Bollettino_Salesiano_196002


Bollettino_Salesiano_196002



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Noi non ci fermiamo mal;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
ANNO LXXXIV . N. 2
GO I& 19 o fIl
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 714 VU. MA.RIA AUSILIATRICE 32 TELEF. 22-117
Il Bollettino Salesiano del febbraio p. v.
pubblicherà il Decreto col quale Sua Santità
Giovanni XXIII dichiara San Giovanni Bosco
Patrono degli Apprendisti della Colombia. Il
fatto, già significativo in sè, acquista maggior
valore se si riflette ad un inciso di tale Decreto,
nel quale il Santo Padre dice di essere mosso
a dare Don Bosco quale Patrono ai giovani
Apprendisti Colombiani non solo dalla preghiera
rivoltaGLi da illustri personaggi della Colombia,
ma anche da una sua «intima persuasione~- Egli
dunque fa sua la provvida iniziativa del grande
Predecessore Pio XII ed estende il movimento,
che mira a portare Don Bosco in pieno ambiente
operaio.
Gennaio è il mese più indicato per organiz-
zare la (( Giornata degli Apprendisti >>, far co-
noscere Don Bosco al maggior numero di ap-
prendisti possibile e raggiungere così lo scopo
di avvicinarli alla Chiesa.
In quest'opera di ricerca, avvicinamento e orga-
nizzazione i Cooperatori debbono essere il nostro
braccio destro. Imiteremo così Don Bosco stesso
che, quando stipulava i suoi cel.ebri << contratti di
lavoro >> per i giovani apprendisti, faceva sempre
figurare come << cauzionario » un Cooperatore.
L'opera dei Cooperatori diventa necessaiia
dove non ci sono i Salesiani. Essi possono aiu-
tarci ad arrivare anche nei centri piccoli e nei
paesi, persuadendo i piccoli datori di lavoro
(l'artigiano, la sarta ecc.) a favorire la parteci-
pazione dei loro apprendisti a qualche inizia-
tiva religiosa organizzata per loro. I Dirigenti
non si accontentino che la festa venga celebrata
nei grandi centri e nelle nostre Scuole Profes-
sionali: Don Bosco vuole arrivare a tutti i suoi
protetti, specialmente a quelli moralmente più
abbandonati, che perciò possono diventare facile
preda dei nemici di Dio.
Altra sollecitudine dei.nostri Dirigenti dev'esser
quella di rendere durat11ra l'opera a vantag~io
degli apprendisti, organizzando contatti periodici,
conferenze e giornate di studio su Don Bosco
e il lavoro, sul lavoro cristiano e i problemi
connessi; dove è possibile, sarà anche utilissimo
che qualche Cooperatore, provetto nella sua arte,
si presti a dare agli apprendisti lezioni in campo
tecnico, allo scopo di convincerli che ci si cura
anche del loro benessere materiale.
È superfluo ricordare ai Dirigenti che per
interessare i Cooperatori al problema degli ap-
prendisti sono utilissime le visite alle nostre
Scuole Professionali, specie se preparate con
una presentazione ed esposizione delle idee che
informano l'attività salesiana a favore degli ap-
prendisti. Anche la visione di film documentari
salesiani sugli apprendisti (ottimi quelli della
Germania e della Francia) serve a diffondere
tra i Cooperatori l'idea e a far loro apprezzare
un apostolato che associa in sè le attrattive più
potenti: esso è voluto dal Papa, glorifica Don
Bosco ed è urgentemente richiesto per la salvezza
di tanta ~ioventù operaia in questa che è l'era
della tecnica.
impe~no del mest1
organizzare iniziative concrete
per moltiplicare i frutti della celebrazione di
Don Bosco Patrono degli Apprendisti
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Valutazioni del sacerdozio Pensieri
ptr la Conferen:::a
mrn.~i(e
Valutazione en·ata
e :\\fio figlio pretet PiuUosto che egli abbracci
un simile stato, prego Dio che me lo toll-{a di
vita,. Oosl esclamò, quasi ruori ùi sò. unn con-
tessa. che aveva presentalo i Rnoi llnattro figli
a Don Bosco, percbè li benedice88e, pregan-
dolo inoltre di prevedere ù loro avvenire. Per
l'ultimo dei quat.tro figli Don Bosro aveva eletto:
- Di costui faremo un ott,imo 811,cerdote. - La
madre, che pure era una buona cristiana., a tale
previ<Jione provò tanta contraddizione interiorn
da pronunciare la fraso sconsiderata. sopra ri-
ferita. Don Bosco rimase dolorosamente colpito
per la grave offesa lanciata. contro il sacerdozio
e volle senz'altro por llne al colloquio. con una
dichiara1,ìone ferma, di gravit~oocezionale: t Creùo
di non tiver pii\\ nulla a che fare con una perl!ona,
la quale ha, Ìll tanta caLtiva stima lo sfal,o più
bel.lo, più nobile che vi possa e...qgere sa.ila terra,
e sono certo ohe Dio ei>nudirà la «ua insolente
preghiera,.
L'indomani, la cont6$Ht\\ 1,ornò da Don Bosco
per uue ammenda dello ,ibaglio (·ommeS$O. , :È
vero - gli disse - che ~e mio figlio si fnce.sse
sac&rdote ne \\'Orrebbe per me e per la mia fa-
mìglia un grave sc.apito; i<> però uon voglio op-
pormi alla volontà di f)io; sono pronta, se>uo
rassegnata ad obbedire•·
Come si vede, alla base (lel dramma che si svol-
geva nell'anima della contessa crisLiana, domi-
nava un malsano e pauroso pre,e:iudizio (11111111
Biogr.. n. 109).
.A dis,iiparlo basterebbe quanto abbiamo detto
nella Con:l'erenza del mese sr.ori:10 (Bollettino
Dirigenti, dicembre 1959. pp. 526-27); ma 1:1ervi-
rnnno anche le seguenti
2. Valuta~ioni giuste
s. Pnolo A)'OSlolo
• Noi siamo collaboratori di Dio (J Cor., 3, 9).
