Bollettino_Salesiano_196107


Bollettino_Salesiano_196107



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ANNO LXXX\\' • NUMERO 1 • TORINO, I• AJ'IULE 191H
•• coril. gio
delhe
e c'è un tempo in cui il mo11do dei cristiani buoni soltanto per' sè, ma degli
abbia bisogno dell' apostolato dei laici, apostoli che accorrono in aiuto di quauLi
questo è prnprio il nostro.
stan per cadere o già sono avvolti dalle
Scarsezza di sacerdoti. indifferenza re· Lristi spire del male.
ligiosa, insolenza del male: ecco il tristo
panorama eh.e ci angustia.
Già Don Bosco diceva ~ suoi tempi:
Il 11rimo apo$tolato rlcl Coopf'ratore Ì'
« V'è da sbalordir,gi se si viene a conol'lcere quello della preghiera. So manca questa.
una parte delle realtà di tante miserie »; tutto il resto non vale niente.
quelle di altura. Ma ai giorni nostri, ac-
li Maligno è 11110 spirito, e cumr tale
ca11to a tanto progress o di cui andiamo al- teme ;;oprattutto le anni spirituali. S. Paolo
tamente superbi, dobbiamo l11me0La1·e un ster;so, parlantlo agli Efe5ini rii questa
regresso morale che impressiona, e quando lotta, accenna alle armi necess:uie, alla
si parla di una società che minaccia di « armatura di Dio » come egli la ehiama:
andare a rotoli, forse non si esagera.
la co1·azt.i:a clella giusLizia., I() scudo della
~on che si voglia nascondere o sm i- fede, r elmo della salu te e la i;pacla della
nuire il gran bene che c'è nel mondo, divina parola. Tutto quel complesso, i.u-
tuLt'altro! Ma come si fa a chiudere gli somma, di mezzi spirituali che soli fanno
occhi sulla corruzione che dilaga Iler le paura al principi' deUe Lenebre e soli ci
strade e s'insiirna nelle n{)stre case c pre- rendono invulnerabili « contro i suoi dardi
tende di avel'e - essa sola - libera cir- infuocati».
colazione?
Corazzati in tal modo, ci si muovr a
Que:;to male ha una sola paura: che battaglia.
ci sia chi gli attraversi la st.tada.
E i [lTÌmj colpi si clànno con il buon
E sta proprio qui la missione del Coo- esempio.
peratore salesiano, il quale per vocazione
Ci è comandalo dal Signore: siate faro
diviene il solerte coml>attente che colpisce sple11clente dinanzi agli 11001ini e la vostra
il male dovunque si trovi. Tale lo volle luce risplenda al loro sguardo perchè cs,;i
Don Bosco; di alu·o no11 parla il « Regola- glorifichino il vostro Padre celeste e imi-
mento», che mira appunto a formare non tino le vo~trc opere buone.
JO!J

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Non, quindi, il bene per farsi vedere,
.A.I giorno d'oggi il parlare grasso e
che sarebbe stoltezza, ma pe:r esaltare sboccalo è di prassi: non se ne vergognano
Iddio e attirare i fratelli nella medesima neppure più tante donne.
scia di luce.
II Cooperatore non prende parte a quei
Se la nostra società è purtroppo op- discorsi, sa mostrare il suo disgusto, se può
pressa da un ct.unulo di mali esempi, ha li impedisce.
clunque, prima di tutto, bisogno di esempi
- Ma per.chè - gli dicono gli altri -
buoni.
in un dei conti son cose che tutti dicono...
E l'esempio può darlo chiunque: l'oc-
- SL tutti, ma non coloro che hanno
casione è semprè pro:nla.
una loro dignità, e io ci tengo atl essere
Non che sia cosa del tutto facile. di COl"LO.rO.
Costa, e talorn molto, la vittoria sul ri-
C'è poi il seltore della stampa e della
spetlo amano, o, meglio, sulla paura degli TV, anch'essi impugnativi e nei quali il
uornini e delle loro stolLe dicerie.
buon esempio è di attualità.
In ogni tempo il diavolo ha impedito
di più il bene mediante la paura delle
.)
chiacchiere altrui, che non per mezzo delle
persecuzioni
• Più efficace ancora l'apostolato, se al-
Strana cosa! un sorriso ne abbatte più
che la spada o la prii,rione.
l'esempio personale si aggiunge il proprio
Lavoro, capiUare e silenzioso.
L'apostolato in grande è privilegio di
pochi, quello spicciolo è a disposizione di
8 Nel fare il bene bisogna santamente
infischiarsi di quel che la gente dice, e
seguire la p1:opria strada: segno di animo
forte e di spina 1lorsale resistente. Don
Bosco ne aveva fatto il suo programma:
« T.,aetari et bene facere, e lasciar cantar le
passere!». E cioè: allegria, huou ee:empio e
libertà d..i azione, nonostante che si muo-
vano le male lingue.
Quanto influsso silenzioso esercita
quella messa domenicale sempre alla stessa
ora e allo stesso posto; queUa comunione a
cui ci si accosta, magari unici tra i tanti
presenti fo chiesa; quella preghiera avanti
il mangiare, fatta anche in pubblico; quel
rifiuto a leggere fogli non buoni. C'è
poi il saluto alle immagini sacre, che nna
volta facevano anche i malandrini, ed ora,
in ta,:ito imperversare di laicismo, è trascu-
rato anche da buoni cristiani; c'è la visita
in chiesa, quando vi si passa davanli ...
chillllque lo voglia. Non siamo dei romiti;
viviamo in mezzo alla società: la famiglia,
la scuola, la fabbrica, l'ufficio, l'autobus,
il treno, la caserma... Dovunque ci è pos-
sibile fare del bene.
- Non t'impicciare!... E chi te lo fa
fare?... E che guadagno ci ricavi?... -
possono essere i suggerimenti della morale
laica.
Ma chi è cristiano - veramenLe cri-
stiano - e sa che il peccato è la disgrazia
più grave che pQssa colpire l'individuo e la
società, si hutta animoso contro corrente a
fermare il fiume di cattiveria che inonda e
ammorba il mondo.
Ci vogliono due cose sole: coraggio e
tatto.
Già Don Bosco ammoniva: « Per fare
il bene ci truole un po' di coraggio ». E
ai suoi ragazzi diceva una frase che ,deve
farci riflettere, perchè profondamente vera
per tutti: « Il coraggio dei tristi.non è f;ilto
che delJ'altrui paura. Siate coraggio~i e li
vedrete abbassar le ali».
• Ecco un cinema di cui tutta la città
La franchezza, il saper rispondere a
parla.
tono, anche con un granellin di pepe, il
Lei lo ha visto?
p-resentar le cose iu maniern chiara e
No, è in contrasto con le mie assennata, fa colpo anche sui cattivi,
idee...!
che ben presto depon.gono la loro l>aldanza,
« Contrasta con le mie idee... » strano! anche per il fatto che essi confondono i
Dunque ci son delle teste che, in mezzo a buoni con gli stupidi, e quando si accor-
tante alLTe vuote, hanno le loro idee e ci gono che la cosa <" ben diversa .rimangono
110 tengono a conservarie e difenderle.
di stucco.

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• Ma specialmente
volevano insegnargli
con chi pecca senza
11 Gesii. (risorto)
a non ficcare il naso
malizia è necessario
stette in persona
nei fatti altrui... Il sa-
quel tatto, quel saper
fare, quella amabilità
che si cattiva la bene-
volenza del prosRimo
perchè rende simpa-
in mezzo a loro
e disse:
PACE A VOI
Ed essi rimasero
in grande gioia... »
cerdote voleva repli-
care, ma l'altro armeg-
giando con la frusta
faceva capire che
aveva in serbo argo·
tico il bene stesso.
menti più eflicaci.
Le parole aspre e
La cosa si faceva
dure, i modi rozzi e
pericolosa, tanto che
villani sono fatti ap-
Don Bosco ritenne
posta per provocai-e
prudente intervenire.
reazioni negative,
Spedi avanti, ove
mentre la dolcezza
può ottenere il suo
scopo, più facilmente
e prontamente.
Ecco per esempio
la differente reazione
- e anche il frutto
Facciamo nostro
l'augurio di Gesu
ai suoi discepoli
e lo estendiamo a tuLti
i Cooperatori
e le Co:>peratrici
ai loro cari
'
erano diretti, il suo
amico, e tosto si fece
premura di JJresentare
le scusf' a nome del
confratello. Poi con
11arole delicate prese a
compatire il poveretto
opposto - ricavato
e alle loro famiglie:
per il dm·o mestiere
da •tlue ragazzi cre•
che la pace e la gioia
che era obbligato a
scittti alla scuola di
Don Bosco - Mi-
chele Magone e Do-
menico Savio - i
quali,in tempi diversi,
scendano
e vibrino nei loro cuori,
rifatti a nuovo
dalla Confessione e dalla
Comunione pasquale
fare, e lo lodò perehè
aveva l'aria del ga-
lantuomo ...
Il cuore di qael
carrettiere si andava
vennero a trovarsi di
alla1·gando, e Don .Bo-
fronte ad □n bestem-
sco approfittava per
mia'tore. Il primo. carattere ardente e fo. fargli comprendere 1a b.ruLtezza della be-
coso, assale il blasfemo con invettive e stemmia e alla fine, quando 1o vide ben
pugni e in cambio ne riceve pugni e m10ve disposto e commosso, gli rivolse con bel
he~temmie. Domenico Savio. invece, si ac- garbo un invito a confessarsi.
costa con volto amabile e soi-ridentu, chiede
Quegli accettò e fermato il can:o a
per piacere, e la risposta di quel ceffo vol- lato della strada, si ritirò con Don Bosco
gare è la promessa di non bestemmiare più. nel campo vicino e fece la sua confessione.
Qoesto fatto ne richiama un altro ana-
logo toccato proprio a Don Bosco. An-
ch' egli, mentre se ne andava per via in-
sieme con lm i.ace:rdote amico, si venne a
trov·are di fronte ad un carrettiere che si
serviva delle bestemmie più orrende per
mandare avanti il suo cavallo.
Quel sacerdote lo affrontò subito de-
cisamente:
- Ehi! son queste le vostre giacula-
torie? È così che i,i 1aofana il nome del
Signore? - e su questo tono gli andava
facendo 1.ma acerba filippica.
l\\'Ia il ca1Tettierc, irritato, rispose con
un'altra filippica di sua invenzione, condita
purtroppo cli abbondanti bestemmie, che
Quel che si dice della hestemmja si
può ripetere per tante altre in.frazioni alla
legge cli Dio (santificazione della festa,
lettur~ spettacoli, balli, iliscoTsi, eccetera).
Il campo del lavoro apostolico è vasto.
Anche se non si riuscirà semp1·e ad impe-
dire il male, la nostra parola lascerà un
segno nelle anime e le indur_rà a riflessione.
1\\>la si tenga prei;ente che la bontà e la
dolcezz-a sono tanto più necessarie al giorno
d'oggi, in cui si pecca più per ignoranza e
fragilità che per malizia.
Se tutti i militi dell'immenso esercito
formato dalla Terza Famiglia di Don Bosco
lavoreranno con impegno in quest'opera di
bonifica della società, noi potremo atten-
dere fiduciosi l'alba di tempi nrigliori.
Ul

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La voce comune lo proclamò:
U , giorno del 1879
Fatta questa preparazio-
Don Boi:;co, conversando
ne, Don Bosco dava la
col futuro cardinale Ca-
comunicazione ufficiale
gliero, portò il discorso
ai Salesiani nel 1885, con
su di un argomento pe-
lettera dell'8 dicembre,
noso. Le sue forne si
nella quale, dopo aver
affievolivano, lo scnti,•a,
accennato alle sue condi-
era quindi nawralc che
zioni di salute in continuo
si ponesse il problema
declino, scriveva: (< Pensai
della successione.
di eleggermi tm Vicario,
A mio parere -
che mi rappresenti e sia
disse - tre potranno re-
come un altro me stesso...
nere il mio posto alla
Nomino mio Vicarw Ge-
mia morte.
nerale Don Nlichele Rfta...
E Don Cagliero de-
da qui innanzi. pertanto
ciso:
Pgli farà le mie veci nel
- Più tardi si, ma per :1desso ve n'è pieno e intero governo deJla nostra Pia So-
uno solo: Don Rua.
c:iPtà, e tutto ciò che posso fare io /)otrà farlo
Forse Don Bosco aveva voluto conoscere a11rhe egli, cou pieni poten· in tuttì gli ajfwi
per bocca di Don Ca,(!liero il sentimento dei pubblici e pl'ivati.. . •'.
suoi figli? Comunque sia, la risposta gli fu gra-
La nuova responsabilità trovò Don Rua ben
dita ed esclam/1:
preparato. Inoltre la presenza di Don Roseo,
Abbiamo un solo Don Rua ! Egli è su cui egli appoggiava tutta la sua attività
sempre stato ed è il braccio destro di Don di governo, gli dava grande tranquillità di
Bosco.
spirito.
E Don Cagliero, esuberante come Pietro:
Da quel giorno la fisionomia di Don Rua
- Xon soltanto braccio, ma testa, ◊cebo, subi una trasformazione. Il \\·olLO apparvç, più
mente e cuore.
sereno, la parola più affabile, il tratto pii'1 cor-
L'episodio illumina la decisione che Don diale. Don Rua, per natura riflessivo e con un
Bosc'l avrebbe preso 5 anni dopo, nel 1884, senso sviluppatissimo del dovere,. aYcva sem-
1pando le condizioni di salute non gli per- pre seguito la disciplina dell'intransigenza
, ,ettcvano più di attendere personalmenre alla Yerso se stesso, con naturale ripercussione nel
giovanc Congrega7.ionc in marcia.
diportamento e nell'aspetto. I noitre la carica
Yenuto a conoscenza di tale stato di fatto, da lui esercitata comportava la responsabilità
Leone X-lII per mezm <leU'Arcivescovo di To- di mantenere la disciplina nella famigfu\\.-1.del-
rino, il Card. Alimo11da, aYeYa suggerito a Don l'Oratorio. Don Rua la esercitò per 2Q anni
Bosco di nominare µn Vicario, con diritto di còl preciso intento di liberare Don Boscq da
successione. Dòn Bosco, che in ogni desiderio ogni intervento, che potesse recar danrfb alla
del Papa vedeva un ordine, aderì all'invito e, sua paternità. La r\\u()\\'a posizione lo liberava
dopo matura riflessione, propose Don Rua. 11 da tanto peso e la , irtù riusci a operare la
Papa confermò la scelta e fece emanare il de- trasfonnazione del suo esterno, aiutata dalla
cretv relativo il 27 novembre 1884. Don Bosco grazia, che non distrugge la natura, ma la
ne diede la notizia solamente al Capitolo Su- perfeziona.
periore, tramandando all'anno seguente la co-
Don Rua aveva 48 anni. TI periodo del
mtmicazione ufficiale a tutta la Congregazione. suo vicariato gli offrì la possibilità di studiare
Quale il motirn del ritardo? Ragioni di pit1 attentamente e di penetrare meglio la
pruden7.a. Don Bosco voleva che il trapa.%0 santità di Don Bòsco. NeUo stesso tempo gli
anenisse senza sc0$se, gradualmente. Perciò fu di incitamento ad emularla. Che sia riu-
Don Rua comi.1cib ad occupare il confessi:male scito nell'intento lo disse la voce comune,
di Don Bosco, a presiedere le riunioni capitofari, quando, più ~ardi, lo proclamò concordemente:
I I:! a sbrigare affari delicati e riservati, e così , ia. << l n altro Don Bo,1eo

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ella famiglia
sbocciano
le vocazioni
Vi sono delle madri
che han.no una vo-
cazione di sacerdote
e che l'hanno tra-
smessa ai loro fì.gli.
Un episodio curioso
di Don Bosco e di un
Vescovo salesiano
La campagna delle voeuioni eho il
Rettor Maggiore aveva lanciato ai Coope-
rato.ci per il l960, non si è chiusa perchÌ'-
costituisce un apostolato specifico che
Un "perchè" senza risposta
Perchè ti vuoi fare p1·etc't
L'80"/o degli inteuogali, e forse pii1,
Dorr Bpsco ha assegnato alla Pia Unione, inizia la risposta con w.1 ma! AJlargru.10 le
come già ai Salesiani. l frutti di tante Lraccia e si stcingono nelle spalle. ~ou
iniziative, varie e ingegnose, alluale dai sanno rispondere.
Cooperatori nell'anno scorso invitano anzi TI campo della vocazione è un campo
a perfezionare e a potenziare questo apo- intimo e sacro, è il risultato di im appello
stolato. A tal fior offriamo ai lettori q1iakhe di Dio, è roggetto di un dialogo personale
dato che se1·ve a far Iure suU-apporto della e prnlW1gato col Signore.
famiglia pc.i· la soluzione di questo pro- Tullo ciò è conforme alle parole di Gesù
hlema1 mai come oggi
urf,tnte e vitale per la
Chiesa.
Dalle statistiche n•
sulta che attualmente
nel mondo ci souo circa
400.000 sacerdoti. Fis-
sata una mortalità a11-
11uale media del 100/o, si
ha che ogui anno 10.000
sacerdoti novelli entrano
a :riugiovauire le file del
clero. Cosa spinge o in-
dnce, questi giovani arl
abb:i;açriare lo stato ec-
clesiastico? Una inchie-
sta, eseguila in Francia.
presentò a centinaia di
Mamma felice di aver dato a Dio ire figli nella Famiglia Salesiana: due av-
,tiati al sacerdozi-o e un coa-d.iutore. E la signora Maria Bagnora vcd. Xillo.
giovani ili ogni categoria
(flleste domande:
« Che cos'è che ti ba deciso ail ab- n('l Vangelo: « Sono Io c::lie ho :.celto voi ».
bracciare lo stato ecclesiastico ·e ».
1\\11:i ecco al.cune rispo~te:
« C}1e influenza ha avnt.o la famiglia
« Pe1'sonalmente, io \\·olli sempre farmi
!1ella t 11a vocazione? ».
prete. Perchè ·t Mistero ì>.
Jl;l

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« Ogni volta che ho rifle'ttuto alle ori-
gini della mia vocazione saceTdotale, mi
sono trovato davanti ad un grande mi-
stero: il mistero stesso dell'Amore Divino
che c:hiama chi vuole e quando vuole,
anche se !"interessalo non se l'attende o
non vi è disposto. In quale misura la
ragione o i ragionamenti determinano la
volontà? ~on potrei dirlo. Nel mio caso,
Dio fu infinitamente potente ed ingegnose,
a captare quel minimo dj generosità che
io manifestavo, e ad eccitare i miei senti-
menti .religiosi ancora molto deboli. La
sua grazia vinse. Altro non posso dire ».
« Non è dalla mia fa.miglia che ho avuto
l'impulso decisivo, m.a più passano gli
anni e più mi rendo conto c.U quello che
io devo al clima familiare che hanno sa-
puto creare i miei genitori. Nulla di sen-
sazionale, invero, ma una vita davvero
cristiana e una guida ferm.a, saggia e nello
stesso tempo ardente. Una scuola di sacri-
ficio e di abnegazione. Là ho imparato
a non cedere ai miei capricci».
« C'è bisogno di rilevarlo? È necessaria
nna vita familiare cristiana che sia lim-
pida come il sole ».
« Un giorno, d'improvviso, Cristo con
La sua croce, si presenta davanti a cofoi
che ha cbiamal() e gli domanda di scegliere.
La decisione può essere dolorosa, perchè
po:rta alla spogliazione totale, ma, lo dico
molto semplicemente, tutto finisce in
una gioia divina... Gioia di una vita pie-
namente offerta.
« Quando manifestai la m.ia decisione
alla mamma, non fece alcuna obiezione.
Eppure aLLJ:aversava un periodo molto
duro: la morte di mio padre e doi miei
nonru, difficoltà finanzia1-ie, e due ragazzi
da allevare. Di questa accettazione imme-
diata da parte di mia madre io couservo
un profondo ritordo, perchè, essendo io
il figlio maggiore, ciò ri-
chiedeva un grande spi-
rito cli diistacco ».
A bordo della motonave « Asia » un sacerdot\\:: salesiano cinese
la prima Comunione ad un glo\\>ane mruinaio
preparato dal nostro coadiutore Ottavio M.aslero nel suo ritorno al Giappone.
« I miei genitm·i non
mi parlarono mai di sa-
cerdozio. L'idea mi ven-
ne spoulaneamente verso
gli undici anni. La prima
volta che ne parlai con
la mamma, ella prese la
cosa molto sul serio, ma
non ritornò più sull'ar-
gomento. l'ilio pache, sa-
putolo, mi fece compren-
dere la necessità e.li stu-
diare mollo più intensa-
mente di quanto fosse
necessario per guada-
gnarmi trna votà~ioue
migliore, perchè diceva:
·· Non voglio donare al
buon Dio un cancliclato
scadente " ».
L'influsso della famiglia
L'amhienle di famiglia è di capitale
importanza per Ja vocazione. « È la fa-
miglia intera che ~ cl1iamata con l'eJello »,
I M affel'ma uno clei chiamati.
« Il giorno in cui manifestai il mio de-
siderio di farmi missionario, compresi che
un grande cambiameuto s'era verif-icato
nella vita del miei cari. La nùa voca-
zione fu considerata " il grande aV\\reni-
mento ", la benedizione della nostra caf':a...

