Bollettino_Salesiano_196302


Bollettino_Salesiano_196302



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Noi non ci fermiamo mai; vi è sempre cosa che
incal•a cosa... Dal momento che noi ci fermas-
simo, la nostra Opera comincerebbe a deperire
DON BOSCO
15 GENNAIO 1963
ANNO LXXXVII N. 2
EDIZIOtiE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 · VIA MA.RIA AUSILIATIUCE, 32 · TELEF. 48-41-17
PER LA NOSTRA "CAMPAGNA"
Interessiamoci alle Missioni
Tra le iniziative pratiche da attuarsi que-
st'anno in corrispondenza con le note carat-
teristiche della Chiesa, al Convegno di Muz-
zauo si è stabilito di prenderne una per viverne
la cattolicità: organizzare una Giornata Mis-
sionaria che abbia come scopo primario la
diffusione dell'idea missionaria e come fine se-
condario l'aiuto alfe ll'Tissioni in genere e a
quelle Salesiane in specie.
Il tempo opport11110 per realizzare questa
iniziativa pensiamo possa essere il mese di
febbraio, sia perchè la Conferenza mensile sarà
wlla << cattolicità della Chiesa>> e sia anche
pet la coincidenza con la « Giomata Nlis-
sionaria Salesiana », che si celebra in tutte
le Case di Don Bosco. Ma diciamo subito
che l'essenziale si è che l'iniziath•a, adattata
all'ambiente, sia attuata auche in altro tempo.
Per l'organizzazione ogni Delegato locale
provvederà secondo le circostanze e le possibi-
lità del luogo. In linea di massima non d01;rà
mancare una conferenza che illustri il vawre
dell'ideale missionario e un banco di beneficenza
pro Missioni o qualche altra iniziativa, come
una vendita di oggetti provenienti dalle Mis-
sioni, l'esposizione dei lavori eseguiti per le
Missi-011i nei Laboratori delle Cooperatn'ci, la
vendita di cartoline missionarie, una lotteria,
una rappresentazione missionaria, ima piccola
mostra delle Missioni ecc. Del frutto di tali
iniziative sarà bene darne parte alle .Missioni
Salesiane, tramite l'Ufficio Centrale Coopera-
tori, e parte ali' Ufficio Missionario Diocesano.
Non si dimentichi in tale occasione di far
conoscere e dijfondere la stampa missionaria
(libri e riviste). Utilissima allo scopo la Fiera
del Libro missionario. Si richiedano a questo
fine alle case editrici missiouarie dei libri in
conto deposito, con il diritto di resa di quelli
invenduti e si allestisca con gusto la bancarella
di vendita.
Un sussidio utile potrà essere la «busta mis-
sionaria >>, contenente 1m saggio di manifesti
murali, vo/anti11i, cartoline ecc., che si può
avere dietro semplice richiesta da Gioventù Mis-
sionaria (via Maria Ausiliatrice, 32, Torino).
Chiedendola i11 tempo, si potrà ordinare w1. 1111-
mero di copie conveniente di cio che più interessa.
Il problema missionario odierno ha subito
una svolta radicale. L'evangelizzazione dei po-
poli si va rallentando e complicando per il
problema sociale. Urge offrire ai convertiti un
minimo di benessere materiale, wz livello di
elevazione sociale che li preservi da quella in-
digenza e insoddisjazione che li farebbe cadere
vittime dell'odio proprio dei diffusori del ma-
terialismo ateo. Per questo le esigenze finan-
ziarie delle Missioni oggi si sono centuplicate.
D'altra parte di fronte all'indifferentismo di
tanti cattolici si pen.sa alla parola del Si-
gnore: <1 La fede senza le opere è m.orta ». Potrà
ancora dirsi fede quella di tanti cristiani, se
non ha l'efficacia di f or uscire dai loro cuori
e dalle loro borse un contributo per un'opera
di apostolato così nobile e urgente qual è quello
missionario ? I Cooperatori e le Cooperatrici
mlesiane, che hanno ereditato dal Padre anche
l'ansia 111ùsio11aria, vogliono lavorare per in-
teressare i buoni e scuotere gli indifferenti.
La Giornata llfissionaria che i Dirigenti della
P. U. organizzeranno CO!l la fattiva colla-
borazione degli Zelatori e delle Zelatrici, ser-
virà a sensibilizzare molti al problema mis-
sionario, inducendoli a vivere concretamente
la «cattolicità )) della Chiesa.
Impegno del mese Organizzare in ogni Centro P. U. una Giornata Missionaria
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g1,· qt
~ ACQUA
jl VIVA
+
Pregare, lavorare, soffrire per l'unità
I,11 pruna nota d~lla Cliida - tu/la qual, r, tt•olg• la
11ostro CamJx1g110 annuo!~ - r q,ulla dtl/'unita.
Il Santo Padr,, ~I Rad,or,i,uoggio Satoli::ìo, dopo
m:rr n1rt:ato diL , poti,~ ,·oltt rr,lla ruu,nìom' dr/l'ira
e,i1tiona si ; avt.1trtita una iueli,111:11011~ e01, Jlrug)ltntt
11ri ,11ari .,,,so l'umul 't;0/1110 do/ Signore•• irrtJUo llltll
11 pregare, lovorart, soffrir, per,hi! l'um'td dti ~1lflrt e
dtllt 011imt sia fotta uttrm:~rso la Chiun di C,i,10.
Flott cantteri!<tico di que.to avvenimento del Con-
dilo E<:wn..nlco t Il dli<,bludcrsl spontanc,o, qua,I
lna11cso dal più, del ttnl<> clJ unità, meglio si dlrcbbc
di 11vvertlla e rlcooosclut11 e bene accoJu, nurnzlonc
vuao la fraternità crl1tlana, espressa nel Simbolo
APOSCOIICO in su.~den1c alfenn:tzione dcliii Chles:i
u.na. sanla, cattolica, non a dominio, ma a se:rvldo
dcllo gend, per le qU2li li dlKgoo clJ Cri.Sto t a•pl•
rufone •mcer.uneote d...,ldc,nta, anche oc non Rmpre
.ivvertlta Dè.l suot c:ontornl e ru,i suol sviluppi...
