Bollettino_Salesiano_195305


Bollettino_Salesiano_195305



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A. LXXVII N. 5
1° MARZO 1953
Di gigli e di rose avrebbe voluto il compianto
Don Ricaldone inghirlandata la lettera che, due
anni or sono, si accingeva a scrivere, perchè
sarebbe stato un segno ben espressivo della piena
di gioia che gl'inondava il cuore nell'annunciare
ufficialmente la Beatificazione del nostro Do-
menico Savio.
Di gigli e di rose va inghirlandata la gioiosa
rico1Tenza della festa del B. Domenico Savio,
celebrata in ogni Casa salesiana e presso il foco-
lare domestico di ogni Ex allievo e Cooperatore
Salesiano, di ogni amico e benefattore di Don
Bosco: affinchè, a sua volta, il piccolo Beato si
degni inghirlandare la mente, il cuore e la vita
dei coetanei suoi devoti e ammiratori con i gigli
della sua purezza immacolata, con le rose del suo
ardentissimo amore verso Dio e per le anime.
La santità del B. Domenico Savio.
All'idea del Beato adolescente non possiamo
non associare, con affetto tutto salesiano, il pen-
siero di tante miriadi di fiorenti giovinezze c-he,
in ogni angolo della terra, plaudono in lui al com-
pagno santo, all'amico, alla guida, al modello
amabile, accessibile, fatto proprio per loro, sullo
stile del tempo nostro. Poichè, come asserì il
Card. Fossati, Arcivescovo di Torino, Domenico
Savio « consacra in sè il nuovo tipo del giovane
moderno che aspira alla santità»; «santità gi-
gante in un quattordicenne'>, comt: disse il Card.
Agliardi; talmente santo che il Papa Pio XI potè
chiamarlo << gr.1.m.lc gigante dello spirito,>, << grande
apostolo•> e << felicissimo adolescente>).
I fattori caratteristici della santità <li Domenico
Savi", considerati nel cristianissimo ambiente
familiare al tempo della sua fançiullezza, e ncl-
l'Oratorw di Don Roseo durame gli anni della
sua adolescenza, si possono così riassumere:
altissima stima per le cose di pietà, fodc viva
nella presenza di Dio, amurc tenerissimo verso
Gesu e :viaria, che ritenne e chiamò suoi <<Amici».
Da questi presupposti scaturirono in Domenico
qua.li logiche consc~ui:nze: l'orrore al pi:ccato e
il suo grande proposito La 1nr,rte ma wm peccati;
l'obbedienza ai genitori, ai maestri e a Don Hosco,
suo Direttore e Confessore; l'i:satto adempimento
dei doveri quotidiani; inoltre un raro spirito di
ritiratezza, di mortificazione e di preghiera, che
lo educarono a volere forti:mente la vi rtù e produs-
sero in lui, con la grazia di Dio, il fiore piìt bello
la sua purezza illibata, e il frutto più squisito,
un ardente amore di carità verso Dio, punto di
partenza e di arrivo della sua precoce santità.
La Compagnia dell'Immacolata.
Tale e tanto fu nel Savio l'amor di Dio, che
lo spinse ad un'azione di apostolato che sorprende;
apostolato multiforme, che egli gioiosamente
svolse in famiglia, all'Oratorio e fuori, per le vie
e sulle piazze di Torino, con i buoni e con 1
discoli, in circostanze srnriatissime, compiendo
anche eroismi di carità e di coraggio cristiano.
Tanto slancio di apostolato raggiunse il culmine
quando, a vantag~io dei suoi compagni, fondò
la Compagllia dell'Immacolata, ispirato dalla sua
divozione alla Vergine Maria, l'S dicembre 1854,
quand'egli aveva appena tredici anni.
li Regolamento di questa Compagnia è il capo-
larnro del Savio perchè, come scrisse Don Alberto
Caviglia, è <• il piccolo codice di sostan,,iosa pietà
e di fervida divozione mariana, prodotto dalla
mente e dal cuore del piccolo grande apostolo~;
perciò S. Giovanni Bosco lo approvava toccandone
appena qualche espressione. Si spiegano così la
stima, le predilezioni e le premure che Don Bosco
ebbe per questa Compagnia che chiamò sua
«guardia imperiale•>, alla quale affidava una mis-
sioni: <li apostolato tanto onorifica quanto impor-
tante: << sharagliare i nemici delle anime e con-
servare nella Casa il trono del Signore•>. Nel
<t sistema di Compagnie» organizzato da S. Gio-
vanni Bosco (di cui la Società Salesiana si
accinge a celebrar..: il primo Centenario), la
Compagnia dell'Immacolata, grazie alle sue ecce-
zionali prerogative, occupò il posto d1 << avan-
guardia>>; quindi nelle l\\lemorie Biografiche viene
- 81

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dl'scritta e presentata come <• sacra legione,> posta
<la Don Bosço a vegliare, perchè non penetrasse
l'i11imicus homo nell'Oratorio.
Secondo il sullodato Don Caviglia, in Domenico
Sa\\io la concezione e la fondaziÒne di tale Com-
pagnia è il fatto che << personifica e assomma l'o-
Dera della santità» sia interiore che esteriore <li
iui come santo di azione. Per
questo il Sa,-io aspirò ardente-
mente al sacerdozio, per essere
un vero apostolo di Gesù e per
salvare molte anime.
Alla sua santità il Signore
volle aggiungere ahbondanza di
carismi soprannaturali, quali le
estasi, le visioni, le intuizioni
profetiche e perfino il dono
delle guarigioni.
Schiere di giovani
emuli del Savio.
data <lai Savio; alla fine dd secolo scorso,
nell'Argentina Luigi Testa, Michcle Castro,
Enrico Rezzonico artigiano del Pio IX, e il
,, principino delle Ande>>, l'indietto Servo di Dio
Zefirino Namuncura; più vicini a noi, nel nostro
secolo, ì giovani Giacomo :Vlaffei, Renato Sda-
randi, Luciano Deàn, Gino Pistoni, Tullio Fran-
ceschi, Giovanni Moraschi, An-
gelo Panigo, Giovanni Yallana
cd altri, tra cui: nella Lituania
Pietro Pèrkumas, nella ( ina il
giovane Mak Kam Yun, in Ger-
mania Leo Burger, nell'Argen-
tina Alberto lrisarri (t [1)43),
nella Colombia Mario Orejuela
(t 1948), in Spagna Francesco
Pulido Vado, e a Varese Dome-
nichino Zamberletti, ambedue
\\'Olati in cielo nell'Anno Santo
1950; a Roma Ubaldo Ri<lolh
(t 1952); ed altrove altri ancora.
Don Bosco, profondamente
pergrato alla Divina Provvidenza
il regalo preziosissimo che,
Il Servo dj Djo Zefirino.
Era figlio del signore delle
in Domenico Savio, aveva fatto
Zefirino Namuncura.
Pampas, il grande Cacico Ema-
al suo primo Oratorio, si fece
nuele Namuncura,soggiogato <lal-
premura di scriverne la biografia, che diffuse l't-scrcito argentino nel 1883. Nacque a Chimpay
subito tra gli stessi compagni di lui e che con- il 26 agosto 1886 e fu battezzato ncll'88 dal mis-
tinuò a diffondere, in ripetute edizioni, fra i sionario salesiano Don Domenico Milanesio. r\\
giovani dei suoi Istituti in Italia e all'estero, undici anni, desideroso di rendersi utile alla sua
aùùitandolo a tutti come modello ed invitandoli grnte, ottenne dal padre di dedicarsi agli studi.
a seguirne i fulgidi esempi.
A Buenos Aires fu accettato nel Collegio Salesiano
Di gigli e di rose è stata inghirlandata cosl la Piu IX il 20 settembre 1897.
fronte luminosa del B. Domenico Savio, di gigli
Dimostrò grande interesse per la scuola, si
e di rose sono stati in~hirlandati i cento anni innamorò delle pratiche di pietà, si appassionò
trascorsi dal suo ingresso nell'Oratorio; inghirlan- per lo studio del catechismo e si rese simpatico
date dai gigli della purezza e da1le rose dell'amor a tutti i giovani del collegio. Manuel Galvcz
ù1 Dio le schiere di giovani della sua età che asserisce che due avvenimenJ;i trascendentali
nelle Case e :\\lissioni salesiane sparse per il nella YÌta di Zefirino sono da segnalare, durante
mondo furono attratti dal fascino
l'anno 1898. Il primo è la let-
e.lelie sue virtù.
tura della vita di Domenico
(luelli che, fra i tantissimi
Savio, il secondo è la sua prima
allie\\'i salesiani, morirono gio-
Comunione. Da quando incu-
vani e si distinsero come esem-
minciò a leggere la vita del
plari di ,-irtù tramandate da
Savio, non pensò che ad imi-
commcmorair..ioni o <la vere e
tarlo; tanto eh.: ormai tutti lo
proprie biografie, ormai sono un
sapevano e si accorgevano che
gruppo numeroso ed elcttissimo.
tal.: era l'orientamento di );fa-
Contemporanei cd amici del gio-
muncura.
vane Beato, lam1llo Gavio e
Oon \\"cspignani pote scrivere:
Giovanni .\\lassaglia; suoi unme-
«Era una copia fedele di Domc-
diati imitatori nel primo Oratorio
mco Savio•>. I compagni e 1 su-
ai tempi di Don Bosco, Michele
periori del Pio IX lo chiama-
Magone, Francesco Besucco cd
vano comunemente «un nuovo
altri molti, per non dire <lei
Domenico Sa\\'io >>. Fece la prima
Servi di Dio Don Rua e Don
Orione che furono, a suo tempo,
...
Comunione 1'8 settembre 1898,
distinguendosi fra tutti per la
presidenti della Compagnia fon-
Francesco Pulido Vado.
sua sl.raorùinaria pietà. Partecipò
82 -

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con entusiasmo al Primo Con~rcsso N'azionale \\ r-
gentinr> delle Compagnie, celebratosi colà in quello
stesso ,mno. In seguito, a cagione <lella saluti:
affievolita e scossa forse dal forte amore allo
studio, pa~,;b al Collegio Salesiano di Vit:<lma e
poi a quello di Patagones fra gli aspiranti.
Emulo del B. Domenico Savio, 7,efirino volcv 1
di\\'entarc sacerdote per dedicarsi all'apostolato e
alla con\\'crsione dei suoi fratelli ind~eni. Per
rinfrane;1rlo sempre pii1 nella salute e negli stuùi,
il Card. Cagliero lo conùussc a Torino e poi a
Roma. Do\\'unquc il ~iovane Namuncura fu alunno
Jiligeme, s1 distinse per la sua applicazione e
primeggiò fra i suoi compa~. sta nelle classi
clemt:ntan come nelle gmnasiali. Nella grandiosa
gara ùi catechismo <ld r899 a lluenos Aires,
l'intelligente mdietto vinceva il primo premio e
venh·a acclamato Imper-.uore •·
Queste lurono le caratteristiche che tanto lo
resero simile al B. Domenico 8nv10: purezza
,mgelit-a, costante allegria e apostolato tra i rnm-
pa!!Jli.
In Italì;1 i giornali parlarono con ammiraziCJnc
dd t Principe· delle l'ampas », il hcrrn ùt Dio
Don Rua lo volle al suo fianco e a mensa cui\\ i
Superiori \\laggiori, e il B. Pio "\\. lo ricc\\ ctte
in udienza pri\\'ata, 111 ascoltò con \\·i,·c;s1mo in-
teresse e commozione e gli trihut,1 onori sp.:ciali
donando~!, una sua medaglia ad principl's.
Morirn suntamente in Roma I' l t maggio 1905, a
18 anni e mezzo circa, c<l1fican<lo tutti per le sue
\\·irtù c criteno superiori all'età. Di lui i: in corso
a Roma la t11usa di Beatificazione fin dal 2 m.1~-
g10 1944-
l'anno della • con,·crsione di Giacomo all'apo
stolato », operota in lui da una profonda, radi-
cale trasformazione e maturazione spirituale. Lt
Compagnie Rcl1g1ose olfrimno a Giacomo il
campo ideale per svolgere ti suo ardente aposto•
lato tra i compagni con l'esempio inappuntabile.
con ammonimenti amichevoli ,·fficacissimi e con
Giacomo Maffei.
Nacque da gennori nistianissim1 a Casalmag-
giore il 9 novembre I g,-1. Per hrc\\ ità ne com-
pendiamo la \\"enknnale esistenzJ con un ,tutn-
rernlc ~iutlizio scritto dal compianto Dun Ri-
caldone: • Lo ricordo sempre quel canss11rto
figliuolo: mmlestamt:nk spigliato, sercn:tmente al-
lq:ru e piact·vo!t, eS<.·rnplan:! sem:'mnbrJ di osten-
tazione, tutto infiammato di pit:tà eucarii..tica,
spuntaneamc.:nte apostolo per la l\\trità che gli
:mle\\·a in cuore, so,1n: conquistatore di anitnc
col suo sorrit;o infiorato di purezza e con l'inal-
terabile honta giornnda del suo mito. Il c:aro
Giacomo, come Domenico Savio, ~arà il modello
<ldl'alunno ,;;tb,iano l" l'csemplarè del giovane
<l1 Az1mH· l attolica 11.
Fino all\\·tu di 15 anni \\"issee :,;tu<liò in fami~lia,
atkz1ona11s,.imo a pap1t e mamma, diligt:utc al
punto <fa !>aerifican: :11 d•wcn: :inche le ore di
svago, esemplare nt'lk sue pratiche rclig10se,
suscitatore dt helk inizi:i.tivc tra i compagni.
Il 1931 passato nel suo « caro San Giovanni
rnrne alltt:I'() salesiano ddl.:i 5" J?innasialc, i:
numerose conkn·nzc t.la lui tenute ai Snci della
Compal{nia del Santi-.simf), a cui appartene\\"a, ,.
pcrlino ai soci delle altrl' Compagnie per suJ
generosa miziativa.
Nei tre anni trascorsi al Liceo Salesiano t.li Yal•
salici; e nell'anno <li medicin.\\ all'Unin•r~ità <l
Ilologna, ospite della Congregazione i\\lari:1na dl·i
PP. Gesuiti, in Àlaffe1 continu.1 a splcndac hi
gemm,1 ùell'apostolato. Lui stesso lo dichiaro
i11consc1amt:ntc scrivendo a, i;uoi genitori: 11 '\\po
stolato, soprattutto apostolato, eù ceco che 11 Si-
gnore ha dispo:1to mirabilmente le cose. '.\\li lro\\·O
proprio m condizione di poterlo svolgere: ampia-
mente e con frutto•>.
E lo svolse m ogni tempo e in ogni luogo:
nelle Compagnie, ncll'Azione Cattolica, tra i po-
veri ddle Conferc:nze di S, \\ mcen1.u ùa lui
fondate, fra i compagru ùi Liceo e ùi Uni,·er-
sità nella sua c1ttl1 natale.
Quale sarà stato il segreto delle mi111hili con
quiste di Gia1".'om.1: La pureZZJ <lcl ~uo cuore·

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quella purezza che a l\\lafTci faceva scri\\'t:re te-
stualmente: P11ro, wprnthllln puro, o 81g1wre; e
comt Domu,ico Sai-10 cmdt'lo ti dim: La t1111rfe
ma 11011 peccati.'>>. Qui:sto meraviglioso Corsaro
di Cristo moriva repentinamente, ma santamente
iJ 2+ luj?lio 1935, a \\'enti :mni.
CompaJ?nta dell'Tmmacolata e, finalmente, zela-
tore dell'Apostolato della Preghiera.
Con tutto ciò egli si mantenne umile tanto
clw 111 famiglia non si rnnosccvano le sue cariche
e i suoi trirmfi. Ma ,il meglio si è che Alberto
visse angt..licamente puro: sono i suoi compagni
ad attestarlo. È pure ct:rto che aspirava dcci-
$31llcntc al sacerdnzio. "ìpirò semplice e sereno
il giorno di San Luigi del 1()+3.
Mario Giuseppe Orcjuela.
Alberto Giorgio Irisarri.
Nacque a La Plata, in Ar~cntina, il 22 gennaio
192() da huoni genitori. Frequentò l'oratorio e
collegio galesiano !-ìacro Cuore nella sua cinà
come t'::;terno. Era un ragazzino vi\\'ace, Jhitual-
mentc sormlcntc e <li huun umore, affett11nso in
famiglia, squisitamente cd111.:ato con tulli, umile
e semplice nel portamento, ordinato nelle sue
cose e nello studio applicalO; difende, a i com-
pagni e s.1pe\\·a perdonare: era un fasccuo di
nervi tutto attività e apostolato.
Di h11 si registr.1no tre tipiche ◄< paz1.1e •: an-
dava matto per il catechismo, per l'orntorio e
per il Gitn•m11• Provveduto, 1\\kdiantc questo libro,
Don Bosco fu la sua guida spirituale. Per l(Uesto
la sua pietà era illuminata e fervorosa t: fu ,-ua
santa ambizione l'essere, a scuola come all'ora-
tono, primo in tutto.
lnfani a 14 anni scgn,1v,1 al suo attivo un com-
plesso sorprendente cli attività svariatissime, mosso
da schietto spirito di apostolato. Pcrchè pnmo
negli studi, fu alfiere del Collegio; inoltre fu
cmciaw <lei Catechismo, maestro <lei chierichetti,
pre<.iÙl'llll: am, t:Ssimo e conferenziere applaudito
della (. ompagn1a di 8. Luigi, aspirante capo d1
A. C., catechista e c:1po degli aspiranti cate-
chisti m·ll'oratnrio; capo squadriglia sct:lto degli
I:splim1tori di Don llo,;w, capitano della squadra
calcisuea • Buenos Aires»; \\1cepresiùcnte della
Nan111c nella città d1 Popayan, nella Colombia,
il 24 maggio 1932, frsta d1 :\\lana SS. \\usiliatrice.
Ottimi cristiani furono i suoi genitori, da lui
amati con intensissimo affetto. Nelle rislrettezzc
dt'I focolare domestico, \\lario temprò la sua anima
al senso di responsabilità, al lavoro e 11110 spirito
di ~c.-itìcio. Il Creatore lo aveva dotato di raro
ingegno, di felice memoria e di intelligenza
apertissima: la matematica fu la sua passione
scolastica.
A dicci anni gia 1111Z1ava gli studi secondari.
A undici anni entrava nell'internato s:ilcsiano
Leone XlII di Rogota per frequentare il secondo
corso. Caratteristiche della sua vita di collegio:
allegria, studio, religiosità, apostolato. La santa
Comunione, l'affetto dei compagni e la compren-
sione dei superiori lo resero felice.
Mario Orejuela era nato per essere capo ed
aveva una gr~de anima di apostolo. Anche per
lui le Compagnie religiose furono lo sfogo ideale:
fin dalle prime cariche in quella di San Luigi,
divenne con essa una cosa sola. Faceva conferenze
accalorate e dirigeva le attività dei soci con zelo
soq>rendente c con squisita carità.
°\\1:irio ,1 14 anni diceva al suo Padrc Spiri-
tuale: e, Sen/() rhe la p11re::::n è 1111 i-roismo •>. I
suoi 250 compagni, d'accordo con i superiori, at-
testano che dan·ero \\lario fu un eroe della sua
purc-na e di quella dd suoi compagni. Con lo
splendore immacolato della sua innocenza, scrc-
namc:ntc come Domenico Savio, volava al ciclo
I' 1, ottobre 1946, a 1+ anni.
D omeoichino
Zamberletti.
Mario Giuseppe Ore1ucr.,.
Nacque il 24 ago-
~to 1936, all'ombra del
Santuario d1 S. Maria
del 8a1:ro I\\tonte di Ya-
rt..'SC. Amò papà e mam-
ma di un .irnorc inten-
sissimo e ne fu ricam-
biato con ugu.1le amore
e con una educazione
squisitamente cristiana.
La virtù u Domenico
costò assai perchè era
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agiato e ,·issc in mezzo a pericoli mondani di
ogni gcm:re: l'albergo dei genitori, i clienti non
scmpre corretti, i compagni cattivi, i viaggi quo-
cidian1 an cremagliera e in tram dal S. Monte al
Collegio Salesiano <li Yarcsc. Intelltgente com'era,
Domenichino si accorgev,1 dei pericoli, ma difese
la sua purezza con energia e V"igilan1.a, facendosi
guidare dal suo Confessore, con la preghiera, con
la mort1hcazione e con l'c.,-satta obbedienza. Seppe
vo!t:rc fortemente e, con 13 grazia di Dio, riuscì
vittorioso. A scuola fu sempre il primo, c()mc
pure al catc.,-chismo, ma sempre umile. Pre<lile;;sc
1 più poveri e I deficienti, che soccorreva con
affettuosa carità.
Fu chierichetto fedelissimo e capo dei chicn-
chetti del Santuario; anzi fu un chierichetto
prodigio: a nove anni era ~ià organista ufficiulc
<lei Santuario del S. Monte! Sapeva comporre e
lt!ggc\\',I la musica anche a prima vista, e dirige,·a
l,1 cantoria. l->er\\'Ìrc Gesù all'altare e suonare
l'organo per la i\\lndunna era la sun felicità. La
Comunionc quotidiana con ringrazimnenti pro-
lemgati <la serafino formo hl sua Jclizia. Talora
chbt a confcSSnre: • Kon mi accorgo del tempo
che pm,sa •>. Anelava al sacerdozio.
Otto mesi di atroci dolori alle ossa lo rci-cro
ostia innocente e graditissima al Signore. Un'unica
r,r,:occupazione lo assillava: • Perderò la pazienza
o saprò resistere? 1>. Perl'iò ebbe ad implorare:
~ Se do\\·cssi offendere il Signore... piuttosto
uccidetemi!•· Qui si rivela la copia fedele del
«grande gigante ddlo spirilo ~. il B. Domcnii:o
Savio. Moriva irradiando una gioia suprema cd
esclamando: • ),lamma, m1 viene mcontro la
ì\\ladonna! Com'c bclla!t. a\\veva 13 anni e 9
mesi di età.
Concludendo.
Ecco le caratteristiche comuni al B. Domenico
Savio e ai sullodati suoi emuli: all~ria e serenità,
obbedienza, intensa vita interiore traboccante in
autentico apostolato, purezza illibata; <10110 la
Oomenichlno Zamberlclli,
Cuori in preghiera.
Ricordiamo ai nostri Cooperatori che nel
mese di MARZO - in 1)3se alla bella inizia-
tiva dell'ultimo Capitolo Generale - la Fa-
miglia Salesiana è invttl'.a a raccogl,ersi in
fraterna solidarietà di preghiera per I Sale-
siani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Coo-
i,eratori, gli Allievi ed Ex allievi delle se-
guenti lspettone:
I - 7 marzo - SICULA
8 - 14 - VENfTA
15 - 21
- AUSTRIACA
22 - 28
- BELGA
29 mano - 5 aprile - BOEMO-MORAVA
consolaz11me dei gemton, una benedizione pa la
società, il decoro della Patria, la gloria della Chiesa,
la più eloquente apolo~ia del metodo e<lurativo
d, Don Bosco e delle sue Compagnie rdii::msc
Questi sono i gigli profumati, queste le rose
a1Jlcnti nei giardini salesiani che, a ghirlande,
hanno infiorato la sci,, hunin•>sa craccial.l d:ù
8. Domenico Savio con lo splendore dei ~uoi
esempi. Questa è la smtit:1 gÌo\\'anilc di cui ,1h-
hiamo urgente bisogno pa dare al mondo qucl-
1'.is..sello social,·, quel nuovn \\'olto cristiano tanto
ausptcato, nf.ttto ad immagine dì Gesti sullo
stampo dei p1u giovani eroi del cristianesimo.
Ci incanta la bellezza spirituale, ci .iffascina la
fona morale J1 qul.'Sti gi )\\'ani l'atl\\pioni puri e
forti, e mentre con entu~1asmo plau<liamo al
e B. Domenico Savio che ne il compagno ama-
bile, la guida ideale, l'c5cmplare eroico, fac-
ciamo voti che tutti i nostri fowbri dom•:stici
e istituti educativi s'inghirlandino sempre di
questi gigli e di questc rose.

