Bollettino_Salesiano_195309


Bollettino_Salesiano_195309



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A. LXXVII · N. 9
l MAGGI O 1951
d~lla <!2hiES.a
ln occasione del cinquantesimo anniver-
sario dell'incoronazione della taumaturga im-
magine d1 ì\\Iaria A11\\'ili11m Cltristianorum, ve-
nerata nella Basilica di Valdocco in Torino
(17 maggio 1903 - 17 maggio 1953) l'.\\cca-
demia \\lariana Salesiana ha curato una im-
portante pubblicazione (1) che raccoglie una
seru: di relazioni commemorative del fausto
avvenimento.
Vari auton, accogliendo prontamente l'in-
vito loro rivolto, hanno scritto con compe-
tenza e con filiale devozione intorno alla Ce-
leste \\usiliatrice della Chiesa e del P.tpa,
in quest'ora grave, in cui la cnstianità sente
più che mai il bisogno del suo materno 1n-
tcrvenl0, mentre con inaudita violenza
rinnovano per il gregge di Cristo e per il
suo Pastore visibile i pericoli e le insidie
tese loro attraverso ai secoli dai nemici del
nome cristiano, quando la sua protezionc Le
meritb più volte l'appellativo di Regina delle
Vittorie, sia contro le eresie sia contro l'i11-
,·as1onc delle orde 111fedcli.
Dall I consonanza J1 tante voci è risultato
un coro festoso di lodi alla l\\ladre di DIO e
Madre nostra, invm·ata sotto il titolo di Au-
siliatrice dei Cristi:mi. questo glorioso ti-
tolo htanico sono indicati, nella prima parte
del \\'Olume i fondamenti scritlllristici, teolo-
(1) /,' 1rw·1;a1riu d~/ln Clliua ~ del Papa. Magni-
fico volume in fonnato 17,5) 25, d1 oltre 300 pa
gine in carta patinata con un centinaio di illustra-
zioni in nero e a colorì. S. E. I. - Torino (725) - Co"So
Regina Marghcritn, 17b.
L. 1000
gici, storici e liturgici; nella seconda parte
invece è sommariamente descritta l'azione mi-
rabile dell'Ausiliatrice nella vita e neUe opere
del suo Apostolo, 8. Giovanni Bosco; mentre
nella terza parte si un cenno della diffu-
sione mondiale della devozione alla \\'en~inc
sotto questo titolo.
" Auxiliu.m Christianorum ".
La dottrina del patrocinio supremo ed 11111-
versale di Maria SS. sulla Chiesa e sul Pa-
pato ossia della !\\lediazionc sociale della
SS. \\"ergine - ha una hase storica remotis-
sima: la Chiesa docente e discente, special-
mente nei periodi più critici e tribolati, è
sempre ricorsa con fede all'aiuto di l\\faria.
Questo fatto inconte.~tabile non si tradusse su-
bito m un titolo mariano specifico e ufficiale,
ma la realtà vale\\'a meglio del nome o dei
nomi, che furono, \\'ia via, quelli suggeriti dal
sentimento riconoscente del. popolo cristiano.
A Lepanto, do,c 11 patrocinio di \\laria
assunse aspetti , 1sihilmente straordinari, si
parlèi soprattutto d1 j\\Jadonna del SS. Rosario,
perchè principalmente con quc"to mezzo, per
invito di San Pio \\', si era implorato dai fe-
deli l'intervento dcli' .\\usiliatricc della Clut-sa
e del Papa, in quei supremi frangenti. Special-
mente peri> in conseguenza di quella stre-
pitosa vittoria s1 affermò sempre più, in
Occidente, l'invocazione a l\\laria A,n·ilium
Clrristimwrum, non senza il valido impulso
dello stesso San Pio V.

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Dall'epoca della liherazione di Yienna in e le Figlie di l\\lana Ausiliatrice sentono in-
poi, la dottrina deUa mediazione sociale uni- fatti il bisogno J1 propagare o, unque la
versale di .;\\!aria SS. si esprime nel titolo devozione ali'Ausiliatrice della Chiesa e del
preciso, chiaro, ben definito d1 Auxilium Chri- Romano Pontefice.
stianorum. La cristianità non ne ha subito co- Con ragione D. Alberto Ca,;gtia - che
scienza, ma la rapida diffusione della confra- curò l'edizione critica degli scntti d1 S. Gio
ternita del <1 Divino Amore di N. S. Ausi- rnnni Bosco - scriveva a tal propos1t(): (( Chl
liatrice•>, eretta in :.\\Ionaco di Ba\\ icra nel 1684, poi, dopo 11 186o, il titolo di :\\lana \\usilia-
non tarda a rendere l'idea assai comune in trice si Ycnga facendo in D. Bosco piu cre-
tutte le regioni del mondo.
scente e hnalmcnte, col destinar. 1 la Chiesa
L'istituzione poi ddl:i festa di l\\laria 88. Au- della sua J\\ ladonna, diventi per antonomasia
siliatnce per gli Stati Pontifici, ad opera di 1I nome della l\\ladonna d1 D. Bosco, asso-
Pio \\ Il, consacra e fo,sa per sempre il titolo ciandos.i come tutti sappiamo alla Yita e alle
di 1}laria, A11.ùli11111 ('hristia11orum, come si- opere sue e alla prodigiosa penetrazione mon-
nonimo di Jlaria, P<1trona Eccltsiae et Po11- diale del suo spirito, è un altro riflesso della
tifiàs.
cattolicità romana e papale del Santo, 11 quale
vide nell'e:;ilio d i Pio IX a Gaeta 11 n petersi
V Ausiliatrice di quello di Pio Yl I a Savona e a Fomai-
nella m ente di S. Giovanni Bosco. nchleau: e come da questo si em originato
Anche D. Bosco ha visto in questo titolo
mariano la sintesi di tutta la stor ia della Chiesa,
che s1 svolge sotto la materna ;1s!-istcnza ùel-
l'A11siliatrice, teneramente sollecita del Corpo
.Mistico di Cristo, così com'era stata del
Corpo tisico ù1 Gesu. Inoltre il t1tolo A1niliw11
C'hr/st1a11oru111, nel pensiero di U Bosco, ha
pure uno spiccato carattere romano e pap,1le,
poichè la mediazione di \\laria SS. a farnre
nella Chiesa il culto liturgico dcli' -\\usihatrice,
così per i medesimi motivi, di fronte· ai pe-
ricoli allora incombenti sulla Chiesa e sul
Papato, egli si dedicò al culto di :\\fari.i , Aiuto
della Cristianit!1 », abbracciando in un s<>I nome
tutt.1 la storia delle lotte e delle vittorie della
C'h1esa: dalle eresie il Lepanto, e da Lcpanto
ai tt:mp1 suoi•· (Optre e Srritti editi t inediti
di D. Bosco, voi. l\\', pagina 315).
della Chiesa si inizia e culmina a favore del
Sommo Pomctìcc.
'\\!ella predilezione per questo titolo egli
« Madonna di D o n Bosco ».
volle esprimere il suo zelo per il trionfo ùella La filiale devozione di S. c;iovanni Bosco
Chiesa del Papa, e impegnare in questo alla \\'ergine Ausili.nnce e la d1nJlgaiione di
senso le due Congregazioni religiose da lui questo titolo mariano su vasta se.ila s1spiegano
fond,1tc. 1\\Jentrc la devozione pure da lui in lui am..hc per soddisfare un immenso de-
tanto inculcata - alla Concezione Immaco- bito di riconoscen7.a verso la Celeste ì\\ ladre.
lata di :"\\laria SS. esprime l'intima spiritualità che tanto l'.ive,·a ass1stito e sorretto, dopo
della vita religiosa e lici sistem11 pedagogico a\\'erlo ispirato, nella fondazione e nel conso-
dei Salesiani è delle Figlie ùi l\\laria A11si- lidamento della sua Opera a pro dt:lla gio-
liatril·c, l'imocazione Haria, .-l11nlì11111 Chri- vcnti1.
stianor11111, da lui resa popolare e lasciata a1 Tale materna as~istenza si è estesa poi sui
suoi figli spirituali come arma e presidio, anzi Saksiani - soprattutto sui ;:\\{issionan sui
come caratteristica matronimica, , uole mdi- loro Cooperatori e sulle loro Coopc:ratrici,
care lo spirito cattoli-
o,·u nqne essi abbiano
co è papale delle sue
lavoratc> con lo spirito
Famiglie religiose.
Dovendo, secondo
10 maggio
e col mctodo ddl'apo-
stolo della giO\\ cntù nei
l'esempio e le direttive
tempi moderni; si è
del Fondatore, impie-
Festa di Santa Maria
mostrata visibilmente
gare tutte le propne
forze a servizio della
Chiesa e del Romano
Domen ica Mazzarello
nella Basilica di Maria Ausiliatrice
tenera e premuro~a ,·cr-
so l'Istituto delle r iglie
di ;\\!aria Ausiliatrice,
l'ontcfice, Salt.~iani
che il Fondatore con-
162 -

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sidcrb sempre come un monumento vi\\•ente
di riconoscen7.a alla sua santa Ispiratrice e
Sostenitrice; numeroso ormai e glorioso lsti-
tulo, che ha pur esso lanciato a drappelli,
nel nome di San Giovanni Bosco, le sue pie
cd operose messaggere di pace e di salvezza
tra le masse operaie e nelle lande selva~e.
in t.tnle parti del mondo.
:\\latlonna di D. Bosco, .·Iusilialrià dtl Papa
e della Chiesa! Ecco il motto d'ordine che
ogni Sal~iano, ogni Figli:\\ di ;\\laria Ausilia-
trice devono scrivere sul labaro delle loro spi-
rituali e pacifiche conquiste per la dilatazione
del regno di Cristo; ecco il duplice ra~~io
luminoso, a cui devono ispirarsi i loro Allievi
e le loro Allieve, i loro Cooperatori e le loro
Cooperatrici per portare in me7.7,o al mondo
lo spirito del Padre buono e dell'Educatore
santo.
Il cinquanre:-1irno annivcn;ario dell'incorona-
zione della m1r.1colosa immagine di :'.\\larn
Santissim,1 Ausiliatrice nel Santuario ù1 \\'al-
docco vuol essere per tutti un rinnovamento
di fcr\\'ore nella foddù alle paterne dirett1,•e
e un mtcnsiticato fidente ricorso all'Ausilia-
trice dei Cri.,tia111 per impetrarne sempre più
efficacemente ìl celeste patrocinio sul Pastore
Angelico e su tutto il mi~tico gregge a Lui
affidato.
Appello per il mese di Maria Ausiliatrice.
Quest'anno poi il mese di Maria SS. Ausi-
liatrice pare debba sen ire per richiamarci
il mònito solenne che e i1ceso dalle labbra
del Vicario d1 Gesù Cristo, neJ recente l\\les-
sagbrio Pasquale; • Il pt'rtmlo di uggi r la
stanrhn:::a de, b11011i. ,\\'cuotete ogni torpore,
riprendete f'11.Wlll 1.•irttÌ >\\
I nostri cari CooperalOri si rendono certa-
mente conto del1'11nportanza che as,;umono le
prossime elezioni m un momento storico come
il nostro, mentre si agitano problemi la cui
solu7.lone tocel intercs.si non solo materiali
ma da un ,•alore morale altissimo. I problemi
del lavoro, della proprietà, ddla fam1gha, Jcl.
l'educazione, della libertà ùt orgamzzazione,
delLl libertà reli~iosa e mille altri debbono es-
sere trattati d.11 P,1rlamento. \\bhiamo bisogno
di uomini onesti e competenti, che sappiano
dare liberamente e con ardimento alla P.1tna le
leggi e l'ordine, neces.,aria base del benessere.
No, metteremo tutto il nostro impegno e
pregheremo Mana 88. Ausiliatrice aflìnchè 1I
nuo,·o Parlamento sia degno ddla tradizwnc
millenari.i. e tuteli le nostre mcomparabilt ric-
chezze: la Fede, la Famiglia, il lavoro, nella
luce di Gesù Cristo, vi,1, verità e \\'Ìla nostra.
Sac. Rn:-...no ZtGGIOn 1
!~rltor ,1ln,:,:mre.
SAl.RRNO u Hettor Ma!l'giore con le ma...tme Auto,11• H•hte allJI pn,r.a della prima plell'II della nuova open saleslan.o.

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OTTAVARIO SOLENNE
nel Giubileo della Pontificia Incoronazione di Maria SS. Ausiliatrice
* * 17-24 maggio 1953 . TORINO Basilica Maria Ausiliatrice
Domenica 17 maggio Ore 6,30: Messadel Rev.moSig. Don ZIGGIOTTI, ReuorMaggiore.
» 7,30: Messa di S. E. Mons. PIETRO CARRETTO, Vie. Ap.
di Ratburi (Siam).
» 10 : Pontificale di Sua Em. il Card. MAURILIO FOSSATI,
Arcivescovo di Torino.
» 16,30: Vespri Ponti.Acali - Discorso di S. E. Mons. BOTTINO,
Vescovo Ausiliare • Benedizione Eucaristica di Sua
Em.za il Card. Arcivescovo.
Lunedì 18 maggio Ore 7,30: Messa di s. E. Mons. MICHELE ARDUINO.
11 9 : Messa per il Comitato Centrale delle Dame Patro•
nesse celebrata dal Rev.mo Rettor Maggiore.
1> 20,30: Discorso di S. E. M ons. ALLORIO, Vescovo di Pavia
• Trina Benedizione.
Martedì 19 maggio Ore 7,30: Messa celebrata da S. E. Mon~. CARLO ALLORIO
•> Q : Messa per Patronesse OpereSalesiane di S. Paolo• Torino.
» 20,30: Discorso di S. E. Mons. ANGRJSANI, Vescovo di Ca-
sate • Trina Benedizione.
Mercoledì 20 maggio Ore 7.30, Messa di s. E. Mons. ANGRISANI.
» 9 : Mess11 per Patrooesc;e Opere Salesiane degli Oratori
Agnelli, Croceua, Vnlsalice.
» 20,30: Discorso di S. E. Mons. BARBERO, Vescovo di Vige-
vano • Trina Benedizione.
Giovedl 21 maggio Ore 7,30: Messa celebrata da s. E. Mons. BARBERO.
» 9 · Messa solenne per i Novizia1i Salesiani di Chieri e
Pinerolo e Pellegrinaggi vari.
11 20130: Dic;c.orso di S. E. Mons. CANNONERO, Vescovo di
Asti • Trina Benedizione.
Vene r di 22 maggio Ore 7,30: Messa celebrata da S. E. Mons. CANNONERO.
» 9 : Messa per Patronesse Oratori Salelliani Martinetto,
Monterosa, Rebaudengo.
» 20130: Discorso di S. E. Mons. BlNASCHI, Vescovo di Pine-
rolo • Trina Benedizione.
s a b a t o 23 maggio Ore s. 7,30: Messa celebrata da E. Mons. BINASCHI.
n 8,30: Benedizione del Fonte • Mess2 ~olenne celebrata dal
Rettor 1',,laggiorc - Pellegrinaggio l'itituto Figlie M. A.
» 20,30: Discorso di S. E. Mons. M. ARDUINO, Vescovo di
Shiu-Chow (Cinn) Trina Benedizione Ora Santa
e Corte di Maria. Il.. SANTUARlO RESTA APERTO
TUTTA LA NOTTE PER LA VEGLIA SANTA.
Consacrazione a Maria SS..ma Ausiliatrice,
SOLENNITA DI MARIA SS. AUSILIATRICE
Domenica 24 maggio Ore 0,30: Incomincia la celebrazione delle Ss. Messe.
(Festa d, Pcntc~·ot.lc:)
» ◄,Jo: Messa solenne.
» 6,3tl: Messa del Rev.rno Rellor Maggiore.
» 7,30: Messa di un Ecc.mo Vescovo.
» 10 : Pontificale solenne.
» 15 : Vespri • Predica e Benedi:zione.
» :16,30: V~pri Predica Benedizione.
» 18,30: Vespri Pontificali PROCESSIONE • Bènedizione.
» 20,30: Funz.ione di chausurn -U..LUMINAZlONEe CONCERTO

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G 1 lUJ 18li ILIEO ID' O I~O
<• Magnificenza di ,;ti, splendore di arte, esul-
tanza di cuori, entusiasmo di moltitudini sono
le quattro caratteristiche principali che vediam'l
aver distinto e quasi inquadrato il fatto dcli'In-
coronazione di Maria Ausiliatrice. Oh, se fosse
stato ancora vivo l'edile torinese che non voleva
approvare il disegno della chiesa a causa del ti-
tolo, detto da lui impopolare, inopportuno e odo-
rante di bigottismo! Egli avrebbe assistito a un
plebiscito mondiale che consacrava una popola-
rissima divozione, ispiratrice a Don Bosco e ai
suoi figli d'innumerevoli opere popolari e armo-
nizzanti con le esigenze dei tempi, e avrebbe os-
servato sotto la cupola dell'osteggiata chiesa fio-
rire e di propagarsi nel mondo una pietà olez-
zante di celestiale profumo•> ( 1).
sacerdoti e quattro giovani, due studenti e
due artigiani, eletti dai compagni come loro
rappresentanti, ai quali si erano aggiunti il Pro-
curatore Generale Don Marenco e due giovani
che rappresentavano l'Oratorio e l'Ospizio del
Sacro Cuore. Si svolse allora una conversazione
amabile e paterna, che terminò con una parola
del Papa che mise il colmo alla gioia dei pre-
senti. Avendo uno dei sacerdoti domandato una
benedizione per i Cooperatori e le Cooperatrici:
- Volentieri, volentieri, rispose. il Santo P adre.
Il vostro Superiore ci disse che si fa molto bene
con la Pia Unione dei Cooperatori e che per
opera loro si conserva la fede in molti paesi,
massime con la diffusione della divozione a
Maria Ausiliatrice. Per l'incremento di questa
Leone XIIl decreta l'Incoronazione
di Maria Ausiliatrice.
l i Servo di Dio Don Michele Rua,
verso la fine del 1902, aveva chiesto
un'udienza a Leone X [II. Lo spingeva
ai piedi del Vicario di Gesì1 Cristo il
desiderio cli offrirgli il devoto omaggio
delle Famiglie di Don Bosco nella fausta
ricorrenza del suo Giubileo Pontificale.
Inoltre Don R.ua, pieno di ricono-
scenza a :Maria Ausiliatrice per la con-
tinua protezione accordata all'Opera ùi
Don Bosco, aderendo con entusiasmo
alla proposta di alcuni ~acerùoti sale-
siani, aveva preparato un'istanza da
umiliare a Leone Xlll per ottenere
l'lncoro11azione Pontificia <lclla Sacra
Immagine venerata nel suo Santuario <li
Valdocco.
Ammesso all'udienza la , igilia del-
l'Epifania, dopo la presentazione del-
l'omaggio giubilai·c, manifestava al Som-
mo Pontefice il vivo desiderio di tributare
all'Augusta Ispiratrice e Patrona del-
l'Opera Salesiana l'onore dell'Incorona-
zione. li Santo Padre annuì benevol-
mente alla domanda.
Vennero quindi introdotti i rappre-
sentanti dell'Oratorio di Torino: quattro
(1) CmuA, Annali della Sorier,1 Salesiana, vo-
lume Hl, psg. 340.
Il Servo di Dio Sac. Michele Hua, a cui risale il
merito dcll'lncorona-done dJ Maria Ausiliatrice.

