Bollettino_Salesiano_198205


Bollettino_Salesiano_198205



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BOLLETTINO
ANNO 106 N. 5 QUINDICINA 15 MARZO 1982
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
SALESIANO
RIVI STA DELLA FAMIGLIA SAL ESIANA FOND ATA DA SAN G IO VANNI BOSCO NEL 1877
I j BS-CC
Cooperatori: continuate a vivere
il meraviglioso ideale salesiano nella famiglia,
nella società, sul lavoro, nella scuola...
Giovanni Paolo Il
(3 settembre 1980)
Il Nuovo Regolamento:
UN DONO DELLO SPIRITO SANTO
ALLA CHIESA DI OGGI
continuazione del numero precedente
7. Come accogllere Il Regolamento
Se tutto questo è vero ci chiediamo quali sono gli at-
teggiamenti con cui dobbiamo accogliere il N.R.; penso
siano gli atteggiamenti che devono guidare quest'anno
tutti i Cooperatori, I Centri di tutta l'lspettorla alla riflessio-
ne, ma soprattutto alla pratica del N.R.
Dagli Attì del Capitolo Generale 21 ° si possono cogliere
questi atteggiamenti In quanto credo siano detti per tutta
la Famiglia Salesiana.
Affinché questa Regola di vita possa diventare ope-
rante e possa portare quei frutti che lo Spirito Santo vuole
che P,Orti, sono indicati alcuni atteggiamenti:
Il CG21 fa appello a tutti i Salesiani perché proseguano
sulla strada intrapresa dell'approfondimento e dell'assi-
milazione delle Costituzioni. E questo è quanto viene
chiesto anche ai Cooperatori durante quest'anno di par-
ticolare riflessione sul Regolamento: approfondimento e
assimilazione del Regolamento e non solo a livello intel-
lettuale...
Per questo il CG21 richiama alcuni atteggiamenti per-
sonali e comunitari che rappresentano le condizioni vive
perché la regola «testo di vita spirituale.. possa divenire
efficace. Tali sono in particolare:
- la conoscenza
- l'amore
- l'adesione vitale.
Innanzitutto la conoscenza
Potrà sembrare fuori luogo richiamare sia conoscen-
za» perché generalmente pensiamo di «conoscere»: ep-
pure la conoscenza profonda è dono dello Spirito (tra I
doni dello Spirito c'è la scienza, l'Intelligenza, la sapien-
za... doni che toccano le nostre facoltà intellettuali ma
anche le nostre facoltà volitive).
La conoscenza profonda è un dono che dobbiamo
chiedere al Signore ma anche un dono che dobbiamo co-
struire.
Il CG21 afferma: Lo sforzo diligente e continuo per co-
noscere in profondità i valori contenuti nelle Costituzioni
(= Regolamento) è condizione preliminare alla libera as-
sunzione dell'impegno religioso; di qui l'importanza di un
attento studio personale e comunitario.
Dobbiamo allora cercare insieme I modi per giungere
ad una conoscenza sempre più profonda, sempre più viva
del N.R.
Secondo atteggiamento: l'amore
Dalla conoscenza nascerà l'atteggiamento di stima
verso il Regolamento come patrimonio di famiglia spiri-
tuale, frutto di un'Iniziativa dello Spirito Santo verso di noi
e quale testamento di Don Bosco.
Il Regolamento è per il Cooperatore un patrimonio
della sua famiglia spirituale ed è il testamento vivo di don
Bosco.
E allora - dice sempre il CG21 - tale atteggiamento
di stima e di amore per il «Regolamento» maturerà nel
clima stesso di stima e di amore per il Vangelo. E qui viene
richiamata quella frase del Rettor Maggiore: Le Costitu-
zioni (= Regolamento) non sono altro che l'angolatura vo-
cazionale in cui meditiamo e viviamo il Vangelo.
Quando noi abbiamo qualcosa nella nostra famiglia
che cl sta a cuore, quando abbiamo un patrimonio so-
prattutto spirituale di affetto che ci sta veramente a cuore,
noi lo stimiamo, lo amiamo, lo difendiamo.
PARTICOLARMENTE INDICATO PER
COOPERATORI SALESIA N I
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Questo deve essere di ogni cristiano per il Vangelo e dì
ogni Cooperatore per il suo Regolamento.
Allora l'amore al Regolamento s'inquadra nello stesso
amore che noi abbiamo al Vangelo e che abbiamo ai valori
più vivi della nostra tradizione spirituale.
DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO
Via della Pisana, 1111 - 00163 ROMA - Aurelio
IL RETTOR MAGGIORE
Terzo atteggiamento: l'adesione vitale
La vera stima e il vero amore fioriranno nell'adesione
fattiva, cioè nella pratica delle Costituzìoni (=Regolamen-
to) non come una formalistica e fredda osservanza fine a
se stessa, ma come strumento essenziale di santificazio-
ne, vincolo di unione e attuazione sicura e feconda della
peculiare missione ricevuta dalla Provvidenza.
La nostra conoscenza non deve arrestarsi al livello in-
tellettuale: la vera conoscenza è per noi la «conoscenza
vitale». Allora noi possiamo dire che «conosciamo» il Re-
golamento, quando lo viviamo, quando la conoscenza in-
tellettiva e la stima e l'amore si traducono nella pratica;
quando il Regolamento diventa criterio di discernimento,
criterio di scelta cosl come diciamo del Vangelo per un
cristiano.
Quando noi diciamo che un cristiano «conosce» il
Vangelo? Non quando l'ha studiato a memoria, ma quan-
do nelle scelte concrete della sua vita opera secondo il
comandamento dell'amore; e altrettanto noi diciamo della
«conoscenza» del Regolamento.
Quindi: conoscenza, stima, amore conducono a questa
ADESIONE personale, fattiva, o ADESIONE VITALE, della
vita.
8. «Ad experlmentum»: un periodo di tempo prezioso
Il motivo per cui quest'anno i Cooperatori sono invitati
a riflettere sul Regolamento è perché è giunto il termine
del periodo di «esperimento».
Che significato ha un periodo di esperimento?
È un dono che la chiesa fa ad una Famiglia Spirituale.
Dono di fare esperienza vitale e di vedere se quanto in
questa Regola di vita è scritto corrisponde veramente alla
vocazione come l'abbiamo conosciuta e vissuta attraverso
don Bosco e I suoi successori.
Quindi il tempo dell'esperimento è il tempo di una par-
ticolare esperienza per cui è sbagliato pensare che il tem-
po dell'esperimento è un tempo nel quale un Regolamento
si può praticare e non praticare perché... è ad esperimen-
to.
Il tempo dell'esperimento è un tempo di un'esperienza
più viva proprio per poter essere in grado alla fine dell'e-
sperimento di poter dire: «Sì, questa è veramente l'espe-
rienza di Don Bosco, questo è quanto Don Bosco ci ha
trasmesso; questo è quanto corrisponde a ciò che tutta la
tradizione d i questo secolo ha vissuto, a ciò che oggi la
Chiesa ci chiede secondo lo spirito di Don Bosco».
Ed ecco perché allora in questo periodo si chiede di
meditare, di riflettere in modo speciale, di vivere proprio
perché al termine del periodo possiamo dire: «Questo
Regolamento è l'esperienza viva di Don Bosco e quindi
un'esperienza di santità».
Ecco allora che anche da questo «esperimento» deriva
l'esigenza più forte di una «conoscenza».
Auguro che durante quest'anno si possa approfondire
il Nuovo Regolamento, vederlo sotto nuove prospettive,
trovare vie nuove dl attuazione anche perché si allarghi
sempre più questo dono della vocazione salesiana.
Don Francesco MARACCANI
Ispettore Veneto occidentale
Caro Don Buttare/li,
Ho avuto tra mano, in questi giorni, i bei numeri
della Collana «Mondo Nuovo».
Li conoscevo. Ma adesso li ho trovati più inte-
ressanti di prima.
Vedo che affrontano problemi di attualità con
stile agile e comunicativo.
Mi è piaciuto leggere, a fianco di certi numeri, la
nota «esaurito».
È un ottimo segno.
Del resto, gli autori degli opuscoli sono tutta
gente competente e che sa farsi valere.
Ho voluto dare un ·occhiata anche ai titoli dei
«Posters». Bene anche per questi.
Desidero, dunque, farLe giungere la mia parola
di apprezzamento con tante congratulazioni per Lei
e per i Cooperatori.
E con l'augurio che tutti, nella nostra Famiglia,
sappiano e vogliano farne una larga propaganda.
L'ottima «Collana» lo merita.
In Don Bosco
Reverendo D. Armando BUTTARELLI
Delegato Nazionale per i Cooperatori Salesiani
Viale dei Salesiani, 9
ROMA
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Nei giorni 8-9 gennaio ,1 Segretario Coordinatore nazionale Paolo Santoni e il delegato
nazionale hanno partecipato, come di consueto, in qualità di membri di diritto. all'Assem-
blea della Consulta Generale per l'Apostolato del laici.
L'Assemblea. illuminata da una relazione del Vescovo di Cremona mons. Tagliaferri,
nella sua qualità di presidente della Commissione CE/ per /'Apostolato dei laici, ha conclu-
so i lavori con un documento che ci coinvolge e per questo viene ora portato a conoscenza
di tutti i Centri.
CONSULTA GENERALE PER L'APOSTOLATO DEI LAICI
Documento approvato dall'Assemblea
L'Assemblea della CGAL. svoltasi a Roma nel giorni 8 e
9 gennaio 1982, a conclusione della riflessione sulla pro-
pria identità e sui propri compiti nel presente momento
storico, nella consapevolezza delle responsabilità che toc-
cano ad essa, alle associazioni che la costituiscono ed ai
laici entro la Chiesa italiana, responsabilità confermate
dalla Nota Pastorale sui criteri di ecctesialità e dal vari do-
cumenti della CEI sino a quello del 23 ottobre 1981 su «La
chiesa italiana e le prospettive del Paese», concorda sulla
linea proposta dal documento preparatorio secondo la
quale è necessario procedere con spirito di comunione ed
assumere Insieme I problemi e le difficoltà del nostro tempo
e a rinnovare conseguentemente le forme storiche di pre-
senza dei cristiani nella vita del Paese. perché essa diventi
sempre più efficace testimonianza della salvezza da Cristo
donata ad ogni uomo nell'oggi della storia.
La particolare situazione attraversata dal Paese non
ammette omissioni, stanchezze, d1s1mpegno sul piano della
ricerca culturale, incoerenze tra fede e gesti concreti, ma,
al contrario, esige la presenza d1 persone coerenti nel
pensiero e nella prassi, capaci di attenta ncerca del piano
di Dio per l'ordine temporale, ferme nella testimonianza,
attente a tutb I fermenti di bene. capaci d1 intendere il senso
della vita e della storia e di agire all'interno di essa per fa-
vorire il necessano cambiamento.
Ai cristiani, in modo particolare, si richiede di costituire,
all'Interno delle situazioni, un fermento vivo, di non fuggire
In una evasione colpevole le difficoltà del presente, di sa-
per discernere 11 positivo ovunque esso sia in una fedeltà
alla propria identità che non indulga a tentazioni integra-
liste di frattura e d1 separazione
L'attuazione di questo disegno esige:
una lede più viva e operante,
la coscienza della responsabilità dell'annunzio.
la d1spombilità allo studio della realtà e all'assunzione
dei problemi che travagliano gli uomini del nostro tempo,
la ricerca della cooperazione,
la capacità di lavorare insieme assumendo ciascuno le
proprie responsabilità entro e per la comunione ecclesiale.
A tal fine l'Assemblea propone che la Consulta:
1) assume suthciente maturità contenutistica e pasto-
rale In modo da ottrirsi ai Pastori come valido interlocutore
rappresentativo del laicato cattolico impegnato e degli
orientamenti che esso esprime anche ai fini del plano pa-
storale;
2) si apra, anche in relazione al criteri presenti nella
nota pastorale sulla ecclesialità, a tutte quelle associazioni,
gruppi e movimenti che accolgono l'immagine di Chiesa
presentata dal Concilio e che intendano assumere uno stile
di comunione e di rispetto per tutte le altre realtà associa-
tive.
L'Assemblea ritiene che una prima occasione impor-
tante di rinnovamento e di collaborazione possa essere
rappresentata proprio da un lavoro comune della Com•
missione episcopale per il laicato e della Consulta per la
individuazione dei modi concreti d1 ampliamento e rinno-
vamento della Consulta stessa in modo che questa ansia
del laicato cattolico divenga sollecitamente operativa.
L'Assemblea ritiene Indispensabile che la Consulta, da
luogo di semplice facoltativo incontro, tenda a diventare un
organismo di collegamento di tutto il laicato organizzato e
si trasformi sempre più in un luogo di dialogo e di ricerca di
forme di effettiva cooperazione in ordine a contenuti che
riguardano l'esperienza specifica dei laici cristiani, l'ap-
profondimento della ecclesialità di ogni associazione,
gruppo o movimento e la ricerca di una più completa co•
munione con te altre aggregazioni e con l'intero popolo di
Dio, la formazione del laici, la loro presenza nell'evange-
lizzazione e nell'animazione cristiana dell'ordine temporale
attrontando temi quali ad esempio te responsabilità dei
cristiani in ordine alla famiglia, all'educazione religiosa, al
lavoro, alla educazione e alla scuola, al servizi socio-sani-
tari, all'assistenza. all'uso dei mass-media. alla parteci-
pazione, alla sensibilità civica e civile, all'attenzione per gli
emarginati e per gli ultimi, ai problemi della pace, della
giustizia e della fame.
Il servizio alla Chiesa che la Consulta Intende così svol-
gere si rivolge anche alle realtà diocesane e regionali at-
traverso un collegamento con le rispettive Consulte, il
quale valorizzi, tuttavia, la centralità delle Chiese locali e la
responsabilità che esse debbano assumersi.
Il rapporto che si deve Instaurare fra la CGAL e le Con-
sulte diocesane e regionali non deve prefigurare. comun-
que, né una struttura burocratica un rapporto di dipen-
denza ma una viva comunicazione di idee e di esperienze.
Per raggiungere questo intento, accanto a un raffor-
zamento delle strutture esistenti, si richiedono servizi quah:
a) la raccolta dell'informazione sulle attività delle as-
sociazioni e degli enti aderenti,
b) la segnalazione del problemi emergenti nella co-
munità ecclesiale e nella società civile che richiedono una
risposta matura di tutto il laicato:
e) la offerta di occasioni qualificate di studio sui temi
che esigono approfondimenti e Interventi mediante gruppi
di lavoro e commissioni che coinvolgano tutte le associa-
zioni, o gruppi affini di associazioni, ed anche esperti
esterni alla Consulta;
d) la ricerca di forme concrete e abituali d1 coopera-
zione. non solo in occasioni eccezionali, come sinora è
prevalentemente awenuto, nel rispetto dell'autonomia
delle singole associazioni e della loro libera Interpretazio-
ne.
L'Assemblea conferma, infine, la volontà delle singole
associazioni e del loro insieme di assumere tutte le re-
sponsabilità che , laici hanno di fronte alla storia e alla
Chiesa con umìltà e con fermezza nella faticosa ricerca e
nel rischio quotidiano del confronto tra Il Vangelo e le
esperienze degli uomini del nostro tempo e di conseguenza
chiede all'Episcopato fiducia e continuità di rapporti.
Roma. 9 gennaio 1982
3119

