Bollettino_Salesiano_199211cooperatori


Bollettino_Salesiano_199211cooperatori



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RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
ANNO 116 - N. 17 • 2• QU INDI CINA • 15 NOVEMBRE 1992 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
1/97

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Suile&su«emuwno
Quindici nale di informazione
e di cultura re li giosa fo ndato
da San Giovann i Bosco ne l 1877
Anno 116 - N. 17 - 2• Quindicina
15 NOVEMBRE 1992
SOMMARIO
2 BS EDIZIONE COOPERATORI
Pasquale Massaro
3 LA PAROLA DEL PAPA
4 Giornata Mondiale
della Pace 1993
SE VUOI LA PACE
VA' INCONTRO Al POVER I
5 AIUTANO I GIOVANI
COL METODO DI DON BOSCO
Federica Bel luco
6 CALENDARIO
NOVEMBRE 1992
GENNA IO 1993
7 Conosciamo l'ACS d 'Italia
CONSIGLIO ISPETTORIALE
DEL LAZIO
8 SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ
DELLA FAMIGLIA SALESIANA
9 Conosciamo il RVA Art. 6:
IL CARATTERE ECCLESIALE
DELL'ASSOCIAZIONE
Lel lo Nicastro
10 ATTIVITÀ DEI CENTRI
13 Conosciamo i nostri Santi
BEATA LAURA VICUNA
Pasquale Liberatore
14 FOTOCRONACA DAI CENTRI
16 PASQUA 1993 IN TERRA SANTA
CON L'ACS
Direzione e Amministrazione:
Via della Pisana, 1111 - C.P. 9092
00163 ROMA Aurelio
te l. 06165.92.915 - Fax 06165.92.929
Direttore Responsa/;Jile:
UMBERTO DE VANNA
L'Ed izione di metà mese è particolarmen-
te destinata ai Cooperatori Salesiani ed è
curata dall'Uffìcio Nazionale ACS
(Pasquale Massaro)
Via Marsala, 42 - 00185 ROMA
tel. 06/44.60.945 - Fax 06144.63.614
Per riceverla rivolgersi al proprio Centro
ACS, che, tramite l'Ufficio lspettoriale, in-
vierà la richiesta all 'Ufficio Nazionale.
Registrazione:
Tribuna le di Torino n. 403 del 16.2.1949
Stabil imento Grafico SEI - Torino
2/98
BS edizione Cooperatori
Il 15 di ogni mese (... o quasi)
vede la luce IL BOLLETTINO SA-
LESIANO «edizione particolar-
mente desti nata ai Cooperatori
Salesiani». È il fratello minore
de IL BOLLETTINO SALESIANO
«grande», fondato da San Giovan-
ni Bosco nel 1877; ed è fonda-
mentalmente la pubblicazione
formativa e informativa dell'Asso-
ciazione Cooperatori Salesiani
d'Italia.
Viene stampato nello Stabili-
mento Grafico SEI di Torino e di
là inviato a tutti i Cooperatori ita-
liani. Poste permettendo, arriva a
destinazione con una certa pun-
tualità e viene atteso e accolto -
per quanto ci consta - con sim-
patia, come la... lettera di una per-
sona amica.
In questi ultimi mesi ha assunto
una struttura abbastanza stabile,
con articoli e rubriche fisse:
1. Editoriale di presentazio-
ne, a cura del Delegato Nazio-
nale: in ogni numero viene trat-
tato un argomento «formativo »
in sintonia con il tema dell'anno
o un argomento di interesse per
l'ACS.
2. La Parola del Papa: sono
espressioni ricavate dai discorsi
di Giovanni Paolo Il e si riferisco-
no in genere ai temi della fami-
glia, dei giovani, dell 'educazione
alla fede, dei laici.
3. Calendario: vengono ricor-
date le date più importanti, da te-
ner presenti nella vita salesiana.
4. Conosciamo I'ACS d'Italia: è
una pagina che presenterà tutti i
Consigli lspettoriali d'Italia e ser-
virà per una più approfondita e vi-
cendevole conoscenza.
5. Conosciamo il RVA: in ogni
numero Lello Nicastro presenta e
commenta un articolo del RVA. È
una rubrica che avrà .. .lunga vita
e che vuole ricordare a tutti che il
RVA non deve restare chiuso in
un cassetto , ma deve essere letto
e meditato quotidianamente.
6. Attività dei Centri: è la cro-
naca delle iniziative che vengono
comunicate e che si ritiene oppor-
tuno far conoscere come esempio
e stimolo per tutti.
7. Conosciamo i nostri Santi:
Don Pasquale Liberatore, nomi-
nato recentemente dal Rettor
Maggiore nuovo Postulatore Ge-
nerale - incaricato di promuove-
re e seguire le Cause di canoniz-
zazione - ci farà conoscere tutte
le figure dei nostri Santi , Beati,
Venerabili , Servi di Dio.
A queste rubriche si accompa-
gnano di volta in volta articoli di
interesse generale e specifico per
il cammino formativo dei Coope-
ratori.
Il materiale è tanto, ma...questo
mio discorso vuole evidenziare la
mancanza di una rubrica che ri-
tengo indispensabile per una rivi-
sta come la nostra: intendo parla-
re della rubrica «Lettere al BS».
.Penso sia molto utile un dialogo
con i lettori e vi invito pertanto a
scrivere, per rendere anche in
questo modo più viva e interes-
sante la nostra pubblicazione. Do-
vrebbero essere lettere di propo-
ste, richieste, osservazioni , com-
mento, ... di interesse «associati -
vo », lettere di «famiglia » per far
circolare notizie utili a tutti.
Anche questo è un «servizio»
all 'Associazione.
Pasquale Massaro
A Torino è in fase di avanzata produzione il film su MAMMA
MARGHERITA che tutti i Cooperatori stanno aspettando con ansia e
gioia. In copertina il volto espressivo di Anna Marcelli, l'attrice che
impersona la mamma di Don Bosco.

