I NOSTRI MORTI
DEIJ.A GI ACOMA QRA:Z:IA Coopera-
trice t Ogg,ona (VA) a 79 ann,
Sempre generosa nel servizio par-
rocchiale come pure all'Oratorio e nel
confor10 agh ammalati
ne salesiana di Abadan, nel Golfo
Persico: qui sl distingue generosa-
mente per il lavoro tra operai e tecnoc,
delle compagnie petrolifere andandoli
a trovare dappertutto
Fu avv,cinandos, ad una p,attaforma
marina petrolifera che ebbe un Inci-
dente ,n cui perse tre dita della mano
Dopo tre anni eccolo a Teheran con-
fessore; l'attendeva però l'atroce sol-
ferenza di vedersi espellere dalla rl•
voluzione Islamica net t 980. Destinalo
alla casa di Trev,gllo ha lasciato l'e-
sempio di un grande riserbo e di una
grande umiltà
CARBONI uc. LUCIO SalHlano t
Treviglio a 69 ann,
Il suo fisico era orma, logoralo da un
lungo lavoro educativo e missionario
nel Medio Oriente, dal postumi di una
grave mata11Ia e dalle sofferenze subite
durante la rivoluzione islamica in lran.
Era nato ,t 23 marzo 1912 a Os,o
Sopra, nel Bergamasco. che ha dato
tante vocazioni alla Fam,gha Salesia-
na. Del suo paese. del suo Parrnco e
del suol cari por1ava sempre vivo Il ri-
cordo in cuore e ne seguiva le vicende
attraverso t'abbondante corrispon-
denza e Il bollettino parrocchiale Ogni
qualvolta poteva ritornare In patria per
rifarsi dalle gravose latlche, riservava
la prima visita alla Chiesa, dove era
stato battezzato e cresciuto nella fede,
al suo Parroco e al cimitero, dove n-
posavano i suol genitori e parenti.
La prima tappa della sua vocaz10ne
salesiana fu Ivrea da Il fu inv,ato a
Cremisan ad una decina di chilometri
da Betlemme, Durante la seconda
guerra mondiate fu internato ,n campo
di concentramento e que, momenti
dlfficlll rivelarono la bontà del suo
animo. Fu ordinato prete a Gerusa-
lemme 1119 giugno 1943.
La prima parte delta sua vita sacer-
dotale fu dedicata all',mpegno edu-
cativo-pastorale nelle scuote di Cre-
misan, del Cairo, di Por10 Said, di Bei-
rut. Nel 1970 viene Inviato a Teheran
nell'Iran dove avrà la respcnsab,htà
della Chiesa della Consolata, che è In
quella capitate la Cattedrale cattolica
di rito latino ed è alfidala al Salesiani.
si allermarono Il suo sorriso, la sua
Industriosa carità, la volontà d• pace e
di collaborazione.
Dopo Ire anni di serv,z,o parroc-
chiale fu inviato d,rettore nella m,ssio-
IIEI Hc, ANTONIO SalNlano I Buenos
Aires a 63 anni
DI fronte alla figura esemplare, buo-
na e zelante df questo confratello che
ha speso l'Intera sua v,ta nell'opera
missionaria c'è da rimanere amm1ral1
Il suo desiderio di por1are Cnsto alle
anime, il suo lavoro senza hm,1,, l'a•
more grande a Don Bosco e alta Con-
gregazione hanno spezzato Il suo
cuore per cui non ha avuto riguardi e
di oul con riserbo ha tenu10 nascosto 11
deteriorarsi.
Di lui disse monsignor Arglmiro
Moure, vescovo di Comodoro R,va-
davla (Chubut): •· .E l'uomo dell'equ,-
librio e del buon senso. Con te persone
adulte ha una capacità d, dialogo
straordinario. È molto ricercato da loro
quando c'è qualche problema: parta
con quella serenità e con quel buon
senso che lo caratterizzano, con
quella sapienza cristiana che gt, e fa-
miliare»
ROBEAI sac, ENRICO Salesiano I
Alassio (SV) a 73 anni
Di ottima tam1g1ta piemontese fin da
giovanissimo entrò all'Oratorio d1 Val•
docco per compiervi gli studi g,nna-
siali.
