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ANNO XVIII. N 12 - Esce una volta al mese - DICEMBRE 1894
BOLETIN
SALESIANO
SOMMARIO .
Pag .
BUONE FESTE E BUON CAPO D'ANNO
LA S . CASA DI LORETO
ROMA . - Il Missionario Don Domenico
.
. 257
. 258
I
Tomatis ai piedi del S . Padre
FIGLI DI D . BOSCO A CASTELLAMARE
.
DI
260
STABIA (Napoli)
INGHILTERRA . - Visita di un prete fran-
261
cese alla Casa Salesiana di Londra . - Il
Circolo Cattolico parrocchiale .
SPAGNA. Il Congresso Cattolico di Tar-
ivi
ragona e la Pia Società Salesiana . . . 264
NOTIZIE DEI MISSIONARII DI D . Bosco : -
TERRA DEL Fuoco : Trecentocinquanta
Indii alla nuova Missione della Cande-
lara . - BRASILE : Primo viaggio al Matto
Grosso (seguito) . - Nell'IsoLA DAwsoN .
- SULLE CORDIGLIERE ecc . . .
. 266
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICF
. 276
VARIETÀ
COOPERATORI DEFUNTI
INDICE DELL'ANNATA
. 281
282

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E
BUON CAPO D'ANNO
SI AVVICINANO a grandi passi le S . Feste del Natale col fine del 1894 ed il principio di un nuovo anno ;
ed il nostro Superiore Don Michele Rua, non per usanza, bensì per vero sentimento di gra-
titudine e pel sincero affetto che porta ai Benemeriti Cooperatori ed alle Benemerite Cooperatrici della Pia
Società Salesiana, coi quali si sente legato da stretti vincoli di carità, si affretta a porgere loro, per nostro
mezzo, le sue più cordiali felicitazioni, augurando loro dal Cielo copiose benedizioni spirituali e temporali,
con una vita lunga e piena di meriti pel Paradiso .
A quelli del padre s'uniscono pure di gran cuore gli augurii dei figli sparsi in tanti punti dell'Europa,
dell'America, dell'Asia e dell'Africa, memori tutti della benevolenza e carità che i Cooperatori e le Coopera-
trici Salesiane dimostrano ad essi ed alle migliaia di giovanetti e di Indi! raccolti nelle Case e nelle Mis-
sioni Salesiane.
In quest'anno poi (consolazione invero !) i voti ardenti pei nostri Benefattori e le nostre Benefattrici
sollevansi al Cielo da trenta nuovi punti della terra, giacché trenta sono le nuove fondazioni compiutesi nel
corso dello spirante anno . Sono dunque altre centinaia d'innocenti fanciulli, che, compresi dalla più viva
riconoscenza, implorano da Dio pace e prosperità poi nostri Benefattori e Benefattrici e loro famiglie .
Nella Comunione, che per privilegio pontificio faranno nelle loro chiese alla mezzanotte del S . Natale i
Salesiani ed i loro alunni, pregheranno il graziosissimo Bambino Gesù, affinchè conceda ai buoni Cooperatori
ed alle pie Cooperatrici Salesiane gioconde le S. Feste Natalizie, Buon Fine e Miglior Capo
d'Anno colla perseveranza nel bene .

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LA CASA DI LORETO
NEL giorno 10 di dicembre di quest'anno
si compie il sesto centenario, dacchè la
umile abitazione di Maria SS . per mano
miracolosa, venne a posarsi in Italia, sulle
rive del Mare Adriatico, poco distante dalla
piccola città di Recanati . Questo fatto, che
in ogni tempo ha riempiti i cuori de' Cri-
stiani del nostro bel paese di santa esul-
tanza, ha destato in questi giorni un vero
entusiasmo di divozione e di ringrazia-
mento da tutte le parti d'Italia . Ed il
Sommo Pontefice Leone XIII, per animare
i Cristiani di tutto il mondo alla venera-
zione di Maria, specialmente venerata a :
Loreto, pel prezioso retaggio colà deposi-
tato, aperse il tesoro delle Sante Indul-
genze in favore dei pellegrini, che vogliono
recarsi a quell'insigne e santo monumento
durante tutto l'anno giubilare 1895 .
Che cosa è poi la S . Casa di Loreto ?
Narra la storia che nel 10 maggio 1291
la santa abitazione di Maria SS . di Na-
zaret, che era stata testimone della solenne
ambasciata dell'Arcangelo Gabriele sulla
nascita del Divin Salvatore, e dove poi
Egli visse e lavorò ubbidiente con Giu-
seppe e Maria fino all'età di trent'anni,
scomparsa all' improvviso da quella pic-
cola città, fu veduta sull'alba da alcuni
pastori nelle vicinanze del Mare Adria-
tico, tra la città di Fiume e Tersatto nella
Dalmazia . L'apparizione di Maria SS . al
parroco del luogo, che giaceva infermo da
parecchio tempo, senza speranza di guari-
gione, fe' palese il regalo che era stato fatto
dal cielo a quegli abitanti . Ma mentre si
studiavano tuttii di mostrare la loro ricono-
scenza a Maria, per essersi fermata tra
loro con quel miracoloso deposito, addì
10 dicembre 1294, disparve nuovamente
da quel luogo e venne a fermarsi nelle vi-
cinanze di Loreto.
In che modo e quando si elesse il
sito che occupa tuttavia, e come di là
cominciò e continua a beneficare i divoti
che ve la vanno a visitare, non è cosa
da dirsi in un momento . (1) Noi invece invi-
(1) Per più ampie notizie vedi il libretto inti-
tolato : La S . Casa di Loreto ; memorie storiche
raccolte dal Sac . G . B . Francesia - Letture cattoli-
che di dicembre 1894 - Prezzo L . 0,20 .
tiamo i nostri Cooperatori e le nostre Coo-
peratrici a fare un pellegrinaggio anche
spirituale fino a quel celebre Santuario,
per l'acquisto delle Sante Indulgenze, ed
a ringraziare Maria di aver voluto sce-
gliere l'Italia come fortunata custode della
sua abitazione terrena.
Il Santuario di Loreto invero non pre-
dica solo la gloria di Colei che opera mi-
racoli : questa voce, come la sentiamo nel
tempio di Maria Ausiliatrice in Torino,
così l'udiamo senza differenza in tutti i
Santuarii di Maria . Ma Loreto ripete sin-
golarmente un portento d'amore speciale,
che l'amorevole Maria Madre di Dio ha
voluto concedere agli Italiani, ed in tal
modo che non ha accordato a nessun'altra
terra per quanto a Lei cara .
Pieni di fede e di santo entusiasmo
accorriamo adunque tutti, almeno in ispi-
rito, alla S . Casa di Loreto, e quivi con
tutta l'effusione del cuore nostro ricono-
scente ripetiamo a Maria ciò che da tanti
secoli di Lei ripete la Chiesa : Et in electis
meis mitte radices (1) . Sì, o Maria, Tu che
scegliesti a tuo retaggio l'Italia, Tu che
gettasti le tue radici in mezzo a questo
tuo popolo, deh! Tu lo proteggi, lo bene-
dici, lo salva! Che la mano di Dio non
pesi sopra di lui a sua rovina, bensì a
sua salvazione!
O Loreto, Loreto! o novella Nazaret d'I-
talia, o città forte, posta sulle alture a difesa
di chiunque in te si rifugi,o fortezza costrutta
da Dio, baluardo della Chiesa e della fede
cattolica, noi ti salutiamo con riverenza
ed affetto. In te possano trovar pace, con-
forto ed ogni grazia quanti ripareranno a
cantar le glorie di Maria, perchè entro a
quelle sante mura che tu racchiudi nel
tuo maggior tempio fu ristorata la colpa
d'Eva per l'alleanza , il Verbo si è fatto
carne, ed in esse abitò per ben trent'anni
il Pane vero disceso dal cielo .
Ecco il Breve, con cui Sua Santità Papa
Leone XIII invita tutti i Cristiani, e special--
mente gli Italiani a celebrare con solennità
particolare il Sesto Centenario della Trasla
zione della S . Casa di Loreto
LEONE PP. XIII
A tutti i Cristiani che leggeranno le presenti
lettere salute ed Apostolica benedizione .
La benavventurata Casa Nazarena, nella
quale, dopo il saluto dell'Angelo alla Ver-
(1) Eccli . XXIV, 13 .

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gine designata a Madre di Dio, il Verbo si
fe' carne, viene a buon dritto tenuta e ve-
nerata qual uno de' più sacri monumenti
della fede cristiana ; il che chiaro apparisce
da molti diplomi, atti, doni e privilegi con-
cessi dai Nostri Predecessori . Cotesta Casa,
secondo che narrano i fasti della Chiesa, to-
sto che per benignissimo consiglio di Dio fa
prodigiosamente trasportata in Italia nel Pi-
ceno, ed esposta sui colli Lauretani alla ve-
nerazione dei popoli, a sè rivolse di tratto
le pie aspirazioni e la fervida devozione di
tutti ; e nel decorso dei secoli mantennela
sempre accesa. Basta rammentare quanto
sieno frequenti e splendidi i pellegrinaggi
che in tutti i tempi colà giungono da ogni
parte, come ivi grandeggi una sontuosa Ba-
silica per le decorazioni dell'arto e la dignità
del sacro culto nobilissima, e come una no-
vella città, qual'altra Nazareth, ivi sia sorta
sotto gli auspicii suoi . Accrebbero inoltre la
religione del luogo e alimentarono la fiducia
dei visitatori i moltissimi e segnalati bene-
fizii, pubblici e privati, quinci, come da fonte
perenne, scaturiti ; coi quali Iddio costumò
glorificare siffattamente l'invocato nome di
Maria, che ivi splendidamente di lei si av-
vera l'oracolo : Beatam me dicent omnes gene-
rationes . Ora siamo lieti di vedere come la gra-
titudine per cotanti benefizii, manifestata
egualmente dai grandi e dai piccoli con mol-
teplici e ingegnose mostre d'amore, cresca
ogni dì più e fiorisca qual bellissima corona
di gloria alla sua fronte .
A Noi intanto, che già da pezza in cote-
sta Alma Casa supplichevoli esperimentam-
mo i benefizii della Madre divina, torna ora
tanto più gradito, che principalmente pel
consiglio e la pia sollecitudine del Ven . Fra-
tello Vescovo di Recanati e Loreto, siasi per
ogni dove destata negli animi una certa ge-
nerosa alacrità per apparecchiare una straor-
dinaria solennità pel venturo decembre, in
cui si chiude il sesto centenario, da che fu
cotesto tesoro felicemente deposto in seno
alla Chiesa . Ci sono ben noti i divisamenti
e le opere a tal uopo iniziate, e già con mu-
nifica emulazione molto innanzi condotte nel-
l'intento di restituire con vantaggio alla Ba-
silica il pristino splendore . Mentre ai pro-
motori di queste e di altre opere somiglianti
Noi rendiamo le meritate lodi, cogliamo da
ciò di buon grado il destro per rinfocolare
vieppiù la devozione dei fedeli verso il ter-
restre domicilio della Sacra Famiglia e i mi-
steri che quivi si compirono . Intendano tutti,
massime gl'Italiani, che gran dono sia quello
e con quanta provvidenza sottratto a inde-
gno dominio, e pari dimostrazione di amore
ad essi concesso ! Imperocchè in quella bea-
tissima stanza fu consacrato il principio della
nostra salute, mercè il grande ed ammira-
bile mistero di un Dio fatto uomo, che ri-
concilia il perduto genere umano col Padre,
e tutto ristora e rinnovella ; mistero d' im-
mensa bontà e letizia, che la Chiesa con
materna cura tre volte il dì ci avverte di
venerare . Tra le anguste mura di quell'o-
stello fiorirono quegli esempi di vita dome-
stica e coniugale, spettacolo degno degli
angeli, alla cui norma Noi medesimi più di
una fiata con apposita associazione, a tal
uopo istituita, Ci studiammo di richiamare
e uniformare tutte le cristiane famiglie . Da
quell' istesso augusto sacrario derivò alla
Chiesa gran dovizia di grazie e rigoglio di
santità ; ed ivi molti santi o sentirono per
la prima volta infiammarsi il cuore nell'a-
more della virtù, o nel vivo desiderio di più
alta perfezione .
Quello adunque che pei religiosissimi no-
stri maggiori fu decoro e conforto della fede,
sprone e pascolo alla pietà, mezzo efficace
per implorare la divina misericordia, sia an-
che tale per l'età nostra ; tanto più che in
questo decadimento e scompiglio sociale non
possiamo d'altronde che dalla religione a-
spettarci appoggio e sollievo. Quindi nelle
centenarie feste Lauretane, che ricorrono
molto opportune, tutti i fedeli, assecondando
la loro pietà e le Nostre esortazioni, si stu-
dino di far palese del miglior modo possi-
bile la letizia degli animi loro e la grande
fiducia da essi riposta in Gesù C . S . N .,
nella sua SS . Madre e nel suo provvido Cu-
stode ; nel che conviene che gl'Italiani pri-
meggino sugli altri popoli della cristianità .
Per tal modo, e giusta il Nostro desiderio,
avverrà che in premio della loro singolare
pietà ottengano per sè e per gli altri grazie
segnalate, e ciò che è più a desiderare, le
impetrino eziandio alla Chiesa, oggi dall'av-
versità de' tempi cotanto combattuta . Mossi
da queste ragioni e dalla solennità tutta
speciale di cotesto Centenario, Noi credemmo
di dovere accogliere la supplica mandataci
dall'anzidetto Nostro Ven . Fratello, perciò
col dono delle sacre indulgenze aggiunges-
simo incremento e decoro a queste feste
secolari .
Pieni pertanto di fiducia nella misericordia
di Dio Onnipotente, per autorità dei BB .
Apostoli Pietro e Paolo, rimanendo fermi ed
interi i privilegi dai Nostri Predecessori elar-
giti alla Basilica Lauretana, Noi concediamo
in forma di Giubileo pienissima indulgenza
e remissione di tutti i peccati a quel fedeli,
che, entro lo spazio di tempo che corre dalla
prima Domenica del Sacro Avvento di que-
st'anno, fino alla Domenica, inclusive, della
SS . Trinità dell'anno seguente, eseguiranno
le cose infrascritte . Visitino tre volte la Ba-
silica Lauretana o nell'istesso giorno, o in
giorni distinti, ed ivi, per qualche tempo,
piamente preghino il Signore, secondo l'in-
tenzione Nostra, per la libertà ed esaltazione
della Santa Madre Chiesa, per la pace e l'u-
nità del popolo cristiano e per la conver-
sione dei peccatori . Di più, essi, oltre ai
giorni di digiuno consacrati dal precetto della

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Chiesa, ne facciano uno, non usando in quello
che cibi di magro ; e confessatisi, con le do-
vute disposizioni, ricevano il SS . Sagramento
dell'Eucaristia, e, a titolo di elemosina, con-
tribuiscano qualche cosa per un'opera pia .
Concediamo di più che la detta indulgenza .
applicar si possa a modo di suffragio alle
anime, che, unite in carità con Dio, passa-
rono di questa vita . Agli abitanti delle due
diocesi di Loreto e di Recanati, chiunque
essi siano, che per qualche giusta cagione
fossero impediti di eseguire, in tutto o in
parte, le opere ingiunte, Noi concediamo che
le medesime esser possano commutate dai
confessori in altre opere di pietà . Ai pelle-
grini poi, cioè a quelli che verranno da paesi
posti fuori dell'una e dell'altra diocesi, per-
mettiamo di potere col pellegrinaggio sup-
plire al prescritto digiuno . Diamo eziandio
facoltà ai confessori di dispensare dalla Co-
munione i fanciulli ancor non ammessi alla
medesima . Inoltre, per tutto questo tempo,
e in ordine all'acquisto delle indulgenze del
Giubileo, concediamo a tutti i confessori,
legittimamente approvati , però solamente
nell'una e nell'altra delle dette diocesi, tutte
quelle facoltà che loro accordammo con le
lettere Apostoliche « Pontificis Maximi » in
data del 15 Febbraio dell'anno 1879, esclu-
se quelle che vennero nelle dette lettere
eccettuate . Da ultimo, in questo medesimo
spazio di tempo, concediamo a spirituale van-
taggio di tutti i fedeli l'indulgenza di sette
anni, una volta al giorno, a quanti devota-
mente reciteranno le Litanie Lauretane, e l'in-
dulgenza plenaria a quei che le avranno pia-
mente recitate ogni giorno durante un mese,
purchè siansi debitamente confessati e comu-
nicati, ed abbiano adempite le altre condi-
zioni a tal effetto richiesto ; la quale indul-
genza può anche applicarsi a suffragio delle
anime sante del Purgatorio .
Vogliamo poi che alle presenti lettere, co-
piate o stampate, e dalla mano di pubblico
notaro sottoscritte e munite del suggello di
persona costituita in dignità ecclesiastica, si
presti quella stessa fede che si presterebbe
all' originale delle medesime, ove fosse pre-
sentato .
Dato in Roma, presso S . Pietro, sotto l'a-
nello del Pescatore, il dì 23 Gennaio 1894,
decimo sesto del Nostro Pontificato .
L. + S.
Per l' E . mo Card . SERAFINI,
Nicola Marini, Sostituto .
ROMA
Il Missionaria D . Tomatis
ai piedi del S. Padre .
Il nostro Missionario D . Domenico Toma-
tis, che guida la spedizione ultima alla Terra
del Fuoco, Chilì e Perù, prima di partire
dall'Italia volle avere la consolazione di es-
sere benedetto dal Sommo Pontefice Leone
XIII . Pertanto, dopo la funzione di addio
celebratasi in Torino la sera dell'ultimo gior-
no di ottobre, egli con due dei nuovi Mis-
sionarii, Flabbi e Dellavalle, estratti a sorte
a rappresentare i loro compagni, recossi a
Rogna, dove ottenne di essere ammesso ai
piedi del S . Padre il giorno 10 novembre .
Felice combinazione ! Si compivano proprio
in quel giorno diciannove anni, dacchè Don
Tomatis coi primi Missionarii Salesiani era
stato ammesso al bacio del s . piede di Papa
Pio IX di v . m .
Verso le ore 16, il S . Padre Leone XIII
entrava nella sala degli arazzi, dove l'aspet-
tavano D . Tomatis cogli altri due Missiona-
rii, un Parroco, un signore, e tre nobili si-
gnore milanesi . Dapprima il S . Padre rivolse
la parola alle tre signore che stavano a lui
più vicine ; poi fattosi avanti e collocatosi
di fronte a D . Tomatis, misegli la mano sul
capo e domandogli chi fosse .
- Santo Padre, rispose il Prelato che lo
accompagnava, senza dar tempo a D . To-
matis, questi è il Sacerdote D . Tomatis, Mis-
sionario Salesiano, e questi altri indicando
a Flabbi e Dellavalle-sonpureSali,
Missionarii di Don Bosco .
E il S . Padre allora : - Siete Salesiani ?
- Sì, Santo Padre, rispose Don Tomatis,
siamo Salesiani .
- Bene, bene ; e dove andate?
Santo Padre, andiamo in America ;
siamo in numero di quaranta : ventidue an-
dremo nella Terra del Fuoco, Chilì e Perù,
e gli altri in varie altre parti dell'America
meridionale .
- Andate quaranta? . . . . Bravi, bravi! Oh!
vedete come voi Salesiani andate avanti
Eh! D . Bosco era un grand'uomo . .. . io l'ho
conosciuto bene, era molto amico mio, ve-
niva a trovarmi sovente .... molte volte ci
siamo veduti . . . .
- Santo Padre, il nostro Superiore Don
Rua pregherebbe ora la Santità Vostra di
voler benedire le Case dei Salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, ed in modo par-
ticolare le trenta nuove fondazioni di questo
anno 1894 .
- Trenta nuove Case! ?
- Sì, Santo Padre .
- Aprite trenta nuove case! ? Ma vedete,
come vanno avanti i figli di D . Bosco . Bene,
bene ! E andrete poi anche a Milano?

