Bollettino_Salesiano_196004


Bollettino_Salesiano_196004



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Noi non ci fermiamo mai:
vi è sempre cosa che incalza cosa._
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
15 fEBBRAIO 1960 ANNO LXXXIV- N,,.
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZ10NE GENERA.LE: TOB.I:NO 714 VIA MA.Rli AtrSII.UT.B.ICE 3:-1 3:.EJ:a.E.f'. 22-117
La Campagna per le Vocazioni è in pieno
svolgimento. Da tanti centri ci vengono se-
gnalati programmi e miziative. Il Bollettino
comincerà presto a darne notizia perchè gli
esempi siano imitati.
La Campagna suscita interesse, moltiplica
le energie.
Ma è necessario che lu.tti i Centri partecipino
alla Campagna. Dovunque infatti il problema
delle Vocazioni c'ò, dovunque si può fare qual-
cosa di utile e di concreto. Per questo ci
rivolgiamo ai Delegati Locali, ai Decurioni
e alle Del!}gate perchè, tenendo presente il
programma dell'anno, lo adattino al loro
Centro.
La prinla Conferenza annuaJe ha dato il
via a fervidi propositi, a belle iniziative, ma
dobbiamo evitare la fiammata, l'accadenria,
l'azione disarticolata; insomma il programma
anche modesto dev'essere ben chiaro, adat-
tato all'ambiente e attuato quindi gradual-
mente.
L'esperienza ci dice che è fondamentale dare
anzitutto le idee ai nostri Cooperatori. Mate-
riale per questo non ne manca certamente.
Gli articoli del Bollettino, le Conferenze mensili,
i libretti usciti di recente offrono a tutti i Centri
mezzi utili e facili per interessare in forma
concreta i Cooperatori. Quel che importa è
sfruttare al massimo tanto materiale secondo
]'ambiente in cui si lavora.
La presenza attiva del Consiglio locale, cbe
studia e collabora per l'attuazione dcJ pro•
gramma, uno o più Consiglieri che si occ11piuo
specificatamente delle Vocazioni e portino avanti
le varie iniziative, daranno un efficacissiruo aiuto.
Un motivo di più per formare, dove non ci
fosse ancora, il Consiglio locale; anche con pochi
elementi, ma capaci e volenterosi.
Ed in fine ricordiamo che la Campagna delle
Vocazioni deve in modo particolare interessare
i genitori e gli insegnanti. Essi infatti, bene in-
dirizzati ed illuminati, possono dare un. ap•
porto preziosissimo.
IMPEGNO
DEL MESE
In ogni Centro concretare il programma per la
CA AG
ELLE VOCAZIONI
adattato all'ambiente e da attuarsi gradualmente

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Gli operai sono pochi PENSIERI
1>1;;11 LA
CONt,'EBE:NZA
l\\IENSU:.E
I nt ro d u zi on e
La. ~;i.esse è molla, pochi gli operai (ili., 9. 36).
FJ lw alt,,e pecore che non sono di q1.1eslo ovile;
and1e queUe bisog·na che le racluni (Jo., 10. 10).
L'ansia di Gesù è l'ansia della sua Chiesa in tutli
i tempi; ma specialmente in questa seconda metà
del nostro secolo si manilesta pitt viva che mai
11ella voce del Vicario di Crist,o e dei Vescovi.
.li: non senza motivo. Jl periodo attuale segue
immediatamonte al periodo parossistico delle due
guerre mondiali: è un periodo critico di assesta-
mento faticoso e convulso, nel quale la pr6$enza
attiva della Chiesa è 1ll'gente in ogni angolo
della terra.
In relazione a questo bisogno. il rapporto che
esiste ti-a il campo (li lavoro e gli operai è di
una eloquenza impressionante. Difatti le s.tati-
stiche dicono che la popola,zione mondiale conta
2700 milioni di uomini, dei quali solo il 19o/o
sono cattolici. I sacerdoti in totale sono intorno
a 381.500, cioè uno per 7077 abitanti. Dovreb-
bero essere almeno 2 milioni e 700.000 perchè
re ne fosse ·u1io per 1000 abitanti.
Occorre però notare ohe questi rapporti nu-
merici, J>ur dicendo molto, dicono troppo 1JOCO,
perchè non considerano le condizioni particolari
della distribuzione clei popoli, che dànno al rap-
porto ttn significato assai più grave.
I
l'Pri'liì'> ,w,·orrmw ,,;,; .~flcl'rtloti
l. Per ripara.re le perdite dolorose dovute spe-
cialmente alla. persecuzione scat,enata contro la
Chiesa dal comunismo ateo e materialista. Kei di-
versi paesi d'Europa: Spagna, Germania, Ucraina,
Polonia, Ungheria eco. Iurono circa 20.000 i sa-
cerùoti vittime erniche del comunismo. QLtanto
alla Cina, ò noto con quale aziono di distruzione
sistematica, metodica, minuziosa la mentalità e
bi psicologia cinese abbia condotto la lotta contro
la religione cattolica.
2. Per ripopolare i Seminari e gli Aspirantati,
ùepauperati per lo sconvolgimento morale e psi-
chico sofferto dalla gioventù dw·ante e dopo la
guerra. Il triste fenomeno della «gioventù bru-
ciata i ò uno degli effetti deleteri oggi da tutti
deplorato.
3. Per soddisfa.l'e alle imperiose esigenze di
assistenza spirituale enormemente accresciute in
ogni nazione, causa il rapido evolversi di situa-
zioni, cl1e, !'ontenute in passato da argini creduti
sufficienti (quando non insuperabili) ora stanno
travolgendo le barriere con l'impeto ineonteni-
bile sviluppato da.U'a:n.sia naturale di migliorare
le condizioni di vita. (Assistenza allo diverse ca-
tegorie ùi lavoratori, di professionisti, di intel •
lettuali, di emigranti ecc.).