Se i fedeli sono il campo di Dio, il Mcernote è
l'agricoltore che lavora il terreno. getta il ~eme,
irriga. Dio poi fa sviluppare e croscere il t1eme.
Se i [edeli sono un edificio, il sacerdote ne è
il costruttore. Dio poi stabilità, co~ione,
bellezza all'ediftcìo.
• Ognuno ci consideri come ministn tli Cristo
e amministratori dei misteri cli Dio •· t l Cor., 4, 1).
n ,iaeerdote è al servi;1io di Cri!:llo e 111·edica. la
sua paro~ è inoltre l'amministratore dei mezzi
di salvezza, i,bo Ge,11) Oristo cionsegnò alla t!Tia
Clliesa,.
, Noi i:;iamo ambasciatori per Crisi.O». (11 Uor.,
6, 20).
Il sa-0erdote parla t• insegna agli uomini n nome
cli Ges1ì CrisLo. da cui è mandato. Rappl'esonta
Dio presso i fedeli rompiendo un ufficio divino.
e Ogni );acerdote è costituito rappresentante
degli uomini nelle 1:o~e concernenti il culto ùi
Dio*· (Ebr., 5, 1).
Il sa-0erdote rappresenta gli uomini presso Dio
e offre a Lui, a nome di tutti, il culto che gli è
1lovuro.
In breve: il sa<'erùote, pastore e .maestro,
deputalo 1111, Dio, bn per <'ompito ùì ecli:ficare
il corpo mi~tico di Cristo, lo C'liiesa.. Le t1ue sol
leciludini pa.citorali lendonfl a perfezionare la
1;1antità dei fedeli fino all11, wJsura, di <>lit della
11ienezza ù i Crisi o ~-
S. Ago;.fino
Il sacerdote è inferiore al solo C'rentor<'.
La valutazione è degna clel sommo Dottore.
Nella sua concisione è profonda: colloca il sa -
cerùote nel posto più elevato dalla scala che dalla
tena sale a Dio e giuijlifioa pi<.>namento il eonoetto
che l'uomo deve avere della sua dignith.
:-.. S. Giornnn.i X.Xli
Nella eaortarione rivolta a una eleU.11 e cospicuo
nssembloa cli PreR\\W, Saronloti e alunni dei
l'leminari, <'On-venuti nel.la Basilica di S. :\\Inrco li
venerare il corpo di S. Pio X, esordiva citando la
definizione che del Sacerdote è da.ta dtlll'nutore
della Imila::ione: « Gra;nde miniBte-ro rli yrm~ill.
prfrilegi<I singolare, dignità tccel8a. Un ministero
110n concesso agli spiriti ulesti, un pùltre clte et:-
rede senza paragoni' ogni altro pol1tre umam> •·
Il Card. Hibbon
Nel suo libro L'Ambasciatore di Cri.ato fa una
lunga enumerazione dei titoli o prerogative del
Sacerdote. Ci contentiamo di elencarli, gia.-0cl1l>
a. volerli commentare non basterebbero molte
pagine. ll Sacerdote è: Luce del mondo; Uomo
di Dio, Servo di Dio, Amico di Cristo, Fratello
di Gesù, Padre, Dispensatore dei Misteri di Dio.
Ministro di Riconciliazione, Medico delle anime.
.\\.ngelo o Messaggero di Dio, Mediatore d'interc~-
-<Ìoue. Amba11ci.atore di Cri11to, Collabonllorodi Dio.
S, Bcr1u11°tlino tln Sh!m1
Dopo aver notato le prerogative del Sacerdote.
..uperiori 0, tutte le dignità e nobiltà della terra e
clel Cielo, osa proclama.re ohe il Saoor<loLe in certo
senso è superiore alla stessa Madre di Dio. « Scu-
'lntemi. o Vergine gloriosa, - esclama - il Si-
gnore ha elevato la grandezza del Sacerdote al
di sopra della vostra. Voi ,;iete il Rifugio dei
peccatori; ma noi Sacerdoti abbiamo il potere ili
l'imettere i peccali. Nel vostro seno augusto iJ
Figliuolo di Dio t11incarn.c) una S-Ola volta; ma

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nelle nostre mani Egli s'incarna 1lltte le volte
':1 che cele~riamo ~a sant3: MeRsa,. Perciò, o Vergine
ll_ell'.1, p~egh1~mo di ottenerci da Dio quegli
amt1, d1 cru abbiamo bisogno per disimpegnare
l>ene, e sempre, tutti i doveri derivanti in noi
dalla nostra alt.issima dignità,1.
Ri\\.ista del Cle1•0 ilaliano
:N'el nu.mEH'O di luglio 1959 pubblica un elo-
quentissimo elogio del Sacerdote. Dopo av-er
afTetmato che la pn.rola Sacerdote cloVl'ebbe dare
il senso delle vertigini, se l'orecchio non \\'l fosse
tanto aduso, l'autore continua: , Chi dice Sa-
cerdote dice un uomo che non è e non fa come
tutti gli altri ttomini; un uomo ol1e noÒ ha fa.
miglia, perchè appartiene alla famiglia di t,utti
gli uomini, di cui benedice la culla, il tiilamo.
