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LI R-RERIA SALESIANA - TORINO
T
ANNO Z-ITURGICO 19S7-E33
Nei due ultimi numeri del Bollettino raccomandammo ai nostri benemeritì Cooperatori e
Cooperatrici la diffusione delle nostre pubblicazioni, riguardanti specialmente la scuola .
Ora raccomandiamo altre nostre pubblicazìoni, riguardanti specialmente la Chiesa e la famiglia,
benchè servir possano benissimo anche per la scuola .
Col ventisette del corrente, la prima Domenica d'Avvento, incomincia l'anno liturgico . In
simile circostanza noi raccomandiamo caldamente la diffusione della Storia Biblica da noi pub-
blicata negli anni scorsi, di cui nella penultima piigina del presente, ed il seguente, uscito
testè dalla nostra Tipografia di S . Benigno .
Traduzione dei Salmi e dei Cantici che si contengono nell'Ufficio Divino di
S . Alfonso Maria de' Liguori, Dottore di S . Chiesa . - Un vol . in-32°
di pagine 608
(E) L . 1 10
- Legato in tela
(D) » 1 50
Noi vorremmo che questo libro fosse l'inspiratore d'ogni anima che sappia leggerlo, e specialmente nell'anno
liturgico, in cui tutto il mondo cattolico giubila pel grande avvenimento che in esso si compie del Giubileo Sacerdotale
del grande Pontefice Leone XIII . Il Clero già lo possiede nel Breviario, non così il popolo, non così la gioventù scola-
stica, la quale, poco o nulla vi sente delle bellezze, fuorviata spesso nei suoi studi letterari . a Maraviglioso destino dei
canti del re profeta 1 dopo di essere stati ripetuti da mille generazioni israelitiche sotto le volte dei duo templi di Ge-
rusalemme ; dopo di essere passati sulle labbra di quanti fedeli ha avuto il Cristianesimo, su tutti i punti del globo,
pel corso di 18 secoli ; dopo di aver formato l'alimento, la consolazione, l'appoggio, la felicità, lo studio e l'ammi-
razione dei più sublimi genii e delle anime più eroiche e più pure ; dopo di essere stati non solamente tradotti in
tutte le lingue conosciute, ma ancora commentati, annotati, magnificati da più di mille trecento autori, nel no-
vero dei quali risplendono molti nomi consacrati dalla gloria e venerati dai popoli, essi risuonano ancora tremila
anni dopo il loro nascimento, in tutti i luoghi dell'universo . Cantassi a Roma, a Ginevra, a Madrid, a Londra,
a Quebec, a Mosca, a Pechino, a Botany Bay ; e bisbigliansi pur nel Giappone . „
(DE MAISTRE)
Oh lo diffondano adunque questo caro libro i nostri Cooperatori e Cooperatrici, che così facendo coopereranno
grandemente a riempiere di giubilo il Santo Padre, il quale arde di desiderio di vedere diffusa la buona stampa,
e sente immenso dolore pel male che cagiona la cattiva .
I Cooperatori e Cooperatrici che durante l'anno del Giubileo del Santo Padre no acquisteranno 50 copie a-
vranno diritto ad una copia della
in 4 volumi, e quelli che giungessero a 100 copie l'avranno
per una copia legata elegantemente entro un'elegante cassetta in tela inglese . Chiedendo uno dei due numeri di
copie richieste pel dono, è necessario accennare formalmente al dono desiderato .

1.2 Page 2

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T ORI ' O- Libreria Salesiana - T O Il I N O
PUBBLICAZIONI PERIOIJICHE
SD
opere in corso di associazione durante l'anno 1888 .
1 . Letture cattoliche di Torino . -- Un volumetto in-32° ogni mese, franco (C) L . 2 25
-
Per copie 25
C) !) 50 00
Per copie 50
» Bl o 90 00
Volo. arretrati disponibili 420 . (D) » 60 00
Dono ad ogni Associato : Il Galantuomo, Almanacco poi 1888 .
Lo scopo loro è la diffusione dell'idea religiosa cattolica mediante letture istruttive, amene ed edificanti . L'immortale
Pio IX scrisse di esse al loro direttore D . Giovanni Bosco . u Non v'ha cosa più eccellente e più utile ad accrescere
ed infiammare la pietà nel popolo u . Nell'anno del Giubileo Sacerdotale di S . S . Leone XIII comincieranno colla vita
dello stesso S . Padre esposta ad esempio del vivere famigliare, civile e religioso.
2 . Bibliotechina dell'Operaio . - Un vol-` in-32° ogni tre mesi, franco (C) » 1 00
-
-
Volumetti arretrati : 12 . . . )) (C) » 3 00
Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 . Ai promotori di 25 associazioni : Il Fabbro di Nazaret illustrato . A quelli
di 100 copie : Il Fabbro, l'Apostolo S . Giovanni del Lemoyne ed Annali di S. Pietro .
Nell'anno 1888 mirerà a far conoscere il grande Pontefice salutato, appena eletto, il Pontefice di S . Giuseppe .
Un volumetto consterà delle Lettere del Cardinal Gioacchino Pecci riguardanti la Chiesa, il secolo XIX e la Civiltà, e l'ope-
raio apprenderà in esse l'altezza delle vedute sulla così detta questione sociale operaia e quale sia il modo per sciogliere
questo grande e terribile nodo .
3. Letture Polemiche . - Una disp . in-16° pice . ogni mese, franco (C) » 2 00
Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 . Ai promotori di 25 copie : Annali di S. Pietro .
La materia che uscirà nel 1888, essendo una continuazione di quella dell'anno precedente, i nuovi associati sono pregai i
di mandare L . 4 00 a fine di poter ricevere tutte le dispense necessarie alla formazione del volume : Una Rete Diabolica
del Gerola, dal quale è estratta la materia loro .
4. Letture Ascetiche . - Un vol . in-32°, leg. in tela, ogni mese, franco C) » 12 0')
Volumi arretrati : 21
D) » 24 0
Dono ad ogni associato all'anno in corso : Almanacco pcl 1888 e Della causa dei mali presenti del Muzzarelli .
Stirano al perfezionamento spirituale del cristiano, come l'indica la voce ascetica . Si pubblicano dalla nostra Tipografia :i
S . Benigno Canavese . li dono qui offerto è per coloro che si rivolgeranno con pagamento anticipato alla Libreria sopra intestata .
f promotori di 5 associazioni, che manderanno in una sola volta L . 60, riceveranno in dono gli Annali di S. Pietro .
5 . Letture Edificante . - Un eleg . vol . in-16° picc . ogni due mesi, franco (C` » 5 0 .9
Volumi arretrati : G
(Di u 5 00
Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 ed una copia del Du-Boys, D . Bosco . Ai promotori di 10 associazioni c' :e
manderanno L. 50, gli Annali di S . Pietro .
La materia è : biografia, viaggi e storia . L'eleganza dei volumetti li rende grati a tutti e specialmente alla gioventù .
6 . Letture Drammatiche . - Un vol . i n 32° gr ., ogni mese, franco (C) n 4 Oi}
Volumi arretrati : 30
(f) ; » 10 Ci
Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 e due lavori drammatici del sac . Salvatore Di Pietro, ovvero due raccontini a
scelta della Libreria Salesiana .

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ANNO XI - N. 11 .
Esce una volta al mese.
BOLETINSAO
NOVEMBRE 1887
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
Sommario - Partenza dei Missionari Salesiani per l'E-
quatore - Il Santo Padre ai Vescovi d'Italia - Perchè
vi è sempre il Papa? - Pellegrinaggio degli operai fran-
cesi a Roma - Esplorazione della Terra del Fuoco -
Grazia di Maria Ausiliatrice - Cooperatori e Coopera-
trici defunti nel 1886.
PARTENZA DEI MISSIONARI SALESIANI
per l'Equatore .
Nella prima settimana del mese di di-
cembre partirà dall'Oratorio di S . Francesco
di Sales, dalla Chiesa di Maria SS. Ausilia-
trice un drappello di dieci missionarii Sa-
lesiani, destinati per la repubblica dell'E-
quatore . Benedetti dal Sommo Pontefice
vanno per calcare le orme, per seguire gli
esempi di tanti eroi della Chiesa Cattolica,
Francescani , Domenicani , Mercedarii , A-
gostiniani, Padri della Compagnia di Gesù,
fnodatrielcvànmoltediqu
ìmmense provincie, salvatori di tante mi-
gliaia di anime pel corso di tre secoli . Ma
per quel campo evangelico non bastarono
e non bastano gli operai del Signore, per-
chè molta è la messe. Al di là delle Ande
ad Oriente vanno errando nelle tenebre
della morte quelle innumerevoli tribù, verso
le quali, per la loro salvezza, sentiva strug-
gersi d'ardentissima carità la Verginella
Paredes de Flores, la gloria dell'Equatore,
il giglio di Quito, la B. Marianna di Gesù .
Il compimento dei voti di questa ange-
lica creatura è una parte del programma dei
figli di D. Bosco, e sotto la sua protezione,
coll'aiuto di Maria SS . col soccorso mate-
riale e morale dei buoni Cooperatori e Coo-
peratrici non dubitiamo che si accrescerà
il numero dei figli della Chiesa, dei cittadini
della patria beata .
Colui che ha detto andate e insegnate a
tutte le genti, ha pure detto che chi do-
nerà all'apostolo, perchè apostolo, avrà la
ricompensa dell'Apostolo.
Signori cooperatori, signore cooperatrici!
Non stancatevi nel cammino della vostra
generosità ! Proseguite ciò che avete inco-
minciato . Un piccolo sacrifizio ciascuno per
amor di Gesù, un tenue obolo ciascuno per
amor di quel Dio che è fonte di ogni bene
terreno e celeste, e che sa ricompensare
largamente eziandio su questa terra ciò che
si fa per amor suo, e allora vedrassi sem-
pre più estendersi il regno dell'Evangelio .
Accendiamoci di quel fuoco che Gesù
Cristo è venuto ad accendere sulla terra
e che vuole che ovunque divampi, fuoco di
zelo per la gloria di Dio, emergente dalla
salute delle anime ! D. Bosco attende i vo-

