Bollettino_Salesiano_196106


Bollettino_Salesiano_196106



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Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
15 MARZO 1961
ANNO LXXXV N,
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI ClOOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712• VIA MARIA A0SILIATRICE,32 •TELEF.48-41-17
a REGOLAMENTO 9Uid& .c1,teaia,,
Per conoscere un'associazione, i suoi partico•
lari scopi, gli sLnunenti e i metodi che usa
per :raggiungerli, lo spirito da cui è animata,
la struttura su cui poggia, basta leggere un
piccolo Wno, che non manca mai in ogni OTga•
n.izzaiione che sboccia sul terreno sempre
fecoudo della Chiesa. Si chiami statuto, CO•
stiLuzioni, regolamento, iu quel libro è certo
clic si contiene tutta l'e11ergia di bene che,
sgorgato dalla mente e dal cuore del Fonda•
lo1·e, si proietta nelle generazioni e ne perenna
la benefica azione e il particolare spirito.
Questa ovvia constatazione vale per il Rego-
lamento che il nostro Santo Fondatore volle
dare ai suoi Cooperatori. Sappiamo come fu
dal Santo lungamente studiato, attraverso
quante fasi è stato elaborato prima che
ne venisse la defrnitiva stesura. Tutto ciò
dice come ciasciwa di quelle poche pagine,
ogni articolo dei vari capitoli siano frutto
del meditato p,insiero di Don Bosco e rivelino
fedelmente la volontà, gli ideali cl1e egli -vo-
leva raggiungere nel fondare la sua Terna Fa•
miglia.
È evidente quindi che il piccolo libro va letto
e :riletto attentamente, -va consultato e tenuto
a portata di mauo, specialmente da chi ha
funzioni ilirctlivc. }'); così che si viene a co·
noscere veramente la P. U. e se ne scoprono,
pur nelle b1·evi pagine, le peculiarità e le rie•
chczze spi·rituali e salesiane, che qualificano
la 'ferza Famiglia di Don Bosco.
I nostri Dirigenti fara.u bene a prendere
sempre più dimestichezza col prezioso libretto,
ma insieme abbiano la preoccupazione di
farlo conoscere anzitutto ai loro collaboratori
e ai Cooperatori tutti.
Nèllo riunioni di Consiglio, come già si fa in
molti Centri, è tanto utile leggerne, sempre
con breve commento, alcuni articoli; così pure
si può fare in occasione della Conferenza men•
sile, agli Esercizi Spirituali.
À coloro che entrano nella P. U. non si manchi
di consegnare, anche con solennità, il Regola-
mento e lo si faccia conoscere anche preven•
tivameute: è nattu-ale che si voglia conoscere
l'Associazione di cui si vic11e a far parte;
e il Regolamento risponde a questo giusto
desiderio.
Quanto più il Regolamento sarà conosciuto,
tanto più crescerà la stima per la P. U.,
tanto più proficuamente ne sarà approfondito
lo spirito e tanto più fedelmente sarà attuato
il programma che Don Bosco e la Chiesa
hanno assegnato alla Terza Famiglia Salesiana.
IMPEGNO DEL MESE
Appro(ondire e di~ondere la conoscenza
del REGOLAMENTO
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Cooperato1·i apostoli:
PENSTERI PER LA
il se11so della Cattolicità CO~PllREN1..A 111ENSILE
lnt-i•o (lnzi onc. - Abl>iamo cercato di com- Don Bosco, proprio in tema di cattolicità, che
prendere il Cooµeratore come apostolo. Ab- è certo uno dei temi-cM,a1;11 del suo spicit.o, delle
biamo esaminato due aspetti caratterist.ici del sue istituzioni (compresa la l'ia IJnione), della
suo apostolat.o: il buon esempio e l'apostolato sua missione e delle sue programmazioni e at,-
inrlivirluaJe e ca11illare. Ora dobbia.mo parla.re tuazioni apostoliche.
della oattobi<;ità del,l'aJJostola,to dei Cooperatori.
OalloUtità, ell apostolato, infatti, son cose
Tema ùavvero interessante e di un'attuàlità strett.issimamente congiunte. Qm1si due facce.
massima. 11 Cristianesimo infatti pone il sug- di una stessa meùaglia. Cosiccll.è, la vfa mi-
gello della sua. genuinità nella ca.ttoU/Jità. gliore per cogliere a pieno la cattolicità, sarà
t Unam, Sanctarn, Cat.holicam, et Àpostolicam p1·oprio quella dell'apo8U1la.to, dell'a.zion(l. Ila-
Ecclesiam ... ». La cattolicità diventa la chiave zione che divanta apostolato, s'inserisce necessa-
rli volt.a di t.-utta la costruzione cristiana: com- l'iamen te nella ùlmensione dell'•tmùersalità della
preso l'apostolato, che non sarà del tutto ge- cattoUcità nel senso più -pieno della _parola, che
nuino, se 110n sarà :1postolat,o cat,tolico.
è la dimensione vera dell'apostolato stef\\so.
'l'ratteremo l'argomento in dtle tempi. Primo, Tanto, da -poter rlire fin d'ora, che se Don
riferendoci ai Cooperatori come apostoli, par- Bosco è il «Santo delJ'azione ~ (Pio Xlf), è
leremo del senso della cattolicità,, cbe Don 13osco anche il Santo 1lella çattol!icità.
ha volut,o nel loro apostolato. Secondo, ci oc- Cerchiamo dwique tli penetrare il senso pieno
cuperemo in modo spooiale della Pia V11ione di caJ,tolù;ità, che è quello cbe ci scopre il senso
a ser-vizio della Chiesa; e si tratterà come di recondito delJu. cattolicit.:) in Dou Bosco, e ùà
un corollario di quanto ùeLto prima.
il senso della callolicitil all'aposlolalo del Coo-
peraLore.
