187807


187807



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


Noi dobbiamo aiutare i fratelli a fine di
cooperare alla diffusione della verità .
(III, S . Giov . 8) .
Attendi alla buona lettura, all'esortare e
ali' insegnare .
(I TIM . IV - 151 .
Delle cose divine la più divina quella si è
di cooperare con Dio a salvare le anime .
(S . DIONIGI) .
Chiunque riceverà un fanciullo in nome mio
riceve me stesso . (MATT . XVIII, 5) .
Bisogna aver cura dei fanciulli, perchè di
essi è il regno de'Cieli . (S . GIUSTINO) .
Vi raccomando la fanciullezza e la gio-
ventù ; curatene con grande premura la
educazione cristiana ; mettete loro sott'oc-
chio libri che insegnino a fuggire il vizio .
e a praticare la virtù .
(Pio IX) .
Un amor tenero verso il prossimo è uno dei più grandi ed eccellenti doni, che la divina Bontà faccia agli uomini .
(IL DOTTOR S . FRANCESCO DI SALES) .
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - La Chiesa Cattolica , la Gioventù e la
Società - I decreti di Urbano VIII ed i miracoli di
Pio IX - Apertura di nuove case Salesiane - Dise-
gno della Chiesa di S . Giovanni - Grazia di Maria
Ausiliatrice - Primo tentativo per evangelizzare la
oserà negare essere la Chiesa quella che ,
diffusa fra le nazioni la predicazione del
Vangelo, portò la luce della verità in mezzo
a popoli feroci e imbevuti di sconcie su-
Patagonia - Il saluto ai Sacerdoti - Indulgenze perstizioni, e li mosse alla cognizione del
speciali pei Cooperatori .
divin Creatore e alla considerazione di se
stessi ; che tolta via la miseria della schia-
vitù richiamò gli uomini alla primitiva loro
LA CHIESA CATTOLICA
nobilissima dignità ; che spiegato in ogni
la Gioventù e la Società . angolo della terra il vessillo della Reden-
zione, introdotte o protette le scienze e le
I. Giacevano gli uomini nelle fitte tene- arti, fondati o presi in sua tutela gli isti-
bre dell'errore, e brancolavano in sulla tuti di carità destinati al sollievo di qua-
terra a guisa di gente smarrita in selva o- lunque miseria , ingentilì l' uman genere
scura . Anzi di più : perduta o soffocata per- nella società , e nella famiglia , lo sollevò
Sin l'idea dell'onesto e del giusto, e lasciato dallo squallore, e con tutta diligenza lo or-
libero il freno alle malnate passioni, si rav- dinò ad un snodo di vivere conforme alla
volgevano nel fango di ogni bruttura, e senza dignità e ai destini della sua natura ? » -
compassione veruna trattavano i loro simili, Così il grande Pontefice .
siccome bestie venali . Chi liberolli da Or bene, quello che la Chiesa operò, lo
notte sì buia ? Chi li ritrasse da tanta bar- opera tuttora ; anzi ella sola è capace a
barie ? - La Chiesa Cattolica - Essa colla formare e conservare una società illuminata
sua dottrina celeste, coi suoi precetti divini, e saggia, proba ed onesta, e quindi salvarla
co' suoi efficaci conforti, fu qual vivida pel tempo e per l'eternità . E come ? - Col-
luce, elle diradò le tenebre delle umane l' imbevere sopra tutto le teneri menti delle
menti ; fu qual sale benefico, che condì i verità da Cristo insegnate, coll' educare gli
cuori, e preservolli dalle infamie nefande ; animi giovanili alle virtù comandate da
fu qual fida maestra anzi qual madre pie- Dio , corroborandoli alla pratica delle me-
tosa che insegnò loro ad amarsi, e mutò i desime coi motivi, cogli eccitamenti, cogli
nemici in altrettanti fratelli . Per questo aiuti superni, che ella sola possiede.
mezzo la società, che andava morendo, ri- Di qui la necessità di ammaestrare , ed
sorse a vita novella « Chi oserà negare , educare la gioventù nei principii cattolici
disse egregiamente il supremo Pastore prima che l' errore ne abbia offuscata la
della Chiesa, Leone XIII, nella mirabile sua mente , prima che il vizio ne abbia imbe-
Enciclica « Inscrutabili Dei Consilio » chi vuto e depravato il cuore .

1.2 Page 2

▲back to top


In ogni tempo la Chiesa attese alla istru- Ma a che andar citando fatti antichi, men-
zione della tenera età . Qual madre che ama tre ci abbondano i contemporanei e mo-
tutti i figli suoi, e tutti abbraccia e stringe derni ? Le umane tigri, che insanguinarono
al seno, la Chiesa non trascura gli adulti, la Francia, sulla fine dello scorso secolo ,
ma gli occhi di sua predilezione ella tiene non erano essi filosofi, avvocati, oratori, e
rivolti ai figli più teneri, e a loro consacra scrittori pur anche di grido ? E quegli scia-
le maggiori finezze dell' amor suo . Essa ad gurati, che a guisa di spiriti sbucati dall'in-
esempio del divin Maestro va ognora gri- ferno, diedero il fuoco a Parigi nel 1871,
dando : Lasciate che i piccoli vengano a me : e fucilarono cittadini innocenti, non erano
sinite pueros venire ad me . E con ragione . ancor essi usciti dalle scuole, ma da quelle
I fanciulli ed i giovanetti sono le fonda- scuole, da cui è bandito ogni elemento Cat-
menta, le radici, la semenza della società re- tolico e persino il Crocifisso ? Non fu essa
ligiosa e civile . Chi non sa che di qui a dieci, a ancora la filosofia elle il 2 del passato Giu-
quindici, a venti anni i bimbi, che or ci fanno gno armò la mano del professore Nobiling
corona , formeranno il nerbo del popolo ? per attentare alla vita dell' imperatore Gu-
Quindi quale sarà la gioventù presente, tale glielmo ? Sì per lo appunto, somministrando
sarà il popolo , tale la società avvenire . così una inviolabile prova che la scienza,
Ed in vero, volete che una casa duri o che l' istruzione profana, disgiunta dalla co-
rovini? E voi sopra solida pietra, o sopra gnizione, e dalla pratica della Cattolica
fango poggiatela . Bramate che cresca ri- Religione, lungi dal moralizzare l' uomo, lo
gogliosa o intisichisca una pianta ? E voi deprava in quella vece, e lo addestra pur
custoditene gelosamente , o guastatene le anche a più raffinata barbarie .
radici . Seminate zizzania in vece di buon La necessità d'impartire per tempo ai gio-
frumento, o lasciate incolto il vostro campo, vanetti l'istruzione e l'educazione religiosa
voi nella bella stagione in luogo di un mostrasi vie più manifesta dai funestissimi
podere che vi rallegri la vista colle sue effetti, che per somma sventura risultano
biondeggianti spighe, in luogo di una rac- nei medesimi dalla mancanza, o dal disde-
colta di copiosi e pesanti manipoli, che vi gno di queste . Diffatto dell'ignoranza reli-
riempia i granai, altro non avrete elle cardi giosa, della trascurata o della mala edu-
spine, le quali vi offenderanno gli occhi, cazione è compagno indivisibile il mal co-
vi pungeranno le mani .
stume . Or questo appunto è per l'età gio-
Taluni van blaterando che a formare vanile qual verme, che con dente vorace
giovani e uomini dabbene, a creare una so- rode e consuma la radice del fiore, il fa
cietà morigerata e felice, basta l'istruzione appassire, e piegare in sullo stelo prima che
profana, e che la scienza vale per tutto . raggiunga il nieriggio .
La storia, custode incorruttibile dei fatti, La quotidiana esperienza dimostra che
è in pronto per dare alla diceria di costoro per molti giovani si avvera il detto dello
una solenne mentita . Atene e Roma prima Spirito Santo , che i malviventi non rag-
del Cristianesimo erano le sedi della u- giungeranno la metà de ' loro giorni . Do-
mana sapienza, eppure chi non conosce la mandiamo ai periti dell' arte salutare , ai
corruzione che regnava tra loro ? Chi i- medici degli ospedali e delle private fami-
gnora di quei tempi le sanguinose crudeltà glie , domandiamo quale sia la ragione pre-
dei forti contro dei deboli, dei vincitori con- cipua, per cui certi giovanotti dal primo
tro dei vinti, dei padroni contro dei servi, pelo sembrano scheletri ambulanti, e nel-
dei padri e delle madri istesse contro dei l' aprile degl' anni loro si mostrino esau-
figli ? Nè siffatti disordini morali, sovverti- sti di forze . Alla nostra domanda una voce
tori di ogni famiglia e società , avevano concorde risponde : Fatte poche eccezioni,
luogo soltanto tra il minuto popolo , ma il veleno della scostuinatezza scorre nelle
signoreggiavano tra i legislatori, dominavano vene di quegli infelici, e ne penetra persin
tra i dotti, non esclusi i più insigni, come le midolla . « Nè l'arte possiede contravve-
un Socrate ed un Cicerone . Laonde nella leno così potente per salvare questi esseri
sua lettera ai Romani, trattando dei sapienti da una morte immatura, nè gli umani
del secolo , l' Apostolo delle genti ebbe a consigli, nè le minaccie approdano punto .
chiamarli « Ricolmi di ogni iniquità , di « Veggo che lei ha ragione, diceva uno di
malizia, di fornicazione , di avarizia , di costoro al medico curante, veggo che lei ha
malvagità, pieni d' invidia, di discordia , ragione, e che io mi rovino la salute ; ma
di frode, di omicidii, seni' amore , senza pure non posso frenarmi, » e a 18 anni ca-
compassione . » (cap . I) .
deva nella tomba vittima de' suoi disordini .

