Bollettino_Salesiano_196102


Bollettino_Salesiano_196102



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Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
15 IIIBNAIO 1961
ANNO LXXXV N. '%
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORIN0712• VIA MARIA AUSILIATRICE,32•TELEF.48-41-17
L'Assemblea Generale dei Cooperatori
Le numerosissime relazioni pervenute da tante
lspettm:ie ncl 1960 e.i dicono che la 1• Corife-
renza anmiale onnai si tiene dappertutto con
regola-rità. Dobbiamo essete grati partieolar-
mente ai rev.mi signori Ispettori, ai Delegati,
ai Decurio~, a tutti i Collaboratori che, .su•
pecando tante difficoltà, l'hanno organizzata
con diligenza e amm·c. Ma quel che conforta
maggiormente è il constatare che la Confe-
renza è impostata e si svolge in modo ri-
spondente iu pieno alle dii·ettive dell'Ufficio
Centrale ed agli scopi che esse vogliono rag•
giungere.
È proprio su questo punto che vogliamo in-
sistere, anche perchè in questo periodo si
tiene in tanti Centri la I Conferem:a annt1alf'.
Questa Co,iferenza è l'avvenimento phì im-
portante della vita e dell'attività della P. V .;
è e de,,e essere Cassemblea generale dei Coope•
ratori di ogni Centro.
Appunto perchè l'avvenimento non sia svuo•
tato della sua importanza, riducendo tutto
ad una fredda e ste:rile predica come purtroppo
succede certe volte, invitiamo i Dirigenti e i
loro Consigli a tenere ben presenti e seguire
Je norme che si trovano nel .Manuale Diri-
genti (pagg. 75-77). AlcW1c di esse sono ancl1e
Tiportatc sul Bolleui,w Dirigenti dello scorso
dicembre.
L1 particola1·e richiamiamo ancora l'atten-
zione su alcuni punti essenziali.
[I] La Conferenza annuale va preparata a
lunga scadenza, scegliendo iJ giorno e l'ora
più opportuni e dandone tempestiva e capil-
lare comunicazio1w per ave.re la più larga
partecipazione dei Cooperatori, anche dei
Centri viciniori.
[I) Un avvenimento così importante non si
può confondere o assorbire con altre mani-
festazioni, rico:r:renze e festività, di cui di-
venta in tal caso un modesto e secondario
numero svuotato di fecondo interesse. È
quindi errato aLbinare la Conferenza con delle
feste, sia pure la festa di Don Bosco. La
conferenza annuale con tutto il contorno che
la cmnpJeta è l'avvenimento che deve polariz-
zare l'interesse di quel giorno. T Coopera-
Lori devono poter sentire che quella è la,
loro giornata.
[Il Appunto perchè si tratta dell'Assemblea
dei Cooperatori, è necessario cl1e, oltre alla
Conferenza indirizzata specialmente a loro,
e alla solenne funzione religiosa, a cui pos•
s01to anche partt:cipare altri invitati, ci sia
<Jliell'incòntri> clw consente u.na relazione
breve ma concreta dell'attività compiuta nel
Organizzare la Jq Conferenza annuale in modo che risulti
IMPEGNO DEL MESE I veramente l'Assemblea generale del Cooperatori
I del proprio Centro, in conformità con le direl/ive suesposte
l

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Centro e nell'lspettoria, un preventivo del
progrnmma che s'intende svolgere nell'anno
-(Laborato.rj • Stampa • Vòcazioni...) con con•
elusioni pratiche, ed infine un omaggio di
stile salesiano ai partecipanti (c-anti, suoni,
recitazioni, docllIIlCntari ecc.).
Ove tutto si riduce alla semplice conferenza,
bisogna rassegnarsi a raccogliere ben pochi
frutti. È necessario quindi che Dirigenti e
Collaboratori studino i modi e i mezzi più
atti per attuare queste direttive, superane.lo
quelle difficoltà che potessero frapporsi.
0 I ri~ultati pratici della Conferenza di-
ranno w Dirigenti se tutto è stato organiz-
zato hene e suggeriranno i miglioramenti da
avportare per la riuscita della II Conferenza,
il cui svolgimento, in linea di massima, deve
1Ilodellar.si sulla prima.
A conclusione: la I Conferenza tanto più sarà
fruttuosa quanto più sarà organizzata in con•
fornùtà alle direttive del Centro, direttive che
sono collaudate ormai da ricca esperienza. Se
Dirigenti e Collaboratori saranno veramente
persuasi di questa affermazione, agiranno di
conseguenza, e i frutti non potranno mancare.
IL COOPERATORE E'·APOSTOLO · ANZITUTTO CON L'ESEMPIO
PENSIERI PER LA CONFERENZA MENSILE
Introduzione - Interpreta.ndo la realtà- E l'esempio è, a certe condizioni, quanto
stessa del Cooperatore salesiano e restando fe- di più tremendamente efficace si possa imma-
ùeli alla mente e al cuore di Don Bosco, ab- gina.re. Porta con la suggestione dell'imita-
biamo visto che il Cooperntore è apostolo: zione, di una tacita emulazione. Invita ad
a-postalo come Cristiano; apostolo (a maggior una meditazione silenziosa, senza. freLta e
ragione) come Cooperatore. E apostolo in senza polemica. S'impone con la ragione più
senao tutto particolare: fatto di salesianità,, di decisiva di tutte, che è quella del fatto. fi:
disponibilità nella scioltezza e libertà d'azione per questo che si dice: conl,ra factwm non valel
propria della Pia Unione, di umile avanguar- wrgumet1l11ni. Ed -anoora: verba volant, eum,pl,u
dismo, di un silenzioso e diffuso impegno apo- lrahwnt. Le parole sono come una freccia:
stolico di massa.
basta un saldo scudo (ed è sufficiente l'atteg-
Concezione apostolica originale, che mantiene giamento -polemico) per neutralizzarle. L'esem-
la sua novità e attualità, garantita da una pio invece è come un. assedio: lungo, paziente,
funzione apostolica perenne; concezione piena- invitante, irresistibile... È l'arma più temuta
mente confOl'me alla visione apostolica di Don da.i nostri avversari, che tentano di neutraliz-
Bosco, la quale per la tru;tezza dei suoi tem_pi zarla con lo scherno. Ed è a,ncora l'arma più
e più ancora dei tempi iuLuri, ben si può dire adoperata da essi, che s-pesso vince anche senza,
rispondesse alla nécessità e all'ideale di un convincere, attraverso quella debolezza dei
solido e universale apostolato di base.
buoni che si ehi:ama rispetto uma?w...