1.7 Page 7

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divozionc ci ha umiliato una petizione da noi fa- tcficc, il quale compie il rito in persona, come
,·orevolmcnte accolta.
s fece il Papa dell'Ausiliatrice nel r81 a Savona,
La notizia riempì d'allegrezza il mondo sale- oppure delega un suo speciale rappresentante a
siano. Si aspettava con ansia di conoscere in compierlo nel nome e per l'autorità del Papa,
quale fomrn il Papa avrebbe attuato la conces- come avvenne per la nostra Ausiliatrice nel 1903.
sione. Ed ecco che verso la metà di febbraio Don Rua m: dava comunicazione a1 Coopera-
giungeva all'A rcivcscovo di 'Torino, il Card. Ago- tori Salesiani m quesu termini:
stino Richelmy, un Decreto, datato al 13 feb-
braio H)OJ, con cui il Santo Padre gli dava l'in- t Qua11,do il 31 gemiaÙJ 1888 vi com,micai•o la
carico di compiere il rito con l'awtorità del Pon- perdita del nostro caro Do11 Bosco, mi n'cordo che
tefice. In questo storico documento si legge: vi dicevo essere quello l'amm11:::io più doloroso che
vi avessi dato o vi potessi dare in vita mia. Ebbme,
~ Fra llltte le chiese che il sacerdote Giova1111i. sia lodata e bmedetta la bontà del Signore! Questo
Bosco di venerata memoria, Jo,ulawre della Società è il giomo ili cui mi pare di poter dire: Eccovi
Salesiana, ha con zelo imwlzato alla maggior gloria la notizia più bella e più cotlSolante die vi ubbia
di Dio e a promuovere la salute delle anime, la più mai dato o possa darvi, dovessi pur rimanere lunghi
i11sig11e e per ampiezza e per divozione è da co11- a,mi S11l!a terra. il 17 corrente febbraio, primo
siderorsi quella di Alaria Santissima Ausiliatrice, giorno tletficato al mese di S. G'illseppe, giungeva
fatta da lui so/em1eme,1le co,~acrare nel 1868 a da Roma un desideratissimo Breve, con cui il Santo
Torino. h,fatti, 11011 appe,w f1t aperta al pubblic,, Padre - che il Sig1wre conservi lunghi a1111i alla
culto e /'/111magi11e della Beala Vergine artirtica- nostra i/limitata venerazione e profondirsi111a rico-
tnuitr dipi11ta tra gli Apostoli, che facmdole corona nosce,iza - ha decretatQ, a11nue11do alle nostre
le porgono da ogni lato osseq11io, col reale scettro umili preghiere, lri solenne Jncorona:::io11e della
11ell11 destra e cui Pargole/lo Gesù graziosame11le nostra cara }.1.adom,a, l\\tfaria SS. llusiliatrice.
sn1uto ml braccio sinistro di Lei, fu s11/l'alt11r 11wg- Lascio pensare a voi quello che provò il mio cuore
-~inrc esposta a/1,1 venerazione dei fedeli, quella chiesa al leggere l'importante documento p,mtificio. Oli!
divmtò in modo al tutto meraviglioso illustre e 1Hme- 1101 il J'icariu di Gwì Cristo 11011 poteva dare al-
ru11da... Quindi il culto di detta J111111agi11e della !'11mile Società Salesia11a 1111 peg110 più caro e più
Madre di Dio passù i co11ji11i dell'ltalù, e dell'Europa, commove11le del suo patemo affetto, e proprio al
ed è 01;gi, per singolare disposizione divi11{1, mirabil- chiudersi de/l'armo vmtimuptrsimo del suo glorioso
mente diffuso in quasi tu/ti' le 110:;icmi del mrmdo Pontific{ltu. Per noi A/aria SS. Ausiliatrice è
cristiano... Tali cose ri111ula11do col pensiero, al- lutto.. . ».
lorchè il diletto figlio Michele Rua, Re/tor M,zg-
giore della Pia Socittà Salesia11a, a nome .mo e
di tutta la Salesia11a Famiglia, Ci fece calda e
umile mpplica, perch.è noi ÌJi qurst'mmo, nel q1lale
Fervore di preparativi.
crlebriamo felicmw1le j/ ventesimo quinto del Nostro Per la solenne cerimonia fu scelta la domenica
Po11tificato, volessimo incoronare quella ven.erati.s- precedente la festa di Maria Ausiliatrice, che ca-
si111t1 Immagine, Noi che mt/111 abbiamo di più caro deva il 17 maggio, e ai tre giorni 14-15-16 venne
e di pitì tfolce del veder crescere ogni gionw più fissato il lll Congresso lnrcmazionalc dei Coo-
fra il popolo cristiano lt, pietà veno l'augusta peratori Salesiani. li Comitato Esecutivo, nella
Madre di Dio, abbiamo volentieri giudicato bene Circolare diramata a tutti i Cooperatori, prean-
di acco11discendere alla dommula... •·
nunziava «giomi di santo lavoro, giorni di .feslu,
giomi di trio11fo, nei quali la salma benedefla di
L a concessione del P apa tornò a tutti tanto Gi(J'l)mmi Bosco composta nella sua tomba di T"al-
pitt gradita in quanto si sapeva che l'Incorona- salice esulterà, e onore .f!rande 'verrà alla l'ergine
zione non veniva decretata se l'Immagine della da questa ma visibile prrJc/um.azio11e a nostra R~-
\\'ergine non era venerata almeno <la cento anni, gina ».
mentre non ne erano passati p1u di trentacinque Anche il Papa scriveva a Don Rua: << Questo
dal giorno in cui Don Bosco aveva esposto il · avvemmmtv c1 ha riempito l'animo di gioia, .çpe-
Quadro di Maria Ausiliatrice alla venerazione dalmente perchè l'it1teri·e11to di di/e/li 11ostri figli,
dei fedeli.
Cardi,u,li di Santa Chiesa, di Pastori di Diocesi
Era pure noto che le Immagini incoronate di e di illustri membri del clero e del laict1to, i quali
l\\Jaria non hanno tutte la stessa dignità. Alcune colla loro pietà e virtù illustreram-i.o il vostro con-
sono fregiate di corone anche preziosissime, ma vegno, porge 11011 lieve motivo di sperare fmtli co-
per sola autorità vescovile; altre portano l'aurea piosi. Accresce di <issai la Nostra aspettazio11e ,J
corona per decreto del Rev.mo Capitolo Vati- patrocinio dflla 1~ergi11e 1./.usiliatrice, che sapfrùmzo
e 10; altre, in minor numero, ricevono il sacro favorire con parltcolar predifozione la Società Sa-
diadema dalla stessa autorità del Romano Pon- hsim1a ».
166 ,_

1.8 Page 8

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Parteciparono al Congrcs.~o, oltre il Card. Ri-
chelnw, i Car<lmali Ferr.iri d1 l\\l1lano e Svampa
d1 Bologna, i.:on trenta altn Yl-scov1. li Card. Sarto
di \\ cnczia, che podli mesi dopo ;;arcbbe divenuto
Papa Pio X, :1\\'1.'\\'a assicurato il Suo inter\\'Ctllo,
ma un improvviso impedimento lo obhligo a ;;cu-
san-i per tdc~r.unm:1.
Int:lnto un attivissimo Comitato, sotto la pn:-
sidl:nza onoraria del Card. R1chcl111v cd effettiva
di !\\lons. Spandre, suo Ausiliare, ;lirige\\·a I la-
vori prcparatori ddl'lncoronazione, Cl)ll l.1 so-
lerte i.:ooperazionl." di cinque Comm1ss1oni.
Anche un eletto stuolo di nobili dame torinesi,
costituitosi in ('om,tato sotto la presidenza 0110-
raria della Prinl.'IJlL-:i>'à Lctizi,1, Duch~-..1 d'\\0~1.a,
clir.111ta\\'a UJl nohih: appello mondiale alle Coo(lc-
ratrid salesiane, che merito di essere conosciuto.
,\\'elle rert:1111 feste in mwrt· di Edorml" VII i
feclr(1 mddifl i11~(l'si andarm10 a gara per co11Cflr-
rere ,11 .festegg1<1111e11ti del loro Soi,ra,w. Per il so
le1111r Giubileo JJ1111tificale di Lrntle Xli I, la Francia,
fiera del suo diritto di pritnogenita cftolla Cluesa,
rmwJ,c,i a sr l'onore di offrire if trireg111> al Suc-
ce.w>rl' d, S. l'irtro.
~ ()K~'• più f!r<wde onore, p,ù nobile gara spella
allt D111111P T11ri11t'li, alle Du1111- ltaliunt, lllle Co,,-
paafrtri Salnùme.
\\'t'I prowmo maggw, in nome e coll'autonta
del Sm11mo l'm1tefice, Sua H111ù1e11za Rrv.ma il
Card111ale .-lg11st111n Uid1,•/111y, 11ostro lrrirl',(Ol'll,
incormiercì role,,11eme11te J\\larta Sa,1tmi111a Ausilia-
tria i11 Valdorro, lo ,1/(l(/or111a d, /)1111 Bosm.
» H 1101, quali fedeli suddite della piti grande fra
le Sot r011r, quali }i.glie dl'l/11 più w1111msa fra le
"\\/miri, ,ron 1.111rrr111111,1 rinnu/i(art l'm,,irr d1 offrire
la roro11a d1e Lt l'n-r<i po~la sul capo e quella e/te
adomerà la fro11/1• drll'Aciorabile Figlio Suor...
!.11 pitì gr11f'l'Ma ddle Hllllri, fa più potr11tr
dellr Rtf!i11e sapr,i ripagure ad usura qua,110 Lr
-..•n·,ù dmmtn, r 11m suuno arlr rlir il ,wslro appelltJ
sar<ì aaolto rn11 ,:ioia I ro11 rirrmoscrn::a.
, Spose e 111mln a c111 i mariti od i Ft:li tra.iiati
r111i:,111,1 /11 fro11tt. rii d,1/vrow rnro11,, di spine, dall'
a l/cni11, .\\uxilium Chri:.ti:i.norum, /11 C11rrJ11<1
Rt'.t:a!t•, <'d essi p,•11/iti rit,1ma<111111J Jm lr v.•11slre
brarrir,!
Spme e madri, rhe pùmgete ,ulltl t•rJoio,111:w
o prrs,t1 11110 culla ntola, date a Jl1111u, Au.xil1111n
Christianorum, ,. il v,1~slro dolore s,mi sollti•ato.'
Date a Warill, o i,o; /111/c rni s,1nid1J1w le spl!-
r1JJ1~t, 11 rni brilla la .f:ÌtJÙl, ,. t1<1i, o fm1n11fll', hdlt
d'iwwrmza e di mndort; r /'Auxilium Chnsti.1-
norum allo1tlwu•rti il pia11/o, t 1i comervrrà il sor-
risu, t•i ,na11lerrcì immaculole ,, sa11/1'!
.\\'mi sia alnma che, p(}fell®, mm /11/ga dalla
borsa uno 11w11rtu, dallo 1rrig110 u11a g,-mma, che
convertii" ùi 11m, re11derà pi11 fulgido il ~l'rto della
,Hadrr S/JVratw; t• tioi, p111•1•re do1111e, alle qtiali
Dio ditele in retaggio la povertà, mm ,,; sgomenti'
la vostr,1 miseria. Fate i11 011ore Ji l/,ria Ausi-
liaJrice rm!l noz•nu di Co111.111ioni, e la ,,ostr11 ,,f.
fer/11 brillerà rm11e a11rra corrma.' ,_.
li C':ird. Ric.hclmy, a su1 volta, p..:nc;/1 a prepa-
rare gh animi all'Incoronazione drll'rfligie - Ji-
cc1·a - a rwi tanfo cara di liaria Atm'lialrirr *•
e continuava: ~ Nrm i'spetta 11111 a mc il dare or-
di,11 I' il mtJlti/1/icare le rsorta::io11i r,I i co11sigli.
,liii basta raccmn mdare ai viri11i e m lm1/ani, d1t
porgur,11 J11cile 1'1Jrerc/1io al/'i11vito dr, Salesiani...
Oh! i figli di D011 B()SCI) 111'll'ar/e di preparart•
adu11an::e, d1 celebrare s,,/mnità, di rurc,1~/il're nf-
fn-te sm111 11ue,tri msuperabi/1. A 1wi 1wn resta
clit se;:uire tali duci; e perd1è 'fll)le,zt,er, tc111«111n
loro dietro, ne animi il pe11riero die, sp1•cialmen/e
per gli abitatori del Pie11w11fe, è d,n•er,• tli rir1mo-
scem:a /'a,11tare ,m'opera., che ha dilatalo per l'1111i-
t1ers<1 la .fama questa regione•·
La noli.zia dcli' f ncoron 1zione si di Il use in ogni
parte e daU' Ctalia e d.aU'Estero g,un..eru le p1(1
entusi.1stiche ade:,ioni. Tr-a k molte: che tro\\'Ìamn
in archi\\'10 c'è ltUclla del cclchre Leone ll.tnncl,
che scriveva a Don Rua da Val-dcs-Bois· ~ fo.
va110 /Il) cercato cii liberarmi da ammli impt!gtli,
e a11r11m 11110 volta mi aera,/, di dtJtter .sacrifuare
(li cloz•ere rma gi,110 gra11 le per il mio rn11re. Saro
con tioi in ispir,/11, fletteral1ssi11t1J Padre, e, a11da11d11
a R()l/l(l in setleml,re, mi Jerm,•rò a Torino per P<U·
sare 11n tinmfl nelht t'Os/ra Santa Caw I t 1enrr11re
Jlar1t1 ·l1ttiliutrice •·
La preparazione pros<i1ma alla fest.i fu fal'o-
rita da un solenne triduo. li r 4 mag1ttu il Car-
dinale Svampa al popolo che grcmÌ\\J il Santuario
presenti> in fonn.t smagliante la pros-;1ma lni.:o•
ronaz1one quale omaggic, mondiale ali' \\u~ìhatricl'
di Don !losco. La sera del 15 Mons. Caglicro
parlò con a.rdorc del grandmsn ·sviluppo della di-
vozioni: a Mana \\usiliatricc ncll'r\\.mernt.i del :-;uJ
e specialmente: nella sua diletta Pa1ago111a. L'ul-
tima scrn l'eloquente Domenicano i\\lon,;. l'am-
pirio. An.:ive,,corn di \\"en:dli, l'antn le glorie: di
~lariJ, Ausiliatrice <ldla ChiesJ e dcl Papa.
Le corone.
li rin,1m.1w ~ioicllicrc lorint."Se Anto1110 l ar-
ma~nnla avc\\'a avuto l'inc.1rico di preparare le
corone.:.
Eglt, senza scostarsi troppo dalla forma delle
corone dipinte dal Lorcnzone sul capo di 'i\\Iaria
.\\usiliatric:.e e del Bambino Gesù, seppe dare alle
sue corone un'impronta geniale armoni;,;zanùo in-
siemc rici.:hezza, splendore, grazia e ,-ohrictà. L:1
linea.i del <lt~gno e la Ù1i;posizione delle gemme:,
danno l'idea dcllJ m1esta e <ldla poten,.,1, mentre
non diminuiscono quella dcli.i :,oav.: bellezza Ji
Gesì1 e di MariJ.

1.9 Page 9

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Sono in stile classico del Rinascimento, tutte
in oro fino, giallo opaco, ottenuto fondendo anelli,
orecchini, catenelle e altri gioielli, offerti da di-
voti di Maria Ausiliatrice. Notevoli tra questi
lloni la conchiglielta di un anello appartenuto
al Servo di Dio Pio IX, una parte della cate-
offerti da due coniugi di Trento. Vi sono altre
gioie, pure finissime e varie, come granate orien-
tali, ametiste e zaffiri. Tutto all'intorno comple-
tano l'opera e producono sorprendente effetto dia-
manti in grande quantità, pregevolissimi per la
loro bianchezza e la purezza ddl'acqua.
Le preziose corone che furono poste sul capo del Ba.mbino Ges'U e di Mnrla Aulliiliatricc
il 17 maggio 1903. Sono i.n Jlne oro massJccio con numerosi diamanti. brillanti e aJlre gemme.
nella episcopale dell'Arcivescovo Lorenzo Ga-
stal<li e uno spillone d'oro, donato da una
Cooperatrice bolognese, adorno di dodici bril-
lanti, che splendono sulla stella della corona del
Hamhino Gesù.
Gli ornati sono in rilievo e con le incastonature
delle gemme in oro verde. Tali gemme spiccano
n,~U'omamentazione centrale. Tra di esse riful-
guno il più bel brillante della mitra dcli'Arcive-
scovo Davide R1ccar<li e due bellissimi diamanti
Ma l'ornamento piì1 fulgido e più prezioso è
una vaghissima stella con trentanove brillanti, che
sormonta la punta centrale della corona grande
di Maria Ausiliatrice, regalata insieme con altre
pietre preziose da una insi~nc benefattrice ge-
novese. Questa stella, bellissimo simbolo di Colei
che e chiamata Stella del malli110, colpisce col
suo fulgore lo sguardo e richi:rnia alla mente In
nota esortazione di S. BC'rnardo: Respice stellam,
voca 1llari,1m: Guarda la stella e invocn :\\1-aria.
168 -

1.10 Page 10

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La grande giornata. Messa solenne, durante la quale una massa corale
di oltre 250 voci fa risonare nel tempio le divine
f1 17 maggio 1903 resterà glorioso nei fasti melo(lie della Missa Papae Marcel/i del Palestrina,
<lclla storia di l\\Iaria Ausiliatrice, come restò in- sotto la direzione del Maestro Dogliani. Quelle
delebile nel ricordo delle 200.000 persone venute voci, dicono i testimoni superstiti, pregavano, ge-
da ogni parte d'Italia e dd mondo, che ebbero mevano, esultavano, a misura che interpretavano
la sorte di viverlo nella sua affascinante bellezza. il sacro testo; e nell'Avvmire d'Italia del 18 mag-
Alle 3130 si è già costretti ad aprire il Santuario gio r903 si parlava della commozione straordi-
per soddisfare la pietà dei pellegrini e subito co- naria suscitata da quelle « masse gigmitesche .fuse
mincia la celebrazione di sante Messe e la di1mi- in im insieme paradisiaca».
buzione d'innumerevoli Comunioni. Il
tempio, rivestito di damasco rosso, rica-
mato a fiori in argento e illuminato da
fasci di luce riflessa da quattordici splen-
denti lampadari, appare in tulta la sua
magnificenza. '.\\ifa già prima delle ore 9
i fedeli sono invitati a sfollare e a di-
sporsi sulla piazza per continuare le loro
<livozioni all'altare eretto sul sacrato,
mentre nell'interno prendono posto au-
torità e rappresentanze.
Alle ore 10, al suono festivo delle
campane, s'avanzano dalla chiesa di
S. Francesco, in abiti pontificali con i
loro corteggi, in mezzo a due lunghe
file di rappresentanze <li 68 Associaziorù
Cattoliche, ventisei tra Arcivescovi e
Vescovi. Segue Mons. Cagliero, il primo
Vescovo salesiano, cui l'affetto dei con-
fratelli ha riservato l'onore di pontifi-
care in un giorno così solenne. Quindi
l'Eminentissimo Richelmy, Delegato del
Papa, preceduto <lai paggetti recanti le
quattro preziosissime corone, due per la
'l'aumaturga Immagine e le altre per
la statua preparata sulla piazza. Se-
guono i Canonici, il Rappresentante
della nohile Anticamera Pontificia, il
Capitolo Superiore dei Salesiani con a
capo il ,·cncranJo Don Rua, i membri
del Comitato e le rappresentanze degli
Istituti e delle Congregazioni Religiose.
Alla vista delle.: corone e all'apparire
<lei Cardinale, prorompe e ondeggia
Il Card. A.1!0s1lno Richelmy, Arcivc,scovo di Torino, Delegato
da Leone XIII a in~oronare solenneme.n1e Maria Ausiliatrice.
nella folla un prolungato applauso,
mentre i cantori nel tempio intonano l'Ecce Sa- Al Vangelo il Cardinale Delegato pronunzia
cerdos del Maestro Don Pagella. La sterminata una fervida allocuzione, nella quale invita a ri-
moltitudine che gremisce la piazza e il Cor,io flettere su tre aspetti del!'Incoronazione.
Regina :Margherita, preme come onda incalzante Primo: <• A chi siamo debitori - si domanda -
contro la cancellata, con pericolo di sciagure, dell'odierna letizia? A Do11 Bosco che, no11osta11te
cd è fermata solo con la pronta chiusura <lei le contraddizioni, ha dedicata questo tempio all'Au-
cancelli. Allora un sacerdote spiega alla folla siliatrice; a quel gran Pio che, ,iato in Piemo11te,
l'impossibilità dell'ingresso e la invita ad atten- a Lepanto coronò la Vergine con utuJ dei titoli piti
dere tra canti e preghiere l'incoronazione della belli; a due altri Pii .riamo debitori di questa solf!'11-
statua eretta sul piazzale alla vista di tutti.
nità, sia per la festa del 24 m.aggio, l'Ìa per i favori
Data lettura al Decreto Pontificio, Don Rua largiti a Don Bosco dall'arigelico Pio IX, primo
si avanza alla cattedra di Sua Eminenza e giura Cooperatore. Jltla più di lldli siamo debitori lilla
che custodirà e lascerà in perpetuo le corone sul Regina della Chiesa Cattolica, a Maria. Ella ri-
capo della sacra Immagine. Quindi s'inizia la volse uno sg1'ardo di predilezione s" Torino e fermò
- 169

