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ANNO XVI - N . 12 .
Esce una volta al mese .
BOLLETTINO SALESIANO
DICEMBRE 1892 .
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMM
Augurii .
Feste solenni nella Chiesa di Maria Ausiliatrice . - Partenza
di Missionari Salesiani .
Cristoforo Colombo e Leone XIII .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Le Letture Cattoliche.
ARIO
Notizie dei nostri Missionarii . - Il Missionario Salesiano nel
IV° Centenario della scoperta dell'America . - Dal Chilì alla
Terra del Fuoco : il battello per la Missione Fueghina .
Notizie varie . - Nel Litorale Austriaco .
Passeggiate (Periodo III).
Indice dell'annata.
ISMaLucCgeHrEdotRUlApiùverconstafeBUONE
FESTE NATALIZIE, BUON FINE e CAPO D'ANNO ai cari e benemeriti Cooperatori
e pie Cooperatrici Salesiane .
Agli augurii del padre si uniscono gli augurii dei figli sparsi in tanti punti del-
l'Europa, America, Asia ed Africa, non esclusi quelli che pure di gran cuore mandano
dalla lontana Patagonia e Terra del Fuoco i numerosi selvaggi dai Missionari Salesiani
convertiti .
Gradisca il Bambino Gesù gli ardenti voti che noi innalziamo con migliaia e migliaia
di innocenti fanciulli- a pro dei nostri Benefattori e Benefattrici e spanda copiose le
sue celesti benedizioni sopra di loro e sopra le loro famiglie .
La Comunione, che per Privilegio Pontificio faranno nella mezzanotte del S . Natale
i Salesiani ed i loro alunni nelle loro Chiese, la indirizzeranno al graziosissimo Bambino
Gesù, affinchè conceda ai buoni Cooperatori e pie Cooperatrici Salesiane un nuovo
e felicissimo anno colla perseveranza nel bene .

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NELLA CHIESA DI, MARIA AUSILIATRICE
PARTENZA DI MISSIONARI SALESIANI .
OMAI
le feste Colombiane in Europa sembrano volgere al loro termine .
Alla solenne parola del Papa « le nazioni Colombo è nostro » ,
Cattoliche, benché agitate da tante lotte politiche e sociali, si
sentirono comprese e trascinate da un misterioso entusiasmo . Le cam-
pane di tutte le Chiese si diedero a vicenda i segni di una letizia uni-
versale che non sembrava possibile ai giorni nostri ; a quelle delle più insigni
basiliche risposero tutti i sacri bronzi delle città e a queste fecero eco i
borghi ed i villaggi. Nelle cattedrali con pompa straordinaria pontificarono
i Vescovi la Messa della Santissima Trinità, e il cantico del Te Deum.
laudamus risuonò sulle labbra delle moltitudini ovunque era un altare,
ezaqiunldopùsctiedmnaezolfrste
tra le gole dei monti . L'Europa risuonò di un inno immenso di gloria a
Dio che aveva suscitato, or sono quattrocento anni, un verace cristiano, un
grande navigatore, un ardito condottiero di popoli, per scoprire al di là
dell'Atlantico le immense regioni abitate da tanti popoli barbari, che ora
Americhe .si appellano.
E queste regioni, ora in gran parte civilizzate per opera principalmente
del Missionario Cattolico, le più ricche forse del globo, termine delle tras-
migrazioni di gente senza numero che il nostro vecchio continente più non
può alimentare, percorse ancora da moltissimi popoli selvaggi, i cui gloriosi
destini per il trionfo della Chiesa e la salute delle nazioni, benchè si possano

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presentire, Dio non ha ancora svelati, esse pure giubilano per la parola del
Papa. In quelle pianure vaste come il mare, su quelle montagne che sem-
brano toccare il cielo, rischiarate dalle fiamme di tanti vulcani , in riva a
quei fiumi, le cui sponde non si vedono, in quelle foreste che non furono
tocche dall'uomo dacchè Iddio le ha piantate, in quelle isole che a migliaia
sembrano paradisi terrestri sorti in mezzo alle onde, da ogni parte risuona
l'inno di ringraziamento al Signore, per la felice scoperta di Colombo che
loro recava la fede, e s'innalza l'incenso dell'incruento sacrifizio per mano
dei Vescovi, in onore del Dio tre volte santo, che tutti i popoli radunava
in una sola famiglia .
E , cosa da notarsi, le più splendide feste dell'America in onore di
Colombo incominciano quando le nostre son per finire, quasi che i nostri
fratelli oltre l'Atlantico abbiano atteso l'eco dei cantici, la cui prima nota
partiva da Roma, per intuonare collo stesso spirito la stessa armonia .
