Bollettino_Salesiano_194009


Bollettino_Salesiano_194009



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i;dulunu rìdoua secondo J., p.rc.a'2ioni nnnts,crùill.
Anno 1..Xl\\ • n. 9 Pubbll~iooc mensile I" SETTEM13RE 1940-l.VIJ'.'.l S - ~ . in abbonaml!nto pos1.1-te - Gruppo ;1

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Pf'RIODrco ME"X-
SILE PER I COO-
PERATORI DELLE
OPERE E MlSSIO'\\"l
DI S, GIO. 130SC'O
BOllETTJNO
SJ.\\lE ·SJ J.\\i'I O
Anno LXfV - );_ Q
x• SETTEMBRE
x940 - XVIII
SOMMARIO: L'Oratorio modello. - In Jamìglla: Italia, Portogallo. - Lettera di D. Giulivo aJ giovani. - Dalle
nostre Missioni: Rio N~gro e Rio Mndcir• - Giappone - Indi? • Cina - Assam. • Necrolol(io - TCSDro spirituale.
Croèlata missionaria
L'Oratorio modello
(Dollo circolorc c!cl Reltor Ma17giorc).
Progetto di un Oratorio Festivo.
È evidente che-il modesto progetto di Oratorio
Festivo che verremo presentando non ha la pre-
tesa di essere pe1fello e meno ancora adatto a
ogni l11ogo e ct rcostanza: si tratta più che altro
di una esemplificazione. Il cli111a, la posizione e
i•orientame11to del terreno, usanze ed esigenze
locali, speciali req11isiti, richiedeNmno forse 1110-
dificazitmi molteplici. 1110/lre in molli casi si
dwuran110 riattai e e adattare edifizi già esistenti.
Per que,ftO appunto, più che presentare u,1 pro-
getto ci proponiamo di elencare gli elementi per
co11c1·etare il progetto st<1sso.
Gioverà teuer presenti queste 11or111e:
r0 Si determini bene quali e quanti ambienti
l'Oratorio Festivo debba avere.
Si determini inoltre l'11bicazio11e dei di-
~•Msi ambienti in armonia con Il' norme igieniche
e con le loro finalità educative.
J<' Si tracci subito il piano generale com-
pleto, anche se, per i11suffici.e11za di mezzi, l'edi-
fizio dovrà sorgere in tempi successivi: in tal
modo si e:viteranno imprevisioni e spese i1111tili.
\\4" Qualora si do•vessero riaJtare i locali di
1111 edijfaio già esistente, si visiti precrdenlemente
un Oratorio Festivo ben organizzato per seguirne
le direttii•e negli eventuali adattamenti.
A seconda del numero degli allù-vi l'Ora-
torio Festivo può corrispondere a 11110 di questi
tre tipi: piccolo, da I oo a 1 50 gim.•ani; m<:d.ie,
da 150 a 400 giovani; grande, da 500 a 1000
e più.
Le esigenze religiose, pedagogiche, didat-
tiche, culturali, ricreative sono pressochè iden-
tiche per i lrè tip, indicati. Esm11ù1à11dn il pro-
getto prestmtuto in appendice, un buon archi-
letto potrà, ingrandendo o diminuendo le propor-
zioni, adattarlo alle linee architettoniclze ri-
chieste dalle speciali esige11::e di regioni, clima,
ambiente.
'f I si11go!t forali, salvo leggere 111odijicazio11i
110n sostaw:iali, possono essere i seguenti:
PIA/'10 TERRENO
1. A.trio; 2. Portineria; 3. Saletta di aspetto;
4. Direzione; 5. Scuola e Sala per adulti;
6. Bibliotechina; 7. Scuola e sala per adulti;
8. Scuola e sala per adulti; 9. Deposito attrezzi;
10. S.cala al piano superiore; 11. Gabinetti e
lavabi; r2. Atrio; 13. Au1a magna o salone;
14.. Sala per conferenzieri o attori; 15. Ve-
stiario; 16. Gabinetti e lavabi; 17. Scala di
disimpegno e accesso al rifugio antiaereo;
T8. Cappella; 19. Sacrestia; 20. Sala del Pit:-
colo Clero; 21. Porticato.
PRIMO PIANO
22. Tribuna; 23. Cabina per le pro1ez1oni;
2+. Terrazze; 25. Corridoio; 26. Sula sussidi
didattici; 27. Sala per letture e conferenze;
28. Biblioteca adulti; 29. Gabinetti; 30. Dodici
aule per la scuola di catechismo.
SECONDO PIANO
31. Aule per la scuola <li catechismo; 32. Sala
di riunioni; 33. Sala di riunioni; 34. Corridoio;
35. Gabinetti.
195

1.3 Page 3

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lt1mmemli i /orali, passiamo ora a studinr,i.e
/'11bicazùme t1llt1 l11rr. dt'lle norme pedt1gogid1e rhe
de,10110 regolare /'ordi11ato st-'OIJ!immlo dell'O-
ratorio Frsti,:o: t quu/o un p11t1l1J dr/la 111tmima
importa11::a. S1-g11irn110 l'ordi11e dtl progetto
muso in apptmlin (1). Esso prw nla 1111 ediji:rio
il ferro di rava/lo e comprwdt· quflllro parti:
q11r/la a drstm, uv'è ubicata /(I mpprlla e le sue
dipmdenze; qurllfl 11 sini~tra, che nimprcrule il
twtrino con ,:li ambù nti sussidiari; nt'/la parte
rrntrale smw d,\\poste le aule r ,l!./i t1llri locali;
i11fi11e, di fr011tt ji trcn:ano i ror11li.
I. La cappdla e le sue <lipcntlcnzc. I.a cnp-
ptlltl è il rnorr drfl'Omtorw Futitru, ed è bene
sia a pian lnrrnu per rendam fari/e l'accesso.
111 tal mod1J, 1111rhe d11m11tc li ricrwzioni, i
KÙn:a11i potrt11111t1 recarvisi ccmwdamrnlti per
hrf'n i-isitr fil SS. ,",'urramenlo, per h amfrssioni
la sera del sabato e ul mattino delle fi sic. Inoltre
è ru11formec alle li111111e normt prdago,r:id,~ che
ft, grondi 11mm, rhr d1n:ra11no {'//trt,rt•i nri giorni
fnli'l-1i siarw III gradu di pass11rr con fanlità dai
corlili e dai porliri allo coppella senza drn'er
pircorrt:rt· grn111li dist1m-;:;e, le quali d'ordì11ario
rendono disogiut<1 I" disdplim,. /,e stt·ssr ragioni
ualg,mo pu il f11c1/c accesso dti giurani del
Piccolo Clero alla sagrestia e t1!la mia qve do-
•·ron110 rivestirsi.
IL Il teatrino. // teatrino, rhe può anche
rervire come salone o aula IIICl!f1U1, è dutinato
ad accog!u'l'e i g1otJani durante le gare catechi-
ttiche, I< nmfurn::e con o srnza proit-;;ioni, le
arcodrmie, i trattenimr11ti. Esso pure dn,'esure
di fari/e accesso e pos~ib1/111mie a pian ttrreno,
acciocrhr i parniti o be111ft11ton che illterve11ga110
per incoraggiare i girn·a11i o ptr ricet:erl' la ltsti-
1,w11ia11;;;a della loro riro11oscn1;;;a, 11011 sicmo
<,l,bligati o percorrere grandi diston:::e o a su/ire
scah·. /'e/ teolrino poi si rirordmo le l1-ggi tmsa-
th•e chr ne rego/0111) la posizione e ft cn11di:io11i
ddle porte per facilitare l'uscita dr,:li spettatori
i,1 CUJO di {l/larme o di incendi. Soprllffllflll la
tri/111110., m:e tsista, sia costruita suu11do le 't'O•
l11tr prtscrizioni: in grneralt· sia risen·ata ai
gùmaui. Le scalr di acrt·$SO alla tribuna siano
d11r, 1111a per ltit", ampie e comode per 1111 rapido
.ifolla111n1to, e immrtt,1110 direttamenlt• 111•/ rnrtile
r 11011 11r/la platea.
Ill. Le aule. Anzitlltto esse dn·om, cs.~er1·
prapor:mmatt, e con 1111 senso di relatfra lar-
ghr:::;;u, 11/ numero di .t:ùn·m1i. GiM.·a pt,i di'st111-
g11ue tra le aule distinale ai gim:a11i pili pucoli
,. quelle dr_gli adulti. l, mi/e dei primi s/Jno 111 .f!t•
11rmlr ri.tt·rvate esclusivanumle alla scuola d, ( 'a-
tahi.uno. Questa srnoln f'ÌNur falla per la ,l11rat,,
di 1111'om un gìomz festivi e anclte in Q11arrs1m;,:
i11 pochi luoghi, purtroppo, si fa tutti 1 gfomi;
m ,1lc,111i Or{l/ori. oltrt a/l'orll domenicale, si
fa m1cl1t• i11 partirulari cir<osla11::e, comr mi
uw1p10 per preparare i giov.am alla Crcsww,
alla prima Comunio11e, a gare cotrdwticlw.
t1lla visi1t1 del VescQ'/m o per altri moliv:i. Trai;
tondasi pertanto di focali ,li 11so pìuttost1J limi-
tato, ess, possong essere collr>enti al primo , 1111d1t
<1/ st'Co11do piano sen.;a srap1l0 tklla dìsc,p/mu.
Le aule e sule dt;;li
11dulti im:ere dt•1.'otto .fft·
m rt1/me11le sen•1re, 110;1
wlo per la sawlu di
Catl'Chimio, m,1 p,·r altre
riunioni di jflr11w::,ù111e
r1 ligio.ra durame i 1;iur-
ni della stltimana: è
wm:enùnte per.in si-
tuarle i11 modo da ren-
di TIit f ad/e il pui fre-
quente acCPsso, collora11-
.du!t• al pian hrrwo o
al primo piano.
(1) Veda"' l'Ed11.iunc ddt. circolure rubhlic11ta d Il, h, 1-:.1.:
S1c-. P. R1c...1>u,..,: Oralvrio Pu1it.·o Catfrhimro - F1,rm l!:io11~ r<lwiom L. ,: -
Noi qui rrefcriamo rlpro<IW"NI Il pllKllèo esqtoi10 alla Mo.Ira Cal echf5tiCa
del nosno l,111uto di ~fonteortone (Padov:a).
\\I. Gli altri ambien-
ti. Lo portincri,1 dr:,:e
11al11ralmente lrtn:arsi "
pian Lf'cTreno, e acrm,to
ad essa vi sarà pure una
p1rcol(I sala d'asp1;llo
in diretta ro11111111ra:iio-
11e ro11 /'ufficio Jclla Di-

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rc1.ione. Cosi pure è bme si trm:i o pia11 terrN10
il magazrino ove sono consert•t1ti g/1 attre-::.i
dei giuochi.
La sala di musica, speciabntmte se slru111e11-
tale, co11vitmr sia situata in una estremità dl'lfa
casa per 11011 cagio,wrc disttirb1 (lg/1 altri am-
bit'11ti.
La biblioteca co11 l'annessa sala di lellur.1 è
meglio rolforarla al p,i-
1110 piano t' possibi/111e11te
discosta da etientuali di-
~lurbi. /11vecr la biblio-
techina " mn d,·i piri
piccuh è prtferil,ift, lÙ1
a facile purtata e perciò
a pian terreno.
Or:corre i11fine pcmo-
re a/l'allogg10 del per-
sonale dell'Oratorio.
Se questo è unito a
1111 istituto, sarà facile
prot'fledere; qualora 111-
,,cce si trattasse di ca-
sa indipe11de11le, co11vie11r
fare in nmJn che I'li/>·
p11rtame11to da costruirsi
goda d, 1111a relativa in-
dipmdem:m.
Parlando del pcr.rnnale sarà bene chiarirt il
pnmrm del 11ostm Sunto Fontlatore, a11c/1e pe,
dis ipilre 1111 duplici• errore. 1aluni 11,jalfi leg-
gendo il pruno R, i:olame11t1,, resta110 mlpiti
dalla 1110/tepliCllrÌ dPlle carirhc e dt•g/, orgam
direlli.·1, e 11ul11rul111111te fi dn111andw111 rome e
dm• <1hh1t1 pot•1/o Du11 B uJm lrooare, m quei
primi tempi, q11a111io era su/o, ,I prrso,wlr uree~-
V. Portici e cortili.
Cl=hl cateehh1icl alla MOl>lra di Cblul,
U11 Oraturio Pest,vo sew:::a ampi porticati 111ur,- sari.o. Purtroppo costoro a ,,olle s1 lascia,w pren-
d1erebbe di 1111 elemrnto 1.1er<,mr11te 'flitale. Nei dere sr11::'altro dallo sbigotllmento e si pe1S11a-
giorni invernali e pùn1ig,,:i11osi essi sono di asso- do110 t>~·sere im{)(Jnibile i111pia11tart· u,1 Orutr,rio
luto necessità, se si t:oglùmo et•ifare grandi i11- Festiflo su tali basi.
com1enie11ll ,, assic11rau l'msi.stn1za dei gim:rmi. Altri ÌntJece, appoggiandosi sul /alto rlie Don
L'Oratorio Festivo poi dev/~sstrr, come tutte Bosco da solo f 011dò e soste1111e il sur, pruno Ora-
li• sruole modrr,u,, e flt'T rt1gio11i aucara più roi- torio, crrt/0110 troppo f acilmenlr che u11 solo e
dmti, ce,11,·o di .f!ÙJconda t"ita gim•(l11ilt·, allietato q11al111u111t· sacerd,,te possa rllg_l(iu11;:ere gl, stessi
da °J:1ard/11i e. corredata di campz tll'Stinall al- risultati.
/'011nta e piarevole ricreazione drglt illmmi. Ambedue gli errori, upp1111/Q perc!tè pmrmo
Onm,i i11 1111ft le Va~io11i leggi apposite deter- avere ,ma app"re11te giust1)1rtlzùme, tfn,,1110
111i11il110 le proporzivni Ira l'area fabbricata r essen• presi in estifllt' per scoprimr I'info11d1Jtr::M
quella scoprrta: in gcmrale l'ediffr:w 110n dn:e e i grmri mali che potr, bbrro cagumar .
rii vprire pi,i di un terzo del/'i11tera superficie. Prrmttliumo eh, 1)011 Bosco cmi la dit-uiu11e
•<,·1 riseri:i p1 riunto o, rorti/i la maggior ampiez:u delle r11rir/Je i11t1 se determ111an /, ma11sio11i da
po.n-ihile; rua sarà tu/la a 'VOntaggio della sa- wolg11n1, .wddit1idtr, le respo11sal,1lità, e so-
lute e della moralità dc,,:li alunm.
prattutfo i11teressal'r ucl suo lm·,no altre pasone,
sptcwlmenle in qmI pnmi /1mpt 111 rui 11011 es1-
li personale addetto all'Oratorio Festivo. ste-i·t1 flllcora /11 Suc1rtu Sul •sùma.
Agg11111,1(1a1110 a11rnra che la prnt1ta slfssa se-
Fissate le modalità e le carallemtirhe dell'O guittJ d" Don Bosco dimostra thillramentl' t'S1r1·e
mtorio Frstfro, passiamo ora a s111diarne l'orga- pnssil,ift·, dlJ'l:1111q11e, /'1111pia11to di 1111 OrC1torio
m:zazitme, n1le a dir1 ;/ persrmule che den Fes/lv,1, ollord1è ri f><1)Sa jllre aueg110111r11tn su
()(t'llparsi drglt a/mm,, le diverse rategom: di di 1111 Dirittort (ll1111tàlo di :;tlu e f ormto de/I.e
questi, le 11orme da seguirsi nella loro formazw11e. uecesmrie qualità.
i:" Don Bosco stesso che ci addita questi punti Basta ll'ftt:ere la storia de1:li Oratori Ftstit•i
m·I suo Rtgolamento.
fondali dallo stesso Don Bosco III q11r, primi
1 97 -