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La parola del Papa
mettere in primo luogo la forma-
zione delle nuove generazioni.
Sono perciò urgenti e insostitui-
bili le cure che dovete porre nel-
l'annunzio della verità cristiana
alla gioventù, specialmente me-
diante la catechesi aggiornata e
modernamente persuasiva e at-
traente; l'insegnamento della re-
ligione nelle scuole; la pastorale
sacramentaria condotta in pro-
fondità: specialmente nel campo
dell'Eucarestia, della Penitenza,
per il cammino di fede e di con-
versione; nell'animazione mis-
sionaria; nella proposta di una
Famiglia e nuova
evangelizzazione
vita che si distingua dalla medio-
crità e tenda verso le ardue altez-
ze della coerenza col Vangelo,
perché i giovani sono molto esi-
Occorre che la nuova evan- genti e non si accontentano della
gelizzazione tenga presente in medoiocrità.
modo prioritario le necessità spi-
rituali della famiglia: la santità e
indissolubilità del matrimonio I laici: sale e luce
devono esser proclamate con tut-
te le forze, come motivi del mu-
tuo perfezionamento dei coniugi
e della loro intima ricchezza
umana, prima ancora che come
condizione per la difesa dei valo-
ri sacrosanti della nazione. La
vita nascente deve essere protet-
ta fin dal primo istante del con-
cepimento: e occorre continuare
nell'educazione delle giovani ge-
nerazioni, affinché scoprano il
vero senso dell'amore e della pa-
ternità responsabile.
I laici, data la loro vocazione
a essere il sale della terra e la
luce del mondo, dovrebbero ba-
sarsi sulla dottrina sociale della
Chiesa e, con la loro presenza
nella vita pubblica, dovrebbero
contribuire a rafforzare il tessu-
to sociale con la loro diligenza e
la loro industriosità, affidabilità
e fedeltà nelle relazioni interper-
sonali e con il coraggio di assu-
mersi la responsabilità nei campi
dell'economia e della politica.
I giovani sono la speranza
della Chiesa e della Società Nuova evangelizzazione
non è nuovo vangelo
Nei giovani è fondata la spe-
ranza dell'avvenire per la Chiesa La nuova evangelizzazione
e per la Società. Vi chiedo di in- non consiste in un «nuovo vange-
tensificare la vostra attenzione lo», che deriverebbe sempre da
per questa porzione eletta e pro- . noi stessi, dalla nostra cultura,
mettente delle vostre diocesi. dalla nostra analisi delle necessi-
Guardando al futuro, si deve tà dell'uomo. Perché questo non
sarebbe «vangelo», ma pura in-
venzione umana e non vi sareb-
be in esso salvezza. Non è la cul-
tura la misura del Vangelo, ma è
Gesù Cristo la misura di ogni
cultura e di ogni azione umana.
La nuova evangelizzazione ha
come punto di partenza la certez-
za che in Cristo c'è una «imper-
scrutabile ricchezza» che nessu-
na cultura né epoca alcuna pos-
sono esaurire. Questa ricchezza
è, innanzitutto, Cristo stesso, la
sua persona, perché Egli è la no-
stra salvezza.
Dimensione verticale
della vita
La nuova evangelizzazione è
ricupero e riaffermazione della
dimensione verticale della vita
in un mondo sempre più domina-
to da interessi e attese terreni. È
riconoscimento del primato della
Parola che viene dal cielo per re-
care un messaggio di salvezza.
Giovani, siate vivi
Giovani, siate vivi come una
sorgente di acqua: coltivate, cioè,
una profonda interiorità. Come
Cristo, fonte che zampilla per la
vita eterna, così il vostro cuore
se è unito a Gesù, diviene fonta-
na che disseta quanti si avvicina-
no a voi e vi incontrano. Un gio-
vane che vuol amare la vita non
può tralasciare i tempi della pre-
ghiera, del silenzio, della medita-
zione, della contemplazione. Non
può non nutrire una robusta e te-
nera devozione a Maria. Non può
trascurare i momenti di condivi-
sione della propria esperienza di
fede con altri fratelli: nella co-
munità ecclesiale, nell'Oratorio,
nelle associazioni e movimenti.
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Il tema della Giornata Mondiale della Pace 1993
Se vuoi la pace, va' incontro ai poveri
Q uest'anno, vari avvenimenti
politici e sociali hanno fatto con-
vergere l'attenzione del mondo
intero sul fatto che esistono oggi
molti milioni di esseri umani che
non hanno neanche il minimo ne-
cessario per vivere in maniera
consona alla loro dignità di figli
di Dio. Davanti a tale affronto
alla dignità umana, il Papa Gio-
vanni Paolo Il, ha deciso di -sce-
gliere come tema del suo Messag-
gio per la Giornata Mondiale
della Pace 1993 «Se vuoi la pace,
va' incontro ai poveri».
La povertà è infatti fonte di
conflitti. I contrasti aberranti fra
paesi ricchi e paesi poveri, fra bi-
sognosi e ceti opulenti all'interno
di quasi tutti i paesi, sono fonte
di dissidi e di conflitti. Tali situa-
zioni di squilibrio sociale rappre-
sentano una minaccia permanen-
te per la pace.
Nessuno può rimanere indiffe-
rente davanti a questa tragedia
umana di dimensioni immense.
Ogni persona, ogni società, ha
l'obbligo di andare incontro ai
poveri e di adoperarsi per creare
le condizioni necessarie affinché
anch'essi possano trovare il loro
posto nella società e così contri-
buire alla costruzione di un mon-
do pacifico.
Ma la povertà è ugualmente il
risultato di conflitti. Le prime vit-
time della guerra e dei conflitti
interni sono, oggi, nella maggior
parte dei casi, degli-innocenti che
vedono distrutte le loro case, le
loro terre. Spesso popolazioni in-
tere lasciano quel poco che ave-
vano, diventando popolazioni di
rifugiati affamati ed erranti.
La guerra è indegna della perso-
na umana e rappresenta il fallimen-
to della umana convivenza. I pove-
ri anelano alla pace. Bisogna ascol-
tare e rispondere al loro grido.
C'è una povertà che è fonte di
pace. È quella di Cristo che ama
i poveri, che arriva fino alla
morte perché i fratelli vivano.
Tale povertà, fonte di pace, è
caratterizzata dal dono di sè,
dalla gratuità, dalla moderazio-
ne, dall'austerità . Anche altre
tradizioni religiose conoscono e
mettono in pratica il valore del-
la rinuncia al possesso dei beni
terreni.
Una società che vive questa
povertà fonte di pace, è una so-
cietà di condivisione; pronta ad
accettare di aver meno affinché
possano almeno vivere. È, infine,
una società che cerca la pace, che
vive in pace.
Costruire una tale società vuo-
le dire fare delle scelte: scoprire
cos'è la povertà, andare incontro
ai poveri , abbracciare, insieme
con loro, la povertà di Cristo per
trovare insieme la pace.
CENSIMENTO ACS 1992
l 1Censimento dell'Associazio-
ne Cooperatori Salesiani, orga-
nizzato dalla Segreteria Esecuti-
va Centrale della Consulta
Mondiale, deve essere necessa-
riamente concluso entro e non
oltre il 31 dicembre 1992.
Il Censimento si svolge a li-
vello locale: ogni Centro ha ri-
cevuto dal proprio Consiglio
Ispettoriale tre copie della sche-
da, che, debitamente compilate,
devono essere inviate a: Segrete-
4/100
ria Esecutiva Centrale della
Consulta Mondiale - via della
Pisana, 1111 - C.P. 9092 - 00163
ROMA -Aurelio (P copia); al
proprio Consiglio Ispettoriale
(2a copia); nell'archivio del Cen-
tro locale (3a copia). Per l'Italia
i Centri locali sono pregati di
inviare una fotocopia della
scheda compilata anche all'Uf-
ficio Nazionale in via Marsala,
42 - 00185 ROMA.
TUTTI I CENTRI
LOCALI ACS
SONO VIVAMENTE
PREGATI DI COMPILARE
LE SCHEDE IN FORMA
VERITIERA E COMPLETA
E INVIARLE
CON URGENZA AGLI
INDIRIZZI INDICATI.