J.,,'tuuon ru;fle e-I rwu• l 'o11tor - che trova accenti
di nccor.ua •-uppllC112lono ncll'unum A/111 dcll'ulllma
«nn (lo. J 7, 21) - torn8 In eco lmperlo!a dal rondo
di venti secoli cristiani, e batte al cuore clJ clucuno.
Clnuna 1Jfn1. u,uon .r,u, « Che •ia.no tutti una cosa
jO(a, come tu SèJ lJ1 me, o Padre, e io in te, che alano
anch'essi una sola c&<a In noi: onde aeda Il rnondo
che tu rnl haJ mandato» (lo. J7, :n). Quca111 è la
SplcfUlone ultima del mlrucolo dl amore, tnl2,lllto o
Betlemme, clJ cui I pallori e I magJ furono le prlmlzle:
I.i aal•ezza dJ tutte lo anlme, la loro unione nclla
fede e nella carità, a11r-.1vtt11O la Chiesa vlslbllc da
Crlato fond11m.
lJI m1111n A/nit t Il dlMlitno del Redentore Divino,
che dobbiamo attuare, venerabili Fratelll, e rct,ta
11rave impegno, affidato 1tlla cosclonza <Il cfa11Cuno,
.,.,à Ncll'ultimo giorno dcl .iJudaio univcrs:ale
chles;to a que,;ta cOiClcnza, non se ba fatto l'unità,
ma so per essa ha pregato. lavorato e soO'ru-to; se
si 6 tmi:,os12 disciplina AUia e p:rudt!Dte, J)3%len!e
o lunaimlnmte; e ac ha da10 vigore ~l •lanci della
c:arhà.
Questo palpito dol cuore di Cristo deve invltnrcl n
rlnnovuto proposito di dedl:lllone perchè tra I ~llollc:I
r"6tl aaldlsslmo l'amore e la tcstimonl211%a vc,n,o
la prima nota dclb Chlan; e perchè nel vuto orlt•
'&onte delle denominazioni crbtlane ed oltre •I compia.
qu..lla unita, Vtt50 cui pie l'asplrulone del cuori
retti e generosi.
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Senso della
rnlrotlu~Jone
I.a volta scorsa nve,•urno cercato di cogliero
qunlcho n1;potto (\\11(\\!'0zio le 1lolfa ru1,tur11 della
Cliìl'1Ml i11t01;u come popolo di Dio in mnn•i:i nmio
la patria c•clcste, come C'orpo cli Cristo.
• Qu<'sta e tutte le nllre confereIUe non 11a-
rn11no che un'analhii npprofon,lita di quel primo
temn: ,;e con es;;o, como in un quadro, con uu
sul.o colpo d'occhio uvevnmo colto l'insi<'UJC, il
~iguiflcato globale dellt\\ I 'ùiei,o. ora, di vol(n in
volta, n~ :u1aliz1,eremo i particolari, di modo ohe
nl nostro sguardo esf\\tt appaia in tut tu In 11un
inwretzn, in tutte le tiue dimensioni, in t ut tn lit
,•om1>h>s11.it:) del suo orgnnii<mo umano-11i,·ino.
In que..,ta e nella pro~..imn t'Onferenzn, trot-
teremo di un aspetto dcUa mj,;,.ione s:ilvitìcu
del!.~ Chic~n: la sua cotlolicità •·
m Cosa intendiamo per Il cattolico Il
C'attolico ..i1,rnificn unj vt!rsale: orn, dire
Chie~a • t•attolica •• è lo ><le~,o che dire Chie.,n
univ11r~ule•.
Di tuie universalità. noi iFtiuli\\·arne11to co);'htuno
8lll>ilo l'ubpet/o geogmjìr11, è non abbinmn nh-un:1
tliflicoll1\\ ntl ammettoro ohe lule aspetto perfet-
tumoult' <ionvengu all:i Chill-!lll, cosi come noi ogg-i
la. couoc1cinmo: è l'ai;pello che con pilì evidenza
uou può non aver rilevato il montlo intero, nella
celebrnzione della prima ..olenue as,;u,o «lei Con-
cilio F.cumenit•O. E la prima volta l'ho in un
Courilio .-ono, cli fallo, rnppresentnti tuHi i JIO·
poli 1lell11 terra, e ror..e ue..~1111 11ltro umnno con-
i;e~o lui potuto e può ;;inora vantare tale pienezza
ili univerMlità: quei,to flt,n, ad i11clicnre rhc la mi-
i;tica vite deU1i Cllie~a Hi ~ rndicatn e vi11:orcitgia
pro~,;o I tllti i J>opoli ùt>lln Terrn, di recoate e di
antica civiltà e prorende i ..uoi rami, carichi tli
ubertoRi frutti. in 1utte lo contrade del mondo.
• :-e que~to è l'n,,petto più appariscente delhi
uattolic•ilà lleUa Cbie,;n, uon ne è però !'11,;pel to pm
profondo e, forse, neppure il più vero. •raie ont-
toliciti\\ non è un sctu)llioe fatto, una felit,o coa-
1:l~ione più o mi:-uo lort,uuate cirt0Htan2e,
Ln Cbie,m non è cattolk:i. percbè oggi clilTttijj),
in tutto il monùo: eru cntlolica anch<• qunnclo
tale ùitJu><ioue non cru ancora avvenuta. J>t.irt·hè
ern ~tata 1ln Dio ùc,.,tinntn per mezzo di Cristo nd
e~l!Crc ,1trumento di .iah·l•i:zn 1>er gli uomini e i
popoh ùi tutti i tem1ii.
