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- .« Direzione nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 82, TORINO
-
SOMMARIO - La Santità di Leone XIII e i Cooperatori
Salesiani - I Cooperatori Salesiani a perpetua me-
moria di Pio IX il Grande - Il Tabernacolo di Mosè
e la Chiesa di S . Giovanni - Un buon consiglio per
la scelta di un erede - Morte preziosa di une Coo-
peratrice Salesiana - Indulgenze speciali poi Coo-
peratori .
LA SANTITÀ DI LEONE XIII
E I COOPERATORI SALESIANI .
Chi non è con me, disse il divin
Salvatore, mi è contro ; chi meco non
raccoglie, vale a dire, chi non lavora
per la gloria mia, egli disperde e getta
al vento le opere sue . Laonde a
colui, che non si travaglia quaggiù
per un mondano interesse ; a chi
non si affatica per un applauso, per
un'aura popolare, niun'altra cosa deve
stare più a cuore, che l'andar sicuro
essere le azioni sue gradite al Signo-
re. La fiducia, la sicurezza di lavo-
rare con Dio e per Dio, è il premio
più ambito, il conforto più dolce per
un' anima cristiana ; è in pari tempo
lo stimolo più forte per correre negli
ardui sentieri della virtù . Piacciano
o no le opere sue agli uomini, le ap-
provino questi o le vituperino a loro
posta punto non cale : se gradiscono
a Dio, basta per tutto . Vengano pur
anche allora a schierarsi contro le
orde nemiche, chi ha fidanza di com-
battere con Dio e per Lui, non teme
nè si sgomenta ; che anzi con imper-
turbato animo esclama come il reale
profeta : Si consistant adversum me
castra, non timebit cor meum ; e nelle
più fiere battaglie al pari di lui ne
spera vittoria : Si exurgat adversum
m e proelium, in hoc ecco sperato .
Cooperatori e Cooperatrici, noi pote-
vamo già tenerci sicuri che la nostra
Pia Unione, non che le sollecitudini
e gli sforzi nostri per conseguirne il
nobile scopo erano di gradimento a
Dio ; imperocchè la, parola dell' im-
mortale Pio IX, Vicario di Gesù Cri-
sto, ce n'era mallevadrice ; ma ap-
pena Ei lasciò la terra pel Cielo, una
novella prova ce ne venne data, della
prima non meno preziosa e conso-
lante .
Il 16 Marzo dell'anno corrente sarà
un giorno memorando per noi tutti, e
segnerà una bella pagina nella storia
della nostra Congregazione . L'inclito
Successore di Pio IX, il Sommo Pon-
tefice Leone XIII, sebbene occupatis-

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simo nei più importanti affari della
Chiesa Universale, tuttavia nella esi-
mia bontà dell'animo suo degnossi di
accordare al nostro Superiore una
Udienza privata , cordiale , impor-
tante, che durò quasi un' ora . Il Su-
premo Gerarca, il Vicario di Dio volle
essere informato per filo e per segno
delle cose nostre, prendendone il più
vivo interesse . Essendogli caduto in
acconcio, il Superiore lo pregò che vo-
lesse stabilirgli un Cardinale protetto-
re, come si pratica con le altre Con-
gregazioni Religiose. - Coi-ne avete
fatto finora ? domandò Sua Beatitu-
dine . - Il Santo Padre Pio IX, ri-
spose D . Bosco, volle essere Egli stesso
il protettor nostro . - Ebbene, con-
chiuse il Papa, altrettanto farà il suo
Successore . Tuttavia, secondo la vostra
domanda, mentre io sarò il vostro pro-
tettore di fatto, vi stabilirò eziandio
un Cardinale, il quale tratti le cose
vostre in Roma, e a tempo opportuno
me le riferisca . »
Deplorando la morte del grande
Pio IX, noi nel N° precedente dice-
vamo di aver fatto per essa una per-
dita di si gran valore, che solo Iddio
ce ne poteva risarcire . Orbene, questo
buon Dio ascoltò i notri voti, e ce
ne risarcì appieno, dandoci un altro
Padre, del primo non meno amoroso
e benevolo .
Dai Salesiani passando a parlare
dei Cooperatori, Sua Santità , colta
la propizia occasione, encomìò l' O-
pera loro , dimostrando per essi la
più alta benevolenza . Né di ciò pago,
volle essere annoverato tra loro, e
permise che il suo augusto nonne fosse
scritto sul nostro registro. Dando po-
scia il perché di questa sua risolu-
zione proferì queste preziose parole
« Come Capo della Chiesa io debbo
essere il promotore naturale di ogni
pia e caritatevole istituzione . Ciò po-
sto, come potrei non far parte ad un'O-
pera si bella e santa, e tutta diretta
a coltivare, istruire, salvare tanta gio-
vcntù, abbandonata? » - Pregato in
fine di voler impartire una speciale
benedizione sopra la Congregazione e
suoi allievi, sui Missionarii, benefat-
tori e Cooperatori Salesiani : « Lo fo
ben di cuore » soggiunse il Santo Pa-
dre, e con ogni effusione si degnò di
benedir tutti , invocando ogni dono
celeste sul loro fondatore, e ,su quanti
in Italia, in Francia, e nell'America
lavorano sotto la sua bandiera (1).
