Bollettino_Salesiano_195006


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Bollettino Salesiano
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
PHR l,E CASE SA!,P.SIANE, l DIRETTORI OIOCES •.\\.~I 8 I DECURIO~I
D I REZIO N E GE NF.R A LE• TO RINO (7119) V IA COT T O l,E NO O. U TBL EPO N O 22 •117
15 MARZO 19 50
Domenico Savio a lla scuola di Don Bosco .
Il no.1trn D. Boglù,lo /,a svtluppato nel sr,:uentt
arlicolo 1/ /e,,u, illuslralo 11rl 1mmer1J preculwtr ( 1)
co11 rilievi che lo cumpleta,w e 111(1/forio m luce tu/la
Ja trascmdm-::a della scuola di D. Bosco.
Signore, che vuoi ch'io faccia?
,\\ nche in Domcniw Savio vi fu una specie
d1 converswne. Precisiamo subito: non << con\\'cr-
sionc nel scnso comune ùella parola, ma nel
senso inteim dai mistici, nel senso improprio che
nCln è pa,;saggio dal pecl-ato :illa grazia, pcrchc Do-
menico porti'> alla tomhJ I., stola della sua inno-
cenza battesimale, ma p111tt0Slf> pas:iaggio ùa grazia
a grazia, da un grado di ~1.1."1.ia a un altro, da
una forma <l1 santità ad un'altra.
Se è sempre difficile penetmrc a fondo nd-
l'anim.1 um:ìna pen:he oi?nt a nima e persona e
ogni pcrson,l è il santuario inviolato e i1wiola-
b1le del quale solo D10 conosce perfettamente
i segreti, ncsce tanto più <liflìcil.: penetrare nel-
l'nnima d t un santo, lavorata ed affinata dalle
rnistcriosc operazioni tlcllo Spirito Santo, Quc-
•ta volta pcrìl ci lascicrcmo guidare d;1 quella
guida insupcrahile che fu il suo santo i\\latstro
e Direttore spirituale: S. GiO\\-anni Bosco, il
quale non era soltanto sommo cducatore, ma ave-
1·a pure ti dnno di scrutare le anime e 1 1.:uori.
Un ~ c,unhi;unento ,, una <•conversione• di
Domenico ~ano alla scuola di Don Bo~co, si nota
in modo netto e prei:iso sei mesi dopo l.1 sua
pennanen1,a :ill'Oratorio. Da una santità iniziale
già 11ttcstat.1 <lai suoi maL-stri anteriori, m,l piut-
( 1) Li, confcr~n?.,l d1 D. Fuv1111, nntcvolme111e umplutto
vi,ne pubblic,u.i <l•lla Lìbr,r,11. ,/,I/a Vt1ttrma Crt$lt1J11,1 " V1.1
Couolcni,;o. J • - Turin,1 (;o<J), c.,I rnolo: La st<>ffil e Il Sa~to.
Il IJcatu Domenico Savt0 prdèntato •~h Educaturi. 1~ l>o
lacup1,a
tosto isolata, chiusa, pcrson.1le, passa deci,-.,uncnte
a una soi11ti1:1 socialt', aperta, compustatni:c, che
è proprio la santità l'llrattcr1st1ca <li S. Giovanni
Bosco forg iatore di apostol i e m issionari 11ul tipo
del C1rd. Cagliero. compa((no d1 Sav,o.
L'av\\'cnimento che f.i ,-coccare I.i scmulla e
di\\'amperà in mcendio, ddcnninando un nuo\\'0
orientamento nella sua viw sarà una predica <li
non Roseo sul tcnu della santità. • l~ \\'olomà
di D io che ci facciamo tutti santi; è fa1,.ilc farsi
sanu; un gran premi!I è preparato in ciclo a chi si
fa santo Quella predica lo impressiona cosl
profonù.11 li'nte che egli, ahitualmentc sereno e
allegro, si fo d'impro\\'\\'iso pensieroso e malin-
conico. Qualcosa di nuovo su passanùo 1wl suo
spirito. Se n'accorge Don Bosco e se n'accor-
gono persino i comp.i.~ni. (,li domancfano prc-
muro.~mente il perchè.
«Ti senti forse qu.1khc male? •·
• ,\\nzi patisco quakhe bene"• rispnnde il pic-
colo a S. Giovanni Bosco, con fra.~e di sapore
111,stico, che ricord.1 l'O~• da , icino la classica
espressione 1• patì dfri11a ~. 11 ::,ignorc aveva bat-
tuto all.1 p•>rta del suo cuore. Gli a\\'l'V.\\ fatto
comprcn,k-re che la sua vitL pote\\'il c,-p,mdcrsi
,·erso una ma~giorc santità, ,·,:rso la santiti, ~nza
aggettivo, tutta inticra.
li bene thc Domcniw pat1\\'a era un ardentissimo
dc:itdcno cli santificanu: ,, Voglio dire che mi
eu scnw un desiderio un hisogno di farmi santo:
io non pen~a\\'a di potermi far santo con tanta
fat"ilità: ma ora che ho capito poter:-i ciò effet-
tuare anche stando allL-gro, io voglio :i;.soluta-
mentc, cd ho assoluwmentc bisogno di farmi
santo. \\11 dica dunque come debbo regolarmi per
cominciare tnlc impresa t.
