Bollettino_Salesiano_194103


Bollettino_Salesiano_194103



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.!;dir.Ione rnlut111 $C!Cotu.lb le 1>r,,,..,'tuloul mlnlsr.riall.
Anno I.X\\' u. 3 Pubbllcazion<> men,.lle
Spedlz. In abbonamento pos1..tc • Gruppo 3

1.2 Page 2

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l'I lUOl>ICO ;\\IE:-;.
rt.,,·o,u "Il.I·. l'Id\\ 1 C:00-
1I
OEI.LJ;
<ll'ETU l, \\ll:-SIO'."sl
l)I S. GIO. HOSCO
BOttET~flNO
SJ\\lESIJ\\~10
MARZO
1941 - XIX
SOMMARIO: I.~ p;,la ddl'ah:are rii S. C,o,~nnl Ro..:o nel!"' B:bllk~ di :O.fan:, Ausih.1tru,.,• Oon Ro~co edu•
c11t0f'<' • In ramle.lia. lt:illa, Portog,1!10. - Pn- h Cr<>eJara Cattthi,tlca. - 0-111• n •~•~ Ml, ioni: Po:IO \\'elho, GiJ;>-
ronc. · Per le M.i~lon, Si>k,i~n~ • Crocia•~ :,11,.,on,d.1. • Tboro ~plrilual - Lc11.,,-.1 d1 D. Glulho Xttrotoern
La pala dell'altare di San Giovanni Bosco
nella Basilica di N\\aria Ausiliafnce.
I.a Chies~, nella litur ia ùèlla l\\lc.ssn in
onore <li San Giovanni Dosco cclchr,1 il
Santo ·oprattutto cumc ~ :\\[aestro e Padre
ùci gio, ani n. Cosi 111 qualifica t.-splicita-
mcnlt' ncll'Oremus in c.:ui pone sulle labbra
<lei celebrante questa <livotissim.1 prc-
~hicra: O Dio che lwi suscitato San <Jio-
numi, /110 Crmfcss<Jre, rome padre e maestm
dti .t:im·nni, e, per me:szo suo, ausiliatricr. /11
l'ert:ine. ~'/aria, lu1i 1:nluto far fiorire nella
tua Chiesa 11uoiie famù;lie religiose, rr,11ce-
dici, le ne preghiamo, di rùisrire, arclemlu
I•> stesso fuoco ,li rarìt<Ì1 <1 cercare le a11i111r
ed a srrt•ire a te solo.
E come l\\lacstm e Pa<lrc ce lo pn-sent.1
néll'EpislrJlu <love mutua da S. Paolo
(Fil1p., l V, +-<>) gli in:.cgnamenti più con-
soni al suo spirito cd al suo sitema educa-
tivo: nel J:a11gelo (\\ll\\rT., X\\'J 11, 1-5)
in cui ci dà la mi:mra della sua tenerezza
paterna nel farsi piccolo come i fanciulli
e ndl'accogliere i fanciulli come Gesi1
s'c.;so; ncll'O/jertorio in cui gli mette suile
bhhra con parole ~critturali il sueo di tutta
la sua scuola: rnilr, figliuli. ed m,1Jlla-
temi: 1:i iuscgnero il timor di !)io; nel <:0111-
1111mio in cui affcn )a l'eroismo <lcllu sua
fede in 4uella paternità spirituale C'ui si
era sentito chiamato da Dio e per cui
a,·c,·a avuto i doni sovrani della s:1picnza,
della prudp1za., della b~hczza di ctwrc
,(milc all'arena cht' ~i stende luneo il li,lo
tld m:irc cantati dall' Tntmil": A)/i ha rrt'-
d;1to, .1r,er111ulo rmllru <>gui 11ma1111 spernn::a,
rhe sarebbe diu11t<rto padre di 11t'>lle !!enti
cume gli rr<l .,ta!u predetto.
Al concetto di que~.to magistero e ùi
questa patcrnit,\\ ,-piritualc dei gionmi, do-
minante nella liturgia, si volle ispirare il
pittore pcl quadro, che, nella lbsilica di
\\\\Iaria \\u iliatricl'. ÙO\\~\\·a completare il
suo altare.
Superfluo sarchbe stato, nè po~sibile nel
breve spaiio disponibile, il proposito ùi
esaltare col Santo anche le sue Opere e le
sue l\\lissioni. ~:?i cosl gcnialmcnt1:; illustrntc
e documentate dal Rollini ndla magnifica
panoramica composizi«.mc <lcll'.1tfrcsco èclla
t,trandc cupola. dipinta nd 1891 quando
ricorre, a il primo cinqu:rntcnario dell'O-
pera Salcnian.i.
Intonatist:imo invece. all'altare in cui
egli sopra,·,·iyc ct•lla s11,1 mima glorio~~,
rivCt;tita <lei p.1r:.1menti liturgici sacerdotali,
l'attc~iamcnto suo abituale di apostolo
della gimentù: il titolo piì1 popohre, che:
tutto il 111onclo gli ricono,;;cc e che com-
pendia la .;n:i ~loria pii1 fulgida; il titolo
che pit1 gli com:)cte nel samuario in cui
,,gni giorno !ii alternano sehicre <li giovani
insiem~ ai Salc.,,iani t:ll alk· figlie di :'.!aria
•\\usiliatril:c. nella pr..ehicrn e negli eser-
cizi di una conf.dcntc e i;oda •pietà che
- tantt- anime h:i preparato ad 11na Yita sin-
49

1.3 Page 3

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ceramcnte e fortnnentc cristiana; nell'O-
ratorio do,·e da quasi cent'anni, nd fer-
vore dello studio e <ld lavoro, nella letizia
delle ncrea;r,ioni, nel ricordo e nell'amore
di Don Ilosco, i giovani vivono e cantano
l'inno della loro serena e promettente pri-
man~ra. Il pittore prof. Paolo Crida ha
seguito fedelmente l'ispirazione. Su uno
sfondo che respira tutto l'azzurro del cielo,
tutta l'aria e la luce che sono l'atmosfera
del sistema educativo del Santo, Don Bosco
~ppare in pièdi. col suo ahito ordinario,
nella pi~nezza delle sue energie, in nobile
posa di :\\Jacstro, tendendo ai giovani quel
suo amplesso paterno, che li trasse e li trac
ogni giorno a migliaia ai piedi dell'Ausi-
liatrice per ricevere da J,ei la grazia del
Redentore diYino: del cclu.,te 0,1mhinu che,
per quèsto, rn.:I t1uaùro, le halza ritto sul
grembo e si protende , crso i giovani nel-
l'immenso palpito evangelico del Sinite
1,ar1:11los 1;e11ire ad me: lasciate che i fan-
ciulli ,cngano a me!
Tutti sanno infatti che l'apostolato edu-
cativo di D(m Dosco poggia spiritualmente
sopra le <lue grandi di\\ozioni a Cesù Sa-
cramentato eJ a ì\\Iaria SS.ma.
La composizione, in un'armonia di tinte
che la tecnica dell'artista ha saputo rendere
con mirabile effetto, completa egregia-
mente l'architettura dell'altare monumen-
tale, opera del compianto architetto :\\lar;o
Ceradini. Ed il popolo vi legge come in
un libro stampato.
DON BOSCO EDUCATORE
11 Centenario della Ordinazione Sacer-
dotale e dell'inizio dell'Opera di D. Bo.sco
ha suggerito vari richiami al suo apostolato
ed al suo sistema educativo in solenni pub-
bliche adunanze.
A Roì\\tA, per tacere di altre, la<• Stlttima-
na Pedagogica•> organizzata dallo 11 Studium
Christi •> all'Istituto Orientale, ha riser-
vato il 3 gennaio al nostro Santo Fondatore
affidando la trattazione del tema « l'Edu-
cazione cristiana nell'Opera di 8. Giovanni
Hosco » al nostro dott. D. Carlos Lconcio
della Facoltà di Filosofia del P. Ateneo
Salesiano. li colto e numeroso \\1ditorio,
onorato anche dalla presenza di R. E.
l'Ambasciatore del Brasile presso la S. Sede,
segui l'oratore con molta attenzione, sot-
tolineando con calorosi applausi le docu-
mentate afTerma7ioni del contributo pe-
dagogico portato da Don Bosco, coU'opera
sua personale e colle sue istituzioni, alla
grande missiòne della cristiana educazione
della gioventù.
.\\ Tom.:--io, il 26 gennaio, parlò familiar-
mente agri Insegnanti dell'Unione Don
!?osco, convenuti, come al solito d(.-g)ì altri
anni, alla Casa madre per la Santa '.\\fes:a
e la conferenza pedagogica, il Direttore
Generale delle Scuole Salesiane dott. Don
Renàto Ziggiotti prendendo per tema:
<1 La pedagogia sacerdotale di Don Bosco '.
In forma di cordiale conversazione egli
hn tenuto a precisare il carattere prett, -
mente evangelico e. fedelmente trac.lizio-
nale nella Chiesa Cattolica della pedagoia
di Don Bosco.
<< TI metodo pedagogico di D. Bosco -
disse - non pretende di portare novità,
ma di rinnovare e di adattare ai tempi mo-
demi la pedagogia perewiis della Chiesa,
del divino '.\\laestro.
,> La Chiesa si arroga un primato incon-
testabile: di essere stata sempre educatrice
e di esserlo per mandato divino: ew.t!s
docPte.
,> La Chiesa vanta l'educazione di tutte
le genti, omnes gentes, tra le quali pote
diffondersi: educazione impartita sempre
catechizzane.lo fanciulli ed adulti_, inctùcan-
do le semplici norme e gli esempi di Gesù
per poi tlevarc la cullllrn, gli stuc.li, le
ricerche, per conscrvmc i tesori antichi e
sopravalutarli nello spirito di Cric:to allo
50

1.4 Page 4

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scopo di mi~Jio-
ra re le c.ondizioni
dei popoli.
>> Questa giu.-ti-
:i:ia va resa alla
Chiesa.
» J\\ion è scuola
altissima qudl.a
che ogni gi1JrncJ il
Papa va facendo
dalla sua Catte-
dra infallibile?
quella che i Yc-
scovi e i Sacer-
doti fanno nelle
Cattedrali e nelJc
pit1 umili cappel-
le, ammaestrando
piccoli e grandi,
ricordando i do-
veri essenzia Ii
della \\'Ìta. pene-
trando nel cuo-
re delle famiglie,
santificando l'a-
Il}Orc, hencdi~n-
ùo i focolari do-
mestici, portando
Gesti per I,:: vie
e nelle ca•;c?
>> Don Bosco eb-
be questa sola
santa ambizione:
d1 essere Sacer-
dote per edurnre
nei iim·mu e ae-
scere in essi la
1itn dPlla gra:::ia,
fonda111cnto sicu-
r,1 di tutta l'istru-
;r,ìone ed educa-
zione.
>> Prima <ld Sa-
cerdozio il suo
apostolato educa-
1'0RlNO - BASILICA
01 MARIA AUSILlA-
TRlCE:
La pala tlcll'al•
care di San Giovanni
BosM (pittorè Cnm.1).
51

1.5 Page 5

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tivo fu cristiano, d'azione callnlica si di-
n!hhe oggi.
» Di, cntato saccrdok, l'opera sua è tutta
sacerdotale e nd hne e nei mezzi: porta a
Dto. mira alle anime, attraverso ai più s,·a-
riati e sapienti mezzi che le occasioni gli
porge,·ano e la sua inesauribile anività sa-
peva escogit:1 re.
~ A ragione pcrciè> ndb sua mod1:stia e
sapit:n;la potc,·a rispondere di non avere
un metodo suo, pcrchè egli non pensò cht
ad applicare con tune le sm· forze il motto
d, S. ~gostmo: .tl111t1 el fàc quoti v•is.
'> Ama l>io, ( icsì1 Cristo, ht Chiesa, il
regno di Dio, gli uonuni, i pt:ccaton, 1 fan-
ciulli - amali santamente - e poi, di-
mentico di te, fa ciò che Dio L'ispira con
le nonne della pmdenza, giustizia, tem-
peranza e fortezza cnstiana. Fede, speranza,
carità v1rtu teologali e card111;1)i sono i
fari che guilbno il cristinno come il sacer-
dote cattolico, D. Bosco come !lilli i suoi
figli ed amm1rnwn.
, ~on sentite il suo multo? /)a mihi
,1111111nr, ttlrll'J'tl /rJ/1~ è un grido che si ri-
percuote nei ,;1,:coli e che pui> l'SS1:rt: di tutti
1 Hanti, l ranclito ùelkt Chi1:sa cattolica,
madre dc, Santi.
*:\\ che ~rnpo dunque perdere il tempo
in considerazioni e speculazioni pcdago-
J?iche: 1i. mpu.~ l'SI ,1ge111li. Le norme gene-
rali scmo antiche 411anto il \\ ' angdo, quanto
la Chiesa; Il· ragioni del lnrnro sono le
solite:
*l'uomo è 1111 essere deca<luto per colpa
ilei peccato, ;_. propenso al mak, ma pui>
essere ~.ollcrnto e nobilitato dalla Grazia;
fargli conoscer...: le , erità che ri~uardano
Dio, Gesù Cristo, la Redenzione; foriJi
praticare i ( 'omandamenti, :,m:.tcnendolo
coi mezzi soprannaturali dei Sacramenti e
della pregluera: ctcco il fondamento stubilc
e perenne dell'educazione lr:s11ana ! Si
tram di orfani sperduti n0 mondo, come
di ragazzi che crescono nt:lla loro famiglia,
di larnraton o studenti, <li piccoli o <li
grondi, il Sacerdote cattolico mira a col-
li\\'nrc nell'uomo ciò che è eterno in lui,
pur i:ion diml·nticanclo che Yivc in terra
e , cste pan111.
D. Bo...co ~guì questa diretti\\'a di
rnarcia comindando <lai nulla e cn:scendo
- -- 52
di!pprima futic(1Sa1m~n te per le ùiverst:
tappe dd suo Oratorio ambulante, di poi
affrrmandosi, con un prodigio di ,·1t,1l11:t
auorno alla cappdla Pinardi, nella regione
Yaldncco, per sciamare prc!.to nei tr1; Ora-
tori di S. Francesco d1 Sales, <li S. Luigi,
dell'Angelo Custode... e poi a,·anll sen za
posa, con la sete del COlllJUistatorc, con la
strategia di un generale <l'esercito, con l'a-
hilità <lei commerciante, 'per strappare
anime a satana e Jark· a Dio, per dl'\\-·are
~li uornini dal ,·1zio alla virtù. per cns11a-
111zzan.' tutto: il gium.:o, lo studio, il la, oro
manuale; per e.limostrare che la vita della
grazia è la più serena; per ricordare a tutti
che la , ita presente è bre\\'c, che si muore
dai Re, ùai commendatori, dai generali e
dai ministri come tlal più vegeto e san,,
fnnciullo, dal fiore di un ~iorno e dalla
4ucn:ia più robusta, nel pieno YÌ~ore lkgh
anni.
11 Ecco tutto D. Bosco nella sua "lint·a
retta hre\\'ÌS.'-ima" <lei , 3 anni che Dio gli
concesse. Ecco il se~rcto inconfondibile
dt"lla sua pedagogia, la molla potente che
In tenne in continuo moto, vorremmo
dire uniformemente accelerato, dal 18.p
al 1888.
,, Questa facilt: constatazione appan·c im-
111cJiatamente allo sguardo acuto del filo-
sofo e .-\\ccademico Frm1rrsco Orn/0110 cht·
nel ,;uo ùi,;corso !>UI Santo dichi.irò: Dun
Roseo \\'Olle essere un perfetto cristiano
e un perfetto sacerdote, null'altro e null:1
più. Pa tutta la ,ita ,issc in lui 1111a co-
scienza acuta di ,·ern indefettibile respon-
s:1hilità sacerdotale.
t una sentenza che ,;intctizza mirabil-
mente l'opera e la ,ita <lei Santll e pub
avere a conferma qualsiasi <le~li innu-
mcre,oli episodi cli cui s'infiorano le
sue .Unnorie biografirhC' - 19 ,·olumi
15.910 pagine ».
Rinunziamo a seguire la documenwziorn::
episodi noti alla massa dei nostri Coorera-
tori. Le precisazioni f:mc ,·algano ad af-
fermare una volta Ji p11'1 il carattere sace1-
uotalc, eminentemente evangelico e tra-
d1;,:ionale nella sostanza, nuovo nella forn11,
adeguata a1 tempi, del1'3postolato educ..1ti, u
tlcl nostro Santo Fondatore.

