Bollettino_Salesiano_196304


Bollettino_Salesiano_196304



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Noi non ci fermiamo mai; vi è sempre cosa eh.e
incalza cosa... Dal mome nto che noi ci fermas•
simo, la nostra Opera comincerebbe a deperire
DON BOSCO
15 FEBBRAIO 1963
ANNO LXXXVU N. 4
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 · TELEF. 48-41-17
Far catena per far luce
Tra le iniziative pratiche proposte per la nostra
Campagna annuale, ce n'è una che molli Coo-
peraLori e Cooperatrici già conoscono e praticano:
la « Calena della Luce», per la d.ilfusione della
luce della veritì1 attraverso la stampa in genere
e quella periodica iu specie.
L'iniziaLiva parte tla ovvie constatazioni. La ca-
rità non ì, fatta di solo pane; oggi tanti, più che
tli aiuti e uo11i maLeriali, han bisogno di aiuti e
doni che a.rrivino all'intelligenza, al cuore, al-
l'anima. l\\folli, anche fra amici, parenti, col-
leghi, non sono materialmente bisognosi, ma
quanto lo sono spiYitualmente! Spesso non "i sa
come dire una buona parola, come portare in
quella mente. in quella famiglia un po' di Iure,
cliciamolo pure, una parola cri~·tiana. un orien-
tamenlo religioso. La « Catena della Luce» è
appunto l'iniziati, a ch e risponde a tanti di questi
interrogaLivi, di queste esigenze.
Un Lempo per molli la parola carità p oteva es-
sere sinonimo di elemosina. Oggi una tale carità
in mille e mille casi non è richiesLa; menlre i
nostri tempi esigono forme di carità rispondenLi
ad autentici e gravi bisogni del noslro ptossimo.
Bisogno di luce, di verità, di hontà. Orbene.
offrendo un ahhonamento ad una rivista, atl u11
giornale che porti periodicamente, con di~crc-
zionc e con gamo, il messaggio cris-tiano ad una
persona, ad uua famiglia, offrendo Lm lil>ro bene
scelto, cl1e mentre è un bel dono è inl:'iemo un
buon amico in casa, si compie una carità vera-
mente illuminata ed illuminante. e< Io 11011 esito a
,,e chiamare di·vino-scriveva Don Bosco nel 1885 -
questo mezzo, poichè Dio stesso se giouò a rige11e-
raziorte dell'uomo. Furono i libri da esso ispirati
che portarono in tulio il mondo la retta dottrina ».
Don Bosco, per convincere della necessità di
questo apostolato. porta anche un'altra ragione
che non ha perùulo nulla della sua attualità:
« L'empietà e l'immoralità oggigiorno si auiene
a quest'arma per fare strage 11ell'ovile di Gesù
Cristo, per co11d11rrP e tmsci11ore in perdi:ione
gl'incauti e i disobbedienti. Quindi è 11ecess<1rio
opporre arma ad crrmn ».
Si parla tanto dei « lonlaui », ma spc,-so qucHi
«lontani» sono i più ·ddni e viYono fianco a
fianco cou 11oinell'u1lìc·io. m•U-o1fìdna, nella stcs~a
TIOSLra famiglia. A questi non è difficile far giun-
gere in dono un lili.rn, una dvista. alLra parte
un dono di questa fatta ;_. l!cmpre gradito, se
scelto con ~aggczza e dato al momento oppl>rtuuo;
è sempre nna spesa benedetta e foconJa cli lienc.
E all01·a, proprio nella luce della campagna
« Vivere la Cl1icsa » e per esercitare in ruotlo
concreto e attuale la carità verso il no~Lro pro~-
simo, per aY"icin.are quelli che ci !'0no 0 p<'sso
vicini per paren tela, per lavoro, per amicizia,
ma troppo spesso ci sono i;pi.ritualmrnlt• lontani,
i singoli Cooperatori e Ceutri P. U. studino la
111S11fora di attnare q111!~la iniziati,·a, f'}JCcìa l-
mcnLc Ìll vista della Quarc;,.imu e ddl1t Pasqua:
ma poi si miri a far diventare 11ua 1111011a
abitudine dei nostri Cooperatori qnella di offrire,
e largamente secontlo le proprie possibilità, in
dono libri. ahbonamenti a riviste e a giornali.
La presenza di un libro, di una rivista buona in
ca,,a può <leterru.inarr un orieutam!'nto, un'ap<•r•
tura, una cleci~ione, e comunque apportare quella
luce che manca in tante auimc che 11011 aocoham)
leggono mai la parola tli Dio. C'è, a questo
propo1-ito una bellis~i.ma pagina che Don Bosco
ha srrillo ne_l 1885 in una « Circolare » ai Sale-
siani e che presentiamo in alt.ra parte cli qucs10
ste,;so numero. Potrà servi.re ai noslri Dirigenl i
per infervorare a questa iniziativa Lulli i nwmbri
della Pia Unione.
Gradiremo inlanto conoscere inizia1ive pratiche,
suggcrime111i e proposte ai Cooperatori, esempi
di gruppi di Cooperatori e (li singoli, che pub-
blicheremo per proporli all'hnitazione ùi tutti.
Attuare la II Catena della Luce " per far dono di abbonamenti
Impegno del mese a riviste, giornali, libri buoni a "lontani"
o

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1Tur
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ACQUA
il
=61 VI 'A i
! S . S. Giovan:i ~Xlll, proclamando santo Vin-
cenzo Pallotti, rivolgeva anzitutto ai • ministri }
! del Sia;non, •, mu anche ai • collaboratori prc-
ziosi dell'apostolato cattolico questo suadente
invito alla snntitll.
Talora, assecondando le regole della Prov- \\
videnza, conviene abbandonarsi alla trepi- {
da2ione del seJninare, lasciando ad altri la
cura del raccogliere.. L'apostolo non nutre
1\\
infatti preoccupazioni personali, nè cerca {
la propria gloria, Jna lavora per una ricom- I
pensa lontana ed eterna, contento di piacere \\
a Dio solo, e di portare le aniJne, possìbil- {
=ente tutte le aniJne, al suo 31'.DOre miseri- 1
:i:di::o~~~ i sacerdoti docili strumenti l\\
nelle sue mani, e niente altro; li vuole
dispensatori fedeli e retti, e intil'.Damente
convinti di quella sapiente par ola del Si- \\
gnore: "servi inutiles sumus" (Luc. -i7, I
10); inutili, sì, ma operatori di spirituali \\
prodigi nel santuario delle anil'.De, anche f
delle più lontane, confidenti alla fine e 1,
sorrette dalla grazia divina.