1.7 Page 7

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ùa parte della Sdwla Ca11torum dell'Oratorio, coa-
diuvata ùa quella ddl"lstituto Teologico Interna-
zionale. La funzione fu trasmessa per radio ed
ebbe termine a.Ile undici e venti. Alle 1 5 vt fu
la sempre commovente benedizione dei hamhini,
che affollarono in gaio stuolo la Basilica. Se-
guirono, alle sedici e trenta, i vespri pontificali,
officiante lo stesso Eccellentissimo Vescovo di
Crema, tra un concorso spettacoloso di folla, che
per tutta la giornata sfilò devota e riverente
davanti all'altare del Santo. Impartì la benedi-
zione eucaristica il nostro amatissimo Cardinal<"
Arcivescovo, Su.1 Eminenza l\\1aurilio Fossati. A
sera la festa si concluse nel nuovo teatro dove,
onorati dalla presenza dell'Ospite Eccellentissimo
e di un affezionato pubblico di amici dell'Opera
Salesiana, i nostri attori seppero far rivivere le
gestn della Chiesa del silenzio attorno alla figura
eroica <lei Cardinale Primate, suscitando gran
commozione in tutti i presenti.
TORINO Le LL. EE. Mons. Arduino e Mons. Plani
dopo il solenne pontificale della resta di S. G. Bosco
A VALDOCCO
SOLENNITÀ DI SAN GIOVANNI BOSCO
La no\\(:na in preparaziont: aUa festa del Santo
Fondatore fu predicata <la due Salc.'l'iani. Al
mattino Don :Mario Bava interessò vivamente
l'uditorio illustrando la dottrirni di Don Roseo
su punti <:l:IBenziali della vita cristiana. li pre-
dicatore della sera prcscntt'l alcuni aspetti ca-
ratteristici del Santo attingendo direttamente
ai H) volumi delle .1/emorù: Biografiche, e dando
così modo ai numerosi fedeli accorsi c.h cono-
scere sempre meglio la meravigliosa figuro dd
nostro santo Padre e ?,Iaestro.
1 primi vespri solenni della vigilia furono
oflìci,tti da S. E. l\\lons. Arduino, che al mattino
del :i I gennaio celebrò la seconda messa della
C,,munità, dopo quella celebrnta dal Rcttor
1\\laggiore alle ore sette. Alle dieci segui il pontifi-
cale di S. E. :\\Ions. Giuseppe Piazzi, Vescovo
di Crema, svoltosi con tutta l'imponenza dd
sacro rito, e accompagnato dall'ottima esecuzione
della ,1/issa saecu/ari,s del compianto Don Pagella,
86 ~
FESTA DI S. FRANCESCO DI SALES
La festa del Patrono delle Opere Saksiane si
svolse con la ~olcnmtà degli altri anni, nel giorno
seguente a quella di San Giovanni Dosco. 11 pon-
tificale fu celebrato allc: ore dieci, dal medesimo
Eccellentissimo Vcsco\\·o cli Crema, che nel po•
meriggio tenne il discorso, esaltando con eloquenza
dolce e persuasiva la figura del santo Douore,
spiegandone i tratti comuni a quelli di San G10-
\\·anni Bosco, e presentando i tre aspetti caratte-
ristici del suo messaggio: conquistatore ùi anime,
apostolo della bontà e della dolcezza, santo uma-
nissimo; aspetti che indussero Don Bosco a
sceglierlo come prott:ttore della sua attività, t:
patrono della famiglia da lui fondata.
,\\nchc per questa cara festa affiui la folla Je1 fc-
ddi al Santuario, con larga partecipazione ai Sa-
cramenti, e con piena effusione di quella entu-
siastica gioia che forma la più bella cornice
ddle feste S,ùesiane.
TI giorno 2 febbraio la Radio Scuola Ita-
liana commemorò San Giovanni Bosco con un
racconto sceneggiato dal Salesiano Don Emilio
Bonoi.1i e interpretato <.!agli artisti della stazione
RA.I. di Torino, in collaborazione con gli alunni
dd Collegio per Orfani dei Carabinieri diretto
dai Salesiani.
CONFERENZA SALESIANA
Le cekbrazioni nt:lla nostra Basilica ebbero
degno coronamento 1'8 fobhraio con la Coufe-
ren:::a Salesiana tenuta dallo stesso Rcv.mo Rettor
Maggiore ad un eletto stuolo cli Cooperatori e
<li Cooperatrici accorsi per ascoltare la parola
<lei V tiuccessorc di Don Bosco.

1.8 Page 8

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Il SigMr D on Z ì~giotti, d opo di a\\W in\\"i-
tato i Coop crntun a d cvare un inno <li rin~m-
z iamcnto al Signore per il lavoro compiuto nei
primi 75 anni J1 , ita J e lla Pia Uniom:, li in -
tra tten.:va s ul C111wrg111, Rm11a110 J cllo scorso sct-
k m bre ril cvanJo i punti p salie n ti ù cllu storico
:t\\"\\"t:nimento e t raendone pratiche ll'ziuni d i coo-
p erazione sale,;ian.i e d i ,·ìta cristiana . Invitò da
ultimo i Coopcr,1tori d i tutto il mondo ad mtuare
il grande idc·1lc d el Santo Padre , che il 12 s7:ttcm
hrc u. s. innalzava il suo palcrnn · s pirito ~ a l/a
rn11/e111pla:;:im1e di una S ocil'là d1ssc111Ù!ata i11
/11/lr le , ue rl,mi, prof essio111, 111,p1ef(l11, mestieri,
- ti, 1m111ù1i l' di dmme, rii-: l'i'tlralt' salesiatto
att11iw1 nppimtJ, cm, fedt' , cos/011:11, <111111ri· .. "·
D d l'a\\"\\'eni mcn to rommo renJc conto un'inu:-
ress.mtt: .\\lo11ografia, edita dallJ Società Editri.:c
I n t cr n a z i o n a h.:.
CASALE 1110NF. • S . E. Mons. Giuseppe Angri""nl col R~v.mo Rettor l\\111Ulorc ar.a 1111 Aspiranti ~ale~lanl 1M " V11lenlino " .
Dodici comunità visitate dal Rettor Maggiore in quattro giorni
:; r1e1m<1in. - N'!I pomer;gg,o ,t Rev mo Rett.:>r An;:risa"l ,
JI D,oces r J•, -~ ,.> be"l q~a~tro
Mal'>giore 111unge al "Col'e Don Bosco", accolto Istituti sales ani " 28 case delfe r1gl1e dt Mana Aus1-
tnonfalmeote da quella grande famiglia di confra- I atrice. Sua Eccellenza gli ricambia la v1s1ta e s1
tel11, allievi del magistero, giovani att1g1an1 e agri- deg,•a d1 pa• tccipare alla gio,a comune sedendo a
coltori. Egli assiste ad un'accademia 1n cui viene mensa col Rett o , Maggio re. Nel pomeriggio v1s1ta
proiettat a u na interessante filmina sulle vocazioni la Scuola " Margherit a Bosco··, dove s1 .;ono radunate
dei coadiutori, che gli dà lo spunto per parlare le Suo, e con le Allieve, Ex allieve e f'..it ronesse delle
dell'importanza d1 queste vocazioni e del modo d1 Opere Salesiane. Pi ù tardi il magnilìco tempio del
1a,orirfe.
S. Cuo ·e s1 nemp,e di Cooperatori e am,c1, che
,e 6 fJeJmnio - l ,pi/m1iCL. - Dopo la Me)sa d1 a,.:o!tilno la parola del Rettor Maggiore e ricevono
Comu ,1tà al " C ,Ile " , 1I Rettor Maggiore s, reca a la bel".:1.1,z10 eucaris:.ica.
fare una breve v,ma a Castelnuovo Don Bosco. o ,e i !JC'llltllht. - Nel po'Tiengg,o partenza per Mi-
s1 trova un gruppo di giovani della Lituania, che rabello. /,! ,o an ivo ver'gono a r,ce~erlo anche
si preparano a div~ntare buoni salesiani.
Mons. Parroco. il Sindaco e alcun, Cooperatori e
6 gcmmio. - Nel pornerigg,o par tenza per Coop1>ral11 del luogo.
Penango. Quegli asp,rant i accolgono con viv issima H !JP1t11oio, In mattinata p,1rteoza per Novi
.,101a il Successore di Don Bosco, ti quJle si Ligure Gio1o~a accoglienza di quei b1Joni ;ispiranti,
compiace di assistere ad una loro rappresentazione che provengono da parecchie , eg,oni d'Italia. Nel
nissionaria nel teatrino dell'Istituto.
pomeriggio, dopo aver passato qualche orJ d1 intima
? qemwfo. -
Il Rettor Maggiore fa una bre1;e
farn,llarità con I confratelf1 e g1ovan1, il Signor
Don Z1gg10tt1 fa ritorno a Tonno.
ta alla fabbr,ca di camice che le Figlie di Marta Ne, 1uoghi dove accanto alla casa salesiana fio-
Au~11,atnce dirigono a Moncalvo. Viene accolto risce anche una comunità di F1gl1e d1 Mana Ausilia-
dalle Re11.de Suore e dalle duecento operaie, alle trice, il Reuor Maggiore non manca ma, d1 v1s11arle
quali rivolge una p:irola di incoraggiamento e d1 portando loro il suo paterno compiacimento per ìl
congratu lazione
pre,ioso !avo,·o che esse compiono. Cosl ciuest a
? ym111C1i<>, - Arrivo a Casale alle 11 anti- volta v ,sitò le Figlie di Maria Ausil1,1trice de l Colle
r,eridiane Ricevuto il saluto dei confratelli e Don Bosco, Penango, Casale, r1ir 1b ~Ilo e Nov,
degl, aspiranti, ~1 reca a ossequiare S. E. Mons. Ligure

1.9 Page 9

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88
Ue11i,o anni tli
UII-E
La loro origine. u11a buona madre di famiglia•>. Ma in quel-
/'ar1110 r85;i, ricorre11tl11 il IV ce,!ltnwrio del
Nel marzo del 1853 uscì a Torino, stam- « llfiracolo del SS. Sacramento•> i11 Torino,
pato da una tipografia della città, il primo pubblicò pel mese di giugno, un riassunto di
fascicolo delle Letture çattoliche, intitolato: <• Notizie storiche ,1 intorno a quel/'ai,veni-
«11 Cattolico istruito nella sua religioni.:. mento, con l'aggiunta di un dialogo sopra i
Trattenimenti di 1111 padre di famiglia co' miracoli. Come si •cede, le finalità deLla nuova
suoi figliuoli, secondo i bisogni del tempo, pubblicazione, sin dai primissimi fascicoli,
e-pilogati dal sac. Bosco Giovanni)),
erano: difesa della Fede, istruzione rdigiosa,
La dicitura Letture Cattoliche era posta sano diletto, al/ua/ità.
come testata sulla copertina, e voleva indi-
care L'indole particolare di tutta una serie di
Un'arma efficace.
pubblica::::ùmi, di çui quel modesto volumetto I protestanti e gli anticlericali s'accorsero
di formato tascabile era il capostipite. Nou bm presto dl'lla forza combattiva e persua-
era, quella, una pubblicazione improvvisata. siva di quest'arma in 111a110 di Don Bosco, e
Nulla faceva Do11 Bosco che non avesse sappiamo - è il caso di ripetere qui -
prima ben ponderato. L'idea di far stampare iu quante 11w11iere, sia Lusinghiere, sia violente,
tanti t•olumefli periodici di argomento apolo- cercarono di disarmarlo impede11do la stampa
getico e di forma popolare, che fossero come delle Letture Cattoliche. Ma il Santo, che
ut1 argine all'imlzione della stampa eretica di esse si serviva per salvare migliaia di
e anticlericale di quegli anni, gli era venuta anime, 11e giudicava la diffusione come u11a
do/le deliberazioni del Congresso dei V escavi delle proprie pri11ci.pali obbligazioni, e non
suhalpini tenutosi in Diocesi di Sa/uzzo nel cedette mai. Ne fece anzi la più ampia pro-
1849. /,z esse si esortavano i sacri Pastori a paganda, raccomanda11dole a be11efattori, a
«preparare tm disegno di associazione per cooperaMri, a parrod, a vescovi, al Papa.
la stampa e k, diffusione di buoni libri, e Il Servo di Dio Pio IX, riel 1858, faceva
cosi combattere le massime pro-p11g11ate dal diramare dal Card. Vicario ,ma Circolare
giornalismo irreligioso comro la Fede, l'Auto- cii r·escovi dello Stato Pontificio affmchè le
rità della Chiesa e il /mcm costume» (art. 3°). introducessero nelle Loro diocesi, e ne esentò
Il Vescovo di ivlondovi e quello d' forea erano dal dazio e dalla tassa postale i pacchi e le
stati i11caricati dell'attuazione di questo singole copie. In quelt'a11no gli abbonati a/le
articolo. Con quello d'frrea sappiamu che Letture Cattoliche, 11ei soli Stati Roniani,
Don Bosco ebbe parecchi colloqui sull'argo- erano 12.000. In Piemonte rsse giungevano
mento ed incitamenti a ocmparsi di tale a chi le vole'l.,a e a chi non le voleva. Scriveva
impresa.
Don Bosco a Dott Ciane/ti: <,Procuri di
Nel 1851, come <•l11trod11zione alle Let- aume11tt1re di diecimila gli associati alle
tllre Cattoliche>), lanciò un opuscolo inti- L etture Cattoliche,1. E all'amico D. Carlo
tolt1to: Avvisi ai Cattolici, che cominciava Va;;chetti: « ... Mi faccia wi milione di ab-
co11 tono di pmclama, simile a uno squillo di bonati!... >).
battaglia così: i, Popoli cattolici, aprite gli Propagandisti di esse erano molti Vesconi.
occhi! Si te,ulono a voi moltissime insidie Que/1<1 di Sa/uzzo, quello di Asti, quel/,, di
col tent,1re di allontarwrvi da quell'unica, T'ercelli, e l'Arcivescovo di Torino, per mezzo
vem, santa Religione, che so/ameni<' came-r- dl'I suo Vicario Ge11erale Can.co Celestino
vasi nella Chiesa di Gesù Cristo... Leggae Fi,ssore, inviavano Circolari elogia11dole e
altmtamente i seguenti avvisi... Quello che raccomandandole. Don Bosco non si stancava
qui ~·iene ora br(l'i)e111t11le esposto, fra poco di diffo11derle a larga mano. «Le associa-
l'm•rete, i11 apposito libro, diff11sat11ente spie- zio11i o s<1cietà protestanti - scri'l-•eva a tal
gato>).
proposito - si gloriano di spargere fra i
Il libro era il primo fascicolo delle Letture catlolici a milioni a 111ilio11i i loro scritti
Cattoliche, libretto apologetico d'istruzione e corrompitori della .fede e dei costumi, e noi
di difesa della religione, seguito da altri cattolici vorremo lasciarci vincere? Permet-
cinque sullo stesso argomento, ir11ercalatì d.11 teremo che ili mez::;o a 11oi venga adulterata
vile di Santi e da «Conversazioni morali di I.a fede, ma/tra/tata la nostra santissima re-

1.10 Page 10

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e2Rttoliehe
ligio11r, perduta la moralità, senza che ci
adoprritnnr, con og11i sforzll a fi11e di port·i
Ull argine per impedire ta11to mule? t.
Personalità di Don Bosco nelle L. C.
Hg/i stesso, come· primo comballenfe i11
q,1nt11 sa11tr.1 balla.i:lia della b11u1w stampa,
amam comp,,rre , lihretli delle Letture Cnt-
tolichc e talvolta t•i passm•u SII delle 110/li
i11tere. Si procurai•a anche collalwraturi, è
i·em, ma lr ,:arie prod11;;1m1i erwu, da l11i
acc11rata1111mte rivedute l' i11fon11a/P al suo
spirito al s110 mml,, di t•rdrre e di smtirr.
Eg!, le C()l1J1derm111 q11as1 una par/1• di se
stnso. Allorqwmdo si mise in dubbio la pater-
11dti delle tnt'desime, Don Bosco reagì e11rr-
gicmnmte, rivendicando 1micnme11te ti .iè tul/u
la fatica di quell'opera. <• }I) 11011 mi sono
mai pe11satn che le Letture Cattoliche f os-
sero proprietà altrui - proclamava per let-
tera al Teo/. f'alitwlli. - Io ho fatto il pro-
gramma, ho romù,c,ato la stampa, l'ho sempre
a.isistita, corretta coII la massima diligm;;a.
0,:111 fascicolo fu da me composto o redatto a
stile e dicitura ad111tata. lo so110 sempre
stato responsabile di quanto si stampò. Ft'ci
,·ia{!gi, scrissi e /eri scrrure lettt-re per I"
pmpc~(fa:::.io11P delle medesime. L'opi11io11e puh-
btica, il medt•simo ,_r.,·_ Padre, in tre letterr
i,uliriz::atemi, considera 111e come a11ton
del/1• Letture Cattoliche~-
Queste fìtrmw a11:-:i per lui la causa orca-
!.Ùmalt dt•lla fo11d11~i0Tll! alf'Ortltorio della
Tip{)grafia Salesùma. " ... 'v,m potmdos1 ot-
lem·rr regolarità 11e/ltl stampa - t•gli co11ti-
1JUOi'll ,ic/la su acce1111ata lt·ttera - 1111 sv110
risolto a prot·vl'dere qui u,w tipografia. /in
fatto fare curai/eri, carta, formati, amp1e:::.z"
della 11111cc/1i11a adattala al/r stampt' d, l'a-
rm)ia. La stampa t' comi11cialll... ùttmdo
co11ti1111arla m questa casa t cosi dar lavoro
ai nr1stri pm:eri gim,.a11i ,.
La Tipogmjìa si ~-viluPf>rì, diz•r111te Li-
breria Salcsian, Editrice, q11it1di Società
EJitrice della Buona Stampa, r poi Società
Editrice l nternaz1onalc, giwl!(mdo a tale
per(e.r:ùme tecnica da start alla pari co11 le
mif[liori Case Hditrici. Quiri, per u11to
mmi, furono stamp,rti - e si st11mpanr, 1111-
tavia - , 111i!i1111i di volume/li delle Letture
Cattoliche, d,:tJ11sesi in /11/to il mondo, e
pmdr,tle o lradotle n,m s11l11 i11 li,1_,:110 italimra,
ma i11 q111•/l<1 spt1g11ola, por/ogh<'se, fl'llncese,
rù1tse, .ffiappo11esr.
In cento anni...
In ce11to 01111i trascorsi dalla lom fmula-
zitme, le Ll!tturc Cattoliche, tr0t1atts1 i11
111e:::zo a t011fe 1:ice11de storidze, a guern 11a-
z1a11ali e mo11diali, ad at'1.'t11Ìmenti svuriatis-
-~im,, a cambiammti di ,•aiuta, 11011 !tamw
11wi, neppure prr 1m mese, soq>eso la /uro
p11bblica;;w11P. Ciò è cosa t•erame,,te mrrabile,
ed i 111111 prova t1111gibifr che il santo stm
Fumlatore ha sempre, rial Cielo, co11ti111wt(}
r, s11 di esse lt, n111 protr:::111m>. sono ~/(lit,
è vero, delle osrilla-zioni nella propaganda,
nel numero delle mpie mensili, 11ell'ù11t'res-
samt'llto del pubblico e 11rlla q111111tità tlegl,
t1bfw11ammti, ma fu loro v.•if(I 11011 lw 111<1i
c1·w1/IJ. Purtroppo la col/11t•1t: dellt 11u11lt'rne
pubhlica::::1tm1 ha tafrolt,1 qmm sojfocato co-
dl'sfa loro 'l•ita. "" al pr1•se11te ,um sono più
cosi CQ1uuc111te e diffuse come ai tempi di
D,,11 Bosrn. Ym ccmfidicmw che tuf/1 m/oro
i IJllfl/i le ncl"l.'0110 e le frg1:01w, si faccia110
pmpc1g01u/,sti e sostemtori di 1111'11pem im-
portante per la sua origine, sa11ta per , rum·
scopi, fec(}11.lt1 d1: b111mi fruiti 1• apportatriCI'
di aft,sti ht:1U'di::10111. Q11t111fi si u11ora1w del
ftlolo di ( ooperaton o CuQpcratrici ,ft,lfl'
Oprre di D,m R,,m, 11e pmrnri,10 /'abbo11a-
111n1tn pa lii lom famiglia e p1T fumighr d,
m110~-renti. Snru 1111rsto, senza dubbio, il
mfr:liore omai:_,:io al Fo11tfatore delle Letture
Cattoliche 11e/l'a1111tI cwtenario della loro
gloriosa esistm:::a.
.\\1 a r:: o.-
ì\\lons. 1'1rrno l..,a.ARJ-.;1. - IL "VOLTO SANTO" DI LUCCA.
w,· Storia dr/lo •·e11l'rt1/<1 e rn11111,11111g,, f111111m:i11r dll{fr nrigi111 ai 11ni1ri 1,•111/)1.
Du,11nzt .a qut.sto CrtJ1:16'5-0 \\'Olll" rcc1n1 a prl'i,trc S , G10\\.·aruu Ho.;co. ht :,uJlu oJ:li.J Jd tempio -
1tr1,•c il suo b1owrafo - fu rit·l·\\·uto con torce nrn-"it' e Jai C:.u,,1 riin m <·.JpJH, 1 qu,tl1, a uno • uno, voi•
ll·ro rictivcre lo '.'!Un bcnl"Ji,innc •· I ,a narr11z1onc drlte viccnllr.• d..!I Vnho !,nnto » è :1ccuratd e Jucumcnrnrn1
e tale Lia :icc.rcsl·cre la h:Je e l'u.morc Vl•r~o (icsU Croc1fi-.:-in,
È prcme-s-.n ti fa.sciculo .-l1111a/11à ~ 1.wrfrtd J1 1t·n1prc- crcscenre ancrressè,
~ lndiriZ?;ire gli ahhonamcnti (Itali.i, nnnuo L. 800; seme,trale L. 400. Estero, annuo L. 1000;
~cmestrùle L. _çoo) aU'Amministrazionc delle !.1•1111re <:ntttJ!irhr:
S. E. I • Corso R~-gina :\\lull(heritu, 176 • Torino (7z5) - Conto Corrente Po<tale 2 / 171 ,
- 89

