I NOSTRI SANTI
a cura di Enrico Dal Covolo postulatore generale
UN PESANTE
QUADRO
Ml SFIORÒ
Nel mio matri mon io ebbi in re-
galo un antico quadro raffigu-
ra nte la Madre del Redentore .
La mattina del 6 gennaio scor-
so, mentre ero ancora a letto,
improvvisamente sentii un gran-
de rumore: era il quadro che ,
caduto dalla parete , aveva bat-
tuto sulla spalliera del letto e poi
si era rovesciato a pochi centi-
metri dalla mia testa. Si ruppe
anche il vetro, ma senza uscire
dalla cornice. Per me si è trat-
tato di un grande rischio e quin-
di di una vera graz ia rice vu ta
da Maria Ausiliatrice , per cu i
se nto l'obbligo di un rin grazia-
mento pubblico.
Palesina Rina/di,
Cottanello (RI)
UNA
COSTELLAZIONE
DI INTERVENTI
Dopo un aborto spontaneo molto
doloroso , disperavo di poter
avere ancora dei fig li, tuttavia ho
co ntinu ato a prega re fervi da-
mente Don Bosco e san Dome-
nico Savio, indossandone
anche l'abitino . Dopo due anni
fui doppiamente esaudita con la
nascita di due bei gemelli ai quali
sono segui ti, dopo pochi anni,
altri tre figli. Aspettavo in seguito
il sesto figlio, ma le mie condizio-
ni non erano delle migliori per il
carico di lavoro in casa e a scuo-
la. Al settimo mese di gravidanza
proprio mentre ero a scuola ebbi
un'emorragia interna. Ricoverata
d'urgenza, i medici temettero di
non poter salvare né me, né la
bambina nascitura. Dopo alcuni
giorni tra la vita e la morte, il chi-
rurgo decise d'intervenire con il
tagl io cesareo , nonostante il
grave rischio che ciò comportava
soprattutto per la piccola. Allora
io mi feci promettere dalla suora
che mi assisteva che si sarebbe
fatto tutto il possibile in sala ope-
ratoria per salvare non solo me,
ma anche la mia bambina, e di
nuovo mi affidai con tanta fede ai
miei due cari santi Don Bosco e
Domenico Savio. Al termin e del-
l'intervento, quando mi svegliai,
vidi il volto di mio marito che
commosso mi rassicurava : "È
salva anche la piccola, sta tran -
quilla!". Ho sperimentato in altre
occasioni quanto valga affidarsi
all'intercessione dei santi. Posso
affermare che tutta la mia vita e
quella dei miei fam iliari è costel-
lata di celesti interventi.
Annalisa So/daini, Salerno
MATTEO È ORA
LA NOSTRA GIOIA
Come genitori , ringraziamo la
Madonna e san Domenico Sa-
vio per la nascita del nostro Mat-
teo. Dopo cinque anni di matri-
mo ni o vive mmo la dolo rosa
esperienza del la perdita di un
bimbo al settimo mese di gravi-
danza. Il Signore però ci ha volu-
to dare un segno della sua bene-
volenza. Dopo altri due ann i è
nato Matteo , ed ecco come .
Durante la gestazione, temeva-
mo ma, rassicurati dalla fede, ci
fu consigliato di rivolgerci all'in-
tercessione del piccolo Savio e
ci venne donato il suo abitino .
Noi lo abbiamo pregato con fer-
vore. Il bimbo prima della nascita
stava perdendo il battito cardia-
co. Siamo sicuri che Domen ico
abbia illuminato i medici, i quali
so no ri corsi al parto cesareo.
Matteo ora è la nostra gioia .
Sentiamo il bisogno di far cono-
scere questa grazia, per la con-
solazione di tanti genitori che
spesso sono in lunga attesa
prima di avere un figlio .
Paolo e Patrizia Galeazzi,
Ancona
MERAVIGLIOSA
ESPERIENZA
Il 23 luglio scorso ho vissuto una
meravigliosa esperienza. Laura,
la mia piccola secondogenita di 5
anni, è nata con un'ernia ombeli-
cale molto aperta. Medici e chi-
rurghi che l'avevano visitata mi
avevano detto che se entro i sei
anni non si fosse chiusa, sareb-
bero stati costretti a intervenire
con un'operazione. Nella visita
fatta il 23 febbraio 2003, l'ernia
V. Dorotea Chopitea V. Rodolfo Komorek
MAGGIO 2 004 BS
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
fi rmate e senza ,-~capito. S:1
richiesta s1 porro omett ei e
l'indicazione ciel nom.e.
• Attilio Giordani.
COMPARVE
UN SIGNORE
Il 26 gennaio 1995 mi trovavo
insieme con mio marito Sergio
nell'Ospedale san Raffaele di
Milano in attesa che mia figlia
Morena partorisse. Era previ-
sto un parto difficile per una
gestosi di mia fig lia che era al
sesto mese di gravidanza .
