Bollettino_Salesiano_195207


Bollettino_Salesiano_195207



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ANNO LXXVI
I~ APRILE 195Z
NUMBRO 7
Cooperatori Salesiani a Roma
f:: la prima volui, dn110 75 anni dalla co:ititu- 11 nostro proi;:etto, si è informato della data e
zione della Pia Unione!
ci ha fatto sperart:, se il lurnro e la salute ~ltcln
'le !ICnti\\"amo q11as1 rimorso. f:: vero che , permetteranno, la gra;r.ia di 11n'utlicm:a e dt un.t
Coopcrntori Romani ci rappresentano ass~i henc panicolare hcnt:dizionc.
nell:1 Città crema, ma il dc.;iderio un conH·gno Xm prci::-hcrcmo fen 1d.1mente 11 Sign<>rc per-
presso la tomba del P rincipe degli ,\\ postoh si che gli con,;cn I la freschezza di energie che gli
faccva ùi anno in anno p11'.1 intenso.
consente J1 farsi tutto a tulli con quella vcn-a-
La fiamma dei grandi Congressi I nternazionali tilità e dedizione cht: formano lo stupore del
di Bologna ( 1895), d1 nucnos Aires ( 1900), di monùo e pro\\',lllO in lui l'a~~istcnza ùfrina. Cusì
Torino {1903), di Luna e di l\\lilann (HJ06), di potremo g11-1tare ancht: nm l(Uttlcl1c minutr1 di
Santiago di Cile (1909), d1 S.m Paolo del Brnsilc qudla p.ttcrnu dfustone dt cuore che E~li concede
( 1915), d1 Torino ( 1920), d1 But:nos .\\m:s (19z4), con wnta alfahìlitil a tutti I SUOI n~h.
di Torino (1926), e d1 llogot.à (1930) npre::c a
div,1mpnre, cessato l'uragano della gut:rra, orien-
tandoci alla capitale del mondo cattolico. E scoccò
propizia l'ora giubilare wn il 75" del ricono~ci-
La sede d el nostro Con vegno.
mento Pontificio dei Co11pcratori.
Ahhiamn preferito il ti tolo di Come~nn .t
Il compianto Rettor l\\laggiore Don R,caldonc qucllo c.h c.:ongrc'-so, pen:hè non intendiamo 11n-
3\\'C\\'J appro,•ato il nostro programma, a,·e,a ~- pcg-narc1 111 :-c<lutc di stu,110 ù1 c111 non ,·ediamo
ncdetto il nostro entusiasmo, a\\'ern anche pro- la neces.,llà, c~~l"nÙo g1a tutto ben definito d 11
m(:Sl;O di venire a Roma a cekbrarc la santa Regnh•mcnto c Jalle norme ùatc da San Cm-
M essa per noi nella Basilica d1 S. Pietro, all'al- vanni Bosco e ùai suoi succtssori.
tare di Pio X, il primo cooperatore salesiano lléato.
\\ ogliamo in,·ccc infervorare i nostri cuori a
l\\ la il Signore lo chiami► :1 sè. E noi speriamo corrispondne s.:mpn:: piii ~l·ncrosamcnte al-
che dal Cielo segua 1' lavoro <li organiuazionc l'1<lcale wnccpit,, <l.il S.into nell.1 istintzione dcli.i
e ci continui la su,1 paterna assistenza.
l'ia Unione. Con questo intento abbiamo sc.:clto
Avro:mo allora i.:on nui, a Dio piacend,,, il la ~<le e ahh1amo compilato 1I pro~ramma.
nuovo Reuor ì\\lagg1orc,
Comc sede abbiamo
l he ve;:rrà eletto nel
prcfn1to Roma, nnn ~olo
prossnno Capitolo Gc-
11ernlc.
Il nostro Eminentis-
simo Canhnal Protetton:
« Ed ora è tempo, diletti figli! È
tempo di compiere gli altri defini-
tivi passi; è tempo di scuotere il
pcrchi: di facile acc.:csso
.ii coopL·ralnn del nnrd
come a quelli Jd sud; ma
anche per l'attrattiva che
Hcnedctto Aloil>i :\\la-
sella, neIla sua a.lfottuosa
benevolenza, ha già pro-
messo 11 suo ambito in-
tervento. Attendiumo
funesto letargo; è tempo che tutti i
buoni, rutti i solleciti dei des tini del
mondo, si riconoscano e serrino le
lor o file; è tempo di ripetere con
L·,-i.·rcita "ui coopt'ratnri
J,·11' Italia e dell'estero.
Roma! Sede del \\ ' i-
carw d1 !\\ostro Signore
Gesti Crì~tn. cuore del
pure l'adesione di altre
l'Apostolo: "Hora est iam nos de
Cri!ltiancsimo, città unir~
illustri personalità Jcl
clero e del laicato.
i\\la qui'llo che ci inon-
dt fìn d'or.i il cuore Ji
somno surgere" (Rom., 13, 11): È ora
che ci svegliamo dal sonno, poichè
vicina è adesso la nostra salvezza >).
al mondo! Vedere RonlJ,
aHicmarc 11 Papa i: il
sogno di 0~111 buon c.:n-
st ia 110, ma lo è sopr.1-
g,oiu e che il Santo
(S. S. P io Xl i , il 10 febbraio u. s.).
tulto d1 chi attende al~
Padre l'io X l[ ha graJ1tn
l'apostolato.
~ 121

1.3 Page 3

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Ora l'apostolato proposto da Don Bosco ai
Cooperatori e alle Cooperatrici salesiane è emi-
nentemente cattolico e romano. Cattolico per il
campo e per il programma di azione, che abbraccia
tutta la «messe affidata ai Salesiani». Ed è
esscnzi,ùmente « romano n, di quella romanità di
cui, Don Bosco fu costantemente araldo e pala-
dino nd senso più proprio ,. più augusto, di fe-
deltà e di devozione al Papa. L'apostolato dei
Cooperatori e delle Cooperatrici salesiane, di
anno in anno orientato dai Rettori l\\faggiori a
opere p,1rticola.ri, è rutto ispirato alle direttive
del 8anto Padre e si protende con generosa col-
laborazione alle necessità generali e contingenti
della Chiesa e del popolo cristiano.
Dovt' si potrebbe accendere, pi{1 retto e più
possente, il fervore, se non in Roma, centro pro-
pulsore dell'apostolato cattolico mondiale?
Don Roseo si recò a Roma ben venti volte,
soggiornando,; spesso a lungo e ritornando :i
Torino con CTl'SCentc passione di apostolato.
La prima volta fu nel 1858, nel mese di feb-
braio, mentre Lourdes si commoveva alle ap-
parizioni della Yergine Immacolata. L'ultima fu
nel 1887, a conchiudere, come disse al Papa,
la sua terrena missione con l'offerta deUa chiesa
<lei Sacro Cuore al \\'icario di Cristo.
Pio IX e Leone XI rr gli diedero testimo-
nianze di affetto che noi non potremo mai di-
menticare. Ambe<lue si degnarono di consenùre
a Oon Bosco di porre il loro nome in capo alla
lista dei Cooperatori.
I Successori, quando salirono al Sommo Pon-
11fìcato, erano già cooperatori.
I,o stesso santo Fondatore inviò il diplom.1
<l'iscrizione al Can. Giuseppe Sarto a Treviso
nel 1880, e quakhe anno dopo lo proffcrse a l
futuro Pio XI con cui si trattenne nel 1883
proprio a parlare della Pia Unione, che definì
la sua longa mwms.
Noi renderemo omaggio, durante il Convegno,
a tutti i Papi che hanno benedetto la Pia Unione,
pellegrinando aUe loro tombe e pregando :ill'al-
tarc del Beato Pio X. il primo dei Cooperawri
Salesiani elevato alJ'onore degli altari. Crescerà
rnsì in noi l'amore alla Chiesa e al Papa, che Don
Bosco ha acceso nei nostri cuori col suo esempio
e con la sua parola.
La nostra più gloriosa divisa:
Cattolici col Papa.
È sempre <li attualità il grido che egli lanciò
nel 1861 agli Italiani minacc1at1 dall'eresia:
~ ltalim1i, t•o-i siete eminentemente callolià; di-
chiaratevi tali tmcltc in questo sr,prcmo momento,
,, sia la vostrn più gloriosa divisa: rattolici col
Papa,, (Mem. Biogr., voi. VI, pag. 861).
Pare scritta oggi la pagina che comincia: «No11
è piiì un mistero che si Ja la guerra al Capo della
Chiem per distruggere, se fosse possibile, la Chiesa
stessa». E vale più che mai ai nostri giorni questo
suo appello: «/,1 tal guerra, rhe è guerra di Dio
e 110s!ra, ogni uomo è wldato; tutti d1rnl'f1ll' i i·cri
cattolici si uniscano alla d1(t'.l'll del Ro111a1Lo Po11-
t~ficato, ossia dl'il// C'attolic~ Chifsa ~-
Don Bosco - come disse l'io XI il 25 giu-
gno 19n «al disopra <li ngni glc>ria poneva
quella di essere il fedele servitore d1 Gesù Cristo,
della sua Chiesa, del SlLO Vicario>>.
Alla vigilia della ùcfinizionc del dogma dell'in-
fallibilità ponuficia d:iva ai Salc:siani la gran pa-
rola d'ordine: ~ Tutto per il Papa, col Papa, amando
il Papa... La parola del Papa de'i/essere la nostra
TfKOla in tu//() e per /11/to... Amiamo i ffo111m1i
Pn11ll'fici. Non .facciamo distinzione de{ tempo e
del luogo in rni parlano. Qurmdo ci dànno tm con-
S~f!,lio e, pi,i ancora, q,umdu ma11ife-sta110 un desi-
derio, sia per noi rm co111a11do ».
Ci ritempreremo a questo spirito che è sal-
vaguardia dell'ortodossia e condizione della ret-
titudine e della fecondità dell'apostolato. Poichè
solo il tralcio unito alla ,·ite - dice il \\'angelo -
porta frutto. E la vite è Gesù, sensibilmentc
rappresentato in mezzo a noi dal suo Vicario
in terra.
Per questo Don Bosco volle la prima Confe-
renza ai Cooperatori in Roma. E la tenne in
forma solenne, il 29 gennaio 1878, nella chiesa
delle Nobili Oblate di Santa Francesrn Romana
a Tor de' Specchi. La presiedette l'Em.mo Car-
dinal vicario Monaco La Valletta e ,-i a~sistette
anche l'Em.mo Cardinal Sbam:tti.
Il Cardinal \\'icario si congratuli> pubblica-
mcnte con Don Bosco, dicendo all'eletto udi-
torio: i, Io non posso chl• lodare l'opera dei
Cooperatori Salesiani, i quali, mentre hanno il
sublime scopo di tutelare il buon costume e
giovare alla ,ivilc società, non trascurano d'in-
sinuare! e propagare i sani principi di nostra
santa cattolica relib>ione >) (/\\lem. Biov., voi. XIII,
pag. 619).
Questa è infatti la missione essenziale della
Pia Unione, che il Santo sottolinei, in uno de-
gli ultimi convegni di ex allic, i all'Oratorio d1
Torino, il r 5 luglio 181%, con parole indimen-
ticabili: • / Cooperatori sono il sostegno delle
opere di Dio per mezzo dei Salesiani... L'optra
dn" Cooperatori, l'opera del Papa, è .fatta ptr
scuotne dal ltmguort', nrl quale giacrio110, ta11ti
rristia11i, e dijfo11dere l'energia clt•lla carità... I ·c,j
m>etr detto che l'opera dl'i C'ooperalori è amata
da molli. Ed io soggiungo che questa si d,latrr,ì
ùt tulli i paesi, sz d1/J011dM,ì in t11tta la cristiamt,i.
i ·errò tempo in cui il nome di Cooperatore i•o",i
dire t,'ero cristiano. La mano di Dio la sostiene.
i Cooperatori sara11110 quelli che aiutermmo a
122 -

1.4 Page 4

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promuovere lo spirito mt111liro. Sara una mia 11/0-
piu, ma io la lenJ:11. f'i,i la Santa Sede sarù ber-
S<l!(liuta, pi,i dai Cn<1perator, sarà esaltatu; piti la
miS<udrwza in og11i lato ?'Il rrl'sr1'1ulo e pi,i i Cll<>-
peral<1ri al:::eranno /ur,www la fiaccola della lom
fede 1Jprratit:a » (Mn11. Hiol[r., voi. X II I, png. t(H ).
Oratori e temi del Convegno.
Alla luce di questo iùcalc l'On. Jervolinn <li
:,.;apuli cJ il Sen. Magri tratteranno al Convc~no
Jue temi fondamentali: la Cooprra:::io11e alle Opere
Salt•swne e la Cooperazi,me all'apostolnro u11wer-
salt dello Chiesa.
Ma prima il Sindaco di Torino, Comm. Avv.
,\\mcdeo Peyron, affciionato cooperatore, farà la
<.:,mwumorazio,ie uf]iciale del 75u della Pia l'nio11
e dd Bt>lltltino Salesùmo I e S. E. :\\lons. Giu-
seppe .\\ngnsani, \\'1:sco\\'Cl di Casale )fonfcrrJIO
cd cx allievo dell'OrJtorw di \\'aldocco, d pro-
~pcm:rà la formazione spirituale del Cooper.i-
torc Salesiano illustr.mJ o il tema: Il Cooprm111r,
Sull'sia,w seca11do /11 mente di Sa11 Gioi•u1111i lJ1Jst:o.
Infine, l'Accademico Pontificio S. E. il Sen. l\\lo-
Jcsto Panetti illustrerà il Sistema educuflt•o di
Sari Giornnrù Bosco.
Saranno tre care giornate - 11, 12, 13 S(!l-
tembrc p. v. - sanufic-Jtc dalla festa del SS. '\\ume
di ?\\larin. E verranno coronate dalla posa dcli.i
prima pietra del tempio a San Giovanni Bosco
che sorgerà in Roma a Cinecittà.
i\\lirabilì le vie Ùl 1)10! Cento anni fa Onn Ih-
sco inaugurava in Torino, il 20 giugno 1852,
la sua prima chil"sett.i dedicata a S. Francesco
di Sales. A un secolo di di11tanza, Roma porrà la
prima pictr.i Ji quella che verrà dedicata a lui I
:"\\01 assisteremo alla cerimonia e suggelleremo
cosi il nm,trn so~iorno romJno. Ogni mese
continueremo a dare i particolari.
Ora rinnoviamo l'invito ad ajfrellare le ìscri-
:::ùmi per potl'r sistemare tutto 11 meglio pos-
sibile.
C11lom rlte preferiscono provt,it•dere perso11a/mmte
al t'ÌU,[!gÌrJ e 111/'ul/oggio, basta che chiedano la
tcs..~ra d'iscrizione (L. 500) al
COMITATO COOPERAT ORI SALESIANI
Via Marsala, 42 - ROMA (121).
Gli altri che desiderano u11ir.fl 111 comiliva pos-
sono nvolgcrsi ai Salesiani 111Nrricati de, Cno
pera/or, de/111 casa più t'lrinu, oppure ai Diret-
tori Diur.esm11 e ai Du11rirmi, che faranno k
prattchc necessarie.
Tut/1, innando la quota di t~cnzione (L. 500),
wm, pret:oli di .trri1•ere chioro il proprio indirizzo
e di conservare la tessera che ,·iccvcr,:mno.
Ringrnziamo Ji cuore quanti \\'orranno aiutarci
a sostenere le spese di organ1z1.azione indiriz-
zando l;1 loro offerta alla Dire;;itme Ge11rrale
Optre D1111 B<JScu - Via ('01t<1/tr1go, 32 - Tori1111
(709) e spcc11Ìc:111tlo cht" e dc,;tmata a soppt•nre
alle spese del Convegno dei loopcr.1tori a Roma.
ì\\Ia impr.ittutto chiediamo ai Cooperatori e alle
Conpcratnc1 panicnlari preghiere alla \\'crginv
\\usiliatnce e a San G10,·a1mì Bosco perclw
rn~liano far scendere copiose h: heneJizioni <l1
Dio su questa iniziativa.
• Il nostro carissimo Uon Eurieo l<ioraui. 1•11s-
s1onar10 nel Rio Negro. v1aigiava a bordo d una
piccola nave con solo 18 pJsseggen e I3 marina,
Scendeva dalle Miss1on1, dalla casa d1 S. lzabel, accorn-
pa6nato da un 1nd10 e dal dtil.cono KohauL. St recava
a MJnaus portando seco materiale per una espo-
sizione m1ss,onana, strumenti agricoli da riparare e
bozze d, ~tampa per un dmonario della lingua tu-
cana. L'indio che gli era compagno lo avrebbe aiu-
tato nella correzione delle bozze del dizionario.
, Alle 13,45 del 26 gennaio la nave che si tro-
vava a S ore da Man1us, cominciò ad essere sbalzat,1
da una tempesta che allarma il comandante. Fu d.ito
l'ordine di trasportare la mercanzia dall'altra pane
della nave perchè questa cominciava a cedere; ma
le manovre non furono sufficienti a scongiurare 11
,ler1Colo e la voce del comandante in mezzo al
terrore universale s1 Ieee udire 1rw1tando a gelta,s,
in mare sull'unica scialuppa di cui la nave di
sponeva
• Don F1oran1. dimentico d1 sè. corse per la nave
sollecitando le indie e quanti mcontrava a rifug1ars,
sulla scialuppa e mettersi 1n salvo. Intanto la nave
calava inesorabilmente. Don r1oran1 chiese all'indio
suo compagno che ritirasse dalla sua cabina una
valigia con docurt1enti e ~ltre cose d1 valore che
portava seco. Fu ubbidito e l'indio ebbe tempo ,1
gettarsi a mare e fu salvo. Don F1orani aiutò l'ultimo
passeggero a salvarsi. p•oi la nave si chinò proprio
dalla parte sua e scomparve tra le OI' e. Tutti s,
salvarono, persino un cieco con due bambini. Solo
il nostro Don Fiorani, avvolto dalle acque nella
nave, rimase vittima del naufragio. Due giorni dopo
la salma, rintracciata. ricevette solenne sepoltura
nella città dr Manaus •.
(Da ,,,,,, lrllrrn dr/I' lspe1111rt' S11/rs1,111•1 lii Rl!'I. .mn P,,.•
fetta Ge11eml, ),
~ 123

1.5 Page 5

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Don MICHELE RUA
nel 42° anniversano della morie
,\\/mire la musa di Beatijìca::.iu11c del Sc'f'l.!/J di
Dio T>o11 .1/icl1ele Rua, primu Surassorc di Do11
Bouo, fa il mo corsu regolare, gic,t:a i11 qu,sto
tt1111i,·rrsar1t1 della sua morte d11rf' 1111,1 sgu"rdo alla
JiKura di lui, sm,pre ?'l_'l!a. ,P<lftirc,/a~mrnt1•. 11~1/a
famiKlia saltmma e tra , pm tm::.111111 nostri ( oo-
p1 rat11ri.
l 11a cosa r, torna whito """ mente, q11a11do
pe11sl(lmo a D011 Rua: il suo .(/tulio_ costa11_11• di
imitart' Don Basco. \\ aturalme1111' b1sogT1a 111te1t-
da1· questa 1111ita::;i01u come la i111wdn-a S. Paolo,
,I·11a11do
16 e I
I,scrIh):•11Iwmiataito(r(c'(~/i/imdcti
Cori11ta
(1
Car.,
+,
CSIOIC, SlCUl Cl ego_
Chri~ti; siali imitatori miei, com,· io lo sono dz
Cristo. UNII Cristo /'w1ico, mprrnw, 1111i,:er-
.1<1le modt'llo dti suoi seguaci. 1 Santi. mudcllatisi
.111 di lui, c'i11s1'g11a1w come pussa 1• debba O.fflllllW,
suo11tlo la propria 'i'oca::.ùme, riprodurre in se stess"
s, I'111111uzginc. 11ssia la i•ìta del Salf-at~re. 1 S~11ti,
urh•c 1111 11111dcrno agwxrafo ( 1 ), rasso1111glumo
,. si dif.fc r1·11zia110, pur ll'lielllifl tutti qualm~a di
Gnù Cristo, il Sa11fl) dei Sa11l1. La sa111lta 11011
può av·ae altra sorg('l1/1• che qudla 11.
Ciò premesso, ecco ,I p1_111to clu• r'interess~1: ro,~
q1wli occhi Dl)n R,w 1111rm.•a Don Bosro~ Eil,
co11siderava 11tl SlltJ Superiore e Padrt /'i11cama-
zio11P delle ('l)stitw::l()IIÌ, i.spirate al r·anido, clze
rl'l!Olarw la ,•ila salesiana. I.a forma del/I' s11I' virtù,
m~1sm11e d, urie virtù, la sua mtwitra di vedtre r
di ~ ,udicau, 1 modi su111 di parlare e ~1 scrii:""'•.
di agire r tra/tare, riusf11'llllO. agli occ/11 d,_
JJ011 Rua il rara/tere di norme prah cht', ali<' quali
si studim:a di crmformare sè e 1mi(urmare gli altri.
Per lui ramminare rulle tracce di Do11 Boscl) era
rome obbedire a una santa rtgola di vita I' com-
piere la ~10/o11tlÌ di Dio.
Con q11esto ptrò ex/i 11011 ri111111ciat·a alla perso-
nal,ttì pmpna, 11è costrinse la Con1:rega:::ìont al-
l'immobilità, per /e,11a di scostarsi d'un pollice
eia/le linee tli Don Bosco.
lllsigne dote persu11ale di Dm, Rua fu l'ahi-
lìtà orgam:::zativa t a111mi11istrallva. Fece le sut
prime prm•e nell'Oratorio. Do11 Bosco crtò l'Ora-
Iorio, ossia ne concepì l'idea, gli plasmò le mem-
bra e v'infuse la 'l.'itu; Don Rua ne tt-golava le
·o,m (unzioni e ne ali111e11tai·a le e1Urg1e citali. Senza
Rua discipli11atore di tutto e di tutti, Don
Bosro dm1e11tlosene assumert: intera la responsa-
hilità,' o 11e sarebbe stato assorbito a segno da 11011
potersi più dedicare liberamente ml c,pere /o11ta11e, o
(1) P. G. GRH~IWNI, Il Santo C11mto d'Ar,, pal). 251.
F1r~n1.e, Salani
DON RUA IN !?REGI II ERA I S,1leslan1 e I Cooi><tt3torl
an.Llani che hanno visto Ooo RuJ. a pregare n on or,;( me.ravi-
anano che Don Bosco abbia dello ri~tute volte: •• Don Mi-
chele Polrebbe far miracoli. se ,,.olc~e o
tmrebbe dm·uto lasciare troppo spesso la 11m:e se11,::a
1111cchiero. luuce, ristrba11du per l'alta clire::::iom·
de/l'Oratorio, r,pusm.•a ÙI D011 Rua, che, sempre
ml ponte di coma11du, non perdn•a di ,,ista perso111'
e cose, 111110 ordi11a11do, coordina11do e rnra11do w
,:uisa da fur 011ore a Don Busro. Quando po,,
come Pri,fetto Geuernle o I'icario di D011 Bosco,
dilatò sempre più la su,a sfM'a di a::.io111, si lro'l:Ò
be11 alll·1wto a q1u:/la soler::.w, co11 Clii ,·e.gliava
sulla discipl111a morale e ml/'11mmù1istra::.1011e ma-
ter,a/e uel crescente mw1errJ citi/e mse. Perc.ià,
sctJccata l'ora di prendl'Te la successio111', 11011 ebbt
che da m'Vit•are queste sue u/llllldù,i ro11 /'al,to
tiella paltmità, t•rfditata da D1111 Bom1, come
Eliseo da Elia il prod~gioso 11u111tello.
Anche nella vitu spiritual,, di D011 Rua si scor-
gl!'l:a del proprio. L1mitiamuc1 a ossel"l:are quel/'es-
.,mziale rlrmenlo t/1•/la vita spirituale, che è la
1110,tifica::.iour. J\\.1ortificato, mortificatissimo, co1111•
beii sappùmw, fil sempre D011 lJosco; ma D011 Rua
fu quello die si dice un 11u11w d1 prniten:::a, d1 .l{'a11d1,
di ~raordi11ariu pwitur::::a. Sapet)ll peri'J 11ascondae
, suoi ri!{ori, ù, modo che 11e aveva .mrtore su/o
citi da fu11go tempo gli -i:iveva arca11to, piri di tulf1
124 -