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Dalla rivista IL SANTO DEI MIRACOLI di Padova
Aiutano i giovani col metodo di don Bosco
I Cooperatori Salesiani, nati dal- tive. Basterà pensare che don DON BOSCO OGGI
la fantasia della carità del santo Bosco è il primo che sul terreno
torinese, si occupano della gio- concreto stipula dei contratti - Dal suo punto di vista, in
ventù «a rischio» per prevenirne di lavoro in ambito giovanile. che cosa dovrebbe consistere, in
possibili sbandamenti con un si- Adesso ovviamente noi Coope- un tempo come il nostro, il «me-
curo ancoraggio ai grandi valori. ratori salesiani siamo chiamati todo preventivo» tanto caro a
a dare una risposta altrettanto don Bosco?
Con Giovanni Spadati, giova-
ne e dinamico rappresentante
dell'Associazione Cooperatori
Salesiani nella Consulta per l'a-
postolato dei laici della diocesi
di Padova, ripercorriamo la sto-
ria e riscopriamo l'attualità di
questo movimento laicale, che
sempre più si sente inserito a
pieno titolo nella realtà viva di
molte chiese locali.
concreta alle nuove povertà gio-
vanili, dal momento che sul pia-
no economico non vi sono più
problemi insormontabili e che
anche i giovani provenienti dal-
l'area extracomunitaria sono
messi in grado di risolvere ab-
bastanza dignitosamente le loro
iniziali difficoltà d'inserimento
nel mondo del lavoro».
NUOVE POVERTÀ
«Io credo che non dobbia-
mo tanto intrattenere i giovani
delle nostre comunità su tema-
tiche morali o anche religiose
astratte, quanto aiutarli a ri-
scoprire l'esperienza religiosa
e in particolare il valore della
preghiera come ascolto della
Parola di Dio , la sola in grado
di operare vera prevenzione. Il
giovane d'oggi non ha bisogno
di teorie, non gli servono. E
NASCITA
DELL'ASSOCIAZIONE
d'altra parte se io voglio far
-
stri
Quali sono allora per i no-
giovani le più evidenti e
capire ad una persona la quali-
tà di un determinato tipo di
preoccupanti nuove povertà?
prodotto, molto più che la mia
- Quando è nata la vostra as-
sociazione e chi sono in concreto
oggi i Cooperatori salesiani?
«Nell'estate del 1876 don Bo-
sco firmava il Regolamento che
di fatto dava vita alla realtà as-
sociazionistica dei Cooperatori
salesiani: una sorta di " terzo
mondo" , dopo i Salesiani e le
Figlie di Maria Ausiliatrice. Per
noi Cooperatori comunque non
c'era un vincolo vero e proprio
ma solo una promessa, con la
quale ci si impegnava a vivere e
a testimoniare quello stile sale-
siano a favore dei giovani che
solitamente viene indicato co-
me "metodo preventivo". Il cli-
ma del tempo implicava un'at-
tenzione particolare a povertà
che allora si chiamavano anal-
fabetismo, miseria vera e pro-
pria, sfruttamento, disoccupa-
zione selvaggia e senza prospet-
«I nostri ragazzi oggi hanno
tutto, ma hanno anche una
grande povertà di autentici va-
lori. Non sono più portati al sa-
crificio ed evitare la più piccola
sofferenza sembra loro la meta
massima da raggiungere. Nem-
meno la cultura è più un. valore:
infatti si va a scuola per il "pez-
zo di carta", ritenuto fine a sè
stesso e senza alcun rapporto
con la vera formazione interiore
e la vera vita. Per questo i gio-
vani d'oggi sono più "a rischio"
dei giovani di un tempo. Ma
proprio per questo motivo è im-
portante che noi come Coope-
ratori salesiani proclamiamo la
necessità di quel "metodo pre-
ventivo" - nei confronti di ogni
possibile sbandamento - che la
scuola ignora del tutto e che tan-
to spesso anche la famiglia, in
tutt'altre faccende affaccendata, è
portata a dimenticare».
spiegazione sarà utile la cono-
scenza diretta.
Spesso ci si dimentica poi
dei motivi profondi che hanno
spinto don Bosco a rifarsi al
nome e allo spirito di san
Francesco di Sales. Ci si ricor-
da, al massimo, della mitezza
del grande santo francese, che
don Bosco ha tradotto nei ter-
mini di amore e di solidarietà
con il mondo giovanile. Ma in
san Francesco di Sales c'è an-
che un'altra componente im-
portante, che non può essere
sfuggita a don Bosco, e cioè
l'atteggiamento della medita-
zione e dell'ascolto della Paro-
la di vita come esperienza inte-
riore. Ora questo specifico
aspetto della salesianità oggi
più di ieri si rivela irrinuncia-
bile per il nostro compito edu-
cativo».
Federica Belluco
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CALENDARIO NOVEMBRE 1992 -GENNAIO 1993
*
S. MESSA PER I DEFUNTI
DELLA FAMIGLIA SALESIANA
5 novembre
L' articolo 76 dei Regolamenti Ge-
nerali SDB dice: «Per i benefattori e
per i componenti della Famiglia Sa-
lesiana defunti in ogni Comunità si
celebrerà una Messa il 5 novem-
bre» (modifica del CG23: 5 novem-
bre e non 13 novembre). I Coopera-
tori si interessino perché sia cele-
brata in un orario che permetta la
partecipazione.
BEA TI LUIGI VERSIGLIA
ECALLISTO CARA VARIO
13 novembre
La liturgia concede la facoltà di ce-
lebrare la memoria dei due Proto-
martiri salesiani uccisi in Cina il 25
febbraio 1930. Giovanni Paolo Il li ha
beatificati il 15 maggio 1983 ricono-
scendo in loro «l'ideale del pastore
evangelico...che dà la vita per il
gregge». La loro memoria si celebra
in questo giorno perché il 13 novem-
bre 1875 partiva da Genova la prima
spedizione missionaria salesiana per
Buenos Aires (Argentina).
S. MESSA PER I
GENITORI DEFUNTI DEGLI SDB
25 novembre
«Per i genitori defunti dei Confra-
telli si celebrerà una Messa in ogni
casa il 25 novembre, anniversario
della morte di Mamma Margherita»
(Regolamenti Generali SDB art. 76) .
BEATO FILIPPO RINALDI
5 dicembre
Rettor Maggiore dal 1922 al 1931 ,
è ricordato anche come Fondatore
dell'Istituto Secolare delle Volonta-
rie di don Bosco, avendo intuito una
via che portava ad attuare una for-
ma nuova di vita consacrata nel
mondo.
Il CONFERENZA
NAZIONALE ACS
5/8 dicembre
Si svolge a Rocca di Papa con
la partecipazione di tutti i Consigli
lspettoriali d'Italia. Ha per tema
«Famiglia: nuova evangelizzazio-
ne/nuova educazione» ed eleggerà
il Coordinatore Nazionale per i pros-
simi tre anni.
BEATA LAURA V/CUNA
22 gennaio
Allieva delle FMA, offrì la sua vi ta
per la salvezza spirituale della sua
mamma. Morta il 22 gennaio 1904,
Giovanni Paolo Il l'ha beatificata il 3
settembre 1988 sul «Colle delle beati-
tudini giovanili».
SAN FRANCESCO DI SALES
24 gennaio
Don Bosco lo ha scelto come Tito-
lare e Patrono della Famiglia Salesia-
na , perché , ispirandoci a questo «pa-
store zelante e amabile maestro» po-
tessimo «operare assiduamente nella
missione giovanile con lo stesso spi-
rito apostolico ».
SAN GIOVANNI BOSCO
31 gennaio
Con gioia e gratitudine celebriamo la
Solennità del Padre e Maestro delle gio-
ventù , Fondatore della Società di San
Francesco di Sales, delle Figlie di Maria
Ausiliatrice e dei Cooperatori Salesiani.
Egli ci invita a scegliere come nostro il
suo programma di vita «Da mihi animas,
cetera tolle», per continuare in tutta la ter-
ra la sua missione a favore dei giovani.
I CONFERENZA ANNUALE
gennaw'
MAMMA MARGHERITA
25 novembre
Alle tre del mattino del 25 novem-
bre 1856 Don Bosco udì avvicinarsi
il passo concitato di Giuseppe e ca-
pì: i due fratelli «si guardarono l' un
l'altro, si abbracciarono e poi die-
dero in un pianto dirotto che schian-
tava il cuore di tutti gli astanti. La
pia donna era volata al cielo».
CERCHIO MARIANO
8 dicembre
Alle ore 12,00 tutti i Cooperatori
del mondo, in gruppo o singolar-
mente, recitano un'AVE MARIA, fa-
cendo memoria di quella pregata
da Don Bosco con Bartolomeo Ga-
rell i 1'8 dicembre 1841 e che costi-
tuisce l'inizio dell'opera salesiana a
favore della gioventù.
In un giorno vicino alla festa di San
Francesco di Sales o di Don Bosco i
Cooperatori organizzano per tutta la Fa-
miglia Salesiana la I Conferenza annua-
le. L'art. 38 del RVA la definisce iniziati-
va particolarmente formativa, anche
perché in essa viene presentata e com-
mentata la Strenna del Retto r Maggiore,
che per il 1993 è: «Educare all'amore:
Saldamente radicati e fondati nell'amo-
re: dono di sè nell 'impegno».
6/102