1.3 Page 3

▲back to top


Or, chi potrebbe preservare, o salvare coi fatti? E che mai avverrebbe se la
ancora questi miseri ? - La Chiesa coi suoi stessa umana giustizia, pel numero pre-
consigli e precetti, colle sue promesse e mi- potente di questi malvagi , dovesse la-
naccie, co'suoi sacramenti e preghiere . Fuori sciarsi cadere di mano la spada vendica-
di questo mezzo per molti giovani altro trice ? In questi ultimi tempi si sono veduti
non v'ha che una morte precoce, e lo schiu- paesi , città e provincie prese dal più alto
dersi di una tomba a ricevere e ridurre in spavento , e gli abitanti lasciare incolte le
polvere le loro ossa intisichite dal vizio . campagne, tenere chiusi i negozi, più non
Sa chi mi ha salvato la vita da una im- mettersi in viaggio , e perciò sospendersi
minente sciagura? - ci diceva non è molto il commercio a cagione di pochi malandrini,
un medico rinomato . - Si fu la paura del- che ne minacciavano le sostanze e la vita .
l' inferno , che seppe incutermi terribil- Or che sarebbe di una contrada, di un re-
mente nell' anima un Confessore ; e qui gno, del mondo intiero, se constasse di gente
con viva riconoscenza ce ne apriva il nome . siffatta ? Sarebbe ancor possibile allora l'u-
Senza di quel Ministro di Dio, ci sog- mano consorzio ? - Eppure a questo punto
giunse , io sarei caduto nel sepolcro sul verrebbe la civile famiglia, se sventura-
fiore dell' età mia . Lo dico con piena tamente non si riparasse per la gioventù
convinzione, testimonio qual sono da ormai all' ignoranza della Cattolica Fede, e al-
30 anni dello spegnersi di tanti giovani l' abbandono delle salutari sue pratiche .
per vizi nefandi .
In tanta luce della Religione Cattolica, i
Padri e madri, istruite , educate cristia- cui raggi feriscono le pupille dei ciechi
namente e per tempo i figli vostri, se non medesimi, non sarebbe dato in un subito
volete vederveli forse consumare da un di cadere negl' eccessi degli antichi pagani,
morbo fatale . o rapiti da una morte im- ma col tempo pur si verrebbe a precipi-
matura .
tare negli antichi errori e delitti . Ne ab-
Il. Non solo della gioventù, ma della in- biamo una prova nelle provincie state in-
tiera società è nemico funesto l'ignoranza vase dai Mori e dai Turchi ; ne abbiamo
della religione . Sia pure che i giovani i- eziandio una prova non dubbia negli affi-
gnari o disprezzatori della religione, e nella gliati alle sette massoniche, increduli empi
loro condotta immorali , tutti non peri- e crudeli più che i barbari antichi .
scano nei verdi loro anni ; mettiam pure Delle anime quindi , della Religione e
che pervengano all' età matura ; ma allora, della patria, benemerito assai si rende co-
sciagurata quella famiglia di cui saranno lui, che secondo sua possa si adopra a scon-
capi uomini tali ! Sventurato quel popolo giurare siffatto pericolo .
composto da membri siffatti ! Imperocchè Genitori, maestri, direttori, ministri di Dio,
se negli anni giovanili la religiosa igno- Cooperatori e Cooperatrici, e quanti avete
ranza apre l' adito a vergognosi eccessi , giovinetti in custodia, catechizzate adunque,
nella matura età lascia precipitare l'uomo istruite, cattolicamente educate . Nelle scuole
in vizi e delitti più antisociali e fune- più non si dà, o troppo di rado ai fanciulli l'in-
sti . Chi ignora le verità religiose o le segnamento religioso? E voi impartitelo con
disprezza non teme Iddio ; ed un individuo maggior frequenza e più ardente zelo nella
che Dio non tema, di quali misfatti non è casa e nella Chiesa . Si tenta d' istillare nei te-
egli capace? Portante in seno il fuoco di neri cuori massime perverse, e alla Religione
malnate passioni, provando ardente cupidi- nostra contrarie ? E voi gridate per tempo
gia di piaceri , di roba e di onori , nulla ai lupi, e non permettete che sbranino i
temendo da un giustissimo ed inesorabile vostri agnelli . Con libri avvelenati, con e-
Vindice , a cui o non crede o punto non esempi malvagi, con oscene pitture tentano
bada ; costui, purchè confidi di non cadere i ministri di Satana di strascinarli sulla via
sotto il peso dell' umana giustizia , se gli della perdizione ? E voi con fogli edificanti,
torna conto, t'inganna, ti tradisce, ti ruba, col racconto di begli esempi sacri e pro-
ed ove occorra, ti attenta pur anche la fani, coll' offerta di divote immagini inna-
vita . Se poi la tema di perdere l'onore, la morateli della virtù, e spronateli a correre
libertà, o la vita, lo frena dai misfatti pub- i sentieri dell' onesto e del giusto . Ecco una
blici , chi il frenerebbe dai delitti segreti ? opera delle più importanti a cui possiamo
Che cosa varrebbe ancora a rattenerlo, se consacrare oggidì i nostri sforzi . A que-
nei disordini suoi contasse molti alleati , i sta ci animò il non mai abbastanza com-
quali a vicenda si spronassero al male e si pianto Pio IX ; a questa ancora nella prefata
facessero arditi a vicenda colle parole e Enciclica ci spronò il suo degno successore