Constatazione consolante è questa, che deve
I s ospingere ciascuno dal posto assegnatogli
dalla volontà di Dio, a spendere se stesso e a
moltiplicare cure preziose per il trionfo
del Regno suo, senza cercare consola2ioni
imm.ediate o frutti vistos i, con lo sguardo
fisso agli ampi orizzonti pastorali e missio-
l nari della Chiesa. L'avvenire sta n elle mani
di Dio, e siapre pienodi promesseal compito,
soprannaturale per eccellenza, di chi intende
lavorare con fedeltà estrema fino alla fine;
l lavorare, con pazienza umile e prudente,
nel campo del solo Padrone della messe.
! L'odierna glorificazione, quale invito, è a
tutti i sacerdoti, a proseguire il ca.m.mino
sul solco aperto da Gesù Cristo, redentore
e maestro; sul solco r ipercorso in due mil-
} lenni dai Santi; invito a darsi all' opera I
prima e principale: che è santità di vita,
l per la santificazione deUe anim.e...
Tale è l'incoraggiamento commovente, che
ci viene da San Vincenzo Pallotti e dalla
schiera uJnile e generosa dei sacerdoti
l eletti, che illustrarono con lui, per virtù
e zelo, il Clero Romano. Ciò è quanto dire:
prunaio della preghie ra e dello spirito so-
prannaturale; gerarchia b ene intesa di tutti
i valori, subordinando ogni altra esigenza a
quella della s antificazione, di e degli
altri; studio sacerdotale per una efficace
sacra predicazione, e per la direzione spi-
rituale; cura diretta delle anime, paziente e
saggia, nel confessionale, n elle opere di
f apostolato e di azione sociale, lasciando ai
collaboratori laici la solJeeit-udine di preoc-
cupazioni più minute. In tal modo si può
! attendere più liberamente alla propria mis-
sione...
''ESSERE
D Cosa significa "essere cattolico"
, 71:sRere catl<•lie11 ~-ignijica, e1Mere preoecupalo 1li
lulla 1a ('hie.m. portare in sè la _preoccupazione e
l'amore tlel 11w11do in/ero. A 11ere 1uw spirilfl catto-
lico. un 01wre catlolico. I'riina di tutto noi siamo
MlloUci: 11011 1'11ittllim11oci in ww spirita di grel-
lezi11, ma m,isuriamo ogni oosa i11 mia 1•uion~ NLl-
to/i'.r(l ».
n. HA"8t•:YT.LUT, /! mistero ddla C/tie,ia, }'. 22 t. ed. I'ooUnc.
Ahbiamo tratteggiato a grandi lince, la volta
t<Cor,w, la 11.11.ivcrsale mi~l'ioue <lella Chiesa. Si
h.'atta, om :per noi cli t rarre delle coerenti e pm-
fahe <•onclu.sioni dalla ùoUrinn propo:<ta. La
Chiesa non è &Olo il etero, ma siamo tutti noi, fe-
ùeli e clero, che -par tedpiamo c1i questa u.m:llla.
divina realb\\, tutti nù un tempo correspon:;.'\\bili
del bene e clel male elle si opera in ERM e per
mezzo di E s!!a,, rlPi suoi ,:,UC<"essi e anche ùei suoi
insuccesRi.
Noi tutti per il Bafté$irno siamo 11tn ti incorpo-
rai i al mi.stico Corpo di Cristo, e per ln ('re<1ima
abbiamo ricevnio lo st-csso Spirito olle è d isce110
nn giorno Rlti primi cristiani, t rruiformancloli in
altrt>ttanti missionari.
La carità che lo Spirito Santo ha diffuso nei
nosf.ri. cuori, conlinuamenLe ci ;,pinge a .sl)ezznre
lo anguste l1arriero del nostro egois mo individua-
lista. fino aù abbracc·iare d'un solo inunc.u1:10
amore t utti gli tLOrniui.
Essere «cattolico» qniu.d.i. vuol ù i.t:e p.renclere
coscieuza delle e.•igenze di. questo amore u niv-er-
sale <'lte Dio 11a acce._.o nE'l no~tro <'llOrc, è- C'Om -
prenùere di app artenere alln ChiCRa, di esser e
l'Liesa. Questo comporta tli bandire dal nosll'o
modo di pensare, di rllgiouare, di volere, lutto
ciò che sa d'in teresse 1mrtirolari.~ta, ili cl.J.iesuoln,
e non ili Cbicl:l}L l,11 Chiei:;a. non è e non può es-
sere l'O.N.U. .rtlligio~o llegli uomini: non rappre-
sen ta, l'opli111u111 llell'ti]_tt ilibrio t ra gli intere$si re-
ligiosi dei singoli, o ùelle ~iugole comwù Là, che
poi finisce di essp;·e Llll eq11ilihrio lro i iliversi
egoismi. La Ch ie!'a èl il dono totale di ciascuno
per il bene cli intli, dono ~he, appunto perclaè
tale, rispet;t.a la libera volontà dei ~ingoli, e tlelle
siugole commùtà, perchi-' ìi t W. atto di a.more ge-
ner oso e totalmente gratuito.
fJ Cosa significa II agire da cattolico"
La presa ili coscienza della nostra realtà di
('attoliei, necessariamente porta come consegu enza,
l'agire in conform ità e in in tima coerenza a q nello
che noi siamo.
La volta scorsa nbbiarno affermato che la mis-
sione cattoliua d ella Chiesa opera in due ùireziorri:
in eslensiomi e fo profondità. Intimamente par-
10

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,, PENSIERI PER LA
C A T T O L I C I CONFERENZA MENSILE DI MARZO
lecipi ùe\\ln ~!es,sn mi1t8ioue clella f'hiE's~. ~ n?,,trn
nzione dovrà orientarsi nelle sles;;c ùire1non1:
.A) I ,i estensioni'
Si trai f.a della cre:lcitn della C'!Jie11a. ùella, 11if-
fu~ione del Ilegno di Dio, dclln c,·tu1gclizzazione
del mondo.
