Bollettino_Salesiano_196003


Bollettino_Salesiano_196003



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I, • .,,,_--.
:
IN COPERTINA • Glovanlaslml aspiranti al Sacerdozio,
Jn Thailaoclia,.dilnno uno 1pe112colo di mu•lca. Domani, .
fatti sacerdoti, 1J1ranno l poria1ori della &ioia, nello
stile di Don Bosco che fin da ragazzo fu acrobata,
1iocollere e fondatore della « Società dell'alleeria ».

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ANNO l.:\\"X:U\\ - NUJU:KO :l - 1'01tl.Ntl, l " t'~BBltcUO rn&O
Contributo aIIa Campagna delle Vocazioni
Ponte tra Dio egli 1101nini
la folla non li reclama più!
ella Basilica di lppona, terra d'Africa e di sole,
il venerando Vescovo Valerio cdebra i divini
misteri. Nel tessere l'omelia, con voce segnata
dal declino, il santo vegliardo sottolinea la situazione
della diocesi, fattasi angosciosa per la mancanza di
. ,1ministri di Dio.
/ / Tra gli uditoti, in un angolo rnccolto della Basilica,
:;; un uomo ascolta con pari angoscia le parole del Pastore.
~,,,.,Yiene da un cenobio di Tagasce, dove ha decisamente
$Cpolto i suoi 37 anni tra lo studio e la preghiera. Si
irova a Ippona per un'opera di misericordia: il ricupero
Qh.una anima a lui canto cara. D'w1 tr~tto l'assemblea
sà.ei fedeli è percorsa da un brivido. Intravede nella pe-
~mbra il pensoso asceta, riconosce il brillante « bot-
tegaio di parole >► di Cartagine e grida ad una voce:
¾- :--.:~?Agostino sacerdote, Agostino sacerJote! ».
Era il dito di Dio che segnava in fronte uno dei ~uoi
' figli più amati, una delle glor ie pii.1 fulgide del Cristia-
nesimo. li popolo sospinse Agostino ai piedi. del Vescovo
:Valerio; dopo una pausa trascbna in medita:ione e
preghiera, Agostino fo sacerdote per sempre.
• Un tempo la folla aveva fame di i;acerdot!. Li chieJeva
n Dio con voce robusta, senza umane perplessità. L'al-
tare di Dio aveva le sue sentinelle Yigili che il popolo
esprimeva dal suo seno. Oggi ba..'lta girare lo sguardo
sulla messe di Dio e penetrare nel suo Santuario per
accorgerci che il Sacerdozio in parecchie diocesi, in molte
famiglie religiose sta tristemente segnando il pnsso .

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Controlliamo le statistiche. A serv1z10 della
Chiesa lavorano 382.500 lra Vcscovi e Sacerdoti;
il che significa 1 sacerdote ogni 1000 cattolici,
1 sacerdote ogni 7000 uomini in genere. Per
N ~1 santuario di Fatima, attorniati dai
compaesani deUa frazione di Allusn-el che du,ctc
far fronte alle cure ministeriali dei 486 m1-
lioni di cattolici occorrerebbero come minimo
ancora 140.000 sacerdoti. E per i quasi 2 mi-
I natali aJ tre veJ!genti, celebrarono la loro prima
Messa D. Giuseppe S!)arcs e il fratello D. An-
tonìo, nipoti di Giacinta e dl Francesco. ai
quali la Vergine apparve.
liardi che vivono fuori della Chiesa (infedeli,
protestanti e ortodossi) chi entrerà nella vigna?
l due novelli $tlCCfdoti appartengono alla Con-
g«:ita,zione salesiana, a cui già appartiene D.Va-
I pagani inoltre crescono ogni anno nella mi-
linho, nipote d"1Ja Veggente Lucia.
sura di circa 40 milioni, mentre i cattolici au-
Si è cosi compiuto il sogno di Emanuele Mario.
mentano le loro unità di circa 6 milioni. Che
cosa riserva l'avvenire sulla fredda trama delle
statistiche?
E la nostra Italia? Questa terra che Dio
il papà cil Gmcinta e Francesco e nonno dei due
sacerdoti, ll qWJte, in una lo.ttera che conser-
viamo, scriveva nel lo:n(ano 19... al Direttore
sà1e.s:iano che ave.va accolto i due aspirantini: «Solo
la Mad()nna può éòmpe.nsarc. quanto ha fatto e
predilesse con un amore che rimarrà sempre
misterioso, scegliendola a sede del suo Vicario?
Vediamola alla prova dei fatti. Per l'evangeliz-
farà per i m.iej due n.ipoU. Io posso solo pregare
per Voi; lo faccio ogni giorno affinchè la Mamma
del Cielo ne faccia due buoni sacerdoti salesiani ».
:r.azione del mondo essa riesce a stento a susci-
tare un missionario su 6000 cattolici, quando
la Francia, il Canadà, il Belgio, l'Olanda. al suo operaio. Dio la risen·a all'uomo che Egli
l'Lrlanda donano per la redenzione dei fratelli <' segrega >> dagli altri uomini e << consacra ,1 con
lontani un loro figliuolo su 2000, 10oo, 500 un sigillo che gli rimarrà incarnato per tutta
cattolici della loro terra. Sono cifre che co- l'eternità, collocandolo <<ponte>\\ tra Dio e gli
stringono a meditare.
uomini, sicchè nessuno potrà passare alle soglie
di Dio senza valicare questo inabolihile ponte:
"sempre giovani"
il sacerdote. Dignità altissima che richiede pe-
renne freschezza di donazione, ogni mattina,
Un'istantanea colta a volo per i corridoi di ogni ora, ogni minuto.
una gloriosa Up.iversità italiana. Chiacchierio Fu Gesù a volerlo così il sacerdote.
spensierato di voci dopo ore di tensione intel- Nel Cenacolo, dopo aYcre istituita I'Euca-
lettuale. È una pausa legittima tra il logorìo ristia, disse agli Apostoli: « Fate questo in me-
di lezioni e di indagini scientifiche. Dinanzi moria di me i>. Da allora ebbe inizio la lw1ga
a un crocchio passa una coppia per nulla serie degli <1 operatori di Pane», dei 1< ripetitori
straordinaria in quegli ambienti: uno studente di Messe» su rutti gli altari.
di lettere e un giovane prete, entrambi sui
La sera della sua Risurrezione nella stessa
20, 22 anni. Dal crocchio una voc::e femm.iuile sala Gesù a quegli uoinini raccolti ai margini
niente affatto civettuola butta lì: «Eppure sono della strada affida una missione: /< Ricevete lo
tutti e due giovani afla stessa maniera!•>. La Spirito Santo. Coloro ai quali voi perdonerete
battuta rimane sospesa a mezz'aria in attesa i peccati, saranno perdonati, coloro ai quali
quasi di prendere corpo. Un ragazzo del croc- voi non li perdonerete, non saranno perdo-
chio conclude un po' straniato: <( Già! ma lo nati ». E li fissò per sempre, con la stessa po-
studente invecchierà, mentre il prete rimarrà tenza elci primo << Fiat », arbitri delle sorti
ctername.nte giovane! ».
eterne di ciascuno di noi.
In quella risposta era fissata la certez-.(.a gau- Poi venne il messaggio del monte di Galilea,
diosa che sorprende ogni mattina il sacerdote. solenne come un testamento: 11 A me è stato
Prima di accingersi al sacro rito egli rivela il dato ogni potere in ciclo e in terra. Andate
grande segreto: <i Mi accosterò all'altare di D io, dunque per tutto il mondo e predicate il Van-
che rende lieta la Inia gioviJlczza >). Questo il gelo a tutte le creature. Amm.aeslrale le genl1
sacerdote lo dice ai piedi dell'altare a venti- battezzandole in nome del Padre e del Figliuolo
cinque, cinquanta, ottant'anni di età, imman- e dello Spirito Santo: insegnando loro a osser-
cabilmente. Donde questa p(:renne giovinezza ? vare tutto ciò che vi ho comandato. Chi cre-
Dall'Autore della vita e dell'universo, da quello derà e sarà battezzato sarà salvo; chi non cre-
stesso Dio che accende puntualmente all'oriz- derà sarà condannato,,. Queste ultime parole
imnte il fulgore del sole, e che avviva le tenebre caddero come un tonfo che scosse il mondo.
ogni notte con l'immutabile scintillìo delle Salvàt1 o dannàti: non si dà via di mezzo.
stelle. Eternamente giovane nel suo universo Tutto ciò fu affidato a fragili creature che da
ha \\~oluto eternamente giovani i suoi sacerdoti. quel monte intrapresero la marcia della sal-
E una garanzia che nessun.a mamma può vezza, lupga quanto il mondo. Qualcuno osò
dare a suo figlio al mattino della vita, nessun contrastarla, ma essi passarono oltre tutte le
4G proftssore al suo scolaro, nessun imprenditore barricate e sono tuttora i,o cammino.

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MADRID--ATOCHA • U ~ compi_., di fflillz1 delle Scuole ProreuloMII pn- ùrtttni, Scuoi" c,lrmont.arl
tntuite per 950 ~terni, <>ntorio Festivo fnqum12to usJdw,mrn~ eia più dl 1750 onum:lani e Scuoi• &erall
Se Dio li vuole, nessuno li fermi!
Don Bosco con un nodo alla gola balbettò
alcune frasi di conforto, benedisse il fanciullo
Un secolo fa, una contessa, accompagnata
da quattro figlioletti, sale- alla modesta came-
retta di Don Bosco in \\'aldocco.
Don Bosco, mi dica, che c()sa sarà di
loro in avvenire?
Don Bosco cert·a di schermirsi, ma poi cede
alle dolci insistenze:
e la madre e partl. Di Il a poe-0 il figlio moriva.
Con Don Bosco siamo propensi a portare
mille ragioni che attenuino la r~ponsahilità
di quella povcru madre, ,·ittima come molte
altre di un alleggiamcnto mentale sinistramente
in vog-a in quel tempo in cui il liberalismo
.1ve\\·a spopolato seminari e con,enti.
- Questo <liverrà un grande generale; <l,
Dopo un secolo ci ritroviamo al punto di
{luest'altro ne faremo un uomo di Stato; En- partenza. Una psicosi d'ateismo pratico lavorJ
se... nèo sarà un grnn dottore che farà parlare a danno di ogni eroismo sacerdotale. Non sono
ùi
poche le famigli1: che si ritengono minorale,
- E quest'ultimo?
staremmo per dir!.' disonorate, quando un figlio
- Non so se la sil(nora Contessa sarà l'On- manifesta \\'Ocazionc Sàcerdotalc. Eppur<: se un
tenta della sorte di què!itO.
!!iorno hahbo e mamma hanno mi1.iato il cam-
- Dica pure ciò che le sembra, tanto fac- mino con maggiore fiducia, lo debbono alla
ciamo per ridere.
benedizione di un sacerdote: se una culla h.1 re-
- Ebbl'nc, di questo ne faremo un ottimo cato affiati di cielo nella loro dimora, lo dehhouo
sacerdote.
al rito di un sactirdote; se un giorno il dolore
Allibì la madre, strinse forte al suo Cllorc fu fermato alla so~lia di inconsu.lte soluzioni, lo
il piccolo, quasi per Sllllrarlo ad una disgrn;r,ia, debbono alla luce di una parola saccrdornlc;
e fuori di sè gridò:
se guardano a una tomba cara ìn un'iride di
J\\lio figlio prete? Piuttosto... prego lddio speTanza, lo debbono alla certezza cui li ha
che me lo tolga di vita.
ancorati wu1 chiara visione sacerdotale.
Don BotiCO :-i foce :;t·rio e si alzò p1·r riti- Ogni babbo e mamma donchbcrn tis:-are
rarsi. La. signora prc;;entò le sue scuse e tornii lo sguardo n,·gli anni futuri e ~entiri-i onorati
:1 inc;istere il giorno i;e~'l1ente:
che altre famiglie ritrO\\'Ìno luce, conforto, \\ it.a
- Le domando scu,;a nuovamente, Don di grazia per opera del loro figliuolo. Don
Roseo. Preghi per mc t
Bosco soh:va dire: «Per ogni figlio che si fa
- [o pregherò. ma la sua parola venne /is- sacerdote, Gl·Sù viene a prenderne il posto in
sata da Dio al punto in cui venne pro11un,-;1ata. famiglia,,. Non è cosa da -poco. È un camh10
La Contessa partì profondamente:: scossa. Al- cui non si puÌ> pensare sen1,.a vedere i monùl
cuni mesi <lopo Oon Bosco veniva chiamato inchinarsi rispettosi dinanzi alla soglia di una
d'urgenza al palano della Contessa. Il piccolo casa tanto fortunata. È La dolce realtà di :--Ja-
moribondo, visto entrare Don Bosco, gli f)Tese zaret che torna a ri\\-j\\•cre colma di grandezze
la mano e gliela baciò. La madre era disfatta, diYim:. Domani quel babbo e quella marnma
con lo squàllore della morte in \\"Olto.
saranno in benedizione presso molti ~ono,ciuti.
- Mamma - bisbigliò a fior di labbro il
E mentre il mondo st adopera ctm fatica
piccolo - ti ricordi. ùa Don Bosco?... Sci a scoprire un barlume di pace, quei genitori
tu... e il Signore mi prende con i;e.
avranno ridato ali a speranze dnrature.
47

1.6 Page 6

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uando, tre anni or sono, si sparse la
noti2ia del nuovo movimento<• Amici
di Domenico Savio ,1, qualcuno si do-
mandò: un'altra associazione?
La domanda frova una risposta nel fatto che
gli (( Amici di Domenico Savio •> non sono
un'associazione, ma un (<movimento», il quale,
non imponendo legami di adunanze periodiche,
quote fisse, co11trolli, pratiche religio~e parti-
colari, può rimcire simpatico anche ai giovani
meno propensi alle forme associate.
Per questo il movimenro, noto co,'1 la sigla
A. D. S., ha trovato il suo posto t ra k forme
di apostolato moderno, con le quali collabora
alla salvezza della <• porzione più eletta della
società ►>, la gioventù.
li movimento << Amici di Domenico Savio»
è sorto in I talia il 9 ottobre del 1956, alla vi-
gilia del p rimo centenario della morte del
Hagazzo Santo, quasi fiore sbocciato su terreno
caldo di entusiasmo per le recenti feste di
Deatifo.:azione e d i Canonizzazione.
Dopo i primi successi, il movimento s1 dif-
fuse ali'estero e prese a fiorire in Francia,
Belgio, Olanda, India, Portogallo, Australia.
Jn Italia souo già state distribuite oltre 35.000
pagelline in tutte le province della Penisola.
Ricevono men,silmente il giornaletto 12.500
Amici, la maggior parte raggruppati nelle
scuole primarie e secondarie, sotto la dire-
zione dei rispetti, i i11segnanti di Religione,
mat::'itri e parroci. Dul movimento fanno parte
vari Litìtuti, fra cui anche 16 Seminari dioce-
sani e regionali.
Tl crescente numero di chierichetti, desiderosi
di c2mminare sulle orme del primo Chieri-
chett<i santo, ha dato origine ad uno speciale
regolamentino per i loro gruppi.
La Federazione Italiana dei << Pueri Can-
tores », presieduta da JVIons. Fion:nzo Romita,
memore che San Domenico Savio, fì11 dall'8 giu-
gno 1956, è stato proclamato loro Patrono, ha
rdortato il giornaletto Amici di Domenico Savio
per la formazione spirituale dei 10.000 Pueri'.
Cantores d'Italia.
Tl Movimento A. D. S. più che aggregare ad
un'associazione, immette in un clima spirituale,
e stringe i membri in un patto <li amicizia con
Domenico Savio, il Santo più vicino ai ragazzi
per età e forma di vita.
Questò <<patto•> è basato sull'imitazione delle
~;rtù del Santo e porta logicamente all'ami-
ci:,;ia con Gesù e con Maria, cioe alla Yita di
grazia.
Gli A. D . S. non assumono impegni nuovi
nè svolgono attività speciali: l'adempimento
del dovere è già per ]ore> sicura norma di vita
cristiana. Essi si potrehbero definire: Giovam
di carattere che s'i111peg11a11n ad esser.? cristi1111a-
me1ite buoni, con l'esallo adempimmf() de-i propri
doveri, secondo gli esempi di Sa11 Domenico Savio.
Gli «Amici di Domenico Savio» fanno tre
promrssc che riassumono i do\\·eri del giovam•
verso Dio, se stesso e il prossimo, e corrispon-
dono alle tre virtù che Pio Xl esaltò nella ,·iro
di Domenico, proponendolo ai giovani come
modello: pietà, pnrez-za, apo.l"tula/fJ.

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Il mo,~mento ha il suo centro a Torino,
via ìvfaria Ausiliatrice, 11. 321 cui fanno capo
tutti gli A. D. S. d'Italia. Nelle scuole, negli
istituti e nelle parrocchie, gli A. D. S. si rac-
colgono intorno ai loro Maestri, Insegnanti di
Religione e Parroci, che li formano in u.o clima
di grande libertà d'iniziati.va.
Gl'lnsegnanti banno l'opportunità di rivol-
~cre una buona parola, suggerire u11a iniziativa
agli A. D. S. in classe, senza bisogno di radu-
narli altrove.
Tutti i giovani possono iscriversi tra gli
Amici di Domenico Savio, purchè abbiano
la !:incera volontà di osservare le -promesse.
Jl movimento abbraccia la gioventù delle scuole
pubbliche e private, degli istituti e delle par-
stint1v1 ecc., gli <• Amici >> sono consigliati di
fare ogni anno un'offerta.
Benchè nel regolamento degli A. D. S. non
siano contemplate attività di gruppo, si sono
già avute belle affermazioni.
Quasi tutti i gruppi, oltre 500, lo scorso
marzo hanno solennizzato la 1.esta del loro
Patrono con la partecipazione colleltiva alle
sacre funzioni, con la commemorazione del
Santo in classe e piccole accademie, con la
frequenza ai santi Sacramenti, con composi-
zioni riguardanti l'angelica figura del Santo.
In alcuni luoghi la festa fu fatta precedere da
tridui predicati o da <• Tre Sere>>.
In varie scuole elementari gli Amici recitano
ogni giorno la preghiera degli A. D. S. in-
rocchie. Accoglie anche le fanciulle, perchè
San Domenico Savio si presenta come modello
per tutta la gioventù.
Possono far parte del movimento anche i
giovani che appartengono ad altre Associazioni,
in seno alle quali essi lavorano con lo spirito
del piccolo Santo.
L'età varia dal 6 ai 16 anni. Si considerano
<1 consacrati >> a S::in Domenico Savio i fan-
ciulli inferiori ai 6 anni.
Zelatori e Tienefattori dd movimento pos-
sono essere tutti gli adulti che ne zelano la
diffusione.
Agli iscritti si una pagellina che contiene
le tre promesse e una preghiera al Santo, sin-
tesi della sua vita e del programma del movi-
mento.
Orga110 di formazione e di collegamento
degli A. D. S. con il centro di Torino e fra
loro è Lu, giornalino quin.dicim1le, che esce il
primo del mese per gl'iscritti; il I 5 per i Di-
rigenti e Capigruppo.
O Gli A. D. S., oltre alle preghiere di tutti i
Soci, partecipano ai frutti di 12 sante Messe
-annuali, celebrate all'altare di San Domenico
Savio, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, i.n
Torino, i.I 9 di ogni mese.
Godono questi vantaggi -anche i Dirigenti,
Zelatori e Benefattori. del Movimento.
Per coprire le spese che il Centro deve fron-
teggiare per -il giornaletto, le pagellin.e, i di-
sieme coi loro Maestri e Maestre, davanti al
quadro del Titolare.
Genilori e imegnanli scrivono che i loro
protetti sono diventati più buoni dal giorno
in cui si sono iscritti al Movimento.
Parecchi <•Amici>>, attratti dall'itleale di Do-
menico che anelava al Sacerdozio e alle Mis-
sioni, sono entrati in Seminario o in qualche
lstituto religioso.
• Chi si occupa deU'educazione dei giovani sa
che l'ambiente in cui vivono è spesso fune-
slalo da un indifferentismo religioso e morale,
che ne induce non pochi a trascurare le pra-
tiche religiose e a vivere quasi più soltanto la
vita dei sensi.
Per porre un argine a tanto male, l'opera
educativa deve valersi non solamente delle
idee e delle iniziative, ma anche dell'esempio
di giovani che abbiano saputo vivere integral-
mente la vita cristiana, nonostanle le attrattive
del male.
Per questo gli (1 Amici di Domeo,.ico Savio •>
si raccolgono incorno al Santo quindicenne,
che con la luce della sua vita. innocente infonde
in essi la fiducia di poter vivere nella grazia
del Signore, anche in mezzo a.i pericoli che li
circondano.
Ma pare che l'angelico alunno di Don Bosco
abbia anche ricevuto dalla divina I'rovvidcm:a
il compito di mostrare, con il suo esempio,
che la santità è raggiungibile da tutti i giovani

1.8 Page 8

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che sinceramente lo vogliono, perchè è << vo-
lontà d1 Dio che ci facciamo santi •>.
I
Tale è il significato dell'cdificantissima vita
del << Piccolo Gigante i> dello spirito, la cui san-
I
tità e germogliata neUa Chiesa, non come fiore
solitario, ma come principio di una fioritura
I
senza fine.
129 marM 1880, hmt•(U dopo Pasqua.
{! Strettamente legata a Domenico Savio è la
Dou Boseo giungeva pt•r la prima
figura di San Giovanni Ilosco, che lo guidò
per le vie dello spirito col suo metodo educ;,-
tivo: il sistema preventivo. La Canonizzazione
di Domenico Savio ne è la più splendida glo-
rificazione.
Il movimento A. D. S., nel suo piccolo,
cerca di far conoscere questo mt·todo, di cui
San Domenico Savio è il frutto più prezioso.
Cosl il movimento raggiunge un doppio obiet-
tivo, quello di presentare all'imitazione degli
volta a 1\\ apoli. il fiiob,rafo n.ota cht
« non fece ~icuramt>nte qursto viaggio l'<"f
isvago Jlt'T yagher1,,za ili auunira:rc• gli in-
canti (lt•Ua terra e del mare partcn_opeo »,
ma si recò nella metropoli cam1rnna per trat-
tare dt>Jla fouùazionr cli un'opera pe-r fanciulli
ahhanùc,nali.
La Hcarsezza di pcrsom1le nou gli permi~e
di adempiere subito il suo disegno. che tra-
educatori e degli educandi un binomio ideale,
moderno ed universale di educazione cristiana:
il Maestro e l'Allievo, Don Bosco, modello
degli educatori; Domenico Savio, modello degli
educandi.
I genitori, gli insegnanti e gli educatori, che
sognano i loro alunni buoni, affezionati, stu-
diosi, li iscrivano tra gli << Amici di Domenico
Savio•>. Il piccolo Santo brillerà ai loro occhi
quale amabile e facile modello di filiale obbe-
smise al successore Don Rua, il quali' visitò
personalmente a più riprl"sc !"Italia mericlio-
nale e intravide che il lavoro dei Sall'siani
sarebbe stato efficacissimo tra quelle popo•
lazioni generose. ricche di fede e di spic-
cato ,wn~O rt"ligioso. Apprna pott·. quindi,
a11rì le case di Castt>Uammare di Stabia nel
1892 e di Caserta nel 1897, cui si aggiunsero
nel 1901 1pwJle di Napoli-Vomero e Cori-
dienza, di assiduità allo studio, di serena al-
legria, di apostolato tra i compagni, di orrore
al peccato, di vita di grazia vissuta in dolce
amicizia con Gesù e con Maria.
Lo dice l'esperienza di molti genitori ed
gliano d'Otranto. ~ra il primo nucleo dl'Jla
futura lspcttoria e<l il promettente iuiziu
di un a11ostolato feco11do, contrass.-gnato dallo
slancio ardente> ed eroico di veri pionie,ri.
educatori.
Au'epoca degli illizi s.ucc.-dettc il pcxiodo
del consolidarucn LO .,. <le,Ua rapida espansione
11 picc(Jlo Marìo, ••amico,. e mi4
racolalo dl San Oomenlco Savio.
VALE:HCIA. (YEN~ELA}
iu tutte le rt>gioni meridionali e. dopo il fortu-
noso periodo bellico rho aveva accresciuto
rurgenza di opere sociali prr i giovani, srg-t1Ì
una ÌIIO'f'ssaute ripresa ed una aff1·nuazione
sorprendente, tanto che i Superiori ~0110 stati
indotLi alla erezione <li due distinte fspcttoric,
la Campano-Calahra e la Pngliese-Lucaua,
con centro rispettivamente a Napoli e a Bari.
.Napoli e Bari Bono città Icnide di ";ta e
di attività, protetif' con tutte le c>nergic nella
soluzione di p.rohlullli economici e sociali:
città qu.inrli in cui urge un apostolato moderno
su vasta scala, soprattutto uel campo 1lt-l
giovan.i. che s.huca110 a fiotti dalle case e si
Jissemiuano a profusione in ogni angolo di
strada. Problema arduo e preoccupante perchè
quc~li giovani, dotati di ingegn_o sveglio, di
inveu.tiva immediata e cli <<rompente seuti-
meuto, possono divt:ulare facile preda ddvizio.
I Salesiarù hanno sapulO inserirsi in questo
50
problema: nd due centri sono sorte scuole pro•