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Conosciamo l'ACS d'Italia
CONSIGLIO ISPETTORIALE
DEL LAZIO 1991-1994
Via Marsala, 42 - 00185 ROMA - Tel. 06/44.50.185 - Fax 06/44.63.579
ISPETTORIA SDB ROMANA San Pietro - IRO
Ispettore:
Delegato:
Don Gianluigi PUSSINO
Don Alfonso ALFANO
ISPETTORIA FMA ROMANA Sani'Agnese - IRA
Ispettrice: Sr. Bianca Maria BIANCHI
Delegata: Sr. Ada PALAZZARI
ISPETTORIA FMA ROMANA Santa Cecilia - IRC
Ispettrice: Sr. Maria MAIORANI
Delegata: Sr. Ornella ANTONELLI
Pompeo SANTORELLI
Danilo LEONARDI
Gaetano ROMANO
Geltrude CATITTI
Antonello CERINI
Nazario DI LELLA
Laura GAMBASSI
Antonella GONFALONI
Luigi MANIERO
Giampiero ONORATI
Emidio DUCCI
Pina PANTANO
Tommaso TARTAGLIONE
Donatella PROSPERI
- Coordinatore
- Vice Coordinatore
- Amministratore
- Segreteria
- Formazione Aspiranti
- Archivio - Lontani
- Giovani - MGS
- Laboratori Mamma Margherita
- Formazione GG CC
- Formazione
- Coordinamento zonale
- Coordinamento zonale
- Coordinamento zonale
- Delegata Consulta Diocesana
per l'Apostolato dei Laici
7/103

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XVI Settimana di Spiritualità
della Famiglia Salesiana
Ai Responsabili dei Gruppi della Famiglia Salesiana
Carissimi,
Un cordiale saluto e un augu-
rio fraterno per le attività che ri-
prendono o continuano.
Vi dò la prima comunicazione
circa la SETTIMANA DI SPIRI-
TUALITÀ che giunge ormai alla
sua 16a edizione.
Essa, per il diretto riferimento
del tema verso i giovani, que-
st'anno è organizzata dal Dica-
stero di Pastorale Giovanile.
Ecco alcune notizie semplici ed
immediate che potranno essere
utili per le programmazioni del-
l'attività dell'anno.
1° LA DATA
Tenendo presenti alcune osser-
vazioni giunte al Centro e all'or-
ganizzazione è parso opportuno
occupare una sola settimana, sen-
za suddividere in due settimane i
tempi dell'incontro.
Così si attenderanno gli arrivi
lunedì sera 25 gennaio 1993 e si
concluderà la sera di venerdì 29
gennaio 1993.
2° IL LUOGO
DELL'INCONTRO
Com'è ormai tradizione conso-
lidata, la Settimana si svolgerà a
Roma presso il Salesianum. La
presenza del Rettor Maggiore e
degli altri Superiori dei diversi
rami della Famiglia consigliano
di continuare in questa scelta..
3° I PARTECIPANTI
Come al solito, diamo uno spa-
zio proporzionato, per motivi lo-
gistici, ai diversi rami della Fami-
glia: SDB 40; FMA 35; Coopera-
8/104
tori 15; Exallievi ed Exallieve 15;
Altri gruppi della Famiglia Sale-
siana: Salesiane Oblate, Apostole
della S.F., ADMA, Suore della
Carità e altri gruppi 15.
IL TEMA
La strenna del Rettor Maggio-
re per l'anno 1993 sarà oggetto di
riflessione e di approfondimento:
«EDUCARE ALL'AMORE "SAL-
DAMENTE RADICATI E FON-
DATI NELL'AMORE": DONO DI
SÈ NELL'IMPEGNO».
5° L'ARTICOLAZIONE
DELLA SETTIMANA
E DEL TEMA
Giornata di arrivo:
Lunedì sera 25 gennaio 1993, per
cena (ore 20,00).
Prima giornata:
Martedì 26 gennaio
«La realtà di educazione
all'amore»
- La voce dei giovani.
- Esperienze.
- Analisi della realtà oggi.
Seconda giornata:
Mercoledì 27 gennaio
« Educazione salesiana
ed educazione all'amore»
- Storia, accentuazioni in Don
Bosco.
- Evoluzione Pedagogica sale-
siana al riguardo.
- Condivisione in gruppi.
Terza giornata:
Giovedì 28 gennaio
«Come educare all'amore»
- Relazioni di fondo.
- Condivisione in gruppi.
Quarta giornata:
Venerdì 29 gennaio (fino a cena)
<< Testimonianza della
realtà concreta
e indicazioni di cammino»
- Testimonianze.
- Elaborazione di orientamen-
ti conclusivi.
6° ASPETTI LOGISTICI
Per le prenotazioni del posto
rivolgersi al mio segretario:
Don Giacinto Aucello
Salesiani - Via della Pisana, 1111
C.P. 9092
00163 ROMA
TEL. (06) 65.92.915
FAX. (06) 65.92.929
La spesa complessiva per il
soggiorno e i materiali è di Li-
re 350.000.
Si prega di far pervenire la pro-
pria adesione attraverso il modu-
lo allegato, entro e non oltre il 25
dicembre 1992.
Colgo l'occasione per inviare a
tutti il mio cordiale saluto.
Invoco dal Signore un lavoro
proficuo nelle attività che state
programmando per il nuovo an-
no.
Il Rettor Maggiore fa giungere
a ciascuno il suo saluto e l'augu-
rio di ogni bene.
A presto rivederci.
Roma, 11 settembre 1992
p. Don Luc Van Looy
Don Giuseppe Fruttero

1.9 Page 9

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ARTICOLO
Conosciamo il REGOLAMENTO DI VITA APOSTOLICA
IL CARATTERE ECCLESIALE DELL'ASSOCIAZIONE
Nella Chiesa, /'«Associazione Cooperatori salesiani» è approvata dalla
Sede Apostolica come Associazione pubblica di fedeli e partecipa al pa-
trimonio spirituale della Società di San Francesco di Sales. I membri
- collaborano attivamente alla sua missione in nome della Chiesa,
- uniti con la Congregazione salesiana sotto /'autorità del Rettor Mag-
giore,
- in spirito di fedeltà ai Pastori e in collaborazione con le altre forze
ecclesiali.
L'Associazione dei Cooperatori salesiani, che gode di personalità
giuridica ecclesiastica pubblica, ha la sua sede centrale in Roma.
D opo la presentazione del-
1'Associazione quale realtà
carismatica inserita nella Fa-
miglia Salesiana, l'art. 6 RVA
presenta l'ACS come inserita
nelle strutture ufficiali della
Chiesa.
Da questo punto di vista
essa è riconosciuta come As-
sociazione pubblica di fedeli:
tali sono quelle erette dal-
1' Autorità ecclesiastica, come
avvenne per la nostra Asso-
ciazione nel 1876 per iniziati-
va di Pio IX.
Un'altra caratteristica di si-
mili Associazioni è quella di
essere equiparate a un Ter-
z'Ordine avendone tutte le
peculiarità e cioè: è un'Asso-
ciazione di vita apostolica
(espressione che ha dato il ti-
tolo al Regolamento che stia-
mo approfondendo insieme);
è collegata a un Primo Ordi-
ne cioè a un Istituto religioso
qual è, nel nostro caso, quel-
lo dei Salesiani di Don Bo-
sco; è partecipe del patrimo-
nio spirituale di tale Istituto (o
Società di S. Francesco di
Sales) ed è posta sotto l'alta
direzione dello stesso.
Le conseguenze di questa
natura giuridica dell'Associa-
zione Cooperatori Salesiani
sono che questi agiscono non
solo da membri della Chiesa
ma in nome della Chiesa
stessa, e inoltre che operano
sulla base di particolari lega-
mi con la Congregazione Sa-
lesiana e col suo Rettor Mag-
giore «in spirito di fedeltà ai
pastori e in collaborazione
con le altre forze ecclesiali» .
Questa collaborazione si
deve esplicitare sia a livello
strettamente locale nell'am-
bito della Parrocchia e della
sua ristretta realtà territoria-
le, sia a livello diocesano per
la ricerca di una pastorale
più ampia che coinvolga in
particolare tutte le altre As-
sociazioni ecclesiali.
Penso in proposito alla
partecipazione, attiva e re-
sponsabile, alle Consulte -
diocesana e nazionale - per
l'Apostolato dei Laici dove la
nostra Associazione è chia-
mata anche a portare, la spe-
cificità salesiana che ha un
suo posto particolare nella
Chiesa.
Su questa collaborazione
vicendevole tra le persone e
tra i gruppi ci sarà modo di
ritornare anche in altra parte
del RVA: quello che è chiaro
è che le Associazioni eccle-
siali sono chiamate a dare
l'esempio nella ricerca della
comunione che deve animare
tutti i membri della Comunità
cristiana.
L'ultima parte dell'art. 6 è
la conseguenza del fatto che
questo Regolamento di Vita
Apostolica è anche Statuto
dell'Associazione e come
tale ne individua una sede,
non senza aver prima ricono-
sciuto una personalità giuri-
dica ecclesiastica pubblica
che consente al I' Associazio-
ne stessa di compiere atti ri-
guardanti l'apostolato asso-
ciativo ufficialmente ricono-
sciuti nella Chiesa, oltre che
organizzarsi ai vari livelli.
Con l'art. 6 RVA si conclu-
de il primo capitolo del Testo
Regolamentare, quello che
attraverso i concetti di identi-
tà del Cooperatore e della
sua Associazione ci ha fatto
meglio conoscere il tipo di
appartenenza alla Chiesa
che oggi continua a realizzar-
si nelle mutate condizioni di
tempo e di cultura.
Lello Nicastro
9/105

