Bollettino_Salesiano_197208


Bollettino_Salesiano_197208



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BOLLETTINO
Vogllamo portare i Cooperatori Salesiani
a diventare collaboratori coscienti,
Integrafi, a fianco di noi, non sotto di noi:
non solo, quindi, fedeli e docili esecutori,
ma capaci di responsabilit à apostoliche,
pur sempre d'accordo e In sintonia col Sacerdote.
DON LUIGI RICCERI
SALESIANO
Spedizione in abbonamento postale - Gruppo 2° (70) - 2 quindicina
ED I ZIO N E PER I DI R I G ENTI
A. XCVI. N. 8 • APRILE 1972 • DIREZIONE GENERALE 10100 TORINO VIA M. AUSILIATRICE, 32 • TEL. 48.29.24
I valori evangelici
dello spirito salesiano
J. Aubry ha scritto per noi « Lo Spirito Salesiano ».
Anticipiamo una delle pagine
pi,, sigt1i.ficative del volume che sarà
uno strumento valido per chi desidera approf011dire
questo tema.
Dando a Don Bosco la sua spe-
cifica missione, lo Spirito Santo
non solamente lo ha fatto en-
trare nella grande corrente di
carità che zampilla dal Cuore di
Cristo, ma lo ha anche reso più
sensibile a certe ricchezze o a
certe dimensioni di questo Amore,
a certi aspetti della vita e dell'in-
segnamento del Cristo secondo il
Vangelo, quelli di cui egli aveva
più bisogno per l'opera da com-
piere. Nella galleria dei santi,
Don Bosco mette in rilievo certi
tratti del volto di Cristo, certe
fibre del suo cuore.
Uno dei nostri maggiori com-
piti, per cogliere lo spirito sale-
siano nell~ sua profondità, è pro-
priamente quello di riscoprire,
noi figli di Don Bosco, con l'aiuto
dello stesso Spirito Santo, le in-
tuizioni o le percezioni o le me-
raviglie evangeliche del nostro
fondatore. Noi dobbiamo deter-
minare il meglio possibile le ra-
dici o le ispirazioni evangeliche
dello spirito salesiano. E questo,
evidentemente, non p er gustare il
piacere tutto intellettuale di uno
studio storico ben condotto, ma
per vivere queste ricchezze evan-
geliche nel contesto della nostra
esperienza attuale quotidiana. Noi
dobbiamo dunque scoprire e riat-
tualizzare. Don Bosco, alla sua
epoca, ha fatto la sua lettura sa-
lesiana del Vangelo: dietro a lui,
nella sua corrente, alla sua luce,
in spirito filiale, noi dobbiamo
fare oggi, per la nostra vita at-
tuale, la nostra lettura salesiana
del Vangelo.
Il Capitolo generale speciale
dei salesiani si è anche applicato
allo studio di questa realtà la cui
importanza non può sfuggire. Ed
esso ha sintetizzato il frutto della
sua ricerca nel bellissimo arti-
colo 41 delle nuove Costituzioni,
che può servire molto bene di
base alla nostra riflessione pre-
sente: « La carità (salesiana) trova
il suo modello e la sua sorgente
nel cuore stesso di Cristo, apo-
stolo del Padre, "consumato dallo
zelo della sua casa" (Gv. 2, 17).
Come Don Bosco, nella lettura
del Vangelo siamo più sensibili a
certi lineamenti della figura del
Signore: la sua gratitudine al
Padre per il dono della vocazione
divina a tutti gli uomini, la sua
predilezione per i "piccoli" e i
"poveri", il suo ardore nel pre-
dicare, guarire, salvare, sotto la
urgenza del Regno che viene, il
suo metodo di pastore che con-
quista i cuori con la mitezza e
il dono di sé, il suo desiderio
di riunire i discepoli nell'unità
della comunione fraterna. Questi
valori evangelici vivificano la no-
stra vita spirituale e la nostra
azione apostolica ».
Ecco il nostro piano tracciato
completamente. Sui cinque mag-
giori elementi di questo "van gelo
salesiano", non possiamo dire che
poche cose. Lo Spirito Santo aiu-
terà ciascuno di noi a interio-
rizzarli e ad approfondiHi.