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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GENOVA a Santa Maria Mazzarello
Don Roseo, che aveva ben compreso l'indole
positi,·a ùcl popolo genovese, rnlle che, dopo i
Salesiani, anche le Figlie di 7\\Iaria Ausiliatrice
iniziassero fin dall'8 dicembre 1881 la loro atti-
vità benefica nel centro operaio di Sampier<larena.
E Santa :"Ilaria :Vlazzarcllo mostrò dal Cielo
la sua benevolenza per Geno,·a compiendo ivi il
suo primo miracolo. Genova infine manifestò b
propria riconoscenza partecipando alla settiman1
celebrativa con un crescendo di "fervore che su-
però ogni aspettazione.
La settimana (16-23 novembre) organizzata C07
signorile :.obrietiì, fu diffusa largamente chlh
RJ\\I gcno,ese e dalla stampa quoti<liana, mentre
manifesti e volantim a migliaia annunciavano, da
un capo all'altro della sua riviera, le onoranze
cittadine. Anche la S.E.l. portò il suo contributo
con una originale ,·etrina in cui erano artistica-
mente esposte le varie edizioni delle biografie
della Santa e del suo :\\laestro.
Due gcniali articoli del nostro Don Scotti sul
N11oi10 Ci11ndi110 ( ,, lln secolo fa i\\faria :\\[az-
zarello precorse il tempo dell'aggiornamento ,i e
11 Ern una i:ontadina con animo di gentildonna,))
aprirono e conclusero, nel rilievo d('lla stampa,
la Settimana; la quale, cominciata nel nome del
Fondatore Don Bosco con la posa clella prima
pietra del tempio in suo onore, proseguì con la
glorificazione della sua prima Figlia.
I tre giorni seguenti prepararono gli animi con
le conferenze di categoria, tenute da valenti Or.i-
tori, Ex allievi salesiani: ai genitori, il cav. l\\1atko
Ricagno; alle alunne delle Elementari e delle
Scuole secondarie:, l'l ng. "\\fatteo Vita.
Compiè la preparazione un «Incontro pedago-
gico,, per Insegnanti cd Educatori con :\\Iostra
Di<lattica di sussidi. grafici, filmine, novità edi-
toriali, in cui il nostro Don Sal\\'1.'Strin1 tenne
av,;into il qualificato uditorio, onorato dalb pre-
senza del Rev.mo l'vlons. Gennaro, di Autorità
Scoh1stiche c di Dirigenti ddl'A. C.
'\\elio stesso giorno la radio aveva fatto ri~o-
nare per tutta la Liguria le lodi di S. \\[. \\lazza•
rello, esaltata come Santa ligure-piemontese dall,1
concisa parola di Don Briano.
Per le sacre funzioni <lei triduo la centralis-
sima Chiesa del Gesù, pavesata, illuminata, in-
fiorata sfarzosamente, vide succedersi gli omaggi
dei Superiori e allievi dell'Istituto Salesiano di
8ampierdarena, delle alunne degli Istituti delle
Figlie di :\\Iaria Ausiliatrice, delle Ex allic,e,
della gioventll salesiana degli Oratori, di A.zione
Cattolica, dtgli Ex allievi e dei Cooperatori, t
l'affollarsi di amici della Famiglia di Don Bosco.
Gli Ecc.mi l\\Jonsignori ParoJi, \\'esCO\\'O di Sa-
vona, e Zucrnrino, \\ "escovo Coadiutore di Ilobbio,
tesserono il panegirico della Santa Madre nelle
funzioni della sera, mentre al mattino avevano
celebrato la '\\ [essa e dette le lodi della Santa i
ReLmi :\\Iom,ignori Recagno, Provicario Gene-
rale, De I\\1.-gri, Delegato Moniale Arcivescovile,
e il Direttore dei Salesiani Don Griggio.
Domenica 23 novembre fu giornata trionfale
e memoranda per la presenza di S. E. l'Arci-
vescovo, oggi Card. Giuseppe 8iri, il quale, con
la sua limpidezza e concretezza di stile, nell'Ome-
lia <lei Pontificale, presentò la Santa affiancata
nella storia alla figura del grande Educatore.
Terminato il solenne Pontificale - con l'as-
sistenza e il servizio del venerando Capitolo l\\Ie-
tropolitano e dei Chierici :-l'ovizi salesiani -
l'ospitale Casa Ispettoriale di Corso Sardegna
accolse le numerose Suore ed Ex allieve venute
da tutta la Liguria.
Allec: ore 15 fu aperto il Convegno Regionale
dei Consigli locali ddlc Ex allieve, sotto la presi-
denza della Rev.ma l\\fadre Carolina l'\\ovasconi
del Consiglio Generalizio, la quale portando al-
l'eletta schiera di dirigenti la squisitezza materna
dell'intimità di famiglia, ricordo la parola cli Don
Bosco che, richiesto dai primi Ex allievi che
cosa dovessero fare come Ex allievi, rispose:
t Chiamatemi Padre>). << Cosl le vostre Suore,
care Ex allieve, - proseguì la Madre - non
vogliono altro che esservi madri e sorelle*·
Dopo il Convegno, si ritornò alla chiesa del
Gesù, che alle 17 era già affollata.
Cantati i Vespri a voce di popolo, S. E. l'Ar-
ci\\'escovo pronunciò un elevato discorso.
Tracciata in sintesi la ,-ita della Santa, passò a
indagare il segreto della sua santità con un'a1r.ilisi
acuta, precisa, originale, in cui vibrava il suo cuore
nobilmente commosso dinanzi al prodigio della
grazia nell'anima di questa figlia del popolo, che
ebhe la ventura di incontrarsi col pii1 grande Edu-
catore del secolo, e la sapienza di divenirne fedc-
lissima discepola. :i\\Iaria Mazzarello fu eroicamente
umile. Il segreto è qui. Oggi è sugli alt.1ri perchè
fu umile. Solo chi è umile impara da tutti. Solo
chi è umile apre l'anima e fa sua ricchezza
quello che può diventare ricchezza d1 molti-
tudini intere. Attuò una missione: istruirsi ac-
canto a uno dei pii'.1 grandi Santi. Fu maestra,
ere<> una tradizione, si rese immortale, perchè fu
umile>>.
Il canto del Te Deum, intonato dallo stesso
Eminentissimo, e la Benedizione coronarono una
giornata di intensa spiritualità salesiana, a cui la
citta e la regione ligure avevano dato il contributo
della loro anima cattolica e mariana, non facile agli
entusiasmi per le piccole cose, ma grande ec: ge-
nerosa là ove scorge I veri valori della vita.
90 -

2.2 Page 12

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TORINO
Il Rettor Maggiore tra gli
orfani di Sassi. - li !!"Ìomo 16 i.:en-
n:110, l'lsr•rulO Dunu·nìco Sa,·io
<li Tonno-Sa<sì, rl<'I quale le Fiuli.:
<li ;\\laria Au,ili,11nce acrn!i.rono cir<-a
230 orfandli, chlw la ,·i.it., <ld
Re,·,mo Rettor l\\1.il!ciorc.
(;1:m<lc fu lu l!'ioia di tutrn la
<:umuni1i1 per tanto cam 110l"1'rc,1.
Il , encr:ito Supenur,i, fu ricc,·1110 al-
l'in11res,o dell'l$ti1uto tra l'cntu-
si-1>1110 d<·i hnnhi al lorn saluto
rispc,,v con patl'rne pnrttlc <li r in-
1,,:ra:,i~tt11c:nto,
Si ree/, pui in Cappe-Ila per I.i
<·cld1r.1zi.,nt' ùrlla S. l\\ks,a, <'h<' fu
Sl"!lUÌt,1 con vn 1 pie1!1, fr,1 •·an1i e
p1<·1-:l11l're, ~ccnmlu le intenzu,r11 del
Re, mu Rettor 1\\1.,ggiort>.
T<• 11l'nata I.i iunzione. i:li allien
nu,,vamcme radunati mamfosrarono
b loro ricunn, ·n1.,1 al Ùl'l?OO :iuc-
ces.ore di D on llnsco, il qu,1lc si
cum1,1.1cc;u di 1rmar,i (ni t11nt1 m-
n01:c.'nt1 e ,·i,p1 tanc,ulli.
GENOVA
Sua Emine112a il Cardioale
Arcivescovo alla festa di San
Giovanni Bosco. - Quc,t';mno a
S,unpierclnrenn la fe,m, di Don Roseo
n e, <'IIC part cohre snlcnrnt,1 d Ila
pre-.eru:a del CnrJinale Arei\\ <:!,Ct)\\·o,
dw vol!e cclcl>r,,rc la S, J\\lcss.1
per i 1<1ov,tn1 ddl' Istituto compien do
ndlo Sl<•s.,;o tempo la Slill I rim,1 \\' i -
s1t,1 ullìciale dopn l'de, az111nc ,11la
:,;,1c111 Porpora. Ri, ultc brevi p:i-
rnlc ai i:ìm ani incor;tl(!(iamlr>li a
,,·l{ui.-e le omw e- gli C'sc111pi <lei
S.mto, ::-.ua l·.mmcn.w \\ 1<1tn con
partict,brc cmnpincunento il <-an-
ucrc Jove sta •~>ri:endo il nuovo
r,•mpi,,, monumento che I.i pietù
Jl·i Genovesi cril.lc ;i San Gil>\\ :mm
Busco proprio nella c11t.1 ,,iù in-
du~triali, della l.ii,:uria
MILANO
Nella lJArrocchia di S. Ago-
stino a n~una fam.iglia man-
che rà più il pane. - O ,·11.(inale
la ccrnnonia wolw·,i ndl,1 nu~tra
I
I
TORINO - S.\\ SSJ
Il Rcttor MAIi•
Ciore- si ~ompiace
di <lù.lribuir" dut-
rt e pa.lcrnl •or•
rl,I Bi piccoli Or-
fQnì d"ll'l.sthuto
Buio Domenico
Sano.
l'.1rrocchia, IM nc\\tte <ld :i. :-.:anlc.
I)opo il \\ an11clo il Prt'vosto, Don
1'1ctro L.1jolo, hcned,,i..,e i ce:;ti <lei
l\\ ,nc uc llo nontù. dJ\\"Jllti a<l UIIU
foll.1 immcn• .,, presente 11 Mli,tte
l omitato del F ...\\.C. (Fnucrno Aiuto
C'rì,ti,1no). I C:csn hencJe111, posti
i:elle panellcnc, rac,·nl{li<'rnnno il
pane che, tultu >.em:.1 1."t:,c,,ivo sa-
critic10 alle varu, men,e, andril 11
rallccrare ogni i:iomo la mt:n,a Jc
lr:ndli poveli. !,'iniziati, ;l fu nccoh,t
cun t'nrn,i.1smo; cosi pure tiudla di
non Lisciare i l>ambin, p11, i,n sen2,1
u11 halocco, Da,·anu alla 111.uuelrn Ji
C:1.-sù Hamhmu fu un.1 l!àr:t tra i
lm ,,hì bencstuni i per p,,nu1 e 11i loro
frntdlim uiocnttnli di 011111 ,:?enere.
Da quando il mo, inw1110 F ..-\\.C.
fu 111Lrodo110 nella purmcchìa, si
,nnn avuti 011imi ri~uhati. Per il
pane e altri ,·ivcri, mcdi~innli, cure
rlll'UH:he, P<'ll<ionì nei vari 1,tituti
per l>ambim po\\ cri, pal["Jmenti d1
hollctte ga,, lu.:c. snncolì ,li munte
ùi pietà, SOJU.'lt1m1 d1 huubi alle
rnlonic, si rnJ,1nunse nel! .mno 1952
la somma J, I.. 1.161.f1115.
l.'opininnc pubblic.t lta accollo
assai favoren,lmcme le iniziattYc
iispo11Jendov1 con amore e f;(l·nero-
sit.i. Anche la H..-\\.1 ,·olle uen-
11lmcntc ricord.1n.:1. 1.n ,wmpa In•
cale chhc parole Ji 11u11urio ,. e.li
fraterno 111r11.1me.11tn.
Si., cunfurtu a tutti i coopen1tori
tant o hene l:1 paml.i di Gc:su
Qud/t:, die at't·te (1111,, ,,d un,, di
q11es11 mi,11mi, l'm·,t(' fntro per 1111' •·
ROMA
Visii.a illustre al Pio Xl. - li
20 gen n~iu S. F il Sen Carlo
\\ 'ischia, SnllOS!'!rretJrio alla I' I ,
nnorò d1 un.1 sua , isitn i.ili in,cgnan1i
,. i 530 allin·i del hon·nte Istituto
l'in Xl ùi \\'ia Tu,culana. knm1-
pal.'nato dal dr. Buunn l'il lustre
,·i,ita1nreo fu n<-sequinw ,Liii' 1-.pet-
tore dei ::-;ak,iani, dal Dirct1on•
ddl'lstitutn, <la tulli t.:h Insegnanti
t Capi d'urte " d:11 numerosissinu
giovnni, sd,i<·rnri nel , ,bto cortile.
Dopo l'alzahandi.-ru, un alite, o
del terzo ,\\n i;m1cnto nl<'CC,\\n.ici les•,e
un indirizzo di o,mw!(iO al Sotto•
Sl'.l(ret.;rio. chi: rispn~c ..:on hrC\\ i ~
rulde t--sortazioni allo studio e nl
l.n-oro.
L'on. \\ isduu, ('01. cu,np1rn una
, isica ,n nkunc uulc ddh, ~~uul,,
111<•J1a e ~mnasto, pa,~.mdu qu111<li u

2.3 Page 13

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La festa patronale dei poligra-
fici del Vaticano. - La mattina
del 31 gennaio, nella chfosa del
Governatornto della Cittit del Vnti-
cano, gentilmente concessa dall'F .mo
Cardinale Canali, i dipenc!,·nti de
L'Osservntorl' Rm11a111, l' della Ti-
pografia Poliulotta Vaticana, accom-
p:1gnati dai loro dirigenti, solen-
nizzarono la festività di S. Fran-
cesco di Sales e di S. Giov:rnni Bosco,
Patroni della Stampa Cnttolica.
Celebrò In S. Messa Don Evaristo
lvforcoaldi, Pro-Procuratore Gene-
rale dei Salesiani, ,I quale rnlle
ncordnre le paro le di S. Gim·anni
Bosco agli opera.i tipografi del suo
tempo e souolineare ai presl!nti il
privilc~io di lnvornrc a servizio del
Papa e perciò a servizio della Scampa
cristiana e divino.
MILANO • Parrocèltia <il S. Agostino La benedizione del cesti del « pane della
bontà», da collocarsi nelle paneuerie della parrocchia.
"iRitare i laboratori dei tipol-(rafi, dei
legatori, dei sarti, dei fa legnami e
dei meccanici. :,i interessi> alle mo-
stre dei lavori eseguiti dagli allievi
e si compiacque per la perfetta or-
J:ianizzazione di ruua l'Opera Sale-
siana nel popoloso quartiere Tuscu-
lano.
U 29 gennaio un gruppo cli
giornalisti cattolici si radunarono
nella nostra lhsilica del S. Cuore
per assistere alla S. J\\llcs$a in onore
di S. Francesco di iitiles, lom Pa-
trono. Il celebrante Don Capuno
si rese interprete della riconoscenza
della folla .inonima dei lettori cat-
tolici per la missione che svolgono
propagando e difendendo la verità:
la missione stessa di Gesù, che disse
d'essere venuto al mondo per ren-
dere testimonianza alla verità. Nel-
l'nmichevole inconrro che seguì nel-
l'atti!!'llo Istituto l'On. Igino Gior-
dani mise in rilievo l'ecce-.,ionale iin-
portanzu dell'apostolnto della stampa
in questo mondo moderno senza
:inima i>,
L'Unione Eclitori Cattolici Ita-
liani onora il suo patrono S. Gio-
vanni Bosco. - L:, sera del 30 gen-
naio l'U.E.C. T. (Unione Editori
C:molici Italiani) per la ricorrenza
d i S. Giovanni Bosco radunò gli
editori romani nella chiesa di S. Gio-
1·annmo dllla Pigna per una funzione
di ringmziamento. Fu la prima ma-
nifestnzione religiosa celebrata m
onore del loro celeste Patrono.
Al folto gruppo di editori e loro
collaboratori parlò l'Assistente Ec-
clesiastico dell'Unione, P. Giacomo
l\\1anegani che, ricordate le ragioni
che mossero l'C.E.C.I. a farsi
promotrice dell'ambito riconosci-
mento, invitb gli editori a confor-
mare la loro provvidenziale azione
agli insegnamenti e all'esempio del
santo editore del loro tempo.
Feste di San Giovanni Bosco
onorate dalla presenza del no-
stro Em.mo Cardinal Protettore.
- Il 31 gennaio lo Studentato Sale-
siano presso le Catacomb., di ::ion
Cnllisto sull'Appia Antica fu ono-
rnto dalla visita di S. Em. il C.lrd.
Benedetto Aloisi Mnsella, Vescovo
di Pulest:rina, Proprefetto della S. C.
dei Sacramenti e Protettore della
Società Salesiana. L' Em.mo Por-
porato, ricevuto dai Superiori e
dai Chierici studenti, celebrb la
S. Messa nella Cappella ùell' lsti-
1uto. li P. Antonino Corizi O. F. M.,
Superiore del ConYento di San Cal-
listo, presso Vicm•aro, pronunciò un
elevato pane!{mco di San Giovanni
Bosco. Al Sacro Rito seguì un so-
lenne ricevimento, nel quale l'insi-
gne Porporato si intraltenne con i
Superiori e i Chierici.
La stessa sera Suo Eminenza im-
pJrtì la benedizione solenne nella
Bllsilica del Sacro Cuore.
INDIA
S. Tomaso Apostolo e S. Fran-
cesco Saverio commemorati a
Madras. - L,i vita oatolica ha
al'uto un salutare risveglio in tutte
le Comunità crisliane del)' India in
quest'anno di solenni onoranze com-
memorative di S. Tomaso Apostolo
e di San Francesco Saverio. Tre
sono i centri più direttameme con-
nessi con l'apostolato dei due più
grandi ambasci:Hori inviati da Cristo
Re alla Nazione Indiana: la regione
del Trnvnncore, evangelizzata da
S. Tomaso; Gou, cristianizzata da
S. Frnncesco Saverio; e ì\\1ylapore,
ora suburbio della gronde citc:1 di
;,.raJras, ove S. Tomaso sarebbe
stato trucidato nel T2. d. C.
Il Tr:ivnncore solennizzò la storica
ricorrenza con il Sesto Congresso
Na7junale Eucaristico nella città di
Ernakulam (Cochin) nell'ultima set-
timana del 1952. In una nazione ove
i canolici sono soltanto l'uno per
cento ùella popolazione, la stampa
registrò la pnrtectpazionc di circa
300.000 cattolici e mille Sacerdoti
nella imponente processione euca-
ristica di chiusura, presieduta dal
Legato Papule, S. Em. il Cardinale
Tumuso Gilroy, Arcivescovo di
Sydney.
!manto a Goa, nella prima selli-
mana di gennaio del 1953, si chiu-
deva il mese d, onoranze per 11
quarto centenario della morte di
S. Fruncesco Saverio con 111 parte-
cipazione del Vescovo Salesiano
S. E. lvlons. L. l\\ilorrow dj Krishna-
gar (India), del r:1ppresenrnme di

2.4 Page 14

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*******************************************•
Corona di stelle viventi a Maria Ausiliatrice
La prossima ricorrenza cinquantenaria dell'Incoronazione dell 'immagine taumaturga della
Vergine Ausiliatrice (17 maggio 1953) ha ispirato anime divote a presentare al nostro vene-
rato Rettor Maggiore varie proposte per aggiungere nuovo splendore alla veneranda effigie.
Ma la proposta che parve p aderente ai tempi e a tutte preferibile, è quella fatta da
una Patronessa del Comitato Centrale dopo che ebbe ascoltato la " Conferenza Salesiana"
tenuta dallo stesso Rettor Maggiore nella Basilica di Maria Ausiliatrice 1'8 febbraio u. s.:
offrire alla Madonna una corona di stelle viventi che diffondano nel mondo la divozione
all'Ausiliatrice del popolo cristiano; una corona di apostoli che si consacrino a Dio nella
Famiglia di Don Bosco per la redenzione di questo povero mondo, per la salvezza delle
anime, per la cristiana educazione dei figli del popolo.
E noi la comunichiamo a tutti i nostri Cooperatori e a tutte le nostre Cooperatrici. aprendo
la sottoscriz.ione a una serie di borse di studio per aspiranti alla vita salesiana, intitolata:
CORONA DI STELLE VIVENTI A MARIA AUSILIATRICE NEL GIUBILEO D'ORO DELL'INCORONAZIONE.
Sarà la corona più gradita alla Vergine Santa. che Don Bosco volle ritratta in mezzo agli
Apostoli. quale Ausiliatrice e suscitatrice di apostoli. Sarà un dono offerto dal mondo intero,
che si r ifletterà poi nuovamente sul mondo intero attraverso l'apostolato delle" Stelle Viventi".
L'Ausiliatrice penserà a suscitare tra I giovanetti apostoli novelli della sua divozione nel
mondo, mentre i Cooperatori e le Cooperatrici aiuteranno il Successore di Don Bosco a for-
marli secondo le esigenze dei tempi, afflnchè con la pietà, lo studio e l'abilità tecnico-professio-
nale s1 rendano degni della chiama ta divina e st consacrino efficacemente alla loro subli me
m issione.
Ci ripromettiamo di iniziare l 'elenco delle "Stelle Viventi " nel numero di maggio e
fin d'ora invochiamo su quanti pregheranno e sottoscriveranno le benedizioni di Maria
SS. A usiIiatrice
Scrivere direttamente al Rettor Maggiore dei Salesiani - Via Cottolengo, 32 - Torino (709)
S. E. Mom. O. Marengo, V.:scm·o
Snlesiaoo di Dibrugarh, e di t\\ltti
i Salesiani e giovani <lelle nostre due
Case d1 Ponjim e Volpoi (Goa).
Finalmente l'Archidiocc~i cli :vla-
<lras-::VIylapore dnl 5 i:iennnio 19i3
al 13 dello stesso mese festeggia, a
il duplice av,·erumento con un denso
programmn di celebrazioni rdigiose
e ci,·ili. Esse cu lrnin:1rono 11 giorno
11 al mattino con la contemporanea
celehra7,ione di numerose S. Mt:%e
attorno alla Tomba dell'Apostolo
Tomaso; alla sera con una proces-
sione che, lasciato il santo luogo del
martirio clell'Apostolo allo perireri,1
di J\\iladras, si snodava devotamente
per parecchi chi lometri Hrso la
T omba del Martire in Mylnpore.
Il giurno 8 fu la Cong-rcuazicme
Salesiana a onorare ullicinlmente i
due Sunti. r confratelli del le varie
case e parrocchie della cittù e del
North Arc:-ot, i chierici e aspiranti
della nostra casa di Tiruppntrur, i
ragazzi de lle nostre scuole, g li amici
MADRAS· MYLAPORE (India) l, 'lspettore d el Snleslani porta In reliquia di
S. Tomnso nella processione alla lomba del!'Apostolo.
- 93