Ve,Unmo così nffiant~ar111 un altro i;ignificuto
al pl'imo cbe noi abbiamo islintivamente colto:
fr1 ,·11tt"li<'itcl, la univerttalH:\\ della Chiesa, 1um
;. ~ofo tJt·ografi<-a, attmvcrt.o lo spazio, ma ancltr
11el t11,1110, non è solo univet'll:ùità ili fatto, mn
anche cli iliritto.
• I significali che noi ~iamo andati man mano
csp!icilanùo della, • catlolioitù,• della Cùieen, non

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SCHEMA PER LA CONFERENZA MENSILE DI FEBBRAIO
1cattolicità1 della Chiesa
banno però ancora esaurito il senso profondo che
e~sa cont,iene. L'n.niversaJjti\\ che noi abbiamo
finora illustrato non mppresenta ohe l'aspetto,
per dir così, orizzontale della cattolicità della
Chiesa.
E!\\iste pure un altro a;;petlo, che, in contrap-
po,;izione al precedente, potremmo denominare
vertic11le, in quanto con.sidera J"uomo in ogni
~ua dimensione, in ogni sua manife.,Lazione:
nnchc in questo senso possi:nno dire che la Chiesa
i• universale.
• Così, rias~umendo quant.o a.bbinmo sin qui
detto sul 1,ignificato pieno <li caltolicit:\\ della
('hlesa, possiamo concludere che è «cattolica t
cioè utùversnle, in qttanto e nel senso che essa
lrn c,ome missione di portare la salvezza o t,uUi
gli uomini di tutti i tempi, e di t1alvai:e tutto l'uomo
e tutto nell'uomo.
[fil Causa della II cattolicità" della Chiesa
• Se ora oi volessimo chiedere quale è la ra.
gione ultima, il fondamento clella piena univer-
salità della ChiE'S!l, il motore propul11ivo della su.a
azione misElionaria volta alla sulvezza totnlo del-
l'uomo, potremmo rispondere che è l'Amore:
l'Amore infinito di Dio por l'uomo, infu1<0 in
essa per l'efiusione del suo San.lo Spirito noi
giorno della Pentecoste.
C'onsideriamo diverse fasi della storia della
salvezza onde cogliere il graduale manifestarili
ùi tale amore.
a) «Cattolicità » <lellci i;otontà s<iluifica <li Dio
• San Giovanni dice che « Dio è Amore»
(1 Io. IV, 8) e Paolo nel suo inno alla carità spiega
che « .•• l'amore è paziente, è boni911-0... non s'ir-
rita ... /11ff,0 CYrede, t1dto spera... no1i ·lfiene mai
meno» (T Cor. 1:l, 4 sgg.). f.: perciò che l'amore di
Dio non venne meno ll<'ppure fronte al venir
meno dell'amore dell'uomo. .Anzi la cli lui muluta,
tliede modo :1 Dio di mauilest.ate all'uomo l'in-
finità del suo Amore, di compi.ere iJ capolavoro elci
suo A.more Onnipotente: la, Redenzione.
• Sul luogo stesso del primo peccato, sulla
~oglia stessa del Paradiso percluto, Dio offerse
all'uomo la possibilità di uua rivinc,ita completa
sul drmonio e sul male, una salvezza totale dal
peccato e ùalle sue conseguenze. Tale salvezza
offerta, liberame.Me da Dio, senza alcun diritto
<la parte dell'uomo, non si sarebbe però compiuta,,
senza la collabOJ'1Jzione clell'uomo: la ribellione
del primo uomo a Dio, ch'egli portava impressa
come piaga nelle sue cnrni e nel suo spirito e che
avrebl>o trasmessa ai suoi discendenti, non poteva
essere sanata, e13piata che dalla dolorosa espe-
rienza della propria indigen;,;a, della propria.
miseria, del bisogno di essere salvato da Dio.
• Gli uomini, .Adamo e i suoi discendenti,
fecero hen prest,o tale e~perienza: guerre fratri-
cide (Caino e Abele), rottura di rapporli umani
(torre ùi Ba11ele), elementi clella natnra scate-
nati contro di loro (diluvio), care1;tie, mulnttie e,
soprattutto, la morte, ln funesta compagmt del
peccato, alimenbuono nel cnor degli nomini il
llesiderio e l'oscura speranza cl'una finale salvezza.
• Dio stesso alimentò tale speranza rinno-
vando la promPf\\aa dell'Eden, <li volta in volt.a
sempre piit ·precisa, al popolo che, per sua ele-
zione, era divenu1o il confidente dei auoi disegni
segreti: promc~su. di un ordine di cose in cui Dio
nuovflmentc avrebbe regnalo sovrano in un
mondo rinuov.ito, perchè purificato dalla colpa
e riconé,iliato con Dio.
È i.I profeLa Isaia che ci <là le più toccanti im-
magini delfa finale salvezza che si sarebbe da
Sion este;ia a tutti i popoli della terra, finalmente
rappacilìcot.i:
~ A m1er1·à ohe nlla fine dei giorni si erg61'à il
monte del tempio ilel Signore sulla cima dei 11umli.
e s'innal::erli BUi colli: a esso atJluiranno tulle le
genti. Verrnnno tanti popoli dil;enclo: venile, sa-
!ia1no al ?11,onte del Signore... f'Ì insegnerà le siw
1'ie e cammineremo per i 1rnoi i;enlieri... giudicherà
w nazioni e farà da 1noderolore Ira lo moltitudini
dei popoli: e trM:forme1·a11no le loro wpadé nei, vo-
ineri e le 7nro lance in Jal<'i, r mm bra.ndirà pi1ì
sparla. [Jl."llle ro11/ro gente, e 11011 impareranno pitì
l'arte della guerra>> (ls. JI, 2 sgg.).
b) «C"ttolicità >> d ellu 1•edenz io11 e ope mtu ,lo
C risto
• Nella 1>ienezza dei tempi Dio manf;enne la
promesi,u., inviando agli uomirù il Salvatore, il
li'iglio suo UrùgenHo fat1o uomo.