4. Per assistere le popolazioni, anc:;ora conside-
rate dominio coloniale, uel passaggio dal regime
vecchio all'indipendenza.
5. Per ringiova,nire e aumentare le schiere dei
missionari.
IIl Nel/,, <lirl'r~f> r1t1zio11i
Don. Bosco, nella prima conforem:a Lenuta il
16 maggio 1878 a.i Cooperatori di Torino nello
chiesa di S. Francesco di Sales, diceva.: Q1.im1tt>
domande (la ogni pMle del rnondo 1'/Jngono f'atte
perchè 11i aprano case per poveri giovani abbandn-
nali!... l'Tl,Q/tre... tla og11i parte vengono d.otlbanrle
di m,i8sioni. Se io in questo mome11to in cwi vi:
parlo a,ve88'i 2000 mi81Jio11ari, sapre,i d.ove collo-
carli s,ull'istante...
Ciò che Don Bosco cliceva ne.I 1878 oggi la
Chiesa lo ripete, ma per un numero cento volte
maggiore di 2000. Valgano a dimostrazione le
poche considerazioni seguenti.
In Italia, i 1:1a~erdoti sono crrca 60.000; _per
provvedere convenientemente a.l ministero par-
rocchiale ne occorrerebbero almeno 10.0.000.
La Jì'ra;ncia ha circa lo.000 parrocchie (nn terzo
del numero totale) senza sacerdote. È vero che
quasi tutte queste parrocchie orfane sono for-
mate da meno di 300 abitanti; ma ciò non di-
strugge la scarsezza del clero.
Nelle altre Naz-ioni europee le cose non vanno
molto meglio.
Diamo uno sguardo all'.A·meriea.
Negli U.S.LI . il numero dei sacerdoti non è
sufficiente per prestare il servizio religioso ai
cattolici; o ai 110 milioni ai non ca.t.tolici come
si provvedef
Nél Ca'n-àdà le province di lingua il1gla.ie ri-
producono press'a poco le condizioni degli U.S.A.:
nelle province di lingua francese il numero dei
sacerdoti addetti al ministero è insufficiente.
Nell'America Latina la siLuazione non è meno
preoccupante: il numero medio di cattolici asse-
gna.Lo ad 1111 sacerdote varia. da 2700 a 28.000. A
questo rigua;rdo le diverse naQÌoni stanno nel
seguente ordine progressivo.
.:\\I'ell'.Amerfoa. Meriàùmale: Cile, Colombia, E qua-
tore, .Argentina, Untguay, Paraguay, Perù, Vene-
zuela, Brasile, "Bolivia.

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Nell'Anierioa Crnlra1e la situazione è peggiore
e l'ordine è: Panama, Salvador, Ilonduras, Gua-
temala.
Nelle Antille: Portorico, Cuba. Haiti, S. Do-
mingo.
Il .Messico ha un sa.cerclo1"0 ogni 4900 abitanti.
lu complesso: nell'A11~erica Latinet 170 milioni
di tecleli sono assistiti ùa meno di 36.000 sacer-
doti; ne occorrerebbero aJmeno 170.000! Yi sono
poi olLrc 10.000 villaggi o pa,esi senza chiesa e
senza prete, e circa 4000 città che ham10 ben.al
una chiesa, ma vedono il prete solo una volta
o due all'~nno.
li Cile, che è uno dei paesi doll' America Lo,-
tina meglio provvethito, ha 1878 sacerdoti per
5.001.000 cattolici. In alcuni paesi, p1ivi di sa-
cerdoti, viene eletto come capo Wl laico scelto
fra i migliori per bontà. A lui si portano i bam-
bini -perchè dia il battesimo; dinanzi a lui vanno
i fidanzati per far benedire le nozze; ogli recita
le preghiere dei defunti.
Se si tiene conto poi della estensione tielle
diocesi (il Cile ha 1878 sacerdoti distribuiti su
kmq. 751.605; il Belgio ne, ha l 5.685 - 8,3 Ml/e
di più - distribuiti su kmq. 30.000 - 2/i uolte
di m-eno - -) si comprenfle q11anto srTive un \\'e•
scovo dell'America Latina. « In liu.tt.a l'America
Latina io credo <lbe si possa calcolare a poco meuo
di 50 milioni il numero dei caLlolki che vivono
iu pratica l.UHt vita spirituale senza sacerdoti.
Ciascuno riceve dal sacerdote il santo battesimo
e più tardi, forse, il sacramento del matrimonio;
può avere una visita occasionale del sa,cerdote
nei brio.rni vicini alla fes!a del luogo. ma queata
visita non è necessariamente annuale. :!64 giorni
ùell'anno su 365 queste masse di <'ompatrioti
dell' Amerira Latina vivono ,mnza sacerdoti ~-
Quanto all' Asia e all'Africa, pae~i di missione,
ò superfluo ripetere ohe l'urgen:,;a di aiuto non
è dilazionabile.
Recenti statistiche dimostrano che da qualche
1,empo le popolazioni ùi 1\\. sia, e di Africa banno
cominciato a crescere con un ritmo veramente
sorprendente; di conseguenza a,umentano le masse
indù. buddiste, maomettane. pagane. Questo
fallo richiede che le cornunità cristiane locali
intensifichino lo sforzo per illlJ)illntare e svilup.
pare chiese in ogni paese dei coutìnent.-i Asiatico
e Africano, onde accompagnare il rapido svi-
l11ppo demografico con un altrettanto rapiclo svi-
luppo del Cristianesimo.
