla '.\\lissione, continuava: t Spero e quello di Zamora at Paùra francescani. Si
che in questo frattempo non sia sort.1 :ilcuna domanchva in fine che d'.'lti \\ icariati fossero
circostanza, per la quale Ella sia costrctt'l a retti non d1 semplici preti, ma dt Ycscovi ti-
mutar.: consiglio in proposito,,. Allora fu thlo tolari o, secondo l'espressione di allora, ;,,
inc:irico al Procuratore Don .Caglicro di trat- parlibm, come più atti a far progredire l'opera
tare a voce con il Cardinale per espnrre le dell'apostolato. fl Decreto lc~islativo ,·enne
difficoltà incontrJte in quei paesi, S(l(;Cial- spedito a Leone Xl lJ il <, ottobre 1888. ac-
nwnte dal lato dei su%idi promessi e non d.lti. compagnato th una supplic.1 del Presidente
L:i pratica anùi> tanu> a rilento, che solo Flort.>S, il llualc con scn~i di pietà cristiana, <li
nel 1;tt•m1aio 1892 Don Ru:.i, passando pl'r Roma amor(; per i poveri sclvag~i e di dc\\'ozionc
nel suo viaggio 111 Sicilia, rice\\'ellc dal Ca1d. vcrSQ la f,anta Sede interponeva i suoi buoni
Rampolla comunicazione orale. confermata uffici, affinchc avessero esaudimento i ,·oti
poi circa sci mesi Ù•>po per iscriuo, che Li csprcs"i d:ii rappresentanti della nazione.
Santa Sede affi<l wa ùcfirùtivamcntc ùctl.1
Il Papa, com'era da aspctf:ll'$Ì, il 30 gennaio
:\\lissionc ai Salesiani.
1889, alt:tmcnk encomiandfl l'atto del Gm·crno,
lntt:rcaliamo qui un po' di storia ddl'antc- assicumva il Presidente della Repuhblica, che
falto. La gigantesca muraglia delle Ande, che la petizione formava l'oggetto delle sue mag-
divide geograficarru.-me in duo parti lu Rcp11h- ~iori sollecitudini e che egli awva già dato l'in-
hl'ca ddl'Equatorc, separa anchu neu:1mente carico a persone prudenti d1 e:-1aminarc la cosa
una pJrte civilu d:1 un'altra selvaggia. L,1 prim,1 e ùi ccrt"arc il miglior meno per condurla
si trorn a OV"est della Cord1gher-.1 lungo il li- a felice esito. Pratiche cli tal natura csi~ono
torale dell'Oceano Pacifico e la secon<la a est, tempo, giacchè in simili negozi la Santa Scd.!
coperta d'immensc foreste e solcau <la nume- suole andare con piè di piombo; onde, per
rosi fiumi. Qui rcp;navu la barh.n-il"; trihii limitarci a quello chc . ri~11ard:1 noi, soltar,to
molte, abbrutite e fc-
, roci resistevano acc-uni-
tamcnte a qualunque
sforzo si facetsc per rc-
"ar loro la civiltà <lei
YangclC). li CoVèrno
Equatoriano, animato
da nobili intendimenti,
si adoperava con buon,
,•olontà per agevolare
l'opera dei 1\\Iissìona-
ri; infatti il Prt."Sidcnt~
Flnrcs aveva ottenut•1
'-'hc si stabilissero coli1
i Gesuiti, i Dom~•nica-
111 e le Suore del Buon
P,1slorc, oncle sorstro
la Missioni del Napo,
di Canclos e l\\fac:.'lls
Affine però di spin-
~erc innanzi pìi1 dn-
t':lccmentc l'cv.lngcliz-
zazione, I' r 1 agosto del
1888 le due C:tmere
La prtm:a spc,dizlone per b MisMone Salhlana dell'Eqwuorc.
c.leliberaron-:> di chicdc~c alla Santa Sede l'ere- 1'8 fchhraio 1893 la Segreteria della Sacr,t
zione di quattro \\ icariati Apostolici: uno nel Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straor-
,apo, un altro in l\\Iacas e Canelos, un terzo ùin,iri, di(l(;ndente dalla Segreteria di Stato,
a \\lcndez e Cu.daqui.z1 e un quano a Za- emetteva il decreto di erezione del nuovo Yi-
mora. Per i due primi si proponi:va che con- cariuto Apostolico di :\\lendcz e Gualaquiza, fa.
tinuassero a restare nelle mani dd Gesuiti e cendolo pervenire a Don Ru,\\ proprio all'apcr-
dei Domenicani; per i due ultimi si esprime\\'a t1.1ra del Giubileo Episcopale di Leonc Xl 11.