Per llllla risposta Don Bosco gli d ice d t conti-
nuare a ~urc allegro come prima. d1 comp1crc
bene i suoi doveri di pietà e di studio, di non

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mancare m:11 di pn:ndert: pan..- alla ncrt.'aztonc.:
coi i;uoi comp.1gni.
~ questo il tipo di santità che S. l'rancesc > di
Sales ha propugnato e divulgato nella Chiesa
con i suoi scritti, specialmente con la Filoll'tl,
e che Don Boscn rivisse e fece suo con stile tutto
personale. lddio chiamava Domt:nico a questa
santità. Lo Spirito S.uito lo aveva scosso per mezzo
dcll,1 pn:dic.1; do\\cVa farsi santo. ,\\la cosa fare e
come: fare? Qudla malinconia pen:1ieros.1 cd;na
un interrogati, o: Domine quid mE ,:is fac1 re I' 11
S11,!nore rispo,-1.' chiaramentc per mezzo <lei suo
Santo ;\\lac,;tro e Padre. Anzitutto conunui a
fan: qudlo che ha fatto finora. Ma h1 sua 11 smama •
di farsi santo (~ parola di O. Uosco) non è ancora
soddisfatta. D. Rol<CO allora, in nome di D10,
l'ultimo tono .ti :.uo cap•>lavoro
Doml·n1co Savio, dice 11 suo Santo hiogrnfo,
era inclinato .1 soddisfare la ~ua hrama d1 ,,antità
con rigide penitenze II e lun~he ore di prc-
ghicra •· Don B«hco gli proponeva innt:e un altro
program111a. ~ I.a prim<1 CQSfl c/1r g!, ,,rn111• cm1s1-
gliata prr fan, m11to (11 di adriperani per ,:11ada-
gnar anime a DitJ; pcrciocchè soggiunge Don Ro-
seo, non ha,, i t:u~a più santa al mondo che coope-
rare aJ bt·ne ddlc anime, pl.'r la mi salHzza Gesù
Cristo sp.1rst· litio all'ultima goccia dd prezioso
:1uo Sangue•
La ri,-po:.ta del cielo cr.i ,·cnutu, chiarn, pn:c1sa,
induh11ahile. 1)1Jmcn1co Savio tornii all'usala al-
lt:~na. Orm.u 11 suo cammmo l'ra lummosamemc
tracciato. \\/on gli mancan1 che dt percorrerlo e
lo percorse con tp1cll'ardorc d1c fcu· di lui tutto
una volontà tesa alla grande meta. Domenico Sa-
\\ 10, come llllti I santi, è anzitutto 1111a t•olo11t,ì,
una rnlont1\\ chl' non conosce più ost.\\coli quanrlo
,-a t:hc il \\oh:n: :1uo coincide con <1ucllo di Dio.
Ricc, .:re la mpo:1ta dJ Don nosco eJ eseguirla
fu per l>nmcnico tutt'uno. Conobbe Domenico
l'importanza di tale pratica (la salvezza delle
an mc), e fu pi1ì volte udito a dire: " Hc io po-
tessi guadagnart• a Dio tutli i miei compagni,
quanto sar<'i felice! Intanto non lasciava sfuggire
alcuna occasione per dare buoni consigli, avYisar
chi aH:ssc detto o fatto cosa contr.iria alla legge
di Dio:t.
L'idealt ddla santità d1 Don Bosco di,·icne l'i-
deale della s.1ntità di Domenico.
Out:! Da mì/11 animas cefem tollt che un giorno,
il primo giorno in cui entrò all'Oratorio, aiutato
da Don Bosco ave,·a tradotto dal latmo in italiano,
comincerà d'ora in avanti a tradurlo in atto ndla
pratica della vita Da quel momento sulle giornate
operose <ld piccolo Domcnil.'o campeggerà a
caratteri cubitali, come sul cartellone ddb stan-
zetta di Don Roseo, il motto: Da mihi a11im,1s
ct!lern lolle!
Nessuno dei suoi compagni fino allnrn aycva
meglio comprc•so l'anima di Don Boscn. Come
Don Bnso.;o, scnura la febbre d'impedire ad Q2'01
costo l'offesa di Dio, come lui s'adoprcrà in tutu
i modi per portare le anime a Gesù Cristo.
Comprendiamo ora lo i;pirito di Dom..nico
Savio qualldo compie uno dei gellt1 pii1 dramma-
lici dcllà sua vita, placamlo con il Crocifa~o
levato III alto i due compagni che s'erano sli-
d:iti a un duello di sassalL. Comprendiamo
lo spirito di Domenico quando c..iccta via daU'O·
ratorio e svergogna quell'unpudcnte che s'era
insinu.Ho di soppiatto e sta,·.i tenendo discor-;i
in<l1..-gn1 a un groppe> d'incauti che l'aveva attor-
niato; lo comprendiamo quando lo wdiamo IJ-
ccrarc sdcgno~amente il g111m,1le scnncio ed ir-
rcl1ginso ch'era capitato in mano ad alcuni com-
pagni. Cmnpn:ndi:.uno soprattutto il Savio quandn
lo ,ediamo fondare la Comp.1gnia dell'Immat:o-
lata, a.~ociazionc che Jur.1 e durerà finchi· , i
saranno ,~t1tuti di Don I.losco.
