188611


188611



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


-----------------------------------------
LIBRERIA SALESIANA - TORINO
Per l'Anno liturgico 1886-87 .
Tolle et Lege .
Col 28 Novembre incomincia il nuovo Anno Liturgico . Chi volesse conoscere
in che consista , come si debba incominciare, continuare e terminare, legga l'Anno
Liturgico dell'Abate Guérancer, pubblicato dal benemerito Cav . Pietro Marietti .
L'Anno Liturgico, scrive il Guérancer, ci inizierà alla più sublime poesia, che
l'uomo abbia potuto qui in terra gustare . La rinnovatrice potenza dell'anno
liturgico è un mistero dello Spirito Santo, il quale di continuo feconda l'o-
pera da Lui inspirata alla S . Chiesa, a fine di santificare il tempo concesso
agli uomini per rendersi degni di Dio .
A coadiuvare per mezzo della stampa così sublime opera di santificare il tempo
noi raccomandiamo i seguenti
LA STORIA BIBLICA . Studio storico, critico, popolare dalla Creazione del mondo
all'eccidio di Gerusalemme nel 70 dopo Gesù Cristo . Quattro eleganti volumi,
in-16° grande, arricchiti di otto carte geografiche
L . 12 -
- Elegantemente leg . in tela inglese, leg . illust . dalla figura di Mosè „ 17 60
Dire dell'importanza liturgica di questa Storia è come dire dell'importanza del sole relativamente alla terra .
Dalla Bibbia la Chiesa trasse tutta la liturgia, ed il Breviario ed il Messale non sono che un complesso di j
bibliche letture disposte con sapienza mirabile in modo tale, che in ogni giorno dell' anno il sole biblico ri-
flette i suoi raggi sulla mistica terra della Chiesa militante . Non tutti però sanno e possono dai due libri j
d'oro accennati ricevere quella luce e calore che diffondono, e questo perchè sono scritti in lingua latina . La
Storia che qui annunziamo risponde ai bisogni di tutti e può compiere sul popolo quello che opera sul Clero
il Breviario ed il Messale . Ma affinché possa operare è necessario che venga diffusa, e come i raggi del sole
penetrano fin nei più umili nascondigli, così è necessario che questo libro penetri e nella sala del ricco e nel-
1' umile abituro del povero . Ad agevolarne la diffusione la mettiamo in corso di pubblicazione nella seguente
forma ed alle seguenti
CONDIZIONI DI ASSOCIAZIONE :
j
1° Per le Feste Natalizie verrà spedito ai soci il Primo Volume, legato elegantemente in tela inglese, con
impressione a oro di Mosè da un lato, ed il Natale del Signore dall'altro .
2° Gli altri tre volumi verranno spediti di tre in tre mesi .
3° Il prezzo di associazione all'opera intiera, legata elegantemente, sarà di L . 16 .
4° Gli Associati all'atto che rimettono lire 16 acquistano il diritto ad una associazione alle Letture Catto-
liche di Torino per l'anno 1887 .

1.2 Page 2

▲back to top


LETTURE BIBLICHE
Volumi In-16°, legati elegantemente per strénna .
Sono letture opportune durante l'Avvento ed utilissime in ogni giorno dell'anno . La
-o legatura le rende atte a servire di strenne Natalizie e di Augurio di Buon Capo d'Anno .
'ORLA SACRA
. Utile ad ogni stato di persone, arricchita di analoghe incisioni e di una
carta geografica della Terra Santa pel Sac . GIOVANNI Bosco . - Edizione decimaquarta .
vol . in-16° grande, elegantemente legato coll'impressione a oro del Natale di N . S .
sii Cristo
L . 2 40
Potendosi dire la Storia Sacra una costante preparazione al l'importantissimo avvenimento del Messia; la lettura
di queste Storie è la più atta a santificare l'Avvento, che è il principio dell'anno liturgico . La loro legatura poi aiuta
a rendere queste opere fra le migliori strenne ed augurio di buon principio del nuovo anno civile 1887 .
LE VERITA CATTOLICRE esposte al popolo e ai dotti nella'spiegazione del credo, e la Mo-
derna Incredulità confusa dalle scienze moderne, aggiuntovi un trattatello di Geologia
in servizio della santa parola di Dio, per Mons . Anton Maria Belasio ; un vol . in-16°,
legato in tela
L . 3 60
In tutti i giorni dell'anno il cattolico recita : Credo in Dio ; questo volume è un ampio commento, che invita non solo
a compiere bene il grand'atto di fede, ma inette il cattolico in condizione di combattere tutti gli errori che militano ad
impedirgli così grande atto .
DIO . Sonetti ed Inni di Francesco Lemene ; un vol . in-16° .
» 1 60
In questo poema il cattolico, non solo crede, ma con maschia e sublime poesia canta il suo Dio . Tutte •le perfezioni di
Dio ed i misteri dell'Uom Dio in esso sono cantate .
L'EDEN RIACQUISTATO . Poema di Antonio Garelli ; un vol . in-16° .
. ,, 1 80
Che vi ha di più poetico dell'Eden biblico? Che vi ha di più eroico della riconquista del perduto, Eden? Ad inspirare
un tale riacquisto, sull'esempio della più mirabile fra le donne, mira questo poema .
LA STORIA DI TOBIA narrata in versi alle famiglie cristiane dal P . Francesco Martinengo ;
un vol . su carta orientale , carattere Elzeviriano , illustrato da finissime incisioni in
legno
„260
Lo stesso nome di Tobia vale in ebraico buono. Nulla si trova di più buono di questo poema spirante tutte le grazie
della poesia biblica orientale . La grazia di lingua del Martinengo, quella della carta, dei caratteri, delle incisioni e della
legatura rendono questo libro un gioiello d'ogni famiglia cristiana.
IL FABBRO DI NAZARETH, modello degli operai e Patrono della Chiesa Cattolica . Racconto
del P . F . Martinengo . - Un vol . in-16° ; Illustrato da circa 60 fiuissime incisioni in
legno
4 00
In questo volume il cattolico del secolo XIX, non solo viene a conoscere il più grande modello d'un padre di famiglia
nel Padre putativo del Divin Redentore, ma apprende eziandio quello che debba fare nel secolo XIX, in cui questo grande
Padre della sacra famiglia divenne Padre di tutta la famiglia cristiana . In un tempo in cui 1' umana famiglia si trova
come agitata e sfasciantesi per cause di economia e di lavoro, l'appuntare gli animi sopra questo grande modello è uno
degli atti più meritevoli davanti a Dio e più fecondi anche di beni sociali . L'argomento, la forma, la carta e le incisioni
rendono una strenna opportunissima per le Feste Natalizie, specialmente tra le classi operaie .
VITA DI MARIA SANTISSIMA, esposta al popolo da un buon prete alla buona, pei P . F .
Martinengo . Opera premiata ; in-16°
„ 2 40
IMITAZIONE DELLA SS . VERGINE sul modello dell'Imitazione di Gesù Cristo dell'abbate
Versione dal francese . Un vol . in-16°
„ 2 00
Come i magi . secondo lo Zerdascht studiavano le costellazioni per trovarvi la stella di Giacobbe, la quale doveva guidarli
alla culla di Cristo, così il cattolico lettore deve studiarvi ora la vera stella di Giacobbe, Maria SS . Dopo un'aspettativa
di quattromila anni, scrive l'Orsini nella sua ammirabile Istoria della Madre di Dio, l'ombre dell'antica legge scom-
paiono, e Maria si leva sull'orizzonte della Giudea, come la stella che precede il giorno . Quanto mai degni di essere letti
nell'Avvento questi due volumi, che ci preparano a ben conoscere ed a ben accogliere il Divin Redentore?
IL VERBO ETERNO GESÙ DI NAZARETH, pel TPol . Bernardiuo Alasia ; 2 'vol.
8 00
GESÙ CRISTO DIO UOMO SIGNOR NOSTRO E SALVATORE, per Mons . A . M . Belasio ; un vol .
in-16°
3 60

1.3 Page 3

▲back to top


ANNO X - N. 11 .
Esce una volta al mese .
NOVEMBRE 1886
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - Il Cuore di Gesù e i trionfi della Chiesa .
- Dalla Patagonia . - Conferenza a Busto Arsizio ed
a Casale Litta. - Cristiani alla prova . - Il cattolicismo
e Matilde Serrao . - Grazie di Maria Ausiliatrice . - Gli
Iconoclasti di Firenze. - Collegio Nunziata in Sicilia .
- Libreria Salesiana di S . Gio. Evangelista, Torino -
Bibliografia, La Rinascenza cattolica .
IL CUORE DI GESÙ
E I TRIONFI DELLA CHIESA .
W. il S. Cuore .
La vita di Gesù racchiude al certo in se
stessa la storia dell'umanità tutta quanta, dai
primordii della creazione sino alla consu-
mazione dei secoli . Ma vi hanno alcuni punti
di essa che meritano una considerazione
particolarissima, sì perché ci rivelano più
luminosamente che ogni altro i segreti più
nobili del suo Cuore adorabilissimo, come
per l' alta significazione che contengono .
Uno dei primi fra questi è l' ingresso di
Gesù in Gerusalemme sei giorni innanzi la
sua morte .
Lo precede il convito di Betania, durante
il quale sfolgoreggia di tanta soavissima
luce il Cuor di Gesù, e gli atti della fede
più viva vedonsi congiunti alle manifesta-
zioni della carità più tenera ed affettuosa .
Ma lo precede pure e la perfidia di Giuda
che cova il tradimento, e la scelleratezza
dei giudei che vorrebbero ammazzar Laz-
zaro, perche non rimanga testimonio irre-
fragabile di miracolosa risurrezione . Lo
accompagna, è vero, la semplicità e l'amor
del prossimo, ché povera ed umile gente
sono i suoi discepoli e contrassegnati da
continue guarigioni tutti i suoi passi . Ma
lo accompagna pure la bieca invidia dei Fa-
risei, ai quali cuoce il santo ardore dei festeg-
gianti, e lo spettacolo doloroso dei profana-
tori del tempio . E quando arriva l'ora del
trionfo, trionfo, dico, a modo umano, quando
arriva quell'ora, unica,in tutta la sua vita di
quaggiù, che Egli, pur così umile e schivo
anche de' più semplici omaggi, volle ri-
servarsi sì per insegnarci a dominare le
terrene grandezze, come per consolar gli .
amici del suo cuore, che fra poco saranno
per amor suo sommersi nella più profonda
tristezza, quando migliaia e migliaia di voci
acclamano a Lui Figliuolo di Davide, a
Lui Re profetato d' Israello ., e i fanciulli
anch'essi sorgono con irrefrenabile ardore
ad attestare la vivezza della loro fede e la
santità del lor affetto,, quando tutto questo
inaraviglioso spettacolo succede, oh! come
anche qui, fra tanta ebbrezza di gioia, ri-
mane trafitto il suo Cuore adorabilissimo!