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stri soccorsi ! I missionarii partono fidenti
in voi .
Quando Gesù nell'ultimo dei giorni scen-
derà sulla terra in gloria magnifica circon-
dato dagl'eserciti degli angioli santi per giu-
dicare le umane generazioni, ci chiederà
conto dell'uso delle ricchezze . Sarà base
del suo giudizio la carità . Esso ci interro-
gherà ! Che cosa risponderemo noi a Chi
fin nei suoi angeli trova deficienze ? Oh!
qual sicurezza, qual gioia se noi per nostra
difesa, additandogli migliaia di anime glo-
riose intorno al suo trono, potremo dirgli
- Signore le abbiamo salvate noi colle
nostre generose elemosine .
AI VESCOVI D'ITALIA .
Pubblichiamo la bella lettera di Sua San-
tità all'Episcopato italiano, nella quale oltre
al raccomandar che fa a noi la divozione
alla Vergine del Rosario, specialmente nel
mese di ottobre, ci rivela anche una volta
il vero amor di patria che stringe il Santo
Padre verso l'Italia nostra . Tutto sperarono
dal Rosario i padri nostri e per mezzo di
esso tutto ottennero : e noi pure per mezzo
di esso tutto dobbiamo sperare ed otterremo .
Questa parola del Sommo Pontefice riguarda
il tempo presente e il tempo futuro, quindi
non è un fuor d'opera in riportarla anche
trascorso il mese di ottobre .
VENERABILI FRATELLI,
Vi è ben noto quanta fiducia in mezzo
alle presenti calamità abbiamo Noi riposta
nella gloriosa Vergine del Rosario per la
salvezza e prosperità del popolo cristiano,
per la pace e la tranquillità della Chiesa.
- Memori, per una parte, che nelle grandi
distrette Pastori e fedeli furono sempre usi
di rivolgersi fiduciosi alla gran Madre di
Dio, aiuto potentissimo dei cristiani , nelle
cui mani sono poste tutte le grazie ; per-
suasi per l'altra che la devozione alla Ver-
gine sotto il titolo del Rosario torna som-
mamente opportuna ai bisogni specialissimi
dei tempi nostri, abbiamo voluto che questa
devozione si ravvivasse dovunque e sempre
più largamente si stabilisse in mezzo ai
fedeli di tutto il mondo . - Già più volte,
nell'inculcare la pia praticadelmsi
ottobre ad onore della Vergine, ne abbiamo
indicato i motivi, le speranze, il modo : e
tutta quanta la Chiesa, in qualsiasi parte
della terra, docile alla Nostra voce , ha
sempre risposto con manifestazioni di sin-
golare pietà al Nostro invito : ed anche ora
di nuovo si apparecchia a pagare a Maria
Santissima, per un intero mese , il tributo
quotidiano della devozione a Lei tanto gra-
dita . - In questa santa e nobile gara non
è rimasta addietro l'Italia, dove la pietà
verso la Vergine è cosi profondamente ra-
dicata e cosi universalmente sentita ; né
dubitiamo che anche in quest'anno l'Italia sia
per dare bella prova del suo amore verso la
gran Madre di Dio, e per apprestare a Noi
nuovi motivi di consolazione e di conforto . -
Non possiamo tuttavia dispensarci dal rivol-
gere a Voi, Venerabili Fratelli, una parola
di speciale esortazione, affinché con nuovo
e singolare impegno in tutte le diocesi ita-
liane sia santificato il mese dedicato a Maria
Santissima del Rosario.
E facile comprendere le particolari ra-
gioni che a ciò Ci muovono . - Fin da
quando Iddio Ci ebbe chiamati a reggere
sulla terra la sua Chiesa, Noi Ci studiammo
di porre in opera tutti quei mezzi che sono
in Nostro potere, e che credemmo più ac-
conci alla santificazione delle anime e alla
dilatazione del Regno di Gesù Cristo . Non
abbiamo esclusa dalle Nostre quotidiane
sollecitudini alcuna nazione né alcun po-
polo, ben sapendo che per tutti il Reden-
tore ha profuso sulla Croce il suo sangue
prezioso, e a tutti ha aperto il regno della
grazia e della gloria . Nessuno però può
farsi maraviglia, se con singolare predile-
zione riguardiamo il popolo italiano : ché
anche il divino Maestro, Gesù Cristo , fra
tutte le parti del mondo prescelse l'Italia
a Sede del suo Vicario in terra, e nei con-
sigli della sua provvidenza dispose che
Roma addivenisse la capitale del mondo
cattolico . Per tal maniera il popolo italiano
è chiamato a vivere in maggior prossimità
col gran Padre della famiglia cristiana, e
a dividerne più specialmente le gioie e i
dolori . E pur troppo nella nostra Italia non
mancano al presente gravissime ragioni di
amarezza all'animo Nostro . La fede e la
morale cristiana , preziosissimo retaggio
tramandatoci dai nostri antenati, e che pur
fece in ogni tempo la gloria della patria
nostra e de,' grandi Italiani, sono o insidio-
samente e quasi di nascosto, o palesemente
e con ributtante cinismo assaliti. da una

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mano di uomini , i quali si studiano di
strappare agli altri la fede e la morale che
essi hanno perduto . É facile intravedere
in tutto questo, più che ogni altra cosa,
l'opera delle sétte , e di coloro che sono
strumenti più o meno docili in mano dì
esse. - Qui in Roma poi dove il Vicario
di Cristo ha la sua Sede si concentrano a
preferenza gli sforzi di costoro e si mani-
festano in tutta la pertinace ferocia i loro
satanici intendimenti .
Non abbiamo bisogno di dirvi, Venera-
bili Fratelli, di quale e . quanta amarezza
sia ripieno l'animo Nostro nel vedere esposte
a cosi gravi pericoli le anime di tanti No-
stri carissimi figli . E cresce questa Nostra
amarezza nel veder Noi stessi posti nel-
l'impossibilità di opporsi a questi grandi
inali con quella salutare efficacia che vor-
remmo, e che pure avremmo il diritto di
avere : imperocchè sono note a voi, Vene-
rabili Fratelli, e a tutto il mondo, le con-
dizioni di vita alle quali siamo ridotti . Per
questi motivi Noi sentiamo maggior il bi-
sogno d'invocare l'aiuto di Dio e la prote-
zione della gran Vergine Madre . - I buoni
Italiani preghino fervorosamente pe' loro
fratelli traviati e preghino pel Padre co-
mune di tutti, il Romano Pontefice, accioc-
chè Iddio nella sua infinita misericordia
accetti ed esaudisca i comuni voti de' figli
e del Padre . Ed anche per questa parte le
Nostre più vive e più ferme speranze sono
collocate nella gloriosissima Regina del
Rosario : la quale, fin da quando cominciò
ad invocarsi con questo titolo, si mostrò
prontamente soccorrevole ai bisogni della
Chiesa e del popolo cristiano . - Già altre
volte ricordammo queste glorie e gli stre-
pitosi trionfi riportati contro gli Albigesi e
contro altri potenti nemici : glorie e trionfi
che ridondano sempre non solamente a pro-
fitto della Chiesa perseguitata ed afflitta,
ma a prosperità temporale altresì dei po-
poli e delle nazioni .
Perchè non potrebbero rinnovarsi nei bi
sogni presenti le stesse meraviglie di po-
tenza e di bontà da parte della gran Ver-
gine a pro della Chiesa e del suo Capo e
di tutto il mondo cristiano, sol che i fedeli
sapessero rinnovare da parte loro gli splen-
didi esempi di pietà dati in simili congiun-
ture dai loro maggiori? E perciò che Noi,
a renderci vie più propizia questa poten-
tissima Regina, intendiamo di onorarla
sempre più sotto l'invocazione del Rosario
e di accrescerne il culto . - E così, a co-
minciare dall'anno che corre, abbiamo sta-
bilito d'innalzare a rito doppio di seconda
classe per tutta la Chiesa la solennità del
Rosario . Ed allo stesso fine ardentemente
bramiamo che il popolo cattolico italiano
con particolare slancio di devozione sempre,
ma singolarmente nel mese prossimo di
ottobre, si volga a questa gran Vergine, e
faccia dolce violenza al suo cuore di Madre,
pregandola per l'esaltazione della Chiesa e
della Sede Apostolica, per la libertà del
Vicario di Gesù Cristo in terra, per la pub-
blica pace e prosperità . E poichè l'effetto
delle preghiere sarà tanto più grande e
sicuro, quanto saranno migliori le dispo-
sizioni di chi prega, caldamente vi esor-
tiamo, Venerabili Fratelli, che con tutte le
industrie del vostro zelo vi adoperiate a
ridestare nei popoli a voi commessi una
fede vigorosa , viva ed operativa, e a ri-
chiamarli colla penitenza alla grazia e al fe-
dele adempimento di tutti i dovei i cristiani .
Tra i quali, per le condizioni dei tempi,
conviene considerare come principalissimo
la franca e sincera professione della fede
e della morale di Cristo, per la quale si
vinca ogni rispetto umano e si mettano in-
nanzi ad ogni cosa gl'interessi della reli-
gione e l'eterna salvezza dello anime . Poiché
non conviene dissimulare che, quantunque
per divina misericordia il sentimento reli-
gioso sia ancora vivo e largamente diffuso
nel popolo italiano, pure anche in mezzo
di esso, per malefico influsso degli uomini
e dei tempi , ha cominciato a serpeggiare
l'indifferentisrno religioso :, per cui va di-
minuendo quella pratica riverenza e quel-
l'amor filiale verso la Chiesa , che furono
gloria e nobile vanto dei maggiori . - Sia
per opera vostra, Venerabili Fratelli , che
si risvegli potente nei vostri popoli il sen-
timento cristiano, l'interesse per la causa
cattolica, la fiducia nella protezione della
Vergine, lo spirito di preghiera. Non è a
dubitare che l'invitta Regina da tanti figli
e con si felici disposizioni invocata, non
risponda benignamente alle loro voci, con-
soli la Nostra afflizione e coroni i Nostri
sforzi a pro della Chiesa e dell'Italia, ri-
conducendo per l'una e per l'altra giorni
migliori .
Con questi sentimenti impartiamo a voi,
Venerabili Fratelli, al Clero e popolo com-
messo alle cure di ciascun di voi, l'Apo-
stolica benedizione, pegno delle grazie e
dei favori più eletti del cielo .
Dal Vaticano, li 20 settembre 1887.
LEO PP. XIII

