Bollettino_Salesiano_196202


Bollettino_Salesiano_196202



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Noi non. ci fermiamo mai; v i è sempre cosa che
in.calza cosa... Dal momento che noi ci ferm a s -
simo, la nostra Ope ra comincerebbe a deperire
l>ON BOSCO
15 GBINAIO 1962
ANNO LXXXVI N, I
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 · VIA MA.RIA AUSILIATRICE, 32 • TELEF. 48-41-17
il <Qo,te!,ilio
Dopo il solenne annuncio del Santo Padre,
tutto il mondo cattolico vive proteso verso
questo grancle avvenimento che interessa
la vita della Chiesa. Come il Rcttor Mag-
g iore ha detto nella lettera annuale Coo-
peratori, la Terza Famiglia Salesiana par-
tecipa col più fecondo interesse allo storico
evento. Purtroppo tanti guardano al Cou-
eilio con mentalità da rotocalchi, veden-
dovi solo elementi esterni e motivi di cu-
riosità, senza penetrare i profondi motivi e
le preoccupazioni a cui nella mente del
Santo Padre il Concilio dovrà rispondere.
Noi sull'esempio di San Giovanni Bosco e
tenendo ben presente l'appello del s uo
quinto Successore, vogliamo che il teDJpo
che ancora ci separa dall'apertura del Con-
cilio sia un periodo di feconda preparazione
per tutLi i membri della Pia Unione.
Questa preparazione deve anzitutto estrin-
secarsi nel conoscere e approfondire i mo-
tivi e gli aspetti del Concilio con senso ve-
ramente cristiano. Quanto sarà utile quindi
in proposito che nelle Unioni si diffondano
pubblicazioni, si organizzino conferenze che
spieghino il sig nificato dei Concili in genere
e di questo in modo particolare!
P.reparazione vuol dire soprattutto preghiera.
Già il Retlor Maggiore ci ha i11vitato alla
preghiera, suggerendo tra l'altro l'uso della
preghiera composta da S. S. Giovanni XXIII
per il Concilio. Sarà tanto opportuno che
nei ritiri mensili si abbia un particolare
ricordo di preghiera app1mto per il buon
esito del Concilio. Del resto ogni iniziaLiva
al riguardo sarà sempre utile e benedetta.
Ma l'iniziativa che intende assommare cd
esprimere solennemente il sentimento dei
Cooperatori Salesiani in preparazione al
Concilio sarà certamente il Pellegrinaggio
Nazionale a Roma e a Pompei nella pros-
sima primavera. Esso vorrà essere un atto
che si ricollega idealmente all'invito che già
Don Bosco nell' altro Concilio Vaticano fa-
ceva ai Cattolici italiani. Vogliamo andare
a Roma per dire al Papa tutta la nostra
fedeltà, fargli sentire che tutta La nostra
Famiglia prega con Lui percùè il Concilio
raggiunga gli altissimi scopi assegnati, e che
gli stanno tanto a cuore.
Pellcgrineremo anche ai piedi della Vergine
di Pompei per dirle tutta la nostra fiducia,
tutta la nostra speranza in Colei che è lo
scudo e rAusiliatrice della Chiesa e che lo
sai·à soprattutto in questi agitati momenti
della storia umana.
Sarà quindi impegno di tutti i nostri Diri-
genti incominciare a polarizzare l'h1teresse dei
Cooperatori verso il nostro Pellegrinaggio e
quindi fare in modo di essere present.i col
maggior numero di soci alle gran<li giornate
che ci attendono a Roma e a Pompei.
IMPEGNO DEL MESE Cominciare lo studio del Pellegrinaggio Nazionale,
utilìzzando la l" Conferenza annuale per parlarne ai Cooperatori

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ACQUA
VIVA
« Chi beve dell'acqua che io gli darò non
avrà più sete; anzi l'acqua data da me di-
venterà in lui una sorgente zampillante
nella vita eterna» (G10. IV, 14).
Il mistero adombrato in queste parole di
Gesù continua nel corso dei secoli attraverso
al magistero ed aJ ministero della Chiesa,
a cui il Divln Salvatore ha affidato le fonti
della vita cristiana, della verità e della grazia.
Possiamo attingere a piene mani que-
st'acqua che zampilla nella vita eterna dai
recenti discorsi del Santo Padre Giovan-
ni XX.IIl. Parlando l'u dicembre u. s. ai
dirigenti dell'Azione Cattolica, ne lodava
la preoccupazione di penetrare con l'azione
in un raggio sempre più vasto della vita
sociale. « Ma - soggiungeva - il segreto
di ogni successo, e la misura della profon-
dità e validità della sua opera, sta nella
formazione interiore dei membri: nel grad o
di grazia e di unione con Dio, raggiunto
da ciascuno nella vita spirituale».
E richiamava l'alta funzione della preghiera:
« Questa infatti è fondamento dell'azione, e
p rofum.o e soavità al sacrificio. Senza la
preghiera l'azione diventa esteriorità incon-
cludente, che, sotto effimeri successi, na-
sconde il vuoto e la infecondità... ».
« È dunque Ja vita soprannaturale - con•
tinuava - alimentata coi grandi m.ezzi di
santificazione, che dà a ciascuno di voi
forza di idee, calore di convinzione, gene-
rosità di im.pegno. Senza dire di tutto ciò
che discende da questa impostazione e cioè:
delicatezza e garbo, maturità di giudizio,
prontezza di obbedienza, ardore di carità. Qui
sta il segreto di una vera e duratura effi-
cacia dell'apostolato: di qui si sviluppa ogni
degna intrapresa e viene benedetta da Dio ».