1.4 Page 4

▲back to top


Egli è giunto infatti alla vetta del monte
degli Ulivi e di là vede Gerusalemme, pu-
pilla degli occhi suoi, e il tempio, monu-
mento già di tanta fede e di tanta gran-
dezza. La vede e piange . Le parole, che gli
escono allora di bocca, son le più soavi ad
un tempo e le più terribili . Chè l' affetto
pur sempre ardente verso la città pecca-
trice, che vorrebbe anche allora mirar rav-
veduta, si mescola al dolore delle atroci ca-
lamità e delle orribili stragi, onde Egli
scorge nel suo divino e profetico spirito
oppressa fra breve dai Romani e consumata
la diletta Sionne. Da un lato Gerusalemme
con la sua grandezza, co' suoi peccati, con
la sua ostinazione, in una parola col suo
passato e col suo presente ; dall'altro il vi-
cino deicidio, il frutto di esso, i popoli che
t' avrebbero raccolto, e Gerusalemme che
lo avrebbe tristamente rigettato . Ahimè !
quali dolorose trafitture pel buon Gesù .
Ma ecco che un nuovo pensiero si af-
faccia alla sua mente ; è desso il pensiero
della Chiesa, che a giorni scaturirà dal suo
squarciato cuore, è l' immagine di lei no-
vella ed immortal Gerusalemme, che non
già più esclusiva come l'antica, ma cattolica,
cioè universale, sta per nascere alla nuova
vita . E di questa cattolicità offrono esempio
in quella stessa alcuni gentili, forse greci,
che venuti a Gerusalemme per festeggiare ed
adorare, chiedono in grazia all'apostolo Fi-
lippo di poter vedere la faccia di Gesù (1).
Certo quell'atto loro del rivolgersi a Filippo
compendia nella sua eloquente semplicità
la storia d' un' èra che finisce e quella di
un'altra più luminosa che incomincia . Im-
perocchè la conoscenza di G. C ., che fino
ad allora si ottenne imperfettamente ed in
figura per mezzo di quel popolo ebreo, a
cui Filippo appartiene, la si otterrà d' ora
innanzi piena ed aperta per opera del sa-
cerdozio cattolico, personificato in Filippo
e negli altri Apostoli.
Ma questa vita della Chiesa sarà ancor
essa, come quella di Gesù, di gioie e dolori,
di trionfi e di morte, congiunti insieme e
santificati gli uni e gli altri nell'amore in-
finito con cui Egli ama l'umanità . La Chiesa,
scriveva quell'alto ingegno di S . Atanasio,
è l'umanità stessa di G . C., e in Lui domina e
regna . Ecclesia est humanitas Eius (Christi)
et in ipso dominatur et regnat (2) . Essa
adunque, a somiglianza del suo divin Sposo
Gesù, dovrà sperimentare la povertà del
presepio e l'oro dei Magi, la strage di Be-
tlemme o il ritorno dall'Egitto, la fame del
deserto e il convito delle nozze di Cana, la
confessione di Pietro e il tradimento di
Giuda, la glorificazione del Tabor e l'igno-
minia del Golgota ; ovunque ed in ogni
istante al dolore le sta dappresso la gioia,
all'agonia il trionfo . Ben a ragione pertanto
osserva il dottissimo . Card . Capecelatro che
l'ingresso di Gesù in Gerusalemme era
destinato dalla Provvidenza ad essere il
tipo di tutti i trionfi della Chiesa, come
quelli che sono da una parte abbelliti dal-
l'umiltà e dalla mansuetudine del trion-
fatore, dall'altra coronati dalla semplicità
e dall' affetto di coloro che credono in
Cristo (1) . Sia pure che la si perseguiti
con la più raffinata crudeltà, la si condanni
a morte, la si chiuda in un sepolcro, le si
sovrapponga alla bocca una grossa pietra,
e questa, segnata coi suggelli, si rafforzi
ancora con le guardie. Viene alfine l' ora
sua ; si, l' ora in cui la terra si scuote, i
suggelli si spezzano, la grossa pietra si ro-
vescia, le guardie cadono a terra tramortite,
la Chiesa domina e regna . Oh! non vediam
noi ai giorni nostri, in quella stessa che
figli ingrati ne lacerano il materno seno,
le conquiste che ogni dì va essa largamente
facendo? Non vediamo noi dal settentrione,
tornare in folla i popoli all' abbandonato
ovile, e l'oriente e l'occidente, santificati e
benedetti l'uno e l'altro dalle orme d'intre-
pidi missionari, rischiararsi ogni di più dalle
tenebre dell'idolatria e illuminarsi al sole del-
la verità? Ah! è il Cuore di Gesù che opera
questi prodigi ; è desso che ravviva la fede,
riaccende la carità ed i morti quatriduani
richiama alla vita . Su via, ripigliamo animo
chè n'abbiamo ben donde, e anzichè rima-
nerci oziosi piagnucolando sulla tristizia dei
tempi, lavoriamo piuttosto con tutte le no-
stre forze ad estendere questi trionfi, ad al-
largare il regno di G . C . E poichè la pre-
ghiera e la limosina sono i due più potenti
mezzi a questo santo scopo, adoperiamoli
animosamente questi mezzi così efficaci, chè
certo avremo per tal modo cooperato po-
tentemente alla santificazione nostra e dei
nostri simili, al benessere della società ed
alla glorificazione della Chiesa . C'invita il
Cuor di Gesù; beati coloro che ne ascolte-
ranno la voce !
(1) La vita di Gesù Cristo . xxix .
(1) IOAN .. xii, 2.0 21 .
(2) De Incarn. xxi.

1.5 Page 5

▲back to top


DALLA PATAGONIA,
Raccomandiamo ai nostri Cooperatori e Coope-
ratrici la Circolare spedita da D . Bosco per le
missioni dell'America del Sud . Dalle seguenti let-
tere argomenteranno i bisogni urgentissimi dei
missionarii per condurre innanzi l'opera così felice-
mente intrapresa nel nome di Gesù Cristo bene-
detto e di Maria SS . Ausiliatrice . Nel prossimo
Bollettino pubblicheremo lettere ancor più inte-
ressanti .
I.
Carmen de Patagones, 22 giugno 1886 .
CARISSIMO SIG . DIRETTORE,
Omai trascorse un mese dall'ultima mia, ed è
più che giusto che fai faccia vivo anche con lei .
D . Remotti , giunto or ora da Pringles , dopo
sette ore di viaggio continuo a cavallo , è qui
presente mentre scrivo .
In 15 giorni circa di missione non poté otte-
nere di più che 13 battesimi e una trentina di
comunioni !
Pazienza ! Un po' di bene s'è pur fatto ; la se-
mente della divina parola non si risparmiò di
certo ; ora vedremo si Deus incrementum dabit.
D . Stefenelli, che accompagnò D . Remotti,
l'aiutò assai nei catechizzare i piccoli ed i grandi ;
fece qualche osservazione termometrica e meteo-
rologica, e . . . ritorna portando in casa un novello
collegiale . . . niente meno che uno struzzo! Così
si compie in casa, delle bestie, il numero tre . Il
tero-tero, la gaviota e l'avestruz . I primi due sono
uccelli proprii di queste parti , della grandezza
il primo come di un grosso merlo, ma con lun-
ghissime e finissime gambe , ed una bellissima
penna azzurra sul capo ; la seconda è un po' si-
mile alle nostre oche, più piccola e più lesta nel
camminare . Sono domesticate, e stanno nel cor-
tile in mezzo ai rumore dei giovani senza punto
sconcertarsi e schivando maestrevolmente di la-
sciarsi schiacciare o prendere solamente .
Giorni sono ho potuto arricchire il mio pic-
colo Museo con alcuni oggetti fatti da' selvaggi
delle Terre del Fuoco .
Il capitano della nave corazzata del Governo
L'Azopardo, persona compitissima e molto be-
nefattrice della Missione nostra di Santa Cruz ,
cui donò il pavimento in legno per la piccola
Cappella, che D . Savio sta fabbricando colà, venne
a visitare Monsignore, e fummo a restituirgli la
visita il giorno appresso sulla sua corazzata .
In seguito di ciò volle gentilmente donarci un
arco e due freccie con punta di vetro lavorata a
forza di denti dai Tueguiños ; alcuni arpioni da
pesca ; alcune collane da spose e da vedove fatte
con nervi di agnelli e conchiglie di mare infil-
zate in forma di rosario, e pezzettini di pelle di
gamba d'uccello ; alcuni cestellini di corteccia d'al-
bero per raccogliere molluschi, e finalmente una
piccola canoa di corteccia d'albero così bene
connessa e regolata, che dimostra la non comune
abilità ed industria di quella povera gente . La
canoa è piccola ed è fatta appositamente da quei
selvaggi per regalare .
Il tutto conservo con molta cura ed attenzione
come cosa rara assai anche per noi ; ed a suo
tempo spero potrà far mostra di sé nella ventura
Esposizione Vaticana .
D . Fagnano partì di qui per Buenos Ayres
domenica scorsa, Pentecoste, ma, poveretto, in-
contrò un viaggio non troppo felice . Saltata la
Barra del Rio Negro la mattina del lunedì, ar-
rivò in Bahia Bianca solamente giovedì a sera!
Un viaggio che regolarmente si fa in poco più
di 15 ore!
Abbiamo celebrato con la maggior solennità
possibile le solennità di Pentecoste e della San-
tissima Trinità.
Monsignore amministrò solennemente il Sacra-
mento della Confermazione qui ed in Viedma .
Prepariamo ora la festa del Corpus Christi
per giovedì .
Siamo tutti impegnati perché riesca bella e
fruttuosa la Comunione generale dei giovanetti
e delle giovanette . Secondo l'uso Toletano qui la
processione del Corpus Christi si fa al dopo
pranzo . Voglia il buon Gesù abbondare in mise-
ricordia e benedire efficacemente questa popola-
zione, mentre verrà portato solennemente attorno
per le vie da Monsignore !.
Sappiamo molto bene che nisi Dominus aedifi-
caverit . . . in vanum laboraverunt, . . . Preghi quindi
e molto, e faccia pregare i nostri sempre cari
studenti ed artigiani per queste povere anime e
per chi è stabilito a loro Pastore . Sono le pre-
ghiere e le Comunioni dei nostri giovani che
hanno da scacciare il demonio da queste terre e
da convertire la Patagonia . Per me ne sono per-
suasissimo . Ed ora termino .
Quando potremo aver le desiderate macchine
fotgrafichepermandareal'amtisimoPadrele
fisionomie dei cari giovanetti, che formano in
mezzo alle afflizioni de' suoi figli e specialmente
del suo Primogenito, l'unica loro consolazione in
Patagonia?!
Saluti tutti e mi voglia sempre bene in Do-
mino .
Aff.mo
D . ANTONIO RICCARDI.
II .
Carmen de Patagones, 4 agosto 1886 .
CARISSIMO SIG . DIRETTORE,
Quantunque, dopo la estesissima relazione dl
ben 16 pagine mandata giorni sono all'amatissimo
Padre Don Bosco da Monsignor Cagliero non
sieno accadute novità d'importanza degne d'esser
inviate fino costà, pure il desiderio d'intratte-
nermi alcun tempo con lei, carissimo signor Di-
rettore, mi solletica assai e può pensare se io so
resistere a questa tentazione . . .
Eppoi, non ci scrisse ella ultimamente che l'a-
matissimo D . Bosco si compiace molto in udire