Sorelle e fratelli dilettissimi, le ri-
ferite parole di Sua Santità, e l'iscri-
zione del glorioso suo nome tra i
nostri, non ci lasciano più dubbio ve-
runo che il Papa è cori noi, o meglio
che noi siamo col Papa ; ma chi è col
Papa è con Dio . di cui Egli ò Vica-
rio in terra . Animo adunque : in u-
nione e colla benedizione del romano
Pontefice lavoriamo secondo le nostre
forze a sostegno delle opere della Con-
gregazione ; adoperiamoci al bene della
gioventù. Le nostre sollecitudini, i no-
stri sacrifizi saranno guiderdonati un
giorno . No, i nostri sudori non ca-
dranno sulla terra invano, ma dopo
aver inaffiato e fatto fiorire le più belle
virtù nella società e nelle cristiane
famiglie saranno raccolti da Dio , e
mutati per noi in gemme di Paradiso .
I COOPERATORI SALESIANI
A PERPETUA MEMORIA
DI PIO IX IL Grande
Nel primo articolo del numero precedente
del Bollettino abbiamo veduto che il glo-
rioso Pontefice Pio IX fu dei Salesiani, dei
loro Cooperatori e dei giovanetti alla loro
cura affidati, grande benefattore, anzi amico
e padre amorosissimo .
Laonde, udita l'infausta sua morte, noi,
(I) Vedi anche Unità Cattolica, N . 50 . e 69 dell'anno
corrente . Negli archivii poi della nostra Pja Unione si
conserva una distesa relazione di tutta questa importan-
tissima udienza .

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docili alla voce della riconoscenza, abbiamo
innalzato a Dio fervide preghiere in suffra-
gio dell' anima sua , ove per avventura
ne abbisognasse .
Le nostre preci private e pubbliche, i fu-
nerali celebrati nei nostri Collegi e in più
altri luoghi, furono come il primo tributo
dviamgoraatliltaudsionaeviessdiimaamsourae, ,mecmhoerinaoi.
dove-
Ma se
questo fu il primo non deve essere l'ultimo .
Un altro omaggio, un altro attestato di ri-
spetto e di venerazione tributare gli dob-
biamo non meno gradito ; omaggio che si
estenda sino alle più tarde età, e duri im-
mortale quanto il suo nome ; omaggio che,
mentre ricordi ai posteri l'incancellabile
gratitudine nostra verso questo Pontefice
ammirabile, serva a perpetuare a traverso
dei secoli l' opera di salute e di rigenera-
zione a pro della misera gioventù, da lui co-
tanto amata e prediletta . Ed ecco di che
si tratta .
I.
Fin dall' anno 1841, per la ognor cre-
scente nequizia dei tempi, e per la colpe-
vole trascuratezza dei parenti, D . Bosco
vedeva turbe immense di giovanetti a vago-
lare nei giorni di festa su per le piazze, pei
viali e nei prati, che circondano Torino ,
invece di recarsi nelle ore stabilite in chiesa .
Laonde venne in pensiero di aprire luoghi
di ricreazione ed Oratorii festivi nei prin-
cipali quartieri della città, a fine di racco-
gliere questi ragazzi ed istruirli cristiana-
mente . Quindi dopo di aver dato incomin-
ciamento all' Oratorio di san Francesco di
Sales, nella regione di Valdocco, stabilì di
fondarne un altro nella parte opposta sul
viale cosi detto del Re, non lungi dal Po,
dove per la comodità del luogo nel giorni
festivi solevano radunarsi nuvole di fan-
ciulli a fare i monelli, crescendo nella igno-
ranza delle cose religiose, e nella scienza
di ogni malizia .
Pertanto nell' anno 1847 d'accordo col-
l' autorità ecclesiastica, coll'aiuto di alcuni
buoni signori e signore di Torino, che sole-
vano chiamarsi Promotori o Cooperatori Sa-
lesiani, egli prese in affitto in quei din-
torni un locale con un cortile attiguo, e con-
vertita in chiesuola una piccola rimessa,
'vi aperse il divisato Oratorio, sotto il titolo
di S . Luigi Gonzaga. Gli si diede principio
il giorno dell'Immacolata Concezione di
Maria SS ., a fine di invocare sopra di esso
un aiuto speciale di questa nostra potentis s.imaMdre
L'Oratorio prese tosto ad esser frequentato
da oltre a 500 giovanetti . Da principio il de-
monio suscitò contro quest'opera le più fiere
persecuzioni . 1 monellacci più cattivi pren-
devano a sassate i compagni che vi accorre-
vano : ed il sito essendo aperto e senza muro di
cinta , venivan a schiamazzare e a tirar pietre
nella stessa porta della chiesa, disturbando or-
rendamente le sacre funzioni . Anzi una volta
a tanto giunse la loro tristizia da sparare
colpi di pistola nelle finestre, spargendo lo
spavento ed il terrore in tutti . Ma né il di-
rettore dell'Oratorio, né i suoi Cooperatori
si smarrirono d'animo, e continuarono im-
pavidamente nella santa impresa . Quelli che
confidano nel Signore, dice il real profeta,
sono come il monte di Sionne, che non si
scuote per tempesta alcuna .