Illustrando infine la sintesi del programma
di apostolato fissato da Gesù nel « Pater
noster: Sanclilicetur nomen tuu= • Adveniat
regnu= tuum • Fiat voluntas lua ►>, osser -
vava: « Nel No01e sfolgora la luce che fa di
ogni crist.iano un consacrato alla buona causa
della Chiesa santa di Dio; nel Regno è la ra-
gione di ogni apostolato, anche di quello dei
laici in cooperazione con la sacra Gerarchia;
nella Volontà divina è iJ comando dell'azione,
aJ quale non ci si può sottrarre ».
Facciamo nostra anche l'esortazione con-
clusiva ad essere m.issionari e apostoli:
(< Missionari, apostoli: nella vita privata
come i n quella pubblica, nelle scuole e nelle
fabbriche, nella cultura e nelle molteplici sue
manifestazioni, fino ai delicati settori dello
spettacolo, del divertim.ento e del cosiddetto
tempo libero. Presenza discreta, serena, ope-
rante che rifugge dall'accento polemico,
esprime giudizi cauti e meditati sui fatti e
sulle persone; presenza che non allontana e
non scoraggia i fratelli, ma li attira con la
forza dellaverità, dell'esempio e della carità».
Culla d'amore
« Che cosa c'è. per ciascuno di noi, di più
prezioso e importa.ute che la farni;lia? Avetr
notato mai la vita drlle api? Voi le vedete af-
faccendatr, vanno !" vengono, volano di qua e
di là. tornano con il loro carico di netta.re suc-
clùato dai fiori, nou sbagliano rnai il foro della
loro casetta. Ciascuna ha il suo alveare, e cia-
scuna vi torna come alla casa della. sua vita
gioconda.» (Mons. Angrisaui).
Il Nata dal cuore di Dio
Se apriamo la Bibbia vi leggiamo, proprio
all'inizio. che Dio creò il primo uomo inspiran-
dogli nel corpo, fatto di materia, un'anima spi-
rituale e immortale creata a sua imma_,,"Ute e
somiglianza. Poi, aggiunge il Libro Santo:
« Disse ancora il Sig1lQre: - Non è bene che
l'uomo sia solo. Facciamogli un aiuto simile a
lui» (Gen., II, 18). E creò la donna.
Fu tanta. la gioia di Adamo, svegliatosi dal
sonno, che non potè fa.re a meno di esclamare:
« Ecco, questo è osso delle mie ossa. carne
deUa mia carne!... Perciò l'uomo lascerà il
padre e la madre e si unirà alla sua sposa, e
saranno i due una ca:rne sola» (Ge11.• II, 23-24).
Dio diede a questi primi sposi una consegna
solenne, che eo(lrime chiaramente il fine ùella
loro unione e il primo scopo dell'amore coniu-
gai"' « Crt>-~r('tP. P. mnltiJllicntP.VÌ e l'"T'"latll la
terra. ed assoggettatela e abbiate il dominio
sui pesci del mare, sugli uccelli de.I ciclo e su
tntti gli a1ùmali. che si muovono sulla faccia
della terra>> (Cen .• I. 28).
Le leggi deÌla famiglia sono state fissate da
Dio e nessuna creatura ha diritto cli mrttervi
mano. Qul'sta società, prima essenziale cellula
della vasta società umana. è formata dall'unione
perpetua cd indissolubile di un uomo solo con
una donna sola, al fine di procrem-e ed educare
i figli, ed aiutarsi reciprocamente nel cammino
verso la casa del Padre Celeste.
Un amore solamente umano non può. gene-
ralmente, far sì che due vite camminino in..ieme
fino all'ultimo giorno. « Senza di me non po-
tete far nulla... Il tralcio che non resta unito
alla vite non può portare frutto », dice Gesù.
Per mezzo del Sacramento del ~atrimou.io gli
sposi partecipano alla vita intima di Dio, per cui
due creature la cui fragilità potrebbe uccidere
l'amore, vengono ad amarsi con due cuori di carne
fra i qua.li pulsa.no il cuore e l'amore di Dio.
fJ I doveri del genitori
Culla dell'amore umano, la famiglia deve
essere la prima scuola di vita cristiana per i
figli: i genitori debbono esserne i primi maest·ri.
r - L"esem pio. Un distinto professionista.
sposato, confidava che davanti ad ogni situa-
zione moralmente difficile si chiedeva: « In questa

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e scuola di moralità
PEN'SIElll rEn LA
CO:VVEIIKXZ.\\ JJI FEl:JBl\\,\\10
situaz:ionr che cosa aVTehbe fatto mio padre?».
Il ricordo d!'lla condotta patema era per lui
norma sicura di azione.
Ecco le battute di due dialoghi eloquenti.
Il padre: « Oggi mio figlio è quello eh<: sono
stato io Cino a ieri: w1 egoista senza scrupoli.
Chi potrà ridargli w1 cuorr nuovo? Mio Dio!... ».
La madre risponde: « Nostro figlio cambierà,
se noi avremo fiducia in Dio. Dove non arriviamo
noi arrivala bontà del Signore. Egli non resiste alla
noma preglùera e al martirio del nostro cuore ».
11 viceparroco domanda a due alW1ui del
Catechismo, ai quali lla parlato della santifi•
cazione della festa.