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PREOCCUPARSI
DELLA TERZA ETA
L'organizzazione delle Nazioni unite celebrerà a Vienna dal 25 luglo al 6 agosto prossimi un'Assem-
blea Mondiale sull'invecchiamento allo scopo di richiamare l'attenzione dei governi, degli enti preposti
all'assistenza degli anziani, nonché di tutti i cittadini sulla necessità di risolvere i non pochi e non lievi
problemi degli anziani.
Anche noi Cooperatori dobbiamo fare conseguentemente qualche cosa al riguado, per essere pre-
senti in questa mobilitazione delle coscienze. Non perché la nostra missione privilegia i giovani possia-
mo ignorare quelli che tali sono stati e tanto hanno donato ai giovani di oggi; giovani, questi, che sevo-
gliono prepararsi seriamente ad affrontare il loro domani e partecipare alla costruzione di una società
più umana non possono prescindere dai valori di cui gli anziani e i vecchi sono portatori.
L'impegno ad essere presenti con «fatti più che con parole» diventa d'obbligo ancor più grave se si
pensa che nella nostra Associazione i Cooperatori anziani e quelli vecchi sono certamente almeno il
cinquanta per cento e che, il Signore non voglia, forse da loro dobbiamo farci perdonare qualcosa...
In questa edizione del Bollettino richiameremo più volte lungo l'anno il tema anziani-vecchi.
Nel presente numero riportiamo per una riflessione che ci spinga poi alla azione: 1) Un brano del-
l'Esortazione apostolica Familiaris Consortio; 2) Un brano del discorso di Giovanni Paolo II agli anziani
di un ospedale da lui recentemente visitato in Nigeria, con invito a leggerli attentamente.
Richiamiamo anche l'attenzione sul contributo che l'Associazione intende dare alla sensibilizzazio-
ne delle coscienze circa gli anziani mediante l'opuscolo n. 44 della collana Mondo Nuovo: «La famiglia e
gli anziani. Per un rapporto nuovo» preparato da Don Lino Baracco esperto appunto nella pastorale
della terza età. Una larga diffuisione di esso gioverà molto alla causa.
GLI ANZIANI IN FAMIGLIA
Ci sono culture che manifestano una singolare ve-
nerazione ed un grande amore per l'anziano: lungi
dall'essere estromesso dalla fami,glia o dall'essere sop-
portato come un peso inutile, l'anziano rimane inserito
nella vita familiare, continua a prendervi parte attiva e
responsabile - pur dovendo rispettare l'autonomia
della nuova famiglia - e sopratutto svolge La preziosa
missione di testimone del passato e di ispiratore di
saggezza per i giovani e per l'avvenire.
Altre culture, invece, specialmente in seguito ad un
disordinato sviluppo industriale ed w·banistico, hanno
condotto e continuano a condurre gli anziani a forme
inaccettabili di emarginazione, che sono fonte ad un
tempo di acute sofferenze per loro stessi e di impove-
rimento spirituale per tante fam:iglie.
È necessario che l'azione pastorale della Chiesa
stimoli tutti a scoprire e a valorizzare i compiti degli
anziani nella comunità civile ed ecclesiale, e in parti-
colare nella famiglia. In realtà, la vita degli anziani ci
aiuta a far luce sulla scala dei valori umani; fa vedere
la continuità delle generazioni e meravigliosamente
dimostra l'interdipendenza del popolo di Dio. Gli an-
ziani inoltre hanno il carisma di oltrepassare le barriere
fra le generazioni, prima che queste insorgano. Quanti
bambini hanno trovato comprensione e amore negli
4/20
occhi, nelle parole e nelle carezze degli anziani! E
quante persone anziane hanno volentieri sottoscritto le
ispirate parole bibliche che «corona dei vecchi sono i
figli dei figli» (Prou. 17, 6).
Esortazione apostolica «Fmniliaris consortio,,
di Giou. Paolo II, (27)
CITIADINI MAGGIORI
Voi che siete avanzati in età siete cittadini mag-
giori. Avete fatto nascere il calore del giorno nel com-
battimento della vita e avete acquistato tanta cono-
scenza, saggezza e esperienza. Vi prego di condividere
tutto questo generosamente con la generazione più
giovane. Avete qualcosa di molto importante da offrire
al mondo; e il vostro contributo è purificato e arric-
chito tramite la pazienza e l'amore che sono vostri,
quando siete uniti con Cristo. La vecchiaia infiacchisce
il corpo e porta seco debolezza e qualche volta malat-
tia. La nostra risposta include attenzione medica e
cristiana pazienza. In unione con C~·isto siete chiamati
a ringraziare Dio Padre per avervi donato la vita
umana e per avervi chiamati a vivere in questo mondo
e per sempre in unione con Cristo.
(Giou. Paolo 1l il 13 febbraio 1982
agli anziani dell'Oi:ipedale di Onitsha, Nigeria)