Questo numero viene pubblicato in margine alle Giornate di Studio sullo Spirito Salesiano svolte
a Grottaferrata nel febbraio scorso, e vuole essere un modesto ma - lo speriamo - efficace sussidio
per i centri che programmeranno analoghe iniziative a raggio locale o ispettoriale.
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LA LETTERA
LA NOSTRA
DI DON RICCERI RISPOSTA
Torino, 2 febbraio 1972
Carissimi Cooperatori,
la vostra iniziativa di un u Corso di studio
sullo spirito salesiano>> mi trova non solo con-
senziente, ma entusiasta.
Voi attuate immediatamente uno degli im-
pegni più caratteristici del Capitolo Genera le
Speciale XX, che ha presentato nelle rinnovate
Costituzioni dei Salesiani una esposizione sin -
tetica dello spirito di Don Bosco ed ha defi-
nito i Cooperatori come coloro che partecipano
dello stesso spirito, oltre che della stessa
missione, della Congregazione.
Il vostro Corso servirà a definire più chiara-
mente i vostri ideali come laici che apparten-
gono alla Famiglia Salesiana e darà più preciso
e deciso orientamento alle vostre opere di
apostolato. Lo spirito salesiano è l' anima delle
attività salesiane.
Vorrei fissare alla vostra attenzione un altro
grande e importantissimo compito. Lo spirito
di Don Bosco è una ricchena spirituale che Dio
ha fatto vivere al nostro Santo non solo per sé
e per la sua famiglia, ma nell'interesse della
Chiesa stessa e della società. Possiamo dire
senza esagerazione che lo spirito salesiano è
il Vangelo vissuto secondo le regole del nostro
tempo. Noi dobbiamo perciò vivere luminosa-
mente questo spirito per farlo conoscere ed
appreu:are, per farlo riviver e negli altri uomini
e nelle loro istituzioni. Può essere un veicolo
di spirito e azione evangelica.
Lascio alla vostra ricerca scoprire i settori
in cui lo spirito di Don Bosco è già maggior-
mente penetrato e dove può far sentire più
largamente la sua incidenza ; cosi come vi
esorto a precisare i meui e le vie per questo
irradiamento.
Voi vi rendete conto cosi che lo spirito sale-
siano non è solo una risorsa per voi come
Cooperatori ; ma una ricche.ua che Dio vi elar-
gisce perché voi, con la vostra testimonianza,
n e rendiate partecipi gli altri. Prendete coscienza
di questa responsabilità.
Prego il nostro Santo che apra il vostro
cuore e la vostra intelligenza a scoprire il se-
gre to della sua grande anima.
Un saluto cordialissimo.
Aff.mo
Sac. LUIGI RICCERI
50
Carissimo Don Ricceri,
La ringraziamo della Sua lettera per la quale
l'abbiamo sentito vicino con lo zelo e l' inco-
raggiame nto dell'ispirazione e dell'amico e del
Padre. Ringraziamo nella Sua persona tutti i
partecipanti al Capitolo Gene rale s peciale che
ci ha fornito gli elementi per una riscoperta
autentica dello spirito di Don Bosco.
Le persone che in queste nostre giornate
di studio ci hanno accompagnato hanno diffuso
una grande luce di verità sul particolare mo-
mento storico della Congregazione che, con le
ultime direttive, porta ad una nuova valutazione
operosa dell'animo salesiano.
Alla luce di quanto abbiamo sentito e discusso
passiamo adesso all'azione, avendo sottoli-
neato la missione salesiana per i giovani, nel-
l'impegno tenace e disinteressato che tutti
chiama: cooperatori, ex allievi e re ligiosi sa-
lesiani.
Cosi riuniti per formare vere comunità cri-
stiane di amore volezza e gioia, potremo pre-
sentarci ai fratelli come testimoni credibili di
un' autentica azione cristiana: avvicinandoli nelle
loro convinzioni, amando ciò che essi amano,
vivendo anche concretamente, con apostolica
disponibilità, accanto al semplice al piccolo
al pove ro, cosicché l'uomo che e l' uomo che
riceve appariranno sempre più ne lla dignità di-
vina propria dei figli di Dio.