Ma se lo spirito di abisso ed i suoi sa-
telliti vedevano di mal garbo l'Oratorio di
S . Luigi e il bene che vi si faceva, lo guar-
davano invece con occhio di predilezione
Iddio e tutti i buoni . Laonde col favore del
Cielo e col sussidio di caritatevoli persone
si poterono in seguito aprire nel luogo stesso
scuole eziandio, affinché le famiglie catto-
liche delle vicinanze avessero comodità di
mandarvi i loro figliuoli, e non li conse-
gnassero nelle mani dei maestri protestanti,
venutisi ad installare colà presso, dopo a-
vervi pure innalzato un tempio all'errore .
II.
Intanto il numero dei giovani, che fre-
quentavano e l'Oratorio e la scuola annessa,
prese, dopo alcuni anni, a farsi così spro-
porzionato, che la chiesuola e il locale vi-
cino divennero oltremodo ristretti, e non più
sufficienti al bisogno . Si aggiunse ancora
un grande aumento di abitanti in quel quar-
tiere della città, da prima quasi deserto, e
poscia copertosi di fabbricati e fattosi po-
polatissimo ; e nessun' altra chiesa vi si
trova fuorché quella dei protestanti . Per
la qual cosa la gloria di Dio ed il bene
delle anime non solo dei giovanetti, ma
pur degli adulti, esigevano un salutare
provvedimento ; ed il provvedimento fu preso .
Anni sono D . Bosco concepì il disegno
di fabbricare in quel luogo stesso una chiesa
vasta e maestosa. Anzi di più . La nostra
Casa principale di beneficenza, appellata di
S. Francesco di Sales, situata all'ombra di
Maria Ausiliatrice, quantunque alberghi ca-
ritatevolmente ben oltre ad 800 giovani, che
vi attendono parte allo studio, parte all'ap-
prendimento di un' arte o mestiere , tutta-
via da qualche anno in qua si vede costretta

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a limitare la sua carità, rifiutando di ac-
cettare un gran numero di fanciulli orfani
ed abbandonati, o poverelli di ottime spe-
ranze per la Religione e per la civile società,
che le vengono raccomandati da ogni paese
d'Italia e ancor dall'estero . Manca affatto
lo spazio per un maggior numero . Perciò
oltre alla detta Chiesa per l'istruzione re-
ligiosa e per l'amministrazione dei Sacra-
menti a chi di ragione, si volse pure il
pensiero all'innalzamento di una Casa atti-
gua, per così estendere e -perpetuare a fa-
vore di un più gran numero di giovanetti
la beneficenza morale e materiale, gio-
vare vie meglio alla religione ed alla
società . La nuova Casa diverrebbe una suc-
cursale dell'Oratorio Salesiano, e servirebbe
a raccogliere e beneficare un trecento o quat-
trocento altri poveri ragazzi, toglierli dalla
cattiva strada, avviarli allo studio od al la-
voro, e in siffatta guisa renderli utili a se
stessi ed agli altri .
Siccome le cose stesse più ardue riescono
di facile esecuzione quando siano da Dio fa-
vorite, così D. Bosco, prima d'intraprendere
un' opera tale, volle parlarne col Vicario di
Gesù Cristo, col grande Pio IX , il quale
non solamente si degnò di approvare e be-
nedire il progetto, ma affinchè vi si ponesse
tosto la mano assicurò il suo appoggio
morale e materiale, e cominciò a fare la
sua prima offerta per le prime spese, ag-
giungendo queste parole : « Le opere di-
rette ad educare la gioventù, e a far argine
alla eresia, impediscono le ferite al cuore
della Chiesa ; e perciò io non posso non be-
nedirle e promuoverle . Andate avanti ; l'a-
iuto di Dio non vi mancherà . »
Da questa sovrana approvazione e sus-
sidio confortato il Superiore dei Salesiani
si diede attorno per l'acquisto del terreno
all'uopo ; e malgrado le più grandi diffi-
coltà che vi frapposero, specialmente i vi-
cini protestanti, si riusci ad ottenere anche
per via legale l'area necessaria ; anzi fin
dall'anno scorso si poterono gettare le fon-
damenta della nuova Chiesa, la quale sorge
oltre un metro da terra. Il disegno di
stile gotico del 1 .300 è dell'illustre e ce-
lebratissimo architetto conte Edoardo Mella
di Vercelli . Dirigono e assistono i lavori il
dotto Cav. Antonio Spezia Ingegnere ar-
chitetto di Torino, e il pio e valente conte
Carlo della Veneria peritissimo di tal ge-
nere di costruzione . Il sacro tempio riuscirà
imponente e stupendo, capace di cinque mila
persone : la spesa è computata ad un mezzo
milione di lire .
D. Bosco fin da principio ebbe intenzione
d'innalzare questa Chiesa e la Casa annessa
ad onore di Pio IX, che l'aveva promossa
e benedetta . Difàtto fin dall'anno scorso, e
prima ancora, venne pubblicato su pei gior-
nali che essa sarebbe stata dedicata a san
Giovanni Evangelista, che è il nome di bat-
tesimo del grande Pio IX . Ma prima del 7
febbraio, giorno in cui quest' ottimo Padre
venne rapito all' amor nostro, non si osò
esternare questo intendimento, pel timore
di offendere la modestia dell'umilissimo
Pontefice, il quale siccome aveva già ricu-
sato che lo chiamassero Pio IX il Grande,
così pure avrebbe potuto proibire che noi
lo glorificassimo in quest'altro modo . Ma
ora che Egli venne chiamato dall'esilio alla
patria, e che non si corre più il temuto pe-
ricolo, noi mettiamo in pratica la sentenza
del nostro dottore s . Massimo che dice
Esalta e magnifica l'uomo dopo sua sporte .
