Bollettino_Salesiano_196301


Bollettino_Salesiano_196301



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) ME COSI PERSEGVITERANNO ANCHE VOI -
) ME COSI PERSEGVITERANNO ANCHE VOI -
) ME COSI PER5EGVITERANNO ANCHE V
t
COME HAN
COME HAM

1.2 Page 2

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1.3 Page 3

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IL
RETTOR MAGGIORE
Al
COOPERATORI SALESIA I
B1•1w111rri1i Coopt•ratori l' IJ1•111•111c·ri1e Cooperatriri,
( uaulo mi sia gradiLa l'occa-.ione del
Concilio Ee111ucnico pe r inviarvi da Hmna
la lettera c·on:.1H'ta di inizio cl'an110. for,.,1:
11011 potete i111111agi11.1rlo! Il pre1ulcr pllrll'
a c1uel<ta crc'l't.ionuli...,ima A.,..,amhlca ,, a, c>r
l'onore cli c,-.cr nwmbro llclla l.0111mi"io1p•
clei Religio,.i, mi riempie raninrn di una
1-,•ioia interion:, tutta spirituale. che mi in-
ilucc a <prnlifi1·arc <·11m1• i piì1 hci giorni
,]l'Ila mia vita q111•,ili che lra;;corro u Homu,
111 u11io11c co11 l' Epi:-copato callolin, e col
·"'ommo Pon l l'fÌc•c•.
Egli ha clc•ll n in 1111 rN•cnl e di.,c·or-.11 rhc
il Con•·ilio .,arà « ,p/1•11d11rl' di Cir/,,, dìrl'-
::i1111P di rito 1• .,11prall11lt11 i11diri::;o siruro ,·d
,•(!icnce di 11p11~111/n10 rnnqui$"1lnn· ». (:111111·
11011 :aentir,i ldiri cli partN·ipan• 11 q111•...1a
ceJc..Lc scuola. t·hc ill11ruincrà il ma~ish•ro
tiella Chic•~u iII l II l li i prohlcrni cll'lln 1'1•1l1,
11 ddla, ita 1·ri,-1 inna. per molt iplirure il l'cr-
vor<' tiella pit·t.-, t· a11imure dcru l' popolo
alla •·011cp1i-.1,1 di tnnti fratelli tra, iati o im-
mrr~i 1ll'lle ll'nehrc• d1•ll'i~noranza n•li~io,..a·t
Il Papa i1n nl·a rlullo Spirito 51111111 111111
noYella Pcnll•t•o..,lt·. c,,.,.ia una 1•ffn,io1w
s traorciinnri,1 ili lrrnr.ia didua, per l.l,-le11-
derc il rcg110 di Gt•!<Ù Cristo uri momlo i11-
Lero. EbhP111·. ,·i u~si1·uro rhc· 1p1a11d11 ci
troviamo rail1111a1i ,wlla Basilit•a cli S. Pit•-
lr<l. sd1i<·r.11i ,11lle due liaut·alt· 1lt·lriru-
mcn,.,o ll'mpio. ,\\inanzi all' \\han• clc•ll.1
Confe,,ione c-lw !'orge !i>U I ,.,,•polcrn ,li
S. Pietro. t.> t11tt'iutoruo 1·i a,-,i,--1111111 daJl1·
loro 11ict'l1ie o 111'II,• loro prezi,,.,,. n·li11'1ic i
più [.traudi S1111 1i - \\po>'toli. l\\fa rliri. Cun·
fes;;ori, Fondatori ili Ordini u11tiehi t' rt•·
1•(•uti ~ 1prn:-i a rirorrlarci tutta In storia
clella Clii1·,a: 1p1mul11 a:.~btiumn nlln r,•IP•
brazin11<• ,lt•ll,1 S. :\\l••~,.a nei , ari riIi i11 pn·-
paraziom• ali,• !-l'tlnte eom·iliari: quan,lu,
dinanzi nl Sunln \\ angelo. inv1H'hi,111111 l"a,-
:.istcnza tlrlln !:i11iritn Santo l'Oli 111111 pr1•-
ghiera 1lcH1li~~i111a e conmu>,r11tc: q1111111lct
poi ci di,-ponin1110 utl as('ult are le "~1mi<i
zioni (lollrinali 1l1·i Padri i,ni t1·mi che toc-
cano le• pit1 importanti manif,,,.,ta;,,ioni 1lt'lla
, iIu C't i,-1i111rn n111d,•rua; oh, rcmw l'animo
nosLro rt•~ta pri>~u 1• ..i elcYa in u11'.1t1r10-
sfera nit ra11•rn·ua: t·omc ,.j "Clllt' la pn•..,cnza
di Dio ill'lln \\ crl!i,w Sru:11 i"i111a. 1·011 l.1
i,tel:lsa 1•1Tin1,·ia !Id :;orno cli Pc11t1·1·u.,k,
nel Ccna1•0l0!

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« Vivere la Chiesa. »
La Basili<·a di S. Pietro: ceco il simbolo
,ri, dm1ucnte della Chie~a cli Dio, che è co•
,.,trttita con pietre e, rhe poggia i piedi
in terra e presenta le alterne vicende cui
va11no soggelle Iulle le istiluzioni nel
tempo. ma che è perenne, ima. santa, cat·
Lolira. apo~lolica, perchè la ravviva e ~o-
stiene rnpt•i·a i.nvisiliilc ma reale dello Spi-
rito Santo! È queioto Divino Spirito che pro-
duce nei Padri Co11ciliari la !'icmezza rlella
vcri.tà che ann uncieranuo ai popoli, al-
lorchè il Papa ruett l"rà il ~uo :,uggello alle
loro 1rattaziò11i e deliberazioni. È quesLo
Divino Spirito che iufonclerà uel popolo di
Dio nuovo vigore e nuove certezze n,ella
pralica fen ente d ella vila c.ristiana e uella
1·on1pu.<;t a ill"i fratelli as:,,enti e lontani.
Questo, Cooperatori carissimi, è il lavoro
che anche voi siete in, iLati a svolgere. in
unione col Conrilio e come Cooperatori dei
Vescovi e dei Sace1·cloti, che ba1mo la di-
retta responsabilità delle anime.
Ecco. in tutta la sua bellezza e attualità.
la «Campagna» proposta per quest'anno
ai Cooperatori e a tutte le organizzazioni
1<alesia11c: \\ 'in•t'(' la Chh.•sa, illuminare la
nostra i11Lelligcuza con la IL1ce della s ua sa-
pienza, riscaldare il nostro cuore ai raggi
benefici della s ua Grazia, permearl" la fa-
miglia e l'amhient<> in <·ui vi,--iamo dello
spirito di vrrità e di amore di cui Dio l' ha
, oluta depositaria, dilfoutlern intorno a
noi il buon proliimo <li Gei-ù Cri:-to.
Per conseguire questi risultati prima ùi
tl1tto Ì' necessaria una fede assoluta nella
pre:-.enza di Dio ncUa vita della ,-ua Chie-.a.
La Uùc,-.a non è uua delle tani r ~ocietà di
11omi1ù che i;i organizzano per favorire in-
tercs~i comuni. T,a Chiesa è nua 8ocirtà
composta di uomini, ma creata e , ivifìcala
da Dio. 111·esenle in Lei e iu cia1,c1111n dei
~uoi membri con la sua Grazia, nei SaCJ·a·
menti. uella sua dottrina. nei suoi Minbtri;
presente nelle ore cli ~loria come tll'llc ore
cLi martirio; prese11Le in tutti ~li e, enti prr
coudutla al compimento. dei i,ur,i d~egui
di misericordia e di !'alvczza per I 1Ltta
l'uma1ùtà. Ecco il segreto della vita della
CW~a nel mondo: e:.sa è rimmagine pe-
re11ne e visibile di Dio e della s11a volontà
che tutti gli uomini siauo salvi. E yuando
noi portiamo il nostro generoso co11t1·ihuto
a realizzare que»ta volontà dfrina. diven-
ti.amo cooperai ori cli Dio.
S. S. Giovanni XXIII
a.i Coopera.tori
1!: dunque un programma grandioso e
nobilissimo quello che ci presen ta quc-
,-t'anno la nostra Campagna « Vivere fa
CJùcsa ». Ce lo ha traccia1o il Papa stesso
nel Discorso c-he tenne ai Cooperatori lo
s«·or:-o maggio:

1.5 Page 5

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« "i,·I vasto campo di a.zionP pastorale.
che si apre nell'epoca del Concilio. e ri-
chiederà nuove formulazioni dopo la sua
CP/ebrazione. i laici sono largamente inviiati
11 prenderP il loro posto di respon.~cibilità
iiuli-1.'idtialP e comunitaria, sotto l'amabile
guida dt>i i escovi. e acca11to e in fraterna
intesa coi SacPrdoti.
Del rPsto /"i1111ito non è d1•i tempi moderni.
ma di sempre. E questo particolarmente nei
.settori dell"a..,isi.stenza e hm11.ficm::.a: del-
l'azione sociale; della stampa: dell'impiego
df>I tempt> libero: clPTfe MriP tt>,·11ic!U' 11udio-
risi1,e f' dri mezzi cli d~ffusione dRl pe11siero.
A tali campi sono chiamati pnrtirolarmentr
i diletti figli dt•l laicato. per ftt loro com-
pPtenzt1 e prepamzione, P per la possibilità
che hanno di permearli cmi la cani·inzioni•
della fede .
. Id essi sii/te chiamati t•oi. diletti figli e
figliP: e la saggia orgnrrizzazi1mr, in cui si
esprime Lu coopera.:::ior,P salesiana, L'i o_ff're
opportunitcì ,li fervida preparazione.
N1•lla luce di questo r•asto orizzonte, Ci è
tanto gradito incoraggiar,,; alla fedeltà e alla
perset•eranzu. Continuati' gioiosam1mt" il
vostrn cammino, siat.e coscienti dalle grandi
possibilità che avete di fare il lu•ne, ope-
ratelo coraggiosamente e serenamente, siatl'
il lie11ito destinato a fermentarP la massa
(cfr. Matth., 13, 33) ».
Carissimi, ecco il campo del vostro la-
voro per r1ueo.fa1mo. r.b.e vogliamo Lra-
sop1·a:
Ve:nesuela-Lo• Teque■ Uno scorcio
del nuovo Aspirantato Santa Maria
a smim-a:
Verona Progetto del nuovo Centro
professionale al Forte San Zeno
3

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scorrere in clima di Con-
cilio. Vi chiama all'opera
lo stes:-.o Vicario di Cristo.
Accoglien<loue l"augm, to in-
,i,o, farcLe co~a gradili~-
suna li Don Bosco, la Clii
attività svolta dmanle il
Coucilio Valica110 l t! d o-
cumentata i11 ùcn Ire capi
<lei volume L'{ delle M e-
morie Biowa_/iche.
Nuove opere
Ncll'accingenni ora a
presentarvi l'elenco tlcllc
nDove opere fouclatc dai
Salt>;,iani e dalle Figlie <li
Maria '\\u:<iliatrice nel 1%2,
faccio mie le parole cbe
Dou Bosco fin clnl 1883
Della Lettera di Capo<lanuo
~crivcva ai Cooperatori:
« Come negli anni 1>rece-
dc 11li rosl neli'auno ora d e-
corso molte furouo le opere.
che con lu benedizione del
Cielo e colrappoggio della
<'arilà vosLn1 abbiamo po-
tuto compint>. Di molto ~i
accrehbt> il numero tlei gio-
vanelli LOILi all'abbandono,
strappati ai pericoli del-
rimmoralità, della irreli-
uiorw e allo1lla11ati dalla
vfa dPllu 1•ttm1a perdizione.
[ut L1• l.1• ca,-c furono tosì
piene di fanciulli che 11011 si
Pbbc più luogo ove mettere
~1uclli, i quali O;.(ni porno
facevano riclùi-i,-1a cli e;;sere
ac<·etlaLi e si do, etle ri·
spoudere: ·' ~ou c'è pif1
posto ·• >>.
La ~tessa pena hanno
p~ovato i suoi fi gli quc••
st anno e maggior pena
prova il .::110 povero succes-
sore n<'I no11 poter acTeLtare
r preò'santi inviti che quasi
oirni ~ionw g li ~iu11go110 da
governi e pcn;011alità 1•<·-
,-, cle~iu,itiche e laithc.
62 --.,,,-·,,-•.-L_E_SI_A_N_I __.I / / }
VE
Italia · All 1ì:n11e (Sìcilfo): P:,r-
ro<·chìn S. Rucco; Asti : l'arroc
chrn S. Gìov,rnn, BMco; Bnrda-
fi11": Asp,runtato per condiuwri;
P11rtè S . Zeno: Scuoi" ~1rofossio-
nJh; Gda (Cnltanis~ettu): Opera
S. Giovanni llosco, V1llagg10
,.\\.."'\\;.J.C.; l'vlilrmo: P~rrocchìu
S. Domenico Sa,,10 e P;:nsionato
per giovani operai; Rag11$n: Gcn-
trn profcs.sitmnle Ges,1 .-\\.Jok-
scente; .'•Ji•largi11s (Caghari): Scuo-
la pro"css,onale, ! '1,,wsa (Po-
ten.za): l'arrocchì.i Mari., lmm.a-
colatn.
Austria Erlan ( In:tcrsdorf):
Parn)n:hiu S. Dome111c:o S.1vìtt;
lm,decli (Tirolo): Pens,onulo per
studenti e artigiani.
Belgio Zwij1111rmle: C0Jleg10
Don Bosco.
Francia Baille11/: Aspirontoro;
Sa"'/ Bomwl-le-Cfu!iteau: l'cn-
s1ono.to, scuole.
Germania A11gsb11rg: Parroc-
chia S. Giovanni Bosco con an-
nesso Pensionn10 e O rntorio fe.
stivo; Augr/Sla: Istiluto per stu-
dcnll e artigiani; Co/o11i11: Pnr-
rocchill S. Antonio e nuova
sede isreltonale; Esseu-Borbeck.
Parrocchia S. G1<wanni Bosco.
Purtwanger, Seuol1: profe~sionali;
1\\'orimhaga: Parrucchm Ani.:eh
Custodi e scuola professionale.
Iugoslavia Krfrr,,vd: :\\~pimn-
toto.
Spagna J~re::: Sct1ole prnfes-
s1onuli, Pensionato per ulh ev1
cldl,· scuole mudic, Pt!dr1> . lb11d:
Aspm1ntaro, Oratorio festivo.
Scunlt, t'lemenlart iwr e,;u,rni;
S1111/rimr f.11 .Vlayor: A.,~p1ran1:1to
e UrntcrHJ fest1Yo; Sa11ta11d, r
~ucvu Montana: Chiesa pub-
blica, Scuol11 1ccnìch~. Scuole
cltcmtcnwr,, Or:nor111 fo,;1ivo
C1ll
Antille Sa1110 Dm11t11g1J. Chiesa
n Crist.l R.,, l'arrocchta \\lnr111
A11sili,1tr1ce, nel rione <li G1um-
1/11/iw: ~hics:i ~- Domenico S,1v111.
Argentina 811,•11/Js -liru. Par,
r0<:chm S. Giovanni lloscn; (·1'11-
trnari11: Pnrrocchm N. S. dc
Lujan; r'nmodoru Ufoadat•M: Par-
rocd11u ,. Cotlel,lrn S . Domcnwn
Savio; La Pfota : Parrocch1.1
Sacro Cuore, l'nrrocchrn :-i. Uio-
,·;1nni Bosco; .\\'Pnqum: ("1111,,gin
S. Giovnnni Bosco; .','armie111,,.
Purrocchia S. Teresin,i.
Brasile Carpi11a (Rt:ctfo): Par
ron;h1u S. Gtuscppe: Ct11z,irn .
Sc-nolc c h!n1cntari per es:tern1.
lm11Jl'i,w. Oratono quoti<lrnno
Ma11ict1r, (Rin l\\lnddrn\\. \\lis
sir,ne nell.1 Prelatur.1 di Hwnuytu .
S1111 Jo.,é Dos Campus: O ratorio
fcs11,·o; Pnrto Alegr,• (R io rl(>
Sul): Pnrrocchin S. Giovnnm
Bosco; S. Paulo: Ginru1sin pc·
e~terni presso S. To.:rcsu del
B. Gesù; Taq11ari: J\\:ovizrnto.
Colombia Capr,whn1111: No-
vizrnro.
Equatore Riobam/m · Scuoi<'
per rauazz1 poven
Messico Cubre$ dr ìlexir,,
Ginna~10 e Liceo pcn estero1,
Ray 111mu/v1/le: Parrocchrn N. S.
de Gu11dalupc; Sahw1yu: A~p•-
rnntalo per coadiutori; Tlalmil-
UJl,•pec (Oax11c11 ): l'armcchi" '.\\f.,.
ria Assunt;1. J\\tl,ssionc trn 1 :\\lixcs.
Paraguay ('Itaca Paraf[1lfly11:
?vI,ssionc tra d1 111d1 :\\lorc>s;
Ypacnroi: Noviziato e ~!lldcntato.
Perù Chosirn: Chiesa pubblic.i
0 i\\brm ,\\us1ltatricc; Stud<lntaro
filosofico e Scuola nonnnl~ su-
p.:riore apcrtJ anclw a chit•ric1
di :iltrc Congreg;17,ioni; l,i111t1
Brena. Omrorm in penforn1
Bolivia l..,1 P<1r;-: Pa.rrocchin
:'I lana Ausìlintn ce.
Stati Uniti l11s .d11g1 /fs (Cnl •
forni.i): ..\\sp1rantato; Richmond
Parrocch1,1 " Centro c,itcch1st1co
Canada - S/l~rbro,1k~: Asp1ran
1:110.
Venezuela Camcas. Oratorio.
J11d1br111 ,: P~rrocchw Cristo R~
RIO
Urundi (Africa Centrale)
Ngo::1: Asp1r:rntato
Birmania• .1/nndo/t,y::-Sunvnala
a quattro pwn,, l~m,gr,011: '\\.uovo

1.7 Page 7

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edificm per ,oo allievi; 7'1,rn-
r:tmgy,w: Purrocchi:t S. Giusepp~.
Corea Ki<•am:jr,: Noviziato.
Filippine .\\1u11dul11yQ1lg: 1nLer-
nato; San Fernando: Nuovo Asp1-
rnntuto, Noviziato.
India ralc11tta-/,iillah: Nuove
costruz11mi peri a Scuola tecnica;
C'onif>or,·: Si:uole; Egmore (Ma-
dr.1~); E,tcrn,no, ~cuolc clenwn-
rnri, medie e qinno~1ah, Ernalm-
lam: Scuoi!! cle1trotccnica e mec-
canica; lmf>lial: NnQvn l'arroc-
chia e l\\1w;ione; /rù,ja/a/11u/J:
Scuoln secnndnrin per esterni ;
e Krisl11111;tar: Nuovo c•d11ic10 per
orfani; lo11nvla: Aspi.rnntato
Si:uole secondarie; Pwumr (Ma-
dras): Scuole elcmen cari, medie
e gmnasinh; Shi//0111:-;llawlai:
'\\'uuva Ca11a per 200 a~pi ran ti :
Sili.r:11ri: ANpirnnLaLo rndiRno; Sul
Corna (Co:i): Scuola ugricolu:
Upper Sl1i!lo11g: P1Cl'Ol(l Semi•
nario per lo diocc~i; Y tll11~iri
/lilli: :\\lis:;io,c e Oratorio.
Libano · El I lo11m111: '\\/ovizi,,to.
Thailandia Udnnt/11111i: 8cuole
elementari e medie.
Vietnam Tram Ha11h: No,·1•
ziato
FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE
i. ROP
ftalia Cinisello Balsamo (:\\.lt-
lanl)); C:ontgliflno V,11,.to (Tre-
vi~o) Pnrrocchia S. Pio X; Oa/-
firo (Reggio Calabr ia); Renc1, d1
1·,.,.b,mia (Novara); Padria (Sas-
snri); RoccnftJrzata (T11rantol.
'forre S. S11samra (llrindisi ):
Scuola l\\1.aterna e di Lavoro,
Oratorio fcsuvo, Catechismi e
Opere parrocchiali; Caste//mnco
l',.,,,,w (Tn:,·i~o): Scuola J\\fo.
1enrn e S.-miconvirto per stu-
(knri; Gt>l.a (CRltaniss.:tta): un;1
seconda Cusa con ~kuoh, l\\1a-
terna ~ elementare per I lig-11
dcjlli opcr-ai Jel1.i Società
A.'.'\\". I.C., Ni,::za \\)011/errato
(Asti): din:iinne e ,1ss1stcnzn
dell'Osp,.,dal~ Civico; R"~~,u Ca-
labria: Scuolu ma~istrale è un-
1\\es,;a Scuol:1 m"u,rna, Orntorio
t> Opere parrocchiuh.
Svizzera
,1.l,,r11/to-l.nran1t1
(C,1nton Ticino)· C~sff Fami1dh1
per giovnni enlÌLrrate 1t,1li:1nC -
C:uechismi e Opere p>1rrocch1alt.
Irlanda Ct1lrfrm11 Emm: Scuola
professionnle, Oratorio, Cor~I d1
tser=• Sp1Iitwtl 1
Portogallo Parmr/ws do R.:,m
:-{cuoia n1a1emu, Doposcuola, 1,a-
tiomlorio, Oratorio festivo e
!\\lcns;i per I poveri
Al ERIOA
Brasile S. J,m1 Do., C11mf>os
,S. Paulol: un.1 sccrrnda t ·usa
con Gi:1rd1110 d 01nfonzia e Scuole
t:lcmco t.tri; Ur11guaia1111. Gillr-
dino d'ìn.fan7.ia, Scuole ch:mcn-
tnn, Oratono festivo.
Cile Santiaf(o: una semma C11sa
con Scuole r.--lememari, Oratorio
e Catechismi.
Colombia • Ne1va. una seconda
Casti con Scuole elementari e
g111nac'liulì, Oratuno
Haiti C-nf> /Jaitmi: Scuole cl~-
mentari, ( )ra:orio, Catechisn11 e
anne;;_so Di~pcns,mo.
Messico
G11tiere::-½c1111ora .
Scuola 1111ne•na cd elementan!,
Orntorio, Ce1tcch1srm.
Nicaragua
M1111aguf1: u11a
seconda Cas:1 con Scuole ele-
mentari popolar,, Omtor,o fc-
stivu.
Stati Uniti Bat,111-Rn11gP (Lou1-
~iana): Scuoi~ parrocchiali e
Or:Hono.
Venezuela • S. Jo~l de /1.lni,co-
roteri (Alto Orinoco): un'altra
Cns,1-1\\l is•ionc trn i Gunica,.
ASIA
Birmania • Mtmda!ay: Scuola
clemencare e media inglese.
FHltì,..
Mozambico Tete: lntcmaco
d, beneficenza per bambrne.
Il Tempio sul
Colle .Oon Bn~'!o
L'anno St'ori.o l.'h.iudevo
la le i ttira scri vendo Gudo
di p otervi prop orre <:ome
omaggio filiale t" devoto al
110,;tro San tu li'11111latore e
Parlr<' la rnstr11::ione del
T empio t·otii•o a San Cio•
,·unni Bosrv 1111/ colle chi' fo
,,ide na.~cere. ì\\1e11trr a Ro-
ma conti nua la costruzione
del P ontificio A1eneo Sale-
siano. che abbiamo allitlato
alle sa nte indnslrir, dl'llr
Case salesiane, il Santuario
<lei Colle Don Bosco sarà il
monwne11lo della devoz.io-
u e e de lla ~c1u.rrosità elci
nostri Cooperatori. alliev i
etl cx allievi. d ei devoti del
SanLo e dei mille e uùllr
amici noMri ch e vorranuo
render.'Ù propizio Don Bosco
nelle loro im1)re:,,c e coutiJJ-
genze <lella v ii a ».
Ora i,10110 lieto di poter
<lire C"he la vostra genero-
s ità è sta la :,,uperim·e ad
ogni aspellaliva. Continua•
lt.' atl aiuta.rei uou i:-olo nt>Ha
erezi1m(· di lJUP'\\l o monu-
mento di pietà lilia le. ma
per tutte le no~Lrc 01)ere:
,·a· ,·ontinuat1·. Coopernlori
rissimi, ari essere pe r noi i
canali d ella Divina Provvi-
d enza. Yi tonfor u il peu-
,-iero ('he in tulle le Cai-c fii
Don Bosco i nos tri rap:azzi
<' tutti i Salesia ni" lr F iglie
di Maria A11siliatri1•e prega-
110 ogni b<iorno per i nof<tri
b enefal tori. Alle loro pre-
gbicrc unisco le mie e OE,'ni
mattino nella san la Me:;sa
facc·io un 11wmNII0 sp eciale
per voi llllli r per quan ti ci
assistono ,·on In loro carità.
Roma. l n1roa,·olina 1962
Vo~tro in G. C.