1.6 Page 6

▲back to top


a discorrere dell'America e della Patagonia? Oh!
come vorrei io adesso possedere la lingua di un
avvocato numero uno per narrar con assaì più
speditezza e disinvoltura, che non m'è dato di
scrivere, cento e mille coserelle allegre che ac-
cadono quotidianamente e tengono l'animo nostro
ilare in queste lontane terre ! Mah ! tutti sanno
che la parola non è il mio forte, e lo spirito al-
legro e vivace non è lo spirito mio . Pure voglio
contribuir io pure a tener, non fosse che per
breve istante, divertito colui che a tutta ragione
io considero e venero ed amo come mio padre .
Ed ella, signor Direttore, mi farà questo servizio .
accumulandolo col numero senza numero di tan-
tissimi altri passati e futuri che riconosco e ri-
conoscerò dal suo bello e buon cuore .
In principio adunque le dirò che il Mapa o
Carta della Missione sta pressochè per ultimarsi,
e forse lo potrò spedire con questa stessa mia .
Sotto l'alta sorveglianza del carissimo Monsi--
gnore e colle istruzioni e notizie acquisite prati
camente da D . Milanesio nelle ripetute escursioni
sue alle Cordigliere, nonchè coadiuvato dal no-
stro valente D . Savio, vi lavorò più settimane il
nostro chierico Alessandro Stefenelli con amore
intelligente, e, se non m'illudo, l'opera riuscì non
ispregievole nè dal lato del disegno , nè tanto
meno dal lato scientifico :
Quanto piacere proverà D . Bosco nello scor-
rere coll'occhio que' luoghi vicini assai nella carta,
ma le molte decine di leghe fra loro distanti, nella
realtà del deserto sabbioso, e con che santa sod-
disfazione dirà : fin qui giunsero i miei Salesiani,
i figli miei carissimi ! Qui si fermarono dopo più
giorni di cammino nelle inospiti arene, sul dorso
di povero cavallo, e per tutto riposo, qui comin-
ciarono a catechizzare, battezzare, istruire e pre-
parare alla santa Comunione i poveri Indii! Qui i
Traiman, più su Namuncurà , poi Sayuhuequen .
Tutti questi punti furono visitati ed i loro abi-
tatori consolati e istruiti da loro ; tutti questi
fiumi e torrenti trasportarono ed alleviarono colle
loro acque i miei Missionari , i cui piedi erano
diretti, come il loro cuore, alla santa conquista,
alla rigenerazione delle anime a Dio : O quam
speciosi pedes ! !
Queste e molte altre cose più sublimi che io
non so neppur immaginare, andrà pensando l'a-
matissimo D . Bosco, mentre il suo sguardo per-
correrà posatamente avido la Carta della Missione
Salesiana alle Cordigliere .
Ed ella pure, carissimo, e tutti i buoni Supe-
riori intorno a D. Bosco, si consoleranno della pa-
terna sua consolazione! Parmi di assistere io pure
a questo tenerissimo quadro ! E già fin d'ora
prendo parte alla comune letizia .
E lasci pure che mi sfoghi, poichè di tutto ciò
io pure posso ripetere : Pars (magna o parva ,
nufluia!mport)
Ho parlato, ho consigliato, ho confortato , ho
spinto, insomma, di tutto ho fatto per veder
presto, e quanto meglio fosse possibile, terminato
questo lavoro . Ed ora? Un Deo gratias et Ma-
riapeodl'ntmecuor!Spdise
la veduta perfettissima del nostro palazzo vesco-
vile. C'è tutto, proprio tutto ! La facciata neh !
che magnificenza di ornati! che cornicioni! come
la abbelliscono e crescono per lei la venerazione
le frequenti e grosse sgretolature ! E la porta ?
Che graziosità, che imponenza! E le due, le
uniche due finestre, dove troverebbe le eguali se
non in Patagones? E c'è anche la guardia? Si-
curo! Una guardia chilena! il peone che D . Mi-
lanesio condusse seco dalle Cordigliere . E il ca-
vallo ? U no dei nostri più cari e preziosi amici .
Che ne dice l'amatissimo padre D . Bosco?
Come riderebbe se sapesse che la guardia a
cavallo potrebbe, senza scomodarsi di troppo, man-
giar el puchero, sul tetto del nostro palazzo, nè
più ne meno! È la pura verità .
Quanto prima, se le mie istanze saranno esau-
di.te,manroD Bosco un bel gruppo foto-
grafico. Vedrà in due pose i Missionarii in marcia
pel deserto, e gli stessi all'ora dell'assado : un
vero bivacco .
Manderemo (sempre colla condizione ben in-
teso se verranno realizzate le mie speranze) i
nostri piccoli allievi della 1a classe .Poverti!Og
ancora invidiano i loro compagni partiti uno o due
mesi fa nella mia busta e lettera , per assistere
alla solennità dell'amor figliale del 24 giugno . E
si lamentano, e con ragione! Dunque, anche per
loro verrà il momento ! si fotograferanno, li chiu-
derò in una busta, e via per Torino ! Poscia man-
deremo la relazione specificata di D . Milanesio .
Sto pure preparando una statistica delle nostre
Case d'America, da cui risulti l'epoca dell'aper-
tura ed il movimento annuale degli allievi interni
ed esterni .
Parimente ho fra le mani la statistica delle
Missioni nostre dal 1879 a tutt'oggi, dalla quale
potrà l'amatissimo Padre conoscere quanti Indii
battezzarono i suoi figli, quanti ne casarono od
unirono in matrimonio, e quante Comunioni eb-
bero la fortuna di distribuire a questi figli della
deserta Patagonia.
Tutto questo noi ci proponiamo di fare a mag-
gior gloria di Dio e della Vergine Ausiliatrice,
a consolazione di D . Bosco ed anche a soddisfa-
zione dei Cooperatori e Cooperatrici, affinché si
rallegrino nel Signore pel bene che si potè ope-
rare mercè le loro caritatevoli e generose offerte
e l'appoggio fortissimo delle loro orazioni .
L'esito di quest'ultima Missione se per un
lato consolò ed allietò non poco il cuore di
Monsignore , per altra parte gli fa seriamente
ponderare il bisogno grandissimo di stabilire
almeno due stazioni di Missionari nei diversi
centri di quelle povere colonie e tribù, onde
provvedere alla lora perseveranza . Già concepì
più che a mezzo il disegno di mandare nella pros-
sima primavera due de' già pochi sacerdoti di qui,
a fabbricarsi un rancho od un toldo sulle sponde
dell'Arroyo Curileo, e quanto prima due altri in
Codihué ; di là galoppando continuamente, at-
tenderebbero ai bisogni spirituali di più migliaia
di indigeni, Indii e Chileni, già cristiani in gran
parte .
Altri due vorrebbe altresì mandare a stabilirsi
in Roca, ed altri più in qua in Pringles, e per

1.7 Page 7

▲back to top


questo modo avremmo tesa una rete di stazioni da
Patagones alle Cordigliere per una distanza totale
di 300 leghe all'incirca.siMamoeprl
ma . Ovetrovartantepersone?Econchemezi
provvedere a' loro bisogni ed a quelli di queste
Missioni? Occorrono somme non indifferenti per
provveder i cavalli, unico mezzo di comunica-
zione possibile in questi luoghi e con queste di-
stanze ; abbisognano guide pratiche del cammino,
pericoloso per la assoluta mancanza di acqua in
molti punti di traversate lunghissime ; havvi ne-
cessità di regalare con piccoli oggetti, corone, me-
daglie, crocifissi, quadretti ed abiti e vestiti,
ecc ., ecc . i poveri Indii piccoli e grandi, onde
renderli più docili e disposti ad ascoltare la pa-
rola di Vita Eterna . Il Missionario pure né vive
d'aria, nè si veste di foglie (chè pur volendolo,
non ne troverebbe a pagarle un occhio cadauna),
e le fatiche e gli strapazzi del lungo cavalcare
tra cespugli e roveti spinosi aumentano queste
personali necessità più che uno non creda ; or-
bene, ove trovar tanti mezzi?
L'America, se pur è ricca, non lo è per le
Missioni .
Dove adunque, se non nella inestinguibile fonte
della carità veramente cattolica de' nostri ottimi
Cooperatori e Cooperatrici salesiani sono le no-
stre speranze riposte dopo Dio e Maria Ausilia-
trice? Bisogni, necessità materiali hanno i Mis-
sionari, e bisogni e necessità spirituali . A' primi
ed ai secondi provvederanno, ne siam certi, i no-
stri Cooperatori e Cooperatrici col loro obolo e
colle loro orazioni ; e noi? Noi non cesseremo
giammai d'invocare sopra di lore persone e fami-
glie le misericordie e benedizioni del Signore in
questa vita presente, ed una corona di gloria im-
marcescibile nel cielo . E questa fu, è e sarà la
preghiera che metteremo in bocca a' poveri no-
stri Indii . Quando ripieni di meraviglia al ve-
dersi oggetto di tante cure, al missionario doman-
deranno : Chi siete voi? chi vi mandò fin qui?
e chi vi provvede tutte queste cose? Rispon-
deremo : Noi siamo Salesiani, i ministri di
Dio, ci mandò fin qua il suo Vicario in terra, il
Papa, e ci mantengono e provvedono, tanti ot-
timi Cristiani vostri fratelli di un paese molto
lontano, che bramano essi pure con noi la vostra
eterna salute, e si chiamano Cooperatori Salesiani .
Mi perdoni lei e mi faccia perdonar dal caris-
simo padre D . Bosco questa chiacchierata , ma
mi conservino sempre l'affetto loro nel Cuor di
Gesù e di Maria .
A ff .mo
D . ANTONIO RICCARDI .
III .
Carmen de Patagones. Rio Negro, 28 agosto, 1886.
REVERENDISSIMO E CARISSIMO SIG . D . Bosco,
Mi affretto a far parte a V. S . Rev . e Caris-
sima della grande consolazione che provammo la
passata domenica, ottava dell'Assunzione della
nostra cara Mamma, Maria SS .
Or fa circa un anno che arrivarono in Pata-
gones buon numero di Alemanni, emigranti, i
quali dovevano colonizzare alcune terre a molte
leghe di qui, nella governazione detta del Neu-
quen.
Dopo varii contrattempi che differirono d'assai
il loro viaggio colà, si trovarono poscia sul luogo ;
ma . . . troppo a disagio : sicché la colonia si sciolse
e molti ritornaronsene più miseri di prima in
Buenos Ayres, spargendosi alcuni qua e là nelle
colonie già formate e costituite, sulle sponde
del Rio Negro, e parecchi eziandio fermandosi qui
in Patagones .
Era tra costoro un giovane pittore, cattolico e
buona persona, cui assegnammo lavoro, quale
aiutante del nostro bravo D . Aceto nella deco-
razione della nuova chiesa parrochiale, omai ter-
minata .
Detto pittore è ammogliato colla signorina Er-
minia Yanzen, protestante, sua connazionale.
Fedele alle promesse fatte quando, colle dovute
dispense, or fa poco più d'un anno, egli la dispo-
sava in Buenos Ayres, colle parole e più cogli
esempi, industriavasi di attirare la giovane sua
consorte alla fede cattolica . E fortunatamente ve-
deva appunto coronati d'esito felice i suoi ardenti
desideri domenica ora scorsa, 22 del corrente a-
gosto .
Da molto tempo l'ottima signora aveva preso
a considerare dentro di sè la grande, l'immensa
differenza che corre fra la osservanza fredda e
sterile delle sétte protestanti e le sante e conso-
lantissime massime le quali c' inculca la Chiesa
Cattolica per migliorar ogni dì più la nostra vita
quaggiù. Aveva assistito alle varie solennità e
specialmente alla divota novena e splendida festa
e processione di N . S . del Carmine, patrona della
città, e ne rimase profondamente commossa .
Osservava attentamente ogni cosa, e mossa al-
fine in cuor suo dal desiderio della verità e del
bene, domandò di essere istruita nelle verità di
nostra santa Religione .
E qui noti, carissimo Padre, come tutto dispone
il Signore in pondere et mensura! Non è molto
che io le annunciava come Monsignor Cagliero
avesse impiantata l'Associazione dell' Apostolato
dell' orazione al Sacro Cuore di Gesù, tra le
signore di questa popolazione .
Ad una di queste appunto , alemanna essa
pure , si diresse la signora Yanzen perchè
insieme con alcune altre cose necessarie, le
spiegasse eziandio (non conoscendo l' idioma
spagnuolo) la formola di abiura e professione di
fede che prescrive la Chiesa per tali circostanze .
Un mese intero l' istruì accuratamente detta
zelatrice, e finalmente, accondiscendendo Monsi-
gnore alle replicate suppliche della postulante, la
preparò alla consolantissima funzione .
Essendo la parrocchia tuttora ingombra dai palchi
del decoratore, si stabilì di celebrare i sacri riti
privatamente nella cappella delle Suore di Maria
Ausiliatrice .
La mattina pertanto della domenica, per tempo,
giàtrovavasiindetacapelaracoltainorazione
la giovane accompagnata dal proprio sposo il sig.