Convinti che la migliore cc preghiera sale-
siana» è il nostro impegno a tutti i livelli, or-
ganizzere mo Incontri di approfondimento e
studio d e llo spirito della nostra famiglia sa-
lesiana.
Ci impegniamo, inoltre, a fornire degli stru-
menti a ciò idonei a tutti i Coope ratori, non
trascurando la realizzazione di sussidi utili per
una maggiore consapevolezza e presa di co-
scienza dello s-tile dello spirito e del carisma
che ci debbono caratterizzare.
Al termine di queste giorna te di studio, noi
tutti, figli e fratelli nella famiglia di Don Bosco,
L' assicuriamo della nostra integrale partecipa-
zione all'unità dell'esperienza s ales iana e della
speranza che ci anima.
I partecipanti alle Giornate di Studio
Grottaferrata, 13 febbraio 1972.

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Se organizzerete
anche voi «Giornate
di studio sullo
spirito salesiano »
Una premessa
Bisogna anzitutto essere per-
suasi che studiare questo tema
è necessario (non è un Iusso;
finché non si scaverà in profon-
dità, resteremo sempre in super-
ficie, saremo cioè superficiali)
è possibile a tutti i centri (que-
sto studio non punta infatti sulla
massa, non è riservato aj Coope-
ratori di alta cultura, non ri-
chiede eccessivi sforzi econo-
mici...)
piace più del previsto, sia ai
giovani che agli adulti.
Alcune indicazioni per la buona
riuscita:
sensibilizza.re i Cooperatori del
centro sulla bellezza e utHità di
tale studio (è compito del delegato
e del consigliere per la forma-
zione);
selezionare i partecipanti (deb-
bono essere cooperatori o, al-
meno, già neUo spirito salesiano.
Non chiunque potrebbe entrare
nel vivo del discorso. La presenza
di elementi estranei dannegge-
rebbe i cooperatori);
scegliere bene:
il conferenziere (maestro del
Corso}
la data (preannunciarla molto
tempo prima), il luogo (sia 1ale
che non esiga una spesa di diaria
eccessiva; sia modesto e non in
contrasto con lo spirito che si va
a studiare...)
le giornate di studio possono
essere falle sia a livello di cenlro
che ispeltorialc o interispettoriale.
Prima del corso si organizzi
l'équipe di cooperatori a cui affi-
dare lo svolgimento delle varie
mansioni.
• Importante:
le « Giornate ►> d e bbono essere
non solo di studio ma di « espe-
Giornate di studio a Grot1Dferrat.a
(9-1:? febbrafo 1972).
Al tavolo d i trasmissione:
la puola ai giovani.
rienza di spirito salesiano vissu-
to ». Se non si raggiunge questo
traguardo si fallisce lo scopo.
Il lavoro a gruppi di studio è
determinante. Questi smuovono
gli animi e li aprono all'appren-
dimento. Non siano quindi tra-
scurati e abbiano un tempo ab-
bondante a disposizione.
IL SUSSIDIO CIIE VI OFFRIAMO PER LE GIORNATE
DI STUDIO J. AUBRY: LO SPIRITO SALESIANO
(l~dizioni Cooperatori Salesiani - Roma)
Contiene le lezioni tenute al Corso <li Grottaferrata
(febbraio 11>72} s ui seguenti temi:
• Lo spirito :ialcsiano: ricchezza della Chiesa.
• L o spirito salesiano nd suo dcmcnto centrale: la ca-
rità apostolica.
• I valori evangelici dello spirito sak-siano.
Lo stile salesiano di azione.
• Lo stile salesiano di relazioni.
• Lo stile salesiano di prcghicrn.
• Attualità e prospettive deUo spirito salesiano.
I noltre: L e <1 trncce >> per i gruppi di studio e i due do-
cumenti-base: «11 Sistema Preventivo•> di Don Bosco
e la (e Lettera da Roma>> ( 1884) dello stesso Santo.
Utifisrimo per una riflessione personale e come Testo
per giornate e convegni di studio.
Richlederlo al proprio centro o all'ufficio ispetto-
riale (L. 750 la copia).
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PISTE PER LA DISCUSSIONE
IN GRUPPO
Proponiamo alcune tracce per una 1..,cntuale disc11s.<1ione di gruppo
ove il Lesto ,·cnisse usato per giornate di studio.