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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si, questo m1golo di citt(Ì, 1111 tempo luogo di depra- !ante, s'alza, echeggia e si spande l'applauso della
v:azione, la sorgente drlle i11esa11s/e sue grazie». mollitudine. li Car<lioale, raggiante, si volta, e,
Secondo: • A chi spetta c11mpiere il rito augusto? dall'alto della scalea, benedice. f;quillano dalla
Guardo smarrito la poi•ntà della mia persona, ma cupola esterna le trombe annunzianti il ~ompì-
m'i11corng.i:it1 il pensiero che non spella a me, pm,e- mcnto <le! rito solenne; rombano le campane del
retto, chf> appma oserei stamume in gnwccJ,it, al Santuario, cui fanno eco quelle di tutte le chiese
rito solenne... Senza alcun mio merito, m'ha voluto della ciltà; mentre dodici bianchi colombi, lan-
la Pravvulet1za figlio e padre della Co11grcgazio11e ciati dall'alto della cupola, spiegano le ali, por-
Salesiana. Come Cooperatore sono figlio I' come tando al Vegliardo del Vaticano il fau~tissimo an-
Arrivescovo mi debbo conridrrore Padre di questa nunzio che Maria Ausiliatrice è incoronata.
prediletta Con,:regazione. Non io quindi, ma la
Congregazione incoro11a l\\Jaria per mezzo mio».
Terzo: ~ Quale si presenta a
,wi l'i1lcoronozione considerata
L'incoronazione della statua.
nell'aV'iJenire? Quali i frutti di
Il Porporato scende dal palco
questo fatto? Un accrescimmto
e, preceduto dagli Arcivescovi
di glorù1 per il tmipio augusto
e Vescovi, si a\\via alla porta
di l'aldocco... .1\\,1a l'incoro11a-
maggiore per l'incoronazione
:Jio11t 11011 mira solo alla gloria
della nuova statua. Quale spet-
questo tt>mpio. Si pensi che
tacolo all'esterno del Santuario!
i Salesiani sparsi per i due
Dalla piazza, dalle vie, dai bal-
mondi oggi g1wrdano a Torino
coni. dalle linestre e dai tetti
ed a Roma, e co11 twi sperano
circostanti, mille e mille cap-
chi' lt1 Co11gregazio11e Salesiana
pelli, nulle e mille fazzoletti
sù, per dilatarsi ed estendersi
si agitano in un grido immenso
per tutta la terra. Queste spe-
di giubilo. Finalmente anche. i
rm1ze - aggiungeva in tono
profetico
si compiranno,
fedeli rimasti fuori possono
godere qualche istante di Para-
.,
perchè tutto sì ottiene dalla pro-
diso! Ed ecco l'Arci\\·escorn
tezione di Alaria Ausiliatrice».
procedere ad una seconda in-
coronazione, che compie di sua
Terminata la l\\Iessa, mentre
011/oritil. Quando egli stende le
J.'orchestra canta dolcemente
mani alla prima corona, in
l'antifona Regina coe/i laetore,
nl!eluin!, il Cardinale si avanza
commosso ai piedi della sca-
linata e sale con passo mae-
L'ardente apostolo dell'AuslUaL,ìcc
Don Secondo Mar~io, organizza.-
ton, e an.ima delle fesle dell'lnco-
ronazio.ne.
quella marea <li gente ritorna
il silenzio; ma appena le co-
ront brillano sul capo del divin
Figlio e della divina Madre,
stoso e grave. Lo precede il
scoppia un nuovo irrefrenabile
Sac. Secondo Marchisio, ardwte apostolo della applauso cui, questa volta, fa eco quello dei
divozione a ~1aria Santissima Ausiliatrice, cui fedeli rimasti nel tempio; e eia tutti si leva
Don Rua ha riservato l'onore di portare le sacre altissimo il grido di Viv" M11rit1 Ausiliatrice!
corone. Finisce il canto e regna un assoluto si- Mentre il corteo rientra, squillano nuovamente
lenzio. Tutti fissano l'Eminentissimo Presule e le trombe <l'argento, quasi a simbolo di vit-
l'Immagine della 1\\Tadonna. Molti versano la- toria, e gli occhi di tutti si levano alla grande cu-
crime di tenerezza. Dalla porta maggiore intanto pola, dove il Rr,llini di recente ha stupendamente
la moltitudine vede brillare nello sfondo luminoso istoriati i trionfi dell'Ausiliatrice, e donde cento
del tempio la porpora del Cardinale che sale a cantori, nascosti dietro i damaschi pt'ndenti dal
incoronare la Vergine, e scoppia in un grandis- cornicione, come angeli inYisibili, intonano l'an-
simo applauso. Nel Santuario invece cresce il si- tifona: Corona aurea suprr mput Eius... Fi11alme11te
lenzio. L'Eminentissimo Delegato ormai è giunto risplende sul capo di lei l'auren corona; e alle cento
alla sommità <lei palco, piega le ginocchia, prende voci della cupola rispondono cento e cento altre
con venerazmne la prima corona e, pronunziando dall'orchestra, dalle tribune· e dai banchi della
con voce sonora e commossa la fonnula rituale, chiesa, finche ogni angolo echeggia della melodia
l'impone sulla fronte dd santo 'Bambino. È un solenne.
momento di commozione e di gioia indicibile,
che cresce ancora quando il Cardinale, con voce ~ L'Ant1/011a - scrivcYa il citato giornale - è
più forte e pii1 vibrante, mette la seconda sulla un bel/() Iqullrrio di musica liturgica dov11tc1 al ~1,ie-
fronte <li J\\Iaria Ausiliatrice. Allora dalle tribune, stro Doglia11i. Lo im:::ùmo le trombe da/l'esterno
<lai tempio e dalla piazza, irrefrenabile e giubi- ddla cupola co11 squilli sonori, it1di il popolo propone
170 -

2.2 Page 12

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1111 htl tema di corale so/n111t, a mi rhpond<>rw i handu tenne un grandioso concerto intercalando
,,,p,011i drl/b. cupr,la c1>11 1111 suo,ulo tmw di rorale belle sinfonie ai canti <le~li alunni; ma la ressa
angelico. Questo è presti dalla ca11toria, che lo !if'olge fu tale da rendere impo~sihile la preannun1i,1t.1
spl,·111/idamente in un ca111mr a tl'llori e bassi di r:Jfello ripetizione ddl'antifona Ccmma aurea.
rerammte ,:ra11dioso. Q11i11di il coro p1Jpolare ri- Alle 24 s1 chiude il Santuario. Anche sull;t
prmde il primo lt>llla, rr1i f 011110 eco i soprani dalla piazza la folla va lentamente dira<l.m<losi, mentre
cupola e poi i11 1111 mag11ifico ca,wne cort corale si nel silenzio della notte lo scintillio di tante luci
fo11d11no i due temi. L'attesa di quesl'antifuna era acc~e per le vie ddla citta sembra prolungart:
t'if·imma, trattand"si di 1111<1 esecuzione d, mille l'omag~iu alla Regina del Ciclo hno al S0fRerc
r,mtori divisi i11 tre luo_((hi dwersi. Il muesro è della novella aurora.
stato c'1111pleto: il .\\/arstro Dogliani, mperamlo dif-
ficoltà gra11dissime, lm ottmuto un effe1t,, di fusione
e colorito eccezionale•·
I frutti dell'Incoronazione.
Le feste continuarono solen11i per otto l{H>r111
Dopo l'antifona, il Cardinale intona il Te Deum, e si chiusero con l'annualc trionfo del :q ma~~'"·
proseguito da un coro poderoso di popolo, che li culto cli Maria Ausilratricc d:1 quel mcmllrnndo
<lall 'altarc <li l\\larsa Ausil1atr1ce si cstl"n<le lino 1J1;1gg10 t()OJ, nd qualt: s1 era m.1mfc:stato in tutto
al Corso Regina \\far~herit.t. Quindi imparte la il suo splendore:, si ~-ste-.c rapidarnenre in Iulta,
ht•nedlZlone papale, mentre nuovamente squillano in Europa e nd m()n<lo, come ne fa fedl" il
le trombe dall'alto delta cupola e tucti piegano B111/ett1110 St1lt·s111111) di questi C.:Ìnl1uant'anni, m·llc
il ginocchio e chinano la fronte. Con qm:st'atto diciassem· edizioni m lingue diverse.
solt-nnc ha termine la fun1:ionc.
L'Incoronazione Ponulicia di Maria Au~il1a-
..
li tempio resta animati,;simo fino a tanJn norte trit·e portò un altro frutto aprendo la via ai \\'e•
risuonano canti e prcghic-rc in varie lin11:uc, che sco\\'i a incoron.ire di autorit I propri~ la meùesim.,
ri\\'dano la presen1:a di pcllegrmi pnwenu.:nti da immagine nei luoghi dove fo-.se tenuta in gra1l<k-
ogni parte del mondo.
vencra71one. eomc a,•vennt- in varie città. dovt:
Chi provi> maggmr c:on.;;olazmne in qut:i 11;iorni, era part1c:11l,tr1nente ven•·r:,ta, eontrihuc:n<lo l!r,m
che a tutti offriront> momenti di paracfom, fu il demente a far appn:zz.irt: e risplendere nel
vcncr.1ndo Successore d1 I)011 Roseo. La sera pre- mr)lldo il culto alla Madonna di Don I.losco
cedente, ad ora tarda, Don Rua era salito al sommo
Lo stcs..c, ~ommo PontdÌl:e Leone XIII, nove
ùel palco cretto davanti al quadro, s1 era posto giorni dopo l'Incoronazione, nell'intento di pre-
in gmoccluo e, dopo a\\·cr pregato alcuni 1sunu parare gli an1m1 alle cclehr:1ziuni cinquantenarn:
in .1ttc~giamcnto serafico, con gli occhi picni di della delìnizione del doitma dcli' lmm.1colata, scri-
lacnmc, s1 era lcrnto .1 haciare il volto Ji G1:Sù ve\\·a: P11irhè i tempi chr mrrontJ Sflno cosi pm-
BJ111h1110 l" della :Vla<lonna.
cel/,,si e pie11i cli 111i11aca prr !tt Chiesa, Ci ;:mie
Il mattino del 171 nd rnc,mcnto dcll'lnc.:orona-
zione, apparve pi11 di tutti commosso. l\\lcntrc
llltti sentivano un fremito <li commozione e ten-
l'a11111w e si apre u speraw::a nel t•edere i fedeli,
che, culla /11 propizia ()cwsim1t' dd 1111m,;:ùmalo cm-
qutmlmario, r11,1tlio110 c,m 1111,mime sla11ciu di Ji-
tavano d, trattenere h:: lacrime, il sant<> Uomo 1.illcw r d1 l/1111,rp r,vof1tersi " Cr,/t•1 dir è ùworutu
non vi riuscì e scoppiò in singhiozzi tosi teneri Aiuto dei Crist1:111i •·
che commossero ancor più gli astanti.
E meno di 110 me.se dopo, al Vescovo <li Cam-
brai: o /11 ·t•t•ro, pM' sa11arr le piag/re sociali 111111
r•i r piti t'{Tiracr rimedi,, dr/I' Ìl1t.,,c<1:::1fJ11e d1 Colei
Processione e illuminazione. che, dopo rw,·re prociira/11 per ITIF:....;11 del suo Dwm
F,:gtio la S(l{ute dd ge11ere 11t11111w, hu merilat11 ,li
La grande _giorn:ita s1 ch1u.c;c con la proces- essf'rr c'1i111m1ta poterttirsùrw \\ U\\.Ìlìum Clmst1a-
sione e l'illuminaiionc.
norum t.
La processione riusci un omaggio inc.1ntt•vole,
indimenticabile. d~no del rito compiuto il mat-
Oggi, dnpn 50 anni, è ancora Li stef.Sa fode nel
tino. In alcuni momenti, all'apparire <lclb Ma- materno ausilio ùi ~fari.i che sostiene il popolo
donna incoronata, l'entu,-ia~mo della folla toccò cn:;t1ano nella lotta diuturna contro I nemici <li
il delirio.
Uio e della Chit'sa, cd e ancora il Vic,1rio t.h
Calata la notte, l'ulumo suggestivo spettacolo. Gesù Cri:;to, ~ua Santità l'io XII fclic.:cmentc
Il Sanluario, b piazza e il quartiere di V.1\\dncco regnanle, <:hc vcù.: e a<l<l1ta nel/ti potente i111er-
apparvero immersi in un mare d1 luci muluco- cem·o11e di Maria Aurilium Christianorum l'ora
lori. J ~iornni artigiani dell'Oratorio avc\\'ano ;l\\"- Ji una ri.rurre:iirme corrisp01ulmte ai prindpi della
,·oho la cupola in un manto di luc.:i e dato mcra- giustizia t cfr/la vera paa • ( 1).
v1ghoso risalto alle 1111cc della facc.:iata con nll-
gliaìu di lampadine elettriche. SuUa pmzza la
171

2.3 Page 13

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~
(APPUNTI DI CRONACA)
So11 1Je11iy110 Caum·ese. - Il IO rebbraio
giunge il Rettor Maggiore, preceduto da un lungo
corteo d1 macchine. Sono ad accoglierlo autorità.
cooperatori, ex allievi e am,ci numerosi, con lo
stesso entusiasmo col quale in paese era stato
accolto per la prima volta S. Giovanni Bosco nel
1879 I 230 allievi delle Scuole Proressionali gli
rendono nliale omaggio. Anche 11 Rev. Abate e
il Sindaco lo ringraziano per la missione d, bene
che compiono i suoi figli. A sera. r icevimento in
Municipio. Il giorno seguente, vuole trascorrerlo
nell' ,ntimità della Famiglia salesiana di San Be-
nigno e nel pomerigg,o passa per una breve v1-
s1ta agli Istituti delle F1gl1e di Maria Ausiliatrice
di San G iusto Canavese e Torre Bairo.
Tori,w-1 1d,•mlil-e. 15 febbraio. - Il Signor
Don Ziggiolli compie la sua prima visita come
Successore d 1 S. G ,ovann1 Bosco alla scuola che
1n anni or mai lontani lo vide studente Iiceale.
Dopo aver celebrato la S. Messa ai 400 alunni
del liceo-ginnasio, circondato dai Superiori del-
l'lsllluto, assiste a un breve tratteni mento in
suo omaggio, a conclusione del quale esorta i
giovani a far d1 tutto in questi anni d1 formaz ione
culturale nella Casa di Don Bosco per mettere
salde basi a una vita " profondamente cristiana e
cristianamente operosa "
Parma , 19 febbraio, ore IO. - R1Cevimento sul
piazzale S. Benedetto, gremito d i giovani, ex al-
1,ev,, cooperatori e popolo. Sono presenti anche
le Figlie di Maria Ausiliatrice con le al lieve e parte
degli alunni della Scuola Agraria di Montechiaru-
golo. Il Presidente degl! ex allievi, Dott. Piero
Coruzz1, porge il benvenuto. Il Rettor Maggiore
ringrazia e rileva come l 'Istituto, intitolato a
S. Benedetto, sia stato veramente benedetto dal
Signore. Segue un omaggio accademico con l'in-
lervento di autorità e personalità. Al Direttore
dell'lst1tuto, che ha r ilevato la necessità di rimo-
dernare i loca.li dell'Oratorio e della Parrocchia,
il s1g. Don Ziggiotti annuisce e soggiunge: "Si
lavori per formare nei giovani un'anima cristiana
e la Provvidenza penserà anche alle cose mate-
riali ".
Più tardi, cordiale incontro con S. E, Mons. Colli ,
grande nostro amico, il q uale aveva annunziato la
visita del Rettor Maggiore a tutta la Diocesi.
Nel le prime ore del pomeriggio viene a osse-
qu iarlo l'Avv. Bocchialini, veterano degli ex al-
lievi, che rievoca commosso le grandi figure di
Don Carlo Maria Baratta e di Stanislao Solari.
Poco dopo visita le Figlie di Maria Ausilia-
trice. T raendo lo spunto dal mano di fiori of-
fertogli, augura alle allieve di essere fìon olez-
zanti d1 virtù per diventare domani frutti preziosi
per la famiglia e la società.
A lle 15, IO partenza per Bologna, dove lo at-
tendono al la stazione il Signor Ispettore Don Pa-
razzini, 1 Direttori e vari confratelli delle Case
dell'Emilia, e il Rettore del Seminario di Imola
con un gruppo di seminaristi. Il Rettor Maggiore
saluta e sale sull'auto dell 'insigne benefattore
Dott. Cav. Ghetti, diretto a
luWlll, dove sosta al Seminario. I chierici nella
cappella eseguiscono un canto, quindi parla i l
Sig. Don Z iggiotti rteordando che Don Bosco ha
avuto tanti amici in terra di Romagna e invita i
chierici a formarsi un cuor d'oro e una mente
eletta per l'apostolato del domani nel difficile
ambiente in cui si troveranno. Mons. Rettore rin-
grazia con viva cordialità.
Fae ,1.cza. - Attendono il Rettor Maggiore, con
S. E. Mons. Giuseppe Battaglia, le autorità citta-
dine, all 1ev1, ex alliev,, cooperatori. Si svolge in
172 -

2.4 Page 14

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cortile un cordiale trattenimento, nel quale parla
anche S, E. Mons. Vescovo elogiando il lavoro
de, Salesiani nella c,ttà. Il Rettor Maggiore rin-
grazia compiacendosi di vedere si numerosi e il-
lustri amici dell'Opera d1 Don Bosco nella città
già tanto amata dal santo Fondatore.
Più tardi conferenza ai confratelli , pate rne paro le
ai g1ovan1, telegramma al faentino Mons. Cimatt i,
apostolo del Giappone. Il giorno seguente visita
la Cattedrale. accompagnato da Mons. Gallina, per
pregare sulla tomba di Mons. Taroni e venerare
le sacre spoglie d1 5. Pier Damiani.
Seguendo poi una trad121one cara a1 Successori
di Don Bosco, il signor Don Ziggiotti visita il
Seminario Diocesano, dove I chierici lo accolgono
festosamente. Egli rivolge loro un cordiale saluto,
ricorda le benemerenze di Mons. Taroni e li in-
coraggia a prepararsi ad essere alfieri del " mondo
migliore", auspicato dal Santo Padre.
/, 11r,o.
Cordiale accoglienza degli ali 1evi,
ex allievi, cooperatori, oratoriani, Figlie d1 Maria
Ausiliatrice, loro orfanelle e bimbi dell'asilo. Il
Rettor Maggiore ascolta con compiacenu i canti
e le parole di un giovane e di un orfanello. che
manifestano la gioia comune, e paragona quella
gaia gioventù a promettenti p1ant1celle che devono
mettere profonde radici e crescere diritte per di
ventare uomini d i carattere e cristiani convinti,
« Il Signore ~la con voi»: è Il pate rno e • acerdotalc , alu1n
d e l R~llor Ma1tglorc al 11lovan l di FAENZA.
Il •lgnor Don Zlrrlo ttl tra I suol lllflJuoU di PARMA.

2.5 Page 15

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Si augura pure che maturi qualch!\\ buona voc:1-
zione e imparte la benedizione di Maria Ausi-
liat rice.
Ziggiotti ringrazia, quindi si reca in ch1esa, dove
impartisce ai giovani e al popolo la bened121011e
dt Maria Ausiliatrice.
Rarcmm. - Confratelli e giovani di quelle
Scuole professionali accolgono con giubilo 11 Suc-
cessore di Don Bosco che, mentre ringrazia. li
invita a rendersi degni delle gloriose tradizioni
della vetusta città preparandosi a rinnovarne lo
spirito cristiano con una soda formazione morale
e una buona preparazione tecnica. Segue vh1ta ai
nuovi laboratori.
Forll. 20 febbraio, ore 13,30. - Il ritardo ha
ridotto le proporzioni del ricevimento. Viene
S. E. Mons. Sabini, che s·1ntrattiene affabilmente
col Rettor Maggiore. Ingresso nella ricostruita
chiesa parrocchiale di S. Biagio, dove agli amici.
cooperatori e patronesse rivolge caldo invito per
una sol idale collaborazione diretta ad arginare l,1
propaganda anticristiana. Più tardi parla alle Pa-
tronesse e alle Donne di A. C. compiacendosi del
loro contributo ad un'opera i cu, sviluppi hanno
del miracoloso. A tutti raccomanda la gioventù
povera e gli orfani. e tutti caldam!'nte invita a
lavorare per ,I bene morale della zona.
Rimiui. - All'arrivo del Reltor Maggiore le
campane dell'elegante chiesa di Mar•a Ausiliatrice
suonano a festa. I giovani, schierati nell'rnterno
della casa, porgono il benvenuto. Il signor' Don
l ,orettJ, 20 febbraio.
I fortunati giovani
a~pirant, che si formano al ta vita salesiana accanto
al celebre Santuario lo attendono insieme ad un
bel nucleo di cooperatori ed amici. l'Avv. Nata-
lini porge il benvenuto, quindi si passa nel teatro
de ll' Istituto, dove ha luogo il ricevimento ufficiale.
Al termine il Rettor Maggiore manifesta la sua
gioia per es ,ere partito dal Santuario di Maria
Ausiliatrice ed esse, e giunto a quello di Loreto.
Gli è di grande conforto vedere dappertutto
tanti amici dell'opera nostra.
Più tardi, dando la .. buona notte" agli aspi-
ranti, lascia loro per· programma quello stesso di
Gesù nella casetta di Nazareth, venerata a Loreto:
"cresceva in sapienza, età e grazia". V1s1ta pure
l'Oratorio festivo e s'tntrattiene con i giovani del-
l'Associazione Cattolica.
Il 21 febbraio ha la consolazione d1 celebrare
per tutti nella Santa Casa. Alle 9,30 conferenza ai
S,ilesiani: alle 11 conferenzina agli a llievi di V g1n-
nas1ale: alle 11,40 parla a lutti gli ci~pirant1. Ri-
corda loro ti grazioso episodio del f1g!10 della
guida di Taormrna (S,c,lia) che a lui Ispettore aveva
dato una sapiente risposta. Alla domanda: " Sei
buono?" ;ive·,a risposto: " Dio solo lo sa". E li
invna ad essere buoni davanti a D10 e a d1ven1re
aspiranti nulent ci, vale òl dire aspirando della
~ 1 74
Gli orr~ni di f ORLl d.ànno Il benvenu10 all'amato Padrc, presente S. I!, Mons. Bobini.