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santa la nuova Gerusalemme ; principalmente
sotto quella della Sposa immacolata rel divino
PERCHE VI È SEMPRE IL PAPA?
Agnello. Con una cara e semplice esposizione,
sempre appoggiata alla divina Scrittura, vi pre-
Un avvenimento, grande come il mondo che
esso riempie, si va approssimando a gran passi .
L'ultimo giorno del corrente anno il Sommo Ge-
rarca della Chiesa Cattolica, il sapientissimo Papa
Leone XIII compirà i cinquanta anni di sacer-
dozio, celebrerà le sue Nozze d'oro, come si dice,
e con lui le celebreranno i 217 milioni di cat-
tolici , sparsi su tutta la terra . Anzi anche gli
eretici, gli scismatici, i turchi ed i pagani si
fanno un piacere di preparargli ed offrirgli pre-
ziosi regali . Sarà un'altra volta adempita la pro-
fezia : I re di Tharsis e le isole a lui faranno
le loro offerte, i re degli Arabi e di Saba por-
teranno i loro doni (1) . Un grande pellegrinag-
gio cattolico si apparecchia a venire a Roma ; e al
Pontefice dirassi : Alza intorno il tuo sguardo
e mira : tutti costoro si son radunati per ve-
nire a te : da lungi verranno i tuoi figliuoli e
da ogni lato a te nasceran delle figlie (2) . E, ciò
che vi ha di più straordinario in questo fatto, esso
accade mentre i giornali della rivoluzione van
gridanochelPptèmor,chelaqustion
romana è posta nel dimenticatoio . Non adempi-
rassi anche la profezia : Si getteranno ai suoi
piedi gli Etiopi e i nemici di lui lambiranno la
terra? (3) Non sembra l' avventura del famoso
Balaam della Bibbia, chiamato a maledire e co-
stretto, suo malgrado , a benedire per tre volte
il popolo d'Israele? (4) Il vero popolo d'Israele,
di cui l'antico non era che la figura, è la Chiesa
Cattolica col suo augusto Capo . Quanti che ora
maledicono, se studiassero, se riflettessero, bene-
direbbero l'una e l'altro!
Abbiamo sott' occhio un libro , uscito or ora
dalla Tipografia Salesiana, che ha per titolo
Perché vi è sempre il Papa ? Esso è scritto dal
Teol . Colleg . Ilario Maurizio Vigo , Curato di
Santa Giulia in Torino e fa seguito ai due già
pubblicati dal medesimo autore e stampati dalla
stessa benemerita Tipografia , cioè : Perché vi son
sempre Preti ? e Perché vi son sempre Vescovi ?
e compisce un magnifico ternario, opportunissimo
ai nostri tempi.
A non parlare che dell' ultimo uscito : Perché
vi è sempre il Papa? diremo che noi lo giudi-
chiamo degno di tener compagnia ai due prece-
senta così soavemente la Veste, il Corpo, l'Anima,
la Fecondità verginale, la Dote e i Connotati
di questa Sposa terreno-celeste , che incanta e
innamora . Oh ! fosse letto da tutti il libro del
Teol. Vigo ! . . .
Intanto si è preparato la strada a parlare del
Papa, come fa nella seconda parte del suo libro .
E qui si può dire che oratio crescit, exultat,
triumphat, il discorso cioè cresce, esulta, trionfa .
Con poche pennellate, proprio da maestro, vi dà
nell'introduzione un quadro della storia del Pa-
pato e divide la sua materia in tre capi : Pre-
rogative dl Papa - Benefizi del Papa - Do-
veri verso il Papa. E, ben conoscendo l'importanza
e la difficoltà del primo capo : Delle prerogative
del Papa, si è appoggiato totalmente alla defini-
zione dogmatica del Concilio Ecumenico Vaticano,
e, a rendere l'intelligenza più facile , ha dato a
questo capo la forma di Dialogo, brioso, vivace,
condito di festività e seminato di aneddoti storici .
Arrivato ai Benefizi del Papa , dopo avere
paragonato opportunamente questo augusto Capo
della Sposa del divin Redentore, con una simili-
tudine scritturale, al Monte Carmelo , dimostra
chiaramente e colla storia alla mano che dal
Papa vengono preziosissimi benefizi soprannatu-
rali e naturali, tanto intellettuali (le scienze e
le arti belle) quanto morali alla società, alla
famiglia (sposi, genitori e figli) e a tutti gli
sciagurati in genere, onde ben con ragione passa
ai Doveri verso il Papa, deducendoli dal quarto
comandamento del Decalogo : Onora il padre tuo
ecc ., e col Catechismo Romano prova e spiega
con adattati esempi che si deve amare il Papa,
rispettare il Papa, obbedire al Papa e assistere
il Papa . E qui, dopo spiegata l' origine del De-
naro di s. Pietro, dimostra che dobbiamo ai no-
stri giorni specialmente, soccorrere quanto pos-
siamo questo nostro gran Padre .
Noi non crediamo dir troppo se conchiudiamo
che il libro del D . Vigo, già conosciuto per tanti
altri scritti, non solo è pieno di dottrina, di eru-
dizione e di amenità popolare, ma è un magni-
fico regalo da fare alla gioventù, è un volumetto
da mettersi nelle mani di tutti i cattolici dei
nostri giorni, che può confermare nella fede , e
anche dei non cattolici, che può illuminare a co-
denti, anzi in esso l'autore, a nostro giudizio, ha
superato se stesso .
E diviso in due parti : La Chiesa e Il Papa.
Nella parte prima, dopo un'introduzione in cui
mostra come in un quadro la storia della Chiesa
in questi oramai diciannove secoli di vita cri-
stiana, presenta questa nostra gran Madre sotto
la figura del Regno di Dio, predetto dal profeta
Daniele,; della Società di Dio cogli uomini, di'
cui parla san Giovanni Evangelista ; della Città
noscere la verita intorno alla Chiesa e al Papa .
È un bel volume in-32° di pag . 192, e si vende
al prezzo di Lire 0 50 la copia
Sappiano pure che la medesima benemerita
Tipografia Salesiana propone un mezzo semplicis-
simo di fare acquisto di questo libro . Basta ri-
volgersi alla medesima domandando pacchi postali
del Vigo - perché vi è sempre il papa ? unendovi
la somma di Lire dodici e si riceverà al più presto .
Ogni pacco postale conterrà 25 copie di detto
(1) Psalm. LXXI, 10.
(2) Issi. Lx, 4,
(3) Psalm . cit.
.xiv Num
(4)
libro, una copia dei seguenti Scritti del S. Padre
Leone XIII od a Lui riguardanti cioè : Pecci,
La Chiesa e la Civiltà - Bosco, Il più bel fiore -
Leone XIII . Costituzione Cristiana dgli stati -

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Tarino Istruzioni popolari sulle Encicliche di
S. S. Leone XIII, nonché 50 copie assortite di
due opuscoletti, da 5 cent. cioè Viva Leone XIII
e Lettera pel Giubileo .
Il prezzo d'ogni pacco postale sarà di L . 12 (D .)
Un tal modo di acquisto agevola alla Libreria
editrice la pronta e regolare spedizione, ed ai
Promotori della buona stampa una grande diffu-
sione, durante il Giubileo, con poca spesa.
I Cooperatori e le Cooperatrici, che vogliono
promuovere la diffusione di un tal libretto e goder
delle agevolezze offerte, si appiglino a questo sem-
plice mezze .
PELLEGRINAGGIO DEGLI OPERAI FRANCESI
a Roma .
Tre ore in Torino .
Il 13 del mese d'ottobre, il Pellegrinaggio delle
Associazioni Operaie francesi - sezione del Nord
-ha passato alcune ore in Torino;sicompnevad
900 persone, fra le quali molti preti, cappellani
dei Circoli cattolici e direttori di varie altre
Opere .
Il signor Léon Harmel, di Val des Bois, e due
dei suoi figli ; il signor barone di Monpetit e il
signor Champion guidavano la devota falange .
Il primo treno entrava nella stazione alle 5,30
di sera . Alcuni preti Salesiani francesi, mandati
da D . Bosco, salutano il signor Léon Harmel a
nome del loro Padre, dicendo che a lui rincre-
sceva, per l'amore che porta alla Francia, di non
poter dare ai pellegrini, troppo numerosi, un'o-
spitalità che sarebbe stata di suo onore e con-
solazione, per la ristrettezza dei locali dell'Ora-
torio . Ma tuttavia , desiderando far conoscere
quanto apprezzasse e desiderasse la loro venuta,
dimenticando il peso degli anni, voler recarsi
presso agli operai, a fine di congratularsi con
essoloro della loro nobile impresa .
Il signor Harmel, accettando la lieta proposta
indicò l'ora più conveniente per la visita di D .
Bosco .
Si era preparata la cena dei pellegrini nel ri-
storante Sogno , posta in mezzo al magnifico
giardino del Valentino . Trenta vetture della So-
cietà Piemontese dovevano fare il servizio dalla
stazione al Valentino .
I curiosi non mancavano davanti alla stazione ;
il loro atteggiamento perfetto dava tutto il comodo
di godere lo spettacolo : numerose guardie man-
date dal municipio assistevano pel buon ordine .
Allegri e nello stesso tempo visibilmente rac-
colti, i viaggiatori non davano indizio delle 27 ore
di strada ferrata che avevano già percorse .
Due erano i treni . Il secondo non tardò molto
ad arrivare Come i viaggiatori del primo, questi
scendono, escono, salgono le vetture con una
calma ed una prestezza di cui la folla, abbastanza
numerosa, rimane maravigliata .
D . Bosco, accompagnato da D.Rua,sovicr
generale, giunse verso le sei e mez o davanti al
ristorante Sogno . Egli è subito circondato dai
Francesi con una premura che gli è causa di una
vivissima emozione : quelle voci e quei visi co-
nosciuti gli rimettono in memoria le sue corse
a traverso la Francia . Il signor Léon Harmel ed
il R. P . Assistente dei Fratelli di San Vincenzo
de' Paoli lo aiutano a camminare, mentre egli si
avvicina adagio adagio verso la sala disposta pei
pellegrini .
Ma D . Bosco si ferma quasi ad ogni passo per
dire, con espansione di cuore, quanto gli è caro
il ritrovarsi in mezzo a tanto cari amici ; rico-
nosce quelli che non ha più visti da tanto tempo,
e resta intenerito al punto di non aver più pa-
role per esprimere i suoi pensieri . Avvertito che
la sala non poteva contenere tutta quella gente,
D . Bosco si siede fuori, presso alla porta dello
stabilimento . Dopo alcuni minuti di riposo , e
quando tutti gli operai furono riuniti intorno a
lui, diede loro, con tutta l'anima, una benedizione
la quale volle estendere alle loro famiglie , ai
loro parenti ed amici, alle loro opere , alle loro
più care intenzioni . Ma lo stato di sua sanità ed
il numero degli uditori non permettendogli di
continuare ad alta voce, pregò D . Rua di dire a
nome suo alcune parole, delle quali ne riprodu-
ciamo il senso
« D . Bosco si congratula coi pellegrini e li
ringrazia, rappresentando essi la Francia catto-
lica, la vera Francia, quella di cui il risorgi-
mento va sempre di più accentuandosi, per la
misericordia divina e mercè le ammirabili e
buone istituzioni fondate e sorrette dalla risoluta
volontà dei suoi figli migliori . Anch'esso spera
poter efficacemente concorrere a quel felice ri-
sorgimento ; nessuno meglio di lui sa quali ri-
sorse ella può trovare nel suo temperamento
cristiano per trionfare di molti mali, per guarire
da ferite profonde . Egli non ebbe da far altro
che mandare un grido, dare un segnale, per trarre
verso le sue Opere quella vitalità maravigliosa
che supera e abbatte tutti gli ostacoli e per cui
sono un nonnulla i più pesanti sacrifizi .
» Tutto ciò è per D . Bosco un motivo partico-
lare di ringraziare i pellegrini in un giorno in
cui essi gli procurano la preziosa consolazione
di benedirli sulla strada di Roma . Avanguardia
del mondo cattolico, vanno ad annunziare nell'E-
terna Città ed in un modo così provvidenziale ,
il risorgimento della loro patria ; i primi fra i
figli del Padre comune dei fedeli, essi vengono
a dirgli quanto soffrono i suoi figli di Francia
dei suoi dolori, e qual energia di preghiere e di
azione impiegheranno per ottenere il . trionfo pa-
cifico del Vicario di Gesù Cristo .
« D . Bosco domanda agli operai che dopo aver
deposti ai piedi del Sommo Pontefice eziandio i
suoi umili ossequii di figliale venerazione , non
si dimentichino di pregare presso la tomba di
S . Pietro per tutta la famiglia Salesiana, e otte-
nerle le grazie delle quali ha tanto bisogno per

