Bollettino_Salesiano_194304


Bollettino_Salesiano_194304



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n >YCqUID nllc disposizioni ministeriali per Ja llmlta,.lnne ddla c■ n■ l'edhdonc Uuli ;,.., SD•tltuhlcc le nitre edh,lonl ~tcre.
:,l'/'llf,'I J \\ I 'l '1 l. Il IVA
Bollettino
1ano
1n AP,tlLE lQ.IJ•XXI
!lr,ed17.. In ■hbonamantn l'<llltale • Gruppo 3°

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BOtlET~flNO PERIODICO l\\lE::--1-
Anno LXVfl - ~- 4
SILE PER I COO-
1 SJ\\lESIJ\\NO PERATORI DELLE
OPERE E MTSSJONT
or s. c10. nosco
APRILE
1943-XX I
1,1 osuq11io alle tli1po1i::io111 ,,,;,,,·,u,riali per la limftazilme de/I" ,aria, /'edi::rio11t itolia11a sostitw'sce le oltre e.fi.;;ia11i estrrr
SOMMARIO: L'at:ivl1à Calecbislica Salesiana ed i Coo_pcralorl. - Solto la cupola dell"Ausiliatrice. • Tesoro spi-
rì1u.1te. - In fumiglia: Jtalla, Boemia e Moravia, Spagna, Vruguay. Ctren:ilca, Amazoni, Congo Belga. - Dalle nost,c
Missioni: India. Mallol!'rosso. Giappone. - Mndrc Amelia di Menna. • Lettera cli D. Giulivo. • N<·crologlo. Croclatn
L'afti vità Catechistica Salesiana
ed I Cooperatori.
<1 Con pensiero veramente prov\\'Ìdo la Chiesa
Clttolica - custode e maestra della verità
ri,•elata da Dio - per adempiere la sua ~anta
missione, fin dall'inizio ritenne di dover im-
partire in forma catechistica e con il ministero
di legittimi insegnanti la celeste sapienza ne-
cessaria per la salvezza eterna, allo scopo
di formare gli uomini nella dottrina cristiana,
specialmente fra la gioventù ed il popolo ~-
Questa solenne dichiarazione con cui s'ini-
zia il decreto della S. Congregazione del Con-
cilio, emanato il 12 gennaio 1935 per promuo-
\\'tre più intensamente l'istruzione catechi-
stic.t, corrisponde pienamente alla realtà. Gesù,
venuto ad ammaestrarci nelle vie della sal-
\\'Czza, diede alla Chiesa l'incarico di ripetere
a tutti gli uomini di tutti i tempi il suo in-
segnamento. E la Chiesa, fin dai suoi primordi,
senti il dovere ~d il bisogno di impartirlo
metodicamente per assicurargli l'efficacia for-
mativa intesa dal l\\lacstro. La storia dimo-
stra come, attraverso le vicende dei secoli e
nonostante le difficoltà di .ogni genere, essa
sia rimasta fedele alla sua missione divina,
specialmente per l'opera indefessa dei Sommi
Pontefici. E alla Storia noi rimandiamo quanti
desiderano documentazioni. Qui ci piace sol-
tanto rilevare come la missione e l'opera di
S. Giovanni Bosco si inseriscano mirabil-
mente nella luminosa tradizione che da ~o-
stro Signore Gesù Cristo stesso giunge fitto
ai nostri giorni colla sua luce di \\'erità e di
vita. Altre volte abbiamo illustrato l'at;ività
svolta dal nostro Santo in questo campo.
Le sue benemerenze sono state proclamate di-
nanzi al mondo intero dalla Chiesa che l'ha
glorificato. P io Xl nelle stesse Lettere Dccre•
tali per la sua Canoniz7.azione l'ha definito
principe degli educatori della gioventù mo-
derna - novae im:entulis educator princeps -
proprio per questa sua eccellenza nell'adeguare
l'inscgnamentç> catechistico alle esigen7.e della
gioventù dei nostri tempi. Mentre nel discorso
del 12 marzo r930 l'aveva additato come <' ful-
gido esempio della duplice carità •1 percbè, se
egli aveva pensato «tantO coo le sue mirabili
fondazioni alla cura dei piccoli, dei fanciulli
poveri cd abbandonati,,, non aveva tralasciato
<• di tledical'si a tutta un'opera grandiosa di
illuminazione delle menti e <li <liffusione
della writà, curando lo s,·iluppo di tali opere
sante~-
Dopo 100 anni.
D. Bosco iniziò infatti la sua missione con
una lezione di Catechismo; e tutte le opere
che intraprese si potrebbero ridurre a con-
crete lezioni di Catechismo. i':: sempre vin
e fresca dinanzi alla nostra mcntr quella pa-
gina famosa dèllt: sue Memorie, in cui egli
racconta in maniera così semplice e sugge-
stiv:1 il suo incontro con Bartolomeo Garelli.
l\\Ia se ci domandiamo di quali sussidi potè
sen°irsi il Santo in quella prima lezione, ci
sentiamo risospingere alla semplicità del Yan-
gclo. Egli si trOYÒ solo, cl.inanzi ad un ragano
ignorame, in un locale umile ed oscuro. Il
sussidio essenziale cm nel suo cuore sacerdo-
49

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tale: una fede profonda e com inta, una vo-
lontà .1rdl·ntc d, apostolato che --.3rcbhc ha-
stata ad c:;coqttare col tempo i migliori sussidi.
Getto cosi il scm(" che la Grazia di Dio
ft.-condèJ e crebbe e dilatò in grande alhero,
rinno\\'anùo il prodì!!;Ì<> delln paruholu evan-
gelica.
A piì1 J, 100 anni di distanza noi rimiriamo
sorpresi 11 meraviglioso progresso ottenuto in
un secolo cosi lontano ùa Dio e tantn poco
favorevole al soprannaturale. E per questo
eleviamo con vi,·a commoz1onc l'inno dd rin-
ir.iziamenlo a.ila Bontà di\\ ina e alla Celeste
.\\u~ili;i1r1ce che volle ispirare e sostenere.: l'apo-
stolo Ù~• lei ..uscìtato.
L'Opera Salesiana si è diffusa nel mondo
con tale molteplicità Ji is11tuzioni e con tanta
varietà di iniziatfre che: si stenta a riconoscerla
in germe nei suoi rnodestis.~im1 inizi. \\Ja chi
ne pem·tri lo spinto animatore non rarddà
n constlltr re che nello zt'lo ardente del Fonda-
wrc e nella sua mente aperta ad ()gni problc:ma
spirituale dei tempi moderni c'era già tutto il
,asto programma che poi \\'enne esplicando.
li Catcthi&mo rimase sempre il centro di
grn\\'itazionc, l'elemento vitale insostituibile.
Il campo allargato, i mezzi accresciuti, i sus-
sidi m oltiplicati, non fecero che accre~cere la
possibilità di <lire alle anime, sopr:mutto d~
giovani, la parola divma che illumina e vi-
vifica.
L'Opcru Salesiana non può e..:.sere conce-
pita altrimenti: essa e una grandiosa, com-
plessa attrezzatura per formare la gioventù
al vero spirito cristiano e, temprandola al mi•
glior serviiio ddla società terrena, renderla
degna della hcatitudinc eterna.
L'opera del nostro Rettor Maggiore.
I Successori di Don Bosco non han futto
che seguire le impronte dd Padre. Basta
leggere il \\'olume pubblicato dall'attuale Ret-
tor :.\\laggiorc (,) per mi!iurarne le hencmen.:nzc.
l\\oi siamo oggi addirittura nel pienò fcn,ore
di uua Crociata alla quale il IV Successore,
re, .mo Don Pietro Riculdone, ha convo~liato
le più prntich1.: iniziative, ritenend,, come la
migliore celebrazione del Centenario Sale-
!-iano il ritorno al fervore delle origini con
l'attrezzatura di un secolo di esperienze e di
affermazioni. La sua parola fu stimolo eflì-
cacc: • ~ati a.ila ,·ita religiosa col Catechismo
e pcl Catechismo - egli disse - 1101 dobbiamo
r,) SAr. l'rnrnu R1cA1.1JQN~ . Ornto,ic> Fntit'O - Co-
-lt'<ltumo .. Por1t1n:,;(),,~ ,~/iqioto
50
L
1 2.J>0.
e vogliamo trovarci sempre in prima fila
quando ::;i tratti di favorir1: e fomentare in
tutti i modi questo movimento ~aiutare •·
L'appello trovò la pit1 lar1?:n rispondenza,
non solo con iniziative ()CC':lsionnli, ma so-
prattutto con istituzior11 pcrmant·nti destinate
a mantenere nella sua d~ic.il'ia un movimento
che sarà sempre di prim'ordine pt:r l.1 s.1.lvezza
dell'umanità. Ricordiamo l'istituiinne dcl-
i' Lfficio Catuhùtiro Cr11trulr per organizzare
l'attività rnlesiana nel cumpo dell'istruzione
religiosa. c l.1 recente fonJ,iziooe della f.ihrena
ddla Dfll/TÙ/0 Cri'st1a11n sul colle che \\;de
l'infanzia dùl P.idre e che: ora ne conserva il
corpo glorim;o. Dal Colle S. G1man11i Bosco
di Castelnuovo si sp:irgerù ornai nel nwndo
tutta una serie di pubhlit·azioni de:nin.ite ad
alimentare la gm~de Crociata.
La partecipazione dei Cooperatori.
In quc!'ta Crociata i Cooperatori hanno un
campo , astlssimo. Ed uno deJ?li om.,~gi più
significativi che essi potranno presentare al
Rettor '.\\Tag~1ore nell'occasione c;olcnne della
sua l'vJcssa d'Oro, sarà la loro cnmsiastica e
fattiva partccipa2.ionc. rJ Bolletti110 di d1cem-
hrc già lo propose comi: il terzo clono. Gio"a
però rilc,·arc che col concorso alla Crociata
Catechistica i Cooperatori rispondono ad un
apostolato ben definito dJI loro pro~ramma.
In fatti, ~cc1>0Ù<> l'affcrmaiione di D. Bosco,
nd Regolamento della Pia Unione • a, Coo-
prratori Sales,a,u s, propo11e la slt Ull messe
drlla Co11.r:rrJ:<1~io11e di S. Frm1resco di So/es •·
Et!, anzitutto, ~ /11 carità i•t•rso i ftwr111lli peri-
colm1ti R<Jccoglierli, i.ftruirli 11rll<ì Ftdt, m·-
t•wrli alle sacrl' /1t11:::10111, com,glù,rl, 11n peri-
col,, condurli dov:e posso110 t:ssere istruiti 11e/La
rt'ligione •= ecco la parte spc,cifìca che Don Bo-
sco assegna ai Cooperatori nella missione ca-
techistica aflidata alla Società Salesiana.
s i dc, e dimenticare che la StCS$a Pia
l nione elci Cooperatori Salesiani n:icque
dall'apostolato catechistico. Poiche il Santo
la concepì e l'attuò io ori~ine per associare i
:.uoi primi catechisti, sacerdoti e laici che gli
si prcsta\\'ano per fare il Catechismo ai gin\\"i-
n<:tu degli Oratori apcru m Torino, po1 per
aggregarvi tutti coloro che colla preghiera,
con offerte e con qualsiasi altro àiuw soct-or-
rc:ssero e sostenessero le opere sue.
Praticamente, 1 nostri Cooperatori possono
prci:.tare per la Crociata Catcchisuca quella
collaborazione che prestano alle altre at-
tività dcll'Opcrn Salesiana. La Crociata ha
bisogno di essere sorn.tta coll'a1uto costante