1.6 Page 6

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1111 virtuoso coadiutore ad-
detto alla sua persona,
muto finc/1è D011 Rua flL
in vita, ma cli<' sciolse
la lingua 11el fare da
teste ai Processi di Bea-
t ificazioue.
Solenne inizio del
E -ve11ia1110 all'altro p1111-
to acce1111ato sopra. Do1t
Rua era ben persuaso di
nou aver ricevuto da Don
MESE DI MARIA SS. AUSILIATRICE
Bosco i11 eredità 1111 fos-
Jile se11:::a vita o una ,;w11-
tag11a senza moto, 111a
Sacri oratori: ore 6,30: Don A. PEROLARI, Salesiano.
mi organismo in continuo
.wi/uppo e quindi co11 esi-
genze talora nuove. Sta11-
Ca0- PERINO BERT
» 20,30: P. RUGGERO O. F. M.
do vicino a Don Bosco,
aveva notato come per
necessità di adat1ame11/Ì
Stringiamoci in un.ione di spiriti attorno alla nostra Au-
richiesti dalle condizioni
dei tempi, dal progredire
siliatrice, m e mori della solenne affeì·mazlone di S. S.
della Co11,gregaz-io11e egli,
Pio XIl: « - · nella potente intercessione di Maria " Auxiliu.m
sull'estmpio di altri Fon-
datori, josse andato ap-
Christianorum " l'ora di una risurrezione corrisponde nte
r
plicando nella vita della
Società Salesiana succes-
ai principi della giustizia e della ~ ra pace >►•
sive modijicazioui; me-
desimamente continuò a
( Enc. Summi Pontificatus).
fare con matura prudenza
Don Rua. /\\Ila 11el succe-
dersi di questi 1mttame11ti
lo spirito salesiano 110n
sq/o 11011 ue patì, 1110 ri-
fulse og11ora di vivida lflce.
Onde avve,me che mo.,
rendo lasciasse la Socielà•
Salesia11a quale l'avrebbe
lasciata Don Bosco, se
di altri ventidue a1111i
la Pro'l,'Vide11za 11e avesse
prolu11g<1fo la vita. Ecco
percliè si pote dire che
Don Bosco era soprav-
vissuto a se stesso per
più di qualtro lustrt 111
Don Rua.
Prl!ghia11io il Signore
che abbia presto felice
termim la causa di IJ011
Rua, sicc!te anc/1e questo
gran Ser1Jo di Dio co11
la Co,ifrmdatrice delle h-
glie di Maria Ausiltatrice
e co11 l'a11gelico ~1lwmo
deLl'Oratorio, possa far
cnronu a Sa11 Giova1111i
Busco nella gloria degli
altari.
PATERSON (Stati Unili)
S. E. f\\.1ons. BoJand comincia il solenne ponti.6calc tn ooore Santa Maria Ma?7.arcJlo.
- 125

1.7 Page 7

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L'umiltà nella glorra
Echi delle feste in onore di S. Maria Mazzarello
Non ci i; possibile continuare a dare anche solo di Stato. A Milano le feste furono !lolenni, ma
un cenno rapido delle celebrazioni che si sono improntate a una nota ùi dolore pcrchè aperte
svolte in onore della novella Santa, in ogni parte sotto l'impressione della tragica sciagura del Po-
tlcl mondo, con l'intervento ddle più alte Auto- lesine e chiuse con la notizia giunta da Torino
rità e di grande còncorso di popolo. Ci limiteremo l'ultima sera - 25 novembre - dd grande lutto
quindi a fame uno schematico elenco seguendo della famiglia Salesiana. Non mancb l'attesa pa-
l'ordine cronologico.
rola dell'Em.mo A~civescovo, il Card. Schuster.
A Trento pontificò e tenne il panegirico S. E.
A Bang Pong nel Siam pontificò e tenne "\\i1ons. De Ferrari, venerato ArciYescovo. A
l'Omelia S. E. Mons. Pietro c~1rretto. Per l'oc- Sunbury in Australia le feste furono onorate
casione venne offerto alla Santa un bd grappolo dalla presenza di 8. E. Mons. Mannix, Vescovo
di nuovi battesinu. A Rosario nel!'Argentina di Melbourne. A Mers el Kebir nell'Algeria
l'Ecc.mo Mons. Martinez celebrò il Pontificale riuscirono solenni per la cordialissima adesione
e tenne il discorso commemorativo nel teatrn di tutte le Autorità. Degno di nota il compatto
El Circu/o della città. A Lima nel Perù chiuse stuolo di uomini che segul la statua in proces-
la serie delle sacre fun:f.ioni e di apposite « Gior- sione per dimostrare l'unanime profonda rico-
nate» il solenne pontificale celebrato da Sua noscenza del paese per l'opera svolta dalle Suore
Em.7,a ReY.ma il Card. Guévara, Arcìvesco\\'O in 57 anni di apostolato. A Bone la Santa
di Lima e Primate del Perù. A Bahia Bianca ebbe grandiose onoranze nella cattedrale atfolJa-
(Argentina) onorò la festa S. E. Mons. Esorto. tissima. L'Ecc.mo Vescovo di Costantina onorò
A Recife nel Brasile fu tenuto, in omaggio alla la fosta col pontificale e con la sua ft:n-ida pa-
Santa, un riuscitissimo Congresso Catechistico. rola. Quel giorno 100 ben forniti pacchi furono
l'\\. Bogotà in Colombia le varie «Giornate* pcr distribuiti ai poveri. A La Manouba in Tunisia
categorie furono precedute dalla cosiddetta ,, Set- intervennero gli Ecc.mi Vescovi <l1 Cartagine,
timana radiale~, fatta di trasmissioni radiofoniche l\\Ions. Gounot e Mons. Perrin, Ausiliare. In
e coronata daJ pontificale dell'Ecc.mo Nunzio Habana (Cuba) pontificò S. E. :\\fons. Muller y
1\\postolico Mons. Samoré. A S. Paulo nel San Martin, mentre il panegirico ddla Santa
Brasile le feste si svolsero sotto i paterni auspici fu tenuto dall'Ecc.mo Arcivesco\\'o di Santiago
dell'Em.mo Card. Arcivescovo Carmelo de Vaseon- di Cuba, Mons. Pcrez Serantes. Questa festa,
celos Mota. Anche nel Messico le risorgenti case preceduta dalla <i settimana per il consolidamento
promossero feste grandiose: a Puebla nella ba- della famiglia cristiana)), portò mirabili frutti di
~ilica cattedrale con intervento dell'Ecc.mo Ve- grazia, quali parecchi ritorni a Dio dopo anni e
scovo Mons. Ottaviano Marquez; a Monterrey, anni e 49 famiglie regolarizzate col matrimonio
non bastando più la cattedrale, le funzioni si cristiano. A Porto Velho (Brnsile Nord) le so-
dovettero celebrare nella vasta chiesa di N. S. lenni funzioni svoltesi in <.'.attedrale \\'Cnnero pre-
del Roble, Patrona deila città. Pontificò S. E. siedute dall'Ecc.mo Vescovo Salesiano Mons.
Mons. Alfonso Espino e Silva, Amministratore G. B. Costa. A Caracas nel Venezuela con le
Apostolico; in Mexico, capitale, il triduo venne LL. EE. Mons. Iturizza, :Vlons. Na\\'arro e l\\fons.
chiuso nientemeno che nella Basilica nazionale di Castillo intervenne lo stesso Nunzio Apostolico
N. S. cli Guadalupe. Vi celebrò il pontificale S. E. ReY.ma Mons. Lombardi. A Paterson
l'Ecc.mo Delegato Apostolico Mons. Guglielmo negli Stati Uniti L1 vasta cattedrale fu gremita di
Piani, Salesiano. A Belo Horizonte {Brasile) le fedeli accorsi da tutte le parrocchie della città.
sacre funzioni del triduo, quanto mai solenni, Celebrò l'Ecc.mo Vescovo ;\\fons. IJoland. Altri
furono coronate dal grandioso pontificale di S. E. entusiastici omaggi k furono resi a<l Atlantic
l\\lons. Antonio dos Santos Cabrai. A Nizza City, dove la vasta parrocchia di S. Michele
Monferrato, lestimone degli ultimi due edifì- divenne incapace di contenere la marea di po-
canrissimi anni della Santa, si svolse un solenne polo accorso ad onorare la Santa Confondatricc
triduo nel quale ne celebrarono le lodi gli Ecc.mi delle Suore che quella popolazione circonda di
'Vlons. Giuseppe Dell'Omo, Mons. Umberto tanta stima e affetto.
Rossi e Mons. Giusep-
pe Cannonero. La Santa
fu pure commemorata Adoramlo i <liseyni di ])io, p•·ese-utimno le 11ost1·e sentite comw-
brillantemente dal Scn. 91iam:e alla Rev.:rna Superio-ra Generale e a tutte le l•'iglie ,li 1l1u:ri11
On. Baracco e dall'On. l lusiliatrice 71e1· la pentito trelle b·e ,·m•i,'lsirue Sorelle A1·gentfrie.
Martino, Sottosegretario 7>e1'ite tNifJicmne,1te nello s<.·011tro u.utomobilistit'o <lel 31 r1etmaio u. s.
126 -

1.8 Page 8

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NOTIZI E SALESIANE
Le open, che col vostro appoggio lo ho cominciato, non hanno piu bisogno dJ me, ma continuano
ad avere bisogno di voi e di tulll quelli che, come voi, amano promuoven, il bene su quesl3 cerra.
DoN Bosco ai suoi Cooperatori.
Tori n o - La conferenza salesiana a VaJdocco,
il 10 febbrajo u. s. chiuse il ciclo delle feste dj S. Gio-
vanni Bosco e di S. Francesco di Sales, òchlamando
da!la città un bel numero di Cooperatori, con elette
rapprcsenmnze dei centri di-azione salesiana costituiti
nci nostri oratori e istituti cittadini.
La funzione si iniziò col canto del Maitnificat.
Sall quindi sul pulpito il Rev.mo Don Albino Fe-
drigoct.i, del Capitolo Superiore, preposto alla dire~ione
generale della Pia Unione, reduce daJla visita delle
case di varie repubbliche d'America.
Rie, ocate le nosrre dare giubilari e prospettato il
proi:cmmma del prossimo Convegno Generale a Roma,
illustrò la missione delJa Pia Unione, ricordandone
le tappe storiche e rilevanùo la necessità della coope-
razione di tutti, adulti e gionmi, per sostenere e svilup-
pare le opere sall!'liane. Con dati dei suoi recenti viaJ?gi,
si fece e~o degli immensi bisogni delle opere missio-
narie e delle istituzioni travolte dalla persecuzione,
<>;<Ort.mdo i pn:senti ttd attirare oltre anime J.(,merose
ulla Pia l, nione.
Impartì la Bcn.:ùizione eucarè.tica S. E. :\\lons. Carlo
Re, delle :i\\,l,ssion1 della Consolat.:1, \\,escovo di Ampurias
e Tempio, in Sardegna.
Anche dalle altre case e da, centri ammati dallo zelo
dei nostri Rev.mi Uircttor1 Diocesani e Decurioni,
i:iungono notizie consolanti sull'esito della Conferenza
prescritta dal Regolamento e sulle feste celcbra1e in
onore di Don Roseo. Perciò mentre nn/.(raziamo tutti
1,:li organizzatori e oratori, esprimiamo la nostra rico-
noscenza e ,·enerazione agli Em.mi signori Cardinali,
Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi che si degnarono di pre-
siederle e di coronarle con la loro benedizione.
R om a - N u ove opere al B o rgo D on Bosco.
- Al Borgo Don Bosco sono stati inaugurati, do-
menica 20 gennnio, i nuovi dormitori per i ragazzi.
I quattro capannoni ancora esistenti sull'area del Forte,
un tempo adibiti a magazzini forags.:i, sono stati tra-
sforrru11i in tre splendide camerate con annesso un mo -
demis~imo impianto igienico-samtano e un ampio salone
per il dopo-scuola.
La cerimoniJ, è st,1ta semphc,ssima. Un alunno
espresse I ringraziamenti filiali a tutti i buoni che se-
guono i raJ?ani nel loro cammino, soprattutto al Papa,
i.teneroso ministro della divina bontù; <lopo di che il
Prefelto Generale della Congregazione Salesiana D. Z1g-
,:iiotti, che era acoompa.(.(nato dt1l Direttore generale de-
gli studi Don l\\lanione, <lall' Ispettore della Provincia
lloma.na, Don Oldam, e da un folto gruppo <li confrn-
1dli Salesiani e dj autorità religiose e civili, amici e
benefattori, lesse la formuJu della benedizione, e ta-
gliando il ~imbolico nastro pontificio, invitò tutti alla
visita dei locali. Po, la conclusione lieta e festante della
cerimonia: gli alunni che si sono distinti per bontà,
studio, lavoro, frequenza, ebbero il premio delle loro
generose fatiche dalle mani dei Superiori presenti e da
quelle delle Dame Patrones.~e, in particolare dalle Prin-
cipesse Anr.ic, Mattei e Caffarelli, do S. E. Sir Osborne
e da tanti altri amici e benefattori. In ultimo la estra-
zione. fra i più bravi degli esterni, di cinque fìamrnanti
biciclelte, altro dono inviato da S. E. Mons. Montini n
nome dd Sumo Padre.
Ma il reg.tlo più grande per tutti, Salesiani e rngazzi,
è stata la patema benedizione del Papa, pervenuta poco
prima della cerimonin: , Ai wri Ragazzi tlel Horgo
D011 Bosco alle loro fa1111alie ai loro educa/or, e be11efat-
tori Sua Sm,rità im:ia di more In benetlizirme implorala
in se,:110 della Sua patema b~et·olt11za ed in peir11ti de/In
prottzio11e di Dio ron au,111rio rl,e cresciuti di m1111ero
cresca ;,. essi La coscienza e la 7!Ìrtù della t·1ta cristuwa •·
Le parole finali che il \\'en~to Superiore, Don Z1g-
gioni, rivolse a rutti furono un inno d, rinqrazmmento
al Papa e a t.:hi della bontà del P:ip,1 è prcmurost, mi-
rustm, nlle Autontà present,, agli am,ci e bcnefo1 ton
e fu,-ono ai giovani un accorato .:onsiglio .id t-,;,,cre
~empre più meritevoli delln protezione divina e della
predilezione ui Don ilosco
Rom a. - Eminentissimi Porporati alla festa di
Don Bosco. Lo Studentato salesiano di \\'ìa Appm
Antica, pre.sso le Catacombe di San Callisto, fu ono-
rato, per la festa di S. Giov:.rnm Bosco, da!Jn visita
di S. Em.:m il signor Cnrd. Clemente '1icara, Vicario
Gencmle di Sua Santitii.
Lo stesso giorno il nostro amatissimo Cardinale
l'rotenore, l'Fm.mo Aloisi J'vlaselln, celebrava h, sanlll
:V[e.ssa nell.i parrocchia <li Maria Ausiliatrice, presso
l'Istituto Pio Xl; e alla sera si recava alla Basilica del
:;. Cuore di Gesù per impartire la solenne benedi~ione
\\!Ucaristica.
R oma. - Colonie estive. - Gmzic al Signore e
a tutti coloro che li hanno aiutati nei mesi di luglio e
ago:;to, 1 a lcsiani ddl' lspettoria poterono aprire ben
13 Colonie o Cnmpeg~i (d1 cui una diurna al • Bori:.'O
Hai:,•azzi Don Bosco ~on I Roo giovani) con 23 turo,
e.li soggiorno, delh1 dumta <li 30 l{iOrni ciascuno, ospi-
1ando compless,nunentc circa 4000 ragilZzi, mentre
1270 bambine e i::1ovmettc furono affidate alle cure
ùellc Figlie <li Mu.-ia Ausilinrricc e I.In loro matema-
menre assistite.
Attività assistenziale pro a ll uvio-
nati.
L'lspettoria Veneta apri I battenti d, tutte le case
per il ricovero pmvvisori<> ùi famiglie alluuonate,
mantenendole per alcuni giorni con l'aiuto dei Comi-
tati ù'Assistenza e cui proprio contributo. I.o lutt.- le
Scuole fece un'abbondante mccolta di denaro e d,
~ 127

1.9 Page 9

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rORJNO .. Carnevale a Yaldocco. Spettacolo lirico offerto dalla Cantoria dl!Ua Basilica con la recita
dclrorx:,-cua <( La Serena.la agli spettri>►• Musica di GiovannJ Pagella su testo di Rutilio Uguccioni.
indunwnti, c-he pa~s/, ai suudl'tti Comitati. Fornl ri-
covero, , cst111 e sussid i a singoli profu11h1 e a Com,tau.
:\\T:tntienc am:hc attualmente una trentina di J.(iovanelli
In partirnh1n' lo Casa di Verona ospitò per quasi du ·
mesi ur,a lJU:lrAOlin,, di mamme e bambini. e presti,
le proprie aule scolastiche olle scuole della città, eh<·
furnno occupate dai profughi. La Casa di Goriziu h.,
una \\'Cntina di alunni interni, profughi della zon,
:illai,tarn. A Venezia Lido ~i tiene 1.uttom in pien,
alt ività un or:1torio fesùvo e quotidiano per i $?Ìovn-
netti ncoverau nelle Colonie marine. A C hioggia, con
l'Assistenza della Commissione Pontificia, si diede per
40 !(forni lu mine.,,-rra, 18 colJ1Zione e Id merenda a circ,
un cenùnaio di profughi.
li alcune Ca~c giovani e confratelli rinunciarono per
alcune settimane alla frutta e al vino, per dame il ri-
spannio :,gli alluvionati.
È stata in llllUl l'lspetrorìa una commovente gar:i di
generosità, cw certo avrà sorriso ùal Cielo il nostro
s:tnto Fondatore.
lspettoria d ell'Italia m e ridionale. - Ncll' lspet-
toria Nnpolctana ci fu una vera mobilitazione generale
" favore del(li alluvionati. Ci limitiamo all'eloquenza
delle cifre. Negli istituti e parrocchie salesiane furono
mccolte L. 9.57.610 capì di vestiario 887: più 24 quin-
tali ui vtIBti e calzature varie, molte delle quali nuove.
A questa l(llrn di carità concorsero anche gli Oratori
più poveri e i sordomuti di Napoli-Tarsia, imponen-
dosi sacrifici personali, quali ln rinunzia alla merenda
,, alla frutta. Alcuni Direttori salesiani furono membri
dei Com1taù cittadini pro alluvionati e ovunque con-
fratelli e giovani furono generosi nel prestare a detti
Comitati la loro opera personale.
Particolarmente de~na di elogio è l'opern s\\'olta n
rnvore Jei(li alluvionati delln Calabria d:1i Salesiani
e i.iiovani d, Bo~•n 1'v1ari11a, che si trov:1rono al centro
di una vasta zona colpit.1. Ponri divelti, strade nozio-
nali scomparse, paesi complecnmentc distrutti e ormai
scomp:irsi Jall,1 cartn geografica, come Africo e Ca-
salnuovo, È appunto per gli alluvionati di qu~ti due
paesi che le autorità civili non trovarono altra soluzione
che quella di ricorrere al.l'inte,vento dei Salesinni.
Perciò 11 Prefetto, ,I Vice Prefetto, il Preside della
Pmvincia, le Autorità del Genio Civile si presentarono
al Direttore per ottenere che i Salesiani li aiutassero
a rioolvere il gravissimo e urqentc problema. li Diret-
tore Don Alessi rispose con uttto il calore possibile
;ill'appcllo. In meno di una settimana apprestò a lla
bisogn a i vecchi loca li del Seminario ahhandonato.
Un corpo di muratori e manov,,li sistemò i tetti, a;i-
giustò I muri, portò con un acquedotto improvvisato
l'acqua ai lontani locali, portò con la pa lifìcazione ui
o ltre un km. di linea la luce e lettrica; quindi si ap-
pellò alla generosità delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
cui è affidato l'orfanotrofio del p&cse, perchè con tutte
le orfanelle mettessero a punw gli ambienti. Generosa
fu pure la collaborazione degli allievi della nostra
scuola, i quali, con un lnvoro massacrante di due giorni,
trasportarono brande, coperte, lenzuola, utensi.li da
cucina e tutto quanto occorreva per l'attrezzatura, al
vecchio Seminario.
Cosi il 7 dicembre il Direttore poteva dare disposi-
zioni perchè gli alluvionati fossero allogati nella nuova
sede. Ben 300 furono sistemati, ùivisi per famiglia e
paremda. I poveri svenrurati continuano ad essere
spiritualmente assistiti d:1 un Cappellano salesiano. Le
autorità civili hanno espresso rutta la loro devozione,
stima e riconoscenza per quanto avevano fatto i Salesiani.
128 -