1.8 Page 8

▲back to top


Kölher e dalla zelatrice anzidetta che le faceva
da madrina .
Nei piccoli centri di popolazione, V. S . ben lo
sa, nulla si può tener tanto segreto che tosto non
si sappia da tutti . E così pure accade tra noi.
Sparsasi fin dalla sera precedente la notizia di
questa funzione , accorsero tra le prime molte
delle allieve delle suore e non poche signore
eziandio, desiderose di presenziar l'atto sublime
e commovente dell'abiura .
Erano le ore 8, quando rivestito di rocchetto,
mozzetta e stola ed accompagnato da due sacerdoti,
Monsignore principiò la recita dei Salmi , che
si prescrivono nel rituale romano, per il batte-
simo degli adulti .
Passando quindi alla porta o vestibolo della
cappella, prese ad interrogare la catecumena ;
Maria Erminia, che cosa domandi alla Chiesa di
Dio ?
Oh ! avesse visto allora, carissimo Padre, con
che ansia, con che trasporto, con che santa brama
rispose essa prontamente e risoluta : La fede, do-
mando, quella vera fede che mi ha da meritare
la vita eterna!
Quando si giunse al punto in cui la Chiesa,
con quelle sublimi parole ripiene di consolantis-
sima verità, annunzia all' eletta che già può in-
cominciar a gioire, essendo dalle sue braccia ca-
dute infrante le catene di morte, e le impone
solennemente di detestare le eretiche dottrine, e
respingere le sette nefande degli empii ., si die'
lettura dell' atto di abiura e professione di fede .
Fu un momento solenne quello per la novella
convertita e per tutti gli astanti .
Essa, ripiena di santo giubilo, vedeva giunto
alfine il momento desiderato da tanto tempo e nel
cuor suo ardentemente invocato dalla misericordia
di Dio, e ben lo dava a vedere nel sembiante
ilare e sereno ; mentre dietro di lei commosso ed
umidi gli occhi per l'interna consolazione stava-
sene in divoto raccoglimento il fortunato sposo .
Terminata la lettura dell'atto, che santamente
premurosa firmò la convertita ed i testimonii,
Monsignore proseguì la cerimonia sacra del ri-
tuale, e giunto il momento, a pie' di Maria SS .
Ausiliatrice, versando sopra il suo capo l'acqua
rigeneratrice e consacrandola coll' unzione dei
santi olii, battezzolla sotto condizione .
In quell'istante, chi puo dire i palpiti di quel
cuore ripieno di gratitudine verso il buon Dio !
Chi può descrivere la commozione universale e
le calde lacrime degli astanti! Io non mi sento
da tanto .
Terminata questa funzione tenerissima, passò
la neofita al tribunale di penitenza per riconci-
liarsi, come vogliono i sacri riti ; indi rivestita
della stola candida della divina grazia com'era, am-
ministrolle Monsignore il sacramento della Con-
fermazione .
Incominciò poscia la S . Messa, durante la quale
quell'anima fortunata ricevette la prima volta
dentro di sè Colui, che pone le sue delizie nello
stare coi poveri figli dell'uomo .
Fu qui pure un istante commoventissimo per
tutti, quando alla Mensa celeste videsi accanto
alla sposa imparadisata il fortunatissimo sposo
di lei, partecipando del mistico banchetto .
Non potè Monsignore frenare gli impeti del
giubilo, di che aveva inondato il suo cuore, e
prima di terminar la messa, rivolto a lei ed agli
astanti, disse poche parole sì, ma di quelle che
solamente sa dire lui in simili circostanze, in-
fiammando tutti d'amore, di gratitudine per Dio,
ed i cuori tutti disponendo a tenera divozione
per Maria SS . Ausiliatrice .
Fu questo per noi, carissimo signor D . Bosco,
un giorno di giubilo e di consolazione, e ciò non
deve parer strano a V . S . che ben sa quanti su-
dori e pene costano al suo primogenito, nostro
amatissimo Monsignore, queste, ahi ! troppo rare,
vittorie e conquiste sull'infernale nemico .
Grande, immenso è il bene da fare in queste
terre sventuratissime, e grande eziandio, e alta-
mente lo dico, senza limiti è pure l' ardore, lo
zelo di lui per la salvezza delle anime . Che
manca ?
Ah! preghi, preghi molto ed incessantemente
per noi, carissimo Padre, affinchè voglia il buon
Dio sostenere, benedire e prosperare l'opera de'
suoi poveri ed inutili servi, usando con queste
popolazioni di un larghissimo tratto di sua infi-
nita Misericordia, facendo sì che il seme di sua
divina parola non cada sempre su l'arida roccia
o tra le acute spine, ma incontri invece il buon
terreno in cui rendere centuplicato il frutto .
Fiat ! Fiat misericordia tua, Domine !
Suo affamo figlio in Gesù e Maria
D . AntoNio RICCARDI.
CONFERENZA A BUSTO ARSIZIO
ed a Casale Litta .
Scriviamo queste poche righe non solo per
dare una breve relazione delle conferenze tenu-
tesi in Busto ed in Casale Litta, ma per ester-
nare in modo speciale la nostra riconoscenza a
coloro che con tanto entusiasmo, amore e gene-
rso ità cooperarono alla buona riuscita delle confe-
renze stesse .
I trenta giovanetti cantori dell'Oratorio di San
Francesco di Sales in Torino ; reduci dalle ma-
gnifiche feste di Brescia , dopo aver cantato nel
tempo della conferenza di Milano , partivano il
giorno 14 per Busto Arsizio . Erano accompagnati
dal Rev . Sac . Missionario D . Luigi Lasagna e da
alcuni altri sacerdoti salesiani. I figli di D . Bosco
non dimenticheranno mai la cortese accoglienza e
l'ospitalità del Rettore del Collegio di San Carlo
D . Rodolfo Marimonti e del direttore spirituale
D . Morganti .
A Busto una gran folla gli attendeva alla sta-
zione . Il Rev. signor preposto D . Giuseppe Tet-
tamanti, zelantissimo pel bene della sua popola-
zione, fondatore e promotore di molte opere di
beneficenza, stimato ed amato da quanti lo cono-
scono , accolse i Salesiani in modo degno della