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delle preghiere che impet6no abbondantemente fare il Catechismo. Chi non fosse ancora in
In Grazia divina. E poi anche con quelle ri- grado,. ed avesse un po' di tempo libero può
sorse finanziarie che sono indispensabili ad completare la propria cultura religiosa iscri-
un'opera di propaganda.
vendosi ai corsi diocesani di abilita:>.ione al-
Non abbiamo bisogno di insistere su que- l'insegnamento del Catechismo e rendersi ben
sto, poichè sappiamo cht: i nostri Co'1pera- presto idoneo alla nobilissima missione.
tori ricordano quotidianamente nelle loro pre- Ci son tanti libri e riviste a disposizione!
ghiere le varie necessità della Famiglia Sale- Riviste classiche di specialisti nell'apostolato
siana e danno generosamente quel contributo Catechistico, come sono parecchie riviste dio-
di carità che le possibilità e le prei;enti cir- cesane e quelle dei Fratelli delle Scuole Cri-
costanze loro permettono. Vorremmo invece stiane. :Noi abbiamo Cotecltèsi ( t), fondata
brevemente accennare ad un'altra fonna di per ispirazione del nostro venerato Rettor
cooperazione che risponde più direttamente al Maggiore, ed impostata fin dall'inizio sotto la
concetto di D. Bosco. Nel pensiero del Santo direzione delle LL. EE. il compianto Mon-
i Cooperatori sono Salesiani che vivono in signor Montalbetti, Arcivescovo di Reggio
mezzo al mondo. Ma, siccome ogni buon fi- Calabria, e Mons. Norberto Pcrini, ora Ar-
glio ùi S. Giovanni Bosco deve essere un civescovo di Fermo, nonchè del nostro Don
catechista nato, cosi ogni Cooperatore deve Cojazzi, al pratico servizio degli insegnanti
alimentare in sì: questa fiamma di apostolato, di Catechismo. 1n essa troveranno indicato
deve sentire la passione per un'opera così anche un ampio assortimento tli manuali e
nobile e cosi urg-ente.
di sussidi catechistici.
fl Cooperat(!re Salesiano sarà quindi na-
turalmente catechista anzitutto nella sua fa- "Chi assume l'incarico cli Catechista
miglia e nell'ambiente in cui deve svolgere
quotidianamente la sua attività. Quanta igno-
è il migliore amico della Patria ".
ran7..a religiosa si riscontra dappertutto, an-
È vero che oggi urgono altre gravi proeoc-
che in ambienti tradizionalmente cristiani I cupazioni. Ma è pur sempre vero quello che
E, per conseguenza, quanti urori e quante scrisse Silvio Pellico, che: Chi amm,e l'inca-
deviazioni che spesso importano gravi travia- rico di catechista è il migliore amiro della Pa-
menti morali I Il Cooperatore cercherà di tria e di Dio.
istruirsi sempre più profondamente nelle ve- È se tanti trovano ancora denari e tempo
rità <.!ella fede e nella morale cristiana. Saprà da sprecare nei divertimenti, nei cinemato-
così <lare una spiegazione ai piccoli e potrà grafi e nelle gare e p·artitc sportive, non tro-
dire a tempo opportuno una parola ai grandi veranno i buoni ancor tempo e risorse per
per richiamare alla loro mente quanto possono esercitare l'apostolato catechistico che deve
t aver dimenticato. un apostolato vario e mul- salvare la povera società dal baratro spaven-
tiforme, di cui si moltiplicano continuamente toso scavato dall'irreligiosità e dal materiali-
le occasioni. Se pensiamo allo zelo industrioso smo? Oh, quanti esempi potremmo cogliere
di S. Giovanni Bosco che fu catechista non dalla storia della Pia Unione per incoraggiare
solo nel suo oratorio, ma nei campi, nellt: i volemerosi ! Abbiamo ricordato altre volte
officine, sulle diligeme e sui treni, si apre quello che fecero i primi Cnopcra1ori nell'O-
anche per noi un campo sconfinato di lavoro ra1orio <li S. Francesco di Sales.
fecondo e pn;1.ioso !
In quasi tutti i nostri Onitorì abbiamo
Allo zelo dei singoli, il coltivarlo.
tuttora generosi Cooperatori, molte volt<: an-
Possono inoltre abilitarsi anche alla mis- che ex allievi, che sacrificano parecchie ore
sione delJ'insegnamento catechistico. In quante delle feste e delle serate feriali per fare il
parrocchie e in quanti oratori si stenta a cu- Catechismo ai piccoli. In alcune nazioni si
ran: adeguatamente l'insegnamento religioso son fatti essi stessi iniziatori di corsi Cate-
per mancanza di abili catechisti? È una delle chistici e di Oratori.
più gravi preoccupazioni dei pastori di ani111c.
Ora, molti Cooperatori sono in grado di
(1) Abbono.menti per l'anno 1943-ion (ltuliacColome):
compiere quest'opera che è la più santa e SoS1t!111tor11: per un anno L. zo; per w, ,emcstre L. ro -
la più meritoria ed anche la più squisitamente
salesiana. Diano adunque volentieri il loro
Ordirurr,o: per un anno L 15; per un scme~trc L. 8 -
Di favore: per un anno L I z; per un stmestre L. b.
N.U. - L 'abbo,w111t11to rii favore è co11usso a chi fovia
' contributo, ogni volta che se ne presenterà a/mt110 ci11que abbo11am<!nti; trndi, sta indiri~ differenll
l'occasione: si mettano a dispos~ione dei Ve-
Duez1one eAmmmistr.izione: UFF IC IO CAT.F:CHf.
scovi e dei Parroci, delle pie istituzioni, per
STICO CENTRALE SALESTA.',IQ, Vin Conolengo, 32. -
Torino (109).
- sr

1.5 Page 5

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Come nacque, per esempio, l'Oratorio fe-
stivo (< Flores ~ e.li Buenos Aires in Argentina ?
Un gruppo di Catechisti del nosLro Orato-
rio S. Francesco di Sales della stessa città
si misero d'accordo con L'impresario di un
circo ambulante. Una tenda ed una baracca
servirono di chiesa e di teatro. Il circo divenne
palestra calechistica: le lezioni di catechi-
smo, intramezzate Ja g iochi d i prestigio.
Prepararono cosi più 200 prime Comunioni.
Poi il circo levò le tende e lasciò il posto al-
l'Oratorio che oggi accoglie circa 500 fanciulli.
Dall'Oratorio Salesiano di La Fiata altri
volenterosi organizzarono delle escursioni ca-
techistiche nei dintorni con un sistema cd
un successo meraviglioso. Un mese prima della
<lata fissata, si recavano sul luogo determinato
gli <, Esploratori Don Bosco » colla banda
musicale ad attrarre frotte di giovani grandi
e piccoli. Un ex-allievo teneva un discorso
annunciando una prossima grande festa con
scelto programma e la presenza di un prelato.
.\\ffittata quindi una casetta o qualche stanza,
due catechisti e due catechiste, Dame della
Dottrina Cristiana, tornavano ogni sera a
dar lezioni di Catechismo per preparare al
Battesimo, alla Cresima, alla prima Comu-
nione ed anche al l\\fatrimonio quanti lo de-
sideravano. Compiuta la preparazione, iJ Ve-
scovo sotto una tenda celebrava la S. l\\Tes!:'a
ed amministrava i Sacramenti; la Filodram-
matica chiudeva la giornata con scelte rap-
presentazioni. Il bene fu tanto, d1e a T olosa
nel malfamato rione delle «Mille Case 1> la
Polizia, dopo un mese, si congràtulava coi
Catechisti perchè mai era passato tanto tempo
senza qualche delitto. E per capire con che
ragazzi avessero da fare, basta ricordare che
il \\'escovo che andò a compiere la funzione
mentre raggiungeva la baracca-cappelia vide
due carabiniori cbe accompagnavano con le
manelle ai polsi un gio, inetto ornato del na-
stro della prima Comunione. ~ Che cosa ha
fatto? I> chiese al l\\laresciallo. ,, È un soggetto
che conosciamo molto bene; - rispose que-
sti - mentre gli altri pregavano ha dato un
pugno ad un suo compagno, e siccome ne
ha fatte tante lo conduciamo in prigione ».
1\\Ia il giovane: «Si, voi ve ne approfittate
perchè mi sono confessato e sono più buono.
Se non avessi fatta Ja Confessione, vi anei
sfidato a portanni in prigione: tra tutti non 6
sareste mai riusciti! Era vero: non l'avevar.o
mai potuto acciuffar prima e colsero quell'oc-
casione in cui la Grazia d i D io lo aveva am-
mansito. Il \\'escavo, naturalmente, si inler-
pose perchè fosse subito Lasciato libero e
quel giovane divenne un onesto cittadino.
Abbiam tolto questi due esempi dalla cro-
naca della nostra opera in Argentina per <li-
rnQstrare che l'apostolato Catechistico nelle
forme più ingegnose è possibile dovunque,
e dovunque porta frutti non solo di giusto
orientamento religioso e morale, ma di ele-
yazione civile e sociale.
Ci auguriamo quindi di gran cuore che i
nostri Cooperatori ne traggano ispirazione e
stimolo per prodigarvi la loro cooperazione.
Quando usd il «Re dei libri 11 dalla S. E. f.
molti genitori furono commossi dell'inte-
resse suscitato nei loro bambini e si sentirono
anch'essi attraLi all'aggiornamento della loro
cultura religiosa per poter rispondere adegua-
tamente alle mille domande dei piccoli. Ma
soprattutto compresero che, rendendo ai fi-
gli l'alto servizio di aiutarli nella loro istru-
zione religiosa, essi convertivano il focola1 e
domestico in santuario domestico e parteci-
pavano così aJ ministero apostolico della
Chiesa che ha il mandato di insegnare quelle
verità cu i è legata l'etern,a salvezza: «Chi cre-
derà sarà salvo, chi 11011 crederà sarà co11dan-
11ato ». Quanti poi hanno coscienza dei pro-
blemi sociali comprendono anche l'altissirr.o
servizio che rende alla Socie·tà l'apostolaL0
catechistico. Carlo Delcroix ha scritto: Unu.
caso senza rel~t;ione è più triste d'una mensa
senza pane. Noi sappiamo che cosa sia una
1, mensa sen-;;a pane 'Il e proviamo anche che cos'è
un mondo senza religione. Ebbene, diamo al
Rcttor Maggiore il conforto di vedere i Coope-
ratori c le Cooperatrici sempre all 'avanguardia
quando si tratta di favorire l'insegnamento
della santa Religione a cui è legato il trionfo
delta Fede e dello spirito cristiano nel mondo,
la civiltà dei popoli, la salvezza delle anime.
H f f e n zio ne Lo sfollamento delle grandi città ha portato alla dispersione di lante
copie del nostro B o I I e t t i n o . - Preghiamo pertanto vivamente i
nostri Coop eratori: 1) ad indicarci con sollecitudine il nuovo indi-
rizzo a cui desiderano che avviamo la spedizione; 2) a rinviarci le copie superflue e a )
precisare il num.ero strettamente necessario. - Fino al ritorno della normalità, sospenderemo
l'invio nei paesi sinist.rati quando non ci sia possibile aver garanzia del recapito.
52

