Bollettino_Salesiano_196307


Bollettino_Salesiano_196307



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I Vescovi d'Italia ai cattolici
La Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana comunica.
+ I Vescovi d'Italia, in occasione delle
prossime elezioni, consapevoli di adem-
piere ad un grave dovere in ordine al bene
spirituale dei fedeli, si rivolgono ai catto-
lici italiani per renderli partecipi del loro
pensiero e deJle loro pastorali preoccu-
pazioni.
,f Desiderosi soprattutto di promuovere
il bene supremo della vita religiosa e mo-
rale, ed animati nello stesso tempo dal
vivo proposito di un civile progresso se-
condo le leggi della giustizia e dell'amore,
sono lieti di esprimere il loro apprezza-
mento per lo sforzo del popolo italiano
- a loro carissimo dopo le immani
rovine della guerra, in ordine aUa rico-
struzione e quindi in ordine ad uno svi-
luppo economico e sociale che aumenti,
ed equamente diffonda, il benessere e
faccia gli Italiani più largamente partecipi
dei beni spirituali e materiali.
+ Chiedono, in particolare, che siano
vivi neJle coscienze e nel costume, e fran-
camente difesi e affermati, i valori mo-
rali, senza dei quali ogni progres$<) è in-
compiuto ed instabile e la stessa libertà
e la vera democrazia non possono essere
nè garantite nè promosse; che si tengano
presenti i diritti inalienabili della persona
u.m.ana, con particolare riguardo a quanti
aspirano a giusta e doverosa elevazione;
i diritti della famiglia, i diritti della scuola
e dell'educazione cristiana, e quelli che
discendono dal rapporto dell'uomo con
Dio; quindi la fraternità di tutti gli uo-
mini, che compongono una sola grande
famiglia, e l'esigenza fondamentale della
pace e della collaborazione fra i popoli.
+ Fanno appello a tutti i cattolicj che
operano in posizioni di particolare re-
sponsabilità perchè agiscano sempre in
coerenza con un programma cristiana-
mente ispirato e si sforzino di attuarlo in
funzione del bene della nostra Patria con
serio studio, con tenacia d'impegno, con
umile desiderio di servire e scrupolosa
dirittura morale.
+ Ricordano, secondo le direttive ema•
nate in analoghe circostanze, il dovere di
tutti i cattolici, quali cittadini responsa-
bili delle sorti del nostro Paese, di parte-
cipare in modo consapevole ed attivo aUa
vita dello Stato e delle comunità intermedie
e quindi in particolare il grave obbligo
di votare e ili operare le proprie scelte
con vigile coscienza cristiana sapendo, se
occorra, anteporre la fedeltà agli essen-
ziali principi cristiani e le esigenze del
bene comune ad opinioni personali ed
interessi particolari.
I¼' Richiamano l'attenzione dei catto-
lici sul fatto che la loro unità nella vita
pubblica, sempre utile ed auspicabile, è
del tutto necessaria nelle circostanze al•
tuali del nostro Paese, dove sussistono
tuttora gravi pericoli per la libertà reli•
giosa e civile, accettando ognuno per il
*bene di tutti i necessari sacrifici.
Essi sono certi che la loro parola sarà
filialmente accolta cosi come essi, con
senso vivo ed affettuoso di paternità spi-
rituale a tutti i cattolici la rivolgono, con
l'augurio fervido che la nostra Patria possa
procedere nelle vie della giustizia e della
pace, con il generoso e concorde lavoro di
tutti i suoi figli e con la benedizione di Dio. IUIJ

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« Politica del Pater noster »
San Gio, amu Bo,;,•!) si trova, a alla pr e-
•t•uza di Pio f'i:. Si era nel 1867 ,, il Papa
ru,c'-• d1ia111alo per ~cnir~i dt.-lla ~ua opera
ndla inl rirala que~t-ione 1lcllu nomina 1le1
\\·,,~cv, i alle ~e,li , arai1t i. Ad uu I rallo Pio L'\\
gli clùede ~orride1ulo:
- <..:on quale poJj tica , i cuYcrn,-l<" , 01 cla
lante 1lillicoll à?
- La miu polil it·sii - ri~1rn~1• Don Ho~t·o
è qudJa ò.i \\ostra Sanlità. È lu politka dd
P111er 1111.~lér. N'cl P11ter 11os1er uoi ~upplichiumo
o:rni j!;iorno che ·wul:(a ìl rP;:rno dr! Padrt' Cc-
lcslc sulla terra. che ,i 1•H.:1ula, l'ioè, ~Pmpr1•
più, che si faccia sempre più sentito, »empre
v
,J BUONA PASQUA!
(
TI•\\.\\ '~' Per la santa Pasqua non sapremmo
JI , offrire al nostri Lettori e Coopera
tori un augurio più cristiano di
questo: possano compiere l'alto divino del
Precetto Pasquale con la fede che sugge
risce Don Bosco in questo suo paterno lnvl1o.
Noi sentiamo dire che nella santa Coll"u-
nione si riceve Gesù Cristo, ma non dob-
biamo pensare che questo sia solo un modo
di dire, come se si ricevesse Gesù Cristo
in Immagine e In figura: nella Comunione
si riceve Gesù Cristo in persona, Gesù
Cristo vivo e vero come è In Cielo alla
destra del dlvln Padre. In virtù delle parole
della consacrazione, parole onnipotenti per-
chè le pronuncia li sacerdote eterno Gesù
Cristo per bocca del secerdote celebrante,
il pane cessa di essere pane e si converte
nel Corpo sacratissimo di Gesù Cristo;
cessa la sostanza del vino nel calice e di-
venta Sangue preziosissimo di Gesù Cristo.
Pensiamo con gratitudine e somma ri\\e-
renza a questa grande realtà, aflìnchè la
nostra Pasqua sia fatta con fede sincera e
amore generoso verso Gesù che ci viene
8 visitare.
SAN 610VAIINI IOSCO
110
pm ,i,(•. "Cmpn· più pntl'lll<' I' gloriu,.o: ldre-
nillt reg11um tuum! ,•,1 è cii'i clte più imporla.
È lo spirito d1e a,,mina il p1H1•r110 nppdlo
<legli Eec.1111 \\ esco" i 1.r I Lnlia. E~si. ai •p1alì
1:,nno aflì<lati i ,upr1•mi inh·rr,~i ddle aninw
~i prcncrupauo sopra1tut10 ,li l<'llf'r lontani
,lagli I I aliani « i 11:ra\\ i perfroli p,•r 111 liberià
re.li~'l.Oba e civile. che su,;,~istono t11ltora nel
110~1ro T>a,•~c ».
I pr11sicri d1c seguono , o~liono far i>co fi.
liak alla parr,la ,lei no~tri vcut>rall Pa~I ori,
nello "pirit•> di Dc,u Bo,<·o.
11 Rcdcutorc Di, i110 ccrèi un or~auo ,i,.o.
pa.rlautc. infallibile per lar t•ono~C'•'rf' agli Ùl·
dhidui e ali" ClllletLh ità la hUa volontà for-
male e dcrisu. Qne;,l'urgirno Ì' la Chic"a che.
i;olLO l'a~pcuo d('] magh,tero dhiuo. è col:iti-
t-uita essenzial!llcnte dal Papa e dai \\ esco, i.
Sono veri' oggi come ai tempi lli Nostro
Signori· le J)ll.J"Olt· del Vangelo; Chi 11sroltn
1·oi, 11.scoltu me, e chi 11011 fa roso n 1•oi o a
riò rl,e i11$eg11nte o ro11wntlart1. tli,çprezza mr.
Que~ll' parole. delle agli Ap o~toli. data la
pereunil à della Cwe•a vol ut a c predetta dal
fcon datorc.. e, idcnlcmeulc ~ono d irt·ttc anche
ai loro S uct·cs~ori. il Papa e i Vc.~co" i. '\\e~~un
capo di (,o, ,•mo, rw,i.un ,egrctario ,li partito
di ieri o cli (l!c(gi può , ani a r r ~iruil(" preroga-
lÌ\\·a rhr In cosùl1Ùbra mae•Lro dei popoli.
Pt:n·iiì i cat 1olid nello scevt'ran•. ammel-
lerr o ripudiare qualche co~a tra i doveri
Ji COl'CÌPnza -a11110 a chi do:b bono l'ivolgcr~i:
I' ~e , i Ì" opposizionll Ira ciò che iu~cgna il
Pap a e gli articoli ilei !,'l.Ornali o le affrr mn-
zioni cli or atori rli comizi. ~auno dovi: ..tia
la vni1à •· tlon· Ili annidi ferror <'.
Don Hosro d è- meraviglioso modello anc bc
in cruest o. Nel 1R6l lan cia,a '!Uf'"lll grido.
pit'uo an cor oggi cli att uali tà: J111lim1i. 1•01
siete emirrr11tf!n11•nte cattoliri: 1lirhiurn'te1•i wli
anche i11 IJllf'-~to supremo momento. t> $Ì<J lo
1•0.~tr« pii) glori/Jrn tli1•isci: Cmioliri t'lll Papa.
Le proi;,-,imc elezioni. chr si effrttuano nd
,·lima d1•lla l!lll'f'it·atù;~jma Couciliaziurtt·, po-
tranno e1<igere a Lahmi qualche :s1,1(·rilìcio eh
iil1•p f' Yedute pet"'w1ali: i Co1,peratori sale-
l'iani degni cli que,to nomi· no.n ~i ritireranno
ili fruul<· ai « nrcel'•an sacrrilci » ili cui pnr•
la.no 1 \\'e~rovi nel loro app,·llo. rou..ap,..,.oli
,·he per il lwrlt' co111uut> 01•,•orrc ~aree sucri-
licnrr. ~I' n(•t·orr,., inu•rP.~,i partir,,lari.

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La nostra " campagna "
La diviSione dei cristiani
uno sce'andalo
~lai for,;e come ai nostri gioroi è stato
così i-entito e 'I issulo il problema drlla
unità delJa Chiesa. Il « Con~i{{lio c1·11-
menico delle Chiese » ctw riunisce, rome in
una grandiosa federazione, la maggior parie
ch,lle Chiese protestanti e a cui aclcrìi;cono
molti degli Ortodossi. e ora il Concilio Ecu-
menico Valicano Il. hanno ripropo~to alla
coqcienza di tutti i cri~tiani il supremo ane-
lito di Cristo: ut 11n11m si11t. che siano una
rosa sola! E da,anti allo ,camlalo della disu-
nione dei cristiani. hanno riafferma I o il clcsi-
llrrio della uniti, tiella Clùei<a cli Crii-tv.
l cristiani sono divisi
Due fat li si impongono, eon u~uale forza
a chi medita sulJa rlh·ina realtà della Chiesa.
come Cristo la •ruole, "ulla con.J1zionc :tl-
tualti di e:;sa.
Crì,;to, nel rommovrnte di<sror•o 1leU-ul1 ima
cena riporluloc·i ila ::iun l,in,a1111i. quai;i pre-
sago di quel chr i;art>bbe 1·apilato nei secoli
alla sua Chie,;a. rhe è il suo Corpo e la soa
Spu~a, prega il PaJ.re. per<'hè toru.eni ne.1-
l'wuLà tu11i i suoi fed1·li: « lo rum prego sol-
tanto per questi, m<i a11che per quflfli clre rrl!-
dono in me per me:::o de/I<, loro pC1roln: d,e
siano tutti ,uio; che come tu. o Padre, sei in
me l'd fo :;0110 in te, 111u·h'Msi siano i11 ,mi:
perclrè il mondo rredfl che tu mi hai nwndato »
(Gio, ., XVU, 20-21).
Altre volte, Gesù a,e'"a fatto capire 1·hc
!"unità era neceSl'aria aUa i:,ua Chir:,a: :I\\ ma
solennemente proclamalo l'he « w1 regno di-
6.rn in se :uesso snrtÌ ridotto in 1/e.çerto e mrn
d1trì o una casa clivise non potran110 regger,• »
(\\-1art.. 'Cll. 24): in aJtra orraRione. para-
~onaudo se SI e~so ad un pll$lore e Ja •ua
Chie~a ad un o,ile, a,e,a dr110: « JJo un.-l1e
tielle ollri> perore d1e 11011 sono di qui>sto ori/I':
a11rlre quelle io dero raccogliere. e<l esse iiscol-
termmo lit mia 1·01·e P 11i sarà liii solo grèg_e,e
e un :wlo pa.çtore » (Giov.. X. 16).
Quando dalla considerazione dei tfosidcr1
,Jj Cristo ;,i pas~a a qurlla della realtà slorica
ddla Chiesa, 11011 si 1>uÒ fare a meno di pro-
,ar«- un ~cw-u di dbagio: i rristiani sono Ji-
vi~i tra cli loro!
Cauulici. Ortodo~~i. Prc11c>,Lan.Li, \\.nglicaru,
pur prodamautlo~i fedeli a Cri,;t o, sono LUI·
La\\.ia ilhi~i tra cli loro. E la loro divh,ionc
ha una c~ten;.ioue paurosa. Et-si ,-i -entono
tlh i Fi uella dollrina crisimnu e uclla ;;oa iu-
lerprclazio1H·. 111111a ronccziont· clclla Cltictia
di Cristo, nella disciplina, 11cllc i~tituzioni, 1161
ri Ii, udia li Iurgia. 111111a ro11t•ezim1c tldla "i La.
nella interpreLazivne della legge murale.
La {li, L,ioaw. lungo i sccoli ha porlaln - e
non poteva non portare - alla rcciflTQ<:a dii-
lìd,•nza. alla lonumauza ,pirilualc, alla M:'J1a•
ra:douc degli animi, for1-e - 11uulche Yolta
ali'odio e ad un'a,;surcla 11111 a pl'r il pro~e-
li1 i,-mo!
Tutto cfo cos1itui,..ce un aute11tico ~can<lalo.
un assurdo, riforilo a coloro che tlieono cl,
amare Ge~ì1 l.rii-to I' <li i_runwde;.imur--i cuu Lu.i.
Come ì· possilJilc uinare NI aderirt> con tutta
la propria ,ita a Gr,-ù Cristo e uuu ,entirsi li I

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umt1, non amarsi vicendevolmente, quando
Ge:,ù ha pro1·lamato a Lui lo il mondo c br la
sua legge è la legge drll'amore fraterno? Chi
11011 ,·rdc dic l'amore non sopporta divisioni?
Segni forieri di unità
i:: e, i<lcnle che uu ~imiJe stato di co~c non
può e non <11',-e durru·c; tanto più che esso
impedisce o ritarda cnormcmenle lo sviluppo
del Regno di Dio nd mondo. Gfsù Cristo.
nella preghiera ricordala. La alfermato eopli-
cit a111('nte che l'unità dei cri•tiaui .-areLbe
stato l'argomento fondamentale p<'r cui il
mondo Lo avrebbe accettato comr l'Jnviat(1
del Padrf: « ... rhe siano tulli uno... perchè il
momlo creda che tu mi hai maml<tto » (Giov..
xvu, 21).
Chi non vede che ~e ,; sono ancor/i piì1 di
2 miliardi rU pcr>illllC nel monrlo rbe non
cono~cono Cc.~ì1 Crist o e la Chic~a, ciò di-
prode anche e 11<)11 sappiamo in che mi•
,ura - dalla di,·i,;ionl' dri cri,t iani?
Tutti sono d"accordo ormai che la Chil'~a
di Cri~lo deve csRP..re una l'd 1rna ~ola: l'ac-
corcio però l'es.~a quando !;i tratta di determi-
,
minare co11cretame.nle il modo cou cui bi-
sogna conr.cpire e 1p1indi attuare l'uwlà.
La Sacra Scrittura parla ,ariP ,,oh,· 1lella
unità Ùl'Ì rrisliani, ogni volta proponendo
aspetti dive:n:ii ma complementari dell'unica
rcallìi.
Purtroppo 11011 tutti considerano cd acrel•
tano lotti gli a@pet ti presentati dalla Scrit-
tura, per cui l'unità rimane an(•ora un iles 1-
tlerio inattuato. C't- da hCOTaE!"~iarsi? No!
L'unità è voluta da Dio e Diu la reaJizz1·rà
quando i cristiani. nelJa lorn preghiera e nl'lla
loro vita. auueranno le condizioni ,-olut~ da
Dio. li movimento protestante chr ha porlato
alla fondazionr del « Consiglio ecumenico delle
Chiese». le prroccupazion.i del C<•ncilio Va-
tirano TI rhc es-prime i desideri di tutla la
Chiesa calloUca, i contatti fraterni che. in
que,.1i ultimi tempi. ~i sono stretti tra diversi
capi delle Chiesr proL<~tanli Nl anglicane e
il Papa. l'allcnziooe di tu llo il mondo eri-
stianQ a questi prohlemi, l'ottaYario <ll'll'u•
nità che, ogni anno. vede 1rniti nella stessa
prcgl11cra cattolici e prolestanti, Lullo questo
ci dà fiducia e ci mostra già c:hc D10 è al-
l'opera.
Pcrchè la no~Lra preghiera e il nostro de-
siderio abbiano 11u con1cr1uto concreto. ve•
diamo, alla lucr Jdla sacra Scrillura, quale
ucvc csijere l'unità della Chie...i, voluta da
11:! Cristo.
Unità interna ed esterna
U centro dcWuuità è Cri~to, perchè r-
Lui che ci porla al Padre, Lui che ci dà
la ,.i,a 11i\\ina. Lui eh<' ci santifica, Lui che
ci salva.
Nou ~ lc•gge ~enza rommozionc l'iosis temm
di Cri)'to pcrcl11-. Lui li i cri~Liani rimangano
uniti a Lui ndl'obhe<lienza. nelramore. nella
fedi': « Dimorate i11 me ed io dimorf'rò i11 r•oi.
Come il lralcio 11011 priò da sè rlnr frulto se
non ri11uv1e nel/" rile, rosì neppur roi, se
non dimorati' in me. lo ~ono fo 1>i1e, 11oi siete
i 1rrdl'i. Colui che dimora in me e nel qu.alt
io dimoro porla molto frullo; perr/rè senza di
me non potei!' .firr ,mila» (Giov.. -XV. 4-5).
Ma nnu ci s i può un.ire a Cri!ilO !'C non per la
fedi• e per iJ bauesirno: la fe1Ic poi è l'ac-
rcttazione cU Cristo Si~orl' e di lutto r1ucllo
d1f' Egli ha insegnalo. Gli Jpo$toli de, ono
predicare il \\ angelo ed insegnare tullo
quello che Cristo ha insegnato e devono
far oR,;crvare tutto quello che Cristo ha co-
mandato (fì11alc elci Vaugrli di Marco e di
.Mat Leo).
t chiaro che l'\\lllanimilà nella fede è la
prima condi1.io11e percl1è si atlui l'unità in
Cr~.,;to.
Gesù inoltre ba voluto c he nclla s11a
Chiesa vi fossf' un'autorità ('fau., XVl,
18-19 e XYTTI. 18). Ila prome;.~o a Pietro
le rhiavi del suo regno, a Pietro ha allìduLo
la pe.Qaille rc,-,ponba hili di dirigere il s uo
gregge (Giov.. X.'a, 15 e &egg.). Ba conferito
poteri speciali agli Apostoli, romc quello di
rimellere i pecrnli (Giov., XX, 23}, cLi pre-
dir.are con autorità il Vangelo al mondo; ha
, oluto chr npJ[a sua Chiesa ci fossero ~empre
gli Aposto!i con la loro fum;iooe ()Iau.,
X,~, ITT, 20). ila ,,oluto la sua Chiesa come
un unico organismo: « Da Cri::.to lotto il
corpo ben collegato e ben connesso mediante
l'aiuto fornito da tutte il' giunture, trae il
proprio ,;viluppo... per edificare se stesso
uclramorc » (LcWira di Paolo a~li Efe-
sin,. J\\ . 16).
Tutto quc,,lo ci mostra rbe Ge~ì, Cristo ha
voluto La ~ua Chic;,a come un organit,mo Vl·
ven ll'. bOpram1aturale sì, ma anche 01·diJ1ato
gerarclucame111e, con tm"autorità ben defi-
nita a cui si drve ohltt:dicnza r docilità.
EYidenlemcntc, l'unità della Cl:ùe;;a bUJl·
pone l'inserimento di Lulli i c:ristfan.i i11 quel-
l'unico organi!lmo e J"obb\\iùien7.a all'unica nu-
todtù che vi presiede.
L'unione a Cristo si attua mediante il bat·
tc.~1n10 che incorpora l'uomo n,·1 Corpo mi-
stico di Cristo e gli conferisce Ja vita diviua.