E gli stessi Stati Uniti dell'America del Nord, benchè in gran parte
protestanti e retti da Governo protestante, mentre edificano sul lago Michigan
un convento ed una chiesa colla sua Madonna che riproduca fedelmente
quello della Rabida, gloria dei Francescani, primi apostoli dell'America,
eciohnarmdVsvicatolbendirmoutnalzi
Colombo, anch'essi volgono gli occhi a Roma . Aprendo l'Esposizione mondiale
a Chicago da superare quanto pel passato si vide nel mondo, supplicano
l'immortale Pontefice Leone XIII, perchè loro presti le carte dei Musei
Vaticani che riguardano il gran navigatore, e domandano che loro invii mi
suo speciale rappresentante per quelle splendidissime feste . « La parte avuta
dalla Santa Sede all'impresa di Colombo, scrive il Segretario di Stato John
W. Forster al Cardinal Rampolla in data 15 Settembre, stringe in sì
intimo modo la memoria di Roma e de' suoi Pontefici al vasto progetto
di Colombo, de' suoi compagni e competitori nell'opera della scoperta e
colonizzazione dell'America ; essa esercitò un' influenza sì decisa sui de-
stini e progressi del nuovo mondo, che un'Esposizione, come, quella che
ho l'onore di annunziarle per ordine del Presidente, non può a meno che
figurare tra le solennità più insigni della celebrazione internazionale del
quarto centenario della scoperta dell'America. Cooperando a questo scopo,
Sua Santità attesterà al nostro paese un riguardo che sarà altamente
apprezzato, non solo dagli organizzatori dell'Esposizione, ma eziandio da
tutto il popolo Americano ». E il Consiglio dei Direttori delle varie sezioni
invitando i.l mReovArcivesoCganprouciendsorlgin
della solenne consecrazione degli edifizi eretti dallo Stato, così dice nella
lettera d'invito : « Il . fatto che il Nuovo Mondo fu scoperto sotto gli auspicii
della vostra Chiesa, che l'influenza di un distinto Prelato ottenne a Colombo
il favore delle Autorità Spagnuole, e che la terra del Nuovo Mondo, sulla

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quale Colombo mise il piede per la prima volta, si trova sotto la vostra
Giurisdizione Ecclesiastica, rende particolarmente opportuna la vostra
presenza a questa solennità » . Il Papa aveva detto Colombo è nostro, ed
una nazione che non ha comune con noi il vincolo religioso incomincia le
sue feste proclamando : Colombo appartiene alla Chiesa Cattolica .
E colla gioia in cuore per un Centenario che tanta gloria riverbera
sulla Chiesa di Dio, anche noi abbiam preso parte in quello che abbiamo
potuto a questa festa mondiale e col pubblicare una vita dell'Eroe Cristiano,
ispirata già da D . Bosco, e col concorrere all'Esposizione Cattolica di Ge-
nova con quanti oggetti più notevoli ci han trasmessi dalla Patagonia, dalla
Terra del Fuoco e da altre nostre Missioni ; col condurre in Europa sei
indigeni delle estreme regioni dell'America del Sud, presentandoli al Santo
Padre ; con accademie musicali e letterarie celebrate in tutti i nostri ospizii,
e collo splendore delle feste religiose .
Tuttavia non siamo ancora pienamente soddisfatti : non ci pare aver
onorato abbastanza un uomo che il Santo Padre così altamente dichiara
de.gnoir Perciò, anche per invito di molti esimii Cooperatori e Coo-
peratrici D. Michele Rua, successore di D . Bosco, ha deciso che nei primi
giorni del prossimo dicembre si celebrino nell'Oratorio di S . Francesco di
Sales in Torino feste specialissime, di cui qui diamo l'ordine e le ragioni .
Il giorno 6, alle 3 e 1/2 dopo mezzogiorno si darà principio alla ceri-
monia religiosa per la partenza dei Missionarii per l'America del Sud.
Alcuni sono già partiti pel Messico il 19 Ottobre u . s ., benedetti dal Supe-
riore, e dopo aver recitato le preghiere degli itineranti nella cappelletta
attigua alla stanza, nella quale moriva D . Bosco.
Ed è ben giusto incominciar con questa spedizione le nostre onoranze
a Colombo. Egli chiedeva ai Sovrani di Spagna la licenza e i mezzi per
quel suo viaggio di scoperta, promettendo di recare sani e salvi i missionarii
alle nuove terre ; e poi affermava : Non ho intrapreso questi viaggi che per
servire alla propagazione e alla gloria della Religione Cristiana . Nell'atto
che metteva piede nell'isola di S . Salvatore benedice Iddio, perchè si è
degnato permettere che dal suo umile servo fosse proclamato il suo santo
Nome in quell'altra parte del mondo. Incontrando i primi selvaggi li ricolma
di doni, perchè conobbi, egli scrive, che questi abitanti convertirebbonsi alla
fede per mezzo della dolcezza e della persuasione, e si compiace di insegnar
ad alcuni di essi le principali verità del Catechismo . Scrive poi alla regina
Isabella chiedendo missionarii per riunire alla Chiesa quei popoli, così nu-
merosi e convertirli alla fede; e più tardi delibera di fondare ad Haiti una

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scuola di Teologia per formare valenti uomini apostolici . Nel ritornare dai
primo viaggio e nell'annunziare il suo arrivo a Raffaele Sanchez invita il
cielo e la terra ad esultare in vista della prossima salute di tanti popoli sino
al presente derelitti sulla via della perdizione . E in sul partire pel terzo
viaggio, pregando il Papa a concedergli il diritto di poter scegliere missio-
narii da tutti gli Ordini religiosi, gli scrive : Spero in Nostro Signore di
poter proclamare il suo Santo Nome e il suo Vangelo in tutto l'universo . Tali
sempre furono le aspirazioni, i desiderii di tutta la sua vita .