2.5 Page 15

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TI documento ne delimitava i confini nel
modo seguente: a nord il fiume Apateno-
ma, a sud la Zamora, u est il M.arona e
il Maranon, a ovest le diocesi di Cuenca
e di Loja. La quale vicin:mza di Cuenca
presentava per i Salesiani un grande van-
taggio; poichè dal marzo del 18<)2 esisteva
in quella città una nostra Casa, la quale offriv-.1
un luogo di preparazione, di ricovero e di ri-
poso ai Missionari.
Tentativi di esplorazione.
P er iniziare e avviare la difficile l\\Iissione
pan·e ::i Don Rua che nessuno si preswssc
meglio di l)on Angelo Savio, Missionario
provetto e rotto alle fatiche delle peregrina-
zioni apostoliche in quei paesi. È vero che con
t.ami strapaizi sofferti le forze gl, comincia-
vano a scemare, tanto che il 26 febbraio 1890,
reduce da un faticoso viaggio nel Perù, aveva
scritto da Taka a Don Rua: ~ Son vecchio, e
gli acciacchi si presentano per dirmi che non
posso più durarla a lungo ~- Tuttavia, venuto
in lt.-tli.-1 nel 1892 e ncevuto quell'incarico, ob-
bedi, proponendosi ùi fare subito una prima
vu;ita alla regione ùe1 J1v.1ros, come si chi:1-
mann i selvaggi dt '.\\Icnùcz e Gualaquiza.
Giunto a Panama con un piccoltl sluolo di
'.\\Iissionari destinati all'Equatore, il giorno
prima di riprendere il mare per GW1yaqu1l,
il 4 gennaio 1893, scrisse all'Oratorio: 1t Ci
n1ccomandiamo alle prcghier~· dei compagni
e Superiori e preghiamo Don Rua a volerci
benedire ~- :Via quando la sua lettcr-.1 arrivò
a Torino, Don Savio non era più: aveva ces-
sat,, di vivere il 17 genmuo in una solitaria
capanna, alle falde ùcl Chimboram.
Che era dunque awenuto? Sbarc.ati a Gua-
yaquil e montati a cavallo. 1 '.\\lissionari si di-
rigevano a Riobamha passmdo per Guara11ci.1,
donde poi proseguire per Quito. Sorpresi dulia
notte a Ganguis. dovettero dormire sul suolo,
a un'altitudine dove l'aria è molto fredda. Don
Savio l'indomani non potè continu ue il vi:1g-
J?ÌO, m.1, fatti partire gli altri, runasc la con un
coadiutore. Volarono tosto da Rinbamba un
prete e un chierico; ma .1mvarono solo in
tempo per assistere un morente. Don C.tl-
cagnu, appenit informato, ottenne <fai Presi-
dente· della Rt:pubblka, che tdcgntf.1sse al Go-
vern.1torc d, Guaranda, affinchè spedisse su-
bito un medico a Gnnguis. H medico, accC>rso,
lo trovò mimo. Una polmonite fulminante
l'aveva spento. xelle sue ultime ore l'infermo
non aveva più aperto bocca se nou per isfo-
gare i suoi sentimenti di nva fede c di sanl.l
rassegnazione. La salma fu trasportata a Gua-
-
rnnda, <love a i.pese dello Stnto gli si cele-
brarono solenni funerali. Più solenni si ripe-
terono a Quito coll'intervento del Presidente.
La Missione di Mendez e Gualaquiza princi-
piava così fra amare lacrime.
Don Savio appartennt: alla piccola, ma for-
tunata e glorio$3 schiera degli antesignani.
Visse e lavorò vicino a Don Bosco dli 1850
al r885, nel qual anno andò Missionario. Più
di vent'anni prima, nel sogno dcli.a ruota,
Don Bosco l'aveva scorto in lontanissime
regioni. Vera tempra di apostolo, corse I.i
Patagonia, il Brasile e il Paraguay, affron-
tando pericoli e sostenendo fatiche indicibili.
divorato sempre dalJa ~le di salvare anime.
Quello che fece è infinitamente meno lli quello
che avrebbe voluto fare. In una sua tenera
del 16 luglio 1892 <lai Paraguay, alla vista
dell'abbandono in cui vivevano migliaia di sd-
,·aggi nel Gran Ciaco, esclamava: Peccato
essere nato troppo presto e non essere venuto
prima quaggiù I». Qui c'è tutto Don Savio
1\\Jis.-uonario. Sulla scs.'ì-J.ntina, con un fisiw
logoro d,1gli stmpazzi, accettò docilmente <l.1
Don Rua l'obbctlienza di quell'ardua e ardita
impresa, che Dio gli permise di compiere
solo col desiderio. C:idendo sul campo qua:ii
alle porte della nuova \\.1issionc, segnò a citi
venne J opo il cammino <ld ,Iission:ido, che
è l:t via cmcis del sacrificio per amor dt Dio
e delle anime.
DeU'csploranonc fu incaricato allorn Don
Gioachino Spinelli, saecrdotc giovan-.: e ro-
busto, che, dimorato alcuni anni a Quito,
er.is1 d.1 poco st.1hilito nella Casa di Cucnc.1.
(,li si asscgnò pa compagno 11 coa<liutor-,
Giacinto Panchcri, venuto poc'anzi d1 To-
rino con DDn S:1vio. L:1sciaron<1 Cucnc, ., i
primi di ottobre del 1893. [I viaggio <lurr>
36 giorni, di cui 30 p11ssat1 a GualaqlliY.a,
si andll piì1 innanzi; Don C:1lcag11fl avev.i
proibito loro di oltrcpa.:,s. re quei limiti per
timore di disgruzic da parte dei selvaggi Ji-
nros. R:iggiun~ro la mèta c.w.ilcando per
sentieri, che rasentavano paurosi abissi lungo
le vallate tldla Cordigliera, nelle quali scor-
rc,•.ino fiumi ricchi d'acqua e vorticosi.
~on si pcn.c;i che Gualaquiza sia una citL\\
o qualche cosa di simile. È 'Ùn.1 località, un
territorio o un'unmensJ vallata, in fondQ alla
g,ulc il fiume dello stesso nome si e scavato
nella roccia lo stretto alveo. Gli abitanti sonr>
coloni che dimorano in capanne sparse qua
e là, e famiglie di selvaggi in t..1mbi dissemi-
nati per le foreste. Il paese è uno dei più belli
e incantevoli dell'oriente cquatoriano S1 clev.1
a 7So metri sul livello del mare. Ila clima