- Ebbene, Luisa, che farai alla dorne1ùca?
- Farò come la mamma, andrò a Messa e
a Benedizione.
- E tu, Giorgio?
- Io farò come papà: al mattino andrò alla
faccia o alla pesca, resterò 1ìno a mezzanotte
al caffè e alla Messa andrò solo il giorno delle
grandi feste.
ll . l 'igila11za,azio11e,mno·re. Ogni ntigligrnza
potrebbe essere un tradimento della missione dei
genitori. Bisogna vigilare come scolte sempre
deste, cogli occhi e le orecchie ben aperti.
In occasione di una reccnt<> inchiesta una
ragazza scrisse: « Rimprovero a mio padre di
essere stato troppo indu]gentr verso rii noi. A
mia madre rimprovero il completo disinteressa-
mento sia morale che materiale ».
È necessario che la vigilanza non sia meschina.
opprimente, poliziesca, ma fatta di amo revolrzza
e di ragione. 11 rimedio veramente efficace sta
uella autentica, edu,cazione cristiana. Essa illu-
mina dello splendore dell'ideale ogni azione,
ogni passo della vita, in.segna a domare gli
istinti ciechi, potenziando la lihcrtà.
« Non impiega soltanto discorsi. lezioiù, libri
p,'r inculcare il dovere, esaltare l'onestà, sor-
rtiggcrc le buone norme: nwzzi buoni, ma astratti,
generici. imperfetti. Essa penetrn nell'animo di
ciascuno, studia l'indole, forma il carattere,
avvia alle huone abitudini e le rinsaJda: corregge,
.rintuzza, leviga, cesella l'uomo interiore, mo-
dellandolo pian piano sull'esemplare insupera-
bile di Cristo».
El Un esame di coscienza per i genitori
11 pericolo più graV\\' che sovrasta la gioventù
è la sfrenat ezza dei giovani, che manda qua e
bagliori di tragedia.
La risposta uua11ime di vari Racerdoti ctl edu-
catori addita comr causa della delinquenza mi-
norile il mancaro impegm1 etlucatit•o dei geni-
tori. Abbiamo soprattutto due categorie di ge-
nitori moralmentl' negativi:
T - Genito1·i ,teboli. Vi sono padri c madri
convinti che il tiglio debba avere tutto ciò che
desidera e nel modo in cui lo desidera. La li-
bertà è sacra, ma se nou è educata diventa li-
cenza. Il figlio pensa, dice, fa quello che gli pare
e alimenta così quell'egoismo che ltl dispone a
tre forme di dclin'fuenza:
a) La ricerca clel bri1•ido. I giovani che
sempre hanno avuto ciò chr volevano, sono
presto saturi e istintivamente portati 11 cercare
nu.ovi brividi nell'alcool, negli stupefacenti,
nelle sopraffazioni e magari nell'assassinio...
b) Furto e rnpin11. Senza disciplina, il vo-
lere si fa prepotenza e i piccoli delinquenti
rubano solo pèr soddu-fare l'Io viziato. Non
conoscendo il rapporto tra la fatica e la ricom•
p1>nsa, sostituiscono que.sta con la preda. E giun-
gono ad uccidere per poche centinaia di lire!...
e) Irresponsabilità. L'esagerata indulgenza
usata verso di loro nell'infanzia porta i gio-
vani ad entrare nella vita senza coscienza.,
volontà di doveri.
Si con-vincono che la società debba loro tutto,
comt· tutto senza fatica ehhero dai genitori.
Stefano ha dodici a 1uri ed ancho lui, sebbene
in modo diverso, ha dispotiche esigrnzl' da
himho in fasce. Rientra da scuola gridando alla
mamma di aiutarlo a trovare i pattini, il yasetto
della marmellata. o cl1e so io... « Un momento
solo, che lo contento », dice la mamma con in-
dulgenza, lascia1ldo in asso gli invitati o iutcr•
ro111p,:,nùo lt: propri~ oCllupa'.G..io,i..i, non appena il
figliuolo fa sclùoccare la frusta.
ll - Genito1·i tlit·isi. Ci sono dei genitori che
passano dalle liti e dai bisticci alle infoclt-ltà 11
alla distruzione della famiglia con la separazione.
Il figlio capisce molto presto ohe dovrebb1• t•.,;-
sere l'oggetto del loro amore, giacchè i geru•
tori rap1>resentano Dio; ma qua.udo vede chr.
essi tracliscouo la sua ficlucia, si orjenta ad un
cinismo freddo verso la madre è in genere ve.rso
tutte le donne, se è stata sua madre .a mau•
care; o verso gli uomini, se a mancare fu il padrt:.
Finalmente diverrà pure irreligioso, perchè
Dio, personificato nei genitori, lo ha deluso.
La giovcutù cresciuta f!cnza affetto, senza
disciplina. senza sacrificio, senza ideale, si ag·
grappa istintivamente ad ogni forma di godi-
mento.
« Disperando si abbandoneranno ad ogni
dissolutezza» (S. PAOLO, Ef, IV. 19).
« Questi amabili assassini casalinghi - così
chiama Athos Carrara i figliuoli - sempre in
lotta con la tradizione rappresentata dai loro
antiquati genitori. nou la spunteranno sulle
cose essenziali: non sarà il denaro a farli fe.
lici, ma l'amore scambievole: non sar/1 l'illu-
sion,e notturna a divertirli, ma la realtà diurna,
fatta di buona volontà e condita di sacrificio,
e, proprio per questo, bella e perfino ilivertcntc,
sapendo condirla con quell'umorismo cri.stiano
che nessuno al mondo può copiarci».
