Bollettino_Salesiano_194108


Bollettino_Salesiano_194108



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1.1 Page 1

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Eduaunc ridotta secondo le prescrlzlunl minlsterlall.
B .o l l e t t i n o
ano
Anno J..XV • n. 8 • Puhbllcaz.lonc m<'n~u.,
10 AGOSTO :194r-:ux
Spcdl:t, in 2bbonQmtnlo poau1Jo • Gruppo 3~

1.2 Page 2

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l'CRJOOICO MH:-C-
i,;1 c.u l'f:R I l:00-
l'RRATOJU .01::1.1.tt
Ol'li:RE E Mh=--JO:-.;I
IJI :--. GIO. IIOSCO
BOttETTII IO
SJ\\lESI J\\N O
AGOSTO
1941 · XIX
"°"''"' SO M.MA RIO: Oue i:r.indl :anlmt,: S3n Clcw11n11I l\\,..c,o e il Card. Allmond2. - Te,ioro ~iritoale. • In r.un,eli:t:
Jlah~, Sp:agn:i.. • Dalle
Missluni: Gbp1>0nc, ftatLl, Alto OrlAoco. • Una 11>n:1h1era del San1<1 Padre l'io XU
re.- le vocHlunl a.ict-rdouill. • Croda.la ml~lonurb. - Un mc:dic<> "P<*t.11.,. - 1.cltc,ra di D. Olullv1J • N,-crolo&Io.
Due g randi anim e:
San Giovanni Bosco e il Card. Alimonda
5i compiono ormai cinquant'anni dacd1è
sali\\.1 all'eterno pn.1nio. Io spirito eletto
del Cardinale Gaetano Alimonù:1, ùopo
3\\cr chiu-;.o l:1 sua carriera mortale n•gf.!l nJo
l'An.:.biJioccsi torinese. ~lori nella ~u:1 Li-
guria, Jov\\·ra-.i recato in cerca di 1-alL1tc.
.\\ chi scri\\'e q•w~:tc righe, semhra aru:ora
di ,·~derc il fcrc'tro cardinalizio u~cire dalla
stazione di Torino, portato derntamcntc
in ispalla fino al carro funebrè da studcntl
uniYer,,itari, preceduto dal Conte di \\ ian-
ciao, presidente delle nostre As,--ocinzit1ni
giovanili, ll1n• hc~giato da ragt?uardc,·nli
ncrsonagg1 e sc~,,1ito da un'onda di popolo.
I cittadini lun~o il percor:.o <la Port:J
1'\\uo, a alla Cattl·dralc si scoprh-a110 rh c-
renti. mandando un estremo s:111110 alla
bara del buon Pastore.
Di tre anni l'.l\\C\\hJ preceduto alla patria
hca•a l'an~elo torine. e della carità Don
Giovanni Bosco.
Furono queste indubbiamente due ~r.mdi
anime, nate fatte per intemk-rsi e pl'r
amarsi, ed oh! oorne s'intcsero e quanto
si amarono! l~ hdlo per noi rinnc!are qui
nel Bollrltino si intime e care memorie.
L'Alimonda e Don Bosco si , idem la
prima volta nell'ottobre del 1864 ,.ulfa
sLrada che da S rr-JYalle Seri, ia conduce
alla cittadina <li Ga,·i. Don 13o;;co marcia,;a
alla te,;t~ di una schiera dc' suoi gio, :mi
nell'ultima dr.Ile gite nutunnali da lui per-
sonalmcnw guiJate. A mezza yfa gli si f1.:cc
innanzi un C:inonico geno\\t: e, che ,·il-
leggiava Ja quelle parti, e che rnle\\a es-
sergli presentato ù:1 Don l't:starino. suo
conoscente, ,enuto da :\\lorne,·c incontro
a1l'allcgra cmnitirn. Era il canonico .\\li-
mo:-iùa. Entramhi si conosccrnno per fama .
ln quel tempo l'Alimontla lacc\\·a parlare
(1i :sé con le s ue dotte conf1.:rc111.c nella
Catkdrall· di Ct:nO\\a. Yedas' e concepire
l'uni:, per l'altro vh i.ssima affezione fu cla,·-
,cro un punto solo. Si a\\ \\':ar.:ino a r.a, i,
c,m,er.,antio familiarmente insicrne, come
due , cechi ninici. J à giunti il Canonico,
udito che i gitanti a, rcbhero put11to rifo-
dllar,;1 ~.olo n :\\Jomesc ancont :1hhastanza
lontano, pron id1:: w,-to aò .,llc~tirl' loro
una huonn r1.:faic>ne. La sch1l ra riprc!>c la
marcia sul declina e <lei qiumo. li numi-
fico C:inonico, el,hcne a, es,c gi:1 preso
commiato <la Don Bosco, pure nell'ora
dc 1a partenza l>ra:rnn-a rhcllt>rfo, accom-
pagnarli un tr.llto e cosi godere ancora
ddla sua amah1k· comcr.sazionc. Si mise
dwH111c in cammino per rag~iungcrlo; rae-
~i11n. e invece ~oltauto Don Cnelicro, che
anda\\·a C'ln la retroguardia. Don Bos:co
era già m 1lto a,nnti. T.iman<lo:,cnc indie-
tro, dis'"c: Oh, lo n·drl, :mcora quel-
l'uomo prov, i<lcnzialc t Rolo le montagne
in questo mondo non s'incontrano!
Ed d1bc pienamente r3gi01u:. Jl primo

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passo per incontrarsi fu quando nel 1877, Don Bosco si recava alla Città eterna, Sua
fatto Vcl.'lcovo <li Albenga, si trovò nella Eminenza non si contentava di colmarlo
diocesi il collegio di Alassio. Gli pareva delle sue gentilezze, ma si prendeva ,,iva-
<li sentire ivi la vicinanza cli Don Dosco e mente a cuore gl'interessi che a,·evano con-
gioiva di recarsi SO\\'Cnte in me;,,zo a que' dotto colà il nbstro Santo. Tre cose prin-
suoi figli. Ogni occasione era huona per cipalmente egli ebhe allora da trattare a
visitarli e trattenersi in lunghi colloqui con Roma: la concessione dei privilegi che si
il loro Direttore Don Cerruti. Quando poi solevano accordare alle famiglie religiose,
sentiva che Don Bosco in persona doveYa pratica lunga e ardua; la sistemazione de-
passare di là, seìnpre che lo potesse, vi finitiva delle l\\lissioui Salesiane: in Pata-
accorreva a salutarlo.
gonia, mediante l'istitu~one di un Vica-
È di quel tempo un'eloquente manife- riato e di una Prefettura apostolica; l'cli-
stazione ue' suoi sentimenti verso il nostro minazionç di graYi ostacoli sollevatigli con-
amato Padre. J a leggiamo nel panegirico tro da alte personalità. In tutto questo il
da lui tenuto dinanzi ai Chierici del suo Cardinale gli fu )argo di mediazione, di
seminario, quando Pio IX insignì il Salesio consiglio e all'uopo anche di conforto. E
del titolo di Dottore. A un certo punto con che cuore lo face,·a ! << Già dissi a voce,
l'oratore prorompe in queste espressioni (1): gli scriveva il 7 ottobre 1879, e ripeto per
« E dove ti lascio, o mio caro amico, ve- iscritto che, dove io possa e sempre che
nerando padre del clero, GioYanni Bosco! io \\"alga, la Congregazione Salesiana, di-
A te giovanetto il 8ales si rivelò; e <la lui letta figliuola dello Spirito di Yostra Si-
prendesti il sapere amabile, la santità ca- gnoria l\\I. Rev., può a sicurtà giovarsi di
rezzevole, tutto il com,:<lo delle dolci virtù me. Mio dolcissimo Don Giovanni, Dio sa
cristiane, che tanto onore ti fanno. Pren·- quanto Le voglio bene e quanto La stimi;
desti da lui il concerto e lo spirito dcl'.a è per me un onore, una consolazione il po-
tua benemerita Congregazione dei Sa~e- termi annovèrare fra i suoi servì».
siaru. Io la vidi nascere e di'.atarsi, la nuova La sua stima per Don Bosco spiccò allora
Congregazione, come una pianta <li para- in una particolare circostanza . Il Papa
' diso trasferita in terra; simile in tutto al Leone XIII era molto angustiato per non
crescere e al dilatarsi dei bei monasteri della trovar modo di por1are innanzi l'erezione
Yisitazione. San Francesco di Sales rivive cli una chiesa al Sacro Cuore di Gesù in
e moltiplica in te, e per te YÌ\\'e e moltiplica Roma, voluta già dal suo predecessore, ma
nella comunanza civile. Questò tributo di da quel santo Pontefice lasciata appena agli
lode io ti debbo per isfogo di gratitudine;
imperocchè dell'opera solerte de' l1ioi figli
si giova e si allieta la mia dilettissima dio-
inizi. Il Cardinale, seb9ene sapesse in quante
e quali opere fosse occupato il Servo di
Dio, pure ne a\\"eva sl alto concetto, che
cesi: ma più preziosi encomii e ringrazia- non esitò a suggerire al Papa che venisse
menti più degni a te ,·e:igono dalla Chiesa
Cattolica, a cu.i nell'Europa e nell'America
per l'Apostolato dei Salesiani si feconda il
grembo d'innumerabili fanciulli educati
alla virtù, di barbari convertiti e di cri-
stiani santificati ~-
In un secondo tempo corsero fra loro
intime relazioni personali, ricche di bene-
i1ci risultati. Parlo degli anni in cui il Ve-
scovo di Albenga, creato Cdrdinale, pose
la sua dimora in Roma. Ogni volta che
affidata a lui l'onerosa impresa. Fu un rag-
gio di luce, quasi un'ispirazione del Cielo.
li Papa accolse iJ suggerimento e Don Roseo
foce la splendida chiesa, e per di più vi
costruì accanto un grandioso ospizio.
J\\la la Provvidenza dispose che in un
terzo tempo le relazioni fra le due grandi
anime divenissero ancor più strette. Nel
1883 l'Alimonda fu mandato a Torino Ar-
civescovo. Rispondendo al Santo che erasi
affrettato a rendergli omaggio ed a mani-
festargli tutto il suo giubilo, gli scriveva
(1) Card. G. AL1~roNOA1 li mio Episcopato. Vo- il 5 agosto da Castellammare di Stabia:
lume II, pn~. 444- - Torino. 1886.
.. «Vengo a Torino colla fiducia di essere
170
'

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aiutato da Dio per le preghiere delle anime
huonc ! Poichè non ho inteso che di fare
la divina volontà manifestatami dal Santo
Padre. ;\\fi sono pure di conforto tante belle
Istituzioni, fra le quali codesta sua Congre-
gazione colle molteplici sue Opere di carità.
Preghi Ella e faccia pregare per me la Yer-
gine Ausiliatrice, che ili grazie e prodigi
con Lei non è mai avara. La ri-
, vcrisco, La abbraccio con paterno
affetto e benedico a Lei, a' suoi
Reverendi Confratelli, alla gran-
de sua famiglia ,,.
Ricordare ora tutti i tratti di
bontà usati da lui col suo Don
Giovanni, com'egli ama,·a chia-
marlo, e tutte le attestazioni di
devota e cordiale sudditanza re-
segli dal Santo, sarebbe cosa da
.riempire tutto questo numero del
Bollellino. Kon solo per im·iti a
.funzioni rdigiose ed a familiari
trattenimenti, ma di sua sponta-
nea volontà il huon Cardinale
ven.iva all'Oratorio, prolungan-
dovi oltremodo con lui le sue
conversazioni; sembrava che non
sapesse shtccarsi dalla sua per-
sona. Non parlo poi d'intervcnti
efficaci ogni \\'Olla che.il bisogno·
lo richiedesse: non è esagerazione
il dire che facc,.-a propri gl'ink-
ressi di Don Bosco, di qualunque
natura fossero.
È per noi una delizia rileg~cre
oggi le lettere, con cui ricambiava
auguri dd Santo. fri nessuna
formalità, ma cordialit.1 molta.
Nel 188+ don Bosco gli aveva
scritto da Pinerolo per il suo
onomastico, che cadeva al 5 ago-
sto. Pronto il Cardinale gli rispose, di-
cendogli fra l'altro: «Tengo molto a<l
essere aiutalO dalle sue fervide orazioni e
conservarmi la sua benevolenza e b sua
amicizia>). Xell'agosto dell'anno appresso
Don. Bosco di ritorno dalla Francia, giunto
ad Alassio, gli scrisse rie,·ocando gli anni
del suo Episcopato. )l'ebbe tosto in risposta:
<, Quanto mi torna gradita una lettera tutta
di suo carattere, dopo il faticoso Yiaggio
sostenuto per il bene della Congrcga~one !
Come non ho tralasciato di preQ"are che
Vostra Paternità Reverendissima e Caris-
sima sostenesse senza pregiudizio della sa-
lute queste fatiche, così mi rallegro e rin-
grazio il Signore che l'abbia ricondotta
ormai a noi vicina, incolume e, voglio spe-
rare, anche in migliore stato. Noi ci \\·cdre-
S. Em. il Card. Gac-Cano Alimond..1,,
Arclv. di Torino dal 1883 al 1841
mo, ci abbracceremo presto da fratelli~-
L\\.nchc nel 188(1 per la stessa ricorrenza:
<< Per Lei, venerando Don Bosco, io prego
tutti i giorni. Che i giomi suni preziosis-
simi siano conserYati a lungn. Che la Con-
gregazione Salesiana po~::i ~entire per molto
tempo ancora quell'influsso di carità e di
operosità, di sacrilizio eh.e tanto scalda il
cuore di Lei, fondatore henemerito e prov-
, iclcnzialc •►• Il 30 novembre del medcsimo