È chiaro che e1>Se sono soltanto indicati\\'e e che sarà semprt: piì1
efficace In tN1zio11e spo11tm1ea dd membri del gruppo Siamo d'ac-
cordo sull'insieme? Quali punti sono oscuri? Quali interrogativi
pratici ci sono posti?), o l'approfondiménto di un punto che,
dopo riflc:.s1onc, è stato giudicato importante.
I • Lo spirito salesiano, ricchezza
della Chiesa
1. Siamo <l'accordo sulla defini-
zione dello spirito salesiano che viene
proposta ? In rarticolare, ci pare giu-
sta e acccttab1lc la differenza lra spi-
ritualità (più slrclla) e spirito sale-
siano?
2. Forse ahbiamo già sentito la
obiezione di <i chiu~ura su se stesso ►>
fatta a chi segue uno spirito partico-
lare. A quali condizioni seguire uno
spirito peculiare di,·enta legittimo, e
proficuo per :.e: ::-tesso e per la Chi1..-sa?
3. Cosa pensiamo del fatto di ac-
contentarsi cli :.e~uire un solo spi-
rito? O invece, d1 ispirarsi a più di
uno? In particolare come condurre
insieme ad esempio il fatto di essere
salesiano cooperatore t: di essere an-
che membro ani,o di un gruppo di
Azione Canolica?
4. Siamo coscienti che uno spiriro
esiste per cs~ere vissuto, sperimen-
tato? E quindi che ogni studio o
riflessione sullo spirito salesiano si
pone in rifcrimcnlo e in esigeni;a cli
una ,crita auivamcnte salesiana? ( 11
realismo pratico• è anche un tr~llto
dello spirito t-alcsi:mo).
II Lo spirito salesiano nel suo
elemento centrale: la carità apo-
stolica
1. Siamo d'accordo nel riconoscere
la carità apostolica ardente come 11/e-
mento più derisivu della figura di
Don Bosco e dello spirito sal1;siano?
Abbiamo cose da prccisart' a qut'Sto
riguardo?
2. Secondo la nostra esperienza
apostolica, pensiamo che le lrc per-
cezioni vive
d~a grandezza della ,•oc.azione di
52 ogm uomo,
della miseria di quelli che sono
sprovvisti dnvanti ad essa,
della nobiltà t:<l eflìcacia del lavoro
apostolico siano necessarie per ali-
mentare la carità salt:siana ? C'è forse
una di queste tre più necessaria delle
due altre? Ci sono mez,:i pratici
per sentire e aumentare queste per-
cezioni?
3. ln qu:1lc misura siamo convinti
che con le sole nostre forze il nostro
amore apostolico è presto « a secco•,
e che abbiamo un bisogno assoluto di
rifornirlo alla sorgente viYa di Cri-
sto? Forse abbiamo qualche espe-
rienza su questo punto.
4. Altro punto preciso da sce-
g lie r e ...
m I valori evangelici dello spi-
rito salesiano
r. Qual i: la nostra convi11:::io11e e
quella dei cooperatori da noi cono-
sciuti riguardo alla necessità di nu-
trire il nostro spirito salesiano aUt•
fonti del l'angelo?...
2. Quali mezzi sarebbero possibili
e utili per aiutarci a questo appro-
fondimento del \\'angelo? (indivi-
dualmente? in gruppo ·ristretto?...
3. Cosa pentiiamo dei cinque punti
esposti nella conferenza ?: L) Pater-
nità di Dio. 2) Preferenza per i pic-
coli e per i poveri. 3) :\\!istero cd ur-
genza dell'apostolato. 4) Onnipotenza
del metodo <ld Buon Pastore. 5) Va-
lore unico della comunità attorno a
Cristo. Quale sembra più utile ap-
profondire?
IV Lo stile salesiano di azione
1. ; Una prodigiosa attività sia col-
lettiva che individuale Per l'indivi-
duale, ogni cooperatore è rcsponsa•
bile di sé. :\\]a cosa pensiamo della
operosità dei gruppi da noi cono-
sciuti? E dei mezzi per mantenere
il soffio dell'azione intrapresa?