2.6 Page 16

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~ano e gradevole, essendo la sua temperatura
media di 22 gradi.
E:1isteva a Gualaquiza una popolazione cri-
stiana del 1816, per opera del P. Prieto, fran-
cescano del convent() di Ocopa nella Spagna.
Di t:mto in tanto vi penetrarono sacerdoti
secolari, im·i,lti da Cuenca o da Sigsig. Il
celebre Presidente Gnrcia Moreno vi aveva
mandato Missionari Gesuiti, che però vi stet-
tero poco, perchè i selvaggi non volevano
11·1pcre di qu:ilsinai giogo. I Jivaros sono real-
mente terribili, benchè a prima vista sem-
brino simpatici e intelligenti. Astuti, cg01t;ti,
vendicati\\'i, amanti dell'ozio e del piacere,
fanatici della lorr1 indipendcnza, si crcdflno
superiori a tutti, Xè gli Incas nè gli Sp,ignoli
riuscirono mai ,1d assoggectarh. Praucnno il
culto dei morti e professano la cn·denza in
una vita futura. Ammettono l'esistenza di
duc spiriti, uno buono e l'altro canivo. l\\lolto
p:>ssono su d1 loro gh str<.!goni.
A Gualaquiza i nostri trovarono alcuni Ji
questi t-dvag~i. sulla cui indole ll\\'eva intluito
un po' il cont.Juo con i civili. '.'\\on pochi
parluc.chiavano lo spagnolo, nu osando nei
verbi sempre e solo la forma elci gerundio.
Sparsasi In voce della venuta di :\\lissionari
con hei regali, ~ n1: avvicinarono da varie
parti. I rcgnli consistevano in gingilli, che 11
facevano andare in visibilio. Dopo qucst,1 pre-
messa Don Spinelli e il suo compilgno presero
a visitarli di capanna in capanna, non mai a
mani vuote, accolli generalmente con segni
di bencvolenr.a.
L'inizio della Missione.
Nel loro breve snggiomo si persuasero della
necessità dt grandi aiuti spirituilli e materiali
per condurre con frutto la :.\\lissionc. In primo
luogo ,·1 era estremo bisognt1 dell'assiMenza
dhina, essendo l>lraordinaric le llinieòltà e
gravissimi i pericoli. Poi ci volc\\'a huon per-
sonale che risicdcs:.c sul posto, e danaro non
poco per impiantare laboratori e scuok- in cui
istruire i figli ùci bianchi e dei sch ,1Jtl(i. .t\\
questo disegno si dicdc esecuzione senza in-
dugio. Don Spinelli tornò a Gualaquiza p,:r
s le feste natalizie: ma il fchbraio 189+ due
sacerdoti, due coadiutori e tre orcrai provetti
partirono da Quito con religiosa solennità per
andar a stabilire la )lissione di Gualaquiza.
Capo della spedizione era Don Fr.inccscn
l\\fattana. _\\ Cuenca presero alui tre operai
specializzati. .\\ Gualaquiza la notizia della
loro venuta li aveva preceduti, sicchè passa-
rono sotto archi trionfali preparati con rami
d'alberi da Sl•l\\'aggi non più intcromcnte sd-
vat1c1. Si diedero subito a costruire casa e
cappella, godendo intanto dell'ospitalità di un
proprietario, molto amico d•·i Salesiani.
Qualche giorno dQpo i Missionari furono
testimoni d i un'usanza, che foce loro toccare
con mano di qual barbara n~tura fosse la
razza dei Jivams. Quei di Gual.1quiza d:i una
spediziunc hcllicos:i avevano trascinato seco
prigionier,\\ un'india d1 Zamora, d·1i parenti
della q1.1alc erano st:1ti offesi; 1.1ccis11la quindi
per vcndc.;tta, facevano intorno ulla sua testa
un'orribile baldoria, che durò cinque giorni.
La testa pl·rò non è in s11nù1 casi lasciata nel
suo stato naturale, ma viene mummificata in
modri l;tr,mo. Il Jivaro ucc1~nre, spiccatala
d1I husw, le taglia la pçlle <LII vertice alla
cervil·c, con ambo le mani la rovescia, toglien-
done. il cranio, ed estrattone o~ni osso la
mette nell'acqua bollente mistu di t·crte erhc
per distruggere ogni principio di putrefa1.ionc.
Dopo b colloca in fomu sopra una pietra
rotonda arroventata, gross-J come un arancio.
Il calore ne l'Ontrae a poco a poço le fihrc, ri-
ducendone il volume alla piccolezza della
p1ctr-.i. Infine, toltala dalla forma, la ncmpi·
di s:ibbia ardente e la cuce; la figura cosi ot-
tenuta conserva intatta la capigliatura e man-
tiene riconoscibili le fatll'zze dcllu pl'rsona.
Dopo la festa di rito, l'indio si uent· cara l'Ome
un gioiello quella specie di mummia, (.-Onser-
vandob info;sa a una lunga a..ta nella sua
capanna e contemplandola con vencrmr.ione,
qua.o;i geniQ tutelare della famielia.
I To parlato di laboratori e scuole, di casa
e cappella. Er-.ino 1povcri c-.1pannoni, fatti con
pali e l.-nnnc e rivestiti di fo~lìc. Innalzata
sì meschina dimora e aperti gli umili labora-
tori, tutti i figli dei bianchi presero a frequen-
tare le scuole professionali. attcndcnd11 pure
ai primi clementi dcl sapere; .1nche vari sd-
nggctti impara\\'anO qualche cosa. .\\lla Jin~
si fece una Jistrihuzione di premi ai migliori,
accompagnata d3 una microscopica mostra
e.lei hwori eseguiti. .\\sscst,ltc; che furono
le cose, 1 :\\lit-Sionari si dctlic1rono all'assi-
stenza Rpiritualc dei coloni iniziarono le
esplorazioni fra i selvaggi dei dintor111. Era
una parrocchia lii Mis.c:iom·, ,•a!>ta quanto
una ,•olt.1 e mezzo il Pit.:monte.
:\\on trascorse l'anno, che !,perimcncarono
purtroppo a loro spese la innatJ cattiYeria dei
Jivari. Bisogna sapert: cbe tempo addil'tro a
Gualaqui7..t stan:t.ia\\'a un picchetto ù1 soldati
per tenerli in rispetw, che non molestassero
i coloni. ~:ituralmente gl'indomiti signori
della foresta ne avrebbero fotto volentieri
- - carne d1 macello, se non fos.<:c stato delle