Cli idtM.1li soprannaturali c apostolici daJ Santo
l\\Iacstro e Padre si sono ormai tra.'-fusi nella d1-
spostii;.~111l.'\\ anima <l ·1 Di~ccpoln
Se l'educazione crisc1ana i.·, anzitutto, comum-
cazio11c di \\'1ta cristiana, qui l'opcrn educatnct·
d1 Don Bosco raggiunge il mas~imo della ~LIJ
efl11.~ICIU.
\\ i è ttualcosa di profondo l d1 grande ndb tn-
muniunc ddle anime, :.pcciahncntc qu.mdo que-
sta comunione <li anime con.~istc nel rapporto
e<lu1..~1t1w, fra l'Educatore e l\\·Jut:ando, sul fon-
damento della carita cristi:ma
lTn\\•ducazione che ha pt·r tondamcnto la Ca-
ntà per eccellenza, cioe Dio, riveste i carattm
dell'azione creatrice <li Dm. Dio, creando, co
munica aJle creature le sue d1, ine ricchezze ncll,1
mi:mrn in \\;llÌ :;on capaci di ricc:vc:rk t: \\;OSI fa-
cendo Il' rende simili a sè nclla misura in cui son
cap.,ci Ji di\\'enirlo. La comunione dei lwni t.r-J Dio
e la cn:atura si esplica in una relazione di pro-
fonda somiglianza.
L'l'duca;donc impartita nell'Oratorio di \\'al-
docco consisti.' appunto in una comunic.1ziom
delle ricchezze delle quali h.1 abbondantemente
ricolmato l'anima priv1legi.1ta dc:I moderno ..\\p:J-
W>lo ddla gio\\'entù. Qm·stc spintuali ricchLU,e
Don Bus1..'<> li.' comunic:1 con una generosità che
giunge sino nl sacrificio tot.ile di si:. :\\fa non
tutt, 1nimc dei suoi giovani avc,·ano le dispo•
sizion1 dell'anima di Domenico Savio; non tutte
quelle anime le pot..:vano nccverc nella mede-
sima misura ed abbondanza. L'esito dell'educa-
zione non dipende soltanto dall'eccellenza dd-
l'ed11entorc, rn I anche d..ille di~pogiiioni dell'edu-
candu. L'cducazmm: è collahoraziont.:.
In Domenic;o Savm ,·i er.ino le p1u mera,·iglio;.c
disposizioni che si possano imm.-iginare le quali
permettevano ,tll'azionc di S.m Gi1l\\ anni Bosco di
conseguire i massimi ri:::ultal1, come difatti a,-
veruw 0Hi la comunione ddlc :mimt· fra l'cdu-
Il

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Cllldo e l'cLlUl'atore giunge ad altezze e profon
lttà che snlo ld<lio può misurare. Qui la sonu
glianza fra l'anima di Don Ilosco e quella di Dn
rnenico Savio tocca il vcrtict: delle sue pos,,ibi-
hta. Quale il Padre, tale il sun fo!l1uolo spirituale,
quale il figlio, tale il Padre. Domenico Sa\\'111
un piccolo Don Bosco, è Don Roseo in piccolo.
Le spirituali sembianze del Padre si riflettono
m modo nitidissimo sul volto spirituale di Do•
111enico.
Rastarono ~ci mcs1 d1 contatto fra quelle due
.tuime perchè il miracolo d'una pcrfctm m;simi-
lmone spirituale, quanto è possibile nel campo
dcll'cducv.innc cristian,1, si verificasse pienamente.
~.in Tommaso ha un principio che ripete le mille
1olte nelle sue pagine sublimi: omne agens "Kit
,,mi/e sibi. L'agente tende ad assimilare a sè l'o~-
i:rno della :ma aziont'. E quanto p1u l'ag-el\\lc ;:
putcnte e l'oggetto malleabile. tanto piu l'a.,si-
m1lazione risulta compiuta e perfetta Qui l'a-
gente è Don Bosco, educatore d'una potenza
unica; l'oggetto spiritua.lc è l'a.nima <li Domcn1tn
anima mallcabilissirna e docilis..~ima 4uant' 1ltrc
m:u. L'dkuo di tali fortunatissime contingenze
i: il pro<lig10 della santità d1 Domenico Sav10,
Lhe oggi la Chiesa solennemtintc riconosce. R1-
conoscimcnto che imphca qua:.-i una sccond.1 c,l·
nrinizzazione del Santo Educatore.
Gloria patrù filii sap1e11tes. La sapienza dei santi
L he adorna l'anima ùi questo giovane lJUindi-
H·nne conforcn<logh un'assennatczn supcrion· ;1
quella di tanti a<luJti e anziani è la ptù bella gloria
tl1 Don lio~co. Essa non esalta soltanto l'azione
<livma dello Spinto S:tnto, ma insil·me l'azJllnt•
d1 colui che di questa sapicl\\7..a avc\\·a già a<lo1 na
!'.mima sua, ed era della medesima sap1L·nza
modello incomparabile e comunicatore stru•
rm:ntale nrllc mani di Dio.
Gesù divino formatore
di Domenico Savio.