la tomba, propiziando così la, vita che nasce,
l'amore che canta il suo carme secolare, l'esistenza
<:he si spegne; strano uomo il sacerdote, che v-oi
vedete abHualmenie avviluppato in una lunga
veste nera che non lascia quasi scoperto di lui
se non il capo e le mani: il ca-po perchè domini il
pensiero del l'icercatoro di verità da distribuire
ai fratelli e l'anima asseta,ta di abnegazione
costante, le mani perchè sia110 sempre libere e
disimpacclate per tutte le opere di carità.: strano
uomo il Sacerdote, che non verisa mai il sano-ue
dei suoi simili per il Lrionlo dei suoi ideali, ~a,
è pronto se mai, per la causa di Dio e delle
anime, a subire tormenti spietati e la morte, con
su.Ile labbra il sorriso della vittoria. e il grido che
a Ura.verserà i secoli: Cristo regni! ~-
1gino G io1•dani
Nel libro: Iliiomo di t1,tti cosi fa dire al sa-
cerdote: «Se uno La nelle mani una qualche
matassa da strigare, c'è subito clii gli suggerisce:
- Va dal nostro prate, vedrai olle lai te la
striga. - E vengono... Per cui bisogna scrivere,
andare, ritornare... Confesso che è una bella
aeccatma,, anobe perchè la gente non sempre è
discreta, ragionevole, e grata come sarebbe de-
siderabile... Ma dovrei rammaricarmenef La,
migliore ricompensa per il parroco è vedere che i
suoi parrocchiani lo cercano e lo considerano
per quel che è: un PADRE, per il quale niente
di ciò che riguarda i figlioli è estraneo~-
Un padre
.Nella Cina comunista la lotta meto\\iica, orga-
nizzata diabolicamente contro il cristianesimo.
prosegue implacabile. Un giorno, nel 1953, fl
Shangai un padre di fa.miglia, cattolico fervente,
riceve una notizia tlolo1·osa: suo figlio, alunno
do! Seminario. era stato arrestalo. L'an-esto, nel
clima della persecuzione, non la.sciava dubl>i sulla
gravità della situazione; prelmleva ad un periodo
ù1 vessazioni, di cui no:n era difficile preveder0
la conclusione. Il padre non si nascose la mina.c-
cia i.ncowbente sul figlio, misurò il grande sa-
crificio che il Signore gli domandava. E con
voce ferma ris-pose: « L'avevo oil'crto al Signore;
se invece ùi salire l'altare salirà il calvario.
tanto meglio•· Sublime.
Gesù aveva, preamnmciato ai suoi apostoli le
rontraddizioni. che avrebbero incontrato da parte
degli uomini nel compimento del loro ministero.
Saret.e odiati... per cagione del mio nome t.
(MA.TT., X 22). «Vi tradurranno in tribunale...
vi flagelleranno... ~ (MATT.. X, 17). Essi però
non avrebbero dovuto meravigliarsi di tale tra,t-
tamento, poichè, diceva,. il servo non è da più
del padrone; se hanno perseguitato me, perse-
guiterrano anche voi11 (G10v.. XV, 20). Li esor-
ta.va quindi a non t-emere, a rimanere saldi nella
pl'ofessione del loro mandato, poichè la vigi-
Jam,;a del Padre celeste su di loro non sarebbe
venuta meno. (M.ATT., X, 28 e seg.).
Dio, dunque, assiste i suoi 1;1acerdoti e li difende.
Talvolta (quando il trionfo della sua Chiesa lo
1·ichiede) ne prende le difese in modo straordi-
nario, in modo da produrre effetti saluta;ri sulle
a,nime. Ricordiamo due fatti recenti.
L'Ewsebiàno del 7 agosto 1947 pubblicava la
~eguente notizia.
Dopo i fatti di Capodistri.a contro l'eroico
:\\fons. Santin, Vescovo di Trieste, un Padre ~e-
nedettino, arrhato a Padova, ci ha raccontat,o
i seguenti particolari.
Il giovane «compagno• che h.a a,vuto l'inier-
ua.le ~dire di dare il primo pugno al Vescovo,
nella stessa giornata è stato colpito da una scheg-
gia ad un occhio ed ha perduto la. vis.ta.
Una donna,, che ha sputacchiato il pre1:1ule, è
stata colpita {sempTe nello stesso giorno) da.
paralisi.
Un vecchio comunista., che si distinse per la
sua furia e gridava che avrebbe voluto avere
tra le mani le budella del Vescovo, alla sera
dello stesso giorno, investito da un camion, è
stato schiacciato e ricoverato all'ospedale in
fin di vita.
L'08servatore ltomano del 12 settembre 1053
pubblicò una nota sulla triste sorte toccata ai
persecutori del Card. G. l\\findszent-y, Vescovo di
Strigonia e Primate d'Ungheria.
Limitandosi a ricordare solt.anto quelli cl.te
ebbero parte premimmte nell'imprigionamento e
nella con<lan11a del Porporato, nota che Lasio
Raik, allora ministro dell'Interno, venne pili
tardi accusato di essere spia in favore dell'Ame-
rica e impiccato. Sandor Zajd, che diresse la
propaganda durante il processo, si suioidò (perchè
caduto in disgrazia) dopo aver ucciso moglie e
figli. Istvan Riesz, ministro della Giustizia, nel
l950 fu condannato a 26 anni di carcere come
spia americana, e nel 1951 fu trovato morto
nella, sua cella. TI col. Gyu]a Osko, che esegui
l'arresto del Cardinale, venne ucoiso mentrn
tenta.va di varcare la frontiera Austro-ungherese.
T 13 poliziotti che parteciparono all'arresto, ai
suoi ordini. subirono la deportazione in Russia
con le proprie famiglie.
Triste bilancio di una triste infamia.
30

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esempi
ROMA - CINECITTÀ
Giornata di studio per Zelatori e Zelatrici
li giorno 4 novembre, presso
t'Istituto S. Giovanni Bosco a
Cinecittà, ha avuto luogo una gior-
nata di studio per zelatori e Ze-
latrici dei Centri dell'lspettoria
Romana.
L'ordine del giorno era stato
articolato su 3 terni fondamentali:
0
,
apprendisti
stampa
11.,iocazioni.
La giornata si è iniziata con la
S. Messa, alla quale è seguita
una lezione di Don Bogliolo, che
ha illustrato la figura morale del
Consigliere della Pia Unione.
Nell'ampia sala di studio, poi,
con la partecipazione di 93 fra
Zelatori e Zelatrici, ha avuto luogo
la prima riunione plenaria, pre-
sieduta dal signor Ispettore Don
Luigi Fiore. Erano presenti altresi
alcune Figlie di Maria Ausiliatrice
con a capo Suor Maria Filippi
in rappresentanza della Madre
Ispettrice.