Ma in qual modo, con qual mezzo, tradurre Pensiamo ora alla finezza psicologica, al
in atto quest'ideale! Eccone la risposta: anzi- senso realistico, allo spirito pratico di Don
tutto col bium esempio. È una, risposta ma- Boseo, in combinazione con la sua a.naia apo-
gnifica, perchè per un sollido e wnwersaìe apo- stolica, e potremo farci un'idea del peso ùel
stolato di ba8e quale sognava Don Bosco, buon esempio sulla bilancia della sua mobili-
l'esempio è e rimane ilmodo dei modi, fl mezzo tazione apostolica. Ciò che infatti può valore
dei mezzi, ohe vi si adegua perfettamente, l'esempio se rimane episodico e slegat,o, attra-
per le virtualità illimitate di tempo e di spazio, verso l'organizzazione, l'unità d'azione, l'im -
di efficacia e di semplicità organizzativa che pegno apostolico programmato, il mutuo so-
gli sono proprie. Parliamo dunque, in primo stegno ed incoraggiamento, si moltiplica per
luogo dell'esempio, come primo apostolato del mille, ianto · da riscuotere nel tempo e nello
Cooperatore salesiano.
spazio, in profondità ed estensione, deUe riso-
nanze spirituali meravigliose, rinnovatrici di
coscienze e di ambienti.
I
L'ESEMPIO
Tutto il nostro vivere e Il buon esempio infatti, è la prima e più
agire è «apostolico». elementare attuazione della parabola evangelica
Disgraziatamente, può del lievito che fermenta tutta la massa. Un
esserlo per il bene e buon esempio fatto cli -franchezza e modestia,
per il male. Poichè, non dimentichiamolo, pieno di carità senza ostentazione, è la tradu-
esiste anche un «apostolato del male•· E questo zione pratica più immediata dell'evangelico:
vivere ed agire è *apostolico ~ appunto perchè g Voi siete il sale della terra; voi siete la luce
2 si traduce sempre, fatalmente, in esempio.
del mondo t (MATT., V, 13-14). Il buon esempio,

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emergente da 1m imJIBgno costante di genuina è il vincolo della perfezione. E la. perfezione è
vita ori!liiana, porta coa la fecondità di un nient:altro che il gra.ncle im11egno evangelico
lento martirio, nel senso preciso di tcstimon,i,anza, del cristiano: « Si.ate l}erfetti, oom'è perfetto
carica di evangelica abnegazione e di accento il Padre vostro che è nei cicli)> (MATT. V, 48).
sopranna,turale.
.Ecco dnnquc la vita cristiana vera, assimi-
Si dice ohe il sangne de-i martiri è seme di lata alla vita, religiosa, posta da Don Bosco
nuovi cristiani. Ma la oristia,na test,irooniamm. alla ba.se della Pia Unione.
del buon esempio, è più che un seme: ò la pre- Ma non basta. La vita eristiana vera, coe-
senza fecondatrice della Grazia. «Imparate da rente ai suoi im.pegni evangelici, abbisogna di
me• (MATT. XI, 29). Gesù stei,so ci si pro- un suo clima. È il clima della povertà, ca.-
pone come esempio da im-itare: come il Di?J"ino etità, e obbedienza, che prima di essere con-
Jlfodello. E San Paolo rudemente proclama: sigli oome materia di voto, sono precetti. Esse
«Siate miei imita.tori, come io lo Rono di Gesù infatti sono parte del codice stesso della vita
Cristo» (J Cor. XI, 1). È innegabile che nelle cristiana, promulgato nel discorso dcUa mon-
profondità del Cristianesimo, a.ile radici di tagna: Bt!ati pauperes spiritul... Bea,-i m,undo
ogni apostolato cristiano, più ancora ohe la te- corde!... Beati qui csuriunt et sitiunt iustitiam!...
stimonianza clel martirio, come lievito nascosto E Don Bosco si richiama a questo clima,
o come luce sfolgorante, sta la testimonianza nel capo VI del Reg.: , Ai Cooperatori sale-
della vita cristiana., che si traduce nell'insurro- siani non è prescritta alcuna Ol)era esteriore;
gabilc apostolato del buon esempio.
ma affincl1è la loro vita si possa in qualche
modo assimilare a. quella di chi vive in comunità
II
Il buon eaempio: ecco
dunque il primo impe-
COERENZA CRISTIANA é,'DO del Cooperatore.
Impegno davvero fon-
damentale. poichè fonda ogni altra forma di
religiosa, loro si raccomanda la modestia. negli
abiti, la frugaJiLà nella men.sa, la semplicità
nelle suppellettili domestiche, la castigatezza
nei discorsi, l'esaLtezz;a dei doveri del pròprio
stato... t.
apostolato e s'identifica con la stossa vita
cristiana. Vita cristiana, b1,1on l!Bt!mpio, 11rp0Bto-
m
È dunque da µna, vita
ll1w: si tratta cli un trinomio inscindibile; di
una combinazione di forZ() formidabile, che
Don l3osco ha posto aHa base della Pia Unione...
.Afa è innegabile che l'energia primordiale,
ESEMPLARITÀ PERSO·
NALE E FAMILIARE
cristiana vera, da una
convinta coerenza cri-
stiana, ohe dobbiamo
n partire-. buon cseinpi,o altro noti. il che vita
il primo anello di questa reazione a cat-ena,, è cristiana vissuta, che Vangelo praticato, senza
la vita criBtiana. Senza una gcnui.IUI, vita cri- compromessi, in verità e semplicità di cuore.
stiana il buon esempio non ha senso. E senza il Esso pertanto non si conclude in un comporta-
li.evito e la testimonianza di un umile, sinooro, mento pura.mente esteriore, in un vu.oto ed
caritativo buon esempio, l'apostolato rimane umano apparire; ma è il trapelamento di una
Etterile, se non diventa controproducente. Er.co vita interiore profonda; l'irradiare misterioso
perchè Don Bosco ha voluto ohe la tessera del e sovrumano del nostro essere di cristiani.