1.8 Page 8

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compiere la sua missione nella Chiesa di Dio .
Egli, in fine, dopo averli esortati a visitare il
Santuario da lui eretto in Roma al Sacro Cuore
di Gesù, promette di celebrare all'indomani la
Messa, coll'intenzione di far discendere sull'in-
tiero Pellegrinaggio le più elette benedizioni .
D . Bosco sapeva che gli operai del Mezzodì della
Francia, condotti dai signori de Villechaize e de
Villeneuve, si recavano in Roma, via Ventimiglia .
» Egli vorrebbe ancora, prima di dar loro
l'addio, lasciar uscire dalle sue labbra quel grido
che ha nel fondo del suo cuore : Evviva la
Francia ! Ciò non gli è permesso : ma ciò che
nessuno potrà proibirgli si è di mandare verso
Dio quel grido con uno slancio di riconoscenza
e di particolare affezione . »
Dopo quell'allocuzione, ciascheduno dei pelle-
grini, passando davanti a D . Bosco e baciandogli
la mano, ne ricevette, in ginocchio, una medaglia
di Maria Ausiliatrice . Per tre quarti d'ora durò
quella commovente presentazione , mentre che
D . Bosco non cessava di fare a tutti i più cari
augurii di felicità, servendosi di formule che non
abbiamo potuto ritenere tutte, ma la di cui va-
rietà era appropriata alla condiziono e allo stato
di ciascuno.
Si compiaceva specialmente di ripetere : « Vi
protegga Maria Santissima e vi guidi fino al para-
diso . » Parecchi preti s'ebbero quelle parole
« Vi faccia il Signore il favore di dargli molte
anime . » Un pellegrino di Chartres , dicendo di
conoscere D . Bellamy che amava tanto, D . Bosco
lo trattenne un istante : « Ma allora, gli disse ,
se D . Bellamy è vostro amico, voi siete il mio,
perchè anch' io lo amo tanto : è grande mio
amico . »
Mentre i pellegrini lasciavano D. Bosco , sali-
vano in vettura per ritornare alla stazione dove
tutti dovevano trovarsi alle otto .
Quell'ardente venerazione, quell'entusiasmo di
pietà per la persona di D . Bosco era uno spet-
tacolo di edificazione profonda .
Per allontanare fino la possibilità di una ma-
nifestazione qualunque, il municipio avea fatta
pompa di un lusso di forza , che la serietà e il
contegno della popolazione torinese rendevano
affatto inutile : vi era dunque poca gente nel Va-
lentino . Ma coloro che hanno potuto vedere la
maniera con cui i cattolici francesi sanno ono-
rare il sacerdozio, ne riportarono una impressione
incancellabile .
(Dal Bollettino francese) .
ESPLORAZIONE DELLA TERRA DEL FUOCO,
LETTERA II .
Baia Tetis, 2 gennaio 1887 . Latitud. Merid. 54, 40' .
CARISSIMO Sig. D . Bosco,
La partenza del corriere m'obbligò d'interrom-
pere bruscamente la mia prima lettera, la vigilia
del giorno stabilito per intraprendere la nostra
marcia verso il Sud . Eccomi dunque ora a ri-
prendere ed a riannodare il filo della mia rela-
zione : la maggior parte delle notizie che verrà
esponendo, le toglierò tali e quali vennero quo-
tidianamente da me consegnate nel mio giornale
di viaggio .
I° Incomincia l'esplorazione della Terra del Fuoco .
Il giorno 29 novembre fu dedicato ad ordinare ed
assegnare il carico ad ognuna delle 11 nostre
mule ; a scegliere i viveri che si dovevano por-
tar con noi ; a distribuire ai soldati della scorta
le rispettive razioni di foraggio , di riso, di ta-
bacco e di farina ; a togliere i nostri attenda-
menti da campo ed a disporli convenientemente
per la partenza del dimani.
Durante la notte cadde giù un acquazzone che
ci incomodò non poco e che ci obbligò a ritar-
dare la partenza fino alle ore due pomeridiane
del 30, ora in cui, finalmente potemmo mettersi
in via, dirigendoci a Sud-Est . Siccome non v'era
propria e vera strada, ed il suolo che dovevamo
calcare assai malagevole, fummo spesso costretti
al passo delle nostre mule , le quali molto so-
venti, affondavano le loro zampe nelle numerose
tane dei tucu-tucu, rallentando sempre di più il
nostro andare . - Ci siamo fermati alle ore 5 sopra
una eminenza, dove scorgevansi tuttavia le trac-
cie di sei toldos (baracche indigene) di fianco ad un
prunaio di mata-nera, sulla sponda di una laguna
da poco tempo rimasta in secco . Venendo quindi
a mancarci l'acqua, ci demmo a scavare un pozzo,
trovandone presto d'eccellente alla profondità mi-
nima di appena 40 centimetri .
Quanto al bestiame, intorno intorno abbondavi
un ottimo pascolo . Ivi pernottammo, non avendo
percorso in tutto il giorno più di sette chilom .
All'alba seguente ci riponemmo in marcia, fa-
voriti dal miglior tempo e seguendo la stessa
direzione del dì innanzi. Procurammo di attenerci
il più che era possibile sulle parti più elevate
del suolo, malagevoli essendo i luoghi bassi per
frequenti pantani che l'acqua vi aveva formati .
Man mano che avanzavamo, s'incontravano
sempre migliori pascoli e pianure molto vaste,
una delle quali, specialmente, sembrava misurare
più d'una mezza lega .
Non vedemmo quadrupedi ad eccezione di al-
cuni cani che giudicammo appartenere a famiglie
indiane che forse ci stavano vicine, ma che, per
il momento, non ci curammo di ricercare . Scor-
gemmo, invece , parecchie avutarde (l'avis tar-
da latina) , specie di uccello di color rosso, pic-
chiettato di nero ; e queste incontrammo assai
più numerose presso un torrente piccolo sì, ma
che ci diede molto da faticare pel letto pantanoso
che dovemmo attraversare, portando a spalla i
nostri bagagli e traendo le mule per le redini .
E da questo punto che veramente incominciammo
ad esperimentare le non poche difficoltà del viag-
gio . Sulla sponda di questo torrente che, per ora,
chiamerò delle Avutarde, scorgemmo una cin-
quantina di toldi abbandonati . Incominciammo per
ciò ad avanzare con maggior cautela, nella ra-