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~on si ~silù dinanzi ad alcm1 i,orrificio,
pur di favorirla, pur cli farla muturore.
Ed oggi, lo so. sono la più grande gioia
e la più bella consolazione della mamma.
nonostante. anzi proprio per la :..offt·renza
che le cau«erà la mia imminente 11ar-
tenza per l'Africa... ».
Occorre dunque us:-ociare i parenti... La
famiglia che ba clelegato uno dei suoi,
al richiamo òel Signore. negli avampo:;Li
della Chiesa, par11·cipa de.i ,;uoi tue-riti,
delle sue !:ooffcre11ze. delle ~ue giuie: di-
venta missionaria con il mi.s;:iouario e
contribuisce all'opera di evangelizzazione.
Ambiente austero,
saturo di preghiera
I
La festa di San Domenico Savio
è stata trasferita dal 9 marzo al 6 maggio
ed è stata elevata al grado di Il classe. È
(Jno d1tgli inlerroguli nell'inlervisla fa.
ceva notare l'lw la sua , ocazinnt> rra ma-
turata « in un ambiente di ,;, a ausl!•ra.
facile comprendere quanto queste data sia
più opportuna, perchè fuori del periodo
quaresimale e all'inizio del mese dei fiori
SC'uola di "UCrifìcio e di abnega1:ione ».
Basti pensare all"amhientc in cui '-'bol·ciò
la , oeazion«- ili Don Bo:-.co.
Scm e il suo hiol!rafo: « Brnehi'- \\larghe-
rita ama;:se molto i ;,uoi figli. 110n dava
loro mai aln111a dimostrazione cli affetto
sdolci1iato; unzi aveva cu.ra di avvezzarli
ad 1.1na vita fiohria, dura e falicosa. Così
crebbero r<>husti.
A colazione non voleva che si abitua~sero
a mangiar<' companatico: non frutta, bcn-
chè fo*crn in campagna. non c·affè e
latte. Preparava loro un pezzo di pane e
così asoi11 tt o "oleva che lo ma11gia~1oero ».
Occorre uu ambiente di famiglia sa-
tur6 di prc~hiera.
p giovane, ~iu dalla più teueru t'là,
deve imparare. com'è d'istinto, che non
pre~a soltanto per sè e per la propria
f~lia. mu per tutta l'umanità.
Anni or :.ono lUI articolo ili padre Caf-
farel suggeriva di far pregare i ragazzi
e.lavanti ad una (·n.rta stilizzata del globo
mostrando bui mappamondo dove si tro-
vano coloro per i quali si prega.
Bisogna inoltre facilitarli nelfo loro
pratiche di pietà ed esercitare su ili loro
un controllo discreto.
Ca.milio. hai detto lullo il brcvi.um'!
Sì, mamma.
.\\-li mi .~o 11it>11ft. ma vc,lo rial ~u11t ino
che il tuo hrcviarin non è lìuito.
- L'ho ltHminalo c~ol hrf•viario ÒP.l
pa.n-oco, mamma.
- Afom 1•a l,e11! Bona nolt-!
-\\.nche )famma Jlargherita, a1Jord1è , r-
de,·a Oun Bo»ro ritirarsi in camera alla
sera tardi. stanro morto. ~li chiede, a:
- Hui f.(Ìà ,letto le ora.zio1ù?
Dou Bmwn, che le aveva già recitate,
sapcmlo di farle piacere, rispondeva:
- Le dico Hubito, mamma.
E la maclre:
- Perd.lt' Hdi. sturlia pure il tuo ia-
lino, impara lìu che basta la tna ll'Ofof,ria~
ma tua madre ne sa più di te: ,;;a che
de"'Ì. pregare.
Il figlio l:iÌ poneva in ginocchio, e Mamma
Margheril a i11ta11Lo. girando silcnzim,a per
la camera, ravvivava la lucerna, at·como•
dava il capezz1Ùe, rimboccava le niptffLC.
e quando il figlio aveva finito la preghiera,
usciva senza più dir parola.
Ritornano alla memoria le parole cli
Racconta un Vescovo .nusst0nario ~alc- Renato Ba;iin: «\\i sono delle madri che
siano che una i.era, mentre era già a hitto, lianno una vocazione di sacerdote. e che
sentì bui-sare alla porta della camera.
rhannu trasmessa ai loro figli».
11;;

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·LA' PAGINA DEr 1COOPERATORi
Nel numero di febbraio
u. s. invitavamo i nostri Coo-
peratori e lettori a sen-irs1 di
un loro diritto usando, all'oc-
correnza, l'arma della de11u11-
ria contro l'immoralità degli
e spettacoli.
Nel frat tempo entrata
rn vigore la nuova legge sui
manifesti.
Ora siamo lieù di citurt:
l'esempio di \\'ari Centri di
Coopera1or1 Salesiani che,
preoccupati della deleteria in-
fluemrn degli spettacoli immo-
rali e dei manifesti procaci
specialmente sulla giovcnw,
hanno prcs'l iniziative \\ arie
sino alla dcnurtcia alla Procura
della Repubblica.
Così gli Zelatori e le Zt·-
latrici di Milano, r iuniti a con-
vegno, dopo aver tratl:llto del-
l'importanza del divertimento
educativo e dell'iuflm:ma del
cincm.1, conclusero i l,I\\ or;
con l'imio di un telegramm,1
al :-:ìouosegrctario dello Spet-
tacolo l lelfer e al P rocuratore.:
della Repubblica don. Spa"
J..'1luolo in questi termini:• Ze-
lnturie Cooperatori Sale.fic1111 di
Lombardia (Padri di fomil!lia,
1 d11ca.tori, prufessio11isti, 1111pie-
~(lfi, <1peioi) per.111asi ri11c111a
jattore pnmario educazione o
diseducazio11e masse, spl'Ci(ll-
111t11te gioi•a11ili, plaudono co-
raggiose autorità, impe.t~11ntr ar-
ginare film i11111wrali, ampuan,,
conti111w:iom' opera sr11wtrire
prel'enli11a •>. SeguiYano le firme.
O Anche nel convegno di
Rrescin si formulò lJUe:.tJ
protesta, che fu inoltr,ua
alle competenti autorità: •! /
Cooperatori Sa/esia,ri d, Bre-
scia r prrn·inria, riuniti a rn11-
l lfl vPg110 annuale, persuasi m-
Jltmo deltlerio film i111111orali
ed esagera/(111/l'nle realistici con-
tro il pubblico costume, /<1 sa-
nità e salde:-:.:11 della famiglia,
nucleo fo11dame111ale della $(1-
c1età, plaru/011<1 all'a::;1011e d1
cotttrollo e rr11.wra delle mm-
petenti autoritti, deprernndo
che euti r per,1111,e 11011 t11wlijì-
cate a rt1pprcse11fare l'll11ft•11.-
tico .m1ft1111 ufo della popùla-
ziane itali1111a deformi,w il ,1111-
uffo del/li libertà e deturpino
qm1lo tfel/'llrff' ».
l ·n:rnuni furono pure gli
Zelatori e le Zelatrici ddl'J-
spenoria \\'tmeta ili $. :\\!arco
riuniti a convegno a .\\Joglimm
Frnetu, nell'auspicare dal \\Ii-
nistro Folchr «chiari e drris1
pr<n"1.'l'<li111er1Li rrmtro il dila-
,1;are dell'i111111oralità 11ello spet-
tacolo e 11c/111 stampa •1.
In occasione della prim.1
Confercma annuale anche 1
Cooperatori di Bergamo de-
plorarono alrnmente che
« men/re f111ti i buoni e mit:/i(lia
,li istitu::ùmi co/laboro11u alla
for1110:;io11• di 11110 c1Jsr1tm::t1
crirtiana uella l!ÌWflllÙ secondo
ipri11cip1 dr/ l'n11gelo, i11 cm11pn
ci11e11wtografim e teatrale s'i11-
sùta in 1111n poli/ica di s01"vr11-
s::-ioni c,111 <rit1•ri che, allo sl<1fo
dei fotti, ha11 dimostrato di fa-
1:orire In prùduzio11e più ,foe-
ducati'l:a ~. Un energico tele-
gramma in questo senso fu
inviato al \\linistro Fokhi.
La riunione si chiuse con un
YOLo unanime perche tutti,
specialmente i genitori, si
uniscano 111 E1uest'opera di
risanaml·nto dello spettacolo.
Xel numero di fobhrnio
deploravamo anche In licenza
dei manifesti cine.matogn1fìc1
e ci auguravamo che venisse
debitamente applicata l:1
nuova legge sulla disciplina
della cartellonistica pubblici-
taria, la ttuale stabilisce che
le offese alla decenza perpe-
trate attraverso i manifesti
pubblidtari vengano giudi-
cate secondo « la portico/art•
sensibilità tlei 111i11ori di 01111i T8
e le Fngm:::e della loro fute/a
morale~-
E poiche i manifesti di al-
cuni film esposti rccentememc
apparivano veramente procaci
ed offensivi del pudore. i Coo
peratori Salesiani di Tnmw
hanno present.HO al P rocurn-
tore della Repubblica formale.:
denuncia i1\\\\0cando, in foria
dclia Legge i\\Iigliori, l'inter-
Yento <lcll'autoritàgiudiziari11.
Nella denuncia, aYvalorata da
numerosissime firme, si leg-
geva tra l'altro: « ~ella nostra
qualità di genitori, educatori
e sopratnttto di cristiani e di
citta<lini di Torino, la cara no-
stra citt~t che per molti titoli
,·orremmo fosse all'avanguat-
dia nell'additare le \\'it: del
vero progresso morale, ci\\'ih:
e sociale, rnglillmo far sentire
1n nostra sdegnata protesta.
)I Abbiamo tutti la fiduci,t
che la nostra :\\lagistratur;l sa-
prà assoh·cre al suo do,erc nel
far eseguire una legge che, se
e stata travagliata nella ~esta-
zione, ha tutta\\'ia tro\\·ato una
fonnulazione che esprimt:
chiaramente l'animo del Le-
gislatore, informato ad 1111
fattivo senso dt alta rcspon-
sabiJjtà sociale e morale.
Poichè alla gio\\'en1u,
cioe alla Società di domani.
fa riferimento il testo della
Legge, è in nome di questa,
a noi car;1 come il pit'.1 gran
fco:atln.UA • 'i>"'C• \\lOl

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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APERTA
CHIESA
·O UNA NUOVA
IALE ASALERNO

2.3 Page 13

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OB.IZZONYJE
SA.~JES IA.N O
LA STATUA DI DON BOSCO E DEL SUO ALLIEVO SANTO IN WASHINGTON
San (,iov:11111i Uosc·o lo il lllltl alnunc, S:111
Domeni,•o Suviu lia11110 trovatu il lor11 po,f1•
pcrmancmw ,-1tll,• puri,11 f'sternt> ciel 1-,rr,1111li11,-f!
tempio n:t7.io11:1[P tll'!I' I mma1·ula111 ('011rl•1.iu111
Il ,rashinglnll, l'llpdolo 1leLr~.S.A.
La gìg:u\\te11c·a rhit•1111, uua. delle più hrruwli
1ll•I moudo, 1•n,;I 1•nif Il c·ou l'olJolu di Iili lo il
popolo innel'Ìl'flllll, fu 11rnugura ta 1'a11110 ,;t•ori<o
La .ita111:1 ,h J>nmenico SaYit, l'n a1·1pti111;11:1
('hll le piN·ol<1 olTc>rlt' <lei memori tle1 I lui,
l>omenic-o i-a\\·io, 1·hc l1111ino voluto c,;1hnrt il
lnrn :-antiuo nello ;.plNulore dt>ll,1 eaptt:ilt•.
La ma<',-tu~a ~1:11 m1 cli Rru.L &10,·;11mi Bo,-,·o
ftt douarn tlut l 'uopNalori ,.ale;;i1u11 1',,r Hu11
HOdto fu rutta 111111, 01·r(1zione. Le al1rn ,l:due.
(•he adornano 1'0111 orno ùella Phie11ra, f1uono
,wolpife i11 w111 ,mln H~ura. rna q11n11do :1i l1•uffc'1
ili motleUaro llon Brnwo, 1~ autontil dPI l<"111p10
ri1•01Jol>bero "11<• 111111 1t0tl!\\'l1, lltar solo: hi1111i{11.1, ,1
,-,·olpirlo con .\\lari:i .\\nsìlintrice in 111111w, HIIU•
holo f(c']i1 t' il,•I ~ll•l upu,;tolato mari:1110.
(a.plto da LA P.&OrHA DEI COOPEJIA.TOJU)
tcSl'lro, che noi protestiamo e i1wochi:11110 LUI
intervento urgente ~.
Queste \\(>Ci <li Cooperatori che 111 varie
città si li::, ano n propu~n:ire il ris,111amcnto
morale degli spettacoli e della relativa puh-
blicità, non ,-0110 che una minima parte ddb
responsabile ,lzionc c.: <limostrazionl' di pre-
senza dei cattolici e di tutti gli onesti e hcn-
pensan.ti. All'àhusu immorale di chi ha <lecbs-
sato gli spct t,1coli a<l un livello <lctcnorc c.:ù
espone per le strade immagini che offendono e
turbano la serenità dei nostri figli, si risponde
con giusta e s<lcl{nosa reazione, in nome d1
quella libertà d,clla sozzura cui hanno diritto
tutti i ciua<lini.
l Cooperatori Salesiani sono uniti a questo
lOro unanime e lo saranno sempre pii, atti-
vamente: lo sentono come un dovere di cat-
tolici e di autentici cittadini iL;il1nni.

2.4 Page 14

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Inaugurata a Salerno una chiesa affldata ai Salesiani
I 'on uua >-Ptìi- tli ,n-an1liot." 1•eh•l,rru-..ioni ,i
ì• aperta a Salernu la nuo,n ,,J,i""" parrocchiak•
do,licata a lfari11 RS. ,lei C"am11nt• t> n ::;an Wo-
vanni Bosco. a1M111,~ ai SaJo~iani !In :',. R. l J..r-
dvcK(.'ovo 1'rimrl,lu MonR. Dt'm(,t rio MoA•·nto o
rnalizr.at1t dnll ' \\..,.i,·oufratemitn ,li Maria ~:--.
11<·1 <'armine. L'o111'ra ,·iene ,·o~i a <·ompletare
il ,·umplei;,;o tialt•siano sorto nclla ,•ittà (li !'\\11.
l,•ruo da I 19;,;3 a oggi.
1-'in dal 1920 :1lcani Ex allievi della citi:\\
~i t•rauo orl(anizuil i e aye,·:1110 r:w,•ollo fon,li
1wr a,·ere llli°<11wra sale.siaua. ma il ma,i:-gior
irupnlHO era nmuto tlal compianto An•h·.
nna Tern 1111111na per il 110pol.tre riouf• l' nrmine,
affollato ,li oltre 20.000 ;tnime.
J.o ro~lo ~i arlicolru·o110 in q1u1.t.l.J•o i.:ior-
nale den11c, di manifes!.azioui.
Rallalo 28 ge.nnaio 8. E !\\fon,-. !\\los(·11to
compi il sn1·rn rito ùelJn lwnedizione tlelln nnovn
chiesa"" il no,-tro veu<'rat11 Hettor .llaggi1>re "i
celebrò la pnma ~le1>8a. ~o) pomerij('gio lo nu-
toritìt, di Ralflt•no curn'r.Hnero nel Ralono dei
1\\larmi del J'n.lazzo di ('it lii, clo,·e iJ 8inclnco
1·om.ru. Alfonim !ifouna, amit'o e benefattore
doll'Opem 8alc..~iaoa, i,i fo<'C intequelc clc·i
11entimenti d1 ùernzi1>ll<• e di ~rima <li t uttu la
citt adn111nza per il 8 un·e,--
fiC>fO di lJou Bosco.
li 29 getwaio fu lo J(ior-
nata. dei · f'oopera.tor,. Ex
allievi e Benefattori. ,·on
lles."lll d1 S. E. lfou~. e: io-
vauui Lu,·ato, sale~itrno, Ye-
Eicovo di I~ornia e Vcmnfro.
I ,n. giornata del :10 gm1.
mrio fu lleclirah1. - do,·l'ro>-o
trilmto cli riconot:,·enza
alL\\n·ico11fr1iternit11, dc,l Cnr-
mine <·on 111lkiatma di K. E.
l\\fom,. Alfredo Vozzi, Ve~·o,·o
di \\U\\'11 (' SRrllO.
SALERNO-Lanuo
cblen parrocchloJ
altldata ai Salesiani.
.Motu,. :\\fonterisi 11 eia lln Barone,-.sa l.11tia11i. d1~
an•\\'a donalo il f'llO patrimouio ai Ra!esiaui.
Questi preee1lenti farilitarono l'opera <lel-
1' Ec,>t•.mo Arei\\- Primate .Mo1111. Mo8t·nlo, n·a-
lizzntore e fen·enlt• propulsore 1lc,ll'Opera ,li
Don Bosco in Salerno. Oggi, oltre la parroc:cliia
rm1 la monumentale chiel:i:i. c'è· il ,·ollrgio <'011
vii t n con scuola cl(1111m1t a.re e medif\\, l'ora torio
ma>11·hile con ,arie attività Rporth,1 o con l'or
f(a11iz1.azionf' ùi t.•olonit' f'silve. I 11>11l0 l'<lrnloriu
l:!O femmiuilo cun lo Fighe di Al.aria Ausiliatrirc:
li 31 ~onnaio. fo~tn cli
S:lll G1onU1ni Bo1wo. !u hl
gra111le wornata della ,60-
veu I1'1, 11 <·ui partecrpnrono
gli alli<wi dello olo111on1n.ri,
medio 1• indu.«triali. 'l'onne
ba&io poutifica.le I' Et•c:.mo
\\ rei nis<•(J\\"O Primn t !I ,-. 1·r-
Jehrò l'l ,-.µe1t-0re i;nl(IJ,,111110
Rev.mo !>on Antonio Mar-
rone.
Orn IMe ilei triclno, r>on
.A.tlolfo I/An·o. Per il 11er-
viz10 litllrl[it•o f" il rant o 11i l'U."<'C/!ltirono i l
Poniifìt·io Semi1111.rio RC1A"ion11le ili 811.lc•rno, lo
~t,utlentolo TMlogfro lnterrin.ziouale ili rn-
1,fellammnre di Stabia, il t:iominario Ar1'ive-
11covile di f\\nl1•rno e gli A11.rirauti ~ale;;iuni di
Torre .A.t11111n1.intn.
Part wnlore i:,.rrazioi;o. P.. R. :\\lon11. Jllo.,,•al.o
,·olle ilo11nro 111 ;,iguo.r Dou Ziggiolli iw ahit irw
dt>lla. ..\\'la<lonnu. del <'armine, ricorùando ,·omo
1<ulla i-alma <li Dou .lfo~t•o. tliAAl'Jipellita clopu
nuui, fu tro,nto iutatto 11n ugu11h, 11hi1i1111.

2.5 Page 15

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Il Cardinale Fernando Cento esalta il Patrono dei Giornalisti
A Roma rmr rannuale re~ta tli S. Franco;ioo
fli Salti~, P1~I rono ilei giormtlio1ti, 1•èlolirata neUll.
oappelht in 1-0ruo. ùell'l B1 it,u!,o Ralesiano di vin
.llara:;ila 11 1•11.ra llellTnionu Catlolira clollo
Stampa italìrum. Sua Em. il C'a:rilinale Fernando
Cento r11l<>hrò la S . .\\lp;i,.,~ <'l1e 1fons. T-'au~to
Vnllainc, t·on~ulente ecda"il\\~tico df'll'T'ni1mo,
1•ommontò <•on particolari riferimenti all'apo-
stolato 1(-iornnlistico.
Al Vnngelo, l'Em.mo l'o1·porato rivnl~" l;t
ima p11.roln vihmnte ai nm111'ruRi giornaliRli vn.1•
senti J'IOll<'ncio in rilievo l'l''<Cmpio di 8. Fnm
cesoo rti $ales nel campo della stampa .
-.1111·/,<' 11 roi - continuò - Tdtlia, tln/Mn
11i oqni l11'111', lw (0011oesso il 1lo110 prezioso rld /fl
/P11to; n111·h1· vtli, pnl'ià. 11,•tlu il dovere ,li mrl-
ferlo, r,ouw il i·oslro Patro,10. nl Ren;faio rle/1<1 t•c-
1·ità. (/ut•Rtn l,n bi.çogno 111 u111, 1•m·P - di11Hr 1111
giorno l'indi111e11ticat-O l'aJI" Pio XII r 1<1
sIuI uq(•e. più po>18t!lllf' 1•/11' gi1111g,, al 111111/1/fro ~-
OY!JÌ a11<'arfl. lfllellll della ~tampn .
r'nn quali nuenti l'.lugu~ti, ,;110 s1wrr111wr1•,
il Pon/;•jfrr regnm1te, ha riaffMmati i 1lo1•ui
nostri 11n>1Q lti l'llrild, "'"' lii8og1w pensare, mI11trI•,
i•,;primue r rii-eri'!
Sifl/f111• roi gli aaRl'Tlt>ri i111·illi e gli 11r11l,li
ill8fa11e11bili.
Yflll il 111tnrlfl, 111a il prim.fl potere derr dir,i
quel/() drl/11 RftllllJUl. Pr-r milio11i 1h es1111ri 11111,111i,
aa esempiii. l'1mico nillrimeu/1, dello ,;piri/o i'• il
quotitlimw. <,>1111/;I;• armo. rl1i111111•·· nella l'lrrn11
/fil/a tra ltt potenze delltt /1mttbrr e il regno d!'//11
lu~ !
Ebl,t! r1111ùmt clii 111·ri>11tt q111•Kti umi/, 11111
sapidi 1·1 rHi: ":Sia cito t·1uumiui he11{•. 1<,:~
<·be (·arn111i11i ruall', - il mo11Jo va e vio1w,
come vnul11 il giorn11lo ".
A I 11rf'11drr la pe1111a, pl'Ìma ,U rie111J1ìrll la
payinfl hi1111,·t1 ,·lit! è tla1'1111/i tt /111, ll!Jili p11hh/i-
rista ,1,,,.,r!,l1r: r<U:coglil'l'flÌ •rn fat1111/e t' àirr 11 «•
i,/e,;xn; .. /)i q111111fo ,wrirrrò ,fo,-rcì 1111 q;,,,,,,,
IN ONORE DI DON BOSCO PATRONO DEGLI APPRENDISTI
A BOLOGM.A
ha ;iottoli1w,1to rome Don Ros<>o offri 1111 >1ttr1
fonùauumtnle rontriùulu alla ,·ila 1l◄>lla .,oc.,i,•t:ì,
Ln ir11.11di1-u,ima folla li,'ÌOvani lavo:ra1ori e procorre11do a mo' ùi pio11il'lro le :1ttuali J/rovvi
lavorat,ril'.i, nel primo pn11u1riggio del :11 ~tln- <lonze (lM 1-,tli appreucliHti l'Oli fo 11ue ilhtmi1mtt1
naio. 1:onvenuero da ogni i-ione cittadim1 11rl iuizia,tiv,, in 1,1ropo,;ito. llopo l'istrnziono ,h
anche da t;duni pai>i\\i clt>U,1 J)ronncia. al 1•i- l;a~e, Don 130>1co comprese, inl;\\l li, <>he 01•N>rre.
nema-roolro tleirlstituto :'lalesiano. per parte- pt•r l'n,lolo.~cente. il periu,lo ,li appr11ntli..1ato:
cipare 11.II:~ t·.olebrazio11t' d,•lla Gion1atn 1fol- l'er <Jmhtu e~li ì· ùi"emito 11rotettore dt>~li ap ,
l'Apprendi~ta o, in occ,1-.iono doll'annuale fo,-tu Jlrencfo1t i. Lu ~o,·iotà l1a orn nppunro r.i t t o pro ,
di Sn,u GiOVf\\nni .Bo~co.
Jnio 4_lte~t O ~ll() pensiern. Oll'J'Oll(IO fa pOl!Si hili I1\\
J;i~ manifestaziono
prolllOS$ll, lJlll•· ui giova.ui rii apprendere nn'u.rte o un lllBHliNO,
Rt'auno, clnll'E~AlP (Ento Naz.ionBle ACJ,I qtL'lliik:11ulo..i oil ru:qui,il l\\tulo, 1•.(>1<Ì. la si1·t11·e:r,:r,I\\
fstruziono l'rof&;,;ionalo) - ,We\\'a ri◄·rvuto la nella vit:i.
fattiva adesione anchr llt,i locali Orl{ani ,lt•I
I.'11.l[itll ,li Don Tlo«co - ha pros<11,.r11ito
l\\linistero dol Lavoro I" ilei J>rindpali euti l,tl'• J'Rmiu..nti..,ì1110 - fn gui,blo rluu•a,-.~illo 1lt•lla
stori (li uorsi complemeutMi per appro1111ir1ti. i'l\\lvez7.11, ,ldle anime. 1·11 ,_,;m·ane senza t•111111 -
Aprl lt~ manifestazione un tliscor,«J ilei cil1\\ prnfoH~ioua.le difffrilmo11to rie~re :ul a.vero
l'on. Giov11,nni Bersu.uì, 11roi;i1lento provi1wiale la sk11r<111J111 del lavoro e non ~ quindi in l{rttdo
delle A( 'LJ: ogli ilh1t1lrò hrevemente il «ig11ifi iii formar,1i u ma.ntenere ~l•1·e111llll<'llie 111111 fa
cat-o «lelln ro~ta che - llssata in coiiwi1lcrw1 miglia: inoltre. t>gli è ùe,;tumto a ,;u.bire molto
col giorno ili San CTiovnrmi Bosco. amico e maggiori J,, tl·ntazioni tli 1lisoru,;1tà e, 1111a , oltu
protettore, degli appremli,.ti. t)er i q11nli nou cacluto. ~li ÌJ particolnrnwnto 1lillicile rimt'ff1.•r~1
solo ii.;tihrl le speciali ~l·uolo, ma t•onropì, s1ùla. rei In ,·ia, 1·omvromol Iemlo, ,·osì, !!l'llve-
anche il primo contntto ùi apprendiRtalo - mente, 11rni1,t11e all'onore o ullu pace rl11Ila 1•0-
offre l'or.<•twione di prospetlal'e e,ssenziali pl'O· 1,1eienza, la, po&f!iùilit.:\\ tloll11, Halvezza dol1'1u1111111
hlemi all'opinione pubblica
pt>r l'etomil.1). La fornrnzioue profe.ssionale ◄'•
Dopo le caloro,;e ade><ioui delle Yarie or- qui111l1, lo -.11<,H0 lavQro, souo cl11rHtne 1•011...itle-
ganizzazioni II la proieziouo cli un ùocutnen- rati 1111 Oou Bosco non snlo t·omo fattori !11
ta.rio, i giovani si sono riulnnati nella d1i1•,-,~ gnatl11g110, ma aucl10 1·orllidenti di vila iljliri-
del Sabro Cuore per a><Sislere alla funziono l'l'li ma.Jo. an?.i, ,.oprarrnatnmle, q1111li migliore 1.,ra-
gfosa celebrata ù.aJ. C'ardinnle Àrcive11cov<1, rhe rarLZill ili ~u Ivezza eterna.
121

