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ANNO XVII . N . 10 .
Esce una volta al mese .
OTTOBRE 1893 .,
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario .
Attenti agli scrocconi .
Enciclica del S . Padre Leone XIII sul Rosario Mariano.
LONDRA . - Alla nuova Chiesa del Sacro Cuore di Gesù .
Primo congresso dei Benemeriti Direttori Diocesani
dei nostri Cooperatori .
Notizie dei nostri Missionarii : - Dalla Terra del Fuoco.
Nuovi Collegi ed Istituti Salesiani : - Orvieto, Trevi,
Balerna, Cannara e Casale . - Ampliazioni a Bordi-
ghera . - L'opera di Maria Ausiliatrice .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Azione Salesiana .
Due nuovi Santuarii a Maria Ausiliatrice .
Notizie varie : - Il Card . Arcivescovo di Firenze. -
L'Arcivescovo di Genova . - L'insegnamento del Cate-
chismo a S. Teodoro in Sicilia . - Ilprimogiornalista
cattolico . - Avvertimenti .
I libri per le Scuole .
Il Can . Molinari .
Cooperatori defunti .
ATTENTI AGLI SCROCCONI .
Si aggira in qualche Diocesi at-
tigua a quella di Torino un cotale,
che dandosi nome di D. Marco
Vincenzo Ruffino, salesiano, si
presenta qua e là nelle sagrestie,
e si offre eziando alle famiglie
private, per celebrare la S . Messa.
Noi pertanto dichiariamo che co-
stui non è, e non fu mai salesiano,
e dalle informazioni prese ab-
biamo potuto conoscere non es-
sere neppur Sacerdote. Avver-
tiamo di ciò specialmente i RR .
Parroci ed i Rettori di chiese ;
stiano attenti , perche il galan-
tuomo potrebbe anche mutar
nome .
S' aggirano inoltre per molti
paesi certe suore spacciantesi per
figlie di Maria Ausiliatrice, do-
mandando elemosine e sovente
anche alloggio appresso ai Par-
roci ed a famiglie benestanti di
buona fede . Sappiano tutti che
le suore di D . Bosco non sogliono
fare tal mestiere .
E mentre abbiamo l'occasione
aggiungeremo che quasi non
passa mese senza che ci perven-
gano notizie di scrocconi, uomini
e donne, che vanno attorno distri-
buendo, a nome di D . Michele
Rua, medaglie , corone ed altri
oggetti che dicono aver apparte-
nuto a D . Bosco, e chiedendo ele-
mosine, in danari ed in vestiarii,
per le opere salesiane . Noi pre-
ghiamo vivamente i RR. Parroci
ed i nostri Direttori e Comitati
Diocesani, quando ne occorra il
bisogno, di mettere sull'avviso le
popolazioni contro tali indegnità .

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ENCICLICA
DEL SANTO PADRE LEONE XIII
SUL
ROSARIO MARIANO
Ai Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati,
Arcivescovi, Vescovi ed altri Ordinari aventi pace
e comunione colla Sede Apostolica
LEONE PP . XIII
VENERABILI FRATELLI
SALUTE ED APOSTOLICA BENEDIZIONE
La Vergine e il Giubileo episcopale .
QUELLA santa giocondità, di che Ci fu
largo il fausto compiersi dell'anno cin-
quantesimo dalla Nostra episcopale consacra-
zione, si accrebbe soavissima al mirare i catto-
lici di tutto il mondo, quasi figli col padre,
partecipare alla Nostra gioia, con luminosa
testimonianza di fede e di amore . Nel qual
fatto, con riconoscenza ognor nuova, Noi am-
miriamo ed esaltiamo i consigli della Provvi-
denza, benevoli oltre misura inverso Noi e
ben fruttuosi alla Chiesa : in pari tempo Ci
sentiamo l'animo eccitato a ringraziare e glo-
rificare di cotal benefizio l' augusta Madre
di Dio, interceditrice appresso lui potentis-
sima . Imperocchè la bontà immensa di Ma-
ria, che per lungo e vario correre di anni. e
per molteplici maniere Noi sempre speri-
m entammo e pronta e valevole, ogni dì Ci
si dimostra più efficace e benigna, e l'animo
inondandoci di soavità, con fiducia sovru-
mana Ci avvalora . A Noi sembra di udire
la voce stessa della celeste Regina e sosten-
tarci amorevole fra le asprissime traversie
della Chiesa, e illuminarci abbondantemente
a compiere quanto divisiamo a comune sa-
lute, ed ammonirci ancora di stimolare i fe-
deli alla pietà e ad ogni virtuoso esercizio .
Alle quali brame di lei già più volte per lo
innanzi Ci fu dolce e sacro di corrispondere .
Ora fra le utilità che, lei stessa benedicen-
doci, raccogliemmo dalle Nostre esortazioni,
è peculiarmente da ricordare il tanto cre-
scere della divozione del suo santissimo Ro-
sario , le pie Confraternite, che da questo
hanno titolo, dove fatte più numerose e dove
istituite ; scritti dotti e proficui largamente
diffusi, e fino le arti belle fatta concorrere a
glorificarlo . - Ed ecco che, quasi Ci suoni
più viva all'orecchio la voce della benedetta
Madre, Clama, ne cesses, « Grida, non darti
posa, » ne gode l' animo, o Venerabili Fra .
telli, riparlarvi del Rosario, or che si avvi-
cina l' ottobre, che Noi, pur largheggiando
dei favori delle sante indulgenze, volemmo
sacro a questa divozione dolcissima . L'argo-
mento tuttavia del Nostro discorrervi non
sarà principalmente nè tributar nuove lodi
ad un genere di preghiera di per sè tanto
eccellente, nè stimolare i popoli cristiani ad
usarlo con maggiore pietà ; bensì parleremo
di alcuni preziosi beni che possono da essa
ritrarsi, più che mai opportuni alle condi-
zioni e ai bisogni dei tempi . Giacchè Noi
siamo fermamente di credere che, ove giunga
la divozione del Rosario, a tutta spiegare la
forza e l'efficacia che in sè racchiude, gran-
dissimo vantaggio provenir ne debba, non
pure ai singoli, ma a tutta eziandio la con-
vivenza umana .
Ai reggitori dei popoli .
Niuno è che non sappia quanto Noi, per
l' obbligo del supremo Apostolato, Ci siam
venuti adoperando per la civile prosperità,
e quanto più oltre, se Dio Ci assista, siamo
fermi di adoperarci . Essendochè ammonimmo
sovente i reggitori di popoli di non fare
leggi nè di applicarle, se non conforme alla
regola giustissima della Mente divina : e
quei cittadini, che su gli altri si vantag-
giano o per ingegno o per meriti o per no-
biltà e dovizie, Noi li esortammo frequente-
mente perchè, congiuntisi d' intendimenti e
di forze , difendessero e promuovessero gli
interessi supremi e capitali della civile co-
munanza . - Nella quale comunanza , come
ella è a' dì nostri, troppe, a vero dire, son
le ragioni , onde i legami dell' ordine pub-
blico vengono a rilassarsi, e son distratti i
popoli dal curare come debbesi l'onestà dei
costumi. Fra tutte, nondimeno, tre Ci paiono
potentissime a rovina del comun bene ; elle
sono l' avversione del vivere modesto e labo-
rioso ; la ripugnanza al patire ; l'oblio dei beni
futuri .
La vita modesta e i Misteri GAUDIOSI .
Lamentiamo Noi, e confessano spontanei
e deplorano eziandio coloro, i quali non altra
regola ammettono oltre il lume della ragione,
nè altra stregua fuori dell' utilità , che una
ferita assai profonda recasi all' umano con-
sorzio dal trasandarsi di quei doveri e di
quelle virtù, che posson dirsi private e sono
ornamento del genere comune di vita . Di
qui, nel trattare dimestico, il porgersi i fi-
gliuoli restìi all' obbligo naturale dell' obbe-
dienza e riottosi a qualsivoglia educazione che
non sia molle ed effeminata . Di qui gli ope-
rai infastidirsi del proprio mestiere, rifug-
gire dalla fatica, nè paghi di lor sorte ap-
puntar più alto le mire, bramando non si sa
quale inconsulta eguaglianza di fortuna . Di
qui l' inclinazione di molti ad abbandonare
le campagne natie, affin di passare alle agi-
tazioni ed ai malvagi allettamenti delle città .
Di qui il niuno equilibrio fra le diverse
classi dei cittadini ; il pericolar d'ogni cosa ;
l'irrequietezza degli animi per gli odii e per
le invidie ; i diritti conculcati apertamente ;

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e i delusi delle loro speranze, con sedizioni
e turbolenze, attentare alla pace pubblica
ed osteggiare chiunque abbia officio di tu-
telarla . - Contro a siffatti mali cerchisi ri-
medio nel santo Rosario, il quale si compone
insieme e di un ordine determinato di pre-
ghiere e della meditazione dei misteri di
Cristo e della benedetta sua Madre . Fac
ciasi, per verità, che acconciamente alla co- -
mune intelligenza, si espongano i misteri
gaudiosi, e quasi altrettante pitture ed im-
magini di virtù si mettano sott'occhi agli
uomini fin dai loro anni più teneri ; vede
ognuno quanto ampia e quanto agevole ric-
chezza di documenti se ne trarrà per com-
porre ad onestà i costumi ; documenti ed
esempi, onde l'animo verrà attratto con soa-
vità indicibile . - Eccoci dinanzi la casa di
Nazaret, abitacolo di santità terrena e divina .
Quale forma del vivere comune! qual mo-
dello perfettissimo di società domestica! Quivi
candore e semplicità di costume ; perpetua
concordia degli animi ; ordine non mai tur-
bato ; vicendevole rispetto e amore, non già
larvato e mendace, ma che da tutti si ravvisa
per l' assiduità di operosa benevolenza . Ivi
non manca l'industria di procacciare quant'è
mestieri alle necessità del vivere ; ma non
altrimenti che col sudor della fronte, e come
a coloro si avviene che, del poco appagan-
dosi, meglio si adoprano a sminuire la po-
vertà che a moltiplicar la ricchezza . A co-
rona di tutto ciò, regna ivi tranquillità
somma di animo e pari gaudio di spirito,
che mai non si scompagnano dalla coscienza
di chi opera rettamente . - Or bene, questi
esempi di modestia e di umiltà, di tolleranza
della fatica e di bontà verso il prossimo, di
fedele adempimento di quei minuti doveri
che propri sono del vivere quotidiano, e al-
trettali virtù , ove entrino a poco a poco e
profondamente s'imprimano negli animi, certo
è che poco a poco produrranno in essi il can-
giamento bramato e di pensieri e di costumi .
Allora i doveri particolari , che da tanti si
sdegnano, torneranno a ciascuno non più
molesti, ma grati e piacevoli ; e di tal guisa
la coscienza degli obblighi che ne corrono,
raddolcita di tal quale giocondità, sarà più
potente per trarre al bene . Di che anche i co-
stumi si faranno più miti ; la vita di fami-
glia più cara ; il tratto scambievole diverrà
più ossequioso ed amorevole . Che se tutto
questo dagli individui passerà nelle famiglie,
dalle famiglie nelle città e negli interi po-
poli, talchè a siffatte norme si regolino ; ma-
nifesto appariste quanto larghi vantaggi
siano per derivarne alla società .
La debolezza degli animi e i Misteri
DOLOROSI .
L' altro male funestissimo , che mai non
deploreremo bastevolmente, tanto ogni giorno
più e con più rovine si fa strada negli animi,
è il sottrarsi al dolore e adoperarsi per ogni
guisa a tutto schivare quanto sa di avverso
e spiacevole . La libertà tranquilla dell' a-
nimo più non si riguarda siccome premio
dovuto a coloro, i quali , con animo invitto
attraverso a' pericoli ed ai travagli, com-
piano i doveri della virtù ; il più degli uo-
mini van perduti dietro una perfezione ed
un progresso chimerico della civile società,
in forza del quale, sparendo quanto sia di
increscevole per la natura, altro non abbiasi
che un assoluto godimento di terreni diletti .
Or da così pungente e sfrenata libidine di
beato vivere, troppo è ovvio che ne risen-
tano gli animi ; i quali, se non vengano a
languir del tutto , corto si snervano, talchè
vilmente cedano alle pene della vita e mi-
seramente soccombano . - In questo pericolo
altresì, grande utile per l'efficacia dell'esem-
pio sperar dobbiamo dal Rosario di Maria,
affinchè gli uomini concepiscano spiriti ge-
nerosi . E ciò avverrà se essi, fino da giovi-
netti e poi costantemente per l'inoltrarsi de-
gli anni, con tranquilla e soave contempla-
zione affiseranno il pensiero nei misteri do-
lorosi .
In essi infatti vediamo Cristo, l' autore e
cousumatore di nostra fede, aver cominciato
insieme ad operare e ad insegnare per modo
che in lui trovassimo ridotto ad opera, per
nostro esempio, quanto ci avesse insegnato
intorno alla tolleranza del dolore ; e ciò di
tal guisa, che vedessimo da lui abbracciato
spontaneamente e di gran cuore quanto è di
più duro a soffrirsi . Lo vediamo mestissimo
sino a sudarne sangue da tutto il corpo . Lo
vediamo legato a maniera dei ladroni sot-
toposto al giudizio degli iniqui , maledetto,
oltraggiato, calunniato . Lo vediamo lacero
dai flagelli, coronato di spine, confitto in
croce, stimato immeritevole di più vivere,
meritevole di morire fra i clamori di tutto
il popolo . Colle pene del Figlio rammentiamo
gli affanni della Madre Santissima , la cui
anima non pur fu tocca, ma trapassata dalla
spada del dolore, sì da meritarsi il nome di
Madre dei dolori e d'esserla con verità . -
Tanto splendore di virtù chi non solo ri-
guardi, ma mediti frequentemente, oh come
si sentirà portato ad imitarlo ! Avvenga pur
che la terra, per la comune maledizione gli
germini spine e triboli ; sia lo spirito op-
presso dalle angoscie ; sia il corpo stremato
dalle infermità ; non sarà male alcuno che
provenga o dall'odio degli uomini o dal fu-
ror dei demoni, non sarà pubblica o privata
calamità, cui non sopporterà con pazienza .
Di qui giustissimo si para il detto : Facere
et pati fortia che«rsitf,anumo
forti cose è da cristiano ; » imperocchè chiun-
que non sia indegno di cotal nome, non può
non imitare Cristo che soffre . Sotto il nome
però di pazienza Noi non intendiamo una
vana ostentazione di animo indurito al do-
lore, quale fu appunto di taluni filosofi della
antichità ; ma quella intendiamo , che tolto

