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ANNO VIII. N . 10 .
Esce una volta al mese .
OTTOBRE 1884
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32 ; TORINO
SOMMARIO . - Il Santo Rosario e la parola del Sommo
Pontefice - Enciclica Pontificia - - Le quindici pro-
messe di Maria - Il Rosario e la salvezza in una mi-
niera - Grazia di Maria SS. Ausiliatrice - Lettera
dal Brasile - Collegi Salesiani -- Educatorii per fan-
ciulle - Festa del Sacro Cuore di Gesù nel collegio
di Alassio - Una passeggiata al Santuario di Crea . -
Festa di S . Luigi nel collegio di S . Basilio di Randazzo
- L' Amazzonia - La Patagonia e le Terre Australi
del Continente Americano - Triduo a S . Giovanni
Evang . in Torino -Bibliografia : La mente ed il cuore
di Silvio Pellico - Il vero Anticolerico ed il Rosa
rio - La causa delle Anime purganti .
IL S. ROSARIO
e la parola del Sommo Pontefice .
É la terza volta in pochi mesi che il
Sommo Pontefice Leone XIII leva la voce
dal fondo del suo palazzo Vaticano , dal
fianco della tomba di S . Pietro, invitando
i fedeli ed imponendo loro di unirsi tutti
insieme per invocare l'aiuto della Santis-
sìma Madre di Dio e Madre nostra, nelle
presenti e nelle future imminenti calamità .
La prima volta comandava che sul finire
di ogni Messa si recitassero tre Ave ed
una Salve Regina con apposito Oremus ;
la seconda che con triduo solenne si ono-
rasse in modo speciale e in tutto il mondo
la festa della Natività di Maria Vergine ; ed
ora per la terza volta vuole che si con-
sacri a Maria tutto il mese di ottobre colla
recita quotidiana del Santo Rosario in ogni
chiesa e cappella dell'orbe cattolico .
Mesta , affettuosa, energica è la voce
del Santo Padre . Interprete della volontà
di Dio e della sua bontà , che si riversa
sulla terra dal Cuor dì Maria, messo a sen-
tinella e duce della casa del nuovo Israello,
Esso compie l' obbligo suo . Gesù Cristo ,
nella sala del cenacolo, dopo avere istituito
il SS . Sacramento dell'Eucarestia , impose
a lui nella persona di Pietro di confortare
nella fede i suoi fratelli : Et tu aliquando
conversus con firma fratres tuos . E tu al-
l'occorrenza rivolto conferma i tuoi fra-
telli (Luca XXII, 32) . Ed il Papa si volge
ai fratelli e figli suoi e parla e conferma .
Esso indica la cagione per cui la fede si
illanguidisce , gli errori si impossessano
delle menti, l'empietà sembra trionfare .
La divozione a Maria SS . va scemando
nelle masse del popolo e specialmente in
molti luoghi è andata quasi in disuso la
pia pratica quotidiana del Santo Rosario .
Ed è la preghiera che ravviva la nostra
fede ; la preghiera che Maria prende dal
nostro labbro, presenta al suo Divin Figlio ;
con questa intercede da Gesù ogni specie
di grazie, specialmente le spirituali , che
tengono il primo luogo, anzi, direi , sono
il tutto .
Questa preghiera però conviene che ab-
bia la forza e l'efficacia di quelle parole
che a Gesù rivolgeva quell'infelice padre
a' piedi del Tabor : Credo, Domine, adiuva
incredulitatem meam . Io credo, Signore,
a iuta la mia incredulità (Marco IX, 23) .

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Ed il suo fanciullo che era ossesso dal de-
monio e steso in terra quasi morto, dopo
lo più spaventose convulsioni , fu preso
per mano da Gesù, risvegliato, ed alzato .
II giovanetto potè allora contemplare il
viso amabilissimo del suo Salvatore . In que--
sto giovanetto mi raffiguro l'attuale società
e specialmente la crescente generazione ,
la quale, quasi salutando Satana a suo prin
cipe, si dibatte tra le convulsioni delle
massime più spaventose , dell'incredulità
più stupida, dell' odio al suo Creatore e
Redentore . Sopra di essa si addensano i
neri nuvoloni dei castighi che non tarde-
ranno a piombare . Chi la salverà? Le
lagrimeelaprghidCesa,ilcr-
scere della fede in coloro che rimasero fe-
deli a Dio, l'invocazione di Colei che fu
vergine fedele e tutte le eresie vinse e
sterminò nell'universo mondo . Alle pre-
gh hiere dei giusti presentate da Maria, Gesù
benedetto prenderà per mano il miserabile
fanciullo, il quale, risanato e rialzato , ri-
conoscerà l'amore di quel Dio che ora ri-
getta .
Origine e scopo del SS . Rosario .
Ed ecco il fine pel quale il Sovrano Pon-
tefice indice la recita del Rosario in tutto
il mondo . Il Rosario è la preghiera della
fede e del risanamento delle nazioni . Leg-
gete la storia . Il Santo Rosario fu instituito
da Maria SS . per recare la pace alla terra
e riconciliarla con Dio . Nel secolo dodice-
sìmo e decimoterzo l'eresia Albigese, me-
scolanza dei pìù mostruosi errori e dei co-
stumi più scellerati, infestava orribilmente
la Chiesa di Gesù Cristo . La contea di To-
losa, moltissime città della Francia e spe-
cialmente la Linguadoca si erano ribellate
all'autorità dei Romano Pontefice . Ogni
cosa andava a sangue e a tumulto . Coi
mezzi umani era impossibile ricondurre la
carità fra quei forsennati che avean fatto
getto della fede . S . Domenico allora, riso-
luto di vincere l'eresia, implorò il soccorso
della Vergine, di Colei che S . Cirillo avea
proclamata nel Concilio di Efeso lo scettro
dell'Ortodossia . Venne esaudito . Mentre un
giorno stava vegliando in orazione, fu
tratto in estasi vide Iddio nell'atto che
impugnati colla destra onnipotente tre acu-
tàisìamvperl,cgisua
terra, per disfarsi di una genia di uomini
così superbi, viziosi, corrompitori . Dome-
nico era atterrito a quello spettacolo, quan-
d'ecco comparisce .Maria SS . che rivolgen-
dosi al Divin Salvatore, così gli dice : « Fi-
glio mio! Non dimenticate, ve ne supplico,
la vostra misericordiosa bontà . Voi non
volete la morte dei peccatori , ma che si
convertano a penitenza e siano salvi . Eb-
bene ! Ecco io stessa mi piglio l'impresa
di ricondurvi i traviati sul sentiero della
virtù, e gli eretici e gli infedeli alla fede .
Calmate il vostro sdegno, buttate lungi da
voi quelle folgori, placatevi . Io farò sì che
gli uomini a voi si consacrino coll'osse-
quio della mente, del cuore , della lingua
e di tutta insieme la loro persona . » Quindi
si rivolgeva a S . Domenico e gli diceva
« Domenico ! Comprenda la tua mente il
mio pensiero ; va, predica per ogni dove
ìl mio Rosario ; a te lo raccomando ed ai
tuoi figli ; sarà questo pronto ed efficace
rimedio a tanti mali . Rosarium institue ;
oc tot malis erit remedium .
Domenico al lampo di quella luce divina
vide il disegno , la forma , l' ordine della
novella preghiera . La contemplazione dei
principali misteri della vita di Gesù Cristo
Signor Nostro e della sua Santa Madre
forma l'ossequio della mente . La preghiera
vocale del Pater, dell'AdGevloria
Patri forma l'ossequio della lingua ; l'af-
fetto che si svolge naturalmente da questo
meditazioni e preghiere, ripetute le tante
volte e coronate da giaculatorie e Litanie,
forma l'ossequio del cuore .
Domenico e i suoi religiosi incomincia-
rono tosto a predicare il Santo Rosario
come Maria SS . avealo insegnato, e i po-
poli presero a recitarlo . In breve tempo
le intere popolazioni ritornarono in seno
alla Chiesa e quell'eresia dileguossi tal-
mente, che più non ne rimase traccia so-
pra la terra .
Splendide vittorie ottenute
col S . Rosario .
Da quel tempo il Santo Rosario divenne
la preghiera non solo dei singoli fedeli ,
ma della Chiesa universale, tutte le volte
che doveasi ricorrere a Maria SS . per aver
soccorso contro i nemici della nostra Fede
santissima .
Nel 1573 Pio V ne istituiva la festa ,
in memoria della famosa battaglia di Le-
panto , vinta dai Cristiani sui Turchi , il
giorno stesso in cui le confraternite del
Rosario facevano pubbliche processioni in
Roma e in tutto il mondo cristiano .

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Nel 1682 i Turchi in numero di duecen-
tomila comparivano sotto Vienna decisi di
atterrare quel baluardo dell'Europa cri-
stiana . La Chiesa però non avea dimenti-
cata la sua prima vittoria e neppure avea
obliato il patrocinio cui essa la doveva . Di
nuovo venne invocata Marìa colla recita
del S . Rosario in tutte le chiese ; ed il
Turco fu respinto per sempre dalla spada
di Giovanni Sobieschi .
Clemente VI stimò egualmente grazia
segnalatissima della Madonna la splendida
vittoria di Petervaradino riportata nell'Un-
gheria sulle innumerevoli schiere di Turchi
dal principe Eugenio di Savoia, generalis-
simo delle truppe di Carlo VI imperatore .
La battaglia accadde in quello stesso giorno
nel quale si celebrava la festa della dedi-
cazione di Santa Maria ad Nives e quasi
nello stesso tempo nel quale i Confratelli
del Santissimo Rosario nell'alma città di
Roma, con pubblica e solenne supplica-
zione , con ingente concorso di popolo e
con gran pompa religiosa imploravano u-
milmente la potente intercessione della
Vergine Madre di Dio aiuto dei Cristiani .
Era l'anno 1716 .
Sul principiare di questo secolo es-
sendo Pio VII prigioniero di Napoleone
prima a Savona poi a Fontainebleau, ai
Cristiani , altro più non rimaneva che
imitare i fedeli della Chiesa primitiva ,
quando San Pietro era in prigione ; pre-
gare . Pregava il venerando Pontefice e con
lui pregavano tutti i cattolici , implorando
l'aiuto di Colei che è detta : Magnum in
Ecclesia praesidium : Grande presidio della
Chiesa . E Maria, mossa a pietà dei gemiti
del Vicario di Gesù Cristo e delle preghiere
dei suoi figliuoli, cangiò in un momento
le sorti d'Europa e di tutto il mondo .
Indulgenze che si acquistano
colla recita del Rosario .
Per questi splendidi segni della prote-
zione di Maria ottenuti per mezzo della
recita del S . Rosario , i Papi concessero
numerose indulgenze a coloro che prati-
cassero questa divozione . - 1. Cento giorni
d'indulgenza per ogni Pater ed Ave a tutti
coloro i quali reciteranno il Rosario intiero,
o che ne reciteranno la terza parte . 2 . Cin-
que anni ed altrettante quarantene a tutti
i fedeli che reciteranno la terza parte del
Santo Rosario . 3 . dieci anni ed altrettante
quarantene, a chi almeno contrito reciti
una terza parte del Rosario in unione di
altri fedeli, in chiesa o in casa che sia . 4 .
A coloro i quali ne avranno recitata la terza
parte tutti i giorni per un anno indulgenza
plenaria in un giorno a loro scelta , pur-
chè, confessati e comunicati, preghino se-
condo l'intenzione del Sovrano Pontefice .
5. Indulgenza plenaria nell'ultima domenica
di ogni mese a chi avrà il pio costume di
recitare insieme con altri la detta terza
parte di Rosario almeno tre volte la setti-
mana, purchè pentito, confessato e comu-
nicato, visiti qualche chiesa o pubblico ora-
torio ed ivi per qualche spazio di tempo
preghi secondo la mente del Pontefice .
Per guadagnare queste indulgenze , biso-
gna che la corona sia benedetta da un sa-
cerdote che ne abbia il potere speciale e che
si aggiunga la meditazione dei misteri alla
recita delle decine . Moltissime altre indul-
genze furono concesse ai confratelli e alle
consorelle della Compagnia del Rosario .
Il S. Rosario nei tempi passati .
Tante grazie della Madonna, tante indul-
genze concesse , resero popolare in tutto
il mondo la recita del Santo Rosario e fu
tra le cause precipue che la fede si con-
servasse cosi viva nei cuori , specialmente
degl'Italiani . Nei tempi passati il Rosario
era la preghiera quotidiana delle famiglie,
la preghiera che salutava il sole morente
come sospiro a quei giorni eterni nei quali
la luce increata più non tramonterà ; era
come il sacerdozio del capo di famiglia a
cui spettava sempre l'alto onore, mai ri-
nunziato di intuonarlo, era un cantico che
consacrava quasi tempio il tetto paterno .
Si nasceva, si viveva , si moriva al suono
misterioso e di ineffabile dolcezza dell'Ave
Maria .
Il Rosario era la prima voce materna
che risuonava attorno alla culla del neo-
nato bambino ; era l'ultimo sospiro dei pa-
renti intorno al feretro che veniva deposto
nel cimitero all'ombra della croce . Nei giorni
dell'afflizione era il gemito che chiamava
in soccorso Maria , nei giorni della pace
era il cantico dell'allegrezza .
Pochi o nessuno osavano sottrarsi alle
santa abitudine di recitarlo tutti i giorni,
In sul far della sera, se ti recavi a diporto
sulle spiagge del mare, tu udivi dai nobili
palagi e dai tuguri dei pescatori uscire il
sommesso mormorio del Rosario cui facea
eco l'onda , che melanconica rompevasi