2.7 Page 17

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Il primo \\"inarlo Apostolico S. E. Mons. Cm.tamaa:rua.
carahinc, che erano il loro spavento. :\\llora
.1bitava pres:;o una cappellcua uno zelante
P. Pozzi, \\lìssionario tiella Compagnia di
Gesi1, che I scJyaggi so~peuavano essere ù'm•
tesa con ~lì :innati per opprimere la loro li-
bertà; ond,. un bel giorno ~l'incendiarono l..1
casa e quanto in essa si conteneva. Per qucstr,
e per altri moti,·i il Gesuita si alloncanlJ di
nè più fece \\·edere. \\enuti poi i S:ilesiani,
sebhene non vi fossero p1i1 militari, tuttavia
,ùcuni Inùi entrarono in ùubhio che anch'essi
avvcsero intenzione ùi attentare alla loro in-
ùipcnù'.!nza; pèrciò, colto il momento pro-
pizio, il 1; dicembre. mentre in chiesa si C'.ln-
tavano le Profezie del ~atale, appiccarono il
fuoco al laboratorio <lei fabbri. Le fiamme
investirono il tetto d1 materia combustibile
e in men tli ùieci minuti invasero l'intaa
casa, incenercnchvi qunnto , i stn·,1 dentro,
come se fosse un ~rr-an mucchio di paitlia.
Per for1un1 la cappella. a;sc::nd.o un po' di-
stante, rimase intatta. '.\\la il peggio ~i fu che
viveri per due mesi, mohilia per unn cinquan •
Lina di ragazzi interni, tino bibliotccn dei li-
bri più necessari, una discreta farmaci,1, i
paramenti :;acri, "Strumerili Ji melcorologia
-. e di astronomia, attrezzi per falegnami, sarti,
18
calzolai, il vino d 1 \\Iessa, q.u:tntitil <li oggetti
per gli lodi, tutto, tutto si ridusi;c in cenere
I bianchi, temcnJo J.i essere al,banclonati,
si diedero subito d'attorno per costruire altre
ahita:tioni e portarl' alla \\fissione ogni hen
di Dio. ~la l'accaduLO nr,n che sbi~ttire i
:.\\lis!lionari, ne accrebbe il buon volere, pcr-
chè es~,; non \\'cdevano nel fatto se non uno
sforzo del demonio contro chi veni\\'a a con-
tr.1stargli il d,,minio di un luogo, d,1,·e aYevn
s:gnorcggiato per 1.mti anni.
I \\lissionari p~•rò sospiravano la venuta
dd \\"icano c\\.postnltco, che sapevano non do-
ver ~r<l:irc, ma non sapevano chi fosse il
designato. Don Rua ndl'agoslo <ld 1894 aveva
t.-omunicato confi<lcnzialmcntc al suo C-api-
t, ,lo che il Presidente Plores chied-.:,·a per il
\\'icnriato di \\1cndcz Don Giacomo Costa -
1na~na, Ispettori.• nella Repubblica Argen-
tina. Don Cost.amagn:i si cr.1 fauo cono-
scere a Quito nl'I 1890, quando visitava le
Case salesiane sul \\'èrs:uue dd Pacifico. Par-
landosi già allor.i <li chiamare in quel Yicariall>
i figli di Don Dosco, vari Senatori lo avevano
pregato di and1r a vedere quei luoghi; ma egli,
pur ùesiderando di <."ornpiacèrli, non potè. All t
~ua coofereDY.a salesiana, la prima che si fa-
t:esse nell'Equatore, craru;i reciti il Presidente
dd Senato e parecchie Autorità ecclesiastiche
e civili. Era naturale quindi che si pensasse
a lui per quell'alta dignità.
F.splet.1tc a Rom,t le formalità che sogliono
precedere le nomine dci Ycscovi, Don Ru.1
comunicò sotto l'obbligo del segreto la cosa
al designato, cun l'ordine di partirt: al piì1
presto possibile per Torino. Don Costa.magna
ricevette la lettera il z+ novembre e il 3 dicem•
hre d;cdc l'addio al suo tanto caro Collegi 1
<li s\\lmagro. Rimesso il govcrnn mterinalc
dcll'Ispettoria a Don Yespignani, conforme
alle istruzioni avute, per cvunre e-mozioni a
sè e disturbi agli altri, scomparve di nascosto.
Fece poi le scuse d1 l\\Iontevitleo, spiegando
come fosse st:it1> chiamato ù I Don Rua a
Torino...
Poncn1 ,piede nt·ll'Oratono proprio nella
notte ùi Natale. "cl Concistoro segreto dd
t8 marzo 1895 Ll·Onc Xll I lo preconizzi,
\\'cscovn della sede titolare di Colonia ncll'.\\r-
mcnia. Fu consacrato il 23 mai:-gio nella chiesa
<ldla sua fanciulle:t;-,a, in \\!aria Ausiliatrice,
<l 1 ,1ons. Riccardi, Arci\\'cscovo di Torino,
con l'assistenza ùci Monsignori Lcto e Bcr-
tagna. Oggi ab um,etis 11011 fil pas.1io; ma al-
lora un terzo \\\\::;covo Salesiano suscitò ncl-
l'Or.1torio e nei Collegi gr:inùi manifosta-
zioni di gioia.

2.8 Page 18

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Giacomo Costamagna nacque a Caramagna più vasto al suo zelo. D011 Bosco gli a,,eva
d1 Piemonte il 23 marzo 18+6. La sv<::gliatezza detto dodici anni prima che sarebbe stato
dell'ingegno mosse la bùona madre a farlo VcscoYo; ma egli norr ne foce. tni!i parola ali
studihre; ma. non pcrmcltl.:ndole la scarsità anima viva prima della nomina. Chi lo praticò
dei mezzi ùi sobbarcarsi a spese, lo condusse da vicino e a lungo, pensa che solamente un
da Don Bosco, che nel 1858 lo nnnovcrò tra tale preannuncio abbia avuto forza di vincere
i suoi figli dell'Oratorio. Durante il ginnasio la sua reale motlcstia, inducendolo ad accet-
imparò dal Cagliero la musica, per la quale tare la dignità vc:.coYilc.
sentiva una tendenza innata. Dopo il ginnasio,
l\\Icntre a Torino :\\Ions. Costamagna nella
obbcdcmlo a un'iqtima voce del Signore, chiesa e nella festa di !\\la.ria Ausiliatrice fa-
scelse di star sempre con Don Bosco. Tra- ceva il suo primo pomific-alc. la Madonna di
SC(lr$i i primi sci anni di sacerdozio, fu dal Don Bosco pnmdeva possesso del SHO Vica-
Santo mandato Direttore spirituale alla Casa riato Apostolico. Premetto che laggiù i l\\lis-
l\\laùre delle Figlie di i\\laria Ausiliatrice in sionan si sfo1'zavano con ogni· mezzo di svi-
:\\ lorncse, quandn la Beata ì\\lazzarello veniva luppare lu vita cristiana fra i coloni e i pochi
quiYi maturande> la sua santità. Nt::I 1877 prest: Jndi hattezzati; cdehrnvano quindi con In
parte aJla terza spi:dizione missionaria. Della maggior solennità possih.ile le feste t: lt: fun-
sua operosità ncll'A.rgentina abbiamo detto zioni litLtrgiche, comprese le cerimonie della
nell'altro volume. Dio gli largì il dono della settimana santa. .\\nchc i selvaggi non battez-
parola cht: ehbe efficace spec-ialmente nel prt:- zati vi assistevano con curiosità, sgranando gli
dicare gli t:scrcizi a religiosi e a religiose, e occhi e, henchè chiacchieroni per natura, os-
il dono dèl consiglio sopramitco per dirigere servandovi pcrfclto silenzio. Ora nel r895,
nello spirito comunità' di Suore. lntroùussc fatto il mese manano pii1 o meno secondo il
a Buenos Aires le Lrllure r·,,110/icltt· in lingua consueto e celebrata solennemente la no'"ena,
spagnola. Durante il suo Ispettorato ingninlli ceco alla vìe;ilta della festa spuntare una pic-
mirahilmentc le Scuole P.rofcssionali di Al- cola banda musicale, ma di grossi strumenti,
magro, eresse chiese e fondò nella Repuhhlica e far clheggiarc suoni mai uditi in quelle
Argentina dodici Case, parre di Salesiani e mlii e foreste. L'aveva chiamata clu Sigsig un
' parte di Si1orc. Fece h11,ghi viaggi come Yi- benefattore pe'r nome Guglielmo Yega, il
sitatnre dei Salesiani nella Patagonia, nell'Uru- quak· pi~1 volte ttve,a S0\\'Ycnutn i ~1issio11a-
gua~, nel Cile, nel Pert1, nell'Equacorc, donde ri. Fu un fragoroso richiamo per glL lnùi.
torno attraver-
so la Bolivia per
tranarc colà di
una fondazione.
lnfervor:rto per
le cost: del culto
ùi,·ino, zdava
l'esatta osser-
vanza delle pre-
scrizioni liturgi-
che. Cultore di
musica, non so-
lo pr(lpugno
dappertutto lo
smdio dd can-
to ecclcsii'ist1co
e propagò l'uso
dei divoti canti
popolari, m,1
composl· per
chiesa, per tea-
trino, pL'r 1rar-
ll·nimcnti acca-
dt'.mici. La mm-
,·a t!igniti1 apcr-
$l' un l',lmpo
Una fami!!!llu di Jlvarl.
-
..