Venne e percorse le stracle dellf1 Palestina, an-
nunoiando la. venlLt;i, del RPgno di Dio: lo para-
gonò al banchetto, imhandito dal ro, a cui si
sarebbero assisi i popoli clella terra,; all'ovile in
cui si sarebbero raccolte le penorelle enanti: al
granello di sena,pe che, cresciuto e divenuto ar-
busto, aVTebhe ospitato tra i suoi rami gli uccelli
provenienti da ogni dove.
Unica condizione posta per la venuta di tuie
Regno nel cuore dell'uomo era il pentimento, la.
conversione: solo abbandon:tmlo le loro colpe i
fìgliuoli 1>rodiglli avrebl>cro potuto ritornare alla
casa del lJadrc.
• Per inaugurare la vonuta di tnle Regno, per
riconciliare la te.rr:1 col Cielo. l'uomo cou Dio,
Gesù non dubitò. in un auo su.premo ili amore al
Padre e agli uomini, a pagare uol proprio saugue
il nostro ri.scat1 o, la noRLra, salvezza.
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Per mezzo del suo sacrificio Gesù, distruggendo
in sè, divino .Agnello, i peccati di tutto il mondo,
offri ad ogni uomo la. possibilità di divenire :fìglio
di Dio: tale riconciliazione con Dio era, ad un
tempo, o.nticipo e garanzia della celeste pace ol1e
nvrebbe goduto nel Regno del Padre suo. Ln
-pnce cl1e Gesù risorto annuncia ai suoi apostoli
la sera stessa. della risurrezione, e il potei·e e.he
loro dona di rimettere i pecoati nel cuore del-
l'uomo pel dono dello Spirito, inaugura quel
Regno di Dio, Regno <li G-iustizia e cli verità,
cho aveva formato l'aapi:razione segreto. di tutti i
secoli.
In procinto di tornare d.e.finitivamente al
Padre. Cristo in,'iò i suoi apostoli ad annunciaro
la buona novella. a tutte le genti, offrendo a tut,ti
i popoli, ad ogni uomo col dono dello Spirito, il
pcrclono di Dio. capnrra della celeste felicità.
Essi, per espresso ordine di G-esù, prima di inizia,re
la nuova mis!'ione, attesero in Gerusalemme la
discesa dello Spirito dell'Amore iollnilo di Dio
che iniiammosse i loro poveri cuori, come av·eva
arso il cuore di Cristo, d'un Amore grande come
J'11nive1-so, come Dio stesso.
Venne lo Spirito come vento impetuoso, e la
ChiP-~a. I\\Ominciò a palpitare all'unisono col cuore
ate!ISO di Dio, d'un .Amore veramente • cattolico »
verohè sPnza confini angusti di tempo e di luogo,
di rnzze e ili contlizioni sociali; d'un Amore vera-
mente «cattolico 9 perohè infinito.
rn Missione Il cattolica .. della Chiesa
• «Il Regno dei Cieli è simile a mi po' d·i lievito
chr w,a donria ha preso e 1wscosto in /,re misiire cli,
jari,w, finchè sia tulio fermentato• (Mt. 13. 33).
La Chiesa è appunto questo divino fermento
che Dio ha immesso in seno a.Jl'umanità. Essa
lungo il corso dei secoli, malgrado Le deficienze
e debolezze umane, animata e guidata dallo
Spirito, coll'azione silenziosa ma possen1e del
divino fermento dell'Amore, non ha mai cessato di
adoperarsi per compiere la ~uu missione di sal-
vezza.
True missione opera, come clioevamo all'inizio,
in due direzioni: in estenaione e in profondità.
a) in es-tensione
Dinanzi ru Sinedrio Pietro aveva, affermato di
Gesù: • i11 nesswi altro si trova la salvetza, 1ioichè
non c'è sulla tei·ra altra persona inviata tra gli
1wmini per la eui, opera, è necessario che siamo sal-
vali D (Atti 4, 12).
Se quindi non o'è salvezza se non in Cristo,
non o'ò neppure salvczz:i. al di fuori clella Chiesa
ohe ne prolunga, nel tempo la mis8ione: questo
è il Iondamen.to dell'ansia apostolica e dello zelo
mis11ionario della Chiesa.
Ogili uomo, ogni popolo, ogni èra della storia
apJlllrLiene a Cristo percllò redento dal suo sangue:
perciò ogni uomo, ogni 11opolo, ogni èra della
storia devono essere dalla Cl1iesa ricondotti a
Cristo, resi da lei partecipi dei frutti della sua
reclenzion.e.
Per questo essa si è sparsa in tutti i continenti:
dalle gelide terre polari, alle torride zone equato-
riali; dalle città frementi di vita, agli squallitli
deserti. Lei sa che dovunque c'è un uomo, vi
ò pure una grazia !li Dio misterio~amente in fer-
mento, in cammino verso la Chiesa, \\'erso Cristo,
verso Dio.
b) in pl'O/onditù,
• C'ò pure un'altra llirezione in oui si orient.a,
la, missione univers,:1le della Chiesa. Non son
soltanto tutti i popoli e tutte le età ohe appart cn-
gono a Cristo, ma è pure tutto l'uomo in tutte le
sue dimensioni ohe a Lui appartiene.
• San Paolo afferma: , tutte le cose son vostre,
ma 1•oi siete d-i Orilit<> e Ori81o ìJ di Dio~ (I Cor. 3,
22-23).
Ed alt.rove, meglio specificando il disegno di
salvfz,;a, di Dio, soggiunge:~ Egz.i ci ha manifestaw
il mistero llella ·volontà sua, quel 1)iano stabililo Il
preiUspo~to in T,ui per la economia ilclla pionez.za
dei tempi, cli ricondurre a wi m1ir.o capo, Cristo,
liii/e le cose: queUe elle si;n nel cielo e quelle che sono
Rulla terra* (EI. I, 9-10).