1.9 Page 9

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gionevole persuasione d'aver prossimo buon nu-
mero d'Indiani .
2° Incontro cogli Indiani - Diffidenze e accoglienze fe-
stive.
Alle 11 c'inoltrammo in un terreno molto on-
dulato, ed all'una pomeridiana arrivammo ad un
altro torrente più largo e più gonfio del primo,
il quale riuniva fra le sue sponde tutte le acque
di una piccola vallea ; e scorgevansi da lungi le
montagne, dalle quali traeva senza dubbio la sua
origine . - La nostra persuasione d'incontrare
molti Indiani in quelle vicinanze non era stata
inopportuna, perché molti di essi non tardarono
ad apparirci ad un tre quarti di miglio più in-
nanzi . Stavano alcuni sulla sponda sinistra del
torrente, altri sulla sponda destra ed altri final-
mente si diedero a fuggire verso Est, provando
per tal modo d'averci veduti di lontano .
Il dottor Segers, che mi stava a lato, mi pro-
pose d'andare insieme a parlamentare con essi,
onde, possibilmente, evitare che si ripetessero le
tristi scene del giorno 25 . Ottenuto il permesso
dal Capo spedizione, movemmo loro incontro a
cavallo, facendo segnali di pace, col cappello e col
fazzoletto bianco, chiamandoli e dicendo loro in
lingua Tehuelche : yegoa, yegoa (fratello, fratello,
yeper (carne) galletta! Ma essi non intendevano
e incominciarono a far passare le donne ed i ra-
gazzi alla sponda opposta, trasportando le loro ric-
chezze che consistevano in qualche pelle di guanaco .
Ed intanto che noi ci avvicinavamo, due di essi ci
vennero incontro passo passo, colla freccia sul-
l'arco teso in atto di scoccarla contro . Ciò vedendo,
scendemmo ambidue da cavallo e continuammo ad
innoltrarci, tenendoci, per precauzione, sulla sponda
del torrente . Anche i due indiani continuarono
ad avanzare, sempre in attitudine di difesa e di
minaccia insieme .
Manifestamente venivano con intenzione di com-
battere, poiché, giunti da noi ad una cinquantina
di passi, scagliarono una freccia forse più per impau-
rirci che per ferire . - Per nulla sconcertati e
non tenendo conto alcuno del loro atto, alzammo in
alto le mani per far loro comprendere di non aver
arma di sorta, e li invitammo ad appressarsi a noi .
Il dottor Segers fece anche di più : si pose egli a
saltare disperatamente , e, bisogna pur dirlo,
questo suo giuoco infantile assai bene ci valse .
Gli Indiani gettarono lungi archi e freccie ,si
liberarono delle loro pelli di guanaco e tosto ci
furono presso, saltando anch'essi del loro meglio ;
e per dimostrarci la confidenza che avevano in
noi riposta, ci porsero ambe le mani . - In vista
di questi atti tutt' altro che inquietanti, il Capo
spedizione che si era man mano appressato , si
fece anch'esso avanti conducendo seco un soldato
che spiegava bandiera argentina ed altri che por-
tavano cibi e vestiari per regalarne gli Indiani .
I nostri selvaggi protagonisti non compren-
dendo per altro le nostre parole, ci fu forza farci
intendere a mezzo di segnali . Offrimmo loro ta-
bacco , ma non fu aggradito. Mentre stavamo
tuttavia intrattenendoci con essi mimicamente,
ci avvisammo come le genti loro che prima accen-
navano a ritirarsi, venissero man mano approssi-
mandosi, sicchè in breve tempo ne fummo to-
talmente circondati . Era tuttavia in loro il ti-
more di qualche sorpresa e, in conseguenza,
volgevano spesso intorno i loro sguardi inquieti .
Uno però, il più vecchio di tutti, mentre gli al-
tri, chi più, chi meno , prendevano parte alla
nostramucvezion,savcòlemu,
insellate e, meravigliando visibilmente di questo
quadrupede a lui sconosciuto , titubante ne toc-
cava il freno, lo staffe e la sella, guardandoci di
poi con allegrezza e col più ingenuo stupore. Ad
un tratto si avvicinò a me, e mi passò la mano
sul cappello , sul di dietro della testa , sugli oc-
chiali, sulla sottana e sulla braccia, pronunciando
di quando in quando la parola : wich, wich, certo
a manifestazione della sua sorpresa . Il loro lin-
guaggio non è nè Araucano nè Tehuelche . La
pelle hanno color di rame, alti di statura tra un
metro e 85, e 1,90. Usano dipingersi la faccia
con un colore formato di terra cotta e di olio di
lupo marino.
Dopo due ore di mimico intrattenimento ci
accomiatammo da essi, regalandoli prima di pon-
chi e di coperte, esternando loro la nostra in-
tenzione di movere verso il Sud . Con gioia ve-
ramente infantile ci guardavan essi a montare a
cavallo, contemplandoci poi come estatici quando
ci allontanammo .
Traghettammo quindi il torrente che poteva
avere un 25 metri di larghezza, e, al soprag-
giungere della notte , accampammo nel piano,
sempre vigilanti per un possibile attacco degli
Indiani .
In quel giorno abbiamo avuto occasione di con-
statare che costoro non sono poi tanto cattivi
come si suol dipingerli .
Merita una parola di lode il buon dottor Se-
gers, il quale colla sua sagacia e colla sua pa-
zienza seppe ammansire gli indigeni e porci con
esolrincmuazoe,nchlsigor
Lista, moderator prudente , in ogni circostanza,
dello slancio dei suoi soldati .
3° In vedetta - In marcia - I guanachi - Un toldo Indiano
- Cammino faticoso .
Il giorno 2 dicembre, assai di buon'ora, mi feci ad
ascendere un'eminenza allo scopo di scoprire, ser-
vendomi del cannocchiale, i toldi degli indiani coi
quali ci eravamo trattenuti il giorno prima ; ma
non distinsi che poche colonnette di fumo sulla
sponda del mare e, verso occidente, qualche gua--
naco fuggente a tutta corsa come se inseguito .
Ci riponemmo in marcia, e, superata una col-
lina, scendemmo in una valle distante forse tre
miglia di lì, abbattendoci in un altro branco di
guanachi che stavano tranquillamente pascolando,
mentre ad oriente ci apparvero moltissime co-
lonne di fumo che parevano sbucar dal suolo .
Noi credemmo fossero gli Indiani del dì innanzi,
i quali forse non ritenendovisi più al sicuro, ab
bandonassero diffidenti quel luogo, accendendo
fuochi sul loro cammino quasi per segnalare la
presenza di persone sospette nei loro campi . -
Dovemmo presto costeggiare una grande laguna

1.10 Page 10

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d'acqua dolce, alla estremità della quale vedemmo
alcuni guanachi ed alcuni cani . Alle 11 percor-
revamo la sinistra di un' altra vallicella , lunga
forse 250 metri, e, alla distanza di mezzo chilo-
metro all'incirca, scorgemmo due toldi e due In-
diani che ci stavano guatando . Noi ci fermammo
e facemmo loro alcuni segni amichevoli che non
compresero, e quando cercammo avvicinarli, si
posero in fuga verso mezzodì .
Raggiungemmo il piccolo loro toldo non per
anco terminate, e riscontrammo in esso maggior
accuratezza e maggiore solidità che non in tutti
gli altri visti prima . Aveva all' incirca 4 metri
di larghezza per cinque di lunghezza, e lo aveano
circuito di un piccolo fossato , la cui terra d'e-
scavazione avevano gettata intorno ai pali di so-
stegno per dar loro maggior forza. Il mobiglio
consisteva in un piccolo canestro di paglia intrec-
ciata, una secchia di pelle, un pettine di balena
e un piccolo osso che serve di punzone per for-
mare la punta delle freccie che è di pietra, o
di vetro trovato sulle spiaggie del mare . L' a-
spetto di quella valle era quello d'una gran pa-
lude coperta d' acque stagnanti e di altissime
erbe . Dovemmo mettere piede a terra e prendere
altra volta il bagaglio sugli omeri e condurre
a mano le nostre cavalcature , spesso ingolfan-
doci in acque alte fino al ginocchio . - Impie-
gammo 4 ore e mezza ad oltrepassarla, e quando
finalmente si trattò di ricaricare le some, il Capo
spedizione fece gettare via il riso , la farina, il
grasso ed , in una parola, quanto giudicò non
esserci strettamente necessario . Durante la sor-
venuta notte, ci fu sopra un discreto temporale,
e poiché non avevamo innalzate le tende, do-
vemmo altrimenti ripararci dal vento e dalla
pioggia come meglio potemmo . Ci riponemmo in
cammino sull'albeggiare seguendo sempre la me-
desima direzione, tenendo il mare alla nostra si-
nistra . Il suolo continuava a mostrarsi molto ac-
cidentato ed assai abbondevole di pascolo, parti-
colarmente nelle parti più depresse e incanalate .
li cielo si mantenne nuvoloso , e, dopo qualche
ora di marcia, si levò un vento assai gagliardo,
accompagnato da un'abbondante pioggia . Avremmo
desiderato giungere il dì stesso al capo Sunday,
cosa che non ci fu possibile, perché continuando
la pioggia a diluviare rendeva sempre più diffi-
coltoso il nostro cammino . Bivaccammo pertanto,
sempre coll'acqua, sul destro margine d'un altro
torrente serpeggiante nella pianura a Nord di
quel capo .
4° Capanne abbandonate - Il Capo Sunday - Oggetti
europei sul lido del mare - Memoria della spedizione
Poper .
La larghezza del nuovo fiumicello poteva ap-
prossimativamente raggiungere i 25 metri, men-
tre la sua profondità variava da uno a due e poco
impetuosa ne era la corrente . Scoprìmmo in quel
luogo le orme di un piede indiano che volgevano
a mezzodì, e quelle appariscentissime d'una lontra,
animale che per anco non avevamo incontrato in
quei paraggi . Verso notte udimmo i latrati di
alcuni cani alle falde d' una collina ad occidente
del nostro attendamento . Nel dubbio che colà si
trovassero Indiani, furono inviati due soldati in
esplorazione , con ordine di non soffermarsi nè
attaccar briga con essi nell'ipotesi d'un loro in-
contro ; ma invece di ritornar tosto indietro
a render conto di ciò che avessero scoperto,
furono di ritorno mezz'ora dopo e dissero di non
aver visti che pochi cani selvaggi . Passammo
una notte molto tranquilla, essendosi calmato
il vento e cessata la pioggia . Sorse il dimani
con una splendida aurora che sembrava invitarci
a proseguire innanzi .
Ci dirigemmo dunque verso il Capo Sunday,
al quale avvicinandoci, trovammo parecchi toldi
abbandonati, prova che solevano gli Indiani fre-
quentare quel luogo per ragione della caccia e
della pesca . Girammo il capo , e, giunti al Sud,
in un angolo formato dalla configurazione del
Capo medesimo, rinvenimmo carte, indumenti vec-
chi e pezzi di latta , certo indizio che per di qui
aveva transitato gente civilizzata . - Abbando-
nammo la riviera marina volgendo direttamente
a mezzodì per un sentiero probabilmente prati-
cato dagli stessi Indiani . Gli ostacoli però che
incontrammo tosto, ci obbligarono a dare di volta
ed a riprendere l'antica nostra direzione all'Est .
Camminammo oltre in un piano compreso fra la
sponda del mare ed un rialzo di terreno fino alle ore
5 pomerid ., ora in cui ci siamo accampati ai piedi di
una breve collinetta . Fu allora e per la prima
volta che rivedemmo, lontana dopo tanto tempo,
una piccola nave a tre pali veleggiante al Nord .
Era forse proveniente dal Pacifico e, per lo stretto
di La Maire, probabilmente seguiva la rotta di
Montevideo . Passammo la notte ninnati dal mor-
morare cadenzato delle onde che venivano ad in-
trangersi contro enormi blocchi di pietra che
guerniscono la riviera .
Sull'albeggiare del dì seguente il termometro
segnava quattro gradi centigradi sopra zero .
Partimmo assai di buon'ora ed invece di seguire
la costa, riprendemmo il sentiero indiano che
saliva sul rialzo . Giù al basso incontrammo al-
cune orme del piede di un cavallo . Alle nove
antimerid . scorgemmo alcune pietre, convenien-
temente disposte e, sovr'esse, la seguente iscri-
zione : Spedizione Poper .
5° Un guado difficile - Un soldato nel fiume .
Circa seicento metri più innanzi ci tagliò il
passo un fiume molto impetuoso, che, in tempo
di bassa marea, calcolavamo dover essere di un
cento venti metri di larghezza per tre di profon-
dità . Spedimmo alcuni esploratori per riconoscere
se lo sbocco di questo fiume offrisse qualche mezzo
di passaggio ; ma non avendone trovato, dovemmo
piegare ad occidente e seguirne la sponda sinistra.
Il letto è molto grande, probabilmente per le maree
e le piene generate da grandi pioggie . I mar-
gini, molto frastagliati, hanno frequenti pantani,
per evitare i quali dovevamo spesso fare larghi
giri . Lo spazio compreso fra la sponda del fiume
ed il rialzo che costeggiavamo è il più ricco di
pascoli che abbiamo incontrato e, nella stagione
fredda deve essere il luogo preferito dai guanachi.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Risalimmo il fiume per circa sei miglia, fino a che
esso veniva ad avvicinarsi al rialzo medesimo ,
dividendosi in due braccia . Il primo di questi,
largo venti o trenta metri, lo traghettammo pas-
sando i carichi nel canotto di gomma affinché
non si bagnassero i viveri né gli effetti di ve-
stiario e biancherie ; giunti al secondo, si fecero
passare alcune mule col sergente Rozas ed il
caporale Diaz . Fu pure con loro il dottore, il
quale si servi del canotto di gomma .
Il soldato Giuseppe Ordenes, montato sopra
una mula , volle eziandio tentare il guado ; ma
giunto alla sponda Sud precipitò nell' acqua e vi
sarebbe indubbiamente affogato se non fosse ri-
masto attaccato alla briglia della sua cavalcatura,
poiché avendo questa toccato presto la riva,
trasse seco il disgraziato cavaliere . Erasi già
trasportata oltre una parte delle nostre vettova-
glie ; ma in una traversata della barca, questa si
ruppe esternamente in un punto del margine
dove era attaccata una bolza . In un' altra tra-
versata successiva si ruppe la corda trasversale
tirata da una all' altra sponda , alla quale era
assicurato il canotto, e si corse grave pericolo
di perderlo . In vista di ciò il Capo risolse di ri-
tornare indietro e di cercare un miglior guado,
preferendo impiegare qualche maggior tempo, al
pericolo di perdere i viveri ed a quello di
esporre la spedizione ad un certo fracasso . Fu
quindi mestieri ricominciare l'ardua operazione
di ripassare al di qua quanto già si trovava sul-
l'atrspond,cmebnitso,lemu
pecore e parte dei soldati . Terminammo alle 8
della sera . Che aspetto presentava quella sera il
nostro accampamento ! Il massimo disordine re-
gn.avLdmpeirotulab
e dell' equipaggio era bagnata , gettata qua e là
Ala rinfusa sotto le tende che si erano innalzate
ai piedi di una eminenza . Piovve tutta la notte
ed il mattino seguente fino alle ore 9 . Perdu-
rando il cattivo tempo, si risolse di lasciare quel
goirnpsluminebst,invado
alcunirmotelfiuncrad'guo
più praticabile . Alle tre pomerid . questi furono
di ritorno colla buona notizia d'aver trovato un
passo molto comodo a sole tre miglia di distanza .
6° Varii accidenti nel passaggio del fiume Rozas .
Alle 7 1/2 antimerid. del giorno dopo c' in-
camminammo . Ascendemmo l' altura che sem-
pre ci veniva accompagnando , e , nell' attraver-
sarla, scorgemmo, alle falde di una collinetta, a
destra, un bel lago che poteva misurare la lun-
ghezza di due miglia . Non ci recamm o ad esplo-
rarlo perché avevamo premura di passare il
fiume . Scendemmo alla riviera per una specie di
burrone e ci dirigemmo al guado, cercando alla
meglio di evitare i pantani che si dovevano su-
perare . Giungemmo alle 11 e, un quarto d' ora
dopo, demmo subito mano ai lavori necessari al
traghetto . Il rio misura in quel punto settanta-
cinque metri di larghezza con un canale sulla
costa sol di tre metri di profondità per circa 40
di larghezza e con una corrente di circa tre mi-
glia . Passarono prima a nuoto metà dei soldati
ed alcune mule : si legò quindi il burchiello alla
coda di una di queste rimasta tuttora sulla sponda
sinistra e la si fece entrare nell' acqua in guisa
da trascinarsi dietro il burchiello stesso carico
del bagaglio .
Sulla sponda opposta un soldato teneva a briglia
le mule già transitate perché scorgendole, que-
st'ultima tendesse a raggiungerle , trascinandosi
dietro il suo bravo carico . Un altro soldato at-
tendeva a scaricare gli effetti dalla barca man
mano che venivano giungendo a riva . La povera
mula andava e ritornava prestandoci il servizio
di un perfetto barcaiuolo . Tra i primi che ten-
tarono il guado , il medesimo soldato Giuseppe
Ordenes si spinse anch' egli innanzi a cavallo ;
ma giunto a metà del fiume, non sapendo bene
governare la mula, fu da questa sbalzato di sella
e trascinato in acqua per un centinaio di metri .
Fortunamente la mula ritornò verso la sponda
sinistra e toccò un banco abbastanza resistente,
trascinandoselo seca colà all' asciutto, perché al-
trimenti sarebbe presto affogato . Un suo came-
rata lo trasportò a riva, dove ricevute in tempo
le cure del medico non tardò a riaversi comple-
tamente . Un altro incidente venne ancora quel
giorno a tribolarci . Dopo una ventina di viaggi
innanzi e indietro attraverso il fiume, la mula-
barcaiolo fu presa da stanchezza e si dovette
surrogare con un'altra . Questa, sebbene pur essa
mansa, al suo giungere alla sponda opposta colla
barca assicurata alla coda, prese spavento di non
so qual cosa e si diede a correre sfrenatamente
per la campagna, con serio pericolo di mandare
il burchiello in frantumi e compromettere così
il buon esito della spedizione . Questa venendo
a difettare dell' unica imbarcazione , se , come
era probabile, si fosse ulteriormente trovata di
fronte a qualche nuovo corso di acqua, non
avrebbe più potuto superarlo . Per buona fortuna
la mula , nella sua corsa vertiginosa, non s' im-
batté in tronchi d' alberi né in grosse pietre e
non tardò guari a fermarsi senza avere causati
danni troppo gravi . Alle ore 7 di sera eravamo
tutti passati, e sul nostro viso doveva trapelare
la legittima soddisfazione d'aver vinta una diffi-
coltà, da cui forse dipendette il male sito della spe-
dizione Poper . Felicitammo meritamente il ser-
gente Rozas per l'attività spiegata a pro comune
nel guadare il passo pericoloso, passo che, per
benemerenza verso di lui distinguemmo col suo
nome, chiamandolo passo Rozas, mentre battez-
zammo la barca che tanti servigi avevaci pur
reso, col nome di S . Ambrogio, perché in quel
giorno appunto celebravasi dalla Chiesa questo
gran santo .
La vallata che si distende a destra del Rio è
molto povera di vegetazione e spesso deve an-
dar soggetta ad inondazioni per le piene del
fiume prodotte dalle pioggie e dai disgeli . Tanto
almeno ci portavano a concludere i numerosi
pantani, i tronchi e i rami d' alberi sparsi sulla
sua superficie, e, senza dubbio, sradicati o rotti
in qualche bosco dalla furia delle onde .