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IL CONSIGLIO
al lavoro
Sin,n o {'('l'll r h t• ormai h1lli i Co n ,-i!Jli ><i ;..ono nu,s!eli r eal nu•nl(' C< al la-,•111·0 n. !\\'la il lilolo cll'lla ruhl'iea
, ·uolc solo dare "'"tlff◄'J.'inlenU e aiuti pralic·i 11.I la\\'ot·o di 0!1ui C01L~iu lio, che ue bu ,.e,uµ1·e d el nuovo
In questo mese vi. sono vm:ie e importanti
aLtività che vaJlJ\\O studiate e organizzate. ri•
cordaudo sempre che le attività. umanamente
parlando. tanto più rendono e riescono <1uanto
più sono studiate e organizzate anche nei minimi
particolari.
II Campngna stampa
U na delle preoccupazioni del Consiglio dovrà
essere quella di fare il punto sulla campagna
per la stampa periodica. A m,età gennaio il
Consigliere per la stampa deve essere già in
condizione di poter raccogliere le fila del suo
lavoro e di <1uello dei suoi collaboratori, per
presentare al Consiglio le conclusioni: (fUesto
potrà cosi esaminare i risultati e sprcialmente
raccogliere i frutti delle esperienze fatte per uti-
lizzarle J\\OJI solo per la nuova campagna, ma
anche per s11pplire subito. senza rimandar!' uJ.
teriormente. ad evèntuali rnanohevolczze ec.l
('rrOri. IuBo;nrna se la campagna nel massimo
della sua attività s.i può dire clùusa, non è
detto che si debba rinuuciare ad ogni attività
in tale senso. Tullo l'anno è buono per fare delle
« conquiste ». Ce lo dice l'esempio qnotidiauo cl.i
centinaia di Zelatori e cli Zelatrici. E sarà bene
far couosrcre all'Ufficio Centrale eventuali ini-
ziative ed esperienze di particolare interesse.
IIl Conferenza annuale
Alla fuic di gennaio o in febbraio per mol-
tissimi Centri avrà luogo la Conferenza annuale.
Tuvitiamo a rivedere le norme conte.unte nel
Manuale Dirigenti o nelle pagine del Bollettino
Dirigenti degli anni seoTSi. Il Consiglio dovrà
teuerr ben presenti crueste norme pn·occupan-
dosi di attuarle, pur rnilla diYcrs.ità dt'llc situa•
zioni locali, dividendo i compiti per la miglior
riuscita tra i vari Cons.i.glieri e provvedendo in
tempo utifo a tutta J'orgruùzza7,.ionc. Ricor•
diamo specialmente che la <, Conferenza an•
nuale » deve essere l'Assemblea Generale dei
Cooperatori.. In tale occasione si sempre ai
Cooperatori una relazione del lavoro compiuto
dal Centro durante l'anno e si fanno conoscere
le principali iniziative per il nuovo anno. Que-
st'anno, per esempio, si dia il dovuto rilievo al
Pellegrinaggio Nazionale Roma-Pompei.
I Hl Campagna della moralità
La campagna annuale per la moralità si è
iniziata con questo mese. È stato spedito il
fascicolo contenente la st•rie delle Conferenze
mcnisili per i sacerdoti che devono tenerla;
ma qui vo~liamo ricordare che la campagna
perchè raggiunga i suoi scopi ha bisogno cli
essere studiata dal Consiglio nelle sue varie
articolazioni. Non si tratta quindi ~olo delle
Conferenze mensili da senLi:re, ma c'è da pen-
sare a iniziative pratiche, aitche se modeste,
da attuare: le Conferenze e, più tardi, gli esempi
del Bollettino Dirigenti possono suggerire tante
utili inii.iative. I settori sono infiniti. C'è ùa
studiare i modi per sensilJilizzare gli ambienti
fi:rnri dell'amhito della P. U. Si è acceu.uato
alla « Tre sere», cl:le si potrebbe organizzare su
tre temi concl"rncuti la moralità, cl.i particolare
interesse per la famiglia, per i genitori, per i
giovani ecc. Gli oratori possono essere sacerdoti
o anche laici. L'importante è che i temi siano
ben trattati e portati quindi su un piano pratico.
In conclusione, ogni Consigliere deve preoc-
c,1parsi di portare la campagna su di un piano
di pratica realizzazione, il che non esclude af-
fatto, anzi suppone che anzitutto ci si preoc-
cupi di dare ai Cooperatori delle idee e J ellc con-
vinzioni sul gravissimo argomento della moralità.
IIV Il Pellegrinaggio Nnziom1li•
Nel primo articolo abbia.mo parlato df'I graud<'
Pellegriuaggio a Roma e a Pompe.i. Consiglio
farà bene a dedicare una seduta, specialmente
dopo che avrà conosciuto dal Delegato [spetto-
rialc i particolari del programma. allo studio
dei modi e dei mezzi per una larga e proficua
partecipazione dei propri membri al grande
Pellegrinaggio. È un lavoro che hisogucrà ini-
ziare non oltre la metà del mese di febbraio.
Ricordiamo infine che delle varie iniziative si
desidera avere al Centro relazio11e e\\ quando oc•
corra, documentazione fotografica: è un buon la-
voro per il Consiglierc,iuearicato della segreteria.