1.8 Page 8

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ECHI
DEL CONCILIO
ECUMENICO
INNOVAZIONI
LITURGICHE ?
I Padri Concillarl ~
escono da'la Basllica
di S.in Pietro
I I 13 110\\'Pm.hre u. s. i Padri del Concilio
terminavano il 1aborioho e:,,anw dl·llo ~t'IH·ma
$Ulla ~aera lirnrgia. Lo schema. preparato i11
anlec·eJcnza ni>l bienuio 1960-1962 <la appo•
~ita Couuni,-~ione, è w1 <locumcnlo di 33 pa•
gine di Lesto, diviso iu 8 <·apitoli e di~tribuito
i.n 105 articoli. All'esame del lesto furono
dedicalr 15 riunioni pltnarie o Congn•~n-
rn zioni generali. dal 22 Ollohr11 fino al 1\\0•
\\'embre; gli interventi. ùi cui fu con~••inato
lo scritto alla Segreteria ge11c-,rale dl'l Cvu•
eilio, fu_rono 625: gli inlt>r·veuù orali, 329.
Que.;ti dati stalistici fanno pcn(,an• che il
testo originario 8arà oote,·olnlt'nte ritoccato.
Oai rei:ocou ti u!Iiciali publ1licat i qucitiuia--
uamt>n tt' tla L'O;;.\\errntore Romflno. ,lagli in-
contri piuttosto numt>ro«i dei giornalisti coi
Prc,.uli piì1 acrredi1a1i o rappn•~enta1i,i.
ùallc conferenze-stampa, rii;uha C'Le le pro-
p0$Lc di re-vh,ionc ril!uarrlano la Litur~ia
vbta nellù spazio e ucl tempo.
Si Ctiprcs~a da mohi \\ escovi J'opinio11c
che le norme litur,!!;irhe lollora in u~o c.lcf,.
bano es,erc più co~sonC' alla varietà tlei po-
poli e che le cerimonit' e i riti sia110 pit'i
adalli alle loro tli\\C•r1w psicologie e c11llure.
1ln Yri:coYo giapporH•><e. acl <:'>,empio, tro, a, a
<·ou Lrario ai gu!<I i alle I ratlizioni locali <·hr
duratiti:' La ce1Pbra1.i111H' della S. '\\lessa. rele-
brata nelle case private rii <"ali olici. il ~a-
cenlulc :,Le8se in piedi 11011 ,cduto. ('ome l'
co!>lume giappoueisc in l'l!rimonic riel generr.
Fn andw os,,crvato d1e la l!,'C'llnfl('~~iom•.
come atto di cullo non Ì> compresa dagli
11 ori,·ntali; <~osì prr i rotori, per la forma dei
paramenti sacri. per il complesso cerimo•
nialc dei Yl••covi. Si propongono in~ummn
liturgie regionali cui l'arte locale do-ueLLc
conferire colore, p~icolugia, immcdiatez:r.a.
Un \\ cscv,o ha persino a-va11zata l'idea di
uua Messa « c-cumenica » dH·, ('011!-cn amlet
l'essenziale dcll'anlica lilur!,!ia romana, espri-
meJ<bC uei riti, uci ~e,-;t i, lll'i paramenti uua
mentalità nuova ùi fratt"llanza WJiversale.
Altre proposte in\\'ecc- riguardano la po:-i•
:r.ione aUuak ,lella litw:gia rbput Lo al mondo
cli ieri e la posizione del mondo di oirgi in-
nan:r,i alla lilurgia ,li ieri: ,-i rironosce alla li-
turgia romana una incomparahilc- Lcllezza.
una hre,ilà sulrone, il'ralica; ma r flato
oLiellalo che i tei<ti riOcl tono talora w1 in-
timo ncs~o con la cult ura di altri te-mpi. Par-
Iicolarnwnle cliliattuta fu la •1uestiouc del-
l'l1bo tiella Li11gua latina nella liturgia, cht·
ha argomenti validi nell'imo e nell'altro
~cnso.
i\\ltrc dibcus~ioui e}Jbcro come oggetto il
calcn<lario, come atl esempio la ,letcrmina-
¼ione della Pasqua secondo criLeri uuo, i e
110n più ha<oaù ~ulla lunazione. com'è l'at-
tuale computo che risale al rito ehraico; si è;
anche r~aminata la posi1ione della Quarr-
J<ima e dell'Avvento per cui si è proposto di
rci:,t aurarne l'aulico ~plc•ll!lon· Iru~fl•rcutlo ad
altro p!'rio<ln dell'anno le grar1di feste estran!'e
al tempo liturgico. cc,mc la sok11ni1à di
San G-iu,:eppc in marzo. e quella dcll· Imma-
colata in ,li.-!"mbrr.
ImporLanLi riforme sono ~late su{{gcriLP
per l'amrnini:.tr:izione tl!'i Sacramenti. coml'

1.9 Page 9

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r ad esempio LThO delle lingue locali; .,1 e
anche proposto cli iuulare nome al sacra-
mento dell'Est rema U mo:ione e chiamarlo
« Unzione degli i1if.,rmi »: "i è raccomandato
ili ridu.rre le unzioni ~olo al capo e alle mani
e di e,~tenderoe l'u~o. in modo chr i fodeli
po~saao riceverlo in 1•a»i meno gravi, come ad
esempio prima <le-lit· operaidoni chirurgich~.
Più intere»~anti le m1Jdifìd1e propo:1te per
la S. Meil!'la. Sembra cltt "aranno ritlo1 le. se
11011 sopprc>ibe, le auuali prrci dd ~act>rdotc
ai pie◄li ddl'alt are; sarà ampliala la co~id-
della parie ◄lidattira con e,('nluale m-o ddlc
varie lingue ptr rEpiHola e il \\ angelo: la
predica od om.ilia ,<an•bbe resa obbli~at oria
perchr ron~itlerala come parte «:!<~l'uziale del
rito, e ciò affinchè c~so ~ia più compre,!CJ e vi~-
~uto dai fcdt:li. La ::;. Comunione non do-
' rebbc e~~ere ;,olo llll allo dl'l Sacerdoti• ce-
lebrante e di qualche ft..delc, poichè de,e
t•sprimere la partecipazione più vera e pro-
fonda di tut li i fedeli al Sacrificio ùh iu◄).
A Ial fine è blalo .raccomandato di insi-
sten· per un maggiore ui-o della preghiera li-
Ia.nica iu u1tioue col ,.accrdotr, come i> nelle
li1urgic orientali, e del ('anlo, sia liturgico
gr"~oria110, oia tipico e tradizionale.
g stata eonsidcrnta anche la po,,-sibilità di
ampliare l'uso della coucdel.,r11zio11c. o~~ia
della celebrazione simultanea e comuuc della
l\\fe,.ba tla parte di più sacrnloti in1:-ieme col
Superiore celebrante.
()ue.--ta rapida _ra~scgna dei tt•mi sui quali
il Concilio ha di,cus~o, non permette ancora
,li trarre t·onclusioni: e,·i,11-ntrmcnlc si lralla
di propo,;te che do, ranno e:stiere di,scUl:ibC
,lalla Commi,-~ionr competrnle: una volt a
va{!:liatc. i;arauno i11~eri1c nel testo originario.
per es,.ere poi nuo,·amenle pre~entale all'A>'-
semblca generale dei Padri per una delìni-
th·a approvazione.
Dalla mole del lavoro compiuto e dalla va-
,.1 ità e comples!lità dcgli argomenti Lrallali.
è lecito a,;~erirt• rlw per la prima ,olta nella
i.Loris tiella Ch.ie.~a. la liturgia ,ienr erelta
:,ole11nememe a elemento fondamentaJe ddla
'-ua , ila~ è chiaro infaui che una maggiòre
partecipazione dei fedeli ai :mÌ5teri ilella re-
ligione arrecherà benefici incalcolabili anche
ndla vita morale e ,;ociale dei cristiani.
Questo fermento lilurgico, che è in atto
da qua~i ('.Cnto alllli. è dunque WJ i:rgno clic
la Chiei<a sta per avviare la cristianità ad 1wa
uuova epoca di fervore e di Fede.
7

1.10 Page 10

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Reduce. per l'ocrasione della festa trndizio•
111,le, ,hrl Cunei/io Er11numfro. dure w•ilrm
lrn i Padri C:unriliari quale Rei/or Maggiore
drlfo Soril'lrì Sale.~i<11111. fu 11rrol10 da lieta e
IIIHmime t>splosione cli gioia. che si srilupp/',
1ltrrn,t1e rauaclrmia i11 .~11u on<>re. J,, e.~s" i/
direllore Don Carrcì intl!rpretò i sentime111i
Ji.fiali ,lei S11/esÌll11i e tll'lle Figlie rii 1\\fo,·ia
Ausiliatrice: /"a1T. L ml,erlO ZarrQnP. queW
1/Pg/i Ex ullil'l•i: il dr. Cion111ni Glrio,111, q11elli
,lei Cooperatori. l rappresentanti ,/ella Casi,
\\fodrf' e ,lelt lstil11to \\lissim111rio ,ii /fogno/o
gli resero 1m1aggio <1 nome delle nostre masse
giot•tmili. Brillanti e.çt!/'11:::ioni m11sir11/i de/In
Schola e Banda di I a!rlol'Co e dei chierici del
PQ11tifirio AtenM l:fo/e.çi11110 nrcreli/iero la /,.
tizia 1/el trnttrnimmto familiare. Partirolar-
mf'llle ~l'11titfl fil prestnza della C<Lsu di lrl'.ç<',
11per111 1"1 pochi an11i ai Salesiani per la rit•
il11r11zione dei gionmì rorrige111/i rll'llu pro-
1•i11cia rii \\Ii/ano. La scrt>na <' lieta spontuneitlÌ
tfi q11l'i rari mga;;zi rn~litll ì il tlor111nl'11W piìi
Il 1•im e importa11te delfflccmlemin. alla quale
essi ret:flrono la teslimo11ian:;a - lulla s11/e-
sitwu - tlel propo.çito da es,çj 111111010 di « fil•
/111rf' il wore di Don Bosco ». e la gioia di es-
srrr'Ì 1•t>ra111rnt<' riusriti.
li Reuor Maggiore. ringra:io11clo fui/i. pro•
ji1s<' il .~anto ottimismo c/11• 11ie1·a 111ti111,, fllle
Setlute Co11ciliari, nvlla l'isio11e integrale della
Cl1Ìl'iill Cr,tlolicri, strett11 al/omo al Sll<I C11po
1•isibile. il Papa. traendo da quelle !{ram/i a,ç.
sis,, In ro11ri11;i<>11e r/111 esse /lrrel,bero ro,1i111i111
l'arrenimerrto più importanti' e /11mi110.rn ,lei
.~1·1·0/ri.
/1/'usrita si femiò li(/ ammrmre la ricca
mostm ,li 11rr1'di .~arri l'i1l' !,· Covperatrfri tli
62 Laboratori d'ltalia at't'mno preparnlo per
le Uis,~ioni Stdl'sim,e i11 omuggit> al Xettor
Maggiore.
La Ji>st<1 011011111s1i,·11 si s,,olse il giorno ,çe.
guenlt>. 1 L not•embre. Il Re/lor \\lnggiort' ci··
lebnì 11//'altnre lii :\\111rill I11silill/ri1·1', po,
compì /r, cerimonÌII rlttl/u t·e.~tizione dei 1101•izi.
1·h,, f11 SPg11itt& l'On fo più l'll'II p/lrtPl'Ì(JtlZÌOIII',
Si i:e11tÌL'11 rhe quello errr 1111 momento {{rttlldt•

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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La Festa Onomastica del Rettor Maggiore
11er i gio1•1111i eletti, per i lor(I genitori, per la
Chiesa, per il mondo. Lo ril'elò il signor Drm
Liggiotti al termine: « Conrilio. prinia,,era
1/el/,1 Chiesa. 1111 detto il Papa. E qnesta iesti-
:ione, r·/re IHTiene nel corso di 1111 Conrilio,
porta ro11 sì• i pres11gi di 1111cl primrwera di Dio:
PC.-0 i figli migliori di questa sa11W Chiesa che
prentlor,o il loro posto in ('S.~a I' rl,e .rnrannn i
f{U>11ani <irtrfici di quest I rimw111ime1110 e ri-
fioritura ».
Nel rlimn ji,miliare dell(I mense, rnmune il
Rettor M flggiorP diedr il pre1111111incifl tlellt, re-
lebrazione ('en(f•nari11 rJ;,1/a prima Ca11a .~ale-
sianr, aputa f11ori Torino r i,witò II ron-
templare il p111111nimn merm·if.{lioso di opere
<1jferto riel prir,w serolo dallo f<m,iglia di Don
B11sro. /,r cento a1111i - disse - l'opero cosi
faticosnme11te iniziata dnl nostro Padre, si li
tn1i/11pp111a i11 rngione di 111111 111101•11 c<1s11 al
mese, pen·e11tmile che t•iene raddoppima se si
tiene 1·0111<1 delle analoghe fomlr1zim1i tielle
Figlie cli ,Uuria Ausiliatrice. la questi c·enl o
anni si è apcrla una casa tli Dou HuH·o OE(ui
ffUindiri giorni! Qnesta è la prorn più elo-
q11e111e rh1.1 l'OpPra sale.~iuna ;, operrr di Dio e
rhe siamo co11do11i c11me per m11110 cfollC1 Divir,a
Prom,idn,:a. Che sarà 111'1 11110111 .~ecolo?
S,m:m dubbio redrerrw mernriglil' rmchl' mris-
giori se corri.~po,u/premo pie11m11P11te ai rli,;egni
di /)io.
Tomolo II Roma, 1111'11/trri jimriglin, 111m
meno grande e i nternazi11,wle, i·11/le rendere
11r,11 testimoninm:a di am11re e di ft!dPfuì 11
Don Bosco onorando solennemente il srw
T' Siiccessore.
Nella cornice conciliare della splendente cat-
1t1lici1à della Chiesa, In j'Pstn r,ss1111.~1• i rnrat-
teri di ,ma p;rnndiositò ec<e1.ion11le sopmtlulto
per la pri,se11za ,Liii T'esco1•i Snlesi1111i, rom,e-
nuti al Concilio da ogni porte del mo11d11. La
terimor,ia si s1·0/.~e 111•1 gr,111de tenlro del/' Isti-
11110 « 1'eresa Cerini». dol'e il Rettor Mu;~giore
si riti<' rirl'11tttln10 rfn .S1111 Em. il Card. .'ii/1•11
e du tutti gli Arciresrm•i e i escol'i snlesim1i.
flitre cl,r 1fo tutti i SPll!lri dt>ll11 1wstrn {i1mi~li11
di l{o11u,. L11zio e .'for<legna.
Cessati gli appln,ui tiella doppia ltiggiri ,,
d~lrampio platea e il suono JP.~tirn della banda
,M /Jorg" R11g,,z:i D1111 Bosro. il 1/irmore
Don L11igi Frrrnri e~71reSl'P lu gioia romwrn
l'"' 1'01111rr di o.~pi111rP 1111·11sseml,IM ,·o.~ì
qaalifirata.
Q11i111li il Procnr(ltore CmPrnlP. rl'l•.m11 /Jon
Luigi Costn110. illustrò il significato storico ,li
q11el/'u.r,·e11imeuto, 11el q1111le 1•it/P rome in com-
pendio i priftli cento 01111i di storirr snlesicmu
P stabilì ,w ,i;1mit,/p rajfro11to tra la partl'C-Ìfl<I•
zio11e fenicia - 11w ,,o/u rrn le q11i111e - di
Do11 Hosrn al Conrilio l'fltira.1111 Te quella tfel
suo Successore come Pmlre Co11C:iliure 111 I ,,.
ticano I I.
S. E. Mons. H.asprwti. Vescot'O di J\\Jori n
( 4rgenti,w) i111erprPti'I ro11 ru/ure i S/>/llimP11/1
filiali dei Vesco,,i .'-Jole,~iti11i, mellendo in parti-
cofore risalto /"1111i1•usalitrì ,lei/a 11o~tr11 fu-
miglio e la sua gloriosa tr<1di;;ionl' di i11def~t-
tibilP 1,11attamento alla Chiesa e ,,1 I'npa
l,'111•1>, 1\\'icola Cianrio co11 p(lrola spo111a11ea
r vibrante rese 11na eloq11ente testimonirmza dcl-
l'aJjè110 che lega '1i Salesiani i loro Ex alliem
" Cooperatori, e della fotti rr, rolla{111rnzio11e
<lei/e due fiorenJi organiz:mzioni.
Ai disrorsi s"intrrrciar,1110 11W$irhe " roci
gio/'fLt1ifi. tra cui le belle esernzin11i de/I/I
S1•h1lla cautorurn del Trst11rrifl e di que/111
rle/111 St/ldn1tulo Filo.rnJiro di S. <.a/listo.
Urill1111te il rlir1fogo dei mga-:_zi drlr lsti111to
Grri11i; common•11te la sce11n prcparnw tl11I
Po11tifit'io Ateneo S11/t>.sia110. 11111/u qualr .<1u;er-
do1i rinesi. indiani e wrwrirani - i,1 1110-
mP11ti in rui i loro popoli erano in f!,,1tl'rr11 -
11p1n1ruero uniti 11ellu piì1 c:ordinll' frat1•mitrì
tli Jìgli110/i ,Mln Chies11 e tli Don Bosrr1. Due
111/iPt·i del Piccolo Swii1111rio Ucraino eseg11i-
ro110 t·o11 {{TIIZia d1111::i• tlelll' loro tnre. rl'ndr111lo
presenti 111/'assemblPII 1wch1: Il' masse f!,iom11ih
r/e/111 <:hil'so del Sili>m:i11• .fi1r::0111mr1111• mute.
d,e _(/IPsO sigillo 111 tmtte11imrnto fi, la paro/ci
rfrono.'/Cl'llfe del Fl'steggiuto.
por/1/1'(1 ,,,
c11llo 111111 niro,111 di fiuri offerl!l!!,li c/11 1111 rhi<'-
rico i11dia110. Egli tl~(,11 ì mm. anzi 1111ir-11,
q11elfo 1111111ifest11zio111' cosnwpo/iu, di 11more
11/fo CltiPs11 e o TJ011 R11sro, u110 dei s1111i figli
pii, ji•deli e atri ri.
Vrnira q11i11tli prniellfllO III a11topri111a 1111
corto11utraggio ,,11/l'11pem clei Salesiani ud
Arr.~P. omoggio 11/ Rellor Jl,fogl{iorr de/J,, T' I
italian(I.
11

2.3 Page 13

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l1 18 11m cmhre u. s., nrl quaJru drllc ma-
nifestazioni in 01m1~gio al Concilio, vcnh a
,ulcnnemc11tt• i11augu:rata tla Sua E1n. 11
Carrl. Traglia la << Mostra della Chic~a »: un
pauorama tlella ~ua storia. del ,-uo magi,,tero
e Jcllc ~ue opere.
TI ~t•niale iùratore e promoIort> tli questa
rai,,;qrna univer;.a\\c fu D011 Giaromo Alhe-
rionc, fmulatore ddlc lstituzioui Paoline di
\\lba. che nouo~tanLe i suoi ~ellanta e più
anni. rinmn a nella Cbif'~a il ~en>-o tldle co~e
ardimentose e j!ÌOvauili.
All"itlea « geniale e opportuua » - come la
definì il Card. Traglia - corrisposero tullt' le
i~liluzioni rl'ligioi-r: quattrocento tra Ordini
antichi e Con~rega:.dQtu moderne e molte allre
opere di apostolato. Co~ì erano prcse111i le
Ca:<c editrici più note nel campo cauolico, le
,\\s~ociazioui e gli Istituti come l'Azione CaL-
Lolicu italiana. il Cornilato Ci, i<•o, la « Pn,-
Ch itate >> ili A,.,-isi. l"UuiH1°~i1 à Calrnlic.a ckl
Sacro Cuore di ~liiano. l'l.J nivcr•ilÌI La1era-
neruie CC<'. e sopcat tut I o i Dical:'l<'ri della
Curia Romana, Ira 1•ui la Sa(-ra Congrègn-
zione di << Pro1,aganda Fide ». dei Ri Ii. tlelle
Chle.~e Orientali ccc.
Lo ~copo clPlla moHra 11011 era ur comnwr•
cialf' nr- puramcnle t'or1•ogralico: hi voli', a
crear~ un vivo intcrcs!le intorno al Con-
cilio e ~opra11 uno •1 imolari•. raccogli<,r1•
nuove e più frc,che en.-r~it• pl'r la Chici,a:
Irarre alla l1ar(·a ùi Piri ro uuo, i apostoli
« per hpingere e .rl"mare ». rome ben ili~st'
Don Alheriouc·: insomma suscitare nuo, e vo-
car.ioni e nuo,e forlllc di apostolalo cattolico.
Da ques1i appelli e da que~te idealità è
nata così questa mostra che certan.tcnle l!Ì di-
stacca da altre mostre del gencn·, cmne