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Magistero Salesiano
La Parola
del Rettor Maggiore
Il ReUor Maggiore durante la 2° Settimana di Spiritualità della Famiglia
Salesiana del gennaio scorso, partecipò ai lavori tra l'altro con un contribu'to
particolarmente ricco e pieno di significato anche per noi cooperatori.
Eccone alcuni brevi stralci.
• Nel popolo di Dio l'interesse per far crescere nel fu-
turo la nostra vocazione è uno specifico senso di Chiesa.
Netlo studiare la vocazione salesiana di Don Bosco
nella nostra Famiglia. noi facciamo un atto ecclesiale: ci
preoccupiamo di uno degli elementi vivi della Chiesa
perché non rimanga priva di esso nella nuova epoca
storica che si avvia. Purtroppo a volte noi consideriamo
il fondatore come un oggetto di proprietà privata, che
interessa noi, di cui noi disponiamo un po' secondo la
nostra intelligenza e le nostre previsioni. E invece un
fondatore è innanzitutto un elemento ecclesiale; è
qualcosa della Chiesa; è stato suscitato dallo Spirito
Santo per fare emergere un aspetto della vita e della
santità della Chiesa per tutti; perciò aiutiamo il popolo
di Dio ad appre-t1,are e a prolungare la vocazione dei
fondatori. Noi qui ci preoccupiamo del nostro.
È un problema di Chiesa: lo studio, la preoccupa-
zione, la pedagogia per una più attuale e più genuina
vita salesiana è la nostra vera maniera di amare ed es-
sere la Chiesa. Ce lo ha detto Paolo VI alla fine di un
Capitolo Generale: la fmma migliore per noi di servire
la Chiesa è essere veri salesiani.
• La vocazione salesiana ha bisogno di crescere,
perché se guardiamo coloro che hanno diritto a questa
vocazione, soprattutto i giovani poveri e bisognosi, ci
accorgiamo di essere troppo pochi a servirli. E qui
parliamo non tanto di un gruppo o di un altro, quanto
di tutta la Fa.miglia Salesiana nel suo insieme. E allora
è bene sottolineare che si tratta di una vocazione am-
pia, in cui ci sono due poli che provocano la dinamiz-
zazione della sua attualità e della sua efficacia. Questi
due poli sono: al centro, come nucleo animatore, il polo
dei gruppi consacrati; e l'altro, come grande alone di
presenza reale nella società umana, è il coinvolgimento
di un laicato sempre più numeroso e sempre più qua-
litativamente impegnato. La nostra pastorale voca-
zionale deve vibrare fra questi due poli: quello di una
chiara vitalità dj consacrazione a tempo pieno e a piena
esistenza, e quello di una vasta presenza nel mondo a
maniera di fermento secolare. Tutti dobbiamo capire
chiaramente questo duplice dinamismo. Ai laici io di-
rei: dovete percepire l'indispensabilità per voi delle
vocazioni consacrate nella Famifdia Salesiana e aiutare
a farle crescere. E poi direi alle FMA, alle Volontarie,
a.lle Oblàte, ai Salesiani, a tutte le consacrate e i con-
sacrati della Famiglia che noi non siamo fatti per stare
soli: quanto meno laici riusciamo a coinvolgere, tanto
meno salesiani siamo. Allora questo significa che l'im-
pegno di riattualizzazione e di promozione della vo-
cazione salesiana, comporta da parte di tutti guardare
gli altri gruppi, preoccuparsi degli altri gruppi, lavorare
per far crescere wtti i gruppi nella Famiglia Salesiana.
Per tale compito vi ho suggerito, nell'omelia del primo
giorno, due concreti atteggiamenti: la pedagogia della
proposta., e il realismo di una gioiosa testimonianza.
• Preferisco concentrare la vostra attenzione su un
punto che esige un rinnovamento nell'impegno voca-
zionale e in tutta l'attività educativo-pastorale della
Famiglia Salesiana. Avete trattato il tema della co-
munità cristiana mediatrice delle chiamate e delle ri-
sposte. Vari relatori hanno fatto passare la parrocchia,
la famiglia, la scuola, ecc. Ebbene: ho scelto di sotto-
lineare l'importanza della famiglia cristiana. Ragioni?
Molte. Io ne dico alcune.
La vocazione salesiana è praticamente legata atla
famiglia umana: si fa presente tra i ragazzi, i figli! Don
Bosco, nell'ambito dei Fondatori, si è caratterizzato per
aver fondato la sua congregazione formando dei ragazzi
e delle ragazze. Non si può pensare a un contatto vo-
cazionale coi ragaz7j sen7-a prendere in conto la loro
famiglia.; e ognuno di noi sa, per storia vissuta, l'im-
portan1.a che ha la famiglia umana nel fiorire, nel cre-
scere e nello svilupparsi della sua vocazi.one salesiana.
Un'altra ragione: il trapasso culturale in cui vivia-
mo ha toccato intensamente la famiglia in fo1ma am-
biva.lente. Ci sono dei valori che sono cresciuti; mai più
la famiglia tornerà ad essere il modello più o meno pa-
triarcale di prima; la città e i segni dei tempi hanno
fatto emergere dei valori nuovi insieme a non pochi
valori di un proces..'\\O di secolariz1.azione che intaccano
l'istituto del matrimonio danneggiando profondamente
i valori cristiani della famiglia. C'è senza dubbio una
crisi pericolosa per la famiglia cristiana, e credo -
senza esagerare - che una delle cause principalj della
mancanza di vocazioni per noi è da ricercarsi proprio
qui.
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COOPERATORE,
DIMMI CHI SEI
J. Aubrv
16
Sorella e fratello carissimo,
quando uscirà questo numero del Bollettino, saremo
già entrati nella Quaresima, In questo periodo santo di
quaranta giorni che sono come degli esercizi spirituali
prolungati che permettono a tutta la Chiesa di rinnovarsi,
preparandosi a celebrare bene la Pasqua del Signore:
Giovaci/ Santo, Venerdì Santo e la Santa Notte della Re-
surrezione.
Mi ha sempre colpito il fatto che proprio il Mercoled/
delle Ceneri, quando entriamo In Quaresima, la Chiesa ci
fa ascoltare nel Vangelo della liturgia queste parole di
Gesù: «Quando digiunate, non assumete aria malinconica
come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere
aglì uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ri-
cevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni,
profumati la testa e lavati Il volto, perché la gente non veda
che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il
Padre tuo ti ricompenserà» (MT 6, 16-18).
I cristiani come hanno sentito e accettato quest'invito
del loro Signore?... Quando si dice di una persona: «Ha
una faccia da quaresima!», nessuno pensa che si tratti di
una persona dal volto amabile, sorridente, profumato e
brillante di salute! ma tutt'al contrario. Eppure evangeli-
camente parlando, avere una faccia da quaresima signi-
fica essere generoso, sacrificato, dimentico di sé, capace
delle tante rinunce che accompagnano il lavoro quotidia-
no e il servizio ai fratelli, e tuttavia non farlo vedere, e na-
scondere questa dura ascesi dietro la mistica dell'amore,
In un volto che manifesta la gioia di poter realizzare e da-
re, anche a prezzo del proprio sacrificio.
Quanto salesiano è questo atteggiamento! E quanto
Don Bosco, ha saputo fare quaresima veramente secondo
Il Vangelo! Direi che ha tatto quaresima con una faccia
pasquale!
Mortificato, don Bosco? E come! Nel cibo, nel vestito,
ne/l'arredamento della sua povera cameretta, ne/l'accet-
tazione di ta{lte preoccupazioni, guai, difficoltà, lavori, fa-
tiche, e, negli ultimi anni soprattutto, infermità, malanni,
acciacchi... E tuttavia, sempre sereno, paziente, amabile,
gli occhipieni di luce e di gioia!
Come mai? Come spiegare tale atteggiamento eroico?
t molto semplice: don Bosco sapeva amare.
Notate che non ha mai predicato la mortificazione per
se stessa: nel seminario di Chieri ha rifiutato di seguire
Como/lo su questo punto; ha sempre proibito le penitenze
direttamente afflittive; 11a rimproverato a Domenico Savio
di mettere dei sassolini nel suo letto e a Besucco di non
coprirsi abbastanza di notte. Ma ha sempre lodato, con-
sigliato e praticato la rinuncia (piuttosto terribile) inclusa
nell'amore autentico, nella disponibilità a servire «bene»
Dio e il prossimo.
Animato dalla carità pastorale, il salesiano è contento
di sacrificarsiper rendere felici gli altri. E Dio è contento di
lui, secondo l'ammirabile parola di San Paolo: «Dio ama
chi dono con gioia!» (2 Cor 9, 7).
6122
COOPERATORI ED
EXALLIEVI
per un più intenso rapporto
Una delle «raccomandazioni» approvate nel recente
nostro Congresso Nazionale (e lo fu con quasi la totalità di
voti) fu quella di stringere ancora di più legami di cono-
scenza e di eventuale collaborazione con gli Exallievi e le
Exallieve della Famiglia salesiana.
Al Consiglio Nazionale è stato demandato il compito di
studiare modi e tempi perché la raccomandazione si con-
cretizzi al più presto.
È noto però che, quasi sempre, sono i rapporti di cor-
ridoio come si suol dire, i contatti personali, gli incontri
informali a preparare gli atti ufficiali, le deliberazioni fi-
nali.
E così il 29 gennaio scorso vi è stato un incontro al
quale hanno partecipato Paolo Santoni e Walter Suda-
nese, rispettivamente Segretario Coordinatore Nazionale
CC e Presidente Nazionale Exallievi, Suor Maria Rampini,
i delegati nazionali delle due Associazioni interessate, Don
Buttarelli e Don Boldetti, l'ispettore del Lazi.o Don Mario
.Prina e i due delegati ispettoriali CC ed Ex Don Gian-
paoletti e Don Massaro.
L'incontro non aveva volutamente preparato un ordine
del giorno. Si trattava infatti di creare l'occasione, oltre
che per fraternizzare, per uno scambio di idee utile a
tracciare in seguito una via da seguire per realizzare il co-
mune voto di un più intenso rapporto tra cooperatori da
una parte ed Exallievi ed Exallieve dall'altro e, se voglia-
mo, anche per compiere un gesto molto significativo che
servisse di simbolo e testimonianza alla base. Sotto questo
punto di vista si può dire che un piimo passo avanti è
stato fatto.
n prossimo appuntamento è per maggio p.v.: la nostra
Giunta esecutiva nazionale si incontrerà con quella della
Federazione Exallievi.
Mentre questo discorso va avanti a livello nazionale è
opportuno che anche ad altri livelli ci si muova. La strada
migliore è quella di rinsaldare il rapporto di stima, di co-
noscenza, di fiducia che pure già esiste: quel clima di fa-
miglia che esige che non ci si ignori e che si solidarizzi, si
collabori sempre restando quello che si è: due Associazioni
ben distinte ma non separate.
.A.B.
Le Exallieve delle F.M.A.
e i Cooperatori Salesiani
(da "Manual,e Dirigenti Exallieue», pag. 48-49)
Tra le due Associazioni ci sono importanti differenze:
- di origine: l'Associazione Exallieve è stata costi-
tuita dalle Exallieve con la collaborazione delle F.M.A.; i
Cooperatori sono stati «fondati» da Don Bosco con un
preciso Regolamento di vita;