Koi r,os!'iamo prender pnrle a talo misi:<ione
delln Chiesa in molte forme:
1) C'on l' i11teres11mne11/o
Il prolilema missioniuio e dell'evaugc~izzaziou~
del mondo non ò solo qnnlcosa rhe riguarda 1
I.IÙ$"iona.ri o il clero. È 1m problema che riguarda
tut.ti, poicliè tutta la, Clli(,)Si\\ è e deve C>'l:lere iu
stato di missione.
Non posso di::1intcre::1sarmi cli ciò che rigu:_u·~
milioni di miei fratelli 11parsi nel mondo: 1)10 lt
ha aflid~tti anche alla. mia ea.rità e mi ,lomanderà
conto se ho ra,">-;sato in cini.runo di ossi il volto
dell'adorabile Figlio 1:mo: «Quol$iasi ,·osa :ivrete
fatto nl più piccolo dei miei fratelli. l'avrete
fatto a me*·
Perciò qual!>iasi sYcutnra, dolor(', peno, qual.
sia.si gioia, 1:1ucce,11;O, clovrehhe trvvare Cé'O pro-
fonda, nel noi,tro cuore, che dovreblJe cli continuo
vibrare !lOme il <·uore ùi Cristo d'm1 11alpito cat-
tolico, ecumeni<-o. 'fanlo più facile oggi tale in-
t ere1w1mento, quauto piì1 celeri e lli1Tusi i me~i
di comunie.azione: radio, televisione, sl-umpa...
2) C'o11 lfl wegli ie-ra. e it sacrificio
L'interessnmeuto i> il primo passo dell'amore.
Ma ~a.rehbe ~terile, sarebbe vuota curiosit.à i,e si
Jimilasse ~olo a que.sto.
Tale vfaione e ~cnsihilità caL-tolica dei problemi
tleve tra!lursi nella nostra vita spirit ttale.
Qu:ile merangliol'-o orizzonte i,i apre, nit eiiem-
pio, alla, nO$tl'a preglùernl D'ordinario in e1:,sa noi
portiamo a Dio fo noi<tru pic('ole mi~erie, le ~~stre
piccole disan·enture, le nostre pwcole gio10 e
preoccnp.u1ioni: d sembreranno tanto più piccolo
e meschine, <1uttnlo più le considereremo in rap.
JJOrto a tutte. le neceso>ità che angustiano la
Chie;;a e il mowlo.
Pap11 e vescovi. missionari e sacerdoti, cattolici
imvegru1li nell'avostolufo, 0J)p1u-e nel mondo della
polilira, del lavoro, dell'ocouomia. ~ecessitit e in.
!ermità tl'ogni genere: pecc:alori Oili iun I.i uel male,
apos1,ati, infedeli, affamati, infermi. morib~ndi:
1•11.rcerati, fratelli che ~0J'Erou<1 11er In fame, lnmb1
e giovani la cui iunocenza è in pericolo; è un
fronte immenso s11 <·ui si 1leciile la gtLen-a tfo.l-
l'amorn contro l'odio o l'egoiilmo; fronte di cui
facciamo ])arie e in cui siamo si11goln.rmentc im-
pognali.
Quale altro ~npore n.1H1ui~tn Ln H. \\lc!iSU e la
8. Comunione in questa vi,\\ione ec·umeuica, mit-
tolica: è la Cllie~n tuUa, capo e memhm, che
offre al Pa1lre i,1 tltl. unfoo sacrificio. in 1·omunione
e in partecipazione tlel s~critioio di Crislo, tnt le
le preghiere, le osc,11rc fe.rleltà. alL.1. gr~i½L, le ~c-
grete soJiernnze dc1;li s11iriti e dei corpi. m esprn:
~ione <li tutti i poe<:11l,i del nwnùo, a, salvezza d1
1-utti gli uomini.
Lit preghiera sola 1,erò, a i;ua volta. ~arebl1e
tmà solenne iroui.a ,;e non fose1c accompagnat.a
dal sacrificio. Ani.i la preg-hiera, reLlamentc in-
tesa, non può 0:!sere di~iunta, dnl sacri11c-ìo, mtt
natlira\\mente gli Ai a.ccompagnn.
So rebhe ironi<'.o, o almeno incoerente prega re
per i percu tori e menare vien Ji('OUziosa, pregore
per gli itfiàmaLi e 11oi in,lnlger<> nlhi buona i-~·
votn, pregare per gli infermi e non >1opportorn il
più piccolo di~turho. tNon c'è> a.more_riù grsmtle
ùi colui che dtì la vit:t... e noi ùobbta.1110 e~sere
di~po:;ti, pert•hr la uoslra. 1>reghiera sia fecoutla,
sia e1Ilcnee, n pngnre ili persona.
3) 0011 l'azione
A quc-1.1to punt,o dohuinmo (']1iarire ~11 eqni~"n~o.
Ordinariamente ~i pewn che la vor,nzt0nr 11118J1IO·
naria. sacardotale, n>ligiosa, o n11che solo la vo-
cazione ,t qa.àlcùe forma di ap~"tolalo, ;sia ~ol~
di qnalche anima pri,"ilegial~. ,li morto che :nUi
gli nitri <·he non hanno ricevuto tale _vocaz1011c.
poi>.Sllno a. buon tli1·i(f<1 disint<"rt'!'IS1trs1 •lai fare
upoi,tolnlo, preoccnpamlosi unicament.-0 della i,al•
vrzza dell'iluima propria.
.
Niente cli pii) erralo. Se è vero '.'ho non ltt~tt
i,on chiamati ad n,11 apo~l-olat,o spec1fiM. orp;antz•
za to, ~ mtti , i:;on diiunutli però a ll'!lpostolato,
per il tatto 8teSl!o rhP i;mto Cri~tiimi..
Un cristiano di intlo, e non solo d1 nome (,·e
ne sono tanti!) *no1L pnb ~ es1<ere iwlifferenle n1
provrio fratello, per la .;tc>1~a le~ge •~ella ~arit ~
die li lega solitlalmente gli uru ugh attn. D1
fronte a..l male morale e materiale che bns~il ton-
tinuam~nle allrt fit1-:i porLa i_n ea~a.• per ht ~1,rnda_,
nella fabbrica, nell'ullirio. uappertul.to, non puo
SCHEMA DELLA CONFERENZA MENSIU
I.
Cosa significa
1 essere cauoUco 11
Significa avere una 111s11/t ~at-
tolica1 Wl cuoTt callohcu.
uno Jpiri1n non particol!mst~
n1Jl wlivcrsale.