2.4 Page 14

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qucUa 11us:;1,rnaria U•auta...i a Roma nel 192:'i
nel 11alazzo Laterano e la mostra della
Stampa ca11olka tPnulaf'i negli e1lilìci ,ali-
caui nc·l ] 936.
Que,1a nuova mo,..Lra. <'he ri1UJ0, a quinti i
c~perienze e p1·opo:;iti pabsati, >'i rlilfcr!'nzia
p1•r la varietà e 1wr la ~ua u1odrrnità. Si l'~cl'
i11,somrna di cu~a e ci si insC"flia non più in
1111 rc<•i11tu sa,•ro. prc~~o una rhie,a. ma nd
11uarticre tlella mo~I ra eampionaria dd-
. l' Urbc. o,c ()CT 25 !,!ÌOrni ""i (ll'llllf)ni creu-
trata garrirono uanùicre Ji og11i nazione.
alla pari ili quabia...i ah ra mru.1ife~t azione
dd genere.
A prcparace la mostra l1au110 co11cori'o va-
lenti artisti, archilelli, pittori, ma in non
p<whi ca~i. auchf' ignorati nomi Ji rrligio,i e
- perchè 110? - tli suon: pit Lrid. decoratrici.
1ap1w;i:zicrc. iii rauliclw: la, uro anche Jum.
poicl1l• I.a zona ilt"lla firra r ◄ 11•-,1111atn at··
cogliere padiglioni merceologici c"tid e 11011
tlt>i "aloni in, e mali.
Ne è UhCÌto un in~ieme , a rio. fost oso, im-
prontato in generale a buon gu~l 1) r coufurow
allr linet• più moderne.
Tra le rurio,..ità ~i nota,-a entrando w1 a t>rt•u
« Aermacchi ». rlt·~tinato ai mi1',..ioaari Ser-
viti clt•ll'Amnzzonia in Dra~ile: un ta, ol,1
operatorio in pi.:no a~1'ctto. che illu~Lra, a
l'attività dei Fat.t_.l,enefrau•lli negli osprrlaJj:
un'ampia ~ala cinemato~rafica per la proÌ<'·
:r.iouc Jei numerosi do('Uml"11turi offnti dall,•
"••I 1,ingolc i,:,lituzioni.
grantlè patliglioot• di « Propagaud:1
Fiele», all'entrata. 1·ra riproJvtlo l'impor-
Lanti1'i-imo rt>perto ar1·heologico tiella Tomha
dj San Pi1•t ro: nel padiglione cldia Chiesa dtl
Silenzio appariva in un ar1golo. a, \\'olta in

2.5 Page 15

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luce ro~~a~lra e fioca, u11a cappella 1-011 un
altare ,-cmitlisLrullo. o"e .~ulla u1cn•a, alla
rinfu~a, risalLavanu vesti liturgiche hrucia<·-
chiatr e i11 di~ordi11e, r·nmc se fosse passalu
la furia satanica ,li~Lmggitcicc.
Di 110Lcvulc intere~~e per lo st uu i,,~o ,li
si oria, il padigLioue dcUa Sa<'ra Congregazion,·
d<>i Hi ti: ,•alchi, grafi1·i e 1l1wuruentazio11i pa-
rietali descrivc'\\'ano la vocaziuotl alla ~nntilà
e i ~uoi nui gn1eri: il martirio, l'apostolato,
BASILICA DI MARIA SS. AUSILIATRICE
TORl"'IO
27 GENNAIO ORE 16,30
Co, r1°11za
erat rr s~1es"a,
lenula da S. E. Mons. Stefano F. Tinivella,
Coadiutore del Cardinale di Torino
Seguirà ti tralten1rnento-omaggI0 ai Coo-
peratori nel salone teatro.
31 GENNAIO
o en111 a J1 san Giovanni Bosco
ORE IO
Messa Pontiricale lrasmessa per radio.
ORE 15
Benedizione del bambini e de, regazzi.
ORE 16,30
Vespri Pontlficc,11 e peneginco del Santo.
Benedizione Eucarisl1ca Impc,rl1ta da
S. EM. IL CARDINALE MAURILIO FOSSATI
3 FEBBRAIO
f P.sh. di San Francesco di Sales
ORE10
Solenne Ponl1ficale
ORE 16,30
Vespri PonI1ncal1 e panegmco del Santo
tenuto da un Eccellent1ss.lmo Vescovo.
l'immolazione. Il ,iisitalore ,•ra a11<'he in-
formalo ,lrllc varie fa8i <lei prore,.si di lieo-
Lilìca1.ione ,• cauonizzazio11r.
T padì!!Lionì poi nano rfo1po,.ti 1wl rrt•in111
,lrlla Fiera c-ome 111tlazz.inc ,li 1111 , illa1,:~i11:
all'rnlrala insegne. ,;,taine. fon1a111·llr. p1•11-
noni. ~ell'in1erno. gran,lf- uM; .li ~lohi: ,·o•
!orali. iJlnminali o l-(llizza11ti di luci clrc ,;j
a1·renclono r -.i spc-ngou,,: ali ri gir,•, oli; poi
migliaia ili map1le in plastira. in cartapesta
fo111111onl ag~i ili 1►g-11i 1lim1·nl'Ìon1·: i~c.ciziuni
in ogni lin~ua: dal latino al tccle~co, iuglesr.
fra11c1•1<e. :-pagnnolo: imlid 1·011 t·un e ,, ~ta-
tj~1 iche: pannelli. quadri a olio, ;;fatui',
U placche lucenti; sui tavoJioi ,lì 1'111 r.tln. prr-
ghc-voli <la tlislrihuire a l ,i~itatorr; libri. col-
lane ,li puhhlicazioni. e ovunque i;enlili prr-
su1w pronte ad ogni richiesta e i.iuormaziom· .
Nel patliiliouti 11.·lla Chi1·~a Ocieutal!', il
vi~italore a,·eva modo tli ammirare da \\Ìcino
autt•uli('i car111la~ori cli Yf'sli Liturgicb◄' orien-
tali. un 1.1·mpio ucraino. un altare armeno.
w, anticlti rnanu81·ri1 I i e ruhl,lkazinni i11 erse
lingu<'.
f Pauri Carmc.lilani a,·,,, ano fÌl'rodouo 1111
Carmelo in miniai ura: 1111 giovane sac,mlolc
clall·ar,·r111 o in!(ltsr, i ,picga"a ~•1111 pro111111cin
esotica il perchè rlrlla fon tanrl la, "i d iec, a
come ì· fatta la <'\\·lla r<·•·-
AI \\'isitatore non era rliffieilc convin-
t·er~i chr I ul lr qui>htl' organizzazioni 1le!-ii•
derano aiuto: ,;oprattulln aiuto rii aposloli.
Lo si , t·rleva ni>gli O<'<·hi d,•lle ,-uorr dii> ro11-
duc<"va110 con entusiasmo a vrd!'re il pro-
gri>sso della loro opera; ve lo dit't', a il P:1,lre
France;scano. rhr 1wl suu ampio 1rnrliglionc
,·i narra\\'a il graude p1wma del i,u,, Ordin<'
allravrri,o i s<"rnli e in 1u11i i ron1incn1i: ma
1lf'sicl1•ra,·a <'ht> 11m1 ~i corri'~'<'. che lui LO •i
08.•en assf' e scrutassi': co~ì il Cappuccino. il
.Mari,1 a. il Paolino etc.
And1c la famiglia di $a11 Ci11'\\'a1111i B01<1;0
era prt·s1'nlc con la [ ihreria ,lella Do1 Irina
Cristiana tl la Socie1ì1 E,Iitricc Tu11·rnazlo11ak:
e ~oprnttu l 10 ,·ol padiglione ~- 18. ove i Sa-
lesiani e lt: Figlie di i\\!aria :\\ u~iliauicc a,1•va110
illuslralo il ~ignilÌ<'al o rl1•lla loro op<•ra. Nl'I
reparto ~alf'sin110 il ~i~iLalMe era col11i10 tla
due ro~e: ru.so fii m1:zzi andio, isÌ\\ i u ~en izio
clt•J d1<italore. 1•ònw un 1•c·11lralino automa-
tico. il cicerone elellronico. il libro c·leu ro-
ni,·n... e in ~e,•nn,lu luo~o una ~celta intdli-
genl 1' <l1•I tcm11 ,la s,olg◄'rl\\ cinì- lo sdluppo
<lell'i,lra più t1ri{!i11alc, d1·ll'op1•ra sale'<iana: k
8Cuolc profo:,,hionali. \\fa rii 'IUl'~lo ,;i padcrn.
L l.'C1:<~a11tatrì- pa1li!{lio11i e i •rual t nH'rntn
« ~I an,I » 11011 t•o,:1 il ui~<·n110 dunrpie uua fiera
1·ampiu11aria per affari o per t'urio~ità; Ì' una
Les1irno11..ianza di pn•,;c11za ddla Chiei<a ,11
l11tll i fronti d,.IJa <'hil1.'1: una ,olta ~i pal'-
la~a di cc p•wMa dei nu1111•ri »; forRI' meg-li11
parlar..- di imponenza riel lavoro apn,-1 olfrn.
U,wcn(ÌQ dal padiglio11<• di « Propaganda
FiJ<, » il , i,itatm·c ~i 1ro, a, a innspr1 laLa-
nw11tc dinauzi alla cloman<la: e< Ed ora rlw
hai ,isto. rhr farai?». Domanda impf'!{na-
1iva oggi. mPnLr1• il Conrilio sta pr{;paraudn
I<' , ie prr 1111 .rinnn, am1•n to ~en!'ral~ drIla
rri;.1iani1à. Così rhi non ha po1u10 ,i,.i1ar1•
la Mo~1 ra J ella Chie,;a. hn quotidiananwntc
cl inanzi a si\\ la Cltiesu in mo~1 rn 1•<l ì• lui
st,•,;s11 in mostra 1·011 la C.hie~H. perd1ì- rl1n
dello il ì\\foe,-lro: « Risf>IP1Ld11 la 1•ostra luce
dim111:i IIIJ.fi 11<1mi11i... ,,.

2.6 Page 16

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vittima
sorridente
A 14 anni, dalle rive del lago di lsco, un av\\ iccn<landosi continuamente, acc~escevano il
mgazzo di nome Angelo Ciglia dava l'addio suo <lisa~io.
alla mamma cd entrava ncll'Aspirantato mis-
11 Superiore ne ebbe pena. Chiese al pri-
~ionario salesiano di Ivrea. Di là, compiuto mario dell'ospeJ.ale quanto tempo, a suo giu-
ru il ginnasio, partiva per la terra di Gesti, la dizio, il Ciglia avrebbe potuto vivere ancora.
Palestina, col cuore vibrante dell'ideale dcl-
- Non pi u di sei mesi -
la rispnsta
i'apostolato.
Allora dispose che fosse immediatamente ri-
Ancora chierico, l'ubhidìenza lo trasfcn dalli; coverato in u11a stanza da snlo.
sponde del \\lar l\\lorto alle ri\\·e del Xilo,
Questo nel maggio 19+7. Il primario pas-
nella terra dei Faraoni. Sarebbe forse stata sava, qualche anno dopo, all'eternità: Ciglia
quella la terra definitiva della sua missione? inn:ce resi~ten1, miracolo \\·ivente, lino al
Lo pensò e ne godette; ma non immagini, 1962, sentendn però la morte invadergli len-
quale realmente sarebbe stato il suo aposto- tamente le memura ,ti giorno in giorno, di
lato e quanto arduo: presto lo intuì.
ora in ora. Le memhra: ma non la testa, e
Scoppiava intanto la seconda guerra mon- meno ancora il cuore. Il pensiero era ,;ernpre
diale, che ebbe le sue ripe rcussioni anche in lucido e rivolto al sacerdozio; il cuore frnsco
Egitto.
e giovanile anchrnte all 'apostoh\\to. A \\'eva un
Colpito da tifo, il chierico Ciglia fu por- sogno e lo carezzava: << Sarò sacerdott', sarò
tato all'Ospedale Egiziano. Guarì: ma, carne apostolo»; e continuò a studiare.
postumi, ne riportò l'inizio di una misteriosa Intanto gli anni passavano, ed egli era sempre
paralisi progressiva che, a 23 anni, sul piu là, immobile, su quel letto, in quella stan-
bello delle forze e dei sogni giovanili, lo in- :,;etta.
chiodò in un letto. Ci rima~c cosi 21 anni.
Una mnttina, una buona Cooperatrict: del
vittima e sacerdote, come (;c,-sì1 sulla croce. Cairo, tanto buona che i Salesiani la chia-
mavano :.\\lamrmi Lisa, andò a fargli visita.
Era prestissimo e lo trovò coA gli occhi gonfi
di lacrime.
- Caro C'igli,1, pcrchè piange ? Cosa suc-
Subito dopo la g-ucrra, il nuovo Ispettore cede? Non l'ho mai \\·isto cosi!
salesiano del 'ITcùio Oriente trovò il chierico - Piango, - rispm1e Ciglia di commo-
Ciglia degente all'Ospedale Italiano del Cairo, zione: questa notte, dopo sette anni, ho po-
in ULta i;taoza comune ad altri malati che, tuto rivedere le stelle! L'infermiere ieri sera, 1;;

2.7 Page 17

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e per la prima volta, si dimenticato di chiutlere
le persiane della fu1estra.
li cuore di \\lamma Lisa ne fu intenerito:
asciugò t:SS3 pure, furtivamenti.:, le lacrime
e decise di fare qualcosa. Tmmediatamcnlc
cercò una clinica priYata, dove vi fosse una
stanza allo stesso piano della cappella e del
giardino, e là fece trasp<>rtarc il malato. Poi
subito, gli procurò una carrozzella. per mezzo
della quale potesse facilmente recarsi davanti
al SS. Sacramento, a colloquiare con l'Ospite
Divino e svagarsi nel giardino, tra le erbe,
1 fiori e il canto 1-lcgli uccelli. Presto il chie-
rico Ciglia fece amicizia con tutti i ricoverati
in quella clinica, specializzata per malattie
ncn-ose.
V .dcrlo, alla sua giovane età, così soffe-
rente, e nello stesso tempo cosi pio e, più
ancora, così allegro, sereno, sorridente con
tutti, gioviale e amabile nella conversazione;
e sentirsi attratti a lui come da irresistibile
cal:imita, era la stessa cosa. 'xon più soltanto
in giardino, ma nella sua stessa stanza si
moltiplicavano le \\isite. I malati sentivano il
bisogno di fargli le loro confidenze, di aprirgli
il cuore, come al medico e al confessore. Al-
lora Ciglia si accorse quanto bene avrebbe
potuto fare alle anime, quanto conforto avrebbe
potuto recare a quei malati se, alla parola
umana, a,-esse potuto aggiungere la grada
rasserenante dell'assoluzione sacramentale.
li desiderio di guarire per essere sacerdol<'
e potere così consolare, allietare i sotferenti s
acul in lui. Il suo confessore lo esortò a for
subito con viva fede una novena alla !\\fa-
ùonna di Lourdes. Ciglia si riteneva sicuro
di ottenere la grazia. Nel frattempo gli fece
visita il suo Superiore; dopo di a\\·erne ::icn-
tito il candido segreto, gl1 disse:
- Caro Ciglia, se tu guarissi, a, resti una
missione comune, pari a quella di tutti i
[uoi confratelli: a te im-ece il Signore ha ri-
servato una missione tutta speciale.
- E quale?
- Quella di confortare, guidare, salvare
coloro che sono malati nel corpo e nello spi-
rito; e poi espiare, intercedere per tutti e
pregare specialmente per le opere di Don Bosco
in Egitto, che. in questi momeoù, hanno
estremo bisogno della protezione celeste.
Ciglia intuì, pensò un poco, poi domandò:
- E allora?
,\\llora, mio caro Ciglia, deponi l'idea
ili guarire: la tua missione è quella di soffrir<",
nella serenità, col sorriso, per la salvezza delle
anime, per la protezione cli Dio i;ul la\\oro
rn dei tuoi Confratelli.
Tacquero entrambi. :\\la il primo a riprendere
il discorso, f11 proprio lui:
- Se qut:sta è la volonta di Dio, sia fatta
su w mc.
Da allora non pensò piÌI a guarire: con nes-
suno, tranne che col i;uo Confessore e col
Superiore, mai parlò di questo; tutti furono
persuasi che egli non avesse mai desiderato
discendere da quella croce. Lo desiderò in-
vece, e l'avrebbe cerlo ottenuw, tanto era
virn la sua fede; ma preferì rimanen·i inchio-
dato per ubbidienza, perchè fosse pieno e
purissimo il merito del suo sacrificio_
Però, il pensiero che il Sacerdozio, pur nello
stato di continua degenza, potesse essere utile
a molte anime, fu raccolto spechtlmente dalle
Autorità Ecclesiastiche locali. L'lntemunr.io e
il Vescovo appoggiarono caldamente la do-
manda rivolta a Pio XII ailinchè, per straor-
dinaria eccezione, concedesse al chierico Ciglia
di essere ordinato Sacerdote.
La grazia fu concessa.
Ciglia in breve tempo completò gli esami
di teologia, e brillantemente.
li Vescovo volle conferirgli almeno i due
Ordini .:\\1aggiori; l'Internunzio, :\\lons. Le-
varne, riservò a sè l'onore e la gioia di ordi-
narlo i:acerdotc. l\\ Iamma Lisa godette un
mondo quando vide Don Ciglia, coricato sulla
carrozzella, entrare nell'autovettura che lo
trasportò alla Cappella dell'Internunziatura.
Era il 29 gennaio del 1954. Presenti molti
diplomatici delle diverse legazioni, i\\lons. Le-
varne compi, tra la generale commozione,
il Sacro Rito; Ciglia. sempre Rteso sulla car-
rozzella, , i poteva prendere :;carsa parte col
corpo, ma vi partecipava in pieno col cuore
e con lo spirito.
La vittima era divenuta sacerdote: vittima
e sacerdote insieme, in Cristo e come Cristo,
per il bene delle anime.
Fatta risalire fu carrozzella sull'auto,·ettura,
fu trasportato all'Istituto Salesiano.
I Confratelli e i 500 giovani della Scuola
gli fecero una festa inimmaginabile.
Quale commozione fu la sua nel dare loro
la prima sacerdotale benedizione I
Quindi tornò alla sua staw.etta, nella Cli-
nica Rocchi, per immolarsi.
rn"?iSruclla stam:etta divenne un santuario.
potè vi celebrò, semicoricato, la Santa
:.\\[essa. assistito da un caritatevole confratello

2.8 Page 18

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Cai ro (Egitto) Don Angelo Ciglia, novello sacerdote, circondato dal confratelli Salesiani
sacerdote. Poi non potè più; ma quella stanza
rimase, e fu ancor più d i prima, il luogo sacro
<lei sacrificio e del conforto.
La Superiora delle E lisabetùne, che lo cu-
rava essa stessà con l'attenzione e la delica-
tezza di un angelo, testificò che Don Ciglia
non passava minuto senza che fosse trafitto
<la qualche acuto dolore. Eppure si mostra,·a
sempre sereno, ilare, sorridente, pronto a ri-
cevere tutti, ad ascoltare Lutti, a consolare
tutti, di qualunque nazionalità o religione essi
fossero . Solo i,di là,> si conoscerà quante anime
egli fece risorgere da morte a vita; e a quanti,
per mezzo della sanità spirituale, ridiede anche
quella corporale. Uno di questi malati di-
ceva un giorno al Superiore: << Per noi giova
più una mezz'ora passata con Don Ciglia che
tutte le medicine prescritteci dal dottore 11,
LI suo sorriso affascinava; la sua parola era
chiara, convincente, non adulava, non illu-
deva, ma anda,·a diritta alla mente e aJ cuore,
avvalorata poi quasi !,,empre dalla grazia di
una sacramenrnle assoluzione. Soprattutto con-
qui~tava il suo sorridente sacrificio.
Al paesello natìo viveva ancora la mamma,
che sentiva più intcm;o che mai il <lesi<lerio
di rivedere il suo Don Angelo; lui, a sua volta,
bramava riabbracciarla e benedirla. Fu pro-
gettato un viaggio della mamma fino al Cairo.
:.\\la, si pensava con trepidazione. chi d;1rà poi
loro la forza dì separarsi ?
li ,-iaggio ci fu: l'abbraccio fu di una com-
mozione da non potersi ridire. ('i fu anche la
separazione, forte da ambo le parti: due vit-
Lime che nel reciproco ultimo abbr:iccio sulla
terra, si immola\\'ano a Dio.
Qualche tempo ùopo, la mamma, dalle
rive dell' Iseo, saliva al Ciclo: Don Angelo
continuava a vivere, a pregare, a soffrire, a
confortare, ad essere lo scudo di prorezione
delle opere SaJesiane in Oriente.
La domenica, 2 settembre del 1962, s1
spense anch•egli, serenamente, come una
lampada la cui luce vien meno adagio adagio,
dopo a\\'er bruciato ed esaurito l'ultima stilla
d'olio.
.\\Iisteriosa la sua mahmia; più m1$teriosa
la sua lunga resistenza. 1\\fa non aveva misturi
la sua parola: uoriva sul labhro <li una \\ itlima
volontaria della carità, si rivestiva di quella
dolce e affascinante amorevolezza che è l'au-
tentico volto dell'amore. Oon Angelo Ciglia
amò tutti, soffrì per tutti e si offri "ittima
in Cristo e per Cristo.
17