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Compiti specifici dei Membri dei Consigli locali
Nelle domrnicJ.r 26 not·embrr, 3 ~ 10 ,licembre, rispe1tivam,n1, n Varese, n Mi-
lano e o 13rtscia ~bbero lr,r>go i convegni onm,ali degli Zelorori e Zelatrici
salesiane, che inwrrr11nero i'n numero dì 137, dei quali 35 a Varese, 71 a
J\\1ilnno, 31 o Rri•scia.
L'ordine del giorno, hrt!iato precedentt'm('n.le a cinscuno, insieme con un foglio
di occompugrramr.nto clie meglio preparasse gli animi, ~ staio dW9c111emonte
•tgu/10 in tutte le sr,e partì.
In ogni co11v~no il Messaggio del Direllore Ge11oralo dello P. U.• cl,e riportiamo
n«l!a ""' parie sostanzia/e nel Bollèttioo di febliraio, l,o :wbito portato l'udi-
torio sul piano conacto del problrma orgarri::=ativo più 1trgrritc: il Cons:iglio
locale, orgoni,..1110 e attivo. Ne s~guirn la necessità di mettere in widen:a lo
Jìgura morale dello Zelatore, riclriamnndo in propo•ito qunnto dice il Manuale
Dirigenti, • di fare un'accurata analisi dei &ingoli incarichi specifici, che si
potrcbb1•ro affidarn ai membri d,,/ Con,;iglio locali!. Di queati il D elegato f•11e11oriale
ave.-a già preparato un ciclosti//1to. di cui dutribu) copia a tutti gli i111erren111i an,:ora
prima della tratta:io11e. Pen<riamo di faro cosa utile riportando/o qui integrolmmie:
I) Zelatore Catechisino
Insistel'e con zelo intelligente, per-
chè i Cooperatori •Ì persuadano (e
lo dill\\ostrino coi faui) che l'istru-
zione religiose è per tutti (grandi e
pircoli) iJ mezzo più necessario e
indhpen.sehile rii formazione alle vite
cristinnn. Promuovere e sostenere ini,
ziativc ffficaci per lo stimo e la co-
aLanz.a oe.Jlo et.Lu.dio ~ ncllo ç,-,n.oscenza
de) Cntcchismo, aderenti alle possi-
bilità locali.
2) Zelatore Vocazioni
F.sorla.re n pregare e nd offrire
bllCrifici spicitunli. Diffondere i vo-
lumetti relativi nl problema delle
« vocazioni » (cdiz. L. D. C.). In-
teres•are genitori e iosegnnnti o sco-
prire e orientare n buoni 1-tituli i
fanciulli che presentano segni di vo•
cabilit/i. Roecoglic:re offerte da dli
puù dare. A questo riguurtlo però si
animi tutto con spirito di fede: si n•i
metodo costante. discre1.ione, tatto.
3) Zelatore Stampa
Filr capire n quonti più !<i pnò
l'irnportenzu di collahorore efl'ettìvn-
ruente all'opostolato clolla verità.
Procurare che la .tampn cattolica,
io particolare Meridiano 12, en-
tri nelle caae. In q1tale modo'/
1H,11cndo in evidcn:a qualche ru:ti-
colo intcre!!.Santc; dando copia in
3,iggio e ritornando dopo alcnni giorni
per sentire le imprebS.ioni; ragit/-
namlo 1·on pozie.nw e discretezza.
Non monchi di suggerire l\\,[cri-
dinnn 12 come rtgalo natnlizio che
torna per 12 volte.
Nfl. - Per concetti sul!u stompn:
cfr. Bollettino Dirisen1i, nov. 1958.
11) Zelatore Apprendisti
Avvicinare, oltre n loro. i genitori
e i datori di lavoro. Organizzare nnu
« Giornata degli Apprendisti >> sotto
la protezione di S. G. Bosco. (Cfr.
Bollettino Dirigcnri, dicembre 1958).
Orientarli veno l'Oratorio, per
tral!corrervi il tempo libero.
5) Zelatore Esercizi Spirituali
Comiderare i singoli elementi che
fanno parte del proprio Centro e
preparare inclividmtlmente coloro che
si presume possano partecipare o
un corso. Impegnarjj, aiutandoli o
superare le inevitabili difficoltà di
orcline mornlr,, economico ecc. UJJ
ottimo espediente per convincete,
potrebbe essere l'esperimento di un
breve ritiro: organizzare lungo l'anno
il ritiro di no giorno, oppure solo
di una mezza giorontn.
6) Zelatore Moralità
Prom1Jovere iniziative o fnvore
delle gioventù oratoriana per il ca-
techismo, per la scuola serale, p.:r
l'assistenza ai giochi, in sala di let•
tura, al hn, al cinema, in occa~ione
di ritiri. Cercare di far 1·epire come
certi ambienti, certe pcllieole, certe
letture e giorMli siano dannosi.
Vigilare sulle edicole, perch~ non
,,; si espongano storupe oscene.
7) Zelatore Pellegrinaggi
Parlnrne: invitare p erso11nlmerrte
chi potrebbe partecipare, sconsi-
gliando invece le persone notevol-
mente anziane. Tro11ara adesioni
co11cre1,e.
PROGRMl:AlA PER 11. 1962:
a) Pellegrinaggio in Terra Snntn,
per aereo, o Pasqua.
