189411


189411



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


ANNO XVIII . N . 11 - Esce una volta al mese - NOVEMBRE 1894
BOLLETTINO
SALESIANO
SOMMARIO .
Pag .
LA VOCE DEI DEFUNTI
..
. 229
PARTENZA DI ALTRI 40 MISSIONARI SA-
LESIANI
I FIGLI DI D . BOSCO A CAVAGLIA' (Piemon.) 233
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . Bosco : -
La Missione di Matto Grosso : Lettere del
Vescovo di Cuyabà e di Mons . Lasagna
- Varia
235
GLI ANTICHI ALLIEVI SULLA TOMBA DEL
LORO AMATO PADRE nel 25° di loro figliale
dimostrazione
243
GRAZIE DI MARIA AusILIATRICE . . . . 245
Eco DEGLI ORATORI FESTIVI
248
VARIETÀ
248
BIBLIOGRAFIA
253
COOPERATORI DEFUNTI
254

1.2 Page 2

▲back to top


LA VOCE DEI DEFUNTI
CHI mai fra i benevoli lettori del Bol-
lettino Salesiano non avrà provata una
dolorosa impressione vedendo ogni mese
diventar più prolissa la lista dei Coope-
ratori defunti? Che si direbbe quando si
badasse che in ciascuna edizione noi enu-
meriamo solamente i morti della nazione
a cui ella è destinata?
Per parte nostra vi assicuriamo, bene-
meriti Cooperatori, che nel registrare
tutti i giorni il nome di qualche membro
della nostra Pia Associazione, da Dio
chiamato all'eternità, ne sentiamo in cuore
il più vivo dolore . Molti di essi erano an-
cora in verde età, godevano di ottima
salute ; conoscendone lo zelo ardente, noi
avevamo riposto le più belle speranze nella
loro cooperazione . Chi avrebbe immagi-
nato che il filo della loro vita sarebbe
tagliato si presto?
La carità è il vincolo che lega fra loro
i Cooperatori Salesiani durante i pochi e
cattivi giorni del pellegrinaggio sulla terra .
Quanto sarebbe a desiderare che la morte
non valesse ad infrangere questo dolce
legame, sicchè rimanessero ancora inti-
mamente uniti e quelli che militano tut-
tora in questa vita e coloro che già ap-
prodarono all'eternità ! A questo fine noi
miriamo nel porre nel Bollettino i nomi
dei benemeriti Cooperatori e Cooperatrici
che durante il mese lasciarono questa
valle di pianto . Per questo parimenti noi
diamo a quando a quando alcuni cenni
necrologici dei più insigni nostri benefat-
tori, e siamo dolenti che la ristrettezza
delle nostre colonne non ci consenta di
farlo più di spesso e di esprimere tutto
quanto il nostro cuore ci detterebbe di
affetto e di gratitudine . Si è finalmente
a questo scopo che non tenendoci paghi
di far menzione dei Cooperatori defunti
in ogni nostra pratica di pietà, secondo
l'esempio e la raccomandazione del nostro
amatissimo D . Bosco, instantemente noi
chiediamo ancora per essi le vostre pre-
ghiere ed i vostri suffragi .
All'avvicinarsi poi del mese sacro alla
divozione verso le Anime Purganti, ci sia
permesso, o buoni Cooperatori, d'essere
presso di voi gli interpreti de' sentimenti
de' nostri carissimi defunti, anzi di farvene

1.3 Page 3

▲back to top


quasi diremmo, ascoltare la voce . Sebbene fabbricarvi l'eternità . È forse vicino anche
venga d'oltre tomba, questa voce non per voi il giorno, in cui il Padrone verrà
deve spaventarci ; al contrario speriamo a chiedervene conto. Oh! se a noi fosse
debba essa riuscire grandemente conso- concesso uno di quei tanti giorni che voi
lante e salutare per tutti .
impiegate in cose frivole ed inutili! Quale
carità vi fanno coloro, che colla parola e
Senza dubbio ad alcuni de' nostri diletti cogli scrittivi spronano ad operare il bene,
trapassati le nostre preghiere ed opere - prima che per voi pure venga la notte,
buone affrettarono l'eterno riposo . Mira- in cui non si può più lavorare : venit
teli lassù fra gli splendori del cielo, in nox quando nemo potest operari (Ioan.
premio del bene operato, al possesso del- IX, 4) ! »
l'eterna felicità . Mutati in potenti nostri Spogliato il corpo mortale, ecco i nostri
protettori, intercedono ognora per noi . defunti esenti d' ogni pericolo d'allucina-
Udite come essi ci esprimano la loro ri- zione e collocati a quell'unico punto di vi-
conoscenza : - « Privi della vista di Dio, at- sta, ove svelate si possono contemplare le
torniati e compenetrati d' ardentissimo cose umane e giustamente apprezzarle . U-
fuoco, incapaci per noi stessi di pagare i dite com'essi ci parlano : - « Noi passammo
debiti contratti colla Divina Giustizia per per le angoscie a voi sconosciute dell'ultima
le nostre negligenze nel divino servizio, agonia . In quelle terribili distratte non
gemevamo in fondo al Purgatorio, quando furono le gioie, i piaceri, le gioconde par-
una benefica pioggia venne a spegnere tite e gli onori mondani che valsero a
le nostre fiamme ed a refrigerarci . Erano confortarci ed a calmare i nostri timori ;
i suffragi che le vostre preghiere private bensì l'aver lavorato, l'aver fatto sacrifizi,
e quelle dell'intera Associazione Salesiana l'aver sofferto per amor di Dio e per la
ci hanno procurati . Una mano ci trasse salvezza del prossimo . Come ci rincrebbe
da quel luogo di tormenti, ed era quella in quel tremendo istante di non aver fatto
di Maria Ausiliatrice, da voi implorata . e sofferto di più! Conosciamo ora quanto
Noi fortunati d'aver appartenuto in vita giovi l'esser ad altri uniti col vincolo
ad un'Associazione che ricorda ed ama della carità per edificarci, incoraggiarci,
i suoi defunti! »
accenderci a vicenda d'una santa emula-
zione e per accumulare in gran copia
Per altri non è ancora suonata l'ora
della liberazione. Ah! non v'incresca d'u-
dire i loro pianti ed i loro lamenti : - « Fra
queste fiamme divoratrici, eterni ci sem-
brano i giorni, eterne le ore . Quando mai
si spalancheranno le porte di questo car-
cere tenebroso, e l'Angelo del Signore
quel soli tesori che si portare seco lasciando
la terra! Voi che ancor il potete, siate
zelanti Cooperatori, e procuratevi pel gior-
no del gran rendiconto quel premio che
Dio promise a' suoi fedeli servitori : prae-
mium bonum tibi thesaurizas in die neces-
sitatis (Tob . IV, 10 .) »
verrà ad arrecarci la felice novella che
finalmente la Divina Giustizia è soddisfatta, L'ultima parola dei Cooperatori defunti
che le macchie dell'anima nostra sono contiene un prezioso ammaestramento e
terse e che noi siamo fatti degni di veder riguarda lo scopo principale dell'Associa-
Iddio ? Deh muovetevi a pietà del mise- zione . Ascoltate : - « Spesse volte nelle Con-
rando nostro stato! Quali membri d'un'As- ferenze Salesiane e negli articoli del Bol-
sociazione, ove si fanno tante preghiere lettino a noi furono dirette quelle parole
e comunioni, ove si compiono tante e si del Salmista : Tibi derelictus est pauper :
svariate opere di carità, di quali immense orphano tu eris adiutor (Ps . IX, 34) . Dopo
ricchezze spirituali potete disporre! Nella averci al vivo dipinta l'infelice condizione
vostra abbondanza deh! vi sovvenga della d'un giovanetto, orbato di padre e di madre,
nostra povertà . Membri sani, abbiate smunto e pallido in viso, lacero e sucido
cura delle membra che soffrono : idipsum negli abiti, che soffriva gli strazii della
pro invicem sollicita sint membra (I Cor. fame, che in nessun luogo incontrava chi
XII, 25 .) »
si muovesse a pietà di lui, e che s'incam-
Per i trapassati è finito il tempo : ora minava ad irreparabile rovina, noi eravamo
essi ne conoscono appieno il prezzo e incoraggiati ad adottarlo qual figlio, a
l'uso che si dovrebbe farne . Porgete l'o- fargli da padre e da madre, ad aiutare
recchio alla loro parola : - « Ah! vi ricordi gli Oratorii Salesiani che gli avevano a-
che il tempo vi fu dato ad imprestito per perta la porta . Ci si disse : A te è affidato

1.4 Page 4

▲back to top


questo poveretto, tu sarai il sostegno dell'or-
fanello. Nel metter la mano alla borsa e
soccorrere quell'infelice, eravamo ben lungi
dal pensare che un giorno muterebbe la
scena, e che noi condannati alle fiamme
del Purgatorio, ben più miseri che i di-
seredati della fortuna, e veramente or-
fani, avremmo trovati de' generosi bene-
fattori in quegli orfanelli stessi da noi
soccorsi ! Ora siamo noi che chiediamo
la carità, ed i nostri beneficati alla lor
volta ci rendono quel bene che ricevet-
tero da noi . Son dessi infatti che colle
loro orazioni e colla frequenza de' SS . Sacra-
menti diminuiscono ed abbreviano le
nostre sofferenze. Noi sappiamo per prova
che qualora s'illanguidisse la pietà di
questi giovanetti, non si mancherebbe di
riaccenderne il fervore e di loro ripetere
additando i nostri tormenti : Tibi derelictus
est pauper, orphano tu eris adiutor . Eri po-
vero ed orfano, i Cooperatori furono il tuo
sostegno ; ora tocca a te prender cura delle
anime loro, a cui niuno pensa e che pure
hanno sì pressante bisogno di suffragio .
Quanto largamente è retribuita la nostra
carità! »
Eccovi, o benemeriti Cooperatori e be-
nemerite Cooperatrici, la voce de' nostri
defunti, di coloro a cui noi siamo stretti
da vincoli di parentela e da vincoli di
carità, di coloro che più non corrono ri-
schio d'ingannarsi, che nutrono per noi
verace affetto e che, dopo quei pochi
giorni che ci restano da vivere, ci aspet-
tano in cielo . Facciamo tesoro de' loro
consigli .
PARTENZA
di altri 40 Missionari Salesiani
Nel pomeriggio del mercoledì, 31 ottobre
u . s ., un bel gruppo di 40 giovani leviti,
testè usciti dal Seminario delle Missioni Sa-
lesiane, stavano schierati nel presbitero di
Maria Ausiliatrice, per essere benedetti da
Gesù Sacramentato e dall' Arcivescovo di
Torino, prima di partire alla volta dell'Ame-
rica del Sud . A loro si erano pure aggiunti
altri dalla lunga barba per implorare la be-
nedizione di Dio e la protezione di Maria SS .
sopra le Case Salesiane dell'Africa e della
Palestina, cui son destinati, e specialmente
sopra la nuova residenza che stabiliranno di
questi mesi a Tunisi .
La vasta chiesa era quasi ripiena di si-
gnori e di popolo bramoso d'assistere a que-
sta consolante funzione della fede cattolica ;
quando, dopo breve lettura spirituale ed il
canto di un mottetto in musica, saliva in per-
gamo il Missionario D . Domenico Tomatis,
Direttore dell' Istituto d'Arti e Mestieri di
Santiago e capo della numerosa schiera che
si dirige al Chili , Perù e Terra del Fuoco .
D . Domenico Tomatis è uno dei primi Sa-
lesiani che posero piede nell'America meri-
dionale, avendo fatto parte della prima spe-
dizione de' nostri Missionari nel 1875 . Dopo
19 anni di apostoliche fatiche, ai primi del
settembre di quest' anno - come già di-
cemmo - ritornava in Italia unicamente collo
scopo di prendersi seco un buon manipolo di
operai evangelici per quelle regioni .
In diciannove anni passati in quelle va-
stissime Repubbliche , egli ha potuto cono-
scere appieno gli immensi bisogni spirituali
di quei popoli, ha potuto toccare con mano
la deficienza grandissima che vi ha di Sa-
cerdoti in paragone della popolazione e della
sterminata ampiezza di quei paesi, ha avuto
campo di vedere coi proprii occhi il doloroso
abbandono, in cui si trovano i nostri poveri
emigrati . Egli quindi con parola facile, spon-
tanea e chiara, ma con accento vibrato e
persuasivo intrattiene il numeroso uditorio
sulla necessità che partano continuamente
de' Missionari per quelle lontane regioni e
sul gran bene che questi coraggiosi giova-
notti sono destinati a fare in mezzo alle tribù
selvagge ed in mezzo ai popoli civilizzati, o
tra questi specialmente ai poveri emigrati
dall'Europa .
Parla di quanto i Salesiani e le Suore di Ma-
ria Ausiliatrice vanno operando in favore degli
emigrati nelle principali città di quelle Repub-
bliche, citando a mo' d'esempio un sobborgo
di Buenos Aires, La Boca, dove vi hanno
chiesa e scuole per i fanciulli d'ambo i sessi,
dove nelle feste si tengono ben cinque pre-
diche in lingua italiana ad un uditorio sem-
pre nuovo e sempre numeroso e dove i Sa-
cramenti sono frequentati come in qualunque
Chiesa d'Europa ; e parla ancora delle vi-
site periodiche che fanno a varie colonie
europee, raccontando scene tenerissime che
avvengono tra quei cari coloni, che sono
stati ben sovente anni ed anni senza poter ve-
dere la faccia del Sacerdote , oppure senza
poterne vedere uno che parlasse una lingua
da loro capita . Sono fatti, sono episodii che
strappano lagrime di tenerezza!
Ed anche tra quei popoli che si dicono ci-
vilizzati quanto bene vi ha da fare! quanta
necessità di Sacerdoti ! « Fui a visitare le
prigioni di una di quelle provincie, diceva
D . Tomatis, e vi predicai la parola di Dio

1.5 Page 5

▲back to top


per preparare ai SS . Sacramenti quegli in-
felici carcerati . Dopo aver lavorato assai, un
giorno essendo attorniato da molti di loro,
ne vidi uno che se ne stava lungi, un gio-
vanotto dai lunghi capelli e dagli occhi scin-
tillanti : aveva pallido il volto e pareva com-
mosso . - Perchè, dissi allora, quel giovane
non s'avvicina al Missionario e non viene a
confessarsi? - Ah! Padre, risposero gli al-
tri, non parli di quell'infelice ; da quel cuore
di tigre non otterrà nulla di bene . Egli è
giovane ancora, ma ha già sulla coscienza
diciasette omicidii, dei quali l'ultimo fu l'uc-
cisione del padre suo . - Io me gli avvicinai
ancora : lo vidi legato con una catena ai
piedi ed alle mani . Avemmo un lungo col-
loquio e commovente . Alfine : -Ah! Padre,
esclamò, vi ringrazio . Le vostre prediche mi
hanno fatto conoscere Iddio . In questi giorni
ho pianto assai . Ma se avessi conosciuto così
belle verità pochi anni addietro, sarei inno-
cente . Fui crudele ed inumano, perchè non
conosceva Iddio, nè la religione . - La con-
versione di quell'infelice fu così edificante,
che i carcerati tutti ne furono altamente
meravigliati . - Ah! purtroppo non si co-
nosce ancora da molti Iddio, perchè mancano
i Sacerdoti . Ah! dunque è giusto, è neces-
sario che vadano i Missionarii a predicare
il Vangelo, a predicare Gesù Crocifisso a
quei popoli, i quali, perchè nol conoscono,
vivono lontani dalla verità e dalla virtù . »
Racconta poi altri commoventi fatterelli
accaduti tra i selvaggi ; quindi passa a rac-
comandare tre cose all' affollatissima e com-
mossa udienza : la preghiera, l' elemosina e
la generosità di cuore nel non porre ostacoli,
anzi nell'aiutare le vocazioni che si manife-
stassero tra i loro figli per le Missioni .
Termina con le tenerissime parole di addio .
« Noi partiamo, o signori, egli dice con voce
commossa . Le missioni ci attendono, e voi
lasciateci partire . L'amor della patria, l'amor
dei parenti, de' superiori e degli amici lo
sentiamo potentissimo in cuore ; eppure vi
diciamo : lasciateci partire . Iddio lo vuole,
innumerevoli anime ci sospirano : fa duopo
quindi che il sacrifizio si compia . Noi par-
tiamo ; ma voi ricordatevi sempre di noi ;
pregate che i venti ci siano propizi nel no-
stro viaggio ; pregate che la nostra messe
sia abbondante, e di lontano aiutateci ancor
voi a salvare il maggior numero possibile di
anime, affinchè insieme con loro possiamo
noi pure tutti rivederci in paradiso . »
Disceso D . Tomatis, il veneratissimo Ar-
civescovo di Torino, Mons . Davide de' Conti
Riccardi , sempre benevolo verso de' poveri
Salesiani , diede la benedizione col SS . Sa-
cramento . Quindi, recitate le preghiere de'
pellegrinanti, lo stesso Eccellentissimo nostro
Pastore ascese all'altare e diresse la sua in-
fuocata parola ai Missionarii partenti ed al-
l'immensa moltitudine de' presenti .
Egli descrive dapprima lo spettacolo elo-
quentissimo di carità e di eroismo che pre-
senta questa nuova spedizione di Missio-
nari , ed invita i Torinesi a mantener salda
la fede cattolica nei loro figli, avendone tanta
facilità , mentre tanti popoli lontani , anche
volendo il Sacerdote, non lo possono avere .
Rivolgendosi poscia ai Missionari, dice loro
come essendo la carità di Gesù Cristo più
forte che l' amore alla patria, i parenti, gli
amici ed i conoscenti non porranno loro al-
cun ostacolo e così essi potranno compiere
la divina volontà che li chiama alle lontane
missioni ; ricorda loro l' affetto ed il saluto
del Successore di D . Bosco e conferma che
il dolore di un tanto padre sarà mitigato
dal pensiero del gran bene che andranno a
fare nel vastissimo campo delle Missioni sa-
lesiane . Termina augurando loro propizio il
cielo nel loro viaggio e benedicendoli affet-
tuosamente .
I Missionari passarono quindi all'abbraccio
dei Superiori e dei confratelli raccoltisi in
presbitero : poi, attraversata la folla commossa
e piangente che dava loro un ultimo saluto,
uscirono dal sacro tempio e partirono, men-
tre per l'aere mesto del giorno morente ri-
suonava, quasi nota stonante, il festoso suono
delle campane del santuario .
Addio, o amati confratelli ; che l'Angelo
del Signore vi accompagni e vi prosperi
sempre, e ci dia poi a tutti di trovarci insieme
nella beata eternità .
Questi 40 Missionari vennero così distri-
buiti : 5 pel Brasile, che incomincieranno
una nuova Casa a Pernambuco, città impor-
tante di 130000 abitanti ; - 8 per la Vene-
zuela, che stabiliranno due residenze, una
alla capitale Caracas e l'altra a Valencia ; -
5 pel Messico che andranno a sollevare i
pochi Salesiani delle due Case di Messico e
Puebla, - e 22 capitanati da Don Tomatis
verranno assegnati alle varie Missioni della
Terra del Fuoco, Chili e Perù, le quali, per
essersi in questo ultimo anno ampliate di
molto , sentono un gran bisogno di rinforzo
di personale .
Questa spedizione è venuta a costare molto
al nostro Superiore D . Rua ; vogliano quindi
i nostri ottimi Cooperatori e pie Coopera-
trici mostrarsi veramente generosi nella ri-
sposta che faranno alla toccante sua circo-
lare del 2 corrente mese .