1.6 Page 6

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B "p p u (Giappone) • L•Oratorio SaleS'lano.
SOTTO LA CUPOLA
DELL' A.USILIATRICE
.
La cronaca ùel mese di febbraio non ha
registrato alui importanti 3W<;1Jlimenti oltre
quelli già accennati nel Bulletti110 di marzo.
Ma la serie delle incursioni ci ha purtroppo
recati altri gravi danni. La sera del giorno 4,
eravamo appena in camera per prendere ri-
poso, qunndo, alle 21,20, straziò l'aria la si•
rena di allarme e ci fece correre nel rifugio,
insieme a non pochi abitanti del vicinato che,
come noi, confidano nella materna prote-
zione di Maria Au~iliatrice. Ben presto ci
accorgemmo che il bombardamento prendeva
proporzioni preoccupanti, nonostante la nu-
trita reazione della difesa antiaerea. Ad un
certo momento, anche le pareti del rifuipo
sussultarono dandoci l'impressione che qual-
che bomba dovesse essere caduta assai vicino.
lntcrrompemmo la recita del Santo Rosario
per ripetere di cuore l'invocazione Gesù mio,
111isflricorditìl alla quale il Santo Padre ha an-
nesso l'Indulgenza plenaria in caso di bom-
bardamento. Poi proseguimmo a pregare fin-
chè i tiri cessarono. Quando, al ccsrnto al-
larme, uscimmo dal rifufiio, ci trovammo di
nuovo circondati da incendi, che divoravano
case private, aziende cd istituti circostanti.
Accorrendo quindi in aiuto ai sinistrati, in
via Salerno ci trovammo di fronte ad un'e·
norme fossa che ci fece accorti dei nostri
danni. Una bomba era scoppiata contro la
parete del nostro edificio dove il fabbricato
della sezione artigiani si allaccia all'Oratorio
festivo: aveva sfondato le fondamenta aprendo
sulla strada il passaggio al nostro rifugio
sotto la legatoria, a,·cva sbrecciato tutto l'c•
difìcio dal basso in alto sconquassando i lo-
cali e sollevato le lastre di pietra del marcia-
piede che erano ricadute sul tetto dell'Ora-
torio festivo sfondando due piani e mandando
a soqquadro quasi tutte le aule. Per grazia di
Dio, nessuna vittima. Le altre nostre Case
di Torino ri~entirono pure più o meno del
bombardamento: ma neppur esse ebbero a
deplorare vittime. Le incursioni seguenti ci
causarono soltanto ansietà, trepidazioni e di-
s~gi. lv~a le nostre pene si accrebbero di
g10rno 1D giorno alle notizie dei bombarda-
menti delle città della Sicilia e delle Calabric,
di ~apolì, Genova, La Spezia e :Milano, OYC
53

1.7 Page 7

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I N F A M I G L I A at>brnmo rame O}k• e fiorenti. Succes:;ive as-
sicurazioni ci tmnquillizzarono sulla incolu- _
mità dèi Salcsi,mi, <ldlc Figlie d1 \\!aria Au-
siliatrice, alunni nl alunne, che fra tante bombe
t.-d incendi, sentirono al vivo la protezione
Feste di San Francesco di Sales e di
divina e la matcrn:i assistenza <lcll'Ausilia- San Giovanni Bosco.
trice.
TI 15 febbraio, il Rcttor l\\raggiurc pant per
Roma accompagnato dall'Economo ~l'ncrnle
e dal segretario. l i 26 l'bbc udicnz;1 ùal Santo
Paùre Pio XII, ed il 6 marzo ritornò por-
tandcci una speciale apostolic-J bcm·dizionc che
il \\'icario di Cristo t-i era dcg-nato di esten-
dere a rutta la Famiglia salesiana cd in parti-
colare ai oos1ri Cooperatori cd ali<'. nostre
CoopcratdC'i.
li paterno incaessamcnto del Santo Padre
alle nostre prove ci accese più vivo nd cuore
l'affetto e la ,rawudine verso • il dolce Cri-
sto in tc.rra •· E c1 giunse a tempo, percbè
avevamo appena .ippreso la triste notizia della
morte di due Figlie cli l\\laria .\\ui<iliatrice
nelle incursioni su Palermo. Ernn le prime
vitlime: la Direttrice cd una suora che non
avevano volmo ahbandonare le giovinette del-
l'Oratorio dell'Arcnclla. Faccia il Signore che
il loro sacrificio ne rispanni altri.
Ci son giunte parecchie relazioni delle fo-
ste di S. Francesco <li Sales e di S. Giovanni
Bosco celebrate, ovunque fu possibile, con
grande fcn o re e colla massima solennità.
ì\\fa, <lata la ristrettezza dello spazio, ci limi-
tiamo olla S<.-gnalazionc <l1 quelle che hanno
rivestito L"llrattcrc di eccezione, o per l'in-
staurn'lione di speciali pratiche di divozionc o
per l'inaugurazionè di nuove opere d1 apo-
stolato. Anche perchè la semplice crona~a
delle solennità giunJ!crebhc troppo ritardata.
Ringraziamo però di ~rJn cuore gli Em.mi
Principi di Santa Chie::;a e gli Ecc.mi Ye,-covi
che si son degnati ùi presiederle, ed i rcv.mi
Parroci e Direttori diocesani che in tani i
luoghi hanno offerto cattedl-ali, chie~e par-
rocchiali o di particolare comodità per le sa-
cre funzioni e per la confercn1.a salesiana.
11 Signore li ricompensi tutti; e con loro
ricompensi i sacri Orutori e quanti coopera-
ro110 .illa buona riu!icita in tempi tanto dif-
ficili.
TESORO SP IRIT UAL E
I Cooperatori che-, ,rm/l'S1'1t1 t! comumrtJII, , 1s1tan.o
ura chiesà o pubblica cippclla (i RcljRios, e le Re-
hl(l(l~e. la lt1ro c.1ppdl.t pm·ata) e <Jui,•i prc:f.,'llno
~'Condo l'intero,onc ùt·I Sommo Ponwhcc:, l'tlSs<•no
,1c<1uistnre:
L' INDUl,G l!NZA PLENARIA
r) Nel giorno in cui dànno il nome nlln Pia U11io11r
,lei Cooperatriri,
2) Nel giorno m cui pçr la prima ,oh.1 ,i consa-
cmno al Sorro Cuore d1 Gnu.
3) Tutte le voltl' che iwr 0110 ~iom1 contmu1 H-
lcndono al(h 1·scrc-111 sp1ntual1.
.;) In p,11110 di martr ac, confessati e comur11e;11i. o
almeno contril 1, mvochcmnno divo111mente il
Snnrissimo ;'l.ortle d1 Gesù, cullo hocc:<1, se po-
rranno, od ahncno col cuore.
OGNI MESI':
1) In un giorno d.-1 mu,e a loro ~a:lu,
2) Il 11:iomo in rui fo1mo I'lfon,:::ia ddln Buona morte.
:i) Il i:iomo in cui partecipano alla Cott/€1lll:::b
111rntilt! saksmn.a.
'lFL MllSH 111 Al'RII Il AN('HJ:;:
Il 11ìomo 16 - S.:m dolori Ji M.oria SS.
Il giorno 18 - Donu men dclle Palme:,
li giomn 2~ - Pal<qua di R1sUJTe21onc
Roma. - Con grande pompa di preparauv1 e
precisione affettuosa di esecuzione in tutti 1
particolari, dal servizio liturgico a quello mu-
sicale, dal fai;to Pontificale di Ecc. Yescovi cd
Eminentissimi Cardinali, alla solennità ora-
toria della predicazione, si è svolta nella no-
stra hasilica del Sacro Cuore l'annuale fc.
st.1 del patrono S. Francesco di Sales e del
Fondatore S. Giovanni Bosco. Ma ciò che
magl-!;iormente anche quest'anno ha carat-
tcriz1.nto la celebra7.ione è stato il gran con-
corso cli fedeli di ogni ceto e di ogni condi-
nonc, che. numetosissimi, si sono accostati
ai Santi Sacramenti, ed ìn follt! devote hanno
sostato in preghiera p resso l'altare e nella ca-
mcnll.a del grande Santo della gioventù.•\\prl
i festc~giamcnti l:l commemorazione di S1>n
Francesco di Sales il \\lencrdl 29 gennaio.
11 Santo dell'apostolato infaticabile e della
dolcczw serenatrice vide raccolti alle varie
:\\lesse popolo e comunità, apostoli della stampa
e giovinezze ardenti, intenti alla preghier.1
e alla predicazione.
Cclcbrnrono per la comunità il nuovo Ispc1-
torc Dotl. Don Ernesto Ucrta, e per i gioma-
listi l\\Ions. Pucci <le J,'.tlnirnire, che al Van
gelo lumeg~iò con bella cd affenuosa parola
la mi~sione propria del giornalismo cattolil-o.
54

1.8 Page 8

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Pontificò S. E. Mons. Sa,lvatore Rotolo,
Yescovo Titolare di Nazianzo, Ausiliare di
Velletri, che, a sera, dinanzi ad un foltissimo
uditorio disse, con salesiana familiarità e<l un-
zione, del bisogno di carità, perfezione del-
l'amore. Chiuse la prima giornlrta la bene-
dizione Eucaristica impartita da S. Em. il
Card. Marmaggi, Prefetto della Sacra Con-
gregazione del Concilio.
TI sabato seguente, 30 gennaio, dopo i Ve-
spri pontificati da S. Ecc. Mons. Giacomo
Ossola, Vesc. Tit. di Salona, Vicario aposto-
lico di Harrar, il Direttore della <._-asa, Dott.
D. Roberto Fanara, tenne la conferenza sa-
lesiana ai Cooperatori e alle Cooperatrici c:he
gremivano la maestosa basilica.
U giorno 3I, celebrò la Messa della Comu-
nità, S. Em. Rev.ma il Card. La Puma, Pre-
fetto della Sacra Congregazione dei Reli-
giosi e Protettore della Società Salesiana. Si
accostarono alla Santa Comunione centi-
naia e centinaia di fedeli. Alle ore 9 all'al-
tare di S. Giovanni Bosco si svolse con edi-
ficante pietà la funzione degli ex alfìcvi, che
numerosissimi erano accorsi a rinnovare al
Padre dolcissimo il loro omaggio di fede e
la loro promessa di indefettibile devozione.
Alle 10,30 pontifìcò S. E. Mons. Giacomo
Ossola e, a sera, dopo il panegirico del Santo,
detto con deliratissimo senso di fervore re•
ligioso e nobile eleganza da S. E. Rev.ma
Mons. Biagio Budelacci Vescovo Ti!. di Nissa
Ausiliare di Frascni, coronò i fcsteggiamenu,
S. Em. il Card. Salotti, Vescovo di P:ilt.-
stina, Prefetto della Sacra Congregazione dei
Ri1i, il quale impartì ad una folla immensa
di devoti, assicpantt.si da ogni lato, la trina
benedizione Eucari~tica.
Nelle altre duC' parrocchie salesiane di Roma
le feste assursero pure ad intenso fervore.
In quella di ~'1aria Ausiliatrice intervennero
gli Em.mi Signori Cardinali Enrico Sibilia
e Caccia Dominioni; pontificò S. E. Mon•
signor Rcrolo. A Santa Maria Liberatrice,
le LL. EE. Rev.me 1Vlons. Ildebrando Van-
nucci, Mons. Gabriele e Mons. Filippo Perlo.
A Savona fu pure un concurso straordina•
rio. Monsignori della Cattedrale officiarono
durante il triduo, ed il Vescovo diocesano
S. E. l\\Ions. Righetti celebrò la Messa della
Comunione generale ed impartl la Benedi-
zione Eucaristica. Commovente la parteci-
pazione dei soldati al Banchetto eucaristico.
Nel pomeriggio la folla non pote stare in
chiesa ed entrò a scaglioni a baciare la Reli-
quia del Santo.
Per la prima volta si celebrò la fosta di Don
Bosco a Castiglione delle Stiviere, la patria
di S. Luigi Gonzaga. Don Fasulo predicando
il triduo mise in bella luce l'apostolato svolto
da Don Bosco per la diffusione della divo-
zione all'angelico giovinetto. Lo zelante Ar•
ciprctc Don Aldo Vignola, promotore della
fèsta, ebbe la consolazione di una Comunione
veramente generale ed impegnò il Comitato
a sostenere e sviluppare sempre più il culto
al nostro Santo. Don Fasulo chiuse la gior-
nata con una confl'.rcnza illustrata da proie-
zioni luminose nel teatro ciel Dopolavoro.
A Gorizia Mons. Monti, parroco della
parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, che ha
eretto il primo altare a S. GioYanni Bosco
in città, ha accolto anche il nostro Collegio
per la celebrazione della festa del nostro
santo Fondatore. Il piccolo clero e la scuola
di canto resero più devote le sacre funzioni.
Cooperatori ed ex allievi accorsero numerosj
alla santa Comunione ed alla Messa cantata,
durante la quale lo stesso parroco fece il
panegirico di Don Bosco. E qual non fu la
loro gioia nel ricevere anche la Benedizione
Papale, che il S. Padre Pio XII aveva concesso
con queste affettuose parole: ~ Quei cari Sa-
lesiani Ii abbiamo nel cuore, e per la festività
di S. Giovanni Bosco \\ i concedo di impartìre
la Benedizione Papale con annessa l'Indul-
genza plenaria »! La giornata si chiuse nd
Collegio con un riuscitissimo tratterumento.
BOEMIA e M ORAVIA
l\\ Jlilano, nella nostra Prepositurale di
S. Agostino tenne una fervida allocuzione
ed impartì la benedizione Eucaristica l'Ero.mo
Card. Arcivescovo Ildefonso Schuster. A Bo-
logna, nella nostra Parrocchia del Sacro Cuore,
l'Em.mo Card. Arcivescovo G. Il. Nasalli
Rocca di Comeliano celebrò la Messa della
Comunione generale e, dopo il panegirico te-
nuto da S. E. Mons. Giuzzardi, impartl la
Benedizione Eucaristica.
L'Ispettore delle nostre Case della Boemra
e Moravia, in data 6 febbraio u. s., ha comu-
nicato al Rcttor Maggiore le seguenti notizie:
A Parduhice i nostri confratelli officiano
una modesta cappella in cui possono compiere
anche le funzioni parrocchiali: battezzare, be-
nedire .matrimoni e funerare. I fedeli sono as-
sai affezionati e corrispo_ndono alle cure spi-
- rituali con molto fervore.
55
-