1.9 Page 9

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NELL'iTALiA MERIDiOriALE
fessionali, clie laanno accolto i giovani più
Quella di Caserta ò la casa ideale sol to
hisognosi per addestnrli in mestieri e dar rruP.sto aspetto: dalla IV elementare alla IlT
loro u11a specializzazione.
liceale il giovanr JHtÒ ricevere 11na forlllazione
L'Istituto Menirh.ini a Napoli, ill via Don inti;•gralc che lo porla a scorgere i valori 1·s-
llosco, è l'opera più l'ompleta: Yanta labora- i<e11v.iali della vita in un e.I.ima di serena e gio-
tori imponenti ed al l rf:'r.zaL1ire moderne e su- conda familiarità. Dei 340 presentati alla
pera di gran lunga tutti gli Istit11ti clel genere maturità nei 15 armi ili vila del Liceo, solo 6
dell'Italia me1·idionale. Accoglie già 580 giovani non hanno raggiunto la mèta. Per tali cccczio-
vivaci e inlclligcnti: la prima delle inll'rmi- 11ali risultati il Ministero ha decorato l'Istituto
uabi.l.i generazioni napoletane, che nella Casa della mrdaglia d'oro. Con lo stei:,so spirito j
Ji Don Bo~co costruiranno il loro avvenù·I'. Salesiani lavornno negli altri Licei ili Taranto
A Bari l'Orfanotrofìo del Redentore è e Soverato (Catanzaro). nei vari internati. nelle
un"istituzione che risail• agli inizi del secolo. parrocchie e nei popolatiRsimi oratori.
Von Rua di pnsona scelse il luogo dell'eri-
È degno di nota che luUe Il' casr drlle
gendo IsLit11to in 1111a zona periferica, isolata Tspl'ttorie dell'Italia meridionale hanno affian-
(; disabitata. presagendo che un giorno sa- calo un Oratorio: 32 case. 32 oratori.
rchbc diventato il centro di Bari. La previ-
sione si è avvrrata e oggi, accanto alle ~cuolc
cli arte e mestiere, ampliatr e rinnovale con
t'rilcri moderni, sorge il ma1>stoso tempio del
Redentore e un popolatissimo Oratorio.
Le prospettive per il futuro sono quanto
mai consolanti: è richiesta l'opera salesiana
in diversi e,•ntri r in intl're pro, ince rr-
gioni, quali il }folise e la Lucania. quest 'ul•
P tima assai hl'nemerila per le vocazioni. anche
et· venire incontro alla soluzione dl'l pFo- se i Salesiani vi sono penetrati con la sola
blewa operaio, i Salesiani nou si sono Limi- casa di \\ c.uosa. In realtà l'avvenirt: delle
tati alle due opere nit•nzionate. Nella strssa J1H• Ispetto:rie è legato all'assistenza divina
t·ittà di Napoli, in uno dei rioni più popolosi. e all'incrt•mento delle vocazioni. Dalle :<tati-
essi dirigono un'altra scuola profes~ionale, cli stichc risulta che il Meridioni' è terra benrdetta
proporzioni pi'Ù modeste, ma assai benemerita. da Dio: le case di Torre Annunziala, Galli-
perchè accoglie giova11i sordomuti. ai quali poli, CaJ·miano, Ca;,tellaneta abhondauo di
oltre a un LllSl1gnamcnto che li rende capaci aspiranti. Il lavoro costruttivo e in:tclligentc
ili usare la parol-a, vien data la possihilità cli per una loro adcguaLa formazione ha dato
inserirsi nella società come memhl'i validi ottimi risultati.
cd efficienti. mediante un mestiere. Inoltre
sono in fase di consolidamento due tlperf" per
artigiarù a Pirùimtmte d'Alifo (CasPrta) ed
a Manduria (Taranto), mentre vantano già
buoue tradizioni le due Case agricole di Cori-
gliano d'Otranto (Lecce) e Castellane-ta (Ta-
ranto), dove i giovani avprendono ad amare
e a lavorare la lc:rra con criteri razionali.
LrJWemorie Biografiche nanano un contrat-
tempo dd}a visita di D011 Bt)sco a ~apoli:
il Santo, giunto alla sta7..ionc, perdette il
çonvoglio per Roma e dovette attendere
quello successivo. Il biografo non dice quello
cb.c Dou Bosco abbia fatto nr,ll'attesa. ~la
il suo indugio olti:r le -prcvisioui m·lla citlà
A questo contributo, riconosciuto e apprcz.
irato dalle sLe~se autorità civili, se ne aggiunge
tli Napoli fu ccrtawellte benefico per quelle
popolazioni. Egli si sarà ancoJ'a aggirato tra
la folla di quei ragazzi e avrà co11fcrmato il
un altro, non meno valido e utile, nel campo suo desiderio di scendere presto in loro aiuto.
della scuola. I Collegi Salesiani dell'Italia Voglia ora dal Ciclo continuare a benedire
meridionale s0110 rinomati prr serietà di studi le popolazioni deU'Italia meriilionale e le fa-
e preparano alla vita ua.iglia.ia di giovani. miglie clic a lui pr<1tP11dono i lol'O figliuoli. 51

1.10 Page 10

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Nel 30° anniversario dell'eroica morte di Mons. Versiglia e di Don Caravario
tJn Carat1aru,
it saeerd"2i" t" 11ide e"sì
a
a decisione unanime presa dai Salesiani
in Cina nel febbraio 1932, ili promuo-
vere la causa di beatificazione di
Mons. Luigi Vcrsiglia e di Don Callisto Ca-
ravario, in seguito a docume11tate informazioni
sulla loro eroica morte, trova oggi autorevole
conferma, a 30 anni dall'eccidio, nel concluso
Processo Ir,format-ii•o diocesano, e nel Processo
Apostolico in corso per i due Servi di Dio. !\\la
già allora non mancarono amplissimi comensi
dell'opinione pubblica. Tutti i giornali, in-
fatti, sia della Cina che dell'Europa e delle
Americhe, chiamarono l'uccisione dei due
Missionari vero martirio.
La _figura del Vicario Apostolico di Shiu-
Chow è nota e il suo nome è circond:.1to di
venerazione crescente in 1talia e all'estero.
l\\Ieno noto forse è Don Caravario, rapito alle
Missioni a soli ventisette anni, all'alba del suo
apostolato. In oma~gio alla Campagna per le
Voca,1ioni, proposta dal Rcttor Maggiore ai
nostri Cooperatori, ne presenliamo la figura
nella luce del suo breve sacerdozio.
Le sue lettere, inedite, indirizzate alla mamma
e un breve diario, pure inedito, confermano
l'opinione già diffusa in quanti lo conobbero,
che cioè per lui, come per il suo Vescovo,
il martirio fu un premio largito dal Signore
alla santità sacerdotale e allo zelo missionario.
II diario rivela la sua personalità intima, la
sua sensibilità estetica e morale; le lettere,
invece, il su() amore delicato per la mamma,
la dedizione completa di sè alla causa santa
della Chiesa, il concetto altissimo che aveva
del sacerdozio cattolico, e soprattutto la spon-
tanea serena accettazione del sacrificio, del
quale a volte si rivela presago.
Addio alla ~uurMa
Apriamo il diario alla prima pagina, nella
quale Don Cara\\·ario parla degli ultimi istanti
trascorsi con la mamma: << Con tutto l'affetto e
la generosità di cui sono capace, li ringrazio,
o Signore, di avermi dato una Mamma così
buona. Stasera, solj nella nostra poYera casa.
mi diede tutto quello che aveva, la povera
J\\famma. Quanti sacrifizi, quante privazioni!
- I\\ ra ho fatto tu cto volentieri, sai, Callisto,
molto, molto volentieri! Se ti fos~i fermato
qui qualche tempo di più, avrei messo in
disparte qualche cosa di meglio. Com'ero
contenta quando riuscivo a metterti da parte
qualche cosa !
Povera l\\iarnrna! i\\Ii sono messo a piangere.
. Non piangere! - mi disse. - Se vedo
che tu piangi, debbo piangere anch'io. :VIa
spero che il Signore mi darà la forza.
- 1\\·famma - dissi - io non so come rin-
graziarti, ma ti assicuro che il tuo Callisto
non li sprecherà questi danari; costano troppi
sacrifìzi e sono frutto di troppe privazioni.
- Desidero una cosa sola da te, che tu cli
qualunqne cosa abbia bisogno, me lo scriva,
e io ti manderò quello che desideri... Mi
dirai quando celebrerai la prima Messa e io
andrò a '.\\laria Ausiliatrice e l'ascolterò di là.
Tutti i giorni, te lo prometto, o Callisto,
andrò davanti al SS. Sacramento dalle tre
alle quattro a pregare per te, afrìnchè diventi
un buon. Missionru:io, un Salesiano secondo
il cuore di Don Bosco.
Ti ringrazi.o, o Signore, di una tal i\\fadre!
Fa' che la possa imitare. E tu, o pagina, ba-
gnata dalle mie lacrime, ripetimi sempre
queste commoventi pàrole, specialmente nei
momenti di tiepidezza e di negligenza •>.
Questo giovanotto ventenne che, nel la-
sciare la mamma, piange con la tenerezza d-i
un fanciullo, non esiterà a compiere, pochi anni
dopo, l'atto più eroico.
Ideale sublime
In tutte le lettere dirette alla mamma domina
il concetto della gioia della propria vocazione.
Raramente l'ideale dell'ordinazione e della
missione sacerdotale riempie con più vee-
menza la mente e il cuore di un candidato
al sacerdozio. Già nel 1925, primo anno del
suo apostolato missionario, scrive: «Chiedi al
Signore che io mi prepari bene al Sacerdozio.
Il giorno della ~Tessa è ancora !omano, ma
e non lo perdo mai cli vista: e tu aiutami con la
tua Preghiera». L'iniziale maiuscola sua:
la usa tutte le volre che scri1·e la parola <! Pre-
ghiera», e quando di sfugge la minuscola,
ha cura di correggerla.
L'anno dopo, mentre aumenta in lui la con-
sapeYolezza de' la dignità sacerdotale, s'inten -

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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I

2.2 Page 12

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I

2.3 Page 13

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sifica pure il fervore della preparazione. Dopo
aver ringraziato La manuna delle preghiere,
che sono per Lui << il più bel regalo», pro-
seg~1e: << Intensificale in questi anni in cui
vado preparandomi al Sacerdozio. L'ideale
a cui miro è molto alto e ci vogliono molte
buone qualità che io non ho; prega dunque
affinchè possa prepararmi bene...
Se un prete deve essere buono nei nostri
paesi, quanto più deve esserlo qui dove tutti so-
no pagani, dove il sacerdote deve essere il mo-
dello su cui si formano i Cristiani! Prega, prega
dunque molto, molto, molto pel tuo Callisto ►>.
"lf sace!l'dote de.,'esser un santo..
L'anno 1928 è quello della preparazione
immediata.
Già nel gennaio scrive: «Nelle buone opere
che fai abbi sempre presc11te quest'inten-
zione: che il Signore aiuti Callisto a diven-
tare un buon sacerdote ►>. E parecchi mesi
dopo, rinnovato lo stesso invito, commenta:
<< Tutto il resto, senza questo, sarebbe inurile >>.
In un'altra lettera troviamo la causa di tanta
insistenza nel chiedere l'aiuto della preghiera:
<< Prega molto. Più vado avanti e più mi con-
vinco che il sacerdote, se V1Jole fare realmente
del bene ed essere all'altez;,;a del suo mini-
stero, deve essere veramente un santo. Prega
dunque il Signore che mi aiuti ad essere
realmente tale e così possa santificare l'anima
mia e l'anima degli altri. Vedessi quanto
bene c'è da farci Sono milioni le anime alle
quali non è ancora arrivata la luce del Vangelo
e che vivono proprio molto miseramente.
Migliaia di missionari non basterebbero. In-
vece i missionari sono così pochi I •>.
In tanto fervore di preparazione non s'il-
lude sui sacrifici inerenti al suo sublime ideale:
<< Comincia subito una novena a ;\\,Iaria Ausi-
liatrice, e finita la prima, cominciane un'altra,
affinchi: il Signore mi aiuti a salire ali'Altare
con La maggior santità possibile e mi faccia
un sacerdote proprio secondo il suo Cuore.
La Mamma di Don Bosco disse al suo figlio
nel giorno della sua prima Messa: - Ricor-
dati che cominciare a dir :VIcssa vuol dire
incominciare a soffrire - , ed e vero. Il sa-
cerdote, se è vero sacerdote, deve darsi tulto
a tutti per dilatare il regno del Signore, perciò
come ba sofferto Gesù, così anche il sacerdote
deve soffrire. Ma sono patimenti che egli un
giorno troverà mutati in premio in Paradiso ».
Pentecoste sacerdotale
Il 19 maggio 1929, solennità di Pentecoste,
finalmente è sacerdote! Nell'effondere la sua
gioia nel cuore della mamma, ha parole c!ie
e suonano profezia: <i ••• iJ tuo Callisto sa-
cerdote m eterno I Ringrazia con me il Si-
gnore di tutto cuore per questa sua grazia
veramente straordinaria. Ormai il tuo Cal-
li$to non è più tuo, deve essere completa-
mente del Signore, dedicato completamente
al Suo servizio. Spero di ottenere questa
grazia. Tu om1ai non pensare più ad altro
che a pregare affinchc io possa essere un
santo sacerdote, di ottimo esempio a quanti
mi , edranno, tutto de<licato alla causa del
Signore. Sarà lungo o corto il tempo del mio
sacerdozio? Non lo so: l'importante è che io
faccia bene e che, presentandomi al Signore,
io possa dire di aver, col suo aiuto, fatto frut-
tare le grazie che Egli mi ha dato... •>.
Alla ,;gilia del suo sacrificio, dicembre r929,
manifesta ancora una volta la sua fede asso-
luta nell'efficacia della preghiera: <i Ho sempre
avuto la certezza che il Signore avrcbhe
ascoltalo le nostre -preghiere... Vuol provare
la nostra fede, vuol farci vedere che senza
di Lui non possiamo nulla... Sono nel campo
del lavoro. E il Signore che mi ha voluto qui,
ed i.o rimetto in Lui tutta la mia ti.d1.1cia... ,,.
Questo ardore di fede egli vuole trasfon-
dere nel cuore della mamma, trepidante per
il figlio lontano: << Mi.à buona Mamma, mi
rincresce molto i.I sapere che ti affliggi per
me, che hai sempre paura per me. Fatti co-
raggio. Il Signore vede o~ni tuo dolore, ogni
tuo sacrificio, ascolta ogm tua preghiera: le
soiierenze di quaggiù saranno rose in Para-
diso... Don Bosco diceva che il Signore avrebbe
benedetto le famiglie de.i Salesiani fino alla
terza, aJla quarta generazione. Come non dovrà
essere generoso con voi che non solo avete dato
un figlio a Don Bosco, ma alle Missioni ? >>.
"In Paradiso saremo felici"
Solo nell'ultima lettera non nasconde alla
mamma i pericoli ,:uperati e neppure quelli
del proosimo viaggio, che dovevano riuscirgli
fatali. Fu scritta dodici gioroi prima del m,i.r-
tirio, il 13 febbraio 1930.
<< ;.',1ia carissima Manuna! Qualche giorno
fa ho lasciato la mia residenza di Lin-Chow
e sono venuto al centro della nostra J\\,lis-
sione. Furono quattw giorni di viaggio. Siamo
partiti in due, io e un bravo giovanotto c.inese.
Dmante i tre giorni di viaggio, non capitò
nulla di gravi:;; soltanto all'ultimo tratto i
pir.i.ti monmrono sulla nostra barca. Erano
armati di fucili e di pistole, furono però
molto gentili con noi. Si accontentarono di
stare nella nostra barca qualche ora e poi
discesero. Come vedi, il Signore con noi fu
veramente buono.
Fra qualche giorno partirò di qui, e col
nost,:o Vesco\\'o e con qualche giovane che ha
finito i suoi studi, ritornerò a Lin-Chow.

2.4 Page 14

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Sarà una buona settimana di barca. Il per-
corso è pieno di pirati, però siamo sicuri
che il Signore ci aiuterà. Ancht' davanù a
quella gentaglia, il cuore resta calmo e tran-
quillo. Oh come si sente che siamo nellt: mani
del buon Dio!... ».
Nell'ultima parte sembra di udire la voce
d'oltretomha del figliuolo che addita alla
Madre le fonti di conforto, a cui dovrà at-
tingere dopo il martirio del suo Callisto:
<( Nulla ti turbi o ti spa,·enti. Ogni giorno
assisti alla santa Messa, accostati alla santa
Comunione. e quando Gesù sta nel tuo cuore,
dopo averlo adorato e ringraziato, confidagli
con fiducia tutti i tuoi fastidi e tutte le tue
pene, e digli che ci pensi Lui ad aiutarti...
Passerà la nostra vita e finiranno tull1 i do-
lori: in Paradiso saremo felici... 1>.
Quando la mamma potè leggere queste pa-
role, la notizia fulminea del martirio Je aveva già
schiantato il cuore. Ma l'eroica Madre poteva
trovar conforto rileggendo le pa1 ole che il figlio
partente le aveva scritto dall'Oceano Indiano e
che oggi le ripete ammirato il mondo intero:
<! Oh Mamma, puoi essere hen contenta di
aver dato il tuo figlio all'opera g.ande e no-
bile delle Missioni Cattoliche! ».
Mamma Rosa aveva svelto tra le lacrime
quel fiore dall'aiuola della famiglia per tra-
piantarlo nel giardino salesiano; le era parso
poi che avvi.2z.isst: lontano, nel terreno sas-
soso delle :Vlissioni, e il suo cuore aveva san-
~uinato. :\\fa oggi vigoreggia, vermiglio di
sangue, nel campo della sanùtà cattolica, tra
gli albori della gloria. E colei che, nella sua
umile condi:t.ione sociale, non avrebbe po-
tuto aspirare ad altro che a essere madre
onorata, ma ignorata di un onesto cittadino,
oggi è salutata, in virtù del suo sacrificio,
madre di un Eroe, e domani, ce lo auguriamo,
madre di un Martire.
~~~~,f~~~f~ff1z~~'%z
~,~
i}
~~~~~izi~t,i;[,z~f~~z
~ J:)J,~ ~ ~
~
\\~\\
\\\\
~~
no- Per iniziativa ili alcuni illwrtri runici e 1uruniratori ilt•Jl'Op~ra salesiana in Colombia (ivi
ciscono complessivamente 96 Case dei Salesiani e delle. F.iglie di M. A.), fu 11<esentala ,,tnile istanza
!:::: 1::~~:~i:::,ue11do alla Santa Sede perchè Sun Giovunoi Bosco fosse dichiarato « Patrono dei giovani apprendisti
:::lud~~~~~::: >:;n~
benignamente. ne nccollie la petizìom,. Ecco il lesto
ii~\\~~~~
~
~\\\\
Coloro che, nel ffor dell'età, si preparano a esercitare nella t•ita un'arte o \\
i un mrstiere, giusta.mentr venerano e invoca,w Sa.n Giova,nni Bosco, èsimio
i Jtlarstro e Padre della giotJentlÌ. Il nostm immediato Predecessore Pio XII,
\\1 \\\\ desideroso di accrescere sempre più quest<i devozione, con Lettera .1postolica 1
¾~ ~
del 28 gennaio 1958, consacrò tutti i giovani apprendisti d'1talia (Il medl'simo ~\\
Santo Pa1rono. Ora, assecondando an<.·h.e la nost.ra intima persuasione, alcuni \\
~ illustri personaggi della Repubblica, di Colombia, ore l'associa.zione dei giovani \\
~~1~
apprendisti, detta SENA. è ujficialmente costituita, Ci hanno rivolto viva pre-
ghierda perdi~ dichiariamo ~,m GAioi•an~i d.Bosco 7:atrono. ffl;Ì giov~mi '.'he ap-
pren ono un arte o un mesnere. rrog11en o assm, t>O1entier, questi ron, mira-
~~
~ forati dal1a raccomanda:done del Noslro diletto Figlio il Card. Crismmo Luglle, ~
~~
Artitiesco1,o di Bogot?r, col parere Javorel'Ole d~lla Sacra Congregazione dei
Riti, di certa scienza e dopo matura delibera:::ione, nelfo pienm:za dell'Aposto-
~\\
i
\\ :\\\\
lica Autorità, in vigore d-efle presenti lettere. eleggiamo, dfrhiarùmw e con.fer-
miamo in perpetuo San Giovanni Bosco, confessore, celeste Patrono di tutti
i gioNuii apprendii;ti della C1Jlombia, che sono thiamati los Apren<lice~ Co-
lomhianos, con tutti gli onori e i pririlegi che di rito spllltano ai Patroni di
Associazioni o di Ordi11i. Nonostante qualsiasi disposizione in contrario. Così
\\
i
~~ i
~\\ ordiniamo e stabiliamo, decretando che que.sta Nostra Lettera sia e rimanga i\\\\
66
~1 i \\\\ sempre stabile, ualid1t ed effirace... D(I Roma, presso S. Pietro, sotto l'anello
~ del Pescatore, il giorno 16 ottobre 1959. - Primo del Nostro Pontificato.
~
'
ClOYANNl XXIII
f111111\\\\\\\\\\\\\\\\11\\\\1\\l\\\\\\\\i\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\l\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\~

2.5 Page 15

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COOPERATORI SALESIANI ALL'OPERA
tt (;{ l;\\LUO
r ('nopNnt uri Ralr-i1111i tli n ua!llo T1l'1ino, ronR:qu•,oli ùel gra \\'t' lti;;t,gno ili ri-
T.\\HL,O port ,n" il 1111,tro popolu al! O,\\i;1•n·a11za ,1el prnc1•ttn ,lt>lla Rantilit·azi1111t> tl1•l111 foste.
Pt•1·u11ia si l'IOno 1•o~tìl uiti 111 cou1it.:Jlu e hHuuo iuizi.itu 111111 li,rviùa l'a11q111111111 a favore
rlel J1t·1,<·<1llo rl'siivo. Lu dmrwni,·n ll dieemhre 11. li•• d'm·cor<ln c·o11 le Autorità,
><i ~vol~a I.i primn ma111fr~t111,i111w. Tn t11He le 1•li1,,,.t> ~i pa.rli, ,l..Jla 11,wc•K1<i!à llel
ripo~o fo«th·o. Si rlistrib1L1ro110 11arc-ccl1io migliai,t di fuµJ1etl1 v11l111111 ,·lu· ril•J1ioma-
va110 in ,.intr,-1 la dottri11:1 1·:11tuli1•a ~nlla "a111iht•a1.io11e 1lcl1' rr,,.tn, 111E>11tre ,pic-
Cll\\'atm allìi<si ai muri lurithi ,.lriscioni t!OU snit lt• impre.,,iommfi, 1·01111' quella
,1,,, t·efobrn ti,·) ~- I 'uratn il'.\\r~: C,111n,u1
111, ;:i """ ,.;1•11ri J>n ,li,·, 11/11r,• p11n·ri:
1111·,,,.,,,-,. di fr~l,1 i, pre11d1"l'<' /11 m/111 ,,lfnti.
T,'iuizia ti va ha in,·011 trul,o il J11 ,•ore ili t 111 Ii i h111111i e ha lWIIKliO le <"H><<'ÌetlZ(.'
<lei he111pN1K1rn1i.
o .1\\1,\\UllAS T.11 parro1·1·Lua l<llle,.i,111:1 ili ~- l•'nu11·e."t'o :-!ttYl'rìo ili Madra... hn 1wllo fìle dei
India i,uoi foclt>li un bvoraturn oilc11zm,,n mu prezioso•. i•: il ,-i~. K. P. )l:1m1 Soosai.
f'oo1wrnf11rt• .,ale,,i:u10. d1e ha fondato e 1liri~t1 la • Sruola "-"rrat 11i1a ,1•rale ~ se.
l,a,,tiano •· lh molti irnui il ..iir. ::-00~11i hl\\·ora t·on it11<'re>.<-.e e ~a1·rili1·tu LII qnesta
bcuolti. i<11c-ruh•nJ.ov:i t ul ti i risparmi del mudn,10 -al 1rio tltil :;110 lavoJ'o giorna-
liero. Egli {) aiutalo in tflltl~tn ,wnstomLo do.1111 Kl~twru e ùaJ. ilgl10 Oit11 1 Kl'ra, per
d1111 ore iKll'ni!-we circa I!O 11llievi. ollre cht- 11nll1.1 ruut.erie 11rofn11(•. 1111chc uel
ralechi~mo, 11 cura 111 preparnzioue <lei medMi111i alla prima ('nm11t11011e e alla
rrei<imo, pl'r c·ui la p:uro1·1·hi11 Mnte largarrrnrd,· il heueffrio cli 1111e~1'opc-rn cari-
talint rl'ii)!iosa. Ei;NU)Jio •(IIP>-tu clel cornt• ,-i p110 -wuli:(erl• 11u np11~1olnto t'al-
lolicn prnIic·o nt-Jlo spirito rii ::-. Uiovanni Bn~1·n ro11 persvnnle ,a,·rili,•io, a van-
tag!.(io ,Jt,t pros,imo e sopra11 ut Io 1,er b formni11t1t• ,·n><t1ann 111.'ll:t i:icl\\'t•ntit.
a B ,\\ll1\\I.O:VA rn 1,tetH•t'ONO Cu11pcraton• di Bll<lnlona i 11talo 111,.lle mani rlPll,1 Pro, vuleuza
L,, t-i1)a1Jna lo flt runrn11 tu prezio;,o 1wr uu upt-r.i, popol.1ro imliKpt•11t,tll1ilP. l \\11· mo1teanz11 ù.i
mezzi la 1·01<tru,doue 1kll'r,lilkio por le Sc11olt• populn,rl oro ,itata Kllll}lfl;\\ll, ,•0U110
a Mprrc• un l'oopel'ator<' 1·npom11,itro a 1·ipo,.;u, il quale, >if\\llza fl"itnrc>, rip1·ese cou
t•nt t1i<in,,mo i ferri del mr,-t tt-re e ,1mza a<·n•t I11 n• la minima ri1•om1w11t<a, ,·o,it ruì
ai S,,li,~i1111i i locali nel'C.'--<11ri por le atte,t' -<c·null' Jlopofari gr.111111,·. lJ ,:tt·nero><o
Oll<'rrtio " apu,.tolo ifc,.i,lera ><' i,nwri il suo 11011w, nm ,111e:;to 11011 ,•"imtH'tli-ce di
a,lditarlo 11Jl'11mutirazio1111 cli 111111111i. nmamlo 0011 no~,-o I' In j!'iovl'ntì1 nwral-
meut{· ,, muterialment1· lii~ol{ru1~:i. ~entono multiplivar~i le em•rgit• pt•r un apo•
stola1u (•oucrl;!tu. coufom,e le proprie t·apucit:\\ o ,Jii;poniuililiL
INDULGENZE PLENARIE
PER I COOPERATORI
J. Of'll'.t GIORNO: /,11 ""'"d' mdrtl/:r11za del "L1••
t•(lru s,111tiJicotQ ''. I Cc,opt!rutori salesiani che unJ-
scono al 11roprio lavoro una devo1a invoca.olone
anche mentale, di llbern ~celia, possono lucrare
,,n,"' 40011tornJ d'lndutttcnza 0110I volta e unal11d11/1tr11:a,,
pi,
una ,"C>lta ■I aJornQ, alle solite contilzlonl.
l, UNA VOLTA AL ME.SE:
a) il giorno In cui intrnentono lllJa Conferenza:
b) il giorno In cui compiono l"Esercl.7.lo dett;a Buona
:\\!orte;
e) in un Jliorno del mese a SC1!1Ut;
d) in altro Jlorno a scelUI, se tultl I 1lornJ rcc:J.
tano 6 Pmu, ,I~, e Glor,a •econdo l'Inten-
zione del l'al)a.
3. NEI. MESE DI •·EBBRAIO:
a) Festa dt·ll~ Purllkazione (1t febbraio)
b) ùttcc.lra di S, Ple1.ro in Arul<1chia (:u (~bbraio)