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- Sì, Santo Padre, credo che in gennaio
o febbraio . . . .
Una di quelle signore milanesi, che erano
state fino allora ad ascoltare il surriferito
dialogo, non potè a meno che precisare quanto
diceva D . Tomatis : - Sì, Santo Padre, ver-
ranno in febbraio .
- In febbraio, bene ; sono molto contento .
- E, rivolgendosi alla detta signora, con-
tinuò : - Milano ha già molte pie istituzio-
ni, ma non ha ancora i figli di D . Bosco, . . .
e ne ha gran bisogno . . . . i figli di D . Bosco
faranno tanto bene alla gioventù, special-
mente coi laboratorii di arti e mestieri .
Poscia, dati con grande affabilità tre schiaf-
fetti a Flabbi e lasciatasi baciare la sacra mano
da D . Tomatis e da Dellavalle, si rivolse
a quel Parroco ed all'altro signore che sta-
vagli insieme . Anche con loro si trattenne a
discorrere brevemente . Quindi rivoltosi a Don
Tomatis : - Vi benedirò, disse, benedico
tutti... in Nomine Patris et Filii et Spiritus
Sancti . Amen . - E così detto, se ne partì
con passo leggiero e sicuro, lasciando tutti
quei signori in ginocchio, dolentissimi di ve-
derlo scomparire sì presto .
D . Tomatis tornò da Roma grandemente
consolato dall'affabilità e somma bontà, onde
fu trattato da Papa Leone XIII , nel
quale dai movimenti facili e leggieri della
persona e dalla voce spontanea e vivace
scorse una tempra robusta ed una florida
salute . Speriamo quindi e preghiamo Iddio
che ci conservi ad multos annos un tanto
Pontefice!
D . Tomatis coi suoi ventidue compagni di
viaggio partirono da Torino la sera del giorno
23 novembre u . s ., e due giorni dopo, il 25
novembre stesso, salpavano dal porto de La
Pallice (La Rochelle) in Francia alla volta
delle loro missioni, dove speriamo che arri-
veranno per celebrare le feste del S . Natale .
arrivare a Castellamare per prendersi cura
de' suoi figli alcuni discepoli di quell'uomo prov-
videnziale che fu Don Bosco . E nel febbraio
dell' anno seguente, quando passò di là il
nostro missionario Don Luigi Lasagna, ora
Vescovo di Tripoli, per tenervi altra confe-
renza, quel pio Vescovo manifestava ancora
quanto fosse viva l' aspettazione sua, del
clero e del popolo stabiano di avere fra di
loro questi benedetti Salesiani .
Finalmente il giorno stabilito dalla Prov-
videnza venne, e fu il lunedì 12 del novembre
scorso .
Le accoglienze fatte sì dal clero che dal
popolo ai primi Salesiani che là andarono,
furono cordiali quanto mai si possa dire .
Senza parlare delle schiette manifestazioni
popolari , diremo come li attendevano alla
stazione di Napoli il Rev .mo Can . De Felice,
a quella di Castellamare molto clero, ed alla
porta dell'Orfanotrofio, tutto pavesato a festa,
l'Eccellentissimo Vescovo coi Reverendissimi
Canonici del Capitolo . L'accademia poi colà
tenutasi per dar loro il benvenuto riuscì ol-
tremodo gradita e commovente .
All'indomani S . E . Rev .ma Mons . Vincenzo
M . Sarnelli inviava a D . Rua una compitis-
sima lettera di ringraziamento e di piena
soddisfazione pei Salesiani colà arrivati .
Dopo simile ricevimento, una dolce spe-
ranza ci arride, ed è che il clero ed il lai-
cato di Castellamare vorranno mai sempre
prestare ai Salesiani il loro valido appoggio,
morale e materiale, per l'avanzamento e la
prosperità di quel loro Orfanotrofio . Per tal
modo potrà senza dubbio essere maggiore il
bene che essi aspettano dai Salesiani in fa-
vore della loro gioventù .
INGHILTERRA
Visita di un prete francese alla Casa Salesiana
di Londra .
I FIGLI DI DON BOSCO
a Castellamare di Stabia (Prov. di Napoli)
Già da parecchi anni a Castellamare di
Stabia, in quel di Napoli, si desideravano i
figli di Don Bosco per prendere la direzione
di un Orfanotrofio maschile, fondato dal pio,
zelante e caritatevole Sac . D . Raffaele Sto-
race . Nell'agosto del 1892, essendosi colà re-
cato a tenervi la prima conferenza salesiana
il nostro Sac . D . Albino Carmagnola, quel
venerando Vescovo Mons . Vincenzo Maria
Sarnelli, raccomandando le Opere Salesiane
alla carità del popolo stabiano, con lui si con-
gratulava perchè presto avrebbero veduto
(Corrispondenza) .
Partito da Parigi alle 9 e. 35 del mattino, arrivai
a Londra alle 7 della sera per la via di Rouen,
Dieppe e Newhaven ; alle 7 1/2 già sedeva alla mensa
salesiana per la refezione della sera .
I figli di Don Bosco sono ospitali : essi hanno poco,
ma quel poco che hanno l'offrono di buon cuore ;
appena uno trovasi in mezzo a loro, vi ravvisa tosto
dei fratelli e si sente in famiglia .
La Casa salesiana di Londra-Battersea non conta
che sei anni d'esistenza, e già sembra un alveare
soverchiamente pieno ; egli è vero che l'alveare è
piccolo . È una graziosa comunità : sei preti, quattor-
dici giovani chierici, diciotto latinisti, ecco la bella
famiglia che ha per padre, tanto amabile quanto com-
pito, D . Carlo Macey, d'origine inglese. D . Carlo

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Macey, che è stato quattro anni all'Oratorio sale-
siano di Nizza marittima, parla il francese e l'ita-
liano come la sua lingua materna, e non è punto
necessario l'inglese per conversare con lui sopra qua-
lunque argomento .
*
*
Ma che fanno i Salesiani nel povero quartiere di
Battersea? Il lavoro non manca mai ai figli di Don
Bosco, e là, come altrove, anzi forse più che altrove,
si apre un vasto campo al loro zelo .
Vi ha dapprima il Collegio od Oratorio per in-
terni, specie di scuola parrocchiale, che ha le pro-
porzioni di un piccolo e d'un grande seminario. Quivi
fa duopo impartire contemporaneamente l'insegnamento
secondario, il preparatorio fino alla filosofia e l'inse-
gnamento superiore della teologia .
Favorire le vocazioni ecclesiastiche , venirle a co-
noscere, condurle a maturità pel chiericato ed il sa-
cerdozio : ecco l'opera per eccellenza di Don Bosco,
l'opera fra tutte cara al suo cuore d'apostolo . Ora
quest'è appunto ciò che fanno i Salesiani in pieno
paese protestante, senza altri mezzi che il loro spirito
di sacrifizio e la loro confidenza nella Divina Prov-
videnza .
Fortunati vivai di giovani del Signore, cari Ora-
torii Salesiani, voi siete case di benedizione ; ma chi
può mai dire quanto amore, quanta sollecitudine,
qnante cure, quante pene costate a coloro che Iddio
vi ha dato per padri?
*
**
Ho chiamato l'Oratorio salesiano di Battersea col
nome di scuola parrocchiale, e questo nomo ben gli
conviene ; poichè il Direttore di essa è nel medesimo
tempo Parroco della popolazione cattolica di Battersea,
Parroco veramente con giurisdizione , cura d'anime,
e con tutto il servizio proprio di una Parrocchia .
La Parrocchia di Battersea conta circa 2000 cat-
tolici . Una gentil chiesa è stata innalzata colle ele-
mosine della Provvidenza e consacrata l'anno scorso
da S . E . Rev . ma Mons . Cagliero, Vescovo Salesiano
della Patagonia . Questa chiesa è officiata dai Sacer-
doti salesiani e dai giovani della Scuola salesiana, e
le funzioni e le cerimonie del culto vi si fanno con
tutta la pietà ed il decoro possibile .
Vi hanno ogni giorno Messe lette a differenti ore,
dalle 6 alle 10 ; tutti i mercoledì e venerdì, Bene-
dizione del SS . Sacramento alle 7 della sera , senza
tener conto delle novene e feste straordinarie .
Alla domenica il servizio è completo : Messe alle
ore 7, 8, 9, 10, 11 . Le tre prime sono con Comu-
nione ; quella delle 10 è per gli allievi delle scuole ;
quella delle 11 è cantata colla solennità delle catte-
drali : vi ha l'aspersione dell'acqua benedetta e l'o-
melia . Nel pomeriggio, Benedizione alle 3 1/2 per gli
allievi delle scuole ; alle 7, Vespri, Istruzione e Be-
nedizione solenne .
Le Messe lette della domenica riescono edificanti ;
perchè le Comunioni sono numerose e fervorose . La
Messa solenne è davvero imponente ; le cerimonie
perfettamente liturgiche ed il canto bene eseguito
quelle voci dei fanciulli fresche, pure, armoniche vi
rapiscono e vi pare d'udire un coro d'angioli, mentre
altra schiera numerosa d'angioletti giungono le loro
manine davanti l'altare, eseguendovi le cerimonie con
una grazia ed una pietà oltre ogni dire edificante .
La Benedizione solenne del SS . Sacramento alle 7 della
sera ha tutte le qualità della Messa cantata, le me-
desime divote attrattive per le orecchie e per gli oc-
chi, vale a dire le cerimonie perfette ed il canto ma-
ravigliosamente ben eseguito .
Ma se aveste la fortuna di trovarvi a Battersea
alla prima domenica del mese, voi vedreste una pic-
cola festa deliziosa ad onor del S . Cuore di Gesù e
dell'Apostolato della preghiera . Dopo l'istruzione, che
in quel giorno riveste un carattere speciale di pie-
tosa unzione, s'organizza la processione del SS . Sa-
cramento . La chiesa è zeppa di fedeli, il cui numero
va ogni dì più crescendo . Tutto ad un tratto il ce-
lebrante, preceduto dai suoi numerosi piccoli chierici,
esce dalla sacrestia e si avanzano gli stendardi nella
navata . Ecco per primo quello di Maria Ausiliatrice,
accompagnato dalle figlie, coperte di un lungo velo
bianco, che camminano cogli occhi bassi e con una
angelica modestia ; tien dietro quello dell'Apostolato
della preghiera, seguito da dodici figlie parimento
vestito di bianco o nel più divoto raccoglimento ;
quindi lo stendardo del S . Cuore, che precede cin-
quanta coppie di chierici piccoli e grandi, tutti ve-
stiti di cotta ; in ultimo vengono i sacri ministri, ed
il celebrante portando il SS . Sacramento sotto al bal-
dacchino, siccome prescrive la liturgia . Un po' in-
nanzi al baldacchino sei fanciulle bianco-vestite por-
tano canestri di fiori, che vanno spargendo lungo il
percorso . Tutto quest'insieme vi porta in un'atmosfera
profumata d'innocenza e di pietà, che commuove po-
tentemente le anime ; tanto che l'emozione passa
presto dal cuore agli occhi e voi vi sentite cadere
abbondanti lagrime.
I protestanti assistono volentieri a sì bella funzione,
e non si sottraggono all'impressione salutare che loro
ne proviene . Ed è per questo che recentemente una
veneranda neofita faceva la sua abiura nelle mani
del Superiore dei Salesiani . Essa era moglie e madre
a ministri protestanti : questa duplice catena non la
potè trattenere, perchè essa voleva avvicinarsi a Gesù,
l'ospite divino dei nostri tabernacoli, da cui aveva
sentito passare sull'anima sua la dolce e vittoriosa
influenza .
*
**
Il lettore si domanderà senza dubbio : Donde viene
questo numeroso piccolo clero che si vede alle fun-
zioni nella chiesa di Battersea? Sono i fanciulli della
scuola parrocchiale, la quale è presso la canonica e
sotto sua dipendenza, come dovrebbe essere dapper-
tutto nei paesi cattolici . Questa scuola è forse il più
bel campo aperto allo zelo dei Salesiani .
Infatti la scuola cattolica di Battersea conta 550
allievi tra fanciulli e fanciulle, di cui 140 appar-
tengono a famiglie protestanti . Vi sono cinque classi
di fanciulle e due sezioni per l'Asilo : in tutto sette
maestre con le due direttrici che sono monache . Le
cinque classi dei fanciulli sono tenute dai maestri
salesiani di Battersea, i quali, mentre si applicano
all'insegnamento elementare, attendono pure ai loro
studii secondarii o superiori .
Ora questo fatto , semplice in apparenza, ci pare
di grandi conseguenze . Vedete voi questi giovani re-

1.8 Page 8

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ligiosi, che si preparano al sacerdozio, mediante l'in-
segnamento elementare? Sono un'avanguardia . « Per
ben dirigere una scuola elementare, mi diceva un
giorno un Sacerdote di Francia, fa duopo essere prete . »
E difatti la scuola elementare, che prende il fanciullo
dall'infanzia, è l'evangelizzatrice per eccellenza . Un
autore ha detto : « Il fanciullo è un barbaro che la
natura ne dà a civilizzare . » E questo è vero, a di-
spetto del Rousseau, che dice precisamente il con-
trario . Ora il maestro di scuola può dire ancora con
più di verità : « Il fanciullo battezzato è un cristiano,
che la Chiesa mi dà a formare . » Ecco perchè nei
paesi cristiani la fede si mantiene e si propaga so-
pratutto per mezzo della scuola elementare . Un tempo
mese, cinquanta persone da mantenere, da provve-
dere di vestimenta, senz'alcuna rendita, senz'alcun
assegno fisso! Bisogna per altro notare che il Mi-
nistero dell'istruzione pubblica, più giusto in Inghil-
terra che non in Francia (e noi aggiungeremo anche
che non in Italia), tien conto delle scuole private .
Quando queste sono nelle condizioni volute, esso as-
segna un soccorso proporzionato al numero degli al-
lievi ; e però la scuola di Battersea riceve ogni anno
64 lire sterline, vale a dire circa 1600 lire ; ma questo
è ben lungi dal bastare per una scuola gratuita di
500 fanciulli, che bisogna fornire di libri, qua-
derni, ecc . ecc ., perché i fanciulli dì Battersea ap-
partengono nella maggior parte a famiglie di operai
i viceparroci di Savoia e di Brettagna, dopo la lor
Messa, facevano scuola : niente di più cattolico . I
Salesiani ci fanno ritornare a questo apostolato e ri-
prendono l'opera per eccellenza : la cristianizzazione
per mezzo della scuola .
Coraggio adunque, o cari Salesiani di Battersea,
voi portate un glorioso stendardo, e chi vi ha visto
all'opera può testificare che voi lo portate con valore .
Voi siete i veri figli di quell'eroe che la Vergine Au-
siliatrice ha inviato in soccorso della Chiesa e del
mondo, per rigenerarli mediante la scuola : voi non
verrete meno al vostro compito, il quale, a dir vero,
è ben difficile !
*
E non ci vuol forse un coraggio sovrumano per
intraprendere un'opera sì grande, senz'alcun mezzo
umano? Voi raccogliete dei fanciulli per farne dei
preti, e non avete neanche il pane da dar loro : con
qual mezzo adunque potrete condurli fino al sacer-
dozio? Tutti i mesi dell'anno e tutti i giorni del
poveri . Qual preoccupazione quindi per il Superiore
incaricato di provvedere a tutte queste spese! E si
noti che, oltre a ciò, egli ha la Parrocchia da am-
ministrare, le spese del culto a suo carico, giacché
le fabbricerie, anche quelle ridotte all'impotenza, come
sono ai giorni nostri in Francia, non esistono punto
in Inghilterra . Il bilancio annuo dà un attivo di 8
a 10 mila lire contro un passivo di circa 40 mila .
Come stabilire l'equilibrio?
Per conseguenza l'Opera Salesiana di Battersea ri-
mane alquanto paralizzata .
Necessiterebbe infatti dare all'Oratorio Salesiano di
Londra le proporzioni degli Oratorii pure Salesiani di
Lilla, Parigi, Marsiglia, e raccogliervi parecchie cen-
tinaia di giovani abbandonati per insegnar loro qual-
che professione, farli buoni cristiani ed anche sacer-
doti o religiosi ; perchè in Inghilterra non abbondano
meno che in Francia i fanciulli abbandonati . Là,

1.9 Page 9

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dietro alla Casa attuale, v'è un vasto terreno che
tende le mani ai Salesiani ; ma bisognerebbe com-
perarlo ed innalzarvi delle vaste fabbriche, ma per
ciò si aspetta l'ora di Don Bosco, l'ora della Prov-
videnza .
Sarebbe poi necessaria l'opera delle Suore per le
varie cure del convitto, per dirigere le scuole delle
ragazze e stabilirvi anche per queste un Oratorio
festivo, dove le Figlie di Maria Ausiliatrice, come
le Suore del nostro S . Vincenzo de' Paoli, fanno tanto
bene . Per tutto questo necessita un'altra casa .
Inoltre l'Oratorio festivo dei ragazzi è ancora allo
stato di embrione ; bisognerebbe svilupparlo . Quanto
bene non farebbe un Oratorio festivo annesso ad una
scuola di 250 allievi !
Bisogna notare che questi scolari diventano arti-
gianelli ; ci vorrebbe quindi anche un Oratorio per
gli apprendisti, come ne abbiamo in Parigi molti
fiorenti . Naturalmente quest'Oratorio dovrebbe avere
il suo corteo di cortili, di sale da giuoco, di sale per
le radunanze domenicali e settimanali ; e perciò biso-
gnerebbe ingrandire e fabbricare, e quindi comperare
e far delle spese .
Ma, gran Dio! qual risultato darebbe specialmente
l'Oratorio per questi giovani? Se debbo credere ad un
giornale assai autorevole, in Londra, come a Parigi,
per la gioventù cattolica vi sono gli anni critici, gli
anni dell'adolescenza ; l'Oratorio è un ponte che serve
per attraversarli - bridge over the tens . - Quan-
d'anche non vi fossero ogni anno che venti scolari,
i quali passando sopra di questo ponte non preci-
pitassero nell'abisso, dopo dieci anni l'Oratorio dei
fanciulli e degli apprendisti annovererebbe duecento
giovanetti, che formerebbero l'onore della Parrocchia
e la speranza dell'avvenire . Quindi io auguro di tutto
cuore che passi da Battersea un qualche Saint Be-
nezet (1), per farvi le spese di quel ponte tanto de-
siderabile 1
Aspettando quel felice momento, i Salesiani di
Londra, come tutti i loro confratelli, lavorano, si sa-
crificano e vivono nella speranza ; essi sono i servi-
tori della Chiesa imperitura, la Vergine Ausiliatrice
è loro Madre, e Don Bosco è presso di Lei . . .!
Il Circolo cattolico parrocchiale .
La fondazione di questo Circolo doveva essere in
quest'anno una gran benedizione del cielo sopra la
Parrocchia Salesiana di Londra .
Già da molto tempo quei Salesiani studiavano un
qualche mezzo per premunire i giovani e gli adulti
contro gli innumerevoli danni delle bettole . Il giorno
di Pasqua, conversando uno di essi con un certo nu-
mero di giovani, si convinse che la fondazione di un
Club o Circolo cattolico nella Parrocchia sarebbe
stato accolto molto di buon occhio . Una settimana
dopo, il locale delle scuole vedeva radunarsi una
decina di persone per trattare del futuro Circolo par-
rocchiale . Si conchiuse di tenere tre adunanze per
settimana : il martedì ed il giovedì dalle ore 8 alle
10 di sera, il sabbato dalle 7 alle 10 .
Se non che i principii han tutti le loro difficoltà .
E parò la domenica di Pentecoste si credette dove-
(1) È questi un Santo francese che fabbricò miracolosamente
il ponte di Avignone .
roso informarne i fedeli a tutte le Messe parrocchiali .
Alla sera risposero all'appello una quarantina di uo-
mini e giovani, i quali raggiunsero ben presto il nu-
moro di cinquanta, e si spera aumenteranno di al-
meno altrettanti col sopravvenire dell'inverno .
Seduta stante, si elesse un Comitato . La presidenza
toccò naturalmente al giovane Parroco, D . Carlo Macey,
Superiore dei Salesiani d'Inghilterra ; due viceparroci,
D . Rabagliati e D . Arts, furono nominati vicepre-
sidenti ; e dodici consiglieri, scelti tra i presenti ed
approvati all'unanimità, completarono il Comitato .
D'allora in poi il Circolo funziona a maraviglia : le
tre riunioni hanno luogo esattamente ogni settimana,
colla sola modificazione nell'orario suindicato, che i
membri superiori ai diciott'anni possono fermarsi fino
alle ore 11 della notte, gli altri inferiori debbono ri-
tirarsi appena scoccate le 10 .
Frequentando il Circolo, quei bravi giovani non
hanno sicuramente da rimpiangere le cipolle d'E-
gitto, vale a dire i grossolani ed assordanti diver-
timenti della bettola . Giacchè, oltre al banco della
vendita, dal quale è però esclusa ogni bibita ine-
briante, si organizzano tra di loro sovente concerti
musicali e rappresentazioni drammatiche, sicchè le
serate riescono assai allegre e molto piacevoli .
E queste allegre serate apportano seco un grande,
inapprezzabile vantaggio spirituale, qual è quello di
mettere in contatto il prete con un certo numero di
fedeli meno assidui alle sacre funzioni, e di avvici-
nare al Parroco tutti i giovani parrocchiani in un
tempo, in cui le buone abitudini che si prendono,
determinano il restante della vita, ed in cui i buoni
esempi possono avere una salutare influenza sul ri-
manente del gregge .
Questo Circolo parrocchiale adunque è una vera
benedizione del cielo sopra della Parrocchia del Sacro
Cuore, mentre costituisce una delle più grandi con-
solazioni dei Salesiani di Londra . La data poi di sua
fondazione, che avvenne precisamente durante il mese
di maggio, è pure un pegno sicuro della catena d'in-
numerevoli celesti benedizioni che seguiranno a questa
prima . La Vergine Ausiliatrice, sotto i cui auspizi si
è definitivamente inaugurato con una grandiosa so-
lennità la domenica 27 maggio, lo prenderà senza
dubbio sotto la sua protezione e lo andrà viemag-
giormente prosperando a bene di quella Parrocchia
ed a salute di que' parrocchiani .
SPAGNA
Il Congresso Cattolico di Tarragona
e la Pia Società Salesiana .
Tarragona, 20 Ottobre 1894.
Per incarico avuto dal mio Rev .do Signor Ispettore,
D . Filippo Rinaldi , mi trovo in questa città per
assistere al IV Congresso Nazionale Cattolico di
Spagna . Dire i sentimenti, esprimere le dolci impres-
sioni provate dall'animo mio in questi giorni non è
cosa che possa fare per iscritto , e molto meno poi
nel breve spazio di una lettera .