1.4 Page 4

▲back to top


Leone XIII, nostro infallibile Maestro . Le
sue parole sono troppo preziose ed oppor-
tune, perché noi non ve le mettiamo sot-
t'occhio nel chiudere questo articolo . « Spetta
a voi, Venerabili Fratelli , così il Vescovo
dei Vescovi, spetta a voi di adoperarvi a tutto
uomo che il seme delle celesti dottrine sia
a larga mano sparso nel campo del Signore,
che fino dai teneri anni, s'infondano nel-
l'animo dei fedeli gli insegnamenti della Fede
Cattolica, vi gettino profonde radici, e siano
preservati dal contagio dell' errore . Quanto
più i nemici della Religione si affannano
d' insegnare agli ignoranti, e specialmente
alla gioventzì,dottrine che offuscano la mente,
guastano il cuore , altrettanto maggiore
deve essere lo sforzo, affinché non solo il
metodo d'insegnamento sia efficace e sodo,
ma molto più affinché lo stesso insegna-
mento sia sano e pienamente conforme alla
Fede Cattolica . » Poscia soggiunse le se-
guenti parole, che mirano specialmente ai
padri e alle madri : « La buona educazione
della gioventù , perché valga a tutelare la
Fede, la religione ed i costumi, deve inco-
minciare fin dagli anni più teneri nella stessa
famiglia . »
Fratelli cari e sorelle dilette, raccogliamo
quali gemme preziosissime queste parole del
nostro Santissimo Padre , e facciamone te-
soro. Sì, secondo le nostre forze , gettiamo
il buon seme nella mente e nel cuore della
gioventù di ambo i sessi . Di certo nascerà
produrrà il suo frutto a tempo opportuno .
Così facendo noi coopereremo colla Chiesa a
preparare un popolo pio e morigerato , e
perciò prospero e felice ; un popolo onesto
fedele, che, dopo aver amato e servito il Si-
gnore in sulla terra, si rinnoverà nell'unità
dell'amore per sciogliergli una eterna lode
nel Cielo : Et populus qui creabitur lauda-
bit Dominum .
I decreti di Urbano VIII, e i miracoli
di Pio IL
Nello scorso mese un giornale torinese, che si
dà il titolo d' Illustrato, interpretando a suo ge-
nio i decreti di Papa Urbano VIII, pretese di
dimostrare non essere lecito ai fogli Cattolici
il pubblicare miracoli, grazie e favori ottenuti
per intercessione di Pio IX, senza la previa
ricognizione del Vescovo della diocesi, nella quale
sono accaduti, anzi senza il processo giuridico
da lui instituitone, mandato a Roma, e la re-
lativa risposta della Santa Sede . Tentò insomma
di far vedere che per siffatte pubblicazioni non
basta il premettere le solite riserve e proteste,
salvi i decreti di Urbano VIII, colle quali si
dichiara che ai fatti miracolosi, che si stampano,
altra fede ed autorità non si attribuisce, eho
puramente umana, e che non si vuole preve-
nire in proposito il giudizio di Santa Chiesa . In
oltre, accennato alle censure ed altre gravissime
pene ecclesiastiche stabilite contro i trasgres-
sori di quei decreti, pose in dubbio eziandio
se queste si sfuggano bastantemente, ancorchè
premettansi le suddetto proteste . Donde ne se-
guirebbe che, siccome la giuridica ricognizione
e canonico processo intorno ai miracoli di Pio IX
finora non si fece pur anco, e Roma non ha an-
cor detta la sua parola, così i giornali che li
diedero alla luce, e i Revisori che vi apposero il
Visto, avrebbero violate le prescrizioni della Chiesa,
commesso un grave peccato, e forse incorso al-
tresì nelle decretate pene , per non aver aspet-
tato eho fosse trasmesso alla Santa Sede nego-
tium instr uctum, e se ne ricevesse eius respon-
sum . Poveri giornalisti! sventurati Revisori!
Né il detto giornale ci venga a dire che egli
non accusò nessuno ; imperocchè la sua accusa
scorre fluidissima dalle sue premesse . Se non è
lecito il pubblicare quei fatti, come ei pretende,
dunque quelli che li pubblicarono fecero male . -
Neppure soggiunga eho questa conseguenza attri-
buire si deve alle prescrizioni pontificie, e non a
lui ; ché questo non è : la conseguenza scorre non
dagli allegati decreti, ma dalla interpretazione
arbitraria che egli ha loro data contrariamente
alla consuetudine di duecento e più anni . Laonde
volendo o non volendo, egli per difendere se stesso
ha posto in istato di accusa tutti i giornali, che
si erano fatti relatori di quei miracoli, inflisso
loro una nota di biasimo, e lasciè persino in forse
eho non siano caduti nelle censure .
Nè qui è il tutto ; ché il prefato giornale, ag-
giungendo peso alla derrata, cotali pubblicità di
fatti prodigiosi, che possono promuovere l' esal-
tazione di Pio Nono, credette di rassomigliarle
a ciò, che nel mondo dicesi Plebiscito; con quale
ragionevolezza e religioso buon gusto abbia egli
ciò fatto, non è qui il caso di dire .
Siffatte pretese così contrarie alla fin qui te-
nuta consuetudine, e cotale sgradito paragone ,
richiedono davvero un' adequata risposta ; e noi ,
se le nostre occupazioni ce lo permetteranno, ab-
biamo in animo di darla in apposito articolo . Per
ora crediamo solo di accennare qui di passaggio
che nello scorso maggio i Vescovi della pro-
vincia Veneta inviarono al Santo Padre, Leone
XIII , una supplica per implorare che permetta
l'esame delle virtù del venerato suo predecessore
Pio IX, onde, passare in appresso alla causa di sua
Beatificazione .
In questo importante e prezioso documento,
i venerandi Pastori, venuti a toccare delle re-
ligiose manifestazioni dei fedeli riguardo alla
santità di Pio IX, e delle grazie per sua inter-
cessione ricevute, non le chiamano punto un pe-
ricoloso e mondano plebiscito, ma le adducono
anzi siccome una caratteristica della verità, e
quale uno dei motivi più forti per domandare che
s'introduca la causa di sua Beatificazione . E
quantunque loro se ne presentasse l' occasione,