A dispetto del iermine astratlo, la cattoli-
I
La parola «c,atto]icità * cità non è soltanto un nome, un coneetto, o
CATTOLICITÀ:
CHE SIGNIFICA
nasconde clent ro di una.« nota>> della Cl1ìesa. Ma è la Chiei.a st,ossa,
una ricchezv.a scon.finata, in tutl,a la sua. reah:\\ e concretezza: co-th'olon,
che coniamo il pericolo seoondu:m totum, e cioè 11ella totalità di se
di ignorare, riducendo la parola. st,essa a.d una si.essa e di 1,uLto le co.se dentro di essa. È una
etichettit, con nn minimo di esigenze, inteae cattolicità coaì J>iena e tmivorsalo, cùe può
talora più. in senso polemico che costruttivo. nascere solo da Dio, che lut,to riempie e tutto
Cattolica è la nostra Chiesa, in contrapposi- contiene: JJe·tM om,~ia in oum-ilms. E 1:u.iò con-
zione alle altre; caLLolici siamo noi, in con- cretarsi, come si concreta di fatio, soltanLo in
trapposi.zione agli scismatici e protestnnti . Cat.- Cristo e nella sua Chiesa come suo Oorpo mi-
tolica è la Chiesa vera, la Fede vera, in oppo- st·ico: l'organi11mo sopranuaturale e misterioso
sizione all'errore. E l)Oiobè solo la verità e chiamato a realizzare la sinLe.si universale del-
non l'enore dovrebbe aver cittadinanza nel l'umano nel divino, mediante quell'azione com-
mondo, la parnla 1 cattolico ~, ohe signi.fica binn.ta di Dio c ùegb uomini che s'itlent.i.fìca.
«universale», esprime assai béne quesk1i uwi- precisamente, nell'apostolato. È qui infatLi che
versalità della Chiesa, che è un suo fonda- l'apostolato riscopre il suo fine vero, e riceve
mentale diritto, od il correlativo dovere da il suggello ùella sua caLLolicità: nel porsi a
parte dell'uma.uità intera, di appartenervi. È servizio della. Chiesa, a11zi rlilla cattolicitil, cl.ella
questo il senso corrente della parola «catto- Chiesa, da diventare cattoU<,'ità in atto, da
lìoità *• cbe a sua volta si riassume nel Papa, cU1Jentare la Ol11iesa stessa nella i:ealtà, e concre-
centro supremo di unità e ùi obbedienza, nel tezza del suo aLt.ivismo apostolico, cath'own, o
quale la Chiesa riconosce se stessa, come cat- cioè cattoUco, secondo le leggi e le dimensioni
tolica e come vera: Ubi Petrus, ib·i Ecclesia. universali e totali del Corpo 1listico: il 'rutto.
Ma come dicevamo, il senso di «cattolicità » Uno e l'Uno-Tutto, che come dice San Paolo
ti in.finitamente più ricco. Per non tradirlo dob- deve recapitolare ogni cosa: vnstawrare omwia
18 biamo andare oltre. Ciò è necessario per capire ,in Ch'i·Isto.

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Per compenetrarci me- Voglinmo pertan(o riassumere, ri('Omponendo
LE COMPONENTI glio nel senso della ('(1/lo- i òiversi elomonti in un'wlica frase! Ellro: fo
DELLA CATTOLICITÀ
licità, quinili, od a,11(•,bo
per capir mo~lio Don
cattoUcitrì I} l<, 0ltiesn 1rniversale ed tW/l, m~i-
mata do, un w1iner1rnle ed un1fa1rfo nllfofarno
llosco 11,l rig1tnnlo, diamoci conto d(ll!O 11110 1111111- apostolico, uerMoh iao e rlisdpliMln, 11/lr opera,
ponenti. Gli elementi cho entrano a rom.pone per 1nezw della t•aritrì.
la cattoliiJitrl ~ono vari. Ec<'O quelli c•he clt>b- Dicevamo cho la callnlit"ilà òivenfa la tihiave
biamo tener presenti. Anzitutto l'·tt11frersuliltì. di volta di tutta la co'!truziono crisitiana: c·om-
t•ome dice Ja stel!Sa pa.rola, nel i,enso pit>no preso l'ap,,1rtn1111f>, rbe non sarà ili'! t ut lo ~e-
della totalità: uni""ersalità di tempo e di 11pa~io. 111lino, so non sarà, nel senso piì1 pieno della
e delle cose in ~Ai contenute. Omnia 1•1!1!/r(I parola, apost olato rrrttolico. Quesl'wserziono
st,nt, ·vos mtlem ('/rristi, Cltrist!ts aute11~ Dei: appare ora, ovidenLe.
è la visione cattolica. davvero universn,le, oho
San Paolo i1M1ko.va ai primi crisfo1,ni.
11'1a è una •1.in11•enwlillÌ crmg_u:istalrirr, fil (,ha
sfocia. necehaariamen le in un altivi8mo ,/i r1m-
quist<t, altrettanto univori,aJe. Ee<:o In A<M·oncla
cC1mponenLe cleUn 1·n.1tolicità: 1'attivi81110 11pn-
1<foli<'o. Ma non <•'i• univonmlità. vera o (lun11110
IH
I'iò posto, ò rbi1uo che
IL SANTO DELLA
r non
po~Ri bile eRSfil'O
CATTOLICITÀ
apostoli Renza 1111 pro-
fondo e vivii,"'imo 861180
della ~,ltnlirità. IM r altrettanto evidente chn
oatlolfoità nm1, senza unità. Una c·attolidt:\\ il Benso ,lella ,•nf/11/i, iti, ha. dontlo permt>aro
di\\;sa tlivent a 11,1111 llefTa. È per questo d,e ln talmente l'anima di Don Bosco, da poter1:<i C'i1in-
Chiesa è Caltoli,·n, i:ì, ma anche UM: Unnm, m:m1, a ragion ,·cduta, il Santo tiella Ml tc,li-
S:111dam. t'atholìram... •· E m,o erl 101itnrio cit,à. Pio XII ha definito Do11 BoRco « il Santo
p rta-nlo d ,v1·à (l1<aere anche l'apo~!ollitc), se dell'azione~, o (•ioè tl!1ll'attivismo :tpoRtoliM.
