Bollettino_Salesiano_200211

Bollettino_Salesiano_200211



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- IL CALENDARIO 2003
di Pascual Ch6vez
QUESTIONI PENDENTI
GUARDIAMO
Al RAGAZZI...
Poco tempo prima di morire, il mio predecessore don J. E. Vecchi
lasciò a don Vittorio Chiari le sue ricerche manifestandogli
quanto gli stesse a cuore la sorte dei ragazzi a rischio in ogni
parte del pianeta. Ne nacque il libro "Globalizzazione - crocevia
della Carità Educativa" che ha dato lo spunto al CALENDARIO
2003, per ricordare a educatori/insegnanti/genitori le urgenze del
lii millennio riguardo alla parte più fragile ed esposta
dell'umanità, i ragazzi appunto.
Don Bo-
sco si
è senti-
to chiamato da
Dio a curare
i ragazzi più
poveri. Si trat-
tava di una
povertà frut-
to della na-
scente rivoluzione in-
dustriale che provocava l'emigrazio-
ne verso le città per cercare lavoro.
Oggi si parla di nuove povertà dei
giovani per indicare le innumerevoli
situazioni di abbandono in cui si
possono trovare o cadere. La po-
vertà socioeconomica resta tuttavia
la più grave perché è sempre pre-
ceduta, accompagnata o seguita da
altre gravi forme di povertà: cultura-
le, morale, spirituale ... Il CALEN-
DARIO 2003 è un appello a guar-
dare la realtà giovanile in tutte le
sue sfaccettature , e a cercare ri-
sposte audaci per le nuove sfide
del mondo , bisognoso di globaliz-
zare solidarietà, diritti, sviluppo .
Molti ragazzi hanno eletto la
strada a loro habitat, per l'insop-
portabile situazione familiare , co-
stretti loro malgrado a un percorso
verso il crimine e/o verso la tossi-
codipendenza , in condizioni di in-
temperie affettiva e sociale, senza
presente né futuro. Altri hanno im-
bracciato il fucile ; c'è stato bi-
sogno che due preadolescenti di
Mianmar occupassero la copertina
delle principali riviste con mitra in
mano e sigaretta in bocca, perché
il mondo scoprisse un fatto presen-
te da anni sulla scena delle guerre
e guerriglie combattute in più parti
del mondo. Altri ancora sono vit-
time della libidine incontrollata di
personaggi corrotti : il turismo ses-
suale e la pedofilia sono un busi -
ness rivoltante, cui dà man forte ,
ahimè, anche Internet. E i bimbi
lavoratori e schiavi ? Più di 150
anni fa Don Bosco si batté per i
diritti dei minorenni lavoratori e riu-
scì a stipulare per loro un contratto
firmato. Oggi è aumentata la sensi-
bilità in favore dei diritti dei minori,
ma paradossalmente anche il loro
sfruttamento, fino a livelli inimmagi-
nabili. Tra le esperienze più trau-
matizzanti sono da annoverare i
ragazzi "nessuno": non esistere
per l'anagrafe, la scuola, il lavoro,
ecc. è essere meno che animali,
perché oggi c'è un'anagrafe anche
per loro.
I ragazzi carcerati hanno da
sempre costituito uno dei campi di
lavoro dei salesiani. Lo stesso Don
Bosco rese questo ministero, anzi,
fu proprio l'incontro con costoro
che lo spinse alla scelta della pre-
ventività. I ragazzi donatori forzati
di organi e i ragazzi mutilati sono
un altro dramma ereditato dal Il mil-
lennio; oltrepassata la frontiera mo-
rale tutto diventa lecito, anche le
cose più aberranti come il traffico di
organi umani. I ragazzi poveri ed
emarginati sono una massa im-
pressionante. Potrebbero non esse-
re indicati sotto una categoria spe-
cifica, se non fosse che molti rien-
trano solo in questa. Più vicini a noi
sono i ragazzi delle fogne: la pau-
ra d'essere catturati dalla polizia, o
minacciati dalle bande giovanili più
forti , li porta a cercare tane sicure;
le fogne di Bucarest, per esempio. I
vaganti, ben più numerosi, fre-
quentano le megalopoli di Francia,
I Ai salesiani sta a cuore la sorte
dei ragazzi a rischio in ogni parte
del pianeta.

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I "Prima che sia troppo tardi,
salviamo i ragazzi, il futuro
del mondo" (CG25).
Germania, Olanda ... , ma la piaga è
mondiale. Quanto ai ragazzi am-
malati, potrebbero essere sani,
perché scienza e tecnica hanno
compiuto progressi inimmaginabili.
Proprio per questo le esorbitanti
cifre dei minori affetti da mali terri-
bili gridano vendetta al cospetto di
Dio. I ragazzi rifugiati e orfani so-
no le vittime innocenti dell'odio e
della violenza: li ho trovati in Hon-
duras, nella Colombia, "gli spiazzati
dalla guerrilla", e in Africa i "Lost
Boys".
Tanta sventura sollecita le
coscienze di tutti. Alla fine del 25°
Capitolo Generale i salesiani hanno
rivolto un appello a chi ha respon-
sabilità nei confronti dei giovani:
"Prima che sia troppo tardi salvia-
mo i ragazzi, il futuro del mondo".
Dinanzi al panorama delle piaghe
del mondo giovanile, noi "siamo
dalla parte dei giovani, perché -
come Don Bosco - abbiamo fiducia
in loro, nella loro volontà di impara-
re, di studiare, di uscire dalla
povertà, di prendere in mano il pro-
prio futuro... Perché crediamo nel
valore della persona, nella possibi-
lità di un mondo diverso, e soprat-
tutto nel grande valore dell'impegno
educativo". Investiamo nei giova-
ni, globalizziamo l'impegno per
l'educazione e prepareremo per il
nostro pianeta un futuro vivibile.
Novembre 2002
Anno CXXVI
Numero 1O
In copertina:
Ancora un evento
straord inari o per que lli
che orma i tutti chi ama no
i "Papa Boys ": Toronto
segna un'a ltra piettra
mi Iiare di questo
straordinario pontificato.
(Foto: Osservatore Romano)
(/. Tf11/ffNTlff)
111fffffJ1DtJPJ
Mensile di informazione
e cu ltura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
J, Direttore:
GIANCARLO MAN IERI
- CHIESA
1 O Dodici blocchi di sale
- REPORTAGE
12 Marietta delle paludi
- FMA
16 Sulle rotte di un sogno
- DIBATTITI
18 Berto e la fede
- Soc1ETÀ
21 Per una convivenza più umana
di Silvano Stracca
di Giancarlo Manieri
di Graziella Curti
di Severino Cagnin
intervista a Mario Toso
- RUBRICHE
2 I/ Rettor Maggiore - 4 Il punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 /n Italia & nel
Mondo - 14 Osservatorio - 15 Il mese - 20 Laetare et benefacere - 23 Libri
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni • Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori: Ernesto Gattoni Giuseppina Cudemo
Graziella Curti • Carlo Di Cieco • Bruno Ferrero
Sergio Giordani - Cesare Lo Monaco
~e!~~~~!n~~~5u~f ~r~~b~~6~fc~i~l~~ ~t~ ~ibt°s~~~r~~f
Arnaldo Scaglioni - Serdu • Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie
Chiara Fantini - Vincenzo Odorizzi - Guerino Pera
Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione: Pier Bertone
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Edizione Cooperatori: Ufficio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amministrazione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione: Puntografica s.r.l. - Torino
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È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
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Fondazione DON BOSCO NEL MONDO
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Filiale Roma 12 - ABI 6070- CAB 03212
Ccp 36885028 - CF 97210180580
Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
in 55 edizioni e 24 lingue diverse. Raggiunge 151 Nazioni
in cui operano i salesiani.
Associato alla
U nione Stampa
Periodica Italiana
BS NOVEMBRE 2002