2. L'ascesi e la penitenza sono
aspetti di ogni vita cristiana al se-
guito di Cristo crocifisso. Siamo
d'accordo che l'ascesi del salesiano
sia il suo "lavoro", con l'accettazione
delle sue numerose rinunce?
3. 1) Attenzione alla realtà delle
persone e della società. 2) Iniziativa
c reativa. 3) Flessibilità per adattarsi
st:mpre... : cosa ne pensiamo di fronte
ai co111parlamenli dei gruppi da noi
conosci u1i ?
4. Posizione dei saJesiani coopera-
tori di frome ai pericoli di dis11nio11e
nella Chiesa.
5. L'inserzione del lavoro dei sa-
lesiani cooperatori nella pastornle di
i11sie111c della Chiesa locale pone forse
dei problemi? Come risoh erii?
V Stile salesiano di relazioni
1. Il problt:ma del co11tattt, perso-
nale rimane fond.unentale. Come pro-
cedere nella condotta di una azione
organizzata per mantenere questo
contatto che promuove lt' persone?
2. Quali mgenze questo tipo sale-
siano di relazione impone al sale-
siano? (è importante prenderne co-
scienza).
3. Come portare avanti la preoc-
cupazione di una virile pure:::;a in un
mondo così erotizzato?
4. Come realizzare la famiglia sa-
lesiana in un iruppo di cooperatori,
con le sue esigenze cli intercomuni-
cazioni e di appello alle capacità in-
teriori ?
5. Per esst:rc fedeli al nosrro <1 uma-
nesimo ottimista•>, come fare il di-
scerni111e11to tra i va lori posiLivi del
mondo e i giudizi e comporLament1
negativi e inaccettabili ?
VI Lo stile salesiano di pre-
ghiera
1. Tentare di chiarire ciò che la
Sacra Scrittura e il Concilio chia-
mano il .mcerdo:;fo e il c11lto « spiri-
t11ale ~. eh..: sono alla base dello
<i spirilo d, preghiera II del salesiano.
2. Come fare perché la vira quo-
tidiana stessa diventi mezzo di unione
con Dio (e non soltanto la preghiera)?
3. Chiarire il legame tra parteci-
pazione eucaristico e vita quotidiana.
4. Quale posto dare alla Madc,11110
nella nostra vi ta? Ci sono difficoltà
coniitatate 111 noi e negh altri~...

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A mo' d'esempio
- Gruppi di studio al lavoro Alcune relazioni
STILE SALESIANO DI PREGHIERA
• Il nostro gruppo ha discusso del rapporto fra vita
spirituale e attività pratica gjungendo alla conclusione
che questo problema è stato superato dallo spiritO sa-
lesiano in quanto l'attuazione della vita ascetica viene
concretizzata nel lavoro.
I nfatti il salesiano ad una teologia astratta preferisce
la fede vissuta.
·
Ma ni alzate :
d a antenne r iceve nti
gli ascoltatori divengono
antenne t.rasmittenti.
Rìguardo alla realtà dei temi da discutere ci siamo
trovati d'accordo nel prendere in considerazione la
posizione dei salesiani cooperatori di fronte ai peri-
coli <li disunione nella Chiesa.
È stato sottolineato il fatto che Don Bosco ha vo-
luto il salesiano prima di tutto al servizio del Papa
e della Chiesa. Però si è discusso sulla interpretazione
di <• servizio a lla Chiesa» che non deve essere indiscri-
minata obbedienza all'autorità. Abbiamo notato in
D on Bosco l'insistenza di portare avanti le sue richieste
nei confronti dell'Autorità ecclesiastica. La sua non
era certo supina accettazione.
R iteniamo che certi fermenti nella Chiesa cattolica
siano necessari in quanto sono presupposto di una
collaboraziont: d i un dialogo efficace C()n l'autorità.
Un altro problema tlel quale desideriamo una delu-
cidazione è come possa venir conciliato il rapporto
coscienza individuale e autorità.
È dato per scontato che la preghiera è silenzio per
un migliore ascolto della parola di Dio. Ma anche nel
frastuono, nel mezzo di una fe~ta si può sentire il Padre
che ci chiama a colloquio. La p reghiera è.raccogli111e11to
individuale e collettivo dinanzi a Dio, è riconoscimento
della sua grandezza e del suo amore per noi suoi figli.