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sulle arene della spiaggia . Se ti inoltravi
nei paesi al di là dei monti, dai vigneti,
dalle colline, dalle valli, dalle aie delle a-
bitazioni campestri , il venticello ti recava
sulle sue ali indistinto e gradito il suono
del Santo Rosario . Se ascendevi sulle più
alte montagne ascoltavi i pastori raccolti
intorno ai loro fuochi ripetere il Santo Ro-
sario ; in quella calma sublime rotta solo
dalla voce dei torrenti, che dai profondi
valloni fanno salire la fioca loro voce , ti
parea che come nella visione di S . Gio-
vanni Evangelista gli esseri inanimati si
unissero aglì esseri intelligenti per cantare
con un cantico immenso le glorie di Dio e
di Maria SS . I marinai in mezzo alle ster-
minate solitudini dell'oceano è col Santo
Rosario che incominciavano le loro vigilie
e pregavano la stella del mare a guidarli
in porto sicuro : ed è con questo Rosario
in mano che i Colombo, i Vasco de Gama,
i Cavrial e gli altri famosi navigatori sco-
privano le isole e i continenti delle Ame-
riche, delle Indie e dell'Affrica .
I re, i capitani, gli intieri eserciti è colla
recita del Santo Rosario che si animavano
agli eroici combattimenti e pregavano Dio a
segnar loro la via della . vittoria . In tempo
del celebre assedio di Torino, nel 1707, si
vedevano i battaglioni piemontesi anneriti
dal fumo e dalla polvere ritornare dalle
mura in piazza S . Carlo e posto un croci-
fisso sovra i tamburi accatastati a modo di
altare, recitare il Santo Rosario ; e poscia
il Santo Rosario precedere il rullo dei tam-
buri e lo squillo delle trombe che li richia-
mavano sugli spaldi per rilevare i compa-
gni stanchi dalle pugne continue . Ed allora
fu visto un pugno di eroi sostenere , rin-
tuzzare l'impeto di sessantamila nemici e
salvare gloriosamente la patria . Oh tempi
antichi di fede, ove siete andati? Dovremo
dunque disperare il rinnovellarsi di questo
glorioso passato ? Dovremo sempre assi-
stere a questo desolante declinar della fede
nei cuori ? Non lo credo! Torneranno quei
giorni antichi ? Lo spero ! Dio ha fatte sa-
nabili le nazioni . Il cuore degli uomini è
nelle mani di Dio, il quale veglia sempre
sulla sua Chiesa . La Vergine Benedetta è
sempre l'Ausilio dei Cristiani , e eziandio
pe:P,rtoscldiafu
regna . La preghiera è onnipotente : Petite
et accipietis . Adveniat regnum tuum !
Ed ecco perchè il Santo Padre grida a
tutto il mondo che si reciti il Santo Rosa-
rio . Perchè si accresca la fede nei figliuoli
che alla Chiesa rimasero obbedienti e per
questa preghiera resa efficace dalla fede
più vivida, Iddio per mezzo di Maria ri-
conduca all'ovile le pecorelle smarrite ; e
tutti insieme i giusti ed i ravveduti fac-
ciano risuonare di bel nuovo la terra coi
cantici del S . Rosario .
ENCICLICA PONTIFICIA
« A tutti i Venerabili Fratelli Patriarchi,
Primati, Arcivescovi e Vescovi del mondo
cattolico aventi Grazia e Comunione con
la Santa Sede Apostolica .
» Leone PP. XIII,
» VENERABILI FRATELLI ,
» SALUTE ED APOSTOLICA BENEDIZIONE,
» Noi nell'anno passato abbiamo , come
tutti sapete , con nostre lettere encicliche
decretato che in tutte le parti del mondo
cattolico, per ottenere il soccorso celeste
a favore della Chiesa messa a così dure
prove , la possente Madre di Dio sarebbe
onorata secondo il santissimo rito del Ro-
sario durante il mese di ottobre . Ciò fa-
cendo, abbiamo seguito il Nostro proprio
giudizio e l'esempio dei nostri predeces-
sori che nei tempi più difficili della Chiesa
con uno zelo sempre più grande di pietà,
hanno usato di cercare un rifugio presso
l'Augusta Vergine e implorare il suo aiuto
con supreme preghiere .
» La Nostra volontà è stata dovunque
ubbidita con un tal fervore ed una tale
concordia degli animi che ne è uscito fuori
una prova luminosa dell'ardore per la re-
ligione e la pietà che esiste nel popolo cri-
stiano, della speranza universale che si
fonda nella protezione celeste della Ver-
gine Maria . Questo fervore di una pietà e
di una fede dichiarata Ci ha recato un
sollievo ed una grande consolazione ; e Noi
lo confessiamo in mezzo a queste noie e a
questi mali il cui fardello pesa sopra di
Noi, Ci ha dato coraggio a sopportarne
di più gravi ancora, se egli è nel volere
di Dio che gli abbiamo a sopportare . Per-
chè mentre che lo spirito di preghiera si
spande sopra la casa di David e sopra gli
abitanti di Gerosolima, Noi siamo condotti
a sperare certamente che un giorno Iddio
Ci esaudirà ; e che sentendo pietà per le
vicissitudini della sua Chiesa, Egli ascol-
terà in fine le preghiere di coloro che l'im-
plorano per mezzo di Colei chi ha voluto

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che fosse la dispensatrice delle grazie ce-
lesti .
» Per la qual cosa, innanzi alla perma-
nenza delle cause che Ci hanno portato ad
eccitare la pietà pubblica nell'anno caduto,
Noi, come l'abbiamo detto, abbiamo cre-
duto debito Nostro, o venerabili Fratelli ,
di esortare ancora in quest'anno i popoli
cristiani a perseverare in questo modo di
preghiere e in queste formole dette del
Rosario di Maria, e a meritare così l'effi-
cace protezione della possente Madre di
Dio . Poichè i nemici del nome cristiano
mettono una tale ostinazione nei loro pro-
positi, i difensori non debbono avere una
volontà meno costante , quando special-
mente il soccorso celeste e i benefizi che
Dio ci dà, sono il più delle volte frutti della
nostra perseveranza .
» E giova il richiamare alla memoria
l'esempio di quella grande Giuditta , vero
tipo della Vergine benefattrice , che re-
presse la stolta impazienza dei Giudei che
voleano stabilire a lor grado il giorno in
cui Dio doveva soccorrere la città oppressa .
» E buono ancora di osservare l'esem-
pio degli Apostoli che hanno aspettato il
dono immenso del Paracleto a loro pro-
messo, perseverando unanimemente nella
preghiera con Maria, Madre di Gesù .
» E veramente trattasi ora di un'intra-
presa ardua e di grande importanza, quella
di umiliare nell'orgogliosa cima della sua
potenza un inimico antico e astutissimo ,
di restituire la libertà alla Chiesa ed al
suo Capo, di salvare, di proteggere i ba-
luardi sui quali riposano la sicurezza e la
salvezza della umana società . Pertanto con-
viene vigilare perchè in questi giorni di
lutto per la Chiesa, il santo uso del Rosa-
riodMaservtocnzl
pietà, tanto più che questa preghiera es-
sendo composta in guisa da considerare
per ordìne tutti i misteri della nostra sa-
lute, è attissimo a rinfervorare lo spirito di
pietà .
Cosi all'avvicinarsi dèl mese di ottobre,
mese in cui si celebra la solennità consa-
crata a Maria Vergine del Rosario , Noi
abbiamo deciso di rinnovare, ancora per
quest'anno tutte le prescrizioni stabilite
nell'ultimo anno . Decretiamo quindi e or-
diniamo che dal primo giorno di ottobre
al secondo di novembre in tutte le chiese
parrocchiali , ìn tutti i santuari pubblici
dedicati alla Madre di Dio e in altri a
scelta dell'Ordinario, si reciti ogni giorno
almeno le cinque decadi del Rosario ag-
giungendovi le Litanie : seènlmatio
si dirà la S . Messa durante le preghiere,
se dopo il mezzogiorno sarà esposto all'a-
dorazione il SS . Sacramento e in seguito si
darà la benedizione .
» Noi desideriamo che le Confraternite
del Rosario, dovunque, ove le leggi lo per-
mettono, facciano una solenne processione
per le vie ad eccitamento della pubblica
pietà .
» Per ciò poi che riguarda l'Italia è
oggi sopratutto necessario di implorare con
la preghiera del Rosario l'aiuto della Ver-
gine mentre che una calamità impensata
è venuta tra noi prima che minacciata .
La peste asiatica passando i limiti che la
natura seguendo la volontà di Dio pareva
assegnarle, ha invaso le spiaggie popola-
tissime di un porto francese e di là le re-
gioni limitrofe dell'Italia . Si vuole dunque
cercare un rifugio appresso di Maria, ap-
presso di Colei che la Chiesa chiama a giusto
titolo e a buon diritto la salutare , l'ausi-
liatrice , la protettrice, affinchè propizia
alle preghiere che le sono gradite, Ella si
degni apportarci il soccorso implorato e di
cacciare lungi da noi l'impuro morbo .
» Noi per aprire alla pietà cristiana i
tesori celesti della Chiesa rinnoviamo tutte
le indulgenze concesse nel passato anno .
A tutti coloro che ai giorni prescritti a-
vranno assistito alla recita pubblica del
Rosario e che avranno pregato secondo la
Nostra intenzione, ed eziandio a coloro che,
impediti da una causa legittima , avranno
fatto questo in privato, concediamo per cia-
scuna volta una indulgenza presso Dio di
sette anni e di sette quarantene . A coloro
poi che nel tempo detto avranno compiuti
questi esercizi dieci volte almeno sia pub-
blicamente nelle chiese, sia per de' giusti
motivi nell'interno della loro casa, e che
si saranno confessati e comunicati, conce-
diamo sopra il tesoro della Chiesa la grazia
plenaria dei loro peccati . Concediamo pure
questa grazia plenaria dei peccati e la re-
missione delle pene a tutti coloro che, sia
nel giorno della festa della Beata Vergine
del Rosario , sia in un giorno qualunque
dell'ottava seguente, si saranno confessati
e comunicati, e avranno supplicato Dio e
la sua Madre Santissima secondo la Nostra
intenzione in un edifizio sacro al Signore .
» Volendo ugualmente provvedere a co-
loro che vivono alla campagna e che sono
specialmente nel mese di ottobre impediti
dalla coltura dei campi , concediamo che
tutto ciò che abbiamo qui sopra decretato