2.5 Page 15

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<lt'lla noslra Opera, si ra<lunaronc
nell'amica chiesetta del Rosario,
Alle ore 1 7, la processione si moss~
vcn;o la Cattedrale. 11 Sig. Ispettore
Don Pianazzi portò la sacra reliquia
di :-i. Tomaso fino olla Cattedrale,
gremita di allie,·1, amici e fedeli. Il
Salesiano Don Giuseppe SanJanam
parlo in lingua tamiliana esaltando
le , irtù e l'aposlolato dei due Sanli
e ricordando le reluzioni R"ià avute
dalla Società Salesiana con la Dio-
cesi di S. Tomaso quando, al prin-
cipio del secolo XX, i Figli di Don
Bosco furono chiamati a lavorare
a Tanjore e a Mylapore. Oggi
- disse - un figlio di Don Bosco,
S. Ecc. l\\lons. Mathias, ritorna
ancora, come arcivescovo, alla tomba
JeJl'Apostolo •·
Un nuovo capitolo nella vita
apostolica di un illustre figlio
di Don Bosco. - L'Arcivescovo di
l\\lndras, ;\\lons. Ludo, ico Malhias,
m e,·a lasciaro la sua Sede nell'agosto
scorso per entrare in un;i clinica
della sua ciui1 natale: Parigi. li yer-
detto medico pareva richiedere un
inter\\'ento chirurl,!ico, il qual<?, dutn
)'eta è la scossa salute del Presule,
ani\\'a mosso tutta la comunità cri-
stiana dell'Archidiocesi ad innalzare
speciali preghiere propi7.wtorie. \\ lo
nel mese da ottobre ultimo scorso
J.(iunl.(eva per 1~lt·gramma la conso-
lamc notizia che !\\lonsignore non
sarehhc stato opernto e che, anzi,
la sua salute non era mai stata cosi
florida in questi uJtinu anni. Re.se
pubhliche .1trazie II Dio, ca s1 prepari>
a rice,·erlo fra noi.
(.Juand'ecco una notizia, non del
tutto ÌnJspettaca, giunse dal Vati-
cano. La Santa Sede a,·evn fuso le
due Sedi di 1\\Lldras e di i\\lylapore
in un'unica Archidiocesi, della quale
snrebbe stato Arc1\\'escovo Sua Ecc.
S. E. Rev.ma Mons. Ludovico "Mathiao:;.
Arcivescovo di ~fadras-Mylapore (India).
Dicembre 1952.
J\\ lons. l\\lntiuas. Però il territorio
dc.'lla Num·a Archidiocesi sarebbe
stato sfaldato, a ovest, del distretto
del North-Arcut, per formare in
seguito In nuo\\'a Diocesi di Vellore,
e, a sud, del Distrerto di Tanjore,
per creare più tarda un'altra Diocesi
indipendente. l'er int:into Mons. l\\la-
thias em chiamato dalla Santa i:ìedc
nd essere l'Amministratore Aposto-
lico delle due novelle Diocesi.
A chi conosce quanto popolare,
amato e apprez7,ato sia in India il
nl>stro Arci,•escovo non semhra esa-
gerata l'ovazione straordinariamente
calorosa con cui venne accolta In
notizia da tutti i ceti di persone e
in turri gli ambienti eccles.iastici e
civili. Per questu il ricc,0imento del
Pcesule all'aeroporto di Nungam-
bakkam (!\\iadras) fu una \\'Crn ma-
nifestazione d, cordtalitù fi liale e di
sincera sudditanza. Era il Padre
amaro e il Sureriore , cnerato che
aveYa per tutti un sorris:o 1ncorag-
~{Ìanle, qua$Ì volt.~st' lutti spronare
col suo grido di battaglia: .-Jr,Je- et
Spero.
l\\fo il vero incontro trn il Padre
e i figli avvenne all'omhra della sto-
rica Cattedrale di Mylapo,e, ov.:- è
vencrnm la prima tombn di ffan
Tomaso Apostolo, orn cattedrnle
della nuova Archidiocesi.
,\\ll'imbrunire l\\[adras Cattolica si
ri,·ersò nelle adiacenze della gotica
rhiesa di San Tho,nè per dare ,1
benvenuto al Pastore. Mons. Car-
' alho, già Amministratore Aposto-
lico della vecchia Diocesi di My-
lapore, lesse un -caldo discorso a
nome del Clero Diocesano e Reli-
gioso e di lulli i Cauolid, col quale
faceva ufficialmente atto di ,niddi-
tanza ,1 chi dalla Santa Sec!t: era
stato prescelto a djngere le sorti
della nuorn sede arcivescovi le.
Ora per Monsignor Mathias è
incominciato un periodo di più fer-
vido lavoro.
BOMBAY. - Nuovi sviluppi
della scuola Don Bosco, che
accoglie già 2100 allievi. - A
Bombay, lunl!O il corso .\\latun1ara,
è stnto terrrunato il secondo va~to
fabbricato, che misura 90 metri di
lunghezza per 30 da lar1,1J1ezza. 11
palazzo di tre piani, compreso 11
pinn terreno, ha le stesse propor-
zioni del primo, e presentn sul corso
pubblico una originnle lin~a modernJ,
mentre nell'mterno ha una triplice
serie di po1tici a , cr.c1nda, ass:ti
mdo,·inati per dnre nlln c,isa un
senso di solhe,•o e di fresco.
l\\fo a Bombay-lvlat:1.mga non s1
è ancora tenninato d1 costruire. ra
i due fahhricati esistenti do\\'ronno
sorgere presto una bella e , -asta
chic~a e I p~dielioni ddh scuola pro-
INDIA - BOMBAY • La grande «Scuola Ooo Bosco». Al cenlro, lo spazio per la costruzione della chlesn.
94 -

2.6 Page 16

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fes.~io11,1le, l::'pace di ucco11liere mille
apprcnùisti. Per ìl momenro I.i
Scu11l.1 Don Boscri funzmna con
~cuok elementnri, m1:<l1c e supc-
non, 1wr un totale di :uoo 11llicv1,
1.n1 mu,rm ed esterni Le rt•l,1z cmi
che ne fanno 11li l•petrori Scolas11c1
sono ,.,sai lusinllhi<:n:. La ~cuol:1
go le fama dj scri.:t.1, <liscìphna e
or<lmc: ngli esami pubhlici s1 ot-
tenne il roo °lo d1 promozioni; per
l'iscrizione \\'i Mno scH-n esami d1
ammi.;-;inne.
Frn i 2100 aluuni, hoo sono c:1t
tolici; il resto hmdi1, mnome1tam,
ebrei e persiani.
l,.1 st·unl.i Dun ll,,.,L:o, cht: com-
pren<l,· un terreno di l10.ooo rm1,,
ha numc1o;i e vasti corrili. Ùo\\·c ~i
<!:inno con\\'Cl!T\\O le ,cuule dr llom-
h11\\' per 1 , ·nri tome, intl·rscuhi,tid.
l\\lc111rc a, cnunl11·1 ,iene impartito
un in'.<.t1!n.tmcntu t1\\tl--chi~tico. pc1
i pag,inr e: srabihtn l'in.,e,,namcnro
mornlt· ~u l<:>-IÌ tis~1i da S. E. l',\\r-
cÌ\\·t'!ICO\\'C>. b1 nota pcril che 4u:1,1
tu111 i pn~uni impar,mn 1..- pre1?hie1c,
e rhe il contatto t·nn I missionari
oper.1 ùdl1: \\·en 11':1\\lnrmai,om.
casa. La ,·er.t:'rota sratu.1 ,·i venne
tra,portatJ pr1xe•~ionalmen1c il :,,,,
no\\'embre, dalla Colon1;a An:.u-;a,·,
dmTc l'urcm in sci llnni ~•era già
affennnlil nel fiorente Omtorio dando
ben ~cd1c1 Yoc:l.iionr ali' lstiruto.
l sci tm 1I pianto dr quelle affezio-
nate oratoriane ed ex 1111icYe, por-
tata a sp"llc dal(li a'unni delle Scuoi;:
Profos.sionuli Sall.'$iane e ,e11uim dnll.1
folla in prc11hiern. Dopo qua~i due
ore di pNcor-;o, tra il su,mo dcllJ
h:md:t, i;:1un,e nella pi11.1:ze11a dt:'I bor-
i!", dove •• tr•_l\\·avano ud 11ttenderL1
l'Ecc.mo Vc,co,·o l\\lon~. Odgado
{;ome.i, !'ili.mo Go,ernntore civil~
\\'nkro BcrnH·jo e :ùtre , pcr.;onalità
L'Ecc.mo Vescovo pronunciò un
\\Ìhrantc ùi,corso; quindi, tra canri e
battimani, l,1 \\·cnerat-.1 immas:,ine fece
il $HO illKl'•·~~o ndla s~w,J.1
Pochi 111orni dopo, il z dicembre,
!-i. E. Rt:'\\·,ma J\\lon~. Olacchc:a,
Salesrano, s.:iil \\ ' escmo da l':tmplonJ,
che a, e\\ ,I \\'oluro il S<'fl?<'l"e Jdla
,·olto; ,·isirò con cnmpioctnxa i J,.
\\ cr~i locali e pa$;Ò a 111:1u~ur.1re
uno bella mostra lit la"ori rcmrninili
c .tnigiani esc~ uiti dalle alunne dcli.i
1,cuoln. Espressa In proprin ,udJi-
sf.1.-:ione, lasci,'\\ la Cas,, tra i:li .ip-
f'l.tu~• della folla
STATI UNITI
Una lettera e un certificato. -
Rc,·erendb,imn Don Zii! •io11i. n,;i.
i .,<!ttemilt1 membri d,•l Club gio-
rnnile Bealo Domenico Savio,
In preghi mw di ruceuarr q11rsta
Certificato c1,.; 1'1·omf>lnti, 111 rim-
1 mt 11/0 dr/ l11tJ1tu d,., i Jt1•1i Jl~/j
,1, ·•1111 mmp,,.,,.J,. ml Club ,~!!lt
Sti.11 (foill " 11d Ca11ad,i.
Hl/a sarti lwlt1 di sapere dtd 1111,•s/11
I :111/1 11.1 mesw profo11de radiri (11
111,,lrr 1mo't' " dte ,,/tr,- 10.000 ,n.
gn:;zi portmw il Jùtù1tit•1, ,M IIMto
/)1im,11irr, S,11•10.
MESSICO
li 60·• dell'Opera Salesiana in
quella Repubblica, apcrr •si con
t e 11iumi dr ~olenm fc.,1eg11mmcntt lo
''°'"' dicembre, Ja1.1 Jcll'arrn·o Jci
prnrn Snlcsiam nel 1S,g, ha la su;o
nu111ior~ cel.,brazionc ndlu n11111n11ic 1
r,prcsa d1 atri- ita <li questi ultimi
ann1. Nonostante le note bufere
suhite, attuolmentc nel ~le:.,ico ,·i
s<1no 106 salesinni 1n piena atti, it.1
e oltre <io in formazione con p1ì1
ùi 400 nspiranti, che alimennnn lt•
pi11 Onrid1: spernn~•· per 11 domani ,
Th<> 1s Tt> l:;tt:ity l","
t0 l~F'4>~Jp
oila-1,~ ,no i.d "' t ~ d
rile 6li=d ~:.:. T ~ O.b
I;/ ~,-.s,c,, ?J-w.:-:t..J.f"J
,,.,,-·> ..--') ,
'
SPAGNA
PAMPLONA. - fupansione del-
l'opera delle F iglie di Mari'I
Aw.iliatrice. - ,\\ l',1mp/um1 (Spa•
l{n,1) l'upcr.1 delle :-.uorc va prcn•
Jendo un gnrnd<· s,·,luppn,' col 11.t•
sfcr1111c11tu r.<:I 111111,·o cd1ficio, do-
vute, ul hcnefio.:n J>unnn,110 Frnn-
c1sco F, Bnto •• ncll'e~lt'!<O hol'!!O ope-
fdlll ,ldla l'hantre.,. Comprende un.,
hella :-.cuoia clm,~nt.m.• e prof,'ll.~iu-
nale, con antpi 1: 1111,derni l11horn-
lnri, spa:dosi coruh, l h11.:-s..1 e ~alonc-
lL-atro.
l'runa che , i st • ~t 1h1li:,:;ero le
<;,,. rt•, ;\\!aria \\u,,l1.11ricc, fece il ~u,,
1111:rc -so ~olenne nel hor110 e nella
'l'1lld~r,,11r, Ccrtiflcaao. Cl ub Glovanilo, del Bc,ato Domenico Savio. SI certltlca che
il Rev.m.o O. Hcruuo Zliflotll è s tato uflldulmeote iscrlllo all'Assocl<L&Jonc clo-
,·anlle d•I B. Domenico Savio. Novcmbtt 195.1. D. E. Clo,·annlnl. ISJ><'llore.
D. L. MoskJ!. Direttore,.
no~, r.1 opcr,1 ndh1 c1ua, ,, Ù,gnò
rt-carsi a h~ncdin i I num·a locali.
E il 4 ddlo stes,o mesi,, se1->ul
l' inaugura,ione ufficiale, onorata Jalb
rr.-,cuza dd Capo dello :,,1,110 Ge-
r,crnlissirnu Franco, aceornpagnato
dai Capi drlla sua Cn~11 Cn·ile e
i\\lili1,irc, d.1 parecchi \\linistri, Jal
(;nverna1ore Ci"ile e ù.t numerose
ulte ('<'CSOnnlttù.
S. F il Ccnernlissimo ~, de,:i:nò
grndire l'nma11~io che i;:-li , enne ri-
l'tr la }111,• d,•1/,, pro.,.<ima p,ima-
: 1•m $lÙmw ftro1f1'/lt111,/n 1111'.\\dunuta
ll,:,,to Uomenico ~-" io, da tn,usi
11rl Cnmpo ~a,io. Sùmw otlimu/1 r
prr p,nirzmo il campo per "" gra11de
lllllllrtll di rtlJ!llZZÌ e 111rrg11mtlt.
<t 1/Jr,,rm:.t!ia il t 1edrre qu.;n,ti l't•-
sruvl, Sarerduli e CrJ1lgr,g":fo11i re•
/igwf ri 1t,11111n ,1111t,111dn.
I.a f>regfwmw ,lj be11edirr ,I 11().f/ru
l"' t1rn e r,,r1i ,,,f,,ra che ci ,m,111110.
(Sr'g11tmo /,. J1r111r) ,
- 9S

2.7 Page 17

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LA MORTE D ELL'ARCHIT ETTO VA LOTTI Cluesn l\\ladre, col inass1mo splen-
dori,. Egli ha qui mnulwto un v<·ro
La sern ddl'11 gennaio si spe-
j!tleva ,;an1amenre l'arc:hih:tto 6lile-
siano Giulio \\'slotti.
ì\\lente clc11a di artista, onorò la
Fum,gliu Salesiana con 11r1isiiche
costruzioni, monumenti di fede e
di cariti1
Ricordiamo le principali:
monumento <li pietà e di arte•·
(GIRAl 01, Il Sm111111r,o di i'1ar111 A11-
s1/1111rirt!, paJ;?. 100).
:\\lcntre il fon·ore delle ricos1ru-
tioni costrinl{eva I'Ar.:h. Valoui n
vi~ìte e sopraluoghi in numcro~i 1~1i-
tu11, nnche l'Or.norio vedeva nfuno,
più 11ran<lioso e mudemo, il t<-:1tro
distruttn dai bombardamenti del 1943
•· Torino - Am111lamento Ba,,lllca M. A.
e compiuto un edificio che ;1cco-
2. » • Oratorio di Valdocco Nuo-
vo tt,.1lro e alcuni Llbon11orl.
3. » - Id.• Palazzo DOlDenlcoSavlo.
µlicrn, l'anno scor~o, i membri del
XV Capitolo Gcncmle.
4. » Cllicso e Oratorio M. Rua.
5. » • Chiosa o Oratorio l!. A,tnelll.
6. » • Orocorlo e Templo a Oc•ù
Adole,,cenle.
7. » • Cblc,,a e Istituto M Mu.i.a-
relln.
11 buon !:;alesiano u,·e,·a vissuto il
pcno<lo più int,•11,11 e più fccondn
dellu sun nta, e il S11more prep,mn a
il premio al <en·o umile e feddc.
8. »
9. »
,o. »
lsrUuco Conti Rebaudenco.
Scuoi~ Agraria di Cumlan3.
- lst. Seme.-la-Colle D. Boscn.
I~1 mattina del Lunedì Santo <lei
11)49, un impron111-0 attacco di trom-
11. »
12. »
13. »
-Chlc'lllParrocchillledlS.Hlla.
bo~i gli pnraliz;mva il braccio e 111
Santuarfo N.S.del Scl\\•al(,ilo.
Chic"" Pnrrocchialc di None.
presso l'li111c10 tecnico clell'L·.cunomo 1111mbu destra.
14. Brescù • Ora torio e Templo S. Pa<>lo. Gcncrnle, donde p1Ìl non si mosse. S, sper_ò in un nstabilimcnto,
15. Brindisi - Chiesa " Istituto S. Cuor4'.
16. Lanu1-io • l~lltuto SaJ~lano.
In dnquan1'anm 4u11ntc atti,,ità ~i ncorse a tulle le cure, ma fu
17. No,; Lh1ure • l~Lltuto Sale-uano.
eclilizie, quanti murnmcnti, quanti troppo hre,·e ,llu~mnc. I.a sun s,ilutc
(
18. Pal<"rmo • Istituto O. Bosco.
19. Roma • ls1JHU0 Pio Xl.
a,.,.cmmcnti nel Ceni ro <ldl'Opera nndu lentamt>ntc tl,·clinnndo, du.-dc
20. » • Templo a Maria SS. Ausll, Salesiunn I E tuno fu c~e..:uito dul- ul huon Architelto l'nccas1one dr ccli-
21. Taranro Ts1ttu10 Salesiano.
:u. Vercelli• lsl. Fl11lledi M. Ausiliatrice.
l'Arch. \\'alolti, sutto l'alta direzione lil·arc tutti con la Rlla inul1cra1<1 scre-
dell'Economo Gencrule
1111/1, come m·t>va t•difìcato prima con
:.\\la il monumento più dunuuro l\\lu il ~uo nome è p:1rt colannente la ,u, $.J11titò.
i
dcll'Arch. \\"1lot1i ~ la esemplnri1:-:1 l~mo alla Basil,ca d1 \\!orni :\\usilia- t'ircondato dat Conlmtelli, rese la
edificante dellu sua vita salesiana. tr1ce, di cu, proi(ctto e curo i:li am- sua hcll'aninu a Dio In sera dcl-
Nato a Quinzano d'Oglio (Brts<~ia) mirarn,simi larnri <li ampliamento. i', 1 gennaio, fe11a dctlla Sacra Fn-
il 30 gennaio 18f!T, venne o Torino l i Hev.rno D. Fedele Girou<li, m 1glin.
all'età cli 17 anni, attrallo dnl fa. Economo Generale, che lo ebbe suo For,c poche ,·ultc la fn1•e • É
scino della suntità di Don Bosco, collaborntore rer 28 ann,, nella splen- 11wrtn 11n ,anw! ,·he si suole ripe-
conosciuta a11nwer>0 la lettura <lei dida monOJ?rnfia sul Santuario d1 1crc prcs.so la ..almn di unn per-
.8<>lleth110 ';11/eI11mfJ. Portava con sé ]\\lariu Ausìlintrice, scrh e •I.'Archi- sona che c, h3 Nlifil'mi con le ,ue
un certificoro del suo Parro<.:o, nd tetto st1lcsinno Giuliu Vnloui ha fe- , rrtù, ì: stalll pronunciata da qu,1n1i
quale si lc!-!..:crn: , Lo ma i11dole ,là delmente uuerprernto il vivo senti- lo conohhero con ncccnto di maix-
og111 pì,ì bdfti spunm:m di url'llt11te mento dell'anima di nntu la grande gior <'tmvinzìone. ln,itiamo 1utt.1via
ri11sci1n reb11wsn I' mnrale •.
Famiglia di Don Bosco, quello cioè i nostri C:oopcr:11ori a unirbi a noi
,..i 189,1 kcc il :-.m•izi,Ho n San di ,·eder unornta c,I e5.1lt,1hl la cara nel doveroso mhuto dì riconoscen7.a
Beninno, poi fu chi.unato all'Oratorio, :\\lana Ausiliatrice. in questa Sua con copiosi sufi'1111:i.
~ Ln t·itìw di S. E . .il11tunio Se,z11i, .Hwwro d~lla
p11bhlica rs/111:wme, fu accnha con l>!l"flnde cn1u-
sinsmo du1 Supcrn,ri e dai gio,uni del nostro IRlÌluto
d, Cagliari, dove giungeva il pomeriggio del Q diccmhre.
Alle parole di snluto nvoltcvh da un gio,·nnc Ji,·cistn
S. L il :\\lini~tro nspondeni esprimendo ,I suo rumpr.a-
cimemo nel 1rnrnni in un Collegio Salesiano cJ esor-
ta, a 1?li alunni nd essere dcgrn ddle belle tmdizioni di
studio e di s,·riNà degli htituti <le Don Do,co.
t, Ci11q11e Vrp11111ti parla11<1 rldl'Operri 8alem111a 11el-
l' lTT11guay. A chiusura del 75" del ltl\\ oro dei Salt-~1:mi
ndl'Urui;ruay, hen cinque Dcpumti presero utlicial-
mcnte la parola in Parlamento per m:mìfc,starc ,li Figli di
Don Bosco la 1:m11tuclme nazion;1le. I fre4ucnt1 opplausi
du cut ,·enncro int,·mllti gl'illu.,tri oratori sottnlin~11rono
I.i pienu ;1dcsionc clell'elertu nss~mblea.
96 -
~ f,11 Camera dd J)pp11tt1ti del 1Jms1/1' il 23 /11ulw 11 s.
soipnr i s11ui lm·11ri p,r rn11/ere 1111111;u•tfl al Jlu1im1t1rin
S,dr.u·,,no D,111 .l111011in r:,.[harrhi11i. Quando li ,cne-
rantlo Vii.dio di Don Ho,<'<l mtrl, ncll'nuh1, fu im i1.110
a occupare un posto d'onore. Allora il l'rcs1dente con-
tes~c la parol;1 aJ nlcuni Deput111i che ma,:nificarnno
l'o1wru di civilti, <lu lui compium in 50 nnm di v1u1
mis,ionaria tra i Boroms del :\\lato Grosso e il suo
recente: incontro con I feroci C"h,l\\·:1ntcs. Quindi il
PrL--.idc111c della C.in1cr,1 ordinò di mtcrrmnpere i l.i,·ori
per cmyuc minuti • affinchè - d1~,c - i Si~nori Ue-
['UlatI pos=o ~aiutare il Rcv.mo Padre Antonio Cul-
bacchini •·
_t, L'OrntorÌQ S1111 Pielm di P11r,:J1; ha commemomto
1I sun 75•• anno d1 \\lta. li Hcv.mo Hcnor :.\\lal(l!ture
inc-.mcb il Sii,,or Don .\\ Camici.,, Jcl Capitolo Su1>c-
nor~. a r.ippresent..1rlo elle feste, che illtlrnrono 11ran
numero tli .,nuci• .1111mir,.1turi e<l Clt nll1cv1 ddl'Omtono,
trn , quali si coQl.,1110 venticinque saccrdot1.