1.6 Page 6

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IN FAMIGLIA
ITALIA - Torino - Le nostre feste.
Un'apposita circolare del nostro venerato
Rctlor l\\1ag~iorc, cui fecero larga eco i ~ipr-
nali cittadini e parecchi quoùdiani di altre
regioni, annunciò per tempo ai Cooperawri il
programma delle celebrazioni che, nonostante
lo stato e.li guerra e l'inclemenza della stagione,
riuscirono una forvida manifestazione di pietà
e di divozionc.
·
La festa di S. Giovanni Bosco.
Spostata la solennità esterna della festa di
S. Frnncesco cli Sales dal 29 gennaio alla prima
domenica cli febbraio, s1 pote finnlmenle de-
gnamente preparare la festa del nostro Santo
Fondatore con una novena, predicata al mattino
dal no.<>tro D. Rufillo Uguccioni, e, la sera, dal
nostro Don Cojazzi. Ad impartire la benc<li-
:,done si succedettero: il Superiore dd Rosmi-
niani P. Biagioni, P. Sandrone delle Missioni
della Consolata, il rnpprt•sentante del Provin-
ciale dci Giuscppini, il P rovinciale dei Bar-
nabiti P. Mellica, il rappresentante del Pro-
,·inciale dei Cappuccini, il Provinciale <il-i PP.
Minori P. Muriaudo, il rappresentante del Pro-
vù1ciale dei Domenicani ed il Provinciale ùei
Gesuiti P. .:\\Icnocchio. Parrocchiani e citta-
dini affluirono in hcl numero fin dal pi-imo
j..riomo, e s'affollarono soprattutto dai primi
\\'cspri <ld 30 gennaio, pontificati <la S. E.
l\\lons. Còppo, in sostituzione di 8. E. l\\lons.
Gionalj, indisposto. Dalla , igilia del Lriduo,
splendeva sull'altare <lei Santo il nuovo qua<lro
dipinto dal prof. Paolo Crida.
L a festa assunse, come al solito, carattere
eminentemente eucaristico: numerosissime lt!
Comunioni, e l\\resse fino a mezzogiorno. Tenne
Pontificale ~- E. Mons. Uargiggia, vcscoYo di
Vigevano. La scuola di canto dell'Oratorio,
·fusa con quella dell'Ateneo Salesiano, ci foce
godere la primizia della << Missa saecularis •>
genialmente composta dal nostro \\lo Oon Pa-
gella proprio per celebrare la data centenaria
cicli 'Opera salcsii111a.
La benedizione ai bambini.
Pl.lrtroppo la persistenza della neve impedì
a molte mamme di portart- i loro piccoli all'al-
t:m: ucl Santo per questa funzione talìto dc-
sic.icrata. ;\\la le Figlie di Maria Ausiliaj.rice
fecero presto a gremire~ il resto della basilica
collo stuolo dei fanciulli e delle fanciulle dei
loro Istituti più vicini. ~cJlc cappellt' trnrn-
rono posto le alunne del loro l,;titulO :\\fagi-
strale.
Dopo il canlo ui unn lo<lc, salì il pulpito il
nostro Don Carnevale che infervoro piccoli e
grandi con un toccante discorsino; in vit<1 tutti
a recitare il P"ter l' l' An e la preghiera di cli-
vozionc ali'.\\postulo della gio\\·enti1; quindi
impartì ai presenti cd agli assenti la benedi-
zione rituale di Maria Ausiliatrice. Coroni> là
funzione, all'altare maggiore, la Rcneùizionc
Eucaristica. Nell'uscire, mamme e bambini.
insegnanti cd alunne sfilarono all'urna Jcl
Santo a rinnovare le loro preghiere ed a rice-
vere un pio ricordo.
Alle 17, dopo i \\"espri pontificali cd il pane-
girico detto da Don Cojazz1, 8. E. l\\Ions. Coppo
chiuse la festa colla lrina Benedizione Euca-
ristica. A sera, i giovani arcigiani mllegrarcmo
1 compagni colla nota operetta <, Il Conte lii
Spazzavcmo ~-
La solennità di S. Francesco di Sales.
La i:;olcnnità esterna della festa di San Fnrn-
ccsco di ~nlr.:s non m: perdette col rinvio all.1
domenica 2 f..:hhraio; ne guadagni, anzi per
concorso <li pope1l0 e per lo splcnck,n: ùclle
sacre funzirmi. Dopo la l\\.lessa parrocchiale
della Purificazione, prt:ccduta dalla bC'ncdi1.ionc
delle Candele, leone Pontificale S. E. l\\ lons.
Giuseppe Angrisani, vescovo ti.i Cn.sal "\\lon-
ferrato, cx-allievo dell'Oratorio. :il qual'-" iln-
c:he gli Ex-allievi, cmwen11ti a la Casa-\\1:ttlrc,
<lic<lcro una fer. i<la manifcl:ltaz1om: d'onUJggio.
Nel pomeriggio, por.ò la ,;ua bene<lizionl·
all'Oratorio Festi'"o, e, dopo il panegirico del
!-ìanto Patrono. tenuto da Don E. Fo~lia:.so,
del nostro -\\tenco Pontificto, coronò b festa
colla consacrazione al Sacro Cuore pci nostri
e-uri soldati e colla trim1 Eucaristica Benc·cli-
zione. .\\ sera, S. E. si dcgnb di assi,;tcrc alla
rappresentazione prcpanita dai ~iovani stu-
denti, i quali. insieme ai superiori cd agli
artigiani, g li rinnovarono calorose <lim<>stra-
zioni di affettuosa riconoscenw.
La Conferenza salesiana.
Un'ahra novità apportata qu..:st'a1u10 al pro-
gramma consueto deUc nostre ft::;te fu il trasfe-
"°- rimento della Conicrc1)za ufficiale, d1c si
leva tenere nella nostra chiesa di S. Giovanni
E\\'angelistn, alla Basilica di ~lari.a ,\\usiliatricc.
Compiuto l'runpliamcmo c<l i restauri, accolta
la salina glorio:'la di S. Giovanni Bosco ed i
resti mortali della Beata ;\\Jazzan:Uo, la Tiasi-

1.7 Page 7

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Tor I no • S. I:. Mons. An,l!r lsnnl al 1rano durante ìl Pontlflcalc,.
lic.1 <li ;\\larii Ausiliatrice è ormai l.1 sede più
amlma ~opr.1uuuo per le m.1nilcstnzioni sale-
siane. \\ i cmwcnnc infatti un hcl numero di
Cooperatori e di Cooperatrici che insieme coi
gim ,1ni e coi fedeli della Parrocchia la gremi-
rono complcrnmcnte.
fl confcrcnzicrl', dottor Drm \\ ismara, Oc-
eano dcli.i Facoltà Tcologic:i nl I nostro Alcnco
J>ontilici11, parlò dell'Oper.1 di Don Bosco e
r dello spirito della Pia nione dei Cooperaton
nella luce del Centenario csort.indo a conti-
nuar.: il c,1ritate\\1olc soccor,;o :11lc \\ arie inizia-
tive: cd a tmmc quei vantaggi spirituali che sono
la più preziosa ae<lita del ~antn Fondatore.
\\nchc ndle altre nostre Cast· la conferenza
e si s\\'oha con successo, nonostante le difli-
colù dello stato di guerra, l'd ha suscitato
num o fen ore nei Cooperatori soprattutto coi
pratici riflessi ispiraù dal centenario dcll'or-
dinniionc sacerdotale d1 S. G10. Bosco e del-
l'inizio dell'Opera sua.
- 54
_.\\ Rom.a, nella nostra R:t~ilica dd Sacro
Cuore ;1) Castro Pretorio, il 29 gennaio, per
la festa di S. Francesco d1 Sale:, pontificò S. L.
l\\Tnns. Lojati, YcscO\\'O di Arndia.
Celebrò pci giornalisti cattolici il rcY.mo
P. i\\lartci,tani S. J. Direttore della« Civiltà Cat-
tolici . Fece il paneeiricn del Santo S. E. l\\fons.
Dt· S:mcti::<, Yescovo di Todi; nl impartì 111
Ben\\'dizione Em.-aristica S. Em. Rc\\'.ma il Si~.
C:trd. ~icola Canali.
La C1>nfcrenza s::lesiana, 11 1;.iorno 30, h1
tenne il Direttore dcli' Istituto Salc:>iano Don
Luigi Colombo.
Pt·r ht festa di S. Giovanni Bnsco, celebrò
la l\\ lt-ssn della Comunione Generale S . Em.
Rcv.nu1 il Sig. Cani. Ermcnc!!(ildo Pellegri-
ncui e pontificò S. E. \\lom;. Dc 8anctis il
quale fece pure il panegmco <ld Santo.
Chiuse la fest:i colla 81:ned1zione Eucari-
stica S. Em. Rev.ma il Sig. Card Yinccnzo
La Puma, nostro Prott:ttor\\;.
•\\ Napoli - Vomero il centenario cli San
Giovanni (losco e la festa di S. Frances4'> d i

1.8 Page 8

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Sales riscossero tutta l'esultanza dei fedeli. Jc.:lla
Parmcchia dd S. Cuore di Gesù e dei gio-
nni dcll'l stitut:1 Salesiano. Le funzioni più
solenni furono celebrate da S. E. Mons. Al-
fons~ Ferrandina, Ausiliare <lelf'Em.mo Card.
Arcivescovo lli N"apoli, da S. E. Mons. Gaetano
Df Cieco, \\ 'escovo di Sessa Aurunca, <la S. E.
Mons. Emilio Cccco, d~i PP.. Giuscppini del
i\\l urialdo, cl:.1 l\\Tons. C iovanui Buonomo ,.
dai PP. Francescani e l\\linori Conventuali.
:"\\urne rosi e molto appr~-zzati i pellegrinaggi elci
R0 Lic.:o-Ginnasio « Sannazaro ,-, della Scuola
Elementare <r L. \\"anvitelli •► e dell'Istituto Pari-
ficato delle Figlie di l\\I. Ausiliatrice dd Yomi.:rn.
:--J ·Ile Jin:rsi.: funzioni fu eseguita music.1
liturgica del nostro "Vi" D. 1\\lessanJro Dc Ronis,
del Consen atorio di S. Pietro a l\\lajella.
A Velletri S. E. l\\Ions. 8alvaton: Rotolo.
.\\usiliare <lj S, Ern. Rcv.ma il C:irJ. Enrico
Gaspnrri, i1nitò i citta<lini in c.tttcdrale con
apposita cin:olarc, e predico personalmente
il triduo cd il panegirico, parlando col suo
!{l'an cuore ili degno figlio di Don Bosco.
Ebbe così la giùia di una fervorosa Comu-
nione ~cncralc e della cordiali.: panc.:cipaziom:
alle solenni funzioni di tutto il venerando
Clero e della massa dei ft:dt"! ì.
Brindisi - Assistenza religiosa ai militari.
L o straordinario movimento ili truppe ha
offerto ai Salesiani dell'il'tituto S. Giovanni
Roseo un altro carissimo apostolato, quello dcl-
l'as ·istcnza religiosa ai militari tli passaggio.
Favoriti e coadiuvati cordialmente dai Co-
mm<lanti e da~li Ufficiali, tutte le domeniche
e foste presero a rcca1"$i nei vari ~ettori di di-
slocamento per la celebrazione- della santa
i\\lcssa, tenendosi poi sempre a dii;posizionc,
nelle ore libere <lall'inseg-naml!nto, per tutti
gli altri conforti del s:ttTO ministero. Partico-
larmente g radita riuscì l'opera loro ai nume-
rosi cx-allievi cht- colla loro fede e colla carat-
teristica confidenzà verso i figli di Don Bosco
erano anche di i:sempio ai compagni.
PORTOGALLO Lisbona - L'Amoo.scia-
trice de l Brasile al Collegio Salesiano.
Il 2 t dicembre u. s. I' lslitutn Salc~inno di
I ,isbona ha avuto la ,·i-,ita graditissini:i del-
1'.\\mbasciatricc <ld ilrasile signora De Arauj11
Jorgc. Accolta dall'Ispettore D. Carrà, dai
Superiori e ù11g-li alunni, al canto ddl'lnno Na-
zionale e lln1silia.no, egregiamente accompa-
gnati dalla haml,1, !"Ecc.ma Signora, col sc-
g'uito della Vice Consolessa del Brasile, delle
Dame-Patronesse t di insigni Cooperatrici,
con\\"enute a farle onore, percorse le scuole ed
i laboratori, interessandosi vivamente ddl'ap-
plicnzionc e dei progressi dei giovani; poi passi>
nel salone-teatro ove si svolse una brillante
accademi.a <li omaggio. Ndla !'cric elci canti l'
delle declamazioni, furono calorosamente ap-
plaudite le poesie del poeta Guedcs dc Campos,
della sua Signoni c. di Donna ::\\ladalcna dc
::Vlanel Patrici<>.
Chiuse l'accadl!l1lia con elevate parole di
gratitudine l'Ispettore D. Carrà, il quale, poi,
nella cappella, im?artl la benedizione euca-
ristica. L'Ambasciatrice lasciò l'Istituto collt:
più care impressioni.
.,...~.-,.---.......-W\\.~.,•-.,,.-......-,,,,.'""'.,-....._,...--..........,...- ..,........_.,.......,,.,-...,._,....._.,......,.--..,."'..._r.....,,.....,....--..~.~.~.-•...,..-,......,~~-,
(
)
f
i'. .
La Pia Opera del Sacro C~ore
\\)
)A :~s::k~:~:.~::;~~- l ( confodo dele~::.gl~c
ero;comenle com- .
( betlenlt, la Pia Opera del Sacro Cuore offre l'iscrizione grafoifo dj )
~1 foUi i nosfri milifori alle sei Messe quotidiane perpefue che si cele- ~
brano nella .nostra Basilica del Sacro Cuore al Castro Pretorio in )
( Roma. Ouanli so nno apprezzare il va1ore immenso di questo lesoro )
~ spiri!uelc non hanno chr od inviare sollecilomente i nomi dei saldali 1_:
(
che desiderano iscrtlli. senza bisogno di él'..Jgiungere la solila offt ria di
una lira olla Direzione della Pia Opera del Sacro Cuore
)~
(
-......
·-· Via Mnrsnla. 42 - Roma ( 121)
•·-'.........,-..._.,.......,~~...__,..._..,.......,,,......~..._,........ .....·--··......,......._,...__,. .......---· _..... ..-.......,
'.;
-~· '••............,.·--.......
\\
- 55