Come • tulio per mezzo di. L1ii e in vista di Lr.ci
fu crealo... e in Lui ha consisten::a» (Coloss. I, 17),
cosi tutto a Lui deve ritornare.
li .1''iglio di Dio incru:nanùosi ha salvato, lta,
consaoi-ato e santificato tutto l'uma,no: non o'ò
nulla nell'uomo di egclusivnmenM profano: il
mondo della politica e della economia, della tecnica
e del la.voro, della cultura e dell'arte, dolio sport
e dello spettacolo, tutto appartiene a Lui, peroliò
Ìl stato rerlento dal suo snnguo, e perciò (leve
essere fermentato e santifica.Lo per opera della
Chiosa.
ConcltL':<ione
• .Anche se le pratiehe conclusioni, dedotte da
questi 11ri:nolpi, saranno oggetto della prossima
conferenza, nulla vieta di concludere con qualche
breve ri:Hc.ssione.
La Ohiesa siamo 1wi: oiascuuo di noi è anima1o
dallo stesso Spirito, dallo stesso Amore ardente
che ha infiammato il cuore ùegli Apostoli il giorno
della Pentecoste.
• Assecondiamo noi le esigenze di questo Spi-
rito vera11ienle cattolicot o siamo <"hiusi nel
nostro gretto egoismo, nel nostro spirito di casta,
di privilegio, ili razza, ohe è agli anHpocli dello
Spirito di Cristoi
• Se siamo ve,ramente oatlolioi, il nostro arnoro
non dovrebbe avere, come quello di Dio, 1HMs1111
confine: ogni miseria, ogni necesétà. og,ii pena
dovrebbe trova.re eco profoncl:t nel nostro cuore,
e ci dovrebbe spingere a douare volentieri tut tn
la nostra vita per salvare le .inime e i corpi dei
nostri fratelli.
E allora nn augurio: « Oltarita;, ('!,risti u,·q11/
1108! Il.

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ESEMPI
Convegno Nazionale Delegati lspettoriali P. U. della Spagna
1 sei Delegati Ispettoriali dei
Cooperatori Salesioui di tutta la
Spegne si riunirono a llfedrid Solto
la pre.~iden2a del Dekitato Nozionale
Don Igo02io Rabio, ~be era oppena
tornato dal Convegno dei Delegali
hpettorioli d'Italia tenutosi lo scor•o
ottobre n Mn22nno.
Il Convegno si propose finalità
soprnuutto pratiche ed anche le
conclusioni furono improntate ad
1too spirito di concrete~?o che ne
garimt.isce l'efficacia. Ne pr-n•
Lia.mo cyui una breve sintesi.
I. Por evitare il pericolo di avere
dci Cooperatori soltanto di nome,
ogni Centro quc.t'anno orgnniv.erà
una Tra SerB allo ~CO[)O di dare ed
ogni Coopero Lore le idee fondarrum•
tali, con q ne.sto programmu: a) il
Cooperatore nel pen~iero cli Don Bo-
seo; b) il Cooperntore sele~iano oggi,
nlla luce del Discorso progrnmmutico
di Pio XII; e) l'apostolato del Coo-
perat ore Anlesinn<'>.
2. Allo stesso fine si è studiata una
maggiore orgrurizznzione di ogni
Centro, lanciando uun campagna, di
forma:done di 11uori grnppi, cou
tecnica bene stud.iatn e 6s5àtn su
fogli che sar,tnno inviati n tutti i
Direttori e delegati locali. A fon-
damento di es•a fu clecillO che un
nuovo Cooperatore prima cli e!lllere
accolto nella P. O. dovrà nssi~tere
a 4-5 conferc=e scaglionate nel
tempo, in modo che non entri impre·
parato. Questo, uaturnlmeutc, solo
per i Cooperatori che hanno poosi-
bilità di frequentare qualche Centro
della P. U.
3. Si sono prese deteruùnazioni per
ottenere che in ogni Centro funzioni
il Consiglio. sull'esempio di quello
ispettorinlc.
4. Si ùeoise lo stampa ilei Bo/le11ino
Oirigenli in lingue spaguola. E siamo
Zelatori e Zelatrici del
Si tenne ad Asu11ci6n il I9 ago•
•to u. s. e vi presero pnrte i ConBi•
~lier.i dei 19 Centri P. U. del Pnrngnny.
Si ebbe cosl una clctta auemblea ili
80 apo-<toli, che nel norue e con lo
spirito di Don Bo,reo •i riunirono
per il bilancio nnnuale d~llr, nttività
dei singoli Cenlri e per concertare
i.nsiemc il pin111> di lavoro l'er il
nuovo anno sociale.
Per il 1962 si costatò con sod-
disfu7.fouè ili tutti che i giovoni
CettLri Cooperntori hanno fotto
pas5i deci•i,1 ,;a ndla organizza-
zione come nell'epostoloto e nelln
formazione 11crsonole dei singoli
membri.
Per il 1963 si fu unanimi nel
riconoscere che, 110prauutto all'inìtlo
di questa consolante ripreso, Occorre
mettere buone basi di formazione
•oprannuturale. Quintli si tracciò un
piano cli lavoro capillare pe.r ottenere
che tu Ltj i Cooperntori prendano
parte agli E8ercizi Spirituali o
olmeno ad un ritiro nonuale orgn-
tùzzato in tutti i Centri.
Non conoscendoliÌ ruu:om il temo
della Campagna annuale indetta ilnl
Rettor Mo,rgiore, come attività npo•
lieti di dire che si battè un record di
velocità perchè il 15 dicembre u. •·
uAciva il primo .nume.ro.
5. Si stud.ib la •tnmpa di opu5coli
ciclostilati rigunrclnnti le specifiche
attività dcllu P. U.: Eseréiz:i SpM-
t.wùi, Buona Stampll, Ist:ru7,ione
Religioso, curo dello gi,iveuti'.1 ma-
terialmente o morolmente 11bb11ndo-
nata ecc.