1.10 Page 10

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Napo I i . - La festa di D on Bosco nella caso di rettori dioce~ani e Oecurioni Jei Coopemtori, che si
un Cooperatore snlesiano. - Dopo il J, itcnna10 sono prod111.,1i perch<! le feste TI\\.L'<Cls;.cm O\\'unquc .i:rnn-
,corso, obbinmo riccnllo parecchie intt-re,.santi rc- clio,e e ricche, ti, frutti per le i.lnim,·.
lazium di fe,te a ~. Cio,unna Bosco orj.!.iniuare ,tt
nlfez1onnn cooperatori, Mcerdoti e secolari. (.,, Juole
Campobasso. - Prome ttente inizio,
D.1l-
d, non poterle pubblicare, ma crediamo uulc fare ~-
cezione per quellu svolrns, con grande cntu,msm<>
nc:1111 fllmi~lia del conpcrntore ~il?. Z11mp11relli Carlo,
in rrn11rnz1nmento per due SC1?1t11lute i:irazic.
1>1ramntn l'in,ito 11J umici e parenti, ,1kun1 dei
qual, , cnnero fin dn hcll1no, il buon amico di Don
lio,~u mccolse nella su.1 ca-.n un numef080 'illlolo di
fedeli, rru I quali spiccun1 la massa dei fanciulli. Tra
quc~u, due poveri h1mb1 d1c c)!li a,·e,.1 voluto hcnc-
fic11rc, veslendoh a nuovo. l "n sacerdote sali,,aiano
benedisse l'artistico tempietto con la sta1u11 dc Samo
81 passi> poi in un VllSIO s~lont> dove 11 mcJcsnno sn-
ccrJme illustrò con proie7illni luminose In fanc,ullczza
d1 Don Bosco. Al termine d, c1uesrn comm,"cnie ce-
l'onohre sl:orso i Sales,an, lun,rano .1 Campoh.isso
in unu t·11si1 per nrfani di gucn-,1 ,. nl'll'Oratorio restivo
I loruli sono strettissimi, ID poverrù e ,qrande: cppt1r,·
in pochi mesi bi ì: creato un centm p ul,;ante d i fiorente
, it-J 1!10nm1le che suscita l'entusiasmo della buollil
popoluzmnc e 11 pl,,uso delle ..\\utnrit.1, in puticofan, J,
S. E. 1I \\'tsn,vo \\lons. ..\\lberto C.urincì. che ha ,·o-
luto i !i).ti, <.11 Don Bosco ncll.1 ,u.1 itt.1. La fe,t,1 Jel
samo Funda1ore. cdebrntas1 il J fchbruio per la prima
volta nella , ,,sta omedrale, è s1u1.1 ffnl111tissima. C:nm-
movt:ntc fra tutte lo funzione per In 1(1ovcntù che ,·,dc
circ.1 800 J.(iov11111 turt1 in perfetto online, uccompal,(mll i
ds, loro profl-~sori. dallo J' liceo ,ilio .i.'' ele1n.,nt.irc.
Jebr,1zinnc, i pre,:,enti ~filurono da,·anu .il 1cmp1e1w
per recitare la loro pre11l11eru a Don Bosco e I piccoli
furono infine rall~nm d.1 abbondunte di!.trihuz,one
d 1 dole, e cammelle. I presenu vollero 1scrhers1 tra 1
Coupernwri Ralesinni e prnmcucre di ritornun: l'unno
pross1m11 olla festn, che d o,•n\\ u~sumere m111111iore ~o-
lcnnitù e beneficare un mal,(l(ior nunwru di fanciulli
po,·cr,
La nuov2 Messa " Filius sapiens " in onore
del Beato Domenico Savio del i\\[·' ~alesrnno Oon '\\,-
cola Vtton.- h,1 meritato al ~un uuwrc il $t!<:Ondo pre-
m10 fru 143 partecipanti al 1.~mcor,10 naz,onalc Anno
Sun to 1•150.
L'Ossl!l"l'alorv Uomo110 n e du qucsw eiud1zio: , <..:'é
nella music,1 del M Virone uno moJ, rnit/1 tempe-
ruta d" ~1ih,ttc.1 5everità: l'Autore n1ol dire qu.ilcosa
Celebrazioni salesiane in Sicilia. - In quc,11 di num·o; n,:11., sua mu,ic.1 c'i: ~lancio, vitalit.t <'
ulnm, mesi m molte e ,ui1 dc-Ila ~icilin s, sono svolte effusione d1 wlJo temperamento. Temi e froscgirìo
t·elehraz,oni s:1hisiane d irette n commemorare 11 (:1u- musicale 11n1m~t1 du un mtcrmre l,(tO\\ .,nile liri~mo: ar
h1leo d1 d iamante della l'm l 101on e dc, Coopcr111on mome e rno, unento d1 parti curu11 nm 11usto squn,110,
s.1lcsian1, a festeggiare i nO\\ elli nostri Santi, il B. Du- non pmo d , pratiL"II bre,·itit.
men1co Savio e S. Mnrin l\\l nzzarello. e a s uff1t1~llrc- il
È un luvoro d1 getto, che s1 u ,stinl,(ue per una con
rnmp111n10 Rcrrnr l\\ lnl(11iore.
ciso clnboruz1onc formale e per lu scorrevolezza del
A qul!'lte feste, preparnte da opposi u Comiwt, or- pensiero. L'or11Jno, svolgendo una l111ea tematica e dm•
ganinnu Jn Don Fas\\lln, prC'lcro parte le ma,-<time logica ~uJ propria, lascia libertt\\ <.11 cuneo alle , oc, e
ouror1ril cittadine e 11h ,1cs,,1 Ecc..rru \\'e,,covi, ITll 1 cementa l'in,ieme in una :,olida unn:1r:i. La composi-
qu;1li u i: caro ricordJn.• S E. ;\\lons. E . llaran,:ini zione è illunruw da osservaziun, unii per una huon 1
Arcl\\·escovo di Siracusa, che benedisse nella pillzz,1 Jet esecuzione •~
P,mthoon la statua Ji :-ìan
G. .Bosco e clel B. D omenico
Savio: S. E. !\\ lons. CarpiM,
,\\rc,vescovo d1 l\\lonrc.1le,
che promosse le feste ,;ile-
si,me con l'intento d1 porlare
un'umi.i d, vita cri•uan:t
udi.i sua Archidiocesi: S. li.
.i\\lun~. (,iurnnni Pcruzic,,
\\'cscovo <li Al(n).(entu, 1:hc
volle tessere uno ~lupcnJo
eloi;r10 funehre del IV Suc-
ccc,~orc di Don Bo~co: ',, L.
,\\fons, Vincenzo lacono,
\\"c8Cnrn Ausiliare di A~ri-
l!ento: e S. E. l\\lons. l'cn-
nisi clw c;;presse il \\'OIO
111.;ç<mun d1e i figli di 011n
Hosco vudùno presto u ll.1-
l(U'i-il ne l luoj.!<l loro prcpu-
r:w,. Jo\\'~ stn sor11cnJo Id
chiesa p,1rmcchiale di l\\lurid
Au-ihatnce
Rin11n11.1amo virnmente iiti
Ecc.mi \\'t-scon, le Au1n-
ri1 :, e 1tli zelanti Pam)c1, 1>1-
SANTURCE (Porto Rico) • S. E. Mon.,. Riccardo Pilllnl con ti ••~nor lspcnore
Don E. Clovanninl alla P<>H d cllA prima pie tra dcll'Onuorio.
- 129

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ANTILLE - Giorno di festa per l'Opera Sale- , In troppo ,mgusla e affatto msufficientc, non poteva
siana. - La domenica 3 fehf1rnio ehhc luoi,:o I., so- rn,srare alle necessità spirituali dei 20.000 italiani. Si
lenne benedizione ddla prima p,err-.i dd ~nd,oso pensò quindi allo costruzione di una nunva chiesa più
Oratorio festnu, .i~.,_1inato alla rc<lcnzionc_ spirirualc dtc'gnn e pi(1 c.1pace. I nostri italian, vi concorsero con
mornle di numt'ros1ss1mt fomiglic della classe la pii, entusiasmo con la loro opero e con la generosa offerta.
umile t·he si possa immaginare e dei numerosi mi:a:m Autnri1i1 civili e religiose e, furono prodighe dei k,rn
chL pullulano nel non<· dell'estremo est ddb città cl, mcor:1i.t11iamcnti, ~,cchè s1 spera, entro pochi mesi, d1
Santur, (Porto Rico).
,·eder funzionare l.1 chics.1, anche a ,·antaggio dei nu-
L'nnnu11z10 della festa ,mirò numerosissime pcr- merosi ca1101ic1 d1 linitua cede!<c1 della c1rta.
scmc:, con lari.i~ rappre-;entanza del dero sccowre e
Compi In ccrimnni,1 religin~a della henedizfonc della
regolare e di umici dell'Opera Salesiana.
prim,1 pietra ,I \\escovo d1 Co,m. S. E. l\\.lons. Cnsnano
l'resiederte 1'1 ccrimonio il venenmdo Presule dcll>t Caminoda, da cui dipende 11 Cnntonc di 7-uril!O, cd cr-.1
Repubblica Domenicana e Prim1llc delle lndu: Oc1:1- presente l'Ispettore Sale.siano. Rev.mo Don Francesco
<lent'Jli, Mons. Riccardo P11tin1, Arci"cscovo di Santo Antonioli in rappresent~nza del Superiore J\\1agl!'.iure
Dominl.!o, venuto per la c:ircos1.i1nza. Con altre autoric:1 d<'t Salesiani.
~i nou'I :1ncl1c il Console dell.1 Rcp. Domenicana, che
I ,a nuo,·11 chie;;a in onore di San Gim·unni Rosrn
volle mtcrvcmre in omaggio al Ven.mo Arei, esco,·o sarà cosi ti centro spirituale e monile della comumtÌI
Muns. l'ittini. Sale.sinn11.
11aliam1 di Zurigo, a vancagl!'.ÌO di tanti nostri fratelh che
llenedissl' lu prima pietra 1\\lons. Gronis, rappresen- vi si troveranno unni nei più nobili sentimenti di reh•
tante del Yescm·o in vtsim pastorale e grande amico J.(nrne ,. di fraterna solidarietit
de, Salesiani, che pmnunciù un elo,1uen1e diS<:moo
pieno di ,unmirazionc per {'opem che i lii.di di Don nosco
hanno svolto m Porto Rin,, durante! 1 soh qu,111ro Hnni
t.!alb lorn 1·enuta, augur.,nclosi che ogni cittit e bori.:ata
1mportnnte pos~.t a,nc pn·~to un ( )r,,torio fc~1i,·o. Chius'-'
la serie Jei disC'orsi 1100, 1'1ttini. con la sua parola scm
plke, ,1rguta e ahhdltt., <li ~.m ricordi di Oon Uosco.
La costruzion<', che misura 100 m. per 40, è quas,
uhimata t: si spera pos,.., fun zionue regol:,rmente vers<>
111 fine di apnle.
SPAGNA - Venticinquesimo dell'Opera Sale-
siana di Alcoy. - In qucstn industriosa cmà della
l'ronncia cii Alicante l'oper.1 s_ale.siana ha r"J!(giunto svi-
luppi consolanti$imi grnzie 11ll'appoggio costante eJ
entusiasta dei Cooperatori Snlesiani, con a capo 11
sig. Gisbe11. Julià. ,·ero p:1pi1 de, Salesiani di Alcoy.
Fond:nn nel 1927 dall'urruale Ar<"ivescovo Salesiano
d, Vaknc1u l\\lons. O laechen, h11 , i~to crescere cosran-
1cmcnte le sue opere: Oratorio fe...ti1 o fìorent1ss1mo.
SVIZZERA
Una nuova chiesa in onore di
S. Giov. Bosco ~ta sorgendo nella o.:ittii di Zurigo. l>a
rrequcn turo da 1200 gÌOVflni, ::icuole elementari, S,.:"Ìnna-
smh e c.:ommercrnli per i figli del popolo, con 580 al-
lievi, assistenza al(li operai delle num1:ro,e fohhnchc
oltre 50 anni i Salesiani attendono ali., cura spirituale dc, locali, chiesa puhhlic11.
numerolii immigmt.i irnli,m1 e s,•izzeri ticinesi in quella
Gli Ex alhc,·i e le Assnc1azioni Oratoriane sono n11-
popolos., città, centro mdustri"le di tutta In S\\'lzzera sc1ri ad organizzare parccch, gruppi nlodrammatict
Finora ci Ri serviva, 1o.·omc c.hiesH parrocd1;a1c-, <li una che hanno permesso di aholire quasi comp letamente 11
mod~ta cappella al piano terreno della L-asa salesiana cinema con grandi ,antagg, educativi. Un l(ruppo d1
più di 60 I x allie, i scelu rice-
vono una speciale form.tzione
('ume cuterhist,, e I, ùomenic 1
M d1strihuh;cono net van rioni
periferici più bisognosi, com-
p1endm•i un prezioso apostolato.
..\\ celebn,re degnamente il
25 dell'Opera Salesiana, il no-
stro Arci,·escovC> di V,1lenc1a
benedisse con grande solennità
la prima pietra di una nuov,1
ala d, edifizio che permetterà
di estende re il beneficio del-
!'educazione sa lesiana a un gran
numero di giovani.
l n dato che nvda la sunpatia
che: !"Opera di Don Bosco si è
g11adagn:1w in questa città sono
le numerose ,•oc:1zioni sH lcsiunc:
4 Sncerdon, 12 ::-itudent1 eh Teo-
logia, n di Fik1soti.1, + :\\lissio-
nnn, , 1 tr.1 Ch1enc1 e Coe1d1u-
tori che la, omno nelle case,
J :slov1zi e 5 Aspiranti. Totale
50 Salesi=i, più t5 Figlie di
.tURJGO La bcnedWone della prima pietra della nuova chiesa
io o.norc ,n San Giovanni Bo!-.Co.
Mana Ausiliatrice. " la città
non r.iggiuo1:ie i 50.000 .ibitanti!

2.2 Page 12

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INDIA - La solenne inaugurazione
del Centro Cattolico di Madras. -
• '.\\fegli annali dellu citti1 di :MadrJs l'ul-
timo l(iorno del 195 1 nmarra come uno
dei buoi giorni più gloriosi•· Con queste
parole il Direnore dell'influente giornale
della città The Mai/ iniziava il suo arti-
colo di fondo dedicato all'inaugurazione
u.ffici:ile, avvenuta il 3r dicembre, di quel
rnmplesso di edifici che rn sotto il nome
di , Ccnrro Carrolico •·
È affennazione unanime che il Centro
Cattolico sia ogi:i l'edificio più bello e
imponente ddlu città di l\\ladras. L::1 suu
inaugurazione ha su~citato la più vi, a
ammirazione in ogm ceto di persone. Il
Sindaco hmdù in un messa!(gio persona!"
a S. E. Rev.rru1 Mons. Luigi M111hios cusi
;i esprimeva: Questo edificio che V. E.
inau~unt quest'o.4"~i i! un:1 nuova prov;1
dell'opera grandiosa che la Chie~a C,tt-
tolica ,-a operando nel nostro Paese. Con
questa costruzione essa ha innalzato un
c.-dilicio che non solo dà lustro a lla nostra
città, ma daril pure asilo a numerO!'e isti-
tuzioni e a importanti uffici sl dn trasfor-
marlo in un centro vitale per In città di
Madras. l\\li congratulo con \\'. E. per il
compimento di quest'opera e formulo i
voti pjù sinceri per il prosperoso av,·e-
nire <lella medesim:1 •.
Di linee :irchitettoniche se,·ere e nello
stesso tempo moderne, il Centro Catto-
lico si erl!e per metri 33,5 d'altez1,a coi
suoi selle piani e una snella cupoln sor-
MADRAS (India)
S. E, Mons. Luigi Ma1hias benedice Il « Centro ca1101ico »
montata da una bronzea statua del S3cro
Cuore di Gl-,;Ù. Due cupo le minori ai lnri gli d nno
maJZgìor risalto e finitura. ~ un vero Qru1U1cielo per
ivLtdras abauattl a costruzioni piuttosto mo<le;;te. Il
irraJimdon~ tli ,·ira 1,:~llttnlii:,, <.' unLt pJhstrt\\ <li lu1·ma-
zione d , numerose schiere d1 apostoli huci. Nel su,> di-
fH.-or~o inJ.u!,!uralc :\\1un~ ì\\1.1rhin-. ri..:orJ.tva contrno-;qo
nome <li , Centro Cattolico• sta a si1tnificurc che l'u<lic'llza ponttficia che a,·ev>.1 a_yuto il ,:,renna10 dell'anno
questo edificio t·emral1: come quelli che gli st:innn sor- ~corso q 1Jundo il SJnto Padre a, evu h,·n"dt:tl<> con vera
l{en<lo intorno dovranno ospitare tutte le vuie usso- dfosionc d, cuore I piani del Centro Catlolico. Siamo
cmz1oni e attiviti1 cattoliche <lella cimi· sale di ct- tanto lieti - aveva detto Sua Santit.'i - cli benedire
turo, uffici <l'infonn:12ione. banche d'as.~icurazione, que.~to Centro destinato ad aiunire i nostri cnri giO\\ ani
studi per medici " anocati. scuo le d, '"viamcnto di Madras
professionale, nonchi! le Sè<li centrali di Azione Cat
tolica, della Lci:ionc cli l\\laria, ddla ConfcrenzJ
d1 S. Vincenzo de' Paoli, ecc. Gli ultimi tre piani
A distanza di un anno il grande edificio è una realtà.
Nd ,;alone d'in'(rc<so una bella bianca ~tarua marmore:,
di S. Giuseppe con un mazzo di !?iuli in mano sembrn
sono riser\\'nti per il Pensionato Cattoli..:o con un ccn- imi tare h l!iC1vcnrì1 cattolic.i 11d ascendere m alto. E i
nruiio cli cnmererte per studenti e opern1 provt,ntcnt1 gionmi salgono veloci e felici su su per l'ampia grndi-
d., lonrnno. L n vasto salone. capace di oltre 1000 per- nat.1 sino alle loro cameretre di studio e alle salt• d1
sone, gli sore;e al fianco sinistro, molto adatto per coo- riunione e d1 ricrenione. La l(runde stutua di bronzo del
ferenze e rappre!>entazioni drammatiche, Dalla parte Rcdl."iltore con le bmccia aperte è in cima alla lnro
opposta san p,·esto pronto un altro edificio dcstmato alle superbo dimora in atto di prote;,io11e e di benedizione.
otti,·itù ediwriulì con una grande tipografia e con sa-
loni p"r la Mostra del giornale e del libro cattolico •.
L'erezione di l[UCSto •Centro• fu un so~no accarez•
znto da anni da S. E. Mons. }.lathias e la sua rtmlizzn-
zione ,·iene molto opportuna a coronamento del tren-
BRASILE - Uo " Circolo Operaio Don Bosco " fu
fomlato in Corumbà (Mato Grosso) il 24 maggio 1951,
festa di Murin Ausiliatrice. alla prcsen,,.1 dell'Ecc.mo
Vescovo Diocesano, Mons. Orlando Chaves, del Pre-
tennio apostolico di questo grande figlio di Don &,sco fetto, dell'Ecc.mo Ammirou.lio delltt Base Nav,1le e di
e (1rdimentoso pioniere delle Missioni Sttl"5iane in 11..1Ltt:' le autorirà.
India. [I Santo Padre, che s'era vivamente int.,ressato
L'iscrizione degli operai fu s1 rupida che da l i:iugno
del progresso dei lavori, gli fece i;:iungere umi generosa commcinrono a funzionare nelle sule del santuario i
personale elargizione auspicando che il Centro Catto- gabinetti medico e d~ntnrio; nello ~te.sso wmpo si diede
lico di l\\Indràs diventasse realmente un gran centro di inizio alle scuole s.:-ruli per i figli Jcgh operai, e nlle
- 13r

2.3 Page 13

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SIAM-Le Loro Maestà il Re e la Regina del Siam
alla Scuola d e i ciechi d i Ba n g Kok. - Il 28 dicem-
bre u. s. la Scuola dt:i Ciechi di B"ng Kok - affidan,
alle materne cure delle suore cli Don Bosco, le f'iglic
di M.aria Ausiliatrici? - ebht: l'alto onore di ricevere
la visita semi-ufficia.le delle Loro Maestà il Re r la Re-
gina del Siam, du pochi giorni rienrrnti dulia Svizzern.
Al loro scendere dall'auto, trornrono schierati di
fronte al padiglione centrale dell' Istituto una ottantina
di piccoli ciechi, fanciulli e fanciulle, che tosto intona-
rom, un melodioso canto composto Jallo stesso giovane
Re, buon conosc1tor.: di musica.
Gli augusti vi~itatori pass~rono p<1i col sc~uito nei
vari amhicnri, dove poterono ammirare i ci<>chi intenti
allo studio ed al lavoro, munifc.~tandn il loro interessa-
mento e ammirazione per ,I metodo di scrittura e let-
turn e per l'abilità nl lavoro m,1.nuale dei ricoverati.
Subito dopo tuui si radunarono nel salone, ove
espressero la loro h>':Ìoi:1 e riconoscenw per tanto onore
SIAM Le LL. MM. Il Re e la Regina
scuole di taglio e cucito per le alunne. Di p:iomo in
giorno emno decine di nuovi operai che si iscrivevan,,,
tanto che la domenica 2 settembre si benedisse la prima
pietra dell:1 nuova sede del Circolo, dove saranno in-
stallate le varie sezioni. La costruzione. che è già a
4 m. cli nltezw, :1hbraccia un'area di 1350 m. quadniti,
i: a due piani, con una facciuta di '22 m . per 50 cli lun-
ghezza; a pianterreno, prospiciente l'degante Piazza di
Corumbil. sono distribuiti i tre iabinetti medico, den-
ti ;i iro e cli consulta, e nel piano superiore le sale cli la-
voro e di cucito. L'edificio si a llunga in un ampio sa-
lone-tearro per i di\\'ertimenti e conferenze.
Attualmente il Circolo conta più di mili~ openii. re-
l(ol:1nnente 1scrit1i e t..s$erati, é ~nno cint1uc le opere
~hc funzionano e eh,• estendono di giorno in itinmo la
pn1pria azione: ) 0 G,1hi11rtto 111edir11, che al 24 novem-
bre 19;;1 cont,wa già a I sùo a uivo 720 per~one cw-ate in
sede, .13 a domicilio, 3<, negli ospedali, più casi di-
Hrsi; :a:0 (ia/Jinetro denfi$1Ìco, che e.Ha stessa data con-
tava 198 cstrnzioni, 1940 c.ure, 97 ouura.-.ioni, 3" Scuola
di 1111</io e rucito: ScrmlP <Prnli: Dipartimeutr, di
m~ùten:::a S11rinle Diousnno, che in pochi mesi ha già
distribuito più di 30 corredi per neonati e più di 100
vestiti per Primn Comunione. Oi~-pone di 8 macchine
Singer a cui giornalmente dalle I 4 alle 17 un gruppo
di ahnegnte signore chillmate • Volontarie o lavorano
per preparare indumenti e vestiti.
Il Circolo Operaio Don Aos1-"0 distribuisce rimedi e
medicine e attende gratuitamente a tutti questi servizi
Al giovedì offre ai suoi soci un onesto divertimento
nel salone-teatro.
Con le contribuzioni degli operai (~ 5 cruzeiros
mensili, equ~·alenti a 100 lire), con l'aiuto dei poteri
pubblici e con le offerte del popolo corumbuense si
spera continuare e terminare l'ingente e provvidenziale
opera del Circolo che, provvedendo alle reali necessità
del popolo, gara.nùsce nel modo più stahile la pace
delle famiglie e della Nazione.
· Com.: sempre, fu la fede che ispirò queste opere di
carità e di assistenza sociale, protei.te e potenziate dalla
Chiesa, fonte perenne di cultura e di bene,sere spiri-
tunlc e sociale.
Sua M..1es1à la Regjna de l Si:;un Ira le sue ant iche ~faestTe,
con una breve accademia musico-letteraria. La musica
e il canto dei piccoli ciechi piacque umto a S. M. il
Re che promise di ritornarvi privatamente per regi-
strare su dischi le diverse esecuzioni udite. Segui l'of-
ferta dei doni consistente per i reg-JZZi in un grazioso
canestro in vimini d i lìne e <lilncile fattura, ricolmo di
frutta, per il Re e per le ragazze in una elegante bor-
setto a mano a punto rror/1et, per b Regina.
Commosse la scmplicitìt di una piccola cieca che prec:ò
le LL. MM. di voler far sentire la loro voce quasi a
ricompensa di non poterli vedere. La gentile Regi.n,1
subito li accon tentò: alzatasi io piedi, disse che cm
stata prevenu tn in quello che era suo desiderio, rin11:ra-
ziarli cioè del cordiale ricevimento e dei graditi doni,
rallegrati dalle loro ,ibilitù musicali e manuali e rrssicu-
rarli di ulteriori visite. Infine disse !urto il suo con-
tento per e,;sere P:itronessa dell'Opern dei Ciechi e
quindi <li qudla loro Casa e di tutti i suoi abitanti.
Questa reb,alc visita. mentre lascib nelle dirigenu e
nei ricoverati il pii, la(radito ricordo per il simpatico
.J!'.esto di interessamento sovrano, suscitb negli augusti
Visitatori ammirazione e riconosceru-À1 per quante, nel
silenzio e sacrificio, lavorano con dedizione e amore
a consolare e abilitare per la vita quella porzione dei
loro sudditi. sperando solo nel premio del Re eterno.