Per approfondire sempre meglio l'affinità d1e
passa fra la santità del Padre e quella d1 Domcmco
:Savio, non hasta che ci fermiamo termine dello
~viluppo ::-pirituale: l'azio11e apostolica e CllllllUl·
,t.1tnce. Occorre ri~al ire alle sorgenti, ai fond t•
mmti ùa1 quali quest'azione è naturalmente sca-
turita.
L'educatore, come Dio Creatore, tende a stam•
J1.1re ndlo ,-pmto <lell'educando l'immagine del-
l',1111Ina sua. Ma Don Bosco sapeva che l'eùuca-
e torc cnstiano non il hne dcll'cduca.zion<.:, ne
e soltanto uno strumento. L'ideale al quale de-
\\ ·essere as,.imilato l'l'ducando è uno solo: Gesù
C:nsto. Lm,s est j\\fnJ:ister t·ester. ('l,ristus. l .a
1·era causa agente, esemplare e lìnalc dell'educa-
e zinne cristiana Gesù. Don Bosco lo saph.1 e<l
allurJ ffil•tte tutto il suo impegno nel far cùu1.:.1rc
le amme da Gc,-ù. Dì qui l'1mportam.a fonda-
mcnl,lll' e la funzione insostitu1hilc dtc S. Gio-
1·anni Bosco a,iscgna alla frequenza dei Sacra-
menti. N<'i Sacr:uncnti dcli.i C'onfossmnc e della
Comunione l'az11mc uma.na scompare per la-
sciare po:;to all'azione d1, ina; l'Educatore di-
viene Gesù. Qui sta il segreto dei brillanti ri-
sultati d1 Don Busco E<l11c.1torc. Don nasco
nell'Oratorio dei primi tempi era anz1t11tto Con-
fessore e Dircuore !"ipiritu:ile <li aninw perchè
cgh sapeva che non ,.i può essere vera nluc.".11.ione
cristiana finchè l'Educatore per eccellenza e il
).Indclln non dh iene Ges11.
ru Ll,·cto che l.1 pietà tli I)on Roscn -.1 può
definire pietà sacramentale .: poichc b sua edu-
cazurnc s'1denufica con la i;ua pietà (quella che
oggi si dice spimuahtà) l'edu1.:,1zione <li Don I.losco
e •educazione• è pedagogia l.'acrament.tk "·
L'azione della pedagogia sacramentale di Don
Bosco in nessuno appare tanto chiara cd evidente
come in Domenico Savio.
Finchc rimase m fami~ha lrequenta\\"a la Co-
mun111nt· una rnlta al mc.-se; alla scuola di Don
Bosco la freqm·1v..1 va cre;;c1,;ndu d1 pan pa:::,;o
con il fiorire della sua santità, fino a divenire
un vero serafino dell'Eucarestia. Prima, una volta
ogni otto giorni, poi tre volcc l.1 sL"ttimana, e, al ter-
mine <l'un anno, <>J,.rni giorno. li calore tlell'Euca-
n::,tlll fa spuntare al piccolo aquilotto le ali clel-
l'apo<itolato. .\\ misura che l'intimità cnn Gesti
Eul\\lristico s'accrc.scè, semina accrC$Cersi la ,;u 1
sete di anime, s\\·1luppa~i le sue ali, e !"occhio
suo spaziare su orizzonti sempre piu , asll.
« .\\ppena sarò chierico, diceva, voglio andare
a Mondonio, e voglio radunare tutti i hmeiulli
sotto una tettoia e \\ oglio far loro 11 e;i11•cl11smo,
raccontar<' tanti esempi t' f.irh lutti sant1. Qu,uui
p,l\\ eri fanciulli forse andranno alla ptrdizione
pt·r m·111c·anza di chi li i5trui:K",l nella lede! •.
L'Or,\\lorin al suo 1.do non hasta più. \\ •. ·o .)i
angusti contini dcli'( )ratnrio, soj!nando le .1n1me.
Dio l.'tL:<~o gli sn-l,1 ~ituazioni d1 ,nume tr1 cstn.·mo
pt:ricolu di penh·1 si. •\\ccnrn· T>on Roseo. con-
fessa quelle persotlt' e sono sal\\'e. :\\la nunmcno
l'ltaJ1a non ba,-ta p1u a1 p1c:colo conq111st.1tore.
Proprio durante I fonori d'un.i Comunione, Gt·:.u
dispiega ùmnami .ti &11oi e cd11 l"Stati1,;1 l,1 visione
dcli' 1n~hiltcrr.1 tluvc tante anune altcntl()no il suo
aiuto. Quante .1111mc asp,tt..1rw 11 nostro aiuto
nel!'Inghilterra: che :.e a,·c,,,-i fooa e , irti! \\ orrci
andarvi sul momento, e colle prediche e l·ol huon
esl·mp10 vorrei guadagnarle tulle al Signore».