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anno scriveva a .Mons. Cagliero nella Pa-
tagonia: 11 Oggi ho passato quasi tutta la
giornata al Collegio di Yalsalice: era la di-
stribuzione dei premi, e riuscì bella, inte-
ressante come tutte le feste salesiane. i\\Ia
nulla ci interessa quanto il carissimo Don
Bosco il quale era con noi, sempre gioviale,
semp.re sereno e contento, non peggiorato
di salute, benchè soggetto ai soliti inco-
modi. 11 Signore vorrà riservarlo a molte
hcllc imprese ancora, fra cui non è a tra-
scurare la partenza di un bel drappello di
misGionari stabilita per posdomani. Non
\\·aglio prÌ\\'armi della consolazione di assi-
stervi e di pregare sull'detta schiera tutte
le benedizioni del Cielo ~. Ben a ragione
nell'ottobre antecedente Don Cerruti ayeva
scritto allo stesso l\\Ions. Cagliero: ,, Il Car-
dinale AJimonda è sempre il nostro affet-
tuosissimo protettore e certo uno dei più
grandi conforti e sostegni dell'amatissimo
Don Bosco>►.
Che dal suo nuovo Arcivescovo Don
Bosco ricevesse tanta consolazione, tornò
<li gradimento anche al Papa, che in un'oc-
casione non si trattenne dal lasciare chia-
ramente intendere che non ultimo dei mo-
tivi, i quali l'avevano determinato alla scelta
di lui per la sede di Torino, era stato quello
di procurare a Don Bosco vecchio, stanco
e infermo giorni di tranquillità e di pace.
Del suo affetto per Don Bosco, oltre alla
corrisponùenza epistolare consen'ata nei
nostri archivi, rimane un prezioso docu-
mento nell'elogio funebre letto da lut alle
esequie di trigesima nella chiesa di Maria
Ausiliatrice e dato alle stampe. :\\Iostra i,·i
in Don Bosco il divinizzatore del suo se-
colo, di cui elevò a Dio le tendenze, i bi-
sogni, le imprese. :\\la nell'esordio special-
mente versò la piena del cuore ancora ad-
dolor:ito. Già all'annuncio della · morte
aveva scritto da Genova a Don Rua: << Il
venerato e caro mio Don Giovanni non ha
voluto aspettarmi, perchè una volta ancora
baciassi la sacra sua mano e mi raccoman-
dassi alla sua intercessione appresso Dio! 1>
Qui poi libero sfogo alla sua tenerezza
con termini che non si possono leggere
senza esclamare: Ecce quomodo amabat eum!
Il Cardinale Alimonda resse l'Archidi<>-
cesi per poco più di sette anni appena; ma
il suo ricordo vive tuttora nelle anime ben
nate. Egli riportò a Torino il fulgore della
Romana Porpora, che da oltre un secolo
non aveva più onorato questa gloriosa sede.
Uomo di mente e di cuore, illustrò inoltre
la cattedra di S. '.\\rlassimo con lo splendore
della dottrina e della virtù. Di certe sue
pubblicazioni non scrisse Cesare Cantù
che erano (< un prodigio di scienza e di
erudizione>>? Ma soprattutto edificò clero
e popolo con una hontà fotta di pietà, di
mitezza e di prudenza. Non era possibile
avYicinarlo senza sentire il fascino del suo
sorriso, senza subire l'incanto <li quel tratt J
paterno, con cui incoragg;a...-a, compati,·a,
consigliava . Piace\\"a poi sommamente in
lui quel candore <lell'animo, che a volte
ammiriamo unito all'devatezza dell'ingegno
e del sapere in uomini inconsci, quasi direi,
della loro superiorità intellettuale e che per
l'Alimonda era così felicemente espresso
nel motto dello stemma: A!Ps 111unda. Can-
dido come colomba.
Con sl helle doti, se la tristezza dei tempi
e le incomprensioni di certuni non gli la-
sciarono mancare qualche avvereario, non
arrivarono però mai al punto da procurargli
alcun nemico. Lo do\\'ettero ammettere e
confessare in occasjone della sua rnorre
perfino organi di partiti, che non nutrivano
davvero simpatie per uomini di Chiesa,
tanto egli aveva ~ap11to ritrarre in la fì-
~ura del Pastor bonus, modellata sopra gii
esempi e gl'inseguamenti del Pastore dei
Pastori, Gesù Cristo Signor Nostro.
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che. co11fessati e comunirati, vishano
una chiesa o puhblicn cappctla (i Religiosi e le Re-
ligiose, la loro eappdla privata) e quivi prel(Dno se-
conùo l'intcn?.1onc del Sommo Pontefice possono
acquistar\\':
L'INDULGENZA PLE:"IARJA
0G'll MESE:
1) In un A1omo del mese a loro scelto.
2) U giorno in cui fanno l'Eseui!::io dellu Buona mmte.
3) Il giorno in cui partecipano alla Co11fereuza 111en-
sil11 salesiana.
KFL ~IESE DI AGOSTO ASCHE:
1) 11 J?Ìomo 6 - Trasfiµurozione di N. S. G. C.
2) Il giorno 15 - Assunzione della D. Vtri:r. J\\Iaria.
3) li 11iorno 16 - S. Rocco.

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IN FAMIGLIA
La festa del Padre • L'omaggio delle
Dame-Patronesse.
.\\nche quest'anno abhiamo dovuto sacri-
fic:1rc la tradizionale manifestazione di omag~io
al Succcsi,ore di Don !losco in occasione ùcl
suo onomastico e, rinunziando all'.1ccadcmia,
limitarci a più fervide.: preghiere nella Basilica
d, l\\[aria Ausiliatrit"c. Le Dame-Patronesse
dd Comitato Centrale, presieduto dalla l\\I.ir-
d1csa Carmen Compans cli Brichamcau, con-
\\ cm11.:ro però Ui?uahncntc a Ya]Jocco, la \\'i-
j:ilia della festa di S. Pietro per offrire 111 "ig.
Don Ric.ildone un ricco assortimento di pa-
ramenti e arredi sacri per le ~Iissioni.
t\\s~·oltata la l\\lessa nll'altare di S. Gim anni
Bosco, pa:-sarono nella sala delle espos,i-.ion,
ove face,·ano bella mostra i sacri arredi, e, pel
1rnmiu.• 1.lella tiegrctana Cont<..-ssa :\\!aria Te-
n:s:i C:amerana. che fece relazione particola-
rl--ggi:it:1 del lavoro compiuto nel Lnhoratorio
ini!'.,,ionario e della collaborazione pcrson.,lc
ddlc singole: benefattrici, h presentarono al
ll<.:ttor l\\laggiore iMil·n11.: ai più fervidi auguri.
JI confratello Equatoriano, che fu per vari ,,nni
m1ss1onario in India, Don Pd'laficl, nell'espri-
mere alle Dame la riconoscenz I dei missionari
descris.~c le feste e la ,·cn<.:razione con cui gli
indigeni accol~nno nelh: loro povere cappelle
i sacri uoni necessari al culto divino. Quindi
il sig. Don Ricaldune, ringraziando a sua volta
del prodigio .li carit~ compiuto in questi ttmpi
cosi difficili, intrattenne le zelanti Patroncfsc
sulle condizioni delle varie ncnre missioni.
Le confortò delle notizil' dolorose con altre
consolanti, accl'nnando in particolare alla com-
movente nprcsa rcligiosJ dclii Spagna; le in-
vitò a co11ti11uare ed intensificare le loro pre-
ghiere pcl bene della Chiesa e <ldla Patria,
per la p,1cificaz10ne del mondo e per la prosp<.:·
rità ddl'apnstolato rnis.sionario, e chiuse im-
partendo a tulle la benedizione di :'Ilaria .\\u-
siliatricc.
_\\bbiarn contato: II6 pianete; 3 par.unentali
complt·ti, 9 pivi.1li, S veli omernli, 6 cassette-
cappellc, 11 ,tltMmi portatili, 3 scrvi.zi com-
pleti p1.;r alt.Jrc (canclcllicri ·gr:indi e piccLli,
cartcgloria, crocifisso, rrn:ssale e porta mt:ssale);
2 ostensori, 4- turiboli e navicell<.:, 5 pi:-~i, li,
2 lumien: a braccia per altare, 4- candk per
la b1:ncdizione, z campanelli a grande suoneria,
5 cassette di pronto soccorso, una cassa d i chi-
nino ckllo Stato, 1 bnrs.1 per i SS. Sacr.i-
menti
L'~po<1h:lonc degli arttdi ucrl oO'cr li dalle Dame-t>otrone..SI> per te Mh.,,ionl.
173

1.7 Page 7

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Mi 1ano - La Mostra Catechis tica del-
l'Ispettoria Lombarda delle Figlie di
Maria Ausiliatrice .
In on1..1ggio alla strenna del Renor l\\1aggiore,
sul Sacerdozio Cattolico, e per commcmor::ire
il Centenario dell'ordinazione sacerdotale di
San Giovanni Bosco, le Figlie di ~laria Ausi-
liatrice dcli' lspettoria Lomharda hanno coor-
dinato I vari argomenti della mostra - mau-
j?Uratn dal Prefetto Generale sig. D. Ilerntti
!'11 maggio 11. "· nell'Istituto l\\lagistrale di \\ "ia
Bonvesin a "'\\filano - intorno ad un pensiero
centrale: l'onera dd Sacerdote, che illumina -
,11,uida - sanÙfira.
l lavori cspo~ti occupavano dodici r.:parti
,!istinti, SQnn,mtati da grandi quadri simbo-
lici a carbon.:ino e da scrit1c murali, che da-
vano l'intonazione nd ogni singolo reparto. li
nnw in 11n solo grande salunc, nd quale do-
minava, vasto quasi quanto una parete. il di-
pinto rapprcscntàntc la « Cocna Domini>>:
la prinia S. l\\lc:ssa celcbrat:i da Gesì1 Cristo,
l',, Eterno Sacerdote>►.
;'\\e diamo una descrizione particohu-cggiata
pcrchc può suggerire ispirazioni e servir di
modello anche altrove.
li primo reparto presentava le verità fonda-
mentali <lclla nostra santa Rdigionc e parti-
colarmente: Dio - la Creazione - le fonti delln
Rivelazione - la fondazione, l'omanizzazione
e l'espansione della Chiesa.
Sotto il titolo: «~hcrnnos Al TER CnRis-ru~ -
Nos \\'ERITATE!\\I oocrr: il Sanrdote, come w1
altro Cristo, ci insegna la •verità ••• prospettava
la missione dottrinale del Sacerdote che in-
segna alle anime la verità della loro origine e
del loro fine - che apre le menti ad intendere
le sante Scritture - che soprattutto indirizza
i fedeli alla di\\'in:i, in<lcfcuihitc :;\\faestra: la
Chiesa.
f)igc~ni, albi, compiti, eseguiti tanto ùai
bimbi ddl'!\\silo e <klle Classi elementari,
come dalle alunne dei Corsi ma~istrali e dl·tdi
Oratori e Convitti tlclle ,·arie Case dell'Ispet-
toria, illustravano gli articoli del Credo.
Quadri imu,itivi presentavano la Chiesa co-
me: albero carico di frutti - arca di salute -
regina e sposa ùi Cristo - nave ricca dei tesori
della Comunione dei santi - casa fondata su
roccia incrollabile.
Interessante, la raccolta di lezioni didattiche
svolte ùallc alunne della Scuola magistrale per
bambini d'Asilo e delle Classi elementari. L..
Sacra l::ìcrittura - Antico Testamento - era
finemente illustrata con simboli e figure, in
M Il a n o • L~ Muslrn C111cchis1ica nella Casa I sp cllor iale dvllé F ieliv di J\\Jaria AU5ilialrice.
I
1 74

1.8 Page 8

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un alhum eseguito in collaborazione dalle
alunm· dcll'Islituto mal!iStrale superiore, e in
un grande quadro ria~untivo delle Yarie
epoche: - dalla Creazione alla picnt:zza dei.
tempi - lavoro ddlc Novizie di Bosto (Va-
rese).
Le ex alfa:ve avevano cooperato con studi
partic11lam1cntc pmfondi e gusto artistico più
accentuato.
J\\'rl suo11do rt'/>lll1o dominava la figura di
Gesù CrÙ;to, che il Sacerdote, <.li!,pcosatore
della parola di Dio, illusu·a, attraverso la pre-
dicazione e la spieg-.izione del santo Vangelo,
presentandola nella sua luce di Redentore e
di l\\lcdiatorc.
Titolo: t SA<.TRDOS ALTEH CnRISTl'S l\\lE.s;TES
NOSTRAS l'< OIYINAI? Ll!CIS CLARJT.A.TE lLLU-
1\\HNAT: il Sarerdotr, come 1111 altro Cristo, illu-
mina la nostra mente collo splendore drfla lr1ci•
dirinrt ~-
Un altro gran<le qua.dro riassunlivo figurato,
lavoro delle Xovizic, ahbmcciava tutto il \\'an-
,.:.eb, dall'.\\nnunchrr.inne di l\\Iaria SS.ma cl-
l'Ascensione di Gesù. Lo completava una fi-
gurazione intuitiva ùell'albero genealogico ùi
f cm Cristo.
Le ex allieve, in collaborazione, m·cYano
composto un alhum nd quale an:vano illu-
stralo, meùiantc sinlboli, tutti i Yangcli do-
menicali dell'am10.
In questo reparto abhonùavano le esercita-
zioni indi~;duali: - un grande croc.insso in
pirografia - quadretti in sughero - ùis,:~ni
di piccole mani incerte e di altre più perfo>.io-
natc - compiti - quadernetti - tutti illu-
stranti episodi della vita e della predicazione
del Sal\\'atore - soprattutto però imperniati
sul p<."Tisicro di Gesit ~ unico l\\kdiatore -
Attraverso figure intuith-e, accurato lavoro di
Convitti e Oratori dclle varie Case, erano in
ricna luce: Il' conseguenze del peccato origi-
nale - i fnnti della Redenzione - la soddi-
sfazione data da Gesù per mezzo delle sue
sofferenze.
Gli alhi dei bimbi dcli' Asilo: «rregbicre
spontanee >), <• Parnhole evangeliche ~, « li Ro-
sario illustrato 11, se faccYano sorridere per lo
sfor1.o ... artistico delle fi~rc, commuoveva.n.o
ra per rivelazione dei !'.Cntimenti squisitamente
religiosi dei piccoli.
"
PflSsando al terno e qual'to ,·,.parto, due grandi
quariri prt-st.,'fltavanu: l'uno, ndlo :;fondo ùi
una via luminosa, l'anima che si dirige sicura
verso la salveu.a, dov'è Gt-st1 che l'attcndc;
l'altro una navicella sulle onde cli un mare
lmio e tempestoso, la quale na,·i!r-1 spedita al
raggio di un faro splendente, in cui l.,rillano
le parole: lt."C Domini, la leg_~e dd Signore.
Guida alle anime YÌatrici è St.'mpre il Saa.-r-
dotc, che le indirizza sulla traccia tiella divina
legge alla meta sicura dd Ciclo; quindi il ti-
tolo: ~ SACEJU>OS ALTER CtmLSrus TN \\7\\!\\l
S.\\1.UT!s AETE.R.'IIAE NOS DffilGIT - NOS nOCEl"
Qt;;AJ\\I SUA\\,~ SlT D0M1::--1 Lrrx: il Saurd11t(',
t<,me un altro Cn'sto, ci dirige nella 'l'W della
sah•e:;:;a e ci iJm-g11a quanto sia xoav.•t la ll'gge
del Signore ~-
Campe~avano quaùri intuitivi, lavoro <li
convittrici e oratoriane J.i varie Case, sui Co-
mantlnmcnti in particolare - sulle leggi eccle-
siastiche e civili - sui combattimenti dell'a-
mma.
Particolarmcnll' degni di nota, gli albi delle
alunne di II I l\\lae-istrale superiore, le: quali,
in attaazione pratica di quanto avc\\·ano im-
parato nelle spicgazioni, a\\·ev-Jno procur.ito di
tradurre i ,·ari argomenti iu facili compitini,
m.~egnati di volta in voltn a bimbi delle classi
elcmcntari. Tali compiti, srnlti dai piccoli e
corredati ùa rudimentali disegni illustrativi,
erano postillati Ja ossen·azioni e comml•nti
<lel1e alunne (gi,1 in funzione di rn:ic;strc), lt·
quali li ave,ano raccolti in albi ad anno tcrrni-
nato. Lnkrl·ssanti esperimenti di pedagogia
c:itechistica, ch1.. ave,·auo suscitato vero entu-
siasmo nelle alunne, procurando loro maggior
comprensione ùci doveri religiosi-morali.
Le alunne e le ex allieve, con pensiero ttc-
nialt.·, vollero d.imostran: come si possa tra-
durre 1.-msegnamcnto tli ,·erità religiose in de-
menti decorativi ùi og~ctti ;id uso domestico, ·
confezionando paralumi in ccfalon coi sim-
boli dei Sacram..:nti - borse da la,·oro
astucci - gremhiulini - bavagliolini - col-
letti - nettapenne - porta-spazzole e attac-
capanni, con richiami alla pre:mnza di Dio,
alla sua bontà, alla sua rron·idenza, ecc
Yin, interesse destava antht:' l'album <l Fram-
menti di vita» nel quale erano raccolti hoz•
zeni, scenette. schini, ~imilitudini sull'osscr-
Y:lnza dei Comandamenti; lavoro eseguito in
collaborazione ùa tutt<.· le alunne della S<..'Uola
magistrak. Alle illustrazioni bc:n indovinate,
si altt-rnavano fini osservazioni.
Al q11i1110 ;epart,,, nel quadro rafiìguranre
due cen·i anelanti all'acqu:1 viva, che sgorgava
dal fianco dell'A~nello ferito, cnmo simbole,g-
~at~ le anime sitihonùe ddl'onùa divina drlla
Grazia, che ha in sè il potere di sanate, forti-.
ficare, ristorare, nel faticoso i.;a1mnino ddla
virtù.
Il Sacerdote ,i c-ra rappresentato come i!