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esempio da Cristo, il quale propostosi il gau-
dio e sprezzata l' umiliazione si sobbarcò alla
croce (1), e da lui implorando il necessario
conforto della grazia celeste , non ricusi il
soffrire , ma gioisca di fronte al patimento,
e il patimento, quanto maggiore esso sia, se
lo reputi a lucro . La Chiesa Cattolica ebbe,
ed ha tuttavia , discepoli insigni di cotal
dottrina, e molti e per ogni dove, uomini e
donne di ogni stato, i quali, imitando Cristo,
tutte sorta d'ingiurie e di amarezze soppor-
tarono per la virtù e la fede, ripetendo, me-
glio co' fatti che con le labbra, la parola di
Didimo : Andiamo anche noi e moriam con
lui (2) . - Cotali esempi di nobile costanza
deh si moltiplichino più e più splendida-
mente, e
virtù e
gnleorciraesaclalpareCshiideisoa!all-a,
civil
società,
Gli ideali del Cielo e i Misteri GLORIOSI .
Il terzo morbo, cui fa bisogno di medicina,
è quel che predomina negli uomini dei no-
stri tempi . Imperocchè fra gli uomini delle
età trascorse, fosso pure che viziosamente si
amassero le cose terrene , i più nondimeno
non dispregiavano le celesti : che anzi gli
stessi più savi del gentilesimo riconobbero
la vita presente esser luogo di ospizio e non
di stabile dimora , stazione di passaggio e
non di destino . Ma quei che ora vivono, av-
vegnachè ammaestrati dalla sapienza cri-
stiana, per la più parte talmente si perdono
dietro a questi beni transitorii, non pur da
smarrire ogni rimembranza di una patria
migliore nella eternità beata, ma da volerla
interamente cancellata e spenta, non ostante
che l'Apostolo ci ammonisca : Non abbiam
qui ferma città, ma andiam cercando la fu-
tura (3) . Del qual disordine, ove s' indaghi
l'origine, troveremo essere fra le prime una
persuasione comune a molti, che il pensiero
delle cose avvenire spenga la carità della
patria terrena ed impedisca il prosperare
della civil comunanza : del che non v' ha
calunnia nè stoltezza maggiore . Imperocchè
le cose che Noi speriamo nella vita avvenire,
non traggono a sè i pensieri dell' uomo in
guisa che interamente li tolgano a questi
beni visibili : mentre lo stesso Cristo volle
bensì che cercassimo innanzi tutto il regno
dei cieli, ma non per modo che dovessimo
però trascurare ogni altra cosa . L' uso in-
fatti dei beni presenti e gli onesti diletti che
ne conseguono, ove giovino ad accrescimento
od a ricompensa delle virtù ; parimente il
lustro e l' ornato della città terrena, di che
all' umano consorzio si aggiunge splendore,
ove dia immagine della nobiltà e della ma-
gnificenza della celeste ; nulla hanno che
punto avversi l' umana ragione, nulla che
(1) Hebr . xii, 2.
(2 Ioan ., xi, 16 .
(3) Hehr. xiii, 14-
sia contrario ai consigli divini . Essendochè
della natura come pur della grazia è autore
Iddio ; nè tali ei le volle che l'una e l'altra
nocesse e cozzassero fra di loro , ma che ,
strette di amichevole alleanza, ne scortas-
sero entrambe a toccare , per più agevole
sentiero, quella felicità immortale, a cui noi
mortali siam destinati . - Se non che quegli
uomini, voluttuosi e di sè soli amanti, che
ogni lor pensiero vilmente alla terra degra
dano da non sapere assorgere più alto, tanto
è lungi che dai beni visibili passino a bra-
mare gli eterni , che anzi perdono intera-
niente di vista l'eternità, addivenendo a con-
dizione indegnissima . Nè per vero può Iddio
punire di maggior pena un uomo, che ab-
bandonandolo per tutta la vita alle lusin-
ghevoli voluttà, senza punto rimembranza
dei gaudii imperituri .
Ma a tal pericolo non sarà esposto chi,
usando la divozione del Rosario, con atten-
zione e frequenza rianderà i misteri gloriosi
che in esso ci si propongono . In questi in-
fatti gran lume si porge alla unente del cri-
stiano a scoprire quei beni, che, quantunque
rimoti dagli sguardi corporei, pure siam certi
per fede indebitata, che Dio tien preparati
a coloro che l'amano . Da essi impariamo non
essere la morte uno sfacelo che tutto sperde
e distrugge, ma sì un semplice passaggio ad
un cangiar di vita . Impariamo la via del
Cielo essere schiusa ad ognuno , e mentre
veggiamo Cristo che colà ritorna , rammen-
tiamo la beata promessa da Lui fattaci in
sul partire : Io vado a preparare il luogo per
voi. Impariamo che verrà tempo, quando Dio
tergerà ogni lagrima dai nostri occhi e non
vi sarà più lutto, nè lamento, ne duolo, ma
sempre dimoreremo col Signor nostro, fatti
simili a Dio, poichè lo vedremo quale è in
se stesso, abbeverati al torrente delle delizie
di Lui, concittadini dei Santi, nella compa-
gnia felicissima della nostra Regina e Madre
Maria . - Un animo che di tali pensieri si
nutra, uopo è che se ne infiammi e vada
ripetendo con un santissimo personaggio
Oh quanto è sozza la terra, mentre mi asso in
Cielo! e si consoli colle parole dell'Apostolo :
Un tribolare leggiero e di un istante ci frut-
terà un peso eterno di gloria . Per vero che
questa è l'unica via di riunire acconciamente
il tempo coll' eternità, la città terrena colla
celeste ; per quest' unica via si formeranno
caratteri generosi e magnanimi . I quali poi
ove sieno in gran numero, la dignità e lo
splendore della società civile se ne vantag-
gerà ; fiorirà tutto ciò che è buono e vero e
bello, conforme a quella regola suprema che
è sommo principio e fonte inesauribile d'o-
gni verità e bontà e bellezza .-
Le Confraternite del Rosario .
Pertanto a tutti si manifestò ciò che Noi
da principio annunziammo, di quali preziosi
beni sia feconda la virtù del santo Rosario,

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curare le piaghe della società presente e a
rimuoverne i tristissimi guai . - Ognuno
però facilmente comprende come di tale virtù
più direttamente e largamente siano parte-
cipi gli ascritti alle sacre Confraternite del
Rosario stesso, siccome quelli che ne hanno
speciale titolo, appunto perchè più special-
mente e fra loro congiunti di fraterna carità
e dedicati alla servitù della Santissima Ver-
gine. Tali Sodalizi, approvati autorevolmente
dai Romani Pontefici e da essi favoriti di pri-
vilegi e indulgenze, hanno propria forma di
ordinamento e disciplina, tengono adunanze
a debiti tempi, sono forniti dei mezzi più
atti a fiorire in pietà e a rendersi pur bene-
meriti della società civile . Sono essi quali
schiere militanti, che combattono le batta-
glie di Cristo nella virtù dei suoi sacratis-
simi misteri, guidate e sorrette dalla celeste
Regina : alla quale tanto sono graditi i loro
voti , le solennità, le supplichevoli proces-
sioni, che in ogni tempo ne diede splendide
prove, splendidissima a Lepanto . - Egli
è dunque ben giusto che nell'istituire, mol-
tiplicare, dirigere siffatte Confraternite con
grande impegno si adoperino, non pure i
figli del Patriarca S . Domenico, benché ad
essi in singolar modo pel loro Istituto si ap-
partenga, ma quanti sono curatori di anime,
massime nelle chiese dove quelle siano già
canonicamente erette . Che anzi Ci è somma-
mente a cuore che quelli eziandio, i quali nelle
sacre Missioni danno opera o di portare la
dottrina di Cristo fra le nazioni barbare o
di confermarla tra le civili, anche in questo
spendano alacremente le loro fatiche . - Alle
esortazioni di tutti costoro, Noi punto non
dubitiamo che ben molti saranno i fedeli
pronti a dare il nome ad esse Confraternite,
e che più che mai si studieranno di rag-
giungere quegl'intimi vantaggi che abbiamo
esposti finora, nei quali sta veramente la ra-
gione e come l' essenza del Rosario . Dall'e-
sempio poi dei confratelli si deriverà negli
altri fedeli una maggiore stima e divozione
del santo Rosario : e per tale eccitamento si
daranno ognor più solleciti, come è Nostro
desiderio vivissimo , a ricavare pur essi in
copia que'v.antgicosìluar
Conclusione .
Eccovi le speranze che Ci arridono, che
Ci sostengono e, in mezzo a tanta calamità
delle pubbliche cose, Ci consolano lo spirito .
E che esso si adempiano lo farà Colei, che
del Rosario fu ispiratrice e maestra, la Ma-
dre di Dio e Madre nostra , Maria , esau-
dendo le comuni preghiere . Confidiamo, ve-
nerabili Fratelli, che, per l'opera di ciascuno
di voi , gl'inseamtiNosrelbrame
riusciranno a prosperità delle famiglie, a
tranquillità dei popoli e ad ogni maniera di
beni . Né vi manchi il pegno dell' aiuto ce-
leste e la testimonianza della benevolenza
Nostra, nell' Apostolica Benedizione, che a
tutti voi, e al Clero e al popolo vostro con
ogni carità impartiamo nel Signore .
Dato a Roma presso S . Pietro l'VIII settembre del-
l'anno MDCCCXCIII, decimosesto del Nostro Pontifi-
cato .
LEO PP . XIII .
LONDRA .
Alla nuova Chiesa Salesiana del S . Cuore di Gesù.
Nel nostro numero di settembre an-
nunciavamo che la terza domenica di
questo mese (15 ottobre) verrà consecrata
ed aperta al pubblico culto la Chiesa de-
dicata al S . Cuore di Gesù, sorta come
per incanto nel quartiere West Battersea
di Londra, a sostituire la vecchia in ferro
fatta innalzare, tanti anni or sono, dalla
generosità della Contessa di Stackpoole
e presentemente demolita per ordine del
Consiglio della City .
Fin d'allora ci era brillata alla mente
una bella idea, che, per motivi facili ad
immaginarsi, non osammo sì tosto mani-
festare ai nostri lettori . Ma ora, giacchè
la stessa idea ci venne spontaneamente
esposta da qualche ottimo Cooperatore
Salesiano, noi la diremo, proponendo a
tutti quelli che possono un viaggio fino
a Londra .
Il mese di ottobre, come tutto l'autun-
no, da molti signori viene destinato a
pellegrinaggi, a gite di piacere, a viaggi
di istruzione . Orbene, non parrebbe cosa
opportuna, o sotto l'un aspetto o sotto
l'altro, un viaggio fino a Londra verso
la metà d'ottobre? Certo che la pre-
senza a Battersea di alcuni Coopera-
tori Italiani, Francesi, Belgi e d'altre
nazioni allieterebbe assai il soggiorno-
colà di D . Rua e di Mons . Cagliero e
renderebbe più complete quelle festività,
che dureranno otto giorni, ed i nostri
benemeriti Cooperatori e Cooperatrici
potrebbero così vedere e toccare con ma-
po quanto bene vien impiegato l'obolo
loro per la Missione Salesiana di Londra .
Noi pertanto, per comodità di coloro
che gradiranno la nostra proposta, diamo
qui sotto il programma di dette feste,
invitando tutti i nostri Cooperatori e Coo-
peratrici a volersi unire in ispirito a
quelli che vi andranno, affinchè tutto ri-

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dondi a maggior gloria di Dio ed a van-
taggio spirituale di quella popolazione .
PROGRAMMA .
Sabbato, 14 Ottobre
MATTINO : Consacrazione della Chiesa fatta
da Mons . Butt, Vescovo di Southwark .
Questa cerimonia sarà fatta a porte
chiuse . Il pubblico sarà ammesso alla Messa
che verrà celebrata, verso le 12, dal Rev .m°
Signor Don Rua, Superiore generale della
Congregazione Salesiana.
SERA : Alle ore 8 . Benedizione col SS . Sa-
cramento .
Domenica 15 .
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8- 9 - 10.
Ore 11 . Messa solenne pontificale,
cantata da S . E . Mons . Cagliero, Vescovo
di Magida e Vicario Apostolico della Pa-
tagonia, coll'assistenza di S . E . Mons .
Butt, Vescovo Diocesano - Predica del
M . R . P . Fletcher .
SERA : Alle 7 . Vespri . Predica del Rev .m°
Canonico G . Akers e Benedizione col
SS . Sacramento .
Lunedì 16 .
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 - 9 - 10 .
Alle 11, Messa solenne.
SERA : Alle ore 7 30 : Vespri, Predica e Be-
nedizione .
Martedì 17 .
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 -9 - 10.
Alle 11, Messa solenne.
SERA : Alle ore 7 30 . Vespri, Predica e Be-
nedizione .
Mercoledì 18.
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 - 9 - 10.
Alle 11, Messa solenne .
SERA : Alle ore 3 . Conferenza ai Coopera-
tori Salesiani, tenuta dal M . R . P . Bourne,
Rettore del Seminario Diocesano e Bene-
dizione col SS . Sacramento . - Sono pure
invitati quelli che non sono Cooperatori .
Alle 7 30 . Vespri, Predica e Benedi-
zione .
Giovedì 19 .
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 - 9 - 10 .
Alle 11, Messa solenne .
SERA : Alle ore 7 30 . Vespri, Predica e Be-
nedizione .
Venerdì 20.
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 - 9 - 10 .
Alle 11, Messa solenne .
SERA : Alle ore 7 30 . Vespri, Predica e Be-
nedizione .
Sabato 21 .
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 - 9 - 10 .
Alle 11, Messa solenne .
SERA : Alle ore 7 3.0 Vespri e Benedizione .
Domenica 22 .
MATTINO : Messe lette alle 6 - 7 - 8 - 9 - 10 .
Alle 11, Messa solenne - Predica .
SERA: Alle ore 3 30 . Funzione pei ragazzi .
Alle 7 . Vespri . Predica del M . R . Teol .
Whereat - Processione e Benedizione
del SS . Sacramento.
Concludiamo questo programma rin-
graziando nuovamente i nostri benefattori
di quanto hanno fatto per questa nuova
chiesa eretta in onore del Sacro Cuore .
Angli quasi angeli, aveva esclamato S .
Gregorio, il quale mandò l'Apostolo S . A-
gostino ad evangelizzare quella grande
nazione. E Pio IX, nel suo cuore di
Vicario di Gesù Cristo, portava amore
ardentissimo a questa terra , detta una
volta la terra d ei santi, e vi costituiva
la cattolica gerarchia . D . Bosco poi, sin
dai primi anni del suo ministero sacer-
dotale, spingeva il suo sguardo al di
là della Manica, ansioso di concorrere
alla grande opera di salvazione, inco-
minciata da tante anime ardentissime
della gloria di Dio ; con affetto di pre-
dilezione amava quei giovani inglesi che
venivano tratto tratto accolti nell'Oratorio
di Torino ; e due mesi prima di morire
spediva alcuni dei suoi Sacerdoti a pren-
dere la direzione della povera chiesa di
Battersea . Ed ora è cosa consolante, dopo
aver tollerate molte fatiche e privazioni,
sprovvisti di mezzi, ed appoggiati uni-
camente alla Divina Provvidenza, essere
riusciti, mercè la carità degli ottimi no-
stri Cooperatori e Cooperatrici, ad in-
nalzare un sì bel monumento al divin
Cuore di Gesù . Fu impresa ardua, è vero,
ma benedetta sempre dalla Divina Prov-
videnza ; chè nell'inverno scorso, mentre
fervevano i lavori per la chiesa, il tempo
si mantenne costantemente bello, cosa
insolita in quelle regioni, e nessuna di-
sgrazia di operai venne mai a funestare
i detti lavori .
Oh! il buon Dio, che visibilmente ci
ha soccorsi in quest'opera, non man-
cherà neppure di venirci in aiuto nel
molto che ci resta tuttora colà a fare per
l'erezione di un Ospizio così necessario pel
bene spirituale e temporale di tanti po-
veri giovani.

1.7 Page 7

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PRIMO CONGRESSO
dei Benemeriti Direttori Diocesani dei Cooperatori
della Pia Società Salesiana .
giorni 12 e 13 dello scorso settembre
furono per noi giocondissimi e ripieni
d' ineffabile consolazione . Ci trovammo
nel nostro Seminario delle Missioni in
Valsalice, presso la venerata tomba di
D. Bosco, con un buon numero di nostri
cari benefattori ed amici . Dovevasi te-
nere colà per la prima volta un Congresso
dei Direttori Diocesani dei nostri bene-
meriti Cooperatori . A tale intento vi con-
v ennero con affettuoso zelo i Direttori
Diocesani od i Vice-Direttori delle città
meno lontane, a cui il nostro amato supe-
riore Don Michele Rua aveva mandato
apposito invito . L'accoglienza, che noi loro
facemmo, non poteva essere che delle più
cordiali e passammo con loro brevi giorni
bensì, ma che ci rimarranno indimenti-
cabili, per le soavissime impressioni che
ne provammo .
Elenco degli intervenuti, ordinati secondo regione .
Acqui - Rev .m° Arciprete Can . Tool . FRANCESCO
NEGRONI .
Fossano - Rev . mo Mons . MASERA, Vicario Gener .,
pel Rev .mo Can . Teol . D . TOMMASO BERTOGLIO ,
Direttore .
Saluzzo - Rev . mo Can . Tool . GIUSEPPE SAVIO ,
Direttore, ed il Rev .m ° Can . FILIPPI .
Susa - Rev . mo Can . DOMENICO HENRY .
Tortona - M . R . Ch . LUIGI ORIONE, Vice-Diret-
tore, pel Rev .m° Mons . Gius . NOVELLI, Direttore .
Vercelli - M . R . D . GIOVANNI FERRERO, pel M.
R . Prof . D . CARLO SALAMANO, Direttore .
Novara - Rev .m° Can . Teol . Mons . FELICE ROS-
SARI .
Vigevano - M . R . Prevosto D . ANTONIO COLLI .
Milano - M . R . D . PASQUALE MORGANTI .
Como - M . R . D . ANTONIO CASARICO .
Lodi - M . R . D . ENRICO NOLI DATTARINI .
Mantova - M . R . Arciprete Dott . D . GAETANO
MORTARA, pel M. R. D. NARCISO BONAZZI , Di-
rettore .
Pavia - Rev . mo Can . FRANCESCO MARIANI .
Venezia - Rev .m ° Mons . G . A . dei CONTI di S .
Fermo, O. S . M . G ., Protonotario Ap ., Prel . Do-
mest. di S. S., Miss. Apost.
Chioggia - M . R . D . FRANCESCO NACCARI .
Feltra - M . R . Parroco D . G . M . BORDIN .
Portogruaro - M . R . D . ANTONIO AGNOLUTTO,
poi Rev .mo Mons . LUIGI TINTI, Vicario Capitolare,
Direttore .
Treviso - Rev .m° Mons . G,. M . PELLIZZARI .
Udine - Preg . mo Sig . RAIMONDO ZoRzi, V . Diret-
tore, pel Rev . mo Mons . DE-PAULI, Direttore .
Gorizia (Austria) - Ill.m° Sig. BARONE OSCAR
SOMARUGA, V . Direttore, pel Rev . mo Mons . ALPI,
Direttore .
Verona - M . R . Sac . Prof . D . GRANCELLI, per
l'Ill .m° e Rev .m° Conte D . FRANCESCO SERENELLI,
Direttore .
Vicenza - Illustre Pubblicista A . NAVAROTTO, V .
Direttore, poi R .e mv o Can . Mons . DE-LUCILI, Di-
rettore .
Schio - M . R . D . ANTONIO SANTACATTERINA, pel
M . R . D . OTTAvio RONCONI, Condirettore .
Velo d' Astico - M . R . D . GUGLIELMO SANTA-
CATTERINA, Decurione .
Ceneda - Rev .m° Can . Mons . ANDREA CARPENE' .
Modena - M . R . Sac . Prof . D . SANTE FERRARI,
V . Direttore, pei M . R . P . BORCESI, Direttore .
Reggio Emilia - M . R . Sac . Prof . D . EMILIO
COTTAFAVI, V . Direttore, pel Rev.m° Arcipr . Can .
CAVANDOLI, Direttore .
Ferrara - Rev .mo Can . Mons . LUIGI BALDI .
Parma - M . R . Sac . Dott . D . CARLO BARATTA,
Salesiano .
Borgo S . Donnino - Rev . mo Vicario D . GIU-
SEPPE BOLZONI .
Programma .
Il programma delle principali materie da trattarsi
era il seguente :
I - Direttori Diocesani .
Il - Decurioni - loro elezione - loro campo
di azione .
III - Comitati e Sotto-Comitati Salesiani -
Sotto-Comitati di Dame Cooperatrici .
IV - Cooperatori - loro ascrizione - elenco .
V - Norme pratiche per Conferenze Sale-
siane - conferenze private - conferenze
pubbliche - conferenze in diocesi .
VI - Promuovere opere di religione - catechi-
smi - oratorii festivi - scuole di re-
ligione .
VII - Vocazioni allo stato ecclesiastico ed allo
stato religioso .
VIII - La buona stampa - edizioni Salesiane .
IX - Gioventù pericolante - ospizi e collegi
Salesiani .
X - Norme pratiche per ottenere aiuti mo-
rali e mezzi materiali .
XI - Missioni Salesiane - Arciconfraternita
di Maria Ausiliatrice - Opera di Ma-
ria Ausiliatrice - Opera del Sacro
Cuore di Gesù .
XI - Proposte varie .
Parole di D . Rua .
Nella prima conferenza così incominciava
il Sig . D . Rua :
Monsignori Reverendissimi, Signori !
Trattandosi di dar principio al primo Con-
gresso dei Direttori Diocesani dei nostri Coo-
peratori, credo sia conveniente ch'io metta
come una prima base a tutto quello che v'è
da dirsi e trattarsi : e questa penso che sarà