Oltre i confini dcll'Or.1torio, oltre I confini del
Pi1:mnnte, dcli' Italia. dell'Europa, l'occhio suo
bramoso di conl1ui~t.trc ,mimc a Dio, abbraccia
il mondo intiero. P.1rla,J volentieri dei m1ss10-
nari che faticano tanto in lontani paesi per il
bene delle anime• e offrii a pa essi le sue co-
munmm.
ltJ:

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Dall'Eucarestia ;ill'apostolato è la spontanea gioso delle sue opere, avrebbe esclamato: «Digi-
fioritura della santità di Savio Domenico.
tus Dei est hic; hoc est mira/1/le in oculi.s nostris!:
e Due soli anni e pochi mesi alla scuola di San Qui vi è il dito di Dio; cosa meravigliosa agli
Giovanru Bosco portano l'anima sua all'ascesa occhi nostri!». La predizione s'è avverata e con•
mistica a Dio e alla espansione dell'apostolato, tinua ogni giorno ad avverarsi. Molti son quelli
che han ripetuto quell'espressione e oggi stesso la
La santità di Domenico Savio rivela l'in- ripetono.
teriorità dell'opera di S. Giovanni Bosco. ;\\fa finora l'espressione di merav1gha è stata
;
più che altro originata dall'importanza esteriore
S. Giovanni Bosco, prevedendo il futuro del• delle opere e dalla loro espansione nello spazio.
l'opera sua, disse che un giorno il mondo nel
e La beatificazione di Domenico Savio una fi.
contemplare la grandiosità e lo sviluppo prodi- nestra sull'interiore di questo immenso edificio
PER LE FESTE E CELEBRAZIONI AD
1ndlchiamo ai nostri rev.mi Direttori Diocesani e
E.dttio,,,,;, S. E. I.
La fonte più alltorevol.e è la Vita ,çcritta da Do:-i Bosco
e che è pubblicata dalla S. E. L in due edizioni:
S.GrovANNl Bosco. -VITA DEL BEATO DOMENICO SAVIO.
Puro testo biografico
L. 150
S. G1ovANNI Bosco. - IL BEATO DOMENICO SAVIO. At·
1.mvo DELL'ORA'f()RIO SAl.r:.SIANO 01 SAN FRANCESCO D1 8.-\\1 F.S.
Con qualche commento e una nuova appendice per cura del
Sac. Salesiano EuCENlO CmuA. Bel volume in-8 di pagine 2+8
illustrato da quadri del pittore Chessa - S E. J.
L. 600
Lo stuclio piri profondo, esuberante di erudizione e di do-
cumentazione, è quello condotto dal nostro indimenticabile
DON ALOERTO CAVIGLIA nel Volume IV delle « Opere e se itti
editi ed inediti di Don Bosco »: «La vita di Savio Dome•
nico ,, e <• Savio Domenico e Don Bosco >1 - S. E. I. L. 800
Eclizione popolar-e:
FAv1N1 SAc. Guwo. - IL BEATO DOMENICO SAVIO.
Cenni biografici. Volumetto in-16 piccolo, di pag. t6 L. JJ
La Libreria della Dottrina Cristiana, Via Cottoler1go, 32
Torino (709) ha preparato:
a) BJ()GRAFIE
BONAVENTURA ZARBÀ D'AssoRo. - IL BEATO DOMENICO
SAVIO. Elegante volume di circa 300 pagine, con tavole fuori
testo e ritratto in elegante copertina
L. 300
Al.no FANTozz1. - PICCOLO GIGANTE. Agile biografia, di
pagine 200, tavole fuori testo, copertina a due colori con ri-
tratto dal Beato
L. 180
Sac. Gurno F,wmr. - LA
D(lmenico Sa,·io presenta• ~
MODELLO DI ASPIRANTt
quattro Aspiranti di Azioru
del!' .lspiraJ1te. Elegante l'O ~
due colori in copertina
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b) CINERACCOVTI
Domenico Savio. Album illu
mato, con 64 quadri origin ,
torc Prof. E. Fr.oRro
Domenico Savio. Piccolo albo
dd pittore Nrco Ro&SO
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E. SLLVA. - O spirito eletto;
DoN L. LASAG:-,A. - Gloria, 1f
La cartolina con testo e musica
La Partitura delle tre lodi per
L'Inno-lode Gloria, o Savio! o
ciale della Beatificazione, \\
per le celebrazioni romane
si offre al prezzo di
Per le cartoline contenenti qui
miati nel Concorso) si go,. ,
100 copie a L. 1275; ;i; ~
L. 4500; 600 copie a L p
n6

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rostruito daJ genio di un Santo. L'amma dt Do-
menico è l'anima dell'apostolato di Don Bosco
ud suo sistt-ma di educazione. Nello specchio
tcl'!l1ssimo di que!\\ta anuna s1 riflettono m modo
inconfondibile I lineamenti interiori e sp1ritual1
dd 5anto Fondatore.
l..1 glorificazione di S. Giovanni Bosco poteva
ancora arrestare gli occhi dei superficiali all'ap-
parato esterno dcll'opern sua, apparato tanto
grandioso che ha per confini i confini stessi ùcl
mondo. La ste~sa iridescente complessità del-
l'opera distrae fac1lmcntc l'attenzione. Non sono
molti quelli che hanno compreso la definizione
di S. Giovanni Bosco data dal Card. Alimonda,
che lo conobbe personalmente e lo amò tenera-
mente, definizione ripetuta piì1 tardi dal Papa
Pio X[ che parimenti lo conohbc personalmente
e ne comprese la Yita interiore: D. Bosco è ru11ione
con Dio.