1.9 Page 9

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dispensatore Jclla divina Grazia, sotto il ti-
tolo: ~ S,\\CERDO:\\ '\\LTER CIIIUSTUS GRATil\\~1
DONAT \\JT HOl\\JINUM V1TA LAf.'TlFICETUR: il Sa-
ce,dol(3, come ,m aftm Cristo, dispmsa la Gra-
zia per allielllre fu vita d1gli uomini».
Numerose, Yaric e geniali le illustrnion.i,
in quaJri e lunghe fascie a dise_gni, sulb Gra-
, zia. In risalto, le parahole del * w:nlono ~- I
Sacramenti erano rappresentati con simboli
ben riusciti. Anche in questo reparto destava
interesse la raccolta di lezioncine pra1ichc,
svolte dalle alunne della Scuola magistrale. per
bambini d'Asilo e delle prime classi elementari.
O1·iginalc, l'album eseguito dalle Aspiranti
di Sant'Ambrogio Olona - riproduzione dei
simboli dei Sacramenti in ricamo a punto
ombra su fogli di lcµgerissima tda, alternati a
pa~ine in cartoncino per la parte descrittiva.
Geniale pure il gioco di composizione con
cubetti, sul genere di quello cosi detto <i della
pazienza >ì, riproducente figure simboliche Jei
Sacramenti.
I lavori illustranti la S. l\\kssa occupavano
il sestu e se/limo rtparto e vari vani ai lati e al
centro del salone, ove, particolurm..;nte, il
Sacerdote appariva<( ALTER CnRISTCS - VICTT-
1\\t \\ CUJ\\l HCTI.MA: 1111 altro Cn"sto, v:ittì111a colla
Vittimu Di,vina >) e ministro di Cristo che:
«offre Cristo al Pt1dre per noi: CuRISTUM PRO
1\\0BIS OFFERT 1l.
Nei due reparti il Sacerdote era presentato
nell'atto pit'.1 au1,11isto del suo sublime mini-
stero, quello cioè dcila celebrazione del divino
pacrificio.
Soprattutto con disegni intuitivi e in nu-
merosi quadri erano illustrati i fini della Santa
Mess.'1 e la partecipazione attiva dei feticli al
santo Sacrificio. Uno dei modi più eccel-
lenti di partecipare « vivamcnic )) alla S. :\\lessa
era presentato con eloquenti pagine nell'album:
«fl valore della sofferenza •l, in cui con disegni
e profonde osservazioni le Suore ammalate
della Casa di Sant'Ambrogio Olona vollero
dire hl !oro comunione di sacrificio con la
Yittima dcli'Altare.
Qua e là risaltavano quadri illustr~Hivi con
applicazioni pratiche, lavori giunti dalle varie
Case ddl' Ispettoria: analogie tra il l:ìacri-ficio
della Croce e quello dcli'Altare - la S. ì\\fossa
nella mia vita - il modo migliore di parteci-
pare ai frutti del santo Sacrificio - la S. .i\\Icssa
centro del ctùto cattolico e della 'vita del cri-
srinno.
Una piccola, paziente costruzione riprodu-
ceva l'altare dcll'anrico e del nuovo Testa-
-mento. - In miniatura erano riprodotti al-
cuoi altari in legno e parecchi esemplari t.li
vasi e indumenti sacri.
L'apostolato per la S. l\\Tessa era c.locumcn-
tato in modo s..:mplice, rna con un profumo
di tanta spontaneità, Ja un inccnsiae ricolmo
di piccoli fogli nei quali erano segnati i fio-
retti fatti dalle hamhine per condurre anime
all'assistenza deila S. :\\fessa, specialmente nei
giorni festivi.
·
Quattro quadri intuitivi a sfondo biauco,
con figurine nere ritagliate, rappresentavano con
eflicacia e bel risalto la pratica partecipazione
<lei bambino ai quauro mo1'\\1cnti principali <lei
santo Sacrificio: all'Introito - all'Offertorio
- alla Consacntzione - alla Comunione.
L'otlm)o uparlo prospettava il Sacerdote,
che, asceso all'altare a immedesimarsi con
Cristo, si fa coscienza che la sua Ordinazione
lo rende compartecipe ddl'imroolazionc di Lui.
Titolo: << SACERDos Al TEH CuRtsTus QUONtAM
UT CmHSTOS SE I.M".\\lOLAT: il Surerdote è 1111
altro Cristo, perrht1 Ii immola <:f/111<' Cristo>>.
Commento: " Ricordati che incominciare a
dir ì\\Icssa vuol dire incominciare a patire ~,
le profonde parole di Mamma :\\Iargherita al
suo Don Giovanni, il giorno in cui celebrò la
prima ì\\Tcss:i al paese nativo.
\\'ari quadri rappresentavano akuni momenti
ddla cerimonia delle sacre Ordinazioni, con
l'illustrazione del loro altissimo significato li-
Lurgico. - I gradi degli Ordini minori e mag-
giori erano intuitivamente e genialmente fì-
rirati in una scala, recante ad ogni l!Tadino
1 simbolici oggetti sacri ddl'imposi7ione: pa-
ziente lavoro di costruzione delle alunne della
Scuola magistrale.
Ben condotto, uno studio sul Sac1.Crdozio
ebraico, preparazione al Sacerdozio cattolico
- confronto presentato con illustrazioni.
Compiti vari delle alunne sui temi: L'azione
sociale del Sacerdote - li Sacerdote padre,
maestro e medico delle anime - Doveri dei
fedeli verso il Sacerdote - completavano il
reparto. Un carattere cli novità avevano i vari
quadretti delicati, rappresentanti, St)tto figura di
un angdo nei diversi atteggiamenti di prote-
zionl·, Ji cura, ecc. per uno stom10 di uccel~
let\\Ì, l'azione sacerdotale nella vita dell'uomo,
dalla nascita alla morte.
Il 110110 reparto aveva per titolo: ,( SACERDOS
AI.Tf'R CHRISTL'<; DEI GRATB:\\I IN A:-IT.\\TTS NO-
STRIS tNrU:-mlT: il Sarerdote, come 1111 altro
Cristo, infonde la Gra:sia nelle anime /lostre n.
La fusione di vita che il Sacerdote ha con
Cristo, lo renJe partecipe della sua santità,
per cui il Sacerdote, nella Chiesa, diventa

1.10 Page 10

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S. E. Mons. Bartolonlll>i p:irln di S. Giovanni Bosco agli A,•ierl dell'Aeroporto di Aviano.
fiamma di carità inestinguibile, posta sul
monte santo di Dio, a riscaldare il mondo.
Concetto molto bene illustrato da lavori scritti
frutto di uno studio approfondito fatto
dalle alunne dei Corsi supcrio,; e della Scuola
magistrale intorno alle figure più note- di Sa-
cerdoti santi. - Al centro i Servi di D10 cre-
sciuti alla scuola di S. G. Bosco e in hufa
corona parecchie eminenti figure di Saccn.lnti
educatori cd apostoli dt'lla carità.
P or d ~ no ne S. E. Mons. Bartotom.asi comn,en\\o.ra D. Bosco nel CoJlcgio Salt,S;lano.
3.lia presenu delle Autorita e della truppa del Presidio.
·

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Il decimo reparto metteva in rilievo l'azione
sacerdotale nella gerarchia di giurisdizione.
Titolo: ~ SACERDOS ALTER Ci-m1sTus ILLE A
DOl\\ll'.1:0 Ol\\lNEM POTESTATEM ACCEPIT: il Sa-
cerdote, altro Cristo, ha dal Signore ogni potere».
Tre angioli veglianti sul mondo, sulla dio-
cesi, sulla parrocchia, simboleggiavano la
Chiesa docente, guida e madre delle anime.
Risaltava al centro un lavoro paziente, ese-
guito da ue alunne del Corso magistrale su-
periore, riproducente in medaglioni, intorno
alla figura del Pontefice eterno, quelle dei suoi
Vicari. - Albi e compiti illustravano l'opera
del Vescovo nella diocesi e del Parroco neUa
parrocchia. ponendo in luce le fiirure dei grandi
Pastori ambrosiani e del Vescovo <li Ginevra
- S. Francesco di Sales - patrono della
Società Salesiana. - Notevoli, accurati studi
pratici delle alunne dei Corsi superiori su al-
cuni grandi Papi.
L'undicesimo reparla era destinato alla mis-
sione << parasacerdotale ~ della Vergine 8S.,
densa di insegnamcnli pratici pcl ceto fem-
minile. Perchè, se la donna non ha il potere
di consacrare e cli assolve.re, ha però una certa
partecipazione all'opera del Sacerdoti:, pl!r il
bene delle anime. - Prima fra mne le donne
godette e gode di questa partecipazione sacer-
dotale la SS.ma \\'ergine.
Titolo: 11 \\'mco SACJ1RDOS - cu:1r F1uo sF.
OFflillEBAT: la i ergi11e sacerdotalmente si ojfrh•a
a Dio col Figlio in sarrificio ~-
Quadri illustrati,; rappn.-sentavano la Ma-
donna, l\\,Ja<lre dell'Eterno Sacerdote, nella
sua luce di Corrcclentrice e di Mediatrice.
L'attività dei piccoli. delle bambine delle
prime classi e dei vari Oratori ùell'Ispt:ttoria,
vi sfoggiava con graziosi lavori sulla vita della
Madonna - sull'Ave Maria.
Di particolare. interesse, lo studio di q Maria
SS.ma nell'arte~ eseguito da un'e.x-allieva.
L'adesione alJa crociata del Rosario, in-
detta da S. Em. il Cardinale Arcivescovo di
Milano Ildefonso Schuster. era ampiamente
documentata da molti lavori delle alunne di
ogni classe e scuola sul santi) Rosario, con di-
segni e meditazioni scritte sui vari misteri.
Io particolare rilievo, le figure della Beata
l\\faria l\\la.zzarello e di Mamma Margherita,
studiate nei vari episodi della loro vita, spe-
cialmente in rapporto all'azione cli apostolato.
Alcuni compiti illustravano la donna come
ausiliare del 8acerdotc, specialmente nella sua
missione di istruzione religiosa dei piccoli, di
conforto agli infermi, di preghiera e di nascosta
abnegazione.
Vari lavori trattavano della madre cristiana,
come cultrice di vocazioni sacerdotali - della
Religiosa, come cooperatrice del Sacerdote
ndt'immolarsi al bene del prossimo - delle
giovanette di Azione Cattolica, nelle varie
forme di apostolato cristiano consentite alle
loro condizioni.
L'ultimo reparto era riservato a S. Giov. l3osco,
al quale, in commemorazione d~lla sua prima
Messa, faceva omaggio la genialissima Mostra.
Albi, quadri, illustrazioni presentavano Don
Bosco nella sua vita, nei suoi misteriosi sogni,
nelle sue industrie pet la salvezza delle anime.
Una giostra mobile - paziente lavoro in
cartoncino delle alunne della Scuola magi-
strale - raccoglieva episodi significativi del-
l'apostolato del Santo. - In un gioco sul mo-
dello di « il giro del mondo» era illustrata
tutta la sua vita. - llna scaletta originale, in
legno lucido, presentava, con scenette a figure
ritagliate su ogni gradino, Don Ilosco nella
sua ascesa dall'apostolato giovanile dei Becchi
alla pienezza della sua missione sacerdotale.
Singolare la cura e la pazienza con cui le
alunne illustrarono in un album il <t Sistema
preventivo & di Don Roseo in ogni suo arti-
colo.
li rentro del .<alone era occupato da grandi
cartelloni riproducenti i , ari atteggiamenti del
celebrante nella S. l\\Icssa, con le relative fi-
gurazioni simboliche del loro significato.
Facevano corona ai quadri geniali lavori in
plastica: piccoli altari, rilievi di immagini sacr.:,
simboli liturgici, ecc.
Completavano la mostra quattro grandi
quadri statistici dell'insegnamento catechistico
ndla Scuola e nell'Oratorio dell'Istituto Mar a
Ausiliatrice, dalla fondazione della Casa al
19+1, e dell'opera dei Catechisnù Parrocchiali
nelle varie Case deH'Ispettoria Lomhard:i.
In ampio locale attiguo a1 salone erano
esposti quadri illustranti l'opera del Sacerdote
nelle missioni tra gli infedeli, e qua e là tavo-
lini artisticamente preparati mostravano la
collaborazione alla causa missionaria delle
buone Signore ex allieve, documentata d1
pianete, piviali, camici, biancheria da altare,
ecc. - fini lavori confezionati nelle ore che
esse dedicano settimanalmente al laboratorio
missionario. La loro generosità era documen-
tata anche da donazioni di vasi sacri, hella-
mcnte esposti.
Insomma: una mnstra geniale, organica,
completa. Ce ne rallegriamo vivamente e l'ad-
ditiamo volentieri all'imitazione