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come pure le sacre indulgenze da guada-
gnarsi nel mese di ottobre , possa essere
differito ai mesi seguenti di novembre e di
dicembre secondo la decisione prudente
degli Ordinari .
» Non dubitiamo punto , o venerabili
Fratelli, che frutti ricchi ed abbondanti
non rispondano a tali sforzi, soprattutto se
le Nostre piantagioni che la vostra solleci-
tudine avrà inaffiate ricevano dal cielo
l'abbondanza della grazia di Dio per il loro
sviluppo . Noi teniamo per certo che il po-
polo cristiano si mostrerà obbediente alla
Nostra parola ed alla Nostra autorità apo-
stolica con quella fede e quel fervore di
pietà di cui dette l' anno passato amplis-
sima prova .
» Voglia la Patrona celeste, invocata con
la preghiera del Rosario, assisterci propi-
zia, e far sì che, tolta ogni dissidenza di
opinioni, e restaurata la causa cristiana in
tutte le parti del mondo, Noi ottenghiamo
da Dio la tranquillità desiderata della Chiesa .
» In pegno di questo benefizio, a Voi,
al vostro Clero e ai popoli confidati alle
vostre cure mandiamo con amore la bene-
dizione Apostolica .
» Dato in Roma presso S . Pietro il 30
agosto 1884, settimo anno del Nostro Pon-
tificato .
» LEONE PP . XIII . »
LE QUINDICI PROMESSE DI MARIA
AI DIVOTI DEL SUO ROSARIO (*)-
1. Chi mi servirà costantemente recitando il
mio Rosario, riceverà qualche grazia speciale .
2 . A tutti coloro, che divotamente reciteranno
il mio Rosario, prometto la mia specialissima
protezione e grazie grandi .
3 . Il Rosario sarà un' armatura potentissima
contro l'inferno , distruggerà i vizi , dissiperà il
peccato ed abbatterà le eresie .
4 . Esso farà rifiorire le virtù e le opere sante,
farà conseguire alle anime le copiose misericordie
di Dio, e tirerà i cuori degli uomini dall' amore
vano del mondo all'amore di Dio, e li solleverà
al desiderio delle cose eterne . Oh quante anime
si santificheranno con questo mezzo !
5 . L'anima che si raccomanda col Rosario, non
perirà .
6.. ChiunqerctàdivoamenlS Rosa-
rio colla considerazione de' suoi sacri misteri non
sarà oppresso da disgrazie , non verrà castigato
dalla giustizia di Dio , non perirà di morte im-
(*) Fatte al Patriarca S. Domenico.
provvisa, ma si convertirà se peccatore e si con-
serverà in grazia , se giusto , e sarà fatto degno
della vita eterna .
7 . I veri divoti del mio Rosario non morranno
senza i SS . Sacramenti .
8 . Voglio che i recitanti il mio Rosario in vita
ed in morte abbiano il lume e la pienezza delle
grazie , ed in vita ed in morte sieno ammessi a
partecipare ai meriti dei beati nel paradiso .
9 . Io , alla giornata , libero dal purgatorio le
anime divote del mio Rosario .
10 . I veri figliuoli del mio Rosario goderanno
una grande gloria in cielo .
11 . Tutto quello che chiederai per il Rosario,
impetrerai .
12 . Coloro che propagano il mio Rosario , sa-
ranno da me soccorsi in ogni loro necessità .
13 . Io ho impetrato dal mio Dìvin Figliuolo
che tutti quelli della Confraternita del Rosario
possano avere a loro confratelli tutta la corte ce-
leste in vita e in morte .
14 . I recitanti il mio Rosario sono miei figliuoli
e fratelli a Gesù Cristo mio unigenito .
15 . La devozione al mio Rosario è un gran
segno di predestinazione .
IL ROSARIO
e la salvezza in una miniera .
Il 20 giugno si sprofondava per l'altezza di
100 metri l'ingresso di una miniera a Schwien-
tochlowitz nell'Alta Slesia, mentre trovavansi nel-
l'interno di essa 43 minatori . Era un immenso
acervo di macerie che ostruiva l'ingresso della
galleria . Ciascuno li credette perduti, poichè sem-
brava impossibile poter rimuovere tanta mole di
pietre e di terra prima che i sepolti fossero morti .
Quindi attoniti gli altri operai stavano osservando
quella rovina, e dichiarando cosa impossibile sàl-
vare i compagni, erano sul punto di abbandonarli
alla loro sorte . Ma un impiegato della miniera ,
il signor Reifland,fervoscatlinse
perché si desse mano ai lavori di dissotterramento .
Immantinente i direttori e i proprietari delle mi-
niere, le autorità, compreso il presidente della pro-
vincia di Slesia, fecero a gara nello spiegare il più
lodevole zelo . Migliaia di persone erano accorse sul
luogo . Dopo un lavoro penosissimo di sei ore, si
giunse a scoprire l'entrata della galleria . Nessun
può descrivere l'ansia solenne di quell'istante e il
silenzio generale che seguì il grido : - È sco-
perta ! - I primi operai penetrarono nel cunicolo .
I quarantatrè sepolti stavano distesi immobili . Erano
ancor vivi, ma in essi si notava appena un soffio
di vita . Trasportati immediatamente fuori, venner
loro prodigati i necessari soccorsi ; dopo di che
i più non tardarono a ristabilirsi . Essi racconta-
rono che, durante il loro soggiorno sotto terra,
non avevan quasi mai cessato di recitare il Rosa-
rio e d'invocare santa Barbara, patrona delle mi-
niere . La loro fede fu degnamente ricompensata .

1.7 Page 7

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Allorquando l' ultimo di essi venne tratto fuori
della miniera, il direttore signor de Auenson in-
vitò le 3,000 persone presenti a render pubblica-
mente grazie a Dio, e tosto la folla intonò ilTe
Deum in tedesco con un fervore e con una espres-
sione che commossero fino alle lacrime .
GRAZIA DI MARIA SS . AUSILIATRICE .
in poche ore alla perfetta sanità che avea goduto
prima della difterite . Si immagini chi può la rico-
noscenza della famiglia per Maria SS . Ausiliatrice .
Par parte mia rinunzio a descriverla .
Ecco il fatto esposto tal quale accadde e tal quale
lo racconta e le racconterà sempre la madre for-
tunata che si sottoscrive qui sotto . In fede
E . A . BELLIA
Sac . GIaCoMo BELLIA Pr.
Sia benedetta la SS . Vergine che non cessa di
spargere a larga mano i suoi favori su coloro che
a lei ricorrono con fiducia figliale . Ecco una prova
novella del suo potente patrocinio .
Guarigione della difterite e conseguenze .
Nel maggio 1880 Evangelina, graziosa fanciulletta
di anni cinque fu assalita da una difterite della
specie più maligna, che non ostante tutti i più di-
ligenti soccorsi dell'arte faceva temere assai della
sua vita . Richiesto il Sacerdote Giacomo Bellia,
la benedisse colla reliquia del B . Benedetto Giu-
seppe Labre ed avvicinandosi il 24 maggio pro-
mise di celebrar per lei la S . Messa nella Chiesa
di Maria SS . Ausiliatrice in Torino . Così fece, ed
al suo ritorno da Torino trovo l'Evangelina fuori
di pericolo .
Ma che ? La malattia le aveva lasciato un triste
ricordo . Le era rimasto un difetto gravissimo nella
vista, in un braccio , nella gamba destra e nella
lingua per cui non poteva farsi intendere ne reg-
gersi in piedi . Qual dolore per tutta la famiglia !
E senza speranza, perchè i medici consultati asse-
rirono d'accordo essere ciò un inconveniente, con-
seguenza della malattia per i fortunati che rie-
scono a campar la vita . Ecco dunque divenire la
desolazione della famiglia , quella che prima ne
era la gioia e l'ornamento .
La madre desolata, vedendo che i mezzi umani
erano pienamente esauriti , pensò di riccorrere ai
celesti . Delibera perciò di approfittarsi dell'Espo-
sizione di Torino, onde cogliere l'occasione di cor-
rere a prostrarsi ai piedi di Maria Ausiliatrice
nel suo rinomato Santuario . Va infatti , supplica
Maria SS . con calde lagrime di farle la grazia
completa, promette di vestir per tre anni la sua
Evangelina con abito di color ceruleo, di condurla
se guarita a Torino a ringraziarla nel suo San-
tuario , di allevarla a Lei divota . Ciò avveniva
dalle ore 9 alle 10 del mattino .
Il giorno dopo ritorna a casa e la prima a far-
sele incontro al rumor della vettura ed a gridare
a voce chiara : Mamma hai fatto buon viaggio?
fu appunto Evangelina . A tal vista la madre fuori
di sè si slancia dalla carozza, non può credere agli
occhi suoi vedendo la figlia interamente guarita ,
abbraccia e bacia Evangelina , e corre dalla suo-
cera a domandare quando fosse venuto tale mira
bile cambiamento . La suocera le risponde : Ieri
dalle 9 alle 10 del mattino la bambina cominciò
a ricuperare la vivezza primiera dello sguardo, a
parlar più chiaro e ritornare a poco a poco ma
LETTERA DAL BRASILE .
S . Paolo, nel fausto giorno di S . Giovanni Battista.
MIO VENERATISSIMO PADRE,
Ho passato questo giorno in preda ad emozioni
svariatissime e prima di raccogliermi a riposo ,
sebbene l'ora sia assai inoltrata, voglio scriverle
queste poche linee per isfogo del mio cuore e per
sua consolazione .
E inutile che le dica che in ogni luogo ed in
ogni istante mi seguiva il pensiero delle commo-
ventissime feste, che oggi avrebbero luogo in To-
rino nel nostro caro Oratorio , intorno al nostro
amatissimo padre ; ed io al trovarmi sì lungi, si
solo , mi sentiva alle volte stringere il cuore .
La mestizia mi ha predominato in tutto il giorno .
Invano mi sforzava di scuotere dall' animo mio
questa melanconia col pensiero che stando qui per
volontà del mio Padre e per dar gloria a Dio mi
trovava pure vicino al suo cuore ; ma invano, poichè
mi ritornava sempre più forte c più viva una specie
di innocente invidia a miei cari confratelli d'Italia
che m' immaginava quest'oggi giubilanti intorno
a Lei .
Io sono giunto a S . Paolo la sera del 19 di
Giugno , per assistere l' indomani alla solenne
benedizione della nuova Chiesa del Sacro Cuore
di Gesù offerta ai Salesiani . Ma per ragioni im-
previste la si dovette differire di pochi giorni e
così fu riservata questa commovente cerimonia per
quest'oggi, onomastico di D . Bosco . Vi concorse
una gran folla di popolo, ed il zelantissimo Vescovo,
circondato del Capitolo, da molti buoni sacerdoti
e dai chierici del Seminario ; cominciò alle dieci
la benedizione della Chiesa, dei sacri vasi e degli
arredi già regalati pel divin culto . Poscia vi si
celebrò solennemente la s . Messa, assistita pon-
tificalmente dal Vescovo, con musica ed orchestra
ed uno stupendo discorso recitato dal R . Canonico
Rodriguez, Vicario generale della diocesi di San
Paolo, uomo di molta dottrina e grande eloquenza .
Tutti erano commossi dalla magnificenza di questa
funzione che durò ben quattro ore, terminando alle
due pomeridiane . L'attuale edifizio comprende solo
il coro e il presbitero della chiesa pregettata ,
eppure è già sì grande e sì bello che rapisce e
commuove . Le belle pitture che adornano questa
parte dell' edifizio , il magnifico altare , sor-
montato da una preziosissima statua di Gesù
Cristo in atto di indicare il suo divin Cuore tutto