1.7 Page 7

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- di natura: la Confederazione Exallieve gode di
un'equa autonomia; nell'Associazione Cooperatori il Ret-
tor Maggiore, come Superiore della Congregazione Sale-
siana, «ha piena autorità" (Nuovo Regolamento dei Coo-
peratori, 25);
- di scopo: la Confederazione Exallieve ha lo scopo di
curare la formazione permanente e di mantenere lo spirito
di fraternità dei suoi membri, impegnandoli in attività
sociali, apostoliche, educative, caritative, ecc. Per l'asso-
ciazione Cooperatori lo scopo è la corresponsabilità-col-
laborazione diretta nel pl'ogetto apostolico e nella missione
di Don Bosco per la gioventù;
- di qualità d'impegno: l'Exallieva s'impegna con
grande flessibilità di forme e di durata; la Cooperatrice
risponde a una vocazione a vivere la vita cristiana secondo
Don Bosco, partendo da una «promessa• solenne e con
impegni precisi contenuti nel Regolamento di vita.
Ci sono elementi comuni:
- riferimento a Don Bosco e alla sua Famiglia
- s~ spirito e metodo educativo
- orientamento verso simili impegni apostolici.
Per le Ex.allieve più attive, che praticamente già col-
laborano con le FM.A., la posizione è ancora più chiara.
Tali Ex.allieve sono direttamente aperte alla vocazione di
Cooperatrici e ad esse si dovrà fare la proposta di un
maggiore impegno personale «salesiano», e aiutarle a ri-
spondere a Cristo (cf.r. «Cooperatori di Dio», ed. Coop., p.
25).
La scelta preferenziale di azione dell'Exallieva-coo-
perat.rice sarà l'Associazione Exallieve, alla quale, come
Cooperatrice, ella potrà dare un contributo di presenza e
di impegno maggiormente salesiani.
Le Delegate e le Incaricate orientino le Exallieve che si
sentono chiamate ad un apostolato più impegnativo spe-
cialmente tra i giovani, all'Associazione Cooperatori, senza
timore di perdere la collaborazione dell'Exallieva Coo-
peratrice (cfr. Del. Cap. Gen. F.MA XVI, Atti p.152).
A PROPOSITO DI
INDULGENZE
...Non sarebbe opportuno richiamare, volt.a per volta,
le indulgenze, se ancora ci S()no, nei singoli numeri del
Boflettino?
Don Carlo Drago - Castello di Godego
Le indulgenze sono rimaste.
Oltre a quelle concesse a tutti i fedeli i Cooperatori
come tali possono acquistare l'indulgenza plenaria nei
seguenti giorni: giorno dell'iserizio.ne; festa di S. Fran-
cesco di Sales: 24 gennaio; di S. Giovanni Bosco: 31 gen-
naio; di S. Giuseppe: 19 marzo; di S. Domenico Savio: 6
maggio; di S. M. Domenica Mazzarello: 14 maggio; di
Maria SS. Ausiliatrice: 24 maggio; dell']mmacolata: 8
dicembre.
Dopo la revisione delle indulgenz~, promulgata con
decreto della S. Sede del 31 gennaio 1968, ai Cooperatori
non sono state rinnovate le indulgenze cosiddette par-
ziali. Essi possono però ovviamente interessarsi dell'ac-
quisto di quelle estese a tutti i fedeli.
VI RICORDIAMO CHE...
- Il CONSIGLIO NAZIONALE si terrà, come prean-
nunciato, dalle ore 9 del 27 marzo a tutto li seguente 28,
presso l'Università Salesiana di Roma.
È consigliabile raggiungere la sede fin dalla sera pre-
cedente. In questa riunione Il Consiglio definirà il pro-
gramma associativo per l'anno 1982-1983.
- In questo periodo i Consigli lspettoriali definiscono i
particolari per lo svolgimento dei Corsi di Esercizi spiri-
tualì: animatori, predicatori. orari, sussidi e soprattutto
sensibilizzano I Centri per una presenza la più alta pos-
sibile. E da raccomandare che i Corsi siano veramente
specifici, cioè per Cooperatori; abbiano almeno la durata
minima di tre giorni interi più mezza giornata introduttiva e
un'altra di conclusione; siano veramente esercizi e non un
misto di giornate di spiritualità e insieme di conferenze sui
problemi attuali; siano infine vissuti con la serietà che ri-
chiedono gli Esercizi.
- La Segreteria della Consulta Mondiale conferma il
Pellegrinaggio della Famiglia Salesiana a Torino per i
giorni 17-19 settembre e l'Incontro europeo del Giovani
Cooperatori di Arevalo (Spagna) per I giorni 9-12 luglio.
CONVEGNO NAZIONALE
GIOVANI COOPERATORI
Roma, 29 ottobre • 1° novembre
Il Gruppo Centrale sta predisponendo ogni cosa
perché Il Convegno sia preparato e vissuto nella
maniera mlgllore.
Intanto se ne parlJ tra I gruppi, si riservi la data
scelta escludendo ogni posslblle sovrapposizione
di altre Iniziativa.
La precedenza assoluta deve essere data a
questa Importante sc:aden&a associativa,
AUTOFINANZIAMENTO
Contributi pervenuti all'Ufficio Nazionale dal 1°-12-
1981 al 15-2-1982 pari al 25% dell"intera somma raccolta
dai Centri relativi all'anno sociale 1981-82:
Agli_è (L. 5.000); Alassio -SDB (L. 30.000): Aosta (L.
25.000); Antetomaso Arturo (L. 5.000); Biancavilla-FMA (L.
20.000); Bolzano (L. 100.000); Cassolnovo (L. 10.000);
Cuneo-Convitto (L. 30.000); Ercolano (L. 20.000); lsp.
Centrale-FMA (L. 80.000)); Jerago-FMA (L. 10.000). Lecco-
FMA (L. 50.000); Lette (L. 10.000); Lenta (L. 7.500); Ma-
scali (L. 1.000); Monza (L 20.000): Padova - 1st. Don Bo-
sco (L. 20.000); Padova - Parr. D. Bosco (L. 30.000); Pa-
dova-SOS (L. 15.000); Palermo - M. Mazzarello (L. 50.000);
Palermo - S. Lucia (L. 70.000); Palestro (L. 10.000); Pie-
dimonte Malese (L. 30.000); Roma - V. Appia (L. 15.00);
Roma - Pio Xl (L. 50.000); Ruvo (L. 20.000); Seregno (L.
25.000); Siracusa (L 10.000); Terni (L 50.000); Tirano-
FMA (L. 15.000), Torino - Sassi (L. 6Q_O00); Vercelli-FMA
(L. 15.000); Vlllafranca d'Asti (L. 10.000); Ziano di Fiemme
(L. 10.000); Pietraperzia (L. 10.000); Cerignola (L. 25.000).
Totale: L. 982,500.
7/23

1.8 Page 8

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Solidarietà
« Perchè conoscano
le vostre opere buone...» ,m,s, 16J
DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO
Via della Pisana, 1111 - C. P. 9092
00100 ROMA - Tel. 69.31.341
[L CONSIGUERE GENERALE PER LA f'AM IGLIA SALESIANA
Roma, 31 gennaio 1982
Ai Consigli lspettoriali
dei Cooperatori Salesiani
e degli Exallievi
e p.c. al Consiglio Centrale delle VDB
Oggetto: Preghiera e fondo di solidarietà per la
Polonia.
«La preghiera e la solidarietà della Chiesa e di
tutti gli uomini di buona volontà circondino la
Polonia, mia Patlia».
Queste parole di Giovanni Paolo II e 7,a
presenza a Roma di 38 Cooperatori Salesiani
di Krakow nei giorni delle note vicende, hanno
suggerito iniziative di unione ad essi nella re-
cita del Pater Noster, sottolineando le do-
mande: «sia fatta la tua volontà» e «dacci oggi
il nostro pane quotidiano».
Per rendere concreta qu,esta seconda do-
manda, si pensa di aprire un «Fondo di soli-
darietà» da utilizzare appena possibile con
l'invio di viveri, medicine e vestiti a chi ne
avesse maggior bisogno, in primo luogo ai
2.100 soci della nostra Famiglia che non han-
no alle spalle una Congregazione religiosa.
Per questo mi rivolgo ora ai rami laici della
Famiglia Salesiana, pregandoli vivamente di
iniziare una raccolta di offerte a questo scopo,
senza però inviarle, per ora, a Roma, ma co-
municando semplicemente quanto possiamo
disporre da parte delle rispettive Ispettorie per
l'acquisto e/o l'invio di tali aiuti.
Tale comunicazione sia indirizzata alla
«Consulta Mondiale dei Cooperatori Salesiani,
via della Pisana, 1111 - Casella Postale 9092 -
00163 ROMA Aurelio». La Consulta Mon-
diale coordinerà l'iniziativa, conforme a un
dettato del Manuale dei Dirigenti (pag. 30): «A
imitazione dei primi cristiani che mettevano
tutto in comune, si cercherà di utili;!zare
equa~nte i contributi per la solidarietà dei
poveri».
Con l'augurio di buon lavoro e buon apo-
stolato, vi saluto cordialmente.
Don Giovanni Raineri
8/24
A tutti i vet,covi della Sicilia è t,tata inviata, a
cura del Consiglio ispettoriale, UllB lettera per faz·
conoscere l'Associazione e dichiarare la sua di-
sponibilità.
ll testo della lettera che viene riportato per in-
tero, merita ogni attenzione.
COOPERATORI SALESIANI
95123 CATANIA· Via Cifali, 7 • Tel. 438945
Ufficio lspettoriale
31 Gennaio 1982
Festa di S. Giovanni Bosco
Eccellenza Reverendissima,
in occasione della festa di S. Giovanni Bosco
vorremmo presentarci ai nostri Pastori. Siamo i
Cooperatori Salesiani di Sicilia: apostoli laici, o
sacerdoti, senza vincoli di voti religiosi, impegnati
in una vita evangelica e salesiana nel mondo.
La nostra Associazione, terzo ramo della grande
Famiglia Salesiana, con la quale condivide la mis-
sione giovanile e popolare, lo ~pirito _e lo s~ile ~ vi~
e di azione, non ba come fine mnned1ato d1 vemre m
aiuto alla Congi·egazione da cui prende il nome, ma
piuttosto, come dichiarò il nostro santo Fondatore,
di «prestare aiuto alla Chiesa, ai Vescovi, ai Parrnci,
sotto l'alta diTezione dei Salesiani,, (M.B. XVII,
25).
Sua Santità Paolo VI, di santa memoria, ci ba
defmito <,forze vive e generose al servizio della
Chiesa universale e delle Chiese locali» (discorso di
Paolo VI al Congresso Mondiale dei CC.SS. - Roma,
3.XI.1976).
Il nostro Nuovo Regolamento ci ricorda che «le
nostre relazioni con il Vescovo e il parroco sono
improntate a cordiale solidarietà e a spirito di col-
laborazione e d'iniziativa, specialmente nell'ambito
della pastorale giovanile e popolare» (NR art. 14).
Eccellenza, siamo presenti nella sua _diocesi: di-
sponga di noi secondo il suo cuo!·e d1 pastore ~
maestro· speriamo qualche volta di averla con n01
nel nosb·o ritiro spiTitua.Je mensile, o in occasione di
qualche Incontro zonale o ispettoriale.
Ci permettiamo di farle avere una copia del
nostro Regolamento, fedele all'originale scritto da
Don Bosco e agli orientamenti del Concilio Vati-
cano II, e ogni due mesi le faremo pervenire il no-
stro notiziario IL RAGNO organo di collegamento
(= ragnatela!) e di formazione.
Auguriamo che la diocesi, sotto la sua guida,
cresca sempre come «comunità di fede, di amore e
di preghiera» (NR art. 14) e chiediamo la sua pa-
storale benedizione.
D. Gforgio Roccasalva
Delegato Ispeltoriale
lns. Lella Foti
Segretaria coordinat1:ice_ ÌSJ?ett_oriale
per i Cooperaton di S1czlia
Sac. Calogero Montanti
Ispettore Salesiano