1.9 Page 9

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_\\ Prof!.n non solo la cappella del nosLro .\\postohco e gli altri Yescovi che, con tutte
lstiluto C'ard. llaspar a Kohylisy, ma anche le autorità, presiedettero anch1.:. la cerimonia
la chiesa di S. Croce in città è molto frequen- della posa della prima pietra dcll'ampliamcnto
tata Lultc le domeniche. Riuscili$sima la fe- ùcll'Jstituto.
sta di S. Ciovanni Bosco a Brno. Un pelle- l~obili~simo il discorso dell'Ecc.mo i\\Ii-
..
grinaggio ininterrotto dalle 6 del mauino fino nistro dell'Educazione '.\\az1onalt il quale parlo
alle otto di :;c.:r.i. Come nc1 l{rondi santuari
la gente 'accol'!lc anche da lontano offrendo
un consolali"simo spettacolo di d1voz1one ed
accostandosi numerosa a1 ~antt Sacramenti.
La cappella e l'Or.ttorio furono v1.:miti tutta
la giornata. Lo stcs~o Ispcllore co11foss6 tutto
il pomeriggio della vigilia fino alle 22 e tutto
il mattino della festa.
:\\cl pomcrij?gio del 3r, si npetc tre mite
la rapprt:Scntaziom: dc:! dramma /,11 rnsa della
for/111"1 ~eritto da Don Bosco e tradotto as-
sai lwnc ncll:i lingua nazionale. Lo stesso
fervore di pellegrinaggi e di de\\'ozionc si notò
ad Oredun•, paese di appena mille anime,
ove s1 distribuirono +52 Com111111u,1.
SPAGNA M a d r i d - Festa di San
Giovanni Bosco.
Yero trionfo di fede e di pu.:tà cmuana
riusci la fosta di S. Gio\\'ann, Boi>co, celebrata
il 31 gennaio u. s. ncJla Capitale, e preparata
da una efficace propaganda in cui la stampa e
la rodio gareggiarono in corcli111i esaltazioni
del Santo cd illustrazioni dcll'Opcrn sun. Tutti
i giornali, anche i più rinomati, ne parlarono
con grande simpatia. fl ciclo delle celebra-
zioni s'iniziò il 24- gennaio con la proiezione
dcl film Don Basca in uno dei più grandi ci-
nematogrJli dtlla dttà, gentilm<ntt messo a
disposizione cld Comitato. \\"i intervenne l'Ec-
cellentissimo Nunzio Apostolico, circondato
dai Vescovi di Barcellona, d i Sco de l1rgel e
di Pamplona, dn un'elett:i di autorità e dal
fior fiore dcJl'aristocrazia madrilena.
Il \\'cscorn salesiano di Pamplona, S. E.
.:\\Jons. \\larcellino Olaechea, tenne una con-
fercru,..i su Don Bosco, cd il Sindaco di Avila
pari<> dell'Opera salesiana in Argentana.
Jn tutte le nostrt: Case, allicvi, cx allievi
e Cooperatori vennero infervorali da appositi
tridui di predicazione. :Nella Casa dell'Ato-
cha si orgonizzò una triplice lunz1onc gior-
naliera: ,1uella dtlle otto fu riser\\'ata agli cx
allievi residenti a 1\\Jadrid. CummO\\'cntc, ogni
g1ornn, lo spettacolo della chiesa gl'cmita, e
delle numero~issime Comunioni distnhuitc, il
3 r in modo particolare, ai giovani. Si \\'idc
il fruuo di una missione. ,\\Ile solenni fun -
rc~,a zioni della
celebrarono l'Ecc.mo .Nunzio
per \\'enti minuLi di Don Bosco e dell'Opern
salesiana con grandissimi) affetto e colla com-
petcn7..;l che gli deriva dall'essere sLato - come
disse fin da piccolo, a~siduo lettore del
Bollctti110 Sall'Sùmo.
Riuscìtissima anche l'ina11~11nwionc uffi-
ciale cloll'Oratorio festivo e ù1 una sezione
di scuole gratuite nel Pa~co E:-.tremadura
URUGUAY - Due importanti fonda-
zioni delte Figlie di Maria Ausilia-
trice .
Xdl'nnno decorso, la Repubblica dell'U-
ruguay vide sorgere due importanti nuove
fondazioni delle F iglie di l\\lnria Ausiliatrice.
La prima a Larra,iaga, poco distante ùa
:.\\lontcvideo, fu promo~c;a dall' • \\ ssociazionc
per l'Insegnamento Catechistico•• che volle
affidare al nostro Istituto la nuova grande
Scuola popolare « N. S. dc Lujan » , fatta
costruire appositamente, m una splendida po-
sizione e con la migliore all rczzat11 ra mo-
derna, dalla Signorina Fcrnnndez de .\\ cc-
vedo. Venne in.augurata il 2 marzo u. s. con
l'intervento dell'Ecc.mo ,unzio ,\\ postolico
\\lons. \\lberto Levarne, del rcv. P. Luigi
Zcrhì, Assessore dcli'Azione per l'Insegna-
mento Cattolico e delle Dame del Consiglio
Generale della stessa Opera, dcli'Ispettore
Salesiano Don \\'aula e di parecchi :illn Sa-
cerdoti e invitati.
Vi assistettero pure i numerosissimi alunni
- fanciulli e fanciulle - inscrittisi alla scuola
il giorno innanzi, e una folla di parenti e di
gente del \\'icinato.
Dopo la solenne benedizione del locale e la
firma dl•gli atti relativi allo svolgimento del-
l'Opera. l'Ecc.mo Xunzio rivolst al pubblico
la sua infiammata parola Congnttulatosi con
la hencmt·rita Associazione, cosi :ittiva e zc-
!J.Ole nel promuovere e SU!:lencrc le Scuole
cattoliche, e con la generosa offerente dello
splendido locale, espresse pure 11 suo virn
compiacimt·nu> alla rev. lspcltracc, per la
prov\\ idcn1.1.alc opera che le Fi~lic di ;\\laria
•\\usihatrtct ,·1 avrebbero svolto. E condm,c
dicendo che le: autorità ecdcsiasuchc guar-
ùavano alla nuova Scuola come a un ,·ero
ccnt ro d'irr.1diaziune cli , ila cristiana, fon-
56 --