1.5 Page 5

▲back to top


e si trattasse di cosa gravissima, eglino tuttavia Rispondiamo per lui : Malgrado di queste sue
non censurarono quei giornali Cattolici, i quali parole : Sempre stati ammiratori delle virtù di
senza la previa decisione della Santa Sede ave- Pio IX in vita, noi ne desideriamo quant' altri
vano pubblicato grazie e favori, che dicevansi otte- mai l' esaltazione dopo morte ; egli finora non si
nuti per l'invocato patrocinio del defunto Pontefice . curò punto di presentare alcuna relazione di quei
Ci è dunque permesso di credere che essi non fatti prodigiosi, né di domandarne, per la pub-
giudicarono siffatte pubblicazioni contrarie ai pon- blicazione, il Visto all'Arcivescovo di Torino ; im-
tificii decreti, perché sapevano che questi proibi- perocchè, se lo avesse chiesto, non è credibile che
scono solo di stampare libri di grazie e mira- quel degno Prelato non glielo avesse concesso,
coli,pretendendo di darli per autentici e comprovanti non potendo questi ignorare il senso genuino dei
la santità del Servo di Dio, prima che la Chiesa decreti di Urbano VIII, né la pratica fin qui te-
per tali li abbia giudicati . Ora, nessuno dei gior- nuta da tutte le Revisioni ecclesiastiche d'Italia
nalisti, che pubblicarono latti consimili, intese di e di altrove, compresa quella di Roma .
arrogarsi il diritto, come si esprimono gli il-
lustri Prelati, di pronunziare sentenza ed emet-
tere formale dichiarazione intorno alle virtù
eroiche ed alla santità del Servo di Dio, spet-
tando ciò non ai privati, e neppure ai Ve-
Apertura di nuove Case Salesiane .
scovi, ma soltanto alla Suprema Autorità della Il pietoso Iddio va fecondando ogni dì più la
Chiesa . I giornali, che riferirono favori e prodi- nostra piccola Congregazione . Oltre al benedire
giose guarigioni ottenute da Dio per mezzo di e prosperare le nostre Case già in moltissimi luo-
Pio IX, non la fecero già (la giudici, nè per in- ghiaperte a pro della gioventù, altre Egli ci
durre previamente il popolo al culto pubblico di concede d'impiantarne ogni anno . Nel testé pas-
Lui, ma si diportarono solo da semplici cronisti, sato Giugno col divino favore, e per la cura e
e da storici, dimostrando questa essere l' inten- sollecitudine di parecchi nostri Cooperatori e Coo-
zion loro col premettere le solite riserve e peratrici, ben tre ne vennero iniziate : la fa di San
proteste, finora credute sempre valide e sufficienti Leone in Marsiglia, dove si contano ben ot-
per non contraddire ai papali decreti . Diciamo tanta mila italiani ; la 2 1 di Santa Croce in Lucca,
finora credute sempre valide e sufficienti ; e che ambedue per giovanetti ; la 3a di S . Teresa in
sia così lo dimostra il Visto apposto a simili pub- Chieri per le fanciulle .
blicazioni dalle rispettive Revisioni ecclesiastiche, I Salesiani e le Suore di Maria Ausiliatrice,
le quali assai meglio che non un povero giornalista che vi si portarono provvisti solo di una grande
devono sapere quello, che sia lecito di licenziare fiducia in Dio e nella carità dei fedeli, sono ben
alle stampe, e quello che no . Del resto, se le u- lieti di potere unire i loro deboli sforzi a quelli
suali dichiarazioni, che gli autori premettono ai del rispettabile e zelantissimo clero, e di tante
libri e giornali divulganti grazie e miracoli non ottime persone, che nelle dette città già vi la-
ancora riconosciuti ed approvati dalla Chiesa, non vorano allo scopo d'istruire ed educare cristia-
salvassero la sostanza dei decreti di Urbano VIII, namente la tenera età . Essi confidano pur anche
come pretende il periodico torinese, a chi si spet- nel concorso dei Cooperatori e Cooperatrici colà
tava, anche prima del caso presente, il rilevarne esistenti, che riguardano come loro fratelli e so-
l'invalso errore? Di certo all'Autorità competente, relle ; concorso che renderà assai più facile il
alla stessa Apostolica Sede, sempre vigile ed at- conseguimento del nobile loro fine . Voglia il Si-
tenta a che non s'introducano abusi contro le gnore rivolgere un suo sguardo benigno eziandio
sante sue leggi . E ciè tanto più oggidì che per sopra queste Case novelle, e far sì che producano
la li'ertc di stampa sono più facili le illusioni ubertosi frutti a consolazione delle famiglie, a
e i soprusi dello scrivere, e che la incredulita do- conforto della Chiesa, a miglioramento della civile
minante ci deve rendere più accorti nel parlare società . Nel prossimo N° daremo una breve mo-
di nuovi miracoli e nell'osservare i Canoni antichi, nografia di ciascuna di queste case per ora sola-
come egli si esprime . Eppure malgrado questo, l'in- mente accennate .
fallibile Maestra in sì lungo spazio di tempo non
disse ancor parola contro la fin qui seguita usanza .
Or con questo silenzio non dimostra ella che con
quelle riserve e proteste i suoi decreti vengono pie-
DISEGNO DELLA CHIESA ED OSPIZIO
namente osservati , e che simili pubblicazioni di
grazie e favori anche ai giorni nostri non inchiudono
il pericolo che al giornalista parve di vedere?
Siccome poi è unicamente la grande affezione che
portammo a Pio IX in vita, e la divozion nostra
che tuttor gli professiamo, quella che ci mosse
a scrivere queste poche linee, così prima di chiu-
derle vogliamo fare ancor noi questo quesito : Poste
le cose, come si disse, perché mai il giornale tori-
nese non divulga, come gli altri giornali Cattolici, le
molte grazie e miracoli che i fedeli ricevono ogni di
per l'intercessione della santa memoria di Pio IX ?
DI S . GIOVANNI EVANGELISTA .
Secondo la promessa fatta presentiamo qui il
disegno della Chiesa e della casa di S . Giovanni
Evangelista, che coll' aiuto di Dio e mediante le
quotidiane offerte dei nostri Cooperatori e Coopera-
trici stiamo ora innalzando in Torino a MONUMENTO
del GRANDE PIO ix nostro insigne Benefattore . Il
disegno si vende anche separatamente su carta
fina con nitida stampa, al prezzo di Cent . 25, a
benefizio della Chiesa medesima . - Rivolgersi alla
libreria Salesiana, via Cottolengo, N . 32, Torino .

1.6 Page 6

▲back to top


C'
lA ED OSPIZIO
L (% _,Nj~3h

1.7 Page 7

▲back to top


i
', I~ V III II'lll'~ I
muuw,u „III I . ~ ,II
I) I'9':, ~lill~ri'IIIII,._IIL~I,nI11V1I,IiIii
.~"~~ ~~I
, m `IIIIIVIIIIII~ IIII~II
Ci i0 VA NEi EVANGELISTA
DEI COOPERATORI SALESIANI.