Cooperatore fosse quella di una vita cristiana. Che dunque dovrà fare il Cooperatore, per
vera, coerente, esempla,re: perchè anzitutto il essere apostolo anzitutto con l'eaempioL.
Cooperatore doveva essere 1lil apostolo con la Dovrà fare ciò che ha voluto Don Bosco, e
sua vita, cioì> con l'esempio.
ciò che egli stesso ha posto alla base della
rer questo, nella mente di Don Bosco la Pia Unione: impegnan,i ad essere come un re-
Pia Unione si configura come un Terz'Oritino ligioso nel mondo, e cioè un cristiano vero nel
apostolico, appunto in funzione di un apostolato più profòndo dell'anima e a vivere in per-
eh, deve sg01·gare da _una vita cristiana assi-
milata alla stessa vita religiosa. Don Bosco
infati;i c;oncepiva il Coopei•a,to.re come un Sa-
lesianw nel mondo, vale a tli.rn come un reli-
li Centro Salesiano dello Spettacolo• com'è
gioso laico. E del religioso, nella sua eseenza
di cristiano coerente all'impegno evangelico
della perfezione attraverso la p;:.at,ica ,!ella <ia-
noto .. ba realizzato una serie di interessanti
film documentarJ sul più sv"riati argomenti.
Tutta l'Europa ormai vi è rappresentala. Molli
sono doppiati in cinque lingue: Italiano, francese,
rità, nel Regolamento bi\\ codificat.o la sostanza.
inglese, spagnolo e tedesco. Alcuni sono anche
La Pia Unione infatti • ha per fine princi-
pale la vita attiva nell'esercizio della carità.»
(Reg. Ili). Ed ~ è fatta per scuotere dal lan-
guore, nel guaio giacciono tanti cristiani, e
entrati nel circuito normale delle primarie u1e
pubbllcbo.
;1,,.,. Si trovano presso la L, D, ç. - Via Mari.a
liat-ri.ce, 82 'rorino.
diffondere l'energia divina della carità• (Don
f Centri lontanl da Torino. per eventuali lnfor-
"Bosco, 16 luglio 1886). E la carità è appunto
mazionJ possono rivolgersi al rispettivi Delegull
/spetlori1JII.
il pri:rrw e ma.s11imo comandamento. E come tale
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fetta coeren1.11 con quest'impegno. F: impe•
gna.rvisi per P 11er la propria iemiglin. l!:t1em•
plarità personalo o familiare, cl1e fiorirà spon.
laneamcnie ria quesf'impegno, .son:.m uut1ieti\\ o
senza ostentnzioui. o senza, nepp1u-e pr<'ocr.u.
parsi dei ritntltati. 811iriil1s uf>i vul/ HJ>irnl. ~\\i
risultati. piì'I irnpPU.òluti e meravi~lio><i, pc,m~erò
il Signore. La \\•eritlt cristiana i;plc>nclP uo11
nelle parole. ma uei fatti. A noi il forln ri•
!'!plendere <'oi,l, 1m,para nclo le vie dt>l Si~rnore e
togliendo lo scanclnlo cii Ulla vita cri,,;tiann. sol
tanto di uomo, elio per la sua incoeren11n. troppo
spesso prei,la. il flnn1·0 ai denigràlori <lri I.motti.
~ La vostrn, luce J'iRplenda in motlo ohe ve.
ùarJo le vosl re opere buone o glorillt'liino il
Padre vostro che è nei cieli~. li monùo <>ggi
ha. bisogno di twle-rc, qu.asì di toccnr" con
mano. "lln è il bi11ogno ili una 111<'0 inlf'riore,
di una esperienza soprannaturale, Ùl."rivuntr
unicamente dt1Jla fede e dalla Gra.zin \\'Ìfl,mta.
che si 8ente prima ancora di couo>1core o di
riconoscere... Per qnci~to l'esemp'io tle11tl 1111rtire
r1al di (7.enlra. o porro le sue rn<lici profomle
anzitutto noi vivere le virliì, /eolor1nli: vitn
cristiann. vera, e d1111<pte vita di fede>, speronza,,
carità sopranna,t urali... E poi vita di di.,t arco
dallo 1:1pirito del monrlo, dal proprio io c:- dal.li'
cose e dai godimenti quaggiù. non in 1111 dimo
di isolamento C' tTisl<iZZa, ma in nn'n1wo,-f1>1'!1
di serena e gioio~11 iiperlura fraterna. li tutto.
r~o cQme Rl)erimentnle, in qnello 11tìlo ùi
spontaneità e moclel:l(ia così oarat teristko di
Don B0$<'0, a,t,triwnr.so la vMll\\ gnmum clel
vivere e agire quoticlirmo personale e familitiro,
che va dai doveri più umili e casalinghi, agl'im-
pegni morali, reli1do11i e soci::ili -più llt'ri.