In ~,1rm111n,(tu1ti i;li uomini)
r. Con /'interrs.,1111,c,,/r/.
2. Con In preghiera e il
sacrificio.
n.
3. Con l'uzio1,e.
I Cosa significa
" agire da cauolico " /11 profo11di1,i {tutto l'uorno)
r. ln Uoi st,·n1.
2, :-.:dlfl J1rmi~/ia.
3 . ~i.·ll'amb1e11t~ i11 ~m t·i"-
Conclusione: lin.a im,,u1glne tinttsi · 11 Conti/io.
-
IJ

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UNA PAGINA OI DON BOSCO
Il " cammino "
di un buon libro
ll buon libro entra persino nelle case
ove non può entrare il sacerdote, è tol-
lerato eziandio dai cattivi come memoria
o come regalo. Presentandosi non ar-
rossisce, trascurato non s'inquieta, letto
insegna verità con calma, disprezzato
non si lagna e lascia il rimorso, che ta-
lora accende il desiderio di conoscere la
verità; 01.entre esso è sempre pronto
ad insegnarla. Talora rimane polveroso
sovra un tavolino o in una biblioteca.
Nessuno pensa -a lui. Ma vien l'ora della
solitudine, o della mestizia, o del do-
lore, o della noia, o della necessità di
svago, o dell'ansia dell'avvenire, e questo
amico fedele depone la sua polvere,
apre i suoi fogli, e si rinnovano le mira-
bili conversioni di Sant'Agostino, del
Beato Colombino e di Sant'Ignazio. Cor-
tese con i paurosi per rispetto umano,
si intrattiene con essi senza dare so-
spetto a veruno; familiare con i buoni,
è sempre pronto a tener ragionamento;
va con essi in ogni istante, in ogni luogo.
Quante anime furono salvate dai libri
buoni, quante preservate dall'errore,
quante incoraggiate nel bene! Chi dona
un libro buono, non avesse altro merito
che destare un pensiero di Dio, ha già
acquistato un merito incomparabile pres-
so Dio. Eppure quanto di meglio si ot-
tiene! Un libro in una famiglia, se non
è letto da colui a cui è destinato o do-
nato, è letto dal figlio o dalla figlia,
dall'amico o dal vicino. Un libro in un
paese talora passa nelle mani di cento
persone. Iddio solo conosce il bene che
produce un libro in una città, 1n una
biblioteca circolante, in una società
d'operai, in un ospedale, donato come
pegno di amicizia. bisogna temere
che un lib1·0 possa essere da certùni rifiu-
tato perchè buono. Al contrario. Un nostro
Confratello, tutte le volte che a Mar-
siglia andava sui moli di quel porto,
recava sue provviste dì libri buoni da
regalare ai facchini, agli artigiani, ai ma-
rinai. Or bene, questi libri furono sempre
accolti con gioia e riconoscenza, e talora
erano letti subito con viva curiosità.
12
rei:;tare spetto.tore ozioso rom.e il sacordote e il
levita della parnbola del buon Samaritano: gli è,
imputalo a colpa avevo fame e .non m'avete
dato da mangiare... ero in.fermo e non mi avete
vi&Lato... ~ ).
Tn questo nostro procligaroi per gli aU.ri. vicini
e lontani, rientra pure il nostro in1,ereasamento o
la nostrn azione per le missioni propriamente
deHe e per i mis.'3ionari, questi no11tri eroh·i fra-
telli, ì'he, nella. santa battaglia clel bene. combat-
tono in prima linea e rl1e quintli, 11iìl ùi og11i
altro ha.nno bisogno del no~tro generoso aiuto
i,.piritnn.le e lllllteriale.
Però ,,a aot,t,<1lineato ancor una volhi,: sarel>be
una stridente ineoereuza con la noRtra vocazioue
cristiana e raltolica, interessarsi appu,;sionatn-
mento dell:t ronven,ione dei uuluba nel C'ougo, o
rommuovcr~i profondamente 1lelle miseri1r1de con-
clizioni in cui vivono milioni <li indi1 e poi rima-
nere iniliJiere.nti di fronte al nosfa·o compagno di
lavoro in fabbrica, :iteo militante. o Ili fronte, alla
miseria morale e materiale che popola la l)Oriforia
<lelle nostre città.
B) Tn profondità
È la Rt'COnda, direzioue in e,ui opt>ra la Chie~a,
ed a tui ò cbiam:1.to a collaborare og-ni cristiano.
No11 1,asta operare Ja salvezza cli l,tLI ti gli uomini,
m1t bisogna snlvare L11tto noll'uomo.
1) 1 n noi stessi
f.: il primo settore in oui tlevll operare lo Spi-
rito BanLific.alore L:he anillia ogni melllhro llì:>lfa
Cl1iesa. Non c'è nulla in noi che del>ba rimanere
aRSolntnmente profano. nulla ('l1e non <lebbn, es-
sere consacrato, Il Cristianesimo non ò mia rel.i-
gione tlei giorni di fes1 a. Ri i> ~empre c·n t Lolici:
nella vita 1mbl>lica e ncll'intimith del focolare Llo-
mestico, in c·hi<'sa e nPl tlisiropeguo del proprio
ùovero profes~iorutle, nel ù11ro laYoro <1uolilliirno
e nei momenti fil svngu e ùi ùiverlimeuto: t~tlio
deve essere fatto alhl luce del ,angelo. :N'on è
ca,Uolico cohti. (•h'i• Rlatn hnttez:i,nto, elle frequento
~[essa o Sacramenti, ma la, c1ù vifa è in ap(jl'lc1
conflitiiO con l.1 ieùe cho profei,sa: o al.meno lo ò
soltanto di nome.
GeRÙ ùi costui, che s'ò vergogrrnto cli Lui di-
nanzi agli uomini, tlonà vergognar,-i cli irnule al
l>ad.re Cele:;te, e ùovr~ pronunciare la t.lnrn pnrolti
w;alà conlro le vergiui stolte: «Non ii conost·o
Il c·atfolicesimo {, un nuovo moùo tll vedere il
mondo, le cose e le per,;one alla Ju1Je tli Dio o cli
agire in confie,gurn.zJt.
Hi~ogillt ormtti c·olmare la !'(•andalo~a .frat t11ra
Lra ]a fede e l'azione: niente òanncggia di J1iù la
nù~,-ione ili salve_:1,za della rllirs,\\ cl1e la séautla-
losa vita ùei cristi:uù.