2.9 Page 19

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Il 2+ accorsero coloni anche d 1 punti lontani
e Jivari dalle Jiv-arie lici ùintorni. Alla prima
i\\lcssa, comunione generale e quattro prime
comunioni: a quella cantata, intervento dd
Gon:rnatorc con ll-!lte le Autorità: poiché di
patrona da questa citt;ì, ed in memoria dclln fondn-
zionc utliciale di questa d11ta; doversi ptr co1m·-
l?U{·nza porturc a conosce n1.11 J, I Supremo Go, ,'fflo
per l.1 sua approvnzumc e pul,blicnziom.• con ,·tlitlu
nd primo giorno re~ù,o.
poco kmpo Gal,u1ui1~1 era st,ta i.:rctta n pro- La fanciullesca curiosità dei JiYari aspet-
vincia; dopo, gran processione con statua di tava con ansia <li sapere che cosa st<:sscro a
l\\laria Ausiliatrice, scort1ta d:i picchetti di fare cene file di globi appesi a fili <li fcr ro,
soldati, che ogni cinquanta pasi,i sparavano certe ruote attaccate a pali e altre cose
il fucile. Infine il Governatore passi> in rivi- per loro piene d1 mistero. Lo cornprc~cro a
sta la truppa ,11 suono dell'inno nazionale; nouc, quando , idero l'illuminazione, ~1uantl11
apprc.sso Don l\\T:mnna e tutti si radunarono tm!l.llirono agli scoppi impro,Tisi e gaglianli,
intorno a lui per un atto di sommo rilicm. q11a11d1> restarono abha~liati dai ~ng-.il.t e
TI Gm·crno 11117.ionale a,·eva decretato che la d.1i lanci di stelle e seguirono con l'occhio i
~-apitale della m111v.1 provincia fo-;se costituita r..1·1.zi ncll'a1-ia e accompagnnrono con lo sguar-
dall,1 popoL1zionc, la quale dimorava o sarebbe do attonito i YOrtici <ldll! girand'llc. Tutta
venuta a dimorare Jj dove risiede,-.1 il centro quella fantasmagoria iinpresS\\; nelle loro im-
ùdla ~fissione e che pigliaSSt: il nome dal
fiume Guahquiza. Bisognava allora dare alla
dnà un celeste Protettore. Si stabilì dunque
una magin,tzioni puerili un ricordo indclehilc della
ginrnat.1, c-ontribucndn :I ispirar IMO straor-
dinaria idea dei ~Iissionari e <lclla :Missione.
chl, :\\!aria .\\usiliatrice ne fos!;C la Patrona e
L.1 l\\Iadonna prese possesso della 1\\l1i;-
che il 24 mag~io fossc icsta ccclesiagtica e ci- sionc, ma non lo pme prendere per sette
vile. Della coi;:1 si redasse lo strnmcnto, a anni \\luns. Costama~na. Condotto scco in
cui i presLnli .1pposcro le loro linnc. Ecco il Aancric.1 un Centinaio di 1\\lission.a.ri <la ripar-
testo elci dncumcnto tradotto dallo spal.{nolo: tirl\\i in vari luoghi. si senti di.re chè per lui
:,.;e11a ciuà J1 :\\l.1r1.1 Ausiliatncc ,li G u.1laquiza,
ai H:nti4wttro di ma111(io del mille • ttoc,·n1<1 no-
vnnta cinque, rr•"$icduti dal G<>,·cinator•· Jclta Pro-
vincia Si~. Antonw .'\\loscoso C., •• radunurono i
non c'era posto nella Repubblica Equato-
1oriana. Un:i di quelle frequenti rivoh17ioni,
in cui i paniti politici mettono sossnpro I.:
Rcpuhhlichc hudamcricanc, aveva sollcn1to al
RR. Sncerdoti Snl<siani D. rr:11,c<'•<'n Mnttnna, potere 1111 Governo anticlericale, il cui pro-
Superiore ddlu :\\lissinnr ,.
gramma portava il bando
del Collegio, e ll. Gilla-
chmo Spmclti, PnrruC<.> 11
primo e Vicl'parr<Xo 1I sc-
condo della chics;,i manicc
di questa num .1 c1t1Ìl, uni-
tamente al coMi~lio dei
Sig. Giudici ;\\Ìi;oln Uuillcn
e Gioachino Brnvo e l'in-
fr:i~critto Sc11n:111rio, con lo
delle Cnn1:tn:2azioni rdi-
gi,,se. Dovremo parlarne
pii, innanzi.
Gi1111tn dunque a Bue-
nos ..\\ircs il 25 nowm-
brc, ;\\ [on-;. Costamagn 1
f11 riccnllo al porto d .1
:\\lons. Cagliero, dl l\\lons.
scopo di deliberare tmpr.1 al
ragnn1111 e da \\ladre Da-
tttolare ci.ile e rdigioso,
son<> cui debba rim;,incr
fondata questa c1uà d1 r<'-
ccntc erezione e p,·r unn-
nimc comcnttmcnio ri~•1I-
, euero: - Che l,1 nuova
capitah.:Gual:squizn resti ùc-
di~-nta d'or innan1.i pnlitica~
ghcro, Supt:riora Gcm·-
ralL· delle Figlie lli ì\\1:iria
.Ausiliatrice, Yenuta a vi-
l'-it.\\re le sue Suore ncl-
1',\\mcnca. Quando vide
l'hc tutte le porte dcl-
l'fa1u:1tore i r allora gli
mente e rdiszio~:imcnu:~ al
st;ivano chiuse, domandò
P,urncinio della Snnu"ima
a Roma istruzioni sul d.1
\\"erstinc conosciuta c:J ono-
rnt,1 Cl>I titolo e i;otto il n<>-
mc di .ì\\laria Aus1lintrice
dei Cristiani, l11 cui festa si
deve cclebrnrc al 24 ma11f.:io
di ciascun anno; e con tal
fine la si <lichìara festa ci-
vile: 1,ro,iuci:dc in 01:iunc Ji
i:rnzie alla :O.ladre di Dio.
Come ,en,:ooo rldortr le reste delle vtHime
di barbare veodc,llr.
farsi. Gli fu risposto che,
finchè <lurasse il ùivicto,
a,·cva facoltà di dimorare
in un luogo di sua scelta.
Egli, avvezzo a una do-
cilità di novizio wrso i
Superiori, si rimise inte-
ramente alle loro dcri-
20