Quindi ci è dolce il palesare al pubblico il
finora celato pensiero , e proclamare alta-
mente : La Chiesa di s . Giovanni Evange-
lista colla casa annessa deve innalzarsi ad
onore e a perpetua memoria di Pio IX il
Grande, e a siffatto monumento hanno da
concorrere specialmente i Cooperatori e le
Cooperatrici Salesiane .
Molte sono le ragioni che ci devono muo-
vere a concorrere alla spesa di questo
monumento . Primieramente perchè porta il
nome di battesimo del grande Pontefice ;
in secondo luogo, perchè è stato da lui
stesso iniziato e promosso, e perciò siamo
sicuri che è opera gradita a Dio ; ma so-
pratutto perchè destinato al bene dei po-
veri giovani, i quali formarono sempre la
delizia del bel cuore di Pio IX .
Di fatto nel lungo corso degli anni suoi,
Egli sebbene passasse di dignità in di-
gnità, non perdè mai di vista la gio-
ventù, anzi e da Vescovo e da Cardinale
e da Papa le portò sempre un affetto spe-
cialissimo . Da quello che Egli fece a prò
dei giovanetti delle nostre Case, e che ac-
cennammo nel numero antecedente, ognuno
argomenti quello che Egli facesse per quelli
di tutto il mondo cattolico . Cinque giorni
prima della sua morte, nel suo memorando
discorso del 2 febbraio, che chiuse la serie e
pose la corona ad innumerevoli altri di si-
mil fatta, il Gran Pio non potè ancora di-
menticare le sue gioie più care . Quindi rac-
comandò ai padri ed alle madri, ai parochi,
ai prelati, ai superiori d'istituti, e a tutti i
buoni cattolici, di aver cura della gioventù .

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« So, Egli disse, che vi sono sempre nelle il tempo di poter annoverare anche Pio IX
diverse parocchie degli ignoranti, che non tra queste anime illustri per santità e dot-
hanno neppure le necessarie nozioni della trina ; è venuto il tempo di poter erigere
Religione. So pure che vi sono genitori a lui pure un monumento, che lo ricordi ai
colpevolissimi di lasciare siffattamente cre- presenti ed ai futuri, che mantenga vivo
scere i loro figliuoli in questa ignoranza nei cuori il rispetto e la venerazione verso
religiosa ; ma so ancora che a noi tutti in- la sua Persona , e che ne sproni a metterne
combe il dovere di correre in traccia dei in pratica gli insegnamenti immortali . Ecco
peccatori per convertirli, e degli ignoranti un glorioso e nobile cómpito a noi in par-
per illuminarli . » Ed a quest'opera di ca- ticolar modo assegnato . Sì, veggano i no-
rità insigne tutti spronò colle parole più stri posteri e sappiano che i Cooperatori e
infuocate . Così il Gran Pio IX cominciò la le Cooperatrici, i quali ebbero il bene di vi-
sua vita sacerdotale insieme colla gioventù, vere nei giorni del grande Pio IX, e che
e colla gioventù nella mente, nel cuore e pei primi godettero e si arricchirono degli
pur sulle labbra ancor terminava i suoi spirituali tesori da lui profusamente loro
giorni preziosi . Il testamento suo come Papa, elargiti, veggano,dico,henapEi
dir si potrebbe concepito in questi termini fu chiamato dalla terra al Cielo, eglino con-
Cercate, istruite, educa le cristianamente la corsero a dargli una prova non peritura di
gioventù . Simile al divin Maestro, che rac- loro gratitudine e venerazione, e condus-
comandava la stessa cosa, e per tutti in- sero a termine una bellissima Chiesa, con-
vogliarne disse : « lo guarderò come fatto sacrandola a rendere in mezzo agli uomini
a me stesso tutto il bene, che per amor mio più amato e venerato il suo nome .
avrete fatto ad un fanciullo . »
Ciò posto, ognun vede che la Chiesa e la
V.
Casa di S . Giovanni, destinata specialmente Ancora una ragione, e basta .
al vantaggio religioso, morale e materiale Al di là della tomba nulla porteremo di
dei poveri giovanetti, è un' opera la più quanto possediamo quaggiù, neppur un soldo
acconcia ad onorare la soave memoria di od un palmo di terreno . Solo ci accompa-
Pio IX, perchè la più conforme all'amor gnerà il bene ed il male che avremo fatto
suo per la tenera età. Oh ! si, quell'anima in vita ; anzi quello ancora porteremo, che
grande al vederci dal cielo interpretare cosi per cagion nostra altri faranno dopo la no-
bene i suoi desiderii e pur soddisfarli col- stra morte . Quindi siccome colui, che avrà
l'opera nostra, tripudierà di purissima gioia, lasciato quaggiù uno scandalo senza averlo
ci arriderà propizia, e non mancherà d'in- tolto o rimediato almeno col pentimento,
vocare sopra di noi e le nostre famiglie le riceverà in morte il castigo di tutto il male
più alte ricompense temporali ed eterne . che altri continueranno a commettere nel
IV.