2) Xell'aml1iente in cui viriamo
Tale testimonianza di vita cristiana integral-
mente vi:,suta uon 1>otrà non tliffowlersi iutorno
a noi: la lampada non è destinata a rimanere
~otto il moggio.
Dio ha sparso a piene mani attorno a noi germi
di vcritiì o cli houtà, ma questi attendono il ca-

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ESEMPI
agli altri tJU0tidiani (cfr. le poroh• th·l
Peru in merito: Bollrtti110 Sa/!'.,fono
dd 15 novembre. pa!?. 9~).
311 l'r<>mno, ere J., /mr,ra di libri
.forma1i1•i; do.re la po~oibilkà di ucqui-
•Larli in occnsio11e dei,li incontri rn~11-
•ili; consiglinre e dirfo;cre le OiLlin•
Lcchine dei Coor,Prnlari.
Torino • Convegno Zelatori e Zelatrici stampa
I• O11ni Centro ahltin la sua llive11-
1lita di 1\\Ieridiano 12; meglio ~e ogni
Zelatore e Zelatrice ne cundurc 1111a
delle lspettorie Centrale e Subalpina
per conto -uò.
Elfo~tual'(' vcr!IO lu primavcrn
Vi presuo po.rle 80 Zelatori e Ze-
latrici, rappresmtanti 13 Centri cit-
tndini e 26 periferici. Scopo: rilem•
prnrsi nello volontà di pro,egnirc in
un apostolnto tonti) impegnaLivo. •\\
cii) clihrro un forte incitamento dalle
parole del Rev.mo l)frellore G<lnernle
della P. T'. Don Luigi Ric~crl e ciel
Trn le couchurionl I i furono lo se-
guen li:
I O 11 problema del quotiditrno de-
v'essere anzitutto pro,pettulo come
un problema di fcdP. Tutto il resto
, iene come corollario.
Bisogna insegnnrt' a dire di ,11,
11110 gior1101a ,li ritiro. drdiçundo 1111
tempo sullieicnlt' ad approfondire
4uehrno ,lei punti 8apra uotati, ape•
ciulrncntc in rrlwoue ,,Ilo ~piriLo ,Li
di,cernimento co11 tni lcgllere il por•
noie.
ConclUBione:
lammtar~.
~ignnr bpettorc Don Luigi Pilotto.
.Relatori furono i Rev.mi Don Ti-
bun:io Lupo e Don Carlo De Am·
hrogio. Furono trattati questi due
Medina del Campo (Spagna) Giornate di studio sulla P. U.
terni:
1 ° La Cltiua, depQsiroria della vv-
ritàe s'intcres.ia dri « mezzi di comuni-
Si lenurr<> pre;;;;n lo Studentato
liiloso6co (lella lspettorin di Zomm:e.
fu de<liraw al ~econdo le1rn1: Naturn
,Jelh• Pia L'11ione. I tre relatori Lrtil·
e11zio11e sor·ia/e » e fa di 1111to pere/,~
Le prcsi.cdeuc il sig. T,peuore 0011
tnrono questi sollotcmi: J0 Il R•·
"'"' $Ìnm> /ayciati alfo Jor,e del mal~,
pvrrl,ì: u,l piano moro/• ~..i non sono
ma,i in,liffi,rrnti~ ,111:.i sonu pericqlosi
per la loro rapiditil r Su!{gtstivirà.
E111ilio Corrah•i,.
li primo giorno ebbe per l1w1a lu
Storia della Pin Uniorir orticoluto
in Ire soUolemi, Lrnltuti dn relntorì
golam1m10 di Don Uosco; 2" I Rego•
l11mN1ti r il Capitolo Generale \\ l ' f I I
dr/lo Cotl/~r•~azio11e Sn/,-.,iunu; 30 F11r-
mm:io11e spiri1,u,lr d1•I C<>11p•rator~.
20 Il giorno/e 11uo1idionu e la sua
i11flurm:a snlla api11im11• p11bblfra, spc·
cifrerai: 1• Do11 1JO$CO e i Cooperntori:
2' I Superiori Maggil)ri e /,r Pio
Ln ~eratu fu ~pe-<a a <tudiare _il
teu,-0 tç,r[ln: Organi:u.azion{! e a ~ion.e
cialmrnu ottra.vcr30 i &trvi:.i di tro•
Unione: 3• 1 Papi e la Pia Unùme.
npostolico dei Cooperatori. Anche c1ui
riara; diritti e li,rritl di t>ssn.
l.11 matLinata del Aecon<lo gion11,
l re 50llotemì: Orgnni:;a::ione d, i
~~~
lore della nostra caritò, ardente, efiusa nel nostro
cuore per il douo dl'llo Spirito, per svilupparsi e
giungere a mntnr1LZione.
Yiviamo in un mon(lo sconsacralo: il mondo
ùellai famiglia e Ùl'lla politica, della lecni('n e <fol-
l'e<'onomia, del lavoro e del ùivertiml'nt,o si è a.u-
ùato man mnno profanando. allo.ntaunndo~i cl:1
Dio. Toccn a noi, tocca specialmente ai lo.id nelh1
Chiesa. seeonclo la ,·ocazione loro propria, i;econùo
la missione lClro 11 ffida1,a dalla misericordiosa l>ont:\\
di Dio, cli ricouùurre, r1i riconsacrare a Lui (u1 to
il mondo.
Ciascuno deve operarla secondo la vocazione
cui è sta.Lo dn, Dio dei<tinato: il coniugato deve
santificare la 11ropria famiglia. claudo lo s11ctra-
colo al mondo <li. una fa111igli1t esemplarmeutl' r.ri-
stiann,; se è: commercianto, operaio. indttslriale.
lJTOle~Hionista deve porta.re h1 1•onc·ezione cri.~Liann
della vita nel mondo del commercio, tlel lavoro
e c1e1hi y,ro1>ria proieR1>ione: agendo in e,wlu«ivu r
coerent·e t<mfol'lnilà al mc~~:il!gio del Yangelo, ,ii
fermenterebbe cristiamimeutc l'ambiente in 1•ui
ciascuno si \\'iene a trovare.
CoucJusiou e
Reco ora w1a immagine d1e sintetizza quanto è
stato sin qtù ùetto.