2.9 Page 19

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La Basilica del Getsemani sorge In una cornice veramente suggestiva
La noHzia ch e la Direzione Generale dei Coo·
peratori ha scelto come mèta del Pellegrinag
gio 196; la Terra Sant;i, ha suscitato tra i
membri della nostro Terza Famiglia un vero
entusiasmo. Molti si sonu affrettati a iscriversi
t ra i pellegrini; altri hanno espresso il loro ram·
marico di non potervi partecipare, ma hanno
inviato la loro adesione esprimendo il desiderio
di esser presenti almeno in !spirito per condivi·
dere con i pellegrini i frutti del Pellegrinaggio.
Per via mare i posti sono limitati e non siamo
lontani dall'avere un ,, completo•; più facile
invece è la via aerea perchè offre maggiori di
sponibilità di posti. Molti del resto hanno
preferito questa anche per risparmio di tempo
e.. di spesa
Le iscrizioni ~• chiuderanno entro il termine
1, previsto, febbraio , a meno che non siamc>
costretti a chiuderle prima perchè esauriti i
po~ti d isponibili.
J 'assistenza sp,rituale di Sacerdoti Salesiani,
quella culturale di autentici specialisti, l'accu -
rata organ izzazione tecnica dell'Opera Pelle
grinaggi Paolini, dànno affidamento che ìl Pel
legrinaggìo riuscirà felice e fruttuoso sotto ogni
aspetto e lascerà in ogni partecipante un ricordo
indelebile per tutta la vita.
--' a presenza in Terra Santa di Cooperatori
Salesiani provenienti da ogni parte d' ltaliil
avrà il valore di un simbolo: rappresenterà
l'immensa schiera dei Cooperatori, che in quei
g1wni in cui si celebreranno i Misteri Pasquali
si uniranno, dovunque si trovino, nella preghiera
per la Chiesa, p!l!r il Papa, per il Concilio.
Per iscrizioni o lnformaltlonl rivolgersi ad uno del Centri Cooperatori Salesiani più vicini.
La Direzione generale del Pellegrlnag11lo è presso l'UTtlclo Centrale dol Cooperato,-/
in via Maria Auslllafrlce, 32 Torino.
L'organizzazione lecnlca del Pelle11rlnagglo è allidafa all'Opera ltellana Pelle11rlnagg1
Paolini di MIiano.
IO

2.10 Page 20

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ORIZZONTE
SAJLE§ iA\\.N O
Una nuova realizzazione sociale
di Mons. Mathias
lJell.'opcra sociule ili S. E. •\\,l1ms. l11ig1
~lnll1ins. 4rci,,es,·111•11 ,li IHadms- Uyfopore
(lritlia) a.bbiamo gi1ì parlaw. ( "nn ,Mli! inizia-
tive più benejiclre .fu fa costruz.io,w di mse pa
i sen:za.tetlo. le quali /uu11111 giù rr,ggiunto In
be//11 cifra cli 260. Di rerente si è ir,i.ìara ftt
cosuu::ione tli un J iliaggio motlrlfo rhi1111wt1>
« Regino Unirersi », non lo11tn11u dtt 'Uadrm;.
Questo riflaggio rr111s1ri ,li .'JS rnse. tante q11a11tR
sono lr fw11iglie rtrl 11illaggio. Le u//i1m:io11i s111w
in fast! ,li c1mtpleuimr11to e rittscuna compremie
111111 1·er11n,ln. 1111(/ s111nzfl, ILTl(l CltCÌll(I r-011 l(fl(I
mmern da pr1111zo e una stan:::a da bag110. Le
rnse -~llllO molto spaziose. r011tor,111te d<1 1111 ra~to
<1ppezza111P11/0 di trrreno per il fwstiam11 e rw pir-
rolo polfoio. '11111es.•o ,, questo rillnf{gÌII modello ,·i
;. 1111 tlispe11s11rio direlto dalle Suore Ctttechiste di
,,1ari11 Tmmttrofrtt,1. 111 1111 siu-omlo tem[IO il rii•
lng{!io !IVrt) fo chiesa. la .scuofo e un orf,utotrojio.
ilfo S. F:. Ho,1.~. Uurhius. mosso " 1·om,w.~-
sio11e dul grwule numero di bambini minorati.
suj/àl'11tl pf>rd,è cit!chi. I' .\\ordomutì, fr11 pe11s11tn
nl/"11pport1111i11ì di meller mnrio ad 1111 lstilllW
chiamato « S. Luigi Re di Frn11àt1 », rullo
per loro.
~eco11do i 11110/'Ì r1•xolnme111i. il ioverno rle-
,itleru rh(• i t'ierhi. d1P sorrn mo/111 ,wnsibili.
siano ~eparnti ,/i,i ~<mli e tlni 11111/i, che .~0110
i11sc11~i/1ili. Q11itu/i. progettato f'Is1it1110. Mons.
:\\lathiu.ç l,11 peusnto " CO$lruire 1l11e ;•di.fii-i s1•pa·
rnri, 11110 per i ,·ierhi e /'11/tro per i .~rmlomuti.
Perriò la 1wo1·11 costruzione ro11swrìr di due
Mord,i ,miti tra loro 1/a un fuf1orntorio e drr m1
refl,uorio. Si 1·11/1·(1/a d1P per romplPrart• r l ,s1irfl•
r: ::io11e Ot'('OrTl!r(lnfl() ()(i mifwni di lire. 4genziu
fllltolir" teilesc" « 'tfisl'rior » ha daw 1111 co11-
1rib11ro di 100.0()0 mr,rrhi e si spM·11 di t>lll'11ttre
il rP,~lt> f011tl11r1•11d11 u1111 r,m1png1w per rrll'ro-
gliere fo11di.
Qunrttlo l'lstituto sarà co111ple10, sarà direi/o
dai Fmtelli di San G11brielt1 rii Sari T,11ix1
Grig11ion di \\lon(for/.
Madras (India) Un afa dell'Istituto " San Luigi Re di Francia ' per ragazzi ciechi e soroomut1 l!I

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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BOLIVIA
Don Bosco tra gli « sciuscià » di Cochabamba
Cochahamba ha , i:.to sorgt>re una nuo, a
opera ùi Dou Bo~co: quella dei ragazzi ddla
strada.
Qua~i nt>l •·uorl' della dttà quaranta raga;,,.zi
tiella ,..Lrada hanno trovalo il loro 11ido. una
nuova fami:,:lia. L'origiue tl t>U-opera ri,,aJe alla
, i1<ita ,kl Hett or Maggiore. ('he 1w dde la 11e-
cei,~ità. li primo aiutu 8lato dato eia un he-
ncmccito enti' ,ocial1· dello« Cluh tifi Lt>oui )).
d1e ha procurato il localt> provvi!>orio e u11a
;illrt>zzatura iniziali- ili pit•coli laboratori. E
Don Bosco ha mc>-'-O a dispo~izionc il suo ruore
e le t-uc hraccia. altravc>r~o i suoi figli. 1wr
11ue,-ti ragazzi orfaui, , euditori ùi !!Ìoruali. lu-
slrai,carpe err. che ogj1:i si ~cntono felici, ;u1rhc
RI' alc1.L111 per ora dormono ~u tli un ~emplice
matcra,;,.c, ,;teso sul pa, imenio di legno. Du-
rante il giorno riti ~i 0l'<·upa 11c>lla falegnameria.
rhi nella ~arlorìa, chi in altri laboratori ru•
dimenLali. Quale-uno non ha aucor pl'rdut o
l'abiluclinc ùel giornalaio va a ,eudne gior-
nali. qualche altro ,a a )aY(Jrare pre-.so qualche
tliua ritorna prr i pa~ti e> per la notte.
li magnifico pia11u per 1111 nuovo edificio Ì'
pronto: 11uello t·ht· non r pronto ;, il ùcnaro...
La ~i1u11:rimte rconomìra cldla Boli,ia rendl'
a.-;.ai difficiJe a, ere aiuti. n1a ,,j è certi rhr
l",\\u~iliatric1• 1· Don Ilo,ro faranno lullo per
mc?:zo dri loro Cooperatori. Frnllanto si laYora
1·on fiducia c i frutti già ,i toccano cou mano.
COME AI TEMPI DI DON BOSCO
Casalbtmcan..ve ;;ugll Altipiani di
Arcinazzo (.Rom.a) è la dimora estiva
dello Studentato Fi1050fico San
Callisto iJl Roma. La prcseoz.i salc-
slana si.I.liii Altipiani e nei paesi vJ-
clnl di Plgllo e Arcinazzo acqulsm
un significato soprauuuo per Il la-
voro che I chicrlcl compiono tra
i 1/lovani del luogo.
Dov~ c Don Bosco, c:i sono rn•
gaz.z!_ Ecco l'orlgi.nc dell'Oratorio
Aorito sugU Altipiani. I ragazzi ven•
gono da sei, sette, 0110 chilometri
per li catechlsmo, le ripetizioni, Il
gioco e la pagnoua, perché sanno
:?O che Don Bosco U au~de. Natu•
ralmente in&leme col eioco c'è la
pregbi~ra: un po~ in diale110, un
po' in lt.aliano. un po' In la1ioo~ ,na
li S ignore sa !Utte le lingue e CO•
nosre il llnguageio del cuore: la
spontaneità. Un3 caratte-ristica HVin
Crucu » P"f I monti e due pelle-
grinaggi alta Madonru, del Monte
hanno concluso, la scorsa cst,ue,
l'iitdvltà oratoriana.
Quest'anno la resro di Don Bosco
fu cclebr.,t.1 nella Parroccblo di
PlgUo. Don Bosco benedicente dal
suo atmre, ha sorriso ai ra!?3=1 che
cantavano a tutto volume: u Don
!losca ritorna.•• ». E Don Bosco è
tornato a ridestare memorie e
nQStalgi_e nel numeroi,i ex allievi de.i
nostri Istituti di Roma.
Naturalmente tulto qu~to lavoro
è smto possibile attrav""'o la (< loni/à
manus ,, dei Cooperatori di Roma.
che banno sacr!flca10 un p<>' delle
fora vacanze sugli Altipiani per.-.
aiutare Don Bosco.
E Don Bosco ha preso PoSSesso anche
delle scuole di ArcinllZo, che no
portano il nome, Atl'inau,turazloIUJ
erano presenti S. E. Il Vescovo di
Subiaco e altre autorlul.
NELLA FOTO: Quando c'a ,_.,lo e
glovlnnzu, per l'Oratorio possono
s-ervire anche sed.l to.m.c. queste...

3.2 Page 22

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COLOMBIA
L'Apoteosi
di un Apostolo
D,w mc-i di iia.-n,u
In, oro pn·11;1rarm10 il
lru,<porh• dei n·~ti mor•
Lali ,li Pa,lrl' Juan.
l"11mil1· ma J;ranrlc nu,-
-iunario ~al1•,ia110 llnn
1;iovnnni Ritzo. fonda·
ton• ilrlla Parrocchia
delle upcre ~111·iali in 1111
po, cri"imo raont• tli Bu-
:!OlÌÌ, la capii aie colom•
IJiaua.
Gi:1 ,lalJ,, prmw orr
Jt>l 11u111i110 1I.-I 15 l111,dio
il lwl lt'mp111 inriaLr.ulo
TORINO Nel grande Teatro dì \\ aldocco il lvlinistro l'ella, pre
senti le autont.i e numerose per-,onalit.i di Torino, ha commemorato
il compìan1o \\llons. Cì. B. Pinardl, Parroco di S. Secondo e Direttori?
ùal Padri• ril,!lir~il :l\\ n
ili 1wr:-onc. rlw , ole, unn
f.-~lt'l,!;!iarc il ,u,, ri11trno
a1·co..11111do~i ai ~a111i ~u-
cranwnt i ~cr11111l11 lo -pi-
Diocesano dei Cooperatori Sale:,iani L'eroismo e la santit.i del grande:
Vescovo nella parola ricca di convinzione e dì devo::tione dell'On. Peli.i
hanno avuto un particolare risalto. Nella fofo · il Minutro Peli"
51 congeda 1/a S. E. Mons. Tinlvella, \\le.scovo Coc,diutort ,li Tonno
ri Lo tl,•1 suoi in,,.e~na•
mf'11t1. Nrlla 1,:rarul1• pia:r.-
za an Iistruite la l'ar•
ro,·1·bia. p1·r 1111 I,• 11• , ie ,lei ri011t•. ,ui lial1·oni. ,·on le ra,,•. re11iticio 1lrlla n•,t,•nz_iunl' rdij;tic,-:1
,t, I"'' ,ui ~rn izi pnhhlici e'1•ra unn prnfu,i11111• di 1• ,oc•ialr pt•r mii,:liuio di forn~lil' ,en1a lt"llo.
hamlinme ,. ad1l11hhì tli Of,\\111 ge,wr•• per Tu1 Le uuno pr1·,1•11li
ringra~iar~ I' lit'·
ric1"1,N1· in trionfo l' \\pn.,1010 cll'Ll_a F1·tl1• e l'la111are il loro auualo 1'11.Jrc .luan. Le m1-
,Mia (..ariIà.
111ero,c pi'r~unalità eh.- a..pl'lla,a.i111 il lì-retro.
\\Ile Ire ,Jc•l pomcr,gg,o una lolla di 1511.0011 lì.u·,·vano n1rona li Sua E...-. il "\\unno \\po·
pcr➔n1w allrnd1•va iu pr1•ghieru i n•~Li mor111li ,,101,cu Mcm,. 1;i11""flPI' 1'11upini. ;t S u a Ere·.
rlcl Padre rl,•i f>o, cri. \\ vcvano d1tvanti ai loru I' \\ntba~l'iul on~ cl' ILalia r a ,liY1'TM' 11u toritì1.
Ol,dti il hl'I ::-antuario ,Id Bamhinn c..,i,. li,
n·ora in poi I fc•,lrli d1,• ulla ,l0111,•ni,·a at··
Scuoi.• Povolari !!ratuitt•. il Ui,pt'm,arao mc· nirronn 111 ma,~a ,la ogni pari" clrlla ,·iuà atl
dico. i Lah1m11ori 111 taglio e r111·ito. ti, Coopr- 11~••11h.i rt· la \\f r,,a ,. a ric,•, c·n· i Surramf'n 11
raliv,· f• altn· Opere ..oeiali da lui fo11dut1·. ,wlla ,i~imw ,Idi,• ~ue •pol-\\'li,· morlali ri11-
:\\ella qua,,.i l11tali1ù ì pre~enti "rano •1311 ht- 1lrauno l':unmo11i1111•11to 1·,1111 inuo 1l1•;d1 !',<"111111
D<"licati per,unalmcnle dal Padrt•, molli ,trnp· l' cleili uunnae~trumcuti drl Pu<in· du· ripo~u
pati allu ,trutla. al ,iz10. alla ignoranza do l ,uo in 1111•u.11 a loro. Sono t alt i ,·011, inli rh1• la ~uu
zi·lo ,11r1•rdotall'. F'u u11a ,era apolco~i qawlla in11·rct•s,iun1• iu Ci,·ln pre~,n il Bamhmu (;1•><Ì1
,filala du• -.j 11111--e ,lai c-imilno. ,i ,11oclì1 ,,nli- ,rn muh o pu1t•nt,•. 11rrrbì• Paclr" Juan dth• lll'I
nalan11·11Lc al I rtl\\ l'r-o urlcrlt' l't>lllrali dc·lla pcneri,,imi bamhini dei ,uni rioni lu Pr~unu
rill à i' poi f'Ì ri,n,.ò nl'lla piau;,1 parrocwhialr. di Ge-ì, Hnmhiaw ptn,•ro ,. nhba111lu11010 ><i
Furono dicci d1ilumclri di coru•o Ira l1· u1·l'la- clic•de d.illorno p..r nnlrirln. \\t'.~tirlo. ric·o\\l••
1na1.io111 e 1\\•,ultanza cl, uua 11111hitucli1w cli rarlu. St>lllprf' l' tlu, 1111quc· la Chi,•-n 1·,mtinua
ogni c-1•1 o e nincli:tio11c. l.'c>loj!io pìt1 n1wt 111,1 a cliffon,l..rr la .},·,.,h, mrdiauh< la Cnrit à. Co,1
rea: « Toglian11H·i il c·uppdlo. fnN·iau1oc·1 il h11 fallo l>un t;io,01111i lli~:i:o: un 1<ac·crdo1,•
~C;{ILO eh c rol't·: pa,-,a P.ulrc .I uuu, il bc1ll'fnt- dli' pt'r umore• .J,,j po,ai -rppe on·ultarl' lu
lorl' clt•i 1un·rri drl Hio11c- :!O cl,• .I ulin ». Quc,tn ,11a patn,t •• 11er,;Ì11u 1) '1111 nt~Orur prr for-.Ì
cm infatti il t-c-nt ro del ,uo apo-tnlaLo. ma di 1111111 a tntli ..,rJ l',~rr,· ,·hiam,,10 ,empli1·,·mt>11t,·
11 la ~un c11ri1à ~at·l'rtlntalr. l'IIH'\\"11 ,-piulu a Patir,• J111111. il P.ulrc clc•i pn, rei. ugizi rit·or•
fondare lieu l I ritmi ,li perifrria innal.(1\\llilo. ,lato ,. ri1111,innto ,la 1111 i111t·ru popolo.
:?I

3.3 Page 23

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5tudcnlalo 1eo1og1co, ove ha luo.io
la compe.1izione fin31e. La domenica
, 4 ollobre u . s. lo s1udcota10 di
Mawlai vide ;.u·rivarc do ogni parte
più di 300 gjovani. Gli e:~amlna-
1ori dovettero ra1icare non pGCo
per climinare i riiccoli concorrenti.
~fa non riu~cirono u eogli~r net
minimo fallo i ire ultimi, che fu-
rono dkhiarall u vincitori a.s:solu.tl ••
a parità di votu.
Una nuova. Diocesi
.. 011 ~duino
TORINO Sua Eccellenza Monsi-
gnor Michele Arduino. Vescovo cU
Shluchow.esllla10 dalla Cina nel 1951
con decreto di espulsionu r.>erperua,
e Pon-oco di Maria Ausllia1rioe In
Torino, è t;tulo nominato Ve.scovo
della Diocesi di Ger-Jce-Locrl (Rcg•
!!io CaJ.). La Famiglia Saleslan.~ si
compiace che l"illustre Flg.lio di
Don Bosco abbia avuto ttucsto
nuovo segno di fiducia ~ lo accom•
p:,gna con rervldl auguri e preghiere.
t. ., tto r.,ligio o a 50 .ool. -1
ltOMA • Nel t•mplo di S. Giovanni
Bosco Il Reuor Maggiore. pre~entl
vari Ecc.ml Vescovi Salesiani, ha
èompiuto 13 cerimonia della vesti-
zione per 50 novizi Salesiani, tr:., I
quali un ucr.dno e un cx aviere
che compi il suo servi7Jo nelt'aero-
pono di Cenu>c..'"C-Jle.
6 e~i. ni a. Veuew.a.
VENEZIA I dnquant'anni clel•
1·a1tivi13 dei Sulesiani a Vene.eia
furono comn1emor:1ti la Dolnenica
1 8 novembre atl 'lsrituto Coletll (ìl
prfmo del Qua1tro che fioriscono
oggi In città), pre,,enti '" .iutorlta,
dal S01tosegre1arlo on. Eugenio
Cu110, che ba rifatto in bella sio-
,esi la storia del lavoro del lìglJ di
Don Bosco oel campo educativo,
SCOJ:.\\slicò e profos.sin1·u1h: In QUCSIO
mez70 Secolo
Nuov" st~~d? «Do :.Bosèo >
VARAZZE (Savona) • Alla presc117a
di numerosa follà è Stata Inaugu-
rata la strada che dalm rotabile
Celle LJgure Stcll:l Son Martino
porta al Santuario dedicato a &in
Giovanna Bosco sul brkco Don
Hosco4 Anche la nuova scr.ida
1,orra Il nome del Santo dc, 1:!lov.inl,
2su dei Salesiani
a Mo:-tt'J.lenghe
MONTALENOIIE (TorinoJ • N1'1-
l'autunno del 1937 f!'iungcvnnn ,
primi S3lcslani, accompag,;,:,ti dal
Rcttor MagJ!iore Don rietro RI•
cafdone di , . 1n., e prende\\'ano
~2 dimora ncJ locali d e l castcJlo, dono
munifico del coniugi Conti Gromis.
Jn seguilo veniva coslruito l'Istituto
per ragazzi orfani e poveri. Il 28
ouobre scorso fu celebroto il 25°
tiell'avvenimcnto. dinanzi a nume•
roso 1>ubbli:co, con discor&o di Don
Giovanni Calova, primo dlrcuore...
l Coopcn:aori vot Iero donare uo
prezioso calice In segno di rico•
noscenza per l'opera t:iVoltu a bone
del paese.
ROMA li cen1to Dldallico Nrno-
nale della scuola secondarf-:1 e J'lsU•
tuto di Psicologia del Pontificio
Ateneo Salesiano hanno istituito un
corso di perfezlonamen10 didatllco
tn psicoloS!'.Ìa (annuale) che sarà
seguito e completato da un corso
di Q.uall.Ocazfone per collabc,ra-
lorl psicologici (bìennall). I corsi,
che si svolge.ranno a Roma p.res~o
U prede, 10 lsrltuto di l'slcologla, sono
,iperù a laureali cli qualsiasi !acol1à
che dia dldtto a qualche Insegna-
mento nelle ~cuole secondarie.
Un gener.ile
.oaa. le - · ~- ioni
JAUARETf: !Brasile-Rio Ne~ro)
li Comandante dcl1'01ta\\fa Rctdooc
Militare ha visitato lu MissiQne Sa•
lesiana dl Jauarete, nccol!o dagli
a Iunni lndi che ~eguirono v.ari
numeri dJ glnna,stlca. Commosso
abbracc-iò un Indio e nel ~,..o di•
sr-orso disse: ,. QucMc !-Onn npere
Ch€: <Jovrebbern ~..".T~ cono-.:cluh:
·· tle vi:su " dai governan1t del Bni-
sile ». Lo stessi) Generale diede
ordin" che un l(ruppo di UITiciaJJ
vi$ila5se la =ione. Ancb·essi si
dichiararono entut.ias1ì dl!I lavoro
realizz,u<> dai mis.saooari iu quelle
terre loolane
Una parola d'ordine
t' =>o- 'l.i. l<h
SUILLONG (Assam-lndia)
!.<'
/;lare caicchiMlchc sono uoa tra•
di,::ionc a Shillong. Fu il S.,,-vo di
Dln Unn Flllr,po RlnalrU a dL11 e a
f'\\1ons.. Luigi Mathia.s. primo Pre-
rc110 Apostolico, come parola d 'or •
dine: « lo studio del catechismo >'>.
Da aUora ogni :uino !11 tcn qono
rare loc,ali. I Ire primi di ogni g,ira
, ·enl!ono inviati a Shilion!l nello
Un pnma.to
n UR "rocia. i....a -
IACJGU,\\ La Parroccluo salesiano
di bclguà (Spirho Sanro-llmsile)
ba rai,!glunto il prlmo P<)StO nella
Crochua M.issJonaria indetta dalla
Diocesi, contribuendo t on una
s-om.ma mrri.spondente a piu del
~o•., del totale raccollo nella Oio•
ces-i. U Vescovo vuU"' dare ,t111ndc
!ioOlennità alla conse,tna dello Sten•
dardo Pontillcio, èhc ebLe luos!o
nel cortile dell'Istituto Salesiano.
D 1 <ir 111 .do e 1
KAMBIKILA Ct<.atan11a) - Gli eventi
pnlltici hanno indouo j Ves<:ovi
del Kn1anga a raccogliere i g iovani
seminaristi delle diverse diocesJ
- l(.amina. Kih.~a. l(oneotn. p,1-
recchi da 8 Juclouinvllle e aJcunJ
anche dn Eli.sabethville - ne.I se-
minarlo salc"'ano S. t,uJgl di Kam·
bikJla. diocesi di Sakaoia. In tucto
~ono ccntoclnquanrn alltevJ. In uno
spi.rito ohe possiamo chiamare ◄< ecu•
mcnìco n collahorun-0 coi profh-
sod salesiani due P3dr-1 f'mncc•
scanl e uno della Congrega-.done
dello Spirito Santo, a,,-sumendo,I
IJ loro pane dJ scuoJa e assistenza.
.e r i ~-..o,ra. viet;n:nn 1...
GOVAP (Vicln3m) Al « Foycr
Ooo Bosco» 5ono stati inaug:ur{lti
i auovi laboratori annc..."S'J al com4
pJessQ snlesianQ che o!,.pita centi•
nflia dJ K-iOv;ini vietn:\\mJ11 e offre
loro, con UDJ sana JQrnUt.Zioae re-
ligio,a. IA po~:;ibUit~• (U perfczio~
nar~I in un!1 profèS1i.loaù. li n ,,,tro
augurale fu tagliato dnl Ministro
dell'Azione Socialll, Il qunle con
Ja sua presenza ha voluto Ulslimo.
nJare J3 gratitudine del Governo.
Un ufficio mobile
, '1nfon a."'lon
CHETl'ET (North AtCOl-lnlila) bn
<1ato vii.I ad un « Ufficio Mobile
C111101ico dJ lnlorma>.lonc L'Ul-
hcio consbtc in un elegante ea-
mioo.:lno chiuso l}rnvvlsto del più
m oderni su.-.sidi pi!r far 2ìun,cc.re
il messaggio del Vangelo al più re-
n,t>li vHlagf:!;L Ha. U'U l'à.lt.ro, ua
abbontlaotc rcpcrtorJo dl 111mine
Lccnicc>Jor. preparate dalla L. D . C.
di Torino, con comn1ento registrato
In tin.eu-a vernJcol.:1 e film in 16 ·mm.
KUILa vil,i di Gesu e <lei Sanu.