Il signor Ispettore ha porto il
saluto ai presenti, ricordando co-
me S. Giovanni Bosco nell'isti-
tuire la famiglia dei Cooperatori,
ha inteso di creare una schiera
di veri e propri collaboratori che
con la loro opera, con la loro
esperienza e con il loro sacrificio,
contribuiscono a dilatare il regno
di Pio in terra.
II Delegato Ispettoriale Don
An:rtando Buttarelli, dopo aver
illustrato i compiti propri degli
Zelatori e la grande importanza
che la scelta dei Consiglieri ha
per il buon funzionamento della
Pia Unione, fa presente come il
Cooperatore deve vivere un'in-
tensa vita interiore per poterla
comunicare ad altri e svolgere
opera di fecoodo apostolato.
Gli Zelatori e le Zelatrici si
sono poi divisi in tre gruppi per
esaminare e discutere i tre terni
indicati all'o. d. g.
li primo gruppo, presieduto dal
Comm. Leone Santoro con la
partecipazione del Delegato del
Testaccio Don Aldo Fasolato, ha
trattato il problema degli Appren-
disti.
Dopo ampio dibattito, l'assem-
blea ha approvato il seguente pro-
gramma per raccogliere ed orga-
nizzare il maggior numero di ap-
prendisti, anche in vista della festa
annuale di S. Giovanni Bosco,
protettore dell'apprendistato:
identificare idatori di lavoro
delle rispettive zone nel maggior
numero possibile (industriali, com-
mercianti, artigiani. esercenti in
genere, ecc.) e ciò sia nel campo
maschile che in quello femminile.
incontrare e riunire con
adeguati sistemi gli apprendisti adi-
biti alle varie attività lavorative.
presentare i dati raccolti al
proprio delegato, il quale invierà
al centro una relazione schema-
tica e statistica del lavoro com-
piuto.
tenere aggiornato un elenco
degli apprendisti, i quali devono
essere subito allettati nei modi
più idonei per legarli all'oratorio
festivo.
invitare volenterosi Coope-
ratori ad impartire i primi rudi-
menti della Dottrina Cristiana a
questi giovani, i quali hanno spesso
trascorso i primi anni in ambienti
moralmente malsani. Sarebbe inol-
tre opportuno che qualche C09pe-
ratore, provetto operaio o maestro
d'arte, impartisse lezioni tecniche
per dimostrare ai giovani che ci
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si interessa, oltre che della loro
formazione morale, anche della
loro sistemazione materiale.
11 secondo gruppo, presieduto
dall'avv. Giuseppe Scifoni con l'a.~-
sistenza del Delegato di Castel-
gandolfo Don Emilio Pollice, ha
esaminato il problema della Stam-
pa, che preoccupa in modo in-
quietante i genitori per il grande
numero di fogli quotidiani e pe-
riodici di ispirazione nettamente
laicista, che invadono tutti i ceti
sociali.
L'argomento è stato ampia-
mente discusso dai presenti nei
suoi aspetti positivi e negativi,
con particolare riguardo alle rivi-
ste dedicate alla gioventù d'ambo
i sessi.
Si sono avuti in proposito van
interventi diretti a puntualizzare
il delicato problema ed a ricer-
care i mezzi più idonei per difen-
dere le nostre famiglie dal mal-
costume che imperversa sui quo-
tidiani e nelle riviste. [I dibattito
si è concluso con la formulazione
del seguente programma:
r0 boicottare con opportuni
accorgimenti la stampa comunista
o comunque quella contraria alla
morale cristiana.
promuovere l'abbonamento
di giorn11li e riviste che difendono
i nostri principi, quali ad esempio
Il Quotidiano di Roma, Tl Nosn-n
Tempo di Torino, Meridiano r2,
Orizzonti, Famiglia Crùtia11a, Pri:-
mavera, Cosi, Alba, Vittorio<a, V era
Vita, Giovani, ecc.
per quanto riguarda in
particolare Meridi01to 12, inten-
sificare e perfezionare il sistema
delle rivendite già in atto presso
varie Pie Unioni al fine di garan-
tire alla direzione della rivista il
collocamento di un con_gruo nu-
mero di esemplari.
Il terzo gruppo, sotto la direzio-
ne della Signora Flora <4 Giorgi,
e del Delegato cli Cinecittà Don
Stelvio Tonnini, ha svolto il tema
nffidato ai Cooperatori per l'anno
sociale 1959- 60, e precisamente
l'apostolato delle Vocazioni.
Sono state approvate le se-
guenti iniziative:
r0 Per la preghiera: offerte di
preghiere sia individuali che col-
lettive, adorazione al SS.mo e
sante Messe al fine di impetrare
dallo Spirito Santo la grazia delle
Vocazioni.
Intenzione mensile per i cinque
continenti da ruotare fra le Pie
Unioni per l'offerta del lavoro gior-
11Bliero, e delle sofferenze dei Coo-
peratori infermi.
z• Per la formazione: svilup-
pare la sensibilità al problema delle

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Vocazioni mediante la diffusione
di opuscoli a scopo educativo,
nonchè a mezzo proiezioni e di- UN CONSIGLIO DI DON BOSCO
scussioni di film che riguardino
tale problema.
Per i contribttti: distribu-
A chi voleva decidere della propria vocazione Don Bosco dava questo comiglio:
, Metti/.i i11 tm lttogo donde possa vedere il Croc:1fzsso e di': - Mio Dio,
zione alle Zelatrici di salvadanai ic voglio abbracciare quello stato che più. mi deve consolare in punto di morte.
da diffondere fra i Cooperatori
allo scopo di raccoglie.re offerte da
destinare all'Ispettoria per le Case
degli Aspiranti.