1.9 Page 9

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PER LA CROCIATA CATECHISTICA
(Della èir<:olare del Rei/or Maggiore).
Come formare i Catechisti. corso dura da due a tre a11m. L'espninr:::a di-
Non r 111w i11le11to d1 cerM frarciare 1111 trat-
tail'llo, sw pur breve, circa il modo di prepa-
rare i catechisti. Su questo argomento si è srritlo
molto e bene, ed è fari/e prarurarsi presso og11i
Va-::;ione libri e rc•lutii'e istruzio111.
Ye11111umo intmdo dare norme pa la for111a-
6011r: del catechista u1ft>sùmo; abbiamo a que-
$IO .fine programmi speriali da svolgersi durante
il nostro periodo Jormot,ivo. Così p11rt> 11011 mi
propongo di parlare dei catedmti per adulti o
rorsi superiori: per queste srnole e categon·e di
persone ci t'llole ge11eral111enf1: 1m Iacerdote, e
ben attrezzato.
Il mio còmpito perlaJLto vuole ,.estringersi a
./ire qual.rosa, e hn-r:emente, circa il modo di
formare catechisti atti a impartire l'i.~flw::ione
rrliginsa ai giovruli dPgli Omtori festfrl e ti.Pile
smole pan·occltiali.
Tra i soggetti reclutat, i:e m: possono essere
di quelli che, per lu loro ricouoscìuta istru-::ione
religiosa ed rspcrie11::n dfdatt,ca, sùmo in grado
di pvter inizitlfe sem:'altro il loro apostolato tra
i giovani. in questo caso il Direttore dell'Ora-
torio o il Parroco possono limitarsi a dare ai
mostru che s1!Jalll de11w11ti cresciuti d'ordinario
11C'I St'IIO dl'gli Oratori Fi:sti-1:i, e perciò prafiCl
conoscitori dell'a11c/(11111:nto, dei bisogni, dellt'
prutico!ari condi':::iOTli dell'Ora.tono stesso, d1-
'iJe11go1Jo man 1110110 i migliori e più jt,d,,[i cah-
chisli. È vPro, se ne lri,.tteranno molti 11111,:0 il
ca111111i110, e, dei- molti i11sc, itti, porl1i forse giim-
geram10 alla 111èta. Anche Do11 Bosco ehbt> i
suoi insuccessi e grai•i. J\\ielle :;\\fcmorie Biogra-
fiche è dt•llo che durante gli anni 1848 e J 84-9
egli si trcr,;ò nella dura necessità di licenziare
q11~i C{lteclzisti che, ùn1ece di spiegare il Catl!-
clusmo, e.,ponl!'l!ano le lom idee politiche. Pi,i
tardi, nel 1851, si vidt• obbligato a dire ad al-
cw,i: <e Io 11011 so110 contento di voi. Io 11u' for-
merò nuovi catechisti. Ho comi11ciatn da capo
altre i,o/te, e son pronto a ritornare da capo an-
che oggi•>.
No11 sgomentiamoci pertanto .<P a,ic}u, a 11oi
tocchera11110 degli insuccessi: il Signore bmedfrà
i nostri sforzi, cosicclt.è i 11uovi caterhisti, 011-
che se pochi mo ben formati, compenseranno ad
usura le fatiche, i disinganni e i sacrifici.
Qui però ·è bene premettere che, per la buona
mllodati catechisti norme specit1li per a111bie11- riuscita dei corsi, è assolutamente necessario
tarli, e irtru-:;ioni particolari rirca le categorie 0'l.'tre 11111.estri ben preparati, disporre dei !ibrt
e l'iudole dei gi01Jarti e i programmi da reolgere,
/mendosi poi in costante cont,rtto coi mednimi,
pe,rlir abbiano a sentirsi appoggiati ed f>'l.1cllf11a/-
11w11te aiutati i•t qualsiasi circostanza.
e sussidi didattici td111e110 più importanti, e so-
prattutto far sl che la scuola si faccia con se-
rietà e rcgòlorità. NO!! poche volte certi corsi
si sercarono i11 fiore o per la mancata prepart1-
Quando i11'l1ece ii tratti di giovani. 'l:oloute- " :::io11.e dei maestri, o perchè questi 11011 seppero
•·osi /Jensì, - ma a:11cora inesperti, allora la loro rendel'e i11teressa11te e attraente l'insegnamento,
formazione de've compiersi in una scuola ~pr- o anche e forse semplicemente perchè non -vi
r-iale_ e durante 1111 perindo di tempo do deten11i- fu serietà di oràrio, e l.i scuola si fece o sbafoi,
11ars1.
interrolfamente e sen:::a entusiasmo.
Furtunalaml'llte, in conformità del .già citato Afeglio assai 11011 ini:;iare il carso, a11:::ichè
decreto Provido sane consilio, sorsero presso- compromettere forse anche I';IV'l..®zi,,e con una
cl1è i11 hltte le Diocesi sC11ole per la preparazfont> orga11i~::ra:::io11e drficiente e S'fracca. Trattandosi
di maestri di dottrina o catechisti. Sezioni di di ima mis.<io11e abbracciata con piena libertà e
dette smo/e t1anr10 pure sorgendo prt'sso le sin- fatta solo per un sentimento gt·11eroso di amorP
J?ole parroccl,ie e presso i Centri diocesani di al prossimo, dt"l•'esserci dn parte ti.PI Parroco o
Azione Cattolica. Ora è dover nostro fare in del Direllorf dell'Oratorio Festiuo tutto l'i111.
modo clt'esse sorgano, 11011 solo in tutte le par- pegno per renderla gradita, simpatica, acc'/'f
rocchie salesiane, ma, previa intesa co11 l'Uffi- gliente, mediante 11110 be11 studiata m-ganiz!lfa-
cio Catechistico Dioces11110, possibilmente in ngni :::ione e la preparazione di un. ambiente tutzo
nostro Oratorio Festi'iJO, ed t"l:eut1u1l111e11te rresso pen:aso di soavi.tsima. carità.
altri nostri istiluti.
Rimtmdando perla11to ai docu111e11li messi in
A seconda del grado iniziale di i.ttmzione appe11dice per tutto ciò che riguarda le mod<1-
rtligiosa degli aspira11ti " catechisti, il corso lità e il programma della scuola, ci soffenne-
sarà più o 111en(lu11go. In gmerale, specialmente rnno piuttosto a ùulìtare quali siano le princi-
I se si tratta di e/e111e11ti piuttosto r:iotroni, il pali doti dd catecltista, poìclzè in tt,I modo

1.10 Page 10

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m·re11111 ,,rr, 111111/0 i11din t111111t'llll' su quali {>111111
ram•enr:a inclu!!,iar.ri ,. i11sis 11'rt' d11ra11t, la Slltl
forma-::imw. li rampo ,1 ,·mto assai tt a noi IIIJII
d<1to d1I' ~/iurnrla, s,.t:11e11d,, <mche III riiJ !t1
Jrarciu sr,i:,,wtu d,1 .",'<111 Giot·mmi Bo<ro 11rl
Regul,1111,·11/o primiln:o
Le doti del Catechista.
1·ott'l1d,1 1111:::ituttv il nostro Pudrt> nafat1rt
la d1.1i>lll<Ì del cotechista. clw duarnrm 11/1· d11
i Ctlll'Cl11st1 t/1-;•011n e.tsnr rr111siderati com, tt!-
trrtta111t Su/" riori i,_ La lrt1.<nm1i, :::::a di qm•-
s:la sup11·nt, 1wr111a lw rt so t11h:olta q111ui 11111/0
il lm·oro dt rrrh rntrclusll, rii<' s1 scoraggummr,
du,:cmti al pom o 11e.m111 c,mlu in mi 1·1111111 t1·-
11uti, ,, fl ,·11111' fi11iro11u purtroppo per ubbm11/o-
nare l'apu.1//Jfoto 111trnprt'Su t /'Oratori,, 1/r.m,.
Se I c,1/tchisli s1 se11tira1111r, moral111rnt1 1•t1•
lori:::,.,ti, si rompl'fltlrt rm11w più facil1111 /lii' dr/la
loro gr11111/1 re,f)(mm/1ilifli if11r::1111dosi di «mi-
.rpo11d1 Y?'I, /JJJognrrti 1wt11rt1!111t 11/t far lt,m t:tl•
pù-e cht llfltl basta NSl'I'<' 11'1111/i e consit!, rati
cr,mf S11pi-ri11ri, ma c/11 1{/1 ltÌi'1111w11fe cli'! Su-
periore 1·ss1, f'1 r IJltclll/lJ ;, p,m,ilnl,, dt-.:01111 f>10-
c•,rare dt tli'f'I'<' lt dr1ti r le t-irtit.
Ora, nel sistnna d, Du11 Rosro, fu p1imt1 dult
del S11prruJr1• ,: la r11ri1<'; Il catechista prrrirì,
secondo Dm, Bt1sco, 111111 s11/11 det·1· prncurare di
,1·urr i se11t1111r11t1 di rhi /, paston· e p11dr1·, 111<1
du,;:rJ .111f'r11/t11/10 ncordarr r/11· ro11di;;;io11c i11-
dispwsuhile di ugru· pata111l1i ,: /'umori c/11 si
immlJlti, la carità rhe sa .-cm:piere uncltr i più
!{rtlllfli .wrri)i:!i.
l',r q1t11to 11pp1111to t,t:F scrisse: 1,Lr rmùltr
di CfllNf'Orut,,nÌJ srmo /11/fc t-~·,,rritatc a tit,1/11
di r111it1I I d11·r riasrt11111 "1h-111pil'rle r1111 :;1'111,
CIJII// 1111111_,:i:i" rhr presi/I 11!/11 tlfri1111 Ilaist,ì •·
L'1111w11 pi-ri,, sia chr fu rh:ulgimun II Dir, o
che lo mdiriz:iamo al pmssimo, per , m n ft
ro11dr1 di b, 11cdizii,11i e ricm di mtriti, dn··, m n
pern1.w ~1·111p1, di pur,·.;, ~11 P,·r qul'slo, r/1111-
111mulor1 al/'apustolaffl Irti 1 ,t:11n•flt'I D1111 /J11u11
c'incuka r,111 i11siste11;:;a la prnt1rn ,klla 1·,rtlÌ
u11_gelir11, r nwlr ad oi:nì costi, dlt' la p11r,•:::,1
dellt1 t'Ìlu si" il 11ostr,1 disti111it-11. Gim:n,ì p, r-
tnnlo d11rr prude11tr1111·11t1• 11i futuri r11taltis:1
le 110nm 111st•,f!.1111/eci dal 11mlrn Padn rirn1 1/
mudn di trattar,· i ,1tùn:a11i m·llu ,çr,mla. 1tt'lf11
rit-ieiJ-::.iìm,• 1 in Clg11i u{/rn luogo; melfl-11tloli i11
f!.IWrdlfl rp11tm il p, rirn/,1 ,~ff• :::1m11 disort!1-
11att. prrfar11:;1•, simputii•, rttn·;;:::e, le-::io.1·11g,:i111
o altro c/11 111m sia i11 C1r111,mia 0,11 qur/1,1 d, lirn-
te-:::;" tli 1111111ie1t• dir d,>t·1• .<alral!,111nd,,rr ,I
,mq, fdll(IIJrt
l,m di Q/~111 IIILl'/l'IJ />l'JIS/t'm, af)i·tltJ
o w.,. ùmc. Ques/11 punto sia rii:;:1•/111 di rosta11t1 ,
(!rand, 111tn1:;i11111:: qualrira pr,i .,i Fd m 111 i11
q1wlc/11 r1111diJ111t1 lt:nd· 11:1 11 111,wicrr. 111r11,, rtb·
sìc11rm1:i, lo .1i i11cliri:;:;i prutlmtl'1111•11/1' ad ,1/trt,
111t111sum1• rhr 11011 sia q111 Ila ti, tr11t/11rr co, i:1,1•
t·a,11.
E q111 si tl"<-"l't rtt1 rlw la rarìt1ì l' la p1111 -::::11
1ie-i·1111h 11pp11nrl' ali't$/t·rn" c,mu• irrt1dia:;•'1m,
di h111111 1·se1•1pi11. f-'u np1 /11/0 sprsso rhr, 111'1/'<J•
{>erti ulucullirr. /'f.,r111pi11 ; l11tt11 " quasi tuffo.
li cu11tmsto tra la rit,1 ,. lr1 p11rn/11 di rl,i ins,._
f!llll Joglit purtroppo n/1<1 ,Jo/triiw i11sr_(!11t11,1 !:'""
Li• bo n ;a - Lavori d,•llc Scuole l'ror.. fonall $.ale,,i:l.nt'
57

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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parte della ma efficaria. Se i girn:imi ·i:t11issrro lato, la fug-a del peccato, la pratica ùel~a virtù
a co11osce11za di qualche 111a11chevolezza del loro e la frequenza ai Sacramenti. Egli non ruole
L"Ofechi.stt1, specia/111l'/1te sui p1111ti piti delicati che l'opera d<'l catechista si limiti all'istruzio11c,
della vita cristùuia, ne scapiterebbe assai il suo 1110 che tt>nda sopra/lutto alla formazione reli-
upostolato. Son basta pertanto che 11oi effe1tin1- giosa. << 1 t0si che si dl'f.'0110 spesso ribaltt>re,
me11te amiamo i giovmii, ma i> 11eassario chi! il l'gli srrii·e, somJ la bestn11111ir1, la projaF1aziv11••
nostro amr;re sia sl•mpre e g11111gc1 11 loro irm- dei gwmi Jesti'l•i, la diso11t'Sl1Ì, il furto, Lu 111011-
di(lfO di purr::.za. .1/11cfzr i pagani i11seg1uwm1r1 ct//Jza di dolore, d, proprmimento e di sincerit,ì.
rhe mm basta a chi è in alto avere un cuore 11e/la co11Jessinm >). ,, l,e 1:it I,i da 11u•11zi,111rJrsi
puro, ma clw il candorr dr/la sua v:ita dei·e ap- sono: rarità co11 i compagni, 11hbidùmzo ai Su-
parire e dUfrmdersi t111clie all'estl'mo.
pn·iori; a1110,:,e al lm•()rò, fugo dt:ll'ozio e delle
li buon l!sempio dll'l.·e poi nsph11de1·e in modn cattn·e co111pag11ie, freqttem:a de/1,1 co11fessio11e
,ft,f tutto particolarr nello pieta. !,a for,;;;-a del- e della santa Cu111u11io11e ».
l'rdttca(';ione salesiana trae la sua origil1e spe-
Per lo stes.w 1110/Ì'l.'fJ egli i>111)/e c!te lutti coo-
cÙ//111entr dalla pirttì rutarìslim; co11 1•uc1 1:uole p1•n·110 col Direttore delf'Ort1t<Jrio e s-i udoprùm
Don Bosco, e rf' ur diedi' esempi l11111i11on, che in ogni 111w11erti possibile « per i11sinm1Ye nei gw·
noi !i1.'0lgia1110 {'fJf>l'ra 1/fJStra educatrice. Si do- v_•ani cuori l'amor di Dia. il rùpetto alfi• cose
i-rri insistere P<'rta11to presso i .futuri caft:chisti sacre, la freq11t•11za <1i ,,;,·,,cra11w11ti, filinle d1-
pi-rchè ·vadrmo arricche11du sempre più le loro vozùme " 1/aria Sa11tis.~i111a e tutto àb clie co-
a11i111e dei carismi della pif,ttJ co11 la preghiera, stituisce lt, 'VPra pit•tcì ».
ton l'accostarsi (req1umln11.e11tt ai santi Sacra- Co11 quesle e1111111era"<:.io11i il 11os/ro Padre Ime-
mmti, m11 le visii<' al SS. S1J.Cramtllfo, cn11 eia il 1,rogrm11ma di forma.:;io11r morrllr da com-
1111u profu11d(I " pratica de1.'o::rio11t' a .1/aria Au- pinsi dal Cfllechistu, i11diw11dogli .,r/l{'matica-
siliatrice e fl Se111 Cìioi•a1111i Bosco. li /uro spi- llll'nlc lll parte 11eg11llva da ·t•v.>itare e quPlla po-
nto di flÌl'ltÌ inollrr de.·r riflettersi all'estemo ~iti..·a da praticare. Su q11Ps/i punii pt•rla11to
v,ecialmente m•/ c.o11teg110 dtri-ofo Ì.Jt chie.<a e sarà bene ritornare con frequrnza d11ra11te il
durante lt: sacre Juw:;irmi.
pl'riodo della for111a::.io11e catcd1is-tica.
A queslò pruposita .~i ltgge 1ullt> ::.\\lcmoric Ma, olltP u!le doti morali, gra11de i111portt111:::a
Biografiche e/te Don Bosco ,1 rr1rrnmandm·a ai dm;e pure darsi a quellr i11trllett11ali e did,1ttir/Je.
catechisti di essere sempre i piri esemplari e
1< I-: 11110 grwuii: 1·nt111m, scrivi! Do11 Bosc<>,
:::clrmti 11e/!1· pratiche di pielf), e dw quando 'l.'O- l'i1/S('g11arP qu11/rhe 1·eril<ì ad 1111 ignornnte e l'im-
le~·sero coufessarsi o co111u11icarsi procurassero di pedirt' anche 1111 solo pPccatu ». ,Ha « mumJ, egl,
JarlrJ all'Owtorio, rerchè qul'StO ronlribuirà co11ti1111a, si m1dlu a spiegare prima d'm.!t:r im-
molto al b11u11 esempio 1• ad a11imart> gli altri parato la materia di rui dC't'e lratlare •►• /~~ lrl
alla frequen;;;a dei Sacramenti*·
racco111andm:io11e che sant'Agostino facei·a, f,11
Jla la carità, quando 1ffetti1:m11e11/'e arde in dai moi il.'mpi, al catechista: " Oiscat omnia
1111 cuore, tf'l/de ad effoudt>rsi pmcunmdo fu glo- quac ùoccnda sunt: impari bn1e le cose che do-
rm di Dio e il bene delle anime i11 moltt:plici i•rà insegnare ».
eflmioni di :-,e/o, si:11;:;a ~~omeutarsi di11aw:;i ai Nu11 i111;i.stìa1110 oltri: su questo p1111to, pere/tè
maggiori sarri.ft~i. H questa "pp1111/o la caratte- 'l!Ì prrn:vt:derà com•tmin1teme11te sia collo svol-
ristica dtf bl!Tlt: così /tee Gesù cou la totale tJÌmento del prw:ramma d11ra11te il periodo di for-
inwwlazione di se stesso all'Eterno Padre. Chi ma:.ùme, sia col!'t•,ça.mP pubb/icr, che i catechisti
Toglia pertanto c(J{)perare co11 Gesti Cristo ti/- dm•r1111110 dare dm:m1ti ad apposita ('ommissione.
l'opera df/la Rrdem:siolle dev<> seguirne gli esempi, PiuuosLr, •lJie11e qui in acconcin di raccoma11-
mprat/111/0 11ei sarrifizi.
dare ancora e con maggior i11si.ste11zct clii', presso
D'altronde è giusto cht> citi si c1mH1cra a i11- og11i ·scuola desti11ata alla for111a-::io11e dei cate-
se.1;11are il Caterhimio 'i:i'l.·a pratica.men/e la dot- chisti, i•i sia 1111a ben fornita biblioteca di opere
lri110 e la moralt> che ne coslit11ùco110 il celeste catednstid,t> e al lrmpo stesso 1111 com•emente
tesoro; che chi voglfo f()rt1/llfl' altri alla 'l'ila conedo di mssidi didattici, giusta le indicazioni
dellu spirito, di questa v:ita sia esempio lm111- che daremo in seguito. S'insista ino/lre perchè
11oso; e che colui il quale aneln .a condurre le i futuri catechisti si abit11illo, 111edim1te speciali
tmime a Dio, si sf()rz1 effetti',:a111e11te dt appa- esercifo:::ioni orali e scrifle, al linguaggio chùrro,
rire drgno di Dio cou 1111a condotta esl'mplrirc_. semplice, a/lra<'llfe, accomodato all'udit1Jrio.
La chiarezza esiKe a11zil11tto il pie-no possesso
Finalità pratiche. ddl'argomento che si droe spiegare. 1~ necessa-
Don Bosco i11dicm.•a ai sttoi catechisti, come rio prrtauto che i catechisti ap-profonditcm10 i
finalità da raggi1111gere 111rdit111te il foro (/pnsto- singoli punti del programma e si persuadano rhl'
58