Inoltre la Chiesa ùeve interve11iI·e in i'a,•ore di
queste popolazioui, in roncorrenv,a col comu-
nismo, per Tisolvere un problema, cli capitale im-
portanza: quello ili formare la classe dirigente e
i professionisti dei m1ovi Stati entrati in p<.11,.
sesso della Liberlià. roichè questo problema veno('.
completamente ignorato ùalle nazioni colonizza-
Lrici. (Se le statistiche dicono il vero. nel Mo-
zambico l'analfabetismo è lleL 99%), Ora sono
a migliaia i giovani afro-asiatici che o, taJe scopo
cercano nelle UniversiL;t europee e americane
la loro rorma,zione intellettuale, professionale,
morale.
Ìì: chiaro che questa formazione avrà grando
inflnenza sulle struHure dei nuovi Stati. Per
questo i co1n-u,11iMi ila lempo svolgono nn'a.zione
imponente, diretta :t guadagnare alla, loro ideo-
logia la gioventù studiosa, di oltre mari'\\. Per dare
nn esempio: in H.nssia. in Ceooslovncchia e negli
altri paesi satelliti. del.li stuclenti sono ospitati
grat1,1itnmente in granùissimo numero, e possono
compiere i loro studi gratuHamenle. I comunisti
poi completano l'istruzione universil;aria. cou corsi
specia.Jj siùla. ideologia marxista..
Bisogna. dunqne. cl.te la Chiesa in Europa e
in America allarghi e illtensi:fic.lti la sna azione
in fayore di quest.i giovani, con sisteini e mezzi
adegnati e taJi da po{er competere vittoriostt-
mento e opporsi alla, conquista comunista in aL-to.
IL 10 genna,io c. a,. a Parlova si inaugrn·ò llll
palazzo universitario destinato ad ospitare stu-
denti ùi meclicina., che si preparano per andare
ad esercitare la loro professione nelle Missioni.
Ospita 70 studeuti, ,lei quali 47 p1·ovengono da
paesi airo-a.siatici. 70 studenti fu luri missionari
.formano un hel grnppo, u1a tl'oppo eiriguo per
i grandi biso~i. Crosoano dunque e si molti-
plichino queste opere provvidenzinli tli urgente
attualità.
La fortè conente migratori.a 11tnbilitu.si da al-
cuni paesi caltoUci verso altri meno provveduti
spiritualment,e (c1uali quelli de!J'Ame1:ica La-
U11a.) o dove prevalo il pro1estantesirno. ò.a creato
il problema c1ell'a,wisten'.<là agli eini[/Mti. L'espe-
rienza ha dimostrato che famiglie cattolicl1c, vi-
venclo in ambiente non cristiano, con·ono il pe-
ricolo di perdere la, fede. Ma a.ne.I.te per que.sta
Mfosione occorrono più sacerdoti. Si pensi, per
citare 1m esempio, che nel porto di La Guayr11
(Venezuela) due '()reli spa.gnoli prestano La loro
as$istenza a ben 80.000 spagnoli residenti a
Caracas!
C(mdusionc
Il 5 gennaio p. p. i.I ~- Paclr~ 11resenziò alla
solenne accademia poligloUa promossa daJla S. C.
de Pro)?a.g11.nda Fiele e svolLasi in Vaticano nel-
1'.A,i.la della Benedizione. In 118 lingue diverse
a (61 rlell' Africa, 2:l clell'Asin, dell'America.• 23 clel-
l'Emopa., 8 dell'Oceania) gli alnnni ilei Collegio
e dell'Ateneo Urbano elevarono al Signore la,
preghiera dettata dal S. Paclre per i fedeli appa:r-
lenenli alle chiese fondate di recente. .Al 1,ermine
della solenne manifesta,zione il Papa tenne una
allocuzione, nella quale manifestò anche questo
sentimento: ~ Questa sera... avete confortato il
cuore clel Padre. Gli avete J'aL-to intravedere le
vaste regioni tlove le nws,;i biòn(leggia110 e sen-
tire come il pnlpito accorato delle genti di tutte
Le stirpi, implonmti La hwe e l'amore di Cristo 1.
Con q11anto amore il cuore del Padre vonebbe
ppler rispondere l;ldeguatamente al «palpito ac-
rorato delle genti»! Ma gli operai sono pochi.
Bisògna operru:e per aumentarli.

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Convegno di Consiglieri, Zelatori e Zelatrici
della Sicilia orientale
Si tenne a Catania e fu presieduto
dallo stesso Rev.mo Direttore Ge-
nerale dei Cooperatori Don Luigi
Ricceri, assistito dal Segretario
Generale Don Favini e dall'Ispet-
tore Don Tomè, con le collabora-
zione del Delegato lspettoriale
Don Antonino Rasà. Intervennero
ben 125 tra Consiglieri, Zelatori
e Zelatrici.
Dopo il saluto del Presidente,
l'Ispettore rivolse ai convenuti una
cordiale parola cli compiacimento
per la larga partecipazione e per
lo zelo già climostrato. Al grazie
dcli'1spettore -il D elegato Ispetto-
riaie volle aggiungere il suo, sot-
tolineando l'importanza del Con-
vegno per la presenza delle persone
più qualificate per dare sicure di-
rettive.
Quindi Don Favini svolse la
prima lezione: La figura morale
del Consigliere della Pia Unio11e.
Segul un interessante scambio di
idee, in cui furono chieste al Su-
periore norme pratiehe per attuare
i saggi e illuminati consigli del Se-
gretario Generale. n sig. Don Rie-
ceri rispose esaurientemente, ag-
giungendo che la lertu.ra del Bol-
lettino Salesiauo, del Bollettino Diri-
genti e la Jv!editaz-ione quotidiana
avrebbero risolto dubbi e difficoltà.
Don Carmelo Ricceri trattò
quindi delle attribuzioni del Con-
1-iglio zn generale e della Se1;reteria
in particolare. Tra le attribuzioni
di quest'ultima non debbono man-
care le seguenti; a) conoscere gli
iscritti; b) cu.rare L'aggiornamento
annotando i trasferimenti, i de-
cessi ecc.; e) redigere un verbale
delle attività; d) aSsicurarai che
arrivi a rutti il Bollettino; e) curare
la corrispondenza; f) seguire le
attività varie e tenere aggiornato
lo schedario.