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di Carlo Di Cieco
LAVORO
BUSSOLA EDUCATIVA
I giovani! Sempre primi e ultimi, primi sulla bocca, nelle intenzioni,
nei programmi di tutti i partiti, e ultimi nelle applicazioni pratiche ...
Infanzia e giovani sono due
categorie umane tra le più esposte
a una montagna di demagogia
sociale . Per loro si è di lacrima facile .
A parole . Si definiscono un bene
prezioso per la nazione. Purissime
chiacchiere, a costo stracciato come
nella stagione dei saldi. Su di loro si
investono chiacchiere di progetti , ma
poi in concreto, quando si va a
stringere, ciascuno nel suo ambito e
nel suo grado di responsabilità e di
potere sentenzia: "Vedremo che cosa
si può fare".
E per i giovani si fa poco e male . Anzi
di volta in volta, quando l'economia
stringe la cinghia , i primi tagli e i primi
giri di vite riguardano i loro ambiti di
vita e di diritti : istruzione, sanità ,
lavoro, scambi culturali, fonti di
allegria. In casi in cui si ridisegna la
distribuzione delle ricchezze
nazionali , ai giovani si destinano
elemosine, nascondendo questa
operazione cinica in fumogeni di
chiacchiere assordanti .
D Un esempio per tutti è stato il
"Patto per l'Italia" , l'accordo sul
lavoro che per rilanciare
l'occupazione modifica, in via
sperimentale per tre anni , la garanzia
data dall'articolo 18 ai lavoratori
dipendenti di non essere licenziati
senza giusta causa dal posto di
lavoro.
La norma sottoscritta da una parte
sindacale prevede che le imprese che
oltrepassano con nuove assunzioni i
15 dipendenti, potranno licenziare i
nuovi assunti senza giusta causa. I
licenziati riceveranno un indennizzo
di disoccupazione pari al 60% della
retribuzione per i primi 6 mesi.
L'indennizzo scenderà poi al 40% e
negli ultimi tre mesi al 30%. Tradotto
in cifre , uno stipendio di mille euro
mensili - un buon gruzzolo per un
primo impiego - scenderebbe a 600
per sei mesi, poi a 400 e infine a 300
euro. Un'importante rivista dei Gesuiti
giudica l'accordo "di basso profilo"
perché non crea occupazione . Solo
investimenti per lo sviluppo creano
occupazione. E questi sono
insufficienti.
NOVEMBRE 2002 BS
D Che cosa cambia tra assumere
senza possibilità di licenziare
ingiustamente e la possibilità di farlo?
Diminuisce nel tempo il costo del
lavoro perché non offre la possibilità
ai nuovi assunti di consolidare
professione e retribuzione. Ma
soprattutto si avranno effetti negativi
sulla psicologia dei giovani lavoratori,
ai quali sembrerà, entrando nel
mondo del lavoro, di essere
semplicemente un segmento
produttivo, e non invece delle
persone che , in quanto tali , hanno
diritti (e non solo doveri) .
Dire che in questo modo si è fatto un
passo a favore dei giovani è per lo
meno azzardato . Dire ai giovani che
per loro l'ingresso al lavoro deve
avvenire senza quelle tutele che sono
costate lacrime e sangue, ma hanno
reso più umana la vita dei loro padri e
madri , non sembra si configuri come
un progresso .
D La questione del lavoro è tanto
grave e tanto strutturale nella
condizione umana, che non può
restare fuori o al margine del discorso
educativo. Deve entrarvi con forza
perché il lavoro rappresenta una
dimensione centrale dell'economia.
Tanto centrale che Giovanni Paolo Il
vi ha dedicato una innovativa
enciclica dove affermava che il
lavoro (e quindi anche la sua
organizzazione sociale e industriale)
è per l'uomo e non l'uomo per il
lavoro. L'Unicef ci sbatte ogni anno
sul muso cifre spaventose sullo
sfruttamento lavorativo dei bambini .
L'lstat suona a martello
sull'occupazione giovanile
specialmente nel Sud.
E allora , da che punto di vista è
giusto parlarne ai giovani? Partendo
dalla persona, dall'impresa, dal
principio di uguaglianza, dal mercato,
dalla fratellanza cristiana, dai sogni ,
dalla disparità congenita che secondo
taluni segna l'esistenza umana? E
come è giusto organizzare la società
che lavora e gli uomini e donne che
lavorano? Educare i giovani è, anche,
cercare insieme risposte di senso a
questi interrogativi.
D

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1.6 Page 6

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~
.ITER.E.AL DIRETIORE
chiazza di luce gialla del fa- forza della vita! Perché, vede,
ro notturno: il luogo più in- l'immane massa di materia
sicuro per delle oche che più inerte che costituisce l'uni-
oche non si può.
verso ha da sempre avuto la
"E queste che ci fanno? Sciò, peggio contro la piccola, in-
via di qua, stupidotte impossi- visibile, volatile scintilla del-
bili! ". Non si muovono.
la vira... Proprio quella che
"Come avranno fatto a sve- lei vorrebbe spegnere, perché
gliare i romani del Campido- la considera ammalata. No, la
glio, inebetite come sono?". vita non si ammala, tutt' al
"Già, come avranno fatto? ... più si trasforma, ma per pro-
Le oche all'entrata della
Casa Generalizia.
Via, viaaaa!".
prio conto, secondo un preci-
L'ag itarsi delle braccia, lo so progetto ...
sbattere smodato delle mani, Oso farle una preghiera: non
Qgreg~Isii~-CI~!~~: lebbrosi che non avevano piiì qualche grido lanciato a toni rovini il gioiello. Ciò che
mani, gambe, labbra... mostri striduli , qualche j,schiaccio sembra non servire, invece
[...] Perché le scrivo? Sono
un'exallieva paziente psichia-
trica [...] Le scrivo per dirle
che entro l'anno prossimo io
non ci sarò più . Io mi ucci-
derò. L ' ho deciso ormai da
tanto tempo perché se non lo
farò io lo farà la società di
persone " normali" ad uccider-
mi, che trattano noi , pazienti
psichiatrici, come dei "segna-
con una voglia di vivere supe-
riore a ogni sventura.. . Ac-
cennavi una carezza (solo ac-
cennavi perché il nostro per-
benismo ha orrore di certe
malattie), e avevi , come ri-
sposta, l'increspatura di lab-
bra inesistenti: un ghigno che
era un sorriso , una smmfia
fotografia di un' intrattenibile
voglia di vivere!
campagnolo, e l'ordine di slog-
giare - come se capissero! -
le convincono a portar via di
il loro goffo peso. Starnaz-
zando a mezzi toni , non so se
seccate o disperate , attraver-
sano lente il cortile cl' accesso
e s'incolonnano pigramente
in direzione del pollaio, oltre
la siepe. Le lasciamo, e si
torna in casa per avvisare il
serve. C'è un'armonia che ci
sfugge nella vita e in ogni
vita, e che contribuisce al ca-
polavoro armonico del tutto!
Non faccia a me la domanda
che le affiora insistente: "A
chi o a che cosa può servire la
mia vita malata?" . Io non lo
so, perché non sono l' Archi-
tetto/Ideatore di questo inaf-
ferrabile programma... ne sono
ti da Dio". Ma che male fac- Sì, perché vivere è l'unica, portinaio dell'inspiegabile in- solo un navigatore . Come lei.
ciamo? È colpa nostra se sola, vera, eterna scintilla che trusione. Lui, temendo cli es- Come tutti. Ma so, sono sicu-
siamo ammalati? [...] E dal- non merita di essere spenta, sere preso per i fondelli - si ro, inarrestabilmente sicuro,
l'età di 19 anni che soffro di qualunque sia il preu.o che scherza sovente con la sua che nulla di ciò che è stato
depressione. [...] Ho già pian- chiede.
bonomia - getta un'occhiata farro è inutile, nemmeno un
to tanto [.. .] Mi assolva, quan- Le racconto un episodio. Ve - distratta ali' esterno :
granello di sabbia in fondo
do avrò av uto il coraggio di ro. Non lo consideri del tutto "Ehi là! Avevate detto di all'oceano, disperso tra mi-
farla finita [...]
stupido, attenda la fine. È averle cacciate!". Ci voltiamo liardi di altri, nemmeno una
capitato qui, poco più di un verso l'entrata. La grande por- stella smarrita nel vuoto side-
Lettera firmata mese fa. A poche centinaia di ta a vetri ci restituisce la vi- rale assieme ad altri miliardi
Cara ..., perché andarsene? metri dall' entrata della Casa sione delle oche cli nuovo osti- di stelle, ugualmente cattura-
Perché privarsi dei colori Generale dei Salesiani, c'è natamente raccolte sotto lo te dai loro vuoti senza spiega-
del!' aurora, dei brividi del un pollaio e 24 oche che ti- schizzo di luce che fa da sen- zione: e così, nemmeno la sua
vento, delle armonie degli uc- rano avanti la loro grama tinella dell'entrata. Non era esistenza depressa; lei vale
celli, della fragranza dei vita "segnata". Un robusto passato un minuto. Meritava- più di quanto possa sospetta-
fiori, del canto delle acque, recinto le protegge. Impossi- no una foro. Poi:
re ; lei serve immensamente
della potenza della monta- bile scavalcarlo per le limi- "Via, via, sciò, sciooo!". Nes- più di quanto io possa ipotiz-
gna , del mistero delle stel- tate possibilità della specie - suna reazione.
zare ...
le? ... Perché arrendersi quan- sia di cervello (il cervello "Ma che gli prende a costoro?" Non c'è nulla senza senso
do ogni più piccola vita non dell 'oca, come sa, è nel flus- "Soprattutto, come hanno fat- nel senso della vita, questa
si arrende nemmeno in pre- so dei modi gergali per stig- to a scalare la rete o il muro, credo sia la verità suprema
senza di condizioni impossibi- matizzare l' inconsistenza men- come si sono arrampicate per della saggeu.a creatrice di
li! Le è mai capitato di vedere tale) , sia di fisico (un paio tre/quattro metri in verticale?" Dio.
su uno sperone di roccia d 'ali che non servono a "Per loro è impresa da Erco- Le auguro di passare in mez-
arida, senza un filo di terra nulla, e piedi palmati buoni le! "
zo alla tempesta e nonostante
ali' intorno, da un piccolo an- tutt'al'più per inciampare " Saranno oche speciali! "
la tempesta.
fratto o da una fessura incon- non costitui scono un grande "Sì, le oche di Giove!".
sistente spuntare un cespuglio patrimonio genetico) . Una Che cosa era successo? La
i:./ verde e, non di rado, un albe- sera, du11que , era già buio , volpe! Il mortale nemico sta- 1':JLI ANIMALI E LA
rello che compie imperterrito uscendo con un amico per va tentando di aprirsi un
CACCIA. Egregio di-
l'immane fatica del vivere ? mille metri di relax lungo il varco tra il muro e la rete di rettore, trovo di dubbio gusto
Perché arrendersi, quando non viale alberato che circonda cinta, per giungere al pasto! aver pubblicato (BS feb. 2002)
s'arrendono i più disperati la nostra dimora, troviamo E loro se la sono filata . Quale "Come si caccia un leone/pu-
tra i disperati, i più abbando- davanti alla grande vetrata forza gli ha dato la forza di ma in Patagonia". [...] Non
11ati tra gli abbandonati, i phì cl' ingresso le 24 inquiline del uscire dalla trappola del pol- c'erano articoli più costruttivi
disprezzati tra i disprezzati.. .
Ho visto in Cina e in India
pollaio suddetto, raggruppa-
te e quasi strette sotto la
laio ? Nient'altro che la forza
più forte di ogni forza, la
ed educativi da pubblicare nel
BS di cento anni fa? Inse-
NOVEMBRE 2002 BS