2.2 Page 12

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auche dopo citì stuà i11displ'l1.mbile, prima di
ogm le:::ioue, rm serio la.Joro di pri,pura::.ùme e
mt'dita-:.io11e. Tuffi wmw quanto sia di!J,rif1, l'<'ll-
d1 re accessibili e quasi se,uibili le idte astralfe.
Sm1/'. lgast1110 e nitri insigni oratori e scrittori
co1,fcsst1ro110 apl'rlm11e11/e d11trt1 sempre costato
/uro 11011 li("t·r fatira la ricerca e la rcuff1•11ie11ft•
dùposù::ione dr/li- cosf' p1•ma/c l' /rm:•t1/e J>t r
adattar!,• agli uditori. Ecce/fe1111 cr1tuhisti i111-
piegarmw un tempo 110/f!'i•o/1• Jwr />rt"f>arare In
lom le:::-ùme di Cut<'Chismo flrupnrzùmata alla
copacittì dei b(lmhi11i: ,I D11pa11/0t1f' d1m111Le
dù·r-1 m111i srrisst> /11/11>: istru-:;ia11i, intfl"r<Jga-
::mm,, esempi, racconti. f{essu110 poi si lusi11ghi
di poter riusrirt·, pad1t forse abb-ia m•uto da
natura 11110 certa farilit<Ì di conferirt' r di par-
lare: m•r 111r111chi la serit1 r(fles,rù111t· si cm-r, pe-
ricolo di s11a11mrr1' li- '/.'t'rÌltÌ o di prt·srnJarle in
111odu da p,,ll'r essui· frai11tesc. . lppunlu pcrrhr
i givz·ani sono J>iccoli, ltll'i'olla ,:~11,wa11li I' m:;::;i,
acsce f' r,/iM{rto dr .1/111/iari' ,. d, urnrf' diligrw:;fl
111aggiun ptr mettere alla porlata d1•/Le d1•buli
loro i11tcflign1ze 1•nillì la11tn sublimi, le qual,
pure fa d'1mpo clte tutti, 11011 111n10 i dotti r/1,:
gh ig11orànti, c"11osa1110 per co1HPg11irr l't1ffllll
salute. Don Bosco pt•r fàrilitm'c' /(I rhiare:::~a
rarcm11a11dava rhf le singole ~ sp1<'gu:::iu11i fus-
sero lm:,·i t di f'orln• pt1ml,· ».
~la, o/Ire cllf rl,ioro, il li11g11r~:;g10 di'/ catl'-
chisl" d<"è·'n:wrr SPmf>licP. I.ti snnphcitri t'Sdudr
l'afjetta-:.ione <' 1icercall-:;z11 dl'{{f parole e In
complc•sif(Ì e prriuudità dti co11ct/li. Tutti s11111w
quali sfarzi ahliia (11tlo Dm, Roseo per conse-
guire In semplicit,ì d1•/l'espres,ù111e, eliminandn
sen:ialrro t11l/u ciò c/11· lt1 s•w mamma t' il pnr-
ti11aiu dtl Com·illo, a111,•11diw il/rlfrrati, 11011 riu-
sris~·ertJ faci/,111'11/e ti capirP. l?ig11t1rdo p()i nl-
/'espusfr:io11e delle "<"l'Yit,ì r dti conr,,tt,, non .~i
dit111•11flc/1i clw I'11,f,111:::ia 11011 j, fattu pt•1· ragin-
11amr11ti.
, I lfllt'Slo proposilu Don Bosco nel suo N/'1?0-
lt,111111110 1·aa,11m111da <• che iwn s1 f11lri ÌII ma-
lt•ria d1lj1cile, Ii 111C'ft11110 in campo qun/10111
che 11011 si sappia1w risnlnn rhi11r<m1rntr e cu11
popo!tmt<Ì ~-
Saggi moniti di S. Ag ostino.
Sar1t'Ago~li110 dìet• w:!.{11tmne11te 11d suo tra/-
lato rmerhistiro: Qui <lun·r. vitahit om11ia
Ycrba quac non <loccnt: chi ha la 11ussùme di
i11seg11are, eviti di dire quelh pardle o qut,i p1•11-
sieri che 11011 ùm-gnarw, app1111to perchc ,, 11011
110110 i11fe,çì dagli aTl1N'Ì o possono l11rbare Il' loro
111tcllige11::l'.
\\lè si abbia /1111r,re d1 111m <1f>parire dotti o
di fare rnmecd1f'.IS!O poco buona figura. Ì;' lo
stesso Santo 11 dirci: Dum omm:s instnianlur,
grammatici ne timeantur; purchè si otftll,f:tl lo
;-ropo di rendere accessibili le 'llfflllÌ alle i11ttl-
li!fc11:::i! f?iù1.•,111i u ro;;;ze, 110n si abbia paura di
r/i$piacere ai gm11111wtiri o ll!lft>rnti schi:::::ù,osi.
1\\e/l'i11seg1wrr il Cated1i.w1u "gli ignoranti, ag-
giunge il Sunto, via tritis~imo tenenùu est,
cil'1·e seguirsi la ·da più battuta, quella cioè cln
risponda possibi/1111:11/e 111/(I (apacit,i di tulli.
E qui lo #nm Doltore pre111u111sc1· il C(}/e-
rhista rnnt,:o 1111 difetto III r111 .11 può rii /pggrn
inmrrc,re. H facilr infatti clzt' il catulusfll sl'nlu
come ll'ditJ f' f>i!/'si11u I ip11g11tm-:::u a ripeltn' ai
c11ted1ir::::a11di sn11{'rl' lt .t/t'sst' ,, ll(J/lssimé rn,r.
« Rirùrrlati, dire il Santo, r/11• G,,,ù Cri.~tv 11011
solo si f, re pargulo i11 me-:.-:;.o a 11m, 111t1 seppi,
tompit·rt la missione della mllrirr che· tdiml'n/()
i suoi jìgli. Ecc/,1,, si slt111ra fonr la madre a la
1111/rire di lnasricar partile sfor11wt1• o trm1r/u•
al suo bambuw i' ('/,e t111::.1 i r;cnilori r1111w10 11,/J-
p1111to d, av:ae ba111/Ji11i ((}i tj1tt1li comporlwsi
rn tal 111r,do; ( la 111m/•·e fror'll maggior god1-
11unto 1wl/"1effrirt c1I jiglwlel/11 f)tt:::::Nt111i ma-
sticati, che 111'1/'amdn-si a 1111 lauto ha11clzcflo;
11011 dimentichi il calrchista clu (,'1•sti 11111ò pa-
rngu1mrsi alfa gc11/im1 rhe ff1prr e risraldo i
pu(cmi sollo lt t1li. Che s1, 111si,1t, ancorn ,I
Smtlu, n costasse llber,1rc1 dal fastidi<, d1 q11ellc1
rip1•t1zir,11e, .1or:::itJmori di af]c':::ionarri ai c11-
tff//i-:;~u11J1 c1m amore frnltrno, paterno e ma•
terno, e cosi, sfrt'lli ai !{im:rmi da tait• r1rd1'11/r
carrfri, anche ft, r:osl' trih· l't111wre cc ft, Jarà
/>lll'l'l't' /ierl'llfll' llll'llft 111/fl'['l' ~-
Xi- anrora pogo rii cit), In :::ela11te Dollore
1:uule clu si nortintJ i ,givn111etti II dirti se lu11111u
ca/>ilo l' a chiedere ulteriori .rpiega::;iow: le quali
il caft'd1ist11 si sfor-::i•riì di dare planiu-s et cno-
datiu!t, 1111co,·11 pili ,i/Ili 111r11w r rhiaramt'11/1.
l11so111ma, cunrhiude ,I Santo Dottorr, se noi
sapremo l'ichiw11arc-i ar:li esempi del Dn·in Sal-
n1torr, f(I caTJtà tnn/11 più si a.-ct11d1,r<Ì in noi
q11,111f1J più ~ twdrà 1•srrr1/1111d1J togli 1111,ìl,,
charitas, quanto efficacius dcsccntlerit in in-
fima, tanto rnbu:-Lius; recurrit in intima.
Pe, q11e.<lo aPJm11f1J i pedt1,:o![Ìsli, a 1111a i·urr,
pres1ml11111, romt' 11wdrf10 dri culerltisti Gnù /11·-
. 11ed1 Ilo cllt', par/mulo afft, turbe, 11.w,:a 1111 li11-
guaggw chiaro e Sl'mpln:11, r,,mJ1J1ulolo 11tlrm•11te
CfJ!l'11so di />nmhofc; 1111,:;i dire <'spn·ssmne11te il
T·a11gefo che sinc parabola non loqutbntur cis.
li girì cilolo ,'-,'ani Jgo.ft/llo ,.:ole1.·t1 m,rum che
l'i11s1•gm1mrntr1 catechistico fosse impartito sinc
tacdio, scu-;;a causar noia, aw:::1 curn hilaritute,
che cio,1 1" .ri n 11d1•sst· 111true11t1• ro11 trma e snnla
letfoia. Quando, r~li dice, il catecltis/{I si ar-
'iJrrle che /'al111111u oscitans Lahiu ùiùucaL, npre
le labbra allo sbadi(!,lù,, et se uhirc velie ctiam
invitus o;;tend,tt e si diml'l/a sfo purr iwl)o/u11-
59