Esaurita la discussione sul tema,
lo stesso Relatore trattò delle a.t-
lrihuzioni del Dekgato Stampa.
T1 sig. Don Ricceri, prima della
trattazione, chiarì in forma assai
convincente la necessità e l'nt'tua-
lità dell'apostolato stampa. Don
Bosco, cento anni fa, quando ancora
non esisteva il problema stampa,
ritenne indisprmsabile questo apo-
stolato. Non è vero - disse -
che in Italia non si legge molto.
Lo dimostra l'enorme tiratura di
certi rotocalchi. L'opera di scri-
stiani7,,mzione attraverso la stampa
è notevolissima e deve preoccu-
parci assai... Aggiungeva che sa-
rebbe controproducente un... apo-
stolato-elemosina. È necessario con-
vincere dimostrando che la nostra
stampa è la migliore sotto tanti
aspetti.
Finalmente il Relatore illusqò i
compiti della Zelatrice per le atti-
vità religiose, precisando e riassu-
mendoli nei seguenti: l'Esercizio
della Buona Morte, l'organizza-
zione dai suffragi, la diffusione del
S. Rosario, la Peregrinatio Mari.ae.
l'incremento delle funzioni par-
rocchiali, in modo da provare
coi fatti che i Cooperatori non
fanno parte a sè, ma partecipano
attivamente alla vita della par-
rocchia.
Il sig. Don Riccero sottolinea
che la Zelatrice delle attività reli-
giose dovrebbe curare alla perfe-
zione almeno l'Esercizio mensile
della Buona 1Vlorte.
Don Rasà aggiunge: ... e la par-
tecipazione agli Esercizi Spirituali,
alimento d'insostituibile efficacia
alla pietà personale e allo zelo di
apostolato.
Dopo una breve interruzione,
la seduta venne ripresa per la trat-
tazione dei temi riguardanti la
Campagna delle Voca...-ioni.
Don Zammuto, direttore <lell'a-
spirantato di Pedara, presentò un
quadro della situazione attuale del
Sacerdozio e indicò i mezzi pratici
per partecipare con frutto alla
«Campagna ».
Suor Pironti illustrò in forma
analoga il problema delle vocazioni
femminili alla vita religiosa.
Chiuse il Convegno il signor Don
Ricceri, impartendo sapienti diret-
tive per i:endere duraturi i frutti
del magnifico incontro.
.. 1-licm·clia11w,·i l'lw 1·egaliamo un rrnrndc te.,;o,-o ,di<, ( 'hiesa
tflutmlo noi 1n·or10-imuo mur btw>w i·or<1~io11c: d,c questo
,·m•flzimw o </Uesln 1n•,,f<, "'''"' in IJioce~i, m~ll<' 1Uissio11i
o in mm Casa Ueligi<Jsa~ non imJw>·fa: è sempt·e w, f11·awle
f<'SON> clw si 1·egflla alla C1lies<1 <li Gesù C1·isfo H 110~ no..., o

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COOPERATORI SALESIANI NELLA SCOZIA
Nell'lnghiltcrru vi sono 24 Case
Salesiane, mentre nello Scozia, per
ora, ce n'è uno. sola, aperta agli
orfani e ai mgazzi della strada.
Eppure il nome di San Giovanni
Bosco è assai conosciuto dagli Scoz-
zesi. Subito dopo In sua canonizza-
zione, i .Maestri Cattolici costitui-
rono l'• Unione Mac.o;tn Cattolici
Don Bosco • e l'anno ~corso, 1959,
ne celebrnrono ROlennemente il
xxv.
Uno dei frutti di questa popo-
larità di Don Bosco nella Scozia
è il movimcnlo Cooperatori Sale-
siani, che va c~tendendosi sempre
più. La Casn fl1llcsi(lJla ba circa
500 iscritti, di cui molti zelaton
e zelatrici. Un altro nucleo forte
di Cooperatori t a Gh1sgow. Anche
questi si rnccol~ono ogni mese per
l'Esercizio della Buoou Morte, gui-
dati da Zelatori e Zelatrici.
Trn le Zelatrici ve ne sono di
quelle che lovornno per i poveri
ragazzi orfani raccolti dai Salesiani,
altre che attendono u confezionare
paramenti sacri, altre invitano gli
orfani a passare le \\"llcanze in casa
loro, alrre ancora fanno catechismo
per cor:risponderiza per sostenere
nella fede cattolica le famiglie che
vivono in cenm protestanti, lon-
tano dalle chicstl cattoliche.
Vi sono Cooperatori e Coope-
ratrici che orgnmzzano scuole se-
rali per mgazzi e ragazze povere.
Lo zelo di alcuni: Cooperatrici le
porta a in1ere,.sarsi mntemamente
di una categoria d, ragazze che
desta tantn compassione per il loro
trm,'Ìamento.
Xel settore stompR i Coopera-
tori lllvoruno a diffondere neUe
parrocchie le pubblicazioni catto-
liche. C'è una Zelatrice che ogni
mese mandn alle parrocchie catto-
liche della Sco1.ia e dell'logbiltemi
ben zo.ooo copie di un periodico
cattolico, e s'interessa per farne
a,·ere anche 500 copie al Delegato
dei Cooperatori pcrchè possa in-
serirvi, in due o Ire pagine a lui
riservate, le sue comunicazioni ai
Cooperatori Salesiani.
Anche in tema di vocazioni c'è
entusiasmo e varietà d'iniziative.