6. Si provvide a dare una prima
iropoi;tazione alla " Campap:na " di
quest'nnno Vfoere la C/1iesa, ricono•
scendo In neccssit.ì• 111 uu lavoro
inlen~n i11 duplicP dirt'ZÌOIDl: dure e
ruddrizzarr ide~; attuare iniziiltive
pratiche che servnuo a vivere e
fnr vivere in clilttn cli Concilio.
Paraguay a Convegno
,itolica, si decise cli viwre in clima
conciliare attuando, iu campo fnmi-
liart> e sociale, le linee trMciate dnl
S . Padre ocllo J1J111er ~1 ,rngi$lra.
Oro che si trnlln di 1·;,.,,~ la CM~~(I,
uon •arll élilft0ilc com11letare e per•
feziona:re in q-uesto ~enw i1 pro-
gramma cli luvoro per il 1963. Lo
spirito cli famiglia e,, la gioio di
sentirsi parte vivu drlla Fn,nigliu ili
Don Bo•co, esplosero uell'agape
forniliare che li raccolse lutti nttonoo
alle men~a d.i Don Bo'!CO.
Tunisi - Un manipolo di apostoli
a disposizione del parroco
Un llllllO fa, il nuovo riarroco di
N. S. del Rosario o Tuni,i, Don Vin-
ec=o Cali, assumcnd.o la perrocchin,
~i propooe mhito di circondarsi di
Cooperatori e Conpl!l'aLrici. che foa-
scro i suoi più sicnri collnborntori
oel comple~,o ministero porrocchinll'.
Cominciò a t1rg:aoizza_rc gli uomjni
e le donne sepnrntamrnte con una
riunione settimaunl~. Ad oggi gli
i!!critti SOll(l 150 uomini e l311 donne.
Introduzione:
I.
La Chiesa è « Cattonca »
n.
Causa della callolicllà della
Chiesa
m.
Missione cattolica della Chiesa
Conclusione
SCHEMA DELLA CONFERENZA MENSILE
Argomento: un'analisi op11rofonditn dell'orl(anismo lllThlllCl-divino dello Chiesa
r. Sotto /'a;p,111, J!eografico: ne è prova eloquente 1! Concilio Ecumenicv
2. Sotto l'aspello giuridico: Dio l'ha fondate e salve~,a di wrr:i gli uomini
3. Sotto un aspetto più pmfomlo: la Chiesa ha la mis,io11e di salrnre tu/lo l'uomo .
1 È I'amtJrt di Dio p,r I'11um11
2. Tale amoru 111a11if11Stt1:
n) ntlla vulontÌI Mlvifica di Dio
b) nella cattolicità ddla Rctlènzionc operata da Cristo.
1. Essa opera 111 e,18n<iOt1e, dovunque c'è un uomo de salvare
2 Essa opera in pro/0111/iu/: rcdinumdo 111110 l'uomo, santificando tutto l'uomo.
1. Il nostro dev'essere uno ,pirito vi,ranwnte cattolico
2. Ll nostro amor~, come qucillo di Dio, non deve avere nessun confine.

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Purtroppo i noti avvenimenti hnnno
fauo rirnpatrinre 33 Coopemtori e
29 Coopetatriéi; tuttavia il cenlro è
ancora ben nutrito e soprattutto
attivo. Ad ogni riunjone settima•
nale, tanto degli ,1omiru qunoto
delle donne, sono sempre una cin•
qnanlina.
Il 24 m ogru mese ha luogo l'Eser-
cizio ddla Buono Morte. Una delle
due Conferenze annuali volle tenerla
lo stesso Ecc.mo Vescovo Mon$, Mau-
rizio Perrin, ammiratore Don Bo-
sco. La vita parrocchiale, pe_r lo zelo
dei Cooperntorl, hn un ritmo conso-
lnoto m opere e le feste riescono
•fmpre imponenti. Un gruppo di es~i
ba fnuo un pellegrinaggio alln '.\\fa.
donna di Cartagine. Tra le Coope-
rotrioi funziono settimanolmftllte un
Laboratorio. che cura i paramenti
sacri della Chiesa e delle Mi«ioni.
l n complesso il Parroco bcncrucc il
Signore ed è gruLo n Don Bosco cbe
gl.i ho messo nelle maru un manipolo
ru apostoli, che •ono sempre pronti
ad ogni suo cenno, fedeli al loro
progrrunmn: Do mihi onimas.
Barcellona - Dal Calendario delle
attività P. U. su plano lspettoriale
È un cnlendorio ricco che, o s:fo-
glim:lo, de.la intere.se e ummrrazionc.
Citiamo qualche dato.
Il 11 ottobre ebbe luogo la giornnta
di preghicTa per il Conci! io al « Ti-
bidnbo» da parte dei Coo1>crntoci dei
vari Ccntri. Il 28 dello stesso mese.
s.empre nl Tempio dcl Tihidnbo.
partecipazione alla solenne « Veglja
pro Concilio» con adorazione 11ot-
t11rnn.
L'll novembre in 8nrcellonn-
S11rriii si svolse l'Omag-gio dei Coo-
pe.ratoci a S.S. Giovanni 'OClll,
come Pnpn del Concilio. con gun-
d.iosa celehmzione accademica in
suo onore..
Il 18 dello ste~so mese i Consi-
glieri stampa ili tntti i Cer1lri ~i
riunjrono a convegno suI Tibidnho
e sturuorono gli Mpetti più attuali
di questo 111,ostoloto sempre più
urgente. Si direbbe infatti che all'acco-
rata parola di Ge•ù: « Sono VftllUlo
a portare il fuoco sulla terra e non
desidero che incendiarla », lo ~pirito
de.I mnlu opponga con perfidia diu-
boliea In sua azione ru incudinrio e
suscitatore del ruoco delle passioni
più turpi.
Per il 31 marzo prossimo è in
programmti un grnucle pellegrinnggio
i.spettoriale « pro Concilio » a J\\Jon-
serrnt.