1.10 Page 10

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dandovi le più belle speranze per l'avvenire Le iscritte sono già più di 300. bivisc per
di tU tto quel popoloso sobborgo operaio, fino esigenze di lavoro in tre turni - dalle 9
allora nell'abbandono, perchè privo d i scuole alle II, dalle 14- alle 16 e dalle 18 alle 20 -
e troppo lontano dalla chiesa.
ne frequentano i relalivi Corsi di religione
Gli inizi dell'Opera confermarono subito cullura, taglio e c1:1c_ito, ricamo in bianco e
in modo confortante le previstoni di S. Ec- in colore, merletli, tessitura, <lisegno, econo-
cellenza. Fin dai primi giorni, .-~li alunni mia domestica e soccorsi d'urgenza, regolar-
iscritti alle cinque classi t:lementari raggiun- mente lenuti secondo appositi programmi da
sero il numero di 340; se ne poterono svolgersi in Lre anni.
accettare altri per !'ancor limitato personale, Assai consolanti i risultati già ottenuti, non
lasciando prevedere per l'anno venturo una solo nel campo professionale, ma allrcsì io
popolazione scolastica non inferiore ai 600. quello morale e religioso, dove parecchi Bat-
L'Oratorio festivo ondò affollandosi di fan- tesimi e prime Comunioni di aduhe, e non po-
ciulle sin dalla sua apertura; e la Cappella, che com·crsioni <lai protestantesimo (puru·oppo
officiata dai Salesiani con Messa quotidiana molto diffuso nella località) sono una preziosa
e belle funzioni nelle principali solennità e caparra dell'abbondante messe di anime, che
nel mese di ~,laria Ausiliatrice, si vide alle si prepara per il futuro.
domeniche gremirsi sempre più di popolo.
Promettente anche l'Opera per l'intronjzza-
zion~ del S. Cuore nelle famiglie, la quale
NOTIZIE T E L E GRAFICHE
conta ormai al suo attivo numerosi focolari
cristiani consacrati al Cuore SS. di Gesù.
CIREN AICA
Frutti consolanrissimi, che la Presidente Dalla Cirenaica non abbiamo più nottzte
dcli'Associazione del!'Insegnamento caLtolico dirette. J\\Ia l'uJtimo ilispaccio della Delega-
constatò con la più viva soddisfazione nella sua zione Apostolica, in ùata 19 dicembre 1942,
4 prima visita, meravigliandosi di veder già rea- ci assicurava che S. E. 1\\fons. Lucato con
liZ7.iltO tanto bene in cosl breve spazio di tempo. due sacerdoti continuava a risiedere a Beda
L'altra fondazione è pure diretta a bene- Littoria, e gli altri confratelli erano così di-
ficio della classe oper3ia, con l'apertura della stribuiti: ùue sacerdoti con due coadiutori u
grande Scuola Professionale « Maria Ausi- Dema, un sacerdole ed un coadiutore a Gio-
liatrice » istituita inJU(Jn lacàzé, pres::o Puerto vanni Berta, due. sacc1·doti a Barce.
Saucc, dai benemeriLi Sigg. Campomar, allo Continuiamo loro il conforto delle noslre
scopo di provvedere alla fonnazione religiosa, preghiere.
I
morale e professionale delle loro giovani ope-
raie, occupate nelle vicine fabbriche di tes-
suti e di cart3.
Iniziatasi fin dal febbraio, fu inaugurata
solennemente solo il j maggio u. s., non po-
lendo prima di quel giorno trovarvisi presenti
i munifici bencfattMi dell'Opera. AUa ceri-
monia intervenne lo stesso Ecc.mo \\'escov,)
ùeUa Diocesi S. E. Rcv.m:i l\\Ions. Alfredo
Viola, che celebrò la santa :\\lessa nella spa-
;:iosa Cappella della Scuola, accolto dal coro
del Bmedictus a due voci cantato dalle alunne,
le quali eseguiremo pure assai bene la .1 Tessa
digli .-l11geli e alcuni mottetti durante la nu-
merosa Comunione generale.
'\\el pomeriggio S. Eccellenza ritornò a
benedire i magnifici locali, e a presiedere una
AMAZONI
Una breve lettera di R. E. :\\IJons. i\\1as~a,
in data 15 settembre u. s., recò pure no-
tizie confortanti delle nostre Missioni del Rio
:\\'egro e di Porto Yelho. ~fonsignore si trat-
tenne a Rio Janeiro lino a novembre. l mis-
sionari e le Figlie di :\\[aria Ausiliatrice con-
tinuano intrepidi il loro eroico apostolatc,
supplendo allo scarso numero crm un'auivitit
prodigiosa.
CON GO BEL GA
In d11ta 28 ge1111aio, la Segreterit1 di Stato
di Sua Santità ci ha trasmesso il seguente te-
lq:rn111111<1 ilz·viato pi!r mP::::::o del Delt•gato Apo-
stolico da J,eopoldrille a 110111e di S. E. Jlousi-
gnor Sak, 1 1cario A postoliro di Salumia:
riuscila accademia di riconoi:cente omaggio,
Don Ricaldone Superion~ Generale ùci Sa-
offerta dalle alunne ai Sigg. Campomar, che lesiani Torino.
ne rimasero commossi. La parola di ì\\ [ons. Assicuriamo filiale ricordo nuovo anno, pre-
"\\ csrnvo chiuse la hella festa sprònand.o la 1?3-ndo secondo k: vostre intenzioni. No~tra
1 massa gio,·anilc delle operaie per approfittare costante affezione, obbedienza, attaccamento
della nuova scuola, come di un vero e grande nello spirito del Fondatore vi siano di conso-
dono ùi Dio.
- lazione. Sempre figli devoti
SAK.
- 57

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DALLE NOSTRE MISSIONI
Dall'INDIA
Rev.mo sig. D011 Riça/dn11e,
ignoro se vi sia giunta la mia del 15 luglio,
perciò vi ripeto in questa lettera, che ho
l'occasione di scrivervi, quasi le stesse cose,
anche perchè da allora non ho nulla di nuovo.
Nella Mi.ssione di Krishnagar si dovette
chiudere le case di Jessore e di Shimulia. ]\\fa
quest'ultima si è subito riaperta sotto la di-
rezione di un Padre Gesuita di Calcutta. I
nostri Confratelli addetti alle due Case si
trovano ora a Krishnagar ed a Bhoborpara,
dove non manca lavoro anche per essi. Le
nitre Case funzionano regolarmente e tutti i
salesiani godono buona salute.
La Casa di Lillooah è chiusa per mancanza
<li personale e di alunni dal mese di maggio
u. s. Ma vi è rimasto D. Buri in qualità di
parroco.
Nell'Assam LUtle le residenze sono aperte;
ma incontrano gravissime difficoltà per la ri-
duzione del numero dei confratelli raccolti
nei campi di internamento. \\'arie scuole si
dovettero chiudere, cd un buon gruppo di
confratelli si trova attualmente con D . Scu-
<leri.
A Dibrugarh, a Gauhati ed a Tezpur, i
nostri sacerdoti e le suore prestano le loro
cure con ammirabile abnegazione e genero-
sità negli ospedali. La loro carità è molto ap-
prezzata <la tutti.
S. F. l\\Ions. Ferrando sta bene e risiede
o,uc1si sempre a Shillong.
lo faccio il possil~ile per visitue frequen-
temente tutle le residenze, incoraggiarf' ed
aiutare i nostri cari missionari•. Giungo ora
da Tirupattur dove ho trovato i confratelli
e<l i quattro nov.i7j che appartengo-no a questa
lspcttoria. Vidi anche Don Cinato e tanti altri.
In questi giorni partirò per Sahar,1mpur e
farò una visita anche a Don Scudc.ri ed agli
altri che si trovano là vicino. Tutti i confratelli
dell'Ispettoria stanno bene. ricordiamo
spesso, amato Padre, e pensiamo alle gravi
preoccupazioni che dovete avere. Preghiamo
quindi tanto in tutte le Case secondo le vo-
stre intenzioni, per voi e per tutti i superiori.
La Provvidenza è molto buona con noi. La
Casa di Sonada con tutti i suoi studenti di
filosofia funziona regolarmente. Abbiamo anche
-venti buoni aspiranti.
58
A nome ili tutti I confratelli dell'Ispetto-
ria vi auguro 'lln Santo Natale ed w1 felice
anno nuovo.
Benediteci tutti, amato Padre, e credetemi
sempre
Ca/culla, 18-ix-1942. aff.mo in G. C.
Sac. MARIANO UcuET,
Ispettore.
DAL CAl',tPO DI TNTE.llNAJl,lEl'ffO DEOLI-AJMER.
Amatissimo Padre,
spero, dopo due anni e mezzo, di poterle
far giungere mie notizie. Lasciai la mia cara
missione solo nel febbraio di quest'anno e
venni, con la gran maggioranza, aJ Campo.
Alcuni pocbi, grazie a Dio ed alla gentilezza
del Governo, poterono rimanere in missione
si da riuscire, con sacrificio, a tenere almeno
i posti. f<: una gran croce, in verità; ma Dio sa
quel che fa e certamente sarà pel nostro bene.
Incominciai un nuovo noviziato e passo i giomi
del Campo pregando, lavorando per la mia
perfe--.tione e studiando, coUa speranza di po-
ter ritornare alla mia Raliang a lavorare con
nuove energie pel bene di quelle anime. Qui
stiamo tutti bene. Siamo ansiosi di avere
loro notizie e della nostra Congregazione. Ne
siam privi da più di due anni. L'assicuro del
mio costante ricordo per lei e per tutti i su-
periori. Salutissimi a ~tti. Auguri per un
santo e felice Natale. Preghi per me l'Ausi-
liatrice ed il nostro santo Padn:, perc.hè ci
assistano in questi momenti.
l\\1i benedica e mi creda aff.mo e dev.mo
Sac. ALBERTO CoRRENCIA.
Padre amatissimo,
sono certo che mi vorrà perdonare se non bo
potuto darle mie nuove prima d'ora. Tutta-
via l'assicuro di averla sempre ricordata uni-
tamente a tutti gli amatissimi superiori sia
nelle mie povere preghiere che nella celebra-
zione della Santa Messa. Quando lasciai l'As-
sam la mia salute fu un po' scossa, ma ora cl·e
scrivo sto abbastanza bene. Abbiamo avuto
la consolazione di una visita <ld nostro Dele-
gato Apostolico. Ci assicurò del suo appoggio,
s'intende nei limiti del pOS$ibile, e speriamo

2.2 Page 12

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che le co~c abbiano a procedere meglio per
l'avvenire. Ilo già scritto diverse volte in fa-
miglia, ma finora nt·!\\5una risposta. Spero
stiano tutti hene. Xm qui potremmo fonn,1rc
una \\'Cm abbazia pott:hè \\'i sono religiosi di
tutti gli Ordini cd anche due Eccellenze.
Tutti ricordiamo gli amatisl:ìirni superiori e
desideriamo tanto di a\\'er loro nuove e qualche
buon consiglio che ci sproni di più al bene.
L'Ausil1atnce e S. Giovanni Bosco proteg-
gano lei e la Famiglia Sak-siana. Lei, amalo
Padre, benedica di cuore iJ suo aff.mo
7-x1-1942.
in C. J.
Sac. D10;-..rs10 1\\1 TROI\\CA;-..A.
D al MATTOGROSSO (Brasile)
Ret•.mo ed amai.mo Padre,
di ritorno da Goiaz, trovai un telegramma
che mi chiamava d'urgenza presso S. E. J\\.Jon-
~ignor D'Aquino moribondo. Pieno di co-
stemaz1one, volai suhìto a Cu1ahà. Grazie a
Dio, 1'..\\rcivescoyo ha superato la crisi ed ora
sta meglio
Quest'anno, per la prima volta, non potrò
visitare rutte le Ca.c;c, per mancanza di benzina.
Per le residenze più lontane delegai quindi
Don Colhacchini e Don Albisetti. Quest'ul-
timo, int.-:iricato anche di raccogliere il mate-
riale per l'Esposizione missionaria in S. Paolo,
durante il Congresso Eucaristico, sta pure
correggendo le bozze del volume CoLBAC-
CHL...-1 - ALBISE1TI, I Bororos, che uscirà alla
fine del mese dalla • Editrice Nazionale Bra-
siliana •• e farà onore alla Congregazione.
:'.\\ella Esposizione, il :\\!atto Grosso ha ri-
portato i più calorosi cd autorevoli applausi
ed i_ massi~i prem_i, ~pecialmenre per il grano,
la vite e gh ortaggi d1 Sangradouro. Il Signore
ci benedice. Ho mandato una relazione dei
trionfi salesiani di Goiania; non so se l'abbia
ricevuta.
L'Ispettore di S. Paolo, Don Chavcz, sta
Yedendo I benefici frutti della sua grande
campagna per le vocaziom. L'unica pena è
quella cli non poter comunicare con lei, amato
Padre. l\\Ia ahhiamo un grande amore alla Con-
gregazione e tutti siamo tesi in un unico sforzo:
far fiorire lo spirito e l'Opera salesiana secondo
le sue direttive.
~a. prego di salutare e ryissicurare famiglie,
amtci e Cooperatori. Ci benedica e mi crcùa
~mpre afl.mo in G. C.
18-x-1942.
Sac. ER.,,;sTo CARLETTt,
ispettore.
GIAPPONE
Le ferie de l Missionario.
RIT.mo ed amai.mo s1g. Don Riraldone,
col po' po' di roha che bolle nella pentola
mondiale credo bene che le vacanze al mare,
al monte, si saran ridotte qua!-i dappt·rtutto
ai minimi termini. I suoi fìgh del Giappone
nel mest.: di agosto (l'unico mese delle ferie
scolastiche estive in Giappone) hanno ripo-
sato .nella forma rnratteristic-.i degli El:ìl:rcizi
e ritiri spirituali per sè e per le animi: loro
affidate. Xonostantc lt: eritidtc circostanze che
1
ci legano più fortemente alla residenza 0 al
luogo ordinario di lavoro, potemmo fare i no-
stri corsi di facrciz1 a ::\\liyazaki e a Tok)o:
g~n fa_vore certo del Signore e grande vantag-
gio spirituale per noi. Le Figlie dt Mana
Aus_iliatrice ebbero tre corsi tra cui la pro-
fessione perpetua delle prime Suore Giap-
ponesi.
Presiedette la funzione, il 5 agosto, ì\\lonsi-
gnor Ideguchi, Amministratort Apostolico, che
provò tanta gioia nel vcdt·rc nella sua :\\mmì-
straz1onc queste buone religiose giapponesi con-
sacrarsi 10 perpetuo al Signore sotto la bandiera
della Beata Mazzarello e di S. G1ov. Bosco. Egli
espres~e il suo sentimento nelle magnifiche
parole di augurio e di incoraggiamento che
volle regalare alle neo-professe. ~on rimasero
senza il conforto dcgli Esercizi Spirituali
neppure le buone suore della Carità giappo-
nesi dell'Ospizio di Miyazaky, che ritempra-
rono cosi il loro spirito di carità e di aposto•
lato per le varie opere che hanno tra mano.
E vollero la loro parte anche tutti i ricoverati
dell'Ospizio in queslo conviuo spirituale: i
vecchi, i giovani della piccola colonia agri-
cola, i fanciuJJi e tutti gli altri che vivono
della Provviden1.a, che in forme così materne
viene in aiuto all'opera. Tutti abbondante-
mente ne usufruirono. Non <levo dimenti-
care i fa.nciuJJj dell'Oratorio di l\\Iiyazaky la
cristianità di Tano, che escmplarm~nte cdm-
P1:"'no 11 santo ritiro. Deo .r:ralias! di cuore al
Signore, per la vendemmia spirituale concessa
ai missionari. Quest'anno poi, in Seminario,
la ~uta dei nostri seminaristi raggiunse il
massimo del ferTore e della riuscita, e per la
qualità dei predicatori (l\\Ions Amministratore
Apostolico e.P. Shicida) e per l'impegno dav-
vero esemplare dimostrato da tutti nel com-
P!erli. Come non sperare bene per l'aHenire
di amme che così generosamente comspon-
dono alla grazia di Dio?
-- 59 --