1.6 Page 6

▲back to top


I FIGLI DI D. BOSCO
a Cavaglià (Piemonte)
Solenne inaugurazione
di una nuova Scuola Salesiana.
Le giornate del 13 e 14 ottobre rimarranno
lungamente impresse nella memoria e nel
cuore della buona popolazione di Cavaglià .
Trattandosi di inaugurare in questa cittadina
della Diocesi di Biella, patria del celebre
Arcivescovo di Vercelli, e Mons . Agostino
Richelmy, Vescovo d'Ivrea, intervenendovi
personalmente col nostro Superiore D . Rua
e facendovi sentire la loro eloquente e saggia
parola . Noi toglieremo la bella relazione di
queste feste dall'ottima Biella Cattolica e dal
Corriere Nazionale, aggiungendovi qua e colà
quelle cose che la modestia del relatore, sig .
Conte Deodato Olivieri, non gli permise di
scrivere .
La mattina del sabbato, 13 ottobre, Ca-
vaglià presentava un aspetto di gioia e di
festa ; eleganti addobbi e numerose bandiere
Giovanni Gersen, una Scuola Salesiana, do-
vuta alla munificenza del defunto Sacerdote
Cavagliese Don Gaetano Decaroli, che la
fondò con suo testamento 4 luglio 1884, ero-
gando ad essa la maggior parte del suo pa-
trimonio e la sua stessa casa d'abitazione ;
un Comitato d'illustri signori a ciò costitui-
tosi organizzò per quei giorni feste veramente
belle e grandiose, che lasceranno imperitura
ricordanza in quanti vi hanno assistito . Con-
corsero poi a rendere più splendide queste
feste le due Autorità locali, religiosa e civile,
col loro mirabile ed esemplare accordo ; il
Sottoprefetto di Biella e l'Ispettore Scolastico
con gentilissime lettere di adesione ; e le
LL. EE . R .me Mons . Domenico Cumino,
Vescovo diocesano, Mons . Lorenzo Pampirio,
ne abbellivano le vie, un arco di fiori e di
mirto stava all'ingresso della via del Muni-
cipio colla seguente iscrizione dell'Avv . Ron-
dolino : Popolo e Municipio - di Cavaglià -
festanti acclamano - al Vescovo di Biella -
che seco uniti i Presuli - di Vercelli e di Ivrea
- viene a dividere col sito gregge - le gioie
e le speranze - di questi giorni auspicati -
13-14 Ottobre 1894 .
L'entrata dei Vescovi in paese fu un vero
trionfo. Primo vi arrivò sabbato mattino
Mons . Cumino. Erano a riceverlo all'ingresso
tutte le rappresentanze, municipale e scola-
stica, con a capo l' egregio signor Sindaco,
il Clero, il Comitato organizzatore delle feste,
(1) V. Bollettino di settembre scorso .

1.7 Page 7

▲back to top


la Società operaia locale, quella di S . Luigi
col proprio elegante vessillo, l' Asilo Infan-
tile, le Scuole Municipali, molti villeggianti
e grandissima folla . Sceso Monsignore dalla
carrozza, al suono festoso della banda musi-
cale e delle campane, in un elegante padi-
glione appositamente costrutto dal Tenente
generale Comm . Salino, il Sindaco, sig . De-
filippi, gli rivolse un saluto molto gentile
ed appropriato, a cui l' illustre ospite com-
mosso rispose parole inspirate al più schietto
compiacimento . Poi in lungo corteo, S . E .
R.ma si recò direttamente alla chiesa par-
rocchiale, dove amministrò la S.Cresima
più di settecento tra ragazzi e ragazze . La
vasta e maestosa chiesa, abbellita sontuosa-
mente per la circostanza a cura dell' ottimo
e venerando Parroco Mons . Vella, presentava
un aspetto imponente . La funzione si pro-
trasse fino a mezzodì .
Nella sera la musica del paese, col Sindaco,
colla rappresentanza municipale e col Clero,
salutava l'arrivo del successore di D . Bosco,
D. Michele Rua, il quale, commosso fino alle
lagrime, rivolgeva a tutti parole di soddisfa-
zione e di ringraziamento .
In tutto quel primo giorno ed alla sera
partirono numerosi palloni areostatici, mes-
saggeri della gioia comune dei buoni Cava-
gliesi .
**
Il programma a stampa di queste feste
stabiliva che alle 9 della domenica , 14 ot-
tobre, vi fosse nei locali dell'Asilo infantile
l'inaugurazione di alcune lapidi commemo-
ranti insigni benefattori . Ed a quell'ora ap-
punto giungevano colà i RR .mi Vescovi di
Biella e di Ivrea, accompagnati dal Vicario
Mons . Vella, da D . Rua e da altri ragguar-
devoli personaggi del Clero e del laicato ,
che venivano accolti dalle Autorità e da uno
stuolo di signore .
Aprì la funzione la banda del nostro O-
ratorio di Torino appositamente chiamata ;
quindi, dopo un saluto dei bimbi e poche
scultorie parole del Presidente dell'Ammini-
strazione dell'Asilo, sig . Conte Olivieri, l'Av-
vocato Rondolino pronunciò un eloquente
discorso, ricordando le benemerenze degli
insigni benefattori, de' quali si scoprirono
le lapidi . Parlò infine Mons . Richelmy asso-
ciandosi alla comune esultanza ed esortando
quei bambini a mantener illibato il candor
del loro cuore per affrontare più tardi i pe-
ricoli della vita .
Dopo questa prima funzione s' andò alla
parrocchia per fare una visita al bel monu-
mento che quivi innalzarono i Cavagliesi
per eternare la memoria del grande loro
concittadino Giovanni Gersen .
Alle 10 i due Rev .mi Vescovi, tutto il Clero,
Municipio, Comitato ed Associazioni atten-
devano sotto il padiglione sopraccennato l'Ar-
civescovo di Vercelli . Fu un momento solenne
quando i tre venerandi Prelati, abbracciatisi
l'un l'altro, si avviarono col popolo plaudente
alla chiesa parrocchiale .
Quivi Mons . Pampirio cantò Messa pon-
tificale, dopo della quale, salito il pergamo
nei ricchi suoi paludamenti, adorno del sacro
pallio, prendendo le mosse dal Vangelo di
quel giorno, coll'eloquenza sua propria parlò
mirabilmente di D . Bosco che si fece apo-
stolo della gioventù in tutto il mondo, di-
cendosi lieto d'esser venuto a Cavaglià per
una circostanza così solenne .
Alle 15 poi ebbe luogo la benedizione dei
locali e l'apertura della nuova Scuola Sale-
siana . Mentre la nostra musica sulla piazza
si alternava con varii giuochi popolari, si
radunarono in quei locali, bellamente ornati
per cura della gentilissima Sig .ra Contessa
Gabriella Olivieri, di sua degnissima sorella
Damigella Luigia e del Cav . Enrico Balbo,
oltre gli Ecc .mi Vescovi, D . Rua, il Clero,
le Autorità civili e scolastiche, ed un bel
numero d'illustri signori e signore .
Incominciò il chiarissimo Prof . Avv . Carlo
Placido Gariazzo col tessere un magnifico
elogio del generoso compianto benefattore
D. Gaetano Decaroli e coll' inneggiare ai
Salesiani che hanno voluto estendere anche
a Cavaglià l' azione loro, assumendo la di-
rezione di quelle scuole elementari . Presero
poi la parola il Rev . Don Gio. Battista Useo,
Direttore della nuova Casa, manifestando i
suoi timori e le sue speranze ed esternando
la sua riconoscenza alle Autorità locali e
specialmente al Sopraintendente, sig . Conte
Olivieri, ed al Sindaco che si mostrarono così
benevoli verso de' Salesiani ; il sullodato
Conte Deodato Olivieri di Vernier, beneme-
rito presidente, ed anzi vorremmo dire anima
del Comitato organizzatore delle feste, rin-
graziando a nome di Cavaglià le LL . EE.
Rev .me e D . Michele Rua, e bene auspi-
cando al paese della concordia manifestatasi
in questa occasione ; il Rev .m° Sig . Don Rua,
rallegrandosi con quei signori del Biellese,
perchè con un loro conterraneo (Bartolomeo
Garelli) incominciò l' Opera di D . Bosco, e
con un Direttore Biellese incominciava la
prima Casa Salesiana in quella Diocesi ; ed
in fine Mons . Richelmy, che commosse la
eletta adunanza colla ispirata sua parola,
dicendo come Giovanni Gersen, questo grande
amatore della gioventù, dal cielo doveva
godere nel veder realizzata nella sua patria
una Scuola Salesiana tutta diretta al bene
dei giovanetti, e terminava coll'invocare so-
pra di essa la protezione di un sì illustre
figlio di Cavaglià e di D . Bosco stesso .
Quindi S . E . Rev .ma Mons . Pampirio pro-
cedette alla solenne benedizione dei locali
delle nuove scuole, e la funzione ebbe ter-
mine fra gli applausi di tutta la popolazione.
A sera le LL . EE . Rev .me partirono fra

1.8 Page 8

▲back to top


le più clamorose manifestazioni di stima e
d'affetto, e la memorabile giornata si chiuse
con fuochi d'artifizio e con un concerto della
nostra banda musicale .
Don Rua, ritornando all' indomani da Cavaglià,
entusiasmato ci incaricava d'inviare per mezzo del
Bollettino i suoi più sentiti ringraziamenti alle
LL . EE . Rev .me i Vescovi di Biella , Vercelli ed
Ivrea , che vollero prendere sì viva parte a quelle
feste, e di esternare alle Autorità civile e religiosa
di Cavaglià, al Comitato organizzatore ed a tutti i
bravi Cavagliesi la sua grande ammirazione per lo
splendido esito che ebbero quelle feste da loro or-
ganizzato . A quelli del nostro Superiore uniamo pure
i nostri sinceri e cordiali complimenti .
Un plauso di cuore va fatto ai membri del Comitato
organizzatore di queste feste . Essi sono i Signori
Conte Deodato Olivieri di Vernier, Cameriere di cappa
e spada di Sua Santità, e suo figlio Conte Carlo ; Mon-
signor Giuseppe Vella, Vicario foraneo ; Avv . Ferdi-
nando Rondolino ; Can . Miglietti ; Notaio G . Clerico ;
Alfonso Salino ; F . Grasso ; Serafino Florio ; Carlo Ni-
coletti ; Luigi Canale ; Comm . Pietro Salino, tenente
generale ; Can. G . B . Boggio ; Luigi Torriano ; Lo-
renzo Guelpa ; Giovanni Givone ; Giuseppe Salino ; Giu-
seppe Machieraldo ; Cav . Bartolomeo Bertolo . Questi
ottimi Signori in questa occasione si sono acquistati
un merito di più all'amore dei loro cari concittadini
ed un titolo all'ammirazione di tutti i buoni cattolici .
Il giorno seguente all'inaugurazione le inscrizioni
degli alunni alle nuove Scuole Decaroli, dirette dai
Salesiani, raggiungevano già il numero di 120 ; men-
tre scriviamo veniamo a sapere che sono 160 . Sarà
questo un gran conforto pel Rev .mo Vicario Mons .
Vella, che fu l'iniziatore fervente ed instancabile
dell'istituzione di queste Scuole religiose .
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . BOSCO
BRASILE
Le Missioni Salesiane nello Stato di Matto Grosso .
I nostri lettori sanno come Mons . Luigi
Lasagna da alcuni mesi si è spinto con un
drappello di Missionarii Salesiani nell'im-
menso e quasi sconosciuto Stato di Matto
Grosso . Già di là egli ci invia interessantis-
sime relazioni, alle quali incomincieremo a
dar posto in questo stesso numero . Prima
però crediamo bene far precedere alcuni
brevi cenni intorno a quello Stato, cenni ri-
cavati da una corrispondenza di un nostro
Missionario, D . Pietro Cogliolo, che stette
parecchi anni al Brasile, e da cui i nostri
buoni Cooperatori potranno farsi una qual-
che idea dell'opera veramente grandiosa e
difficile, a cui si accingono i Figli di Don
Bosco ; nonchè la bellissima lettera pastorale,
con cui il Vescovo di Cuyabà annunziava
ai suoi fedeli l'andata dei Salesiani in quello
Stato .
Lo Stato di Matto Grosso .
Matto Grosso (che vuol dire grande fo-
resta) è fra i più vasti Stati della nuova Re-
pubblica degli Stati-Uniti del Brasile ; la sua
superficie è di 1 .379 .651 Km . q ., quindi
uguale a quella della Francia, Spagna e Ita-
lia prese insieme ; la popolazione più o meno
civilizzata è di circa 80 .000 anime ; la capi-
tale Cuyabà , sede del Governatore e del-
l'unico Vescovo, conta circa 8000 abitanti .
Questo vastissimo Stato contiene le sorgenti
de' principali fiumi, che versano le loro acque
da un lato nel Paranà e dall'altro nel Rio
delle Amazzoni ; è tutto nell'interno e non co-
munica col mare che indirettamente ; comin-
cia al Sud verso i gradi 23 di latitudine e
si estende al Nord sino ai Campi Parecis .
Presentemente è assai lungo il viaggio da
Rio Janeiro a Cuyabà ; giacchè, non essendovi
comunicazioni per via di terra, fa mestieri na-
vigare dapprima sino a Montevideo, viaggio
che non si fa in meno di quattro o cinque
giorni ; quindi su pel Rio della Plata, e poi
per l' Uruguay o pel Paranà, e finalmente
pel Paraguay .
Il clima è nella maggior parte caldissimo e
malsano ; il territorio abbonda di carni, pesci,
frutta e vegetabili . Come in ogni paese equa-
toriale, la natura è sempre lussureggiante ;
ivi il cacao, la vaniglia, il cotone, il tama-
rindo, il banano, il caffè, lo zucchero e mille
altre sorte di piante fruttifere ; i legni più
belli e più preziosi, come il jacarandà, il mo-
gano, il cedro . - Quanto a minerali, vi ab-
bonda l'oro, il diamante, il ferro, il topazio,
il rame . - Gli animali sono, per le forme e
per l'istinto feroce, assai diversi da quelli
dell'Europa . L' oncapardaelo'ntarjd
(che è la tigre del Brasile) sono comunis-
sime ; di scimmie ve n' ha di tutte le qua-
lità . Fra i serpenti il boa constrictor, che
giunge sino a sette metri di lunghezza ; il
serpente a sonagli, detto cascavel da' natura-
listi, e mille altri ofidii, nonchè l' alligator o
coccodrillo americano, si trovano spesso sul
passaggio .
Gli abitanti di matto Grosso. - Re
ligione dei selvaggi .
Che dire poi degli abitanti di Matto Gros--
so ? Come già accennammo, 80 .000 sono i ci-
vilizzati, di razza portoghese in gran parte,
negri e mulatti gli altri . Ma le immense fo-

1.9 Page 9

▲back to top


reste, le pianure, le rive de' fiumi sono po- un braccio alzato , ora legati tutti insieme
polate da numerosissime orde selvagge ; quasi per le mani, ed ora isolatamente . Finalmente
tutte conservano la loro primitiva ferocia e si dividono e formano tre cerchi, in ciascuno
l'odio contro quanto sa di civilizzazione . dei quali entra un loro sacerdote, che con suffu -
Molte di queste tribù sono nomadi ; e sco- migi di tabacco l'incensa, dicendo : « Ricevete
razzano le selve, senz'altre vesti, che quelle tutti lo spirito della forza, con cui vincer po-
che loro diede madre natura . La lingua ge- trete i vostri nemici . » I loro strumenti musicali
nerate è il guarany, parlato con mille va- consistono in una specie di cornetta, spesso
riazioni dalle differenti tribù . Di queste sono fatta colle ossa delle gambe de' oro nemici, e le
le principali : i Coroados , gli Aymorés , i chiamano inubia ; hanno pure certi frutti (ca-
Kainguà, Guaycurús i Carijós, i Coetés, i bacas o cuias) che vuotati, riempiti di pic-
Tabajares, i Goytacazes, gli Omaguy, i Guani, cole pietre, infilzati con de' cordoni e legati
ecc . È con questa gente che dovranno ci- per lo più alle gambe, producono nel ballo
mentarsi i poveri Missionarii Salesiani .
un suono non affatto disarmonico . Tali frutti
Come tutti i selvaggi dell'America, quelli ridotti a strumenti musicali sono da loro
del Brasile sono pagani : riconoscono due chiamati ahouai .
divinità superiori ; l'una buona e la chia-
mano Tupà, l'altra maligna e l' appellano
Anhangà (pronunziasi Agnangà) ; ed altre in-
Ferocia di questi Indii. - Difficoltà
feriori che chiamano Munites . Per altro al-
pel Missionario.
zano soventi le mani verso il Sole e la Luna
in segno d'ammirazione, e gridano più volte
Teh ! teh ! (Aiuto, assistenza) . Si spaventano
al lampeggiare ed allo scrosciar dei fulmini,
e accennano con sospiri il cielo quando
tuona ; ma rispondono a coloro che in tale
Questi Indiani stimano principalmente la
forza del corpo, l'audacia e la ferocia . Nello
stesso momento in cui vedono che debbono es-
sere scannati e divorati dai loro nemici, essi li
insultano e li disprezzano. Rinunziamo a
circostanza loro suggeriscono di adorare
Iddio, autore del tuono e del fulmine : È una
cosa strana che Iddio, che voi dite buono, spa-
venti gli uomini col fulmine! Ignorano che cosa,
sia creazione del mondo, e non distinguono
i tempi che per mezzo delle lune . Raccon-
tano che uno straniero (mair) , assai po-
tente, per l'odio che portava ai loro an-
tenati, li fece tutti perire in una violenta
inondazione, ad eccezione di due, che volle
salvare per avere una novella generazione,
da cui dicono di aver origine essi . Questo tra-
visamento, che chiaramente allude al diluvio,
si trova persino in alcune loro canzoni . È
descrivere le scene orribili che avvengono in
simili casi, chè sono troppo raccapriccianti ;
solo diremo che generalmente sono le vecchie
quelle che fanno l'uffizio di carnefice, e tale
m estiere viene compito molto perbene . Secondo
informazioni esattissime, questi selvaggi di
Matto Grosso, come pure quei delle Amazzoni
e di Goyaz, sono fra i più abbrutiti e feroci
d ell' America . Essi non riconoscono autorità
alcuna. Hanno bensì i loro Cacichi, ma il
potere di questi è quasi esclusivo al tempo
di guerra . Nelle solennità poi danno, come
già dicemmo, la preferenza ai pagés o sa-
cerdoti .
certo che essi credono nell'immortalità dell'a- Avvicinandosi ai loro villaggi, si presenta
nima, e assicurano che le anime di coloro che
son vissuti onestamente, andranno dietro alle
montagne a trovare le anime de' loro avi e
stare con esse in ameni giardini, a ridere,
cantare e saltare eternamente ; e che le anime
di coloro che avranno malamente vissuto e
non avranno saputo difendersi da' comuni
uno spettacolo sommamente ributtante. Le
loro capanne (ocas), disposte più o meno in
semicerchio, formano un villaggio, all'en-
trata del quale altro non vedi che i trofei
delle loro vittorie . Sono numerosissimi teschi
umani, infilzati in lunghi pali e formanti
quasi una siepe. Hanno seco (almeno certe
nemici, verranno presi da Anhangà (spirito tribù) una razza di cani assai robusti e fe-
cattivo), per essere eternamente puniti .
roci, de' quali si servono e per la guardia e
Hanno una specie di Sacerdoti, che fanno per la guerra.
pure da medici, e li chiamano Pagés . Questi Altre cose potremmo qui dire di quelle na-
Sacerdoti sono vecchi de' loro villaggi ; usano zioni barbare ; delle loro usanze in famiglia,
molta impostura, e fanno credere ai sel- nella guerra, del modo di seppellire i morti,
vaggi di essere maltrattati da Anhangà, spe- ecc . ecc . Ma di queste cose verrà ancora
cialmente durante la notte . Nelle feste de' sel- l'occasione di parlare e più esattamente .
vaggi questi pagés sono i presidenti : intonano Piuttosto vogliamo toccare delle difficoltà
e regolano i canti e i suoni e ballano contem- che incontreranno i poveri Missionarii . E la
poraneamente insieme con gli altri . Nelle loro prima, e la maggiore di esse, oltre che nella
riunioni gli uomini ed i fanciulli si battono ferocità di quei selvaggi e nel clima caldis-
il petto e rappresentano con un chiasso orri- simo, malsano e snervante, la troveranno nella
bile tutte le figure d'un ossesso ; le donne sem- lingua . L'idioma generalmente adottato, come
brano tante epilettiche . Dopo tante smorfie si già dicemmo, è il guarany, parlato con di-
riposano un pochino, e poi si mettono a girare versi dialetti dai Tupy, dai Tupuias, dai
salterellando, tenendo ora una gamba ed ora Tupinambas ecc. ecc . Ma siccome loquebantur