1.9 Page 9

▲back to top


sua generosità e della stima che ha di D . Bosco . trasportare la teppa per rivestire gli archi trion-
Poichè D . Bosco era l'aspettato , ma era stato fali costruiti dai loro padri . Avevano anche pre-
costretto a ritornare a Torino per l'estrema spos- parata qualche letterina da leggere a D . Bosco .
satezza delle sue forze . Il popolo di Busto con- I signori proprietari del paese e dei dintorni an-
divideva la gioia del suo Prevosto e festeggiava davano a gara nell'apprestare pali, festoni ed
quel giorno come uno dei più belli. La chiesa era ogni altra cosa necessaria alla festa e nell'offrire
apparata come nei giorni solenni . Monsignor Guer-
rini , canonico del Duomo di Milano , pontificò .
Erano intervenuti in gran numero sacerdoti e si-
la propria casa e l'alloggio, ove ne fosse stato di
bisogno per i superiori e per i giovani cantori :
questo bisogno però non vi fu per la graziosa
gnori eziandio da Monza, da Varese, da Como e
da altre città . La conferenza del Missionario com-
mosse fino alle lagrime gli uditori accorsi in gran
numero, benché non tutti i generosi Bustesi po-
tessero intervenire, causa l'ora cambiata della con-
ferenza per varie cagioni impreviste . Sappiamo
però che non si trascurerà l'occasione per soste-
nere con tutto zelo e carità le opere predicate dal
Missionario .
prestazione di 40 letti completi mandati dal si-
gnor Bellini di Somma Lombardo .
- Ma D . Bosco non è venuto ! si diceva . E
che perciò? Si faccia ai figli quello che non si
può fare al padre, e il padre riceva ne' suoi figli
gli onori e gli affetti. E così fu .
La chiesa era splendidamente addobbata come
pure tutte le case da un capo all'altro del paese .
Sulla porta maggiore si leggeva la seguente iscri-
La musica dell'Oratorio festivo, che suona molto zione
bene, allietò il pranzo offerto ai Salesiani dal si-
gnor Prevosto e li accompagnò fino alla stazione
quando partirono.
Erano invitati a fare una passeggiata a Leggiuno
PERCHÉ IDDIO SIGNORE
COLLE GRAZIE PIU' ELETTE
BENEDICA LE SaNTE MISSIONI
dall'ottimo e benefico signor Prevosto ,ilquae
per sua bontà dicevasi il più felice degli uomini
DEL VENERANDO SACERDOTE
D . GIOVANNI BOSCO
per avere in casa sua i figli di D . Bosco . Si
VERO APOSTOLO DI CARITÀ
giunse alla stazione di Sangiano circa alle nove
e mezzo di sera, dove una gran moltitudine con
un gran numero di fiaccole e due musiche riu-
nite gli aspettavano. In mezzo agli applausi degli
amici, allo squillo di una marcia trionfale , al
IL POPOLO DI CASALE LITTA
ESULTANTE IMPLORa .
Un concerto musicale rallegrava il giorno della
conferenza . Grande fu la premura e la pietà della
suono festivo delle campane, si entrò in Leggiuno, popolazione nell'accostarsi ai SS . Sacramenti . At-
le cui case erano illuminate, e si andò alla Casa tendeva D . Bosco per essere da lui benedetto ;
Prepositurale, dove si era aspettati da un bene- ma, esso mancando , fece ricorso al . Missionario
fattore, da un amico, da un cuore di padre . Al- ed ai suoi compagni, per ricevere la benedizione
l'indomani mattina , dopo la santa Messa , nel e la medaglia di Maria SS . Ausiliatrice .
tempo della quale si cantarono alcuni mottetti,
Bella fu la musica tanto della Messa come dei
il sig . Prevosto condusse i giovani ad una pas-
seggiata in barchetta sul lago e a visitare le
isole Borromee e S . Catterina del Sasso .
Finalmente alle ore 5 pomeridiane si giungeva
Vespri, che fu la stessa eseguita in Torino in
quest'anno per la festa di Maria Ausiliatrice . Si
dica pure tutto quello che si può dire di bene
dell'esecuzione , del sorprendente effetto e della
a Casale Litta . Qui cediamo la penna ad un no- soddisfazione ed ammirazione di quanti l'udirono ;
stro amico, il quale, testimonio oculare, così ci scri- non si dirà mai troppo . Ma, quel che più monta,
veva : « A Casale Litta doveva essere una lieta i giovanetti cantori hanno fatto ottima impres-
e cara riunione di famiglia, desiderata da tanto sione fra di noi, per la pietà e divozione colla
tempo . Il Rev . parroco sac . Angelo Rigoli, al- quale stavano e pregavano in chiesa, accostan-
lievo dell'Oratorio di Torino, aveva preparata dosi al mattino alla Santa Comunione e conser-
ogni cosa per la conferenza dei Cooperatori. Fino vando in ogni circostanza un contegno così tran-
alla vigilia si era sperato l'intervento di D . Bosco, quillo ed allegro che fa il più bell'onore all'edu-
dell'Angelo della Provvidenza, dell'Apostolo della cazione che ricevono nella casa di D . Bosco . A
divozione a Maria SS . Ausiliatrice, come eziandio questo proposito ho sentito dire da una madre
lo avevano sperato quei di Busto e quei di Leg- che aveva attentamente osservati quei giovanetti :
giuno . Questa speranza era stata come una po- - Oh quanto pagherei se ne avessi uno de' miei
tente scossa elettrica per i buoni abitanti di Ca- tra di loro ! - Bravi giovanetti, conservatevi
sa.leLit Si accese in tutti i Cooperatori e am- sempre degni del buon nome e dell'onore che vi
miratori di D . Bosco un indicibile entusiasmo . i siete meritati . Il ricordo di voi non si scancel-
Nulla si risparmiò di quanto sapessero fare per lerà così facilmente e serva di buon esempio e
mettere a festa il loro paesello . Se non bastava di incoraggiamento a chi vi ebbe vicini .
il giorno, si lavorava di notte . Un mese prima
D . Lasagna nella sua conferenza , che sembrò
del giorno della conferenza si incominciò un la- ancor più bella delle altre da lui fatte prima, de-
vorio continuo fino al mezzodì della vigilia . Nes- scrisse la condizione dei selvaggi e degli schiavi,
suno si diceva mai stanco di lavorare per Don le fatiche e le consolazioni del missionario, i bi-
Bosco . Era un caro spettacolo vedere i giova- sogni urgentissimi di quelle Missioni, lo splen-
netti occupati nello sbarrazzar materiale per far dido avvenire che solo può recare la fede a quelle
piazza e correre nei boschi lontani a cogliere e contrade .

1.10 Page 10

▲back to top


I sacerdoti intervenuti alla festa furono set-
tanta e molti di più sarebbero stati , se i gior-
nali annunziando che D . Bosco erasi restituito a
Torino non ne avesse fermato un gran numero
alle loro case . Fu disposto che i sacerdoti potes-
sero essere riuniti ad una stessa mensa, ciò che
riuscì a tutti di gradimento , non essendo cosa
facile trovarsi altra volta in tanto numero, in un
paesello eziandio incomodo per andarvi . Si fecero
brindisi ed augurii a S . E . il Revmo . Arcivescovo
di Milano, che col suo esempio e colla sua be-
nedizione aveva incoraggiate quelle conferenze ;
a D . Bosco e alle tante sue Missioni; al missio-
nario D . Lasagna, al signor Prevosto di Varese
che celebrò solennemente in quel giorno , ed al
Capo della Pieve che tanto coadiuvò il parroco
nel promuovere gli apparecchi di quella confe-
renza .
Un'allegra serata, con canti e suoni, fu un
gradito compenso a quella popolazione per le
fatiche sostenute nei preparativi della festa . Si
cantò il terzetto di Crispino e la Comare del
Ricci, La prova di un'opera seria del Mosca ed
altri pezzi scelti di opere profane . Piacque a tutti
di chiudere il trattenimento con una lode com-
posta e messa in musica da D . Bosco in onore
di Gesù Bambino nell'anno 1841 » .
Noi concludiamo dicendo un grazie di cuore a
quanti presero interesse per le nostre Missioni,
a quanti accolsero e festeggiarono i nostri gio-
vanetti, a quanti sono i benefattori di D . Bosco
e i Cooperatori delle sue sante imprese .
CRISTIANI ALLA PROVA.
Non si può leggere senza commozione il rac-
conto del fervore con che i Cristiani novelli del
Madagascar si mantennero saldi nella fede in
questi tre anni passati in cui rimasero affatto
senza sacerdoti, espulsi perché francesi . Eppure
erano essi abbandonati alle insidie dei protestanti
ed alle violenze dei pagani .
Tutte le pratiche cattoliche, canti, preghiere ,
catechismi furono continuati . Nella provincia d'I-
merina si continuarono le scuole, e tutte le do-
meniche i fedeli accorrevano alle chiese per can-
tare e pregare insieme . In molte provincie, è
vero, la persecuzione ha chiuso di forza scuole e
chiese ; in altri punti furono rovinate ; ma i fe-
deli si riunivano allora nelle , case private per
pregare, ed ivi allogavano i maestri che inse-
gnassero il catechismo . Nell'Imerina chi mise
ostacolo alla persecuzione furono i religiosi e le
religiose indigene , e Vittoria Rasoamanorivo .
Quest'ultima è una gran dama della Corte di Ra-
navalo Manjaka III . E maritata al primogenito
del primo ministro, ed è esemplarissima cattolica.
Partendo per l'esilio, il missionario le avea detto :
Vittoria, Dio vi fa oggi madre di tutti questi
cattolici, che sono privati dei pastori » . Vittoria
accettò piangendo il glorioso e difficile incarico .
E mantenne la promessa . A lei dopo Dio si deve la
conservazione della fede nel Madagascar . Spendendo
essa con generosità inesauribile il suo tempo, il suo
danaro e l'influenza sua, è stata l'anima della re-
sistenza al protestantesimo . Era stata fin a quel
punto il modello di quella cristianità ; da allora
ne divenne l'apostolo . Animava i Comitati catto-
lici colla parola in città, e poi percorreva la cam-
pagna, spargendo ovunque larghezze e consigli
ed eccitamenti . I più timidi, al vederla, all'udirla,
riprendevano animo . L' unione cattolica divenne
sempre più fervente , e molti giovani , influenti
per posizione e capacità, secondarono mirabilmente
gli sforzi di Vittoria. Di sacerdoti indigeni non
vi erano ; rimase solo un fratello della dottrina
cristiana e sei Suore di S . Giuseppe, tutti mal-
gasci .
Appena partiti i Missionarii un po' di scora-
mento generale si die' a vedere , ma l'Unione
Cattolica guidata da Vittoria decise di ravvivar
dappertutto il coraggio, cominciande dalle quattro
chiese della capitale, e poi passando alle campa-
gne . Si dovevano conservare tutte le usanze re-
ligiose introdotte dai Missionarii, meno ciò che
spetta a sacerdoti . E così si fece . Non solo
le domeniche e feste, ma pure in certe ore
ne' giorni feriali. I giovani dell'Unione andavano
da paese a paese per accertarsi che tutto proce-
desse bene , e poi il sabbato si raccoglievano in
adunanza, presieduti da Paolo Rafiringa, giovane
impiegato nel Ministero dell'istruzione pubblica .
Ivi si faceva relazione di ciò che si era osser-
vato in bene ed in male lungo la settimana, e si
studiava il modo di provvedere . La più accesa
carità, lo zelo più vivo dominava in quelle As-
semblee della gioventù cristiana . Mancarono presto
i mezzi , ma que' ferventi si privarono de' beni
loro per sovvenire l'opera . Bellissimo ciò che ac-
cadde all'asilo de' lebbrosi di Ambahivoraka . Al
partire de' Missionarii la chiesa fu bruciata e
que' poveretti rimasero senza aiuti . Corse subito
il lupo, cioè il ministro protestante con danari
per sedurli.
L'Unione cattolica fece del suo meglio, ma avea
pochi fondi . Il protestante ne avea in abbondanza
dall'Inghilterra , sicché credette d'aver vinto e
propose ai lebbrosi di passare all'eresia, promet-
tendo danaro in copia .
Tutti i lebbrosi unanimi gridarono : se ci date
danaro per compassione lo accettiamo , se come
prezzo dell'apostasia mai e poi mai . Il ministro
dovette deporre le sue speranze . Dopo tre anni i
lebbrosi ricevettero i Missionarii con grida di
gioia e lagrime, protestando loro che si erano
tutti mantenuti saldi, a costo di qualunque pri-
vazione . I Missionarii al loro ritorno hanno po-
tuto tenere a Tananariva un'assemblea di cento
sessanta maestri e di trenta maestre .
Oh! come risplende in questi fatti così conso-
lanti l'efficacia del divino spirito , che ove man-
cano gli esterni aiuti , supplisce colla forza e la
sovrabbondanza degli interni sussidii .
(Dall'Eco d'Italia, 9 ottobre 1886) .