2.4 Page 14

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SIAM - Visita di S. E.
il Ministro Ple.nipote= ia-
rio d'Italia alla residenza
di Ban~ Nok Kbuek.
Il '-.11.ilc dell'Annn Snnto
ehhc una nota J!Ìocond,1 e
i.olc:nnc nellu , isiru ù1 S. E.
il M10iKtro Raffaele Ferretti
e ddl' Ec~.ma Signoru u Ounl(
1\\uk Khuek
All'arrivo i ral(l!Zzt <'nino
1u11i -.chierati vicino ull',m•
barcud.-ro l'no scol.tro in
...__
perfe11u inf!lese e uno h.1m-
b1nn in ot11mo itaJÙJno ,a-
lu111rono a nome dei com-
pa!(ni il Ministro e lu
~iiinoru, esprimendo In loro
gioia e .iugurnndo 01rni bene.
I-<: Loro Eccellcn.re cJ1-
ficnmno I cri~o.im col loro
cnn1c1tnu devoto: .il Pnnti-
fiaile di mezzanotte, vollero
ucwsmr<i alla S. Como•
ruone insieme con i feueh,
-
SIAM S. E. Il Minis tro Ra ffaele Ferre tti con l'Eco.m n Sign ora arriva
-
l:i,ciundo cosi un ricnrdo
alla resid enza missionaria di Bang Nok Khuek per ,,a,s"rvl Il S. Natale.
indelebile della loro pro-
fondu Ji,·ozione.
In duru 31 dicembre:. S. E. il Ministro scri,·c"o a un maitnifi1:o ricordo dcllJ su,1 beli, ;\\liss1one e dcl-
!\\ton, <.:arreuo·
l'accoitltt:ru.1 n,'Uta da Le, e du 1u1u I ì\\li~1on,1r1 1:
, Dei.idem nuovamente rinJ?rnziarla per le conesie Coadiutori. F. 51310 per noi un .irnnde confono spiri
che: mi., moglie cd 1u ubb,amo ricevuto dunintc il runle paqq,1rc 11 llllnto Natale in quell'oasi ca1111lic,1
nostro soggiorno costÌl Con8ervercmo tutta J.1 vira del l:imm...
FimU1/t1 · R AHARI.P Pf!UWITI
BANG NOK KHUEK • GII Ecc.ml Vicari Apos10Jicl della Tha.ll3ndl:a calla Consacrazione di Mon,. Cnrre110.
D,1 ••ni,tl'll-' tlé•lra: Monll. Renato Perros, Monll. l.udc>vlco Chorln, Mon,. Glllcomo Chen!l. Mons. Claudio &lyc,1, Mons. P . Carre110.
1 33

2.5 Page 15

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DALLE
NOSTRE
MISSIONI
l:.QUATORE • BALZAR Il Rev.mo Visitatore con alcuni confratelli,
i"ondo a yuasi tutto il risparmio contemplato,
EQUATORE .
,tvendo dovuto affittare a mala pena una «ca-
mionetta• che ci portasse fino a Shcll-1\\1:era,
per raggiungere a tempo l'aereo provenieme da
e Quito. I I viaggio interessantissimo: si passa
L a v isita alle Missioni de ll'Orien te .i.Ile falde del maestos() nevaio del Tungurahua,
Equatoriano.
Toccò al sottoscritto la soddisfazione di ac-
e per la ,·alle del fiume Pastaza si entra nell'O-
riente Equatori:mo, per l'unica entrata che ab-
e bia strada carrozzabi.le. La vallata lunghissima
compagnare il sig. Don Fedrigotti, dcl Capitolo cd incantevole per panorama e cascate maestose.
Superiore, nella visita che fece alle Missioni Le montagne, altis.,;imc sul principio, si vanno
dell'Oriente Equatoriano, a nome del Rettor abbassando man mano che si avan7.a, fin che si
Maggiore, dal quale aveva avuto il mandato, giunge alla pianura amazzonica, lasciando gli
:>en;,.a poter avere il piacere di dargliene rela- ultimi contrafforti delle Ande. Arrivammo a
zione, perchi: il buon Padre se ne volò al premio Shcll-Mcra (il nome si riferisce alfa nota ben-
eterno, proprio quando la visita straordinaria era zina marca Shell, che ha qui sue riserve) in
giunta al suo termine e il visitatore si trovava tempo per prendere il piccolo apparecchio della
ancor.i in Cuenca.
TAO (Transportes Aereos Orient.ales), recante
La spedizione parti da Quito, dopo esserci in grandi lettere il nome di Murialdo. li volo
provveduti delle cose indispensabi.li per un viag- prende direzione Sud, lungo le ultime propag-
gio di questo genere: stivali, casco, impcrmea- i,ri.ni delle Ande a destra e la pianura amazzonica
hile, spolverino, vestiti di ricambio, nonche re- a sinistra, interrotta da cordìgliere, minori. Il
i,lucci da dare ai kivaretti: pettini, specchi, aghi, · pilota ci mostra, sulla sinistra, una piccola chiazz:1.
medaglie, palle, immaginette ecc. li tutto ben ~ull'immenso verde: è Chiguaza, centro dell'ag-
impaccato in due casse che dovevano fare il giunta fatta ultimamente al territorio del nostro
giro delle ì\\1issioni, appese ai fianchi di una Vicariato; consterà, e no, di due casupole;
cavalcatura.
ci sarà tutto da fare. Sotto di noi scorrono i
Avremmo potuto volare da Quito direttamente liumi, che scendono dalle A ndc e vanno poi a
al territorio di missione; ma per fare un con- formare il formidabile Rio delle Amazzoni; sem-
sickrevole risparmio di denaro pensammo di brano nastri d'argento, oppure rigagnoli in un
andare in auto fin dove si potesse. Partimmo enorme letto di sabbia. Ma bisogna ,·ederli da
qumdi per Ambato, teatro di un gran terre- vicino!.. Dopo un'ora <li volo, ecco l\\l[acas, sul
noto due anni or sono, ove passammo la notte fiume l'pano; e sulla sponda opposta, orientale,
presso i Padri Giuseppin.i, del Servo di Dio Sevilla Don Bosco, due sboscamenti in mezzo
Teni. Murialdo. Per procedere dovemmo d:ir alla foresta; sorvoliamo, pcrchè il velivolo, ca-
1 34 -

2.6 Page 16

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rico com'è di bagagli e di passeggeri, deve at-
tcrrnre prima in Sucua, ove il campo è più so-
lido e piti lungo; i nostri missionari non hanno
saputo del nostro arnvo e perciÌ> non si son
fatti vedere. Scaricati i bagagli e due Suore con
una maestra, rifacemmo il volo verso Macas,
in circa sette minuti, distanza che in terra non
si fa in meno di cinque ore a cavallo.
Scendemmo a Macas e sorprendemmo i no-
stri che stavano pranzando. L'avvi.so della no-
stra andata non era ancora giunto fin là. l\\facas
e è la capitale (se lecito chiamare così un vil-
laggio di poco più cli 1000 abitanti), della pro-
vincia Santiago-Zamora, che prende il suo nom•:
dai due fiumi principali della regione. Sede delle
autorità civili e militari, cominciando dal Gover-
natore della Provincia. La missione si dedica al-
l'educazione della gioventù e alla cura spirituale
<lei coloni. La scuola conta 300 allievi; le Figlie
di Maria Ausiliatrice atten<lono alle ragazze nelle
classi elementari e alle giovani nella scuola di cu-
cito. Quest'anno poi si è iniziata, non senza serie
J.i.fficoltà, la scuola nonnalc per la formazione
di maestri per le scuole della regione. Gli al-
lievi locali frequentano come esterni; quelli che
vengono da lontano vivono come interni nella
1\\<liS!>ione. Gli edifici, come in tutta la regione,
sono di legno incorruttibilt:; è gr.an progresso
il tetto di tegole, che sostituisce i tetti di paglia;
solo da poco si è cominciato a edificare in mat-
toni o in blocchi di cemento, per iniziativa <lei
missionari.
~folla riva orientale dell'Upano, dirimpelto a
Macas, alla distanza di forse due km. in linea
retta, sorge la missione <li Sevilla Don Bosco,
de<l.icata esclusivamente all'evangelizzazione dd
kivari. Per andarvi bisogna attr.i.versarc il fiume.
Non si parla nemmeno di ponti; il letto del fiume
misura da 800 a 1000 metri di larghezw; in tempo
di piogge continue si riempie da sponda a sponda;
e chi può pensare a traversarlo? In tempo <li
secc·1 relativa, poiche molto o poco piove quasi
EQUATORE• YAUPI • Sul lagbcllo dcll3 Missione.
VICARIATO APOST.
01
MENOEZ ( ECUADOR)
t; 3 .000.000 {1.,,,..:JO k...)
Jo
60
,. 11....
..•:
Oioc.
.. 4;
·oha.mb.A ~-----.------ --
... 2.
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... 4 e
\\
s••,
,!,
'•
"7
Al1tRICA
t1ERIO.
P,.A: -
C.,-.do.1
2
v
~
~
'?
li confine t.raueggiato compre.o.de Il nuovo territorio af6d::uo
dalla Santa Sede al Vicariato di Mendez, con o.,.,,..,,o del
12 aprile 1951.
Case del Vicariato (da Nord a Sud): 1. Chil!ua23, casa eri-
genda nel nuovo territorio. 2. Macas. • 3. Se>'llla Don
Bosco. • 4- Sucua. 5. Mendez..Cucbanza. - 6. Mendcz-Parr. -
7. Yaupi. • 8. Lim6n (Gen. Plau). • 9. Aguacatc. 10. Gun-
laqui:c,. 11. Bomboiza.
tutti i giorni in tutto l'Oriente Equatoria.no, al-
lora il fiume si divide in bracci di va.ria grossezza.
Intanto bisogna scendere circa 200 metri per
giungere sul greto, cosparso di enormi pietre
che, dall'alto della sponda, sembrano solamente
sabbia. Giunti a.I corso dell'acqua, se è piccolo,
lo si passa a guado, cercando di non lasciarsi
trascinare dalla forte corrente; chi non vuol
bagnarsi i piedi, si fa trasportare sulle spalle cL
un robusto giovanotto kivaro. Quando invece il
corso d'acqua è considerevole - e ve ne sono
due per andare a Sevilla Don Bosco - allora
bisogna attraversare in canoa, manovrata con
somma perizia da due kivari, pagati dal governo.
Si tratta di tagliare la velocissima corrente e
arrivare alla riva opposta, senza lasciarsi trnsci-
nare per le rapide vicine, che riuscirebbero fa-
tali. [J passeggero s'inginocchia sul fondo della
canoa, senza badare all'acqua che gli bagna le
ginocchia, trattenendo il respiro, mentre la ca-
noa, in balìa delle onde, ballonzola, trasportata
come una freccia dalla corrente. Torna a respi-
rare, quando il ca.nottiere, saltando nell'acqua
vicino all'altra sponda, afferr.a la canoa, acco-
standola alla riva: la traversata non è durata
- 1 35

2.7 Page 17

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dell'alta i,pond;i; snno or-
gogliosi ù1 aiutare il vi-
sitatore a fare la rapida
ascesa, in cima all.1 quale
sono schierate le k1va-
rettc, con k buone Suore,
sulla soglia della J\\,I is-
si<>nc.
I prindpi del \\"icaria-
to, affiùal<> ai Salesiani,
furono d1fficilt e scora~-
gianti. \\'i era l'unica
~tazionc di Gualaqui:r.a.
Mentlcz, che era il ti-
tolo del Vicariato msicmc
con Guala\\1uiza, non si
sapem nemmeno do,e
fosse. Mons. Costama-
gna, primo Vicario Apo-
stolico, mandò due mis-
}.ionari... :1 cercare ;\\kn-
<'\\I,., l•:QUATORJ': Vlcarlaro Apo<,I. di Mèntln.• F:amlulla klvar.i ndl'lnruno do,lla sua
ùcz: tron1rono due coloni
sperduti. Il lavoro di
tvangcliz:r.azionc tra 1
pii1 di Ùll'Ci sccomli. m.i 1:1 canoa ha approdato sdniggi non proù11c1:va nessun frutto: accettav,lno
a 25 metri piì1 in giìa di dove è parlilJ, li c.mot- a,itlnmcnte I regali <ld miss10nario, ma lJUanto
hcn: risale la sponda e poi $i butta alla corrente a con,crsionc o non s1 ,·crific-.i,·a o era supcrfi-
di nuovo per ritornare a prendere gli altri pa1>- rrnlc e 1 nuon cristiani ritorna, ano alla sch .i e
i.cggeri. lntanto il tempo pat-&1 e non si :1rriva n ., i loro :rntichi coswmi. DO\\cttcro allora pcr-
!-'cviJla Don llosco in meno di due ori.'.
~ualkrsi i Salesiani e fu lo stesso ì\\1011s. Co-
I kivarcui più gr.andicclli son venuti ad in- st;imagna il primo a<l accorgcrsc1w che hiso-
contrarci e Jd aiutarci a passare il fiume; gli gna1,1 ~q~uirc Don Bosco ancht nd lavoro trn i
altri ci aspettano con i loro superiori ai piedi scll·;iggc comincian· con i piccoli. Si andarono
fondando dei piccoli in-
lern:iti per ragazzi e r:1-
gazzc, queste ultime in
mano alle Figlie di !\\!a-
ria Ausiliatrice, che si
uano finalmente affi.in-
cate ai Salesiani.
Non fu, e non e an-
cora troppo facile indur: e
i parenti a ~epararsi dai
figli per lasciarli nella
ì\\lissionc per anni intera.
I ragazzetti stessi amano
troppo 111 vita lihern dei
boschi, c11cci11ndo e pe-
scando, per adattar-sì con
facilità alla ,·ita rego-
lamentata di un inter-
nato, fra libri e quaderni,
sui quali devono appren-
dere una lingua per loro
numa l' difficile. Tutt.t-
via, con la pazienza e con
la costanza si è potuto
ottenere che molti si
EQUATORE · Vlcarl310 APOst. di Mende1 - Mons. Comln dà udl~rw, a ire suoi dl<>eHanl fermassero per vari anni

2.8 Page 18

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EQUATORE - Vicariato Apos10Uco di Mcndez. - Figlie di Maria Ausiliatrice rra robus(i klvar,.
nella Missione, ove ricevono educazione cìvilc e
religiosa, sono battcr.zati, imparano la lingua na-
:tionale, vanno avvez1,andosi a lavorare la terra, si
esercitano in qualche mestiere. Quando è di età
conveniente, il giovane si sceglie tra le educande
maggiori tenute dalle Suore una sposa, con la
quale celebra il matrimonio cristiano.
li missionario intanto gli ha procurato un ter-
reno e una casetta ove la nuova famiglia si sta-
bilisce, accanto ad altre famiglie cristiane, for-
mando un villaggio, sotto la guida del missionario.
Affinchè i coloni bianchi non li molestino, si è
ottenuto che il go\\·emo riconosca come terri-
torio riservato quello che occupano i kivari, sia
cristiani che pagani. li missionario poi è costi-
tuito come tutore legale di tutti i kivari.
Questo programma di civili:tzazione e cristia-
nizzazione si svolge normalmente in ~evilla Don
Bosco e nelle altre Missioni che si occupano di
kivari. È ingente e gravosa la ~pesa del rnante-
nimento gratuito di tanti allie,,i. Il governo aiuta
con una piccola sovvenzione e pagando alcuni
maestri; ma questo sarebbe insufficiente se la
Missione non mantenesse in fì01:e la sua chncra.
azienda agricola, sotto la direzione dei Salesiani
coadiutori che guidano al lavoro i figli deUa fo-
resta, insegnando loro a guadagnarsi da vivere
col sudore ùell;i fronte. Così coltivano l'imm:rn-
cabile yuca, eh.i.amata altrove mandioca, la <1 pa-
tata cinese •>, che non è nè patata n,è -cinese ma
forma un ciho cl.i cui sono g'hiotti i giovani. il
platano o banano, di \\'arie qualità, i fagiuoli, il
riso, il trigo tropica/ che vorrehbe sostituire· il
nostro frumento, ccc.
Sevilla Don Bosco mantiene 170 fra .ki varetii
e kii·arette, so1mninistrando loro vitto, vestito e
istruzione, formando l'ammirazione dègli ispet-
tori scolastiti che rimangono sorpresi del prn-
gresso che fanno quelli che solo ieri erano sel-
vaggi. E non è solo scuola; è colo,nia complt:ta,
con tutto quello che occorre alfa vita, sia pure
primitiva. La farmacia, con la'. sua brava sala
operatoria, quando ce ne fosse hisogno; il Ira-
piche per spremere la canna da zucchero e ri-
trarne lo sciroppo che sostituisce lo :tucchero (e
purtroppo serve anche all:1 produzione della
aguardiente, bibita fortemente alcoolica che forma
il flagello dell'Equatore); la macchina per sbuc-
- 137

2.9 Page 19

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ciare il caffè, le nocciole giapponesi, il frumento
tropicale (macchine fatte in casa» dal confra-
tello sig. Bonato), as.-;ieme ad altre di utilità pra-
tica e affatto indispensabili.
Guai se si dovesse dipendere dal di fuori, con
mancanza totale di strade, di comunicazioni e
di denaro!...
Da Sevilla Don Bosco rifacemmo la traversata
del fiume a Macas. Indi ci avviammo a cavallo
vers1 Su c ua; a cavallo si va discretamente per
una strada buona, ma non così quando vi sono
salite e discese ripidissime, per traversare le
valJ.,1e dei fiumi che incrociano la strada. Quando
la strada è piana, aUora consta di una continua
fanghiglia, che occupa tutta la strada e dove
la cavalcatura affonda fino aUa pancia, con pe-
ricolo di rimanervi. Lo sforzo continuo che fa
il giumento per uscirne rende la cavalcata di
cinque o sei ore tutt'altro che una passeggiata.
Mi dispenso poi dal dire come stanno le bestie
e i vestiti all'arrivo.
A buona dista.nw da Sucua i nostri bravi mis-
sionari ci vennero incontro col provvidenziale
jeep, che i nostri cavalli riguardarono con sacro
terrore, come un terribile e ignoto rivale. La
presenza del jeep mo! dire che c'è una strada,
cosa rarissima qui, dove si conoscono solo sen-
tieri. Ci vuole del bel coraggio per fare delle
strade, come qui, in pianura. Il terreno è impre-
gnato di acqua per le piogge quotidiane; quindi
bisogna creare un fondo strada con un profondo
strato di pietre, che provengono da cave o da
fiumi non sempre vicini.
Sucua è la più progredita e progressista delle
~ 1i à t del Vicariato, avendo un buon campo
di aviazione, luce elettrica, prodotta da un mo-
tore a petrolio, una stazione radio telegrafica mi-
litare, nella soffitta della nostra residenza, e inol-
tre ben due veicoli a quattro ruote I È in costru-
zione la nuova chiesa, in blocclli di cemento,
la prima costruzione del genere in tutta la pro-
vincia.
L'internato ha 80 tra kivaretti e kivarette; la
«città~ ha 900 abitanti. Le famiglie kivare vi-
vono in una riserva chiamata «Asuncion ~. dal-
l'altra sponda del fiume Tutanangosa, attraver-
sato da un ponte cli liane. La metà son già
cristiani. Tra tutti non sono più di 300. Si cal-
cola che in tutto il Vicariato non vi siano più
<li 6000 kivari; vanno decrescendo, mentre vanno
aumentando ogni anno i coloni bianchi.
Il più bello della visita straordinaria si pro-
spettav-a ora: il viaggio alla residenza di Yaupi,
sul confine col Perù, oltre la cordigliera del Cu-
tucu, in tre giorni a piedi, per visitare il buon
Don Ghinassi, che l'ha iniziata da solo. Non sa-
rebbe avventura da affrontarsi da chi non ha
a11enamento alpinistico; ma in mancanza di questo,
ci provvedemmo di buona lena e coraggio, di due
huoni portatori, kivari cristiani, di pentolini per
cucinare, di viveri e di due galline vive... Il
;eep ci portò fino a Huambi, ove termina la strada,
e continuammo a cavallo, per le stra.dc che si
sa..., per Chinimbimi. Non mi si domandi quanti
abit.:nti ha la «città»; si trntta solo ili una ca-
setta, eretta dai missionari, per riposare e passarvi
la notte, quando vanno da Mendez a Sucua,
o per accingersi, come noi, al viaggio di Yaupi.
Vi è qualche colono nei dintomj, e numerosi
kivari nelle vicinan:,,e; ci sarebbe quindi bisogno
di una residenza permanente. Passata la notte
alla meglio, tra il fruscio delle innumerevoli
cucarachas (blatte), che rosicchiano le poche mas-
serizie e libri qui depositati, celebrata la santa
Messa e portandoci gli arredi sacri per celebrare
in viaggio, ci incamminammo col cavallo di
San Francesco, dandoci appuntamento col nostro
mulattiere, Don Cornelio », per dieci giorni più
tardi, cioè tre ili andata, tre o quattro di visita
e tre di ritorno.
Anzitutto bisognò raggiungere di nuovo il fiume
Upano, in questo punto meno terribile, perchi:
meno rapido, ma in camhio pit'.1 rnluminoso.
Lo passammo senza incidenti in canoa, ci ar-
rampicammo per l'altra sponda e giungemmo
ad una capanna di k.ivari. Bisognerebbe sentire
la botta e risposta della rapida conversazione che
tosto ha luogo tra i nostri portatori e gli abi-
tanti della capan.n3. Poi una donna passa la cio-
tola della d1icha (ciccia) a ciascuno: è il momento
temuto, di dover bere ciò che a noi ripugna;
ma ormai i kivari non si offendono più quando
il missionario rifiuta. La bevemmo però anche
noi senza tante smorfie durante il viaggio, quando
la sete ci fece dimenticare tutte le precauzioni.
In un angolo della capanna si vedevano ammon-
e ticchiati · vari pacchi di mercan:tia: la « posta•
di D011 Ghinassi, che sta aspettando di ·raggiun-
gere il domicilio. LI «postino» è il kivaro llosco,
che giace nella parte opposta dell.a capanna, su
una stuoia, febbricitante. Quando starà bene fad1
i viaggi necessari per portare la merce a dc::stina-
zione, per un tanto la libbra. Quella merce era
partita da Cuenca, Casa Centrale delle Missioni,
due mesi prima!...
Contrattato un altro portatore, che venne ac-
compagnato dalla moglie con il tiglio al seno,
cominciammo la salita della cordigliera del Cu-
tucu. Pazienza se si fosse trattato di un'unica
salita fino in cima per poi scendere sull'altro
versante; ma era invece una successione di ri-
pide salite, annullate tosto da ripide discese che
parevano ridersi della nostra buona lena. Intanto
il sudore gocciolava a profusione, lasciando la
bocca secca; le gambe per uo po' ubbidivano,
ma poi cominciarono a dolerci, prima a1 ginoc-
chio, poi ai garetti e poi dappertutto; e non si
poteva dire se fossero pc~giori le salite o le di-
138 -