Per brevità, losciomo quelle comuni
e segnaliamo lo seguente: mandano
ragazzi e ragazzo che dànno affi-
damento di essere chiamati alla
vita sacerdotale e religiosa a pas-
sare una o due settimane in case
religiose per riflc1tcre sulla loro
vocazione. Non ~i tratta di veri e
propri Eserci,:i Spirituali, ma se ne
colgono press'n poco 1di ste~si frutti.
E a proposito di fnmi nel campo
delle vocnzionl, c'è 11 Glasgow una
bella famiglia cnttolica che ha
dicci fi(tli. Due di essi si sono
sposati, mentre gli ultri otto sono
entrati o stanno per entrare nella
nostrn famiglia. E precisamente;
due sono già salesiani, due sono
Figlie di :\\Jario Ausilia1rice, quat-
tro, due ragazzi e due rag11z,;e,
sono ancora aspirano.
Veramcnk Don Bosco trova il
suo clima propizio artche nella
Scozia, dove si prospettR per la
nostra Pia Unione un roseo e lu-
singhiero avvenire, -anche per me-
rito del nostro Delegato Don Gu-
glielmo Daly.
BELGIO - Una originale gior-
nata salesiana a MafBe
Ma.fJlc e un villaggìo della dio-
cesi di Toumai, di 1500 ,mix11i;-,
ed è paese natale di un Salcsinno.
P,ulnn<lo di lui, i compaesani si
nbituarono a pronunziare il nome
• Don Bosco •· Dice\\'ano: " È do
Don Bosco ; e più tardi: R cm-
1m10 da Don Bosco t . ~egli anni
che seguirono immagini, m<-'<iaglic
e opuscoli su Don Bosco lo resero
popolare. Ern dunque tempo di
rendere più solida la popolnrità
<lei Santo. A questo fine il Dele-
gato rspcttoriale dei Cooperatori
Don Manguette organizzò uno
Giornato Don Bosco t.
La domenica 1 3 dicembre un
J.?1'11lldl· pullmann riversò sulla
piazzo del paese 70 frugoli e s Sa-
lcsioni. L'arrirn fece grnnde im-
pressione, le campane suonarono
a festa. e in poco tempo, mentre 1
cru1tori e i chierichetti si nbbiglia-
,·ano, la chiesa si riempì come per
incanto.
Alle 9,30 Messa solenne. Il cloro
an tnlari rosse e i cantori in tu•
nichc bianche sfilarono lentamente
dal fondo della chiesa, ~uscrtnndo
memv11,?lìa e commozione. Fu una
Messa splendida. Si ebbe anche
un mir.icolo sui genms: mcntr<:
di solim all'Itio 11isra tst, ero un
fuggi.-fuglri generale, quella do-
menica tutti si fennarono unche
all'ultimo Vangelo, al canto final,,,
e all'mcìtn ùel clero e dei cantori,
che sfìl11vaao con tanto solennità
da far pensare ad un corteo cordi-
naliz.io.
Nel pomeaggio la cluesu si
riempì una seconda vplta di po-
polo uvido di una pietà calda e...
canterina.
Segui un hnllante trattenimento
drammatico " tra un atto u l'altro
Don Mnnghette trattenne familiar-
mente il pubblico sulla P. U. dei
Cooperatori, suscitando lictn sor-
preRa e generali consensi.
La festa ebbe il suo epilogo in
uno riunione intima e familiare
dei parenti dei Salesiani dei din-
torni. In esso si toccò con mano
che nelle famiglie molto attaccate
a Don Bosco le vocazioni _fiori-
scono.
La • Giorna1n Don 13osco • rag-
1?1unse in pieno il suo scopo: far
conoscere meglio Don Bosco e In
sua Terza Fa.miglio.
T ORINO - Convegni Zelatori
« Buona Stampa »
Due riusciti Convegni inu-r-
tspertoriali (Jspettorie Centrale e
Subalpina) hnnno radunato a To-
rino un bel numero di 7.elarori e
Zelatrici del &cttorc Buona Stampa.
n 27 no,·Pmbre sono convenuti
quelli delh1 città, furono 38 i pre-
senti, 6 gli nssenri giuarificati.
li 13 dicembre è stutn la volta
degli Zelatori delle Province (To-
rino, Cuneo, Vnllo d'Aosta): 44 i
presenti e 8 gli assenti giustificati.
La maggior parte ritornava al
Com·egoo per la seconda volta,
lieta di ritrovarsi con i Superiori,
i maestri e colleghi, ma più an-
cora per l'ncca5ione di attingere
nuove idee eJ entusiasmo per pro-
seguire in un npostoloto irto di
difficoltà.
Questi Zelatori curnno pl:'rsonal-
mente 53 Rivendite di Meridim10 l.2
con diffusionu mensile di oltre
350 copie della Rivista.
Questo è solo un dato della loro
attività apostolica, 111 qualè va pren-
dendo camttere dì continuilà e sta-
bilità, con un crescendo confortan-
tissimo.
ARNATE (Varese)
Ritiro
spirituale organizzato da uno
Zel atore
Il 7 c:hcembrc, fe&ta d1 S. Am-
brogio, ad Amatl' di Varese, presso
la Cappella delle Figlie di ~!aria
Ausiliatrice lo Zelatore Salesiano
Bruno Bossi orguni.zzò un ritiro
per soli uomini. V, pnrtecipamno
in numero d1 20.
TI gruppetto, non disturbato e
lontano dalle ordinnric preoccupa-
zioni, ha ttascorso una giornata
fervorosa e i:mmliosa, raccolta e
fruttuosa.
Non fu difficile confessarsi e
chiudere In giornata con In S. Co.
munione durnntc lo S. ;\\lessa ve-
spertina.
Questi uomini cornarono alle
loro famiglie lieti d1 over pensato
un po' più a ~e, stessi e di esser
diventuti più buoni e piil intonati
allo spirito della Fnmiizlia Sale•
siana.