Conclusion1•
lTn buon est>mpio o,·an-
gelieamento genuÌllo, sia nelle cnt>.I' piccole.
giudicate erroot>nmeu(e di minore importanza,
come nelle eoRo j,.'T:mdi, non i'- Rempre tacile,
perchè implit·n 11el 11rimo caso una fetle!Là e
cost.anza, e nel 11oronclo. una sapienza, C\\ for-
t,ezza criBtia,ne. non comuni. Ma: o»P~ia '])ORR·u,111.
in eo qui me ('(1t1fortall... E dunque nou Rco-
raggiamo(•i. Il huo11 è~<'mpio è J)(lr fllUI na-
tura cosi ;nerenl e aJla vita crisi iaua. erl oggi
così ìmportaute e necessario. ehe eleva tornare
a diventare nel nn tempo il primo mezw o
il primo oh1ot tivo <lell'apo,1lolato. 11 primll
'*" mezzo anziI nt to. poichè. nell'ins<'in,lihile tri-
nomio -
vri.~lir111a,. biw11 ,,11r11111in. n110-
stolalo - nou ò possibile pas~arn <lalla vii a
cl'i~tfana :tU'aposi,oln,to attivo, se non at-
Lraverso il b1ton esempio c.he. come vif,n, cri-
stiana visA11111 e t·oert>nza cristinnn, 110 Ì' l'in-
dispensabile pa1<.~aporto. E il primo n/111'1/irn.
poichè la rico..truzione <li un <'lima. tli ttu lllll·
biente, di un'opinione pnbhlica c·ri11fiana di-
venta la pialla[orma di lancio ili ogni ulteriorr
campagna aposLolica.
IL CALENDARIO DEL COOPERATORE (
I
Seguendo lr dirtltti,1e del Cmtro molti De- \\
legali /Qrnli /ia11t1Q qià compilntn pn i loro
CoopMatori il Cale11darìo ammnle to11 I'denco
delle principali attività e mnmfestazio11i spi-
rituali, cultrtrali ,. sociali che mira11110 luogo nel
corso dt'll'a11110.
I
! Prese11//a1110, a titolo di saggio, il Ca/rndarln
compilato da alc1111i Centri di RtJmn, il/11strato
co11 1111 bel SOJW(!//O natalizio Il distri/mitn ai
Coopera/ori con !,fii auguri di b11u11 Natale
e di lieto 01111n:
(
I
\\
I
)
\\
I
\\
I
\\
I
\\
I
L& gioia " la pace di Ue-
tlemme regni sempre nelle
Famiglie de, Cooperatori di
Don llosco.
I
\\
'I
\\
Senza sol!te sia il lavoro mdi-
I
viùualc di formazione cri-
(
~inna, senza soste t.ilt l'azione
apostoHca, in arwnonin c:on lt• I
pa!&ne direttive ùcl Succes- \\
{
sore di Don Bosco.
I
\\
( Da ricordare
I
\\
I
I
\\ .. Recita quolldlnna di un Pa1er e Ave In onore \\
I
di S. Francc-.co dl Sales.
I
\\
I
\\
I
\\
t mar1edl del mese. ore 17,~o Cullura Re-
lh?IM:1.
-+ 3• marledl del mese: Ritiro men~lle Mal•
lino, ore 8,◄ s: S. Messa; Pomeriggio, ou 17,30:
\\
I
Prcahicre e Conferenza.
I
\\
\\
l Mani{Pslaz.1011i annua/,
{
(
I
\\ GENNAJO
\\
I 29: fcslll di S. Francesco di Sales
\\
1• CONTERENZA ANNUALE.
I
\\
(
30: tliornat:1 di suffragio per I Coop. defunti
Jr: resw di S. Gionnni Basco.
I
\\
FEBBRAlO
\\'
' 28: Clorr,nta Mlllsioru,rla Salesiana ptt I ùnlrl di
Roma.
\\
{
MARZO
9: r,..u, di S. Oomenlco Savio.
I
\\
16-19: F.serclrl Spirituali apcrU in prcpnr•~on,· I
alln S, l'Mqua.
\\
I
( APRILE
\\
25: parteclpa1lone alla Giornata dclla Stampa per
i CenlJ'l dJ Roma.
I
I
\\
I MAGGIO
I
21: l' CONFERENZA ANNUALE.
ì .04: fesm di Marlu Ausilfatcice.
{ 1,.UGLIO - AGOSTO
Esercl7J Splrlluall chiusi.
\\
I
}
\\
I
\\
I
I
\\ SETTEl\\lfBRE
\\
3: re,na di S. Pio X. Cooperatore S:ileslano.
In d:>tll ifa fissarsi: Pcllegrinagtllo lspe11orlalc al
.. )
San1u.1rlo rii Maria AusJllauice In Torino.
\\....,.......,, -.

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~SEJJ.PI
l}attività di un Consiglio Ispettoriale
A titolo di esempio del come funziona ,m Consiglio Tspeuoriale di Cooperatori, presentiamo
qriello della l.,pelloria Subalpina, che l,a sede i11 questa stessa Ca-sa Madre delle Opere di
Don Bosco. Da.remo LLn estratto dei Verbali dellt adiinanze. Da questo appare l'aitivit.à sempre
cresr,ente del Consiglio, la regolarità con cui si rrovano i Consiglieri, i problemi che st1ulia110,
l'inserimento dei Consiglieri nella ·v,:ta dell'Isp€ttoria, attraverso lo svolgimento della loro atti-
vità diretta dall'Ispetlore, di cui i Consiglieri si sentono modesti ma generosi colloboratori
n 1r n;RRAI,1
Si stabilisce al 18 dicembre il Bianchi di prendere visiono del ma-
ADUNANZA DEL 17 SETTEMBRE 1960
È stata voluta per porgere 1111 de-
Convegno Zelatori Stampa e al
26 novembre la d11ta del prossimi,
Consiglio. Si desidera da tulti d,e Je
nnaie di Dou Vismara: Le fu~iani
della Chiesa, per quanto concerne
te norme, liturgiche che regolano
voto •aluto al sig. Ispettore uscente
Don Anl()l]fo llfaniero. Sono stati
inv:itati a unirsi nel simpaLico omag-
gio anche i Dirigenti della Federa-
adunanze del Con~iglio siuno mell!lili.
Conclude il sig. Iepettore notando,
tra l'a li rò, che il Cooperatore, vo-
tandosi all'aposrnlato si vota ad
la confeziono dei sacri indumenti...
Si fissa la data del 19 dicembre
per il pl'O$$irt10 incontro.
zione lspettoriale Ex allievi...
una vita di sacrificio e di ,le1lizione... ADUNANZA DEL 19 DICEMBRE 1960
I Consiglieri banno esaminato l'e•
sito del Convegno delle Vocazioni.