Istituzione di Laboratori fra le
Coope.ratrici per la confezione e
vendita di indumenti vari, Borse
di studio per Aspiranti alla vita
Voi ilft11ni11atemi e fatemi conoscere fa vostro santa volontà. - Poi recita
rm Pater noster, quindi aspetta u11 poco e comidera quanto ti dice il tuo
cuore~- Molti a c11i io ho mggerito questo mezzo decisero per uno staio
contrario a quello che prirnn avevano infenzior1e di abbracciare. Il Signore
questa grazia fa concede a chi /,a domanda sinceramente, risoluto di segui-re
la ma santa volontà.
(M. B., XIII, pag. 422)
religiosa e missionaria.
Le proposte sopra accennate
vennero accettate secondo le va- l'Apostolato delle Vocazioni ai fini per ogni alunno una traccia del
rie iniziative di ciascuna Zelatrice
confidando .nell'aiuto di Dio e
del i;innovamento della società mo-
derna.
programma sul quale verteranno le
domande della Comissione Esami-
nella buona volontà dei Coopera-
A tale scopo ha raccomandato natrice. A conclusione risultano
tori.
ai Cooperatori di avvicinare e se- meritevoli del premio 24 alunni.
Nel pomeriggio i partecipanti
alJa giornata di studio si sono
nuovamente riuniti nelJ'ampia sala,
ove i dirigenti dei tre gruppi
hanno riferito in ordine ai risul-
tati raggiunti attraverso le rispet-
tive riu.niçmi sepa.rate.
Anche in detta sede alcur:ii dei
presemi hanno preso la parola
per chiedere chiarimenti e sug-
geri re opportuni mezzi onde ri-
solvere i vari problemi trattati
nelle varie adunanze.
A chiusura del convegno il
Signor Ispettore ha sottolineato
la grande importanza che riveste
guire quei giovani che manife-
stano un principio di vocazione,
tenendo presente che la Congre-
ga,i;ione Salesiana per le sue mol-
teplici opere ba biso~o non sol-
·l:jl.nto di santi Sacerdoti, ma altre-
sl di buoni Coadiutori cui affidare
l'istruzione professionale dei gio-
vani.
Attraverso tale istruzione pro-
fessionale, è possibile dare ai nostri
giovani una sana formazione mo-
rale unita ad una soda prepara-
zione tecnica.
(re/0%ione del/'.ilvv. GIIJ~F.PPll SCTFONI}
Anno 1957-58 - L'ioi:r.iativa cate-
chistica si avvia verso uno svi-
luppo sempre più deciso. U Di-
rettore Diocesano con la sempre
fedele e preziosa collaborazione
della Direttrice Didattica, affe-
zionata Ex-allieva e Cooperatrice,
n fa adottare come testo di Reli-
gione mio Catechismo, consegna
ai Sacerdoti catechisti una guida
didattica e in una apposita riu-
nione orienta i Maestri alJ'appli-
eazione di • Prove oggettive & di
Religione, compilate secondo i cri-
teri suggeriti dal movimento di-
dattico della scuola attiva.
Gli Insegnanti ricevono e poi
assegnano ai loro alunni una
ACQUI
~ Prova oggettiva modello•, fac-
Come è nata e si è sviluppata una bella iniziativa
simile di quella che viene poi
applicata comeoggetto d'esame per
la scelta dei tre alunni migliori.
Lo zelo catechistico che anima
i Dirigenti e i llfembri della Pia
Unione dì Acqui ha dato origine
ad ,ma lodevolissima iniziativa, che
presentiamo all'ammirario11e dei no-
stri Dirige11ti, descrivimdune co11
ampiezza fa genesi e gli sviluppi, nel
desiderio di fac-ilitarne l'imitazio-ne.
Anno 1952-53 - Il Direttore
Mons. Giovanni Galliano lancia
l'idea di una gita al Colle Don
Bosco come premio catecl,isticQ
Do,i Bosco per gli alunni della 3•
48 s• elementare delle Scuole cit-
tadine, che si distinguono nello
studio della Religione. Si lascia
ai Sacerdoti catechisti e agli In-
segnanti la scelta del migliore
a(L1nno di ogni classe. I Cooperatori
accettano e realizzano l'iniziativa
premumdo ;zo bambini.
Anno 1953-54 - Con le stesse
modalità i Cooperatori realizzano
la premiazione di 20 bambini.
Anno 1955-56 - Il Direttore
Diocesano, nell'aprile del '56, con
lettera indirizzata alla Dirertrice
Didattica, comuniea agli Insegnanti
che la Pia Unione dei Cooperatori
Salesiani, mentre mantiene l'im-
pegno del Premio Catechisti.ca Don
Bosco, per dare maggior impulso
alJo studio della Religione, pro-
pone agli Insegnanti di segna-
lare i tre alunm migliori: un'ap-
posita Commissione Esaminatrice
presso la sede della Pia Unione
Cooperatori (Jstinrto S. Spirito
delle Figlie di M . A.) dirà, previo
esame orale, chi dei tre è meri-
tevole del premio catechistico.
In maggio tre Commissioni Esa-
minatrici, formate da un Sacer-
dote, da due Insegnanti e da uno
Zelatore Salesiano, esamirul i pre-
scelti e delibera la premiazione di
30 alunni.
A.11110 T956-57 - il Direttore
Diocesano per orientare gli alunni
La correzione delleproved'esame
(oltre 500 clabomti) viene eseguìta
da una Commisione Esaminatrice
formata da Zelatori Salesiani, Mae-
stri e Cooperatori, radunati presso
l'Istituto S. Spi.rito sotto la presi-
denza del Direttore Diocesano. Tale
revisione porta aIla classifica gene-
rale ed alla scelta dei tre alunni
migliori.
Questi sostengono poi una se-
conda prova oggettiva che deter-
mina la premi..'1.Zione di 28 alunni
vincitori del Premio Catechistico
Don Bosco, e quindi meritevoli
del Libretto Bancario, stabilito
invece della gita.