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La vita Jivina pcnluta per il
11cccalo mori al{·. viene ridata
dal sacramcn lo di-Ua Couf'cs-
i;ionc.
Gli altri ~a('rnmr11ti blUllifì-
cano lt• dh-er;,c faRi della v1ta
cri~tiana. L'E11cari.!<tia co::.Li-
tui.~C'e il cenLro non !-olo ile!
culto cristiano. ma anche ch·lla
comuiùoue ron Cristo.
La ,;La di, iua, l"'r eui l'l"Ì·
sic la Chie~a. vi,'tlC:' roruu-
nirata, i-vih_1_ppala, resi ituita.
pcrfozio11a1 a. mediante i »acra•
menti.
L'unità della Cliie~a suppone
l'aC('Ptlazionc e la parh•cipa-
zione cli lutti i cri~tiaui a1{li
stessi ~aerarnen1 i e »oprall ulto
la t•dchrazioue t• la ri<·e:r.ionC'
della Eurari~tia. che clalla
01it•~a ~tala scmpn· vista
come il vincolo d1•1la unità.
Conclusione
L'unità della Chiesa ,-. c·ou-
ilizionafa. ~econdo la volontà
-tr·~~a ili Cri~to. alla u11a11imità
nella feclc. ana incorporazione
iu un u11ico organismo gc.rar-
rhic-ament,• roslituito, alla par-
tecipazione rlt>gli slr~)'j $acra-
roeu l i l' p:ul iC<)larmentc· dt•lla
SS. Eucari,;tia.
Non , i può es~rrc 1111i1à
senza l'avveramcn10 di queste
condizioni.
Quando que~Le condiziuni lii
sar..111110 a, vera te. Ja Chiesa
risplenderà mera,;glioRaml'ute
dinanzi a luui gli uomini. sa-
ra11no ccs~ate lt' tlhi.~i(lni, re·
gnnà sovrana la carità.
Questo non ~a opcra dPgli
uominj_ per quanto g1 uomini
debbano portare il loro con-
tributo di preghiera e cli desi-
derio. ma miracolo di Dio che
condu.rrà lulli i c.rii:,tiaui nel-
l'unico ovile del buon Pastore,
Cri.~to. e li sol toruelterà clocil-
rrumtc a colm al qualt· Crisi o,
lu~ciando la terra, ha affidato
il suo 1-,rreggc da pascula.re e
da !,\\Uitlarc: il .Papa.
Seguendo
I, nostri pellegrini
in Terra Santa
Una Cooperatrice ci scrive da Belluno dichiarando il suo
ranunarico di non poter prendere parte al pellegrinaggio
in Terra Santa, assicura la sua partecipazione spirituale
e termlna con una supplica: « I fortunati che visiteranno
i Luoghi Santi proprio nei giorni deUa Passione e Risurre•
zione del Si_gnore, preghino anche per ine e, se non chiedo
troppo, mi portino un ramosceUo d'ulivo del Getsem11ni,
che fu testim.onio del sudor di sangue di Gesù ».
La buon.a Cooperatrice non specifica, ma pensiamo che
sia stata indotta a questa preghiera, oltre che dalla sua
devozione alla Passfone del Signore, da un vivo desi-
derio di pace. E noi la compiacerem.o di cuore, perchè
la sua donianda ci pare possa assUJ'gere al significato di
un simbolo. I Cooperatori pellegrini in Terra Santa vanno
come messaggeri di tutti i membri della Pia Unione e
vanno in quest'anno conciliare per assecondare le ardenti
aspirazioni del Santo Padre, che si attende dal Concilio frutti
abbondanti di rinnovamento crìstiano, di unità e di pace.
L'unità e la pace dei popoli affratellati oella legge del Sal-
vatore, sul modello della Chiesa operante neJ Concili.o:
ecco il pensiero centrale degli appelli di Giovanni XXIII;
ed ecco il fine pri.mario che si propone la Terza Famiglia
di Don Bosco pellegrinando alla Terra Santa nella persona
dei suoi Y6o i-appresentanti, appartenenti ad ogni regione
d'Italia e con rappresentanze estere. <( La preghiera "che
siano tutti una cosa sola" pronunciala da Gesu neU' ultixna
cena - ha detto il Papa - torna in eco imperiosa dal fondo
di venti secoli cristiani, e batte al cuore di ciascuno». 1 Coo-
peratori salesiani vogliono essere i primi a raccoglierla e a
presentarla alPadre Celeste proprio dove fu pronunciata da
Gesù Salvatore.
I nostri pellegrini non vanno solo come « Cattolici », ma
anche come <(Salesiani»: essi portano al Patise di Gesù iJ
palpito e la preghiera di tutta la Famiglia Salesiana, che
vuole anche dare al pellegrinaggio il carattere della rico-
noscenza per l'assistenza divina in generale e per i 75 anni
di lavoro nella città di Betlemme in particolare. Il giorno
di Pasqua si troveranno appunto tutti riuniti nella città
natale di Gesù .a godere della gioia dell'incontro di famiglia
ohe avr_à luogo nella nostra casa di Betlemme.
A Roma, nella Basilica del Sacro Cuore, il 10 aprile aUe ore
8,30, si svolgerà una funzione di propiziazione per quelli
che partiranno via aerea. A Genova e a Napoli i Cooperatori
del luogo si riuniranno per dare un saluto ai partenti via
mare. Ma per offrire a tutti i Cooperatori e le Cooperatrici
la possibilità di unirsi spiritualmente ai pellegrini, i Di-
rigenti della Pia Unione organizzeranno in ogni Centro
qualche semplice ma significativa cerimonia che, mentre
servirà a partecipare ai frutti del pellegrinaggio, sarà pure
un'ottùna occasione per infervorare tutti i membri della
Terza Famiglia di Don Bosco a condurre con zelo La cam-
pagna annuale della Chiesa e a celebrare santaJJ1enle la
Pasq4,1 dell'anno conciliare.
I I.I

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PBrchQ la radio BlalV
non offondano
il patrimonio più caro
Cl pare talmente importante la pre-
senra e l'azione dei Cooperatori Sa-
'esian, nell'A.l,A.R.T. (Assoc,azlone
Italiana Ascoltatori Radio Televlslone),
che abbiamo pregato Mons. Ferdi-
nando P rosperlni, una vera compe-
tenza che I lettori del Bollcl/lno già
conoscono. a scrivere questo articolo
proprio per I nostri Cooperatori. Pre-
occupandoci che ogni Cooperatore
Salesiano mandi la propria adesio-
ne personale ali' A.I.A.R.T., slamo In
linea col pensiero di Don Bosco, che
ha definito la sua Terza Famlglfa
un modo pratico per giovare al
buon costume e alla civile società"
R ecenti deplorevoli saggi di cattiva cdu-
ca,,jone, esibizioni punto castie;ate di qualche
ballerina e le... improprietà di linguaggio di
qualche presentatore hanno riproposto il pro-
hlema del come ottenere che i responsabili
delle trasmissioni radio-teleYisive tengano pre-
senti le specialissime esigenze misura e d1
rispetto del patrimonio morale e religioso
del popolo italiano in un genere ùi spettacolo,
che entra nell'intimità della famiglia.
Forse il male è in radice, cioè nell'impiego
non solo di artisti dd teatro lirico e dram-
matico, ma anche di attori e di attrici, che
hanno perduto il riserbo cd il rispetto di
se stessi nella promiscuità e nella spregiudi-
catezza dei «teatri di posa».
Bisogna convincere la RAI-TV che la casa
non è un 11~r:ht-rl11b, dove ci va chi nun ha
niente da perdere, è che ci sono dei 1alori
che a nessuno è lecito irridere.
l\\la come ottenere questo?
,._ml Pigliare posizione
Certamente non d1smtcrt>ssandos1 per pi-
grizia di ciò che s~retola paurosamente la
11-. sensibilità morale; non tacendo per vile con-
lormismo di fronte al disordine armato d1
sfrontatezza; non dispensandosi da ogni rea-
1-ione, 1Jlu<lcn<los1 che altn lo faccia; ma pi-
l{liando corag~osam..:nte posb.ione e facendo
conoscere, <-1uando è il caso, il proprio sdegno
e non tacendo il proprio plauso se - e spesso
avviene - lo spettacolo ne è degno.
Abbiamo motivo di ritenere che la Dir<.-zione
della RAf-TV non sia insensibile alle voci
del pubblico il suo interesse, in fin dei
conti), tanto è vero che fa funzionare un ap-
posito ufficio per raccoglierle e trasmetterle a1
responsabili. A questo ufficio ogni radioascol-
tatore cd ogni telespettatore può far arrivare
direttamente la propria voce di appro\\'azione
o di disapprovazione, scrivendo alla Direzione
stessa: a Tn,1110, ·via Arse11ale 2I - a Roma,
vta del Bahuiuo, ().
l1~Iil L' A.I.A.R.T.
Però 1n Italia vi e anche un Ente, che ha
appumo << lo tcopo di racro.rliere e rapp,re.m1-
tare le islm1ze dei ratl1oascoltalori e dei telespet-
tatori associat, e delle loro /<111/!f!,lie nei r1g11nrd1
delle diffusumi radio/oniche e televish•e, conside-
rate sotto l'a.(petto artistico ed i11Jormatit•o e
10110 l'aspellc> educativo e sociale. nonchè di
promuovere ed attuare le conseguenti im:;iative
Si tratta dell' • Associ.izione Italiana Ascolta-
tori Radiofonici e Telespettatori , (A.l.A.R.T.),
che e nata nel 1953 ~ che, dopo un periodo
che potremmo chiamare «di incubazione 9,
nel 1961 ha ricostituito ì suoi quad.n direttivi,
ha perfezionato la propria struttura organiz-
:i:ativa, ba formulato un nuovo Statuto pi1ì ade-
rente aJJe sue esigenze attuali ed ha aperto
una nuova sede in via Federico Cesi 4-1- 111
Roma. N'c e Presidente al momento attuale il
sei1. prof Giovanni Carrara; vicepresidenti

1.9 Page 9

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ROMA· Alla tavola rotonda dell'A.I.A.R.T. L'on. Raimondo Manzlnl durante il suo intervento
sono la dott.ssa Olga Barbieri e l'avv. Enrico
Yinci, che sono assistiti dal Consulente ec-
clesiastico mons. Albino Galletto.
I nomi dei Dirigenti sono ben noti ed offrono
la più ampia garanzia (che, del resto, è data
espressamente dallo Statuto) dell'ispirazione
cristiana - vogliamo dire ~ integralmente cri-
stiana ~. cioè cattolica - dell'Associazione
e della sua attività.
~
Una voce «forte»
L'A.I.A.R.T. vuole essere una voce forte,
che possa chiedere alla RAT-T\\. di essere
ascoltata secondo il desiderio dei suoi associati;
vuole essere l'espressione del pensiero dei
suoi soci nell'offrire alla RAI-TV collabora-
zione e proposte positive; vuole essere un
anello di con~iunzione tra la RAI-TV e tutti
coloro che st occupano di tale importantis-
simo mezzo di comunicazione sociale.
Abbiamo detlo: una voce ~ forte ij. La forza
di un'associazione è direttamente proporzio-
nale al numero dei suoi organizzati;
l'A.I.A.R.T. già rappresenta non meno di
5 milioni di cattolici itali:mi atlraYerso gli Enti,
che hanno dato la loro adesione collettiva.
Ma - attcozionc a questo punto! - se
un'adesione «di massa $ è sempre apprezza-
bile e quindi grandemente desiderata, sembra
anche più determinante un"adesione dei sin-
goli, i quali così si seruono • parte in causa ,
e <• membri attivi ,,, piì.1 che no11 attraverso
l'adesione globale di un altro organismo so-
ciale, al quale appartengono.
Noi coltiviamo hl speranza che ogni Coo-
peratore Salesiano, possessore di una radio o
di un televisore, mandi senza indugio la pro-
pria personale adesione all'A.l.A.R.T. (basta
la sigla, perchè conosciutissima) in ~ù, Fede-
rico Cesi, +J., Roma; riceverà tosto la tessera
sociale ed un questionario da ritornare com-
pilato, ciò che gli permetterà di sentirsi su-
bito pane \\fra di un organismo vivo. Pos-
siamo conrigliare l'adesione II personale »senza
timore... dell'onere finanziario, perchè la quota
sociale è poco più che simbolica: 200 lire 1
Va da sè che, se qualcw10 crede di inti:rve-
nire direttamente nell'uno o nell'altro senso
presso la Di_rezione della RAI-TV, è oppor-
Luno che ne informi anche l'A. I.A.R.T ..
perchè possa tener conto delle reazioni e dei
consensi, cui dànno luogo le radio-teletra-
smissioni presso il pubblico italiano cd agire
dt conseguenza.
I ,~,

1.10 Page 10

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LA PAGINA DEI COOPERATORI
* * Convegno Sacerdoti Cooperatori ed Ex allievi a Napoli
I '11 febbraio s1 tenne o
Napoli, nell' Istituto S.ilcslano
di vi.i Don Bosco, il Convcgno
annuale dei Sacerdoti Coope-
ratori ed Ex allil?' 1.
Il tema trattato è d1 gnmde
attualit:i e corrispond~ntc an
eh.: cli desideri del Santo Padre:
Presen::a ,acerdotale nel pro•
blema dei mezzi auclio11i.\\il'i.
Un bel numer'o di Sac<'rdot1,
tutti in cura d'anime, hanno
p.Jrtec1pato con entusiasmo ali.i
giornata, che è stata intensa di
lavoro e d1 scambio d1 idee. Li
giornata si è aperta con una
profonda meditazione da parte
di Don Giuseppe Murchisio,
d irettore dello Studentt1to Teo-
logico di Castell.immarc di
Stabia, sul tema Don Bo',('O sa-
ctrclotf'. L'argomento riuscì di
grande ed,ncazione e gradi
mento al partecipanti.
Succes~ivamente apriva i la-
vori il l)clegalo ispettonalc
Don Riccardo Sih i, facendo
dell<' comunicazioni sulle prm·
cipali attiv,t:i della Pia Unione.
Prendev.-i quindi la p-1rol.i
Don March1s10 per trattare il
tema Il cinema nella pw,tornlc
e nel,'t·duca.:iune. La dotta
trattazione ru seguitd con viva
atten;:1one e diede origine .-id un
intenissdnte scambio di idee.
Dopo un breve intervallo,
Don Teodo~,o Galotta in-
formò i presenti sul , Movi-
mento Amici Domenico Sa
vio •; lnOne il prof 1\\ldo
Angellni, direttore della l{a
diotcle" i~ione di Napoli e vice
presidente nazionale degli Ex
.illicvi, parlò c,,n competenza
C' con parol.i .,ipp.issionata sul
tema Radio r tt>levi$ione t·ome
(attori cli cullura
L'argomento su,;c1to tale in-
teresse. che i p.irtecipanti
spontaneamente richiesero un.-i
deroga .ili'orarie, per una se-
duta pomeridiano, non pre-
vista. In tale- ~eduta ci fu una
animata discussione in cui i
Sacerdoti prC?sent11rono "ari
probJem, ~ulla RA I-TV al
prof. Angeltni, che rispose a
tutti in forma esauriente.
La i:iornata di studio 1.-isciò
un senso di ~oddisfazione in
lutti gli lntt-rvcnuli, che chic
:;ero la costit uzione di un
Centro di Cooperdtl'.lri presso
la rispettiva parrocchia, do"e
giìi non ci fosse.
* I problemi degli Oratori parrocchiali
discussi nel Convegno del Clero a Brescia
Contemporaneamente, nella
Ria,;sunte qu1nd1 le carattc· l'Oratorio. Disse come pos-
no~trc1 Casa di Brescia, s, ristichc Sdlcs,anc delJ'Orah•rio, 'iano coll.-iborare ncll' insegna-
svolgeva il Con"egno dei Sa concludeva .iffermando che mento del catechismo, nelll'
cerdoti Cooperatori Sales1am l'Oratorio c .incora oirlli una varie attivita proprie dell'Ora-
ddla Diocesi, indetto per illu istituzione indispensabile e d1 t orio, nella cur.i delle vocc1
st r-1re la runzione degli Oratori
come strumento di C?duca-
zione giovan iJe.
La giornata si .-iprì con 1.-i
Mt'Ssa prelatizia dcli',\\rcive-
scovo, S. E. M ons. G1.icinto
Tredici, che al Vanicelo ri-
volse brevi parole di ~.iluto a1
convenuti e al Direttore Ge-
nrralc dei Cooperatori, Hev.mo
Don Luigi Ricceri.
Il tema centrale lo curo de,
r11wam negli Oratori fu trat ·
I.ilo da Don Favini, che pre-
perenne attualità.
Il dibatl!lo che ne segui.
nutrito di molti interventi, fu
dire1to dal salesiano Don Lu1g1
Borgogno. che mise l'accento
sulla necessita di curare i:li
.-idolesccnli e i giovanotti.
e poichè nel corso delle
convl'rs-1zionl era emC?rsa I.i
necessiti! di avere, oltre I
soci di A. C., altri apostoli
laici che cooperino attl\\amcntc
col Sacerdote, 11 Delegato ispd ·
torialc dei Cooperatori, Don
Rodolfo Vignato, forni le no•
zioni, nell'as!>l~tenza ai gio-
vani apprend,stt e nella diffu -
sione della buona stampa.
La parola conclusiva del
Direttore Gener.ile dei Coope·
ratori sen.ì a sottolineare la
vastità e bcllc:::::a degli oriz-
zonti di apostolato giovanile
che .-ipre l'Oratorio.
In fl ne S. E. Mons. Arei
vescovo esprimevo il suo coni
piacimento e metteva tutti gl,
Oratori della Diocesi sotto la
protezil'.lne di San Giovanni
Bosco.
sent-, gli c1spctti so~t.in::ialì di tizie fondamentali intorno all11
Completc1rono l'interesse e
questo capolavoro e prim.-i Tc-rza r.imiglia di Don Bosco la sodd1sfoz1one del convegno
gloria di Don Bosco, consi· e parlò drl modo pratico per una esposizione di libri e
dtr.ito come opcr.i fonda- for funzionare un gruppo d, sussidi c.itechisti della L.D.C
mentale dell'apostolato e della Cooperatori e di Cooperatrici e la presenta.:lonc di due
1111 pedagogia parrocchiale.
in .i1ulo dd direttore del- dc,cumentari :..il11s1ani.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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LA
UNIVERSITÀ
D ELLA
PATAGONIA
I Sales1anl, con a capo il Vescovo di Comodaro Rlvadavia
in collaborazione con un gwppo di professori, hanno creato
un centro di studi superlr:;,r/ inlllolato "Unlvers/dod de la
Pat;igonla San Juan Bosco ' , c:he mira alla prepar;,zione
scientifica e crisilana di tecnici capaci di sfruttare le immense
risorse petrolifere e minerarie della Patagonia e Terra del
Fuoco, L'Un/versi/li ha l'ordinamento voluto dalla le1I•
slazlone scolasi/ca argentina ~ rilascia lito/I accademici
che avranno riconoscimento sratare.
ORIGINE
Il 31 maggio 1959. nel rione Gt'néral Mo-
1,coui della città di Comodoro Rhadavia. Vl'·
niva inaug-urato uffìcialnwnle l'« l~titulo Uni•
ver!'itarw clella Pa1agorna », il renlro di ~,mli
,mperiori più aui-trak clclla Rcpubblira Argen-
tina e del woudo.
Ne erano ~lati promotori i padri di famiglia
f' uno >'Ct>llc• grup110 di dinamici profe.;;~io,.ti;.,ij
riuniti inloruo alla Congrq1;azitine Sulc~iana,
(·he fin dall'inizio aveva app11ggia10 rffic:acc•
m+'nte la degua iniziativa. t·onl inuando co~ì
ui una già qua~i ~ecolarc I radiziunl' h!.'ueme•
rcnu nella ,-Lorìa della ctùt ura della Pata~onia
•· Terra del Fuoco.
L'h1itul<>, nel marzo dcl 1960, rominciava
le suf atth·ità accadcmicue ~olto jl rellora10
dcll'i.ngegnere G-iulio Kuu, e 11e.l ma~gio del
'61 inaugurava i suoi modrrni laboratori di
11hinùca.
Lo stesso giorno. a prova della maturilà
raggiunta, pPr decisione unanillle tldlc auto•
rità accaclcmic-he, ciel consiglio di amminiHtra-
zione t• elci Salesiani, l'l~tituto ai,,;un1,e il
LiLolo di L''llirersicluil tle h1 Patagonia « Snn
J11a11 Bosrn ». L'atto di fondaziuuc è :,lato
redatto e consegnato alla storia in una Pa-
sloral,, di S. E. ]\\.fons. Carlo Pcrcz. salesiano.
vc,,c·o, o di Como,loro Rh ada, ia. Nell'agosto
dello stesso anno il Governo <ld Chuhut con•
t·r1kva alla nuova Uuiver,,.itì1 la per.,onalitì1
giurirlit.-a. meni re si apri,·ru.10 le pratiche pl'r
oLLenere il riconoscinrenlo mini~leria)i,.
* Lo •cudo: Simbolegooa I valori rrasce dent,
e gli Ideali supremi come riaffermazione dei me-
desimi contro ogni asservlmenlo ma1eri,1lista
La Croce: è li simbolo della fede cristiana
che riempie tutto, dando un senso soprannalurole
alla vita e assicurando l'lntervenlo della Provvl•
dcnza nel divenire della storia
* li libr o aperto al piedi della Croce: simbo-
loggia la cultura genuinamente occldenlale, che
•..ara tale solo se si nulre della sapienza feconda
del Crisllaneslmo.
L a ruot, collocata .ill'ombm protettrice della
C'roce: è Il simbolo del lavoro nobilitato e della
lecnica al servizio doll'uman,tà e del suol ultimi fini.
la f asci a azzurra e bianca di Belgrnno y San
Martin: è Il simbolo della patria.
Il motto " PER ASPERA AD SCI EN•
TIAM ": è un programmn e una divisa: solamente
per l'aspro cammino del sacrlf1clo si giunge alla
sapienza.
0s1-·oNE c.: GR ,FICA
Comorloro llivadavia è il centro geografico
una vasta regione argentina chP al nord
è limitata dal Rio Negro e abbraccia una 1>.U•
pc.riìrie di 700.000 kmq. con w,a popolaziouc
di oltre mt>zzo milione di ahitauli. Esso CO·
i.Ljtuiscc un centro incJusuiuh• tli primo or•
dine percht· ~cdl· della maggior at th ità pc·
Lrolifc:ra d<-1 pat'sc. C'è da aggiungere che la
maggior parle deUe riserve nazionali di idro• I IO

2.4 Page 14

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carburi Jìnora !>coperte si trovano nella Pa•
Iagonia.
ln correlazione con i piani cli ,;viluppo la
rf'giorw rlovrà increm("'utarc e perfezionare le
operazioni ,;pecifìche della esplorazione. per
por1arle all'al•ezza di quelle p,ralicale nelle
nazioni d1e ('01lO all"av:rnl!uardia della tccno-
lo~ia del petrolio.
L'indu~triu r.himi<"o-mi.ue,ra,ria t' cl1iamata
ad t'~;,.c•n' una tra le prime ali i, iIà della Pa-
1agonia. l nfaui ~i è già ~1udia1a la po•~ibi-
lità della insl aliazione di un impianto di
gomma ,intelica. cli nero fumo t• dt•rh au
nella provincia di Sanla Crnz e della inclu-
Hrializza7,ionc 11,•I gaR della Trrra dl'I Fuoco
sul luogo di produzione.
Tra le indu>'ltrie iu al lo nella zona ùi Co-
modoro Ri,aclaviu si contano le l'f'gue111i:
di,.1 illeria di petrolio. derivati e coke metal-
lurgico~ fabbrica di rl'm<•nto. ili calre e di
ziuco. iudt.L~tri,• plastiche e les~ili. olLrc le
moderne officint> rueLallurgichc l' le fahhrichr
per la conservazione d vi prodotti pescherecci.
Iu altre zonr rlella vasta regione palag(mica
vi sono giacimenti di carbone. ~ali. cakarei.
ge!'!'I), cromo. bario, nichel, a.ranio, lontani ùa
op1i -. ia di comunicazione. che attendono an-
cora la mauo del vrogresi-o per c~~rre C!'portali.
Tu Lto qucsto rivela all'e"idenza la cfrchezza
di prospt"I th e che pre~ent a l'aV\\ enire della
Patagonia: ma urge preparare un JWTH>mùe
di alra specializzazione e, di formazione mu-
1:w -.er,itaria.
ORGANIZZAZIONE E FINALITA
L'c~pcrienza di mmi <lice che il perso-
nale tecnico che , iene cla altri t;-ntci vi i,i
~tabili~<'e ~olo in forma temporanea e che 1
gir" ani patagonid d1e en:rigrano ai gramli
centri uni'"crsitari dcli' \\rgentina raramrnte
tornano. Eloqut•nu· la ~1atistfr;1 dei diplo-
mali nell'lslituto riel PNrolio mrncsso all'l:oi-
,cri,ità tli Boerrt>i" Aire,: la maggioranl\\a ri-
nunzia alratth·ità nei campi JH'troliferi della
Patagonia per c11lrare nelle uìdu.~. trie dt•lle-
grandi cittì1.
P<'r ri;iolvnc que~to prQblcma ,;i è creato,
in 1iiena uniformità con la le~i.i.lazione ~cola-
lltÌl'a argentina. riueRt0 centro di '<Ludi, l<Upc·
riori con bedc nel <collegio salei,iano Dcan Fune~
della città di Comodoro Rhadada. colmando
una necei,~iLà sentila in tutta la zona. giacchè
la sede uni'l' Crl'it aria più vicina. Bahiu Blanea.
1li~1a cla Comodoro p;ù di 1200 km. e dalla
Trrra d1•l Fuoco. :!100.
1 fini della nuo, a L nivl'n,i possono
ria~su mere così:
li_ Organizzare l"in~cgnarnenlo in modo da
promuovere•. r<•u la ,peeializzaziooc ~cicut ilìra.
profl•~,;ionale e trcnica de;rli studenti. la loro
formazione i.11te1,,ralc. allo sctlpo fli prepararli
a e~ercitare la loro profe~sione con cornpeL••nza
e c<Jn ~cmm cristiauo dellt• loro rc~p1111,aùilità.