Mandar missionari adunque nelle terre scoperte da Colombo è compiere
ilfinedelatravgliosasuavita ;.èunodeimpùgneroal
È per questo che D . Rua Michele scriveva ai Cooperatori il giorno 30
ottobre, festa del SS . Redentore :
« Eccomi un'altra volta a Voi, o benemeriti Cooperatori e Cooperatrici,
per darvi la lieta notizia di una nuova e numerosa spedizione, di Missionarii,
non più solamente all'America del Sud, ma anche all'America settentrionale ....
Lo sviluppo che prendono le nostro Missioni è tale, che ci muove a ringra-
ziare con tutta l' anima il Signore e nello stesso tempo a non lasciare
intentato mezzo alcuno per aiutarle . La Colombia, l'Equatore, il Perù, il
Brasile, l'Uruguay, il Chili, la Repubblica Argentina, la Patagonia, la Terra
del Fuoco, chiedono a gran voce rinforzo d'uomini e di denaro per proseguire
le opere con tanta fatica intraprese ed estendere la nostra sfera d'azione .
Venezuela, Messico e Paraguay ci desiderano e ci chiamano da anni parecchi....
» D'altra parte, molti Salesiani mi chiedono di poter dividere coi loro
compagni già missionarii le fatiche, i disagi, i pericoli per conquistar animo
a G . C. Ed io vorrei ben accondiscendere a tutte queste generose domande,
ma m' impensierisce la spesa in questi tempi, che da tutti si lamentano
critici e fortunosi.
» Tuttavia non vi devo tacere che mi sento in cuore una gran fiducia
nella Divina Provvidenza, la quale aiutò sempre D . Bosco e il suo povera
successore in tutte le imprese dirette a far conoscere il nome di Gesù Cristo
nostro Salvatore e nostro Dio, a dilatarne il paterno Regno su questa terra,.
a raccogliere ed educare la porzione del suo gregge più cara al suo Cuore
divino, la gioventù, e specialmente la più povera ed abbandonata, a salvare
anime, a glorificare il Signore . Ond'è che io non arrossisco di stendere anche
questa volta la mano a Voi, benemeriti Cooperatori e benemerite Cooperatrici,
e domandarvi l'obolo della vostra carità per le varie e copioso spedizioni di
Missionarii Salesiani che si preparano per le varie regioni sopra indicate .
» Una di queste sarà la prima che si dirigerà al Messico, dove i Salesiani
vanno a farsi carico d'un orfanotrofio che da anni li aspetta . Io la raccomando
specialmente alla vostra generosità e alle vostre preghiere . »

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Il giorno 8 dicembre, la festa dell'Immacolata Concezione di Maria SS .-
sarà pur celebrata con pompa straordinaria, ricordando come Cristoforo
Colombo amasse svisceratamente la gran Madre di Dio . Esso infatti il Nome
di Maria scriveva sempre in capo alle sue lettere, e tutti i giorni in suo
onore recitava l'ufficio divino . È nel convento della Rabida, dedicato a Maria,
che maturò il suo grande progetto, e a' piedi della statua posta nella chiesa
di questo stesso convento recitò l'ultima sua preghiera prima di partire per
la scoperta e sciolse l'inno di ringraziamento al suo ritorno . Alla sua nave
ammiraglia pose il nome di S . Maria. Ricorse alla Madonna con voti sicuro
di essere esaudito, tutte le volte che le tempeste minacciavano di subissar
le sue navi ; e su queste tutte le sere faceva cantare dai marinai la Salve
Regina. Andò in pellegrinaggio ai santuari della Spagna ; ai Cacichi donava
le medaglie colla effigie di questa Madre di Misericordia, e non si stancava
di imporre questo nome benedetto a molte isole di mano in mano che le
veniva scoprendo . Ma il titolo d'Immacolata Concezione sembra quello che
meglio gli sorrideva . Se la prima terra da lui scoperta ha il nome di
S. Salvatore , la seconda , ha quello di Maria della Concezione . Altra isola
vicina a quella della Trinità adornò dello stesso titolo, e costrutto nella
Vega dell' Hispaniola la fortezza della Concezione, qui vi dimorò il maggior
tempo che potè, qui si dedicò ad opere di divozione, e qui ordinò si innal-
zasse una Chiesa dedicata a Maria concepita senzap.heacMntvoir
di più ; l'8 Dicembre è il quarto centenario della prima festa celebratasi in
America in onore di Maria Immacolata . Infatti, entrato Colombo in una
larga baia dell' Isola Hispaniola, dava a questa il nome di porto della
Concezione, e avendolo una pioggia violenta accompagnata da turbini di e
vento costretto a rimanere a bordo, facea sparare ripetute salve di cannone
in onore della Verginet.Nuonaèpdrqetunochl'8Diembr
la Chiesa di Maria Ausiliatrice rifulga di uno splendore tutto particolare?