2.10 Page 20

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scese. Ci si aiutava con le mani, aggrappandoci
alle piante, che per fortuna ci accompagnarono
in tutto il viaggio, facendoci graditissima ombni
e impedendoci di rabbrividire davanti ai continui
burroni che nascondevano alla nostra Yista. Nelle
valli ci aspcttarnno lìumicelli incantevoli per re-
frigcrare la nostra sete; nessuno cli loro troppo
grosso da non lasciarci passare. Intanto inviùia-
vamo i portatori che, malgrado il pesante far-
dello di tutte le nostre masscri,1ie, sostenuto
dietro la schiena da una fascia ,·cgetale che gira
attorno alla fronte, andavano leggeri come tanti
pass(•rntti.
( Continua).
Coad. MA17"FO Al\\lBROGlO
1Ti.~simwrio Sfllesirmo.
INDI A
Notizie brevi.
ll Santuario mariano di Bande! nel Bengala.
- A circa 50 km. da Calcutta sulle sponde del-
1' llooghly - uria <lclle bocche del Gange - i
Salesiani officiano il grandt: Santuario mariano
di Banùel deùicato alla J\\Iadonna del Huon
\\"iaggio. Esso è mèta <li continui pellegrinaggi
ila parte non solo dei cattolici indiani ma anche
Jegli Hindù e Mussulmani, perchè tutti amano
la Bara .'.fah (la Gran .:\\ladre) che da oltre tre
~ecoli ha posto la sua dimora nel cuore del Bcn-
!f<lla. Il vecchio com·ento degli :\\gostiniani, an-
nesso al Santuario, si presta assai bene a ospitare
i numerosi pellegrini. <• I nostri dei non ci ascol-
•ano piL1 - dicevano piangendo alcune sigoort'
I!indù al missionario salesiano - ma la vostra
Rara Jllah è tanto buona. Essa certamente esau-
dirà le nostre pn:ghierc! ,i.
Accanto alla chiesa c'è pure la St. Ja/111 lli!{h
Srhaol frequentata da più di 600 giovani in gran
maggioranza ancor pagani. Nei dintorni purtroppo
ci sono pochissimi cristiani. I Salesiani hanno
voluto dar num·a ,·ìta al vetusto Santuario por-
tandovi una cinquantina dì giovani aspiranti
missionari provenienti dal Bengala, dall'Assam e
specialmente dal lontano Malabar. Essi si prcpa-
r:mo all'ombra del Santuario a divenire zelanti
apostoli dcli'India pagana. Anche le Figlie ùi
Maria Ausiliatrice hanno recentemente aperto
in Bandcl una scuola per i bambini r un :imbula-
torio per 13 poYcra /:(ente dei dintorni.
« Non possiamo farci nulla... ». - Le Figlie
di Maria Ausiliatrice conducono ad Arni nella ;\\,{is-
sione salesiana del )forù1 Arcot un ambulatorio
çhc da quakhe tempo ùiventato il più rino-
mato e ricerrnto della regione. Sono oltre 200
gl'infermi che ogni giorno affluiscono al S1..7o-
seplt's Dis-pe11st1ry diretto d1 una suora coadiuvata
da cinque assistenti indigene. In principio vi
andavano solo i paria o la gente cli bassa casta.
Ora ci vanno anche signore ùi ele,·ato rango so-
ciale, Hind1ì e Mussulmane, alcune delle 4uali
t <la paesi anche molto lontani. convinzione
comune om1ai che «le medicine e le iniezioni
della Suora bianca» sono <li effetto infallibile.
Le autorità dcll'uspcdale civile e ùi due altri
.1mbulatori governati, i di Arni si allarmarono
per questo stato di cose e indissero persino una
riuruone per disçutcre la quesuone e trovare
qualche rimedio. Fu appunto ùurante questa
riunione che un vecchio dottore pngano si alzò
e disse: «fkcondo me è inutile ogni discussione
111 materia. Tutti preferiscono l'ambulatorio della
Suor.i c.1ttolica. Noi non possiamo farci nulla... •·
« 1n cruce salus ». Nella J\\1issione salesiana
ùi Krishnagar nel Bengala si vedono ancora dei
pagani che portano al collo t1oa piccola croce
bianca. f: questo un ricordo di tre anni fa quando
gli Tiindù e :Vlussulmani si scagliarono l'un
contro l'altro armati. La carneficina fu lremt:nda.
l n quella circostanza i Cristiani veni,·ano rispar-
miati. E allora numerosi pagani, sia h.indi'1 che
mussulmani, per sal\\'are la vita face,·a.110 ricorso
al pio stratagemma di portare al collo il sacro
segno della Redenzione cristiana. Il \\'escavo
salesiano iVTons. \\Iorrow, m l)Uci tristi giorni di
odio e ùi morte, ùistnbuì hcn +o.ooo piccole
l-roci. Ora molti pagani riconoscenti continuano
a portarle... Pns~a la piccola croce bianca, che
ru loro sicuro scudo ili difesa, diventare per loro
pegno di salvezza eterna!
Conversioni tra Mussulmani. - Le con-
,·ersioni tra i Mussulmani, come i: noto, sono
assai rare e diffiçili. La nostra Missione ùel
Krishnagar conta un gran numero ùi Mussulmani
,·d è praticamente l'unica Missione ove si r<;gi-
strano conversioni regolari dall'islamismo. Una
cinquantina d'anni fa tale movimento aveva as-
sunto proporzioni di massa in seguito alle grandi
opere di carità iniziate dagli 7•.elanti missionari
delle M issioni Estere di Milano durante un lungo
periodo cli siccità e carestia.
Alcune delle nostre più fiorenti cristianità ri-
petono appunto la lorn origine da quel tempo.
Ai nostri giorni non si può più parlare di con-
versioni in massa tra i Mussulmani; pure è molto
consolante il vedere ogni anno delle intere fa-
miglie abbandonare l'Islam per abbracciare il
Cristianesimo.
Uo apostolo bramino. - Nel Krislmagar
l'armo scorso ha rice\\'uto il Battesimo dalle mani
del Vescovo salesiano, Mons. Morrow, un vec-
chio bramino di elevata cultura e posizione so-
- 139

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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ciale. Egli aveva studiato la religione cattolica c, delle vocazioni indigene dell'[ndia. È bello ve-
trovandosi gravemente infermo, volle farsi cri- derle sfilare in bicicletta per portarsi in visita ai
stiano. Guarito si mise subito a predicare la re- villaggi. In molti casi esse preparano la via al
ligione cristiana nel suo ,·illaggio ancora dd missionario e fanno un bene immenso special-
tutto pagano. ~ Voglio portare alla Fede - di- mente tra le donne e i bambini
ceva a Mons. Vescovo - almeno dieci famiglie
all'anno. Questo in ringra1,iamcnto al Signore
che mi diede il ùono della Fede e della guarigione*·
TI buon vecchio non badò agli scherni dei
S 1AM
suoi antichi correligionari. <• È un pazzo - an-
davano dicendo - noi non ci faremo mai cri-
stiani •>. Egli continuò tranquillo e fiducioso nel
Gli Allievi del " Sarasit College "
suo apostolato ed è già riuscito a convertire al- di Banpong visitano il Cimitero
cune famiglie sia di Hindù che di Mussulmani.
Questo irritò assai i fanatici di ambo le parti
di guerra di Kanchanaburi.
che cominciarono a minacciarlo e a molestarlo Bang Kok. - Facendo eco all'iniziativa Fiori
in tutti i modi. Recentemente, mentre egli si sulle tombe della Pontificia Commissione Assi-
trovava in un «giro apostolico*, gli rubarono stenza, il 2 novembre 195 I, i 300 allievi interni
quattro vacche. Kon contenti di ciò, scagliarono del collegio salesiano S. Giuseppe (Sarasit College)
una pietra nel corti1etto interno della sua casa di Banpong, guidati dai loro superiori, si porta-
colpendo malamente alla spalla una sua figlia rono al cimitero di guerra di Kanchanaburi, di-
ventenne che da poco a,·eva ricevuto il batte- stante circa 50 km. Lo stesso Ispettore salesiano,
simo. <• Vogliono intimidirmi - dic..-eva al mis- Don Ettore F rigerio, cantò le esequie e guidò le
sionario - ma non ci riusciranno. Io voglio preci per i defunti. l giovani nella maggior parte
mantenere ad ogni costo la promessa che ho buddisti, posarono una ricca corona di fiori presso
fatto al Signore •>.
la monumentale croce <lei Camposanto, mentre,
fra il silenzio e la commozione generale, uno di
Le Catechis te Missionarie di Maria Imma- essi interpretava il gesto e i sentimenti di tutti
colata. - Lo zelante Vescovo salesiano del i presenti con breve indirizzo: «Siamo qui a
Krishnagar (Bengala) ha fondato una Congre- compiere - terminava l'alunno - ciò che non
gazione di Suore indi-
gene chiamandole <• Ca-
techiste Missionarie di
Maria Immacolata>>. Ha
,,
voluto dare al nuovo Isti-
tuto un carattere c una
impronta spiccatamente
moderna e pr-dtica. Le
Catechiste Missionarie
indossano un bel san
A Parigi nel 1883. U11 elf'ga11tissi1110 signore si presentò a Don
Bosco per domandargli rm consiglio. M.a il Santo gli troncò la pa-
rola in bocca dicendogli a bruciapelo:« Vada a.far Pasqua•>. L'al-
bianco e non si distin-
tro, che toccava già le soglie della vecchiaia, <iÙj_ua11to sco11cerlalo
guono all'esterno dalle
da simile interru;ione, voleva fluire di esprimere il suo pensiero.
donne del ceto medio.
Debbono acquistare qual-
che grado accademico t:
tra le materie d'insegna-
mento c'è anche lo scri-
li.fa Don Bosco con voce dolce e i11si1tua:nte gli ripetè: « Vada a
far Pasqua». Quegli rifece il tmtativo di conti1111are il discorso,
e Don Bosco da capo, ma con accento imperioso e le11ero a 1111 lempo:
«Vada, vada a far Pasqua». L'i11terloc11tore, 1m po' piccato, mo-
vere a macchina e l'an-
ùare in bicicletta!
Le Catechiste Missio-
narie, tra novizie e aspi-
ranti, sono già una tren-
strava di assumere 11n contegno freddamente cor/ese, ostinando.-i
a dire tutto quello che voleva, senza che D011 Bosco cessasse di
ricantargli il suo ritornello, accompag,iandolo però co11 imo sguardo
e con u11 sorriso tali, che finalmente la magica parola penetrò in
tina. Due ùi esse son
quel cuore. Di botto, commosso jì110 alle lacrime, dichiarò di scorgere
,enute dall'America e si
sono adattate in tutto
e per tutto alle loro con-
sorelle indiane. Il gruppo
principale proviene <la!
nel mor1ito di D011 Bosco un tratto della Provvidenza, che -.•e11it•a
a ria1111odare ima lunga catena di grazie interrotta da 1110/ti e 1110/ti
anni. Senza indugio, il giorno dupo si accostò co11 tutta la sua fa-
miglia ai santi Sacramenti.
(1lle111. Biogr.. XVI. pag. 149).
Malabar, la terra classica
140 -

3.2 Page 22

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f.
KANCHAN,\\BURI (Siam) - Gli alunni del "Sat-asit College" di Banpong ln visita al clmj1ero di guerra
possono fare i vostri cari lontani. In nome loro,
con affetto deponiamo sulle vostre tombe la no-
stra preghiera e questi fiori. Accettateli, o fra-
telli, come se qui li deponessero le vostre mamme,
le vostre spose, i vostri figi i. 11 Dio della vita
della morte tlìa alle vostre anime l'eterna felicità>).
Il cimitero di guerra di Kanchanaburi conta,
in campi divisi secondo la nazionalità dei prigio-
nieri militari e civili scomparsi, 6951 piccole croci
bianche perfettamente allineate neUa grande di-
stesa verde ai margini della foresta che confina
con la Birmania. Qualche chilometro più in su,
lungo il fiume Me Khlong, sorge un altro timi-
tero di gueJTa con 1700 croci. In maggioranza
sono inglesi, australiani, olandesi e pochi altri.
Ricordiamo uno dei tanti episodi che legarono
i missionari salesiani e i prigionieri deUa valle
<lei Me Khlong.
l n un afoso pomeriggio del 1943 un ufficiale
giapponese si presenta al missionario salesiano
cli 13anpong e gli comunica il desiderio di un
prigioniero inglese morente nel locale campo, di
vedere cioè un sacerdote cattolico. 11 padre quasi
meravigliato dell'accondisccndcn7.a dell'autorità
militare giapponese, s'affretta a seguire l'ufficiale.
Giunto però sul luogo non gli è permesso d'en-
trare nel Campo poichè essendo la baracca ospe-
dale poco lontana dalla cinta di filo spinato ed
aperta per il gran caldo, era possibile vedere e
parlare con l'infermo dal di fuori. Al giungere
del missionario ufficiali, sanitari e prigionieri pro-
testanti fanno tosto cerchio al paziente per con-
trollare i primi e curiosare i secondi. Il malato
manifesta più con l'espressione Jel volto che con
le parole la sua grande gioia di avere vicino chi
lo conforta alla suprema speran7-'1 e chiede l'asso-
luzione. Attraverso il filo spinato viene tracciato
il segno del perdono. Il sacerdote prima di allon-
tanarsi si china e raccoglie fra le erbe un comune
fiore di campo e attraverso i reticolati lo por)!e
più vicino dicendo: ~ Vi prego, passate questo
fiore morente; glielo offro in nome della mamma
lontana •l. A quelle parole l'agonizzante ha un
brivido, ahbraccia d'un affettuoso sguardo il mis-
sionario, porta alle pal!ide labbra quel fiore che
lascia tosto cadere sul petto stringendolo con le
braccia incrociate e ahhoz1.a un sorriso. Fu l'ul-
timo sorriso.
L'Istituto Salesiano per le Mlssionl con sede in Torino.
eretto ,n Ente Morale con Decreto 13 !(enna,n 1924. n 22.
può leiralmente ricevere L~goti ed Eredita. Ad evitare possi-
bili c-ontcstnzioni si consigliano le seguenti formule:
s., truttasi d'un Le-gato: ... lascio ali'lst,tulo Snle.tÌ<mo per
le A1issioni CQ// sPde ;,. Tori110 a titolo di legato lu somma J,
lire... (r>ppurc) l'lnunobdc bÌto in... •.
Se Lranusi, invt..--ce, cii nominare erede di ogni sostanza
l'lsrnutn, la forntula potrebbe esser questa: • ... Annullo
oj.,.'TIÌ mie prc..·cdente disposizione tcstamentnrin. N<1111inn
mio t!rcdt unh·er.:.aJe I'JstÌWIO Snle.tiuno ptr lt- 1\\/isrinni r.011
S1.·dt in Tnritio
(LuoJlo a dulu).
(F,ri,,,, per ,.,too\\

3.3 Page 23

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stolo della d1vozione alla Madonna sotto
il titolo di "Ausiliatrice dei Cristiani "
e compl la sua missione in modo mira-
bile, tanto che il popolo. il quale ha
sovente intuizioni felici, prese a chia-
mare l'Ausiliatrice "la Madonna d1 Don
Bosco " e a considerare il Santo come
I'" Apostolo dell'Ausiliatrice".
Ora che egli è in Cielo continua, perfe-
zionandola, la sua m issione: non è più
soltanto l'Apostolo dell'Ausiliatrice, ma
anche e soprattutto l'intercessore più
qualificato presso il suo trono di Regina.
È naturale quindi che i Cooperatori
e I divoti s1 assicurino il materno aiuto
della " Madonna di Don Bosco " inter-
ponendo la mediazione di colui che nel
cuore dell'Ausiliatrice credono occupare
un posto di privilegio.
Continuino pure dunque, i nostri cari
Cooperatori, a fare questa santa confu-
sione che ottiene dal Cuore di Maria
Ausiliatrice. per intercessione di Don
Bosco, grazie numerose, talvolta anche
miracolose
Anzi per confermare e accrescere la
comune fìducia nella mediazione di San
Giovanni Bosco presso Maria AusiliaLrice,
ncord1amo che già durante la sua vita
terrena il Santo aveva, per cosi dire, a
Quadro dipinto dnf Rollini cd esposto ne lla portierfa dell' Orntorio 6 anni
prima della morte d1 Don Bosco. Il Sa.neo si rassegnò a posare, nu a
cond~·ione d' essere ritratto in itinoccblo davanti a.Ifa sua Au,i;iliatrice
sua disposizione la potenza miracolosa
d1 Mana.
Ecco due episodi di persuasiva elo-
'' La, , incominciamo! ,,
quenza.
Nel gennaio del 1879 Don Bosco si
trovava a Marsiglia per cercar modo d1
Un affezionato Cooperatore. assiduo lettore del dare sviluppo a quella sua incipiente casa. Dopo
" Bellettino " , c:1 ha fatto deltcatamente osservare alcuni giorni. non vedendo sufficiente interessa-
che nella relazione delle grazie che Mana Aus1liatnce mento all'opera incominciata, osservò con ama-
con materna bontà largisce ai suoi divoti si nota rezza: " lo sto qui a perdere tempo ! "
una certa confusmne. I graziati, infatti. nella quasi
Ma a toglierlo d'imbarazzo pensò la Madonna
totalità, d1ch1arano d1 essersi rivolti a Maria Ausilia- intervenendo con un fatto che cambiò in un batter
trice e a San Giovanni Bosco attribuendo poi la d'occhio le disposizioni degli spiriti.
grazia alla Madonna e a Don Bosco insieme. Il cor-
Una madre gli condusse un suo fìglio che
tese lettore aggiunge che sarebbe bene invitare i di- era in uno stato da far pietà. Piccolo, rachi-
voti a chiedere soltanto l'intervento dell'una o del- t ico. quasi raggomitolato in se stesso, moveva a
l'altro per sapere poi a chi attribuire la grazia e stento le povere gambe. sorretto da due stam-
manifestare la propria riconoscenza.
pelle.
L'idea è buona e degna dl considerazione. Eppure
Il Santo rivolse a entrambi alcune amorevoli pa-
a noi piace tanto questa unione dei due venerati role, quindi benedisse il fanciullo dicendogli di but-
nomi perchè è l'espressione di una grande realtà, tar via le grucce. Ne segui una scena indescrivib ile.
iniziatasi durante la vita terrena del Santo. San Gio- A ll ' improvviso il ragazzo si raddrizza. lascia cadere
vanni Bosco infatti fu suscitato da Dio quale apo- i sostegni e fugge via rapido come una saetta. l a
1+2 -

3.4 Page 24

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mamma, pazza d1 gI01a, afferra le grucce e gli sI
slancia dietro gridando al m iracolo.
Q ualche tempo dopo, Don Bologna, Direttore
della casa, domandò a Don Bosco come mai iosse
avvenuta una cosa cosi merav1gl1osa. Gli rispose
con tranquillità il Santo: "Vedi, Don Bosco s1 ac-
corse che non riusciva a far nulla e disse alla Ma-
donna· "Là. incominciamo ! " (I). E la Madonna
1ncominc1ò davvero, perchè la cittadinanza, co110-
sc1uto 1I miracolo, fu tutta per Don Bosco, tanto
che egli stesso potè scrivere a Don Rua· " Le no-
stre imprese qui procedono in modo favoloso, di-
rebbe il mondo; ma noi diciamo 1n modo prodi-
gioso " (Mem. Biograf, XIV, p. 17- 18).
Di carattere oppost o è il secondo episodio, avve-
nuto a Cannes nel 1886.
Don Bosco fu o;pite dmbillssimo di Mons. Gui-
gou. Ma l'a<fez1onato Cooperatore sI vide ben presto
in serio 1mbaraao perchè la sua abitazione fu ra-
pidamente invasa dalla folla che voleva parlare con
il Santo o almeno vederlo.
A un tratto s1 fecero largo tra la gente alcuni
che portavano un letlucc10, sul quale p.1aceva stesa e
legata una fanciulla. La seguivano I genitori, che la-
crimando pregarono Don Bosco di benedirl a. Egli
li compiacque, poi domandò:
Da quanto tempo tiene il letto questa fanci ulla?
Da cinque anni - rispose 1I padre.
Avete tede in Maria Ausil1atnce?
Si, s1gnoI·e rispose ancora il babbo.
Se avete fede, slegate la fanciu lla, fatela vestire
·1n que;ta camera qui accanto e vedrete che si alzerà
e camminerà da sola
- Oh. ma questo è 1mooss1b1le, scattò la madre.
I med1c1 non vogliono che si tocchi. È 1mposs1bile.
E poi son cinque anni che non può ser virsi delle
gambe.
Ma fate come v1 dico! - rtpetè Don Boscp.
A questo punto intervenne la fanciulla stessa
dicendo:
- Ma abbiate fede, credete a Don Bosco, provate
a obbed1rgl1 ; slegatemi e 10 guari rò.
Dopo qualche esItanza, il padre l'accontentò. Al-
lora la fanciulla s1 levò a sedere, si vestl e prese a
camminare svelta come se non fosse mai st ata
inferma.
Poco mancò che la madre svenisse per la commo-
zione, e tn tutta la cIttà fu un gran parlare e un
portare d1 altri mala11.
Don Bosco ne fu tanto impressionato che esclamò:
" Qui è tempo di fermarsi! ". E prese a ordinare
determinate preghiere da recitarsi per lungo ~r:az10
di tempo per non far troppo rumore con guari-
gioni Istaritanee (Mem. B1ograf,, XVIII, p. 55-56).
Quanta semplicità e quanta grandezza in questi
due episodi! A Marsiglia dice: " Su, incominciamo! " .
A Cannes esclama: tempo dI fermar~,!". Come
se l'onnipotenza di D10 fosse a sua disposizione!
Come se Maria Ausiliatrice mettesse a 1·ichiesta del
suo Apostolo la sua slessa polenza e bontà materna!
Se questo succedeva quando Don Bosco vestiva
ancora questa misera carne mortale, ora che il suo
spirito è libero e beato in Paradiso, ora che l'auto-
r ità suprema della Chiesa ha approvato e proposto
ai t:atlol1ci di tutto il mondo il suo potere d'inter-
cessione, chi potrà farsi un'idea dell'efficacia del
suo intervento presso D 10 e presso la Ven1ine Au-
siliatrice?
La parola confidente che Don Bosco rivolse quel
giorno alla Madonna quando la invitò a dar prtn-
cIpI0 alla sene dei prod1g1 operati In Francia, pos-
siamo rivolger la à Iui con la stessa conf denza:
"Caro Padre. su, corn1nc1amo! Lo vedi. la rnIa ia-
m1glia ha bisogno della tua paterna assrstenza, 1
m Ie1 iìgl1 han bisogno di cammimre spe<l1tamente
nella via della bontà e del s..:•·,e:-e Su, cominc1am,1
insieme. tu. caro Padre. ,1d dss1curarci la bened1-
z10ne materna, quot 1cliana d1 Mana A usiIIatnce;
noi, genitori e iìgli, ;i merot:i.rla r:on una vita inte -
gralmente cri stiana ·
(J) Pu:1nonw:usmo che hu 11 ~1,-.rn1ficatu c.Ji un tn\\'llu:
Ur-,u. mc-nminclamn 1 "
ClNA. l/rnt,,.. H ,(mnam~, l/1.ow,1101 ,uttuhn: L'im.po~i-
:rio.ne della medaglia a un novizio coodiulorc salesiano cinese.
- 1+3