2.3 Page 13

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tm·in111e11t1 flM:l se n1"1sse a11dt1rse11r, td!orn il go11" à!l'Orntorio taluni .rJià m,i,wti nr_qli mmi
1111011 ét1t1chisla lin·e saper ricrrnrnr l'ewi11w di- ma comp/11ta111mle ig11ora11t1, stabilì nel Rcgolc1-
cendo, a ('mp11.1ilo dt·lla materia che si traila, 111l'l1lo che il sacerdote clu, cuodÌll'i,'<l il Direttort'
qua/rosa chi: sert•a a mscitan mll'sfa ilarìl(i, cI11111• cafechi.1111 si 1• difl la massim<' .11Jl/"cif11-
o/ipure 11arrtmdr1 qualc/u, fatto ctllrm 11/é l' st11- di11e di .fì~sare ad f.W il tempo r .. ·, "1•Ì
pr11do che tcciti al dulore r a11d1e al pianto. adatto prr fare eg/1 'i/esso, tJ dùf>?rrt• clu· aa at-
\\"oi sappiamo q11a11to pe1jt'tlu111e11/1• J,osse- tri sia fallu il domto Cateclrismn ».
dcsse questa dvte il nostro S<111t11 Fondatort'.
f.)Jli ana:a il dono di rendere i11terèssante e at-
Il segreto del successo.
tmrnte t111chr la 111atcri11 pi,ì a1lrusrt, s1>r't'l'lldosi li .tr11so di nd11llabilit1ì di cui parla Sant'A-
d1 1111 li11g111~t:giD chiaro e semplici', ricco sempre gosli110 potnì esig,,rc tah:olta sacriji::i 11011 ca-·
di paragoni, parahole, csnnpi e opport1mamentr rmmi: perchè adt1tt,irsi signijì ·a mm so!u co11-
a11rh1• di oneste /e/1ide::::::e.
trnriore 111>i stessi, ma dan' 111011 mano, a st'-
_-lltra imprJrtrmte dolt dtl ratu:hista e di conda e nel modi) che ci ,.:ernì richiesto, lutto
gmnde 11Jirarill pr,1tica è qurlln di sapersi adat.- 11oi ste.(<i. Per q111·sto 11011 ci .~ta11chere1110 di ri-
t.1.rr a//'mdole e alla rapacità digli a!fiC'i·i. Du- pttere rl1P il st•gr(lto dt'll'arte p<'dagogica e la
rm1te il periodo for111a/Ìi'11 l'gli ricei:ertì speciali chùn:e d.,/ s!1cc1sso m•ll'opl!ra d'istru-:.ione e for,
, le:::io11i di psicolo,r:iu. le q11llli Sl'f'i•trtmno rl'rta- mazionr rel~l{iosa I,, e sarà scmpn quel fraterno,
11uu1e " re11dl'l'f?II più facili' l'adflttnrsi all'am- p:itcrno l: matc-rr10 amore tanta i11rulcato da
himte sco!ast11·0 r ai caratlen dfr,crsi l' anche
piri d~(lic-i/i d<'i gim•ani.
t questo 11110 dt1i punti ai quali il catechista
,'-,'ani' lgostinn. F11 questa pu,·e la pirì imistenle
rarcom11nda:;,1t11!/ di Don Bosco: Cerra di farti
ani:irt·. Dirt>i'a .fin da qw1 primi anni: « l:' c1Jsa
drrc:l"(Ì prestai i• anche in st'g11iu, grande aflm- assr1i i111pr,rta11(e rd utile per In i:iove11tù di
-::itme, ff'ggendo a tnl fìnr libri o trattatelli rlue- fttrf' i11 modo che nwi 1111 Ja11ci11/fo parta 111a/-
d1'11dn crmsiglio a educatori esperti, facendo ft:- ro11t1'11/o da noi ,1. J>11r!a11do p.;i ai catechisti
a11m della propria t!Sf!erien:::(1.
dopo m:u racc01na11dato 1, di dimusfrare sempre
S(IJ1t'Agostùw 1it].·r11111i.·a di se stesso: Ali- 11•1 ,•olio ilare I di far ,;:rdfre ,011111 di f(lf/i lo è,
ter atque aliter me moYcri cum ante catcchi- di q11u11tc1 importan-::a sia quello rhe i11sPg11a »,
zanJum video: q11a11do 111i presr11La1w 1111 nlunno sog,fJWllgl : « \\ el corregg('l'e t•d tl'<'"<'I,rnre usi sem-
da c1J/11clzi::::::are io mi sn1fo 11wssn ad ar;ire ora pre parule che incoraggino, ma 11011 mai m'-
in un modo ed om in 1111 C1ltro, u srcondn di rhi 1•ifil"cww; foti~ chi lo maita, sia tardo a biasi-
111i ,çta i1111a11:.i. È i·rro, aggiungi' il ,\\'auto, rhe mw_.e ~- E f>ÌIÌ i1111m1~i: << Caritd. pa:::ien:;a 1.•i-
a tu/li 1111 lega fa stena carità, 111a com cadcm ce11dt"l·o/e nel .wpporlm·e i d1j'rt1i altrui 11. Tn
o_mnibus debeatur charitas, non ead.em est questi brL"VÌ concetti è ~ià tutta l'anima del suo
omnibus adhibcnd<l medicina: non li tutti però sùten,(J prev.•entn·o, st•mpre ptn•mo di rarità e
io d1"rn ftrof>iunre la stessa 111edlci11a, brnsl do- di amore, da lui /(lsrinlo co111e norma pedago-
wrla ci seco11da d11ll11 grm•itr) dello foro h!fer- gica ai sl!w figli.
mit,ì, rÙJè della loro ig11orn11za l"Pli::iosa. E al- l't'r qul'sto motii•o, nella prrfw::ionl' del Re-
lora, prosegue il SanlfJ, in 11rmm1i(J. coi se11ti- ,:olamrnlv, ori! fissa lu scl)po dell'Oratorio, ri-
111e11ti del/'animo 111io, ac pro diwrsitatc mo- corda ti tutli che 1, q1a•sto Oratorio Ìi posto sotto
rus 1nci ipse et proccditur et prngrcditur et la protezioni' di Sa11 1'ì·a11cesm di Stt/1,s, per-
finitur, il mio discorso si andrò S'1"olge11do, e d,è coloro clu intendono dedicarsi a questo ge-
procedNti Ìl111a117,i e giungerà alla condusiune, nere di Ol;cupa::.iom: dc._·01111 pmpr1rsi queslo
senza ptrn aflont,mare nwi l'orchiri dul/',i/1111110 Stmto p,,,. mode/fu nella rarittì, 11e!ft h11011r ma-
pn· rnuiermi conto ~e egli nére a s1g11irmi, 111ere, che so11I> le fonti da cui derivt11/!1 i frutli
adattandomi così co.tta11temc11te alla sua mpantù dw si s('t ,·arw dall'Opera degli Oratori&.
l alla sua indole jìno {l[ t,:rmi11e del/a lezione.
I rat11d11~,ti, ro111/1iutrJ il pl>n'odo d,,/la foro
111 q11este sapienti espressioni dr! sommo Dnt- forma::;io11e, i·errm111u prese11tuti tld (lpposil<,
/()re d,;//a Chiesa mentre vibra lut/Q f'ard1J e ('l)l11111issio11e per subire gli C'$1JJ11i. _l seco11da
della sua grande caritiì, 11oi troviamo pure 1111a del programma che a1..,-mmo .w:olto, supuata fe-
rhiarissima 111awfesta:.;ùme di profonda psico- lie1:me11te t,1 proi•a, ven-a,mo dicl1ir1rnti idv11ei,
logia e didattica cattolica. Il wtechi$la dn;'es- mediante .~pedule aflestato fl diploma, al/'i11se-
rert' rffetti't•t11111>11te omnihus omnia factus: dn:e g11(1111e1110 catuhislinJ.
dare tutto se st,,sso a ciascuno, sen:::u trnscu- L'esperiem::a però ha di111ostrato dw, anche
rnrl' nessuno.- am.i le sue />referem:e devono es- dopo IJSSere stati dichiarati ido11ei all'i11seg11a-
sere per i più roz::ci e ig11orn11ti. Do11 Bosco 111c11to, i catechisti 11011 der.·ono essere ahba11do-
a'/Jendo appnnto speri111n1tato che ta/rofta ,.:en- 11t1ti a se stessi. La loro forma::io110 '1_:110/ essere
6o

2.4 Page 14

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TOIID/0 - BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE: L'allan, di S. Giovanni Bo.CO 1:<tn r~ nuoy:, p~la,
61

2.5 Page 15

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ro11tù111ttlo e aggiornala co11 ro11ff:rew::,e, riu11io11i,
CC1rsi speciali d11ra111t· l'a11110. E poic/1è d'ordi-
nario 'l'i è u11 gn,ppo di catechisti 111 ogni parroc-
chia o in n~rii Oratorio, toahaà al Parroco o al
Diretfl)rr de/l'Oratorio prem/;•nc11e cura speciali'.
Don Bo.reo ml Regolmumto stabilisce "ppunto
che il Direttm·l' raduni il personale dell'Orato-
rio ~ per ascoltan· e propone quanto ci11srn11rJ
gill(/irhi rnuta,i:giosa per gli alliei•i i>. L'arlicolo
396 dl'i T~ego/11111e111i nprOllucr ìf />e11s1ero del
11ostro Saulo Fo11da/ort> con quNle parak: il
Dire/ton• dell'Oratorio <1 fr11ga omfrren;:;e al s,w
pirs(llui/e almc110 og11i 15 giom, per gli opp01 -
/1111i a,"1,·isi ed 1·.wrta-::io11i, f' per riwh•,•re IP d~f-
JicolLtì d11- s't11co11tr11sser1, lit Ila pralira ,,. in
prallca .1·i è 1•isto du·, p,,,. la maggior parll- dc-
xli Oratori, .~prrwl111('11/<· s, 11111m·rosi, 1un1 ba-
st,1110 le ri11111011i q11111dicw(l/i, ma esse dt"ì:rmo
i'SSl'f(' Sf'IIÌTT/allafi.
Tali riu11io11i si J01111" o il 'l:'t111Tdì o il wlmlo,
i allora è f anlt darr 11• normt e gli m:v:isi pi!I
h11011 <111drw1111/IJ e d1·ll<1 disripliua e df'll'i11se-
,f!11<111u•1110 c11fi'c/1ist1co dt-lla promma du111t•11irn.
.tllcmu dirt1to1·i 11110 nllP 1•1Jltc- 11110 spffialc
mdiri::;:::o al loru ::rupfm mlu:histico, i11dic1111do in
spf'riali ri1111io11i il lPma oml,• u srri/11;, il modo di
.l''i'O/gerla, i _,·ussidi da usar.~i, e 1111111 ciò rhe
possa n 11dere piil age,:o/e e al tempo stesso più
r,rojìcuo if lanmJ e rlt-i caled1isti e ,kg/i afu1111i.
E riò 11011 è 1111a 11m:it,l. Giri nn s<·roli passali
.f11m1w stabilite, pe, ordine de, Sommi Po11te-
.fici, speciali nu11in11i f't:1 adde.<trure , chierià e
i nwe.ftri llll'iim:,;11a111mlo protico d, I Cn/l'clti-
~.,,,o; talr·olto poi j11ro110 anche ro111mi11ulr r:r•l'i:i
pme contro mlr>ro clrr 11011 111/1•1"l'é111ssero, C1J111e
può 1·edrrs1 negli Editti dei. !'api Cle111e11te XI,
Ckmmle XII, e lknedello .Y/1·.
A11cl1e Don Hosro rtt't:'IHJ gra11de111e11/e a cuore
la f(Jl /1/(1-::ÌOfll' dP' suoi Cllftdtisti. Ci dice Don I('-
1110yne ch'egli ,1 per lo spa::.ù1 di almeno 1·e11ti mwi,
dul 1846 al 1866, .wfC'i·a rnd1111arr i suoi d1il'-
rici e gi<n:ani più adulti e più hum,i per i11feg1wre
loro il 111odri d1 }are ri,11 profitto ti Ca1edus1110
ai loro co111p<1g11i l'Sh'Tnt ed a11che i11t1 mi •>. Don
Sm:in ,-lngelo I·i/fa Cim:mmi 11arruro110 allu
stesso Do11 J,emoy,w rht' qudle ad11m111:::r Ja-
rev<1110 d1•I .tfl't111 he11e. lftrnn è det/D che Don
Boscfi lenN•a .mmli t1d1111aw::e al Kir,•vedl. ì:' da
!amen/are chr, su/o in parte, ci siano peN•wule
le istruzioni e nr;rme impartite da Don Bosro
in qurllr ri111111111i. D011 Ct•ria lta riunito al ter-
mine del Xn' 'i'11l11111e dl'lle :\\11:moric Biogrn-
fich1: 1111 t:ero tesoro di direlti•l'e p,·dagogirhe e
didt1llid1f', t111d1e rig11arda11/i l'i11seg11a111e11/o ca-
techistico, dalle quali t1pptmsrr sempre più chi11-
rt1111l'11te quali doti 1·111i11t'1lfl di pratico etl efficace
ed11cato1·c J10ssedesse il 110,1/ro santo FondatrJre.
Ce.uM:::iole si è che i catechisti 11011 1•1mga111J
ahba11do11ati a se slrssi. si dime11ticl11 che
tmrhe , catecl11sli l1<111110 bisoiuo di tanfo 111
tanfo d'i11co1aggia111r11ti e di qualche seg11u tan-
gibile d, rironvscrnza, cQme ml ese1Jtpio la f>a~-
stggiata annunlt od altrr;.
D011 Lemoyne ci dire che Don Roseo pa n-
rompe11sare in qua/clic modo i c,111-rh,':,ti sl11d1mti
«facn:a loro ,w po' di ripetizinne d"lle cose
udite in imwla, spiegt111du i tr<1tl1 più dij]icili drgli
mttort italim11 e latini, P corre~gn1do i loro dm1-
piti in modo dw approfittassno d1·lle torre~ioni •>.
La cmittì dà Diretton snprà estogitare 1111/11
j1Jr111e pn 111t1111fe.~tt1re la rÌcQ11osrt-11-::<1 lii brm.'i
Clltt-chisti .
•\\1// cÙJ che potrà co11tri/,11ire più effic1icr1111·111<'
<I sostenerli nel loro apostolato sarà l'i/111111i-
11ame e accrnrerne lo spirito di ftdi•, o/tmrnso
una ~•ifa d1 pietà Ù1frmame11lc r,•issuta l il ri-
cordo dell'alta e meritoria loro missio11e.
\\'dle regole deflt1 Coitfralf'mila dtlfli Operm
dr/la Dottrina cri,ticuw, appr01•(l fe da l',wln I 1•
11 confermate dt1 Jnnoren:::o .\\"/, è detto c/11·
«l'1(0ìcio dei catechisti è cwgdico, dcrcendosi im-
pirgare in i11st-g11are agli ignoranti la strada del
l'uradisu ». l 'l'rcià, ag_(!,iunge il dor11mPnlo "l
rnpo 26, e, essendo opera t,11110 .i:rwzde, si guai -
di110 di 11011 lasciarsi ·cincrre dalla 11cglign1::.c1,
111a a111 ardt1r1' s't(/ft1liclti110, arri& tm1la più f,1-
cilmfltll' si olfe11g11 il dN11lerato e .w11t() fine •·
11 tesoro delle indulgenze.
Mfl, oltre la helle:::::a e gm11de:::::ll d1>1/a loro
missione, ;, dm:emso ricordare 11i cated,isti lt·
hn1edizio11i con cui Jddio ricompen.<. erà il loro
lm:oro. Caparra e pri111i-::ia di cole~lf be11edi-
::::io11i sono /11 particolari i11d11lgew::e, cf)!/e quali
lo C1iiesa premifl lt> foro jt1tiche e sacrifici.
Il Sommo Pontefice Pio X l , c.011 L ettera i1po-
-stolic11, i11 data 12 mar::;n 1930, pér promuo-'
t'l're umprt- mPglio l'islrw::ione reltg,osa special-
mmu- dti f w1ci11lli, t1hmgate 1111/r IL• /ndulge11:::r
concesse per lo m nam:;i dai Sommi Pontefici
suoi flrt·dt•cc•.m,ri, co11resse: a tutti i fcd1::li, chi::,
per circa m1:n'orJ o per non meno di 20 mi-
nuti, insegnano o imparano, almeno due volte
al mese la Dottrina Cristiana. l'imJulg<:nza
plenaria da lucrarsi in due giorni qualsiasi
dello stesso nwsc, purt"hè confessati e comu-
nicati visitino qualche chiesa o pubblico ora-
torio cd i,·i prcghin9 secondo l'intenzione del
Romano Pontefice.
Inoltre a tutti i fedeli l'inùlùgcmm di 100
gionù ogni volta che insegnano o imparano,
per lo spazio di tempo soprnddetto, la Dot-
trina Cristiana.