1.10 Page 10

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Come è noto, i Congressi Cattolici sono manifesta-
zioni della fede , prove eloquenti che il sentimento
religioso non è morto nel cuor dell' uomo , ma vive
sempre di vita forte e gagliarda , ad onta di tutte
le guer e palesi od insidiose,ondeèfatgo
per opera dei malvagi . Non è pertanto da stupire,
se gli Spagnuoli accettarono con entusiasmo l' in-
vito degli Eccellentissimi Prelati, coll' assistere
nel maggior numero possibile a questa augusta o
veneranda assemblea .
Il clero , il laicato , la nobiltà , la scienza, tutto
quanto insomma contiene questa classica terra di più
elevato in virtù e sapere accorse alla illustre ed an-
tica Tarragona . E fu invero ottimo pensiero il sce-
gliere per sede del Congresso questa città insigne
per importanza storica già dai tempi Cartaginesi e
Romani, e nell'epoca cristiana per la sua fede, per
i suoi martiri , e per i celebri Concilii provinciali,
ohe costituiscono i fatti più gloriosi che registrino
gli Annali dell'antica capitale della Tarragonese .
E questo forte e nobile popolo bene dimostrò di
apprezzare l'alto onore che gli si voleva fare col ra-
dunare tra le sue mura una sì veneranda assemblea .
Tutta la città infatti è parata a festa ; arazzi ,
pennoni , bandiere d' ogni genere e forma adornano
le finestre, i balconi, le vie e le piazze . Luminarie,
musiche, fuochi artificiali e tntto quanto insomma serve
a sfogo di gioia e di allegria, tutto è messo in atto
dal buon popolo Tarragonese per dimostrare la sua
stima, il suo affetto agli illustri ospiti , e per provare
in questa occasione quali e quanto forti siano i sen-
timenti di sua fede e pietà .
La maestosa cattedrale , opera stupenda di stile
gotico, fu convertita in grandiosa ed imponente aula
per le sessioni generali , mentre per le conferenze o
riunioni particolari furono riservati gli ampi saloni
del seminario conciliare . Martedì (16 Ottobre) si
tenne la prima sessione , inaugurata sotto la presi-
denza di S . Eminenza il Cardinale Sans y Flores,
Arciv . di Siviglia, assistito da 21 Prelati . L'Ecc .m°
Vescovo di Vich pronunziò un eloquentissimo discorso
sull'utilità e necessità dei Congressi Cattolici nei
tempi presenti .
Le Sessioni .
Come ho sopra notato, le sessioni si divide-
vano in generali e particolari . Distinguevansi le
prime per il loro carattere solenne ed imponente .
La veneranda riunione di tanti Prelati presieduti da
due Eminentissimi Principi di S . Chiesa, la maestà
del tempio ornato dì brillanti arazzi e ricchissimi
tappetti fiamminghi , istoriati con fatti della storia
sacra o patria, il grandissimo numero dei Congres-
sisti, che superavano i 4000, formavano davvero un
insieme maestoso e sorprendente .
I discorsi furono affidati ad eminenti oratori, sia
ecclesiastici che laici, i quali e per l'importanza dei
temi, e per l'erudizione nello svolgimento e per l'e-
loquenza e venustà del dire nulla lasciarono a desi-
derare . Tutti trattarono cose pratiche e d'attualità .
Duolmi non poter dare un riassunto di tutte queste
dottissime conferenze . Solo dirò come gli oratori
tutti non solo corrisposero alla fama che li aveva
preceduti, ma la sorpassarono entusiasmando col loro sa-
pere e magniloquenza quanti ebbero l'onore d'ascoltarli .
Speciale importanza rivestirono pure gli argomenti
trattati nelle sessioni particolari . Queste furono quat-
tro : la l a trattava argomenti di pietà ; la 2a di
giurisdizione e d'insegnamento ; la 3a di cose riguar-
danti la carità ; la 4a di questioni religioso-sociali .
Ciascuna sessione era presieduta da vani Eccel .mi
Vescovi ; e ben degno era d' ammirazione e di lode
il vedere con quanta carità ed armonia si procedeva
nelle varie discussioni .
In due di queste sessioni, nella 3a e nella 4a, si
trattarono argomenti che hanno qualche relazione colla
Pia Società Salesiana , ed è specialmente di queste
che io intendo ora parlare .
Uno degli argomenti proposti allo studio della 3a
sessione fu : « Trattare della necessità di fomentare
le vocazioni ecclesiastiche nelle classi povere,
che sono quelle che danno figli alla Chiesa . -
Istituti e Società che si consacrano a tanto alto
fine . - Mezzi per coordinare ed estendere la
loro azione » .
Come chiaramente si vede, quest'argomento è uno
di quelli che più direttamente si riferiscono alla mis-
sione dei figli di D . Bosco . Unico desiderio di Don
Bosco era di cooperare alla salvazione delle anime
in generale, e particolarmente di formare sacerdoti,
i quali , vuoi nelle parrocchie , vuoi nelle missioni,
nelle lontane terre straniere lavorassero nella vigna
del Signore . A questo fine fondò Oratorii , Collegi,
Seminarii ; per questo istituì la bella e santa Opera
dei Figli di Maria Ausiliatrice , che diede tanti
zelanti Sacerdoti ed intrepidi Missionari alla Chiesa .
E come avrei potuto io, che mi trovava presente, re-
starmene muto e non approfittare di così favorevole
occasione per far conoscere vieppiù l'Opera di Don
Bosco ?
Pertanto, invitato dal nostro amatissimo Prelato,
l'Ecc .mo e Rev . mo Mons . GIACOMO CATALÀ Y ALBOSA,
Vescovo di Barcellona, presidente della sessione, dissi
che cosa siano i Salesiani , ciò che fanno e quanto
desiderano compiere in questa nobile e cavalleresca
terra di Spagna a pro dei giovani chiamati da Dio
allo stato ecclesiastico . Le povere e disadorne mie
parole furono molto bene accolte dall'onorevolissima
adunanza , e l' Ill .m° Sig . Presidente si degnò dare
alle medesime le più dettagliate spiegazioni . Con
affetto ricordando la visita fatta da D . Bosco alla
Spagna nel 1886, disse come il nostro amato Padre
gli manifestò allora essere desiderio di Sua Santità
la fondazione d' una Casa Salesiana che avesse per
principale scopo di preparare giovani per i seminari
e per le missioni apostoliche ; disse come non solo
esso aveva approvato, ma ancora benedetto così santa
opera con tutta l'effusione dell'animo, e conchiuse con
queste lusinghiere parole : « Ben sanno i Salesiani
ch'io li amo molto e molto spero dalla loro at-
tività e zelo » .
La 4a sessione, che trattava argomenti religioso-
sociali, versò quasi tutta sulla questione operaia,
sulle condizioni morali e materiali della classe lavora-
trice, sui mali che la opprimono, e sui mezzi per
migliorare e rimediare il suo stato . Tutti sanno come
D . Bosco lavorò senza posa fino all'ultimo momento
di sua vita per la salvezza dell' operaio . A tutti è
noto come precisamente quando acuta incominciava
a farsi la crisi e presentarsi pauroso il problema

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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sociale operaio , egli procurò fin dai primi anni del
suominterdfoalbrtiescuold'artì
e mestieri , onde educare ed istruire i giovani arti-
giani e renderli alla società buoni operai cristiani e
buoni padri di famiglia .
Il Sig . Narciso Maria Pascual, ottimo Cooperatore
Salesiano, presentò al Congresso una preziosa memoria,
nella quale con convinzione , sapienza ed elegante
parola trattò il tema : « La Congregazione Sale-
siana e gli operai » . Manifestò l'utilità dei Talle-
res o Laboratorii salesiani, siccome quelli che curano
i mali dalla radice, mentre modellano i giovani cuori
conforme i dettami della vera morale e della religione ;
e loro insegnando un'arte od un mestiere, li forni-
scono di un mezzo, onde guadagnarsi il pane e farsi
un'onorata posizione nella società . Coi precetti dell'in-
segnamento cattolico, coll'amore al lavoro, colla pra-
tica dell'arte gli Istituti salesiani formano il vero
operaio cristiano, il cittadino amante della patria,
fedele osservatore di tutti i suoi doveri .
L'oratore portava a mo' d'esempio la Casa di S .
Giuseppe in Barcellona, dove si dà istruzione gratuita
a 500 ragazzi di giorno, ed a 150 adulti alla sera ;
alla quale è pure annesso l'Oratorio festivo frequen-
tato ogni domenica da 500 a 600 tra ragazzi e
giovanotti ; - citava il grande Stabilimento di Sarrià
fuori di Barcellona, che nei laboratorii di tipografia,
legatoria, fabbri-ferrai, falegnami ed ebanisti, calzolai,
sarti, disegno, pittura, scultura, contiene più di 200
giovani artisti, senza contare i 150 studenti, che dalle
scuole elementari vengono portati al Seminario od
all'Università .
E ne tirava per conseguenza che l'Opera di D . Bosco
colla cristiana educazione ai figli del popolo me-
Arcivescovo di Valenza, le loro Ecc . Rev . l'Arci-
vescovo di Saragozza, quello di Barcellona, di Lugo,
Mons . Supervia, ausiliare di Saragozza ecc .
Tutti questi Prelati vollero altre particolari in-
formazioni sulla nostra Congregazione, manifestando
quelli che hanno già qualche nostra Casa stabilita
nelle loro diocesi, la loro soddisfazione per il lavoro
dei Salesiani, e gli altri il loro vivissimo desiderio
di poter avere presto una nostra fondazione . Credo
che queste prove d'affetto torneranno di grande con-
solazione a tutti i Salesiani, come riescono per noi
di stimolo a lavorare in pro della gioventù povera
ed abbandonata.
Il giorno 19 arrivò Sua Eccellenza R . ma Monsignor
Cretoni, Nunzio della S . Sede in Ispagna . Fu ricevuto da
tutte le Autorità Ecclesiastiche e civili con quegli
onori dovuti alla sua alta dignità . Oggetto di sua
venuta si era d'assistere alla chiusura del Congresso,
e dare a nome del Sommo Pontefice la benedizione
Apostolica a tutti quanti avevano preso parte al
grand'atto .
Per lunedì prossimo S . E . è atteso a Barcellona,
dove quei cittadini vogliono emulare i Tarragonesi
nel tributare al Rappresentante del Vicario di N.
S . G. C. tutte le prove d'affetto e venerazione che
si merita il Padre comune dei fedeli .
Conchiudo questa relazione, forse un poco prolissa,
supplicando Dio che voglia benedire a noi Salesiani,
ai nostri Benefattori e Cooperatori, affinché il nostro
lavoro non sia invano, ma porti il frutto della
salvazione di molte anime e primieramente della
nostra .
Sac. ANTONIO AIME .
diante i suoi Collegi ed i suoi Oratorii festivi, se non è
l'unico, è certo non solo uno dei mezzi principali
per conseguire la soluzione del gran problema che
ora agita il mondo, ma serve poderosamente a pro-
curare poco a poco quel morale e materiale miglio-
ramento, cui la classe che onestamente lavora ha NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . BOSCO
diritto di aspirare ; e quindi che quest'Opera, alacre-
mente appoggiata e favorita, darà senza dubbio alla
Spagna gli eccellenti risultati che già produce in
Italia, in Francia, in America ed in ogni parte dove
TERRA DEL FUOCO
si trova stabilita .
Spero che il signor Pascual ci permetterà di stam-
pare e pubblicare il suo discorso, giacché bene lo me-
La Missione di N . S . della Candelara .
rita a giudizio di tutti . Non è necessario dire come
i venerandi Prelati che componevano la presidenza, ed
in ispecial modo l'Eccellentissimo Mons . Salvador
ARMATISSIMO SIG . D . RuA,
Puntarenas, 30 Aprile 1894 .
Casànas, Vescovo d'Urgel e Principe di Andorra, BENEDETTO sia il Signore nella sua grande
accettassero con compiacenza la proposta del nostro
misericordia e benedetta la memoria del
distinto benefattore . Al parere della presidenza si nostro compianto D . Bosco che previde quanto
unì quello di tutta l'assemblea, e la proposta fa ap- doveva succedere in questa Missione, alla
provata all'unanimità senza discussione, ed in quel- quale nessuno attendeva! - Ella sa, o ama-
l'aula risuonò entusiasta l'applauso all'Opera di quel tissimo Sig . D . Rua, che l'anno scorso, in
buon prete Torinese, che fu Don Bosco, e che noi giugno, si è fatta una spedizione costosis-
chiamiamo col dolce nome di Padre .
sima per fondare una stazione nel Centro
Visita ai Vescovi .
della Terra del Fuoco, e che si dovettero so-
stenere molti disagi e vincere mille difficoltà
Il Sig . Don Rinaldi, al mio partire da Barcellona, pel luogo, pel tempo, ecc.(E1b)en,Nostr
mi aveva incaricato di passare ad ossequiare da parte sua Signore ha coronato i nostri sforzi di un e-
i Vescovi assistenti al Congresso . Fra questi ebbi l'o-
nore di riverire pure l'Eminentissimo Cardinale (1) V. Lettera di D . Beauvoir, Bollettino di Giugno
Arcivescovo di Siviglia ; S . Eminenza il Cardinale di quest'anno .

2.2 Page 12

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sito consolantissimo . Ecco una lettera del Disse a nome di tutti che essi erano buoni,
caro D . Beauvoir, che si trova alla testa di che venivano come amici e che sulla sponda
quella Missione, nella quale mi annunzia opposta stavano le loro famiglie, le quali
l'arrivo di centosettanta Indii, che certa- il giorno appresso sarebbero anch'esse ve-
mente aumenteranno ogni giorno più al ve- nute a trovarci, perchè è loro noto che noi
dersi ben accolti e meglio trattati, al vedersi vogliamo fare loro del bene e che amiamo
aiutati nella loro povertà, nell'educazione specialmente i loro figli .
dei loro figli e difesi contro le sevizia dei Incominciammo allora a far vedere come
cercatori di oro e dei pastori, che giungono loro volevamo davvero bene : distribuimmo
al punto di ammazzarli come tanti animali galletta, consegnammo una coperta di lana
per poter commettere più liberamente mille a ciascuno per coprirsi, e poi licenziandoli
altri illeciti abusi .
dicemmo loro come li aspettavamo con pia-
cere per l'indomani, e che li avremmo rega-
I desideri dei Missionari vengono sod- lati di camicie, pantaloni ed altre varie co-
disfatti. - Gli indii affluiscono intorno serelle .
a loro .
All'indomani per tempo ecco discendere
REV . E CAR .mo SIG . PREFETTO,
Rio Grande della Terra del Fuoco,
12 Aprile 1894.
dalle alture del fiume una colonna intermi-
nabile di gente, coperta con pelli di guanaco
e seguita da un'infinità di cani... avvici-
narsi alla spiaggia, e quindi, appena il ri-
FIN da quando sbarcammo alla Bahia S . flusso del mare lo permette, passare alla
Sebastiano e poi a questa sterile spiaggia, sponda sinistra . I più grandi aiutavano i
nostro più grande desiderio era di presto più piccoli, e le donne, oltre portare i bam-
raccogliere nella nuova stazione qualcuno bini, erano pure cariche di piccoli bastoni
dei tanti Indii che s'aggirano in quest'Isola di pelli e cordicelle di cuoio, di secchielli di
Grande ; ma il nostro desiderio rimase in- corteccia, canestri con pietre per le freccia,
soddisfatto per alcuni mesi, nel qual frat- pietre ed esca pel fuoco, topi, ecc . ecc . Tra-
tempo potemmo innalzare comodamente un sportavano le loro tende presso di noi .
capannone di legno, che ci servisse di cap- Alle due ore pom . già tutti avevano pas-
pella, deposito di viveri, ufficio, dormitorio . sato il fiume, e già avevano deposti i loro u-
Se non che, proprio allorquando noi stava- tensili sulla nostra sponda . Vennero quindi
mo ansiosi aspettando soccorsi da Puntarenas, alla casetta : molti di loro avevano il viso
invece di qualcuno, ce ne capitarono addosso dipinto chi di rosso, chi di nero, tutti sudici
nientemeno che più d'un centinaio in un e pieni di fango sì da muovere a nausea .
momento .
Demmo mano alle coperte e ne distribuimmo
La mattina del venerdì santo, 23 marzo una a ciascuno dei grandi e mezza ai pic-
scorso, mi alzava deciso di mandare qualcuno coli ; quindi passammo alla galletta, ai con-
sul Canale dell'Almirantasgo, di fronte alla fetti e ad altre coserelle mangereccie, che
Missione di S . Raffaele nell'isola Dawson, venivano ricevute e mangiate con segni di
per chiedere viveri ; quand'ecco la comparsa gioia e di riconoscenza . Ad onore di questi
sulla sponda destra del fiume, e precisamente poveri selvaggi debbo dire come general-
di rimpetto alla nostra casetta, di nove Indi mente gli uomini portano una sola pelle di
seguiti da donne, fanciulle e fanciulli e da guanaco ai lombi, ma le donne e le ragazze
una grande moltitudine di cani, mi divagò sono coperte dal collo ai piedi in modo che
da tal pensiero per alcuni giorni .
servirebbero d'esempio a certe persone schiave
A quella vista pieno di gioia, mandai to- della moda .
sto loro contro colla barchetta il confratello Ricevuti questi regali, le donne andarono
Giov . Ferrando, l'indio Michele Calafate ed ad innalzare le loro tende a duecento metri
il coadiutore falegname Roberto Aravena, i di distanza dalla nostra casa, e gli uomini
quali, scambiata qualche parola, se ne ritor- si sbandarono chi qua chi là, per ritornare
narono immediatamente portando seco tre alla spicciolata alla porta ed alle finestre,
Indii vestiti come i cristiani . Essi dissero di ad osservare, ad interrogare, a chiedere gal-
essere della Balia Tetis (l'ultima Balia al- letta, carne, ecc . Stando sempre qualcuno
l'estremità sud della Terra del Fuoco), che, di noi a far la guardia, li lasciavamo entrare,
avendo saputo della nostra stazione al Rio facendo loro intendere che rispettassero ogni
Grande, s'erano uniti fra di loro per venirci cosa, ed essi si dimostravano molto docili
a visitare, e che gli altri aspettavano che alle nostre indicazioni .
l'acqua del fiume si abbassasse col riflusso Alle cinque sentimmo un grido, e d'un
del mare per poter passare anch'essi, come tratto tutti gli uomini ritiraronsi alle loro
infatti fecero .
tende, dove le donne avevano acceso il fuoco
Questi Indii della Balia Tetis sanno un e donde s'innalzavano colonne di fumo . -
poco di spagnuolo, ed uno in modo partico- Che era successo i - Interrogai l'indio Co-
lare chiamato Copello, che ha fatto un viaggio pello ed ci mi rispose che si vedevano Indii
fino a Buenos Aires condotto dai soldati venire dal Nord (dal capo Sunday, lontano
Argentini, seppe farsi intendere benone . 11 miglia) e che essi doveansi quindi pro-