mondo per colpa sua ; così al contrario chi
abbandona questo mortal soggiorno in gra-
Un'altra ragione ci deve pure animare zia di Dio lasciando un'opera buona, la
allo stesso scopo, ed è questa . Pio IX è il quale sia quale una sorgente di altre molte,
promotore dei Cooperatori Salesiani, è il egli ne avrà il premio come se tutte fos-
loro primo e più insigne benefattore . Or, sero già fatte . Essendo così, ognun rifletta
qual cosa pii bella ed onorevole per noi all'immenso bene spirituale, che. si farà nella
tutti, quanto il concorrere ad innalzargli un Chiesa di S. Giovanni dal giorno in cui
sacro monumento? - Non ha guari questo verrà consacrata al divin culto sino a che
augusto Pontefice con uno de' suoi mirabili rimanga in piedi, forse sino alla fine dei
discorsi incuorando gli italiani ad opporsi secoli. Quante anime , che scosse in essa
agli sforzi dei cattivi , che tentano di dalla divina parola, usciranno dal peccato
guastare la Religione , usciva in queste e si salveranno ! Quante buone confessioni,
parole : « La rivoluzione vuole erigere quante sante comunioni vi si faranno ! Quante
monumenti agli apostati ; e noi dobbiamo preghiere, quante lodi vi s'innalzeranno a
conservare , migliorare, e , ove si possa, Dio! Insomma quante opere buone avranno
accrescere i monumenti che sono ordi- luogo tra le sacrate sue mura ! - Di più :
nati ad onorare le anime sante , delle quanti poveri giovani, che sarebbonsi irre-
quali è ricca l' Italia, e che la illustrarono parabilmente perduti, ed invece nella Casa
colla santità della vita e con lo splendore annessa vi cresceranno nel santo timor di
della dottrina. » Così il gran Pio il giorno Dio, impareranno a diventar buoni cristia-
dell'Epifania del 1876. Or bene, è venuto ni, probi cittadini, morigerati figli e pur

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padri di famiglia, e colle loro cristiane e
civili virtù allieteranno la Chiesa, onore-
ranno e consoleranno la società, e infine
popoleranno il Cielo! Quanti altresi vi col-
tiveranno la loro vocazione allo stato eccle-
siastico, vi troveranno il mezzo di farsi sa-
cerdoti, e diverranno salvatori di anime nei
nostri paesi, e tanti si porteranno eziandio
come apostoli a dilatare il regno di Gesù
Cristo nelle più lontane parti della terra !
Orbene, di tutte queste opere buone e fatte
e da t'arsi, il Signore ne terrà conto pel
giorno della morte di tutti coloro che, se-
condo le loro forze, avranno concorso ad
innalzare questo sacro edilizio, ad aprire
questa Casa, che siccome fontana perenne
diramerà le sue acque di benedizioni e per
la città di Torino, e per molti altri paesi
ancora . Si, Iddio, cui tutto è innanzi agli
occhi non solo il presente, ma eziandio il
passato e l'avvenire, computerà tutto questo
bene per dare a ciascuno, che ne fu causa,
il dovuto premio, e cingergli il capo di una
corona di gloria più ricca e sfolgorante nel
regno dei Beati .
A queste ragioni e a questi riflessi, chi
non si sentirà incoraggiato a porgere la
mano al compimento di un'opera siffatta?
Chi non vorrà concorrervi con una qual-
siasi offerta secondo il suo censo ?
IL TABERNACOLO DI MOSÈ
e la Chiesa di S . Giovanni .
Iddio, che senza concorso di alcuno, già creava
il Cielo e la terra, potrebbe, non v'ha dubbio ,
fare di per sè e in modo affatto prodigioso con-
durre tuttora a terminò in questo mondo tutte le
altre opere di sua maggior gloria . Tuttavia per
regola ordinaria Egli si limita ad inspirare a ta-
luno il pensiero d' intraprenderle, e poi lascia alla
prudenza, alle sollecitudini, allo zelo degli uomini
il cercare e l'usare i mezzi necessarii ad eseguirle,
e mettere loro la corona . Così Egli adopera cer-
tamente per buone ragioni, che a noi non è sem-
pre dato di tutte penetrare . Ciò nondimeno cre-
diamo di non andare errati dicendo che egli ciò
fa per darci occasione di fare un santo uso dei
nostri beni, a fine di ricompensarcene poscia non
solamente nell'altra vita, ma in questa pur anche,
collo spandere sopra delle persone, famiglie e
cose nostre la pioggia copiosa delle sue benedi-
zioni . Egli ce ne assicurò con queste parole, che
si leggono nel sacro libro dei Proverbii : « Onora
il Signore colle tue facoltà, e dà a lui le primizie
di tutti i tuoi frutti ; e allora i tuoi granai si
empieranno quanto tu puoi bramare, e le tue can-
tine ridonderanno di vino » (III, 9, 10) .
L'accennata regola di divina condotta è assai
antica . Noi la troviamo seguita da Dio fin da
quando comandò a Mosè, che erigesse nel deserto
il Tabernacolo, il quale era un tempio portatile,
formato di legno prezioso, vestito di lamine d'oro
e d'argento e riccamente adorno, il primo sacro e-
difizio dedicato con rito solenne al divin culto .
