fondamentali che lo definiscono e lo Accompagna nella scoperta del
impegnano in una difficile realizza- Cristo e della vita dei cristiani, in una
zione: «L'oratorio si colloca nel tem- presentazione anche sistematica della
po libero e oltre come momento di persona del Signore e degli insegna-
sintesi tra gratuito e funzionale , tra menti della sua Chiesa.
obbligo e distensione, con un certo Sul piano dell'animazione culturale,
progetto, per aiutare ad elaborare infine. Don Bosco ha sempre curato
una visione e un senso che salvi la che i suoi ragazzi e giovani si dedi-
qualità della vita. Si inserisce nel pro- cassero allo studio, aiutandoli in ma-
cesso di formazione dell' identità che niera concreta e semplice perché rag-
il giovane percorre. Questa richiede giungessero il risultato al termine di
di sperimentare valori, criteri e visio- un anno scolastico.
ni della realta e, attraverso una disa- Animazione culturale comporta,
nima e interiorizzazione, approdare a inoltre, la capacità di approfondire
scelte personali» (don Juan Edmun- l'esperienza cristiana a confronto con
do Vecchi).
i problemi della cultura in continua
C'è lavoro per tutti i Cooperatori in evoluzione.
qualsiasi ambito possono e vogliono Animazione culturale è aiutare a
esprimere la loro cooperazione sale- fare sintesi attorno ad alcuni nuclei
siana.
portanti: il senso della vita e dell'agi-
Sul piano dell'espressione giovanile, re, quali il valore della persona,
innanzitutto. Questa esige una pre- l'apertura verso il mistero trascen-
senza da educatori, che sanno acco- dente, la solidarietà con quanti han-
gliere la loro vitalità nelle diverse ma- no più bisogno, la comunione con
nifestazioni tipiche della spensiera- tutto l'umano della vita, la partecipa-
tezza e della gioia legate all'età.
zione personale alla storia che si va
Non è questione in primo luogo di costruendo.
un campo da gioco. Con espressione
della tradizione: è questione di un
cortile per incontrarsi da amici e vive- Una commemorazione
re in allegria. È la fase della convoca- che piacerebbe a don Bosco
zione anche di massa, dell'aggrega-
zione orientata da interessi giovanili.
L'8 dicembre da vari anni è ricor-
È l' occasione per condividere un dato dall'Associazione dei Coopera-
cammino di crescita che coinvolge tori come la giornata del «cerchio
anche l'esperienza cristiana.
mariano»: un'iniziativa da non perde-
Sul piano dell' educazione alla fede re e da valorizzare sempre meglio,
intesa in senso ampio. È la dimensio- perché appaia evidente la presenza di
ne più caratteristica dell'esperienza Maria nella storia di don Bosco e
oratoriana. Per questo è anche della sua Famiglia. Così fu fin dal-
l'aspetto più difficile da gestire.
l'inizio, quell'8 dicembre 1841.
Valorizza ciò che i giovani si por- Non può diventare la giornata del-
tono dentro come desideri , ideali, va- la verifica oratoriana dell 'Associazio-
lori, ricerche: è il significato del vive-
re .
Valorizza organizzando alcune ri-
sposte alle domande più profonde.
Valorizza creando un ambiente che
è già annuncio di vangelo vissuto ed
offerto, prima a ncora di iniziare la
vera catechesi.
Provoca interrogativi a partire dal-
la vita quotidiana, dallo sviluppo e
dalla crescita personale, dai probleni
ne?
Ritrovarsi come Salesiani Coope-
ratori, prima o dopo del momento
mariano , per verificare la quantità e
la qualità della cooperazione nel so-
stegno e nello sviluppo dell'oratorio
stile don Bosco nei diversi luoghi
dove l'Associazione vive.
Dopo 150 anni avremmo un rifio-
rire dell'intuizione di don Bosco e la
realizzazione più completa del suo
della vita civile sociale e politica, dal- sogno.
l'incontro con testimoni del vangelo ,
Don Antonio Martinelli
dagli avveninenti felici o tristi che ob-
bligano ad una riflessione.
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«Era 1'8 dicembre 1841 ... »
L'inizio della missione
fra i giovani
«Era 1'8 dicembre del 1841, festa
solenne dell'Immacolata. Conce-
zione dell'Augusta Madre di Dio .
D. Bosco sentiva più vivo del soli -
to nel cuore il desiderio di formar-
si una famiglia di giovanetti fra i
più bisognosi e più abbandonati.
Ma una famiglia, perché sia bene
ordinata, educata e difesa, abbi-
sogna di un 'amorosa madre. Or
Madre pietosissima di questa isti-
tuzione e loro Protettrice Maria.
Ed è apppunto in un giorno sacro
alla sua più bella gloria che la Ce-
leste Regina volle che avesse in-
cominciamento l'Oratorio».
Il significato della celebrazione
non vuole essere solo rievocazio-
ne storica: si tratta di vivere in noi
quell'inizio della missione con la
stessa «i ntensità di fede » che era
in Don Bosco, ripensare la «mis-
sione» che in Bartolomeo Garelli
era ben espressa: gioventù pove-
ra e bisognosa; si tratta di chiede-
re alla Vergine la fecondità nel
nostro impegno tra i giovani. E
questo in unione con tutte le com-
ponenti della Famiglia salesiana.
***
Il giorno dell'Immacolata: pos-
si bi Imente alle ore 11 ,30/11,40, in
Chiesa, in cappella o anche in un
angolo ben preparato del cortile,
dinanzi all'effige della Madonna,
si riuniscono comunità, giovani,
fedeli ... Si può iniziare con il Ro-
sario, oppure con una breve Li-
turgia della Parola intonata alla
circostanza. Canti , interventi
spontanei su Maria; quindi alle
ore 12, lettura di alcuni brani del
racconto rievocativo (M .B. Il, pag.
70-75) , recita dell' «Ave Maria» e
Atto di affidamento a Maria .
Don Bosco si pose in gi-
nocchio e, prima di comin-
ciare il catechismo Recitò
un'Ave Maria... Quell'Ave
fu feconda di grandi cose.
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