2.2 Page 12

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Tor in o - 11 ventennio di fondazione
dell'Oratorio "Michele Rua ".
L'Oratorio salesiano <• Michele Rua •> in
borgata Monte Rosa, ha ·celebrato colla festa
di Maria Ausiliatrice il suo primo ventennio
di vita, trascorso in modeste condizioni eco-
nomiche, ma con tale fervore di cooperazione
da parte del popolarissimo rione, da poter se-
gnare al suo attivo un prezioso apostolato che
legittima le migliori speranze per l'avvenire.
Fondato dal compianto Don Rinaldi, all'i-
nizio del suo rettorato, per l'assistenza spiri-
Carissima al pubblico la Fanforina «l\\Iichele
l\\fagone * che con tanto entusiasmo fu salu-
tata da tutta Torino nell'indimemicabile gior-
nata della traslazione della Salma di Don Bosco
da \\'alsalice a \\'aldocco e che da allora pona
una nota di gaiezza in tutte le manifostazioni
salesiane cittadine. La Bnnda • i\\Iichele Rua ,>
e la Filodrammatica concorrono efficacemente
all'entusiasmo della vita oratoriana. La scuola
d~ canto e il ~ piccolo Clero ~ rendono più so-
lenni le feste religiose alle quali prende sempre
viva parte Ja popolazione.
Per le varie opere di apostolato i Salesiani tro♦
Tor i no• Mo n t eros a • L3 cappella dell'Oratorio ' Michele Ruà ., dopo 1n deeorazl(lne.
tuale di quella regione allora troppo lontana
dai centri parrocchiali, venne destinato a per-
petuare la memoria del primo successore di
S. Giovanni Bosco, il Servo di Dio Don Mi-
chele Rua, nella sua città natale. Al nome di
Don Rua si jntitolarono pertanto anche le
principali sezioni create pel coordinamento
delle attività educatrici e ricreative, èhc banno
preso subito un consolante sviluppo. Tra gli
alunni delle varie classi di catechismo, gli aspi-
ranti e gli effettivi delle associazioni di Azione
Cattolica raccoglie abitualmente più di cinque-
cento giovani, ai quali fanno degna corona
250 tra i più assidui Padri di famiglia.
Fiorenti sono le Compagnie religiose che
curano più direttamente la formazione spi-
rituale dei giornni.
vano un valido aiuto nel Comitato *Patronesse>)
che in numero di 350 dedicano il loro lavoro e la
loro cooperazione all'incremento delle Sezioni.
Centro deUa vita SP.irituale è la frequenta-
tissima chiesa pubblica in cui è eretta, coll'As-
sociazione dei divoti di Maria Ausiliatrice,
anche quella dcli'Apostolato della Preghiera.
A commemorare il ventennio di fondazione
Oratoriani, Cooperatori, Paùri di famiglia e
Patronesse hanno voluto concorrere alla de-
corazione della devota cappella promossa dal
Prof. Don Giacomo An~cleri, Direttore dcl-
i'Istituto Italiano di Apicultura moderna, il
quale, riconoscente a Don Bosco per una grande
grazia ricevuta, ha sostenuto gran parte della
spesa condivisa con particolare generosità dalle
sorelle Rossi.
179

2.3 Page 13

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MILAN O ... Scorci della Mostra Cafechisfica degli lstifu{
(v. rclazior

2.4 Page 14

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lelle figlie di Maria Ausiliafrice dell' lspetforia Lombarda
tiginll 17+),
181

2.5 Page 15

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L'artistica decorazione, opera preg1auss1ma
del Prof. G. lVfaio, fu inaugOratn per la festa
di :.\\'.Iaria Ausiliatrice, coronata da una solenne
processione che panl dal nostro Istituto
« Conti Rebaudcngo t in fraterna unione con
le Parrocchie di San Gaetano, della Pace e
della Speranza, e, percorse le vie principali
della bamcrJ, tra fitte ali di pubblico, portò
oltre seimila persone all'Oratorio. 1I vescovo
salesiano S. E. Mons. Coppo, assistito dai tre
Parroci, precedeva. la statua della l\\1a<lonna
trasportata su un carro trionfale in un giardino
di fiori, e, raggiunto il vasto cortile trasformato
in chiesa, chiuse la devota funzione colla Be-
nedizione Eucaristica, dopo una fervida allo-
cuzione del Pi1rroco di N. S. della Speranza.
Il Centenario dell'Ordinazione
Sacerdotale di S. Giov. Bosco.
Pur avendo rinviato la celebrazione ufficiale
a tempo propizio, il Rettor Maggiore ha vo-
luto ricordare il Ccntcnano della Ordinazione
SacerdotaJe e della prima l\\.Iessa di Don Bosco
con devote funzioni nella Basilica di Maria
Ausiliatrice, il 6 giugno u. s., e con un fervido
discorso commemorativo tenuto dal nostro
Don Vismara, la domenica seguente, dopo il
canto dei Vespri. Egli stesso poi ne parlò ai
Salesiani, nell'intimità della famiglia, in occa-
sione dcli'Esercizio di buona morte.
Altrove, iniziative particolari hanno dedi-
cato soleMi 11\\anifcstazioni.
La più cara fu indubbiamente quella pro-
mossa nella stessa chiesa di S. Francesco
d'Assisi, in Torino, dal rettore Can. Dott.
Cesario Boria.
L'antichisi:ima cb.iesa ha visto raccogliersi
sorto le sue navate anzitutto gli cx-allievi della
C.~madre, Ja domenica precedente, ad ascol-
tare la Messa cclebr.ita dal Direttore D. Toigo
all'altare a cui aveva celebrato Don Bosco,
e le fervide parole rivolte, :il VanJlclo, dal-
l'Ispettore Dott. D. Fanara. Una vera folla di
devoti torinesi e rappresentanze della Famiglia
Salesiana accorec poi al triduo predicato dal
nostro Don Zerbino cd alle funzioni principali.
La sera del 5 giugno impani la hcnedizione
eucaristica pontificale S. E. :Mons. Ernesto
Coppo, il quale celcbrb l'indomani all'altare
dell'Angelo Custode, distribul la Comunione
generale, ed assistette alla Messa solenne, can-
tala dal direttore generale delle Scuole sale-
siane Dott. D. Renato Ziggiotti.
La cantoria di San Francesco di Assisi e le
Figlie di Maria Ausiliatrice, sotto la din.:zione
del tcol. Gaydo, presidente della sezione to-
rinese dell'Associazione Santa Cecilia, esegui-
rono con bell'affiatamcnto la ~lessa 111 grego-
riano. Seguirono nel pomeriggio 1 Ycspri so-
lenni, con assistenza dello stesso Ecc.mo ;\\lons.
Coppo, e col servi.zio degli allievi del Ponti-
ficio Ateneo Salesiano. Rappresentava il Rcttor
Maggiore il Prefetto generale, sig. Don Ucr-
ruti. Impartl la Benedizione Eucaristica l'F..-
mincntissimo Card. Arcivescovo Maurilio Fos-
i:-ati il quale poi, nella storica sacrestia ove
Don llosco 1'8 dicembre 1841 si incontrava
con il giovane Bartolomt.-o Garclli e ne faceva
il primo alunno dei suoi Oratori, ricewue l'o-
maggio dei Superiori o delle personalità inter-
venute. La folla sostb fino a notte nel tempio
in fervida preghiera al Santo dei giovani.
Gaeta - (I 26 aprile u. s. il maestoso tempio
di S. Francesco anncs.~ al nostro Istituto mis-
s10nario fu insufficiente alla folla di giovani, di
popolo e di soldati accorsi a rendere un so-
l.enne tributo di divozionc a S. Giovanni Bosco
nel ~ntcnario dell'Opera salesiana.
Preparò i militari con appropriate allocu-
zioni Mons. Battisti.
li \\'escovo di Cajazzo, S. E. Mons. Di Gi-
rolamo celebrò la l\\.lcss:i della Comunione
generale pei giovani aspiranti missionari, ora-
toriani, membri delle associazioni di A. C. e
pci soldati. L'Ecc.mo Arcivescovo di Gaeta,
Mons. Dionigi Casaroli tenne pontificale, col-
l'assistenza del Capitolo della Cattetirale, pre-
senti tutte le autorità civili, politiche e mili-
tari. l\\lons. Vescovo di Cajazzo fece il pane-
giriC() del Santo, la cui statua, nel pomcri~g;o,
venne portata in processione trionfale per le
vie della città sotto una pioggia quasi ininter-
rotla di petali di fiori. Coronò la fcstn la Rc-
ncdizione Eucaristie.i impartita dall'Ecc.mo
Arcivescovo.
Milano - In attesa delle celebrazioni uffi-
ciali la sezione ex-allievi di Milano ha or-
ganizzato una corruncmorJzione, nella grande
sala del Regio Conservatorio, inquadrandola
in un scelto programma di musica stnimen-
tale e vocale.
Parlò di Don Bosco il Senatore Avvocato
Innocenzo Cappa che con una gcnja)e sintesi
presentò ad Autorità, Cooperatori, ex-allievi cd
amici convenuti la paterna, benefica e provvi-
denziale figura di Don Dosco, indugiandosi
specialmente sulla tenacia con cui egli attese
alla sua formazione e all'inizio di quell'opera
che con geniale organizzazione diffuse poi pcl
mondo intero.
182

2.6 Page 16

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Porde none - Con solennità eccezionale il orto. All'ultimo momento, quando già le vit-
nostro Liceo-Ginnasio ha reso omaggio que- toriose truppe dj Franco, fraternamente unite
st'anno a S. Giovanni Bosco. I Salesiani, che alle truppe italiane, stavano entrando per di-
prodigano le loro eme alle truppe del Presidi.o, versi punti nella capitale ddla Catalogna, ire o
han visto fin dalle prime ore ùel mattino dell'u quattro enormj esplosioni, predisposte dai rossi
maggio u. s. aflluire nell'ampio cortile trasfor- in foga, fecero saltare tutto quel complesso
mato in chiesa campale ufficiali e soldati che di edifizi riducendoli ad un mucchio di ro\\'ine.
fecero magnifica cornice ai giovani studenti Con pazienza e tenacia i Salesiani superstiti
c..-<l oratoriani, ai Cooperatori ed alle Patro- si misero aU'opera di sgombero e pulizia e
nesse, durante la :'.fessa della Comunione ge- nell'aimo scolastico 1939-40, improvvisando
nerale celebrata dall'Ecc.mo Arcivescovo Ca- locali, macchine, e mobilio, riuscirono a ria-
strense 1\\'Ions. Barrolomasi.
prire l'Ospizio e le Scuole per 250 allievi in-
Le truppe ricevettero il ~ Pane degli Angeli » terni, ehe nel 1940- 41 salirono a 360.
in soddisfazione del precetto pasquale, al quale Le Scuole Professionali Salesiane attirano
erano state debitamente preparate nei giorni in modo speciale l'attenzione delle autorità
p1·eccdenti. L'Ecc.mo Arcivescovo assistette falangiste che aspirano soprattutto alla forma-
poi pontificalmente alla l\\ [essa cantata, com- zione cristiana delle nuove generazioni ope-
memorando in un elevato discorso il centenario raie. TI 15 dd passato giugno si radunarono
dell'Ortlinazio11e sacerdotale di Don Bosco. nelle nostre Scuole di Sarrià tune le Autorità
Kd pomeriggio, lo stesso infaticabile Mons. cittadine, con a capo il Vescovo ed il Govcr-
Bartolomasi, che, tra una funzione e l'altra, nawrc della città, per la collocazione tldla
aveva portato la sua fervida parola agli avieri prima pietra di un nuovo splendido padiglione
degli aeroporti vicini ,cd il suo paterno con- il quale sostituirà con vantaggio ~lì antichi lo-
forto ai degenti nell'03pedalc militare, tenne cali distrutti e potrà dare secondo mtte le esi-
pure la commemorazione del centenario del- genze della tecnica moderna, una perfetta for-
]'inizio Jell'O;,era salesiana, illa presenza delle mazione profei:;~ionale ad oltre 500 allievi delle
autorità ci\\·ili, politiche, militari e scolastiche, sole arti del legno e del ferro. Il progetto di una
e ùi una folla tli Cooperatori e Coopepnrici. sola pianta, in forma di padiglioni a Sheds,
La bdla giornata si chiuse colla distriauzione occupa una estensione di tremila mq. e forma
dei premi agli alunni del Liceo-Ginnasio.
un corpo a i:;è completamente separato dt'I
.\\ Savona pure gli cx-allievi organizzarono
una devota funzione con Comunione generale
nella nostra chiesa di Maria Ausiliatrice, il
6 _giugno, cd una commemorazione in teatro
tenuta dal Direttore. Intervennero anche d i-
stinte personalità del Clero e del laicato e le
famiglie degli Oratoriani.
complesso degli .litri già grandiosi edifizi.
I lavori procedono con.grande alacrità, pcrch&
la simpatica opera ha suscitato in modo stra•
ordinario la carità dei Cooperatori SalesiaLÙ
e di tutte le anime buone che si preoccupano
dell'avvenire della classe operaia. Si spera
quindi di poter inaugurare la nuova costru-
zione proprio 1'8 dicembre prossimo per ce-
SPAGNA - Fervida ripresa.
lebrare degnamente il primo Centenario del-
l'Opera Salesiana.
Consolantissime sono le notizie che ci giun- Anche nella vicina cittadina di Badalona,
gono dalle.: nostre Case di Spagna, che, dopo che ha una popolazione quas:i esclusivamente
la terribile bufera anarchico-comunista, con composta ùi operai dell'industria, le autorità
l'aiuto dei buoni e con l'appoggio entusiasta locali, apprezzando il lavoro che da pai·ecchi
delle autorità del governo del glorioso Caudillo anni veniva svolgendo un fiorente Oratorio
Generalissimo Franco, riprendono dappertutto Festivo, hanno offerto terreno abbondante per
nuova vita e si dedicano con rinnovato ardore la costruzione d i scuole gratuite per 500 allievi.
t all'educazione cristiana dei fì~li del popolo. Nella stessa città di Barcellona, rione di
La Casa· di Barcellona-Sarn·a, che ben può llorta, sono stare inaugurate altre Scuole-
chiamarsi la Casa-Madre delle Opere Salesiane Convitto per studenti delle classi elementari
in lspagna, vide tutte le sue opere di bene e commerciali, capaci di oltre 300 interni.
distrutte dal prolungato dominio anarchico- Un altro fatto consolantissimo è stata l'Or-
comunista. Il governo rosso aveva convertito dinazione sàcerdotalc di ben 14 nuovi sacer-
parte dei fiorentissimi laboratori delle sue doti salesiani, compiuta, nel nostro S-tudc.:ntato
Scuole P rofessionali in una gran fabbrica di Teologico, presso Madrid, dal Vescovo della
armi e munizioni, aggiungendovi nuov.i gran- Capitale proprio nell'anniversario dell'Ordi-
diosi padiglioni e distru~endo il fertilissimo nazione Sacerdotale di San Giovanni Bosco.
183