2.3 Page 13

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M ~ 1 I o g r o s ~ o (Bn\\Slh!) • L'ora del pranzo.
Poi, veda come è buona la Provvidenza coi
suoi figliuoli! Ha dato modo di poter passare
qualche settimana di riposo ai nostri cad gio-
,ani dell'Ospizio nella nostra residenza di
Takanabe; ai nostri allievi della scuola pro-
fessionale presSQ i PP. llenedettini; ed anche
ai nostri cari Cruerici di Tokyo per la carità
di un ottimo signore, che ha messo a loro di-
sposizione tre casette in luogo appartato trn
le montagne, vero richiamo alla casa ùi Piova
degli antichi tempi! Come non ringraziare il
Signore per tantn bontà verso i suoi po\\·cri
figlioli? Oh, rimeriti i nostri cari benefattori,
che così generosamente sono venuti in aiu-
to alla nostra povertà! Oh, daV\\•ero, come
siamo ricchi nella nostra miseria l Ora, per
non lasciar disperdere le notizie di cronaca
più salienti del mese ùi agosto, accenno ad
alcw1i avvenimenti che hanno un certo in-
teresse per la nostra missione ed ppera sa-
lesiana. Col 10 settembre si riaprono i bat-
tenti delle scuole in tutto il Giappone, cd
anche noi, fortificati nello spirito, seguendo l'o-
rario governativo, ricominciammo il periodo
dell'anno. Ripigliarono davvero con gioia i
nostri teologi l.a loro scuola nel Gran Semi-
nario di Tokyo. Mi pare di aver comunicato
a suo tempo (relazione di marzo). che quando
tutti i teÒlogi (giapponesi e nostri) erano riu-
niti per gli Esercizi in preparazione alle Sacre
Onlinazioni, proprio il giorno della chiusura un
,,iolento incendio distrusse pressochè compie-
- 60
tamente il bell'edificio, riducendolo a un ·muc-
chio di rovine. T nostri confratelli presenti
diedero prova di prontezza, coraggio e sang-.:e
freddq, prodigandosi in tutte le forme in quei
momenti di pericolo e disorientamento ge-
nerale: misero in salvo il SS. Sacramento e
gran parte dei preziosi libri della biblioteca.
In seguito, con varie giornate di lavoro, tutti
(superiori, filosofi e novizi) coadiuvarono a sbro-
e gliare le macerie. Con lavoro febbrile si po-
tuto cosi subito ricostruire parte sufficiente
dell'edificio e dal settembre riprendere i
corsi con buon numero di nuove vocazioni.
Altra notizia che in1cressa la Missione e
l'annuale festa di S. l\\!Iichelc (29 settembre).
Come sa, l'Arcangelo S. Michele fu cot<ti-
tuito già fin dai tempi di S. Francesco Saverio
Patrono principale del Giappone: quel giorno
coincide con la data d' inizio del nostro Ospi•
zio. Quest'anno la solennità fu decor-.ita dalla
presenza dell'Amministratore Apostolico e da
numerose autorità provinciali e comunali (ol-
tre tr.mta), che vollero in tal modo manife-
stare la loro simpatia e ammirazione per qiie-
st'opera sociale, che tanto onora la città e la
nostra missione.
Infine S. E. Rev.ma l'Arcivescovo di Tokyo,
:\\Ions. Doi, che secondo la nuova legge wllc
e religioni riconosciuto civilmente come capo
rappresentante la religione cattolica cd è in-
signito delle massime graduazioni gerarchiche
ufficiali, fece un giro d'ispezione nelle circo-

2.4 Page 14

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scrizioni ecclesiastiche del Giappone. Yenne
,rnche nella Prefettura Apostolica di :\\liya-
,.~,k,. o,,e ebb1: campo di ,•isitare anche le
nostre opere (l\\liyazak) e Deppu): ne rimase
soddisfatto a pieno. Nel discorso che tenne
ulla cristianità analizzò profondamente la ~c-
nc~i dell'approvazione ufficiale della religione
cattolica, che riscontrava nel lavoro di costru-
1.ione cattolica dei secoli precedenti, iniziato
tln San Francesco Saverio e sfociato nelle ma-
nifestazioni di fede fino al martirio ncl periodo
tldlc persecuzioni, poi nel lavoro paziente,
sacrilìcato e appan:otemente esi'-,'l.lO dei mis-
~ionari del periodo della concl.'ssa libenà reli-
giosa per opera del grande restauratore Im-
peratore ::\\foij. ~ Mentre Johhiamo esultare eJ
essere riconoscenti per l'opera indefessa di
tutti coloro che prcpa.mronl) l'ambiente :ll-
luak - conclu~ - a noi tutti cattolici del
Giappone incombe ora più che mai l'obbligo
di unire le forze per il fiorire del cattolicismo.
I~ questo si otterrà col lavoro sacrificato di
tutti•· La parola del Pastore scese in anime
hen preparate. I nostri seminaristi accolsero
con particolare fen·ore la paterna esortazione:
ci di ras:.odare e rendere stabile la loro \\'Oca-
zione con una convinta e forte pietà cd un
:issiduo e diligente studio». All'Ospizio, S. Ec-
ccllenzu consolò quelle care anime nel pensiero
della carità, base fondamentale della nostra
religwnc.
l'n violento tifone si riversava intanto anche
sulla nostra povera missione, grazie a Dio solo
con qualche danno materiale e nessun danno
alle persone. Dea gratwr.1
li ntmo regolare di studi e di lamro apo-
stolico i: riattivato in pieno. Ci 3!;:;ista la prn-
tezionc m,1t~·ma della \\'l.'r~ine del 8anm Ro-
sario e il nostro buon Padre Don nnsco, cui
andiamo preparando, sia pure in forma fami-
lia.rc, il ricordo del centenario del Cm:-
chismo.
Suo nel Signore
~Ions. \\ ·1~ce:-izo Ctl\\J•\\TTr,
Seu.:mhre 19.p. Ispettore Salesio110.
T O k )' O · .\\1 I k li W D j I m a l...l rolla <lei ranclulll ;il OOlWlrG Or21orlo.
~
- PER CAMBIO DI INDIRIZZO si prega di mv1are la fascetta facendovi ile opportune correzioni.
61