2.6 Page 16

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rNHfore 1'/HllO a ('r,/ui ,,Ji,. ll<'Tl//(l 1,· reni I' i 1•1wri.
lJio •• ( \\!liii'. lJ, 2:l)
I oglfo Lui ,·J,r t,1/li g/1 .~criltori ,. ginr1111/Mi
11/,l>i,11w rfr11 il i,e11~11 di 111111/;• lerri11ile rt'1<JIt1IWt•
hi/i/11 lnrn im:ombl', 11r1·111ln il 11ntae di dr1·11r1• ,,
t111l1limflt1· lt· 11,1i111e ,, ,/i ,·r1rrr1•11111 rie «· Ji 111T,·-
ll'n11rfo •·
A ADRID (. p gr,a)
In onore 1lel l'at rnuo degli ,1p1m•rnlii,I i.
tlllOO ap11r.-mli,;ti 1lt>i \\'11ri 1·c111 ri e "Ululi' pro
lt·"~ionali ,li \\fa<lri1l u~~i,tt>ttno il 31 i,:unnaio
;;,•or,;u nt'I P.1laz:to ilt>~li ~port ad 11n11 .\\l,,,~a
l'OlllllUÌl!ll"Ìil. !':11 IUI .d1ar1• appn~ir.1mt>lllt> pr,•-
pnrato Ri c·ollorò 1111 gr:111dn qtutdr o elci l'oniln
lnrll dei Rale,1iani. C't1lt•l1rì> hì. Htlnla "l!!1<t<:t il
\\ f'<t·ovo uu'liliart> ~- E. Mons. G-areia Lalii11
j.!llf'l'a, 1·lill JJrurnw1·ii1 1111 1Ji,-,·orso. _Erauo WH
~f'nli nl sacro rito il l>in•ttore t:enerule 1lt•l-
J' f"' Tll7.ÌOIII' profo,.,joua lf' Ì11 Ti\\ f>pre,-enl a nza ,lt•I
\\li11i..1rn ,lell'Echu:a,,innu ,azionale. ;rntonl :,
o 1u•r>-!>1111lilit. La •·Primnnill i<i rhiu...c ,•on 1111
hrillante saggio ginni,•,, "IH1rtin1.
IN ALTRE CITTÀ
..\\ l'ba la Hgur:t ùi 0011 Hos,•o J'atrono
cle)!li apprru,li~I i fu ,lelineat.t rin 1--. t . I An•i-
,('~('O\\'O \\1011... lTgo Caruozzo ,wlln t·hie.-.a ~a-
zionalo ,lei ( ':1Y111ieri. nlla J)T<''-"111.a 1h .,OO aJ-
lirYi 1l0lle S,·uol" profo~siouali P di 11,·, ia111ento.
A ;\\,hrnlont i-'-. E. )fo11~. A11 lo11i11 Pont:t,
alle mn1,rgiori n11torit:1 o agli c~plll t<'III i dc·l momlo
"imla,·ale 1• ,Ji,ll<> ,1~,_o,·iazioni 111 •·:1l1agoria f'on-
Hmuti nella ~e,le tlPlle Al LI. prc~entò Don
Uosçu 1111ale Pntrclllo 1le!!li :1ppreutli,-1i e µret·nr-
~ore tleU;1 prrp;1rn1.ioue profe,...sionnll' rlui ~ionmì.
.\\cl \\c•c111i, l)TP'<..,o l'l~tìln1u )';, .;:pÌl'ilu.
in ,w,.a..i:0111, 1!1,lla lliorna t:1 <IPll'Appre11cli1<t:t.
,ru11~. c:i11~<.lJIIJll Df)ll 'Omo i11a11g11 rb la .\\lo~ha
,lull'A.rrig-:anttlo u 1•011~r,gn1'> i 1l1pl1111ti agl i ap-
preu1li'<ti p1i1 1t1l:'rili,1·olL
Jlo1n11 l'on. L uigi Hui h;t ,·ommemo-
rato llou HthR'O Patrono clt>;th _,\\ ppreutlisti
1wlln ~e,le 1lrll'it1lit ulo ,,aJe,..i,1110 TcH•>'a n,,.
rini ,, n Pouto .\\lnmmolo.
Figline inaugura il suo nuovo oratorio presentP. il Rettor Mag(l·ore
f'i"linPc ,~al1l11r11n ( l'irrnz1•). cl1e , ,rnt:1
1111':inlir,1 ITaùizimu, -.:ilt>,iann. uell'11Jli11rn 1,•,t 1
01111urnb l i!·a ciel Su,•c·f'~....orn cli llon Ro~c·o, ){li
a,·i,ni olforto i l n 110 1·0 I lrnl11 ri11 fltùe~inno. 11
1-i,:r. J>on Ziggiolti 1;rndì lnnto J'oma)!gcio 1•lio
\\'ollt- """'~re pre~eure alla f·•hlH ,lelfim111~111:1-
.1;m1w. nncmlo la sua ht•111·cliz1mw a qtlf'll,1 !!ÌÌI
1•l:1r/!i Ia ,la :San t ,irt\\ :11111i Uo-.f•u t' ,lai ,·1•n,
l>un Hna nella loro 11,it11 nl popolo lidim•,1•.
s111J,1 piazza :\\fa1~ihu l-'lf'ino, ,larnnti all.1
noJ'llr~ ,·hiesa, tro,ò u11·a◄·1·0,:.lit-nza f'lte lo 1•0111-
11w~Kf' profu111htmf'nlr. llopu l'ORKCqn 10 <il' 111
:rntorilì\\ rel igiose r 1·iv1li, l(li Ex alliov i r1~1-
l'u11l i1·u Oratorio gli 1-i ,-lri11~1-ru attorno f' In
;w,·ompai,:narouo ui:,Jla in1<i;t1w l 'ulle1nut11 Jwr
mm lunzium• ,li rin,n-11ziamt•n1n. l/1.1.i.lllli e;li ot-
l1•J·st•rn 1111a ,1·ra1a 11'011nn, rwl nuon, ,·i11f'l11,1
1f•:11r11, ,!on• la ,•;11,la patc•ma varol.t ,li,l
H,·t lnr :\\l11:r$orr aprì la ,·ìu alla più ~d1il1tt,1,
11 1·01111111111.\\lll(l eonli:11ilh, l'htl Ju l:i nota piit
h«•Hu mwltt' ,l elle m111iif1•Kf u.i ìoni tlel ~ iornu .i1-
g1w11111, 11unn1lo, prc>sr11li :i11lorit;\\ e popolo,
furono i11aagi1rati i 1t11n, 1 lnt·nlt. e~,;enrlri 111:1-
d1foa la ,11rnrira )!aria Bol,li, in,igne hr.111•1:,t-
t rin• 1li,Jl'o1wra no,t r:1 in l'i!!'lillt'. ·
li 111101·0 !lratoriu Ì• 1.1.11'ttpp.1•a .1tr:1111li11..:a
Jlt>t' ahhond,U1Za ili lo,·ali ,, JIH il 111111wrn ili
l'lllllfJl da gioco. l~u llllllllll'lllO !,{IJH'lll lnl to ti
•·int>m:\\ lllHlro, u fn pl'1ipl'ir> i11 itn_e,:to mncl,,r
ui,;~11110 o n,·coglienlfl lrn·nlu ,•ltf' s1 ehho la ,•on
d11~io111• il1•1l1' fe:,"t t, di,ll'i11:111g1u·:1 zio rie. Iu 1•s,.1
1.22 ìl llirt'l I ur1• ~ale.-.i,u10 r111gr:1 z1ù •111a.nh ,·ou ,.,
crilìcio a,·rn1110 ,·ontribmto alla 1f•nliz,.11:o1im1e
,lull·np.-ra ,. il Hettnr ,raggi11rn .,~11r1•~,-c, n mili
il ~110 plan~o d11•e111l0Ri lieto dt 11,1•1•1· 11·0,•ato :i
1-'igline l1111li 11 ~1 aff(•1,iow1 1i t'oopern 101·i t• ilmil'i
di Don Bo~ro.

2.7 Page 17

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.;f:,i:i:/,r;y:(/.L,i.·t.
P ('r il cinqu anlelilimo
(l('ll'Opm•a Salesi a n a i n A ustria
l'n grnn1Le ('011vegno-pellegrinag1tio cli Coo-
peratori sale,1fani d'Austria e cli Gernrn,n1a a •,nì
l11ogt> il 27 e il 2d magi.,>io al eelehre ~a,1laal'io
cli :'llariazell. per solennizzare i l 50° di fonrla-
zioue definitiva, llell'opera 1,alc~iana 11('1 ])ll<'i'<Ì
di l ing1ia teclesca. Al grande Con,ogno parte0i-
perà il Dire1 toro Uone1·ale ùei CooperàtoTi.
Ogi;ci vi sono 20 C'ase salesiane in ..-\\ 11,.l ria e 3:3
in Germania, OR~ia 55 opere ~:1lt1~i1111e fiorile in
!ifl anni e raggrn11patt> in 1.ro hpel (orio, tll\\a in
Aush·ia e tlue uella Germania. .Anl'he le Figlie
di Mari:, Ausiliatrice hanno complei!sintm<'nle
3() opere. I Salesiani hanno 11ui111li aperlo in
media pi1ì di 1111a l'URa, all'n,nno 11Pi p:H\\tii cli
lingna 1erlesr.u. La, solf.l t'ittà di Vieuuu c·onta
oggi qua,t;tro (:a!le. La piìt anli(·tl, qttella, cli
,ienna Tf1, r sempre ilegua sede ìspet torialn
e ('OIDJ>rencle 1u1 grn11clioso l stiluto i·nn interùi
ed e.~ierui. paJToccbia con Oratorio. ,;ezioni gio-
vanili e opere parroetliiali. ll 1empio di H:m Crio-
vanni Bos<'o, consMraW due a1rni .fa. l.· twa
(l ei.le pi ri noiEI rhicse della rnpitale eol su<> l>el
rampanile di nove piani, donde si golle il 1m-
norama di tutta la cìttà. Gli vtto lliani &11 -
(ostanti al concerto cam1)!1,11ano ~ervono per
ospitare la gioven(ìt nel perio<lo delle va\\'anze.
l u soli dtte anni si sono potu1i ospitare oltre
I 0.000 g-iova n i.
Beuecliz ioue del nuovo As 1•franlato
d i Ti1•u1nttl m ·
~ Ho viiiitato le Opere<• viMo il lavur u tiella
Chiesa in fndia: è· ammirevole. Però ft voi
Salelliani io tlico: Riempite l'Jntlfa di Don
Bosco e voi farete t"ose ancor piit gramli •·
Co1l qne/lle parule ud.ile nel IO~H dnl Vi-
si latore posi olico )lon,i. Lepicit•r. 8. K 1\\Io111!!.
~fathias, .\\l·ri1•es<·ovo sale"iano tli )fndrnl!, c.o-
min<·ia1•a i l !lt10 dis<:01·~0 ii, o,·i:ai,ionc tll;'lla lie-
netl.izionc di u11 1mo1•0 ,,Ji!ic'io per J'a,1pirnnlalo
i:.alesiano ili Tiruppal 1u (l-ud [nclia). L'a,vve-
uimeurn 11orse antl1e l'occa.siorte a tttt ti i Mli-
venuti ,li nu·coglieri:!i iulornu a, Mon~. ~fall1iaij
a couclu~ioue llel suo Giubileo <'-ome _\\rcive-
M:ovo ,li l\\fadra!:I. Erauo 11re~enli il "\\'c,wovo sn-
le~iano !li Yellore :\\lo11s. D:i.vitl 1\\Ta.riauu;vagam,
il big. f,-pettm·e, i Diret1ori rii lu1te le ('a.~e
salesiane, un bel grnp1111 rli 8all;'~iaui (' '.!00 11<1s1 ri
aspiraul i.
Tirupal tLU". p itl'ula ci Uaclin:t a 130 miglra
a i>ntl-m·esl di l\\la<lrà-'!. llJlJlilrVé l)e1· la prima
volta sttlla l'al'la geogra.tict1 ;;alesimia il :! di-
c·t>m bn• 19!{3. IJ primo g-ruppo cli Ì\\ovizi lrovìi
11nu ca.sa Yernmente « mii;;~iouari a >), priva di
N APOLI TI Rettor M aggiore bcnc<ilcc nuove mac•
chine per la ~nind e Scuola p rofessionale d l Via
Don Bosco. F oto sca ttal a m entre- i pue, ·i ,•.oriture.,.,
Cacevano eche1'!giare l'officina di arm.onie .angeliche.

2.8 Page 18

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ogni olemonto di prima necessit,à. Però lo spi-
tito rli fede e di sano otNmismo elci pr.iino (1j.
rettore e maestro Don Carreii.o, lo spirito di
sa,crifìcio c serena, gaiezzllJ cli quei pionieri la-
seiarono un'impronta incan('ellabile. Solo que-
sl.o, dopo la grazia <li Dio, può s)Jiegare il me-
ravi:<liosc> syj]uppo di quesii 27 auni ili vita
e lo spiril(> di famiglia e di carità che vi
aleggia.
Fino al 1940 11i ebl>e so1o il noviziato e
studentato :filosofico. 11 giorno clell'lmm$.CO·
lata 1941 nacque un piccolo Orfanotrofio che
dfrimne sempre più numeroso. TI ~ loglio 1943
venne gettato il prim.,, seme tli un'opera granùe:
l'aspirani,al.o. ~ora erano 1~ raccolti ìntorno
all'alfare per un'ora di ad01:azione; oggi sono
pil'I cli 200, pieni di vila e di allegria, garanzia
sicum di un avvenire florido per la Congr~ga-
zione in Inclia.
In 27 anni di vita questa Casa ha ùato
alla Chiesa e alla Congrega,zionc in Int.lia
150 sacerdoti, 50 coadiutori, 170 chierici, che
si preparano aJ Sacerdozio.
li nuovo edilìcio è opera del salesfo,no
Don Pietro l\\faggioni, 0he La già legato il 8UO
nnmo a parecchie delle nostre Case e chiese.
La. fabbrica è 1m qu.a,lril(l.lero (li 85 metri ùi
lunghezza e 45 di larghezr.a.
TIRUPATTUR(Su.dlnclia)-_ll nuovo asplranta10 salesiano.
Da sinistra: Don PìelroMaggioni, archiletto dell'edifldo •
S. -e. Mons. David Marianaygam. Vescovo dJ VeUore •
S. E. Mons. L. Ma1hias, ArclveSèOvo Madras - Don Gio-
'llanni Med, lspcttore • Don Luigi DI Fiore. Direttore.
Le due lapidi commemorative rendono
gr~.zie a Dio e alla Yergine .Ausiliat,rice per
segnalato favore e vog:li.()nO es11ore un t.Tibut,o
di rererutè riconosrenza ai nostri generosi Be-
nefai,t01·i, l'\\enza il cui aiuto que.st'opcra, 11a,l'o~be
&lata inipos~illile.
S.\\r,izio sociale dell'0.ra1.orio salesiano
di Ernakulrun (K.-raln-hulin Sucl)
L ' Oraiorio salooiano di Emaknlam, fìoren-
tisi-iruo e ottimamente organiz,zalo nelle \\·arie
sue 1,;ezioni, lm dnto vita anrhe alla soziono
del " Servizio Sociale 1, comp°"ta di ronto
membri dei più an1.iaai, cbe si propongono di
venire in aiuto 111le persone e famiglie più
p<>vere.
Un grup'\\lo di volontari Oètmpa il tempo li-
bero preatan.d.o aiuto a clii ne abhisognn.. come
aggi.11stare uu tetto, riparare p<nte e llne111re CC'<'.;
sicchè l1anno già potuto rendere più abitabili
parecchie case. Altri <·oltivano 1111 orto su i-cr-
rnno doll'Orat,orio e tlispensanoai poveri quanto
vi raccolgono. Jianno inoltre 11,perto la, $onola
Serale, che comp1·enùe vMi grn.ppi tli àllievi
bisognosi di ripetizione. Numorn"i giovlinotti
vi spendono le loro ore serali. Nél pomeriggio
dt>1la domenica poi tutti si prest.::i,no, secondo
l'età e la capacità, a fare scuola di calechismo
ai più piccoli, C:he seguono con inloresse CJ
frutto.
lJn epi~odio di cristiana earii-à. Urg:eva una
lrasfw,ione di sangue per un orat01-iano gra-