2.6 Page 16

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DALLENQSTRE
MISSIONI
PORTO VELHO
La visita del Presidente della Repub-
blica.
Re?.•.1110 Signor Da11 Ricaldo11e,
lavoriamo qui, nd centro, nel cuore del-
l'America dd 8ud, lontano da tulli i gnu,<li
centri di civilizzazione, ancorchl'.: ad essi ll'-
gati dai piÌI moderni mezzi di comw1icazionc.
Da Manaos e da Belem ci giungono infatti
mensilmente ùue na,,i e a\\cll1li vaporetti; tma
linèa aerea ci collega con gli stessi centri e
con tutto il litorale del llrnsile fino a Rio dc
Janeiro; e si è pure in attesa del collegamento
<lella ,, Condor» in provenienza da S. Pauln,
Corumhà, Cuiabà, ecc.
Porto \\'elho è capolinea della ferrovia per
G11ajarà \\lirim e Bolivia.
Amatissimo Padre, ho il piacere <li comu-
nicarle che questo appartato lembo di frontiera
brasiliana l'undici ottobre u. s. ebbe inaspet-
tatamente l'alto onore di una visita dell'Ecc.mo
8ig. Prcsidcnte della Rcpubblica, Dr. Getulio
\\'argas. Egli, decollando su velivolo ~peciale
da Rio de Janeiro, dopn due giorni eh sog-
giorno a Belem e altri due a Manaos, attcm1,·a
infine, in un pomeriggio, al nostro aeroporto,
tra il delirante entusiasmo di tutto il popolo.
Era la prima volta che un Presidente della
Repubblica giungeva a questi nostri confini e
·che l'Opera nostra riceveva una visita dallo
stc:;so alto ì\\l ngistrato, da cui le proviene la
~ov,,cnzionc dalla Capitale.
Quale rappresentante di i\\lons. l\\1assa, ebbi
io l'opponunità di ossequiarlo, accompagnarlo
nei suoi atti ufficiali e nelle ,·isite che si degnò
ùi fare, con tutta la comitiva, al Collegio D on
Bosco, alla 8cnola ,'.'\\onnale delle Figlie di
:\\Taria Ausiliatrice e all'Ospedale di S. Giu-
s1t}fpe, o,·c ricevette puhbliche manifestazionj
d'alfotto e di fervido patriouismo.
li giorno 15, domenica, alle 7,30 del mattino,
prima che si rimettesse a bordo del suo appa-
recchio, tornai ad ossequiarlo, prcscntanù,>gli
Por-lo \\' e I ho - Lo 5ChJeramento de!t-li n lunnf del
Collel(lo SaJe5l0no.
i nostri \\'Oli per il burm proseguimento dd
suo viaggio. Egli rispose inc.iricandomi cli scri-
vere a \\lons. ì\\I.issa e <l'informarlo della vi-
sita avYenuta alla sua Opera, delle Stte inten-
zioni tli accrescere la c;11vvenzi1.me statale al
fine rii un mag~ior rncrl'mcnto dell'insegna-
mento professionale nelle nostre Scuole. come
av,.,icnc nei due nostri grandi Collegi Ji :--li-
teroy e di S. Paolo, nonchè ùdl'inscgnamento
domestico tra le alunne del Collegio «~!aria
Ausiliatrice ,>.
In una udienza speciale che Egli mi con-
cc:;se la sera precl'dentc, avevo g-ià aYuto il
piacere di notare come conoscesse bene l'Opera
dei Salesiani in Brasile, e quanta fosse la sua
simpatia per l'insewiamento pmfcssionale,
che noi impartiamo in vari luoghi.
---

2.7 Page 17

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Purtroppo qui. ama-
tissimo Padre, es~endo
ora limitali a soli tlieci
salesiani, di cui tre <li-
slocati a Humaytà - e
nove Figlie cli Maria .\\u-
siliatricc - delle quali
tre adibite alla cura del-
l'Ospedale << San Giusep-
pe ~ e sei alla Scuola
~ormMe - non ci è pos-
sibile pensare a gareg-
giare in questo campo.
Le noto d.i passaggio
che, nel prossimo dicem-
bre, da questa Scuola
uscirà il primo gruppo
di nuove insegnanti. Pre-
sicdcrà il conforimcnto
Po r t o V e I b o - L'Ospedale S. Giuseppe.
dei diplomi l'Et:l·.mo Jn-
tervemore di ì\\Ianaos.
.\\!varo Maia.
Pensi, amatissimo Pa-
dre, quanto bisogno ab-
biamo tli personale, so-
prattutto di sacerdoti che
si dctlichi.no alle i\\Iis-
sioni in que~te immense
distese, alternate da col-
tu re dell'albero della
gomma e solcate da ~ros-
si fiumi, le quali da anni
sono al tutlo pri,·c della
Yisita del l\\Iissionario.
Si ricorderà tuttora
c.h:ll'ampia relazione da
me inviatale quando, nel
1<J36, in una temeraria
escursione di sei mesi, mi
lanciai in queste vaste
Po r t o V e I h o Una corsia dcli 'Qqpc-dalc S. Giuseppe.
Porto Velbo • L'infermeria p,,r l bambini.

2.8 Page 18

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rc!!ioni, percorrendo il <• Rio l\\fachado >1 fino
alle s\\lc sorgenti, continuando poi lungo la
lin('a tch:grafica fino a Velhena e al confine
della Prdatura, visitando nel ritorno altre zone
tli quel coltivo nell'interno ddla foresta. 1n
molti luoghi la mia era la prima ,·isita di un
:\\Hssionario, visita che da allora non fu più
possibile ripetere, sia per difetto di personale
come per l'accumulo cli impegni nella sede
ddla Prdatura.
Che le dirò ora dell'elemento indigeno, così
numeroso e tanto bisognevole di catechesi?
.i\\lio Dio! Ci si spezza il cuore al pensare
che in parecchie zone si ripetono ancora im-
prO\\.n. ise aggressioni di indi, senza aver modo
di cattivarceli e di iniziare tra loro un'oppor-
tuna l\\IissioneI
Ultimamente due dt
essi vennero tradotti al-
l'ospedale di Porto Yelho
da militari che li avevano
raggiunti nt!lle loro <1 ma-
locbe ».
Si cercò di circondarli
di cure e di delicatezze:
, ·arie inft:rmità, a causa delle quali, per Jispo-
sir.ione del medico, doveue imbarcarsi verS()
l\\lauaos alla volta di Bdem e del Sud. Sapemmo
poi che egli, avendo avuto qualche migliora-
mento nel viagj!;io, rimase ad Huma,'tit, non
reggendogli l'animo d'abbandonare u~ campo
lavoro tamo bisognoso.
Che fan:? Quanti centri domanda-no la vi-
sita del ì\\J issionario, mentre noi non abbiamo
Ia possibilità di compierlal Da poco la Prela-
tura eresse diverse scuole rurali e stà costruen-
do varie Cappelle col concorso del popolo.
Dall'Jnterventorc di ì\\Ianaos si ottenne la no-
mina ufficiale di Ispettore Scolastico pel Mis-
sionario itinerante; ma pressanti ragioni hanno
costretto a differire il \\ ia~gio per \\'Cnir in
disgraziatamente ambe-
due rimasero feriti in
un incidente automobili-
stico.
Ricoverati allora ocl-
l'Ospcùale, le Suore li
trattarono maternamente,
come avevano già fatto.
mt>si prima. con l'indio
Jmc, ferito in uno scon-
Lro c:oi lavoratori della Po r I o V e I h o - La Scuola Magistrale diretta dalle Figlie d1 Maria AuSiLialric<:.
linea ferroviaria Madci-
ra-Mamorè. l\\1a, con tutto ciò, una notte aiuto alla critica situazione del nostro Collegio.
fuggirono dàll'ospedale e nessuno più li vide. Ci pervengono ora altre dom!l.nd~ da diversi
Corse voce che fosse stato visto il cadavere di luoghi, che, volendo celebrare le loro solen-
uno di essi al Km. 25° della linea, divorato da nità religiose, insistono per la visita del l\\Iis-
una specie di grossi avvoltoi, detti urubus.
sionario.
È da tempo che si vuole iniziare la Missione Grazie a Dio, quest'anno riuscimmo a pt'r-
degli ln<li Parintinins, nella regione (, Tres correre gli accampamenti dei lavoratori della
Casàs », e sembra ormai deciso che essa avrà linea forro,-iaria, favo1iti dal biglietto granulo
principio l'anno prossimo.
·
concessoci dalla rispettiva Dirczione. Si fcct'ro
Si effettuerà? Dio lo voglia! Tultavh\\ vedo escursioni con buone so~tc su vari punti d'ambo
la cosa ancora molto dubbia, stante il molto i margini del « Rio :\\ladetra •l. D. .\\t.lriano
lavoro e la scarsità di operai già riferita. Uno Tourinho Yisitò anche il « Rio Abunà •1, rag-
di questi, l'instancabile e zelante D. Francesco giungendo, con la dovuta autorizzazione del
Pucci, che si trovava alla foce del Janary a ter- Ycscovo locale, alcuni colti·vi di gomma bra-
minare il tetto dell'artistica chiesa in costru- siliani situali in territorio boliviano.
zione, venne ora condotto sfinito a questo Ora, durante le vacanze scolasticht,, cer-
ospedale dal nostro caro henefottore sig. Gae- cheremo di soddisfare qualche richiesta. ri-
. tano, in quella stessa imbarcazione nella quale partendo tra i quattro nostri sac·erdoti le zone
io aveva viaggiato nel Rio l\\Iachado.
da percorrere, Esse sono:
Si. trattava di una seria complicaiione di Cachoeira Samucl, a 55 km. d,t Porto
--

2.9 Page 19

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\\'clho, sul margine dd Rio [amar) e legata
a noi da una rot,1bilc: <l,1 sci anni non ha più
a\\'uto ùn solo saccrdot.-.
Presidente '.\\larquc:;, :11 2zo'• Km. della li-
nea fcrrm iaria, indicata quale futura P,irrnc:chia
e residenza del sai.:erdntl'. f.u sempre In più
favorita pcrchè ;iveva ~iii \\111 buon mm imento
rcligiow. J_, sua popolazione l-i aùinge a<l
cri~crc unn nuo,-:i cappella a .:\\!aria ,\\usilia-
tricc, <: l:sisogna ,·edere c.-omc torme di gio,ani
•~ d1 do1 .ne, l' pcro.ino di rommcr~·i.mti, g:1-
rc~1ano nel tr:l~porto <lci matcnali da Cll-
!'truzione!
L'identico spettacolo i;i chbc a ~. Carlus,
sulla foce Jd Jamarv, o,,., stimolati dal co-
rnggi,, e dallo zelo df D. Pucci, tulli, ordinali
in lunghe file o imli\\"idualmcntc, rL'Cavano
pietre, arena, acqua, mauoni, ccc.
All'alto Jcl Rio jam.1ry, accornpagn,indo
l'Ecc.mo Colonnello Jaoquim Ccr,\\rco, Dclc-
g1to Speciale del ?--on! del :\\tatt~ross<>, cbhi
l'opportunità di benedire la pietra fonclamen-
tolc della cappella dedicata a S. Tcrcsa del
Darnhino Gesù. Si organinò suhito la li!lta
per Il" offcrtt' da raccogliere.
Esistono nell'interno dclb regione altre dicci
o dodici capcllcttc, ove gli abitanti, pur senza
la prcsen1.a del sacerdote, celebrano le loro !~te.
Quando \\'Crrà il giorno in cui, aumentando
il nostro p('rsonale, potremo vedere la noatm
Prelatura v-i,irnta per intiero almeno una volt:i
l'anno, COml· è nei dt.-i:ideri della Chiesa, e
11ttcndcre agli assillanti bi~i di quell:, citta-
dina, che in questi due ultimi rumi pn--:e fone
impulro commerciale cd edilizio. superiore
infelicemente al suo mo,imento spiritu:1le?
Non neghiamo che anche colà ,•i sia un
buono spirito rclieioso ncll'dcmcnto catwlico
e che sia st·mprc ffi:ll!l!l<lrl· la partccipaziont:
ai santi Sacramcn1i; tutta\\"Ìll duole Ùo\\"cr e.lire
che anche lo spiritismo, il protestantesimo, la
massoneria e 1n supcrstizimw si tronmo pro-
fondamente radic.ati, sia ivi come ndl'intano
del territorio, e che poco o nulla si poi~ finora
ottenere tra i loro a<l~pti.
j\\J'accori';o di cs..~rmi dilungato oltr,· la
ronvcnienza; nondimeno, chicdcndok· venia,
oso ancora prc~arla · di voler far puhhlic.'O il
nostro appello per a"\\·crc ,;\\Ji,.sionari, e !:\\lissio-
nari decisi al sacrificio.
V11glia, amati.,simo Padre, benedirci, ra<.:co-
rnnnclarci a '.\\Tarm Ausiliatti~·c e a 8. Gim·anni
Bo~c:o, facendo pieno as~tgnamcnto '-Ulll' no~tn:
pn.'ghicrè.
,\\lf.mo. in C. J.
D. ANr.ELo Cnrn1
/1.J;.sJ·ùmario S,d1·1Ì(III(}
- 66
GIAPPONE
Un Cinquantenario!
R, ..-.1110 ,, a111a/ .1110 .ti;:. Don Ricald1,111·.
non ~i merJ\\'igli iic il pcn~icro e la ritk:;sione
mt:nsile corrono quc~ui , olta a una Jntn <-t•>·
rit:,1 a~ai degna <li ril'ordo pt·r il <.,iappon~.
il {·inquantcnarin cioè dd rc.,,critto imperiale
sull'cducmdone, emanat11 proprio 50 anni f.1
(J I ottolm: 1890) dal grandi: lmpcraturl· \\leiji.
Fu il ùct:rl'l!I, si pub dire, lon<lament.1lc rvr
la nazione nel periodo dcli.i sua rcstaurazi111 l":
è il c.lccn.:to basilare <ldln ...pirito ~i,1pponcsl·
attunlc, che \\'icn ldtu nclk principali funzioni
t'Ì\\ ili e scolastÌ\\.:ht e nelle feste nazionali,
ascoltato dai presenti coi segni ddla mnssima
defort:nza e ri!:pçtto, in :i.ssuluto silenzio, d1
fronte all'cffig·e dell'attuale sonano, ~·::-posta
con speciale fun1.ione: e il· decreto dirctti,u
dello spirito nazionale ~iappnncsc, cht· vicr:c
attraverso quelle nonne .1 Ìlll)lta<lrarsi :.empie
più nell'unità di mente e di cuore indispcns::-
bile al buon andamento e al progresso dcl:a
nazione.
Penso che solo in Giappont•, così fn:t1ucnt,-
mcntc, la \\'Olontà del sonano. \\'enga fatta ~cr- ·
tirc agli allic,·i, ngli inse~nanti, ai rcspon!:ah h
delle pubblichc azicndt.' o llljSOCiaziun1; pcn:.~
che solo in Giarpone la lc~!!t', che promulga
i principi educativi formativi della nazinT'e,
sia fin dalle classi clcment.,ri spiegata e fotta
studiare a memoria, sicchc la ripetizione rn-
lennc in occa.11ione ddlc foste fatta anche dagli
adiriti, non può non risuonare che 1:umt C( o
dulcissima nel cuore di tutti, e rkhiama1c
tutti all'osscrrnnz:i esatta di questi princi: i
che. trasmessi di generazione in gcncraziom·.
ùanM al cittadino giapponese la sa~oma ca-
ratteristica secondo lo spirito del suo paese.
Oiustissima dunque la commemorazione c.'i
questa data, che si fece 1:0ll;t lt:ttura i;olcnr e
del Jecrdo nclli: pubhlit·hc adunanze, discorsi
d'occasione, e inaugurazione di opr.:rc sudali
o di beneficenza o anche di scmplid ricordi
ddla data nelle famiglk-. nelle scuole, ncl'c
aziende, ccc.
..c\\nchc noi l'ahhiamo rnluto ricordare. All'en-
trata del nostro seminario piantammo due hcgh
esemplari di tas><o cd ai piedi di ognuno col-
locammc, una colonna-base con la <lata com-
nwmorativa: C\\1~i il nostri, bd seminario I a
un'1:ntrata pii1 decorosa, ,-hc richiama a nm
tutti e ai ,·isìt.nori le Jirdth·c cducathc giap-
pon1:si.
~un le sar:i di:;;t·aro c1moscerc ndlc lince