Mentre sono nella sala di atte-
sa vedo camminare nella
saletta un signo re che non
conoscevo. Erano circa le ore
10,00 . Alle 12,05 Morena par-
torisce , con diffico ltà e con
cesareo , Giada de l peso di
700 grammi. Alle 12,15 circa
ne ll a sa letta dove mi trovo ,
ricompare lo stesso signore di
prima che, avvicinantesi sorri-
dendo, mi mette prima le mani
sulle spalle, e poi mi tocca le
guance con tutte e due le
mani dicendo: "È nata! Signo-
ra, va tutto bene, allegria, alle-
gria". Resto sconvolta e com -
mossa. Mio marito che assiste
alla scena mi dice: "Chi è quel
signore , lo conosci?". "Assolu -
tamente no, rispondo, non l'ho
mai visto". E mentre parlo con
mio marito il sig nore non lo
vedo più . Giada , d opo un
mese di vita, è affetta da reti-
nopatia a entrambi gli occhi e
risultava molto larga, tanto che
inserendo il dito nell'ombelico si
aveva l'impressione di penetrare
nella pancia; come non bastasse,
un'altra piccola ernia era compar-
sa un po' più su. A questo punto
venne programmata per il 23
luglio la visita dell'anestesista e il
per il 24 l'operazione. Da una
persona del mio paese, devotis-
sima di san Domenico Savio ,
avevo sentito parlare di questo
piccolo eroe e dell'abitino: indos-
sandolo e pregando, tante perso-
ne erano state guarite. Così ho
richiesto alla vostra fondazione
l'abitino. L'ho subito fatto indos-
sare a Laura, contemporanea-
mente ho cominciato la novena
prescritta, chiedendo con fe rvore
di non far aprire il pancino a mia
figlia. Il giorno 23 luglio mi recai
deve essere operata con
urgenza . Dal Sa n Raff ae le
viene trasferita al Niguarda di
Milano; il peso della bimba è
di un chilo e ce nto gramm i.
"Non vi possiamo assicurare
nulla", sente nziano i medici.
L'operazione vie ne eseg uita
con esito positivo. Giada ritor-
na al San Raffaele dove resta
in incubatrice. Il 26 aprile 1995
viene dimessa dalla clinica; il
suo peso era salito a due chili
e 21O grammi. Giada ora ha
nove anni ; ve de bene , è una
bimba felice , sanissima e viva-
cissima. Ma una grossa novità
sopravviene il 20 settem bre
2003. Mi reco a san Bernardi-
no di Chiari (BS) per un co llo-
quio con don Si lvio Galli .
Come sempre da quest o
santo sacerdote salesiano c'è
molta gente in attesa; nell'atte-
sa mi reco in ch iesa per una
visita di preghiera . Sul tavo li-
netto in fondo alla chiesa sono
disponi bili varie immagi nette:
Maria Ausiliatrice, Don Bosco,
e altri tra cui anche il Servo di
Dio Attilio Giordani , e ricono-
sco proprio in lui, quel signore
che nove anni fa mi aveva par-
lato nella sala di attesa del
San Raffaele. Mi son o sentita
come venire meno: sì , era pro-
prio lui , con la camicia aperta,
senza cravatta, con la giacca
grigia. Quel volto io non l'ave-
vo più dimenticato. Dopo nove
ann i mi semb rava di se ntire
ancora la tenerezza delle sue
mani sul mio viso. È presente
anche mio ma rito Serg io, e
anche lu i riconosce nella foto
dell'immaginetta il signore che
mi aveva avvicinato nella sala
d 'attesa de ll ' ospeda le San
Raffae le di Mi lano . Riferisco
subito il fatto a don Silvio Galli
che mi invita a promulgare l'e-
vento. Per me e per mio marito
si tratta di un miracolo. Rendo
grazie a Dio e al servo di Dio
Attil io Giordani.
Teresa e Sergio, Milano
con Laura a Bergamo. Il ch irurgo
con sua e mia grande sorpresa,
dopo la visita mi ch iamò per
comunicarmi: "Non c'è più alcuna
necessità di fare l'intervento! L'er-
nia è di appena due millimetri e
quella superiore si sta richiuden-
do. Ho l'impressione che, se con-
tinua così, nel gi ro di sei mesi
sarà chiusa". lo non sapevo se
ridere o piangere, e Laura era sul
lettino col magone. L'ho guarda-
ta, le ho sorriso e le ho detto:
"Hai visto, amore, san Domenico
Savio ha ascoltato la nostra pre-
ghiera!". Ora ho iniziato la nove-
na di nuovo, per ringraziarlo e
pe r affidargli un ragazzo di 16
anni di nome Antonio, ammalato
al cuore. Spero tanto che Dome-
nico possa aiutare anche lui.
Arienti Barbara, Suello (LC)