2.3 Page 13

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parare alla difesa . Si diedero infatti ad af- Questa è la lettera di D . Beauvoir . Come
ferrare gli archi e le freccie, uscir dalle tende vede, Rev. sig . D . Rua, i bisogni sono grandi
e dirigersi verso quella volta : una dozzina ed è quindi necessario ch' ella ci venga in
l'avanzarono come avanguardia, ed il corpo aiuto, come dice il Direttore di quella nuova
più grosso, formato da circa quaranta, fer- stazione, e che ci aiuti con personale e con
mossi in aspettativa a poca distanza dalle mezzi materiali . Questa è veramente opera
tende .
del Signore, e la Congregazione Salesiana,
Poco stante arrivarono infatti dal Nord al- che se l'è sobbarcata, bisogna che la sostenga .
cuni Indii e poi altri ed altri, tutti recando Voglia quindi indicare detta opera alla carità
seco le loro famiglie, i loro utensili ed i loro dei Benemeriti Cooperatori e Cooperatrici
cani. Dopo alcuni inchini d'ambe le parti, Salesiane sia nelle conferenze, sia sul Bol-
l' avanguardia rivolse la parola ai primi lettino, sia nelle circolari ; voglia ancora in-
arrivati, i quali pare abbiano risposto ami- dicarla nelle lettere ai Direttori delle varie
chevolmente ; fatto sta che, senza alcuna di- Case e Noviziati Salesiani, affinchè quali in
mostrazione ostile, li lasciarono venire tutti un modo e quali nell'altro, chi con elemo-
fino alla nostra casa, dove anch'essi ricevet- sine, chi con preghiere e chi colla stessa per-
tero i soliti doni, e si ritirarono con segni di sona,, ma tutti abbiano da concorrere a questa
contentezza ad innalzare le loro tende a cin- santa opera .
quanta metri di distanza dagli altri .
Mi benedica, e coi saluti e rispetti di tutti
Quella fu per noi una vera giornata di festa : i Salesiani, giovanetti ed Indii di questa Pre-
alla sera facemmo cuocere due grosse pentole fettura Apostolica gradisca quelli del suo
di carne e di fagiuoli, che distribuite a tutti
gli arrivati, furono divorate con molta sod-
disfazione .
All'indomani tornarono ciascuno a pren-
Af .m° in G . C.
Sac . GIUSEPPE FAGNANO
Prefetto Apostolico .
dere la propria razione di carne e di fagiuoli,
e noi prendemmo occasione per insegnar loro
il nostro modo di cucinare, che attirava molto Gli Indii aumentano . - Insufficienza
la loro curiosità.
Al terzo giorno incominciammo a far loro
qualche istruzione religiosa. Buon Dio! qual
delle barche a vela per soccorrere
questa Missione . - Necessità di un
vapore .
felice combinazione ! Proprio in quei giorni che
il giro dell'anno ci richiamava alla mente il
gran mistero della nostra redenzione, per que-
AMATISSIMO SIGNOR D . RUA,
Puntarenas, 25 Maggio 1894 .
sti Indii aveva principio la loro cristianiz- Dopo l' ultima lettera che le scrissi , ho
zazione .
ricevuto ancora la qui unita di D . Beau-
D . Delturco ed i confratelli Ferrando e voir, il quale sì trova veramente angustiato
Ronchi il maggiordomo contarono gli Indii per provvedere alimenti, vestimenta, case,
finora arrivati : sono 170, dico centosettanta . istruzione ed educazione a più di trecento
Dove troveremo viveri per mantenere tanta cinquanta selvaggi .
gente? Sarebbe proprio il caso di chiedere a Io faccio di tutto per mandargli l' indi-
Dio la fede del taumaturgo S . Gregorio per spensabile, anche a costo di contrarre grossi
moltiplicare quel poco che ancor ci rimane . debiti . Comperai cinquanta buoi e ve li ho
E noti che questi Indii non sono di quelli che subito spediti : adesso sto contrattando l'ac-
vedemmo noi insieme nella nostra esplora- quisto di cinquecento vacche e quant' altro
zione lo scorso anno (1) ; come faremo quando potrò ottenere a credito dal Commercio di
verranno anche quelli? Inoltre per attendere questa piazza : caricheremo una grossa barca
come si conviene alla civilizzazione di tutti e la manderemo a quella volta ; poi ci rivol-
questi Indii, piccoli e grandi, uomini e donne, geremo a Torino per recare qualche disturbo
non basta il personale presente . So ch' ella, a lei, sig . D . Rua .
amato Sig . Prefetto, fa quanto può per Ma per poter sostenete quella Missione
quest'importante Missione ; ma ora è assolu- v'è assoluta necessità di un vapore adatto
tamente necessario dirigersi ai Superiori di ad entrare in quel Rio Grande . Si tratta cer-
Torino e pregarli che facciano degli sforzi per tamente di grossa spesa, ma assolutamente
aiutarci e presto .
necessaria . Ora i selvaggi accorrono tutti
Col primo battello che verrà a Puntarenas, alla Missione : è Dio che li spinge, è Maria
manderò il confratello Bergese, il quale le por- Ausiliatrice che li copre col suo manto e li
terà la nota di quanto ci occorre . Riceva tanti vuol tutti Cristiani . Le provvisioni e quindi
saluti da tutti noi e ci benedica coi nostri i viaggi si dovranno sempre più moltiplicare ;
Indii .
e con queste benedette barche a vela non si
Af. mO come figlio
è mai sicuri, ogni giorno succede una bur-
rasca che mette a repentaglio non solo la
Sac . GIUSEPPE BEAUVOIR . roba, ma ben anco le persone .
Solamente nello scorso mese, una furiosa
(1) V . Bollettino di Luglio 1893.
tempesta sbattè per ben due volte sulle sab-

2.4 Page 14

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bis la povera goletta Adelmira che ritornava
dall'aver portato soccorso a quella Missione ;
ed il confratello Bergese che veniva con essa
a Puntarenas, travolto dalle onde, a stento
potè salvarsi a nuoto, e più morto che vivo
sì per lo spavento come anche per la fatica
durata in tal cimento, fu gran fortuna che
trovasse ricovero presso la Commissione Ar-
gentina per gli studi dei confini col Chili .
E frattanto il povero D . Beauvoir, che aspet-
tava con impazienza nuovi soccorsi per gli
aumentati selvaggi intorno alla Missione,
dovette spedire in fretta altri per terra , i
quali, attraversata la Terra del Fuoco, si
presentarono con la lettera qui sotto alla
nostra Missione dell' Isola Dawson, donde
colla goletta Maria Auxiliadora vennero a
Puntarenas .
Queste disgrazie che si vanno ripetendo
continuamente ed il pericolo che vi è di non
poter tosto soccorrere i nostri confratelli
dell'Isola Grande, con grave danno loro non
solo, ma specialmente degli Indii che si al-
lontanerebbero dai Missionari in cerca di cibo,
mi mettono proprio sopra pensiero .
Mentre pertanto le trasmetto quest' altra
lettera, sottopongo alla sua considerazione
questa nostra urgente necessità, e faccio voti
perchè Iddio tocchi il cuore di qualche po-
tente, di qualche ricco, e lo renda degno di
partecipare alla civilizzazione ed alla salute
eterna di tanti poveri selvaggi col procurarci
l'occorrente, onde provvedere a nostra di-
sposizione un adatto vaporino . Sì, voglia
Iddio inspirare qualche anima generosa di
venirci in aiuto, in modo che le nostre Mis-
sioni, cariche di debiti e sprovviste del ne-
cessario, possano continuare nell' intrapresa
loro via di progresso .
Ci benedica, o amatissimo Padre, e ci
raccomandi alla carità degli ottimi Coopera-
tori e Cooperatrici Salesiane.Micredasuo
Dev .mo ed Aff . in G . C.
Sac . GIUSEPPE FAGNANO
Prefetto Apostolico .
S'incomincia l'istruzione religiosa . -
Primo Battesimo . - Gli Indii accorsi
superano i 350.
AMATISSIMO MIO SUPERIORE,
N . S . della Candelara, Rio Grande,
10 Maggio 1894 .
QUALCHE mese fa mandai a Puntarenas
a suo indirizzo una mia lettera per mezzo
del confratello Bergese, incaricandolo di ri-
tornare presto con viveri, roba, animali ecc .
ecc . ; ma ora dubitando della pronta sua ve-
nuta a cagione del cattivo tempo regnato
dopo la partenza della barca, mi decido a
mandar questa mia per mezzo del confratello
Giacinto Villacura, accompagnato dal gio-
vane Cesario Villabos e da due famigli, i
quali attraversando la Terra del Fuoco da
oriente ad occidente si recheranno a chie-
dere aiuti alla Missione dell' Isola Dawson .
L'urgente necessità mi obbliga a fare anche
questo sacrificio, qual è quello di diminuire
di quattro persone la Missione e quindi la
sua forza materiale, e di assoggettare questi
cari aiutanti al grave disagio di un cammino
quasi intransitabile, tra boschi e grandi pan-
tani (tembladeros), tratti ove si affonda ca-
vallo e cavaliere, per la formazione del ter-
reno che tiene una leggera cappa di zolle e
con uno o due metri di acqua con fango al
disotto .
Partito che fu Bergese, radunai D . Del-
turco, i confratelli Ferrando , Villacura e
Ronchi ed i giovani aspiranti Aravena,
Villabos e Calafate, e mostrai loro la dif-
ficoltà di mantenere tanta gente fino al ri-
torno della barca che, più o meno, tarderebbe
due mesi . Raccomandai loro gran cura nella
conservazione, e maggior parsimonia nella
distribuzione dei viveri ; quindi mostrai loro
il bisogno che vi era di animare gli uomini
a cacciare, pescare, a cercare tucu-tucu (fa-
miglia di topi che infestano la campagna)
servendoci dell'interprete . Il confratello Fer-
rando ciò udito : « Padre, disse, mi prendo io
questo incarico di animarli, e se fa bisogno, li
accompagnerò io stesso in tutte queste opera-
zioni ». Insistetti sulla prudenza di tenersi
armati e di star attenti, quando parlassero
cogli Indii, a non lasciarsi attorniare troppo .
Il coraggioso Ronchi allora per toglierci ogni
paura : « Padre, disse, non abbia paura : Maria
Ausiliatrice ha condotti questi Indii ed Essa
li manterrà pacifici! E poi . . . . poi ci sono io
colla mia barba . . . . » Sciogliemmo la seduta
assai più animati di prima .
All'indomani incominciammo a tenere nella
piccola Cappelletta, adorna nel miglior modo
possibile, il SS . Sacramento, nostro conforto
e nostra fortezza . Se mai in mia vita pregai
con devozione, fu veramente questa volta,
vedendomi attorniato da tanta gente e con
tanta responsabilità .
Gli Indii intanto capivano le circostanze
in cui ci trovavamo , ed incominciarono al-
lora ad andare chi a pescare, chi a cacciare,
a raccogliere una certa erba, a sradicare certe
radici... e se ne tornano sempre carichi .
Alla sera si radunano per le preghiere,
per una piccola spiegazione di catechismo,
tradotta dall'interprete . - Si canta, si prega
e si va avanti bene. - D . Delturco, il ca-
techista, parlando loro dice di aver pazienza,
che appena si possa s'innalzerà a ciascuno
una casa grande, e poi una casa molto più
grande pei loro figli e per le loro figlie e
che verrebbe molta gente .
La Domenica seguente battezzammo il
piccolo Indio raccolto sulla spiaggia di S .
Sebastiano nel mese di settembre scorso ,
e, secondo il suo desiderio, lo chiamammo

2.5 Page 15

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Pietro, dal Principe degli Apostoli, e gli
imponemmo il cognome di Hama, dal fiumi-
celovinaquelspiag. Gli Indii te-
nevano gli occhi sbarrati osservando tutte
le cerimonie . Diressi loro la parola, che pe-
riodo per periodo veniva spiegata dall' in-
terprete, e da quanto vedo, pare che ab-
biano compreso
solo che quella
funzione è una
gran cosa .
Finita la fun-
zione, regalai loro
galletta, confetti,
e piccoli gingilli
ai fanciulli, ed in
segno di festa alla
sera si accese
qualche fuoco ar-
tificiale, che ave-
vamo portato da
Puntarenas, il
che attirò le me-
raviglie di tutti,
e specialmente
dei fanciulli,
cui D . Delturco
spiegava con se-
gni che cosa e-
rano .
Il giorno 27,
circa le 11, gli
Indii videro ve-
nire dalla parte
settentrionale,
verso ìl Capo Sun-
day, altri selvag-
gi che dicevano
esser molti . Su-
bito si radunaro-
no vicino alle loro
capanne e si pre-
pararono alla di-
fesa . Solo dopo
tre ore se ne pre-
sentarono sei . Sa
chi stava fra lo-
ro? L'indio Beni-
zio, quegli stesso
che nel marzo del-
l'anno scorso non
volle più seguirci (1) . Essi formavano l'avan-
guardia, e vennero per sapere quanti già
eravamo e per avvisarci che verrebbero an-
ch'essi colle loro famiglie .
Al 28 quindi li aspettavamo tuttì, ma giun-
sero invece al giorno 30 . Erano circa le dieci
del mattino, quando sento vociare nelle ca-
panne ; mi affaccio alla finestra e vedo gli
uomini in piedi coll'arco e colle freccie, poi
correre per circa duecento metri, quindi una
ventina a fermarsi, accovacciarsi fra' cespu-
gli, e gli altri seguire la corsa verso nord .
(1) V . Bollettino di Ottobre 1893, pag . 190 .
Che c'è? dimando all'interprete, e senza
aspettare risposta corro a raggiungere gli
Indii fermati tra i cespugli . Tra questi vi era
il caporione o capitano, giovane dai 20 ai
30 anni, alto almeno 2 metri, d'un carat-
tere semplice e buono, a cui chiesi se vi
erano gli Indii . Mi rispose che ve n' erano
molti . Dimandai
allora un arco
con freccia ed
appuntando ver-
so il Nord, feci
segno di tirare
tutti scoppiarono
dalle risa, ma su-
bito si diedero a
correre per rag-
giungere i com-
pagni . Allora io
ritornai in fretta
a casa, feci insel-
lare un cavallo e
tosto li raggiunsi
tutti . Per mezzo
dell'interprete
feci capire al ca-
pitano che non
voleva zuffa,
quindi ritornas-
sero tutti indie-
tro al nostro ac-
campamento per
ricevere galletta,
carne e roba . Ed
intanto io pel
primo mi rivolsi
indietro ; ed il
mio esempio fu
da loro tutti se-
guito, in atteg-
giamento però di
pentiti, nè vol-
lero poscia en-
trare nelle loro
capanne finat-
tanto che non si
fosse convenuto
il luogo pei nuovi
arrivati, a un 300
metri circa di di-
stanza da loro .
Questi sono un 150, cosicchè tra i primi ve-
nuti , altri pochi che li hanno seguiti e
questi, sorpassano i 350 . Si presentarono alla
casa e si cominciò la distribuzione di gal-
letta e carne, e si vuotò una gran pentola di
fagiuoli, patate e farina, fatte cuocere per
loro .
Oh che famiglia ora abbiamo! Quanti te-
neri fanciulli ! Se non avessimo dovuto per .
dere tutto l' anno scorso, in giugno quante
case avremmo già per ricoverare questa gente!
Abbiamo già incominciato ad insegnare
loro le parole più necessarie, e pare che im-
parino con facilità .

2.6 Page 16

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Venga a trovarci, amatiss .moD.;Fagno
ci soccorra, ma presto, perchè in pochi giorni
si consumerà tutto, e forse non potremo far
capire a questa gente che ci mancheranno vi-
veri . Confido di esser presto soccorso : confido
dapprima nella divina Provvidenza, e poi
nell'attività e nell'amore sviscerato che ella
nutre poi selvaggi .
Chiudo questa mia, raccomandandola al-
l'Angelo tutelare della 'ferra del Fuoco, af-
finchè aiuti le persone che la portano . Ri-
ceva i saluti dei confratelli, degli aiutanti
ed anche di questi Indii che sinceramente
l'amano per l'impegno che ha sempre dimo-
straio per la loro conversione.
Suo Dev .m° nel Signore
Sac . Gius . BEAUVOIR .
BRASILE
-
Lettere di S. Ecc . R.ma Mons . Lasagna
intorno al primo viaggio al Matto Grosso
III .
Sul Paraguay . - La stupida figura del
coccodrillo . - Le isolette galleg-
gianti . - Alla capitale del Paraguay .
Cuyabà, 27 giugno 1894 .
Quando ci svegliammo il giorno 16 maggio,
dopo celebrata come di costume la S . Messa
nella stessa cabina, uscimmo ad ammirare le
bellezze del fiume Paraguay, sulle onde del
quale navigavamo da ben dieci ore . Il pano-
rama si presentava più bello e ridente assai .
Sebbene a sinistra corra sempre la sponda bassa
e paludosa del Chaco, a destra s'innalza on-
deggiante e florido il suolo della Repubblica
Paraguaya . Giù in fondo all'orizzonte appa-
rivano colline e montagne vaghissime, ve-
stite di pomposa vegetazione .
Le sponde del fiume si erano avvicinate
assai, le acque erano divenute più limpide e
chiare, e noi cercavamo collo sguardo sotto
gli alberi inclinati delle rive la stupida figura
dei grossi coccodrilli che escono qua e colà
a fior d'acqua a riscaldarsi al sole . Che be-
stia ripugnante ed orribile e mai il coccodrillo,
chiamato qui col nome di jacarè . Se ne sta
immobile, cogli occhioni aperti, come fosse di
granito. Da bordo partono ripetute fucilate,
ma se non ne è tocco, ei non si muove
punto, non torce un membro, e continua a
guatare colla stess'aria istupidita di prima .
Ha le squame sì dure, che se la palla nol
coglie in pieno, gli scivola sul dorso e non
gli fa male veruno . Lo si vede allora driz-
zarsi pigramente sulle quattro zampe e con
movenze sgradevoli e goffe trascinarsi sott'ac-
qua . Questi fiumi ed i loro affluenti sono
pieni di simili animalacci, e più si monta in
su verso l'Equatore, più sono numerosi, fino
ad ingombrare affatto il letto dei fiumi, de'
torrentelli e de' laghetti adiacenti .
Solo gli Indii ne approfittano dando loro
la caccia, quando non trovano altra selvag-
gina, e ne divorano le carni puzzolenti, da
cui essi stessi traggono un fetore assai ri-
buttante .
La presenza di questi quadrupedi schifosi
rende assai pericoloso il pigliar bagni in que-
ste acque ; poichè non di rado avviene che
il coccodrillo si avventa improvviso e adden-
tando gl' incauti li trascina al fondo e se li
divora .
Narrava appunto il capitano Nocetti che
anni sono egli aveva a bordo come mozzo il fi-
glio discoletto di un suo caro amico . Nelle ore
più calde di un giorno d'estate, approfittando
dell'occasione in cui il bastimento era fermo
per mancanza di venti, quello sconsigliato si
spogliò rapidamente e giù scendendo la sca-
letta, si buttò nel fiume per rinfrescarsi . Non
era ancora ben sommerso nell'acqua che diede
di reperite un orribile strido : corsero tutti i ma-
rinai sul cassero e lo videro contorcersi dispe-
rato tra le spaventose mandibole di un enorme
coccodrillo . Il capitano gli puntò contro la sua
infallibile carabina che colpì il mostro ed ahi!
il fanciullo insieme! Almeno, mi diceva me-
stamente, gli si potè dare sepoltura in terra!
Magro conforto pei desolati genitori .
La corrente di questi fiumi trascina seco
delle piante palustri a larghe foglie, e tal-
volta esse si agglomerano in tal quantità, e
così compatte da formare vere isolette gal-
leggianti . Cosicchè quando io me le vedeva
sfilare sotto gli occhi a fianco del nostro va-
porino, quasi istintivamente cercava coll'oc-
chio avido, se tra quei fogliami rigogliosi e
verdissimi si movesse qualche incauta gaz-
zella o qualche imprudente coniglio .
Che vuole? Mi rammentava ancora con in-
dicibile piacere quella vivissima pittura che
di simili fenomeni sapeva fare nelle sue pre-
diche quell'anima di apostolo e di artista
ad un tempo, che era Monsignor Belasio .
Sono cose che udii da fanciullo vent'anni fa
a Mirabello ; ma non le scorderò mai . Mi pare
ancora di vederlo quel caro vegliardo spor-
gersi fuori dal pulpito, e colle mani e cogli
sguardi e colla magia della voce e della pa-
rola e delle movenze dipingere al vivo l'in--
cauto coniglio, trascinato dalla corrente sul
praticello fiorito. Dapprima alza il muso, drizza
le orecchie come stordito, per tema di spro-
fondare ; ma poi si rassicura vedendosi tanta
buon'erba innanzi e finisce con pigliar gusto
di sentirsi cullare in quell' eden incantato,
da cui vede correre e passare fuggendo in
nanzi a sè tante scene, tanti panorami , e
pianure e boschetti svariatissimi, fino a tanto
cheahi!l'abisol'ingoiadirepenteinmezo
a' suoi sogni . Immagine troppo vera della