2.9 Page 19

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vf1mente infermo. .il Direttore informò gli ora-
toriani. Più ùi 30 giovani si offrirono volon-
tari dona-tori del loro 1:;a.ngue per il compagno
malato. che così fo saJvo. n fatto fece ottima
imprta-ione in tutta la città, dove l'aucòra
giovane opera salesiaua è assai stimata o
:-mah1,.
~ T ~4~/~-?'~wr~,w~:~~
~~~1#}g4-J,J,J,$g,$~
1 ,nissionari
per protezione deuli Indi
II primo Congresso ::-.razionale Indigenista
tenutosi lo scorso anno ad Ai-;unoion, co11 l'in-
tervento dei missionari cattolici, ha già d a10 i
i,noi _primi frutti. 'fra lo l)l"Opo:,te pre;,eni aie al
~ DeparLu.meuto de Asuntos lndige.na11 • per ini-
ziaLiva clei missionari sal<1sian.i e Oblati di ~fa-
ri.a, si chiecleva l'iscrizione al Regigtro Cidle
con oonseguento citiadinauza paraguayana degli
Indi neonati e anche dei mgazzi e adull,i, uo-
mini e donne. Il Ministero c1eU'lnterno, aceo-
gJiendo la raccomandazione del Dipartimento
di AITari Indigeni, ha gfa promulgato la legge
Jlér la quale un lnùio, riconosciuto idoneo dai
111issionari o da un éuLe che svolge lavoro di
educazione e di elevazione a suo favore, deve
essere iscriiio al R~gìstro rivile e otie11ere la
c:ittaùiuanza. -paragua~ana. Pttre in seguito allo
rimostranze dei rnis:!ionari, che affermavano es-
serci stati in qualche luogo maltrattamenti di
lnùi, inc:endi delle loro povere case e!.L altri
~oprusi, il l'lfinistro doli'Jntorno ha promul-
gato un'altra legge C'11e commina -pene i,evere
a chi osa perpeh-are simili clelitti contro gli
Indi, (',Ome contro qualn.nque altro ciLLadino.
KATPADI (lnd.ia-Madms) Accanto au•orfanotrofio
<< Don Bosco». che dal I9S3 accogUe tanta gioventù abban-
donala, è sona una bella chiesa inaugurata recentemente.
Si allarga il eampo missionario 11 'rimor
Chiamati dalle auLoriLà civili ed eeclesia-
Riicl1e, i SaleRi!mi giunsero a Timor nel 194<ì,
t1 poterono vedere coi loro occhi gli orrori <l<'lfa
1lovastazfone causata ila.Ila gueJ"Ta. Accetta,ronr,
allora nella ciUà <li Dili una Scuola primaria
('On 600 a,lunni e altre attività.
L'Ecc.mo Prelato .Moua. Jaime t1a.roia
noularl., molto affezionato ai Sale&iani, nel 1918
affidò loro la .Missione di Fuiloro, dove si do-
veHe cominciare dal nulla. l'opel'a missionfl,ria..
I sacerdoti e i coailiulol'i fecero di tutto: mu-
ratori, falegnami, meccanici, agricoltori. SorRe
così la seùe della, Missione con padiglioni, sia
pur mo<lesli, J)cr il dormitùril), le aule e
e-appella. :Via ciò che più consola il missionario
il il lavoro spiTituaJe compiuto. Iu un'area cli
3200 kmq. e :rn.ooo abitanti, al loro arrivo,
solo una <liècina erano erisliani per es.~er st.ati
battezzati e per aver frequentato un collegio
dell'altra MIBt1ione, ma ormai poco o nulla ri-
<'ordavauo. Oggi. a distanza di una dozzinà rli
anni, i missionari ha.nuo la gioia. di ve<lere
più di 3300 cristiani verament.e praticanti. La
,tomenica percorrono fino à 60 e pi1ì chilo-
metri per assistere :tlla santa }fossa. E la loro
con-isponùe.nza è ili gicirno in giorno maggiore. 12.5

2.10 Page 20

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S. E. il Vei;covo tli Timor, apprezzando il
lavom compiuto dai Figli <li Don Bosco e de-
~iclero,io cli fm· froni e alle ma,ggiori uecessità
,lclla dioce!li, recentemente ba affidato ai Sa-
le;;im1i la :\\li8sione ùi Osau, che lSÌ trova. nella
cir,·oscrizione di Viqueque B abbraccin quasi
il centro del Timor portogliese, a cni a,]ìpar-
tiene la montagna piì1 ali 11, il Ramelau (me-
1ri 3000). Aìl nn',nea cli :iooo kmq. c•orrispon-
ctono circa .;0.000 nhitunti, di cui appena 9000
Rono cattoliri. La nuova l\\li,s8ioue ha 1lue col-
lci,>i: uno maschile. diretto ora dai Salesiani,
e l'altro femminile. tenuto ùalle Jlfaari Ca11os-
~ia.ne. Si è allargato cosl considerevolmente
il campo dell'attività mis.<;iona1·i11.. :\\fa, ogni
sforzo è impari allo necei,sità. poiclic~ i,embra
che nn Rollio di grazia pn!!Ri imlle po1>olà¼ioui
native cli Timor e le prepari ilù a.blmh:ciaru
la rc,li, raLlolira.
Eldw (A lie :111((•) - U u t:olh•9i o ,-a1t•-,ia110
nel 1rnJ111clo IJiit !J•·:rnde e be llo 41" E u1•01)a
La dlt:\\ ili Ekhe. centro incl11~hfale e [u-
ri!!iko ili ·primo or,lin(\\ elle ~nper:i gli 81).000
abitanti, nota per il suo -palmeto 1•he. ,, ri renutn
11 [liìr 11:nw1[p e J,~lfo d'Europ;1,, 110H ilYPva 1•ll1•
1rn ~olo collegio òi Religiosi per l'ed,1caziono
e formazione tlPi suoi lig]i. Riusciti vacni i ten.
1ativi di poriaro tt Elcbe nna ('Omnnità, di
Religioi,.i insegnltllii, un grnppo di Ex allic"'d,
CooJlera(ori f' amici ùell'Opera Ralesiana si OT-
ga11izzarono iD <·orni tato, decisi t1i regalare alht
lol'o ciHà un collegio ija}esiauo. La Provvidenza,
venne in lorn ait1to. 1 coniugi !borra, generosi
f'ooperatmi, <'et!ettcro a.i Sa,le~iani a <·omlizioui
a;;sai favorr.voli fllcnni tenoni ePcellenti, iu
pieno 11alme1 o. ùi fronte al l lt,erto del C'1ll'a ,,,
tli rama mondiale. Tl romitato in poc•o tempo
ract·olse i ron,li per la (•ostruzione ùel primo
padiglione e lo scorso ottobre potm·a già or.
frirlo ,\\i Ralet!iflni per l'inizio dell'Opera., so-
prattutto per merito del co.itmtlore sig. Ram6n
}fi()nt;>l :Xav,nro, 1list.into Coopera.toro.
n nnuvo ('ollegio con i primi 140 allievi si
prr~eutò 1tlfic,illlmente al p11hhlico per la, fe~tn
di L>ou Bosco. Lo fef'e iu 110.rfelto stile sale-
f<ÌR!lO. 1·011 tul trattenimento a.,•ca1len1ic-o-mut>.i-
1·ale C'he ri!!còsl!e siill_patia e a.µphlusi a non
finir<'. 11 Delegai o L~pet 1oriale tlei. t 'ooperatori.
nelln molllm1entale .lfasilica <li Santa 1\\raria,
rre1<<',.11tfJ a Ifa, 1•it1 à la figura cli Ran C:iovanni
13011<'0. ap,.,810]0 <loi tempi mo(lerni, fal'endo
risaltllTe 1·iò rbe Don Bofleo TJllÒ darn ~illa, città
di Elc-1,e e cièJ che Ek!Je può offrire a Dou 8 0$::0
e ai ,moi figli .
R,ulio e stampa, collalioran,11(1 eflkacc-
rnenre allo i<pleudorn tielle celehrn$ioni e a
rendere popolare la, tignl'a ,li Don Bo~n>.
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••-•••••••••••••••••••ec
L e Fi~li<.• tli ~ra1•fa Attsilint-1·iel\\ th:l
• L'..ohigio ..iUnùclu <iL.,U. _<\\.nayu • 1H
L in a1·1•,; (~fn~.,ico). ollr<J tuttt, lu
nltrt,• opurc <l.ell:;i (.-'i"1$a. si F-ono H.s·
8'1lute l'in1pcm10 di so~t(•nt•re qne-
st 'n.rmn ~fl • ·cui ri di cnwcbiruno.
p1~m11n•t"1n \\lHO 11111lt• <1~lr(•P1·i. Ri l,rtHlH
dJ g-onte 1•btubt.1. in U~lt sL8.1n di
n l:lh,mrlono spirit11ale, dn rendei·,, la
(•ate('bof:li ,lpcru.. ·vpr1Ltncntc 111ì~1-1io·
ua.ria. Ln, 11Higg'ÌùJ' µart1..~ dt•gli ;Ltlu ltl
nou bantLO ancoro. 1•jm•·rutt, la. pri.tllfL
Oon11tntonu Jllult.ì ne111nrri.: il
l :!(i lltttteshno. <.:on 1·a~r,.istm)~a. l:i&,il'Ì-
tuato, non nutuca. quella matcrinfo.
È nnd1c quc;,to 1111 01u:..;gi<> 1\\J
1'11 .,11110 ì\\l::trlano Guruln.lnnnuo •
a1><Jrln U !:? ottobre u. s. per l'òffi•
nir~mnrnre il ;i:,ti0 della. PI'\\><'ln1nu,zione
,H K. ~- t.li U1rnd1tlupe Patrono. t.lel·
l'.\\.mcrlw L11linn. tl..-vc-niment.o cho
vnrlt rirurdat<1 u~l •·or$O cldl',111uo
C()U aOlt!nui .llUtu.ift!sta.z.lonl.
11••....•..••la In uuu,n \\i.a ('rnf"l~
11 "'"-a• i,..'r" d' \\rt•1 11
li 17 fH,h~•a.fo t--c•o~o Rnn I<::ntinPUZa
il Co.rtliunl,.. ~1iusep11e >Hri hn. bcnt,?-
<ktto ne lla chirsa di ~m, mon,,nni
Bus<'o 1t Sun Pier «rA r1_•n~1, llL nù0Vr1.
(traud [O!ìa e a1·U1-1iica I · iu ( 1r w•j.'f in
trrm1zo, opera dclln ,;èrlltore :\\fau·
frini. ~un Emincn:r.n è e.fntn 1:H'f'O l1t1
dal r,arrnco. dal cliroUorc <Idi' lati•
Lutu~ <la JllllllN'()SÌ pnr rùCi rlt•lJn dci.
loga:r.i<lll<' " dii. una rolfa <li Cedel i
che µ;t~mivn, lt•tt1•ralment~ J.1 clùcs,i,.
1)01>0 ,.ver proceduto uth, bollcdi-
zlonc 1l1•tlc, q11ntt,mlicl sculturo
(n.lle nr,·ll·i 1./HI), 11 Cudl.nalo Arei-
v,·,0•1vo tu~ n-vf>lt-0 hrcvl p:<rol<' ni
ft>rteli. Ìll\\' it11111loll li praticare li plo
e,wrclzio clella I'/r, l"n,d.s. Si ò
quludi 8\\"0ltO il l'ÌLO J)i,nitcu~falc.
1• •11.J.D n Iloln n Don lla<1eo
il ('onslglio Coronn:,tc ,1..tta l'iun ,11
.A.ndrin (Bi>ri), In 1u,cnsl-01t<> 1\\i•I rior-
rli11n.1rnmto .generale dcJlfl1 lo11oml·
mast,ca della. città. il ~1 genrrn,in
s,·01·so hn dl'cfso di intitolnrn a San
Gic,vanni Bù.:,;CO la. piazza antistnnt,
l',•dllldl'I soolastlco t:he r1<1r1 IL il norn,
dt•I $1\\Dlfi. 1,;:L 11nt I.zia. è H"Lata accnlt.L
<·on ginift. e riconw:!c-t.U1Za <:lai nnmt,-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Alto •·ieon oséini(•nt,o elci (;o ve1·uo Tlu1i
p.-r l'o1>eru edu<'aliv a dei ~Iis .;ionar i
1:i11auguraz:ione ,lal nnovo elt>Jt;nn(e eJi.
lieto 1>co!M111•0 ùi ~l r Klong, an'l'llUta 1101 giorni
LI e 12 febbnLio soo,·so, f" staht, il lt'lit'e coro
namento dei molt i 1<nerillci dei 1111"~ionnri cht1
nf>gli ultimi 30 anni 1,i ~ono itni1·,n1lali 111
•1nel <·Pntro missionario.
Q111·,.,tt1 t·ittaùin:1. 1·a poJuogo ,li pronn1•i:1.
i• aclagiala, s11lle i'\\pou<lc del granrk, tlume om<.
uimo, t•llf• ha lll ,;tU\\ 1-mrgente sni mn111i tli cmi
line lm ht Tl111ilan1U11 " In Birfilllnia e bagn11
uel i:110 rOr:lo i •·tmlri 1•ri..tiani rii Kanburi.
Tbà m1111:1ir. Tbà \\ f1, Han Pouf.!. Hnt huri. Banl!
'l\\ì'ok Khuek, per geltar,.i nel r;.olfo ilei Siam
~nbito ,lopo aver lambito :\\lì• KJnt11,(.
lnterve1111eTO aJl'i11A11gm·aii(11w 8. F.. il
Prefetto della Cittìl il Yicario .\\ µostoliPu
~fo11~. Carr!'lto. !lale,i:tnu. (':mlato l'inno m1-
zionale. m.-nne i l'.rii,t 1ani cauta\\'11110 r .1~perr11.,
"'"• il Ye,-N1vo beu111li1>1,u il nnovo edificio i11
i;tile mmlerno thui.
l1ni1111i il mis~io1i1ll'io Do11 \\'iRit ~v1)t;Ò IL
~toria cli quella realizzazione.
li l,oq1rua.ton• n•1111e imitalo a R1·011ri-
re Ja j..'1'1111,1., tnri.:-a 1·011 il nornr• rlt•llu i,cnula
= DARV'iA'lllKI' AlllTO ATt;I(l\\'A"-J •• 1Uf'TI11'1•
la bnntla 1lella. 1wuoln i::atl'sia,na, ,li Rntùnri
ra,~e,·a 1>1•lwit~are I,· ..110 1-"Ìoiose note.
Le \\ulorit1ì, f.('gtute dal popolo. l'n,-~,non••
a \\·ii;it::irn la nuova 1;1•110l11 linu.1.manft, tielle su•
:mie dall(' 1faret i mo1!1•r11anwntt' umll i1•olori ,.
1·i<'dUl ,li i;u~~iili rlidatlil-i. Xota 1·1trrtiteristie.i
1lt <Jllesta lesta fu In 1·orlli11le pnrtct'ipa1.ìo1i.•
•l<•I moudn h111l1li,..1a rnppn•~enfato 111.11 Bonzo-
abate t!Pllll granrle !lnJ:(1Hl:1 lo,·nle. ,w1·ompa-
~nato ila Ire hond. d1e volle manifoH(n.re la sna,
ii01mi1'1w,io11e .il -Ve~!'Ol'll pe-r 1111111110 vi ùannn
!l., ~apnto reu.lii:zare 1 u1i~~im10ri eallolid per il
hene ùella gionmt i1. Da 1101are d1e il 1wr ceut 1
tlt>r ;;oo nllie,·i i;ono hud,h;.1i. ..\\ d1i11,m·a tlella
,·erimonia ~- E. il C:on•rnalore 111(1Jrpretb l.1
/!:n11itrnli ne del Cfo'l'Ol'll(l plll' r[ltlltilll i wi~sio-
nnri ~alesiuni Jarnno ratio e i-tanno lnt•endo
in tanti 1·1,nlri ili Tlinilamlin a henu tll'll.1 gio.
\\'e111i1 stutlt'ntcsca e operaia.
Il 1-•ioruo Qegueult-. rlomeniea. l11 la voll,1
ciella cclchr:1 zio ne relijlio~1i: rcndime,11 Io tli p;razio
al Signore ed all'A11silinlrit•(' t'11t1 httllllO ('OD·
t·e~so ai mi,;Mionari ,wlP,iuni ,, 1rnti\\·i di Thai.
lanrlia cli 1lnrc ,ita rigugliotia a q11cll1 qu.a,-i
centenaria 1•n,;1i1rnità (~orra \\'erso 1I 18114) ehe
1weYauo ercrlil,Ho r·ow1o1 morta. l'hi piit :wreh.
he 1:todut o in quella ~111rnn la sar1>hlm stato
Don AmlrNt ( 'tw1:arellì 1'11(', proprio per i ~lll'ri-
tki sos1enuli in 10 a1111i di lnvorn per pre-
parare la. gi<li,1 ili <1 uel ,ciorno, :1 niv.1 1!1> nt o
turmuo provvi,;oriamcntc i11 patrin Jirr rimet-
f1•rsi in salnt/1.
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
ru,._i..,~i uJllcn. 1•x alli,J\\ *• 1·0,,p,·n1i
tori e ,uniol l'lu, t 1u1;1 Bottvo L'nntA in
Aml.l'la.
,.., fro;tn di llnn Ho~ro
Il
nl ~al d'l ra
r:11 al,lt111111 rll 11110-ro 11110,·n ,•11.
Ja111rio l."◄ 1!-lt1•~11tu 1ltl1l1 E.nt1• 1\\lar1•1t\\JlH\\.
h111111n ,·0J11Ln ,1.11·,J In ml-l-"1'1fll1H ...ol•·U·
IUlil ;\\JJH 11rtma ~-....tt·lu•u7,iou, d,·lla
h ..t.a di ;-,,. C.1oquutl Bm-,·o. <•tu oltre
~•I ~"'"'"' Il tituh1re d"llu ~lih·•n dli
U uomu nJ 1•1u•!..1•. Ln 1.•tJmltHln PQ-
H ltulto Ila! ru1,111•1•s,•11ta,11U 111 11,u,u
I•• (amlirll1• t11•lltl zona lu, lin·,.111to
,·on cnt11}..Jo!'IJ1lfl 1wr la rhuwlt,a <h•J-
l'mizi:lt h·t.. "'ltlrn fa din.•1.iotll' tl~]·
r.\\n•furt·t,· Uuu i"at.nulwnf. l .. " --...-n~
dc-Ila, llcill11 1111 l,alaù,·n, 11111·rnro1•lifH-
1111~dJ't• 111•1 vJllu~ci, H1 è rno"l~H, 110111
prooos~io11t• un\\ turna al l11tttL' tl~i
//11mhr11u.r 111•1· U('('IITil)lil,:t'llllH ,., re·
litania di :-i-, t!lovnuni .Ilo<K"n• ..._, \\•
tml Cùr111&1l41 un 1•tull·O ~U mH<"C·hlll.!•
ru. c.-Ju..1 ha m.'l"OJlllflUC"IHtln n~J1t1Hia1 ul•
I'\\ 1•dJJl'1•t111·11, tll IJt('iftl hm. Kl't. ,nltf&,
,u r111h•ll. du\\'U U i---t_ntt) llt't1lt v,d \\) (1
,100,ll'n di ~- t :t,,,U.fllti Bn~1·0 ,,.
ln~h·1n1 111 lt, ll1111lurfo, b~at,, ~n11a
r1·tfura Jmraiu, ,, llluwi11atu. t i l'ur·
t«•o ,-.t è fotto ..,,.rupi·1• 1tH1 HHJHt'•
1.,...,. rhtch~ in , 1,,,,, ,11•1 , -tll,11:lt'ln
1,,,,. '-I •'· for11,ata una 1Jt.\\111•• pmc""t ....~un,~,
clH ul t·11nlo d1
l:r'" n, riforu,,
lui H.f.!t•Ufll]l:i.gu,11 H 111 t!itlllLH hllJ.UR.·
1,1111• fhu, ~lii\\ "'"' 111!.roni:zz:1 xf1111,•
,1111'1111,trt.-. 1.1 µ-,111·111, ,1,.1111 rt-,t,. ,lalh·
,:ou,• lilultn,fc, uno t0·a1uh• folla t"rl ci
riT*rr,...:nta n,•I "\\"ill,t~i••, ba 1•arLL1ef·
1,,1tu tdlL• (.'t!lt l1rauiioui.
,,.,., I llflll dtl In,on1htl"I
l'm, nuova 01wrn d••IIP E'll.'li, 111
)(su la \\11.-:-ilil\\trh:t è ...1nto n•1"1.·llh
,,t, nt•
•r. fmulat., tt. ( .f'.. a <.:nruua·
:-i1•~u1tt l,'htn111.-rt1rn.lione ,t1·ll11
rwH11la. F-i te.llllP f'onh 1111,m·itnf'Oi1111•11t..
n q 1u.•1I(~ tlt:I euntit•i•t• llO.\\ulc t' tlt•II••
t'll'-' 11c·r gli o)u•r 1d. .Ln t!c.·rhnnuin
rh •·eil1 •auind1 un rarattt-"ru pnr1 lt•.,.
l,11'11tf'n1t~ ....,,Jc.•mw. f."I-A•,•JJ10 ,·,..
f-t.•u\\'11 • t111t-., t.• a.ulodtn p;J c•ompMt.••
qlll't'o \\ ir-amt•11tt1 111 11netòit"n1H11'n 1-1,,.
<·iuli, 1wr i fitrll ,i.,t lu,m·u.u,J'I. J.((ì1
••rrsi bt n , -r-fn.t 1\\... t•ou ·1 u11 n.lunttt·
frc-fJllt•nt1111-tt !11 M·t1nllt ,llurim t' un
c011U11olo ti ! gtoynui dt• llt, l'il'lUll o l:¼C·
ru.H. l/1111H11rfo i,ol rtv•Pl1..Cll4• lt11 t.a
lo, _gto, 4) nt u •kl luo~n ctw. uU ratt·~
dtilla on\\ 1111, ,·t ll1\\."-l'fltff lf<·la la
rlon1cmf'a, M'Ul'..R l)t•U"iJln• ul • incru:i
,, ;Ltl nllrt 11in.·1 liUt(•llli.
f'oo1tf"I 11nrr lJlOSlOln
•11-.,luuhl
XL'l (\\;itf•o rlll1c·olt:1, p1·,1ftn?hi di
.1,•t-r--u. (~1111011) un Cou111•1•nLm•p $i:i•
lt•l.j.ht.ntl ..,l t ~ 1i,lllt•\\·o 111·or11~n dl
Fhum•, ,..1.,;. \\ntQu.io H ~ltlf,•tli. hu
r.r,?ani.1.1.u1o lu. (\\ ;;;ta ,li :---~ eilU\\;llnm
Bu..rn. Jl ll1 l,gi,to lhl'lll11tlAlr <'t:"·
lt~br,·• ln !'-l, \\l,•>..a •· JHU lu th I ~unto
11{ l"" 1•t•I 111·11r111Ihl t' td l01•n IIKllnnli,
ponuuo, 1•rnloll , 1van1t•ntt•. 11 l{ioruo
1,Jrin.1a lo lt ....o siminrt ,d ( ·L•ntt•o
«·uo1._·r,,t111'1 1n• .....o Jc FhclJ,, ,U .\\InrJ,,
rlrt• ..l.ni,;ili,t1 a,.,.,,, fatto tHl•11r.-·-..en
tnrc ....,., 111• cldh• ,;t~• dl 11011 Ro-....:•o
i11ti•rJ)rl'lutJ• tluf giovani ()111l'01·n1orin
tlu. Itri f1111dat1 1 1Jl'l t'l.•1 1tt•n 11rotu1shi. l:!7

3.2 Page 22

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Fede in cammino
"Queste
le scuole
di cui abbiamo
bisogno,,
t,,
Rcotdo cl1e nell"ud.ienza in Vaticano dcl
20 novembre scorso il Santo Padre,
'lppena intese il nome di Filippiur
ron 5 navi <' 270 marinai, per ragginnger<' Jp
imlc del.la ricchez"'a atlraver~o un passaggio
ad occidente. Sfiorò i ghiacciai. dena Tena del
\\eravamo 12 religiosi e un folto gruppo di Fuoco, altraversè, il Pacifico e scoprì un ar-
relleg,-ini), disse sorridendo:
<;ipclago éhe chiamò di San Lazzaro, cioè le
- Non per merito di San Filippo Nfri, FilipJ1ine. :'.\\forl ucciso da un colpo di lancia
ma r1rr merito di quel g.rande cbe fo Filippo nel corso di nn com.hatt:imcnto con un indi-
di Spa gna, qu~llc isole hanno nome Filippine. geno delle Filippine. Una sola nave, la Virton·o,
.ITi.lippo non era uu santo, ma un gran bravo <·omandata da Ciovauui St,Lastiano Elcalo
s lvrano... vi ha portato la r('ligionc cauo.lica. riusci a tornare a casa e completò il giro del
t merito della Spagna sr oggi le Filippine ruondo.
80Jlo l'unica nazio)le dell'Estremo Oriente
Successivamente altre spedizionJ raggiun-
quasi Lota.lmentt" cattolica.
RCro Je isole lontane che in onore d~I principr
Le Filippine sono tuffate in pieno mondo eredit ario, il futuro Filippo II. furono cl1ia-
pagano: sono cinte dal Giappone a .nord, che mate Filippine. Nel 1564 Michele Lopez de
conta pochissimi cattolici su q-uasi 100 mi- LPgazpi partì dal Messico con 4 navi e 380 uo-
lioni d i aùitanti; dall"immensa Cina con quasi min:i: aveva accanto a sè comi, pilota un ex
700 miliòni di abitanti, di cui 4 milioni ùi capitano che, dopo aver combattuto nei Paesi
cattolici perseguitati; dall'Indonesia con una B assi, si era fatto monaco agostiniano e con
popolazione di oltre 70 milioni di abitanti e quattro altri confratelli andava a fondare le
l milione di cattolici. Le Filippine occupano ~sioni nf'lle nuove isole. li suo nome.
uno spazio poco più grande dell'Italia e con- Andrea de Urdaneta, resta legato con quello