1.10 Page 10

▲back to top


variis linguis Apostoli magnalia Dei, così con-
fidiamo che il Signore opererà ciò che l'uomo
non riuscirà colle proprie forze . - Altre diffi-
coltà pei Missionarii saranno quelle di aprirsi
la via frammezzo a quelle intricatissime fo-
reste vergini e di doversi, almeno da prin-
cipio, procacciarsi da loro gli alimenti . Ed
è per questo che Mons . Lasagna, nella sua
lettera scritta da Botucatù e da noi pubbli-
cata nel dicembre scorso, chiedeva l' aiuto
di buoni e robusti contadini de' nostri paesi .
E quand' anche potessero ottenere gli ali-
menti dai selvaggi, oh! quali cibi saranno !
Eccitanti e sgradevolissimi oltre ogni dire .
Per esempio, il loro pane, che è fatto con
farina di mandioca, consiste in certe focaccie
fatte cuocere ai raggi del sole equatoriale ;
chi lo assaggia per la prima volta si sente
stomacare . Eppure il Missionario dovrà adat-
tarsi a mangiarlo, perchè sovente non potrà
averne di meglio, e poi anche per il gran
pericolo che vi è d'incorrere il loro odio, ri-
fiutandolo quando viene offerto . La loro
principale bevanda è il caoccin, assai spiri-
tosa e fatta col mais o granoturco fermen-
tato . È ributtante, ma anch'essa bisognerà
rassegnarsi a berla .
sile , Uruguay e Paraguay, in una sua let-
tera che ci scrisse da S . Paolo colla data
dei 2 di dicembre p . p ., così si esprime :
« Domani, 3 del corrente, s'imbarca a Ge-
nova Mons . Cagliero col personale che deve
accompagnarmi al Matto Grosso . Se non ac-
cadranno difficoltà impreviste, io ritornerò a
Montevideo verso la metà di gennaio, e in
aprile partirò per Cuyabà . »
Ci congratuliamo adunque con voi, amati
Figli, per la certezza che presto si trove-
ranno fra di noi i degni figli di Don Bosco,
i quali traversando l'immensità de' mari e
sopportando i disagi di un sì lungo viaggio,
vengono per incaricarsi di catechizzare e ci-
vilizzare i nostri Indii ed in pari tempo per
coadiuvare noi in tutto ciò che riguarda il
bene spirituale e temporale di questa Dio-
cesi e di questo Stato . E noi vi suppli-
chiamo fin d'ora, Figli amatissimi, che vi
degniate non solamente di fare a cotesti ot-
timi Missionarii e al loro Superiore, l'Ecc .mo
e R .m° Mons . Lasagna, l'accoglienza che si
meritano, andandoli a ricevere al porto nel
giorno del loro arrivo ed ossequiandoli nel
miglior modo che vi detterà la vostra ge-
nerosità, ma altresì che vogliate prestare
la cooperazione vostra alle importanti opere
che essi, con la grazia di Dio e l'aiuto del
Ecco, o benemeriti Cooperatori e pie Coo-
peratrici Salesiane, la nuova copiosissima
messe che il Signore nella sua misericordia
volle riserbare ai Figli di Don Bosco . Ecco
dove andranno a finire l' elemosine dei ricchi
e l'obolo del povero . Continuate pure l' o-
pera sommamente cristiana ed umanitaria di
sovvenire i Missionarii, che in ogni parte
della terra si sacrificano alla conversione
dei popoli ancor sedenti nelle tenebre e nelle
ombre di morte ; affinchè possano vieppiù
estendere la loro missione e presto abbia da
venire quel giorno avventurato, in cui le
parole del divin Redentore : « Fiet unum ovile
et unus Pastor » abbiano ad essere una con-
solante realtà . Fiat, fiat!
Governo dello Stato, sperano di poter effet-
tuare in questo paese .
L'Ecc .m° sig . Dott . Manuel José Murtinho,
degnissimo Presidente di questo Stato, con-
siderando che la Religione è il centro co-
mune, ove si riuniscono le idee di giustizia,
di amore e di libertà, assai bene comprende
che solo con l'opera de' Missionarii potrà
essere una realtà la civilizzazione degli Indii .
Noi poi, apprezzando gl'innumerevoli van-
taggi che tutti godiamo professando la fede
cattolica e vivendo nel seno della vera ci-
viltà, mercè lo zelo di tanti valorosi Apostoli
che non indietreggiarono davanti a qualunque
sacrifizio per comunicarci la luce del Van-
gelo, non possiamo non prendere un giusto
e vivo interesse per la sorte di quegli infe-
lici che, come noi, nati in questa benedetta
terra brasiliana, vagano per monti e foreste,
senza nulla conoscere dell'opera divina della
Lettera-Pastorale del Vescovo di Cuyabà
loro redenzione, e soffrendo la sete ardente
della verità e del bene, trovandosi così vi-
Carlo Luigi d'Amour, per grazia di Dio e della
S. Sede Apostolica, Vescovo della Diocesi di
Cuyabà, Conte Romano, Assistente al Soglio
Pontificio, Prelato Domestico di Sua Santità,
Commendatore dell'Ordine di Nostro Signore
Gesù Cristo, ecc.,ec
cini alle acque cristalline del Signore!
Con questi sentimenti, ansiosi aspettiamo
i detti Missionarii, i quali non si limiteranno
a catechizzare gli indigeni, loro recando la
parola di vita eterna, evangelizzandoli circa
le investigabili ricchezze e benefizii di No-
A tutti i nostri amati Diocesani salute, stro Signor Gesù Cristo ; ma altresì si pro-
pace e benedizione in Gesù Cristo Signor Vostro . pongono di fondare scuole agricole, come
fecero in altri Stati, ed una casa di educa-
RIPIENI di vivissimo giubilo, vi comuni- zione in questa capitale, ove si insegneranno
chiamo, Figli dilettissimi, una gradita e arti e mestieri a' giovanetti meno favoriti
importante notizia : S . Ecc . R . ma il Vescovo di dalla fortuna, senza eccettuare i figli degli
Tripoli, Mons . Luigi Lasagna, degnissimo stessi Indii ; procurando anzi a molti di loro
Superiore delle Missioni Salesiane del Bra- i mezzi di coltivare pure le lettere, e prepa-

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


randoli a ricevere più elevata istruzione, ove dal Paraguay, dalla Bolivia, Perù ed Equa-
non si contentassero di un'arte o mestiere . tore .
Coteste , per verità , sono imprese gran-
diose, civilizzatrici e adeguate a' tempi no-
stri : sono opere di Dio, e per ciò stesso ma-
ravigliose, di incontestabile vantaggio , e
dalle quali la società ricaverà grandissimo
fratto .
Voglia il Signore che noi tutti abbiamo
la consolazione e il sommo piacere di vedere
Questo Stato di Matto Grosso, di cui
Cuyabà è capitale, ha una superficie di più
di un milione e trecento mila chilometri
quadrati ; epperciò egli supera di cinque
volte circa in estensione tutta l'Italia nostra .
Eppure sulla faccia di questo sterminato ter-
ritorio si muovono e vivono appena ottanta
mila uomini battezzati ; tutto il resto è oc-
presto realizzate queste imprese, come desi- cupato da tribù selvaggie che lo scorrazzano
deriamo per la prosperità di questa nostra in ogni direzione dal Nord al Sud e dall'Est
Diocesi e di questo Stato . E perchè così av-
venga, imploriamo, Figli dilettissimi, l'aiuto
divino per la intercessione del glorioso San
Francesco di Sales, sotto il cui patrocinio
sono le Opere Salesiane, e del quale cele-
briam oggi la festa .
I RR . Parroci pubblichino la presente Pa-
storale alla Messa parrocchiale e la regi-
strino nel libro competente .
all'Ovest .
Ed ora s'immagini lei, amato Padre, il
lavoro che troverebbero qui i nostri Missio-
narii, se volessero internarsi in queste fit-
tissime foreste in cerca di poveri selvaggi ,
per insegnar loro la dottrina cristiana e
battezzarli! ! È un campo ancora affatto ver-
gine, in cui potrebbe esercitarsi lo zelo di
una intiera legione di valorosi Missionarii .
Data in questa città del Signore Buon Gesù di Noi, appena arrivati, accettammo come punto
Cuyabà, sotto il sigillo delle nostre armi, a' 29 di di partenza la parrocchia di S . Gonzalo, qui
Gennaio 1894.
nel porto di Cuyaba . Nella casetta di dove
. .diCuyabvesc CARLO,+ le scrivo comincieremo ad aprire un piccolo
asilo poi fanciulli poveri, ed un Oratorio fe-
stivo, che fin da ieri, giorno di S . Giovanni,
si è già inaugurato col concorso di 27 fan-
Lettere di S . Ecc. R .ma Mons . Lasagna
ciulli, e che oggi giunsero già a 38 . Quindi
ci spingeremo ben presto nelle selve , e la
intorno al primo viaggio al Matto Grosso
prima Missione l'apriremo sulle sponde del
fiume S . Lorenzo, a 250 chilometri di qui,
I.
per evangelizzare le feroci tribù dei Coroados,
che sono appunto quelli che colle loro scor-
Da Montevideo a Cuyaba, capitale del
Matto Grosso . - Direzione d'una Par-
rocchia . - Impianto d'un Oratorio
festivo .
AMATISSmIo PADRE DON RuA,
rerie e crudeltà sparsero per tanti anni il
terrore e la desolazione tra queste popola-
zioni .
Il Governo in altri tempi mandò loro
contro varie spedizioni militari, e parecchie
volte ne fece strage, ma non riuscì mai a
Cuyaba, 25 Giugno 1894.
Eccoci finalmente a Cuyabà . Vi siam giunti
dopo un lunghissimo e penoso viaggio Es-
sendo partiti da Montevideo i nostri confra-
telli il giorno 26 maggio sul vapore Diaman-
tino, vi impiegarono 24 giorni di navigazione ;
ed io che era partito il giorno 8, sul vapore
Las Mercedes , col mio fido segretario Don
Giovanni Balzola, onde fermarmi qualche
tempo al Paraguay, mi unii a loro nel porto
dell'Assunzione, e giungemmo tutti felice-
mente a questa lontanissima cittaduccia, per-
duta in mezzo alle foreste del Matto Grosso,
il giorno 18 di giugno a mezzodì in punto .
Cuyaba ebbe la sua origine dai ricercatori
d'oro provenienti dallo Stato di San Paolo,
i quali avendone trovato vene abbondanti
in questi luoghi, sulle sponde del fiume, vi
accorsero numerosi fino da due secoli fa e
sterminarli . Allora pensò di accattivarseli
con regali e con viveri e da più anni paga
loro tributo di vettovaglie, affine di conte-
nerne i furori ed impedirne le scorrerie ; ma
non si è punto riuscito ancora ad infondere
in loro un bricciolo di civiltà . Ebbene, fra
due settimane andremo noi colla croce di
Gesù Cristo ad ammansare quei selvaggi
che di uomini non manifestano che l'aspetto
esteriore .
Ma prima di trattare di proposito della
prossima spedizione ai Coroados (1) e di altre
imprese progettate, come pure della indole
e costumi di queste selvaggio tribù, e delle
speranze che abbiamo in cuore di condurli
all'ovile di Cristo, permetta, caro Padre,
che io mi rifaccia indietro e le dia qualche
ragguaglio sull'immensa via percorsa per
giungere fin qui .
diedero così principio a questa popolazione .
Esaurite le miniere dell'oro, il Governo bra-
siliano vi mantenne sempre un presidio mi-
litare e ne fece una piazza forte per difen-
dere le immense frontiere che lo separano
(1) Coroados significherebbe tonsurati , ed infatti
portano sul cucuzzolo una vera tonsura . Che sia il
lontano ricordo di qualche Missionario giunto fino a
loro ?

2.2 Page 12

▲back to top


Sul Plata . - Un mesto saluto al Col-
legio di S . Nicolàs . -Visita ai Sale-
s iani del Rosario . - Il fiume Paranà .
scenti ! Io ne ringraziai Iddio, e lasciando
loro le mie più tenere benedizioni, ritornai a
bordo in tutta fretta per seguire il lungo
viaggio .
Deve dunque sapere che da Montevideo a
Cuyabà vi sono più di cinque mila chilo-
metri di distanza e dovendo percorrerli contro
la corrente de' fiumi, su vapori piccoli e di
poca forza, si impiega nel viaggio maggior
tempo che se si dovesse venire da Monte-
video a Genova ed a Torino . Pochi dei nostri
compatrioti si potrebbero far un'idea della
vastità di questi fiumi giganteschi . Il Plata
ha una foce di cento miglia . Partendo da
Montevideo, si viaggia per un giorno come
in un mare di acqua dolce ; poscia, lasciando
a destra il fiume Uruguay, si entra nel fiume
Paranà per una delle sue grandi bocche . La
riva a destra di chi ascende è bassa per
molta estensione ed il fiume vi straripa
spesso e forma paludi senza fine .
Al terzo giorno del nostro viaggio pas-
sammo sotto le alte sponde, su cui sorge la
città di S . Nicolas de los Arroyos, e da bordo
mandammo un mesto saluto ai muri anne-
Quei del Rosario erano gli ultimi confra-
telli che incontravamo sul nostro cammino,
dovendo poi avvezzarci a visi nuovi ed a
nuovi costumi . Quindi è che d'allora in poi
cominciammo a sentire più triste la solitu-
dine che ci circondava e lo sguardo si fissava
più melanconico sul corso maestoso del fiume
Paranà .
Che masse d'acqua enormi! Quanti giri
tortuosi, quante isolette capricciose fa mai
questo gigantesco fiume! I geografi . che hanno
misurato il volume delle sue acque, l'hanno
calcolato in settantadue volte più grande di
quelle che contiene il nostro fiume Po . Giac-
chè il solo Paranà si calcola trentasei volte
maggiore ed altrettanto il fiume Paraguay .
A misura che uno si scosta dal porto del
Rosario, andando in su, vede la sponda si-
nistra abbassarsi, ed alzarsi invece quella
di destra . È appunto in quelle vastissime
pianure a sinistra che si estendono le celebri
colonie di Santa Fe, dove si contano già
riti del Collegio Salesiano, che s'innalza
quivi come un vecchio castello medioevale . I
più di 300,000 emigrati italiani, che fecondano
de' lor sudori quelle terre ospitali, traendone
nostri confratelli neppur potevano immagi-
nare il nostro passaggio ; e siccome il vapore
non aveva fermata in quel porto, noi ac-
compagnammo collo sguardo quel caro edi-
dei milioni e milioni di sacchi di frumento
e di altri cereali, che i piroscafi portano via
e spandono per ogni parte del mondo .
Peccato che quei laboriosi contadini non
fizonchèsperdtiolcaprse
giravolte che fa il fiume . La sera, già notte
buja, arrivammo al porto del Rosario . Il
vapore doveva fermarsi appena due ore per
caricare mercanzie, e non aveva ancor get-
tata l'àncora, che già era accorso a riceverci
abbiano sempre la necessaria assistenza re-
ligiosa ! Così si spiega come l'anno scorso
si siano lasciati sedurre da audaci mestatori
e travolgere in sommosse e rivoluzioni, che
il Governo argentino soffocò poscia nel sangue
loro . Poveri emigrati! come è dura la con-
il caro Direttore D . Piovano con alcuni gio-
vanetti e confratelli .
dizione di molti fra loro, dover comprare il
loro benessere materiale a prezzo della lor
Salimmo in vettura e corremmo frettolosi fede .
al Collegio, dove ci aspettava il restante
della Comunità . una casa modestissima,
ma che deve necessariamente svilupparsi in
grande scala. Il Rosario è ormai una città
ricca e popolosa, travagliata da sétte e vizi
d'ogni maniera, e non v'è chi possa far ar-
gine alla corruttela che monta ogni giorno
più . Il commercio vi è animatissimo, le ric-
Voglia Iddio favorire e sviluppare la no-
stra Casa del Rosario in guisa che possa
presto aprire delle Missioni regolari fra quei
cari nostri compatrioti, onde soccorrerli nei
loro bisogni spirituali e far sì che si con-
servino fedeli alla religione dei loro avi e
memori delle patrie tradizioni .
chezze abbondano , teatri e baldorie assai ;
e la poca religione che vi è, la si vede so-
II .
verchiata dalla febbre di subiti guadagni e
dalla bramosia sfrenata di piaceri e passa-
tempi .
I cacciatori degli Indii . - Incontro
di un antico amico .
Era la prima volta che io metteva piede Il capitano del vapore Mercedes è un vec-
in quella città composta quasi tutta d'Ita- chio genovese, certo Stefano Nocetti, ottima
liani , e volli pure vedere, foss'anche alla persona, che da ben 40 anni naviga su per
sfuggita, il Collegio delle Suore di Maria questi fiumi . Prima di comandare questo va-
Ausiliatrice . Esso occupano colà un vasto poretto ed altri che ebbe agli ordini suoi,
terreno ed in poco tempo vi eressero già una viaggiò con bastimenti a vela ed ascendeva
bellissima Cappella, ed ora vanno costruendo fino al Paraguay, fino a Corumba, ed alle
nuove sale per le numerose allieve che ogni volte sino a Cuyabà, impiegando spesso più
giorno aumentano intorno a loro .
di cento giorni per arrivarvi . Era quindi
Oh! quanto bene sono chiamate a fare ai una delizia udirlo raccontare le più stupende
nostri emigrati Italiani quelle due Case na- peripezie de' suoi lunghi viaggi .

2.3 Page 13

▲back to top


Egli conosce palmo a palmo il grande
fiume e tutte le terre adiacenti . Poichè quando
navigava a vela, se gli veniva a mancare il
vento propizio, gettava l'àncora e scendeva
a terra colla sua carabina, buttandosi fra le
selve in cerca di cacciagione ; e ci assicura
che anitre e pernici e cervi e camosci e cin-
ghiali e cento altri animali proprii di questa
zona li trovava quasi ad ogni piè sospinto .
Ma il peggio era che spesse volte trovava
anche quello che egli non cercava punto,
cioè selvaggi armati di freccie avvelenate e
tigri e leopardi e coccodrilli e serpentacci
d'ogni maniera. Racconta infatti delle av-
venture che fanno drizzare i capelli in testa .
Presentemente le sponde a destra sono
già di tratto in tratto colonizzate, e quelle a
sinistra fino al Pilcomajo sono così basse
che diventano inabitabili, poichè soggette
nella maggior parte dell'anno a terribili al-
luvioni . E poi i passati Governi dell'Argen-
tina furono sempre molto spietati cogli Indii
e li hanno quasi tutti sterminati ; cosicche
in quell'immenso territorio paludoso che è
detto il Chaco Argentino non vi sono più
Indii di sorta . Le spedizioni militari li hanno
affatto distrutti, o cacciati al di là del Pil-
comajo, sul territorio della Repubblica del
Paraguay che ne è pieno .
Non nascondo come noi sentivamo una
profonda mestizia, pensando che le rive di
quel gran fiume erano in altri tempi popo-
late da numerose razze indigene, di cui non
rimangono adesso neppur più le traccia, e
che saranno forse condannate a sparire af-
fatto dalla faccia della terra, se i Missionarii
non s'affrettano a salvarne gli ultimi avanzi,
sparpagliati nelle foreste vergini della zona
tropicale . Bisogna proprio confessarlo a no-
stra vergogna, la così detta civiltà moderna
è veramente implacabile con quelle povere
creature e le fa spietatamente bersaglio alle
palle de' suoi terribili fucili . E non devo fa-
ticare molto per addurne qualche esempio .
In quei giorni stessi il mio arrivo al Paraguay
coincidette con quello di uno Svizzero , che
faceva parte della spedizione del signor
Muller per l'Esplorazione al Chaco, ed era
conosciuto appunto coll'orribile soprannome
di « Cacciatore d'Indii » , ed era da tutti
esaltato perchè la sua carabina non aveva
mai colpito in fallo, e nel Chaco Argentino
aveva già visto impavido cadere fulminati
ai suoi piedi più di cento sciagurati indi-
geni . Cose orrende a dirsi, ma che qui più
non eccitano stupore in nessuno
Ma è meglio che io continui la narrazione
del nostro viaggio, poichè non mi mancherà
agio di raccontare a suo luogo dei curiosi
aneddoti .
Il giorno dunque 12 di maggio il vapore
si doveva arrestare qualche ora nel porto di
Diamante per caricare 400 sacchi di farina .
È quello un villaggio in via di progresso e
diventerà forse fra breve una città impor-
tante, poichè ne' suoi dintorni si sono già
fissate varie colonie di Europei, ed il suolo
suo produce abbondantemente un frumento
che è ricercatissimo sui mercati come il mi-
gliore dell'America meridionale .
Credendo io di poter poi arrivare ancora
della sera stessa e di giorno al porto della
città di Paranà, desiderava annunziare con
un telegramma la mia visita al venerando
Vescovo di quel luogo, già inoltrato assai
negli anni e molto sofferente di salute . Scesi
perciò a terra col mio segretario, e mi di-
ressi alla parrocchia per visitare il SS . Sa-
cramento e pigliare informazioni dal Par-
roco . Ed ecco che con mia grandissima sor-
presa mi vidi venire incontro l'ottimo Don
Giuseppe Gonzales che diciott'anni fa era
stato vice-parroco a Las Pìedras, quando
noi accettammo la direzione di quella par-
rocchia . Egli mi fece le più cordiali e fe-
stose accoglienze e non si staccò più dal
nostro fianco . Egli è il solo sacerdote al ser-
vizio di una popolazione di più di 20000
abitanti dispersi sopra una superficie ster-
minata . Volle che visitassi la famiglia del
signor Pagella, genovese, venuto da piccolo
e povero assai in quei paesi, e che nego-
ziando in frumento è giunto ad essere mi-
lionario . Volle pure che visitassi un vasto
edifizio governativo che doveva servire per
scuola navale e la cui costruzione fu inter-
rotta in sul meglio .
Fa pena il vedere quello stupendo edifizio
già condotto a buon punto, lasciato adesso
in un completo abbandono, colle sue pareti
nuove già quasi crollanti . .. V'è chi deside-
rerebbe offrirlo ai Salesiani perchè vi stabi-
lissero una scuola agricola per fanciulli po-
veri, ma per adesso mi sembra che ciò sa-
rebbe a noi impossibile per mancanza di
personale .
Nella Diocesi di Paranà . - Le rovine
di antiche meraviglie .
Ritornati dunque a bordo, seguimmo la
nostra navigazione, ma avemmo la disgrazia
di arrivare a notte avanzata nel porto di
Paranà . Il Vicario Generale ci aveva attesi
lungamente sul molo ; ma sopraggiunta la
notte, s'era ritirato, incaricando chi mi con-
segnasse una lettera, nella quale mi dava
gentilmente il benvenuto, e mi autorizzava,
a nome del Vescovo, ad esercitare il mini-
stero ove io scendessi in qualcuna delle terre
di quella sconfinata Diocesi .
È dessa la più vasta della Repubblica Ar-
gentina, ed il suo Vescovo, malgrado ogni
zelo, non potrebbe percorrerla tutta, salvo
che Iddio gli prestasse le ali di un angelo .
- Senza contare i vasti territorii di Rosario
e Santa Fe, dove la popolazione è così densa,
essa abbraccia l'immensa zona che è chiusa
dal fiume Paranà e dal fiume Uruguay, di-
visa nelle provincie di Entre Rios e Corrientes