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gniamo e impariamo il rispetto ler bene agli uomini. Forse non porta ali' eclettismo
degli animali [...] senza anda- c'è un po' di retorica in tutto alla svalutazione dei propri
re a scomodare teologi e filo- questo , ma, onestamente, tra valori di riferimento. Pensa
sofi in merito al primato del- la retorica "ominista" (mi pas- al vocabolo : "dialogo" che
l' uomo.. .
si il neologismo) e quella "ani- significa "attraverso (dià) la
Giuseppe , Parma
malista" ho ancora qualche
preferenza per la prima.
parola (logos) " : tra due o più
persone "attraverso la paro-
Caro Giuseppe , abbiamo solo
la" si scoprono i rispettivi
scomodato la storia, né filo-
punti di vista... Dialogo non è
~ O sofi, né teologi e nemmeno ,.CCULTURAZIONE "rinunciare" quanto piutto-
animalisti... Ci sembra, ma ci
DECULTURAZIO- sto "scoprire" , portare a co-
auguriamo di sbagliare, che i NE? Caro Direttore, ti pon- noscenza i propri valori e ve-
massacri del!' uomo sul!' uo- go un problema che mi si nire a conoscenza di quelli
mo suscitino oggi meno indi- crea a scuola ma anche ali 'o- dell'altro. Questa operazione
gnazione che non una battuta ratorio con il frequentare non è una deprivazione,
di caccia avvenuta 100 anni amici extacomun itari [. ..] Sei tutt'altro , si configura come
fa! Mi corre l'obbligo ricor- sicuro che il dialogo tra cul- un arricchimento. Non ne
dare che la caccia è da sem- ture diverse non porti poi a convieni? Perciò, cara Mary ,
pre retaggio del!' uomo,fin da indebolire la propria cultura e dialogare non è vendersi, è
quando menava vita di caver- forse anche la propria fede, ~t'orzo per comprendersi. Il
nicolo! ... Che oggi per mil- fino a perdere la propria iden- dialogo non fa sl che il bian-
lanta motivi sia da rigettare, tità? [...]
co diventi nero, o viceversa,
che l' indiscriminata caccia a
Mary, Torino ma che nero e bianco possa-
scopo di "realizzo" , o per so-
lo gusto personale, abbia crea-
to una sensibilità acuta nel-
/' uomo moderno tanto da
confinare "l'arte venatoria"
No, cara Mary, il dialogo tra
culture diverse non porta al-
i' indebolimento della propria
cultura , cioè il pluralismo
no essere entrambi utili, e se
uniscono le loro forze vengo -
no risolti almeno il doppio
dei problemi che ci angustia-
no . Dialogare sign1jià1 arric-
tra le attività contro l'armo-
chire la gamma dei significa-
nia ecologica, e che, addirit-
ti.. . In realtà il dialogo è la
tura , si cominci a porre la
questione morale di questo
APPELLI
ricerca appassionata di no-
vità, è avventurarsi nelle pro-
vecchissimo (il più vecchio!) Sono una ragazza di 14 f ondità del'altro come lo spe-
mestiere, questo è giusto, ci fa
piacere, lo consideriamo un'il-
luminazione, un passo avanti
anni e desidererei corri-
spondere con ragazzi che
frequentano il conservato-
leologo penetra nell_e viscere
della montagna ... E un'av-
ventura . La cosa phì brutta
della civiltà; ma "est modus
in rebus" . La invito a legg ere
bene l'introduzione, do ve si
rio o il liceo musicale.
Scrivetemi. D'Uggento
Stefania, via Bari 23/B -
nella vita è quando ti imbatti
in qualcuno che "è nato im-
parato", sa tutto lui, risolve
afferma che "la descrizione" 74028 Sava (TA).
tutto lui, non dialoga con nes-
è interessantissima. Non c'è
partecipazione emotiva, né si
esprimono giudizi di merito
sulla caccia in sé, anche se a
"quei tempi" e in "quelle zo-
ne" il puma costituiva il ter-
rore dei poverissimi indio
della pampa Patagonica, e un.
vero flagello per i pochi ani-
mali, soprattutto pecore, che
erano la loro unica fonte di
sussistenza . Nulla da eccepire
sulla necessità di insegnare
oggi ai giovani a voler bene
Sono uno studente univer-
sitario e vorrei corrispon-
dere con amici di penna di
tutto il mondo. Iossa Ciro,
Via Vottorio Emanuele,
SO - 80038 Pomigliano
d'Arco (NA).
Cerco, a pagamento, il
libro intitolato "Il piccolo
alpino" di Salvator Gote.
Pisati Bruno, Via Oleva-
no, 54 - 27100 Pavia
(PV).
suno. Pluralismo e dialogo ,
ho letto da qualche parte, non
comportano la rinuncia alla
propria 5pecificità, non ti
chiedono di cambiare le tue
coordinate culturali, sempli-
cemente ti offrono chiavi di-
verse per portare a soluzione
interrogativi comuni. Del re-
sto ricordati che l'identità si
costruisce nel riconoscimento
dell'altro, nella diversità. Di-
versità non è sinonimo di de -
fi cienza, com.e alieno non è
agli animali... benché, da ex
insegnante ed educatore, pre-
ferisco prima insegnare a vo-
Non ci è stato possibile p~b-
blicare tutte le lettere pe1ve-
nut e in redazione. Ce ne
smc uos1t..aemmp0o· Parlloavvpeudbber1ie.cm.azo1·0a-
Anticipatamente ringrazio
chi del proprio paese vorrà
inviarmi una cartolina o
foto del monumento ai ca-
duti in guerra e una imma-
ginetta del santo patrono.
Giuseppe Filardi, Via
Carasole, 47 - Rosarno
(RC).
sinonimo di alienato . Mi chie-
di se si può dialogare con
uno che scopri diversissimo
da te. Si può. Basta che ti
metti nell'atteggiamento di chi
vuole scoprire qualche pez-
zettino di verità in più, che ti
stimoli a continuare il viag-
gio verso verilà più grandi...
fin o a Dio.
.ne o a.lla· ris/?Osta personale.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Pe r la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse @sdb.org
BS NOVEMBRE 2002

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(!N ITALIA _ _N_E_L_M_O_N_D_O_ _ _ _ _ _ _ _ _ __
DUE GRANDI
FRATELLI
A Pralboino cli Bresc ia il
pa rco co mun a le cli B o r go-
sopra è dedicato a due fratelli ,
sacerd oti sales iani, don Giu-
se ppe e don Francesco Benia-
mino Della Torre. Il primo ne-
gli ultimi trent 'anni ha svolto
il s uo mini ste ro in Ca nad a ,
impeg nato nell a cura pas tora-
le degli immi grati itali ani , ed
era diventato un o dei 14 per-
sonagg i più noti e importanti
de ll a naz ione. Don Fra ncesco
Beniamino, invece, fu patri o-
ta, e fondato re de lla casa di
Arese, che riuscì a trasfo rma-
re da ca rcere correz io na le a
colleg io modello. Di lui basta
ri cord are le parol e de l dotto r
Grillo, g os pite ciel correzio-
na le: " Se oggi mi sono la u-
reat o, mi so no sposa to, ho
fi g li , so no dir e tt o re d e l-
I'!SU/Bocconi , e non sono in
galera, è perché ho incontrato
don F ran cesco !" . Nell 'april e
scorso il d iretto re d e ll ' lSS
(I stitu to Sto ri co Sa les iano )
do n Francesco Mo tto (foto)
ha commemorato i due gra ndi
fra te lli salesiani ne l parco lo-
ro intitolato.
IN LIBRERIA
NUOVA COLLANA
Una collana pensata e le e diffusi dalla rivista
scritta per gli animatori "Note di Pastorale Giova-
mancava nel panorama nile". Vi si tengono pre-
educativo. La lacuna è senti sfide, attese e situa-
stata colmata dalla Elledi- zioni problematiche che
ci, che è da sempre parti- premono con sempre
colarmente impegnata sul maggior forza, spingendo
versante dell'educazione . spesso all'angolo gli ope-
Con 11 preziosi volumetti ratori del settore. Gli
scritti da specialisti offre ambiti toccati ci paiono
studi e ricerche a tutti decisamente attuali e
coloro che si affacciano urgen ti. Così lo sforzo
al complesso mondo del- fatto rende ancora una
l'educazione, e prospetta volta un grande servizio
soluzioni ai grandi interro- alla Chiesa, alla pastorale
gativi suscitati oggi dai giovanile e ai suoi opera-
giovani , raccolti a suo tori, siano essi animatori
tempo dal Centro Nazio- o educatori, insegnanti o
nale di Pastorale Giovani- genitori.
NOVEMBRE 2002 BS