1.8 Page 8

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di comune gradimento ; cioè s'io faccia cono-
scere qual'era l'idea di D . Bosco intorno ai
Decurioni Salesiani e ai Direttori Diocesani
dei nostri Cooperatori .
D . Bosco era cattolico fino al midollo ,
quindi in tutte le sue opere cercava sempre
di sostenere l'Autorità del Vicario di G . C .
Se si osservano i suoi scritti, i suoi libri, ben
si vede che dappertutto lavorava all'intento
di raggruppare i fedeli cristiani intorno al
Sommo Pontefice.Questinfavrsodei
fedeli esercita l'autorità sua per mezzo degli
Arcivescovi e Vescovi . E Don Bosco bramava
che i fedeli si tenessero sempre uniti agli
Arcivescovi ed ai Vescovi . Ma i Vescovi
esercitano la loro autorità per mezzo dei par-
roci, e l'unione con questi pure Don Bosco
senza posa raccomandava . Su ciò regolò
sempre il suo modo di vivere , ed a questo
fine specialmente indirizzava l'Associazione
dei Cooperatori Salesiani . . .
Sin dai primi tempi dell' Oratorio, Don
Bosco ebbe alcuni aiutanti, che erano noti
sotto il none di benefattori dell'Oratorio di
S. Francesco di Sales ; ma a misura che le
sue opere si svilupparono, il Signore provvide
gli aiutanti in maggior quantità . E D . Bosco
per questi signori e signore, preti e secolari,
che si adoperavano con tanta bontà in favore
delle sue opere, dei suoi orfani e dei suoi bi-
ricchini, com'egli soleva chiamare i suoi gio-
vanetti, conservava la più viva riconoscenza .
Ne li ringraziava, come meglio poteva, con
lettere ed augurii, con libri, oggetti di divo-
zione e simiglianti doni . Ma non gli bastava
questo ; desiderava far qualche cosa di più,
e pensò di rivolgersi a chi poteva loro conce-
dere favori d'altro ordine, al S . Pontefice
Pio IX, di sempre cara memoria, che amava
tanto D . Bosco . Egli pregollo dapprima che
concedesse speciali Indulgenze a questo od
a quel benefattore, a questa od a quella be-
nefattrice . E ben mi ricordo io, che nel 1858,
quando fui a Roma con lui, gran parte delle
sue occupazioni consistette nel chiedere di
questi favori per i suoi benefattori ; e ritor-
nato a Torino, andava lietissimo nel poter
loro comunicarli .
Cresceva intanto il numero delle opere sue,
e D . Bosco pensò allora di collegare insieme
i benefattori per mezzo d'una Associazione,
allo scopo d' ottenere favori spirituali da e-
stendersi a tutti . Ideò quindi la Pia Unione
dei Cooperatori Salesiani, ne stese un appo-
sito Regolamento, che poi presentò al Sommo
Pontefice Pio IX, il quale, encomiandolo con
lusinghiere parole, espresse la sua piena soddi-
sfazione per aver escogitato tale istituzione
e per avere a lui presentato così un bel modo
di comunicare a molti fedeli i favori spiri-
tuali di Santa Chiesa .
Ma i Cooperatori Salesiani, moltiplicandosi
in mille paesi e città, avevano bisogno di chi
li tenesse uniti ; onde poco dopo D . Bosco
stabilì i Decurioni ed i Direttori : quelli per
ogni gruppo considerevole di Cooperatori ,
vale a dire uno per parrocchia, e questi uno
per diocesi .
Trattandosi però della scelta dei Decurioni
e dei Direttori Diocesani, D . Bosco, il quale
nel dar vita alla istituzione dei Cooperatori,
oltre all'aver di mira di rendere una testimo-
nianza di riconoscenza ai suoi benefattori, e
ricompensarli con favori spirituali del bene
che facevano ai suoi orfani ed alle sue fonda-
zioni, e di tenerseli sempre uniti per fruire
della loro bontà e generosità nell' educare ed
istruire tanta povera gioventù ; ancora altro
scopo egli avea sempre vagheggiato nella
sua vita sacerdotale ; quello cioè, come già
dissi, di collegare insieme i fedeli cristiani di
ogni paese intorno al Papa, della città e dio-
cesi intorno al Vescovo , della parrocchia
intorno al Parroco e tutti insieme intorno
a Gesù Cristo . Laonde nel formare il Regola-
mento combinò le cose in modo, che nella par-
rocchia possibilmente Decurione fosse il Par-
roco, il quale avesse così nei Cooperatori
degli aiutanti nelle opere che ha da com-
piere . E poi Direttori Diocesani il desiderio
di D . Bosco sarebbe stato che tali fossero i
Venerandi Vescovi stessi ; ma siccome questi
per le loro molteplici e gravi occupazioni
spesso non possono addossarsi questa carica,
egli nel Regolamento loro si rivolge, perchè
vogliano designare chi meglio giudicano per
Direttori dei nostri Cooperatori, i quali sa-
ranno come rappresentanti del Vescovo stesso
in tal ramo di azione .
In questo modo i Cooperatori Salesiani
formano, secondo l'intenzione di . D . Bosco,
come una falange di persone, che si uniscono
ai sacri Pastori e si schierano ai loro cenni
nel campo del bene, per sempre meglio pro-
muovere la gloria di Dio e la salvezza delle
anime .
Conferenze - Suffragi - Omaggi - Addio.
Premesse con molta opportunità dal
Sig . D . Rua queste prime idee, si veniva
allo svolgimento delle materie accennate
nel Programma .
Si tennero regolarmente ogni giorno
due lunghe conferenze, una antimeridiana
dalle ore 9 1/2ale1,'trapomeidn
dalle 6 alle 8 .
Dire qui anche in succinto tutto quanto
con molta saviezza ed ammirabile zelo
si trattò in quelle adunanze, sarebbe cosa
soverchiamente lunga e non cel permet-
terebbe certamente la ristrettezza dello
spazio concessoci . Ma tutto sarà redatto
e pubblicato in fascicoli a parte, e comu-
nicato ai Direttori Diocesani , ai Decu-
rioni ed ai Conferenzieri Salesiani, onde
serva loro di guida nel dirigere l'azione

1.9 Page 9

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dei nostri Benemeriti Cooperatori . E nel
Bollettino ne tratteremo quando ce ne verrà
l'opportunità, nei diversi articoli che siam
soliti di rivolgere ai nostri cari Cooperatori .
Dire poi che in così importante riunione
non abbiam dimenticato D . Bosco, è cosa
più che superflua . Di lui, delle sue opere
e dei suoi santi insegnamenti si parlava
ogni momento ; ma volevamo fare di più .
Ed alla memoria carissima di D . Bosco
unimmo quella dei primo Direttore Dio-
cesano defunto , vogliam dire del tanto
compianto P . Doria di Venezia, e la me-
moria di tutti i Decurioni e Cooperatori
defunti. Si celebrò quindi, per comme-
morare D . Bosco e tutti questi cari bene-
fattori, una solenne Messa funebre, nella
quale pontificò il successore del Doria nel
Direttorato Salesiano di Venezia, l' infa-
ticabile apostolo Monsignor dei Conti San-
fermo. Vi assistemmo tutti con molto
affetto, mentre la sacra funzione non
poteva riuscire nè più solenne nè più
commovente .
Non potemmo neanche dimenticarci del
Supremo Gerarca della Chiesa, il Papa,
il primo Cooperatore Salesiano, il Bene-
fattore sommo di D . Bosco e dei Salesiani .
Di lui aveva parlato sì bene D . Rua in
sul principio della prima seduta ; di lui
si ebbe più volte in seguito a parlare
nelle altre riunioni, ricordandone le calde
esortazioni, i saggi insegnamenti . E prima
di chiudere il Congresso si stese un no-
bilissimo Indirizzo, in cui coi più caldi
affetti gli manifestammo la nostra ricono-
scenza, ammirazione e venerazione pro-
fonda, protestandoci figli obbedientissimi
ad ogni suo comando ed ammaestramento
ed inneggiando al suo nome immortale ;
e fattasi fra i congregati la questua per
l'Obolo di S . Pietro, si ebbe una ragguar-
devole somma, che, unita all'Indirizzo, fu
dal Sig . D. Rua spedita a S . Em . Ill.mae
Rev.ma il Cardinal Parocchi, Protettore dei
Salesiani, perchè volesse umiliare il tutto
nelle mani del S . Padre .
Mandaronsi pure osséquiosi omaggi e
riverenti saluti a S . E. Rev ma l' Arcive-
scovo di Torino , assente in tali giorni
dalla città, agli Eccellentissimi Vescovi
Salesiani Mons . Cagliero e Monsignor La-
sagna ed agli Ill.mieOrRdvnal
Diocesi nel Congresso rappresentate .
Ponevasi termine al Congresso col canto
solenne del Te Deum e con la benedizione
impartita dal Sig . D . Rua col SS . Sacra-
mento.
Al gaudio doveva succedere il dolore .
E questo era quello della partenza e del-
l'addio. Giorni di tanta espansione di af-
fetti avremmo voluto fossero stati eterni .
Ma che cosa è che dura quaggiù i Ep-
pure l'affetto e la riconoscenza, che noi
sentiamo verso questi indimenticabili no-
stri benefattori ed amici convenuti a que-
sto primo Congresso non perirà giammai,
ma sì durerà imperitura nei nostri cuori .
A Valsalice .
A completare quanto abbiam detto sul Con-
gresso di Valsalice, ci giunge in buon punto
un bell'articolo dell'Osservatore Cattolico di
Milano che qui riportiamo quasi per intero :
« A pochi passi dal Po, così l'ottimo giornale,
sui colli che circondano ad oriente la vaga To-
rino, sorge il Collegio Salesiano, detto di Valsa-
lice, ampio ed elegante Seminario delle Missioni
Estere Salesiane . Quivi attorno al sepolcro, o piut-
tosto mausoleo, entro cui riposa la salma del grande
D . Bosco, adunavisi nei giorni 12 e 13 settembre
il 1° Congresso dei Direttori diocesani Salesiani . L'in-
vito per questa volta era limitato all'Alta Italia,
ed a quelle diocesi, ove il movimento Salesiano è
più accentuato . . . L'intervento fu pieno, non solo
con soddisfazione del R .m° D . Rua, ma con vera
edificazione mutua degli stessi intervenuti . Si ten-
nero 2 adunanze in ciascun giorno di ben 2 ore
ognuna, interrotte dal pranzo e da un po' di ri-
creazione, nella quale anche i più nuovi ebbero
agio di gustare la veramente squisita e proverbiale
ospitalità dei figli di Don Bosco . Il lavoro proce-
dette con fervore e passione, oltrechè con ameno
interesse per la diversità, opportunità ed efficacia
dei suggerimenti ed espedienti, che veniano pro-
posti or dall'uno ed or dall'altro dei congressisti
a favore delle Opere di D . Bosco . Il programma
era assai vasto, ma la parca e giusta parola del
Rev .mo D . Rua e la sagace disinvoltura del M .
R . D . Trione seppero contenere la discussione en-
tro i limiti del tempo concesso . (Qui segue il sur-
riferito Programma) . - La discussione di tanti ar-
ticoli allargò e precisò a ciascuno dei convenuti
il piano d'azione d'un Direttore Diocesano Sale-
siano, e ci ha persuasi che molto agevolmente può
chiunque venire in aiuto ai Salesiani, sia con mezzi
morali che materiali . Piacque poi, e piacerà molto
anche ai lettori dell'Osservatore, il pensiero emi-
nentemente cattolico e papale, da cui era infor-
mato D . Bosco nell'istituire non solo la Società Sa-
lesiana propriamente detta, ma anche la numerosa
e poderosa schiera dei Cooperatori Salesiani, che
fu (come con grande perspicuità spiegò il R.e-v
D. Rua) di raggruppar sempre meglio i fedeli con
salda compagine ai loro Pastori e specialmente al
Pastore dei Pastori, il Romano Pontefice, e quindi
a Gesù Cristo .
» Nè possiamo tacere dell' ottimo senso che ci
fece la indomabile ed irrequieta passione, che mo-
strano i Salesiani pel bene della gioventù perico-
lante . È una vera passione ; son nati fatti per
questo, si esclama sentendoli a parlare, e vedendo
come anche le minuzie impercettibili a tale riguardo
sono da essi continuamente studiate, e come per
ciascuna di esse hanno in pronto già per lunga e
remota tradizione gli espedienti od i rimedi . Ac-