Se anche dopo il riconoscimento ulficiale a
qualcuno 11 suo lavoro pott>sSC sembrare ancora
troppo esteriore, viene ora la beatificazioni: di
Domenico Savio a riconfermare che I fondamenti
dell'opera e del sistema educativo d1 San Gio-
NORE DEL BEATO DOMENICO SAVIO
Il materiale che teniamo a disposizione
A E Il, SARTO Il Reato
1catori
L 60
to Domenico Savio visto da
nel commento alla rcf!ola
con illustrazioni e ritratto d
L. 150
d) 7'E' /TRO
E. Bo:-1>'11 - Domenico Savio. (Dozzetto scenico in 2 tempi),
8 personaggi (adatto p• r accadcmi.i)
I.. 6o
Un'a~ademia al Beato Domenico Savio. \\ o v, t ,i ,1 s $ tJ Iuta.
Conlienl·: una raùio,-cena, tre pro5c, cinque pocsit•, un dia-
logo, un atto unico, due mni
L. 100
u 111 20 pagine di grande for-
uro viYa ·1 colori, del pit-
cad. L. So
o I fonnato tascabile, 16 quadri
(in corso di stampa)
e) EDIZIONI LUMINOSE
Filmina pl'r proiezioni lwmnosc, ~ulla vita del Beato Domcnial'>
Savio, artistici quadri appositamente escguiti cl.ti pittore Fr.oRto,
con libretto per didascalia
L. 500
D ' u <<u s i o II e p e r I' ,l 1111 o Sa II t o .
Porta Santa e Jubilaeum. Due filmme di un nusc,tissimo do-
cumentario fotografico di circa 100 quadri,· con libn:tto per
didascalia
L. 750
IN PREPARAZ!ONE
Fil.mine documentarie su Roma: antica, medioevale, papale e
moderna Visita alle 7 Cluc..-sc - Le Catacombe di San CaJ.
listo (2 parti) • Città del Vaticano.
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IL BEATO DOMENICO SAVIO: Un ragazzo che sape\\·a volere
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Torino, ha reso omaggio al nUQVo Beato con 1111 gra•
~ioso volumetto della Collar1a Fiori di Cielo particolar-
mente adatto alla gioventù:
lL BEATO DOMENICO SAVIO. 32 pagine
L. 30 la copia

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vanni Bosco sono tutti interiori e soprannaturali.
La santità ùi Dnm~·nico Sa,·io è quella di 8. Gio-
vanni Bosco spoglia di tutto il suo apparato este-
riore. Tn Domcn1co Savio la santità non ha nulla
di esteriore: non ha lo splendore della fondazione
di nuove Congregazioni religiose, d'innumcrc-
voli istituti, di spedizioni missionarie. Non ha
nemmeno lo splendore abbagliante del grande
taumaturgo che affascina le moltitudini d'Italia,
di Francia e di ~pagna. Da Domenico Savio
l'esteriore è tanto assente che si ùirehbc solo
anima in contatto con Dio; persino l'esile corpicino
diviene quasi evanescente per lasciar trasparire le
sole ricchc;1,:r.c interiori. L'occhio umano, general-
mente miope quando guarda S. Giovanni Bosco,
non riesce a vederne se non l'esteriore grandio-
sità dell'azione; nd limpidissimo specchio del
Savio può ora scorgere i lineamenti interiori nella
semplicità e profondità dei suoi motivi principali.
L'azione e l'opera di S. Giovanni Bosco trae
tutto il suo vigore dalla sorgente di una vita
interiore che è profonda e solida come l'Eucan•
stia e la vita interiore di Maria Santissima, cardini
ddla vita spirituale di Don Bosco e dei suoi figli,
cardini del suo metodo educativo. i:ìi dirà che
questa non è altro che la vita interiore della
Chiesa, che non v'è nulla di nuovo. l\\fa sta qui
appunto tutta la garan:r.ia del suo valore: di qui
il profondo sentire cum Ecc/esia, col Papa e col
Vangelo.
È provvidenziale t:he Iddio abbia creato il mi-
racolo della santità di Domenico Savio affinehè
apparisse in tutta la sua chiarezza, senza possi-
bilità di equivoci, la vera fisionomia della samità
di S. Giovanni Bosco.
Re il mondo, vedendo il prodigioso sviluppo
dell'opera sua, ha già esclamato: È cosa meravi-
gliosa! Qui vi è il dito di Dio! di fronte al mira-
colo di grazia che è Domenico Savio dovrà ri-
petere ancora una volta, per il senso interiore e
soprannaturale che tutta la informa: È cosa me-
ravigliosa: Qui è il dito di Dio!
G I ORNA TE SA LE SIA NE I N S IC ILI A
PATTI - Convegni dei Decurioni Salesiani. e nella monumemale chiesa maùre, dove, sull'altar
i Il 30 gennaio, u. s. in un salone dell'Episcopio
maggiore fu esposto il quadro del Santo che 1v1
si trova con quello di :\\laria Ausiliatrice. - Del-
s1 •enne il convegno dei Decurioni della diocesi
cl, Patti, presieduto dall'Ecc.mo vescovo, Mons.