2.7 Page 17

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DALLE NOSTRE MISSIONI
GIAPPONE
Vocazioni.
R1t•.11w S1g11or Don Rirn/drmr,
in qui.:st'anno centenario <ldl'Onhnazionc
S:'lccr<lotak <lei nostro caro Padre 8. Giovanni
Bosco, i:. intcn.:ssantL' rilevare corni.: trionlì la
J?ra.zia di Dio nell'Opera delle vocn1oni, anche
in quc:.to grande impcro. Ricordiamo l'episodio
C\\";tn!!dico: I"ii 111, J1g1111111 <lisse Gesu a un
iim ane, che i:!li ,lW\\";J manifost.tto una SCJ!;rt:ta
:1spir;17.ionc a vita p1(1 perfetta. ::\\fa avendogli
posto come condizi,1111.: di vendere i suoi molti
po~scù1mcnt1 e ùi Jistrihuirm: il ricavato ai
po,·~ ri. quel gio\\"anc abbassò la li.:st.1 e tornò
:i cas.1 sua.
Egli non st·1:uì Gesi1; ma rii\\\\ ito <lei 2\\fac-
i.trn è stato lanciato e risuonerà continuamente
llL'Ì cuori generosi, che a1 hcn1 di questo mondo
prcfrriscono la sua croce pc:r sal\\'arl.' il mondo
l' ~-011 Lui reen:irL.
In tl'rra di m1ss1nne in che modo e in qual
numero la grazia di\\·in,1 ~use.ila t)lln,lc animl!
~cnerosl'? Si.:mhra che nei p,1cs1 dove la fede
g11,1da~na tcrn:110 lt·ntamcntc e p111 lentamente
•111cora e con mag~iur fatica approfondisce le
:.u<.: ntdici m:~li animi e nelle istituzioni, le
\\OCazio111 a , ita s,tccrdotalc o rdi~iosa deh-
hono l-SSerc "car:-e. I Il\\ e<.:<.:, almeno in Giap-
pone, è il contrario. Conosco vari paesetti <li
podic mi1rliaia di crist,an,, che han dato alla
l'hic,-a ccntinaia d1 vocazioni. Ci/1 dipcndcrà
tl.illc condizioni di vita spirinrnlc sinccramcmc
e scntpliccmcnu.. , ìssut,1 dai crisuani ? Oppure
cntrt r.1 nei lii~cc:ni <ldla divina Prm, 1dcnz.t
che quL-ste anime cktte ::-ia.no il ,-aie della terra
e l.1 luce nelle tcnchrc per affreHarc l'avvento
del suo rc~no d'amore? Pc:r urir1 prt:ti.:nderc
di scrntarc le \\ ic del Signore, riferisco alcuni
dati di folto chi.: sollo qualche :'ls[ll!lt0 destL"-
rnnno stuporc, souo <1uakhe altro posS-Ono
scr\\'ire di moniw o di stimolo a seguirne
l'esempio.
I I maggior comingente di \\"OCazioni lo
la diocesi dt >.J({az,1ki, la tcrr.1 dc, martiri e
dei discc:ndcnti di que_gli antichi cri~tiani, che
sotto l'infuriare di 1111a tre volte s.ccolorc per-
secuzione, si sono rifugiati in luoghi solitari
c, r.11:gruppati in comumrn, han con~er,ata la
loro fl·<le. E,;_~j \\ ivono tuttorn una , ita pa.rti-
e n1larmcnte semplice, e la fe<lc per loro il più
ettro tL-soro; ottimi sono i loro co::.rnmi. In
Sl·no a queste famiglie le voc:ti(inni lrO\\'ano
l'ambiente propii1iu.
A proposito <li ambienlc familiarl' sto per
toccare un tasto poco comprensihilc alla men-
talità europea, gclns.t della lihcn;, dell'indj-
viduu fino a pcrmcncrc ai fi~li di fare come
meglio loro aggrada anche in fatto di fede o
<li costumi, nella scelta di una professione e
simili.
Ill C iappont: l'autorità del p,itln: ha ancorJ
un'influenza dec1sh·a sull'avvenire dei figli,
quantunque non sia dispotica, rna fondata. gL·-
ntr,tlmcnte sull'ci;pcrit·nza e sullo studio amo-
l'evolmcnte paterno delle inclinazioni e capa-
c11à dei fi~li. In fauo di voc.1zio11e, suno quttsi
sempre i figli che manifestano a1 ecnìtori e
domandano ri,,pcttosamcntc il loro assenso di
poterla seguire: ma è t11tt'altro che: r;iro il CJso
di Sl'tllirc -il hahho u dil'c: questo figlio In offro
al S,l!nore e )o metto in Scmmurio, oppurc In
faccio !-iak·siano, o lo metto in 411.1lchc altrn
Congrc~azionc religiosa. L'espl'rienza assicura
che queste sono le nicaziont clw hrnno miglior
riuscita. È proprio n·ro: la famiglia che ,-i
manttl·nc all'altcn.1 ddla sua divina istituzione
( 1111 santuario in cui Dio parla p,·r hocca dt
chi m: ì: il capo.
.\\iu:iungo un altro dato di fatto che for:-l'
farà spalancare gli oc1.hi a p1(1 di uno. Sono
rclti, amcmc p11d1i quei gio\\'anetti e qudk
gim.tnc.:tle, o, per loro, i rispctti,·i "enimri che
si hrig:mo dt prendere la p<'nna in mano pi.:1
stendere la domanda <li essere ammcssi in Se-
minario o in Congrciazionc. Qua le \\'oca.zioni
si , .11100 a cercare, e piit ne ha chi piu t1l:
c"rca. Ecco un c,-emp,o pratico: l.1 Dm:ttrice
delle.: Suore d1 C.mtà t!Ìapponc~i ,-:iric Yolte
all'anno prende il treno l' \\"J a cercarne in
d1occs1 di Xagazak,, in ljltesta o in quella pilr-
r11ccl11a. Il parroco, durante la ì\\h-ssa, dà l'av-
viso della su.1 venuta; all'uscita di chiesa, i
J;!cnitori e le figlie si radunano in Llll:tlchc sa-
lone. Il parroco <lu:c ancora hr-,:vi parole, la
suora anche; e, seduta stame, qualcuna_alza
la mano (c la domanda di ag"rq~azionc...) e
nd i:iro di un paio di giorni tutto ì: com~inato.
Non si parh1 Ji <lotc o di corredo: arroÌolato
l' legato il matL:rnsso, i preparut,~, sono prL'S-
sochè ultimati.•\\ltrcuanto fa in qualche altra
parmcchia. Dopo un paio <li lil'ttim,1111:· arriva
un telegramma g-cnc:ralmeme cosi concepito·
col tal treno arri\\ iamo in otto; solo il numero

2.8 Page 18

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cambia ogm volta e indica che la pesca fu più
o meno abbondante. Così facendo, la nuovà
Congregazione, cht: ha solo due anni di vita,
ha visto salire a un centinaio il numero com-
plessivo delle Suore e Aspiranti.
:'\\aturalmentc, come nella pesca, levate le
reti e fatta la cernita, c'è qualche pesce <la ri-
buttare ìn acqua; ma la maggi<lr parte di queste
anime a cui il Signore volge il suo invito, sia
pure ne-Ile forme descritte, essendo ben salde
ntlla feJe, di costumi semplici e illibati, sono
ben disposte alle rinunzie, sempre e per tutti
necessarie, per seguire il buon i\\lac.'Stro, e fanno
ottima 1·iuscita.
Amato Padre, pn:ghi e faccia pn.:~are per-
chl: si moltiplichino sempre più e perseverino
costanti fino alla fine.
Suo aff.mo in G. C.
D . LEO'IE Lt\\'I.Afl[LLA
11lirsio11urio Suleriu110.
\\
HAITI (Porto-au-Pripce)
'
Progressi consolanti della Fondazione
"Vincent ".
Suor Rfoa Bara/,i,,o con lettera ,le/ , s ge1111aio tl s.
ha dato cousofn111i nl>fizie sullo si-iluppo dtll'Opcra
snfrsimta a Port-,m-Prùue, twe le Ftf(lie di ,lfmia
Ausiliatrice lummi 1m t•dura11data ed 1111 rtlemata
d, be11cfire11~n, Oratorio Jestit•o e Cated1Fsi nlln re-
gione cld!n Saline. S11r1!ciamo qumrlo può Ìlll•·1'<!J·
snre i IIQ>ITI CoopL'Tatori.
... Da tre mesi la n,ostra vita è cambiata:
adesso si lavora, si vive, ci si sente veramente
missionarie. Ne ringraziamo il Signore! Ab-
biamo potuto nprire la scuola serale proprio
quando non osavamo quasi più sperare e ci
eravamo rassegnate ad un'attività tanto ridotta
da sentirne la monotonia. La scuola ~crale è
umi vera provvidenza per queste povere ra-
gazze! Finora ne abbiamo solo una cinquan-
tina; ma tutte le sere il numero aumenta e
non tarderemo a raddoppiarlo. Diamo lezioni
quattro volte per scttiman::i: due di cucito, due
di lettura e scrittura; l'ultima mezz'ora la
dedichiamo sempre all'insegnamento dd Ca-
techismo. Le alunne sono così contente che
noi ci occupiamo di loro, che le aiutiamo un
poco a solle,·ar&i dalla loro modesta condizione,
che ce ne esprimono perfin cogli occhi la ri-
conoscenza. Tempo fa, venne a farci visita
l'Ecc.mo Xunzio Apostolico e, quando seppe
dalla Direttrice che avevamo inaugurato que-
st'òpcra, ci espresse tutta la sua gioia: «Il
Signore 1'cnedirà questa casa) disse. - Le
vostre allieve arrivernnno presto a 100... E
l'unica chi! si occupa dei poveri ed attirerà
le benedizioni elci Signor<; sull'intera provin-
cia. Mi rincresce un po' per voi che siete
sacrificate... ;>. 1o risposi: « Oh, Eccellenza, noi
siam contente di poter lavorare: siamo qui
per questo, e l'abhiam tanto de5idi.:rato !... ».
Tornò a trovarci poco dopo e ci portò una
bella offerta in dolla1·i. \\lons. Nunzio è un
vero padre pl·i Salesiani e per noi...\\ propo-
sito dei 8aksian1, anch'Lss.i ora si occupano
con gran r.clo della missione della Saline, e
questo favorisce l'incremento del nostro apo-
stolato. Essi han preso i mgazzi; e così noi
possiamo dedicare le nostre cure alle ragazze
il cui numero è talmente aumentato che due
suore erano appena sufficienti; le altre son
già troppo occupate collt: interne. Ciò che ci
fa più piacere è che possiamo avere una :\\lessa
tutte le domeniche solo pei bambini della
Saline nella loro cappella, con commento e
senntmcino proprio adattato alla loro età e
condizione. li Parroco ha conccs.c;o al l\\fa-
sionario piena facoltà per l'ammissione alla
prima Com11nione e questo ci dispensa dal
condurli in parrocchia alla :\\lessa cantata che,
col Yangclo per gli adulti, dura circa un'ora
e meno. È così bello vedere la cappella (un'of-
ficina di mec1..:anica adattata al bisogno) gre-
mita 450 fac<;elle nere, sentire queste' care
creature pregare con fervore, , ·edcrlc acco-
starsi ai Santi Bacrnmemi con tanta divoz.ione,
mentre poc'anzi !lrano affatto digiune di reli-
g-ionc ed offrivano sacrifici al demonio!... Per
Natale, fra ragazzi e raganc preparammo un
piccolo gruppo di prime Comunioni; per
Pasqua speriamo di raggiungere il centinaio.
Anche i parenti cominciano ad intere~rsi ed
a far capolino. Stiamo rcgolari1..zanùo tre m.i-
ti-imoni. È cosa tanto difficile: bisogna comin-
ciare dai primi elementi di Catechismo; e poi
c'è la piaga della poligamia da ,;ncere...
AL PALAZZO PRESIDF.NUAI.E. - Quest'anno,
per le strenne di Natale, il Presidente della
Repubblica volle che conducessimo a Palazr.o
colle nostre alunne interne anche i bambini
della Saline. Dovendo però limitare il nu-
mero, il :\\lissionario scelse cinquanta bambini
e noi un centinaio di bambine.
Impossihik descrivere la loro fdicitàl Le
dovemmo condurre così com'erano, anche un
po' lacere e scalze, pcrchè non ci fu nè tempo
nè modo di provvedere ad un abbigliamento
migliore di quello che a,c,·ano. :\\fa questo
non tolse nulla alla loro gioia. Quando si vi-
dero nei magnifici giardini del Palrur..zo presi-