1.5 Page 5

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lf mpi, a Tori110, <JUfmdo 11011 era 011ror sorta la
,')1;cù:tò. Tah·alto, 111,111cw1do i sarcrdoti, 1,gfi si'
rd di d1ieriti, 111 i q,wli er<lntJ i111pu11iate tutte
lr 111011sio11i. Don Bosco. alla 'i:ista della giot·1mtù
p, ricofa11t1, 1um SClpe-.:a trattr11t1 si r ro"tt·a
c11ra,l(giosa111111/e a safrarla srr,_.•mdosi dei mezzi
di cui potern per li disporre. g et·rto clte chi
sentisse ardere i11 cuore le Jìa111111e dr/ suo zelo
trm·erebbr egli pure, miche nelle cir((Js/011::e più
critulte, wuz 't'Ìtl, R ciò i tal/to vero du 1101 ah-
biamo 'l:isto sorlfrH' r sn1uppaui ,mror oggi, ùi
111,11 felze di«ui t- in piccolt• popolaziom e
parrocd11e, 111tJlt1 Oratori Frsti'l:i dirttti da 1111
solo sacerdote, ,n1.,-cè l'aiuto d, t1lr1mi b110111
cooperatun e di 1111 gruppo di t•olonterosi ca-
trrhisti.
Pl'Tò 111e11t1·,• tribuflamu le p11i 11111p1e lodi agli
abnegati sacerdoti che portano quasi tutto ,l
p,-so dell'OratorirJ Fesli1.·o, assog,:, tta11dosi tal-
t·olta a .wrriji::i rin- ,fi posso110 !(I/Jslm11mte cl1ia-
111are eroui, r dm:troso dissipare alc1111e idee e
persuasioni t>rrat1· circa I reab b1sog111 di perso-
nale e di me:Jzt degli Oratori Fntit·i. E ciò I!
111a,:gion111'11ft 11rruwrio per 11oi rJu in generale
11hbiamo Omtun pmrn<chiali e i11trrparrocchia/i
i,, grandi cl'1ttri, fr1que111a1i a ,:olt1 da ci11que-
a11fo, mille, pili alunni. Ora, sauhh, ùuipie11:;;a
prnsare cl,r p1 r si1111/1 Ora/on posw bastare 1111
mio S(lt/ rdQ/r. lientri si m•rtì jol'S1 11011 mt>110
d1 1111a dec111t1 dt :•,'alt>!iani uddt ll1 tl 1111 ce11tmmo
d, alunni d1·/lt' sniule rleml'lltan d1 u11 piccolo
m/legio, 11011 11 suprebbt i11vtro rapire rome poi
si j><JSS(I prrt, ml, rr eh,• 1111 solo saurdott riesca
fl diriga,·, t rn11 frutto, un Oraturfo m1111rrosn.
Ytmma 1111 rm'fl[lfo pt'rtanto s,, trattati " tale
stregua, furono t•1.rti i11tisirltirf r sp1:tf11ers1 al-
nmi Oratori 1-ìslivi, dai q11"/i st sarebbero
potuti ottnwr, risultati lusin,tthiflri, u non fos-
si ro loro 11uwcati gli opnm' pi,, indispen-
rahili .
.ìla 1111chr pn 1111 altro motii·o pr11ri·bbe a ,:o/te
l'Oralorto Festh o tssere praticm11ente m11side-
ralo com, la 'Uro crnerwtola dr/lt> Opae sale-
s1w1e. infatti mmtrc s, sceglie il 1111:ff/,or personale
pi>r i11seg11art• lf'ttf'rr ,. scienze, da tal1111i st penso
poco am•edutamrnte che un soggl'tto qualsiasi
possa serl.'Ìr1 /11 r /'Oratorio Fl'sflt•o, e cioe per
/'ù,segm1111t'lllo dtllo pitì i111pr,rtm1t1· fra tutte le
scien::;e, ,. prr q11r/la forma::irmr ul,:,:iosa dalla
quale di'pmdo110 m gran parte le sarti delle
Jam.ighc e delle .\\'a::;ioni e la salt·c::::a delle
'111/1111'
lbbi,mw udito ripetere le mille t·olte 111at-
stn ed edur(l/orì 111.r~t:11i che 11ess1111a scim:::a è
ta11.Jo difficdt da //IStJ!llarsi alla gicn:enlù quanta
lo scien::a dd/(l re/igio11r. J;, bisog1w oggirmgere
che l'ambirnu dti gio,wli dell'Oratorio, per la
dit·1·rs1tà di prmw1in1::a ,, di istru::io11r, pa la
non obbli(falorùtà dt'l/' i11t1·r.·cnto, per, la ordi-
mmo scarse:::::a di s1m1d1, di mt·::::i, di personale,
esil!_e i11 roloro clir. t:i smu, add121ti doti di tdura-
tnre 11011 meno t111i11r,1ti rlie p,•r coloro cli, lan1-
ra111, i11 altri istituti e tra altre catc.tforir, di ,i:io-
f'(IIIÌ, se l·i 'L'oglio1111 rjfettit·m11,:nte otfrntn• pra-
ltri ri$11ltati di soda for111a::io11e.
In t•e-rità d1mostr1•1·1'bbt di mm a1.•er capilo i
p, ricol, e lo grm•1f(Ì dd/'ora presrnte chi, di
f r11111, alla spcttnrnlosa lur1:he:::::a di me::::i, di
p, rsm,ali-, di alletta111111ti dt <>_t:ni gmt-re ro11 rni
,,iene msidùrta la fede e pert1erti111 il co.rt11111r,
si osl111asse a pensare clw sia possibile argmarr
,I fu,wsto esodo della gwvr11tù dalla clties(I, dal
caterhismo, dalle istit11::io11i rattolirhe, sen::a
"l.'Olersi delle stessr armi, senza procware 11oi
p11rr, COIL pers01wle , mt::zi ade1;11ati, alla nostra
gio,:wtù, quelle rmestr allrattii·e· c/1r de,:ono
SflllVJn11e11fl' a/lt'I/aria prima e tmttenerla poi in
1111 ""'biente di sp1riluale be11nsen.
St' i11fine si c011sidera rhe 111 molti, 111 trnpp1
cmi, per i11rnria d,,/la famiglia e p(·r allrr rauu,
/'Oratorio Fest11:v /o, rume /11 dttto, q1wsi l'wuca
tut•ula d, snli-e::::a prr lii poi·era g1m·111til t:
/'1ff,wce palestra 11f'lla quale addeslrnre cristia-
11u111wf11 tante ammc gim·a11il1, dmn·bbe formllrsi
srmpre p11ì c/1111.rmnentt e irrubustirs, i,, chi 11e
ha la ,:rave respmisab1l1tà la giusta idea d1 /1(1
par/teofore imporlrm::m dell'Oratorio, ro11 la
pmtica cv11seg11m:w ,li t·oler compitrt' qtwlshm
sfrJrzo, ,i,m solo per /011dad1, ma per 1,r_[!,(lt1i::zarli
Ct1m•1•111t 11tl'111f'11t1 dotmulnlì fln::itut11J di p, rso-
111111· abilr e su fjicil'11te ai bi<og11i.
/.a 11uslrn Sr,ort,i lrn i suui 1111111crm1 Oratori
m rn11ta 11011 por/11 pa i quali, sp, cw/111111/t
gwrni /Ntn·i, 11011 san·bbt•ro forse suf}ir1t11/1 O/tu
o dit•ci sacerdoti co11 altrt•fla11/1 chierici e c11adi11-
f()ri. ,lla ciò 11011 fa m, rm•1i/i(1, q11ando si pt11J'Ì
clir li 'i:oltl' sono 1111J:/i(lla i giwa11i, tlit·isi 111
n,11111 mse assocwzm11i, ;• che ad nsi si <1.1:g11111-
go110 ,:li ex-al!itf..•t , i p11dri d, f am~,:ha. Chi
abbia an1to la sorte di trm:arsi in q11<'l mondo
flÙn•m11/e, ,um so/r, Ji ~·arà sentito pn,Jrmdll-
1111·ntf' commosso d1111111z1 a qut>/1'111rn11ft"l.'()li:
s-pl'ltm·olo, ma si sar/J pure reso conto dr! la-
'<'flm 'iJerumnitr improbo di quei nostri ro11-
/rlllr//1, di cui m·rò ,111w11rnto lo ::rio (I l'abm-
gll::1011r.
1·0,:/ia il CieltJ citi', 111r-dia11/e 1111 seriu co11lallo
call'optra prima e prrr,ò plti rara fondata dal
11ostro Padre, st -..·ada formcmdo ù1 tu/11, in alto
, 111 has.w, 1111a i•rra roscit·11z,1 calt'r/11$lira ,, om-
tonfll/fl: i vantaggi wrn11110 e11orm1 pl'r r1asc1111Q
di 1101 iu partirolarc, pn· Il' anime, per la' Chiesa
t l'umanità.
(Continuo).

1.6 Page 6

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tsu1u1i ed Oratori Roren1i nelle Mi,;slorw Salesiane di Tnracu.i (,opro) e dJ B:i.rcellos (Am.a:zoni:i).
1 99