2.4 Page 14

▲back to top


e nèl così detto Territorio di Missiones, che
si spinge tra il Paraguay e Brasile e che è
appunto ancora tra loro in litigio . Tanto
che per risparmiare una guerra inevitabile,
vuoi il Brasile, vuoi l'Argentina hanno sot-
tomesso d'accordo le loro ragioni all'arbi-
trato del Presidente degli Stati Uniti di
Nord America e se ne attende dì per dì la
sentenza .
Oh! quante volte rimontando l'Uruguay,
per visitar Paysandú, io spingeva mesta-
mente lo sguardo su quelle vaste Provincie,
da cui mi separava appena il corso del fiume,
e salutava da lontano le belle cittaduccie di
Gualeguaychú, di Concepción, S . José, Con-
cordia ed altre, ne' cui territorii sono sparsi
tanti e tanti Italiani emigrati , senza sacer-
doti, senza guida e senza conforto ! Sarà
egli giunto il momento di soccorrerli?
L'attuale Presidente della Repubblica Ar-
gentina, Luigi Saenz Pena, uomo di gran
cuore e vasta esperienza, è ammiratore en-
tusiasta dell'Opera di Don Bosco, ed avendo
saputo da Monsignor Cagliero che io avrei
intrapreso questo lungo viaggio , volle ve-
dermi, e colmandomi di cortesie, mi fece le più
vive istanze perchè non tralasciassi d'intro-
durre i Salesiani in quelle regioni . Mi munì
di lettere commendatizie pei Governatori di
quei luoghi e mi promise ogni suo appoggio
personale ed ufficiale per lo stabilimento dei
Salesiani in quelle terre .
Navigammo ancora tre giorni interi prima
di giungere a Corrientes, capitale della Pro-
vincia dello stesso nome , soggetta ancora,
come dissi, al Vescovo di Paranà .
Appena il vapore gettò l'àncora, venne a
bordo a ricevermi l'egregio senatore Carlo
Avalos, col sacerdote D . Arachevaleta, spa-
gnuolo, che mi accompagnarono gentilmente
a visitare il Presidente della Provincia, si-
gnor Virasoro, al quale consegnai la lettera
di Saenz Peña . Conversammo lungamente
dei bisogni della Provincia e dell'Opera di
Don Bosco, ma non credetti bene prendere
per allora impegni di sorta . Poichè il ser-
vizio religioso nella città e fuori è prestato
con zelo da due conventi di ottimi Padri
Francescani , che io visitai . L'uno è com-
posto di religiosi italiani, dipendenti dalla
Congregazione di Propaganda di Roma . S'im-
magini che consolazione il trovarci insieme
a quella enorme distanza dalla patria comune .
Fu una vera festa per loro ed un gran
conforto per noi . Avrei anche veduto con
sommo piacere il nostro caro Adamo, quegli
che ci fu compagno nel 1876 alla prima spe-
dizione per l'Uruguay e che oggi si trova in
quel convento a finire in pace la sua vec-
chiaia ; ma in quell' ora ci si trovava fuori
a pigliar aria, ed io dovetti in fretta ritor-
nare a bordo per continuare il mio viaggio .
Dopo tre ore, lasciammo a destra il fiume
Paranà, che si interna prima tra l'Argentina
ed il Paraguay e poscia s i piega più ad
oriente, fino a perdersi nelle foreste del
Brasile e giungere alle sue fonti, tra le ca-
tene de' monti che corrono vicino all'Oceano
Atlantico . Dalla città di Corrientes in su la
navigazione del Paranà è difficile per due
giorni e poi diventa affatto impossibile pei
frequenti salti e maestose cataratte ed orri-
bili precipizi .
Ed è appunto colà che cominciano le sue
sponde ad essere popolate da numerose tribù
selvaggie . È colà che i Gesuiti nei secoli
passati operarono quei prodigi di zelo e di
senno che sono e saranno sempre l'ammira-
zione del mondo . All'entrata di quelle fo-
reste si scorgono ancora i ruderi dei loro
celebri collegi, le rovine sparse delle chiese
dorate e delle superbe torri . Ma invano cerca
il cuore di risvegliare l'eco di quegli inni
e di quei canti che s'alzavano un dì al cielo
da migliaia di cuori semplici come fanciulli ;
invano cerca lo sguardo quei campi e quei
frutteti coltivati da migliaia di Indii, dal
loro zelo inimitabile guadagnati alla reli-
gione ed alla civiltà .
Tutto è ora distrutto, tutto sterminato .
Gli Indii si sono rinselvati e tra quelle mae-
stose e solitarie rovine si accovacciano le
tigri e strisciano velenosi serpenti .
(Segue) .
I dodici Missionari partiti da Torino
nel maggio scorso . - Ai primi di agosto
già erano tutti giunti a loro destinazione . Il viag-
gio di Don Unia fu il più lungo : durò dal 29 di mag-
gio fino al 6 di agosto, Il Salesiano che lo accompa-
gnava , con lettera in data 18 agosto ci dà con-
tezza delle festose accoglienze ricevute ad Agua
de Dios dai poveri lebbrosi , i quali sembrano
ora rivivere per l'arrivo tra di loro di chi amano
come un grande benefattore .
Gli altri, partiti da Bourdeaux sul grosso vapore
inglese detto Britannia alla volta di Montevideo,
Puntarenas e Valparaiso, oltre all' aver dovuto
per ben due volte distaccarsi da qualche amato
confratello , ebbero a soffrire un' altra spina ben
dolorosa nella persona del loro capo .
Così ci scrive uno di essi, il caro Francesco Fossa :
« Era stabilito che D . Scavini, il capo della nostra
carovana diretta a Valparaiso, non dovesse entrar
nella valle del paradiso senza passare pel purgatorio .
Durante il viaggio gli si era manifestato un fo-
runcolo proprio sulla rotella del ginocchio sini-
stro . Pareva cosa da niente . Ma col freddo di
Puntarenas cominciò ad infiammarsi, e continuò
sempre più via via finchè giunse al punto da far-
gli perdere completamente il sonno e cagionargli
spasimi acutissimi . Il medico di bordo si provò
a far qualche cosa, ma sarebbe stato meglio che
non gli avesse fatto niente . Giunto a Coronel, non
ne poteva proprio più ; scendemmo dal vapore e
pigliammo la ferrovia per Concezione, dove fummo
accolti come sanno accogliere i confratelli sale-
siani . Quivi Don Scavini voleva fare da sè la
scala per ascendere alla stanza ; ma a metà do-
vette cedere al dolore e lasciarsi portare . Chia-
mato il dottore, protestò che il male era gravissimo,

2.5 Page 15

▲back to top


mino . Dovette quindi mettersi a letto ; e partimmo
noialtri per Valparaiso , dove arrivammo felice-
mente il 17 luglio . Ma intanto il nostro capo
soffriva, e il male cresceva, a segno che il dot-
tore non si azzardò più a curarlo da solo , ma
volle se ne chiamasse un altro . - Però, in mezzo
ai suoi dolori , D . , Scavini ebbe la consolazione
di vedere quanto
sia grande la carità
dei Salesiani di
Concezione . Sono in
tutto quattro preti
che devono man-
dare avanti un col-
legio grandissimo,
e prestare inoltre
la loro opera in più
d'una chiesa della
città. Eppure, con
tutto questo sanno
moltiplicarsi a mi-
sura che moltipli-
cano i bisogni : e
D . Scavini ebbe a
dire che non fu mai
lasciato un mo-
mento solo nè di
giorno nè di notte,
e che gli prodiga-
rono tutte le cure
immaginabili, con
quanto sacrificio
delle loro persone
Dio solo lo sa . D .
Scavini però, a
vista di tanta ab-
negazione e del loro
piccolo numero,
non potè a meno
di sentirsi obbli-
gato a scrivere una
lettera a Valpa-
raiso, chiamando il
Ch .° Richetta e lo
scrivente perchè
andassimo a dare
una mano in caso
di bisogno . Par-
timmo difatti, e
arrivammo a Con-
cezione il 23 luglio,
avendo la consola-
zione di trovare il
nostro superiore in
uno stato di con-
valescenza . - Un
altro non piccolo
conforto per Don
Scavini fu il vedere
quanta stima ed
affetto si abbia da
tutti per i Salesiani . Appena a Concezione si
sparse la notizia che egli era infermo, S . E . R .`
il Vescovo e moltissimi altri del clero e del lai-
cato si fecero una vera premura di andarlo a tro-
vare . In mezzo alle sue sofferenze fu certo questa
una bella consolazione . - A detta dei medici, egli
l'ha proprio scampata bella . Fortuna che a Coro-
nel gli venne la buona inspirazione di discendere ;
che, se per disgrazia fosse andato avanti, il male
si sarebbe convertito in cancrena e sarebbe stato
irremissibilmente finita per lui . Grazie alle pre-
mure dei medici e dei confratelli ora è fuori di
pericolo e spera fra pochi giorni di poter andare
davvero a Valparaiso, terminato che abbia com-
pletamente il suo purgatorio » .
Questa lettera portava la data del 28 luglio ;
ulteriori corrispondenze ci annunziano la perfetta
guarigione di D . Scavini e come egli siasi recato
infatti a Valparaiso ad assumere la direzione di
quel nuovo Col-
legio d' arti e me-
s. tieri
Il povero D .
Unia . - Mentre
stiamo ordinando
la materia di questo
numero , una cor-
rispondenza da
Agua de Dios ci
annunzia come il
povero Don Unia,
dopo qualche mese
che si trovava coi
suoi cari lebbrosi,
fu di nuovo assa-
lito dalla sua an-
tica malattia e che
per ordine dei me-
dici si dovette tra-
sportare a Bogotà
con grande dispia-
cere suo e dei leb-
brosi . Alle inces-
santi preghiere che
questi innalzano al
cielo per la sua
guarigione, uniamo
pur le nostre , o
cari lettori, sempre
però rassegnandoci
ai divini voleri .
Il Presidente
dell' Uruguay.
- Il giorno 29 lu-
glio scorso, il Col-
legio Pio di Villa
Colon presso Mon-
tevideo fu in gran
festa per la prima
visita che vi faceva
il nuovo Presidente
della Repubblica
Orientale dell'Uru-
guay, sig. Juan
Idiarte Borda, ac-
compagnato da mi-
nistri, senatori . ca-
pitani, ufficiali e
da varii altri suoi
amici . - Partito da
Montevideo alle ore 9 del mattino, l'Ecc.mo Pre-
sidente veniva ricevuto alla stazione di Colon dalla
banda popolare, che suonò l'inno nazionale, dalla
moltitudine di quegli abitanti e dai Salesiani . Sa-
lito sopra di un breck, sidirestovilC-
legio Salesiano, scortato da due picchetti di guardie
urbane a cavallo . Arrivato al Collegio, visitò mi-
nutamente tutto lo stabilimento, ed in modo par-
ticolare l'Osservatorio Metereologico . Alle undici
passò al refettorio della comunità, adornato con
semplicità e gusto, con ghirlande di fiori artifi-

2.6 Page 16

▲back to top


ciali e trofei di bandiere, tra cui appariva il ri-
tratto dell'illustre ospite, che con vera compiacenza
si assise alla stessa tavola dei Salesiani e loro a-
lunni . Finita la modestissima colazione, il Direttore
del Collegio, D . Ambrogio Turriccia, diede prin-
cipio alla serie dei discorsi . Parlarono i Salesiani,
parlarono gli alunni loro , e fecero sentire pure
la loro eloquente parola senatori e ministri . A
tutti rispose l' illustrissimo Presidente . - Come
ricordo di tale festa, gli alunni del Collegio
gli presentarono un suo ritratto, tutto inghir-
landato di fiori artisticamente dipinti, e messo
in una splendida cornice ; ed il direttore di quel-
l'Osservatorio una collezione completa di tutte le
pubblicazioni metereologiche di quell'Osservatorio
stesso. - Intorno alle ore 15, si passò nel teatrino
del Collegio, ov'erano già raccolti molti invitati,
e quei giovani rappresentarono il bellissimo dramma
le Pistrine del Sac . Lemoyne, recitando fra i cinque
atti poesie e prose, ed eseguendo scelti pezzi di mu-
sica e di canto in omaggio all'ottimo Presidente,
il quale ritornando in sulla sera alla capitale colla
sua nobile comitiva, vi riportava le migliori im-
pressioni del Collegio Pio dei Salesiani di Villa
Colon .
- E tanto ottime furono davvero le impressioni
che l' attuale Presidente dell' Uruguay riportò
quella prima volta dal Collegio Pio di Colon, che
pensò di tornarvi ben presto una seconda volta .
Apprendiamo infatti da' giornali come egli vi si
recava colà al due di settembre, col Dott . Julio
Herrera ex-presidente di quella Repubblica, col
Ministro della guerra ed altri magnati, per cele-
brare coi Salesiani la solennissima festa di S . Rosa
di Lima . In quel giorno s'eseguì nella chiesa del
Collegio Pio, coll'accompagnamento d'orchestra de'
migliori professori di Montevideo, una grandiosa
Messa a quattro voci, opera recente ed ancor i-
nedita del Missionario Salesiano D . Pietro Rota.
Gli Universitarii dell' Uruguay e del-
l'Argentina .- L'Osservatorio Metereologico di
Villa Colon, diretto dai Salesiani, pare sia divenuto
una meraviglia per quella Repubblica . Imitando
l'esempio del capo della nazione, il giorno 30 a-
gosto, vi si portavano colà ben più di 200 studenti
dell'Università di Montevideo, con una Commissione
dei rappresentanti delle Università di Buenos Aires
e di Cordoba . Quegli arditi giovanotti, speranza
della nazione, visitarono minutamente i gabinetti
elettrosismico e magnetico, ammirarono la copia
di strumenti ivi raccolti e partendo entusiasmati
salutarono i Salesiani con un fragoroso unanime
urrà .
Per Mons . Aneiros . - La mattina del
venerdì 5 ottobre u . s . nella chiesa parrocchiale
di S . Giovanni Evangelista alla Boca in Buenos
Aires, i Salesiani celebrarono un solenne funerale
di trigesima in suffragio dell'anima del compianto
loro benefattore Mons . Leone Federico Aneiros ,
Arcivescovo di quella città e diocesi . Pontificò
Mons . Giovanni Cagliero, appositamente venuto
dalla Patagonia, e vi assistette Mons . Espinosa ,
vescovo di Tiberiopoli , ed un numeroso clero
proveniente da diverse Case Salesiane di Buenos
Aires, La Plata e Bahia-Bianca . Dopo la Messa
pronunciò l' orazione funebre il Sacerdote Sale-
siano
Mons .
DA.neGiiroovsanfonsiseIsadbiellelcatu, sdiDmeoostertahnodmoinqiubaunsto,
cuius memoria in benedictione est : orazione che
venne poi pubblicata per intero nel Cristoforo
Colombo del 7 ottobre . In seguito vi furono le
assoluzioni .
Nel mattino tutte le Associazioni cattoliche
della Boca avevano fatto una Comunione gene-
rale in suffragio dell'illustre estinto, e fu quella
una bella dimostrazione di quel quartiere che
seppe riconoscere i meriti e le virtù del buon
Prelato .
In tutte le altre Case Salesiane dell'America e
specialmente dell'Argentina e Patagonia si fecero
speciali suffragi per l'anima di un tanto Pastore
e Padre .
GLI ANTICHI ALLIEVI
sulla tomba dell'amato loro Padre .
IL 25° ANNIVERSARIO della 1a Dimostrazione di filiale rico-
noscenza degli antichi Allievi dell'Oratorio Salesiano al
loro Maestro e Padre D . GIOVANNI BOSCO .
L'anno 1870 alcuni antichi allievi di D . Bosco
si accordarono insieme ed andarono la mattina del
24 giugno a visitarlo . Gli lessero un breve compo-
nimento di augurio e gli presentarono un mazzetto
ed un piccolo ricordo come segno dell'imperitura ri-
conoscenza che sentivano pel loro padre e maestro .
Egli gradì questa manifestazione di figliale gratitu-
dine e li invitò seco a pranzo . Negli anni seguenti
il numero degli aderenti alla dimostrazione e parte-
cipanti alla festa andò man mano crescendo, e dopo
la morte dell'impareggiabile educatore, l'adunanza con-
tinuò intorno all'ottimo successore di D . Bosco .
Quest'anno adunque ricorreva per la 25a volta la
festa degli antichi discepoli dell'Oratorio Salesiano, e
vi fu chi propose di dare alla memoria del buon Padre
un attestato particolare di affetto col raccogliersi in
buon numero intorno alla sua tomba a pregare per
l'anima sua e per quella dei compagni defunti . A
questo scopo venne fissata la domenica 21 ottobre .
La mattinata era bellissima, verso le 9 un 115
antichi condiscepoli tra sacerdoti, professionisti, indu-
striali ed artigiani si raccolsero nella Chiesa del Col-
legio di Valsalice . Il M . R . D . Piano, curato della
Gran Madre di Dio in Torino, celebrò la Messa :
l'altare vagamente adornato a festa, splendeva per
molti lumi e l'orecchio era deliziato dalle dolci note di un
harmonium, e dalle voci di un gran numero di giova-
netti . La maggior parte dei presenti si accostarono con
esemplare divozione alla Mensa Eucaristica, mentre
l'aria intorno risuonava del soave canto dell'O sa-
lutaris Hostia! Dopo la Messa, il celebrante ricom-
parve all'altare e pronunciò un bellissimo discorso di
occasione . E impossibile rappresentare a chi non l'ha
udito la maestria e l'affetto con cui evocò la cara
immagine del comun Padre .
Narrò alcuni commoventi episodi per mostrare con
quanto affetto D . Bosco accogliesse gli orfanelli per
farli buoni cristiani e buoni cittadini . Encomiò la pietà
degli uditori e li consigliò a visitare frequentemente
la tomba di un tant'uomo, da cui avrebbero attinto
sempre nuove forze per mantenersi quali voleva fossero
i suoi figli, cioè uomini nel miglior senso della pa-