In ultimo nei giorni intermedii tra il 4 e l'8 Dicembre nelle nostre
conferenze , accademie , rappresentazioni , gare letterarie , intreccieremo il
nome del Sapientissimo Pontefice Leone XIII a quello di Colombo e di
Maria SS . Chi più di lui onorò o potè onorare Colombo come fece colla
sua magnifica Enciclica? E le onoranze che Egli rese e rende continuamente
alla Vergine non gli danno giustamente il titolo di Pontefice del SS . Rosario?
Ed è la memoria stessa di Colombo che porta a rendere onoranze al Papa ;
poichè la sua vita è intimamente legata col Papato . Ad Innocenzo VIII
chiede ed ottiene la benedizione prima di spiegare le vele da Palos ; fa
spedire ad Alessandro VI le primizie dell'oro Americano e gli manda
narrazione scritta dei suoi viaggi meravigliosi. Istituendo il suo Maggiorasco
ordina ai suoi eredi di difendere il Papa colla persona, cogli averi e colle

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armi, contro chiunque osasse offenderlo nei suoi diritti spirituali e temporali,
e supplica il Papa stesso, perchè vigili che siano rispettate le sue ultime
volontà, e a lui si appella quando le ingiustizie degli uomini lo hanno
spogliato dei suoi privilegi . Alessandro VI per la linea di divisione tra i
possessi del Portogallo e della Spagna, Giulio II per l'istituzione dei Ve-
scovadi nelle Antille accettano i consigli prudenti del grande navigatore,
il quale muore col vivo desiderio insoddisfatto di andare a Roma a vedere
il Papa. Il rispetto e l'amore per il Vicario di Gesù Cristo animano dunque
tutte le sue azioni . Ed è forse perciò che Iddio, il quale regola i secoli
e gli avvenimenti, fa si in quest'anno che le feste mondiali di Colombo
si intreccino colle feste egualmente mondiali del Giubileo Episcopale del
Papa e lascino tale una impronta nel mondo, da non essere cancellata mai
dalle auree pagine della storia. Che Dio sia benedetto!
Il nome adunque di Cristoforo Colombo vuol dire amore alla saluto
delle anime, amore alla Vergine Immacolata, amore al Papa . E di questi
autori avranno il carattere le feste che noi faremo nel mese di Dicembre .
CRISTOFORO COLOMBO
E
L EONE XIII
TRA i grandi uomini, che hanno stam-
pata vasta orma sulla terra, non
v'ha altri, come Colombo, la cui impresa
sia più indissolubilmente legata al pen-
siero della Chiesa. È nota la sua idea
scientificata nella scoperta dell'America,
ma il suo pensiero dominante era di ob-
bedire allo Spirito Santo, come ne scrisse
egli stesso a Fra Giovanni Perez, nel
condurre nuovi popoli al Cristianesimo .
Questo pensiero gli aveva ispirati tutti
i suoi tentativi, rinvigorite tutte le forze,
ravvivate tutte le speranze e vinti i suoi
scoraggiamenti . - Egli è il tipo dell' eroe
cristiano .
A quanto già dicemmo di lui e in questo
e in altri numeri , ora aggiungiamo con
vanto, che se l' idea di questo eroe im-
mortale non rimase soffocata, fu per l'aiuto
che vi prestarono gli uomini di Chiesa .
Fermatosi, al suo primo metter piede
in Ispagna, sullo scorcio del 1484, insieme
col giovinetto suo figliuolo, alla porta
del convento di S . Maria della Rabida
a chiedervi un tozzo di pane ed un po'
d'acqua, la Divina Provvidenza lo fe' im-
battere in quel Fra Giovanni Perez de
Marchena, che doveva essere il suo più
costante e più efficace protettore .