2.2 Page 12

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7° Un temporale - Il capo Pegnas - I boschi .
Aleore1 antimerid.delgiorn8,quadci
preparavamo a salire a cavallo, si rovesciò so-
pra di noi un uragano così violento accompa-
gnato da tanta grandine, che a mala pena si po-
tevano frenare le mule oltremodo spaventate, le
quali cercavano di fuggire . Soltanto quando cessò
il furioso temporale, potemmo proseguire il cam-
mino . Per evitare le paludi che si supponevano
nel piano stendentesi a noi dinanzi, rivolgemmo
nuovamente i nostri passi sul piano elevato per-
corso i giorni prima, con direzione all'Est, avendo
a sinistra la pianura e a destra una serie di pic-
cole collinette , coperte le loro cime di macchie
oscure che, così in lontananza, giudicammo esser
foreste. Procedendo, fummo presto ad un piccolo
rio, confluente del grande traghettato il dì in-
nanzi, e lo passammo senza inconvenienti di sorta,
perché con poca acqua e perché presentava un
fondo duro e resistente . Vedemmo per la cam-
pagna alcuni guanachi che alla nostra vista si
diedero a fuggire. Di lì a poco ci trovammo di
fronte ad una palude, che dovemmo superare
scendendo da cavallo : dopo un breve riposo ,
affrettammo il passo verso la sponda del mare .
Accampammo più tardi ai piedi di un altro piano
elevato ad Est, il cui suolo aveva tutto l'aspetto
d'uno smisurato tappeto di erbaggi e di fiori .
Dal punto culminante di quel piano scorgevasi,
al Nord il Capo Sunday, e, più vicino, la valle
e lo sbocco in mare del fiume . All'Est il mare
che lambiva la costa, al Sud il Capo Pegnas e,
ad occidente di questo , un lago che ha tutta la
somiglianza d'una baia.
Il giorno appresso il Dottore rilevò due su-
perbe vedute ; quella dello sbocco del rio e, più
in lontananza del Capo Sunday , nonché quella
del Capo Pegnas con il suo bel lago a mezzodì .
Quando ci rimettemmo in marcia, volgemmo ad
Est costeggiando le falde dell'altipiano . Però alla
distanza di tre miglia cambiammo direzione e
piegammo ad Occidente per non incontrare le
paludi formate dal lago . Ci sorprese verso le
nove un leggiero acquazzone : quando cessò, e
dopo un breve tratto di marcia , scorgemmo
avanti di noi una ventina di basse piante, atte
a ripararci . Colà giunti , ci accorgemmo essere
il luogo frequentato dagli Indiani. Vi facemmo alto
noi pure per prendere un poco di riposo, intanto
che si preparava il necessario per fotografare il
primo bosco ché avevamo finora incontrato . Ciò
fatto, continuammo verso occidente per evitare
il lago ed i pantani dei suoi dintorni, e, attra-
versando campagne coperte di copiosissimi er-
baggi , alle ore 11 arrivammo e gettammo le
tende all' ombra di un altro bosco.
8° Una bella regione - gli indiani circondati dalla truppa .
I boschi circondavanci d'ogni lato, e mandammo
due pattuglie in esplorazione, temendo sempre
qualche sorpresa per parte degli Indiani . Tali pattu-
glie per altro non videro che campi ubertosis-
simi , boschi folti e superbi, acqua abbondante
per ogni dove e colline selvose, qua e là incen-
diate per trascuratezza degli indigeni . Passammo
la notte senza novità, e il dì seguente proce-
demmo verso il mare camminando di preferenza
sulle parti più elevate, sempre allo scopo di evi-
tare l' incontro delle frequenti paludi . Inoltra-
vamo per gli spazi che il bosco lasciava liberi
e verso le ore 11 fummo ad una breve punta
vicina al mare, la quale s'innalzava alquanto sulla
nostra via . Quando prendemmo a scenderla verso
mezzodì, udironsi ad un tratto, provenienti dal-
l'interno del bosco, alcune grida che sembravano
d'un bambino . Ci avvicinammo e non tardammo
ad incontrarci in un gruppo d'Indiani composto
di sei uomini, sei donne, ragazzi e ragazze, parte
dei quali stavano mangiando carne di guanaco,
mentre altri erano sulla spiaggia del mare a rac-
cogliere ostriche ed altri molluschi .
Al sentire il rumore prodotto dal nostro av-
vicinarsi , fuggirono nella selva, abbandonando
due bambini appartenenti ad una delle madri
che stavano pescando. E poiché il Capo de-
siderava impadronirsi di alcuni Indiani che ci
servissero di guida e ci aiutassero a portar la
roba, volle tentare di prenderli prigioni . Fece
quindi circuire dai soldati il luogo dove si tro-
vavano i toldi, collocò sentinelle per prevenire
sorprese dalla parte della macchia , e spedì sei
soldati ad impossessarsi di coloro che stavano
pescando sulla spiaggia . Due uomini di costoro,
quando li videro appressare, poterono sfuggir loro,
rifugiandosi correndo nel più fitto delle boscaglie .
Intanto le donne che stavano sulla riva rac-
cogliendo i molluschi si gettarono esse pure
nell'acqua , ma presto il flutto della marea le
obbligò a retrocedere a riva, dove i soldati che
le stavano aspettando, poterono catturare due
donne e sette ragazzi .
9° Frammenti di una nave naufragata - Sono scoperte
nuove tribù di selvaggi - Timidezza degli Indiani .
Il giorno 11 continuammo il viaggio lungo la
scarpa dello stesso altipiano fino al margine di
un altro rio , misurante una larghezza di circa
otto metri per uno di profondità , ma con una
corrente molto lenta . Osservammo costì come,
nei grandi temporali, le mareggiate , durante la
risacca , gettino a riva tanta ghiaia da otturare
l' imboccatura del fiume. Allora le sue acque
allagano tutto il loro letto e tanto si elevano fra
le sponde che alfine s'aprono un passo e corrono
fragerosamente a precipitarsi in mare . Ivi tro-
vammo alcuni resti di una balena e frammenti
di una nave naufragata. Guadato il nuovo fiume,
salimmo sopra una collinetta dove trovammo al-
cuni frutti dello stesso grato sapore della nostra
uva ribes . Mentre stavamo raccogliendone, ve-
demmo dal vicino bosco uscire un pennacchio di
fumo, ed in pari tempo udimmo il latrato di più
cani alla distanza di forse un chilometro . Il dot-
tor Segers , che era rimasto alquanto indietro ,
s'incontrò con alcuni Indiani, ed incominciò a diriger
loro le poche parole che sapeva del loro lin-
guaggio, cioè : adios yegoa, yeper, galletta . Eran
forse dodici uomini colle loro famiglie, i quali