3.5 Page 25

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CORONA DI CENTO GRAZIE ATTRIBUITE A
Per compiacere te ricWeste del numerosi gmzJau, glus,a•
01eotc Impazienti cU rendere pubbUca la loro riconoscenza.
in questo numero ci vediamo costretti a riassumere le gra~
:cle In poche righe, disponendole lo ordine aJCabe1!co per
f.acilltare la ticcrca del proprio nnmc. Ci vo,?Uano perdonare
i benevoli firmatari !:>C non possiamo soddJsfarc Il comune
desiderio dl veder pubblicnta in•e~ralmente la loro relazione.
Si crede tuttavia Qpporluno pubblicare per esteso la prima
grazia r,er il suo carattere del tuuo eccf!Z.ionale
Guarigione istantanea. - La Gazzella Sera <li
Tnrino <lei I) febbrnio e la Rmlio Sern <li domenica 10
dello stesso mese hanno dato noti;-,ia della guarigione
istantanea ùi Chi1•tto l;i)ùa Bnlass!J, cinquantenne.
oriunùn d1 Bregnnzc ,n provincia di Vicen?,a e nr-
tw1lmenle residente con lu famiglia al cascinale dei
frntclli Tarnagnone in comune di Chieri. Lei perso-
nalmente, 11ccompnl{nam clnl marito e dal genero, la
domenica 10 f.,bbrnio alle un<lici <lei multino, si è
presentara all'Istituto per fare oralmente la deposizione
che è stata fedelmente rnccolm.
Circa In metà elci mese di gennaio ùi quest'anno
emrn,·a nell'ospedale cittadino in seguito a un rincru-
dinwnto di calcolosi biliare di cu, era St'dta operata
un rumo fo, rimanendo •otto i ferri lo spazio ùi due
ore. Doveva essere la terza operazione quc~ta, poichè
due anni fa er,i Stalli ricover:Ha per appendicite. Sotto-
posta ~i raggi, risulrè, che de, calcoli ernno rimasri
nel coledoco, pet cui venne giuclicnto assai rischiosu
un nuovo intervento chirurgico. Il male era gra\\·e,
il <lolore lancinante, ma la scienza, scien temente per-
plessa, decidc\\·a per il non intervento, sicchè ln paziente
venne ricondotta in famiglia e abbandonata al suo de-
stmo. Unico conforto fisico all'or.,'llnismo s rraziato,
qu:1lche iniezione di sollie"o precario e momenmneo.
Ai primi di febbrnio ebbe una , is1ta del sii:. can. l.3ia-
gin Tamugnone, il qua le c.~ortò la paziente a metlersi
nelle mani della Madonna ùi Don Bosco e a tal lìnc
le offrì il Bollettino ùel Colle con l'inunagine di Maria
Ausiliatrice e unu reliqum ùcl Santo. S'iniziarono le
prci:hiere t: frauanto il giorno 5 parre elci familiari
scese a Chieri per far celebrare e ascoltare una santu
l\\1~sa olla grotta cli Lourdes nella hdla chiesa di
S. Filippo
La l\\1essa I enne ,;elebn1ta al le <,,30 e l';immalato
In segui in pre(!hiern dul suo leno, 11:ncndo con una
manu l',rnmaginc cli :\\laria Ausilintricc e con !'nitra
In reliquia cli Don Bosco. Poco dopo le 7, menrre pre-
gava con tutta In sua fede, ebbe la sensazione di un
1·iv1ss1mo bagliore, come allo scatto della bmpada di
magnesio, cbe le tolse momenrnneamenre la vista.
Contempor:meamt:nte provò l'esatta sensazione della
liberazione del suo male per cui riprese le sue forze,
si levò da sola e piena di gioio intoni, atl alrn voce le
litanie della Madonnà. Scese tlalla camera in cucina
tra la commozione dei suoi cari e poco doro anelò in-
contro al medico cbe il marito avevll accompagnato
da Chieri per un p0' lii conforto, i!,(oaro che la sposa
stesse meglio di lui. In giornata emise i calcoli che
l'~,~evano così acerhamc.nte Lonurata, senza provare
dolore, riprendendo le sue ordinarie occupazioni con
111 salute che aveva goduto fino a due :.umi fa.
Sono trascorsi diet·i giorni dalla guarigione istan-
tanea che la signora ascrive tutta all'intervento della
144 -
GIAPPONE La processione della Madonna Assunta sul lago Noj!ri

3.6 Page 26

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MARIA AUSILIATRICE E A S. GIOVANNI BOSCO
J\\ILiJonna e <ld ,un fo<ldi!<sirno Servo e in d,lln di o~l(i
.:- scesa dall.1 collin.1 di Chieri con I.i sua fom,,i-lm a
line <li attese.ire ÙI prc;,c,nza la srrnnrdinari,i l(ra.e1,1 ot-
tenuta e dire a :\\lana Ausiliatrice e li Don Bo,-co
lutto il ~uo JtnOrt ric:ono~cenrc.
Chirri, 11\\ fchhniio I 115?. Sac. YAUIIICI Hm,,,,_~,.
~
Alberlan (( ·uori:nd n·mh· notr trt· -;rl.!n:tlntc ~t"liZÌc.·
Allprandl Luhllo (\\IiInno) ~ve,•a il fud111 tlè~1m1c "" ,,u,,11rn
fllt""'\\t all'u~rr<l,tlc \\"OU frhhr{' --.cmpR a ~,,0 r 40° ~oprd\\"\\"f"-
flUU la mina.1,:n,t J1 ,t•ttu;(.•mia. inizil, 1.a nn\\.cn~• .J ~. C: H.
Oopn ._oli ùuc W:ÌHfftl, l.i it:ùbrc C~'l-f:,.
All2"ia M2ddakna v~d. Pariz.fa ISaluzzo) l<nl~k 1nu11I-
JUL·ntr rurtC" 1r curr mnta~ he p,cr la. L:1.nui1,?i•mt." Jdla htdi.t
ndntta a un l·w.Jii\\'t•rc 11n1hula.nh. da csaurn,1t·n1u n(·n:o~o
e ~•n~'Tl_llà. rtCON4.: .4 , , . \\ t' a s. e;_ B. C' o,/ uth.·nnt: J"lt•rrl-U.à
cuAr1c1on~.
Androne Cab,-,ella (Ovn,lol rin!(ra.2m pn la l(Ultn~ ,one dd
hamhrno J.n morh1ll11 1.on fompli'-'azion1 grnn1V1-mu:.
Ardrlzzo dun 1-"ranct....CO, Purn;cn (1\\11111urnnc) r..nde ft••
"At1mcmi~1nza <.h.•llu ~rnu lj(Ìmlt' prodiJ(io'>a ùr-1 s1µn11r L~nlf
Annibale. pc.·r il t111wh.- ~1 l'nl ,Jkhinrata inu11lt- ,>,,,-fii cura 11u.·di1,;à.
A.rrlgh.i.nJ Gin•• rinl.!rnliJ Jll·r la l!wtri,i:.;onc:- dd nirutino d,1
pulincvrni· l!1uJ1L:àt.1 vrfl\\'-.: Ù1u m,·ù1n.
Barisoni EIIMI ( \\,,1u1I ..11,·ru1,· la cu•ri1tionc- d,·1 b•mhino
Ja fc.:·hbn intc,t mali.
Bat&:1,tlino An1onf~ua (~f...rc-~utnol rlnur.iz1.i ,·-,n ~Juh1lo
:\\I.•\\. " S. <, 13 ,,,., I• 1.•uort~1011e del fiuliu da un lumur<
al1.t r.aJ1cc dd ncno nttu.:o.
Benedenl .M.arla (f .uunnn), dopo tre i:,orni J, rn,·rd,.- J,
un:1 perla pn.·z1m,n. i11\\"fU:111n Don Bosco. ln \\'l<lc hr1ll,uc
111 n1cz.:1.o :1lla •n nul1t.
Blbollni loie Cl.1:ra·i) 1 lllM"rA7m r,er ,I buon 1•~110 d, un nt.tn
11prruH>no.
Bobba Cin."l (Cu,ulc i\\l ) ouenne luvoro per ,I lh1!111 do !Unto
14.·n,po di~,tcl·uri,i1u.
Uocca:rdo Amabile ( I ..int,!a,n)) Oth:nn~ .a pt·,...,un,1 r-•lr,t J,
n 1huc- l'ampu1ai:1onL· J1 un Juo.
Rocchio ~tarla rin1,1ra1.i.1 \\1. ,\\. per ,,,.. ~lr,.Jiuio~a wur1-
..:1onc dd mdrtto.
Bonino Margberfh> (S C:illio T.) on<nn~ ul tnndlo il
ft-htt: bito dt.•lr.tnl(lUtat.mnc ddla .enn1ha prr '-·.tm.. n.-na.
Bonissoni Vir11irùa •ed Pani,ioni ( l<so) ,. i:nita J'lcr la
..c11:1nttJonC' dt1 hul10 Un m~ninjJttc rurulttnta.
Borelli Angclu ((;,, rniusmn) con la nov~n11 rnn<11-1I•~•• d.1
Don BoKco ottenili.' In 1i<1.mr1J.1,10nc del1a n1rw1 u)J dn hron--
CQpolmon ,te 11helli· 1..u..1 ogni curn.
Bo...~ Corinw ("J"n.•1"0) ottenne , ·is1h1l1.· p...-ou•z1m,.: m ,re
or,~razfon1 "!»Ub11~· ,lai nmrn,>, Jo umi fiulia 1..· da l+.-1 -.i(!.:-.-.a
Braihero Maria (011iuho) 1m1tfica il fehc~ e•1ln ,1, un'op,·-
razionc:.
Brocadello Anlonlo ( ,\\ni:uillua ,·.,m,1•) d,be p.1r.-.·du.-
rr.u.i1.·. tra cui ,,udita d1 &.i1l\\.cu·~i n,irnçufu~illlH.'nte d.a un m-
ccothu.
Cnmurati EJen.1 (Cl·nn,·111.) ttuan Jn unt, t" infc.rm11l dopo
J1 ,ncr~ espc:-rinu.•nl.llt: inutili lt <'U.rc ù1 d1\\·cni1 r,roft·"òi!lòflri.
Carosi Leo, l3r111nd1<-r,· d, I'. S. (Albi.sulu M .) 11tcrnnc,
per vie m1..rnh1ti. unu ~ra~in l-hc non ~ilil ad ~muo\\TMlre
n11 g-l'innunu.•rt:,,lh m1rnt.·oh d, Uon Bosco•.
Caruso Corio Mar11herilp (l'.,lcrmo) rm~rnzin f)tr In inm-
rlgione da r11t1ur.1 .1 un;.1 ~nmha
Castagna f.Hsa {(;Alhunt1.•) '-. ricono~ente per 1•-.,,•u• ,,tuia
a. liberata d,1 p~r•Ht ntc mal di 1.,-,1a " per .,l1rc 11rntrc.
Collivadino M:,m (Orm.-.i) " n,nlse Il ~- e; n.-1 • , • .,..
dt,l'<'r.tto dd frotrlhr,t> rnlpi10 d .. appénd1111c •lut• ton
._,,c--.,o t:" ~c1uca:-1ni.i, t: la s:r.1zta , ·cnn~.
Corac-1 Maua Clu...,ppin:, (i\\fonfonc S. G1,11'1(10) r•ic,-,..
m.anJu la fillla..t -..uuo . l1 c-..ami e n1ala1a, oucncnJ11nc la
Q>uaril{1one t.: la rrom1111urtl'.
Cornelio Domcnk:a In P:ipurello (Borbanm). m l(ra,·c pc•
ru.:olo di vna pt1r 1nupu·nté' ru:r1ton11e. 1nvn•·i, \\:Ufl ft-ùe ~I. A.•
mentre e.hrc.: pi~ pt1""0lh: mizinvnno la nuvc:no. Or,l, 1wrft•1-
rn01cnte J,?uorita, rini<razm
Cortese Clrlbaldl Teresa (ltorna) notiiicn lu 11uor1111one del
murno caduto da un~ ,(,,,iln
lmma1dn~ dl Maria Ausiliatricr vo:ner.ua nel \\ 'lC"llriato Apo-
stolico di Mend"7 (Equa1ore) e bcnedctw lk!r-ooalmenle da
San Giovanni Bo..co.
Co•II~ Ann:i (110111 S.), fo ,·ono,.-crc tre lwll" i.rnz,I!, tir
t'U1 unn per 1nlt.•n~t'~:-.ione di Don R1nnll11.
Co,,rantlnn Marln Amalia. (Naro,,I,) rtnd, ll11hhlica la li!Ua-
rig10nt- pcrft.·U11 '-1d ...uu Antonio. lento ••ll'o1.:d110 1a unu
cndutu dul lr.an,.
Crippa. \\nconic:rta. ( ·\\, (lùJh:) preganJo e-on fçrn,rc ln:itcinc-
ct>n la 6uli.t. nt cbh.: l.1 promoziune t u111ro 14=' prc\\·i~ioni
de)(i'rn<e1111•n11.
Cu.nibercl Tett\\3 (\\',·n=ia) Jm~ndn 11<111npu.-.1 a un'ope-
razione r1ll"nul;1 inevitabile. fn'-'O..:Ò D. 13. ~ fu 1naracc.1ltr,.a•
mente .,._,.ut.ln..& •
De Ecchtt doll, Akssandra ( \\ndwrno '1.11«.1) ebbe la
J;{ra1:ia <l, vinn:fl• il concon;o n1u,.!J'ttr..1le,
Di Clolo Anna Marill (P,sa). uH,·nnc d1t• '"'" ,orelln, di-
chi:u'l1ta 1nnr,1:nth1li· ,hu mcd1c1. sub1~Kc l'orH.:nt?.io11e con
esnu lie-to.
Di Marco Bern:udlno (Cu~tc:lterm,m) nununl\\:U 1;!1ubil.1r1te
la ::;un 1.tunnp-,nn1..· ,In polfoeur1rt:" 11cutu a"'(1.·ndcncc iipo 1...nud.
che Rh a\\·cva tolto l'u'") dèult ani mfrrmr,.
DI Na,,o Lorenu (A1Jone1 rinl{TMZ1'1 r.-r I• i-:u.,ri~mnc dd
n. figlio d~ m•IAIIIA mentale.
Evangdbl>I Ad~lalde 1:\\lmtumnl rin11rnzia U. per a,·crgli
""h·uto d r,•,1t4: IOVC'·,tÌto Ja un~ nuu:ch1na.
Faruf> Domenico (;'1.'i•rdul utt~nnc lu 1111;1riu11>n< Jdla
nlOJ.!hc rit.luu.i 11'\\ fin ùi vita da urAvt,11inii, t·1nt1rnt~JJ m ~c-
guito o )Mrt•1, e per tn.:ono~..:cnzn pui;c al h.tmbino i 11om1 <li
n. l\\11. A l." <li S. C. chinmond,)lo ,: Giunmurio 11•
Fcmu don I.uhlfi rO..lo) rinl(rnzia 1>.-r In 11unmnone del
babbo ridotto ,n lin d, Vita da vAriu 1mln111t e a,•nnzato av-
velenam«Hò d.-1 •ADll\\1C.
~ 1 45