1.9 Page 9

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a cura del direttore
FILATELIA
a cura di
Roberto Saccarello
GELA, ITALIA
GRESTFMA
50 animatori per 300 bambi-
ni/e: come si anima un quar-
tiere, anzi una città. La soddi-
sfazione di partecipanti e ge-
nitori è stata espressa durante
il Summer Night, la serata di
ch i us ura , in c ui è appa rso
lampante il successo dell ' ini -
ziati va che dalla costituzione
dell 'Animators Group si pre-
se nta alla città, og ni ann o ,
con un preciso piano forma ti-
vo per la g ioventù gelese,
ottenendo sempre magg iori
consensi.
SANGANO, ITALIA
RICORDO
PER MARCO
Diec i anni fa , durante la
"Missione di Pace" in Bosnia,
cadeva co l suo e li cottero il
se rge nte ma gg iore Marco
Matta, cresc iuto ali ' oratorio
Don Bosco di Sangano (To-
rino) , co n do n Gianni Maz-
za li , eco nomo generale de i
salesiani . Il ricordo si è con-
cretato con l ' in titolazione
del campo sportivo parroc-
chiale a suo nome, " Campo
Marco Matta", e una breve
ma in te nsa pu bb licazione
fatta di testimonianze e
ricord i di co loro che l'hanno
conosciuto e gli sono viss uti
accanto .
I CENTO ANNI DEL MARTIRIO
DI SANTA MARIA GORETTI
Il centenario del martirio di santa Maria Goretti è
stato celebrato dalla poste italiane con un bel franco-
bollo da 0,41 , stampato in 3.500.000 esemplari.
La vignetta, opera di Giustina Milite, mostra il ritratto
della piccola santa sullo sfondo di un giglio stilizzato,
simbolo della sua purezza.
Il giorno di emissione, gli Uffici Postali di Nettu-
no (dove sorge il santuario Madonna delle Grazie e
Santa Maria Goretti, nella cui cripta è esposto alla
venerazione dei fedeli il corpo della martire) , di Cori-
naldo (la cittadina natale di Maria, in provincia di
Ancona) e di Borgo Montello (piccolo centro in pro-
vincia di Latina, nella cui chiesa la giovinetta fece la
prima comunione) , hanno utilizzato uno speciale
annullo figurato e posto in vendita (€ 0,52) in una
cartolina raffigurante particolari contenuti nella vi-
gnetta del dentellato commemorativo.
Per informazioni: Poste Italiane
- Filatelia, tel. 06.77.104.791 -
www.poste.it Ricordiamo che
in occasione del cinquantenario
del "dies natalis" di Maria Goret-
ti, canonizzata da papa Pio Xli
nel 1950, le Poste Vaticane
emisero un'artistica serie di
valori (15 e 25 lire) disegnata
dalla polacca Dabrowska. La
piccola contadina di Corinaldo che difese con la vita
la sua purezza, vi è raffigurata mentre stringe a sé
una candida colomba, entro una cornice di gigli.
Per saperne di più: 'B' 0761/307.124
8S NOVEMBRE 2002

1.10 Page 10

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..................................................................................... ,
DODICI VECCHIO,
MALANDATO IN
SALUTE, CON
BLOCCHI \\·•.. DIFFICOLTÀ DI
.
"'f~l
~ OR'-1:~--•
PAROLA••• È SEMPRE
0 ronto
DI SALE... PIÙ AMATO
DAI GIOVANI
di Silvano Stracca
Dodici blocchi di sale. Dodici
torce accese. Centinaia di
migliaia di giovani di più di
170 paesi che si stringono attorno
alla figura carismatica e fami li are
di papa Wojty½a. Piegato dagli anni
e dal cilicio della sofferenza fisica,
ma con una luce magnetica negli
occhi e la parola sempre esigente
come quella di una volta. Se c
un ' immagine della giornata mon-
diale della gioventù 2002 che re-
sterà impressa nella memoria, sicu-
ramente è quella della lunga notte
di veglia tra i grattacieli di Toronto
Delegazione dell'lspettoria
Romana , presente a Toronto...
Bagnati e felici , come ha
dichiarato una di loro.
Sempre di più, i giovani di ogni
parte del mondo si stringono
attorno alla figura carismatica
di papa Wojtyla.
NOVEMBRE 2000 BS
dinanzi alla grande Croce di legno
portata per le strade del mondo da
quando il Papa la consegnò ai gio-
vani a Roma diciassette anni fa.
"La Croce - di sse quel giorno
con straordinaria incis ività - cam-
mina con i giovani ed i giovani
camminano con la Croce". E da al-
lora non s'è più fermata, percor-
rendo una lunghissima Via Crucis
attraverso i cinque continenti sino
al Ground Zero di New York. La
prima "Giornata della Gioventù"
del nuovo millennio - la dici asset-
tesima per la storia - si è svolta
su llo sfondo di due scenari con-
trapposti. Le moltitudini pacifiche
e credenti del grande giubileo, da
un lato, e, dall 'altro, il terribile at-
tentato terroristico dell ' 11 settem-
bre 2001, "icona di un mondo nel
quale sembra prevalere la dialetti-
ca dell'inimicizia e dell'odio".
SCELTE DI FUTURO
Ancora una volta "la generazio-
ne del terzo millennjo" - come
Giovanni Paolo II ha definito le
folle di giovani attratte dal richia-
mo delle giornate mondiali - è
stata posta di fronte a scelte e
prese di responsabilità decisive per

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
forze guidate da una falsa ideolo-
gia di libertà, e di opporsi alle
spinte di un liberismo, senza verità
e responsabilità, che si intensifica-
no in un mondo globalizzato. In
controtendenza rispetto a un siste-
ma basato sul profitto, la violenza,
la sopraffazione, il Papa ha deli-
neato, sulle rive dell'Ontario, un
"programma d'amore". Chiedendo
alle nuove generazioni di fare delle
Beatitudini la "magna charta" di
coloro che vogliono cambiare il
mondo.
"Siate il sale della terra, la luce
del mondo".
il futuro. "Su quali fondamenta bi-
sogna costruire la nuova epoca sto-
rica, che emerge dalle grandi tra-
sformazioni del secolo ventesi-
mo?", è stata la domanda "dram-
matica" lanciata da un temerario
profeta ottantaduenne, protagonista
riconosciuto del maggior cambia-
mento avvenuto nel secolo scorso,
e voce appassionata, proiettata nel
futuro , che condanna ingiustizie e
soprusi del capitalismo selvaggio.
"Sarà sufficiente - ha sfidato i gio-
vani - scommettere sulla rivoluzio-
ne tecnologica in corso che sembra
essere regolata unicamente da cri-
teri di produttività e di efficienza,
senza un riferimento alla dimensio-
ne religiosa dell'uomo e senza un
riferimento etico universalmente
condiviso? È giusto - ha incalzato
la platea planetaria di ragazzi e ra-
gazze - accontentarsi di risposte
provvisorie ai problemi di fondo ?"
Ed ecco la risposta chiaramente
sottintesa: la rivoluzione tecnologi-
ca senza etica e senza riferimento
al trascendente genera solo dei mo-
stri. "Non si può rifiutare o emargi-
nare Dio senza esporsi al rischio di
umiliare l'uomo", ha sottolineato
con vigore il vecchio Papa ergen-
dosi contro la tentazione contem-
poranea di fare di Dio "il grande
assente" nella cultura e nella co-
scienza dei popoli.
Contro l'ondata materialista, ha
insistito, c'è bisogno di costruire
una "civiltà dell'amore". C'è biso-
gno di avere uno sguardo d ' amore
per il fratello, ogni fratello , che
soffre. C'è bisogno di respingere le
SALE E LUCE
Una volta ancora, dunque, nel
deserto delle ipotesi storiche fon-
date su denaro, successo, potere, il
vecchio Papa "ancora giovane den-
tro" non ha esitato a proporre una
scelta radicale di fede e di vita.
Traducendo gli insegnamenti evan-
gelici nell'esistenza di tutti i gior-
ni, e non scandalizzandosi della
Croce specie quando si sperimenta
da altri il rifiuto della proposta del
Vangelo. Nella notte di Toronto,
sotto la Croce che accompagna "il
nuovo popolo delle Beatitudini nel
suo pellegrinaggio per il mondo",
Giovanni Paolo II ha ripetuto l'in-
vito ad accogliere le parole di
Gesù: "Siate il sale della terra, la
luce del mondo", consegnando i
dodici blocchi di sale e le dodici
torce accese ad altrettante coppie
di giovani d'ogni parte della terra,
rappresentanti idealmente le dodici
antiche tribù d'Israele, cioè l'intero
popolo di Dio.
Ed è davvero questa la sfida
della giornata di Toronto, come lo
è stata di quelle svoltesi in questi
diciassette anni lungo tutte le lati-
tudini. " Se ai giovani - ha scritto
significativamente nella lettera
programmatica. Novo millennio
ineunte - Cristo è presentato col
suo vero volto, essi lo sentono co-
me una risposta convincente e so-
no capaci di accoglierne il messag-
gio, anche se esigente e segnato
dalla Croce". "Anche se vecchio e
stanco, il Papa ancora si identifica
con le vostre attese e le vostre spe-
ranze", ha confidato al momento
dell'addio in una sorta di confes-
sione-testamento, affidando al po-
polo delle giornate mondiali il
"mandato" missionario di essere i
"costruttori" della nuova civiltà
dell'amore e annunciando l'appun-
tamento del 2005 a Colonia, in
Germania. "Anche se sono vissuto
tra molte tenebre, sotto due regimi
totalitari, ho visto abbastanza", ha
concluso, "per essere convinto in
maniera inc;rollabile che nessuna
difficoltà, nessuna paura è così
grande da poter soffocare comple-
tamente la speranza che zampilla
eterna nel cuore dei giovani. Non
lasciate che quella speranza muoia!
Scommettete la vostra vita su di
o
· BS NOVEMBRE 2000

2.2 Page 12

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I Una ragazza "normale" che sa difendere fino al sangue
la sua libertà e la sua dignità di donna è un formidabile
esempio di "femminismo" ante litteram. Ma non ci risulta
che sia stata presa a modello. E questo è certamente
uno smacco anche per una civiltà " sessista" .
I Una società insofferente alle regole morali stenta a capire
la logica di questa commemorazione -e il comportamento
di questa ragazzina non ancora dodicenne. Le coetanee
di oggi si stupiscono per tanta sofferenza sprecata per
un valore che ai loro occhi non è più tale.
I L'ambiente della tragedia è quello povero, anzi,
misero delle famiglie del primo Novecento, quando sei
italiani su dieci erano contadini e uno su due analfabeti;
quando, per tirare avanti bisognava essere disposti
alla migrazione interna ed estera.
NOVEMBRE 2 002 BS
I m~ Da Corinaldo (Ancona) dove erano arrivati da Ostra
. Vetere, i Goretti migrano verso le mefitiche paludi
Pontine nei dintorni di Nettuno, dove le condizioni
potevano anche essere infernali, il lavoro c 'era. Fede
e fatica: il binomio che permetteva di continuare a sperare.