vur1·1ì e-sere apo1<tola(o vero, cal/.olioo. « UI, Jlfa l'azione dei f.\\;mti, o cioè il loro atl,ivismo
tw11m sinl- ... •= è la preghiera sacerdot.u,le di apostolico, ult10 non può essere che rallfllirità
GcE;ù, t·he nel seno clella f'hiCl'a vale in motlo in aJt-0. Don BoH('O, l:.anto dell'azione: ò clunquf'.
~pc<·iale per l'npobl.olato. Unità, dunque: (erlla Santo ùella raf.tolirità in atto, OAAin della cat-
componOllle della l'attolkità. Cattolicità alli- tolicità nel sen110 pi1ì pi1mo e più clinami<-o.
t•i~Ii,.a ed 111111 •••
A.pprofondire rm1i111a i:attolir/l di Don Bor<c·o
ili non basi a, poichi• la Rtessa cnl Ioliritì1 non è qui noi>I ro 1·ompito. Basia co,ithoro t1 le ttlli
attivistica ed 11n1\\ non è realizzabile che o,f,.
t Lrnverso l'<w101·1i. l'àlllo_re ehe unisce, supo-
ranllo ogni limil.o e alJb1tttendo ogni barriera..
riflessi di t>fi!la. 11nlla Pia. Unione. per pnrr!l in
luce il senso clollrt t·attolicità che ogli ha, voluto
nell'apostola.1,o dei 1:1uoì Cooperai.ori. So tor-
L'A.more sopra1ma,l,llmle, la Caril.:),, eRploAioue niamo a. part,Ìl•e ,tulle co-mponenli 17el!n, cwltuli-
di Santilà e ili Grazia,. Gratia 11er rlu1ritail'm cità, i11 AOllRO pio110 univeran,lità, unità, a,1-
n11eratur: ed opera pre<·iRamente in direzione tiviRmo, l'lll'illi, miSRionarietil. nnn c·i san\\
della ca1toli<'ità at!ivh1fa•a ed una. J>Pr quo~lo òillkile. in flll<'h(\\ hai tul~, met1ere n, f1toro la
fa Chiesa, Cattolica ed Una, r :uwhe Sa,,ra. cattolieil:\\ 1lelln Pin. l'nione sl&AA, rilevnndonl'
Anzi, in concreto srm\\ cnHolica ed uno. nella la nalura. ,·er.~, t•b(I è quella di un'n,>I\\Ociaiione
misura che nei suoi membri sarà eù"et1inune111e squisitamcmlo 1 <·al tolica •·
!!anta. TJ11am, t~am1/11m, ('atlwlicmn...: nn<:he ln
«CaUolicità t importa anzihtt1o il i,;en.~o del-
1mnti/,IÌ eniT,\\ a comporre la rattolkitìt, 01>ern,nclo l'universali Là. e d<ill'1rnità, senza limiti di tompo
at.traverso l'amore, ohe diventa l'animo, !!lONSlt e di spazio; e 1>or ili più llna uuh-eri-nlitil, ed
ùolla c.aLlolit:ilìi o.I Uvir;(,ica ed unn...
(;a.Uolit•i Ià opornJ.11-0, llell'unil à, a IIravor~o
l'llliloro. È tlnnqno atti1•i•1110 m,frr.r8ale rrl t11111
ad uu tempo. liJn perrhè dovrà c~ero 11roprio
D.I I,
tale, m1frcrçflll' ed 111101 Perchè la 11tl'R~a (ll\\.lto-
lkitìt è allivisli<·a ed una in quanto è npostnlico.
e l'ioè 111i8~'i1111aria, noi i1enso che inve,-(o e si
DEI DEl, l , G I TI I S PF.TTOR /ALI
concretizza in nn:1 111is8io11c. Erco J'tùl ima 1·nm-
11011enle dolb Ml,lolidl.tt: la missione. La m'iR-
sionc che da ('ri~Lo paijsa alla Chiesa, e nella
Cont•tl(IIO ½rlnrori a PawrmQ: 26 fobbroio.
Com·,gruJ Zt•forori o Catania: S mnrzo.
r.hlesa divonta caUolidlà; missiono univerr;ale
Corwo11110 Zelntori a l\\'11!4si110: 12 morw.
od una, e:emr1re itltm1 ira a so 1:!le&sa; mi~f!iouo
c·he contiene uua lei,.•ittima gerarchia, e impone
Coni,rJlnO Zrl1r11,ri e Zela1rici Vocazi1,r,l u Torino:
2S aprile,.
U111ubbidienza; mi~ione che, appunio, aHr11-
Cont'f'gno-Ptlll'grinoggio T1pl'lloriole d~i Con,i&li
verso l'amore 11i (racluce in cattoli<'ità :Ltlivi-
/()('a/i r drt1li Zr(atori dtll'Ispmoria T.iguu o
slica ed um~. iu un altidsmo apor;tolico, tuli-
Tori110 r o/ C<>lle Don Bosco: 20-21 maggio.
tario e uni,·ersnle, veramente cattolico.
\\.