1.7 Page 7

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IN FAMIGLIA
La Crociata Catechistica.
.\\bb1amo già acet:nnato all'cmusia~mo ge-
nerale con cui 1 nostn h,t1turi, j nostri Oratori
e le nostri; Parrocchie hanno rispm,to all'ap-
pello dd Rcttur Maggiore per la Crot:iata Ca-
tcchisuca. \\ orrcmmo ora dare un resoconto
particolareggiato delle gare e delle mostre or-
{!ani11~1tc; ma ci trm·iamo in imba1.11.1.0 perchè
la magg ur parte, hen sapendu d1 tiuanto
poco ~pil7.io dispongil il JJolletlino S11/1•simw,
non ci h,mno mandalo alcuna rdazmnc. ;\\e
.1hh1:1mo ricl'vuto appn1a 11na dil'cina, :su tante
centinaia. Ci limttiamo ,1uindi aJ un plauso
ronlìale ai sillgoli cont·orrcnti tanto alle !!;are
4uanto alle mostre, nnnchè a tutti <:nluro che
-:;i :;imo impc1,t11ati con lllSJ.'f!iore intcnsi~'t nello
,;tuc.Jio th:lla Religiunc.
Sappiamo che nei centri prin<."ip.lli hanno
portato la loro parola lii incoragi.,ri.uucnto l' di
hcncùiiione Emincnti~:-11ni cd Ecn·llcntL--sm1i
..\\n:ivl.!.~covi e \\'escovi, 1 SupHion 1\\laggmn e
eli Ispcttori :salesiani; cl1l varie mos, n: t':lte-
chi:;tithc funmo onorate dalla , isita dj auto-
rità c personalità. l" ttlltt: hanno '\\l\\,¼Oll' nlc m-·
tcn:s:sato dcro e popolaz1on1, çÙt1l·.11ori e gio-
vani; che Cnopcr:ttori e Cnopcrntnc1 hanno
provvisto con larghezza premi i; reg:1li ai vin-
citori ùdlc gare locali cd ispcmmah.
E qul·-.to in tuttc le nazioni in cui fiorisce
l'Opl'r.l sak-siana, nei limiti consentiti dalle
nmdiiioni di guerra net paesi ~ià 1mpl"gnati
dur.intc l'anno scolastico. Pt!llsiamo con gioia
al frutto ~riritualc dw ì: ridondato nllc anime
cJ alle fami~lic. E ne ringr:wia111u il Sii?norc.
L'appo~ita n\\"ista l'attd1h1 ha '13 mcomin-
ciato a ,fare Jcscrizmni e rilic,·i delle , lostre
piìa importanti. :\\oi, Ja quanto ahh1a1110 po-
tuw vcdt·re ed appn·nùerc, siamo lieti ùi aver
notato ndl'ispiraziont: ~cncrale un niterio
cminentc1mntc pratk<>. La gt!llialitii dc.Ile il-
lustrazioni non l-i & ahhandonata al l':lpricci<>,
ma si è mc:;sa giustamente a i;c,, izio dt:lla
mentalita cd intclltgcnza wche più modesta
del popolo e dei fanciulli. Gli Istituti Ji studi
supt•riori di filosofia e teologia nawralrncme
han tenuto una quota più elevata, mirando
specialmente al clt·ro cd agli mSl'gnanti; tut-
ta,·ia non hanno dimenticato il principio sale-
siano Ji infomrn.ziont·: la volgarizzazione ùcJ
-,ussiùi t-atcchistici e l'adeguamento alle scuole
dei piccoli, dei fanciulli e del popolo. L'.\\teneo
S,tle:;fanu ili Torino, <lopo aver illustrato il
t.·aanpo <ld l'azionu l,lll't.:hi,,tica, i nwni c<l i
modelli, indicati vari sussidi per I.i esposizione
della vita di Gcsi1 e della Storia tiacra, e per
la spiegazione del programma di Catechismo,
dedicò una bella sezione alla descri2ionc dd-
l'Oratorio fostivo secondo lo spirito di D<m
Bosco. lntCrl·:s.,anti:s:sima la rit.'O:,truzione pl.1-
!-ti1..~a della città di Ccrusalenlflll!. L'lstitut<l
Teolugico di Chieri ha cunito anche la co111-
pilaz1onc di un Catecliismo st1lt'Sit1110 in cui le
Jornandc e risposte del Catechismo di Pio X
:;<>no illustrate da fatti e <l1..·tti tr.itti dalle .l/e-
mr,rie Bìogrujìdte J1 Don Ho~cu; cd ha pub-
blicato pure due volwnelli d,11 titolo \\/115/rt·
ratn:lustlche e UiÌklu rated1istiri, utilissimi pl'I'
dii ,ogha or~.ani1..zarc d_clle ;\\lostrc e a(h;t111rc
i fan<."iulli con i:raziosi Jiwrtimenti all'apprm•
dimcnto del Cateehismo. L'l;;tirut,, Tcolugit.•o
Salesiano di ~lonkortonc ha dedicato la pnrna
sczionc all'organizzazione ddl' Azione <.:.mo-
lica, tre seziom alle tre pJrti <l<.:I Catcchi!lmo
( FClic - LL-ggc - G raria). In quinta ali un sa~J!iO
pratico di applic:uionc del metodo i<leogrnfa:o,
hihliotcca c-.itcchi:stica e relat ivi ,-us:sidi; la ~sta
alla riprodw.ion-.: di una l'CUola catcchi,.tic:1
tipo. Ottomila , isitatori e trecento sacerdoti
cui Ye$cm·i d1 P.idova e di Faenza si sono m-
dll!.!13ll con intcn.-, ssc nelle ,·arie sezioni. .\\
:\\lii.mo il no:.tro l:stituto $.lnt'Amhrogio fece
posto sopranutto ai saggi c:.cl!uiti <lagli alfa·vi
<lcll'lstitum e dcll'Or.norio, ddlc associazioni
parrocchiali di Azione Cattolica maschilc e
femminile, cd chbc l'onort' Jdla pn,scnza Jcl-
l'Em.mo Card. Schuster all'inauguraziont·. •\\
Bologna la nostr·a parrocchia dc:I Sacro Cu<>r<·,
celebrando il decennio della rcgr.:cn7..a d<·i Sa-
l~mni, ha organiu..ito un'intera scnimana l':\\-
lt•chistica, con affollatissimi congressi catc-
d1istici di uonuni e donne di Azione Cattolica,
J.:mventù maschile e femminile. Conclusione
pr.UÌl"2 fu l'introduzione in o(.!nÌ famiglia del
tt·,.to della Dottrina t.TÌsti.ana t'l11l'impegno di
h·g~crne in comune qualche pagana il più frc-
qucnte possibile. L'Em.mo C1nl. :\\rci\\"cScovo
""\\;asalli Rocca se n..: felicitò cordialmeml·. \\Ila
\\lostra catechistica l"<>ncorscm anclie gli alunni
inkrni dcli' Istituto.
..\\ \\"cnczia inaugurò la \\,[ostra lo Stl.'sso
Em.mo Card. Patriarca .\\dcod:Ho Piazza, che
,ullc: assistt.'rl' anche alla gara degli alunni
Da San Cataldo ci scrissero cht: hanno cc-
k hrato una 1,,iomata catechistica coll'intcr-
' cnto Jell'Ecc.1110 \\ 'escorn ~lons. Jacono, il
quale t"Clebrò la :\\le$S3 pei giovani, prcsiedNtc
la gara ed inaugurò la l\\lostra. 1
11 nostro Rcttor :\\Iaggiorc inaugurò perso-
nalmente le :\\Jo,-tre del primo Oratorio di \\'al-
doct'O e ili tiucllc dc~li Or.iwri cd Istituti pii,
200

1.8 Page 8

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vicini a Torino; mandi, rappresentanti in lllllc
le Jspcttoric.
La :\\loslra del primo Oratorio Icsti\\'o, cu-
rai~ direttamente dal Aostro Uflìcro Centrale
Catechistico, è riuscita pan1colanncntc com-
plcd fondendo l'esposizione dd sussidi di-
danici coi saggi dei giovani <ldl'Oratorio cd
offn:ndo tJuind1 un bel quadro dei pratici ri-
s11ltati che si ottcn{l'ono applicando su vasta
scafa moderne ri:mrse :11l'inscgnam1,;nto del
Catechismo. .\\ll'Oratorm J1 Bor~o '-,an P.iolo,
oltn· :il Congresso cd alb ,;\\lostra, r (.rita ri-
liern !"esempio di una quindicina di P.1Jri di
famiglia che si sono subh;1rç.1t1 ad un intcn,o
studio cd hanno coni1c~ui1e, brill.1ntemcntc
il diploma di abilitar.ione .tll'insegnamento dd
Catechismo.
Abbiamo anche sul tavolo ,arie n:lazioni
delle :\\,(o~trc allestite ù.11lc Figlie di ::\\!aria
Au~iliatrice e <lei Con2rcs~i catechistici tenuti
a Torino nelle cose <• \\lari., :\\lazzareilo t e
<1 :\\!aria Ausiliatrice,,, a l\\ izza Monferrato, :i
Xovara, a \\"arcsc, ad .\\Il J\\larina, a Lomlra,
a Damasco, ad Ileliopohs, :i Gerusalemme, a
Ballia Bianca, m Colombia, Cuba, Cile, l lon-
duras, ccc La finezza ntl?giunta nei disc~ni,
la cura dei saggi delle alunm·, la genialìtù delle
industrie escogitate per imprimere anche nelle
più tcncre menti le vcrit/1 della Fede mcrite-
rchbcro un'ampia illu~truzionc che lo spnzio
purtroppo non ci consente. Rilcn~rcmo, 11~1
iniziative, una nugcita gara liturgica una
gara catechistica pcr le persone <li scrvi,io
tenute all'Istituto Immacol:ita di Xovar.t; e
l'or~anizzazionc di catcch,~mi sellimanah a1
detenuti nelle carceri a Caqueza (Colombia).
Esaurit1m1J la serie delle rcla:doni pnvcn11-
tec1 col ricordare la g.,ra catechistica ispcrto-
rialc delle nostre case Ji Purtoeallo lcnut.1 a
Lisbon.1 il ~iorno ddl.1 fosca di Sant' \\ntonio,
13 giugno, cun \\•i,·o intcr\\:sSC ddlc autorità e
personalità intcrvcnutc. '\\'cl pros~imo anno
giubil.irc ùnrcmo anche maggior spXGin .1i dati
piu s:ilic11t1 che ci otfnranno le gare, i congressi
e le mo:>trc; ma soprattutto alle pratiche at-
tuazioni di inrziathc c:d t",lpcricnze che p<>s.-;ano
servire .11l'incremento cJ allo sviluppo dl·ll'in-
scgnament,, religioso in tutti i campi <lcll'at-
tiv,tà salcsiana, augurandoci che ne traggano
isp1raz1011c cd impulso lutw le famrglil· tki
nostn cari Cooperatori alle quali dcs1ùcnJ.mo
tutte le gioie della Fede, ricordando quel che
dissc :-ag~iamcme un giorno il nol:ltro glo-
rioso l'xallievo Carlo Ddcroi,. che ll11a rmo
Mlyauld. - Il monumcn10 commemorn1lvo del ~600" dcllll rond.ai;lone ddl'lmpcro Glapl)Oncs•.
/uri::io,u:; "Tullo Il mondo un.1 o,,ol.1 famiglia".
201

1.9 Page 9

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se11::" religi1J11e è più t1 iste di 1111a mema sm::a
p1111e11.
Per questo raccomandiamo ai Dire ttori
,ldlc no$tre Ca.'le cd alle Direttrici d, qu lle
,\\elle Figlie di l\\laria Ausiliatrice di segna-
larci personalmente tutte le iniziative di
carattere eccezionale, che possono servire
di esempio.
ITALIA - Crocemo'lso - Ad onore di
S. Giovanni Bos :o.
La chiesa pa11occhialc di Crnccmosso si é
arricchita di una nuo,-a opcu artistica d1e
ritrae il santo Don Bosco come riposa nella
B.1silica d1 :\\!aria Ausiliatrice in Torino, ve-
stito dcJ.!li abiti ~accrdntali, adagiato nell'urna.
E tutta la popolazione, prepar:na dalla prcdi-
c1z11,ne del prof. D. llcneddto Galbiati, as-
s:condando lo zelo dd parroco, ha dato alla
haugurnz1one il contributo della sua pietà e
ciel suo fcrvor~ con una comunione , 1eramcntc
g:nc:ra!e e la devota a~&istcnza alle sacre fun-
zioni che si s,·olscro il 21 luglio u. s. Nel pe-
mcrigg10 accorse folla anche dai paesi vic:ini
per la processione chl· riustì un wro trionfo.
Fra i canti del popolo, la statua passò hencdi-
ccndo le 45 borgate della parrocchia e, rien-
trata in chics.'l, fu collocata sotto l'altare di
S. Francesco d'Assisi. L'oratore rivolse an-
cora una volta la sua parola vibrante d'entu-
siasmo ai fedeli e, dopo il canto del Te Deum,
b benedizione eucaristica suggellò la festa
in\\limenticabilc.
PORTOGALLO - Lisbona - Il Ministro
d'ltaJia aJ Collegio Salesiano.
Il 5 luglio 11 s. il nostro Collegio di Lisbona,
fior~nt<' di oh re tn·t:cnto alunni, ehbc la \\ i-
ma dd I\\Iini tro d'Italia è:cc. Renato Ho.a
Se >ppa. Accolto festosamente al canto de,zlj
m u ddl.1 Pa1r1:1, s'indugic'> con L'"\\'Ìdcntc soù-
cl i::faz1onc m·1 lahorntori delle Scuole Profcs-
i:i mali, poi passò nel salone d'onore ove gli
f irono rinnO\\ ati i più cordiali omaui. li
:\\linistro era accompagnate) dal Scgrcl,1rio
tll Legazione e dal ConS()(c generale Conte
:\\ij!ra.
Alle parole di ossequio Jell' [spettor1.; D. Carrd,
ri8po~1.: felicitandosi coi fi~li ili D. Bosco per
la nobile opera di cducaz1one che svolgono
Ecmpre cd ovunque fedelmente 11ccondo lo
Epirito del santo 1:ondaton:.
LeUera di Don Giulivo ai giovani.
Cari-.simi,
lt1 J[llerra 1·i lui ,mtidptJtn le t'<1can:::e, 111<1 mm
v:1 lw lmoalo s, 11::,1 sruola. l ; d,1 m1;;1 le
piti gra11d1 /e:;io11i per fa ·i:itt1, attrai•erso a.r:li
spillt1col1 d, artlimrnto, di eroi.rmo. di abnega-
:::inm: e di sacrifirio dti 'i.'(l/ormi che p, r In Tll,
p,, llria per mare rompimw il più cruento
tfti d11•;;1·ri 110.:;imwli. I 01 /, r guite 111dubhi11-
111rnfe, /,.a lu naturale trrpida:::.iorw, r,111 om111i-
1·t1~wne, ru11 n·co1wsce,1-::t1 t co11 affetto, mentre
ùmulzate le 'i'Os/rt1 pre,[!hiere a JJ10 prrchè li
coroni di •l.'itlona. E.ui 111rritm10 la nostm
f!raliJudit1e 1mpt1 tl11ra. Ha ,I 1111glù1r modo di
dimostrmla r qm1lo di rwderri dtg11i dei loro
t roismi, fr111pr011do l'a11i1110 ad imitarli. Xon mi
d1t1 cl,, -i·o, sielt troppo gun:am, 1110/ti a11ror sulu
J,., m,qu::::::i, t che 11011 s<1pNr in che rosa imitart• 1/
t:alore r•osfr, fratr/11 maggwri. 01,, miei rar,,
c'è 1111 i-ro,smo anche pi·i fannulli: 1111 erom110
du 11011 ha sempre lo spln1dorl' dellf' rpiche im-
prtu, ma dte,fatlo la pmpor:::iom dell'ttà e delle
forze, 11011 la cedt all'eroismo dr·1 rt1mp1 di bt1t
taglia. H l'eroismo del proprio dovere: dtl
d11t•ere compiuto co11 fedeltà, giorno prr giorno,
ora per ow, ptr amur di Dio e colla roscien:::ll
di d01Jerf!/icne render conto. l'm lo eo11oscete il
vostro dovere. Ebbene, sfor::ott"l•i di compirrlo
fedelmente, anelte a costo di sacrijirio, rinim•
cùmdo spontaneamente a q11e1:li spassi, a quei
divt•rtimrnti che v.•e nr potrebbrro d,'.~togliere ed
indun:i " tras,:redirlo. Cosl fau11do, dit:ernlt'
1·cm111e11tc uommi, ctlpllci, s,· 1111 giort1<1 vi sarà
richit1slo, dì emulare il rnlort• d,gli , roi di 0.1;..,:i.
E intanto f?USlcrt'le p111 lietmn, 11te b. r:ioil! d, 1-
/'c 1•os/ra. La prima e piì1 necessaria cd11-
1:azronc - ha dtlto Papa Pw .\\"1 e quella
del rispl'llo al dovere; e il piacere sccsso mq~·lio
si gusta quando il dovere è stato inwramcntc
so<ldisfaw, anche.: se con qualche tlitllcoltà e
disagio: anzi, allora più che mai.
L'mm te già provato altre ,·o/te. lo ,:i auguro
che l'abbiate a pn:n:ar semprt•; sicchè 11emma
gioia della t•ita 'f.'Ì sia mai guastata dt1l ri11wrso
d: non tn•er compiuto il vost o du.Mre. li Si-
gnore 't'Ì aitrti colla sua m11ta Crozin.
J"ostra (l(J.mo
Do;,.; Gwuvo.
202