2.7 Page 17

▲back to top


rola . Augurò poscia a tutti di ritrovarsi in Valsalice
di quì ad altri 25 anni, affine di celebrare solenne-
mente il cinquantenario della istituzione degli antichì
allievi, oppure di fare in modo di andarlo a celebrare
con D . Bosco e molti antichi compagni in Cielo .
Seguì il canto delle Litanie in musica e poi la Be-
nedizione del SS . Sacramento impartita dal medesimo
Teol . Piano, assistito da altri due sacerdoti della
stessa comitiva .
Erano le 10 1/2 quando finìlb. eafunzio
Al-
lora alcuni si sparsero pei cortili discorrendo amiche-
volmente degli anni passati insieme all'Oratorio, altri
visitavano il Museo delle Missioni o il Gabinetto di
Fisica, mentre una parte approfittava di quella lim-
pidissima mattinata per fare alcuni passi lungo il
pendio di quelle apriche ed amene colline .
Intanto s'avvicinava mezzodì e tutti si aggruppa-
rono alla porta del collegio per salutare D . Rua che
arrivava da Valdocco . Finite le accoglienze che du-
rarono più di mezz'ora, si andò a tavola . Le mense
erano imbandite in una amplissima sala addobbata
appositamente . Ornavano le pareti i ritratti di San
Francesco di Sales, del Sommo Pontefice, di Mons .
Arcivescovo di Torino, di D . Bosco e di D . Rua, e
di altri personaggi .
Verso la fine del pranzo si alzò il Teol . D . Re-
viglio, parroco di S . Agostino, uno dei primi allievi
di D . Bosco, membro solerte del Comitato promo-
tore, e con voce commossa rivolse il fraterno saluto
a tutti i commensali ; ringraziò D . Rua ed il Rettore
di quella Casa per la gentile accoglienza ed il lauto
banchetto ; commendò l'eloquenza ed il buon cuore che
aveva dimostrato poc'anzi in Chiesa il suo collega ed
amico D . Piano, rivolse parole di lode all'ottimo Presi-
dente della Commissiono sig . C . Gastini ed a' suoi coa-
diutori, e tenne l'uditorio per lungo tempo attento ed
allegro, infiorando il suo dire con bei motti e facezie
che provocavano frequenti applausi . Il Can . Berrone
prese quindi la parola per salutare anch'esso i con-
venuti ed invitarli a rivolgere il pensiero ai compagni
assenti . Mostrò particolare dispiacere per non vedere
presente l'egregio segretario della Commissione, prof .
A . Fabre, traslocato poco prima da Torino ad Ancona .
Fu applaudita la sua proposta di spedirgli per tele-
grafo un cordiale saluto con voto di non lontano ri-
torno nella nostra città . - Il Sig . Fumero , altro
membro della Commissione, fa anch'egli un bel di-
scorsetto collo scopo di invitare gli astanti ad offrire
qualche piccola somma pel Monumento che sta per
essere innalzato a D . Bosco in Castelnuovo d'Asti,
sua terra natale . Mentre tanti e tanti ammiratori del
caro nostro Padre si vanno adoperando in vario modo
per renderne più gloriosa la memoria, quelli che creb-
bero e furono educati nella sua casa, alla sua scuola
se ne resteranno indifferenti spettatori? - Si accetta
l'invito, e parecchi piatti portati in giro accolgono le
offerte collettive che produssero la somma di Lire
65,15, restando inteso che ciascuno in particolare
manderà con suo comodo un'altra offerta a Mons .
Rossi, Parroco di Castelnuovo d'Asti .
Il prof. Mignone improvvisò alcune parole piene di
affetto e gratitudine per D . Bosco e per tutti i Sa-
lesiani . Poco stante in mezzo alla più viva aspetta-
zione, ecco alzarsi D . Rua : si mostrò come sempre
sorridente e gaio qual soleva essere D . Bosco . Rispose
a D . Reviglio dicendo che alla sua volta ringraziava
prima lui che aveva fatto la proposta di una festa
così bella e poi tutti gli altri che l'avevano appro-
vata e messa ad effetto . Nel 1870, al tempo della 1 a
dimostrazione figliale degli antichi allievi, l'Opera
Salesiana consisteva nell'Oratorio di S . Francesco di
Sales, nel Collegio di Mirabello ed in quello di Lanzo .
Quanto progresso in questi 25 anni! Accenna alle
molte case sorte in Italia, in Francia, in Inghilterra,
in Ispagna, nella Svizzera, in Austria, nel Belgio, in
America, in Africa, ed in Asia, mostrando così
come l'Opera di D . Bosco è l'Opera di Dio, a cui dob-
biamo render grazie per averci dato sì gran maestro
ed ognora mostrarci degni figli di un tanto pa-
dre . Prende l'occasione per presentare agli adunati
un prete dalla lunga barba nera, certo Rev . D .
Jusefidi, il quale appartiene alle Missioni dell'A-
frica ; quindi ne fa alzare in piedi un altro, il
Rev . D . Vercauteren, destinato alla Casa di Be-
tlemme, e poi additando il commensale che gli stava a
fronte, D . Tomatis, uno dei Missionari Salesiani della
prima spedizione in America, lo invita a tratte-
nersi alquanto sulle opere di D . Bosco nel nuovo
mondo . Egli accetta ben volentieri l'invito . Ben-
chè non più avvezzo da 19 anni a parlare l'ita-
liano, il suo discorso tuttavia è correttissimo, scor-
revole e piuttosto concitato . Si vedeva l'uomo esercitato
nel conferire in pubblico, che sa dire molte cose bene
in poco tempo . Argomento principale è la stima, la
venerazione, in cui D . Bosco era tenuto in America
fin da quando vi giunsero i primi suoi inviati . I
Salesiani sono nello loro fatiche, quasi si direbbe,
preceduti da D . Bosco stesso e quindi molto bene
possono fare tra i selvaggi e tra gli Europei che da
lungo tempo dimorano in luoghi remoti senza sacer-
doti e senza Sacramenti . Parla con affetto speciale
dei milioni di nostri compatrioti che accolgono con
trasporto il prete salesiano, quando li incontra nelle
sue peregrinazioni . Al suo ritorno in America salu-
terà a nome dei presenti Mons . Cagliero e gli altri
antichi compagni che sono oltre l'Oceano ; parlerà dì
questa festa agli antichi alunni di quelle Caso Sale-
siano dove esiste come qui in Italia la lodevole con-
suetudine di radunarsi una volta all'anno per man-
tenersi sempre uniti e memori dell'educazione ricevuta .
Questo discorso che rapì le menti di tutti parve ter-
minar troppo presto, tanto era gradito, coronato da
fragorosi applausi . - Restava ancora la parte bril-
lante e sempre piacevolissima che suol fare il sim-
patico Gastini in cosifatte circostanze . Una lunga
serie di rime giocose, parte in italiano e parte in
piemontese, tennero tutti quanti in ilarità sempre cre-
scente a cagione delle inaspettate e graziose trovate
che uscivano dalla bocca del Menestrello Salesianorum
per omnia secula seculorum (1) . Indi prende nuova-
(1) Riportiamo qui volentieri l'ultima strofa della
briosa poesia .
Del sommo Poeta della Dimostrazion filiale
Viva il suo nome ognor bello ed immortale .
E gli Annali della Salese Congregazione
Ricorderanno ai posteri un tanto campione .
Viva Gastini per ommia secula seculorum
Poeta sommo et Menestrelius Salesianorum„
Su, o compagni, un battimano
Al Menestrello del Salesiano .

2.8 Page 18

▲back to top


mente la parola D . Rua, tenendo in mano un bel calice
nuovo, che i suoi ospiti avevano fatto fare a spese
comuni o glielo presentavano come segno del loro af-
fetto e riconoscenza . Ne esamina i fregi, ne legge la
dedica cesellata nel piedestallo e dice che quel gra-
zioso oggetto sarà destinato alla cappella della Pietà
presso la tomba di D . Bosco e che fra poco sarebbe tor-
nato a Valsalice per celebrarvi la S . Messa adoperando per
la prima volta quel calice, sicuro di fare a tutti grande
piacere . Le ovazioni e gli applausi, gli evviva a Don
Bosco, a D . Rua, agli antichi compagni, ai Salesiani
di tutto il mondo furono spessissimi, cordiali, unanimi .
Un ultimo oratore parlò della convenienza di pro-
curarsi tutti un ricordo di così cara giornata facen-
dosi fotografare tutti insieme per offrire poi una copia
del gruppo per memoria a D . Rua . L'occasione è
propizia e non si ripresenterà tanto presto . L'amico
Deasti tien già pronta nel cortile la macchina fo-
tografica . Si accetta con applausi la proposta e si
esce dalla sala .
Durante il pranzo la banda dell'Oratorio di San
Francesco di Sales, meritarnente lodata, rallegrava
con dolci sinfonie, e attirandosi la gratitudine e la
lode dei convitati .
PROF . G . M .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Ricorso a Maria! - La giovane Pa-
nero Giacomina di Cherasco si trovava assa-
lita da un malore così strano, unito ad una
tosse sì accanita, che le rendeva intollera-
bile la vita . Essa non poteva aver un mi-
nuto di quiete ne di giorno, nè di notte . Se co-
ricavasi, il riposo era per lei un vero mar-
tirio ; rimanendo alzata, soffriva dolori in-
sopportabili . Allora una sua amica le sug-
gerì di raccomandarsi a Maria Ausiliatrice,
e di far celebrare un triduo di Messe al suo
altare . Cosa ammirabile ! nell'ultimo giorno
del triduo l'inferma si trovò pienamente li-
bera dal suo male, e piangendo di consola-
zione per la grazia ricevuta venne a ringra-
ziare la celeste Madre depositando nel suo
santuario di Torino una graziosa offerta .
Torino, Agosto 1894 .
Sac . DOMENICO BELMONTE .
Oh ! Maria, quanto sei buona e
insieme possente ! -Il giorno 25 lu-
glio u . s . verso sera improvvisamente svi-
luppossi l'incendio in un nostro fienile, ed
essendo questo circondato da case, si temeva
che anche queste bruciassero . Ma dopo quattro
ore circa di lavoro indefesso e di preghiera
fervente alla cara Madonna di Don Bosco,
all'Ausiliatrice dei Cristiani, si potè spegnere
il fuoco . Tutto però non doveva finire li, e il
giorno dopo, 26, verso le ore 2 1/2 pomeri-
diane ecco una voce ci avverte di un altro
incendio ad una casa attigua al sopradetto
fienile, in centro a molte altre e in istrettis-
sima comunicazione colla nostra. In men che
non si dice, il fuoco, favorito dal vento,
prese forza e proporzioni sì vaste, che non
solo l'incendiata, ma ancora le altre vicine
abitazioni si prevedevano distrutte e arse ;
ma più di tutte la nostra che già nella parte
superiore crepitava per le fiamme entra-
tevi e già ogni stanza era sì piena di
fumo, da essere impossibile il trattenercisi .
Il terrore da cui fummo invasi è indescrivi-
bile, pensando che in un colla casa ci sareb-
bero bruciate eziandio la sottostante stalla,
un altro fienile, un porticato di legno, sotto
cui era riposto tutto il nostro frumento an-
cora in covoni, la legnaia piena di fascine e
legna secca, il pagliaio e tutti i mobili di
casa e attrezzi rurali, rimanendo così tutti
sul lastrico in quattordici persone tra adulti
e fanciulli ! Per alcuni istanti restammo
quasi istupiditi, inerti, incapaci di trovare,
di pensare alcun rimedio . Ma passato il
primo sbigottimento, e chiamato l'aiuto dei
compaesani per mezzo della campana e colle
grida, ci sorrise una speranza ; la fiducia si
ripose tutta in Maria . Oh! noi tutti fidenti
l'invocammo col cuore sulle labbra : Auxi-
lium Christianorum, ora pro nobis ! E Maria
ci aiutò veramente in modo straordinario e
di gran lunga superiore ai meriti di noi po-
veri peccatori . Quasi per incanto il vento
deviò direzione, poi si calmò, e la gente fu
tanta e con tale slancio di carità operosa,
di coraggio e di abnegazione, ch'era una me-
raviglia ; tanto che alle 9 di sera ogni peri-
colo era cessato, l'incendio diminuito d'as-
sai e il danno limitato ad una sola parte
della casa primamente incendiata, restando
le altre e la nostra affatto incolumi . E il
salvar la nostra casa pareva a tutti dap-
prima cosa tanto impossibile, che tutti gri-
darono : È un miracolo ! Dio e la Madonna
ve l'hanno salvata ! - Ma qui ancor non finisce
il patrocinio di Maria, della nostra cara
Madre, verso di noi . Alcuni giovinotti si
trovavano sul tetto della casa, quando una
trave riarsa si spezza e tre precipitano
nella gran voragine del fuoco . Fu questo un
momento, che non v'ha penna atta a descri-
vere . Ma, l'invocata Madre Divina accorse
e fe' sì che per miracolo due uscissero illesi,
ed uno fosse estratto privo di sensi sì, ma non
bruciato, anzi neppure scottato . Apprestato .
gli le debite cure e i rimedi dal medico pre-
scritti, chiamato prestamente il Parroco, dopo
un paio d'ore di torpore, che assomigliava
a morte, egli die' segno di vita, e il miglio-
ramento fu così progressivo e rapido, che
alla mattina di poi ebbe forza d'alzarsi senza
l'aiuto d'alcuno e girare liberamente per la
stanza . E la madre di lui, che al momento
della disgrazia pareva impazzita e co' suoi

2.9 Page 19

▲back to top


lamenti metteva spavento in chi la udiva, ventù egli aveva lasciato Dio : conservava
si riebbe anch'essa prestamente, ed ora ambe- solo un ottimo cuore verso i poverelli che
due godono ottima salute e ringraziano di beneficava generosamente e dai quali era be-
tutto cuore la Madonna . Ora noi pieni di nedetto . Quando gli si parlava di Dio o
imperitura gratitudine verso Dio e Maria dei doveri di cristiano, ei sempre finiva col
SS . che, invocata, non sa negar grazie a dire : La Chiesa ! i Sacramenti ! Oh, io morrò
nessuno, anzi dirò, previene i bisogni e i bene lo stesso, poichè non faccio male a nes-
desiderii dei fedeli che a Lei ricorrono ; noi suno . . . anzi. . .. Il poveretto era libero pen-
assecondiamo il voto per noi fatto da una satore e apparteneva ad un'infame setta .
pia giovinetta, accorsa in nostro soccorso, e Ma la potente Regina Ausiliatrice, la ce-
mandiamo ciascuno, secondo le nostre forze leste Madre che m'accolse per figlia, ebbe
un' offerta a cotesto santuario, acciò per pietà del mio dolore e del mio affetto, e mi re-
mezzo dell'Augusto Sacrifizìo sien rese gra- galò quell'anima cheil demonio crudele go-
zie condegne dei favori stragrandi e molte- deva d'aver già sua per sempre . E seppe bene
plici, di cui ci ha ricolmi questa Madre delle Ella rompere gli infernali vincoli ! Il caris-
Misericordie ! Evviva Gesù ! Evviva Maria! simo zio fu colto da siro nell'esofago che lo
Reno di Tizzano, 10 Agosto 1894 .
inchiodò per più mesi in letto con atroci do-
lori, lasciando la mamma mia, la zia e le
CLOTILDE MARCHINI IN GUIDETTI . due figlie nella massima angoscia . Io soffrivo
per lui, per tutti .. . Era il tempo del mira-
colo e lo chiesi, unendomi cogli afflittissimi
parenti a pregare, ad offrire sacrifizi . Il
Un triduo a Maria Ausiliatrice male peggiorava, i molti consulti erano in
- Un terribile flemone si formò nel dì 13 lu- disfavore, l'ammalato straziava l'anima e
glio alle reni del nostro primogenito, bimbo tutti temevamo una certa sciagura . - Come ?
di 15 giorni appena . Visitato alla sera da non vedrò più mio zio? Oh, Maria, se gli
valente chirurgo, questi disse trattarsi di cosa fui divisa in terra, fate che gli sia unita
gravissima tanto per il carattere maligno ed in- in Cielo! Oh! Maria Ausiliatrice, Madre mia,
fettivo del male, quanto per l'età del malato ; mostratevi potente qual siete! .. . Lo so, oc-
ed esser necessaria subito un' operazione, la corre un miracolo, ma Voi me lo potete con-
quale fu compiuta verso la mezzanotte . Il cedere... Ottenetemelo, o Maria i ed io lo
mattino seguente il pericolo continuava più pubblicherò a tutti, lo porrò nel Bollettino
che mai, ed il medico affermò esser il caso Salesiano . . . - Tutti temevano ; ma io, sebbene
quasi disperato ; nel pomeriggio s' aggravò ricevessi nuove sempre più dolorose del caro
ancora e da un momento all'altro il piccino infermo, pure avevo fede in Colei che ot-
sembrava dovesse soccombere . Al colmo del tenne da Gesù innanzi tempo il primo mi.
dolore ci venne il pensiero di rivolgerci a racolo : e andavo ripetendo : - Maria, o
Maria Ausiliatrice, alla quale dovevamo tanta Madre mia, se tutti mi fossero contro, io cre-
riconoscenza per altri segnalati favori otte- derò sempre che mi farete la grazia . - Poi
nuti, ed entrambi incominciammo subito un gettandomi innanzi a Gesù Sacramentato,
triduo, promettendo di fare un'offerta e pub- poneva sull' altare le lettere che scrivevo
blicare la grazia se Maria SS . ce l'otteneva. allo zio ed ai parenti, promettendogli un
Come per incanto il bimbo si quetò ed ad- mese di speciali preghiere, di sacrifizii dolo-
dormentò tranquillo . Alla sera il medico gli rosi e di aumentare le mie forze per farlo
trovò un grado meno di febbre, rinnovò amare . Riprese le lettere, le feci subito
quindi l'operazione e ci lasciò con un bar- spedire, e ben presto ne ebbi risposta che
lame di speranza . Al 16 luglio si compiva avevano commosso assai il mio caro zio .
il triduo, e noi proprio in quel dì abbiam avuto Intanto io, colle mie allieve e consorelle, pre-
la somma gioia di sentirei dire : È fuor di gavo, pregavo di cuore Gesù Sacramentato e M .
pericolo, è salvo ! Ora è perfettamente gua- Ausiliatrice, sempre fiduciosa di ottenere il de-
rito . Grazie quindi a Maria Santissima!
siderato favore . Per ventitrè giorni non seppi
Torino, 11 Agosto 1894.
GELSO E LINA CONIUGI GARIGLIO .
più nulla da nessuno, . . . Scrivevo, e nulla . .
questo silenzio angoscioso mi straziava il
cuore . Avrei voluto volare al letto del-
l'amato sofferent*e, dargli la mia vita, la mia
fede.. . ma le mie occupazioni, il mio dovere
Miracolosa conversione . - Fi- non mcl consentivano, e offriva a Dio an-
glia di Maria Ausiliatrice da dodici anni, che questo sacrifizio . Finalmente al 23 mag-
non lasciai istante senza chiedere a Dio gra- gio, mentre faceva scuola serale, mi si con-
zie e benedizioni speciali pe' miei cari . Ma segna una lettera . L' aprii tosto tutta
un'anima in particolare mi stava molto a tremante, ma pur fiduciosa. Era la mamma
cuore, quella di un mio zio medico . Sacrifi- che mi dava la bella nuova che mio zio s'era
zii e preghiere, suppliche e Comunioni, tutto confessato, e che sopportava più rassegnato
offrivo a Dio ed alla celeste Madre Ausilia- e con pazienza cristiana i terribili suoi do-
trice per la di lui salvezza! Dalla sua gio- lori . - O Gesù, o Maria, grazie! gridai ...