Ficarra.
l'Ausiliatrice a Ca..c;teltermini è venerata anche
una statua fatta eseguire per consiglio e su indica-
zioni di D. Bosco. Affollatissima la l\\latricc
\\'i parteciparono un'ottantina di Parroci, tutti
Decurioni salesiani.
nella conferenza tenuta il pomeriggio a chiusur.i
della giornata salesiana.
Porto il saluto del Rettor Maggiore il nostro
Don Fasulo il quale in una viva e pratica relazione
Disimpegnarono il sen izio <li ordme i giovani
di A. C. il cui circolo e intitolato a D. Bosco.
informò del lavoro di organizzazione fatto in Si-
cilia ed espose il programma d, azione, racco-
mandato ùal Successore di San Giovanni Bosco
ai cooperatori nell'Anno Santo. Trattandnsi poi
Frutti consolanti della giornata turonrJ la co-
stitu:r.ione di un Comitato ù1 Azmnt: Salcshma e
l'iscrizione di nuovi Cooperatori
ddl'apostolato affidato ai laici nelle Associazioni
Cattoliche, il relatore presentò Don Bosco pre-
cursore benemerito dell'A. C.
FA I"AR.l - Dommica 4 dicembre 1941).
li giorno dopo S. E. l\\Ions. Ficarra volle par- La giornata fu promossa, sotto gli a11sp1c1
tecipare alla festa ùi 8. G. Bosco celebrar.a nell'l- ùcll'lm.macolata, dall'Arcipn:rc Giuseppe :\\Iin-
stituto Caleca delle Fighe di Maria Ausiliatnce nella Decurione, cun la collaborazione del Clero
a '\\larina di Patti.
e del Comitato di Azione Salesiana particolar-
mente del Zelatore Cav. Rag. Rosario Stella.
CASTELTERJ1/VJ - Domenica 27 110v 19+9.
Il nostro propagandista, in preparazione ali.i
giornata, tenne conferenze con protezioni su
La giornata fu preceduta e preparata da un S. G. Oosco il sabato sera, 3 dicembre; la do-
convegno tenuto la vigilia sotto la direzione del menica mattino parlò nelle messe più atfollate
nostro don Fasulo. Vi parteciparono l'Arciprete delle varie chiese. Prendendo lo spunto dal \\'an-
Antonio Paù.ilino, Decurione, Clero, Coopera- gelo della domenica, rilevò il carattere pron•i-
tori, Presidenze delle Associazioni di A. C.
Il nostro cnnfratdlo parlò ai fedeli, il mattino,
nella chiesa della Passione dove è la statua di
denziale dell'Opera di S. Giovanni Bosco e rac-
comandò ai fedeli la cooperazione salesiana.
Chiuse, il pomeriggio, con una conferenza nella
.S. Giovanni Bosco, nella chiesa del Purgatorio chiesa del Carmme.
118

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RA<,;AL l!UTO - Do111e111m 15 ge1111mo 1950.
Precedette un convegno cui, vener<lt 13 gen-
naio, parteciparono, c.:ol Decurione Arciprete
J\\lonii. G10\\'llll01 C,IBucc.:io, i Parroci, Sacerdoti,
rappresentanze dt Cooperatori e di A'!SOciaz1oni
La fervida parola d1 Don Fasulo, che al mat-
tino parlè> ndlc parrocchie <lei Camune, della
Madonna delln Rocca, di S. Giuliano, alln Ma-
donna del i\\lontc e alla \\ l.1tnct. ndcstò nella
nttadmanza l'entus,nsmo per S. G. Bosco che
\\'C\\'.1 acn·so in cnnfcrt:nzc h:nute in ,inni pn:-
ccdcnti, e parlicolanncmc nella festa del nostro
"anta che si celebro a Racalmuto con eccez10-
nale solennità dopo la canonizzazione.
La rispondt·1iza piena e cordiale del popolo
all'.1ppcllo fatto in nome di S. G. Bosco, la cui
umnagine fu l·sposta ndla chiesa madre, ebbl'
1mponentc manifestazione nella conferenza ehtc,
a chiusum dl'lla giornata, t1.:nne il no~tro con-
fratello, la sera, nella \\'asta c.:hicsa della l\\Iadonna
ild \\lontc gremita dal pubblico delle grandi
oc,·as1on1 che h sumì col più vivo intc:ressc e
con \\ i:1ib1lc godimento sp1ritualc.
\\lons. C.1Suc1.io s1 rese interprete della !loddi-
sfazione generale per la rmsc1ta della giornata e,
rt\\'olgendo la sua autore\\'olc parola d1 plau~o e
di riconoscenza al conferenziere, promise, a nome
1 Ila popolazione, cordiale, fervida cooperazione
~alesian;i.
JJLC.rl l-10 - Domenica 12 Jtbbraio.
La citt.i che ha dato a Don Bosco un'eletta
schìer-..1 di figli e che conta egregi Ex-.tllicvi t
numerosi Cooperatori salesiani, partecipò fcrvi-
d:Lmtnte alla Gmmata salesiana t indetta per la
domenica 12 febbraio.