1.10 Page 10

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ATTIVITÀ DEI CENTRI ALLA SCUOLA DEL VANGELO
a Asti
ANNO MOVIMENTATO
a Lecco
ACS E TGS
a Carrara
è Anno decisamente movimentato
questo, per il Centro di Lecco. Ci si
trovati di fronte ad un susseguirsi di
impegni e di iniziative che, effettiva-
mente, non hanno permesso ai mem-
bri del Consiglio di annoiarsi nean-
che un po'! Il primo appuntamento
dell'anno è stato quello radiofonico
iniziato e portato avanti con sistema'.
ticità, a scadenza mensile, da settem-
bre a giugno. Esperienza simpatica
ed allegra.
Una seconda iniziativa che ci ha
visti impegnati sul territorio, ha ri-
guardato una serie di quattro incon-
tri formativi rivolti principalmente
alle famiglie. Sotto il titolo «Essere
Genitori Oggi», si sono svolti i temi:
1) Essere Genitori Oggi è difficile
ma bello; 2) Come testimoniare ai fi-
gli la nostra gioia. Relatore: Don
Renzo Ferraroli; 3) Educazione mo-
rale ed etica della comunicazione-
4) Morale familiare ed educazion~
all'amore. Relatore: Don Roberto
Colosio.
Ci è sembrata un'esperienza molto
positiva condividere questo nostro
progetto con l'A.ge.s.c. che ha porta-
to avanti con noi la fatica e le preoc-
cupazioni per la riuscita di questi in-
contri.
La risposta, che è stata decisamen-
te positiva, pensiamo possa aprire
nuove possibilità non solo di temati-
che, ma anche di collaborazione con
tutte le Associazioni e le forze ope-
ranti nel Decanato di Lecco.
Con molto impegno si è di nuovo
intrapresa la strada della formazio-
ne di nuovi aspiranti (che lo scorso
anno ha portato a nove promesse) e
con molto entusiasmo abbiamo cer-
cato di vivere insieme alcune espe-
rienze di carità concreta che ci si
sono presentate nel corso di questi
mesi. In particolare la festa di Don
Bosco è stata allietata da un mo-
mento di condivisione con alcuni
croati ospiti del gruppo «Aiuto della
Vita» di Olgiate. Attualmente i
membri del Consiglio ed i giov~ni
che hanno appena pronunciato la
Promessa, sono impegnati in una
piccola esperienza di aiuto verso
una ragazza ospite di una casa di re-
cupero per malattie mentali.
10/106
Il soggiorno estivo per le ragazze e
i ragazzi di Carrara svoltosi a Pro-
miod (Valle d'Aosta) è stato reso pos-
sibile dalla collaborazione dell'ACS e
del TGS.
Si è trattato di un'esperienza positi-
va, sicuramente riproponibile per
quanto si è rivelata interessante, an-
che se è stata particolarmente «forte».
Il soggiorno, completamente auto-
gestito, si è svolto in un luogo molto
bello: Promiod è un paesino di 60 ani-
me a 1.500 m. di altitudine, nella val-
le del Cervino; è talmente tranquil-
lo che sembra quasi il tempo si sia
fermato.
.Le facce rubiconde dei bambini,
l'mcedere lento e prudente dei vecchi
dietro le mandrie di mucche, ci han-
no fatto ricordare i cartoni animati
di Heidi e una serenità che le nostre
città ormai non conoscono più.
Il gruppo degli adolescenti, costi-
tuito da 10 ragazze «interne» dell'Isti-
tuto (età media 15/16 anni) e da 3 ra-
gazzi «esterni» (età 13 anni) ha rispo-
sto bene alla richiesta di collabora-
zione nell'autogestione della baita ed
i modesti «turni di lavoro» proposti
sono stati rispettati da tutti con im-
pegno e diligenza.
Ragazzi e ragazze hanno interagito
bene fra loro, nonostante la differen-
za di sesso e di età, e pensiamo di po-
ter sostenere che l'inserimento dei
ragazzi esterni, provato quest'anno
per la prima volta con molta pruden-
za, ha dato buoni risultati ed è sen-
z'altro riproponibile.
Abbiamo riscontrato che, grazie a
Dio ed agli interventi di Istituzioni e
privati non esiste una povertà econo-
mica: esiste invece una povertà di va-
lori notevole, nonostante l'opera in-
stancabile e continua profusa dalle
Suore e dal personale insegnante del-
l'Istituto.
Eppure sono queste le povertà di
oggi ed è per queste che dobbiamo
impegnarci!
Fare del bene non è mai stato faci-
le: a Promiod l'abbiamo ampiamente
sperimentato.
Sono emersi anche i nostri limiti
e le nostre povertà: essere capaci di
un dono totalmente gratuito, essere
in grado di dare se stessi senza chie-
dere nulla.
Qualche giorno di silenzio e di ri-
flessione, per un più proficuo cammi-
no nella vita spirituale, è un'espe-
rienza sempre utile e psicologica-
mente distensiva.
È quanto hanno fatto un cospicuo
gruppo di Cooperatori Salesiani del
Don Bosco di Asti, dal 22 al 26 giugno
nella Casa di preghiera di Muzzano
Biellese.
Si è preso per guida il Vangelo di
San Luca che, propone vari e stupen-
di itinerari di vita spirituale.
Nella preghiera e nella riflessione
ci è stato di guida Don GianPiero
Olearo ex parroco del Don Bosco.
Abbiamo indugiato, soffermandoci
con profonda adesione, sul cammino
della fede, della preghiera e del per-
dono, sul cammino della Croce, del
servizio e della donazione. Confron-
tandoci con la Parola di Dio ci siamo
sentiti una cosa immensamente pic-
cola e nel tempo stesso immensamen-
te grande. Ci siamo accorti che il Si-
gnore ci ama, ci è vicino e vuol fare
di ognuno di noi uno strumento della
sua pace, nell'ambito della nuova
evangelizzazione.
Non è mancata la gioia profonda
del vivere insieme, del pregare insie-
me e dell'indugiare insieme su temi
così rivelanti della vita cristiana in-
dividuale e comunitaria.
Un solo rammarico ci ha sfiorato
in queste ore serene: quello di non
essere in numero maggiore per assa-
porare tanta pace, tanta serenità e
tanta luce.
Abbiamo chiuso i cinque giorni di
spiritualità ad Oropa e là, ai piedi
della Madonna, abbiamo formulato
una preghiera per tutta la comunità
parrocchiale.
Siamo ripartiti rinfrancati e stimo-
lati con in cuore il proposito di dif-
fondere e comunicare, ai nostri fra-
telli, qualcosa di quel molto che il Si-
gnore ha fatto gustare a noi in questi
giorni di grazia, nella certezza di ri-
spondere così alle esigenze della nuo-
va evangelizzazione che è in atto an-
che nella santa Chiesa che è in Asti.
NUOVE PROMESSE
a Bibbiano
Dopo alcuni mesi molto intensi di
preparazione, finalmente il 19 luglio
siamo entrate a far parte a pieno tito-
lo della Famiglia Salesiana. Abbiamo
fatto la nostra PROMESSA DI COO-
PERATORI!