2.8 Page 18

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·•
Il Visitatore straordinario del Rio Negro
al Retlor Maggiore.
Le scri\\'o dal cuore della foresta amazonica,
quasi ex ultimis fi11ibus terme.
Sono venuto a passare il Natale proprio qui
in pi<:na missione del Rio Negro. Siamo ancora
nel Brasile, ma già nell'emisfero Nord, qualche
grado al disopra <ldla linea dell'Equatore. Per
arrivare fin qui, partendo da San Paolo, ho viag-
giato ::w ore iii aereu, più 2.500 km. cmz mltoml'zzi
diversi, e ancora due giorni i11tieri sul fiume Uaupés
(affluente del Rio '-lcgro), prima in una piccola
imharca7,ione a motore, poi sopra una semplice
barchelta con un piccolo motorino, e l'ultimo
trattt1, il più pericoloso, gu\\ nell'oscurità della
notte e tra i sassi del fiume impetuoso e largo
u11 d1ilm11etro, coll".1hihtà e forta di sei esperti
rematori indi. Fu un naggio drammatico. Anche
per un brasiliano t una \\·era avventura un viag~IO
come qut!sto, in qu1::stt! immensitit di fiumi e di
foreste, dove l'opera tiella creuzionc sembm quasi
non sia stata completata, tale è l'immeOSJ miste-
riosità <li qu~ta vera rete dì tìumi, di canali,
d1 isole, di acque che lottano tra loro per tro-
varsi una strad,1 e... la creano squarcian<lo la
foresta in migliaia di isole. Si pl·nsi, per esempio,
che il Rio .Kegro davanti alla no.ma missione di
Barcelos ha 80 km. di larghezza e scorre tra l'Cn-
tinaia di isole, d1 cui molte scompaiono quando
il fiume è in piena.
l\\la il più bello è vedere l'opera dei figli <li
Don Bosco lungo questi fiumi e nel cuore d1
queste foreste. Lei potrà calcolare la mia gima
nel celebrare la messa di me;:zzanottc a 7arwretè
e distrihuire 1500 Comunioni a l(Ucsti i~di, che
fino a pochi anni fa erano tutti pagani e che
oggi adorano il vero Dio, amano la :\\ladonna,
invocnno Don Bosco, cantano la vlessa De A11Krlis
e cclchrnno la novena di ~arnie come nclk case
salesiane del mondo civile! Fu uno dei '\\atali
più hclh della mi.i vita. E m1 sono fatto un do-
vere <li dire a quL-stl indi ch1; sono qui pcrche
mi ha mandato Lei, il Padre Grande, che vuol
bene 11 tutti e che manda loro le sue benedi-
zioni. <.;al~iani e fedeli sono rim,1sti soddisfat-
tissimi della visita <li un capitolare. proprio nella
festa più caratteristica della m1ssmnc.
Belle le notizie che Ella mi comunica dell'Opera
Salcsi.10.1 in l spagna. E che fervore missionario I
Ilo p<·nsato che forse la Spagn·1 potrà aiutare
anche il Brasile. La necessità di personale qui è
imprc!<s1onante. Il rumpo di laroro è srmplicm1err/e
ca/nssa/,,. l protestanti non dormono. Lo stesso
gli spiritisti. Dove la Chiesa arriva trova s1,;mprc
huon,1 volontà. C'c una trentina tli offerte d1 up~re
num·c un po' d,1ppcrtutto. L'b,pcttnria dd Rio
~egro <leve <liv1dcrs1 in due perche i: troppo
grande. Anche quella <li S. l}anlo ha già dd la-
voro 1.: delle opere per due ispettorie. C'osl sa-
ranno presto 6 ispeuoric in llr.1sile. Qui si i:olti-
rnno con 1.clo h.: vocazioni, ma c'c: sempre hi~ogno
ancor;1 d1 aiuto esterno. Ispeuori e Vcsco\\'1 lo
- 91

2.9 Page 19

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chiedono insistentemente. \\'ada questo nuo primo
appello, amato Padre, affinchi! Lei ci pensi con
paterno interessamento.
E in tema di missioni, credo non le sia ancora
arrivata questa graditissima notizia: uno <lei
missionari del Rio Negro, Don Gais, ha avuto
i primi contatti con una nuova tribù: i Caboris.
Si mostrano docili e desiderosi dell'opera <lei
missionario. Don Gois cerca di apprendere la
loro lingua e si spera in breve di stabilire un
nuovo centro di missione.
E termino offrendole i nostri auguri per il nuovo
anno. Voglia porgere i miei saluti a tutti i Supe-
riori e Confratelli. Mi ricordi nel caro Santuario
dell'Ausiliatrice e mi creda sempre aff.mo figlio
Jauarele, Natale 1952.
Sac. GIOV,\\"JNI RESEND8 C.
(U).i~
~ ; deU,O.fU!'Kt
i,i, Jta,m
p-
LAK HA (Thallan,Ua) Posa della prima pietra della chiesa del S. Rosario. monumento
di riconoscenµ dei Salesiani alla l\\1arlonnn por lo sue benedizioni sui -zs anni di IO\\'oro
nelle Mis•ionl tiella Tt,allandia
Posa della prima pietra della chiesa del Santo
Rosario a Lak Hà.
11 primo atto dei nostri festeggiamenti per il
Giubileo d'argento dell'Opera sali:siana in Thai-
landia è stata la posa della prima pietra per La
chiesa del Santo Rosario a Lak Hà. [n questo pro-
mettente centro, posto sul canale che unisce
Bangkok a Bang Kok Khuck, una decimi di anni
fa si era costruita una modestissima cappella in
legno. Il caro Don Yitrano, cJ i suoi fen·enti cri-
stiani hanno deciso <li oncn-arc la l\\Iadonna con
ben altra costruzione e, su disegno ùi un altni
missionario, Don Ccccarclli, si sta ora costruendo
una chiesa lunga 27 m. e larga 10. Ammirabile
l'unione <lei cristiani nel collaborare alla ricerca
e rra~porto del materiale. Confidiamo nella Prov-
videnza per i fondi necessari. La i\\Iadonna penserà
a rinnovare quelln che fece per la sua Basilica
di \\'al<locco.
Collegio di Banpong.
lcgio di Banpong. Il nuovo padiglione lo vogliamo
chiamare: Padiglio11e Nlons. Gaetano Pasoffi, in ri-
cordo del primo grande Vescovo Salesiano della
Thailandia Fu lui che nel 1932 fece costruire a
Banpong la prima parte di questo collegio, con
sguardo lungimirante sull'importanza che avrebbe
avuto l'opera salesiana in quella cittadina. Allora,
il numero de{!li allievi della minuscola scuola cat-
tolitc-a di Banpong ammontava a 33. Adesso, nei
due collegi dei ~alesiani e ddle Figlie di Maria
Ausiliatrice, si radunano oltre 1500 gio,·inczze.
Per non <loYer rifiutare troppe richieste, da un
anno si sono incominciati i lavori per l'amplia-
mento: dobbiamo poter ospitare almeno 350 i11-
tcrni. I lavori sono al punto che si vede nella foto.
A tutti gli amici del compianto i\\lons. Pasottì
giunga il nostro ill\\·ito: Aiutateci a rr,:gere 1111 deJ:nrJ
11101111me11fo alla memoria di qur/ grandi' amico della
giove11/IÌ Tlw1.
Prima pietra alla « Don Bosco Technical
School » della capitale.
Una delle cose che più sta a cuore a tutti i Sa-
lesiani della Thailandia in quest'anno giuhilare i:
d1 portar a termine l'ampliamento del nostro Col-
11 giorno 6 ottobre, la signora del Primo Mi-
nistro <lc.Jla Thailandia, i\\Iadamc Laiet Phibun-
sognkram, circondata dalle .\\mbasciatrici Inglese,
98 -

2.10 Page 20

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Anwricana, Franct-~e e 01.tndcsc, a Bangkok, non-
chè da folto gruppo di arnid Thai ed Europei, get-
tava la prima calce ndk fondamenta dell\\:rigenùo
nuorn paJ1glionc ddla Scu<lla professionale Don
Bosco a Bangkok. ,\\ndtc quc,-to sarà un hcll'av-
venimeJ\\to nel nostro Giubileo <l'argento, in
quanto segna un nconoscimcnto ufficiale della no-
sira opcra da parte dd Go\\'erno e dei nostri amici
ddla c,1pitalc siamcse. Col nuorn edificio a due
piani, di 30 X 15 m .. potr< mo a,·ere un adeguato
..
loi:.,lc per la Tipografia ~alcsiana e pi:r un i:u-
modo dom1itorio p..:r i nostri orfanelli Penso
tornerà gradito il ~1p1·rc che la somma richk-st:i
per la fondazione, circa 20 m,ùoni in lire 1tali;mr.
i! siata procurata dai nostri amici e dal Go\\'cmo.
- Miracoli di Don Bosco! - ho sentito 11 h1so~no
di esclam:1re qu.mdo st.:ppi che il Capo stesso del
Go\\'crno a,crn decretato il sussidio degli ultimi
8 milioni che ancor;1 mancavano per completare
ropera.
Come nacque una famiglia cristiana a
Ranong.
Nel HJ37 una gio, anc, da due anni intema nel
Com t·nto del Buon Pru,tore di Penan~, ricc\\·e\\"a
il S. Baucs1mo chiam;indo:-i Giacint:1. La ~iovane
senti prc:,to che Gcsù la chiania,·a all'apflstolato
e corrispose con tutte le sue forzc. Cn anao dopo,
in occasione del suo matrimonio, otteneva la prima
conversione, quella del ~110 fun1ro sposo. E con lui
venne a stabilirsi a lbnong, impanante centro mi -
nerario di stagno. In breve tempo, m st·no all 1
nuo\\·a famiglia cristiana, crebbe il numero d1.-gli
adomtori tlel \\'ero Dio: 18 persone, compo-
nenti 4 famiglie, rampollarono attorno a quel fo.
colare cnsttaoo.
L'm,so più duro per la buona Giacinta fu la
m,11rnna. l'rofondam1·n11· h11dclista, tt.-nc,·~ durn e
BANPONO (Thailandia) - Il Coll,egto
San Oh.a_..,ppe In coslr\\1%ionc (lato
Interno).
BANGKOK (Thnilnndill) - S.1'. Mons.
Pietro Canullo e la Signora del l'rlmn
Ministro eh<' collocll la 1• plctrn delle
nuove Scuole
RANONG (Thallandi:i) S. E, Mons.
Carrello con fo fomi,:lla di Gw.dntj
(alla •ua •lnl,tru). Nel centro la ve,-
chfa « Murla Vlttorln » nel giorno del
suo ba11~imo,
- 99·

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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speranza e la preghiera del
povero prigioniero e dei suoi
cari. E Don Bosco fece il mi-
racolo, ottenendogli fede, pa-
zienza e resistenza. «Sarà mio
impegno fare una chiesetta in
ringraziamento non di una
grazia, ma di nove mesi di
grazie e miracoli con cui Don
Bosco mi salvò la vita l). Ed
ora si prepara a mantenere la
promessa. In casa sua c'e già
una cappella e una stanza a
disposizione del Missionario
quando visita [a piccola comu-
nità cristiana, ma presto, spero,
un'alta croce segnerà a quei
che navigano sull'estuario del
fiume Kra il vero segno di
vita e di speranza.
INDIA • Matrimonio in un vllJagglo cristiano Kh.asl (Assam). I due sposi al centro.
~ PIBTRO CARRETTO,
Vicario Ap. di Rajaburi.
resistette per ben 15 anni agli attacchi e alle pre-
ghiere della figlia. Finalmente l'ora della grazia
Timori e speranze venne e si chiamò ::viaria Vittoria. li giorno del
suo hattcsimo, la huona vecchia, consegnandomi
l'amuleto che era stato l'oggetto più caro del suo
delle Missioni di Assam cuore, mi confidava: << Da 30 anni lo porto: ma
onnai non ne ho più bisogno: Dio mi basta...
Dio premiava lo zelo cli Giacinta con un'altra
grande grazia. li marito, verso il termine della Il giorno 9 novembre in Shillong si svolse la
guerra nipponica, venne sospettato e imprigionato più solenne manifestazione religiosa dell'anno con
con altri 5+ compagni: nove mesi di prigionia, o l,1 festa del Corpus Christi, che a motivo del
meglio di martirio, al quale di 55 sopravvissero monsone \\'iene trasferita alla stagione asciutta.
soltanto (< Don Bosco mi salverà ,i: questa la Ma, ahimè, anche il 9 novembre spuntò piovig-
ginoso con neri nuvoloni che
s'addensavano nel cielo.
La vallata del Bramaputra,
che forma l'Assam, è chiusa al
Nord dall'Tmalaya, nome che
suona << Regno <lclle Nevi ,i, e
al Sud da una catena di mon-
tagne e colline, che alcuni vor-
rehbcro chiamare: <• Regno delle
N uvolc ,>, perchè ivi è regi-
strata la piit alta precipitazione
atmosferica del mondo.
Shillong, la bella capitale
dell'Assam, stazione climatica
di prim'ordine a T 500 m. cli
altezza, in mezzo a salubri pi-
nete, non si sottrae ai capricci
del "Regno clellc Nuvole». Piov-
\\'e, adunque, nel giorno tanto
atteso dai Cattolici, e l'entu-
siasmo di mille e mille devoti
minacciava cli venire smorzato
SHJLLONG (Assam) • S. E. Moru.. Ferrando tra i suoi prediletti: i piccoU.
dal freddo umido e dalla pioggia
IOO

3.2 Page 22

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noiosa. Semlm1vn che anche la natura volesse
unirsi alle soflercnzc che affliggono l'é tribù dei
monti, che hanno sempre vissuto una vita c.11 gioia
serena e semplice. Ora invece attraversano un
periodo di dura crisi.
Queste colline si affacciano sul Pakistan. Dal
19~7 il Pakistan e diviso dall'India: gli uomini
hanno innalzato anche qui una cortina, che si fa
,-cmpre più fitta e alta. Vi furono esodi, sfolla-
menti con gli orrori e disagi ben noti. I Klwsi
e i Garo, che sono attigui al Pakistan e che vive-
vano scambiando dei loro prodotli - bamh,1,
frutta, bete[ 1ml, calce e carbone - con il riso
del Pakistan, vidt•ro un giorno chiuden;i tutti i
mercati e lo spettro della fame piombò nella dc-
;;olazione centinaia di \\'1llaggi. :'\\1cntrc le autorità
si sforzano di port.tn: i soccorsi richil.'Sti dalla
gravità del caso, 1mchc i missionari non sonn in-
sensihili al grido acconito di dolore che giunge
loro da tanti poveretti che domandano cibo,
medicine e vestiti.
Ora grave per le Missioni.
Punroppo vecchi pregiudizi contro le :\\I1ssioni
si affacciano con rinnovato vigore. S1 \\'orrebbc
che noi ci limitas!lnno a sole opere filantropicht:,
senza predicare 11 \\ angelo, si lancia l'accusa che
approffittiamo della povertà e delle malattie per
far abbracciare il cristianesimo e quindi che le
conversioni non sono sincere; si ammirn In spirito
di abnegazione dei l\\lissionai i, ma si guarda al
corpo e non allo spirito.
Il Primo Ministro dell'india, Pandit ~chru,
nello scorso ottobre, visito d1 proposito l'Assam
per studiare sul posto i probil·mi cli ljllcstc tribù
dei monti, ctl csortc', gli indiani ad ;md.ire a quei
fratelli con • lo ~pirito di carit:i e sacrificio Jei
:Missionari•· Il Primo :\\lini.,tro poi im,istl'Ya sul
concetto di lihcrtà di religione pn limi, • Ognuno
- egli disse - de\\·'t:ssere lihern di seguire la sua
religione,). In pratica, purtroppo, in questo sub-
continente, che è l'India, con CO\\IÌ grande va-
rietà di religioni e di popoli, la parola d1 Gesù:
Predicate il Yangelo a tutte le creature•• \\·iene
accolta con quell'opposizione che la cultura in-
diana esercita contro tutto ciò che non ~· I ntlui-
smo. E q_ul.>sta opposizione si an:entua sempre più,
e w1 pencolo grande \\'3 delinc;mdos1 per le l\\lis-
sioni cristiane.
Natur.ilmcntc è falso asserire che le conversioni
siano frutto di costringimento e violenza morale.
Durante la festa io contemplavo quelle centinaia
e centinaia di uomini e donne con hamhini sulla
schiena, di fanciulli scalzi, tutti n:nuti e.In lon-
tano, dopo snervanti marce, e perchc? per pro-
fessare l.1 loro fcJc! Quando si è pronti a soffrire
la fame, i disagi, il freddo, la per:;ecu1.ione per
e la religione segno che il !\\eme del Vangelo è
caduto su terreno buono. Pioveva quel giorno,
ma le comunioni non dimmuirono. Le strade
di accesso alla Miss.ione rigui-git.ivano di gente.
SHJLLONG (,b,.1m) • « 11 CrtJo ru l~nci.110 daaill ahoparlanll e ripetuto con slancio da migliaia 1.IJ cuori"·
,..,. 101.

3.3 Page 23

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All'ora fissata ognuno
era al proprio posto per
la proc1.:ssione: dalle Fi-
glie <li filaria bianco ,·e-
stitc, agli angioletti che
sparJ?CYano i fiori, agli
uomini e donne di Azio-
ne Cattolica con stendardi
e bandiere, esercito pa-
cifico della Chiesa che
sì avanza pregando e
amancln.
Un pagano osserYÒ:
<i Il Dio dei Cattolici è
forte e ha vinto! ~. per-
ché proprio poco pnma
del segno della sfilata ces-
si, Ia pioggia e per tutta
l.1 durata <li tn.. ore non
cadde goccia dal cielo,
sempre minaccioso e im-
hrnnciato. Spettacolo in-
vero hcllo e commovente
il contemplare tanti neo-
fiti procedere con ordine
BIRMANIA • Gli Bo,, r.ui:a,zi dell~ << LMon Memnrlal Scbool., sfilano da,·antl al Primo
Ministre, e alle Autorlta di Mandalay. Nello sfondo la chk.sa di Maria Aubilla~rice.
perfetto, cantando e pre-
gando fra due file di spettaturi, d'altra fcdt.: ma
rispt;ttosi e pieni di ammirazione.
Alla riunione di tutti i gruppi in un vasto
spianato vcnk circondato dai monti, il Credo fu
Don Bosco conosciuto e amato
lanciato dagli alto parlanti e ripetuto con slancio
Ja migliai:1 di cuori. Si, 1 tempi sono difficili,
anche in Birmania
tribolazioni e sofferen,-,e ci afì11ggono, altri pe-
ricoli ci sovrastano; ma noi che vediamo quanto (Da rma lettera del !Jire/iorr di 1\\lrmdafn)• al
questi popoli amano la nostra santa religione Rettor Maggirire).
guardiamo con fiducia all'avvenire. Aquae 11w!tue
110n pot11eru11t exti11gw.'re f[ammas chariJotis: le
mc.lte acque di quel giorno non spensero il fcr-
Yore, e le molte difficoltà non potranno estin-
guere le fiamme dell'amore.
Shillong, 15-x_1-1952.
8:, ST!iFANO FutRANDO,
Vesco1:o di Sl111/011g.
Sono Ct!rtO che Lei, amatissimo Padre, gradirà
conoscere i due avvenimenti più importanti che
hanno rallegrato il nr,stro cuore in questi ultimi
mesi: una celebrazione nazionale che ci ha dato
agio di conoscere quale sia l'ascendente rhe la
nostra scuoi.a esercit,1 sulla città di Mandalay, e
possiamo ben dire su tutta la Birmania; e la
bellissima festa di 1Vlaria Ausiliatrice.
Fate conoscere e leggere a1 vostri ragazzi
G IO VEN TÙ MI SSI ON ARI A
interessantissima rivista missionaria a colori.
A b bonamento annuo ordinario L. 300.
Sos1enitore L 500
Estero il doppio.
Dire;irm~ e A111ministrazio11e
Via Cottolengo, 32 - Torino (709) - C C.P 2-1355
~ 102
Il "National Day ",
come lo chiamano qui, C:.- u11
residuo della lotta per l'indipendenza. Al suo
inizio prendeva la forma di un corteo d1 protesta
contro gli stranieri, ora si riduce ad una colos-
sale riunione ùi tutte le scuole e cli una rappre-
sentanza di tutti gli enti statali, parastatali e
privati, lungo gli spalti del famoso forte d1 fllan
dalay. Segut; Wta serie p1L1 o meno lu~a di
discorsi dei vari capi politici, militari e ammi-
nistrativi dell'Alta llirmani~, e poi la gran massa
sfila attravtrso alle vie della città in mezzo ad
un'altra mass~ di ammiratori e dt cunos1

3.4 Page 24

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I popoli oric:ntali, e in modo tutto parti-
colare il popolo birmano, sono aJnratori del
bello, del fastoso, dei colori, della musica e tiella
danza. L'estrinsecazione però cli questi gusti è
ancora alquanto primitiva, ed è appunto per
questo che noi siamo riusciti a fare colpo con la
nostra org:anizzazione. l\\lentre le altre scuole si
susseguivano in una massa disordinata e mJl
vestita, noi sfilammo con circa ottocento giovani
in divisa. Essi erano divisi in quattro gruppi.
Ciascun giovane era in pantaloni lunghi, bianchi e
aveva la camicia bianca con cravatta rossa, hlu,
verde o gialla a seconda del gruppo a cui appar-
teneva. Ogni gruppo era preceduto dal suo ga-
gliardetto e dallo scudetto del proprio colore,
e col proprio motto. Tutta la sfilata nostra era
aperta da una staffetta di motociclette e dalla
bandiera nazionale. Dopo la sfilata ddla massa,
seguivano due jeep pavesate a festa con giO\\ ani
rappresentanti la sezione artigiani e la sezione
studenti. Portavano pure in bella mostra alcuni
oggetti eseguiti nei nostri l:iboratori. TI tutto era
seguito tla un grosso camion militare sfarzosa-
mt:nte addobbato con la banda della scuola.
Descrivere l'impressione crea-
ta nel pubblico è impossibile.
Se ne parlò e se ne parla
tuttora; i giornali pubblica-
rono relazioni e fotografie e
il tutto riuscì una redarne
meravigliosa per la scuola.
Il nostro primo scopo nel
preparare que&ta dimostrazione
fu cli far Yedere al Governo
che dopo tutto se rngliono un
po' di disciplina e di raffina-
tezza nei loro giovani, deb-
bono ri,·olgersi aHe scuole
caltoliche. Grazie al Signore,
sembra che ci siamo riusciti.
L'hanno dovuto ammettere an-
che loro con parole molto
lusinghiere.
La propaganda che avevamo fatto a mo.zo di
foglietti volanti e del nostro «Don Bosco ,,, que-
st'anno attirò una folla molto pii1 grande <li quelLi
degli anni scorsi. La fc:;ta fu preceduta dalla
Pere!(rùwtio ,\\luriae in tutte le case ddla Par-
rocchia. Visita che ha lasciato clict..n> di sì: un
mondo di buoni prop,,siti e anche grazie segna-
late. Un,1 piccola stalua di ::Vlaria Ausiliatrice
fece il giro di ogni casa, sostando in oini luogo
Z.f ore, intrattenuta in mC't:zo a fiori, c.anti e pre-
gh1ere. Ogni sera tutta la popolazione cattolica
della parrocchia si raccoglieva attorno alla sta-
tuetta e poi in devota processione, recitando 11
santo rosario, la :Madonna continuava di casa in
casa h :ma m 1terna visita.
li giorno della festa ci furon J in parrocchia
cinque S. l\\Iesse ed i giovani e i parrocchiani,
che sono ormai avvezzi ad asp.:ttarsi Lanta so-
lennità nelle nostre foste, attirarono anche molta
gente da altre µarrocchi<!. La festa era stata pn:-
par;1ta da un mese di predicazione. Predica/ori
furo1w i giovani slessi Je/1,i ,ios/ra scuola, che si
pres/11ro110 c1l11 mo/In serietà e rara co111pefr11:;;<1.
La semplicità del loro dire an•ompagnata ùa un 1
Ma la nostra data più bella
e stata il 23 novembre, nel qual
giorno celebrammo la festa del-
MAN DAL,\\ Y (Birm•nia) • Scorcio della grande chiesa di M•rla Auslllatrlce. c<lnlrO
di dlvo2ione alla Madonna di Don Bosco in Birmanin. I bombardamenti l'hanno
rovinata In molti punii. Si attende che nnime ttenèrose mettano quei poveri nùs-
slonari in ~rado dJ reslaurarJa.
la nostra l\\lamma Ausiliatrice.
Negli anni scorsi questa festa si celebrava
il 24 ottobre, ma aa invariabilmente guastata
e dalla piog~ia che in <1uel mese particolarmente
sobria eleganza nel porgere ha fatto la migliore
impressione anche sui parrocchiani.
Naturalmente la più bella nota della gran gior-
insistente. Quest'anno abbiamo deciso di farla nata fu la processione serale con l'illuminazione.
nclla domenica più vicina al 24 novembre. La L ' insieme del cortile della scuola sfarzosamente
scelta non poteva essere più felice. Dopo il mon-
sone, c'è un breve pt:riodo in cui la pioggia è
cessata e non è ancora incominciato il freddo.
Le giornate sono miti e il cielo è terso come
cristallo.
addobbato ed illuminato, presentava una scena
di colore e cli rnrietà tale <la impressionare anche
i molti buddisti che curiosavano in giro. Questa
gente fa consistere le sue feste essenzialmcntc
nei colori, nella musica e nella luce. [n quella
- 103-