2.10 Page 20

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sioni, cd essi <leLerminarono che risiedesse a
Santiago del Cile, come Visitatore delle Case
Salesiane dalla parte del Pacifico. Cure di
governo, brighe amministratiYc, visite ai no-
vizi, organizza;,,ione degli studi, conferenze
morali e liturgiche, scuola di canto sacro,
corrispondenza con le Case dei Salesiani e
dove gli Ordinari non avrebbero potuto ar-
rivare ». La risposta non poteva essere che
affermativa. Così egli continuò nella descritta
sua attività fino al 1902, ne per questa lonta-
nanza del Pastore la l\\1issione di Mendcz e
Gualaquiza fu abbandonata dai Salesiani,
come ,·edremo...
(Ca111it1110).
delle Suore, viaggi lunghi e frequenti non gli
lasciavano un momento di riposo. Sua preoc-
cupazione continua era di tener in fiore dap-
p.::rtutto lo spirito genuino di Don Bosco. I
suoi scritti contengono tesori di quella dottrina
'schiettamente salesiana, che andava spnrgendo
a voce nelle comunità, infiorata di riconli per-
sona!i su Don Bosco e l'Oratorio.
Nell'aprile del 1897 gli parve scorgere un
barlume di speranza, che le barriere stessero
per venire.: rimosse: ma fu illusione. Allora
chiese a Roma il pctmcsso <li prolungare la
sua permanenza nel Cile. li Procuratore Don
Cagliero presentò a suo nome la domanda
il 18 maggio, d:indo di lui alla SanLa Sede le
seguenti notizie: (< Mentre queste dolorose cir-
costanze lo tengono lontano dalla sua l\\Iis-
sionc, Mons. Costamagna non resta inattivo.
Da una parte tiene l'alta direzione delle Case
del Cile, Perù e Bolivia e, per lettere, anche
<lell'Equatore; dall'altra è a intera disposizione
degli Ordinari di quelle Repubbliche, facendo
là da vero apostolo in tutti i suoi viaggi. Basti
dire che nell'anno decorso cresimò nel Perù
e Bolivia più di . 40 mila persone, in luoghi
NECROLOGIO
Salesia.ni defunti:
St1c. PERSJAKI ARNALDO, da Cnstel S. An-
l(eln (Macerat11). a Rumo, il 3-xn-1943.
Zelante della glona dt Dio e del bene delle anime,
fcùele allo spirito di Don Bo~co e,I alla dìscipli-
n·, reli,riosa, fu ben presto chrnmaco alla direzione
d-:1 nostro Istituto di Castellammare di Stabia,
fìnchè nel 11;23 fu nominato Ispettore dcli'Ispet-
toria .Kapo!crana. D, là pa~sò n reggere l'lspettoria
Subalpino e, ùopo una breve parentesi alla nostra
l'rocurn generale a Roma, I'Ispettoria Siculo, che
lasciò due ann, or sono per assumere la direzione
del nostro Collegio di Brindisi. r disagi della gu.erm
inasprirono le sofferenze dt salute che da tempo
lo tranìg}iava, o e ne affrettarono In morte. Lasciò
onmque caro ricordo delln sua nbilità pedagogica,
della suo pietà e ùel suo 7.l!IO.
Snc. <,'. I T,l/.1 FR, 1,\\'CF,SC.:0, da Sampierda-
rl!n.n (Gennvn), t a Borùighcra-Vnllccrosia il 10-
x11- 19+3 n 6+ onni.
Tenne per oltre un ventennio la direzione di
vari colle~-conv,tti della nnStra Ispettoria Ligure,
prodigandosi partìcolanncnte alla cura della gio-
21