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La scelta della data è stata quasi
casuale. Solitamente nuovi Coopera-
tori «promettono» nella giornata di
Maria Ausiliatrice, ma noi avevamo
iniziato da poco il cammino di forma-
zione per cui non potevamo essere
pronte per il 24 maggio e allora ab-
biamo pensato: «Quale giorno miglio-
re del 19 luglio?!».
In quella data infatti a S. Marino,
si celebrava il quinto Convegno Inte-
rispettoriale del Movimento Giovani-
le Salesiano e abbiamo pensato che
poteva essere molto significativo con-
dividere un impegno così «forte», so-
prattutto spiritualmente, proprio con
i ragazzi che hanno condiviso con noi
la Spiritualità di Don Bosco.
La celebrazione Eucaristica duran-
te la quale abbiamo espresso la no-
stra volontà di vivere il Vangelo alla
scuola di San Giovanni Bosco, come
laiche impegnate, è stata partecipata
molto intensamente da tutta l'assem-
blea, con i canti e soprattutto con la
preghiera.
Ci sentivamo un poco intimorite
per il grande passo che stavamo per
compiere, ma nello stesso tempo sen-
tivamo il sostegno di tutti gli amici
presenti, e soprattutto certe dell'aiu-
to paterno di Dio e di quello materno
di Maria Ausiliatrice.
Ripensando a quel bellissimo gior-
no, ci rendiamo conto di essere vera-
mente fortunate (quante coinciden-
ze!!!) soprattutto perché possiamo
contare su una riserva di energia (la
preghiera appunto di tutti i ragazzi
del MGS) che ci può confortare nei
momenti difficili che potrebbero pre-
sentarsi sul nostro cammino.
Il momento più emozionante è sta-
to la consegna degli attestati, in quel
momento ci siamo sentite veramente
«importanti». Eravamo entrate a far
parte della Grande Famiglia Salesia-
na e in quello stesso momento aveva
inizio la nostra missione tra i giova-
ni, una missione che vogliamo vivere
con la stessa gioia, con lo stesso entu-
siasmo e con la stessa fede che hanno
permesso a Don Bosco di diventare
Santo!!!
Ci siamo incamminate sulla via
della santità?! Speriamo di sì!!
Grazie a tutti per quella indimenti-
cabile giornata. Un grazie tutto parti-
colare a Sr. Ausilia che ci ha prepa-
rato con tanta dedizione, a Don Virgi-
lio che ci ha incitate a seguire il cam-
mino verso la santità seguendo più
concretamente il nostro Battesimo e
alla nostra Ispettrice Sr. Nanda che
ha voluto esserci vicino in un mo-
mento così importante e condividere
con noi questa grande gioia.
Con affetto
Paola e Romilda
IN TERRA DI MISSIONE: PERCHÉ
A rriva un momento, nella vita di tri. Forse, per qualcuno, questa
tanti, in cui in maniera più forte può sembratre una delle tante
del solito ci si chiede dove si sta esperienze che vado ad aggiunge-
andando e perché. All'origine del- re al mio bagaglio, oppure la con-
la scelta di fare un mese di volon- seguenza quasi logica di un cam-
tariato in terra di missione c'è sta- mino di scelta di servizio: il Mada-
ta, per me, questa domanda di gascar sarà soprattutto un dono
senso, da cui il bisogno di verifica- da vivere in profondità e da far
re le proprie sicurezze e convin- maturare una volta tornata. So
zioni, ma soprattutto la necessità che mi porterò dietro tutti i miei
di convertirsi, veramente, di cam- limiti (quelli, purtroppo, non pos-
biare dentro.
so proprio lasciarli a casa!), so che
.Così mi ritrovo a rinnovare il incontrerò difficoltà, disagi, diver-
passaporto e a mettere poche cose sità di abitudini e mentalità, ma
in valigia, lasciando a casa tutto il so anche che incontrerò volti nuo-
superfluo. Eppuree, se mi guardo vi da conoscere, uomini e donne
indietro, da quando mi è nata in con cui fare un pezzetto di strada
cuore quella domanda ad oggi... insieme, e so che riceverò da
son passati quasi due anni: un ognuno tantissimo.
tempo di riflessione, di ricerca, di Mi pongo nelle mani di Dio, af-
discernimento, ma soprattutto un finché mi insegni a mettere da
tempo di preghiera_
parte l'amore di me e a far pri-
Parto per il Madagascar. Non meggiare l'amore per Lui e per gli
ho la presunzione di risolvere altri. Mi sento forte di questa pre-
chissà quali o quanti dei problemi senza, forte dell'accompagnamen-
che troverò in missione, non ne to della comunità parrocchiale da
ho le capacità e, comunque, il li- cui ho ricevuto il mandato, forte
mitato tempo di permanenza non della solidarietà dell'Associazione
me lo permetterebbe. Sembra Cooperatori Salesiani che mi ha
strano, ma parto piuttosto per ri- presentato e per me ha chiesto
cevere, per convertirmi davvero, questa offerta di impegno. Il cuo-
convertirmi in profondità all'amo- re è colmo di gratitudine.
re più grande per Dio e per gli al-
Liana Cuozzo
MONDO
GAETANO PE1tn, . tNzo IIANC
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nel ~uovo Mondo
NUOVO
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DI MONDO NUOVO
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11/107