1.8 Page 8

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in fiamme , la vasta ed elegante tribuna pei
cantori, tutto offre un insieme sì devoto e sì
maestoso che tocca il cuore .
Fuori poi, a un lato della chiesa s'innalza un
maestosissimo edifizio con spaziosi porticati e vaste
sale, che raggiunge in altezza la parte nuova del
Collegio di Lanzo e ne equivale forse la metà in
estensione . Ci manca solo il tetto ed i diversi pa-
vimenti, che presto si spera di condurre a termine
e poscia potrà ben ricoverare un centinaio di po-
veri giovanetti .
con tutto l'affetto ed ardore del mio cuore mi
raccomando pure a Lei in questo suo caro giorno ,
onomastico, in cui tanti favori concede a' suoi figli
che l' attorniano affettuosi . Oggi ho pregato , ho
sospirato molto , ho invocato la protezione del
Sacro Cuore di Gesù su di Lei, su di me, sopra
tutti i confratelli e giovanetti nostri ; e calda-
mente implorai pure il patrocinio di S . Gio . Bat .
di cui ho predicato il panegirico nella chiesa del
Monastero della Madonna della Luce , dove sono
ospite .
Le confesso che io strabigliai al vedere già così
progredite le costruzioni, che appena otto mesi fa
si cominciavano dietro mia indicazione ed inco-
raggiamento .
Fin di domani l'ottimo Vescovo vorrebbe già
farne donazione incondizionata davanti a pubblico
Finisco, pregandola ancora una volta che si ri-
cordi di me, che tanto la amo e venero e che sempre
desidero di essere
Suo Dev . figlio per Gesù Cristo
Sac . LUIGI LASaGNA .
notaio ; ma con mia grande afflizione io non potrò
ancora accettare, finché non abbia ricevuto da Lei la
esplicita approvazione, che spero non tarderà molto
ad arrivare .
Il Sacro Cuore di Gesù a cui è consecrata la
COLLEGI SALESIANI.
nuova chiesa e la nuova casa saprà ben Lui to-
gliere ogni ostacolo all' attuazione di questo pro- Le famiglìe, le quali hanno figli da mettere in
getto, che deve ridondare tutto a sua gloria . educazione, bramano di conoscere gli Istituti, che
Io non faccio altro che esporlo umilmente a Lei porgono loro comodità e sicurezza per collocar-
mio amatissimo Superiore , perchè ne faccia quel veli a suo tempo . Per la qual cosa noi diamo quì
cento che crede . A mio parere questa casa è di tanta breve cenno di alcuni Collegi Salesiani in Italia,
importanza e di tante speranze, che non avrei ri- nei quali si fa quanto occorre per garantire agli
morso di dedicarvi io stesso tutte le mie forze e allievi moralità, scienza e sanità, e ai quali i no-
tutta la mia vita . Le limosine continuano e l'opera stri Cooperatori e Cooperatrici possono indiriz-
va innanzi con vigore . In questa chiesa pensa il zare con tranquillità di coscienza quei giovanetti,
Vescovo fra poco di consecrare tutta la sua diocesi che intendessero di percorrere la carriera degli
al Sacro Cuore di Gesù e tiene già pronta una studi .
bella Pastorale in proposito, colla data di que- Oltre l' Oratorio di S . Francesco di Sales in
st'oggi .
Torino, l'ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in Sam-
Ben vorrebbe avere già fin d' ora due Missio- pierdarena , l' ospizio di S . Pietro in Nizza Ma-
nari Salesiani per tener vivo il culto di questo rittima, l'ospizio della Croce in Lucca, la Colonia
caro Santuario ; ma per adesso non è possibile Agricola di Moliano Veneto , l' ospizio di Maria
contentarlo, verrà però il giorno in cui non due, ma Immacolata a Firenze e quello di S . Benigno Ca-
molti Salesiani, con una grossa schiera d'innocenti navese, vi sono i Collegi di Borgo San Martino,
fanciulli faranno coro intorno al Cuore SS . di Gesù, di Penango , di Lanzo Torinese, di Varazze , di
rinnovando in terra gli spettacoli del Paradiso ! Alassio, di Este, di Magliano-Sabìno , e di Ran-
Oh! se potessi parlarle a viva voce e dirle dazzo in Sicilia .
tutte le ragioni e le circostauze che perorano in In questi Collegi l' insegnamento comprende il
favore dell'accettazione di questa casa che mi sta corso Elementare e Ginnasiale, ed è impartito da
tanto a cuore! Ma mi rimetto interamente a Lei, maestri e professori patentati , e secondo i pro-
che certo ama assai più di me e Dio e le anime grammi governativi . Nel Collegio di Alassio vi è
e la Congregazione nostra e sempre venererò qua- pure il corso Liceale .
lunque cosa ella decida . Se ritorno su questo ar- Borgo S. Martino è un paesello della Diocesi
gomento è perchè mi ci credo obbligato, essendo di Casale Monferrato , sulla linea di Alessandria-
stato da Lei stesso incaricato di provvedere, come Vercelli, con stazione a pochi passi dal Collegio .
Ispettore, alle Missioni di questo sventurato paese
Penango è pur esso della Diocesi Casalese, posto
del Brasile .
sopra amena collina presso Moncalvo , colla sta-
Mi perdonì intanto e raccomandi al Signore zione propria sulla linea Asti-Mortara .
questi buoni Cooperatori Salesiani, che tanto so-
Lanzo dista dodici miglia da Torino a piè delle
spirano il nostro arrivo, e con tanto zelo e sacri- Alpi , e vi si va per ferrovia con più corse al
fizi si adoperano per provvederci la casa ed i giorno .
mezzi per fare del bene .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla linea
Domani stesso io ritornerò a Nictheroy, di dove Genova-Ventimiglia , e si arriva da Genova in
fra otto giorni m'imbarcherò pel Rio della Plata un'ora e mezza di ferrovia .
dove sono atteso con ansietà . Oh ! se appena ar- Alassio, Diocesi di Albenga, trovasì sulla stessa
rivato vedessi giungere colà l'amatissimo D . Ca- linea Genova-Ventimiglia .
gliero, portatore dei sospirati aiuti per questa mia Este, città del Veneto, si trova sulla linea fer-
povera ispettoria! Ne prego ogni giorno Iddio, e roviaria di Padova-Bologna .

1.9 Page 9

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Macjliano-Sabino, è sulla ferrovia Roma-Firenze,
colla stazione a Borghetto, a due ore dalla Capi-
tale del mondo cattolico .
Randazzo, posta sopra un ameno altipiano del
monte Etna, è come un centro della rete e delle
vie provinciali di Messina, Catania, Nicosia , Mi-
stretta . La stazione ferroviaria più vicina a Ran-
dazzo è quella di Piedimonte sulla linea Messina-
Catania .
In quasi tutti questi Collegi vi sono due gradi
di pensione . La prima varia da L . 35 a 40 men-
sili ; la seconda da L . 24 a 30 .
Per avere i rclativi programmi , e per le do-
mande di accettazione bisogna dirigersi ai Diret-
tori dei singoli Collegi , oppure al Sac . Giovanni
Bosco, via Cottolengo, n . 32, Torino .
EDUCATORII PER LE FANCIULLE .
Oltre ai mentovati collegi pei giovanetti , vi
sonpureiEdcatoperlfnciu,prmo
nella città di Chieri sotto il titolo di Santa Te-
resa, il secondo in Nizza Monferrato sotto il nome
della Madonna delle grazie , il terzo al Torrione
di Bordighera , e il quarto , il quinto , il sesto
nelle ridenti saluberrime colline circostanti l'Etna,
a Bronte, a Mascali , e a Trecastagne in Sicilia,
diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
Scopo di queste Case di educazione si è di dare
l'insegnamento scientifico e morale in modo , che
lasci nulla a desiderare per una giovanetta di o-
nesta e cristiana famiglia, cioè arricchirne la mente
di utili cognizioni, educarne il cuore a sode e cri-
stiane virtù , addestrarla ai lavori femminili , e
informarla a quei principii di civiltà , che sono
richiesti dalla sua condizione .
L' insegnamento è dato da maestre legalmente
approvate . Esso abbraccia le 4 classi elementari,
vale a dire : corso di lingua italiana , calligrafia,
aritmetica, sistema metrico, e tenuta dei libri per
uso domestico . La declamazione , ed uno speciale
esercizio nello stile epistolare fanno eziandio parte
dell' insegnamento . Si danno pure lezioni di dise-
gno , di lingua francese e di piano forte ; ma a
richiesta e a carico dei parenti delle allieve .
I lavori femminili consistono nel fare gli abiti
proprii, secondo la condizione delle allieve, lavori
a maglia, calze, camicie, rappezzare, soppressare,
far merletto e tutti i lavori più ordinarii di una
onesta famiglia .
La pensione mensile è di lire 24 , e si paga a
trimestri anticipati .
Le domande di accettazione e deì programmi si
possono fare alla rispettiva Direttrice , od anche
al Sacerdote Don Giovanni Bosco, Superiore del-
l'Oratorio di S. Francesco di Sales, Torino .
La città di Nizza Monferrato è una delle prin-
cipali stazioni della ferrovia tra Alessandria e
Cavallermaggiore .
Quella di Chieri ha comunicazione diretta colla
ferrovia Torino-Chieri , e con le linee Torino-A-
lessandria, Torino-Cuneo , Torino-Savona con fer-
mata a Troffarello .
Quella di Bordighera è sullo stradale della ma-
rina che da Ventimiglia conduce a Bordighera ,
luogo ameno e di dolce soggiorno agli Inglesi nella
rigida stagione d'inverno.
Se la cristiana educazione dei ragazzi è ai giorni
nostri di massima importanza, non di minor mo-
mento si è la buena istituzione delle fanciulle .
Una figlia saggiamente istruita, e cristianamente
educata riesce una benedizione, un angelo, un so-
stegno, una sorgente di prosperità e di pace per
una famiglia . Guai invece se la giovanetta cre-
scerà incolta ed ignorante , peggio poi se verrà
guasta nelle idee e corrotta nel cuore ! Non vi è
male peggiore che una donna cattiva .
Lo scopo precipuo dei Salesiani essendo quello
della cristiana educazione della gioventù, noi ver-
remmo meno ad una parte del nostro dovere, se
non inculcassimo ai nostri Cooperatori e Coopera-
trici di aver massima cura delle fanciulle delle
proprie famiglie , e di quante altre sono in loro
potere .
Perciò cogliamo di buon grado questa propizia
occasione per raccomandar loro i sopraddetti In-
stituti di Chieri e di Nizza, di Bordighera Tor-
rione e ai Siciliani quello di Bronte, Mascali e Tre-
castagne . Se qualcuno avesse giovanette da col-
locare in Casa di educazione , oppure gli venisse
il destro di porgere a qualche famiglia un oppor-
tuno consiglio, veda di approffittare di questi E-
ducatorii , e farà un' opera da vero Cooperatore
Salesiano .
FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ
NEL COLLEGIO DI ALASSIO .
Il 22 del mese di Giugno fu giorno di festa e
dei più belli nel Collegio nostro di Alassio . Ri-
corderanno i benemeriti Cooperatori e le beneme-
rite Cooperatrici l'articolo inserito nel Bollettino
del passato Gennaio in cui si parlava d'una grazia
che il Collegio miracolosamente otteneva dal cuore
Sacratissimo di Gesù e le parole dell' Egregio
Direttore Professore D . Cerruti Francesco di vo-
lerne a suo tempo celebrare solennissima festa .
La festa si celebrò e fu veramente una festa del
cuore ; erano i cuori di più centinaia di giovanetti
che uniti ai loro superiori ringraziavano il Cuore
Santissimo di Gesù dei lavori concessi e ne pre-
gavano l' amore e la protezione per l' avvenire ;
erano i cuori di numerosi abitanti della città, che
mossi dai canti, dai suoni festosi e più dall'amore
ardente a questo Cuore Santissimo , traevano in
folla al suo altare a riceverne benedizioni, a par-
tecipare della festa . E quali fossero i loro senti-
menti di amore e di riconoscenza lo dimostrò la
loro frequenza al triduo di predicazione e meglio
ancora si vide nell'accademia Religiosa-Letteraria
datasi la vigilia della festa . Al grido « Evviva il
Sacro Cuore di Gesù » si apriva l'Accademia dal