2.6 Page 16

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OR.IZZONTJE
Sll~JESIANO
NEL CENTENARIO DELLA CONGREGAZIONE SALESIANA
Il messaggio del Papa
Il Santo Padre Giovanni XXIII, nèlfa ri-
correnza tlel Cent(mario di fontlazione della
Congregazio11e Salesiana, si è compi,Lcinfo éli
far pervenire al nostro venerato .ReUor Mag-
giore il s('.guente aJieHuo1so mos-11aggio:
r
CITTÀ VATICANO
l8 dicembre 1969.
Richiamando con amabile consolante pensiero faustissima sera
diciotto dicembre 1869, in cui fondavasi benemerita Società Sale-
siana, Augusto Pontefice desidera trovarsi presente in spiri+.o
odierna commemorazione tra diletti Figli di San Giovanni Bosco et
Figlie di Ilaria Ausiliatrice esultanti nell'offrire affettuoso fer-
vido tributo di venerazione all'inclito Santo associa~i in vinculo
laboris et pacis, per ringraziare con essi la Divina Provvidenza dei
copiosi celesti favori elargiti in questo secolo alle due fiorenti
Congregazioni religiose.
Mentre esprime vivo compiacime11.to per loro multiforme attività,
proseguita con slancio di fede et generosa dedizione, Santo Padre
formula auguri lietissimi per la fecondità del loro apostolato che
si perpetua con sempre rinnovata coscienza dei più urgenti bisogni
particolarmente della gioventù et gode coronare celebrazione memo-
randa data invocando perenne divina assistenza impartendo di gran
cuore a Lei, ai suoi Collaboratori, ai Religiosi et Religiose della
Famiglia Salesiana, ai Cooperatori, ai Benefattori, alle singole
opere la propiziatrice et confortatrice benedizione apostolica.
Cardinale Tardini
Qna.lche giorno prima il nm;tro ProcuraLore proiligò molte e prezinise ~ue eneriie, iwrebbe
Geuernle. a nome del Rov.mo Rettor Mag- osa,lo sperare che tra i lettori più as~idui ci
giore, aveva, inviai o in omaggio a Sua SantiLà foRse anche un futuro Papa! Premio ambiLis-
i quattro volumi dell'Epi,iolurio di Don Bosco. simo al suo fonido amore alla Chiesa e a.I
li Rev.!llo Mons. C'11povilh1, in ùala 16 di- Vicario di Cristo.
cembre, esprimeva l"angusto corupia<'imento
del l'ava e ap:giunircva: fio prrrlnto q11Psla sem
al Sanlo Pu<lre del Centenario. Mi ha dello:
dl fallo .,111, 11he io. tlall'el1ì. r7i .~rlle atill'i, .fui
nutrilo delle Lcttme Ca.ttoliche. E di appre~i
il bello •·i-rir1•1·e; " ri1•i>1•elf i i ptim i rwli111e11/i
ili .~Iorio e di vi/a rnllolì,·u... ,,.
Celebrazioni centenarie
TI /tiorno st ei:;so ùclb fa wla ril'orrt'nza
- 18 tlitemhte - a Itoma, nell"lstituto
Sil.<'l'O Cuore. i:;i ~vol~e la, rievornzi11utJ ten10-
Don Ro.~(•<l, che fonciò le f,1•1/1r ti' <·01111/ì,·he n:Hi11. alln presi;nrn ili 14na Em. il (';1rò. Aloisi
511 - oggi .1/criJimw I:! - e per t:w(i ;,nui v1 ;\\Jnsell:.i, uo$lro u.mati~~illlo 1:'1·11lat(,Or\\".

2.7 Page 17

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Cirronifava.no il P r incipe deUa Chiesa il
Rcv.mo Don Modesto BeUiùo, ra.pJ)r~entaule
del Rottor }faggiorc, il Rev.rno !spett.ore clei
8aleRiani Don L11igi Fiora, il comm. Arturo
Poe:-io, l'resicleni.o Tutcrnazionale degli F::1; a,\\.
lievi d i Don Bosco, o n11merose rnpprosentanze
delle tre }'amiglio Sn.lPsiane.
Tenrie la com=emorazione il Rev-ereudis-
sinio Don Luigi Càsi,a.no, Pro('uratore Gen.
tlr,i $alesinni, che delineò a larghi tratti i ~i.-
gn il1cati pit't ~eniali della fondazione d i lJon Bo-
~co. li m11ravi.glio:\\o rammino rompiu1·0 in
rento anni è t.ee,timoniai.o dava.nti alla Chie8a
ihi frutti ili san1,iLà mat,ura~i uella }'aruigliu
Sale$iana, e daniuti allo Stato tlul pieno ri-
l'Onoseiment;o 11:t pari.e \\lei mumlo civile ùel-
l'opcra educativa, e sociale conipiuLa dai figli
ili Don Dosco.
Sn~ Eminenza suggellò la ("E\\rimonia uon no-
bili Jlarohi d i pateruo compia,•,imento.
La rievoca,zione chinse la giornata di 1w0-
ghiere ('on la quale tutt·e le Ca,~P salesiane di
Roma avevano voluto celebra.re là, ricorrenza.
A Bolouna il Centenario fu rommemora!.o
eou una ~erie ili tonJerenze tenu1e dal Segre-
t::irio Geuerale dei CoopeTatori Don (:nido
Favilli nei giorni 17 e 18 dfoembre. Alla prima
as;;i!,i(et te il Cl enl con a e.a,pQ il ,-escovo An~i-
lia-re S. E . Mons. Gill>erto Baroni, La set·on,la,
fu a~col tata con vivo ìnterealse dai Hi7 ·semi-
naristi del Seminario Regionale. Nel giorno
contena.rio l'Oraturn parlò aucon1 ripetnLe n>U.e
nel Tempio llel $acro Cuore e 101me la 1:1olenne
t:ommt~morazione, soguita dalla proiezione éli
tloC'umenta.ri salesiani.
A T orino, la sera del 17 ,licembre, in at-
tesa della <'orumemorazione n ffil'iale, il no.il,ro
venerato .Rettor .'lfaggioro alla grande Fami11;1ia
di \\'aldocco r iunii.a nella Bafiilica. di Maria
Ausiliatrice rievocò lm;iYeIDente la da.ta, ri-
levatulo l'iwp1·e~sionaute ,·unb-a.~to fra la pic-
colezza degli i11izi e la grandiosità e universa-
lità tlelle a,ttuali Opere S,ilesiaue open:i,nti
nei cinrp1e continenti, la cui visioue eg-li aveva
ìHIMl·a viva 1H1lll.JJZi agli ()é('hì. l nvilava
quindi Salesiani e gio,aui a. nippresenta.re
flt(,fi i eonfra.telli e i compu.gt1i del ruontlo iu-
nalz.amlo un inno di ringraziamen to aU'AuHi-
li11trice e otfi'ell(l o il pl"Oprio eoutrilmto per-
sonale di pTCgl1iere e cli sacrifici per la prospera.
aper1 ura ilel Heronllo eenl ena.rio.
n giorno rlopo. neJle camerette rli Don Hosco,
dove ('ento a.nui ptima Dio »veva gett,at,o in
buon terreno il prodigioso granellino di ~enapa,
avvenne una St'ena graziosa. J salci,;iani r i
giovani dell'Oratorio pa~;;arono a pregare u a
depone nella. grantie Ilrn,l <lfllla, beatificazione
e dei recenti irionii romani di Don Bo~<',O. una.
loro lerLerina alla Illaùo1ma, ,mggerit a 1hl.llo
sle.sso Rettor i\\Ja,ggiore, l'he ne a,•e,-a fatto
prf'l>:lntre l'iutroduzioue cosi: .LIll'ill izfo .festo~"
del 11 Centenario della Fa.miglia Sale~ianci,
iri otles11 llrl .Mes8aygio di 11'alirna, li im•Ìfl.
o Jlaria, ,llarlre teneris~i111a, il ntÙJ m.eso•aglfio
!li riN111os,·e11za.. 1/'nrnrne e ,U pro'111MsP. dalla
t1w Rw,ilfrGI, c1101·e gHe-~/a C'aiia J[111lre..•
Gioia, e cornmozioue 11'i11t.receiaxouo nell'ani-
mo ili òguuno 1tl pon;;ie1·0 <'he Don Rosc·o,
più vivo ohe rtiai ncl ~u,, Ora~oT·io, avrehbe
nrcolto e present.a.to alla Vc1-gino il segreLo
ruei'<~aggio.
IL NUOVO TEMPIO OI MARIA AUSILIATRICE A PUERTO DESEADO
(.ARGE~Tlt.4A)
[I di reti ore salc;,iano di Pncrt o Deiseiulo
Don Demetrio Tatarèn ('i annuncia la. noi izia
rlollii <'0S1'ruzione di un nuovo tem11io in. onore
clelrAusiliarrice, intitolandola con la i<torica
frase .scritta da Don Bos1•u a proposit.o della
Ba~ilioa cli Valùocco: « La .Jladonna si è co-
strwila la s1111, rasa,~. E realmente l 'abbondanza
e b tempeAtivilà delle ofl'erte rivelano un in-
Lervento !lella Vergine coutiuuo e, i<pe,;-,0, a
eara ti ere proiligioso.
All'i.uizio dei lavori fu i.mparti.ta la b(IUe<li-
zione di )faria .A:usilhttrice ai lavotalori e
:igl i alunni. che cantarono eou slancio l'inno
GloY.la ti ,lfa·ria Ausifiat-rice.
Q1tel giorno no11 l'\\olo non c'erano fornli,
ma. vesav:i snl la. cas~. un dohito ili 100.000
J1eso~ argo11tiHi; eppm·e i hlvorl 11011 s11birono
rnai a.lc11na, int,e1Tnzione e oggi s'inna.lia l'im-
pone11te mole, d1e venne a cosl,iu-e più di
tre milio11i di posos.
~ Sempre - scrive il Diretiore - ma ~pe-
cialmont.e nei momenti più difficili, ri!'o rrommo
con fode all'Am,iliatrice, che ac<eorse i11 nostro
aiuto <'on sollel'ih1dine ili .Madre.
.Al ]}rincipio d<>J 1.957 mi urgeva la somma ,li
291.000 J>e11os per il montag~•io in ferro del
letto e deila <:npola.. l!ll febhraio ricevetti
dal Cooperatore signor Ema..nuele Aduriz un
vaglia di 200.000 pe~o11, poi alt ci vaglia tla
altri Cooperatori. fulo a ru.ggiungere la somma
neces;;aria.
11 25 febbraio di quello stesso anno il Prrisi-
rleule JH'OYvi~ocio rlell'Arge11tina, Gen. Antm-
burn, in vi,;ita a. Pucrto Do,-oaflo, mi ricevette
in ndie11za, ofl're111lomi in dono 3:l.000 chilo.
grammi di ferro.

2.8 Page 18

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Fiogn111""0 il nostro tem-
pio ritmruu1t,e delle armo.
uie di 1111 bell' org.ano
ele1 (1•011iro clie c11ntasse
le glol'ie di )foria. L'ot-
l<>nni come tllla i:;pcciali~-
1,im11, ~ruzia rlella VorJ{Ìlle.
TI sig. l Rpei1oro Don
Tgnaz-io l\\linen•ini venne
a farci Yisita 11cl mal'Zo
rli qiwsi'anno Al t·onsta-
(a,ro la povert <lei lol'uli
clr.l rol!egio, ci 11,ntorizzò
a <'ORlrniro una nuova al~L
lllllga m. ;,('I. Kon di~po-
1wndo dei mozll'i per com-
pier() un'òpera lillf' mi
pare,·a voluta ria, Dio 11
richil'\\starlalla e-arit àveri,o
lauti povanetti, riconn
uuov:~mcnio all'ausilio ili
PUERTO DESEADO (Argentina) - Il nuovo Tempio a Maria Ausiliatrice,
Maria e ottenrn, iu moùo
ini;pera!o, un ai11to cli
2:30.000 ve,sos dalle aulo-
Eravamo ormai al p11nto c11lminante della ri!à tlella noeitrn Provincia di Santa rroce per
coRtrnzione: si tra:tl.av1t cli C'Oprir(I iT maestoso giu.n/!ere nI seeondo e poi al terzo piauo. Cosl
tempio, ma ero a corto <li mez2Ji. Rirurremmo il Collegio potrà ospit,a.re 550 raga.z;,,i_
eon fe,de a .Maria Ausiliatrice rip(ltendo va.rie
È 11otovole il fatto che ùa quando s'iuco-
volte la Novt1na con,;iigliala da Don Bosto; mitwiò la costruzione ciel nn.ovo 'I'emr>ìo, il
ed ecco venirci in aiuto J'BC'C•,mo Vice l'resi- paesello ili l'uerto DeseaLlo lm preso un rii.mo
ùeuto Nazionale Do1;t, Ales~aJ1dro G6mez di c,resl'ita. e di Yita, d1e priu1a. neppure si so-
Mn Il), sua signora e la ~ignora drllo !<te.~so gnava. Si ~ta impiantan<lo una grun1le in-
Presidente dellà Na1.io11e Dott. A.rJuro Fron- d11st.J;Ìa 1li pcs<'a. Alrre imprese nordameri<'anfl
rli;,;zi e-on alt re ùis1inte signore di Iluflllos Aires. hanno scelto il nostro porto come il y>i1'1 indi-
clic organizzarono 11n Feijtival e ral'tolsero la dil,\\al.o del Su◄l Argentina l}CT lo scorj('amento
~omma di 180.000 peR01<, C'Orri~pou<lente alla di macchinario per l 'estrazione riel petrolio.
spesa della copel'lura della, cl1ie1sa.
Sono pme in proget1 o i lavori p<'J' I'oleodotrn
1,a, bonl,à dell'Au.siliatTice si manifestò an- o il ga.soòotto, C'he portcra,nno gra.nrli benefici
cora in altre (orme.
al no::;tro pioC"oJo c<'.ntro. Tut1i lieti au;;_pici
Anc,lavo meltere sul campanile, n,llo m. 3G,OO, e _promesse clel sorgC1re rii nna fiorente citti1
UIJ w-aude orologio a quattro ,;fere; la, Provvi- S<lt,to la mute:rna, e po1eu1e prnte2Jio11e di .Maria
denza me ne lm m1mdato l'importo.
Ausilia Il'ice.
LA VITA DI DON BOSCO NARRATA DAL ROMANZIERE-POETA FRANCESE HENRI BOSCO
La figura CQsi umana e meravigliosa di Don BoScil ha tentnto più di una penna celebre. DoJlQ l'Huysmàn.
Il c.ul profilo ebbe la 12<e.fazìone di F.ranccsco Coppée, per accennare ,;olo a scrillorl stranlerJ b<>n noti,
Joergensen, Ghéon. la Varende, Ugo Wast e<:c., si sono china.ti sul San Vincenzo de' Paoli del secolo XIX,
mettèndo In rilievo aspetti particolar! del grande educatore.
Oggl è il romanziere e poeta francese Enrico Bosco, lontano parent& del Santo, che cl offre un nuovo
saggio preceduto da una prefazione dJ Dn.nìel Rops. « Ho cercato dj se.rivere nel modo più semplice pos-
sibile - premétte l'Autore l fatti principali dJ una vllà talmente attiva che avrebbe richiesto quattro
o cinque volumi per presentarla. Ho dovuto scegliere, mcucrc In rilievo quJ un fallo, la un pensiero per
poter impressionare lo spirito dei !cuori. Ho scrltro un libro di famiglia con un tono Il plù « parlato»
possl.bìfo, quel suo famoso tono che mi e.r;, sfuggito da tempo. Ho •ottollneato la spiritualità di San Gio-
vanni Bo,;co, poiché, quando ne parlo a degli ignoranti-colti, restano pdma stupefatti, poi meravigliati.
Essi esaltano Don Bo~co come ftlantropo, ed io li correggo. Poicbè un Santo è be.o altro. È in primo luogo
un innamorato di Dio. È per Dio, per me22:o di Dio e in Dio che aglsce ».
n libro l.ntitolato « Saint Jean Bosco» è edito eia Gallimard, nella co)Jaru, << Lèw-s llgures >>, dove sono
app:,rsi un « Dlckells » di Chcslerton e un « Dlsraélì » di M.>urois.
60

2.9 Page 19

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IL CULTO DI DON BOSCO NEL MOMDO
GERl\\lANJA - La priI.ua sc•uoJa f)Ubhliea
iulitolata a Don Ilos,io
11 sistema pedagogico ili Don Bosl'o Ili fa
strada, anrhe in Cel'mania, conquistanùo il
cuore e li' menti degli in~egnanU e 1legli Rtn-
tlio»i. Nei convegni, nei congre~si cli peda-
gogia, nelle giornate di ijtuilio per i 11rohlemi
giovanili il uome di Don Bo~co ricorre sempre
in primo linea. Anche nelle l1uiYersilà germa-
nichE' ili )fainz e di Yfiimder e nelle Rettole ~u-
perfori di ~lagistel'O il i;istema prevenlivo
viene messo in piena luce. Non fa qtùncli me-
xavigli:1 cbo una ~cnola 11ubhlica sia slala iu-
Ht,olata a Don Bosco: una moderna e lumi-
HORII scnofa 11opolare a BcndorJ. L'erezione In
patroc-inata, dtùl'associazione degli Uomini Cat-
tolici di Kohlenza, con a, t'.aJlO il Ptu-roco di
8au Gim;eppe. Airinangurazione inl.ervermero
la autorità civili rl!'lla Renania col Presidenic
regiona.le dottor Srhmit.t, che fece il cliscor.-io di
inaugurazione.
~COZIA - l'm•1•occhia rledieata a Bim
Giovan11i Iloseo
Nella 11ittà di N<'w S1e,Tl'nston, diocesi di
.Motherwell, ù stafa. inaugurata la nuova chieaa
patTO<iclùale dedfoara a San Giovanni Bosco.
Al. solenne rito della benerlizione impartita,
tlal Ve~N1,o diocesano S. E. Jlions. James
D. Scanlan, era presente il Delegato Aposlo-
lfoo S. E. l'.Arcive~covo G-eralù P. O'Hara. È
la prima chiesa della Scozia dedicala a Dou
Bosco, <• gr11.nda maestro e prulre ùella gio-
Yentù, che tra le molte altre sue ntirnbili
raratteris1 ic:he. e!lhe ancl.ie quella di anlimeu-
toso cm,truttore di chiese~. come serive il
J)arro<io rn.-. Dominio .Mc(Hynn.
Nella Scozia c'è una sola ca.sa salesiana;
eppn.re Don Bo.~l'O vi è conosciuLo e amaro,
1'ome lo provano ancùe le iniziati ve dei l\\faestTi
Cattoli<:i in onore del sanLo Edu.catol·e.
Reg1ù 1>iù tru·ùi l'Ora.torio ,U Flan )fartin (An-
gaco), sede della. nuova parroerhia. Snn C.io-
va1111i Bos<·o è penetra1 o co<1i profondamen[,e
1101 cnore della popolazione. che la ro~trnzione
del nuovo le1upio si i> [)oiuta realizzare in hn,-
vi.:!Simo tempo. non ostante il costo dei m11,.
teriali e le <litlicolt:\\ ,lell'ora pre>1euie.
Anche nella Pampa tma nnova <·hiesa decli.
cain. a San Giovauni fiogco ì> 11tata henedetta
il 26 novembrn scorso iu uno dt>i quattrn cPnt1·i
11bila,Li, ùett,o Colonia B:u•on. l'er e-~llres~o
desi,1erio del VBseovo dìoct>~ano 8. E . .?llons.
Uiorgio }faye.1·. esi\\a fu. intilulara al .J,'ondarwe
dei Salesiani. come ;segno di riconoscenza pn
l'opera 1ni~~ionaria $ale$iana nelrilllllle11<1a
Pampa.
Dal luglio scortio un arli,;tico monuweulo a
Don Bosco C!lmpeggìa davanti alla facC"iala
<lell'a,ntfoo Collegio Sa.ledi.ano ùi \\"it>dwa. l'à-
pitale clel Rio Negro. La capitale rionegrina,
:1Jla 1:1oglia, della l'ai.a.gonw. reulle ('oi,J tm
omaggio di gralituùiue lll Sa.uto, che inviò i
~u.oi prirui figli a. evangelizzarla,.
ITALIA - Chiese e seuolc, çii• e piazze
dedicate a San Gi01ranni Roseo
i( A Napoli la Commissione municipale per
la 'roponoma~tir:11, ha approvato ;ùl'una.nimità
la d.eli I.Jerazione di chiama.re << Yia Don Bosco•
fa Via ~uova flel Campo, ove l'armo scon,o
fu iuau,:_,urato il grandioso Istituto «..,\\lenichini,
Fondazione Banco ,li _:japoli ,,.
i( A \\ 'iJlafranca (Vel'On1-1,) per ◄lelihera, <fol
Consiglio mwiicipale il nuovo Borgo in Joca-
Jirà Pnz:m ,lei Rcmchi è staio int.itolato I,,argo
San Gioviilllli Bosco>L Inoltre una statna ùel
lianto <'Ol 1:;no a.uievo 1weùile! Io Dome1,i!•o
8avio ì> st,[lta scoperta nel nuovo ricreatorio
J)arroccbiiile, nlla prr.scmza cli tutte le auto-
rità cittadine.
i( In J\\Jla1uw·a. (Bari) S. E. )[Qns. Salvatore
ARGENTl.:\\TA - llut- clJfose e un monu- Rotolo ha eretto ru1a, nuova parrocchia dedi-
nicnto in onort- di S1tn Giovanni Bosco candola a San Giovanni .Bosco.
Nelln locaJHà di ~hm .\\>làrtin (Angaco), è
stata inauu:urala una bella chiesa tledicata a
Sa.n G-iovauni Bos('O; fu beneùett.a solenne-
mente tl::iJl'Ecc.mo )fons. Audino Ro<lriguez
y Olmos, A:rcive~c·ovo tli Sa.it J uan ùe Cuyo.
i:,eùe ùella parrocchia del medesimo nome,
atlìdata ùa poco a.i sale~iàui, il nuovo tempio
i( A. Ca,,;h•()vill.ari (00i!enzn.) uella Parroo-
<-hia del rione S. Lucia, l1a pre;;o incremento la
ilivozione a Sa.n Giovanni B0:1t,o, in onore del
qua.lo fu inaugurata una grande e bella statua,
oggetto d.ella venerazione dei pal'J'occlùwli, clte
tanto lo amano.
è u11 fervido omaggio collettivo della cillà i( A Do1•go Pineta di Avezzano. su pro•
al Santo che tanto bene ha .fati.-0 in ei;sa fin posta del Direttore Diclat1,ico Guillo C'11,ppolla,
,tal 1930, anno in cmi, olùamati in.sistentemente con decreto del 4 ottobre 1959, la nuova Srnola
ila Mo11~. Or:zaìi, ùi felke memoria, i Salooia11i Elementa,re ~ stata intitolata al nome di
v1 !omlru:ono il Collegio Don Bosco, al qnnlo «Dou Hosco a.
61