Dopo averglielo ordinato, e datogliene pur anche il
modello, Iddio soggiunse che a formarlo, concorrere
doveva il popolo colle spontanee offerte ; anzi de-
gnossi di indicare persino le cose, che offrir si
dovevano all'uopo . Ricevuta dal Signore questa
ingiunzione, Mosè raccolse il popolo e disse
« Delle cose vostre mettete a parte quello, che
ciascuno di propria elezione e spontaneamente
vuole offrire, oro, argento, rame, lana, porpora,
pietre e gemme preziose, e legno . » (Esod . 35, 11) .
Udito avendo il popolo che Dio lasciava a lui
la cura della erezione del suo Santuario ne andò
fuori di sé per la gioia, e tutti, ricchi e poveri,
uomini e donne gareggiarono nel portare a Mosè
quegli oggetti, di cui ognuno, secondo le proprie
forze, disporre poteva . « E tutta la moltitudine
(lei figliuoli d'Israele, dice il Sacro Testo, udite
queste parole, offerirono con prontissimo e divoto
amino il meglio delle cose loro portate dall' E-
gitto . Gli uomini e le donne donarono braccia-
letti, e orecchini, e anelli, e specchi, e vasi d'oro
e d'argento, e panni, e tele di vario colore, non
ehe pietre preziose, e legname atto a varii usi .
Ogni cosa offerivano di spontanea volontà, affin-
chè si facessero i lavori ordinati da Dio per bocca
di Mosè . (Ivi) . » Quelli, ehe a cagione di povertà
dar non potevano grandi cose, presentavano non-
dimeno pelo di capra filato, e pelli di montoni
da servire per coprir il caro Santuario . In breve
i doni di ogni genere furono tali e tanti, che su-
perarono di gran lunga l'aspettazione . Senza cal-
colare le altre , le sole offerte in oro ascesero
alla somma di 29 talenti, che equivalgono a più
di due milioni di lire della moneta nostra .
Malgrado sì gran copia di regali, pure il de-
voto popolo non desisteva di presentarne altri an-
cora . « Mentre gli artisti, così il divino racconto,
accudivano ai loro lavori, ogni giorno la mattina
la gente offeriva doni . Per la qual cosa gli arte-
fici furono costretti a dire a Mosè : Il popolo dà
più di quel che bisogna . Ordinò adunque Mosè
che un banditore intimasse, che nessun uomo o
donna offerisse più alcun' altra cosa ; e così ces-
sarono, perocchè quello che era stato offerto ba-
stava, e ve n'era d'avanzo » (Esod . 36) .
A questa narrazione chi non resta altamente
edificato 9 quale liberalità per la Casa del Signo-
re ! quale disinteresse !
Cooperatori e Cooperatrici, il buon Dio ci la-
sciò la cura di erigergli un nuovo Tabernacolo,
un Santuario, che deve tornargli di grandissima
gloria. Or bene, noi vi facciamo un fervido ap-
pello, e vi preghiamo a nome suo che ci vogliate
porgere la mano . Forse qualcuno dirà di non a-
vere né oro nè argento da offrire al Signore ; ma
non vi mancheranno certamente altri mezzi equi-
valenti, coi quali potrete venirci in aiuto . Non
temete che offrendo qualche somma, sproprian-
dovi di qualche oggetto, ne abbiate poscia a sof-

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frire, no ; imperocchè Iddio non vi lascierà nelle
pene, e saprà a tempo e luogo ricompensarvi ad
usura . Parecchie persone che presero vivissima
parte, e fecero pure dei sacrifizi per la fabbrica
della nostra Chiesa di Maria Ausiliatrice, assicu-
rarono che da quel giorno i loro affari presero
un sì lieto andamento, e siffattamente prospera-
rono, che ne stupirono esse non solo, ma tutti i
loro vicini, parenti ed amici, attribuendo ogni
cosa ad una speciale e visibile benedizione del
Cielo . Così accadrà, lo speriamo, a voi pure .
Ci raccomandiamo sopratutto alle nostre Si-
gnore Cooperatrici di ogni città e paese . Veg-
gano un poco se non abbiano in casa o sulla
persona qualche oggetto superfluo, e sappiano stac-
carne il cuore per amor di Dio, e se ne privino
per innalzare ed ornare la santa sua Casa . Sa-
rebbe bella elio le donne Cattoliche dei giorni
nostri si mostrassero più interessate, più attac-
cate alle loro gioie ed ornamenti superflui, che
le donne Ebree del tempo di Mosè ! Queste, dice
la Sacra Bibbia, per la erezione del Tabernacolo
donarono persino i loro specchi ! Immaginate che
sacrifizio!E.3ps8o-Sudìr),elfc(E
buone madri e figlie cristiane, sappiate ancor voi
fare lo stesso, anzi di più . Dato a Dio, agli an-
geli, ed al mondo il dolce spettacolo di vostra
divozione e ben intesa pietà ; provate col fatto
con quanta ragione la Santa Chiesa vi dà il bel
titolo di devote, quando invoca la potente inter-
cessione di Maria per voi : pro devoto femineo
sere . La parola devoto significa appunto una per-
sona elle sacrifica, consacra se stessa e le cose
sue alla gloria di Dio .
UN BUON CONSIGLIO
per la scelta di un erede .