2.6 Page 16

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v.--vo 0 RetlOf' M~«;ore, COI
di LORETO r i triOVll(II dell'.lsl11u10 Sale§i:lno dav&llll . .... celebre B;a.lllca M2rbn:a,
buona ar ia spirit ua le ed e,pirando l'aria corrotta
der propr i difetti.
Più tardi si dànno convegno ~ttomo al Rcttor
·1agg1ore le Autorità con a capo S. E. il Ve,covo
Mons. Gaetano Malchiod1 e il Sinda:o dott. Talev1.
,Uw•e,•r,ta, 2 1 febbr,,io. - Il corteo di m:icch111e
che ,._ort1 l'a,.ito del Rettor Maggiore .irriva a l·l.1-
cerata alle 17.30. Nel grande s~lone dell'(:.tstuto
si trovano a I iceverlo tutte le A1Jtontà d1 Mace-
rata. Il locale e: ,tip.ilo di gio..,entù e d r amici.
Sul palco. accanto al R<;!tlor Maggiore, si notano
S. E. il Vcsco..,o, S. E. il Prefetto. 11 Sind1co, 11
Que;tore, il Pro'l\\'Cd1tore agli i.tud,, Superiori re-
ligiosi, e altre person11lità.
Il Sindaco, Rag. Perugini, con un alato d iscorso
porge il saluto d 1 Mace r·at a a l Retlor Maggio, e:
il Sen. Carclli, e>< allievo dell'Oratono. ne rievo:a
i tempi gloriosi e parla delle mirabili trasforma-
zioni operale nei suoi 10.0)0 e,· allievi; l'Aw. Be-
rard1 ricorda che fu raccolto orfano dai Salcs1an,
e ne e5alta la carità vcr so la giovcntu povera: la
signora Travaglsni presenta 11 ricono;cente omaggio
delle Cooperatrici e Dame Patrones~e: due bam-
bini offrono a Don Bosco nella persona del suo
Successo, e due mazzi d1 fiori. Il Rettor Maggiore
ringrazia commosso IJ g1·and1osa .1,~emblea, e lo-
quente pro'la della simpatia che circonda il lavoro
salesiano in meuo all1 gioventù, pupilla della
società,
Si pas,a poi nel leatro. dove gli or,1toriani sono
impaz1ent1 d i avere l1a loro il Successor·e d i
Don Bosco per u na rec1u in suo onore.
li 22 febbraio, S. Mes,a dl.!I Rettor Maggiore a
rappresentanze di tutti I rami della Famiglia Sa-
lesiana. Alle ore 10: ricevimento delle Dame Pa-
t ron('5Se e d 1 u n gr u ppo d i Ex allievi. Alle 11 vi-
sita a ll'Orfanotrofio delle Figlie di Maria Ausilia-
trice. Alle 11,45 partenza per
Tnl(>111i11n. - Ricevimento n-?I te1tro del col-
legio. I.o circond,Jno le autont.i citi 1d1ne. La s,1(.1
è gremitissima d, p•:r •,one ve n1i te a rendere
omaggio al Successore dr Don Bos, ) Commuove
il unto degli orfani, rallegrano le note ddL1 t,.10-
dim dE-11'O1 a tono. l'lng. Tacci porge 11 saluto dPI
coopPra.tori e d e~li e~ allievi. Chiude il grazioso
tralten rmenlo il signo r D'ln Ziggiotti, che si dic~
lieto di trovarsi nel véro campo tir Don B )>CCl:
un orfanotrofio e un ontorio; e benedice l'op·:ra
di Tolen·mo, già visitata d.i1 Servi di 010 Don Rua
e Don R1M ldi.
J•m·ln ('it>itm1ot·a, - Il Rcttor Ma~giore f1
L ":i b1 ~. " • sita a,I ~pera e parro:chi:i. salesian,1,
do1e s1 venera il corp:i d1 S. M:ironc, primo nnr-
t, re p1 ~no e di:;cepolo di S. Pietro f>assa quind i
a salutare il Conte Pier Alberto Conti . munifico
IJe,-,_'1ltore. Sull mbr-unire npri!nde l.1 via per
. h1N111fl , dove la foll, nel11 nostril chiesa par-
rocchr tic. attende if Successore dr Don Bo,co, Egli
porge il sal uto a i parrocchiani, ,i cui parla della
famiglia cmthna e dei doveri dei genitori e dei
fìglt. Impartita la benedmone eucaristica. s'intrat-
t1ene a colloqu10 con S. E. 1' Vescovo Mons. Eg1-
d10 Bi11nam1ni col Sindaco Angeltni e con altre
autorità e am1c1 .
In una sala del moderno oratorio gl i e• allievi
e le a\\sociaz1oni d1 A. C. danno il benvenuto al
Superiore per boco ciel Presidente delle opere
parrocch,alJ, che traccia un bnllante quadro del lo
,,., 175,

2.7 Page 17

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t.u famll{ila !>aleslana di MAC EJlATA In fc,srn atto rno al R<•llor Maggioro.
sviluppo d« !l'opera ~ dimostra 11 gr ,de ,affetto
di Ancona per i Sales1an1. Il s,~ Don Z1ggiott1 r i-
sponde rilevando gli amorosi tratti della Divina
Provvidenza, la quale ha permesso che dopo la
guerra la casa di Ancona risorgesse più grande
e più bella. Oggi infatti ha iniz!,1to un orfanotrofio
e sta allestendo una moderna scuola professionale.
È presente ti venerando Mons. Adolfo Ragnini,
fondatore e benefattore della casa,
Il ~•orno sejluente partenza per Roma. Alla sta-
zione Term1n1 vengono a ossequiarlo i Direttor
della città. Accompagna lo dal l'Ispettore Don 0 1-
dan il Rettor Maggiore prosegue per
<:1wt11. 23 febbraio - ore 14. - Allievi e Su-
periori sono schierati sulla scalea della grande
chiesa d1 S. Francesco. Il suono festoso della banda
apre il devoto omaggio. Nel pomeriggio s1 sus-
seguono l'incontro con S. E. Mons. Casarol i, Ve-
scovo l'accademia in onore dell'ospite, la bene-
dizione eucaristica é la conferenza a1 confratelli
All<1 " buona notte " il signor Don Z1gg1olll prende
lo spunto dal risveglio della natura e dal lavoro
dei contad m per sollolineare 11 lavoro intorno
alla m1st1ca pianta dell'anima. Nella primavera
della vita, i giovani debbono lasciarsi coltivare dai
superiori. mettere radici profonde di umiltà, cre-
scere al sole del l'Euc.uisLia.
Il giorno dopo, partenza per Napoli. Ricevuto
alla stazione d:i l'lsp ore Don Pilla e da altri
confratelli, prosegue per
176 .,,
•rorn> l11111m:.i11"1. 24 fobbra o ore I 1,30. -
Lo accolgono le autorità ecc.les1ast1che e c1lladìne.
Si nota anche ti venerando Crn. Gaetano Sannino.
fondatore della casa. Nel cortile defl'lst,tuto, gre-
mito di oratoriani, aspiranti, studenti di filosofìa,
allieve delle riglie d1 Maria Ausiliatrice, coopera-
tori, cooperatrici ed ex allievi. s1 svolge una so-
lenne accademia nella quale, con accorg1ment1 ra-
d1osccn icì, ~i ha modo di offrire al Rettor Ma~giore
i messaggi d1 tutte le case dell'lspettona
Nel pomeriggio, rapido pellegrina!lg10 al vicino
Sant uario d1 Pompei. Alle 17,30 conferenza a, con-
fr,ttcll e alle 18.30 agi, studenti d1 fìlosofìa. ai
q..ial1 raccomanda d mbevers1 della sp1r1to d1 p,età
come la spugna s' 1mb1b1scc d1 acqua. Alle 19,30
nP.lla cappella st1p1ta d , redeli. bened.zione delle
tessere de11h ex alll«:v1 e della bandiera dell'Unione
Maestri Cattolici S. Giovan ni Bosco. Q uindi nel
salone dell 'Istitut o, rendono omaggio al signor
D~n Z1gg1ott il D, ettore Didattico. ,I Presidente
degli ex allievi e la signorina De Nicola. Pr"'s1-
den te delle Dame P,1tronesse. Il Rcttor Magp1o re
ringrazia rivolgendo a tutti un accorato invito a
favorire l'oratorio e la cristiana educazione della
g1oventu, sulla qu,1lc poggia il nsanam;!nto mo-
ral« de lla Società.
Oltndmw, l5 febbraio. ~ Visita al Nov17lat o
delle F1rlie di Mari,1 Ausiliatrice. Oltre la M idre
lspenrice con le suore e le novizie. si trovano a
rendergli onore le autorità del luogo

2.8 Page 18

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<'m1t,,umwm11·c>tli 8t11hifl, Arrivo al le 11,-15.
Attendono il Rcttor Maggiore. con I superiori e
giovani del collegio, S. E, il Vescovo Mons. Ago-
stino D'Arco, 1 seminaristi e un bel gr.uppo di'
cooperatori e amici. Dopo l'affettuoso omaggio,
parla il signor Don Zigg1otti, ringrazia e ricorda
Mons. Emanuel, già vescovo diocesano, e il Pre-
fetto di Torino, Dott. Carcaterra, ex allievo d1
Castellammare. Rivolge anche paterne parole ai
seminaristi. Alle 16,30 partenza per
l 'ie fri s ,d mm•t>.' dove è atteso dagli orato-
riani e da molte persone bramose di conoscere
e riverire il Successore di Don Bosco. Dopo breve
sosta, riprende la via per
811/i>r·no. - Qui, il 25 febbraio, con l'intervento
di tutte le autorità e di molto popolo, S. E. l'Arci-
vescovo Primate Mons. Demetrio Moscati bene
dice la prima pietra di un grandioso ed1tic10 e
una vasta chiesa. che accoglieranno la par-
rocchia e le scuole medie e professionali della
gioventu salernitana. Il Rettor Maggiore prende
la parola per manifestare la consolazione che prova
nell'assistere alla posa della prima pietra di nuove
scuole professionali. che sono l'espressione più
caratteristica di un bisogno dei nostri tempi.
S. E. l'Arcivescovo esprime al Rettor Maggiore
la riconoscenza comune e lo invitn per la inau-
fORRE ANNUNZIATA (N3p0JI) - 11 ,11. Don ~igi:io11I
conscgru, Jc, tessere al Soc,i ,tc,ll'Unlone MaNtrl Ca110Jlc!
San Giovanni Bosco.
Il Rcllor Malfliore 11rJdllicc ì fiori dJ NAPOLC e quelli, ancor più belli, c,he sboccillno nel cuore del clov-.ml offercnll.
,.., 177.

2.9 Page 19

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gurazione dell'opera e la celebrazìone del m,lle- col t->refetto di Napoli, va all'Istituto del Vomero
nario della traslazione del corpo di S, MJlleo. per salulMe il Rettor Maggiore.
In serata il signor Don Ziggiottì giunge a
....
Alle 18 Il signor Don Z1~g1otti s1 congeda dai
suoi figliuol, e amici del Vomero, so,ta breve-
:\\'ri1w ti, accolto con la più esp..nsiva cordia-
lità. La matrina del 26 febbraio celebra la S. Messa
nella chiesa parrocchiale del S. Cuore, presenti
mente all'Oratorio di Via Nuova del Campo per
vedere il terreno do\\le sorgerà il nuovo Istituto
e prosegue per
numerosi cooperatori. Alle IO. circondato da varie
personalità. tra cui le LL. Eccellenze i Mons. De
Nicola, in rappresentanza del Cardinale, e Lucato,
Purtid. sede del Noviziato e di un fìorente
O, ator10, Q•;i riceve l'omag~io degli oratoriani.
s1lesiano, nel cortile dell' Istituto riceve il saluto
L1fftdale dell'opera salesiana di Napoli, per bocca
del Presidente Regionale deg li ex allievi, Dott.
Alessandro Gatta. La cerimonia si apre con la be-
nedizione della bandiera degli ex: allievi di Napoli
e si chiude con le parole del Rettor Maggiore,
che vedendo le varie bandiere sventolare nello
sfondo del bel cielo di Napoli, parla dell'univer-
salitA dell'opera salesiana, e invita a pregare per
le zone dove oggi il cielo non è sereno e l'azione
salesiana è paraiizzata.
novizi, d1me patronesse e cooperatrici. Anche le
postulanti delle f'igl ie d i Maria Ausiliatrice d1 Re-
sina si trovano a ossequiarlo.
Il 27 febbraio visita "Villa favorita", sulla ri-
viera del Golfo Napoli, ove sorgerà l'Istituto
per gli orfani degli ufficiali dell'Esercito. È una
villa borbonica, con parco che si prolunga fino
alla spia5g1a.
Al r ,torno. Il Rettor Maggiore si vede circon-
dato da tutti i Direttori dell'Italia Meridionale, ai
qual i t iene conferenza.
Segue visita all'Istituto dei Sordomuti di Tarsia,
diretto dai Salesiani. Tre piccoli sordomuti espri-
( .'rist>rfo. 27 febbraio - ore 16.30. - All' 1m-
mono come possono i sentimenti comuni e of- boc, o del grande viale ante;tantc la Reggia. attende
..
frono una pergamena e un mazzo di fiori. Il Rettor
Maggiore si compiace paternamente. mentre un
confratello ne traduce il signifìcato con segni.
Dopo la visita a, laboratori, si reca all'l;tilulo delle
r,1;lie di Mana Aus1l1atrice in v,a A lvino, nel qua le
ha sede l'Ispettorato per l' Italia Mc, ,d,onale. Dopo
i canti, i fìori e le devote espressioni delle alunne,
vengono l piccoli dell'asilo a offrire I loro mazzi
li Rettor Mag~1ore un lungo corteo d, macchine
che lo accomp1gna all'lititulo. Su, muri della città
manifesti vari inneggiano al Succe,sore di Don
Bosco. Nell'ampio cortile sono ,1d attenderlo, col
Vescovo Mons. Man~ino, le autontél, gli e-< allievi
e i giov<1n1 d~ll'lst,tuto. A l tennine dt:ll'affettuoso
ricevimento, Il signor Don Z1gg1otti ringrazia e
rievoca la fìgura d, Don Fanara e di altri grandi
di fiori. Il Rettor Maggiore ringruia e invoca salesiani.
su tutta quella giovineua festante b benedizione
La sera stessa, accompagnato dall'Ispettore della
di Maria Ausiliatrice. Segue conferenza alle Suore, Sicilia Don Gugi1tt1, parte per Messina, riportando
dopo la quale, ritorna al Vomero. dove vengono le più dolci impressioni di questo rapido passagg,o
a ossequiarlo illustri cooperatori ed ex allievi. tra che segnerà l'inizio di nuove importanti opere
cui il Prof. Nello Palmieri dell ' Università di Naa per la gioventù di Napoli e dell' Italia Meridionale,
poli e l'On. Notarianni.
Alle ore 16 visita all'Em.mo Mimmì. Cardinale
Arcivescovo, Poco dopo Sua Eminenza, insieme
* Pe• maocan,n di spn::io dabbiam11 rimandart al
p,,1rnm > ,umtro lJ vla::io·re del t•i,1,{J(io rn Sù:ìli,.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con se de in TORINO'
cretto m Ente J\\for..ile con Decreto q gennaio r92+, n. 22, può leg.1lmente ricevere Legati cd
Hredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le :;cguenti formnl:::
Se tr,1tt.1si d'un Legato: • ... lascio ali' Istituto Sa/esiario ptr lt 1\\Ji'ssio11i co11 sede i11 Tori110 a
titolo da legato la somma di Lire... (oppure) l'immoh1le !lito in... •·
be trattasi, im·cce, di normnarc erede di ogni ~ostanz.1 l'Istituto, la formula potrebbe esser
questa: • ... Annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria. Nomi no mio erede univer-
sale l'hrituto Salesia110 per /,e 1llm.101u con sede i11 1'ori110, lasc,amlo ad esso qu..into mi appar•
tiene a quals1as1 titolo•·
(Luogo e dma).
(Firma per esteso).

2.10 Page 20

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Giro d'orizzonte Salesiano
TORINO-VALDOCCO
Col ce,.~are dcll:1 Mllgaont' fredda
il no•tro Santuario ha , asto nuo,·a-
mentt' affluire i pelleJ!rina~in- Tr,l
d1 C!l<i i più cari alla ì\\lndonna e i
più fruttuo~a. quella con ,antn l\\fes-!'11,
prenowta agli altari dl'II'Aus-ihatnce
e di Dnn Bosco, e numcro~e ~ante
Comunioni.
I.e {!$Il' Jcl Beato Domenic:o Savio
e d1 San Giuseppe s1 nol•ero con
110knni1à, pn,paJate JA m:curari
oma11111 accademici .., nlli<·tate d,1
hcllc iernle teatrali.
La Pnsqua dea mahtnri di >tanza
n Torino anche qui-q'ànno portò 01
Snn111,irio oltre 6ooo soldnti, che po-
tc1<>no compiere il precetto col do-
, uto fcr,ore, aiutali dallo p11rol.1 apo-
~1<,lk-a <lt'I Cappell:mo Capo t: dalla
d.:,·1>111 atmo,fera del !-ilnnrnriu, ri-
~onante dei canti e Jdlc pre11hiere
dei m,~tri i;iornni.
Nel cacio pasquale la no, rrn Ba-
~il11:11 vide pure rinnovnrsi l'ed -
lìl'nnte spettacolo <li n:re masse
i: ovnnih, appanen.:nti alle icuole
pubblici-e <li Torino, che ii 3cco-
!tavano :tlln :\\[,.n'lll Eucaristica con
con~arevole ~erietà.
S<.>lcnni le fun7.ir>ni delln Stuimana
Santa e nffollntissìmi i confcssionnli
e la Mensa Eucari,tii:.i nelle Feste
Pns.1uo1h.
Tamnto e per le Dioc~csi di Ca-
stdlaneta, Tursi Tricarico. Era pre-
sente S. E. J\\lons. Potenza. Ve,;covo
di Castell,tnera, mentre gli Ecc.mi
Momi1mori Bcmardi, Motolese, Qua-
remba, impossibilitati a inten·enire,
avevano fono giungere la loro ade-
sione. Ai temi di cui sopm se n"
a1111iun5e uno di non minore impor-
tan;,:n; Caruhismo e Oratorio•·
BRA.SaE
Nuova Piazza intitolata a Maria
Ausiliatrice. - li Munacip10 tli
Pe1rohm1, l'iu/i del Hnisilc Nord
ùme liori~ce la • Scuoln Norrnille
:\\!aria Ausiliatrice . con decreto dC'I
20 fcbhn1io 1Q5J ha ~tahilito di in-
tnc,l.irc all.1 ,\\laJonna di Don Bosco
una J,(r~nde piazza cutaùma. ln
qucsto documento si h:i:i:e, tra
l'altro, Nui, Autorità rnuniripnli,
vogli.imn dure un se!!nO di rkono-
scuncnto II qut'<1te autcnt id1c pio-
niere di unn !>JDta mi,sionc• ,·he
molto onora Pctrolina, ele"n Pernnm-
buco ,e di, i:loria allo stes.so Hrasile,
perchè sori:ente di cultura imp:uci:-
si giabilc e ,entro di carità - cultura
e carìta: due luci che complc:tano
l'uno con l'ilhrn •·
CENTRO AMERICA
Feste cinquantenarie dell'en -
Convegni di Direttori e
Decurioni di Cooperatori
Salesiani.
trata delle Figlie di Maria Au-
siliatrice n e lle Repubbliche cen-
tro-americane. - D,11 20 .il zs l(en-
na,o scor,;o si svolsem nc:11.a cnpitalc
di El Sah-mlor con la panccipai:ìonc
A Cisternino (Brindisi) I' 11 marzo da Au1unt1\\, cx allieve, coorcrntnci,
fu tenuto per la pnm;i ,ohu il Con- benefott~ri e folto puhblirn. li s:ran-
vegno Jei D1r.,11ori e Decurioni sa- d101<0 programma di manif1:s1az1oni
ll'$1imi per le Diocesi <li !\\lonopoli. \\·arit, rnccolte Oi!ni giorno intnrno
Oria, 0$tuni. Lo onorarono <:on la ad un'id....-J centrale, fu aperto con
part<.-cipl!Zionc personale gli fac.rru un'or.i di adornzione preJknta J•I
l\\tun~ismori .-\\Iberico Scnwraro, Ve- salesiuno Don Pio Bald1sscrouo, che
~cuvo da Oria, e Curlu l·\\·mui, \\'e- cinqunnt'ilnni or sono riceveva le
sco,·o da l\\Ionopoli. l)aplls/olatu ,J,,i prirm• sci Figlie dì J\\luria Au<1ilin-
laìn ,. il 111ìmst1:ro s,m·r,fotal~ 11el/o tric:c, delle quali è surcralÌte Suor
•Jltrito Ji Do11 Bosen furono i:li ar- l\\laria Zannua, reecntcmtnte dec·o-
11umcnti 1r:11m1i e pr~cn11111 come
clli1.,n,s1mi per la ~"luziunc degli
ardui problemi sociali odierni.
r.tto con mcdai:lia d'oro. lnten·cnne
alle feste l'Ecc.mo Sis..'llor Kunzio dt'l
SahaJ,,r l" Guatemala, l\\.lons. \\'e-
A Taranto fu tenutu 1I 9 marzo rolino, cir<"ondato datle I.I. Er:. i
al Cnmci:no per l'1\\J·cl111laocc:s1 <li l\\lons1unuri 'rurc1o,; e Apanc10, d.11
Rev .m1) J\\foni, Bcarzotti, lm:aricnto
d1 Aff.,ri nel l'entro America, e dal-
l'Ispettore S,1l.-siano Don hmuzio
:'.\\Iinen·ini. \\'oll.-r,, pure pan,-cap.in·
S. E. il J\\linistro dCl(li Interni, José
l\\1 Lemu~, che tenne il disC'lll"in
commenwr,nivo, e S. E. il l\\Iini8tro
della ls1ru.z1onc puhhlica, che ofTrl
alla Revercn<l:1 Madre l speltncc una
pcrj!amemr, <Jualc nttesrato di rico-
n<>--scimento dell'opero educ,ui,·a s,ttl-
ta dalle FiRlie di l\\.laria Au,;ìlia1ricc
m cinquant'anni di apostolato nell,a
Repubhlica.
Le celehrazioni culminarono nel-
I'Incoronazionc ddla statua di Mori,,
Alllliliatrice, \\'enemin cinquant'nnna
fa nella prima modesta cappella e
oggi nell'ampia e arostica chi.....i.
Compì la commovente ccrimonì.1
S. E. l'Arcivescovo Mons. Luil,!i
11., Chavez, nel conile del collt"1i<>,
le festose Acclamnzioni della foll.a
ploudcntc.
Lc fe.ite chhcro ,·asta 1.-.:0 ncll.a
Casa l~pcttnrial~ dr S. José di l'ostJ
Rica e nelle altre H.t!pubbli<:hc Jd
Centro Amcrica1.
OLANDA
Solidarietil e carità nelle inon-
dazioni. Hiportiamo i punti piì1
intere, ,anti di un articolo appnrst>
~ul Bc,//~11i11n S,d,r:a110 o·.11111,·sc
dello sc-or,o marzo.
L'Orna Snlt·si~na in 01.,nd,a, pur
non ~,endo st,11>1 direttameor,• n1l-
p1t1 Jutla <:.it...lrnft·. ncevt11c n,11
grande 111:onuHC<·nim una lcttcr" del
Hettor l\\Ini:rimc. <liretta ull'Jspd-
tore: • Ahhi11mn 11pprc,o <l,1i 11inrnali
la grn, e nollZlil ddla cara.strof,• li\\ -
venurn in Ol.mJ;1, Bd!!io e lni:bi!-
terra ,n bci,:uato allo strnripam<nm
<lei mare, che ha de,olato e inon-
dato larl(he zone d1 coteste nazioni .
Ne siamo rima,ti profondamc:ntc ml•
piti e m1 llfficttu u poruere ,a 11:, 11i
confratelli, nllicvi, cx allievi e :1mici
le nostre vive condoislìanze. .. ,\\ssi-
cura tuui cht' noi pre~h,amo, at-
finchè il Si11nore non pennella ul-
teriori ,·ittirnc e ,!anni e p0<:~a prt.'!<tu
riprendersi la vita nelle zone alla-
gate... ,lprt lt 11vstre ca,e per ,;,,.
Vt"TlJI i rt1g11z:isi rìmmti fJrjtmì... ·
11 Rev.11111 Sii(, Ispettore potè ri-
spondere con una le11crn in cui, tra
l'altro, scrisse: • I.a nostra casa pio
vicina ai lu,,i:hi <lna~111tì i: 4udL1 J1
Rijsw1jk prcnn l'Aja; pen·ii> si è
mes,-a a ùi~posiiione dei prufu,:hi la
gran bnraccn, c-hc ,wcYamo .1llc~tito
per l'mdpientc or:,1vno. Anchl'