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


II cattolicismo e Matilde Serrao .
(Dall'Unità Cattolica del 18 settembre) .
Matilde Serrao è una Italo Greca , che fa la
barba di stoppa a molti de' nostri giornalisti.
Nacque a Patrasso, da un esule napoletano ; stu-
diò, venne in Italia, si stabilì in Roma e vi scrive
il Corriere di Roma.
Nel numero 260 di questo Corriere il quindici
di settembre pubblicava un articolo sul partito
cattolico, articolo che dovrebbero meditare tutti
i promotori dei Comizi anticlericali, od i loro
presidenti, da Aurelio Saffi ad Ariodante Fabretti .
Citiamo .
« Non vi è un partito cattolico , vi sono dei
cattolici . Partito è voce che racchiude in sè,
riasumendol,tigerodiftuna
breve e passeggera conventicola politica : partito
vuol dire acciecamento e vuol dire intolleranza :
partito significa fenomeno fugace di uomini, non
luminosità persistente e crescente d'idea : partito
è la forma terrena, pedestre, meschina delle cose
grandi e nobili : partito significa assemblea irosa
o indifferente, folla mobile e superficialmente con-
vinta : partito significa egoismo trionfante e alter-
nantesi di individualità opprimenti e pompose
partito significa l'ambizione personale della vit-
toria a qualunque costo, con qualunque mezzo,
anche se la vittoria duri un'ora soltanto, anche
se porta con sè l'ultima rovina . Il partito è senza
indulgenza, senza pietà, senz'avvenire, senza ideale
è un arruffo di prepotenze, prepotenze di pensiero
e prepotenze di volontà.
» Non così i cattolici . Essi non sono tre, trenta
et:mracsonlim,ason
fitte e innumerevoli falangi, sparse dovunque . Chi
farà mai la statistica delle coscienze umane ? Pas-
sano accanto a noi uomini, donne, che crediamo es-
seri frivoli, leggieri, indifferenti : noi stessi passiam
senza che il mondo ci conosca : e in fondo al cuore
di quella folla che crediamo fredda e spensierata,
solitariamente arde la fiamma della fede ; vi arde,
come nel segreto del cuore nostro . Ogni tanto,
un lampo di verità c'illumina : e in uno spirito
assorbito nelle gravi cure della scienza o della
politica, in un cuore secco, fatto arido dalle cifre
e da quell' arroventata cosa che è il denaro, si
scopre una purissima sorgente di sentimento . Sono
troppi, dunque, per essere un partito .
» E del partito non hanno i cattolici, nè l'ac-
ciecamento, nè la intolleranza . Niuno si volge a
loro inutilmente : e la grande idea religiosa ma-
ternamente chiude gli occhi e tende le braccia .
Siete un triste, siete un peccatore, siete un cuore
indifferente, siete un'anima morta, avete sofferto
o fatto soffrire, avete pianto o ghignato, che im-
porta? Qui non si danno nomi, qui non si chiede
passaporto, non si verificano connotati, non si cer-
cano le origini . Siete un uomo e avete sete di
pace , di speranza , di amore : siate voi caduto
dalle vette superbe della bestemmia, o uscito a
stento dal naufragio dell' amore , nulla fa . Voi
cercate la luce : tanto basta, siete un fratello.
» Del partito non hanno, i cattolici, le perso-
nalità, le ambizioni individuali e gli op res ivi
egoismi . Innanzi alla sublime idea della fede,
certo, la poesia forte e soave di Alessandro Man-
zoni, questa felice unione di sentimento e di arte,
ha il valore di grandi battaglie combattute e vinte .
Ma la più volgare femminetta che, alla sera, chi-
nata sul lettuccio del bimbo, gli congiunge le mani
e gli fa ripetere le parole della preghiera che il
piccolino pronunzia balbettando : ma la più umile
fra le maestre, che alla mattina, ritta fra i bimbi,
si fa il segno della croce con loro e con loro in-
voca Iddio : valgono, la femminetta mite e l'umile
maestra, quanto il glorioso poeta .
» E poichè del partito non hanno, i cattolici,
nè le ire, nè le impazienze, nè le prepotenze, né
le violenze, il loro ideale è fulgido e il loro av-
venire è splendido . Non è possibile che il pre-
sente stato di cose duri . Il mondo muore di ari-
dità, di vuotaggine, di noia, d'infelicità che nulla
può guarire, di miseria che niente può consolare .
Il grande squilibrio umano fa tremare la terra
ne' suoi cardini . Insegnate a leggere e non date
il pane ; accordate i diritti civili, ma non educate
le coscienze ; date la libertà, ma non date la pro-
sperità ; parlate di moralità, ma non siete morali .
E il mondo muore disperato .
» Giammai come ora circola sordamente la voce
scellerata che incita l'operaio allo sciopero e al
delitto ; giammai come ora il sangue umano ha
intriso la terra ; giammai come ora i delitti eb-
bero tale altitudine di efferatezza ; giammai come
ora vecchi, donne e fanciulli sorrisero all'idea
della morte, e volontariamente abbandonarono la
vita. Voi avete corrotta e resa disperata la più
bella cosa umana : l'infanzia ! Cento spostamenti,
cento questioni sociali chieggono soluzione ; è
minata la terra, perchè son minate le coscienze .
» Ma se a tutti coloro che lavorano con uno
scarso compenso, che non arrivano a guadagnare
il pane, arrivasse, dolce e buona, la parola della
speranza : se a tutti gli assetati di giustizia, che
cercano di averla con la violenza, si parlasse di
una giustizia suprema : se a tutti coloro che vo-
gliono uccidersi balenasse il sacro terrore di una
vita futura ; se a tutti quelli che vivono di pianto
si parlasse di un divino sorriso, di là, dove non
vi sono dolori : se agli sfortunati, agli infelici, ai
perseguitati si dicesse di un lontano, ma sicuro
avvenire : se un compenso venisse offerto a chi
non ne avrà mai su questa terra : se tutto l'edi
ficio umano e morale della fede potesse venire
ricostruito , oh sarebbero inutili le disquisizioni
degli scienziati, le' elucubrazioni degli economisti,
le idee caritatevoli dei filantropi , le discussioni
dei legislatori !
» E voi fate l'agitazione contro i cattolici ? Voi
non volete che si preghi e che si dica di pre--
gare ? Voi volete che si abbattano tutti i mona-
steri, che non vi siano più funzioni sacre, che la
nascita, il matrimonio e la morte non siano più
benedette dalle parole divine, che i vincoli del
matrimonio siano aboliti e disperse le ceneri dei
morti? Voi volete che le donne non invochino la
Vergine e i bimbi non si raccomandino all' An-

2.2 Page 12

▲back to top


qucestcoinl, ontro tutte queste super-
stizioni ?
» E bene sia . Ma prepariamoci tutti alle cose
pi.ùAobrteundamclerafintz
delaisontà,uelcort,auel
de.pravzion Nulla più fermerà l' uomo nella fa-
ta. lenvrosid'uen Tutti i vincoli sa-
ra:s.nciolt doelavit
L'operaio ammazzerà il padrone e ballerà nella
po.zIadcinstgueràilsgnoe
truciderà i bimbi . Il nostro servo fedele ruberà
i. lnostrdeacistrngoleà Nulla più fer-
merà i vecchi infelici, le donne infelici, i bimbi
da.lIfmotnesircàazlsuicdo
preso dalle vertigini della crudeltà .
» Ma non noi, soltanto, credenti nel Dio dei
nostri padri, periremo : perirete anche voi, o falsi
atei, o falsi democratici, o falsi agitatori : il col-
tello che mettete nelle mani dei micidiali non
verserà solo il sangue nostro . Seminate l' indiffe-
renza, raccoglierete l'odio. Volete che si possa li-
beramente bestemmiare ? Si ucciderà anche libe-
ramente . Mirabeau detronizzò Iddio, e uccise
Luigi XVI ; Luigi XVIII uccise Mirabeau . Costui,
almeno, aveva ideali grandiosi . Voi non ne avete,
o falsi atei, falsi materialisti, falsi filosofi, falsi
democratici . E le grandi catastrofi umane, infatti,
hanno sempre piccole cause e meschini fattori .
MATILDE SERRAO. »
.
combattere il morbo che mi opprimeva . In uno
stato deplorevole per mancanza di forze, in preda
all'avvilimento per non vedere dopo due mesi
profitto alcuno , pensai di aggiungere ai rimedii
fisici, che mi potea somministrare l'arte salutare,
i rimedii spirituali che mi indicava la devozione
alla Vergine, e stabilii di fare una Novena a
Maria Ausiliatrice Madre nostra, promettendo a
gloria di Dio e ad onore di Lei di inviare, come
il fortunato Sacerdote Cooperatore, una mia cor-
rispondenza al Periodico, se Maria Santissima
avesse benignamente annuito alle mie istanze .
Nei primi giorni della Novena mi sentii peggio
di prima, ma col progredire della medesima a
poco a poco provai un miglioramento, finché col-
l'aiuto di Dio e della Regina del Cielo, dopo un
tratto non molto lungo di tempo , andai ricupe-
rando le forze e rimettendomi nella primiera sa-
nità . - Ed eccomi costà in ispirito all'altare di
Maria Ausiliatrice, ai piedi della nostra buona
Mamma a ringraziarla, e (per non venire colle
mani vuote) ad offrirle il tenue obolo del mio
affetto filiale, ahi ! molto tenue , ma di più non
permette la misera mia condizione economica . Il
quale obolo Ella , M . R . Signore, erogherà ad
onor di Maria in quel modo che crederà ad Essa
più gradito . Se V . S . crederà di dare nel Bol-
lettino brevissimo cenno di ciò che qui le scrissi,
mi aiuterà a soddisfare la promessa fatta a Maria .
Preghi V . S . il Signore per me, e mi creda col più
profondo ossequio
Della S . V. M . R .
26 agosto 1886 .
Obb. Dev . Oss . GRAZIEDMUSLIATRCE
Una persona che legge il Bollettino Salesiano.
Le spedisco un vaglia, pregandola a volere
rendersi il disturbo di farmi celebrare una Messa
al,d'tqrue VginAuslatrce
ripeto la guarigione dal coléra che contrassi ter-
r.ible
Predichi pure nel Bollettino Salesiano quale
rimedocntlspaveomrbsiatcol
me.,cdhaAégulsitrMS
vièu.tnaperodù
Coi più sinceri ossequii i ringraziamenti
Soave (Verona), 18 setiemùre 1886 .
PROVOLI D . GAETANO, curato .
II .
MOLTO REVERENDO SIGNORE,
Lessi nel num . 6, anno X del Bollettino Sa-
lesiano che un sacerdote Cooperatore, sorpreso da
grave infermità, ricorse a Maria Santissima no-
stra Ausiliatrice , e quasi ad un tratto si trovò
libero da' suoi mali. Allorché ammirava la pro-
tezione della Divina nostra Madre verso quel
povero infermo , mi trovava anch'io in preda a
malore che mi dava non lieve pensiero, poiché,
per le condizioni igieniche del paese, non potea
liberamente servirmi dei rimedii opportuni a
GLI ICONOCLASTI DI FIRENZE,
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera
senza far commenti sui fatti che vi si narrano ,
poiché la loro enormezza è tale che ce ne di-
spensa . Solamente i nostri concittadini onesti ri-
flettano a quali estremi ci ha condotto la tolle-
ranza del Governo
« ILLMO . SIGNOR DIRETTORE,
» Da qualche giorno sono spettatore di brutti
fatti che volentieri, ad onore della nostra città,
vorrei tacerli, se non mi costringesse a pubbli-
carli la sempre crescente audacia degl'ineducati
o maligni che ne sono autori .
» Ella conosce l'Oratorio Salesiano di D . Bosco
in via Fra Angelico, fuori Porta alla Croce ; sa
che tutti gli onesti ed assennati Fiorentini hanno
applaudito con gioia a quest'Oratorio che fin da'
suoi principii nel 1881 prometteva tanto bene
per la nostra gioventù ; e sa che ora tutti sen-
tono il dovere di sostenere ed ampliare tale opera,
che sembra destinata a rinnovare in Firenze i
miracoli della carità operati da D. Bosco , e da'
suoi figli a Torino primieramente, poi a Genova,
a Marsiglia, a Barcellona, a Buenos-Ayres ed in
altre molte città d'Europa e d'America .