1.9 Page 9

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VITA DELL'ASSOCIAZIONE
SI è svolta a Roma, presso la Casa ge-
neralizia salesiana, dal 24 al 30 gennaio,
l'ormai tradizionale Settimana di splrilualltà
della Famiglia salesiana, sul tema· Le vo-
cazioni nella Famiglta salesiana.
VI ha partecipato. per la nostra Associa-
zione. una delegazione di dodici tra Coo-
peratori e delegati. Enzo Manno, della
Giunta esecutiva nazionale, tenne una co-
municazione sull'Associazione.
Nell'l1pettorla novareH festa d1 fa-
miglia a Ono Canavese e Caluso. due Centri
che hanno celebrato festosamente la Gior-
nata della «promessa• di otto neo-Coope-
ratori nel primo Centro e di undici nel se-
condo, Nelle due occasioni I Centri hanno
voluto essere present, scambievolmente al
commovente rito per condividere la g101a di
nuovi fratelli e sorelle che entravano a far
parte dell'Associazione.
Mogllano Veneto (Treviso), 24 gen•
naJo, Nel quadro delle solenni celebrazioni
centenarie dei Salesiani a Mogltano nove
Giovani Cooperatori hanno emesso la loro
.promessa• nelle mani del Rettor Maggiore
durante la Concelebrazione eucaristica.
presenti circa mille giovani All'omelia don
Egidio Viganò sI espresse tra l'altro coss
.Questa Eucarestia sia un inno d1 lode al
Padre per aver suscitato tante vocaz1on1 e in
particolare questa vocazione, un inno d1
ringraziamento al Padre per questo, anche
per I nove "colleghi" che si sono impegnati
poco fa a vivere questa vocazione•
Potenza: Il nostro Sì a Don Bosco, "Dopo
oltre un anno di impegno nella nostra par-
rocchia salesiana di Potenza abbiamo ri-
flettuto maggiormente sul nostro cammino
di Fede per esprimere finalmente il nostro
.s]. a Don Bosco.
Lo abbiamo pronunciato dinanzi a tutta la
Comunità parrocchiale. perché non c1 1m-
pegnamo solo con 0 10 e Don Bosco. ma
anche con I fratelli e anzi desideriamo che
essi possano contare su d1 noi sempre.
Il 4 oUobre 1981 segna Quindi un mo-
mento di g101a per la intera Famiglia Sale-
siana. che ha accollo d1ec1 nuovi Giovani
Cooperatori nelle sue fila A sottolineare
questo momento forte e per condividere la
scelta comune, sono gIuntr a Potenza Coo-
peratori da diverse case dell'l~?elloria Me-
ridionale e con loro abbiamo trascorso una
giornata d1 fraternità tnd1menticablle
Quando don Aubry, che ha concelebrato
con Don Basso. don Massaro. don Gianni
Galdieri, ci ha chiamati per nome per con-
segnarci l'attestato c1 slamo detti Ecco,
ora Dio e Don Bosco ci chiameranno per
nome ogni giorno; noi come risponderemo?.
E noi vogliamo che la risposta s,a sempre
quella del 4 ottobre. Pronunciare questo Si è
stato Il momento forte d1 un cammino di
amore e di riscoperta dello Spirito Salesia-
no".
Sergio Traverso e 11 nuovo segretano
coordinatore per la Liguria. Subentra a
Marcello Federic1 che tasc,a 1·inc-anco per
scadenza d1 mandato. In Lombardia e stata
eletta Segretarla Coordinatrice ,spettoriale
Daniela &eretta, che ciuc:r.ede a Ilario Pinzi
ORIO CAVANESE: I neo-Cooperatori, con Il delegato l1pettoriale Don Morlno, la delegata
SuOt' Chlaverano e li parroco locale,
MOGUANO VENETO, 24 gennaio 1982: Il Rettor lbgglOt"e accotll• la • . . , _.... del
neo Giovani CooperatOt"I consegna IOt"o l'attHtalo di appartenenza aD'Auociazlorta.
9/ 25

1.10 Page 10

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LABORATORI
MAMMA MARGHERITA
• «Un anno fa, febbraio '81, noi cooperatrici di Ca•
stello di Godego (Treviso) demmo inizio al Laboratorio
"Mamma Margherita" in una stanza messa a disposi-
zione generosamente da una di noi.
Il lavoro si protrasse da allora cadenzato al pomerig-
gio di ogni martedì con la partecipazione di un numero
discreto di presenze, animato da canti ed intramezzato
di letture e preghiere. Prendono parte al nostro impe-
gno anche alcune signore simpatizzanti.
Si eseguiscono lavori di cucito, maglieria, pulizia e
stiratura dì vestili usati, nonché confezioni per bambini.
Finora sono stati spediti 15 pacchi per missionari in
Bolivia, Brasile, Africa e India. Non sono mancati con-
tributi a favore della scuola materna locale.
Buone persone al corrente della nostra attività ven-
gono Incontro con offerte In danaro. stoffe e Indumenti PETRIAPERZIA (Enna): 11 laboratarlo M. Margherita veramente glovanUe.
A
V
alle nostre modeste disponibilità•.
A Pletraperz.la (Enna) è iniziato il laboratorio
«Mamma Margherita•. Ogni quindici giorni Cooperatrici
e giovani aspiranti tali si riuniscono per .produrre• e
alimentare la loro formazione.
"Domenica 6 dicembre a Vasto (Chieti). nel salone
attiguo alla Chiesa di S. G. Bosco, è stata inaugurata
una mostra di lavori: ricami, merletti, maghe, ecc.. ese-
guiti nel laboratorio «Mamma Margherita• dalle signore
che lo animano e da tante altre di buona volontà.
Erano presenti alla cerimonia il nostro arcivescovo,
Mons. Vincenzo Fagiolo, il sindaco della città e tante
altre autorità. Subito dopo ha avuto inizio la vendita del
lavori che sono andati a ruba per la loro bellezza e per
la cura con cui sono stati eseguiti.
La somma ricavata, come ormai da cinque anni, ser-
virà per dare aiuto concreto ai Missionari che, con fede
e zelo, lavorano In terre lontane.
Nella comunità salesiana di Vasto è sempre presente
la frase di Don Bosco: «Per le missioni cl vogliono aiuti,
preghiere, tempo e lavoro. Il tempo è di Dio, il lavoro è
dei missionari. le preghiere e l'aiuto sono un dovere di
tutti •.
Rovereto: Attività nell'anno 1981. "Il nostro Cen-
tro ha impostato quasi tutta la sua attività sulla forma-
zione e sull'impegno missionario: è quello più conge-
niale anche per le persone anziane, e cl dà la possibilità
di coinvolgere molte amiche simpatizzanti, che si pre-
stano a preparare qualche lavoretto per la mostra mis-
sionaria o per spedire in missione I pacchi.
Ecco, in sintesi, la nostra attività nel settore missio-
nario: tre relazioni sulle missioni in Argentina. Brasile e
India; partecipazione alla mostra di Verona (incasso
1980, L. 861.000); lotteria missionaria (incasso L.
900.000); raccolta francobolli italiani ed esteri, invio a
Torino di Kg 520 di Indumenti; al Club dei Centomila, L.
64.000; invio a varie missioni di 94 pacchi per un totale
di Kg 940 di vestiti leggeri e pesanti.
Giornate di lavoro nel laboratorio «Mamma Marghe-
rita•: 30 lunedl, per complessive 450 ore (non sono
calcolabili le ore Impiegate dalle cooperatrici, a casa,
per preparare I lavori per la mostra durante l'intero an-
no). Materiale inviato, oltre gli Indumenti, secondo le
richfeste per un valore di L. 285.345. Spesa comples-
siva per la spedizione e trasporto pacchi: L 1.396.420.
Ora abbiamo abbiato con tutti I missionari la corri-
spondenza affidandola a sei cooperatrici, incaricate di
notificare la spedizione dei pacchi e 11 contenuto e
chiedere notizie sulla missione. Parte della corrispon-
denza dei missionari finirà sulle circolari mensili inviate
a tutti i cooperatori per coinvolgerli nel lavoro e nelle
offerte, attraverso una maggiore conoscenza del pro-
blemi missionari. Al loro rientro in Italia, è nostro de-
siderio ospitare per qualche giorno suore e missionari,
per avere la gioia di una conoscenza diretta e una re-
lazione della loro viva voce delle loro esperienze mis-
sionarie".
CASTELLO DI QODEGO (Treviso): Cooperatrici del laboratorio.
e Slcllla: programmato un incontro di tutte le partecipanti ai laboratori dell'i-
sola. Si terrà a Bagheria (Palermo) nei giorni 24-25 aprile.
Ad Alcamo (Trapani) riuscitissima mostra-mercato-pesca del lavori del labo-
ratorio.
A Palermo-$. Lucia il laboratorio si è arricchito dell'angolo dei giovani. fre-
quentato da giovani Cooperatrici orovenientl anche da altri Centri della città.
10/26