La Còngregazione gli dà Ja qualifiça
di « Salesiano nel monclo » percbè
Sono presenti tutti i Consiglieri,
piil lo l)elegata l spettoriale per i
realfaz·ato in comune con la Ispet-
torfa Centrale al Collo D on Bosco...
11 Delegato Ispettoriale infi:no ha
r,artato a conogccnza il de1!1derio
egli è un volontario, n.n milhantè.
n.n ap,;,stolo che so Tesìstcrc all'as-
•orhimento dell'ambiente e qu•lifi-
car~i lmçhe tra colleghi e compagni
Centri presso le Figlie di 'M. A.
rlell'Japettoria Piemontese...
s; comm.,ntn l'esito del Convegno
Zelatori Stampa tenutosi ieri...
del sig. Don R iceori: predisporre di altre sponde.
Vengono esaminati l cam11ioni e
un incontro a Torio.o delle Zelatrici
dei Laboratori Cooperatrici di tutta
ADUNANZA DEL 26 IIOVEMBRE 1960
i pr~zzi 1lelln ,tuffa che la Consi•
gliera sig. ra $antin ba provvedutQ
Italia in occasione della f~sta del È presieduta e dirotta dal sig. Tspet- per le vesti dc] piccolo clero. Si
Rettor Maggiore. Per tali Coopera-
trid si v(lrrebbe offrire frùternu
ospitalità presso iamiglie di Coope-
l<>re. T,,tti i Consiglieri sono pre-
senti. Letto il Verbale dell'adunanza
precedente, il Delegato fa una pTe•
conviene di ordinare 50 metri di
stoffa rossa e 40 di r.eleete•..
Si ,t11diano le modalità della
ratori di Torino. I Consiglieri pro• cìsazione: « Nella trattazione degli I Conferenza annnale in Basilica.
ru"ttonn un fauivo e cordiale inle• argonltmti messi di volta in volta Si preferirebbe darle maggior so·
res.samcnto.
all'ordine del giorno sovcnLc ci 1ro- tennltà, piì, denso contenuto spi-
ADUNANZA DEL 28 OTTOBRE 1860
veremo a dover parlare di 6nnnzia-
mento delle iniziative che studie-
rituale. A Lai fine pare convenie.n.te
l'Tasportare il trattcniruent,o-orn.aggio
Sono stnte invitate n 1>rescn,,jare remo. b:i questi cruii non si sollecita clopo la fonzione .in Bruiilica...
anche le Delegale Jspeltoriali dci
Cenni presso lo Figlie di :Maria
la vo•Lra offerta, ma vi t<i chiede
cli studiare insfome, da~ci consigli
Questa prima parl~ della seduta
rennina con l'invito a legge~ an1
Amìliatrire delle lspettorie Centrale
e Piemontese con sede in Torino.
e &uggerir<.i esperienze per reperire
i mezzi; vi si chiede il concorso per
Bollèttino l}irigemi le pap:ine for-
mative e.be si puhhlicano per dare
Si ttatta del primo inconrro cnl
nuovo Ispettore Rev.mo Don Luigi
raggiungere persone o istiLuzioni che
siano m grado di conconere all'at-
il vero concetto del Cooperatore•..
La ,;ig.ru l)ompè riferisce sulla
Pilotto. 11 Delegato porge il saluto tuazione dei progetti stes•i ». Il proposta di un ridotto pellegriaagg.io
e presenta i Consiglieri. Quincli il- sig. Ispettore souolinea questo di C(ioperalori ammalati a Lourdes,
lustra i prossimi loro impegni di
rappresentanza e cli lavcm, per In
•pirìto di collaborazione per cui il
Coru;:iglio s'investe dei problemi
da inserirsi ia 1m prllegrianggio del-
l'UNITALSI. guidato dal mnritQ
festa del Rettor Maggiore... Rife- della Congregazioné e Ji sente s,wi... dot t. Piergiacomo. Detto pellegri-
risce pure snl lavqro prepm:atorio
Prim·ipale argomento deJJa seduta naggio avrehhe c:ome 6ne di appor-
del Convegno Zelatrici dri Labor,1- è stato il tema dei Laboratori. Se tare n.n contributospirituale prezioso
tori d.Italia, in partieoJare quanto ne esamina il funzionamento ~ott(, alla. Campugna delle Vocazioni
hanno fa no le Consigliere si- due ,ispetti: di produzione e di
In tema di pellegr:inuggi si va-
gnore Dompé e Sanlin per predi• formru-Jone delle Cooperatrki.
gliano le posshilità di effettuare,
sporrc gli alloggi p~,r le parteci-
Il Delegato informa di aver pT0· in unione con l'Ispettoria Centrale,
panti al Convegno. Si legge il pro-
gramma del mcd~simo e ci si iul•
messo al Direttore dell'Orfanotrofio
di Avigliana la forni.tura delle vesli
quello ai luoghi sale~ia,ni deUa Sa-
voia... n consigliere jng. Negro pre·
pegna per la l,uona riuscita.
del piccolo dero... La s,g.ra 8'1.Iltin parerà un piano di ma~sima.
Si pa88a al secondo punto dell'm·• si oftre a prendere contatto con la
D si,r. Ispettore gradisce gli au-
dine del giorno: la costituzione direzione del Cotonificio Valli di guri natalizi e ricorda la Settimana
presso la Casa Madre rii 1111 Centro SI.IBa per avere l!ampioni ,; prezzi, ,li Preghiere per l'lapettoria Subal-
interispettoria]c, che raccolga i vari sollecitando anche quald1e forili- pina incletta d:tl Rettor Maggiore.
nuclei clie gravilano e operano at- taz:ione in occasione delle Fe~te
Si fissa la data del prossimo in-
torno alla Direiione General~.
Natalizie. Si suggerisce olla signora contro: 15 gennaio...
5

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Convegni Zelatori
torio di Pordcno,to per iru:it.a.re efla
creazione di nllrì Leboratori.