2.10 Page 20

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Lavoro e pane nella città dl'I pane
Nella festa <loll'Imm11col11ia, del 1954 il q11into
f:11rcei;Rore di Don 13os<'o Ri hova,va, nel pa,o~e
di G-es1'.L. Nel far vi.iirR alfa Sc110la profossio-
nalr, di BetJemme, ;;i arrestò s111la soglia, del
laboratorio ùi meccanica, e, conlemplando con
visillile coI1'.l.filo1,ion0 qnel !orale basso, stretto,
fumoso e 8é11za lnce, e,;olamò:
Come fate a vivere in que,:ili locali?
A- soli cinqne a.nui di di;,ta,nza,, nella Scuofa
P.alf'.fliana di Be1lemme si vi-ve molto bene
Uè~li ampi e luminosi laboratori nuovi, sorti
app1.m1,o per intor(l,.,~amcnto tle1 nostro vene-
rato Rettor l\\1aggiore.
LI 25 oltohre, 11. R., ebbe luogo la solenne he-
nè,liiio11e <lei 1111ovi locali, impartit,a .-lii, S.
B. Alberto Cori, Patriarca cli Herusalemme,
fervido a.mico e sostt1nifore dell'Opera Sale-
siana.
Anche la C'ongregaziolle Sal.e~inna oggi può
\\'antare in Terra Sànla una Scuola clt>gna
clt"I Pae;;e na Iale di Ge!-IÙ, che non 1·icowla più
tanto al vi-vo 1:1 (i.rotta, ma. rid1iarna piuttosto
il Kigniticalo sublime, che Th' es10 attnaJmeuUi
per J'11ruanità Betleuuue.
:11erito non Jliccolo lHu1110 i Be11elattori 11ep:li
Stati Uuili, la cui gE:nerosità ha perlllt:\\t;SO òi
gi u11p:el'e à q IUlSW, l'(Hlliz1,a1,ione.
La Oiordaoia r in an,-ioRa vigilia di 8YÌ-
lnppo e di proi,,ri·eijiio: i giovani RODO <lBsiae-
ro"i cl.i ap1n'elHlere e ili fonnarRi: e la Cosa di
Betlemme e diventata Jltll' e.s$i la fncinfl., clove
atl.da.~trauo la mente e il braccio al lavoro di
ùowanì, che permetterà loro di affermarsi e
di procmrarsi onestamente il pane.
Ma sono anchr ansi.osi di 11n Jlane che nulI·a
lo spirito. Come ascolt:mo volentieri la parola
di Dio, questi giovarù che provengono da
tutte 10 parU dElila Giordauia: da Àmlnan,
a Il'beù, cla Nablusa a GerUBalemme, da Ge-
rico a l\\faclaba e a Karak! lutti .,_j sono dati
convegno a IleUernme per forll!arsi al la-
voro. per nutrire la mente e 1Jlasmarsi un
cuore proJ.ondamenLe cattolico.
ONE (Torino)
Scuola « Don Paolo Albe-a »
La rlomeni(:a 13 ùicembl'e u. $. f'i è inaugu-
ralo il nnoni eclifiC'io scola,1tieo di :K"one (To-
Tino) int;itola-to a Don Paolo Albera, srcontlo
Suecessoro di Don Boseo.
Tuii o il paese si era ral'tolto 1Lclla pia7izeUa
centrale dinauzi alla mwva scuola. Erauo pre-
sent,i f:. E. l'on. Bovelli, in n1ppre~eul1Wza (lel
Governo, il Provveditore agli Sttttli e altre
a111·0Tità e pel'soua.lilà coJ 11ostro ve11ernto
lfottor Jilaggiore.
Parlarono l'on. Dovetti, il Siudat·o, il Rer-
1or )lnggiore. il Direll,ore Di<lat1.ieo e il vo-
ll(~rantlo Doti Tesio, cl1e era $lal,o tlec•orato
con la medaglia. al merito per l'iusegnamrmLo
e aveva celehn110 lo sue Nozze tli Diamanie
8acercloiali.
Quintli il Re1to1· Maggic,re procerleHe alfa
beuedizione o al foglio del na;;t ro. Segni la,visita
ai moderni locali rlella Scuola. T'rinrn. tli par-
tire. il 1-lettor )laggiore visitò pme l'Asilo.
do,,e u11a lapide rfronln J'irn•.01111'0 di Don
.Bosco e clel Ch. Rua col piccolo Paolo Albera.
BETLEMME
La nuova Scuola Profession.àle,
r..all:ozata per volontà del Sué-
cessore di Don Bosco e con la
carità dei Coope,at6rl dcgll
S1a1I Uniti.
TEHRAN (Iran)
Sua Eec. Mons. RigbJ,
Internunzio Apostolico__.
davanti a1 nuovo Col-
legio Don Bo~co.
'·..-.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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l,e ...p oolie di Wl urnndl' rui,-...ion:, r io
rilol' IHHl (I lri o ulal111t•11ft> ll(., lta PHhllJOllill
Tut !!t la popol11$iono tli P11erf o D11...1-1;11lo
(~anta rruz) lw a1•Mllo h'ionfalml'nlll lt• vo-
neratt' ~poglie riel ~u111lf' miksionarin 1<:il...
i<i:1110 Dou G-in'4PPJ'I' B1•n1rn,ir. J>rov1•11il'nl i
tlu Bneno., _\\.y:re1:,. dtn't' ,-ra m;nwato nl'I rn:1<1,
vi i:itml,!'l'VU.IIO p<'r l'l<l't'ff• 1•ompoi;;1e nE>lla nuoYa
cl1it-"a p<1rrol'chiale. .\\nluritiì ,·i,ili e milit.iri,
C11011ern I ori et1 .Ex nllil'\\'i [urono pre;,1•11tt :11lfl
Ol!uq11i1• uffit'iate dnl V1•~<·ovo cli rornn1fon1 Hi-
vn,l:ivin. Don Re1111\\'oir. uulo nel 18/iO it 'J'IJ.
rino. j.(Ìt1nse in .\\nwrka uri l !!79 rnn una delll•
primi' ,-pNlizioni di Mi-i><ionari Salr,~iani orj.(u-
nizznto p,;,r,(lnalment1• ila l>on BtN·o. J,'11
tr:i i primi nraMi dl'I \\':1111-tl'lo nella Pata:;:onin
r, vi g-inn~e rom!' 1·.1ppl'llm10 ùelle tr11pp1•
t!Pl!n ~JH11lizionE1 mili Iure uel clest-rto. Mo111<.
l·'11J.(ua110 lo eblJe Irn i 1n1qi rlil't effical'i <·olln-
bomtori ne.Ile mi~,;ioni d1 P1info À.!·111111,- n
1lell:a '!'l'rr:t clel 1"1t1H'l1. J-'11 il f"orulntorl' d(•llu
'\\liAAionr della Canclelora n !ho (:rantle (T1>rra
del 1-'110,·11). a San .J ulìau e a Pncrto Jl11st1:ulo
(Santa t'ruz). Fon,lb scuole•, <'rcò ,nric 01wrn
per la ch·ilizzaziomi cl<•gli intli~t'ni; C'Ollle ,•1111•
pelhwo delle forze mili111ri, g-iunse 111 J!r:ulo
,li l'api t ~tlO e rit-01·<,tl<• 111u111•ro~e tllwornzicrni.
Pul,'lilicè, opere ,li vnloro t~Inografico e Ling-11iRli1·11
di ~orrt1nll import fl n ina 1<!orit•a per le )liR;iioui.
nl'llo 11u:tli ln,orò con 1·c•ra a lmegaziono 1wr
ollrn ;;o 111111i. Per q111•sto ,-j 1·ulle c:he i i-uni
rt•i-ti ri1ornn"'~e10 con I 11tri ,!?h onori e<·t·h•,.iu-
,..til·i t• militari II ripQl'ltrt• all"o111lin.1 cli 1111a ,lt•lle
fon1lozioni a lui più cure.
:\\.uo vo 1.,1itulo Don uo...t•o n T1•lu-a 11
Il 11iret Ioro Don A1Ire1lo Pir<·hinni. il 20
rli,•cmbni ti. H., ,;crivent a l nusl l'O venerato
Rettor )l:Jl-[J.{iur1·:
• Sono ~i,·uro cli ralJP~rarc il ~un (•1tnre
eornun1cmulolc• l,1 notizia ,·lrn finalmcnle
an.-lrn il f"ol11•1do Don Bo::,1•0 di 'l'Phran /• nua
realtà.
I'roprio il ~i(orno 18 rli<·em J,re, rin l :a. c·ent!\\-
naria d e ll:J, londnzione <lellu no..1rn nn1111n l'on-
g'l"eg.izim11•. :;i t11r1t1il\\ll\\'an11 i luv<m 1• ~i c•an1.a\\lt
un sole1111P 'J';, IJ,•11,11.
Xou puì, imm,4-,rinare In gioia <li 1111ti nel
,e1lere realizzato quello che• er;i ,iato il "o.iriio
,li tanti a1111i 1• l'o~gl'IIO cli tanti ..11.-rifi,•i.
Le .\\111uritrì !orali religio,-,e e ril·il! 110 Nono
~Qdrlisfoltc. :wzi eJ1im1iast o: da S 11a .Ecc.
.Moui;. Righ i, l11 tl.'1'111u1zio Apo~toli,•o, 11 \\ fon.~.
f<ueikho, ),xdn•,,c·1.1vo ,lei <'alclei. n :\\lomi. _\\ pctu·,
"\\ Pst·o1·0 cle)!h \\ rmrni, ai S11111•ri<1ri Hrlii.,rio>-i
loeali. lutti l'~pnmono il loro pl:111,u t• la loro
amruinuionl'.
TI n:ippn•~c>111.rnte ;:pecialt1 tl,·1 \\l111istrro
clrll'F.ùm·;1v.io11e, ~ignor Dai-t<>ghe. dnpo la YÌ-
sirn ali.a ;-\\('11010.. 11:1 cle-tto: ·• rn11111w~~o. 1•0111<tat.o
.-l1e l' l \\s1 i1 11t11 Do11 l:lo~ro /, la ,,,.noia pirt elli-
r irnte e atlntt11 1l,hl punto di visla. 1wtla11:ogièo,
l'nnziona.lr I' ~rolo,;1 iN1; i, IIU 1•1lrHrio ,·hl' non ha
il ;:uo prP('eclt,11 t <i 111 lran ".
TuUa1·in il l'ollc·,!{io non sari, ru•llu ~na pit•n.~
c-lfkieuza 1il10 a du:, non a,·r;i il rOll1[1l••111euro
de,U'u.la, prnd11lu. Pn raggiun~ern u11l'lw que.~ta
R!'{'0UCLa 111etu 1·011fi,lia-
mo neUe 1<110 pr 1-1µ:!Jiero
perchè non Bo~'"o ci
Lilil.ndi 111<111 i e µ:f'uero><i
benefattori. al llnc> cli
com11Ieturr 1111'op0r.l t.10-
10 necc•,-,aria in r1ue:slo
paese.
Già <prn,-t,'1111110 "'i è
potuto d11plit·ur o il nu-
mero dl'i rngazzi pnrtan-
Lloli a iiill, <' n I IO gli
,ra interni.
1•hp l'U,<l\\ (\\
qnrMo a 1·onlro1110 ùelle
l:J00 tl11111:anclc• arot,•, cli
c:t1i oltrP :100 p1·r l'mter-
uatoi 0~111 g 1onw sono
pre.~~io11i d a. pnrto rli ttltè
pE>rsoualilit pNrhì• ~"i ac-
1·ett1110 ra_tr,1ui o non ::t.b-
hiarno pn~tn... ••

3.2 Page 22

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~\\lla 1·1•1·i111011in rrano prt•l<l'Uli, ,•011 i memhri
tiri Trihunnlo gN·lesia1>ric-o ,. uumcrosi par1•11li
tlc~lil ~en-n rii Dio. i Rev.111i Don Ln.igi Ric-
1·eri. Din,11 on1 01meruJP d,•i C'ooperni.ori :-,a.
le,-iani, 1• Don l,11.igi C'ai-tano, Pror-u.rutore
C~eucrnlP. dw e:<JlrPR-ae il lervi,lo nu.icurio dtll
nlla lur~:• r tlorio8a li,-ta rlei !'nnti ,-pagnoli
po~'<a prt.;.-;lo n;.:1,:iungen-ì fJUf>l'tn insigne <"oo-
p<>ratrke l'-itlc•~i:ma.
~- E il """r.ovo rac·col,c l'nngmio (1>1nl-
fundo in i-inl11~i l'opem cadt.a,livo, ~voli.a dt1lln.
Rc,rva di Dio. la pre,-.t"ul/\\ comfl moùello ctl
hcmpio di cpwllo c•hp 1lev'cs11cre rma vita c·ri-
,-1iana: un 11·,.~uto enrìt:'I; r, ng~Ull"'e dte
'Lu:rndo pi:ll'er:'t n Dio itlorifi1·,1rla. Donna Jlo.
rotea di'l'N1t,,ri1 l'r,·tel-"n Patruna ùelle op1·rn
rii 1·ariU1 cli Harl'ellona.
Sua Eccellenza Mons. Raul Silva Henriquez,
salesiano, nuovo Vescovo di Valparaiso-Cile
La città di Valparaiso, che occupa un posto
d'onore nelle visioni profetiche di Don Bosco,
oggi ha un Vescovo Saleslano. La Consacra-
zione del nuovo Pastore (illustre Figlio di Don
Bosco, notissimo neUa Capitale Cilena, del
quale abbiamo parlato nel numero di dicem-
bre) si svolse neUa CaneclraJe di Valparaiso
per mano di S. E. iJ Nun7ÌO Apostolico Mons.
Opilio Rossi, presenti ben dieci Ecc.mi Vescovi
della N~ionc. Vescovi con-<:onsacranti furono
gli Ecc.mi Mons. Emilio Tagle, Arciv. Ammi-
nistratore Ap. di Santiago, e Mons. Vladimiro
Borie, Salesiano, Vescovo di Punta Arenas. Le
cerimonie e il canto furono eseguili dai Chie-
rici degli studentati Teologico e Filosofico Sa-
lesiani. Le trionfali accoglienze della Città al
suo novello Pastore dànno a sperare - come
di cuore auguriamo che l'opera di Mons.
Silva in quella ridente « VaUe del Paradi!lo )>
sia per tulli i fedeli affidati a) suo zelo pasto-
rale caparra e preludio delle gioie celesti.
I 1n·ilni cliplonrnli cl◄•llu !Jrautle St·11ol11
1u·,1iession11l<' di South !-inu (;;'l.J)rii'I
Novantaquattro allievi di :-lt'twla 1C!'llil'l~
!>.11periore lmuno ri<•evmu il rliploum per mimo
ili Sua F.mi11on;1a il ('arei. .lamo:; Frnrl<'i~
Jklul yre. ,\\r,•Ì\\'e.•rovo ,li Lt" c\\u~el.-s: ><nnu
0
i primi frnt11 clcl111 òon nutu /Jo11 /fo,,1·11 Trl'/,.
1til'al HiyJ, Sl'/111111 di :-10111 h ~;111 Gabrirl, f'1t•
liforui0,. Ad opere comviult• ln ~ 11011 Ro~l'O•
:wrà, ~·r11li1l1w p:Hliglioui: :ti J)l'f'sente nu hu,
1-.'Ìà sedi,·i ro11 :rno 1>lu1h•nt i ,•hc ne sc1-,1110110
i l'Ol'--i. dopo i 111iali riN•ro1111 1 titoli lt•i.!:th.
Quc;,.tn , un'ora imlimrntirnhiJP pPr 1111•
- 11iÌ,,.f' <;un Enùuenzn ai 1liplnnrnti iu hn
sognlllo qm•~t'nra molti anni nr i;ouo, n.111 l'1111-
magir1azimw 11011 fu atl1•1-(lll1IH 11 quello c•l1a
verlo O!<J{Ì. ll inµuzio il Sign,,n, perc-1.J?, 11011 Ì•
i;ta1-a solo 1'11111:ma saggc•zr.n l'llC• I.la lutto 1•Ml
pro-,-pcrare 1p1t·sla ìnìzinti,·,u.
Il <·anlinnh• 1•bhe quin,li parole ùi felit·ila-
zione per i ~nloi;iafil tl in parlkolare per 1>011
F. Ptillllll, um Jspet1on,, l'lw i;i,ppo far sor-
,zcre quell,i impouen1,e ii.t 11117;ioue òal , v,•r-
gine terreno ùt•lla C'alil'oruiu •· «J giorni clt11
f'biu,,.nra ckl P1•oet>i,,-.o , \\Jl-Ostolieo dt'lln
Srr,·a di Dio nonna Uorol1•a dc- Chopit1•J1,
Yt•d. Srrra, Coopl'ralt·i1·t• Saksiana
VJVlllllJII
:lj{jCIUll8e Ru:i J~lllÌlll'llZR - HOllO
impregnai i 1h itlee maleriah:11 i1·he. :'le i;j }IIH)
tlìre che il muferin.li,;mo 11hl1ìa delle idee. .\\h-
hiamo hi,-ugno tli pen~ieni 1• il mat-erìali~1110
La. ~oll•nno r1>nmourn. i<i "' olse o Bnr- soffoca il pen~iero o le iclt•t·. Lo i<pirito che ,..j
1'/,)loJt.'\\ "01111 lu pni.Rlill'IIM dell'.Arcivc,,wovo alimentn 11ui uon è uno ~pirilo nuovo. lu
Yescovo 11ont1. tlregOJ·io ~lodroS\\"o Cat1u1Jli, il 1,1piri10 11rialitlt10, è lo ,;JJ1rito rli Don Hoi;ro
l!l ottobn• 11 >1. Cou qu<'~lu :tlto ò folto che ha inv1u,o il mouùo. I flnle.•fani si dc11lt-
un pnMO ,-omm:unente 11111lortante YeNo h cano alla fonmliione dei i.:iovani. F. loro cnm
l1eali.Jlt-aiiu111' cli •1ne.,ta in,-.i!{n" clama i;J>agnoln, 1'd11car(' non ì'olo l'intelll•t lo, ma In YOlontà,
e-be ehlm l11nla parle nelle, i,;tituzioni c·aritu- Jormandorw lici ~fovani ili t·arat lt•re. l gio,•ani
t i, e o tli apoi.lullllo ,li llar,·l•llona nell:\\ HP· qni pre•mHi s,ino educati n ,pwsto :;pirito.
comh1 m,,t;Ì cll'II ..,wolo sc-or,m ,. ndl11 fo11dav.io110 Yoi un,!ti C)IUko:-1a. ,•ht 111>n TI può (1~-~('1'6
11/4 dello 0111•ro ,mlt•:<ì1111e- 1wlla Spnl-(H:l.
tolto, 1p1a,lro~u d1e uo11 si JHH► :1vere ,,ou i

3.3 Page 23

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1lol!ari. t. la. grazia di J>io cba ì• t•on vni. Fat,,
,•oi li~ ,.o,.tra par11• <' Dio f11rì1 la ~aa. r11111gli
110~10 nel vo«ti·o cnor'1! non la.st•iau•lo fuori ...•.
l'u......iamo ag~llllgNt t'ltti Su:1 Em. il <'ar.
11i11:1l i\\l.,J111)re va oru-ogliu~u <li 'Jllt'>-111 St·m,ln
e m111 1110 ltt'll rii ac·rompuguani in ,·i,.,i Ia IP
pMRotwlilò ehe pal'sn110 nellu 1>1111 diut'l'l<i.
l1llimnmenle Yi tond11,.,w t-;uu F.m. il Card.
Kor>t1i/:( ,li \\ ienna. 1•lw n vi~ita eornpiu1:1 ~i
•·011~rat uli> 1·ol l'ardinulP 1wr que,la .-plen,
<li,la ,lis~e - P u11iea St·uola tle>l -uo gpnc,ri•
e pn 11\\lirla attillata ai.;li wl:mti e<l c,-pnti
li1,:l1 di l'. G. Bo~t·o. lu li t•onol't'O ht•JW m•llu
mia dtt:'l ,U Yienna. AI mio ritorno <·lai<·deri,
loro tli fare qualeu,.n di ~imìle imeho I;)•·
l'N· l'.-clucazion t• 1h •lln s,io , cnl ù ail'iNu m
di l)u lN,id'1- '1'1·amn nnl
Ln dornenit·a 18 ol f ohro Rl'Or!!o S. E. J\\lonH.
Bo.vlo, Ye~t·ovo di Jol111u11esbITTg, benl'1li,•ova
LLlli<·ialrnente la nuova cappella deùìc-ala :i
S. J.>nmf!11 i<-o Sano nel Collt•gio Dou lfo:<t'o cl i
D:tlei:icl1> (l'rilll~Ynal) I" Ti 1•i,h,hr11v11 ln prima
t1<'lnta ~le,.,.n alla presenza di olt ro :lOn per-
>-One. ParlaYn q11inili con mohn ..nti-m·ia 1lelfa
vol·azinne ~, i111nln111lo al dovno ,le-Ila gl.'110·
rosit:ì uou •oln i Hgli mu 11111•h11 i g<•ni10ri.
dw dorr1>hhno 1•011,;ic11>.rarE' pri, ilt•gio !ilT11or-
dinm-io <> 111111 J1011edizi1111e ,t,,t ::-i/.(11orn ra w•n•
nella fa.migliH 1111 tt1u·1>.nlott•, 11n n:ligio,.n ,·on-
cliulore o uan 1-1tor1t. r,;,.prf':-~C' inull n, la :<Ua
~1 ima pl•r l'op,,ra 1·om11iu11t 11<-!l11 ...uu 11ic,c<•~i
1lni Salr,inni, ,-pl•<·1:ùmeuti, nl'I 1·a111po clel-
l'ed11caziom·, 11 d1Ìt'•<• l,i ,·ollulturazion(• ,lei /!C·
nitori e d•·i I ·oupc111tori in <}tll'QIII prczio...a t•
t!iflidle nprra.
Dovo In ,mltla Ilfe~R.'t, Sua l~N•f'lh,nzn nmmi-
ni~t,·ò la ('rtii<imn a,l un gr11p110 cli nllitwi c\\4:J
Collegio 0011 BoK<·o. 1lelli :-,·1wln llon Rnn
e :ul altri fand111li. Pa,:;sò q111111lr a ,·i,.itare il
cantiere tlt>Jle 1111nn• 1·0,<truzioui la 1<<•1le dt-1
ruturo 110\\'izinto , mauiie,-tò lo sna ,-o,hli.,Ia-
zioue pn <111,11110 ><i era 11011110 n·11li1.1.11rc in
tanti e t•w,;ì diversi rnmpi di aziotw ,ti I>ale-
~HI◄>. 11 lavoro dri ~ale><iani 11111 Tr11n~, :ml è
1:1empre più np11rt,zirnto dal dero ~e(•olnre P rlal
po1mlo; anc-Jw il numero dei ('oopr,ratori è in
forte :rn111ento. Kel correntu mtc..l' ha. 1111.rn
inizio il 110\\'l.tt,llo c•on un hd ~rnµpo di ,oca-
z.ioni dt•I S11,l .\\ tric·a.
\\ PTTEBL,\\ :-. I•;. Mon•. Emilio
\\ha<i,a\\ v Su!Jut·run hu hcmedetto
una nuu~a nla ddlu ~cuoln •ale-
...ianA « Trinid..,d ~tturhe1 ~antns »..
rbc .,.,,.,p;Ji, 800 1tin, ani J>t'-' le
!,ruole pcimsrit• e •t·c·ondarie. Gran
11nrtc qnt,ti µim uni. Ji!lli del po•
polo. l'lC'eVc)Ut, rimwj.!11Umr11\\n 1!fa-
L11i10. La Sruolo hu pnluto ce1aliz-
i.urr 1l nnnvo ntt.uh·rnu u.wplm..
li :! I nowmbrc •con.o il Pri,,i,lrnte
della It.-trmne Sarda :-,. E Ffi,io
Corriao <>norava di ana .ua , i1ì1n
t'h1i1010 S,1ie,juoo di C~fi;irì.
..;uor Filon11•nu ~brhrllt f·. JI. \\ ..
m:io.,.ionaria della prirua ora. ha f,._
•l"l!P81n a Pl è\\7' \\. ARF.~A!- il
teltanltsiwn ,li vt•t.irione rel~iu,o.
mt'nto gr1.1z.1e iilla ~rnrro5lt3 tlei
Cooprralori ht1•11li, iu \\ Ì•tn ùel gran
brnc cli~ JaJ 1939 111 ~ruuln rumpic
1> ruvore dei figli drl pupnlo.
I• nino prt-Seuti une-be i Salc"mn,
1lc,S1in111; nllc due l'urro,·,·hit ,I,
I/ormni Jontunu ri,·ordo è lt-:~aln n
quello ,ti vrnn,li 6p;ur~ salcsi,u..-:
Curloonin. RiS]'ondenùu 1111',muie;gifl fu infoltì Mni1•. Ct1gliero n d11rl~
d.-i !-up,•riori e degli allievi, l'il-
lu~trc Cl.pite e.altava l"op,•m e,lu•
cotivo sv<>hn dai ligli di Don lfo....·o
l'abito i11 Villo Colon (Uruguay),
pi:t...,_ntt: orwhl' \\10113. La.~na. C,:
r pochi jtÌorllJ d11po. Apo,tolo ,1,•i
l,li Ex u.llie,,,i di GlUI\\Af>A, v la
rittà piì, .a1..,iu 011 d~l c~nlro Autt••
in Sar,lettne ~- mettt'ndo in rìli,•vo
la ccnnridcnza della .ua vi,itu cnn la
I U<'(lhini. '-fon•. Fognano. lo ron•
cluc-evu • Puut,tri·nu~ da do\\!t: la
rirn ». hanno r,)1tHi1.1ltn un loro
""f:"" erigendo a \\luri,, .\\u-iliatrit.- ·
J>rr•c11,:, dei SaJ.,,Jani ,·h~ •• ;,rd11- gic,vnne mi,...ionantt ~.arebbr- pa1-1• un mo1t11me:nto in unu <lf"ll.-: Yie più
gcvao1> u "'·olg:cro il loro "l"'"tolntu sata. un onno dopo. a Jnr iniz111 mo, imeni.ate dtl ::-.ir11n,i:11n. pa,•
11 Carl>uniu, ulformava: e< l\\,.n •·i alla nun,u \\1ì»iont d•·ll'i.,ola l)c,.,.. ""{(gÌO ohhligatn 1••r tutli 4m·lli ,•he.
polrù rt4to1erc- una vera rina,lcit n t•-♦tt~ son. Neni dnvcva p~cif, m.aurarr r•·r , i.a cli trrr11, •i <lhip;,mn alla
nomi<11 r ool'iule della nostro hola alle c~l~bruzion• un ult:ro ,·e$1•ovo Hcpubblicu ,;,1rclln ,li {.o~tu Uicu.
~. tilrcltom~ute coogiuotu ud etUiu~ Salesiano. l'F.,·r.1110 Mons. 13orit. I.a •tatua è in wur,un ili Corrara
non , i 1nr1ì uno eleva;1.1nne inorale che pn,•it<lrttt lo ,truta augnral,· I' domina da un pll'1l,!J!Ln!lo ahn
e ~pìrit1111)r drllc popola.:tioni. 11 cni e rd~hrù 111 S. Mr ••a nelln rap• 6 IUOln, opei-.1 d"arlc ,I..U-ard,iteHo
il ,,iano di rina•cita è d,.,.tmatn ». pc.Ila :;nu1it1, di g1n, èlltù~
italiruw \\lari" I· ll\\'illi.
11:;