1.8 Page 8

▲back to top


GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE .
Missionarii Salesiani, si diceva, sono partiti . Dopo
alcuni giorni di navigazione dovettero sostenere
Maria Ausiliatrice continua a mostrarsi Madre
amorosa e benefica, soprattutto verso di chi la in-
voca con fiducia . Ci scrivono quanto segue dalla
Sardegna .
Alghero, 4 Giugno, 1878 .
una burrasca ; il loro bastimento fu veduto agi-
tato e respinto con furia dalle onde : di poi di-
sparve . Da ciò ognuno può capire da quante in-
certezze fossimo travagliati . Ora ecco che il giorno
20 Giugno, giorno di Maria Consolatrice, ci ar-
rivano lettere precise e rassicuranti . Esse ci rac-
M . R . SIGNORE,
contano il pericolo estremo in cui si trovarono e
la morte che fu loro imminente per dodici giorni .
Eccomi con somma soddisfazione dell' animo
ad informare la S . V . intorno ad una grazia ot-
tenuta dopo ricorso al valevole patrocinio di
Maria Ausiliatrice .
Angela Vitelli di anni 26, figlia del Cav . An-
L' Arcivescovo di Buenos-Ayres fu il primo ad
annunziarci che i nostri Confratelli erano salvi .
Ed ecco per intero la lettera del degnissimo Pre-
lato, cui faremo seguire una relazione di Don Co-
stamagna .
drea e di Rosa Aurelia di Torre del Greco, tro-
vavasi da più di due anni colpita da una parali-
sia quasi generale, che la teneva inchiodata nel
Buenos-Ayres, 20 Maggio, 1878 .
letto, e la tormentava assaissimo soprattutto in un
braccio ed in una gamba . A nulla valendo i ri-
trovati dell' arte, ella ricorse con grande fiducia
alla Beata Vergine Ausiliatrice ; fece con divo-
zione la prescritta novena in onore di Lei, ed
inviò al suo Santuario in Torino un' offerta se-
condo le proprie forze . La pietosa Vergine, che
si compiace di essere invocata col bel titolo di
Aiuto dei Cristiani, non tardò a fare sperimen-
tare alla sofferente gli invocati effetti della sua
materna bontà ; poiché dopo la novena, la buona
giovane si sentì a migliorare siffattamente che si
alzò di letto, ed ora cammina con agio per la
casa, ed attende comodamente ai domestici lavori .
Né solo Maria la guarì dal detto malore, ma ag-
giungendo favore a favore liberolla ad un tempo
da una forte flussione nelle orecchie che le dava
acuti dolori, e dal male d'occhi che le impediva
la vista . È quindi indicibile la gioia che ne prova
la buona famiglia, che non cessa di ringraziarne
I' Augusta Madre di Dio, mostrarsele divotissima,
in Lei riponendo la sua speranza .
D . EFISIO MANNO
Decano del Capitolo Cattedrale
Primo tentativo diretto per evangelizzare la Patagonia
MOLTO REv . Amico, CARISSIMO D . Bosco,
Questa lettera arriverà nelle sue mani un anno
dopo precisamente che noi insieme ci trattenemmo
a Genova, a Roma, e specialmente a Torino, che
io terrò sempre in gradita memoria . La mia troppo
breve dimora costi nell' Oratorio Salesiano, mi fu
di sì gran gioia, e di sì grande edificazione, che
vorrei potere altra volta vedere ed abbracciare ca-
ramente tanti venerandi Sacerdoti, e tanti cari A-
lunni ! Degnisi Vostra Signoria farlo per me .
Dopo sconfortanti dubbiezze, ieri finalmente ho
avuto il grande piacere di veder ritornare il mio
Segretario ed i Salesiani, ma fu pure grande il mio
rammarico nel sapere che erano stati travagliati
da un orribilissima tempesta, per cui, senza poter
metter piede nella Patagonia, dovettero ad una
grazia speciale il non perder la vita fra le onde .
Ma sia lodato Dio Nostro Signore che anche da
questo saprà cavare gran bene .
I nostri Missionari possono dir anche essi con
s . Paolo : Ter naufragium feci per la brama di
salvar delle anime al Signore .
Noi per altro malgrado di ciò seguitiamo a la-
vorare con isperanza .
Saluto caramente nel Signore V . S . e tutti gli
altri della sua Casa . Le desidero felice il giorno
24 Giugno, nel quale i suoi ragazzi festeggiano
con entusiasmo il suo Onomastico . Mi creda
ORRIBILE BURRASCA.
FEDERICO
Arcivescovo di Buenos-Ayres .
Abbiamo annunziato nel numero precedente del
bollettino che alcuni Missionarii Salesiani da Bu-
enos-Ayres doveano partire quanto prima per una
missione al Carhuè ed al Carmen in Patagonia .
Avemmo in fatto notizia che con Mons . Espinosa
Segretario Arcivescovile erano partiti Don Costa-
RELAZIONE DI D . COSTAMAGNA .
Buenos-Ayres, 21 Maggio 1878 .
magna, Don Rabagliati e Don Savino Lazzarista .
Ora ciascuno si immagini il nostro spavento al-
l' udire da giornali Argentini che in quei giorni
grandi burrasche aveano flagellate quelle coste,
per cui passavano i nostri, a segno che erano andati
sommersi non pochi bastimenti con quanti viag-
giatori contenevano . A ciò si aggiunsero alcune
lettere che davano notizie assai inquietanti . I
CARIssimo D. Bosco,
Viva Maria SS . Ausiliatrice ! Viva in eterno ! !
Oh caro D . Bosco ! Richiami alla memoria il fatto
del profeta Giona, che gettato in mare stette tre
giorni nel ventre d' una balena, e poi fu da que-
sta miracolosamente rigettato vivo e sano alla
sponda, ed avrà la storia dei suoi Salesiani . Sì,

1.9 Page 9

▲back to top


le nostre avventure sono un quid simile di quelle Cosa strana e penosa per noi, che avevam fretta
ma viva sempre Maria Ausiliatrice ! Ascolti ora la d'arrivar sul luogo della missione, ci accor-
semitragica istoria .
gemmo clic il Santa Rosa invece d'incamminarsi
Com' Ella ben sa, Monsig . Aneyros nostro ve- verso l'Oceano dava a ritroso del fiume Paranà,
neratissirno Arcivescovo, per secondare i desiderii andando così verso la sorgente del medesimo . Ci
di V . S ., che sono pur quelli del suo cuore, cadde il timore d'esserci sbagliati ed aver preso
aveva deciso che il suo segretario Monsignore un vapore per un altro, ma ci si disse che a ca-
Antonio Espinosa con due Salesiani partissero nei gione delle poche acque di questo braccio del Pa-
primi giorni di Maggio per Carhuè e per la Pa- ranà si indietreggiava solo una cinquantina di mi-
tagonia a far il primo tentativo di missione tra glia, per entrare in un altro braccio del medesimo
quei selvaggi . Una grande difficoltà s'opponeva, in cui l'acqua era assai più alta . Retrocedemmo
poichè in Buenos-Ayres il da fare è molto e cre- così fino a S . Pedro, e quasi giungemmo a S . Ni-
sce tra le mani tuttogiorno, mentre gli operai sono colas . Ma colà una furiosa tormenta (vento ter-
pochi, e non sarebbe d' uopo di andar lontano a ribile) scosse e quasi sconquassò il bastimento a
cercar lavoro . Ma a Dio piacendo anche questa segno clic ci tenne fermi tutta la notte . Al domani,
difficoltà si appianò, e il nostro D . Bodrato finì giovedì, potendo proseguire il viaggio, entrammo
per aderire di buon cuore all' invito dell' Arci- nell'altro braccio del fiume, e poco dopo nel gran
vescovo , scelse D . Rabbagliati e me per que- Rio della Plata . Seguitammo allegramente a vele
st' uopo , ci raccomandò di non fermarci in quei gonfie, e già ci trovavamo di fronte all'Isola Mar-
paesi più del conveniente, e ci diede a nome di tin Garcia, quando ad un tratto il nostro vapore
D . Bosco la S . Benedizione . Il Martedì 7 Maggio battè in un banco di sabbia, ed eccoci arenati e
adunque benedetti pure da Mons . Arcivescovo , fermi . Le dico in verità : cominciammo a dubitare
insieme col Dott . Espinosa ci portammo alla sta- che questi scherzi provenissero dal demonio, il
zione della via ferrata del Norte . Dato l' addio quale, non volendo la nostra missione, ci prendesse
ai varii confratelli, amici e Cooperatori che ci a- a perseguitare! I marinai per tre giorni fecero
vevano fin là accompagnati, partimmo per Campana sforzi straordinarii, fatiche incredibili per liberare
villaggio situato sulla sponda del Rio Paranà . - il bastimento, ma l'opera loro tornò sempre inu-
Là ci stava aspettando il vapore Santa Rosa che tile, ché la nave rimaneva ognora immobile colle
ci doveva portare pel Rio, indi pel mare fino a corna nella sabbia . I soma bin monta, andavamo
Bahia Bianca, donde noi ci saremmo recati a noi ripetendo, e il Dott . Espinosa, sapendo che
cavallo al Carhuè, e a Patàgones .
questa frase piemontese fioriva pur sul labbro al
Da Campana non si potè partire che all' indo- carissimo D . Cagliero quando si trovava in qualche
mani giorno 8, e questa fermata ci diede occa- grave imbarazzo, ripeteva ancor egli : i soma bin
sione per conoscere con qual sorta di viaggiatori monta!!! Ma intanto ci persuademmo che Maria
ci toccava far questo tragitto, poichè la vista di Vergine Ausiliatrice avrebbe vinto ogni sforzo del
quattro preti (con noi e' era anche il Padre Sa- demonio, e perciò Le ci raccomandammo fervoro-
vino, Lazzarista Italiano) svegliò presto molte que- samente , e pieni di fiducia d'essere esauditi ci
stioni polemiche e religiose . Ci accorgemmo tosto mettemmo a studiare ed a provare il canto di ciò
che avevamo da fare con gente affatto ignorante che al Carhuè avremmo eseguito sull' armonium
di religione . Più che discorrere, si rideva e di- elio portavamo con noi . Al Sabato infatti la Ma-
sprezzava . « Io sono Cattolico Apostolico e Ro- donna ci fe' la grazia ; si potè liberare il basti-
mano, » diceva uno gesticolando colla forchettta mento, si uscì dal banco di sabbia, e lieti pas-
che teneva in mano, « ma . . . ci ho i miei ma! . . » sammo pel tosi detto . Canal del inferno tra l'isola
E qui sciorinava tutti i suoi infelici ma, e sopra Martin Garcia ed il territorio orientale dell'Uru-
la confessione, e sopra i miracoli e sopra il ce- guay, e in breve ci trovammo nell'Oceano Atlan-
libato dei Sacerdoti, e sopra l'inferno, l' immor- tico camminando verso il Polo Antartico . Ma, devo
talità dell' anima ecc . ecc . : a tutte queste restri- pur dirlo, il grande Oceano non fece buona ac-
zioni facevano eco applaudendo molti de' suoi coglienza al bastimento Santa Rosa e non appena
compagni, e conchiudevano cogli Epicurei che l'ebbe accolto in seno cominciò a batterlo e fla-
bisognava godersela finchè vi è tempo . Ci fu as- gellarlo nel modo più furioso . Allo spuntare della
sai facile conoscere che la causa di tutte queste Domenica ricomparve un po' di calma, e tra noi
così irreligiose opinioni era la solita , l' immo- si disse subito : hoy canterémos las Visperas de
ralità . In fatto anche prescindendo dal loro tratto S. José en nuestro camarote . (Era la 3a dopo
e portamento poco onesto, ne avemmo una chiara Pasqua, festa del Patrocinio di S . Giuseppe) .
prova in un vivo applauso che fecero molti di
Ma arrivata l'ora dei Vespri la scena era cam-
loro ad un cotale, che aveva imprecato alla legge biata e cominciava la parte tragica del nostro
nostra sul matrimonio, dicendo essere migliore viaggio . Chi non ha letto descrizioni di temporali,
quella dei Turchi . E inutile ! la incredulità è tal di burrasche nei libri? Richiami pure alla memo-
pianta che non alligna so non nel fango schifo- ria quanto di brutto e di terribile si racconta, e
sissimo dell' incontinenza - Dopo tutto ciò, giu- ve n'aggiunga ancora un poco, e non ne avrà an-
dichi Lei, caro D . Bosco, se avessero ragione cora un'idea precisa . La mia penna non sa espri-
quegli infelici di profetizzare che il viaggio sa- mere un centesimo di quello che noi abbiamo pro-
rebbe stato disgraziato . Ah ! chi non sa che, vato . Dopo un sordo rombo di tuono, che fu
propter peccata veniunt adversa ?
coi-ne il segnale della orribile battaglia degli ele-
Ma veniamo a'fatti nostri . Si partì finalmente . menti tutti del cielo e del mare, si scaricarono