In fine fu inviotan un telegramma
A l\\fOGLIAJS:O , r ENETO
non ,,,nj!&nO fatte nelle re11e rii ol \\!inistro Folchi &U-'JJicando clii.ari
PN'parnto dall'incontn> dei De-
l•p:aI i lutali e del fon•i11lin hpctto-
rii,lt ,. dall'ordine del giorno inviato
oi fl!IJ'lccipnnti e disrn~•o in ...-de
lnrnle, questo Convr11no, per l'nu-
l.nrPV(1lc ed efficnre pnrolo del
Rr,·.mn Don Bic,·eri, puÌI es:scrc
con•itlttrato il Convegno-hn-.i per il
1,n1.-nziamento dci Contri dclla
nuova l" pcuoria.
l)urantc la S. ll'cs•a i.I Hircuore
Grnrrale ~ottolinell In nere,,.,ilà dcl-
l'upoal olarn nell'nr:i eu11ole e lo
••ilo ,foU'apostolato dei Cooperatori,
•nprottutto per In oolvezzo. dello
giov1•111!i.
grg1ùrono i lovori del Convegno,
pruicduti dal sig. Don Rfoceri,
pre•cnli il sig. 1&1,cttorc Don ni-
C'htlongclo Fava. il Drlrgau, bpet-
torinle Don Bllbllto, ,•eri Direttori
e 120 Zelatori e 7.Platriri prove-
nlrnl i do ngn' f,ennn.
Per lo Campagne OllllllWC ideo-
logico il tlircttore 1l~ll'Mpirnnlllto
cll CaMtrl di Godego trottò ìl tema:
Il Cooprrotoré è opo~tolo ,id/a str
rfr1d, ,trllo spirim r ron lo "ile di
Don Bouo.
Per lo Campagne pralir o il De-
legato hpcttorinle pl'1!~cntò una
pauora:mic., dt<lla ,,itu1n;ionr nume•
ricadcgli u;orittiedcll'nuivitìl svollll
in qumo primo rumo di hrvoro.
Qniudi tre Delegati locali gvolsoro
i 1emi: Organi.aa:ionr Forma:ione
dr/ V>Optralore Apo•tolato.
Ad ogni tema seguirono wri ÌII·
ter\\'eoti e la parola t'hiarificatrice
d~I Direttore Generale, che diedero
1m1tici risultati.
l '(•t• l'oruanizzuzlo111• ,i tletlse:
Don Bo•r.o e di Maria Anoiliatrir.e,
mn in pro•~imità. in modo che rir-
srnnn vere n.urmblee grncrnli doì
Coopcrotnri. Per l'E,uci:io d~/111
81,01111 .Morte ! i punti al progrommu
mnA~imo. VCJ.tgono anche fisRutc le
date degli E,erci:i Spir;1ualì.
Pt'I' l'n1,nstolu10 ,-engono e~p,1-
stc e opprofonditc nello discu••io11c
le , ·ori!' forme cli apostolato: "''"''"
rrli~i°'a, NH'a~ioni. stampa. apo,.
stolo10 della prrghiua , dello sof-
fer,n:n, opero roritalÌt'ft, lobornlori ,
SO(Jr&llutto cura della gio1•rnt1ì. Si
sotlolinoo In neces$ità di c~tenclcre
la futn di D0J1 Bosco Patron(> dr14/,
Apprendisti. di preparare materiale
di prop11gando tra 8/i $Colori, di
ini:r:i11rc ro111i di Esercizi Spiritual,
per giovani uon educali dai Salc,-
rumi, di 3egnalare ai g,,nitori i
•aggiorni mDntani e marini dri S11-
foaia1ti. il nuovo P,nsion/Jto u,.;,,u-
sitnrio di Vonezfa, « Leone Xlil »,
cli rlill'ondere In conoscenza ,lelln
pcd1111,11gia di Don Bosco fl'a glì in-
seguenti.
Il ~il{. 01111 Ricceri inter\\'lenc ron
ai,eento vibrato per raJJ"Sloloto 1frllo
stampa, ricordando clu, e OAAi il
pulpito cmlra nelle case r.on le
•tompn ». Il Delegato lspeuoriole
raccomnndn Mrridia110 12, ricorda
che il centro di Pordenone hn 11,ill
istituito lo bib/i111cchina cirtrola11te
e Son Oonh ne mizia una a corutterc
prtlngogico per i genitori e J<li edu-
catori lA mo•tra d-,J Libro allc•liui
"llell11 ~ile del eon,•egno potevo
'°""crt> indicotiva per l!l .-:ella dei
libri. Venne pure e,;posto il fnn~ìo-
rwm,'nlo e l'llltivitll del Labora-
e decisi pro,.,.·cdimenti contro il
dilagare dcell'immnrnlità nello Sp<!l•
tocolo e ntlln •tam1>a.
/I MlLANO
Ebbe luogo il 4 ,lirembre, prc·
senti 80 :t.elolori o Zelatrici pro-
venienti da 25 Centri diversi.
Ap.rl t'lll!..<emblro il direttore del-
l'Istituto Oon \\ngclo Viganò, il
quale nrordll ap:li lelatori che .,..,;
~ono come il lie,•ito nella masM e
li esortò o l'Ontinuare con fede
cresCflnle e sempre pili fon-ido en-
tus.iawio il luvoro già così bene
iniziato prr la pieno e·fficienza dei
loro Centri.
n dott. Ciu••pJ>e Zucca:ro, mem-
bro del Ci,nsiglio bpclloriale, leone
un breve C<lmmc-nto &lJ1 tema: TI
rara»ne apQJIJl/irt> Jd Ox,pu111ore
Salesiano.
Fu quindi presentata la relazione
della Campagna ,Mfo uncnzinni svol-
tasi nella Lomhnrdin nel 1960: ne
risultò un bol <'Ortlluntivo ricco tlì
ini,.iative e di realizzazioni che fo.
cilmcnte per11ua•ero o continuare
un'opera tanto utilr.
Do.11 Adriano Cclmini Tiferi guJ
tema: Don Bo•co Patrono degli Àp-
prendùti. E,pose quanta si era folto
nèi vari Centri e condo,;e dicendo
quanto re~t i do forc -per agganciare
alla Chiesa, e quindi a Dio, il mondo
del lavoro.