2.9 Page 19

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denziale credettero di sognare, poverine, av-
,·ezze alle loro misere capanne! li Prc:;idl-nte
ne fu commosso e clonò a ciascuna una busta
d1 denaro e abbondanza cli dolci. Qnando
Yidcro tanta roba, noi non riuscimmo pit1 a
tenerle. Al suono tiella banda mili.tare, comin-
ciarono a saltare e a danzare alla loro maniera
grottesca, davanti al PresidC!Jltc ed alle autorità,
facendo mille feste. Al ritorno, il passaggio
per la capitale non fu meno rumoroso: tutti
accorrernno a vederci. l\\la bambini e bambine
non si confondevano: stringendo nelle m:i.ni i
loro tesori, cantavano a squarciagola inneg-
giando al Presidente ed alle Suon:, e gridando
ad alta voce i nostri nomi. Ormai tutti ci co-
noscono, e quando usciamo, ci sentiamo chia-
mare da ogni parte.
Questa sorpresa a Palazzo elettrizzò tutta la
Saline e snidò i bamhini cbe vengono sponta-
nr-amcnte alle catechesi, senza bisogno di suppli-
carne i parenti, come dm·cvamo fare una ,·olta.
Anche il nostro apostolato ne ha guadagnato.
TI Salesiano Olandese che attende ai bamhini
ha messo tutto in movimento, e la siirnora Di-
rettrice asseconda. Abbiamo potuto cominciare
la catechési anche in un'altra parte del quartiere
e ne raccogliamo già i frntti. L'Oratorio poi è
rifiorito come d'incanto: lo si è orJ?anizzatrl e le
bambine vengono numerose. Speriamo di a,Tr
presto le altalene e qu:ilche altro mezzo di
attrattiva. Naturalmente ci vuol pazicn7,a e
non scoraggiarsi. Un bel miglioramento si è no-
tato pure fra le inll:rne: sono assai piì1 buone
t docili al sistemu pren~ntivo che noi cerchiamo
di applicare scrupolosamente. Nelle più alte
si nota una vera formazione cristiana, un:1 mo-
ralità più elevata ed una pietà più soda e fer-
vorosa che le porta spont:mcamcntc alla fre-
quenza ùci Sacramenti, alla pn·ghicra, e su-
scita anche il desiderio d1 far del hcnc ai loro
parenti. Speriamo che sì mantengano cosi an-
che fui,ri del collegio. Abbiamo incominciato
a collocarne alcune presso buone famig)i(• ·e
si fanno onore. Intanto ci prepariamo a parteci-
pare ad un'altra esposizione che avrà luogo
fra qualche mese, nella speranza di riportare
qualcl1e premio. La signorina Yincent è con-
tenta e ci aiuta molto cordialmente.
[n comunità c'è allegria, pace e buona vo-
lontà e si gode lo spirito di famiglia mentre si
cerca <li edificarci a vicenda coll'osservanza e
collo zdo. .\\bbiam solo pena per gli aYvcni-
mcnti che affii_gg-ono l'Europa cd offriamo
preghiere e sacrifici al Signore pcrchè affretti
l'ora della pace. Il Signore ci benedica e ci
conceda di poter sempre corrispondere alla
sua santa grazia...
186
. ALTO ORINOCO
I primi frutti della Missione.
Il primo Natale trascorso in Aturl'S fu bello.
e confortante per le Suore c quanto mai frlice
per le indiettc interne. Alla vigilia offersero i
loro omaggi a Ge~ù Bambino con una acca-
demia interpretata con particolare senso di
primitiva ingenuità, alla presenza del Pre-
fetto Apostolico 1\\Ions. D..: Ferrari e _delle
alunne esterne, accompagnate dalle rispettive
farn.ig-1:ie. A mezzanotte parteciparono al pon-
tificale. Tornate a casa, ebbero la ~ioia ùi tro-
Yare il piccolo dono di C ..-si1 Bambino, e, l'in-
domani, la sorpresa di ricevere i gr~osi gio-
cattoli, inviati dal Governatore.
Si erano preparate al Katale con una bella
festa ddl'lmmacolata, impreziosita da nove
pnmc Comunic,ni e Cresime e dalla prima
accettazione <li <• Angioletti ,1, e coronata, nel
pomeriggio, da una devota processione col
candi<lo simulacro della Purissima.
Le interne finora sono soltanto sedici. Il
locale, in attesa che sia ultimala la nuova co-
struzione, non ne ammem:rebbe di pJÙ, e del
rci:;to non è facile che gli indi lascino i loro fi-
gliuoli alla l\\Iissionc, pc:rchè hanno ancora
molta diffidenza verso i Missionari. Due sole
sono n:re indie <• guahi.-as ~; le altre, però, cc-
CéllUate pochissime;, sono l\\1tte discendc:nti
da famiglie indil', e lo ~ano assai bene nel
carattere. <• Son bravas •, come dicono loro:
ossia facili alla fierezza cd al puntiglio; ma
hanno anche del buono: non st'\\no in<liffcri.:nti
a quant<, ricevono e 5i aprono con candida
espansione al sentimento religioso.
Fra la quanmtina di nlunnc della Scuola Co-
' crnatÌ\\'a, l'opera di formazione.:, spede con
quelle di mag-giore età, è più difficile; pcrchè,
purtroppo, si risentono i tristi effetti ùell'ab-
ba.ndono religioso, in cui il popolo è ,issuto
prima dell'arrivo dei .ì\\Jissionari Saksiani, e
anche i danni importati da.Ila stessa civilizza-
zione, non basata su principi cattolici.
Di quando in quando di lontano fanno vi-
sita alle Suore alcune Indie * Piaroa •• dando
segni di stima. ;\\la questo primo contatto è
solo una bella speranza, per ora infruttuoso,
giacchè le Suore non riescono ancora :i farsi
capire, a intendere una sola parola della
loro difficile lingua> pronunciata a denti stretti
e in modo inafferrabile. Si accontentano quindi
di aprirsi la via alla confidenza con qualche
piccolo dono, aspettando, anche per questo,
che tempo, preghiera e sacrifici dischiudano
l'ora di grazia preparata dalla Provvidenza..

2.10 Page 20

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SPAGNA
RIPRESA DI OPERE SALESIANE
Sa r r I_._ - 8:, re è I I on" - Ul)o del laboratori dcva.,1:ui dai «rossi».
S a..r r i a - Bar e e! J I on a • U prugeuo del nuovo q_randiOMl laboratorio t.H meccanica e rate,;:nan1erìa.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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UNA PREGHIERA DEL SANTO PADRE PIO XII
PER LE VOCAZIONI SACERDOTALI
La Sacra Con,:?regazione dei Seminari e delle 'Vino amor tuo pospongano ogni altro, sia pur
Università degli Studi, per aderire aJ desiderio
espresso da molte parti, ha curato la ristampa, in
elegante pagella, della mirabile preghiera per le vo-
cazioni sacerdotali con la quale il Sommo Pontefice
Pio Xli chiuse il memorondo Discorso da Lui re-
nuto il 31 gennaio 1932 - allorchè era c~rdinale
Segretario di Stato - alla chiesa della Trinità dei
Monti in Roma.
tenero e santo, amore umano; angeli di carità,
che alle dolcezze della f a,niglia terre11a rinu11-
zi110 per crearsene un'altra più grande, di cui
saranno i padri e i pastori, e Pie/la quale i piccoli,
gli infelici, gli affaticati1 i derelitti, di'l:erra,mo
oggetto della loro predilezione; angeli di luce,
che la Fede in Te facciano risplendere come stella
La conoscenza della piissima ed elevato suppli- mattutina 11elle inlelligem:e degli uomini; angeli
cazione è qua.nto mai opportuna, oggi, mentte sem-
pre più viva si fa sentire la necessit'.ì di ogni prov-
vida iniziativa per favorire l'Opera delle vocazioni
ecclesiastiche, e quando in tutto il mondo cattolico
si moltiplica lo zelo di amme generose verso questa
attività cosi sublime, benedetta da 010.
Noi la riportiamo inregralmente perchè i Coope-
ratori possano valersene ncl domandare a Dio buone
vocazioni in questo centenario della Ordinazione
di sacrificio, che come fiamme di olocausto si con-
smnùw per il bene dei loro fratelli; angeli di
t;onsiglio e di conforto, che li c(msolino nel do-
lore, li sostengano nelle loffe e additino loro nelle
ore angosciose del dubbio la via luminosa della
virttÌ e del d()'l)ere; angeli di grazia, che purifi-
chino e sollevino le a11ime e à Te le 1miscti110,
distribuendo loro il pane di vita; angeli di pace,
sacerdotale e Prima l\\Iessa di S. Giovanni Bosco: che, al momento dell'estremo m1elito, in esse f!€r•
sino la soavità inesprimibile del desiderio e del-
O Gesù, che nella tenerezza del tuo Cuore
divino lanciasti il primo grido di compassione
per la povera umanità anelante a chi la guidi,
per gli aspri sentieri del mondo, verso la luce e
l'amore di Te, e aprano loro, rapite nell'estasi
del tuo bacio divino, le porte del cielo, O'iie Tu
sei luce e gioia infinita dei cuori per tutti i secoli
dei secoli. Amen.I
la "'Ìta; o Signore, che fai i tuoi angeli spiriti e
1. brd11/ge11za di sette anm e sette q11ara11te11e ogni
i tuoi ministri come fuoco fiammante; invia nu- · volta.
merosi a questo popolo, che è tuo e tuo iiuol es- 2. l11d11/~e11:::a plenaria, alle solite condizioni, una
sere, i sacerdoti, e vestili di giustizia, affìnchè i
luoi santi emlti110. Tu, che conosci i cuori di
tutti, mostra quali sono gli eletti, c11i tu vuoi
affidare im cosl sublime ministero di verità e di
volta al mese, se tale preghiera si recita ogni giorno.
3. Dette Indulgenze sono applicabili alle anime
del Purgatorio, a norma del canone 930 del Codice
di Diritto Canonico.
amore. Rischùua la loro mente, affinchè cono-
Crociata missionaria scano l'i11estimabile grazia della tua divina vo-
ca::;iQne; fortifica la wro volontà, affi11chè m:m
si lascino vincere dalla rilassatezza e dai pia-
Borse complete.
ceri, 11011 si adagino nel torpore di vani godimenti, Borsa SACRO CUORE (u"), a cura di N. N. To-
non si ,·indiiudano 11elle basse pianure velate rino.
dalle nebbie delle umane cupidigie, 11011 tremino Borsa S. PIO V (2•), a cura di una pia persona.
dinan::i al sacrificio, ma spieghino Le Loro ali e Bom EUCARISTICA MISSIONARIA SAC.
voli110 come aquile reali verso le serene e sfolgo-
ranJi a/tez::e del tuo eterno sacerdozio. Rivela
ai Loro genitori quanto grande ed incomparabil-
mente bello sia il donare a Te i propri figli, e
concedi loro la forza di vincere ; contrastanti in-
teressi ed affetti. Ispira alle anime generose la
brama efficace di soccorrere con mano benefica i
tuoi eletti, cui La povertà è di ostacolo a seguire
la tua voce; dà ai loro educatori i !u;ni necessari
per coltivare nei loro cuori giovanili la delicata
pianta della tua vocazio11e, sino al giortuJ in cui
possano salire ardenti e puri al tuo santo altare.
E allora-deh! sia110 essi, o Gesù, veri angeli
per il tuo popolo. Angeli di purezza, che al di-
ABBONDIO MARIA ANZJNI PERCHIJ SIA
CONTINUATO IL SUO PREZIOSISSIMO
APOSTOLATO DELLO STUDIO DEL S.
VANGELO UNIFICATO NELLE SCUOLE E
NELLE FA.1W7GLIE, a cura cli N. N. (Torino).
Borsa TOMMASO PACCINI, a cura di Gandolfo
Elena Ved. Pacini - Somma prec.: 18.500 -
A compimento 1.500 - Tut. 20.000
Borse da completare.
Borsa COLOMBO LEO, iniziata da S. E. Mons.
Eme1,to Coppo in occasione della inaugurazione
in Rivoli dell'Ass. di A.· C. Leo Colombo• -
Somma pree.: 6.500 - Marchese Borsarelli di
Montiglio, 100 - Francesca Francone, 25 - E. Ot-
tino, 100 - D. Eucherio Gianeno, 100 - Collettato
188