2.3 Page 13

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I Papà Luigi muore stroncato dalla malaria il 16/05/1900;
mamma Assunta deve prendere il suo posto nei campi,
mentre a Marietta tocca quello della mamma: pasti,
pulizia, rammendo, ecc. per i suoi e per la famiglia
che con loro divide la cascina...
... I Serenelli, anch'essi immigrati marchigiani. Il giovane
IAlessandro, piuttosto chiuso, è segnato da esperienze
di fatica tra i pescatori di Ancona; da loro non ha certo
imparato la mistica! Fu un'esperienza che influì
pesantemente sul carattere e nello spirito.
(Foto: L 'arresto di Alessandro dal film " Cielo sulla
p a l u d e ").
I La convivenza nella medesima casa non costituisce
una convivenza ideale per la passione senza freni
di Alessandro e la mite fortezza di Marietta. La passione
fa presto a diventare ossessione e ottunde ogni
razionalità scatenando istinti selvaggi...
ILa tragedia si abbatte improvvisa: Alessandro lavora
nell'aia, la ragazzina gli sta rammendando una camicia
sul pianerottolo della scala d'ingresso. Raptus
annunciato quello del giovanotto: lascia il lavoro, sale
da Marietta, la prende per un braccio, la trascina
"dentro" in cucina.
I La vuole. Non.ragiona più. " No, Alessandro, non voglio,
non lo fare... E peccato!". L'ennesimo rifiuto costa
a Marietta 14 colpi di punteruolo dati con furia selvaggia,
a casaccio: all 'addome, sul petto, sui fianchi
a una ragazza che rifiuta di essere un oggetto di piacere.
I" È stato Aie..." . " Che gli hai fatto?'. " Niente, mamma.
Voleva farmi del male e io non ho volutoI". Una forza
insospettata. Poi l'ospedale, l'operazione senza
anestesia, il perdono, 48 ore di agonia e la morte.
Un evento la cui portata sfugge solo a chi rifiuta
di pensare.
IMamma Assunta tornò con i fi!;Jli a Corinaldo. Alessandro
scontò 27 anni di carcere. Mori pentito a Macerata presso
i cappuccini. Tutti e due hanno potuto assistere
alla canonizzazione della piccola martire. A Corinaldo
si erano riabbracciati: " Ti ha perdonato Marietta,
ti ha perdonato Dio, non dovrei perdonarti io ?'
BS NOVEMBRE 2002

2.4 Page 14

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OSSERVATORIO
Vito Orlando
V I 21 novembre 2001
la Commissione Eu-
TUTTI ABILI
DURATA, BENEFICI
PER LA PATRIA! ropea ha pubblicato
il "Libro Bianco" sulla gio-
ventù con l'esplicito inten-
DESTINATARI
'
Il servizio per giovani di
ambo ' sessi dai 18 ai 26
to di coinvolgere i giovani
nelle scelte del futuro del-
l'Unione : il momento di
considerare la gioventù
come una forza nella co-
struzione europea e non
ann, dura 12 mesi, di cui
uno d, formazione (DL
77102 , art. 11 ). L'orario di
lavoro settimanale andrà
dalle 30 alle 36 ore, a se-
conda de, progetti. I volon-
tari . riceveranno 433 euro
come un problema da ge-
lord, al mese e saranno loro
stire". Il Libro Bianco in -
dica la strategia per "crea-
re le condizioni di una
piena partecipazione dei
giovani nella vita di so-
g_arant,t, assicurazione, pre-
v,d_enza e assistenza sani-
taria. Hservizio, inoltre, è ri-
conosciuto valido per il tiro-
cmw professionale e, come
credito formativo, per il cur-
cietà democratiche, aper-
ricolo universitario.
te e solidali" , perché si è
convinti che "investire nel-
la gioventù significa inve-
stire nella ricchezza delle
nazionale e internaziona-
nostre società di oggi e di
le, "con particolare riguar-
domani'.
do alla tutela dei diritti
sociali, ai servizi alla per-
Anche l'Italia scom-
mette sui giovani . Il 6
marzo 2001 è stata ema-
nata la legge n. 64 che
istituisce il "Servizio Civi-
le Nazionale" volontario .
La legge andrà a regime
con la sospensione della
leva obbligatoria, prevista
il 01/01 /2007 (si parla di
L'Europa e l'Italia non possono fare a meno
dei giovani. Questa è la felice constatazione,
in alcuni eventi politico-istituzionali,
come l'istituzione dell' ANNO
DI VOLONTARIATO.
sona e alla educazione
alla pace tra i popoli" ; o
scegliendo la tutela del
patrimonio nazionale (am-
biente, cultura , arte , pro-
tezione civile) ; realizzan-
do , in questo modo , una
efficace "formazione civi-
ca, sociale, culturale e
professionale dei giovani' .
una anticipazione al 01 /01 /2004). Nella situazione Per questo tipo di "difesa della Patria" tutti
attuale, la possibilità di "obiezione di coscienza" sono abili, e possono concorrere volontariamente
al servizio militare consente a varie decine di a migliorare la qualità della convivenza e a raffor-
migliaia di giovani di impegnarsi in una pluralità di zare il senso dell'identità e dell'appartenenza, fa-
attività di servizio alle persone bisognose di aiuto, cendosi carico dei problem i del territorio . Un
nei beni culturali, nella protezione civile , in pro- modo efficace per educare ed educarsi alla parte-
getti umanitari all'estero, ecc. Con la sospensione cipazione e alla responsabilità sociale; per rende-
della leva obbligato- re protagonisti i giovani nella solu zione dei pro-
PROGETTI
SCS/CNOS PER IL
SERVIZIO CIVILE
VOLONTARIO
La Federazione SCS/CNOS
ha abbozzato un "Manife-
sto" su l servizio civile sale-
siano, e ha stimolato le
ispettorie a presentare pro-
getti per il servizio volonta-
ria , diventa volonta-
rio il servizio nelle
forze armate e vo-
lontaria anche la
scelta del S.C.N. La
legge offre ai giova-
ni di entrambi i sessi
la possibil ità di im-
pegnare un anno del-
la propria vita in ini-
blemi delle comunità locali coinvolgendosi in pro-
getti di rilevante utilità pubblica. Sono previsti in-
centivi di tipo economico, culturale , professionale.
Ma niente potrà invogliare i giovani a impegnare
un anno della propria vita per gli altri , se non cre-
sce la cultura del volontariato e se non si motiva
la scelta con la presa di coscienza dell'importan-
za di costruire una nuova cittadinanza attiva, soli-
dale e responsabile. I giovani devono avvertire il
servizio civile come uno spazio di protagonismo e
rio dei giovani. Sono stati ziative orientate alla di creatività, come una modalità efficace di valo-
già approvati i primi 16 pro-
getti per un totale di 336
posti.
promozione della so-
1idarietà, nella coo-
perazione a livello
rizzazione delle loro energie e capacità , e non
vedersi considerati come una manovalanza a
buon mercato.
O
NOVEMBRE 2002 BS

2.5 Page 15

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'lL JVJEEJE
Savina Jemina
ranza quando, '95, gli Stati ade-
renti all 'Unesco adottarono la
dichiarazione dei princìpi per la
tolleranza e il successivo piano di
azione. Il 20 è la Giornata dell'in-
dustrializzazione dell'Africa e il 29
la Giornata internazionale di soli-
darietà con il popolo palestinese.
LUNARIO & ALTRO
• Il Sole : il 1° sorge alle 6.42 e
tramonta alle 17.02 ; il 15 rispetti-
vamente alle 6.59 e alle 16.47.
Luna nuova il 6; piena il 20.
La natura inizia il riposo inver-
nale . Seminare il grano, bacchiare
le olive, mettere a dimora gli albe-
ri da frutto , proteggere con paglia
e cellofan le piante.
Verdura del mese: barbabieto-
le, broccoli , carote, carciofi, cavo-
li , cardi , cicorie , coste , cipolle , fa-
gioli , finocchi , patate, porri , radic-
chi , rape , sedano , spinaci , zuc-
che. Frutta: arance, castagne , me-
le, cachi, cedri , kiwi , limoni.
Commemorazioni: Ognissanti
(1) e Defunti (2) . Si rinnova la
visita ai cimiteri. L'11 è San Marti-
no: nelle campagne, la data chiu-
de l'anno agrario.
IL FIORE
Il crisantemo o meglio , i molti
poliibridi del Chrysanthemum in-
dicum e chinense (due specie ori-
ginarie di Cina e Giappone) , hanno
fiori di varie dimensioni e tonalità in
infiorescenze a capolino. In Oriente
è pianta ornamentale. Da noi se ne
è ottenuta la fioritura tutto l'anno,
svincolandola dalla ricorrenza dei
defunti. Allo stesso genere appar-
tengono la margherita comune e
l"'erba di San Pietro".
LA GIORNATA
Dal 9 al 14 novembre si svolge la
Settimana internazionale per la
scienza e la pace. Il 16 ricorre la
Giornata internazionale della talle-
IERI ACCADDE
2 novembre 1917: la dichiarazio-
ne Balfour riconosce l'esigenza di
un "focolare ebraico" in Palestina.
3 novembre 1966: atterraggio
morbido sulla Luna del Lunik IX
sovietico .
4 novembre 1956: intervento
militare sovietico in Ungheria,
dopo la rivolta popolare e il gover-
no riformista .
5 novembre 1911: annessione
della Libia al regno d'Italia.
6 novembre 1944: al Cairo , un
commando della banda ebraica
Stern uccide il ministro inglese
per il Medio Oriente.
7 novembre 1917: i bolscevichi
prendono il potere in Russia.
7 novembre 1944: Roosevelt
eletto presidente degli Usa per la
quarta volta.
8 novembre 1960: John Fitzge-
rald Kennedy è eletto presidente
Usa.
9 novembre 1923: putsch di
Hitler a Monaco di Baviera.
9 novembre 1988: George Her-
bet Walker Bush è eletto presi-
dente Usa.
9-1 O novembre 1989: abbattuto
il Muro di Berlino.
11 novembre 1474: a Siviglia,
nasce il missionario Bartolomeo
de Las Casas, difensore dei diritti
degli indigeni d'America .
12 novembre 1918: a Vienna,
proclamata la Repubblica austriaca.
20 novembre 1975: in Spagna,
muore Francisco Franco.
22 novembre 1916: muore l'im-
peratore austriaco Francesco Giu-
seppe .
22 novembre 1963: assassinato
il presidente Usa, J.F. Kennedy .
23 novembre 1980: terremoto in
Campania e Basilicata, con 2.735
morti.
29 novembre 1947: l'Onu vota
la spartizione della Palestina tra
arabi ed ebrei .
LA LENTE
Con due francobolli e uno splen-
dido foglietto il Belgio ricorda i
700 anni della battaglia degli
"Speroni d'oro", quando le Fian-
dre vinsero il re francese Filippo
IV il Bello . L'Austria celebra gli
800 anni dell'abbazia di Lilienfeld.
L'Onu ha emesso tre minifogli da
12 francobolli per il Vertice mon-
diale sullo sviluppo durevole, svol-
tosi a Johannesburg dal 26 ago-
sto al 4 settembre. Per gli appas-
sionati di fiori, due serie: le orchi-
dee del Liechtenstein e le piante
medicinali di macchia delle isole
Bahamas .
LE MOSTRE
A Torino, a Palazzo Bricherasio,
sino al 24 novembre , Da Rous-
seau a Ligabue. Naif? gli aspetti
più significativi dell'eccentrico
genere artistico . Alla Fondazione
Accorsi, sino al 2 febbraio 2003,
Gli splendori del bronzo: 150 tra
mobili e oggetti francesi e italiani,
dal 1750 al 1850. A Sarmede (Tre-
viso), sino al 20 dicembre, la 20°
edizione della Mostra Internaziona-
le d'illustrazione per l'infanzia: que-
st'anno è dedicata al gatto. A Fer-
rara, Palazzo dei Diamanti, sino al
6 gennaio , Sargent e l'Italia: l'arti-
sta, uno dei grandi tra Ottocento e
Novecento, è stato celebre ritratti-
sta della nobiltà e della borghesia
inglese e americana.
BS NOVEMBRE 2002