3.4 Page 24

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ungo 11I um1I el 'Alto
Un sopraluogo nelle foreste dell'Alto Orinoco (Venezuela) fa toccare
lo sviluppo dell'evangelizzazione tra gli indi e le difficoltà crescenti
ocJAl I lt•rmine dC"lla mia visita pastorale
~ alle· residenze rnissiounrie dcli' Altv
-
Orit1oco. sento il hisogno di comuni-
C'are ai Cooperatori e amici ddle nostre Mis-
sioni i 1wntim1·nti òj gioia e di ammirazio1w
provati nd C'Onstatar(• l'rroiC'o lavoro rhc·
compiono Ira gli indi i no$tTÌ mi!'siu1111ri.
Essi ~0110 povPri. sono in n\\llll('ro a-fl'atto i11-
su:ffiri.,11ti>; t>ppure realizzano un'o1lera di ci-
,;ltà r di r,.figionc clt◄1 ha rl,•1 prodigi11!\\0.
« Santa )Iaria de lo., (~uaic·a., » fu la prima
residrnza c·lll' YÌ!'itai. Es~a Ì! situata sulla
sponda di,) no Oriuuco e allo sboceo dd rio
Ocarno, I mi~aionari vi hnn110 costruito 1111a
capprlla 1• 1111a piccola 1>ffi1·ina, dove ha11110
impiantato , aiiu marC'ltim·. un generatori•
elettrico. un pÌl'colo tornio e una sega t-lt'l triC'a
per legnami. Hanno pur,· organ.fazato la rol-
tivazion◄• ili 110 picC'olo podere e l'allt>va-
mento di unimali da c,,rtil,,. Ndla rC'siJ.P1tza
<limorauo st'i'snnta indi, dw a,i dedicuuo alla
11esca P ali'agricoltura. ~la i Missionari d,•lla
rc:;id1•uza ai;sbtono a.ndw gli iudi rh,, , ivouo
lungn ll' spm11lt> dd rio Orinoro e del "\\[avac·a.
Si tralta di trihù aLba,tam:a numcro!'t·. Ho
potuto constat.tre d1e il 11u111<'ro degli iudi
qul',;t'a111to ÌJ cn:sciuttl: cii, è dovuto allo
cure cJt,, il missionari o l1a pe.r essi. Nr lln
,uSliionc iufutti, se saui, trovano lavoro: ~1•·
malati. tro,·auo assistenza ,. m!'tlicine.
Per il mum1'11to non c'i', ancora vera sc11ula
orgauizzatu, 11111 i due sacc1·doti e i due c·oa-
diutori che lavorano 1wlla Missione. cono-
scendo abha;;tanza bcJH• l'idioma guair11,
hanno cominciato a m.!'<'g1111r1· il cru.tigliauo
ai Iagaz:r.i. i quali si mostrano a,...,ai i111,•n•,-
sati e ndtli cl'imparare. Cr◄•do quindi cl1t· 11C'I
giro di 1111 unno i missio11uri Irovt>ranno in
t>ssi i più , alidi collaboratori 1wlla loro grande
opera tli rh iltà e di ri:ligioiw.
Quanto a~Ji adulti. j mi~"iunari ,:indn,;triano
di far loro amare il laYoro. a111mat>strandolì a
coltivnr1• piceoii podcri t·on 8eminc e piunla-
gioni, C'on11· pure ad all1:vuri• iuùmali da tor•
tile. Sic-co1111• ~ouo molto r11riosi, impar1uw
facihnt>nll·. 1wr cui questi aggruppamenti d'i11-
d..igt-ni dispongono già dl'i frulli delle loro mani
e ne van110 orgog-liosi.
Il capo cl,•i Guakas drll'O,·amo, che ri~it-d1·
nella "\\lis~io1w. ha imparato a maneggiar,· il
motori• fuoribol'do dd nii~sio11ario ed Ì' fo.
lioe della 1111a promcs!!n di procUiarnc 11110
per lui. Jntanto. siccome ~ al,ilr cacciatore,
gH ho regalato un fm•ile pnc·bì· po;;sa pro, w-
dcre piì1 flll'ilme_nte la carni• per le famiglit>
ùella sua t ril1ù.
Per l]lll'8li inJi Guaica~. c-lu: sono for8c• i
più arrl'I rati, i missiun11ri han110 procurato
tulto: il 1:ilH> pt>r irrolmi;tir~i I! rendtrt-li .itti
al Ja,oro. il n-i,tito per difoudt•r~i dalla zau•
=---=="-
- ~- - - - =---·.:::~--;:::::z::;;..::::.:~;;______....
~-
-;;'
-
~ ~ --
7
-~~--'---~----------- ----~-....;

3.5 Page 25

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con mano al Vescovo Mons. Garcia
causate dall'ostilità dei protestanti
wra unc,frlc e dalle punture acuti~!<itllr di
altri in~elli, vera piaga •li •1uesta regiom•. e
le nwdidni- adatte p,•r ugni malattia.
\\la 1'\\itano l'nrun·. gran· a mi<> 1•an•r1•,
di n·galnr<' aTI'indio tulln qut>llo che domanda
s1:11zn l·sigernc una. rctril,uziunc ancLtP pic-
cola, 1wrehr· così J"in,lio ~i forrru.·rebhe l'id,·11
che la I\\Tissione è uhl,ligala a mantenerlo <'
cn•H·•·rt·hh1· come un rn•gl1il to~o para~s:ita 11,•lla
societ11. ;'\\on dico rht: 11111·sto non si po~~a
fan• in casi SJle<'lali. comr in occasiunr rl1
rpi<lemit· e di neccssitì1. r;.,sigei:e un rom-
pcJlijO aiuta molto lo ij,ih1ppo delrop1•ra ri-
vilizzutri<·e, prrchè gl'imli portano alla Mis-
~ion1• i protloui dei loro ca1t1pi. della raccia
f' dt>lla pc,,ca; e la 1lis!:'Ìolle 8omm:ìni,,tra loro
biand1cria. abiti. zutclwro. sale, sap<tt11.' ,•cc.
[n uua parola il mklliunario li civilizza im-
(lrimcndo luro l'idea tlt•I lavoro e della pru-
vrictù.
collegio. fntanro si fa loro un po' cli scuola.
Imparano volt>ntieri: sono di~involti e ro-
husti e. m,,,i»Liti ùal rnii-.s:ionario. -.i npplicano a
lavori vari: 1111mgiano con i 111isi_.1ionari t' pas-
bano con loro la maggior parli• drlla giornata.
Gli adulti ~i dcdica,10 a1l'ag1·frnl r11 ra e qual-
ru no, g11idatn dal missionurio, ~111 già co-
~trncndoi<i la propria casa pn·s~o la Resi-
denza, la 11u,1lé va sviluppau<l(lFÌ iu modo
consolant1•.
È qnc--to un çentro molto importante
perchè lll'lla parti· superiore dt'lr \\lto Orinoco
vi sono , ari,· tribù rhe sta11110 a,\\ irinandosi
ai margini di <prnRl0 fotm(•. li mi~~ionario
lia già in prnµrnmrna dei , iaj!gi apostolici
per vcnirr a 1·0111t1Llo con 'tt1t•sr i indi.
Dal Plat.mal ~r,·udemmo tiuo allo ,lwcco
dt>I fiuml' :\\l,n ara. r. fr;;lo~a111t•11h' ~alula.ti
1la~li indi , Ile iacontravamo ,ul nostro pas-
~aggio. ri~nlimrno la corrcntf· <ld liunir fino
a inco11tran· gli indi Chamot~·ri. dw prrseu-
lemeulc ~0110 ttmn rntali da un't>pitlnnia di
malaria. Poichì· il missionario li aveva visi-
1ati più voli,· cd essi p1m• .-rano 8rt'si di
frcqurntc alla 1Jis~ioui>. ci acc-olsPro ,·on araud..
allegria. rol dolr1· ,-aiuto di Clwri- \\(lji (amici
huoni). , i~il ammo ancora altri airp:ruppamcnti
di indi t' tulii ci ricc, ettero <'on up:unle cor-
dialità. I ragazi.i, naturalmente, rnuw s,'mprc
i primi.
La Feconda Te!-idem:a da me V1S1tata fu
quella di San Ciusl.'11p1· di Los Chorii; (Pla-
tanal).
L"opera tl,•i no~tri mi.,sionari ~ incPppata
Gl'ìudi Choris ~ono piti nnmtrosi dri Cnai- da difficoltà gravi~sime. Olr rt· qiwlk comuni
cas. Li1 rtsidcnza ris1101111 i;ià clclla r liiassosa ad ogrù l\\li~,oionc, quali la lingua, 1.. distirnzc,
alll•gria di una ci111r1antina di raga.1z-i, prr la mancillJZa ùi operai cvang1•1ici, <:'è l'opera
cui tii attendono i 1nez.1i per costruirr 1111 deleteria di l'l'rlc sette prot,•stunti.
ct''b~ h~-
~n~
A,
,,:,&

3.6 Page 26

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Tra gli indi C:horis. per i-•r.mpio. ci ..,mo ~li
Evangcli,.li « l\\uoye Trihìa » du comL111tt11111
in forma allarmante l'opera missionaria. J'l,,·1
Plata11al q,w~ta setta l1a co~lruito una n·~i-
dcuza a t·P11Lu mt·tri tlal1a \\li,.,inrn• Cali oli<·a.
L, ,-tl',~u 1111rrtldc allo i.l1ut·1·<1 del Ma" a<•a.
duv(• pur ,ap,·udo rùe il mi~,iounrio rattolico
ba una coppella. es<li hanno blabilito un loro
a<·1·ainpanw11 l o .
La 11,ro opera è- nefo~La. 1n~egnano :agli
indi sohaulo a cnutiu-e; ùit·ouu ili 11011 la\\o•
rare pcrt:bè sta per venire il (risto, clw t.larà
loro da mangiare: parlano male del mi~--io•
nano cattolico, dicendolo fal,o e ingarua.atort';
ra<'comau<lano di non recori-i alla mi1<i;io11e
pcn:hè si au1maleranno: ùi no11 riccYcrc, ~,·
malati. mrrliriuc da lui, p4.'rcliè morran110:
cd altre rni;r ancor prggiori.
L.e con,cgm.'uze di <J''"""te falsità ~ono
gran audi\\' soltanto 50tto l'a~petto umano ,.
~ocialo. In questa re.gionc, t•ht un tempo era
ricca di rnaudioca e di maak, da quando gli
indi odono 11ucsta comodu pn•dica di « 11<111
lavorare>». ~0110 diminuiti di molto <pU-ijlÌ
alimenli; t• 1<c• il misltionario t·nttolko non si
opporrà a 'ltlt''<to Javoro tldeterio. i po,·eri
indi fra qualche anno moriranno ili fa.m.-.
D'altra porte. poicJ1è qucstc tene 1:iOllo
molto fertili, 110n dubito che il lavoro co-
staulc> e> l'ucrifièato dei rni~~ionari asbicurcrù
agli inili dt·ll'Alto Orinoco un progressivo hc-
nesserc. frutto del loro la,oro I' dd i-omnwrdo
d1e immanc·ahiluwnlè fiorirà i-ol prc>grt•c.lin·
<ldl"opcra dYilizzatri,·1·.
~
La tena rt•Ridenza da mc visitala fu qurllo
di San Gio·rnnni di llanapiare, c.he i;i tro, a
a due ore dalla foce del fiume omonimo, il
quale è a i,un volta affluente dd fiumi> \\ 1•11•
tuari. Qui la terra è sommamente f.-rt ilf',
11roduce di Lutto e in un prossimo futuro
potrà clh-eutn.rc il granaio tlcJla parte nord
del territorio. La Missione ha un podl'.rr col-
tivato a l,anane, ma.udioc•n, canna da 1.uc-
chero, a.ra1:hidi e patall' dolci.
Questa Missione è compoHLa di civilizzati
e di intlig1•ni. Vi fUD2ìona 11110 piccola scuoio.
GJ'indigmi uppartengono alle tribù <lei Pia•
roas. Machirilares e Yabara1rn!I. Essi ,·h onn
sn.l.le rhT drlrallo Yt>ntuari e alle s.orgcnli
ùel }lauapi.arc> e del J>uru,-ito. I ci,ili sono
commerriru11i che vi !oi n-c11110 per acquistttrn
i prodotti degli iudi e Hndt•rc i propri.
Qnt'>---ti indj, 11d N'l'f'-7.iont• dei Piaroa,,. s,11111
forti, la\\'Dralnri. intcllig,·nt i. Tut Li hanno il
loro podt•n· ,, 1·on Je loro pirogh1• a moton•
scendono a wutlrre i loro prndotti. La M•~·
i;ione rompic in mezzo a loro 1111 grandr la-
,·oro: i11st>g11u o coltivare la t<'rra. ad all,,varc•
gli auiruali dotru••tici, a 1:oslruirsi una ca,-a.
a vivere cì, il1111•ntl'. \\ 111ano a mano dli'
migliora il loro tenore di viL1t. s'insegno la
mural,• e In r,•ligiou.e.
Il lavoro 111illsio11arin il dififril,• per la granch·
distanza che ,·i è Ira 1111a lriLt1 e raltra. S,·
verrà io aiuto ai lllissionari am·ora 1m sacer•
dote. e;;,i potranno fare più frequenti ""<'Ur•
8ioni e "i~itarn i gruppi di ìnùi ddl,· ,arit
triliù. Onnni il missionario r,j Ì' guadagnata
la fiducia ùcll'indigeno. wa è- m•ct,ssario mol-
tiplicare i routatti. A.Jlzi, fra non multo.
i;perianio di poter realizzarr 1111 nostro 111•1
~ogno: purlart· nei collegi ùdla ,rbsionc. ml
\\tabapo romr ad Ayacucho, molti di qtU•~ti
raga2zi e ragaz~•. rhe 11n giorno saranno 1
più cfiìcaci missionari d,·11,· loro tribù.
Anche l'r, angcilizzazìonc di queste lrihù
presenta Il· <ste-.se difficollìt. La propaganda
tlci prote~tanti « EYang<'li~ti » ba pregiudi-
cato grawuwntc il hcm•,-~err materiale ddla
regione. du· t>Ca~eggia di tutto.
Nella mia , isita vrnne a truvarllli il capn
de.gli fodi Mac·Liritares, Orazio Asi.sa. e 111i
disse in {'orrrtlo castigliauo: « ,ronsigm,ri•.
lo aspetla~nmu; ri tolga qul':;ti Evang<'li,,ti
che hanno roYinato la mia gc•nte. lo non ~oglin
più contatti ron loro. Dii·o11u agli indi Ji
nnn lavorare e ùj cantare soltanto... Cerchl ili
allontanarli: altrimenti la mia gente morirù
di fa.mc ... ».
La mia v11,ita alle R,·.,idcnzc della ,ri~-
~ione tra gl'indigeni IIli ha fatto toccare co11
mano cm1 •1u1111to sacrificio e amore alh·
anirn,• 11i la,·ora dai nostri mi~sionari nella
nwsse che· la Chiesa ci ha a8scgriato. Da Hri
figli di Don Roseo, con lo ..guardo fisso in
Dio e il pcn~iero agli eroismi compiuti rial
J>adrc e Foudalore per la salH•zza delle ani111,:,
cercano ili attuarne il Da mi/ii a,iimas srnza
che alcun s1tailìcio li arri>~li sul loro t'Ulll•
mino di conqui.t;la, att~t·ndo ~cmpre nuo\\'o
incitam1·11to t; conforto d:ù p1•n,in-o eh,· gli
.-ra abitua!,·: « Ci riposcrl'mo iu Paradiso».
8:1 SJ::t:U'1D0 G.\\RCI \\
Vicario lf)0$10liro di P111•rlQ .,.J_ynwclw ( J ,,,w,rw/u)

3.7 Page 27

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la Scuola
Don Bosco
di
Bangkok
ire « Don Bo~ro » a Baugkok è
11intetizzare jJ l:noro che> da oltn·
dicci a111ti i Salesiani svolgono a
lwncficiQ della ,;oventù più povera ,wUa
St·uola profe~«ionale ùrlla capitale clt'lla
Toilantlia.
La Scuola ehbc inizio ncll'ottolirc dd l 91,6
1wr adrnre al d,•,-ider10 dd Rr·ttor lial,!gion·
Don Pit•tro Ricaldo1w, rht> H1lle in Ol{IIÌ
fapt>tloria salcNiana una ra~a pt•r orfaui.
lnizi multo lllUtlesti e ~oprallut tu dillicili
1111che st·. per ironia J.i co.e. la prima ~cdc
1m•sa in allìtlo fu una villa prindpcsca rh,,
a, t·va couu..ciuto ~farzo t" i-plendon· ori<'ul uli.
r I ~oldati 11ipponici che ahitaroaw p,·r l'UHJII<'
anni, rovcvauo lasciata rn uno !'ltato p1e-
lo~o. Eru110 sco11111arsi i mobili. rimpianln
,li luce. IL condutture ddrac1111u e pPr..ino
lr• 11ort<• e le fìrir~li-e.
I nuovi inquilini, oltre l'affitto. Jontlt•ro
4111indi affrontar<' bpese molto gravi prr lt·
riparazioni più urgeuli l' per r,1mmoliilia-
rn1·1tto. Lu scuola ittiz.iò con d11P. orfani,
i quali. l·ome primi h·mpi ila Don Du,l'o
111·1l"Oi:atortò di Torino. au1lavanu a anp1u11n·
il 111cstic0 r<' di fuh•gnaml· in eillù. A ([ltt'sti
1hw primi prc1:lo ,~ ne ilf!giUDM•ro altri ,.
fu necc~..w·io tro, are il modo di occuparli
ila rasa.
I primi laboratori
TI giovaue ~alf'~iauo D,m A11dr1·a Anc•Ui.
Hll•Ltenclo a profil tu l'arlv tleU'agu f'Serdtala
prima tli dedicar~i all,· \\ns,,111ni. J.i, 1·1111,·
capo ,, mar~lro sarto. I 11a buona Coopt·ra•
trit·t 1,al1•i,iana rt•gnlò u111t macrhina pt·r n1-
t•irr, il 1·111npiru110 , 1cario \\po;;tnlic-u da Hat-
lmri -:\\fo11,. Pa~uui mm s,•roncl,1. S. E.
Mun~. Pia11i. Dt•l<'gatu <\\postolit•o nell<' Fi-
lippin<'. lll' donò 1111a tena. li primo la, orn rii
qtu-i ;;arli in f'rha fu di nlllupp1m· adatt11r1·
"''Atili usali, rict•vnti iu regalo; poi Yf'llllt'
anLhe il la, oro per i cli,•nti.
~..1 moggio th•l 19-1"; !:,. E. \\lons. Pasolli
ceclt·tle lu tipogrnfìu della Missiu1w, che lino
allora era ,tata a Ra!lf; '\\nl,. .Khuc•k. Si d1l11•
ntsì llil "·rondo 1.11,oratorio cht> tli1•dt• la \\l>ro
a cirnpuint a giovani. Nat uralmrntc nei primi
tt>mpi la si arnpl'ria uo.n avi•, a laYoro. 1wr<'hì·
111111 cono~riuta. e i pochi ~alc:,1a11i add1·tti
all'Opera non a,·t·va110 lt-mpo tli ecrl'ar1w.
Ma ri 111•11sò la l'roYvidi•uza, e co~ì generoKa-
mt·utc eia non riuscire poi ad 1.ll·r11nlc11lnri.'
tul Il i rlicnti.
"\\l'I giurdino rfrlla villa erano profondo-
nwnlc confh-cali nd tcrn·no gro.,.~i tavoloni,
dw rra1111 bl"niti pc·r rifugio e tri111•ea. Du-
rautr le ri.-rf'azioni Salr,,.iani e giovani, con

3.8 Page 28

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non lieve fatic-a, riu,;cirono a riruperarli rd
dilu-ro ahboudanti- lrgno da lavorazio11t>.
Qursto fatto free d1•,·id<'re l'apcrtura di 1111
t1•rzo lahoratorifl, q111·lln <li faI.,gnam.-ria, JH'r
pr11\\ vrdrrr tavole, pnnclw, banchi. lrtti e 11· fi.
ncst r1· 1· porte di cui anrorn la casa llllllll'llva.
Intanto la !;ala più grande t• più lwl1a vt·mu•
Ira,formata in cappPlla. 1•be nt·lle donwnidw
fu affollata auchl· di ft.tMi, attratti dalla pil·I à.
dai rnnti ,. dalle belle fu11z1oni tiegli orfo 11.-lli.
Q11a11ti occhi si , .idero umidi di piimtn
all'udin• quei giovani pn•gare e cantarr rm;ì
l11•1rn k lodi deJla Ma<lunna, mentre p,wlii
llll'i<i prima girava-110 vagaho11di per la ci~I à!
JI ~,,.1,.111a di Dou Bo~ru a\\eva fatto anrht' i11
Taifandia il miracolo di n•nderc buoni. lal,o-
rio~i e felici d~gli autrntid ragazzi della i<lrada.
Provvido trapianto
Canfimmte con I-a ~cuoi a Don Bosco 1·ru
la vìlla dcll'Amha:,riatort· americru10, la 1·ui
i:iguora aveva già dimostralo ai Salf'siani il
!'110 l'owpiacimenlo p,•r la trasformazione t·,m-
sla1 ata in quei giovani. I poveri orfaurlli \\111-
ll·ro pr!'11ararle 1111a sorprt'ba. Una bt'ra bi
rad111111ro110 in gruppo sopra uu riahw di tt·r-
rt>no (', rivolti alla villa <lrU'AmhasciaLa anw-
ri(•arrn, cou quanta VOl'I" av<'vauo in pcllo e
;1•11l111wuto in cuon•, ra11taro110 l'inno uazio-
11.ih• ami-rirano. ln-11i11t,•,o in w.;{c$f", \\, l'\\ ano
sacrilìcat o p,•r impa-
rarlo Yaric ricreazioni.
L'atto com.n10St-ie la si-
gnura.. cl11' , 1•une tosto
a fare le Sili' felicita-
zioni portando ai poveri
orfani ogni hen di Dio.
Fu ,,11.,lla la prima di
tante ah rl" , i,:;ite e do•
naziou.i fatk poi da
altre g~11l'ro,e ~ignore.
da IPi organizzate in
un Cnmil ut.11 per aiu-
tare l'Orfa1101rofio Don
llosco.
Pur nella povertà e
diffiroltà dt·gli inizi,
ropl'f3 JlfO~perava C(lll
chiari wgni delrassi-
stenza Ji,iua. l\\Ia un
tristi' giorno il pmpriP-
tai-iu dol111 n1sa avvertì
rhe In \\iill1.1 rra 81 ala
venduta p1•r din•ntare
sede della Lq~azionc d'Olanda! Entro tre
mesi bisogna, a '{nindi ,-luggiare. )la dove
trasfnir:,i?...
Si era n1•ll1• a111,'11!'ttie, proprio 1·onw uu giorno
Don Bosc-n 1rnru1do vcrutc sfrattalo dal prat o
Filippi. Ma ,wm1rro a mente co11forluL1·ici le pa-
rolt> pro1111nc-ial1• in tale circostanza: <e l cavoli,
prr rrf"'<'l'rl' l,cn,·. J.,J,hono •·~,i·n· trapi311tati ».
Dou Bo~ro \\<'1111<· in aiuto to,tu fu tro-
' ato e acq11ì111 ato con l'appog~io dc•I ,;uacren-
nato C'Olllitalo di i,iguorr e amfri, un vasto
appt·zza11n·11Lo di Irrri>110 all11 JH'ri foria della
tittà. dov,, na pr1:visto uu rapiclo 1wiluv1m.
Jn poco tempo furono h-i costruiti due grandi
capannoni in lq;no soprael,·vali di 80 cm.
dal tcrrt'IIO, lunghi 80 nwtri 1wr 10. Uno era
destiDato prr l'ahitaziouc e raltro per i la-
boratori. I gio\\'ani stessi. con a capo i loro
superiori, si ~ohLarcarono a l òiflìciilt> e fati-
coso lavoro d"I trasporto di tutto le masse-
rizif' I' dei 11uH·rhi1.1ari. lavoro r<·~o più ar<luo
dal fatto cht•. p•·r ghmgcr1• m·lla uunva sede.
si don•va pa11san.• al di là di un largo canale
sul qualr 11011 s 1 era ancora rostruilo il ponte.
Siccomr poi il lt'freno per , ari me~i drll'amto
era alla3ato, :,j tlo, ettc rialzarlo pt•r lungo
tratto c•o11 la krra ottenuta dallo secavo ti.i
uu altro ca1111lc•. Anche ,pwsta !lnorvante fa.
tica ftJ gioim,amrute so~l.1·11uta <lai uravi gio-
vani. J; \\u~iliatrkc e Don Bo~cn hruO:"ùissero
largru11t·11t,• <tm·llt- fatichi:.