.) 19

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unit.:ì operiitiva., pona il callere neI ntofo od
invofrersi in un"eticheltn verbale. Orbotw,
que.sli sono i perni su ClLi g:ira la Pia. Ouione.
bi tal r11u•170 (a difo~a ,lolla Chiesa o 1lol
Papa.), l'/11• r u1ierra di Dio e 11'1,;fro, ogni uomo
è solclatn: t11/li d1i.nqmi i veri 1•.11,ttoli('i si uni-
~c·ano alla d.;Jesa del Boma110 Prmtifi.r.alo, (l~,;in
della Onllo/i1•n Religione..• , (non Bosco, fin clnl
1861 ). fo 11-pcrfl 1·he se 1·orrixpo11riiamo al n>lrre
di Dio, 11nn passeranno 11wlti mrni cl,e lo ritti\\
c- le 1101mla.zioni intere 1w11 si ,ti;;ti11g11er1111110
dai SaTesi1n1i che per le abitrtzioni... & (li feb-
hraio 1877). «J.,'Qp,m1, dei Cooperatori, l'Operi\\
del Papa, r fulla per scuotere dal la11gunrn ncL
quale giarl'iuuo tauN criR/in11i. e d1ffo11d11r/'
l'energia. d1•1ln carità. Si dilaterò. in tutti i paesi,
;.i cliffrm1lt-r1ì in ti1tt-a hi 1·ristianità. Vl'"à 1111
/t•mpo i11 rni il nome cli <·ooperatore Yorrà <lire
~:,.!.~~~'.::.:'. :~~~ ,:..::p::::~l
(m,m,ro dr gennaio) , o qutfli di fonnazio11• rt li-
gioso ~ o•r~tica (111u11uo di fobbrnicr) ,,~ ogl{i10,giamo
alc1111t di ttillura reltgiosa ~ catrclristica.
MONij. r,, Ol..CIA'rl
u SIiiabario det Cristlane1lmo
Vita " Pensiero - L. 500
U s illabarlo della morale crlstlana
Vita e l"cn~1cro - L. 500
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(compcnùio della relii:-ionc cattolica)
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(,intesi del cattolicesimo)
Editrice • Lu Scuola •• Brescia
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Jn memoria di me
(la prcuh1crs della Chic$ll e i suoi Sacrnmcmi)
Elle Di Ci - Torino, L. 600
P. C" LA"llltJC:CI
Cento problemi di rede
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11 mistero della Chiesa
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La città sulla roccia
(Picc;ol~ stona della Chie..a con illustrUioni)
S.é.l • I,. 1500
vero cristiano. T Coopera/ori snmm10 qri('/li 0110
aitllerm11w 11 11ijfondcre lo llpirito cattolico. Snr<Ì
n11a 111i11 11/npia, ma io la fn,go. Più, la .~a,,tn
Set.le s/'lrtt bcrw1gliàta, pi1ì rlni nfloperalori s11r1i
e.~nltata; pi!Ì la mi.screll1'11ui in og11-i la/o i•11 <'rt·•
sce11do, 71i•1ì, i Onflper11LMi nl:r,orau.no la finc,·olu,
della loro foùe (11Jera(,i va * (Hi luglio 188H).
«NoicriRfiani ,lohhiamo wiirci... »(Reg. Inl rocl.).
La Pia l!'n ione cons:wra nel 1:;uo stesso nome
l'impegno cli nntt efficiente unità ratfolica, mi-
rando a,1 , n!\\Soria.re t11tli i /111m1i affind1è 1111i-
scano ill1<icmr le loro forze aiiuauùosi ,;cende-
volmenlo 1i,l operare il hone ». Stupemla e
gen erosa « utopia ~. o me~lio o//issimo e vivis-
-~imo idrrih• rii 1i11a 1-'attolit-ilt't, n falli, anima.Irko
clt-lla più punde cattolicit:\\ della Chiesa, po-
nendosi a totnle 1;0rvi.zio di e.~,ia con una vita
cristiana q1wc ]'C'T charilfllrm operatrir e con un
allivii;mo apo1-tolir.o volonl nriamente ac<·ol t111 o
come missione, in spirito di ohboclienzn, o cli-
sciplinti, o tli llHSOluta, feilel1 ÌI alfa GeraJ"<;hi1•.
Con<'lm,imw. . Che piìl. per poter cunc·lu-
dere ebo <ÙIY\\·ero la Pia l'nione è cattclfra itt
atto, e ri<'Onformarci nollr~ convinzione d1e
Don Bos,•o è uon solo il l'ìtwlo delrrv:il111r, m.,
proprio per qnosto, anche il San/o della c,atto-
liritir1 Qnella, infatti, visln, in profoudit,ù, ì>
l'egsen..10 piit vora delh1 Pia, Unione. E r111e11to
è !orRl', nl 1Li delle np1111 1·cnze più visto11,e. il
me&s11ggw più singolare delln R:.wtità e !lelt'at-
ti,-ismo 11poi<tulico cli Don Bo11ro: la rattulii:il,l.
)fo caUolit•ità i.t.l ,;enso pieuo, cat.tolicitll pn-
palo o paoliua aìl un tempo, fa.Ua, ùi clo-vozion«
inron<lizionu,ta alla Gern.n·hia, e (H zolo o c·11rilà
a_poRtolica. Charifas Chriliti urgef. 1ws! (Col'.
V, 14): Tn r>mni/Jus C'l,ri11/11H! (Col. 111, 11).
È fa caltn/iritrl c·be diventa flJ>Mfolato: t·ntloli-
cilà • mi~iouaria ,, qual« la '\\elltfrano i primi
c.cis.tiimi. • Da mQlli{n,li11c tlf'i ,•rrdenfi, ci tliro110
gU Atti ,legli Apostoli, lll'llno ,rn ct111r .~n/11 e
•1,n'm1fotn. ~11/n. Uniti in (n,l 11wtln (e cioè ti·ci di lnro
e con gli ,,Jpo.~/(1/i slc~t;i nrlla ('tI1·itrì, e d·isciplin11),
~1dmro110 li 111r>111lo (Bo/l. ,C.al., J!ennaio 1878}.