3.7 Page 27

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Fctmrl Ada (Rct11li<> E.)fponendo la reliquia di :;, G. Il.
sorto il ~uancialt dl.'1 nutrito ).:!"mven1cnte malato fei.,'ftto e
ùi cuore, ne.- ottenne la ,iuari~ionc.
Ferri Bonari Elisa (lntral nm:razio I). R. ,he le !(Uarl
la
tiglm
du
unJ.
pcricolosi;a
infezione
che,
.1
dctt.J.
d
d
l
1
0
4
.
:
u
-
lista. esigeva l'estrazir,uc ddl'occb,o.
Gallabresi Sironl Dina IBér11amn), avuta notizia che la
mamma versava in pcrt~olo <li vita per a.iec~o appcn<l.ico....
lare é peritorutc, inizi<) la novena consigliata da D. B., e
la mamma guarl.
Garavaglia rolanda (Torino) rende noto ,I • grande mi-
racolo tiella 1tuarii,inne della mamma cli 75 anni da bronco-
lMlmonite doppia, contro il verdetto medico.
Gar-ella Teresa (Fol(IÌzzn C.) ottenne che la sorella supe•
nds~ un urnentc intenrcnto chirun:zico, pur t"Sse.ndo deboli.s•
sfma di cuore.
G<:nnaro Piera (Varese), segretaria ddl' Istituto Tecnico,
pubhlicn il buon esito di un'opera,;ione e la brillante promo-
zmnc d, un'alunna.
Gilllo Domenica De Stefanl,; (Front C.), in preda a ,•inlenta
palpitv.ione da quattro ore. pone sul cuore l'imma,:;ine-reliquia
di D. 8. o ,ubito il cuore riprende il suo rirmo normale.
GiovagninJ Gilberta (Ncbbiano Alto) rende nota la riuscita
,n un concorso Statalo $Uperando gra,•i difficohi.
Glovann.inl Luigi (Pi'11) guarl da bronchite e fastidiosa tosse.
Giuglardo suor Marg'hcri ta (Trino) rin!CI'l"ia S. G. B. p<'r la
guarit(ionc. della "ìOrello da un persistente esaurin1cnto mentale.
Col Filomena (Aosta) guarì da ostinati dolori se11za imer-
vento ch,rurwco.
Cos Venuto Marla Uutiuo) con le novt1lll ottenne la guari-
1<1onc della bamb,na da gra,·e csauriment<> e brc>ncopQlmo-
nite doppia
Guaraglb Carlo (Isola di Rove1,1no) 1-(uarl da i:ravc perito-
nite 1ubercolarr.
Gusmlnì Caterina (Vertova Scmonte) ~crivc che, ua -te
onni de,•ou uclla Madonna di Don Bosco, ottenne tante
1-!rllZ•c da farla convinta che chi prèj(a l\\L A. e ~- G. D. <>t•
tiene tutto per l'Hn1ma e per il corpo.
Iacoblli Concerta (Lanciano) rmgra~ia 1\\.1. A. e S . G. Il.
lht' ,~ollcro lib.errarlt1 ù11 un male diduaratu mg:uaribtlc.
innocenti tris (Roma) raccomandò n S. G. B. un n,potmo
ntfctto fin dalla n:>sclla da spa~mo pilorico ribelle ad o~nt
cura. e si vide tosto c...,qiudita.
Leoni F. e ~t. (Campo Blenio) por1rono vive grazie a M. A.
e a S. G. B. per un'imporblnte grazia ricC'vUta.
Magnani Elena ( Roz,.ano di Lucca) fa conoscere la ,:;uari-
1.tione del nipotino d~ mortalè mtossicazione dd san~ue.
Maleuo C. in Ughetto (Torino) puhblica la l(uarigionc del
marita ùn ukrra gastricn e: da grave emorras.:ia senza ope.-
r.-tzionc.•
w, Mru-iani Teres.:>. in Mnlleì (lì. Romnno Garfagnana), mala1>1 ùi
foL'lllO e in •ttcsa cli bimbo, si ri,•olse a M. A e al B. Do•
mcnko Snvio. guorl ed ebbe una ba111bma piena di snlutc.
Mascarello ved. Cogoo Teresa ( La Morra) con la novena
u l\\fn.rm Ausiliatrice s:ruari dalle vene varicose che la tene~
vano 11nn1ob1lc.
Mnsnovi Pietro (Ono lì. Piecro), nvenJo la bambma mrm-
hondn per tetano e mcningice, ricon<c u 'vi. A. e a S. G. Il.
e ne ottenne la perfetta ,:uari!,{lnne.
Melchiorre Adele (Ro,igr,am, l\\lonr.) ottc,nne con la no-
vrna In ~ruari~1onc t.lcl la nipotina.
Merenda Emilia (Messina) fece la nnvcna a M. A. consi-
gliata Ju D . il. e ottcnnt.'. l·on1ro o){ni prt!vi.siunc, I.a pro-
tll(Yt.tunt" dd fi~l10.
Meu:n..~lma Giovanna (Ruuusa), saputo che 11 ,:.eocro rnu-
rntore cm caduto da ouo metri di altezza con 1..travi fratture,
11) rnccomnndù a M. A. I!. a S. G. B. e ottenne h.1 grnziu.
Miccoll Luciano (Taranto) affetto da fistola ribelle ad ogn,
l·urn, un i.:iorno ubbundnnò tutti I nrnedi e ~i affidò unica-
me.iue a S. G. B., ottent>ndone une miracolosa guJrigione.
Mlchcle110 Emilia (Rn era d1 Almese), tolp1lll da forte
hroncopolmonite, C"Ominciò o miKlinrnrt:' n1l'invoca7,.ionc J1
M ..\\., di S. G. B. e di S. M. Ma,:urdlo.
Mllesl Alessandrina (llcrJmmu), ndottn agli estremi ua
11fn, u·wocò !\\1. A. e ottenne: un pronto n1i,.dioramtnto. ·
Mocche11l ùn<Uda ved. Moroni (<.:ustellanza) ottenne da
1\\1. \\. la guari,;,on~ da paralisi.
Mollo Maria, colp;ta tla diverse malattie che la ridussero
in fin di vita, foce con fede In novena consirtliatn do S. G. 8.
e prorno il 31 iiennn,o poté cominciare ad al7..arsi.
Morr,i famiglia (Montechiaro d'Asti) rmgruzia M. A.
e S . G B. per la mirabile assistenza prc.stato • due suor
cari in un pericolo incorso sul lavoro di elettricisti.
Nebbia Ester ved. Piano ( Gcnovn) rÌnl{raziu per ;lvcr tro-
vato ,dlo~ndo comodo 10 forma m~perata
Ossola Rosa Maria ('l'orino) tu iiuarotn m modo nuracoloso
LO una vUam al Santuono d1 Valdncco.
Pala7.zo Mario (Rei;:nlbutn Fnnn) è arata a M. A. e a S.
G. 1:1. pcr tre i;rnzic •~g-nalatc.
Pasquallni Carlo (Tnrino) con la novena ~u~crita da O. B.
ottenne 1.HJ w1 su<) ron,l,!.iunto h• ~uarr~ion~· <lu pia~ht: Jolup
rosì~s11ne e pt.>ricnlose :iJ un.a ~amb11..
Pen:ass.ldl Maria Grazi<l (<.:utnnm) rinl-(raziu per 11 f1,licc
<""to JeJl'.,..amc Ji li,·cnza l!ÌnllàSialc.
Penna Maria in Surano J,..~1ad da Uivcrsc nmlnuic e Ja t.lue
t!L"8\\'Ìssime opcrazi()ni.
Piloni Gina (l\\lomo) notifica lu l!uarittiunc di un nipotino
Li.i bronchitè bntutica ribelle nd ol{ni cura.
Pinottl Snbn (Firenze) invocando D. R. guarl da uno ttc-
h1tc che la wrmenta\\'u da uhre un :uino.
Provenza.no ~!aria (1\\1t"Ss1na) onenne di superare un dif-
tidlc e~omc.
A.apuano Maria (Salerno), dopo se, mc-;;1 d, ~rave malat-
tia (pnramttrite) \\fcùcndu inutili le: cure, si rivolse a D. B.
e ne ottennè pronta guuri~rionc,
Raver,i Agnese e Rolando (Rho) rin1-,'fllzian11 per la conS<:r-
, azione ddln loro piccolo Lidia che da otto giorni non pn-
tc,~a più nutrirsi.
Re coniugi (P<aschern S. Carlo). avendo la bambina ridou,,
auli r-stri:mi, p~ero tutta la loro fiducia in M, A. e videro
la. piccolo scuotersi e surerun· la cri~ì.
Ricci Emma e fratello {Fircnic) rendono note due !:"17.ic.
una CIRSC'ut'lO.
Ricci Pietro (Frassineto Po) rm~razm M. A. per lo gua-
rigione da uno sena plt'.'uritt.·.
Rlni Vittore (l\\lilon.-,) pubblica tre ~razie: la figliò
trovò allog,!io dnpo la tt<Wclla u \\.1. A.: 2• ei-:lt ,tt,sso fu
sahn m utrn rndufa dnlln sCBJn dcli• c,1111in11 con il pc.o dr
un quinta!~ ,1Jdu~so; ~0 ht mo~lic J{UOrl d.& Sf.:ompen~o carJial·O,
Robar...ati Zaggl.a Adn (1'r~, i1:iol ottenne v,trie ~r11zie, tra cui
la promoziut1L" tld fi1.!'1io
Rossi Murht ruceumanJò a S. G. B. un fanc1ulln U1chi.anttt1
in1tut1ribilc:". Lu notte qtc'i,m lo ,·idc fuuri di pericolo.
Samà Doru (8. .i\\n<ln.·n lonin) riporto vittoria in un con-
corso nonostante t"nlt1ss11110 numero dei cand,d:tti.
Se-a.no Solis Maria (Gcmnostramazza) ~uari da csauriownto
nc:n·oso e da tonncntosu ncv--rnlg-ia atl.R tc-.!itn
Scarso D. Giuseppe, l',,rrnco (Olha S. P1etrn1 comunica
che una ~un parrocchiana d1 ~7 anni oth.·nnc b g.r..u1dt! gra-
zia clell.l ~nari~ione dn ctmcri:mt al p1ftfé se-nza amputu-1'.ionc.
Squlll:ice Antonio (C'inpoli) prnLesto inli111ta nconnsct,n,;a
n. ~dlt1 'SU.8 pntenlt: Ausi1iaLTÌCs.: t." ol suo proh:ttnre
Il. per
un :;..t:rto Ji _grn7.1c.
Tarchino Antonina, troqmJo-..i in l{rav1 condì.1.ioni, si
f«·• portare il qu:1uro cli I>. Il., lo p«·)(o con )(nmue fede
e fu csnu.dira sull'istante.
Tnrditl Anna Ca.ria ('\\;ovarn) rinl!"nrzin ptr In t..rt.J.anl'.?"mne
della mamma da !lTil,·1 di8turbi.
'l'ardili Ma,cla (Casale) ottenne la r:uan<{1one dello bombm•
da ~mi:-ino e.on complicazioni e della mamma da broncopol-
monite e scompenso C11rdiaco.
Terranova Giuseppa (Campobello di Licata) ottenne da
l\\l. ,\\. che il figl,o sur<erassc, felicem~nte un esame.
Tesla Rosaw. (Rossann) rinwazia per la guarigione d, una
personn cara da gravissinu formo 1>0lmonare e per un "nhrn
~rande J,:rnzia.
VannlnJ Maria Ausilia (Massa M.) vinse un conconk>
mettendo tutta la sua fiducia in M. A.
Varnldo Carlo e Maria (Gorrino) •llcsl,mu: il mattino del
no,cm.brc la nostra cr(."tllura di 8 anni t•rn 11gon1zz.antc
per mtnin~itit e la sdt:n.za ntcdica non dava speranza. Ri-
vol~cmmo la nostra pre11hiern pii., fervido a 1.\\1. A. è • S. G.
B. Miracolosamente il nostr-0 Giuseppe m,~liorò e m breve
g-uari perfettamente•·
Vasta Cimino Lina (Mes.-sma) rende notn la prnpna guu.n-
~ione n unn gan1ha e qudJa <lei marno dkt ostrnata dispt:ps1a
gastrica.
Vcrardino Teresa io Riccardini (Milano), cm.sport.Ha d'ur•
g-cn1..a all'ospr<JHle per violenta cmnrrngia inkrna e operata,
J.(uariva compll!tamcnte invocando M. A.
Vigneti Gilda (Calascibctta) rinRrnzi,1 p,•r la scomparsa
di unn. ciste !\\enza un nunvo intcrvcnLO chirui-R:ico.
Viaro Maria (Rovigo) con un.a novena a D. Il. trovò im-
piego n una persona che versava ,n strettezze economiche.
Zarattin.i M• Cesaldo, Pomati M• Uno, Fanton Alberto
(ll,và) sono ,trati a D. B. c.he li ha proteni in un incidente
uutomobnistico
Zocchi Teresa (Somma L.J roccomondò a S, G. B. una
pe~ono carn rnoribonda io seg1.uto H incidente stradalt: e
ne ottcnnt: lu ~uarig1onc.

3.8 Page 28

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Santi, Beati, Servi di Dio della famiglia Salesiana
che attendono di essere invocati per spargere sui loro divoti
grazie e favori.
SAN GIOVANNI BOSCO - /,'Apostolo della tim•e11t1ì.
1) Santa Maria Mazzarello - /,o Sa11ta dell'umiltà.
2) Beato Domenico Savio - ll più bel (ruHo del sistema educativo salesiano.
3) Don Michele Rua - Primo Successore e copia fed1-li.uima di Don Bosco.
-1-) Don Augusto Czartoryski - li Principe eh.e si (,1 povero per amore di
Gc.HÌ Cristn.
5) Mons. Luigi Versiglia - li Vescovo 11Iissio11ario .Uartire.
6) Zefirino Namuncurà - Il Gi.t:lio della Pata!(miia.
7) Madre Maddalena Morano - La Superiora formatrice di l111011r rrli1;iose.
8) Donna Dorotea de Chopi&ea - [.a Cooperatricr Sa/f'Siana mfJtlel/.o.
9) Suor Teresa Valsè Pantellini /,o re#[{iosa santificatasi col sacrificio,
la pre_r;hiera e I'cruica dedizione.
IO) Don Luigi Mertens - ll h1to11 Pasture du: d1ì la villl prr le sue pecorelle.
11) Don Callisto Caravario - // Sr1tmlnte Uissimwrio .Hmtire.
12) Don Andrea Beltrami - Il Sf'rvo d, Di,, eh.e 7lll()I t•ivere per soffrire.
13) Don Filippo Rinaldi - // 1110<.lello di vita i11terwre e di palemità salesiana.
NB, - La Dirc:z10n<' Gc-
ncr•lc Jelle Oper~ Don
llnsco (uffido propa~nnda),
Via Cottnl,:n~o. 12. tiene a
disposizun\\e'.
* J, S. Giovanni lfosro,
J, S. J\\l:on• Mazzarcllo e
del Beato Domt-nù,:o S;wiu:
n,c<la,:tlie e ricorùini,
* d 1 tutti: v1te1 opu~
letti1 cartoline, immagul1,
to~lie1t1.

3.9 Page 29

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.:,.........,._..,..._.,,~.._....._....._. ~_....._..,,._.,..__,.._....._.._.,.__..e
~
G razie attribuite nll'inlercessione
~
) del BEATO DOMENICO SAVlO (
a--....--...---..-.. -T--.......-..,-... --......--....-......-.._...-...--....-...:i
G uar ito d a ripetute crisi bronchiali. - Mi sento
in dovere di Tendere pubblicamente grazie al B. Do-
menico Savio per alcune gr.1zie ottenute per la sua
inten:e.5siune.
Nel 1949, già avantt negli ann', fui colpito da crisi
bronchiali che il medico di11gnosticò come asma bron-
chiale cronica.
Verso la lìne di questa crisi, durata una diecina di
giorni, fui destinato a compu,re una missione di esperto
dOJ..'Bnalc .i Uemn; non volendo perdere tale soddisfa-
zione, partii ancor3 convalescente e trovai a Berna
freddo e neve. Tali condizioni non erano certo propizie
per il m,u mule e me ne accorsi subito. i'vii rivolsi al-
10111 al B. Rav10, invo<:ando la sua intercessione. Dopo
pochi giorni mi sentii sollevato e potei por.rnre a ter-
n1ine la n1issione.
L'anno dopo fui npreso dal male con crisi, bre, i nel
tempo. ma acute; in tali conclizioni, nel mese di set-
tembre fu, comandato in mis~ione in Inghilterra.
l'11rtii preoccupato o.:he il clima invernale iniilese
potesse prggion.1rc le mie condi7,ion1. Effettivamente,
appeno l(iunto sul suolo inglese. fui colpito da crisi
bronchiali uhba_qu,nza forrì. ma anche quesr-.i volta,
m, rivolsi fiducioso al 8. Domenico. Dopo alcuni $:Ìomi
d, ~offerenze, mi sentir liberato dal male e potei passare
tran4uillamente l'inverno mglese. Da alloro in poi non
ho pi,, avuto manifestazioni del male che pure era
stato giudicato cronico.
A1tribuisco le r.lue i.ruarrllionr all'intervento del B. Sa-
vio e nog:n1z10 pubhl,c,irncntc il Signore r.li a\\'ere .ac-
colro l'in1erce5,ione <lei caro Beato al quale chier.lo per-
dono di uverc 1roppo ritardato a rendere i fatti di pub-
bhc11 ru~innc.
Unisco un'otfert.-. per la sua canon1zz..'lz1one.
Noma.
PmTRO Ro3-;t , E>: a/liet•o sa/esumo.
fsf,etlore Geue(nle Alinistera Fimw::e (Dogane).
sanitari, al decimo giorno ero già in grado di passar
alcune ore m poltrona e muovere I primi passi nel cor-
ridoio. Tutto ciii aveva del miracoloso. Riconoscentis-
simo im'io la mia seconda offerta con preghiera di
pubblicazione.
Roma.
Cornm. G1usru>PH Sct•L>ERI
ex r,1/i,mo ~ cooperotnre $O{esìmw·
Guarisce da mal di reni. - Colpito da acuti do-
lori ai reni, che mi procurarono atroci sofferenze,
implorai con gran fervore e con viva fede l'aiuto del
Servo di Dio Don Michele Rua, che io ebbi la gran
fortuna di conoscere personalmente.
Il sant'uomo ebbe pietn di mc e dopo pochi _giorni
le dolorose ferite scomparvero, tanto che ne fui com-
plctnmente sciolm, senza provarne più alcun disturbo
liiconoscente e grato sono lieto di attestare pub-
blicamente quanto sopra.
S. Prospero Secchia (Modena).
UMBERTO BMllllEl<I
e.,: f1lliroo sa/e.inm,.
Ebbi l'impressione c he una m a no prem esse
s ul mio cuo re . - Ringrazio Don :Michele Rua per
le molte grazie e assistenze a,·ute da lui io questi tre
an ni di malattia di cuore. l'vfo soprattutto ricordo la
g-rande grazia da lui r icevuta l:1 notte del 16 novemhrc
del 1936. Alle ore 4 mi sentivo in tin dr vita. Accanto
11I mio letto tenevo l'immagine di Dnn Rua. Mi rivolsi
quindi a lui dicendo: «O Dori Rutt, voi mi avete as-
solto dai miei peccati. ~e è he_ne per l'anima mia,
fatemi guarire I•>. Ud,i a llora una voce forte che m,
d isse: Voltati tlnll'altra parte•· Subito mi voltai a
sinistra. In quell'istante ebbi l'impressione che una
mano premesse sul mio cuor e e mi sentii i::uarito.
Non potei fare a meno di mettermi a piangere esclu.-
manr.lo: Don Run è un santo! Don Rua è un Santo! •·
E per undici anni non ebbi più disturbi e 1a(Odetti buonu
salute.
Ora che sono vecchio, spero che Don Rua mi aiuterà
a fare una buona morte. \\VI.mdo un'otfcrw per In sua
beatificazione.
Mapello (Bergamo).
GtO,\\CHINO GELPJ.
Gra7.ic nt,ribu,tc nll'intercc,sionc del
SERVO DI 010 DON MICHELE RUA
Felice esito d i g rave o perazione. - Sofferente
d I più mesi per ,pertrofiu prostatica e grnRso calcolo
alla vescica, s1 era reso ormai urgente il mio ricovero
in clirnca.
Fiducioso nell'intercessione del Scn·o di Dio Don Rua,
che ho u,·uto la fortuna di conoscere nei miei anni
dr eolleg,o, affrontavo scrcname-nce I 1 <lifticile e de-
li,arn operazione. L'csiro nun pmevu essere più
felice. Non il più piccolo dolore al risvet;!lio e nei
pochi giorni di degenza in clin,ca, ni! aumento ùi tem-
peratura. tranne poche hn"" al sc.-ondo giorno. Con
grande soddisfa><ione del meùico curante, frJ la com-
moz10ne <lei miei Cam,lrari e lo rnernv,qlia degli stessi
li m edico d.efini il fatto sopranna l-urale. - Il
mio bambino Luigi s1 ammalò gravissimamente di
difterite, tnnto che il medico curante, Jon. Giuseppe
Favero, mi disse di l'Hbsegnarmi perchè cr., imminente
la sua morte. lo tcne\\'O sul 1.1volino l'irnma.iine <li Don
Rua e con l'angoscia profonda del mio cuore di madre
mi rivolsi a lui pregandolo di intercedere per la i:uari-
i,;iune del mio Luigi, e promettendo d1 far pubblicare
la grazia con un'offerta per la sua Beatificazione. Dopo
poche ore, il bambino mil'(liorò e quando venne il me•
dico, nl mattino, lo trovo completamente ~uarito.
Ebbi anche la dichiarazione scritta del doti. Favero,
che la sera prima mi aveva detto che il bambino non
anebhe raggiunto il m ,etino. Et:(11 detìnì il lattn S(lpr,w-
.,aturale perchè anche le chiazze binnchc della gola
eram> completamente scompM$e.
Con riconoscenza perenne.
Guweno (Torino).
l\\lAIIIA PALMIRA GRAI.IBI ved. I\\IE.."51N,\\,

3.10 Page 30

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!!l-.....-.,._,..._.,._,.,__.~..__,_______.____..._.._.....__...._......_.,~
~
Grazie anribuife all'interces'iione del
~('.•.
) Servo di D io Don FILIPPO RINAIJOI
,;,........,.-_.-.._..-..~.........---...--.,-...,..........-..-,.-••,.....,..--..t;:i
Dichiarata inguaribile, gua.risce invocando Don
Rinaldi. - Da Ire anni soffrivo male a un piede.
Ogni rimedio riu•cint 111effic,1ce, an.r,i nell'est.ate scorsa
sopravvenne anche un'infC½ione che mi~e in serio pe-
ricc,ln h mia stessa vit.1.
ì\\,li~ltornu alquanto, ,·cnni mandata nt'lla casa di
Cumiana, ma poco dopo pcgi.(iorai nuovament.:.
TI medico mi ordino tli 1enet<' il letto e di fare con-
tinui imp~cch► d'acqua boric;i, perchè ti prede minac-
ciava cancrena.
La mm Rev. Direuricc ricorse alloru al Servo di Dio
Don Hinnldi, me1tendomi una sua reliquiu ~ull,1 parte
malata, mentre tuua la Comunità prewwa intensamente
allo scopo.
Ebbene, in quindici ~iomi fui ptrfem1mente gwrrita,
dopo essere stat:1 curatn inutilmente da ben cinqut
donori, i quali avevano definito il mie, ca,u inn,rab,lc.
Non so come ringraziare Don Rmn!tlr d, que,st,1
~ramie grazia.
C:11111ia111.J. (Torino).
Suor l\\,1>.mA ELLF.1-.A, F. l',.,[. A.
li profossore esclamò: " Ma qu esta è la donna
dei miracoli I " - Quando mia figlia ehbc un bam-
bino, fu ricovemta nel repàrto matcmi1i1 :i Gallarate,
Sopraggiunte la nefrite " la setticemia, rimase tra In
morte e la vita una quindicina di giorni. •
La suora, intcrrogntR da me sullo smto della fì1?lru,
mi rispnse: LH scienza umnna ha fatto tutto tiucllo
che ha potuto, ma è gra e,. .li µiomo s~uente mi fu
comunicato che eni gravissima. 1.a notte non dava più
Regni di vita e si temeva da un momento all'altro che
desse l'u ltimo respiro. 11 mattino dopo il Profe•\\sore,
:rccompagnato dai medici, fece ,I solito )l'ira per l'ospe-
d.1le dando a mia figlra uno sguardo pieno di mes1izia
senza profferire p.,rola.
Mia sorella, Fii.(lia di Maria Ausiliatrice venne a 1ro-
vnrlà e ci consigliò cl, fare una
novena al Servo di Dio Don Fi -
lippo Rinal<li, mettendone la re-
hquia sotto le coperte.
fl giorno seguente il prof. Co-
stantini, trovandola miglicmna, do-
mandi>• Chi è quel Santo che avete
invocato? r,. Dopo qualche giorno,
continuando la figlia a migliorare.
esclamò: Ma questa è In <lonn.,
dei miracoli! •·
Sta il fatto che mia figliu guarl
e bene, mentre la scien,,,o aveva
esaurito ogn, sua risorsa.
Sia benedcno ~ da Lutti invo-
cato il Servo di Dio Don RinaIdi!
ANIME RICONOSCENTI
Ci hrw110 ~tl!1111/atn ,:rn-zir 0111·11u1,· per ;,,,,,rauiunr ,/i ,\\,./nrin
s,,,,,; A ·•.(i/iatrit-, f' di S. Gir,1·mmi B otro, di S. \\{t1rù1 Jl1t1::z,,.
,,//o. dei 8. Don1t·11iro Saùu e d,•f!/i altri
di Oi11 -
t1!t11m hamw ,mrlir imù1to otTt:rle p~r JtW/e .1\\IP!ì~r. '(U!r lr
A-1iuionl ._\\'a/tttdne 1.· per ahrt' np,,,r di D. llmro - i St'J:!U:11/i
A,mcm<> .\\.. '\\lhano F., Albenini M.. .\\llcmandi (;.,
Ama1ei< G., .-\\mbrnsi/l O , ..\\meli (;., \\ntlrcalta A.. Amn-
n,•111 O.. Ari,·11i Il., .'\\ner,, Oo,io L .. '<rwdi G.
lhulicuo C ., Balla G .. I.blocco Accumem M .. Barcttaz V.
J3Jrocro M., Bartaelino \\'., Oauùucco A. e, M., Dcnintendi T ..
Bcnnlin M. C.. l:lcrtonc 1\\1.. ilertuzzi M., Rczz,no C., Do<•
ch1ct1i .\\1., Bngj!10 C., Bonassi 1\\1.. Boschi i\\I. e T .. Bruno C ..
Ruso R.. Busso (,.
Cafosso .-\\., Call,ero M .. Calosso A., Cali o wl., Canrn•
h1cssa J>.. Cantone G .. Capdlo ;\\I., Capetti e;., Carecchio L..
Carpancto A., Caruana M., C11va1-rna R. , Cavallero M.. Cn-
\\'llnnn R., l'n\\lltl L. , Cervello .\\., Clupicr i'.\\., C le rim :'Il.,
Collt' T .• Colornl>o A\\'v. G., C'oniuL'"i; La~ag-nn, Porrit, Prl'-
v~ùdli, Runrn:mo e Vai.:nìnn; Con~onn1 R.. Cordero T '..
Cordt:rt1 1: ., ( 'orio L., Corre~l' ..\\.
Dagna \\., IJaJJ'Or11, C., Darnrnno L.. Damos,o F., D,1 Silv11
G ,. Davire A., Dc Bcrnarù, G., Dcz2"ni C., Di Villanunva P
Emilin G., Eccrno l\\1.
Famiglie: lldrrami, Chiambalcro, Garhcro, :\\lsttalia, Valle
Vanoni e Zan1.ottcra, Fasccttu A., Fossio D., Fc:hbrnrt A.,
Fcllon, G., Fc:rr.mdo ;\\., Frrrnndo 'T . 1 F\\•rn•rn A., Fra.e.
chfa (; 1 Franchtni L., Frandiin1 M. L., FriL•rt L., Fa~ano F.
Gager R., Ga, i\\l., Gallo i\\!.. Camhercol(lio i\\l., Gam-
hrno l'., Garrone I.. e l'.. Ganern C., Ghezza F., Gilardo R.,
(;iJlone 1\\.1. ~ M., Gior~ctti O . A., (;j,l\\•annmi A .• Giu,1.,"0-
nino P.• Cjma G., Gosso F .. Grosso G., (;r:rr.io I\\t., Gr...,gar1 T.,
Grilfa G . Oriffu T .. Grosso .-\\., (;u1<li ( ,.
La1,!ula111c E., L,:na 1\\1., Lonl,!,i l'., L<1rot L.
:\\lal!nughi :\\T., ~lainno G., t\\.,lnndv:;.~o T., J\\,fdnzoni E.,.
l\\larchctti A., i\\Iarchis,u i\\1., l\\farnnc G., Mascmtto r.
Masc-r<Hto V., Masini C., l\\lns,;ani f'. i\\'1<-in•rl1i R., M,-
ulicttu A., 1\\.1,lnnesio G., !\\1ilt1nu G., ).1u_glia L.1 :\\loli11,1rio \\.l.
1vlont.onarn ~\\., l\\loruno P.. rvtu,1'oo G_
Nccco F., N,•f!n T ., ~ocn· E.
Obt-rto ,\\., Occlcppo l'.• Olino L., 01,v• P., Omorini D..
Orec1'hllt G .. Orn:110 :\\1.
PaJ,l'nno O.• Pan1er .\\.• Pi1n1z1.a ..\\., l'arod, il., Pu"'imO A
Perla O., P1act:..ntmo R., Piano ;-\\ .• Pìcnno '.\\1., Picmelli G
1-'iola 1vl.. l'raturlon A.
Rabm<J V., Hanalmo C., Ru111 G., Ru,.zJnn R.. Re A..
Rcsci:01t1 Don. B., Revdli M ., Rihorta N.. H1~az1n :\\I.. Ro-
,,lli M. T ., H..sdn M .. Russo G.
Sacco A., Sakm» D»t1., Sandr~ D., San1110 M., Saracco A.,
Snrdi H.. :-ianorio E.. Schi•roli R., Se,u,iam T., S,rcn 1...
Slmon:nu \\., Simoni \\ .. Sirtuli I(., Snrellc: Caula e Crosin,
Speroni G., Stamurn .\\ ., Srrkrino G.
Tarcl11i P. , Tinivdla \\1., Todisco A., Trczz, A.. Triccrri A.
ll)!a)llia A., 1Jghc11i 1\\1.. l Traci ('.
Vaccarino V. Van:~no A .• Viglianco A., \\'irnno C.. Vi-
1
rano O., Voucro D. e G
Zerzi A.
Cardcmo al Campa (Varese).
l'VLrnriN,LLI G1 u l.lA.
TOR INO• V>\\LDOCCO S. E. Mon.s. Arduino e tre suol Missionari scacciali con
luj dalla Cina, fotografati sulla porta del Santuario In segno dJ devota ricono•
sce.nza a.ll'Ausiliatrice per gU scampati pericoli.
- 149