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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()ul'~ta IH'11rcli1.io11e del Cielo si f'011statb
il 6 ottolm· I 9.~2. l[Uaudo ln Rigrwra ùcl primo
Minii:ttro tlt-lla Tailanclia, !'ircoudala d,Jl1• ~i-
gnorc dt·gli Aml,ai,ciatf)ri ti' \\m<•rica. Tngl1il-
terra. FraJH•ia r Olanda. nunchè da 1111 follo
gruppo ili umici Lai e ~lranieri. pom•,;a In
prima pil'tra ddJ'crigrmlu 11110, o padiglion,·
della S1•uola 1u·ofl'ssio11al1· Dou lfosco, su ùi-
•egno 1li>ll'ing. G. At·1·i111·1li. noto prof,•ssin•
nista 1ldla C'apitale tailaml,·~I'.
Col nuovo l.'dilìcio a d1w pian.i di metri 30
per 15. che fu tol'to srg11ìto da un ~ecou1lu
da un terio. iii poterunu a,ere ad1•g11a1i
rnodrrui l<wali per l'abitazio111• r pl'r i labo-
ratori. li fotto che lo stP%o Capo del Gov,•ruo
Lailandc~c uve~se decn•tuto un cospicuo ~u-.•
sidio fll'r la nuova coi-lru:rioue dimo,-1ra la
,-tima <l1·l 1;11n·r110 per qm•st'opera Lauto lu·•
uemcrila ddl'rducaziou,, d,·11.i gioventù.
La scuola , isse anrora due indimcnt1cahili
giornale.
Sahato. 9 gi·nnaio 195·1·. prr~enti S. E. Mou-
~ignor Pil'lro Carretto. c.al.-~iano. \\ icario
Apostolico di RatLuri. J'f,.pcllorc sal1•s111110
Uon Etton· Frigerio. mcml,ri del corpo di-
plomatin,, uhi funzionari drl Gtivernu. Coo•
111·ra1ori e nmiei. prrsird1•tt,, nll'iuaugurazio1w
dei n.uovi padiglioni 1)0111111 Luic t Songkra111.
consorte d1•I Primo Miui~t ro. Srgnì 1u visi111
ai lahoralori di arti grafidw. meccanica. fa.
leguamcria e sartoria. r giorno.i. intPnt.i al
lavoro. d1•~lar11110 1wi , Ì!'<Ìtatori le più , ivi·
simpatie. Poi fu visital a lu 111011tra tlt<i lavori
PReguit i dugli a llievi: tutto dis posto con gustu
,: o riginali1ì1. In cortile ~i ll'nul' una 1rnlruu,·
aC('adPmia: banda. canti. giuuastica. l, 11 gio•
Recentemente Don RaVllllco univa In matrlm<>nln
nella eappell.1 delle Fl11ile di Maria Ausiliatrice In
lmpbal, n~l Manlpur. due silo\\·anl: Clemente •·
Unda. Ambedue pro.-eni,·:.no dal prou,,aant.,,,fmn.
CJemen,r aveva appreso la r~lhcionc- cauoHcn ndl t
scuola •i1le,.lana di Naruirkatlya, oell'Assn.m. Poi
era torna,o nel Manipur, ova nvova frequl'nt:Uo
Il corso formac~utlco pres50 l'O~r,ed:ile gove.-notlvo.
l,lnda era stnrn educata dalle Figlio di Maria Au<l•
liar.rlce a OauhatL Da due anni 81 erano conosclull
e si erano i,romt:SSO di spo~art-1. Ma i genitori ~ l
parenti proto,111,intl enno dccl,! d'Impedire ad or.nl
costo Il matrimonio c:ittolico. Cosi <1Wllldo Clemente,
supcr.,tl brillantcmerue cli es.imi e ollenuto un
buon lmplc110, ~I presentò .d par1:n1I della ra.11~,,._,
per combinare ognl cosa per Il marrimonlo, ,I ,cnh
rispondere: " Noi siamo lieti che vi sposlace. L.1
pro!t"a.imn donl(mica faremo unn e:ran festa: lutto tl
villaggio vi prcnd"ra parte. Il p,1>lore sta gi.l ad\\lllb·
bando la chiesa ". " Il pas11m,? Ma noi due ,;lomo
cattolici e- voglJ.aJ:no che Il no.-tro matrimon1o ,..,a
benedetto dal missionario " . Il pàtlre della ra,t.u.....
rispose: " Allora e mcgUo che lo Informi subito di
non Vènirc, pcrchè qui sl a\\'rtbbe il ricevimento
che. ebbe due anni fa~ quando fu malmcna101 non
ricordJ 1 ... Per più giorni pare.mii e :unici tenmrono
di con,•Jncere t due giovani a /are il mntrJmonJo
nella chie,;n protestante; facevano veder loro i rkc.hi
doni. li luslnlf.tVllno In oi:nl modo... Ma Lu110 ru
vano. .. :".ol sb.mo cattolici, rfiiip,ondevano, e non
ta_,-cc.re.mo la nostra Fede pe:r ne~,una cosa a.I mondo ...
Allo~ 51 l>à•\\6 alle .mina«e. I.~ po\\'era 11io,"Unc (u
plccbbta • rinchiusa. Per ll'c iclornf non -le delitto
nè dbo nè bc,·anda.. Il pndtc ""'eva.. minac.C!blto di
uccide.ria .se non cedeva,., Ma Llnd,i contlnu:.vu .-
ripete;re: " Potute am rna:iz:.arml. mn lo non ne.aherò
mai l,1 mia Fede". Alla fine Cu la mamma C'he, te•
mendo e:hc. t,:1 6a'liuola ;web-se " morire, un.a noUt:
la llber6 • I• di$,,;,: ·• È mel!lfo che tu (ul{f!a ad 1mph:il
" che 11 ~J>O•I là. Ho già tnrormlltO Clemente che ti
attende " . Super.lii i 50 e più chUome1rl ili dlltan..,,
:t duo a.fO\\'$ni .irrh'SD.o alla Mis:Sione più m<1rd eh.:
vivi. L'Indomani sresso si univano lo D13trJn1onlo
nella ouppeilllna delle Suore. sen.z,, ricchi doni, se.nz;,
grande resrn e senza la presenza di pare n ti e andl't.
11 Ma slamo tetici lo s 1esso, dlce,·nno al 01lsslonarlo
con laarlme di gioia, percht non abbiamo trudi 10
la ooi;1ra Fcth: ..
vanP di~sr parole di ringraziam,·nto e offrì
un ritrallo del Primo ,rini,tro. eseguito dalla
seziorn· di11eguatori. Lr pii, raggnardeYoli si-
gnore dl'llu colcmiu c11rop1·a srrvirono rinfrcsrh i l n ques1i giorni la Scuoln profossiortalè
e dolci. du- esse tilc•ssc 1nrvano preparati. Don BoR1•0 s t a ac:quist auùo di importanza 1•
Il giorno dopo, S. E. l\\Ion~. Chorin i\\f. E. P .• s.i preparu u nuo, i sviluppi. perchè pl'r at-
,icario Apo11tolico di Bu11gkok. brnedisst• i tuare il piu110 regolatore 1,arì1 prolungata
uuo,-i locali: a ~.-ra tutto il dero della capii ahi un.a dcli,• prim·ipali ne d..lla ciuà. che , 1rm·
fu ospiti' tl1•i Sal,·siani. Suu Erc1·1lcuza. ria,• a pas~are ,ul terreno 1lt>lla •l't1ola. El-sa ri-
bumen<lo J,, impressioni a, ulc in q,wi tl11t· n-iauc co~ì sulla 11110, a Yin, che la 111e1 L1·rìì iu
giorni di fhta nella Seuoln pl'ofesgio11nl•• diretta l'.om11nicazio1lC C<>u il C'rnlro dt·ll11
•·n- Don Bo~co, 1liR~1·: << Mi ri1H'rt'M'C di uou 11,
città. [noltrt· rol denaro d'e1111roprio dato dal
il genio 11nlì11110 per c,pi-i11wri-, dcgnauwut,· 1111111.icipio ;, iu costruzio111• un nu<" o gn1111lt-
quanto ho , j-..10. '.on mi ri-,,ta d1e mrtt1•r1• la l.tLbricat11 a tre piaui. 111n1tr,• all·allro lato
finali' i.,.,imn a tuttu. lliu fa,·dn p,o-..pt"rari• tiella , ia ~I a111w ~orgcn1lo 1111:t hclla rh1,·,a
,emprc più il ,o~tro r1rl'z111,o lu, oro iu rut•zzo pubblica. t•lie prnhal,ilnw11IP d1,·culcrà parr1w-
111la giovenlì1 lai».
d1ia, e nn ~11111pl1•,;so di 111wv1• op,•rn salc,,ia1u·. 711

4.2 Page 32

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qriltt, lnatU/J . - ii,
~ ~ ~ --~=::-:::;i
riRJL' AUIII..IATR~t. -==-. ·~~ •.·
Guarita da poliomielite
A,crn già una nipotina colpita da polio-
mielite, quando una sorellina venne colta
dallo stesso malè. Lascio i.t1unaginare il dolore
e l'.mgoscia dei l!Cnitori e parenti tutti. Fu
portata subito in ospedale. o, e le fecero con
urgenza le cure del caso, ma a nulla valsero
e con garbo ci fecero capire la gravità del male
togliendoci ogni speranza. Dopo sei mesi cli
degenza, che pa!-lsammo io ansia angosciosa,
la piccma fu rimandata a casa sem.a alcun
miglioramento. L'adagiammo accanto alla so-
rdlina, si può immaginare con che stra..:io
per li.t mamma. !\\la la nostra fcc.le in L\\foria
Ausiliatrice fu premiata. Infatti dopo alcu11i
giorni di lacrime e di preghiere, co111ro ogni
prcYisione, \\'enne la tanto desiderata l!faY.ia.
Ora la bamhina da più di un anno sta bene,
corre speditamente e frequenta la scuola.
Anw1 (Ca,~rta) St OR DE VITO Sl'F.KANZA, F.M.A.
Le sue condizioni erano gravissime
\\(,a sorella \\Iaria fu rmsponata d'urgcn,:a
ull'ospcdale per cssert: operata di ulcera gastrn-
duodenale; ma le sue condizioni. date le
malattie di reni, fegato e cuore, e l'età a\\'an-
zata, erano gravissime e lo stesso Primario
ci disse esserci ben poca spcran1.a di sah ari.i.
"\\/oi familiari ci ri,olgemmo con intense pre-
ghiere ::i Marin Ausiliatrice e a ~an Giovanni
Bosco; e con grnnde meraviglia di tutti, dopo
soli 13 giorni dall'intervento, la sorella pote
ritornare a casa. 11 marito manda. ricono-
scente, la sua offcrtll. alle opere salesiane e
chicùe la pubbhcaz1onc della grw.ia Ìl1\\'o-
ca11do ancora protezione ed uiuto dalla \\la-
<lonna e da San Giovanni Bosco.
z,,,,,o di Trmto
AJ\\IELIA L.\\llTON
Premiata la fede della suora infermiera
Dovemmo ricoverare all'ospedale provinciale
una persona di scrYizio che presentava un
gr:1vissi.mo quadro di nefrite c di insufficienza
car<liaca. Poichè il caso semhr:wa dispcr.Ho,
S. E. :\\Ions. Principe, \\'cs,:orn ausiliare, che
sta,·a \\'1sitando l'ospedale, confessò l'informa
e le ammHnstrò il S. \\'iatico. n giorno se-
guente, il medico curnntc dichiarò che non
c'era più nulla eia fare e che entro qualche
ora sarebbe sopran-enuto il collasso. Perciò
il cappellano hl affrettò ,1 dare alla morihonda
l'Olio Santo. \\la la suora che aveva cur.1
della corsia, insistcne perche l'affidas.."1mo a
Maria Ausiliatrice e a 8. Giovanili Bosco.
Così facemmo pregane.lo con fede. L'am01a-
l,1ta in pochi giorni miglioro e continua 1.1
star bene ancora oggi, dopo ,:;ei mesi.
,',1m111 F, (t\\r)lentinu)
RIC'C'AHOO I. Cl\\llRA$CO
Si alzò al cielo un grido di orrore
Premetto che .:\\Iaria Ausiliatrice e Don
Bosco sono I principali protettori della mia
famiglia e che ne abbiamo esperimentato in
molte occasioni la valid,1 intercessione.
Sabato, z maggio u. s., mentre mi accin-
gevo a paru:cipare al Conn:~no dei Coopera-
tori in Roma, un mio bambino di 5 a11ni,
appena usciro dnll'asilo, contro ogru sua ahi-
tudine, nnd<'> a giocare fuori, eludendo la
sorvcgliania della mamma. ?dentre attraver-
sava una Strada molto pericolosa, ,enne ilwe-
stito in pieno e sotto gli occhi della mamma.
S1 alzò al ciclo un gndo di orrore dai numerosi
presenti, che gia non speravano d1 raccogliere
vivo il hamhino. Portato a1 pron~o soccurso,
non gli riscomrarono altro che la frattura al
polso del braccio destro e un.a piccola lcrita
al ginocchio. Proprio la mattina ero p.1ssato
nella Basilica del Sacro Cuore ed a, evo rac-
comandato i miei due ligli al grande Santo.
Non appena mi fu possibile feci a pii:di, con
mia moglie e l'altro bambino Filippo, un pel-
legrinag~o da Centocelle a Cinecittà nel
nuovo 'l\\:mpio di San Giovanni Bosco, o,·e
confessati e comunicati, ci prostrammo di-
nanzi all'urna dell'Apostolo della giowntù rin-
graziandolo per la grande grazia concessaci.
Hm,ra
Al.FRl'I>O 01 LON-\\ROO, EX AUJJ!\\'O E COOP.

4.3 Page 33

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nrr,-,mJ, flt'r l',,,tnuu,nm di i\\/(11111 .-4u.~,'/wr,frr r ,li ,9. GtrJ-
t·wou EoSoJ, di S l\\farìa ..U. ,u:zn,i·lla, ,li ,\\'. Drn,,oiùo
Sm,1a , d, altri Str,·1 di Dto - nkum 1,,,,,,,1 anrhc 111..
c-.arn ,,JJ;rt, ~d ,/.,,nosuie p~r hllfU .\\I, ~, ,li "1,rzra:i,,..
#tf'lfffJ
t "'"''1fU"Nfl 0
Ahb11ui Fuustit'J.11 - .\\cclO O. ( c.,_urc - .\\J(.ott1n1 Tsol..ina
Ale~R1u jJnola - .,\\ppino Pa.ol.o \\rduino 'Mnna 'l"eregn -
AriolJi Fiorc,~:r.a ft'an1. Badinc, - Uaj Ro~•i l\\.l11rin Pia -
Yaiocro _•\\ndreina - Jblbiani :Sa\\·1nu - B»lc.l11n1 ;\\.la.ria
B.-rano '.\\olanK - lhirbon.e t'ran,,·•, o - Harola Tiert$3
lbudm 1-'fc--,~ - 8c1l1 Fmili., Hadone ~hri?l1~nta - Rrt-
tnzzu \\'in~enz.s - Ucrtdli T<"tt."1a - ftc111n)'élh Anu-cli •
Rrnndu Mana RwJJn 'Riancu (."onl11gi .. l:hdtth Giusti"'•
pin.1 - Hot,<J?io t•·urno l..ilian,1 • Uor~hì Ro1r111 - Borgo Co-
terin11 Bcrtotti • Bovn Dnrtilo l\\ladtl .. BoH•l Antonìell.t -
tto,·i:o Cau-naa .. Honol.a \\har.ihf'nt.o. - Hrnl hi t:a..milb
... Br.11.ra.:nolo Ba1 S1h·ia • Bn.nc1 \\maha - Urand.tno GiU!St>J'..
pin..1 .. Brisdlt G1u"eppc.- - Rru11ucr f\\laria - Rul.QO .:\\h.fla
- (.'~ln5?nu ~lan.1 .,o~cllt - <.:ahoun: \\lana - Ca.o~-tì•~
Anuehm1 - t"arttrwt1c, /\\gntinb - Cur1'lani..ni (ìnlc:.lni Elttlri~
- ~nrm~na Ar11HU\\th1 - Cssn1c Gio\\'nnni - Ct18cttfl l.ne8'
Cateh1ni ,\\ntonio t' f)Qrina • Cav.-llu GJuS.tn - L"eh:tH1111
Lrcne!' • C'cnat: (J1uur,pc - Ct-~•n L.ina - (.'h1a,"arino lnc
- Cloodclh Ccs.are .. Chiodo Tcrds - Ciarlo .\\ncrdina -
('nlabC'Ui. Pa.'i".qtu.lr . ("olombo :'\\1ang C.:Otombo Rou
CJcl1w - Cnmotto l"arolina - Comf'll$lnont \\11n1 Mriq.hcnu
~ Contu Picuo - c.:uvino Aldc, Crua1c-1manno 1•·111.,,. - Cri1tt1
knsorin • Cuccinillo Emilin • Ool Pni Vlr~inrn f'Olletto
0.1c.t1 ro Armidn \\ 1lhmi - De~mhrnaio Loren:iit - Dol lin,,
Ali,:c • Uel Fn1te Luivia - 1)~ Lotto Gio\\l'!\\nna Dena..
g:j•ln Pori■ :\\-I■ddalnu - Dcmarflnt Giu~erp1na - Or..
mnn11r-, l'aolo - C>1 (;aro Tomm;i,.o - Diocuu Giu?fepp~ -
Di<t•" Elena • Dou,or Mari• • l)ondé l\\forl(herita - Don-
zelli \\nuelo - FAhr•>n1 Tom.m11J11n;1 l~ncthini Oiuseppè
Fnlcu ,\\ru12 - Fantoni F.mih.1 - FeWm J~t:onc Fe.rrm-ti
Ortcn111t .. Figini Fnrico - J;-i~in, \\1.,ri11 Criuina Flarnie:nl
Lwgf e ~h:ris - Foltttti L,n:1 Fonte. Rina .. f'orn:uero
:\\Ltn11 .. Fncc.hìa Tina - facci Go1diM ... l"ran,ti Corinn 1
- GohridlJ Leda - Coy /\\r11emin,1 Cnidano Oum,nico -
G,tido \\-1.tri~ • G.al.inihcrti Giust!pfun11. - Calll•no \\\\ ancia
- Ga_..;,t.,IJt Silva03. - (.,,1lri ::\\lichc-tin.:a - (",e~r.1A1n" .\\meli,,
B:ama10 - G1:nnoro \\nnJ \\f:ttÌti .. Ccun• Carlo - c;lula.rdJ
Teres1rut - <idardon1 \\11nunzia.u1 - Gic,,·a.n.dh 1\\lar13. •
Giuli.tnt H.1~curda .. Uori Ida ... t,otti .\\usìl,a • GnohH
(i1glioln Crft.nzdla S1h·1C1 .. Gri~11utnJi P1ciinu Lina -
(.;ros-.o Pt·ri Ci:usepJhtt;,. GuJ;'Jirhrn .-\\nna - I for) nezn,·
Armnl.i - lnvcrniui ;\\l.1riu T Janin Ounnu - l..11 tru('d
Lorenzo l.cnrinì \\nru - L~o1t.1rJ, Ida - l.t:pon L>o-
n\\e:D1a - t.unf'lh \\Lana Via - L11p, Annett.t - Lupo Fu.n-
cc---cn - ,:\\l.an:u1.:no \\hun ~ ~laffu.nnl ~pini Ann..1. - \\tajf\\a
Tere;a - ~fontèro Sfc-l·J"lurll l{om,11l:1 .. l\\lar,:h1ur1 l'erh
- Mnrtin :\\lò11f(a \\lic.:u-ht - i\\litrtnu:t f\\11triA - t\\1,uchc-nTi
RO!\\ina - l\\,fo!osu«o \\luldna - !\\hu:x, Remo - ~l.uzmi
.\\-1-.a.ru, - :\\l.u::1.tno L.1via - l'\\lelt-h111n ·\\lherl :alti 1\\1:-triu ...
~IQtizlo Lorc-nza - ~lornortc G.tcU.no - :\\lona t•ciarina
- :\\1aarnn1 Chì:tr.a - :X•m Carolin• • ,~bufoni :\\tana -
~it:oli \\ ars:1nia - o:,crll Carlo - O•kllo RC1n,i1.I■ OB\\'fori
1•:rne~tJ Onm~d Titti - OHolini \\1lu10 - Pai:h,rnn Se--
\\·c-dna - r,,~linroll Luluiu., - Plllermu Pia - P:wlc1tl f!diH:,
Pauli Vlnrcnzu .. PBrouhso ~bria. ... P1i.,c;qW1•0 FnuH.'t-9:co
Pedn:Jt1 \\mabiJe - l1c-1runo Filo11wn11 .. Pdlo,.n ltemi~io
• Pcmu1tath t..udan:1 - Peron..l (i,m'kCJ'll"inJ - Pii:a:u., ~I.se•
!l-ÌO F<-Jon, - Piatti H.os:11onì \\n-tun1C'tt1 ... Pio'\\"a.no G1ui..ep--
f'lR:A - Pol11. re» Rin11 Pompeo Lln,1 .. Punchia, d1 J)o, 'lCn1c..1
Ptmt'illo \\tH\\J Porc-htJ1.lu F.nric:.1 ... Punoò F'r.,ncn 1'uzzt
Lodo\\•·ko Prosperi> 'rt"rè$1na - Ra.tlitdli i\\•1Hr111 Ha1\\1,
"\\hna Cf.lnl·c-n~ - R".:011 '?J \\nm,11110 e \\"1nonna R,1pC"tti
Rosa - ltia,·iolo (;mqrnm Ri,e;:.111 \\'•ini.:cn:za ltohbi:mo
~In-ria - Ro~i:('ro Irma - Ruffini Cld1■ - Rup.:1ni kaL hrlc •
Runo Ilo Fh:nn .. $.:al• Rm<"tta ... Sanna J~rancHc i Santi
Anna - S11nori ~on11n1 . St'h'll \\bri• - Sc..a.i:liu111 Frn~l.-1
• Scalf!ttin<l( Còcilio - :,,;rnnielia OJinq1i.1 .... S-t htnon r- Rosa
Sciutro Sjl\\"iR e .\\ni;:eJ.1 • ~~·ozzatavn Tt:rcttn • .S..;urrru ~\\nml
- Sfc.rru:iu \\h1rfo - S)dQti R~.tlinJ11 Sil\\"cltt 'l'trc~ T
Sìn.cuJa \\'1ttorin.,; - Sin \\lori.a - Sism,,nJ., Ho1u;i:,·ro Cle-
menlim Spinz-.anhm \\ 1ncen:zin.1 - Stropp1ann \\nna ..
Trntori ld.t - Tcr1J1eo F.un. - 'ft·1tnn1 \\""\\'and• - Tiu\\Otl'-i
Nelia - Tc,rti Re Clcn11iinlni1 - ·1•rl'\\'c.-• Vittorina .. Trin-
cht>ri t;lnn - Tri.so'tlict ~osnUa - T~itt1 t\\1ariA - \\ ;11\\·!)ttSOri
Angela - \\'"rcnn., Mario. \\'rlari An~clu - \\'c,r(ello111 \\fori,
- \\"ian l-"cJ~.rico ,~11(0:th E'"""elìna • \\"1lh1 Carlo - Vitali
\\hria - '''4JJcraon P11 • Zanntcr lì1a('Orniru Zanocco
CiO\\'aru\\l
cllllPi etto.Pi Pil!.OttO.ltttl.li
:vbrl~ B<,nen l (h11n<'olino da c,.r.
p1nnc,-\\11!anu) oucna:e da ;\\I, A.
e d~ S, C,. B. un'imf)"rtante grnzio
,. n~ ,n,plora nlU'c.
P'Jhnlr:1 Botto Abb6 (Canale d'Alh.1-
Cun<·ol per ìntt'rce,Lmne di :\\I. ,\\.
é di '-. li. JJ. ou~nne a una fis:li•
Ili 51uarigione da nc,·ros.i car1.H :tt..1,
• un'ultru l'impiegt1 Jcsiderstn.
Ollmr,fo Brunero (Scttimn Ronnro-
'ronno) ,·crsando ,n ~rtt" issin,t" ,-,,n•
,,~i d1z.ioui .- dovendo sottopon.ì • npc-
r:a7mnc ..·. lnn1rcu....
diffidh,. fii
affidi> S, G, ll. l ri,·1:,he In salute
in mntln 111:,;pera10.
Ri<,n,;o Boneui ved. Riva (Cnotdla-
m<,ntc-Tonno) rin11n1',ia :1,1. A. e
S. e;, U. pt"r sè e per il lit'lin ldi-
rc.rumr,· 1,:uanù dof"> intt'r\\'entn du-
run?1cu.
Gio,-nnna Conti (Arni,:onn-Af(ri~1·11th)
e flt.:UnOM;cnte Il '.\\·I. A. ed s. e:. H.
rer lo 11u;ori11ionc dd fi~lio,
Rou llranc.i (k1>·olt Tonno) pre-
gando M .-\\. e S. (; 13. otttnnc
uua fc:tice s:isten1llzinne Ùt"Jdi , ntc-
ressi fun1iliari.
Cin,-annl Scotti (Fronccnil(o-'J',.....
,·im) atTrrto da ukena perfonata, ••
mcromanda a S. G. H. e sup.-ro
fe-lKt'IUtntc la t?rave e pl·tn:tlfo:,01
orwn1.1..ionc ch1n1r,1 1(n.
Riccardo e Gìovnnna S upp0 ( P1n-s-
$aà.cn-·1 or11u J <.H hi,lt ano chl·. (on
l'uiuw di M. ,\\ , di D. r. R.. la
loro h11mbina :!\\lnn:1 Grazia atr,,,;,
di 'J m~"'i h11 rumto ,up,·rare
folit'~111,•nte trr i111crwnti ch1nu·l(ici
do, utl n IU&..'H11.lon1: bilaterale con-
11rn1Ut d.-ll'an«a, e prej!ano I• \\la-
du crlt.·'ite n1lint;hè \\oglia curn11J._..
tarnt• la guan~ìoru~
Marln Clland.-3 (Carnnia) <>•111«>-
lnrn nc:ul1 stutft unh·,trsitnri M r,T
H•I~, alla MuJ,.,,na , Iu • ,1u\\ht.1.
Tettn Cc-rulli Gcno, a) gTII.\\ l.lncnlc
ammRlnta di •c-vrnrc-nw ratd1.at·o ~
afi,nm hrnnchialt', m un rnnrnt·nto
crit1,·o u1,·ocò S. (;, B. e: t1tt1.·111ti:
imttll'diutri ~u1Lt.'\\'O.
Roo.,~ <:....,,; (CQrcJo-Trento/ •"""
l'a,,:,1lln di J?ran dolori rcu111u11ci
inizio una no\\l•nn n ~]. .\\., ch1. le
ridonò tranqui!htù.
Ros-jna Chiri (1"urmu) m wrn l-n~lut:t
M ru1:.re tre co~tulc. Pregando llh'Tli
~wmn '.\\I. A e ~- G. 8 .. gu hcnr.
And, • prima ~.,.a ~1, ►tau mazuua
da S. (,. Bosço
Rina Sc:hiappar.-lU /Tonnol m,o-
nosccntt' nngrn~lu I\\1. A 1111J'tlo-
nm1.ln la co1uµh.1,a ij\\Ja:r)J.?1on'-"•
Mar1hcrita Roà (\\"ìllano,-a Mon-
ÙcJ\\·l•Cun~r,) n<lcmp1c la prutnt.-SNl
da n·nJcn: pubhli,·u 111 guaril(imw ù1
•un liuli• da un mal di t;1u11hn,
otknlJ!;t con pn. hrcrc a .l\\-1. Au!it-
lmtrh (.
Lia Coen, ln~•l(n,tnle (S. CnnJido-
Buba.no) nnJ,!rn.zi:t u1n •~fft:rtll San
C. B. per "-pttr•Jc i:-ra.2-10 ru:c\\'Uta~
Pc·r dirt•rtn cf1 cirl'.Ula.ziour san-
Jì!lll~na avt:,•n r1p:hrfato t·nOgtlunH.•nto
a l piitdc dcs1ro n1n 1ni2lo d1 can-
O'~na. ltaccomo11d11odos1 u S. C, l:l..
rnrl rr~anatt tornare ~11 1n~•gna-
1u1:11to.
Lu,sa Chericl (Firenze) ÌII\\ i., of.
ll·rtn in scgnn d t g rat-ttudìtic n
i\\l, A Dop<> 11vcr trnscorso qua<Ì
Lln')Uc mc!I, a tc1 t.o per t1d,1t.c e
ahrè «:"omplu:.a.z1uni,. por,· RUAnre
1 t• ,, m ,·oca, do c,:nn tidU\\:'111 :\\I. A
e S. (>. BosC'n,
A1111clo e Pierinn Berruti (S. I )tsi-
dcrto di Cellmno- .\\su) r1n).!ru:1.1nno
s. (,. n. e s D. :,,, pt,r 111 J:UArl·
i,1011, della 11,ccolo ~alalma da
J.!1 Q\\'t' me.lutr1i1.
Jdn !:icinccn (I· nna) mvo1.:111Hlo San
Ci, Il. e ~ I), l-. ebbe m111liorn•
rnt-nco da unu unn~ 1nd11ipoi.1iiunc;
ora MUt·nde la gra1:1a dehn1U\\'jt.
M:u-la Sfalcìn C'11n:1<I~) ritorna•• nc-
nt~inna1mcntc- d rc,rtno. porg~ \\"1Vi
.1inJ,.tnrnian1cnt1 a S, G. U. 11t-r la
/!Ullrllflone dclltl ,Mella e pl'r ultrc
J?n1.z.1c- r1ce\\·u1t
El~na Cbelll (l'orino/ s<.:ruilm due
gr.1:1.u,.• otter'luh.: dal hahbo 110, .,n-
tctlr'H.' per :itltt:nc: ,:,ione d1 ~1. A. e
Ji S. (;. 8. L'unno scorso .11uerl di
polmon~tc- doppJU e que.st'a.nno di
tromho •I c,:r1.:hrnlc.