1.10 Page 10

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concissime e preziose cose ci dissero in vari punti
della discussione il M . R . D . Francesia, notissimo
a tutta la repubblica letteraria, e parimenti il
M . R . D . Cerruti espertissimo oltre il resto, e pro-
fondo nella cognizione di quel labirinto o caos
della nostra legislazione scolastica . Ma tronchiamo,
chè troppo ci rimarrebbe da dire . Aggiungeremo
solo che non mancò mai anche la nota lepida,
massime sulle labbra dei veneti con quel loro sci-
lettera, ne guadagnammo ancora un altro,
desideroso di venire con noi a vedere la re-
altà di quanto contavamo . Ma dopo un giorno
di cammino quest'ultimo ci lasciò senza dir
nulla ; ed il suo cattivo esempio fu pur se-
guito da Benizio la notte del terzo giorno .
B enizio era d'indole molto buona ; aveva
imparato a fare il segno della S . Croce e
linguagnolo scorrevole come una gondola, quasi
per loro le parole fossero insaponate o levigate,
tanto scivolano facili ed affollate .
» Esaurito il programma, si stese e sottoscrisse
da tutti un bell'indirizzo a Leone XIII accompa-
gnato da un non magro obolo . Infine si chiu-
sero queste indimenticabili adunanze con una
funzione di ringraziamento, dopo un'altra di suf-
fragio per l'anima santa di D . Bosco ed in genere
ripeteva bene parola per parola il Pater no-
ster e l'Ave Maria ; cominciava a mangiare
galletta ed assaggiare la minestra ; ma non
ci fu modo di fargli indossare i pantaloni e
si copriva solo colla pelle di guanaco . A-
vendolo trattato sempre bene, speriamo di
riaverlo fra i primi al nostro ritorno e che
ci aiuterà a radunare altri .
dei Cooperatori defunti .
» Al pranzo di mercoledì, onorato come le adu-
nanze da un buon numero di membri del vene-
rando Capitolo Superiore, la solita giovialità fu
più viva a cagione dei molti brindisi fatti in o-
nore del Papa, di D . Bosco, D . Rua ecc ., anche
nei diversi dialetti, Veneziano, Friulano, Reggiano,
Lomellino, Piemontese e . . . Meneghino, che, per
quanto gradito in questi paraggi come il linguaggio
della Capitale morale, non potè tuttavia ghermire
la corona del priorato sul dolce o fluidissimo ver-
nacolo del Goldoni .
» L'Osservatore coglie
raccomandare ai lettori,
qsupeestc'iaalltmreantoeccamsiiloanneespie,r
che favoriscano in ogni modo le Opere Salesiane
cotanto provvidenziali in genere, ma che in ispecie
assecondino lo zelo del Comitato Salesiano Milanese,
di cui più volte s'è occupato il nostro giornale,
nel procurare i mezzi, coi quali presto poter aprire
anche nella nostra città un Ospizio Salesiano, tanto
reclamato . Ricordiamo all'uD;oipretchl
di detto Comitato, il Sac . Pasquale Morgauti, Di-
rettore spirituale del nostro Seminario Maggiore,
riceve le offertealfin,chequstpon
inoltre depositarsi anche presso altri recapiti, come
il Negozio Pedraglio in Piazza Mercanti, l'Agenzia
Candiani in Piazza San Sepolcro, l'Agenzia Pere-
galli in via Arcivescovado, presso la Libreria
Palma in via Lupetta, nonchè presso ciascun mem-
bro del Comitato » .
Difficoltà e pericoli del ritorno .
Nulla dico delle peripezie del ritorno, co-
stretti ad attraversare luoghi pantanosi e
aprirci il varco in mezzo a boschi foltissimi,
stanchi al sommo noi ed i cavalli . Uno de'
quali per la stanchezza fummo costretti ad
abbandonarlo, pasto di qualche tribù sel-
vaggia, in mezzo ad un prato, dopo di averci
servito tanto a S . Croce, a Gallegos, Punta-
renas ed a S . Raffaele .
Avremmo ben voluto fermarci un giorno,
affinché il cavallo si rimettesse in forze ; ma
erano già quattro giorni che si viveva a
stento : non si trovava più caccia : non v'era
più nè riso nè patate : rimaneva solo un po'
di caffè e un po' diz;buicsohgenrav
quindi affrettare il passo, a costo di perdere
il cavallo .
Giungemmo al fine al luogo designato, di
fronte all'isola Dawson, dove facemmo i tre
fuochi convenuti per segnale ai nostri della
Missione di venir a prenderci colla nostra
goletta Ausiliatrice . Da due giorni soffiava
un vento freddo con un po' d'acqua, e le onde
sollevavansi altissime contro la spiaggia
occidentale della Terra del Fuoco, irta di
scogli ; il che ben sapevamo non avrebbe per-
messo alla prudenza del nostro capitano
Francesco Forcina far vela verso di noi . Si
NOTIZIE DEI NOSTRI M ISSIONARII
passò la giornata e la notte, molestati sempre
dal vento e dalla pioggia , e rintronate le
orecchie dal rumore dei marosi . Mentre
DALLA TERRA DEL FUOCO .
cercammo sulla spiaggia un luogo dove la
REV .MO SIG . D . RUA, (1)
goletta potesse ancorare, raccogliemmo buona
quantità di molluschi , che , fatti cuocere
NELLA mia ultima le diceva che, dise- parte nell'acqua e parte arrostiti, ci servi-
gnato il luogo per fondare la nuova rono per sostentarci in quel frattempo, in
Colonia, ci dirigemmo al Nord della Terra cui null'altro ci rimaneva .
del Fuoco fino alla grande Baia di S . Se- Finalmente al nostro sguardo, che ansioso
bastiano, ove era sbarcato l' anno 1886 per si spingeva verso la Missione di S . Raffaele,
la prima volta .
si presentò dalla baia un punto bianco, che
Oltre ai due indii, che avevamo condotti dirigendosi al nord facevasi sempre più
come interpreti dalla Missione di S . Raffaele, grande ; poi distinguemmo gli alberi, le
ed a Benizio, di cui già parlai nell'altra mia vele . Fattasi più vicina a noi, cambiò ma-
novra dirigendosi al sud, per avvicinarsi alla
(1) Questa lettera è il seguito di quella da noi pub- spiaggia ; a circa tre miglia ammainò le vele,
blicata nel nostro Bollettino di luglio di quest' anno. fe' sosta e fu gettata all' acqua una bar-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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chetta che si diresse verso di noi . Vi erano
quattro rematori, i quali guadagnavano pian
piano cammino, mentre il piloto , il nostro
confratello Giacinto Villacura, gettava a
quando a quando lo scandaglio . Ma ecco
che d'improvviso la barca si volge e fa ri-
torno alla goletta . Che ansia per noi! - Ep-
pure ciò era necessario per salvare barca e
goletta . Il tempo imperversava e i cavalloni
si levavano furiosi : disgraziati, se avessero
continuato il cammino, perchè la barchetta
sarebbe andata in frantumi ed essi sarebbero
senza dubbio periti . Vedemmo con piacere
che poterono giungere alla goletta, dove
erano ansiosamente aspettati . Alle 3 pom .
si calmò un poco il vento, e la nostra go-
letta, avvicinatasi alquanto, gettò l'àncora .
Il capitano stesso discese nella barchetta,
traendo seco un sacco di galletta ed un
pezzo di carne ; lungi dalla spiaggia un tiro
di sasso, vedendo il pericolo, gridò ci avvi-
cinassimo noi stessi , avvisandoci che non
er a prudenza imbarcarci per quel giorno .
Stavamo lì per ricevere i viveri ; la barchetta
veniva pian piano : poi, colto il destro di una
ondata, s' avvicinò alla spiaggia e gettò la
carne a terra ; ed io, entrando nell'acqua ,
spiccai un salto e mi trovai nella barchetta,
mentre i marinai con forte colpo di remi
s' allontanarono dalla spiaggia .
Arrivo alla missione di S . Raffaele .
Il vento intanto cresceva ed a mala pena
potemmo giungere alla goletta tutti bagnati,
specialmente lo scrivente, che seduto a prora
riceveva tutte le ondate che fendeva la bar-
chetta . Che brutta giornata e che pessima
notte fu quella! Soffriva pel mal di mare,
ma molto più pensando a quello che dove-
vano patire quelli che erano rimasti a terra .
Se almeno il tempo avesse accennato a cal-
marsi; ma no, che minacciava di essere peg-
giore il dì seguente . La nostra goletta Au-
siliatrice pareva un guscio di noce mosso
dalle onde agitate ; gli alberi scrosciavano,
e ad ogni istante scuotevansi le catene del
l'àncora . Si passò la seconda notte un po'
più calma, non pe rò tanto da permetterci
di scendere a terra . Al mattino mi alzai
per tempo, e chiamati il capitano e gli al-
tri, recitammo le preghiere . Dopo si scan-
dagliò ; l' àncora erasi trascinata verso la
spiaggia ; una mezz'ora di tempo cattivo a-
vrebbe perduto noi e la barca . Che fare in
tal frangente? invocata di cuore Maria Stella
del mare, s i levò l'àncora e ci allontanammo
per alla volta di S . Raffaele, ove arrivammo in
tempo da poter ancor io celebrare la S . Messa .
M algrado i disagi ed i pericoli fu bella sorte,
giacché durante la giornata si vide ancora
sollevarsi fra le onde un fiero temporale, che
ci avrebbe certamente perduti , se ci fos-
simo trovati ancora là in mezzo .
Finalmente il tempo si fe' calmo, e l'Ausi-
liatrice potè andare a prendere i rimasti sulla
spiaggia, che giunsero il giorno seguente in
mezzo alla gioia dei confratelli, coi quali .
potemmo cantare un T e Deum pel buon esito
della nostra esplorazione . Fin di quest'anno
pertanto , a Dio piacendo , cominceremo ad
evangelizzare anche gli Onas .
Adesso però, amatissimo Sig . D . Rua, dob-
biamo preparare tutto il necessario per ista-
bilirci definitivamente nel Centro della Terra
del Fuoco, sopra il Fiume Grande, al Nord
del Capo Peña . Ben può immaginarsi quanto
gravi spese dovremo incontrare . Confidiamo
nella Divina Provvidenza che muoverà in
favor nostro il cuore dei buoni cristiani e
di ogni caritatevole persona, cui stia a cuore
la conversione di tante anime e la civilizza-
zione di tante tribù tuttora selvaggio .
Benedica noi tutti, ed in particolare il
Puntarenas, 10 aprile 1893.
Suo aff.mo in G . e M .
Sac . FAGNANO GIUSEPPE
Prefetto Apostolico .
Il Vescovo di Ancud
e la Missione della Terra del Fuoco
Dopo aver letto in questa corrispondenza,
e più ancora nell'altra da noi pubblicata nel
mese di luglio u. s ., le fatiche ed i sacrifizi
che van sopportando i Missionarii salesiani,
per l'evangelizzazione della Terra del Fuoco
ed isole adiacenti , tuttora popolate da' po-
veri selvaggi, i nostri lettori, Cooperatori e
Cooperatrici, saran ben lieti di sentirne l'ap-
provazione di persona autorevole . E questa
l'abbiamo nella lettera seguente che il Ve-
scovo di Ancud, nel Chili, dirige al signor
D . Rua
Ancud, 6 giugno 1893.
REV .MO PADRE,
CON molto piacere vediamo il notabile in-
cremento che di giorno in giorno va pren-
dendo la Missione Salesiana di Magellano .
Quest'esito favorevole della predetta mis-
sione ne fa concepire la lusinghiera speranza
che potremo un giorno non lontano veder
convertiti alla cattolica religione i poveri
selvaggi della parte più australe dell'Ame-
rica .
Veramente pare che ai figli di D . Bosco,
che vanno improntando tutte le loro opere
col sigillo della divina benedizione, siano ri-
servate ancora molte e molto grandi con-
quiste . Quello che han fatto finora vale a
dimostrare che la loro missione è visibil-
mente provvidenziale .
Il sin qui detto ne obbliga ad inviare alla
S . V . R .ma le nostre sincere e cordiali fe-
licitazioni, e le esprimiamo pure il vivo de-

2.2 Page 12

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siderio che abbiamo che la Congregazione
Salesiana continui nell'opera sua salvatrice
con sempre migliore esito e splendore, se è
possibile , e che sia una nuova e solida co-
lonna che aiuti a sostenere il secolare edi-
lizio della Chiesa, cotanto duramente com-
battuto dai suoi eterni e giurati nemici .
Pertanto, unitamente alle nostre felicita-
zioni ed ai nostri voti, inviamo pure alla
S. V . Rev.ma una supplica .
Ricordiamo che la S . V ., quando ne fu
dato di poterla riverire nell'occasione della
nostra visita ad Limina, ci promise che sta-
bilirebbe nella nostra Diocesi una casa di
arti e mestieri, preferendo la mia domanda
alle altre .
Possiamo assicurarla che in nessuna parte
tanto come in questa vasta diocesi son ne-
cessarii gl'istituti di cosiffatta natura .
Già il M . R . D . Giuseppe Beauvoir ha avuto
occasione di veder egli stesso coi proprii
occhi. i luoghi e toccar con mano la neces-
sità di fondare quanto prima una casa di
arti e mestieri .
Pare che il luogo più acconcio sia la par-
rocchia di Achas .
Io ed i miei compagni di viaggio ricor-
diamo sempre con piacere i deliziosi giorni
che in compagnia dei buoni Salesiani pas-
sammo a Torino .
A nome di tutti riceva la S . V. Rev .ma
e tutta la comunità di cotesta santa casa un
affettuoso e fraterno saluto dal
Suo Servitore e C .
+Fr. G. AGOSTINO LucERO
Vescovo di Ancud .
rica e monumentale città di ORVIETO, nel-
l'Umbria, a poco più di due ore da Roma,
ed accanto ad un Ospizio gratuito per arti-
gianelli, che vanta la stessa sovrana origine
pontificia .
L'edificio, che contiene il duplice Istituto,
è un antico palazzo dei più belli e più vasti
della città . Innalzato, fin dalla prima metà
del cinquecento, dalla celebre famiglia dei
Monaldeschi, signori di Cervara, poi passato ai
conti di Marsciano, e residenza, da ultimo,
della Delegazione Apostolica di Orvieto,
venne apprestato all' uopo con quelle agia-
tezze e comodità e con quel decoro che si
richieggono ne' pubblici istituti di educa-
zione .
La mitezza del clima, l'aria sana, l'abbon-
danza d'acqua potabile, i monumenti celebri,
la campagna amena, la popolazione gentile
ed ospitale rendono il soggiorno di Orvieto
salubre, piacevole e tranquillo . Alla stazione
ferroviaria non meno di dodici treni fanno
capo giornalmente da Roma e altrettanti da
Firenze , e a tutte le ore la via funicolare,
che rìcongiunge in cinque minuti la città
alla stazione, riversa passeggieri dalla col-
lina al piano fertile e delizioso . Tutto ciò
favorisce le condizioni, di un Collegio-con-
vitto, che fregiandosi del nome più augusto
e più venerato della terra , dà sicurtà alla
famiglie , che desiderano crescere i loro fi-
gliuoli all' ombra della Religione, di una
buona educazione anche civile e intellet-
tuale .
L' insegnamento che vi si i rte mpa com-
prende il corso elementare, limitato nel ,prìmo
anno alla 4° e 5a classe, e il ginnasiale che
comincia, in questo primo anno , colla sola
prima classe . Oltre le materie richieste dai
programmi, avvi la scuola gratuita di canto .
NUOVI COLLEGI ED ISTITUTI SALESIANI
TREVI .
A TREVI, pure nell' Umbria, i Salesiani
Col nuovo anno scolastico in Italia saranno
aperti nuovi collegi ed istituti diretti dai
Salesiani e dalle Suore di Maria Ausilia-
trice fondato pur da D . Bosco . Noi ora non
faremo che dare un cenno di due Collegi ma-
schili, che verranno aperti ad Orvieto ed a
Trevi, e di due femminili, a Cannara ed a
Casale ; aggiungeremo qualche parola sul
trasferimento dell'Istituto di Mendrisio a Ba-
lerna nel Canton Ticino e delle ampliazioni
che si fecero all'Educatorio del Torrione di
Bordighera; e ritorneremo ancora sull'argo-
mento dell'Opera di Maria Ausiliatrice, sic-
come quella che tanto ci sta a cuore, perchè
sommamente utile alla Chiesa ed alla civile
società .
prendono, col nuovo anno scolastico, la dire-
zione dell'antico collegio Lucarini, che conta
oltre 200 anni di esisteuza .
Anche questo Collegio, per la su a posi-
zione sopra un colle dominante la ridente e
ferace vallata dell' Umbria, con sottoposta
la stazione ferroviaria di facile accesso sulla
linea Roma-Orte-Falconara-Ancona , per la
salubrità del clima e la proprietà dell' edi-
fizio, come è di tutta soddisfazione delle au-
torità scolastiche e governative , così offre
alle famiglie civili incontrastabili vantaggi .
L'insegnamento quivi abbraccierà il corso
Elementare e Ginnasiale, impartito, ben in-
teso, da insegnanti legalmente approvati in
conformità di quanto è prescritto dalle vi-
genti leggi, dai Programmi e dai Regola-
ORVIETO .
menti governativi . Oltre le materie obbliga-
torie, vi sarà inoltre un corso gratuito di
Un Collegio convitto si aprirà nel novem- canto Gregoriano e di musica vocale. Si po-
bre prossimo, per munificenza di S . Santità tranno anche avere lezioni di piano-forte,,
Leone XIII, cui verrà dedicato, nella sto- ma a carico dei richiedenti .