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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ventù delle pubbliche scuole che nelle Cru1e di
Oon Bosco cerca unu sccond11 famiglia per compiere
la propna cduca?.1one mentre anemie 8Rli studi.
O. Gallia sapc,·a far le vcc, dei gcrutori e si cattiva-
,-a la stima delle fami11lic e la "°ratirudinc dei gìo,-am.
Sac. FERRERO PIETRO, d11 Lu l\\lonferrato
(Alessnndrin}, t a Ch1t>n, \\'1Jle l\\[o~lia, il 28-x1-1943.
Condotto dal compiontll Don Filippo Hir,alc.li al
Cullcgio S. Giov. EHtngeliua di Tonno per gli
8tud1 ginnasiali, ,·1 nce,·ette la benedizione c.11 Don
Doaco che confermò la :;u:i vocazione ella Società
Salesiana. Carattere mi1c, umile, pio, prt"atò il suo
primo apostolato nelle nostre aise della Francia
maidionale, poi nl.'lle nostre scuole ngrarie d'lta-
lio ove, nonoi;tantè la 6Ull scarsa salute, diede co-
stante esempio di c.'thfìcantc 0S1;en·nnzn reh111osa,
di spirito di povertà, di sncrifuio ~- di lavoro.
Sac. ORRU RAFFAELE, da Isili (:-;uoro), t
u Pordenone (udine) il 4-x-19.n u 43 unni.
l\\.1mato troppo prcMo nella salute, .:~crcitò so-
prattutto l'apostol.110 ddla preghier:1 e della ,offe-
ren1-11 edificando tutti coll:1 "ua conformità alle vo-
lontli di Dio.
Coad. STELJ,.-1 Jl.·ISQUALE, c.1.3 Torino, t a
Piossasco ('l'orino), 11 r 2-xt-19_.3 u ::6 011111.
Cooperato ri defunti :
FOZZER LUCI 1 \\'9, t a Trento ,I 6;x11-1943
11 79 anni-
Comunione quotiJi,ma fin dalla 1.,'Ìovineua, par-
tt'e1pa:cione attiva 11d ogni opera di bt:nctkcn:1 a e
nperosìtà insrum:ub,k nella sua prof,s~1onc ctlik,
fom1ano il t.:ssutu della sun ,·ita di cnstinn<> e di
profcs~ionista, c11ro1111ta dn una mnrt,• ~anta, dopQ
nove anm d1 ~offcrcn,~~-
Educò alla pict11 al la~·oro dicci li11h: e ne
offerse cinque al Signore, tutti religiosi.
Don Rua, che lo avc~,, c<lnosciuto quale impre-
sario ddla costrnzsone <ldl' l5tituto S1th.."Siano nella
sua visita a Trento nel 18117, lo rivide u Torino
l'unno dopo, prcs~o 11 :,;nmuorio d, :\\lilria AuRilin-
1ricc, che cm stata la m~ta ùt.:l sun via11g10 di nnzze.
[; in quell'ineontrfl, tm ~li :iugun e le fclicitnzioni,
gli ùisse: Bravo! DnHo! Ha cd1tìl!llfO l'Istsruro
S.,lc~iano e p,,i durìt dul· dei suoi figli a D. Dttsco •·
Go,l fu. Dei c111<1uc rd11:101n wt fii?h•• .- :,,11!Cf>111no.
e<I uno li~liol,i è Fi!!ll,1 .i, :\\fari.a ..\\usili,urin•.
Odia sua cann\\ lnsciò st'i!rew cestimonia11~11 verso
tutte le istituzioni hl•ncfichc di Trtmto. I figli di
Don Bosco gli s0110 pnr11colnrmente J{rlld per l.1 sun
beneficenza II favore delle Mi~sioni S,1ksiull<'.
;U.-lRIA CASEPj J r·rd. BOCC<JJ,F,R/ t a
:\\to..lena il 25-x1-1943 n IJJ onni.
l\\ludre dell'Ecc.mo Arcivescovo dt .:\\ludcnn Mons,
Cesare Boccolcri, dopo il\\Cr sp~sa 111 ,·ita nell'edu-
cazione csernplanncnte cristiana dci numerosi fi-
11liuoli rimase ucc.1nto nl , suo Vcsco,·o 1,iodundo
delle ~ue i(ioie e trcpidnndo con tu, per le $,1ntc
1offcrcnZè della misRionc Episcopale. Quasi ~cmprc
sola, nella raccoltu nusteritù della SU3 v11n, • mammu
l\\lnria • ave,'ll il cuore cd 11 pensiero t~o ''<•rso la
- - foll 1 dei fì~li 3ffidati 111lc cun: pastorali del fo:lio.
22
Lo g u errn m ondiale aveva chiesto anche a lei il
tributo di preghiere e di sofferenze: avevu trepidato
per quattro dei suoi figli chiamati a l servizio della
Patna. In qu esti ulumi an.nt ncvn seguito con an-
goscia la dura vita di guemi partecipando anche
alle sofferenze qegli altri cd intensificando le ~ue
preghiere per alleviare tante sventure. Fu zelante
Cooperntricci salesiana, e quando a T erni S. Ec-
cellenza chiamò i Snlesinm per In fondazione di
una 1mporL1nte opera a pro dclln f(ioventù, non s,
s1:11ncò Ji prodiqani con ogni m~o perchè si bene
mizi:ito si consolidasse e uffermnsse con succci;so.
,\\.Ia,-stra REGIS BI.-JSCTiE1'TO ER,.~EST.1,
t a Lcssonn (Biella) il 4-nt-1943.
FcrH•nte Coope-nitrice da più di 50 anru. ispirò
11 suo apo~tolnto educntivo nl sistema d i S. Gio-
,·anni Bosco, ac.credjtando il suo inscgnruncmO,
colla pmtìca delle virtù cristinne che resero la sua
, 1tu altamente edificante.
ROROOGSO GIOV. BATTISTA, t a Cnnelli
(Asti) il 30-1x-19-i.3.
Fervente Cooperatore fu hene<leno da Dio collo
vocazione e.li un figlio alla Società Salesiana.
Altri Cooperatori defunti:
Antonietli Rina, Cantù (Como) - Barre! Lm1lio,
l'all(risl!n,w (Aosta) - Bellcro Felice, Toneo 1fo11-
furcJto (Asti) - Binda \\irpinia, Resr,ate (VarL-&c) -
Bo~atto D Giuseppe, Sandon (Venezia) • Buc-
c-dli Erminiu, Compomoro11r (Genova) C:tbb,n
J\\lariu, S,111,/rm {Vcnezill) Carraro Greizorio, S11n-
d1111 (Vcmwa) Chiesa 0cm. Luigi, Ca..<tagnQ/e
La11::r (Asti) • Davini C<•lt•stina. R11z%lllo (Brescia) -
DebarborA Giovanni, 1'ric,te - Ferrero Don Pi1•·
tro, .\\lati (Torino) - G.i~clli Lo,·era C.ssa :\\lariu,
Tt1ri110 - Ghiglione G1amh:1ttisu1, Cartrffa111ort1,
(Aosta) - Girotto Can. Francesco, Rei·,!:Lùm:o To-
rù1l!st (Torino! - Lanfranchi &lotti Corerina, Po111-
S Pi<'lrtJ (lkr1,,'IU1lo) - I\\Ltrtclli Carlo, Commesra~it,
(M.intt)\\ll) - Moltcni Antonio, Lamburgo (Comu) -
Pcrott1 Catcrinfl. Gn1pt!llc> Cmroli (Pavia) - Riv1cr11
G!ov,mnu, Rusrio Ho·1!11 Galutti Ncnn, B11,trdt1
Pa11c. (Pavia) - Seln l\\1ilan1 Agnrse, 01,i:inate (Corno)
- S:1rtir11M Mncchi Tcresu, Urin (Como).
Crociata missionaria
Borse c omplete.
Bor~a 7'0SO ING. PIETRO R OTTAVIA.
13orijn l\\f.-lR[;J. AUSILIATRICE ES. GIOVI-INNI
/IOSCO ( 17•), per grazia ric,•vum in R ussia, o cura
di 1'. N. Somma prec. 10.000 - A comp1men1u
10.000 - Tot. 20.000.
Borsn SS. CUORI DI GESfl E J\\IARI.-1 (J~), m 11uf-
fra1,1io dei suoi morti b1medettj, a cura di ~- l'\\.
Bor11.a RUSPOLI PRINCIPE, RO.HA.
Borsa PANTOLI LODOVICO.
Borsa S. CRISTOFORO, in suffragio del llnbbo
" cari d~funu ;i cura ili Maria Musso-Piantelh.
Bors:i GUAl,A AGOSTINO E BUSTI GJor·•.z.\\.
.\\'A CONIUGI, a cur-a di D. Dnmenico Guai.i,
coml d.l disposizione tes1;1111l•nt.1ri:1.