3.4 Page 24

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IL TEMPI
SUL COLLE
DON BOSCO
1\\ltrovc I.i piogg1il hd provocalo disastri, ha fa1to crC\\llarc
pc.nti, lu interrotto o intralciato il traffico, lu ritardato
le sem111c; al Ct-llc Don Bosco ha impedito che si pro-
cedesse con quella speditezza che si desid •1 ava nvlla
gettati! della supcrl1cie divisoria delle due chiese sovrap
p oste. I la imposto una paw;a impre,ista al cantiere il
quale, però, non e st.,to colto di sorpresa ed ha potut~
dirottare la manodop,•ra nello sm.intellamento ddle im·
palcaturl' che reggevano 11 soffitto dclle sacrestie e del
presbitere>, che i11td11to si era rassod<1to.
i\\ppcna s1 Jpri uno !>p1raglio nel cielo autunnùl', gli operdJ
ritornarono sopra copcrta • e, 1n concorrenza cc,I tempo,
s, sono lctteralmcntl' battuti per ingrandire f' arca d
cop~rturJ. 1\\ttualnwnk hanno già copl'rto ancl,,• la parte
che app~re da coprlrc nella foto che riproduci.rn10, scat
tiltd ,c,~o la metà dd mese di no,embrc. CC1si i lavo
ratorl sono al copulo d.ille inlemperhi, ed anche se cadrà
lil neve e :;1 fermerà a lungo, potranno continuan• la loro
opera nl.'ll'internc, della chiesa 1nforiC1rc
Subito dopo, temps> permettendCII", 5MÌI Id ,olla dc,
camp.111lli, attorno ai quali si affaccendilno altri carpentieri e
altri forrail,li, p•r un lavoro concordato e scillc1re, tale
da consentire la continuita dellil costruzione. li nuovo
progetto li prevede un po' meno :-;fr,cciati, forse in os-
sequio i!lla prospetti\\a, ma in sClstanza sen,µre quelli,
Don Bosco fìnora hc1 visibilmcnt<· benedetto l<1 ~forzo
CC\\ngiunto dei devo.>tl e delle ma1?strc1nze per testimoniare,
con un tempio a Lui dedicato, ddla matcrn,1 bontà d,
Maria, d1c qui lo ha abbordat<>, p~r inserirlo ne, di·
segm di misericc,rdi@ del suo d1vin figli,,.

3.5 Page 25

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Ii
Giornata di studio
per i Consiglieri P. U. del Lazio
Per meglio conoscere i pro-
blemi dell'apostolato salesiano,
scambiarsi esperienze e stu-
diare il programma ciel nuovo
anno, i Consiglieri dei Centri
Cooperatori del Lazio si riu-
nirono attorno al Rettor Mag-
giore e ai loro Superiori, presso
il Tempio di S. Giovanni
Bosco a Cinecittà, nel clima
radioso del Concilio Ecume-
nico e nel giorno anniversario
della Incoronazione di Sua
Sa_ntità Giovanni XXIII.
Furono presenti 185 Con-
siglieri, appartenenti a tutte le
unioni del Lazio. Aprirono
la giornata assistendo alla
S. Messa celebrata dal Rev.mo
Don Ziggiotti, che volle por-
tare il suo augurio e incorag-
giamento paterno anch e in
sede di convegno, rilevando
l'importanza di quell'assem-
blea che avrebbe servito a
dare il ritmo di marcia a tutti
i Centri d ella Pia Unione del
Lazio.
La ~ G iornata t fu presie-
duta dal Direttore Generale
dei Cooperatori Salesiani,
Rev.mo Don Luigi Ricceri.
Dopo il cordiale saluto del
nuovo Ispettore signor Don
Gaetano Scrivo, Sua Ecc.
Rev.ma Mons. Luigi Mathias,
Arcivescovo di Madras, tenne
la meditazione sul tema: La
vita inferiore presupposta per
un fecondo apostolato. Non fu
:!1 difficile ai pre~enti, attraverso
la parola sostanziata di espe-
rienza dell'Ecc.mo Oratore,
convincersi della basilare ve-
rità racchiusa nel monito di
Gesù:" Senza di me non potete
fare nulla•·
Nella prima relazione il De-
legc1to ispettoriale Don But-
tarelli tratteggiò la Figura mo-
rale del Consigliere e il Fun-
zionamento del Consiglio, sulla
fa lsariga del • Manuale Di-
rigenti ~ e- in base alla espe-
r ienza fatta attraverso il fun-
zionamento dei Consigli meglio
organizzati e attivi.
Il secondo tema: Il Consi-
gliere attivi'ìfa e coordinatore
nelsuo speci/ìco settore di apo-
stolato, fu trattato in gruppi
di st ud io separati e presieduti
dai rispettivi Consiglieri ispet-
toriali. Si ebbe così, in sepa-
rata sede, il Gruppo Esercizi
Spirituali, il Gruppo Voca-
zioni e Missioni, ìl Gruppo
Stampa, il Gruppo Istruzione
Religiosa, il Gruppo Segre-
teria.
Alla ripresa de.i lavori, dopo
l'intervallo, fu riferito all'as-
semblea quello che ogni Grup-
po aveva concordato. Tra le
altre deliberazioni, si fu una-
nimi nel prendere quella di
riunire - separati per set-
tori - gli Zelatori e le Zela·
trici almeno una volta ogni
stagione, per una i:-iornata di
studio e di preghiera.
Dopo il pranzo, consumato
in un clima di viva cordialità
familiare, si ripresero i lavori
con la relazione dei Consiglieri
ispettoriali sulle uttivifà s11olte
nel 1962 nei loro rispettivi
settori e sulle prospettive per
fanno nuovo.
Quindi Don Angelo Ali-
monta, Parroco di S. Dome-
nico Savio in Roma, presentò
la Campagna 196J: Vivere la
Chiesa •1, illustrando i temi
proposti nel Bollettino Diri-
genti dello scorso ottobre.
Seguirono comunicazioni va-
r ie, tra le cruali il progettato
Pellegrinaggio lspefforiale al
Santuario di Mariaze/1 in
Austria, il Pellegrinaggio N a
zionale dei Coo11eratori in Terra
Santa per la Pasqua '6; e so-
prattutto il grandioso Omaggio
a1 Padri Conciliari dei Coope-
ratori di Roma e del Lazio,
organizzato per la domenica
2 dicembre.
Concluse la •Giornata•,
densa di idee e di iniziative
concrete, il Direttore Generale
della Pia Unione, il quale
espresse la sua piena soddisfa-
zione per lo zelo che anima i
Consiglieri P. U. del Lazio,
sottolineò alcune idee fonda-
mentali e diede preziosi con-
sigli pratici per l'attuazione
del vasto programma di apo·
stolato.

3.6 Page 26

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FEDE IN CAMMINO
Nuove conquiste nel Rio Negro (Brasile)
Primi
incontri
con gli
AICÀS
Era impossibile avvicinare gli Alcàs: massacravano senza pietà Il pr imo contatto avvenne con
uno scambio di sorrisi e di doni Sono atletici, statuari Funzionano già le prime residenze
Sono rimaste tristamenle famose le incur•
"ioni cli indi selvaggi che assalivauo e di~trug•
gevano Jr abitazioni di civilizzati e di 1:iNnÌ·
civili.7.zati dlsseminatc lungo la riva "ini~tra
del Rio Negro. Ne è ancora ,h-o il ricordo
nella tn!'moria di tanti comruercianti che ~i
a,venturavano in quelle immeni;c n·gioni per
impaclro11ir~i dt·i riccl1i proùoll i della Reh a.
I\\ ulla era sicuro: non le personti p,'.rchè i feri-
m(•nti e i ma~$acri si i;cguivano numerosi t' ('Oli
fcroda ~chaggia: non le mcrei e ~li alimenti
che porta, ano i civilizzati pl'tchr i-pe•so nano
,lii-trutti 1lagli incendi che riducevano in ce-
ll!'rc i dcposiLi di Yiveri e <li mcrca_ru,,ie. Per
rappresaglia quando i selvag!!i. durante J,,.
s,•cche dei fiumi.apparivano luugo ilRio:.\\'egro
navigando ,eloci sr.ùk loro cunoc di legno, i
liianchi li decimaYano senza pietà, rispar-
miando solo i fanciulli. Brn presto quinrli
quelle zone si chiusero ul commercio e il mis-
sionario si vidt prccJu,.Q ogni tcntati,o rii a
, 1cmamento e ,li contallo. Passarono cosi
luughj anni. fint·hè la Prorvidl'nza apri la , ia
nel morio più semplice e imp1>11.!'at<>.
~,~,o:P.- ;.. , , ; , , - r . , . 1 " " 1 ~ ~
.~~_,,.~-
Don Gois
.~r"·-
li va a trovare ·
/'
Un µ;ioYaootto si rrn a,, euturato- sul liume
Caahuryll, ahitato allt> ~uc sorgruti da molti
indi .\\.icàs. Arrivato in una località selvaggia.
mentre silenziosamente pcsca,a. vide sulla
:,ponda alta del fiume due :;,,ìov-ani mcli armali
che lo guardavano e ne :ipiavano i moYimenti.
::,i »enlì a{!gbiacciarc il sangue nelle vene: ma
poi, prc!'o <'Oraggio, i-orrise loro cou ampi
gei,.li cli rorùialità e li ill\\itò a i,ccndc1·e vicino
a lui. « Oacò loro. pem,a,a, tullo quello che
porlo co11 me, anche gli ali111cnli. e cercherò :?:;

3.7 Page 27

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di l'vignarm1•la... ». r due Sl'IVaAAi si prt>ciJ1Ìla•
rono m•Ua barca. th•po:-ero l'ureo e le fr<•(·re r
subito mi~cro lt• mani sugli ogg1•Hi che trova-
rono. Scebcro scuri t' cohdli che il gio,anotto
cedeue. apparl'nti•mcnte, ron molta generosità:
poi presero iuia parle (fogli aliml'nti, hperie
banane e farina. me111 re il tlonaLore si sfonava
di far capire ron 1:1egui rhe i,arebbe anrlat o a
prendere all.ro hrn di Dio (· avrebbe fatln ri-
torno. [ due u~rirnno ùa.lht liar('a ll'ulamt'JJIP,
quasi con rimpiauto; il giovanotlo invece si
allontauò in Ulll La. col cuori' in /{Ola. giura.nrl,1
a se stesso clic non sarebbe niai piì1 tornato.
Arrivato a ca1sa, raccontò la straorilinaria
avventura con molto colorito ili parucolari.
Caso , olle. o uuiglio la PrnV'\\ i,l.,nza di~po~c.
rhe ad ascoltarlo si trova~se liii 111issin11ario,
il nostro Don Anto11iu Goi~, che (lra di pa:,-
saggio. Quel racc,,uto lo c111 usiasmì,; decfae tli
risalire iJ Caahurys per inroutran,i con i due
A.icàs. Il giovanollo, dopo molte inE<Ìst<'ll~,1 da
parle rli Don Goib, accet di a1·compai,\\11arln.
Non fu Jifficile un secondo incontro con i (lue
,,dvaggi. d1e appella udirono il romho riel mo-
torr. discel'ero stilla 11ponda del fiunu•.
TI mi~sionario sorri~t· loro con l,0111 à mo-
slranélo alcmù oggetti che portava con sÌ'. La
luce ùd suo sorri;;o e ancor più il lucci,:hìo dei
("Ollclli attrasl'ero i i:eh aggi, èhe cnL.rarouo ra-
pi(li nella ba.r<'a, acco1sero con ~ioia gli oggetti
offort i dal mil'sionario e gli lal'Ciarouo in camhio
i loro a rcl1i e le &ecce. Vi~tili cosl hen disposi i.
a Don Goi:s balenò un'idea: portarli alla mis-
sione, qistirli per bene. far loro altri 1loni e
riportarli alfo loro mnlorhe. Cos1ì1 non poco
spirtarsi e far,,i in1endrr1•. ma i 1luc <·apirouo
<' si arret'<ero all'i11vi1 o.
Giovane padre
di famiglia Aicàs
:.w
TI viaggio fu rapido ,. lieto. Alla Missio11e
furono accolli com(· fralrlli lungamente al11·si.
Da parte di I u11 i fllrOIIO circondati di moli a
bontà e t,on.-lisct·nÒl·n,r,a e 6j andò a gara p1•.r
asseco1ulare i loro gusti. and1e quelli piì1
strani. Ed essi, i,odtlisfaui di 1·8~cre vestili
come gli altri, passeggiàvauo per la mii-sione
sfoggiando i loro ahiti coml' ~ignori. Alla do-
menica entrarono in <'hie;:.a. Fu loro rihervalo
un po~Lo d'onore prc~so l'alt are. Guardarono
iocurinsiti il Vf>•covo du; <•elt•brava la Santa
l\\1e,~sa 11 quan1lo quc,,1i, givn10 al Sn11ct11s, dc-
po~e lo zuccltet10, pssi proni am,•n11• !li' lo mi-
11cro in Lesta passaudn,;clr, l'u110 l'altro. Si può
im.magrnarc l'ìlarilà <l<'i forl,•li.
_,.,,r" -~ Arriva~ ~)'/i
,,. ·",-
gli Aicàs J;
(JuaJcbe giorno dopo Don Gois ripartiva
porLaJl(lo rou sì: i due Aicà~ conltnti cume
pasque e ca:ricl1i di og11i heu di Diu. Il viaggio
fu fotico~o: tlr,po una s1•t1 imana giU11gevano
alla foce di 1111 affiucote: il l\\taturacà. Qui i
due Indi focero cornprl'1Hlrrc al mi~sicmario
che quello era il luog(l in cui doveva formar~i
e, vcloti come frecce, 11com1i.1rvcro nclla sch-.1,
direli i alle loro 11wlod1e.
Dou Gois si fn111i1 e tcn11e consiglio co11 i
,tue giovani d1t' ~i erano lasciali convinc•ere 1111
accompagnarlo. Prima che cadesse la 11111 Le,
prerarar ono una J>ict·ola hararca e vi collo-
earono le a 111aehe. li 111i;;•iouario pas<>Ò una
uoue iusomw e agitala: tornerallllO aucorn -
si ,Jo111a11dava - '<Cenderanno al fiume ron11·
uu'ol'da co11 iJJtcuzioJJi ~eh-agire? rome sarà ti
noslro primo incontro con queste 1ribì1 ?...
Al utaLLino cPlcbr ò la Santa .Messa: for,w Jn
pi1'1 r iPea di fc1lc di spi:ranza che aves,;c c1'•
leLrato fino allont. Nou ave, ano ancora finito
di pregare quando in lontananza si udirono
grida allegre· t: tnl vociar(' scompo$IO I' cbmo-
r<>~O. Ed co1·0 gli arlmst i 11111ovr·rt<i ,·omc al
pas$al{:rio cli armenti e profilar~i una colnnna
di c><seri: l';i)lltl gli Ai61s. c·o11 i tlul' del giorno
prima cbe fanno loro da guirla. I due bi pre-
cipitano i-opra il rnis~ionario ,. <·011 Iull a rcm-
fì1le11,r,a lo abbracriann: poi ma11i numtro~c irlì
toccano la barba. gli liRt·iano i <' a1H·lli: 0011
GoiR $Otridt' a Iulti e la~ria fare. 8!'11 pre1,11 o
la ,,esLe hia11ca e la faccia cliv1·nLano rn~s(' n
rnntallO ddle so~lauzt· con cui gli in11i i,i di-
pingnno. Apprna il missionario si sPnlc libero
nei l>lllli mn, inwnti, musi ra i 1lo1ù cht· ha por-
tato: gli Indi uc res1ano incantali. Sep;llc liii
niomr.1110 cli silt•n,r,in; 11111 qmrnclo comincia la
!li.~trihuziouc ì· u11'allcgria generale, llll voeiarc
<li gioia: i :,eh at{gi offrono al nÙJ;t:ionario le

3.8 Page 28

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3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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loro fr(•1•c·1·, i loro ardii o frulla Ili vario gc-
nt•rt•. RistaLili1a un po· di calma, D,rn C:ois
si sforza tli f~r loro èapire eh<' tlup,, Juc
lmu~ sarèhlw ritornato con alt r i doni e con
abiti p~r <·oprirli.
N'.-10' i i1l,l,rac,·~. IJ missionario ~i prepara u
parttrr. ma In: gwvauoui ~a11ano 11<'1111 bar,•·,
<' vo{(lin111l art·1nnpag11arlu. Oon Goi~ li ac•
coilit, •·011 ~e~11i di , iva 1•011tontmr.za. ,Tcntrc il
:"apocino '-olca rapido l1• ac(1ue, il suo ani m o ì-
moucla~o. tli l(ioia. '.\\la 1111 fallo lo preul·1·up?:
ha av, u•tnal n ~olo uomini e 1100 l1a visto ni· i
l'andulli ne\\ le ,lonnc: pnd1r 11011 sono n•nuti?
E poi pt'rchi'· non rhan110 in,i1a1 o t' ,·ondo110
nell!' _I,'.ro malot"he?... !:li consnla pe11saml,, d1c
ormni il cnntallo è preso ed è riu~c·ito a m e-
raviglia. Bi;iogna •·<•nlinuarlo l<Ìnu alla Mn-
l(Uibla 1·om11lc·La ,li <jll-dlc a11i11w.
.. ~>a qud gio,·no "i susF-cguiru110 le , 1s11;•,
f,1a alla secoufla c·o1t1p1u,eru aud1e i ra,,azt.i e
le donne'. Pres i o il 1ui,;sio11ario potr ~pintrt•r,i
lino allt· loro mnfod,~ pa~,anùo prr u.t1 ~('ll~t•rn
e?~ e1½1lllla, a ( l11uglti ~iri del fiume. Quella
v1s11 a l u pc>r lui una rh t•laziunc, vcrdrì- to,·c·ò
co11 mano clw quel!., creature gli ,ol!',ano
bene cd ave, ano deposLo 0~11i difli<lt>nza. Lo
r 'ce,_,'.tt~ro c?n cl~i~~sn~a all,·gria. gli offrirono
da rifo~·t~SJ: _1rn1..ti ea~o. H ·tl!'1~ùo d1c> il p11-
, ero u11s~10nar10 bi Lrasc111ava a Jatica e a, cva
i piedi_ gonlì P pieni ,li f1•riL1•, lo fece ~eclen•
comt' lo~sc un ,mo fì~liuolu. gli lavò i pi<'di con
rc1ua c·a.lcla e ~li nfl'rì l>ana111• collP nella n-
nprr. Don Coi~ prol ra,-bc la vi~ila fino ull'i11•
,!omani, quarnl11. 1111 po1·0 rifatto uel ll~ico .-i
r'i,p~~i: a partire. scg'uilo da q1.1ella mas;,;a' ,li
'111'1~• qua.li ro1·t>11Lo pt•r~onc , che In a,·1·Qmp:•~nì,
f't'r on· ,-mo al lìum,·. :\\T,.11trc ~i rin no, a,·11r111
gli ahhra\\·d. tlll gruppo ,li d,pi ragazzi ,. ra-
¼!azzc rutraronn 1wll.i lmrea: 1 gc11ilori H IUUrt•
da, a.no ,·ol mi~i;iouario perdiì· li at·c·,wlit:.~~c
trn ~Li ahn alun11i d..lla mis><io11c,. '"
l)i,-('P,c' il lÌtllJll' co11 rar1,mo 1rauo(:('a11Le ,li
gioia ,. di commozione: « Ormai sono nostri
- pt"lh8\\ a
la ,radun11a IIUII solo ri 11 i
aprrt!1 h~ porta; r.,· l'lrn "palancata! \\nche rwr
li ro e g1un1 a I ora ilì:'lla l!•·azia ».
()uR?-t~ , oltf' rintrepiclo Don Goi!' risalì quel
!ìun.11• ia1u•osame11lc•. impit>gamln ,.pj ~iorni ('011
la harca a m,llnn·, lrn c11nli11ui pericoli di
t·a~cale e ,li rorre11 Ii i 111 pl'I uose, Ira ma,·i<mi
ili\\ i~_ibili che per lrc volle ;<ljUUS•aruuo la ha;ca
e> g-11 f<•,·c·rn Jli>nfo.r oir11i co~a. mcl Iendo i11
peri<·olo la sua ,;t~sa , itn!
Una bella chiesa
ridotta ad un n1ucchio
di carboni fun1anti
La diocesi di Shillong (Assam-lnd1a),
affidata ai Salesiani, è stata duramente pro·
vata in due importanti opere, che erano
costate ~acriOci e che tanto bene 5pandevano
fra quelle popolazioni così ben disposte
verso la religione cattolica.
1-\\i primi di settembre a / 011 ci.i un , iolento
incendio, in meno di un quarto d'ora, ri·
duceva 111 cenere la • Casa dei catechisti,,
nella residenza missionaria S. Teresa del
Bambino Gesù ''· Il fabbricalo di Jeg-no
andato distrutto serviva per la formazione
d <zi giovani catechisti, e nel!.) stesso tempo
era casa dJ riposo pe r una diecina di cate·
chisti infermi e anziani. Il fuoco era di
vampato nella camera di un catechista
ottantznne, che doe giovani a stento riusc1-
ron1) a salvare.
Un mese dopo un altro violento incendio
a Raliang riduceva in un immenso braciere
la bella chiesa in legno del Centro missio
nario Maria Immacolata , Si stavano
ancora terminando i lavori di ingrandimento,
poichè la chiesa era diventata insufficiente
per la popolazione cattolica sempre in au
mento. Si era allungala quasi del doppin,
si era costruito il campanile e si stava ulti-
mando il soffitto con larghe tavol~ di legno
compensato. Tutte le offerte raccolte da
due missionari di recente tornati dall'Italia
si erano spese per rendere la eh icsa un vero
gioiello. Il Vescovo Mons. Ferrdndo da Rom,1
aveva scritto: Fate 01p1i sfo!'zo per la chiesa
di Raliang affinchè sia pront;, per Natili<> ,1.
L'allarme venne dato da una ragazza delle
Suore, mentre il Missionario dava la , Buolld
notte * agir allievi dcli~ Missione. fra le
grida, i pi<1nti e le invocazioni dei ragazzi,
il Missionario si preoccupo di salvare quanto
più potè dell'arredamenlo della chiesa, dato
che per la scars1tii di acqua e senza mezzi
antincendio non er.t possibil<> resiste,·e alle
fiamme. Don l\\llalta, aiutato do volenterosi.
potè evitare che I incendio si propagasse i!lla
residenza missionaria e ali~ scuola, distante
solo otto metri dallil chiesa. Dopl, due ore
di lotta, f1na !mente, verso le 22, il pericolo
di pii, grave disa;tro era scongiurato, mii
intanto la bella chiesa era ridotta ad un mm:
'--~ch"i-o--d-i-.cILarb_<_'n_i fu_ma_nti _____
:!11