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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NAPOLI· TARSIA Il Rettor Ma1111ior~ tra I ,<mlomuti Un plttolo rico•cralo,
dopo a,·e1' prf':f-t-nlato au·ruustre \\'ìsiuuorc l::a pc7,rame:n3. s.e ne f'Y.lrtt' rellcc.
quellt> hlmlc <li )';rhcnmin~en è stato
chiu,;o per for posln ugli sfollJt1.
Tum gare1oii:1no ir1 genE.-rosjtà pl'r
lenire i d11nni sutft:rtì dagli allu, in-
nati. lo amnuro quc.>to popolo, che
nell'ar•rren<ler.- I, luttuuste notizie
ddle d,sµntztl' non 1mpre,.--a, non dJ
in ~m.anu.-, non p1;tn~~. ma tac~, SO•
spir:1 te studia nuo,e m1zi.1tive per
\\.'enire in st>Ct:Of"-Q a~li ,,·enturali .
I )ggi è la dnmcni.-11 della pre.11luc1 .,
e dcli,, pcnitcnzu Jl<'r l'Sprnre e pro
piziare il Si,v1nrc \\', pr,mdono purte
tuu1, s<-nzn di~tinzione d, n:liuionc.
Tutto i teatri, i cinemu, )(li stadi
sonn chiusi: c'è m tutti 11 sc11so <lclln
r,kcnlcaa umana e dt:I hi~ogno <lel-
J',moto divino.. ,.
;\\el fmttempo giungeva Jul Rdc:io
una ma,:n111ca e ((enerosa otfcrta del
Re"·'"" :-.i1-1nor lspeuorc: ri:li comu-
nit·a,,1 t·he lt, case del Bdl!"io emno
upert,· .,o.I ,lccoglierc i r,1)(.iui rimu,ti
or funi
Andw i cooper.ttori h"lc~111111 si
rroJ111umno in :,occorsi 11nnw,Jinti.
Visi aperti e occhi scrcnJ allorno nl Rcllor Maai,:lore in visita a CASERTA.
Quanta parie ahhrnnn r>rei.o nell',m-
poncnte 11Mnifcst.Jzionc mtem11Zio-
m1le di solidorìet1ì e di CMitil cri-
stiano, lo indico chianomente il nostro
conto corrente. Purcn:h, fecero anche
celebrare sante mc.~~c per le vittime,
e ,i fu pi,o-ino un'offerra per l{l'U2iJ
ncevura, cioè per d,mni limitati ncl-
l'aUudone di Waterinl(t:n
Le naz10111 circom·icine, come lu
s,,ezia, la Gemuinia dell'Ovest, il
Beh~10, furono le più pronte a man-
dare aiuti, mn la m11g,ciore impres•
sione cnu,li la )(cncmsità della lon-
tana 1rolta. And1t• lu famiglia sale-
~ùuta non r,mru.e indietro. Yi fu l'of-
ferta del Re11or J\\ Ll1;ii1iore, unita all,1
colletta futl-1 nelle chie:.c torine..i. \\'i
fu il nobile 11ei.to dell'Unione 1ca-
liana Ex 1111ie\\'i, lo quale raccol~e
un'altra offerta aumenrotn poi dal
presidente n11zinnKle comm. Poe,;io.
Commovente l'cr,i,oùio dei chierici
di Bollengo, ùo,·c studia pure un
gruppo ùi snlcsiorn olono.lesi. Essi si
privarono del vmo :1 mensa per al-
cune !>Cttimune e ch1t.-sem che lu
somma n"p:lrmiuta fo,;se destinata a
,occorrere gli allu, ionu11. Anche i
nostri .illie, 1 ùi i\\lodena e di altre
ca~e \\ ollero fare la loro parte e rac-
colsero una hclla sommena.
l\\la cib che mag;iimmente conta
è la ~ara cl, ~acrifizi e di preghiere
di cui molti m,111dnrono notizie "
promesse. I dnnni materiali saranno
senza duhh10 p1cn.1mcntc riparati
.\\la la desolw:1one e le sofferenze non
s1 nlle, lilno ,e nun per mezzo o.Idi.,
preghiera e del ,-1crificio.
URUGUAY
Il culto di Mllria Ausiliatrice
nella R epubblica. - Ovunque s,
stabiliscono I I· il(l1 di Don Bosco
fiorisce J.1 ùi,oz1one alla SS. \\'~inc
sorto il 1110l0 eh i\\lana Ausiliatrice,.
,\\lo a ì\\lontcvidt.-o, <.-ap1U1le dell'Uru-
i,;uay.' i\\faria Ausiliatrice arrivò ,<;.!
anni primo dt·i Sale,iani. Infatti con
data z9 non·mhre I ll25, a ridrn,:,ta
del Curutn della C·.111cùmlc, si ri-
ct•venc col(t il Dcncto del Papa
Leone ~li che ,oncto.lc,·a <11111 citt/1
il privile!(ÌO dt n h:hrnrc rum gli anni
la Fesw d1 \\laro:i Au,;ìhatrice il
2i ma1?11io con uthcio e .\\lessa propria
e rato doppiu ma11i:iorc.
Considcrnndo d1c I,, Festa di .\\foria
Ausilmtrice fu ,stituitn nel 1815, si
può dedurrei clu.• questa Repuhbl1ca
Iu la pnma o frn le prime II ottenere
l'est-ensionc dc•ll,1 Fesi.i.
L'Ecc.mo Episcopato Nazionale,
r8o -

3.2 Page 22

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I<> scorso dict:mhrc, \\'Olle cnmplc1tare
,I privileJ!ÌO ouenendo dall11 Santa
Sede la facoltà di in~erire detta
Fc,.ta, con rito doppio mall1eiorc, nel
Calendario di tutta la Nazione.
A completare questi dati che par-
ano dell'incremento della divoz,onc
,illa M'.1dunna di Don Ro-srn nel-
l'Urul(Uay, vogliamo qui nrnrdare
che la commemorazione mensile di
:\\.Iaria Ausiliatrice il 2-4 di ol,!Jli me-
se nacque in Montevideo. Infatti
il vener.,tn Don Paolo Albera, al-
lora Visillltorc srraordmario in quella
Nazione, \\'ÌUe pmticnt11 det1• com-
memorazione ndla Scuoi.i ,\\rt, e
l\\Iestic1ri Dnn Bosco ,n :\\[,,mc,-1dcn
nel t()OO, l'appro,·ò e bencd,~sc: e
appena eletto Rcnor l\\lat.!~iore, l.1
raccoma11dò a tutte le case della
Congregazione.
Concorso
La Dire::io~ delle L. C. ha i11dt110 1111 Co1icorso per u11 volumetto della
Co//011a sopra ,mo di qutsti argom.mti: a) Apologetica. (Difesa della Fedi·
e della Dottrina Cristia11a). - b) Attualità. (Avv1mimmti, fatti e figure ,M
giorno, che abbiano particolare intMesse per la vita cattolira). - Termine di
presentazio11e: il 30 sette mbre 1953. - Premio: L . 50.000.
Per scltiarimenll
mVJ/gersi alla Dirt;;io11r delle Letture Cattoliche - Via Collolmgo, J2
TORINO (jo9}.
1.E1flRL
<. \\T J'OI.ICllt
"D. BOSCO"
Uaggio: TARCISIO HoRTOLL'-1. - GL I OC CHI AL L A S T E L LA
Il noto rom"n,:1crc e nutnr< d, Crelo rosta ,11/ 111rrlllO (S. E. I. - Torall") hn scritto p<•r h:
Lc.-uur.: Cattoliche· ,111c:,te nnvdle m inoJc.·rni~~ill'll for.rna con hrio e ~piidintcz1.u mirtthiJc.
I n tutte.·, ùircllamc.·nh· n iutl1rcttun1cntc, vi ~ c·mue dum.lo ccle,tinlt:', In pur1,s11na 1.mmJl.'IJlt•
t.ldlu t\\laclonna. In Stt.·ll11, n c,u dc\\.·ono nvolutni i:li O(:<"'h1 di chi n.Y.\\·i,.rn in c.tucsto burrmu,:01n
nuarc- della \\'ita utn,ma.
Il ,·olumclto, •·hc i• pure un moiello d1 lcucratur.t, sarà spcc1aln1cntt' JIU-,tnto dll.lla 1:10-
vcntù fommin,le.
In breve.
" li ,mmero dei ba1ter1'111i n111111imstrnt1 11~i Gn!/eJ!t
St1lemwi ,le/le Cill<Ì t/1 Jlum!kn1tl! e .Hac,m, nel Natulc
del 19c;2, fu assai rilc\\'nnre. La puntn p,u 1th:1 e
,wm toccata dalla Cos., Snlesiann di \\VeM Point-llon,-
kon,11', con un numero di J4 bauesimi. se11u11a dalla
Scunln • Unn Rinaldi • con -11. I I totale rn1u1iunl/C la
cifra d1 197. ~lenire ncll'mtemo della Cina tutto è
1111rt1!iuntn, a IJon11knnJl e a Macao si ~ta ft\\'Olgendo
un mrcnso apostol,1to missronnrio,
~ (J,,n comola11te 11011::m e, comunica 11 ,·etcr.,no ,Iella
MiMsione de.I !\\lato Grossn (Brasile), IJ. Colhacchmi,
nffl•rmando che l'ora del1;1 redenzione de, fien e temuti
Chn\\'antt.-< sembra ,•nd,1 n,"·icinandosì. Jnfatll :i Cha-
"anuna è stato possih,le d1s1rihuire indumenti n una
settuntmo de, medesimi, 1 4uali li riCC\\'CIICro tra le
piì1 nllegre risate, mentre li g1rnv11no e riQinl\\'uno da
Ol-!hi pane, non sapendo come imfoss.1tli I
" I.a Cas11 111!/lr Fii:lie di ,\\furia i1"silit1triu ti,
llr/iopnlir (Egitto) ha festcg,:iinto i suoi 25 anni di , i1.1
con l'intcr"ento di S. E. R<'\\'.ma M,,n, l~vame,
lnternunzio Apo~tolìco d'l•:i,1110, del Re\\'.mo Vicnriu
ApoRtoliC<l di Heliopoli~ e dcll'lll.mo Console Gcncrnlc
d' ltnliu. I.e 32 alunne di 25 ,inni fa sono salite og11i
11 ,100, oltre il C<lrsu profo•R1onule, frequent;;to da piu
d, cemo 11iovanette di otto di, erse na;,:ion,llit:'1 l' reli-
1110111. Maria Aus,liatnce ha benedetto lo -,elo delle
sue Fi11lie nella • dttu del ,ole •, ~antifkut,1 - secondo
lo 1r.1dn.1one - dalla thmorn in terra t.'l!'iziana del \\'ero
Sol,· di ,._.;ustizia Gt-sù, ,on \\fori:t e Giu,.-r1w.
~ ,','111,, Cuti può mh-au In r.,1111. - \\"cr,o In ml'la
del 1<)51 arrivò dnll'lwlia per h, Hlla .Hinq l'rnr di
Ta.i Pc, (Formosa!, tenuta d111 ~alcsi,101, una st,11u.1 dt•I
Sacro Cuore. L'Arci\\'esco,•o di Tn, Pei l'acquisti\\ per
farne dollo nl Presidente Chnm11 l<ai Shek, in occn•inn~
del suo complc.mno. Qunndo le uutorit/1 ecclesia,ud1c
il •" 1l('nna10 "153 si rec.1rono ti.il Presidente per glt
3lll!uri, , 1,l~ro detta st::au t nel suo studio, orn.11.1 di
fion e con candele accese. Interro2:,tto, disse: • :-ulu
Gesi1 pu:, ;.1lv,1re h Ci11.1,
, li , 11,111n t•-fucn/1~•11 di Ou•t H11s• n 11egli Stai U ,,iti
riscuote omm,rnz,one sempre più lari.:n. La Diocesi d1
Ct111d1•111 N. Y. il 14 febbrnio u. s, indis.e aJ •ltl<11111r
Cit.v un importante Con\\'c11no d, Hchl{1ose ln~eirn,mti
inntandll tre Fì11lie di ~1ari;1 .\\u,1ha1rice a 1llu,11.1r-·i,
in Apposite conlcrenze, 11 metodo educatÌ\\·o d1 S. (,io-
vann, Bos,~1 Anche a S, Fra11ou11 Ji CalifomiJ in u,
altrn ( on,·e11no 1.h Rehi:iose fu chinrn,1ta un~ FiJl'li,1 di
'\\lari;l -\\u•ilia,ri,:e II tenere unu 1<•,oone di ped;111ogu
riratica nclln ,Jlirito del ~anto 1•'.ducatore moderno.
~ [.e, pnma pietra di un 1111Ut·o tr111p111 a S. G111n111111
Bnsco è stur.1 i:ollocam a C11trnl Go, nel ,Y~·11;1u11 ( l':t•
1agoma), ,111., presenzJ dello ste«,u Gu\\'ematore Jd Tct•
ritori< \\'enuto ,-sprc,,-samente d,1 Generai Roca
!- Il tra//11r~ Fiat 25-R, ~urtCl!t.!hllO a Torino 1o
scorso settembre in occasione ,ldl<: Gmmnte di 111r<n-
111cn agrmia, organizzate dul Salone lntcmaz1onal" dcll.1
Tecnica, e ri111.1sto non ,,,.sc1,111.1111 fu consegnato 11
10 marzo u. s. alla Scuola A1,1rnrm ~u!esiana Ji 1.om-
bri.isco. Prt-,;cnti S. E. CarcJt<.•rr,,, Prefe11n di Tonno,
e moire 11hr<' l'""onalita, ,I Conte (;ianc3rlo Ca,ner.1n 1
compÌ\\'a l'atto della come1,1na ai tliril!cnn e allic\\'i dell.1
Scuoto n1ccult1 ,111omo nl 1ra11orc tutto infiorato. ~,t.
mnJo l'nrcn1 d1 Don Bosco e Jei ,uc>i fidi nel L"llmpu
proressionalt• e agncolo.

3.3 Page 23

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©al
NOSTRO MONDO
CINA
NELLA CHIESA DEL SILENZIO
nOCUMENTAZIONE
Sono rimasto quindici mesi e mezzo in carcere;
ma, secondo loro, questo tempo non è di prigionia,
bensì di aspettativa, per dar tempo di investigare
le accuse a nostro carico.
I capi d'accusa, elencati nella sentenza, sono
i seguenti: aver tenuto alcune adunanze prepara-
Lorie per l'isLituzione di un presidio della f,egio
11/ariae - opposizione alla firma conLro l\\fons. Ri-
hcri, Tntcrnunzio Apostolico - opposizione alla
finna per le Lre indipendenze (chiesa nazionale
scismatica) - l'aver hruciato i libri anticattolici -
l'aver propagato i libri cattolici - l'aver consi-
gliato ragazzi cattolici di non entrare nell'asso-
ciazione ~ Fronte della Gioventù» - Iiccnzia-
mento dalle scuole di un giovane perchi: appar-
tenente a questa associazione - non aver impedito
presunte associazioni a delinquere tra i ragazzi -
a,•er cooperato con Don Suppo alla lotta contro
il comunismo.
La scra del LJ. sellembre 1951, \\'erso le ore 22,
una cinquantina di gendarmi venne ad eseguire
l'ordine d'arre~to scritto contro Don Suppa; ma
prima di entrare nella nostra residenza, si reca-
rono nella scuola dove aggiunsero, per istigazione
dei maestri, anche il mio nome. Quindi verso
le 23, 10 akuni <li loro, guidati Ja 4uattro ragazzi,
saltarono Ja una finc.~tra della scuola che dava
nd nostro gi,1rdino c aprirono la porta aglt altri.
Io, trovandomi a dormire al pian terreno, sentii
imprnv,·is,unl'!llc nt:1 rdi:ttorio rumori d1 passi
l·h,, si avvil:ina, ano alla mia camern, poi alcuni
colpi di pugni sulla porta, quindi l'aprirsi vio-
kmo di questa, accompagnato dallo scricchwllo
della serratura che si rompeva. Suhito mi ,·cnncro
puntate contro tre o quattro rivoltelle e altret-
tante pile a mano, che non mi permettevano di
vedere lt: farce. Poi uno mi domanda in inglese:
- Come ti chiami r - Cuomo. - Restano incerti,
escono tutti dalla mia camera, meno uno, e vanuo
nella camera d1 un altro sacerdote. Dopo un mi-
nuto però tornano accompagnati dallo stesso sa-
cerdote che mi dice: - Padre, cercano lei. - Ri-
spondo: - Cercano me? Pcrchè? - Subito uno
dei soldati lo porta fuori e un altro domanda a
me: - Sei tu Padre Cuomo? - Rispondo: ----= Sì.
- Abbiamo l'ordine di arrestarti. - Perchè?
Senz'altra risposta, dà ordine di ammanettarmi.
e - Lasciami almeno vestire - gli dico. Mi
concesso. fntanto cominciano a farmi fotografie e,
appena indossata la veste, mi metlono le manette
con le mani d1eLro la schiena. Mi fanno sedere
vicino a1 tavolino con la faccia rivolta al muro
ed incominciano la perquisizione. Uno di essi
dice: - Dove hai la rivoltella? - Non potei
non sorridere dicendo: - Non ho mai usato ri-
voltelle, io!
Poi, ammucchiata c@nfusamente la roba mia,
prendono altre fotografie. Verso le 2,30 mi af-
ferrano in due per Le braccia e mi portano su
di una jeep con la qua.le otto di essi, con la rivol-
telb in pugno, mi accompagnano alla polizia. Qui
mi vien fatta la domanda di rito: - Sai perchè
ti abbiamo arrestato? - No. - Bene, pensaci
su. - Poi mi tolgono gli occhiali, l'orologio, la
cinghia, le legacce, i fa,:,:oletti, la catemna con
le medaglie, la coronJ. Quindi mi spingono in
un.1 cella di tre metri di lato, dove si trovano
già altri tredici a dormire sul cemento e mi chiu-
dono il cancello dietro le spalle.
Ai prigionieri era concesso usare gli ahiti che
i famigliari due volte al mese potevano portare,
senza però poterli vedere; ma i sacerdoti dopo
l'arresto erano tenuti nascosti, cosicchè i nostri
confratelli non sapevano se fossimo vivi o morti,
perctò dovetti accontentarmi dei pochi indumcnti
che avevo all'atto ddla cattura.
Si mangiava due rnltc al giorno, al matLinn
alle olto e alla sera alle sedici: tanto la prima
che la seconda razione era costituita da una ga-
Vl'tta di rii;u con un po' di 1·erd11ra e un bicchiere
d1 acqua calda. Il risn cr.1 pass.1bile, anche. se
vi erano molte pietruzze e quakhe voha del vetro...
L'orario della nostra giornata era press'a poco
que.-,to: ore 5 levata, pulizia personale ( I) e ddla
cella - meditazione (!) dei propri delitti fino
alle 1:1 - pran,:o - poi fino alle 12 meditazione
e confessione ( I) con l'aiuto dei compagni; dalle
12 alle 13 audizione radiofonica per l'addottrina-
mento, mentre si gira intorno alla cella in fila
indiana per muovere le gamhe; dalle 13 alle 16
altra meditazione, quindi cena; poi lino alle 18,30
ancora meditazione; dalle 18,30 alle 20,30 addot-
182 -