Quel buon frate lo accoglie in con-
vento col piccolo Diego e poi ritiene
con sè il fanciullo, perchè Colombo pos-
sa attendere a sollecitare l' aiuto della
Corte e la protezione de' Grandi, per
averne i mezzi necessarii alla sua grand'o-
pera . - Il frate lo munisce di commen-
datizie pel confessore della regina, la
cattolica Isabella ; e Colombo trova pro-
tettori ben presto nel Nunzio del Papa
e nel Cardinal de Mendoza. - Al gran
consesso di Salamanca, sono i Domenicani
che lo sostengono, anzi, alla efficace difesa
di Diego de Deza, teologo dottissimo,
lo stesso Colombo attribuisce l'aver potuto
accingersi alla grande impresa . - Non-
dimeno l' esito di quella disputa ha sco-
raggiato il povero Colombo, il quale già,
sta per abbandonare la Spagna . Ma è
fra Giovanni Perez che piangendo ne
lo dissuade, ed il pio religioso tanto s'a-
dopera ei medesimo, che ottiene final

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mente da Isabella denari e l'assenso regio
per il nuovo lungo viaggio .- Tumultuano
i marinai e le genti di Palos, che non vo-
gliono affidar le loro vite a fragili legni,
guidati da uno straniero, per avventu-
rarsi tra mari sconosciuti ; e il buon
frate giunge a sedarne i furori, e il pic-
colo equipaggio fornisce le navi dell'ar-
dito scopritore . - Così, la figura di Co-
lombo non si può concepire storicamente,
se non unita colla Chiesa Cattolica . Ce-
lebrare perciò la
memoria di tale
om,ècelbra u
la Chiesa ed il
suo Capo visibile,
il Papa ; tanto più
quando questo
Papa si chiama
Leone XIII .
Cristoforo Co-
lombo e Leone
XIII distano per
tempo ben quat-
tro secoli l'uno
dall'altro ; eppure;
ci appaiono bel-
lamente uniti co-
me due ministri
della stessa fede,
due apostoli del-
la medesima idea .
L'uno, quando il
Cristianesimo do-
mina nel mondo
conosciuto, vuol
diffonderlo e tra-
piantarlo in re-
gioni ignorate ;
l'altro, quando il
Cristianesimo nella sua propria sede è
fatto bersaglio di mille arti nemiche, ne
proclama l'eccellenza e lo impone come
unica salvezza alle atterrite società.
Questo valoroso Pontefice, molto più
glorioso per l'augusto carattere e la di-
vina autorità della quale è investito, va
anch'Egli preparando nuove conquiste e
nuovi trionfi per la Chiesa di Cristo.
Tutta la sua operosità immensa e sapien-
tissima ha fatto di lui il legislatore della
civiltà moderna, il faro di luce divina,
che snebbia le menti dalle illusioni che
accecano popoli e principi, poveri e pos-
sidenti .
Il socialismo qual nuova irruzione
vandalica minaccia il mondo : politici e
governanti ne sono commossi, spaventati .
Chi sorgerà, chi porrà mano ad incana-
lare il torrente impetuoso di questa nuova
barbarie, barbarie corrotta, barbarie che
ha in sè il fuoco distruggitore d'ogni
seme di civiltà ? Chi salverà il mondo
da questa immane sventura? - Sorge va-
loroso il Pontefice Romano e per Lui
sventola in alto la bandiera dove sta
scritta la promessa infallibile della sal-
vezza e della pace ; pace a tutti, pace
ai combattenti, che saranno salvi dal-
l'una parte e dal-
l'altra, nella re-
staurazione no-
vella della civiltà
cristiana, rinno-
vata secondo le
esigenze dei tem-
pi nuovi e della
progredita uma-
nità. Questa è l'o-
pera grandiosa,
a cui si è accinto
Leone XIII. È il
trionfo, che si pre-
para, dell'idea
cristiana ; ed i
pìonieri che le fa-
ranno strada a
traverso gl' infi-
niti ostacoli, sa-
ranno quegli o-
perai stessi, che,
ieri ed oggi, sono
tenuti come i di
struggitori ; è il
Vangelo attuato,
è la parabola di-
venuta precetto ;:
è Cristo, che vuol
rinnovare la società per opera del suo -
Vicario !
La scienza che si sbugiarda da sè
stessa, pretendendo separarsi ed essere
segno di contraddizione alla Religione,
è smentita dalla scienza sana e vera per-
opera del sapientissimo Pontefice, le cui
Encicliche sono un portento di luce e di .
sublime sapere pel mondo intero .
Mentre vi sono Governi che negano -
alla Chiesa la libertà delle Associazioni
de' suoi monaci, il diritto di godere le
sue proprietà, un movimento salutare,.
immenso, irresistibile si disegna nel va-
sto e lontano orizzonte . In Inghilterra i
nuovi conventi sono più numerosi, forse,
che prima delle soppressioni di Enri-
co VIII, ed i suoi lords ritornano alla

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Chiesa de' loro padri ; l'America Setten-
trionale ha già la sua cattolica gerarchia
ed i suoi milioni di fedeli ; l'Africa, ul-
timo rifugio della barbarie, è aperta alla
civiltà, ed una milizia armata del Rosario
e del fucile s'appresta a rinnovare nei
suoi bruciati deserti i prodigi dei primi
Templari, per sradicarvi la schiavitù,
ultima onta alla civiltà cristiana .
Il Papa vince e vince dappertutto .