2.5 Page 15

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.}l Iniziare la formaT.fone di éqriipes di ri-
('erche e di ~ludi. come mezzo per incrt>melllarti
il progr<'1'~o (folle scifnzc. A questo fine la
nuo,·a Unh ersità e-onta uu corpo di profe~sod
~pccializzati non solo nella e~plorazione del
pNrolio. ma a_ucl11.• ue.lla lavorazione <lei me-
desimo e nella chimica miueraria in genere.
L'UniverAità impartisce esbenzialmcmle l'iu-
!:-egnamcnlo st'ifntilìco. ma nun trascura qu1•1lu
letterario. Si è creduto nccos::.ario completare
la forma;,:iouc Lecnit'a con una solida forma-
zione umanistira p,...r non cadere uelfa~,mnlo
ili formare il profossiuui~ta ùimenticamlo
!'nomo. Per <Jlll.'~to ,•'è la ~,·uola di letteratllra.
filosofia. Plira. sodologia e teologia. che por-
tano ad una ,i;,iou<: chiara dei problemi cu.l-
1urnli. fìlo~ofici. morali. sociali e religio~i.
Cran parte della eri,-i d1f' attraversa la
no~lra bOCietà la "i d!'ve ~oprattutto alla !<car·
;.c.r,za di uomini che !-<appiano ancorare la Iec-
nica e la scienza a quegli ideali di bene co-
mum• che ,-0110 alla ha~e di ogni vera e-i, iltà.
St: l'f'nergia atomica 11i ~apè5,.e usare solo pt!r
la di,truzione dell'umanità. meglio sarebbe
,·he l'uomo nou fo,,e mai giunLo a "Coprire
i ~egrel i del mondo dell'atomo. Ecro pl'rchè
prima del pn>grl'~&o ckll,· i.c:,ienzf' e delle in-
du.slric. la nnoYa "Cniverl'!ità « Don Bosco»
mira al perfezionamento clf'll'uomo. di Iulto
ruomo, nl'i suoi valori umam l' cristiani.
COMODORO RIVADAVIA Gli universitari si famlllanz•
zane con gli apparecchi. allenandosi alla ricerca scienllfica
SOLENNE APERTURA
DEL MESE DI MARIA AUSILIATRICE
Fun1ioni quolidiane nella Basilica, alle 19,30 e alle 20,lO
Cooperatori e Devoti, pellegrini da
ogni parte d'Italia e dal/'estero, afflui-
ranno a Valdocco per onorare la po-
tente "Ausiliatrice della Chiesa e del
Papa ", schierandosi in prima linea
nella mobilitazione generale delle
forze cattoliche voluta da Sua Santità
Giovanni XXIII, per supplicare la
"Patrona e Maestra del Concilio" con
la preghiera che spontanea sale ogni
giorno dal cuore e dal labbro del Vicario
di Cristo: "Auxilium Christiano-
rum, Auxilium Episcoporum, ora
pro
nobis
11
1
per
affrettare
il
grande
- - - \\ ritorno di tutti i Crisliania/f'unicoovile
(_,,,.._...._,,,.__. ,...
__,;--"-' ,.,_.,,.,,. .__,,,.,.,

2.6 Page 16

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viJf()
lauua
C':petaftice
La contessa Rosa dt San Marco, Insigne Cooperatrice, che molti nostri lettori anziani ricordano come agile
collaboratrice delle "Letture Cattoliche", presenta in questo ar11colo apparso su "Il Momento" del 25 aprile 1928,
un delicato profilo del venerablle Don Rua. In esso li primo successore di Don Bosco vive e palpita dinanzi
al lellore nella sua figura austera, e pur lanto umana
eome Elia, salendo al Cirio sul c:nrro rii
Juocn aveva lasciuto il s110 mantello al Jedrle
Eliseo, TJ011 Giora11:ni Bose'o, salerrdo al prPmio
dei Sunti. lasciò al carissimo amico e disce-
110/o. Don iWirl,ele R,w, lo spirito i11fomwtort?
delle open sue.
1 iss11to pi'r quarant't111ni accanto al i\\1aestro.
e/al suo f!sempio q11otidia110. dalla sua pMola
ferl'itln. dai suoi pratici insegnamenti apprese
il segreto <lei/a 1•ir1ù, che liilto ri111wzi1t nel
tempo, per umo possedere in eterno: della virtù,
rhe tutto nega a se stPssa per tutro ,lari' agli
altri. Apprese il segreto della carità per atti•
rare a sè le giova11ili fnlungi l'll i11ge11tilirne
i cQstumi. cristiar,umente educandole nelle tie
di quell'apostof«1Q i11divid1111le e soriti/e c/11•
det'e rin110,;are il mo11</o.
Cuore Umerissimo i11 sembianza di ascelll,
Don Rua. serero ed e.'Pro per sè. .(11 ron gli
altri i,ululgente di rmn iml11lg1m::a che 110n
era del1ole:.za, ma i11l'srmril1ile miseril·ordùr,
sulrorme rii C11l11i dir aborre e condanna il
peccato, m11 perdona e compatisce il perraLOre.
i\\lodelfato, plasmato. per così clire, .ml
mirabile archetipo. l' immediato Successore feci!
rii·ii-ere in s11. r,el pensiero e 11el/'a;io11e, il
Forrd11tore p1•r moclo che, mornulo. pan•e
12:? eh'egli stes.~o u11'altra t•ulta morisse corr lui.
Fin dall'adolescenza. infaui, come ebbe a
dirhiarare, gli facera « piì, impres~io11e l'os-
,çprvurlo. anche nelle cose pih minute, che
leggere e medi111re q1wlsi0,si libro divoto ».
Per i frutti di qnesta pratica ci.ssidua di os-
serruzione e di rontempfo::.ione. si r111ò dire
cha « Don R1w f" 1w. oltro Don Bosco ».
Quando 11e prese /'alti..ssim11 posto, la via
era trac<'ilila, 1110 la mèta prefissa era ancora
molto, molto lontana.
Don BoS('O 11011 areva scritta la parola
«fine» o/ s110 programnw. Questo programma
occorreua ,~volgere Ìll tutta la. sua ampiezzn.
L"opera gigcrrrte,~('a delle Missioni era ap•
pena all'inizio. Bisognai•a at'err> non solo
pmde11z<1 per consen•nre le proprie posizùi11i,
ma ardire per conq"istanie delle r111011e.
Don Rua ebbe il tluplire merito di essere
ml rm tempo conservatore e conq11is101ore,
stringendo a sè ,lintorrw la sua Je1lèlissim11
1·ecchfo guardia e mand1mclo avanti le reclute
pieni' d'rnergie. frese/te d·enwsiasrtd, inurtte
di .(orza rerso le stemii1111te rogiorri <lei IV11oro
Uomlo ad irwal::urvi pC1cijica e vittoriosa la
Croce di Cristo.

2.7 Page 17

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TORINO · Don Rua colebra la 1• Messa asslsllto d~ Don Bosco (quudro del Crtd.i)
Per rer1tid11e a1111i "gli ~te/le sulla l,r1•rri11,
pro1/i,!{a11do i11dr{l',Wlllll'tlll' 1111(1 1·it<1fitiì. r/,r
/lflrl'!''1 pm!;,.jrrw " "f>"?-"''ni e c/11' le .-.,r nm•
ti1111e m;ti11P11;;" 1•s111u11111111. lnstann,bili•. ;,..
,w11r<1bilme11t•· ,• .vrn111mr111e lnrori-t n miflr
opl're. senzu mai rrrr11rr riposo. 1-i11g~i11111fo,
,,ti11srg111mdo. r11.~tr11i'nilo, 1·011 "ggi111111;u1•i 11il'lrt1
pietra. il \\lu1111mn110 moudi11/e s11 rtti il
lw,,,.dew, .,1111 1101111' ~unì inriso 11rr1111111 ,,
quello immorlll/e ,w/1' IdeutorP.
Così semprr. 1111110 nt/11' l,wgli,• p1•r1•1iri11t1
;;ioni upostolirh,•. 1111111110 nelle di11111r1u• gm•
1·is.çiml' orruJ111;Ìll11i r prPorr111,n::.Ìf1111 i/1•/ rl'I·
tornio. e;;li .-.ii-r<Jirò "' sfl'S~o. Semprt•, Jmù
11//"11ltimo ,,.,pira. J,1111 111/11 wpp11 e,,,.,,,.,, di
l'alsulirl'.
L11 rit•edn, mi por fori, nel/11 s11a po1•1•ro
,11111Jel/a. pre.~so ltt n,mert& ili 1)1111 lJm1ro, 1J
mi ,; t1t-rl'd1'1'tl ,lt,/ lmfrn111', ingliir/0111/11111 ,li
pl11n1>i11i. ::,,.iJ111v 11/ t11uJfl. tene11ilo il tupn
1111 po' rerli111110. 1isr11ltill'n rm1 pu:il'11:11 I! con
b,mtù ,rinnumere1·11Ji t1·og11i pat'SI' I' 11'11J;ni
rt111,/i:ìor1e c:/11> 1111,/111 """ 11 .,n/lecilare il mn·
/tmo. il ro11sij1,fio, l'11iu10.
Pnrera 1111 11111ilc· prr1<• rl, ramp11g1111 m•l/11
t•e.~ll' lfllun• 1·1111sr111l11 tfol troppo 11,0. ro,1 il
rollello 1r11pp11 t,,,,,_a pt>r r,.~;1, rolln. •"I' 111'
sl11ra m,·roltu. q1111.,i stringPmlnsi m•lf., ymlle
pl'r lf'lll'T f/Wl/tl ,,0,111 iIl qu,/111 g,1111,I,, C:ns11.
eh·era /111/a ~1111. roll /,· mm11 ~111111,, i11 ,r,•mbo.
11w11i oss11IP. 11111/ow e I t>II0.~1' ,li l'"flohmo, rd
m eru m lt111t,•r,:piflmn,10 ber1e1 olmt•/111• 1wtn1111.
""" tli1!11itù i111111111 rhe impon,•rn risr1r110.
ispira11tlo i,1,Ìt'IIH' ro1~fitle1t:11 J>Ìl'11t1.
Nel/'01111 ,/1•/ t·on~1•do orrenfotr 111111 i11111re,
ristri rfr,,J,,:ir>111•.
Il JlOl'l'f'O 11rl'II', 1•st1•111ta/o tfo/11· n·F/11•, 1/111/r,
penilfm::r mmi· 1111 111111rort//1, ~i rad,lri:.z11111.
tlinmfr11 mm·.,w.,o ,. 11111111do riri,w 11I 1111111/ro
,Jt!lfo \\1111/11111111 ,lusiliutrire .~i fi•r11111111 11 /11'•
net/ira i 1•i,it1111,ri ro11 l'ampio ge~lo Ìl'rntiro.
~p,·m,,:.,, ,,,, ro11 gli orrfti lnmi nl rif'ltJ. /1111111 /11rr. ,li fi·tle
I' di
/11i s'irr~illl'(I .-/111 flllNI•
u•rso 11/lu 11111gr1•zzu ,l,•l maremtn ~,w rnrpo
111iasi s1·l11•lNrin1, /'n11i11111 ele1ti11si111a lr<1Sf1t1•
rim, tr11~/i,i:11rr111clolo.
(}urllv u11 il 11111111Puto ,I.e/ s,w '/"lu1l111r!
l!, sul 1'/wl,or. i11 tJU('.,/o aprilt· rlir ,i111w1•a
la memorii, tl,•/lir •1111111 s,w ri1,1 e ,l1·1/11 rn11
11wrl~ 1ulif,rn111i.Hima. la Fami!.1/ìa ~11l~si,ma
,-1,e ha per limiti i ronJìni de/J'(Jrl,r. l11 .,11l111a.
i11ch.in11mlo,i riI ne111c• 111/a s11u tu111b11 r/ie
1/h-ur1l 1111 11lt11ri-.
1:::1

2.8 Page 18

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IL
TEMPIO
SUL
COLLE
DON
BOSCO
Comincia a àollnoArsl nolln sua
orandloslta lo chll'sa lnfenore
Dur,mtc le schiarite, sì è con-
tinuato c1d elevare pilastri e
a si~tcmdre ponti. È comparsa
anC'hc la sagoma di un ca
stello di lrgno che corre tut
t'ìntorno alla chiesa supedorc,
pronto a ricevere la gettata di
un cordone di cemento che
leghi, all'alte::::a delle cantN1C
s1sternate net transetti, tutte
qu,mte le colonne. DI e-.se
riprenderanno a salire e non
saranno plì1 lnterroHc che
ddll,1 v1.>ltu, prevista dell'al
te::.i di oltre 21 metri, e
dalld cupola, che a\\ rà nel
l'interno una luce di 55 metri.
,\\ppcna 11 tempo si metteva
sul brutto, allora tutto il can•
tierc :,i trasporta-.a nell'm
temo d<'llil chiesa inferiore,
dove c'è sliJtO parecchio da
fare per sgombrare il veno dalle
armature e mettere allo :;co
µerto II soffitto, rivelatosi su·
bito di gradevole fattura.
Se il maltempo continua, da
fare cc n'l: ancora al co;>erto.
Intanto bisogna pensare a una
imtemazione del pavimento
dc-Ila ehie5a inferiore e µo,
prcvC'dcre l'impianto del ri
scoldanwnto che, a quanto
pare, saril eJ aria calda onzich.-
itd acqua: caloriferi e non
termosifoni. Si1pp1<1mo poi già
che tale riscaldamento !;élfj
lm1it,lto alla parte inforiorc dcl
,acro edifìcio, il quale perciò,
nl'1 m~i m, ernali, non sar,,
solo riservato all,1 comunità
s.ile~lana, ma aprir" anche i
battenti alla popola::ione e ai
pelle!(Tini, sempre numero,i
anche in qudla stagion.::, non
Jppcna le strade :;i formo meno
lnllde e il Sl•le arr,va a fMsi
stradd tra le nubi.
Certo che que.,t',mno nC\\n s,
scherzava; per un pdìO di
111cs1 il termometro è stato
~otto zero e ti cantiere era
qua e macchiato dal fumo
dei bracieri, a, quali :,1 ri·
correva per far rinvenire il
sangue, e dal vapo1·1• dell'acqua
con cui si stempfrnv11 l'impasto.
Tutto sommato, l11 t<1bello di
marcia non ha subito grandi ri-
tardi e non Sc1rà difficile tor-
nare a bilancio, con la bella
i;tagione. Così l'impegno si
dimostra pari alla generos,tà dei
devoti i quali, nelle parole del
R-1ttor Maggiore .i gcnnJio sul
Rol/eflinoSal~~ia,w, lrnnno avu-
to il più autorevole ric-C\\nosci-
mento. C'è solo da conltnuare.

2.9 Page 19

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ORIZZONTE
SA.J;JESIANO
Una visita del Rettor Maggiore
definita «storica>,
Il Succe,~or~ di Dnu Bo1<ro ha v1s11al 11
reet•nkmcutc LI I illag,_!!.io del F11111:1ul/,, di
Pc'•Mll, dirl'I Io tla queU"ard,•1111• apostolo Ùt>i
~imani che è Pa,lr(' Damiani.
li !(iornaJctto ciel « Yillagl,!io » fa di quc,t.t
ra, ,i..ita una crimae,1 nl'lla tiuule ,enimcnto
ri, h (' in t ut Ia la sua fr,•sclw7.za. Ne ript•r·
tìamo i tratli più 8ignilìcathi.
Trn i ~!'lll'f•c·ntt• ragaz7.i pron11 ad auen•
,Jcre il Rettor \\l.1~~illrt' 1lt>i Salesiani orl me-
ra, i~lio~o lt'atro clt·ll'Opeca. gli ha dato ,I
ht•n,('nuto un alli..-,o cl..-lla "('t'Q11tJa l11du..1rial,·
dir ,-j è c1-prc~'-O co..ì: « TI 110,1 ro Padrt' ei
l111 dello l'hc lei i• il quinto ,uue~sorc di
Don So..co e il !<t•nlirc que~lo 1111 ha fai.l o
tanta impre"ìoue 11!'1 cuore: ,1•do come unn
piramidt• n base q,1otlruto ron al H·rtic-r lri
che ~i ro1ti:-iunge a Don 8oi,co guar,lawlo
,rmpre m alt11. il CiPio. t' nello slt••,c) H•mpo
fa scorrere m•Ue ~uc munì la corda !•!'P ,·qui-
librarf' ,. -0~1.-unr rimuwn"a Fanu:4lia ~.11,•-
,iana. La n,nla non "i ,;pcucrà mui pt•rehè
il primo audio lo ticm• Don Bo~co, immt•r~o
in Dio.
!\\Ii pt>row110 di Jirll'. n nome di tutti. d1c
noi la cono,l'ianw e le , lll,(liamo bcnt· conw a
pcr--ona tli t•a•a no,tra. (Ju,·'-18 Oprrn clw .-i
arCtlglie t•cl affratelli•. r, ,pira e palpita Jello
,pirito t.!1 D1111 llo,!'o. '\\oi sentiamo tpl.Ì
Uon Bosco rll'I Patire l'11c gli a,~oruigliu, ~o-
prattutto n!'ll'amort· elii' e,cogila tutti i
mezzi J'N tt•111·rci rlt>,li ulla Grazia.

2.10 Page 20

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Sono cont<-nto di essere ,,1alo scelto verchì: C'JUC$lo voglio, ed è già rlecfao, clic quei;ta
desidero dirle clw Dun Bo~co mi lLa A"ui<lato Opera venga rinserrata nelle bracda dri Sa-
111 tJUC~ta Casa e the ci sto tanto hene. Io lei,iani, pcn•hè i,ono bicuro che ~aranno l«:
nnn ho cono~ciuto il tepori• J,,Ua famiglia... braccia ,li 0011 Bosco. Il giorno in cui la
Entrnto qui, ho i:>entito i miei polmoni aprirsi Pro, ,•i<lenza stabilirà o <li t'hiamarmi o di
all'oA~igeno della bontà, mentre nella mia rendermi incapace di proseguire questo mio
anima si fac1:va luce. L n ~iorno ho dello al faticoso cammino, in qursta Ca$a cnln'·
Padre: ·· Padre. la prego, non mi mamli mai ranno, non come forestieri, ma già come ap·
in vacanza ". Mi lia aRcoltato, mi ha capito. partellenti a que!>ta Famiglia, i Sale1<iani...
Ora eccomi qui, avviato sulJa f<trarla giusta Per qucsl o aOI\\O profondamente commosso
in quc~la circ:'ostaru:a e
uel medesimo tempo fe-
lice cli ahbracciare il
Rcltor l\\1o~giorc, nel
quale !'cnlo di abbrac-
ciare vera1ncnte Don Bo-
sco. Invito ,oi, figliuoli,
a dare un caldo applauso
a <1ueslo SacC'rdole <'be
la Provvidenza ci manda
og1:,ri, in qt1ebl8 visila
Lalll.O grande e tanto
bello... A \\'Oi la gto1a
lli applaudire Colui the
r
prenderà nelle ~uc mani
le sorti della no~tra stes-
sa lstituziooe ».
li Rettor Maggiore hll
risposto esprimendo la
sua gioia e commozione
nel trovan,i circoudato
ila tanto affetto filiale e
ha sogb<iunto: « Padre
carii;!>imo, io le auguro
--· PESARO - li Rev.rno Rellor Maggiore tra i ragazzi del « Villaggio del Fanciullo».
che po8sa continuare p.-r
molti e molli anni a
guidare que8ta magnifica
giovenlt1, 11erc:ht' ho sen•
Da sinistra il sig. Don Zlggloltl, l'Ispettore salesiano Don Elio Scotti e Padre Damlanl tilo dai miei confratelli
che lei. ,·on lo i,p.irilo
che mi farà un uomo onesto. fo i<ono un figlio paH·rno ili cui t• animato. tien<' questi figliuoli
di Don Bos<'O perchè anche il Padre ha quei-10 come in un pic<·ol11 paradi8o; nrlla bootà,
spiritc>, e questa Opera è una pianta speciale nella familiarità. nrllo studio, nella prcpa-
del b,randc gia.rrli.no l!afosiano. La prego di razioot· alla vi1 a, ispiran<lMi direttamente a
gradire un bacio _per tutti».
San Giovanni Bosco e imitandolo perfel ta-
ila poi prel!o il microfono Padre Damiani m.ente m·l campo edu(·at.i-vo, probabilmente
che, ùopo aver confermato che l'Opera è tutta meglio di <rucllo che a, remmo potuto fare
im1>rou1a1a allo spirito cli Don Bosco, c:he ne noi, o che saremo capaci <li fare in un lon-
è l'ispiratore. il protettore e il !ladre. ha pro- tano domani... ».
seguito: « Benvenuto in mezzo a noi, Rettore
n giornalet lo ,·itato definisce la visita del
:Maggiore: Don Bosco in mezzo a que:,ti fan- Hellor Maggiore: « un incontto che Ì-': un.1
ciulli; benvenuto a poriare la benedizione di data storica per l'Opera, una con;;e(!;na uffi-
Don Bo,,co, lo $piriLo di Don Bosco, l'umore cialt• di questa gemma della Prov, i1l<.>nza, chC'
di Don Bo:>co. E io che non ho certo le virt1ì tanro bene iai intona con l'albero salesiano>>.
e le doti cli un Salesiano, ma che ho sempr1'
E termina con q ucsl o delizioso quadrello.
amaro Don Bo$CO, da ragazzo, da quando « A sera, in refe! torio, in n1tY1;zo aJ frastuono
ne bo S!'nl il o parlare dapprima vagaru.eu te, dt1i ragazzi che a,·evano avvertito la pienezza
poi conosct'ndo sempre di più il Santo. io cli qut'I giorno, Padre Damiani ha ,;olo detto:
sento di essere un figlio <li D011 Bosco e per laaciateli ;,tare, 8la~era Ì' entrato Don Bo~co! ».