3.4 Page 24

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MISSIOIWARIO
trinamcnto in drcolo (soi•iet) con .1utoconfcssione
tli ognuno; .1llt· :rn,.ìO riposo.
Lungo il giorno, durante le ore di meditazione,
si do\\'eva stare seduti con le ~ambe mcroc1atc
senza potersi muon-n:, parlare o sonnecchiare.
Per le due ore di autoconf<:Ssionc si stava seduti
allo stesso modo, ma tutti dovevano parlare e
dare il loro J!i11dizio sul tt:ma in discussione. 81
ùonniva sul pa, im1:nto senenùosi della propria
tr.1punta, e chi non l'avcn1, di quella del vicino.
Durante il tempo di riposo bisognava dormire
e non si potc\\'a stare in piedi o seduti nè tenere
gli occhi aperti.
In tutto il tempo della mia pni;onia non ebbi
mai con mc in cdla altri preti, nè europei, n:
cinesi, pcrchè sta,·,mn molto attenti a non met-
terci im:iemc. Una mira sola casualmente capiti,
nella mia cc:lla per l'addottrinamenco comunista
un mio confrat,·llo dnt·sc sconosrn1to agli altri,
mn venne subito cambiato perehc un11 dei pri-
gionieri avc:v:1 fatto l.1 spia. Tutti gli .iltri pri-
gionieri erano :md,'cssì ~ antiri\\'oluzionari ,1, molti
di essi ,; erano da dieci, quindici mesi e non
sapevano anrnr-J per qual moti\\'o. ~cl l-arccrc
però c'erano molti altri preti e gio\\'ani c.ittolici,
tutti per motivi rdi~iosi, ma era molto difficile
,·cdersi e quasi impossibile parl:1r11i.
(,ntro)
t Mi.-lonarì Sale-
4lanl Don Suppa r
Don Cu.omo. cheo
rtma.~o m C'dl"Crf'e
quindici rne-.1i ~
n1t"IJ"O,
L'unico apostolato possibile nelle pngwni e
quello del buon esempio. Si osserva molto la
condotta del prete e se ne parla, in ~cneralc, con
molta stima. Con alcuni spccialmtnk, in p.irti-
colari circostanzl·, si pote\\·a parlare pii1 libera-
mente e gt.ncralmente ascoltavano e ne faccv.ino
tt:SOro. Spesso capitava di es.«ere int,,;m1i::ati su
qut."Stioni di religione: e si mostrnrnnn inkn,'!-sati
ddle spiegazioni riccrnte. Bello poi il lc:game che
s1 teneva tra I sacerdoti e i cattolici. Ci si guar-
dava con csprc!ISione, ci si scambiava il saluto
con un piccolo segno di croce sulla fronte o sul
petto e, con prudcn:ta e raramente, con yuakhc
parola...
Di pratic:hc tli pietà in prigione non se ne: parb,
tanto mt:nn di sanu :\\lessa e Comunione. Non si
awva nessun contano con l'es:tt:mo e la i.lisc:iphna
era se,•eri~sima. Però sicc:ome si diceva continua-
mente che il governo permette la libertà di reli-
gione e protegge anche i cattolici, ,o il giorno d,
Natale del 1951 1 in nome di queste promesse,
domanda, che mi si la:;ciasse celebrare o almeno
comunicare. !\\;e ehhi per risp1>sta c he si mera,·i-
gliavano grandcmt·nte c:ome dopo pii1 di tre mesi
di addottrinamento comunista, consen·assi ancor.1
certe idee. L'unica cosa che !li pote,., fare era
di pregare mentalmente, senza peri, fan;i :1t.:co r-
gere1 per e«scre lasciati in pace.
Ni•i primi giorni gl'interrng-atori si seg11 irono
l'un l'altro nd modo seguente. J1 t·apo carcerieri
chiamava il numero di matrkola l'. si usci,·a.
Fuori del cancello vi era una guardia con la
ri, oltclla in pugno, che imbito amm:mctta,·a, poi
:1ffcrran per il collo e spinge\\'a innanzi. lmme-
diatamt·nte dietro ,cniva un'altra guardia con un
mitra puntato. \\rrivati alla camera del giudizio,
toglievano le: manette e lasciavano in piedi da-
vanti alla ct1ttcdra dei giudici, ont·ru facevano
sedere e 1:hiucltvanu su di una sctlia a bracciuoli,
che serravano con una spranga lii fcrrn apposita

3.5 Page 25

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che passava da un hracciuolo all'altro. Alla cat- ed ave,·o febbre continua con inappetenza. Un
te<lr-.i <li fronte sedevano i giudici (di solito al- giornr>, per aver detto una parola in difesa del
meno due), una segretaria e, in piedi a sinistra, ceto ecclesiastico insultato pubblicamente dai miei
sempre con In rivoltella in mano, la guardia che compagni di cella, fu.i trasferito in un'altra ca-
ci a\\'eva accompagnati. Gl'interrogatori erano fatti mera e obbligato a star seduto nel mezzo dal
sempre in forma indiretta, di modo che non si mattino alla sera senza potermi nemmeno appog-
sapeYa mai co!-:1 volessero. Erano domande vaghe, giare al muro e senza poter distendere le gambe,
ambigue, hasatc su dichiarazioni e<l accuse estorte nonostante avessi febbre alta.
con ra~iri, paure, imprigionamenti. La condotta
del giudice era ora calma, ora violenta, il ptù delle Tuttavia anche in prigione non mancano gli
episodi d1 carità.
Ricordo un giovane univer-
sitario, studente di medicina,
che era a due mesi dalla laurea
quando fu :Lrrcstato. Uopo al-
cuni mesi, per la sua valentia
medica, \\'enne destinato come
infermiere in un padiglione
do"e vi era più di un migliaio
di ammalati. Fra questi egli
faceva un vero apostolato. Por-
tava gli ammalati in spalla da
un piano all'altro, li puliva,
procurava loro qualche mcd1-
cioa, non si risparmiava ù1
notte nè di giorno. Egli stesso
ebhc sbocchi di sangue, ma
non ne fece parola ni: domandò
riposo. Ogni volta che lo in-
contravQ, ci salutavamo con un
piccolo segno di croce sulla
fronte ed egli si f1.:rmava sem-
pre un po' a pregare. Bramava
incontrarsi con qualche prete,
Que,;ta fotoitr;di.o dd 11cno:ùo 1953, oré J pomcrldisne, rapprCS<!Dra uno inrerces-
sante docwnentnlnne del c:<>me :avviene l':addo11rlno.mcn10 <'Omun.isra In Cina
Vi si \\-'ede Il tipico drcolo pro.m.iscuo con al «nlro U capogrupJ)O che ;,n,mae.rra
e dirige la <11,cus.Jone.
percbè sape, ,l che ve n'erano
molti nella prigione. Un giom<>
un sacerdote sale~iano cinese
\\'ient: trasportato in una cella da
yoJte ironica. Erano continue le promesse di li- solo per<:hè tisico. Questo infermiere va per visi-
bertà immediata se si fosse confessato tutto, cioc tarlo e intanto gli <lomanda tante cose circa la sua
se si fm~sc :1sscntito a tutto cii, che ~11:e\\ano loro. salute e circa il processo subito e cosi viene a
Ogni interrogatorio poi tioirn con la solita fraSt!: conoscere che è un prete. In qudl'isrnnte il cuore
torna in cella e pen~a bene a 4u,mto ti ho detto; gli si nemp1e di emozione e i.coppia in pianto.
se ricordi qualche cosa, scrivi e cosi il governo Senza dire una parola, s, alza e si allontana per
ti conccJeril kt :ma benevolenza.
non fan;i scoprire in qucll'atteggiunento che po-
trebbe essere fatale per tulli e due.
Percosse ,·ere e proprie, almeno puhhlicamentc,
non ne dànno. llsano invece altri mc;,;zi di puni-
1 nostri allievi ci hanno dato esempi eroici di
zione. Se uno non vuol confessare le sue colpc fedeltà l'. possiamo dire che con questa prova il
oppure trasgredisce qualche regola, cominciano sistema salesiano in Cina è stato collaudato. JI
ad nmmancllarlu con le mani ùarnnu; dopo più fulguJo t'.gempio lo abbiamo avuto nel giovane
qualche giorno, lo ammanetta.no con le mani di Pietro W. Già prima dc11'occupaz1onc comunista
dietro. Se pcn;istc, gh mettono ai picJi c-.ikne, era esatto nei suoi do,·eri, ubhi<liente e attaccato
pesanti anche sette chili; dopo questo, lo sospen- ai Superiori in modo del tutto eccezionale. Dopo
dono da terra rnn le mani dietro, ovvero legano il hattes1mo, diventò un vero apo~tolo tra i com-
i due pollici delle mani insieme e vi t-alcano in pagrn. Quando si cominciò la lotta con I comunrsti
meno un cuneo.
che volevano toglierci la scuola e tra i ragazzi
In quanto n mc, ricevetti punizioni di altro si formarono i due fronti, egli si schierò subito
genere. Nel marzo 1952 cominciavo a deperire per i suoi superiori, non curante delle minacce

3.6 Page 26

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e delle trame degli altri, tanto che fu espulsn
dalla scuola proprio al secondo semestre del ter-
z'anno. Riuscì a entrare nell'altra nostra casa di
Nantao (Sbanghai) e qui continuò con lo stesso
spirito ad aiutare i superiori sino a che un giorno,
dopo che i comunisti ebbero preso anche questa
scuola, fu imprigionato. In carcere gli fu dato
un foglio perchè scrivesse la sua confessione e
lt: accuse contro i Superiori. Egli vi tracciò sopra
una croce e lo consegnò. Così fece la seconda e
la terza volta. Allora fu condotto davanti alla
cella cli ùuc suoi superiori già imprigionati perchè,
sicuro della loro incapacità ùi vendetta, si facesse
ardito ad accusarli. Ma da questo fatto egli at-
tinse ancor più forza per non cedere, perchè
aveva visto che i superiori non lo lasciavano solo
a soffrire. Vedendolo irremovibile, lo legarono
con le mani dietro la schiena, lo sospesero ùa terra,
e unirono i <lue pollici insieme calandovi in mezzo
un cuneo. I\\essun tonnento valse a strappargli
un'accusa falsa.
Due altri giovani fratelli, Michele e Raffaele \\V.,
erano uno nel secondo e l'altro nel terzo corso
di artigianato. Quando il governo promosse il mo-
vimento delle firme alla dichiarazione di amor
patrio, dove si richiedeva l'adesione al comunismo,
essi si rifiutarono. J compagni di classe del pi1'1
grande lo presero, lo legarono con un filo di ferro,
gli misero in testa il cestino della carta straccia,
scrissero parole ingiuriose sulla lavagna e ,sulla
persona e lo batterono con la scopa schemenùolo
in ogni guisa. Ed egli soffrì tutto in pace perchè
sapeva che tutto si faceva in odio alla religione.
G li presero pure il banco e lo misero in terrazz,1
dicendogli che con quelle idee non era degno di
stare con loro, che erano progressisti e amanti
della patria! Anche il fratello minore Subi ogni
vessazione tra i compagni; e anch'egli sopportò
tutto. Fatti simili succedevano
di frequente.
TI mio interrogatorio si protrasse dalle 14 di
quel giorno alle 4 del mattino seguente, con un
solo intervallo dalle r7 alle 18 per il pasto. 1n
questo interrogatorio le questioni di religione che
prima costituivano i principali capi d'accusa, fu-
rono lasciate da parte. Si sofisticò invece in
tutte le forme su quisquiglie di carattere anti-
comunista. Specialmente uno di quei giudici non
lasciava dire una parola senza fare un lungo ragio-
namento a base di sofismi che avrebbero fatto
perdere la pazienza anche a Giobbe. Il giorno 31
mi si fecero altri piccoli interrogatori e fui co-
stretto a mettere le impronte digitali su alcuni
documenti. 11 primo gennaio, \\·erso le tn: pome-
ridiane, mi chiamano fuori portandomi la roba.
Sotto, rivedo finalmente, dopo 16 mesi, D. Suppo,
ma non possiamo parlarci. Siamo condotti tutti
e <lue in una sala dove c'è una gran cattedra
con tre giudici, a destra un segretario, un foto-
grafo, e sul muro dietro la cattedrn la fotogra!ì,1
di Mao tra due bandiere. Ci mettono tutti e due
in piedi davanti alla cattedra e dietro di noi una
mezza dozzina di guardie con pistole e mitra.
Uno dei giudici, dopo averci fatto alcune domand~·.
legge la sentenza, consistente nella lunga enumc-
rnzione dei capi d'accusa, come ho detto sopra,
e finisce con un secco: espulsi per sempre
dalla Cina. Quindi ci conducono, uno dopo
l'altro, aù apporre un'altra impronta digitale alla
sentenza e finalmente il giudice intima: (< Si esc-
guisca immediatamente!». Subito le gu~dic ci
portano fuori a prendere le nostre cose e poi ci
fanno sedere in un angolo senza parlare, in attesc1.
Dopo due ore e mezzo, alle 5130, ci mettono in
auto separate con due poliziotti e si va di.filato
alla stazione. Quivi, come passeggeri privilegiati,
siamo subito condotti sul treno. Ci portano in
uno scompartimento a sei letti, ci fanno mettere
nel mezzo e, sopra e sotto ad ognuno, un poli-
Fin verso la fine di dicem-
bre H)S2 s1 restò quasi senz.1
i11terrogatori, nelle prigioni ù1
Nantao, le più rigide contro
gli antirivoluzionari. JI 30 di-
cembre 1952, alle 14, io venni
interrogato per l'ultima volta.
I giudici erano due e si davano
il cambio di frequente. L'in-
terrogatorio si fece sulla sen-
tenza che era già starnpat.1
e che io potei vedere nelle
mani ùel giudice. Quindi sin
dall'inizio capii che oramai
ave,·ano decisa la nostr:1
sorte prima ancora d'interr<1-
garci.
HONGKONG • L'Em.mo Card. Spellmao ( +) offre un rice-
vimento al Missionari espu lsJ dalla Cina al « Calholic Club ».
~ 185

3.7 Page 27

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1-iotto. Anche qui ci proibiscono ancora di par-
lare. I nostri custodi per tre giorni non ci hanno
mai lasciati un istanti:: soh. :\\rrivmdo a Canton
con i nostri fagotti sullt: spalle, ci condus.."t!ro
all'albergo, do\\'è passammo la notte tutti e due
in un letto. E il mattino dopo, alle otto, partimmo
per il confino. Alle r2,45 si era alla frontiera.
Tosto i poliziotti ci portano al famoso ponte tli
confine tra Cina e Inghilterra, dove ci sono
i rispettivi picchetti di guardia, e ci mostrano
l'uscita. Uno di essi prende l'ultima fotografia
mentre passiamo per documcnt.irc che veramente
abbiamo lasciat0 la Cina. Un poliziotto inglese
con ~entilczza signorile ci domanda il passaporto.
Al st:ntire che non abbiamo documenti pcrchè
veniamo dalla prigione, c'invita a procedere. Nello
st<..-sso tempo ci \\·iene incontro un ufficiale di
guardia e, dopo avc::rci stretto cordialmente la
mano, ci chiede se gradiamo una hirra o un caffè.
Dopo averci condotti all'albergo piu v:cino, ci
domanda notizie della nostra prigionia.
A questo punto arriva ì1 Padre Poletti delle
Missioni Estere di :\\lilano, il quale ringrazia
l'ufficiale inglese delle cortesie usateci e continua
lui la conversazione interessandosi di telefonare
ai nostri confratelli di Hongkong. Alle tre ci mette
su.r un treno espresso per llongkong, nel quale
ci troviamo solo noi due, e cosi alle tre e mezzo
siamo alla stazione Ji Kowloong. Allo scendere
daI treno d corrono incontro l'Ispettore:: Don
Acquistapace, Don Massimino e parecchi altri.
Ci conducono, cosi come eravamo, alla scuola
di S. Luigi per una refezione e finalmente a
Shawkiwan.
Nel periodo di permanenza a I lon~kong ci si
richiedeva da ogni parte perchè tutti volevano
sapere notizie e conoscere pen,onalmente i due
di cui aveva.no tanto letto sui giornali. Tutti ca
dimostravano affetto e riconoscenza per le sottc-
renzc sopportate per la Chiesa, dappertutto c1 si
onorava 4uasi come martiri per quel poco che
il Signore ci aveva fatti degni di soffrire.
TI giorno 8 poi passò per llongkong 11 Cardi-
nale Spellman in visita alla Corea e volle dare
un ricevimento a tutti i lvlissionari. Potemmo così
ossequiarlo anche noi al L'atholic Club. Egli si
congratulò con noi, ci disse parole d'mCC1raggia-
mento e di lode e posò p..:r una fotografia.
Tara11tn, 24 marzo 1953.
Sac. MARIO CuoMO, JI.Ii.ssùmario Salesiano.
~
Un giudizio dell'Autorità scolastica
di Hongkong su lle scuole salesiane.
L'On. Mc. Lellao, incaricato dell'Istruzione
media della Colonia di Hoogkong, distribuendo
i premi agli alunni della nostra Scuola S. Luigi,
pronunziava questo discorso:
• Noi oggi celebriamo un grande evento nella
storia dell'educazione in questa Colonia. Proprio
25 anni or sono giun~cvano qui i primi Saleaiani
per dirigt:re la Scuola S. Luigi . Non posso che
lodare l'eccellente lavoro da essi svolto. Questa
scuola è il prin10 frutto del loro metodo, e il
suo continuo crescere indica la stima che gode.
~ Mi si permetta però di dire che il secondo
frullo è più conosciuto ed è la Scuola di Arti
e Mestieri di Hongkong-Aberdeen. Questa fu
veramente un'opera da pionieri dell'istruzione
professionale. Le sue scuole di meccanica, fale-
gnameria, abbigliamento furono un modello imi-
tato da molti, ma difficilmente raggiungibile.
» Dopo la g uerra, nacque la Sa!esiatt Orpha-
1tage Sc/100! di Hongkong-Shaukiwan, che recen-
temente inaugurò la sua magnifica nuova sede
alla Islanc! Road. Ma i Salesiani non riposarono.
Oggi si sono mi::ssi in una nuova impresa, la
Kuw/0011 Tracie Schoof, res:t possibile dal muni-
fico dono di un milione di dollari di Hongkong
del signor Tong King; Po. Sosterrà le spese il
Governo, ma i Salesiani la dirigeranno. E chi po-
trebbe essere qualificato a dirigerla mi:glio di loro?
»È chiaro che i Salesiani
riguardano questo \\·enticin4ue-
s1mo non come meta, ma co-
me una tappa pt:r !'espan-
sione del loro lavoro. I successi
per loro sono un incitamento
a nuove fatiche a vantaggio
Llclla gioventù di questa co-
lonia•>.
186 -
La nuova in1ponentc fabbrica della
Scuota Sal esir1na San Lu.igi, la più
moderna e grandjosa costruzione sco-
last ica di llon,ikong.

3.8 Page 28

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•--------------------------------------...
J2'clbailiablieE
*-----------
.
SUOL
divoti
li nome santo di Ma ria Ausiliatrice n on tocco
dal fuoco. - Ne,l!li Annali della Propagazione della
Fec.le il Padre Kopper, missionario !(esu it11 nel Bengal.i
Ovest, racconta che nel v1lla~14io Manapadam, situalO
in un distretto paJ?ano e con pochi c.~uolici, e.la lun,l!o
tempo non ave,,a pio\\'uto e la siccità ero tale da com-
promettere i raccolti. Gl'lndiani ave\\'ano già usato ogni
pratica superstiziosa, ma invano. Tentarono quine.li un
ultimo mezzo. Scrissero su undici foglie di palma il
nome di undici divinità hindi1. Alcuni proposero di a~ -
giun,l!ere una fo,l!lin col nome di 11,farifl, Aiuto ,lei CT1-
stim1i. La proposta fu accolta. Quindi si acce~e un gran
fuoco sulla pubblu..'11 p1a7.za e, presente tutto il popolo,
va si getlarono le e.Iodici pa lme, con l'intesa che sarebbe
stata inYocnrn la di\\'in,tà il cui nome fosse uscito illeso
dalle fiamme. Le foglie non erano ancora cadurc sul
rogo che J?ià erano arse e ridotte m cenere. Solo una
rimase intatta: era quella che portava il dolce nome ili
i1faria, Awto de, CriJtimti.
:slon vi fu più dubbio su lla" divin ità• da invocare. Tutti
accorsero alln cappdl,, o Lei c.ledic.;;1ta per invocme I.i
lV(adnnna, mentre dicevano tra loro: Il Dio Ù<'l Cri-
snana é il vero U10 e la sua Madre ha Ja(ronde potere•.
E la Verginè Sanlil pane compiacersi delle preghiere
e.I, quelle anime s~>mphci, poichè mentre gli Indiana
uscivano dalla cappella, l'acqua Rcrnsciava giil abbon-
dante. Ma fece assai di più: un raggio di_grazia penetrò
m quei cuori e un !..'l'annumero di pagaru si convertirono.
La foglia miracolosa è ora conservaw nella cappella
e.li l\\llana a Manapadam.
Efficacia della Settimana di Preghiere ( 1 ' - Avevo
finito le mie vi~ite a un gruppo di case c.lelle Puglie t•,
ritornato su Bari la ser., del 14 fcbhrato, prendevo pnrte
all'ora di adorazione, con la quale sì chiudeva la set-
timana di preghiere c.ldL1 nostra lspettoria, m quel -
!' Istituto.
Dopo la cena, decisi di prendere il treno delle 23,43
per essere a Napoli la mat1ina del 15. Prima di salire,
acquistai - co;;a mui fatrn prima - un cu;;cino.
Stanco com'ero, mi addormentai subito. A Foggia ap-
pena appena mi accor,.i del trambusto dei ,•tag,l!iatori
e della manovra e.lei treno. li treno intnnto nella suJ
cors,1 ,·ert1gmo,a si a,, 1.:,nava al luogo fatale, ove la
morte lo nttcnùcva in nl,!guato.
A un certo punto mì svcglto per il continuo sohhafao
prodotto dalla corsa sfrenarn; e, preso da sinistro prc-
sentirnèllto, manifesto la mia preoccup,tzione per J'ec-
cess1v11 vcloc,tit. Era pas,nto ,1ppen11 qualche minuto eh.:
avverto un colpo, come e.I, un urlo in testa al treno:
era il di~astro. Jl treno.•1 quclld folle \\'elocit/1, non a,·eva
imboccato lo scambio e, u~ccndo fuon binario, si fran-
(1J Cfr pag. 1Q2.
tumava in vari tronconi e si rovescinva su un fianco
con uno sbandamento spaventoso, mcn1re una \\'ettura,
staccatasi dal locomotore, andJva a cozzare come un'im-
mensa catapulta contro un locale c.lella stazione, sfon-
dandolo. Tuuo si svolse in pochi animi, che fu ron"
su fficienti per d armi la chiara sensazione della morte.
G ridai: • J\\,fadonna mia, si muore!... Cuore e.li Gcs(, ,
salvami I... Don Bosco, aiutami!... •· Fui sbattu to con
la test.1 sul font.lo della vcrtura e col lìanco sulla lista
del portnbagni:tlì: il cuscino però aveva auutito il colpo
e sul fianco riporta,·o solo ltnn lieve ammaccatura.
Appena mi riebbi e riuscii a renc.lcm1i conto dell'im-
mane d1sasrro, sbucando a fatica sulla fiancata della
carrozza, dopo circ:i trenm minuti e.li trnflico nel huio,
non esitai ac.l attribuire lo scampato pericolo alla set
timana di preghiere, s,olta~i con gran fervore in natt,•
le casi, e chiusas1 propno in quella notte con una gra?ia
particolare il colui che rappresenta, sin pure inùegn.1
mente, l'lspettoria stessa.
Nopolt, ~+ fchbraio 1953.
Sac. R1:CGIERO PILLA,
lsJ>1•ttore St1/,•simw 11.-I/' ltt1lin _\\,feridi,mn!t•.
« Improvvisamente non mi trovarono più nulla».
- Soffrivo da tempo disturbi all'intestino e allo sto-
niaco e c.ljmagri\\'o dt giorno in giorno. Ricon,rnt:> i11
una clinica, cinque giorni di csanu e radiografie diedero
come ri_,ultato l'urgcnz~ di un'operazione per tumore.
li doltore consiglia\\'a di restare in clinica: mn io preferii
1ornare a casa e cominciare una novena al mio grandt'
protettore Don Bosco, sicura che non mi ,wrebhc ah-
banùon.1ro. 'Vlio mnrito, frauamo, ,·olle si npctes!lc:
l'esame roc.lioloi,:ico. Risu ltato identico. .:O-on disperai di
ricevere la grazia e contmua1 a pregare con tul1e le mae
forze. I.'ultimo giorno della no\\'ena, rientnii in clinic.i
portando con me In reliquia ,li S. G,ornnnt Bosco.
Subii un ultimo esame: impro\\'vis.~mente non mi tro-
varono pii1 nulla e m1 dissero che non c'era p1u bisogno
di operazione. Gli stessi dottori aff.:rmarono che i:'cr"
,tato un rnìmcolo. A.ndri> a Tonno a nngraz1arc 11 IDIO
santo Protct1ore 1: la \\'ergìn.: SS. Au1,iliatri.:e.
Brt·sciu.
PASQUA LEOCE, C.ooperatrice.
L'infallibile « assicurazione». - La sera dcll:i do-
menica r5 febbraio rmcas.no tn maccluna con la moglie
e il hambinr>, 4uand", ad una cun·a, e per 1',hfalto
sdrucciole\\'ole e per la manm ra bn.tsc:un,·ntc e,;c!luita,
~bandn"o ondegj!aando paurosamente daJJ'uno all'altro
margine della etnida. Un cozzo tremendo ""' '""' ita-
bilc. J paracarri c.la\\'anti, man,1..:c1os1 in 1loppia fila, mi
diedero con raccapriccio 11 senso c.lcl1'101m1nente scia-