2.10 Page 20

▲back to top


Mio zio s'è confessato . - Feci osservare alle
allievo che la grazia era concessa alla vigi-
lia del Corpus Domini e della festa di Ma-
ria Ausiliatrice . Non so dire cosa provai
nell'anima ; solo posso dire che mi sentii viep-
più accrescere nel cuore la fiamma d'amore
per Gesù Sacramentato e per Maria Ausilia-
trice . - Ma questo non bastava ; io volevo che
l'amato mio zio facesse pur la S . Comunione.
Scrissi tosto raccomandandone la riuscita
alla mia buona mamma, raddoppiando le mie
fervide suppliche a Maria Ausiliatrice ; ed un
mese dopo, ai 22 di giugno, mi giunse l'an-
nunzio che il mio povero zio era partito per l'e-
ternità e che gli si facevano i religiosi funerali .
Due giorni dopo una lettera della mamma
mi assicura che lo zio aveva fatta una santa
morte e che non contento di ricevere lui solo
il S . Viatico, volle che anche quei di fami-
glia facessero insieme con lui la s . Comu-
nione, dopo della quale, fatta prendere in
mano la corona del S . Rosario, fece da tutti
promettere a Dio su quella di non allonta-
narsi mai più da Lui, « perchè, son sue pa-
role, lungi da Dio si soffre troppo ! » . - Que-
sta conversione è una delle grazie più grandi
che io abbia ricevute, e desidererei che
fosse stampata per far conoscere a tutto il
mondquatèboGesùSacrmnto,
quanto è potente Maria Ausiliatrice . Oh! sì,
grazie al Dio che affanna e che consola! Sien
grazie a Colei che sempre benefica i cuori
che a Lei s'affidano! .
Nizza Monferrato, 24 Agosto 1894 .
SUOR MARGHERITA VEZZOLI .
Grazie a Maria ! - Serpeggiando da
più di due anni in questo paese la difterite, con
sommo dolore vedemmo, il giorno 5 marzo
di quest'anno, cadere colpita dal terribile e
dolorosissimo male la rispettiva nostra figlia
e sorella di anni quindici . Sorpresala nel
modo più violento e con forma la più mali-
gna, progredì il male in brevissimo tempo,
fino a costringerci ad attendere ormai di i-
stante in istante il momento fatale . Un giorno,
ridotti al colmo della costernazione, sparendo
ormai anche le ultime speranze di vincere
coll'arte il male ribelle, ci rivolgemmo a Ma-
ria SS . Ausiliatrice, e avutane l'immagine,
la ponemmo su quel letto, che ad ogni ora
pareva dovesse diventare capezzale di morte .
Da quel momento, oh Vergine A. usiliatrice!
colla fiducia ritornarono i segni della grazia
futura. Superata la spasmodica crisi della difte-
rite, vennero non meno minacciosi e spasmo-
dici i postumi del male, e un giorno tra gli
altri assalita da insulti violenti di cuore era
ridotta a tale, da rendersi urgente ammini-
strarla l'Estrema Unzione . Fu allora che, in
tanto frangente, presenti varie persone, po-
stale in fronte l'immagine di Maria Ausilia-
trice, cessato all'istante ogni disturbo, venne
un benefico sonno, che la restituì alla mera-
viglia di chi, vistala la sera, più non cre-
deva poterla rivedere al sorgere dell'alba .
Ogni nuovo pericolo aumentava la nostra
fede, col pensiero dei pericoli superati, ed
ora, con stupore di tutti è ritornata alla pri-
miera salute . Il medico, esperto della vio-
lenza del male, ci ripeteva testualmente : « Po-
tete farne un quadro . Di questi casi così gravi,
ne guarisce uno su cento . » Noi ringraziamo
la Vergine SS . Ausiliatrice e ringraziamo
cotesta Direzione se vorrà dar luogo nel
Bollettino Salesiano alle nostre parole .
Somma Lombardo, 1 Settembre 1894 .
TERESA RIPAMONTI ved . RivA e
figlio ANTONIO RIVA
Riconoscenza ! - Il M . R . Sacerdote
Biellese D . G . B . riconoscente a Maria SS .
Ausiliatrice per avergli ottenuta la guari-
gione da una mortale malattia che l'aveva
portato all'orlo della tomba, inviò dapprima
una tenue offerta promessa, e poi venne e-
gli stesso al suo santuario in Torino a ren-
dergliene le dovute grazie .
Torino, 18 Settembre 1894 .
Sac . ANGELO LAGO .
Confidenza in Maria . - Tormentata
da grave malattia di tifo versavo in non
leggiero pericolo di vita, quando, avendo
conosciute le molte grazie che la Vergine
Ausiliatrice concede a chi fervorosamente La
invoca, ricorsi a Lei, ed Essa fu la mia sa-
lute . Il male ben presto diminuì, ed in breve
riconobbi un repentino miglioramento, finchè
la mia guarigione fu perfetta . Devotissima e
riconoscentissima, mentre faccio tenue offerta,
rendo pubblica testimonianza verso la gran
Madre di Dio, nostra speranza e nostro ri-
fugio .
S . Michele d'Asti, Settembre 1894 .
CATTERINA GIVOGRE .
Rendono pure grazie infinite alla potentis-
sima Ausiliatrice dei Cristiani per segnalati
favori ottenuti mediante la sua protezione i
seguenti
Sac . Bartolomeo Brezza, La Morra (Cuneo) (100) . -
D . Gio . Battista Bussetti, Novi Ligure - Giovanni
Merlo fu Francesco, Lazzaro Reale. - Maria Girodo,
Torino . - Maria Metelli . - Carolina Panseri, Ved .
Pellegrini, con l'attestazione del proprio Prevosto Vie .
For . Chignolo d'Isola (Bergamo) . - Sig.O r,aCA c-
cimiano Monferrato . - Maria Spalasso, Labello Ligure .
- E . B . Professore, Torino. - Lucia Mina, Maestra,
Villarbasse. - Corinna Luciani, Deniolli, Como . -
L . Mainero, Torino -Margherita Schierano, Montiglio
- Rosa Ferrando - Sig. Elisa Coopmans Contessa de
Yoldi, Castel Carnasino (Como) . - Una povera Orfana
di Arenzano . - Maria Cerutti, Borgomanero . - C . Sal-

3 Pages 21-30

▲back to top


3.1 Page 21

▲back to top


vatore, Castronovo . - Maria Torelli, Costigliole d'Asti,
- Ch. Maria Giuseppe Boldilli, Celana. - Sigra N . N .,
Vizzini (5) . - Regina Bertacchi, Torino . - Maria Sil-
va no, Torino - Paolo Chiarena, Igliano . - Carolina
Gallio ne, Fontanile . - Orsola Paroiari, Cloz (Tirolo) .
-Una Cooperatrice di Toscana.- Rosa Pollone Ved . Co-
minetti. - Paolina Veglia, Beseragienna .-Sigra P . A.
Asti. -I Coniugi Angela ed Angelo Grossi, Borghetto Bar-
bera. - Maria Rossi, Torino . - Irene e Roberto Zavat-
taro, Borgo S . Martino . - Transito Videla, Mendoza
(Repubblica Argentina) . - Givogri Giuseppe, Foglizzo .
- Pagliasotti Domenica, Torino . - Chiaptone Lucia,
Carniagnola . - Garrone Giovanni, Baldisser o . - Ba-
gnasco Rosa, Torino . - Moutellino Bartolomeo . - Rei-
naudi Maddalena, Torino - Bretto Margherita, Mon-
tanaro- Gola Teresa, Pienezza .-Penna Carlo, Robbio
(Acqui) . - Truncano Margherita, Torino . - Rolone
Giovanni, S Gerinano . - Sacerdote Marchisio per A . C,
Borgo S. Martino - Sac. Gallo Pietro Vice-Curato,
Trinità - Novaresio Maria, Torino . - Baracco Gio-
vanni Priocca. - Nelva Clementina, Torino - Appen-
dino Maria, Carignano . -D . Bruno, Chivasso . - Barco
Carlo, Fresonara (Alessandria) . - N . Margherita, Pr a lor-
mo . - Suor Maria Coletta p . S . S . C . - Tonello Domenico,
Cigliano. - Balbo Alessando, Torre S . Giorgio . - Rocca
Giorgio, Cherasco . - Carlina Teresa, Racconigi . - Casa
Domenica - Mignotti Maria, Nichelino . - Ferrari An-
tonio, Torino . - N . N ., Piova (Castellamonte .)-Mestarini
Sostene - Guglielmo Elia, Isolabella . - Cullino Giu-
seppa, Rivoli - Cavaia Catterina- Ramello Giovanni,
Osasio. - Cerutti Maria, Volpiano - Baravalle Carolina
Torino . - Gabutti Adelina, S. Germano Vercellese -
Barello Vittoria, Torino . - Durando Giuseppe, P-iubes .
-Devalle Francesco, Cavallerleone . - Dellarossa Maria
idem . - Tomatis Carlo . Maddalena di Possano . - Bo-
.g etto Giacomo, Gas te/rosso . - Monticone Margherita,
S Damiano d'Asti . - Tacco Giovanni, Vezza d'Alba.
- Rabbino Anna, Villafranca d'Asti . - Frola Bigio,
Montanaro . - Gaglione Carolina, Fontanile, -Abellonio
Antonio, Priocca . - Pronino Antonio . Moretta . - Ber-
ghie Giuseppe, Bruson . - Talloni Lucia, Senni Ber-
nezzo . - Andero Anna, Casalgrasso . - Chiappone A-
lessandro, Melazzo d'Acqui . - Porta Michele, idem . -
Goglier Giacomo, Rovello . - Petigiani Donata, Avi-
gliana. - Signorile Teresa, Rovello. - Banducco Fran-
cesca, Saluzzo . - Gallo Catterina, Torre S. Giorgio - .
Tenevella Michele, Rivoli - Arduino Francesca, Chi-
vasso . - Fascio Giovanna, Castelrosso . - Ferrero Ce-
lesta, Torino - Perucca Angela, idem - Ge D . Ercole
Prev . Lornello . - Gibello Pietro, Castelrosso . - Ga-
reggio Maria, Castelrosso . - Gareggio Giuseppa, Ca-
stelrosso . -Gareggio Agnese, Cestelr os so . - Bagnati Lui-
gi, Bellinzago . - Giulia Carolina, Bellinzago . - Bianco
Teresa, Villanova d'Asti . - Bianco Margherita, Villa-
nova d'Atri . -Bianco Lucia, Villa-nova d'Asti . -Mosso
Anna, Villanova d'Asti . - Figazzola Teresa, Occimiano .
Caneparo Angelo, Alba . - Dna Paolo, Carntiagnola . -
Occello Maria, Carantiagn.a . - Camerauo Cristina, Asti .
- Ponte Anna, Bibiana. - Girando Lucia, Bibian,a .
- Morandi Maria, Agra - Caaterinn laddalena, To-
rino . - Fonti Luigia, Torino . - Zucchi Giuseppe,
Mogli.aao Alpi - Albina Ved. Ferrara . Torino . -Bovio
Carolina, Bellinzago . - Acastello Antonio, Mistrù (A
merica del Sud) . - Luigi Barberis, Torino . - Emma-
nuole Lardone. - Catterina Barberia, Pinerolo . -
D . Settimio Fiorelli , Chivasso . - Anna Delmastro ,
Torino .
sanno così bene corrispondere alle premure dei
loro Direttori e Catechisti.
II .
Gara Catechistica all'Oratorio di Novara - 17
Sett. 1894 . È la prima volta, dacchè Novara
ha la fortuna di vedere aperta tra le sue mura
questa benefica istituzione, che assiste ad una gara
catechistica , nuovo genere di trattenimento per
noi e interessantissimo . È questa una prova novella
che fa conoscere quanto si operi di bene all' O-
ratorio per la sana educazione della gioventù, ed
una ragione di più per muovere i genitori a man-
darvi con sollecitudine i proprii figli .
La gara si tenne nel teatro dell' Oratorio ; il
palco era tutto pavesato con bandiere : nel mezzo
sorgeva maestosa la simpatica figura dell' amico
della gioventù, D . Bosco, e bellamente esposti si
vedevano i premi che dovevano essere distribuiti
ai giovanetti . Presiedeva alla gara S . Ecc . Rev.
Mons . Pulciano . Salutato al suo arrivo da un coro
di ragazzetti, che cantavano all' harmonium una
canzoncina di circostanza , fu letta al suo indi-
rizzo una bella poesia da un giovane assiduo fre-
quentatore dell' Oratorio ; indi, dopo la recita di
un dialogo sull' importanza del Catechismo , si
die' principio alla gara . A schiere si avanza-
vano i ragazzi , tutti messi a festa , innanzi a
Sua Eccellenza per recitare , e faceva proprio
piacere sentirli rispondere francamente alle do-
mande che venivano loro fatte . Si conosceva
che l'avevano studiato a meraviglia, e ciò torna
a lode non solo di loro , ma ben anche di quei
buoni Seminaristi che li aiutarono in sì nobile
compito E questi bravi Chierici furono compen-
sati delle loro fatiche dalla splendida prova che
diedero i ragazzi in quest' occasione . Eccitavano
proprio curiosità e interesse ; scorrevano il Ca-
techismo della Diocesi in tutte le sue parti senza
intopparsi menomamente e recitando con senso
e precisione .
La gara ebbe un esito felicissimo , e l'amatis-
simo nostro Vescovo fu pienamente soddisfatto
si compiaceva di interrogare e distribuire di
propria mano i primi premi , cosa che faceva
gongolare di gioia quei buoni ragazzi . Intanto
noi ci rallegriamo coll'ottimo Direttore dell'Ora-
torio e coi buoni chierici che lo aiutano, e augu-
riamo loro sempre prosperi successi, perchè pos-
sano, da questi incoraggiati, continuare alacre-
mente a ben educare la gioventù che tanto ne
abbisogna .
P . T . Coop . Salesiano .
VARIETÀ
ECO DEGLI ORATORII FESTIVI.
I.
Abbiamo ricevuto belle relazioni delle feste di
piSe.rdLaauirge, i nceledibraStaen
negli Oratorii festivi di
Gregorio presso Catania
San-
e di
San Giovanni la Punta pure in Sicilia. Ci rin-
cresce che siano arrivate un po' troppo in ri-
tardo e siano anche un po' lunghette . Noi ci con-
gratuliamo di cuore con quei cari giovanetti che
Una preziosa visita.
Il giorno 11 ottobre il nostro Oratorio ebbe
l'onore d'essere visitato da S . Em . il Cardinale
Michelangelo Celesia, Arcivescovo di Palermo .
L'Eminentissimo Porporato, di ritorno da Lourdes,
volle da Genova portarsi a Torino por ossequiare
l'Ecc .mo Arcivescovo Mons . Riccardi . Quindi vi-
sitò la Metropolitana, la S . Sindone, la Consolata
ed in ultimo la nostra Chiesa di Maria Ausilia-
trice ed il nostro Oratorio .

3.2 Page 22

▲back to top


Il Cardinal Celesia è un venerando vecchio di
circa 81. anno, essendo nato in Palermo il 13 gen-
naio del 181.4. Appartiene alla Congregazione Be-
nedettina Cassinese . È insignito della Porpora dal
10 novembre del 1884 ed ha il titolo cardinalizio
di S . Marco .
La Scuola di Religione in Parma .
Questa scuola, istituita dalla venerata memoria
di Mons . Miotti ed affidata ai Salesiani, va con-
tinuamente acquistando ascritti ; divisa in di-
verse sezioni , essa conta oltre 400 giovani,
molti de' quali frequentano le scuole universita-
rie . È difficile apprezzare , degnamente il bene
che fa questa scuola tra la gioventù cattolica . La
mia parola è incapace a parlarne come si deve ;
pur volendo darne un cenno ai lettori del Bollet-
tino, giacche mi è concesso, citerò quanto in pro-
posito scriveva l'ottima Sveglia di Parma nel suo
numero 55 del 16 giugno scorso in un articoletto
di cronaca, in occasione della premiazione degli
alunni di detta scuola .
« Due motivi (così il detto giornale) trassero a
Parma S . Em . il Card . Ferrari subito dopo la
sua elevazione alla sacra porpora . Dare un segno
di affetto particolare alla sua città natale, e ap-
pagare un vivo desiderio della gioventù cattolica
Parmense . -- Si erano appena chiuse le lezioni
di Religione in Episcopio, quando si seppe che
Mons . Ferrari era stato eletto Cardinale . Un ma-
gnifico pensiero sorse tosto nella mente dei no-
stri giovani : - avere il novello Cardinale a pre-
siedere quella che per loro doveva essere sempli-
cemente una festa domestica per la distribuzione
dei premi, ma che invece riuscì addirittura una
festa cittadina, o meglio un nuovo trionfo del
Card . Ferrari .
» Noi non possiamo pensare a quella festa
senza provare un senso di commozione singolare .
Vedere a Parma dei giovanotti che il bel mondo
vorrebbe suoi, vedere un mucchio di studenti
universitari che avanti ad un pubblico immenso,
nuovo a questi fatti, veder quei giovani, dico,
a dichiararsi cattolici, ad affermarsi tali avanti
ai loro colleghi avversarii, è un fatto così imponente
che davvero non ce lo saremmo aspettato a Parma .
L'accademia, se così la si vuol chiamare, era
indetta per le ore 20 di venerdì (8 giugno), ma fin
dalle 19 1/2 il nostro vasto e bel S. Giovanni comin-
ciava a parere troppo angusto . Sacerdoti, reli-
giosi, monsignori, ufficiali , soldati, signori, si-
gnore, giovani e ragazzi : tutti accorrevano a
S . Giovanni, talchè alle 20 si fu costretti a chiu-
derne le porte per impedire inconvenienti . I no-
stri bravi giovani si moltiplicavano , si centupli-
cavano per trovarsi dappertutto, e a tutti fare
gli onori di casa . Alle 20 arrivò finalmente la
desideratissima . . . luce elettrica e fu uno stupendo
colpo d'occhio salutato da un'oh ! sonoro di tre-
cento e più giovani stanchi omai di stare allo
scuro . Non mancava più che il Cardinale, tratte-
nuto dalla splendida, spontanea e veramente de-
mocratica dimostrazione dei popolani di oltre
torrente . Alle 20 e 35 una marcia trionfale spri-
gionantesi annunzia il Cardinale . Pare che la
maestosa cupola del Correggio debba cadere : im-
mensi e fragorosi applausi scoppiano da tutte le
parti . E il Cardinale si avanza sorridente bene-
dicendo a tutto quel mondo giovane che lo divora
col suoi occhi ; e a stento può trascinarsi al suo
posto, sotto un magnifico padiglione circondato
dalle rappresentanze di tutto il Clero e laicato
cattolico della città . Dato sfogo alla prima com-
mozione degli animi, i cantori Salesiani spandono
su tutta l'assemblea un'onda di raccoglimento e
di religioso silenzio col Bone Jesu di Palestrina .
Quindi Mons . Vicario Capitolare, coll'animo com-
mosso, espone all'Eminentissimo ed ai convenuti
il motivo della festa, e poi colla tenerezza di un
padre presenta e raccomanda al Cardinale i
suoi figli, perché glie li benedica e li conforti
nel bene . Uno scoppio di applausi coprono le pa-
role di Mons . Vicario. Con gentil pensiero i can-
tori ci fecero gustare ancora, una volta l'impa-
reggiabile Ave Maria di Palestrina, già eseguita
alla Steccata per la commemorazione Palestri-
piana .
» Ma il clou della serata furono quelle che il
modestissimo programma annunziava quali sem-
plici parole dei giovani signori Pio Benassi, Te-
renziano Marusi e Giuseppe Broli . Parbleu ! se
si chiamano parole queste, quali saranno poi i
discorsi di questi giovani fatti uomini? Il signor
Benassi con esattezza e precisione matematica
fece la storia del movimento giovanile cattolico
parmense e disse chiaramente i doveri dei gio-
vani cattolici di fronte agli avversarii . La sere-
nità del suo dire fece una bellissima impressione
su tutti, e solo il desiderio di non interrompere
il suo lindo ragionamento trattenne gli applausi
sino alla fine delle sue parole . Al sig . Benassi
successe il sig . Marusi, il gentilissimo professore
di piano, che a nome de' suoi compagni ringraziò
Sua Eminenza dell'alta degnazione avuta per loro
ed affermò in modo franco il loro attaccamento
al Papa . Il signor Broli poi ottenne un vero suc-
cesso . Parlò del carattere cattolico con tale ac-
cento di convinzione, precisione di idee e slancio
giovanile, che i bene, bravo e i battimani si suc-
cedevano freneticamente . - Mise un po' di calma
negli animi l' Adoramus di Palestrina . I versi
letti dal nostro giovane poeta signor Francesco
Zanetti ci trasportarono ai primi anni di Sua E-
minenza, che ne fu visibilmente commossa . Un
generale applauso accolse poi il modestissimo
Don Baratta, direttore delle Scuole di Religione,
che si presentava a ringraziare Sua Eminenza e a
dare l'addio e l'arrivederci a' suoi cari giovani .
Mirabile la brevità e chiarezza con cui riassunse
a modo di ricordo tutto l'insegnamento di un
anno . Il suo modo di parlare e di esporre le
cose anche più astruse ci spiegano il trasporto
dei giovani verso questo giovane prete .
» Ma l'occhio dei giovani, specialmente dei più
piccoli, correva al banco dei premi . Per la mu-
nificenza di Mons . Pietro Tonarelli, Vicario Gene-
rale, furono distribuiti circa 90 premi in eleganti
volumi con ricchissime legature ai giovani più di-
ligenti e studiosi delle varie classi . Ai giovani
poi della 1 a classe (Universitaria, Liceo, Istituto
Tecnico e Ginnasio sup .) era stato proposto un
lavoro a concorso per quattro premi speciali in
danaro . La Commissione esaminatrice aggiudicò
il 1° in lire 100 al sig . Pio Benassi, il 2° in lire 75
al sig . Paride Melloni, il 3° in lire 50 al sig . Ca-
millo Pariset, ed il 4° in lire 25 al sig . Francesco
Galli .
» Finita la distribuzione, fra il più rispettoso
silenzio si alza il Cardinale e prendendo argo-
mento dalle parole dettegli sul principio da Mon-
signor Vicario e da alcune altre dei giovani che
parlarono , fece uno stupendo discorso, da cui
traspariva la larghezza di vedute dell'Eminentis-
simo Porporato, ma specialmente la bontà del