È ringraziamento della s11a bontà nel suo amore per
noi. Noi, accettandolo come Padre, ci rivolgiamo a Lui
offrt:ndogli le nostre ansie, le nostre preoccupazioni, le
nostre gioie e i nostri dolori, la nostra volontà e so-
prattutto la nostra azione. Questa nostra offerta al Si-
gnon: fa sì che qualunque cosa noi facciamo ci unisca
a Lui in ogni momento della nostra vita quotidiana;
fa sì che ogni nostra pur piccola azione diventi una
preghiera continua e costante rivolta ad un Padre che
ci ama, che ci ha sempre amato e che ci amerà sempre.
La nostra azione quotidiana ci unisce agli altri nostri
fratelli. li nostro primo fratello è Cristo ed anche a
Lui ci dobbiamo trovare uniti. Da ciò la necessità di
accostarci all'Eucarestia, dove Cristo è pronto a pren-
derci per mano, a darci la sua vita, se stesso.
Come per ciascuno di noi è necessario avere l'affetto
di un padre e di una madre terreni, oltre a Dio, Padre
nostro spirituale, abbiamo bisogno di una Madre Ce-
leste, del suo amore, della sua possibilità di interce-
dere per noi presso i l P adre, perché questi sia maggior-
mente propenso a perdonare i nostri errori, con la
dolcezza di cui solo una madre è capace. Ognuno di
noi conosce il potere che la dolcezza ha di ottenere
dei favori, delle gr~ie dal padre. Possiamo st:ntirci
più uniti, come in una famiglia in cui regna l'amore
di entrambi i genitori tra di loro e per i figli, e dei figli
tra di lo ro e per i genitori, se accettiamo l'amore di D io
e della Madonna, nostra madre spirituale, e se do-
niamo il nostro amore e abbiamo sem pre fiducia nei
nostri <• comuni genitori•>.
(50 gruppo) 53
(con11nua a pag. seguente)

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I VALORI EVANGELICI DELLO SPIRITO CRISTIANO
Tutto il nostro gruppo è stato concorde nel ritenere
come << conditio sine qua non>> la necessità di andare
alla fonte del Vangelo per una valida azione aposto-
lica, convinti p rofondamente che «nessuno può dare
ciò che non ha >> e che, come disse il Signore, << Sine
mc nihil potestis facere •>.
L'ascolto è la parte ph) importante
di un dialogo efficace.
L'incontro con la Parola è maggiormente utile se
fatto in gruppo; tuttavia non è indispensabile che il
gruppo venga ouidato da un Sacerdott:. La lettura o
Meditazione della Parola, precedentemente concordata,
darà a ciascuno la possibi)jtà di un incontro personale
con il Padre o il C risto, e di una verifica atta a evitare
una presenza meramente passiva di qualche membro,
alle spalle di tutta la comunità, il che rallenterebbe
ogni progresso spirituale. La lettura della Parola sia
per ciascuno un ritrovare se stessi, scoprire e vedere
noi e la società come in uno specchio, perché Essa il-
lumina la nostra vita quotidiana e l'ambiente in cui
apostolicamente operiamo, aiutandoci a individuare,
studiare e risolvere problemi.
La lettura comunitaria è verificare e misurare la
temperatura della spiritualità del gruppo, è scoprire
l'attualità del Vangelo per la nostra civiltà tecnologica,
per la nostra società borghese e comodista, per l'am-
biente in cui viviamo.
In merito alle « Cinque meraviglie•>, ovvero ai valori
enngelici dello spirito salesiano esposti da don Aubry,
che possono essere definite << il Pentateuco del Coope-
ratore•>, si è affermata la loro intercomunicabilità. Ci
si è soffermati su ciascuno di essi e si è detto che per
Don 13osco furono base della sua azione pastorale e
della sua instancabile operosità, perché eg)j comprese
che Dio ha fiducia e ~peni in noi tutti. La sua prefe-
renza ad impegnarsi per gli emarginati, gli sfruttati, i
d isadattati era priva di retorica, era il risultato imme-
diato della sua esperienza della realtà. Capì che Dio
ha bisogno degli uomini e noi tutti dobbiamo cercare
di essere mezzo e strumento di salvezza e impegnarci
ad un lavoro pili comunitario: giovani e anziani, laici
e religiosi, oratorio e parrocchia, in modo da poter
arrivare al Padre in cordata, senza ripetere con Caino :
<< Sono forse io il guardiano di mio fratello? >l.