Durerà una dozzina di giorui:
prima toppa in Egitto con vi!!ita
olle Opere Salesiane; qnindi Luogh.i
Santi.
Organizzazione logiatica affidata ai
Pellegrinaggi Paolini.
b) Pellegrinaggio u Romn e a
Pompei: dal mez1.ogforno del 30 mog-
gio al mcz-.ogiorno riel 3 gin~.
A Roma visita della città, funzic;>ne
propiziatrice in San Piel ro per il
Concilio Ecumenico e udienze pon•
t.ificia.
A Pompei S. Messa in Santuario o
piceo10 Congresso dei Coope,:atori.
Sullo vin del ritorno visita di Na-
poli.
Si ecceuono anche penmne uon
oneora ist"Titte tra i Cooperatori,
purcbè si uniformino «Uo spirito del
Pellegrinaggio.
8) Zelatore Laboratorio
a) Trovare Cooperatrici che vi
partecipino n ttivamente.
b) Interessare persone che aiu-
tino le attività del laboratorio, som-
ministrando o materiale adatto alle
confezioru, o libere offerte in danaro.
Dove non esiste il laboratorio, si
potrebbe lavorare a favore di quello
più vicino o del laboratorio ispetto-
riale. Allo sco1>0 giova nncbe /a
raccolto dei frnncobolli u.~a1i.
9) Zelatore Segreteria
Aiutare il Delegato o la Delegat.a
locale nel sellore Ol'gani.izativo per
la revisione e l'aggiornamento degli
indirizzci, per In cortl!!pondenza con
l'Ufficio ìspettorieJe, per il movimento
delle nuove iscrizioni (da incorag-
1,•iare qnnnto pili è poss:ibile, secondo
il noto criterio « Crescere sl, mo cre-
snuc bene»), per il recapito dei
Diplomi, del BollettillO Salesiano,
ili circolari, di Ovvifil, di comUTii-
cuzion.i rcn.
I\\ Il. - Dar·,, non è po..ibile rtali:-
:arc tutte le sopracci•nnate attivit<ì,
•i procuri di reali:i::arno alme110 al-
cune.
No11 si csclutlc che "" Consigliere
poua 011e111lcrt• o più compiti spe-
cifici.

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Convegno interispettoriale Zelatori e Zelatrici Stampa
Si tenne e Torino la domenica
17 dicembre, negli accoglienti lo-
cali del Pen,.ionnto delle Figlie di
M. A., presso il Sentuerfo della Con-
solata.
Vi presero perle 75 delegati di
36 Centri.
Si fo.iz.iu eolio santa Messo, so•
briamente commentata dal Delegato
Jiopeltoriale.
D benvenuto venne porto dol
rev.mo Ispettore della Subalpina
Don Luigi Pilotto, che con rapidn
e robuste pennellate t:ralteggiovu la
bellezza di questo lavoro di diffuPione
della verità, ma ammoniva di lavo-
rare con metodo e profondilll, fo,,n-
rendo in tutti i modi la cooliriooe
tielle forze.
Presentava quindi Don Nazareno
Ciunilled, docente al P.A.S., rela-
tore del temo rondaroentalo dulia
mattinata: Motivi sociali, soleair111i
e divini per un ordente apostolato
della Buona Stampa.
Della dotta, pratica erl interes-
aantissima conferenza S('erianio poter
offrfre larghi t"t"atti in altro numero
d.el Bolletti110.
Alla seconda porte del Convegno
prcsiedctt.- il rev.mo &ignor Don
Ricceri. La sua presenza servì o
1mntualuzare gli interventi e a furoe
naS<:el"8 preci"" o concreto direttive
di lavoro.
Ne riportiamo alcune, preferendo
quelle cbe illustrano la natura di
questo apostolato non facile mu
angosciosamente richiesto dal bene
tielle anime.
* La stampa è oggi Corse l'unico
veicolo nNTaverao il quale Gesi\\, la
Verità, atTiva a mollia•imi o.ostri
PREGIIIERA
PER LA BUONA STAMPA
O Signore, che volendo cuul
salvi, vuoi che lutti arrivino
alla conoscenza della ver111\\ e
che nella Stampa bai elargito
agli uomini un mezzo efflca-
clsslrho perchè la verità pe•
netrl dappertullo, anche là
dove non può giungere la pa-
rola del Sacerdo1e. ascolta
benignamente la preghiera dJ
coloro che con la Buona
St:unp.~ cercano cli compiere
verso l CrateUi erranti quel-
l'apostolato, a cui è tenuta
ogni anima cr~tlana.
fllwnina tanti poveri cauolioi
che $Ostengono col loro de-
naro la stampa empio e frl•
vola o ne lasciano assorbire
Il veleno al flgll: fa' che pre-
feriscano alle seduzionl della
forma la bellezza eterna del
vero; ispira al bu.onl di au-
mentare la loro generosità per
elevare la stampa onesta alla
portata delle odJeme esigenze;
dà, o Signore, coraggio e per•
severanza agi) umlll che In•
vorano con la dlfJw,ioru, della
Buona Stampa all'avvento del
ti,o ltegno. CosJ sia.
J
--~./
fratelli: dobbiamo cQnoscerc e por-
truce loro quella che dà idee cristiane.
* L'apostolato SLompa non si.u
visto od effett11au, 1·ome concorrenza
o io:npresa commerciale, bensl come
lavoro di conquista di anime o Dio.
* li lavoro dello Zelatore aia prima
di... tavolino, che di piaua. Si
cercb.i di realìzzarlo in un rapporto
personale e di stabilire uno corrente
di amicizia.