3.3 Page 23

▲back to top


suo cuore . Ringraziò i giovani di avergli fatte daco colla sciarpa tricolore, l' Onor . Giunta Mu-
provare in quella sera delle commozioni non mai nicipale colle due bandiere del Comune, poi la
provate in Parma, ringraziò a nome di tutti i bandiera della Compagnia del SS . Sacramento ,
lfiagli di Don Bosco che con tanto amore condus- banda musicale ed una folla immensa di po-
sero la Scuola di Religione, incoraggiò i giovani polo .Alporiedsuntori,lSndaco
a proseguire coraggiosi nella via intrapresa, rac- pel primo diede loro il benvenuto esclamando ad
comandò alla loro riconoscenza il fondatore della alta voce : « Siate i benvenuti, o figli del grande
Scuola di Religione Mons . Andrea Miotti di v . m . D . Bosco ! Su , proseguite festosi il vostro cam-
e conchiuse con la benedizione, ricevuta da tutti mino, o buoni Salesiani, giacchè voi siete ansio-
con vivo sentimento di divozione . Gli animi lun- samente attesi quali amici, quali fratelli ! » Ri-
gamente trattenuti dal rispetto scoppiarono allora spose tutto il popolo con una entusiastica accla-
in un subisso di. applausi, che uniti alle poderose mazione a D . Bosco ed ai Salesiani . Intanto si
note della marcia finale producevano una gene- formò il corteo , che , passando in mezzo a due
rale frenesia . La gente si riversava sul Cardinale, fitte ale di popolo che continuamente acclamava
tutti ne volevano baciare l'anello, molti non po- agitando i cappelli e per una via tutta cosparsa
tendo sperar altro ne baciavano la Sacra Porpora . di fiori, s'avvicinò al paese seguito dalla banda
Era uno spettacolo commovente . A stento Sua musicale che alternava melodia a melodia. Giunti
Eminenza potè ritirarsi nella sacrestia in tanto al paese scoppiò una salva di moschetteria , le
che la chiesa si sgombrasse, per rientrarci poi a campane proruppero in un concento a festa, e le
gustare lo spettacolo tutto nuovo della cupola acclamazioni che salivano alle stelle ed una piog-
del Correggio illuminata a luce elettrica .
gia continua di fiori da tutte le case accompa-
» Sul piazzale di S . Giovanni moltissimo popolo gnarono questi baldi giovani fin sul limitare della
aspettava il Cardinale che vollero accompagnare Chiesa parrocchiale . Alle 10 vi fu Messa solenne,
fra gli applausi fino al Seminario . Il Cardinale cantata dagli stessi giovani salesiani , accompa-
era commosso . Si voltò e fra un generale silenzio gnati dalla banda musicale. Al Vangelo ascese il
ringraziò i Parmigiani delle dimostrazioni di af- pergamo il Rev . D . Piccollo, Direttore della no-
fetto date alla sua persona, gli assicurò che non vella Casa, il quale intrattenne per circa un'ora
gli avrebbe mai più dimenticati e data a tutti la l'affollato uditorio , che tutto riempiva la vasta
felicissima notte, si ritirò . Tutti erano commossi Chiesa , sul consolante argomento della Natività
per la bontà e popolarità del Cardinale . La festa di Maria che allegrezza portò a tutto il mondo ,
finì senza che alcun inconveniente turbasse la rivolgendo pure speciali parole di ringraziamento
bellezza paradisiaca di quella sera .
pel cordialissimo e solenne ricevimento loro fatto .
» Noi non possiamo finire senza porgere le no- Per ancor di brevità e per non offendere di più
stre più vive congratulazioni al Molto Reverendo la modestia di questi alunni del Santuario, tacerò
Don Attilio Tramaloni, curato di S . Giovanni, ai delle altre dimostrazioni di stima e d'affetto loro
Salesiani e ai nostri giovani che organizzarono date in quella giornata. Solo mi permetterò di
una festa così bella . Congratulazioni e ringrazia- far notare un fausto presagio per questa novella
menti specialissimi dobbiamo poi tributare alle Casa, che fortemente corrobora le nostre speranze
Autorità che in modo inappuntabile provvidero su di essa . L' apertura di questa Casa si effet-
all'ordine interno ed esterno . Sappiamo anzi tuò al mattino : essa quindi crescerà e risplenderà
che Sua Eminenza ebbe parole a questo riguardo . » sicuramente come il sole che allora spuntava ;
Fin qui la Sveglia . Debbo ora aggiungere l'inaugurazione si celebrò nel giorno solenne della
qualche cosa di mio per mettere in luce l'ope- Natività di Maria : come Maria quindi crescerà
rato dei Salesiani in Parma 9 - Parmi inutile, nelle benedizioni di Dio .
poichè si sono citate delle cifre e dei fatti, con- Ringraziamo adunque di cuore Iddio e la Ver-
tro cui ogni eloquenza è un fumo !
UN COOPERATORE SALESIANO .
gine SS . che vollero regalare il nostro paese di
grazie sì belle , e dopo Dio . ringraziamo pure
pubblicamente il Rev.mo P . Aignemi che nella
sua generosità volle dotare la sua patria di que-
sta Casa, di benedizione . Oh! sì, voglia Maria SS .,
la benefattrice e la protettrice delle Opere Sale-
Da S . Giovanni la Punta a S. Gregorio .
siane, ricompensare questo pio Sacerdote e sten-
dere il suo potente visibile patrocinio sopra della
Se è vero che i cavoli trapiantati crescono Casa Salesiana da lui promossa, per farla dav-
meglio , ottime speranze si hanno a concepire vero crescere e prosperare alla maggior gloria
della nuova Casa Salesiana di S . Gregorio (presso di Dio e pel bene della gioventù di questo e di
Catania), la quale finalmente si è qui stabilita molti altri paesi .
in un modo fisso, dopo aver fatte ben due tappe,
a Nunziata di Mascali ed a S . Giovanni la Punta .
Il giorno otto settembre , festa della Natività
UN AMICO DEI SALESIANI
DI S . GREGORIO.
di Maria , dopo di aver ringraziata la Vergine
SS . dei benefizii ricevuti in S . Gio . La Punta,
durante lo scorso anno scolastico, ed implorate le
celesti benedizioni sopra del Vicario della Dio-
Anche nella Spagna si va avanti .
cesi Catanese Mons . Caff , che loro con isquisita
bontà aveva ospitalmente concessa la villa del Mesi sono, un diario spagnuolo annunziava come
Seminario, questi cari Salesiani lasciarono quella pel nuovo anno scolastico i figli di Don Bosco
loro provvisoria abitazione per venire a stabilirsi apriranno un nuovo Istituto a Vigo in Ispagna ,
definitivamente in S . Gregorio , dove furono ac- nella Provincia di Pontevedra, nell' antica Gali-
colti come in trionfo .
zia . E questo si deve allo zelo ed alla costanza
Stavano ad aspettarli fuori del paese il Rev .mo del Sig . D . Leopoldo Gómez di quella città , il
Parroco P . Mignemi , a cui specialmente devesi quale si è adoperato per procurar loro la bella
la venuta tra noi dei Salesiani, l'Ill.mo Sig . Sin- estensione di 5128 m . q . di terreno .

3.4 Page 24

▲back to top


I Salesiani al Portogallo .
Un'altra bella e consolante notizia del movimento
Salesiano è pur la seguente : L'ultimo sabbato di
ottobre partiva dal porto di Genova per via di
mare un piccolo gruppo di Salesiani alla volta
del Portogallo . Essi toccarono Barcellona e di lì
si portarono per terra a Braga, dove erano ansio-
samente attesi . Vi andarono per prendere la di-
rezione di un antico Istituto di quell'importante
città . Speriamo di poter nei numeri seguenti por-
gere ai nostri lettori notizie anche da quella re-
gione .
Presso la casa natia di D . Bosco .
D . Bosco fin dai primi anni del suo ministero
sacerdotale aveva fatto erigere presso la sua ca-
setta natta una piccola cappella , ed ogni anno
vi si recava con alcuni dei suoi allievi a cele-
brarvi la festa del S . Rosario .
Tale costume si continua tuttora dai suoi figli .
Quest' anno vi si predicò tutta la Novena della
Madonna del Rosario, e per renderne più solenne
la festa, oltre ad alcuni cantori, v'intervenne pure
la banda musicale dell' Oratorio di Torino . Es-
sendo troppo piccola la cappelletta, previo per-
messo dell'Autorità Diocesana, si cantò la Messa
solenne nell' attiguo ampio piazzale . Nel pome-
riggio, con l'intervento di S . E . R .ma Mons . Rossi
Vescovo di Pinerolo, dopo il panegirico , si fece
una solenne processione col SS . Sacramento . Quei
buoni villici avevano preparato con molto studio
e lavoro il passaggio trionfale al nostro Dio Sa-
cramentato tra le loro ubertose vigne. Vi erano
accorsi circa tremila fedeli . Al termine della sa-
cra funzione l'Ecc .mo Vescovo celebrante diresse
calde parole di occasione all'affollato popolo : bel-
lamente ricordò che cosa erano i Becchi, frazione
di Castelnuovo d'Asti, che cosa sono al presente
e predisse qual cosa saranno nell' avvenire per
aver dato i natali a D . Bosco .
Dopo le sacre funzioni si tenne pubblica acca-
demia per divertimento di quel popolo, il quale
ogni anno si tiene felice di potere colà rivedere
i figli di Don Bosco.
La dimani i nostri giovanetti si recarono al
vicino paesello di Mondonio a far visita alla tomba
del pio giovanetto Savio Domenico . Furono ac-
colti paternamente da quell' ottimo parroco . I
musici diedero breve concerto, a cui accorse tutto
il paesello : ed un nostro sacerdote rivolse agli
accorsi brevi parole intorno al compianto caro
giovanetto Savio Domenico, fiore bellissimo della
Scuola di D . Bosco .
Conferenza Salesiana .
Pei Collegi Salesiani.
Per risparmio di tempo e di spesa, chi desidera
far accettare giovani nei varii Collegi od Oratorii
Salesiani, dei quali demmo l' elenco nel mese di
agosto, o voglia avere i rispettivi programmi con
maggiori informazioni, sarà conveniente che si
rivolga direttamente ai singoli Direttori, i quali
soli possono subito dare risposta in proposito .
Rimembranze di D . Bosco.
Leggiamo con piacere riprodotte dall'Ill .mo Com-
mendator Luigi Dell'Oro di Giosuè nell'ottimo suo
periodico : « Il Setaiolo o la ricchezza d'Italia »
alcune belle rimembranze della vita di D . Bosco.
Noi ne ringraziamo con la più sentita ricono-
scenza questo esimio nostro benefattore . Figli
dell'incomparabile D . Bosco, non possiamo fare a
meno che provare giocondissima soddisfazione
ogni volta vediamo ricordato con affetto il nostro
carissimo Padre . - Auguriamo pertanto sempre
maggior diffusione al sullodato periodico, che seb-
bene sia solamente trimestrale, tuttavia ha una
tiratura di quasi centomila copie . È una vera prov-
videnza per quanti vogliano occuparsi di bachi
da seta . (Direzione : - Milano, Via Silvio Pellico,
N. 12 .) .
Gli Italiani In Francia .
La Ciotat . (Bocche del Rodano) . - Nella
cappella (detta dei Penitenti) di questa città, of-
ficiata dai Salesiani, si celebrò dalla colonia ita-
liana ivi residente la festa solenne dell' Assun-
zione di Maria , con vero trasporto di divozione .
Alle 6 del mattino vi fu Messa della 1a Comu-
nione di sette poveri fanciulli, i quali si prepa-
rarono a questo grande atto con esemplare edi-
ficazione . Poscia altra Messa in musica verso le
7 1/2.AlaserVpioln,ermactzione
delle Figlie di Maria fatta dal Rev . Signor Par-
roco di questa città . Il degnissimo pastore ebbe
parole di grande incoraggiamento per le associate
animandole a perseverare nel bene incominciato .
Gli italiani profittarono di questa circostanza per
manifestare pubblicamente al Rev. Signor Par-
roco tutta la loro riconoscenza per la paterna
sollecitudine che addimostra per il bene delle
anime loro .
Un bell'inno di circostanza in onore del sud-
detto sig . Parroco chiuse la cara festa lasciando
in tutti la più soave rimembranza.
La Ciotat, il 16 Agosto 1894 .
UN AMMIRATORE
delle Opere Salesiane .
Un corrispondente da Vercelli scrive all'I-
talia Reale in data 22 ottobre : - Il M . R. Don
Pentore Salesiano, che predica in S . Michele il
mese del Rosario, tenne ieri, nella parrocchia di
S . Agnese, una Conferenza a benefizio delle Opere
di Don Bosco . Molti furono gli accorsi e tutti
uscirono soddisfatti . Egli fece conoscere appieno
i beni che apportarono ed apportano tuttora alla
società le Opere suddette, indicando in pari tempo
quali mezzi siansi praticati per sostenerle . La
verità delle sue parole, e la veemenza onde erano
pronunciate eccitarono negli ascoltanti tale en-
tusiasmo, che li avrebbe spinti ad acclamare se
il luogo sacro non l'avesse vietato .
La Pia Associazione
dell'Adorazione quotidiana universale .
Con piacere abbiamo appreso come questa Pia As-
sociazione, già da parecchi anni canonicamente e-
retta in Torino, e della quale parlammo più volte
nel nostro Bollettino, con Breve Apostolico del 21
agosto scorso fu dal S . Padre Leone XIII elevata
alla dignità e titolo di Arciconfraternita, avente,
siccome Primaria, la facoltà di aggregare a sè

3.5 Page 25

▲back to top


simili Associazioni di altri luoghi, nei confini però
dell'Italia, e di comunicare loro tutte le Indul-
genze ad essa concesse .
Quest'atto del Sommo Pontefice chiaramente ci
manifesta il suo vivo desiderio che dappertutto
si estenda un'Opera tanto proficua, qual'è questa
che ha per iscopo di ravvivare in tutte le classi
sociali la fede pratica nella reale presenza di
Gesù Cristo nella SS . Eucaristia .
Eco della voce e dei desiderii del Papa, il Con-
gresso Eucaristico di Torino, il XII Congresso
Cattolico italiano tenutosi in Pavia ed il I Con-
gresso Francescano di Novara raccomandarono
caldamente la diffusione della santa pratica del-
l'adorazione quotidiana a Gesù Sacramentato, fa-
cendo voti ch' essa diventi generale ed abituale
fra i cristiani . Inoltre fecero un caloroso appello
ai Rev. Parroci, ai sacri Oratori, ai Membri di
Congregazioni, Sodalizi, Associazioni Cattoliche,
ecc ., affinchè volessero estendere il loro santo apo-
stolato a favore di quest'Associazione che devo
potentemente contribuire alla tanto sospirata cri-
stiana ristorazione della società .
Mentre godiamo di questi onori resi ad un' O-
pera in apparenza tanto semplice, eppure tanto
vantaggiosa tra i fedeli, noi facciamo umile pre-
ghiera a tutti i nostri Cooperatori e Cooperatrici
perchè vogliano farsi zelanti propagatori di essa
appresso i loro parenti, amici e conoscenti .
Per erigere quest'Associazione e per particolari
informazioni bisogna rivolgersi all'egregio Diret-
tore centrale della Pia Associazione, sig . Prof. D .
Amato Scala, Via Principe Amedeo, 26, Torino .
Per aggregarvisi basta far iscrivere il proprio
nome e cognome nel registro di qualunque Chiesa
ove sia costituita l'Associazione .
L'impegno che si assume ogni inscritto è d'una
visita giornaliera al SS . Sacramento, anche della
durata di un sol minuto, senza però che si com-
metta colpa alcuna trascurandola anche senza
motivo .
Contro i bestemmiatori .
Togliamo dalla Croix, che l'alcalde di Teverga
(Spagna) ha imposto in virtù dell'articolo 586 del
Codice penale colà in vigore un'ammenda di 5 a
25 lire a tutti i cittadini e forestieri che sulla
pubblica via , in un'osteria o in altro pubblico
stabilimento proferiranno bestemmie o parole scan-
dalose . Ordinò inoltre che i recidivi in questa
materia sieno messi a disposizione dei tribunali
per vedersi applicate le pene che si meritano . -
Esempio da imitarsi!
Uomini di Chiesa illustri per beneficenza .
Dalla cronaca contemporanea del quaderno 1051
- 7 aprile 1894 - della Civiltà Cattolica togliamo
quanto segue : « Un giornale cittadino, la Voce
della Verità, nel n° del 9 marzo passa in rassegna
alcuni di questi uomini di Chiesa viventi , i
quali si resero assai benemeriti colla scienza
e colle arti utili e sono : D . Michele Unia, Sa-
lesiano che ad Agua de Dios, non lungi da Bo-
gotà, nell' America meridionale, è a capo d'un
grande ospedale di lebbrosi ; Mons . Sebastiano
Kneipp, Curato di Worishofen in Baviera, il noto
igienista che ha propagata la cura dell' acqua ;
l'Abate Anelli, l'inventore dei forni economici per
diminuire il prezzo del pane alla povera gente ;
l'Abate Candeo, Curato di Mestrino (Padova), che
con intelligenza ed amore cura le malattie delle
viti che ascendono a circa 130 ; l' Abate Oau-
déran, successore dell'ab . Richard, noto idrogeologo
francese ; il Fratello Orsenigo dei Fate-
benefratelli di Roma, illustre nell'arte dentaria e vera
provvidenza dei poveri sofferenti » .
Un Attestato di lode.
Per l'insegnamento religioso nelle scuole .
L' Opera della Conservazione della Fede nelle
scuole d'Italia (che ha sede in Brescia) ha
stampato una petizione da presentarsi ai Muni-
cipii per ottenere l'insegnamento religioso nelle
scuole . Ciascuna petizione è capace di N . 68
nomi e si spedisce gratuitamente a chiunque ne
faccia richiesta . Importa sollecitare questo lavoro,
importa far presto ed avere il maggior numero
di firme dei padri di famiglie , perciò in tutta
Italia si faccia un plebiscito solenne , grandioso
come grande è la fede degli Italiani , perchè la
scuola sia conservata cristiana . Quest' opera ha
un proprio Bollettino mensuale che si spedisce
gratuitamente a tutti i collettori dell'Opera . Detto
Bollettino, che si pubblica in Brescia , è redatto
per bene ed è destinato per far conoscere agli
Italiani l' Opera , il lavorio delle sètte per scri-
stianizzare la scuola : pubblica i fasti delle scuole
laiche, i frutti conseguiti dai cattolici di altre
nazioni nel campo dell' istruzione . Lo si racco-
manda in particolar modo ai Rev. Parroci e Pre-
sidenti di Associazioni Cattoliche . Per quelli che
non possono occuparsi dell'Opera il prezzo di ab-
bonamento annuo è di L . 2,00 , che si devono
spedire al Rev . Bongíorni Prof. D . Emilio presso
la Curia Vescovile, od all'egregio Avv . Cav . To-
vini Giuseppe, Via Antiche Mure 497 pure in
Brescia .
Con piacere pubblichiamo il seguente Attestato
di Lode rilasciato ad un nostro Cooperatore di
Sicilia per aver promosso assai bene l' insegna-
mento religioso nelle scuole del suo paese . Men-
tre ci congratuliamo di cuore con lui, vorremmo
che il suo esempio fosse seguito da tutti gli in-
segnanti della nostra bella penisola . Ecco il do-
cumento in data 6 agosto 1894 :
« Il Sacerdote Giambattista Anzaldi, Vicario Fo-
raneo di Butera, Diocesi di Piazza Armerina (Si-
cilia) assunte le funzioni del Rev . Parroco cha
trovavasi assente ed avendo, a norma della legge,
assistito agli esami di Religione, sente il dovere
di rendere un meritato encomio ai giovanetti
della 5' classe elementare di detto Comune, di-
retta dall' Egregio Prof. e Cooperatore Salesiano
Sig . Enrico Riggio, i quali la mattina del 20 lu-
glio u. s . essendo stati interrogati sulla materia,
risposero con tale prontezza di spirito ed in un
modo così esatto da farne provare una piena sod-
disfazione . L'esame versò sul Catechismo dell'Ecc .
Mons . Mariano Palermo, Vescovo della Diocesi ; e
lo scrivente è ben lieto di poter affermare che dalla
prima fino all'ultima domanda nessuno degli al-
lievi lasciò nulla a desiderare . Or, mentre egli ne
fa plauso ai detti alunni, a loro incoraggiamento
e a stimolo di emulazione dei compagni, non può
non tributare la sua sincera espressione di stima,
di riconoscenza è di affetto al prelodato Sig . Rig-
gio , uno tra i pochi , che sentono l' importanza
della missione di educatore in Italia, il quale sì