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Gli apprendisti della provincia di Padova
festeggiano con solennità il loro Patrono
Pnrticolari cclcl,razioni ~i "0110 ,;volte'. in l'ro•
, in,•ia ,li Pado, a in nc1•a,.10n..- Jdln f,.,1 a 111
S. (,io,mtni Bo~co. patrono 1legli apprc·nrli~t 1.
,\\ Con~che i' 1:1tato i111wµurato 1111 11110,11
C,•nl rn (!j addcst ramf'nl o profo,;,.,ional,·, rn·
struitu n ~PC"C dcll'.\\111minis1razi1)nr pro,i11-
1·ialt• di Pado, a. come µiì1 quello di Piaaola
t'\\11 Br,•uta inaugurato ndlo <-('or~o anno.
Alla ~olcnnc 1:1•rinumia era pre;.cnt1• ,ron,.,
VcH·ovu di Pndo,a. dw ha c,pre,,.,o il "uo ,ho
Un corteo di 111nc1•hi11c pc'rcor~,· Il' vie princi-
pali ,.,•p,1·111111 1111 1·arro al11•i-t11ri1•11 rhc rapprc-
sen ta, a la j!l11ria di Don Uo,c11, In Di,11:1•,i
la Pro,inria. Lu manif,•,-taiiorw 11'rn1ini', a lfa
sede d1•I Cluh !,pano- \\nwrircuw. l'Ofl\\ertiLn
pt•r l'ot•c·n,1mu- in un gran,h· l1·111pi11. do, e
S. K il \\ f'•(•m o mon8. :\\lat1ri1do lilaglinno
S.D.B. rd,·hrò la S. Mc~ha prorlarni, San
C:iovauni Bo,;1•0 Pat ro110 prindpalr della
Ditwri..i ,Ii Hio Gall<•#(o~. Hi, obr quindi a1
foJdi una parola piena di f1•cl1•. -1•rrui1à e
ottimkmo. in, itaudo tul ti a for onore al
anto l'UII una , Ìlil t."t-e11111lur1111•1111• l'ri~1iana.
compiacimento pt•r la bella e tanto 111 jJt, r,•a•
liuaziunc, il Sottoqegr(•tario on. Storchi, il
j Pr«·hi1le111c dcll'A mminixtruzione Pnn i1rniulc
comm. \\forani e uunwros1· altre auturitù.
1NDIA7
oh n• aJtli allie,·i ed ull1· lom famigli1·.
·\\hn• ci,lebrazioni ,1 •mrn sH1ltc p..r inizia-
th a 1ll'llc \\ .C.L. l. pn·"o i Centri ,li atl,1,·-
.,trnmt' nto profe,,.iorml1• ,li Cittadella. Campo•
Uomini ed elementi della natura
congiurati
f.ampi1•rt1 e YiUa E..t,•nw. 111•r rkordarr i, alor1
non solo l1'l"nic1 e profo,-.ionnli ma unclw mo•
rnli ,. ~ol'inli che nei •·t·111 n ,1 r,-~i , 1•11go1111 ali-
mcntnti nel nonw 1li·I Pa1 ronv de1?li npprcu•
,listi, allo ~copo di prt'(Hlrllrl' i l!io, ani d1•grw-
meol1• e complct11me111t• alla loro ,i1a ,li du-
mani.
A CittatlrlJa ha t·rlehrato la S. Me,,-a I' \\r-
ciprdc ,1011.,. JJe,-a,cuto e quù1di l"on. Stord1i
ha pronunciato il 1fo,cor<o t'l'lt•bra~i"'· A (11111-
posmnpiero ba pun· parlalo 1'011. Stort'l1i u1
giovani del Centro Ai q1rnli poi ~onc) Ala ti 1li•
~trihni I i vari pren,i in 1lc11aro.
Jnfinl' a \\' illa E~1c11,,• ,ono >-tali ri1111111 1
µioHl.m e le loro fomi~lic nei locali ,Jcl t:,•utru
nel portar rovina a intiere popolazioni
Per la tlioc1•,-i di Oilmi~arh ( \\~sam-lndia)
la ;;t•c•11111l11 mcl ù tl,•l 1962 .-. ~I II Iu 1111 pt•riodo
di proni ,. 1111·uct•n~ione per espli,·arc in pi1•1w
la carit,1 ni~1iana a fa,orp 1J1•ll1• i1111umere,oli
,iuiml' 1ldlr tlut> gramli t·ala111i1 ;1 du• m qu1•1
tnt'~Ì nfRi.,.1•ro lt' p1)1iolnzioni ddl' \\,,am:
l'inuudaziotu• P l'ngr-rcs-.iu111· ri111•,1.·.
U ~and1· t1um,· BraJ1mapul ra 111romindi1
a slruripar,· q•r,,o la fiur di giul!11n. 111111ulando
,·ablC ;1.0111• e devaManclo l·ll111pi e , ilJaggi.
Da allora ì• int•11111iucialo l'ulllu'-~o 1h·i ;.irù-
strati alla \\fi~,11m,• Cauulien. L1• ri,ervc 1i1
, i,ni a 1li,p11,izimw dd 110~1 ri mt~•i<>nari fu.
Profc•,.sionali, per una ,olt•une t,omnwn111ra·
zi111w ,li S. Giovanni Uo~ru. alJa quul1· ì· ,c-
guitn il 1li•ror,-o uffit'ialt· ,..uJ le.ma« Guarcla111lo
il do1111111i » e la diblrihw1.i1111c dei prrmi a1 mi•
rono allnr;t •1nl\\c•utosanw111,· ritlut 11•. Si lanciò
,-uhito un apr11•1lu a , ari1• op1•r1· hlnnt ropicbe.
quali l'O,i.fortl Comml'l/l'P ,li L11111lrn e il (.1i-
1/rolir Uelfrf SHrrirPs degli Sta 11 l mti e a1
g liori allievi.
(Do L'O.um·ntt,rr Uoruano cfol 15-:l-1l)(i;I)
hcnc·fal Iori rlrlla 110~1 ra llio1•1·,1 mi~-.ionaria.
(,razie al loro pronto e gcm•ro~o aiulo, si ,.
suhito poi u 11, i11i:1iar1· la di-.t rilm1.ionc Jei •oc·
e-orsi a mil!liaio ùi famigli<'.
'\\el 1111·-c• 1li luj!Lo il Hrahmaputra 111lr11.11,,•
ARGENTINA
j!lì aq!illl e• rh c•r<:ì, le a1·qu1• lurhinm-c nella
campa!!ua. li lì\\C•Llo ddl'ar11ua nlJ!f!1Urn,c al-
San Giovanni Bosco proclamato
patrono della diocesi di Rio Gallegos
lczzc impre,~im1an1i portamlo ""u11quc ru·
via.a: , ilh1ggi t rin olti. besliamc ucci;.o e vii•
lime umane ~l'll:t.a uu1ncro. L<· autorità gover•
La dllà cli Hio (;all1•~0~, che a,1•,a i::ià nal i\\l• mi•1•ro a tli;,po,-i1<,ioa1c· d1•i ,ini..tral i
onoralo Don Bo-~,o c:01111· patrono drlla prn· ~cuole 1• lrnr1wd11• pro,"' i•ori,·: ,la <1u1·'-t i c1•11tr1
,int'ia Jj Santa Cru;r. 1• 11.•lla Tnra del Fuon•. j!iun~e,ano ,·onl11111amrnlt: ull11 \\li,,ionc ri-
ha n•~u al Santo un orua!!f!iU an('or più for- chir,tc di lallc•. ri,o. farina ,. \\1•,titi.
,i,lo P ~,•nlito onorandol11 in forma più iulimo
\\ rn-o la li111· tl1 ugo«to le a1·1pw si ritirarono
come patrono della ciui, e della Dioc,·~i.
la,,1·iar11lo i11111w11,c '-pia11111r ili mplma pu•
llnn 11,•ric di mnnif,•~I azioni rc•ligio~••, 1•i, ili t ri<la. up1mrl1tl r11·1· ùi cpitl,·mi•· n •·uu~a tldle
Hp11rliY,· prepararono il popolo alla fp~to 1l1·1 earo~n,· i11 pulrc•l'uzionl' dw , i 1,:i:u•c, ,1110. Con
31 g.1•1111aio. a cui pr••~c pari\\' 111.ua la 1·1tta. 1I ri1,r1,1 i1rn dl'llc \\'omu11icazio111. l,1 Mi,-,,ione t:'.7

3.2 Page 22

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\\lis,.ionc- a,,.,,um,1· quattro )'rn.une rapaci, le
11uali, ,c-n c-ndosi di nH•ui 1h Ira..porl o lllt',.,.i
a di~JH>~ii,ionr <la alc11ni ilircuori di pinu1 a-
gioni tli ti·, ,-1 rcra, ano •111a~1 ngni éornu
,·on rarirhi cli ,heri ai Yillag~i ~ini,1r.11i.
a qunrnntn II rinquant a chiloioct ri dnlla
~fi~~io111•.
Col ,opraggiu11gere 1lc•lla ,tagmnl' a~c-iut tu
l'opera ili ,01·1•ur,.u ;, ,tal a ri--1 rt•tt a a 1111n
<loz-Lina di , iliaggi. dun• 11 di~a,1 rn i'· ~tut n
maggiori•. Qupsti 1•untinua110 tul torn ad l'••1•r1·
11iutali,
Lt- -1·:r11.-nli ,.,a1,~tiche ,lànno 1111'idea d1•II,·
p roporwm1 cldl'opna di ,orcorso Mmpi111a
dnUa \\fi,-.ione ral tolir,1 tli Oibrnµ'arh a fa.
\\ OT(' clc-111• \\ il time dl'IJ'inonna..do11t' .. rlegli
-.follali in ""ituito otragl(r•••-.ioue rumu11i..ta ali,•
frontil'r1• tlc,tl' A~,-am: "
DIBRUGARH (India) - Tn, gli slollah del Tibet.
SacerdOh· hbelano lo pr-,ghiera
lrn 11110,·am,•nlt• aperto il ~uo rt>l'int o "'f'ilHle
allt· 1·,•111innin cli affumut i dw , i allh1i, ano
e , 1 nffiui-.c·o110 tuttorR. In tal fran;,t•·ntl' la
\\ illag~• ,or,•or,i: 102.
\\iu1111·ru tlcll1· fomigli1• in il,•tti ,illai?iri= !?775.
Tùt al,• elt·~li altiIanti: J:t500.
Latte 111 poh ,·re ,li,tnlnutu: 1000 l'l1ili.
arin,1 ,li,.trilwi111: l(1ih ,acchi.
Olio: :i800 lalll'.
c;enwla· 1132 ,ncrhi.
f ,rano: 252 ,n,·,·hi.
Farina i11tf'grnl1•; 199 ~a~·chi.
Gra-.,o: 300 lalle.
lli,o 1wr un Io tale cU l l. 118 ru pii'.
Cop1·r1t• pa1111i prr un tutnlc di 18.507 ruril',
\\letlil'inali pl.'r 1111 lotal1· ùi 3000 rupie.
Siamo :;?;Tali al :::iig11or,· per aH•r rno.-u
1a11t~ uninw ~t•nt·ro,.I' a , c·nin· in 1tiuto rlt-i
loro fralt•lli ,.jui-i rali in 1111ehlo 1ravai:Uu111
,rngolu ,li 1111\\ntln, F.~li ,11l11 ~a11rà ric-orup,·n-
-.a rli u,f.,~uala11wntc
HONGKONG
Un Oratorio straripante di gioventù
l'r,·•~n la j.trlltll(1• •t·Uula « r>1111 Filippo Ri-
nultli » rli llm1gkou:,:-Shuukiw1111 funzinnu un
I )m11,·i11 du·. ~r1t·cial1111·nlt': alln ,Jomrnira, i"
pre,o l,·1 tcraluwnt,· c1·a"ah11 <In 11m1 1t1rl111 di
raµazii.
11,·r potern,• 1w1·oµli.-r1· il 111111!:-,,ior nunwro
po,-,il11lr. i Snlt•-iani ddla scuola l"hannn ,lo-
, 1110 ,li,i1l,·r«- in ,luc -er.ioni: 11111Ltul i1111 e
pomN1tliana. frl"quenlulr compl,•,~hanwnlt· ,la
:!5011 gi<ffani. '1ulli altri ~orr,·hllf'ro frt•1p1,•n-
tan· l' t )ra111rio ,. l'ctr-11110 ùi ,ca, akan• i can-
c1•Ui. l',•r 11u,· 111 i :O-al1•fi1a111 ,uno olililigati a
t:.!11 t·ontrollarc I,· t,•-,cn· J'Cl' lrn111ur1· il 11111111,r,,
,::ia ,traripu111t: ,!.·gli oratoriani. Qu,·,ti ,onn
molto all,•zio11a1i all'Oratorio. ,1111ltano ,o-
lt•11IÌl'ri il calerhi,1110. pn•i-;nno con rlt•\\lnÌt1111•.
La \\',-rJ!ill<' \\11-iliutrire u,,i,,lc qut·,,lu lurbu
,lì ragani. Un IÌlllu. dw fu rilt·1111lu mirn•
rt1lo-11. t 11 ;!io, u1w vrat oriuno. ali ra, er~ancl11
i111pru<l1•1111·ment,· la ,.lra,ln. fu inq•,tilo da
1111·autn 11t• u~rì ,-enz,\\ una graffiai ora.
In qu,·-to Oratorio -.i prodigano com., in••··
guanti di rel4!io1w 47 pt•r-um·. ,. 36 l'Ollll' or-
ganizzatori: Lutti lavon1110 ,•ou slanC'io e 1l1•-
1hzio11c 111•r il 1,..,w ,li tn11ln gim,•ntù ,.• l'ii',
1·l1e più t•1lilìra, c-h,• ,,1110 m grnn parlr
l ►ra, i gio, :111olli, ,·,111~ap,·, d.i ,li co111pi,•rc un,1
gn111ùc t• hdl:i mi,,,iouc

3.3 Page 23

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RAGUSA
Nel suo primo
anno dl v\\la
l'Opera
Salesiana
ha avuto la
vfsita
del Rettor
Maggiore.
Nella foto i
gfovani della
presidenia
di A.C.
attorno a S. E.
Mons. Pennisl
che ha voluto
l'Opera
e al Rev.mo
Don Zignlottl
VENEZUELA
Per la soluzione di un urgente problema
Haccogliendo rappl'llO dcll'~ri~copalo su-
damericano sull'urgenza cli culi i, are le voca-
zioni sacerdotali e religiose, i chierici ~alc-
~ian.i del!' (;,Lit uto filosofico di lita.mirn (Ye-
ou.uda) hanno detlicalo gli uhinii I rf' giorni
di gt>nnaio ad uno 1<tudio razionale della Yoca-
zione in generali•. dando partfoolarc risali ti
nJ problema dcll!' Yocazioni n,,I Ve1wzuela.
Gli inLt'res,-auti temi di ij(utlio: La t·orn~itme
sacerdotale e religiosu - Il sarerdote f! il nostro
tempo - Il coo1li11torf' solesia11t> - Il problema
rocoziorinle - La sensil,ilitn sodale del s11f'erdote -
TI sacerdoteg11id11 di apostoli. furono ,;volti magi-
~Lral.mcnte ria \\l're c11mpt•lr11z1·. religio~i r laici.
A conrlwùone delJa « 'l're giorni di studio».
nt>U'oniaggil, a S. (.;.io, rumi Bos1.·o. gran su><ci1 a-
tore di vocazioui !'cdesiasticl1e e rdigi(l:,C. ~i ebbe
il ~Oll\\C cou.forlo di riccw•rc unaflperia.lc Lcm·-
,lizione dal S. Padre,. Òt udire la patema parola
ilPI RetLor \\faggiore inci;;a "U na~tro mabrnet ico.
A completare il cou, egn<, fu allestìla II na
arLÌì'tiea mo~tra delle vocazioni. inau1:,rurat a
ria S. E. mon~. Luil{i Daùaglio. Nun2io apo-
• 1olico ili Venezuela.
L'espo~izione el,bc l'ouo_r1• di c,:,erl! , bitala
· e appr1•zza1a da S. Em. il carù. José Pmbt>rto
Quintero. arrhr~co,o di Caraca~. da Yari
Ec... m..i \\ ' e~covi, cla folti gruppi di n•li!-,•ioi:,i
e :,eminari,,ti e da uumero<'u puLblicc,.
6 MAGGIO
Festa di San Domenico Savio
Nel mese dei fiori, presenteremo a
Maria le nostre suppliche per le
mani del Ragazzo santo, il più bel
fiore sbocciato nel giardino sale-
siano, affidando alla sua protezione
i fiori che crescono nelle famiglie
cristiane del nostri Cooperatori
perchè conservino e diffondano
intorno a sè 11 profumo del giglio
l :?fl