Come ne' migliori tempi della potenza
della Chiesa, Leone XIII segna le ra-
gioni del possesso delle terre contese tra
potenti nazioni, Spagna e Germania ; e
in Germania stessa vede abbattute le
più micidiali leggi nemiche, mentre i li-
berali d'Inghilterra assumono la missione
di ripristinare la libertà della Cattolica
Irlanda ; e regni e repubbliche, prote-
stanti e cattolici si prostrano avanti a
quel Vegliardo, che rappresenta davvero
la sempre rinascente gioventù del Cristia-
nesimo, la perpetua risurrezione della
Fede .
Nel secolo XV Iddio dava alla sua
Chiesa un Cristoforo Colombo perchè le
arrecasse nuove conquiste ; oggi le ha dato
pe' suoi trionfi un Leone XIII, che non
solo ad un popolo, ma al mondo intero
scopre nuovi orizzonti di risurrezione e
di pace. Ne sia dunque gloria a Dio nel.
più alto de' cieli, e la terra tutta si pieghi
all'opera provvida del sapientissimo Pon-
tefice, a questo novello conquistatore,
gloria fulgidissima del secolo nostro .
Il progresso e la vittoria dunque per
la Chiesa, pel Papa . Da lui e per lui il
mondo sarà salvo ; egli è la pietra fonda-
mentale della Chiesa di Dio, il Vicario
di Gesù Cristo, e l'Uomo mandato dalla
divina Provvidenza a coronare di splen-
dide conquiste l' impero della verità e
della cristiana civiltà .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
strano male convulsivo, che per più giorni
mi rendeva oggetto di compassìone a chi mi
vedeva ; mi dibatteva in tutte le mie membra,
nè poteva inghiottire cibo di sorta . Nel mese
di luglio del 1891, fui colpita sì forte dallo
stesso male, che mi crederono in fin di vita
mi mancava il respiro siffattamente, che il
Dottore curante ordinò di farmi ricevere gli
ultimi Sacramenti.
Io, se da un lato soffriva nel corpo, molto
più soffriva nell'anima, pensando che sarei
morta senza fare la professione religiosa .
Il giorno 16 dello stesso mese venne a
farmi visita il Rev .m°D.MichelRua,tor
Maggiore della Pia Società Salesiana, e veden-
domi in sì miserando stato, mi benedisse, e
mi soggiunse di avere fiducia in Maria Au-
siliatrice, la quale da buona Madre mi avrebbe
guarita .Diedsubitoprincpioadunaovena,
ed il terzo giorno della medesima mi trovai
guarita .
Il giorno 19 mi alzai per tempo, scesi in
Chiesa, feci la S. Comunione come non avessi
mai avuto male .
D'allora in poi godetti sempre ottima salute
senza fatica potei sempre seguire l'ordine
della vita comune ed a suo tempo potei fare
la S . Professione, ed ora con sommo gaudio
dell' anima mia do lode a Maria SS . della
grazia concessami.
Torino, Istituto del Buon Pastore, 18 Agosto 1892 .
Suor MADDALENA DELLA PASSIONE .
NB . Segue la relazione e conferma del medico, che si
conserva negli Archivi del Santuario .
La medaglia di Maria Ausilia-
trice . -Viva Maria Santissima Ausiliatrice!
Colpito dalla gravissima sventura di perdere
in diciassette giorni tre figli carissimi, Mario
di anni sette, Guglielmo di anni quattro e
Gustavo di anni due, presi da fiero morbo
difterico, e tenendo l'unico superstite compli-
cato con sette malattie, ricorsi a Maria San-
tissima Ausiliatrice per ottenere la grazia su
questo unico figliuoletto di anni cinque .
Richiesi perciò al R .m° D . Rua una meda-
glina, pregandolo per una novena alla pre-
lodata Vergine . Non appena tanto venne
eseguito, sospendendo la medaglina al collo
dell'infermo, questi subito migliorò, ed in breve
il mio Amedeo fu perfettamente guarito .
Sia lode e riconoscenza a Maria Santissima
per l' incomparabile grazia concessami .
Napoli, 30 Settembre 1892 .
Fiducia in Maria . - Col cuore pene-
trato dalla più viva gratitudine verso l'Au-
gusta Regina del Cielo, Maria SS . Ausi-
liatrice, per avermi concessa la perfetta
guarigione da una terribile malattia, mi faccio
debito di farne la narrazione .
Nel 1890 fui ripetutamente colpita da uno
ALESSANDRO MARULLI .
Una famiglia consolata . - Le sot
toscritte, sorelle Bosco, nipoti del compianto
fondatore dei Salesiani, adempiono con que--
sta relazione un voto fatto alla Vergine Ausi-

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liatrice, per ottenere alla madre loro la guari-
gione da una gravissima malattia, dichiarata
dai medici disperata, e che per ben 22 giorni
tenne la sunnominata paziente in cruda a-
gonia .