Fru·t-nclo nm,1 ro quE",;lo che fori;e era, l'i(lN1le
1i<U_prnm, cli I>nn Bosco. bi11ogna clte ltmi111,w
a1fa la jìw,·nln tl,-Tln 1'(11/0/il'Ì/,ì, enme 111111 111111-
diC'l"fl rl'ullm·,•o. 1:foiogna srtper inlerprotnro in
LLlLlma annli,;i la Pia, Unio1t<l, il rnovimouto dei
Cooperatori c·oino nn Mm•in11•11/o di 1,for/111,11.-
zimre ali" 1•0ll1Jlù-it,ì Mn il mèlodo nl/iro tlr/.
l'ripni1tolalo. Hisogna pt-rrn011r>1i o perruen1·0 la
propria a1.ione, ,lcl seww cltlln mttnlidl1ì, o 1:-a-
perlo trasfondere. Bisogno tornare ad opporro
c·ome 1·ois,,iomi.:a. e come n.zione la nostra M/fn.
licità missio11aria an·univ01·sa.liismo ruissio1rnrio
r messi:wk<> del male, dio l'ischla di so11111w1·-
gerci. Non bi11ogna seiupare quelb che forRe ò
l'eredità più preziosa ili Dou Bosco, eJ il me-.-
saggio cbo la Provvidenza 1,tli ba in piulicolnr
modo alliùato: la cattolic:Hù.

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Esercizi Spirituali lll vista
In que.sii mesi di preparazione P orga,niz:a~ionr del uari corsi di Esercizi Spirituali per i no;;tri Coopea
mtori e Coop,ratrici. rom,•r,1 urili.,$ir110 conoscere una ini:iati!la del Centri> lspettoria/Q di Roma, della quale
presentiamo unà relaziotrn brevi!~ ma $ufficient,e por <1uanti V()rra,nno imitarla. La riunione straordinnria dei
Con.,iglieri dei Centri di Roma di c1<i si porlo potrà ess•re /odevolmeiue imitolfl per agitare il problema di ima
soda forma:.wne dei Cooperr.tori e dtl mezzo pi-ù ~ffecace per ouenel'la: la frequenza agli Esercizi Spirituali
il 27 gennaio se., presso l'Ufficio lspctto-
rialc Cooperato"t"i cli Roma, si tc1U1e nna
riunione strnordinaria dei Consiglieri locali.
che in sello alle Unioni del Lazio si occu-
pauo degli Esercizi.
Parteciparono 15 Consiglicri,rappresentanti
altrettante Unioni, e furono presenti il
De.legato lspettoriale e la Delegata lspet-
toriale F. M. A. Presiedette all'inizio il
Rev.mo Don. Rieeeri che, di passaggio per
Roma, volle portare la sua parola cli incorag-
giamento ase=prcincrcùleutarc gli Esercizi.
Scopo della riunione: poichè la Campagna
cli stndio e di lavoro per quest'anno è per
un consoliilamento dell'organ.izza?.ioue e dei
singoli soci in seno ad essa, si rende indi-
spensabile curare assai la formazione spi-
rituale degli iscritti. E pofol1è questa viene
mas~imamente aurnverso gli Esercizi, parve
opportuno U1l incontro per scambi cli idee.
esperienze, p.roposte ecc.
Nello svolgimento della aòunanza son() bal-
zate evidenti queste idee:
lo I Consiglieri si sentano n11cl1e CSlìi respon-
sabili della situazione spirituale dei soci;
facciano che ogrù Centro tenga un corso
cli Esercizi ape.rti, e raddoppi il nunwro
tlei partecipa1Lti a !fuelli chiusi, parteci-
pando però essi stessi per primi;
20 Per ottener ciò si studi ,mpiano pratico e
a lunga scadenza, l;en <lelìnito nei particolari
e si 1.1~iuo tutti gli accorgimenti del caso.
Dalla converSallionc sono emersi inLctcs-
santi suggerimenti, come i seguc.uti:
1. Far meglio couoscc>re il Rcgolnmento
dell'Unione e lo scopo di essa (Ja propria
perfezione attraverso l'aposto]ato) sì che
gli iscritti sentano cli piì:i la necessità degli
Esercizi come mezzo al fine, tanlo più che
Don Bosco li consiglia nel Regolamento.
2. Suggerire che una delle Conjèren~e men-
sili sia su.I tema degli Esercizi, e uon solo
per raccomandarli, hensì perchè ne cono-
scano l'essenza. Durante tale conferenza
far parlare qualche Cooperatore che vi ha
preso parte, onde meglio si persuadano e
si entusiasmino i presenti...
3. Qualche mese prima degli Esercizi chiusi
si faccia pervenire una hen studiata Cir-
colarina ai partccipauti degli anni prece-
denti, risvegliando in essi i selltimenti
caraLteristici degli esercizi, ed im1itandoli
a tornate e non cln soli. (Tenere per questo
sempre aggiornato lo scl1edario dei parte-
cipan Li).
1. Far qualche corso per categoria: un corso
pe1· giovani, un altro per zelatori ecc.
r.. Per venire incontro nel paga.mento della
ret.ta, la prof. Palumho Luisa, che nel Con-
siglio Tspettoriale si occupa degli esercizi
e ne coordina il lavoro di prcparazio.uc,
ha cuTato la stampa cli uua scheda da
11sare per coloro che - non potendo pa-
gare subito e Lutta insieme la q·11ota -
trovano comodo dare cruote parziali, ver-
sandole all'inca.ricato.
AJ termine della Riunione si tirarono le
sommi':
saranno organizzati nc.ll'i.n.tera Ispetloria
sei Corsi di Esercizi chiusi, con la media
di partecipazione di alme110 50 persone;
e venti corsi di Esercizi aperti.