2.3 Page 13

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BALERNA .
(CANTON TICINO).
Togliamo il seguente articolo, riguardante
l'apertura del Collegio Salesiano di Balerna ,
dal N .° 192 dell'Osservatore Cattolico di Mi-
lano :
« Riceviamo (così quel giornale) il pro-
gramma del nuovo Collegio Don Bosco, che
col presente ottobre si apre a Balerna, nella
Svizzera Italiana .
» Ne siano grazie alla Provvidenza : teme-
vamo che la famiglia Salesiana dovesse
scomparire dal Ticino, invece veniamo a sa-
pere che vi mette radici più profonde ed a-
pre un nuovo Collegio al Belvedere in Ba-
lerna,sot'preziondSuaEcelnz
Mons . Molo, Vescovo ed Amministratore del
Canton Ticino .
» L' insegnamento abbraccia i corsi Ele-
mentare, Tecnico, e Ginnasiale, e si impartisce
in conformità dei programmi governativi .
» Il Collegio è a breve distanza dalla sta-
zione della via ferrata Como-Chiasso-Lugano,
nel palazzo di villeggiatura vescovile, am-
pio, maestoso edificio da Sua Eccellenza a tal
uopo benignamente concesso : la posizione è
delle più amene, e saluberrima . A Balerna si
fermano tutti i treni omnibus della via fer-
rata del Gottardo : i diretti e direttissimi si
fermano alla stazione internazionale di Chiasso,
dove sono vetture che in pochi minuti e in
qualunque tempo del giorno possono con-
durre a Balerna : l'ufficio telegrafico postale
è prossimo al Collegio .
» L'istituto viene diretto da quel medesimo
personale che nel 1889-93 diresse il Collegio
Cantonale in Mendrisio, migliorandolo ma-
terialmente ed acquistandosi tanto prestigio
e stima, che in questi due ultimi anni le di-
mande per accettazioni superarono d'una qua-
rantina il numero massimo di convittori che
l'edificio può contenere , e che fu mai rag-
gìunto da nessun' altra direzione negli anni
antecedenti . Colà si teneva anche oratorio e
ricreazione festiva per ragazzi esterni, con
visibile vantaggio civile e morale di tutto il
borgo di Mendrisio .
» L'opera, avviata e sostenuta dai cattolici
del precedente governo conservatore in un
istituto governativo , non poteva piacere ai
nuovi governanti in maggioranza liberali .
E Mons . Vescovo allora, per dimostrare quanto
apprezzasse l'opera dei Sacerdoti di D . Bo-
sco, offrì l'ampio e magnifico suo palazzo di
Balerna, dove, per cura dello stesso Monsi-
gnore, si stanno ora facendo gli opportuni
adattamenti . I cattolici ticinesi e i molti ita-
liani che avevano colà in educazione i loro
figli, appresero con giubilo la fausta notizia;
perciò, senza tema di errare, possiamo rite-
nere che il Collegio D . Bosco, già fiorente
in Mendrisio, riuscirà a Balerna il più com--
pleto del Canton Ticino .
Dio ha favorito ancora quella terra o
spitale cattolica ; tocca ai ticinesi continuare
l'opera della Provvidenza . »
CANNARA E CASALE.
Le Suore di Maria Ausiliatrice, fondate da
D . Bosco, quest'anno aprono due nuovi Isti-
tuti per ragazze, uno a Cannara presso Fo-
ligno, nell' Umbria, e l'altro a Casale Mon-
ferrato, nel Piemonte .
Cannara trovasi in una vasta e deliziosa
pianura, nel Circondario di Foligno, a pochi
chilometri di distanza dal celebratissimo San-
tuario della Porziuncola d' Assisi . Tutti i
giorni vi è comodità della vettura postale, e
tre volte alla settimana un altro legno spe-
ciale diretto per Foligno ; a richiesta per al-
tro si trovano vetture ogni giorno ed ogni
ora . La nuova Casa di Cannara trovasi poi
in un ampio locale ed in una posizione salu-
berrima .
A Casale M onferrato, l'antica capitale dei
Marchesi del Monferrato, la nuova casa è
parte del palazzo della nobile famiglia Cal-
lroi,caebnstuo,arspzio,nel
quale non mancheranno di trovarsi bene le
convittrici . A Casale vi è comodità di fer-
rovia con qualsiasi città del Piemonte .
Lo scopo di queste Case di educazione ,
come le altre delle Suore di Maria Ausiliatrice,
si è di dare l'insegnamento morale e scien-
tifico in modo, che nulla lasci a desiderare
per una giovinetta di onesta e
cristiana famiglia, cioè arricchirne la mente di utili co-
gnizioni, educarne il cuore a sode e cristiane
virtù, addestrarla ai lavori femminili e in-
formarla a quei principii di civiltà che sono
richiesti dalla sua civil condizione .
TORRIONE-BORDIGHERA
Nuove costruzioni .
Non sarà discaro ai lettori di questo Bollettino
un cenno sull'Istituto Salesiano di TORRIONE, il
quale per la sua situazione deliziosa, per la sua
importanza e per le sue nuove costruzioni sembra
chiamato ad uno splendido avvenire, e a rendere
anche segnalati servizi agli altri istituti Salesiani .
E prima un po' di storia . - Nel 1876 il vene-
rando D . Bosco faceva aprire in quella amena
località due scuole, maschile e femminile, in due
piccoli locali presi a pigione, a ciò confortato an-
che dalle istanze di Mons . Lorenzo Biale, Vescovo
di Ventimiglia, di santa memoria, il quale nella
sua estrema vecchiezza era dolorosamente impen-
sierito dal recente impianto in quelle vicinanza
di un asilo così detto evangelico, largamente sov-
venuto da un signore protestante, nel quale sotto
il velo della beneficenza cristiana si minava la
fede tradizionale delle numerose famiglie cattoli-
che disseminate nella ubertosa campagna .
L'evento coronò splendidamente gli sforzi del
pio fondatore ; imperocchè quelle scuole attirarono
presto gran numero di alunni da rendersi ina-
deguate ed insufficienti ; quindi nel 1880 si get-
tarono le fondamenta di un fabbricato ampio e

2.4 Page 14

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convenevole per le diverse classi, e quelle di un Europa, a ristorarsi in quest'aure balsamiche, e
oratorio oltremodo necessario per essere troppo a domandare a questo clima quei presidii igienici,
remota ogni altra chiesa . Per costruzioni succes- che invano cercherebbe altrove .
sive quasi mai interrotte, nello scorso anno l'edu- Gloria quindi al venerato D . Bosco, il quale
candato femminile potè già ospitare cinquanta nel suo acuto ingegno ha saputo prevedere l'av-
alunne interne, mentre le classi, maschili e fem- venire e che nell'intento principale di procacciare
minili, erano in complesso frequentate da circa a queste popolazioni una istruzione religiosa e il
trecento alunni, convenuti anche dai comuni limi- regno dei cieli, non ha neppur dimenticati gli
trofi : l'Oratorio poi con provvido consiglio fu da interessi che ci legano alla terra . E quest'Istituto,
Monsignor Tommaso Reggio, ora Arcivescovo di sorto da così umili principii, e con deboli mezzi,
Genova, elevato a parrocchia, alla quale è ora rapidamente elevatosi a tanta altezza, è una prova
aggregata una popolazione di qualche migliaio di luminosa della protezione divina, e della partico-
persone, sempre crescente in una località che ra-
pidamente si trasforma .
Nè ciò pure bastò, moltiplicandosi giornalmente
le domande di ammissione nell'educandato fem-
minile ; quindi nel corrente anno, ripresi i lavori
lare dilezione della S . Vergine Ausiliatrice, sotto
le cui ali è rassicurato, e che lo proteggerà viep-
più nell'avvenire :
Ventimiglia, 21 agosto 1893 .
su più vasta scala, si potè aggiungere al fabbri-
.
ANTOI .
cato una considerevole ala, or ora felicemente
compiuta, comprendente nei diversi piani dieci
nuovi saloni, di cui quattro hanno l'area di circa
130 metri quadrati ciascuno, e gli altri sei quella
di 65 ; cosicchè l'educandato potrebbe accogliere
agevolmente circa duecento alunne.
NB . - Per informazioni, accettazioni e program-
mi dei suddetti Collegi ed Istituti, rivolgersi
ai rispettivi Direttori e Direttrici, oppure al
Ora uno sguardo all'insieme . - L'edificio sorge R . D . Michele Rua, Via Cottolengo 32, Torino .
in un bel giardino sulla deliziosa strada provin-
ciale, tra Ventimiglia e Bordighera, quasi ad
uguale distanza dalle due città; strada di cinque
chilometri, tutta fiancheggiata da ameni giardini,
da numerosi caseggiati, da graziosi villini, e che
coll'andare del tempo sarà convertita in una sola
SCUOLE PER GIOVANI ADULTI
e bella, contrada . La campagna circostante, popo-
lata di case, è coltivata a vigneti, oliveti, aranci,
CHE ASPIRANO ALLO STATO ECCLESIASTICO .
agrumi, palmizi, rose e piante africane : i giardini
poi in continua e rigogliosa vegetazione in ogni
stagione dell'anno, vi presentano, si può dire, una
eterna primavera .
L'edifizio, esposto a pieno mezzogiorno, ha din-
Di frequente s'incontrano buoni giovanetti,
che, giunti all'età di venti e più anni, sen-
tono vivo desiderio di abbracciare lo stato
ecclesiastico . Sono generose vocazioni, che,
nanzi il mare a circa 300 metri, che qui offre una
spiaggia regolare e di facile accesso, e nei giorni
sereni lascia scorgere ad oc hio nudo le montagne
della lontana Corsica . A ponente il lido del Medi-
terraneo si distende in un ampio semicerchio,
frastagliato a seni e promontori a seconda dello
sporgere o del rientrare dei gioghi delle alpi ma-
manifestatesi in età matura, promettono mag-
gior forza e perseveran za . Ma una difficoltà
non lieve le sconforta e talvolta le manda, a
vuoto . Per lo più sono giovani che non san
nulla ancora di lingua latina, e per l'età che
hanno non trovano così facilmente un ginna-
rittime, e mostra le città di Ventimiglia, Mentone, sio che faccia per loro .
Monaco, e le terre di Villafranca, Nizza, Antibo, D . Bosco studiò tale problema e col con-
Cannes e i lontani monti della Provenza ; a levante
il semicerchio è chiuso dal. vicino promontorio di
Bordighera ; a tramontàna finalmente, a circa un
chilometro di distanza, si elevano gradatamente
amene collinette, di dolce pendio, coronate di
oliveti e di vigneti, mentre più lungi sovrastano
i gioghi delle alpi marittime, in molti punti di
siglio, approvazione e benedizione dell' im-
mortale Pio IX, fondava a favore dì tali vo-
cazioni di giovani adulti l' Opera di Maria
Ausiliatrice .
Come già dicemmo, si apersero ginnasi ed
ospizi apposta per tali allievi, ed il frutto ne
considerevole altezza, e che perciò difendono tutta fu così copioso, che in pochi anni ne uscirono
la pianura di Torrione dalle correnti del freddo già circa un migliaio di Chierici, dei quali
aquilone .
Quest'Istituto adunque, che nulla lascia a desi-
derare dal lato igienico, e che per la sua dispo-
sizione interna, per il giardino e le piazzette che
lo circondano può soddisfare a tutte le esigenze
di un istituto di educazione, può anche ritenersi
come un'eccellente stazione climatica, a cui pos-
sono fiduciosamente convenire quelle alunne o quei
molti sono già ora ottimi sacerdoti , zelanti
parroci ed anche operosissimi missionari .
Chi mantiene tale Opera posta sotto il ti-
tolo e l' alta protezione di Maria Ausilia-
trice?
Eccone la risposta : - I primi a mantenerl a
dovrebbero essere i parenti degli allievi a
membri delle società Salesiane, la cui costituzione ma per lo più , per mancanza di m. ezzi di
fisica troppo delicata o compromessa addimande-
rebbe un clima temperato e non esposto a gravi
variazioni atmosferiche, tanto più che nella sta-
gione estiva si potrebbero agevolmente utilizzare
fortuna, non possono;darechpnula
che anzi l' assenza del figlio, che col lavoro
portava molti aiuti in famiglia, rende questamenoricancora .
i bagni di mare in una spiaggia deliziosa .
Egli è poi noto come nella stagione invernale
Ma la Madonna sa essa trovare altri ce-
questi dintorni sieno popolati da una numerosa spiti di entrata, e questi sono la carità e la
colonia forestiera, convenuta da ogni nazione di benevolenza di ottimi Cooperatori e pie Coo-

2.5 Page 15

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peratrici, che non paghi di far conoscere l'O-
pera di Maria Ausiliatrice,avviano alla me-
desima buone vocazioni e metton mano alla
borsa, pagando a questi un po' di pensione
e generosamente mandando altre elemosine,
con le quali si allevino a conto loro . nuovi
ministri di Dio .
Chi sa dire il merito di tanta carità in
faccia a Dio? Oh quante umili vedovelle,
quante povere donnicciuole, quanti zelanti
ecclesiastici compariranno ricchissimi di me-
riti al divin tribunale, per aver dato in tal
modo tanti nuovi sacerdoti alla Chiesa, mas-
sime in tempi così difficili come i nostri!
Benemeriti Cooperatori e Benemerite Coo-
peratrici ; fate adunque conoscere l'Opera di
Maria Ausiliatrice e partecipatevi coll' av-
viare alla medesima buone vocazioni e gene-
Guarigione istantanea . - Da circa
un mese pativa un male al dito pollice della
destra , che non mi dava requie nè giorno
nè notte, e nessun rimedio mitigavami il do-
lore . Volgendo a caso lo sguardo sul fronti-
spizio del Bollettino Salesiano, mirando l'im-
magine di Maria Santissima, dissi : - Voi,
o Vergine Santissima, che ottenete tante
grazie da Dio, guardate questo male che
m'impedisce di celebrare il S . Sacrificio della
Messa, Voi potete liberarmene . - Detto
e fatto : sull'istante mi cessò il dolore, e così
fu subito evitato il pericolo di operazioni
chirurgiche, e forse anche di perdere il dito
e non poter più celebrare la S . Messa . Ne
sia eterna lode a Maria Ausiliatrice .
rose elemosine . I meriti che ne avrete sa- Torino, 3 Settembre 1893.
ranno grandi, e colle benedizioni di Dio
otterrete ancora il tesoro delle Indulgenze
che il sullodato Sommo Pontefice Pio IX, di
D . DOGNIBENE DOMENICO
Curato di Brione.
sempre cara memoria, concedette a quanti
avessero partecipato a tale provvida opera,
***
la quale conta già scuole ed ospizi per gio- La medaglia di Maria Ausilia-
vani adulti in varie parti d'Italia .
trice . - Una pia signora di Centallo mi
Per informazioni, regolamenti e programmi narrava una segnalata grazia di Maria Au-
rivolgersi al Rev .m° D . Michele Rua, via Cot- siliatrice . Ecco le sue parole : « Il mio con-
tolengo, 32, Torino ; o al M . R. Direttore del- . sorte, così la pia donna, era gravemente in-
l' Ospizio di S . Giovanni Evangelista , via fermo e non dava speranza alcuna di guari-
Madama Cristina N .° 1, Torino ; o al M . R . gione . Il medico gli prodigava ogni maniera
Direttore dell' Ospizio di S . Vincenzo de' di cure, ma il povero marito andava ogni dì
Paoli in Sampierdarena .
più deperendo . - Oh che sarà di me e de' miei
poveri bambini, andava ripetendo, se il Si-
gnore ci toglie l'unico sostegno della nostra
casa? - Un buon Cooperatore Salesiano per-
tanto venuto a visitarmi, mi consolò e mi e-
sortò a ricorrere alla Madonna Ausiliatrice che
si venera in Torino, della quale mi diede una
GRAZIE DI MA RIA AUSILIATRICE
medaglia . Appesi al collo del caro marito la
medaglia benedetta e pregai, cioè tutti di casa
Viva Maria Ausiliatrice! - Una
mia zia di nom e Rosso Giuseppa era inferma
di fortissima febbre . Non ostante una cura
assidua di due medici locali, il male andava
sempre più aggravandosi, e ridusse l'inferma
a dover ricevere gli estremi conforti reli-
gios i . In tale occasione mi venne la felice
ispirazione d'invitare la famigli a a raccoman-
dare l'inferma alla Vergine Santissima Ausi-
pregammo, e la Vergine SS . volse a noi i suoi
occhi misericordiosi ed esaudì le nostre preci
ardenti . L' infermo totalmente ristabilito si
unisce con me a ringraziarne la Vergine Au-
siliatrice ed a spedire al Santuario di M . A .
in Torino l'obolo della nostra riconoscenza . »
Fin qui la buona signora che ottenne tanta
grazia . A me non rimane che ripetere di
cuore : Viva Maria Ausiliatrice!
liatrice e consigliareinpartmodfe
qualche offerta al Santuario di detta Beata
Vergine . A questo mio inv ito accondiscesero
tutti e da quel momento in poi l'inferma co-
minciòa.miglore
Ora l'inferma, mediante l' aiuto della Beata
Centallo. 31 Agosto 1893.
DRAPERIS DOMENICO
Coop . Salesiano .
*
Vergine, trovasi perfe ttamente guarita, ed io
con la presente relazion e spedisco una tenue
offerta in do
nareunaelodiro,cme
promessa fatta dalla famiglia , in onore e
gloria di Maria Santissima Ausiliatrice .
Castronovo, 25 Agosto 1893 .
Dallo stretto di Magellano . -
D' incarico del mio carissimo ed ottimo Su-
periore Don Giuseppe Fagnano , Prefetto
Apostolico, faccio la seguente relazione di
una portentosa grazia di Maria Ausiliatrice .
Nel mese di gennaio di quest'anno un nostro
D . BUONO SALVATORE DI GAETANO Indiano dell'isola Dawson, certo Filippo Ca-
Cooperatore Salesiano .
nale, giovane molto buono, sui sedici o dicia-