4.4 Page 34

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Mio Dio, non ci vedo!
Anni fa ero sLudentc m un collegio sale-
siano. Dllrante Wla partita di calcto trà al-
lic, i cd ex allievi accadde un grave mcidc:ntc.
Raffaele Oli,·a, porncre della squadra degli
~llie,i, fu scaraventato a terra da un violento
giorno ddl'inc1denle, fu pure presente alla
prima :\\fessa <li Don Raffaele. Egli \\IVe tut-
e tora, lavora nelle -:\\lissioru ed testimonianza
,·i,·ente che Doml'ntCO Sa,·io non è in,·ocato in-
,·ano. lo che scrivo lo pos,;o dire, perchè io sono
DON l!Al-l'AI:LE OLIVA
calcio di rigore, che: ln mandò a urtare con !;1
ltsta contro il palo della porta.
Ora m.amma e bimbo godono perfetta salute
Piu tardi, nell'infermeria, npresa cono-
Di ritorno in famiglia dalla Patagonia, ero
scenza, Raffaele , olq-endo occhi , crso la preoccupato per la salute di una mia sorella
finestra, gridò: « :\\I10 !)io, non ci n·do ! •· li che aucndcva il dono di un figliuolo. ln se-
dottore non d isse nulla che potesse assicu- guito a nnc complicazioni sopran-cnne u112.
rarlo o confortarlo. Il ragazzo gridò ancora: iutoss1ca:r.10ne generale che ne mise in peri-
<• Domenico Savio, fammi vedere I Se mi onieni colo gràvc la vita. Yisto che il medico preve-
questa grazia, mi farli sacerdote e mis,;ionario )>. deva l'aggravarsi della situ.azionc, noi fratelli
Raffaele stan preparandosi per la laurea cominciammo msieme una ml\\"cna a S. Do-
m scienze:. ).lai prima d1 allora ave,·a mostrato menico Savio. Alla metà della nornna le
aJcw1a inclinazione ,erso il sacerdozio. I.'am- c:o,1dizion1 ddl'infenna divennero gravissin1e,
hientc familiare non era ccrtameorc tale d.i t:1.li da far prevedere che non ancbbe passaro
mcoragg1arne la ,·ocazionc.
b nottc. l\\la la fede nell'mterccss.one del
Chiamato uno specialista, confermi> la prirnu Santo, di cui l'infe1·ma indos:.;ava l'abitino,
dia.gnosi: commozione cerebrale e fratlllra del crebbe e la crisi fu vinta. Trascorsi ormai
nervo emico.
otto mesi, pmchè mammn e bimbo godono
Raffncle, tuttavia, fiduc1osameme, msicmc perfetta salulc, rendiamo insieme pubblico
con I compagni di scuola pregava molto per la tributo d1 ~ratituclme al Santo.
guarigione. Per un mese presero d'assalto il
C.'1cl1, con prc..-glm::re e novene. Impron isa-
S.\\C. PIETRO P.\\Sl:-O, 5AIS'51..\\~0
r·w1110 (J.,,,.,,,,I~ a Cumrxl.,ru U1< <1./at·111 (.U"!lcnnna)
mcntc un gmrn<> Raffaele riacquistò la vista.
All'ulLimo giorno dell'anno scolastico, il
graxiato ricordò al Direttore la promessa che
aveva fatto a Domcnirn 8avio di volersi far
Pi.nn Tosco 1'llvc11a (Turino) ettcstQ lo ~u« riconoscenze
ft S. U. S,wio.
MicbeUno e Maria Clccone (1'urm<1) ruccomundandu •
f.. D. S. i loro Jue hambini, furonu ..audm.
prete. Pregò il Dircttorc di aiutarlo a con-
vincere la mamma ad accettare la sua deci-
Virginia l\\.~cutu,o \\La~tcllana Sirnl.1) ,nvounJo S. O, S
m mon1cnt1 Jiflìnli, \\IJe la ~ua fam1"ha nllq1rat.a <l'1 una
ha.mb.in.i
sione di entrare in no, ixiaLo. • l'enso che per
questo occorra un altro miracolo!~ rispose
Antonino B!lle ( :\\lc--,na) anrihu1..:c ull"rntcn:""sionc
("•Zt.• di S. D. S. t., nascita ddla sua p1<n1l.1 '.\\lariA Fel1c1a
Luciana Glo~ln~
.\\lonf.-'\\,h) ron~r.,~,a S. D S.
pt:llSiero~o 11 Direttore.
Col tempo le preghiere e l'insistenza del
rc-r In guut 1J.(1onc d1t grflve- e duluro:-10 1.·i.:zc1tlll.
Mar;a Quintina Cèlln Ma,t,o.o (Gnsp,·ronu-Cu1 tnzaro), crn-
vandosi rn nnm1ncn,c pericolo di vita, ,nvoco H. D. S.
giovane furono coronate di vittoria. Entrò portandone l'ub,uno, cd ebbe il ,·onfnrcu dcllu felice
nel no,'11.1a-to e, dopo dicci anni, venne ordi-
e uoseito ddla r1crnla :\\lnr,a.
N.Pecello t.Uumiihera-Asu) 11:r:u., s S. O. S. per e.ssere
711 nato :;accrdote. U dottore che era accorso il shll> ilb«au ,I• furll doloa.

4.5 Page 35

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i ~i/fu--l i/111~1 ~ @ ;.I ;,.. • ,li .... ,/; ~"
,,1r<1Si.',;':',1111ini~ °I"-~l!l!lli~ti!i:t,,.r,,,ff&:'iifi.N'~''-tt,:;?;'f;i&t"'*"'g"g"'!,f;&;;;
~
DON FILIPPO RINALDI
Il pericolo cessa invocando Don Rinaldi tempo una no'"cna. Al terzo ~'!orno, colllro
'-el nO\\ cmbn: rQ5S, mio zio, parroco a
San Bernardo d'hrea, dovette subire una tlc-
lit:ata operazione. A motivo di sopraggiunte e
ripemte emorragie si t•oyi, presto m pericolo
d1 morte •\\ccorso al suo capezzale, lo eson:Ji
ad invocare l'aiuto del Servo di Dio Don Fi-
lippo Rinaldi, e tosto il pericolo ccssò.
·\\ un anno di <listlmza, il mak e comple-
tamente scomparso ed egli può :ittt:ndere al
ogni pre, isione dei medici, la piccola chbe
una re.iiione favorevole e lentamente r1c11-
però i sensi. Dopo sole tre settimane, la ni-
pote potè riprencltrc i suoi SlUdi, senza ,hc
il terrihilc morbo lasciasse traccia alcuna.
Riconoscenti al caro Don Rinaldi. i g~nitori
inviano u n.1 mod~stt1 offerta.
...Ju111tiri11 (Parn.,_.•~·)
:-l'OR 001.0RES FO:--:TCJ_\\RA, T.~I. \\.
suo ordinario lavoro di m1mstero parrocchiale.
(Torino)
GL~COMO P1\\GI.T\\SSOT1 I
Guarita da adenocarcinoma del retto
Trovandomi nella necc~~iià di sub1rc un'ope-
ru:-:ione per adenocarcinoma del retro, su in-
\\ ito del fratello Salesiano, invocai con fiducia,
in•,ieme con tut1.a la famiglia, l'intt:rccssione
tic! SerYO di D10 Don Fil1pµo Ri,uldi, cii cui
~wevo una reliquia. La mia prescmrn in casa
era ancora troppo neccssnria per l'cducazioo ·
dc:i figliuoli. I medici chirurj!;hi, pur nu-
trendo sc1r,;1ssima sper,1nza di sahez,:a, ten-
tarono l'operazione. Al primo rntcrvento il
pericolo eni già prnYvidenzialmcntc scon-
.11;iurato e, dopo il secondo, potevo essere pr<'stn
restituita alla famiglia, dove poSllo esplicare
tiu 1si tutte lc mie mansioai, con grande me-
raviglia degli stessi medici. L ' intercessione
e del gran Servo di Dio stata più che evidente.
A:"-'\\A BRJCJSOI.I Gl.ER.l:'1.1
ruCarmelo PJnto {Pntermo) ton altri tomp.tt,.:-nt in u11u ~ttu
c.ol pitn dd dolori di ~ll'>macn C \\'Oni1ti per :1\\'t'r mo,,Qi:tto
1.-amt.· in sc;.nola avarùttu ~offrendo cu11 rn,st·~rnazionc ~
s-enza 1.:ur1. pnruc:olan li!ln1nrono tutti. rc.:r 1nte-rc-..~s1nn<:
di D. F Rinold1, norw.iamc il par71ole andenamtnlu.
Maria Falna,so /Torino I ruu omandd.lJUO ., I> 1'. R1nald1
lo sun ph-r1n,1 la t-hh,· ,,,lvu dalla st,,rlull rna e.be n,·,·vu
colp ito le ~u,· cornptt:.tnt dt scuola.
Martino Cappello (Chiun,rnttnlc Gulli-Rugu«n) con prc-
t:hi~rc a D 1 R. dnpt1 uo,·e ~iomi ,i '-t•ntl lib,·rn du
attacchi nt: n·oM che In tonncntanno.
Suor Tere<J '\\asta, F \\.I, A. (Calt.:ti,:ironc-C:atnnia) rtnil,
Vi\\'è. grnnt J :-1. A. e a IJ. F. R. riur l',,,s,R<tnz• s<ln•c-
LtUÌtfl nc~li 4rlluùi c. JR j;,!UHrìuione tkl c.'Ot,!nnto s~n~u in•
re-n~enro 1.:hirur!:!1Cù.
L'na F. M. A. (Torino) < ,munita c,h, un11 suora tnrmtn
tJt.a da m 11c t.:dntlf:!:tn n nun pare:,;., rnìi:linrare. fino H
t.tuando. r.u;com,tnd..na1,1 • I). F. R.. r1~anò ddin1ti\\'a
rnente col ttuu 1nte.r\\·c:nto,
Ai,,,unta Colullr1 (Napoli) fond~ w1u horsn mi.,stQnnri,1
i11titolab! u D. F. Rinaldl in rin1,'Tllziamcm11 delle prontn
i1\\JO~ dd fn:lio. che hu f'U$C,, '-Utl() l:t ~uu rrore.zfone.
In= Parodi (G-,nnva) ,·omumca la riconu,,.·,·n~a u D. F R.
d1 un p,\\f\\.'Otc J..'l.lantn d.t pcntontre.
n. Suor Boli,, e1<,,ma) pre$cnro un'offerta a 011nre di I·', R.
d1 pia prr111onn per i.r.rttznt ricevuta.
Suor Anieela Grizfa, F. M. A. {Graeniuw- '\\'npoli) '"'"' 1
offerta d1 un lr.ttt.·llo lict·111i.ito in tmnl'U (' poi riassunto
p, r altro l•,·nro m s.-euilo a n,orso fotto D. F. RinalJ,.
L lnseJlnan<I tlclb Scuola ~lemenlJlrt :.1aria Au~llla•
Guarisce da encefalite
irlce (Al,·~ -.indna) in>1ano offerta per lu ,·itu,a di Il,;mi-
ticazionc ùd !,<•rvo di J)j., D . \\<. R. per l.1 qsibilc prnk-
zinne av11111 durnnte di l'ir.-11111.
C na mia mpote d'anni 10, che frequenta,·a
il nostro Colle!!"ÌO di Asuncion (P.iraguay).
Suor Gh.L•èpplna Rin:,ldl (Lu-Aie.,,.) ,~imunirn uno
µr.t.Z.ia. ritrnut., s1raonlan . n Jai t.·ondtuJ1ni dal S, rvo
d, Ditl u. } R. Ln Ultt.t•;rnanti:, a\\"t'llt.·nJo il cr,,l)u J1
s'ammalò gnw<.:mente. l medici diagnosti-
carono cnccf,tlite. La 111i.1 buon.i Direttrice
uH muro Lilllc scuult!', 1.!rllJo. D. Rurnldi, aiuto' e
<lut.• oplra., 1tl 1.tvoto si sal\\'urono ù'un hubm. Se fo~,41,.•
"VVi;'nutu r11,du minuti dopo. 8\\ rcbhc ~orprt.."SO rutta
mi mandc> u ,·isitar!a e mi diede un.1 reliqui.1 1.l scol:lrt.:i a Hl cortitt·~
d1 Don Rin.tldi, d.1I ,prnlc implorammo l.1 Elvira Boct:alalle {Humc I l1II-A11sualu1 r, razra D. F. Il.
i,cr untzia rkc\\'Uta t• 11\\\\'t.1 l"ufft Tt, pn•0H."i,.~ per le
qrazia. <:;uure e bamhinc iniziaro,w nel fon- \\ Iis'l-i~.mi
T,

4.6 Page 36

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D CROCIATA 111;;1J1rJ11fJ11(!
TOTALE MINIMO PER BOBSA L. 50.000
Borse da completare
l:lor,;n Oesù Sacramentato, S. G. Ba,co e Santi Sruc,,l~nl, Borsa ,1:uia A\\d!h.alrlc,e_ e S. G. Bo'leo, proteeyeu r hrne-
,cco11da I, Ì>1fe11~ic,m di Ba.<J<J ,Hir/1elu111 ( Foggia) • ,\\i,:n,••c Jift le llrhlTf' /<nnt~lie, 8 cunt dcth, f mll~lia Ra,:c-nn.1
Patuz71 5000 - 'l'ot, •15.ooo.
(Genova) 1'111. -14.700.
Horsa Gesù Sacramentato e Maria Auslliarrlce, prqfeq- llnrsa Maria Aw.llllltrlce e S. Giovanni Bo~o, 11 ~urJ
~tte , be11td11r /r 110,trc fa,11ig/1~. A nm• di Cerum Gia- di P. M (Turino) • , ,•cr». Nooo.
mmo (Tonno) ToL 35.000.
Borsa Maria Auoiliatrice e S. Glo•·~noi Bosco, p,,r il be11e
Hon;.;i Gesu. f\\t:.rìn e S. G .. Bosco. 1ù1u 'Z(hUOsi di ::r11::ie. J1 tullt min &uri, a cura di 1--'rauc.-dc C~tra"\\.·ag~i (Pa'tl,t)
Jwr i m,à t'ltl r ,1,/unll. e cura dì Val~nuna Gio,'llnotti - Tot. ~q.300.
(Sa,-nna, - t ~cn.... 16.000.
Borsa M:ll'b, Awùliwn Cbnstianorum, a cura l.u, '"
Ilorsa G:.illmbèrll-Colombo I.rene. "' JIIOra.1:io ~ n,·nrJu.
u cura ddte ti111,o Giuseppina (l\\11ln110) - Tot. 30.000.
lnverniz21 (8crglm10) - Cn11cu1n Anna 1000; '\\i:,arJ1
Medardo 500 • Tnl. 41.500.
Borsa Gesù, Clui.cppe !\\,farla, u uiffmgifl dei cl,jw,lt norsa Maria Ausiliatrice, concedln,i quella gnul:a. n
/>>'Old:ÌOII~ dr, ,•it-i della ,ma fa,111',:li11. 11 cuta di Cu1cd1i cura di l•oenrdi l\\fanna (Firenze) T111. 46.490.
Traisno (Ancona) - 1 ,·.-.es. 30.000.
Borsa Marln Au,lllatricc, uro11J11 I, 111/mrcram di lfonr/11
Jlorsa Gesù nel Prc.sepio - L. I'. 10.000 - Tot. 10.;09.
Antu11i,11a (~hl•nn) - J nen. 30.000.
Borsa Gesù, Mnrla e Giusepp<!, 11 rnffra!(ÙJ d,J/, a11ì111, Bor3:1 Maria AusUbtdce e $. Glol';annl .Bo--co, prof,ggtU
del Purg,Uur111 loop. Troyc:r Flora 5000 - 1'QI. 1S.Koo.
Boma Gorenl S. Maria (J'l - Ch,us■no Giuseppina 500;
on •uffrag1<) d1 l\\lorm Giovanno .15,000 • Tot. 35 soo,
Uorsa Ho ron10 bisogno dJ aiuro. 1111 me/la sotto la prott
:.wne dr Jl/arin A,wlialri.-e ~ di S. G. Bosco (2") Viri
J'Ofl'llrntr< ,/1 V.tt,ma t Sandro, a cura di C .•.\\. l\\'ictn1,11)
- 1' n,rs. .µ,oo; l'iJ!tlctti Liliana 25,000 Tnt, 2<),000,
Borsa Mamma Marllberlta e S. Giovanni Bosco, a ~ura
di Cor>$Ortt c1i.1.ric~, (Ascoli Pircnn) - I' \\'Cl'S, 10.000,
llorsu Maria Au~llln1rlce e S. G. llo•co. pron2edete f>t1
Aui:usrn 5000 J'ul, 32.000.
Borsa lnvf!rnl:t7l Enea (2"J III J11U1·aqw t n~.ordo. a c:ura Ji
L .-\\urorn (l\\lrlano) - r ,·ers. JJ.ooo.
Borsa lllwnln;olc la mia m=tt•, Maria Ausiliatrfcc ,o
la mia Jig/1110/n, " cura di Ch1ricr1 - Bdlo Assumo (Rc,1,;•
,:io Calabri~) - 1 Yen,, 20.000.
Borsa Marfa Aw.lllau-lce, S. Domcntco SaYio, a cuna J,
'<"'· Bosio Catcnnn ("formo) - 1
z5.ooo.
S. G. Glovllllnl Bosco, a curn Ji luo Rina - Giov-.111n1 Rorsa MMia /\\U5lliatrke, protcui mio fratello, A cura
Tospmi 10.000 - I'ot. 30.000.
di Adnana '.\\lnr.,o,.1nt1 (Bol~na) - T111 15.000.
Borsa ln $ulTr:odo dei miei genllorl, J cura di Fumui:u(ll
,\\india (C/11110) - ,· vera. ao.ooo.
llorsa l ranclulll a S. Giovanni Bo,co, loro Amico, Pro-
lJorsa Maria Au~lllatrlce, S. Glov~nnl Bosco e V<'ntr.,.
bile M:lcbcle Ru.o. />Totrgg,t, ~ b,·11rdi1t /11 mia .f1w1111ba,
n cun< di Otgn Vit•li Wichud ('.'-n1,.,li) - t -ver~. 10.000.
1c11ort: " P;idr.i - &selli A~sunt>1 r 5.000 - Tot. 11).000,
liorsa Inhn.dA abbandonatll, a cum dd Canonu:o L. Piu•n
t\\Jessina)-C11kcdoma Caruso-~l•nin, 1.1.000- Tot• .;S.z3z.
Borsa Los Don Giacobbe (.i•) R cura di Fontana t1.10
(Pc.aro} - 8,-t1<'1(Y tl\\'lrn 1000 - Tut. 16.700.
Borsa Los Mar11hul1a, a cura do Fun111n• Vilma (Po,!Ulro)
- "l'ot. 45.080.
llor.sa La mc.,.,,e è molta, gli Opènll sono poc:hl, tl cura
dei fratdll G. P. I (Pavi.ù) - Casali, Arciero Lucia 1 500
- r,,1. 45.700.
&rsa Lup0rinl Oon Pklro. Co••• di Urzano /Pi•toial -
(;aJbuscra .\\lar,a 10.000; :SU\\11 llu1111m .1000 - T~t. 42.000.
J:lona I.un Don Girotuno (2•) - 0011. Paniu, Carlo
llorsa Mari.a AU>lllatrice e S. 010,.~nnl Bosco, prolt'IJl/rl<' ,
mir; rari, a cuu J1 l lurando :,\\lsn~ (Gcn,,,.,.J. 1 , crs, 5000.
Rorsa Mad<lnna Addoloral3, • C'llr:1 del sa,-. ç •.,..rc
Roma (Salcrnn) - Sca~lioni Ern.-..11 5000 - Tot. 41,.2,0.
.Borsa Maria AusHbuice e S. Glnv-.u,n! Bosco. ofloir/ro
,,u,1/o grn:ia, n <uro deUe surtlk Ciorilinu (\\"ercdh) -
I Ye.E5. %,5,000,
Borsa Maria SS. 811mblna - C,vnllcn Ernunio 5000 ; Pie-
rina Schinnt11rclli booo - 'l'ot. J 1,400
Borsa ~ria \\\\Lslllat.rice, proteflwl I miei figli, o curR d,
l'iuno Ctt1h.1 (1'11rrnu) - r ,-,.,.,., 11.000.
Borsa Marra Au<lllatrlce. S. G. eo.cu e S. Dom<'nic,o
e:. Savio. aoin,~nJt'ri ronhLlua pruu::ro,tt, A cura d,
I>.
20.000 - Tvt. .;1.750.
(Cuneo) - 1'r,1. 46.500.
Rorsa Mamma Margherilà, i11 n<lfrugia dd defunti dt
1'',mta1111 Fm11r, wr (Pe!!ar<►) - 'JiJI. 12.000.
1forsJ Maria Ausiliatrice. int•1>ra111fo .«1/11te e pau, ft rum
di Garell, A1uu1 (l',avona} - , nr,, 5000.
Borsa Maria AwJ.llatrlce e S. Giovanni :Bosco, ;n ,11]/rOl!IO
d,-i nos/TI ,le/u1111, a cura di Ak,amdro ., Cclc,;tina ,\\.(9.r.
chese (Gcnu,-.) (z•) - 1 ,cn,. 5000.
Borsa l\\1aclonna dcllc Lastre, a cura d1 ,\\. C. {j, (Tr<nto)
- Fanul(ha l'ra.bucdu 12.000 - Tot. 13.650.
Dorsa Muri.a Au.sUfatrice e [.)on Busco, in rfn,qraWta-
111entu r praft ··rnnt, a t..'"\\Jra dd1a funuq"lio. Somale (1...nrino)
1 \\'t..1'5i. 5000.
Don.a MIU'cbl,lo Don S.,,,ondo, a cura di l'o~zi Fran-
cesco - ~t.·tJ:-tu St1-tlic Soo - 'Tot 40..700.
Borsa \\,fari~ Au•ìllacrice. pro1r111l I nostri bambini (\\li-
lano), a cun. ddl'mg. ..\\ghetta Umhcno - I Wfll. 10.000.
Borsa \\,{nmma Mar11herlta Cis1 Maria 5000 - Tot. q.700.
1.'JSTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI
con ~dc III TORINO, no!llo rn Ent. \\locale cun
Uecrt:to J 2: ernnalo 192-4. n. 2.J, puo legalmente
ncc,verc l.r,:at, ed Eu:ditd. AJ tvllare J)Qi"ib,h
<'Ont.~. t,P:iom ,.., C'ODS:Ìgllàno le K'a,:ue,nri farnu,tc:·
be tratta., J'un Lei:ato: • ... lu•cio :.Il'lttitulQ Sa-
••~•IO {c,ia110 f><r I, .lfimoni cu11 .«·J~ ,,, Torin? n 1110l0
di
la somma di Lire... (oppure) l'immo•
hile siro in... ,.
Se trauus.i, invtce, di nnnlinftre c-r,·de di ogni -,n..
stanza l'l•111u10, I.i formula potrebbe esser qu~u.:
e....Annullo ogna mia: prccc-J~utc di.t.ro:-i~onc lt'1:1ot:1•
mcncacia. ~ornino niio c:rcde unwt"r::-ale rJJt1tuto
S1J/nwnu p,r le .llusi,,111 c11n udf in Turino, lasoanJo
2d èsSo •1u•nto mi app.1rt1tnc D 4uabia;;i titolo•·
l:loNa Manlonc Don Secondo. 1wl 50 rl, .1/.,m,, a ,ura do
(luugu ~ dmu)
(Jirm<l per t,Jtuo)
,u
un cx a li"'''" d, Torino - ',lonmù, Pietro 2000; li:11,0
Ricbdmy 500: Cama~tri V.nnio 5000 - Tut. u.500.