3.4 Page 24

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Compatrono Ji Brasilia
BRASILE !>on &o.e.. < stato re,.
Ct'n1cmen1e procl.lrna&o P=-1tonn
d<'ll,1 plu 11lovan" c.-npltal" del
mondo, u1111,iJbi, in,,l•m" con N . S.
\\JY.1r«i~. Putron-:i 11rinctp:.ale ,1<-l
Br11<ll1•.
Avvenire promettente
NEWTON (USA) I 'anenlrc
dt-11.i Fami11fla :.a1<-..1Jna oc11II
St.11I Unlll •I 1>re,;C"nlll ricco cli
prom"""" •la (l<'r lo ~, lluppo <l.-ll<-
OJl('rc come pl'r il c,~·c:nt, nu•
,ru:ru di v,u.~11oni. Nt"I no,·b'lil&1}
di N ..wton ,I trovano ,lltll'11mcnw
(,ff novizi, d•I quali 55 chierici ,.
13 ro.adiutorl
Nuova parrocchia salesiana
SAI.UZZO !Cuneo) · Nella chtà
di s..Juu:o. dovr I Saksfanl Ja,o
rono da 25 annJ nc,,I florenll'
Orntorlo Don Bosco, Il a rebbralo
>COJ'$0 fu ln.iugw,u:, la nuova
l)alTOC~ ... Mari.a .Au.Jh.atri«' >rt
affldlua :.Ila Conwe11,1.1lnne S~lc-
,13na d~ S. I;;. Il \\'"8co,·o Mc,n!,, t::111·
dio l.a1123 Q.F.M Cap. Primo l';or--
roco t il d1rr11orc: drll'Ora1orln.
IJon '1-lar,o ì'.:ano110
Pe• un ctr11 ma n,:,rale
BAI\\Cfil.LONA (Sp:,cn•)
I,;,
u J>l.,c.i San Ju.t.n Jloir;co ••, cr-~tt:a
<lllllu rivista « Fotocramas » per
premiare l'auorè' o l"iutrice cht-
abbla intcrpr,•tato con dil!nll•
w:m paine d1 alto valor~ mor.atc.
quc.•r'snno t stata Of,HtiudlaHu
all'uuore spalfnuolo Arturo f·cr•
miodn per la parte lntupr.otata
nel hlm « I.o, cuervot. ,. e allo
~•n.nlcro Spcru..er Tr'JC)' f)CT 111 -.w
oartl! In •cVencedores o '\\10nc.ido'io.
Ali;& COD,;el!~ " ~ ''""" molti
ar1l,ll del cln<•nu e dèl teatro.
A Gtova n ntno Bosco
CO »
MONT \\FIA ('rnrinol • Pu lnl•
1.i.ulYll del \\'lc.:arlo ili l\\fontnlùi, i:
stato e~uo a Oon ~co un bu~,n
m.atmOf'eo per ricordare una dcli,
§ur 1,Ju celebrt prod~rl"c ~io,;."a.D.lft
QUJndo nlla /lor• Ciel p.icse rlu•cl
a ..e.ilare l'alli.,.ln>o vt;.t•ido palo
dcllil cucc:urna pgrtaruJos1 vt.J.,
con qualche ~b1ccio1to, ,I denaro
per I libri noc..,,.,...,; pc,r intru•
pren(lcrt (tll •tud, a Chkrl
I Salesiani
in Inghilterra da 75 anni
l.ONOR \\ • Un.i ,·e,lizlone rell-
,-:lo~a eh,• pu6 tlt•Unln,I ""rltsl hu
,ottolfnc.,to k c~lcbrul<ml <hl[
Sa.leçi.Jinl .a l.nndna-B:Ull'.tSt+s pe-r
com.n.i-:n,onrc- U 7~ del le>ro ian-i'\\,•o
1n Inghilterra. 1~1 hdla chJQII dcl
s. Cuore en grcmlu• non .olo dal
PQrenti e wnicl, ma anche ,bllt:
rappr.,,...n1.1nzc do tutb I collegi
dell'lnchlherrn r 1ldla Scorl~. !l.fan-
<'nvano (JUelle dell'lrli,nd,• f't'rchl>
qut..'9t'anno ·,nth•e--...a Il huet
no,~iziato
Nuova fondazione
nel Sud Africa
PAARI . (C'Jr><' l'o\\\\ nl • I a ,•011.,
S. E. I',\\rttl'\\ICSCO\\'O t.11 Capt.~ Tuwn,
Mo~. Mc C..nn, • ru lnauitur.u•
il 24 11col\\J.i~ so>n I C'On l'ap~rtu.r-a
drlla scuola parroc<:hlale ,,.., (.ui-
du.111 d1 colaro, hl prima dèl ~enere
tndtol.ou., a Maria Au!iHlacrh:<" nel
Sud A(rlc-~ !'.ti prn..,irto dèl-
l'Arche,,«>vo .,..,,. non t che ,1
"""'a principio di un.1 jlJ'llnd<e
dcstlnaw ad cs1ondcrsl llno ullc
-..c-ual~ "uperlo.ri.
A ,o, tori notturni
CORDOii \\ (Spa11n•) • L' Unione
t:x allievi ,..1esmn1 di CordobJ si
~ faua promo1rk~ dell'ador..zlone
nn11unw, 011 « ndur:uorl », ,H,•lsl
•n 30 1urnl, sono oltre 700, de-I
quali più d, me,,. ,orto ,,,, ;alU.,,·I
Qu:auro 1urni sono formali uni•
e.unente tlJ e.x atlh.l\\'I e p<,rtano i
nomi di Mar.la Au•lllalric,e, Snn
Giovanni ll<Kco, San Dom<,nlro
Savio e Cero nell'Orto. L'attuale
1>rc"'jden1e del •-t Movamcnto Ado-
rudone noClurna » ._, t'ex aUlevo
tcnonte colonnello Jua.o HeT-
n.1ndc:t Pulido.
Una fisarmonica
a
,d
MAGDALliNA Ola.I MAR (P.ru)
Un abile ~uon.uore cU 11..:,rmn-
nlca " ,1 dJr,uorè d~ll'Or.rn>rlo ca-
,lano di M411d.al.....,. drl Mar (Lima),
che ri~\\4- ton I •uoj cont:ertì tt
nrovvcderr OJtnJ giorno co1az1ona.
.l)r.ln.Xo e me~c.ta il 300 J!'IO\\.lnj
po,cri, che !requ,·nta.no l'Or~-
torìo. ~mprc con ~li IJl.C.&S.'>I (Je.1
coocer1I hn dlto vito ,, \\·nr,e squ.n.tre
di c,tlclo con1flO•<edf 1110,.uù oJkr~•
Suonandoalw TV. cbbo aiuti pc,- la
~lruzi0n<? di IJD m211nlftco tt•
klloTlo e dlpendenu, dell'Oratorlo,
con cumpo "\\tJ,ortlvo. nule e ambu•
l:uorlo mi,dko ara1uho per tutti
•dlcolanti a Don Bosco
r.,, VICF:-.17..A -
1a r~rn di S;in
Giu,annl Bot.a, seconJo una llfll·
diii& COllSUdUc.ltl'IL', ,J M)llO nuniU
o v,,-~nza ~Il ,•dkolan1I " gl'in""•
rlcall ~tamp~ dclk pan-occWc
urWnt, per C1nor.are ti loro !lianCO
htrono. Cekhrl> per loro Il
con,uknte dh>ttsano ~tumpa Don
Clu-..,ppe Dal Ferro,
Noi Tempio di Don Bosco
in Roma
ROMA Nella IC'IW ,ll !i.In Cto•
"\\:a.n.n• ~ . 31 ge..on.;aJo u. --•
l'En,.n,o Card Pro \\'fc,1rio l,ul,:f
Tr:>11ll:1 ha c,un,c,rnaio id Jlill'rnco
del Tempio dc!dle:ito all'.\\postolo
<kl 11:,0,,-ru 11<1 uuartkrr Appio, le
reliquw drl ,-.nto r qurlll! di San
Don><'nicoSann, <bcollo.,..ni al lati
dell'ohure ma1111lo.re. Cn l!J'uppo
bronr~o di duo ;angeli di altcu,;,:o
n.tturalC', n>odcli•ll dalh• KUllric"
L>•di ~ Preti. "'Ù'flCn~onn un·urn.1
romon4-1 In vetro, che r1er1neu~ h1
•·hlnn,· dcllr r~llquic "11rl dutl
anedl. dal tau, oppostn. 0,,u,.1t"naono
l'urn.1 co.n Il• r"liqu,u di San
Domenico S:wlo.
I o,ovani orofugh1
p
Co, r.1 io
CASTl:.l, NUO\\'O DON BOSCO
I 1110-..anl proruehi lhu:anl <kll'l,tl•
tuta S•le,.ian., di Ca"elnuovo Uon
Bosco hanno ,,01u10 conc-orrcrc
3nch't",,I secondo le Jor,, possn,,
lit~. al r,1Tce e,ho tl.-1 Conc:111•
\\'alic:ano U . P"rdo d•U' 11 011obre
aU-8 dlcrmbre , 962 banno r.1ccoho
un l>~l 1e>0Tn Aplri tua.k i.li pa c.•
gh.iere,; ~ritì.-1 e buone npcre. che
h;,nno tn,i,HO •• Santo P..dre .,._
condo le inlcnzJnni dcl <.·oo.ciho.
Su..1 ti.41\\Chà tu nrurlico t 'omug2:lo e
~i ~ c:ompiacluto della lor<> "gc-
m-rou pìet~ " ftlule bonta " ·
Tra gli indigeni
del Guatemala
SO1.OMA (Gu.o1cmllla) • I.e Vagile
di Milllll AusilJ.iirlce, IN anni or
:.0001 a("k.'r..'1-Cro a Solonu un ln-
tem..1td pc-r f!iovan~rtei 1ndie.c.o".
l..e- t\\1lfi,fnnanc;: ~ntono pr~nte 12
prot.:1lone pMllcolarl~•inudi l\\.farla
Au.,IU~trke. Il ,,..ùre ml.-lnnarlo
dell.l Conan,~,uu1nc dJ l\\fat)·kn<1JI
b ,ollt prorlarn-1tt l";atrona di
Solom• Anche I pa11anJ 11 cono-
sconn t' 1a amnno. Le n,t......ionarh'
conii.uno nel suo aiuto per l'open
di eYan1teli.zzaùonc,, che , vaslb•
~ - tiiu 22.000 ;.arum.r eh~ COntJ
la J>arrocchJ.a. i.0Jo 4000 5onu
lr.ttt..u•tc.

3.5 Page 25

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Migliaia di poveri bimbi godettero
le c.ure materno
dalle Flgl\\o di Merlo Auslllelric.e
L'anno 1962. che sarc,hlw potuto f'F'-rre un
anno di ,:ioia e di fc•lirit à per tutti, fu inHtr
un anno tli prove C' di ~oftt>renze pn i himbi
drl Kulanga.
Ln i;:,wrra che le for.1:(• d1•1l'ONU (•0111lu1<s1•ro
ronlro il piccolo 1•,-rrrito katanghr~e rwl di•
t·cml1rt• tld 1961 non ru d1c una ripclizimw
tlt•llt· azioni di guerra t•IH' t)lll'"ta ,,,r,...a orga·
1111.zazionc internazw1111lc- di pace a, cva 1111•
liuto nt-1 •ellcmlm· 1l1·1lo ,.,e,"O anno. (;li
nhilnnti di EJi,.aht•tll\\ ill1•, alla tfori, o. f'umuu
rtM>-.pinl I cl, nucn o ,u I u Il!' I,· ,1 raclr che- ron•
rlurnno ,nso l'intrrno, li Nntale I' il Capo•
danno , idrro ancora una , olla miglinin di
uomini, di donne, ,li liimhi ,al(ahon<li ,ulk
sirati,• l' sui sentieri tlt·lla ..ehi alla ric,•rca
di un"alntaziooc 1wi ,illul,(~'1 o. in ma1wt11u.a
,li qu,-.,1a, di un po,to tranquillo, nclrimmen"u
fort',-la. che se_ni,.,.c ,la rifu#,-'lO.
lo li bo visli nel 1lif'1•mbre 1961 e nel gt•n•
naio 19(12: hwglw tìlr tli poH·ra genti" d1e si
I ruh<'Ìllil'> n nel fauµo. NOI I o gli scrosci dlllln
pioi-:giu. »ulla strada di EJi,ahctll\\ illt• t·ht•
1111,.su nl I ravcrso la rni•~iu11c ,li Kùfubu, Jll"r
,.prnfontlar..i nell'imnw11-itii , ,·rcle c1cllr rcm••tc•,
m din·none !>Ud. H•r..11 \\lu,-o»hi. ~fol.aml111 •·
"al..ania. Ln padre cli famil,!lia a,,., a ~•à
fatto più di 15 km. a pirrlt pt-r ,enire cl,, ,m,.
portamlo clue suoi 1,imhi •mli<' spallt•, 11w111 rt•
lu modre, carica degli ogµc1 ti cru.aliu/lhi piìi
incli111wn~aùili e dei vì,c-ri per il , iag1,,'lo, por•
1a,a an,·ora ~ulla i,d1it·m1 il i.uo ultimo 11nlo
che durmh a il ~onnu tlel!li innocenti. incon~a•
pc•, ole cfoi 1wric-oli dw Jo dnoncl,I\\ ano. :\\.lcur1i
fu{!giti,i cammina,ano ubriad1i cli fatica e ,.j
formtl\\ano ogni poco; in altri i ueni c1rmai
cirnno ali',,~, r,•11111 dc•lla ,-oppor! aziont•. Cert,·
mammP i1111>-Mzi,auo a forza di odirt• pianger e
ioLermiualiilnwntc• i lorn himhi ~po.,~uti ,. coi
11ietli inJolcnziti. P crch;., ohr,• 11 c·arico di un
m·tmat11. ,.,.,.t• 1ra..t•i11a,a110 1liNro cli i,l• quattro
,. takolta ..,,, humhini.
P overi hi111lli! Voi ebc (;l'MÙ nrnìlva p1u
rlt·gli ahri. 1òÌCIC arri, ati rln Jloi 11,rgrappa1i
al dor.:o cll'llt· \\ll,tn• mamme u offonua.ndo
i pie,lini -111111 ,trada fan~o,a 1•..r ..rgoin• µli
adulti; le ,o,-trl' tc,-toline f't"nno 1·omt· schiac•
ciatc ~otto fai1111i troppo pe,anti pn la ,o::,~ra
"'i clà. .\\ppc11a t>111rati al mo111lo lo n·<lc,atc
nel suo u~p,•110 pi1, Ir.-mendo: un111i11i cbe fil
fa11110 lu g ucrru, l!cntc eh<' ,.; mlia e che bi
i;tra;-.ia rnuw lupi, .,e,nina11du iluppcrl ut Lo la
morte e la rrl\\inn. Per q,w~lo ,oi ,ict t' hl{!:·
giti su •I rn,lt• ~cuuo~ciutc, rorut• , 1•n1i ~ecol1
fa il bimbo (;c,ù 11rima ,!dia ,lTUJ'I' clegli in-
nocenti.
Così fu l'inizio cldl'ann o l ()6:?: ,. co-.ì ne
fo la fìnt·. La dt.!ilia di \\alai,• 1%2, alle 10
,lei mattino ••~plo~cro lc> pr11111• fodlate.
Benchè ~q:-ui..~c poi una cahnu, uua 1:<pe!'ir:
,li u·t·~ua ._, 1lì urmi,1 izio dura1111· 111 notte e
il giorno di '\\utalc, le ostilità riprc.-cru più 1:11

3.6 Page 26

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"iolente il 27 dicl'mhri> sera. Quella notte fu
parlicolarmer\\l t> lcrribile: ca1111.onate e scoppi
cli mortaio, crl'pitìo iointerrollo di mitraglia-
trici. fucilale che si ripercuotevano attrn'\\erso
la forci,ta ~iuo a noi. L'indomani, giorno <lei
SS. Innocenti, un nuovo esodo in massa so-
spinse da noi mjg)iaia rifugiati. File inLcr-
minabili, rotte a tratti da pochi vuoti, rove-
sciarono nella noc;tra missione di Kafubu una
massa di gente i,paurita e una folla di bimbi
terrorizzati. La missione fu per loro il porto
,lì i,alvezza in cu_i erano sicuri ùi trovare pro-
tezione e qualche cosa per 1<famarsi.
~
TI problema p,u cruciale non fu quello del-
l'allog~o: tutte le scuole no:slre ap.rirono le
porle per albergare <Juesti po\\ ercui. al,•uni
dei cy11ali erano prh-i ili tullo; i lot·ali drlla
01i,sio11<'. qucUi ùclle Figlie di ~faria i\\.usilia•
tricP.. dello studentalo ~alesiano e ùel piccolo
seminarjo diocesano furono messi a loro dispo•
sizionl'. U probll'ma più difficile fu il r.rocmare
i vin,ri necessari. Le riserve 11os1 re erano in-
buffìc.icuti pur tanta gcnle. Sard1be O<'C'Or~o
il dono dei miracoli per ripetere la scena ddla
moltiplicazione dci pani.
La fine di Jiccmbrc 1962 fu per noj il mo-
mento più criti<·o: non aveYamo più viveri e
le i.lraò.e verso Eli1-abe1 h" illc c·rano rhiu.,e al
traffico. Nelle noi;tre slrellezzc avvcrtimnlò la
Croce Rossa, che ci inviò. il 31 dicembre, un
grande camion rarico di viveri. A Capodaru10
ci fu gran distribuzione di razioni alimentari;
di 27 !>acchi di IariJ1a, la sera del l O gl'nnaio 1963
ne rima~e solo uno. l profughi ebbero final-
mente q ualche cosa ila mangiare per parecchi
giorni e poLProno çosì calma.re la fame dei
loro bimhi. Quando con la cessazione delle
òstilltà attorno a Eli:sahethville, le strade fu.
rono riaperle al traffico, i camion della mis•
sione si incaricarono del vettoYagliamento. Il
cibo quotidiano fu migliorato. soprattutto per
i bimbi: ogni giorno ci fu Jistrihuzionr di latte
in polvere e biscotti vitaminizzati. Gli oc-
chietti che ave,·ano tani o pianto e contem·
plato tanti orrori. ,i acce~ero di nuovo di
gioia e i lineamenti dei Yolti ;;i F-pianarono
]a;.ciando sbocciare un sorriso cli riconosreuza.
Ab, quesli bOrri;,i tli bimbi! Qua1110 ci ricom•
pensarono cldle fatirbe bopportatl' e delle
numerose preoccupazioni che la presenza
di taula po,cra 1'(1'nlc priva ili 111110 <'Ì
a..-eva causar.o fin rlall"inizio cli questr pazze
ostilità!
È così che abbiamo cominciato e rerminaL<,
l'anno 1962, 1111 anno che resterà scritto
negli annali della misbione dl"J Katanga con
KAFUBU
Il piccolo seminano diocesano, una delle opere della Missione messe a dli.posizione dei profughi da Ellsabethvllle
132

3.7 Page 27

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lettnc tli ~angue. Gennaio 1962 r itcnnaio 1963:
tra qur-.tc• due Ja1c• rì ,-iamo ,fonati di far
a-, aruarc> le opert• m,,,ionaric 110110-.tanlc I,•
,liffic·olt1'1 th-1 nu1m1•11to. Tolti i perioc1i cli
1,'llnro calda, tutte le 110..trt> scuole· r le altrr
open· mis~ionarit· fu11ziouaronu normalmrnlt•,
:\\cll'in~it•me. la tlioct•,i cl i !Saka,ùa ronl n
l9i ~•·1ml,· primari,•, frt·quentat,· ,la 19.03-1 al-
lie, i; inoltn• 11 ,cuoi,• ,;econdaric• c·on 770 al-
lic\\. i. Fai I tJ poclll' ••••••t>zioui, i loro 563 pru·
fe,~ori ~0110 d'ori~iul' katan!(lat•-t•, Grazie• allo
loro d1•1li1.in11c r ,,1nilit·io. li• -c•cwlt· poi o>ru1111
cuntinuan· il loro lunziQnam,•1110.
Lo> altre opt-rt> ,li h,mefi<"c•nza, ,oprallullu
<Jllellc· in fa,·ow ,lrll'infanzia. 11011 rooobhero
bai lulc• cli arre,tu. \\I contrario: 111 momc·nto
ddl'1111l11,~o dei prnfui:;hi 11111·~1.v 1~t1tuzio11i
clowl lrro act'el,•run• ìl lavoro. E quello rii,·
~ur,·c•s,,• 111•1 <( Con ultorio dl'i t...lté », ,1,sai
frt•11'11•111 ato c.lall,• mamme: ;,5 rn bimhi fu.
rono rurali ogni ,c>ttìmaua nvi 11ualLro cli,-1wn•
i-ari tc11111i dalle Vigili' lit Maria \\u,iliatrin.
l ,'o;.pizin per nc>ona I i orfani ,U 111adrt· allu
lòro na~cila, potè a•·•·oµl1er,' in tutto 18 Liml,i.
Que,to o•pizio lìm1la10 nc>.lla mi--ion" di Ku•
fu.bu non può per mancanza rii ni,·zzi atlt-~uat i
lc:twr,· i hirnl,i piì1 tli un am111 meizn. al
ma..~imo rlue anni. Quando il ltimho r abbu-
:,lan:rn ~, iluppato <• ei (' rin, igorìlo. ,'ien,• rt-·
,tituilo ,1lla famiglia. ::--t•i himlll' tli cui non fu
rintrat•riat u la fnrui;.:lia , ,•nnt•ro (·ollm·ale 111•i
coUriri ,li h..afubn ,. :\\luso,-h1. ,J.,, i- le fi~hc·
di Mario \\usilial rirt• frcrro loro tla mamma.
l 110~1ri piccoli lcl,brosi cli ì\\gaye (lau;a•
rc>tto c•h,• dipendi• dalla rni~"111111• ,)j Kak)do)
om1 rouohbcro :.:li orrori ,lc>llr ~ucrre dlt'
hanno 11, ,denato ,. ,.,·m"olto 11 "-.alanga rwl
,·or-o dcU-anno 191,2; ma 111)11 .li meuo 111•
,-offrirono le l(•rrih1h ruu~cgu,•111.P. La Rcar-
,-ità lii , i, ,•ri ,li prima 111·r1•~,11 ù. il rincaro
della , Ila. le tlifhr.ultà nc-U,• co111unicazio11i
,·on ri•i,:ioni co~i 10111,urn eia oµni t·rnlro - Ka•
k}elll Mi tro, a a più ili ,mo km. ùa Eli..a•
hetlr\\.illr - l'abliantlono nt'l •1t111lt· ~i tru,a-
vano le Hl rade cliH·nl al e a po1·0 u poco nn•
pral ic•al111i in tit:rl i I ral I i, furo1111 lllC'OU \\ CILi1•111i
che gt'11Praro110 tlolori. 'fa la più ~arulr,
,oflrrt'll.-;a fu tlo\\ ula alla IIIUIH'llll.lll ,li llll'•
did: riniw-c>ro prÌ\\ i ,li a,-si,lr>nza medica 1wr
lun~hi 11w,i.
Per n,lrno di ~n·11t ura nel marzo-aprile 196:!.
n,•J 111011wu10 l'ioì• in ru.i -i •1•111ir1mo più al,.
ban,lonati. la n·;;ione ,con,· ,la11ncj?giutJ il.,
ino111l,1:ri1111i t'al a,truhchc quali 111.ii 1•ra110 ,·a•
pilate u mcmonu it·uomo. \\ ilJag~ i11ll'r1
1<t'1n1111111'\\.(0ro: le ,•11pnn11c, la muµgior parie•
ro~lruilP ron fanµhiµlia o ,1 11w1.1.o di gru,,i
mal toni , ·nt li al oh·. t·rollarouu o ,.,. ,fa,cia•
rono al c·oulalln tl,·ll' at·qua. l'c•r clf'c•im· cli
,·lrilon11·tri l'ac·cpru ÌII\\ a,c lt• for,•,tc ,. le pia-
uur,• ,i11 vltrc la fro11tio-ra 1lt·ll,1 llho,le,ia ,l,•I
ELISABETHVILLE • L'~legm1le cupola eh" sormonta Il
tabernacolo della ch,ell" sales,an.a
\\on!. c·a111•,.IJa11cl() lc-11n11lmc111t• •I raclt• e ,·ur,1
d'acqua. dO\\ r prima ,i no, ai.ano. lungo lr
--traile clc•lla ~elva, pit•t·oli pat"i Irahort·a111 i
rii vita 110n rimasi• ..t1,. -.ilt·nzio e dr~olaziont·.
Di t ral Io 111 I rati o una 1·apan11:1 runa,ta 111
ph•di ,-ullc fondam1•111u ria.lzarr cli 1u1 t'x tt-r-
lILÌtam o lf'lli di 11al,(lill tra,r,ortau clal fius,o
dell'arqu,1. rivt>lano anc·orn le l ra1't'l' di cpwi
dllaggi. DaU.a rni,-sione di Kakyc•lo al fob-
brosnrill "if!:B\\'1'. •u uua lw1~lwzza di più
di rn km .. non e,i~1r praticamente 111ù nulla:
tutti i 1•11mpi -.onu 111oudati, lutti i ,illaJ(gi
C"on le loro C3be?'. hf'Uol1·. rappcll•· ,-C'ompar-.i:
,, l'"""'u111 1•onlarr ~ulle dita ,li una mano
..ola I,· c·n~•· rima,-t,· anl'vrn in pì1·,li. Il lazza-
re?'llo ,li '\\ti:avc. eo•lrtrìlo ,.u 1111 1ir11u1ontorw
che ,rrupmmÌ>a ,-u) fiume Luomh"a. prr for•
I una 11011 ,offrì Irupp11 cli 11111•,ti allap:amP11ti.
\\lcu111• l'tt-c che -.j trrl\\ 11, ano piì1 -ol tu. t-rnl-
laronu u q•1111ero rc~t• in~crvibili. Il di,.pensario
ne -.offri cd rblw i muri ,rgnat i ila profcmdt•
c repe: la ,,·uola. ,-i111a1,1 al rii luori d,·1 rc<·iutu
.Id lt·hhru-.1rio. 111111 -i ,ah i, ,lall'i11, a,-iu111•
Jdlr n1' tl'II' linrnccm,,· elci Luapulu r del >,Uo
11fflut•111e il Luo111ln,n.
1:i:1