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MD..ANO
che crar:io stati trattati nel Con~gno
C. 10:rnata di studio per Zelatori e Zelatrici
di ll(ilano. Anche qui lo stesso
interesse, la stessa gioia d1 coo-
perare con Don Bosco in opere
Domenica 13-xu-1959, presso cui intis.ichisce la vita cristiana di apostolato che sembrano ac-
l'Istituto Salesiano di Milano, Via nel mondo.
quistare attualità e importanza
Copernico 9, si è svolto il conve-
Richiamate alcune eloquenti sta- man mano cbe il progresso avanza
gno annuale degli Zelatori e delle tistiche. si domanda: Che fare? e la gioventù ~i evolve. Il Delegato
Zelatrici salesiane. Vi partecipa- E risponde: • Creare intorno ai sa- Tspettoriale sentl il bisogno cli fe-
rono in 94, <li cui alcuni non ancora cerdoti un clima cli fiducia, di ri- licitarsi con tutti gli intervenuti
diplomati, oltre alle Suore Dele- spetto, di collaborazione; aiutare per lo zelo dimostrato e l'ardente
gate di Milano - Via Bonvesin, secondo la propria possibilità le entusiasmo con cui avevano ,seguito
Brugherio, Cesano IVladerno, Fe- vocazioni po'1ere, missionarie e la giornata di studio.
negrò, Legnano • Ss. Martiri - ; e i religiose; reclutare nuove forze,
Sacerdoti salesiani: sig. Direttore cercru,.do tra gli alunni della V
D. Mario Bassi, D. Enrico Car- Elementare, della Jll M edia, della
pani, D. Adriano Gelmini, Don V Ginnasiale, puntando soprat- BORGOMANERO (Novara) -
Cesare Savazzi, D . Vittorio Ver- tutto non tra le classi molto agiate, Convegno zonale di Zelatori e
derio, D. Rodolfo Vignato.
tra le miserabili; ma nel ceto Zelatrici
Alle ore 9 ebbe inizio la Santa
Messa, celebrata da Don Carpani,
che al Vangelo parlò sulla bel-
lezza dell'apostolato dei Coope-
ratori insieme con Don Bosco,
infervorando tutti i presenti.
Dopo uno spuntino, iniziarono
i lavori di studio. Esordi il sig.
Direttore Don Bassi, che dando il
J benvenuto • anche a nome del
sig. Ispettore, ringraziò i Conve-
gnisti della loro collaborazione al
movimento salesiano, e mise in
bella evidenza come il loro apo-
stolato è un impegno che dona gioia
e serenità al cuore. Se talvolta
esso si presenta come un peso,
è però nel tempo stesso un grande
premio.
Prese quindi la parola il Dele-
gato Tspettoriale per la trattazione
del vrimo tema: • La figura mo-
rale dello Zelatore e del Co1isi-
gliere Locale nel/a Pia Unione dei
Cooperatori Salesiani •·
A questo punto si procedette
alla formazione dei carrefours,
secondo gli argomenti seguenti:
• Catechismo, Vocazioni, Stampa,
Esercizi spirituali, Segreteria». La
presidenza di ogni gruppo fu affi-
data a Zelatori, antecedentemente
preparati, insieme con uno dei
Delegati o Delegate.
Alle ore 12 i vari Gruppi si
riunirono nuovamente in Assem-
blea generale per le conclusioni
delle varie discussioni, fatte sui
singòli argomenti. Si vagliarono;
il Delegato Ispettoriale le lesse
per intero, accompagnandole con
breve commento e ne consegnò
copia ciclostilata a ciascuno.
Segui la lezione cli Don Gelmini
sul Problema delle Vocazwni.
• Il motto del futuro Congresso
medio degli artigiani, coltivatori
diretti, impiegati, professionisti;
tra le famiglie numerose, dove al-
meno la mamma dia garanzia di
vita cristiana; senza escludere qual-
che eccezione contraria. Pregare,
pregare, pregare, perchè la voca-
zione è oper-a della divina grazia -
e solo con la preghiera si posso-
no suscitare, coltivare, conservare
buone vocazioni. Concluse di-
cendo che la santa ambizione di
ogni Cooperatore dovrebbe essere
quella di dare a Dio un figliuolo
o una :figliuola, almeno spirituale,
adottandoli in questo secondo caso,
nella certezza che questi Aspiranti
alla vita sacerdotale e religiosa,
così generosamente beneficati, pre-
gheranno per loro tutta la vita,
Chiuse Don Vignato, ricordando
il centenario della Congregazione
Salesiana e ringra>.;iando ~utti della
partecipazione e dell'entusiasmo
con cui avevano svolto i lavori del
Convegno.
VARESE - Convegno di Ze-
latori e di Zelatrici
Si svolse il 6 gennaio presso
l'Orfanotrofio Maschile, sotto la
presidenza del Delegato Tspetto-
riale Don Vignato, assistito dai
Salesiani Don Gelrnini e Don Ban-
diera. Intervenne la Rev. Delegata
lspettorialc di Varese Suor Emma
Petrinetto. Vi parteciparono 34 tra
Zelatori e Zelatrici.
Celebrò la santa M essa il Di-
rettore dell'Istituto Salesiano di
Varese Don Guerrino Cremonesi,
che disse parole di circostanza.
Quindi ebbero inizio le sedute
cli studio sugli stessi arg-0menti
Organizzato dal Delegato locale
Don T emporini, ebbe luogo il
29 novembre con la partecipazione
di una quarantina cli Zelatori e
Zelatrici delle Unioni di Borgo-
manero, Cureggio, Ma_ggiora, Gar-
gall<>, Cesara e Gattico, e di quelle
annesse alle Case delle Figlie di
M. A. di Fontancto, Cavaglio,
Pella, Crusinallo.