1.10 Page 10

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DALLE NOSTRE MISSIONI
Tanu:u:.1. In attesa dell'l~pellore
RIO NEGRO E RIO MADEIRA
A malissimo Padre,
eccole l'ultima puntala della relazione della
mia prima visita alle nostre Missioni.
l)J RITOR1\\/0 A 1'.IRACU..f. - Il 27
giugno, verso le 5 pomeri<lianc giungemmo
ad Cruhucuara. Con la solua manovra sca-
ricammo il matcnalc e senza perdere tempo
inlìlamm,, il ~ varador » per attrnvt•rsarc la
forc.-sta. C'lra ancora mezz'ora <li ~ole, un
sole che a quell'ora non ammazza ptu, tamo
meno nella foresta ove non ha diritto di cn•
trarc. Quando ne uscimmo era già nouc,
poichè all'equatore non si conosce <:n:puscolo:
scompan: il disco dd sole e dopo di1.:ci minuti
il buio è completo. Noi però eravamo già
h111ri e pronti un'altra rnlta sull.t ri,·a dcl-
l'Caupés con hl I.ancia 1 .\\uxilia<lor.t • che ci
aspettava eia due ore Salutati gli Indì e i nostri
amici con gli aui;:uri cli rivederci il prossimo
:rn no, scendemmo rapidi il fiume. A Taracu.1
c1 attcndc\\'a una illuminazione fantastica con
s::>aro di mortaretti che (; l'annunzio delle
0
Krnn<li fo~k. Allo sbarco erano schierati i due
C11ll~; dalla proda, su su fino al \\'erlice della
cullina, hrillavano, scaglion:lli tra festoni e
palme, mille lumicini alla veneziana che da-
vano forma e lcAAiadria ai corsi, ai viali, e
agli ~difici.
Vi passammo la festa di S. Pietro con me•
more pensiero al suo onomastico p•eg.m-
dolc grazie e bcncdiz1on . Fin dalla vigilia
cominciò il hrulichlo con l'arrivo di nume•
rosi cx-allievi e lnw Tucanos del Rio Tiquié.
Con 1,::li uomini arri\\'arono tra, 1 e tavole d 1
costnmone cht la :\\lissione compr-a sempre
per le sue officine.
li sabato in tulle le l\\lissioni prct;enla uno
spcuacolo int.:rcs:-;ante i giornalieri che la-
vorano durante b sdtin1.1na, si dispongono
pazientl'mentc in fila per ricevere 11 loro si i-
pendio Lassù non corre tknaro; molti tli t.~si
non lo cono~cuno ncf)purc, e il t·onu11crdo
e la giustizia d1stnbutirn s1 regolano sullo
scambio di men-1. ::'\\ella d1spensu rifornita di
viveri e di tutti gli ogeetti domestici più 111:-
c<.-s:.ari alla ùt:i, il dispensu:re ha l,t list.1 dei
lavoratori con le loro i,.;wmate, qualiùi di la-
voro, dlìcienza, capacità ccc.; totale tanto.
Il lavoratore da,-;mti a qm:ll'l--sposizione sct.-ghc
quello che pili gli piace e <li cui ha hisoeno.
La monc1a piu corrente nell'alto Uaupés wno
i tessuti che si trasformano rapidamente 111
vestiti; vanno in essi mi~liaia di lire ogni
mc:;e. L'indio ::.ente il decoro del vestito; ma
2-03

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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rara.-u,. - l,' l•pcuott o. Borra pjrl~ dd S. Cuorc prima della proc~"lonc.
a_nùca fioritura. La domenicà
è come la sagra del paese: il
cortile, che pare pénsile, pro-
tetto com'è dal pctlorile del-
l'alto muro, si gremisce di
Indi che per un giorno tor-
nano alunni. Il tucano non è
chiasso,:o; constn·.1 il sih:n7io
ù'oro, sal\\'o ad esplodere in
una risata quando qualche bon-
tempone esce in una spiritosità.
A mezzogiorno, attorno alla
l\\1issionc è una specie di bi-
vacco: tutti hanno ricevuto da
mangiare e sono contenti. ~on
chiedono « c,t'\\irf • da bere,
perchè sanno che il :'.\\lissio-
nario l'ha proibito per il loro
quando s1 allontana dalla miS!'oionc e !'-i
interna pl'r 11 rio o per gli alllucnti, o
fra gli sterpi della foresta, n1.-ssum1
oserà incolparlo se egli preferisce «cu-
stodire• l'abito, per marciare pii'1 li-
buu e i;pcd1lo.
La festa di S. Pietro riusci proprio
:coknnc. :--:dl'ampia chiesa, chl:' domma
dall'altn, le due -::omunità della '\\lis-
c;ionl:' l'l;t'Ruirnno amm1rc,·olmcntc la
« :\\lissa dc \\ngtlis » con canti di sacri
mottetti come si usa nei no,;tri co'-
il-gi. I,'nf1111l:11zo dt'gli Tndi continuÌl
fino alla clomc:111cà 2 luglio, h:isata per
l'maugurazionc della statua ddl',\\usi-
liatricc sull'alto della collina.
Taracua nceli ultimi cinquc anni fu
colpita doloro~amcntc <lai ~ar.1mpo
e dalle tchl,ri pit1 di qualunqm• allr.1
mi~mnc; l'nnno più critico fu il 1936 in cui il
numero rilcva11tc di morti gcttèi 1',11l;.1nnc e
lo scoragg1:11ncnto in tutta la zonu pro\\'ocando
la fuga degli Indi.
Da allora si pcnw a una num·a Taracua, in
luogo più ;1lto. e pìù saluhre. J \\'i\\'i e i morti
si scambiarono la dimora, !'Cenùcndo il cimi-
tero lungo 11 rio, e salendo gli almanti sull'alto
dt·lla colima. In 15 giorni ,già cran pronte una
mena dozzina di c.-ascttc e capanne; ant·hc i
più restii s1 convinsero del Yantaggio e aù una
a una k fomiglic si trasportarono in alto, al
sole, all'aria La M issionc rimane sempre al
centro, tra il munte e 11 piano.
Il 2 luglio una lunga processione con clero,
alunni. alunnt e personale Ycnuto d'ogni parte,
consacri1 la nuo\\a Taracua, nd centro della
quale :-orge come faro la rnlonna dell'Ausi-
liatrice in segno di protc-1.:ionc <: ù1 aiuto.
La missione torna a poco a poco alla sua
Pono Velhn. - Collegio Oon 8ofl(:0 , ••lo d~ll'esterno,
bl.nt· (t: per la tranquillità p11hblica). In chiesa
nlle funzioni non manca nessuno; sarebbe uno
:;candalo venire alla Missione e non assistere
alla l\\lessa, ai Ycspri e alla Bcnc<lizionc.
~ul far della notte, pen.:hè non manchi nulla
dello stile i,aksiano, assistrmmo ad una rap-
pre cntaz1one teatrale. lfo1o(!na n .-dere con
che gusto i nostri alunni rappresentano non
,;oln commedie o farse, ma anche drammi e
opactte.
DJSC!i'/1.DENDO IL RIO 'VECRO.
] I luncdl, 3 luglio, era fissato pt'r la pancnza
dcll'fap1.ltm e: bcnchè ~iorno feriale fu cdi-
ficantt• la frequenza ai SS. ~aeramenti come
nel giorno della festa. \\ll'ora dcU'imbarco
tutta Taracua starn coi piedi tjU,1s1 ncU'acqua,
in qudlu dimessa aria di commiato che lasci.,
sempre ntl cuore una punta cli nostalgia; basta
un;1 lacrima pcrchè ne spunt1110 anche invo-

2.2 Page 12

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lontariamcnte altre. La l:incia scivolò sen?.a colare e senza chi cr pmessc dire una parola
sforzo sulla corrente che la trascinava; in brn·c <li più...
~iungcmmo allo svolto do\\'e appariva ancora li 9, il gaiola abbor<la,·a a Barccllos all'ora
lo scenario di Taracua: ultimi sventolii, ultimo in<liscrl'ta dcllt: 2 <ld mattino; ma che farci
agitar di mani, 11\\timi saluti ...
se la città è tanto vicina o tanto lontana da
li giorno clopu giungemrrn~ ù,asp<:ltali a raggiungerla ~ufo in tJucll'ura? ~, rinnovò
S. Cabriel dove passammo <luc giorni. I 'rrn- come ntll'andata il tramestio <ld personale,
har<.-o fu quasi una corsa, inseguiti comt: cra- l'accenùcr,;i e: ae-il3r <li fanali. lo scambio di
Yamo dal tempo piovoso che non dava requil·. saluti sonnolenti; poi tutto piombò nel silenzio.
li mattino del 7, scaricato 11 peso <li tanta
acqua, il sole si mostrò giowso dando un LA 1/JSS!O,\\E !)/ BARCEU,OS.
aspetto ridente al plumbeo pnesaggio <ld Rio Barccllos fu già in dul. nprcse l'anuc,1 l'aprtalc
'\\egro. Padre Tia~o sta,•a ad allenùt·rci n uell'Ama.zonra; il suo sn·olo d'oro tu il '700.
S. lsahcl come nd mese precedente. Ancorai<>, L"Soo le rubò lutl11, industria, ~-omrncrcio,
troneggiava, tra la schiera delle minuscole abitanti e ,·,ta, che smli, più al sud. qua;;i alla
canoe, il gaiola « Paraiba •> che ci portava la confluenza del Rio Ncero con I' -\\mazzoni per
corrispondenza da l\\lanaus e dal monpo. No- dare vrgon.: e hellezz3 :tlln prosp<:rm;a Manaus,
,·i1;1 l\\lons. Selva mi diceva dw ogni anno In nuova capitale. Om Barcellos è ridotta a
111t:no ùr 200 ahitant1; la sua gr-Jndc1.za
è ..cnza dubbio la :\\fissione ~ak~iana
cbe le assicuni un'altra popol.171onc di
nitre 250 pcrsC!lw.
Nel collcgm femminile ~0110 oltre
I 15 lt: alunne Jtlk Fi~lic di \\Jaria
,\\usiliatrice che: .ipprt:n<lon0, con l'istru-
zione aùana, le arti ca~alinihc· i nustri
allievi sr b1lanci.1110 sm 90 rntt:r111 con
una trentina di t·sll'rni. '\\'elle ,,eque
niansc del rro che si attarda come in
un lago si spccdu.1no le hdlc e soliJ~
costruzioni dei due collc21, ùdla chiesa
e Jcll'ospedale; per questo. ogni mi,;-
sionc dispone <lclla sua « olaria » per
fahhricare mattoni, tegole, blocchi di
costruzione, 1:n·
l'orlo \\'elho. - Cttllct1lo delle Figlie di :-..farl:a Au.-ill.11rlc.-.
L'ospedale di Barccllos ht:nchè non
sia il più vasto, nel H1:_;8-193q fu il
tornando <lai R10 '\\1:gro
p1u fn•qut:nt.110 ùdla prel:r;,ia !'t r la
dupo quaranta e più gior-
111 di a~senz.1. nel cumulo
della corrispondenza in-
cn111rava sempre pcrlo-
mt:no una spina. "Sarà
cosi anche quest'anno?
pensavo confusaincntc tra
nll, ljUando Padre Tiago,
du.• stava kj::~cndo una
1cller.i, si nltcrb in viso
c mi porsc il fo~lio co~
In trisw;srma notizia della
tra~ica morte del noi>•ro
l )on Polla, a\\ \\'cnut..r ,·enti
ciorni prima. Quel giorno
dimcnticai tutto:' unrco
peso cnorme, schiaccian-
11·, fu quella laconica
notizia, senz'altro parti-
llumayui. • La chi~" pòl1T0<:cbiaJc ..:ilesJana.
205