4.7 Page 37

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Borsa Mat'b. Atmliatrlcr, S. Giovanni ~o e S. o,,.
mc:ok'ò S3,•Jo, proh,.!Jl""'"' sempre, p, I( r a cure d1
El>,· G~rnla e fanti:•li• (\\lilanu) - 1• \\Ha. J!,.000.
Borsu !lfarl.1 SS. Au.,IIIMric,e, Don Bo,<-o, Domenico
Savio" 1u11l i Santi Salei;lanl, prQtri:g,tc, miti figli,• C\\IIJ
,1,,,,,, tli \\far1D Ml.sòoi (Utlinc) - vers 10.000.
Borsa Mnrfa Ausill:11rkc, pmtrgg, ,
11lln jr11m.11l1n
l1Jlnit111,1 il min pr,r~r<, utp,r,rnu, }I CUTI d1 1"er-esa Pou: r
- 0011, f>an1z%Ì Carlo 10.000 - T<,t, 40.000.
(~u11tùwa)
Borse complete
Bo,.,. San Domenico Savio, a cura di un cx alli<'o ·
L. 50.000,
Borsu Rua Don Mlcbcle, • ,ura dr un u alhc,·n - L. 50,000
Bo,,., Curdlnal CagUero, n cura di un cx allirrn - L. 50.000.
Bor.a Rlnaldl Don FlUppo, d cura di 1111 ex allic.·vo
L. 50.000.
Borsa Maria SS., Ausili31rlce a curn lii Ro:;:,mi 'rcrca,1,
11\\li.Ltno) • L. 50.000.
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lk>rsa Zcbelt' lng. Luigl, m mNnnrin d,4 Pndrl', a cura
del fiiilin Enri1'0 ('T'rento) • I.. 50.000.
Bors,i RJ,u,ldl Don Filippo, p,,uh} <Omrf1•t III b1JOt1·1
,11lu.U i n11!'1 fnmilurn. f! tt~ brni'dit:n ,I lm oru, a cur.i di
Gilda Fuu~na (Piacenza) • t_ 50.000.
Borsa Mari.• Ausiliatrice " S. Glov-.uml Bo-.co, p. Il• r.
dalla fi~/ta \\/trria, a cura d1 Noclb IT"nn,,l L. 50.000.
Borsa C.ICftrl 8.-nlamina, ,I curn di F. Dnr1 .\\, (Tremo\\
l.. 50.coo.
&csa Sant.a Monica, a cura di Z. S. L. (Brc,;cia) -
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a cura di .-\\!bano '.\\lana (furm..) · L. 50.000.
Ilor,,"11 P. C. R. da M'1ri:t AusJJiatrice ptt intercessione
dl S. G. Bosco, • cura ddla lnmnilia !ìprel(n (Homo) -
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nori:a - . , . RMB, a cura di unn Cooperutrl<'e Sal""1l!n.l
ed Ex alh•"' ,Idi-, F. :\\1. A. (Homal • T~ 50.000.
Rorsa Maria Ausltiatrlcr e, S. Giovanni ll<>'«'O, ,-un, d1
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Borsa Rlnaldl Don Filippo <' Rlcaldon~ Don Pietro. 111
11iffragìu dtll'onrma ,ki gt111f1,r, d, L,~ P,/1,gnn~ t 111
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Bo= Maria Au,lllinrice e ::;, Giovanni Bosco, m >t,jjrn~iu
tiri/a ia,·,/1,., 11 cura di A. fl. (l'aùnvn) - L.. 50.000.
Morsa .Mait:.a Francesco, n tura di una Cooperatrice
Sak,imti1 «1 I·:" .,lllc-ru delle F. '-f. A. /Roma) • I.. 50.000.
Borsa :\\uria Aw;lliatcire, S. <•rovanni Ba><:o r S. Dome-
nico Savio, a cur.t di S. 8. (hnpcna) lh 50.000.
Borsa S. Clo\\·anni Bosco, .,. cura dd nu::.uuu1.:n· Dt="S1dc:.rio
" Giuh~ 11.Jam, m (Como) I.. 50.000.
Dorn~ Maria t\\u.">HfatrlCè t" S. <itow.n.n.i Bu~ct1. w me-nwria
J,;i gwitr,,·1, ., curn di M S. (Tomiul • L. 50.000.
Hur"" Fin I>on Aressan<u-o e Zeppa Don Clusep_pe
MJ»Ion:orl. curn di TPh:13 llall•un (Cun,·o) - L. 30.000,
&,n;a Calzanùg,'lo l:.11orc e Buon..Jcnore \\'lr111nio, a cura
d, Cl!.UJlnli1;ho F.u~eruo A. (lntp<crut) L. 50.000.
m,,11a llm-sa SS. I\\IIU'I,, Au.illialrlce r :s. Giovanni JlQM:a, ,econdo
le 1ntm:;:in111 d,
Cucr/11 (:,.;ovara) - I,. 50.coo.
(,orr1i1UUJ)

4.8 Page 38

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B
Salesiani dehmt1
Cb. AyUookunnel F,ab.iano
Er:t lt"hcc Jj u,rr Jt0tuto comin~u&rt: 1th ~tuJ1 tcolui,:u.'.1.
poicbC :md.l .J 1.U ~tuuu-tre presto .il S:tccrdozio. t:n ~•orno
2ndando 11 r,:1,.,a;e-J.nt10. n"ll"nttr:.n l"rl•H~ un fiumu;ello, un
clnericu R\\1'1 cninp-'!lnt) cadd1..• n,·llt ,4c,1ue frrddu t: ~o
1'1/\\Ìnt'.:!iò uù un 1u,.-pure pCT10:=t;1mt!nh.', ( nhiuno, \\'Cdcndnlo
in pi;ri<'olo, 111 J.tl'Hh 1n ;lCqu.a. Pl'f \\r.nlo a .s.alvamcnto, 11
chierico i11Lt11\\ 11u1tc\\ 11 1;"lvar~I "l•Ulf"0ft:1ml~i a u.ru raeci.1.,
ma Fabinno. -iluutd 1~ lo ~fono, ~1 ,1.1ccO seni~, .str'.i pllt,
dolccnu-nu:-. ,compnrn.~ nel1a corn,·nh.·. t.;A:St..·•fa..ndo • 1uro
il p.iù luman,uo Mt•mpio Ji t2ri1à fratcr ru pon2tà all"eroismo,
Il eh~ F-:ab,ano, eh.: era un S11,)n1■nu c:-<ie,npl:rrt'. molto
caJ>3ct! e pnJ1nctt~ncc1 pnrrut d1 Utcirc P pa....;..,.es:sno. oucl
qtornl>, lur,"" pC'r un rniste:rioso prci('t\\llmeruo c.ldl.1 ch1:a•
mata immtucnh·. nv-:,vu pcauntu un'url\\ u. colloqu10 to1
:\\:ID.estro l)u11nu \\relato ne.Ila 8S I• u~11res1:10
Sac. Emilio Faet, i o. T orino o 7l nn1\\i
Sac. Clemente Be.nato, T s Vt\\tnm, ., fJ7 ,um1
Sac. cario Aleslna, t :1 Trt',·111ho (flrri.:.amo) :'I 8t .1nnn.
Sac. LuJ~I MarclpgUa, 1 o S. P.,olo (llra.stlcl " 71> >nn,
Sac. Pietro Pldello Mendle.t:a, t ~ lt1nb•mb> (Equ~tor<)
Sac. Giuseppe StaSaitls, t a-'~" York (U.S. \\.Io S7 onru
Coad. Giuseppe Stroom, i • Woluw" :;,. Piem, (Bolc1u).
Cooperatori defunti
s. Ecc. Mons. PAOLO ROSTAGNO, Vescovo di IVl'Ca.
Cappetlium rmhurc nella uucrr.. Jcl r li·1S, l>arc-U\\•re-
Spinlu.tlt- nd Srrnlnario d1 l'tucri. Jl:arroc;o di t:.1"al-
1:rasso, VeJco\\'o d".\\nJna ~ di lvn•.1, fu 1t:mprc ~ con 1uu1
,I iudre buono. 1·.ru un nlorm:11., Jdlc (olle: del Can~n:n·
L"om't- huonr, 11 no,tro \\'es~o,o, corn·e dcliconut•..
Per D<>n HlKc:o t: ,,cr l' Opcrn tw, cbht: !tent.pre un atlctto
~p~cntliss1mn \\mavo npcc~re L·lu! un:va. s:c.:ltv San l·r,,u
ce~co e.li S1,l1.::-. e S,tn G1nva 11ni l1ui-1,t11) u protettnrj tlt) ,uo
F.piscc,p:.no pct 1/ilitarne h1 bon1·.;. orH•ru,u1. Av~va u na Bpi ('C:1r11
predileison~ ,,,,, le nun-i<:roJ'-" L i,i\\c.- Sules13nt' l'tl.1>1ltnt1 m•ll.1
su:.1 lJio,C''•I II h·rca, Fo~liz-,;o, Unlh:111.ul, :\\lont.,l ..·.n1<he
Cuor~ne. Satt Bcni~no, e ptl' dodid ra..'>t:: dcllt' I urhc
di ~11'n" \\u-.1ILnnc~ .:Xe-J \\'C'nh·m11n del suo J::p1•cu5>.tlo
cporè!d11.,.t: otJ1no ben 355 S,u::crJot, .S•h•.,ill.W ~ rro'11nJork'
UTii \\1\\'IUIQS.l WJOHl.
~cfrOrd1n:o:1111h•.•_ del luq,ho tt>S7, ancora dur3otc l:.1 ve.
~ti.-:1one ;J fotd111rnrìo 1'ern !,,èntlco un c~Ho mutar~· ,n;, ,·oll<-
coarinunn- e cunthl""~c felicenttntc ti tl'lrmine l'Orrl1n1t:i':1onc
dJ :33 S11cerdull e :zq S 1.1ddi1u:on1. Al ttnn 111e pn.rlo ,011
P"A cnlore: del i,;oh l ò , presenli: """ hc: fl Rcltor ,\\-1,,):0.tioré.
Poi rbht .t 1;unh<l:1rc a 1;hi l'rt,·c,u a!is-isrito n.11' \\l1Jr~:
• !-Ìl!nunJ01,11 m11t,·. ho detto,, Uon lto»'--o: ·• Caro Dhn H-0,to,
111111 tocri.1 11n lru~~,lirl r'o,rrr J.,r, l,btrn t111ti q1u-111 f)rdi.
n,w,li. u il11t•rtJ1 111,rwndrr~ l'01.Jinu:1m~ ?' {l,i I "r,tot o
non lt, 1i pu, rrot·,,r, li pu /i•• " T-.J ho come. !!-<"ntlto una
, oce e-be m1 J1i.:ev.il.: ·• Stm 1ranq111llo, t'tti m·unu 1,,m~
qui/le,! " Ed on mi sento hcHt o uno
Tutti i 1um !'iaccrdoti• .spilrS-1 ptM 1J rnondo, l'occomptt-
!lllt:r-aono ùl •t Iuno d1 Dio ccii t,>ro ricono:,c.·ente .'lt-m~ntr,,
come pr•:l{l11n1nu i.: lu: fo,cc-iano 1utti I l~ttori Ùt!I 1J"l/"tl11u,
p•cr un coMÌ uuiis.rrtt.• Cooper:1.tore e Jknrfouore.
CanonJco Salvatore Patti, t a OianoJn·illa (C•trnu).
S:1,crdoie s..:conJo il Cuore Ji Du.>~ per un -quarantc.nrno,
aean ,0:-t.1. protu e il suo 7(10 a\\lcerdotale • \\anui,11,:io
dd soci J.r.lb l (U\\fratcrnlLt de:r,zh Ojk'ru1 e a conronu J,
quanti aetnC"\\·ano ~ul leuo dd dotor"t:. r ddta mm r~.
Fu Dccunon,· dc, l,;oopcruton S.ilt."lumi di 13i:tnt"~ll'11f.c e
bcuemttril«> Zt..·l~1ur~ dcli\\: \\oc.11.io111 ,nh..,.iane.
Can. Giuseppe Romano, f ali .\\111,è Cuna,·..-•~ (Torlnn),
Sott\\•r'd Ou; pw, d1l1W e zeltintl', r,rl."atò per ben 53 anni l.t
sua opcr,1 i.li nrolctUWre nel Stmmnrlç> Dwcei.-1ul0, ..,~Hierc1-
1•ndo in 11:1ri h.·mpo un pr~;r.in!\\D m1niste.ro. J. u .,nchc
g'"~cn)f o (.'oopt.•r-:nore Sale&a.:mo
Stenio Vlncent, t ~ Petion-\\'ille (~h,,,).
Gia Pn·,,[h:nrc 01'.'ll., Repubblic.,a~ chu,mò i Salesi:u11 o1d
H.uti nel IQJ.ft, fH!r atfidnre loro b J1.re7,1one dcll.1 Scuoi.I
l\\azion1th: da \\rt1 r ~lest:i~ri, tnnJ.1.1tli per 1.1 a:iO\\ t:nt[J po,
,·er.l. Firi che ,U.>c, s"interesso dcll'opcr.i dl.'.'i ~fal!!auu11 e
la S.e,l!Ut n~t 1uo1 1,·iluppi. lieto ,li rcndtrs.i utili.! at 1 11:11
W Oon .Bosco che timo stuna\\A 1nnn•o11
An.drea SrabJle, t o Teano (l;u,1\\~rt.tl !t 73 onm.
S tim~1.ro da rnrt, per l.1 suu hnnta1 Llhr,ri osilll e rell,;io,itil
vl!(sc e f'!c.C vivnt, nt!l s.:into timurt• e liltnor di Dio. 1HJ11
ctidendo 1hti l'onore di d1ri1,tere oi.rnì sera in .fam1i,;lin
11 Hnto R,.,1111rjo. (JWLndo il ,,c-nult1010 dei s\\.HlÌ dicc1 fi"-'11
ina.n:ifenò il Je:-;iJcric, di es-se:rr ••l~i.rno. sac:erdoll: e tW••
•ioo:1rio. alzò cornmostu:> uti occhi .al cido e halbcnò
• Sisp1.ore, non Ot" aono deflllo •• ro1, d1rl11endosi al ht,,,:hQ c:ht
11spett1,·-:a un:1 n,po,.u. gh diise~ • Vivho rnif•• .5egoi la tua ,o-
c.izionc CM1 ndl,;1, unto. ~lessa ti rii ortlC"rai dd cuoi stt'!nuor1
e preghero, per 111 loro anrrua qunndo rur.:-.cranno all"e:terniLl •
Com.m. lng. Emanuele Franco, Oirettorc C'omrrnrn
mentitle dtllt l· F !,M. in 8idliu
SorpTèso t.l.111'&1ll11vlonl! eh-: il , I rrnvcmbrc u. s. ti n.b-
h-:attf nelln ~on:. di Enna in 81c:1h.t, fu 1r11.volto d11ht furia
delle a<:quc.- mentre in ma:cchiru, co1 "turciurio t c:on l'lilU•
ti.n-a. s.i ree.a, a ,la C11nania- a Pnl,·rmu
L:., tr.uria morte' Jt..,tò larJZo, prnlonJo nmpi:anu>.
~oi riconhamo la ~ua fcrnd., dc, 07.iun~ a S. Cio,·11nn,
Ros.c:o e b c.ost ,nce, atTettUOs-3. bene.-" c>lt:n.r.a pe:r 1t! ,-ue optrr t
oer i suoi lu.df. dimostrnt,;t in rutti i periodi deJla B\\H~ , uo
lo un impç,Tf 1n1e oma~~o rcso.l{h in )'g)rrmo dcr (nmon-
n:tri ùc:tle FI•' SS, per festeg_~iarc: li\\ ,it1.J nomin.t ;t Dirdtl)rt'
Comp:irtinH:nrnle. d èvocondo t~f.l ~iculhuitlo la foru,;,?.1on"'
v;, 1l\\'Uta n.U,1 Scualu 1iinlesiana, d1iu~'" In i:cnmon;n, fra u;Ji
.tppfou!t.i ùri (!t)U\\'~nuti. coJ s.:riJn:
a Drm Rfl1(0! I
Rosaria SCuto Rorneo, t :1 C,-oi,nia. Il :2.~t.1Q~Q.
Fcn:ent~ C'oor,,erairice. <' ammuauic:.-e J"llc oper~ Mlc,uane,
1c affi4nco :1cmf\\rt' cnn cnr:us125mo Il'! mi-ziath e di apo-,tol.uo
meritanJo J1 cnere nomin101 Zitl uru:e e Com.ii;zh,:r,, Jrl
C'èntro l\\t .\\u,.tli.itrice.. l'n m.,IC" io~orabile la t,1f'l 1n
poc-o più di un tnt"sc. ~on .:;ufo 11 Centro deU' l s~it11tn
M .\\u.sihcuricc perde urua. vnJoro~:, -.:r1l1aboratricc:., n,:, nt
HC.tHC: la ~rave pcrùitil anche il fluronu~ IJ:bor.atodo th•111:
Coopcrorrfri l\\.1umnH.\\ l\\olarghc,r\\l~ •, Suo gioia era s~•r1tin.•
apprcz.zarn l'Oprra pro,•\\,idc:nziult l')on 8o~co e -.cnoni
o1 lui lcg3t I ar,patirtcnend.o alh Tt-•1 ✓~ rami~lia Si,lc,-;i.inu.
~cilia carans.ano n. Re:u:a. f A :\\l•th1 'ronncse
C mite, l11hor10,a, ~r\\'i2ievi le , <'no 1uui. C'On ,.:::randr. ~<'•
ncrosita donn :a Pio i ~uo1 due hah ndla Con1r:rei,:axionu
S::ilesian.:s. ~elle- molte rotfcr.:n ·~ tu nu eonantc prc!'Occu•
paz:ionc di non r<"car disturbt> ltd nlcu.nu
Maria De Marco ved. De Marco. t " Mereto di Tomb.,.
Viss~ lii ;..tm luru:a vhn ne1I' um.ilt1\\. ,~cl luvoro e nellu prc•
Jehiera, zehando e tiQstcnendo le pw ~'t·driate forme dl l1fH.>•
<.1tr,latn c.1ttol1ro. J~dut:ttti çun c1•iuin1111 'Hll-?t.?èzza I kci lh:li.
tUcdc. 9'èflcr0111mt.t1le l'ultimi- atl la111uto delle Fio:hc J1
'\\l ari-a \\u,.1hurr cc., nm..,iol!Il.do così sola, mo contl!'nt.l,
Trresa Zaffaroni ved. Alberti, a C:isl.aJ:O (\\ .,.-.,).
o,. ".\\ladre di 1c-mpra n:ramcnr~ \\·n»t1;a,n;1, d1cdc tre dri •uoi
l')tttc ti1:h lll Sil,lnore: Don Gio, anni, •1desiàno. Suur
minn:1 delle ~uorc Jt:ila Carit1l JI '\\;uuct e Suor t·.1 ru:.1
1Jenede1ta. li,ih• li, S. Giuseppe H. t"ottolcn~o
Teresa Cella In Bossi, t in ,\\ lb., ruto ti, Zìono (Pin0<n1.•).
"F"e.rve.nle <...'uorl~rntrit:c, si ri..:onlò tcC"mpre dtll~ Opero t.li
Don Bosco ~ Li t:ii> :ii fr11~clli i! Jìurcll c t' 1,u fiuH un c:~t,mpio
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l·u r-amml delle Loo~rarric e- IJ.uoc P■1rono.:se ddl'Opi:r.t
S:ates.i~mi Ji \\.l.aNili.. Con -zelo e ••p1r.ito d1 ,::acrificu, st adopt"•
rno per b nu~oha dellt! inr-7.iathe n pro dei nostn orfancllt
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- Boano \\lati1dc • Bnnno P.u,lu Uo,cacino C3tcrhnt •
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Melli lvnium ... (.."a,·ct.;,..tle Gussc-p5-,1n.1 - Colcrri l:.nril;;a ..
Comollo l':ucrin!I Con1ri2liam l".ar1o <.:ortino R011a
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R~ola G o,·nnn, - S:lnti (.,1uscr,pc - Stolti Gr11nd l Jf
Prol. 'Xu:ol a • 'l"crru~,qi Rt11- i - Tt n1:ti1 \\lan:henl.& • Tra•
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4.10 Page 40

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contro la propaganda dei protestanti
D.GIANNJNI
per ordjnezioni
rivol91tr1i afls
CftlTD rr::
,I
TORINO
mRSO llGlllA IIWGl!lRflA 176
C. C.,. 2/111
f!JolI 1111c1 ,, ..Il.a (~oeictlLt »
Sono usciti i segue,rli vobrmetti:
r Difendi tua madre (La :Madonna)
L. 200
2 L'Arca della salvezza (La vera Chiesa dj Gesù Cristo) " 150
3 La Roccia incrollabile (TI Papato)
>) 200
4 I Gcandi del Regno (li culto dei Santi)
» 200
5 Il farmaco infallibile (Il sacramento della Penitenza) li 200
6 La dolente attesa
(li purgatorio)
,, 200
7 Le vere ricchezze
(La giustificazione)
» 200
8 D Sole della vita
(J .'Eucaristia)
» 200
Fone in nessun altro periodo della storia la propaganda dei protestanti è
stata cosi attiva l.n Italia come ai nostri g:iornl. Quindi la necessità di un'ade-
g:wua preparulone per dspondere agli errori che essi van.o.o dlvu.lgando. Con
una loa:ica p~ ma convincente, con una document2Z.lone scrhtu.ristJca, teo•
logica e patristica, D. Giannini rleace a sfatare Jlli errori e sabilire la verità.
Oltre alla precisione teoto11ica, una rk~eua di aneddoti e di (alt.I concaten.oU
ne rende diletu,voJe la lettura; slccbil qui sl trovano uniti in pbcevolecarmonia
l'utile e il dileuevole.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DULE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Dlredone: vie Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117
Al 1• del me.se: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
Si invi• g,oluitamenle. Spedizione in abbonemento po,tele. Gruppo 2•
*facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite CooperaJriei
che le Opere Salesiane henno li Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto le denominazione: Direzione Genere/e Opere di Don Bosco Torino 714
Ognuno pu6 valenene con ris~rmio di •pe.a, nell"lnmre le proprie offerte,
ricorrendo ell'ufnclo po•t..le loçale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE
Per correzioni d'lndlrt121 si ,rega d'iuiare anche l'Indirizzo uccltìe.
SI ringraziano I Slg. Agenti postali che nspi1go10, con le notificazioni d'usa, i Bollettini nan recapitati.