3.5 Page 25

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occasione ebhcrn abbondanza di tutti e tre. Una
fantastica illuminazione in cui si usò di tutto
- dall'elettricità alla cera e al petrolio - aveva
trasformato tutto il grande cortile della scuola
in un fantastico regno di fiaba. In questo incanto,
alta in mezzo alla folla, issata tra mille fiori e
mille luci, su di una jeep trasformata in trono,
la statua della Madonna procedeva benedicente,
sospinta da vigorose braccia dei suoi figli della
scuola e dell'Azione cattolica. La processione fu
chiusa, a notte, dalla benedizione eucaristica,
seguita dalla tradizionale bruciatura delle lettere
alla :.\\1adonna. Davanti alla statua usata per la
proC"essionc, alla presenza di una folla entusiasta,
furono bruciate le lettere che erano state inviate
da tutte le parti della Birmania. La bella giornata
ebbe termine con un concerto di scelta musica
eseguito dalla nostra banda, sotto la direzione
del bravo salesiano signor Vitali.
1,a nostra scuola è ora la più quotata della
città. Si disputano i pochi posti disponibili al-
l'apertura di ogni nuovo anno; ma è indispensa-
bile ampliarla e costruire nuovi locali. Da oltre
tredici anni tutti i confratelli dormono nel dor-
mitorio comune con i giovani, non escluso il
direttore, perchè non abbiamo neppure una ca-
mera privata. Anche gli ospiti debbono andare
nel dormitorio comune.
Amato Padre, nella sua bontà ci voglia com-
patire, e ci permetta di assicurarla che tutti i
suoi figliuoli Salesiani della Birmania fanno
del loro meglio per essere buoni religiosi e per
soccorrere tanti giovani che si aggirano per la
vasta regione senza educazione e senza assi-
stenza.
Al pensiero del meraviglioso esempio datoci
da Don Bosco, non possiamo non adoperarci
per raccogliere i poveri frammenti <li umanità che
la guerra e le discordie dei ribelli hanno lasciati
e lasciano nella loro scia sanguinosa.
Lei, venerato Padre, ci conforti con la sua
preghiera e ci benedica, aflìnchè nelle difficoltà
e nei successi starno sempre figli degni di Don
Bosco.
Sac. GUGLIELMO BALOCCO,
J11 i.ssio11ari" Salesia110.
NATALE A KRISHNAGAR
(Relazione di D(/11 Luigi Gobetti al Rèttor Maggiore).
Le scrivo subito dopo la festa del Santo Natale
e così le posso comunicare alcune impressioni
della grande solennità svoltasi attorno alla nuo-
vissima cattedrale di Krishnagar.
Furono giorni di intensa preparazione, ma co-
ronati da grande successo. Tcri sera abbiamo
ospitato nella l\\1issione da 15 a 20 mila persone,
in maggioranza Hindù. Vengono a baciare il
Bambino Gesù che il nostro Vescovo porta in
processione tra musiche e canti, nel vasto cortile
attorno alla chiesa. li bacio del Bambino durò
un'ora e mezzo. I cortili non contenevano la
gente fluttuante che continuava a venire e ad
andare. Le strade vicine alla Missione erano
bloccate dalla massa in movimento. Abbiamo pre-
parato in bengalese grandi quadri per spiegare
le parti principali della chiesa e della nostra
dottrina. Furono eseguiti da bravi artisti e ri-
marranno esposti nella chiesa, giornalmente vi-
sitata <la paga11i. Spiegano la Via Crucis, il Bat-
tistc.:ro, l'Altare, il Confessionale, il Tabernacolo,
il trono vescovile, e così via. Per l'occasione,
tutta la l\\lissione era tappezzata di cartelloni,
figure e scritti di ogni genere. Abbiamo distri-
buito a migliaia il nostro calcndarictto in ben-
galese. 1n yuesti ultimi due giorni la chiesa rimase
invasa, per ore e ore, da una fiumana di Hindù
di ogni ceto, inusitatamente rispettosi. Si nota-
vano gruppi cli intere famiglie che sanno di tro-
vare con noi un'atmosfera <li pace e protezione.
Ci vogliono veramente bene. Alcuni gruppi ven-
nero anche per la novena di Natalc, cantata da
un coro di più di mille persone. In queste tre sere
proiettiamo il film: Credo in Dio, s ul segreto
della Confessione, spiegato in bengalese con alto-
parlanti. len sera vi assistevano, all'aperto, almeno
8 mila IIindù. Qui si può fare il cinema all'aperto
anche a '.'fatale! Noi approfittiamo per mostrare
le nostre films religiose dappertutto in questa
stagione. Una ventina di nostre Suore Cate-
dùste Indiane furono sempre tra la gente a dare
spiegazioni e a regolare nella chiesa il movimento
<lei pagani.
Non le sto a parlare del lavoro e zelo dimostrato
dai confratdli della sçuola <• Don Roseo» e della
nostra parrocchia in questa occasione. Oggi
siamo stanchi morti, eppure il lavoro non è finito:
fino a Capodanno avremo continuamente occa-
sione di avvicinare gente pagana. Quattro dei
nostri sacerdoti sono in tali condizioni che non
possono più fare gravi sforzi, eppure non si può
farne a meno in queste occasioni. Non c'è paese
dove i Cattolici siano così ben voluti da autorità
pagane come a Krishnagar.
Speriamo che tutto giovi ad aumentare le
conversioni.
Sac. Lu1G1 GoBETTI,
J\\lissùmarÌIJ Salesiano.

3.6 Page 26

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l f , - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -. ,
.Ce meraviglie
di Maria Rusiliafrice
..., _____________________________________ ,.
,, La Sama I rr.~ì11e si costitul ella medesima protdtrice de, girn:a11et1i più J>rn.'l'rl ,
flbbw1do11ati... prràò ottù:1u• ai /uro be11efat/tlri r al/i· /uro bt11e{attriri moltt· grazie spiri-
tuali e a11d1e temporali slrnurdi11arie D, San Giovanni Bosco ai Cooperatori l'>alt:siani.
Maria Ausiliatrice ha diretto la difficile opera-
zione. - V a 15 mesi Rnffrivo intensi dolori :tllu hocca
dello stomaco. Ogni posto eru per mc un martirio.
Anche la , ÌJ!ta undav11 inJcbolcndosci, mentre numcntn-
vano i fenomeni ùi , ertÌ)!ini. Dopo una lunga seri.- d1
es,imj, fu ris.:ontnun il male: s1 era formato ncll'inte-
~ljno crasso un mrl!amlrm, ossia una bors;, enom1e,
dn,e 11Li alimenti rc$tAv.1no depositati lino a 7 11111m1
Si richiedeva un'uriicme e delicati.'<.~imn open1zione.
Mi misi nelle m11111 d1 ::\\!aria Ausiliatrice. La nostra
frde fu immen,u. 81 rregò anche nelle varie ,;omunit,1
religiose delln cirtil e nelle famiglie dei noMri umici.
L'operazionc (mi furono tolti 60 cm. d'mtl:lltmo) riusci
cosi bene che vari 11iornuli ne pubblicarono il fdici•-
simo esito. L'Au,iliatr1ce dire~se realmente 111 m,tno ,k,
medici che, prima di opcramu, a,•e-·ano accettato e.li
pre1r-1rc e nce, uU> la henc:di1.ione ru :'Ilaria Au~ilialriC'e,
che a,•eyo loro impartito dallo stesso ta\\'olo operatorio.
Riobamba CEl)unwre).
Sue. G. 8ottGATO, S11/,•.11,111,.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco ci banno salvati.
- TI 20 settembre u. 11. mi fermai rwchi ,ccon1li ,·n.1
In mia auto in una strada nei pressi d1 \\'orL'SC ptr con-
suh.are un.i cnrta automob1hsrica. \\'ulli usare l.1 pru-
denz.1 di tenere la macd1inu per metà fuori dcllu ,ia,
sulla mia destra. A\\'c\\'o con mc due mie hamhine poco
più che deccnm. l mpron·i=entc una tremenJa ei,plu-
sione ci ~emhrl1 che fnct·sse ..,lare la macchina m ulw;
poi, terribilmente harwllando, distinguemmo una s(<1r•
puta nellu 1111ule cr:1\\'0tno precipitati per oltre so lll('lri.
Ln fermo dolce, qua~i improwiso, mi$ttmoso, mi dette
ki possibilità di rr11Jerrn1 conto dell'ucc,u.luto e d1 ri-
salire, dohminu,, mila s1rac.la ove trm·n1 un'ultra uuio
che c1 a\\'e\\'a mve~titi a tutta velocità 1 "fono,tuntc 11
terribile \\'Olo, ehhi una •econd.t confennn d..Jl'inte, -
vento del mio i:nin<h- l'atrono, Don llosco, perch,· I.i
mia aurn andò a fermarsi " ,·enti cenumetri da un <lisli-
\\·ello di circ-d qu11uro mcrri ! Ho riportato una frat-
tura olla s,imhn ~in1Mm, ormn, in "ia di 1111uri~ione: le
mie bambine ehbcro solo leggere cscoritiz10nì Ruhuo
guarite
Portavo e porterò ,empre con me. sulla mncd,ina,
la sacra lmmu~inc di Maria Ausiliatrice e di l>un Bosco
perchè, come ex ullievo salesiano, omo Don Bosco e
i suoi Fi~li, che furono miei insupernti e insuperabili
Maestri.
E\\'identemente in qucl tremendo siniMro noi fummo
p:uidati da una for✓.a s uperiore. Ricono~centissimo.
mando un'offerta, C<>n In prom~..,.,a che porterò la mia
f:uniglia a Torino, :.i piedi del mio J(Tandc, santto
Prorettore.
,lii/ano, l'it,/c 1'1minn, 3b
Oort. l,l!ICt LARI.
Maria Ausiliatrice, salvate voi il mio bimbo! -
JI m io bimho (;innfrnnco di 3 ann i e mez1.o s i nmmalò
<li croup difterico. Fu subito rico, eroto oll'ospec.lale, ma
la sera lo swto peggiorò e il Prof~ore, chiamatomi
d'ur1tenzu, mi anerti che doveva ~sere operato. ma
che non potcrn a•~umersi la responsabilirii dcli' inte.r-
1·ento pcn:hÌ.' il cuore era in p~simo sento. Fra le la-
crime chiesi nl medko di operare un min,cnlo, ma ej!)i
m1 rispose· , ~ molto p:rave e solo ldc.lio può salvarlo,.
Allora mi sfuggi un l(rido: • l\\•lnri11 ,\\u,ilin1rice, Don
Bosco Sunto, salvote \\'oi il mio bimho I•. E il miracolo
l'enne, pcrchè rontro le nere prcv isioni, il cuore re-
sistette e dopo ~oli<> .riiòmi. me ne torna\\o n cnsa strin-
gendo felice m in tii,Iio t m le braccio,
LILLA l\\ IARH:11.1 in l'REVITI.
t.\\' ,1llirr·t1 1al,·sim1e1.
Don Bosco spegne un pauroso incendio. - I I
3 settembre u. s. mio tìqlio J\\.fario undict'nnc, per tra-
stullo, U\\'Cl'n nppiccato il fuoco n vccch i sterpi in un
pntto. In un h,lieno il fuoco prese proporzioni allnr-
manti, cnu'I.I la lunl!a siccità e.li qu, ,1'es111te scorsa.
minaccian<ln \\'ignc e pi~ntagioni di ruhacco non di nostra
propric1il, con pericolo per i c"1sl'Ìnnli circosl,mti. In
qu~to estremo peri<:ulo, con tutta la ft'de che porto
a S. G. Ro<èo, nl:cando gli occhi, inrncai <lai profondo
del cuore: • Dh ! ~an G. Bosco, s.1h·atl-ci1 F:1te che
questo fuoco non , aùa oltre, fate che si spcnl.(a! G i:,
molti vicini emno corsi m nostro niuto, ma hen pocn
si poteva fare, ,•sscndo l'ucqua n qunttroc..,nto metri ùi
distanza Le rimnmc, alimentate dal \\ l'ntn, !)rendevano
proporLioni sempre più spa,·entosc. l\\.l:1 dopo la mia
terza innx·u,mmc al grandi! Santo, con m~r.1\\'iJ!)Ì;l di
- 105

3.7 Page 27

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tutti, le fiamme si spensero: la mano santa di Don
Bosco pareva ci fosse Jlassata sopra. Con le las.:rione
agli occhi sYelai agli nstanti il miracolo: Ili mia grande
fede in Don Bosco era stata esaudita.
. l11ssom1e (Francia).
Tumore che scompare invocando D on Bosco.
- Affetta da tumore, mi recai a Roma. In clinica il
dottore mi disse che en1 necessario un immediato in-
terven to; poi l'analisi avrellbe detto se si tratta,·a di
un tumore benil(no o maliimo. Appena udita questa
~entcnza, mi rJ\\'olsi coo tutta l'anima a Don Bosco,
Jlromettendo che - se mi avesse guarita sen7~1 opem-
7ione i1 31 gennaio avrei fatto celebrare una S. l\\l<.>ssa
in suo onore. Cinque giorni d<l!)O tom~i a Roma, dove
11 medico mi disse che non n,·evo più nullo e che anche
il gonfiore sareblle presto sparito.
Fref!01/tJ,
RosA S1\\10"11':rrJ in l\\lONfALilMO.
Don Bosco, mi hai guarito ed ora sono tuo.
l\\el Jieemhre del t•J+8 vcni,·o urgentemente ricovemto
all'ospedale di Treviso, affetto da mastoiJite con pe-
rkolo di mcnmQite. li c:iso era davn~ro preoccupante.
La febbre pcr~iste,a sempre ~ui +o", per cui i profess11ri
non ,i dccidc\\'ano a operarmi, per timore di una in-
fozinnc. li male cresceva sempre più e senti\\'O la morte
nn·icinarsi. Finolmente si ,·olle tentare l'operazione.
Srr.-tta alla man,, de~tm, tene,·o lo reliquia di Don
Bosco e lo invoca, o continuamente con viva fede.
L'operazione durò circa tre ore, con esito incerto. Per
5 giorni lottai tra la vita e la morte. Soffrivo assai,
ma ;1nchc nei momenti d, delirio imocavo Don llos..:o
e ì\\lnria Ausiliatrice. Mi s1 parlò d r Estrema Unzione.
Compresi di essere multo t;raYe; allora promi~i a Don
Roseo che se !ossi Quarito, sarei rimasto sempre con
lui Intanto i miei compa!!ni , Figli di ì\\lnria • dd-
1' Istituto Salesiono di \\ "crona, face,·nno una novena
per me. Quella notte mi semhrt, di vedere Don Bosco,
il quale aH·icinandosi ul mio letto, mi prese per mono
e con u,, sorriso mi disse: , Gwtrirai e sarai mio IÌ!,!lio ,,.
Al mattino mi sn,'(liai e mi senti, guarito. !\\ion più
dolori, non più febbre. Venuto ìl professore, e ,·cdcn-
domi cosi allegro, non crede, a ai suoi occhi !\\Ii Jlortò
in sala operarnria, chiami! L!li nltn medici assistenti,
mi visitò ben h~ne e, meravigliato, mj d isse: , Non
h<) mni creduto ni 1111racoli. ma stnvolto ci devo credere•·
Groi<ic, o Oon Bosco, di a,·cm1i guarito, grazie ~oprat-
tutto per avcm,i fatto Salesiano.
r·rnezi11. lstiluto Colc1ti Ch. G1-.;o CAPORt:-..
La novena che salva. - Mio figlio llatti~ta soffrirn
da tempo atroci dolori ulla schiena. Per 11uanto a,·esse
fotto per b guarigione, per CJU,mte , isite mediche
avesse suhito, non ave\\·a riportato alcun mi,r..dioramento.
Finalmc.>nte leugendo il Bnlfr11i110 Sa/esù1110 e venendo
" <:onoscenzn di t.inte grazie ottenute con la no, c!ln
a l\\larìa Au~iliatrice, In cominciai aocl,'io con fede.
Durante la medesima Yolli che il tiglio subisse ancora
una ,· isita, Fu l'inizio della ~ua sah ezza. Finalmente
~, scopri il suo male, fu decisa un'operazione assai
difiicile, che riuscì bene, e oggi mio figlio è guarito
e hu ripreso il suo lnvoro.
lasco/o d, Bre111bil/1J.
CATERINA MORl!Tfl.
t~~~~~~~~~~~~~~~~~~
l
: Il B. Domenico Savio
f~~~~~~~~~~~~~~~~~~
L'allie,·o del nostro Oratorio Pompeo Mnrzullo
do\\'ette essere ricoverato d'urgenza nelfo clinica Gi-
rone, perchè affetto da osteomielite con gmvi fatti set-
ticemici alla tibia del piede sini~tro. L'intervento
chirurgico era nec<.-ssario, ma le condizmni dell'am-
mahno non ne assicuravano l'esito
In un momento di assopimento, il rngaz,o fu udito
discorrere con persona tl lui ,olo presente. Appena
s,eglio, disse di rtl'Cr visto e di aYer parlato col Reato
Domenico SaYio, che gli avern consigliato di mangian:
dell,1 vadura.
OJ quel giorno cadde la febhre alt,1 t: si ,·erilìcò
LlnJ miglioria m tutte le condJZioni tisiche dell'am-
malato, che ora gode ottima s,,lute.
A.Uc!!hiamo l'attc,rnto del nwdico curante.
Casata.
S,tc. ::ÌAL\\'ATORI! Scuc:"1,~tIGLIO, Dirt·ttore.
CLISIC'-\\ GtH()t-.t
C:A'<ERTA
Chinugia Gen.: Dr. Lnzo Girone
Si nrt~sta rhe il giot·n11e 1\\fnrzul/0 Pumperi }11 nm-
t'ernlo in questa cli111ca il 21 marzo. Egli prese111111·a
n<tMmie/ite dellfl ribin si11is1rn co11 gr1wi /nlli Sl'f/icem,ri.
D11ra11/e i p,·imi giomi i11 pie110 malessere, al/'1111prm,v1.w
Ph//P ,m s~11tihi/e 111igliorame11to, co11 rad11la de/In febbre
e r1pre.;a delle ro11dizio11i fisiche. In q11es10 fatto 1111 è
parso dii! il quadro morlin,<fl si fosse i1J1/>r1wviu1111e11/p
modificato.
Q11t•I .Rioma il mg/1:zo mi parld di 1111n 1isirme e col/rgò
la rnig/Ìlma a tah- t•isiom·.
In fetfp
Doit. ENZO Gmo--m.
11 male cambia misteriosamente il suo corso.
- La signora Cosim11 C'arddlicchio di anni 77, ~a-
htn sopra una sedia per chiudere il finestrino, cadeva
rovesciandosi all'inJictro l' battendo sulla stufa e
sulla cassa del carbone, nmbcdue di ferro. Il medico,
d1iamato d'urgenza, constatò l,1 ronura di due costole
con ,crsumento plcurJL,o traum.1tico. D.na l'et:1 e il
mal d1 cuore, le sue condizioni u.ppan·ero gravi. Al-
lora il sulcsiono Don Dihitonto ,nntò i fomilian u
metll,rla souu la prorezionc del B. Uomenico Sa, io.
Da quel giorno l'amrnalatu m,i:liorò rolmente che il
mcdi<.:<> ne fece n ltJ mcrJ, 1g h.1. Ed ora ha ripreso le
sue ordinurìe occup,1z1001.
Taranto.
LUIGI CARllEl, LlC<'HIO.
CFRTIFICATO .l!ED!C'O. - Certifico ,he la , f,:-ra
Cunlellicdn"o Cosima, da me t iHtatu ti, 11rgr n~t1, prestmla,•a
frattura nella 7" t' 8t1 ro,ralu rm, ,·rnanunM plt!urirn trm1-
11111l1r1J. A ttlUStl J,,11•,,1,i n,·an::'1ta e Jd/J! romli~irmi utrclimlw,
nu ,.;~""'Ui la fJTOJ:nou. Al 71.1 J:Ù>nw pa<), dr,po un ,,1;grnt:ar~;,
nr ro11ti11110 ddh (Ondi:ùmi J!l'ltrruli. dfrltiurai /'wnumlot,1 ,,:11<1•
rila perth,; llU11 prl'Ull/dt"fl alruu Yf':[IW
si11/()JIJ(l/(1/o;,:;ro ,u:
clinin.> d;,:1/r corulfriom prru1/,:n/tme11tt· risrontnut
Tura11/lJ
Don. F11 tl'Pll 111 Tnu.,no.
106 -