3.2 Page 22

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Borse da completare.
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fino 150; P. L. 10 - Tot. 10.220.
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:mli 22; Dott. Aldo Conti 25; Brunì Ester 50;
Donati Sandrina 10; Bartoli Assunta 5; Murri
:\\1orio Nave 150 - Tot. z481 ,85.
Dorsa S. TERESINA, Santu Lussu-rgiu (Cal-!lia-ri)
Rosa 5; Spugnoli Gilda 6 - Tot. 17.972,65.
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1\\lasìno ved. Polla - Somma prec. 930 - Nuovo Borsa S. ANTONIO DA PADOV"A - Som~1n prc~.
versamento 40; nipote Lilial'IB Gjorda 160: Dort.
Giuseppe Coppola 50 - Tot. 1180.
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500 - Tot. 58T5.
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,;atto Caterina so - Tot. 13.328.
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Somma prec. 3786 - P. L. 10 - Tot. 3796.
Borsa POPPO D.G[USEPPE,a curodell'Avv. Battù
V. 300; P. L. 10 - Tot. 15.838.
Bor~a S. SfRO VESCOVO DI PAVIA, a cum
-Sommaprec. 400- G. 'B. Cani1,tlione 100; Tot. 500.
R. A. R. M. 1Q Versamènto 11.600.
Bo\\-sa PASTORTNO DO.V PAOLO, a cura di Fo- Borsa S. GA8RlElE DEf, /,'ADDOLORATA -
resti Ezia - Primo versamento 200.
Somma prec. 1135 - Giuscppma Pellegrini 70
Don;a POGLIO D. GIO V-71..f•lNI, Parroco ùi Tigliole,
- Tot. 1205.
in suffragio, a cura di G. L. - versamento 1000. Borsa S. filTA DA CASCIA - Somma prcc. 3663.50
Bor$a RICALDONE DON PIETRO (4~} - Somma
prec. 3839,50 - Tenente Pnschero Elmo 50; Gu-
- P. L. 10 - Tot. 3673,50.
Hor,;a S. GIOVANNI BOSCO (9") - Somma prec.
ruv~lo Annibale 25; P. L. 39z.i.,50
Brasa RUA DON MICHELE (4a) - Somma prcc.
825 - Fam. Conte Falicetto in suff. del fi1tlio
Stefano caduto in Grecia 1000; Lucia Gium
8493 - C hiopp0 Silvio 500; Pietro Cassanello
10; Podio Giuseppe 200; Famiglia Bertobno
roo; Rigoletti Rina 12; Cussorri Angela 50; Cre-
daro F. 50 - Tot. 2037.
100; P. L. 10 - Tot. 93r3.
Don;a REGINA PACIS DI MONDOV) (2•) -
Borsa SACRA FAJo,.IJ.GLIA E S. GlOVA'V\\"/
BOSCO, a cura di B. M. - Somma prec. 16.800
Somma prec'. 6zz7,10 - Pro[. Domenici Vnlla 50;
- Nuovo vers. 2500 - Tot. 19.300.
Fnm. Danni 10; Rossi Giorgio 100; P. L. 10; Danni Borsa S. GIUSEPPE E S. ANSA, a curu J, B.
T~resa 10; l\\!I. Teresa Micca 10 - Tot. 6417.ro.
Dorsa RINALDl DO.V FILIPPO (7'") - Somma
G. A. - Sommo prec. 7000 - Nuovo vcrsamenlrl
3000 - Tot. 10.000.
prec. 15.535 - ,0 Oratorio D . Bosco 1500; P
L. 10 - Tot. 17.045.
Borsa RINALDI RODOLFO E PALMIRA, in
memoria e suffraJ;tio, a cura del Comm. Rag.An-
Borsa S. ELENA, a cura del Parroco dj S. Mar-
tino Freddana (Lucca) - Sommu prec. 2000 -
P. L. 10 - Tot. 2010.
Bnrsa S. GIORGIO a cura cli Cornero Mario -
tonio Rinaldi - Primo versamento 10.000.
Dor~a S. CUORE DT GESO. J\\UlRIA AUSILIA-
Primo versamento 1000.
Borsa S . PANCRAZIO, in memoria di An~1;:la
TRICE ES. GIOVANNI BOSCO, M'AFFIDO
A f'OI, a cura di Lu1st1 Devoto - Somma prec.
Dorello - Primo versamento 5000.
13<>rsa S. PAOLO, a curo del prof. Pastori: P.nricu in
6590 - Terzo "ersamento 4000 - Tot. 10.590.
Borsa SACRA FrL.VJJGLIA (8•) - Sommn prec.
onore della mamma Paolina - ,0 versamento 8000.
Aorsa S. PIETRO, o cura di P. P. D. Z . - 1u ver-
9381,50- D. Eu~cbioBrcssan 1500 - Tot. 10.881 ,50.
Borsa S. CUORE DI GESÙ (2•), a cura della Par-
rocchia di Corneno Eupilio - Primo versam.. 400.
samento 10.000.
13orsa TUTTL I SANTI E ANTME PURGANTT
- :jomma prec. 515 - N. N. 6; P. L. 20; Luz-
Borsa S. CUORE DI GESÙ, MARIA AUSILTA-
TRICE E D. BOSCO - Somma prec. 6926, -
Bazzè Eli~a 50; Vodopivec Vincenzo 100; Fio-
rasi Maria 110 ; Riva Navire 300; Fornassero
Paolo 50; P. L. 10 - Tot. 7546.
Borsn SOLARO DON GAETANO, a cura dt al-
zarto C. 62 - Tot. 603.
llorsa TRIONE DON STEFANO - Sommo rmc.
19.337,05 - Cuorgnè C. M. 10; Zebtrici salesiane
50; Famiglia Beltramo 100; P. L. 10; N. N. 10;
Marchetti Coniug; 20; Gallione F. s; Sig.rn Pcilo
15; Gianotti Prascorsano 50; Ferrari M. Ronchi
cuni parrocchiani di Airuno - Somma prec. 7500
50; Serenn Quinzio S. 50 - Tot. 19.707,05.
- N. N . Airuno 10.000; Villa G. 200; Salu G. Dorsa ULLA SILVIO, a cura della Madre - Hornmn
,
400; Teodoro 1,50; Cavalucc1a 0,80; Andreina
R. 120; Tochetti A. 150 - Tot. 18.372,30.
Bor~a S. CUORE Di GESèJ CONl<'IDO IN VOI
prec. 950 - Nuovo versoment0 200 - Tot. , 150.
ll<>rsa VOSTI DON SAMUELE - Somma prec.
7438 - Moioli Mario 50 - Porcelli Marumna in
(3•) - Smµma prec. 17.468,60 - D. Vincenzo Scar-
Pugliese 1000; Balma, oratoriani e Pozzi 100 -
zeUo 5 - Tot. 17,473.60.
TM. 8588
(Stg11r).
Con approvazione Ecclca~tlca - Toi-1.no, «Autorizzazione del Mln. Cultura Popolare N. 379 del 1 g.,nn. T9,4,4-XXJl ».
OJJ. Craf. deUa Società Editr. Inlernaz. - Direllore responsabile: D. GVIDO F/\\V!Nl, via Conolcngo 3Z. Torino (109)
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