La novità dell'impostazione, se
ha messo gli alunni di fronte a
qualche difficoltà, ha però messo
in evidenza la necessità di inten-
sificare lo studio della Religione
mediante una organizzazione più
efficace delle varie lezioni in una
cosciente perfetta armonia e col-
Anno 1954-55 - I Cooperatori
premiano 30 bambini, sempre atte-
nendosi alle indieàZioni dei Maestri.
verso una più sicura e cosciente
preparazione catechistica e dare
agli Insegnanti una guida, prapara
laborazione tra Catechisti e In-
segnanti in modo che la prova
oggettiva, preceduta da una seria
41

6 Page 6

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ed efficace preparnzione, sin d:tv•
vero un mezzo didattico per il
controllo del profitto e della cono•
~cenza catechisticu degli ~!unni.
1959-6o • Il Direttore Dioce-
sano, tenuto conto delle \\'arie OS•
servazioni del!'li Insegnanti, dav-
,•ero ammirevoli per la loro ge-
nerosa dedizione, perchè Catcchi-
~ti e Insegnanti, fin dall'inizio
dell'anno possano confoanare il
loro insegnamento religioso alle
e..~igenze dell'esame e perchè la
realizzazione del Premio Don Bosco
8Ìn davvero un mezzo efficace per
un maggior interesse e stimolo
allo studio della Religione:
1° rivede, ricorregge le Pl'O•
ve oggettive • e loro una veste
nuova, più chiara e anrnent.:;
z" stabilisce, e lo ennunma sul
Vademuum 19s9-6o dei Coopc.
l'lllori Salesiani Acquesi, impe-
gnandoli sempre più allo sviluppo
del problema catechistico,
a) di consegnare sul finire
di ottobre ai Maestri di 3• 4• ;•
elementare la Guida Didattica e:
li mio Catechismo, Cicli di prove
oggettive in preparazione a quelle
d'esame per l'assegnazione del
Premio Catechistico Don Bosco,
b) dì applicare le prove og•
l{ettive d'esame nella prima e nella
seconda settimane dopo Pasqu11;
e) di solennizzare la Pre-
miazione Catechis'tica, consegna dei
Diplomi di merito e del Libretto
Bancario al 1+ maggio, Festa Litur-
lfica di S. Maria D. Mazzarello,
con Accademia Catechistica.
(do 11na rda.rioM tl•llo Zelatore Capo
.. GIOVANNI ROSINA)
BOLOGNA - Esercizi Spirituali
per Cooperatori e Cooperatrici.
11 primo corso fu per Coopera-
trici salesiane. Si renne alla Villa
S. Giuseppe, presso il S!llltunrio
della D. V di S. Luca.
Intervennero 16 Cooperatrici:
dal 16 al 19 luglio.
Predicatori: i Salesiani D. Guido
7.anoni e D. Pietro Ceresa.
Il secondo fu per Coopcraton
ed Ex Allievi insieme: si svolse
dol 31 agosto 111 3 settembre.
Presenti numero 24. Predicaton
1 Salesiani D. Ratti e D. Ceresa.
Venne a concludere il corso il
Parroco del Santuario del S. CuQr~
Don Antonio Gnvinelli.
li terzo corso fu anconi pe1
Cooperatori ed Ex Allievi insieme.
Si tenne dal 12 al 15 settembre.
Presenti numero 36. Predicatori i
Salesiani D. Jlandiera e D. Ccresa.
Venne a concluderlo con la cele-
brazione della S. Messa vespertina
e la predica dei ricordi il direttore
Don Augu8to Rossi.
43
NUOVI CENTRI
VENEZUELA
C1 srrivl' ,1 Rev.mo lsprtlore del
Vennu.ela D<>tt Candido Rn,:asi:
• Vanno sorgendo anche nel Ye-
neimela ,·uri centri di Cooperatori
Salesioni.
Qui l'Opera salesiana h~ già una
vasta cerchia di penione che at-
tta\\'erso l'attività svolta da anni
dai Figh di Don Bosco, sono de-
,·ote di Maria Ausiliatrice e del
santo nostro Fondatore.
Sono fiorenti in tutti i nostri
collegi; l'Associazione dei Gepi-
tori e Rappresentanti dei giovani,
che hn uno riunione m41nsilc sempre
affolla1i~sima; l'Arciconfmtemitn d1
Maria Ausiliatrice, gli Ex Allievi
e i Cooperatori.
Sotto l'impulso delle delibera-
z.iooi dell'ultimo Capitolo Gene-
rale, s'è incominciato a organiz-
zare lo · Pia Unione dei Coope-
ratori • in conformità con dcne
delibcm,:,oni. L'opera trova una ri-
spondenzn meraviglio~a. ,ia per la
gi1l esistente base di molti-ssime
persone chesi aggirano nella cerchia
salesiana, sia per il fascino spirituale
che nasce dal Regolamento di Don
Bosco, debitamente illustrnto.
U nonro Don Isaia Ojeda, De-
legato lspettoriale dei Coopernton,
benemerito e molto conosciuto in
nitre le sfore della Nazione, attra-
verso un lavoro di contatti e con-
ferenze, ha già prepornto l'organ,1.•
z,1zione di sei Cenlri di Coopera•
,·n- tori in Caracas e di alm Centri
nell'interno della Repubblica a
lencin, Barqu1simeto, Coro, Judi-
bona, Valere e Mérida.
Per la festa di Don Bosco pll ree-
chi di questi centri D\\'1'.llnno la gior-
nata dell'iscrizione con la conscanu
dei Diplomi e del Regolamento.
I Cooperatori Salesiani del Ve-
nezuela si propongono di renJìz.
znrc in se stessi e nei loro figli
il sogno di Don Bosco sull'Amc•
rica e si uniscono alla fervida al•
1ività dei Coopen1tori Salesiani nel
mondo per un npostolato laico
sotto la bandiere di Don Bosco.
Nella riunione mensile per l'cser-
ciiiio della Buono Morte, essi si
sentono membri c.lellu grande Fo-
miglia Salesiana e pregano e chie-
dono le prejlhicrc di tutti i Coo-
peratori del mondo.
li B<>llettino Salrsitmo del Yene•
zuela asseconda queste aspirazioni
e 11ttività e comunica la parola e.li
Don Bosco e dei Superiori di
rorino.