Tutta la Chiesa llOH è solo il popolo <li Dio in
ma.rcia vorso la salvezza. è pure un grande e~er-
cilo 11(•.ltierato a ha ttnglia: per la Cre,;ima og11i
iedele non di\\•icne forse solilnto ili Cri,;to1
Al fronte llelrod.io e ù.ell' C>ge>i~mo, e;:;sa oppone
il fronte dell'amore e clella caritil. iu mm. g-uerra
~enza quartiere d1e non prevede termine vi.11-
citori e Yinti, ma fratelli unili a~,.iemo neffamo1'e
(lei Padre.
Gigantc,,c•a e llurn, baUn.gli11 che 1;i svolgo lla,
millenni, esige la collahornzionc <li t titti in nn in-
lenso sforio: ,,gnuno <"be 1foser1i pa~i:.awlo ,il ne -
mico, o se ne E<tia imbo!'C'ato. inu.eboli~c-e il fronle
ùell'aruo.rl'. e remlf' più ardita agli aJt.r.i. fratelli In
vittoria.
fo quc~t-0 <'onl1ilio Ecumenico, i comnnùnuti ~i
,ouo riuniti per concertare il piano ll'un!I tl.ellll
11iì1 grandi o(fonsivc nl.te la, Atta ~torin ri<:ortli. fii.
marrebbc però. tale a~isise, leUer::i ruorht, ~ al-
l'a:rclitczza ùel piano. non t·orri,,pondr~~e lo t<l:1.uc•.io
tlei combaUen1i, di ln.Hi i (lOmhalfenti. (' iasc·uno
iil Rtto poRtO ùi hutrnglia. Sareb11(' doloroso se por
la, col1>a. ùeUit 110,Ma i!,{tta,ia e drlla nostm viW1,
u.ovrRsero andare frnslrati tanti generosi sforni, e
si 1loves~o a('('n~ri,rr. provrio nel pol<lo a noi nf.
fidato dnl1a Provvidenza, 1111 pruoRu ripi<•gamento,
con con.seg11ente ptmlila. ùi tante nnillll' .
13

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CoopNawri: 2? I ,at~nro e oposro/utr,
d.,I Coop,.,.atnn·: 3" l Sa/r.,io,ii ~ i
Crmperuwri.
11 l>cle~ato lspett11riule D()n Ignn-
,io Dicz, chiu•e tou una sintesi del•
l'ut tivitil della P. U. in 11ue_sli ultirni
die<:i uuui. Sçriwndone poi al Diret-
tore Ccncrnlr ,J.,lla P. l ., tliccvn tru
l'altro: « È ~tata una esperienza mn-
l!nific11 o credo rhe i ri,mltnti non si
fa.ranno Rltcndrre, dato cl,r 1uui
hnnno visto qualo tesoro non 8,1,cn
ci hu me.sso nelle mani con lo Pio
Unione e rruulc forzn r•sn rnppre-
i:-cnti pe,r la CnngrèJJ;t11J11ue e per )n
Chiesa».
Milano - Ritiro minimo per Cooperatori e Cooperatrici
TI Direi/or, Geu"mle dei Conperalori,
in una Cirrolarr ,lrl 21 gennaio 11. ~-
ni Delegati lspelloriali P. f. ai•f!•a
3rritto: « In 11urir l.!pf'ttorir si sl)rw
ini:siati i Ritiri nù.uimi (li uri _qiorno
t:on frutti tts8ai soddi.5/C1rrnri. S( rm,..
1ra10 ci,e lt, /i1rnu1 pii', 1'.ffecac~ i' 11uella
dei ritiri ri.$errnti (l ,/is1i111i srlturi:
Con.siglirri ,, Zelatori l oca.::fo,,i, .uam·
pn. s~grtll•rin rer.. nat1tralm1;1nte con
programma ben prepnrruo. D11rtm<>
presto esempi •ul Bolleli ino Diri-
genti».
1n t[Uf'l.iilO nun1r-ro Manio in gnH]l)
di eitnre l'.-,empin clel Ritiro ,piri-
tuule indello n Milano in viu Ti-
mn,•o H per C1111pcrntnri e f.oopcro-
Lrici rlclla citt.è con rapprr"t'utruuc
unchc ùi vuri altri Centri deJl'lopet·
toria.
1 pllrlN·ipanti furono 85. ,li cui
31 u,opernlnri e 51 Coopcrutrid. Trll
i Coo_rH-' rntor-j si uotn.vauo Ytiri pro-
fc!!Sioni~ti e cinque stndentì uuiver•i-
tari. Tra le Coupcratrici c'erano nncht"
otto maestre e due professoressç,
Diamo l'orario della giornata perC'hè
può servire n dai ha il çompito or-
ganizzare simili ritiri di un giorno.
Ore 9: S. Me.~~n u Mrdit:arione.
Ore 10: colu:i:ione.
Orr 10,30: prima [,truzione e tempo
di riflessione.
Ore 11,~-5: seconda Meditazione.
Ore 12,15: intervallo e tempo di ri•
tlr.ssion.e.
Ore 12,30: romunicaziorù di ('tlrul Iere
organizzativo P. 1..
Ore I2,,15: esame di co~cienzu.
Ore 13: prtmzo.
Ore U,45: ~econda Istruzione.
Ore 15,30: breve scambio di idt·c iu-
lorno .id alCUJtl' a11h·itl1
di apostolato.
Ore 15,15: Bcnedwone 1<:ucaristicu.
Ore I6:
congedo con In p<irlenza e
la promc•~a di rilrovnrsi
al Hitiro iudello per il
12 maggio a villo Grnzj:,
di .\\lo,,o S. \\1arin (Yer•
celli).
.\\liri parti,'olari oTganinnth i non
tra.,curubili: primn e durante la Me•~n
si trovarono o di1.ip0Hi.zionc due confes-
1,uri. "Id leutTo ~i ,liopO"i' un ta, olo
con mostra-vendita di libri. Sull~ pn-
rt!ti alcuni ~Lri'-cioni ri<-ordavnoo 1n
nuova C.n1rtpa~n<1 « Vh·tre la Ghic,a »
e tre manife'-t i invitaYano o pre-Anrr
pe.r l'm1foue dei cristiani. ln posto rH
eomodo occe!-l!'IU ~-i uU~c o disposizion~
un'uulu per ,·hi rle•itlenwn lis•ore 1,u
carta pensieri uiliti o m1·di1a1i.