(5u gruppo)
LO SPIRITO SALESIANO NEL SUO ELEMENTO
.....
CENTRALE: LA CARI'fA APOSTOLICA
Analizzando la conforenza, ci siam trovati tutti d'ac-
cordo nel riconoscere la carità di D on Bosco sempre
attuale ed elemento decisivo per assolvere in pieno
all'essenza dello «spirito salesiano•>.
Avvertita la necessità postulata dagLi stessi tempi di
asire apostolicamente, notiamo perplessità di azione e
difficoltà derivanti dalle strutture (burocrazia), e man-
canza di disponibilità soprattutto nei ministri e nei
laici ancora attacci1ti ad un patrimonio di principi tra-
dizionali. Di conseguenza, i giovani che hanno perce-
pito in pieno lo spirito nuovo della Chiesa, ritengono
essenziale riconoscere la grandezza della vocazione d1
ogni uomo, la miseria di quelli che sono sprovvisti da-
vanti ad esse, la nobiltà e l'efficacia del lavoro aposto-
lico, tre capisaldi che si compenetrano per alimentare
la carità salesiana.
Mezzo pratico più efficace per vitalizzare tali percc-
54 zioni è quello di non chiudersi nel gruppo, ma aprirsi
agli altri anche se di idee diverse, sfruttando quanto
di megLio essi offrono.
L 'azione salesi,ina si esplica sulla linea della non
violenza e ddl'arnorc, punti nevralgici dai quali sa-
rebbe impossibile allontanarsi.
L 'attualità del J\\[essaggio di Don l3osco deve essere
manifestata in tutti i settori; in particolare in quello
del lavoro.
Per concretizzare tale impegno occorre un costante
rifornirsi alla fonte di ogni carità, Cristo, ogni azione
deve partire dall'altare, perché solo con l'Eucarestia
riusciremo a far <• mmw1i1à •>. Tale è il richiamo co-
stantt: di Don Bosco.
Per essere salesiani autentici dobbiamo vedere se lo
stile di Don Bosco è anche nostro, se lo attuiamo proiet-
tandolo negli altri. Quindi, per agire in sintonia di
intenti, non è sufficiente sentirsi uno con l'altro, quanto
uno per l'altro.
(4° gruppo)

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PROSSIMAMENTE
CONSIGLIO NAZIONALE
dal 29 aprile al 1° maggio
(inizio ore 17 - termine ore 14)
Sede: Frattocchie - Roma
« Oasi delle Missioni»
(Via Sassone, 33 - Tel. 93.50.08)
Vi partecipano:
per ogni Consiglio ispettoriale: 2 ele-
menti, di cui uno in rappresentanza dei
giovani
i Delegati ispett. e 4 Delegate ispettoriali
i componenti la Giunta esecutiva
una rappresentante delle V.D.B.
CENTENARIO DELL'ISTITUTO DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE
Rappresentanza ufficiale dei Coopera-
tori alle celebrazioni che si svolgeranno
a Mornese il giorno 5 agosto
CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE
A Udine il 17 settembre
(Ogni regione organizzerà la propria rap-
presentanza)
BEATIFICAZIONE DI DON RUA
A Roma - Ottobre
CONVEGNO NAZIONALE GG. CC. (Giovani Cooperatori)
Dicembre prossimo
(prossimamente il programma)
MATERIALE per il Centenario delle F.M .A.
Sono pronti con l'effigie di Maria Ausiliatrice:
Stampe di cartoncino plastificato
cm. 30x 40, 21 x 30. 15 X 21. L. 250. L. 120. L . 60.
Cartollne:
con 26 :soggetti a colori, con diciture in cinque lingue.
L. 1500 (al cento) L. 20 caduna.
Immagini:
con pre ghiere mariane e autografi di Don Bosco e di Medra
Mazzarello. L. 800 al cento.