Ma a Maria non si ricorre invano ; la Ver-
gine Ausiliatrice è costantemente la Consola-
trice degli afflitti, la Salute degli infermi, la
Causa dell' allegrezza nostra, la Madre in-
somma delle divine grazie! . . . Col cuore fi-
dente in Lei si era fatta un' offerta per la
celebrazione d'una Messa nel suo maestoso
tempio in Torino, e l'Ausiliatrice dei Cristiani
ci guardò tosto misericordiosa e benigna . Con
ineffabile consolazione l' amatissima inferma
incominciò un pronto miglioramento inaspet-
tato e davvero miracoloso , chè , dove non
giunse l'arte medica, per quanto intelligente
ed accurata, giunse l'amore della dolcissima
Madonna di D . Bosco! .. . Ora la mamma no-
stra gode fortunatamente la primiera salute,
e noi e la famiglia sciogliamo alla Regina
del Cielo figliali promesse di . costante devo-
zoi ne e Le rendiamo pubblicamente i più sen-
titi ringraziamenti .
Castelnuovo d'Asti, 3 Giugno 1892 .
EULALIA E GIUSEPPINA BOSCO .
Potenza della preghiera . - Una
bambina d' anni 5, di nome Aimaro Mad-
dalena, era inferma di fortissima febbre ti-
foidea accompagnata dal vaiuolo interno .
Non ostante una cura assidua, il male andò
sempre più aggravandosi e ridusse la pove-
retta agli estremi . I genitori oltremodo co-
sternati la piangevano di già come morta .
In tale occasione mi venne la felice inspi-
razione d'invitare i suoi cari a raccomandare
quella povera creaturina alla Vergine San-
tissima Ausiliatrice, consigliandoli in pari
tempo di far celebrare una S . Messa .
I buoni genitori accondiscesero tosto, e da
quel momento stesso la povera bimba riprese
vita, e quanti l'avevano veduta nello stato
in cui si trovava poco prima, rimanevano at-
toniti del subitaneo miglioramento .
Il medico stesso, che il giorno innanzi era
stato per ben tre volte a vederla, restò me-
ravigliato del rapido passaggio da uno stato
umanamente disperato ad una felice conva-
lescenza, e fuor di sè per lo stupore disse : -
Questo è veramente un miracolo del cielo . -
Era una segnalata grazia di Maria SS . Ausi-
liatrice .
LA SUPERIORA
delle Suore di Maria Ausiliatrice
di Moncrívello .
Le campagne preservate dalla
grandine . - Rev .mo Signor D . Rua . Sul
principio del maggio del corrente anno mi ri-
volgeva alla S. V . Rev .ma, supplicandola, che
avesse la bontà di pregare in un coi suoi
poveri orfanelli il Signore, onde volesse, ad
intercessione di Maria Ausiliatrice, liberare
i miei parrocchiani dal flagello della gran-
dine, e promettendo, ottenuta la grazia, di
fare un' offerta in favore di cotesti suoi gio-
vanetti .
Ora possiamo , anzi dobbiamo tutti con
cuore riconoscente gridare : Evviva Maria
Ausiliatrice! La grazia ci fa concessa, e mag-
giore di quanto si era domandata ; perchè
dopo dieci anni, nei quali sempre più o meno
eravamo stati visitati dal terribile flagello,
nel corrente anno non solo siamo stati libe-
rati dalla grandine, ma eziandio dalla pero-
nospera ; cosicchè abbiamo avuto un bel rac-
colto .
Si sono raccolte L . 321,80 di offerta, una
metà della quale, come avevamo promesso,
sarà impiegata in provvedere arredi sacri
per la mia
disco alla S.mVRaev
parrocchia,
e
l'altra
metà
la
spe-
L'offerta a prima vista, avuto riguardo al
favore ricevuto, pare un po' piccola ; ma se
si considera che per dieci anni tanti fra i
miei parrocchiani non ricavavano da pagare
le imposte e che in quest'anno si dovettero
raccogliere offerte poi ristativi esterni della
parrocchia, facilmente si potrà comprendere
che, se non si è fatto di più, non fu certa-
mente per mancanza di volontà o di ricono-
scenza .
I miei parrocchiani hanno ricevuto un gran
favore nel corrente anno ; ma per me questo
non basta . Io ne desidero e ne imploro un
altro ancora dalla nostra grande Benefattrice,
quello cioè che sia ravvivata nei loro cuori
la fede e che ben conoscano che a nulla gio-
vano i godimenti di questo mondo, se poi si
perdono gli eterni del Cielo .
Per tal fine ho deliberato, a Dio piacendo,
di celebrare con maggior solennità la pros-
sima festa dell' Immacolata Concezione, fa-
cendola precedere da un triduo di prediche .
Colla preghiera, e colla frequenza ai SS . Sa-
cramenti potremo così dare a Dio ed a Maria
un secondo segno di riconoscenza .
Montaldo Roero (Cuneo), 3 Novembre 1892 .
ANDREA DELLAVALLE Arciprete .