2.6 Page 16

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sette anni, in conseguenza di una forte in-
digestione, fu preso da grandi dolori colici
e da una gravissima polmonite che in po-
chi giorni lo ridusse sull' orlo del sepolcro .
Portato a Puntarenas, venne tosto visitato
da due buoni medici, i quali, fatta consulta,
non esitarono punto a dichiarare per incu-
rabile quella malattia . L' infermo peggio-
rava ogni di più, e nessuna speranza nutri-
vamo di poterlo salvare . Ricevette con di-
vozione il Santo Viatico, l'Olio Santo, la
benedizione papale, e gli si erano persino
lette le orazioni degli agonizzanti ; da un
momento all'altro ci aspettavamo di vederlo
spirare . Due Suore di Maria Ausiliatrice che
lo assistevano, mosse a compassione del mi-
sero morente ed animate da viva fede, lo
consigliarono a confidare in Maria Ausilia-
trice, e gli posero al collo una medaglia
della Beata Vergine, il rimedio più efficace
e pronto . Maria SS . volle operare un gran
miracolo . Era sul far della sera, le Suore
si ritirarono, lasciando al capezzale dell'in-
fermo il solo infermiere . La mattina seguente,
allorché le Suore ritornarono presso l'infermo,
lo trovarono seduto sul letto con un bel co-
lorito, e che stava rosicchiando un pezzo di
pane durissimo (galletta), che con istanza si
era fatto dare poc'anzi dall'infermiere . Se ne
maravigliarono grandemente le buone Suore,
e tosto gli domandarono se stesse meglio . Sì,
mejor! rispose sorridendo l'indiano . No mas
dolor . E ben si vedeva che stava meglio, per-
chè, dopo una dieta assoluta e prolungata di
più giorni, ora con gusto squisito rosicchiava
quella galletta!
La grazia non poteva essere più segnalata .
Dopo appena otto giorni di convalescenza
ritornava all'isola a consolare colla sua pre-
senza gli altri indiani suoi compagni, i quali
già mlo credevano morto .
Mentre le scrivo, questo giovane guarito
così miracolosamente si trova in Puntarenas,
dove venne a passeggio co' suoi compagni di
scuola, ed è in ottima salute, grasso e snello
che pare non sia mai stato infermo in vita
sua . Questa grazia straordinaria noi tutti la
attribuiamo alla potente mediazione di Ma-
ria SS . Ausiliatrice .
Puntarenas, 24 Maggio 1893 .
Sac . MAGGIORINO BORGATELLO
.
**
Un'immagine , di Maria in mezzo
al campo . - M'è grato poter riferire
una singolarissima grazia ottenuta per in-
tercessione della Beata Vergine Ausiliatrice
in favore d'un certo Gabriele Echaves, ot-
timo mio parrocchiano .
Ecco quanto il protetto di Maria mi nar-
rava :
< Correva l'anno 1881, quando io in ar-
cioni sul mio cavallo ritornava dalla cam-
pagna, in un giorno burrascoso e sotto una
dirotta pioggia . Iddio volle che a pochi
passi di distanza scorgessi sul mio cammino
una bellissima imagine . Frenai tosto le re-
dini al mio cavallo, affinchè non la calpe-
stasse, e, smontato, con vero piacere rac-
colsi quel misterioso foglio e lo portai meco .
Ma qual non fu il mio stupore al ve-
dere che, mentre da tutte parti cadeva e
scorreva a torrentì la pioggia, quella bella
imagine di Maria era completamente asciutta!
A tal vista non potei trattenermi dall'escla-
mare : miracolo! miracolo! Montai di nuovo
a cavallo, e, fisso sempre colla mente e col
cuore nel prezioso oggetto incontrato, giunsi
felicemente alla città . Mi diressi subito a
questa chiesa parrocchiale, dove incontrai il
M . R . D . Milanesio , a cui raccontai minu-
tamente l'accaduto e gli mostrai la bellis-
sima imagine della Vergine . Egli mi rispose
con esortazioni piene di fede . La portai a
casa, la feci mettere in un bel quadro e la
collocai nel santuarietto di mia famiglia,
dove tuttora si trova . Io non potrei dire
quante e quali sieno le grazie che il Cielo
mi ha concesso per la intercessione poten-
tissima di Maria, perchè sono innumerevoli
e straordinarie ; solamente mi limiterò a
questa : Avendo io una bambina in gravis-
simo pericolo di perder la vita, e stando già
tutti i segni della morte scolpiti su quel ca-
daverico volto, non sapendo più a chi ricor-
rere, mi rivolsi a Maria, dicendo : - Se Voi,
oVerginSatsm,liberdamot
questa povera bambina, , Vi prometto che
offrirò un bellissimo calice alla chiesa sale-
siana di questa città a Voi consacrata . -
Non avea ancor terminato, per così dire, di
domandare questa grazia, che la Vergine
e l'aveva già pienamente ottenuta . M ia
figlia risanò benissimo, ed io compio la pro-
messa che ho fatto . Consegno il calice con
la rispettiva patena, che feci venire da
Buenos Aires . Mi costa 400 franchi che ho
speso colla più grande soddisfazione . Ag-
giungo la tenue offerta di 25 franchi per l'ap-
plicazione d'una Messa di ringraziamento . »
Fin qui il sullodato mio parrocchiano .
Questo consolantissimo fatto pertanto e
mille altri sono per noi un gran segno della
benevolenza e amore di Maria Ausiliatrice
tanto verso.Salesino di noiMis , quanto verso di questo
suo popolo .
Viedma (Patagonia), 15 giugno 1893.
Sac . PIETRO ORSI
Addetto alla Parrocchia .
Torino . - Oh Maria! Virgo Potens !
Oh quanto è vero quel che dice il mellifluo
Dottor S . Bernardo, che non si ricorre mai
invano a Maria ! Addolorata per la triste
posizione di un mio fratello che da tanto

2.7 Page 17

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tempo era privo d'impiego, mi rivolsi con
fiducia a Maria Ausiliatrice con una novena
e con promessa di fare pubblicare la grazia,
q uando l'avessi ricevuta . Ed oh bontà di
Maria! in sul principio della novena, contro
ogni aspettazione, ecco spuntare un raggio
di speranza foriero di grazia ; e proprio nel-
l'ultimo giorno la grazia era fatta, e mio
fratello, dopo sedici mesi di dura prova, ora
è impiegato più bene di quanto potessi spe-
rare . Egli è sollevato dalle sue angustie, ed
il mio cuore è consolato dalla dolce e cle-
m ente Regina, Auxilium Christianorum.
UNA RELIGIOSA .
Ventimiglia - Una signora di Ven-
timiglia fa una piccola offerta a Maria Au-
siliatrice per la perfetta guarigione ottenuta
alla sua figliuola dopo tre anni di malattia .
Brescia . - Chiesi a Maria SS . Ausi-
liatrice una grazia che aveva tenuta quasi
per disperata, ed Ella grande in misericordia
mi esaudì . Quanto è potente e buona Maria
Ausiliatrice
Settembre, 1893.
Un Ch . Cooperatore Salesiano .
Pollenzo . - Travagliato da fortissimi do-
lori nervosi nello stomaco, feci esperimento
di ogni mezzo offerto dall'arte medica ; ma
poco o nulla mi valsero ; chè sempre forti
erano le scosse nervose, fino al punto di cre-
dermi in certi momenti quasi soffocato : Una
inspirazione proprio della cara Madonna Au-
siliatrice mi spinse a rivolgermi alla sua po-
tente intercessione e bontà materna, certo di
essere esaudito per mezzo suo dal buon Gesù .
La pregai, e la grazia spero di averla otte-
nuta, perchè già mi sento quasi pienamente
ristabilito. Offro quindi in piccolo ringrazia-
mento ed in attestato della mia riconoscenza
una tenue offerta, pregando di pubblicare la
grazia ad onore di Maria Ausiliatice .
4 Agosio 1893,
COLOMBO BRUNONE .
(Cremona) . - Marianna Acerbo , Goreto Apruntino. --.
Emilia Mangani, Viterbo . - Francesca Podenzana v.
Campi . -- Luigi Pierucci , Pisa . - Elisa Schioppo,
Giaveno . - Francesco Tuena , Poschiava Annunciata
(Svizzera) . - Giustina Viola Rivetti , Camandona
(Biella) . - Suor Filippina D'Antone, Alì Marina (Si-
cilia) . - Carlo Venere, Carmagnola . - Sac . Giovanni
Bono, Bernezzo (Cuneo) . - Sac . Vittorio Foglia, S . An-
tonino (Susa) . - Eugenio Tedeschi, Verona.- L . S . V .
Roma . - Giulietta Acier Del-Bue, Parma .- G . A . Giac-
cone, Mombaruzzo--Maria Laboranti fu Antonio, Dorno
Lomellina . - P. C . Cardè . - Marchese Angelo Nobili
Vitelleschi, Roma . - Più relazioni del Sac . D . Luigi
Porta, Direttore Salesiano in Bordighera-Torrione . -
Ch. G. M . Fochesato , Torino . - Baronessa Maria d .
S . Croce,. A-nonAaugelina Corongiu Cabras, Man-
das. - Annunziata Evangelisti , Ostra (Ancona) . --
Sac . Prof. D . Farandi Ignazio Parroco, A ranco Sesia.
- D . P. A., Schio . - A . Fede, Tortona . - Giovanni
Giraudo, Sampeyre . - Gabriella Panelli, Casale. -
Gina Levinis, Sala Bolognese. - Adele Pozzi-Testa,
Castano . - Luigia De-Buoi Colombo, Modena . - Mar-
tino Domenica , Pinerolo . - Viano Giovanni, Rocca
Grinaalda. - Gallo Anna, Torino . - Sorelle Assalto,
San Maurizio . - Vandone Francesco, Bellinzago . -
Bobba Antonio, Cigliano. - Celarlo Margherita, Che-
raseo . - Tabasso Anna, Peretto Torinese . - Cucchi
Anna, Palesti . - Contessa Adele Maoro di Pam-
parata, Torino . - Ario Secondo di Cornegliano . -
D . Tamietti, Sampierdarena . - Canone Poggi Teresa,
Voghera . - Dogani Achille, D' Arma . - Chiotasso
Geltrude, Torino . - RaferoMadalena,Fd eri 'A-
sti. - Abbraccio Angola, F erreri d'Asti . - Carpignano
Dimuca, Soglio . - Donato Gregoria, Soglio . - Perasso
Delfina, Torino . - Calosso Filonena, Torino . - Ales-
sio G . Batt ., Caramagna . - Avatta neo Giuseppe, Poi-
rino . - Avattaneo Maria, Poirino . - Cipolini Ferdi-
nando, Borghetto d'Arroseia . - Rolando Rosa, Raeco-
nigi. - Vietti Maria, Bernezzo (Cuneo) . - Stucchi
Bianca, Treviglio . - R,appetto Delfino, Crescentino. -
Barberis Giuseppina, Crescentino . - Mollo Maria, Bal-
dissero d'Alba . - Villata Rosa, Borgaro Torinese. -
Bertello Catterina, Castagnole Piemontese . - Filippa
Margherita, Castagnole Piemontese . - Gulò Anna, Ber-
nezzo . - Delmastro Maria, Isolabella . - Garelli Ca-
rolina, Torino . - Marchiali Rosalia, Vicenza. - Pe-
drotta D . Pietro, Gerra Gambarogno (Svizzera Canton
Ticino) . - Gavara Giovanna, Carmagnola . - Clara.
Giovanni, Livorno Vercellese . - Ottavis Pasqualina,
Livorno Vercellese . - Roncarole Carlo, Vitniè .
AZIONE SALESIANA
Riferiscono altre grazie di Maria Ausiliatrice i se-
guenti
Sac . Carlo Peretto, Salesiano, Lorena (Brasile) . -
Ch . Clemente Barcellona, Torino . - Eugenio ed Ales-
sandrino Garbarini, Tortona . - Margherita Brizzi,
Granaglione (Bologna) . - Giovanni Eula, Racconigi .
- Francesco Brignone, Casalbeltrame . - Sac . Fran-
cesco Fallace Arciprete . Auletta . - Sacerd . Canonico
La Pigola, Piazza Armerina . - M . T . Pinerolo. - Sil-
via Garsoletti, Nago (Tirolo) . - Lucia Casali, Valtido
I.
Lo scorso Agosto dicemmo come il nostro Missio-
nario D . Giuseppe Solari, reduce dall' Uruguay,
per accondiscendere al desiderio di zelanti Coope-
ratori, andava tenendo pubbliche conferenze sulle
missioni salesiane in varii paesi della Lombardia .
Lo slancio suscitato in quelle popolazioni dalla
sua parola è indescrivibile . Ne abbiamo un saggio
nelle seguenti corrispondenze da Borgomanero al-
l'Italia Reale di Torino e da Ameno al Bescapè
di Novara.

2.8 Page 18

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**
La Domenica 23 luglio , Borgomanero diede
un commovente spettacolo di slancio di fede e
cristiana carità . Al mattino, nel sermone parroc-
chiale, il prevosto locale Don Ercole Quaroni av-
vertiva che nel pomeriggio, prima dei Vespri . in
luogo della, solita istruzione catechistica, il missio-
nario Salesiano D . Giuseppe Solari, reduce dal-
l'Uruguay, avrebbe tenuto una Conferenza sulle
Missioni di D . Bosco nell'America . La buona po-
polazione di Borgomanero, cattolica per convin-
zione nella sua maggioranza, corrispose all'invito
del suo parroco . Alle ore 3 1/2 pom.,giàpena
zeppa di popolo la Chiesa collegiata, il prelodato
missionario, salito sul pergamo, con parola facile,
piena di unzione e zelo apostolico, parlando delle
sante istituzioni di quell'incomparabile uomo di
Dio che fu D . Bosco e delle fatiche evangeliche
dei figli suoi, commosse gli animi, strappò lacrime
di tenerezza, entusiasmò gli uditori di tal modo,
che dopo la predica si raccolse la somma di L . 205,
di cui L. 130 in tante spicciole monete di rame .
Le offerte poi in genere di vestiario non si pos-
sono enumerare . Chi scrive ha veduto nella casa
parrocchiale più di cento camicie e quasi tutte
nuove, a centinaia calze, fazzoletti, abiti da uomo,
vesti da donna, ecc ., ecc . È una vera processione
di persone, spinte da carità pei poveri selvaggi .
Sia perciò lode ai Borgomaneresi . E sopratutto
sia ringraziato il Signore pel trionfo della sua
gloria e della religione e per la conversione dei
poveri selvaggi, i quali, convertiti, pregheranno
certamente poi loro benefattori d'Italia .
*
**
Anche la Parrocchia di Ameno ha avuto la bella
ventura di ascoltare la calda ed eloquente parola
del M . R. D . Giuseppe Solari, Missionario Sale-
siano, reduce dall'Uruguay, dove nell'ottobre pros-
simo farà ritorno. Il suo dire improntato di chia-
rezza e semplicità veramente apostolica, rifletteva
tutta la fiamma di carità che arse nel cuore del
grande Fondatore dell'Istituto Salesiano . Ebbe
tratti felicissimi ; specie quando accennò al su-
premo momento in cui D . Bosco, chiamati a sè
i confratelli suoi, annunziò loro la presa risolu-
zione, di mandarli ad evangelizzare i selvaggi
dell'America m: eridionale quando descrisse le fa-
tiche, i pericoli, gli stenti d'ogni sorta, che il mis-
sionario devo sostenere : quando dipinse con ma-
gica tavolozza il Patagone e il Fueghino : quando,
toccando la fibra patriottica, chiamò le Missioni
Salesiane e la carità che le alimenta, esclusiva
gloria italiana . Commosse così i molti uditori che,
generosi, abbondarono in offerte di denaro e di
indumenti, tanto da destare le meraviglie nello
stesso Missionario conferenziere .
II .
Il giorno 28 agosto, celebrandosi nell' Oratorio
Salesiano di San Benigno Canavese la festa del
S . Cuore di Gesù, onorata dalla presenza del Ve-
scovo diocesano, Mons . Agostino Richelmy, il sa-
cerdote salesiano prof . D . Francesco Cerruti tenne
ai molti Cooperatori di quel paese e dei paesi
limitrofi una conferenza, ricordando loro con pa-
rola facile e chiara che cosa significhi l' essere
Cooperatore salesiano, cioè il dovere di usare alla
Pia Società Salesiana due carità : quella della
preghiera e quella della limosina ;afinichèsia
possibile alla medesima Società di aprire sempre
nuove Case, e, cogli aiuti spirituali e materiali,
ricoverare sempre nuovi fanciulli, incamminarli al
bene, togliendoli ai pericoli delle strade .
S . E . Rev .ma Mons . Richelmy, che assisteva
alla conferenza, dopo del D . Cerruti s'alzò .e tenne
a quei Cooperatori un breve discorso famigliare,
esortandoli ad aiutare validamente le Opere Sa-
lesiane , pregiandosi di essere egli il primo Coo-
peratore salesiano nella sua Diocesi d'Ivrea .
III .
Ci scrivono da Colleretto presso Castelnuovo
« Il giorno 5 di settembre, per iniziativa del
zelante e venerando prevosto di Sparone , il Si-
gnor Don Faletto Domenico, furono colà invitati
i chierici salesiani , allora in villeggiatura nel
santuario di Maria SS . della Neve, presso Colle-
retto-Castelnuovo , per cantare una Messa da re-
quiem in suffragio dei defunti parenti dei Coope-
ratori salesiani di quella parrocchia . Vi assistet-
tero inoltre il Rev . Prevosto di Pont, quel di Ri-
bardone , il Rettore del Santuario di S . Maria
della Neve ed altri sacerdoti .
» Non mancò la conferenza , e fu predicata
dal missionario Don Piperni Raffaele . Svolse con
unzione il tema della santità dell'opera della sal-
vezza delle anime, specie di quelle che tuttavia
giaciono nella barbarie , come in Patagonia e
Terra, del Fuoco, che sono missioni salesiane, e
di quelle pure di tanti poveri giovanetti che nelle
Case salesiane di Palestina cercano alloggio, pane
e religione, e per mancanza di case e per la mi-
seria della missione, cioè per mancanza di mezzi,
non possono essere ricevuti . Fu generale la com-
mozione : e quei poveri, ma buoni fedeli , che
erano accorsi anche da lontane borgate per assi-
stere alla conferenza, furono lieti di depositare
volonterosi l'obolo della carità nelle mani stesse
del missionario, che personalmente dopo la predica
l'andava raccogliendo per la chiesa, e ascriversi
poi come Cooperatori quelli che ancora non lo
erano . In fine ricevuta la benedizione del SS . Sa-
cramento, tornarono alle loro case, magnificando
e glorificando il Signore .
» Non vo'lascireotlnziquachetro
episodio, che rivela la bontà del cuore di quella
buona gente . Un povero vecchio, tornando tutto
commosso al suo casolare , andava esclamando
« Povero me! . . . quanto costa salvare un'anima
quanto darei, se l'avessi ! » e sì dicendo si asciu-
gava le lagrime che calde gli venivano sugli oc-
chi . - Una povera vecchia si presentò ad uno dei
chierici, quando la chiesa era già vuota, e . . .
« Prego, gli dice, che vogliate porgere al mis-
sionario questa povera limosina : è tutto quello
che possiedo : non ho più niente : voglia Dio aver
compassione dell' anima mia! » Era un biglietto
di 10 lire . Voglia veramente Dio ripagarla, e
con essa tutti gli altri Cooperatori, col cento per
uno .
« Ne sia poi lode a quel buon Prevosto che fu
l'iniziatore e l'organizzatore di sì care funzioni » .