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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NIR
Leggere per formarsi
leggere «cattolico»
per formarsi come cattolici
Il problema della stampa cattolica - L'im-
portanza della sua opera formativa - Anche
in questo settore dai Cooperatori si atten-
dono «fatti p i ù che parole».
.
------- · :vvENIII
.... _ .,....-~, ..4
.... i ""...,.,_..,.,.•
A__~_,,....~~. fL,.
... ., 41
• Da tempo si avverte il bisogno di creare una co-
scienza capace di buone scelte a proposito di stampa
«nostra•, anche in quelle persone che si qualificano - e
ci tengono - come cattolici impegnati. Non è raro il
caso di notare durante incontri tra dirigenti di asso-
ciazioni di apostolato, o durante incontri di massa di
gruppi ecclesiali, come numerose persone si presentano
fornite dei più svariati quotidiani di marca laicista o
agnostica se non apertamente contraria ai principi che
dette persone professano. Né constata che insieme a
simili testate esse abbiano acquistato anche il quoti-
diano cattolico, sl da giustificare l'acquisto di diversi
quotidiani per una più completa informazione. E il di-
scorso si può senz'altro fare anche a proposito dei set-
timanali cosiddetti di attualità e di quelli che comu-
nemente si chiamano femminili, molto abili nel portare
avanti teorie circa la vita coniugale, l'educazione ses-
suale, i rapporti prematrimoniali e simili, del tutto in
contrasto con i principi morali della Chiesa.
Comportandosi così si giunge a due conclusioni che
dovrebbero far riflettere seriamente: 1) ci si imbeve,
senza accor gercene, di principi malsani («dimmi quello
che leggi e ti dirò come la pensi»); 2) la stampa acat-
tolica o anticattolica, quella amorale o immorale ri-
sultano finanziate in buona parte proprio dai cattolici.
E questo è madornale, è parado$8le, è autolesionismo.
Trasferendo il discorso nel campo dei Cooperatori,
viene spontaneo porre qualche interrogativo: tu che sei
Cooperatore quale stampa leggi? Sostieni forse la dif-
fusione della stampa che non è in linea con i tuoi prin-
cipi? E - soprattutto - acquisti il quotidiano catto-
lico che per l'Italia èAuuenire?
Sono domande che debbono avere una risposta.
• Il Papa ricevendo il 4 gennaio scorso i Vescovi
della regione ecclesiastica Emilia-Romagna volle ri-
badire alcuni principi pastorali circa la stampa catto-
lica. Merita soffermarsi sulla parte del discorso che ri-
guarda proprio la stampa.
"Vi è infine il problema della stampa cattolica,
tanto importante per la diffusione dei principi cristiani
e per la difesa nella società delle posizioni dei cattolici,
e tanto opportuna per la formazione di un'opinione
pubblica sana ed aperta ad ogni buona causa.
In una società ampiamente culturalizzata, è asso-
lutamente necessario preoccuparsi della presenza della
stampa d'indirizzo cattolico, qualificatasi per categorie.
Il conflitto tra la verità e l'errore, tra la visione tra-
scendente ed etf>ma e la conce7.ione immRnente e tem-
-...-.::_,:,,-.,s.,-~.,:I~
,_,.~
...
,.,,.-
" ;i!
.,
'._;;_,,,,_,,,.
.......,...-:_ ltff"'
'
----- - .... p~r•
~
~ -"'•-~....._- ,-..
porale, oggi avviene in maniera prevalente e direi de-
terminante sul terreno dei mezzi d'informazione so-
ciale, i quali sono uno dei poteri più forti che incidono
sul destino dell'u manità.
Oggi più che mai si avverte l'importanza dell'opera
formativa della stampa cattolica, diretta ad illuminare
le coscienze, a dissipare false interpretazioni, insinua-
zioni e manipolazioni, neJ rispetto per le opinioni altrui
e nel dialogo fiducioso, sorretto dal convincimento che
ogni uomo, redento ed amato dal Signore, è chiamato
alla verità. Essa, infatti, dovrà sempre preoccuparsi di
formare il lettore, maturando in esso quella sana men-
talità che classifica i fatti secondo principi superiori, e
che in un senso o in un altro, li rende fermento di re-
visione, di conversione, di testimonianza operosa. La
stampa cattolica è chiamata a provocare nel lettore
quel procedimento di giudizio, che lo introduce nella
verità liberatrice e salvatrice, entrando cosi nella sfera
religiosa di un elevato magistero.
È facile comprendere come l'importanza del «quo-
tidiano cattolico», che la vostra nobile Regione ha
motivi tutti propri di valutare a pieno, avendo dato
vita, in ore agitate, a insigni testimonianze in questo
settore: Se è vero che il giornale cattolico non è cosa
superflua, ma strumento necessario di evangelizzazio-
ne, mi sia consentito raccomandare al vostro zelo ed a
quello tutto l'Episcopato italiano, il quotidiano «Av-
venire•, per potenziarlo, migliorarlo ed ampliarne con
ogni generoso impegno la diffusione. Il quotidiano
cattolico può costituire in effetti, un «pulpito» mera-
viglioso per l'evangelizzazione.
Il quotidiano di ispirazione cristiana rappresenta
poi un valido contributo ai cattolici per capire il pro-
prio tempo e per inserirsi nella società di oggi, in rapida
trasformazione, come fermento, partecipando atti-
vamente agli avvenimenti ed alla storia. Negli avve-
nimenti quotidiani infatti sono in gioco i destini del-
l'umanità".
11 / 27

2.2 Page 12

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Rendiconto Anno Sociale 1980/ 81
(dal 1.10.1980 al 30.9.1981)
ENTRATE
Contributo dell'Economato Generale
Edizioni
Autofinanziamento (contributi dei
Centri)
Convegni, Consigli, Seminari
(quote di partecipazione)
Offerte per Bollettino Cooperatori
Offerte da simpatizzanti
Offerte diverse
Contributi per ciclostilati conferenze
mensili
Contributo per saldo deficit «Roma-
80»
Attività promosse dall' Uff. naz.le: va-
canze a Fontanazzo
Pellegrinaggio Terra Santa
Interessi da conto corrente postale
Proventi vari
Prestiti da rimborsare
L. 2.500.000
5.688.540
3.866.000
7.665.000
258.000
87.850
33.000
55.000
1.426.000
1.500.000
70.000
9.981
8.600
2.049.800
Totale Entrate
L. 26.217.771
USCITE
Tipografia per edizioni
Materiale per ciclostilati e spese fo-
tocopie
Convegni, Consigli, Seminari
Onorari per conferenze e manoscritti
Abbonamenti: riviste - libri - audio-
visivi
Contributi diversi: a Uff. Centrale
cc.ss.
Contributi diversi: a Consulta Gene-
rale Apostolato Laici
Retribuzione lorda Personale segre-
teria
Spese viaggi e locomozione
Assicurazione, bollo e manutenzione
auto
Spese di rappresentanz
Deposito cauzionale assicurazione
infortuni
Spese postali e telegrafiche
Spese telefoniche
Cancelleria, manutenzione e varie
d'ufficio
L. 5.482.945
808.730
7.839.440
400.000
367.650
153.725
151 .000
6.148.980
615.000
132.950
246.100
200.000
819.030
1.770.500
310.400
Totale Uscite
12/28
L. 25.446.450
Totale entrate
Totale uscite
L. 26.217.771
L. 25.446.450
Saldo attivo 1980/81 L. 771.321
Il suddetto saldo, unitamente ai risultati dei pre-
cedenti anni sociali, corrisponde alla rimanenza in
cassa e in conto corrente postale di L. 483.434 co-
me da seguenti cifre:
- saldo attivo anno sociale 1978/ 79
- saldo passivo anno sociale
1979/80
- saldo attivo anno sociale 1980/ 81
313.080
(1 .567.835)
771.321
Rimanenza in cassa e in c / c postale
al 30 settembre 1981
L. 483.434
La situazione dei crediti e dei debiti è com-
plessivamente la seguente:
credHI
debiti
- per prestiti da rimborsare
2.049.800
- per edizioni
2.812.890 427.118
- per quota autofinanziam.
Uff. Centrale
- per spese di ufficio
43.000
590.378
L. 2.812.890 L. 3.150.296
Note Informative
1) Alle «vacanze» a Fontanazzo hanno par-
tecipato 84 famiglie, provenienti da varie parti
d'Italia, con prevalenza dal Centro-Sud. Il numero
complessivo delle persone presenti nei diversi turni
è di 260 suddiviso in 198 adulti e 62 bambini.
La prima settimana ha registrato nell'insieme
meno presenze soprattutto da parte dei giovani,
perché impegnati negli esami o nei campi-scuola.
Sia gli adulti che i bambini sono stati impegnati in
attività formative e ricreative, nonché in servizi re-
ligiosi e sociali a favore di altri villeggianti.
2) Al Pellegrinaggio in Terra Santa, organizzato
dalla Giunta Nazionale Esecutiva (settimana Santa
1981), hanno partecipato 30 persone. Si è avuto il
seguente movimento finanziario per quote di par-
tecipazione:
entrate
uscite
L. 17.035.000
L. 16.695.000
con un saldo attivo di L. 70.000.