2.3 Page 13

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aspettavano il decrescere della marea per andare
a raccogliere i molluschi che le onde avessero
gettati sulla spiaggia .
Alle 5 1/2,nelgiraupcolina,
ne scorgemmo di nuovo una cinquantina fra uo-
mini, donne e ragazzi , i quali all'udirci, abban-
donarono le loro capanne, guadagnando la vetta,
di dove, in caso di attacco, avrebbero potuto di-
fendersi o fuggire in qualunque direzione .
Era questo il quinto nostro incontro coi natu-
rali dell'isola, i quali, lungi dal molestarci, fug-
girono intimoriti della nostra presenza.
Il giorno dopo ci movemmo alle ore 8 antim .
progredendo sempre in mezzo a folti boschi di
fagos antarticos, costrotti ad andare a piedi ed
a condurre le mule a mano . Alle 9 1/2 campeg-
giammo e spedimmo innanzi sei soldati che doves-
sero aprirci un passo colle accette .
10° II Capo S . Ines - La spedizione in mezzo ai boschi
- Caccia al guanaco .
Riprendemmo la marcia alle tre pomeridiane,
raggiungendo in poco tempo il Capo S . Ines
(Agnese), il più alto di tutta la costa . Lo sa-
limmo a cavallo , seguendo un angusto sentiero
indiano ; ma raggiuntane la cima ci trovammo
chiuso il passo da fittissima boscaglia . Visti al-
cuni passaggi più ad occidente, ritornammo sui
nostri passi e ci dirigemmo da quella parte .
Tutte quelle foreste sono veramente superbe, e
le amene vallicciuole, quasi come incastonate fra
l'una e l'altra di esse, sono vere coltri d'erbaggi
sparse d'orme di guanachi, ed in mezzo alle
quali scorre inevitabilmente qualche piccolo tor-
rente . Alle ore 10 del giorno 13 ci rimettemmo
in viaggio, ma ben presto ci trovammo di fronte
a foreste assolutamente impraticabili . Solo co-
steggiandole e cercando i posti più depressi po-
temmo avanzare, quasi sempre pedoni, per cin-
que miglia. Alle 2 pomeridiane affatto impossibi-
litati di proseguire, gettammo le tende nel bel
mezzo di una valletta che fa centro ad altre quat-
tro minori . Prima di coricarci, ispezionando le mule
ci accorgemmo che mancavano due di quelle che si
lasciavano scariche , affinchè riposate potessero
a loro torno sostituire quelle cariche quando dive-
nivano stanche . - Siccome già si faceva notte,
risolvemmo di attendere il dimani per mandarne
in traccia due soldati, non essendo conveniente
abbandonarle agli Indiani, privando noi stessi di
un aiuto di cui forse potevamo necessitare .
Il giorno seguente, cioè il 14 , fu giorno di
riposo, di caccia, di allegria per tutto l'ac-
campamento . Il dottor Segers ed il capitano Mar-
zano si occuparono a rilevare due panorami in-
terni del bosco . Sulle due del pomeriggio due
guanachi si approssimarono alle mule che sta-
vano pascolando , causando un grande affaccen-
darsi per parte dei soldati che, dato di mano
alle rispettive carabine , incominciarono a pren-
dere posizione per cacciarli . Quando i due ani-
mali si accorsero del pericolo, si diedero alla fuga,
ma non poterono sfuggire alle palle ben dirette
del soldato Curvetto che li atterrò con due soli
tiri . Al vederli cadere tutti gettarono l'arma ed
accorsero per iscuoiarli ; ma ecco che, sul più
bello, uno dei due guanachi s'alza di repente e
con una pronta fuga giunge a salvarsi nel bosco !
Mentre alcuni soldati rimasero a scuoiare quello
rimasto, gli altri, ripresa la carabina, si spinsero
ad inseguire il risuscitato fuggitivo , il quale
però, sebbene gravemento ferito come faceva
credere la pozza di sangue da lui lasciata ai
piedi di una pianta , potè involarsi nel più fitto
della foresta . Scuoiato pertanto il morto e men-
tre se ne conduceva a termine la macellazione,
si prese la fotografia di tutti i soldati e di tutti
gli Indiani e delle tende . Il guanaco ucciso era
molto grosso e la sua pelle presentava le traccie
di sette ferite di freccia , delle quali era giunto
a guarirsi . Da ciò si può facilmente argomentare
quanta difficoltà debbano nel cacciarli incontrare i
poveri Indiani, i quali non hanno altr'arma che
la freccia.
(Continua) .
GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE .
La seguente lettera narra la guarigione por-
tentosa di un giovanetto disperato dai medici . La
stampiamo come fu scritta, tale essendo il desi-
siderio di chi ottenne la segnalatissima grazia da
Maria SS .
Annecy, 19 aoút 1887.
REVÉREND ET TRÉS CHER D . Bosco,
Dans ma lettre du 26 juin à D . Rua , je lui
faisais connaitre l'amélioration notable et subite
survenue dans l'état de santé de notre fils André,
que par vous nous avions recommandé à Notre-
Dame Auxiliatrice .
En lui annonçant ce premier bienfait dù à vos
prières, à celles de vos orphelins, je demandais
qu'elles fussent continuées pour obtenir une gué-
rison radicale.
Il est temps maintenant, très cher D . Bosco,
que je vous dise dans quelles circonstances s'est
accomplie cette guérison que ma femme et moi
(le médecin peut-étre) considérons comme abso-
lument prodigieuse .
Nous arrivions à Evreux le 6 juin dernier
ma femme et moi pour assister à la première
Communion d'André. Elle devait avoir lieu le 9 .
C'est le 8 au soir que nous vimes André pour
la première fois, il avait déjà la fièvre, son exté-
rieur accusait une fatigue extréme .
Le lendemain la première communion avait
lieu, le surlendemain l'enfant vint à la maison ,
nous le menàmes chez le médecin, qui, après
l'avoir ausculté, nous dit qu'il fallait retirer l'en-
fant immédiatement du collège, cesser tout tra-
vail ; la poitrine lui paraissait en mauvais état,
l'indisposition devait dater depuis plusieurs jours .
L'enfant rentrait à la maison le 11 , se cou-
chait aver une forte fièvre .
Le mal, d'un caractère peu défini, faisait croire
à une fièvre typhoîde , mais dans la maladie ce
qui préoccupait le médecin et nous jetait dans
la plus grande anxiété, c'était l'état de la poi-
trine qui allait en s'aggravant.