Vi presenziarono il sig . Ispet-
tore Don Aracri, il sig. Direttore
dell'Istituto Don Pedrini e il De-
legato Ispettoriale Don Lupano.
Intervennero anche i Consiglieri
Ispettoriali sig. Soffiantino da Ver-
celli, sig. Rosina da Acqui, col
sig. Zanetta, di Borgomanero.
A_prl l'adunanza il Delegato
lspettoriale, rivolgendo il saluto
al nuovo Ispettore, che con la sua
presenze accresce va importanza al
Convegno e dimostrava diretto in-
teressamento allo sviluppo e alle
attività della Pia Unione.
Seguirono brevi relazioni sul-
l'andamento delle singole Unioni
e quindi si passò alla trattazione
e discussione degli argomenti pro-
posti n ell'ordine del giorno appo-
sitamente preparato.
Concluse l'adunanza il sig. lspet-
Lore che, dopo aver accennato ai
compiti propà dello Zelatore se-
condo il Mam1afe per i Dirigenti ,
di cui prometteva in omaggio uon
copia a ciascuno, sviluppò il temn
della campagna per quest'anno
sulle Vorazfoni.
La benedizione Ji Maria Ausi-
liatrice, impartita dal sig. Ispettore,
scendeva a suggellare i buoni pro-
posi6 di corris pondere con fedeltà
e generosità 8J?li impegni di Ze-
latori.
··············--·•-··-·-··- ..•........ Eucaristico [nternazionale a Mo-
naco - disse - è questo: ~ Pro
·-
mundi vita•· All'insegna del me-
desimo motto va svolta la nostra
campagna delle vocazioni, che
L'ANIMA PURA E ARDENTE DI UN PRETE t MISTERO DI LUCE.
dobbiamo guardare nella luce delln 'DI GRAZIA E DI AMORE. GLI ANGELI DEL CIELO L'AMMIRANO
Fede. l sacerdoti sono troppo
pochi! E questa è la ragione per
:E VEDONO IN ESSA IL RIFLESSO DELLA M;u;STA DIVI "
OlOVANIQ XJDD
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CORRIS
DAI NOSTRI CENTRI
Da MODICA ALTA (Ragusa)
• Abbiamo voluto incorrùnciare il nuovo anno
sociale sotto gli auspici matemi dell'Ausiliatrice nella
sua commemorazione mensile e con l'inaugurazione
del Laboratorio • Mamma Margherita•.
li capace salone è sorto nel giardino dell'istitut.o,
grazie alla paterna comprensione del direttore Don
Antonino Soornavacca.
Si presenta arioso, elegante ed accogliente. Ci si
arnte subito in famiglia, specie guardando al grande
quadro di Don Bosco e Mamma Margherita.
Appena tagliato il nastro, i presenti lo affollavano
e seguivano compiaciuti il delegato regionale Don
Rasà, che li elettrizzò con la sua calda parola, prima
di con~egnare i diplomi ai trentadue nuovi iscritti.
La visita ai lavori di taglio, cucito e ricamo e agli
oggetti raccolti per la pesca natalizia, alla ricca mostra
fotografica documentaria delle attività dell'Unione,
specie del Convegno Romano del maggio scorso e ùel
Congresso Eucaristico Nazionale di Catania, diede a
rutti la prova tangibile della sua vitalità.
Per il nuovo anno si è tracciato un vasto programma
che, tra l'altro, comprende una visita alle case salesiane
di formazione per acclimatarci alla Campagna per le
Vocazioni, e all'inaugw:anda modernissima sede per
gli Esercizi Spirituali sorta a Zafferana Etnea, per
invogliare tutti a prendere parte ai turni che vi si tet-
ranno prossimamente•·
Da GUALDO CATTANEO (Perugia)
I nostri Cooperalori sono i più fervidi collabora-
tori del Parroco. Eccellono in tutti i settori dell'apo-
stolato cristiano. Partecipano all'istruzione catechi-
stica, ai turni di preghiere e di adorazione. Insegnano
il Catechismo ai fanciulli del paese e delle frazioni
limitrofe. Preparano i bambinì al servizio dell'altare
e dirigono le Associazioni cli A. C.
Ne.I settore carità hanno organizzato lotterie e rac-
colte di denaro pro Seminario e Missioni. Per l'Epi-
fania fu distribuita la Befana a tutti i bambini del paese
e della campagna. Le Cooperatrici sigg. Ida Baraffa e
Maria Piccini provvedono al riordino e al rinnovo dei
sacri paramenti parrocchiali.
Cinque Cooperatrici hanno partecipato agli Esercizi
Sl}i.cituali chiusi. In tutte c'è fervore di pietà e spirito
di apostolato... •·
CillARl (Brescia) - Convegno zonale di Zelatori
«Buona Stampa»
Domenica, 15 novembre 1959, presso l'Istituto
Salesiano «S. Bernardino t di Chiari, si radunarono
33 Zelatori e Zelatrici della buona stampa, provenienti
da Chiari, Cividate al piano, Pontoglio, Rudiano, San
Pancrazio, Drago d'Oglio, sotto la guid11 del Delegato
locale dei Cooperatori, Don Giuseppe Rota.
Dopo il saluto del sig. Direttore dcll'lstitut(),
prese la parola il Delegato ispettoriale Don Vignato.
.f'atta una breve rassegna di eloquenti cifre circa la
situazione della stampa in Italia, egli invitò a conside-
ra.re l'urgenza e la nobiltà dell'apostolato della buona
stampa; quindi richiamando pensieri ed e~ortazÌOJii
de.I Sommo Pontefice e di Don Bosco, infiammò tutti
a donarsi generosamente u tale apostolato, mirando
soprattutto a formare nelle coscienze ìJ senso di re-
sponsabilità personale e sociale nei confronti della
stampa.