2.3 Page 13

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LA NOSTRA MISSIONE DI TRELEW
IN PATAGONIA
Questo numero del BS-CC è arricchito di un'ampia eparticolareggiat,a ref,azione sulla uita del
Centro Comunitario N.S. del Carmen a Trelew.
Dobbiamo essere veramente grati a Maria del Carmen, che nonostante il gravoso lavoro da cui
è quotidianamentepresa, ha potuto farci questo dono.
Dono che può essere utilizzato per conoscere nel suo concrew quale lauoro uiene svolto nel
Centro. Una "lettura attenta della ref,azione anche una rispost,a a domande come questa.:
Quale lavoro deue saper svolgere chi parte come rrùssionario per Trelew? e, conseguentemente,
a che cosa ua incontro?
A TRELEW C'È POSTO ANCHE PER TE...
Trelew, 3.2.1982
Carissimi amici Cooperatori,
finalmente siamo in grado di farvi una relazione sul
nostro lavoro in questi ultimi mesi.
Come ormai sapete tutti, iJ periodo dicembre-gennaio
è ricco di attività e di impegni per cui non riusciamo mai a
trovare il tempo necessario per scrivere tutto quello che
vorremmo. Ora, però, siamo clisposti a presentarvi un
riassunto delle nosti·e attività.
° Gioved11 ottobre si è costituita nel nostro Cen-
tro Comunitario una specie cli commissione di cui fanno
parte i genitori dei bambini del Centro Comunitario e
alcuni giovani del gruppo giovanile. L'obiettivo che ci
siamo proposti è cercare l'inserimento attivo delle fa-
miglie e dei giovani nelle attività e nella programmazione
del Centro Comunitario. La prima iniziativa è stata la
preparazione della festa della mamma che qui, in Argen-
tina, viene celebrata la terza domenica di ottobre. Per ri-
cavare i fondi necessari per un rinfresco e alcuni doni da
offrire alle mamme, la commissione ha deciso di organiz-
zare una vendita di torte, biscotti, pizza, pasticcini, em-
panados (tipico piatto argentino fatto di pasta.sfoglia ri-
piena di carne). Questa vendita chiamata «feria de pla-
tos" è riuscita molto bene e quanti vi hanno partecipato si
sono incoraggiati per continuare con entusiasmo altre
iniziative. Intanto i giovani prepararono diverse scenette,
canti e danze per festeggiare le mamme.
Domenica 18 ottobre, dopo la Messa delle ore 17 ab-
biamo offerto un rinfresco alle mamme. Le signore della
commissione avevano comperato parecchi doni per le
mamme, e i ragazzi hanno presentato dopo il loro piccolo
«recital... C'erano piò di 60 mamme e tutto è riuscito
proprio bene.
Nel mese di ottobre è cominciata la costruzione del
nuovo Santuario dedicato alla Madonna del Carmine,
regina della pace, e alcune persone della commissione del
Centro comunitario hanno visitato quasi tutte le famiglie
del nuovo quartiere assieme a Rosa, per far conoscere
l'opera e chiedere la collaborazione di tutti.
Si è fatta pure un'altra «feria de platos», davanti alla
chiesa parrocchiale e tutto il ricavato è stato destinato
alla nuova opera.
In questo mese, pure, abbiamo recuperato i locali del
Centro comunitario che da tre anni erano occupati dalla
scuola elementare che funzionava nel nostro edificio. In-
fatti il 5 ottobre è stata inaugurata la nuova scuola e
adesso possiamo disporre di un locale da adoperare
esclusivamente come Cappella.
Questo è un grande vantaggio che cercheremo di
sfruttare per una maggiore part~pazione dei ragazzi e
delle famiglie alle cerimonie religiose.
Il 1° novembre, la Messa è stata celebrata in suf-
fragio di tutti i defunti delle famiglie del Barrio e vi
hanno partecipato tante persone. C'è stata pure una
Messa al Camposanto e i giovani del Centro comunitario
hanno partecipato accompagnati da Luis, Giuseppe e
Maria Concetta.
Il 9 ·novembre abbiamo dato inizio alla commemo-
razione del Mese di Maria che finisce con la festa del-
l'Immacolata, )'8 dicembre. 1 bambini più piccoli prepa-
ravano ogni giorno un «fioretto" e recitavano con loro una
decina del Santo Rosario. Alle ore 19 si recitava il Rosario
con i giovani e gli adulti e dopo P. Renzo celebrava la S.
Messa. Assisteva un bel gruppo di persone che parteci-
pava con raccoglimento e devozione.
Sabato 28, i bambini del primo anno del catechismo si
sono confessati e dopo hanno festeggiato la chiusura del
1° periodo di preparazione alla prima Comunione con una
piccola festa e la consegna dei certificati.
Sabato 5 dicembre abbiamo avuto la bellissima
sorpresa del ritorno di Oliviero e con vivissima gioia ab-
biamo visto di nuovo completo il nostro gruppo. Proprio
13/29

2.4 Page 14

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quel giorno c'era la Celebrazione penitenziale per i geni-
tori dei bambini del anno di catechesi che si prepara-
vano alla 18 Comunione con Giuseppe.
Domenica 6, alle ore 11,30, c'è stata la S. Messa nel.la
quale 18 bambini del nostro Centro comunitario hanno
fatto la 1a Comunione. È stata una bellissima festa per
noi tutti e, finita la Messa, ci siamo riuniti con le famiglie
di questi bambini per celebrare in allegria la venuta di
Gesù per la prima volta nei loro cuori. I bambini del
anno di Catechesi, che nel 1980 hanno fatto la 18 Co-
munione, avevano preparato un ricordo per ognuno dei
bambini di 1° Comunione e con tanto affetto glieli hanno
consegnati in quell'occasione.
Martedi 8 dicembre abbiamo ricordato a mezzo-
giorno l'Avemaria di Don Bosco con Bartolomeo Garelli e
abbiamo festeggiato l'onomastico e il compleanno di
Maria Concetta. Nel pomeriggio, alle ore 19, c'è stata
nella parrocchia, una riunione di tutti i bambini che
quest'anno hanno fatto la 1" Comunione e dopo hanno
partecipato alla S. Messa celebrata nel cortile della
Chiesa. Erano più di 150.
Sabato 12 dicembre, per implorare l'aiuto divino e
chiedere a Dio la pace, specialmente tra l'Argentina e il
Cile, la parrocchia organizzò una grande «marcia della
pace» presieduta dal Vescovo del Chubut, Monsignor
Moure. La processione è incominciata davanti alla par-
rocchia ed è arrivata proprio sino al nostro Centro co-
munitario accanto al teneno in cui si sta costruendo il
nuovo Santuario. Alla «marcia» parteciparono più di un
migliaio di persone con i loro b1illanti flambeau che, nel-
l'oscurità della sera, sembravano tanti puntini di luce che
invitavano alla speranza e alla preghiera. Arrivat i al
Centro comunitario, abbiamo ascoltato le parole del Ve-
scovo e di P. Lucio; una ragazza cilena e un'altra argen-
tina hanno letto una pagina di letteratma cilena e uno
scritto d'un poeta argentino e sono state alzat.e le ban-
diere dell'Argentina e del Cile, unite sulla stessa asta. Il
giorno dopo otto ragazzi del Barrio preparati da Giusep-
pe, hanno ricevuto la Cresima.
Mercoledi 16 dicembre è incominciata la novena in
preparazione al S. Natale con un incontro di preghiera, la
proiezione di una filmina e la S. Messa, ogni giorno alle
19. La partecipazione dei giovani e delle famiglie aumen-
tava man mano ci avvicinavamo alla festa del Natale.
In questo periodo è nata l'iniziativa del «Natale con i
pove1i» e bambini, giovani e adulti si sono impegnati per
raccogliere articoli di generi alimentali da portare alle
famiglie più povere del nostro Barrio, il giorno prima del
Natale.
Le signore della Commissione hanno visitato parec-
chie famiglie fra le più bisognose, per rendersi conto delle
loro necessità e portare loro il saluto delle persone del
Centro comunitario. Dopo sono andate nei vaii negozi
della città a chiedere collaborazione e prodotti alimentari.
I ragaz1;i e i bambini, come frutto dei loro sacrifici nel
periodo dell'Avvento, hanno portato pacchetti di cai·a-
melle, biscotti, panettoni, pasta, zucchero e tante altre
cose che, assieme a quelle raccolte dalle signore della
Commissione, hanno permesso la confezione di 14 pacchi
per le famiglie che, all'inizio dell'Avvento, era.no state
visitate da alcune signore della Commissione.
Giovedi 24 con i ragazzi e i bambini del Barrio_si è
realizzata la rappresentazione del Presepe vivente. E in-
cominciata in una delle vie principali del Barrio ed è fi-
nita davanti alla Cappella del Centro comunitruio. Dopo
il Presepe vivente c'è stata la S. Messa e poi ci siamo riu-
niti un momento con i ragazzi per festeggiare insieme il
Natale.
14 / ;j()
Il 25, nella Messa delle 17 hanno fatto la prima Co-
munione sei signore del Barrio che, nel periodo dell'Av-
vento, si erano preparate con tanto amore per ricevere
Gesù nel loro cuore.
Giovedi 31 abbiamo ringraziato il Signore per tutto
ciò che ci ha dato nell'anno 1981, partecipando alla S.
Messa con parecchie famiglie del Barrio ed un bel gruppo
di giovani.
Dal 3 al 17 gennaio abbiamo avuto l'occasione di
fare anche quest'anno una bellissima esperienza con circa
60 bambini che hanno partecipato alla Colonia estiva.
Come al solito, erano organiz1,ati in 5 gruppi affidati ad
ognuno di noi aiutato dai ragazzi e da.Ile ragazze maggiori
che hanno collaborato con tanto entusiasmo e respon-
sabilità. Quest'anno non è stato possibile dare ai bambini
il pranzo e perciò l'orario era dalle 10 alle 12,30 e dalle 15
alle 19. Al mattino, dopo il momento di preghiera ed il
canto, c'era la lezione di catechesi e, subito dopo, la ri-
creazione e il momento di realizzare il lavoro di appli-
cazione della catechesi. Al pomeriggio, dalle 1.5 alle 16,30
si facevano diversi lavori pratici: ricamo, collage, presine
lavorate all'uncinetto, quadretti e lavori fatti con pinze.
C'era anche il gruppo dei «giornalisti», incaricati di rac-
cogliere le ultime notizie e presentare tutte le novità.
Seguivano le lezioni di recupero per tutti i bambini,
per offiire loro la possibilità di ripassare un po' quello che
avevano imparato a scuola, dato che si era nel periodo
delle vacanze. Rinite le lezioni, era il momento per una
saporita merenda e, dopo, l'inmiancabile pai-tita di calcio.
Quando tutti i bambini 1itomavano a casa ci riuni-
\\Tamo con i ragazzi niaggiori, i nost1i aiutanti, per valu-
tare lo svolgimento della giornata e distribuire gli inca-
òchi per iJ giorno successivo.
Durante il peliodo della colonia, due volte siamo an-
dati con tutti i bambini a una «chacra», terreno inigato
in cui crescono alberi, ortaggi ed erba.
Abbiamo giocato insieme con i bambini degli altri
Centri comunitari e tutti si sono divertiti tanto impa-
rando a condividere e pai·tecipai·e in comunione con gli
altri.
Sabato 9 gennaio siamo andati alla spiaggia e questa
è stata un'altra giornata di grande allegria per tutti i
bambini ed i rngazzi della colonia.
Giovedi 13 giornata di riflessione e ritiro spirituale. I
più grandi hanno avuto la possibilità di confessarsi in una
riuscita Celebrazione penitenziale.
Sabato 16 alle 20 abbiamo fatto il tradizionale «fo-
gon», con danze, canti, scenette comiche e giochi prepa-
rati dai bambini e dai ragazzi durante il periodo della
colonia. Una sorpresa di grandissimo effetto è stata la
presentazione del mago Oliviero cheha fatto alcuni giochi
di magia che hanno lasciato a bocca aperta grandi e pic-
coli.
Domenica 17 c'è stata la Messa di chiusura della co-
lonia alla quale parteciparono anche molti genitori.
Con i lavoretti fatti dai bambini durante la colonia, le
pagine del giornalino murale, le cartelle, le bandiere e gli
scudetti caratteristici di ogni gruppo, avevamo allestito
un'esposizione che i genitori visitarono con tanto inte-
resse.
Durante la colonia, ogni bambino poteva guadagnare
una certa quantità di buoni che venivano scambiati dopo
per un'equivalente quantità di soldi con cui si potevano
acquistare diversi premi. Dopo la messa di chiusura, a due
a due, tutti i bambini sono passati a ritirare i loro premi
nel grande «supermarket» della colonia. È stata una no-