1.10 Page 10

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Direttore con acconcie parole ed infuocate dalla
più ardente carità ; e continuavasi con dotti di-
scorsi di quei professori con scelte composizioni
in prosa e in versi, lette o declamate dagli alunni
d'ognuna delle molte classi di quell'Istituto, dalla
Ia Elementare , alla più alta Liceale . Il mattino
del 22 Messa letta, Comunione generale dei con-
vittori, di tutti gli addetti al Collegio e di molti
dei fedeli accorsivi , durante la quale si esegui-
rono eccellenti tratti di musica sacra . Verso le
ore nove il popolo di Alassio si era riversato sulle
vie e i giovani del Collegio in bell' ordine schie-
rati stavano attendendo il Venerando prelato della
diocesi Mons . Filippo Allegro . Appena apparve la
carrozza vescovile , la gioia erompe , e l' insigne
prelato vi è accolto fra il plauso, le musiche, gli
evviva di tutti . Degnavasi egli passare in Collegio
tutto quel giorno, assistendo nel mattino pontifi-
calmente alla Messa celebrata dal Rev . Prevosto
Teol . Francesco Dellavalle , ed impartendo egli
stesso nella sera la SS . Benedizione col Venerabile .
Nella Chiesa splendidi gli addobbi , sontuosi gli
apparati, classica la musica e maestrevolmente e-
seguita . E qui ricordiamo un bellissimo mottetto
appositamente composto dal maestro di musica del
Collegio, a due cori con accompagnamento di mu-
sica istrumentale e di scelta orchestra la cui ese-
cuzione fu ripetuta alla sera . Ma io ricorderò
sempre la commossione e la gioia provata da me
e da tutti allorche infocati dalle calde parole del
pio panegerista e vivamente compresi dalla reale
presenza di Gesù esposto in Sacramento, si presentò
il Direttore , e in modo solenne consecrava se
stesso, gli alunni, le persone e le cose tutte del
Collegio al Cuore dolcissimo di Gesù! Compiute le
funzioni religiose della sera, il Collegio dava di sè
la più vaga mostra, tutto parato a festa, adorno di
bandiere, di drappi, di stemmi, di fiori e splendente
in ogni parte per cento e cento faci . La giocon-
dissima solennità si chiuse infine colla rappresen-
tazione teatrale dell' Opera « Il Fabbro » melo-
dramma in due atti del M° De-Vecchi felicemente
eseguito dai bravi convittori , nè interrotto che
dalle continue acclamazioni degli spettatori, signori
e popolo accorsovi in numero .
Tale si fu in Alassio la festa del Sacro Cuore
di Gesù la quale se fece paghi e contenti i cuori
di quei buoni giovani e di quanti vi presero parte
lasciando sfogo nell'effondersi dei loro affetti, di
grande contento altresì pensiamo sia tornato a
questo Cuore dolcissimo , il quale sia in eterno
benedetto e sempre, si abbia di simili trionfi . Ad
eternare poi la memoria di sì bel giorno i giovanetti
del Collegio concorsero con vero slancio ad una
questua per provvedere di un acquasantino in marmo
la chiesa nostra del Sacro Cuore di Gesù in Roma
al Castro Pretorio . Furono raccolte oltre L . 300
le quali unite a quelle già offerte questo inverno
a tal fine per l' onomastico del Direttore , alle
obblazioni dei privati informati della cosa , rag-
giungono ormai la somma di circa L .60
UNA PASSEGGIATA AL SANTUARIO DI CREA,
MOLTO REV . SIGNOR DIRETTORE,
Com'ella ben sa, i giovani del Collegio S . Carlo
in Borgo S . Martino, che desiderano passare coi
loro superiori le vacanze autunnali, si recano ogni
anno a villeggiare in Penango, delizioso paesello
sulle colline del Monferrato presso Moncalvo . Colà
uniti con quelli che rimasero del Collegio S . Pio V,
formano come un sol corpo ; e membri di una stessa
famiglia .
Or bene, con questo piccolo nucleo di giovani,
il giorno diciotto di questo mese fummo al San-
tuario di Crea per impetrare la protezione della
SS . Vergine ed insieme per ricrearci in quell'a-
mena passeggiata .
Eravamo partiti molto di buon mattino, ed alle
sette già eravamo giunti e ci riposavamo sotto il
porticato del Santuario, aspettando l'ora stabilita
per ascoltare la S . Messa e dare il nostro affet-
tuoso saluto alla buona Madre Maria .
Il giorno era bellissimo ; amorevoli oltre ogni
nostra aspettazione furono le accoglienze avute
dal M . Rev . Prevosto di Penango D . Giuseppe
Garavelli, che da alcuni giorni si trovava a Crea,
e dai Reverendi Padri Francescani, i quali ci fu-
rono cortesi del locale , della cucina e di quanto
occorreva a noi in quell'occasione . Tutto ci presa-
giva una giornata di gran festa, e non ci ingan
nammo .
I più degli alunni si disponevano per comin-
ciarla bene a ricevere i SS . Sacramenti della
Confessione e della Comunione . Quando ci si an-
nunzia che S . E . Rev .ma Monsignor Nazari di Cala-
biana, Arcivescovo di Milano, desidera di celebrare
egli stesso la S . Messa pel nostro piccolo drap-
pello di circa sessanta persone . Una gioia improv-
visa si diffuse fra tutti . Allora fu un tempestare
di domande da parte dei giovanetti ripieni di ma-
raviglia e contentezza . - Proprio l'Arcivescovo
di Milano diceva l'uno . - Benché sia tanto inol-
trato negli anni, seggiungeva un altro, vuol pren-
dersi tanto incomodo ! - E sì che è di salute
così malferma ! ripigliava un terzo . - Quanto de-
v'essere buono ! esclamavano tutti.
In questo mentre, dato il segnale , ognuno si
recò in chiesa, e all' apparire del Venerando Ve-
gliardo i musici cantarono il mottetto : Sit nomen
Domini benedictum dell'egregio Maestro Monsi-
gnor Cagliero ; ed altri canti eseguirono pure con
maestria durante la Comunione ed alla fine della
S . Messa . Intanto un buon numero di giovani ed
altre persone si accostava a ricevere il Pane de-
gli Angeli con un contegno e fervore veramente
edificante . Ma quello che colmò il nostro contento
si fu dopo la S . Messa, quando contro ogni nostra
aspettazione S . E . degnavasi volgere un affettuoso
discorso ai giovani, ai superiori e al nostro amato
Padre D . Bosco .
Disse com'egli salutava di tutto cuore quella
schiera di giovani in un con i loro superiori, si
perché prostrati dinanzi alla Vergine Santa, le
si dimostravano con quest'atto figliuoli ossequenti,