3.8 Page 28

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ELISABETHVILLE Vcdulll pamale d,:,I Collo>glo
Snn Frnnco>sco d, S111119, 11, p1u antica opero Hlt•
slnnu d11II'A Irica Centrnla
Lu« Ca,a Famiglia » San (,1u,cppt·. ,itualu
m•lla 111i,-.io11e ,li Kufulrn •· ,lirella clallt· Fi~li1·
cli \\lari11 \\u,iliatrirl'. l't1lllt1111ù a lu11~11111ar,•
undlt' ut•i ~•forni pc·)(µiori 1lt,IJ.1 )(llcrra. 11ua11,lo
rirnu,1· prl\\ a di at•qua ,. di ,,1,·11 rit'i Ià. Qm·,1 'o•
p1•rn pron idcnzialP ar1·u~li1· Liml,i i c·ui ~P·
nilori 110110 ~lai i pri, ali tl,•lla loro 11111:lu, o
l11mlu 101almrn11• ahh1111dona1i nppun• 1111111,i
pri,i ,li ~!'nitori. La µ1wrra ri por1ì1 111111
1111,•,ti orfani: alcuni a,,., ,Ilio perduto il haLhu
nuluu, ~ul rampo tli 1·11111hu11 imentu. ah ri
a, l'Vano n, uro patire t' motlrr ut'd-i durnnlt• i
lmmharilanu•nti. Uua humhina d,h1· la 111,1t1U1Hl
-.1ro111·a1a cluraulc il -.011110 da un proir1til1·
di 111or1:uo ca1lu11t 1<ulla i-;ua ca~a.
~
«6J.~
Ci ""''" :lllualmcnlr tanh' mi,crfo ila ,11-
11'\\Ìan•. 1a111c ,olli-rcnzt• da ad1lol1·ir,•. tanti
ufilitti tlu 1•1)0,-olnn·. I 1111~~i1111nri l'i ,,•111,1110
i111p11lN11i dinanzi u un 1•ompi1u cùe sQrpus,.,1
i loro debt,li mezzi. I m1•ui nnn !li ;,11110 IIC'•
1·n•sri111i puraUclam1•111,· ni di~1•rrtlati du hOI'•
1:tt correr,•; o.I eontrario. ci arri" auu in proporziorw
inn:r~a ali,· 111•,·•·"ilà a rui d,·, onu s111lrli-.fan.
La s,alu1uz10111• del frane-o 1·011~0J,,;,,•. In ~car•
,ezza 11,•~li ari i1·oli di prima IIPC'c•ssiI :i, il rial:,:o
costanl1• 1lt•i pn•z;,1. tol~ono il polt·n· <li ac··
c1ui,10 allt> 11u,1r.. porhe ri-.,r,•· ftna11ziar1e 1•
r1'11do110 la , ita rni,-~iona:ria wmprt· più tlum
.. lo !-.\\ iluppo 11.•llt• opere cli ~inrno in 1:,riorno
più diffiril,•.
\\bLiamo tu1ta"1a fiù11r1u udl'a, \\1°11in• ddle
0111.-H· mthhÌ011uri1•. La Pro,, i1lc11ia paterna
di Dio. h· 1·11i 11•111•rt•7.Z1' 11011 1111111(' 11110 mai a
roloro rh1• lo nnu1110 ,. d1,· ,i d1•1li1·a110 al ,mo
~l'nizio. ,oprattutto nelle on· lll'rl' ,1.-Lla .!'Ol-
li-n·ma 1• clrll,1 proni. rr~1 u l':1tll'nra clf'Jla
nu,tra ,ah,•11.u. Ci ,.,•11tiam11 and1t· ,-o,-tenu11
a,-..ai tlullu ,impnlia ,. clulla i.:c·rwro~il à d,·1
no~tri 111111wro,i amit'i rb1• 1·011 11amo ~oprat•
tulio Ira I fa1wiulli: i fmwiulli. i<Hlmo l'"frti.
non mand11"ra111111 ,li prc~aw 111011 o per noi
ili aiutare•, \\l'r..attrlu il lor(I ul,oln.
,\\ quc~to rtguanlo rÌ<'onlo ,·lw 11 nurut•ro del
mio co11111 1·111 rrnl1• in Italia ì·: /:.1it11tn per lr
Op,·rti di Udil(Ìllflf' · Ci11<ì dd I atirano
(C. n. (ifi'/() 1/i 1111>11.~ignor Frtm<"1•v,, L1•hal'n.
\\ lUlli 1111 ;.:razic \\ h ISHtlll• in IIOlill' ùci
liimbi tiella dim·c•,i di !:,al..nnfo ,wl K.atanga
e la mia pii, f,•r, ida hrnetlizinm;,
l\\JOl\\~. PI hTIH} FRAl'iCJ•'.-;Co T,I TIAEN
Vt'-'CUt'n d, Sok;mio, ,aluia110

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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'' Il soldato va
dove il generale
lo manda''
La ccli•lm1zione rlella 1\\1,•Q~n rii Diamanlr•
del "1'1ll'ra11,Jo Don I\\.Tic·lu•lf> Currb. fari, 11111'"
sl'anr11) r·sult ur,• la i\\,lj~~ion(• ~alc~inuu d,·1
Mato (,ro~so r•d iu modo "lw!'Ìnle i t·hit·ri(·Ì
dcllo ~tutlr•n1a1,, 110,izia10 ,li Campo (;ru111lt>
che o,pita il fori uuato am:1111111, , ero patriart·a
fra qudla baltla ~rioH•ntù ,·lui ~, pr,.para
alla , it11 ~t1l1·,iaua l'tl al ,arndozio, ola lui
illuminaln ro11 lo spl,•ndor1· tli elette v1rti1 l'
dalla nwrn, il(li1►~a sere11ilì1 ro11 cu:i porla il
pe~o dei ~uoi 92 anni. 1'1111• ;,iano per 1111 m1
porrdrts ll'n' perd1i, ~mie- una --anità tli nwnt,
e di eurpo cbc ~li pnnwttonn rii da.re a11<•11ra
{'f-l'nl(IÌO rii 111wro,ità ,pirituah• t• ruah'rialr•.
La prima , olta chi' 1111 inronlrat c·on 1111
fu nel 1915 in luogo di mi~~ionc fra gli i,uli
Bororo tl,·1 Ma Io Gro~1-10. Ir11 cui pa,-,-Ì) , ari
anni in 1111n vita di ~at•rilil"ro t'ale1•hi1.urndo
i rudi lif,(li rh•lla fort'-.ta, 11.-r i quali ripr1N·
in mano la couuoln e d rnortdlo eia muratore.
!'be gli aH•,a110 procurato una C-t'rla agia11•1.1.a
clopo il ~,•rviz,io m.ilitan•. ,. t·o~l.rul u11a -.•ru•
di ca,-,·111· iu mural ura pt·r le farui~Ji,, dei
novt>lli l"ri,;1i11111. Nr.Uo ~,,,~,,o ll'mpo 111111 ~i
ricu.,a,·a cli far<' luugl11~-.i111c• ed c,,11•11unnti
cavalcall· i11 mi-~ione 111111,ulante pcr d'-tl8r!'
t podu t·hilinati tiella w11.1 . Più tartii l1• ,u,·
attività furono rholte ai ,oli ,·iHlizzati 1wlla
tlire:tiom• 1lt grandi cull,•j!i. Troncò qm..,tu
periodo drlla -<na \\ila la vhi.unuta <lt>l Si~nurc
che fo voi,,, a a,1 uua mi,-t;111111· ~1wcialt', ,•rn1co
benNll'tt11 poi dn tante a,111111~ d1t· lo (•on~i,h••
rurono lw1wl'nllorr. e: patir,•. l',·rm,•1111 il 1·aro
veterano rh,· -.ia rheJato 11111·,10 periuilo rl1•ll11
,un ,ita l,nora la,ciato nd -.ileI1Z10. (Jet u·ru
UJJa lurt' '-Ìlll,(Ulare du• In ◄ li'-lar·cl11·rà 1la~h
alt.ri rei il prolumo dl'll'umil1· , ,ola nn;:1•0,t,1
11rofum1•rt1 la ,-11a )le,.,n ili Diamanti•.
La ~aluh' rhe Don Curro i,j Pra conM'n al a
t·un 111111 ~,•, ern rt•gola di vii a . ,wl I C)~I) ~ti•
uon lo arcom pllJ!na, a pii,.
Sulla 1u-lli· appan <·ro d1ianc dli' Ja..(•iawno
molto 1wq,k,,i. Tutto 11 ..1111 fì._i,·o ,offri un
io..olito ~rnH· i111l,•holim1•11111. tli modo 1'11,• ,i
ril(•ruw 111·t•1•..~ar10 manrlarlo " San Paolo (ll't
una , ;._;, li 111·c·ura1a. Il fl•~poll'-fl fu ~l"òllt'l'r·
Ian tt•, qti.1111111111111: i,oll o In forma di 1111 ~•·m•
11lke eon~i~lio a ritirnn-i 11u:11tlo prima 1wl
-anatorio « \\imorf,. ». '-flt't'iali~:tato pl'r lu
cura ,!.-Ilo 11•1,hra. Don Curri, ne fu ,co-.1,
profontlom,•1111·. ma '-l'(ll"' 1l11rni11ar-i ,. ,ubit,,
,i di,,po,t• a rng~iuu~cn· ul più prc,.lo la nuo, 11
destinazio,w, '"•· fu nffl'ltuo~amenlt· ar,~ulto
d11l Din•ll•Jro del ,mna1orio, rhl" ~i mu,trò t~t-sur
paterno,. 1·0111pren~i,o. Col ll'IIIJlO Dou l.urrì,
vidi' che ..art·blw poi ulo r,•1·rc in qul'I lunj!n
un , ero an~du conforl11ton•. Tut tt• h· ,u,•
allÌ\\ ità -nl1•,iu11!' a, rdih,• potulo c,n,·itark
in pieno a profitto cli pii, di mill,i rieoH•r:ttt.
fra i quali ~olo di tanto in tnnlO fare"a qual.-111· 1:S7

4.2 Page 32

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'Son venuto per vederti'
I '1(111gth) mmai. nei ,;obborghi di Si,i/1011g.
r11pit11/,, tir/I' tssam , lr Fit;liP 1/i l\\1arin fusi•
lfotrfr,. ha11110 i11iziuto d11 pol'l,i a1111i 111111 11111•
e.nijii-11 op1•ra a fat'Ofl' di IJlll'l/11 pol'eri.~simt1 flO•
1mlu:imll'. J ·m,ilo. fa 1n1ofo t /"orntorio /,n11110
rrrnmrutl' trusformatn I/UP/ rioni'.
p,,, ,li,, l'IIJll'ftl C'he nttim lt. mt•f{Jfiori simp111ir lo
fnmb11/nror10 ,mnesso fllia .,ruolct. la !fTt111tlr
1/iww:11 porhi pnte1·r111u rrrar.,i t1/l'o~pednl,,. ,;.
lturto 111'/lt, parte oppoM11 r/rl/r, rittà. r.osì f11111•
/111lll1<1ritt r/1•/IP Si~Lc~ /11 ,ç11/1i/o 11ssolito tl11 1tt1111
porrretti. hi ~owwsi di rnre " 1/i 111P1licine.
Suor ,\\lari,, /I ,Jitw,u1111 111•r P.~si più dlP infl'r·
mÌl'ra f' 1/,,110,rssa. 1111 ,-,.,o 1111gl'lo e per i p11JI1111i
q11alcos11 l'Umt una « di·a 1>. C1111 la :;1111 t•.~p••·
rirnw di .15 anni tra tdi /111/i,wi, essa indoiirw
~11bit11 11, lnro ma/(1(/(P I' lro1,, /Jl'f l'iflSCIIIIO lii
meJiri,111 mlati,, e .\\Ìrtlfll.
(,11w/r}II.' trmpo .fa !;110, l\\lt,rfo, pl!r i molt,
<lr<l/>11:::i. si ommol?I r p1•r I11t11 setrimcmu 11011
poti- 1ro1·nni nel ~,w rruo 111nlm/1t1orio i11 mf'::;i
ni ,1111i r11rissi111i i11J.-rmi. l.11 suu 11ssi~te11tr
luir11 rnrw-,, tli ~upplir/11 romi., tnP-1Zlio pntr111;
m11 ,,,,,; rhi,•d,.,m,o dr/111 Si,t,·r•rluctnr " g111ir·
d11rn1w rnn /p /arrimi, 11(!/i r1rrl1i /11 Jinr.~/f(I ,ff'llt,
SII(/ rlll/ll'Tl'lttl.
Pot 1111 lwl giorno si sporsi· /11 rnce 1:/w S111,r
;\\fori,, ,,,., IOrtltlU/ ;,, 11111{111lt,111r111 (' }11 (lii Ili'•
l'nrrer,· di p.l'nte cfo OK"' 1111rlt• per 1·e1111/u 11
« 1rtl1·r1· l,. <}111'1 giorn11 /'11111/111/llwrio " i/ ror•
r11/oi11 111li,1anll' Ji1ro,w 11i1•11i dei ,fo11i port1111
1111 tJllf•i Jllll ,·rtlli: fi11ri. frut111 , 11•r,lr,re ili lll(IIÌ
•11111/itrl , 1wn1. gallìn,• ,, I" r,i110 111111 cuprl'l/11
I! !!,ior,w 1/opo ]11 urw ,:Iom11111 di. µrn11 prn~•
.~in: 1111 tero ,J;J,,,.ia. Pol'lti 1101,,rono renirP 11/-
/'11111/ml11tori11. Tru 711ei p111·/1i .~i 11ou) 1111 1•t•r·
rl:iN/11, 111110 /111gtta/o. riti• st•1/l•f'II 1ra11q111/lo 111
1111 11ue.ala rJ,,J/"nmlml,uorfo r 11011 {i.1cf!t•11 11/i,,1
r!,P 1·1,r1tf-mpfore lt, .'foor11.
·
(Jw111do 11111i se 111' 11111/,,r,mo. ,'wor \\I,,ri11 .,,
rin,l~e ,1 /11i:
[; t11 ,·h1:1 cos·lmi ': CIH• 1111•,lirrna ntoi!'
Ia?... io sto """" ri,p11.,1· sorridendo iI
h{I0/1 IIOTIIQ,
\\fo ,dlarn Jll'frM ~ri 1•11r,11/11 ra11 tutta q111••
~lrl Jlln8['Ìlf?
I 1't!1. :--1,-lt>r. irr, ,.·,·rn /,e/ tl'mpo I' lll/tl
rnrre1,11111 qui II re1/er1i. i\\'orr ,·i ,urebbe ~1111r1
po,tu /I"' mt. Uu oggi pior1• e ,orr 1·enuto. perr/1:i
"''f'l'l'IJ , 1,,._ s11rPi pot11t11 r11tr11TI' e ,rderti " mi11
flillclllll'tllO. Or11 <0111/ rllllll'lll<> P IOTTII) li f/1~11.
I\\. l111hlt·i. Si,-tc·r!
S \\I!. Ll lGI R\\VAJ .I CO
mi,.-.;imwritJ ~,1/,,~;,,,,,,
1:m ---------
rapida appuri:r.iont• il sacerdoti•. La ,ri°' cntù f"ra
affidata a unu tlcllr ~ignort: dèi:1•111 i, rhc a,~ai
fiaccam(•Ult· c•,,•rrita,·a la ~u.i im·ombenza.
Qut'"lll uuo, o panorama ,la n7ionc dilatò il
cuore cli Uon Curcò: gli fot·c l1(•11P. allo ,pirito e
anche alla ,-aJutc. Con uno zdo che· a,e,a c.lt•I
pro1ligi1,~u ,i mi,.,. al la, oro,•• pn•,to maluru-
rono f'ru t l, morali I' rcligio,-i; lilli i no ringrn-
1.iarono il Sign11rc e i gio,ani in modo speriak.
Pai;~Ò llu<• unni in que,lo lavoro pazienti'
e a.,.,icluo. 1·hr. porlÌl anr.he un ra1li1·afo miglio-
ramento nella ,ua i-alutc. Er.11111 !-pariti i -.iu-
tomi r.--.terni, ritornale le forzt•. Ora il r<'go·
lamt>nlo impo1w~a alle au1urit:; 1ut'dirhe il
,-uo licc111.in111l'lllo dal ,a,rntorio. Con -empli•
cit;, e naturult·zza Don Currì, ,-j 11rcomia1ì,
,)a tutti 1p11·i Huoi grandj e pit·ooli amici e
ft>C't' ritnr1w a Campo r.ra11rl1•.
Jila IJUl'¼IU « re~olanu•111art• >1 allontana-
mento mi,,, in ~randi- agita.dorw l'intera « Co-
lonia \\imur,:, ». Don Currì, w,11 •·ra ancora
giunto a ,l,•-.1 i11a1.io1w e i:i:, t•io, ,., ano le
i,upplidu• ,lt·llc autori I à NTlr,iat<t i,·bf'. ri,ilj
e ,a11i1arii- im,,wamlo Jai :iupi'riuri il suo ri•
I'°' tonto: ~Ol'flllllll IO ('OITIIJlUYCJlli 1'1'!1110 le i;ol-
to,crizioni ,lt·i cri rit' O\\-t.'r.11 i rima~t i privi
dd loro « P,ulr.. >1.
r; bp,•1 Ion• -ah·,iano Uou Carll'I Ii, , ,•(l.•ndu
crc,1·tr1· ••~mi ,?iorno JIÌÙ il ,ulnnlt' ,l,•Uc :-up-
plidw. ro11,11ltì1 Don Currv JH'r ,,·nlirt· •e ••ra
,li,rm-to n t.u,tn ,ac,ifirio. l ,n ri,po,ta fu
l'ronta. µ:1•11cr1i-a •• umile. ()m•,ta: « Il ,oldato
, n do,•• 11 r.;1·111·rak lo 1t1a11tl,1 ».
Arri, ula ,I.ii ~u,wriori maµgiuri l'appro,·a•
zioue pt•r l'iuiw, ,li una ro,J i,111,itata atLi,ità.
acrompal,!t1lllll ,In una ,-pcciul1• ht'11t•ilizione del
R,·t lor .\\J11gg11m· I>n11 Pic•lro Hil'altlu11,•, r...
roiro mi,,.ionar111 rituro.a al ,uo « pu,to ». o,c
riprl'lulc• il la\\lJro ,la po,•o inh·rrollo. :-;uu,a•
menlr ~i fa 1t1ttn a lutti" tutti ,·nnqui,ta ron
la ..ua ,1p11,1t,1 ,·a.rit:1. Gli ulH"rtu,i frulli dw
,e 111• r1trn1lf,!01111 1,ro, ano d1c il Siµnnrc hen<'-
<lice il suu lii\\ oro, mcnLrr clù 111111 ,1ruordinari11
n·,i-t l'nzu ullo ,ua lil,ru.
r .\\la , 1•1111,· ora iu cui a11d1t· il ,uo fisico
1lonHt,· ,.,.,l..re: un impro,, i,o roll~,--o lo ah-
haltt·, la,riantlolo alquanto paralizzato. \\
H5 anni la-ria, a 11url c·ampo ,li la, oro ud
'lual1• 1w a,,., a pa~,a1o bt•n \\l'IIIÌ •• ,ul qualr
,·ra catlut o.
A Lulli M'111hr1l\\ano nrruai 1·011tati i suoi
giorrn: ÌtlHl't• 11dh1 I ranquillit à ,h·llo ,I udentalo
filo,ofi,·o cli C'ampo Grand,•. Uon Currò ri-
prt·,., a pu.-n a JHll'o J., lor_,,,, al punto tla ri-
mi'! ter,i ul rit mu r.-golar,. d,·ll11 , ito ,li romu•
nj1 à e ~i1111~1-n• nlla ,·elebra1.io111· ,!,·Ila \\L,,,.,a
di Diama111t- c-lw r,,rona. con i •t•••ant'anni
1lt sar.rrdo1.111. audw uu ,.,,s,.,an1<•1111w 1h , i1 a
di mi,sionario t• ili pic111Ìerc 1wll1· fore;.Le ,lt•I
.\\lato Gro,,o.