2.7 Page 17

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vita spensierata e della miserevole fine di
tanti giovani, che si affidano baldi alle in-
gannevoli apparenze del mondo traditore .
Il fiume Paraguay e Paranà formano molte
isole ed alcune assai vaste, che in pochi anni
arrivano a coprirsi di piante verdeggianti e
di alberi fronzuti . Ma quando sopravvengono
le grandi piene, queste spazzano via le isole
esistenti per formarne delle nuove ; scavan
le sponde, si aprono nuove vie, trascinando
nei loro vortici e frane immense e tronchi
d'alberi giganteschi, che vanno a formare
poscia nuovi banchi e nuove isole . E questo
fa sì che nessun geografo sia capace di pre-
cisare il vero corso di questi fiumi che ne'
loro giri e rigiri sì capricciosi cambiano la
forma e la profondità del loro alveo ad ogni
istante . Epperciò ogni bastimento, ogni va-
pore che voglia navigare in queste acque
deve prendere per guida un piloto speciale,
il quale più assai che colla scienza nautica,
sappia, coll' occhio avvezzato da lungo uso,
conoscere e direi quasi indovinare tutti i ca-
pricci e le sorprese di queste correnti così
variabili e così impetuose .
Nel nostro viaggio il vapore sostò qualche
ora ad Humaità, che è il primo villaggio
Paraguayo e poscia a Villa del Pilar, dove
è parroco un certo D . Tommaso Bettinetti,
che fu già professore al nostro Collegio Pio .
Di qui mandai per telegramma un saluto al
Presidente della Repubblica del Paraguay
Sig . Gonzales ed al Rev .mo Amministratore
Diocesano D . Arrua .
I terreni della sponda sinistra sono ancora
dell'Argentina, la quale se li appropriò come
terre di conquista dopo la famosa guerra che
ebbe col Paraguay dal 1864 al 1870, soste-
nuta dal Brasile e dall'Uruguay . Fu proprio
una guerra di distruzione, durante la quale
il tiranno del Paraguay Francesco Solano
Lopez trascinò al macello tutti i suoi sudditi,
i quali diedero prova di un valore, di un e-
roismo senz'esempio nelle storie d'America .
Ma fu tutto inutile . Dopo sei anni di una
lotta disperata, titanica, gli alleati schiac-
ciarono il povero Paraguay, che ne rimase
disfatto, annichilato . Il Brasile per diritto di
conquista trasportò i suoi confini al Rio Apa,
e l'Argentina si spinse fino al Pilcomajo e
gli tolse il territorio di Missione, al di qua
del Rio Paranà . Onde possa farsi una qual-
che idea della ferocia con cui s' è menata
quella guerra e delle orribili conseguenze che
ne risultarono, pensi che ancora adesso il Pa-
raguay, tolti i bambini, non ha che 28 mila
uomini, e più di 400 mila femmine ! ! Tanti ne
ha trucidati la mitraglia o spenti la fame .
Sulla foce del Pilcomajo vi è una fortezza
Argentina con pochi soldati di guarnigione .
Tutto quell' immenso territorio, che scendo
fino a S. Fè e si estende sino alla Provincia
di Santiago dell'Estero e di Salta, tutto pa-
ludoso, basso, malsano, soggetto a lunghe
inondazioni, è quasi affatto spopolato, se ne
eccettui due o tre punti alquanto elevati,
che sono occupati da imprese coloniali, che
impiegano il loro capitale e qualche migliaio
di braccia nel coltivare le canne da zucchero
e nelle raffinerie corrispondenti .
Dal Pilcomajo ad Assunzione, capitale
della Repubblica, non è lungo il tragitto e
noi vi arrivammo il 17 di Maggio alla una
dopo mezzodì, nove giorni dalla nostra par-
tenza da Montevideo .
Non mi trattengo a descriverle le festose
accoglienze che vi ebbi, i lavori a cui posi
mano, ed i progetti che accarezzai e prepa-
rai, poichè mi pare avergliene già dato conto
in un' altra lettera che frettolosamente le
spedii . Tanto più che vi dovrò tornare fra
poco per visitare gli Indii del Chaco e poscia
attraversare tutta quella Repubblica, onde
conoscere da vicino le celebri tribù dei
Kainguà ed arrivare all'alto Paranà con in-
tenzione di attraversare tutte le foreste di
Missiones e raggiungere le acque dell'Alto
Uruguay, sulle quali spero scendere poco a
poco sino a Paysandù e poscia a Montevideo .
È necessario che io mi faccia un'idea chiara
e precisa dei bisogni e de' pericoli che offre
l'immenso campo che si apre alla nostra Mis-
sione, onde provvedere per tempo i mezzi
che saranno più adatti al buon esito dell'im-
presa .
È un viaggio lungo, penosissimo, irto di
difficoltà, ma di un' importanza straordinaria,
e spero che la Vergine SS . Ausiliatrice mi
aiuterà a compierlo felicemente per segnare
così col mio passaggio le nuove vie che do-
vranno battere i nostri cari Missionari Sa-
lesiani .
Ora a voi, o giovani eletti, che vi sentite
ardere in petto la fiamma dello zelo! voi, o
valorosi, che vi sentite da Dio chiamati ad
alte ed ardimentose imprese per la salvezza
de' popoli e la gloria di Gesù Cristo, driz-
zate qui lo sguardo, volgete qui il piede.
No, non vi mancherà certo ricca messe di
sacrifici e di trionfi, di pungenti spine e di
celesti consolazioni, la corona della vittoria
o la palma del martirio . Sono nuovi orizzonti
che si aprono agl'intrepidi apostoli dei sel-
vaggi, sono nuovi mondi che spalancano le
loro porte agli Angeli propagatori della cri-
stiana civiltà, agli eroi del Vangelo . Anche
di voi canteranno le generazioni presenti e
le future : O quam speciosi pedes evangelizan-
tium pacem, evangelizantium bona
IV .
Le due sponde del Rio . - Nella zona
torrida . - I poveri Indii del Chaco . -
A Corumbà, l'emula della capitale del
Matto Grosso .
Col vapore « Diamantino » giunsero il giorno
4 giugno al Paraguay il caro D . Solari, Don
Arturo Castells, il Chierico Colli ed il Ca-
techista Giov . Battista Ruffier, col loro Di-

2.8 Page 18

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rettore il bravo Sac . D . Antonio Malan, che
erano stati scelti per gettare le fondamenta
della difficile Missione nel Matto Grosso .
Preferimmo pigliare le mosse da questo punto
lontanissimo, perchè egli è il più centrale di
Sud America e, circondato com' è in ogni
direzione da orde di selvaggi, pareva anche
il più strategico ed il più atto ad un'azione
generale e vigorosa diretta alla conversione
degl'Indigeni .
Mi unii dunque a questi cari confratelli
sul piroscafo brasiliano il « Diamantino »
che la mattina del giorno 6 levò l' àncora
per rimontare di nuovo le placide onde del
fiume Paraguay . Mi avevano accompagnato
a bordo il Ministro de' Culti, l'Amministra-
tore Diocesano, il Rettore del Seminario, i
figli dell'Ambasciatore Argentino, varii ot-
timi Sacerdoti, ed il Presidente della Confe-
renza di S . Vincenzo de' Paoli, Sig . Sambonini,
e molti altri amici . E sarebbero stati assai
più, se in quell'ora stessa non avesse avuto
luogo in città la solenne sepoltura del signor
Riccardo Garcia, Ambasciatore dell' Uruguay,
che era spirato il giorno prima tra le mie
braccia, dopo d'aver ricevuto da me i supremi
conforti della nostra Santa Religione .
Il trovarmi di nuovo insieme ai nostri cari
confratelli ci riempiva mutuamente il cuore
d'indicibile allegrezza . Eravamo tutti una-
nimi nel benedire e ringraziare il Signore
per la grande e visibile protezione che fin
allora ci aveva accordato . Anche sul Diaman-
tino avevamo tutti pieno agio di celebrare
ogni dì in privato la S . Messa, e nei giorni
di festa ne celebravamo una nel salone per
comodità dei passeggieri, rallegrandola di
canti e suoni, poiche il nostro caro D . Solari
viaggiava col suo bravo armonietto portatile,
che dovrà fare un dì le delizie dei poveri
selvaggi .
Frattanto il calore cominciava a farsi sen-
tire assai forte, giacché eravamo già arrivati
al grado 24 di latitudine australe, e stavamo
per entrare all'indomani nella zona torrida . A
destra avevamo le vaghe sponde del Para-
guay, sempre ondulate, sempre ridenti di
nuovi colli e nuovi monti coperti di alberi
giganteschi, dai cui rami penzolavano svaria-
tissime liane, e piante parassite che ondeg-
giavano al vento i loro fiori dai colori vivaci .
Svolazzavano qua e colà, a torme e separati,
i più vaghi augelli d'ogni grandezza e d'ogni
colore, e sul verde cupo della foresta spicca-
vano mirabilmente i candidissimi cigni e le
garze lucenti e mille altri alati abitatori del-
l' aria . Di tratto in tratto apparivano pure
sotto l'ombra dei palmizì e de' banani delle
modeste capanne di pastori e contadini, che
vivono colà quasi in una perpetua solitudine .
Poverini! in qualunque caso d'urgenza,
quanto tempo non dovrebbero essi impiegare
per giungere alla città vogando su fragili
barchette ! Poichè per terra sarebbe affatto
impossibile per loro l' arrivarvi, non essen-
dovi vie aperte nelle selve, nè ponti sui
grossi torrenti che vengono numerosi a por-
tare il tributo delle loro acque al gran Rio .
All'opposta sponda, cioè a nostra sinistra,
correva sempre il suolo basso e pantanoso
del Chaco, popolato quasi esclusivamente
dagli Indii erranti, che in tempo delle grandi
alluvioni si ritraggono poco a poco sino ai
piedi delle grandi montagne di Bolivia . Il
suolo è coperto da impenetrabili boscaglie
di palmizi, e cedri, e chebracho e jacarandà
e cento altre piante di gran merito .
Quando noi passavamo colà, le acque s'e-
rano già ritirate assai, epperciò i poveri In-
dii si avvicinavano alle sponde, e noi ne in-
contrammo dei bei gruppi qua e colà prima
di giungere al nostro destino .
Infatti essendo noi arrivati la mattina del
giorno 7 a Villa Concepcion, vedemmo tosto
le canoe degli Indii guizzare intorno al no-
stro vapore per chiederci pan biscotto, così
detto galletta, e regalucci di cui fanno gran
caso . Erano quasi affatto nudi ed alcuni colle
membra bizzarramente dipinte di rosso vivo e
di nero lucente. È appunto in questa Villa
dove accorrono maggiormente gli Indi del
Chaco per scambiare le loro pelli di tigre e di
altre fiere, col sale di cui abbisognano, e col-
l'acquavite, di cui sono ghiotti oltre modo .
Epperciò nel mio ritorno io spero potermi
fermare apposta colà cinque o sei giorni per
far un po' di bene a quella popolazione e
pigliare miglior contezza di quegli Indii, tra
cui non lascierò di fare una breve escursione .
Intanto, ripigliato subito il viaggio, si na-
vigò ancora per tutto quel giorno e poi l'altro e
l'altro ancora per arrivare finalmente il giorno
10 verso sera al Porto di Corumbà .
A misura che si ascendeva, il calore dive-
niva sempre più soffocante, le zanzare ci as-
salivano accanite e la sete diventava cruc-
ciosa . Solo da lontano si scorgeva sorgere
qualche montagna, ma d'intorno a noi non
si vedevano omai che luoghi pantanosi, e
boschi sterminati sommersi nelle acque sta-
gnanti .
In due o tre punti c'imbattemmo in qualche
rialzo di terra, fatto io credo artificialmente,
dove v'erano frammischiati qualche centinaio
di Indii e di bianchi occupati ad abbattere
i vetusti alberi della foresta e ridurli a grossi
travi, che i bastimenti vanno poi a caricare
colà per condurli a Buenos Aires, a Monte-
video ed anche in Europa . Di questa natura
è il così detto Porto Casado, nome del pro-
prietario, ricchissimo Spagnuolo, che comprò
nel Chaco un territorio che è forse più vasto
dell'Italia intiera . Ma che gli giova se è ina-
bitabile?
Trovammo pure sulla nostra via il Porto
Pacheco, o Bahia Negra, che è la Siberia
del Paraguay. Non già pel freddo, poichè
colà il calore tropicale è intensissimo, ma per
esser ivi trasportati gli ubbriaconi incorreg-
gibili, i facinorosi e simil genìa.

2.9 Page 19

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Essendo luogo di confine col Brasile, egli
è occupato da un presidio militare, che sor-
veglia quel coatti . È appunto fin qui che è
giunto nella sua audace esplorazione il no-
stro compianto D . Angelo Savio, ed io non
mi dilungo in ragguagli, perchè egli stesso
gliene ha scritto a suo tempo (1) .
Solo le dirò che io ebbi uno schianto al
cuore al vedere accorrere alla riva tanti
uomini e donne mezzo abbrutiti, e tanti sel-
vaggi nudi affatto tra la soldatesca procace .
Colà in quei boschi, senza una chiesetta,
senza un prete, senza un freno qualunque,
c'è da stupire se si lasciano andare a vivere
come fiere?
Le dissi che noi eravamo giunti la sera
del giorno 10 di giugno nel Porto di Co-
rumbà . Sebbene sia questa per popolazione
ed importanza la seconda città del Matto
Grosso e rivale della stessa capitale Cuyabà,
non vorrei che ella si credesse essere Corumbà
come uno dei nostri porti d'Italia . Appena
sarebbe da paragonarsi ai più modesti vil-
laggi della patria nostra . Conta tutt'al più
tre mila abitanti, eccettuati i soldati che vi
sono di guarnigione .
Qui hanno sede gli Uffizi di Dogana dello
Stato e qui si arrestano i vapori ; poichè più
in su l'acqua decresce tanto, che per navi-
gare bisogna salire in vaporetti a ruote leg-
gieri leggieri, senza carico di sorta, ed il più
delle volte neppur a questi è dato proseguire .
Allora si è trasbordati su barcacce a fondo
non convesso, ma piano affatto e che perciò
qui chiamano chatas, e condotte innanzi non
a vele, non a remi, ma a forza di pali, che
uomini robusti puntano sul fondo del basso
fiume, spingendo così innanzi poco a poco
e quasi a sbalzi la povera zattera . E questa
è la sorte che è toccata anche a noi .
A Corumbà venne a ricevermi il Parroco,
certo D . Costantino Tarzio, Italiano, ed il
Console di Bolivia . All'indomani scesi a
terra per visitare la Chiesa, il Comandante
della piazza Colonello Horacio, ed il Console
Italiano Sig . Carcano di Milano, persone
gentilissime che poi m'accompagnarono sino
a bordo, preceduto dalla banda del Reggi-
mento . Il vecchio Parroco è solo e scoraggia-
tissimo : ha da fare con molti stranieri, anche
Italiani, speculatori ed avventurieri in gran
parte, con cento e più leghe di territorio
sotto la sua giurisdizione, ed è perciò che si
sente cader le braccia .
Solamente una scuola per fanciulli e per
fanciulle diretta da religiosi e da suore po-
trebbe col tempo mutare l'aspetto di quella
cittaduccia , innalzata su rocche calcaree,
dardeggiata dal sollione e tutta intesa al
traffico ed alla vita materiale . Potremo noi
un dì concorrere a quest'opera di rigenera-
zione? Dio lo voglia!
(Segue)
(1) V . Bollettino dall'Ottobre 1892.
Progressi nell' Isola Dawson . - In
data di febbraio Don Giuseppe Fagnano, Prefetto
Apostolico della Terra del Fuoco , ci scriveva
quanto segue : « Lo scorso mese ho visitato la
Missione di S . Raffaele - Isola Dawson - dove
ho provato nuova consolazione nel vedere l'avan-
zamento nella civiltà e nella vita cristiana di
quel poveri Indii . Le donne già sanno a lavorare
bene la roba , a fare un poco di cucina ed a te-
nersi alquanto pulite : mostrano poi gran deside-
rio d'imparare il Catechismo e di poter fare pre-
sto la loro Confessione e Comunione . Le ragazze
pure hanno imparato quasi tutte a cucire benino,
a lavare , stirare la roba , e le più grandi sono
incaricate e fanno bene la cucina per tutti gli
altri . Anche da parte degli uomini si nota un gran
passo ; si mostrano più animati al lavoro, più a-
manti delle pratiche di pietà e si tengono orgo-
gliosi d'appartenere alla nostra Missione , centro
di civilizzazione. I ragazzi , fuori delle ore di
scuola, s'occupano con piacere nei lavori mate-
riali , come sarebbe custodire il bestiame al pa-
scolo, portare legna alla casa , tagliarla a pezzi ,
attendere alla caccia, alla pesca, mugnere le vac-
che, fare butirro, formaggi ed anche il pane . Una
dozzina di essi poi sanno servire così bene la
S . Messa e fanno con tal contegno la S . Comu-
nione, che ti par d'essere in una delle più divote
parrocchie d'Europa . Anzi uno degli ultimi giorni
che fui là vollero farmi sentire con quanta pre-
cisione sanno eseguire le Messe cantate ; li ac-
compagnava coll'harmonium Suor Antonietta Tap-
parelli .
« Questo consolante progresso ci dà a sperare
molto ; giacchè questi buoni Indii colle loro pa-
role, e più col loro esempio ci aiuteranno molto
per attirarne altri a convertirsi . »
Il demonio però ci mette il suo zam-
pino . - L'isola Dawson nei pochi anni da che
fu affidata ai Missionari Salesiani, è divenuta un
vero paesello cristiano civilizzato . Mentre sola-
mente nel 1889 dalla baia Harris non si vedevano
che colline e foreste , ora si scopre un grazioso
villaggio, colle sue modeste casette e le sue vie
diritte e simmetriche . La via principale dal molo
mette ad una vasta piazza , chiusa di fronte da
una gentile cappella, che ora ha bisogno di es-
sere ingrandita pel crescente numero di Indii,
con ai lati i fabbricati per i Missionari e le Suore
di Maria Ausiliatrice, per le scuole dei fanciulli
e degli adulti e pei laboratorii necessarii per le
fabbricazioni e la manutenzione del novello paese .
Gli Indii colà raccolti vanno man mano abi-
tuandosi interamente alla vita civile ; anzi pa-
recchi di loro hanno preso tanto amore al nuovo
genere di vita cristiana , che , desiderosi di par-
tecipare ad altri il gran benefizio della religione
e della civiltà, chiedono ai Missionari il permesso
di andare in cerca di altri poveri Indii .
Ed è appunto in una di queste escursioni in
cerca di Indii per condurli alla Missione di S .
Raffaele, che il demonio arrabbiato volle mettere
il suo zampino . Noi intendiamo dire di un lut-
tuoso fatto accaduto tra Indii e civilizzati nella
baia Hidden , il sabbato 10 marzo scorso , fatto
che pregiudicò alcuni istanti la civilizzazione di
quei poveri selvaggi e lo sviluppo di quella nostra
Missione .
La domenica 4 marzo era partito da Puntare-
nas alla volta dei canali Smith il brigantino
Teresina B . portando quattro cercatori di oro.