21

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Un p'f'Oblerna che interessa i Coope1~ato1~i
trattato alla Consulta Gene1·ale À postolato La'ici
L'l\\SSISTENZA AGLI STUDENTI ESTEHI h~ ITALIA
Nella sedwa dr/la Colli!ultn Ce-
neru le dell'ApostQlato Laici tenu-
tasi a Romt1 il 26 gennaio 11••,.,
tl<1po alcuni /m,ori prr•liminari, Jì,
approi·oto l'ord/11e del giorno r/1,/l11
scdu.ta pn,çc,lonlB sulla cc,,suro cine-
matografico. Esso ,·~rrà dr,u, olle
sunnpe e inte_grnlmente riportato nel
verbale della srdt110, e/te sarà spedito
nlle singole Operll, con invito o farlo
riprodurre nella stampa cat/o/icq.
S. E. Man,., Castellano espresse il
suo compia.cim,&ito per quei m.ovi.•
menti clw hanno doto noti:.ia sullo
loro scampa dell'importante sedutll
e /tarino i/Lu.strato il tema cori rrppo-
siti firticoli, come è avvenuto 11er il
r1ostro Bollettino.
La nuQti(I sedutn avevo soprattutw
lo scopo 1/i mNtere o fuoco l'impor•
tonte problema dell'assistema che i,,
varie orgonizza:ioni cattoliche pos-
sono dare ai t.ecn ici a agli studenti
Afro-.11$iatici e dell'America Latina,
c/w 1Jengor10 in Italia per la lorò
forma.:Jione. Tl problema, sto molu, a
moTP al Papa cd è tale che interessa
fo Chiesa e rulli i Cattolici.
.Molte organ.i.;,z,1zio"i ~ullo!ic/10 in
Ju,lia -Si ()CCl<pano già di questo
problema, assai delicato e imporl<mtc,
dato che quasi trllti <lr/ti Muda111i,
lorncti in patria, vi a,.,;sumo110 in-
carichi di vaSla portata.
La maggior paTlc frequenrano l,·
facoltà di medicina, inge~ncria,
agra.ria; pochi fo facoltci artistico-
lcttcraric,
Che cosa pensano qutSti studenti
del loro so~ìorno in !Ja.lia? Non
num.cano gli aspetti positfoi: libertà,
facilità di comunic11Te cqn le per-
sone, larghezza culturale, ouimo
,:lima... Ma vi sono ancht> degli
aspetti. negatici: gentilt:za, mo su-
(lerfi.cialitò e ma-ncaru:a di vera cor-
dialità: difficoltà di studio (lingua.
pochi contaui coi docenti..•); catto-
licesimo di poco mordent~, supt rfi-
ciale, poco profondo ,. poca aperw
2:! ai grandi woblemi culturali odierni.
Lr nowtre ri•spnnsabili1n di fronte
a q"csti slurfonti si posso110 riassu-
mere cosi: a) verso quelli c,molici:
altenuarè i/ contrasl<> trn. religione
e prati.f'rR; b) vr.r.,;o i r,ou cauolici:
non fa.re del proselitismo a hr,011
mercat.o, non forzare le coscienze e
saper atten,Jere; e) verso iuui: mo-
strare interes,,e unuino per le loro
nazioni, $/orzarsi <li co11osr-f'rnu i
dati e,ssen:,iali (geografici e çul(uroli)
che le riguardano, molta .,clriettezza
6 cordialità, gronde rispetto, supora-
mcnto di ogni residuo di raui:,mo•..
L'accoglien:a a questi gi.ovani sm-
1l1·nti no" t cosa facile, è assai de-
licata, mo può essere cam,a di $1/Ì•
luppi improvisii (positivi o 11~/fllivi)
nei riguardi del Cristinncsinw e della
Chiesa Cattolica nelle loro naziOlli,
Seguì la relazione del Sewerarw
Genern/e d,lla Confi•dfrMione Cor-
porath>a [11,li11rro sttl seuore tecnici,
sulla quale sorvolianw per dire a11.
cora ai nostri Dirigenti una l)arola
sulla discussinnc lunga e varia che
tmne dietro alla relazione sugli stu-
denti esteri.
Da essa è emerso che sono 1>arie
le 1Jrganiz:azioni cottoliclie che si
occupaM di M.,i, pur ignora.ndmri. a
vicenda, con /o s11anlaggio di iw11ili
doppioni e lo spreco di en.ergiB- 11
rap(lnsentante do/ Ministero degli
Esteri, prepo<to Il quesw sei/ore, IUJ
fornito indico.:wni preziose e lta of•
fcrto la suo p;cna r1JUaE,orazion,.
Certo, il Ministero uon può fare
delle discrirninazioni a caraucre par-
litico o co11f,•ssi 1Jnnlr, ma è felice di
sapere a chi ri,,o{J!ersi tr<Ue le voltP
che 11i .,ara~no casi ur.1enri da n:sol-
vere. Spesso n'.nia11gcmu in.ut.ili.z~aJe
anche delle bnrse <li swdio per 111on-
ca11:a rli dcs,inatari.
Di qui è apparso la grande uti-
lità di un org<mo di colù-gc,m.mm,
quiz/ ~ la Con,ul1a, dove si pos,ono,
per ogni problema, mett,re in comun,
e.,perienze e ri,orse capaci di poten-
riare l'azione dei cauoli.ci.
Mons. Castrllnnn ror>c/use ri~nl-
gemlo n mlle lo Organiuozioni r,atto-
liaho cnldo im,ito o questo apostolato.