Francobolli:
:serie di 5 tipi in foglio di 50 esemplari. L. 1 ogni bollo.
Stampe giganti:
a colori, per ambienti grandi (cm. 70 x 100 ). L. 1800.
Manifesti:
anno centenario cm. 70 X 100. L. 200,
Inviare le richieste a:
Ufficio propagande - Piazza dell'Ateneo Salesiano, 81 -
00139 ROMA.
55

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Spediz. in abbon. postale • Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Si pubblica il del mese per I Cooperatori Salesiani; il 15
del mese per i Dirigenti del Cooperatori
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
fattori e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48. 29.24
Direttore responsabile: Don Pietro Zerbino
Autorizz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949
Per Inviare offerte servirs i del C. C. Posta le n. 2 -1355
intestato a : D lrez. Generale Opere Don Bosco• Torino
Per cambio d'indirizzo inv iare anche l'indirizzo precedente
GG. CC. - GIOVANI
COOPERATORI - Estate '72
campi di lavoro e di animazione
cristiana (in ordine di inizio)
SADALI (Nuoro) - anno
Organizzato dall'Ufficio nazionale
e .aperto a gg. cc. di qualsiasi prove-
menza.
Periodo: 24 luglio (arrivo) - 22 ago-
sto (partenza).
Disponibilità: non superiore a 35
elementi (tr.a cui 2-3 coppie di gio-
vani coniugi).
.
Attività: colonia diurna per 60
bambini; animazione cristiana e pe-
dagogica (liturgia - Incontri genitori
e giovani); doposcuola; oratorio.
Lavoro manuale : sistemazione di
un'area comunale per ricavarne campi
di pallacanestro e pallavolo.
PALMA DI MONTECHIARO
(Agrigento) - anno
Organizzato dal Consiglio di Pa-
lermo e aperto a gg. cc. di qualsiasi
provenienza.
Periodo: 27 luglio (arrivo) - 31 ago-
sto (partenza).
Disponibilità : non superiore a 30
partecipanti.
Attività: lavoro sociale e di ani-
mazione cristiana (doposcuola; Grest;
lavoro manuale: completamento del
«salone della comunità •> di Pietre-
cadute.
CUPONE DI CERRO AL VOL-
TURNO (Isernia-Molise) - anno
Organizzato dall'Ufficio nazionale
e _aperto a gg. cc. di qualsiasi prove-
nienza.
Periodo: 28 luglio (arrivo) - 28 ago-
sto (partenza).
Disponibilit4 : non superiore a 30
partecipanti tra cui .2-3 coppie di
giovani coniugi.
Attività: Colonia diurna per 60
bambini.
Lavoro di animazione e di ser-
vizio sociale.
Lavoro manuale: sistemazione di
un tratto di strada e riparazioni alla
chiesa della frazione di Foci.
GRESSONEY (Aosta) - anno
Organizzato dai gg. cc. di T orino
e riservato ai giovani del Piemonte.
Periodo: 29 luglio - 12 agosto.
Attività: Soggiorno, con pernot-
tamento, per sessanta bambini biso-
gnosi, in prevalenza figli di immigrati.
l giovani curano il finanziamento,
l'organizzazione e l'assistenza.
BIANCAVILLA (Catania) - anno
Organizzato dai gg. cc. della Sicilia
orientale e a loro riservata.
Durata: 20-25 giorni circa (pe-
riodo da definire).
Attività: Servizio di animazione
cristiana in favore dei ragazzi di 2
parrocchie; ripetizioni - catechesi -
incontro per categorie - attività ri-
creative - animazione liturgica - la-
vori ricreativi e domestici (ricamo,
disegno, ecc.).
PUGLIE - 10 anno
(Periodo, durata e località da pre-
cisare). Colonia diurna per bambini
bisognosi.
Attività curata dai gg. cc. delle
Puglie e ad essi t;iservata.
AVVERTENZE
I Campi sono riservati ai
Giovani Cooperatori o a
quelli che aspirano ad
esserlo. Età richiesta : 18
anni fini ti - 28 circa.
Le domande vanno indi-
rizzate al proprio ufficio
ispettoriale entro il 30
aprile con apposito mo-
dulo.
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