3.2 Page 22

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ndlc chiese di S. Agostiuo e del Cnrmine in To-
rino, 250 - Offorte ,,1rit, 150 - Thl. 7.225.
Dorsa F..JRl.\\"A DOS L/110, missionano al Chaco
Pam1euayo, a cura e.li Mus~o Tercsn - \\\\lu~so
Ter.-sa, 200 - Farello l\\Iaria, to - Cnppa Dorotea,
1o - Tot. 220.
Borsa .1/ilDO.\\'l\\'A DI PO.\\IJ'EI - Summn prcc.:
330 Ferrar,,. lncs, 20 - l',., '- , 10 Tot. 360.
Borsa .H. IDO .\\.\\ A DEU.E GRAZIE DI CASTEL-
J\\TONTE (Udine), a curo ucgli cx-allie, 1 Hnlc-
siani - Somma prec.: 8.6!!0 - Castom:tto l\\lario,
+1-,60 - G. Centa, 10 - l ni<>ne ex-allievi, 10 -
Serr.1, 2 - Rosso L., 2 - fol. 8.741!,60.
Borsa ,\\TE.Hl 1·1.-1S, A cura c.ltlla Perrocchi,1 di
S. At10s1jno in :\\!ìl:11,0 - :,;nmma prcc.: 11.050
- Lina Fcrr.,rio ~e.tifi, 500 - Tot. .. 1.550.
llorsn .'11/RIA ICS/I JATRICE ES. GIOf",J.\\'.'\\ll
BOSCO, a cura d1 '-· )I.. (Cdin<) - Somma
pn:c.: 4.000 - :\\un,·o 'l'r,;am.,nto, 1000 -
Tot 5.000.
Borsa.\\/ .JRIA IC:Slfl.JTRJCR ES GJOr"AVNI
BOSCO, a cura di S. C. R. S. - :-ommn prcc.:
5.000 Nu1wo vcrs.unento, 5.000 - Tot. 10.000.
J'or,a .\\1. lRI. l .IUSII.IATRJCF ES. GIOV. I\\ \\'I
B0,S<~O (9•) - Somma prec.: 3.8ti8 - Dott.
Diomede Daìna, 5.000 - Botta Luii?ia, 10 -
Offerte dalla l'-acn,;,tì", 1000 - Tot. 9,8,,8.
P.<>na MOSCATI D<J1'T. G/C SEPPE- ~omma
prcc.: 1.100 - L\\1111orolo Simone, 100 Tot.
1.200.
Eo!"Sa MARIA .lUS/1.IATRICE (::<>•) - Somma
pn:c.: 4.99~,50 - T11ngo1r.l Eui:cuin, 50 - Su-
cnrrdli E .• s - T:m111o:lia Duu. Emma, 10 - :'\\lo'rej
Angda, TO - ~- "-·• 25 - ('olomha Dc Cuu, 50
- \\'arcse G , 10 - Tot. 51 H,50.
Borsa M.4RI,l rlUSILJ.·lTRICE, a cura del Cav.
D'l no So:b.tstiano - :-ìomm.i prcc.: 4.615 -
T1cri Terc~.1, 10 - D,mato Lih<-rin, 10 - l\\[ l\\lai-
rnno, 20 - Donam Gaemno, 10 - Barrecu Anna,
zs - Scb,1'11.tno D'Lrso, 50 - Tot 4.740.
Ilom1 \\IADO\\'S.d DI l.OUR[)ES- Sommaprec.:
1.iJ(,,55 - \\bbannn1?elo R., 10 - Tot. 1 nb,55.
Bor>..1 \\/ARIA AUSILI.ITJUCE T\\' S. D()X-l'
DI PTAl'F., a cura d1 ::\\lons. :-ì:1rctta I,\\URI -
Somma prcc.: 16.371 - "-iuo,·o ,·crAAmcnto, .z..ooo
ro,. 11>.171.
Bor.m \\. S DF.L BOSCllETTO E' S. CEC11,/A
- Somma prcc.: 6.370 Schrnffino, 60 Tot.
6.-1,, o.
Bon<o PER.·lRDI LfiIGl, CAPIT LYO DEGLI
AT,l'liVJ - Sommo prcc.: 3.975 - C. G., :z.50
I milio Perard1 nel anmvenario, 500 -
Tot. 4.725
Borsa PIO X (2•) - :Somma prec.: 1,747 - Stella
ilc11tivoghn, 100 Tot. 1.8.-17.
Bors.i POLL,l DO.V EZIO, a cura ddla mamma
Irma :\\fa~ino vcd. Polla - Somma prcc.: 270 -
R. A, 20 - Tt11. 290.
Don.a RI.Y·ll~Dl D. FILIPPO (7•) Somma prec.:
60 - :,.:_ I\\., 10 - Tot. 70,
Borsn RUA D. M /CJIELF: (4•) - Sommn prec.:
5.r93 - I amu:ilia Giacomctto, 100 - '\\, '\\., 10
- TCll. 5.303.
Borsa REGL\\A DI .\\IOXDOr l' (2•) - Somma
prèC.: 4.845,70 - B,ccaria Gn,.-anni, 10 - :\\le-
nano Angela, 10 - l·am1gha Danni, 10 - Tot.
4.875,70.
Borsa ROUBV DOS .·1.\\'GP.1,0 - Somma pn:c.:
z50 - ~orcllc A :\\I. Rouhv, 1 ro - <:ampori A.
Gionclli, 50 Tnt. 410.
Bors,1 S. GU Dd T,IDDECJ - Sommn pn·c.:
8.718 Lucio Oppino, 10 Tot. 8.7::8.
Borsa S. A.\\'TO.V/0 D 1 P,IDOV.l Somma
prec., +-H5 ParJo Prof. i\\ltchd'-', 100 - L. Vi-
1?11oh, s - 'J'tJt. + b50.
Bor:;a S. CCOl?E DI <JeSC' E D. BOSGO -
Somm;1 prec.: 1.170 ::\\1nrone :\\l11r11heri1a, 20
- Ro,ma Forni, 5 - Tot. 1 195.
Borsa S. GJOr'A,\\WI BOSCO EDf'CATORE
DEl.1..-l GfOT'E.VTÙ C.U ;/llRESE' - ~omma
prec : 75 Baua C10,'ll11n1. 5 - Tt,t. 80.
Borsn S. CUOUE DT GESC COKFWO T.Y i·o1
(3") - Somma prt'c.: 15.zq,C.o - Cm,iss Elisa,
50 - Ceccardli '\\., 10 - \\'are$c G., 10 - E. :\\lnrch.•
20 - Fioras, :\\bnu, I o - C1u•1i B., s - r-orl.'sto
Giu•1:ppina, 5 - Tot. 15.324,60.
Borsa S. GIOV,LY:O.'f UOSCO PF.R l,;J FOR.\\f,l-
ZJO.\\'E DI c.:s S,l<.:ERDOTF: l.\\'l)IGE.\\'O, a
cum del Sac. Gotti Stefa110 - Sommo pr,·c.:
3.090 - ~Un\\'O \\'crs,1m..-nto, Roo - Tot. 3 R90.
Ror.::i S. G/L' '>EPPE ( 1 t ) - f·ogolla (,,ortlrO, 100.
J.lorsn S. GIFSE.P/>E, in suffrngio di f.uc,a Gu.r-
lattì FoJ.?olin - Somma prec.: 13.795 - l· un.
Fau IO Boem. 50 - Tot 13,845.
Borsu S. GIOVA,\\,\\ I JJ<JSCO (s•)- Snmm.i prcc.:
4_81J,!,O - \\'ure,;e G., 10 - Di ~ligho L., 10 -
Ei..'11da Pa\\l;tto, 20 - Ottam R., 100 - Fussari E.•
TO Tot. 4.,163,50.
Borsa S CUORE, M IRl.·1 ./C.'Sll./ JTRl<P E
D. IJOSCU - Sornma pr,·c.: 4'1t - Dc,010
Lui»~. 105 - RoSt;i Lu1j;(i, 100 - G. ;:\\lario, 10 -
Tr,J, 706.
Borsa S. TERESA Dl-'L D -B/81.\\' GES(' (11•)
- S<>mmn prcc.: 10. 160,60 PrnlJnr :\\Iaria, 25
- Ar11c11tfor1, 5 - 1'01. 10.11Jo,60.
Borsa S.·1t·10 D0.\\1F\\'ICO (4•) - Somma prc:-c.:
12.500 - C:1.sidlo :\\I., 55 - Gaj Gmcomo, 20 -
Tnt. 12.575.
Borm S. li lRGlffRITA DA CORTO\\'./ -
Somma prN:.' 7.760,30 - A. Vnl..-ri, 6o - O. Ri"a
Elia, 450 Tot. ll.270,30.
Borso TRIOXP. D STEF..J.\\() - Somma prec.:
5•4')5 - "- "'·• 16,40 - "-· "-·• Cuonmi:, 100 -
Ex-nl11ed, 92,50 - Narciso A., 10 - 7.datrici Cuor-
gnè, 50 - N. "-·• Cunr1,.'1'1è, ~o - Biunclu,n,, '!\\rl-sa
B. I , 10 - C. G., ::50 - y.,,,allo :.lana. 10 • Coha
l'vforiiheritil, IO - \\lunni 5• ~inn11~ialc Cuorgnè,
165 - 7'ut. 6.258,<JO.
Bor,n ULLA SILVIO - Somma prcc.: 200 -
l lln Lucrio110 {p. g. r.), 50 - Tc;t. 250.
Bnrso f'ERSIGLl.1 HONS. LUJ(if E C IR..-l-
1·,1RJO D. C.-lll.lSTO - Somma pm:.:
11.821!,50 - Chior.t~so P., 5 - Tnt. 11.833,50.
Dors,1 VOST! D. S. I WUHl,R - Sommo prcc.:
5.20.'i - Pozzi Franc<:.sco, 100 - Bottini Paolo,
100 - Tot. 5 ..,oS.
(St"iu).

3.3 Page 23

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UN M EDICO APOSTOLO
li 21 6 111;,11011• . j,·,w ti,.'>. l,111;;,, ,11, sperwlc P11-
lr<111n, , s/llrfl/Q s,mtt1111c11U 111 1;,, 111/J, dopo hrr.:u.w11,1
11111lnl/tl/ 111111 tir 11 ,,111 pm rctrt e I t'•I 111p/,1rì Cuopr-
rat<tri 1/ Doti. Cav. Pier L ui1ti Peynetti. St11w fii'/
NJlllf>Ìl'l'I' , 7S 111111i, cssendu t/11/() 111 (.'iri,' (Torino) il
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11t·et·t1 potuto l'll:!A!Ùttl!ftre !ti /111,rru 111 m~rhci11u e rln-
rurgin ~r,,;;it nllte """ ,ltlln :::u, rn,I. l',am Pey11e/f1,
Cwu,n,, o l'rrt1J1/1J tiri/a Cctlt, ,Jrnlt• ,I, Smtl, clu• In
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11,·l prorn,o di H1>11/1/rru::ìo11r l' Cn11011r::a ·io11e .l,•/
1/r/.flrtl Ft111dutore, rt11"<Ì rm1 ttflf'fto dt }1.i:!111 l,1 cs11111u-
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slelf<' nuche cdla n1·11,:111-:11111e d, qu,.1/n dt·f Srr,:11 d,
JJi1J Don Run l' tlt'lla IJ,·11111 'l.fu::~11u/l,,.
l milr, modesto, «1/ttt·"• c1111Ie Ter::mri,,, ltt p,,.
n "" Jrmtrt'sra11n (>tr m·u m11rgm,· a/1,1 bn1.-Jrrn1::11,
l' rm11,• C:0<1~rrt111rr salt,umt,, /,, ,p,r,tfl ,I, 11J>,ist<1(/1to
p, r r111 111111 budt1t·t1 11 ,/,.,,,,:, l' sm·rijir1 q11,mda r',r11
,/,, fine q1111Lchr "pera lmr,nr,. i l ll<1crt1fis,iow r,/111 Sa11tt1
Unl)(I I~ rocognl:tlom, dcl h.1 .,.., ma di Don 8 111'<'0, Il doll. Peyneut I.' li qu.1rto, al ci,ntro.
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Ili mu/<111 1 , fl11/11rti d<!lla Frde, I pm a i l' i piuoli
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lttt11e111t•, p11, ,1111 r11do ,.;,.,.,.., dr/ s11t1 lm oro, m11 li
Sl)CCorr,~·11 1111,111,1 dt 111rd1ci11l' r di drru,rr,, Da ,,11,i-
'J"nra11t'<111t11, p111 clte medì.-o, ert1 "" n·m podrt per
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della Cnm-11wd11 t ti, czl/l'Ì 1111.</ri Gnlll.',:1 og111111111l-
n1l111 f(IISI.' sla/r, ri, /,i, /11. Cmmhhe {)1111 ft,,s<o e ;d1
•erri pi11 ,-,,11,• la ';anta l/r~s,i. , hrrill<t all<J Pw
,,.,.,,,,1., (?IIÙJtlP ,lei r:oop, l(IICJrt, (Tl1lfÌ /,, .<;n(lf#fn .<;n/esio,,,,
come un,,
/tmwdia, c11r1r,111w tt /)<111 R1111, a
n,m Afh, m. o /),111 Rmnfdi, al/'1111,mft Rei/or .lfm:-
flWU ,·ti 11 11//11 t S11p,•riori. Prrml,111, dal 1894 .11
11104 cle/1' l 11i11111' L·11111i11i Cc1t10/ir, 1(1•1/n P11rroal11,1
di St111 Du1111111 - m·, /0111/0 /11 .11'-'""''' . l,pirm11i e
rurù l'npew J, i <tllt•dm1111 sur1/1 11i:f1 riprrt1ì dm·,1111e
ltt 11unrl!s1111a, tr11e11,ln ,md,e r11r,i Jpuwl, ti, pup11r,1-
:::in11e rri,111111,1 ,tf/11 itd sorwle <1/l'mtJ'Ut trs,wr .J.-1
Srdl.', /11 11110 dei pw Jet/rii 11ellt puhh/1d1e r pi it-nt,·
,,11.-.111~111111 ,li illimit,11,1 ,le, t1.fo11e t1l P11p11 " 11,//'nf-
fut,1 .t,.lf'Obolo t!i .<.,•. P11•1ro. li Card. n1d1rl111I', lr-
t"i1 r1rt,t o di Ton11,,, l'rhhc' per oft1, z~ 1111111 111r,/1r11
dt Jtdurin "Jq t·Qllt u,o ,111tltr al rami.ne t/<1111/r 11.c,
e;,,,,,. /'11('11 }J(l1rdetr11 .\\"I', ti f/Ut//t 11,•/ 1919 llllll!lli ,I t/1111.
Pn11r11i della
e/di Onf111e ti, S. Gre1t111w \\Ja,:,m
//111 u,wln di D,m JJo,ro uppre.ie q111?lf'ul11twllr ,ai--
1111,i nl nlncr,1,i di .,p;,1/11 rl1t· In te11nero fi1111 ol/'11/tim,r
11r,1 "'/In lirucltl, 1r,11111rmulo ,, ,lt'<w {'11 fln·wr ,:li
nitri .•'\\.la /111/a l',,11;, 11,i >Il, era amm,11,1 d<1 tm /er-
' "'~ di pier,i un1pl1rt' <! sd11rll11, nlìm~11111t,1 daf/11 (.',..
11111n1n11e 'lf._UHi qt,at1duu141 ,.. d,, urta .::n111,/r ,In ,,..i11,re
11f/11 \\/t1dtl111n .ir,tto i t,to/1 (>rc-,l,/etti d, ,l11>1lwtr1t~
r .t, (.',.11tr1/111,1, l11d1r 11 2~ mag,:io 11. i. p,,,.,, /twgltr
wr md/a 110,·trt1 h11<1fu,1 n f)r.-,:,1re, ,. q11t111dn .l'I mtt<'
11 l<'lln, le 11lt11111' , ,•1111,,11,11110 M1·, /11r11111·t1 ,/111/<1
/,'Hfl deffn C1J11solut11.
.\\m, ,m nrcwd,, r,,pum s11/1r11,:ì, lit rr1merf i,111111 /,,
11u•mor1,, 111 bei11.•J1:111111t1 ad ,u,npio ed t•d1Jua:ùu1e.