2.6 Page 16

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125 anni fa dal porto di Genova salpavano le prime FMA
SULLE ROTTE
DI UN SOGNO
di Graziella Curti
Dal porto di Genova, 125
anni fa, sono partite le
prime sei Figlie di Maria
partite, il 14 novembre 1877, le
prime FMA per l'America. Un 'epo-
pea che vale la pena ripercorrere
come strada già battuta sui sentieri
Ausiliatrice missionarie della cittadinanza evangelica.
per il Sud America.
Le benedicevano Don
VERSO TERRE ESTREME
Bosco e Maria Domenica
Mazzarello.
Era una mattinata di pioggia e di
vento - raccontano le cronache -
eppure alle nove e mezzo suore e
Oggi, più di duecento
sorelle, venute da tutto
il mondo, celebrano
salesiani si trovano sul bastimento.
Sono presenti Don Bosco, don Ca-
gliero, Madre Mazzarello che visita
cabina per cabina, cuccetta p er
l'evento sul luogo della
partenza.
cuccetta, per accertare che non
manchi nulla di quanto possa alle-
viare i disagi del viaggio de lle sue
fig lie" . Parla con ognuna quindi le
D ai cinque continenti sono ar-
rivate le partecipanti al Ca-
porta da Don Bosco perché dia loro
un ultimo messaggio, un ricordo per
la vita. Poi viene il momento del-
pitolo Generale XXI. L'anno l ' addio. È stato ripetuto l' ordine -
della grande assemblea di tutto l'i- p er i non viaggiatori_ - di abbando-
stituto coincide con la commemora- nare il bastimento . E un momento
zione del 125° della prima spedizio- di profonda commozione, salesiani
ne missionaria delle Figlie di Maria e suore si inginocchi ano intorno a
Ausiliatrice. Per celebrare la memo- Don Bosco e lui leva la mano a be-
ria di questo evento è d ' obbligo una nedire. Allora, annota la cronistoria,
visita al porto di Genova con la sua
storica Lanterna. Da qui infatti sono'..______"""""'."_-:""~----7
si rimpiange di non poter disporre
di una macchina fotografica .
Oggi, oltre la videocamera, c'è il
cuore che registra, come allora, i ri-
cordi e vede in dissolvenza quel
pianto lontano del fo ndatore, quel
fazzoletto bianco che cade .. . suor
Borgna che glielo sostituisce rapi-
dissima e se lo porta via, in Ameri-
ca, dove asciugherà tante lacrime
dei suoi figli e delle sue figlie. L'in-
tensa emozione che a 125 anni di
distanza prende ogni sorella è certa-
mente più grande per le capitolari
mi ssionarie. Se ne contano 26 su
187. Alle sei giovani FMA della
prima spedizione hanno fatto segui-
to migli aia di donne che hanno la-
sciato la propria terra, gli affetti più
cari per portare alle genti più lonta-
ne la lieta notizia del Vangelo; oggi
sono 932 sparse nei cinque conti-
nenti.
TESTIMONIANZE
MISSIONARIE
Sono stata missionaria solo per
poco tempo in Argentina - racconta
suor Ciri Hernandez, Consigliera
generale per la missione ad gentes -
ma ho avuto la fortuna di seguire

2.7 Page 17

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missionarie per il Sud America.
lungo 15 anni, come segretaria,
madre Martin Moreno, allora Con-
sigliera generale per le missioni.
Ho visitato le sorelle in tutto il
mondo e sono stata segnata per la
vita. Sei anni fa, mi è stato passato
il testimone di questa impresa gran-
diosa. inutile dire che sono molto
commossa: rivedere i luoghi della
prima partenza mi fa riandare a
quel lontano mattino del novembre
1897. Vedo scorrere come in un film
i volti conosciuti delle missionarie
che ho incontrato e le immagini lon-
tane che mi ha suggerito la lettura
della cronistoria".
A me, ad un certo punto - incalza
suor Vilma Tallone missionaria in
Africa - è sembrato di risentire il
canto " lo voglio amar Maria", in-
tonato da don Costamagna sul ba-
stimento, perché i partenti vincesse-
ro la commozione dell'addio. An-
ch' io sono partita per l'Africa, anni
fa. Sono di Torino e questo mi fa
sentire ancor più vicina alle prime
missionarie. Leggendo le memorie
dell'epoca mi ha impressionato la
radicalità dei distacchi di allora: si
andava per sempre, non si poteva
pensare a un ritorno. Era un andare
verso l'ignoto , senza garanzie.
Suor Celia Tacujan, ispettrice
delle Filippine , indica i nuovi co1rfi-
ni della missione: oggi le mete di
chi parte sono piuttosto l'Africa,
l'Asia e l'est Europa. Si stanno
aprendo nuove presenze nelle isole
del Pacifico dove Don Bosco aveva
previsto la presenza dei salesiani e
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Un gruppo di "capitolari" al porto di Genova per la commemorazione
del 125° della 1• spedizione missionaria delle FMA.
LA SECONDA
VALDOCCO
Oltrepassato il porto verso ponen-
te, dominato dalla "vecchia signora"
di Genova, la Lanterna, si apre la
visione di Sampierdarena, la secon-
da casa di Don Bosco, la Città dei
ragazzi, dove dal 1857 al 1888 il
santo approdò ben 51 volte per un
totale di 169 giorni. Si tennero qui
due capitoli generali. E qui Don
Bosco accompagnava i primi SDB e
le FMA che realizzavano il suo
sogno di portare il Vangelo ai confi-
ni del mondo. Lui restava, ma il suo
cuore era là, sulla scia delle navi
che, al suono lungo e un po ' triste
della sirena, si staccavano lenta-
mente dal molo, quasi a rendere più
dolce il distacco. La cameretta che
ancora oggi si affaccia sul cortile
era il quartier generale della sua in-
stancabile attività: scriveva, acco-
glieva, pregava, ma sguardo e cuore
correvano ai giovani amati, oggetto
delle sue preoccupazioni e fatiche.
Essere qui nella cameretta di Don
Bosco è per me un'emozione forte -
afferma suor Carmen Elena Rivera,
colombiana missionaria in Argenti-
na - conosco da vicino i luoghi
dove sono arrivate le prime missio-
narie, in Patagonia e Terra del
Fuoco; ho letto le cronache delle
loro fatiche, del loro coraggio, della
loro gioia. Adesso comprendo me-
glio qual era la scuola a cui aveva-
no attinto tanta forza. Le prime che
sono partite erano giovanissime, età
media 22 anni - sottolinea madre
Antonia Colombo. - Se penso a
quello che poi hanno trovato! ...
Sono stata nell'aprile di quest'anno
a Punta Arenas e nella Terra del
Fuoco. Ho capito un po' di più
quanto coraggio dovevano avere
madre Angela Va/lese e le altre so-
relle per affrontare quelle terre
estreme e portare il tesoro del cari-
sma salesiano fra gente primitiva,
che esigeva soprattutto pazienza e
misericordia.
Oggi da Sampierdarena non si
parte più, si arriva. Giungono immi-
grati da tutto il mondo, con le inevi-
tabili difficoltà d'inserimento nella
precarietà delle risorse economiche.
I ragazzi si danno appuntamento nei
grandi cortili del "Don Bosco": un
mosaico di popoli e di lingue che ri-
trovano nel gioco pari dignità e bel-
lezza. Diciannove nazionalità in un
cortile grande come un fazzoletto. E
Don Bosco ci sta. Ci stanno salesia-
ni e Figlie di Maria Ausiliatrice che
ogni giorno si spendono coinvol-
gendo allievi e allieve, amici, mem-
bri della Famiglia Salesiana, genito-
ri in un vasto movimento per far sì
che il sogno di Don Bosco sulla se-
conda Valdocco prenda corpo e
realtà.
I Coreografia delle giovani
delle PGS durante le feste
di commemorazione.
BS NOVEMBRE 2002