2.5 Page 15

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UNA DELLE. PRIME E. Più BENEMERITE. FIGLI.E DI MAKIA AUSILIATRlCE
Era rtllmta 11ell'l:rtitttto
d,dle Fil:Ji,. di .l!uria .'111-
MADRE AMELIA DI MEANA
t o Moraiglia il 2&-1 1- 1942.
soscmendm·i pure f>" utto
(Jlmi lt> rm1rt1 di f'is1tt1-
tiliatru:,. a 23 1111111, quan-
trice e Mr ,·emi quella ,li
do il C1>mi11lin Gt,11eralizio
Ispettrice.
si era trasfrrito da ptirhi 111esI da 1W,m1r,te a
i\\fo/Je spme 111co111rù nrl s-uo Knt'l'r110 d11rantt l'i11-
e,,,.,, Xi::s:::a ,\\lu11fcrrnto, du, ·e la rmbile /01111~1111 tori- fa11sta pcrsecu:innt contro gli Ordim Rrlig,ori, n,i.
11esc Jet
di .uemlil IM<CO"et-Vl l'l',tllll' lltfla mmcwt,m fa, dal mo arrn;o in 1"rn11r1a, r scoppillta
,-i/la m ·itn.
co11 mnqgi()r vinlm~a più tardi a p,ualt:zare le oprrt
Abbrauitrnd11 11enerosam,•111t la pm.oertà e i mcrifu:i dellt ormai numerosi' e ftortmti Case. 1''11 al/ara che la
di q11eglt llJpri td erom mi:i, ~i Jr,n111) 11/111 ''''" re- ma }il(um rif11lse di e/tiara luce prr !11 prndl!llza, l'e•
ligiosa alla sc11ola della BMta 1\\1. iWa::szurello, cui nergiu della volo11tcl e ,I senso mlltrrno co11 ctu seppt!
ebbe il ronfurlll di prodigare filiali euu d11ra11tc 1'11/- so,1,11rrr I~ S11or, 11rllt1 tli(licile prm:a, e romrrt.•art' nrllt
tima mt?la//ta, rart:Of(lie.ndnm\\ con l'estremo respiro, l'use, uuriormente iun/arizzate, t·1tt1l11.ò d, lm·oro I'
In prezioso er.-Jltà deì santi t itmpi.
JernJo spirito rd11t10Jo.
Sdlo sttno anno dtd transito della Bea1<1, parti
Altome111e apprrz-zata dai Super,ori l' dalle auto•
ptr la Fra11cia comr Dirrrtrìu Jello 11111n.•11 Caw di ritcl 11alrsiastid1t, e rircondata da/I'11more r dalla
Afarsi',:/,a presso l'Ornwrio Sultsiano S. Leone che vr11era::sio11c ti, t11//a I' lsperrorio sorta sollo le we cure,
direue ptr rireo dieci mm,, fi110 n quando~ aperto il so1te1111e i11Jaticabile fa sua missione fluo (Il/a tarda t'IÙ,
,\\ 'ooì:::,ato fronetu delle F11,i/1t d, .\\Iorio Aru,/iatrue prodiea11d1J 11ltimome11te olio dirtr:itme d'1111a ,le//r
a S.tc \\forgucrit,i (.\\lar11g/r11\\ ttella Villa Pnttri - C11rt di S.tt .\\/(lrf(uniu (,\\,larnRlin) i tesori del mo
l(ÌIÌ -Jutn in 111111w da S . G . R1J<t:o fin dal 188o - VI cuore e della sua t"sprri,mza.
f,llssÒ rom, \\1at$tra dt·lle NM.•i:J:1e e D,rettrtrt. L<i
li Si,:nDrt '[)0/lt strbar/JJ allt i:,,,ie dt'lll' /l'ste giub,-
Casu dive1111t i11 breve ce11tro d1 altre 1mportunti Jon- lt,r, d, Villa Pmtri, refel,ratesi md mul(JtlO 11. s.; pr,; la
da.:riom, st1SStg11itrsi mpida11u11U per I'uUif'ittJ della elzia1111} a sè co11 1111 pluc,do tram,to, _,eo,0110 e riflesso
-::rlm,te S11per,ura, chr 11011 oblm,11lo11ò pn', In Francia, dtlltJ sr,a santa fllln
lettera di Don Giulivo ai giovani.
Cm-issimi,
il mtsf' uorso, per 111a11rà1iza di spazio, ho
ducuto sarrifitare la mia lrttera numsile. .lfJrete
pazienza a11die 111 <n."f'emrc. Quando 1/ S,gnore
ci fa giungere un po' di corri.spo11dem:a dalle
nostre core ,\\Iissiom, ,,,,; rompre,1dl'le che que-
sta men·ta /utte le prefrrn1::;ç.
Ci shumo preparando a ukhrare nella i11-
linùtà della nostra Famfqlia il Giubileo d'Oro
Sacerdotale del n · S11rcessore di Dor1 Bosco.
E nu pare d,e me:::::ro sero/o di vita sprso così
ftde/mentr e ger,erosa111,·11te per la gloria di Dio
e la salute delle anime dtbha irl'Uogliaroi n pen-
sau per tempo anche t'<Ji al miglior modo d,
impiegare la t•ostra esiste11;ra che io t·i auguro
di grar, cuore lunga e felice, ma wprattutto
ricca di meriti pel Paradiso.
Ricordalt', a q11Ps/o proposito, quello che
scrisse il ,Han::om del Cardinal Fedrrigo Bor-
romeo: Persuaso che la vita non è ~ià destinata
ad essere un peso per molti ed una festa per
alcuni, m a p e r l u t t I u n i m p I e g o
del quale ognuno rende r à
e o n l o , cominciò da fanciullo a pensare
come potesse rendere la sua utile e ~nta.
Che t:ontrasto, miri rari, ai nostri ~iorni
- mentre tanta gmte soffreglior-ron dr/la guerra,
s1'11:::a p011e e sni:::a lt'tlo; mentre tanti soldatt
dà,1110 la vita per mare, per aria, e pr-r terra
tra spasimi inauditi - vedere rerta giQVmlu
/Ti.vola ed i11coscir11te sciupare l'elà pir, btlla
in spassi e di1Jertimrnti ed infrollire 11d flt::10,
111u1i/e a e dwmosa agli altrt!...
I!: cosa c/ze ~rida vendetta agli occhi di Dio
e fa temere anche più pel dommti. Non im:idiau
t> mm imitate qut.Jfi sci.agurali. Peusale per
tempo a seguire lu ,.:oca:::ÙJ11e rui il Sii:mm:
'fli chùima ed a rendere pre:::iosa e benefica lo
vostra 'ilita. Buom esempi ne m•t'fe i1I lllltt i
campi li q . dirembrt> u. s. è cad11to eroicamt'llft-
il ltneute carrista NobilP St1>fa11t1 dei Conti
.l/acclu di Ce/ltrP. Ebbene, pruno di part,rc
per compiere fi110 al sacrificio il suo dov.:ere urso
lll Patria, egli s()/roa, tra l'altro, raccogliert,
og/11 giomo ne/l'.-ls,lu aperto dai/a sua Famiglia
per ce11tiflaia dt lwnhi ed affidato alla dir1·zio11r
delle Figlie di Maria Ausiliatrite, i 't'ecc/11 po-
tJeri ed abbamùmat, ed offrir /Qro una gt>m·-
TOSO refezione cl,'rgli stesso prnfrdevil seror11do
ancltt spesso gli 11,felici ed i11teressa1idon· di
ciascuno di. loro.
CtJrità e valore rend()110 vrramente pre:::,osn
la vita a va11t,1ggio dell'tmimtJ 11ostra e ddltJ
società Il Signure v 1 tspirt e ,,, rn,da .t:eneros,.
r ·ostro aff.1110 DoN Gruuvo.

2.6 Page 16

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7
NECROLOGIO
Salesiani defunti :
St1r. Bl'FF I (,'fCJV.·ll\\XJ, da Cn,·our tTor-mo),
1 a Tonno (Ospcdule Cottolcnl!ol 11 1-1-1943 o
68 anni.
'\\ell'.IÌ Omtori festivi, nell'insel,?nom,•nto c nel sn-
cro ministero 8p\\°'ll' tutta la ~ua vita n·li1,1Ì<>s.'l, f.1<·u1do
un l!T'lln benc alle :m,me ,. cattivandosi la conlidcn:za
e fa •tinta d1 tuni collo Q.l·nemsità del •un cunrc. la
bonarietà dd ~uo c11ra11cr,·. il suo ,;pirllo d, sacrifi-
cio ed il ~uo 1.do mfatiC3hile.
Sae. l~IG.\\F1TI PIETRO. da Bnlocco (V.-1ct·lli),
t ad Alu•~•o (~1wunu) il 12-v11-1<14a a 71 unno.
Con n·m pll%innc si t'm dedicato all'mst'!{OOnumro
e ,; perseveri, lino all:t tìne, mcumntc d,•11h nnni e
degli acc111cehì. Z-1 1 ..-,rese pure, turrc lt: voli,• che
1zl,- fu p<>!"l1hile, il suo npostolato a11li 01atori le-
sti,,j m•1 qu~li ~i prU<IÌC?Ò cr,n ,·ero pirico d1 ~cri-
fizio ra=ula·1ulo cor,io,,: frutti.
Coa,J, Jl( SSO'\\l GIUSEPPE Jn Rimini (Forlì),
t a 8orgomon,·ro (N.,,om\\ il 14-lx-1942 ,1 71 :innn.
La famn di Don Roseo lo a11rasse olla Società
~alc:s1ana l'oltc11Q al SAnto ve lo ll'l(Ò r,cr 1u1 t-1 la
1-1ta nel dome,;t ico ufficio d, panutuere che disim-
pci:tnb con ,crupoloq11 lerfclr-.\\ <- .;pirito n:lif,(ÌO!l('I
Cooperatori d efunti: <1>
s. F.. Rn .ma Mom. EXRICO .\\IO\\ T ,11,RET1'1.
..J"fol!s<rn•,,J, Hti:f/to Gulabria, t il 1-11 u &. a S5 anni.
L:n acrto, m prmlirorin incursione, hn 1<tronc-nro
aU',mprnvv1,o lu pn·z1os1< e;;isten7a del ven,•rnto Ar-
c,vcsc-ovo. mi1111~li.,n,!olo harharnm,!ntt: nw,,tr'crn in
visito pnst<>mlL an un~ frn7,ionc del Comune d, l\\(,._
lito Pr,no,.ilvr,.
La su" ,compal"-3 ha d~stato ,,vi~simo cordof,(loo
nnn solo ndl' \\rlhidu,c,·~i. ma m tutta la Ch•-·
Poich~ ;\\loru;. ;\\lo11t1<l1,-.ni era uno dei P;i•t<)O più
am,11i C" più ~1,m111:.
Gernmn d\\"l ckro rnìlant!SC. ave,a ,lrd1cn10 1 tc•-
iori d1·lla sua ~10,·mrzza sacerdotale ol1't·ducn7.1one
t torrn1z1one Np1ruuulr dei siiov3oi nel rnlk'AtO ar•
c11•cscovilc di Cnntù è ncll'ls1ituto Gtm<"!Of!(I d1 1\\li-
1.mo, n,entre copn,,1 importanti uffici nl'll:1 Curia
milanc~,-. Elct1" 1\\rcivescovo coadniror<' ,ti Tr<?nto
ori 1935, e 1r.1~feiìto trt· anni dopo .ali,, St·dc me~~
politana d1 Rt111:io Calahna, impresse al suo m,m.
,cc ro pastornl<." un fervore di pidà e di :r.do che gli
catù,·:irono ,n brt:\\'t• l'ntfe110 d, rutti r ,-uscnarono
r11ntte rr•wviJc mizutriH· per la i-,.mufica:r.ione dd
I
(I) Rnccoin.ond1nn,o cnldamente a chi ci ìnv1n I cenni
p,u M~~olug1c1 de,
,n~i,::ni Coopcrnto, i d, •pt,•1f1t1U'_c
1<mpr~ ,I l1111110 , la tltun ,lcll.. mnru:, e l',ul Jc1 Jtfunu
clero, rer la cum della gioventì1, per l'apo,;1,1lnto
ddl'A.7to11t· C\\mnlica. Vera 1m1111in,• d.,J · Buon
PRst<>rc non •·1:nn,· meno anclw alla sur,r.·m11 pro\\·a
dell".1more, dando lo vita per le sue pe..-nrt:llc. ~o,
ricnrd,amo con r,articoL'lre gr.1111uJmc In prcd,le-
zion., ço,1an1c ch'egli ebbe per le opere nO"tTe
Dodici anm or shno, con S. I· .\\lol\\s '-orheno
P,·rn11, 01:1:1 ,\\rciuscO\\'O dr Fermo, ,·d il nostro
D. (ojau,, fondò In nostra ri,,~1.1 Cat,rl,hi per
l'ir,si:imom,•nto ddln Rrligionc e ,,.,n,muil n pre-
srnr!c lo surt t'ollnbomz1one anche da Ard,·c~covo.
A\\'c,·n una 1:n1ndc tlivo7.ionc a Oon Bosco 1:d ispi-
rava allo ,r1r110 del 8anto soprottur•o il •uo ,1rosto-
lato in ntl'Z>'O nlla i:10,·tmtù.
Cm, l),m TO.\\IJI ISO Qf".lTTR0<7CJll, t ad
Anaun,, ti :ill-"-1Q42 a 57 ar.ni.
Zt•lante Dir.·ttor,· Drocesano d.,, Cooperntori e
divoti~s1mo ,li S Giovanni lln,.co, Jt ndoprò ler-
,•,dnm,·nte .i òiffondcme lo ~,nrih.l cd n fovorirat
le Op(•rc.
E.~aminntor,• ~inoduJe. profosorc di mutcmat,ca
nel bCmtnario diocesano e 11c!lc l!cuule mn111strali.
dekl?OIO n~co\\'ìlt: per I' A. C. e per 11 Mlntuario
d1 \\'illrpietn1. chiuse la sua edtfi01nrt- iriomota,
ncca d, \\"imi e 11, attivit.i ~rerdor.,li, n,·IIP cura
della cvsa di O,o e d1·1le nnimc, ln~c,nndn l't-~m-
riu di scrurolo:;11 <:sntte7.7.a, anrm11111 du spirito d,
grande p1ct:i e dt ~acnficio.
1-lT.BTSl:'T'l I \\/, 1/?/.1, t 11 1\\·mv d'l~oh• (Ber-
gamo), 11 1.2-1 Il, ,
l\\{amn o d1 duc Salesiani - Don Cc~nre m1s-
~ionor1r, nel '.\\l.1ttol!rosso (Hnl!'tlcl .- Don Luigi
parroc-o nl Te~t:1re10 m Rom·, tnt«•orsc la sua
vita nella ptc e nel lavoro, olfrendc, a.I ~ÌJ?110rc
anche k• sòffi-rcnze deil'ulttmo 111100, !<0pJ>0rt11te
con cristiani! p.11.icru-.a e ras.«el'lUl~ione
Sar. Prnf. GIUSEPPE DE CES IRP..
Padre l\\fatstro dtll'Almo Collci:10 dei 'l'eolo~.
era unn ddle figtin• piì, eminenti d1•I Clero narole-
tono. Orntore di ~trnor(\\inaria ,;Oìcucia, n,·,·,a u'l
fasdno irre~1111bik nella sua or1~1nJle eloquenza
che alla 11cniGhtà del caratt..-r, pre~l,l\\'ll una •oda
cultura ,ll?flinrnatn n tutti i problemi ,Idio ,·11a pra-
tiQI. ~1c.:hl> non iolo atnrn,"11 folle 1nnumc-n:,oli
ad udire In l•arola d, Dm. mo rom1a\\~ ,oscienzc-
o;icurc e J,·ci•t:, rlu,;mav3 anime profonc'rmentc,
convinte e ferventi. li suo ~unto flrcthlctro era
Don Bosco. Ci vorn,bbero volumi per n1cco11,lrere
i discor.11 .:hl' tenne m suo onore. Mn blNoirncl\\'n udiilo
per comrrenu.-H• la di,·nzione ch'1•qh <enriva t'
che comu11101,·a. Affez1onat1ss1mo all'Op.-ra sale-
siana, volle bt:n11licarc anche III punto ,li morte le
no,.rre !\\l,ssioni.
Snc. Al.ESSA.\\ DRO TORRE1'1',I, t ad Ari-
11Tianu (Torino) il 7-11 u. s. a Qo ar\\01.
Saccrdlltt· gccondo il cuort: d, o,.,, tT86CO<hC
u1 32 anni come cnp1kllano al Sanatorm S /.1,,gi
Torino rrodiitimdo.qi c'On eroico ab11e111v,1on1· ndla
cura spiri1u11le dei pov.-ri ommuh\\li l'oi .iccols~
l'm,·ìto di rr1:starc 11 suo ministero 11110 Cosa d,
-