Venne ,,o, il tumo dei carrefours,
in ognuno dei quali, !!Otto la guido
di Ci>n~lieri pn,parati, ~i traUII uno
dei problemi of'guenti: Catechismo.
r.strci:i Spiriluali. S tampa, l,,,boro-
Lori, Pell,g~inaggi, l,waro disegreteria,
l O npostolato pnr n11011r iarri:im,i,
bf>rrir di elementi giovrmi; ~ura
dello •chro,,rio /o,:ale, da D(lll con-
DAL CALENDARIO DEI DELEGATI ISPETTORIALI
foodCI!<i con qucllo dei l;enefattori
ddl:i rasa (per aggiornare ~l'indi-
riu:i ..ervini deU'anagrnfe eoniu-
nalc); 30 ogni Zelotort e Z.Jotrù:11
ohhia il regolare diplomo e rice"a
11Tlollettino Dirigenti:'14 ogui Centro
nbbin il C-0,uiglio /omio r.ho fun-
iioni tiecondo le clirett ive dr! « l'tla-
nun.11.' Dirigenti », del « n111tw i1,10
Uitigcnti » e dttl Centro Ispclto-
rinlt-; 5° vengono 110111iuati Zelatori
, 7rlntrici isolali 11cz il c<1ordina-
mcnto ,lri Cooperatori ,!ella zona
e prr l'e-.ntllrue ..,..,o,iono di nuovi
frmri.
Conrrgno Decurioni Arq1ri: 29 novembre.
C-Onn:gno Zdatori o Bo'7!omo1wro: 4 dicembre.
Giomata tic/IP Voco.:ioni t '1iasio11i ptr i Centri d, Roma: ~8 febbraio.
Convl'gno lh-mrio11i dd Ln:itJ: 9 mano.
lnron110 (,ooperatori n/11• Catacombe in pr~l,irrn prr il Co11c.i/io
Tfr,unenico: l9 nulrzo.
Co1U!fl{llO IJcwrioni a flnri: 17 gennaio.
Cont'r151w Decttri011i a C-Orisli11110 d'Otromo: 20 gennnin.
Ca.nt''l(llO Deourioni 11 Toronto: 24 gennaio.
Conrrsno D('('urioni a Va/u, 1/r/Ja Lu,:ania; 9 g1•11t1nio.
C.om·rJ(JJO Dr,:urioni a Na110/i: 9 mano.
Cont·r,ino Duurioni o lfodù:n; 2i gennaio.
Conl'rgno l>rc_urioni a Cal1n11i.otno: 9 febbraio.
ro,wrgnn Der.mwni n /1,foraaln: 8 marzo.
C.ì m,•rgno Dec11ri,mi Dioctsi d' I1•rrn: 13 man.o.
l'P•• la lornuizi(~llf" t:1i rocco-
(',11nv•g110 Decurioni Diocui di S11$a: 2() mar~n.
mando che le clnc Coufrr~n:e on-
Conut'J!llO Zcl,111ori e Zelatrici n Bnri: 5 mnrzo.
,,,.n/ì ~iono attuate srr.ondo le di-
Co,ivtgllO Zelo1ori e Z,Jatriri Il T11ron10, 12 marzo.
(I rettive del « Manualr Dirigenti» e

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Alle 12.30 l'n•lfe'mblea s:i riunl
nuo,•amtmte per esaminare le pro-
poste elab11r11tc nei correfours, do
tradurre in deci~ioni e voti.
Facendo quindi una bréve Ùi•
gressione cfrca l'importanza del di•
vertime.ntocdurotivo e l'efficacia del
cinema~ .s.i con<'lut,f'ro i làvori con
l'invio di un telegnmuna al Sottose•
gretario dellu SpeUocoJo Helfcr e 111
Procuratore della Rt1>uhblica doli,
Spagnuolo, in quehl l termini: « ZKLA-
TORJ E coorE11A1'081 SAf,ESlANI DI
l .iOMBARDr.A (PAURI DI FA.l't1ICLJA,
EDI./CATOlll, P8(lt'K~$10NIST1, llll'•
PIEGATI. OPER \\1) PERSUASI CJ,E\\1 \\
l'ATIOJIE PRJ~1"RIO EDUCAZJO,l. O
lllSF.DUCAZION.t; •u~SE, SPECIAL-
ML'ITE CIO\\'ANlLI, PLAUDOXO CO-
RACGlO!I.E AUTORITÀ, nfPECNAT.t:: Ali•
CINARE FJLMS UIMOHALI, AUSPJCANO
CO),.TlNUAZIONE OPeAA SAl'i.ATlllCe
PIIEVEN'l'lVA ».
F.to Maestra Cùnelli Monti Caterina
Ing. Guglielmo Meardi
Dott. Giuseppe Zuecaro
Impicgato Cosolu Enrico
Operaio Miccoli Aldo.
A BRESCI A
Si tenne I' l l ditfmlm: tn un
ellina fervido cli bpirituali iniziative.
Ci dispeusiruuo dol parlarne perch~
svolse sulla fol•arig-a cli qncflo
di Milaoo e fu coraueri2zato dnUo
stesso c.nlltlliu1,mo u da no.n minore,
vulontà di lavoto e di apostolato.
A BORCOMA.I\\I·:no (:'ìOVARA)
Si tenne il •t dicembre p,,r gli
Zelatori dei Centri aggregati 11
qucllo dj Borgornnnero.
O Delegalo lo-,ole fece una hrnvo
relnzione sull'nttivitll avolla nel 1960
per le vocazioni, nttivil.à che frullò
due vocazioni e tre llOtR di studio.
Cm:i1 gli Esercì;eì Spirit unli, una
Zela trice -uggcrl pel' quelli clu: non
po,sono farli di tre giorni, unrt
Ciomata imfora di Ritirq (ù111Ja
sera dcl ~abato ullu sera della tlo-
n1enica) come lii tenne nel maggio
del '59 Il Casule Cori.e Cerro.