<\\i può 11tfennurc che, •eu.zn otnu-
rnrt'. non ci fu un 111jn11tn vuoto. l.,a
rille•sione pcr•oaalc. la pre11hirro, il
dit.Ù(Jgo rol sarrudotc e ron nitri C,10-
fJerutori: tul to fu su lemn spirituale
o ri.;rnardnntt.~ ln P. l,. Fu qniudi uuu
giornata grand(" inlere~se e, ~i
•pera. nneh~ rli huoni fr,111i.
Paraguay - Pellegrinaggio
al Santuario di Caacupé
!,,i fece coincidere con ln seconda
Confcrcu.ea muntole e vi pr,i!-Cro 11arte
350 Cooperatori provenienti dn 01,ni
porte ciel Pnrni?uay. Giunti nlla meta.
Lutti i SactrrloLi Dcl!l{?OÙ ,;i misero a
di5po,izione dei pellegrini per 1,, coo-
fc,sioni. Celebrò In S. Mrs;,n il siirnor
l•peUore. AIJ'oll'ertorio ,.i rnc,·ohe
l'obolo per In eo,tnazioue delln p;raodc
Bos:ilira in onore dclln Patron.a del
Paragua), l'[UtJuacolnta cli Cmwnpu.
l,'iutenzillne principale delle pre:i-hicre
fu qnclla del Crmc·ilio F.rumcnico.
La ~ccooda parte fu ,al••iau:,.
\\1~111, la casa di forma7,ione di ) ,,a-
.-orai, che !!Orge in unu loculilà pitto-
re•M ai piedi della C:orrlii:-lie"ra. Q11i
,i tenue la secondo Confer.-nzn nn-
nuale sul temo: La Famiglia, frn11te
1/elln moralit1), romplelalo nella ,uo
putr pratica da 111111 Coopr.ratr.i.1·e.
che parie> della Moraliuì nrlla mòda.
Gli A..spiran.ti Sàle,iani ralifgrarc,uo
l'asscmhlen con cnnti polifonici molto
npplantlitl.
Oupo il pramw ,;alirnnu a vi,itnrc i
lavori dello •tudcutoto filosofico e;- ciel
nn,'1.ziato. uno. grnnd io!Ql eo1'1Lruzione
che sorge iu po~izionc elt'vntll r
c·lùnaticn, che nr.·oglierìl la Facoltù
Sale,iona <li Filosolia, 11ià Rlt~~-
gata llll'llnivrrsili1 Cattolirn di
A,untilin.
T Cooperotori tornarono entu~ia&ti
tantn dello parte marinnn del prllt•·
irrinfoj.(gin, cyuonlo di cyuelln. sale;,iuuu,
che li conf«mìl n!'llu b-ioin. rii ~cu-
lir.i memhti effettivi dello grande
Fomi,i:lin di Don Bosco.
Torino - Zelatrici dei
laboratori a convegno
;,i lenrw prr"'-11 In Gusn \\1a,lri•.
Co1l\\·c,mrro 27 Coopcrotriei rop11rr--
sentunti i Laltorntori di \\'Ori C.eulri.
Fere 1,11.n intcressanu, prolu,io,w il
condiutore ~ule~iano Fi~. Giuseppe
Torre, •aer.-tnno moirµ-iorr dr-Ila Bn-
•ilica Ji Maria Amiliatrict. ErdL tra
11· nitre hc•II,• rose, clis-c: « T111tr /,-
optJr,J apparisrrn.l i sono .soiwuulr td
11/ime11t1Jtr do atti1•itil dir non lt, .,ano;
q,wito np11s111/nt11 umilr P nn.,rosto è
anc:h'es-so un. mezzo per giuugcrr al/ti
au.intt• ».
Il Delegtllo Tspcllorinlè precisò i
C'<lntpili chi' 11ui\\ S\\'Ol1,:ore la Zelatrice
dei Labornt()ri. Suvct~sivomente. yarie
Zelatrici presero In pnrolu per illu-
strare lo cnrntteri,tiche dcl proilrio
L3borntorio.
li ~;g~ Don Ricccri e i1 sig. D,u1
Pilollo portarono alle conveuutc In
loro porcila d'incnra!!~ioment..o prr
Iutte. Ecco due pensieri.
« L'aui,·itù del L11bnr1Jto,.io ;. d1J rm,
sidcrursi appena I',\\ B C delrapostn-
/nto ,he pub svolgnc la Cooperolrirt
811/esiana. Questo cenacolo tli 1·olrme-
rosa dl't'C lrc4.iformarsi. oltrrrhè in un
uccl/,ute m.-..,o per imparare a santi-
.fica,~ il locoro, ;,, una f,,rin11 di altri
prr.:iosi apostolati » (l>on Hicccri).
« 11 lAboratorio è "'' rer,tro rnloroso
rli rarità tra di 11oi, l'n:tt1 il pro,1iimo
n cui ritornate dopo il vo51m $ellinw-
nale im:onlra, verso le opere che brna•
jicaw: Mis.,ioni, Mis.ionari, Cl,iesp,
lstituti po1•1•ri t·rr. » (IJon Pilouo).
Per "w..irc incontro al fobbisop:no
cre~tPntt! ,li rnaterin prima, "'i ·proee•
delle anche od nnn uLl,oudantc ili-
,trihnzione di tessuti che1 il C",0usiglio
lspetlorialc ave,·a opporluna,riente
rtlccolto e r ipartilo.
AUTORIZUZIONb llEL TRIBUN,\\LE DI TOl!1'1O tN DAT• I~ HUUIUIO TQ41), NUM1'R() 403 - CON Al'l'l!OVA.ZIONt ECCLESIASTICA
DIRETTORE Rlll!PONSABILC: SAC', DOTT. VIP.TI!() ZfRBINO, \\'I\\ MAIi!~ AIJStLIAflllCP., 31 - f<.llllNO (712) - l)FFlCtJ<P. GRAFICHE S, F. I.

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BIBLIOGRAFIA
PER LA BIBLIOTECHINA DEL COOPERATORE
Cfr. Bollettino Dirigenti 15 gennaio 1963
Cultura religiosa e sociale
JONE ERJBERTO , Compendio di teologia
morale
Marietti, Torino - L. t ')00
Nuova edizione aJ!glornam, che offre un quadro com-
pleto de:la Morale con chinrczza e prcclslooe mlrnblli
wnovtco orr
dogmatica
ComJ1endio di teologict
l\\l:uietti, Torino - L. 2300
Volume tascabile che condensa In 800 pag:ino tutm la
dour!na cattolicn. Rendono interessante J'opern. l'estretru3
concisione e la chlnrezzn crismll!na.