2.3 Page 13

▲back to top


» Qui a Firenze l'opera di D . Bosco procede
più modesta e più lenta, ma forse non meno co-
pi.osnbufrtiedvangchporta
Da cinque anni io la osservo e la studio con in-
teresse, e sempre più son tratto ad ammirare i
generosi sacrifici e la operosa carità di questi
Salesiani . I quali, lasciate le loro famiglie, le af-
fezioni e le speranze più care, nel fiore dell'età,
consacrarono tutte le forze e la vita al bene della
nostra g i oventù e della civile società . Oltre a 100
sono i giovani convittori dell'Oratorio che vi at-
tendono alle arti ed agli studii ; circa 100 sono
quelli che vi intervengono ogni giorno, come e-
sterni alle scuole elementari , e vi passano la
giornata fino a sera ; e più ancora sono i giova-
netti, specialmente artigiani, che vi frequentano
l'Oratorio festivo e le scuole domenicali, e vi
trovano istruzione, amore e sollievo dalle fatiche
manovali della settimana.
» Ella comprende, Illmo . sig . Direttore, come
tutte queste opere richieggano cure e sacrifizi
non lievi da parte dei maestri e spese gravis-
sime per provvedere a tanti bisogni . Certo io
posso assicurarla che i figli di D . Bosco non ri-
sparmiarono mai fatica nè privazione per riuscire
nella loro bella e civile missione . Ed a tante fa-
tiche quale compenso richiedono ? Dio solo può
ricompensarli degnamente ; dagli uomini null'altro
essi chieggono che di essere compresi, aiutati ed
amati . E potremmo non ammirarli ed amarli ?
Con tanta pazienza quei giovani preti e chierici
sanno adattarsi ai bisogni e persino ai capricci
dei loro piccoli amici, che meglio non potrebbe
una tenera madre ; onde non e meraviglia se i
giovani di Porta alla Croce hanno preso amore
all'Oratorio, e lo frequentano non ostante la lon-
tananza e la poca comodità del locale .
» Maraviglia è invece che vi sia e si tolleri
nella colta Firenze chi osi assalire con villani e
pubblici insulti tali persone così benemerite della
società . Mentre essi lavorano . e si consumano la
vita al solo fine di crescere istruiti , virtuosi e
civili i poveri figli del popolo, è veramente me-
raviglia ed onta vederli fatti segno a turpi e
grossolani oltraggi nella loro casa stessa .
» Ed è così . Io stesso dovei più volte arrossire
vedendo gruppi di giovinastri raccogliersi dinanzi
all'Oratorio, levando brutte grida e schiamazzi ,
a cui frammischiavano titoli infamanti scagliati
contro ai religiosi ed ai giovani qua raccolti .
Spesso vidi quei maleducati lanciar sassi nelle
porte e nelle finestre con danno materiale della
casa, e con pericolo ed affanno quale si può im-
maginare, pensando che i sassi venivano lanciati
nei dormitorii e persino sulla chiesa mentre vi
erano raccolti i convittori .
» Tali fatti si sono ripetuti molte volte; e come
non bastassero così grossolane provocazioni, in
questi ultimi giorni si volle spingere l'insulto al
punto che passa i limiti della tolleranza . Sopra
le due porte esterne del detto Oratorio erano
due statuette di Maria Vergine , di Colei che i
poveri fanciulli amano come Madre, e che è loro
inspiratrice e sostegno nella via dell'onestà e del
lavoro .
» Quelle modeste immagini dovevano dar noia
a certi mascalzoni , che forse vi vedevano come
un rimprovero alla loro vita meno onesta . Però
vollero levarsele dinanzi ; e nulla curando che
così si violava la proprietà ed il domicilio altrui,
che s'ingiuriavano quei giovani in uno dei loro
più teneri e sacri affetti, e che si offendeva il
sentimento religioso della nostra popolazione, con
sassi e bastoni, tra urli e bestemmie , ridussero
in pezzi le odiate immagini.
» Ella, sig. Direttore, e tutti quelli che hanno
buono il cuore e la mente , comprenderanno la
bruttezza di questi fatti , e le loro pessime con-
seguenze . Ben voglio dirle che, ad onore di Fi-
renze, io credo che tali brutture, più che a ma-
lignità deliberata, debbano attribuirsi a grosso-
lana malcreanza di giovinastri ineducati ; e ben-
ché il vederli ripetuti con credente audacia lasci
sospettare che fossero premeditati da gente per-
versa, io le voglio credere null'altro che ragaz-
zate . Ma è doloroso sapere che tali ragazzi siano
nella nostra città .
» Che cosa rispetteranno essi se ora pubblica-
mente ardiscono insultare alle opere , alle per-
sone ed alle convinzioni più degne di rispetto?
Quali diverranno quei giovani che dànno tali
prove di sfacciataggine fino a violare la proprietà,
il domicilio e l'onore di onesti e benemeriti cit-
tadini
» A lei, signor Direttore, ed a tutti gli onesti
ed assennati io ne lascio il giudicarne . Solo pro-
pongo che l'opera amorevole e tutta la vita dei
poveri figli di D . Bosco , nonchè insultata, sia
invece fatta oggetto di serio studio e di imita-
zione da chi vuole con senno e con dignità edu-
cata la gioventù . Allora forse ne avverrebbe che
i giovani, invece di crescere alla diffidenza, al
disprezzo ed all'odio di ciò che è virtù ed ordìne,
imparerebbero ad essere veramente civili ed o-
nesti, laboriosi e rispettosi ; nè si avrebbe così
spesso cagione di arrossire per i turpi fatti cpe
le ho accennato .
» A lei, signor Direttore, non isfuggirà certa-
mente l'importanza che avrebbe nell'educazione
uno studio speciale sul metodo tenuto da D . Bosco
e da' suoi per ottenere tanti buoni risultati . Io
glielo propongo come riparazione all'insulto fatto
loro qui a Firenze ; ed intanto con animo rico-
noscente me le professo
Obblmo . servitore
N. N. »
(Estratto dal Giorno 17 ottobre 1886)
COLLEGIO NUNZIATA IN SICILIA .
EGREGIO SIGNOR DIRETTORE,
« Nell'amena borgata di Nunziata , sezione di
Mascali, dove soglio passare qualche mese del-
l'autunno, or sono pochi anni, vidi sorgere in
breve tempo un vasto edifizio destinato a col-
legio-convitto per le fanciulle, e, come mi fu as-
sicurato , tutto a spese di due zelantissimi sa-
cerdoti .

2.4 Page 14

▲back to top


» Sono oramai tre anni da che il collegio ebbe
la sua solenne inaugurazione, essendo stato affi-
dato alle Figlie di Maria Ausiliatrice, Ordine de-
dicato alla istruzione, e sotto la direzione di al-
cuni sacerdoti del paese.
» Mercé la instancabile solerzia delle maestre
e dei direttori, come per la incantevole posizione
dell'edifizio e per la costruzione del medesimo,
fatto sui più recenti consigli dell'arte e dell'i-
giene, sorgendo esso svelto , isolato , esposto ai
quattro venti, fiancheggiato da deliziosi giardini
ad esso annessi, s'è visto questo Istituto, sotto il
nome dell'Immacolata, progredire prodigiosamente,
tanto da contare oramai ben trenta alunne ap-
partenenti alle più distinte famiglie delle città
circonvicine, compresa la nostra Catania, ed io
son lieto di non essere stato l'ultimo a condurvi
la mia tenera bambina .
Il giorno 16 del corrente mese mi fu dato as-
sistere assieme ad un coltissimo pubblico alla so-
lenne premiazione , e restai sorpreso nel vedere
che le fanciulle, oltre ad avervi guadagnato tanto
nella istruzione letterale, erano divenute brave
nei lavori donneschi, di cui diedero una variatis-
sima mostra . Commosse tutti per la sveltezza
modesta, la prontezza del porgere, l'incanto delle
movenze franche ed ingenue delle bambine, aven-
doci esse voluto trattenere poi parecchie ore con
delle piccole rappresentazioni e con saggi di mu-
sica, canto e ginnastica, nelle quali cose molto si
distinsero .
» Restai convinto che Nunziata possiede un
Istituto eccellente, invidiabile, da cui non potranno
uscire che ragazze massare e bene educate, e dissi :
Se abbondasse di più il numero dei filantropi, si
avrebbero in tutte le città simili collegi, e allora
l'Italia avrebbe madri più savie e figli assai più
onesti .
« L . A. »
LIBRERIA SALESIANA DI S . GIO . EVANGELISTA
TORINO .
Ricordiamo ai nostri buoni Cooperatori e Coo-
peratrici che si aperse testè una succursale alla
Libreria Salesiana di Valdocco nell'Ospizio an-
nesso alla chiesa di S . Giovanni Evangelista,
corso Vittorio Emanuele II .
In essa vi si trovano, oltre tutte le opere edite
dalle tipografie salesiane, un copioso assortimento
di libri di divozione e di preghiere , legati in
varie legature, come pure libri di premio .
Quivi trovasi inoltre una svariatissima serie
di oggetti religiosi, come Immagini, Corone, Me-
daglie, Crocifissi, ecc .
Tutti questi oggetti vengono venduti a prezzi
moderati e convenienti, oltre di che il poco pro-
vento, che ne può risultare va a benefizio dei
tanti poveri giovanetti che D . Bosco raccoglie
numerosi in detto Ospizio.
L'apertura di quella Libreria era vivamente
desiderata da molti nostri buoni Cooperatori e
Cooperatrici, le quali, distanti da Valdocco, non
potevano soddisfare al loro bisogno che con grave
perdita di tempo ; e come pure da molti reverendi
parrochi della provincia , i quali scendendo da
Porta Nuova e disponendo di pochissimo tempo,
avveniva che ritornavano ai loro paesi senza
aver potuto provvedersi di quanto loro abbiso-
gnava .
Raccomandiamo pertanto detta Libreria, che
s'impegna da parte sua di soddisfare alle esigenze
del pubblico .
BIBLIOGRAFIA .
La Rinascenza Cattolica di T . MAMIANI compa-
rata colla Rinascenza Cattolica di LEONE XIII.
Pensieri di Mons. A . BRIGaNTI .
Un libro interessantissimo per l'argomento e
pel modo tenuto nel trattarlo è certo quello che
qui annunziamo . In esso l'illustre autore prende
a severa disamina un opuscolo di T . Mamiani
sulla Rinascenza Cattolica . Con acume non or-
dinario Mons . Briganti smaschera la farisaica
ipocrisia e le scaltre insinuazioni del Poeta e Fi-
losofo Pesarese, e con fuoco di sincero cattolico
mostra di quale bassezza sia capace una delle
grandi figure italiane per ispargere tra il po-
polo il tossico micidiale di teorie empiamente
ruinose . A meglio far apparire la perversità delle
massime del Mamiani, il nostro Autore vi oppone
quanto il sapientissimo Pontefice Leone XIII,
nella sua Enciclica Immortale Dei, inculca a tutto
il mondo sulla Cristiana Costituzione degli Stati ;
fa vedere come il nuovo giure italiano, su cui il
sedicente cattolico vuole fondato l'edificio sociale,
sia inattuabile secondo ragione e fede , e colla
logica inesorabile de' fatti mette in luce i tristi
effetti già prodotti da quel giure, servendosi delle
stesse parole del giornalismo italiano più devoto
alla sétta ed agli uomini così detti della rivolu-
zione . Un libro di tal genere, in questi tempi in
cui la questione sociale è così vivamente agitata
e tiene gli animi di tutti cotanto sospesi, già si
raccomanderebbe da sé per l'interesse che desta
la materia trattata ; ma quando poi ci viene pre-
sentata da chi con lingua forbita mette in bel-
l'armonia e la copia dell'erudizione e la stringa-
tezza del ragionamento e l'incantevole brio del
l'esposizione, come seppe fare l'ill .mo Arcivescovo
titolare d'Apamea Mons . Ant . Briganti, osiamo
dire che s'impone a chiunque non tenga per vane
parole la letteratura, la patria e la religione .
Esso è un elegante volume in-16°, testé uscìto
dalla nostra Tipografia Salesiana di Torino .
Si vende presso la nostra Libreria al prezzo
di lire 2 .