1.10 Page 10

▲back to top


di botto su di noi e un terribile vento pampero,
e un' acqua dirotta . Il povero Santa Rosa, agitato
di qua e di là, di su e di giù, or sopra un monte
d' acqua elevato, or sprofondato in una voragine
profondissima, parve miracolo che non si rove-
sciasse in mare . Alcuni moti poi erano così vio-
lenti e repentini, che, se non ci tenevamo forte-
mente aggrappati, venivamo sbattuti nelle pareti
con pericolo di romperci la testa e le ossa . Questo
travaglio un altro ce ne produsse, e fu un mal di
mare così forte e tenace, che rivoltandoci lo sto-
maco minacciava di rompercelo . Non basta : chiusi
nelle nostre cellette, eccoci un' altro flagello : le
terribili ondate che a guisa di montagne d'acqua
si versavano sul ponte del bastimento, discendendo
nei piani inferiori, penetravano in camera, e dopo
averci tutti inzuppati, ci allagavano talmente che
noi non potevamo più posare il piede senza aver
le scarpe piene d'acqua . Da tutti si pativa, si ge-
meva, si sospirava . . . . Ma questo era solo l'Ini-
tium dolorum, il principio dei nostri dolori .
Crescendo il bujo della notte crebbe la burra-
sca, e cominciarono ad udirsi urla, pianti, grida,
lamenti, preghiere a tutti i Santi, e noi persuasi
che l'ora del supremo passo fosse arrivata, poiché
ad ogni istante pareva che il bastimento fosse per
sprofondarsi nell'abisso, in tutta la notte non fa-
cemmo che raccomandarci a Gesù, e alla Madonna
SS ., non dimenticandoci d'invocare la protezione
del nostro caro Pio Nono, il quale per primo aveva
benedetto il pensiero delle nostre missioni in Pa-
tagonia . Oh! è ben giusto il proverbio clic dice
Non sa pregare chi non fu in mare . Pur final-
mente giunse il mattino, e noi vedendoci tutt'ora
vivi dubitammo della realtà del pericolo ; ma svanì
ben presto ogni dubbio . Il bastimento non ha più
vele, così dicevano mezzo disperati alcuni marinai,
il parapetto é fracassato, e seguivano numerando
altre avarie che il Santa Rosa nella notte aveva pa-
tito : quand'ecco si apre l'uscio della nostra colla .
- Olà Veneziano, diss'io ad un vecchio marinaio
di Venezia con cui avevamo già stretta amicizia,
olà siamo salvi? - Ed egli a crollar la testa e
risponderci con accento disperato : Siamo perduti,
il bastimento non ha più il timone !
Era pur
troppo vero ; una forte tromba marina l' aveva
schiantato, come sapemmo più tardi dal capitano .
E noi senza governo eravamo stati gettati in alto
mare lungi circa cento miglia dalla costa del capo
Corrientes . Le parole del Veneziano furono un
fulmine per noi . Rimanemmo muti un istante, e
poi il Dott . Espinosa disse : Bisogna che ci con-
fessiamo, poiché è tempo . Ed afferrati alla sponda
del letticciuolo per non cadere, ascoltammo l'uno la
confessione dell'altro . Rimanemmo vestiti nel letto,
per essere pronti a prestare l'ultimo soccorso re-
ligioso in caso di trabocco del bastimento, e in-
tanto continuammo a raccomandarci alla Madonna .
In quel giorno nessuno dei viaggiatori uscì dalla
gabina ; tutti erano occupati a piangere e pregare .
Al cibo neppur si pensò .
Il mio Veneziano per altro, che ci aveva preso
affezione in sulla sera fece di nuovo capolino
alla porta del nostro stanzino, e noi a doman-
dargli tosto : Sicché? . . . . C' è ancora speranza?
- Che speranza!? miei cari Padri, un bastimento
senza timone è come un uomo ubbriaco : rovina
se stesso, e strascina gli altri con sé . - Il Ve-
neziano aveva ragione . Io ebbi campo a vederlo
coi miei occhi . Facendo uno sforzo uscii di camera,
mi attaccai ben bene e salii sul ponte . Orrore ! . . .
Un terribile sbuffo di vento sbatte alcuni mozzi
che vi erano contro il parapetto e li ferisce cru-
delmente . Non mi do per vinto : carpon carponi
vo a consolarli, quindi avanzandomi fin sulla prora
la trovo abbandonata ; più nessuno accudiva al
bastimento . Do uno sguardo al mare : è inutile,
non potei resistere a quella vista, e quasi svenni .
Cerco allora di ritirarmi in camera dicendo tra me :E'
proprio finita ; qui bisogna disporsi a far sacrificio
di noi stessi . Il bastimento ha resistito fin qui,
ma resisterà ancora per molto tempo sfracellato
qual è? La tempesta lo gettò finora in alto mare .
ma se il vento cambia direzione, lo getterà sovra
u no scoglio e lo farà a pezzi . Ed anche senza di
ciò, resisterà molti giorni, ma poi mancheranno
i viveri, verrà meno il carbone alla macchina, e
allora che faremo senza vele e senza timone? Con
questi riflessi mi ritirai in camera e ci facemmo
coraggio l'un l'altro, pensando che quella morte
accettata volentieri dalla mano del Signore sarebbe
stata grato sacrifizio a Dio, che anzi era quella
una morte invidiabile, e che forse Dio in premio
del nostro sacrificio, avrebbe conceduto alle mis-
sioni dei nostri fratelli un frutto più copioso . In-
tanto erano passati il lunedì ed il martedì colle
loro terribili notti, e sempre colla morte alla gola .
Al mercoledì 15, mentre si pregava, si gemeva, si
sospirava, eccoti il pensiero di D . Bosco . . . . D . Bo-
sco . . . . E non la rivedremo più mai la faccia di
quell' amato padre . . . . Quale dolore proverà egli
mai all' udire la nostra tragica fine . . . . Allora si
fu che cominciammo a dire : No, non dobbiamo
morire . Maria Ausiliatrice ci deve fare que-
sta grazia . Coraggio, disse D . Rabbagliati : un
gran pensiero mi balena alla mente : oggi co-
mincia appunto la novena della Vergine Aiuto
dei Cristiani : incominciamola pur noi in que-
sto istante . Demmo intanto principio ad una novena
di preghiere alla nostra buona Madre celeste, ed
aggiungemmo alcuni voti e promesse che ciascuno
le manifesteremo in lettera privata . Dopo queste
promesse e preghiere entrò nel cuore di tu:unacomertzhMai tti non
ci avrebeliberati.èSupmNEe?olsnadrti
Non è Ella Portus naufragantium, e Sedatio pro-
cellarum? Vero è che non c'è più governo al ba-
stimento, ma a governarlo si porrà Maria stessa .
Si, Maria ci ha da salvare, e come già ci liberò
dall' arenamento, così questa volta ci deve con-
durre in porto .
Intanto la tempesta durava inesorabile e la morte
ci stava sempre da presso . Un timone provvisorio
che si era messo al bastimento era sparito sull'at-
timo , e lo sbigottimento seguiva generale . Dico
generale, chè le lagrime spuntavano anche sugli
occhi dei più valorosi ... Oh senta questa, caro
D . Bosco : Il mercoledì alle tre dopo mezzo giorno,
io per consiglio del Dottore Espinosa mi feci
tutto solo alla prora, e là dopo aver dato al tem-