2.9 Page 19

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DUE NUOVI SANTUARI! DI MARIA AUSILIATRICE
Italia e Spagna .
Il giorno 20 dello scorso agosto, Maria SS . Au-
siliatrice prendeva possesso di due nuovi santuarii,
che la pietà dei fedeli per l'iniziativa di ottimi
Cooperatori Salesiani Le dedicava, uno sul monte
Summano presso Schio nel Vicentino e l'altro
nell'isola di Minorca poco lungi da Barcellona, .
Le feste al Summano .
Desumiamo dall'ottimo Berico di Vicenza
La notte dal 17 al 18 agosto è stato un via vai su
pel monte Summano che era uno spettacolo commo-
vente .
La mattina del 18 fino dalle prime ore lassù, fra le
due cime, v'erano già più che 3000 persone d'ogni
grado ed età .
La cerimonia della solenne benedizione ebbe prin-
cipio alle 8 precise, ora di programma . E dopo la be-
nedizione, la S . Messa ; e con quale devozione ascol-
tata da tutti, sparsi qua e là, o sulle rovine dell'an-
tica chiesa e romitaggio o di fronte alla simpatica
chiesina sul verde tappeto . Durante la Santa Messa
si recitò la terza parte del Rosario a suffragio dei
sepolti frati e pellegrini dei passati tempi in Sum-
mano, e sul fine tre Gloria Patri ad onore del Beato
Antonio da Brescia, stato già Rettore dell'Eremo per
25 anni, ove, come pare certissimo, morì e fu sepolto .
Al dopo pranzo, sulle 2 1/2 precise, Vespro solenne
(erano parecchi anni che non si cantava colassù),
dopo il quale processionalm ente clero e popolo si por-
tarono sulla cima più alta, ove un tempo sorgeva il
famoso Idolo Summano, e vi fu benedetta secondo il
rito una grande croce (alta 7 m .), e dopo il canto del
Vexilla ,fd.uevsotcamnilbr
Regnavit a l igno Deus !Comeraipntlco
diquel'no,lasùequl'ora :tuineraodl
pari edificati e commossi!
Un inno, un inno di trionfo qui ci vorrebbe per de-
scrivere meno indegnamente le feste del giorno 20 al
Summano, pel trasporto della immagine di Maria Au-
siliatrice nei nuovo tempietto sulla vetta del monte .
La prosa consueta mal ritrae il pensiero incantato
ancora, sbalordito dalla luce della poesia religiosa,
sublime che incarnò la festa .
Non ne daremo quindi che una pallida immagine,
e i nostri buoni amici vorran certo perdonarcelo, pen-
sando che, se riesce, diremmo, quasi impossibile alla
penna più brillante inspirare in chi legge, con qual-
che efficacia, il senso che si prova dinanzi all'orrido
e al sublime di tanti spettacoli naturali , il còmpito
nostro è ben più difficile ; poichè allo spettacolo im-
ponente della natura si sposava ieri mirabilmente
uno spettacolo poeticamente sublime di fede religiosa
e di devozione a Maria .
**
L'annunzio era corso, s'era dato il convegno, e già
nel pomeriggio del sabato sulla via che sale alla vetta
del Summano si vedevano numerosissime comitive di
persone anelanti di trovarsi colà in cima, sfidando la
canicola veramente eccezionale .
Si calcola che alle 9 della sera vi fossero ben die-
cimila persone accampate già sulla vetta del monte,
nel piazzale e sui pressi del nuovo tempietto .
L'animazione poi al paese di Santorso (ultimo prima
di salire al Santuario) non si ricordava eguale a me-
moria d'uomo .
Sull'imbrunire vennero illuminati vagamente il po-
dere e la villa Rossi, la villa Marzari, e il monte per
lunghi tratti apparve come cinto da liane di fuoco .
Gli spari giocondi delle spingarde e dei cannoncini
che decorano l'ingresso della villa Rossi, e che erano
stati collocati più in alto sul monte, si susseguivano
a brevi intervalli .
E le comitive di pellegrini continuavano ad arri-
vare ; giungevano cantando preci, visitavano l'imma-
gine di Maria circonfusa di luce nella chiesa parroc-
chiale, e poi procedevano a salire l'erta . Di queste
comitive ne capitarono perfino da San Giacomo di
Lusiana, da Altissimo e da altri lontani paesi .
I RR . sacerdoti non si coricarono un istante, per
udire le confessioni fino all'ora delle SS . Messe, e per
dirigere ogni cosa . Gli entusiasmi della fede li tene-
vano capofila di tutto .
L'erta del Summano risuonò tutta la notte di canti
devoti, dì preci , di Rosari . Si saliva in continua
processione, seguendo tutte le svolte della comoda
via, poiché era impossibile, causa le tenebre, tentare
di abbreviarla .
Come poetica quella salita di notte fra migliaia di
persone !
I fuochi della pianura si van facendo sempre più
languidi, il lampo che accompagna lo sparo delle
spingarde allunga sempre più il suo intervallo dal
colpo, la sua eco si fa men forte, l'aria fredda ricrea,
rianima . . . si sale sempre .
Qua e là riposano comitive avvolte dalla luce vi-
vissima dei bengala, e chi sale con un palloncino da
illuminazione, chi con fanali, altri con torcie a vento
e candele.
In alto, abbasso, appaiono fuochi che si incrociano,
che spariscono . La fatica della salita non si sente,
non se ne ha il tempo, o meglio la via è così comoda
che non vi è la possibilità di sentirla, a meno che non
si sia fermi .
La corsa straordinaria di Schio in arrivo a S . Orso
alle 2,20 ant . riversò un mondo di pellegrini, che
salirono alla parrocchia, preceduti dalla brava banda
dell'Unione Cattolica Operaia scledense e accolti da
spari rinterzati da un'infinità di fuochi di bengala .
** *
Alle 1 1/2.cominarleS Messe alla parroc-
chiale con moltissime comunioni . Due sacerdoti erano
continuamente occupati ad amministrarle . E qual de-
vozione, quale ordine !
La compagnia corale di Thiene cantò le Litanie a
4 voci, e durante la Messa che precedette la proces-
sione e nel suo sfilare si cantò il sempre magnifico O
salutaris Hostia del Gounod.
Oh! l'effetto delle voci bianche a quell'ora, in quel-
l'ambiente pieno di fede, di devozione alla Vergine,
come descriverlo I
Dopo le 3 si ordinò in pochi minuti l'interminabile
processione e cominciò a salire .
Precedevano le Associazioni, Compagnie e Confra-
ternite .
Quindi veniva l'immagine di Maria Ausiliatrice
portata a spalle, circonfusa di luce, meta di tutti gli
sguardi, di tutti i sospiri .
La seguiva il Clero e una schiera interminabile di
popolo, che procedeva per tre, per quattro, contando,
pregando, lagrimando di commozione, di gioia, in-
tanto che tutte le Congregazioni sopraddette a coro
a coro facevano echeggiare con canti le valli e le
cime, quest'ultime piene zeppe di popolo così da tra-
formarle in un vero formicolato .
Alla località detta Prà Minore, a metà salita, uno
squillo di tromba ferma tutti ,pel riposo, rallegrato e
reso più dolce dalle note della banda, mentre l'alba
comincia a dipingere l'orizzonte del suo color di rosa .
Che scena! Che scena!
***
Alle 4 1/2 nel santuario sulla cima del monte si ce-
lebrò la prima S . Messa per consacrare. Vi assisteva
tutto un popolo sparso sui pendii dell'anfiteatro im-
menso e magnifico .
La processione arrivò circa le 6 1/2 acoltn
ansia e con desiderio da tanti sguardi, da tanti
affetti .
Raddoppiano allora gli spari delle spingarde e dei
cannoncini ., e l'immagine veneratissima, fra due mu-
raglie impenetrabili di popolo riverente e fra il canto

2.10 Page 20

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dell'Ave M aris Stella, è collocata nella sua nicchia e
incensata .
Accoglieva la processione Mons . Gio . Maria Viviani,
Arcidiacono e Vicario Generale, in rocchetto e stola,
arrivato al santuario la sera precedente .
Quindi egli s'appaiava ed usciva a celebrare la
S . Messa, sull'altare eretto fuori del santuario, fra le
quattro colonne che segnano il mezzo della chiesa, che
in avvenire sorgerà certo vasta e maestosa nell'antico
tracciato .
E qui rinunciamo affatto a descrivere lo spettacolo
di più che trentamila persone, di quella folla vario-
pinta e in atteggiamento devoto che circondava e
che occupava tre lati dell'anfiteatro per assistere al
S. Sacrificio .
Chi non l'ha veduta non può farsene adeguata idea .
Lo tenti se il può, poichè certo ha perduto uno spet-
tacolo dei più grandiosi .
Alla consacrazione suona la banda, rimbombano
gli spazi, migliaia e migliaia di teste si chinano, mi-
gliaia e migliaia di ginocchi si piegano .
Ilcebrantdicelfoa,ritlepc,a
Messa è finita . S'ode uno squillo di tromba e dall'al-
tare Mons . Viviani rivolge allora a quel popolo con
robusta voce e soave insieme la sua calda parola .
E un inno d'amore alla Vergine, è un serto di nuovi
fiori ch'egli Le offre in que' suoi figli convenuti ad
onorarla sulla cima benedetta, eclissando la flora su-
perba del Summano coll'olezzo di loro virtù .
Il M . R . Arciprete di S . Orso imparte la benedi-
zione papale, ricevuta da tutti col segno di croce
come un sola persona ; la banda intuona una marcia,
ed i più si spargono ancora per le cime, salgono sulla
più alta ai piedi della nuova gigantesca croce, che vi
sta piantata a deliziarsi dei bellissimi panorami .
***
Dopo la seconda Messa, i chierici cantarono davanti
a molto popolo l'Ufficio di Maria SS ., seguiti dai
RR . sacerdoti per la recita delle Ore in comune .
Alle 1 1/2, dopo il Vespero solenne, si aprì il ta-
bernacolo pel canto del Pange lingua, Te Deum e
Tantum ergo colla benedizione impartita da Mons . Vi-
viani .
La bellissima statua di Maria Ausiliatrice è collo-
cata sull'antico posto, in cui veneravasi da secoli
altra imagine, la quale or sono 116 anni veniva trasfe-
rita in apposito Santuario in Santorso, ove anche
oggi è argomento di molta venerazione .
Dalla vetta del Summano benedica la Vergine Au-
siliatrice i circostanti paesi, tutta la diocesi, tutta la
provincia e quanti a Lei faranno ricorso .
Viva Maria Ausiliatrice !
Minorca (Spagna).
Non meno solenni riuscirono le feste celebratesi
nell'isola di Minorca per l'inaugurazione del santuario
di Maria Ausiliatrice colà recentemente eretto . Ne ri-
caviamo le notizie dalla seguente lettera direttaci da
un nostro Salesiano
A Cittadella nell'isola di Minorca, per cura del
nostro Cooperatore Salesiano Sig . D . Federico Pa-
reja, con offerte pubbliche, si potè erigere un ma-
gnifico tempio a Maria Ausiliatrice .
Le feste d'inaugurazione ebbero luogo i giorni 18,
19, 20 e 21 dello scorso agosto, e vi parteciparono
tutti i nostri giovani di Sarrià . Non erasi mai visto
in quell'isola tanto slancio e così imponente manife-
stazione di fede e di divozione a Maria Santissima .
I nostri musici, cantori e suonatori, fecero quanto
meglio poterono per corrispondere bene a tanta so-
lennità .
Alle 3 pom . del 20, domenica, il nostro Direttore
di Sarrià (Barcellona), Sig. D . Hermida Manuele, te-
neva nella vasta chiesa di S . Agostino nella mede-
siamcuorteànfzaSlesin,
folla immensa di uditori .
Ma l'ora più solenne era verso sera, alle 7, quando
ebbe luogo il trasporto della statua di Maria Ausi-
liatrice dalla cattedrale al nuovo tempio . La proces-
sione, preceduta dalla nostra banda musicale, percorse
le principali vie della città, che erano sfarzosamente
illuminate per l'occasione .
Compiutosi il trionfale trasporto, i nostri musici
davano solenne concerto in pubblica piazza, eccitando
entusiastici applausi .
Il giorno 21 furono ricordati i Benefattori defunti
con solenni suffragi, e vi fu eseguita la prima Messa
funebre di Mons . Cagliero, che piacque e commosse
tanto .
A perenne memoria di tali feste la città decretava
che la via, lungo la quale sorge il nuovo Santuario,
fosse intitolata a Maria Ausiliatrice .
I nostri giovani poi, dovendo prender parte ad altre
feste in Alayor, in S . Luis e nella città di Mahor,
non poterono più oltre godere della caritatevole e lar-
ghissima ospitalità loro prodigata in Cittadella e do-
vettero prontamente partire . Dolorosissima fu la par-
tenza . Moltissimi cittadini nel salutarci lacrimavano,
e ad alta voce chiedevano e facevano voti per l'im-
pianto di una Casa Salesiana in quella città . Uguale
entusiasmo e indicibile affetto incontrammo negli
altri luoghi, nei quali fummo i giorni seguenti, ove
pure il nostro Direttore volle tenere pubbliche con-
ferenze Salesiane .
Finalmente, il 27, una folla immensa sulla spiaggia
di Mahor ci ricambiava l'addio con mille voci di
evviva . Il vaporino Nuevo M ahor ci portava lungi
da quella cara isola, e sbarcati al porto di Barcel-
lona, ritornavamo alla nostra Casa di Sarria, dopo
dieci giorni di lietissime vacanze passate tra indi-
menticabili amici e benefattori.
NOTIZIE VARIE
Il Card . Bausa Arcivescovo di Firenze .
L'ultimo giorno dell'anno scolastico, l'Oratorio
dell' Immacolata di Via Fra Angelico in Firenze
fu onorato dalla visita di S . Em . il Card . Bausa,
Arcivescovo di quella città . L'eminentissimo Pre-
lato, circondato da parecchi dignitarii ecclesia-
stici, da quell' illustrazione della scienza italiana
che è il prof. Augusto Conti e da molte altre egregie
persone, presiedette alla festa della distribuzione
dei premia, in fine della quale, come chiusura ri-
volse opportune parole, ascoltate con religioso
silenzio . Egli ebbe per tutti parole di rallegramento,
di lode, di incoraggiamento ; ai Salesiani, per lo
zelo che mostrano nell' educare la gioventù che
loro vien affidata : a' quei giovanetti, per aver
corrisposto alle premurose cure dei loro educatori .
Encomiò in modo particolare l' Oratorio festivo,
che i Salesiani tengono aperto in Firenze , mo-
strando il desiderio di vederlo vieppiù frequen-
tato dai giovani fiorentini ; ed espresse il voto che
presto i figli di D . Bosco possano avere in quella
città un'ampia Chiesa pubblica, tale da soddisfare
a tutti i bisogni della popolazione . - Un applauso
unanime, fragoroso, accolse l'ottimo Pastore, dopo
che ebbe impartita l'Apostolica Benedizione, ap-
plauso che l' accompagnò fino alla sua uscita da
quell'oratorio .
Fiorentini! udiste la parola del vostro ama-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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tissimo Pastore ? A voi tocca metterla in esecu-
zione. I Salesiani lavorano con zelo intorno alla
gioventù ; c voi affidate loro i vostri figli da edu-
care, mandateli nei giorni di festa all'Oratorio fe-
stivo, e coll' obolo della vostra carità fate ancora
che essi possano realizzare l'ultimo desiderio e-
spresso in quella seraa dall' Eminentissimo vostro
Arcivescovo . Tutto riuscirà a vostro maggior bene,
a vantaggio dei vostri figli .
L'Arcivescovo di Genova
Il giorno 6 agosto scorso, nella Parrocchia di
S . Gaetano, amministrata dai figli di D .Bosc,(i
quali accanto dirigono pure l'Ospizio di S . Vincenzo
de' Paoli popolato da un trecento giovanetti, parte
studenti e parte artigiani) , celebravasi la festa
patronale e l'ultimo giorno dell'anno scolastico con
gran solennità e coll' intervento di S . Ecc . R .ma
Mons . Reggio, Arcivescovo di Genova . Ed è della
bontà di questo Arcivescovo inverso dei Salesiani
che noi vogliamo ora parlare ; giacchè egli si de-
gnò di passare tutto quel giorno in mezzo ai suoi
cari figli, come egli si compiaceva di chiamare
quei nostri confratelli .
Arrivato alla Parrocchia di S . Gaetano alle ore
7 antim ., celebrò la Messa della Comunione gene-
rale, alla quale si accostò tanta folla, che durò
più di un' ora ; notando che fin dalle 4 1/2 si era
veduto un alternarsi continuo di Comunioni anche
di buon numero di uomini, il che senza dubbio
si deve alla predicazione novendiale dell'illustre
oratore Mons . Omodei Zorini . -Alla Messa solenne,
infralaqualeMons. Omodei Zorini disse il pane-
girico del Santo, mostrando quale fu S . Gaetano
l'uomo della Provvidenza nell'ordine civile, sociale
e religioso, Mons . Arcivescovo assistette pontifi-
calmente . Nel pomeriggio di nuovo Monsignore
volle trovarsi in chiesa tra il suo popolo ai Vespri,
e parlargli della Carità di S . Gaetano . Era il Ve-
scovo eloquente, il buon Pastore, che parlava colla
chiarezza della sua parola, col cuore di padre al
suo gregge, ai suoi figli . Egli stesso ancora diede la
Benedizione col Venerabile . Dopo la quale, nel
cortile dell' Ospizio si fece la distribuzione dei
p remii agli studenti e agli artigiani, e Sua Ecc .
Rev .ma si degnò pure di assistervi . Finito il
geniale trattenimento, chiuso da un' improvvisa
parlata di Mons . Omodei Zorini, alle 10 pom . quel
buon Arcivescovo non volle partire senza prima
dare ancora una volta la pastorale Benedizione
ai Salesiani, ai loro giovanetti ed a tutti i con-
venuti .
L'insegnamento del Catechismo
a San Teodoro in Sicilia
Il Rev.mo Sig . D . Gaetano Lipari, Parroco di San
Teodoro in Sicilia, in data 17 Luglio scorso scri-
veva al Sig. Don Rua una lunga lettera per rin-
graziare a nome suo e di tutti i suoi parrocchiani
le Suore di Maria Ausiliatrice che da Cesarò colà
recansi ogni domenica e giovedì a fare il cate-
chismo a quelle ragazze .
I nostri lettori debbono sapere come a Cesarò già
dall'anno 1883 erano stanziate alcune poche Suore
di D . Bosco per attendere alle Scuole Comunali ed
all' Oratorio festivo . Orbene quest' anno avendo
potuto arrivare al numero di sei, videro che, di-
videndosi, nei giorni festivi avrebbero potuto at-
tendere anche all'istruzione religiosa delle ragazze
del vicino villaggio di San Teodoro . Ne fecero
tosto parola coll' ottimo Vicario foraneo, D . Ca-
logero Scaravelli, da cui ebbero incoraggiamenti
e lettera di presentazione al sullodato Parroco di
San Teodoro, il quale ben volontieri acconsentì
che vi andassero non solo nei giorni festivi, ma
ben anche i giovedì di ogni settimana . « E dalla
domenica, 30 aprile, primo giorno che vennero in
questa Parrocchia le dette Suore, così scrive quel
Parroco, si è destato un vero entusiasmo per im-
parare il Catechismo . E non solo l'hanno già con
piacere imparato benino le piccole ragazze, ma
altresì le adulte e molte di quelle che da anni ed
anni sono ammesse alla S . Comunione . . . Ne sia
lode a Dio ed a queste buone Suore di D . Bosco .
» E a maggior encomio di quest'ultima, debbo an-
cora dire come il 29 giugno scorso, dopo fatta la
distribuzione dei premii alle più diligenti ed as-
sidue, secondo il solito degli altri anni, credei bene
d'avvertire che nei mesi di Luglio ed Agosto veniva
sospesa l'istruzione religiosa, sia perchè in detto
tempo le ragazze per le domestiche occupazioni
non possono sempre intervenirvi, e sia special-
mente per risparmiare alle Suore i disagi del
viaggio con questo caldo estivo . Ma esse, dando
veri segui di abnegazione e di sacrifizio, per pro-
muover sempre' la maggior gloria di Dio ed il
bene delle anime, continuano ogni domenica la
loro istruzione, limitandosi a riposare il solo gio-
vedì, perchè in detto giorno pochissime sarebbero
le ragazze che verrebbero ad ascoltarle .
Ammirati di tanto zelo i genitori delle ragazze,
che frequentano il Catechismo, desiderano mani-
festare la loro viva gratitudine alle surriferite
Suore, ed io ho creduto bene di scrivere a Lei,
R . Sig . D . Rua, a fine di dare nel tempo stesso
pubblica lode alle ammirabili istituzioni di Don
Bosco . »
II primo giornalista cattolico
Egli è S . Francesco di Sales il quale, mandato
a convertire il Chiablese, e non riuscendo sullo
prime a raccogliere i Calvinisti, prese a farsi strada
nelle famiglie con dei foglietti di Controversie che
pubblicava regolarmente e periodicamente .
Egli percorse in tal guisa i tempi, e fu giorna-
lista quando nessuno pensava ad esserlo, e ancora
maestro ai giornalisti, tracciando il programma
del giornalismo cattolico, che è combattere stre-
nuamente per la verità, ammaestrare, illuminare,
e fare scuola di virtù .
I primi fogli delle Controversie uscirono preci-
samente nel 1594, cioè 300 anni fa, e così fra po-
chi mesi i pubblicisti cattolici possono celebrare
il terzo centenario del primo giornale cattolico
nel vero senso della parola e onorare in singolar
modo il loro maestro e patrono .
Sarà argomento di festa anche per tutti i Coo-
peratori e le Cooperatrici Salesiane, il cui man-