2.5 Page 15

▲back to top


IL SALVATORE . Poema di Davide Bertolotti ; un vol . in-16° .
. . L . 2 00
Gesù Cristo, scrive Vite Fornari, è il solo che ha compreso gli uomini e Lui solo gli uomini hanno inteso . . . Egli ha
conosciuto la natura nostra perfettamente, i desiderii, i bisogni, le debolezze, i pregi nostri ; e noi troviamo in Lui solo
chi ci spiega il nostro enigma e ci appaga le. vaste, immense, indefinite aspirazioni del nostro cuore . La sua voce, la pa-
rola sua, quando la adiamo, anche la prima volta, ci pare una nota, una parola che noi volevamo dire e non sapevamo .
Come il figliuolo muto la madre lo capisce, così Gesù ha compreso noi . E perciò noi intendiamo Lui, Lui solo, e quando
lo intendiamo, non ci pare di conoscerlo, ma di riconoscerlo . Riconosciamo nel Rivelatore il Creatore ,, . Non aggiungiamo
parola sull' importanza di tale argomento e non ne diciamo sul merito di queste tre opere ; piuttosto le raccomandiamo
colle parole con cui il S . Padre Leone XIII, ancor Cardinale, inculcava al suo Clero di far conoscere Gesù Cristo .
« 0 miei Cari Cooperatori nel Ministero, voi che siete ogni giorno testimoni di tanti affanni, di tante privazioni che
il mondo ignora, o sopra le quali chiude gli occhi per non intorbidare le profane sue gioie ; voi che partite sovente coi
poverelli il pane che avete scarso e misurato ai vostri bisogni, e vi struggete di desiderio di fare di più e meglio per
essi, mettete ogni volta che vi accada di poterlo fare , sotto i loro occhi il Divino Nostro Salvatore, onde si riconfortino
in quella vista. Lasciate dire ai vostri detrattori che pensano di promuovere in altre maniere la Civiltà, voi alle anime
apprestando il balsamo di quel religioso conforto, avrete altresì fatto moltissimo per le ragioni della civiltà ; calmerete i
fremiti che potrebbero un giorno, e forse non lontano, cambiarsi in atti atroci e da selvaggi ; rialzerete persone che la
povertà avrebbe prostrato, invilito nei proprii occhi e negli altrui, e che in Gesù Cristo sentiranno di sè altamente, ri-
conosceranno la dignità regale che conquistò ad essi, e prenderanno animo a custodirla colla virtù e l'onestà . della vita » .
IL ROSARIO esposto in versi dal Can . Paolo Angelici ; un vol . in-16° . . . „ 1, 40
1l Rosario è come una corona che i secoli posero e pongono sul capo della Vergine Madre e sua Sacra Famiglia. " Il
genio, scrive il Nicolas, non è sufficiente a spiegare questa meravigliosa invenzione , che conquistò la universalità, e la
perpetuità ; segni certi delle grandi cose : ed è mestierì vedervi l' ispirazione della santità . Del merito letterario, così
scrisse il Velino di Rieti : è un esempio di nobile e alto poetare, tutto vena, di suono e di colore classico . Raccomandiamo
questo libro, specialmente ai maestri, perchè vi troveranno poesie analoghe ai fatti del Nuovo Testamento , della Storia
Sacra, atte a formare il cuore della gioventù secondo la vera religione, senza cui non vi ha speranza di educazione mo-
rale e cittadina ,, .
CRISTINA, ossia un tesoro all'imminente bancarotta sociale : scene contemporanee pel Teol .
I . M . Vigo ; un vol . in-16°
„ 2 00
Il tesoro che inette innanzi la Cristina è Gesù Cristo vero Dio e vero nomo , poco conosciuto e poco amato dai cri-
stiani contemporanei . Non v'è tesoro migliore di quello che presenta la Cristina che è il solo che salvar possa quanti amano
rimaner in piedi cristianamente, cioè non venir meno dalla perfezione cristiana, ma eziandio quanti non vogliono essere
coinvolti nella imminente bancarotta sociale.
L'APOSTOLO S . GIOVANNI e la Chiesa primitiva : Narrazioni pel sac . G . B . Lemoyne ; 2 voi .
in-16°,
„500
VITA DI S . PIETRO PRINCIPE DEGLI APOSTOLI, raccontata al popolo dal Sac . Giovanni
Bosco ; un vol in-16°
„ 2 00
La lettura della vita dell'ultimo scrittore biblico, S . Giovanili Evangelista, e quella della vita del primo Apostolo appor-
tatore della buona novella nella nostra Italia, anzi principe di tutti gli Apostoli e Capo della Chiesa, è lettura assai feconda
di perfezionamento cristiano . Quanti poi portano il nome di Giovanni potrebber, nell'occasione della festa del Santo, .
Dicembre , scambiarsi auguri di Buon giorno onomastico , di Buone Feste e Buon Capo d' Anno , servendosi Ilei volumi
soprannunziati .
SAGGIO DI CRITICA CATTOLICA SUL NUOVO TESTAMENTO tradotto in lingua italiana da
Giovanni Diodati, pel Can . Cav . Vincenzo Brancia ; un vol . in-16° . . . „ 3 60
Questa lettura biblica è efficacissima ad illuminare quei cattolici, che abbagliati dalla sinistra luce dello sterminato
numero di Bibbie alterate e falsate, sentissero l'intelletto ed il volere oscillanti tra la vera luce e le tenebre splendenti
di falsa luce . E una strenna che sta bene in quelle famiglie elle si trovano più delle altre al contatto coll'errore serpeg-
giante . Tenuto lontano l'errore, l'anno liturgico verrà facilmente santificato ; entrato questo nell'anima, muore lo spirito
di preghiera e colla sua morte tutto inaridisce .
NUOVISSIMA PUBBLICAZIONE,
EUCARISTIA . Dodici conferenze del Can . Dott . Giovanni Emanuele Veith, predicatore di corte
a Vienna, tradotto per cura del Sac . Faà di Bruno . Un vol . in-16° di pag . 368 „ 3 00
- Legato in tela, uso strenna o per Ricordo della prima Comunione . „ 5 00
I" La fede viva ed operosa in Gesù Sacramentato e la frequenza nel riceverlo, è quello che costituisce la vita e la qualità
del vero cristiano . Lo socivere quindi, stampare e diffondere libri su tale argomento, è cooperare alla formazione di veri
cristiani . Fra siffatti benemeriti scrittori, merita un posto distinto il Dott . Veith, Ebreo convertito , tedesco di nazione,
profondo scrittore di cose bibliche ; tra gli altri molti scritti biblici dettò questo, che per erudizione e novità d'idea su-
pera quanti altri esistono sii tal materia . In esso, a fil di logica, si dimostrano in modo peregrino i portenti del Divino
Amore . Per quanto concerne le relazioni della istituzione del Sacramento coi riti e le cerimonie della legge Mosaica, pochi
-possono competere col Veith, perchè, essendo egli ebreo convertito, più d'ogni altro è in grado di scoprire tali relazioni .
Voi facciam voti col, traduttore, che cioè mentre tutto langue sulla terra, fede, moralità, sacrificio, possa questo libro
risvegliare in alcune anime un -maggiore slancio d'amore verso il Divinissiiino, a compenso degli oltraggi , che
. 1gigiorno continuamente riceve!

2.6 Page 16

▲back to top


IL DOGMA DELL'IMMACOLATA . Ragionamenti del C,irdinaie Alimonda . Quarta
Edizione . Un vol . in-S° di pag . 592
L . 4 00
In questi ragionamenti l'Eminentissimo Scrittore intese di proporre il dogma dell'Immacolata qual prin-
cipio di ristorazione nell'odierna civile società . Un libro che tratti tale materia, mirando a tal fine, e scritto
da tale Autore, è senza dubbio una lettura opportunissima ad illuminare ed accendere nei lettori il desiderio
di ben celebrare I' Avvento del Signore . Ai divoti di Maria SS . Immacolata in occasione della stia festa rac-
comandiamo la diffusione dei seguenti
Dilncidazione Cronologica dell'Immacolata Concezione di Maria SS . . Trattato inedito del P . Carlo Baglioni . Un
vol . in-S°
.
. L . 4 00
L'Immacolata Concezione. Storia, combattimenti e trionfi dell'opera di Dio a Lonrdes pcl Sac. I. Il.
Il Santuario dell'Immacolata Concezione a Lourdes : cenni storici del Can . I'ourcade
Breve notizia dell'Immacolata Concezione . . .
Raccolta di preghiere e pratiche di pietà in onore di M . V . Immacolata . .
2 30
0 15
0 25
IL MESSIA. Poema di F . A . KLOPSTOK ; versione di G . B . Cereseto con notè di
L . Matteucci ; 6 voi, legati elegantemente in uno, impressione a oro del Na-
tale
„ 4 00
Dire dei pregi di questo veramente sublime poema, che forma la gloria dell'Alemagna è inutile . L'Autore
ci lavorò attorno ben 27 anni . Ora . che si vorrebbe una gioventù strenuamente temprata all'alemanna, si dia
loro per strenna un tal volume, attissimo a temprarla ed a sollevarla da quell'abbassamento a cui la riduce una
poesia fiacca, o se vigorosa, barbara, perchè inspirata da Satana.
NOVENA DEL BAMBINO GESÙ ed Ottavario di compiacenze a Maria SS . per la
nascita del suo Divin Figlio coll'aggiunta dell'Orologio del SS . Natale e'delle
canzoncine per le Feste Natalizio ; edizione seconda
„ 0 10