3.6 Page 26

▲back to top


è adoperato cotanto e con la parola e con la
stampa a pro dell'insegnamento religioso, fonda-
mento unico di morale e civile progresso . Possa
egli avere degni imitatori in questa santa missione
pel bene della gioventù e della patria ! »
BIBLIOGRAFIA
PANEGIRICI E DISCORSI INEDITI DEL CARDINALE ALI-
MONDA . - Parte Apologetica . - Vol. I . pag . XL-611 .
Tipografia Saleslana - Torino : prezzo Lire CINQUE a
beneficio della Chiesa di S, Gîoachino in Torino .
Opera assai commendevole va compiendo Mons .
Raffaele Forcheri nel pubblicare gli scritti lasciati
dal Cardinale ALIMONDA di sempre veneranda me-
moria . Fecondo di immaginativa, ricco di dottrina,
maturo di senno, ridondante di affetto, l'Alimonda
possedeva tutte lo doti pel ministero della parola ;
e quindi va giustamente lodato per felice abilità
nel tratteggiare con mano sicura la tela dei suoi
discorsi , nel colorirla con leggiadra varietà di
tinte , nel dire maestoso accoppiato alle grazie
dello stile . Del che se già non avessero data lu-
minosa prova i volumi delle Conferenze e dei P a-
negirici pubblicati negli anni scorsi, basterebbero
a darvela gli scritti contenuti nel recente volume .
In questo (dopo l'elogio funebre del Cardinale
stesso letto in Torino con tanto plauso da Mons .
Allegro vescovo di Albenga) si porge il panegi-
rico della SS . Trinità, il cui pregio si rivela dalla
sua partizione stessa , all' arditezza della quale
corrisponde la dottrina teologica ampia, sintetica
e bellamente intrecciata con l' eleganza del det-
tato . La maestria dell'oratore, resa più industre
e dignitosa dall' ardenza del santo amore , si ri-
vela nei discorsi intesi a dimostrare : 1° che Gesù
Cristo trionfa nei secoli ; 2° per qual mezzo Gesù
Cristo trionfa nei secoli . Con arte non meno in-
gegnosa e nobile l'oratore ci fa vedere Maria tipo
della Chiesa cattolica, sublime concetto di santo
Agostino , svolto con rara finezza d'ingegno, con
lunga copia di dottrina . - Sant'Eusebio di Ver-
celli, San Gaetano Tiene, San Filippo Neri, San
Vincenzo do' Paoli dànno occasione al venerato
Cardinale di stendere in ampi discorsi la difesa
della divinità di Gesù Cristo, la difesa del Van-
gelo, il rinnovamento degli Apostoli, lè bellezze
dell'Associazione Cattolica .
A vago ornamento de' gravi scritti enunciati ,
altri non mancano alle circostanze presenti op-
portunissimi e l' apologetica natura del volume
ha degno compimento nella illustrazione dei me-
morabili giubilei, Episcopale di Pio IX e Sacer-
dotale di Leone XIII .
Insomma questo volume si può riguardare come
una ricca miniera di dottrina sacra, da cui il cle-
ro segnatamente potrà cavare grande profitto ,
purchè lo legga e rilegga con calma e pondera-
zione .
Merita un elogio la Tipografia Salesiana , che
fedele al suo buon proposito, seppe procurarcene
una edizione accurata, bella, elegante .
Silvano d'Orba, 21 Settembre 1894 .
PROF . D . G . LANZA
Indirizzare le domande al Can . RAFFAELE FOR-
CHERI, Torino, Via Corte d'Appello N . 2 .
L'Eucaristia e il Rito Pasquale e-
braico moderno. - Rivelazioni di Rocca
d'Adria . - È un interessante opuscolo, che destò
grande impressione al Congresso Eucaristico di To-
rino, ove il noto pubblicista cattolico ha fatto le sue
rivelazioni : è arrivato al sesto migliaio in una
sola settimana . Tutti i giornali cattolici ne hanno
parlato e ne parlano con entusiasmo . - Prezzo
dell'Opuscolo
cent . 20
Calendario della buona stampa . - L'O-
pera in aiuto della buona stampa, visti i salutari
effetti ottenuti lo scorso anno, ha risoluto di dif-
fondere a migliaia e migliaia di copie in tutta Italia,
anche in quest'anno, i più autorevoli e savi ammoni-
menti per allontanare i fedeli dalla compra e dalla
lettura di cattivi libri e periodici, infervorandoli in-
voce all'acquisto e alla lettura di buoni libri e di cat-
tolici giornali . E perchè questi ammonimenti meglio
si imprimano nelle menti, riunirli ad un calendario
composto di tante grandi pagine quanto i mesi, da
restare sospese alle pareti ed esposte alla vista di
tutti, sicchè adempiano, per tutto l'anno, alla loro
sacra missione . Tutti coloro adunque che manderanno
almeno una lira, avranno diritto a chiedere 10 copie
del detto Calendario, per, diffonderle nelle famiglie
loro conoscenti . Quei che manderanno maggiore somma
potranno chiederne un numero maggiore in propor-
zione. Per CENTO copie, Lire CINQUE soltanto, per dar
agio alle Società cattoliche di farne larga distribu-
zione . Si prega che tali offerte siano mandate per
cartolina-vaglia che è il mezzo più economico insieme
e sicuro all'indirizzo : Libreria Arcivescovile per l'opera
della buona stampa, Genova, ovvero all' indirizzo del
Direttore dell'Opera Pr . Luigi Bottaro, Salita Passero,
6, Genova. Nella parte della cartolina riserbata allo
scrivere si potrà dire il numero delle copie che si do-
manda . Raccomandiamo a tutti di secondare con zelo
questa proposta che può far tanto bene .
Foglietti Volanti . - La Sezione Giovani dei
Comitato Diocesano Milanese ha ripresa la pubbli-
cazione dei Foglietti Volanti allo scopo di diffondere
fra la gioventù ed il popolo le sane idee cattoliche,
per mezzo di brevi e vivaci articoli scritti con
stile chiaro e popolare. - I Foglietti Volanti non
usciranno a date fisse : però ogni mese se ne pub-
blicherà almeno un numero illustrato, che verrà sol-
lecitamente spedito ai signori offerenti e benefattori .
- L'offerta minima stabilita in L . 0,50 . Chi farà la
offerta di una lira riceverà per tutto un anno cin-
que copie di ciascun Foglietto Volante . - Per
maggior offerte maggior numero di copie in propor-
zione . - Chi desiderasse numeri di saggio ne faccia
richiesta a mezzo cartolina con risposta pagata .-
Dirigere le offerte, a mezzo cartolina-vaglia al cassiere
della Commissione - Sig . Luigi Ferrario - Via S.
Maurilio, 21 - Milano.

3.7 Page 27

▲back to top


di un Periodico bimensile, che già da molti anni si
pubblica in Macerata, e che ha riscosso l'approvazione
universale del Clero Italiano ed Estero . In questo
Periodico, che è stato concordemente lodato da tutta
la stampa cattolica e specialmente dalla Civiltà Cat-
tolica e dall' Observateur Français, oltreuncmp
Trattato di S . Liturgia, scritto appositamente dal
Direttore, si riportano tutti i Decreti che vengono
emanati dalla S. Congregazione dei Riti , non che le
spiegazioni e i commenti alle Rubriche e ai Decreti
dei più celebri Liturgisti . La Direzione del Periodico
inoltre risolve gratuitamente tutti i quesiti, che in
materia Liturgica possono esser presentati dagli ab-
bonati, e in ogni fascicolo propone allo studio degli
associati tre casi Liturgici e dei precedenti riporta
le soluzioni . - Il prezzo annuo di abbonamento è di
L . 3,50 per l'Italia e di L . 4,50 per l'Estero . - Rivol-
gersi al Rev . D . ARISTIDE GASPARRI , Direttore
del Monitore Liturgico in MACERATA (Marche) .
La Scuola educatrice . - È un nuovo bel
periodico pedagogico didattico delle Scuole primarie,
p reparatorie e normali, che sorge di questo mese in
Roma sotto la Direzione dell' illustre Prof . A . Avóli .
Siccome la Scuola per essere educatrice dev'essere in-
formata alla Religione, a quella Religione che fa miti
gli animi e li lega in vincolo di amore, che insegna
e aiuta a vincere le passioni e addestra al sacrifizio
generoso , che desta i cuori alle più nobili virtù e
solleva a Dio, a quella Religione insomma che ci ha
insegnato Gesù Cristo ed ha per capo venerando il
Sommo Pontefice, così questo nuovo periodico, men-
tre s'occuperà di pedagogia e di didattica, mentre
avrà di mira l'istruzione, la morale ed il diletto,
s'inspirerà agli alti ideali di questa Religione che
rende i popoli veramente civili, educati . Si pubblica
tutti i sabati . - Associazione annua è per l'Italia in
L . 7 ; per l'estero L . 9 ; ogni semestre Lire 4 e 5. -
Rivolgersi : Libreria Paravia, Piazza SS . Apostoli ; op-
pure : Libreria Cattolica A . Colangeli, e G. Fabbri, Piazza
S . Luigi dei Francesi, 22 - Roma .
Cooperatori defunti nel Luglio e Agosto 1894 .
1 . Gibelìini Giovanni - Castelvetro
(Modena) .
2 . Giriodi Achille - Savona (Genova) .
3 . Ghione D . Giovanni - Terzo (Ales-
sandria) .
4. Guglielmotti D . Ambrogio - Mo-
nasterolo (Torino) .
5. Jachino D . Carlo - Alessandria .
6. Imperatori Maria Angelica, religiosa
- Saluzzo (Cuneo) .
7. Lanfredi Don Giovanni Battista -
Villarelli (Genova) .
8. Lega Ch. Luigi - Loyni (Torino) .
9. Lizza Don Leonardo - Isola della
Giudecca (Venezia) .
10 . Longa Raima - None (Torino).
11 . Lons . D . Michele - Conato (Bari) .
12. Lualdi Maria - Sacconago (Mi-
lano) .
13 . Mascarelli Prof . Giulio Cesare -
Torino .
14. Matis Giuseppina - Torino .
16. Mattone D . Giuseppe - Miroglio
(Cuneo) .
18. Meneghini D. Bernardo, parroco -
Formeniga (Treviso) .
17. Monaldi D . Giuseppe - Venarotta
(Ascoli-Piceno) .
18 . Morandi Don Giuseppe, parroco -
Amora (Bergamo) .
19. Munari D . Antonio, Curato - La-
stebasse (Vicenza) .
20. Muzioli Don Cristiano, preposto -
Ravarino (Modena) .
21 . Ortu D . Vincenzo - S . Vero Con-
gius (Cagliari) .
22 . Parro Giacinto - Alba (Cuneo) .
23 . Passini D . Annibale - Gioiello (Pe-
rugia)-
24. Peretti D . Lorenzo - Vigone (To-
rino) .
25. Pernati Conte Alessandro di Momo
- Torino .
26 . Petitti Secondina - Torino .
27. Petrino D . Francesco - Oddalengo
Grande (Alessandria) .
28. Pini D . Giovanni Battista - Gab-
biano (Firenze) .
29 . Pranzini D . Eugenio - S . Alber di
Piano (Bologna) .
30 . Rossi D . Onorato, Prevosto - Valle
Lomellina (Pavia) .
31. Roveri D . Pietro, Arciprete - Sa-
rezzano (Alessandria)
32 . Rozza Mare Prosdocimo - Lodi
(Milano) .
33 . Salvatori Elisabetta - Pederzano
(Tirolo) .
34. Santoro Don Vincenzo - Militello
Rosmarino (Messina) .
35 . Sardù D . Nicola, parroco - Nureci
(Cagliari)
36 Savini D . Vincenzo, piovano - Pre.
milcuore (Forlì) .
37 . Severi Dottor Gaetano - Sassuolo
(Modena) .
38. Scolari Domenica vedova Zanoni -
Carzogo (Brescia) .
39 . Silvani Pietro Medico - Cherasco
(Cuneo) .
40 . Sobri Ch . Luigi - Brescia .
41 . Soresini Don Antonio Arciprete -
Quartiano (Milano).
42. Spada D . Gabriele, parroco - Ca-
volo (Verona) .
43. Suino Maria - Torino .
44. Timolati Don Andrea - Lodi (Mi.
lane) .
45. Toajari D . Egidio Riccardo - En-
gazzà (Verona) .
46. Vettori Martino - Greve in Chianti
(Firenze) .
47. Vettura Don Giovanni, parroco -
Fiastra (Macerata) .
48. Widman D . Matteo - Cassullo (Ti-
rolo) .
49. Zannini D . Giov . Battista -- Bron
zola (Padova) .
50. Zavaglia Angelica - Molinella (Bo_
logna) .
51 . Zocco Domenico - S . Orsola Fal-
ciola (Padova) .
52 . Zotti Don Pietro - Gargallo (No-
vara ) .
53 . Zulberti Don Antonio - Loveno
(Como).
Cooperatori defunti nell' Agosto e Settembre .
1. Andresoli Don Giuseppe - Scorti-
chino (Ferrara) .
2 . Angelucci D . Augusto Francesco
- Pergola (Pesaro Urbino) .
3. Antonini Marina- Porcia (Udine).
4 Avanzini Comboni Vienna - Pa-
dova .
5 . Baima Alonso - Volvera (Torino).
6. Baroncelli D . Felice Canonico -
Faenza (Ravenna) .
7 . Bardelli D . Francesco - Pallanza
(Novara) .
8. Berta Carolina -- Castellinaldo
(Cuneo) .
9. 13ortoni Pietro-Alfianello (Brescia) .
10. Bianco Anna - Torino .
11. Bonelli Margherita - Racconigi
(Torino) .
12. Bortolotti Avv. Comm . Pietro -
Modena .
13. Caccia Annunziata - Gandino
(Bergamo) .
14. Carrozzini Gustavo - Verona .
15. Canali D . Alberto - Palazzolo (Mi-
lano) .
16. Carlevato Rosa fu Antonio -S. An-
na Boschi (Torino) .
17. Carlevato-Savoia Giovanni - Col-
leretto Castelnuovo (Torino) .
18 . Carlevato-Savoia Domenico id. id .
19 . Carta Mena. Giovanni - Cagliari.
20 . Cavalieri Sac . Francesco - Mo-
dena .
21 . Ceccarelli D . Bernardo , Pievano
- Gallicano (Massa Carrara) .
22 . Cionini Sac . Tommaso - Modena.
23 . Clementi Francesco Malo ( Vi-
cenza) .
24 . Colbacchini Umbellina - Bassano
(Modena) .

3.8 Page 28

▲back to top


25. Colombara D . Bartolomeo - Boca
(Novara) .
26 . Cornaglia Margherita ved. Verani
- Alba (Cuneo) .
27. Corporandi d'Auvare Barone Luigi,
Capitano di Cavalleria in ritiro
- Rio Janeiro .
28 . Cristofeli Letizia - Sequals (U-
dine) .
29 . Crovato Ermenegildo - id . id.
30. Del Boca Don Francesco - Boca
(Novara) .
31 . De Luca D . Giuseppe - Pozzo di
Gotto (Messina) .
82. Dezzi Bardoschi D . Francesco -
Montariolo (Firenze) .
83 . Dho Giuseppe - Fontanetto d'A-
gogna (Novara) .
34 . Duretto Francesca - Costigliole
d'Asti (Alessandria) .
85 . Falli Maria ved. Marenco - Acqui
(Alessandria).
36 . Ferrazza Catterina - Ghemme (No-
vara) .
37 . Ferri D . Giovanni Battista - Col-
ma (Novara) .
38 . Furlanetto Sebastiano - Caerano
di S. Marco (Treviso) .
39 . Galli D . Giov . Batt., Canonico -
Omegna (Novara) .
40 . Gallo Maria di Carlo - Colleretto
Castelnuovo (Torino) .
41 . Gandino Don Carlo - Mottalciata
(Novara) .
42 . Garassini Don Giov . Batt . - Car-
care (Genova).
43 . Garbasso Domenica - S . Anna
Boschi (Tori w) .
44 . Gasparoli Noè - Milano .
45 . Geloni Rosa in Rossi - Broni (Pa-
via) .
46. Girardongo D . Giovanni - Castel
lar Guidobono (Alessandria).
47. Givogre Teresa - Bosconero (To-
rino) .
48 . Gobbato Domenico - Sernaglia
(Treviso) .
49 . Grani Lidonia - Racconigi (To-
rino) .
50 . Gritti D . Stefano - Venezia .
51 . Guassone Giuseppe - Trino (No-
vara) .
52 . Guglielmotti P. Alberto - stoma.
53 . Ivaldi Giov . Batt . - Grognardo
(Alessandria) .
54. Lanfranchi Angela - Desenzano
(Brescia) .
55 . Legala Cattorina - Irmo (Brescia) .
56. Lenatti Marianna - Chiesa (Son-
drio) .
57 . Lenzini Sac. Giuseppe- Maranello .
58. Levis D . Andrea - Codroipo (U-
dine) .
59 . Lionne Cav. Ing. Alberto - Cere-
solo (Cuneo) .
60. Loro Luigi, Stuccatore - Torino.
61. Lostia di S. Sofia Com . Gioachino
Tenente Generale - Quarto S. E-
lena (Cagliari) .
62. Lovo Luigi- Montagnana (Padova) .
63. Lucarelli D . Carlo - Pergola (Pe-
s. aro-Urbino)
64. Luciani D . Nicola - Diolo (Parma) .
65 . Luppie Giovanni - Mirandola (Mo-
dena) .
66. Marchia-Veglio Domenica - Serra-
lunga (Cuneo) .
67. Martini Guglielmo - Pamparato
(Cuneo) .
68. Massa Saluzzo Maria - Torino .
69. Minelli D . Gaetano - Mussomeli
( Caltanisetta) .
70 . Molinari Cav . Dott. Domenico -
Corio Canavese (Torino) .
71 . Mollari Giovanni - Torino .
72 . Muramonti D . Rodolfo - Milano .
73 . Musoni Mons . Giovanni - Cividale
(Udine) .
74 . Mutti D . Ambrogio - Pavia .
75 . Nannini D . Sante - Montecenere
(Modena) .
76 . Noccarini Dott . Raffaele - Lucca.
77 . Ognibone Diac . Gaetano - Campo-
galliano .
78 . Orlandi Costanza - Seguals (U-
dine) .
79 . Ottone Don Gaudenzio - Agnona
(Novara).
80 . Paiasotti Maria - Bosconero (To-
rino) .
81 . Pecchia Stefano Bordina - Settimo
Torinese (Torino) .
82 . Pellegrini Angola - Villatalla (P .
Maurizio) .
83 . Penino Don Antonio - Brozzolo
(Torino) .
84 . Perino D. Ignazio - Airale (To-
rino) .
85 . Polito Rosario, R . Notaio - Aci-
reale (Catania) .
86. Ponzone Mons . Leopoldo - Savona
(Genova) .
87 . Radicati di Marmorito Contessa
Giustina nata Larissié - Passo-
rano (Alessandria) .
88. Reghini-Piva Maria - Valdobbia-
dene (Padova) .
89 . Itegazzini Ancilla - S . Brigida
(Bergamo) .
90 . Rizzi D . Giuseppe Plesio (Como) .
91 . Roetto Margherita - Barbarano
(Vicenza) .
92 . Rocchi Alfredo - Napoli.
93 . Rossi Cav. Carlo Colonnello - Bat-
tigliera d'Asti (Alessandria) .
94 . Rossi Don Domenico - Nibbiano
(Piacenza) .
95 . Rossi Cav . Massimiliano - Parma .
96 . Rovatti Sac. Giuseppe- Can . Prof.
- Modena.
97 . Sartini D . Francesco -Montegiusto
(Firenze) .
98. Sartori D . Cristiano, Arciprete -
Salvezzano (Padova) .
99 . Sassot Francesco - Colleretto Ca-
stelnuovo (Torino) .
100. Savoia Lucia - Id . Id.
101 . Seyssel d'Aia e di Sommariva Con-
tessa Giulia - Sommariva Bosco
(Cuneo) .
102. Simondi Antonio - S. Antonio (To-
rino) .
103. Solari D . Giov. Batt . Arciprete -
Rovereto (Genova) .
104 . Sommatis Francesca - Collaretto
Castelnuovo (Torino) .
105 . Stoppani Angela - Ghemme (No-
vara) .
106 . Stura Delfina - Torino .
107 . Tarra D . Edoardo, parroco - ere-
mia (Como) .
108 . Teggi D . Gaudenzio - Carlo (Mo-
dena) .
109 . Tirindelli Catterina - Vittorio
(Treviso) .
110 . Trevisan Maria - Vicenza.
111 . Variato Tommaso - Chioggia.
112 . Vignati Orsola - Sacconago (Mi-
lano) .
113 . Wernor Pietro - Zona (Tirolo) .
114 . Zarpelloni Angela ved . Colbacchin(
- Bassano (Vicenza) .
115 . ZunittiD . Giuseppe - Monteaperto
- (Udine) .
I nostri - lettori vorranno nei loro quotidiani esercizi di pietà ricordarsi delle sante Anime
di questi cari che in vita ci furono congiunti coi dolci e forti vincoli della carità . I Sa-
cerdoti facciano ogni giorno un memento di esse nel santo Sacrifizio della Messa ; gli altri offrano
Comunioni, preghiere speciali e buone opere pel loro eterno riposo . Ricordiamoci sempre
che questi suffragi ci verranno ripagati ad usura dalle sante Anime del Purgatorio, e che
questa fiorita carità che noi usiamo verso di esse, altri la userà poi con noi medesimi dopo
la nostra morte .