Il 21 aprile al Tibidaho si radu-
ne_ranno i Consiglieri locai.i per le
voc11zioru allo $COpo di preparare
l:1 Giorna·ta delle Voca.:ioni.
Pure ol Tibidllho avranno luogo
tre corsi di Esercizi Spirituali chiusi;
dal 25 al 30 marzo 1>er Cooperatori;
dal l • al 6 aprile pt>r CooperoLrir.i;
dnl 6 ull'll maggio per Cooperatrici.
Prosit c onguri di buon lavoro!
Convegni annuali Zelatori e Ze-
latrici a Varese, a Milano, a
Brescia
L'ultima domenica di oovem.brc
1962 segni) l"ini,;ill rlei Convegni
annuali per gli ZeL'ltori e 1.- Zelatrici
di Lomhnrdin.
Il primo si teane n Varese ~on
35 pn:rtecipnnt~ il secondo n M:ilano
con un centinaio ru partecipanti;
il terzo a llrescio con •17 parteri•
pouti.
In tutti e tre si segui l'ornrio
scgueutc:
Ore 9 - S. Me~pa e Meditazione.
Ore I 0,15 - riunio11e generale:
Suloto del Superiore - Bre,e re•
lnzione del Delegato l,ipettoriale
sulle nltivilll svolte nell'anno ~ociale.
1961-'62 - Pre;;eotazione della Com-
pugna 1963 - Commento sui più
importanti i1uprg11i specifici dci Con•
siglieri.
Ore 11.30 - Riunioni suddhise
in gruppi e tlireue do Cons~licri
specialii:,ati, secondo queHi argo•
menti:
o) Catechismo e Vocazioni;
b) E$erri:;i Spiri11,11/i " Pel/egri-
n11ggi;
A Milnno, oltre nl sip;nor Tspetlore
rev.mo O. Plinio GuitiatLi, interven-
nero Don Favini., Segretario Gene-
rale deUo P.U., e il Coruriglio i.s-pet•
toriule al completo.
Lo nnova <:nmpagna Vivere In
O.ie$a nel suo nspctto ideoloj!ieo
fu presentala in succoso ~iateai dai
,ingoli reh1tori. Nel breve lempo
loro concesso es.i misero portico•
la.rtncnte in e,-idenzo questi con•
ceni: « Gesù ha fondalo la Chie•n
per rt."ntltre pCl'petuamcnte duratura
l'opero salutare dello Redenzione.
Tra gli Apo,toli e Gesù c'è 1111n vera
continuità: in runhedue i casi si
tratta ru una llltiaiono venuta dal-
l'11lto. - L,, chiesa deve diffondere
In lnce e riJJeteu il me..soggio, proprio
con1e Gesù venne nd annunziare
ciò che avev,1 visto nel ~eno del
Padre. - Essa hu il co1npito ru
sostenere e niutnre gli uomjni di
ogni tempo nel l11voro cli com1ui,ta
su se .tessi. nell'opera del loro svi-
luppo spirituale, fornendo loro i mrz,.i
uecessari di ~aniliìcnrionl', Coi!Ì da
fore de.ll'umonità peccatrice unn
umanità redenta e gootilicata, un
,arn-rdtJzio regule, il popolo di Dio,
la comuniI à dei Santi.
Una hen fonùta e~posiziooe di lihri,
adatti alla circostanza, e cli o~getli
vari, provcruenli da terre ru ,nbsiooe,
messi in vcnrula a ravorc dclle
\\1i,,i<lni, Imano dimofilrnto oi Coope-
ratori e agli Zelatori. che co,i1 pos-
sono fare nd proprio Centro in
riferimento a un aspetto ùclla oUJlva
« Campa~nn » (In cattolicità) o olla
pr(1pagPrnlu ddlu stampu.
Ricordiamo ai nostri Dirigenti la 1• Conferenza
* annuale prescritta dal Regolamento della P. U.
Se non si può tenere in gennaio, la si organizzi per
febbraio o marzo * Non è un panegirico di Don Bosco,
ma vera assemblea dei Cooperatori, la prima dell'anno
* Non si dimentichi l'offerta per il Rettor Maggiore
e la relazione della Conferenza all'Ufficio Centrale
e) S111mp11;
d) Jniziative T>tatichc, in corri•pon•
dcnzo nllu uuova ,e campagua 1963 ».
Ore 12,30 - Riunione plenario
per rin,isnmere le r.onclusioni dei
carrefours, e ste-urn 1lclle propo,tc.
Ore 13,30 - Pranzo sociale e con•
gedo.
A cios<;nno dei Convegni hanno
partecipato 01\\Che :iuore Delegate
F. M. A.
A lutti è stelo ricordato - e rac•
comandato ,li ricordare ngli altri -
il pensiero di S. Giovru:tni Bo,co:
Per .far• del bene oecorru: a) un po'
di cora.~gio; b) non morti}icare mai
ncss,mo; e) saper S1Jppor111ru ogn(
iorta di nwrtijì.ra:ione: d) .,,$ere ama-
bili.
ln ogni convegno ai è notot(I molta
cordialità e un crescendo d1 interesse
e di entusiasmo.

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BJBLJOORAFJA per la Bibliotechina del Cooperatore
La necessità Jj <lare idee ai nostri Cooperatori e di alimentare in essi lo spirito cristiano
e salesiano ha dato origine in \\'ari Centri aUa Bibliotechina dei Cooperatori Per facilitare
l'attua::fone di questa iniziativa lodevolissima e raccomandabilissima, il Bollettino Dirigenti
in questo numero e net prossimi presenterà qualche indicazione bibliografica Non si
tratta di creare una grande biblioteca, ma Ji mettere a disposizione dei Cooperatori alcune
Jecine di volumi scelti bene e veramente formativi. La bibliotechina potrà essere piccola,
ma per uno efficiente funzionalità occorre che sia formata di soli libri ben selezionati e che
rispondano ai particolari bisogni dei Cooperatori del Centro nei vari settori della cultura
reliE!iosa, formazione ascetica, informa::ionc e formazione salesiana, pedagogia familiare, do-
cumentazione religiosa ecc.