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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.J j .,,......- - ~
/'' moralmente sa~_,~,,...,....,.
Gli \\icà~ , i, ouu a.Ile falJt' tlt•lle grandi mon-
tagne (tra cni il Parima). c·he '-eparano due
r irumeul'i bacini ila, iuli: ,\\m&Y.zoni e l'Orenoco.
legati dal canale naturafo Caaichiari. eh,• dal-
f01·eno1\\U , ,·r~a le "-Uf' arque nd llio "legi-o.
riC<',Pndo lungo il ,mo <"or.,o numrro,-i af-
Jluent i c•hc alla co11Huc11za Ni Rio Negro lo
fanno apparire uo granclc fiume. È at Lra,er...o
•111eHo canale che ~ono 1ml rati ndle \\.mazzoni
!!li Spagnoli per pr!'ndrrc po,,,-,es,o deJJ' \\lto
Hio Negro.
'l'anto nrll'Or,·uoro come uel Rio Ne~ro uu-
111.-ro~i gruppi ,li A.id~ ocrupa11u i111111ru~r re-
l);io11i ed ì· i111pressionante il fatti) du: ntil Bra-
~il,• rome nel YeneruPla - quasi per m1a rni-
~teriot<a intesa _::!;li \\icìu- hanno avuto il loro
primo incontro t·ol nu8Rionario. Co~ì ~i sono
a, u ti i prov, ideuziali contat I i cli Don Gois
.neJ Rii) Nt-gro e ili Don Coc•co nell'Alto Ori·-
noco: e tanto iu uua rnh,><ione quanto nell'altra
~i sono già i, tnbilìte le prime re,-itleuzr.
Gli Aicàs ~0111aticamer1te sono pcrfeui:
hanno un fii-iro atleti1•0 e ~)andato, UJJ c-1,lore
della prllc piuttosto chiaro. un'espre:<sionc
~impatica. ~nno molto l"Spi111,i, i. ~peci.J:ilincnle
i ragazzi. che si prc,;entano upel"ti, vivi cd ir-
requieti. direi qua,c,i q);arai:r.ini. Si alfniona110
anche molto e godo110 ad iu~egnare la loro lin•
~rua ai mìi,.,ionari.
S0110 u.ua I ribù moralmente ~ana: 11011 ro-
no •<·ono bihhe alrooliche. quindi 11<)11 ci ~0110
cr5C': non fumano. p4~TÒ masticano tabacco.
strulhl il cudavt'n•, rarculgono Il' o~sa carbo-
ubr,:,,,ate e le riducono in cenere, che mt:,colano
ai cibi, qulll<Ì pt"r as~imilare. mangiando. le
<prnlità dei dcfun1J.
Sono molto inrlini a<l ogni manife.~taz.iont'
di ch·illà e mandano i loro figli alla mi;;sione
pcrchè , ogliouo d11· il mi~~ionario li educhi
t' li istruisca come ~li altri indi Dm primi ri-
,;ultat i si può a1fermarl' chi• sono i.utrWgenti.
for~c cli più di quelli rleJ gruppo dei T1u·a1ù.
Ci tengono t·lw i loro figi.i ,;iano nlucalì ,lai
mi~~ionari. ln capo inviò il suo figliuolo alla
l\\1i$i-Ìom•. \\ i rima,w alrun.i ~iorni. poi una
nolle. an"in~aputa di tulli. fuggì. \\ttra,erso
la i;eha, da Holo. rilt>mò alla ,-ua m,1lora. im-
piegamlo 111111 ileoina di giorni. ~en~a ali menti
,h.-va f'ibandMi comi• un i111irualetto di i11-
~ett..i. di pir,·oli gamheri e ili fmtra s('lvatica.
\\Ua ~era ~alh a :-u cli un nlLerc1 e pa~>-ava la
uolle dku•,-o ,...,pra un gro'-~o ramo. ;;ah'n11-
do,-i co~ì dalle fine·.
li pa,lre. quando i-1• lo vide c[i11anz.i. e LLe 1111
impeto di collera e lo alloutanò dalla nwlorn
con l'ordine di rilornare subilo alla Mis~ionc.
11 ragazzo po~sò alcuni giorni nasco~to. poi
ùovetl e scomparire e cifarl' il rammiuu tll'l ri-
torno. Ciun~e alla \\[i"sione una sera. ,ii~fatto
rial 1nolungalo 4Jiiiuno c dal lungu cammiuare.
Fat·e, a 1·ornpa~,-.io11,• c·d era in unu stato iii
pro,,trazfone n,•rvo,a d1e lo fare" a useirl·
~pes,.o in atti di raLuia e quasi di disperazione.
Lo ~i portò alro~pedale. do, e ebbe cure ma-
reme, ~icchè- poco prr volta «i rimii<l' iu se~lo
e toruò allegro ed espansivo çnme prima.
Rientralo ne.Ila Missione. ai 1·ompagni rac-
contò eon calot"e la straordi11aria a...-ve11tura.
Usi
e costumi
/
Abilauo m(l/orhe qemirircolari ron un solo
~piovente, aperte dinanzi e pro~picient i su di
1u1 bel cortile pulito. tlovr si trn,.., uUano i bam-
bini. e chiuse cli dietro con rami ,pinoi.i. for!:lc
ll\\' T impedire l'i-utral a agli animali e ad altre
persone. Hauno pochi uteru-ili domrst..ici; e
mancano di ornamen Ii per le danze. cht' non
r~i,tono. (;li Aicàs ~i rirouosl·ono da] ,•arai te-
ri•tico taglio dei cap1·lli 1:mlla sommità del c:apo.
La famiglia in ~ennale è monogamica: tut-
tavia non mancano gli e~cmpi <li poligamia,
!ipecialmcntt" tra i capi. Gli :sposalizi and1c
preSbO gli Aicìu- ;.i fanno tra pt"r,,one apparte-
nenti a gruppi dfre.rsi.
Non 1<cppel.lbcono i mori i, ma li eremano ~u
:JO grandi cataste di legna. Quando il fuoco lrn di-
A uualmente n<'I Rio NL·gro s ou grn ,.ortl'
due resiùcn:.1<• di ,\\icù~. Cli lmli , i aflluisc·ouo
numerosi e cominciano a pregare e ad appren-
dt>re il catechismo. Anche gli aJulti Ri. mo~trano
a, itli di imparare la rt>ligione e mandano in
huou 1tnmeru i loro figlL che noi !lmi,-.t.iaruo 11!'i
vari iutcrrrali <lella .M.i,:;sione percl1è po~~ano
più facilmente m,s.imilarc lo ::,pirilo cristiano
c•he rt'gJJB tra gli altri alunni. Mi con~la cht•
anche uell'Orenoeo i nosLri mjssionari hanno
tre residenze cli .\\fràs. cicche di prom.e""e
Ho Rleso questi alfrella.ti appunti tra una
se,lnLa e l'altra dd Coucilio Yati.cano 11. ~i-
ruro che i no,-ui Cooperatori. Bcncfallori ('
Amici vorrauno concorrere a facilitare la evan-
p;elizzazione di qudle earc- anime. offrendo
qualcosa per e..se. Alme110 un'At•e 1\\foria alla
nm;lra Au,-iliatrice.
I\\TON::l. GIOVANNI MARCHESI
I e.-roro Coad1111ore del J<io •V,•gru (Rr11;Sile)

4.2 Page 32

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« E la testa? » chiesero ansiosi
Erano le 16,10 del martedì 31 luglio scoroo,
secondo l'orologio bloccato su quell'ora. Fu la
mia prima imprudenza in montagna; poteva es-
sere l'ultima. Con le scarpe da ginnastica avevo
slittato lungo il primo nevaio del rirorno; la neve
era molle e il fondo pianeggiante. li nevaio
mi tradì; all'ombra era rimasto gelato. Slittai
subìto velocissimo, senza alcuna possibilità di
frenare la discesa. L'urto sulle pietre del
fondo fu violentissimo; mi sentii sbalzato in
alto, e mentre ripetevo: << l\\1am.ma, mamma,
salvami!~ rimbalzai due volte sulle pietre, pc~
«volare,) la terza volta. Fu allora che invocai
con tutto il cuore Man'a, Auxilium C/1ristia-
11ornm! e mi fermai definitivamente. Lo zaino,
slacciatosi da una parte, mi era passato davanti,
attutendo l'uxto. Riuscii a rialzarmi un poc.-o,
per rassicurare i lre giovanotti terrorizzali che
erano con me. Tutti e quattro non riusCÌ\\amO
a spiegarci come in lu.tti quei salti mortali
non avessi battuto la testa. Sia benedetta la
nostra potente Ausiliatrice: ora la mia vita è
doppiamente Sua.
l',mrr,
e. c.
Un inno di grazie che viene dal cuore
\\"iaggiavo in macchina col papà di un nostro
ex allievo per recarmi a confortare il figlio
in preda ad un grande dolore. Era di domenic.i
e pensavo: o~gi sulla strada ci sono tante
macchine... l'Ausiliatrice ci aiuti! Ed ecco che
ad una svolta ci si P.ara dinanzi un gross~
pullman. <• Aiuto! * è 11 grido che esce, ma è
subito represso perchè la macchina in un
batter d'occhio va a sbattere contro le ruote
anteriori della corriera. Io mi sento spinto
fortemente contro il vetro della macchina.
Il \\'etro rimane intatto, ma la macchina è ri-
dotta in uno stato impresi:ionante. Più tardi il
proprietario mi diceva che non riusciva a com-
prendere come il vetro non si fosse rotto e come
fossimo salvi tutti e due. Poche ore dopo
celebravo la :\\lessa vespertina nella Basilica di
S. Yittore :;i.Ila presenza di più di 2000 fedeli.
:::ìi può comprendere con che cuore e commo-
zione abbia ripetuto: l,mtdamm Te, benedicimu.,
Te, _grafia.~ a/;Ìmas Tihi! Sia rin~raziata con
tutto il cuore la Vergine SS. per i tanti favori
ottenutimi in tutta la mia vita e mi assist~1
maternamente nel mio tramonto.
SAC. ALFRb'DO BA"'l>IEllA salesinno
La fortnula prescritta da Don Bosco
La famiglia Lopez Guerra di )ledellin (Co-
lombia) manifesta la sua eterna gratitudine a
Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco per
la grazia straordinaria della iniarigione da
leucemia (cancro del sangue) della figlia Marta
Lucia di 18 anni, che afferma di aver ottenuto
il miracolo perchè pregi> con fede. Essa con
tutti i familiari praticò fedelmente la formula
prescritta da Don Bosco: mettersi i11 grazia di
Dio e recitare per nove giorni tre Pater .lve
Gloria con la giaculatoria ~ Sia lodato e ringra-
z.rato ogni momento il Santissimo e Divinis-
simo Sacramento~ e m: Salve &gina a l\\Iaria
Ausiliatrice con la giaculatoria JJan·a, A1t.\\·iliu111
Christiam;msm, ora pro nobis; inoltre port::1re
la medaglia al collo e fare una offerta per
aiutare le Opere S.ilesianc e pubblicare la grazia.
Per rutta la famiglia si firma 111 graziata:
Mcdtlli11 (u,lomhml M.\\RT \\ Ll!CI \\ I.OPI;Z (ll'ERK.'\\
Esaudita la preghiera di un medico
Operato di appendicite, il mio figliuolo era
colto da peritonite. Ricoverato in ospedale,
veniva strappato alla morte nonostante che la
scienza medica dichiarasse il caso disperato.
e Il miracolo opera di S. Gio\\ anni Bosco, al
quale mio marito - egli stesso medico e de-
votissimo del Santo - si era rivolto nel mo-
mento angoscioso con la prcJghiera e ponendo
al collo del figliuolo la reliquia del Samo, che
lo aveva già salvato i11 extremù quando era
ancora i□ tenera età.
Pia::a .Jrmenria (Enna)
MAlUUCClA f' Ffl,TPPO LICENZIATO :11