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


pestoso mare la benedizione di Dio onnipotente
per intercessione di Maria Ausiliatrice, e gettato
dentro le onde una corona benedetta , mi portai
fino sulla poppa per visitare il povero padre Sa-
vino, che pativa assaissimo inchiodato nell'ultima
cella . Al ritorno mi sento chiamare : Padre, pa-
dre . Vado dietro alla voce , e trovo nella sala
maggiore del bastimento un cinque o sei uomini
afferrati al tavolo per non cadere, pallidi, sparuti,
ripieni di un panico indescrivibile . Padre, prese
a dir uno, ci dica una messa subito, ché l'affare
è disperato . - Mi burlate ; le messe a quest'ora !
Alle tre dopo mezzo giorno! e con che cosa, mentre
non abbiamo l'occorrente con noi? E poi con questo
ballo del bastimento . . . .! - Oh se lei vuole, può, . . .
insomma ce la dica, ci faccia questo piacere . - Ed
io dovetti spendere un cinque minuti a dimostrar
loro che non si poteva dire la messa . Li esortai invece
a domandare perdono di cuore a Dio dei peccati
commessi ed a confessarsi . Furono fortunati di po-
terlo fare , sebbene a grande stento . Dopo li ho
confortati dicendo : « Coraggio, abbiamo già messo
negli impegni la Vergine SS . Ausiliatrice ; pre-
gatela pur voi . Ella ci ha da salvare , Ella farà
da nocchiero , e ci ricondurrà al porto . » Vuol
sapere, caro D . Bosco, chi erano costoro? - Quei
tali che prima si ridevano di religione . - E chi
colui che più importunava perché si dicesse la
messa? - Il medesimo che giorni prima amava
meglio la legge dei Turchi ! Ah ! qui vi voglio
amici miei ! Al tu autem io verrò a ricevere i
vostri consigli, non quando siete lungi dal pe-
ricolo!
Venne intanto la notte del mercoledì, la quale
fu veramente notte d'inferno ; di nuovo le scosse,
le agitazioni della nave in modo ondulatorio e
sussultorio quasi repentino , di nuovo le grida e
le suppliche generali di tutti quegli infelici . Il mio
letticciolo rovinò sopra il povero D . Espinosa che
anche in quello stato ebbe l' umore di gridare
oh i soma bin montà . Fu un momento verso la
mezza notte in cui noi ci credemmo già sprofon-
dati e già ci eravamo raccomandata l'anima . Col
pensiero di trovarmi agli ultimi momenti feci a
Dio l'offerta di mia vita con queste parole : Voi,
o Signore del cielo e della terra, voi salvate l'a-
nima mia . Questo mio corpo sia un sacrificio per
la Congregazione Salesiana , poi Cooperatori, poi
nostri amici, parenti, e benefattori . Maria, Auxi-
lium Christianorum, ora pro nobis . Ma la notte
passò senza altro incidente . Intanto un altro timone
era stato preparato , e già l' onda che conti-
nuava a flagellare orribilmente l'aveva tornato a
rompere .
Ma il tempo della prova era presso a finire, e
la Vergine Ausiliatrice stava per dimostrarci un'al-
tra volta, che non indarno l' avevamo invocata .
Il giorno veniente in sul mattino ecco un sole
splendidissimo rifulgere sull' orizzonte ; ecco la
calma del mare e la speranza nel cuore di tutti .
Un quarto timone fatto di travicelli uniti con ferri
e cavicchi fu ben presto allestito . Poggiato sulla
poppa, e legato ben bene al bastimento con forti
catene e freni, cominciò ad essere manovrato da
molti marinai insieme, e poco per volta il basti-
mento prese ad incamminarsi verso Buenos-Ayres .
Non si andò a Bahia , perché non si poteva più
continuare il viaggio in mare stretto con un ba-
stimento in quello stato, e poi, non meno del ti-
mone, eran pur rotti gli stomachi d'ognuno di noi . . .
Si viaggiò il giovedì, il venerdì , ed il sabato a
notte ci trovammo davanti al porto di Buenos-Ay-
res, compiendosi così la grazia straordinaria che
noi avevamo domandato alla Vergine SS . Ausilia-
trice, la quale nel primo sabato ci tolse dall'arena,
nel secondo ci ricondusse in porto . - Or caro
D . Bosco, ella ci domanderà : gli altri passeggieri
riconobbero in questo fatto la stessa grazia ? Ho
la consolazione di poterle dire che tutti , nessun
eccettuato, riconobbero l'intervento del braccio di
Dio in questo accidente così spaventoso . Tutti si
erano aspettata la morte, ed il capo macchinista,
che fu quello che compose il timone di salvazione,
disse chiaro che nessun bastimento, neppure quelli
che vengono d'Europa sebbene più grandi e forti
del Santa Rosa, avrebbe potuto salvarsi e non
affondare in simile caso . Quindi è che dal Capi-
tano all'ultimo dell'equipaggio e tutti i passeggieri
colle loro rispettive famiglie al domani dell'arrivo
si radunarono in Chiesa per cantare il Te Deum,
e ad udire una Messa di ringraziamento pel favore
ricevuto . La funzione riuscì commovente, e molti
piangevano di consolazione .
Così, carissimo D . Bosco, un viaggio che doveva
durar solo tre giorni ne durò tredici e non fu
punto finito . Monsignor Arcivescovo, a cui appena
arrivati abbiamo fatto visita, ci disse : Riferite il
tutto al caro D . Bosco, e ditegli che è segno evi-
dente avere Iddio i suoi interessi in quelle o-
pere, cui il demonio tanto accanitamente combatte ;
quindi che voi, passato quest'inverno, tornerete,
se non per mare, per terra, e all'inferno non la
daremo vinta !
Adesso , caro D . Bosco, che le ho espressi i
sentimenti di Mons . Arcivescovo, mi permetta che
prima di finire le esprima i miei : Questo primo
tentativo delle tanto sospirate missioni ai selvaggi
andò fallito
Sarà forse perché quei poverini
ne sono indegni ? Non lo credo, anzi
.Ne sa-
remo indegni noi ? Non lo vorrei credere pur
anche , se considero che Dio si serve sempre dei
mezzi più deboli e dispregevoli per operare le
sue meraviglie
L' avrà vinta il demonio ?
Non già, fu anzi scornato, e continua a digrignare i
denti sotto i piè della gran Vergine Celeste, e noi
torneremo più coraggiosi all' assalto fra breve .
Finora non ci eravamo forse preparati abbastanza
per fare il primo passo ; ma mentre si faranno i ma-
teriali preparativi per un'altra spedizione, noi pure
ci prepareremo colla preghiera, colla pratica della
carità e dell'umiltà, ravvivando ognor più la no-
stra fiducia nella potenza di Colei, che da per tutto
proclamiamo stella del mare, aiuto potente dei cri-
stiani . Preghi per noi, carissimo D . Bosco, perché
possiamo mettere in pratica i propositi fatti davanti
alla morte, perché possiamo sempre amare e fare
amare la cara Vergine Maria , nostra Madre e
Salvatrice . Oh quanto è buona Maria ! Lo dico a
tutti e lo ridirò fino a stancarli . Finisco col rac-
comandarci eziandio alle preghiere di tutti i Coo-