2.8 Page 18

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La problematica sulla fede di Berto è viva...
BERTOELA FEDE
G1USEPPE BERTò
li GlOJtfj·.,
di Severino Cagnin
Se è vero, com vero,
che alle radici della
formazione letteraria
di Giuseppe Berto ci
sono i suoi studi
all'Astori e alcuni dei
suoi professori salesiani,
è altrettanto vero che il
percorso di fede del
discusso scrittore non
può prescindere dalla
sua esperienza collegiale
e dall'educazione
salesiana.
Giuseppe Berto
Il. 1\\ftJ}.LI: ()S(~lJllC)
RO ZO
Alcune pagine de ll male
oscuro, che confessano l'e-
ducazione morale e religiosa
ricevuta in collegio, hanno diffuso
l'opinione che Berto la rifiutasse,
considerandola una delle cause del
malessere etico e psichico che lo
fece soffrire per alcuni anni. Un ca-
pitolo del libro in questione inizia
così: "Ci mancava dunque poco che
in quel periodo non mi facessi santo
sulle orme specialmente del servo di
Dio Domenico Savio". Un periodo,
si direbbe, di esagerato misticismo,
crollato dopo alcune esperienze ses-
suali negative, sulle quali in colle-
gio vigeva il silenzio, eccetto che
per qualche predica proibizionista
con minaccia di sanzioni eterne. Un
compagno lo introduce in modo
malizioso, "l'infermiere, un laico
anziano che sempre puzzava di
vino" commette su di lui un gesto
sconveniente e "un vecchio confes-
sore rimbambito" non gli dava
alcun aiuto contro le tentazioni, se
non quattro Pater, Ave, Gloria per
penitenza! La condanna più grave è
che questa sua coscienza di colpa
viene connessa con una errata paura
NOVEMBRE 2002 BS
Copertina de Il male oscuro
(1964), Rizzali 24" ed. 1980.
G I U S E P P E B E R T O]
Il cielo è rosso
Copertina de // cielo è rosso,
Bur.
Copertina de La gloria,
Mondadori I" ed. 1978.
ROMANZO
di Dio, con l' impossibilità di conci-
liarne la bontà con il male persona-
le, sociale e storico e con l'identifi-
cazione dell 'autoritarismo morale,
derivato da quello familiare del
padre. Da qui il male oscuro della
vita e del mondo che avrebbe radici
nell ' infanzia, secondo Freud. Tutta-
via questi fatti paiticolari vanno letti
nella chiave psicanalitica di tutta la
confessione, dal linguaggio esaspe-
rato, provocatorio e sofferto. Solo
nelle pagine finali trova pacificazio-
ne, non "attraverso la psicanalisi
che è una montagna di balle", ma
nell'amore per una donna e nella
quiete della sua casa sul mare, nel-
1'annaffiare l'orto come faceva suo
padre: " .. . può darsi che lo faccia
senza versare l'acqua né cadere e
poi sarà tempo di dire Nunc dimittis
servum tuum Domine, forse è già
tempo " .
LA RISPOSTA DI BERTO
SULLA FEDE
COME RICERCA
Il mattino del 10 gennaio 1978,
dopo aver paitecipato, la sera prece-
dente, ali ' incontro del Centro Cul-
turale Astori per sentire Fulvio To-
mizza su La miglior vita, Berto
parlò agli studenti delle classi del-

2.9 Page 19

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Ma è lo stesso scrittore a puntualizzare.
I G.B. con il suo cane Cocai,
sugli scogli di Capo Vaticano
di Ricadi (Vibo Valentia), dove
si era costruito una casa solitaria.
eroina, è mossa da sentimenti reli-
giosi. Gli hippy sono religiosi. Credo
che in tutti noi, man mano che le
cose si fanno più difficili e ingarbu-
gliate, questa aspirazione al trascen-
dente, per lo meno come contrappo-
sizione dell 'immanente, c'è, penso di
e sempre più forte".
I Foto di Berto (al centro) con
compagni di scuola davanti
al cancello del Collegio salesiano
ASTORI.
l'ultimo anno. Già sofferente nel
volto per il male che lo porterà alla
morte il 1° novembre di quell ' anno,
pacato, sincero, polemico e provo-
catorio come sempre, parlò delle
proprie opere, dei criteri morali e
letterari che lo avevano guidato.
Spiegò le proprie convinzioni e
anche gli errori. E, soprattutto, ri-
spose a domande di docenti e stu-
denti. A uno di loro che gli chiese
come valutasse gli anni giovani-
li trascorsi in collegio, dato che in
alcune pagine sembrava parlarne
male, egli precisò: "Erano anni dif-
ficili: si mangiava male per le ri-
strettezze del dopoguerra, faceva un
freddo tale che alla sveglia delle 6
nella camerata, d'inverno, si doveva
rompere il ghiaccio nel catino per
lavarsi. C'era una dura disciplina,
difficile soprattutto per chi a otto
anni sentiva molto la mancanza dei
genitori. Ero un ragazzo sensibile e
introverso. Ma - sottolineò, mar-
cando ogni parola - posso dire che
la mia formazione culturale, etica e
civile l'ho avuta qui dentro"5.
Aggiunse in quell'occasione altre
affermazioni che, indirettamente ma
inequivocabilmente, contribuiscono
a valutare la sua esperienza nella
scuola salesiana nel suo insieme,
oltre i particolari, più o meno positi-
vi, ma limitati. "La fede - affermò
su questo problema centrale delle
sue opere - è un dono che viene
elargito, e gli altri possono soltanto
dire ' cerco la fede ', ma d' altra parte
sant' Agostino e anche Pascal dopo
dice Tu non cercheresti, se tu non
avessi già trovato" [... ] Io penso
che questo sia un tempo profonda-
mente religioso. Penso che certe si-
tuazioni (intendiamoci, qui siamo in
un istituto cattolico, salesiano, rego-
lare, non parlo in questo senso qui,
ma molta della gente che va a finire
a Katmandù, magari per morire di
SFATARE I LUOGHI
COMUNI...
E continuò: "Per questo non scrivo
cose contro ... ; le autorità religiose
non sono mai state contrarie a quello
che ho scritto io, neppure a quel libro
assolutamente marxista6, dove c'è un
attacco alla religione, perché natural-
mente, essendo in quella chiave, così
doveva essere. Ma il sentimento reli-
gioso è presente oggi, specialmente
nei giovani, e penso sia molto forte,
che si manifesta anche con Jesus Ch-
rist Superstar, anche quella è una
manifestazione se non di fede, alme-
no di voglia di averla. La Passione
secondo noi stessi (1972) finiva con
le parole di un poeta inglese che
sono molto belle. Diceva: "Abbiamo
distrutto tutto, ma ci rimane questo
rimpianto, che il pane sia soltanto
pane e il vino soltanto vino. Ecco,
probabilmente questo senso religioso
deriva dalla consapevolezza di aver
perso una fede, il rimpianto di averla
perduta"7.
L'ultima sua opera La Gloria,
(1978) "un Vangelo secondo Giu-
da", è dedicata ai giovani ... "So-
gnavo un romanzo ambizioso e bel-
lissimo e l'ho scritto pensando ai
giovani e a tutti coloro che non cre-
dono in Dio, ma sentono l'angoscia
di non crederci".
5 Dalla registrazione dell ' incontro del
10/01/ 1978.
6 Si riferisce a Le opere di Dio (1948), dram-
matica vicenda di una famiglia di contadini
colpita dalla guerra, che pone degli interroga-
tivi su Dio.
7 Da Giuseppe Berto uomo e scrittore, rico-
struzione radiofonica di RADIO ASTORI
MOGLIANO, trasmessa in due serate.
BS NOVEMBRE 2002

2.10 Page 20

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3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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La pubblicazione di un importante documento
sulla dottrina sociale della Chiesa.
PER UNA CONVIVENZA
~
PIUUMANA
È stato promulgato dal
Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace un
(Intervista al prof. Mario Toso)
atteso documento sulla
dottrina sociale della
"' Chiesa. Giunge quando
> sono sul tappeto
questioni cruciali per il
futuro dell'umanità: il
multiculturalismo, il
pluralismo etnico e
religioso, la
globalizzazione che
pongono non pochi
problemi.
I Per il riscatto dei più poveri
è decisiva l'equa rappresentanza
dei loro interessi negli organismi
internazionali.
A bbiamo intervistato in pro-
posito Mario Toso, professo-
re di dottrina sociale della
Chiesa presso la Pontificia Univer-
sità Salesiana, da diversi anni con-
sultore del Pontificio Consiglio del-
la Giustizia e della Pace.
Professore, perché un documento
sulla dottrina sociale della Chiesa?
Risponde a più esigenze. Da anni,
dopo un periodo di polemiche e più
o meno velate contestazioni, anche
all 'interno della Chiesa si sentiva il
bisogno di fermars i a riflettere su
un 'espressione importante del suo
ministero e della sua testimonian-
za, per precisarne meglio i contorni
e la fig ura complessiva. Giovanni
Paolo II, mentre contribuiva a rilan-
ciare la dottrina sociale, l' ha ascrit-
ta ali ' ambito della teologia morale,
quando prima era assegnata preva-
lentemente all'area filosofica. Le
res novae di oggi e il desiderio del
pontefice hanno indotto il Pontificio
Consiglio della Giustizia e della
Pace a dedicarsi a questa non facile
impresa.
Quali gli obiettivi?
Molteplici direi. Ma uno sembra
emergere sugli altri. L'intento primo
è far risaltare quell'indicibile e insu-
perabile Amore che diventi cuore
propulsivo di una nuov a civiltà, ca-
pace di incarnare negli ethos, nelle
culture e nelle istituzioni un umane-
simo al!' altezza sia del disegno d' a-
more di Dio sulla storia, sia delle
aspirazioni più pro.fonde di ogni
persona. Guardando a Gesù Cristo,
la Chiesa vuole essere annunciatrice
e testimone della speranza da Lui
seminata nei solchi della storia, de-
siderando di collaborare con tutte le
comunità religiose e civili, perché
vi possa germogliare e fiorire una
conv ivenza solidale e giusta, aperta
alla trascendenza.
Il professor Mario Toso
dell'Università Salesiana di Roma.
BS NOVEMBRE 2002