4.3 Page 33

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Il pullman si è arrestato a pochi centi-
metri dall'acqua
Per una for:llura, il pullman :.u cui \\'iagginn
shanda,11 pauros:11nente sulla sinistra a ,;elo-
cità assai sostcnut.1. In quei hn·vi secondi
ho visto una macchina venirci quasi addosso,
la nostra che 11sci\\1t complt;tamentc di strati.i,
tra piante tihbattutc e un grosso canale che
'<i avvicmav:1 mesornhile. Rimasi calmo, for~e
perche c'erano dei bambini e un sacerdote
,alcsiano che im·oca,·a aù alta voce l',\\usili,1-
tricc. Intanto, <111asi inspiegabilmente. il po-
tente autome7.zo si è arrestato a pochi centimetri
dall'acqua, rimanendo ,;bilanciato in u11.1 po-
sizione che a,e,·a dell'impossibile e che mcl•
teva paura solo a guardarlo.
Alla protezione di Maria Ausiliatrice devo
ancora altre segnalate grazie.
LIVIO I.OVATO
Ii « grazie >> di un sacerdote
l"n anno fa circa, pnma di dire la prima
.:-i. ,'.\\le.-;sa, mi amm,1lai di bronchite a.-;matica.
lnrncai la grazia e fui esaudito, tanto che
<·hhi la pos_c,1hilità pure ùi dare gli esami e d1
essere promosso. I,a seconda ~razia l'ho ricc, uta
poco tempo fo. 1\\vevo da risolvere una cos,1 che
da tanto tempo mi portava dubbi e afllizioni.
Invocai Don Bosco e l\\faria SS. Aus1liatl'icc ed
ora ecco che tutto è risolto nd migliore elci
modi. Desidero sia cclchrata una S. \\lc,-sa di
rin~raziamento all'altare di '.\\Iaria Ausiliatrice.
l',m, \\'ìa Fat>,o 1-ilz,, 4S 00!1. LUIGI GIO\\'.\\S":--ISI
Valida intercessione di S. Giovanni Bosco
La nostra c,1ra dm.:ttrice, ora dcfuma, suor
Pia Marghcri111, c'imlCS{nÒ a ricorrere in ogni
necessità all'interces~ione di San Giovanni
Bosco. Unite nella prc1?hiera, ~perimcntammo
pii1 mite il suo valido aiuto. Ultimamente
una nostra sorella, gra\\'emente ammalata di
cuore, al sopragi.riungcrc di ripetute polmoniti,
fu spedita dai medici. Iniziammo con l't:n-orc
la 110\\'ena a !:>;111 Giovanni Bosco, promcnerdo
di pubblic;tre la ~razia. Al termim• della no-
\\·ena la grazia , cnnl• cd ora la cara in(cnna
gode huon:t salute.
.\\nche il marito di una di noi ,c1111c rico-
verato all'ospcd.1le e llo,·ettc subire un difficih.:
intenento chirurgico. Ci ri,·olgcmmo ancora al
caro Santo, che con hontà patern,1 ci C5audi.
U1iuh1t111u (l'.!Vln I
SOREL! E C:A1TRINA E MARGIIT'Rll \\ :,,Pf:-.F.TTA
« Padre, se guarisco mi faccio cattolico »
Stavo compiendo uno dei miei J?in mis-
s1on.an tra i LahanJ!, ancora tutti P.aga111.
Ero già in procinto di lasciare il nllagqio ,
di Umsohhait, quando m'invitarono a ,,suare
un malato gra\\"é di nome l\\loinà. Quel poverino
aveva fatto di tutto per guarire. Quantt: uova
e quante galli11c ! I,e uova per le divinaziom;
le ~a!line per placare qli dèi con i sacrifici.
L'infelice giace,·a su una logor.1 ~t•m1a,
copcno di (lochi cenci, \\icino ul fuoco, in
me-r.zo ad una sporcizia che non e facile de-
scr1\\"e.re. Erano presenti alcuni :-acrilil-:ttori
- specie di stregoni - per n:dcrnc la fine.
L'avevam> infotu sp.icciato.
Accoccolato tra cli loro, m'interesso della ma-
lattia. Il moribondo con un fil di voce mi dice:
- Padre, se guarisco, mi faccio cat1olico.
Gli rispoudo:
- li vero Dio, che può rutto, pui1 guarirti.
'\\oi lo prc~heremo. ma tu ricorda che se
guarisci, dcvi mantenere la p.1rola, affinchè
non ti acl-ad;1 <.jUalcosa ili peggio.
Yistolo hcn disposto, ricordo al ragauo che
mi accompagna che oggi è la fcst:i di San Gio-
\\ anni Bosco, 3 1 gcnnaìo; il cuore rni dice che
Don Bosco farì\\ qualche cosa per quella povera
gente. In ginocchio, preghiamo, mc11trc guido
la scarna mano dell'infermo pcrchi: si sc~m.
Quindi glt meno a.I collo una bella mcda~lia
e gli do la benedizione di :'\\Iari3 ;\\usiliatncc.
Ritornai un m~,c dono da quelle parti e
vcnru a s:1pcrc che ;\\fomà. appena io cbhi
iat;ciato il vill.1g~io, si er.i --~·mito ~ne cd
era di,-po~to a ricevere il Battesimo. Con 1:m

4.4 Page 34

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qut..'Sta guari~onc miracolosa Don Bosco è
venuto in no,-1ro aiuto pèr ,ince re le difficnhà
ùn parte dei sucrifiC:<11ori. S~bi~o clc!po _in_fou,
i;coppiò una cpidcm1a che miete va n ~ v1lttmc.
J\\lolti apri rono itli occhi e, stomacati dei loro
idoli hu~ardi t• dei s.1crifica1ori, incom111c1,1-
rono il catccunwn:ito per farsi cattoliei. h
ormai più ùi 1111 anno che si lavora tra i i:'\\011~-
pyllut-Labang, tìno a ieri tutti pagani, e con:
lìdiamo che sia venuta anche per t'~si l'or.t Ùt
Dio. La guarigione operata d:1 Don Bosco c
l'entusiasmo per la Religione cattolica che ne
è st:guito, ct· lo fo cn•th·rt:.
noN l'El,lt'l'- :\\lJ\\TT\\
1111,Jln,u1r111 111fetlll HO
Risolta una situazione che durava da
nove anni
Per nove anm, con m:1 cuore l'Cntprl.' \\Ì\\'3
la speranza di ottenere.: quanto da mc dcsidc-
rato ardentemente, ho Ìrl\\'ocato l'aiuto di ;\\!a-
ria Ausiliatrice ~· d1 San G10vanni Bosco
;\\110 manto, <lopo ,lllcrnc vicende, che .ivc-
v,,no reso la nostra ,ita agitata e inccrt:i,
m modo \\ cr:uncntc miracoloso ha ottenuto una
huona sistcm,vione. lln incontro nccasiun.\\lC
con persona influente, che ha preso molro a
cuore la no~tra situazione, ha risolto in soli sci
mesi w1a sil1Jazio11c che si trascina"1 da no\\ e
anni e che solo un intcn ento soprarinaturalc
potc,·a risolvere.
Riconoscente llal profondo del <.uore, pcr
tutta la vita non ccsscrl> mai di ringraziare
la !?anta \\'ergine e San Giovauni Bosco pcr
il loro pc>tcntis;;imo aiuto e di prcg-.irc fcn ida-
e mente pt-r la persona che.: s1:1ta strurncnto
docile e huono ncll~· loro mani.
\\I\\ RU\\I ~.\\\\TI.I I
Aitr1-e~~~t.r1çonoscent1(-- ..
Amàllil Florr-Mtl ved. De l\\farch (S \\'un .,I Tu~l .U,lind
ru·,:-~t.·nt.a il ri111.:r"7:f1lfn1•ntn Jdla sordi., Arts.:,·1i1'M, ffUClrtta
Ja ph.•untt._• r hn1n.:op, •'1n,rnir~ dopo tre 1tt("S1 ÙI Jc_..
s:c,rv.a all'os1><'<l~I,•
Isabella M:>noelll (l Juu•) in,·iando olfcru rin.:nni,, ~I.,\\.
,. s. G . H. r• r un pcn<olo •U)'<'ratn dal fracdlo ., clnrtlt:
pn:gmcn: 1wr uhr~ gru71A.
C.ueri.na Bori.a G:ambfno (J-u1nnu-T<1rmr1) rct\\1lt· &:ra.zie
., ~J. .\\ '-. :1 S. (";. Il. 1,rr il n1pouno euar1tu d:a me-mn..
J?llc
e: , Maria B<ls<en ('1'11r,flu) nr111rnz1n l\\l•..\\. ,. S. 1l P"' lo
~ua n ~uUtl' uttl·nuh1 d., un nirotc crt1\\·t.·n1~11te Il-rito sul
lovoro.
l'k,menlca f\\fonl•lla (Ou1nctrtt.·ttu-Torinn) .ndC'tnJ\\1ç fa
(Jrurnt.~~ J1 rt·nJ1.·n· ruhhhéa la sua J?Uati •iun1.~ da nt•-
tn.lbt r d1'tlurhi 4."llrJtan. Oltt"nUl3 con l'111ll'rl°c:P10n~ di
,t. A . .: J, :.. l~. 1105< u .
EUo Petrone, {\\ 1IIA :,, (;111,·ann, • 1t..1(2Ìo C..I l. 1nws11m
durank il c.en·1XJ.o. a4,c\\.i OJl<\\rtato la tn1uur11 dd p1t'dt;
nu con pre-t,:hu: re a :'t.t. A ottt nnc la uuartg-1ont
Lucia M. Olmo (:-\\anr,1rn- fnnno) ~• """l•c n \\I \\. e a,
r .. ~nu ~a.lt.·,111111 ·r lu sulu7.Hlllt' d1 UII ,illd.rt l' fu
csnudnu
Felice Poi.1ort: (l't•11..1 n11- \\'t·rcclh) r1c:onosumtc , mgr,11.ia
s.,t.. 1\\1. t\\ l" I Sunu
·10Jt11 pt·r gr.11.rn rl\\.:l:\\'\\lbl t.· nt• nnrlora
un'altra.
A..s-ilia Ghc,-L>.I (S S,tl\\,11,>rr l\\lunf.-.\\1,-,.•. J 11n•~.,nJo
:\\1. A. rtu"d 1111 1'UJ'terln!' ln 'IUa npucrua.nza u l"t,trarc 1n
u~pcda1c- ~r un'Opt·ra:11nnc che lt.- nUonò lo 1alutc.
Privì.tt"ra Prof. Sal,auore (Cdlta111nme-G11.,n,a) rin1rn1.10
;\\I, A. " :S. G . Il. pc,r la i;uang1011c JcllA C'OJlfl21A culp1ta
dio un mah eh~ ••·mhrava m<:urabilè.
Sorelle l\\fartlll"Ol\\t, ( ,\\,11) ,nno ncon1>,centi a \\1, ,\\, l'<''
r, lo .scatnpi.ilU ru:ulo lon, e della n1.an.:hm.a. tl1Tt·-e.tJtA
,ul1',1rlo dd p1t·ur11w1 1h un tiunw
!\\.tarla RolUnt> (OmL·u-11a•4'•wara) tornunicu una ur,17.ia
riccvuln <111 M A. ,. du S. D. S. nello nn•t·11.1 d..t IIIJ>lltmo.
France'lCll lll,co:nl (,\\lu•..,,rru-1'ur11ntol m,1l,11a d , h,.,n-
chitc crunti.o, lillhla.\\·~• r,.:ituiornndo enchc fH:r l'l•1u d\\~n-
t.ltiL 1\\1., cont11n1.1nd11 a rrei:nrc .\\!. ,\\. ,. :S G. Il., ot-
tcnnr ant:ora una ~r.111a dllro ta.Jth." o1.hr~ ili.-th, 1u.w v1u.
Ora si <' proposca J, h.·ncfi.arr sempr~ le open d,
:-,. G. llow,
/ll11r1t1 Ausìfi,1trift' ~ ,I, S . (;N..
.,·,ri·t 1·,1nm JJma,••I, S. ~\\l11r1,1 ,\\/11-::.zart'lfo, d, .\\', /)m11n11c1J
S1rrw r ,/1 altn
cl, /Jw - alruni ltntmo ,,,,tlu tn-
,,,,.,,,,J - , 11in10 off~ru ~d ~/n,r jfitt~ p,,, sr,nr, Allnu 1/i ,in ..,":;,,..
•l'guf'J1t1•
MO
,\\ccorncro Alhrrtm1 \\lh1m •rr.r("Sj - .\\lhnnc :\\l.uu \\I, 1~1
..\\.rmi<U ,1.-J \\rr1t:h1 \\mam,m U. G1nv. ltauu-1:1, ...\\mula
\\nt"niett.a - \\111unu ( ,1 at,a • .\\.n11.1nJo \\brah..rit-1 • \\Jitll1tro
l:.ur:en1a • Jlir-rali, ft..uJmo (\\lf('rin» .. UavOlo <:lc·inr111111,, ...
'i••n-.'i1c1H> 4\\ onJ1 - lkrni1td11'1 Gu;mninm lknoth_ U:,rli.1ra ..
!~·rtut .\\ln:t.· - IJ,"11iu1n,, AnJtt. l.1 - HinrM':o Lc.\\f'n Uun ltoncJ
'i...J,11·,,linu .. Unrtolu•~1 Ofd1• Ui,.,_"° Scvaino - Jk,umo .\\ui.ni..1. u
Hn\\·1n C'l1tt"nn.1 • Hrwrut,ill■ \\'l11urio t: LulJl.i - Bruc"nh :'\\1'11n.:in
.. Uru.tU<.111c l'n,&Pl'fJ .. Bru111 Lidia.n a - Bnumn<-· Lu1M" 1u, -
l:1lìlh1 <im.i • l\\·pitom {imo l.".opì~c1 .r\\nu:1,,1111.1 (..i,rli/.lolo
Fau•u.a l':u.an• u.,.u t·;uhcmcro \\'foi~ (·~n>.liitil • e.-,.1rllc:ct1
~.andn G ina - C.\\uto1nc-ct 1-:,-to C:.111nncu <;hl.On.t - c.,nll;.1ro
C,ra~D - l'a,·a.llo Ur~•h.-lta l~i:xulu f-nuw.:a - C,·rduu !tou
(:n-csa .\\JC"SU.nclro .. lCf~ l.tui:-1 - <.: hmb ~l.u1• • (oc:ro
.\\rulrmi .. Corncu, n,~JHla - t·•,rpo Guua .. CUlilta lt<'ttarw
t:uurotto Lir,.i - <. trrn<•ruttJ 1-nncesco - lJ•Ata Uomc-n.:o -
J>a.,·1.co )hna - l'e C mio \\'rt1uc10 .. Dt-bò l".'•milhn,\\. l)cJ..
l'l-rha ;\\br,a - I l<11cu f.am l)c l'uQlulc Rt1ptt '-"·e• l>c•
'IJJ._.,.. \\nuun:%1.at.1 ll•dc,1\\1 l:.nndinJ.a ~ Duu .\\1 ,ria • t>o1ud,o
\\t~r-,a - l·aJutt1 .\\t11,1uttlu - J·\\-n-ari 1-ttl't h1:huu1 ~br,a -
f'u-.4,,.•r :,;tl\\·1" ... <:wL:1oti ;\\n..rdioa - Cìa.iohmo Celi.11, (i.irhJ-
rino \\noin.1 • ( ;rn·lt'1111 I nmc■ - ( ,hmu-"-1' l\\1'4d\\l.1h-111, C,hi-
'IOl i il\\\\', H.•• <,lu~ulh (i1\\hl!JlJ"1: - (.fl.a-nin.i.f..et lt11i, (;llordi
RcnMu C:u1r11li '-llmu li,ush Cri!>U11,1 11,•dn l r,Ud1t -
1.a.nfro,w:u \\lwlu:lt' I"" 1to!a L4"f1nardo I oj)TJ.,.urn P.,p,· \\'1t-
1on,.1, L, t"alz, t ,r.11.u, l Atllrrdn r.n.1 - Lo J.i{'(1UO Slh·rHOre!'
Lup..tuo .\\ ..,(~t•J :\\l.arrn - \\l11,uw,n1 G;1cUuto • M.m.aNl.•rn ?\\,1.aria
.. i\\la.ncuto C.1niC'fll~ .. \\b1,c•ru l'.ea,1n: • \\.lanlrnl1 Ul11nn1.1 •
.\\flll'\\:hnan '-i1h10 ( t'"..u1çnJ1a • :\\1ucmo L1.11au& \\lartorano
)b.ru, - ::\\bsc-n 11,·r,~ • \\lclis ~um - :\\l1c('h .\\tu:l'la • :\\t1co-
La.rd, P1t."lm - \\11lonc ~,he-.trina • ,:\\lt»1.ano ,\\uunt;a .. ~h:1unaca
IL-,bu.,.11 Lutd11 \\lont..1rn1no Olimpi.a - ,;1\\•011c llosuu -
:'\\od.ln ,"...,incll1 I onun..u • "\\:O\\·an :\\lana T'una • rlttzio
!'.anhna ... l•.arhnrr t•1t1rn - Paru:efl \\hru I ,11uu•
CAA. Rattn,ta. P.u11un1 .\\nn:1 .. P.aM:111:lln T>, l·du'l
-
r•f.,l.a.trt"ul'dÌà,,
1-UTu.c_.cu:i 1•n,.1urdh H,d~ho T~r-es~ - l'.JtronC" Uiluna • l'L"C•
ch10 !\\t..ru. - Pt·rnui :-;,;\\ t:rina ~ f'iru \\'11.al•· P1,·n--1l"f1lh \\.larua
- l'U~no lfomc.1 Ernrn.1 lh\\ 3!t..nna ~\\nt01,1c:11a .. Rlr\\uldt tllJ:,
l.,odoncn t<m1.u1iJu ( ,1Q\\llnna - l{ohrno Eh•11.1 Hom1tdh
C..arolirui - l{o,.,'t, Oht.1 . Uu,..,o \\ntonm - ~aHo Aunt e 'Jndrt.-"
Famu!ha s.-11dn t\\inu ~in.a - S.Hw,1 1\\hro S;inna11:1rdo
C1lbepp~ - :,;11t11(1.o ( i,·rrnu.- ... Sard1t>lt1 ~.:.nfm.• • S,&rlon
Tc:rda • S.in1u1. Fr,urllt S.:.\\·1u :\\l..arut ~t'DfJlha Lu1w1 • .SC:-ch1
l"iuiUo ~•numa • Sdt\\.1'Hl \\J:tljpU - ~h1.on I Carlo • !";Cffll
A~li.J S1hhon.11 I.una :--,,bom limno - ~p..m1>m;a10 ( :...,_
\\anni - s,,..~h1-'110 \\ ' uMLi ... Stnùla. ,1.1r10 - l\\.-. rn1,:.ulJ kl-atna
T d.la C,:-..:1ho1 • 1 fd.ald1 l mma • "l"od.dC.m \\nna • •ti1ec·fT1 :\\1.ana
- Tri~ \\o;it.'1111.1 \\ :dt-nh: ,\\nrnmclLI - \\ lJ(flulu l~lcrm;a -
,u,.. \\ i,.tl.2 G,1t.lJIOu •
l,;&aD,("lo- z.,uw,n
\\ 11tou
,\\Munta
l->:n/m~nt•ofnlQ, El-.u,;\\,a..l.ltzln..o,.o
Sld.ano • Zanni
ra U.rnu:hna.

4.5 Page 35

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S. DOMENICO SAVIO
Con la piccola, graziati i genitori
Non c'era più spcrnnza tli salvare la nostra
piccola l\\lilva di soli ~o 1-,,iorni, colpita da una
forte otite doppia con complicazioni ùi sc111-
cemi,1, bronco-polmonite e J?3..'>troenterite. ;\\lio
marito 1:d io, che ci ern,.imo un po' allon-
se l'avesse guarito, avrei fatto puhhlicarc la
grazia sul Rollt!fliuo. Oggi il bambino e gua-
rito complct,11111:nte e non ~li ì: rimasto
nessun difetto. Noi tuui con l'animo ricolmo
di ~oia rin~raz1amo S. Domenico S;1vio.
Piano di Collt<c lm1 (:\\l.t><a l I
LISt.1 TI\\ ROSSI
t,tnati dalla Chiesa, Jcci<lemmo di in,ocan.·
S. Domcruco Savio, che in passato c1 aveva
fatto altra grazi;i. Portammo all'ospcdall', al
capezzale della piccola, il suo abitino e pre-
gammo con viva fede, uniti ad altri parenti,
promettendo che se ci strappava la piccola
dalla morte, non saremmo più mancati ,1lla
S. :\\lc!<sa la domenica. Ora la nostra '.\\lilva
e a èa.S.l guarita, grazie al Santo, e noi adl·rn-
piamo anche l'altra promessa di far celehrnrc
una S. :\\lessa all'altare d1 S. Domenico Sa, io
e di comunicarci in suo onore.
To,111u
CO?sJUGl CIUl'I-IUOA
Rettitudine cristiana premiata
Ringrazio S. Domenico Sa, io per avermi
assistita in periodi particolarmente gravi della
mia vita. Ultimamente fui in pericolo di mo-
rire per non \\'euire meno ;1i miei doven.
\\'isitata d,1 specialisti, mi fu offerta la sal-
,·e-aa per una , ia che mi scmhra\\'a contraria
alla lc~e di Dio ed alla renitudine cnstjana·
la rifiutai preferendo la morte. 11 Signor~
mvecc m1 sah-ò per intercessione di S. Do-
menico Savio, da me invocato e del quale
porta\\'o :il collo l'abitino. Con mc sah-1> pure
la mia piccola bambina. Ora, a parecchi mesi
La fede di due coniugi premiata
di distanza, continuiamo a stare hene. Siamo
l.Jn anno e mezzo addietro, una rrua cugina rru
parlò d1 S. Domemco Savio e del suo miracoloso
,1hiuno. Desiderosa che la nostra casa foS8e al-
vi\\-amentc riconoscenti al Santo e im;amo
una piccola olforta in suo onore.
ROilF.l.lH LOJ n TL'RINI
lietala dalla presenza di qualche bamhino,
pregai con viva fede il caro Santo che mi
facesse contenta dopo 9 anni di matrimonio.
Subilo mi procurai l'abitino e feci tante volte
la novena. Finalmente è sboc1.-iato un fiore, il
nostro piccolo Domenico, che ha portato la
felicità nella nostra famiglia. Gesù Sacr:im1:n-
tato e ;\\laria Ausiliatrice ci hanno conces.<;t>
questa segnalata grazia.
Guarisce il primo giorno della novena
Da tempo so!frl\\o ùi asma bronchiale così
forte che quando mi prendevano le crisi, non
pote\\'o piu muo,ermi e non mi era più pos-
sibile neppure andare a \\lessa. Un giorno m1
,enne tra le mani un Bollettrnu. \\lcntre lo sfo-
glia\\'O, vidi la novena a ì\\larta Au~tliatricc con-
Cu,i,11fil11'f11t (Agri14cn10)
CONIUGI CALOGERO E UNA AUGEI LO
sig!iata e~\\ ~on Bosco. Allora con ~rande _fiducia
la mconuncutt promeuendo che I primi passr
sarebbero stati per a~coltare la '.\\ les;;a e fare la
S. Comumone. ln quello stesso )!iorno potei,
Era affetto da meningite tubercolare in- anche :;e con fatica, compiere queste dno7jo11i.
guaribile
Continuai a pregare e proprio 11 9 marzo, giorno
l n mio nipotino ammalato gra.,cmcnte fu
portato all'ospedale. l medici dichiararono
meningite tubercolare inguaribile. Si poteva
ormai dire morto. Gli misi aJlora sotto al
del nostro conterraneo S. Domenico Sa,·io, L'l
mia asma scomparve complctamemc. Ora desi-
ùero che s111 pubblicata quc:ita gra.zliL mi pare
di averne un grave obbligo di riconoscenza.
~uancialc una 1mmagmcu.1 di S. Domenico .lfo11d1JmO (A•u)
Sa, io, pregandolo dt cuore e promettendo t hc
Aw\\GLlATE SEC01'.DINA VW>. DEIDERJ UI