2.2 Page 12

▲back to top


peratori Salesiani, di tutti i nostri confratelli, con- morte, l' unico nostro conforto ; 3° Il Sacerdote
sorelle, parenti ed amici . Dimandiamo unanimi una coi suoi insegnamenti, e col suo ministero è il
cosa sola : poter andare presto nella Patagonia a più valido sostegno della famiglia e della civile
salvare innumerevoli anime .
società ; 4° Dai malvagi fu ed è tuttora ingiuriato
e vilipeso ; quindi è più che giusto che i buoni
Suo affez .mo Figlio in G . Cristo cristiani gli diano una qualche riparazione con un
D . Giacomo COSTAMAGNA .
riverente saluto ; 5 ° Il rispetto usato al Sacerdote
dai padri di famiglia, dagli adulti, e dai signori
genera nei figli, nei giovani e nei poveri stinta e
venerazione verso di lui, e tosi vie meglio li di-
IL SALUTO AI SACERDOTI.
spone ad ascoltare la sua parola, li educa, e li
rende buoni cristiani, e savii cittadini ; 6° Fi-
Nel Novembre dell' anno passato il nostro
amato confratello D . Costamagna dandoci con-
tezza del principio del suo viaggio per la Mis-
sione Americana, e delle cose che maggiormente lo
avevano colpito nella visita di Marsiglia, ci scri-
veva da Gibilterra : « Tra le cose che ci hanno
edificato in Marsiglia fu il vedere come tutti i
Preti si salutano a vicenda, sia che si conoscano,
sia che no . È un santo costume che sarebbe de-
siderabile che s'introducesse in tutti i paesi » (1) .
Queste parole ci avevano fin d'allora suggerito
di fare un' apposita raccomandazione a tutti i
nostri Cooperatori, affinchè coli' esempio e colle
nalmente il Signore premia anche quaggiù il ri-
spetto usato ai suoi Ministri, come ne punisce
tremendamente il disprezzo .
Pertanto terminiamo colle parole dell' accennata
efemeride : « La frammassoneria ha i suoi segni
misteriosi ; la rivoluzione, le sue frasi ed i suoi
connotati : noi operiamo alla luce del sole, con
un' usanza degna di un popolo civile e cattolico,
salutando il Prete . . . Si sono già formate tanto
belle Associazioni . Vorremmo che tutte aggiun-
gessero ai loro statuti l' impegno di salutare il
Prete che incontrano per le strade . . . Speriamo
che queste parole non restino senza frutto . »
parole promovessero soprattutto nella gioventù
dei loro paesi questo atto di rispetto verso qual-
siasi Sacerdote ; ma ne fummo distolti in quel
tempo ed in appresso dai molti argomenti, che
avevamo ogni mese a trattare .
INDULGENZE SPECIALI
poi Cooperatori .
Ma ecco in questi ultimi giorni la benemerita
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-
Unità Cattolica venir fuori colla bella proposta, naria una volta al giorno, (la applicarsi alle anime
esporla e caldeggiarla da pari sua (2) . Tenendola del Purgatorio, recitando la terza parte del Rosa-
per opportunissima, e quale ottimo mezzo per rio di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento ,
cristianamente educare gli animi, noi pure vi a- e non potendo avanti al divin Sacramento , reci-
deriamo di buon cuore, e vivamente la raccoman- tandola innanzi al Crocifisso .
diamo ai nostri confratelli .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
Sì, comincino i Sacerdoti stessi a rendersi vi- alla santa Comunione .
cendevolmente il saluto conosciuti od incogniti, in
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
paese e fuori, come si usa in Francia, in Ger- narie nel corso del giorno mediante la recita di
mania ed altrove ; imperocchè eglino più che sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
ogni altro conoscono la grande loro dignità, e Sommo Pontefice . E queste indulgenze, appli-
sanno come per essa ognuno dei proprii confratelli cabili alle anime purganti, le può acquistare to-
è superiore ad un angelo . Da essi impareranno i ties quoties, ossia tutte le volte che recita i sud-
semplici fedeli a fare altrettanto . Alla loro volta detti Pater, Ave e Gloria in qualunque luogo,
nell'incontrarli si scoprano il capo i laici, ricchi senza bisogno di Confessione e Comunione, purché
e poveri, nobili e plebei, e non arrossiscano di sia in grazia di Dio .
questo atto, nè se ne astengano per rispetto umano,
Oltre a queste un'altra plenaria ne può guada-
poichè lo hanno prestato e tuttora lo prestano uomini gnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto notati,
grandi e rispettabilissimi (3) .
purchè confessato negli otto giorni, e comunicato,
Varii e forti motivi ci devono animare a questo visiti una qualche Chiesa , pregandovi secondo
ossequio : 1° Il Sacerdote è Ministro di Dio, onde l'intenzione del Sommo Pontefice .
il rispetto, che a lui si usa, si rifonde in Dio me-
desimo ; per questo riguardo il saluto al Prete è
un atto di Religione ; 2° Egli per voler di Gesù
Mese di Luglio .
Cristo è lo strumento della nostra eterna salute, e
nel giorno della sventura, e soprattutto al punto di
2. Visitazione di Maria Vergine .
8 . Santa Elisabetta, regina del Portogallo .
14 . S . Bonaventura, Vescovo, Cardinale e Dot-
(1) Vedi Bollettino, N . I, 1878, pag . 4 .
(2) Vedi N . 149 e 150 .
(3) Il 20 di Giugno il maresciallo di Mak-Mahon, pre-
sidente della Repubblica Francese, passando a rassegna
toro di S . Chiesa .
2l . S . Giacomo Apostolo .
26 . Sant' Anna, madre di Maria SS .
in Parigi una gran parte dell' esercito, avendo visto un
cappellano, tra due divisioni, lo salutò rispettosamente .
Questo atto di ossequio del grand' uomo al ministro di
Dio edificò e commosse altamente gli spettatori .
Con permesso dell'Aut . Eccl. FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
Sampierdarena 1878 . Tip, di San Vincenzo de' Paoli .