2.10 Page 20

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generali l'importante decreto imperiali:; è buona
mato.:ria di riflessione. L'esEcn7,a glorios11 del
carattere fondamentale è l'u ,ione in<lcfctti-
hilc <ll·i suùditi nella fedeltà al sovrano e nell:1
pietà filiale, donde emana la sorgente dell'edu-
cazione fondata quindi: sull'amore familiare;
s11 un::i vita morigerata e laboriosa, in cui
abbia parte lo s,·iluppo perfetto intcUcttuale e
morale, il pubblico bene; sul rispetto alla Co-
sare per un momento alla posizione del Giap-
pone d'oggi nel mondo; basta considerare lo
S\\ iluppo della sua vita, della sua cultura e
e del suo spirito. E quel che pii1 importa i:
capire che il Giappone non intende chiudersi
a quanto gli sembra progresso; ma polariz;r,a
sempre più in alto 1e sue aspirazioni nazionali.
Le sue foni n-adizioni, che vengono mirnbil-
mente adattandosi alle esigenze del momento,
Porto Ve I h n - Prime Comunioni.
stituzione e J'o'lServanza delle leggi; e sul sa-
crificio cli tutti per la prosperità della nazione
"' per la cons~rvazionc del genuino spirito
giapponese, trasmesso dagli avi, che deve du-
rare eternamente.
A comprendere la portata del rescritto im-
p.-'.rialc bisorncrebbe a qi1csto punto fare un
largo riassunto tli storia giapponese che descri-
vesse la condizione della società giapponese
prima dell'era di \\foiji. l\\Ta non è mio compito,
"d'altra parte qualsiasi buon testo di storia può
chiarire meglio delle mie povere parole.
Quando il Giappone ricominciò (un 80 anni
:'a) a mettersi ·in contatto cogli stranieri, come
~ naturale, si svilupparono due forti tendenze:
\\)na ligia tenacemente alle tradizioni del paese
cd aliena dalle rdaz-ioni coll'estero, e l'altra
all'opposto adoratrice all'eccesso della civiltà
straniera. Il grande Imperatore con felice in-
tuito e con larghezza di vedute seppe conci-
liare Je due tendenze, e col rescritto, tutto im-
prontato ad intenso affetto di padre verso i
suoi figli, di cui amava la felicità completa,
tracciò al popolo con mano sicura la via da
seguire.
C li effetti ottenuti sono evidenti: basta pen-
pur rimanendo nella loro sostanza intangibili;
le forme di esteriorizzazione e del pensiero
e delle opere e delle cerimonie civili e reli-
giose creale dalla sua storia e dalla sua ci-
viltà; l'ideale animatore della famiglia; le leggi
della vita sociale; il gusto ddla verità, della
giustizia, dell'onore; le virtù comunitarie che
t'anno reagire lo spirito giapponese contro l'in-
dividualismo e contro la sociologia materiali-
stica ed atea: l'ardente e profondo patriotti-
smo; un gusto per la natura ddicato, intelli-
gente e profondo nella sua semplicità posto
a base della sua letteratura ed :;il'tc; la diffusione
dell'istruzione in ogni ramo dello scibi\\t' e per
qualsiasi condizione lli persone sono, mi pare,
le principali caratteri.sliche <lei popolo giappo-
nese, vedute nella luce degli effetti pratici del
rescritto imperiale, di cui si commemora il
cinquantenario.
In quest'anno in cui il Giappone 1.:ommemora
pure il 2600 della sua fondazione, la coin-
cidenza della data cinquantenarja si presta
anche ad utili riflessioni e propositi. Ogni ma-
nifestazione di queste date è pervasa da uno
spirito di ritorno agli antichi principi, coordj-
nati in un'organizzazione pratica adattata ai
----

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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tempi moderna. :'\\ella nostra ;\\Ii) az.1k1, che
si pensa terra d1 origine del Imperatore, si
succedono intanto le manifestazioni cnmmcmo-
rau vc della data b imillenaria condccorntc: dal-
l'intcn·cnto <li principi e dignirnri ~ numerosi
pcllcgrina~i. da una riuscìtu cspo:;izionc sto-
rica antic:1 e moderna, che mt·ltono in bella
luce il rnmmino progn·ssirn ddla nazione
giapponese in sè e nei suoi rJpporti col mondo.
Al :-.,gnorc il hcncdirc e far fruttificare per il
henc e per la !lua gloria anche gli ~forzi di que-
sto popolo per compkrc l.1 sua missione nel
mo11do.
Suo atl.mo in G. C.
:\\lons. \\ ,~et :-;zo C1\\I.\\TTI
.l/(1"11::nlli, nm·emhrc lf).JO,
:I.I t >:i z 3 k I • Pa.nor.un.i d<'II;, ~l..lnnc Salttian.1.
P.ER LE ~1/SSJON J 5 .1LESI ANE
C'ASSETTA CAPI'l: LI •.\\
ALT .-\\RE POlff \\ T ILE
alla qual/' ,i appr,rrit ;,, w1n '"rRa 1/ m,mr della per- al qru1I~ $1 apporrà in 1111a lor ,:fl il 111>111,: dr/la pr,.
Sflllll nU1 ;rlllt'.
1.1 RP
,n11a 11(/.-rr11te
t mf
CA!ISl:ttn in lcgnn con tabl·m~c<.>lo.
Pinale e ,do onu,r-.ile
5 p11111r1c dai colori l11ur~1c1
L:mucc, .:inl(olo
Tovnl(hl" tl1 Imo e r,ice-0la b1andwria per la
Santu ~ h-i,,.1
bo
P1c1ro sm:m
Cnhct: con rnp1,a ù'.,rgento
90
Tcai pt•r il SS. Sscr:irncnto,
15
Ra!U(tu p.-r In h~nt:dizione
1)0
Tunbolo e rn1, 1cl'lla .
So
\\'a,;ctto per Uho S-lnto
,:10
Crm:dl!,sO, c-.tride!i,·r-i, ampolline, p:ttt'no
-40
As()t'l'lle, airtc gloria, ,;ca1ola uslle
25
:.\\le..salinn, porta ;\\lessale, Rauale
90
Campanello, pasMde •
70
- - 68
T orni,•: L. , ,10
Ca,,clla in 11:i:no .
100
-I pi.mete lt'Cl!l"rC a colon liturl!ici .
100
C:1mic.,, cm1,:olo
(lo
Tono;!he e bianchcro~ piccola pu la Santa
~kss:1 •
l'rctm ,;m:ru •
C,tlin· <·un <·opp:i d':irucntn
r,-c.t 11cr il SS. Socrament,,
\\ 'a~dll> J'(.'r O!to Santo
C.. rn,dhso, c,tnùdieri, umpnll,ne
.-\\spergl', cark i:lona. ~catnlu o•tte
Httuule
:\\ksnltno e port:i pil·tr:i i:acra .
Tu1•.te. L 66_:;
flOR.H l'l'lt I S::--. SACR:\\\\IF '- 11: I.. I 50.
I. Brnbl. I I \\ I)] PROXTO <;(){'f"(H<,o:
tOO

3.2 Page 22

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Crociata missionaria
Borse complete.
Borsa Gl/F:.Hl .-/Vf'OCATO V ITTORIO.
Dor~a GESf:, GIUSEPPE, .1fARl."1 a curo della
:--;, D Lui,a Zcnoni Pctruc:ci in ~u.ffr,1gio Jci suoi
pmcn morti.
Borse da c ompletare.
Uor$a .l.H/Gl/ETTI GILSRPPF: - Somma pr<·c.:
l-fOO D. A. 13t:rtolucci roo '1"111. 1 500.
DM~u A.\\'IUE DEI, PURGATORIO, a cura Ji
"-· ~- Tonno Sommn· pn·c.: 10.000 - :---uoYo
,ersamento :?6oo - Tot. 12.000.
Bnl"la .·I SL\\JE DEI. PC'RG.ITORJO (5°) S,>m-
ma prcc.: 13.556,90 Gerlmo 5 - Gh1gnonc, 10
- Scortu 'ìtcfanu 50 - Zambon, :\\Inno 50 - Ca-
p..-11 ino Tcrc&.'l 50 - Legn;m:io (,ìb..-ru 2 - Bilrgcg-li
\\"itrom, ~7 - ;\\laccano A. , - S,µnorclli Gina s -
~ -~- 10 - Dogfo1tti \\"i11c,•11zino 10-Tot. t 3.780,90.
Bors.i /Ul,DI /). Ll'IGI Somma rrcc.: 3055
- N. '\\J. so - '\\. ~- 30 - :,.;_ :-1. 20 - N. N. 50 -
c;rignol<> A. 50 - T1't. 3255.
Bor~a BE,./T.I 11. Jf••/ZZ.IRELLO a curn del
S11c. Don. G B. Cah I Sommu prcc.: 10.011
- Croci Eleon,11·,1 100 - '\\.. ::-,;_ 50 - Rosso Tma
10 - Sc-reno Annu 10 - P,,mo l\\laria 10 - Sarolùi
a\\fl,1 5 - :\\lilllian,cca l\\lanl<lc 10 - Carwllo \\ltirrn
55 - -Squadrn , D. Bo8CO dell'Oratori o ;\\I. Ausi-
liatriec I oo - DrH aru :; - :\\Io,1nsterolo 25 - llo-
hìoho Pictru 50 - Prof. P:srùo \\li chl'lc 100 - Per-
l!"lé.,a Ferrucc1u 500 - C<Jr.tltl Angela 25 - ~-
'-· s - Tot. , 1.071.
Ilon.:l /-11••·1.\\DJ \\'() CI()('. IX.\\"! - S<•mma µree.:
so - -fl:Zo - ~- '-·
,\\nna Picco Blunùino ~o .
\\!aria " G10,:inmno Bln.ndino 25 - TtJL. +z+s
r,,,_ Borsa BIAXCIII S.ILL'../TORE - Somm,1 prcc.:
:noo - r--. ~ 500 -
3800.
norsa BELTR./Jfl D. A\\' DRE.-1 (+") - Somma
prc<·.: 3910,20 . - A. D. C. L.. +5 - OrlanJ1 13e-
nc<lctto 50 - Tot, 4.005,30.
Borsa Ct.'LJS. I . l.\\fEGL/() a cura dd Con11n. T.UÌJZ•
AmeJ.(lio - :-;.,mrnA pr<!c.: 14.010 - Pardo ;\\li-
ch!:l" 100 - Tnt. 14.110.
lforsa COLO.,l!-JO O. SISTO - !Somma prec.:
•J<>o - P ozzi Francesco 100 - Bonicclli ;\\!aria 25
- Tot. 1o85.
B1m.1 D BOSCO PROTETTOR J(DET GIOVt l.\\1
- Somma r,rcc.: 7454 - \\lontanaro l.uici :r5 -
',. '\\ 10 - \\eleliconi Amos 100 - Tot. 7589.
Borsa D. BOSCO EDUC.ITORE (-+") - so111nia
prcc.: +724. 70 - Actt,1 rag. Guiùo -15 - Tot.
-1;li9,70.
BorsnD.BOSCO S, llY.-lTE I .\\"OSTRI FTGL/(2•)
Somma prcc.: 828-1, 50 - .Rom: l l.\\larìa 10 -
S:icchì Albina 10 - \\'all.aun A.ni,:cla 50- - Capoti-
c.h1eto f'rancc~ca 25 - Tol. 6379, 50.
l!ors:l DTl ' l.\\'.l PROvl' JDE.VZ.•l (3•) - Somma
pn.;<:.: 10.3 1 3,50 - lloglioru: Frnnc"-sco 30 -
'1"111. 10-:H3.50
Borsa DAI, \\"l!."<JRO I/O.VS. G!OT'A.VNl a cura
della Pia Cnionc per l'ndornz1011e del S!-;. Sncra-
11l<'nt0 in S. :-;piriLo - Udine - Somma prec..: 4880
- Dal l\\cgro Giuseppe 5 - J>eratoncr Maria +o -
Tot. -+•>~5-
11orsn Dll' l\\"A PROfTIDEXZ./ COSFJDO IN
I ·01 n cum d~, coniugi Camilla e Ludo,;co Peani
Somma pn.-c.: +ooo - l\\um·o ,·crsamento 1000
-, Tor. 5000.
Borsa EGC. IRISTT<:,-1 DEI. PJCCOl.0 SER,./-
FTXO GT'ST,JVO .H. BRl .VI (10') a curn dd
:-;ac. .-\\1wini Abbondio - Somma pn·c.: 9l!80,50
N. '-:. 10 Tot. 9890,50.
Ilon;a FHRRA.VDO G. H.-IT"l'IST.-1 u cura de;cli
cx-nlli.-, i o; Coop,·ml\\1ri d1 ~ov,irn - Somma prec.
13.670- Quih<!o D. S,·ba~tia110 20 - 1'0l. 13.690.
8ori;a FR.-ISS.4.'/'I PIER GIOT?GJO (2•)- Homm,1
s prc-c.: 5092 - Uorini 30 - Tòt. I i:z.
'Borsa GESl', '1.rl.RH ..-WSIU ITRICE, DO.V
BOSCO (3") - Somma prcc.: 12.500,60 - Ga-
riboldi 10 - BalJìnone 50 fiunis1 \\lari11 10
- Tot. 12._,;o,60.
L'orsa GLI EDCC.ITORI .-1/, LORO S I.YTO a
cum Jdl'lng_. Comm. \\. UionclH, Pr~1Jcnte
l 'n,crnc D, Bosco fra 111scgnant1 - Sommo prec.:
7889,55 - f)d F;1n•rn 10 - Bu~1(a (ìiu,cppina,
100 - :-.:. :--:. ;;o - "-:. , 100 - G a1rnrolo An-
11cln, 25 - Franchi lnnuc,:nza, 5 - Amgno Prof.
Luciu, 10 - I. ;\\[. e;_ z 10 - To1 8399,55.
l'.orsaLAS. IG\\·.-1 HO\\S. L('IGI Somma prcc.:
!i55-1,20 Albcrn Lui~i 50 - Tot. 8.6o4,20.
Borsa L.AJOI.O [). .·/G()S'l'l.\\"O - Sommn prec. -
3725 - 'I. :-,;, 2000 - Tot. 5725.
(Segue),
TESORO SPIRITUALE
l Cooreratori che, cqrifessali e trJ11t1micati, \\'iSìtauo
uno ch1r:sa u puhhlicn cappello (i lld11?iosi e le Re!t-
q1os~·. lo lom coppella prirnrn) e quivi prcgono se-
eondll l'int,mzmnc dd :-.ommo Pon tefice, possono
.1cquisrnrc::
VT~DULGhNZA PLF:--..ARIA
r ) }:cl l(IOTTIO in cui ùànnn si n•lmc alla Pia L 11io11e
dl!Ì ( 'oflf)eratori.
2) }:cl l(iorno 1n cur per. la prima volta si consa-
crano al S.icro Cuore ùi Gcsu.
3) Tutte le , ·ohe che p,·r otto l(iom1 continui atten-
dono agli E~ercrii spiritunli.
4) III pu11/o di 11wrt,• se, cunfo,;snti e comunican, o
almeno contnll, inn,chcr,mnn tlivotamente il
Sanrissimo :s;omc- di Gesu, colla bocca, se po-
trnnno, od almeno col cuore.
Oc-.: , ,ni:se:
, ) l n un 1.:iorno del mese a l11ro scelta.
:?) li ~iornn in Clii !unno.I'Estrclzio dtl!n B11011n \\Tori~.
3) li ,:,orno in cu, parrccipano alla C1Jnferewca men-
·•ile salc5ia.na.
Nn. ",JF.SE DI MARZO A~CIIE:
1 ) TI l!Ìorno 25: Annuncinzionc di l\\!arin Vergine.