* Non è lavorn facile, mn non bi-
sogna scoraggiarsi; guardare a 11uello
che fanno altri, tenia.re o ritentare,
imparare a incassare e .sorridere
sempre; esser pronti ad incominciare
da capo. Il foglietto quindicinale
delln Rivista Meridiano 12 forni11cc
e rornirà per gli Zelatori osernpi e
sussidi.
* Mentre i nemici della vei:ità fanno
fona e coaluionc, i cattolici devono
persuadersi che no» è più tempo di
stare a discutere, ma di agire, <li
cominciare. Si ragioni col àingolo
argomentando coil~ ragioni apy,or-
tute dall'articolo comparso sul Bol-
let1in.o Sa/e,iano di dicembre del
titolo: « L'armo più efficace».
* Bisogna lavorare per destare nei
cuori dci cattolici la coscienza del
gruvissimo pericolo in cui ve-rsiamo:
dell'opera di corrosione che il lai-
cl,;.mo materiali3ta, il neturnlismo lai-
cista e In sub,lola propaganda prote-
stante operano nel campo della
nostra fede.
* Puntiamo a creare lo coscien,oa
del quotidiano tro i cattolici; a far
n11Bcere il gustu della lettura del
se:1timanale o del mc~ile form11tivo,
elevante.
Ogp abbiamo un buon <1uotidiano
cattolico L' Ttnlia, degli ottimi setti-
manali e un magnifico men.ille, di
ispirazio»c oale•iana. di Don Bosco.
Tra le propo,t;e furono raccolte
,;pecialmcnte quelle di caldeggiare
presso i vari Centri l'i,tituzione di
bibliotechiM ()er i Cooperatori, l'in•
vio a tolti gli Zelatori degli in<licntorl
periodici della !latnpa e copia della
opportonissima lettera rircola.re di
S. G iovanoi Bosco, che si trov11 nel
volum TV dell'Epi4tolorio e che perla
dei motivi divini di questo aposto•
lato che ra <lello Zelatore e della Ze-
latrice un vero apostolo, on missio-
nario della Chiesa santo di Dio.
PER LA BIBLIOTECHINA DEI COOPERATORI
GIUSEPPE VlGN1NI
-
I. La vita cristiana (parte teologica): Ges,ì Cristo in noi
I[. La vita cristiana (parte ascetica): Noi iri GeslÌ Cristo
111. La vita cristiana (parte sociologica): Gesù Cristo nella .1ocietà
U8RBRIA DOTTRINA CRISTIANA - VIA MARTA AUSJ.LIATRlCE, 32, TORlNO -
I•• 300 ogni volumetto
Tre graziosi e preziosi volumetti che costituiscono una trilogia di vita cristiana completa, e che potrebbero
essere un ottimo Vademr.cum per i Cooperatori Salesiani, che vogliono vivere e far vivere nella sua pienezza
la vita cristiana. L'Autore in poche pagine, sobriamente ma organicamente, offre tutta la dottrina teologica,
ascetica e sociologica, guidando le anime all'unione con Dio e all'apostolato.
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'cl 1959 l'hp~ltore clelln nuova
N lspettoria del Paraguuy trovò
numerosi elcmenti scelti, beu 1irepa•
rali, conoscitòri dello spirito salesiano
edesiderosidi lavorare ,;ecorulo questo
spirito per il bene delle anime.
Quasi t utti erono in possp,sso del
diploma di Cooperatore, ma non
c'era uno schecforio vero e proprio
er nno organizzati,
Per allora 6ludlò l'a1ubirntc e pre•
pnr/1 gli animi oJ lavoro. Qnindi nel
1960 invitò i Direttori a organizzare
la Pia Unione nelle loro case, scelse
il Delegato L,pettorwle e, d'accordo
coi rispettivi Direttori, elesse anche
i Delegati locali. E tolti si misero
all'<>pera.
Il 2 l luglio di qurll'onno il Rev.mo
Rettor Mnggfo.re poteva distribuire
i primi mwvi diplomi ai Coopera-
tori e una settantina di diplomi per
Zelatori e Zelntrici dei vnri Centri
dc!l')spettoria.
Qneoti, alla loro volt.a, diretti dal
Delegato locale, cominciarono n or•
ganizzare la P. U. nei loro Centri,
in due sensi: J) ridestare il fervore e
rendere otuv, i Couperotori già
lscriui; 2) ucriverne dei nuovi. Cosl
si arrivò alfa line del 1960 con i
Centd organizzati in quasi Lutle le
Ca.se della .Ispettoria e nelle tre
Ca..oe delle Figlie di Maria Ausìfo,.
trico; col Consiglio hpeuoriale cffi•
dente {qnattro membri: due Zela-
tori e òue Zelatrici) e con Zelatori
e Zelattiri in tutti i Centri, in al•
cuni nnzi onche col Consiglio locale.
Il 1961 vide organ.izZAti i Centri
onchc in vari posti del Vicariato
Apostolico del Chaeo e- tre Centri
fuori de.Ile Case snlesiane.
Siccome non si ha In preoccupa•
1.ionc del numero, ma della qualità,
allo fine del 1961 gli iscritti ero•
LA PIA UNIONE
DEI
COOPERATORI
SALESIANI
NEL PARAGUAY
no 633, distribuiti in l O Centri delle
case dell'Jsp.,ttoria, io 5 C'.entri rlel
Vir,ariato o in 3 Centri rlelle case
delle Figlie di Maria Ansilintrice.