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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sì perché provenienti dall'antico collegio di Mira-
bello, ora trasferito in Borgo S . Martino, che fu
il primo seme sparso nel Monferrato da quel-
l'uomo provvidenziale che é D . Bosco . Quel seme
fruttificò ; ed ora apporta utile grande alla so-
cietà e alla S . Chiesa non solamente qui nel Mon-
ferrato e nell'Italia tutta, ma e nella Francia e
nella Spagna e nelle più remote Americhe .
Quindi eccitava e ravvivava nel cuore dei giovani
la divozione alla Vergine Santissima, additandola
come argine potentissimo contro la malvagità del
nostro secolo, come guida e protettrice della gio-
ventù nell'arduo cammino della vita, e come porto
sicuro dell'eterna salute .
Li esortava ancora ad essere docili ed obbedienti
alla voce dei superiori, assicurandoli che a questa
sola condizione avrebbe potuto uscire dal Collegio
giovani cristiani educati nella mente e nel cuore ;
a questa sola condizione tornare di consolazione
alle proprie famiglie , di grande vantaggio a se
stessi ed alla civile società .
Rivolto poi ai maestri e superiori, loro met-
teva innanzi D . Bosco quale modello e guida ; li
esortava a volerne seguire le norme, e a non la-
sciarsi sbigottire dalle difficoltà grandi che s'in-
contrano nell'arte dell'educare ; ma collo sguardo
fisso nel premio che ci aspetta in Paradiso per-
severare con animo costante e generoso nell' im-
presa della salvezza delle anime .
In ultimo così poneva fine al suo dire : « Io
sento, diceva, il peso degli anni, conosco, il grave
carico che la Divina Provvidenza mi ha imposto
col trasferirmi dalla sede di Casale a quella più
alta si, ma assai più difficile di Milano ; nondi-
meno io confido pure nelle vostre preghiere . Pre-
gate sì voi per me ; e quando avrete la felice
sorte di parlare col vostro amato Padre D . Bosco,
quell'uomo della carità e dell'abnegazione, ditegli
che l'Arcivescovo di Milano si raccomanda alle
sue orazioni . Ditegli che io lo amo e l'ammiro ,
e che ogni giorno prego il Signore perché lo con-
servi ancora molti anni in vita a vantaggio della
gioventù, della società, della Chiesa . Prego che
la sua Congregazione possa crescere , dilatarsi
sempre più e portare i suoi benefici influssi alle
genti tutte ; prego insomma che ogni pensiero di
D . Bosco, ogni suo desiderio possa ora e sempre,
coll'effettuarsi, venir pienamente coronato . »
Usciti dalla chiesa e fatta con buon appetito la
colazione, tutti insieme andammo alla visita delle
cappelle che si trovano in bell' ordine lungo il
sacro monte di Crea . Verso mezzodì tornando al
Santuario, seppimo che S . E . Monsignor Arcive-
scovo voleva ancora vederci tutti distintamente
nella sala di udienza ; e però ci avviammo verso
la sua abitazione , accompagnati dal benemerito
Prevosto di Penango . Non posso dirle con quanta
benignità ci abbia accolti S . E . Si trattenne con
noi un buon tratte di tempo , chiedendo notizie
anzitutto della sanità di D . Bosco, e se l'avremmo
veduto presto, aggiungendo che gli portassimo i
suoi cordiali saluti . S'informò poscia delle nostre
case, del numero dei giovani e di tutto . Era come
Gesù che si deliziava nel trovarsi tra i piccoli, e
non contento di ciò il venerando Prelato , dopo
intrattenutosi famigliarmente coi nostri piccoli
giovani per meglio infervorarli e raffermare in
essi la divozione alla S . Vergine, volle distri-
buire di propria mano ad ognuno una bellissima
medaglia portante l'effigie della B . V . di Crea .
Infine, prostrati, noi ricevemmo la sua benedizione,
ed uscimmo da quelle sale ciascuno esclamando
Quanto è affabile , quanto è buono l'Arcivescovo
di Milano !
E non finirono qui i suoi segni di bontà verso
di noi . Appena tornati alla nostra dimora di quel
giorno, noi ci sedevamo a pranzo coi giovani, ed
ecco entrare due domestici carichi di bottiglie .
Era la bontà di S . E ., che ancor là ci raggiun-
geva facendoci dono di un vino molto opportuno
a rallegrare quella nostra modesta refezione .
Verso le cinque fummo di nuovo in chiesa a
recitare il S . Rosario ; si cantarono in musica le
Litanie e il Tantum Ergo ; e tutta la funzione
fu assistita dall'esimio Prelato Monsignor Cala-
biana, cui non finiremo mai di ringraziare e di
amare .
Dopo la sacra funzione, presa per l'ultima volta
la benedizione sua, ci licenziammo da lui con nuove
acclamazioni ed evviva ; e ci ponemmo in via pel
ritorno . Alle 7 1/2 di sera giungevamo in colle-
gio . In questo modo ebbe fine quella cara e bella
giornata che per noi sarà sempre memoranda .
FESTA DI S, LUIGI
nel Collegio S . Basilio di Randazzo .
10 agosto 1884 .
AMATISSIMO PADRE D . Bosco,
Credo che le torneranno gradite alcune notizie
sulla festa di S . Luigi, celebrata qui nel nostro
Collegio di S . Basilio in Randazzo il 3 agosto ul-
timo scorso . Avrà così la S . V . una prova no-
vella che questo Collegio è informate a quel
medesimo spirito di pietà soda e verace che fiorisce
nella nostra casa madre di Torino .
Per disporre i giovani a celebrare degnamente
la festa del loro Patrono, si fece precedere il pio
esercizio delle sei Domeniche , il quale loro fa-
cendo conoscere le singolari virtù di S . Luigi ,
servì assai bene ad accenderli di santo entusiasmo
ad imitarlo, e ricorrere a lui nelle comunioni più
numerose . , e nelle divote visite al suo altare .
Ma lo spettacolo più censolante fu la comunione
generale del giorno della festa . Erano 120 giovani
che facevano corona all'altare del Santo per rice-
vere il Pane degli Angeli con un contegno ed
una devozione degne di S . Luigi .
Verso le dieci fu cantata dai giovani la Messa
di D . Cagliero, intitolata appunto di S . Luigi, e-
seguita con esito sì felice da superare l'aspetta-
zione nostra, e delle numerose e buone persone
che accorsero alla festa . Alla sera dopo i vespri
solenni uno dei nostri sacerdoti disse l'elogio del
Santo, additandolo come sublime esempio d'inno-
cenza presentato da Dio al mondo, specialmente

2.2 Page 12

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alla studiosa gioventù, perchè le sia di potente
stimolo a serbar l'illibatezza dei costumi in mezzo
ai tanti pericoli da cui è circondata . Chiudeva la
religiosa funzione la benedizione col Santissimo .
A compire la festa e l'allegria si rinnovò alla
sera lo stupendo spettacolo che si era dato nella
festa di S . Basilio coi fuochi artificiali , lavorati
con singolar maestria dai valenti pirotecnici di
Randazzo.
Tale fu la nostra festa di S . Luigi . E speriamo
che Ella ne sarà soddisfatta , perchè le dimostra
che anche noi, fedeli alle massime da lei apprese,
cerchiamo di mantenere i giovani in santa alle-
gria unendo in bell'accordo le pratiche di pietà
cogli innocenti sollazzi e divertimenti , i quali
servono mirabilmente ad affezionarli alla virtù ed
allo studio . E possiam dirle con grande nostra
consolazione che questi giovani, sebbene più vivaci
ed irrequieti dei continentali, guidati collo spirito
di S . Francesco di Sales, corrispondono assai bene
alle nostre fatiche, come n'è prova indubitata il
vederli anche usciti dal Collegio mantenersi fermi
nella pratica della religione , e frequentare sen-
z'ombra di rispetto umano ai loro paesi le chiese
e gli esercizi di pietà cristiana . Nè meno conso-
lante è l'esito che si ottiene negli studi .
Avrà saputo che l'anno scorso gli alunni del
nostro collegio che si presentarono agli esami pub-
blici riuscirono tutti ottimamente . Lo stesso av-
venne quest'anno ; di quattro che si presentarono
alla licenza, uno del quinto , un altro del quarto
e due altri del terzo anno di ginnasio, tre otten-
nero la licenza alla prima sessione ; il quarto do-
vrà ripetere una sola materia in ottobre. Quindi
ben possiam dire che l'opera dei Salesiani in que-
st'isola è benedetta dal Cielo , e che più copiosi
frutti ancora si potrebbero cogliere se V . S . a-
vesse persone da mandare qua ad aprire un altro
collegio e così far paghi i voti di tanti buoni Si-
ciliani che desiderano affidar a noi l'educazione
dei loro figli .
Il Signore si degni di mandare operai e con-
fratelli , e di conservarci Lei per molto tempo .
Intanto accolga , o buon Padre ,i sensi della fi-
liale nostra affezione, con cui la preghiamo di vo-
lerci tutti benedire e raccomandare al Signore .
Preghi. soprattutto per me .
Suo aff.mo figlio in G . C.
Sac . PICCOLLO FRANCESCO .
L' AMAZZONIA.
Eseguibilità del disegno.
Per conchiudere questo discorso già oltremodo
fastidioso, solo mi resta, signori, di aggiungere
alcune parole sopra la eseguibilità del nostro di-
segno .
Siamo in un secolo altrettanto tempestoso quanto
pieno di grandi e straordinarie imprese .
Stendesi attraverso dei continenti immensa rete
di ferrovie ; il pensiero vola fino alle estremità
della terra sopra le ali della folgore soggiogata ;
traforansi dall'uno all'altro lato le montagne, ta-
gliansi istmi, e fannosi unire in istretto amplesso
mari e oceani, che stettero, son tanti mila anni,
disgiunti , lanciansi sopra i grandi cammini del
commercio del globo lunghe linee di navigazione
a vapore, si organizzano costosissime esplorazioni
solo nell'interesse della scienza . E mestieri di mi-
lioni per ciascuna di codeste imprese? Il genio del-
l'uomo batte il piede, ed i milioni sorgono per in-
canto, come le legioni di Pompeo . Or bene per una
impresa sì grandiosa , sì bella , di tanti risultati
pratici come questa nostra , dovranno mancare i
mezzi ? Havvi tra noi danaro per tutto ; spendonsi
qui somme amplissime in opere di puro lusso , o
ben poco utili e solo quando si tratti di fare
un po' di bene reale a questo povero popolo , ci
si chiuderanno spietatamente gli scrigni e tutte le
borse? Non deve essere così .
Abbiamo bisogno di un capitale, signori .
E la condizione essenziale acciò si effettui qual-
sivoglia impresa : capitale per la compra del va-
pore, capitale per la sua manutenzione . Questa ab-
braccia non solo la spesa del personale del combu-
stibile, e delle riparazioni ecc . ma ancora il sosten-
tamento dei Sacerdoti impiegati nella missione ;
perocchè conviene che, il loro ministero sia com-
pletamente gratuito . E questo un punto in cui mi
tengo fermo in modo irrevocabile, ed ho per questo
ragioni ponderose . Salvi adunque i diritti parroc-
chiali nelle parrocchie provviste , i sacerdoti del
Cristoforo predicheranno ed amministreranno i
sacramenti senza imporre alcun onere di sorta alle
popolazioni, che vanno a soccorrere spiritualmente .
Pertanto fa d' uopo che la medesima impresa
loro somministri il necessario per una onesta sus-
sistenza .
Come riunire questo capitale assai considerevole?
Senza dubbio avremo grandi difficoltà, ma ci dice
la Sacra Scrittura che non dobbiamo rifuggire dalle
imprese laboriose : Non oderis laboriosa opera (Ec-
cles . vii, 16) .
Inoltre quello che uno si figura da prima diffi-
cilissimo, quasi impossibile, diventa perfino facile,
quando con generoso animo e volontà risoluta
poniamo mano all'opera .
Il capitale di che trattiamo sarà dentro poco
tempo riunito, concorrendo :
1° La provincia delle Amazzoni, che piena di
aspirazioni generose, conscia dello splendido avve-
nire che ha dinanzi a sè, non può, sopratutto nello
stato di prosperità in che si trovano le sue fi-
nanze , lasciar di aiutare largamente ed efficace-
mente un'impresa di sì alta importanza per lei, e
che la coprirà di tanto onore e di tanta gloria in
faccia all'Impero ed alle altre nazioni .
2 ° Il governo imperiale, che senza dubbio deve
mostrarsi impegnato per la esecuzione del Cristo-
foro, come un mezzo certamente atto a promuovere
losviupcmeralodiquestav
ed interessantissima porzione dell' Impero Ameri-
cano .
3° Gli abitanti di questa vallata , capitalisti,
negozianti, industriali, operai, impiegati pubblici,
padroni e operai, riuniti ed arruolati in una vasta
associazione , che si ramificherà per tutto il ter-