Al.BERTO LANG , Compendio di apologeLica
Marictti Torim, - L. 1900
Poco più dl 500 paj!inc sono sulilclcnti ad esaurire tulli
I punti della lèologia fondamentale ed apologetica con
scrup0Joso aggion1an1cnt~ ai più recenti studi e alle
scQperte sclcntiliche.
A. SERTil.LANGES, Il Catechismo degli increduli
SEI, "l'orino
Ottimo e noto volume di apologel.lca.
Collana
1>ROBLEMI INTERROGATIVI DISCUSSIONI
Editrice Ancoro - O,::ni volume L. 350
Sono vivaci vo.lumetti tascabili a cura del P. Thlvollh,r,
che presentano appas.-ionati dibattiti su questioni reli-
giose a,-venuti in b8le pubblicb.e e private, cinema,
teatri, <«lancing».11 dlalogo ,issuto, le lllustr.u:loni argute,
la naturalezza di presentazione, rendono preziosi questi
llbrcttl per l'uomo d'oggi.
CASSETTA DELLE RISPOSTE
Editrice Ello<lici. v,a Marin Ausiliatrice, 32, Torino
Contiene le cento risposto al problemi che l'b,contro
della Fede co.n la storia, la psicologia, la biologia, la
sociologia, la missllfstlca, la polltlca ecc. suscita nell"anim.o
senslbllc dllll'uomo moduno, Sono state estrnue da
illt•,·idlmw J 2 e costituiscono una fonte preziosa per
rispondcre a mnte oble>.!onl.
Collana VERITAS
F. AMERIO - Che cos'è quest'uomo?
A. COJAZZl , Ma c'è poi questo Dio?
T. DE MARIA , La Religione
A. VAUDAGNOITl , Dio può parlarci l
e. CASTELLINO , H libro del! 'umanità
o. BERTETTO , La Chiesa di Gestì Cristo
A. COJAZZI - lncredrt!o?
Editrice Elledic1, via lvi.aria Ausiliotrice, 3i, Torino
Bastano I nomi degll Autorl per dan piena gJranzia
della bontà del volwnl; I tboll Poi dicono quanto siano
opportuni anche oggi.
CAMILLERI , La grande ind11lgenzc1 del la-voro
santificato
Editrice Elledici, vio '\\faria Amiihatricc, 32, Torino
Espone la dottrina dalle Indulgenze, mene in luce I fini
dell'Indulgenza plenaria del bvoro santlficato o (a compren-
dere che cos'è il lavoro 6econdo la concezione cristiana.
SR. MARIA DELLA C'.ROCE , ll manoscritto Jel
Purgatorio
Editrice Elledici, vin M.arin Au$iliatrice, 32, Torino
f:: un diario quanto mai inlcressante cho reca le rivela-
zioni Catte ad ana Saora daU'anlma di una sua conso-
rella defunm. Non si tratta <li vane curlositJ\\, ma di una
solida dottrina gplritut1le ed a~edca mir.ante a porta.re
alla santità della vira attraverso la rettitudine di intenzione.
ANGELO CANOVESI , La diff,isione geografica
del Cristianesimo
Ed1tnce Ellcdic1. ,·i,1 ~fori.a Au,.ilintrice, 32, Torino
È racile sentire pareri negativi sul senso ttlstlnno del-
l'umanità di oggi, del paco 1,woro C!he si fa per la crlstla-
nl.zzatione della società. In questo libro si ha una vi-
1iione lmpressionantè della vasùtà della conqulsta at•
tuata secolo per secolo dlllta Chiesa. 8 un libro che do•
vrcbbc fil(Ur'arc in tutte le biblioteche dei Coo1>era1orl
e che. dovrebbe essere regalalo allo Camiglie. che man•
cano di idee precise nel riguardi della Chiesa. È una vera
enciclopedia dc.I Cristianesimo.
GIUSEPPE PACE , Antologia biblica
Antico Testamento
Editrice Elledici, via Maria Au~iliutricc, 32, Torino
In questi ultlml tempi c'è un rlsveiilio per la BibbL1,
Non si pensa però che la Bibbia è un libro difficile.
L'au(ore inlroduce a questo lettura con spiegazioni
odentatrlci e Ca gustare le pagine ph'I belle del sacro
te1'to. È un libro da leggere e fllr lee,iere...
1. GIORDANI , Dio
Satani, Firenze
Buon manuale opologetlco per i laici colli.
R. LOMBARDI , La salv~ di chi non ha fede
CiviltA Cattolico - Roma
Serve a illuntlnare con slcurc.zza 8U un tormentoso l)TO..
blema o o dare principi sicuri, Incitando insieme a la·
vorare pecr il ritorno dl tanti fratelli allll fede.
OTTO SPULBECK , Fede e scienza, oggi
!'vfortèlll, Torino - ·L. 1800
Cinque edizioni tedesche ln o lto mesi documcn!ano il
sorprendente interesse suscltolo da un problema di at•
tuaUlà: la perenne vitalità della Fede dinanzi alle recenti
scoperte della fisica atomica, c:himlca, biologla, ecc.

8 Page 8

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NATURA E CREATORE
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Durante lo scorso secolo, per poter combattere contro la Fede
religiosa, vennero urill~zate alcune scoperte, che sembravano de-
finitive. LA propaganda antireligiosa si valse di quelle scoperte,
per nnnunciare delle verità scientifiche in opposizione alla Fede.
La scienza dei giorni nostri, nel suo incessante progresso, ha
dimostrato ampiamente che quelle « verità • erano sbagliate.
li presente volume fornisce ai giovani un valido oiuco, af!i.nchè
possano difendere la loro fede religiosa, in base alle recenti
conquiste della scienza.
Per ricevere il volume a domicilio senza spese postali, basta anticipare l'importo a mezzo vaglia o
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Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino Telefono 48-41-17
Al 1• del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
SI Invia grotuitamenle.
*facciamo noto ai benemeriti Cooperetori e alle benemerìte Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno può valer,ene con risparmio di spese, nell'inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio postale locele per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Slg. Agenti postai! che respingono, con le notificazioni d'uso, I Bollettini non recapitati.