Sappiamo che tra i nostri Cooperatori e Coope-
ratrici vi sono molti, ai quali Iddio fu largo di
beni di fortuna . Ora, fra di loro vi saranno forse
taluni, i quali si trovano in angustia per non sa-
pere a chi lasciarli, o perchè non .hanno eredi, o
parenti prossimi clie ne abbisognino, o perchè
temono elio questi ne abbiano a fare un cattivo
uso, come avviene sovente . Costoro dopo aver
pensato e ripensato talora finiscono o col morire
ab intestato dando luogo ad interminabili que-
stioni e discordie tra i parenti, oppure dispon-
gono dei loro beni in modo ambiguo e pericoloso,
onde per la malignità dei tempi e delle persone
viene poi ad essere o in tutto od in parte frustrata
la loro intenzione. Or bene, se mai alcuni nostri
Cooperatori e Cooperatrici si trovassero davvero
in simile circostanza, ecco un prudente consiglio :
« Mentre sono in vita facciano loro erede l' A-
postolo prediletto di Gesù, il figlio ben amato,
il Beniamino di Maria Santissima ; vale a dire,
impieghino i loro beni per la costruzione e pel
decoro della Chiesa di S . Giovanni Evangelista,
e così saranno sicuri di averli bene impiegati . »
Nè questo consiglio deve parere strano giac-
che un consimile venne una volta a darlo dal
Cielo a due suoi divoti l'Augusta Madre del di-
vin Salvatore . - Sorge tuttora in Roma una
magnifica Chiesa chiamata Santa Maria M ag-
giore, una delle quattro basiliche patriarcali . Ed
eccone l' origine. Verso la metà del secolo IV
sotto il pontificato di s .Liberio viveva in Roma
un ricco Signore di nome Giovanni colla sua con-
sorte al pari di lui piissima, i quali non avendo
prole, si rivolsero con fervore alla SS . Vergine,
pregandola che volesse significar loro in quale
opera di suo gradimento potessero impiegare le
loro sostanze . Le loro preghiere furono esaudite
in modo maraviglioso. Imperocchè nella notte del
4 di Agosto dell'anno 3552, tanto ai detti coniugi,
quanto al santo Pontefice apparve Maria Santis-
sima, e li avvisò di fabbricare in suo onore
una Chiesa nel luogo stesso, in cui nel seguente
mattino, malgrado l'eccessivo caldo della stagione
estiva, avessero trovato coperto di neve . Frat-
tanto sul monte Esquilino cadde apppunto gran co-
pia di neve, e fin dal primo albore del giorno è
la fama di sì straordinario portento si propagò
per tutta la città . Fu allora che il santo Ponte-
fice insieme con Giovanni e sua consorte e con
gran folla di popolo si portò processionalmente
sul luogo del prodigio, e segnò il piano della
Chiesa, la quale eretta appunto dilla generosità
dei due signori fu da lui solennemente consacrata
l'anno seguente .
Come ognun vede il nostro consiglio è al tutto
conforme a quello di Maria, nostra dolcissima
Madre. Anzi nel caso nostro si riscontrano alcune
circostanze, le quali si rassomigliano assai a quelle,
che accompagnarono la erezione della patriarcale
basilica . Diffatto colà si fece erede Maria, e qui
si crea erede il suo primo e più affettuoso figlio
adottivo, vale a dire S . Giovanni Apostolo, alle
cui sollecitudini e custodia Ella fu dallo stesso
Gesù consegnata dalla croce . La celebre basilica
romana venne fabbricata in luogo molto adatto,
perché fissato dalla stessa Vergine ; e la Chiesa
di S . Giovanni si fabbrica in un sito molto accon-
cio al bene delle anime, non essendovi in quel
luogo alcuna Chiesa cattolica, ma solo un tempio
protestante . Alla erezione di Santa Maria Mag-
giore prese parte un Giovanni, ed un grande Ponte-
fice ; e la Chiesa nostra, altre. al dover servire di mo-
numento al Gran Papa Pio IX, venne da questo
Pontefice medesimo di nome Giovanni benedetta
e sussidiata . Da tutte queste ed altre riflessioni
si rende vie più manifesto che il concorrere a
questo sacro edilizio non può non tornare gradito
a Dio ed alla Vergine Immacolata ; ed i ricchi
che vi consacrano i loro tesori possono andare
lieti di disporne utilmente e con molto onore di
Dio e di loro medesimi .
Ed i poveri! - Questi che non possono offrir
molto non si avviliscano per nulla, ma si ricor-
dino che pel suo Tabernacolo il Signore' disse che
si offrissero pure, e si accettassero i peli di ca-
pra, per fare intendere che quando non si può
dare molto, nè cose preziose, Egli gradisce il
buon cuore, ed accetta e premia eziandio le of-
ferte più piccole . Quindi facciano ancor essi

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quel che possono, e vivano sicuri, chè il buon Dio
terrà pur conto dei loro sacrifizi .
A tutti poi confratelli e consorelle, ricchi e po-
veri, facciamo calda preghiera che vogliano pure_
adoperarsi per fare conoscere questa cosa istessa
ad altre buone persone a noi non forse note . In
ogni città e paese si trovano sempre molte anime
pie, che sarebbero in grado di venirci in aiuto, e
il verrebbero eziandio di buon cuore, ma nol
fanno perchè non conoscono il nobile scopo . I
nostri Cooperatori e Cooperatrici ne parlino loro,
e ci faranno una grande carità . Se taluno avrà
da subire qualche mortificazione per questo, non
si sgomenti ; anzi si conforti col riflettere che
nmon la subisce per suo interesse, ma per la glo-
ria di Dio ; e tiri innanzi .