Propose in pnrticolare quanto segue:
un• a) Agitnre questo dclicalo II
portanie problema tra i nosrri or-
ganiz:ati: nssiston.za lecnica, cultu-
rale, spirit,wlc, çhe spesso div/Jnt.a
anche fn.lll1io.,a dal punto di vista
religioso. È u11a grave responsabilità
t:lic (;i l<Hxn rom.e, u,0m;ni, tonte cri-
stfo_nl, come cmtolici.
b) Fare opera di parsuasionr
per impegnare tulli, gli studomi, i
docertti1 lt fami.glit1 cauolic.he tJ.
pn1muovcrr l'1u,vicìnomonto de(!li stu•
denti e tecnici stranieri e/te risie-
don,i in ltaJia.
e) Valorizzare le istituzioni csi..
stenti i11 Itali/J. Se ne darà ur, elenco
nel Verbale della sedma.
d) Teriere corua!ti COTL gli Or-
ga"i Go,remativi (Ministero dogli
Esteri), con Propaganda Fitle ccc.
e) Costituire un ufficio di c1Jor•
dinamcnlo nell'ambito della Cor,srilta,
anche solo per fauorire informa~oni.,
indiriz:orr, aggiQrnare ecc. 1'ate •if-
/icio sarà cfJstiw.ito ,,ntro breve trmpo.
Abbiamo i11/ormnru i 11oslri Diri-
genti e i loro z,,lonLi Chllolinrnrori
(lerc/1è l'qpostolato verso gli ,,tudc11ti
sr.rn-nieri ri~nlra in pieno nella cura
d-,Ua gfovcntì, ~pìrilunlmmU! o mo·
ral,nente bisogr,osa, che Don Bosco
propone allo sua Terza Famiglia.
Li invitiamo q_uindi a int;iressare i
i,, Coopera1ori e le Cooperatrici che
sono grado di compier, questo
apostolato, soprattutto nella forma
inrlivùlual• e capillarr, ç/11, in gene•
raie è pi1ì. facile e apre la vi.a ad tw
apostolato più vasto e organizzato.

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CONVEGNI
DI DECURIONI SALESIANI
" couo
Si è , volto il 23 rebhroio u. s. nPI Sem.innrio Mnp;-
giorr, per I rauare un temo di vivo attualità: fo roco-
=ior1i ...:rl,••ÌO$liche e rcligio11· e per un aggiurnam,•nw
sulfo l'. U. dei Cooperatori Salesfoni.
L'drtto assemblea fu pttl<ieduto dall'Ecc.mo Vt"<Co\\.-o
Mon•. I clic,e Bonomini Mn il Direttore Generuh, 1M
C',.oper11111ri Salesiani Rev.mo Don Luigi Ric,étri.
11 iel1•.•iauo Don Polsui lNille lo Med;wz;one, lll(II1w1lo
iu rilievo gli n•pt,tlÌ pin bclJi dell'opostolo,.o JWflai,.,i,i,·o
e ascetico ,li Don Bosco. I risultai.i ottenuti tlnl S.1111.0
nelJo forlllozione allo aana.ità di Domeoi1·0 ~uvio, tli
Magone Michele, di 13rsucco Frnnresco e di altri giova-
netti ci dirom, ehe que,tn è onrnro la via mae,tru urlla
ednraz.iooe e nella •olvenu ,l~llo gioventù.
Quintli ncl nuovo Auditorium il rev.mo f•rwttore
Don Plinio Gugiatti rivolst' ni cun\\'enuli il •alulo 1lfll11
Fnmigliu Sulei;iona r prrci-.ò le fìno.lità. della Ginrnnlu.
Subito dopo il Delegulo l•p~llnriole dei Conp.-ruturi
Uon Visnalo presentò l'urgente prohlemo tlellr vocu•
zioni eou nn panora1uo vosto di NHt~idera~ioni~ n,.tv.nlo-
rnto dulJ'el<1quen2a delle H111is1it•lie. La rlisrn••innr _..•
guiua, nella qnole re,,.. alruue predsa7-inni !11 ,le!<!>n
J,'.i,t',1110 Vcscovo. ha ùiwo•trato quanto 01 tuaJ,• (o...,
l'argomento.
Quindi D on Favini prt--tntò !',mgina.lità di non no,,·n
ndln istituzione dei C11<111rr11tori Salesiani. offr~u,lo 111111
vi•ionc limpida e graditn clello tipirito clic In 1111i11111
e dclJo s"iluppo meraviglioso ••he va prendendo 0,111111111•.
Il l)irellore Gcni,rul.- th•i Cooporntori et>Uuliu,11110
in fine lo g,andc up1•rluru di •11irito da cui crn •l11lo
rarullcri-<znto il helli,simo Convegno e,l e-<primtva la
rirono•t.-cuza HlB pcuonole unito a quella del lhllor
\\ln1t~iore, a S. E. Mon•. y,..,.ovo per :iver cout•""°•
fu,1>ri10 e pre:<cnziato qut•to incontro nella ~ctlt' tlel ~no
S.•,nionrio.
Chint-e l'intere••ante nd11110n7.a Suo. Eceellenia, l'l,e
,enti il buiogno di imlirizrart> •u.bito allu M1ulv111 o il
rinKruzirutumto ricevuto, 1,orrbè il merito - di'"•
è I11lto di Ui; e nello 8LCsso 1t•111po volle o,ten,lfr~ I
8<'n•i ddln ~ua gratitu1lim• ui /,gli di Don Ro,1·u ,. "'
511oi Sacerdoti. Nnrrò cnml'ioi,inlo quanto sùwo :1111id1c
e fomilfori le sue rrlozioni eon i Snle,ioni Fe.-c q11i111li
n~tnre i preziosi valori ddlu ,pirito di lùin Do"'" 11tl•
1'Jt1:u·camento filial" e incundi7.ionato al111 Chi(•,n I' ,,I
1'111,0; ~ 1>rendenùo lo ,,,unto dalle tcuunzinni -.·olle,
ouggcrivu n tutti •opieuti~sime dircLLive di curu p•~t,;-
rulc per il trionfo dell11 Crnziu negli individui o nello
<(ll'ÌOl11.