2.2 Page 12

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UN DITALE D'ARGENTO
L unedì 13-VIl-1992 è morto
all'ospedale di Genova il sale-
siano Don Vittorio BICEGO,
delegato· del centro Coopera-
tori di Alassio.
Se ne è andato improvvisa-
mente e in silenzio, in contra-
sto con il suo carattere estro-
so, esuberante e impulsivo,
ma anche gioviale, umano,
comprensivo e intuitivo.
È stato un educatore appas-
sionato e un uomo essenzial-
mente pratico.
Rifiutava le mezze misure,
tendeva all'essenza delle cose
non in modo superficiale, ma
attraverso un lavorio concre-
to, minuzioso e preciso.
Traeva dalla sua profonda
convinzione religiosa e dall'a-
more per il Signore, Maria
Ausiliatrice e Don Bosco il
giusto alimento spirituale che
sapeva ben distribuire a tutti e
particolarmente a noi Coope-
ratori che lo abbiamo avuto
solerte e valido delegato.
Nella consapevolezza che ci
h amato tutti, ci assale il timo-
re di non averlo forse ben
compreso e talvolta doverosa-
mente contraccambiato.
Ha lasciato tra noi sgomen-
to, apprensione e incertezze,
ma certamente egli continue-
rà a esserci vicino.
Siamo convinti che se il no-
stro ricordo di lui sarà propor-
zionato al posto che occupava
e al vuoto che ha lasciato, sarà
effettivamente grande.
Paolo Ammirati
12/108
Durante l'Annuale Convegno
Ispettoriale la Coordinatrice Na-
zionale a nome di tutti i Coopera-
tori d'Italia ha consegnato il dita-
le d'argento al Laboratorio 'Ami-
ci di don Bosco' di Borgofranco
d'Ivrea. Ecco la motivazione di-
rettamente tratta dall'intervento
di Iolanda Masotti.
L'Associazione Cooperatori
Salesiani d'Italia, vuole, con
un piccolo gesto esprimere
l'immensa riconoscenza per
una nostra Cooperatrice di
Borgofranco d'Ivrea, un picco-
lo paese del Piemonte dove
non sono presenti i Salesiani.
Forse molti non lo conoscono,
io lessi qualcosa di lei negli ar-
chivi dell'Associazione a Roma
e feci alcune ricerche fino a
quando riuscii finalmente a
mettermi in contatto con lei e
l'ho invitata oggi a Torino per
conoscerla e darle un segno
della nostra riconoscenza e af-
fetto. Flora nel suo paese ha
saputo suscitare tanto amore
per don Bosco e una «traboc-
cante passione» per gli infelici,
i poveri, gli affamati, i lebbro-
si, soccorsi dai nostri missiona-
ri, e molte l'hanno seguita, fa-
cendo nascere così il Laborato-
rio 'Amici di don Bosco' che
lavora per le missioni da ben
26 anni.
Il lavoro che si svolge nel La-
boratorio è tutto per le missio-
ni salesiane a cui inviano diret-
tamente i capi di vestiario con-
fezionati e il denaro per man-
tenere sistematicamente alcu-
ne missioni e promuovere nuo-
ve iniziative, come l'Ospedale
di Shillong, il lebbrosario di
Tura, la maternità in Tanza-
nia, una scuola di apprendista-
to a Mendel in India, nelle Fi-
lippine ecc... Senza mai tra-
scurare altri appelli che in tan-
ti anni la loro squisita sensibili-
tà ha raccolto. Alcune famiglie
si sono fatte carico di spese
scolastiche per molti ragazzi
che hanno conseguito un di-
ploma (infermieri, maestri...)
o una laurea, per alcuni il sa-
cerdozio. Un esempio per tut-
ti, Elisabeth, venuta dall'India,
si è laureata in medicina all'U-
niversità di Padova. Tante dif-
ficoltà burocratiche, tutte feli-
cemente risolte. Tutto questo
oggi continua ancora nella
casa di Flora, nella parrocchia
non c'era posto, né riscalda-
mento, indispensabile per chi
deve lavorare, soprattutto rica-
mare...e allora il marito Tino,
da poco scomparso, che ha
sempre diviso tutto con lei fece
costruire da un rustico, una
grande camera dove Flora po-
teva lavorare, accogliere le sue
amiche, avere a disposizione
stoffa e articoli da vendere.
Quando Tino si ammalò grave-
mente, questo risultò provvi-
denziale, perché poté costante-
mente essergli vicino, senza
trascurare la passionz per gli
ultimi. Continuò a seguire il
Laboratorio sostenuta da tante
persone ugualmente stupende.
Il lavoro si può riassumere co-
sì: nel primo decennio sono
stati confezionati 23.358 capi
ed è stato inviato denaro per
un totale di 14.750.000 di lire.
Nel secondo decennio sono
stati confezionati e ' spediti
2.700 capi, 2 quintali di dadi da
brodo, 18 quintali di pacchi di
abiti, pacchi di medicinali e at-
trezzi medici ed è stato raccol-
to e inviato denaro per un tota-
le di 10.945 .946 lire. Desidera-
vo far conoscere tutto questo a
ognuno di voi perché ancora
una volta tocchiamo con mano
il miracolo dell'amore . Come
sempre! Basta una piccola
fiamma per accendere un
grande fuoco e l'Associazione
viene illuminata di Santità.

2.3 Page 13

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Conosciamo i nostri santi
BEATA LAURA VICUNA
È beatificata durante il Cente-
nario di Don Bosco, sul «Col-
le delle Beatitudini giovanili»
quasi a simboleggiare il perdu-
rare della santità salesiana a
un secolo di distanza dalla
morte del Fondatore.
Un arco di tredici anni di vita
è facile da raccontare; più diffi-
cile è scandagliare il segreto
che ha reso eroica una così
breve esistenza.
Battezzata il 24 maggio
Laura nasce a Santiago del
Cile il 5-4-1891 da Giuseppe
Domenico e da Mercede Pino;
fu battezzata - grazioso parti-
colare - il 24 Maggio. Nel 1894
nascerà un'altra bimba: Aman-
da. Avevano rispettivamente
otto e cinque anni, quando il pa-
pà venne a morire lasciando la
famigliola in condizioni molto
precarie. La signora Mercede si
trasferisce, con le sue due bam-
bine, oltre le Ande. Fu in questo
momento di miseria e di scon-
forto che la donna «trovandosi
sola e con due figlioline da
mantenere - ci informa il sa-
lesiano Don Zaccaria Genghini
- accettò di convivere con
Manuel Mora, come fanno in
identiche circostanze molte
donne in queste terre »..
A 20 Km. di distanza dalla
fattoria del Mora c'è Junin de
los Andes con una scuola delle
Figlie di Maria Ausiliatrice. Qui
a nove anni viene condotta
Laura con la sorella Amanda.
Si apre una pagina nuova nella
vita della ragazza: nei quattro
anni che ancora le restano da
vivere, imparerà il segreto del-
la santità.
La spina più dolorosa nel
cuore di questa fanciulla, era
la situazione irregolare della
mamma. Quando a dieci anni
fece la Prima Comunione,
scrisse tra i suoi propositi :
«Propongo di fare quanto so e
posso perché Tu sia conosciu-
to e amato; e per riparare le
offese che ricevi ogni giorno
dagli uomini, specialmente
dalle persone della mia fami-
glia».
Ci riferisce il primo biografo
Don Crestanello: «Laura soffri-
va nel segreto del cuore ... Un
giorno decise di offrire la vita,
e accettare volentieri la morte,
in cambio della salvezza della
mamma. Mi pregò anzi di be-
nedire questo suo ardente de-
siderio. lo esitai a lungo».
Santità e martirio
Ma i fatti si svolsero proprio
secondo questa logica. Nel Lu-
glio del 1903 Laura si ammalò
e nel Gennaio seguente peg-
giorò di molto. Fu proprio in
questa circostanza - siamo a
una settimana dalla morte -
che il Mora pretese di passare
la notte con lei . Laura, pur feb-
bricitante, scappò. L'uomo la
raggiunse sulla strada e la pic-
chiò a sangue. Era il 16 Gen-
naio. Laura morirà sei giorni
dopo! Non infondatamente,
Don Castano ha intitolato il suo
ultimo lavoro: «Santità e marti-
rio di Laura Vicufia» . Prima di
morire, rivela alla mamma l'of-
ferta della sua vita e le chiede:
«Me lo prometti?» . «Ti giuro,
cara Laura che farò quello che
mi chiedi. Sono pentita! Dio è
testimone della mia promes-
sa» (Summ., p. 265). Il giorno
dei funerali si confesserà e si
comunicherà restando fedele
per sempre alla sua promessa.
Questa tredicenne, come già
il quindicenne Domenico Sa-
vio, è a dimostrare che an-
che la preadolescenza è sta-
gione idonea alla santità. La
Chiesa beatificandola, la pone
come modello imitabile per i
suoi coetanei di oggi. «Voglio
morire piuttosto che offenderli
con il peccato» fu il secondo
proposito della sua Prima Co-
munione, con evidente riferi-
mento al proposito che Dome-
nico Savio aveva fatto mezzo
secolo prima.
Al di là dei tempi che muta-
no, sembra proprio che l'aneli-
to del cuore umano non muti
nella sua profonda aspirazione
al bene e all'eroismo.
«Ancora oggi - leggiamo
negli Atti dell'ultimo Capitolo
Generale SDB - lo Spirito
svela ai giovani orizzonti di do-
nazione e santità. L'esemplare
avventura di Domenico Savio e
di Laura Vicuna è paradigma
della nostra esperienza educa-
tiva e ci fa riconoscere i frutti
straordinari che la vita di fede
produce nei giovani» .
Pasquale Liberatore
13/109