3.9 Page 29

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* * ~ ** ***** * • * **** * **** **** *** ** * *
CORONA DI ~TELLE VIVl=NJI A MARIA AUSILIATRICE
nel Giubileo d'oro delf'lncoronazione
Pubblichiamo le prit11e adesioni alla proposta di offrire alla 11/fadom,a in quesl'a11110 giu-
bilare una corona di stelle viventi che diffo11da110 nel mondo la divozio11e all'Ausiliatrice del
popolo cristiano. L'iniziativa, come si è detto nel numero di mar;::o, ha lo scopo di preparare
11nt1 corona di apostoli che si consacrino a Dio nella Famiglia di Don Bosco per la cristiana
educazio11e dei figli del popolo nello spirito del santo Ed11eatore dei nostri tempi. La sottoscri-
zione ad una borsa è di L. 50.000; ma, come per le borse missùmarie, possono formarla più
persone co11correndo secondo le proprie disponibiNtà.
1(1. - Istituto Salesiano San Giuseppe - Macerata
zo.
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3a - Ispettoria Subalpina Maria Ausiliatrice - Torino
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170. -
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193 - Istituto Madonna di Lourdes - Torre Annunziata
208 - Patronesse Salesiane di Torre Annunziata
21a - Ispettoria Sicula di San Paolo - Catania
22a
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25a
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))
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2611 Comitato S. P. I. G. A. - Catania
27''
»
))
•)
283 Istituto Don Bosco • Palermo
2911 -
))
>)
»
))
30a - Oratorio Domenico Savio - Messina
11° - Patronesse Oratorio Domenico Savio - Messina
32° - Istituto Divina Provvidenza - Marsala
3311
))
»
3411. - Oratorio La Salette - Catania
35° - Ispettoria Figlie di Maria Ausiliatrice • Catania
L. 50.000
)) 50.000
» 50.000
)) 50.000
J) 50.000
j) 50.000
» 50.000
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,, 50.000
» 50.000
NB. - L'elenco continuerà 11ei prossimi 11u,neri, 11ei quali pubblicheremo mirhe le borse
risultanti dall'unume di più offerte.
~
188
** *** * **** ****** ** * *** **** * * ***

3.10 Page 30

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gura, Cnmc a cnvallo ~hri1:liato, rcni;i clln un mnlau-
izw-ato cd enerl{ico colpo di freno. Rispose una J)irot-tta
vortico!l.1 cJ un volo precipite nel buio oltre la scarpaia.
In qm'l1'n1ttmo di schrnnto, un grido solo: l l,n:ili11m
Chrùtù11mnm1l, spontant:o, qu:mto abituale. E lu nostra
A.--s,curatricc compi il prodìg10; !Ulni e sahi tun'c tre,
raccolti J,11 •office terrc:no •otto<tnnte; non la minima
escori,tzione, non un vetro infl'llnto l li bnmbino, d'un
anno appena, addirittura d1vc-rt1to dall'emozione insolita.
Lo vid, rrtto su di me, inuo pnrufulmine d'mnoccnza,
pegno Jcllo protezione Jell'Austharricc, fra I cui devoti
egli è ~tnto iscritto fin J111l11 n,1scita.
Prof. CARLO 0 11 MAl!CHI.
U mattino successivo era completamente sfeb-
brata. - l\\lia moglie, da un .inno e mcv.o affetta da
colite ulcerosa e da circn u11 mehe ncovcrnw m dinicn,
versava in condizioni ~mvi~simc. Ridona a mct;\\ del
suo peso e çompleramcntc C!lllllrltn dulie ntroci soffe-
renze, orrn,1i non real(i\\'a piìa nlle cure. Gli stl"'si ~ànt-
t:iri le last·i:wann ben podu~ $pcran7.e di \\"ltn eJ =·lu<l<'-
vano )11 i:uarìgione completa. Il 24 agosto u . 11. le 11uc
condiz11t111 si aggra,·arono ulteriormente ed anche il
cuore c,11,iincic', ;i cedere. :,,icuro delln protei.ione d,
Muria AuAilitllricc, cercai un'immn'1ine e, non tro\\'andola,
posi ~otto il suo cuscmo ,1 lfoll,•rtmo Snlt'<imm aperto
alla p,win.1 dt'll'.\\u,ihatricl". Il mattino sucn,~,ivo era
comple1:11ncnte ,rebbratu. 1.R frhbre non tornb più,
i dolori e i disturbi a poco a po.:o scomparvt'ro e in
breve tempo nua moglie ritrovb la saluu, Ora ha
riacqui,tnto il suo peso normai" e sta benis~imn.
CC1glitm.
Uutt. ANH►NIO 8/\\NNA,
Coopt!rut11rl' Stlltiù1110.
40 persone escono incolumi da un autopullm.an
rovesciato. - li giorno -1 ~cnna,n una corner,, di linea
Torinu-Fent:<trelle si copovnlge"n sulla straJo d, Pi-
nerolu, nei pressi di Airusca. Ndla , cttun1 , i erano
una qunrnnunn dt persone, Jcllc quali 28 focrvnno parte
di unn comitiva che si rewvo n Fene,;ttcllc per un corso
di studio. l\\ell'incidente occol'1'o non solo nessuno rì-
pon.1,·a frnre o contuhiQni 1,!nl\\'i, ma rutti mantene,·ano
una calma 11~soluta che pcnnctte;·a lo si:iombero òel-
l'aumpullman, prima cht: 11rrt\\',1S~ero aiuti. \\ 1e,t11no-
nianzu unisco lo fotogrnfiu dell'au1opullman rovesciato
puhblicnui sui ~iornali. (.)uule ti $Cgreto? l'rim,, d<'lla
partenza 11vevo mccomanduto tutti alla protezione di
J\\.larm Aus1l,;1tnce, ali.i <tlf.lh: rendo on1 , 1\\lss1me
grazie.
TormQ.
I medici dichiararono c he non c'era più nulla
da fal'c, li :::::: lu;:lio ,I nostro piccolo l'uulo qiocava
con I su111 compagni m \\ t,·o s. Pancr.iz,o. Vcrsu le I o
un pm'eretto, ~-..1dendo d.1) ,c:,to piano di UllJ c.lh:I,
colpiva di striscio il nn,tro hamb,no. l\\lentrc ,I \\'l:<1Chiu
giaceva mnrt<J .1 terra, il nostro Paolo ,·cni\\',1 tr:1,pnr-
rnto ti'urucn'l.u. all1o~pc<l.11c t.:on pru~nosi r1,,·n·ntt1 pt,tr
commozione c<.'rebrule 1'1ì1 rn,di i medici tl1d1io1rnrnnn
,I., che non c'ero ptù nulla r.,re. Jn preJ11 u pmtond,1
,lispera1.ione, pr<-g.immn :\\b,i:i .\\usiliatrice .- S . (;io-
vanni llo,co lii sal,·arln. :-:cll:1 none mm 111.1r1to !.ognò
che ;\\J.,ri,1 Ausil,atn~e tc1<."C1t\\ .i ).1 fronte dd himb.1 Jì-
c-,ndn che era sal\\'o, E al soi,,no semi! la r.:11ltà: Paolo
fu sah·o. Ora l!'Ode ottima S;Jlute e rìnqn1zia con noi
SU<)I l{r.tndi Proteuort
Gc11tJt'fl,
Un avvocato riacquista miracolosamente la voce.
- Per un papilloma larini:ieo perdetti complclJmcnte
la , oce e fui operato da disttntissinu spccJ:11is1i. Il pa-
pilloma ru asportato, ma le corde \\'Oculi r11na~cro af-
flo..cinte, ~icchè restb unn tlisfonm non susc,·ttihile òi
rmglionimcnto. I medici mi c-onfortnrono o-.~1<·urandomi
che con quel tanto di ,·oc.: che mi reshwn po1e,·o ugual-
mente farmi sentire con l'u,u del microfono. l\\h ri\\'olsi
a l\\fario SS. Ausiliatrice implorando il miracolo. Il
mamcolo an·enne. La mia \\'OCe limpida. ~onom, forte
è ritornar.i con graùi1a ~orpresn anche dei medici cu-
ranti. J\\I1racolo, miracolo, mirocolo!
1"im10 roll le sole ini:::inli G. 13. F. per rm:ioni ben
comprnwlnli.
:-,;u. - C11mprendiamo lt m,:um,. Per q11,.11n e pa h11oni
i11di...,; di ur,<1d. pu.bhlulttam,1 la relnzuJJu.
Salv11ta da s icura morie. - Ln.i mrn himba di
anm ,ei fu improvvis,uncnie colpit.l da ùifll-rtt< in
forma violent.issima. Condntln all'ospedale, nonosrnnte
le cnerllichc cure del caso, in pnche ore si ngl(rnVÒ al
punrn che , medici ritennero necessario d, upplicnrlc
il tubo in ixola, per non ,,èderla morire ,uff<><".lla tta
atroci sp.u;imi. Ho l(IÌI fl<!'rduto due figli. nnno,rante
run-, le cure e per fo stes~a molattu1. J.:1,1:111 quindi
1mmngin11re il dolore mm e di mia moglie. ;\\;<.') la~ciare
la bimbo nll'ospednlc, collocnmmo sotto ti uuancinlc
un'immagine con reliquin Ji S Giovanni tlusrn e cn-
mmciummo la nm·ena o .!\\lana Ausiliatrrc<-. (jwitrro
giorni dopo, la bambina fu tro\\'ata dai meJici che ~;
riJ?1rJ\\'ll tra le mana il tubo d'argento, vcnuro fuori
con un.colpo òi tosse. J..1 l\\flldonna SonllsMma ha a\\'uto
pict,1 d1 me, di mia mo)(lie, dei m1e1 cinque li,:li.
llellm.'ista-Prmici (Napoli).
EooAHllo Fonn.
Salve da imminente pericolo. - Nell'anno 1945,
ben 12 11rnn11re caddero ~ul nosrro Istituto, Uno di
queste nmasc incsplos,1, nelle adiacenze della cucina.
Do,·endo quest'anno rinno\\'are la dispc:n~•I, si diede
mano :11 li1'·<>ri. I muratori, nn·ertit:i, proccdcv,mo con
molta c11u1cln. Kon scori.endo nulla, pensarono NI fosse
in1crn11tù nel sotmsul)lu ~ si misero a 111\\'orurc con più
lena Ma dopo tre picconute nel duro, ~orst'l'O un luc-
cichi<>. J, ra la famosa 1-tranat.1. che però 11nd1e questa
\\'olta non ,·olle ~eminare ro\\'ina e morte. Appena i tre
opcnii la scorsero, u,cìrono dal luogo di la..,oro cadn-
,·c:nc1 per lo spavento. Chionuno un operaio ~pccauliz-
zato, nsportil lu granuto con ogni cautela.
Dopo lo scllmputo pericolo, feci il gim in tutte le
aule perch~ da più di cento ,·oci si inn,1lzasse l'inno
dc:) rin11r,uiamento J!l.a no~tm J\\l,unma Cch.-itc, che an-
cora un.i ,·olta ,·olle darci pro\\'a tangibifo della tiua
rnottl·rn.1 protl!'z.iune.
1,,,,.,, (H,l\\·cnna).
J.n l>irl'ftrire del!' fJtitt1/() delle Figlir di Jlmù1 cl.
<<Quand'è così, viva S. GiQvanni Bosco!». - Af-
fc11:1 ,l.1 p,•nosrite :ili., 111,1'<:clla con febbre e forti do-
lori, dopo 15 giorni di çure, non sentii akun m11:liora-

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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mt'ntO. Allora il medico dècase di operarmi per cstn:irte
lln o,~icino che ,i era disi.1cc.1to. l\\llJ la notte prèce-
dcnt<' soi;:nai :-i. Giovanni Bosco che mi diceva di la-
. ,.,,,r,: d,1 p,irte ngm ramt'<l10, chè mi avrebbe gu:tritu
lu, ~tesso, C!Wlndo se ne parli, la stanza rimase per
qualche israni" risplt!11dcn1e di luce e 10 mi sentii com-
pletamente gu.irita. Dopo due ore, l'ossicITTO se ne
usciva d,tlla gengiva senza alcun dolore. Il mattino ~e-
guente l!iunse il medico per opèrarmi e, trovandomi
s:rna, rimase molto rnen:w,gliato ed esclamo: • Quand'è
cosa, , i,·a S. Giovanni Roseo 1•· T)., allora sono starn
benissimo.
Torre del Greco (Napoli).
CARMELA BoRRJBLLO vcd. C1ARAVOT.O.
Evita l'amputazione della gamba. - Mio marito
si era ammalato di un cancro al piede destro. Dnpo tante
cure, il dottore aveva deciso da ampurore IJ g,1mha
sopra il ginocchio. Una mia co,:nata, saputolo, m, m.rndò
un'imrnaganc di J\\,laria Ausiliatrice pregundomi d, ap-
pl1cC1rla al piede n10l,1to occompagnatn da ferventt pre-
ghiere Suhi~o il male si fermò, fu rimandata l'opera-
zione e si conrinuarono le cure per parecchi mesi. Ma
un giorno i profcssori decisero di procedere all'amputn-
zaone della .i,:amba. In quel momento rafforza, la mia
fede, feci voro di pubblicare la gmzia e di im·iare un'of-
ferta, e Ii qmzia ,·enne, poichè i m1:d1ci mutarono pa-
rere e s1 lunitarono a ta!(liargli due dita, h1sci.imiogli
lu possibd,tit di cammin:ire abbnst,mza bene.
Carmdio (Cuneo).
LucrA Auors10 in PENNA.
Salvo nell'esplosione di una mina. - Siamo am-
bedue cooperotori salesi,ini e possi,1mo attestare che in
sei anni da nutrimon,o la protezione di Maria Awiilia-
tr1ce e dr S. Giovanni Roseo è stata per noi continua
" nsibile, tantu dul l.1to morale quanto ,fai lato m,ire-
1iale. In particolu,c desidero rendere noto un fatto.
Lavorundo m galleria 111 qualata da aiuto minatore
11 turni il giurnu 23 febbraio, mentre perforavo la rocciu
nella miniera di talco, la perforatrice da me azionato
,mdli col ~uo ferro, in una serie da contraccolpi, ad
urtare un residuato di mina che era stato in parte a,por-
rato in unJ delle , volate• antecedenti. L'urto provocò
l'immediata l>splosmne che, grazie all'intervento d, ivlaria
s\\usrl,atncc e Ji Don l.lo~co, non fu mortale; ripor1.1i
gnl\\'Ì ferite all'addome c ,111,1 coscia sinistro ed escoria-
zioni sul viso e sulle bracci.a. Nello suto in cui nu tro-
\\ avn (acetilene spento, tubnzaonc aria compressa rottll)
riuscii da solo ad uscire dalLl g:11lciia lung,1 300 m . n
piani soprnstJnti. Appen3 fuori, venni tr.tsportato al-
l'ospedale VCauriziano di Aosta, dove fui operato o,<l
t)(ll sono complctilrnente guanto.
. lruaz (Aosta), Coniug-i A1 011 e O\\MIA1'0 VAu , rs~.
La preghiera dì cinque innocenti. - l\\lio co-
.c:n,Ho ~i era recato a caccia in compagnia d1 amici.
.\\vcvano nppena comanc,ato, quando un masso di cal-
c.;rc del peso Ji circa tre quintali, sul quale aveva ten-
tctto d, salire, staccnndosi, predp1tava trasportandolo
,n basso e rovesciandoglisi poi uddo~so, I compnAm
lo trovarono an condizioni pietose, ma vivo: e questo
fu 11 primo miracolo. Trnsport.ito all'ospedale pau vi-
cino, gli fu riscontrato la frnttw·a del bacmo con vasto
ematoma della fossa iliaca dc,;tra e altre fratture. Fu
medicato proprio il giorno d1 S. Giovanni Oosco, al
quale Tawnatw')(O lo affidammo col voto di pubblicare
la 11r.izìa facendo pregare i suoi cinque figliuola m
tenera età. E fu proprio la preghiera di questi innocenti
11 farlo guarire e a farlo uscir" dall'ospcd.,le un méSc
prima del pre\\'isto dai medici.
Lula {Nuoro),
GIOVANNA CALIA.
Strappato da morte. - lJ 7 giuqno, dopo av.-r
e«frcituto il mini&tero delle confessioni, tornavo a casa
in bit1clc1ta. \\'eùendo adden~arsi un pauroso tempo-
rale e sentendomi percosso d,H primi chicchi da grandine,
ped,,l.l\\'O fort.,mente per giunl(crè a ripararmi . 1\\,1a il
\\'cnto mi formò a cento metri d,,lla prima casa. A testJ
bassa, lottando con tutte le mie forze contro il turbine,
la sablua, la i,:randine e le foghe, cerca\\'o dt arrivare
al vicino ripJro; ma a un tratto sentii ,·otarmi attorno
calcinacci, pezzi di tegc,le e pietre, e il vento divenne
talmente furioso che mi fu impossibile avanzare. Sem-
pre invocando la Madonna e Don Bosco, feci un estremo
tentativo di ripararmi d1etro il muro di cmt.1, ma il
turbane m'investì, mi sollèvò e ,ru sbattè nel fo5so
stradale. In quel momento il muro cadde: se io mi fossi
riparnto là, sarei rimasto schiacciato, Ringraziando i
miei protettori, mi trnscinai sul prato per s\\il\\ anni
dai relatti volanti. Tuttavia un corpo ottundente mt
percosse con violenz,i al fianco sinistro. Dolorante, ri-
torrwi nel fosso, tra la melm~. mentre sopra di me
continua1:a un fuoco di fila da oggetti rotolami. Scm-
bra,•a il finimondo. lo sospiravo e gemc,•o. Come Dio
volle:, dopo un qu.irto d'ora, la furia cessò l' potei ri-
cO\\·ernrn,i nella casa \\'icina, malconcio mo con la vita
sal\\'a e pieno cli riconoscenza a l\\L,,ria Ausiliatrice e
a Don Bo,co, la cui proteziune avevo toccaL1 con mano.
Tri110 Vercellese.
8:tc. A:smtEA 'l'ARtCCO, Salesiano.
[I « profumo di Don Bosco» s, diffonde sempre
più Hnchc in Cunadà, specialmente per 1'1 coopcraz,one
Jei pov1,ri mulatt degli ospedali e <.h-i villag.;i - per-
lino indiani - che, facendo lu .Nuvena, consiglìaw cl.i
Don Roseo, ottennero grande soll,evo nelle loro soffe-
rcn7~ e, spe-;,;o, c<.ln,plete J.(uarigioni.
Per assecondare il deStdèrio di riconosccnzn della fa-
miglia e per incoraggiamento di t.anti soffen:nti, invito
ben volcntacn i leuori del lJallettuw a rin1traz1arc con
noi l\\Iaru Ausiliatrice, per 111 guarigione inspi,rata del
s1g. Joseph Hol>achaud di Gr Aldu.111e, sottoposto, ne,
mc~i cli mar.ltl e no,·emhrc u. s , ad upcr,,✓,ioni ,1ssJ1
dcl,catc nello stomaco, con ben poca speranza di gua-
rigione.
Anche ::ianto l\\lano l\\ofozzarello ed ti ilc,\\to Dome-
nico ~avio sono particolarmente in\\'ocati dai geni-
ron, trep,dnnta per 13 •~Iute dei loro bambini. Ed è
consolante ,1 vedere clte la loro lede e fidu~ia sono
premiate. Un ,l(ntZre quindi conlonlc ni Cooperatori dello
nuo,·a lVTissione in C1nadà, perchè, con 11 loro dono
di irrunagrn1 e medagfie sale,i.me, ca aiutano n orientare
sempre p,u I~ anime verso lu nostru Ausiliatrice e
Don llosco, L, cu, opera cominu!I a fì<>rire.
Don ETTORI• C.:,\\JlNllVALI!.
Sales,am - St. Lo11is de Ke111 - (N B.) - Can:iu:i.