Abbiamo ferma aperanw che,
col crescere del numero dei Sale•
•1an1 e con In mal(giore diffusione
dei Cooperaton, si rossa presto
incominciare anche l'opera degli
Esercizi Spirit1111li chiusi•·
VERONA - Pellegrinaggio a Torino
e al Colle Don Bosco dei Cooperatori del Veneto Occidentale
L'impegno di un pclh.,grinaggio salei:iano era stato preso in sede di
Consiglio lspettoriale fin dall'ottobre ~corso e si era anche espresso il pa•
rcrc cht: Lale pelleimnngJ!'Ìo dovesse ripetersi annualmente.
Per le feste di Roma, si dovette spostnrc da maggio ad ago~to. Si elTettuò
in r.:,!ltà nei giorni 28-29-30 agorn> con percorso Car{l'f)aggio-Torma•
Colle Dm, Bosco-Oro/)(1. ''l're giorni interi con due pemoftnmenti a Torino.
Vi parteciparono una novantina di CooperaLori e Cooperatrici con due
pullman. Ventidue da Vera11a con Don Gilardi; 2.5 dn Trento con Don
Mur.1rn; z3 dalla zona di Ùf<TIO!fO con Don Pretto; 10 da Sdw con Don
Brancalion; tre da Estt
[I 28, l\\fessa e ,·11,itn ol Santuario d1 Caravaggio, pl'llru:O ali' lsututo
Salesmno di Milano, arrivo a Torino alle 16,30, sistemazione dc, due
gruppi nei rispettivi all<>ggi e visit1 nlln città, compre~a la Tombo d1
Oon Bosco a Valsnlice.
mattino del 29, concencramenlo dsv11nti al J\\lonum~nto di Don Bosco
in piazza :Viaria Ausili11trice, Messa del •ig. Don Riccen all';1ltnre dell'Ausi-
linnice, llNPpo fotografico col Rettor \\lnggiore.
Nel visitare l'Oratorio, intcressnnti•s1ma sosta nelln !'.mrica eh•~" ùi
S. Froneesco di Sale~, nulla quale il aiv Don Ziggìotti •tc~so parie\\ lun•
Ramente 111 pellewini invitandoli a isp1mrs1 alla pedugog-i<l pratica di Don
Boseo e di Mamma Margherita nell'educazione dei fil!'li. Anche il sig. Don
Ricceri e.~presse il suo compiacimento per i progressi fatti dai vari Centri.
~el pomeriggio tulti ebbero la soddisfa,:ione di pregore nello casettn nnava
di Don Bosco e di ~;sitarc I grandi complessi grafici cht: le sorgono nccanto
Il terzo giorno fu dedicato al Santuario di Or,opa e al ,·i11gJ!'Ìo di ritorno
con qualche tappa nelle città intermedie. Soddisfazione J!Cncrale. Evidenti
frutti spirituAli per lutti.

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( CORRI
1
CON I NOSTRI CENTRI
d:
I
\\
t Il Centro P. U. di Corigliano d'Otranto hct seguito
un corso d'istruzione catechistica per dodici aerate.
I .e bcnemeri1e Zelatrici del nostro Centro, sempre
pronte: nd assecond<1re il desiderio dei Superiori, ad
un im,to del Delegato, inY1tarono runi ~ iscritti.
Hanno risposto in numero notevole. Oratore è arato
il nostro Deleguto Don Vittorio Di Iliconto, che ha
commentato l'ApoC11lisse dì S. Giovanni aprendo
orinonti nuovi. Tutti rimasero &oddisfatti e for-
mul.irono propositi di fedeltà e di apostolato •·
cl
L'attività che il Centro di Acireale bà svolto ncl-
l'nnn,1 socin.le 1958-59 è encorninbile.
Gnmde entusiasmo si è notato nella celebmzione
ddla Gioruata p,n Vocazioni, conclusasi con piuccvoh
rranemmenti n sfondo salesiano.
Le Cooperatrici con dedizione edificante s, sono
mdunate settimannlmente per collaborare con le Ex
allieve nella mu~nifica attività del Laborato,-io Mis-
sionario, allo scopo di confezionurc indumenti di lino
du destinare nlll' Missioni pit1 povt!rt- e più lontnne.
ALtaccatis.simi nll(' Opere salclino", i Cooperatori
e le Cooperatrici si !;Ono prodigati per incrementare
l'Oratorio /esllvo. Per attirare le b11mbine si è pro-
mossa una Giorrwta Socia/(' con larga partecipniione
lici Soci, con l'inlllrvento delle 11utorità civili e religiose
l' d, S. E. [I Vescovo, il quale si è degnato di 8er-
v1n· ti mvola le festose e felici bnmbine...
:\\!lolto consolunt1 sono state le uu/;zzazio11i cate-
tlm•id,e.
L.1 Campt1J111t1 B11onn Stampa ho dato risultali
msperaù. 11,lerid1a11,, 12 è esposto nelle edicolll delln
città, figura tra le numerose riviste della locale " Ac-
cudcmia di Soienzo, Lettere e Art.i " e circoln tra i
Aiov11ni della Scuola Media... •·
'r
Dal 22 al 26 settembre gli Esercizi SpirituqJi chiu.~i
ull'lsriruto "Mam:itto" banno n1ccolto c;o 1~<:nltl
ton un entusiasmo da neofiti (si noti che è In prnnn
volL;1 i.:be si realizza tale iniziuti vii). In questa occa-
sione abbiamo farto varie conqui~tci alla Pia Ut1iQne
< di quelle buone e fattive. Predicatori in lll\\tnba
e trattamento signorile da parte dt'llc Suor., del Pn-
s, ,. luizolo ili Bentumo.
"lei Consiglio del 2 onohre
deciso 11 piano
d'nzione dell'anno flOcinle.