4.3 Page 33

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Ritorna alla Chiesa Cattolica
lfn grazie sentitissimo alla \\'cr_ginc Ausi-
liatrice e al suo servo Don Rinaldi per aver
salvato in e,,·/re111i.t un mio familiare. lscrilto in
una setta protestante e degente in un ospe-
dale evangelico, aveva sempre declinato ogni
t'.olce insistenza per ritornare alla Chiesa Catto-
lica. Ormai i giorni t:rano contati. Preghiere e
sacrifici non comuni di anime ferventi implo-
ravano il ritorno di quell'anima. Feci mettere la
medaglia di i\\1aria Ausiliatrice con la reliquia
di Don Rinaldi sotto il capezzale del morente,
a sua insaputa. Dopo due ore il malato chiedeva
<li un sacerdote, il quale ebbe la gioia cli ricon-
ciliare quell'anima e riportarla alla Chiesa Cat-
tolica. Il giorno seguente, sereno e tranqJillo,
ritornava a Dio per sempre. Riconoscenti, rin-
)_{raziamo la Mamma Celeste e Don Rinaldi per
sì se~nalato favore e desideriamo che, a glona
di D10, della Vergine Ausiliatrice e di Don Ri-
naldi, l,ia pubblicata la grazia.
f'111nù111n ('rorinol SAC. ZACCARIA VENUTL salesonno
AItri ,mori rir.nnoscenti
Vincenzina S~so in Spinelli ( Impèria) rntuh1n per una
lunga ~alà. àuvc campeggi,• umi ~t&tua dì :'vl. A., non si
tt:ce nt:ss-un m·alc, non,;sLentie l'~bì nvan'lJ&ll1.
C. C. (Cliieri-Torino) ringrazia !\\I. A., S. G. B., S. O. S.
per 8\\'l:.f supl!nno un infano <'ht: <lai mt:dici cm d:lto
rome di~perato.
Rina Musso (Fogllz1.0-T,>rmo) nvolrns, a l\\1. A. e a :-i. G. 8.
l.Ontro mi1lc:: dil.'.:eric::1 lu giudicnta ~ rkunosl--iuts ,nnocentt:.
Don. Maria Anasrnsi [Tonno) è riconoscente a S. (; 13.
pc·r i:,-az-tJ. ncevul8.
Ernestina Parano (Lcunlort~-Enna) sofYcrt·nt~ d, forti
dolori ù, •tomaco, si mcromandò a ;\\I. A. I! a S. l'-1. M:17~
z11rdlo, trovando poi nclt~ n1rt 1nc<lith~ il ntnt:dto aJatlo.
Giuscppirul Molo Tononl ( Rerl!1Unòl n1cc1,mandò a M A.
t- o !:i. G tlosto t{li c~arru di un nipote, ch1;: furono ~upe--
rnt1
lavorl.!-volrn.ente.
nuccornnndò
parinl:cnti
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n
1
01
111
ca
~otto opera-zinne, la quale ora è S\\'Vfota ullu ~u,ri~H>ne.
Maria PnCCicìrini lob ( 13ellinwna-S\\'i22crn) comunica la
gl.larigionc di wl ban1bino per inkrcessinne dt 1\\1•..\\. 1
S. G. B., do S. D. S . Il piccolo ,•ra stato surpre,o d• lcbbri e
da paralisi. l.ni:zi:Hc-speciali JUt'J.:h1crc1 in pocheorcst nchbe.
Cosi pure I sum fi.l!h in numerost• c1n:os:t:inzt: cbht•ro :l
spennwnt11re l'cffioacr protezione d, M. o\\. e d1 S, (;. Il
!.'ISTITUTO $ALESlANO PER LE MISSIONI
rnn s(•dc in TORINO, crl'IIO in En1,· l\\'lor.,lc con
1)~4,.•n:111 12 i,!cnn:uu I t)24. n, 2.2, flU&> lc1,,.rnh11cnlt!
ricevere l..tgoti Frtditti.. Ad cvlunè po~sibih
tonte.SUtz.foni si t'u11$ìgli,mo h: ~t."'s,ruenti funnulc:
~e tntttasi d'un Le{.tuto: ... ln~c10 Jll'l.rtilufl) Sa-
les1t1110 per le .\\.lh1tn11i COif ude. ,,, rorinn a titoln
di lcg•LO la sonunJ d, l,oru... (oppuru) l'11nm1>
bile suo in, • •,
Se tn1ttas1. lHVt:cc, dt nominare crt"dc: di og,11 so--
stm17.8 l'ls1ituto, la formula potr~bbe t:ss-er questn·
~ ...Annullo O,l.,'Tli mi11 prc.,.cdentti! dispo.sizionc w~w-
011:ntnnn. :":tJOl:in(l n,io erc<l~ universale I' lr1;1titQ
.::,"uh ,.·ia,m prr 1~ .\\,Jissioni cmr 1r.d~ iu Toriuo, l~1$ci-a.ntlu
nti t~su t.l,hU1H1 nu ~fll)Hrttcuc a qual~iesi citohH.
Iltmg., , dattt)
I /1r11111 />t'f rll">U/
fole MasuLti ( \\ 'ctulonui-Urosseto) a,•cndo 11 rnar1to sor-
prcsodn parnlm facciale, lo raccomandò o M. A.. n S. (;, R.,
a S. D. S. ottenendone lu ~uarigioat," dopo podlt" ore.
Armanda Capucci (!ì. Af!ata ,ul Santernn-Havennol
con1promessa nelb suture e dovendosi prcparAre a un
eS2me, si raccom::indò a I\\I. A. e a ~ G O f)tfemmdo
un e.sito superiore ullu su~ osp.ettot1v..-
fJUNlllll- Pfr /'111J11tt•,.,;11>1k d, ,1\\lt'1rM Am,1IW!t1rr t cli .\\'ar,. Grn..
,·a,,,11 Hr,$.flì, cH S(IIHO i.\\/(11·,(I l\\h,s:;.arrll,,. .I, Su,, D<,memro
Sm..,,, r di nffr, ,\\'erri ,1, nm - alwm lmm,,, ut1rl1, mr•ialn oJ-
jn·lt' rii r/"11ws111t r,e, .sanlt l1t frt' dt rirtl[ro=ùm117W, - 1 t~~u,:11t1:
AJ?aZ.zoni (~invnnn, A~tblnni Curio - As:to~ton1 Sorelle - An..
tbndli Tnu - Aprea ,\\n1onict13 - Ualdini Giulitina - ll.Jtoocu
llou .. Jla1hera ~1oTio .. R(lrfwris Adnnna .. &rcellonn (jjn..
v,nuUn., • l~Js.ilc limi - IJ:u1i1non Onc:,rin11 - Ut«io Tmo lhntc
O""lgrum) l,.td11t .. Bt·llini Giuseppina - IJ•~rgamasco Vcronesl
( ,1rolmu - llc-nraml \\mah1le - U"•ti.ccs1: ~1nrgheritn • Berioli
ì'elda - lkna t\\Tnrilena .. Hertc1h, N - l!~rh>li Lucìu - Oatoni
Artiiolina - Rl,•1to (;iovnnni - Bisoozzi Frnncesca - Ilh't>tlQ
G10Ynnm .. Uo:1ri \\Ima Omltlm ì\\'l.ari;:-h(.rirn - Bologne,i Tìnu -
Rt1rnbar<litri Fnmoesc.o - Bona Tcr.;1!1:1 - B6nn00$Sa Arnbro-
uio - Btmìn'l.él'.fOll Giovanni - Bono Giovnnni .. 80\\'0 Anq:elira
llrcn M.ono - Rrigadn E.ho - Rrooo <1,use.ppina - Cut.1mari
Emrn• c;a1,,; \\I.aria . Cnhi \\1ndùolona • Csmf)<lno-Ca,u•l-
ln.-o - Cnnn:.1ta Tnttt Giuseppina - Ca.pub ~icolo l..inu - c...oo-
hngua i-\\nronicHa - C..:app\\?lle1t1 Frnnc-e...~o - <.:arbone ls.,Je-
CaMn.gna Giu:sc:J'lp'itta - Ca_-.t.~11:i.no t-:li~3 - Co1hicni F11mìstlfo -
('11lhièni t'\\lir\\:, - Cuudunò Ortl!nsia - Ct.-cchini Val,ri" - Ccrr.no
'l'cre.s.o (."11nO Prlhthm Rittt - t'ir1l1Q Ol~a - Cinncium.· t'o11~
r•trìno. Cnlucoin \\l11ria · C<>nll Ro,,y • C0<n1"IIO <;i11scppina •
Cussnti Dnmt..•nicn - Cones Giovanni lVtcrri11 • Cre-s!)oLnlJ
n~m Piearn • Cnsrrnm Sl'.rra '"rere5inn - Da C:ol Pu:.c:indh
l\\1t1nH - 1>al i\\lantt" z~uli Lin;, - O'r\\nRdO RO!'.tU - D'Anna
~t'bastii:u'to - D'Antdololla Gitn"Rnho1 - Davièo Rina • D,· n~m1!'
Mar1ettn - lìe (.:4,.-snri C'aso.h Rtnn - Dt: (;rnnd, l\\:nwlin.1
Peli• Poun Irene - Dell'fsuh1 Antnni<> • Dclncdo Mnr,ò ·
Dc Lotto Giov.in,111 - Dd Pero I\\Jorccfln - Del Prete Con1u1.?1
lle Wbrt1no (.fnudem:rn - Dc Knpoli \\Tana - Dtno~ò Ctat) T, •
l)eu Stocc;:hino Pcp1na Dc,·nni J:r.rnea - 01 :\\,funi Ro:u:dia -
Distefano t\\tnna - Dogicr l\\.11.tti:1 - Drè Gio,·anni - Ellcro
r\\-1:1ri0 - Endco Hosma - hillet10 Anna - Funchin1 Fdwinu -
F"' re Anlu. - F0111i,110 '.\\'l•r~lt<•rltn • FrnKndh l\\tichdc • Fri-
S!t-rio LiM - Francc"chi AnnnrrHLril\\ - Grillo l\\lìchelina. - Gnllo
\\'1norio - (iamhir.o F'om. - CnndoUn Ines - C.:-argu1o • G♦1t11
Siitntero l\\LJnn - G,u1i Nino - G.1Y-zoli Firmin.:1 - c~non...i;t•
Cd1..~tintt - Gcrbi Tert!:!n - Gerosa Ro~1.~11n .. Ghiggin .\\nnè'Ua •
(;l11glt:I -:Vtnrir> - (jhi.soli rnn1igh3 (Hnnn1 010\\•annt - ( ftun
mmi: S:tl,:.Horc: - Gif.thO n~rnardo - Giuli:> Domenica~ Cìncmm,
SCTBfint\\ - Grcnlmo Fm11co - Cu~lielmini Chlar., • lnven\\17.tJ
l)e l\\l..1.rt1111 C1oriruhl - L:.n~'l Ha.mc:11..i Delmtt - l-1n.zn .-\\nm..
1uctrn - Lenti Frunce..'\\CO - J.ionclh l'n1&:rin:1 • Li~'"1.U1tlro
Fc.hciltt - Lo('illéilli habello - J...,,ndl!rt) '\\forli1 - l.ongll Gillh -
Lual~i ùiue-eppina - Lucchtno FamtKlin - Mnn:ar-.o Ho",;:,n
M,iri!O - \\t.~•tro lttnaw - i\\l«l!rO l\\brìJ - l\\lofo R11,• · '.\\1"1,-
\\\\f'lfr•u, Coniu,-!.l .. I\\fammano Ani,tcJu .. ~hu1rinclli ;\\larin Lui~i
- \\bnfreclon1u Fam. - l\\laranzana l\\laria - \\1un.•onato Luncrn.,
l\\.b:ri:hini hla .. !lrl.nritono F.li;n - M.nrzdni Ai.lrlt" - l\\tau, l).1,.
m,onr, .. I\\fanioli r.inn - JVIA?-:1.ucato Ern,inin .. '-'1'a:,:.r.ucch1
(;4-)sltlll?.ll - \\lc.:de c;1uditta • l\\,l~11mrJ1 t'u1cr'!f\\fi - '1 en~trulu
Carl;1 • '\\fomi<> Vfttnria. M,ch Teri,,,n • \\lmnl>cllo Rin,l<lo •
t\\:lontalbnno Dott. Paolo - ì\\-1onlé'maggiori (jiu~eppc - :Vlonti
Dorinn - :\\-l orelJi Lu1u1 l\\lu:,curnecj S,1lvaton: - i\\lu.-.nrnn.•
i\\nna e Plor;1 .. OUdtt11c IWn.fle • Or~c, Fnuu:nco 1)u,1111
l{alfueh.• - Pns:rnrino Ann11 .. Piutorinu Frotu.::c:.co P,:co1\\J
Enn1nta • Pc;em 1 Paa-lioil - P4.'rlnc1oli Sr l·.rcnlm~ - 1•i4,.•cnl
;\\1::.1ruhcru.11 - Pil,.;lUI Ro-1ìn~ - llill;t ~r. \\fo1i.. - Ptz::c.alh Rcpetr1
Au,..'\\ISlU - (•olimcni .\\lor1dJa - Polla Sih'eittro - Pom:111 U.itn-
Pon7., ,\\lann - Ponnellr, Oon. \\'lnu~nzt) • l10-u:1 Rt-siitn.1 - Pr.a,•çt•
mn1 \\1.nriu ~ Puglies.t: Gu.trh:JlJ)e - Quami Ro!lù - Rt! hJmca lt~-
hono llach...·h: - R(.•1,ouo RMn - Revcllo 1\\1.trin - R1ccnrdi Adele
• lt1a;::tllliM l'm:, .. kiz7.a l'ohn \\.l11ri:mrun~ - Hivo Tu~i -
Rum:ao A tuumo • Honco Eu~cni~ - Ro;,-scui Arlnn - Rc,...,i L-,1\\1-th1
lol,md~ - H.on.~ . 1~ FiorcHu - H.\\(S("s Homano <.'~olino • S.1tc.:o
Curtr, - !-i:1l11 ,.\\1i1.11..•lo - S.1lp Oiu~cppc- - Sahmar\\:"O rmrn:-':I - ~anor1
Elcn~ Su\\·111 \\I ,rm - S!!ano Eulafo, - Stclfc1 S;)OIU - Scr h-ana
SiJvnna ... Strfuun M1lr1a - Sl•rrn E.dc1we1s .Sfnn:1ru Ros.1JJha
- S,v111:1h1 111.t:siliu - Snra Futn.Hc:,111 Ann 1 - Mure.lo Lu··Hl:l •
o,.. Sor~ u. Altonso - s~mlfv ,.\\11\\(d(') - ·1 .,mht.ir1 El!;a - TJs~~lrt'I
G1l1.>cppma .. Tauro Annu - Tcmr,orcll1 V,ni:miu T~ta t".trla
- Tc;-::11,1 L~1.:1li.1 - ·r·r.tvugimì \\lh1,.•rt1 .\\lu.tlllJ - Trl'>v'l'.ti" <..:u1-
ttl\\'l1Jh1 - Twl l-":1rn11,di.t - Vall10I Pinu - \\".1uLfo~1u1 j\\.1.o,J,!Jh:n 1
- \\'emurelh .\\ntonicun. - \\ ~rnelU H:lrhètlfi fhru,m;i - Vern
1•1t•rJ - \\"11.ill h1migl1a - Volp1nm M~ma 1'acc;1.Ltnit11J Gtu-
?-i' ()P'' - Zìnu Eme1nuclc.• .. .Zoli Gl•1nrn.1 • Zuccotti .-\\Jc1c.

4.4 Page 34

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S. DOMENICO SAVIO
Sperano contro ogni speranza
Il 20 aprile 19(12 n:nne a rJUcer;1rci un
c,trù ang-iole1to, atteso con ansia. La piccola
S11s:lntlll colmò la nostra gioia, ma per hn·-
vissimo tempo, poiche dopo soli due giomt
n:n11c colpitJ da una forte intossicazione. I
ml;dici prestarono ogni cura, ma senza alcun
, .intaggio, t.mto che dall'ospccfale di Chi-
vasso si d()\\'Clte tmsportarl,l al (C Rcg-in:l \\l:1r-
ehcrita <li Torino. I familiari. ncll,1 piì1 dc:-
solat.t cos11:rn:izionc, l'affidarono con fede in-
crollahile a S. Domenico Sa, io, sperando
contro oi,?ni spt:ranza. L e misero in<los:;o il
prc1.ioso abitino e pregarono seni.i st.Ln-
carsi. Dopo pochi i:iorni s1 notò un piccolo
miglioramento, cht· .tndò prol!reden<lo nno ,1
gm1rigione completa. Ricono~ccnu, i11vi,1n10 la
nost.rn offert.1.
( 'onÌUf!I ROsFIT.\\ G.\\RIO:'\\E
e GIO\\' \\:'l::-;1:-;1 1.lTIA'-O
L 'infezione sparisce rapidamente e senza
medicine
\\lia tii.tlia .\\n11a \\!aria di anni 12 avcrn
s11hlto 1111 intcn·enrn chirurgico che serrhra\\:1
awr dato t'f.ito fclict•. In pnchi ciorni la ham-
hin,1 si riprcn<leYa e il professore chl· l'avna
in cura ne <iisponcv,1 il rientro in famigli~.
Recatami all'ospedale per nrcr1<l1·rla, la 1nw2i
Ìll\\'CCC 111 istalo all.irmanlc frhhrc .1lt1f>.,11na,
color..: pa()nazzo in tulla la pcn,ona e dolori
forti. I medici gi11dicarono trauarsi cli iu(c-
zi,nu: e prnct•dettero alla ri,qwrtura dcll.1 lc-
rita. Con nnnm ata tiducia iu mi ri, olsi a
S. Domenico Sa, io l' le misi al collo l'.1hitino
del Santo. Il professure sorrise e orcii11<'1 11 r:.t
uhhm1dantc somrni11istrJzio11c di antihiotico.
:\\l.1 per una inspie)!ahile dimcmicanzJ l'inic-
zinnt: non tu praticat.1. li -professore, ritornato
e saputa h1 cosa, :,'inquictb asslli, ma dn\\ctte
co~tatare che la fchhre st,1va rapidamente
scen<lcndo. ,\\l ma·:ino la mia figliuol.i era
temuta all,1 normaht-1. Tutt.1'l'ia il profc,:sorc
volle tenerla hotto osscrvazion..: per un mese,
durante il quale ccrlamcntc anche lui si è
convinto che la euar1gione cr:1 stata 1111 sor-
prcn<lcntc <lono di ~- Oomemco Sa\\·io.
t IX,\\ tlORELLO
Evita un'operazione « urgente e difficile »
l n anno fa "\\'Cnm colptìo ,J.1 un gra\\'C ma-
lnnno con gontìon: ,dia gola. Ad un,1 v1sit,1
111ccl.ica il dottore ordinò l'upcrazionc dichia-
randola urgente e difficile. '\\on socldi~fano ri
t1ucsca prima dial{nosi, mi r~·cai da un pro•
fcssore noto per la litrn pruckm,;a e ,;1lcntia.
l'urtroppo la sentcnz.t fu 11gu,de: opcrazio,w
urgente i; difficile. l'rm .ii ancora 1111 terzo
rmfe.ssurc, ma l:1 risposta fu ;1ncora la s 1essa
.\\ mc, q•cchio ottuagenario, le operaziom
fanno puur:1. Leggcnd•> perciò sul /J/Jllelfiim
St1ltiit111n, di cut sono atf•"Zinnato lettore, cht
!'i. D011:cnico -;;1\\10 e un !'\\a•llo gio\\'anc ma
potente, 1111 raccomandai con fed•· ., Lui
I cl ecco che, senza bisogno di opcraziom·
nllcnni la più complctu J{m1rigione. l'ertamo.
rrconosccnie al c.tro ~anta, 01fro il mio obolo.
*
Franas.:o e ~·rancesc:a CukUo (.\\hnJonr,·•l'akrmol nni..'Tll
n. ~- 11n • S.
~r aH:·rulvntoJJ. ,, 1tu1111i h,\\n1h11u1 nt"Ornto
Lucia An!tAldl \\'ed. Awcanc.-o (\\l..arni.t. In J.i Puinnu - Tu-
11110) nu, i huudiilri l• rtc.-·ono!,t..:t"nlc 11 !ii,, D . S . p1: r ttlnt1
htndièi fll'C\\ Uli l.' Ìn\\'Hl ,,Hcrta imrl11NnJu f'IUUVt• urazic
h•h: Campra ('l'unno) nu,w 60110 la )UOl<'ZIOne J, S n. S
la 1\\lpornu tiTc:tt!I da ,,un.a Pn>n\\ h,alc, oncnc.-nLi• olc l
t.nhilv &:?:Llnr1 ,,.,n,
l\\.lnrla J...w..r"nu iT,1r111,,1 nu ,11111,111<!1\\ " s. n. ::;, la i>àlu••
,h·I proniponno, , ht· ~• i rÌ-.;tàhdnu.
•·r,,nt"c!IC.I nr.u,c.ace1U (l-"nl.u..,u1(,-.\\h 11rl.1I c-nn l'11b1t1nn e;
p•._: ...hu;rt• S. I>. -... 1th nnc la na.,,c:11• s1-,c:1nrant-:t: dd k."COn-
dn r 'lito, Ili ntr prun.a ,ra o,:cnr-..a rof't: ro.7.tunc C".htrun:u-a
Ern~ca f: M1uio Roct•a1f cChicn-'ronno) Otltllllcru con
pr.. -....hicirc u S. 1), S. 1t .ruan_t:1on, Lfclla ba1nh11-., so~
t• na ». trl!qw n- 1 tebbr. Jlcr ton.,,,lhtc.
Giu,,eppe " G.1br!el10 I .enll (Tonno) ,n, ,ano otlcn.,
a S. D. !ii, r(r l!raz1,1 r,cc,-ura.
Ffor-ina Bruna In Baren~u (Cht\\'1lfiS1>•'l'nrino) n1t~nnt:
hL1ttn,l ~~h1h.• ,, lit C" :11 ~t·t. on,h,~.cnito, .u, he ,lopn un'opc-
r.\\zhnw .Jl cuvrl"
l\\.l•rtann:a Torr..s Ferttln\\ (:\\l.uutu••lir-11..k) ron la l•m11tlu
nn1:nt1à !'i. D .:--. J"<'f' La ••h,·:ua J,·l h~hu, che per poeo """
11111;,c vill1111a lit un gt,\\\\ •~•lmu m<iJ,·nk ou1011wh1hst1<0. :l'.l

4.5 Page 35

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Una grave operazione evitata
~el 1954 ebbi una infezione all'orecchio
!linistro, che ben presto divenne cronica.
Nel '60 peggiorò causandomi gravi disturbi.
Nel '61 cominciò a suppurare, cosicche fui
costretto a recarmi sovente all'ospedale. Al
già ll;rav~ disturbo ~i aggiunse un intollerahile
prur~to.. 1nter_no, _canto che_ lo specialista mi
cons1glto d1 Jarm1 operare d1 mastoidite come
unico rimedio per far cessare lo spurgo.
Acconsentii, ma rimandai a dopo Pasqua.
Durante la Settimana Santa pensai di fare
una novena a Don Rinaldi, e la cominciai pieno
d~ fi~ucia nel(a sua intercessione. Dopo tre
g1orru co~ mio. gr~nde. contento lo spurgo
cessò e I orecchio s1 essiccò. Sabato Santo i l
dottore dichiarò che l'orecchio era tornato
normale e non pit1 bisognoso di cura, tanto
meno di intervento chirurgico.
Don Rinaldi mi ha benignamente esaudito
e~ ottenuto la grazia. Sono gratissimo al
Signore, che ancora una volta vollt: accondi-
scendere all'intercessione del suo Servo fedele
e prego intensamente per la sua glorificazione.
•1◄ DA\\'ID MARIANAYAGAM
Vescovo di \\'eliore (Sud lndia)
I medici lo dicono vivo per miracolo
Mio marito, colpito da febbre alta, fu ricove-
rato all'.os_pe~alc di Ribera (Agrigento), dove il
dot~. V~nc1 riscontrò un'appendicite acuta con
pentorute cancrenosa e mi consigliò di riportarlo
a casa, non essendovi più speranza di salvarlo.
Anche un cugino di mio marilo medico costatò
la gravità del caso, ma insist;tte che' venisse
ugualmente operato, sperando nell'aiuto divino.
. Al sentire le preoccupazioni dei medici e
1 loro pronostici di morte, non riuscivo più
a pregare, ma soltanto a dire a Maria Ausi-
liatr~ce che mi ottenesse la guarigione di mio
manto per i mefiti di Don Filippo Rinaldi.
Venne operato e si trovò che gli intestini
n~ocavano nel pus e portavano seani evidemi
d1 necrosi. In_tai:-to :I paziente no~ dava più
alcun segno d, viti. Poco dopo uscì dalla sala
operatoria il cugino medico e mi disse tra le
l~crime: «Ormai non c'è più nulla da fare, è
già deceduto•>. A tale notiz,a maagiormente
h~ insistito a invocare la protezio~è di Don
R1nald1, P!omencndo che se fosse sopravvis-
su_to, avrei fatto pubblicare la relazione del
llllracolo sul Boflellù11J e avrei inviato una
offerta per la causa di beatificazione del Servo
di Dio. l'er ben llO\\'C giorni rimase tra la vita
e la morte e fu munito degli ultimi sacramenti.
~~ ~tto quel p~riodo nutrii sempre una fiducia
llhrrutata nella intercessione di Don Rinaldi e
oggi mio marito è pieno di salute. I medici son
concordi nel dichiarare che è vivo per miracolo.
Siruliana (.-\\grigentn)
Gll'SEPPA LO PRESTI
Guarita da peritonite trascurata
Colpita da appendicite acuta non ricono-
sciuta subito dal medico, continuai con sforzo
ad at~end_ere alla n,iia numerosa famiglia per
tre g1orn1. Dato I aggravarsi allarmante del
male, fyi ricoverata. d'urgenza all'ospedale,
do\\:e f'!1 operata subito pcrchè si trattava di
pentomte. Con fede mi raccomandai alla
:V_fadonna e a Don Rinàldi, che ebbi la fortuna
d1 conoscere quando ero in collegio. Grazie
alla sua ass!st~m1a, tutlo si svolse per il meglio,
con meraviglia del ptrsonale infermiere che
mi ripeteva ess_ere i~ ,•iva come per miracolo,
dato lo ~tata m cui ero giu_nta all'ospedale.
In ca.sa s, temeva molto la m,a perdita anche
perchè la mia mamma era venuta a ~ancare
per questo male. Ora godo ottima salute e
soddisfo alla mia promessa di recarmi con
tutta la famiglia sulla tomba cli Don Rinaldi
a ringraziarlo di tanto favore.
Tnri"o, v,a J>nnc1J)~ssn Clot,ld~ 41 MARIA GlUfflUDA
1r
V.M. B. F. (Forno Com1vese-Tonno) imia prima offerta
come segno di riq,noscenza a D. F'. R. sp~rimeuteto ~on
M. A. e S. G. B.. quale potente inu:r~essore pri:sso D10.
Laura Cocorullo (Meta d, Sorrento-Napoli) esprime la
comuoe riconoscenza a O. F. R. ptcr grazie spedttli ri-
cevute da una fi11l1• e dalla Superiora delle Suore d' Jneu.
Penazzo Doti. Enrico (Ch,vasso-'J'ormo) truvn11>si m une
d1ffi~11issima e pericolosa snuazione, con insistenti pre-
f,(h1erc a U. [·. R. ottenne la liberor.ione. Invu, offerta.