3.2 Page 22

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riconoscano anche i diritti delle co-
munità religiose e di altri soggetti
collettivi come la famiglia.
I La questione ambientale ha tra
le sue cause più dirompenti
la mancanza di giustizia.
Veniamo ai contenuti. Oggi sem-
brano in discussione i pilastri della
convivenza umana, nonostante la
Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo e la Carta dei diritti eu-
ropea ...
La dottrina sociale, pur valutando
positivamente i solenni interventi
sui diritti dell'uomo rileva l'insuffi-
cienza del fondamento dato dalla
semplice coscienza storica, e I'im-
postazione piuttosto individualisti-
ca. Con la Pacem in terris viene in-
dicata la fonte prossima nella perso-
na e la fonte ultima in Dio creatore.
E vengono richiamati i con-ispettivi
doveri. Nella nuova sintesi, si insi-
ste sull'identità del titolare, e su
quella legge naturale, oggettiva, non
scritta, scolpita germinalmente nel
cuore che è, quindi, suscettibile di
diverse traduzioni - ovviamente
non contraddittorie - negli ordina-
menti giwidici. Un'antropologia chiu-
sa alla trascendenza, e per la quale
la libertà è padrona assoluta della
verità sull'uomo e delle norme eti-
che, non è ministeriale alla difesa e
alla promozione dei diritti universali
e indivisibili. La costitutiva relazio-
nalità della persona richiede che si
NOVEMBRE 2002 BS
l1l questi ultimi anni le legisla-
zioni di vari Stati hanno equipara-
to la famiglia, società naturale,
alle unioni di fatto, alle unioni
omosessuali . . .
Il documento cerca di far com-
prendere come la famiglia è risorsa
preziosissima per la vitalità etica e
demografica dei , popoli, e per la
stessa economia. E capitale sociale;
pertanto, i poteri pubblici, se in si-
tuazioni di cultura pluralistica deb-
bono tollerare comportamenti mora-
li discutibili e disciplinare situazioni
complesse, non possono tuttavia in-
debolire il riconoscimento del ma-
trimonio monogamico indissolubile
quale unica forma autentica di fami-
glia. Essi, al contrario, devono ado-
perarsi perché non sia sottovalutata
l 'importanza del matrimonio e della
famiglia, come inducono a fare le
legislazioni che equiparano famig lia
e unioni di fatto. Quanto alle unioni
omosessuali, la persona deve essere
pienamente rispettata nella sua di-
gnità, ma questo non giustifica la
legittimazione di comportamenti
non conformi alla legge morale né,
tanto meno, il riconoscimento di un
diritto alle unioni omosessuali.
I La famiglia è risorsa preziosissima
per la vitalità etica e demografica
dei popoli e per la stessa
economia.
I Le opportunità della
globalizzazione devono essere
rese disponibili per tutti.
Nei confronti della globalizzazio-
ne si assiste alla contrapposizione
tra chi la combatte e chi la idolatra.
La globalizzazione è considerata
dalla Chiesa come realtà ambivalen-
te. In quanto tale deve essere gover-
nata dalle società civili e da nuovi
apparati istituzionali internazionali,
nonché da un'autorità politica mon-
diale proporzionata, di modo che le
opportunità da essa offerte anche in
termini commerciali, scientifici e
culturali siano rese disponibili a
tutti i popoli. Per il riscatto dei po-
poli più poveri, in un contesto che li
vede svantaggiati rispetto ai più ric-
chi, è decisiva l'equa rappresentan-
za dei loro interessi negli Organismi
internazionali.
Secondo alcuni studi nel 2030 il
pianeta terra sarà agonizzante e
non c'è tempo da perdere.
La questione ambientale include
risvolti di tipo culturale e morale.
Essa, come ricorda il documento, ha
tra le sue cause più dirompenti la
mancanza di giustizia e di equità nel
commercio internazionale, l'avidità
sprecona ed egoistica dei popoli più
ricchi. I popoli poveri, carenti di ca-
pitali , gravati spesso dall'onere del
debito estero, sono praticamente in-
dotti a uno sfruttamento intensivo
ed eccessivo dell 'ambiente. In bre-
ve, la gravità della questione am-
bientale, la molteplicità delle cause
e, soprattutto, l'estensione degli ef-
fetti negativi a tutti i popoli dei
danni ambientali locali, diventano
una nuova occasione di cooperazio-
ne internazionale a tutto campo.
Eventuali utilitarismi e ricatti, da
qualsiasi popolo provengano, porta-
no solo verso una catastrofe plane-
taria che non risparmia furbi e cal-
colatori.

3.3 Page 23

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IL
MESE
IN
LIBRERIA . e Moronte
o curo di G1usePP
~~~ ~ coRRUZfONE
tNJi.RÉ I Mmoscrum
DEL
MARMORTO
~~~l\\ùbquelo
I MANOSCRITTI DEL
MAR MORTO
Possono davvero
sconvolgere tutto
quello che sappiamo
sulla Bibbia?
di André Paul
ELLEDICI , Leumann
(To) 2002
pp. 328
Si tratta dei manoscritti
su papiri che costituisco-
no la più grande scoper-
ta archeologica del XX
secolo, scoperti per caso
55 anni fa . Che cosa di-
cono? Chi li ha scritti e
perché? Quale ruolo svol-
sero nella storia socia-
le e religiosa del Medio
Oriente quei giudei con-
templativi che vissero
sulle sponde del Mar
Morto a Qumran? Gio-
vanni Battista e Gesù
c'entrano? Oggi si vede
più chiaro in questa sto-
ria biblica, si può rispon-
dere con serenità, ma ci
vuole la risposta delle ri-
sposte: quella che spie-
ghi, cioè, dopo due mil-
lenni, il significato di quel-
le esperienze religiose
viss~te per la nostra sto-
ria. E l'obiettivo di questo
libro, che si ripromette
di informare e di con -
sentire a ogni lettore cu-
rioso di conoscere un
tesoro rimasto lungamen-
te nascosto.
IL SILENZIO
DELLE AQUILE
di Angela Anna Tozzi
Libreria Editrice Vaticana,
Roma 2002
pp. 166
Qual è il senso della vita e
come lo si persegue? Il te-
sto aiuta a guidare il timone
della nave della vita di ogni
uomo che salpa ogni giorno
per i mari del senso, alla ri-
cerca di quell'indescrivibile
valore essenziale che di-
venta capace di conferire
splendore al corpo e libertà
allo spirito, dignità alla per-
sona. Lo fa interrogando al-
cuni personaggi notissimi
per le loro storie emblemati-
che : Thomas Merton, Tere-
sio Olivelli, Merlin Carothers,
Jacques Fesch, Benedetta
Bianchi Porro, Michele Sa-
glia, Daniele Badiali. Si trat-
ta di esperienze vissute e
sopportate fino allo spasi-
mo, ma capaci di fare im-
mergere nel tepore d'un
amore inquietante, scoperto
nonostante l'assordante si-
lenzio delle tumultuose vi-
cende umane.
,
NON SI FA VEND ITA PER
CO RRI SPONDENZA. I llbri
che vengono segnalati s1pos-
sono acquistare presso le libre'.
rie cattoliche o vanno nch1est1
direttamente alle rispettive
Editrici.
PERCHÉ
HO RITROVATO
LA FEDE
La storia di un uomo che
ha vinto il dubbio e ha ri-
scoperto Dio
di Guy Coq
PIEMME ,
Casale M. (Al) 2002
pp. 208
L'esperienza narrata è si-
mile a quella di tanti cristia-
ni superficiali che a poco a
poco fanno inaridire il ger-
me della fede ricevuta. Que-
sta autobiografia aiuta a
comprendere che cosa ac-
cade a chi va in crisi di fe-
de , dopo una autentica mi-
litanza cristiana. Ma il pro-
tagonista non si ferma alla
crisi , racconta come in un
diario la sua affannosa ri-
cerca attraverso la solitu-
dine, la malattia, la vec-
chiaia, la morte ... Immer-
gendosi nella cultura entra
in contatto con personaggi
famosi (Camus, Levinas, Pa-
scal) , li studia, li frequenta,
dialoga con loro. Ma anche
la cultura gli produce in-
soddisfazione. E allora? Ec-
co l'epilogo: il suo ritorno
alla fede religiosa attraver-
so la via profonda dell'inte-
riorità della vita spirituale.
IL RIGORE DELLA VITA
di Ewhen Nebesniak
Zauli Editore,
Roma 2002
pp . 302
È una storia fantapolica
sul football , anno 2006 .
Narra di Olek, fratello del
più famoso calciatore del-
l'Ucraina, Nicola Burjan ,
assassinato su ordine di
Boris Sokira, capo della
criminalità organizzata di
Kiev , per non aver voluto
truccare la finale di Coppa
Ucraina, ed è costretto a
rifugiarsi in Italia presso
un calciatore amico del
fratello . Gioca così bene a
calcio che entra nella rosa
della Roma , finalista di
Champions League. Poi
nel clan degli azzurri al-
l'indomani della coppa del
Mondo che si svolge in
Ucraina. Riuscirà a far
vincere alla Roma la fina-
le di Champions League e
all'Italia la Coppa del
mondo?
Sarà capace di ricambiare
l'amore di Sara che lo ama
follemente? Riuscirà a sfug-
gire alle grinfie dell'assassi-
no di suo fratello?
BS NOVEMBRE 2002

3.4 Page 24

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
!VIAGGI
di Giancarlo Manieri
Col ka/ashnikov al collo
s,gi
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Cl.
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INSERTO CULTURA
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di Natale Mattia/i
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Museo di Meruri in Brasile
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E
MISSIONARI
di Serena Manoni
Altro giro altra avventura
VOLONTARIATO
di Giovanni Eriman
Reportage dal carcere