3.8 Page 28

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~~~~~~~~~ ~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~ ~~~~~!
~
otti.ene ai suoi divoti grazie sempre più belle :
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~t
Versavo ormai in fin di v ita. - Il giorno r 3
nprile mi posi a letto un poco indis-posto. Alcuni
i.rmrni dopo, aggrn,·an<losi il malt", dovetti essere tra-
sport.'lto aJl'ospedttle. II mHle si ae:crmvò .incorn, sicchè
soffri"o terribilmcntC'. TravagliJto da reumntismo arti-
colar~ acuto con ven;iimento pleurico bilaterale e peri-
cardite, fui trasportato all'ospedale. Vcrsnvo in fin di
,·ita, quando mi fu portata una reliquia del Beato Do-
menico Savio, mentre a ll 'istiwto RebnudcnJ?o le co-
mumta degli Aspiranti missionari e del Pontificio
Ateneo incominciarono una novena al Beato. Da alloro
presi a migliorare e, dopo 70 giorni di ospedale, potei
ritornare tra i miei confratelli con stupore dei medici
e infermieri che in un certo momento non mi davano
che poche ore di vita e che non anebbero mai pensato
potessi uscire di VÌ\\'O. Ringrazio il Beato Domenico
Savio per segnalato fovore, mentre lo supplico di
aiutarmi n spendere per il bene di tanti gio\\'nni la ,·itH
che mi ha ridonato.
Tonno, lstilllto Rehmulengo.
ANTONIO PltzJOT..A,
Coadiu1ore Sa/esumo.
o~PEilALE :VIACJGJO[<U d, s. <..,,ovanni Buttista e della Città
di Torino. - Si urtifi,-a che il Si1111or Pi::oiola rlnt<>nio,
di Li110, ,: ,raro degrnte in q11csro Ospedale dal giomo z8 nprile
195.z 11/ 7 /,,1.r/io HJ52 per remnntuma poliortitnfa,-e acuto con
grnt·t compli,azfone rnrdiucirrolntorfo s pulisierost'te.
Torino, t 2-1-1953.
J,, jt'tie:
Oott. G1l•SF.PPE S.WPA.
Quest'ultima lesione, n<mostante le cure, interessò
il periostio e l'articolnzione e presentò distruzione di
tessuti ed edema diffuso, per cui previdi In necess11/\\
dell'1mer\\'ento chirunnco.
!\\li raccomandai aJ Be,Lto Domenico Savio, e con
sorpresa e soddisfazione. in pochi giorni, senza l'in-
tervento, guarii perfettamente.
Portici.
Dott. Crno Fm1,1woL,1.
Guarisce da otite purulenta in una notte. - La
giovinetta Burdese Luciana quindicenne, il 26 ono-
bre u. s., fu colpita da grave male d'ore<'ch i che il me-
dico diagnosticò otite complicata <,la ma~toiJite già molto
avanzata, per cui non avrebbe sfuggito la necessiti, di
un'operazione. i\\la la gio\\'am:, piena di fede, cominciù
una novena al .B. Domenico Sa, io e a .Maria Ausiliu-
tnte. Quindi, fatrn una pallottola con una reliquia del
B. D omenico Savio e la testa d'un'immagine di l\\1aria
Ausiliatrice, la inghiottì con un po' di acqua. Nella
notte dom1ì profondamente e il giorno dopo il medico
la dichiararn 1nmrita.
l "illnfranca d'Asti .
D. Do'IE.'1ICO Grvo<:Rl',
Denirim,r Sa/esumo.
Didna,o 10 sottotnitto di n1,•cr v1silato ntl dicemhr,1 1952
811rdese Luda,Ul d/ ..'lfir/Jelt! di anni 15 e di <J.T.1eda risnmtrara
t1Jfett11 dn o/Ìtt purultnta ron r1blxmda11tr :ierrez,on~. T11lr u;-
trezi(J11t, n flttta JeJ/a pa~ient~, sat~bht ressata quasi ,mprvv-
uisamrnll! 11rlla u<Jltc s11rrtssiua alfo t·ù.ita medir11.
Dotl. C.<si> 11 AO C~Mu1r.:1.
Guarisce improvvisamente da otite. - Tormen-
tato da un'olite che mi procur.1ya dolori e sorditn, mi
anidni ad un ottimo dottore che mi praticò una accu-
ratn terapia. Trascorso un mese senza provarne sol-
li evo, anzi 81'.!J.tl'IIVllOÙOsi i miei disturbi, mi ri\\Olsi al
B. Domenico ~avio prei:andolo con fede vivo che volesse
mtervenirc h11 e guarirmi II caro Bento mi oscoltò
con tanra prontezz~ <la mcravi,!!liare lo ;te;;so m"<lico
curante. Lo ringrazio dal profondo ciel cuore e accludo
il cenificat<• del ~ig. Dottore.
t-lrborea di Sardeg11a.
MARIA L msA Pn,m:s Vroru.
CERTIFICATO Ml:.'DICO. - Crmfico ti, mw r,·11uto
111 cura la .nguora Pintm· Vidi/i ~·llaria [...rrira per una forma
di otite cataffale ,ruharuta cltt lm cfu.rllto per circa rm mrse
co,r sorJ,Ul e ,lo/or, tt!torccchìo desrro e si11Utru ~ che si t dimo-
ttrnla t'rsù,tentt aliti t'l/11/Un~ ,~rapia. L11 ,;uan"gione i ta;1:e1111fll
improt,'t1·uumenu un::a (tilt.fa apprez~alule e quando le condi-
,,,~,., Jel/'ammulat11 er,1110 più grm-i dr/ .wlito. ln fed,:
Oott. V1.~nxzo G10RIJA""ò'u
1
Direttore (),pedale rii .4.r/-~,..,, di S,mlct[na.
Evitato l'intervento chirurgico. - Diversi mesi
or sono, in seguito a cu<luta sopra un grosso , ~tro,
riportai tre ferire <la ta~lio, due al polso sinistro, ed
una al dorso dd pollice destro, seguite tutte da im-
ponente emorragia.
Guarisce da te tano avanzalo. - li giorno <lei-
I'Aijcensione, mio figlio Sal\\'atore di anni 15 si ammalo
con febbre altissima accusando dolori dappertutto. I I
dottore gli fece iniezioni di penicillina, ma quallro
giorni dopo il raguno si aggravò con 1rngidirnento
alla spina dorsale. Trru.-portato :ill'ospedale, 11!1 fu ri-
scontrnto il tetano omrni in forma grave e senza spcran,a
di guarigione. Con lo strazio nel cuore, mi rivolsi ,ti
B. Domenico Savio, implorando con altre pie persone
il miracolo della guan).!ione. li s,into Giovane ascoltò
In mia preg-hiera e mio figlio guari con stupore degli
stessi medici.
Oro.re, (.l'\\uoro).
LVIGIA l\\1tGLIA.
L·Jslituto Salesiano per Je Missioni con ~cJc 10 rori.no,
eretto in Ente J\\ lurale con Dec;eto 13 gennaio 19.14, n. 22,
può legalmente ricevere Le.l!ali ed Eredita. Atl cvilJlre possi-
bili conte.stazioni si consiKlinno le ~ef,ruenrl fom1ule:
Se ltu1tas, d'un Ltga10: ... lascio ali' /st,/11/0 Sal,s,0110
pa le Missio111 co11 ud~ ;,, Tori110 o utolo d1 legato lo somm•
di Lire... (oppure) l'immuh1ltl '1tO m... •·
Se 1rn1tas1, mvece, d 1 nominare crede d1 oqn1 sostanza
l'Istituto la formulo potr~bbe esser quèStn· • ... Annullo
ognì mm prece-dente dispo!ilz1one testamentaria. f\\omino
mm erede universale 11/stiluto Sale~w11a pt, le Alissiom con
Sede OJ Tonno. lasci:lndo '1d esso Qunuto m, npparl 1cne o
qualsius1 molo•.
1 Luoto e tinta\\
rF,,m,, tur e'ift!jo1

3.9 Page 29

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Sciatica maligna scomparsa aU'is1a n1e. - Dolori
mdicibili e pro.11rcssin a!Ll gamb.i destm mi costrin-
gevano a tenere il lcrm. Nonostante le cure premumse
del medico, le ,..fitte come coltelli !Jlglienti mi tormen-
lavano al punto che ormai la mia prc,ghicm cm questa.
• Signore, fntcmi la 1-?raun di prendcnni: ne ho proprio
basta I•. .:',Li il 5 febbraio passò a caso un Superiore
che, sentita la min ~ituai,ione, \\"enne a trovurmi, m'in-
vitò ad ll\\'Cr fìJucin in D on Rinaldi e recimmmo in-
sieme con ft!de s P"ter, ,1,•e, Gloria in ~uo onurc.
Tosto IIlJ uddormcntn I TI mattino Jopo, con una ii1oia
e sorpreM inesprimibili, mi accor11i che ero pcrfcrta-
mencc 1wnrit.1, 1'01-,i infatti riprendere subito 11 mio
la\\"oro tr,1 i malati dell'ospedale e non ~cntii più ne"~un
mule alle !!ambe. Sfono rese grazie o! Sen·o di Dio
Don RinolJi
S. Salt·ator~ '\\.ltmferrmo.
Suor CHCILlA DllMAlll'tNI, F. j\\!f. A.
Un' ispirazione che salva. - M,o marito d'1. d iverso
tempo soffm·u dolori alla gamba. Dai rng,l(i risultò
che si tranava di osteomielite ~I midollo dello spina
dorsale. IJ',11nmnf,II<> fu immobiliz1..ito a leno su di
un busto di lll"'SO dalla nuca alle wimbe. L.~ febbre
aument.wa e il f>o\\'ero ammalato face\\'3 flietil a tutti.
Jn famiRlia prei;ravamo con fede, ma nessun migliora-
mento ci consnlavn, nnzi i dottori ci dicevano che
sarebbe Jovu to nmnncre ingessoto per un nono. Con-
s igliata <la min wrc lln, F iglia <li J\\111riu Ausiliatrice,
COm.ÌnClilmmQ con fede una Novenn Il i\\,Inrin Ausi-
liatrice e al ~('rvo di Dio Don Filippo Rmnl<li. C<>n
noi prcl(.1,a_no le Suore dei din,ni Istituii delle FiRlic
di i\\laria .\\usiliatrice. "\\on ern ancor fimt.1 la non:na,
che la mia 111.1mnu " senti Ì$pirata a chi.111wre un altro
chiru.n(o. La nuu,•n ,·ìsita e la risoluzione <li operare
hubito l'amm:1fatn fu I.i sua sa(\\"Cirna, Gli furnnn estratti
quasi due litri di prH e dopo un mese d1 del(en7.a in
cl1nia1, ritorni, n c,1sa perfettamente gu:iritu.
Ricono$centc inv io offe1 ta.
Cawm,1 .
G101w1:--A D1sTfo'FASO 1'U.A\\'l'RSA.
La fede di un Missionario premiata da Don
Rirutldi. - Dopo nppenn un anno e mezzo <li per-
m,menza ,n India, a c:1uo;;1 del cibo che non ~• l-Unfa-
ce,·J col mio stom.1eu, fui nssafito d.r un :Ht,1cco dìs-
~enterico, d1c ,n ,1uc· 11 rrc, uh1m1 mcsr mr unpcdiva
ogni au,rnù. (,,orni fu (erano onnai 1,iù di quindici
1,dornì che non potevo quusi più c1bnrm1) in u n mo-
mento di 11hba1timl'nto, mi ricorJai di Don Rinaldi:
presi In relit1uin dd Servo di Dio l' IJ ini.:hiottii pro-
mettendo che se in una settim.ma mr avesse guarito,
aHci fauo pubhlic,rc la 11razia. Per ,linw,1mre la
mia Fede, qucll.i sem eommciai a manl?Ìare ro:l!ofar-
mente con 11li :iltri confratelli. Si e<1mpiono Olll?i i
sette isiorni: snno spanti i dolori luncinnnti che rru
affiigge\\';lno <l.1 nwsi e io posso ,vr~namc11tc: occu-
ponrn. Non mi resta dunque che udcmp1crc alla pro-
messa e rinl(n1~i.trc Don Rinaldi.
,1lawlay-Sh1//11ni/ ( InJia).
Ch. G10RGIO VANNI D .
108
Mi rivolsi con fiducia a Don Rioaldi. - · OJ
parecchi anni accusavo Ù<>lori ,1ll0 st<UThlCO, con inap-
pc:tcu,,a, c:c1ttrva dtl!esti<>ne, vomiti e capo1pri. l 1nn
r.idio~copi.1 scoperse che il succ,l biliare non poteva
più fare il suo corso rej!'olare, perchè il cruiale defe-
rente risultava piegato e qW1s1 ~uppurat<> lin consuho
mc<l.ico ritenne indispensabile l'mter\\'ento ch1ruri::1co;
m.1 per 1I mio Mnto di deperirmmto 1?t:nen1le, non po-
tevo nffnn o subirlo. li giorno in cui ero entrato a l-
l'ospcd11lc uvc,·o C<lminciutu un,1 nu\\'\\~n•1 al Scn·o ili
Dio Don Filipp<> Rinuldi. e fu proprio all'ultimo
giorno di c.lc1111 no,·cna che toccai con m 1no lJ sua pro-
tezione. :\\11 ~vcgh.u alle 5 del mattino dn un profondo
sonno dunll<> tutta la n<>tte. O.i unto tempo non a,·e,·o
dormito così n lun_l(O. E ro tutto in sudore, m1 nu sen-
th·o le11itcrn, C<>me se mi fosse stlttu tolto <li d<>sso un
~rave peso più nessun capogiro e un buon appetJt<>.
Poco du1,u, con meravi!(lia Jel Dottore cunmte, della
suorn e e.le, Nuperiori, d 1ss1 che mi ~cnti\\'O in forze per
es~erc opcr,1to. L 'operazio ne, d itiìcilc e luniia (cirrosi
epatico), rru~cl bene. Dopo un anno, posso attestore
di non aver più sofferto Jlcun lfolorc, e d1 aver potuto
compiere tutto il lavoro affi<latumi d.1i Superion.
Grato 111 buon Pndre, da cui riccv,•tti Li medaglia del
coadiutore :;.1Je,iano nel lontano r<125. rendo pubblica
IJ !(N7.m.
B,m1: ,\\'nl, Klm~k (Thnilandial.
l~HNl<STO Dm.I.A VAW.F,
-
Cor1dit1/(Jre Sa/esia110.
R. Cuc uz.za ùc.,idera far Mpere, ad on<>re del servo
<li Dio Don Ruu, che ottenne un'im1mrtnntc grazia.
Teresa Baratelli (Torino) con nnimo riconoscente
nn!(r.tr.in Don Run per l'a iuto duto nl h11lio nel superore
un duri~~1n10 es.ime.
Costanza Arluno è grJta al Servo di Di<> per una
~e11nalatu 11ra2ia ottenuta per ,ua intercessione.
Rosa N egro (Rreti) ottenne ù.1 Don Rua <li fare
un luni(() ,·ia111<io senza i pr~nMr disturbi al cuore.
Maria Tornotti (Cassolnovo) 011e,1;1. Un mio
nipo1 ino ÙO\\'evn subire una dolorosa incisione in con-
,eg11l0nza Jr u11'i11fc-<ione. lrnucmnmo il ~crvo d i Dio
Don Run e. contro ogni prc\\'l,ionc, il male si risollle
~ponlilnc..u11enu· •·
Vita No rrito in Milone dichi:1ra: • 1\\liu m1rito 1:ià
,-offerente <li nrtcrio-,cl<"ru,i. lo ~,·orso settembre su-
peri, n ,tcntn un attacco cardiaco. l,11 n,1t1e del 20 aprile
c·bbc un i,·l'ondo attacco multo piis ,.1olcn10, tale da
tare disperare della sua g-uJrutmn,•. \\.fa quando sem-
hrnv11 csnl.1re l'ult imo respiro, ,nvue,1m11\\o con fid ucia
D on Ruu, prcHI il Bollettino S,,!r1i11no giunto q uel
iiiorno e i:liclo deposi sul pet10 prcs:,m<lo fervidamente
il Servo d1 Uio. Poch i istinti dopo n,10 mnn to riapriva

3.10 Page 30

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l."li occhi riprendendo vicore e baciando con ricono-
scenza l'immagine <li D,rn Ru..1 riprod,Hhl sulla coper•
tina Grnn, pubblichiamo ln J;(nJZW ,.
D on Andrea Pagliari, Salesiano (Montodine)
attesta· • In se®IIO n leJ?11erc sudau,. m1 buscai un1
influenza hronch1:1le che prc.,to si tramutò in pleurite
essudutiva. Al n,sponso del medico che temern una
comphc.1ziune polmonare (~cpp1 in sc11uiio che si
tratwvu da una form.1 ulceratin, l e consudia\\'a il riCO\\'Cn>
m un., dm1ca, 1 Confratclh rimasern profondamente
nddolornti e preoccupati. lmmcdiat:1mentc decisero dt
iniziare una noH•na a D. Ru:1. Il terzo giorno il liqui<lo
er.1 qu,1~1 compl1:t.1mente n.1,sorb1to. A novena tcr-
mina111, piu nulla. Anche la cnnvalesceru,..a fu brcnssima.
Riconoscente, con tutti I Confratelli rendo l(nlZÌC ,1
D. Hua, e con.~i"11io quanti iii trovano in neccss,tù a
provocare l.1 sua interc.:ssione, da mc ei.peri.ment.tW
assai J)Utt'nte ,.
~
G razia documentata dalle radiografie. - Essendo
gravemente amm,1lnto, i medici mi mandarono a Buenos
Aires per subirvi tre operazioni, due delle quali molto
import11nti. Al m io nrrivo ulla capitale, i dottori che
mi fect>ro la visita controllo, d1SSero che non c'cr.1
bisogno di alcuna operazione. Presentai ullora le radio-
grafie precedenti che porw,·o con me; ma furnno
con traddette da lle num•e radiografie prese a But·nos
Aires, le quah cornprm·arono che il m.1lc era sp,1r110.
J,'im·omzione di Zefirino 'l:ununcuril an,.1 operato il
miracolo. Gradire, la puhhhcaz1oae perché aumenu
la fiduci:t in si v.iliJo prntctlorl'.
Gmern/ E. Godo.i• (Rio Negro).
EnoRE E. D1AZ.
Guarisce da co mmozio n e cerebrale . l i bamhino
Pierino Cruz d1 se, onni ru ctil. portando un po' di hmdn
al ca1,11lo d1 un suo zio, ,i ftormi> a molc:st.trlo con un
ramello. All'impron iso l'onuna)e !!li tani un forte
calcio che colpì il h:,mhino nella tempa:1 sanistr,1 cmi•
sandouli una commozione cerebrale eh" lo tenne in-
cosciente e tra I., nta e l,1 morte per tre ,imrm.
Quando fui a 1·i81tarlo in compagni., del Rl'\\'.do
l'. Cahi,1le, il himho ginccvn n..-lhi sala ll<-1 pronto "I<:·
corso ,n uno srnto cosi p,crn~o che ~crnbr.ivu dover
monrc da un mom,:nto all'altro. Impietosita <lei po-
verino. lo rnccomanda, a Zeli, mo :>;nmuncuro. 1111 po~i
un'1m111,111inc tlel J!ÌO\\'nne intl,o e promi~i di far Cl0 ll'·
brarc un,1 :\\>Iess3 111 rmgrnziumento, u uunngion~ oc.
tenuta.
OrJ che Pierino .: perfettamente 1,!Uarito, adempio
la pmnwsA11 e prcuo per il huon esito d.-lla Cuu~n ,li
bentific.tiionc del Servo da D,o.
.ll,11'11t Buratm•,rl,.
:,.;11.0A ~ARrlllll.
Si parlò di miracolo.
l'anno \\i.Corso, an1n1nlat..-1n11 gr11vementc, mi recai nclh,
pro1·inc1.1 di Cordnh.1, ma il Cl!rnbio di dima mi tu
fatHle, puichè appcn.1 g1unw, lui ~-olta d,1 febbre ,1his•
sirna, diffiwllà <li respiro e forrt· palpitazione <li cum,·
I medici dia1mosticarono un acuto processo polmonare.
L,· .m,1lisi e le radiogr, tic ne diedero cunfem,.1 ,l chiar&
che 11 verdetto <lella scaenz:i 1u che nun a1·re1 potuto
sorravviverc. \\Ii rivolsi allora con tutta la mia fede n
Zctìrino Numuncurà e a poco a poco potei rimettermi
e tornare più forte di prima, con Mupore dei medici
che non nusc11·uno n spiegare come ave~s, potuto
reu~arc così mcr8\\·iglios:mwnte al male. Quanti erano
al ~-c,rrente dcllu m1,1 mil.1ttia parl.1rono di miracolo,
ma la più con\\'inta sono 10 che, riconosccnussuna,
offro II Zehrino due polmoni d'JrJ.!<'ntu.
,",,far del Pinta.
GtovA'.'11'A R. PmALTA.
C i hanno seqnalalo gra z i e
ottr11ut~ per /'11,1rrr~nion~ J, \\lunn .-l11tìlia1rir~ .- (/, -S. Gi,,-
ranm Bouo, di S . .'1aru1 ,\\1<1~:au/(0 , dreli a//r, Srn·1 di
Dw - afrtmi ltnmw 1111,-l,r inti11to nljrrtr ul rftmtuinr per
1a,,1, !.ftsu di ringra:;inn,enlo - , -'t'l/fltnti:
Accntmu I , Acutis ..\\., .\\i;ht-mo A.• ,\\l(nc• C., Alla,mo Z
Alle,.. E.. -\\m"l(lin A., Amt·rio fr.11,, Am111oni Z., Ariano C
Au11nn A., Autulm, M., ,hclla M., llorbero G . Tl11va L.
D11rr.a111 \\., B,•J<•lli M., Ue11:nini A., ll<'lli P., \\l•~•· hi, Bel·
Ioni l'., IlencJc111 F., Bcrnoct·o G., Bcrt C.., Bert1nc111 C. F
Bcrtolo O., B1onch1 \\I., ll,.,n.:o E., l.11110 l'., lllcn11mo G
llo11~1n :'i., l:lonav11a M., Bondone ..\\.. Hwrn,1 G., llon,0111 M.
B,1nuln S., Bo11om1 R., Bor•ntdlu R., Bur11,1tel11 c .. llnr11hc-
si11 \\I., Uorgnino Don. G .. Oosio A., Bn11o, C., lluu,·et S.,
B<wm \\1., Bmmbilla E.• llr<,~, \\[., llri•d• \\cl. Brurnolio E.
Bru1wro C llru,,;i U G , t.a,m, P. e \\ Cala.i:1.110 1., Ca-
nan1.1 C., Can■ru n., Candiu :\\I. ..\\., Cnponr D .. C ,,rollo A.,
Cnrnl(hl c.. ca..11, G. c.....,clli L., l"a1ini R., C11v11rm L.
C.-.·n•llÌ i\\!., Ccre,a L., Ccrina G., Ce.,111:1 E , Chi11b11110 C.
Ch..,ta G., Lol,·111 D., Colnnl(hi l\\l.. ( olombn \\I ., c.:nlon•
nell, ,lo1t. ,., Cornmcm, I. < C. Coni,,u r. :-.1., (.n,'811 O ..
Cra<·011m ,\\., Cri,po L. Cri,unu G., Curielii t'., Dç-.\\mhrosis,
Dt• 1>11na1is H.. lldfino A. lh·II,, G,11',tina D., D1·lp1•no M.,
O,· \\l1<·ht-li L., l>,·michd., C (;., Fahcll, prof O., l'oh1cm 1\\1.,
Fal.J• \\., Fam111lir· UcJu11n, llun,c.c. Furlc,c-. (; 1UJ!l!t3.
Io,·ant·, Khnv"r, :\\larchow, \\Inntani. ~ft,turinl. O~J?ert1 e
Vt:nt-iiano. Fn1!'lttl::l A. , Fa~'\\Oflc, Fa,·cro l\\l., Fcnof"c-hio P, ,
Ft•rrnr1 S., Ferrnn, ,ng. F., Fiore I., F1sid1dlu C., Frci,:11,i l\\f..
Fu1rnn.a G ., (;Abandli D. P., Gaho110 :-.1.. Gallma O .•
(.,ali, r.. Garhcroi,:lio L ., C.am:lio l,., (;a,pardn C,., G ·
MahlJ G., Gas.ur,1 G~, Gc1w, R., Gcrto..it1 ;\\l., Ghll'o R .•
CI 1itnt1ini, Giounoln S., G1uli1t11 G., Giuntn I\\1., (ìo~t•mn E..
Cion1;lli1 l\\l. (ìrt-,1 O., Gre~nr1 ·\\., Gr1.•r,ri ..\\'I Lafninrhmi P.,
L~nz, M>rdle, l...r1.1arino Or.• 1.n Giudice don. G ., l.n\\'cra G.,
l.up•ri• \\1.. l\\laJ•n G . ,\\!...\\l,di.oJw \\I., \\lanu,rnnn G .
J\\lnrrnw <..., \\lnrinn \\l., l\\lurmui G., l\\luritano l .. \\lan~-
f.!lk111 l\\.l.. l\\h,m, O. l\\Luzali ( i., l\\le11wri \\.I., l\\ldlunn ,orelle,
l\\kr\\1 1\\1., .\\lerli •\\, l\\lerlo S., l\\lesscrn11i Jo11. C.. \\tenano
Ci., \\l,~helon~ t . \\lilazzo F .. \\fodnl•> ·\\.. \\fon,···• T
.\\lon1•~nino C., \\luntal.Jo I , \\lu..e111 s .. :\\ant,• \\. , '.';a.
~,grnni A.• Xei:ri \\1 ,. '-:ovnrc'4C '\\l., P:u;:i-tt1 ~nrcllc:, l',uH.:ttll G,
Pconn !\\.l•• Pl•rinn 1\\1., l'l•rr11n l' .• PcrlWhlti R., P1.-·!iil\\'t'IHO G
e! ,. , !',azza C, l'rrwcn, ;\\I, ltalfumi E., Ha.idio I'.• lto,·,irino
P. (;., Jte-y F.• RtbazZt!lh (, 1 H.1~ca, R1" '1.0 T .1 Roifo I-~.. Ro-
c..ua:nn E., Ru-;,1 C.1 Ro•• 1 l.. Roz. 11 C., Ruttini H.., Sar-...
ch1.-•uu T., S-i.h't·hi G., Snl·Cu -'\\., Sann111rti11n F., S1mm1 F.1
Si.t'ifumt: V., Sandi,,nn G,, Sr ,n·hien \\I , S"·alvini e;, Scar-
ull.1 I.., :;crnprull 1\\1,, S1h·, . m proI. (,., Sorncco G., Spaldi
E .• Sp111cll1 \\ .. Spna.no I .,, Sprianu \\I E., S,1u.,111 R
Tal,1mun• i\\l ., T•lmucc; ,. Ra111cri, THn1hra L. T rrlla G ..
''l'is'ioni l-1., Trnwtti \\' ., ~rorn \\1,, 1"urtt.·roJo G., 1'nrtnrn C .1
Tra1>ar11 T .• T11rcm11 V., VnM" E., Val,nr, l , V.1ht·n·h1 L.,
,·,u \\'.tr.iarua ~1 , \\:t·n.~.mo O., V,:rrt :\\l. \\'ic.:cnzi ~I V1°:nni> :\\••
C., Vì1ah ll.• Zan'!lt1• :\\I., 7..a11cl11 C.. Zoppa L. <
11illnrne1 ..\\,
10,9