3.4 Page 24

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LETTERA DI DON GIULIVO Al GIOVA NI
Carissimi,
" Catcchési ", la nostra ri1:ista ct1techistica,
ha pubblicato nel mese di giugno 11. s. questo
com11101.:ente episodio:
>) 11/a allora q11t•!la 'l!oce cosi debole e suppli--
chN•ole si f ecc imperiosa e sc•cera. F11 come un
grido di salTfa i11dig1wr:io11e cht ve1111e fuori da
quel corpo distmtto e la conquistò.
1, Presso la sta:;io11e ferro..,1iarù1 di ima citta-
dina delle retrovie, I 50 feriti giaceva110 distni
sulla paglia. Otto di essi, i più gra'IJi, agoniz-za-
vano in 1111 angolo, e111ctte11do gravi e sef.focnti
lamenti.
.
>> - Soffrite molto? - chiese ad uno di essi
111w infermiera, chi11a11dosi su di lui e guardan-
dolo con 1111a certa ansia.
» - Assai, assai! - E il petto fasciato an-
sima-va 11d rantolo dell'agonia...
>> - II buon Dio!... - proruppe il 111oribo11do.
» La voce era fievole came mi sospiro. L 'occhio
1:ngava i11certo nel vuoto. I\\Ient re l'infermù:ra
lo medicm.'a s(Jguitò a parlare a 'l.·oce bassa come
se a'i.·esse tma confiden;a da farle.
» - Oggi - mor)norò in fi11e con accento
grt.ve - come YOrrl'Ì potermi confossarel -
•> V'tra lù11ta ansia in quell'esclamazione, t<mto
de iderio di purificare l'anima sua prima della
m rle vicina, che l'in(ermiaa si afaò di botto e
chi. se a voce alta:
» - \\''è qualche sacerdote qui ?
>) Nessuno rispose; il Cappi liano doi•e,.,•a venire
più targi. E int,,1110 il povero gimHwe mori'l.'a.
>> - Voi che crcckte - esclamò - non co-
noscete dunque il prezzo di un'anima?... Cos'i!
un quarto d'ora di vita in confronto cli un'a-
nima da salvare?
»E si solle,1a1.,a, tentcmdo un supremo sforzo,
per andar da solo presso colui che 'l:ok,·a sal-
•care. L'infermiera non potei•a più esitare. Chiamò
altri infermieri e fcre ciò che rgli nJlt'i'<I.
» Fu cosn tremenda sollf!'l.'are qm•li'troe p,r
deporlo mlla barella: pc r lo spasimo il sudore
tli sce11dc"t"a a gra11di gocce ptr tuffo il v:iso pc1!-
lidissimo, mentre i denti si stri11gf'l.•a110 spas1110-
ditm,u:11te... 1Ua 11011 un lamento uscì dal prffo
generoso. Quando lo posarono a lato dell'altro
moribondo, essi si g11<1rdt1rono co11 1111 sorriso.
l\\Ttll'zmo 'iJÌ Pra la gioia di poter$Ì riconciliare
con Dio, nel/'altro la fdicità dPI p.. dre che •i:e-
niva a sah·are un suo figlio perduto.
»Li lasciaronfJ soli per breve frmpo...
L 'ù,jrrmiera fu richiamala poco dopo e ac-
corse, Sl'.f;11tta da altri infermieri testimoni di
quella scena cn11111w1:ente.
•> - Aiutatemi a tracciart: il segno dd per-
dono - le disse con llllf> sfor:::o il Saardote
L'infermiera si a/1011ta11ò dal 111oribo11do e t11<Jrl'11/e - non lo posso far più.
te, ·i) di appliami alla cura d<gli altri feriti.
& Cou la 111a110 f n1111mle essa a/::;ò allora q11t I
1111 quell'immagme le restava fissa nella mente braccio /1tr dare l'ultima assolu:::io11e...
come wi rimorso. Ad ttll tratto si se11tl tirare
per 1111a manica... l'ide accanto uno dt-i morenti,
r/1• tra gli spasimi più atroci si em solle--cJato dal
mo giaciglio. Si m"vici11ò premurosa e già la
, Quello ~forzo esaurì l'1roico C"ppcllm10.
b Apri gli occhi e mormorò dolcemente:
» - Pregate per mc... Io muoio contento. -
oE lo sguardo era cosi sernw, 11011osta11te gli
m1110 corre1:a alle fasciature credendo che desi- spa..rimi del dolore, da mnbrare quasi c/:e qucl-
derasse qualche aiuto. L'm11111alato la guardò. l'a11i111a fosse gùl al cospetto del wo Dio. Più
Sul i,o[to .ifigurMo dal lungo soffriìe era un sor- volte ripete:
riso di gioia, una certa aspettazione ansiosa, che •> - li cielo... il ciclo..
dm:a agli occhi 11110 scintillio singolare.
>> E co11 la 111a110 111orc11te arcart::::::ava l'altro
, - Signora, - l'gli disse - io sono Saccr- .f<rita .1110 p,l'itrnte. Poi 1111 fremito passò ptr
tlote, posso assolvere. Conducetemi da quel- tutto il SllO corpo. Dn~:::;b l'ultimo sguardo al
l'uomo. - E in così dire le additò, sollevando cielo e si irrigid} m!la pace della morte ,1.
....
il mautello con la mano tre111,mte, la rossa croce
che gli ,tplendet•a sul petto: era 1111 Cappella110
111 "fita1·e.
L'ùifen11iera i:sitava. li poveretto aveva le
lllfri cari: imparate anche dall'eroismo d1
questo caro Cappelltmo ad appre:.:;zare l'anima
vostra e a far tesoro del sacramento della Peni-
reni fracassate da 1111 uh,ggia di obice. Il più tmza, jì,ulrè ne avete lttnpo e modo.
lieve movimenlo, oltre a procurargli atroci tor- ..4'1.11:e::::::atei,i da giO'l.~a11i a co11/rssarai be11e e
ture, gli potet•à essere fatti/e. Confusa, ammirata freque1Tfeme11te e prt·gate il Signore n concedervi
a tanto eroismo, stava per dir di no, perchè questo salutare conforto anche al termine della
era ifllpossihile, perchè sarebbe stato 1111 a1m11a::- i•ita.
zar lui...
Vostro ajJ.1110 DoN Grnuvo.

3.5 Page 25

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N E C R O L O G I O profonda, con onstwna forteZ?.a d'animo, prodi~:in-
dos1 genero~amei\\(e nella cura ·della fo1ni~lia e nelle
Salesiani defunti:
O('lt'C-C di bene.
BROI.lNIGO DOJJENIC.I, t a S. Pietro di
Sar. VAZZA D. GIULIO, da Abbiategrasso Poiana l\\la~aiore il 2:z-\\'-u. s. a 6-i, anni.
(Milano), t a Treviglio (Bergamo), il 30-v-1941 a
Donna di profondo sp1dto cò.,;tiano, divotissima
67 anni.
d1 Maria Ausiliatrice e di S. C . .Bosco, dopo aver
Giovinetto serul la vocazione alla vita salt.o.siana dato un figlio alla Societii Si1lesiana, offerse nnchc
e perseverò fedelmente anche dopo lo cai:np,U!no tutti ì dolori dell'ultima malattia e la vitn st('ssa per
d'Africa tlel 189+-96 che lo coni:edò ferito ed :im- le vocazioni salcslane.
malato. Predile,;se i piccoli delle scuole elementari
e degli Oratori cui prodigi> le sue più sollecite cure.
Altri Cooperatori:
Sm:. NARDELLA D. G/CTSEPPE, dn S. l\\larco
A!laz~ini Gaudenzio, Veruno (",ovara) - Aquadro
t in Lami~ (foi:(gia), n Cnsertti (!'-apoli) il 26-111- Amalia, P,·alu11go (Vercelli! - R1lduni Antonio, Cl11-
1941 a 65 a11ni.
so11e (.B~rgamo) - Balzarini t\\gostina, I'iilodosin (Va-
Nel lnvoro umile, indefesso LrnScorse tuttn la su:i rese) - Bnrtocci Rossi l\\larìa, Awsi (Pcru~a) - lk-
vita salesiana con &pirito di serena l.ctizm, educ:mdo
generazioni di ~io~,ini come voleva Don Bosco.
Snr. GAROGLI() D. Ul!GI, da Sc:mdelwza
(Asti), t a Mo_gliano Veneto (Treviso) il 7-v-1941
ghini Da.ria, Cl'e11101u, - Bcrtondli Luisa, Ro<rlut'a
Di Vara (Spezia) - Branchi Giacomo, Sa11ha (Br,-
sci:i) - Bricnlli Gìw;eppe, Cnspoggio (Sondrio) - C. Il
Prof. Gaetano, Caltm1im~tta - Cono,·a B.irrolom, o
a 66 anni.
Pmluugu (Vercelli) - Ccndali \\'Ioni-. Prof. Lor•·n: o,
Cret1ciuro al vero l<pirito di Don Bosco, fu mo- Fie•ale (Firenze) - Chuc Pietro, Chan,emqd (Aos'al
dello di pietà e di at1i,iti'1 5'1ksiana come insc1,.'llllnte, - Comino Giu.«eppe- S. Amw 1hwg11Ìlw (Cuneo) -
nmmini~tratore e direttore nelle varie case ove bvolse Dc:.ferrari \\ ·ir,ginia ved. Trnhucco, .lsti - De l\\latteis
il suo prezioso, e~l!lllplare apo,tolam, tutto dedito D. Giu~eppe, C~llio (\\ 'ercelli) - D~michelis Carolina,
nl bene dei giovani e d"i Confrntelli.
C,esce11tim1 (Vercelli) - Fcrrnri t\\g1ani lppolita, Como
Cli. SATLER SILITNO, da Hio Serro (Bra.~ile), - Fmnµut'lli J\\lària, Or:::imuJ7'i (Br~-,;cia) - Fumari
t a S. Paolo- lstit. Pio XI ffirasile) il 1-1,-111-111+1 a Antonio, S. Doml!mt:7 r'ùtorin (.'.\\l:·ssina) - Galniotti
29 snni.
f-ettimiA, S, Enl!t1 (Pc:ru~ia) - Gallo Ginvanni. Roc-
Cooperatori defunti:
]\\,1om. Can. D<1tt. RAS/ERI DEL PLVO, t a
rhettn Pa14ea (A.&ti) - Giovine D. Andre.a, P,m:::one
(i\\le"Sandria) - Gorlani Addu1Je, Passirano (Brescia)
- Lnmbcrl Tere~a. Clt,1ru11sod (Aosta) - Lamberti
Pisa il 25-111-u. s. a 76 anni.
Caterina, Cherasca (Curu,o) - I,o ~arJo Consii:l o
s,.cerdotc s~,condo il cuore <li Dio. coprì uffici Lucia. Cammnra!a (Agrig-entol - 1\\lanconi D. Rai-
delicati nelln Curia Arcivcscodle e la <liqnità tl1 Ca- mondo, Bitti (.'fooro) - l\\Ianzoni Carlo, Bnl.nw10 -
nonico Teologo nella Primaziale. Apprezzatissimo ì\\lariolu Angelo, Fmmi (Nuoro) - l\\Jauci.:ri fhot1•,
per la direzione spirituale, tenne con i,,elo la cura Bonefro (Camrobnsso) - 1\\Iininni Carmda, I (lv/o
delle anunc fino al termine <lclln vita. Decurione Del (11/1• (Tiari) - !\\lioronJi Tc0<.lor,1, Ctate.'lm o
de, Cooperatori, s1 prod11rò plff l'incremento ddla (Trento) - Mura Cav. RaP.'ade. ,,fornt•ern (Cnll!liar:)
Pia Unronc e per il be-ne <lella Ca«n Salt'~ia.ua di - Panigo N:1t.1le, Campr,,•ù·o (S,mdri11) - l'erct ti :ìu-
Pisa con qu~ll'affetto per le Opere di D. Bosco che sanna, S. lfo1110.1w (Lucca) - Perla Bern:m.lo, Cor-
senti fervido in cuore fin d,11l'incontro col $noto mfl~1wlu (Torino) - Pcv11rìni D. Lu1g1, O,peda/,,, o
Fondatore, di cui ronscn•ò sempre ,·ivissimo ricordo. (udine) - Piccioni Domcnicq, C ,1strl,,lam'o (,\\neon;)
t Cmi. Dt11t. Dun DO \\fEXTf;O FERROSI, a - Piccoli J\\,larcdhno, Erhe::::::o (\\'erorui) - Polin1ed
Codi1?oro il 16-m-u. s. n 69 :inni.
Fr.mcc.~co, Bagnara Calabra (Re1,gìo Cui.) - Pozzo·i
Arcipr~tc Vicario Foraneo, consacrò per .3S anni Giuscpp(', l'ìguul;• :\\lonf. (Asti) - Prc)l'r:u:so Giu-
le sue belle doti di nwntc e di cuore alla cura spiri- seppe, Alaglirl di Supm (Vicenza) - lbrnglioh Ca-
Ltmlc e materiale della popolazione. con predile- rolina. P.dtnlt.o - Ricco Virgilio, Cun:::tJ (Como) -
zione pd ron,n e per gli umili, e cordiale uff.:tto Ronc.1ri Ro5a Brebbia (\\'arest:) - Rossetti Andrea,
..
per le Orero, salesiane.
Busto Arsi:::io (\\'arese) - Sal.Jbè Serpi AI,na, Roma
Tlli\\'CE:VZ.11\\/ARSESGO DA.STIA BELTRA- - Sro:d Erminio, NeJ:rnr (\\'erorui) - Ve~'Ì Giusep-
1JJAI-MOREL!.J, t il 23-1-u. s. nd !!o onni.
pina, Frermurrn (Ale!<s.) - Z,mtclli i\\laria, Sii/ano
F1:r\\'ente Gooper:nrice, vis~e di fede e 1.ii rictà (Lucca).
.-----LA CORRISPONDENZA E LE OFFERTE _ ___
per le Opere e Missioni Salesiane s'indirizzino al RETTOR MAGGIORE- Direzione Generale
Opere D. Bosco - via Cottolengo 32 - Tonno ro9, non a!la Societil Editrice Internazionale (S.E. l.).
U mezzo più comodo è quello di servirsi de.I nostro CONTO CORRENTE POSTALE
che porta il N. 2/1355 (Torino) SOito la denominazione:
D IREZIONE GENERALE OPERE D1 D. BOSCO
C on pcrmcs,o ùeU'Autoritil Eccle•rn•hC4. - orr. Grntichc S.E. I., Corso Rc,g. :'11.irgheriu, 176
Direttore ruponnbil~ : D. G U J O O F /\\VI N I, V,n. Cortohn;:o, 3:. - 'l'orino (toQ)