tano più di 17 milioni tli cattolici. Ci sono cli Lcgazpi come fondatore della colonia deTic
ptù cattolici nelle Filippine che in tutta l'Asia. 1<'ilippù1e.
I maomettani erano arrivati alle Filippùtc
prima degli Spagnoli e occupavauo Manila.
la nascita delle FIiippine
Lcgazpi nel 1.571 riuscì acl. impadronirsi della
città e vi costnrl una fortezza capace di cnn-
Mentre i Portoghesi, aggirata l'Africa, tcucre la chiesa degli Agostiniani, il palazzo
pTCndevano la via dcll'Orii,ute p<'r arrivare del governatore e 500 case per i soldati. I
alle isole fiabesche deJle spezie. la Spagna 4 chilometri e IDL'ZZO ili mura che cingevano
prese la via dell'Occidente. Magellano, 11na la i-apitalc formano anche oggi, nel cuore di
ventina d'anni dopo Cristoforo Colombo, al Mani.la, il vecchio centro spagnolo chiamato
servfaio della Spagn,a, basandosi su informa- lntramuros, pieuo di claiei,e e di palazzine.
zioni segrete provenienti dagli stessi archivi Poi affluirono dalla Spagna altri Ordini reli-
l:!8 portoghesiparti da Siviglia nel settem.lue 1519 giosi: Francescani, Gesuiti, Domc.uicaru, Re-

3.3 Page 23

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1·01lt•tli. Al princ1p10 del '600 la colonia rou-
tarn, su un totalP ùi ~000 Spagnoli, 400 mi,-
.,ionari, uu arciTI?sc,n o ,. 3 vc,,covi. I F'ilip•
pini si convertirono in ma~!la e Manila clht>n1n
una ha~,· di lancio mi~~iona.ria per j j Giap•
pont' c per la Cina. St> gli Spagnoli ave~oero
ritardato di nie1,zo secolo. lii Filippinl· •,ort•h-
L<•ro diventate una roccaforte musulurn11tt.
Da qud tempo ai 11ostri giorni 11-1 Filip-
f'lil<' continuarono ad PSScrc sostanzialm••ntt~
t·attolichr. li popolo 1·0111,cf' a la fedt• come
una preziosa eredità.
Quando Padre Pcyton yenne ndlt> Fi-
lippiu,• 1 ►er lanciart' la Crociata del Rosario
in fami~lia, riuscì a radunare a Luneta Park
di ,\\fanila più di un milio1u• di Filippiui; al-
I'improvvi~o scrosciò tm 11iluvio d'ac:-qµa. \\rt·s•
i;u110 si mosse, ncs~uno si rifugiò nelle auto
pardu:ggiale. Tutti recitavano il Rosario: i;i
i;entiva quella immcn-.a prt>ghiera alzan!i dalb
folla ,•on un'implonv.io11,• com1110Ycnte. F.ra
una dimostrazione ili cruanto fosse profonda
la ft>1I,· dd popolo CtJippino.
Pc•r tener viva questa fede, ogp le Fi-
lippi11t· hanno bisogno di iatrm1ionc e cli acuol(·.
Hicordo quanclo vt·nnc a Iloilo nelle· i~ule
Panay l'uomo più in1portante e amato tldll'
Filippine. l'ex Presidente Ramon Magi:aysa).
Gli offrimm,> iu dono akunc- piccole ma,·-
chine e congegni fahbrfrati dai ragazzi nrllt·
nostre scuole profo;;sionali.
Un amico gli avPva detto:
Vieni, Preijidcutc·, vit>ni a vedere <pw~t•·
Scuole professionali.
Non le aveva mai vi~le. Le visitò e rima~c
trasecolato. lli diceva:
- lo voglio venire anrora a vedere IP
vo,,tre scuolP. Que:;lc 1<ono 1c- scuole di cui
aLbiaruo Li.sogno noi Filippini.
\\fi strin~c la mano.
Grande richiesta di specialisti
Le Filippine sono uu pae~e e•s1'11rialmentt>
agricolo in piena trasformaziom•. L'cn.ormr
maggioranza dt·i Filippini Yive in campagn.1
nelle piccole cast> di legno. li pri11ei11ale pro-
blema ;. la riforma agraria. Le i~nlP vulca-
11ichc e montagnose lianno JJoco terreno pro-
pfaio alla coltura. Attualmentn ci ~ouo le col-
ture tradizionali dd riso. del copra, dcll.1
canna da 7.ut't·hcro e defi'abara, cl1t· dà la
canapa con cui i Filippini fanno le piìt hellc
<' solidP cordt· drl mondo.
E <''è il pl'trolio. Gli esp,·rli dieono che
la terra i- e,'rrllente anche 1wr la roltivazione
del caucciù, eh,~ è già iu atto in varie regioni.
Anche il cotone prospera. Ma è soprattutto
all'industria che il Governo mira. Ecco
pcrchè i ragazzi di Don Bosco cou le Scuole
professionali ~i i,ou fatti tm uomc.
In tpH'~li ultimi tempi ,i ~ono ,;coperti
ricchi giacimllnti di ferro 1· 11011 m.pno di
120 di1fcr1•111i minerali, fra i 1prnli tienP il
primo posto l'oro, le cui minin,· 1:10110 atti-
vissime e apporlano un grosso conlril,uto al-
l'economia nazionale.
Da 10 atllli Jp Filippine 1:1i sono lanciali'
alrindustriali.Gzazione dd paese. cou lo sfrut-
tameuto del ft·rro e del ramr. Questi minerali
che fino o d111• unni fa erano inviali in Giap-
pont- per la lavorazione, oggi ~OllO lavorati
in patrii\\. Tre grandi compagnie indudtriaL
americane e Lc'd(1sche hanno infaiato la co•
&truzione di ali ifonù e di fahbricht' pel' la
lavorazione del fl•rro e del rame. rbr in pocln
anni potrall.llo portare le Filippine in primo
piano nd.la esportazione di tali prodotti.
TARLAC (FiUpp,ne) Um1 sosta nel lavoro. L'ampiezza
dei corLlll ofl'.te s~II allievi la possibilità di ricrearsi Mn
11 gioco pre(t!rilo
12·,

3.4 Page 24

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Un'altra industria ha preso graude svi•
luppo: l'Lndustria tessile, che produce il 50%
rlcl fabbiso~no di tutta la nazione.
U moltiplicarsi cle1le fabbricl1e di cemento
ha reso Le Filippine indipendenti da ogni im•
portaz:ione e ha favorito la costruzione cli nu•
&C&lt
'$ÌoNG t<OIIIG
FORMOSA
me1·ose fabhriche che si sono allinf'ate lungo
le arnpie vir in febbrile attività.
Priina tu1 to era importato. dal semplice
ventilatore ai grandi motori. Non esistevano
fal,brichr per radio e tele-visione: oggi le in·
du8trie si moltiplicano e prrfozionano: lo
prova, tra l'altro, la grande richiesta cli ma•
uodopera sprcializzata.
Le ~cuo e professionali
Le Scuole professionali salesiane affrou•
tarono problemi giovanili che non avevano
ancora avuto soluz:ioue. Non era facile incul-
care l'abitudine e l'amore al lavoro a ragazzi
che non volevano sporcarsi le mani ,. i ran•
didissimi vestiti a contatto con le macchine.
Altro problema era quello di portarli dal
campo dei sogni a quello della realtà: essi
11ensavauo clic iJ1 pochi mrsi avrebbrro ac-
quistato l'ahilità necessaria per manovrare
m.acchù1c e pilotari, acroplaui.
Il tipo delle nostre Scuole professionali
fo una novità assoluta per le Filippine e i
risultali ottenuti a Viciorias ric:h:iamarono
tao l'attcuziom; delle autorità, l" w beguito l'eu-
tusiasmo e la lode incondizionata. Si inizia-
rono così le visite cli centinaia di interessati
all'iuseguarucnto professionale: ambasciatori e
ininistri di diverse nazioni vollci·(I onorarci
della loro visita e foro110 larglti cli elogi e in-
coraggiamento. Nello scor·so fdJbraio l'Espo-
~i:i:.ioue Didattico-Ptofessionale ricltiamò la
presenza del J.\\li.nistro deU.Educazionc. di di•
versi sottosegretari, direttori e presidi di
·scuole profosi;ionali e cli migliaia di visitatori.
Dopo Victorias, sorse quella di .Mand11-
luyong (Manila), che in breve acqui~tò ri-
nomanza pcrchè impiantala nella capitale.
I lal,oratori souo ampi. luminosi •· l,cu a1-
1.rezz;1ti. Oggi il numero degli allif', i ddla
scuola raggiunge i 900. TI Prc$idente onori,
la Scuola r-r,n la sua visita. all'inaugurazinu.-
di un nuovo padiglio1tf'. La rapp<'lla. rhe pur,
accogliere 1200 giovani. fu hf'nt'detta da
Sua Em. .lluffino Sautos. Fu la prima funziom·
do-po la sua nomi1ta carclinalizia. Il Cardi-
nale Sanlos è uno dei più attivi e dinamioi
11011:iini cbt si possono incoutrarc. Ricostruì
la splenclida cattedrale e alLrc quaranta chiese.
Sta ora creando il Centro Cauolieo Pio XTT.
con salf'. aule, piscine, palestre, teatro f' una
.rndio trasmittente potentissima, chr potrà far
sentire la voce di Cristo alla Cina. Giapporw.
Giava. Sumatra. India.
Ogni anno p!"r la festa di Don .Bos('o la
Scuola è aperta prr tr(' giomi al p1ù1Llico, che
accorre numeroso a vedere il laYoro co1upiuto
dagli allièyi. Commissioni di esperti di Scuole
professionali venuti dall'America per couo·
sc,•1·ne il fllll.zion.amcuto. dopo la vis.ila, di-
r-hiararouo ai giornalisti che solo le Scuole
professionali D011 "Bosco av!"varto affroritato e
risolto il problema della fo.rmazioue Lcc11ica e
profes~ionale dei giovani apprendisti. L'Arn-
basdatore degli Stati Uniti. dopo una visita
aUa Sc11ola di Vict,,rias, volle tenere una con•
a forenza a tutto personale addrtto all'am·
hasciata f' ai centri militari f'Saltando quanto
aveva ammirato: la gioia serena del lavoro e
l'inte.:nsa applicazione df'gli allievi, in un'at•
mosfrra di sentita corclialità e familiarità.
Le varie indu,,;:rie si disputano gli allif>vi
che escono diplomati, fino a impegnarli già
sci mcs.i prima del diplorua. Ciò è dovuto so-
prattutto al senso di re.:lponsahilità inculcato
uci giovani, all'a01ore al lavoro, all'onestà e
ad w111 simpatica scl1iettczza che li rende cari
a LuLLi.
Perfino partcchi fì.gli di grandi industria.li
;ti cntusiaRmano a contatto drl lavoro e- per-
otcvcrano fino al diploma. Un senatore tiene i
~uoi tre figli nella Scuola cli Ma.cati; altri par•
lamenta.d e professionisti mandano i loro figli
alla Sr-uola Don Bosco.
Siamo apiwna aa-ivat:i m·llc Filippiur
e il nome di Don .llosro - t-uttc le nostre

3.5 Page 25

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.::ìcuolt· sono 111titolat,• a lni - i: divculato po-
polarissimo in Lutti i ceti di pNsonc, tra i
mcmhri del GnHrno comt' tra gli operni. ~lcuni
lwuefnttori. de,iderando assicurnrl' alla propria
rin:, una 8l'11ola proft•;;i;io11alP lJon Bos,•o,
hanno legaluwnte dona lo alcuni tnreni con
la F<pt•ranza clw nel ~iru di 1.5-:?0 anui il loro
:,ogno ,li,enti n:altà.
Il pro lem
l',•r pot1•r 11rovvt>d,•r1· il pn:-,onal,• IIPc·Ps•
sario alle Sc11olr profes~.ionali ,;i è iniziato un
r«-dutnnwuto di \\O<.~a7.io11i natl\\'C.
Contiamo oggi 18 $ale,iani filippini "
45 ul!1•iranli. 1110 og11i Ca~a t1(1 ,-.La preparnn<lo
prr i pros~imo gi11g110 tm huon nunwro e
così arriver,•nw a cento.
C..1 iamo ro,-.Lrucmlo l'a«pirantato ~u i.ci
ettari rii Lt·rrPno donati tlal sig11or Josil \\ ulo.
ge1ll'rn«1 nu~tro hr,wfotton· Nl ,•ntuEiai-ta ,l~l
sisli·urn di Don Bosco. Ei!li tirnP a no,-tra di-
sp,n,iziuue ah ri ml\\!' ,•ttari prr 11n foturu in-
ternalo e ci ha aflìdato la !:>cuoia •\\gruri;i
1wrt·hè J.., dessimo un'imprnnta cattolica t' ri-
sv1·glia88imo negli ulun11i la gioia del lavoro
1ld campi. ln poc-l1i mcbi rnnhità drll'uniro
~alesiano preposto alla <lirn:iouc dc•lla Scuola
hn dato risultati tali ùa rìpagan· il gencrOhO
fondatore dei sanifici fatti nella r1·ezionc c
manteni mrntu tl1•lln Scuola.
Og~i 11dle l• ilippinP i Salesiani contano
5 grandi Scuole professinn11li. II rigoglio di
,ita che t11ùma In Nazionr in ogni settore
fa presagir!' bene pa l'aH 1•1tirc.
Qu••~to prc~agio per m,• dfrcnta ,·ertezza
11uaudo p,•nf.o alramurr dt•I 11opc1lo filippino
p,·r I' Euraristia e al culto 1ldl' \\ usiUatric,·,
lar~arm•utt· diffu~o dalla grandi' anima d.-1
l>c·l.-gato \\ po~tolfro \\Io1u,. Gugli,•lmo Piani.
la cui 111crnoria fiopravviv1• 1111Teolata tli san-
I ità. Con i 110,;tri ~oli mc-~zi umaui non 1,n-
rNnmo arrivati aj!li attuali ~11cre:11-i. C'è da
lw1u•dir<' il Signore· quando si ripr•n~a ali,•
parole dt-1 defunto Presicknt1· .\\fogRays,1y:
« QuestP ~ono le S!"uole di rui ahhiamo bisogno
uui Filippini ».
'-AC. CARLO BRAGA
l ·;,,;1n1<,re wlMinno riel/r Filippine
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
un
La Diocesi di Dibrugarh
l'11bblitl1111mo
il 2V artirofo 1/,,fla: st•r111
r/11· S. E. \\/011,,. Ores:tq \\Inrmg<>
I ,.,,aro di J),l,ru:{arla
( IMmn- f,11li11)
lw 1ui11~ p1•r i nostri /mori.
/n f"~~o pTN,NUa ranabrf'llln
rmic-o rr/i~io•o .,oo:ialr
in cui si .•wolp/•
il l,woro m,-nio1JariQ
,/,/lo sua lJ,o,,.;.
nanto nrlla puntata pr,•cedent,• nm'r- rrolu.uga nlrcsln•rno linùt,· nord-1•,1. quaHi
ma, o dcU-India iuge11eral,•,,:,ip11ì1 ripr- -.t111·c·atu tla lutto il c•orpo ,lt-llo Sta1o a çaw,a
r Ln,· t<lln lett,•ra per \\,-,,,m I' perla mia ,li u uo dt-i 1h11· trom•o11i rbe formano il Pakistan.
dio,·,·~i di Dihrugarh in partirolan·. L~
hi truva l' \\s~am, una <lellP pii1 fertili
stesse difficoltà di darP 1111 Yoltu motlPrno ad regioni cl,·11' lnilia.
una , arictà grandissima di pupt1la7ioni ,. cli
Et,,,u. n n1auu a mano rlw a,;auz.1 ,·er,,o il
triliù rl1e oggi ""'1gono o t·onlatlo con il pro• ronfine rilll'•C'. , l'dt· rcstr111~c•r-,;i la ~11a pia-
!!;r<·sso. ma 1aiu1r, una nw11tali1:1 arn·trat11 di 1111ra. Jl"r liuise t·liiu~u tra 11111• alti• harric-rn
s1>coli. La stessa separazio11e ,. talora di monta:r1w. Que~tu parti· 1·~LrC'111a <' appunto
lotta - tra wta rril,ù t' l'altra I' fra I,· , Mie il trrritoriu della tliuchi di llihrugarh. Rll\\etn·
castr. La stt•••a halu·li,·a co11fns1ont' tll'lle hrata 1wl 19.51 do ')Hclla di Sliillong. a sua
ling1II'. U tnllo ,i ripl'l(• prrd1ìi i IP1turi tiri ,olla stu,·1·nla rnnw Pn·fl'Lt11ra apo~Lulica da
Rolle1ti110 Snl1•~i1111n rcudanu ronto clt•lla 1p1l'lla pi1j , asta di Calculla. nel 1889.
•ommil Ji O!:.lacvli cui ùcbbono f,Lr fronlt• i
La di,wcsi <JUi11t.li ahltra1·cia i territori
mis,ionari di 'l''r~ta rPgione e tli cpiesta dio- 111011tuos1 1· quanto nsi M-rrnno du tre Inti
r,'8i rc•l'f'llle. Pc>r L1·ovarP la qnal1• hi~ogua l't'r•
uord. 1•~1. sud - t! cioì· la , allatn nf'lla
eare ,11lln carta 'luci tratto di lnclia rlll' ~i quale sc-orrc il Ilrahmapulra (= tiglio di l:U

3.6 Page 26

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Brahma). Qm•sto fiuow n:galt>. dopo 11n prr-
corso di olLrll mille chilometri nel TiLl'l. lungo
i1 , ersantc 1\\ord della catena ùdl' Il irnalaya,
1·iesce fiualmentt· ad aprirsi un varco rwila
pianura indiana presso Dihru.,,crad1, e attra-
verso l'AS1lam e il B1,11gala. sccuùe a fonùcn,i
con un ramo del lìunw ,;arro, il Gaug,·. uuilo
al quale porta finalmente all'oceano il largo
trilmto df'lle 11uc acr1m·.
La vallata del Brahmaputra
Quando si parla ddJa diuresi ùi Dilmrgarh
è necessario far..,. una nt:'tta di.1iuzione fra la
popolazionr dtilla , allata del Brahmapulra e
quella delle m1Jntagnc.
La vallata ì, popolata dagli .1\\~~ome<ii
propriamente dPtti, clic si potrebbero din• <Li
t•eppo ario, lwnd1è anche fra loro l't·l1·11tN\\lO
mongolo sia romun,·. La spirgaziom, Jt•I fr-
nomeno l' f'acih• qua11tlo si pensi chi· funmo gli
invasori Th11i proveuif'uti da[!li Stati :ìhan
;\\ella , allala vi sono pur(· alc111w tribù
mongole. ormai induizzatc, Fra gli Arii della
vallata si può tlice che nou vi siano cattolici
e pochissimi cristiani di altre denominazioni.
Lt> pia11tugioni di tè. negli ullirui ccn-
t"ann:L hanno allirato in Assam aborigeni di
circa una wntina di tribù da ogni regione
dell"Jndia. E,si appartengoull iu parll' al
ceppo Knloriauo 1• in parte a q1wllll Dravi-
dico. Saranno, iu t11tto, drra 1111 miliom·
t' UW'l.1.(1.
Quantu II ri•ligione si pos~ono diia111art:'
aniuùsti (prat il-ano cioè il culto dl·i morti e
degli spiriti) !'Otl una forte Linla cli ii11luÌJ!mO
in quanto 1•h1•, vi\\Pndo -in rne1.:r.u ugh lndù.
preudouo par11•, ~pinte o :;punl-.., 1111,, f1•1-tc da
que;;li c,·1,·hratc·.
Credono in 1111 Dio i;upremo di 1·11i .;i cu-
rano pn,·o. La loro n·lil!ione si ridut:'c al t,•u-
tativo cli pl111·urf' nwdiantc sacrilìri gli 1-piriti.
a cui attrilrniscnno ogni male ,. Janno. da cui
si sentano ,,ol1>ili o alllitti.
Sicconll' 11cll'i1Lduismo r'è posto per chiun-
que voglia ol1in111ur~i indù - tiia f'SRO icl1>laL-ra,
tcòsofo alt·o - co~ì quecSte trihìt unimiste
tiOnu 1·omm11·11u-nll' da.s.sificat1• Ira gli l11dt'1.
Le popolazioni delle montagne
ASSAM-lNOIA
.RagazZln<'" delle trlbu (lel monU, verso Il Tibet.
e fratdli dei Siawei:,i (Thailand Siurn) - u
dare il nome di \\!'l"a!ll alla r,'giouc du loro
occupata ndln vallata d.-1 Brahmup111ra.
Fra i tipi arii df'Ua Yallata ~11110 molto
numerosi i llc11!!ah•;;i. ben rappn•s,•11ta1i i
.Panjabi. i 1'1ar""ari (111ncanti e rfrconi ~,>arsi
1:1:? un po' per Lulla l'lnilia dd ,;\\,ml).
Ndl1• muutague la irncstioue rtnica si
pres,·nta divcr..a.
Essi, 1'0110 abitale da una grande vurit>tà
di tribù mongole, qu1•sto fatto l'O~tituiRr~
una «pi1111 pPr l'India. perchr forni;;c1• ullà
Cina il pretl'~Ln pl'r accampare diritti di oc-
cupazione fin,, alla i,ponda sc-tt1•11tri111111lc d~•I
Rrahmaputru. Daudn uno sguardo alla carta.
ci si rc111l1• routo che que6to ..iguificlwrehl~
cederc al 111·mico la ohiavf' di casa.
Lc mo11tagn" a nord del f11m11, 1:10110 per
ora chinHe all'opera di evaugt:'lizzu:r.iorw. TI
nostro lavoro ::,i svolgc solo Rulh• mo11lllt(nf'
che si alli11c·auo lungo la sponda a sud del
Rrahmapulra ,. anche qui è u-.;;ai limitato.
Cc lo impccli~t:'ono i torbidi politic·i t•hp met-
tono in con! rusto tra di loro part•cc·hir ùt-llt>
tribù Naga. Torl1idi facili a npirgan,i poicht:
si tratta di zoua di frontiera.
Tanto ,zii 1uù111isti delle montague (ùcl
ceppo morlgolo) clu· 1p1dli della pianura (ceppo
koloriano e dravidico) ham10 in c·vrnunc al-
cune eredPuzt• rdigiose e tradizioui t•d u~anzc>
sociali. \\ 't> 11crò una differenza nou piccola
in fatto di rc·ligionc: me:utre gli animisti dplla
pianura sa,·rific·ano agli spiriti ealth i, ondf'
placarli •·•l 1•\\ilare lt• loro ,eud,·th·. q1rnlli del!~
colline han110 1w culto più nohil,,, iu <JlUUllo
ollron,, i lor,, ..acrilìz:i a Dio, pt•r impetrarm•

3.7 Page 27

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Un progresso si è· fatto nd senso eh(• oggi
il matrimonio esògamu (fra tribì, cliversc) non
Fu,cita piìt tanto H·alpore. ma la condanna