Giovane ,ntelligente e doc,le alla
voce dello Sp,r,10, maturo presto ,1•de-
slderio d, donarsi totalmente al Signo-
re nella Congregazione salesiana Da
salesiano fu a Tonno-Valdocco, a
Cuorgnè, Lanzo, Rrenze, Borgo San
Lorenzo e dal 1965 ad Alass,o
Laureato In Lettere fede della scuola
Il luogo pnvìfegiato della sua att,vltà di
formazione e della sua evangehzza-
zìone, La FIDAE gli ha assegnato la
medaglia del benemeriti della scuota
per I suol clnquan1'ann, dJ Insegna-
mento Uomo d• poche parole ebbe Il
dono d i stringere numerose e feconde
amicizie. Ha lasciato soprattutto in
Toscana e ad Alass,o ,n par1,colare
una molt1tud,ne d, exalliev1 e di per-
sone che lo ricordano con profonda
simpatia e con grande nconoscenza
per il bene da lui ricevuto.
UVATTARO HC. LUIGI Salesiano I
Torino a 74 anni
Per quas, sessant'anni don Zavat·
taro e staio a Torino Valdocco VI
giunse infatti per compiervi Il tirocinio
pratico e vi rimase per dlvers, lncanchl
conslgllere scolastico e catechista,
soler1e e preciso segretario lspetlorlale
ed ancora segretario per nove anm di
alcuni Consiglieri generali
Gli exallievt dì Torino-Valdocco, che
segul con premuroso alletto dal 1964
ad oggi, trovarono in luf un amico, un
confidente, una guida
La sua vita e stata una generosa n•
sposta all'Invito di Dio, che amo e secvi
come sates,ano fedele a Don Bosco e
alla Chiesa.
ACCORNERO PIO Salesiano Coadiu-
tore t a Torino
I cinque lunghi ann, do malanla che
lo Immobilizzarono In un letto non lol•
sero O sorriso e la serenità dal suo
volto
Durante I suol 60 anni di vita sale-
siana lavorò a tun90 a contatto con I
giovani nei laboratori di falegnameria
che clresse con competenza e pre-
parazione. Fu particolarmente sensi-
bile alla loro formazione cristiana e alla
loro qualificazione professionale, af-
ferma~do che non è un disonore fare
un umlle lavoro. ma li non ImpegnarsI
con tutte le !orze nel lavoro che si sia
facendo.
Fedele e genuino hgllo di Don Bosco
fece della sua bella voce e del palco-
scen,co un valido strumento educa-
1lvo, sempre generoso e pronto ad
ogni invito quando si trattava di por-
tare una nota di allegria_
Negli ut~ml anni della sua vita svolse
diverse Incombenze dimostrandosi un
prezioso collaboratore e rivelando un
profondo spirito salesiano e un grande
amore alla congregazione.
SERAVAW FERDINANDO Coadiutore
Hle11afto t a Novara a 74 anni
Lasciato Il Friuli, dopo la rotta di
Caporetto, emigrò con la famiglia a
Torino. Frequentò Vatdocco e l'O·
ratorlo di S. Paolo Segui Don Bosco
nella vocazlone salesiana. Maestro
sarto profuse te sue doti impareggiabili
di religione e di professionalltà a Li-
sbona e a Novara.
Metodico, silenzioso, tenace, an-
corato al passato, non ha mal de-
• campato dai principi della vi1a religiosa,
PAGNOTTA ROBERTO Cooperatore t
Roma a 85anni
Non è esagerato affermare che lu un
cristiano e un salesiano di eccezione.