2.3 Page 13

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presenza ùcl no~tro medioo. Vi accorrono non la visita al Rio l\\fadcira per scendere poi al
!IOlo dal Rio Negro, ma da tutti gli :1ffiucnti: centro dcll'ispcllorìa; decisi perciò il viagrio
una processione continua di ammalati che si acmi da Manaus a Porto \\'elho. Solo dall'alto
presentano a volte con piaghe Grrihili per si può avere un'idea adeguata di quella esten-
chiedere alla l\\Iissione medicine, pane e tt:u,,. sione senza confini di acque e terre vergini
Tutto è dato gratuitamente; non manca nulla che la geografia chiama A1nazonia: quasi due
anche di quello che può man<.'.are nelle far- milioni di kmq. che paiono usciti ora dalle
m.1cie ddle città.
mani del Creatore. Fiumi e c;111:1li si rincorrono
Questa assi:Mnza 31,!li ammalati in cui (.-roine par.11lelt, si uniscono e si intrecciano per bi-
silenziose sono le Figlie di .Maria Ausiliatrice, forcarsi ben presto, dando origme a isole e
è l'opera pit1 wciale e caritativa, che interessa isolotti di OJ:(ni forma e dimcnsmne; rorc, ra-
una ~rande parte della p,lpolazione in una rissime, scaglionate a distanza <li ore, poche
1.011a dove la \\'Ìta e minata continuamente. abitazioni, faticosa conquisla che l'uomo con-
~ella chiesa ùi Barccllos, sul margine del tende alle forze preponderanti della natura.
presbitero, dal lato del Vangelo, riposano ora
i resti morlnli di D. Balznla, colto dalla JJUM,1ITA. - Ilumaita è la prima nostra
fcbhre e dalla morte ndl'agos.to ù<:l 1927; e missione che si incontra nel Rio :\\Ia<lcira. Si
tutti in Barcellos ricordano l'eroico, magro avvista da lungi la torre tozza e quadrata della
e austero mi:.sionario e l'ora di angoscia che chic..-sa parrocchiale aJ fianco dell'imponente
fu la sua sepoltura sotto la pioggia implacabile, prcfcuura. Qui più che altrove si sente che
fra due o lrc assi sconnesse arrancale a porte la messe è molta e che gli operai sono solo
,, finestre.
tre, o meglio due, pcrchè il vecchio Marcellino,
Da allora, quanta strada banno fatto le per l'età, può solo attendere al fuoco e alla
~l1"-sJOni ! l\\la la molla animaLrice è sempre casa. Ripreso il volo, s i può dire che Porto
la stessa, insostituibile, il sacrificio completo Vclho è 11, perchè ad un aeroplano ,oo km:
cli sè.
dàimo appena il tempo per scaldare il motore.
La lancia p1:r partire era attesa pcl giorno 15;
ma siccome mancavano vari giorni, la febbre. PORTO VELlfO. - Il pilota aviatore, cor-
approfittò dcll'occ-.1sione. Fu però tanto intel- tesissimo, fece un giro sulla città perchè os-
ligente che in tre giorni mc la cavai.
servassi dall'alto il complt--sso delle opere sa-
lesiane, e anche... per dare tempo agli alunni
DA MANAUS AL RIO JIJADEIRA.
di accorrere di fronte alla cattedrale a rendere
li 18 eravamo di ritorno a :\\lanaus, ov" lettere più solenne il ricevimento. Infatti là in basso
e telegrammi ammonticchiati attendcvnno con Don Angelo Cerri e Don Adriano affrettavanc1
ansia una risposta. Era ncCl'SSario accelerare i preparativi, dando cli tanto in tanto un'oc-
chiata rapida all'insù.
Purto Ydho è una ciltà
\\Tra e propria, e p<•i-
chc non basta a scr\\'irla
la e Panair ha anche
la (( Condor * che la
unisl·c a S. Paulo e a
Rio attraverso il \\ 1atto
Gro:-so. Da Porto \\'c-
lho parte la forro\\'ia
,, l\\fodeirn-Mamoré ,, fi-
no a Guajarnmirim (365
km.), ed anche un., ro-
tabile che la legherà al
cc111rn dell'Unione, at-
traversando non so
qu:mti Htati, e percor-
n:nùo non so quante -
migliaia cli km.
L questa la ,;cdc del-
In Prclazia del Rio l\\'Ta-
Jauare16. D. Marchesi banc,;za un bambino.
dc1ra. Bella nel centro
206

2.4 Page 14

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dell'alta piazza la caurùrale che con le due
torri laterali assicura una perfetta propor-
zìonc; quello poi che sia il Collegio Dm,
Bosco lo dice la semplice fotografia. Lon-
tano un 500 metri, Il\\ un'altra posizione è
il grande Colk-gio delle Suore con scuole
Primarie e Normali; a 1.:, fianco, lo spa-
zioso ospedale San Giuseppe con vari n·-
p1rti e padiglioni, e con un mo\\:Ìmento gior-
n1liem elevatissimo. Regna \\'iv:.1 nei padiglioni e
n ?I ricordo del personale la memoria de l'abne-
gato n. Giovanm '\\icoletli che fu l'anima
delle nostre opere in Porto Vclho. Al lavoro
intt:rno eh comunità regolar..-, con h1vori pcrio-
Jici e con;i d'istn1zionc che bloccano il giorno
intero, si ageiungc in ogni mi~sinne il lavoro
di cvangdinazione che il mi:..~ionario dt \\'e
compiere viaggiando per settimane. Quando
ritorna è sfinito dalle febbri: sole e pioggia
come Dio li maml.1; ~ ,le che pare fuoco, e
pioggi.1 che pare piomho; mangiando quando
si pub e come si può; viaggian:lo in canoa la
più parte, o a piedi, ttssendo lt:nt1mcnte, con
pazienzn, !ilo per filo, la tela della fede che
for.-e emissari protcs:a'lti o spiriti-,ti laccre-
rnnno dopo pochi iziorni, sconvolgendo le co-
scienze. Perchè, non si de,·e dimenticare che
anche ai confini dd mondo, c'è il protc.~tan-
ti~mo, c'è lo spiritismo: le più avanzate trincee
della fede scoprono ogni worno nuovi ridotti
dell'er~ia e della c.Ji:..~cnsionc; il cammino del
.ì\\Iissionario è la pista sfnmata d:ii nemici dcli.,
Chiesa e c.Jcllc anime.
Scese le acque hassc e lirn:11.:ciosc del Rio
:\\hdcir.1, in 6 gi~rni ~giunsi l\\fanaus; in al-
trettanti flclcm, e in altri 6 Rceifc. È fi111ta
per quest'anno la visit,l alle case e alle "\\lisi:;ioni
e che costata 5 mc!li di tempo e 19.300 km.
di percorso, ma che frutta l'unione sempre più
'l.'Ì\\"a fm e·ase e Sal1:.~i.mi tanto lont:1ni, e rinnova
l'cntusia~mo per il nostro lavoro ap<)!ltolico.
llent•dit-:i, amato Padre, l'lspettnna, le l\\lis-
sioni e questo suo ckv mo ed aff.mo figlio
Rt·rife, <liccmbre 1939.
Sac: Gumo BORRA, hp1lfore.
GIAPPONE
Conquiste pacifiche!
Rn1.111n ed amat.1110 Sig. b. Riraldone,
le ore d'nngoscia, che incombono ormai su
gran parte del mondo, fanno elevare più forte!
la nostr.1 preghiera all'Ausiliatrice. li missio-
nario, nonostante le <lillit.-oltà, accresciute andw
dalle condizioni attuali, cerca dt continuare 11
suo lavoro per la s.1lvezza delle anime a lui
allidatc. L'impendar t t s11ptri111pmd"r, i= pii1
che mai sentito, in questo tempo, e tutti 1
suoi fi~li in Giappo,w cercaao <li attuarlo con
carità, sacrificio e pazienza.
Eccole ;1lcunc notizie che alli<.>teranno il suo
cuore e CJUCllo dei nostri cari Cooperatori e
Coopnatrici:
1) 11 riconoscimcnt<> g,,vcmativo <leIla
nostra scuola profc,-.sionalc a T<>kyo; l'ordina-
zione sact·r<lotale di t·inque confr,ttdli sale-
siani ; l'entrata in noviziato di sette giapponc~i
(sei chierici e un coadiutore) e di due per J.1
dioct.-,..i nel gran S(_·minario c.Ji Toky1>, sono fa-
vori eh cui non possiamo sufficientemente rin-
graziare il Signore. Si unisca anche lei, amato
Padre, e llttti i nostri 1..·ari Cooperatori a faci-
lttarci questo nostro dovere. Sono passi che
determinano sempre piì1 chiaro l'avventre per
la nostra e.ira Con~rej{:lzione e per la Prefet-
tura "-rostolica di l\\liyazaki.
li poter conferir<! i diplomi uniciali ai nostri
cari :illit:\\·i per le tre ,-;czioni tipografi, sarti e
falegnami (in attesa ddlc dcsiJcr,1tissime se-
zioni mcccanica-clcllric1tà) ci mette in con-
dizioni di maggior contatto con I nostri giap-
ponesi; fa valorizzare assai pii1 il sistema eùu-
cativo di Don Bosco cd è per noi un eccita-
mento al lavoro.
I nuovi confratelli ordinati sacerdoti, da un
decennio si trovano in Guppone rcr la loro
formazione, cd ini;-.1ano cosi il loro lavoro suf-
licicntcmrncc attrczz.1fr effetto Jdla forma-
zione sul posto <lei pcr:;onale. L'a, ,enire poi
della futura Oioccsi e della Congregazione in
Giappone, hasato necessariamente sulla for-
mazione ùc:I persona!~ giapponl'Se, ci fa salu-
tare con gioia le nuove reclute. <.'hc entrano
nel no, iziato per sei.tuire Don Bosco e quelli
che entrano nd gran s(·minario per iniziarvi
lo studio delht filosotin . Nd piccolo s, minario
eh l\\1iyazakì, poi, oltre cinquantn sern1paristi
attendono alla loro form:17.ione. Sp<·s messis in
.<emine. Sa il Signore quanto costa in tutti i
sensi il c<>nc.Jurre a maturità queste ~reranze!
Anche qui come m agr:colnira, semi duri,
inclemcnz' atmosferiche, malattie, Yicemlc
delle stagioni... anche qui qualsiasi solcrlt'
agricoltore minaccia, dopo anni cli la,·oro, di
trcm1rsi a mani vuote! Eppure non c'è altra
via; necessita prepar.m: al piì1 prt~lo molti t•
buoni clementi per la Chiesa e pa l.1 Congrc-
~azionc. Chi vuol n:ndcrsi benefattore l.'Ò amic,1
di qm·ste vocazioni h I un campo magnifico
per csncil.tre la carità.

2.5 Page 15

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Bnrcellos (Brasile).• Il Colhigio della Missione Salesiana.
z) Le gare calechistichc da lei promosse
secondo le date fissate, si succedono anche
nelle nostre residenze cd opere ed in quelle
delle Figlie di l\\L A. Altre se ne stanno pre-
parando. Il tutlo culminerà col Congresso ca-
• techistico, promosso dai nostri studenti di fi-
losofia e teologia a Tokyo, che si prospetta
interessantissimo, anche perche il primo del
genere in Giappone, e per i riflessi particola-
rissimi che avrà, dato che si studia il problema
dal punto di vista missionario e del catechismo
per i non cristiani. Gliene invierò speciale re-
lazione a suo tempo, pl·rsuaso di corrispon-
dere in pieno a.i suoi desideri e intenzioni, e
per il bene reale ·che ne viene alle anime. Ma
non posso non ricordare le magnifiche mani-
festazioni catechist,che avute in seminario,
alla missione di Miyazaki ove la gara finale
disputatissima si tenne in chiesa, e specialmente
a Beppu per opera delle Figlie di M. A. Le
novizie, le aspiranti, gli allievi e le allieve
delle elementari e i piccini dell'asilo, in unn
smagliante presentazione di quanto avevano
appreso con dialoghi, discorsetti, recita mec-
canica e a senso del catechismo, perfino con
una indovinatissima tombola catechistica trat-
tennero il pubblico per oltre due ore. Oltre
alla gara furono presentati dagli allievi disegni
e dalle novizie carte topografiche e geografiche
interessanti la storia sacra, la litu.rgia; e saggi
208
riuscitissimi di canti: insomma una fantasma-
goria attraente ed avvincente in cui le buone
Figlie di M. A. diedero a vedere quanto stia
loro a cuore il problema catechistico e come
lo traducano in praùca.
Penso che anche queste manifestazioni siano
conquiste di anime o aprano la via a vere con-
quiste nel.l'apostolato. La psicologia del non
cristiano giapponese dì fronte al cattolicismo
viene a urtare contro ostacoli impensati, che
dipendono al.le volle da cose minime, incom-
prensioni vicendevoli di lingua, di abitudini,
di costumanze, di fraintesi. Quanto può es-
sere capibile nei nostri paesi da uno anche
contrario alla religione; quanto può t:Sser<;
argomentazione anche apodittica per le nostre
mentalità europee o americane, non sempn::
può esserlo per queste care anime; bisogna
darsi ii<l un lavoro individualistico, o di pochi,
di persuasione: lavoro lento, a passo di tar-
taruga... E, come capita nelle consuetudim
della bestiola, aspettarsi che al minimo ru-
more o accenno di pericolo, ritiri testa e zampe...
Allora non c'è che aspettare con pazienza che
tutto ritorni nelle condizioni di prima per ri-
cominciare.
A .:\\,liyazak.i si è costituito un gruppo, for-
mato dai professori del nostro seminario e da
volonterosi cristiaui, che si propongono ap-
punto di venire incontro anche a questo mo-
·..