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI
SALESIANI DEFUNTI.
Sot. ('!['RIANO ALCJA1'0, da Portula (Vcn:cllil,
t a Ca,,,.,l!liil Biellese 1'11 - x1-1951 • 77 nnn, d, onì. (,o d,
vita salesiano, 54 di sacerdozio, 38 di d1rez1onc.
(onnbhc Don Bosco all'Oratorio nel 1887 e ne parlò
sempre con affetto di fodio devoto e r,conoscente. Coltl\\'0
lo spir1to d I cunti:i e di lahorio);itò. In Liturgin t:r,l un mne-
:,trn prov«:tto e ril'ercoto. L'nmore olln povertà Ll;li era come
ronmnuruto. I #11sdò dr st' ,t più grato ricordo tu quan11 1o
,l\\'\\'lc.rnaronu.
Sue. GJ. ICO,\\fO l'.JCC.·I da l'oirino (Torino), t o L11
Spezia il 3-1-1952 a 56 anni.
I ·omo ùì profontltt vira i.ntcrjorc, salcsiuno ~iovialc e co-
i<.tantcn1ente- sereno, sacerdote zelante, fu per due anni ::le-
µretario particolare dd Scr\\'o di Dio D<>n Rinnld1.
Sar. CELSO ZORTEA da lniM (Trento), t a l\\,fonteor·
ton• (P.1dovn), 1I 23-1-1952 a 65 nnn,.
'~t>lla ~ua n1oltcp'1cc uttavità oon cercò l·he il SiJ?nore e le
;rnÌm~. Tn tutti 1 eamp1 dove lavorb è ricordati.ssimo, rna 11
periodo •.u-eo della ,u• vttK fu quello passato a Valtlocco,
Jnvc.· la.se-Te', ri~ordi indelebili ~,)edc tra i .soci del circolo
Au,rilium <lei 11> Oratorio Fe~tÌ\\'t'.
Sar. (]/()1 •. 1.1\\,N/ PIRTRZ.'IK, da Ro,:alin (Polonia),
t o Elizabcth N. Y. (Stati Uniti) il 27-.~-1950 a 65 anni.
Sac LL'CAS G/USBPPR, do Cabanelas (Portogallo)
t H I ishnna (S. Giuseppe) ìl ~(>-'l:-195 I a 63 onm.
Sw. 1/fFl,CZARF.K \\J.4RIANO dn Varsnv111 fl'olun,u),
a 11,m.u-KmiR (Cmi!) il 28-XU-l95r a 41 anni.
CuaJ. JiUNC.-llU BE.VJGNO, da Ccllorc di lllnsi (Vt-
ronal, I a Este {Pndo\\'a) il 16-xll-lQSI n :1<1 anni.
COOPERATORI DEFUNTI:
l'.-lROT.. J OJ<SOL.-1 •·ed. PF,LJ.ltGJUNO, t • 1\\'ldth1
il 30-x-1951 a 76 anm.
Piis.~ima nutmrna, v1sse nel nasc:;ondtmento C' nella '.'\\Of-
for:-n2t1, Hltto dcd1ro nlla cri~tlnno ..-. duca.zmne della numer<J~a
fomu,dla.
Cnltivù una prnfnnd,1 (Jivnzinnr: H \\lttrm SS. .-\\u~ihatrice
t- a Oon 13n~rn
Il "ìi~nnrt.· I., 111 t•miù con lu j.!"ro7,rn di tre fig:I, ~acc:rJm,
"1nlc~inni c.· dì una fo.dia Suora Gtusq,pinft J, Cuneo.
(;fN.4 PERV7.ZlNl. t aJ .-\\nc<>nn ,I 11-,11-1<151 n (,,
J01'1.
Coopè'ratric,;e zelante, :::1 prodiit6 fin Jn RÌ0\\'11nc.·tta p-èr ,
Suh:•~iani c.- la loro parroc(:hia. ehc ricordò an.,;hc in monc.
G1.'nerosa tino al s,lcrifiz10, r~stò fcdc.J~ custude della cas,1
per favorire la vocHz1one di tre sorelle. Figlie di \\Iariu Au-
sih:urice. Chiuse l1csc.mplur~ \\' ltO con cdi lican11s~ima fine.
preparata dn lento martino, offc-rto a 0 10 con scrcn1t:.i.
ANGELI MJT0/.0 n. S7'El..U-ICCJ. t ,I 22-x11-1<15,
A 'f'ormo.
Coc;perarnce di profondi sensi crist.1a01, ritenne sempre
una ernnÙè grazia l'avere un figlio salesla.no. Devotissima
tl, Mnna .-\\u,uliatrit,e e di S. G. Bosco, non lascioVD sfugl(ire
«x.·cas1onc per propt\\~Fllme la d.ivo~ione.
CllldRDI "ro. FF.1,ICE, t il 1 a gennaio • Castelnuovo
Dt1n fitlscn ,i 84 anni.
AlItem d.-ll'Ornruriu, vivente S. Giovanni 80,co. du.l
1 SS, ul 11S85, fu sempre arumirntorc e !IOSh:nitorc delle no-
~ttc npcre e il no1ne di Don nosco ri•~unnò cont1nuarncn1c
sulle sue lubbrn.
.'IG.-lG/.JATf G B .. 1" il 14 !!ennaio • Brarnaimle d'Asti
n 8J ,1nn1.
\\'isse la sua j!IOVIOt..."Zia nei dintorni dei Becchi e fu scm.
prc atfez1nnotìssll'no n Don Uosco. l\\lorl conrenro d1 :)Vt-r
visto il nipote SalC1liano ordmato sacerdote.
ALTRI COOPERATORI D EFUNTI·
.Vm:o:
Marini Alice - \\fa,7.a GiuseppinA • \\1.=Li l'<:olin Ma-
ria vc<l. - Mazzesi Lui~i - Mclntti .\\,wstin<> - \\l--ssa lldloni
Ter•ili,, - Minga«lli D. Cul!isto - l\\l<>cchinn Giuseppe -
Monili Boldrini 1~.ntonia - l\\1orcschi Luigia .. l\\1uroni Caro•
lintt - T\\1orsin Carolina - ~csti Gino - Niboli Oomenica -
Oli\\'8 D. Lucio - Or,cco Mar~hcritn - !'alla Tereso - Pol-
n,ero teol. D. Vincenzo - Pa~qui-tlini ~lariu - l'cdroni Geno-
, cffa - Pel")!hem l11in1" - l'iaz7i C.:esira - Pilone Cnm,lla -
l,1roia i\\lculdc - l'ischiun Ann.unzlntu - Ranco Andreu -
l<l\\-a Zanoni Gntl1a - Romano F.ln1inn - Rus~o 'icola -
Salmrini Ll\\·iB S11n,·etto S:.,ntQ - Scolti F. - StVl•ri Ann...1
Vlaria - StraJa l\\faccaroni Mariu - Tanz, G,usepp~ - T,-,,,
Giulin - ~ririncllì Giovnnni - ·rommAsini GiovS:\\nni - ·ro~i
lsahdla - Turoni Mario - V•l~ntini D. l,ui!li - Vatri \\',r-
gili1) - ZaJm Liùuina - Zardini 'l'nma:-.i F.rnt~tinu.
,lpr,/,:
.\\loi,i l'ictr<> - Armann, \\hrm - Banicro ?\\fo1ildc - fla-
tez7.uli Domenico - Bcrra Giu-.cppl! - Bt>nonaq,~o CuiJti -
Riruwhi Giustppinn - Hor!.!<nmO Gin\\'Jnt111 - llraz.zi Erminrn
• Bronzini l\\1urùt - Hruz.zone Laurctt•t - Coglit"nl \\1.ir·J:hc-
rtta - Calont• CurJctto - C~prt'tto Ciu~t·ppino - Cur:.11..z,1
Fiore - Carpnnccu Catcrmo - <."cruna Elv,ra - Co.i{ht• ,\\[!o;,.o-
stnw - Con11 P1n - Corh,olr Geremia - l'astai;!nn -\\ntonio
CovnJ,fnero "-icoh,stit--n - Cnv.1lien Luuii - <.:1vatlucr1 :\\lana -
Cuc..·gho don l-'1dro - Dc '.\\lt:to 1,,Kia - Llnmo C1ovanna -
Dtherti c;d~p;iri; - ni llurulll mons. Giust.•prw - Donattr
Pn:-qun1~ - ,~--.,,~etti "·nn. dnn Lu1~1 - FarnM d,,tt t:"e-~art'.' -
Fnrin3..7..zo \\Jc-~!iandro - Fu!iulo Alfon!-L.t Cia.::na - F,tu G-in"ca
I\\-1ar1a - Fcrrcro ..\\nton11J - l·\\~rro C,trmc:h1 - Finn.·nza \\.lnri1
- I· iu,nana Fr,i.nc.·csro - Fh..rc"" P.nriL·n - Forni Pit.."tro - Fora-
-.-a,;~j don Pjctro - GJJJì1 Giovanna - Gaffuri don Vitttu·o,
- Ganùinj Natal ina Gandulfì Cate:rina - (.i-~od ,·im. tlnn
Carlo - Gar~iuJo FnLnl.'CSt,.:u - Gava.s..;u Rma - Gdpt Giu'ieppc
- Gtnna1 mons. Angelo - {,cremia Erminia llullilla ... Ghl'-
rorducc1 Emilia - Giannetti Rosina - Girottì Puolm.u - Cu .
nel lR PAschcttn - Grnd1 Annit ... ( :ros-tu Ctffolina - Gu:idu-
J.fn1m Mana - Guerra don Antonm - Guicciardi Rosa -
I,ucchese Cosimo - !\\1a11crn1 don l'u:tru • :\\lontt N ,n.a •
:\\brano M,chelc - l\\lw,cbtno don 1'1etrn - \\lntt<' \\lur~henrn
- Mazzo G1usc.ppina - \\llò"l"lltti don Az1.olino - l\\1elnni ~1.on..1
• Mi~zi don Alfonso - Mnnll Erne,tin:1 - J\\.lorHndi Anto-
nietta • J\\,1or.mz.inu Mur~hc1 ita - l\\11lro don Ga~ta_nr, ... l\\lor-
'iin Carohn.a - ~lu1;.,., (;ionuwi - Omhdli Marfonntt - l'a(J...
lini Amedeo - Pasquale don frnnce,;çn - Pasqu.1li Pietro -
P~lleg:rin Ginvanni - l'elhcc, Maria - Pèrl{hcm [g,nio -
Piccinali don Giovanni - Piruli Em1m1n - Pu~gi ~rcresa -
Pnn7..ntto Ciuseppr - Ponzutto r\\-1r:trio - Po1 l1'-!liatti Giuscppu
- J>r~rasso Ada - Ranultc11i .\\lana - R1C:aldonc Madda-
lena - Rou~ Cec,lill - Robr Clelia - :-a lve11i Andrea - Scotti
Francesco - Severi ,\\nna Morra - Sin,si Giuseppe - TatuiIi
dou. Pnmal,·one - Tcald1 Cunclla Camlina - Testore An-
selmina - Tortorn i\\1atildc, To"'irn G,ovunnma - Turon1
Mario - Vacch,ni (:,useppc - Valentin, Jon F:lidio - Viale
:\\largherita - Vianel li Clelia - Villa .,_faddulcn"- - ,·uillennin
Maria - Zunc,i Luig,
L E T T U R E llpn·le· PnrrRo L.\\7.ZARINI. - L a pe r la delle domestiche (Santa Zita)
CATTOLICHE
"DON BOSCO"
La co110.fce1,.za della Sa111a lucchese e dell'eremp,o da /i,i dt1to ,wl rn-0
r1milt lavoro sono necessari ai nostri tempi, 11ei q14a/i è c1J,) d~Uinle
tlt>t're delle buone I! <a11te pt>rso11t> di sen•i.uo.
lndiriz,:urc 1tli nbbonamenti (Italia, annuo L. 8oo; $cmestrdle I,. 400 - Es,oro, o.n-
"'"' I .. 1000; s~m~•trale L. 500) nll' \\mmimstrazione dell,· I.c11t,re Cat10/ic/i, ·
!':.E.I. - Corso Regina Margherita, 176 - Torino (725) - Conto Cnrrente Po,tole z/ 171_

4.2 Page 32

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SEPPE. t•i affido il mio n11//i rd il mio atTenire, dat,1111
salute, pan• ~ forlmw, a cura di B.dçjolu V1rL!1niR Cnu~rma
(CaL!liari) - Summa p.-cc. 10.000 - N. 1crs. 20.000 - Tot.
50.000.
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D I STtlBI.-1, a curJ d1 D. Coalo,·a G. B•tt. - Summ•
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1-: .HAR/.-1 (2") • Somma pn,c M700 l\\lcd1ci Ernc,,to
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28.100,
llor,a C-Z,lRTORL'iKI D . •-1.1\\;GF.l,0 SEUI"() DI DI()
- Somma prcc. J 7.Soo - Luici Auusano 500 - Tol. 1~ _100
Borsn r.-11·.1s/.\\'f G/l1S!if'I'f-. Cl!. S.-11./:,'Sl.1.\\'(I a
c ura ddln niarnma - S11mni.-t prcc. 10.9g5 - .\\uclenlnn
•reresa tooo; Hardn Rina 2000: uno mnmnin i;oo: , . 1\\.
zoo Tot 34.695.
.
lforsa COZ/.I 1/.•lJUO t: FJUTJ::LLI (llu,to \\rsi1.t0)
- Son1ma pri:ç. 15.000 - :'\\: n:rb. 1550 - Tot. tft.500.
llorsn C..-JP!?.-1 HHATl?/('F., " cur" d, Capm Santo - 1"
\\"ers. 3500.
flnn-a Cf\\J..JTT/ \\JOSS f"/VCE'XZO, cura d, 13,inn
<.J'iU.."'ieppe - Sununa rrcc 6700 - ~- \\"t.~r"I. 1000. Tot. 7700.
Bnrsn D. BOS('O PROTPTTORf-' UE! P!CC<Jl.I H
C R.•LVDI S1 U Di, a cura di un,, nuunrna e due lì1?1 inl<'tl i
(CaRliari} - Somma prcc. Rqoo Sofì• 7:uech 1200 ; Serra
~mma 200 Tot, 10.300.
Borsa D. BOSCO !:.'DUC:ATO!Ui (5") Somm.1 prec.
!~-505 - Tallandin, D. .-\\lùo 2000; Richclmy li.:1110 500 •
1 Q/, 21.005.
Borsa /JJ .\\iARIJ\\'O .-IJ\\'GEUNA (2•). a cura dei t:i~lin e
nipote- Sonlma prcc. 30.000 - N. vers. 15.000 - Tr>f. 45.000.
l:lor,a DJl'J;\\'..J l'R()l ' f '/lJENZA (<J"), rnrn ,1, llmrlmn.-
Fnmcesc() Somma proc. dl.goo • '-· n•rs, 1000; l:lcr-
nardi Rt>!-ta 10.000; Ed, i~e Pcvcraro 1000, Roella ...\\~n~t•
~oo - Tot 34.200.
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O. C: 10,1.mni EU11ùnlo • 1° ve.~. 3000.
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prec. 1').503 Uz.rno CalJigaris 500, frntcllj Sta..,s.a.110 Ji
l uino :lOO; fum. Che-s-t-a 260; f:un. F"elicio11 500 - Tot. 4 1.06:1.
!fon.a D. BOSCO AJUT..-JCI. a cura di :--licolò Guaultardo
- Sonima Jlr«.."C. 5100 - Lihosc1 llosarin 1000 Tnr. tuoo.
llorsa 1:.'UCARJSTJ('A DE'f, PJCC'OLO SPH IFl.'IJO
G. BRUNI , a c ura del s•C D , llrum (to") • Srnmn,,
prec. +7.02:i - G ,useppmn Carnm 500 Tot. -f7-5•.1.
Borsa FR: ICCl/1 ·1 D. EDOARLJO. ,, ,·un, ddhi ,·;1sA sulc-
~mna <lt'I l"nllt.· I) Bosço - Snmm;1 prec. 9000 - Conlu).!i
Dra~on , :;oo, \\ 'crl:!ano Lt1l"·Ul zoo - Tot. t1500.
llor>'1 GF.StJ S.-JCTU,\\ I E.V'J'.-JTO, !\\-I. •H 'SILI.·ITRirE.
i ). i:JOSC{) (;i') Sommd prrc. 6250 • Turno Maria 500
Ti,1. 6750.
Hors.c GESO E .\\!ARI .I D.4TE.Hl FEDE F. SALUI'l,
a cura t.li l\\l arm F. ·\\. O. - Somma rrcc. 27. n0 - :-S
vers. , 250 • Tot. 28.580.
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BOSCO PROTl?GGl!.TF. LE l\\·usTRF. F.-IMJGllf;;
(2•1 - Sonrnu1 prrc ~o.Soo Manfredi G1ovann1 ,000;
Combo Laurn 3000 Tut. 4(1.800.
llo,sa G;U,U Slt ,\\UZ7.ARJN.-1 .HJSS!Oi\\.1/U.I, m
<oìuffr. e ncorùo1 o .~. ura <lclh1 nipote Lnura 7.un,1 Oella
I\\ Iano - S0tl1ffiù pre'-·· 13.000 - ~- \\'erN. 5000 - Tal. 18.000.
Unr,a GESÙ \\LICJ .1 /JSl:.'RWOR!)JA, c ura d , C. G. -
Snmmn prec. 11.250 • "l. 1•cn. :iooo, prof. V111orin Can-
cdli 200 · Tot. 14.-150.
llorsu G,-.1 /~BHLLV,\\E GIOJ'.·1/\\'J\\"/, n cura d1 F. Pm:21
- Summa prrc. q.589 • A RO\\'l!rn 780, :-,_ Hl" ,oc.;
ex allievi musit·i 400 • Tol. 25.861).
Borsa GESÙ ,/1,IANIJA TANTI E SAl\\'1'1 S..JCHRIJ01'f
(r). a cura ti, G. R. - Somma prcc. 12.000 \\"oudaena
i\\lar1a 1500; N. :'\\. 1000 - Tot. 1..i.500.
Borsa L.•11\\JPE/?1'/, rn suffr. d~r dcfontt della tnni,i:li.1
\\i\\l"nza) • Somma prec. 30.500 - "\\, v,·rs. 4500 Tot.
35 .000.
Borsa I/ ,·Jl 'SJLIA1'l<JCI-: PRFGAT1' PRU VOI. a cura
d1 l.tnn R~c1..:ion n --rsamc-n lo 10.000.
l:lorsa ;I/.•-1 l!SJLI.~ TRH'P R S. G. fl()S('O I \\Tl-:tWF-
OlffH PlUI NOI E I JUCOVEIU1'1 /11·.Ll.'JST/Tl'TU
G. Vf-.'UDI (l\\ftlanol, • cura ù, , . (_ - Snnunu prec.
J 7.400 • "\\J. \\'CM;. I 2.000 - 7'0/, 2lt,400
Bor,... Jf. AUS/l.IAT/1/f'E H s. o. nosco. ,·c1-:Jia1c su
,,.,.,, e j no~trj c.an, a curu Ji Càrln e RòS1l ~a)' C\\lil.mu)
- vers. 25.000.
Borsa M . 1USIL!ATRICE ES. G. UVSCO, ., cur., ddl,1
fam. l\\'h.·llon, Sunun:1 pn•c to.ooo • :'\\. n.-r-.. 10.000
:J'oc. 20.000
1.'ieJ111<l.
Au1uri?.1.;121une Jcl Tr1bund lt: lh Torincl m dat.t 1C)·l.•J949 - n. 403.
l'on ApprovaL.1m1t" En·l1.·!'i-rn-.T1t.:11.
Off. (.;rof. S. E. I. - l),rc•iorc; Ontt. D. Pnrrno ZITT<HINO. Condirett rc·,pons.; O. Gu100 FA\\'tNI. via Cnttolcn)!o JZ,· 't'ur11111 (7091