4.6 Page 36

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DON FILIPPO RINALDI
Guarisce senza intervento
[.,o scrivente, che conobbe m vita Don
Rinaldi e che più volte lo ha invocato otte-
nendo grazie, compie il gradtto do,·ere di
render pubblica una guarigione cli notevole
unp_ortanza. ~ci mesi di maggio-giugno 1961
cd ebbi una grave artrosi al ginocchio sinistro·
non mi sentivo più padrone di quell'arto
ero anche disturbato da dolori. Il chirurgo, ;1
un certo punto, consigliò un intervento. Pro-
misi_ allora .a Don Rinaldi di pubblicare la
~raz1a _se _m1 a, esse ottcn'!ta la guarigione .11la
hnc d1 giugno c senza 111tervento. Dopo d,
,11lora non ho più a,·uto alcun disturbo· 1wl-
l'i1werno 1961-1962 caddi :111zi tre voitc in
malo modo picchi:mdo su quel gin~cchio, _cht·
pcrb non ne subi alcun danno. ~ucccs..,1va-
mcnte ho_ f~tto lunghi ,iaggi, anche all'estero,
senza mai incontrare alcuna difficoltà.
V6t1t1111J
DON PTF.TRO SCOTTI salcsmnu
d! emorr.1gi.1 da ulcera gastro-duodenale, r,1-
d1ograficmncnte acccrt.1ta, per cui era neces-
saria ed indispe~:,abile. l'opera del chirurgo.
Durilrlte 11 pcnodo ili degenza in ospedale,
ho avuto un pensiero di preghiera fiduciosa
a D~n Filippo Rinàlùi, la cui immagine ho
contu1uament1: applicata sulla pane malata.
Uscito dnll'ospedalc col compito di rimet-
termi alq11anto in. forzo_ per sostenere l'opcra-
1.1one, ,wc, o dectso d1 sottopom1ì all'imer-
vemo nella seconda quindicina di giuj!no 1g62.
S~uoposto a nsita di controllo radiografico
e ~lt acccrt:1menti del sa1t1tue, c:bbi la felice sor-
presa di. non esseri: più .ilfcllo da ulcera, ciò
che corrisponde al benessere che sento. Non
so espmnere la picn.-i della nconosct•nza che
sento per Don Filippo Rinaldi, che è mter-
v~nuto. prc;;so Dio per evitarmi l'operazione e
ndarm1 pace e salute.
Ga.-ra, \\'o., ,\\n11io111a ~
C.'W. ORLAl'\\OO CAR:\\1ELO
Un « caso » provvidenziale
\\lin sorella, ri~ha di ~!aria Ausiliatrice d,1
parecchi anni port:.n-a una indispo~izionc 'do-
lnro:1a e non si riusciva a dctcrmin:ire la reni
diagnosi del male. In fine i dottori avev:mo
concluso: « t un tumoraccio · non c'è pii,
null.1 da fan:"· .\\lia sorelw \\,i ri\\'olse con
fiducia al _servo di Dio Don Filippo Rinaldi,
11 quale d1spo~c che, a caso, fo,;se \\'isirata dal
prof. Villata che, nonostantt 111no, volle 1en-
1are l'opera.:t101w. E fu pr<>v,idcnziale l'in-
tervento, poichè era tale il progresso del
male, che mia '<orc\\la non ,wrehbc a\\'uto che
poche ore di vita. Or.t si sente in grado di ri-
p_ren~ere le _s~1t· .consuete occupa_zioni. :\\Ila
\\ 'ergine Aus1hatnct: e a Don Filippo Ri-
naldi la nostra pii1 viva gratitudine.
fai/fu (Torino) FR:'>.UNIA CAR!'.F.1,1.J 1:-. ,\\I.S>:RTI
Una felice sorpresa
lo sottoscritto, maresciallo di Fanteria in
P)"nsione, il 5 ma_r1.~ 1962, affetto da inipro, -
viso malanno, flll ncoverato di urgenza nel-
l'ospcd:ile 1, Dono Svizzero» d1 Formia.. <love
14:! i;ono :.taro c.-urHo in gr-.ive stato per 15 gii>rni
C:,v. Giuseppe l';,li:isso (\\"cr«·ll1) n-ndc pubbhcu 1~ su,
,,va n~ono~u:-nu :i D. J·. R. per a\\.·t..r potuto 1,upcrATe
~ne un• d1ffk1lc opcrllZIOR<.
Sac. Carlo Cattaneo C\\lisa. :UICll. Rio ..'.\\c,11ro-llr:,,1S.,)
mt~rtun..to J I una _cadulJI eh<: doveva cacrc more.aie,
pote .ancora ,:_uurire m 5-el,(u,tu a opc.ntziruu.-. Fu ,icInpre
fiducioso e pt\\1 dc-voto dd Servo di Dio, .:he nd 1><-n«hrlo
ijh aveva predetti> che 11ar.bbe riuscito .accr<lutr,
,m- :\\1ichele Slrlanni (Roma) m•n•k•tA la sua dcltrcntc:
,·cneraz1on" a J>. F. R. per .,cr c.ttcnuto da lui un
piei,, al figlio lungamente d1wccuparo.
N. N. (T<>nnol comunica d, •-rr ottenuto da I>. F H. la
guani;?wnc J,1 til(ho l{ra, cmente ammalettJ,
L'ISTITUTO SALESIANO l'ER LE MISSIONI
con ac,,le an TORINO, ,raur ,n Lnte ,\\!orale con
Ul.'"ar1u 1: ~cnnaio 192.:i, n ""2~ può kgaln\\Cf\\tt!
n«Hre l~atì .,J Errd,1,I, ,-\\d -,,·itarc poo,h,1,
contdta11nni f1 <:on~iJZliann le seguenti tur,nult":
Se 1nma11 d'un Lt:~01,,: • ••. l,1,c10 dli'/,tùuta S<1·
Jrrùi,w /Jr.I' lt: .\\linwm run "~''" 111 'J'ur11M .l 11tulo
di lc~••o la aomma tJ, Lire... (oppure) 1'11111110·
bdl· 1tn ,n.•• ,
Se ·r •tta,,. 1n,·ece, di nom1n1rc crede d1 o,;:m 1u-
.tan,a I' hlll\\JIO, la formula potn-hbc, c:s.cr qucata·
•....Annu11u ngnt mia prcu•dt~tC' d11,~17tunC' t,:,-1.11•
mc:nraru1. Nomino man t•rcJc universale r J,ru11.10
::ialasw,w perl1dlrrnom fQr, J,;,/,, ,,, Ton11n, la,cuinuo
ed ClhU quanto n,i app.tnit.•nc: il qualsiasi 1'1tOJo •·
(/uo110 ~ d,11u)
(ftrmn ptr ,.11u,i

4.7 Page 37

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Salesiani defunti
Sac. Giuseppe R lnaudo t " Oul01,1na • ~M nrlm,
Sac. G. B. Cre.m.a t ri Snnttrndouro {Untsll~) ~• s5 1\\nm.
Sac. Carlo Leone t u i>1cd1mont...: d·A. ~ ;v ~rnn1
Sac. GJoachtno Pere,i n 1\\111drid (Spa"iu) a 10 onni
Sac. Cornello Grey t .. Duuhno (lrlunda) a 68 onn
Sac. Edoardo Villar t a La, l'alma,; (Spa1i0J1) • so anni
Sac. Pie.tra Mc Cusltu t • Shriwle, (ln11hiltc:rro) ., s7 aoni,
Sac. Giovanni Suarc:i t a \\ lenJoi• (.\\.rgentina) ., 57 •nni.
Sac. Giuseppe Tagliabue S,·rcgno ('-1il•nu) • 57 unn,
Sac. Federico Arata t a s Franci•co (l}S.\\) • 56 anni
Sac. Ladislao BalJnt t • Dud•pet1I (Unuhorla) " 51 Anni
Sac. Edoardo Russoh t .i Pat<rsun (L:S.\\) a 50 ,onn,.
Sac:. Rlccar4oSchwinn t" Fordlhcim(Gcrm.)M 51 unni
Sac. Amedeo Tua t ,1 l'orino o :17 anni.
Ch. Rolando Vcrbauwhede t • St. Dcnìi• (Del2ic).
Coad. Giuseppe GorshJ t n Osw,ec,m (Poloniu) a g, onn1.
COad. Costan= Manei-o t a Cu,abu (!Irosi!~) " 36 nnni
Cooperatori defunti
Sac. Giovanni Fabrls degl, ObLm t PoJo,·a n 7(J anru
\\us_rcro come campcro.mcnto, ebbe- hnntà e dolcc.z-zu per
\\Ufrl, Fu 1=-~·oratorc instnncabllt e ~..iC'ritìcato, sosrenutn
-s~mprc da un fQrt.e spinto 1opran11uturn.Je. Fervenre di,·ot<t
~'1 Mttria ..\\u~iliatricc e di Oon .U01co, inviò a.1 Santuario
di V'a.1docco un c.tliec. cltc fogs~ t:t!sti1nonio ~-.:renne dl'I
,uo a.more filiale ~Ila Vl'tgine.
Sac. Re.mo De. Zutt.an, o.rc1p1cte Ji S. :\\foria in Rovcrc,o.
E~ Allic\\'o •,alc!iLtno, fu anch<- .telante Coopt:rn.rorc- cd l'OfU•
si■sta di Don Bosc=.o o ùcllu s-uo. Ope:r-1. che appcurstih sempre
con 1ll cordiuht!iil di cb.1; am[l e ammira.
Anna M. De AtniciS ved. Migone t a Genovu a 98 lltlni.
Conobbe DQn Bn:s.co nd 1887 quando aYeva 18 anni
11 Snnt<J, m.!'! rcL~T&i .1 Roma 111 coni;;acrazic.,nc del Tempio
al S. Cuort!. i.1 fermò a Genovu per n~si,i.tcre alln. Confe-
ren1..a Snl~iana. u1 S. Siro, il :u a11rifc. Fu appunto il pndre
dell11 ai~norirui Anna Ma.rin che màntlò a pr.c.nderc il Sltnto
a S. Pier J'Arcna \\:.On un.A carrozza a due cavaU, e l',1çcom-
pn~rnO 11 ~. ~iro. dove ~8R potè vederlo 1n pre.biterì",
rne-ntre d:al llUlpito parlin.~a atl un uditorio a.ffolhtti$timo
mori~. Omodcu, uno dei piu eloquenti oratori aai.:ri dcl
tempo Fu·utu l11 cerimona.a, Oc,n llo,co 1n\\p1ec.tO un'or.11 per
orri'\\'1lJ"C in sac1·es1ia, tant'era la ressa aunrnu u Juil
<.:ooperatrii;e e Zel111rice delle f)1\\J :alfe;gonuu: fra le- nQQtli
fami,Rlie -':'cnO\\'csi. madre dcll'.lmba!tc.Ì.ltorc in Vati, r.1nq
S. E . BrtTU>lomco l\\1igonc e di alrr, undlei fh:H uJtti \\·ivi~
Vii•ie d.a sunto e des-idcrosa ormai aolodet (;1elo, tino :a Q8 tnnì,
Gaetano Vallan:iasca t • Yìll.A Lesa a llN anno.
Ottimo c-risuano t: ~dante Cooperatore 4'1l~1ano. •mo
~la.ria SS. e San Giovaitni llosco, l:n·orentlune le opere e.on
prcJ!hicrc: e frequenti obl8zi.om.
Giovanni Eusepi t a Rom•.
Viss(' molt1 nnui al ti~nco del servo di Dio \\ton,. 1,UIMJ
Oliv■rea come suo c-amtrìe.re. imitandone: le , jrtu e gli
cse:.mpi. flim■.se pm sempre unito alla Fami,ilia Sah:siana
e (u uno dei propngarori dello Pi~ Union~ a (.;.npre'\\Ìca.
<lO\\"e orgnni-ZZJ.va OJlni anno la festa dt Don Bo,co con
J , ,nn:. iolcnne processione. ~tor; 1nvoca.ndo Don Bosco.
Luigi Costa
S. Stefano Roern (Cunoo) u 77
\\nùua Wtlll i Dio, fece de.Un sua vitn un.a testimonianza
vivente del VanS(c1o. 1.,.a sa1c.ra Lìtur,Ria uvcvn per b s,uu
.animo un nt.:hiamo irrcs,sttbile: per questo coltivò e promonf
il c.into litur~ÌcQ, Fervente Cnopenatore1 prese parte .ad
ogm anìzìnrivn di bene. O~rni anno poi, come vole:va Don
Bosco, ntemptrlVB la s-ua fede nt;.erh BserciZl Spiritu::i'i. Il
Shr:;nore le., pr~mih ,onl ~dendo u due ddle tre fighe e a
quàtrro ntf)Utl lJ. voca1.ionc reJigi058,
Maggiorino Panelli t ~ S. S14Jva1orc (.\\lcu.) • 4, 1nm.
L:a sua fcn·td.a ,immita~ionc J'lt!r Don Bosco fece di lui un
Cooperatore s~mprc: pronto a prodiguni in opere d1 ,1.s. ,1-
1 1C!llz..3 e di bene.
LuJg:i Zarieu.. t • S. S1efano ru BQr11omn.nero.
l:ooptrator:c affct,0O-JIU> all'Operà Salesiana, si dutinse tra
i p:urocchinni, s.· olgendo ~n~hc n'.HUl.S1Qni di hd\\Jcfa.
Giuseppina Agouor.{ t ~ :11onza • S5 anni.
Sorretta Jnlh, fed,~. i!llt,o J1cc1 figJj Fu Coopcr.urice 7.clnnrc
~ gcnt!rOn. Devotinm1,1 di 'viari~ .i\\uKHratri<c. cbh~ la g,uia
di donar~ il fic:lio L.taci~no .a Dun llcisr,,.
Soni:a Annetta ved. Bravo t a San Remo.
l•u d.onna d1 ~onde fedecheseopc trusfondere neJ t UQl tJui,•tro
fiRli.fpécialmcnLc nelle difficoh:,. F~erce:ndo una p.anetrciri.t in
13o11cn~o. durarti! tu gu~rn tupt-rb molte difficoltà e <!Ontra-
rie;t.\\ pur di non lac;,cisr mnncnre il ncce,.a,ario per il manteni•
mento dei eh1erici •11eoloITT Salc"inni. :\\-la tu ,·er11 e ,:rande
Coopt"ratrice Sali! HHUI tJ.Oprat1 uno per !'1t.tllVJl1-t cli nposto1nto.
Felicina Oddonc ved. Glarola t I l\\lirnbello (,\\less.).
Dopo In sçnrnparsu del suo diletto figlio Don ~lo.rio, caduto
nel cun11>in1cato rltl ,uo dovere uçcrJotak, chinh lia fron1e
al vt1lere di Dio e. chiuso 1n cuore il suo dc)lore.. non pt?'.l!IÒ
p1U che a pre-q-a.ie e nd otrnre. r>evotisf'ìnw d) Don B01u;o.
ami) le sui: opt"tt:. fclit.:c di à\\'t'r daw unu fialia 1U' Istituto
delle Fiitlic do !\\lori• .\\u>ili•oricc
Bice Mlglleua t ~ Carmi.,no.
BuonA, unnlc- r amunte de! l:i-v-oro. !!r1 cJcdiOO tutui ritl:t (a-
mi.Jtlin, t-ro"·anlfu però re.mpò per attend~re ,t11'.1pu:i.,olato
di zelanr~ Cooi>c-ntrice e lH Jllt!ntbro :uth·u dd Lahora-
torìo locak. 1nr~tmta da una.- moto toe.ntc~ at reca\\~u all.1
:\\Ir1;,cl1, ..-pil'l-t\\JI pth,:0 Jnpo p 00rdon;tndo al ~\\IO invc,.1itorc.
Amabl!la FrascoJI t a \\"ar~sc il. 8-t 1,1nni.
Amò lii Chi~~, la i1nrrocchia, lu S. ~1ee11 L:tccndo.t11:cnc '-'Cr:t
BJlOStol.1: J)FedilCQc i fonciull1 di cui fu zelante ,h:legataj
c.·uru le ,·oùlr.i.um per lt- qual, st ft:c-c teD.llce Qm:~tu-ilnte
fino •dla murtc, au~i.> i f)O\\·cri. pò, era. es$U. stit:S'S1l, ili\\·ìdcndo
con usi i '-Ioni tfeJl11 Pco\\.·\\·idcnz.,a. ~ei qunttrn anni -c:hc visse
rico,•enta in 01ped.ale, iu ancora arnsrolo. tra i medici,
s:;J'in(crmièd, i ma.lari. !\\:cl proprtJ.?arc l.1 dc\\o:1:1oni! a l\\llaria
Ana11iauice ey o Uon Bosco tu veramente. 10~l1&nra.bile
Antonietta Rocchi Leporl t • Itom• a ~~ anni.
Edueata dn g-enhori ili ferVJdi st-ntimcru1 rcli1;1oi;i. fu donna
Jl torte carattere, rnaùrt! c.-;cmplare. mir.abile nel ~•u.:rifiuirs.i"
net sor,portare Jc. soffcrenz<! Jj cu.i fu cosp3rsa In sWI cs-istt:o7...a.
Be.oJJd.e Ple.rboot 1' a Fos~omhronc (Pc~1.ito} a 77 anni.
T..fl sua fede! vi,·ii!litN, ne diresse tutta l"..i.ttinf :l, isrirandole
un propos..ito crof~o: f;tre dellii propri:t viu un pcncvcran1c
"'l·r, i~in d~llc.. Chiesi\\. J\\t..into Don l:losco eh~ volle dcsii-
n;.1n: ogni •uo avere 01 ll'increme..nto dclle Opere :,alcstllf\\~
Mary Galleano t a Coram•gna P. (Cuneo) 3 >J anni.
LA: l'wt piet.i: cun\\.·rnLD 14! fece semp.rc desiderare d1 piuccre
u Dio ~olu. Tutti i beni e gli affetti l'ht 13 re:rrn le c)(frjvn
ncJla& suo fiot'e.nrc giovinezza, nuu le fecero 1;•olg~rt 1n br\\SSO
lo sguurda .scrc.n'>. l'nitl:1t fiscli,t di IJ.lm.1alia e"emplarc, ru
Coopcr,1tnU: uffc:uon111it1.s1m:1 t1ll'Opcra .salcsùma e or--.J.to-
naoa ~t::mprc prontu ~d 0-"{f\\J un,v,W. di bene.
Maria Zinna ved. Creo1a t • Dor~omo1tero (Novaro).
l'n tuttTI premure e: 11.ffetto per i Nuoi: forte e qcncro~n col
~ignare, .,l 4uàlediede. tra le FiJ.rlie di M. A•• UDd sun fiali.unla.
M Alberto Trivelli t • <:t1rr•n1 " 69 anm.
Cdstinno tutto d'un pe:-:zo, insèj!'m1nte esemplare, di ttl•
qtu urnlt{formc ed cdifkantc, pi;r I~ -,u.., opcru di Coopera
tore ç Zt:1.•noru eri!. c;.onos..:uuo conu~ il Sul~u,no • di CY.r•
rara. I ~i'."crJoLi della citru. ne ovC\\'aJ'lO-Stin'l.l dl11nitata e lu
~tessa \\lutb~ ,~~11oc,,vo &Cli l:.L'llc1t1 1n c.wlodi.; il ~11.ntuu rio
dt:I l'armin,:,, un11 ddl~ chi~e pjù frequeJttttt'C, <{U.1!l{ con
mans1om <li r.e:1tore. Non CçSSO di Lnte,re11Sar:ti p~ ltt vcouti:i
dc.:i S!Jle,,laru ,n CJrnu'II· or1t avn .1ffid1tto il .:suo tJè1\\1derio
..i. Don Boilco in Ciclo.
M,u-la Brov-arone in NardeJII -t a Ver<oUL
Con rutto l o .slJ.r:do del suo a.run10 cri$tÌ,lllO, dedicò se
srcu.a aUJ\\ famh:lift, u..llLJ picu\\, al la\\'oro, uJ 'lOlliC\\'O delle
soffcre.nzt- del p.rosii11no. Jl costante- sorriso ne nvcln.,·a lo
bontà, I• semplicir/ì, la dolccna
Altri Cooperatori defunti
.:\\cl1, ç\\1pornle :vin.ria - \\lhricc, C,;iwe,pp:t - \\nderlini 01oni..~in -
\\nuc..~ \\nro1\\iu - .\\H.•r~a :\\1\\U'cln - A~·ico \\J1.u:d11 - B:lh°?'itro
EdvjKt.' ... Bilocco- V1use-rp1nn - U:Jtrez.:m.tJ Erminia Hwv■ \\'m-
c4;nzo .. He.llo Lucia ll0t.1n How, - honero .\\ruata~ia - Hran-
clulin1 Lwltl - 81 tnu Giovanni Cambo.t\\J LudR ... <....1.ro.t2.a Gio-
vanna .. C:o:rozza Ciius.~ppc - (.,;a.utero filvm.crut - Dalla Barba
Vladimiro • I)' l\\nlitca An~clo - Odi• Vc<lu," Frnnc<!iCO
l)l!;fl!!f)()li prof. l'ìi:o - Frinlin.i Gio'\\·::mmnu • F':1,-rc Vcroruca
Fcnti ~ma - l-omcll1 htnll2.1u - Franz.a l'rezio>& - {talh Rcxsa
(.;hihelhni Tt·rl'SU - C;i,mnunn..niu Antonio - Glilnol, J\\lfonS<> -
Giov·ann.ìni Ten:.sa - Larght:ro ~fo.l"Ul .. l.A7..Zilri Lu11,JJ - LJ.&rr
\\n~•I• l,udo,iu Francesco . \\ln1;n•ni Tca6lu ;\\lalo,,:;i Clc-
nu:utirue - \\•tnnindi An.Q'cb - i\\tucri .\\~Llnl.a. - l\\lu:tzam Edoa.rdt1
.. 1'cbul1m1 H.em:o Oh~a G. Amlr~• - PMt...•ro C1u.,cppm11 -
Pt'.nnetu <.;,us~pma - 1'it"cun1.: i\\la:rghrritn - fJuHoruni ll. C:DJ'lo
- i>Qz~i f•:milfo - Ra:,.zeui f'lcttru - Rin.alù1 Ci!U61!pp1: - Ri!iSO Lui.1,?1
Riu:i Lu1.,.-i ... Rocca I rM..,"!NI Rorrum Dattisti.nn - R~1 Gio-
~·Qnn1 .. Sahc.lln l\\lichdin:a.. .. S:u:cnrdi ~brrA - SanCtri Sanrinn -
Scalfattl 1::-t'\\•!rn - St;.,ttini 1\\lo.11.8. (;u11:hc..ln1<> - Soorcioni Tava.m
\\Ida .. Secondj dr:nt. (;1ullo-TnJes4;0 :\\ lana - '!',..-.-,baldi ~r. 1\\10,-
riu Tr~tl - ·t~to ...\\1\\H,elu - Tioz:zu C:alon1h11 - To3:l Cl.lnt. -
T'r~:1-o!di Luigia - Trork1mn D. Luijlt l na.h OiuBe11pmu -
\\'anz.ct1.1 C,,tcnoa • Vcr$an f1lu1m:n:1 • Z.amhelli D, Giova.nni.
ltl:J

4.8 Page 38

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HCROQAIA 7/f;;JJ!dIltiflfl
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
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