Ebbe lnogo il 9 fchbrnio 11. •.. prq>orato con ngni
cura dui Sale,,iani come ùul Cirro Diocesano.
11 merito principnle v11 ull'Ecc.mo Arcivc.rovo
Mons. Giuseppe Amici, che lo volle. ne fissò lo doto.
il progro,nmo ~ 1·uril pc.rsonnlmente gli ovvlAi e la pro·
pngn11da.
L'invito ,·enne pubblicato 1ml lloll,·uino Ufficinl1•
dell'Archidiore.i, ml Settimannle Cnuoliro e ml quo•
udfano / 'A,·t·mirr ,l'J1ali.a.
A Lutti i Soe1~rdoti delL\\rchidiocesi di MudeUB e della
Abbazia di Nonontola VIIIllle iovfato uno IMlera invito
!innata dul Dirl'ttore Diocesano tl~i Coo1i~rntoci MoM.
Ciuse1>[)C Ru!;!lo ,. dul DireLtore dei Snlc»1io11i Don No-
tale Dotùno. L'Arcivesrovo vollii ugginngervi le •no
parole.
:"l'eUa cappella dell'Istituto SnJrqiaoo olle ore 10 avevo
inizio la Mcditozione sul tema: S. Dom"nico 'ia,,io /rullu
,/rJJn educa:ion,i sacrrdo1alll di un Santo. lo e"3a Don Fo•
,-in.i mue 11nrhe in risaltu l'n11eru ,li (ormozione dei
<lacerdf,ti e Mar,tri che avevouo prcrcdnto DcJn Bo~ro
nt>I mini.tcro pnrrorchiale e dello ~ruolu.
Alle 10,l0 nel xalooe teatro, pr•~~nt.• l'Ecc.mo Arri•
vescovo o 75 Saoordoti diocesani. l.rn cui pnrucchi Mon-
'4it!TH)ri 4!I Cnuouici, Jnoll.i Vicari Forouci e uu buou
nun1ero di Purrnl'i, ~p••riahn.ente cltllu 1•itt~, cLbe inizio
la Slldntu ti i ~t11w<1.
Don Fuvini p=t:ivu lo Tcl"Ell Fomi11lio ,li Don l3o!ICD,
delineandone o larghi tratti In fisionomia, il programmu
o..,~. npostolico, lo vh u ouunlità per i gior11i nortri. Il
gato Reginnnlt• 01111 Cere~o metle\\'o l'iu~etnblea al ,·or-
rente dei vori Ccnt,i P. U. che fu11zi11nur10 nell'ambito
cieli'Arrhidioro~i.
Dopo uu bre\\lo intorv1illo. •i ri1,r(•scro i lavori.
1l R,,, .1110 Don Hicc«r•i. porlì> il •11l11w ùel Rettor
Maggiorr, tratti, il problmw della s111mp11 uggi, probh,mll
,·be ogni giorno piìl in-."Bte tuntu 11nrle dell'uttivitil
e dei dowri pn,torali, sia per In difesa delle oni,ue come
per 111 dilfw-ione d,:IJo verità.
li Dcfognlo ''""'"" lorc,cmenle lu parte prutica. pre•
:,l'ntanilo CÌÌ) uhu m questo campo offre In (/omi~lio Sa-
lesinnn. In f1nc illustrò l'nbbondnnt~ 111nleriole cote·
cltistko esposto su apposite smrn~ir urlio snlu ste.,sa
,lel èonvogno. Per uh.imo fece 1111 IJrc,·p uccem)o alla
Campagnu ,lt•llt· vucnzioni.
S. E. r \\r,·ivc,rnvo rhiubc l'inton•>1 mot Li,uiw di studio
con In ~ua poroln inroraggianw e ro,tfortotric"• sotto-
lincarulo l'ottivilll tlcl Collegio n favore ,1,•llu giovcnti1
ddla l>iot·r,[. lo nrceo-,ità di prendur\\' 11 cuore il gravi•
probl~lllll della stumpa e di imhtvt'r~i •empre pii, delln
r.elo apn,toliro ,li San Giovanni Buoro, spedolm~n1e
ncll'opcrn ogl(I lt111to neces~aria d ell'educnzi,1110 c ristiunn
della glovonl~.
Cl,iuaa l'utlunnmr.a, purcccl,I Sa,•<rrdolì chiesero al
Delegato ll11ginncù11 l'invio dcl 8111/mino Snlesi11110 "
muggfori iufuruuwoui ~uno P. l,. ,lei Cooperatori.
,rotti,~imi convcnuu si affoUoronn intorno <11Ju ,no.rtro
Jclle JJruduzi1>11i Elle Di Ci.
In tutti ~i ò potuto nntart>. oltre lo ~1,irllo di cordia-
lit!i, un vivo intereasawento 1u,r il denall programmo
di slud.io 1volto nello giornatu.
AUTOQl?,7.AZIONR DEL TRllJUNA~~ DI TORINO IN IJA'fA 16 l;EBDIIAIO 19+Q, NlJ'Ml'.kO 403. CON APPROVAT.ION6 llCC!.ESIASl'ICA
DIRBTTOMli MBSPONSABLLR: SAC. DOTT. Pil!TRO ZLii.lllNQ, VIA MAWA AU~ILIAl'RIC& 3a, TORU/O (7n) • OfVICINB ORAFICBH 9B1 ~;J

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i libri del mese
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Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 Torino - Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperalori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti delle Pia Unione
SI invia gratuitamente. Spedl%ione in abbonamento post1le. Gruppo 2°
*Fecciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Genera/e Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno pub valersene con risparmio di spesa, nell'Inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio postala locale par il modulo r•latlvo
*IMPORTANTE - Por correzioni d'Indirizzo si prega d'Inviare anche !'Indirizzo vecchio.
SI ringrazino I Sig. Agenti postali che respingono, con le ootlllcazioni d'uso, I Bollettini 0011 recapitati.