2.6 Page 16

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vimento catechistico con forme adatte alla
mentalità giapponese non cristiana, special-
mente con conferenze o conversazioni familiari
a domicilio, parlate ai giovani, diffusione della
buona stampa, ccc.
Ed a Beppu un bel gruppo di nostri ex
::illievi oratoriani (per la massima parte non
cristiani) cominciano ad orientare il loro mo-
, ·imento associativo anche in questa direttiva.
.\\ bisogni diversi, naturalmente, dcbbono cor-
rispondere mezzi diversi; a malattie specifiche
diverse sono necessarie cure e mcdicine di-
verse. R questo il punto prat1m in cui ci di-
battiamo, e di cui, bisngna dire, non abbiamo
ancor trovato la vera soluzione; ma colla pn.'--
izhicra dei huoni, col seguire imperterriti Don
Bosco (che penso si sare_bhe entusiasmat<> e
deliziato, come San Francesco Saverio, del-
l'anima ~iiapponcse) e più colla t,'Tazia di Dio
e nel $uo nome e in quello di J\\Jaria Ausi-
liatrice riusciremo certo a ottenere anche io
questa direzione dei buoni successi.
3) Nel campo degli amnùnicoli per uv,·1-
cinare persone, il missionario viene adattami<>
le sue attitudini agli ambienti più disparati
pur ùi far conoscere al più gran numero di
anime possibili Gcsi1 benedetto e i suoi in-
sc..-gnamenti: avvicinamenti letterari, scicntifici,
storici, artistici, sportivi: Omnibus 011111ia .factus
111 fJll/1/l'S sah-i jù111t.
Gli studi dcl nostro D. Marcga, spccialmcntc
sull:i storia delle prime manifestazioni del
cristi.incsimo a Oita (epoca tli S. Francc..-sco
Sa,·crio) hanno assodate> la presenza di molre
tombe cristiane nel centro della città e nei
pressi del pala;,.zo D:iimyo, che accolse San
Francesco Saverio; inoltre si è localizzata la
st'dc ove i Gesuiti avevano eretto il proban-
dato e noviziato cd anche il posto della mis-
sione si è venuto a conoscere:: con certezza,
data la scoperta di w1'anùca carta topografica
della città. Fuori di Oita pure, ,1 Ujuki, egli
potè determinare un centinaio di tombe cri-
sùanc ddl'cpoca delle persecuzioni. e a Ta-
kcda altre tombe cd altre cose interessanti la
storia della Chiesa primitiva io Giappone,
come la campana dell'antico ospedale di Oita.
TI nostro D. Arri a Bcppu attende alla tra-
duzione in giapponese dei Promessi SJ>ol'Ì ciel
:\\lanzoni; D. Romaru a Tokyo alla pubblica-
zione in giapponese di ~I. l\\Iinucio Felice,
scrittore apologetico della Chiesa primitiva.
Così altri confratelli, secondo le loro attitu-
Jini, teDtano di L-OOpcrarc alla pacifica con-
quista di anime. La musica, al solito, non
tace. Si succedono i concerti per ricordare le
feste bimillenarie:: dell'Impero; la minuscola
banda dc!! seminario nei cortei, la cantoria del-
l'ospizio alla radio, fanno la loro parte...
Insomma, come vede, amato Padre, i suoi
figliuoli vogliono far del loro meglio per com-
piere il loro dnvere missionnrio saksiano con
conquiste pacifiche.
II, 1/ESE DEI FIORI - \\·ernmente è
difficile stabilire quale sia il ,•ero mese dei
fiori per il Giappone, pcrchè se m· ,;cne
adornando tutti i mesi. \\d ogni modo, in
omaggio al nome, chiaminmolo così.
Anche nella nostra cara missione nou man-
carono fiori materiali e più spirituali per ono-
rare la nostra cara :\\ Iamma; e, se anche le::
manifestazioni non riuscirono imponenti, date
le condizioni attuali, quanto possono essere
riuscite altrovc..,_J'ar<len1,a del cuore, la devo-
zione verso l'Ausiliatrice nostra non fu certo
minore. In ogni n·sidcnza, in ognuna delle
nostre opere :.i fece di tutto per amare e far
amare :.\\!aria. Là <love fu possibile si tenne
pure la prescritta confcn·nza ai Cooperatori.
Si fece conoscere l'Associazione <lc::i suoi de-
voti, canonicamente eretta dappertutto, e la
'.\\lamma ci invi«'i molte coni.olazioni spirituali,
paragonabili ai bei fion che distinguono questo
mese anche in Giappone. Ed è <li queste con-
solazioni che voglio far part~cipe il suo cuore
e quello dei nostri Cooperatori, pen.:hè so
quanto siano gradite a tutti le nostre notizie,
anche se di non g1·antle importanza.
.-\\!l'inizio della novella i confratelli <li ;\\[i\\·a-
;,..aki fecero sentire alla radio cittadina un hd
concerto cli Laudi sp,rìtuali in gfapponese,
t quasi tutte ineggianti alla , ·ergine:: santa.
per voi difficile ix;nsarc ,illa gioia che.: si prova
in paese non cristiano, 4uando si ha la possi-
bilità di propagare coi <listursi, colla buona
stampa e anclw col canto e colla mt•sica i
nomi santi cli Dio e della \\·crgi1.e sua '.\\I idre,
tanto più quando l'occasione \\'iene tlireu.,-
mcnte dul loro invito; mi pm-c che la parola,
l'accento, la tonalità sia più ,·iva, piì1 sentita
e penetrante. Provare per credere. I~ 4ucllo
che pensavo ~iom1 fa in una grande manifcst.1-
zione musicale dnta di fronte a migliaia di per-
sont: a Fukuoka 1.·on la corale t.11ttolica, le suore
della visitazione, le allie,·c delle scuole tenute
da religiose e i serninaristi, che 111 una rievo-
cazione storica dai primi albori delle manife-
stazioni musicali ai ~iorni nosu-i, in perfetto
gregoriano, in perfette riproduzioni di mu-
sica polifonica cd C'sccuzionc di una m~'SSa,
tennero a"";nto per oltre due ore e mezzo un
scelto pubblico, il quale, attraverso le esaurienti
spieg.1Zioni del P. :\\fartin delle ;\\l. E. di P.i-
209 .._

2.7 Page 17

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GIAPPO~E
Mlyasakl.
UnA nuo\\;i rtroh~-..s..11
delle "tUUt'-1 Ri.1J)pun-.·,I
dtlht Curllà, col ,110I
naren1I • Durante, t.1
!\\fe,~a solennl' • l con•
corrc,nll ,1Il• ••Ml llna•
le di C.,teeh,.mo • Co•
mhsto di prop:111~nda
atechl1t1cn ,. ~U:oH,
po"ulan11 :alla ,-oa,:re-
1a;r1onc delle suorl!
1w1r,pon,-.., ,t~ll.ì Cari-
tà • l'a111:~111 e pori"•
lrlci di ffnri liii~ l'ro•
210
..

2.8 Page 18

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rigi e la traJuzione alla mano dei brani latini
<.'!<l'l,:Uiti con perfetta pronuncia romana, gu-
sta\\'a qud modo !<pirin1alc di inneg~iarc a Dio,
a Gt:sù, alla ,.erginl, così diverso dallc or<li-
n.iric insipide canzoncltt: da strada e da cafft·.
In quc::1,ti luoghi, dove da secoli non i.: risuo-
nato il nome Santo, chi: siamo proprio qui
per predicare, mi parl' che la voce sia più fone
cd c,;pre$l,1va e che la manitc~tazionc sia piì1
gu>-t,lta da tutti.
Jn missione vi:nncro ad assumere uno splc::n-•
don: sp1;<"iale le fesw murianc in seminario e
all'ospi1.io. La compagnia dcll'l mmac()lata in
sl·minario ha davvero lavorato, e le ,·arH: nm-
nifcstazioni alla salesiana (funzioni in d1iei<a,
acc.l<lcmia, teatro, proce~ione ecc.). comna-
ronn gli :;forLi <li queste anime belle, su cui
noi fondiamo la nostra speranza per l'awcnin·.
Constatiamo con mano quanta efficacia cser-
d1ino le compagnie religiose \\'Olutc da Don
Bosco lll'i ,;uoi istituti e organizzate comu ci
ha insegnato Lui.
L'ospizio vide nel eiorno della festa cli ~ lariil
Ausiliatrice aumen1arc il numero delle rd1-
gio~c della carità: tre no, izic fecero la profcs-
,ionc, e tre nuove nov1z1c con sei postt1l.rn1i
subentrarono. Oh, \\!aria SS. ci consci"\\ 1 l'
perfezioni queste vocazicmi e dia modo :1lln
giovane con~rcgazionc di c,;pandersi a vantaggio
di faille anime.
Il 25. a Bcppu si compiva l,1 funzione cosi-
tktta <lei 11111111:ar:lu (innal1.aml·nto dd tetto)
tr,lsportata dal 2-1,, pcrchc gmmo di pioggi.1.
Quando in Giappone si , uni costruin• una ca~a.
i falegnami tn cantiere prl·parano nnti i pa:1.1,
finita la lavorazione, in generale in umi gil\\r-
nata, montano tutla l'intdaiarura della ca~1
tino .ti letto. A tale fun1.1nnc· inten· enc unta
la popolazione della circoscrizione, amt.mdo
i:li uomini all'innalzamento e le donne a con-
fezionare i dolci, che ~i gettano dall'alto agl'i11-
tcrv1;1111ti. La pancc1pazionc di questa brava
gente dice a suffic:enza le huonc relazioni m
cui si tn,va la missione. C'on questa costru-
zione !-1 n:ahzz.1, sia pure modestamente, la
casa del missionario che, venendo in questa
città, città Ùt·llc acque, bagni e fanghi termali,
,t ctrcan· salut<:, potr.1 trovare pr1;sso i figli ùi
D. Bosco modesto alloggio. I nostri confratelli
finora ,ivt\\'ano in una pm era capanna e 1111nac-
ciava110 davvero di fare lJUanto prima la morte
<lei topo sotto la cadente e-ostruzione. La ca-
. ntà ~c;nerosa. di amme buone e <lei nostri Su-
pl riori ..:i \\'enne in aiuto in questa ncccssit,1,
nonostante le critiche condizioni del momcnl<>.
Fra non molto si potrà ahitare la modt~ta
' costruzione, che, nata d,1lla carità, continuerà
a sen·irc per k opere di carità, specie verso
gli ammalati. n caro D. Arri, egli pure amm.i-
lato, può ~odo:rc per l'aumcn10 n:ramcntc con-
solante del .'>'rgrttariato i11/f! mi, <la · lrn diretto
e che raggiun~c ormai ìl mi~li:1io di soci.
Pose fine alle manifestazioni mariane la bella
proctssiom• eucaristica tenuta all.1 missione di
~Iiyazaki. Pur cuntcnma nei 11streui limiti
della mis,-ionc, riuscì una manifrsrazione dc-
YOta, ordinata e st:ntita di lclk, \\'i partecipò
runa la cris1i.m1tà e le opcrl' cattoliche della
cma. Le ccrtmomc religiose, I., n111~1ca ,·ocalc
e istnunc11li1le, gli angiolcni che l>pargevano
hori, i paggi, i ccrofcrari e il scn izio d'onore
e d'ordme, 111110 funzionò in modo inappun-
tabile. Sia eloria a Gesti e sparea EJ{li le sue
hencdizioni su quc~te care anime e su questo
grande Impno.
Sopra <li 1111a ,ollma prospiciente la città di
:\\11ynaki s1 & inaugurato 111 occasione delle
fcstt: himillt:n:Jric della fondazione ddl'Jmpero,
un hcl monumento, su cui i: scolpito a grossi
caratteri: « 'l'uno il mondo una wla famiglia 11.
'\\el cnnsacrarc la nostra mi,-sione e l'opera
salesiana in Gi,1ppone a Gcsì1 e alla :\\lamma
n<>strd ahhiamo prt·gato. cht' dan·..ru s1 cffctnii
questo sublirm, idt·alc nd nome Suo, via, r1•-
rità e ~•1/a <.: nd nome· della :\\ ladrt' Suu e nostra,
umscJ i11l1 l'<I dt Ila nostra sptrm1 a.
Ci hcncdica e preghi pt·r nui.
Jliyu;alu, 31 maggio IIJ,jO,
Suo i.;un,c figlio
:\\lons. \\ J:'\\l'l·~t.o Cl\\1.\\TTI
Prrf. . lp. di .llt)•11::1Jli.
INDIA - Saharanpur.
Fra i figli dei poveri Paria.
.-l111nlls.ti111tJ Pt1d11',
l'ubhidiemrn mi ha dt•:,,tinnln ad un campo
tutto dif-ftrentl' dal preccdcntc. Non più k
ridenti colline Kba,.i, non più i po\\'cri e sem-
plici tigli della foresta assamesc, nu una va-
Missima pianur.i ai hordi dcll'immrnso df-
scrto che con~iungc I' lnùia coli' \\fganistam,
o,·e si trovano milioru di pm cn figli della.
polvere e tklla s:ibhia, ahhi1111lonau nc::lla più
squallida mitl1:ri,1 spirituale e materiali!.
'.\\li semhr,1 clw il Signr,rc 1111 ahhia scelto
pcrchè iu sia ,cmprc in mezzo ai pi11 dcrdilti
della socit:tà umana.
'\\cl nostro orfanotrofio acco~liamo i figli
dei paria, cioè i figli di coloro chi:, stando alk
loro cre<lcn1.e, non auebbern nessun diritto
2II