2.4 Page 14

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FOTOCRONACA
DAI CENTRI
Acs ·
Un gruppo di Cooperatori del/'Jspet-
toria Centrale nel cortile di Valdocco in
occasione di un ritiro spirituale «nella
casa del Padre».
Incontro dei Cooperatori di Bologna
con il Visitatore Straordinario Don
Giovanni Fedrigotti.
Il 2 aprile 1992 alla presenza del Card. Giovanni Saldarini,
Arcivescovo di Torino, è stato eretto solennemente il Centro
ACS presso la casa natia di San Domenico Savio, nel 150°
anniversario della sua nascita. In quella occasione 5 nuovi
Cooperatori hanno fatto la «promessa».
~;..,,
I primi Cooperatori Salesiani del Madagascar {lvato) con
Don Claudio De Portu che li ha preparati alla promessa.
I Cooperatori Salesiani de/l'Istituto Don Bosco di Cumiana
{To r ino) partecipano alla «marcia per la vita » per testimonia-
re la loro convinzione sul valore sacro e inviolabile della
vita umana, dal suo concepimento alla morte naturale, sem-
pre, in ogni luogo, tempo e circostanza.
Don Carmelo Umana SDB parla a 300 Cooperatori Salesiani
della Sicilia sul tema «L 'amorevolezza: uno stile di vita », in
occasione dell'incontro di formazione permanente.
14/110

2.5 Page 15

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Il Centro Cooperatori Salesiani del Borgo Ragazzi Don
Bosco di Roma che ha organizzato la t• Rassegna dei lavori
del Laboratorio Mamma Margherita.
Le infaticabili Cooperatrici del Borgo Don Bosco in... mostra
con i loro lavori.
I Cooperatori del Borgo al Colle Don Bosco per incontrare Mamma Margherita.
Le Cooperatrici di Guspidi (CA) al lavoro con il cuore di
Mamma Margherita.
Sono tutti da ammirare i lavori del Laboratorio Mamma Mar-
gherita di Guspidi (CA).
15/111

2.6 Page 16

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PASQUA 1993 IN TERRA SANTA CON L'ACS
L'ASSOCIAZIONE COOPERATORI SALESIANI
in collaborazione con l'Opera Romana Pellegrinaggi-Quo Vadis
promuove da mercoledì santo 7 aprile 1993 a martedì dopo Pasqua 13 aprile 1993
un PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA col seguente programma di massima
7 APRILE - Mattino: partenza in aereo da ROMA per TEL AVIV. Pranzo a bordo. Arrivo e trasporto in pullman a
NAZARETH (o TIBERIADE). Cena e pernottamento.
8 APRILE - NAZARETH (o TIBERIADE). Pensione completa. Mattino: visita alla Grotta dell'Annunciazione, Nuova
Basilica, Chiesa di S. Giuseppe e salita al MONTE TABOR (Santuario della Trasfigurazione). Pomeriggio,
partenza per Haifa e visita del Santuario «Stella Maris» sul Monte Carmelo.
9 APRILE - Da NAZARETH al MONTE DELLE BEATITUDINI, TABGA (primato di S. Pietro) e CAFARNAO (Casa di S.
Pietro e Sinagoga). Traversata in battello del Lago di Tiberiade . Pranzo. Pomeriggio: sosta al fiume
Giordano ed a GANA. Rientro a NAZARETH (o TIBERIADE) per cena e pernottamento.
10 APRILE - Da NAZARETH a GERICO, QUMRAN (Mar Morto) e GERUSALEMME. Pranzo. Nel pomeriggio, visita al
Monte Sion, Cenacolo e Dormizione. Cena e pernottamento.
11 APRILE - GERUSALEMME. Pensione completa. Messa di Resurrezione al S. Sepolcro. Visita della Basilica e del
Calvario. Pomeriggio: Monte degli Ulivi (Getsemani, Orto degli Ulivi, Basilica dell'Agonia, Tomba della
Madonna, Cappella del Pater Noster, Cappella del Dominus Flevit, ecc.).
12 APRILE - Da GERUSALEMME a BETLEMME (Basilica della Natività, Grotta di S. Girolamo). Pranzo. Nel pomerig-
gio ad EIN KAREM (S. Giovanni Battista) ed EMMAUS. Rientro a GERUSALEMME per cena e pernotta-
mento.
13 APRILE - GERUSALEMME. Prima colazione. Visita della Città Vecchia (Basilica di S. Anna, Piscina Probatica,
Spianata del Tempio con le Moschee di Omar e di Al Aqsa, Muro Occidentale). Pranzo. Nel pomeriggio,
trasferimento in pullman a TEL AVIV e partenza in aereo per ROMA.
Quota indicativa: L. 1.200.000 a persona (di cui 200.000 all'iscrizione).
La quota comprende: viaggio aereo ROMA per TEL AVIV e ritorno (classe turistica, aerei jet di linea); tasse d'imbarco;
transfer di partenza; pensione completa dal pranzo del 1° giorno (in aereo) al pranzo del 7° giorno (bevande escluse);
trasporti in pullman, visite ed escursioni; assistenza tecnico-religiosa. Alberghi di 2• categoria o «Casa Nova» (camere
a 2-3 letti con bagno o doccia).
La quota non comprende: i facchinaggi, le mance, gli extra, il transfer di ritorno.
Viaggio di andata: partenza da Roma-Fiumicino: mercoledì 7 aprile alle ore 12,30 (essere all'aeroporto alle ore 10,30) -
arrivo a Tel Aviv ore 16,45.
Viaggio di ritorno: partenza da Tel Aviv martedì 13 aprile ore 17,10 - arrivo a Roma-Fiumicino ore 19,45.
Per partenze da altri aeroporti italiani in coincidenza con Roma-Fiumicino supplemento di L. 50.000.
È richiesto il Passaporto individuale.
RINUNCE E RIMBORSI: Chi in qualsiasi momento rinuncia al viaggio perderà l'importo versato a titolo di iscrizione. Per i
ritiri che si verifichino da 30 giorni prima della partenza fino a 5 giorni prima della partenza verranno addebitati, oltre al-
l'acconto' versato come iscrizione, anche gli importi dei servizi già pagati dall'Organizzazione e non più recuperabili. Non
~pelta alcun rimborso a chi per qualsiasi ragione (anche per forza maggiore) rinuncia al viaggio a partire dal 4° giorno
prima rispetto a quello della partenza, o non si presenta al raduno, o interrompe il viaggio già iniziato, oppure non potes-
se iniziare il viaggio stesso per irregolarità o dimenticanza del Documento necessario per l'espatrio. Le rinunce dovranno
essere comun icate per iscritto.
Termine delle iscrizioni: febbraio 1993.
Saldo della quota: 1° marzo 1993.
Tutti i partecipanti al Pellegrinaggio verranno dotati della TESSERA TGS 1993 e di TRAVEL ASSISTANCE CARD 1993
dell'ITAL ASSISTANCE (quota complessiva L. 10.000)
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a:
ASSOCIAZIONE COOPERATORI SALESIANI
Via Marsala, 42 - 00185 ROMA - Tel. 06/44.60.945 - Fax 06/44.63.614
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