2.7 Page 17

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forma:,jone delle Fi~lie di Maria Ausiliatrice in
Arignano e vi dedicò tutto il n•sto dcli., sua dta,
che chiuse scre1tamcnte nelb preghiem e nel r,1c-
coglimcnto. Coi suoi risparrr>1 seppe far larga ca-
rità ai po\\'cri e bencfiC11rc generosamente anche le
Opere e :Missioni Salesiani/.
MARGHERITA FR.l.VCl.\\J.
Yedo,·:1 <lei Comm. Eu~cnio Bcrck, Con~ole
,1te11cralc del Bdgio, chiuse la sua preziosa es1stertza
a Ronco di Gnffn, do,·e a,·eva trascorso gli ultimi
:mni nel mcco,:ilimento e ndla preghiera. Da ol-
tre cinquunt'anni era i~cr1tta alla Pi3 Cnionc ccl
cm una <leUe più zelanti Dame-Patrone~se della
no,tra Casa di Geno,·a-Sampierdarena. Partecipò
i,cmpre amn1mente ai lavori del Comitato p~r gli
Arredi Sacri, beneficò largamente l'btituto l<>cale,
<' legò il suo nome e qu<>llo dd marito 111la foncL1-
zionc ùi uno bor50 d1 studio per un Aspirnnre sa-
lesiano.
ANTOSIO TEDOLDJ, t a Brescia, il 18-x11-
1942, o 45 anni.
Uomo di fede profondo e •di cuore generoso, np-
pena conobbe l'Opera salesiana se ne fece ,:elan1c
Coopemtore, lieco di offrire u Don Bosco uno dei
suoi fi~liuoli e di educa.re tunn la famiglia allo
spirito del Santo.
RADICI LUIGIA, t ad Ospirrlle110 Brcscinno
il 23-xn-1942.
Donna di focle e di pietà profonda, 7.dont•~sima
c!elle Opere missionarie, prodigò il suo zelo anche
alle nostre missioni fa,•orendo in modo particolare
le prime vocazioni alla Sooiet:à salesiana. Divoris-
sima di Don Bosco, ottenne d..il Samo segnalatis-
sime grazi.e, quasi premio della cura ch'ella prestnva
con ramo affett-0 ai malati per umor di Dio.
ADELFlN.l TORCICOLLO, t a Cascano (~a.
poli) il 6-:x-1-19-12,
Un male insidioso troncò lo sua g-iovan<" esistenza,
spesa tutta a bene del prossimo e ddla famigli11.
f ndefe5sa coopcnitrice, di,,otissima di Don Bosco.
,i spense col nome del Santo sulJ11 lahhn1 e In sua
Reliquia stretta fra le mani.
S..JLT.ETTI TERES.-1 ved. G.1:\\!RRR(), t a
Barone, il t<)-1 u. s.
J\\fadre esemplare, cli fon-e tempra cristia1111, dopo
un.o vita di pietà e di la,·oro, volè. n ral{giungerc il
consorte, spirato un anno or sono, confortata dalla
i.,•ioia della ,·oc:1zio11e dell'unico figlio alla Socit:-tà
Salesiana.
Altri Cooperatori defunti:
AlèssÌ Elena, Co111111oratt1 (Ai:rii.t,•nto) • Amhrosini
Giuseppe, lntra (Novara) - Amen o Giuseppe. Cor-
1m11Jm1e {Asti) - Andreetto Vittorio, Este (Paùo,a) -
Andreolctti l\\Iaddalena, Bes,1110 (Varese) - Baclin1
Srefano, Caprauica (Viterbo) - Badoglio Giuseppe,
Villa Conio11e (Asti) - Balsamo Loclodco, Garla-
sco (PaYia) - Barcellini Rosa, Bar1:0111m1e10 (Nov:tr:-iJ
• Battuello Bartolomeo, Pcwria (Torino) - Bc•llm-
ghi Maria, Faenza (Ravenna) - Bl'llcrti Gi11cin10 -
Dt•llo D. Luii:ri, Mm1~ardi110 (Asti) - Berardo C.ssn
;\\futilde, Pralormo (Torino) • Bcrtello Marfa, Ca-
,·t01p10/e (Torino) - Bollatt() Ilwi::10, Snltasn (Aosta)
- Borl.not Sil\\'ia. Salbl'ftraml (Torino) - Borlf,\\7.7.Ì
Barbini Rosa, Caprez:::o (r-..ovarn) - Com,,llo Carlo,
.4!fiw10 Nattn (Alcss.) - Carbone Giovanni llatti-
sta, SPrrl'ta (Imperia) - Castellazzi Emilia, Tr{!-
be.-rl) /Pinceru:a) - Chioberlo Giulin, B1mole110 (Tu-
rino) - Chivrno Rosa, I'ntiv.11è (Aoscn) - Colombaro
Francesca, Frassiut'to Po, (Alcss.) - Cristina Anto-
nio, Dervio (Como) - Danzi Yireinia, S . .llc111ro
Porti!, (Mato.:ra) - Dc B,:nèdetli Achino Cam1~l:1,
:1cq111 (Aless.) . Deninn Avv. Federico, 1'1lrmo •
D'Este Enr,inia, Udi11t' - Di Carper1cto Prospero
Po:::::molo del F1111li (Udine} Dont:tti Rosu, Rllma -
Dorc Pinl.S Ambrogina, Sie11r1 Draganu l\\I,che.k,
S. Gùx:am,i Rotll'l(lo (Fo4i::1a) - Ferm,is Giusep-
pina, Pinerolo (Torino) Ferrcro Catedna, 1 orù10
- F1assy Filomeni1, Aoua Gnldangclo F1·ancc.-sco.
Somma Lombardo (Varese) - Gerra Giovanni, Fo-
gli::::::o (Torino) - Gcrvasi Carlo, Cas<>la Luniir.
(Masso) - Grandinetti l\\Iario, Bara110 D' /srhit1
(::--.apoli) - Greg-ori An11:elinn, Bra (Cuneo) • Leo-
nr.rdi Cnterina, Venezlll - Libretti Teresa, Palm1-
zolo s. Og/io (Brcsci:-i) - Liscbetti Teresa Gm'Ìrate
(''art-se) - Locori Cui.do, Pite/li (Spezia) - Lovi-
solo Giuseppe, CalamaudmHa (Asti) - Lupano Al-
hina, Po11:::a110 J\\,Jouj. (,AJ.ess.) - l\\Iajolo Giovanna
Elsa, Co11eglitmo Veneto (Treviso) - l\\farchetti Giu-
seppina. Alb<1redo. D'Adige (Verono) - JV!arini Elisa,
Cuorgnè (Aosta) - Martinengo Giuseppina, Ala cli
Stu,a (Tori) - l\\fartom11a Rosalia, J\\lilmw - Montini
D. Lodovico, Vt11g/,e1·etn Worll) - l'vlumtore V:1-
lentino, Scag,wllò (Cuneo) - Oglietti Maria, Po-
lo,nlrera (Cuneo) • Oppici Dina, Bor1tutaru (Panru.)
- Paci Amoroso, Al[rittento - Pierattini Achilk
Roma Pipino Michele, Casal~rtlsso (Cu11eo) -
Placidi Anna, S. Auatolia (Rieti) - Porta Marin,
Carisio (Vercem) - Quartrocchi D. 'l'omaso, .-l11t1-
g11i (Frosinone) - H.amo1?11ini Innocenzo, Sapei/o
(8arnn:i) - Re :-:ata1ìn:1, S. f,;iorgio di Snsa (ToriM)
- Remotti Luigi, J1/ede Lo111elli11a (Pavia) - l{e-
pctto Paolo, Lem111 (Aless.) - Ricci Elisu, Bol:::a-
t(eto (Genova) - Rimoldi Giuseppe, G1Jllamte (Va-
rc•sc) - Ronco Maria Tereso, Frmla11a111ora (Aosw)
- Ro5Si Domenico, Noamu (Trento) - Sala Virgi-
nia, Vigetonno (Pavia) - Scazzi$18. Qumcrini, Lo-
carno (Syizzcra-Tic.) - Semeria Dote. Domenico,
Imperia - Sgre,·i Angiola, A11tria (Arezzo) - Si~,n-
lin.i Agostino, Dello (Brescia) - Spinola C.ssn Irma,
Ltf!iTlo (Savona) - Tarumasso D. Paolo, Tor/01111
(A.less.) - Travaini Snccht :.\\laria, Bor,:011u111ero (~()-
rnra) - UgltèttO Fridolina. V1:mtùuùdia (Imperia) •
Veglia D. Francesco, Chi11.iu di Pesio (Cw1eo) .
Vittonatto Caterina, To•1e11go (A.osto.) - Vittoni l\\b-
ria, Nooara Zanotti Annu02iaca, Casalvolone (Ko-
vara) - Zorzan Attilio, Badia Polesine (Rovigo).
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Con penmsso dcll'AutoritÀ .Ecdeaiutico. - OIT. Grafiche S . E. I., Corèa Rcwna Margherita, 176
D1re1tore responsabile: D. G U I O O FA V IN I , Vin Couolengo, 12 - TotiDO (1001