2.9 Page 19

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nell'umana società, e che sono chiamati i ma-
CINA
ledetti, gl'intoccabili. Questi formano la no-
stra porzione e per questi stiamo fondando le
Tra iJ turbine della guerra.
I
scuole industriali, per insegnar loro non solo
in teoria, ma anche in pratic.a, che pure per
essi il Signore ha creato la società umana nella
Amatissimo Padre,
quale hanno gli stessi doveri e gli stessi di- la ciuà di Shiu Chow, in cui mi trovo, fu
ritti; e che anch'essi possono guadagnarsi one- in questo periodo bombardata per ben 25 volte,
stamente il pane col sudore della loro fronte. e spesso da intere squadriglie di varie decine
I vecchi genitori, ormai impregnati delle di grossi aeroplani che lanciarono innumere-
loro vecchie teorie, non vorrebbero affidarci voli bombe. La nostra cara Pro-Cattedrale,
i figli, perchè dicono che essi sono nati per ove riposa la salma di Mons. Vcrsiglia, fu col-
essere sempre paria, i malederli; ma non cosi pita in pieno e semidistrutta, e cosi pure la
la pensano i ragazzi dopo qualche mese di nostra scuola media San G. Roseo, la casa
din:iora presso di noi. Se vedesse come cam- madre d<:lle suore indigene, l'ospizio dei vecchi,
biano anche la fìsonomia dopo solo poco tempo l'ambulatorio. Fu giocoforza rifugiarci qui a
di permanenza! Abbiamo qui un ragaz1.o quat- Ho Sai, ove ci troviamo quasi come le acciughe
tordicenne che, quando fu accettato, non osava nel barile; ma l'allegria e la grazia del Signore
nemmeno parlare con noi sapendosi figlio della non mancano mai. Abbiamo anche avuto un
palverc; ed ora, invece, è uno dei più allegri, alunno ucciso dalle bombe, insieme ad altre
intelligenti e di molta pietà, e domanda con 68 persone, perchè volle, contro il nostro con-
insistenza cli essere ammesso nella Chiesa del siglio, nascondersi durante un bombardamento
Signore mediante il Santo Battesimo, mentre in un rifugio, che fu poi colpito in pieno.
altri fan del loro meglio per seguire il suo Noi quando imperversano i bombardamenti,
esempio. E cosi pian pianino Don Bo&eo attira ci mettiamo in una camera a pian terreno, in
a sè anche questi poveri figli della sventura. ginocchio, e... chi sgrana il rosario, chi bacia
Se avessimo mezzi per poter sviluppare le il Crocifisso, chi invoca la Madonna... tutti
nostre scuole industriali, quanti Ji questi in- si è un po' pallidi io viso, ma l'anima è se-
felici, che passano le giornate .,draiati nella rena... E così, magari per un'ora fin che dura
polvere, potrebbero venire da noi per diven- il bombardamento, sotto quella terribile piog-
tare liberi ciLtadini e buoni cristiani! Nel no- gia di bombe, fra il fragore degli schianti,
stro distretto, di questi poveretti, ne abbiamo fra il fumo e il crepitar delle fiamme. Final-
circa due milioni; perciò può immaginare come mente quando il sinistro rombo dei motori
sia urgente metterci in condizione di poter si allontana, rialzando la testa come da pro-
accogliere un buon numero di questi giovani fonda meditazione, ci guardiamo sorridendo
affìnchè essi pure, dopo esser stati ben for- in faccia, quasi congratulandoci di... essere
mati nella vita cristiana, possano essere guida ancora tra l viventi, e spontaneamente, tutti,
e maestri ai loro compagni di sventura. Amato ci rechiamo subito in chiesa a ringraziare il
Padre, io non so la lingua di questi poveretti, Signore. Ah! Padre amatissimo: questi sono
ma l'assicuro che ci parliamo e ci compren- esercizi spirituali di buona morte che scuo-
diamo lo stesso, giacchè l'amore ed il dolore tono! E i frutti non mancano. Vedesse come
parlano una lingua comune a tutti i cuori, e sono tutti ben animati, studiosi, fervorosi, ub-
perciò, benchè nuovo del luogo cd ignaro bidienti questi cari giovani I
della lingua, ho potuto farmi comprendere da Ma mi preme di darle un'altra notizia.
molti giovani i quali, comprendendo che li Anche il nostro Vicariato ha avuto la sua
amavo, chiesero di venire alla nostra scuola invasione. U San~o Natale scorso Lo pas-
ed ora imparano ad amare ed a pregare quel sammo abbastanza tranquillamente, e molto
Dio, che li renderà liberi dalla loro schiavitù, devotamente con battesimi di adulti, e un con-
per essere anch'essi figli della Carit:i.
solante risveglio di pietà ùa parte dei cristiani.
Si degni, amato Padre, di mandarci la sua I nostri seminaristi, poi, prepararono un pre-
paterna benedizione, e di trovarci benefattori sepio veramente artistico e maestoso, che fu
che ci aiutino a far trionfare anche in questa l'attrattiva di tanti, anche pagani e protestllnti.
contrada il regno dell'amore.
Eravamo felici di aver potuto passare tran-
Sahara11p11r, ,marzo 1940.
Suo aff.mo in G. C.
quilla una cosi b_clla festa, quando l'indomani
improvvisamente si sparse il panico: «Arriva-
no i nemici! ». Molta gente cominciò a foggire,
Sac. D1 BRNEOJ!"JTO F10R1, Miss. Salesiano. carica delle sue povere masserizie. Noi pas-
212

2.10 Page 20

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sammo due giorni 111 paurosa attesa. li 291
le. autorità militari diedero l'ordine di sgom-
brare in tre J?Ìnmi la città e dintorni. La nostra
rcsid(·nza e il seminario, essendo stati dichiarati
zona di rifu~io internazional<', videro accor-
rere una turba di gente per rifui?i:trsi e mettere
al sicuro le loro cose. Tutti i lociili in hrcvc
div,.nnero enormi magazzini. Ma, es!lcndo il
luogo sempre molto infericxc e insufficentc al
hisogno, i protestanti ci offrimno una loro
scuola non molto lontana da noi, e anche q11d
locale riirurgitò in breve di persone e di roba.
Non potendo a~solutamcnte da solo hadare
a tutto, pr~ai J>. Kirchncr ad aiutarmi. Del
henc oltre ai corpi se ne potè fare molto anche
alle anime. l\\Iolti, oltre al rico\\'cro, ricc\\'cttt:ro
anche il YÌllo; qualcuno, in condizioni più
pietose, lo si dovette o!-lpitare nel nostro ri-
covero dei vecchi. Purtroppo, poveri come
siamo, qualche volta abbiamo dovuw mode-
rare molto la nostra carità di fronte a tanta
miseria! l Gi,1pponesi pcrò se nc ritornarono,
e, con una rdativa pace, a poco :i poco anche
un po' di ,·ita ripopoli> queste re~ioni quasi
ormai deserte. Che desolazione però! Quanti
padri che invano ccrca\\'ano i figli; quanti tigli
che imh.ino invocavano i genitori! Il Governo
fece di tutto per raccogliere e amtare specie
gli orfani di guerra. Anche noi, seguendo il
nostrn spirito, abbiamo potuto adattare un po'
di locale, cd ospitarne fino a dut·t·ento c più.
Jnohrc, malgrndo l'imperversare di tanta mi-
feria, quest'anno S. E. riapri la scuola allievi
catechisti, di cui fu incaricato il nostro D. Ras-
!<iga, missionario di Lm Chow.
Ahbrnmo anche potuto celdm1rc con la
e, . maggior solcnniti1 che fu possibile il decimo
anmv1:n;.1rio ddl'cccidio dì ::\\lons. Ycriiglia
e D. C:1rnvario. Parecchi missionari poterono
intervenire. Da Ì\\am Yunc vennero D. :\\l unda
e D. Jam,scn; Ja Yn 'I ak venne D. \\'etch;
da Lok Chong \\'enncro D. Fochc-sato e D. Gar-
hero; eia Yan Fa venne D. Schutzdcller.
L'acc:ademia, presi1.-'Cluta da Sua Ec:c. ;\\lons.
Canazl·Ì e con l'intervento di molti amici,
riu!lci assai henc.
Come ve<k amatisi:imo Pa<lrc, anche i
suoi fiJ(liuoli n~ Ila lontana e crilx>lata Cina, si
(,forzano, malgrado tante difficoltà, di mo-
strarsi ~t·mprc dq~ni tigli di Don Bosco e
moi. Lei ci aiuti con le sut• fervorose preihic:rc,
C' et raccomandi tanto alla carità dei nostri
c.-ari Cooperatori.
Suo dcv.mo in C. J.
D. PIETRO B.\\TIT.Z7.ATI
,llissionario Salcsiww.
,Ilo Sai, 1 maggio 1940.
ASSAM
"Un fanciullo Ji guider.ì !"
A11wtissimo Putlre,
l'Assam possk-<lc un hcl santuario d<:d1cnto
a Sant.1 Tcrc.--ina in Jowa1 sulle colline Kh:is i
Sotto IJ protezmnt• della Santa i missionad
svolgono un'opcr:1 di religione e di civiltà clic
rct·cntcmcnte ri~cossc il pl.111so di S. E. Sir
Robcrt R1:id, governatore ddL\\slt.lm. ~Jolt<:
però sono le diflicoltà d1c inconl1.mo..\\k11n1
villaggi sptrduti nclla junghi sono period1ca-
mt·nte vi~llati da animali làoci cd cs:'.I <levonn
;11utarc i c,,ltolic1 nella lotta contro le tign che
di notte asportano il lwst1amc, o contro gli
c!cfanti t•he d.inncggiano il riso. L'ufficiale
go,·crnativo, un huon callolico cx-allicvo tld
collegio sal,:sian11 di Londrn, mi kc..: vcd..:rc
con un certo orgoglio dut• t·nonni zanne d'a-
vorio di elefante alte m. 1,Ro. e Era - mi di-
cc, a - un cnlos-;o ddla jungla, sch-aggio,
cattivo, che dava molte noit•. Org:tnizzamr,!'.>
una spedizione. Entrato 11ella forest.1, mi tro-
vai quasi subito davanti a quella mole nera.
:'\\l irai hcnc. 11 colpo rag~iunsc il hestionc m
pieno, vicmo all'orecchio. L'aninrnle indie-
tn:ggiò di alcuni pax-.i, mandando un terribile
h.trnto che ci fece a~hiacc1are il sangue, e poi
s'avventò contro di mc. l\\la ebbi ll'mpo aspa-
r.irc il secondo colpo du· lo atterri, Fu una
fc,,ta! Era ceno 11110 dei pi11 J!WS.'\\i cll·fanti
uccisi in Assam. \\'olcrn compt"rnrc qudlt
hdlc zanne di avorio per mandarle a Torino,
ma compresi che simili trofei e ricordi non
SI vendono:
li missionario però è cacciatore di anime e
il Signore lo protegge e difende dai pericoli
delle belve che, a dir vero, 1-i possono incon-
trare. Un coufratcllu mi ral·ccmtava, sorridendo,
che un mattino, allo svegliarsi dopo il brcvc
1ipo,;o in una c-.ipanna di pa~lia. \\ idc un ser-
pentello lungo mezzo metro che si muo\\'CVI\\
al di sopra della ;r.anzariera. Era forse cadntu
dal soffitto. La zanzari..:ro è inùispt·nsahile
per chi viaggia in ,\\ssam. Il missionario a tal
vista, non scese, no, ma prcdpilò dal povero
:l!'l!'lito ed uccise l'intruso. Era un velenosissimo
cobra. Le zanzare non sono meno pericolose
del cobra: fanno str.1~e assai più dei serpenti,
numerose e molc.-;tc come s11110. Il missionario
non si sp;t\\'Cnta però di questi pericoli. I vcri
o~tacoli sono di altra natura.
e Jowai la roccaforte dei prolc~l:tnti che
contano quattro sette: Alta Chiesa, Chitisa di
213