2.3 Page 13

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ritorio della provincia e dell'impero , e per ogni
parte dove saranno uomini di cuore .
L'Associazione ! Signori , ho proferito una pa-
rola magica, che ha operato prodigi in tutti i se-
coli . Una volontà soltanto , che può ella mai ?
Nulla . Molte volontà riunite che possono mai?
Moltissimo .
Una verghetta isolata rompesi ; il fascio resiste .
Lo sforzo individuale muove una paglia ; lo sforzo
collettivo rimuove montagne . Che dicono gli sco-
raggiati ? Come fare ! E impossibile ! Non sanno,
ignorano completamente la fecondità del principio
d'associazione .
Vedete, signori ; se la metà dei lavoranti che si
impiegano nell'estrazione della gomma elastica des-
sero anche solo il prodotto di un giorno del loro
lavoro, sarebbe codesto più che sufficiente per lo
acquisto e l' adottazione del Cristoforo . Basta a-
dunque uno sforzo comune . Si popolarizzi l'idea ;
associamoci tutti , e quel che è ora un semplice
disegno, sarà di qui a poco un fatto compiuto .
Il R . Vicario generale il cui zelo ed intelligenza ben
conoscete, può essere il principale propagatore e pro-
motore dell'idea in tutto il paese delle Amazzoni .
Una commissione composta dei più probi e di-
stinti membri dell'alto commercio di questa capi-
tale, sarà incaricata di custodire e zelare il capi-
tale a misura che si andrà raccogliendo .
La parte che sarà destinata alla spesa del vapore,
potrà essere ridotta con le dovute autorizzazioni
a polizze del debito provinciale, con l'interesse che
la generosità della provincia fisserà, nell' intento
di favorire così utile intrapresa .
Ecco l'opera, signori ! Noi ergeremo per mezzo
del Cristoforo un monumento, ma un monumento
maggiore e più glorioso che le muraglie di Tebe con
le sue cento porte ; che i giardini pensili di Babilonia,
delizie di Semiramide ; che il monumento di Mau-
solo ; che le piramidi d' Egitto , sontuose tombe
dei Faraoni.Sonquestiachmonuetipra
della vanità, il nostro della carità ; quelli il tempo
per la maggior parte li distrusse e annientò , il
nostro è immortale ; quelli sono vani sepolcri, che
non hanno restituito vita alle ceneri reali , che
rinchiudevano , dal nostro si spanderà con getto
perenne la luce e la vita ! Il bello, il grande mo-
numento che stiamo per innalzare , è un popolo ,
un popolo delle Amazzoni per le Amazzoni .
Ecco l'opera ! Con profonda commozione del mio
spirito io ve l'affido . È vostra . Prendetene conto .
Ma prima di questo voglio porla sotto la pro-
tezione di Dio, come il vecchio poeta Dante il suo
Paradiso, afinchèquelspremoPterinfto
Amore, che muove gli astri del cielo, e dirige il
corso delle civilizzazioni, nella bella frase di Oza-
nam, le dia il vigore e l' incremento che solo il
medesimo Signore può dare .
Voglio depositarla con tutto il rispetto ai piedi
del suo Vicario sopra la terra, dell'egregio Pon-
tefice, l'immortale Leone XIII, che l' animi
con quella benedizione feconda del Sommo Ponti-
ficato, che ha fatto crescere tante istituzioni am-
mirabili nella cristianità .
Voglio offerirla come un omaggio del mio pro-
fondo rispetto al nostro illustre Monarca , al suo
governo, alle due Camere, acciocché la prendano
nella considerazione che loro sembra meritare .
Voglio presentarla come una testimonianza di
mia stima al degno Magistrato che tiene in questo
momento le redini dell'amministrazione di questa
Provincia, ed alla patriottica Assemblea, che con
tanto zelo s'impegna nello sviluppare i vari ele-
menti di sua prosperità .
Affido in fine e raccomando questa idea coi voti
più ardenti dell' anima mia a tutti i capitalisti
nazionali e stranieri, agli uomini religiosi e uma-
nitarii, dell' antico e del nuovo mondo pel quale
non è ignota alcuna intrapresa , che come questa
ha per fine lo sviluppo del cristianesimo e dell'in-
civilimento in qualsivoglia regione del nostro globo .
Io vorrei sforzarmi a tutta possa per riuscire in
questa impresa grandiosa che tengo dinanzi agli
occhi . Sarebbe la maggior consolazione del mio già
lungo ed affannoso Episcopato, vedere questo mio
disegno tradotto in breve in una grande e splen-
dida realtà . Se però non mi sarà dato di giun-
gere al desiato termine, se Iddio non permetterà
ch'io senta il supremo conforto di accompagnare
una volta almeno ne' vecchi miei giorni il SS . Sa-
cramento portato dal Cristoforo sopra le acque
delle Amazzoni, a popoli che tanto mi sono cari ;
se mia sorte è di aspirare veementemente al bene,
senza poterlo realizzare , almeno , uomo di desi-
derii - vir desideriorum - morrò come Mosè
sopra il mio Nebo, con le braccia stese verso la
terra promessa ! (Fine) .
LA PATAGONIA
e le Terre Australi del Continente Americano .
Parte terza.
CAPO VII .
Governo, Lingua, Intelligenza
dei Patagoni .
Gli abitanti delle Pampas e della Patagonia
propriamente detta hanno un governo poco ben
determinato . Sono divisi in tribù più o meno nu-
merose ; ognuna è indipendente dall'altra . Varie
tribù furono già assoggettate alla Repubblica Ar-
gentina od al Chilì, e questi prendono il nome di
Indios mansos , cioè Indiani gia assoggettati e
mansuefatti, e sono le più vicine ai popoli assoget-
tatori, alle cui leggi devono obbedire . Tra di essi
incomincia a penetrare la civiltà e la religione ;
ma pochi e quasi nessun sono i sacerdoti che di
loro si possano curare ; non si trovano che di paese
in paese a gran distanza e sebbene abbiano il nome
di Indios mansos sono per lo più ancora selvaggi
ed idolatri .
La Repubblica Argentina si riserva il diritto di
pressochè tutte le Pampas e della Patagonia,, ed
in nuova recente demarcazione dei confini assegnò
alla provincia di Buenos Aires tutta la parte o-
rientale fino a Carmen . Stabilì fortini sul Rio

2.4 Page 14

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Negro ed agisce vigorosamente affinchè dentro i
limiti stabiliti i selvaggi stiano a freno intiera-
mente . Si aggiunse poi alla Confederazione Ar-
gentina la nuova Provincia di Patagonia e per essa
fondò una piccola città col nome di Viedma sulla
sponda destra del Rio Negro in faccia a Carmen ;
la costituì capitale della Provincia e la fece sede
di un governatore . Tuttavia l'influenza di questo
gevernatore sui Patagoni è nulla , fuori che su
quelli i quali o per bisogni o per ragione di com-
mercio si lasciano sottomettere .
Poca diversità vi è fra i Patagoni veri ed i
Pamperos non assoggettati, poichè tutti come mi-
gratori vivono parte del tempo in un luogo e parte
in un altro . Non pare però che i Pamperos nelle
loro migrazioni vadano in paesi tanto lontani ; ar-
rivati a poche giornate di distanza si fermano una
stagione e poi per lo più tornano nei luoghi già da
loro abbandonati . Questi sono quasi sempre in guerra
cogli Argentini . Scopo loro principale è di fare
frequenti invasioni sulle frontiere della Repubblica
Argentina e per saccheggiare e portar via tutto
ciò che trovano e così arricchirsi di animali senza
la fatica di domarli, e così vendicarsi, dicono della
povertà, alla quale gli Europei impadronendosi del
loro territorio, li hanno condannati .
I Patagoni propriamente detti non paiono così
arrabbiati contro i bianchi perchè non ebbero an-
cora tante lotte a sopportare, tuttavia gli Argen-
tini dovettero abbandonare molti stabilimenti che
nel secolo scorso in mezzo a loro si erano fondati :
ma ciò avvenne specialmente per le discordie po-
litiche della Repubblica . Ora che le sue leggi pa-
iono sufficientemente organizzate nuovamente si
cerca di stabilire come già si stabilirono vari for-
tini avvanzati .
Le tribù vere Patagoniche che occupano tutto
il territorio fino allo stretto di Magellano vivono
l' una indipendente dall' altra , senza leggi fisse .
Nel loro interno hanno un sistema politico dei più
semplici . Essi sono governati da un capo che chia-
mano Caras-Ken e da noi Cacico, il cui potere non
si esercita che in tempo di guerra . In pace vien
rispettato, ma non gode di alcun privilegio . Questa
carica non è ereditaria di diritto ; importa che
il figlio per succedere al padre dia prove di co-
raggio e di eloquenza, altrimenti il posto è con-
ferito ad un altro . I cacichi sono eletti e procla-
mati nelle due grandi feste dell'anno (1) . Il cacico
è distinto dagli altri per un berretto di peli d'uc-
celli colle loro piume cui pone in capo quando ri-
ceve visite per dimostrare così l'alta sua dignità .
Ognuno vive a suo modo e il più scaltro è il
più stimato . Non conoscono divisione di terreno
fra i membri della loro società . Le ricchezze non
possono essere appo loro che mobiliari, e l'uso di
distruggere alla morte d'ognuno tutto ciò che gli
appartiene nel mondo, li mette nella necessità di
trovare nuovi mezzi di esistenza .
Tutte le tribù parlano la stessa lingua dallo
stretto di Magellano fino ai dintorni della Repub-
(1) I Patagoni fanno due
orgie straordinarie . Una è
fiensteprsiomlaevnenria
ogni anno
in onore
con
del
genio del bene l'altra in autunno in onore del genio del
male.
blica Argentina ; tuttavia succede del loro idioma
come di tutti gli altri , vi si incontrano diversi
dialetti difficili ad impararsi, ma che riescono fa-
cili a comprendersi , quando si conosce la madre
lingua . Questa lingua sebbene parlata per un' e-
stensione molto vasta di territorio , per quanto
pare, non è mai stata scritta in nessun luogo, e
al certo non possiede nè grammatiche nè dizionari ;
sembra tuttavia lingua ricchissima di combinazioni
ed immaginosa, severa nella sua forma rozza, la-
conica e sonora essendo nello stesso tempo armo-
niosa, ricca di aggettivi, d'interiezioni e di mo-
dulazioni del verbo . D'una costruzione consistente,
essa ha potuto resistere alle continue modificazioni
cui sono soggette le lingue non fissate dalla scrit-
tura . La difficoltà più grande consiste nel parlarla,
poichè. essa è molto gutturale ed ha gran numero
di aspirazioni , più simile in questo alle lingue
Slavo-germaniche che non alle Indo-latine. Il par-
larla adunque per noi Italiani, Francesi, Spagnuoli
riuscirà sempre difficilissima, specialmente perchè
è piena di suoni che le nostre lettere non sapreb-
bero esprimere .
L'unità di lingua è pei missionari un bene stra-
ordinario poichè già molti delle famiglie dei sel-
vaggi abitano nelle popolate città e nei paesi ; e
noi stessi specialmente a Carmen ed a Viedma ab-
biamo nei nostri ospizi molti giovani di famiglie
selvaggie . Questo fa sì che la lingua potrà senza
tanta difficoltà impararsi prima di inoltrarsi nei
paesi deserti : ed anche col tempo si potranno com-
porre grammatiche e dizionarii a grande aiuto dei
futuri missionarii (1) .
D'Orbigues aggiunge : I Patagoni non mancano
d'intelligenza, e il loro genio nazionale merita di
essere preso in considerazione .Ilordischano
un carattere rimarchevole d'energia, sono eloquen-
tissimi ed hanno sovratutto l'ambizione di parlare
a lungo senza esitare o deviare dall' argomento .
Ciò che in particolar modo si distingue si è l'uso
frequente del paragone . Questa tendenza li fa so-
migliare ai popoli Orientali , che , come è noto ,
fanno consistere la poesia nell'uso quasi continuo
della metafora .
L' abitudine della caccia , il bisogno di potersi
dirigere nelle loro lunghe escursioni, secondo il sole
e le stelle, fecero nascere fra gli indigeni di quelle
contrade idee astronomiche ; sebbene esse a pro-
porzione di altri popoli siano molto rozze . Eglino
trasformarono la parte del firmamento da loro co-
nosciuto come in un immenso quadro rappresen-
tante la caccia degli Indiani . Così la via Lattea
per loro è il cammino del vecchio indiano che cac-
ciava lo struzzo . I tre re furono le palle che egli
gettava a quell'uccello, i cui piedi sono la croce
del Sud , mentre le macchie australi che accom-
pagnano la via Lattea, non sono ai loro occhi che
mazzi di piume formati dal cacciatore . Queste al-
(1) Fu già stampato nel 1876 a Buenos Aires per opera
dei RR . PP. Lazzaristi un libro intitolato « Piccolo ma-
nuale del missionario, » catechismo in spagnolo ed in pa-
ragone, con domande e risposte . Il General Moreno in una
diuturna escursione che fece in Patagonia raccolse molti
vocaboli che radunò a modo di dizionario ; ma questi non
si possono chiamare che primi tentativi .