Tra le Cooperatrid c'è no groppo
di uno quarantiua di giovani, quasi
tutte maestre. professo·resse e uni•
versitarie. Si è pure incominciato
con un gruppetto di gioV8.J'lolli, qno~i
lutti dell'ultimo RDJlO di Liceo del
Collegio Mons. Lasagna.
Non sono mancate le attività.
Come movimento d'insieme, c'è stnto
il Convegno de1 Consiglieri locali di
tutti i Centri il <L giugno 11. •· I temi
di studio furono in tre direzioni:
orgttn.izz!IZione, formazione. aposto-
lato. Inoltre nn rappresentante di
ogni Centro parlò dl!I lavc,ro fotto o
progett ato nel MIO Centro. A questa
breve espo!lizione, 1tpflntanen e im-
prOV\\'1S&Ul, l'entnsiasmo, gi/i evi-
dente fm dall'inizio dell'incontro,
crehhe aesai. L'ogope poi srrvì od
affiatare e ad entusinsmaro ancor
più per il lavoro progettato.
Ci fu nuche un pellegrinaggio n
Caacupé il 3 settembre con mezzo
giomntn di studio a Ypacurut
Le nttivitÌI particolari per ora
non furono molt e. Og_ni Centro si
<ln movendo. l Cooperatori 'li fanno
pili coscienti e quindi più desideroBi
di lavorare. Gene.ralroenle si è lo,
vorat o per In gioventù ma~chile e
femminile: Oratorio. Cai.ecbismo nelle
Scuole statoli, preparazione delle
feste salesiane e aiuto alle vocazioni,
facendo anclte ore di straordina-
riato per completare il corredo e fa.
cilitare l'ingl'osso neU'uspirantato a
qualche ottimo elemento. I l CenLTO
Ispettoriale sente in modo particolare
la bellezza e l'urgenza del prohlema
vocazioni. C'è un gruppo di ruaenre
e professoresse oh.e, oltre il Uosnrio
" la Comunione sellimanali per le
vocazioni, nffre sacrifici e si
d'auorno per venire incontro alle
necessità materiali con lotterie, con-
vegni, tè, ~ados ecc.: co!le tolte
che richiedono sacrifici economici,
d; tcm,,o e molto spirito ,li obnego-
zione. Un gruppo di 16 signore nel
1961 potè coru;cgnttre In sommo di
più di 100.000 guarnoJ (L. 500.000).
Quest'anno 1962, oltre le attività
ordinarie, sono in p'.robrramma la
creazione di scuole di formazione per
catecb1sti: uuo a Concevci6n, uoo
ad A.sunci6n e nna terza a Villar-
rica. Inoltre il signor Ispettore vuole
realizzaJ'e corsi di Esru-cizi Spirituali
per soli f;oopcrntori e per sole Coo-
peratrici, n 1lill'erenza dcll'anno scorso,
io cui si tennero eorsi misti di Coo·
peratori r di cx allievi.
Ammirevole in t11tti, Dirigenti e
collaboratori, lo volontà decisa di
portare lo Tecza Famiglia Salesiana
nl fervore di opere voluto dal santo
Fondatore.
PELLEGRINAGGIO NAZIONALE COOPERATORI SALESIANI
I/ 31 maggio (festa de ll'A scensione ), il giugno, i/ 2 giugno (festa na-
zionale ), il 3 giugno (dom enica) sono giorni che de dic he remo al grande
Pellegrinaggio Nazionale c on mèta Roma e Pompei.
Saranno soprattulto giorni di preghiera per il Papa e per il C oncilio Ecumenico.
AOTORlZZA7.IONE Df.L TRtBllNAUi DI TORINO IN DATA 16 FEIJURAIO 11149. NUMERO 403. -
co,; -'PPROVA2101'F fCOJl$1ASTICA
DIR8'ITORE RllSPONSABILE: SAC. OOTT. PIE:rno ZERBIN"O, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 • TORrNO (712) - OFFICINE GRAFICHE s. E.I,
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FRANCESCO CANOVA
MANUALE
DI MEDICINA
MISSIONARIA
Pagg. XIl-874, con lllustrazlonl, legatura In llnson
e sopraccoperta illustrata a colori • L. 3500
Fatto con lo scopo d, agevolare l'opera pr e•
zlosa del Missionari, puO essere molto utile
a tutti, medici o pr ivati, che si recano per
diporto o per lavoro In zone del tutto di-
verse dalle nostre per cllma, usi e costumi.
per ordlnez:lo nl r lvo 19enl e lle
SOrlETÀ EDITRICE ltofTf flAZIOHALE
CORSO REGIMA M.A RGHIRITA, 176 • TORINO
c. c . ,osTALl 2 1171
, BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: v ia Maria Ausiliatrice, 32 • Torino - Telefono 48-41-17
Al l O del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenll della Pia Unione
SI Invia gratuitamente. Spedizione In abbonemento postale. Gruppo 2•
*Facciamo nolo al benemeriti Cooperatori e elle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Correnle Postale con li numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominezione: Direzione Genere/e Opere di Don Bosco Torino 712
Ognuno pu6 v1le,.•n• con risparmio di apu,, nell'inviare le proprie offerte,
ricorrendo •ll'ulflclo posi.le locale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo sì prega d'Inviare anche !'Indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Slg. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, I Bollettini non recapitati.