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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I NOSTRI MORTI
SALESIANI DEFUNTI·
S. E. Mo111. FORTUIV.-lTO CJJIIUCHJG,VO, primn ,,,.
,co,·<, <l1 l'n1m, 1 a LiJna il 2-1- 11}53•
È impnssihilc tratteggiare in pclèhc ri.:he quest-.< ~rande
fisiura di :-;alesiano e di Pastore.
· fu 1l primo Salesiano pcru\\'iano. Nato u I.ima ,I 20 mn!l-
gio 1880, emise i voti rehi;:10<1 perpetui il 28 ottobre 1S~9.
e "~nn~ ordmato s:ictrdotc il 18 dtcen1hre h;Jo.
'.\\1olte sono le sue henemcn•nze per l'opera ,vr,lta nclil
Cn111lre!lnz1onc. Fu 11 pr,mo Oiretture della Casa di Fnrmo-
zinne di l\\ln!Idalena del \\lùr per i i;iovam eh~ si pul"uran"
nlla virn !.ale~ittn«. Poj dires')e ìl CnllcJ!io ~ale;-,inno P1ur~1,
da lui ampliato per rrspondcrr nll• •sigcnze di quella citrù
Tnnal,ò pure una helli,s111'Ul cl iesa J,Jicata ull'Au,iliair'cc
(.lu,nJi nel 19Jil fu nominato rmministr:110« \\p<>,tolicu dcll.1
sll'"--.il l itt:ì e nel ùiccmhrc H)40 creato Vescovo di qudla
n,., nucwa dioc~si.
Le •uc principali so[kc,tudiru furono p,,r la casa di
e per In formazione del ~io,·ane clero. Converti la vecch,a
chiesa in dc:t...rna cattcdrnlc, e costruì un C'rnndioso edificio per
il ~emmario, uno dei mu:liori d1 quella "\\uz1orw f suor
sforzi e grandi sacrifici per le ,·ocuzionì ~nc-t:rdotali furon.♦1
coronati da un cnnsolnnt1s51111n numero \\_ft ~cminarhlt , h~
popolano il nuovo t-emmarin minore, affidato a, Salc.siJn1
Unn soln cosa tra~curò: lu co~truzìnnc ddl'cpì,sropio: « Che
co,a dtrt·bht"ro, :,e mi pr~occ:;upA!-.-.i ùi c~struirn,1 ima ca...:1
prima di 1em,ina1·c h1 cattc-dn.i..lc ~ il seminario? 11
~rutt,1 Jl·ditn alle cure pà!ttnrali. c.emprc vidno ..-ii bisoi,,:11u?-t1,
da tutti cril rirrngato con profrn.da filiale ve-nt<razionc
Nd 1950 \\'enne- n Romn f't"r In Vh1t11 ud limi,w in oct;i_,;.innc..~
dcli' .\\nno Santu. Al :-.uo ritorno lo c·ol.i:e il malP che 111 u11
anno t.~ mt.•z.zo di sofferenze lo cor1dusse alla tomba.
Ltt suo ~alma rip(>Sa ora nel scminarm per 11 quole ..,,
sotto(')O!<it a tunte privazioni e sotfcn·nze.
Sar. ,,[('OL,10 BLRATTf. da '\\nl,· Cnrnwc·se (Tqrmo),
t n ~rormn-Oratono il .:!O-Xlf- 952 n 49 .inni.
Sac. Gll 'SEPPF. HOSSET1'f, "" Cnn~ulrnno \\'en.-to.
o Rovrreto il 27-xt-JCJS2 d 58 anni.
Comi. G/1 'UO IUJTT/, do Qumznnr, d'()~l111 (Bre,n.1),
u Tnrinn.Onuorio 1'11-1-ft)5J "7.! unni
Cwd. Gl' 1SF.PPH AlUTEl\\1J,lRJ7., d1 Gòn~oru (:S.•-
t varru-!ip;1gna), a Snrri.1-llarcchmu il 26-tX-1952 u anni.
r'""'· .-i,11Ji.lUGO GE'il.11.L'VI, da Artena (Ro1111). t n
Gtnzano <li Rnma il gennaio 1952 a 67
Còad. M,IR/0 DOTTO. da Foelizz(), t
anni.
iv, ,I
28-xr
1o15;
a 38 nnn1.
COOPERATORI DEFUNTI:
S. E. \\fons. RF:!1:..JTO PEU/IOS, delle Missioni Est«re d,
Pnrigi.
I .'ultimo .. Vicario Apostolu:o dd Snun "· l'n1nau5~1mo Pa-
drl' dc1 Sel,:swn1 m Thuilandì:.i. M spegneva il 27 novemhrl" u. s.
all'età d, 82 ann, e 8 me,,.
EJ'n noto nel marzo dl:"I 1870, puch1 mesi pnm.a del unn•
pi,nto Dun Ric.sldon~. Anche lui :tvrehbe dovuto cdebrare nel
11153 le sue nov.ze Ji d1d..tnat'ltc sacerdotali, inveri! il Signurc.·
ha t.Hsrostn diversamente: 1~ cclchr,:rj certo più solenni m
c:ielo tnSÌl'mt= col si~. Don Riraldone, ut qu.alt' lu u.ojva una
panirolnrt"' nmici;,dn
Fu \\ ,{ons. Perrn:-; a chiamare ì Salc~ian, in ~ian1 a ~lnr loro
il Sud Thailam.Jia, Lcs:w.i.n<lo cosl di cs~erè 1, Vi~àriu Ud ~,arn ,
pt.·r rrcndrrc il titolo ùi Vit'ario <li Ban~ Kok. Fu h11 eh~ ur-
t.linò qua,i tulli i nostri confratelli e t.'.on~,u:r<J !\\1ons. Pasott1.
J suoi funentli furono un vtro trionfo: 1nai fu ,·ista tanta ttcntc
nella Cattedrale di llang Kok. l nos1ri tennero • Han~ :\\ok
Khuek un solenne. Pontificale:- 1n suo suflrag10 e tutta la fo-
n1iglia dJ Don Bosco s1 è as!'tocrnta Ul no!'ttn .:VTi'S!i,1onon per
offrire copiosi sullrogi per Colui che fu il pnmo e piU m~11,.ttlt:
benefattore delle :Vli-sinn, Salesiane m :;iuu
.11011,. GIUSEPPE CARC101'1'0. t a <..:nrnni,, il 'I ii•n-
na10 HJ53 a i5 anni.
Conobbe, fanciullo, 11 servo d1 D111 Curd . Dusmct, d,11lc
cui m3ni rirevctte la I• Cornunionl' e la Crcsim3. e fu allit:vo
ddl'Orotùrio salcSiano. Ordinato sact'rdotc nel J qo+, fu
fallo Cnncdbt•re dello Curia arc,vcscovilc e Cunomco del
lJuomo nel 1922: qllmcli nel 1937 \\"icarro qcneraJe , Oorcr-
rorc dei Cooperatori.
l'io, an1ahile, cordrnlc, generoso. s1 prod.1L,'llVo.1 per le ntlllllt'
ol ~erv,zio d,:Jla l 'h1t~sa, nonostnnte il ml.li~ Lht: da qualche
tempo lo trava11linva. E mori al cavnlo di lavoro noi suo ufficio.
mentre all'uscio nttendt',·nno, <·nme sempre, tante pcrsonl·
per rict•n•,re du iu1 consi,clio, direzione, aiuto, con.fo1·to. Anima
nnche salesmna, nlutil e prf\\tcsse le opere nostre in Citt"
m D1ncetti. I funcritli furnno una m.:.u;ni6~M tesumnnlanza
di vi,·o cnrdol(lio di tutta lo città. Vi p11rrecipò u.nn numero~•
rapprc.Sc.JHauz.t di Salc~inni e gicwa.ni.
t lllo11s. Ll-.'Ol':E T<JVnRL,/.l, a lleg,i10 Em,lia il 5-1-1953
o 60 anni.
ì'\\;oto cultore d1 studi b1bhc1 e storici1 seppe nrrnonizzare
insieme culturu e rnin1stern1 riu"cendo un ,:;tr,1,nck hihli-:.ta e
un nttimo parroco. Er.1 ex al11evo del nl)stro Collegio di
Porrna e non l11~ciava pa...s.are ucc~iClnc propizin per maui-
fe"ìtare la sua riconoscenza ai f;,1le:,i~ni che tu 3\\'cveno aiutat<l
a tc-m,inare gli studi ginnasiali. Per qu,•c;to volle- essere De·
curione.- Jei Cnoru!rntori SRl~inni e fu ~t!tnprc· de\\~oti",-iimc>
di Don Dnsco, cld qu,1lc, come \\rciprde del Duomo. ,dava
le Ol"<·rc e cliffundcva il culto.
Mrms. CJIULL(J f'.-!f,(J()/, t a Li\\'il(n•> ('8-Vtll- 11J5Z.
Coope,rnt11re Salc~i,tnn fin da quand,, era in !-.L·ll'llnà.rio, t.·
più tnl't.lt Dr:cur1'11H: S.alt:s1ano, nei 58 anni di r,,lrrnr ,hi.s 1u1r1
cessò mai di rrnt~urarc ruuti alle 1\\li-;..:,ioni S:1le•ù:.u'le ~· J; 111-
d1rtzza_rè ~r,~tencn: voraz1c,ni nd nostri 1..;tituri \\l1•hinnari
Cn anno rrima di morir«.·, ht'ncJis~e nm htLrim.c Ji ~ioia
il nipotL· qalcsiann ,;hr.• rip.1.rtiva pfr 11 Sìan1.
Sa,·. .-IT.ESSJO F IRIS/'1, curato a ('lrnllant St, V1ctor
(Aosta), I ,I 7-~-t•i52.
'\\ei lunl!hi ranni <li lavoro per I~ an1rn,: dfuhC!.ro la ~un
bontà c.· 11 suo zdo. Fu per oltre un ventennio Occunom: dei
Cooperatori, antando JJon Ho-,cn t." faL·,mJt\\lo anur~.
l\\ /Sol DE G/Of'AS.\\l.Vl. t n Hcnc\\'aqienna ,I Z1-1-rr15.1
a 71 ann1.
Devnti)ls1ma di Don llo~co, l'irron<lè> <l1 curc,: materne 1
Salesiani dl BenL'\\''1.gil•nrrn ed chhc la l!Ìnrn Ji ,1\\'erc un
fi~ho salesiano e Ji .i-.si.,ter1;: alla ,·l·stizione ,·h1t1ri(·al~ cl, un
nipotino nd noviz1;tto d_j !\\.lonte Oli\\·t-tn.
C,·IRLO C.-1S,lLJ, t • R~~!I"' Emilio ,I 18-,11-JC,52 o
70 onn1.
:\\dia sua pon.~rtil trovh mocl() J1 offrire ci:nr:ro"an'lt•nte a
l)on Bo~C"O uno dc4l1 otto flf.:11: f" Dnn Tio~co, onc·ht• per ,,ut•i,to,
'{11 ovro onenuw una larga r1n,n1pr:1ha pres'"lu 11 trnnn fh Oio.
.•if)Fl,H JOl LVI:,' IN L,lll I, t n Gu.,rd,.llier• ICani-
poba"so) il :.z-1- 1tJ53.
-\\ 6t) ann1 ruccob~ il prc:mio th.·llu sU.3 \\'1t.1 utnilc è: L.1bormsa
<lc-ditJ. totalmente alla c:ura c.h.·lla nun1crosa famitdia, per cui
noa si rispanniò nella rinunzi.n e nel ~crifido. Particol:J..r.
J.llt."ntc devota del S. l'uore d1 Gc~u, ne ncen~tte la gra7m
d1 \\'ola.re al Ciclo 11 primo vcnerdl d1 quesw nUO\\'O annu,
durante la çelehra.,mnc della ~- i\\'lessn del lii::lio D. Anton,.,,
da h:i donato con j;!1ni~ aIL1 C'nngrcµaz11t1h: Sall'~iana.
,INASTASJ.4 BOFFO i11 F .JR.U01\\l1ITO. t , Cassnla
l'8-1-195J ll 68 llllnÌ
Qj una sna,·c am:ih1li1à ..:he la rendt.·va cara n tutti, seppe
gu1d.1rc 1 nun1ero.s1 fi_qli in c 1rcosrnnze ~pt~sso anche diffidl1.
sempre, con In sereni'à nel volto, prodiga ndl•niut.lf'ç le oper<:
pie, en11nt1tn do fede ardente. D,1nò un fhd10 n Uon Bo~co.
ALTRI COOPERATORI OEf-UNTI
Amuio t\\. - Hn<:d11 Ric-r,ir<lo Uns~iL!nana don Dnmenu.:o -
Uehn1mino \\hn.;ht.•nLa - Boltam don .-\\nton10 - Bosso don
Lu1l!1- Brlanzu Giwit:ppL • l:fr1.~nol1u Homma - BucuJa Frnn•
cesco • Cnrr.=i.r-a Atc-::.~~ndra - Ccrrn .\\n~ml1oa - Ct·rri \\nrnnm
- Chiantrù l.uu.:I - C:..i.sali Carlo- C':-nc-11.l -\\mbrni:1u • <.antllottn
Lunn • l'amunato G. • <.:orino -\\n:.ciolmn Cr1:,,..11; l)on'lemca
- Dall.1 \\'t:<-ch111 Oomeni1·0 - I),: R,~1 .\\11gt'l,t - LJr~tpr,o Pu.~-
tru • Elzi -\\Jdè 1-:~pn:,iln \\lart.1 - hthlni Gial·mr., - F\\•1ic-
rìc1 Carolina • Fc<lcrico i\\1onr,. I; r,mct•-...::o - FL·rrt·r,, \\la~hl'•
rita Vt.·J. ~farri11t"1a.,:11 - Fri.._i,uu Unnnm1 - Galnnhe-rr, Iren1-·
- C.ri11m1ri ,-\\<ld~ d1 Gmra GrigolL'ltQ GcrnrJo - Lo\\·utu
Giu:-..t·ppc - \\lnnzoni Ca1uilla • !\\larc.:h1.•q Rn,ntl'ru Lutt:rino
- 1\\.lar~ntti - \\lorin Giu,cppe • :\\larinn PiL'tr,1 \\T tnint
fltrnarJi .\\nn• \\bria - \\l,,uadi i\\!a1ild,· - '.\\ll'landr, :,tefano
- l\\loggi(i Ua1;,tlto - , loJ"a-.cl1, ( ;iu'!>eppma - l\\.lor,·n .\\n,s,::1olma -
:\\lurcsch; Cristinn . h1lm1 l\\hu·rdln. - JJiazzalunua ti1rffonm
- l:'ernal'Ch1t:lt1 L. Pioni ì\\l:lnto - l'oson•st Tt.•rc:=-~1 - J>rand1
don Giovanni - Profcr1;1 \\m,;1nlma - Puddu Eu'{enio - Uun-
dn Picrmu - Rovati Lul~l.1 ... H.o,·cre Fr.tnn!sco - Ruhn D
- Salvadon L. - Snnna Antonio - Hulnttnn· -\\lfunsh • Srhi.i-
vmi P1t•tro - SpaJurini Giuseppin:i - Sraa21.apun \\.Jiµdu -
\\rtd1 Guido • V,•n·ell11ne Vrnnce,ro - Vezmli Luua - Zt'•
rntrolu Anni,
I IO ~

4.2 Page 32

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Borse complete.
ll,1r•• <JROSSO PU(}/.-. r; JJ.·l'/'1'1S1'.I, n curn Jrllc
ulhc,·c !l-C'uol.a Crcilrnna !\\t. Au111,liatru:c: - Snrnma prel·.
,1,.Soo • lnc> Odia.-, ttc 30.000 To1. 56.Soo.
11,,r • l)E MlCIIE/./1,:; POZZI AS<ìH,1I, ,n ricorJo e
r.m. ' ffr. " cur.- della
Oc .\\lichdli Pmn - lh 50.000.
ro= S.IL.ll()[RAGIIJ in rioordo r surfr. a cuna drlh
Con,ortc .\\Lui& Gru" S. (\\'i,r.-,;c) I~ ~0.000.
H,.-.., S• .\\f.lRIA Dl GOJ,.·17'1-.".·I, ,n sul'fr'. d,·i no,tr, dc-
(un11, a cura di v. lt. (:"<•poli) • L. 50.000.
IJ01u \\f. .·HJSJLJATRICH D. BOSCO U. JU,\\.·ILDI F.
IJHAT.·1 PANACt:A, 11 cura di Pi,·tro ,. l\\lnria Roso
Stup1,nn1 (Novara) • L. 50.000.
ll.,r.u POLI LUIGI, in suffr. dd Jdunto e unplur.u,ono,
d, hrn.-d12ion1 ,u,ili offtt~nll ;\\I. 'l'=1ta e Cav. Enrico
c .....~n, C familiari l.. ~0.000.
IJor>a RIX.·U.DI D. Fll.lPP<.J (1b•), n cura di :\\lot1a Ern"•
1110• ncon,xccnrc p,·r cnn .,-.:u1t11 laurea (;\\lilan,,) -
lh 100.000.
(1.,,..,. S. CUORE .l!. AUSILIATRICE: S. G. BOSCO,
ptutrj!Q:ctcmì e uh-att-rni in vita e in mrirtc. u t:Unl Ji
Persico An,:c,lo (BcJllllOl<l) - I •. 50.000.
Borsa l'IUJl'ASI Gl/JSll'l'rl~ E EJI!ll,-/, in mou,on,1 e
~11llr. ;1 rum dei fii:li (l'av,n) - L. 6o.ooo.
lfor-n .lf. .·JLSJLI.·IT/UCJ:.' (;••), 11 curu di O. Er,ole Ga•
r•vdh (Lunw) • L. 50.000.
lx,r4• .lf. •·/C.',Wl./.-lTRICf: S. G. BOSCO (7;"1 p,·r •U•
per-are un cont.:oNin, 11 "·ura J1 '.\\Iodio :s'unz1aum, (C"au-
nral I.. 50.000.
lh>na 1RICF.LLA .11,IR!A l'\\ ZU.\\'JSO, ,n "'""'"'" e
,,ulfr. a ~ura del marito prut l'lucidu Zu11ino (:\\1,lnnul -
Summa pr~~- 35.000 Grnn•t" l'icro 15.000 • Fut, 50.000.
Borse da completare.
llur<., 1\\1. AUSlLJA1 R/('H S. G. J:JOS<'O l>. F. Rl-
S , ILDI, ,., affido l'ancnirc della fom. ,,·mpr~ uiu1a1.-la
.. :O,omrnu prc.:. 2.0.000 - :\\. \\·t"n. 5ooc- - 1-,Jl. i5.ooo.
llur ~ \\/, Al SlLIA1'R/Cf." S. G. BOSCO, vcglia1c •u
no, e i nO!otn can, a cura di R . C. (R•vcnna) • ~omrna
pr«-. 44.,00 - 's. """· 5000 Tot. 4<J.lOO,
Huna ,li. JIL'SJLJA1R/Cl:.' S. G. BOSCO, a cura Jdla
l•~n; \\ldlunì (Como) • Somma prcc. 35.000 - 's. nr . ~ooo
101. 40.0000.
llur•,1 M . .-IUSILIATRICE S. G. BOSCO D. S.·/UO,
rnrnplctuemi la gra7.1à, datemi la ulute Jcll'unimn < del
lorpo c.:un 1 miei cari (L1\\1ornn) - 1° v,:rs. ~oco.
llor"' .\\/. .·IUSJLl.·ITRICR, S. G. Busr·o, n. SrlJ'IO,
cura d1 Gallo lArmzo (,\\su) • :,omni., prcc. 1500
l>rni:o '.\\tsr,a 1000 • 701. 2500.
llms~ MADO.\\'.\\'A Dl-.'Ll.f, CiRAZJE L\\ .-1r;1,/f: CA \\ 'A·
VRSf Somma prcc. 1li.•lo • .\\1. B1gl1a 2000 Tot.
zo..1zo
llur,n .\\Ll/~CHJS/0 D. SECONDO, ., curn d1 l'o,z, F. -
Snmma prcc. 17.500 • lbmnndìni l'., \\'i1tno I' 1000;
\\'ulcrin l'du,o 500 Tot. 111,000.
!lor.a M . . H'SIL/.17'Ul<'J~ J,,' S,1.\\Tl F.-1.\\/JGl.l,I S,l•
/.h'S/1IX. l, a curu d1 ;\\I L.1uari (Casena) - 1• ,,.,., çooo.
ll1orSJt .\\f..•ll'SILl.lT/UCI:' ES. G. BOSCO .·lll.1~/Ù.'111
I' GU.·J/UTE.111, o curn di Rolfu Gim·an111 • Somma
prcc. 23.beo - Dull. Dino e Trrc-~ :'llasscn~ ~ooo ·r.,,.
~lU,oo.
1!011w ,\\/• .-IUSILh/TllU'F: per le opcrc J, S. l:. llosco,
a •ut[r. Jrlla snrdl;,, nir• <.h :-;',lde llarza, h1 (.\\l■lk"1)
Sunun.t prt'C. 25.000 ~- \\cr.t. 10.000 - J·or . '.B,000,
Borsn .11• /l ·SJLl.-/'FUJCI<, ,n sutTr. dc1 nostri bcnclattun,
11 rn,., di .-\\ssummu Buj.irdi ,. V:.l~ntino l\\locci (I 1w,inr1tle)
- ~0111m:1 prc1,;. 5000 - ;\\L. ,·1.·r-. . _;ooo - Tnt Kooo.
H,,u,1 \\/.IM.\\fA l/AHGlll:'HIT.-1 E D. BOSCO /.\\''/ 1'R-
Cf:SS</Uf.', a cura J, h11hclla ;\\laniru C (Rorn•l Somma
1•rci:. zo.ooo • :,.;, Hrt, 10.000 - Tor. 30.000.
Bona .\\JOSTl.\\'l MICJJJ,l.H l ' h. ,ale,iano, 111 5ulfr. a
cura della. Zia Casnl1111 [).-,rins (Com,,) - Sù11111l!I pr«-.
1: 000 , . \\'t-~. t;OOO • Tot, J;.ooo.
B"NI .\\/.-1/U'/IF<;E PJETìl<l, n c:ur., Jdla nna l>amlun.,
Jau in cu,t,-.J.i,1 :1 D. Bosco: n i;ur.i ,I, .\\I. (:. (C.C"nt,\\11}
~..,1nma prt.·t..:. 1t.000 '.:. ,c-o. 1c.ooo .. Tn1 .u 00<'
Bor,~ Il. Al'Sll.l,HRJf'I: I·: S. ti. BOSCO GU.4Hl>Al'F
A Mé.' FU,! 1RI.U F. CAllJ JJ/."l·' l '.\\'TI. a rnr" ti, Tuhw ,
Anit• Sosnmn prcc4 .21.1~0 • :'\\. , ·,·rs. •~oo; l'hirniu, J..
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Autonzzu,ione del Tribunale d1 Torino ,n data 1b-2•1tl4<) n. -403.
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