2.4 Page 14

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En effet, le 20, les symptomes s'accentuérent
dans la nuit . Après sa visite que le médecin fit
ce jour-là vers 3 heures, il dit à ma femme et
à moi que, trouvant la responsabilité trop lourde,
il désirait la partager avec un confrère ; il in-
sistait sur ce point , malgré l'assurance que ma
femme et moi lui donnions de notre complète
confiance dans ses soins .
De l'auscultation de ce jour le résultat était
que le médecin croyait à la formation de tuber-
cules au sommet du poumon droit, c'est-à-dire à
la déclaration probable de la phthisie galopante .
C'est alors que, sentant les moyens humains
impuissants à conjurer une catastrophe , je me
rendis (je dois l'avouer, avec confiance) au télé-
graphe pour recommander notre enfant à vos
prières et le mottre sous la protection de Notre-
Dame Auxiliatrice . Il devait étre alors 5 heures
1u soir .
Pour des motifs de famille que vous apprécierez
dans une circonstance aussi grave, je priai mon
beau-frère de télégraphier au médecin de la fa-
inille de Villeneuve, à Paris, de venir voir notre
petit malade .
Le lendemain, 21, vers 9 h . du matin, le mé
decin venait faire sa visite habituelle . Vous vous
faites facilement une idée, révérend et très cher
D . Bosco, de notre anxiété pendant l'ausculta-
tion .
Tout d'un coup le médecin reléve la téte qu'il
tenait appuyée sur le coté droit de l'enfant, et
s'adressant à nous : « Je ne me trompe pas, c'est
bien le poumon droit que nous soignons? » Et
sur notre réponse affirmative, le médecin ausculte
le coté gauche, et en se relevant, nous dit : « Il
n'y a plus rien ! »
A vous de juger, cher D . Bosco, de notre éton-
nement, de notre joie, de notre reconnaissance
envers N : D . Auxiliatrice ; l'enfant était sauvé . . .
et de quelle maladie !
Je dis alors au médecin que je venais de re-
cevoir du Dr. Sauné de Paris l'avis de son ar-
rivée dans la journée . « Ah, j'en suis bien fa-
ché! » fut la réponse de notre médecin . Et
comme je lui faisais remarquer que c'était sur
sa demande que j'avais demandé cette consulta-
tion, il me dit : « Hier oui, aujourd'hui je n'en
ai plus besoin . »
En prenant congé le médecin me dit : « Je vous
félicite de grand ceeur de cette amélioration ex-
traordinaire et inespérée . »
Gomme conclusion, je citerai ici les derniéres
lignes de la relation de la maladie de notre en-
fant, que le docteur me remettait à notre départ
d'Evreux pour le médecin d'Annecy au cas où
André serait souffrant :
« Le symptóme capital a été une congestion
pulmonaire dont j'ai constaté bien nettement les
signes pendant 13 jours .
» La congestion pulmonaire simple n'a jamais
cette durée, ni ces allures .
» La congestion pulmonaire indicatrice d'une
tuberculose ne se termine pas brusquement ainsi,
sans laisser aucune trace . »
Je dois ajouter que le lendemain du grave
accident de cheval dont Andrà a été vietime, le
chirurgien major du régiment, qui le soignait, vou-
lant se rendre compte de l'état général de santé,
l'ausculta très soigneusement, et trouva la poitrino
en parfait état .
Ma femme et moi, révérend et très cher Dom
Bosco, sommes heureux de rendre ce témoignage
de reconnaissance à Notre-Dame Auxiliatrice, à
vous, à vos orphelins qui avez si bien su prier
notre Mère et en obtenir une guérison ardem-
ment désirée . Nous n'oublierons jamais ce que
nous devons à vos prières, et l'enfant s'en sou-
viendra, j'espère , alors qu'il se trouvera aux
prises avec les sérieuses diffilcultés de la vie .
Pour terminer cette trop longue lettre par une
bonne nouvelle, je vous dirai que dimanche pro-
chain André fera ses premiers pas ; la blessure
est cicatrisée et le chirurgien est parfaitement
satisfait : il y aura dimanche un mois et sii jours
que l'accident est arrivé .
Permettez moi en finissant , révérend et trés
cher D . Bosco, de vous demander une bénédiction
spéciale pour ma famille et en particulier pour
ma femme dont la santé esi fort ébranlée par
ces secousses morales et physiques .
Veuillez agréer l'hommage respectueux de ma
fldèle amitié et de mon entier dévouement . Que
le bon Dieu vous conserve encore longtemps
pour la gioire de l'Eglise , le soulagement des
pauvres et la consolation des affligés.
FR . DE MAISTRE
ELENCO dei Cooperatori e delle Cooperatrici che furono chiamati all' eternità nel 1886-
86 Merosi Mons. Carmine Cardinale -
Roma
87 Migliardi Catterina - Tisobbio (Ales-
sandria)
88 Miglioli Mons. Giuseppe Cardinale -
Bologna
89 Monzali Don Antonio - Mangona (Fi
90 renze)
Moretti Domenico - Solcio di Lesa
(Novara)
91 Olivari Francesco - Boario
92 Orlandi Francesco - Bussolengo (Yo-
r ona)
93 Padre Bartolomei Luigi - Roma
94 Patrucco Francesco - Casorzo (Ales-
sandria)
95 Paschetta Don Antonio - Torino
96 Pascuzi Marianna Ved . Martelli-Fano
(Pesaro)
97 Piccoli Giuseppe - Bisceglie (Bari)
98 Pollini Tisola Bortolo - Pelugo (Au-
stria)
99 Peretti Giovanna - Carmagnola (Cse
neo)
100 Recchi Rachele nata Gabriello - Ga-
stignano (Ascoli Piceno)
101 Ricardi Don Antonio Curato -- Catto-
biano (Parma)
102 Ripamonti Don Ignazio - Pasture
(Como)
103 Ronco Angela - Casorso (Alessan- .
d,'io)
104 Secco Clementina Suora - Cravan-
zana (Torino)
105 Seitone Tomaso - Canelli (Alessan-
dria)
106 Serafini Don Angelo Prof. - Torin,
107 Stazio Antonio - Carava na (Tortine
108 Suor Vittorio Ronco - Torino
109 Tavella Zitta di Giuseppe - Soai
(Verona
110 Tini Pol eri Ghiglini Zani - Genov
111 Trucchi Pier Paolo Vesc . - Forlì
112 Valdettaro Anna - Genova
113 Zaneboni Don Antonio Canonico --
Lodi (Milano)
Con permesso dell'Aut . Eccl . - 6lIGLlO E ∎ITTEI gerente respons . - Torino, 1887 - Tipografia Salesi

2.5 Page 15

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T O R, I N O - Libreria Salesiana - TORINO
7 . Lettore Amene . - Un eleg. vol .` in-16° picc . ogni due mesi franco (C) L . 3 00
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Volumetti pubblicati : 6
(D) ii 3 00
Dono ad ogni a: ssodato .ilmanacco poi 888 e tre volumetti di lettura amena scelti da questa Libreria .
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Mirano a ricreare, e la materia e l'eleganza le rende gratissimo alla gioventù, un po' schiva dalle serio letture, e pur biso-
gnosa di avviarsi al bene . Questo tre pubblicazioni, Edificanti, Drammatiche e Amene, formano una piccola ma bella biblioteca .
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della poesia (lei Martinengo ed Almanacco .
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tura Italiana, la Storia della Pedagogia in Italia, il Dizionario della Lingua Italiana del Sac . Dottor Cerruti elegan-
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La Storia Biblica del Biamonti è ornai conosciuta in Italia e fuori, non è quindi una novità che si pubblichi per associa-
zione, ma è un modo di pubblicazione che facilita ai compratori l'acquisto mediante i doni che si ricevono nell atto del pa-
ramento, quasi compenso del pagamento anticipato, ed agevola a questa Libreria la legatura di quel numero di copio rispon-
dente a quello degli associati, nonchè la spedizione, facendosi essa ogni tre mesi . Chi la volesse ricevere in una volta sola
e non per via d'associazione a tre mesi, non ha diritto ai doni .
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Anche in qucst' :umo 1888 si continuerà a ricevere associazioni a quest'importantissima opera, la quale verrà ultimata e
spedita agli associati verso il principio dello stesso anno .
11 . Opere varie del P. Gerola . - 12 vol . in-16° piccolo . Legati in tela (C) » 40 00
Ad agevolare l'a(sjuisto e la conservazione delle opere del P . Gerola, si faranno rilegare in legatura uniforme . Dei 12 volumi
componenti dette opere se ne spedirà uno ogni mese a coloro che vorranno servirsi del mezzo di associazione per acquistarli .
Dono agli associata : Almanacco e 200 opuscoli cattolici a scelta della Libreria Salesiana e rispondenti alle dottrine che
cerca diffondere il P . Gerola nei suoi scritti .
12. Opere predicabili del Verdona. -- Volumi in-16° grande . . . . (C) » 30 00
Dono agli associati : Almanacco e La Chiesa e la Civiltà di S . S. Leone XIII, quattro Encicliche dello stesso e 100 opu-
scoli cattolici da servire come ricordo delle Missioni o d'altre circostanze . Di detto opere sono già pubblicati. 5 volumi di
Panegirici ed uno del Quaresimale .
Quelli dell'Avvento e d'altri argomenti predicabili verranno spediti man mano che vedranno la luce .
13 . La Mistica Città di Dio dell'Agreda . - 5 vol . in-8°, leg . elegant . in 4 (C) » 30 00
Dono agli associati : Almanacco e 30 volumetti riguardanti Maria SS . da diffondersi tra il popolo . Anche nel 1888 si rin-
nova la pubblicazione per associazione di quest'opera, unica nel suo genere, degna di essere posseduta da quanti v'hanno
cristiani che amano conoscere bene la Gran Madre di Dio e farla conoscere ed amare quanto più è possibile .
14. Biblioteca di Maria SS. Ausiliatrice . - 24 vol . elegantemente legati (Cl
- Serie 1a conten. la Mistica Città in 12 vol . in-32° leg . in tela (C) tl
- Serie 2' conten . varie operette Mariane in 12 voi . in-32°,
legati in tela
(C) »
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24 00
Dono agli associati ai 24 volumi : Due annate alle Letture Cattoliche del 1888, La vera divozione a Maria SS. del
Yen. Monfort ed il Divoto di Maria SS . del P . Gerola . Agli associati ad una delle due serie : Un'annata Letture Cattoliche
lei 888 e la Vera divozione a Maria SS. ed Almana-o .

2.6 Page 16

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L'AVVENTO SAY TIFICATO PER MEZZO DELLA LETTURA
(Estratto dal Catalogo Metod,, che si spedisce gratis a chi ne fa domanda in lettera affranc- o cartolina)
L'Avvento, del P . Prospero Guéranger Ab . di Solesmes . - Un volume in-16° di pag . 544 . (A) L . 4 00
Sacra Novena in apparecchio al SS . Natale, del B . Sebastiano Valfrè . Terza edizione . -
Un fascicolo in-32° di pagine 72 (L . o . 70) . .
(E) » 0 15
- Legato in carta, placca oro . . . .
(D) e 0 60
Novena del Bambino Gesù ed ottavario di compiacenze a Maria SS . per la nascita del suo Divin Figlio
coll'aggiunta dell'orologio del S . Natale e delle canzoncine per le feste Natalizie . Seconda edizione . - Opu-
scolo in-32° di pagine 32 (567)
(E) u 0 10
Novena ed Ottava del Santo Natale di N . S . Gesù Cristo arricchita di vario indulgenze
e responsorio Solito a cantarsi in detta Novona . - Un fascicolo in-32° di pagine 96 (L . c . 177) . (E) e 0 25
Novena di Gesù Bambino e cinque brevi discorsi per la notte e il giorno del Santo Natale per Giu-
seppe Prassinetti . - Un vol . in-16° piccolo di pagine 80 (568)
(E) u 0 30
Novena del Santo Natale di N . S . Gesù Cristo in 18 brevi discorsi e meditazioni e varie
preghiere . Operetta nuovissima utile ad ogni classe di persone, e raccomandata specialmente al Clero . Seconda
edizione corretta . - Un fascicolo in-16° piccolo di pagine 132 (567)
(A) e 0 60
Novena del Santo Natale, litanie dei Santi e laudi sacre . - Opus . in-32° di pag. 32 (o . e . 50) (E) e 0 05
Cento copie di quest'ultima saranno spedito in dono a tutti gli associati alle opere del perdona che già paga-
rono L . 30, ed a tutti quelli che si associeranno durante l'anno che sta per terminare .
I ' CORSO DS STANPA=
L.' Avvento e le Prediche del Prof. Giovanni Verdona . - Saranno due volumi in-8° . . (E) u 4 50
NIUSLCA
Messa Pastorale di stile facile religioso e popolare, por due tenori e basso con accompagnamento d'or-
gano, composta dal Maestro Domenico Chiatellino
(A) n 4 00
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Domenico Chiateliino . Essa è di stile facile, scorrevole e assai ricca di melodia . La presentiamo al pubblico cono
lavoro che incontrerà assai nella popolazione, e specialmente nei paesi di campagna . Rivolgersi alla Libreria sa-
lesiana di Torino o presso il sig . Michelangelo Chiatellino, Piazza Albertina in Carignano .