Inizio il 4 ottobre con festa onom11$tica dell'Arci-
pr11te Mons. La Rosn e inaugurazione della bibliotea1,
ri..-c:u di cento volumi formativi per 1 Cooperatori.
Ed ceco il piano d'azione per il 1959-6o:
01111bre: S. Rosario nelle famiglie e 3V\\iamento de,
lubonuori.
Noi•tmbre: Organizzazione dei suffragi. Ornnggio
tk•i lnhoratori ,ti Rcttor Maggiore.
D1rrmb,e: Bencdmone della bandiera all'lmmaco-
1.ua - festa della Rtampa a '\\atnle - Esercizi Spirhunh
pc1 i1li uomini
Gen11aio: Festn di Don Roseo e ncquisto di un bel
quadro per !'alture.
Febbraio: Peliegnnnggio Mariano e visita agli nm-
malati per il ca.mev11l11.
Mnr:io: Festa di S. Domcnioo Savio, organizzata
dalle mnmme per I figliuoli - Pasqua degli Apprendisti
nello festa di S. Giuseppe.
Aprile: mobilfrazione generale per l'incremento
degli Esercizi in tutte le Parrocchie (non dimenti-
chiamo che siamo a servizio delln gerarchiaI)
ll/0Rg10: rutto per In Mamma Celeste: Rosario 11
sera e pellegrinaggio della statuetta di l\\'loria Ausi-
liatrice nelle case dei Cooperatori.
Gi11g110: Campagna per gli Esercizi Spirituali nello
nuovo Casa di ZnITerllna.
lntunto diffonderemo un migliaio ~li 1-11,nmmcco per
lt11ti, ùumentando i lettori cli Meridiano 1.2 tra
i medie, avvocati, parrucchieri, aen,. nei circoli,
nei salotti ecc.
In rutto l'anno condurremo le due campagne delle
Vaca::iio11i e delle Stampa, divisi in gruppi, facenti
cnpo u uno Zelatore o a una Zelatrice e speriamo di
coronure In camp11gna pro vocazioni con qualche bel
rc1mlo 11 Don 'Bosco •·
da A
«.•• li nostro Gruppo d1 Zelatrici lavora anzitutto
a clcvorc lo spirito nutrendolo con l'assidua frequenza
oi ritiri mensili e r"1.ttive conferenze e incontri, alle
confercn:.:e annuali e o~li Esercizi Spirituali estivi.
Le nnività dell'anno scorso furono inte~ificate
dallo ncorrcnza giubilare dell'Oratorio.
Il 5 ottobre iniz1nmn,o l'anno sociule con un pel-
lcgrinnggio Mariano II Montevergine e II Pompei,
affidando nlla :.vradonna il programmn del nostro
lavoro.
Il 12 novembre, S. Rosario, le Zelatrici, interpre-
tando 1 sentimenti delle più che 36o Cooperatrici del
Centr0, offrirono un tangibile segno di riconoscenzn
allo zelante Direttore aiutando l'Oratorio, fiorente
onsi dì giovani modello e propulsore di ogni forma
di apostolato.
L'S dicembre le Cooperatrici donarono al Piccolo
Clero le vesti da llSSe confezionate.
Per lo Festa di Don Bosco si fecero promotrici della
commemorazione del santo Educatore in ogni ordine
di scuole, particolorrnente in quella che II Don Bosco
s'intitolo.
In febbraio le Cooperou:ici collaborarono anivn-
mentc al " Carnevale Ommriano " e in rnarM> e aprile
due Coopcr-.ttrici " tennero a battesimo " i due nuovi
comh mticolati a Pio X 11 e a S. Domcnioo Savio.
In m11ggio rurono parte attiva delle celebrazioni
giubilari e donarono i furi per il cort1h:, in modo che
i p;iovuni possano giocare 11nche a sern inoltrata, loo-
tnno dai pericoli.
:S.e, mesi seguenti $1 succedono ai corsi di Esercizi
e conununno l'apostolato della stampn e la confezione
d1 ricchi indumenti sacerdotali e p(lramcoti sacn
per l'Oratorio e le Missioni. Que2to fervore di opere
non impedisce di pnrtt>cipare nl Pellegrinaggio in Sicilia
per il Congresso Eucnriatico.
Tale è lo spirito d, operosità veramente salesiana
che animo le Zelatrtci e le Cooperatrici di questo
fiorente Centro... •.
AUTORIZZ.,Z10NS 01,L TRlllUNAI.B DI TORINO IN DATA 16-2-1(14Q, '1, 403 . - COS APPROVAZIONE BCCLl\\.,IASTICA
DIRllTTOllE RE$•ONSA8l1 e: !ACH.DOn uon . PIETRO lo\\lHINII, V" \\IARg \\Uijll IA I t<ICB, 32 - ·r0HINO (714). OFFICINb 01\\AYICHE s.u.,.
41

8 Page 8

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La vita interiore
D. G. B. CHAUTARO
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Questo libro. che ba raggiunto l'ottava edizione. ~en·e tanto
per la leuura spirituale <1unnto per la medìtazio11e sia ai
Rev.mi Sacerdoti tpianto alle Comunità religiose.
È uLilc particolannenlc a q11ol1i che fanno gli Esercizi Spirituali,
ccclesia11tici e religiosi. agli alnnu.i dei scm.inari, ai no, izi destinali
alla vita alliva e alle altrt• persone ded.icate all'apostolato.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUIN0ICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 Torino Telefono 22•117
Al 1° éel mese: per I Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del me5e: per I Dirigenti della Pia Unione
Si ln•ia 9ratult4meote. Spedizione In abbonamento postale. Gruppo 2•
*fecciemo nolo al benemeriti Cooperetori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Genera/e Opere di Don Bosco • Torino 714
Ognuno pu6 valersene con risparmio di spesa, nell"inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio postole locale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo sl prega d'Inviare anche l'Indirizzo vecchio.
SI ringraziano I Sig. Agenti postali che respingono, con le notillcazlonl d'uso, I Botlettinl non recapltatl.