Sulla Chiesa
OPERE DI CARATTERE GENERALE
n. H.ASSl!VELDT , li mistero della ChieSt:t
F.dizioru Paoline: - L. r400
Manw>le di Ecctcsioto11l:a facile, dcuro, moderno ed Ili•
u-aencc.
ClACOMO LECLTJRQ , La ,1ira di Cmto 11ellct
sua Chiesa
!':dizioni Paolint: - L. -450
Vi<lone 1eologica della Chi.,.,;,, nel suo aspello ln1erlorc,
splrlruale e nel 1uol rnppor1i oot mondo esterno: 1<m10
e clvillà.
K. ADA.~ , L'essenw del Cattolicesimo
!\\lorcdliana - L. 700
Raccolta dl confcren,o sul ml-51Uo della Chi!$, qual.e ,•lt:,
divln:& p:,nedpa1:, :all'uomo In Crine> auraverso la Chiesa.
DE LUBAC , Medita:;::ioni sttlla Chìesu
Studium, Roma
Su1n::estive riflessioni 1eolo1lc:he sul mistero della Chlo"3,
o. BARRA , La Chiesa sorto processo
hututo Prop~andn Libraria, :1,itlano, Via ;\\ler.:,llli, 21-23
L. 1000
L·Autore esamina lii ar1omc:nù e I problemi più vh:all
e dib3uuli d:ll no.iro 11:mpo, In ordine al Cristianesimo,
la Chiesa. U clero, Il mondo canollco.
o. BERTETTO - La Chiesa Ji Gesù Crisco
Cqllann Vcritu - Elledici, 1\\uino
E, un ottimo lll\\loro di voJ11arlzZazionc della dottrina
cccleslologlca.
R. ucucctoNt , La città sulla roccia
~El, Torino - L. 1500
Piccola, interes,..u,u, 11orill Mlla Chiesa. con illustrnlonJ
PESCI - Su questa pietra.
EllcJ,ci, Torino, via :'\\!aria .\\u•iliatrice, 32 - I,. 700
t una buona slnu,.,1 di Storia ru,lla Chle6ll, d""1lnn1a
11 le11orl dl mcdl~ cultura.
OPERE
SU QUALCHE ASPETTO PARTICOLARE
DA?--:IÉLOU , Il mistero della salve::::::::a delle
Nazioni
Morcdliana - L. 500
Cattollcltà dcllll Chlesa, ecttm<'nlsmo e probtcm2 mis-
slonlìrlo alla luce della divina economia dcllll Redrnzlone.
n P.JUl!RGl!NSMETER, Corpo Mistico di Cristo
come t>rincipio dell'Ascetica
l\\.lortcllio.rut - L. 1200
Come Jlce li lOIIDùtolo dell'opera, si traIla dJ unn tmpos1a-
tlonc dcli~ vtia e: dell'ancUto ,c:IIJioso della Chiesa come
« Corpus Chrbtl M~ùcwn ».
MlCHONNEAU , Parrocchia comunità missio,
siollltria
Edi?.ioni Pouhnc, - L. 500
Come lnnci.taro la vita della Chlesn nel mondo con-
1empornneu. ConcluslonJ di ""IX'tlcM.c di adone pa,,-i0 -
ralc in mezzo nl popolo.
ENCICLICHE DEI PAPI
PlO xu - Myst1ci Corporis Chrtsti
La « MA!ln.t ch.-.rta » della E-Oclcslolo1tla.
PIO xn , Mediator Dei
I? l'cnclcllcu olla base dell'attuate movlmC!nto llturgico.
LEONE Xlii , Remm Novamm
PIO x1 , Quadragesimo anno
CIOVANNI xxm , Mater et MagislTa
Edizioru Paoline
SoJlO le 11)1lndl cnclcllche sociali che hanno nun mano
o,ientnto l'utonc d~I laicato canolleo.
AUTOl\\lllAZlONE Dlii. TRIUCNAU 01 TORINO IN OA'l'A I~ l'TRRRAIO 19;9, NUMllRO 403. - COI' APPROVAZJONB "CCU:SIAS'l'ICA
OlR~TTOKE RESPON~ADIU.: •Ac. DOTT. PIETRO ZERBINO. VIA M,\\RIA AUSlLIATRICI!. 3a - fOHINO (7 tz) -OFFICINE CRAl' ICl!t ! e. I.
'1

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Spedizione in abbonamento postale - Gruppo 20 - 26 quindicina
GIUSEPPE QUADRIO
MARIA E LA CHIESA
LA MEDIAZIONE SOCIALE DI MARIA SANTISSIMA NEL-
L'INSEGNAMENTO DEI PAPI DA GREGORIO XVI A PIO Xli
PAGINE Vlll-291
L. 1700
Le relazlcnl esistenti tra Maria e la Chiesa costituiscono uno
del temi più v1v1 della Teologia contemporanea.
Dall'ampia documentazione raccolta e studiata in queste pagine
risulta che tali rapporti s• possono raccogliere lntorno al tre
temi seguenti:
* Maria e le origini della Chiesa,
* Maria e a v,ta della Chiesa nei secoli,
* la posi.zlone dl Maria nel Corpo Mistico.
Per ricevere il volume a domicilio senza spese postali, basta anticipare l'importo a mezzo vaglia o
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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direz:ione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17
Al l O del mese: per , Cooperalori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dìrigenli della Pia Unione
Si invia greluilamente.
*facciamo noto ai benemerili Cooperotori e alle benemerite Cooperalricl
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione, Direzione Genera/e Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno può valersene con risparmio di >pe>a, nell'Inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'Inviare anche l'Indirizzo vecchio.
Si ringraziano , Sig. Agenti postali che respingono, coa le notificazioni d'uso, I Bollettini non recapitati.