La vigilia ebbe luogo una riuntone preparatoria
nella chiesa della Trinità dove i: u1\\ altare di San
Gto\\'anm Bosco e d1 ;\\lana \\usi11atncc con una
fiorente A~<>c1az1one dei devoti di J\\Iaria Amulia-
tncc
/\\i com enutÌ' rappresentanti del Clero, d1
Cooperatori sak 1ani, di .hsoc1az1001 di \\. C., con
à capo il Rev.mo Arciprete l\\lnns. Yinct·nzo Re-
gina il Parroco <l1 S. Oli\\'a, c:m. Tommaso
P:1pa, porti> il ~.Liuto del Suc:ccs~orc <li :ìan G io-
,·:mni Bosco t·d espose il programm.1 da svol~ere
il nostro d,m Fa.-;ulo, il quale consegnò il diploma
di Decurioni;: Salesiano ai nm·e parroci d~ Ila
Città.
Domc111ca m :teina nclk messe cclebratt: 11clle
varie chiese della citt.,, 1 ~.tccrdoti parl:trono di
San Giovanni Busco e delle sue opt;re provvitlen•
ziah. li nostro c11nfr.1tdlo parlo nelle messe ptu
attnllatc: all:1 matrice, nella parrocchia di S. Oltva
e nella Ch csa del Collcg10. Chius1. la giornata
una splendida cd apphudita conferenza su San
Gio\\, Uosco nella Chies,1 dtl Collegio, m(!ssa
gentilmente a d1~posiz1onc ti.ii Jlev.<l1 PP Gesuiti.
( -lSTELl'ETR 4 VO ~ Dumemca 22 ,:e,maio.
La \\'igtlia, sabato 21 gc.:n.naio, ebbe luogo io
un salone dcU.1 parrocchm di S. Giovanni Bat-
tista un com·tgno s.-tlcsiano cui partcciparono
l'Arciprete :Melchiorre Geraci, il Parroco d t San
(;umumi Ca.o. \\ntonino Sel\\'aggio, Dccunoni,
mpprcscnt:mze cli Cooperatori e d, Associazioni
J, A. C.
D. Fasulo portò il saluto del Retcor l\\Iaggmrc
e tracciò 11 programma della giorn.ita che c.:bbe
carattere cittadino.
Parroci c ~acc.:rdoti parlarono m tutte le rn.:~se
di 8. G. Bosco il cui quadro fu esposto su l'altar
maggmrc della parrocchia di S. Francesco d1
Paola, ùovt.• è uu cirrnlo a lui intitolato.
Il nostro confratello parlè> nelle messe più
affollate di fedeli: a 'i. Giuseppe, ,11la ì\\latr1Ct; e
nelle altre Parrocchie.
Una confcrcnz.1 da lui tenuta sulle \\'inù ca-
r.mcristiche e i doni sovmnnaturali di 8. G. Ilo-
sto n<:lla chiesa t!1 8. Gms<.·pp<:, gremita di pub-
blico scelto, wronò la riuscita giornata c.:be se-
gn la Jestdcrata riprcs.i dd m<>Vimcnto salcs1.1no
nella città d1 Ca.stdvctrano.
0:0.lAGGI PERVENUTI ALLA OlRl:..'.IONt
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lustn. P. Rolwno De Nob1h, i{CSUJbt, m1ss1onnno,
e,·angeh,.z,llorc tl,:11' l,o]a tl1 le~ lun figura bene ndla
sene dc11h Esp)oroton e geografi •; mu le sue p1u
prc:t.11>,e c-splor11z1001 le condu ,e fra le nn,mç cui ccm-
sacrò tutta la s1rn v1111. E.l{h capi Jn nc,essiw del1'nmb1cn-
tamcnto per I m1s<,1nnan che "annu 11 com enire re1?1on1
straniere e con la ,ua culrurn ed 1I S\\IO tllll<> seppe
acco,t.ue e gu,1cb11n ire 11 Cr1'to anche dementi delle
alte caste. TI suo apostoloto 1mpo,tn su un crncrio
nuovo cd em1nente1nente ~aggio il lavoro miss1onano.
E l'autore lo inquudrn bt-nc 111 raftrnnti storici che c1
dànno in po~hc p.11une un'ide,1 pr,-cisa ùci ~ucees,.iv1
orientamenti che faciliu1rono lu con\\'en;ione de~h 111-
fctlcli. ;\\lcnl.l't' illum111a l,1 santa fo,'llra ùcll'intrepido
m1ss11mano della sua 1,!Ìuhl.i luce, ci offre anche un qu.i-
dro nm,:i1\\lfico del atil?llntc~co lnvoro dcll,1 Chiesa fra
1 popoh infedeli che c1 n, d,, la ~apie01.a e l'amore dcllP
11\\fadre ùei S.,nti ncll'opern della Redenzione
Volumetto 1,(razioso anche ndfa veste t1pol(rafica e
di 1m1ndissimo interc~se.
Ao\\.Of1a..tt1one d,·I Tnhu.n..t.lc dt Tonno u, J.ata 16.2.-104tJ n. ,0,1.
Ctm •PPtfJvuaonu Eccles11;st-tc,1..
0tficme Grafic:lk, <.Idio :,oc, ~. lnh:rnoziotuk - l(cdattorc • D,rcuorc roapont•lnle; O, GUll>O ~-,\\VlNI, via t.:.unolcnao, J• - Turuw 17~1•,
lii)