2.10 Page 20

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Otto gioni dopo, 11 marzo, domenica di Passione,
il brigantino Teresina B. era già di ritorno a
Puutarenas con la bandiera a mezz'asta in segno
di lutto . Dei quattro partiti ne riconduceva uno,
il capitano, cadavere, un altro mortalmente ferito
ed un terzo, che aveva fatto da capitano nel ri-
torno, pure con alcune ferite . Che era mai avve-
nuto ? Una zuffa cogli Indii . Ecco come ne fa il
racconto un giornale sorto di quest'anno in Pun-
tarenas
« I quattro partiti sul Teresina B . erano : Ste-
fano Buntilich, capitano, Antonio Sgonvich, Giu-
seppe Giagnetich e Giovanni Ferreira.
» Al venerdì giunsero a lato del Teresina B .
alcune canoe di indii fueghini, i quali, ricevuti
dagli esploratori dei viveri in cambio di pelli di
lontra, si ritirarono molto tranquillamente ed in
apparenza con segni di amicizia . Quello stesso
giorno Giagnetich discese a terra a lavare qual-
che cosa ed a raccogliere legna, essendo veduto
dagli Indii che nulla fecero .
» Al sabbato, alle ore 10 antim . stando a bordo
del brigantino il capitano Buntilich ed i marinai
Ferreira e Sgonvich , s'accostarono tre canoe ed
una zattera di Indii fueghini, sulle quali v'erano
7 od 8 Indii adulti, 10 od 11 donne ed alcuni
fanciulli . Tre minuti dopo arrivava Giagnetich
portando della legna tagliata . Mentre quest' ul-
timo trasbordava la legna dallo schifo al brigan-
tino, e Ferreira e Sgonvich stavano mettendola a
posto nella stiva di prora, gli índii s'avvicinarono
ed attaccarono le loro canoe al brigantino, quindi
saltaron sul brigantino stesso . Dopo aver scam-
biate alcune parole col capitano Buntilich, alcuni
di essi si precipitarono sopra di lui e ferendolo
colle loro accie, lo resero freddo cadavere .
» Ucciso il capitano, corsero alla stiva di prora
ad assalire Ferreira e Sgonvich . Questi avendo
visto l'assalto e la morte di Buntilich , trassero
le loro armi, ma Sgonvich teneva una carabina
con un sol tiro . Frattanto gli índii colle loro ac-
cie cercavano di tagliare la scolta di prora e in
quel mentre fu ferito alla spalla Ferreira . Così
ferito potè andare per disotto della coperta del
brigantino fino a poppa, e ritornare a portar palle
a Sgonvich, il quale allora potè sparar sopra de-
gli índii, senza sapere qual esito avessero i suoi
colpi . Questo durò qualche istante , e quando
Sgonvich s'accorse che a coperta non vi era più
alcun movimento , uscì dalla stiva e trovò il ca-
pitano steso cadavere e le canoe degli índii che
se n'andavano verso terra . Come potè collocò in
una lettiga Ferreira che si trovava ferito in una
spalla ed in una mano . Salì poi sopra coperta
per osservare se vedesse Giagnetich e lo schifo su
cui era : egli crede che abbia tagliata la gomena
che lo legava al brigantino per scappare dagli
índii . Vedendosi solo e temendo un nuovo as-
salto, levò le àncore, alzò le vele e uscì dal porto
volteggiando e sparando alcuni colpi per chiamare
l'attenzione di Giagnetich in caso che fosse poco
discosto . Ma non rispondendo questi , Sgonvich
fe' rombo a Puntarenas, dove arrivò, come sopra
dicemmo , alle 7 del mattino della domenica 11
marzo , dopo aver atteso da solo e per circa 150
miglia alle vele , al timone e prestando aiuto a
Ferreira.
» Alle 5 della stessa sera salpò da Puntarenas
il Condor alla volta della baia Hidden , in cerca
del marinaro Giagnetich . Tutto il lunedì percorse
quel porto e sue vicinanze . Nessuna traccia tro-
varono di Giagnetich ; invece in un punto della
costa rinvennero sotto ad un mucchio di rami di
fresco tagliati due cadaveri d'indii , uno d'uomo
e l'altro di donna, che trassero al porto di Pun-
tarenas, e di qui al cimitero .
» Alla ricognizione, il Rev . D . Fortunato Griffa
salesiano con due altri signori ravvisarono nel
cadavere dell'uomo, che portava quattro ferite di
palla, un tal Santiago, indio fueghino civilizzato,
che da qualche tempo stava alla Missione Sale-
siana dell'isola Dawson .
» Il Condor partì tosto alla volta della Mis-
sione Salesiana per prendere informazioni di San-
tiago . Alla Missione non si sapeva ancor nulla
dell'accaduto . «
Povero Santiago ! Era l'indio migliore di quella
Missione, di un naturale allegro, e piacevolissimo,
amante del lavoro, ubbidiente, costumato, e, quel
che maggiormente importa , zelante cercatore di
Indii per condurli alla Missione . Ogni anno a
quell'epoca egli era solito fare di simili sante
escursioni e ritornava sempre con buona messe .
Ora erano soli venticinque giorni, da che era nuo-
vamente partito dalle Missioni con questo scopo .
Qual miserando fine lo aspettava !
Quale sia stato il vero motivo di sì atroce zuffa
non si verrà mai a sapere . Il giornale che ne fa
la raccapricciante relazione dice essere stata cau-
sata unicamente dal furto della legna per parte
dei marinai ; ma la testimonianza di una sol parte
non basterebbe a persuadere l' uomo assennato e
retto . Tutti gli Indii dell'isola Dawson , tutti i
Missionari salesiani colà residenti , interrogati
prima di sapere l'orrendo caso, ad una voce con-
vennero nel dire che Santiago era un uomo in-
capace di far male a chicchessia . Possibile che
la causa addotta l'abbia potuto spingere a tal ec-
cesso ?
Ah! pur troppo a noi consta che in quelle in-
ospite regioni si commettono dai civilizzati Eu-
ropei furti ben più gravi che non quelli della
legna ; furti che con nome più appropriato e ben
peggiore si appellano e che toccano al vivo pur
il cuore dei selvaggi, che sentono in sè d'essere
qualcosa di più d'un semplice animale, sentono
di essere anch'essi uomini e d'aver diritto alla
difesa propria . Ah! civiltà moderna, civiltà laica,
quanto sei più barbara degli stessi selvaggi, quanto
inumana nella tua raffinatezza e alterigia!
Comunque fosse andata la cosa, da qualunque
parte stesse il torto o la ragione, certo non era
il caso di invocare contro i poveri Indii adulti
della Terra del Fuoco una guerra di sterminio .
Si capisce : Il demonio, l'eterno nemico dell'uomo
doveva metterci il suo zampino . Ma viva Dio che
protegge i poveri Indii della Terra del Fuoco,
i quali, per quanto selvaggi, sono sempre anch'esse
anime redente dal preziosissimo sangue di Gesù
Cristo! Una visita minuta, accurata per parte
dell'Autorità Governativa all'isola Dawson bastò
per calmare le ire contro degli Indii . I progressi
colà in pochi anni realizzatisi anche tra i selvaggi
adulti , ben dimostrano che anche questi sono
suscettibili di civilizzazione .
**
Un bel mazzetto di fiori colti fra le
Cordigliere.P- er l'onomastico del nostro su-
periore D . Michele Rua il Missionario ambulante di
Chosmalal (Patagonia) D . MATTEO GAVOTTO, cogli
augurii di felicità e lunga vita, inviavagli il seguente
mazzolino di fiori, o meglio di frutti, colti fra le Cor-
digliere chilene dal 26 maggio a tutto dicembre
dello scorso anno : N .ro 150 battesimi, 1200 Confes-
sioni, 1154 Comunioni, parecchi matrimonii, varia

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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centinaia di prediche, di istruzioni e di catechi-
smi tenuti a quei poveri gauchos, che ricevono
sempre il Missionario con segni di giubilo e di
riconoscenza. Egli prende l'occasione per suppli-
care D. Rua che voglia mandare altri operai
evangelici in quella vigna, perchè immensa è
l'estensione che ha da percorrere nell'anno per
poter visitare tutti quegli abitanti una volta nel-
l'anno, e troppo sovente capita di non poter ar-
rivare a tempo di dare gli ultimi conforti reli-
giosi ai moribondi . Preghiamo quindi il padrone
della messe..
tendo, se guariva la sorella, di fare un'of-
ferta secondo le nostre forze al suo san-
tuario di Torino . Oh! consolazione! non ave-
vamo per anco terminata la detta novena,
quando la mia sorella si sentì alquanto sol-
levata ; essa incominciava a migliorare, e tal
miglioramento andò via via aumentando,
fiuchè ora . perfettamente guarita con tutta
l'effusione del cuore ringrazia Maria SS . Au-
siliatrice e manda la promessa offerta .
Verolengo, 22 Settembre 1894 .
Risveglio nella Patagonia . -Alla festa
patronale della Madonna del Carmine che si ce-
lebra a Patagones nel mese di luglio, quest'anno
si è notato un consolante risveglio tra gli uomini
specialmente . Considerevole fu infatti il numero
di essi che si accostarono ai SS . Sacramenti . -
Le scuole Salesiane di Viedma e Patagones furono
quest'anno frequentate da 600 tra ragazzi e ra-
gazze . È questa una prova della fiducia che ri-
pongono quelle popolazioni nei Misssionari Sale-
siani .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Una novena di preghiere . - Nel
mese di luglio e agosto scorsi, io sottoscritta
era travagliata da dolorosa malattia, della
quale il medico mi dava poca speranza di
guarigione . Con fede mi rivolsi a Maria SS .
Ausiliatrice, incominciando una novena di
preghiere, con promessa di un'offerta a co-
testo celebrato suo santuario . Oh bontà della
Vergine SS . al primo giorno della novena
incominciai a migliorare, ed ora mi trovo
quasi guarita . Mi do quindi premura di spe-
dire la mia povera offerta promessa in L . 50 .
Raccomando i miei bisogni alle preghiere
dei cari giovanetti dell'Oratorio, e prego di
pubblicare questa mia nel Bollettino Sale-
siano .
Como, 8 Settembre 1894 .
G . PEDUZZI .
Riconoscenza a Maria . - Con l'a-
nimo compreso dalla più viva gratitudine
verso la gran Madre di Dio e Madre no-
stra Maria SS . Ausiliatrice, adempio il do-
vere di rendere di pubblica ragione una
segnalatissima grazia da Lei impetrata alla
mia famiglia . Lo scorso inverno, mentre ìm-
perversava la così detta malattia d'influenza,
una mia sorella fu gravemente colpita da
questo terribile morbo accompagnato da una
tosse così secca, che ci dava non poco fasti-
dio . Ma oh quanto è buona e potente la Ma-
donna! Noi in tale frangente abbiam subito
fatto ricorso a Lei con una novena, promet-
GIUSEPPE VOGLIOTTI .
La medaglia di Maria SS . - Sto
scrivendo d'innanzi ad un angelo, roseo e
paffuto, dell'età adesso di un anno ; questi è
l'unico mio figlio . Nel passato mese di agosto
un fiero e mortalissìmo malore me lo traeva,
assieme col mio cuore, alla tomba . Ma io
non disperai ; avendo letto nel Bollettino Sa-
lesiano le segnalate e strepitose grazie che
la nostra Madre Maria Ausiliatrice suol ot-
tenere a chi di cuore Le si raccomanda, chia-
mai un Sacerdote, il quale mise al collo di
mio figlio la medaglia dell'eccelsa Regina :
l'effetto fu quasi subitaneo ; ed adesso con
l'animo colmo di gratitudine mi accingo a
ringraziare pubblicamente questa nostra te-
nerissima Madre, ed a dispetto della va-
langa d'incredulità che ammorba il mondo,
griderò : Il mio figlio mi fu ridato da Maria
SS . Ausiliatrice . Viva Maria!
Costacciaro (Umbria), 7 Ottobre 1894 .
MANNONI MANNO .
Maria, continuaci il tuo patroci-
nio ! - Era il 29 novembre 1890, quando
il nostro compianto genitore, angustiato per
il cattivo andamento delle stagioni, promet-
teva alla Madonna Ausiliatrice di dare ai
figli di D . Bosco dieci lire per ogni botte di
vino che piacesse al signore di mandarci .
Sembra che Maria SS . abbia gradita la pro-
messa del povero e tribolato vecchio nostro
genitore, che intendeva in questo modo di
met ere il pic olo podere sot o il di Lm;eainto
giacchè da quell'anno in poi non abbiamo
più avute grandi tempeste, ed il raccolto, se
non è abbondante, è almeno sufficiente per
far fronte ai tanti impegni che si hanno .
Continuando i figli a mantenere la promessa
del padre, anche quest'anno la sottoscritta
è lieta di rimettere nelle mani del Rev . Sig .
D . Rua l'obolo promesso corrispondente a
cinque botti, riservandosi un mese di tempo
per inviare il rimanente che corrisponde ad
altre due . Sia di tutto cuore ringraziata Ma-
ria Ausiliatrice! Voglia Essa continuare a
proteggere la nostra famiglia, conservandola

3.2 Page 22

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anzitutto religiosa, secondo i sani principii
ereditati dall'amato nostro padre!
Montecchio M., 25 Ottobre 1894 .
LUCIA BALESTRO .
Aleppo . - La SS . Vergine non si li-
mita ad accordar grazie in Europa, ma qui
in queste regioni lontane, in questi luoghi
infetti dall'islamismo si mostra Ausiliatrice
di chi con fede l'invoca . - Mia sorella venne
improvvisamente colpita da malattia nervosa ;
le cure dell'arte medica pareva non facessero
che aggravare il male : era in pericolo di
vita . Avendo io letto nel « Bollettino Sa-
lesiano » i numerosi miracoli che da Dio
impetra ogni dì la SS . Vergine, mi rivolsi
con fiducia a sì pietosa Madre sperando di
ottenere un miracolo mediante la sua prote-
zione . Il miracolo l'ottenni : in due giorni
mia sorella guarì . Grazie siano rese a Dio ;
grazie a Maria Ausiliatrice! Voglia Essa conti-
nuare la sua possente protezione sopra la
nostra famiglia .
2 Luglio 1894 .
GIORGIO DEscovICH .
Malta . - Grazie alla possente interces-
sione di Maria SS ., da noi con fiducia in-
vocata, la mia bambina Maria Assunta fu per
ben . due volte sottratta agli artigli della morte
negli scorsi mesi di marzo, aprile e maggio,
quando venne assalita da una violenta febbre
tifoidea e da quel triste malore che è il grup .
Inoltre il mio caro figliuoletto Giuseppe, che
non poteva muoversi travagliato da un do-
loroso reumatismo, dopo esserci con pie pra-
tiche raccomandati a Maria Ausiliatrice, ne
fu pienamente liberato . Riconoscente a Maria
SS . dei sommi favori da Lei impetrati, glie
ne rendo infinite grazie .
17 Settembre 1894 .
ANTONIO RUGGIER .
Torino . - Per intercessione vostra, o
Maria Ausiliatrice, ottenni dal buon Dio la
guarigione di mia mamma . Mentre rendo
pubblica la mia riconoscenza e adempio la
promessa fatta, Vi prego altresì, o Madre
pietosa, a concedermi un'altra grazia di che ab-
bisogno, e benedirmi in un colla mia mamma .
12 Novembre 1894 .
ERNESTINA MOSCA .
Ringraziano pure Maria SS . Ausiliatrice
per segnalati favori, ottenuti mediante la
potentissima sua intercessione, i seguenti :
Maria Del Pup, Cordenons (Udine) . - Maddalena Bi-
nelli . - M. G . C ., Cooperatore Sales . ili Foglizzo . -
Contessa di Sannazzaro Natta, nata Seyssel d'Aia, To-
rino . - Sac . Guglielmo Deltutco dalla Missione Sale-
siana della Candelara nell'Isola Grande della Terra
del Fuoco . - Cesare Barra, Venasca.C- lotilde Pi-
soni e famiglia, e Teresa, Tommasi, Calavino . - Pietro
Bortoletto, Chiarano . - Margherita Berli, Genova . -
Una Figlia di Maria Ausiliatrice di Nizza Monferrato
per una completa vittoria ottenuta da suo fratello .
- Gio. Battista Trogliero, Collegno . - Orsola Porta,
Torino . - F. M . - Maddalena Selva ved . Raffaele,
Cortabbio Valsassina . - Sac . Francesco Tomasetti, To-
rino . - Felicita Bobbio . - Carolina Negri, Canove.
- Giovanni Frigo, Canove. - Elisabetta Tosazzi, Va-
rallo Pombia. - D . Emilio Cagnani, Prevosto di Li-
signano di Gazzola . - Soeur Marie Emmanuel, supé-
rieure des Religieuses de l'Adoration du Sacré Coeur,
Torino . - Il Rev. Parroco D . B . Prioreschi per la fa-
miglia di Giovanni e Giuseppe Pagnini, Colonica . -
La famiglia N . N . di Verona . - Suor Giuseppina
Mongi, per l'ottenuta guarigione da pazzia di una sua
amica, Torino . - Rodolfo Rastelli, S . Benigno Cana-
vese . - L . Cavedon, mandando offerta a mezzo del
Rev . Arciprete di Orgiano (Vicenza) . - Una pia si-
gnora di Orgiano, inviando un paio d'orecchini a
mezzo del suo Arciprete. - Natale Musetta fu Gia-
como, Bellinzago Novarese. - Ch. Luigi Taravello,
Scuole Apostoliche presso il Santuario di Mondovì . -
D . Giuseppe Cavicchioli, Cecina di Toscolano . - Ro-
sica Lovisolo, Vinchio . - Una Cooperatrice Salesiana .
- Margherita Oddone, Feletto Canavese. - L . O. Chi-
vasso . - Uno studente, Genova. - Sac. Vincenzo
Spalla, Tortona . - Luigi Masso, Torino . - Luigi Co-
cito, Agliano d'Asti . - Don Francesco Serpi, Ales . -
Orsola Pozzo, Casale. - Francesco Pozzo, Casale. -
Pinna Cav. Salvatore, Pozzomaggíore .
-
VARIETA'
Don Rua a Treviglio .
Treviglio, 15 Novembre 1894.
Anche Treviglio ebbe la sorte di poter acco-
gliere ed ospitare il Reverendissimo Successore di
Don Bosco . Si trattava di benedire ed inaugurare
il nuovo locale eretto pel Collegio-Convitto Sale-
siano, e per questa cara funzione si scelse molto
opportunamente l'occasione m cui si trovava fra
noi S . E . R .ma Monsignor Angelo M . Mantegazza,
Vescovo Ausiliare del Cardinal Ferrari di Milano,
venuto per condecorare l'annuale festa di S . Mar-
tino, Patrono della città . Or bene, con Monsignor
Mantegazza si volle fosse presente anche D . Rua,
il quale con isquisita bontà sempre pronto a tutto
quanto può concorrere al bene ed al meglio della
gioventù ben volentieri accondiscese all'invito .
Giunse fra noi la domenica sera, 11 corrente, e
fu dapprima alla Casa Prepositurale ad ossequiare
Monsignore, e là raccolti col Reverendissimo Pro-
posto, il Clero e varii Cooperatori attestarono al
meritissimo Superiore dei Salesiani vivissima gra-
titudine per avere già da due anni accondisceso
alle nostre caldissime istanze concedendoci l'aper-
tura di una Casa Salesiana .
Giova ricordare che questa Casa di Treviglio
fu uno dei desideri di Don Bosco negli ultimi