4.6 Page 36

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Salesiani defunti
Sac. L\\1111 Pedemonte 1 n llern.11 ( \\r~cm1110J a 8~ anni
\\n,·,·n -comruu,o 70 11nru d, ,.,,.. ••''-'L'1ana, ed er,1 11n11
rrhni1tj1 di Don Rusco tn turu nrat ntinu, cutrndu rhua
tn Hucno" -\\rrc!l, tionè Am: L l 1itt1no in tui t1t11·lt, J'Htf•
rot·cluu n:n1v.1 ~fl1Jat..1 ~, Ralt•-.1.1n1 ,\\ncoru a,o,·ant" ....
crrJut~, fu ln\\111to 11 1·orino r~h hè prcndcuc contano
t.hrnh> ('On , primi S2les1■n1. ~l': ton,h ~nc:us-iuta e ,·omlnc-,~
11udl11 -taa,:,a auo·ir.l d, 1:0,crno ._:hc lo portò 1ucca11\\11•
m1.·nlè: • J,n"cr~ ,·aril": ortrt è le hp~nonc- dcli.a Paiu-
..:oni., P('ri1 1 Boliùa e- :\\.le.u1co. I . ,m1 oprr I c.h ptorurrc
loda ITacce Juraturc ~aputturto nl'lla P,na2on,•• che c11J1
prc-d1l<"11r ptrcht.: fu tra t rir1m1 • c-01uun·1 11 r,roJoru»o
':IV\\'<'Nrncnto dt:1 ~O[mi di non Roteo.
Cnnternporaneanicnte lll ~- ~tJe "tlidò •Ila ~u• prudto1:t1
I■ \\·iain, c1u'\\Omt.1 ùi Jiveoc t:'aar. Rchacto~c u, l'cru, Auli\\1N
e C'ilc.
Tornato ,n JMtru, ed ch:lto J,r~no, e t: parroco aJlu Uau
nella in1pn..1billt1 di ottendore alle Qo.ooo urum• della p•r•
mcth,1, fond~ l'Istituto ft-mm,nH<" •<'.'colare , ~T"rfu '.\\t u.
zareUn •• che: prO\\.'Vède au11l••r1c alle p•rrocchic per il (■te­
chl•mu, ,:h or,aton. l'-.uistcnu .a1l'1nf.tn:ri,1 abba.ndon.ati1 cc.~
In •111011 ultimi anni si acqm11u altre bcn~mt!rc-n.ze Jando
un ,mpul,o ,fec-,~vo •ll:a to..rrur:1onc dd aa.ntua.no d, !.....: S
drll ■ Gu1rd1a • Bc:rn:d e ptnmoq·ndn con zelo le- C:1ntt1r
dn tcn·, d, I.ho 7~thnno ~1n1unC"uri e, Lauu \\ 1cuiu
• Con l)on Pedemoruc ha i,t;nUo 11 nostro Rcttor :\\hi.:•
"ior~ • e \\lcnuta ;1 m:incare un., ,.:rande fi~na di • ,t.:..
a,ano. un ruonicrc delJc notctrr Oru-·r~ in .\\rR"ent im,, 11t'ltt
1.ehuHÌt11mç, pr opagatore drll11 nm11rn di,~ozio11c ~ \\ IBriu
\\u•ilintrict e- nl nostro IO'--OO'll'-''•'hih.· ra.Jrt Uon Ho•to •·
sac. Oome:nJco Garncrf ;i P101Ja1ucn (Tonno) 11 Sii nnnt
Se- •ntuu anni d, vita rt'luuo~• e: hi Jr ~.u:c-rdo,:10. 11,ni
( JU1 con 1.1rJc,rc J, tdtt t tcnu,.hUil d1 ,uon: ncll'apotlol.u.o
aJle.iano <" tac:c:.-dotale. formano 11 p1u beU e.losno d1 llUesto
"'"t': dQno '1.-ho J1 Don ~co t·,no al S91.f la,-orl, ,n Sidh.a
tn
m:an•ion1 ptint• " poi comr- seL!ret1no d1 qt1d
~nndo ••lnu,no che fu l>on Hanulome.o r•·a.11c1r. •11ora
hr,tlUJre. ~t·cw poi tl ~uo liUPt'f ,un tn l.1turia r., nrl r J1 rQ,
., •♦orino, qu.indo non 1'111,u;fr ru 1.·leutt 01re1h1rc Gl'ncult'
dclii' ~c,oulc: ~•lctt1:mt' nl~ atlor~ 111c.:n 1rc .ttu:ndeva con diii
a-=.n.!~ .-i ll\\ori di ,cuereriil t" ■I 11 u 111'1t e-rn uc.crdoculc, 1,·u1•c
putt' un prt,itìoso apoatohuo " ' uupt1. !':cl ro?.J, *<'Rueodo h.·
dirèl t !\\·o da Don R in.aldi. fonJo t ,.,Jt·rnr,, J\\/111,,murio; nrl I Q 17
iaru.un,c la Uirenonc: del Hr,/1,11,111, Su'rJtanr,-. che- tenne s,,tr
quattro .10111 :\\'d 103;. nmrfo Don t a.scie. refli► •C-:rcru10
dd •ucc-cs..ore. l'anuale Rr11m• ~lou1ore-. C.'"ontcmponn~-
rnant< \\:C'nn.._ ,ncaricaro dr11a 1Qrcrttw Rl!'tatile dcsh I x 11.
hni e: dc-Ila rl!du:ione di f~IH"'I f,ot,rn,.
~e1:h u1hm1 •nru, 3n<:hc i.:on 1111 ,alutc fortemente Sl'Mlìit
d11 \\'ari malanni. continuò • r,roJ1w1ni nel m1n.u.-ru,
~pc:c..11lmtontc a favore Jtl1t:. 1'1.rlte di l\\.l an11 ,\\ u"il11Hru.'<" e
dei S1o11lcJ1AlU a.mmalat1, ptr ; (lllali p rofuse , 1csoi I d..: !.1
'-UI\\ lun"a eapcritozil o111lccrJot11l~. Ji una s,nla cult,iru
ucctictt e: di un:,a ,tcli('atu 1:1r1t1\\
Sac. Pietro cappa t " Lu~o • K7 onn,.
Sac. GlovannJ Toldri a liudoJ<la (Spai:n.l • Rz ann,
Sac. Anlonlo Petronad t • GualJo Tadina a ;o aiw.
Sac. Glorelo Mayer • • Stonthothcly (L'nthcn•I • b7 a11n1
;\\;o,-.,. Sac. Mattia Oefflinc Trl"\\1r1 (Gr-rm.ani:a} a 6'.1 anni,
Sac. Ghnewe Clu1otu t •
a so ann,.
sac. Sevttlno area t a Coruib (SJ,.lrlLII a ,; anni
a,. Giovanni Cappelletto J\\lonreonona (P•do,•1) •
zfl anni
Coad. Francesco De Simone t n .\\leui n• 7q """'·
Coad. SaJvacore Ciuclo t • l.,ll&niu • ; , anni.
Ernesta Bocca.latte vcd. Rlnaldl t , l.11 "onl. (.\\lcs-
undr,ol a s3 ann,.
-r,edict furll. dir, q,1.al1 quattro ~,ccrdotl, due: 'uor~ e
tu
no
qu
già
~10
ch1er1ro e deceduto durantr 1,tli
J'«caion.aleo b1~lactto d",nstrenn
1tud1 rcolai,ci
d1c ra.amma fù.
111ena ;a,.:ri e-s1huo alla p,ortA dd l'arad110
r·me,u Jlrn cobtt<·, ■po,..• l"ilippo Rin•IJ1 (nipote del Scoo
d1 Dio Don hhpro Hmaldi) e rnortu 111\\·t,, tt, 81 un,n.
Appartrnr,•tt • caud s:1 uppo d, rn.1Jr1 1'1,e- ,n·e\\ lino dlllfO
ori~ine e imrrnl40 .11 1.:■-10 rno\\'ÌmcnlO dJ , oc.1 1.itJ11i rcliStttJ~<'
di cu.i il pn<'"Cl dt I ,u \\IJ4 .1:1ua1a.m. c.nre fie ro,
E!r;1no Jonr,~, quelle. (1,1uc sullo ,rtJ.111lt'u ,li \\htmma :\\-lar-
che-rici. Donne é"t'èt:l:ionaLi. tl.al <'ar,Htrre forte e d.J.l cuorr
rrntris:simo; or,:o~hoa,c, ddla loro le!Jc eprureo umili1simc:
capaci d1 ,,..1ondc,., ne, fi&I, la loro fon.o. I cqu1hbno d,
l[ludtz10 e aopunutto li \\Ì\\"o dC'lidcrio J1 cu~c: rre5c.Ju
da Dio per le 1tuptn,tc avvtntur-e JcU apo,tolsuo.
('*onosce1"ano a mc-morta la Stona :;acrA e te, mas,1me evan-
&;rliC'h.c, che: ••rèvann tndurrc 10 cc-rie nprna1on1 che
1011lìc,~.ano il fiata I dn le ascoltava: Càntl rra I• Ul!g~ua.
lol prnoe1tii t: l<l 1.i:inrit,i dclh: loro parole:,
L.• CUI.A dell'l•1n,·1r0111 tra 11tl:t1t di r•n11 s~ctrdQtÌ, Supcrion
u Vesao,-i Sul c,.rnn ì, 1.:hc vi nndu,...,,o non •nJo pt::r ven e ..
rarr le rt:li(JUIC? Jtl 11nto (.ÌO Don F ihµJ)(I n ,nil.ldi, ma
.anc-h~ ptr 1m1tHr~rc: un e-.empio cdificunte di ,·ita faml•
liar-~ tesllJlJI •ull• lram■ dri prrL:t:Ut e\\',t1J1clt.t1 Eni V1
la,cia~no t. loro bcnedrz:aon.c, ma 11 porla\\ ■no 1.·1a un r1-
totdo indimrnuc1hila, pcrchè- l1Er-nt.11u1, che 11 1cnti,.1 un
poco l.1 m,am,n• d1 1utti i Slict'rdu1l1 ave,•• ttmpre quatcht
cMa d, buono. d1 profondo d" d1rr
\\ 1 anda,,. ■nchc lo a,o n.,n f"ìhpJH'. f athhcne lo.se 11
Retror .\\h~.riorc- Odi.a t'tmncl!u-ione: ~ul~1an.1, rifiuta\\·•
c.ft.-c1sam e.ntc- I• c•n,ha d'gnorc- AJICJilH■ prr tu1. prt'ft-r~do
N~dcrr,1 in 1. H\\:111A, itlh, tiHolo. comunt-, 1n tnt:J:.t.o a qudh1 ni-
1.lillta dt b.1mhlf\\t l)1\\'tmr,1 v11 pu:~olo llnt h 'f:1111 t." io qucJ.
l'onda Ji gmi t1. , nf,u)n k ,;;'immcr~cn1 hf.1to.
Ernc:~ca ,l \\'\\'\\'.t •rmprc numfe,1a10 il dr1udt"rit1 cli .t.\\t'f'~ ..iJ
lruo di nwrt~ u,, h1,1ho 'i1tcic.rJ.ote. 'Xé it-hb~ JuC', dcì q u-ah,
uno, Don P,crru, ,rrt,·oco ,uualmentc ..laRh St.au l ntti d,A_
rncrica per un brc-u:• pcnodo d1 npo;o Ed ~hbr , n:ina n.n.ch('
una figtia Suora (rahra è mi11!iioru:ri~ n~l <rntm \\mcriea)
Quando le- furanp 1rnm1nùrrati 11,th u1etnu s,cramcntl, il
-'lii> leno C'Til circondato da qu1tuo S•cè'rJou C' da due
Suore. Tanti nr "\\ C.\\.& oll'un al ~utnort: C' ahtl'.U~nn il
Sulnorc- le a\\'C·• Ui m;t.nJ:uo per l'uh1tno nflcrtorio.
rt>.t • L'ltaha •l
Maria Dal.l'Alba f • C.-anove d 1 llonn• (\\"l«n~•l
Fu Coopt.r,urit(' prr u,, •olo anno, nu, b.,uò ~lcr ictlific.are
i CoopC'ratt,r1 di l"AnO\\'t', cnmc lrii) t\\'t.·V1I cJifkato l t:: .\\ ~so-
cHziom parrocchula r il pa,e,se tutto \\ '"" lO u nl pon:r ta
decoro.~•- nd lavoro f! nr.l &at.:rifiuu. nu •emf\\rc ,·nntcrnu
.: tn,tdiando 11uornn • tt: ~d,fica.ntc: •~rcn11l, :'\\on 1i torme\\
una tamu:WI 111a 11c.- doruarn 1u.ru atl.i <'11111 del iratcllo
ammaL..to. •• mcu,hn ddle \\ ~§OCl.ai10na t.suohchc e ii quanti
c:r.ano biso~not1 di 1nuto. F. que.,.to f•cc\\·a con una dc:lic•-
lt7.za tutu aua •·• •u• atU\\"'iri di :apo6tolato era 1ot-tenuta
Ja una (cdi• 1ncroll11h1le. alìme-nlata con I Sacnmenti,
i ncht ud duri 11""'' in\\'~rn:tili qu11ndo l'acc~o alha t-hic:s:.,
diven ta d.Jtt1cilc 1icr lo1 nc,-e che "~Pl"lclll,1:c , ,entl er1 di
montagna; nncht q u uuJo fa flalutc fu fo1ten,rn tc '!ICOfflt
p...r l' cd. e 1t. mul.at11c Di: 11 a ttir'lJtt\\11:1 l"' furr.,1 ptr conti-
nu.arc il •uo c1numno çoo;cparso d1 quelle apine menali e
foui.;ht che il ~1vnun. -.1:rba Ile anun,: 1,•hc a:t. •onn p,ù care.
CoJ1UD. Francc.,co Cc.tentano t 1 "•roh
Per un trentennio ph-s1Jè e tonda1ore d1 lsr,tuu mai:u,tn.h.
!1.pprczz.uo cot1
-:1no nei nostri colh-c,. •mò ~inl.tta..
mente Don Ho «l, n Jh· cui c-.asc ,olle losttro c-Juca1i • 6gli
Tomaso Vant.a.n•oll t a F:tcnia a So aruu
Tra te ■1trt: hdh· duli Ji cristi-ano etcmpl.irc t·bbt- anche
qucl l..1 d1 -i.1pcr (J itfondere iruornQ i-I .e I., -1crcnit1\\ e l'otti-
mì1'n\\o, Ern pii.l, c- th \\ l nn<1.1«:nor \\ rclr,r<"t~ tli Fuici11mm o
arh.·h~euli atletion 1t o C:ottp~ratore ~a.1-:..i1n11.
Cooperatori defunti
Can. Basilio Parietti, Parroco ,1, Uaru.., I \\'are.e) t I RK anni.
Pr:- 11 ann, non \\l~Je che p~r ,I 1uo popolo. p<.r cui (u
&Wd.a ••c.ur•. ,on,urli.ttc 1a.r,r10. P••turc a.-dent.e ,h ztJn
\\mn,ir•torc e ~-<nte-nnorc delle Opere d1 Oon Hoa"o·
\\.••ntava un primato t"UnU'! Cuopcr.ttore. avenJo ntr\\'Uto 11
J1rlom1 p1l1 d, c111.4ua.nt Jnm or 1ono.
Sac. Gluarppe Scanavlno, ,\\mnn·t< d, t"asunp (( uneo),
t a ~<, 1.1nm m Prlnt04.
Ntt moltt ,1ni11 di mtnl tc:ro p ,rron hlulC' ..., t.Jed100 t~t11 :tdo
in1tanc.al1t1t' .il hcne: dl'llc ~mmc ( uus,er·uore i! h~nrtiUtora
no.tra, nutn~J. w1a anandl" ,fmn7,on1: a \\htnA Au,th:unr.c e
una profonda \\lctter.rzione per Don Ho1u,. la cui optra \\"Olle
bcm ficarc an.clw con 5uo sacrUiao.
Altri Cooperatori defunti
\\lboru:n Lnir.a - l:Jarnlat 'l•n• • llatl•Ahorro \\la.no -
U.tva Ceu.rc • iruncuo Amon,o - L c._lar \\nru - C1•mp.1
Car~rin1 - ConJtora G10\\ 1nn1 - Oc." C1t11 Rot.!I - OettC'lin~
\\$tC)lfl.llOO • 111u !-icnta,uca Roe11■ .. Fornurn Camilla -
Forniasttn I>. •\\ 11 hde: .. Gat11 Crlcsun• • 1;.1111 l..1n..a -
(;h.ia.:u Oin.:1. - l.tirl"nZt Omc:ru - :\\ti,rt:ri;:o Lc<•Uc - J\\1 •-
rlfono lt,1tll'fl I
!\\l.1ro1:co Lino • \\tc11t•t:nn1 \\rgrn •
\\ Ieri.in l.'11rln • , , .,,.,,1 :\\hdLlalcn• - ~••~ru t l11r., l\\lari.1
• :xm \\lanAnn i ... ~nlc.•1 l\\f.lri.1 .. N(1111, Ht .11ln1t Pa~c:iutti
G1u,epne - Ho•111u ~l.an.1 • Ho~rlh :\\bnu .. ~.lccn Domenica
• !"i1s:noriru ti 11111. "'i1ron, \\ndrè:1 - s,cu l·r.,nrea.u Subani
P1a ~ Tamaro \\nn.:, - I •ndla Rmari.t • ~l'c,tctco prol . ,~~- ,,-,
n.an IO .. Turcbr:rto \\tau■-\\ ~nut1 t\\114n11 • Zam <.nov. Hart~u. ""'

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àCROCIATA 7/flJl!iJ11t1r1a
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
per cominciare una Borsa occorre un minimo di Lire 10.000
Borse da completare
Borsa M. Ausiliatrice e S. G. Bosco, a suffragio dei miei morti
e protezione di L. B., a cura di M. D. (Torino) - L. 20.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. D. Savio, inter-
cedete per tutti i nostri bisogni, a cura della famiglia Cerri-
Viberti (Cuneo) - vers. 35.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di S. T. (Grosseto)
vers. L. 30.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, completami quella grazia e
proteggi la mia famiglia, a cura di Rossano Vittorina
(Cuneo) - vers. L. 8000; Quartero V. 1000; Spagna
Maria 1000 - Tot. L. 10.000.
Borsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e Anime Sante del
Purgatorio, a cura del Canonico Pittari Liborio (9•)
(Messina) - L. 45.000.
Borsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. D. Savio, aiutatemi,
a cura di Bolla Letizia (Venezia) - L. 35.000.
Borsa M. Ausiliatrice e S. G. Bosco, in suffragio dei geni-
tori, Giuseppe e Rosa Chiaravalli, a cura di Ermelinda
Caluschi (Varese) - L. 20.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. D. Savio, a cura di Garrone
Maria (Monza) - L. 30.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, aiuta sempre me e familiari
(Cagliari), a cura di N. N. - vers. L. 25.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. M. Mazzarello,
in suffragio dei cari defunti di Maria Mariani (Milano)
- L. 40.000.
Borsa Milone Prof. Sebastiano, a cura di Mariuccia Mi-
lone-Ferrero (Torino) - L. 30.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Flavia, secondo
le intenzioni di G. I. F. (Palermo) - vers. L. 15.000.
Borsa Maria, Mater Misericordiae, in suffragio dei familiari
e parenti di Saura-Anna Filippeschi (Firenze) - L. 35.000.
Borsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Maria Mazzarello,
in suffragio di Mecca Cristina, a cura di Mecca Antonietta
(Torino) - L. 40.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, invoco sµlute e prote-
zione, a cura di Monti Piera (Milano) - vers. L. 10.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Croviolo Maria -
vers. L. 25.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e Santi Salesiani, in ringrazia~
mento, a cura di Gatti Maria (Torino) - L. 40.000. ·
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosc'!, proteggete e bene-
dite le nostre fami[(lie, a cura delle famiglie Ravenna
(Genova) (4•) - vers. ·L. 10.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, concedeteci la
grazia, a cura di L. Motti (Taranto). - Barnabò Angelina
12.000 - Tota. L. 46.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e Don F. Rinaldi, a cura del
cav. Periti Angelo (2•) (Piacenza) - L. 30.000.
Borsa Noletto Caterina Ved. Masera, in suffragio, a cura
di Masera Maria (Torino) - vers. L. 10.000.
Borsa Opera S. Giovanni Bosco, a cura di Perotti Giu-
seppina (Torino) - L. 20.000.
Borsa Puer oblatus, perchè Don Bosco benedica i miei figli, a
cura di Pasqualli Alessandro (Foggia) - vers. L. 25.000.
Borsa Pollini Antonietta Suora F. M. A., in suffragio, a
cura di Alessandra llermides (USA) - vers. L. 31.000.
Borsa Preziosissimo Sangue di Gesù, a cura di B. C. E.
(Catania) • vers. L. 15.000.
Borsa Panighetti Maria in Galli (Brescia), secondo le sue
intenzioni - vers. L. 10.000.
Borsa Rua Don Michele, Venerabile, perchè sia elevato
presto agli altari, a cura dei coniugi Giuseppe e Paola
Franco e figli (Alessandria) - L. 10.000.
(continua)
Borse complete
Borsa M. Ausiliatrice e S. G. Bosco, secondo le intenzioni
- di Garrino Caterina (Genova) - L. 50.000.
Borsa San Domenico Savio, a cura di D'Erme Dora
(Latina) - L. 50.000.
Borsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Domenico Savio,
a cura di Sorba Margherita (Torino) - L. 50.000.
B~rsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Domenico Savio, a
cura di Margherita Capuzzo in Caccherano(Asti) - L. 50.000.
Borsa Rua Don Michele, Venerabile, a cura di Angelina
Masala (Nuoro) - L. 50.000.
Borsa SS. Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S. Fa-
miglia, in suffra{(Ìo e ricordo di se e dei propri defunti, a
cura di Massimino Paola (Cuneo) - L. 50.000.
Borsa Sacro Cuore di Maria, secondo le intenzioni di Tam-
bo//eo Domenico (Caserta) - L. 50.000.
Borsa Bozzola Carlo, in suffragio e ricordo, a cura dei
genitori, superiori e compagni del Collegio Salesiano
di Borgo S. Martino (Alessandria) - L. 50.000.
Borsa Rossi Tolfoloni Linda (22•), a cura dei figli Gaetano
Rina Antonio e Margherita Zanon (Vicenza) - L. 50.000.
Borsa Rossi Tolfoloni Linda (23•), a cura dei figli G. R. A.
e Margherita Zanon (Vicenza) - L. 50.000.
Borsa Rossi Toffoloni Linda (24•), a cura dei figli G. R. A.
e Margherita Zanon (Vicenza) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Domenico
Savio, per le anime dei miei tari d4unti, a cura di P. A. (Pa-
lermo) - L. 50.000.
I!orsa Don Bosco Santo, perchè continui a proteggere i
miei cari, a cura di N. N. (Piacenza) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, omaggio n·conoscente, a cura di
N. N. (Milano), tramite il Direttore della Casa Salesiana
di Milano - L. 50.000.
Borsa Gesù, Maria Ausiliatrice, salvate le· mie fllmiglie, a
cura di Margherita Martini (Cuneo) - L. 50.000.
Borsa Don Bosco Santo e Anime del Purgatorio, a cura di
N. N. (Torino) tramite Don Guerra (Torino) - L. 50.000.
Borsa Zambelli Famiglia, in sujfragia dei cari defunti
(Pavia) - L. 50.000.
Borsa Rinaldi Don Filippo, Servo di Dio, offerta dalla
Signora L. P. (Parigi) - L. 100.000.
Borsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Domenico Savio,
invocando protezione (4•) a curn <li C. C. D. (Alessandria)
- L. 50.000.
Borsa San Pietro, secondo le intenzioni del Sacerdote N. N.
(Cagliari) - L. 50.000.
Borsa Santa Rita, secondo le intenzioni del Sacerdote N. N.
(Cagliari) - L. 50.000.
Borsa Versiglia Mons. Luigi e Caravario Don Callisto ( 2•),
a cura di Chiotasso Tina (Alessandria) - L. 50.000.
Borsa S. G. Bosco, S. D. Savio e Don Filippo Rinaldi,
pregate per noi (3") a cura di Colella Assunta (Napoli) -
L. 50.000.
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Borsa S. Domenico Savio, a cura dei coniugi Marocco,
riconoscenti per la nascita di Rosangela (Torino), nuovo
vers. L. 25.000. Tot. L. 50.000.
(continua)
AUTORIZZAZIONE DEL _TRIBUNALE DI TORtNO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949. NUMERO 403 - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA
DIRETTORE RESPONSABILE: SAC. DOTT. PIETRO ZERBINO. VIA MARIA AUSILIATRICE, 32,. TORINO (712) • OFFICINE GRAFICHE SEI

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BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria .Ausiliatrice, 32 -Torino -Telefono 48-41-17
Al l O del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
51 invi• graluitamente.
*Facciamo nolo ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il C. C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno pui, valersene con risparmio di spesa, nell'invi•re le proprie oflerle,
ricorrendo all'ufficio postale loc•le per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inviare ancbe l'Indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Sig, Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitali.

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