3.3 Page 23

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Lettera di D. Giulivo ai giovani.
Carissimi.
11cl/'w111fr1 r,ario dr/la mort, dt I 1. <111 rabll<
D_om, 111'ro Sm 10, mi /"arr rù"l·urm"l·i 1111 dialo.i:a
1·1porlaltJ per cstcsu da S. Giunm11i Buuo 11ella
hmgrnfì,, d1 /l'm,gtl,co gun:me/lo. Risu!t all'a11-
ll11111u dii 1855. lntcrlomton, dur raguzzi mila
q11i11dici11<1: Domrniro Stn•io, rht· tH>i In II co1111•
srtff'. 1 Gm:,,, Camillu, di Turtmw, •;-i,1111/fJ al-
/'Ort1/1mo propno 1111/'r,ttolm d, q11rl/'m1111>,
ancor rom.•a/1.,n-11/e da 11110 grn1•1 malalliu il c111
strnsrim lo portà alla tomba dm mi-s, dopo, 1/
20 dìambre.
Dr>1m·111co .'-i'twfo I'm·ti•a sorprl'so 111 1111 t111golo
dtl c11rt1/t•, tu/lo solo, a i:11ard,1rt. con lll'ltl tn'stt
t sromta, i c,,mp,1g11i rltt s, diu rtn:0110 111 t1!legm
, it:rf'flZlflllt!. R, d1•siJ/<rn11du S()lfl"l·arlo ,. co11for-
Lm-l11, glt si rra 111m1bil111n1/e m·1.·icùwto, ri'<'IJ!-
.t;nidog!t q11nl1 puro/, ·
- Ehbem·, mio caro n11n cnnosci ancora
alcuno, non 1; vero '
l' vero 1-ispos1 Cim:111
ma mi l'Ìcn:o
rimirando f!li altri a trnstullarsi.
Comt.: li d1iami ?
Gavio Camillo ùi Tortona.
Quanti annt hai?
:\\l ho quindici compiuti.
Da cht· tkri,·a qudla malìncomn che li
trai-parisce in rnlto? st·i fnrsc !\\lato amnulato'
- Sì, sono stato n·ramentc nmmalaw; ho
~offerto una malattia di palpitazione, eh.: mi
ponò :.ull'orlo ddla tomba, ed ora non ne sono
ancora hen guarito.
D, !>Ìdt·ri <li guarirl·, non i: vero?
'\\on tanto, dniclf'/'ri di far la n,lunta
di Dio.
Que<.te ultimt: parole ft•ccro conosct·rl' il G.1-
,·io. pl'r un ~im .mc di 110n urd111ana pietà, t
cagionarono nd cuon· di Sa, in una vera con-
sol.v.innc: sicclti: cnn tutta c..,mfìdcnia con-
tinuò:
- Chi desid1 ra di.fun• lu ,;.•r,/1111/u d1 /Jw, de-
.ridc-rCI .H111t~/ìcarr se stesso; hm dunque t·r,lo11ta
di farti sflllto;,
(Jul'Sf(I t·fJ/,mta 111 me è gm11d1•.
lltnc, occrescercmo il numero dei nostri
:imic1; tu sani uno <li tJuclli cht.: prentkranno
parte ~ quanlo facciamo 1101 pt·r fard s,mri ?
r,, udlo quanto llll dici: ma io non so
che cos,t dchha fard
. ·~•e lo <lirl1 111 111 po~·he parole: lupp, clte
1101 q111 facc,cmw r1msùf1 rl' la s1111littì 11('//a star
mollo fllll'gn. \\ 11i prornrrrt'l11t1 soltanto d1 t't.'ilar
il peccalo, cr,mf 1m .r:rn11 11e,111co che r1 111ba ltl
;:rQ:::ia d1 Dw I' la paa- del cuore, prorurercmo
- jO
d, adunp,ere tsatta111r11ft i 11MIIÌ d1r"eri. e J,r•
<Jllf~1t11r~ lt rrm di pù fcì. Cm11i11cia fin d'nggi•11
srnt·,r/1 pa ncordo: Scrvit( Domino in lac-
titia, si l"l·iamo il S~::11ort in santa ali<griu.
1 Queste hrt.:\\ i parole o,11,r11e11t11 /'Em.111,,
Card Salo/li nrlf't11m·t1 Sllrl bi11grajì11 di /J11-
me111c11 Suno
cun411iHarono il gi<1\\ tn.:tle>
di Tortona, t ht.: nella nuO\\ a amicizia trm ì,
alimt·mo di virtù e di ::."\\!rt:nilà ~pirituak. D.1
quel ~iorno ::.i CQnfidaronu lihl ramcnh· i sc-
g-rctt e lc asp1ra7.iom ddl'a1111na, s1 l'CCttarono
a \\'icenda nell'adempimento scrupoloso ckl
proprio don:rc, e lihr:m<losi sulle ali d1 qud'a
carità, che cntrambi ::.cntiYanri fortc , crso D:o,
cercarono di ,;t,tccarsi vieppiù dalla t\\·rra, pu-
rificando lo spirito in umi !:anta elevazione.
che era il pitt suhlime rinnegamento tli ~i·
stessi. In questa tensione spiccata al ciclo, la-
sciarono dittrn di i::è un pmfumo di carità, di
dolccu:a e di inansuctudmc \\ cr,-o i compa)!ni,
i quali s'intescro attratti ùall.1 for✓.a dt qudl'a-
postolato, che parla,a dircll11111cnlc al cuon·,
facendovi puls.1r.: una nota ù1 mi:-tll'hc do!
cczzc. Cam11ln e Domenico 111tuiro110 senni
mc• dubbio il loro prl'cocc tramonto: e, senza scon-
fortarsi della mancanza cli qul'l lumjnnso
ng!!;ÌO, che la ~io,·cmu :l qu1mhci anm :-og11a
a\\'idamcntc, rimasero st·rcni, <lilfondl·ndo at-
torno a sè i pr,>fumi e i palpiti di qnell,1 f.!,ticzza,
che n:n<leva così bell:1 e su~gt·stiYa la ~antità
prolcssata e in~cgnata da Don Ousco 1.
G,n·io prtetd1tt1 Sm·iu d1 1111 m1110 t 1111::;:;o
u/ l~czrudisu, /11.1rit111do Ittiti 1• J11r /rn i mmpagui
1/ r1111p11mto dir lasr1a110 i S(l11/1.
ll1r1 rari: st il dit1fo!f11 mm n fosse ~/alo trn-
s111essc1 da D1111 Bo.(CO sltnfl'1 t 111111() a arderlo.
Sentir d11t· gim:im tti, a q111mliri mmi. fJl/1 larr rii
m11ti1,ì con 111111,1 sapit 11:;a P Cf/11 ft?lllu /1 ri·ort',
11011 , c11se1 di lulli r:mrm. lfo w~liert dalle /uro
lt1bbra 1111<1 dcfìm:m,m rn.d b, Ila: , noi facciamo
consistere la s,tntità nello st:1 r 111nlto allegri r
~mtirsì da !uro prospt1t11r, 1111 prrgttmmw cosi
stwplire t' roJÌ per/elln · , proc:urcrt.:mo sohanu,
di evitare il peccato come un grnn 1wm1co d1t
ci ruba la gra.:d:1 di Dio e la pat·e del cuore
d1 adempiere esattamente I nostri l{oven l
frequentare Il' praticl1l' di pict1t " è cosa che ri-
t•i:lu una elt-t·,1:;11,11c spiritualr t I ram, 11/r stru-
ordmorltl.
J nktt godtrt ,mc/111 ,:oi dc/1,i sa11t1 allegri"
d1e fa 1 ;•a11ti ~ Scguitr In s/essfl programma. 11/a
Il</// ,·o"1le troppo pr1s/11 in f'C1radiso, parlu
ques!" pm.•ero 111011do lw troppo hisO,!flln di ,r:111-
'l'(IIII b110111. li 1•e11. Dommico S,wio 1·i 01te11gc1
dal S1_(!11ore le gra-:.ie necessanc.
l 'ostro ,~(J.1110 Do!\\ G1t ti\\ o.

3.4 Page 24

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
IJE} ER D. PE/.JrF:. sac. da Sucre (Boli\\ ml.
t " I .a l'uz (Bolivin) il 15-x-1•)-1-0 a 51 .inni.
Di spirito d1 p11:tà sentito " profonda seppe nnì-
man• l.1 sua instaneàb1le am, ,ta ~ak-.;1R1Yd che pro-
d1gnva con particolare aff1:tto 11dl'Oratorìn fcsn,·o.
.ll.-lSCHEROXT FRA \\~ESCO ct>ad. da l\\ln -
nuno Comense (Corno), t a Costei Cundo!fo (Roma\\
11 7-x11-1<)+0 a 8+ anni.
Acc,ilto <l,il Santo F'ondntnrc ndla Società Snle-
;inna, ùh·,·nn~ uno d1 4uei pr<!'zm,i conJ,uk•ri la cul
,·ìtn, dall'u171ih:i del lavoro domestico, irradmva luce
di fede c cli h<lnt~ ~qui~it,1 nella fedeltà ìnnlternhile
all'osse1Ya.nzn della regolo, allo spirito d1 p1erii.
R.·IG.rlZZOVI G/01'.IVV/ conti. <.i:J ì\\Tirnndnln
(i\\lo<lcna), t a Torino (Ospedale Cottnlclnl(o) il 13-
x1- H)-to n 7 5 nimi.
GOR.V.JGlf I Cr!OI .. J \\'.\\il, coad. da Alba (Cu-
t neo), n Taranto 11 17-xr-191O n 70 l\\n'li.
\\l.rlSPOLT AGOSTIS(), cood. da Tr.:mona
(Svfa7.er-.i), t a L 1ìbellarrc·,1 (Repubblic~ Argentinul
1'8-rx-1c1+0 n 69 anm.
,o ORS/1\\'l GINO, eh. <la Castel <li Tora (Rieti), t a
Piossasco /Torino\\ il 22-xI1-19 n 23 unn, Ji età
1•.-lSDO G('Gl,/Ef.,WO, eh. da S. Michele Pn127-o
(Cuneo), I a Pios5:iscn /Turino\\, il 6-xll-1')+0 o 18
unni.
Cooperatori defunti :
PROF. CO.\\D.J. RODOLFO BETT.. IZZI, t a
Torino il 26-1 u. ~- n 79 anni.
Rt!IU:tta,·a il \\'angelo; tanto lo \\·iw~a I La soda (or-
mrwionc spirituak n'nyc\\·a fotto unn dcdl,:, più espres_-
fivc fi~'tlre· del cattolicìsmo comcmporanco: modello
Ji 1,adre.,_ J, ma<'Stro1 di ap()..stolo dell'A:.<ione Cn1-
t9licn Prof.,s,orc di motemntica all'Accademia cd
nl R. LicctJ Cavour di Torino, al prcsrigio sd,·n-
tifìcn udi,·a la famu ddl'impanialità, delln g1u-
,rizia, ddl'urmonio di rutta la ~= condnttl n quel
enterìo d, precisjone cb., dal campo delle scienze
, sarte eglt sei,!uivu in ol(lli altro cttmpo, soprallutto
111 qu<:llo dello sua condotta civile, profcss1onule,
relfgiosa, mor.1lc. T.'occhio sere.no. sfevi lla,ne
fedi!, rìfletrcrn ltl rc1titud1ne ,folla coscienza, IH pu-
r~zza Jdl'anima, l'intima cosiante comunicaziom:
con Dio, Egli vive,~~ mfatti uno vita mleriorc delle
più mtcnse; e la sua passione di npnstolaco era il
rigurgito spontaneo di un cuore tuno pcr\\'O.SO Ja.1-
l'nmorc di Cnsro. Ln sue à7.ione fu pnrticolannentc
b;ondn nd raggio dello carità socisle fra gli umili,
frà i poveri dcli.: Conferenze di S. Vìnccnzn, fra gli
nperui; nt:ll'npo$tolato della buonn stampa; nella
cmnpa1mn pc•r la moralità. l\\ta non ci fu miziati,·a
di belle che lo lasciasse indiff1.mmte. Soprattutto fu
un padre pci eìo, ani, che illumillò, guidi, t' sorresse
ron sng,!t•zz., ,.. t,Hto inimìrahili, ndl\\r', cr111ca, pn•-
pa.rnnduh cristiunumente nllc sublimi r<"spon«abilità
ddln vita, Anche mmntn dal male, chi: In im,nobi-
hzzù al MIO t:nolo <lì lovoro, brillò quul furn di luce
sicura a tutt,' ll• 1111ime cui .:gli prndigav,1 la ~un ca-
rattcristietl missione di p,ncrmtà spirituale cui mnn-
carn ~nltamo il cri~ma dél SRcerdo;:jo,
Nni, più che Co;.,p1.•rn1or.,, l'avc,·amo umico: collt1-
hurutr1re cor,l,alte in ug111 cnmpo JcJJ'.1zione <alt:siana,
nella l'olli111:1 ddlc Letture C'lll,.,/id,e.
Ora lo speri.un" con Dou Bt>sco, coi gn111di apn-
-:toli dd suo t1.·mpo, Oz.mam, Contardo F,·rrim,
To,110)0 ccc. a bcar~i nclla luce ùi Dio che fu ùa\\ -
n·ro ti sule d, 1u1tn lii su11 vita
CO•\\"TE PR,L\\CES<:O \\' ·lS..JLLf-ROC:C.-J l)J
C()R_'VRl.f..JSO. t a Piocc111.·1 il 15-,~u u. s.
Fr.ut'-llo dcli' Em.mo Cunl. .-\\n:iv<:~cnvo <li Bnlo:rna,
ccmsncrò tutto la sua vita alla cnstì:ma cduca1.ion-,
,folla famiglia s.:condo le trndi~ioni della sua nobile
('asn, ed all'esercizio della carità profusa in tante
open: buoni:. Eucarisricamentc pio, lr8$SC dalle Co-
munione quut1ùìana crcscc·ritc impulso <li fcr\\'orc
•· di 1-do per l'apostolato dcli' A.7.innc Cùttlllica, e
nUlgn~nimo fort~-zio per le prove dello vira. Affe-
zionato Cooperatore, ò!H'\\'a JWr Il: Opi,re salesiane
uno grande predi\\e.r.1om,. pn S. Gìo\\'1111ni Boscn
parl!colare divm<ione.
AssOClllndnc1 al lutto dcllu Fnm1,cdm cd in modo
speciale di S. Enunenzo Rcvcrcr,Ji~sima, siamo
larghi dc, nosm suifml{i all'animo cktto.
E..11/U.-l ROSSO C:.-JP('ZZO, t a San L11c.1 Ji
Tribano (Pndova) il 5-n1 u. s.
Onnna d, fe,k e dì pierii prufnnd.i cbht la ~mia
delln \\'ocaz1one &1Cl'rcl01alc del 6gho D. Giovanni
ndla 8ocìetà Snlesiunn.
t FF.RR,f\\'l)() Gll'SEPPl.\\',J, a Rossiglione
(Genm·,i) il 10-:-.11 u. s.
:\\lammn dì S. E. l\\b:1s. :,itcfunu Ferrando, ve-
scovo di Sh1llo"l~, 1rascone tutta la ,uu ,•1tn nella
pi.:tà e: nd lavoro, fu l~1tlu "~~mpio <l, <:ristiHM bn11tà
ui e lt-ù,; operosa.
Ff()RJ(J J.,L\\',J ri·d l'/(;\\'.!, i' a (."01,.g11ln il
25-Xlt U. 'S.
crvcntc coojlcnHric<•, <1lt1'l· alle ~cncrnsc cl~mo-
sine, offerse nnclw 1wr le nostre :\\•Ti,;i;ioni le dolo-
rose sofforenzt· clw h1 m~rtorr:i ·nnu mrcs~an1<•11ll'11re
p<"r ulrre n·nt'nnni, 1mmohihnundolu quns, .:om-
plt:tuméntc.
GLITG/,/(),\\ F: <,. /Rl O, ,~ ad ln-,.1 ,I 1"-1- u . s.
Rd S5 anni.
Cittadino <' padre e$cmplnre, alfoi;1un:1to Co11p,-
rntort·, seppe cduc.ire cristinnnmcntc In sua fam1glu
e far larga beneficenza, pd tramite delln fi~lrn nw<e
str3, spt,einlmentc alle no~tre Missioni ed .1ll'Op<.•r.1
Dètanio del Saero Cuore ,, stnb11ita nel su" pu.,sc
nutio \\/,~che Cnnnwse.
GH!GUE:,VO PE:TRO\\'fT,f.,/ 1ed. . ll.'T/WJ,
t a Snluzzo il 22-rx u. ~.
Anima eletta. dedicò tutta In ntn ad opere <li
:1po,tolato, Zelante Conrrmtticc, bcnefit<'1 in parri-
/l

3.5 Page 25

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còlarc l'Omtorm snlci;u111U loc:ilc i: h, no 11·, :\\h.~•iont
che ,olle ncorJ.are anche ndl..: sue d1~po.1.iio111 tc-
Sl'1llltnt.u1,• tonùnndo unn Borsa m1ssmm1r111 •·
GAR, ll1fl.LO .Horst1t1 C. lROLIS. I, 1 11 So-
luzza 11 1-1x u. ~-
:'\\ell'msci::namcnto prolusc, per tanti nnni, le sue
hclk doti ù1 mrntc ,. da cuor..- con amor< rii 11rcdi-
l,-zion!' 1w1 piccoli s•·condo lo s-ririrn da S. (,ao\\'anm
Bosco, mtritandrn,i In mcdni:hu J'c,ro. Ft"r\\'t'IIIC Coo-
pcmtric,•, prodi'-tò la l'U,l <:DnÙI cd il sun :iro~tnlato
a fa, ore delle Opere ~nit ,illnt•.
CJ./1'/0GIOT'.l \\"SI, t o Au,toA~. ,I ::o-:rn u. ~.
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