L'animato diM1ussione portù n
queste concl1111i<111i: l O favorire Il'
wrizioni, •pecie di giovnni; 2• dif.
fondete Meridiano 12 e la stampa
buona in gouerc; !l• tenere in tutti
i Centri unu giomllla mensile pèr
/1 Voca.-iuni 1'11Jt imu giorno del mese;
4• provvedere n confer,ionau qual•
co,o per ls chicie anche dove non
è possibile istituire un Laboratorio.
Convegni Consiglieri locali Cooperatori dell'lspettoria Romana
I membri dei Cow.igli locali del
Lazio si radunarono a Uoma pr6S'!O
il Tempio tli S. Giovanni Bostn
il 4 nove,ohrt·; t1urlli clei Cow,igli
locali della Sardegna, o ~liari il
17 novembre.
I Con,iglieri traseorscro la gior•
nata in ,·ero clima salesiano. IA,
sc-opo dei convegni eru dupli1•c:
approfondire la riropria preparazione
spirituale ull'opostolato; studlore
iosieme il 1,rogromma dl lavoru
pu il 1960-61.
Al primo 6ne fu dedicalo il
primo tema: « t,;,.o pro ci.$ sa11c1ifu:o
= m~ipsum: Io a loro i•amaggio sa/lii•
fico
sttl80 ». Qui c'è l'anima di
ogni apost nlutu cn llolico, cl,e vuol
essere l'ecmulo.
Al secondo ue del convegno
furono detlieuti il secondo e il
ter-Ln tema: Pmgrnmma di lnroro
1960-61 - Parte ideologica: li
CA>operatore è O/>IJ>lo/o, è cattolico
·••il~ nel suo upostoloto. lavm·o ron lo
spiritt> P lo
tli Dot> Bosco. -
Parte prati1•11: C1111,,olidnme1110 tlel•
l'org1111i::o::inr1e 1lr•i vari Centri e
ras.fegna dei 1rllorÌ di la.uard.
Qualche içioruo ,topo il Dcltgoto
l,pettorinlc Don Ilnttarelli ringr11•
ziava con Jettern i Consiglieri ln-
1erv=ti e pri>l!t'gnivo:
« PercM il lavoro svolto nOII ri-
ma11;,;a s~n,a frutto. la prego caldu•
m~III~ di ciptin•aru II q11m110 fu dmo,
rileggere i su<1i O/Jpunri, e decidere
quulche co•o Ji bello e di gronJr
pt!r l'apoiwlaro anlui.aru, Mila sua
Union<' U>Opt·ralori.
Orc-0rronu nlln Chie~a anim~ ge•
nerose dm si ,loroino •enza limilì ~
senza 11u,5ure, 11 Id JHIÒ essere u.uu
di queste. pere/,~ il Sì;,;Mr, le /10
doto ù, ,,oca,ioll<' alfuposuilato 11tr
la .alu:"" ,/rii<' anime, e le ,lar,;
anche i mu;; n«tsst1ri...».
Una H/lll J()1'J,XJIIN I per ogni Centro
La 11uessità di dare idu a, 11ostri C0<>perator1 ,. d1 alime11fars
in es,i lo spirito cristi.ano e sale.siano ha dato origine i11 ak1mi
Cmm· alla Bibliotechina dt>1 Cooperatori.
Per Jaciatare I'attuazto11L tb questa iniziatit•a lodl!fJo!issima e
raccomandabili!sima, il. Bollettino Dirigenti c,111l11111erù a p11b-
blicare q11alche indicazione l1ibliot(rnfica.
Non si tratta di creare 111111 grande biblioteca, ma di mettere a
tlispotiziont dti Cooperatori alc11ne thci11e di f't1l11111i scelti binu
e veraJTumte fomu:uivi. la bibliotechina potrà U$ere piccola,
ma pu u11a eflicitnlll f1mz1011alità occorre cht sw jormata di
sol, li/Jri ht>11 stlmonali e die rispo11d011JJ ai partt'colari bisogni
dei Cooperatun del Ce11tro 11ei vari s,,ttori della c11/turn relirtfosa,
forma::io11e ascetica, i,iforma::ionr e Jor-ma:::ione salesiana, pe-
dagogia familiare, doc11me11ta:!fio11e religiosa ecc.
bi questo 111m1,ro çj limi1im11u ad alcune opt:re di 111/orma::rione
salesia11a.
o. e. Ull>IOYN1! Vlla di s. Glovaruù Bosco - 2 ~o,. SEI L. itSOO
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la S. E. I. presento in smagliante veste tipografica
questa luminosa cd agile biogrntìa del Santo Fonda-
tore, in cui l'Auton', sulla scorto delle fonri genuinti
- 1\\1,w,arie Biografiche di Do11 Br,sco e d<1cumenti
di arclm•io - fonde la vita del irrande apostolo della
giO\\·entù con la storia della sua triphce famiglia
spirituole· La Socictù Salesiano, I'Istimw dclh: Figlie
di Maria Ausiliu1ric1• e la Piu Unione Jei Coope-
ratori Ha lesiani
La figum di Don Bosco ingiimntisce anm,•erso l'ac-
cu.rntu dncumen111zione, dalla fortunosn giovinezw,
fra mille strettezze e mille cuntrasà, fino olla mole
delle opere ed nl fastigio dellu Sumità. E lo sun vita
vib1"$1 del fascino incontevole eh<' S. E. l\\luns. Evasio
Colli, Arcivescovo-Vescovo di Parma, rlfrns<:e in unu
incisi~-.. defini7jonc: IJna \\;IJ thc: pare un romanzo
ed è un poema •.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria A.usilietrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti dello Pio Unione
SI Invia gratulramente. Spedlzlon& in abbonamento po$lele. Gruppo 2•
*Facciamo noto ei benemerili Cooperatori e elle benemerite Cooperelrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Genera/e Opere di Don Bosco - Torino 7 12
Ognuno può valersene con risparmio di spe>a, nell'fnvlare le proprie o(ferle,
ricorrendo oll'ufncìo postale locale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per cornz.lonl d'Indirizzo si prega d'inviare anche l'Indirizzo vecchio.
SI rlngrazi8JIO I Sig. Agenti postali che respingono, con le 1otlllcazlonl d' uso, i Bollettinl no11 recapitati.