unanime di tutto il , illap-gio "i ri, ersercbhe sni
ùue dello stesso (io~nome, clw osassero ron-
lrane matrimonio fra loro.
TI mis~ionariu f-U 11nesto pu11to Ja •·•11to•
sn·re la J.•gge dcUa Clifosa. la quale, a 1111·110
che si tratti di par1•11tela molto f'tretta, uun
vieta le nozze fra dm• dello ,;tc>st-o cognome
o gruppo. Sugli i11izi, pC'T ov, ie ragioni ,li
pmdcnza, raccomand<t ft'deltà alle lradiiioni
pnlcrne. ogrù qual volta qi1cQlc non i;iauo in
contra~to con la ft•dc l' morale cattolictt.
Col volger d<'gli 111lni l'gli potrà più facil-
mt>ute io,.istt•re e incoraggian• matrimoni fra
membri di diverse lrihù. purrhè rattoli,•i. fa.
vorendo COt!Ì qnclla fusione t11~ì ncrl'~t-aria
all'India, ,love popolazioni, trihù !' cURle
rrrano motivi continui di s1•1111razione ,. di
lotta, mentri• è d1·1l'unione di tutti i ~uoi
mcml,ri cl1e ha &oprattutto l,isogno q111~!<ta
hrrande fNlt·rarione poli~ica.
Eccezion falla di questi pu11ti di 1,omi-
glia.nza. llÌ può affrrmatt' che le trihi1 mon•
i?nl,· dello montagna e quelle koloriaue e 1lra-
' idiche della pianura si presentano, a l'l11 le
~ludi a fondo, come due mondi del tut1o ili-
, ••1·si~
\\IO'iS. ORE'.STE \\I.ARENGO ~.J).B.
l'«cuco di Dihrng11rh (A...,an1-lndin)
Assam • Le donne doJJa tribù del " Ranciwla. ·• voOl!ono
dal &nsr.,ta pt,r la cohlv-olZionc del 1b è porlllnO con sè
I bambini. I missionari le, as..i!.lono In questa_ emlanzlone.
Un.1 r.t,tava tlcll:a &ribù ,\\p.tlaoi dell~ fron1!cra nord•
orientale dell'A$$un.
le bcno<lizioui e la protcz.ioue sulle capanne
e> sui campi. 11 1.<acerdote•cupo di tutta l11
tribù dei Lotha assicurò cht' egli duranti)
i sacrifizi invoca i,,·rnpre e ..olo il .noJ111: cli Dio.
Endogamia ed esogamia
ld,•uliche, i.nVl'CC, per gli abjta nti dt>lla
montagna e della pianura Il' lt'ggi d1t• rego•
la.no lt• noz;o.e.
E11b1' sooo tslrl"ttanumlc endògamt> 1wi ci-
guardi della Lrihìt (nbbligu quindi di bposare
un ttu•wLro d,·lla med,•sima tribù) f• 111•llo
:-tesso Lt·mpo rigidamente c•i,ògame nei riguardi
citi gr1111pì - u 1111ttotribù - nd quali la tribù
sLt'SSa è divisa (<lh i<>to fJUÌudi di sposare un
membro d,•Uo stt•~so grnppo).
Tutlr ffllt'St<' Lriltù hanno o1 ma~~imo ,la
ùicri a H•uti cngnouù: il mat rimonin fra due
dl'Uo t1fr~~o cognome è con~i,krato ronw Ìn·
rcst1.toso, quale i,:m•lil,c; in Italia tra ìucli, itlni
,ldla 1,tc>s,;u famiglia.

3.8 Page 28

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Quesrl ragani ckll'Oratorlo di Kowloon ( llonR Kong) non fanno cow per Il pane,
ma per ~~ere I primi ~ enlrarc nella « c~a della itlola ».
Hong Kong: punto d'incontro frK cJ11,.r,-,·
razze-. C('ntro mondiale drl commert'io. ganglio
ucn-algko ddla poljtica. città rii rifugiati.
<·omuuità euro•a~ialica... Hong h..ung t11Uo
<fUt$tO r tante• altre rose ancora.
Lr attuali condizioni politid1e han110 fnnn
,li Hong K.c)llg e• 1h•I 11110 territorio a,lial'l'Hk
la zona ùcl momlo più dcnsattH'rtll' popola1u:
trt' milioui (' piì't ci'ahita.uti. I.a ..ituuzio11c·
calma l' promrtlc>nLr. le facili1n;r.ioni c-om·•·~~<'
dal Gon,rno ltauuo attirato a llnng h.nnl!
un graud,· nunwro ili commnciantt e• d, in-
dm;triali, dni-~i c blranieri, rht' im ''"l.-r1dn, i
i loro i-apitali hanno dato '\\;ta alla dttà.
Hong Kong, porlo commerciale·. è ura 1111
grandi• ('entro industriale>. Come d'incauto
aono sorte• ,. ~i bOIIO :,vihrppate 11111►v1· in-
dustrie. Tuui i porli l'he toccruw I,, navi in
rotta vt-rso l'Ei.;tr1•in1> Oril'nte sono in, aai cJai
prodotti e dai 111u11ufatti cli Honf! Kung.
11 prohlt·ltlu tdilizio è .in Yia ùi ,uluznmt•.
Le cast- !>i , .-clono sorgere conw fun~hi. 1J
go'>ern.o cu11c1·d1· paJtdi agcYolazioui, sp,·r-i,·
a chi co~trui,w1• t'[lbt• popolari. Din•tt:u.n,·nlt·
La costriùto molti,~imr ,,crie ili pudiglioui 111•r
t;l ~ o~pitarc· i ri fug,ati.
lJ gov1·r110 ha puri' alfronlato il gnnt
prohlcma ddl'istruzione. La popola1iom• ~co-
lastica di Hong Kong. che lo11p1•ra il llll'Zz••
milione. ha ormai ,cuole in cui i.LUdiart•. fl
go-çcr110 lia 1·r1 llo molti l'difid i;rnlaslil'i, t•
ha COIICl'QRQ t<•rn•uu e prl'stiti seuza i11t•·rr~8c
con alt rr fa,·ilitazioni ad enti prh 11li, i11 Jlf'I'•
valenza religiosi.
Grandi opc·r,· pulihlich1· 1wr il , alor1· di
una dl'ciua di miliardi souo ~latt• r,•alizzall·
dal goH•ffto, l'Olllt' iJ nuovo i11H·r('Olllilll'lllal1·
C'ampo d"a, 111,m,nr. im.mensi serbatoi d'arqua.
strade palauj_ lJ campo 11'a, iaziom· cli
K:ri Tak. ha u11 mo,·imrnto cii11r110 r not•
ttrrno Hranwnh• febbrile. il 1111~~0 111ristiro è
fantastil'O. llong Kong. piccola lr1ghiltt·rra r
piccola Ci11a. udagiat.a iu pal'le M1l p1•11<lìo
della montagua. cli notte coJL lt· ~11e• luci af-
fascina ogui Yisit alorc.
Cen(anni d; vita
La Chil'"a cattolica conta i11 Bo11g Kon~
cento a1111i di ,ita. 1• l,a ìu <JU<'sli a1111i c11111•
piuto progr.-~,i. Le Scuole c·attolidw fluno

3.9 Page 29

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t'
J.U~ .d,i,~~9
Mli• 40-#t.lJ. .eofllie~ ,g,lt, .altt,i.
È arrivata la cuccagna: i ragazzi assaltano i
pacchi-don o.
: ·· F~rmicoflo· di gi~ven~~ l'Oratorio la ZO!}a
... ·~. :',.
.
.
d.
i
.
Hong
.
Kong-più
.
f
it
-
1a
-:
m.
en
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te
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p
o.p
ol
a
ta.
.
'

3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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UONG KO~G
L3 b"II" chìes3 ~n1•61nna
dl S. Antonio vlo1a da orlenle.
pri•~,• d'assalto Ptl il 11urn,•rn
d1>i batl1·~imi non è iufPri1m·
ai 15.000 ulrauno. Le chi,•,,·.
che il Yci;cnvo :\\fon~. L.
Rinnrhi tM P.L:\\f.K ha
1•r,•Lto. non si contano Mn
1111,· mani. C,•ntinaia di ,a-
ci-rdoLi secolari e rc~im,i ,.
,li ,uore ;;i prodigano a
ritmo accclnulo ll<'ll'aposlo-
1.llu ddl\\·vat11à(l'lizzazion1·.
ht •111c•ta ,·ornic,· <li 1.t-
\\ uro ha pri-!:'o Pll"tO la Fn-
miglia Sal.,i;iana.
l Saleijiaui misPro pit•dc
i11 Hong Kon~ uri 1927.
I,. pratichP furono espl1•1a1c
1wr~1malml'Dtt· dal VC11Prato Don Pit'lro Rical-
don,·. allora pr,,f't-uo gt>n.-rall' -della Congrt>ga- Le .~,·uole, aheari di rapo::;zi
:do111• t: ,;situtor'P 1>Lraor'1imn-io d<-11,· \\lissioni
.~nlPRia1w in E~trPmo Ori,•11tP.
LI'. S1•uol1• salP8Ìflll" di Hong Kortg o!!ui
N,•1 19'.!7 r·rra una 1•a,<Ptla. 1'r1l11ta da aiurn !:-i .-las~ifirano lorillant..m,•nt•· a;,li t·sami
S. E. '1011~. \\ altorta <l<'I P.1."\\l.E.. 1pra,i 1111 pubblici. 111•r ru.i sono appo~iat<· e fayorite
giorattolo. I 111110 era pfr,•nla.
,lall,· aul11rit,1 ,;t•ola,tÌl'III'. Ogui anuo mil!liaia
Oggi, 19{1 l. sorgt' uuu i,,•i:o,su parrm•,·ltia. di g•·nitori f!'lt11t0 la enda alle P""ll' tl,·gli l,aj.
1111a Casa 1•11i1rfrc. 4 grandiosi l~til11li cu11 t11ti i:,al,·~i1111i per a1•rur1ana.r><i 1111 1m,;tiri1111
'1700 allie,·i ,, in più dw· { a~e <li fonw1ziow•. p••r i lorn liglinoli.
lnoltn· i S:tl,•,iani curant> i lìon•uti Oratori
T Sal,·-iani di llong Kor4!. ohr1· ad ill·
li•,-ti, i. frt·qn<'ntati da 51100 gio,ani. LaYoro lrndPrt' al h111zioua1111·11to dt·ll1• •p•altro Seuol,•.
,·olu~$alc con 1wrso11al1• ~,-a,.~o. T Sal1•,ia11i im- rhuli.ww una rui-a parli<'olart· ai lìgli <lt·i ri-
111•gnati in tutl<' rp1estc 0111•rc sono 11p1w11a 1111a f'ngiati: pPr loro ha11111> aprrto l'orsi po11:wn•
"ti antina. f: \\ "l•ro rhc sonu 1·1>a<liu, ;li i da lairi. dhni. ~,-1 Iarda po11wrigj!i11. cp1a11,lu gli al!i,•, i
111a rii, nono,tant,· il la, oro rimam· ,·rcc,5i, •> rlt·l mattino lianno ahh.rndonat,, lt• aule. Pnlra
La prima ,cuoia iu or<linr rrunolngir•n ;. 'fl1Plla la valanga th•i ragazzi. hJ!li dd 1lulon· P <l,·11.,
di ::i. Luigi, ron 1600 raftani. Situata in ptl;,i- pun·rtà. J loro vestiti dinu.-ss1 rat·r-tmtano 1
zio111• rentr,tl... ì· ~r•dP ispl'ttorialc. S•·giw <f1.Ld1a dratnmi r t,, trag<·1li1· ,lr-11,• lorn f'amigli1•.
di \\br·rdePn 1·011 100 alli,•vi tutti int,•rni: i.· una Trovano un ambicnlt· a111pio. pulito. acco•
'-1·1anla ternko·profrs~im111h•. I gi,n·ani. t<'rtni- 1,:li1·11L1: ,. rw godouo. t,lielo ,j l1•g1tl' 1wgli
nato il loro t•or,o di ,·ha11isti. uw,·,·anici' o ,..-dai. \\11u1110 la "nrnla " , Pr,o i loro :,up<··
,,J,•1 trnrut•cc:rni,·i. partel'ipano agli •·~ami di r111ri ma11if1•,tirno vi, 11 ri1•11n05('1'11:t.,l. Si rifu-
aliilit aiiu,ic profi•;,siona14'. Gode alt a 1,tima in giano <lai Snlt·siani an.-l1c quando .il tifone ~i
l'it t Ìt 1•<l ha u1m handa ,·ht! potrehhc l'~ihi r~i ,1·at1'11a furin~o P ,liH•lle lr !uro hararrhe...
,m, 111· in Europa.
Con le mamnw. .frat.-lli ,. -.orPU11w. ,otto l'in•
La tcr,m ì· r11wlla ùrdU'ala alla 1111·11111ria ,·ulm 11'•1111 ,pa,~pn.to. gli abiti I1111 i fradi,•1.
d,•I ~,·rvo di l>iu Don Filippo "Rinulrli. o~pita l,us~auo all11 porta d,•lla si:uola. Il papà con
2000 ,tllic, i ,li 1·1t.i 1.:;n iut,•rni.
1p1aldw all ro riruaut• ,wlla eas<•t la ~ra~ciata o
Lltima. in ordin... rrunologi,·o. ma 11011 ,frino l"'r ~ah-arr <piah-osa ria.Ila furia del
<li i111purtru11a ,·. •Jut>lla ili Tang Kiug Po. f: \\ ,•nlo o rii 11ualdw a n oltoio. La Scuola
un mmùfiro dono d"uu lwndatton· ci111•sr. il Don Filippo Rinaldi ha già comi' tradizion<·
rumm. Tang h.ing l'u. ~ la ~cuoia più varfa 11111·stc 111wrl' ili mi~Ni1·urdia. l,.)111•i frugoli.
p,·1· o Itività. OlIrr a uua grandr sr1,ionv per tncutrr attr•ndono rlll' pnssi la ful'ia d,•I ti•
;.L111h•11li. ha 1111 intrrnatu. uua s,•1i1111t· ,pe- fon,• <' ..in ri1·n~lruit a In Iuro pit-rola cru:1•tt a.
..iulr tfcnica ,li meccani<·a t' lahoraluri per ,uno nostri o~piti ,. in 1p1ei ~iorni clol,hia111n
tipografi. lt•gaturi e ~arti.
allargar\\! lt• pr11t11I,·! \\ l'll1'st1· ,·ht• appetito! 1:n

4.2 Page 32

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Invasione di fanciulli
aWoratorio
Ogni domenica le Scuole
;;ouo il centro di convegno dei
figli del popolo: figli della
gente che ,·iv<' 1wi .~ampan
galleggianti. T.'Oratorio f' let-
leralmt'nl<· invaso dai bimbi,
rhe ci vengono tau.to ,olc.n-
tieri anchr. quando il sole dar-
deggia 11el cortile. li sorris()
accogliente dei Supc•riori, i
giuocb.i a Nti partecipano e
poi ogni tauto la distribuzione
di indum!'nli. di ri~o, pasta,
farina e l'i.mmanl'allile pa-
gnottclla alrubrita dall'Ora-
torio son tutte rosi• che li at-
tirano. "ìt'l tardo pomeriggio
tornano a casa shocconcel-
la11do. All1>rn le strade sono
invase ria una 611.umua di ra-
ga-1.zi. E i S11p1·rio1·i ra.rco-
mamlaoo chi' stiano alt!'nti a
t ra,ersare l,· i.traili·; le auto
rallentano lu ror:,a per osscr-
\\ are 'JUd nugolo ùi cineHllÌ.
L"Oratorio. i ragazzi di Hong
Kong sf• lo ~(•utouo ud cuore.
,i hanno trovato chi li ama
li tralta ,la umid. All'Ora-
torio, nlt.rn ai giocld, partc-
<·ipano alh1 prcgliit•ra, al ca-
techismo, ulla proit.·zione di
lilmin.c cat1·d1i..ticlw. Non di
s ~lo prull· si" i, a Honp; Kong.
Conoscono G,•~ì,. il 11110 \\ ange--
lo e chiamano Dio loro Padre!
AJla st·ra, almf'no uclrOra-
torio della Sruola Don Fi-
lippo Rinaldi, 11J1a parte di
r..tgazzi rif111h1rc. Ultimo di-
vertimento, la proit•zione ùi
11n film o di <Jualche docu-
mentario, g1maahr1f'nte al-
raperto. 1 gion111i St>duti sulla
scalinata l'ollo~tante alla
grotta di Lourdt•~. oppure ac-
eoccolati pn krra. con gli
occhi lrasugnati i;cguono le
vicendi!. A uotui sciamano
, erso casa, nvc lo mamme li
auendono... Al lum•ùi rico-
mincia per i Salesiani il so-
lJto Jayoro. La domenica è
stata du:ra :\\lit i dnesini di
Hong K ng ripagano con
tanto alfot.Lo t! con la loro
bontà.
f;JIJ
SA.C, J-:RCOl,E TlBERT S.D.B.
~ccio destro
di Monsignor
Versiglia
Si era alle prime avvisa-
glie comuniste in Cina. Don
Giovanni Guarona era Pro-
Vicario di S. E. Mons. Ver-
siglia. Una sera i comunisti
invasero la Scuola Don Bosco
e pretesero di da.re la « buona
notte » ai giovani. Don Gua-
rona, con quella sua compitezza e comunicativa e.be incantavano,
invitò gli ufficiali a bere una tazza di tè, mentre destramente
dava ordine at ragazzi di ritirarsi nelle camerate. La conversa-
zione si protrasse fino all'una dopo mezzanotte con momenti
drammatici che minncciarono di mutarsi in tragedia; ma
Don Guaro.na seppe sostenere la lunga, estenuante offensiva
comunista con tanta serenità e abilità cbe riuscl a congedare
i poco graditi ospiti nella forma la più cordiale. Durante. la
discussione, intessuta di bestemmie, un ufficiale ad un tratto
volle schiaffeggiarlo; il missionario rispose con un sorriso che
disarmò l'ira esplodente di quell'energumeno.
Tale fu l'uomo che con Mons. Luigi Versiglia e il sanlo
missionario Don Lodovìco Olive fondò il Vicariato Apostolico
di Shiu-chow nel 1918. Lasciò senza rimpianti la vita comoda
di Macao e intraprese il cammino verso la sua destinazione:
Fong-tung. Il viaggio fu pieno di pericoli. A un tratto fu assalito
dai pirati, legato, spogliato del poco denaro che aveva e abban-
donato. Riuscì a liberarsi dalle corde e a proseguire il cammino.
La sua vita di .missionario si può compendiare cosi: com.-
pleto sacrificio di e instancabile dedizione agli altri. Nel
1:918, trovandosi la sua residenza assediata dai soldati nordisti.,
JN!rcorse a piedi quasi 200 chilometri in due giorni per recarsi
a Shiu-cbow e ottenere un editto di protezione. n villaggio fu
salvo e tutti si strinsero più che mai attorno a lui.
Creato il Vicariato Apostolico di Shiu-chow, Mons. Ver-
siglia, eletto Vicario, volle Don Guarona suo Pro-Vicario.
Con una fiducia illimitata nella Provvidenza s'impegnò i.o
opere che parvero tem.erarie per la scarsità dei mezzi.
Durante i quattro anni di occupazione comunista diede
prove di prudenza pari alla fer.mez;za. Con eroica pazienza
sostenne i diritti della Chiesa e ne difese la libertà.
Quando fu costretto a lasciare la Missione, diresse i col-
legi di Macao e il San Luigi di Hong Kong, rimodernandoli
con locali pieni di luce e di aria e dando loro un indirizzo to-
1almente salesiano con la esemplare applicazione del m.etodo
prevenlivo, specialmente nel settore assistenza. Lui, direttore,
era sempre in mezzo ai ,:'iovani: pareva n .on potesse vivere
senza di loro. Esigeva molto dai suoi collaboratori, ma era
lui il primo a -fare ciò che chiedeva agli altri.
Fu salesiano osservantissìmo, finehè l'arteriosclerosi .ne
stroncò ogni attività. Ma anche in quello stato diede fulgidi esem.-
pi di pjetà sentita, perfetta ubbidienza e di una carità veramente
espansiva. Si spense a Piossasco (Torino) il xo febbraio scorso.
La storia delle Missioni Salesiane - non ne dubitiamo -
collocherà Do.o Giovanni Guarona tra i più grandi missionari
salesiani della Cina.

4.3 Page 33

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Ausiliatrice delle anim.e
Qualche tempo fa, ascoltando la lett11n.
delle grazie di Maria Ausiliatrice sul Bollet-
tino Sales-w110, ho pensato: queste grazie sono
tutte di ordino temporale; eppure la Ma-
donna vuole essere nostra Ausiliatrice soprat-
tutto per aiutarci a salvare le anime. Ed ecco
che ben presto il mio ministero sacerdotale
mi ha messo dinanzi ad un caso straordinario.
Una persona, insofferente delle prove che le
aveva dato il Signore, era passata progrc11s1-
,amente dalla diffidenza alla ribelhone, alla
negazio11c di Dio, alla disperazione, al ten-
tativo di suicidio. Umanamente parlando era
un caso disperato. Sentii molta angustia e
tanto desiderio di salvarla. L'affidai a :\\Taria
Ausiliatrice, promisi di far pubblicare la
grazia e le inviai a distanza, come già avc\\'a
fauo Don Bosco, la benedizione di ::\\Iaria
Ausiliatrice. li giorno dopo, quella persona
\\'enne a implorare il perdono del Signore:
avc,•a capito che il suicidio non era una so-
luzione dei suoi problemi e che l'wùco atteg-
giamento ragionevole e cristiano cli colui che
è pronto è l'accettazione della volontà di Dio.
Trasmetto questa grazia con l'augurio che
si moltiplichino i miracoli dcli'Ausiliatrice, a
favore dei suoi devoti che la invochera11.n<1 per
ottenere le conversioni più strepitose.
AlollJ,,k1111 dr/ ,Uar (l'.-rù)
SAC. PRANCT-.SCO VACCARELLO $.D.B.
Il medico disse apertamente di non poter
far nulla
Da molto tempo ho una devozione par-
ticolare a ;\\[aria Ausiliatrice e a San Giovanni
Bosco. Ricorro spesso al loro aiuto e piì1
volte ho constatato quanto grande sia la loro
potenza e bontà. L'anno scorso, verso la
metà di febbraio, si ammalò gravemente il
mio bambino di 8 mesi. Un bra\\·o professore
lo giudicò gra,·e e mi ordinò una cura energica;
ma, ritornato il mattino seguente, non cor.-
statò miglioramenti e disse apertamente che
non poteva fare mente. li bambino era gra-
\\issimo, perchi: era in corso la setticemia e
minacciova una meningite o encefalite. Non
c'era altro da fare che attendere ansiosa-
mente. Quanto grande fosse il mio dolore e
quello di mio marito i:.i può immaginare. Solo
nella preghiera trovammo conforto. Posta sotto
il guanciale del bimbo una reliquia cli Don
Bosco, i1woc1u11mo il suo aiuto e quello dtlta
l\\l.idonn;1 Ausiliatrice. li giorno seguente il
professore, con sua meraviglia, constatò che
il bimbo era fuori di pericolo; nel giro di
pochi giorni guarl completnmenle.
Cormano, Via del l.uvoro, 5 (\\lilann) ELISA BALI ARIO