Prima di porre fine a questo articolo, ricor-
diamo ai Cooperatori; e Cooperatrici e ad ogni
altra persona, che ci porga caritatevolmente la
mano nell'ardua impresa, che essi sono partecipi
di tutte le opere buone , che si compiono e si
compieranno in ogni Casa e Chiesa della Congre-
gazione . Anzi quando la Chiesa di S . Giovanni
sarà consacrata al divin culto, ogni anno al 7 di
Maggio, che tien dietro ad una festa del Santo
Evangelista detta di S . Giovanni avanti alla porta
Latina noi faremo cantare una Messa da Requiem
per tutti gli oblatori defunti, alle cui anime Iddio
userà certamente misericordia, se ancora ne ab-
bisogneranno, secondo le opere loro .
Affinchè poi e i presenti ed i futuri possano
un giorno essere edificati e spronati al bene, come
lo si è tuttora al leggere lo slancio ammirabile,
con cui gli uomini e donne Ebree, ricchi e po-
veri, concorsero alla erezione del Tabernacolo del
Signore, noi terremo eziandio notato in apposito
registro il nome, cognome, patria, e l'oblazione
di ciascuna persona offerente, e il tutto sarà pub-
blicato un giorno insieme colla origine, pro-
gresso e compimento del sacro tempio . Se non con-
verrà che ciò si faccia di questi dì e . noi viventi,
lascieremo a chi di ragione che pubblichi ogni
cosa a suo tempo a gloria di Dio e dei servi suoi .
MORTE PREZIOSA
di una Cooperatrice Salesiana .
Cherasco, li 23 gennaio 1878 .
ReV .'" SIGNORE ;
Circa il mezzodì del 19 corrente gennaio, colla
pace e col sorriso dell'anima giusta spirava in
Cherasco, in età di soli 43 anni, la Nobile Signora
Gallaman Gaetana nata Celebrini, zelantissima
Cooperatrice Salesiana . Orbata, pochi giorni prima,
d' una sua tenerissima figlia non ancor trilustre,
nella pienezza del materno dolore si volse al Cro-
cifisso, la cui immagine sempre portavasi in dito,
e, - Signore, disse, adoro la vostra volontà . . . mi
prendeste la figlia
era vostra, volentieri fo
sacrifizio d'ogni mio materno diritto ma almen
fate che io presto la possa raggiungere in Cielo . -
Ed il Signore accettò il Sacrifizio, esaudì la pre-
ghiera, e ventitré giorni dopo la Signora Gallaman
non era più . Era veramente matura pel Cielo
era ricolma d'ogni merito, essendo stata la sua
vita un mirabile intreccio d'ogni più ardua ed eletta
virtù . Figlia docilissima, angiolo di tenerezza,
sposa affettuosissima, tenerissima madre, non cessò
un istante solo dal servire al suo Dio col mas-
simo fervore, e di grado in grado giunse all'apice
della sua generosità, al martirio del cuore a
morir vittima di materno affetto . Cooperatrice Sa-
lesiana, non solo di nome, ma di fatti, era il
modello delle vere divote, col suo raccoglimento
di spirito , colla amabilità del suo tratto, collo
zelar l'onor divino, catechizzando fanciulli, am-
onendo peccatori, soccorrendo poveri . Tutta di
Gesti Sacramentato, era sua delizia abbellirne la
casa, procurarne il maggior culto e splendore . A-
nima veramente buona, da tutti amata, amante di
tutti, amerà certamente al presente Iddio, e l'a-
merà per tutta l'eternità fra i celesti, compren-
sori .
Voglia la S . V . Rev .` farne cenno nel Bol-
lettino Salesiano a giusto encomio della vera virtù,
e ad esempio ed emulazione de' confratelli e
consorelle .
Riconoscentissimo del favore, ne La ringrazio
di cuore, e godo professarmi
Di V . S . Rev . ""'
Devotissimo Servitore
MoNTERSINO Gio . B . Arciprete
Cooperatore Salesiano .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del purgatorio, recitando la terza parte del Rosa-
rio di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocifisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che celebra la
Messa, o si accosta alla santa Comunione .
Oltre alla indulgenza della Messa o della Co-
munione, un'altra plenaria ne può guadagnare o-
gni Domenica, e nei giorni qui sotto notati, pur-
chè confessato negli otto giorni, e comunicato
visiti una qualche Chiesa, pregandovi secondo
l'intenzione del sommo Pontefice .
Mese di Aprile .
4 . S . Isidoro, vescovo, Dottore della Chiesa .
6 . Beata Giovanna da Segni .
14 . Indulgenza plenaria tutti i giorni della Set-
timana Santa, dalla Domenica delle Palme
14 Aprile sino al Sabato Santo, 20 del me-
desimo .
21 . Pasqua di Risurrezione.
24 . S . Fedele di Simmaringa .
28 . S . Paolo della Croce .
Con permesso dell'Aut. Eccl. FERRARI GIUSEPPE ger. res.
Sampierdarena 1878, Tip . di San Vincenzo de' Paoli .