3.2 Page 22

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dato ò pure, come scrisse Don Bosco nel loro Re-
golamento
« Opporre la buona stampa alla stampa irreli-
giosa, mercè la diffusione di buoni libri, di
pagelle, foglietti stampati di qualunque genere
in quei luoghi, fra quelle famiglie, cui paia pru-
dente di farlo. (Art. 3°, Par. iv . pag . 32) . »
Avvertimenti
a chi ha denari da lasciare ad opere pie
Fece il giro di quasi tutti i giornali cattolici della
nostra Penisola nei mesi testè decorsi il seguente
articoletto, che noi, per aderire alle istanze di buoni
amici, qui pubblichiamo di poco ritoccato :
Molti domandano consigli, così l'articolo suac-
cennato, circa il modo migliore e più sicuro di dis-
porre delle proprie facoltà in opere pie e di culto
nei tempi che corrono .
Ecco : se uno ha fra i suoi eredi una persona
onesta e di cuore, è meglio che lasci tatto a lei col-
l'incarico fiduciario di compiere brevi manu, od in
una volta sola o periodicamente, le sue ultime vo-
lontà .
Senonhatratraisuoierediquestapersona,alora
è meglio che lasci la somma che vuol disporre in
tante cartelle al portatore di fondi buoni e solidi,
confidaoleapersoneintegr chetngo Istiuti
di beneficenza indipendenti, cioè Opere pie non ri-
conosciute.
Potrà accadre che qualche depositano fallisca
alla fiducia ricevuta e si approprii il deposito,; ma
sarà uno fra mille, e il danno perciò sarà molto più li-
mitato e sempre parziale . Trattandosi di un pri-
vato, si può sempre sperare in una restituzione da
parte di lui o de' suoi eredi, mentre collo Stato
nessuna restituzione è più possibile e sperabile .
Di più, col sistema che proponiamo, si sfugge più
facilmente alle tasse di successione, che oggi sono
molto gravi .
Ci dev'essere insomma il modo anche per le anime
pie, di prendersi la santa e generosa soddisfazione
di disporre delle proprie sostanze ad onore di Dio
ed a sollievo dei poveri e dei derelitti e per le opere
cattoliche . Il che poi, dopo tutto, si risolve in bene
materiale e morale della società e dello stesso Go-
verno .
I LIBRI PER LE SCUOLE
niche, ginnasiali e liceali ne possono essere
servite a dovizia . Altrettanto si dica per le
scuole, tanto secondarie che superiori, dei pic-
coli e dei grandi seminari .
Tenemmo sempre conto, nelle nostre edi-
zioni e nella scelta di edizioni altrui, delle
sapientissime norme lasciateci in proposito
dal sempre carissimo nostro Fondatore Don
Bosco, e dei paterni suggerimenti pervenutici
talvolta da rispettabili professori,direto
e presidi di private e pubbliche scuole, non-
chè da rettori di seminari e da Eccellentis-
simi Vescovi .
Le nostre edizioni anzitutto sono conve-
nientemente purgate, ad uso della costumata
gioventù : convenienza questa universalmente
riconosciuta indispensabile per tutte le scuole .
Anzi alcuni editori, di spirito punto religioso
e cristiano, in qualche edizione, massime se
di certi classici latini , mostransi più severi
di noi .
Inoltre le nostre edizioni sono relativa-
mente le più a buon mercato, senza che per-
ciò rifiutiamo di concedere sulle medesime
gli sconti d'uso .
Per rispondere poi a qualche osservazione
pervenutaci in proposito, crediamo bene di
accennare qui i prezzi di alcune nostre edi-
zioni .
Per esempio dei libri latini :
1 . C . J . CAESARIS - Commentariorum de bello civili
liber I. et II
L . 0 25
2 . C. J. CAESARIS - Commentariorum de bello gallico
liber I, et Il
0 20
3 . lI. T . CICERONIS - Cato Maior, seu de senectute et
de sommo Scipionis
» 0 20
4. M . TULLII CICEI.ONIS - Epistolarum selectarum
liber I
» 0 20
5 . 111 . TULLII CICEILONIS - Epistolarum selectarum
libar II
» 0 20
6 . 1I. T . CICERONIS - In Marcum Antonium philippica
III et oratio pro Ardua poeta . Adnctationibus auxit et
illustravit J . B . FIiANCESIA
» 0 15
7 . M. T. CICERONIS - Laelius, sire de Aneicitia . Dialogus
ad Titani Pomponium Atticum
» 0 20
8. C . TACITI - Vita C . i . Agricolae in usum schola-
rum
»020
9. HORATII FLACCI - Satyrae et epistolae . » 0 20
10 . P . OVIDII NASONIS - Ex operibus selecta ip usum
scholarum
» 0 20
11 . PHAEDRI - Fabularum Aesopiarum libar I et II cam
notis
» 0 15
12 . PHAEDRI - Fabularum Aesopiarum libar III, IV et
V
»015
13 . C . PLINII C.-E»xpSi0st2oleca
11 . C . C. SALLUSTII - De Coniuratione Catilinae hi-
storia
» 0 20
La nostra Libreria Salesiana ogni anno,
al riaprirsi delle scuole, tien pronto un com-
pleto assortimento di ottimi libri scolastici ,
pubblicati a norma delle vigenti leggi per le
scuole del Regno . Le scuole elementari, tec-
Il resto si può giudicare da quanto mese
per mese pubblichiamo sulla copertina del
nostro Bollettino e da diversi Catalogi della
nostra Libreria che vengono spediti gratui-
tamente a semplice richiesta .

3.3 Page 23

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NECROLOGIA
La sera del 12 Settembre mancava ai vivi in
Torino l' egregio sacerdote teologo Fran-
c esco Molinari . Era Canonico della Me-
tropolitana, professore nel gran Seminario,
e membro dell'Amministrazione dell' Ospe-
dale di S . Giovanni, cariche elle egli copriva
con virtù, diligenza e merito insigne . Aveva
77 anni, e la sua vita fu consecrata tutta
pel bene della Chiesa e della Religione . Don
Bosco l'ebbe ripetitore di Teologia negli ul-
timi anni di Seminario, e da quel punto una
indissolubile amicizia strinse fra loro queste
due grandi anime . Il Can . Molinari fu sem-
pre il costante, generoso sostenitore delle
opere Salesiane, a costo eziandio di non lievi
ed amari sarifizii . - Noi raccomandiamo
l' anima di questo insigne Cooperatore di
D . Bosco a tutti i nostri amici, pregandogli
dal Signore quella pace e quel premio che
le sue buone opere gli hanno certamente
meritato .
Cooperatori defunti nell'Agosto e Settembre 1898
1 Bacilieri D . Ferdinando parroco -
Galeazzo (Bologna) .
2 Barberi Mons . Giuseppe vescovo -
Snulllace (Calaeuaro) .
3 Bianchi Angelo - Casalvolono (No-
vara) .
4 Bondioni Apollonio - Niardo (B re
acia).
5 Borgo B . Giuseppe arciprete - Mon-
tagnone (Padova) .
6 Branchi Teresa - S . Pietro Inca-
nano (Verona) .
7 Carassale Pasquale - Fezzano (Ge
nova) .
8 Carmonini Claudia - Pieve del Tho
(Ravenna)
9 Carrera D. Carlo arcip . Via . For. -
Paruzzaro (Novara,) .
10 Castiglione Giovanni - Riomaggiore
(Genova) .
11 Chiavelli Luigia veci . Corti - Pome-
rio (Como) .
12 Comazzi Anna nata Grandi - To-
rino.
13 Corazza Canonico Pietro - Montana
(Perugia) .
14 Corsi Anna vedova Anzou - Fi-
renze .
15 Deganutti D . Michele coadiutore -
Pozzuolo (Udine) .
16 De Stefanelli Don Guidobaldo -
Trento .
17 Bucate Giovanni - Trento .
18 hasoli Cenerina - S . Pietro Inca-
liana (Verona) .
19 Febbraro cav. D . Stefano parroco -
Orbassano (l'orino) .
20 Felloni D . Giovanni prevosto - Vie-
doli (Parma) .
21 Fornarese Sangia Lucrezia - Santa
Vittoria (Cuneo) .
22 Gaifas Domenica-Rovereto (Trento).
33 Giretto Maria - Strambino (To-
rino) .
24 Castaldi Canonico Giuseppe - Al-
benga (Genova).
25 Gottardi D . Antonio - Roverchiara
di Sotto (Verona).
26 Guala Elisabetta - Chiavasse (No-
vara) .
27 Gugetti virginia - Rimini (Forfl) .
28 Inselvini Giuseppe, maestro di mu
sica - Brescia.
29 Lagorezzi Mous . Andrea Aroivesc,
- Scopia (Macedonia).
30 Mattei D . Barnaba parroco - Chie-
sanuova (Macerata).
31 Mattei D . Pacifico eanon . - Treia
(Macerata) .
32 Mattei D. Sante canonico - Troia
(Macerata) .
33 Michaud Giuseppina Clara - Torino .
34 Negri D . Giuseppe areipr . - Sidolo
(Piacenza) .
35 Nicoli D. Lodovico parroco - G ancia
(Bergamo) .
36 Ponzo D . Giuseppe parroco - San-
t'Anna (Venezia) .
37 Peranzo D . Gio . Battista - Savona
(Genova) .
38 Pessina D . Pietro parroco - Rauco
(Como) .
39 Pignatti D . Giovanni parroco - Pu
Wzzano (Bologna) .
40 Quaranta D . Domenico V. Curato -
Cherasco (Cuneo) .
41 Radicati Di Brozolo Matilde - Ca-
stello di Brozolo (Torino) .
42 Raffellini D . Nicola - ltiomaggiore
(Genova) .
43 Repetto Francesca - Voltaggio (A-
lessandria).
44 Rizzi D . Giuseppe priore - Plesio
(Como) .
45 Roetto Margherita - Barbarano (Vi
cenza) .
46 Rosemi D . Giovanni parroco - Co
tignola (Ravenna).
47 Ruina D . Paolo - Lago (Ravennao
48 Savoia Margherita - Gargagnago
(Verona) .
49 Spadoni Giovanni di Pietro -
Miazzina (Novara) . °
50 Squinabol D . Giuseppe - Torino .
51 Testa Domenico notaio - Torre di
Ilairo (Torino) .
52 Testa Giovanni - Bagnatici (Ber-
gamo) .
53 Thomas Eugenio - Roma .
54 Temicioli D . Gaspare -Castelnuovo
(Verona).