La grazia non poteva essere più evidente
Ero sofferente di forti dolori al fame<,.
Sottoposto ad esami e radioscopit:, mi sentii dire
che si tratca,·a di un calcolo renale e che era
urgente l'operazione. li .16 gennaio ero ti-
dotto in fin di vita: supplicammo allor:.1 con
fede :\\!aria Aui;1liatricc e S . Cio\\'anni Ilosc,,,
e quella mattina stessa fui libernto da) mio
male senza bisogno di operazione. Il loro
imerv-entn non poteva essere più evidente.
Desidero perciò sdebitarmi con Loro ren-
dendo pubblica la gr.1zia e inviando offorra.
[\\ uremi (Caltani~ellu)
MICARLE TM1.\\1.00
Risana da lesione cerebrale congenita
ì\\tio figlio ,\\lberto soffriva le conseguenze
di una lesione cerebrale congenita. AH:va
già raggiunto i quattro anni e mezzo, ma tutte
le cure erano st,lle inefficaci. Venuti a sapere
che un nostro conoscente possedeva una re-
liquia di S. Giovanni Bosco, lo pregai di per-
mettermi di applicarla al figlio, mentre ini-
ziammo con tutta la nostra. fede una noYcn:1.
Al termine di questa mio figlio era perfctt.1-
mcnte guarito. g già trascorso un anno e Al-
berto continua in perfetta salute. Per quc:;to
miracolo cosi ~rande di cui fummo oggv to,
desidero rendere pubblica l.1 nostra ricono-
scenza a Dio e a Don Dosco.
A,:11111rn/irnlrt C\\ I,-t;,1<•0)
AURORA L. DE: LOZ.\\1\\0

4.4 Page 34

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Era già agonizzante
Lanfranco Giacomo di .+ mesi s1 è a~-
malato broncopolmonite bilaterale e e1
gastro-enterite con febbre forte e setticemia.
Era già agonizzante. La Benedizione <li Maria
Ausiliatrice, ricevuta con .fede dalla mamma
e dalla nonna, ha salvato il piccolo, che era
stato spedito dai medici dell'osped,ùe. I ge-
nitori e i parenti, in ringraziamento, rendono
pubblica la grazia e fanno un'offerta.
C(Iramogna P. (Cuneo)
J ge1Ùtori: LA"FR.\\NCO AGOSTINO e GALLO IXCTA
Teresa Mag:Ho comuruca t:he ~Jn•~nuca <l(n·eva ~uhirt::
una an1putaz.10nc per una ciste, ma rac<::.omand:nu:-.i
con unu novena n S. G. 1:J• .guarl senzn aJcun inttrVt:..JltO.
Luigi Nosenzo (S. Germano di Casale-Al~ss.) rin~rnzin
di cuore !VI. A. e S. G. 8. pèr tl felice e~it<> d1 due esami.
u Teresa P istoia in Zorzoli (Casoni S. Albino-Pavia) è gratn
a M.A. e a S. G. Il. perchè, vedendo manto soffrire di
pravi di~lUJ'b1. col neon.o aHa preghiera lo riebbe s11no
~en?.tl intervento chirundc<>,
Secondo Greppi 1Stroppif11rn-\\ crcelh) avendo in cass un
inalato affetto da infermità non diagnosticabile, lo rac-
ce'unanclò a f\\.1. A. e a S. G. H. ortcn.enckme 111 g-uari~.6oue.
Maria Frassa (:Vll,acrì"eJlo-\\'ercell,) sc11·olò giù da una
stràda cli montagna, ma 111,·ocando :VL A. si senti come
Lrntta in sal vu.
M~ R. (Fossano) pe-r errata cura corse pericolo di av\\~elc-
nsmento, n-ta in\\•O:~an<.lo S. G. R. fu ispirata a murare
c-ura e potè ristnbi lir.st.
'l'eresa Chiarda (Ttrrioo) rc,~tle r-ubblichc i::razic a S. G. B.
in,~ncato per la .t;uàrigione d i unà nipotina nffetta da
a11giM pl•Nori.,. All'applic-azione della rt>liqui• del Santo.
la hambina prèsi:o s-i riehhè compktnn1entc.
Teresa LQvatln ved. Puzini (S. Giovani.i llarlonc-\\'ernna',
colpita da -,saunmento e da ~ravi calumld fami1ian,
do,·ette lasciare l..i.nsegnamc nto -a tempo indeterminarn.
1'cll'angosc,a, ri\\'oltasi con lìùucia a M. A., si ris tab, :i
in nwdo r,la pou:r riprendere le ~uc occupazio,ii.
Ida Casiraghi (Lissone-1\\lila.110) comunica di a,·er otte-
nuto dn M. A. e ds S. G. B. la ~"1arigitmc ddl" sordi\\
n>lp,ta da embolia. dèlla rnamm.~ da collasso cardiaco, dd
bahbo d:1 t>Ong.~tiond ce.r1:bt'8le. rutti in condizioni gravL
Letizlll Previtall (I)amprichatù-fl'nincia) operata grave-
m.,ntt al fegato, riacquistò la salute racco-ndaodo!>i a
l'vT. A. e a S. D. Savio.
A. M, (Ragusa) chiede la pubblicazione di grazia otte-
nuta da I\\I. A. in circostanze fmniliari assai intricate.
Rha Lavarlni Olivero (Pordenone-Uc,line) rende pubblicb.e
grazfe a l\\l. A. per aver pot_uto inlrapcendrre un vi~p-gio
!=.ubito dc•po unfi grave çrìs1 cardiac,:a. Purt_1 un suo fr..u-
1dh>, racçornnndnto a M. \\., potè- superare con snddi-
sfa~ione un intervento operatorio.
Luigia Cattclino (Tonno\\ in vi,ita ol !:ia.ntuario ,di '.\\I. A.
ha oonsegn3to la sua offe, ta. per aver potuto superare
un luogo calvano. Affottn da artrosi aU'nnco, dQvette
oUine sottoporsi a due dolorose çipcraiioni. Fu ingcssat..1
coroplet:unl1n\\e. e dovette rin,:u·u~..rt:- itnmohilc in lctro
per ohre undici mesi, mentrr fnvqe1.ivn con nssitluità e
fiduçi.1 l'intèrvento di M. A. Alla iìnc o utnoe di potersi
alza.re e muover~.
Fam. Gugllelmini (Bannio ,,\\nt.inC>-~O\\'ara) leo,eva d.i
perde.re ln mumrna colpita da .,_r.ra\\'issima emor-ragìa in..
terna; ma con la preghiera a '\\.I. A. potè run<eda sa.l,•a.
Giovanna Bos,co in B e lloni (Oneglia-lmperio) riconosct'nt.:
rJngrn,ia M. A.. S. G. B., $. D . S. per grazia Qltcnurn
n favc•ru dd suo piccolo Francè9CO,
N. N. (Cbiogi;:,a-Vcnczia) ave11do un nipote svogl:atu
negli stuµ.i, si propose, con s~crìfici pen«>nnli, dl aiulilrt
le 1nis sioni m entre con novene chietlevl.l l'intervento di
l'v[, A., di S. G. B.. di S. O. S. Il ragano si mise a slu-
dian~ .e fu promo~o.
Franca Bau~gllno ('l'orino) implorando continua prote-
1.ione sulla fon1iglia, manda un'oH'l""rhl J).i.::r graiia ricevuto.
M2.rgherita Rolando (Pont Can. -'1'orino) facen.do ricon;.u
a i\\T. A. octenne la rinssun'.tione- al lavoro dopo un rnese
cbe era stnta SQ$"pesa.
ollc,wfl' per l'iwacnti.a11e di i'1or-ìa Ausiliatrfr,, t1 (/J S. Gio-
uanm lJu:sro, d, S. }'~/aria l\\I{l:r;~ ari'II01 cli S. Dm•te11l(r•
Sat•fo ~ d,' oltn Str1 i di Din
alcuni ha,mo tmtlff' i11-
t0frit() nffutf!. ed d~mndut' ptr smll~ ,'.\\Jtsse di rin_1;n,~ù1-
111ent11 - , :;..egu.tnli:
Al[:l?.Zi L:wini.a - J\\ nrnuci.s Pier Giuseppe - _\\nJrc,!C.liO l~o-
vcra Olimpi!! - ,\\t•aunfnn Coniu1.ri - Avataneo Caterina
- Baçìno Pietro - Balma .:\\na.clcto • Tiurben'.'I: \\nidola -
Barhcn, J...inu - flai;:rli Elsa - JJattbteHo V. - nartoct"hia
Giovt1nna- - ReC'!chio Pietro - Berton Giachc-tto Gio\\.'ann:1
- Besana V1smar:1 \\rllOO.H4 ~ Hianch1 /\\vv. Luigi - Tl~etto
t,.,hin:ella - Bielieri. Palmira - 8ol,!1,t1u Famiglia - Borio .Ber-
tor:1 Olg9 ... Rorri Perrari F'J:3nces•c3 - Dosio rruncesc!l
- 1198SO V1r,{1niu - nos,irco 1\\-Jai rn - Botto Gina - lhnr<\\
Gio,•::inn11 - 13overi Gi,Jli11 - fit'art-hi ramilla - llrag-.ignolo
B:ij Silvia - Brunelli Elisa - Bruni f.'ranccsco - Buffa Fran-
cesco - Cuh Giuseppe - Ca.lini Fami2lia - (,:(l m08SO .\\r1-sel-
mina - CappeJh:tli Ro.t\\a - C.;1pranico Antonjett:.1 - Càr-
niola Famig.l iu .. Caròn Giovo.nnn - Co.rugh1 Cnmilln
(;1salc Anita - t...:astellètti Sandri G ina - C•1tt.!ln~o Anto-
nlt.trn • Cauaneo Etio e Cord.eli.ì - Chicco Glcv11111u
Paoh - Cia.mpelli Glui;èpplOU - Clt1neia Giovanna - Clvul-
Jt,rr, Luigia - Civern .Fnnùgli.u Conduurnac 1\\.'l.uri.n - Con-
1erno Rl1~~ - Cordero Faml.s;:UH - Corrà Cirino - Ot~ Frnn-
cescbi .-'\\rtioli Luci.ari:.\\ - Delemont Al~ssandro - 0~1 Gnud1o
Giovanna e Luclovina - Dclprnno Fiorer\\tino - Denari~r
Titrredetto - Di Curo '1'ommaso - Dì Ru$c;:jo l\\ifària - D011.na
l\\fari uccia - Dottn !\\:la-r-iu - Fafetr::i Giuseppino Fov:1lh
liiuseppe - h1,•n· Agvstnt11 - Pa,,re .l\\nita - ForlisL Gtu-
seppe - 1 crraca.ne Famiglia - J1errarn. !'\\1~rrn .. rerrncott1
Bossola !.\\'lnrgheriré - Focardi ~lanetti. l\\1aria - Fontan..,
(}uldo - Gamarino Angelo t! Amalia - Gambino Uiu.sepr,t'
- Gas.wldi Gi.ovnana - Ohionc refa,7.,za Maria - G,hellu
Gioconda - G,rnudi Caterina - Giuli;,ni Elhrn - GQiinrl11
Anton·iett:J - Gonclli I\\1aria - Graceifl.'l Pie-rro - Guamiere
Caldcro11c Rosaria .. Gurim Ass,.unta - hccod Fosserec
Alfonsin~ - lunin Speranza - J r~,nll Pc11..u2~i _•\\n~cll.t -
Jurri Leor\\~ - La Barbera Salvatore - Lan:r.., Cnrùlina -
lA!one Coniugi - Lczzn Caterina - Lo Turco Agata - 1\\la-
la_gr-icci:.t Gabriella -: ?\\1:,nc~rdi Rt.ii;a - .l\\·Ianern Giuseppini1
- Marca:zan Pia e l:orinn:i . !Vfort:~H!U Gìuseppin9. - 1\\1or..
vug-in Rosa - \\i1ascaro Antonio - l\\la7..zmi .Lulg1 - 1\\lecca
Giacomo - l\\leda Pietro - ~leHs GQrini .V. lichellna - 1\\lelf:-
Sofia - I\\lenzi'O Vittoria - 1\\1ichelertt Rosa - 1'\\'lobi~lio
lVl-arhi - Molino Domenica - !\\1ondino F,,miglin - ~"1or~nd1
Liru - l\\Jo.n:lli 'Biçc - !Vl.ortar.a Giovanna - Musso Luigi
- Noè Roserht - Qli,.,-cro Bertina - Oppo l\\ilanca Pal rni1·:t
- PnlermQ (;entile H.affacllu - Pnlrueca Lena t! soreJh;. -
Po.tono 1\\·tudu - Pav~1o l'\\1Ut-re.is Ros:a - Pèlazza Gfatonw
- Pero Rossii:,iolo l..,idig - Piatti :\\1aria - Piazza Iride -
Picchi Yincenzo Gmo - Pinna Celestina - Pistoni Rina
- Ponza.t\\o C'11rln - Potenza Grc,1pJ Irma - Quardlo $.ore-io
- Radiée Giuseppina - Rambofdi P'Hntigtia - Ramello
Fami.Q'ha - ~ u t o \\1:.tna - R1\\n.i Della Casa Rosa - Re-
petlo · Torrij.?li.a .:\\lnri..3 - Ràseuo Giovanna - Re\\'ÌR:li<:mo
Famis:dia - R é2z.Rdore \\'inccnzo - Righeuo Famigllo - lli-
goln Albiz-zati Miiruuln:1 - Ron.cagliolo Luigia - Rossi
..\\u~eL, - Russi Cèle.Stt: - Ro~~o !\\I.,rl;i - Sacchenini Cuc-
rin~ - S!tb~ Concerta - Sanson~ Trigona R.osoli:1 - Serr~
Alberuna - Sterpvne Prof.S-$0 - 'J'a.\\·anç> l\\1argherita -
rrcsc:tri Enio - Toffan1n :\\ri,tì..t - Trafcli Lidia - Tuve.ri
i\\larictrn - Uhrtidi Domenica Vecchio Armida - ·vierf11
/1 li n·l - Vi.lls lrt:ine - \\'illat-ll \\ntonio - Yiran() Tèrtsu -
, lss'1lli '1 uU10 Zanin :VI.aria V.1lentim1.

4.5 Page 35

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dl(i ·f111r,.,a11I; al 6')wcw6i/e
~j;}}!1/~P%ti:t~~;:J;?!@iflf~l~1ii;J;{1?t~f:~f*fJ!?i'ft}tif:f!::J'~
DON MICHELE RUA
La preghiera piacque a Don Rua
parsa la febbre. Comunicai a mio marito la
~1io lìglio Giovanni, sedicenne, il gennaio
scorso si ammalò di tonsillite acuta. Allorchè
il male doveva volgere alla sua fase risolutiva,
le cose si complicarono e il paziente fu
colto da dolori forti allo stomaco, con febbre
mia preghiera a Don Rua. Fu sospeso il ri-
covero all'ospedale, scomparvero i dolori e il
figlio entrò in convalescenza. Ora sta bene.
Esprimo perciò la mia gratitudine al Venera-
bile e invio offerta per la sua glorificazione.
alta. Il medico curante intervenne eon cure, Ver(mn, Viale A. Oriani, 10
ma il male- persisteva. I dolori non
I\\IARTA AVER&'H
lo abbandonavano giorno nè notte.
Egli stesso volle il sacerdote per una
L'eroicità deUc virtù di Don Rua è staia proclamata
buona confessione. Non si sapeva il 26 giugno 1953 e da quel giorno possiamo invocarlo
pi1'1 cosa fargli. Si era atteso a tra- come Venerabile; ora siamo in attesa di due autentici
sportarlo all'ospedale perchè il suo miracoli, in base ai quali possa essere elevato all'onore
organismo non avrebbe sopportato degli Altari. Orbene: i miracoli si ottengono dal Signore
le fatiche del viaggio. Ma, mentre con ferventi preghiere, con la fede viva nell'interces-
speravamo sempre in un migliora- sione dei Santi, quando si presentano casi di infermità
mento, la situazione s-i fece preoc- dichiarate inguaribili dalla scienza medica.
cupante e nottetempo telefonai il
Permettete quindi che anche a voi io rivolga l'in-
medico, come d'accordo, perchè il vito che già feci ai Salesiani e alle Figlie di Maria Au-
figlio venisse nuoYamente visirato e siliatrice, aU'aprirsi del nuovo centenado: facciamo
si decidesse per il ricovero all'ospe- dolce pressione alla nostra Ausiliatrice, ai nostri Santi
dale. :\\fella mia disperazione, mentre e t ervi di Dio, affinchè ci aiutino a ottenere presto la
mi occupavo a preparare il neces- beatificazione del primo e più fedele discepolo di San
sario, pensai al venerabile Michele
Rua e gli dissi: (< Ven. Don Rua, i
tuoi Salesiani ti vogliono santo e
Giovanni Bosco, cresciulo alla sua scuola fin dagli 8
anni, fedelissimo suo aiutante per 42 anni e poi per 22
suo primo Successore.
per l'appunto sul Bollettino di gen- e Se avete o conoscete ammalati gravi e inguaribili,
naio c'è un invito del Retror l\\1ag- interponete l'intercessione di Don Rua, o supplicate j
giore perchè si invochi te nei casi Santi a voi cari che l'ottengano per glorificare questo
disperati. Dammi questo segno, grande Servo di Dio.
Don Rua: fa che mio figlio uon
venga trasportato all'ospedale. Tu
sai che nel segreto della mia pre-
ghiera chiedo sempre al Signore anche per Rosa V. (Torino), a\\'endo letto sul BQ/letti110 Sa-
i miei figli " piuttosto la morte che il lnitwo l'if\\\\'ito del Successore di Don Bosco a
pccCllto "; ma se per il bene maggiore di
mio figlio Dio 11011 vuole da mc questo
surremo dolore, fa che Giovanni guarisca,
e io aiuterò le tue Opere>). Così pregai.
\\'enne il medico alle 4 del mattino e pro-
ricorrere con fiducia all'intercessione <lei ven. Doa
Rua, gli affidò una questione famtliare ed t'bbe,
dopo una novena, la gioia dj Yedt· rh1 risolta.
Emilia e Giuseppina Giuffrè (C"ltavuturo-Pa-
lerrn()) attribuisrono alJ'ìnter\\'~nl!J di Don Run
l'mcolumità di una i:rtiardia campestre in çQllutta-
prio allora subentrò un po' ùi tregua a:i do- zione con n'lalviventi e la sua riconosciuta innocenza.
lori. Il ragazzo, che da più di due giorni· G. Enria (Torino) si dichiara riconoscente a Don
non chiudeva occhio, prese sonno. Si attese Rua per la gua,>igiom! di una persona c~ra e lo
con l'animo sospeso. Al risveglio era scom- prt>ga di aimarlo a risolvere un probl~ma difficile. Ml

4.6 Page 36

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DON FILIPPO RINALDI
Ottiene di lasciare il letto dopo molti mesi
Sofferentissima per una serie quasi ininter-
rotta di attacchi cardiaci, che mi causarono
un forte scompenso e gravi disturbi al fegato,
in un momento di particolare malessere, per
cui credetti di morire, ebbi l'ispirazione di
inghiottire una reliquia del servo di Dio
Don Filippo Rinaldi, chiedendo con grande
fiducia la grazia di avere un sollievo dai fre-
quenti attacchi e di poter lasciare il letto,
dopo molti mesi di forzata immobilità. Con
meraviglia, anche da parte dei dottori, da quel
giorno cominciai sensibilmente a migliorare
e, sebbene non sia guarita del tutto, pure ho
ottenuto quanto avevo chiesto e da circa
tre anni ho ripreso la scuola. Con molta ri-
conoscenza ringrazio il servo di Dio Don Fi-
lippo Rinaldi e lo supplico a voler interce-
dere presso Maria Ausiliatrice per me e per
i miei cari.
Palermo - Istituto Santa Lucia
SOOH PALAZZOLO l\\lrICH.ELINA l', ~I. A.
Una settimana tra la vita e la morte
Nel gennaio del 1958 fui colpito <la nefrite
acuta e il 10 dello stesso mese fui ricoverato
d'urgenza all'ospedale delle l\\Iolinette. Ap-
pena giunto mi fu amministrata l'Estrema
Um;ione e il prof. Dogliotti, dopo di avermi
visitato, disse ai miei familiari che le speranze
L'ISTITUTO SAL1''SlANO PER LE MISSIONI
con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con
Dcc.reto 1:z gennaio 1~2+, a. 22, può le,Ji:"aimen-te
ricevere Legati ed F.redilci. Ad evi,are possi:>ili
contestazioni si .consigliano le seguenti formule:
Se trattasi d'un Legato: ... lascio all'lstituto Sa-
lesia110 per I~ 111issioni co.11 sede III Torinr1 a. titolo
d1 le~ato lo somma di Lire... (oppure) l'immo-
bile sito in ... •·
Se trtlttasi, invece, di nominare erede di ogni so-
stom,a l'Istituto, la formula potrebbe esser questa:
«...Annullo ogni mia precedente disposi1,ione testa•
memaçia. Nomino mio <;rc([e universale l'lstituto
Salesicmo ptrr le ft,Jm-ion; con •ed• in Torino, lasciando
ad esso quanto rni appartiene a qualsiasi titolo t.
(lw!g/J e dalà)
(firma ptrr esteso)
di ~arigione erano quasi nulle. Passai una
setbmana tra la vira e la morte. I miei cari
mi raccomandarono a Don Rinaldi e furono
esauditi. Dopo 20 giorni di degenza, potei
tornare a casa guarito. Son passati quasi 3 anni
e il male non è più tornato.
Ch,vassa (Tor,no)
CIACOMO VERGA
Si diffuse la voce .trattarsi di un miracolo
Il nostro Fabio si era ammalato di polio-
neurite, che in breve lo aveva ridotto agli
estremi. I\\ell'angoscia e nel pericolo immi-
nente <li perderlo, ricorremmo con fiducia alla
Madonna, interponendo l'intercessione di Don
Filippo Rinaldì. Una reliquia del Servo di Dio
fu posta sotto il guanciale del malato, mentre
con noi pregavano con fervore i novizi sale-
siani e gli aspiranti di Castel di Godego. Il
Signore esaudì le nostre preghiere e il figlio
guarì, mentre si diffuse la voce che si trattava
di un miracolo. Di questa e di altre segnalate
grazie siamo riconoscenti al Servo d i Dio e
inviamo una piccola offerta.
Samone Valwga11a (Trento)
LF.ONF. RINALOl E FAMIGLIA
Sac. Antonio Rebesoo, 8,tlesiano (Nave-Brescia) ringrazia
il $ervo d1 Dio D. F. R., per l'inter-ecssione del quale
potè rl..mt3-tt~rSL da wi gra\\·e esauri-n1ento, seTJza interrom-
pere le s.ue occupazioni.
Dott. Attilio Bìssaro (Este-Padova) esprime la sua ri-
conosctm'.l.:a a D. 1•""'. R. che l'ha aiutato a superare una
pesante situazinne.
Zelmira Castem ('T'oriml\\ supplicando D. F . H. per la
propria gWJrigionc, t'u esaudite.
Suor M. Gabriella Aquino (Messina) anesra che D. Ri-
naldi ha accolto le sue novene per il miglioramento sa-