Alla conversazione di Don Vignato segui un acceso
dialogo da parte degli Zelatori, che esposero ognuno
le proprie esperienze, impressioni e difficoltà.
Fatto un breve intervallo, Don Rota presentò ai
convenuti diversi saggì della Libreria Dottrina Cri-
stiana nel settore • Riviste , e «Catechismo • e ne
spiegò le caratteristiche.
Dall'adunanza scaturirono interessanti proposte,
intese ad accrescere l'attività di propaganda per gli
abbonamenti e le rivendite. Alcuni di essi, che erano
soltanto Zelatori del Gruppo Parrocchiale «Buona
Stampa ,, hanno chiesto di iscriversi nella Pia Unione.
Visita delle Cooperatrici del laboratorio di Ve-
rona alla nuova casa di formazione salesiana di
CISON DI VALMARINO (Treviso)
Scrive la Zelatrice M. Nedda Carletti:
1 Quando il Superiore dell'lspettoria Veneta espresse
alle Cooperatrici Salesiane dì Verona il desiderio che
il Laboratorio «Mamma Margherita ~ nel prossimo
anno si prestasse per fornire di arredi sacri la nuova
Casa Salesiana di Cison di Valmarino, la proposta
venne accolta da tutte con entusiasmo.
Nacque così tra noi l'idea di conoscere questa Casa
per Studenti Chieric,i Salesiani, che sorge sulle Prealpi
Dolorrùtiche e dorrùna il panorama di Valmarino.
Vedendo l'ambiente dove il nostro umile lavoro sarebbe
stato gradito, avremmo contribuito con maggior zelo
di spirito apostolico.
Così il 25 settembre, in 36 persone, con un pullmann
da turismo, partimmo per Cison. La prima tappa fu a
Vicenza, nella bella Basilica di Monte Berico. All'al-
ta.re della Madonna il Rev. Don Igino Zimol, Coope.
ratore della nostrtt Unione, celebrò per noi la Santa
l\\'1essa e noi promettemmo alla Vergine di inco-
minciare il nuovo anno di attività con assiduità e
impegno.
A Cison, il nostro Delegato Don Nereo Gilardi
ci accoJse con cordialità, offrendoci i frutti della sta-
gione e i fiori della valle. Durante il pranzo, consu-
mato all'ombra dei secoJari cedri, sugli spalti del
Castello, si fece l'estrazione cli una lotteria, che fruttò
per il nostro Laboratorio la somma cli 5000 lire.
La visita al Castello interessò tutte per la sui! in-
cantevole posizione, per la costruzione artistica, per
le belle decorazioni.
Al ritorno ci fermammo a Riese, per venerare la
cara figura del nostro Santo veneto, S. Pio X, Coope-
ratore Salesiano, che tanto amava l'opera di Don
Bosco.
Fu un raduno veramente sereno, che lasciò io
tutte un ricordo nostalgico. E con l'animo pieno di
buoni propositi tornammo in letizia a Veronu.
AUTORIZZAZIONE DEL TRJBUNALE DI TORINO IN DATA 16-2-1949, N. 403. - CON APPROVAZIONI! BCCI.BSIAS·r1CA
J.)llU1TI'OIIE R&SPONSABl1 I!.: ~AC11RDOTE DOTT, PliTllO Z6ABUIO, VIA ~tAJUA AOSIU.HRJCB, 32 TORINO (714), OF1'ICIN~ GRAFICH~ 5,E,1.

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()Oniro laproJJaaamla dei protos~1nn
D. GIANNINI (Do/lc,,,a << -'2a <?Jmeiata ,,
per ordinez•on,
rivolg•rsi al/a
I T!e
SOCIETA
Eft!TDlrs:
I
TORINO
CORSO REGINA MARGHERITA 176
e.e. P 21111
Sa1111 1/Jciti i seguenti TJòbmietti,
I Difendi tua madre (Li\\ Madonna)
L. 200
2 L'Arca della salvezza (La ,era Chiesa ti, Gc~ù Cristo) )) 150
3 La Roccia incrollabile (li Papato)
4 I Grandi del Regno (Il culto dei Santi)
" 200
.. 200
s Il farmaco infallibile (Il sacramento della Penitenza) n 200
6 La dolente attesa
(ti purgatorio)
Il 200
7 Le vere ricchezze
(La giustificazione}
» 200
8 Il Sole della vita
(L'Euc:tTistia)
Il 200
Forse ln nessun altro periodo della storia la propapnda del pro1e1mu11l I!
~1a12 c0:,I atth-a in Italia come al nosttl~orn.l. Quindi la nece,,.ità di un•ado,-
guata preparazione per rispondere agi.I c,rrori che essi vllnno dlvul!!ando. Cun
UJlll lo1ka pian:2 ma convlocente, con una documenta2looc scduurisllcn, tao•
logica 1: patrlsùca, D. Giannini riesce a sfatare gli errori e stabilire la verllil.
Olr.re nlln prectslone tootoatcn, una ricchezza di aneddoti e cli fattl concatenati
no rende dilettevole la letturo; slcchè qui sl trovano uniti ln piru:evole armonia
l'utlle o il dllettevole.
BOLLETTINO SALESIANO
'
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 3 2 - Torin o - Tele fon o 22-117
Al l del mese: per i Cooperatori e le Cooperetrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti delle Pia Unione
Si invi11 gralult1menle. Spedizione In abbonamento postale. Gruppo 2•
*Facciamo noto ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno Il Conto Corrente Postale con il n"umero 2-1355 (Torino)
sotto 111 denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco Torino 714
Ognuno pub v1tersene con risparmio di spe>a, nell'inviare ho proprie o0•rle,
ricorrendo ell'umcio postale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'lndlrlzzo vecchio.
SI ringraziano I Slg. Agenti postali cho respingono, con le notificazioni d'uso, I Bollettini non recapitati.