3.3 Page 23

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tempi di sua vita . Infatti il 28 febbraio 1887 egli
scriveva : È nostro vivo desiderio aprire una casa
in Lombardia. . . e tra i molti luoghi Treviglio sarebbe
ce.Srutpamnilsoùptracuni
di mezzi e di personale, la Casa si aperse nell'ot-
tobre del 1892, e Dio benedisse agli sforzi dei
Cooperatori trevigliesi, e dalla prima modesta
abitazione i Reverendi Salesiani traslocarono da
pochi giorni in ampio edifizio eretto dalle fonda-
menta per uso convitto e scuole esterne . E su
questo nuovo edifizio venne con solennità implo-
rata la celeste benedizione .
Nel pomeriggio del giorno 12 corrente Sua Ec-
Ccellenza R . Monsignor Mantegazza scendeva al
ollegio accolto dal Rever.m° Superiore Don Rua,
dal Clero parrocchiale e dagli alunni , salutato
dalla banda civica e dagli evviva degli alunni e
dei convenuti . I canti divoti degli alunni inau-
gurarono la funzione : Sua Eccellenza asperse colle
preghiere del rito i vari ripiani della casa ; quindi
entrava nell'ampio salone, ove numerosissimi Coo-
peratori e Cooperatrici attendevano ansiosi . Dopo
un nuovo canto di occasione e un breve compli-
mento per parte degli alunni, sorse a parlare il
Reverendissimo Proposto D . Nazari : la sua commo-
zione a stento trattenuta fe' conoscere quanto si
apprezzi tra noi il dono che Dio ci ha fatto di
un Collegio Salesiano : ricordò la prima pietra
posta pochi mesi or sono, e sulla quale si erge
così maestoso edifizio e in sì breve tempo ! Di
tutto, disse, sia lode a Dio, il quale ci aiuti a
proseguire e compiere l'opera sua . - Parlò quindi
il R .mo D . Rua. Era la voce del padre, dell'amico
che tutti desideravano di conoscere, di udire
parlò, come suole egli parlare, collo spirito, colle
idee, col cuore di quel santo uomo di D . Bosco
le sue parole si ascoltano con religioso silenzio,
vanno al cuore, ma non si ponno riassumere
ebbe parole di lode, di ringraziamento, di inco-
raggiamento, diede saggi consigli, ricordò i pro-
digi della carità e le benedizioni eterne e tem-
porali che piovono copiose sui benefattori delle
Opere salesiane, e raccomandò specialmente ai
Trevigliesi il compimento di questo Convitto, in
modo da poter contenere un trecento giovanetti .
Il M . R . teologo Portaluppi con energica parola
si rese interprete dei sentimenti dei Trevigliesi
il fausto avvenimento ; e quindi Monsignor
Mnategzdicoteavisprdagl
oratori precedenti trasse argomento a far sempre
meglio conoscere, quanto squisita carità sia il pre-
starsi per la cristiana educazione della gioventù
e come i benefattori Trevigliesi non debbono so-
stare sulla via intrapresa .
Alla radunanza e alla festa salesiana pose fine
la benedizione col SS . Sacramento, innanzi al quale
in quel momento di commozione e di gioia uno
solo era, si può dire, il sentimento di tutti i pre-
senti, quello cioè che la benedizione del Signore
sull' Opera salesiana scendesse fecondatrice di
frutti copiosissimi .
Il Reverendissimo Don Rua soffermatosi sino
al mattino seguente ebbe agio di poter veder ra-
dunati intorno a sè anche gli alunni numerosis-
simi delle scuole esterne : per essi pure ebbe una
parola di amore, di Consiglio, di ricordo : li be-
nedisse commosso al veder quanta messe si ab-
bian innanzi gli operai che egli ci ha inviati in
nome di Don Bosco .
A nome del Clero, dei Cooperatori , di tutti i
Trevigliesi si abbia di nuovo il degnissimo Supe-
riore vivissimi ringraziamenti per la preziosa sua
visita e le preghiere di tanti giovanetti anche qui
beneficati dalla caritatevole opera dei Salesiani
rendano compiuti i voti comuni .
UN COOPERATORE .
A Milano.
Di ritorno da Treviglio Don Rua passò da
S . Em . il Cardinal Arcivescovo di Milano . Ebbe
accoglienza cordialissima e conobbe quanto ap-
poggio può attendersi per le fondazioni fatte e
da farsi nella Diocesi e città di Milano .
Amabilità del Cardinal Ferrari .
Ci scrivono dalla nostra Casa di Treviglio in
data 23 novembre : « Ieri il Signore ci preparava
una grande consolazione . Sua Eminenza il Cardinal
Ferrari si trovava a Groppello per celebrare un
ufficio funebre in suffragio del compianto suo
antecessore Monsignor di Calabiana. Ci parve buona
cosa mandare una rappresentanza dei nostri alunni
per rendere omaggio al nostro novello Pastore .
L'Eminentissimo Principe appena seppe che i figli
di Don Bosco eran venuti ad ossequiarlo, li volle
senz'altro ammettere alla sua presenza . Un nostro
alunno lesse un indirizzo che piacque moltissimo
a Sua Eminenza ed alla numerosa assemblea di
sacerdoti e signori presenti ; finito il quale, l'Ar-
civescovo rispose con un discorsetto di circa venti
minuti, in cui parlò con tanto affetto dei figli di
Don Bosco, dell'Opera Salesiana e specialmente
di Don Rua, che ne restammo commossi e con-
fusi ad un tempo . Prima di congedare i nostri
alunni, li regalò tutti di una bella medaglia del-
l'Immacolata . L'amabilità dell'insigne Prelato fece
meravigliare i molti sacerdoti intervenuti , pa-
recchi de' quali si rallegrarono con noi di tanta
nostra fortuna . »
Beneficenza del Cardinale di Milano
per l'erigendo Istituto Salesiano .
Nel giorno 30 novembre u . s . ricorrendo la
festa di S . Andrea Apostolo, onomastico di Sua
Em . il Cardinal Ferrari, Arciv . di Milano, l'Emi-
nentissimo Principe degnavasi inviare al M . R .
Sac . D . Pasquale Morganti, Direttore Diocesano
dei nostri Cooperatori, la bella somma di lire 500
per l'erigendo Istituto Salesiano
Mentre presentiamo all'Em.Pmorpatins
in
quella
città .
più sentiti ringraziamenti per tanta sua bontà verso
di noi, siamo ben contenti di poter ancora far posto
in questo numero a quanto il sullodato D . Morganti
pubblicava a tal proposito nell' Osservatore Cattolico
del 1° Dicembre
« Il sottoscritto profondamente commosso della
cospicua offerta, con cui nel suo Onomastico l'Emi-
nentissimo Cardinale ha voluto benignamente ma-
nifestare l'interesse vivissimo ch' Egli nutre per
l'Istituto Salesiano erigendo, si permette umiliare
i più vivi ringraziamenti a nome anche dei sin-
goli membri del Comitato e Sottocomitato mila-
nese per le Opere di D . Bosco, nonchè del Reve-
rendissimo sig . D . Rua Michele, Superiore della
Congregazione Salesiana .
» Coglie inoltre l'occasione per ricordare e far note
altre prove della benevolenza di Sua Eminenza per

3.4 Page 24

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le Opere Salesiane in genere, ed in ispecie per la
Casa che si prepara qui in Milano stessa .
» Nello scorso settembre, trovandosi a Torino pel
Congresso Eucaristico, ripetutamente fece visita
all'Oratorio di San Francesco di Sales, ed in una
di queste accordò benigna udienza ad un grosso
drappello di sacerdoti milanesi, che anche là sulle
rive della Dora vollero presentargli i loro ossequi .
In quell'occasione appunto, rispondendo ad un af-
fettuoso saluto rivoltogli da tre allievi dei Sale-
siani, l'E .mo Cardinale colse il destro per elogiare
l'opera dei figli di Don Bosco, recando come ar-
gomento dell'efficace loro attività il gran bene ope-
rato in Parma dall'Istituto Salesiano di San Be-
nedetto, attribuendo alla sua influenza un rapidis-
simo e quasi prodigioso mutamento del rione più
miserando di quella città . Col qual richiamo egli
passò poi a dichiarare quanto quindi lo consolasse
il pensiero che anche nella grossa Milano avrebbe
presto veduto aprirsi un Istituto Salesiano, pel
quale faceva sin d'allora i più larghi augurii .
» Recentemente poi a Groppello, ricevendo una
rappresentanza del nuovo Collegio Salesiano inau-
guratosi in questo mese a Treviglio, congratula-
tosi coi Trevigliesi della loro preziosa ventura, con-
dusse subito il discorso sull'Istituto Salesiano in
Milano, mostrando il suo rincrescimento pel ritardo
sopravvenuto e dovuto, come si disse ripetutamente,
a lentezze burocratiche .
« Siamo sicuri che tutti i Cooperatori salesiani,
nonchè i tanti altri amici delle Opere salesiane,
godranno di questi benevoli sentimenti dell'Emi-
nentissimo Cardinale inverso l'Istituto erigendo,
e, mossi dallo splendido suo esempio, vorranno
proseguire ad aiutare nel suo compito il Comitato
Salesiano Milanese sia offrendo essi il loro obolo,
come col zelare anche presso le loro conoscenze
un'opera sì santa ed urgente .
Sac . PASQUALE MORGANTI
Direttore del Comitato Salesiano Milanese
Via Sant'Andrea, 10 . »
Il Vescovo Ausiliare di Tunisi .
La festa di S . Cecilia, che ogni anno suolsi ce-
lebrare con solennità dai cantori e musici dell'O-
ratorio di Torino, quest'anno fu onorata dalla
presenza di S . Ecc . R .ma Monsignor Tournier, Ve-
scovo d'Ippona Zaryte, Ausiliare dell'Arcivescovo
di Tunisi e Primate di Africa . Egli celebrò la
Messa della Comunità delle ore 7 1/2 ed alla
sera impartì la benedizione col SS . Sacramento .
Monsignor Tournier era venuto a Torino per
prendere i figli di Don Bosco che debbono aprire
una Casa Salesiana in quella città .
Visite e conferenze.
Nello scorso mese di novembre il nostro sacer-
dote D . Stefano Trione si recò a visitare e tenere
conferenze salesiane ai Cooperatori ed alle Coo-
peratrici delle città di CHIAVARI, SPEZIA, SAR-
ZANA, LUCCA, PISTOIA, SIENA, PERUGIA, FOLIGNO,
ANCONA, MACERATA, SINIGALLIA, FANO, PESARO,
RIMINI e BOLOGNA . Come figlio di Don Bosco fu
dappertutto accolto con vero trasporto di affetto,
e non solo i Cooperatori e le Cooperatrici sale-
siane, ma ben molti altri fedeli s'accalcavano
nelle chiese per udire la sua parola, la quale,
benchè semplice o non studiata, pure produsse in
tutti dolce impressione : i fatti, gli episodii ch'egli
esponeva sono di tal importanza da non abbiso-
gnare di fronzoli per eccitare interesse . - Anche
in queste città si poterono istituire i Direttori
Diocesani, dei quali daremo l'elenco in un pros-
simo numero .
Biblioteche circolanti .
A proposito di queste Biblioteche circolanti che
sono destinate a far tanto bene in mezzo al po-
polo specialmente delle campagne, un Cooperatore
dell'Alta Italia ci scrive quanto segue :
« È una cosa molto deplorevole che la buona
stampa sia assai poco nell'atto pratico . Molti sono
i buoni libri stampati, ma assai pochi sono coloro
che li posseggono e meno ancora quelli che li leg-
gono . È una vera desolazione, il vedere in tante
città ed in tanti villaggi pochissime famiglie che
usano l'assidua lettura ai buoni libri .
« A riparare un tanto male, ottima cosa sarebbe
che in ogni Parrocchia fosse istituita una Biblio-
teca circolante , a sostenere la quale si potrebbe
far in modo che concorrano varii soci con piccola
offerta : p . es . di Cmi 10 mensili da consegnarsi
al cassiere di essa . Ben s'intende che detta Bi-
blioteca debba essere sotto la vigilanza del Par-
roco, anzi ottimamente sarebbe se fosse da lui
regolata in tutto e per tutto .
» Ciò posto, io pregherei cotesta onor . Direzione
perchè voglia raccomandare ai lettori del Bollet-
tino l'erezione di simili Bibliotechine in tutte
quelle parrocchie specialmente di campagna, dove
ancor non esistessero. È vero che su questo ar-
gomento già parlarono e più volte altri giornali
e periodici ; ma ciò non ostante, si vedono popo-
lazioni senza numero sprovviste affatto di buoni
libri . Bisogna battere e ribattere a più potere su
quest'argomento tanto importante poi nostri giorni .
« D . Bosco di v. m . che tanto lavorò per la dif-
fusione della buona stampa, dal cielo arriderà
senza dubbio alla mia proposta, e Iddio sicura-
mente benedirà quanti si metteranno all'opera in
quest'affare .
« Voglia ella inoltre aggiungere nel Bollettino
che la Libreria Salesiana accorda degli sconti in
favore di queste biblioteche . »
Ottima proposta, che realizzata produrrà grandi
risultati in mezzo al popolo . La nostra Libreria
è disposta ad accordare tutto le agevolezze pos-
sibili, come già suol fare con quelle benemerite
persone vuoi ecclesiastiche, vuoi laiche che pren-
dono un dato numero d'Associazioni alle Letture
Cattoliche.
L'opera di D. Bosco nei rapporti colla
società presente .
È questo il tema di una ben riuscita confe-
renza che tenne l'avv . Butteri di Tortona la sera
della domenica 11 novembre al Circolo Cattolico
di quella città . La sala era letteralmente gre-
mita di soci, e l'illustre oratore dopo di aver de-
scritta l'odierna società che precipitosamente corre
alla rovina, ben dimostrò quanto l'opera di D .
Bosco, specialmente in favore della gioventù, gran-
demente contribuisce a salvare la misera società
ed a sciogliere la così detta questione sociale .
All'egregio Avvocato i nostri complimenti!

3.5 Page 25

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Effetti della Confessione .
A Robecchetto, paesello vicino a Castano I, ac-
cadde il fatto seguente : Un contadino, dopo aver
radunato quanto poteva per il S . Martino, e cioè
L. 85, che dovevano servire per pagare i suoi de-
bitucci, mentre trovavasi all'osteria, fu privato
del portafoglio contenente tale somma . Accortosi,
ognuno può immaginare i lamenti , le impre-
cazioni ed il pianto del povero uomo . Fece pub-
blicare il fatto dal pulpito, come lo avesse smarrito,
parlò con tutti e promise a tutti una buona mancia .
Ma nulla si vide .
Quando l'ultimo dì delle Quarant'ore, 20 nov .,
al contadino furono restituite le L . 85, in modo
però che il ladro non fosse conosciuto . Il fatto
fece buona impressione, perchè ritenuto frutto di
una buona confessione . Teneva la predicazione
il Sac . Francesco Gemelli di S . Giorgio al Palazzo,
Milano .
(Da varii giornali) .
rendad, passata da questa vita all'eternità il 26
ottobre 1894, in età di anni 72 . Dopo aver spesa
la sua lunga vita in ben fare, la sua morte fu ve-
ramente quella del giusto . D'una coltura non co-
mune, buona di carattere, pia per sentimento di
viva fede, essa si trovava sempre in prima fila in
tutte le dimostrazioni di fede e di pietà ed in
qualsivoglia opera di carità, tanto che si può dire
di essa che fu cara a Dio ed agli uomini . Sia pace
alla sua bell'anima nella celeste gloria ! Le preci
ed i suffragi di tutti i buoni e specialmente dei
Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane per
l'amata estinta sieno un conforto nel dolore alle
nobili sue figliuole Baronessa Giacinta Dalmastro
di Garzegno e Contessa Maria Stefano e loro fa-
miglie » .
I Missionari di D . Bosco,
« I Sacerdoti Missionari di D . Bosco, cotanto
benemeriti della Chiesa, pel bene da essi fatto in
ogni ramo del vivere cristiano presso tutti i po-
poli civilizzati e non, proseguono la loro marcia
trionfale d'espansione . - Cosa veramente straor-
dinaria : I figli di Don Bosco, nati appena ieri,
oramai si incontrano in tutto le plaghe del mondo .
Iddio li benedice evidentemente . »
(La Voce della Verità N . 256 .)
Benedizioni che Iddio promette agli Elemosinieri .
1° L'elemosiniere è sicuro di non impoverire . Pro-
verbi 28 .
2° Niuno della stirpe del limosiniere andrà men-
dicando . Ps . 36 .
3° Le ricchezze dell'elemosiniere moltiplicheranno .
Prov . 4 .
4° L'elemosiniere vive felice, perchè nella sua casa
piovono le benedizioni celesti . Ps . 40 .
5° Iddio paga all' elemosiniere ogni minuzia che
dà al povero . S . Marco 9 .
6° L'elemosina mantiene sano e prolunga la vita .
Isaia, 38 .
7° L'elemosiniere vien liberato da castighi immi-
nenti e da ogni angustia . Tobia, 4 .
8° L'elemosiniere è il più saggio e fortunato mer-
cante del mondo. Eccl. 19 .
9° L'elemosiniere quanto fa e dà al povero lo fa
e lo dà a Cristo .
10° L'elemosiniere ottiene da Dio qualunque grazia .
Eccl . 29 .
11° L'elemosina monda l' anima dalle colpe e la
purga . Luc . 11 .
12° L'elemosiniere è sicuro di morire bene . Ps . 40 .
13° L'eleniosiniere sarà giudicato con carità e mi-
sericordia . S . Giac . 2 .
14° L'elemosiniere non si perderà . Tob . 4 .
Il Direttore diocesano dei Cooperatori Salesiani
di Cuneo ci scrive
« Fra le Cooperatrici Salesiane di questa città
è da lamentare la perdita della piissima e zelante
Contessa ANNA CANUBI di Tourrettas, nata Se-
Il consigliere delle famiglie . - È una pub-
blicazione bimensile utilissima al benessere delle fa-
miglie . Si occupa di economia domestica, industrie
casalinghe, igiene e medicina, governo della casa, ecc .
aggiungendovi i più savi consigli morali, piacevoli
racconti, esercizi e divertimenti . Il suo prezzo di ab-
bonamento è di L . 4 annue, ma i nostri associati non
pagano che metà prezzo, cioè Lire due . Rivolgersi al
Consigliere delle Famiglie, Genova, mandando l'indirizzo
o fascetta con cui ricevono il nostro periodico .
La Donna e la Famiglia . - Vi hanno in Italia
molti giornali più o meno apertamente irreligiosi che,
offrendo alle famiglie disegni di ricami e modelli d'a-
biti, spargono col mal seme del lusso e dell'immo-
desto vestire, letture scandalose o pericolose almeno .-
Ve ne ha invece UNO nel campo cattolico, che pur
offrendo le stesse oramai indispensabili comodità a chi
le vuole, porge alle famiglie letture religiosamente
morali e nel tempo istesso sommamente attraenti e pia-
cevoli tali da congiungere all'istruzione c all'educazione
la ricreazione dello spirito, nelle quali tre parole si
compendia il programma del giornale medesimo . Tale
è il periodico LA DONNA E LA FAMIGLIA, che da trenta
quattro anni si pubblica colle più larghe ed esplicite
approvazioni delle Autorità ecclesiastiche.
Farlo adunque conoscere e raccomandarlo è opera
buona, poichè si allontanano con ciò le famiglie cri-
stiane da altre letture irreligiose od immorali . Coloro
adunque, e dovrebbero esser molti, a cui può esser u-
tile un tal giornale, vi si associno prontamente o lo
facciano almeno conoscere ; il Clero a cui si ricorre
sovente per consiglio nella scelta del giornali, consigli
questo a chi ha d'uopo di quanto sopra abbiam detto .
Tanto più che il prezzo ne è tenuissimo, cioè di sole
L . 8 all'anno per i dodici amplissimi fascicoli di let-
ture ; coll'aggiunta di L . 4 si hanno anche i copiosi an-
nessi di mode e ricami : con una lira in più l'elegan-
tissima strenna che è uscita testè dai torchi . Rivol-
gersi alla Direzione del Periodico ; La Donna e la Fami-
glia - Genova .