2.5 Page 15

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legorie non isviarono gli Indiani dallo scopo pra-
tico dell' astronomia . Così adottarono una nuova
divisione di tempo ragionevolissima ; quando le
piante cominciano a rifiorire, eglino rettificano e
regolano i giorni supplementari . Questo prova che
le nazioni le quali abitano l' estremità Sud del
Continente Americano non sono certamente prive
d'intelligenza , e che coltivate potranno a poco a
poco ridursi a civilizzazione .
TRIDUO A S . GIOVANNI EVANGELISTA
IN TORINO .
Nella Chiesa di S . Giovanni Evangelista si ce-
lebrò solennemente il Triduo che nell' occasione
della Festa della Natività della SS . Vergine venne
ordinato dal S . Padre e raccomandato eloquente-
mente dall' Em .mC. °ardinleAcvso In quel-
l'occasione predicò Mons . Omodei Zorini, canonico
nella Cattedrale di Vigevano , il quale colla sua
forbita e potente parola , trasse il numeroso udi-
torio a religiosi pensieri . Opportunissimi furono
gli argomenti che svolse con màestria e facondia
nei tre giorni : L'indifferentismo pratico - L'a-
more a G . C. - L'allegrezza dei credenti nella
Natività di Maria . - In questo ragionamento ,
che fu l' ultimo , mentre manifestò tutto lo zelo
che lo anima per la gloria della SS . Vergine ,
dimostrò come sapientemente il S . Padre raccolga
il mondo cattolico intorno alla Vergine SS . Poi-
chè siccome Maria diede al mondo G . C ., che solo
ad ogni male può recare efficace rimedio , così
Essa ridurrà a G . C . il mondo traviato, onde ri-
trovi salute nei troppi mali che ora lo angustiano .
Secondo le prescrizioni di S . Em . il Cardinale
Arcivescovo raccomandò una elemosina per i po-
veri colpiti dal cholera . Fu cosa edificante e con-
fortatrice il vedere come generosamente gli uditori
corrisposero all'invito . Furono raccolte L . 219, 70 .
Che, tosto depositate alla Curia , a quest' ora a-
vranno rasciugata qualche lagrima e procurato un
pane o un abito a qualche vecchio abbandonato o
a qualche orfanello derelitto .
Iddio ricompensa qui e nell' eternità colui che
ha compassione degli infelici e gli aiuta .
BIBLIOGRAFIA
LA MENTE ED IL CUORE DI SILVIO PELLICO .
È questo il titolo d'un ottimo libro, che venne
pubblicato in questa città dal benemerito Circolo
B . Sebastiano Valfrè della Gioventù Cattolica! In
esso a modo di Antologia furono raccolte le mi-
gliori sentenze, le più soavi lettere e le più belle
narrazioni , che si possono ricavare dagli scritti
del letterato, filosofo e credente Saluzzese . A prin-
cipio leggesi un brevissimo proemio , che spiega
l' indole del libro ; tien dietro una stupenda let-
tera del M . Rev . D . Ponte, già intimo amico
di Silvio Pellico, a cui seguono alcune parole tolte
dai dottissimi scritti dell'Eminentissimo Cardinale
Gaetano Alimonda . Questo libro fu stampato come
soave ricordo del terzo decennio della morte dello
scrittore Saluzzese, che celebrossi in questa nostra
città dal Circolo 13 . Sebastiano Valfrè il 6 dello
scorso mese di Febbraio . E questo un tal genere
di pubblicazione, che è destinato a far molto bene
e deve servire come antidoto a certi scritti d'in-
dole letteraria ! E questa un' ottima Antologia ,
che deve trovare aperte le porte di tutte le fa-
miglie cristiane e di tutti gli istituti di sana edu-
cazione . Conviene anzi desiderare, che possa questo
florilegio Pellicano riescire ad entrare in certe
scuole della cara nostra patria, nelle quali è tanto
falsato l'indirizzo, che si deve dare alle crescenti
generazioni ! Tocca ora ai credenti nostri concit-
tadini di far buon viso a quest' aureo libro , il
quale pel suo contenuto, per la nitidezza dei tipi
e pel suo prezzo , e più ancora per la sua mora-
lità nulla lascia a desiderare . Coloro che si occu-
parono nel promuovere, nel dirigere e nel pubbli-
care la presente Antologia , non furono mossi da
altro desiderio, che di fare un po' di bene nelle at-
tuali contingenze, in cui si trova la stampa . La
mente ed il cuore di Silvio Pellico si raccomanda
da sè ; e noi pigliamo questa raccomandazione in
buon conto ; e con tutto l' affetto dell' animo di-
ciamo a tutti i Lettori del nostro diffuso Periodico :
Comperate , leggete e procurate che sia letto e
diffuso quest'aureo libro !
Si vende presso la Libreria Salesiana al prezzo
di Lire 1,50.
Ci facciamo un dovere di notificare ai
nostri Cooperatori e Cooperatrici che da
qualche settimana il Sig . D . Bosco si
trova alquanto incomodato ; perciò lo rac-
comandiamo alle loro preghiere .
IL VERO ANTICOLERiCO ED IL ROSARIO .
Raccomandiamo alla carità dei nostri Cooperatori
e Cooperatrici la diffusione del Vero Anticolerico
e del Rosario divotamente recitato . Sono dessi
due opuscoletti testè pubblicati dalla Tipografia
Salesiana .
Il Vero Anticolerico, facendoci conoscere le cause
prime del microbo colerigene essere riposte nella
corruzione dell'uomo, la quale genera in Dio la col-
lera, a questa ci rivolge, e questa cerca di disar-
mare . L'Autore, che è il degnissimo sig . Curato di
S . Giulia in Torino, per primo mezzo suggerisce

2.6 Page 16

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quello che un altro zelantissimo sacerdote torinese,
suggerisce nel libretto annunziato nell'ultimo no-
stro Bollettino, vale a dire d'ingaggiare con Dio
una nuova lotta di Giacobbe, di pregarlo con tanta
insistenza da stancarlo e vincerlo . Esso ci fa co-
noscere il microbo, il modo di prevenirlo, quello
di reprimerlo ed il modo di vincerlo onoratamente
cadendo nella pugna . La diffusione di quest' opu-
scolo è adunque, in questi tempi d'inaudita paura,
un'opera non solo di carità cristiana, ma di civiltà
umana . Vendesi alle Librerie Salesiane di Torino,
di Roma e di S . Pier d'Arena a soli 5 centesimi .
Chi ne acquisterà 50 copie riceverà in dono La
Causa dei Mali presenti del Muzzarelli , libro
che facendoci conoscere chiaramente la vera causa
di tutti i mali, preparandoci a tutti combatterli,
nessuno venendo addosso all' impensata , non ver-
remo abbattuti dalla semplice paura , potendosi
dire che la paura dei mali umani è quasi il ter-
mine dell' insipienza, come il timor di Dio è il
principio della sapienza.
Il Rosario divotamente recitato poi non avrebbe
bisogno d' altra raccomandazione dopo quelle che
leggonsi nell'Enciclica del S . Padre . Esso insegna
a servirci di quella maravigliosa invenzione, che,
al dire d' Augusto Nicolas, il genio non è suffi-
ciente a spiegare . Se ogni Ave Maria è come il
colpo di un ariete, che batte in breccia le riverse
parti di una torre, commove e finisce per placare
la divina giustizia , sollevata contro di noi dal
peccato , è cosa chiara che un libretto , il quale
insegna il modo pratico di usare questa specie di
arma spirituale, vale quanto vale il frutto della
vittoria . Vendesi anch'esso dalla Libreria Salesiana
alle stesse condizioni del Vero Anticolerico .
desi alle Librerie Salesiane al prezzo mitissimo di
L . 1, 20 . Legata elegantemente in tela per uso
strenna a L . 2, 20.
Detto libro , come gran parte delle altre pub-
blicazioni edite dalle Tipografie Salesiane, trovasi
vendibile anche in Via Lagrange, N . 20, sotto il
portone . Perciò chi volesse per comodità rispar-
miarsi il cammino in Valdocco può provvedersi in
questo deposito di quei libri che desidera .
Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRAR[ GIUSEPPE gerente respons.
Tip. San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena 1884.
OPERE VARIE EDITE DALLA TIP, SALESIANA
1884 Marzo - Ottobre 1884
disposte per ordine di formato
Formato in-64°
Piccola Biblioteca Ascetica
18 Regol . pensieri ed affetti per le figlie del
Sacro Cuore ecc
L . 0 10
Formato in-32°
Opuscoli Cattolici
A cent. 5 ciascuna copia, e L, 4 al cento .
102 . Vigo . Il vero anticolerico , ossia nozione,
rimedii, prime cure ecc .
Collezione Ascetica
LA CAUSA DELLE ANIME PURGANTI .
Il mese di Novembre è sacro in modo speciale
alle s . Anime purganti . Chi volesse un librettino
fatto appositamente per perorarne la causa , si
trova presso la Libreria Salesiana ; ed è intitolato
La causa delle Anime purganti, In questo opu-
scoletto vi è quanto abbisogna e per suffragare
le care anime dei nostri trapassati colla novena,
lo' ttavario e le pratiche di pietà per il mese in-
tero . Si vende al prezzo di 20 cent .
Presso le stesse Librerie di Torino e presso a
quella di San Pier d' Arena, trovasi vendibile Il
illese di Novembre Santificato ossia la divozione
verso le anime del Purgatorio, promossa per via
di brevi considerazioni e scelti esempi col modo
d'.asMceoltrinufgdelanim
Pt;.uoergizadn,03
39 . Francesco di Sales (S .) . Il Teotimo Parte Ia L . 1 00
40 .
»
»
2a » 1 00
41 . Huguet. Glorie e virtù di S . Giuseppe . » 0 75
42 . Labd . Brevi istruzioni sulle principali verità
della Religione
. . » 0 50
43 . Martinengo, L'igiene dell'anima . Ediz . econ . » 0 60
Lectures Morales
Martinengo . La queue de la grande Béte . » 0 35
Operette varie di Deposito
Bongiovanni . La lotta di Giacobbe ecc . . . » 0 15
11 Santuario della Consolata in Torino . Memo-
rie storiche
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Letture Catt. di Torino
SANTA TERESA DI GESU'
Rimasti senza copie della Vit a di Santa Te-
resa di Gesù , scritta dal Sac . Giovanni Bonetti,
inocasionedelIICentenariodelaSantae pu-
blicato dalla Tipografia Salesiana in carta ordinaria,
raccomandiamo quella stampata in carta fina . Ven-
376 . Damiani . Guglielmo . Racconto . . .
377 . »
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. . . 0 60
378 . »
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379 . Tassoni . Comp . della vita del B .Sebastiano
Valfrè
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380 . Compendio della vita di S . Rocco . . » 0 20
381 . Guerra . Don Marco ossia perdono e con vito
382 . »
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l 0 60
383 . »
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