nitario del fnndlo, affinchè potesse riprendere il lavoro.
Spi.dta Bertjnetto io Davì (S. Ambrogio - Torino) fa
wl'offorta per grazie citevute da D. F. Rillaldi.
Domenica Duca (Gangi- Palermo) aveva la man1ma
gravcmerue ammalata dì o?..oremia, nlbun1ina e u.ffe-zione
cardinca; non vjl!sero otto giorni di cura per metterla
fuori di per,colo. Allora la rnccom."lndò a D. F. R. ot-
tenendone subito un miglidramcott,, che: continuò :6110
a guarigione complem,
Suor Rosetta Dalla Libera. F. M. A. (Padova) in seguito
a compl~ssa frauura alla gamba sinistra, fu ingessata con
pronostico di diffiçilt, guarigione; ma raccomandatasi
a D. F. R., guarl perfettamente, con mernviglis dei me-
dici cw·anti.

4.7 Page 37

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l nos1ri morti
Salesiani defunti
Sac. Ippolito Fa u re t a 1\\ln,.iRlln n 23-1-19hr.
Fro uno dèi più uoMmmti Sol••i•ni della Frnneiu. Oiret•
tort: r,t,r 20 anni e lspettore per 12. fu sen,pre circondato
J, "tima e di .,1fouo 1n (.asa e. fuori. Spirito areuto ~ doùtò
d• btll• intcllh:anu. criS9e a.kunc op<,re au Don Uose<> e il
suo llfi,re.m.a. :\\JA , 'luni annt p1u bdli furono quelli in C'Ul
d,rev,e il • Parronaac St. Joscph • di '.:\\farsiaha. un Ora.
l<'lrio modellu, nel quote s,·oùc. un'opera profond• di for-
nw:c-1one cnstian11, C'rcand9 un forte n ucleo di giovani,
onore dclla Parrocchia e delln C11n11rc11azionc. Don Faure
h11u.:i,t di un ricordo imperituro per la .-ua hont-,,, _pe.r il
auo aranel'"c aJltl!rO e pc.r I~ 1ua (cddta a Don Oot.:o.
lia c. GlovannJ Bocc:al'aue 1 .d Al.,..io a 76 anni.
hgun di Salcsiitl'\\n dì .stampo anuco ~ dj S11ceTdo1c dal
cuore buon.o t acne.roso, di c•r•ttert amabll~ e aperto,
ucrcitava un fo:ircinn particolnrt: in qu.antl 11vvicinaV11.
Ne JQ.Reiò trni::cc profonde ndl'ln1t.egn11mcnto elemenran
ad una &chier-ù 1nte-rrni.nabil1: dj ,:i.o,·a.ncni Al11lfiini i nc.l
ntini"-te.ro fllumìnuo e p-az.ientc- del confes,11on-1h•: ncllt
,i~r.c ai malati e a b1aogn~i di conail?lio e di conforto;
<'<l ,n modo p11rucol1re nell11 cun e S\\i.luppo de11 l:nionr
Ex .allievi e tlt.'1 CooperatQri, CllU profuse lt 11uç pn-clan.
dt:tll organiz.intivc. l funerali rhJJlcirQno una vCMII di most rn-
:i::ionc d 101dina di u(feuo e di Ji(·ratitudit1ie al (ffltO euinto
Sa.e. GiovannJ Guarona t , P,o,:.aoco (Torino) a 73
anni (cfr. pai,. 1Jl!)
S;ac. Pietro Santoltnf t • San Remo • 18 anni.
Sac. Vittorio Dauvier t a ~1ar<tr (Francia) a 80 anni
Sac:. Lodovico Sc:hwart:z; t ~ nuonos Alr.. {.~r~•ntina).
liac:. Enianuele Gautbier t J 'l'oul<>n (l'nincio) • 70 anni.
Sac. Giuseppe, Dlllen t a Oud I lcverléc (]kl~1P) o 5M anni.
5ac. Cornello o• cau-,µm l\\l•lta • 5: ,1nm
Coad. Giuseppe Del Corno t • llhnique (Ponu11•llo).
Coad. Antonio Santana t • Slu Jo,~ .i.. Cnmpos.
Cooperatori defunti
Mons. Biagio De AAdrea t J>revo,to di Miub•llo \\lonf
Ptr 31 anni e11e:r1·1tò 11 ..auo m1n1ncro p1rroc:::eh1Nle por-
tando all'altare venti Sacerdoti ~ molte Reholo■t-. Ebhc
la. 4inha di -veder tnrnarè a .M ir.ibello i Sale,,•i11ni, Segu:
ton bontà paterno l'opera dclk Fi11Jie di l\\l•rio Auw.io-
rricr Colpito do parali1i cerebrale Il 1• noven,br, del ·~s,
un".. ndMi in pericolo dj mort~. t:i raccomandò a ~I.. Au~
~•lutricr, che 1(11 ottenne h ar■na drlla guan11one. Ri-
•·onosrcnte, prom1111e m voto d pdleinnagg:ao annu:.lt della
Pitrrn<chia tl1 Sa..n.uurio d_j Vo..ld('Jt('(), Quando la ~otfer-en2'.a
srli limirò l'aziqn.<', Vl suppll c:nn l'ininter ro1t., prcuhiera.
I/ Au•iliatrice. che , er1to 1n1c,·tt e>nnr:i.to in ,:i1a, la notte
deJ 14 scese per r,onarlo al premio dei santi Sttcerdoti
Cesare Gluseppe Lucchinl f • Rho il zs-n- 19~1.
Punhca10 da lun11• t" dokuusiuini• malntia. ~J ~ :a11enr.o 'San•
huucnu:. rorona11do I• t,ua vir.2 d, lavoro cd onearl I mtu
prova.. Fu COnh.•Jlr.o di aver dato• l>u;l 11 figlio Don Pietro.
Ernctto Cremll9C:bl t o lvlilw,o • ?Q anni.
1::.r~ Cc.>opcr.atore su.\\e~1ano ~al 1vi8, Lwsciò imhmcntic.abU
ci.empi di pietà Jerrnil e di lahc,nu•it..1 ailen:r.iusi.. (;onsidcrò
~..:mprc pttdiJe:adt1nc divina. rer l-1 sua (.amit,lia l1 c..hittman
d, due fillli al sattrdo110.
Gi ovanni Barberi$ I • Torann • 7~ anni
Tc:.rnpr11 adamnnltn" e.li ca:nolico prnticante, il"ttr(ltrrimo e
mst•mcabilt: md hlvoro, fbttò per jl tnonf.:., del bene nel nonu:
di Don Bosco, 11or,rauur.co nelJ'Uniant Pu.dri di F~rnlJ(lin del-
l'Or.t~0rio di :\\-fonh.·rola, rnerito:ndo anche la 1Zt1:6iA del s.aet:r•
do110 1I figlio Oon Giacin10.
AntonJo Matn • • Cerano plo·.·•••l a 80 anni
l.:oor,rrutore fin dai &empi di Don Run, fu di un~ rctritu
J,nr 11in~ola.:rc. .-\\n,,·, il lavoro come una mir.,.tant:, ro1ti"ò
,111 profondo spirho di fed~ e d1 nmore al111. ~11u.lonnn,
heue1 liccndo D io, che trn la llm nu.meTos., Awfiolanza,
ne •'-e'• c.hianHUO uno. Don Giu"~PPe. Ml .._,,, c.-rdn1.,o.
PrO\\.:Jto dalla soll<"rrnzn. per C'iù d1 10 ,inni, ,tpr•· portarr
l.1 ctn-ce con ra:.c;;e,,:na:zione fino ali.a fine.. sempre l"ronto a
(~,.e la aanu vohtnt.l ,h Dio
Olv. DotL Eu)llenio Rocca 1 3 Torino il 16-11-10~1
Cn,rianç, pratic!lnt~ profu"le l tuon ddln •u• intelli~enn
e bontà n ,ollu•\\'O dei c.orpi ~ Jdl c nn.imt:: Com~ medie.·,>.
1pp:1nennc Allo Commit..~1uno Ecclcsin.st1c1• ddltl ricopni•
x,on, canoniche dtlle- snlmr d 1 Sào Giovunni Ros.co ~ dd
'<nenbìle Don \\liLhele Ru.,
Banolom.eo Ghlbando t I Boe-.\\gcn (l'u.ncia).
u, F('rvcnk C.:ooperarore., propa,:anda\\:.• cun ulo le Qptrc:: ,h
Don Roseo Ero fclico a,•cr Jllo a Dio I) lìl!]io \\n
101110, m,as1onur10 m Eg1n<J, 1• \\ngela nelht Con~reuaz1om.•
d~I Cuore: rr1111 hu:.olnto di ~i1uia. Kcl lit. t~rrt bile m"hHlin
,·hc lo pnrh\\ 1111.1 tomhn. dìcd.: rnirRbili ~ti n1pi d{ pazh~n:r.:1
e: d1 conforrnnì :uua. aJl11 \\'alonr di Dio.
•u• cav. Antonio Ernesto Buse tto 1 a V,n, 10-.\\l~ron,
All'alba d•II> IW1Jl3 ~iorn••• conobb• il dolore. che ~I,
fu compa,tnn r,rovviden1.rnl" e 11cr\\'l a tcmpr•nc il suo !orte
curan~re. l•ct:t! scopo dc.Ila àlhl vir-a: la llc1utit>ne, Ja cut
ortiosc 1uct: c. (Qrtn i la fan1ùrl111, che gu.id1) ,opra ttutto cori
l'cttmpi o; l'n111v1t:\\ prorui, ;t donarsi, ma:t-anc:-bìlfne,itc.
&emprr e duvunqur. .\\ •ua, prr la ~ma artilit.t ~llcnz..iosJ.
f de\\.·o,a. un ~to di So\\'rll\\l bene-volen,:s del Santo
Padre gli cor~ft-ri l:i Cro..-:t." J1 San Silvctro Papa, mli•
cipo e simbolo dc-Ila .qJoria •~mpitern•.
Domenlco Crcwatlo t a T ..nno 1I -4-11-10(, 1
Cooperatore di untiea d•t:1, liworò ptr l'nblttllirnento ,lolla
flosflica di l\\laria \\ ugjlìatricc o ,l,•11• Cappoll,, dello ileliquie.
Emllio Roa,lo t , Sciobc (Torino) ,I 2)-1-1~1>1.
L"omo di fede- \\'I\\ a L ricro J1 unta bonci. •limato ~ a.malo
da turti~ •~sduo ai Slb r•mtnii l!: alfa ,-na dttla pattoc•
ehia. eductt cn•n1.anamcn1e In aua (nmiq-lia t •i prese cun
de1 nipoti 01 fdo;, eh1: tenne rcune suol
Maria Baslgllo Meacrdl t a Tortona • 8r onno.
Fu la donn., !orte de.Ila S1u·rr1 Scritrur:1, tutt, dedita alh
(1m11:lia-. <h< educò 11i,li • lii 1d•atli della Fede. fddio I•
bencd1s.se ch.lamando sollo il \\'eiiitlo di S. Gio,-anni Boa.co
I~ ttf" figlie cClmc Suor-e - F1wlic: di llari.1 ~u..iliat:ricc -
e I due fi~li ,om.c C-!lem-plart t·oonetatori. OperosttJ\\ 5;ercru
e instauca.bUc, forte?.z-a ,•l nlt", pll:'u\\ $t:mplll:r- cd -ardente
furono le ,·nnaueri.stieh11 dvii,, sua vitsa. • /\\rrh•ttdér ci in
r su1u.fiso ru il RUO ultimo ~orridente ~Ltlutu.
M..rgha-i<a Quag]Ja v~ Ardusso t • C..ri~o.
.\\ttuo in •t t'td1?'.tlc dcl Coopc:r:Uore Salctiàno chto~ pc.·r
qu•nto puo, \\'T\\'C nel .mondo ,·ome s1 ,·n·c: d ,, reli!ilu)t1
or.Ila rita contune.. Oio la brncdiue con J 1rc;i fi.1:eli, di Ni
uno Sac,crdnf c e mi!f~ionurio nel Sud Tndiu.
Camilla GlnNII ved. Rlva t • S. Ambrb~io (Torino)
n 78 anni.
Tra.corse- la N>U• Vlt3 nel ta,-oro e nt'I Rar.nficìo. Diede 1
•un, dur: filth :11 Si~non: con tanr.a.. gener, 11i\\~ Don Lu,i:,
< Suor \\for#h•ri<• F. \\I \\
N. D. Antonietta Jannu:z;:zl t ad Andn1 ,I ~-u-11)61
Acmcmcrito l"t,oi,c:nn rice dell'Orcrii ~ntesian.1 df And ria. a coi
,; è tenuta <'O!):t.mt c:omente vh:in• fin d all11 prin\\1, on, collobO
rando con I• pn::gh1er:1 e con le opt:re.
caterlna Saltta · a Br11n1c (l:atanial il _. 1-1 1Q61.
F~n·e.ntc C'oopt"ra1rice. diede tempre pro;"lt ·d, r1cr1 sm11u
frt•true:nnmda t1uu1i.d.iana.mcnrc I• .sa.n12 l"omunione- r
fal.'.:end.o ow:ni giorno la snn !\\1editazione, Con,"1nr.a thc il
vrro nmor di 010 porta alla c:aruA veno il pro.n1 mo, procu
rR\\·a& Ji aiutarlo NpiritualnHmte e Hi indus,rln\\·,-& u metttre.
111. pace nelle. fami5flie-e nei cue1rt. Ndl°ultfrnn. riunione dellc-
~ooperarriçi er4 iter-a .s«hu l ome membro Jcl Con.shtho
loc. lc della P, lJ. c. I\\C\\'a aJtnto ,:cncro:,amcnu~ all'inv.r.o.
Altri Cooperatori defunti
Hurc.;ella
\\lari• .
Fnncc!i(O -
B0l01Zn.-.c n .
Ibrd1 Fla·via - Behr:imo
\\'inccruo • Dudigoni C, n
Rosseuo
O . Luiirl
- t'"aricc:.hioni fkrardo - Caatni u1:.. ~tario • Co1ombo Grn..
J,ua • Ud fahbro Anna - f11c-nnc Bianca - 1:osiati Ar1un-1
• Fnnati 1\\lari11 • C'nllizia An~rlt110 - G:rn<lolft i\\{a.uo1cn,
'l'ues:a - Ou..v.;r.,,rdcllu Pnolo f.a;(;za.ra 'f\\.lnr 1nu Cecilia -
l"tHnbardi V1lln Cnterinll t\\tuinini Carlo . M-a.rtuct1
\\t.ri• - l\\lcdri D. F.ui,eruo - '.\\-fen~• Dr Cnll• \\ntonic1t1 -
\\lichehni \\'•Ieri, - Mi.tani l,u1Rt - \\lilnzo F1hppo - ·\\10l-
1en1 Daniele . \\Jonndi lllarta - '\\.lulu Sah~•orc - :0-:esJJOh
'-1cht.nin. - ~t:'.uhoff Ida - Nocer, ~lons. Ern1.."1ito - Olh•J
M.,ri• Oltvdlt \\nna • Pnlhch :,,;.,.m, - Pcnn110 G1u-
<Cp(1ina •
'n11ct•tta
-
Pcr•••n
llilottt
ln Adele
Adel.r
PcHiM Catcritl• - Pienrttlni
1101,1:Q"lo Francc,c:'O - Portai ur,ru
'l'err,m - Poz.7-nm Lucim . !'rati ".\\htdiru GiovAnnu - Ra-
u.1v.i Am.,li~ - R;1tri Luia1na - Rivo.colo rma . Carlo .. Sala
\\'ult:nr10,r • Sc:.110 Giuseppe • Tion~ Yirain1., - Toso Giu..
u·p,.,ei - •rr.abl'lla F.rnt.-ata - 'lùbfni Carla - Valcntino111 Cldia •
\\"nranotri Linda - \\'iobl Lu1w1 • 7..ampieri Co1un1c EmmL 1 t:I

4.8 Page 38

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B CROQAIA ?ffM!lfJ//(l/7{/
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse d'.l co nple lare
Borsa S. Giovanni Bosco e S. D. Savio, in suffragio dei
defunti della fmmglia Fihpp,sd,r Dm•ide (Fir~nzè) -
).... 30.000.
Borsa S. Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,
aiutate i miei fi~{i e concedetenn quella grnzia, a curn cli
Elvira Favaro (Torino) - L. 10.000.
B01sa S. Domenico Savio, p. J/. r., o cura di :vlariha
Gallus (Cagliari) - L. 20.000.
Borsa S. Giovanni Bosco, irt memoria di Do11 Umberto
Garrone - L. -.;.ooo.
Borsa Sand Salesiani, prqtegg,te i llf>Stri fif1/i, a cura dei
coniugi Ausilia e Giovanni Bertozzi (Lucca) - L. 8000.
Borsa S. Domenico Sàvio, a rrira di D. E. G. (Ancona)
- OnJsilla Ori 4000 - L. 46.000.
Borsa San .Pietro, a curo del dott. Pa11i7,zi Carh (Tm-
reria) - L. 40.000.
Dorso San Giovanni Bosco, a cura di .Pari.etti Antonio
(Pia~cnza) - L. , 0,000.
Borsa S. Cuore di Gesù e S. Cuore di Maria, protegge•
,ccl, a cura di Pcstarino Gi0,·a11ni (Cuneo) L. 6000:
famiglia Caudino 10.000 - L. 16.000.
Borsa S. Cuote dì Gesù e di Maria - Scolari Scrsfit>il
s=o - L. 45.640.
Borsa S. Elena, Maria Auslilatrice e S. Giovanni Bosco,
11 cura di G. E. (S. :i\\'largheci1a Ligure) - Ougnani Noemi
JOOO - L. 43.000.
B<1rsa S. Massimo, Vescovo di Torino, a cura dl A. P. C.
- Rosa Sl.lmory 12.000 - l.. 30.6r;.
Borsa S. Rita da Cascla, e cura cli lhstaròli Còstunz<J -
De Michelis '\\laddlllena ro.ooo - L. 40.873.
13Qrsa S. Mlchele Arcangelo (-.•) - Fcrrn,cio Annita
Grugni 24.000 - L. 30.502.
Horsu. S. Riti, ,fa Cascia, prot•~!!i gli apicoltori I{ le loro
fCimiglie - Casale Ar<.'1cro 1000; Mc.riaId, P. Madda-
lerrn 1000 - L. 40.200.
Bor~n S. Te.resina, :1 t.··ura della Ca-sa salesiano di Snntu
Lussµrgiu (Caglia1·i) - Bendotti R,ta 1.2.000 · L. 14.205.
Borsa S. Valerio (Lu Monferrato) • Merlo Giuseppina
12.000 - L. 3~.426.
Borsa S. Gabriele dell'Addolorata - Peppino .Lun,lùni
14.500 - L. 15.730.
Bor~• S. Evasio. a ,-,,r.a di N. è\\. (Ca~nlc m,1nftrrat0) -
Carpan<!se Alossi(> ed Edy 13.000 - L. 16.000.
Borsa S. Nicola, " curo di 1\\: N. - Farini l,li<:e r;.ooo -
L. 16.500.
Bc,r~a S. Cnterina e S. Domenico, a cura di O. C. M.
(Cuneo) - Spai.:na Maria aooo; Bionda r;nrico 500 -
L. 16.500.
.Bor•a S. Giovanni Bosco, a cma di C. I. (Tosino) -
Grana Liljana I000; Casale Arçicro 2000; Allarn Cri-
stina 2000 - L. 34.I 25.
.Borsa S. Giovanni Bosco, a curn del sac. Rossi Angcllo
(Arnzo) - Rizzarr.lì M. 1000; Antonia Sarjerci 2000 -
L. 25.500.
Borsa S. Marghedta da Cortona (2.a) - Mario. Sisti 1000;
Palear:i Rosa 10.000 - L. 11 .245.
Borsa S. Francesco di Sai~ (-.•1 - Ro~n Samm·y 10 000 •
L. 20.8_;0.
Borsa S, Vergine Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. D. Savio,
,, cura di R, _.__ (Cun,·o) - I,. 18.000.
llnr~a S. Giovanni Ilosc-o e Don F. Rinaldì, pre.(f(lle per
I/emetti .\\lari.a (VareSc) - L. 35.000.
Borsa Salute degJJ In.fermi, guaritem.i!, a cura di Zo-
nat0 Luigia - L. 27.oo~.
Borsa S. Cuore di Gesù e S. Cuore di Maria, ,eco11do 1~
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della moglie Mana (Piacen,al • L. 50.000.
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di Ghi,olfi Lucia (Torino) - L. 01.000.
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Righeni (Gemwn) - T•• 50.000.
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nicr, Renna e sorella Te-rem (Palermo) - L 50.000.
Borsa Arlunno Antonio e Te.resa. a cura dc11.a nipote
Maria Rosa-Stoppani (No,·ara) - L. 50.000.
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sina cd Emilia ]\\.'uleto - L. ~o.ooo.
Tlorsa Curino Don Pietro, li cura dei coniu{l"i Alberto e
Maria Besoni-Gonella (',"acese) - L. 65.000.
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lu111i11atéc e prqttw;ett mio fiNlio e s,·,•mido le i11tenzi611i 1//
Carfotta Nobili (Nicaraitua) • L. 5-t.000.
Jlorso Mamma Margherl1a, " cura dei coniugi Galln
(Alllssio) - L. 50.000.
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ceda presso Dio aiuti e mlserlcordla per luiti, a curu
di "-':. "<. (Akssandria) - T,. 50.000.
Bors11 Men,;io Paolo ed Erminia coniugl L. 50.000.
.Borsa Don Bosco Santo, 11 cura di Losana Pic1ro (To-
rino) - L. 50.00.
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frrzgio dei nastri defu:111. a curn d1 Crovesano Vincenzo
e fif,!lia Marianna (C11neo) - L. 50.000.
Bnrsa Maria immacolata, a cura ddte sorelle .Erminia e
Pasq_ualina Testa (Camp,>basso\\ - L. 50.000.
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a cura ,.lèlla sorella Anna in Roba7.7"1 (Vercelli) - L. 50.000.
Borsa Rinateli Do.o Filippo, l1 cur• di l,, P. (Torino) -
L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatr\\ce manda sànti coadiutori alta
Società di S. G. Bosco, a cura dj N. N. - J.. 50.000.
Bor-$~ Mar.i~ Aus11ialrice e Santi salesiani. in onore dc.J
$. Cuore, p. !(. r., a curn di Grana Lihana Fogliario1
(Imperia) - L. 50.000.
(co,ttÌllua)
.>.l'TORl'l,ZAZ"lOht) OHJ. rnlUUNl\\l.U DI TURINO I ~ IP,T, 16 FEBBRAIO [()-19, NUMERO -40'.l .. CO~ ,\\ftf>HO\\~i\\ZIONn EC('LJ:;s(A~·rrc/\\.
l ' . i f)JREl'TO«E: IU:SPO:-:SABll.13"! $.-\\C'. non. PIITHO 'l~E~Bl~O. \\'"IA '1\\ld\\ ~U-$fl. lATH.rç:n 32, Tu1tr,,.;o (7t2) - orncrstr tm.AFlCH.E liEt

4.9 Page 39

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.A. LA VEGA (Rep. Dominicana) - S. E . Mons. Riccardo
Pittini, Arcivescovo di Santo Domingo, da vari anni
completamente cieco, con un gruppo di allievi
della Scuola Agraria di Moca da lui fondata, venuti
a rendergli omaggio in occasione del XXV della
sua consacrazione episcopale.
MISSIONE DI MENDEZ - S. E. Mons. Domenico
Comin, Vu:ario Apostolico, e il Rev.mo Don
Modesto Bellido, Visitatore straordinario, con
alcuni kivaretti in divisa di gala.
T RATBURI (Thailandia) - S. E. Mons. Pietro Car-
retto con la fam.ig'li.a Chalong e Luk In, converlita
per vie mirabili al Cattolicesimo. A destra l'in-
fermiere sig. Prakit, che fu strumento della Prov-
videnza per la conversione.

4.10 Page 40

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i libri del mese
DORE P.
Voi. in•16, pagg. 196. L. 180
A DA SIENA
GIORDANI I.
FUOCO E SANGUE
Voi. in-a, pagg. Vll-264, con 14 lllustr. f. t. L. 1000
J0ERGENSEN G.
Voi. in-8, pagg. XVl-575. L. 1500
DA SIENA
per ordinazioni .-ivolger.si alla
CORSO REGINA MARGHERITA, 176 - TORINO
C. C. P. 2/171
ZIONALE
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 -Torino - Telefono 48-41-17
Al 1° del mese, per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
Si invia gratuitamente. Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2•
*Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il C. C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno pu6 valersene con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie offe.rie,
ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'Indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Sig. AgenJI postali che respingono, con le natificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati.