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ANNO V . N. 11 .
Esce una volta al mese
NOVEMBRE 1881
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'oratorio Salesiano . - Via Cottolengo . N . 3 2, TORINO
S-U.OnMdpiAafRetIsrlboa
Maria ss . Ausiliatrice - Il quarto decennio dalla fon-
dazione dell'Opera degli Oratorii - Proroga e termine
del s . Giubileo - Per la Chiesa del Sacro cuore -
L'Ospizio e la Chiesa del Sacro Cuore in Roma e la Dio-
cesi di Trento - Pellegrinaggio italiano a Roma -
Salesiani e Suore di Diaria Ausiliatrice ai piedi del
Papa - I Pellegrini dell'Argentina e le Missioni della
Patagonia - Prossima partenza di nuovi Missionari
Salesiani - Morte dell'eroe della Nigrizia - Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales - Elena Iackson
- Bibliografia - Indulgenze speciali pei Cooperatori
Salesiani .
senza ricorrere a prove antiche questa so-
vrana sua compiacenza viene oggidi posta
nella più chiara luce dai favori incessanti
e straordinarii, che Ella comparte per ogni
dove a coloro , i quali la invocano con fi-
ducia ed amore . Per tacere di altri luoghi
scelti da Lei siccome a troni di sue miseri-
cordie, nel suo Santuario in Torino non passa
giorno senza che pervengano da molti e
svariati paesi belle e commoventi relazioni,
fatte o a viva voce o per iscritto, di grazie
ottenute dopo di averla invocata , ora con
una promessa, ora con una preghiera, un
UN PAESE LIBERATO DALLA DIFTERITE triduo, una novena, siccome Aiuto dei Cri-
per intercessione di Maria SS . Ausiliatrice .
s. tiani Gli uni raccontano di essere stati
come all'improvviso guariti da malattie giu-
Sin dal giorno memorando che il grande dicate mortali ; gli altri di essere liberati
Pontefice S . Pio V, in riconoscenza a Maria da terribile mal di occhi ; questi annunzia
Santissima, inserì nelle Litanie Lauretane la j l'insperata soluzione di una lite disastrosa ;
bella invocazione Auxilium Christianorum, quegli la sincera conversione di una per-
Aiuto dei Cristiani, questa pietosissima Ma- sona amata , e creduta ormai irreparabil-
dre prese a dimostrare quanto aggradisse mente perduta, e via dicendo . Ed è da ri-
di essere onorata sotto questo nuovo e glo- tenersi che dei molti favoriti appena uno
rioso titolo . I fasti del mondo cattolico sono su mille si dà a conoscere ; imperocché chi
pieni delle grazie segnalate , onde imperii serba la sua grazia in segreto , perché è
e regni, provincie e città , principi e sud- cosa di confidenza ; chi mantiene il silenzio,
diti, sacerdoti e popolo , furono nelle loro
non sa, o non osa o non ha tempo
distrette consolati per intercessione di Ma- a scrivere ; e chi si contenta di sciogliere i
ria, invocata col dolce nome di Ausiliatrice suoi voti , e ringraziare Maria Ausiliatrice,
dei Cristìani . Noi ci asterremo dal qui ri- senza badare più in là . Ma la esperienza e
cordare gli splendidi fatti, coi quali, negli le informazioni avute ci autorizzano a procla-
ultimi passati secoli e pur nel presente, la j mare, che i benefizi spirituali e corporali,
celeste Benefattrice mostrò di compiacersi ottenuti dai fedeli per intercessione di que-
di questo grazioso saluto, dalla Chiesa messo t sta amorosissima Madre, sono oggidì innu-
in sulle labbra ai figli suoi ; imperocchè merevoli, e vanno aumentando di mano in

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mano che la sua divozione viene dal popolo
conosciuta e praticata .
Dopo la pubblicazione delle grazie da noi
fatta nel mese di aprile per mezzo del fa-
scicolo delle Letture Cattoliche intitolato
la Madre delle Grazie, una lunga serie di
altre nuove ci fu già riferita, che ad onor
di Maria, e per edificazione dei suoi divoti,
metteremo in luce a tempo opportuno . Di
una tuttavia credìamo bene informare fin
d'ora «i nostri lettori, siccome quella che ci
sembra degna di particolare considerazione .
Tutti sanno oggimai la strage che qua e
colà va menando nella tenera età la malat-
tia chiamata dai medici difterite, e dal volgo
detta comunemente il grip . In certe regioni
bambini e bambine, fanciulli e fanciulle fu-
rono e sono tuttavia mietuti a centinaìa, a mi-
gliaia, da lasciare come deserte le case dì o-
gni speranza di famiglia ; sicché meritamente
questo malore divenne lo spauracchio dei
genitori . Sappiamo per altro che varie fa-
miglie ne andarono affatto esenti , per la
divozione loro e il pronto e fiducioso ricorso
fatto a Maria Ausiliatrice . Di tanto ci fanno
fede parecchie lettere scritte in proposito, e
spiranti alta riconoscenza e profonda grati-
tudine verso l'Augusta Regina del Cielo .
Ma tra gli altri vi fu un intero paese ,
che ebbe la sorte di esperimentare quanto
vara il ricorrere a Maria sotto il titolo di
Auxilium Christianorum . La grazia ottenu-
tane fu in verità così evidente, ed accom-
pagnata da tali circostanze, che con raro e
nobile esempio ce ne venne spedita atte-
stazione sottoscritta dal Sindaco stesso e
dagli Assessori, e autenticata dal bollo mu-
nicipale . Noi qui la riproduciamo, facendo
voti che Maria Ausiliatrice continui a sten-
dere il vahdo suo manto sopra quella divota
popolazione, e sopra di coloro che ne go-
vernano le sorti .
Chiusa di S. Michele, addì 99 Sett . 1881 .
M . REV . SIGNORE,
Fra le moltissime grazie che M . SS . Ausilia-
trice comparte a' suoi divoti siamo lieti di an-
noverare anche la seguente .
« Già fin dall'anno scorso 1880 la difterite ser-
peggiava in questo piccolo paese di Chiusa di
S . Michele, recando alle famiglie, fra cui entrava,
dolorose perdite . Erano già alcuni mesi che il
male imperversava, quando sul far dell' autunno
parve che volesse scomparire . In vero gli infetti
diminuendo ogni giorno di numero avevano ces-
sato, non ne moriva più alcuno, e noi già ci cre-
devamo liberi affatto . Ma non andò molto che il
contagio ricomparve più fiero di prima . Cominciò
di bel nuovo a manifestarsi in pochi, e poscia tanto
si sparse, che la maggior parte delle famiglie ne
ebbe a provare le funeste conseguenze . Il numero
delle vittime crebbe di tanto, che nel mese di
maggio 1881 il libro degli atti di morte dello
Stato Civile era finito, mentre che d' ordinario
durava tutto l'anno .
« Quando il contagio maggiormente infieriva ne
morivano persino quattro o cinque per settimana ;
il qual numero, benché piccolo in se stesso, è non-
dimeno grande assai, avuto riguardo alla piccola
popolazione di questo paese, che conta appena mille
e ottanta persone . Era ben doloroso ai poveri genitori
il vedersi rapiti da morte sì crudele ed immatura
i loro figliuoletti , che formavano le loro care
gioie e le loro speranze ; doloroso il vederne tra-
sportare le tenere spoglie al Cimitero dal becchino
solo senza accompagnamento funebre, così volendo
le Autorità civili .
« Eravamo già nel mese di maggio di que-
st'anno, e la difterite più che mai ci travagliava .
Allora questo Comune si volse a M . SS . Ausi-
liatrice per esserne liberato . Cominciossi pertanto
nove giorni prima della Festa di Lei una novena
in suo onore ; poscia con divozione e solennità
grande si celebrò il giorno 24 di Maggio, dedi-
cato a Maria Aiuto dei Cristiani . Alla sera di
detto giorno con gran pompa si portò in proces-
sione e poi si collocò sopra un pilone, a tal fine
costruito, una statua di Maria SS . Ausiliatrice ,
a perpetua memoria del fatto .
Ora é da notarsi che nella settimana, la quale
precedeva l'incominciamento della novena, la dif-
terite tolse di vita cinque fanciulli, e nel mattino
di quel giorno, in cui quella cominciossi, ne morì
ancora uno ; ma questo fu l'ultimo ; imperocché dal
momento, in cui si diede principio alla detta no-
vena, gli infetti cominciarono tutti a guarire, ed
in breve il male disparve affatto dal nostro paese .
D'allora sino a questo giorno non vi fu più alcuno,
che ne sia stato anche solo menomamente tocco,
mentre nei paesi circonvicini il malore continuò
e continua tuttora a far cadere innocenti fanciulli
nella tomba .
Noi tutti riconosciamo la liberazione dal
terribile contagio da Maria Ausiliatrice, che fu
sì pietosa verso di noi, da esaudire subito e così
pienamente le nostre suppliche .
« Di questa grazia così evidente ne facciamo re-
lazione alla S . V . M . R ., onde divulgandosi ne ri-
dondi maggior gloria a Dio e all'Augusta sua Madre .
Gli Assessori
FELICE MaRITANO .
DOMENICO BoRELLO .
FELICE SeSTERO . NAT
IL SINDACO
CARLO BORELLO .
Il Segretario
ALE SESTERO
IL QUARTO DECENNIO DALLA FONDAZIONE
dell' Opera degli Oratorii.
Coll'animo giubilante annunziamo ai nostri Co-
operatori e Cooperatrici, che il giorno 8 del pros-
simo dicembre si compie il quarantesimo anno,
da che ebbe principio l'Opera degli Oratorii .

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Era appunto la festa della Immacolata Conce-
zione di Maria SS . del 1841, e D . Bosco nella sa-
crestia della Chiesa di s . Francesco d'Assisi in
Torino stava vestendosi dei sacri paramenti per
uscire a celebrare la Messa, quando si presentò
colà un povero giovanetto . Domandato dal sacre-
stano a servire la Messa, non so , rispose egli
con aria mortificata - Se non sai a servire la
Messa, a che vieni in sacrestia, soggiunse il sa-
crestano? In così dicendo dà di piglio ad un ba-
stone, e giù sulle spalle al mal capitato, che se
la diede a gambe . Spiacque a D . Bosco l'atto
scortese, e rampognatone il sacrestano l' obbligò
a richiamare l'impaurito garzoncello . Avutolo a
sè, il giovane Prete lo esortò graziosamente ad
udire la santa Messa, e poi di ripassare da lui,
perché voleva parlargli. Ripassò egli difatti , e
D . Bosco, dopo varie domande trovatolo bisognoso
d'istruzione religiosa, cominciò fin da quel mattino
a fargli una mezz'ora di catechismo, e trattener-
selo insieme famigliarmente, innamorandolo di ri-
tornare ancora, come ei fece . Così ebbe principio
il nostro Oratorio . Cominciò esso sotto le basto-
nate d'un sagrestano ; tirò innanzi sotto le sfer-
zate più o meno frequenti dei malevoli ; ma fa-
vorito da Maria Immacolata, e dalle persone di
buon conto, non venne meno giammai . Che anzi
a quel primo giovanetto altri e poi altri se ne
aggiunsero in appresso ; e dopo 40 anni quell'uno
moltiplicossi in cento mila . Ne sia dunque gloria
a Gesù Cristo, ed all'Augusta sua Madre .
Noi pertanto esortiamo caldamente i nostri Co-
operatori e Cooperatrici a celebrare l'otto del
prossimo dicembre con particolare divozione ; anzi
li preghiamo che vogliano fare un cuor solo ed
un' anima sola con noi, per rendere in quel giorno
vivissime grazie alla Vergine Immacolata per la
valida protezione, onde ci ha fin qui sostenuti, e
per supplicarla che si degni di esserci onor pro-
pizia per l'avvenire .
A quest'uopo raccomandiamo che ognuno celebri
la novena della Concezione con qualche divota
pratica, come sarebbe l'udire ogni giorno la s .
Messa, o il recitare 9 Ave M aria e simili ; che
soprattutto poi ciascuno si accosti ai santi Sacra-
menti della Confessione e della Comunione nella
solennità memoranda . Così facciasi in tutti i nostri
Collegi, Ospizi, ed Oratorii festivi ; così in ogni
Casa di Salesiani e di Suore di Maria Ausilia-
trice ; così in ogni famiglia di Cooperatori e Co-
operatrici . Adoperiamoci che in quel dì avven-
turato Maria Immacolata possa volgere sopra di
noi tutti uno sguardo di compiacenza e di amore,
e rispondere ai nostri inni di ringraziamento e
alle nostre suppliche : Si, voi siete miei figli e
figlie, ed io sarò vostra Protettrice e Madre .
PROROGA E TERMINE DEL S . GIUBILEO .
Sanno i nostri benevoli lettori che il S . Padre
Leone XIII, in tanto scompiglio dì cose , viva-
mente desiderando di ottenere dal Signore spe-
cialissime grazie, aveva la degnazione di conce-
dere in quest'anno ai fedeli cristiani un Giubileo
straordinario, da cominciarsi col 19 marzo e da
terminarsi col 1 novembre . Ultimamente poi an-
nuendo benignamente alle domande di molti Ve-
scovi di Europa prorogava questo tempo di salute
sino al giorno otto del prossimo dicembre, festa
della Immacolata Concezione di Maria Vergine .
Siamo persuasi che i nostri Cooperatori e Coo-
peratrici a quest' ora avranno già acquistato
questo s . Giubileo . Ma se mai le occupazioni
della scorsa estate e dell'autunno li avessero si-
nora impediti, noi li vorrem pregare che non
lasciassero trascorrere questo tempo utile, senza
procacciarsi i vantaggi spirituali di una grazia
così singolare . Anzi coll'esempio e colle parole
procurino d'indurvi eziandio i membri delle pro-
prie famiglie, non esclusi i fanciulli e le fan-
ciulle , coadiuvandoli all' uopo secondo il bi-
sogno .
Le opere ingiunte per l'acquisto del s . Giu-
bileo sono
1° In Roma visitare due volte le Basiliche di
S . Giovanni in Laterano, di S . Pietro e di Santa
Maria Maggiore ; e fuori di Roma fare due visite
a tre Chiese, e ove non fossero che due, fare tre
visite per Chiesa, e se vi fosse una Chiesa sola,
fare sei visite alla medesima . Queste Chiese de-
vono essere designate dal Vescovo della diocesi, o
da chi ne fa le veci . Non sono prescritte speciali
preghiere nel compiere queste visite, e può ba-
stare la recita degli Atti di Fede, di Speranza e
di Carità con cinque Pater Ave e Gloria, secondo
l'intenzione del Sommo Pontefice
2° Fare un digiuno di stretto magro, cioè a-
stenendosi non solo dalle carni, ma anche dalle
uova e latticinii .
3° Erogare qualche limosina ai poveri o a
qualche opera pia . I nostri Cooperatori e Coope-
ratrici possono soddisfare a questa condizione, fa-
cendo una limosina pei poveri giovanetti raccolti
nelle Case Salesiane , oppure a benefizio delle
Missioni della Patagonia, o in favore della Chiesa
ed Ospizio, che si stanno innalzando in Roma ad
onore del Sacro Cuore di Gesù quale monumento
al grande Pio IX .
4° Fare una buona Confessione e santa Co-
munione .
I Confessori possono commutare le opere in-
giunte agli infermi e ad altri in qualsivoglia
modo impediti ; come pure dispensare dalla Co-
munione i fanciulli che non vi fossero ancora
ammessi .
Il Sommo Pontefice concede inoltre ai Confes-
sori ampia facoltà di prosciogliere i penitenti da
varie scomuniche o pene ecclesiastiche, qualora ne
fossero legati, nonché da certi gravi ed enormi
peccati, la cui soluzione in altro tempo sarebbe
riservata al Vescovo od al Papa . I medesimi pos-
sono commutare in altre opere pie i voti di quasi
ogni specie, ciò che fuori di questo tempo non
potrebbero fare .
Cooperatori e Cooperatrici, approfittiamo dun-
que dei tesori celesti, apertici in questi giorni
dal Vicario di Gesù Cristo ; e intanto preghiamo
per la Chiesa, pel Santo Padre Leone XIII, pei

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nostri Vescovi e Pastori . In fine degnatevi ezian-
dio di fare parte delle sante opere vostre alla
Congregazione Salesiana, che si compiace di a-
vervi tra i suoi benefattori, e che confida nelle
vostre preghiere .
PER LA CHIESA DEL SACRO CUORE .
Non potendo registrare nel Bollettino tutti i
nóbili esempi di carità e di religione, che dànno
oggidì i nostri Cooperatori e Cooperatrici in ri-
guardo della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in
Roma, crediamo di pubblicare almeno le lettere
seguenti .
Varazze, 5 Ottobre 18831 .
EGREGIO SIG . DIRETTORE,
I Cooperatori Salesiani di Stella S. Martino,
piccolo borgo sopra Varazze, mi hanno consegnato
L . 70, per la Chiesa del Sacro Cuore . L'ottimo
e venerando Arciprete di quella Parrocchia mi
domandò, se si poteva farne menzione nel Bollet-
tino, come a suo scarico, e per buona edificazione
dei fedeli . Io risposi di sì . V . S . lo faccia bre-
vemente per consolazione di quei buoni contadini,
che assecondano tanto volentieri le opere Salesiane .
Ella potrà anche aggiungervi che i Cooperatori di
Varazze continuano a dar prove di sincera divozione
verso il Sacro Cuore . Ultimamente un'altra donna,
che non so chi sia, mi consegnò per lo stesso fine
un'anello d'oro del valore di L . 16 . So che
molti altri da ogni parte concorrono con vivo
trasporto alla grand' opera . Iddio tutti li benedica
e prosperi nell'anima e nel corpo .
Gradisca intanto i sensi di stima ed affetto, con
cui ho l'onore di raffermarmi
Di V . S . M . R .
Umil .mo Confratello
Sac . GIUSEPPE MONATERI .
L'OSPIZIO E LA CHIESA DEL SACRO CUORE
IN ROMA
E LA DIOCESI DI TRENTO .
La fabbrica della Chiesa del S . Cuore in Roma
procede alacremente, e la elevatezza dell'edificio è
giunta ad otto metri sopra terra . Le spese occor-
renti per pagare i 160 operai che vi lavorano, e
per l'acquisto del necessario materiale, ascendono
a ben oltre 15 mila lire mensili . Venendo a mancare
i mezzi si credette giunto il momento di effettuare
quanto D . Bosco da qualche mese andava ideando ;
di spedire cioè alcuni fra i suoi Sacerdoti in Italia
ed altrove per collettare, si presso i Coopera-
tori Salesiani, sì presso ad altre persone . Sta-
bilì in via di prova come primo campo da per-
correre il Trentino ; e l'esito soddisfece pienamente
alle concepite speranze . Qualche tempo prima si
avvisarono con apposita circolare i Cooperatori
Salesiani di colà della presa determinazione, e si
raccomandarono alla loro cortesia e carità le per-
sone incaricate . Dopo la metà di Agosto partiì da
Torino il nostro Sac . Pietro Pozzan insieme col
Prof. Sac . Stefano Febraro , e per un mese e
più percorse quasi tutto il Trentino . Secondo
l' ordine che ne avea ricevuto , egli scriveva di
tratto in tratto a D . Bosco la relazione del suo
viaggio, che ad onore deì cattolici Tirolesi e ad
edificazione comune, crediamo bene di presentare
ai nostri Cooperatori .
AMATISSIMO SIG . D . Bosco,
Malè (Tirolo), il 24 agosto 1881 .
Mi torna dolce e gradito il poterle dare una
prima relazione del viaggio intrapreso per sua
disposizione nelle amenissime vallate della rispet-
tabile diocesi di Trento, allo scopo di effettuarvi,
in qualità di Collettore, la pia questua per la
fabbrica della Chiesa e dell'Ospizio di Roma .
Muniti della paterna sua benedizione, partendo
da Torino il mattino del 16 corrente , arri-
vammo sulla sera a Verona . Ospitati ambidue
con segni particolari di benevolenza nell'Istituto
delle Missioni Africane, fondato dall'eroe dell'A-
frica Centrale Mons . Comboni , ci recammo ad
ossequiare Sua Eminenza Rev .ma il Sig . Cardinale
di Canossa Vescovo di Verona . Non le dirò l'ac-
coglienza tutta inprontata di special bontà, che
ci fece l'illustre Porporato : Egli volle trattenersi
a lungo con noi in famigliari colloqui, parlando
con molta benevolenza delle opere di D . Bosco,
e mostrando un vivo desiderio di veder aperta
nella sua diletta Verona una Casa Salesiana . Prima
di lasciarci si degnò raccomandarci per iscritto
a S . A . Rev .ma M . Vescovo di Trento, e noi,
confusi per tanta bontà, partimmo da Lui bene-
detti, non sapendo se più dovessimo ammirare
la sua altissima dignità, ovvero la paterna sua
affabilità .
L' indomani , celebrata la S . Messa all' altare
della venerata imagine della Madonna del Popolo,
e visitati alcuni monumenti principali di Ve-
rona, ci dirigemmo alla volta del Tirolo, ferman-
doci alla stazione internazionale di Ala . Allog-
giammo presso il Convento dei RR . PP . Cappuc-
cini, dai quali fummo accolti e trattati con tanta
ospitalità, che non avremmo potuto desiderare di
più in una Casa Salesiana . Ottenuto il relativo
permesso dall' autorità locale, ho tosto incomin-
ciato ad esercitare il mio ufficio . Le dico il vero,
che sul principio mi ritrovava abbastanza impac-
ciato e non poco confuso . Pure , fattomi animo,
mi presento ad un ricchissimo signore, e rispet-
tosamente mi fo ad esporgli lo scopo per cui era
venuto . Egli, sebbene pulitamente, mi diede una
solenne ed inesorabile negativa . Rimasi lì come
un cane scottato dall'acqua, mortificato ma non
avvilito, umiliato ma non scoraggiato . Il buon Dio
mi venne tosto in aiuto, ed ecco in qual modo .
V'ha in Ala un ottimo impiegato, gloria del
magistrato Tirolese, che tiene la prima carica
politica su quel distretto ; uomo di principii schiet-
tamente cattolici, inclinatissimo a favorire le opere
di carità e di pubblico bene . Egli, senza mancare

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ai delicati doveri del suo ufficio di giudice dis-
trettuale, superiore a tutti gli umani rispetti, si
tiene onorato e contento di cooperare alle opere
di cattolica beneficenza . A quest'aurea persona
io ricorsi per aiuto e per consiglio, ed egli, udi-
tone il motivo, s'offerse di accompagnarmi dalle
persone benestanti . Cadeva in quel giorno il dì
natalizio dell'Imperatore d'Austria-Ungheria Fran-
cesco Giuseppe , ed era bello vederlo al mat-
tino assistere colle divise del suo grado alla
Messa e al Te Deum, e poco dopo farmi da
guida nel condurmi a visitare le buone e facol-
tose famiglie di Ala . Posso dire che dal suo
esempio appresi come dovea condurmi nell'affi-
datami missione . Tutti fecero la loro offerta se-
condo il potere, unendosi ad essi il sig . Decano
col Clero presente . La memoria di sì cara per-
sona resterà nel mio animo per sempre scolpita .
Preso commiato dai buoni Padri Cappuccini,
ci dirigemmo alla volta di Muri, sede di un
altro Decano . Accolti benevolmente dal sig . Ar-
ciprete , alloggiammo in Canonica . Là potemmo
notare fra il Clero un grande reciproco amore
e concordia, ed una vita di comunità che molto si
avvicina a quella dei religiosi .
Effettuata la nostra questua, ci dirigemmo alla
graziosa e ridente cittadella di Rovereto, cele-
bre da qualche anno pei numerosi suoi filatoi di
seta , ora alquanto rimessi . Si alloggiò anche
là dai cari Padri Cappuccini, i quali, come in
Ala e negli altri Conventi del Tirolo, dimostra-
rono che l'ospitalità è per essi una virtù tradi-
zionale . Visitato l'ottimo Sacerdote Angheben,
nostro Decurione di Rovereto, sentii da lui come
sia colà proibito collettare senza il permesso
della civile Autorità . Preso tosto il convoglio,
corsi a Trento da S . A . Rev .ma Monsignor Ve-
scovo per ottenere per suo mezzo la necessaria
licenza . Accolto urbanamente e presentategli le
lettere commendatizie di S . Em . Rma . il Cardi-
nale di Canossa e di D . Bosco, prese egli la
cosa con interesse , e per mezzo del suo Can-
celliere ottenni l'ufficiale e regolare Autorizza-
zione, di cui sarò mai sempre riconoscente . Ri-
tornato a Rovereto, visitai il Rev .mo Arciprete
di S . Marco, Monsignor Strozio, Monsignor Mo-
linari, Parroco di S . Maria, e molti altri Sacer-
doti, dai quali s'ebbero, colle buone offerte, di-
mostrazioni di benevolenza e cortesia . Da essi
siamo stati consigliati a percorrere i paesi che
stanno alla riva destra dell'Adige .
Noleggiato pertanto un calesse, potemmo visi-
tare quegli amenissimi luoghi, che stanno seduti
sul pendio dei fertilissimi colli che prospettano
Rovereto . Dappertutto l'accoglienza dimostrata
ai poveri figli di D . Bosco fu superiore ad ogni
aspettazione, e noi vorremmo, se non ci man-
casse e lo spazio e il tempo , parlarle di tutti e
a tutti tributare i meritati encomii e ringrazia-
menti . Ma non possiamo passare sotto silenzio
il modo del tutto affettuoso , con cui ci accolse
il signor Decano di Villa Lagarina coi suoi Coa-
diutori . Egli, affezionatissimo a Lei, per dimo-
strare l'amore e la stima grande che Le porta,
volle trattare con ogni cortesia e ospitalità i suoi
inviati . Quantunque nel nostro itinerario fosse
stabilito di ritornarcene la stessa sera a Rove-
reto, tanto fece che ci indusse a passare la notte
nella sua magnifica Canonica . La serata scorse
con santa allegria . Al dimani visitammo le prin-
cipali persone del paese che ci consolarono di
loro carità .
Ritornati a Rovereto, pensammo percorrere la
vallata dell'Adige da Rovereto a Trento . Al di-
mani, celebrata la santa Messa, prendemmo com-
miato dai buoni Padri, e collo stesso calesse per-
corremmo l'un dopo l'altro i paesi che stanno
sulla vìa o poco lungi . Qui non posso fare a meno
di segnalare alla S . V . il sig . Curato di Nomi,
il quale cortesemente si offerse d'accompagnare
il carissimo D . Febraro nelle diverse famiglie
ottenendo buone elemosine ; nè debbo lasciar di
farle onorevole menzione del signor Parroco di
Besenello , il quale fu tanto buono con noi , da
mettere a nostra disposizione e le camere e la
cucina e la borsa . Indi partimmo ed arrivammo
a Matterello . Attraversato il cinereo fiume, e
costeggiata un po' la sua riva destra , un po' le
falde del monte, arrivammo al gaio e ridente
Aldeno . Perlustrato a passo celere il paese , ri-
partimmo, e via per Romagnano, dove pren-
demmo un po' di riposo .
Al mattino arrivammo a Trento . E'questauna
bellissima città, capoluogo di Provincia, memo-
randa pel suo Concilio Ecumenico, iniziato sotto
Paolo III nel 1545 e terminato nel 1563 sotto
Pio IV . Alloggiammo presso l'ottima e patriar-
cale famiglia del sig . Giuseppe Garbari , padre
del carissimo nostro allievo, il quale, informato
del nostro arrivo, ci volle in sua casa graziosa-
mente ospitati . Siccome D . Febraro era stato ,
per salute, consigliato a far uso delle acque mi-
nerali di Pejo, così lo stesso giorno per mezzo
d el nostro ronzino, per alcuni giorni noleggiato,
ci dirigemmo alla volta di Malè, capoluogo della
val di Sole . Passammo per Lavis, senza fermarci,
e giunti a Mezzolombardo, fummo con molta cor-
dialità accolti in Canonica . Ivi mi feci a visitare
le più doviziose e benefiche famiglie . Era ac-
compagnato dall' ottimo signor Cappellano , il
quale, in assenza del sig . Decano, occupato per
la sua visita decanale , ne faceva le veci . Mi
dimenticava di esporle che in ogni paese ve-
niva presentato alle famiglie da qualche Coo-
peratore Salesiano, che per lo più era un Sa-
cerdote , come avea espressamente notato nel
permesso in iscritto la Rev .ma Curia di Trento,
cosa che tornò di sommo vantaggio al mio scopo .
Passatavi la notte , al mattino per tempo dopo
la santa Messa, ci dirigemmo alla volta di Cles,
dove arrivammo al dopo mezzodì . É questo un
ridentissimo paese e capoluogo di Distretto, co-
struito in amenissima pianura . Accolti cordial-
mente dalla cortesia del sig . Decano, riposammo
alquanto per ristorarci . Siccome i Sacerdoti erano
allora occupati in una missione che si dava da
due zelanti e dotti Padri Gesuiti, così venni pre-
sentato alle primaria famiglie signorili dall'egregio
Barone di Cles, ottimo cristiano e presidente della
Società Cattolica . Rimanemmo soddisfattissimi

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della questua fatta, sì in via privata, sì nella
Chiesa, stata vivamente raccomandata da uno dei
Predicatori . Al mattino ci recammo a Malè, dove i
benemeriti Padri Cappuccini si prestarono di gran
cuore a fare a D . Febraro da padri, da fratelli e da
medici . Non senza grave dispiacere ve lo lasciai,
e me ne ripartii solo soletto . Abbandonandomi nelle
braccia della divina Provvidenza, che m'ha sem-
pre visibilmente assistito, e condotto dal mio bu-
cefalo, rifeci parte del cammino per rientrare
nella valle di Non, che ho deciso di percorrere .
Per ora fo punto fermo, riservandomi di scri-
verle ciò che mi accadrà negli otto giorni che
seguiranno . Intanto raccomandandomi caldamente
alle sue valide orazioni, Le presento gli ossequii
di D . Febraro e di moltissime persone, e con
profonda venerazione mi protesto
Di V . S . M . Rev .da
Aff .mo, Obb .mo figlio in G . C.
SaC . PIETRO POZZAN .
PELLEGRINAGGIO ITALIANO
a Roma .
Niuno è che ignori il grande avvenimento com-
piutosi in Roma il giorno 10 dell' ora trascorso
ottobre ; vogliam dire il pellegrinaggio dei Cat-
tolici Italiani sulla tomba di s . Pietro, in omag-
gio di venerazione e di affetto al suo Successore
Leone XIII . Il fatto fu giudicato di tanta impor-
tanza, che vi prese parte lo stesso Governo ita-
liano, col proteggerlo efficacemente dai male in-
tenzionati . « Qui cade in acconcio , scrive la
Voce della Verità nel suo supplemento del 17
ottobre, il notare come la Questura si è compor-
tata nobilmente . Essa ha emanato ordini severis-
simi ; ha prescritto che il più piccolo assembra-
mento venisse disciolto, ed ha mantenuta la pa-
rola . »
Il ricevimento dei circa 20 mila Pellegrini fu
fatto nella Basilica di S . Pietro . Quale spettacolo
fu mai allorquando il Papa in sul mezzogiorno
disceso da' suoi appartamenti comparve qual Pa-
dre tra tanti suoi figli, venuti a Roma da tutte
le parti d'Italia per ossequiarlo ! Non appena Ei
fu visto, si è levato da tutte le parti un grido
concorde, che nè il luogo santo, nè le raccoman-
dazioni precedentemente fatte hanno potuto sof-
focare nel petto dei fedeli : Viva il Papa' Viva
Leone XIII ! Viva il nostro augusto Capo ! I
cantori della cappella Giulia hanno subito intuo-
nato il Tu es Petrus ; ma il canto affievolivasi
in mezzo alle grida entusiastiche di una popola-
zione affollata sui passi del Pontefice . Man mano
che Egli procedeva aumentavano gli Evviva , i
quali si son fatti anche più grandi, quando si è
mostrato alla moltitudine assiepata nella navata
sinistra . Quivi giunto il Pontefice salì sul trono
innalzatogli appositamente, circondato dalla nobile
sua corte e da Eminentissimi ed illustri Perso-
naggi . Quando Sua Santità si fu assisa, Monsi-
gnore Agostini Patriarca di Venezia, e presidente
del Pellegrinaggio, con chiara , forte e vibrata
voce gli lesse un nobile indirizzo, il quale fu una
fedele interpretazione dei sentimenti, che si al-
ternavano nel cuore di tante migliaia di Cattolici
presenti, e diremo dei Cattolici di tutta Italia, anzi
di tutto il mondo . Belli furono tra gli altri i passi
seguenti : « Il nome d'Italia e di Roma sono nomi
religiosi e cattolici , così nelle superbe capitali
d' Europa come nella più squallida landa dove è
piantata una croce ; e sempre e in ogni luogo
suonerà nemico di Roma e d'Italia chiunque av-
versa il Pontificato e la Chiesa . - Le nostre armi
sono spirituali , le nostre battaglie non sono di
sangue ; ed è perciò più sicura la nostra vittoria .
Che se dovessimo perla Fede e per Voi fino al
sangue resistere, coll'aiuto del Cielo fino al san-
gue resisteremo . Ieri lo abbiamo giurato sulla
tomba dei santi Apostoli , oggi lo giuriamo da-
vanti a Voi ; perciocchè figli di Martiri abbiamo
ereditato dai nostri padri colla Fede il coraggio,
con la gloria l'esempio . - Noi siamo, o Santo
Padre, con Voi per essere con Cristo, che da tanti
secoli vince, impera, trionfa ; pronti a tutto sof-
frire, ma non a tollerare giammai , che si tenti
schiantarci dal cuore la Fede, che si osi insultare
al nostro amatissimo Pontefice e Padre, e sper-
perare la Chiesa Madre nostra . »
Il Santo Padre rispondeva con un discorso am-
mirabile , e toccarono profondamente il cuore e
trassero le lagrime ai divoti pellegrini queste pa-
role : « Sovvengavi sempre che il Pastore Su-
premo delle anime vostre è in mezzo a' nemici ,
nei quali quanto possa l'ira e il livore, Roma inor-
ridita già vide in quella notte per sempre nefasta,
quando con pietoso officio accompagnava alla tomba
la salma del venerato Nostro Predecessore (1) .
Sovvengavi che la persona e la divina autorità del
Pontefice è ogni giorno gettata nel fango per opera
di una stampa sfrenata, che lancia a piene mani
su di essa oltraggi e villanie . Sovvengavi che vi
è in Italia ed in Roma chi chiede e minaccia l'occu-
pazione dello stesso Nostro Apostolico Palazzo per
costringerci o a più dura prigionia o all'esiglio ! »
Mentre il Papa parlava, se gli astanti, compresi
dall'alto rispetto verso la sua persona, hanno potuto
frenare approvazioni ed applausi, alla fine del di-
scorso proruppero in esclamazioni vivissime, che
echeggiarono per l'ampia volta del Tempio . E
nuovi applausi, nuove feste si fecero allorquando
movendosi dal suo trono Egli riprese la via dei
suoi appartamenti . Il Santo Padre sollevava la
destra in atto di benedire i suoi figli, e dal volto
apparivagli l' interna commozione dell' animo . E
se il Pontefice era commosso, non lo erano meno
tanti obbedienti suoi figli, che forse per la prima
volta avevano la fortuna di vedere la cara effigie
del Vicario di Gesù Cristo, e ricevere da lui con-
forto e coraggio .
(1) Il Santo Padre allude alla notte del 13 luglio quando
trasportandosi le spoglie di Pio IX dal Vaticano a S . Lo-
renzo fuori delle mura, una masnada di empii e scelle-
rati prese a fischiare la funebre cerimonia, a tirare sassi,
e persino a minacciare di gettare nel Tevere il cadavere
del grande Pontefice .

1.7 Page 7

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SALESIANI E SUORE DI MARIA AUSILIATRICE
A' PIEDI DEL PAPA .
Al domani fuvvi nuovo ricevimento dei Pelle-
grini nelle loggie del Palazzo Vaticano . E qui
lasciamo la parola ad un confratello, che, trovan-
dovisi presente con alcuni de' nostri, ne scrisse
in questi termini
Roma, 17 ottobre 1881 .
CARISSIMO,
So che vai in cerca di notizie che ci riguar-
dano da vicino ; e perciò spero che gradirai quanto
sono per raccontarti della Udienza Pontificia, che
abbiamo avuto oggi stesso, noi Salesiani e Suore
di Maria Ausiliatrice, unitamente colla rappresen-
tanza piemontese , nello splendido Pellegrinaggio
Italiano .
Dal giornale la Voce della Verità avrai le no-
tizie precise sulla imponente dimostrazione di ieri
nel tempio Vaticano . Chi dice essere stati di-
ciotto mila i pellegrini intervenuti da tutte parti
d'Italia ad ossequiare il Successore di s . Pietro,
il Vicario di G . C ., non dice nulla di troppo .
Il Santo Padre commosso a tanta pietà degli
Italiani volle ammetterli tutti il lunedì seguente,
oggi appunto, ad una udienza pubblica e partico-
lare . Quindi recatisi nelle loggia del Vaticano,
per ordine di provincia e di diocesi , presero a
sfilare uno dopo l'altro innanzi a Lui, per averne,
dopo il bacio del sacro anello e del piede, una
parola ed una benedizione speciale .
Noi seguimmo la coorte più numerosa e più
osservata dai Romani , la piemontese , preceduta
da una insegna con sopra l'iscrizione : Regione
Piemontese, che comprendeva le 16 diocesi delle
due provincie ecclesiastiche di Torino e Vercelli .
Lo stendardo serviva a far conoscere ad ognuno
la propria legione , perchè altrimenti tra tante
migliaia di pellegrini, patrizii e matrone, signori
e signore, popolani e popolane, molti si sarebbero
come smarriti . Alla falange veneta che fu la prima
veniva dietro la piemontese . Dopo un'ora di passa,
passa , passa , venne la nostra volta, essendoci
messi in coda e prima della regione sarda .
Appena mi presentai alla testa dei Salesiani di
Torino, di Roma, di Magliano, di Lucca, di Ran-
dazzo e con dietro di noi alcune Suore di Maria
Ausiliatrice, tra quelli che facevano corona al Papa
uscì una voce : D . Bosco , i Salesiani . - Don
Cagliero, disse il Cardinale Billio che mi cono-
sceva . - Ed altri : Anche le Suore di D . Bo-
sco ! esclamarono . Ma già io mi trovava ai piedi
del Supremo Gerarca, che mostrandosi Padre a-
morosissimo e soffermandosi alquanto ebbe la de-
gnazione di domandarmi : - Oh ! mi dica : Don
Bosco come si trova in Torino? Ah! egli va sempre
or qua, or là ; ha Case dappertutto ; ha figli
in tutta Italia, in Francia, in Spagna, Ame-
rica e sino nella Patagonia . E ci andrà Don
Bosco nella Patagonia? Ah! sono contento ; si
fa del bene , si fa del bene . Io ero confuso e
non so che cosa abbia risposto . In questo mentre
uno degli astanti, credo Monsignor Macchi, ecco,
disse, accennando all'umile mia persona, ecco un
reduce dalla Patagonia . - Dai confini soltanto,
diss'io . Mentre gli altri sacerdoti e chierici no-
stri con alcuni coadiutori passavano al bacio del-
l'anello e del piede, udivansi i Cardinali e Pre-
lati circostanti a parlare di Don Bosco e delle
opere sue .
Intanto giungeva il torno delle Suore . Le Suore
di D . Bosco, disse Monsignore Schiapparelli . -
Oh ! bene, bene, riprese il Santo Padre, e quante
Case avete già, e dove le avete? domandò Egli
alla Superiora inginocchiata ai suoi piedi . Dovetti
nuovamente farmi da presso e rispondere per lei,
perchè, trovandosi perla prima volta dinanzi a quella
sublime ed affabile maestà, la buona Religiosa com-
mossa sino alle lagrime a stento poteva parlare .
Il Santo Padre udendo che già si trovavano al-
l'Uruguay , nella Repubblica Argentina e nella
Patagonia : - Oh ! brave le valorose, esclamò !
sino nella Patagonia ! Oh ! Dio vi benedica
tutti e tutte : benedica il vostro Superiore e tutte
le vostre Case . - Colla penna non posso espri-
merti il misterioso effetto , che produsse in noi
questa sovrana benevolenza del Vicario di Dio
in terra .
Ad un'ora dopo mezzodì noi eravamo già di
ritorno dal Vaticano . Alle quattro erano passati
appena i Toscani, e rimanevano ancora le diocesi
meridionali e sicule . Quale bontà ed insieme quale
fatica pel S . Padre ! Preghiamo che non ne abbia
a soffrire la sua preziosa salute .
Stassera parto per Napoli , Messina, Catania,
Bronte e Randazzo per la visita delle nostre Case .
Mi arrampicherò su pii monte Etna e, fatta breve
escursione, ne discenderò per internarmi nel cen-
tro della Trinacria, cioè fino a Caltanissetta . Ri-
tornerò per la via del littorale . Ripasserò lo
stretto, e su su per le Calabrie rifarò il cammino
dell'andata, finchè arrivi a Foggia, Ancona, Faenza,
Bologna, Padova, Este, Milano, Torino .
Pregate per me che mi porti ancora a casa
sano e salvo ; e valete in Domino omnes, sopra-
tutto D . Bosco, che ci é il piò caro, e che solo ci
basta per tutti .
Tuo affez.mo
Sac. GIOVANNI CaGLIERO .
I PELLEGRINI DELL'ARGENTINA
e le Missioni della Patagonia .
Il 9 dello scorso mese in sul mezzo giorno sono
stati ricevuti dal Santo Padre ventitre pellegrini
argentini presieduti dal Dottore D . Antonio Espi-
nosa, Vicario Generale di Mons . Arcivescovo di
Buenos-Ayres, del Decano del Capitolo Metropo-
litano D . Patricio Dillon e del Curato della Con-
cezione D . Luigi I . De Latorre, accompagnati dal
R . P . Rettore del Collegio Pio Latino-Americano .
Ammessi alla presenza di Sua Santità, il Dott .
Espinosa, che i nostri Cooperatori e Cooperatrici
già conoscono per fama, lesse il seguente indirizzo :

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BEATISSIMO PADRE,
« Inviati dal nostro amato Arcivescovo siamo del
numero dei pellegrini, che da più rimoti paesi sono
venuti a venerare nella Santità Vostra il degno
Vicario di Nostro Signor Gesù Cristo . Ma se è
immensa la distanza che ci separa, l' amore che
ci unisce a Vostra Santità l'accorcia ancora im-
mensamente, e sebbene distanti col corpo stiamo
collo spirito al vostro fianco, seguiamo i vostri
passi, ci rallegriamo nei vostri trionfi, ci rattri-
stiamo nei vostri patimenti, pregando il nostro buon
Dio che abbrevii i giorni di tribolazione che tra-
versate, e vi ridoni la libertà che vi è tanto neces-
saria pel governo della Chiesa,, Accogliete, Bea-
tissimo Padre, i nostri umili voti, e l' obolo che
fin dall'invasione di Roma immancabilmente manda
ogni anno la nostra Archidiocesi a sollievo della
Vostra nobile povertà . Sono pochi, è vero, gli Ar-
gentini che oggi Vostra Santità vede a piè del suo
trono, ma veniamo da paesi molto rimoti ; siamo
pochi qui, ma rappresentiamo più di due milioni
di Cattolici, che uniti a noi in ispirito implorano
l' Apostolica benedizione . Degnatevi , Beatissimo
Padre, di spanderla sul nostro amato Arcivescovo,
sul nostro Governo, sul Venerabile Capitolo Me-
tropolitano, il cui degno Decano ci accompagna ,
sul nostro Clero secolare e regolare, sulle Comu-
nità religiose, sulle persone a noi care, sugli abi-
tanti tutti della nostra Repubblica, sii tutti quelli
che ci hanno raccomandato di averli presenti nel
baciare il Vostro sacro piede, sui Superiori e Alunni
del nostro Collegio Pio Latino-Americano, e in
modo speciale sui cinque giovanetti che abbiamo
ora condotto da Buenos-Ayres , ed ancora su di
noi che oggi vediamo sovrabbondantemente ricom-
pensato il nostro lungo e penoso viaggio, col tro-
varci prostrati a' piedi della Santità Vostra, a cui
auguriamo di vedere adempiuti tutti i desideri, e
lunga e prospera vita pel bene della Chiesa e della
civile Società . »
Il Santo Padre rispose col seguente affettuosis-
simo discorso, nel quale allude alle nostre Mis-
sioni della Patagonia .
« Accogliamo, Ei disse, con grato animo i vostri
devoti ed affettuosi sentimenti, figli carissimi, che
moveste da sì lontane regioni per fare atto di os-
sequio, e per protestare l'amore, la fedeltà vostra
al Vicario di Gesù Cristo nell'umile Nostra Per-
sona . Siate voi i ben venuti , diletti figli ; e que-
sto viaggio di Roma valga a confermarvi sempre
più nei sentimenti, che vi mossero ad intrapren-
derlo .
« È tradizionale da lungo tempo nei popoli Ar-
gentini l' amore per la religione cattolica , del
quale essi diedero costantemente manifeste prove .
E tale amore fu loro ispirato da un sentimento di
viva gratitudine per i beneficii grandi, di cui fu
per essi la religione di Cristo sorgente feconda .
Giacchè la luce divina del Vangelo e la sua soave
ma potente virtù fu nella patria vostra, come in
ogni altra regione, elemento precipuo d'incivili-
mento, principio di benessere e di prosperità .
« E però gode l'animo al pensiero che questo
amore alla religione di Cristo, mantenuto presso
di voi vivissimo, sarà senza fallo pegno d'immensi
vantaggi anche in avvenire per la famiglia e per
la società . Sì, Ci sorride questa speranza, perchè
conosciamo lo zelo dei vostri Pastori, i quali con
grandi sforzi , degni del più meritato encomio ,
hanno rivolto le loro cure a formare un saggio e
virtuoso Clero indigeno, sia coll'erigere colà Se-
minari, sia coll'inviare a Roma, a costo d'ingenti
sacrifici, i giovani che meglio promettono per l'av-
venire . Né LASCIANO DI SPIeGARE LA PIU' VIVA
SOLLECITUDINE PER CONDURRE A VITA CRISTIANA
E CIVILE LE TRIBU' ANCORA SeLVAGGIE DELLA PA-
TAGONIA, IN MEZZO ALLE QUALI, MERCÉ IL CON-
CORSO DI RELIGIOSI ZELANTI, SI STABILISCONO A TAL
UOPO NUOVe MISSIONI. . Ci è altresì cagione a bene
sperare la docile corrispondenza dei popoli alle
sante industrie dei loro Pastori , come pure le
buoni disposizioni che mostrano ora i reggitori della
vostra Repubblica nel favorire e promuovere gl'in-
teressi della religione cattolica, provata già di sì
benefica influenza sulla vita civile e sociale delle
nazioni .
« Si degni il Signore, nell'immensa sua Bontà,
avvalorare queste Nostre speranze , conducendo
colla efficace virtù della sua grazia a compimento
l'opera sì felicemente incominciata .
« E voi, figli carissimi, cooperate per quanto è
in voi a questo nobilissimo intento . Mantenetevi
uniti alla Chiesa, professate francamente la reli-
gione cattolica , e difendete in mezzo ai vostri
fratelli l'amore e l'obbedienza al Vicario di Gesù
Cristo . Ritornati che sarete al vostro paese, nel
metterli a parte dei Nostri dolori e delle Nostre
amarezze , assicurateli che Noi ci siamo singo-
larmente compiaciuti dell'attestato che Ci hanno
dato, per mezzo vostro, del loro affetto ; dite loro
che li amiamo teneramente quai figli, e che fac-
ciamo per essi e per tutti i popoli della Repubblica
Argentina i voti più caldi di terrena e celeste feli-
cità . Della quale intendiamo vi sia pegno l'apo-
stolica Benedizione che dall'intimo del cuore im-
partiamo a voi tutti qui presenti ; al vostro
degnissimo Arcivescovo che vi ha qui mandati, a
quelli che reggono le sorti della Repubblica , a
tutto il Clero secolare e regolare e a tutti i fedeli
Argentini, e specialmente ai giovanetti che avete
ora condotto con Voi, e ai Superiori e agli Alunni
del Collegio Pio Latino-Americano . »
Il Vicario generale ha quindi consegnato a Sua
Santità una somma rilevante dell'obolo di s . Pietro,
ch' è la seconda inviata quest'anno, accompagnata
da una lettera di Mons . Arcivescovo di Buenos-Ayres .
Presentò dopo anche una lettera collettiva dei Ve-
scovi Argentini , nella quale è detto che in tutti
i loro seminari già s'insegna secondo i desideri
espressi nell'Enciclica « Aeterni Patris » . Final-
mente è stata offerta la fotografia della bandiera
argentina portata a Lourdes, e diverse copie della
Pastorale di Mons . Federico Aneyros Arcivescovo
di Buenos-Ayres sul Giubileo .
Il Santo Padre gradì tutti questi omaggi, di-
mostrò il suo compiacimento e disse a tutti parole
affettuose , specialmente ai cinque nuovi Alunni
portati al Collegio Pio Latino-Americano ; lodò le
virtù ed il zelo di Mons . Aneyros e degli altri

1.9 Page 9

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Vescovi ; concesse al sig . Curato della Concezione
di poter dare la benedizione papale nella sua chiesa
in un giorno festivo, subito dopo il suo arrivo ;
per tutti ebbe una parola di conforto ; si ral-
legrò di vedere tanti alunni argentini al Collegio
Americano ; benedisse gli oggetti che gli furono
presentati e si congedò lasciando tutti ammirati
della sua bontà e pieni della più dolce consola-
zione .
In questo istesso colloquio Mons . Espinosa ri-
ferì al Santo Padre varie cose dei Salesiani, che
lavorano in quella Repubblica e specialmente nella
Patagonia, ed il Papa si fermò ad udirlo con alta
compiacenza, esprimendosi con parole troppo ono-
revoli e consolanti per noi . Tra le altre cose disse :
« QUANDO ABBIAMO INTESO CHE GLI ALUNNI DI DON
BOSCO ASSUMEVANO LA MISSIONe DELLa PaTAGO-
NIA, IL NOSTRO CUORe SI aPERSE ALLA PIU' LIETA
SPERANZA SULL' AVVENIRE DI QUEI POVERI SEL-
VAGGI . » Grazie , o Beatissimo Padre , di tanta
Vostra bontà : Coll'aiuto di Dio noi faremo di tutto,
.perché non vadano fallite le nobili Vostre speranze .
ria tra noi, perché se qui ve ne ha bisogno, colà
ve n' è necessità, se qui va facendosi per molti
crepuscolo e sera , colà è ancora notte buia per
tutti .
Per la qual cosa nel mese venturo farà vela
pel nuovo mondo un' altra schiera di Salesiani ,
parte dei quali destinata per la Patagonia, parte
per l'impero del Brasile, dove dall'egregio Mons .
Lacerda Vescovo di Rio Janeiro sono aspettati,
per impiantare la prima sospirata Casa nella va-
stissima sua diocesi . Diremo nel prossimo N ° il
giorno che sarà fissato per la definitiva partenza .
Abbiamo creduto bene di dare ai nostri Coo-
peratori e Cooperatrici l'annunzio di questa nuova
Missione , affinché siano informati delle opere
della pia Società Salesiana, ed anche perché vo-
gliano esserci benigni di loro carità a gloria di
Dio e della Religione .
MORTE DELL'EROE DELLA NIGRIZIA.
PROSSIMA PARTENZA
di nuovi Missionarii Salesiani .
Sono tante le istanze che ci furono e ci sono
-fatte tuttora di mandare degli aiuti ai nostri fra-
telli Americani , che abbiamo risoluto di soddi-
sfarle in quel miglior modo, che ci sarà possi-
bile . Vero è che scarseggiamo di personale per
le Case già instituite e da instituirsi in Europa,
e dovremmo soprassedere dall'inviare soggetti al
di là dell'Oceano ; ma una ragione potente vi ci
sprona di continuo . Questa si è che in quei paesi
si tratta di far conoscere per la prima volta
Gesù Cristo, senza del quale non vi è salute ; si
tratta di gettare il primo seme del Vangelo, af-
finché cresca in grand' albero , per raccogliere
sotto l'ombra sua benefica le presenti e le future
generazioni . Quando il padre e la madre, quando
una famiglia, quando una tribù abbia ricevuta la
Religione Cattolica, questa come un prezioso re-
taggio sarà per secoli e secoli tramandata di pa-
dre in figlio, di famiglia in famiglia, di genera-
zione in generazione ; ed allora quante anime si
salveranno ! Altrimenti quei popoli e in presente
e in futuro continueranno a sedere nell'ombra di
morte , e a cadere irreparabilmente nella notte
eterna . Se gli Apostoli, se i primi loro Discepoli,
se i Missionarii cattolici fin dai primordii del
Cristianesimo e in appresso non avessero illumi-
nati i nostri antenati, non è egli vero che noi sa-
remmo tuttavia pagani?
Ed invece quanti milioni di anime si sono già
salvati nei trascorsi secoli , e quante si salve-
ranno nei secoli venturi !
Adunque che che ne dica e ne scriva taluno,
noi crediamo di fare cosa gradita a Dio, accetta
alla Chiesa, utile alle anime l' inviare di tratto
in tratto in quelle remote ed abbandonate regioni
nuovi Missionarii, anche a costo di sentirne penu-
I nostri Cooperatori ricorderanno ancora la pre-
ziosa visita che Sna Eccellenza Rev °' a Monsignor
Daniele Comboni, Vicario Apostolico dell'Affrica
centrale e Vescovo di Claudiopoli , faceva al no-
stro Oratorio di S . Francesco di Sales in Torino
l'anno scorso ; gli splendidi pontificali che tenne
nel Santuario di Maria SS . Ausiliatrice il 24
maggio, e le fervide parole che ci rivolse nella
sera di quel giorno solenne .
Or quest'uomo , che per attività e zelo tenne
uno dei primi posti tra gli odierni Apostoli della
Chiesa ; quest'uomo che per amor di Gesù Cristo
e per la salute dei popoli selvaggi da molti anni
sfidava l'ardore delle infuocate sabbie africane, e
che trovossi più e più volte in faccia alla morte ;
quest'uomo degno di vivere un secolo ; quest'uomo,
dico, ahi ! non è più ! Il 10 dello scorso ottobre
inaspettato malore lo rapiva in Kartum alla Chiesa,
alla Propaganda, alla Missione dell'Africa, campo
glorioso delle sue fatiche . Nei momenti più dif-
ficili della sua Missione egli era solito ad inco-
raggiare se stesso ed i suoi gridando : O Nigri-
zia o morte . Egli si ebbe troppo presto la morte
quantunque morte invidiabile ; né gli mancherà,
giova sperarlo, la sua Nigrizia, di cui fu e sarà
chiamato l'Apostolo .
Questo grande Missionario era nato nel 1831
in Limone di S . Giovanni, diocesi di Brescia . Da
giovanetto venne accolto in Verona nell' allora
fiorentissimo Istituto di D . Nicola Mazza . Fornito
di eletto ingegno e di elettissima memoria, di
spirito ardente, si segnalò tra i suoi compagni .
Leggendo la storia dei martiri Giapponesi, bramò
di andare ad evangelizzare in quelle regioni . Ma
la Divina Provvidenza gli destinava un'altra Mis-
sione ben più difficile ancora, la Missione dell' A-
frica Centrale ; gli destinava la Nigrizia . Egli
studiò a tal fine le lingue, e specialmente l'araba,
si applicò anche alla medicina, e ordinato Sacer-
dote nel 1855, partì nel 1857 per Alessandria

1.10 Page 10

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d'Egitto, e di là pel Nilo andò a Kartum . Co-
nosciuta la dolorosa condizione di quei popoli, con-
sacrò ogni suo pensiero, ogni suo desiderio, ogni
suo atto per raddolcirla col Vangelo e colla vera ci-
viltà . Fondò Istituti maschili e femminili nei punti
più centrici dell'Africa, accogliendo giovani d'ambo
i sessi, per inviarli poscia, bene apparecchiati nello
spirito ed addottrinati nella mente, nelle regioni
interne . L'Eminentissimo Cardinale di Canossa ,
Vescovo di Verona, lo coadiuvò potentemente nei
suoi disegni, coll'approvare e stabilire in quella
città l'Opera del Buon Pastore per la rigenera-
zione dell'Africa, diretta a provvedere i neces-
sarii mezzi di sussistenza ai Seminarii Europei,
che dovevano apparecchiare i futuri Missionarii,
e l'Istituto delle Suore di S . Giuseppe dell' Ap-
parizione, destinato alla educazione speciale delle
Morette, che in varii Collegi vi si addestravano
a coadiuvare nella Nigrizia l' Opera dei Missìo-
narii .
Pel suo carattere fiero e dolce ad un tempo,
pel suo cuore magnanimo, per la sua abnegazione
estrema, per le sue grandi opere compite in con-
dizioni difficili al sommo, per le sue fatiche so-
stenute con una fortezza da leone, Mons . Comboni
dovunque si trovava era l'oggetto della commo-
zione popolare, ed era accolto con affetto, simpatia
ed ammirazione alle Corti dei Re e dei potenti .
Onde avere pecuniaria esistenza alla sua prodi-
giosa opera egli non rifuggiva dal far dolce vio-
lenza alle reggie di Vienna, di Londra, di Li-
sbona, di Madrid, di Bruxelles , di Parigi , e
dappertutto era trattato come un grande, e sovve-
nuto . Al Vaticano poi era l'amico di tutti, e da
Pio IX e dal regnante Pontefice era teneramente
amato siccome una gloria della Chiesa .
Nell'ultimo fascicolo delle Missioni d'Africa,
stampato a Verona, ci sono relazioni commoven-
tissime e interessanti intorno alle fatiche aposto-
liche del defunto Prelato . Egli era divenuto una
vera potenza in quelle provincie ; vi aveva eretto
asili, ospedali, scuole ; vi aveva introdotte molte
costumanze Europee ; avea insegnato il modo di
conservare l'acqua, di coltivare i campi ; aveva
aperte la via ai viaggiatori . Vedendo la morte
ad involargli la maggior parte dei suoi commilitoni,
per causa del clima micidiale, egli studiò e con-
cepì il disegno di aprire una casa così detta di
acclimatazione al Cairo, dove i soggetti destinati
per la Nigrizia si trattenevano per alcun tempo,
onde abituarsi alla temperatura, ai costumi , ed
alle lingue . Ma mentre pensava a salvare gli
altri, egli aveva poca cura di sé . Si sobbarcava
a lunghi viaggi, non guardava a fatica di sorta,
sopportava caldi e febbri cocenti, e fu appunto
una di queste che lo rapì nell'ancor buona età
di 50 anni . Imperscrutabili giudizii di Dio!
Salesiani, adoriamo ancor noi i profondi consi-
gli del Signore, e intanto crescendo di operosità
e di zelo adoperiamoci , secondo le deboli nostre
forze , a tergere le la-rime della Chiesa per la
perdita di un tanto Eroe .
STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
PARTE SECONDA
CAPO II .
La propaganda protestante - L'Amico della Gio-
ventù - Storia Ecclesiastica - Avvisi ai Cat-
tolici - Letture Cattoliche - Difficoltà della
Revisìone - Le ire dei Protestanti - Le dispute
- Libro tenuto a rovescio - Dialogo - Lettera
del Cardinale Antonelli.
Il dovere di storici non ci permette di passare
sotto silenzio un'opera importante, che ebbe quasi
principio col nostro Oratorio, e che, perdurando
tuttavia, produce un gran bene tra il popolo cri-
stiano ; vogliam dire la pubblicazione delle Let-
ture Cattoliche . Ed eccone l'origine .
Il re Carlo Alberto, come abbiamo detto, aveva
emancipato i Protestanti e gli Ebrei . Pareva che
con quell'atto egli intendesse solamente di dare
loro la libertà di professare esternamente il pro-
prio culto, senza detrimento della Religione Catto-
lica . Ma gli eretici non la intesero così, e perciò,
appena ottenuto quell'atto e la libertà di stampa,
si diedero tosto a fare tra il popolo cattolico ir-
requieta propaganda dei loro errori con tutti i
mezzi possibili, particolarmente con libri e fogli
pestiferi . Comparvero tra gli altri i giornali : La
buona Novella, La Luce Evangelica e il Ro-
gantino Piemontese ; e poi una colluvie di libri
biblici e non biblici di poca rasole prese a dilagare
nei nostri paesi, penetrare nelle famiglie , scor-
rere per le mani di tutti, pervertendone la men-
te, corrompendone il cuore , instillando insomma
nelle anime il veleno delle più esiziali dottrine .
Si aggiunga che i Protestanti a questa propa-
ganda erano preparati, ed i Cattolici non lo erano
punto per apporle un argine, impedirla, o almeno
scemarne le disastrose conseguenze . Fidandosi
delle leggi civili, che fino allora avevano protetta
la Religione Cattolica dagli assalti della eresia ;
fidandosi soprattutto del primo articolo dello Sta-
tuto che porta : La Religione Cattolica, Apo-
stolica, Romana è la sola Religione dello Stato,
i Cattolici si trovarono come soldati scossi al-
l'improvviso dal suono della tromba guerriera, e
chiamati a scendere in campo di battaglia, senza
armi adatte a combattere nemici premuniti in
ogni punto . Infatti i Cattolici abbisognavano di
giornaletti di buona lega per diffonderli a larga
mano, e pochissimi ne possedevano ; facevano
mestieri soprattutto libretti semplici e di poco
costo, ed invece non si avevano che opere volu-
minose di grande erudizione . Erano quindi in pe-
ricolo di perdere la fede non solamente i giova-
netti, ma tutto il basso popolo, alla cui seduzione
miravano di preferenza i nemici della Chiesa .
A quella vista si accese di carità e di zelo il cuore
del nostro D . Bosco, il quale, col fine di preser-
vare dai serpeggianti errori i suoi cari giovanetti,
provvide un mazzo di salute eziandio a migliaia,

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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anzi a milioni di altre persone . Egli pertanto fat- » La stessa infallibile voce del Vicario di Gesù
tisi alcuni collaboratori, tra cui il Teol . Carpano Cristo ci avvisò di questo insidioso laccio teso ai
e il Teol . Chiaves, cominciò a pubblicare un gior- Cattolici, cioè che molti malevoli vorrebbero sra-
naletto intitolato «L'Amico della Gioventù» che in dicare dai vostri cuori la Religione di Gesù Cri-
quei primordii fece molto del bene, perchè oltre sto . Costoro ingannano se stessi e ingannano gli
a trattare argomenti istruttivi e conformi al no- altri ; non credeteli .
stro bisogno , impediva i giovani dal ricorrere, » Stringetevi piuttosto di un cuor solo e di
per attingere notizie, ai giornali cattivi e dall'im- un'anima sola ai vostri Pastori che sempre v'in-
beversi di perverse massime . Compose eziandio e segnarono la verità .
pubblicò dei foglietti volanti, pieni di ricordi e » Gesù disse a s . Pietro : Tu sei Pietro e so-
di massime morali e religiose adattate ai tempi, e pra questa pietra fonderò la mia Chiesa, e le
si diede a spargerli gratuitamente tra i giovani porte dell'interno non la vinceranno mai, perchè io
e tra gli adulti a migliaia di copie, specialmente sarò coi Pastori di essa tutti i giorni sino alla
in occasione di Esercizi spirituali, di sacre Mis- consumazione dei secoli .
sioni, di Novene, di Tridui e Feste .
» Questo disse a S . Pietro e ai suoi succes-
Nè a semplici fogli si limitò l'industriosa ca- sori, i Romani Pontefici, e a nissun altro .
rità del nostro buon Padre ; poichè in quel torno » Chi, vi dice cose diverse da quanto vi dico,
medesimo mise in luce un compendio di Storia non credetelo ; egli v'inganna .
Ecclesiastica, che fu accolto con molto favore e » Siate intimamente persuasi di queste grandi
letto con immenso vantaggio . Nella Prefazione, verità : Dove c'è il successore di S . Pietro, là
tra le altre cose, egli diceva
c'è la vera Chiesa di Gesù Cristo . Niuno trovasi
« Dedicatomi da più anni all' istruzione della nella vera Religione, se non è Cattolico ; niuno è
gioventù, bramoso di porgere alla medesima tutte Cattolico senza il Papa .
quelle più utili cognizioni, che per me fosse pos-
» I nostri Pastori , e specialmente i Vescovi,
sibile, feci ricerca di un breve Corso di Storia ci uniscono col Papa, il Papa ci unisce con Dio .
Ecclesiastica, che fosse alla sua capacità adattato . » Pér ora leggete attentamente i seguenti av-
Ne trovai bensì alcune per più titoli pregiate, visi, i quali, ben impressi nel vostro cuore, ba-
ma per l'uso proposto sono o troppo voluminose, steranno a preservarvi dall'errore .
o si estendono più del dovere sulla storia pro- » Quello poi, che qui viene ora brevemente e-
fana ; anzi alcune si possono denominare piuttosto sposto, fra poco l' avrete in apposito libro più
dissertazioni polemiche sui fasti della Chiesa ; al- diffusamente spiegato .
tre finalmente sono tradotte da lingue straniere e » Il Signore delle misericordie infonda a tutti
pigliano il nome di storie parziali, e non univer- i Cattolici tanto coraggio e tale costanza, da man-
sali ; e quel, che non potei osservare senza inde- tenersi fedeli osservatori al quella Religione, in
gnazione, si é che certi autori pare che abbiano cui noi fortunatamente siamo nati e siamo stati
rossore di parlare dei Romani Pontefici e dei fatti educati .
più luminosi, i quali alla S . Chiesa direttamente
» Costanza e coraggio, che ci faccia pronti a
riguardano . Perciò mosso dal bisogno, e dalle patire qualunque male, fosse anche la morte, an-
istanze di molti zelanti ed autorevoli persone, mi zichè dire o fare alcuna cosa contraria alla Cat-
sono determinato a compilare questo compendio tolica Religione , vera e sola Religione di Gesù
di Storia Ecclesiastica (1) . »
Cristo, fuori di cui niuno può salvarsi . »
Nè di questo fu ancor pago ; poiché visti i Di quest'operetta fu straordinario lo spaccio ;
principali errori, che gli eretici andavano colle in due soli anni se ne diffusero oltre a duecento
loro stampe seminando contro la Chiesa Cattolica, mila esemplari . Essa tornò gradevolissima a tutti
egli si persuase della necessità di agevolare vie i buoni ; ma cominciò ad inasprire i Protestanti
meglio al popolo la conoscenza dei principii fon - e a farli montare in sulle furie ; imperocchè men-
damentali della medesima . Per la qual cosa com- trree si credevano di poter a loro bell'agio deva-
pose e pubblicò un librettino col titolo : Avvisi stare, a guisa degli antichi Filistei, il campo del
ai Cattolici, col quale mentre ammaestrava i let- i Signore, si vedevano venire innanzi un novello
tori nelle verità più necessarie a sapersi, li met- Sansone a scoprire le loro arti, a rompere le loro
teva sapientemente in guardia contro le insidie file, a scompigliare le loro schiere in difesa del
ereticali . E' pregio dell'opera il riprodurre qui il popolo di Dio .
proemio, che gli premetteva D . Bosco
Ma D . Bosco non si lasciò sgomentare da loro,
« Popoli Cattolici, così egli scriveva , aprite che anzi dall' ira nemica viemaggiormente con-
gli occhi . Si tendono a voi moltissime insidie col vinto dell'utilità dell' opera sua, stabilì non solo
tentare di allontanarvi da quell'unica, vera, santa di proseguirla , ma di darle maggiore sviluppo
Religione, che solamente conservasi nella Chiesa per mezzo di una pubblicazione periodica e con
di Gesù Cristo .
apposita associazione . Ed ecco per lo appunto la
» Questo pericolo fu già in più guise procla- pubblicazione mensile delle Letture Cattoliche,
mato dai nostri legittimi Pastori, dai Vescovi che cominciate fin dall'anno 1853 continuano an-
posti da Dio a difenderci dall'errore ed insegnarci cora oggidì , sparse non più solo nel Piemonte,
la verità .
ma in tutta l'Italia e nelle isole adiacenti .
E qui giova dire alcune difficoltà chè sappiamo
(1) Questo compendio è giunto oggidì alla ottava edi- aver incontrate D . Bosco nel mandare ad effetto
zione, e si vende a cent . 80 la copia .
il suo disegno . Sempre devoto ed ossequente al

2.2 Page 12

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suo Arcivescovo egli, compilato un programma
di associazione, lo sottopose a Mons . Luigi Fran-
soni tuttavia esiliato in Lione, e l'egregio Pre-
lato non solo approvò, ma lodò altamente il prov-
vido pensiero . Pertanto D . Bosco, avendo prepa-
rati alcuni fascicoli, prima di metterli in pubblico
li presentò alla Curia Arcivescovile di Torino per
la debìta revisione ; ma, fatto singolare ! Niuno
volle assumersi l'uffizio di Revisore e mettervi
come tale la propria firma . Adducevano per ra-
gione essere affare pericoloso in quei giorni lan-
ciarsi in battaglia contro i Protestanti e Framas-
soni, che per disfarsi dei loro avversarcisi face-
vano lecita qualsiasi arma . In prova del che ri-
cordavano l'assassinio del Conte Pellegrino Rossi,
di Mons . Palma e dell'Abate Ximenez Direttore
del giornale il Labaro di Roma, e di altri molti
difensori della verità, pugnalati in quel tempo . Nè
per una parte avevano tutto il torto a temere così ;
poiché quello che poco dopo accadde nella stessa
Torino all' intrepido Direttore dell' Armonia di
allora, il Teol . Giacomo Margotti, diede a di-
vedere ciò che da certi settarii poteva aspettarsi
un cattolico scrittore (1) . Tuttavia dopo alcuni
riflessi di Don Bosco uno dei Revisori si com-
piacque di arrendersi alle sue domande, e prese
a rivedere il manoscritto ; ma ne aveva letto
appena un mezzo fascicolo, quando tutto atterrito,
fattolo chiamare a sè, gli ritornò il quaderno dicen-
do : « Si riprenda il suo lavoro . Ella piglia di
fronte e sfida i nemici . In quanto a me non giu-
dico di sottoscrivermi ed entrare in lizza, perchè
sono ancor troppo recenti i fatti dell'Abate Xi-
menez e di Mons . Palma, ed io non voglio met-
tere a cimento la mia vita . »
(1) La sera del 28 gennaio 1856 in sulle ore 9 e mezzo,
il T . Margotti tornava, secondo il solito, alla sua abi-
tazione, in via della Zecca, casa Birago . Nello svolto del
canto, che da via Vanchiglia mette in quella della Zecca,
a lato del caffè del Progresso, venne improvvisamente
assalito da un tale, che, menandogli un colpo disperato
di un grosso bastone in sul capo, lo fece cadere stra-
mazzone a terra . Intronato e sbalordito da quel colpo,
il teologo Margotti, caduto a terra, smarrì i sensi e giac-
que boccone, finchè, passando di là per caso un dabben
uomo, e vedendo un prete disteso a terra , corse a lui,
lo rialzò : ed a quell'atto scosso il Teologo, e ritornato
a' sensi, interrogò dove fosse . E quel pietoso rispostogli
che erano sull'angolo di casa Birago, il Teologo pregollo
che lo accompagnasse in casa sua, indicandogliela . Ac-
compagnato e sorretto dallo sconosciuto , egli potè
rientrare in casa, dove gli furono tosto porte le prime
cure .
Chiamati gli uomini dell'arte, non riconobbero alcuna
lesione grave . Il colpo, che era diretto alla tempia sini-
stra, cadendo da alto in basso, venne ammortito dal cap-
pello, e quindi la contusione fu sulla regione dell'orec-
chio, la cui parte esterna fu lacerata da alto in basso .
L'assassino, che forse credette che la sua vittima fosse
morta, fuggì, lasciando sul luogo il bastone, con cui a-
veva commesso il misfatto . E al vedere quello strumento
parve impossibile che il Teologo abbia potuto scamparne
con sì lieve danno . Non era altrimenti una mazza o ba-
stone ordinario, ma un grosso randello di frassino più
tenue da un capo e più grosso dall' altro , grossolana-
mente tagliato : un pezzo di legno ordinario da porre
sul fuoco .
a fortunatamente il tentativo degli assassini andò
M
fallito ; e il valoroso scrittore poco dopo appieno rista-
bilito ripigliò la penna, e continuò e continua tuttora ad
impiegare i suoi impareggiabili talenti a pro della
della società .
Che fare adunque ! D'accordo con Monsignor Vi-
cario Generale, Don Bosco espose la cosa all'Ar-
civescovo, il quale dal suo esiglio non cessava di
porgergli ogni possibile aiuto . Sapute pertanto
queste difficoltà , lo zelante Prelato inviò a Don
Bosco una lettera da presentarsi a Mons . Luigi
Moreno, Vescovo d'Ivrea . Con quella l'esimio Ar-
civescovo pregava il suo suffraganeo a voler pren-
dere la divisata pubblicazione di Don Bosco sotto
il suo patrocinio, assisterla colla Revisione, fa-
vorirla colla sua autorità , e Mons . Moreno vi
si prestò di buonissimo grado . A quest'uopo de-
legò l'Avv . Pinoli suo Vicario Generale per ri-
vedere i fascicoli da pubblicarsi , permettendogli
tuttavia di tacere il proprio nome nella sottoscri-
zione . Avuto questo appoggio il nostro D . Bosco
diramò il programma in moltissime parti , e ne
raccolse parecchie migliaia di associati . Quindi
nel mese di marzo di detto anno mandava fuori
il primo fascicolo del suo Cattolico Istruito, che
fu pei Protestanti quello, che in un combattimento
è il cannone a mitraglia (1) .
Le Letture Cattoliche appena furono come as-
saggiate contentarono il gusto di tutti, e di mano
in mano che ne uscivano i fascicoli gli associati
se li divoravano . Di qui le ire dei Protestanti sì
sollevarono come un incendio . Essi provaronsi a
combatterle sui loro giornali e colle Letture E-
vangeliche , ma era impossibile competere colla
verità, e colla inarrivabile semplicità di stile e
chiarezza di D . Bosco ; quindi presso i loro adepti
facevano una pessima figura .
Allora coll' intento di far desistere Don Bosco
dall'opera stia si appigliarono alla disputa con lui,
persuasi che a quattro occhi lo avrebbero o con-
vinto o svergognato . Pertanto presero a recarsi
all'Oratorio ora in due, ora in parecchi insieme,
per iniziare discussioni religiose . In generale le
loro dispute consistevano nel gridar forte e sal-
tare di questione in questione senza mai venire
a termine di alcuna . Egli per altro non dava mai
a divedere di essere stanco di loro ; ma li ri-
ceveva ogni volta cortesemente, ne udiva con
molta pazienza e calma le difficoltà e gli strafal-
cioni, e poi rispondeva loro con ragioni così chiare
e forti da metterli , come si dice , al muro . A
quest'uopo stava soprattutto attento a non lasciarli
saltare di palo in frasca, da un argomento all'al-
tro, come cercano di fare gli eretici nelle dispute
coi Cattolici ; ma obbligavali a rimanere sulla
questione finchè fosse appieno esaurita , facendo
loro, per così dire, mettere la mano sulla verità
o sull'errore . Alcuni, che erano di buon conto,
si ritrattavano pur anche ; altri non sapendo che
rispondere, nè volendo darsi per vinti , uscivano
in ischiamazzi e villanie, a cui D . Bosco si con-
tentava di soggiungere : « Miei cari amici, le
grida e le ingiurie non sono ragioni ; » e così li
rimandava confusi .
In una di quelle tornate un interlocutore per
nome Pugno , confessando di non saper tenere
fronte a D . Bosco, conchiuse : « Noi non sappiamo
(1) Questo importante ed utilissimo libretto sta per ri-
vedere la luce nel prossimo anno .

2.3 Page 13

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rispondere, perchè non abbiamo studiato abba- non poterono trattenersi dal montare la guardia
stanza ; ma se fosse qui il nostro Ministro ! Egli all'uscio di D . Bosco, di dove poterono udire e
è un'arca di scienza, e con due parole fa tacere tenere il filo di un dialogo, che qui riportiamo .
tutti i Preti . » A cui D . Bosco : « Dunque fa- Dopo i primi convenevoli, uno di quei due si-
temi un piacere, soggiunse ; pregatelo che un'al- gnori, che crediamo fosse un ministro Valdese,
tra volta venga ancor esso con voi . Ditegli che prese a dire così
io lo attendo con vivo desiderio . » La commis- Ministro . - Lei, sig . Teologo, ha sortito dalla
sione fu fatta, ed ecco un bel giorno presentarsi natura un gran dono, quello cioè di farsi capire
all'Oratorio il ministro De Sanctis, e il ministro e farsi leggere dal popolo ; perciò noi siamo a
Meille con due altri principali Valdesi residenti pregarla che voglia impiegare questo prezioso ta-
in Torino . Dopo i soliti complimenti di buona lento in cose utili alla scienza, alle arti, al com-
educazione, si cominciò la disputa che si prolungò mercio .
dalle undici ore antimeridiane sino alle sei della D . Bosco . - Veramente, secondo le deboli mie
sera . Troppo lungo sarebbe il riferire in questo forze, ho fatto finora quello che Lei mi suggeri-
luogo quanto fu detto in quella circostanza ; ma sce ; ho pubblicato un compendio di Storia Sacra,
di un fatto giova fare particolare menzione . La di Storia Ecclesiastica, un opuscoletto sul sistema
discussione dopo essersi raggirata sull'autenticità metrico decimale e più altre operette, che l'ap-
della Sacra Scrittura, sulla tradizione , sul pri- plauso, con cui furono accolte, mi fa arguire che
mato di s . Pietro e suoi Successori, e sulla Con- non fossero inutili . Ora il mio pensiero è rivolto
fessione, era finalmente caduta sul dogma del Pur- alle Letture Cattoliche , di cui intendo di occu-
gatorio, e Don Bosco aveva provata questa verità parmi con tutto l'animo, perché le giudico ap-
di fede colla ragione, colla storia, colla scrittura punto di sommo vantaggio alla gioventù ed al
dell'antico Testamento e pur col Vangelo, serven- popolo .
dosi all' uopo del testo latino e della traduzione M. - Sarebbe assai meglio che Lei si appli-
italiana (1) . Or bene, uno dei contraddittori non casse a comporre qualche operetta per le scuole,
volendosi arrendere disse : « Il testo latino ed come per es . un libro di storia antica, un trat-
italiano non basta ; bisogna andare alla fonte ge- tatello di geografia, di fisica, di geometria, e non
nuina ; bisogna consultare il testo greco . » A delle Letture Cattoliche .
queste parole D . Bosco dà tosto di piglio alla Sa- D . B. - E perché non di queste Letture?
cra Bibbia stampata in greco, ed « Ecco, disse
a colui, ecco, signore, il testo greco ; consulti pure
e vi troverà il pieno accordo col testo latino ed
italiano . » Quel poverino , che sapeva meno il
M . - Perché quella, che vi si tratta, è una ma-
teria già fritta e rifritta le tante volte e da molti .
D . B. - É vero ; questa materia fu già trat-
tata da molti, ma in grossi volumi di erudizione,
greco che il chinese , non osando confessare la che fanno pei dotti e non pel basso popolo, a cui
propria ignoranza, tolse con gran sussiego il li- mirano di proposito i piccoli e semplici opusco-
bro, e si pose a sfogliarlo da capo a fondo, fin- letti delle Letture Cattoliche .
gendo di cercare il passo in questione . Ma che? M. - Ma questo lavoro non Le reca alcun van-
Il caso volle che egli prendesse il libro a capo taggio ; al contrario, se Lei attendesse alle opere
volto . Don Bosco, che se n'era accorto, lo lasciò che le proponiamo, procaccerebbe anche un bene
sfogliare per un buon pezzo, e poi accostatoglìsi materiale al maraviglioso Istituto , che la divina
« Scusi, amico, gli disse, ella non trova la cita- -Provvidenza Le ha affidato . Prenda dunque ; qui
zione perché tiene il libro a rovescio ; lo volti vi è un' offerta (erano 4 biglietti da mille fran-
così, » e glielo pose in mano pel suo verso . Come chi), e non sarà l'ultima ; ché Le promettiamo,
si rimanesse colui è più facile l'immaginare che ché ne avrà delle altre ed anche maggiori .
il dirsi . Fattosi rosso in faccia come un gambero D . B . - Per qual ragione tanto danaro ?
cotto, gettò il libro sul tavolo, e così fu termi- 111. - Per intraprendere le opere proposte, e
nata la disputa .
per coadiuvare questo suo Istituto .
Da queste ed altre simili prove i Protestanti
D . B. Mi scusino le Loro Signorie , se resti-
si avvidero che colla persuasione indarno si lu- tuisco questo loro danaro . Per ora io non posso
singavano di far desistere Don Bosco dalle sue attendere ad altro lavoro scientifico, se non a quello
pubblicazioni contro la loro setta . Perciò risol- che concerne lo Letture Cattoliche .
vettero di ricorrere ad un altro mezzo, che cre- M. - Ma se questo è un lavoro inutile . . . .
devano più efficace ; ricorsero cioè alla compera D . B . - Se è un lavoro inutile, che ne im-
e poi alle minaccie . Era dunque una domenica a porta ad essi ? Se è un lavoro inutile a che que-
sera del mese di gennaio 1854, quando si presen- sta somma per impedirlo?
tarono nel nostro Ospizio due signori, domandando
A1. - La S . V . non bada all'azione che fa ;
di parlare con D . Bosco . Quantunque stanco ed con questo rifiuto Lei cagiona un grave danno al
affaticato per la cura dell'Oratorio festivo, chiuso suo Istituto, ed espone la sua persona a certe con-
solamente poc' anzi , egli li fece tosto andare in seguenze, a certi pericoli . . . .
sua camera, pronto ai loro cenni . Stante l'ora già D . B. - Miei Signori, capisco quello che con
alquanto avanzata e per un sinistro sentore, che queste parole vogliono significarmi ; ma dichiaro
inspiravano quei due sconosciuti, parecchi di noi loro alto e tondo, che per amor della verità io non
(1) Queste conversazioni furono poscia scritte da Don
Bosco, ed uscirono nei fascicoli delle Letture Cattoliche
temo alcuno . Facendomi Sacerdote mi sono con-
sacrato al bene della Chiesa Cattolica e alla sa-
nei primi anni di loro pubblicazione .
lute delle anime, particolarmente della gioventù .

2.4 Page 14

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A quest' uopo ho incominciata, e intendo di con-
tinuare la pubblicazione delle Letture Cattoliche,
e di promuoverla con tutte le mie forze .
M. - Lei fa male, soggiunsero quelle due fac-
cìe sinistre con voce ed aria alterata alzandosi
in piedi, Lei fa male e ci offende . Epperciò chi
sa che ne sarà di Lei ? . . . Se uscisse di casa sa-
rebbe Ella ancora sicura di rientrarvi?
Quei due sciagurati pronunziarono queste pa-
role con un tono così minaccioso che i giovani, i
quali stavano di guardia, ebbero timore che fa-
cessero del male.,aBmoDscrl'ui
per dare ad intendere che vi era gente pronta ad
entrare al primo segno . Ma il nostro buon padre
per nulla atterrito rispose a coloro e disse : « Ben
vedo che le SS . LL . non conoscono i Preti cat-
tolici ; poiché altrimenti non si abbasserebbero a
queste minaccie . Sappiano adunque che i Sacer-
doti della Chiesa Cattolica , finché sono in vita,
lavorano volentieri per Dio ; e se mai nel com-
piere il proprio dovere ne dovessero soccombere,
riguarderebbero la morte per la più grande delle
fortune, per la massima gloria . Cessino adunque
dalle loro minaccie, ché io me ne rido .
Da queste coraggiose parole di D . Bosco quei
due eretici parvero così irritati, che fattiglisi più
da presso stavano permettergli le mani addosso . A
quella vista egli prese prudentemente la sedia in
mano , e soggiunse : « Se volessi adoperare la
forza, ben mi sentirei di far loro provare quanto
costi cara la violazione di domicilio di un libero
cittadino ; ma no ; la forza del Sacerdote sta nella
pazienza e nel perdono ; ma è tempo di finirla .
Partano dunque di qua . - Così parlando , aprì
l'uscio della camera, e vedutovi il giovane Giu-
seppe Buzzetti, « conduci , gli disse , questi due
signori sino al cancello ; essi non sono guari pra-
tici della scala . »
A questa intimazione quei due si guardarono
l'un l'altro, e dicendo a D . Bosco : « Ci rivedremo
in un momento più opportuno » se ne uscirono col
volto infiammato e cogli occhi scintillanti di
sdegno .
Né meno sdegnati e con buona ragione erano
i giovani dell'Ospizio, che, accorsi alle bravate di
quei due satelliti, avevano udite le minacce fatte
a D . Bosco . Se mai avessero avuto la baldanza
di scendere a vie di fatti avremmo avuto ancor
noi il diritto, e ci saremmo sentiti abbastanza in
forze da mostrare loro quanto amore ci alber-
gasse in petto a difesa del nostro comun padre .
Intanto terminato il primo semestre, D . Bosco
fece legare pulitamente i sei primi fascicoli delle
Letture Cattoliche, e per mezzo dell'Eminentis-
simo Cardinale Antonelli Segretario di Stato li
umiliò al Santo Padre Pio IX . Il glorioso Pon-
tefice gradì altamente quel dono, e diede incarico
al medesimo Cardinale di scrivergli la seguente
lettera, con cui ci è grato di por fine a questo
capitolo
ILL .mo E REv mo SIGNORE,
« Mi diedi la grata premura di rassegnare al
S . Padre in nome di V . S . i volumetti costi-
tuenti il primo semestrale prodotto della nuova
pubblicazione periodica da Lei istituita, col titolo
di Letture Cattoliche, in vantaggio della classe
men colta, a fine di premunirla dalle seduzioni,
che insistono a promuovere e diffondere i nemici
della fede e della verità . La Santità Sua ebbe
molto a rallegrarsi insieme con me dell'industrioso
zelo, ond'Ella è costantemente applicata in som-
ministrare ai fedeli quegli speciali soccorsi di di-
rezione, che corrispondono ai bisogni dei tempi .
E molto pur si compiacque in apprendere come
l'indicato lavoro abbia tosto riscosso un'accoglienza
non inferiore alle salutari viste della S . V . e
degli altri, che lodevolmente impresero a coadiu-
varla .
« Nel tempo stesso il S . Padre, secondando ben
volentieri il pio desiderio che Ella manifestava
in fine della relativa sua lettera , degnossi com-
partire all' ottima di Lei persona ed a quanti Le
prestano concorso ed assistenza nelle Letture Cat-
toliche l'apostolica benedizione , la quale contri-
buisca al progressivo prosperamento delle edifi-
canti loro cure .
« Ringraziandola della parte per me destinata
nel cortese invio, torno con piacere a confermarle
i sensi della mia distinta stima
Di V . S . Illma e Rev .m a
Roma, 30 novembre 1853 .
Servitor vero
G . C . ANTONeLLI .
ELENA IACKSON ,
Come abbiamo promesso , diamo qui tradotto
dallo spagnuolo il bell' articolo del giornale El
Bien Público di Montevideo, 6 settembre 1881 ,
sulla morte della non mai abbastanza compianta
damigella Elena Iackson , rapita all' amore della
Religione e della società, nell'ancor fresca età di
circa trent' anni .
Per la sua carità verso i poveri e pel suo amore
alla Religione, ella fu una di quelle eroine, che fanno
rivivere oggidì i nobili esempi delle Pudenziane,
delle Prassedi, delle Lucine, delle Cecilie, delle
Marcelline, delle Melanie, delle Paole, e di cento
e di mille altre o Vergini o Matrone cristiane ,
di cui vanta la Chiesa Cattolica .
Questa donna ammirabile appena fatta padrona di
sè rinunziò generosamente alle nozze, ai sollazzi
edalgiomnd,percosainme
corpo alle opere sante . Unita ed appoggiata a due
altre sorelle e ad un fratello, che avevano comune
con lei la fede, la carità, e la potenza del danaro,
lavorò ardentemente per dotare la sua patria delle
grandi istituzioni Religiose che , sì comuni in
Europa, mancavano affatto nella giovane Repub-
blica dell'Uruguay .
Quindi erogò somme vistosissime per trarre a
Montevideo le Suore così dette Gianelline di Chia-
vari, le monache della Visitazione, e poi le Figlie
di S . Vincenzo de' Paoli, le Domenicane, le Suore
del Buon Pastore, e quelle di Maria Ausiliatrice .
Fu essa che tutto o in gran parte provvide a

2.5 Page 15

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queste Istituzioni benefiche terreno, casa, mobili Vescovo, scarseggia di signore pie e caritatevoli
ed ogni altro genere di soccorso, affine di aiu- come Elena Iackson .
tarle a radicarsi , a diffondersi , a lavorare con
Intanto noi da parte nostra, o cari Cooperatori e
esito per la causa di Dio e per la Chiesa . Si Cooperatrici, non dimentichiamoci di raccomandare
può dire senza tema di errare che in quei paesi fervidamente al Signore questa nostra cara con-
non si iniziò o condusse a termine opera buona sorella Americana ; e studiamoci nella sfera di
di qualche importanza, a cui non abbia posto mano nostre deboli forze d'imitarne lo zelo, la carità e
donna Iackson . Fu essa che cooperò alla fonda- l'instancabile operosità nel bene . Così facendo a-
zione del Seminario vescovile e alla sua dotazione ; vremo su questa terra la benedizione dei buoni
fu essa che coadiuvò l'impianto del Circolo catto- e in Cielo il premio dei Santi . Ma ecco l'articolo
lico, del Liceo cattolico, del periodico religioso del Bien Público .
il Messaggere e poscia del giornale il Bien Pù-
« Iddio lo volle ! Dopo alcuni giorni di timori
blico, degli Oratorii festivi e degli asili infantili ; e di speranze, la Società di Montevideo fu ama-
fu essa che aperse in più siti scuole private ; essa ramente colpita per la morte di questo Angelo
che intieramente a sue spese edificò nella sua di fede e di carità . Le grandi sciagure giungono
villeggiatura un grandioso Orfanatrofio per centi- quasi sempre inattese . L'animo nostro ripugna a
naia di fanciulle derelitte , mantenute e vestite prevederle ! La Società piange nel silenzio l'irre-
dalle sue rendite private ; essa che fece costrurre parabile perdita, e va misnrandone tutta la esten-
nella stessa sua villa una stupenda Chiesa a ser- zione al ricordo delle imprese di questo modello
vizio publico, vero gioiello di architettura ; essa j di donna ; che fu rapita quando appunto la sua
che coadiuvò potentemente la costruzione delle giovinezza e l' olezzo delle sue virtù profumava
Chiese del Ridotto, di S . Francesco, di Sant'An- l'atmosfera del nostro ceto sociale .
tonio e più e più altre . Le Case Salesiane e di « La Società deplora muta la trista novella
Maria Ausiliatrice dell'Uruguay l'annoverarono però al tempo stesso un coro di voci infantili
eziandio tra le più insigni loro benefattrici .
si alza lamentevole al cielo, quale segno di acerbo
Di un'attività prodigiosa trovava tempo di vi- ed espansivo dolore . Son desse le voci di centi-
sitare i poveri della società di S . Vincenzo de' naia di orfanelli, raccolti ed amorevolmente prov-
Paoli di cui era socia esemplare ; scriveva con 1 visti dalla carità inesauribile della signora Elena
rara perizia e vigore articoli ed opuscoli in favore Iackson, i quali provano il dolore di una seconda
della Religione Cattolica ; traduceva ogni dì dal- orfanezza . Interrogateli , o signori , chi era la
l'Italiano , dal Francese e dall' Inglese notizie e donna .cui ieri ha perduto la società di Montevi-
corrispondenze che mandava ai giornali Cattolici . deo . Dessi reclamano per se il diritto di tesserne
Seppe formarsi intorno a se' un gruppo di valo- colle lagrime la trista necrologia .
rose donzelle, che l'aiutavano con ardore ne'suoi « Domandate, ed essi vi diranno come sapesse
lavori di apostolato, traducendo novelle edificanti, trovar ne' materni sorrisi tutta la tenerezza per
opere di divozione e di polemica religiosa, che presentarsi loro davanti, vestita del colore delle
poi faceva stampare a sue spese e diffondere gra- dolcissime loro memorie ; vi diranno come giam-
tuitamente per ogni dove . Non paga di questo, mai facesse pesare la superiorità della sua con-
traeva d'Europa dei cassoni di libri buoni , che dizione , fino al punto da far loro credere che
faceva spargere nella città e nella campagna, onde corressero per la propria casa, quando riempivano
porre un argine all' irrompere dei libri perversi di loro grida e schiamazzi sollazzevoli i giardini
e velenosi .
e gli appartamenti della loro benefattrice ; essi
Nè mai si scoraggiava degli ostacoli, e lottava vi diranno ancora come la predisposizione al ben
a piè fermo contro ogni sorta di difficoltà . Sapeva fare ed alla carità cristiana formasse l'anima della
afferrare con destrezza ogni occasione, che se le sua vita .
presentasse, per giovare in qualche modo alla buona
« La morte straccia il velo che la modestia
causa, e nascosta sotto il velo della più profonda della signora Elena lackson avea tessuto per na-
modestia e riservatezza riuscì talora a promuo- scondere le sue virtù .
vere missioni, ed organizzare feste e dimostrazioni « I nostri altari esalano tutt' ora il profumo
religiose, che riempirono di stupore i cattivi e di della sua cristiana preghiera ; nel tugurio del
santa letizia i buoni .
povero risuona ancora il bacio di gratitudine im-
Or bene questo miracolo di donzella cristiana presso sopra la mano, che nascosta porgea col
non è più ! La sua vita si è spenta inaspettata- pane, le consolazioni ; le cupole delle chiese cat-
mente sul più bel fiore dell'età stia . Ai 5 di set- toliche, cui ella eresse o contribuì efficacemente
tembre di quest'anno la sua grand'anima lasciava ad innalzare, sembrano levar alto la testa sopra
l'arena del combattimento per volarsene al Cielo, gli altri edifizi della nostra città, per vederla più
a ricevere la corona di sue eroiche fatiche , la da vicino nel Cielo, dove riceve il premio della
palma delle riportate vittorie ! Fortunata Lei ! Ma sua vita ; nelle Case di beneficenza , negli Asili
infelici, infelicissimi quei che rimasero nell' an- degli orfani , nelle Associazioni di carità , ripe-
goscia privi de' suoi soccorsi e de' suoi esempi tesi oggi il suo nome e pregasi per lei
Questa morte fu una vera sciagura per tutta la « Tutto si condensa alla notizia della sua morte,
Repubblica, fu una calamità incalcolabile, non mi- e tutto si scioglie poi in un inno di dolore e di
nore di quella cagionata dalla morte del suo primo gratitudine alla sua memoria . La voce del Bien
Vescovo Mons . Giacinto Vera ; imperocchè se la Público si unisce a questo concerto sinceramente
Chiesa abbonda d' uomini che sappiano fare il cordiale .

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« Tutte le grandi imprese facevano capo nel-
l'anima generosa e grande di Elena Iackson . La
causa' della fede cattolica le inspirava sentimenti
virili ; il suo trionfo era la suprema aspirazione
della sua anima , e per questo mai non fu che
essa negasse il suo concorso a qualsiasi impresa,
la quale a questo nobile fine tendesse .
« L' amore alla patria , la rigenerazione di
questa per mezzo della fede e della virtù erano
la stia continua preoccupazione .
« Come non deploreremo la perdita di tale
donna, esempio di abnegazione e di virtù cri-
stiana ?
Ma , per altra parte , che fu mai la vita di
Elena Iackson , se non una costante preparazione
alla morte , e ad una morte come quella di lei ,
che reclinò il capo in seno di quel Dio, cui sem-
pre aveva amato e servito, ed al quale abbandonò
il suo spirito colla rassegnazione del giusto ?
Riposi in pace questa madre che gli orfani
ed i poveri perdono , questa gioia che perde la
nostra Repubblica !
Il suo nome e la sua memoria non periranno
giammai nella sua patria . Il suo spirito vola al-
l'immortalità felice, patria definitiva delle anime
pari a quella di Elena Iackson .
L'ora della prova dolorosa , assai dolorosa ,
ha suonato per la distinta famiglia degli Iackson ;
ma ella saprà baciare piangendo la mano onnipo-
tente, che sottomette la sua fede veramente cristiana
alla prova del dolore . »
BIBLIOGRAFIA .
Prontuario di Letteratura e Filosofia Ita-
liana ad uso degli alunni de' Ginnasi e Licei per
D . PIETRO BeCCARIA , edizione seconda . -
Abbiamo dato una vista al nuovo Prontuario
di letteratura e filosofia italiana testè ristam-
pato dal sacerdote Pietro Beccaria, in uso degli
studenti delle scuole secondarie ; e vi abbiam
trovato dentro del bello e del buono . L' autore
incomincia dagli elementi della grammatica, e si
fa strada alla parte filologica con una diligenza,
che lascia quasi nulla a desiderare a chi voglia
i suoi studi porre sovra sodi fondamenti . Nel
capitolo della filologia , che é il secondo del li-
bro, sonvi toccate quistioni importanti e curiose,
quali in questi ultimi tempi abbiam veduto sol-
levarsi intorno a voci costrutte , frasi, passi, ed
opere di parecchi autori ; non omessa la cronica
di Dino Compagni, la cui autenzia ora è fiera-
menta contestata . Al capitolo terzo , dove si ra-
giona della poetica Italiana nella sua forma esterna
ed interiore , trovi pure accennate notabili cose
risguardanti i poeti di ogni secolo ; ed un arguto
giudizio di quella recente e bastarda maniera di
far versi , che ha per capoccia Giosuè Carducci
ed il Rapisardi, or ora venuti fra loro a' capelli
per ragion di mestiere . Chiudesi la prima parte
del Prontuario coll' oratoria , di cui le doti e i
generi sono, a nostro credere , recapitolati assai
bene .
Non parliamo dell'ultimo capitolo, il quale di-
scorre della filosofia Italiana, e specialmente dei
dispareri nati di fresco fra Tomisti e Rosminiani
per l'idea dell'ente , la natura dell'anima , ed
altri punti , a cui oggi rivolgonsi le menti dei
filosofi italiani e forestieri .
Il Prontuario del Beccaria merita che si riandi
e dagli studenti delle scuole secondarie, per cui
fu compilato, e dagli stessi insegnanti . L'autore
scorgendo che ai nostri dì la gente non ha tempo
o lena onde fermarsi a lungo sopra lavori conti-
nuati , e gravemente scritti , si è in certo qual
modo appigliato allo spediente di alcuni degli eru-
diti del cinquecento, i quali sotto il titolo di mi-
scellanee, di varie lezioni, e che so io, mettevano
bel bello dinanzi all' occhio dei contemporanei
quanto vi avesse di rilievo nel fatto della storia
civile e letteraria, della filologia, e delle filoso-
fiche discipline . Il Beccaria poi col pretesto di
addottrinare uno scuolaro docile e affezionato svolge
i suoi temi per dialogo, e con istile famigliare ,
svelto e forbito, tanto che diletta ed istruisce ad
un tempo mirabilmente .
Vendesi all'Ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in
San Pier d' Arena , e all' Oratorio Salesiano in
Torino, per lire tre .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Ogni Cooperatore può acquistare Indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze ple-
narie nel corso del giorno, mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria , secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo senza bi-
sogno di Confessione e Comunione purchè sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un' altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche chiesa . pregandovi
secondo la mente del Sommo Pontefice .
Mese di Dicembre.
S . Francesco Zaverio Apostolo delle Indie .
Immacolata Concezione di Maria Vergine .
Primo giorno della Novena del SS . Natale .
S . Tommaso Apostolo .
Ultimo giorno della Novena di Natale .
Natività di N . S . G . C .
S . Giovanni Apostolo ed Evangelista .