3.6 Page 26

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Cooperatori defunti nel Settembre e Ottobre
1 . Aghe Margherita - S . Giorgio Ca-
navese (Torino) .
2 . Amadori Don Pancrazio, parroco -
Calcinatello (Brescia)
3 . Arduino Achille - Torino .
4. Baccarone Francesco - Borgo San
Martino (Alessandria) .
5 . Balladon contessa Matilde - Ve-
rona.
6. Barbiè canonico Don Felice- Car-
magnola (Torino) .
7. Bortagna Secondo - Castelnnovo
d'Asti (Alessandria) .
8. Biolchiní Don Natale - Niviano
Lavacchio - ( Modena) .
9. Bocci Don Antonio - Badiola (A-
rezzo) .
10 . Bozzer Domenico - San Lorenzo
d'Arzene (Udine) .
11 . Bozzor Pietro - San Lorenzo d'Ar-
zene (Udine) .
12 . Calora Giuditta - Torino .
13 . Canimati Don Giuseppe, arciprete
- Serbano (Pali) .
14. Canubi De Turrettas contessa Anna
nata Serendat - Cuneo .
15 . Carotta-Briscioli Eugenio - Capo di
Ponte (Brescia) .
16 . Casella Adelaide - Torino .
17. Celetti Francesco - Colle Umberto
(Treviso) .
18 . Celotti Don Francesco - Zappe
(Treviso) .
19. Chalmas Don Albino, prevosto -
Giaglione (Torino) .
20 . Contessa di Villalba - Nizza Ma^
rittima.
21 . De Cristomo Don Tolomeo - Brac-
ciano (Ronza) .
22 . Didier Della Metta Cav . Don Fran-
cesco - Balene (Torino) .
23 . Dutto Giacomo- Trucchi (Cuneo) .
24 . Falco Michele - Bibiana (Torino) .
25 . Falco Don Michele, Mansiou . Cat-
tedr . - Pinerolo (Torino) .
26. Fini Giuseppa fu Luigia - Borgo
S . Lorenzo (Firenze) .
27 . Flick Massimiliano - Torino,
28 . Galli canonico Don Giovanni Batt.
- Omegna (Novara) .
29 . Garbin Don Alesc audro - Schio
(Vicenza) .
30 . Gasparino Giovanni fu Carlo - Rio-
maggiore (Genova) .
31 . Giorgelli Carlo - Moda (Milano) .
32 . Lacalce avv . Giuseppe - Cefalti -
(Palermo) .
33 . Lacalco canonico Ortensio - Cefalù
(Palermo) .
34 . Leonardi Antonio - Cloz (Trento) .
35 . Mangiarli Giuseppa - Alpignano
(Torino) .
36 . Manzoni ing. Ugo - Arad (Un-
gheria) .
37 . Martingano Don Michele - Castel-
lamare di Stabia (Napoli) .
38 . Marchisio Giuseppina - Torino .
39 . Martini Giacomo maestro, segr . coni-
- Trofarello (Torino) .
40. Martinis Don Gioacchino, tesoriere
Volturino (Foggia) .
41 . Mataloni Francesco - Matelica (Ma-
cerata).
42 . Masardo Don Pietro - Thiene (Vi-
cenza) .
43 . Menesini Don Antonio, canonico -
Lucca .
44. Mezzano D . Ottavio - Agliano San
Pietro (Firenze) .
45. Moiso D . Leonardo, Rettore - San
Aurelio-Gabiauo (Alessandria) .
46 . Montagnini Carolina - Mirabello
(Alessandria) .
47 . Nelli P . Francesco - Osimo (Ancona) .
48. Neri D . Domenico, canonico - Borgo
S . Sepolcro (Arezzo) .
49- Oddonino Marianna - San Giorgio
Canavese (Torino) .
50 . Paoletti Antonio - Follina (Treviso) .
51 . Paoli D . Giuseppe - Borgo S. Lo-
renzo (Firenze) .
52 . Paravidini Rosa - Ortona al mare
53 . Pecunia Ambrogio di Domenico -
Riomaggioro (Genova) .
54. Pennazio Lodovico - Riva Chieri
(Torino) .
55 . Piacentini D . Geminio - Pavullo
Frignano (Modena) .
56 . Poma Giuseppe - Biella (Novara) .
57 . Pompa Luigi - Ortona al mare
(Chieti) .
58. P . Porfirio da Civitanova, conv.
cappuc . - Montegiorgio (Ascoli
Piceno),
59. Revetti damigella Angela - Cova
(Cuneo) .
60. Rosicati Antonio maestro - Monti-
colli Pavese (Pavia) .
61 . Rossi Don Domenico - Borgo San
Sepolcro (Arezzo) .
62 . Rota Evasio fu Pietro - Borgo S
Martino (Alessandria) .
63 . Rovasenda Cristina, religiosa - Mi-
lano .
64 . Rubino Don Antonio, canonico -
Solofra (Avellino) .
65 . Sacco chierico Giuseppe, semin. ve
scovile - Alba (Cuneo) .
66 . Sardi Mons . Giovanni, vescovo -
Pinerolo (Torino) .
67 . Simoni Prof . Don Michele - Ma-
nerba sul Garda (Verona) .
68. Stura Delfino - Buttigliera d'Asti
(Torino).
69. Suor Maria Rosalia Serenelli - Ve-
rona.
70. Tamietto Giovanni fu Giuseppe -
Valfenera (Alessandria) .
71. Tardelli D. Matteo, parroco - Cam-
porgiano (Massa-Carrara) .
72. Torrielli Domenico - Silvano d'Orba
(Alessandria) .
73 . Trombetta Don Gerolamo - Como
74. Ughis Margherita - S . Giorgio Ca-
navese (Torino) .
75 . Vernoni Don Carlo - :Marsiglia.
76. . Verrone De-Abate Clara- Torino .
77. Versognassi Don Giovanni Battista
- Aquileia (Austria) .
78 . Viale Angela fu Lorenzo - Airola
(Porto Maurizio) .
79. Zizzo Don Pietro, cappellano - Mar-
sala (Trapani) .
I nostri lettori vorranno nei loro quotidiani esercizi di pietà ricordarsi delle sante Anime
di questi cari che in vita ci furono congiunti coi dolci e forti vincoli della carità . I Sa-
cerdoti facciano ogni giorno un memento di esse nel santo Sacrifizio della Messa ; gli altri offrano
Comunioni, preghiere speciali e buone opere pel loro eterno riposo . Ricordiamoci sempre
che questi suffragi ci verranno ripagati ad usura dalle sante Anime del Purgatorio, e che
questa fiorita carità che noi usiamo verso di esse, altri la userà poi con noi medesimi dopo
la nostra morte .

3.7 Page 27

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INDICE DELL'ANNATA 1894
Gennaio .
Lettera del Sac . Michele Rua ai Coopera-
Varietà : - Una missione di Mons . San-
fermo a Torino . - Buona Stampa . . . pag . 66
Cooperatori defunti
67
tori ed alle Cooperatrici Salesiane . . . pag . i
Per la festa di S. Francesco di Sales e
l'Anniversario della Morte di D . Bosco » 7
Aprile .
La partenza di 60 Missionari Salesiani
» 8 Il Mese di Maria (Avvisi)
. » 69
L'Istituto « Don Bosco » in Verona . » 12 Senza Religione non si dà morale educa-
Francia : - 11 nuovo Oratorio festivo di
zione
.
» 71
Tolone
. . . » 13 Per la chiusura del Giubileo Episcopale
Notizie dei Missionari di Don Bosco : -
di Leone XIII (Un'accademia) . . . . » 73
Progressi della Missione del Chubut
Notizie dei Missionari di Don Bosco : -
(Patagonia centrale)
» ivi Il primo viaggio d' esplorazione nel Vi- '
Azione Salesiana (Conferenze)
» 15 cariato di Mendez e Gualaquiza ( E-
Il Catechismo di Mons . Schiiller . . . . » 1(i quatore) - Una nuova fondazione a Fon-
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 17 tibon nella Colombia - Una visita ai
Notizie varie : - I Seminaristi d' Orvieto
e la Commissione del Collegio Leonino ai
Cattolici della Colonia protestante nel
Chubut .
» 7,1
piedi del Papa . - Mons . Cagliero a Va-
Necrologie : - Il Conte Prospero Balbo .
razze ed Alassio
Bibliografia
Cooperatori defunti
» 20 - Il Canonico Giacinto Carpano , . . » 82
» 22 Grazie di Maria Ausiliatrice .
. » 8,1
» 23 Varietà : Conferenza a Chioggia. - Un in-
cendio nella Casa Salesiana di Sampier-
Febbraio .
Il Catechismo nell'educazione
Sulla tomba del Padre
.
darena - Ricordo pei decorati della Croce
« pro E, cclesia et Pontifica »
» 85
» 25 Cooperatori defunti
» 86
» 28
Il nuovo Messale Romano in omaggio a S .
S . Leone XIII nel suo Giubileo Episco-
Maggio .
» ivi Amiamo Maria . .
. » 89
Inaugurazione dell'Istituto Leoniuo in Or-
Orario' della Novena e Festa di Maria Au-
vieto .
...
» 30 siliatrice (Avvisi e raccomandazioni)
» 91
Spagna : - La nuova Casa delle Suore
Le feste del I °. Centenario dalla nascita di
di M. A, in Valverde
. . . » 32 Pio IX
..
. » 93
Notizie dei Missionari di Don Bosco : -
Posizione della I» . Pietra ed Inaugurazione
Il S . Padre ai Salesiani del Messico. -
di nuovi Istituti Salesiani a Genzano,
Fruttuose vacanze dei giovanetti e dei
Salesiani di Riobamba (Equatore) . - La
rivoluzione ed i Salesiani nel Brasile
Treviglio e Trecate
. . . » 96
Una lapide sulla tomba di Don Bosco .
» 98
Notizie dei Missionari di Don Bosco . -
Accoglienze quivi fatte a Mons . Lasa-
Il primo viaggio d'esplorazione nel Vi-
gna . - Altre cose . .
»
Grazie di Maria SS . Ausiliatrice .
»
Varietà : - Negli Oratorii festivi- Pel ri-
ivi cariato di Mendez e Gualaquiza (seg .) . » 99
40 Grazie di Maria Ausiliatrice
. . . » 105
Azione Salesiana (Conferenze ecc.) . . . » 108
poso festivo
Cooperatori defunti
» 42 Necrologio ; -Il Card. Dusmet, Arciv . di
» 43 Catania, e Mons. Ponzone di Savona . . » 109
Marzo .
Eco degli Oratori Festivi . .
. » 110
Varietà : - Ad onordi S. Tommaso d'Aquino .
Le primizie dell'America del Sud . - Una
Chiusura del Giubileo Episcopale di Leone
preziosa confessione a riguardo degli Ora-
XIII ed i Salesiani . ,
Presentazione del nuovo Messale al S . Pa-
»
Anniversario della morte di Don Bosco »
Svizzera : - Le due Case Salesiane del
Canton Ticino
45 torii festivi . - Frutti laici . - Ai divoti del
Rosario
112
46 Cooperatori defunti
» 1114
49
ivi
Giugno .
Inghilterra ; - La solennità di San Fran-
cesco di Sales ; un piccolo questuante
»
Notizie dei Missionari di D . Bosco :- Gli
Viva il S . Cuore di Gesù.
51 Le feste di Maria Ausiliatrice in Torino
e la partenza di altri Missionari Sale-
» ' 117
Italiani emigrati nel Brasile
»
Un breve del S . Padre Leone XIII a fa-
vore dell'Associazione dei divoti di Ma-
ria Ausiliatrice, e Norme per erigerla
52 siani
» 120
Una nuova bell'industria per soccorrere
gli orfanelli di Don Bosco
» 122
Un altro prezioso documento in lode del
nello varie Chiese Salesiane
» 54 nostro Messale Romano.
. . . » ivi
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 58 Notizie dei Missionari di Don Bosco : -
Azione Salesiana : (Conferenze-Comitati
La nuova Missione della Candelara nella
di Reggio-Emilia e di Milano) .
» 60 Terra del Fuoco - Repubblica Argen-
A proposito della pubblicazione Italiana
tina : Sempre avanti ! Bravi Italiani
del Manuale Biblico (Due preziosi docu-
Salvate per miracolo . - Una nuova pa-
menti)
» 65 gina nella Storia della Patagonia . . » 123

3.8 Page 28

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Gli antichi allievi del collegio di Valsa-
La nuova Enciclica del Santo Padre Leone
lice sulla tomba di Don Bosco . .
pag . 130 XIII sul Rosario Mariano
. . . . pag . 212
Azione Salesiana : - Da Faenza a Pola
I figli di Don Bosco a Lombriasco . . . » 215
- Nel Piemonte e Lombardia . . . . » 131 Notizie dei Missionari di Don Bosco : -
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 132 Grandiose solennità in Bahia Bianca
Eco degli Oratori festivi .
. » 134 (Repubblica Argentina) . - Progressi del-
Varietà : - I Cantori dell'Oratorio di To-
l'Opera Salesiana in Santiago (Chili) .
rino a Marsiglia . - A Moncrivello . . .
avi -Altre notizie sparse
.
. . » 216
Cooperatori defunti
» 135 Morte dell'Arcivescovo di Buenos Aires . » 225
Luglio .
Varietà : - Il Card . Ferrari al Collegio di
Parma. - Il Card. Bausa di Firenze. -
La Direzione del Bollettino ai Signori Coo-
A Trevi . . .
. . . » 227
peratori . .
. » 137 Bibliografia e recente pubblicazione mu-
Il Futuro Congresso Eucaristico di Torino » 138 sicale
» 228
Francia : - L'Oratorio Salesiano di San-
t'Antonio da Padova a Montpellier. . . » 140
Notizie dei Missionari di Don Bosco : Pa-
Novembre .
tagonia : In Missione . - Messico : Una
seconda Casa Salesiana : Le Suore di
La voce dei defunti .
» 229
M. A. alla capitale . - Argentina : Una
seconda palla fallita. - Uruguay : Mons.
Lasagna alla volta del Matto Grosso
Ad onore di Maria SS . Ausiliatrice
Grazie di Maria SS . Ausiliatrice .
Esercizi spirituali per maestre ed altre
Signore e Cooperatrici Salesiane .
Varietà : - A Trecate
Cooperatori defunti
»
»
Partenza di altri 40 Missionari Salesiani .
I figli di Don Bosco a Cavaglià (Piemon .)
142
149
Notizie dei Missionari di Don Bosco : -
La Missione di Matto Grosso : Lettere
152
del Vescovo di Cuyabà e di Mons . Lasa-
gna - Varia . .
154 Gli antichi allievi stilla tomba del loro
155
ivi
amato Padre nel 25° Anno di loro figliale
dimostrazione
Grazie di Maria Ausiliatrice
»
»
»
»
»
231
233
235
243
245
Agosto .
Eco degli Oratori Festivi
» 248
Ringraziamento ed Augurio .
. » 157 Varietà : - Una preziosa visita, ossia il
A S .S . Papa Leone XIII nel giorno di San
Gioachino
. . » 158
Card . Celesia alla Chiesa di Maria Au-
siliatrice in Torino . - La scuola di Re-
Lettera Apostolica dcl Santo Padre Leone
ligione in Parma . - Da S. Gio . La Punta
XIII ai Principi ed al Popolo dell' Uni-
a S. Gregorio . - Nella Spagna si va a-
verso.
. . . » 159 vanti . - I Salesiani al Portogallo . -
Commemorazione di Don Bosco ed omag-
Presso la Casa natia di D . Bosco . - Con-
gio a Don Rna
Gli antichi allievi di Don Bosco
» 164
» 166
ferenza a Vercelli . - Pei Collegi Sale-
siani. - Rimen .branze di D . Bosco . - Gli
Notizie dei Missionari di Don Bosco : E-
italiani in Francia. - La Pia Associa-
quatore : - Stabilimento definitivo della
zione dell'Adorazione quotidiana univer-
Missione di Gualaquiza. - Mon . Lasa-
sale. - Per l'insegnamento religioso nelle
gna alla capitale del Paraguay » 168
C Slegi ed Educatori Salesiani d'Italia
» 174
Scuole. -- Contro i bestemmiatori . - Uo-
mini di Chiesa illustri per beneficenza.
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 175 - Un attestato di lode
Eco degli Oratori festivi .
. . . » 176 Bibliografia
Varietà : - Il nuovo Vescovo di Pinerolo e
Cooperatori defunti
» ivi
» 253
» 254
un monumento a Don Bosco in Castelnuovo
d'Asti. - Un grave bisogno, ossia neces-
sità, di una Chiesa nella Casa di Foglizzo .
- Visite e Conferenze . - Gara Catechistic a.
Dicembre .
- Pel futuro Congresso Eucaristico di To-
r. ino
Buone Feste e buon Capo d'anno . . . »
» 177 La S . Casa di Loreto
»
257
258
Settembre .
Dio è con noi . .
Roma. - Il Missionario Don Domenico
Tomatis ai piedi del S . Padre
.
260
» 181 I figli di Don Bosco a Castellamare di Sta-
Visita di Don Rua ai Cooperatori della
bia (Napoli)
» 261
Svizzera, Alsazia, Belgio e Olanda .
» 186 Inghilterra. - Visita di un prete francese
Notizie dei missionari di Don Bosco : -
alla Casa Salesiana di Londra . -Il Cir-
Due mesi di missione nella Pampa della
Patagonia Meridionale . - La prima ca-
colo Cattolico parrocchiale .
. » ivi
Spagna . - Il Congresso Cattolico di Tar-
rovana pel Matto Grosso nel Brasile .
ragona e la Pia Società Salesiana . . .
Solenne inaugurazione dei nuovi labora-
Notizie dei Missionarii di Don Bosco : -
264
tori Salesiani nella capitale del Messico » 189 Terra delFuoco : Trecentocinquanta Indii
Saggi consigli di un buon amico . . . . » 195 alla nuova Missione della Candelara . -
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 196 Brasile : Primo viaggio al Matto Grosso
Necrologie : - La Damigella Braja di
(seguito) . - Nell'isola Dawson - Sulle
Chieri ed Edoardo Zozaja di Messico . » 198 Cordigliere ecc
» 266
Varietà : - Ad onor di Maria Ausiliatrice
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 276
(feste ed accademie) - Feste aloisiane . -
A che sia destinata la. Casa di Trecate. -
A Macerata . - I Salesiani a Milano e la
benedizione del S . Padre
Cooperatori defunti
»
»
Varietà : - D . Rua a Treviglio - A Mi-
lano -Amabilità e beneficenza del Cardinal
199
203
di Milano . - Il Vescovo Ausiliare di Tu-
nisi . - Visite e Conferenze. - Biblioteche
circolanti . - L'Opera di D. Bosco nei rap-
Ottobre .
porti colla società . - Effetti della Confes-
sione. - I Missionari di D . Bosco . - Be-
Il Congresso Eucaristico di Torino . .
» 205 nedizioni agli Elemosinieri
» 277
Il monumento a Don Bosco in Castelnuovo
Cooperatori defunti
» 281
d'Asti
» 211 Indice dell'annata
» 282