Visse la sua fede In modo esemplare
aperto, coraggioso, ,mpegnato, anche
,n tempi in cu, c,ò esigeva nschlo e
combattività. Nel lavoro era amato e
stimato anche da quanti non con-
dividevano le sue idee potl1Iche e re-
ligiose perché a tutti si Imponeva con
l'onestà, la retti1udine, l'attaccamento
al dovere, e soprattutto con un'ampia
disponibilità a chiunque avesse bi-
sogno di lui. Fu un padre esemplare
che seppe educare, egreglamen1e
coadiuvato dalla sua sposa, I lìgll.
Nell'Associazione Cooperatori diede
una for1e testimonianza, impegnandosi
anche nel Consiglio ispettoriate, nel
quale recava sempre Il contributo. ol-
tre che dell'Impegno, del suo en-
tusiasmo e del suo otllm,smo,
SAGLIA AGNESE ved. GAIDO t Ca-
salgrasso a 82 anni
Fervente cooperatrice salesiana,
accoglieva e leggeva Il Bollettino con
vero piacere. Ogni giorno sgranava I
suol rosari pregando per tutti felice
d'aver donato due figlie a Maria Au-
silìatrice: suor Domen,ca e suor Lucia,
SORCE MARIA I a S. Giuseppe Jato
(PA) a 78 anni
Da giovane volle essere Iscritta tra le
Cooperatrici Salesiane, vivendo la sua
vita nella semplicità, nella bon1à e net
lavoro apostolico. Fu provata da
un'artrosi delorman1e e dalla perdita
della vista. Accettò le sollerenze, of-
lrendo le sue pene, in continuo olo-
causto, per i bisogni della Fam,glia
Salesiana. Mori placidamente. dopo
aver ncevuto Gesù Eucarist,a, il 21
marzo 1980.
VOTA FIRMINO MARTINO Coop.,.■tore
t Rivarolo Canavese (TO) a 76 anni
Era un uomo semplice, onesto, la-
borioso, di temperamen1o sereno che
manifestava con un sorriso perenne
La sua dolorosa e lunga Infermità fu
per lui !'occasione per testimoniare
fede e rassegnazione cristiana. As-
sistlto alternallvamente dai suoi figli, al
sacerdote che poco prima di morire
l'Invitava ad avere coraggio nella
bon1à del Signore, rispose: ho sempre
voluto bene a tutti e fatto del male a
nessuno.
ZECCHINO GIOVANNI I Giarole (AL) a
87 ann,
Come è vissuto nella fede In Cristo
cosi è ritornato al Padre, assistito dalla
figlia suor Maria Luisa delle FMA.
A quanti hanno chiesto informazioni, annunciamo che LA DIRE-
Z IO N E GEN ERALE OPER E DON BOSCO con sede in ROMA, ricono-
sciuta giu ridica mente con D.P. del 2-9-1971 n. 959, e L 'ISTITUTO
SALESIAN O PER LE M ISSIONI con sede in TORINO, avente perso-
n alità giuridica per D ecreto 13-1-1924 n . 22, possono legalmente ri-
cevere Legati ed Eredita.
Formu le valid e sono:
- se si tratta d'un legato:• ... lascio alla D,rez1011e Generale Opere
Don Bosco con sede in Roma (oppure all'Istituto Sales,ano per le
missioni con sede In Torino) a titolo di lega10 la somma di lire....
(oppure) l'Immob ile sito In... per gli scopi perseguiti dall'Ente, e parti-
colarmentedi assistenzae benehcenza, di is1ruz,one e educazione. di
culto e di religione.
- se s, tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro de, due Enti su indicati;
• ..annullo ogm mia precedente disposizione testamentaria. Nomi-
no mio erede universale la Direzione Generale Opere Don Bosco con
sede ,n Roma (oppure /'ls/1tuto Salesiano per le Missioni con sede in
Torino) lasciando ad esso Quanto m i appartiene a qualsiasi titolo, per
gli scopi perseguiti dall'Ente, e particolarmente di assistenza e bene-
ficenza, di istruzione e educazione, di cullo e di relig ione • ·
(luogo e data)
(firma perdisteso)
34 ■ BOLLETTINO SALESIANO • 1 APRILE 1982 •