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Dio, Presbiteriani e Chiesa -:\\"azionale Khassi.
11 giorno del Signore i: tuno u111, scampanio
delle differenti campane e campanelle che m-
,·itano i propri1 ;;l'guaci. La Chiesa Cattolica
è naturalmente il segno dr contraddizione:
ogni nostro passo è contrastato, e una vera
J!UCrra sorda e continua. 1 proll',tanti p<:rò
non fanno p1i1 conversioni, ntl'ntrc la Chiesa
Cattolica è il \\ irgulto gÌo\\'anc che da sempre
num•c gemmt: e polloni. Dei pag,-mi, una parte
si 1:rano trincl·r.1t1 nelle loro superstizioni, al-
tri :ivevano troppe cutenc cfa spcuarr.: per .ih-
hracciarc la morali.; se,Tra del l 'ri:.wme,-1mo.
P.m:va che nt·ssun,t forza 1wtt·~::c scuoterli
dalla apatia rclii,:io~a.
\\ll'ombra del :..amuario di Santa Tcrc:sina
c1 ncordammo Jdlc parole d1 Gesù: i• Chi
accoglierà uno <li qui:sti pic:cnh, accoglierà
me 11. Il nostro !'fonte> Fondatore poi ci invi-
t.irn ad andart: ,1lla gioventit. lommctammo
ad aprire asili infantili nt:i rioni pagani. ad
attirare i J?ÌO\\ ani alla scuola c<l :t~li ol'l!lori
lcstivi. I fanci11lh portarono come un'ondata di
ossigeno nuovo e i.(Uaùagnarono la simpatia dei
pagani. Kcl giorno della festa, la processione
~IÌlò nelle vie <l1 Jowai. Erano circa mille i
cattolici orJnll c<l osannanti \\'e mi bambme,
hianc-0 vestite, gettavano fion <lavanti al Si-
1-{n<>rc. lo pensavo a S.tnta Teru,ma; ma quelle
bambine che g1:ua, ano fiori, snnbolo del loro
nmorc, erano ancora pagane e I genitori pure
pagani, sorriùcv,mo di compiaCl'n7.a.
.\\I saggio ginnastico, più ù1 200 giovani,
al comando di Don Ycndr.tmc, Jicdero un
bdli!.Simo spcllat"t>lo. Questa gion1ll'Z7.a frt"sca
e innocente ha portato una nota simpatie..
m·unque. !\\<:1 vill:ig~i. sono due i canti che
giun2ono ina:·ss:mtcmcnte al no~tro orecchio:
quello di Don Bosco e di Santa Teresina, can-
tati da centinaia di fanciulli, cnttolici e pagani
C.11nano forte i bimbi, inneggiando a Don
nosco, il Padre amato, e poi intonano l'altr.1
lode: 1 Un dì nella terra di Galilea Gesù dis.;;c:
St: non ,·i rcn<lcrcte simili .1 h:imhini non
,mtraete nd regno dei cicli i;, l! il canto Ji
Santa Teresina: la melodia cntr;1 nel cuore c
intenerisce fino alle lacrime Si, per rinnovcl-
larc la regione e \\"incerc il m1lknariu pagane-
simo, non vi i: altro me-LZo: i fanc.:iulli hann•,
aperto la \\ ia e gui<lano per mano i ,·cechi.
L·n ter.ro ostacolo, nel distretto di Jow.ii,
sono la miseria e la povertà ddb popolazione.
11 terreno è ingrato: il riso, si può <lire, è l'unico
raccolto e dipemh: eia fattori troppo incerti.
L;i fame qumd1 spingc la grntc ad altri li<li,
ohbligandoli ad una vita semi nomad;1 e sotfo-
l-.mdo ogl'i aspirazione spirituale.
La Chit:Sa Cattolica di Raliang, :i 25 km
dn Jo\\'1,•ai ha aperto una colonia agricola. Le
autorità governative non possono fare a menu
di csprirnerc meruviglia e soddisfazione quando,
dopo un faticoso viaggio, si 1ro\\"ano in qucst.i
oasi creata dal lavoro e dai sacnfic1 dei m1s-
s1onan. Gi:t un.1 lrentina di ragani imparano
ad amare la terra, la buona madre che ve~u
d.1I suo grembo tcsori preziosi n chi la sa col-
uvnre. ~el mcse <li gennaio, anche il \\"iccrè
<lell'ln<lia mando una sua offcrt.1 per la co-
lonia. Purtroppo, le condizioni finanziarie dd-
1'.\\ss,m non pcrmcnono alla scuola di riec-
n:ri; quei sussidi' che merite-
rebbe. Dio S<)IC> sn quanti sacn-
fici, quanti insuccessi segnano
il percorso, come tante pietre
miliari, di qu1:sta colonia a1?n-
cola. .:\\1a nel b\\"oro missiona-
rio ci vuole sempre: costanza,
adattabilità e; santo ottimisimo.
Ella, o amato Padre, che
visitò Ralfong, l'ultima Tuie,
e , ide tutti questi problemi,
ci benedica affinchè possiamo
continuare a lavorare pcr \\'e-
levazione morale e ci"il di
quelli che sono veramente 1
più piccoli nt:1 ~regge di Dio.
Shi/long, mar.m 194-0.
Jow~l. • ln1iu-no dcll.1 chic._, di Sanla Tcro~ln.,.
Suo dc,·.mo in G. C.
►li STF.l'A~O Fl·RIUXOO
i ·.scovo di Sltillo11g.
214

3.2 Page 22

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NECROLOGIO
S al es iani defunti:
l•IUSO.\\ I ll/f'lll,l E, ~-.,.,J. Ja \\'crl!ian<> (Rimini),
, \\(nnt«-.J1ne (Cr Mon.a) 11 ~3,·'l•l()to .ii. tn :anni.
Cooperatori d e funti:
( I.V /J ISILJO Hf S< IGTJ,-1 Que,tJ ~,·ntm., ,Id
( ll'rn Bicllc-lii,e l nululc huur11 di <·unperau-ue ~:1IL"<1h1n,,
rc:!t9Ò di -..·iHrc ti 11! lu11hn doro hrc,c m~l•tt"'• .\\HU
-:\\ •nn1 d1 ctl, so 1n1cn J.i ~ìil\\.Lrdoz10 t>a un ,au.:anuu nn10
n~c1;ruiv.1 S.acra !:>1.:unur1 1n !itnuthlflO i·. C'lJ1\\t C'an1J11u.:u
T'f'olo,,;io, \\t"IWVit d.ul pulpirn (lglli domeniL·11 la h,•1:1oi1c
~, r111urafe- rrocrirta d:11 l .11,oni. \\1.t ln ,quJu• non lo
J1 tn,-clic,-a Wll'n1 r1.11.,o dc-I :ta..". To n1tnt!riih ~o. 11d 41iul~
n,h., prc>,h'1a\\a iJWn,lmcnH ,·~ntnwgiu Jdl.1 i;1ctHntu
111 11r11turii ~,I in i1111i1t1ti, cornrr~""u d ct11lt•uln ~lct'>i.&uu.
PttJ;....,,re al Jklf'k"t)n e Jttt•Ut.• t.'l>tt~111 :al l lt:ro ,n du,..:...... i
e tu,,ri. a,urarc i f"'lrruc1 r rrc11Jcrc 1><·r ,e 11rl l..1p11ul<>
h· 1wn1 u1wrti'4 furoun 1ìlUC..'" UL.'\\'.UpR:eiu11i ahih1.ali. )}ifl'l~t·
purt..· 1tl4.!un lt•!l\\f~o il t,t1ornull' dìon·s.a.no t..· unt:ht: Ju1'\\0
m;;int t?".."..1..l\\, cnrael!il'hit.n,~lt: l.t pt:nn.t in d,k,,.:c. Jdl.a fc,f~
i: J<"I suu 1u1n..,::1pi, '.\\tnlto -.cr1•se t• 111 •dnpro fW!r ti C"•lu
~untuano d1 Oror,a. l )otato d, "-QUIIUttt Ncrn,u nu1-1.u.::.ilc:
e d1 vera .1htli1à ne I ..1,anno Jt.·ll'orJt.;.ann, pnmto~~'-" t tf1<:.1•
cc:nh.· 1tt' 111 d,rx·~, Ju t1fotn1• ddl.o1 o,u.,.in, u..:r.a.. Pi,·rnt.
,n,omn1a fll I, ,u.a lunf{a suornata. e ch11s,a •Ila tinr. u1
fr,Ul(''°t;C"Hthl pnvcrtìt, pé'rch.: J1l\\'8, d~,.•, iU pn, .:ri u·n:r.;t
n11!1Ut&.
I S:.1l~1ani r~rdunn in lui un tCM•rn Ji ami,.,, ;:i,•,,;r.70
:a dn ,drre l•un c...,. , L."u,ie ~ dolnri ~ , """ 11...p:srnu:1n..•
diitaLti, auni vu1ta i:hc ,.,pc'"''-' di fHHct fllrc cu:-a ..1 luru
s:r~tlitA. Il n•llcui<> h• fW'""---chia J, 'i, C.i, ,4110 h,wno
~hblighi S('t-C:oa.h,,itni , ir.rsu Jt lui. tu· n,.-1 J1mr.·n11, hc-
r.•nnn h.· J;Ut· ht•ne1111.·rc:rl\\~c.
.\\f()\\'S. ('(}.\\I Il. (,'/()I I \\.\\I IJ 1rns1 .I [Uf().
t C.'.h,.,.-, 11 , 7-v u. ,. a kt ""no.
Con,pt ,d, ~nidi JlillO,t~1at, ull'()r1tonn di •r ounu Nnttn
la '(U 1rlJ ,.h S. <imvanni Ht1,., (i: pa~""''u q\\lln\\h 1n !",lò!'nlÌ•
n1,1ru,, Tif:~l\\lfl"é: il <11.&t'4·tJ01:10 ud 1N81. Pr...-, n,-tu per 17
,1, anni Ji ~anu \\ t a.ru• in l~~-rllt 'fnrÌtll~, c:bht: in "'t-tr.:u110
rr.·r
.-nnt t um'-· \\rnprt la cura JMrru<"L hiale J, I
Duomo w ('h 11,rt.
l orno da ~1'•04..I.~ rt·lhtud11u:, t.h ,,n td pn)fmu.lr,, Ji rwr.1
pruJ,·nn, ,cpr~ zdo« la 11loria d, I).., cJ ,I 1,. m, Jdlc-
unJntt• l'.nn pi\\,torn.k ~t""ntp1u.:1tà e r.atl·tuo .Jftt'HQ. Dccu•
J 1ouc elci Cou1<tcrntori, prorno~"'c <.' ,u.. u.-nnc 1•opcn t-4•
1csiana con rartit.:ola.n.· r-rc::J1fr7tdnt..· ...t•Uùcndu nel 1nuu-.
,tcru ,;accrdoulc 1 f'ltf'7.iOt11 con,,-i'th J Don Uo-.co ..-:u1
proft.!-•0111\\'ll 1a p1iJ frr, 1d~ ,·cnt·rnv.1ont· I• p1l1 "'•• ru:-t1m,-
"<\\:t-n;,..1.
h. /,li/<;/ f'f:I RRI\\ f, t .aJ <>-<pt,lalct10 tl J,nc) ,I
l-\\Il u. ,. a fu annu.,
l>t.·1.·uru111t.· ,Jd Cuor,t~rllitori t.' 1-'-rion.• l'.1rtnt·t1 Ji 0-.pc-
'°' d.tl.,·uu. nfulsc ,'\\Cr p11·tit ~•u-t·rt.louh.· .J.t lu fltl&ton1l1.•.
-\\1ùmatn <Ullo •rtrifo J1 S. (;io,anni J-Jo"M.·tt prO\\hi,?u
-.:on pan1colart:- ~ffcttn al ben<"' Jdla u,o, ..ntù, dt, pc,)\\r1. 1.
1-h:s.::li ""lm.u.bti, fn,on·utlo le Oren.: t.• ;\\}i,9.iu1u ..ulc.:...-i•u~
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t11niu1 .\\",1/1,arn (I' ·,hwa\\ \\ t·1'l\\tr• tln (i10\\ 10111 1 I ,l/r111r1ttr
l,\\,ril - \\, 11111rin1 Rcu111<1 ('11,d111·11,/,, 1t·11,11,·1.
TESORO SPIRITUALE
(. «>ort"ruton d,~·, n1n/nr11H r H>1111wic,1t,. ,·,i-it,om uua
d,i.u o J'llhhli"" oppcll• (, Rd1s:,0>1 , le: R.-111.>. to..-, Lt
loro Olfll'dL JHJ\\At),> <: 111uv1 pu:c-Ang !li.C'("undo 1"111h11...
1.iom• Jd :,ionuuo l'untrtic:c po.. 11110 i;11.·q11htJ.rc:
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3.3 Page 23

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Crociata missionaria
Borse complete.
Borsa .\\IOR.-lSSlJT"J'I ASTOS/0 E U IG!
FU,l'I'f:'J.f,l, a cur.1 Jdln Cu11te~,a liuto\\ 1d1 .\\fo-
m •ami \\Jari.1.
Tlol'5ll G/·'$C', UAR!,1, f;/C!SL'PI'I::, a curn d1 .:--. ~.
Uoru FIGl.lF. IJ/ 111 UU.1 ,ll'SIJ.l lTRJCE, a
curo dd Q,ns;gho Gmcral12,o.
Uors:i Sll1~·1u F l.ll/Gl.lA E S. <;TOI .-lSSl
/l()S(;(J PE\\S.IJ HCI 1'01, a <rn1111 ,h ;:-..: '-:.
Bnrs,::; u;no Cl'OI</;" /;' S, Gllfl> I 'l'.IIJl>EO,
11 e-uro del Sac D htJ\\'i•• A11to11elli.
Bor,.e ùa completare.
Bors:i • Ii\\/ lfE l>Fl. PC R(;.4TORICI (5•\\ 'ommn
prcc.: 12 6<)-.QO s.tuo I inda, 30 Jla17.nghi
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Borsa l-'.\\llGR.1'1 l !Tr.ll l lè\\'l - :fomm,, prrc.
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Sch10 chct, Bngnnti d.11la Frnncrn 6o
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100 ;'\\lnria G111,.-pp111.1 17 1ut 1:1.17•1.'10.
Born Gl::Sil .lfUJ ~1/.','f:RIGORl>l J - "'omma
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Do..,_a (JLI EDUCtlTORI .IL LORO S 1.\\TO -
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7.:: q,H - Rt,~ro :\\I u-ia ,. l,uJi.iarJa 50 - • T,,t.
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Ro1'$11 ntnJ'.1\\'SINO /JOSCO :i cum d1 :\\I. C. B
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casn Snlesìun,1 tldl'Uru~u,1\\' - ~<•111111:1 prcc.:
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SC<J a curo ù, :\\$:<1111111.~ ,i..ccan H·,1. l.0111bard1
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Tot 10.000.
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'.\\lnzzini l'1crmn 10 - G. Poltroncn to -
lh Gd,ni 10 - l\\lnrragno Francesca 25 - :S:. :--...
25. - 1'01. 41:l,1,~o.
J.fors:1 .'1.-IRJA 1ll'Sll.l.11BICE n curu di E. P
- Somma pr.:c.: 9.000 ~uovo vcr~...,n~•~nto ~oo
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