2.5 Page 15

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vità che ha destato interesse ed entusiasmo anche nei
genitori perché i premi erano davvero bellissimi.
Fìnita l'attività della colonia abbiamo voluto anche
premiare i giovani che ci avevano aiutato con tant o en-
tusiasmo e disponibilità. Perciò abbiamo organizzato una
bellissima gita alla spiaggia di Puerto Madryn martedl 19
gennaio. E stata una bella espe1;enza che ha contribuito
a rafforzare il legame di affetto e di fiducia che cerchiamo
di far crescere tra noi e questi giovani.
Con una letterina dei bambini della Colonia ed un
piccolo regalo abbiamo pure ringraziato le mamme che
ogni giorno, durante la colonia, hanno preparato la me-
renda per tutti i bambini.
Mercoledi 20 gennaio sono incominciate le «mis-
sioni estive» nei piccoli paesini dell'interno del Chubut.
Dureranno sino al 7 febbraio.
Quest'anno vi partecipano anche Rosa e Giuseppe.
Rosa è andata con Suor Carmen ed altri giovani missio-
nari a Lagunita Salada, un piccolo villaggio sperduto
dove c'è una scuola elementare intorno alla quale si ag-
gruppano alcune ca.sette costruite con mattoni di fango e
paglia dove vivono le mamme ed i bambini che frequen-
tano la scuola. Gli uomini lavorano lontàno, nei campi. La
scuola funziona d'estate perché d'inverno fa molto freddo
e le mamme con i loro bambini vanno a vivere nei campi
dove allevano il bestiame dei grandi proprietari di quelle
terre.
Giuseppe è andato con un altro giuppo a Chacay Ae-
ste che è un villaggio simile a quello cLi Lagunit.a Salada,
sorto intorno ad un'altra scuola.
Queste missioni sono veramente una bellissima espe-
rienza e speriamo che, al loro ritorno, Giuseppe e Rosa vi
possano raccontare un po' come hanno vissuto e cosa
hanno fatto in questo periodo. Intanto, possiamo soltanto
inviarvi due articoli sulle missioni estive della Parrocchia
«Maria Ausiliatrice» di Trelew, pubblicati sui giornali
locali.
Ci dispiace non potervi inviare alcune fotogi·afie ri-
guro·danti le diverse attività svolte in questo periodo ma,
siccome Rosa è la fotografa ufficiale del gruppo ed ora è
assente, ci manca questo materiale che speriamo di poter
inviare al più presto.
In questi giorni abbiamo tanto da fare perché siamo
rimasti in pochi. M. Concetta ha dovuto viaggiare a
Viedma per un incontro giovanile dove la sua presenza è
stata richiesta per una testimonianza di apostolato mis-
sionario ed anche per far conoscere un po' l'attività dei
Cooperatori. Ritornerà domenica prossima.
Per ora ci sembra di aver fatto una descrizione ab-
bastanza precisa delle attività di questi ultimi mesi.
Prossimamente vi manderemo la programmazione ge-
nerale per l'anno 1982 ed anche alcune notizie sulla vita
della nostra piccola comunità.
Sapete bene che c'è tanto lavoro e che è urgent e la
presenza di un ragazzo prima che Giuseppe finisca il suo
periodo. Ad ognuno dei giovani Cooperatori che sentono
l'invito del Signore ad un impegno più profondo come
missionari nella Patagonia vogliamo dire: «A Trelew c'è
un posto per te. Ti aspettiamo a brnccia aperte. Vieni con
noi».
Con gi·andissimo affetto in Don Bosco e Maria Ausi-
liatrice.
Maria del Carmen
VISITE GRADITE
Padre Renzo Baldo, missionario salesiano a Trelew,
è venuto in Italia per qualche mese, e, prima di ritor-
nare nella sua sede ha trascorso qualche giorno a Ro-
ma con Luis Ulik il primo giovane di Trelew che diviene
Cooperatore.
Il 10 febbraio alcuni membri della Giunta esecutiva
nazionale e del Gruppo Centrale GG.CC.: Santoni
Paolo, Lìllina Attanasio, Sandro Pistoia, Don Armando,
Daniela Marletta, Manuela Nencini e Daniela Nardi si
sono incontrati con loro per uno scambio di idee e di
informazioni sulla vita della nostra Missione in Trelew,
nonché per accogliere suggerimenti circa la prepa-
razione dei futuri partenti.
L' utilità dell'incontro si è rilevata subito veramente
grande.
La piacevole serata, iniziata con una liturgia della
Parola, si è conclusa con una familiare e allegra ce-
netta, alla quale partecipò anche l'ispettore don Mario
Prina.
Luis è ripartito per Trelew il 21 febbraio scorso sa-
lutato calorosamente all'aereoporto. Precedentemente
aveva visitato Romano, Bernardino, Daniela, e i parenti
di Olimpia, Maria Concetta e Rosa.
Offerte pervenute
dal 1° gennaio al 15 febbraio 1982
N.N. Roma
Aquaro Teresa -
Martina F.
CC. Novara
CC. Padova -
Parr. D. Bosco
CC. Bova Ma-
rina - (Reggio
C.)
Galeazzo Anna -
Padova
Amici di Giu-
seppe Belardo -
Cesano M.
Bobbio MIiena -
Novl ligure
Bambini Ora-
torio 1st. Don
Bosco - Padova
CC. Casa Maz-
zarello - Roma
Tosti Alessan-
dro - Roma
D'Andria Febea
- Roma
Dal
Pane
Adriana - Faen-
za
CC. Gualdo Ta-
dino (PG)
CC. Terni
Se. elementare
S. G. Bosco -
Roma
L. 105.000
20.000
25.000
50.000
1.000.000
10.000
430.500
50.000
50.000
50.000
20.000
130.000
10.000
200.000
320.000
200.000
Vendita ogget-
tini d'oro-ar-
gento (Conges-
so nazionale)
Manduria: «Na-
tale Misionario»
nelle scuole
elem. e medie
250.000
500.000
Totale L. 3 .420.000
USCITE
Cancelleria
L. 8.600
- A cura di alcuni Centri della
Sicilia è stato acquistato ed in-
viato materiale vario utile per la
liturgia e per la vita dell'Ora-
torlo.
- Al •Don Bosco» di Messina
Il 20 febbraio scorso, spetta-
colo teatrale a favore di Trelew.
- I Centri della Calabria
hanno trasformato . el dia de
Trelew• in «el ano de Trelew»,
intendendo cosi sensibilizzarsi
maggiormente durante tutto
questo anno associativo.
15/:Jl

2.6 Page 16

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Spedii. in abbon. postale - Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Oumdlcma!e d, Inf ormazione ; di r:ultura rel~oloso
L'edizione di metà mese del BS è partico-
larmente destinata ai Cooperatori Salesiani
Direzione e amm inistrazione: Via della Pi-
sana, 1111 C.P. 9092 00100 Roma-Aurelio •
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siani, 9 00175 Roma Tel. (06) 74.80.433
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C. C. Postale n. 2·1355 intestato a: Direzione Generale
Opere Don Bosco . Tarino
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Per cambio d'indirizzo Inviare anche l'lndiriuo precedente
MONDO NUOVO
Nuova serie delle
«LEnURE CATIOLICHE»
tondate da Don Bosco
OUALCUNO ..
TI AMA DI PIU
11 IIFFII ENON CIIEDI A NUSUNO
A WI PUOI CIEDW
Per il primo semestre del corrente anno sono pre-
visti i seguenti opuscoli:
Nino Baracco - Qualcuno ti ama di più; Luciano
Cupia - L'amore si costruisce; Carlo Storelli - Fi-
nestra su Lourdes; Gnata - Ho visto la luce
_ _ _ _ NOVITÀ SALESIANE _ _ __
BUON GIORNO: Insegnamenti ed esempio di S. Giovanni Bosco, Roma,
Casa Generalizia dei Salesiani, Via della Pisana, 1111 , 1981 , pp. 448 - L.
5.000 + spese postali.
BUONA NOTIE: Insegnamenti ed esempi di S. Francesco di Sales, Roma,
Casa Generalizia dei Salesiani, Via della Pisana, 1111 , 1981 , pp. 389 - L.
7.000 + spese postali.
Per richieste rlvolgersl direttamente al curatore: A Pedrinl, Pontificia Università Salesla•
na, Piazza dell'Ateneo SalesJano, 1 00139 Roma.
16/ 32