4.2 Page 32

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CROCIATA MISSIONARIA
L?::o: ='in:~r ;30::1a~~O-~~~o
Borse complete.
Boru 01.Gl,lrt E.\\fll./A .it,1/l<J.\\'I. rnra Jcll~ D11mr
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Ccl.:111ma ILunpi Pietro \\t·J, di I,. L'deMina, c-nm~ dn di-
spo~azmnr tt"-.bmrTitaria 1... ~h.9.:0.
Bor,.a S:U'f.'R/J()Tf S.-U.1:-.'Sl.'l.\\'I d1 C.arba)!na1c (\\l1l1no)
c;,;anl'lti n. 1..ut·a; Oh\\'a I}_ (;ian,mo: Dunl'1o n. ,\\lhf'no,
~ d~f. \\'mtura Il. Euwhin; Dnno n, .-\\n1011ìo - I•. to0.ooo.
Borsa G//f.l.f:,\\'C.•1 D. 0().\\1/:"N/('0, •>maJ!lli•• J, •lf<llo
e riH,nn,l't:nta. dc, '(Urn rarrnc.·l hMn1 del Santuar,n di 1\\.1ar1a
Au-;1liulrit·~ • t.. l;io.ooo.
Bo"'• f)Jl'fl\\",I f'UÒf'VJ/JENZ,1 c,1•\\. n cura J, Ho.,lione
Fraucr,n> - Somnla prt'c. 41,.Jso .. FJntlni trnc!.tll rooo -
Tot ~o._150.
&.-.a S. <;. B<JS('() 1+1•1, a cura J, .\\l~cc• ,\\n1,,nirtt1
r.. 50.000.
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SonuM pn.·•,:. 8000 - N. \\·rr.. 1000 ... Tot, ,,ooo.
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Svrnnrn pn·c. 21.000 • :,,.;_ \\'rta. ,,ooo - Tot. ,10.000.
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- 8on111h1 fUt·c r9.0OO - N. vtn. 1000; Ra1rn>r11llni 1'.•
Viano P., Pozzi F. 1000 - 'tut. 21.000.
llorsn M ,I1/Sll.J.-ITRJCJ,' S. e;, UOSCO S, .\\/ M,I7.-
~ARJ-.'I.Ji<J. prut•"J."l!t.·tt: i n1i,·i &.eudi, a curJ. di Piero H11r-
baro f(:cnova) • lu \\'l"~. <OOO,
Borsa .\\I, .of ( JSJI.JA'/'Rl('I-.' GI •,t RITF.1-•1', a cura ,t, C:u-
~liUT7o Aotonit tt.a, ,n~. (~l\\~ina) - 1° \\t·N. 1000.
Bona ,\\f,•1/JlJ.\\'.\\ ti l>J UOSA (S, \\",rn •I ·ra~I) (~•). in
sutfr d1 Luu..:a l;arJ.a.ui fu J,,,, u c.·ura Jdl:t ·t·J iu:11 e cun•
u1un11 - 11) n:n. _,500.
)½r"" ~I. ~1/ISTI.IA'IRICA' S. <:. BOSCO /J. S,1VTO,
v"Si:"l1tt.ll' &11 mt- 1 rnil'i 1.'llll. n 1.·urn dt Pdlcgnnn R,1ttu.-lla
(fo1,1i:1u) Sum•n~ prec. H-000 ;,,;, "'"'· 4000 - /'01. JIJ,000.
Borsa .\\f, AIJS/l.lATRJ('I! S. G. fl(}SCO D. IU.\\'.-1/,/)f,
vi att,Jo ra,·,·t·uuc ddl.1 """' farn.: aiutAtt"la, a cura di
Dl~tt·f1no Salvatore (t\\1tania) ... ~omma pr1.:c. :5 ooo
:--. \\l't•• 5000 'J'r,/. 30.000.
.
Bor,aa M .1/ISII.I.-ITRl<'t.' S. G. HOSCO, c-n111plrr.1rm1
la 1-•rJlt.ia, Jun111cml 1:1 •.ahHc- tJrll'.1nìnta e del utrpu con
i m1ti curi, 11 1·ur,1 Ji I., 1\\1. (l.ivornu) - Somm;1 ,,,,.,.• 5000
- N. v.r,. 5000 - 1'01. 10.000.
Borsa M, AU.\\'11.llJ.\\J C., S. G, /lOSCO, S. M . .H,U7.A-
RHI.I.O, H. /J. S,11'/CJ, IJ. R/1",·ILIJJ, curn ,li,\\. Il. C.
(l'~lcrmo) • Somma pr«:. 15.ooc • :--. n·rs. 25.000 1o--
uJ~ 40.000.
Borta /1(. ACl::i/LlATRICF. S, G. BOSCU 1:uorolat~ o m~
~ fra1dh oldunti. a cura d1 Tuhmo Anita • Somrn• prec.
2.f.OSO - ~-- \\·cnt. 1000: \\'aa11du;1t1 !\\fa.r~hc:nta ~ooo: Trcnu
Sihm 1000; Guglodm1 c:uulodmn 500 1'111, _11.550.
Boun M,IM.lfd .\\IAUG/ll:'/1/T,I (4•) - Somma rr«·. JSOO
- U1111 1u1ulmu 1000 - J'ol. 4§00.
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&r.a P07.7.J POR.'11'/ (2•) • 1• ,.~,.... 1000.
llo"'ll R.·1fJ!rF. D. ER.'1/.\\'/(), in •uffr., n rnra dri fratdli,
<1,1111111t, n1p<J1t e parcnll (\\ltl.111U) J• vcrs H. Attilio 2000;
Rcnzc1 ( fduuni 2000 R . 10:nrko 2000, J(')tt. prul'. H . Hnl-
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1s00 • 1·,.1 4500.
Bo~., ROCro l>. PJf:TRIJ, l\\liss. Salo1ano, m ~utrr. e
ru.nrJ,,, a ,-ura di Radio :\\lari1l - ~omma prrc.. 1-4.150 -
1 •n,:1mh1 E. ~ooo: 1·,t'~1uuh1 f>omtnira ~ooo: V:1r1t 3~00;
Hu~at.zr rt r annìn:~.ui i)OO, ltiuh~ i -.orc:111.·1 IJui Carolina
n.,,..,. r••·•·· ~00 • "/'t,/, ZJ.050.
Ili:'(;/,\\'.~ DET,Lt; l'JJ'l'tJ/1/E - S<1onm,1
.1f,50
Sal\\'urori Ft.m.1nd:t ~oo • 'fui. .p r.;o.
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2.000, ·rns:nl Hc.rtlJ JOOO; 1-tuti.1 Dmn .!000; l'urlt, \\ '11l,l 1000
- "/'QI. 1!1.i20.
lloru S. FR/:/Jf.·l.\\'O S. (i. IIOSc'(), .:t curn Jr, rnniui:,
Otto1w p·rcJiano r s. ,1aria, rcr mancat.ia ,·,lCa:z1unr Jet
n1pot(' - !"tornna pr«. kooo - N. \\cn. ~o ~ IVI. ,t,.ooo.
Bon..a S. Cl/<JllR IJI GI-:SÙ M. AUS/LJATRJ<'f: n. RO-
SCO S. Tl-.'llFSA DFT, li. r; ron\\'crt11c < 1''"' '11~<1< lc
no,..tn ft1tniJ;?lh·, a nJM ,.h Cltn\\t·ntrna ~l11'!>d110 (:\\..,ti) -
Snmnw prc•t·. 10.000 - N. ,·t rs. hooo - Tot, t k.ooo.
Bor•,~ S. <'{)UHI:.' DI <,J-.'sf; M, .-IUS/1.T>lTIUC:I-: n. 80-
Sf'IJ .Hl 1IFF//JO A l'OJ, ,ura J1 ;:,.:_ :--. C:'-.l11ml11\\I)
Snmnta rrc:(•. •s.ooo - ,.·,..-i.,•h1ni1 frJYll!C 1000: Hringiott1
T. 300 '/'vt. I<>.300.
&r,,.a S, e;, B//SCO S. M. MAZL.'IRHl.l<J p«·i:•t<' r~r
tnt". • {ur• di .A. .A. (\\'11rt:tt') .. H:~. 10.000
Borsa S. Cl'ORE DI GJ-:SÙ M. AUSJJ.IAJRICE: D.
lJ()S('<J, ulvutt· mio p,ulrr, il cura d1 I>. :\\I <:. (l•,-.•rn) •
t0 , -,.:r,, 1 ~oo.
Bor,,1 S. G_- IJOSCO D. S:11 /() lJ. JUN,11.1)/, ,l ntra di
l.,1rJ,1nn ;\\for_llhcnlo • A,!, lr t Enna) • 1" ,.,.,.. 25.000.
="· Bo"'• 'iAl'I() lJ{J.\\lé'.'\\'}('fJ lJl:'111'0, a cura d, t:. S. f'.
(l'al«mo) • Somma pr,r.21.000 wrs. 500 Tot. z3.5oc.
lk►r!~ S. <TURI;' /JI Gf.'SiJ t: S. CUORE I.\\J.HACOT,ATCJ
/)/ ,\\l,'IUl,4, a cura do Haunondn Lina • 1• nro. 10.000.
B,ma l'JG.\\',I PROF. Il.DA TAGLIANTI (C.:un,·o) •
SotnJJld pr-.:c~ ;14.400 • N, \\trl. Jboo • TQl. J~.ooo.
&r•• l ',JJ.CJ JTJ ARC/111'/ì'J'TO GIULIO, a curo ,ld co-
ni111J1 Dì Pu,ttna Pianana, prof. Btppc S1dnn1no ,• nrs.
a.?:7.liSOI.I PROF. P. CIIIHURGO, a cura d1 l.rm0 11
C1uha (Milano) • 1• vcn. 3000.
(Cunlinua).

4.3 Page 33

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BEATI I MORTI CHE MUOIONO NEL SIGNORE
SALESIANI DEFUNTI:
Sac. GJOF.4NNJ MAZZETTI, da Montemagno (Asti),
t a Este (Padova) 1'8-11-1953 a 82 anni.
Ern uno de, pochi .-upcrsut, eh~ conobbero Don Bosco,
che vissero nll'Orntorio negli ulbm, unni della sua vita, da
Lui conquistati, formati e segnati dd sigillo inconfond,h1lc
di genuina sulesiunità. Entrò nell'Oratorio dt Valdocco nel
.1884 e vi rrascor::Je ancoro e-re anni con Oon Bosco, durante
i quali potè confèssarsi dal Sento, Sèrvirsd i nu·ssa e scnflrc
da Lui la famt)!{a pnro1ma all'orecchio , Qul·Sti cari e soavi
ricordi lo accompal{narono durame rum, la ,·ira e lo confor-
tarono quando iJ suo fisico, consumato ùaU'eccessi\\·o lavoro,
lo t>bbligb ud una lun~'1l inazione, santificata però ùalle pre-
ghiera e dal dolore.
Sm·. LL'IGI C:JS1'ELl01'TJ, da Langosco Lomellina
(Pavia), t al ColJ-, DCln Dose,, il 10-11-1953 a 78 anni.
Trnsc·ortit: la $Ua \\·itR nei.tli Oratori F~tivi. Nel l\\HO fonùò
l'Oratorio S. Giuseppe d'Ivrea. Nel "Il.I fu chiamato a di-
rigere l'Oratorio di Chit.•ri, dove trO\\'Ò una vtntina di rugazzi
che 1n un anno !-;alirnno a 500. Nd 1919 fondò l'Oratorio
è l'Istituto di .\\su e nel U/2'1 quello d 1 San Donà di Piave,
che lao:crnv-a nel 1931 rigurQitantc di oltre 1800 giovani,
per v~nire a dirigere in Tof.ino l'Oratorio di San Paolo e
più tnrd, quello dello Crocetta. l'assò gli ultimi dieci anm
presso la c~scttu nnda d, Don Bo~co tra glt asp1rant'i n11s-
!)ionari de.li' Istituto Bernnrdi Se:meri~, che gli volevano bene
come n un nom,ino. ~1wica, allegria, tot.fllc dedizione tli
se steSSQ costnuironu il scgrcfo Ucl suo straordinario succc!i:-.O
tra i fi~li del popolo.
Sa, BRR\\'.~RDO MARANZA/1,A, da Odalengo Piccolo
t (Alessandria), a Cumi<.na (Torino) ,I 18-xt-1052 o 83 anm.
Sac. Ul!Gl JHARJA GARLANDA, da Mezuinn Mor-
tigloeni,o (:\\'ovarnl, t a Sampierdarena 1'8-\\'u-1952 a 82 anni.
t Sar. FR.-ll\\'CESCO GRZESJk, da Budzik (Poloniu),
a Bucnus Aires il 2.-vn-1952 a 76 anni.
Sue. GAET.-JNO SACCHJ, da Lomello (Pavia), t a
Roma S. C. ,I 24-x11-,95~ a 74 anni.
Sar. M.-IRCO F.-ISOGLJO, da Turino, t a Fras.:,ati
(Villa Sora) il 22-1x-r952. • 73 anni.
Sac. l'JRGfl,fO Z,•J.VETTLN. da Cembra (Trento), t a
Rodeo del l\\ltdio (R. Arl(cntina) il 19-x11-1952 • 68 anni.
Sac. GIOf'A.\\'1\\-J POAJPJG1VOL/, da 1:lrts1iihclla (Ra-
,·cnna), t u Carncus (Venezuela) il +-x11-1952 a 6o ann,.
Sac. GJUSRPPE ROSSETrI, da Conegliano Vtneto,
t u RoverclO il 27-x1- 1952 ,I 58 anni.
St1r. F/R.Wf.lVO AURELJO VELAZQUEZ, da Avila
(Spagna), t n 1:1••.\\.Jrcs (S. Catolinn) il 13-vn-1952 a +7 anni.
CUORI IN PREGHIERA
Ricordiamo ai nostri Cooperatori che nel
mese di MAGGIO - in base alla bella inizia-
tiva dell'ultimo Capitolo Generale - la Fa-
miglia Salesiana è invitata a raccogliersi in
fraterna solidarietà di preghiera per i Sale-
siani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Coo-
peratori. gli Allievi ed Ex allievi delle se-
guenti lspettorie:
3-9 maggio - INGLESE
10-16
- JUGOSLAVA
17 - 23
- OLANDESE
24-30
POLACCA-NORD
31 maggio - 6 giugno - POLACCA-SUD
7 giugno - 13 giugno - PORTOGHESE
t Cl>lld. GJUSEPPF: . lllULE, da Vena d'Alba (Cuneo).
a Este (Padova) il 2-11-1<153 n So anni.
Cowl. CRJSTOFORO f'l<'l.·lZQUEZ. da l(cstrcpo, t n
l\\!eddlin (Colombia) Il 1•-xt-1952 n 55 anno.
COOPERATORJ DEFUNTI:
Sar. LODOVICO RIZZI, prevosto di S. Bernardino di
t Bettola (Piacenza), tl I Z•tlt-t</53 a 72 anni.
Alln ,·igil,a delle nozze d'oro saccrdutali fu chinmato al
premio delle sue ,·irtù di solerte pastore d'urume. Pr<·diles.e
le opere di Don Ilosco, <lt cu, crt1 fervente cooperatore e
di\\'oto. I...a~cia la sorclln Suor Cc~arina e umt nipote trn
Fii::lie di l\\.llll'ia Au~iliatrice, oltre il nipnte sacerdote.
CLE,llENTINA RIVETTI ri. VOTTERO, t a Susa ,I
2.4-tt-1953.
Mamma esemplare di 13 figli, governò la C!ISR e formò
la famil{lia con una laborio~itfi t:cceziona.le l" una vita di pre-
ghiera. Finchè k fu pos~ihile, fu assidua alla primn Messa
in Duomo ~ alln meditnzione llUOtidinna sul clAssico manuale
del Hcrtcu. Fu devoti.simo dell'Ausiliatrice, che la chinmò
a sè proprio nel g-iorno sacro alla sua Cnmrncmornzione.
Al figl,o Con. Angelo, che sto predicando il Mese di '\\[aria
nella Basilica di Murin Au_si)intrice, !(iungano le nostre con-
doglianu.
BROGGIATO DU,HEK/10, t a Lozzo Atesino (Pa-
dova), 1'8-111-1953 a 76 anni d1 ell\\.
L omo di volontà tenace, di profondo spinto di fede, cli
rettitudine di coscicnzn, spt$~ la !-!Un vita nel lavoro e nella
cristiana educazione de, nove fi1d,. Il Signore benedisse le
sue fatiche, facendo fiorire nella sua famiglìn, ben sci voca-
zioni alla vita religiosa: tre. nella Fan11_glm Salesjonn, una
tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, e due tra le Relii:tiose di
Gesù e Maria. li dolore che più volte venne a bussare alle
pori• di cusa sua, colpendolo negli affetti più cari, non al-
icrù il suo profondo spirito di fede, cbe fiori invece sempre
in una vena ùi :,ano umori-;mo, cosi da renderlo .a,nico de-
siderato. Tutte le opere lii bene, i poveri. le voéazioni, le
nostre opere. trovarono in lui un cuore ~emprc pronto a
soccorr<=rc. La sua casn divenne spesso ntctn di inc.:ontri dei
figli dt Don Dosco, che ne portano indelebile il ricordo
Anche nelle lonrane missioni.
t DO!\\/t:.V!C.tl BONO 1•rd. ROSSO, a Foglizzo il
Zl-ll-tQ53.
Animntn do un \\'ivo spinto di fede, visse la ~ua lungo e
laboriosa i::iornata totalmentP sacrificata al bene d, Ila fa-
mi'{lfo: vi fu pena v contrarietà che vnlesse a farle per-
dere l'ahit1tale serenità. Conobbe S. Giovanni Bosco nl'I suo
pas~ags;:-io n Foglizzo nel 1886 e si stimò onorato d1 donargli
un fil(lm nello Societil Salcsrnno.
J\\l,·JR,O G01;TARDELL0, t il 29-vm-11152 a Santa
Giusllno ,n Colle a 67 enni.
Uomo dt fede, seppe trasfonderla nei suoi otto fo.{Ji, Umile
hworutorc dc, campi1 si produ~i>, tllt.:-licndosi talora i1 pane
di bocca, ndla carità verso I poveri. An1bito premio d~lle
~ue virtù, Ja vocn7.ione rel1g1o~a di quattro figlt: due alla
Congregazione 8alc.~siitnn1 uno trn i ~1inon Con,~entunJi e
unu fi~lia all'l,lltuw di S. Anna.
D0\\1.F.NJCO PAPES, t a To~ltano (Udine) l'8-x11-195,
a 68 ann,.
VUJsuto cristianamente nel lavoro e nel sacrificio. s1 sentfra
santa.mente OJ"ljoglioso d1 avere <,Ulto l'ur11co figlio alla Con•
gregllz.ionc :-iaJcsiana
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI:
:\\sc,onc Agnese • l:lecors1 Don A. - Bnmcatelli Don Ca-
logero - Briglia Frnnce.,co - Bruno Frnncesco - Cobella Rosa
Ue,•t•gni - Canali Cm. Don Ernrism - Chelo Munn !\\lontra -
Chiesa D. M. - Crtstaldi Enninia - Dadb l..opctrn Vcron,cn.
DogliotLJ Pietro - Dognibcnc Carolina - Fcrrcro Vittorio -
Gala, Elisa - Gentili D011 Lcoroldo - 'VCinoli l\\hiria - Mon-
tcfami!{lio Ernesrn - Muotri Don Domenico - Negri Angelo -
Passaricllo Nicoln - Pastori Carolina - Puddu Ade!~ ved.
Diddnu - Rinaldi Ani:telina vcd. Ribc>cchi - Rota Pier Luigi -
Sa~gio Caterina - Salnnitro Don Giuseppe - Spin<:llo Fclicitu.
Autoriuazion~ dd ~'nbunale di Torino in dnta 16-z-1949 - n, 403.
Con Approvazione Ecclesiastica.
Off. Grnf. S. E. I. - Dtrettore: Oott. D. PTtITllO ZBRBINO. - Condtrett. respoos.: D. Gu100 r.\\VlNI, via Cottolengo 32. • Torino (7091,