Rendono pure infinite grazie a Maria Au-
siliatrice per favori ricevuti i seguenti
Giuseppe Glaria, Cellarengo - Giuseppe Lanfranco,
Cellarengo - Luigia Patrucco, Pontestura- Sofia Ca-
reggio, Castelrosso - Cristina Lupano, Moncalvo-
Giacinto Cerruti, Cellarengo - Bosco Ippolita, rinata
Scivia - Giov . Batt. Giraudo - Carolina Campagne
- Angela Aloatti - Matteo Giraudo - Filomena Ca-
lasso, Tricada Cleri - Margherita Mollo, Baldissero
- Paolo Bello - Maria Recchio, Carmagnola - Ber-
nardo Cavagliato - Carlo Cittone, S . Sebastiano -
Giuseppe Strada - Teresa Turture, Monticelli d'Alba

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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- Giacomo Giordano, Racconigi - Carolina Migliardi,
Nizza Monferrato - Domenica Gariglio - Costanza
Soiacero, S. Martino - Teresa Gariglio - Domenica
LE LETTURE CATTOLICHE
Dellaferrea, Isola Bella - Rosa Ferraris - Eugenio
Laeufer - Labbe D . Bernardo - Margherita Moli-
nati, Saluggia- Orsola Gai n bino -Filippo Appendino,
Cavalerleone -M-Aanrtioez
Quarant'anni di vita.
Luigi Demartinoli - Catterina Lubatti, Villanova -
Benedetta Bonzanini, Bianzè - Catterina Rossi, Mon-
tieelli d'Alba - Maria Giraudo - Andrea Avallo, Ca-
oour - Angela Strumia - Maddalena Bene, Garzi-
liana - Giuseppe Gentile - Luigia Davicino, Cavour
Grazie a Dio, le nostre Letture Cattoliche
compiono felicemente in questo mese il loro
quarantesimo anno di vita . Fondate nel 1853
da D . Bosco, da lui in gran parte scritte e
- Clotilde Cavallone - Lorenzo Mo, Sommariva di dirette per molti anni, s'acquistarono in breve
Perno - Rosalia Vecchio - Erimilia da Capuzzo, un favore veramente consolante e contarono
Castagnole - Giovanni Mignatto, Cellarengo - Caro-
lina Galeto, Cavour - Domenica Grella, Osassio -
Domenico Longo, Cellarengo - Giovanni Ardoino,
Cellarengo - D . Luigi Tavola, Bellinzago - Gio . Batt .
Gazzia, Celpecchio - Giovanni Raimondo, Curiana-
Luigia Scala, Saluggia - Gino Stefano, Cellarengo -
Matteo Qnarona, Cellarengo - Bernardo Girimondo-
sempre un numero grandissimo di associati .
Era una ricompensa ben meritata da chi, per
iniziare e continuare tale pubblicazione, non
aveva ricusato di mettere più e più volte in
grave pericolo la sua stessa vita .
Quando difatti D . Bosco fondava le Let-
Bi.SRF crosleabzLDtm-nd, ine- ture Cattoliche, correndo tempi difficilissimi
rolo - Marta Villa, Strambino - Secondo Acosato, per la stampa cattolica, con tutta l'appro-
Cellarengo - Falconieri - Francesco Molino, Cella- vazione ed il plauso dell'intrepido Franzoni,
rengo - Viglietto Maria, Rivera - Rosa Sofietti, Col
S . Giovanni - Maddalena Buro - Domenico Ragna,
Fossano - Antonio Co;o - Carolina Mongini, Zuc-
chero di Valsesia - Antonio Cumino - Catterina
Ghigo, Fossano - D . Farina - Rosa Causone, Valfrè
- Luigi Lassati - Maria Torreani, Mercenasco Vil-
late - Emilia Scassa, Isola d'Asti - Giovanni Alfero,
allora Arcivescovo di Torino ed esule in
Lione, non si poteva trovare in Diocesi chi
volesse incaricarsi ufficialmente della revi-
sione ecclesiastica della nuova pubblicazione .
Parve alfine che ne prendesse pensiero l'il-
lustre Canonico Giuseppe Zappata, ma poi
Monchiero - Vittorio Contino - Maddalena Becchio vi si rifiutava egli pure e rispondeva a Don
- Teresa Fontana - Libera Balocco - Giov. Fran- Bosco, restituendogli il primo manoscritto
cesco Vandagna - Alessandro Manacorda, Penango- che questi gli aveva consegnato : « Si riprenda
Giovanni Bogetto - Bogetto Giacomo - Teresa Ala- il suo lavoro . Ella piglia di fronte e sfida i
sia, Caramagna - Clotilde Calandri - Luigia Orme-
geri - D . Giovanni Belingeri, Tortona - F . M., To-
rino - Giov. Batt. Odaglia, Mondovì Breo -Marianna
Devaglia, Caralerleone - Giuseppe Ponza - Angela
Nicola - Dellarossa Maria - Israele Annetta, Torino
nemici . In quanto a me non giudico di sot-
toscrivermi ed entrare in lizza, perchè sono
ancor troppo recenti i fatti dell'Abate Xime-
nes e di Monsig . Palma, ed io non voglio
- Giorgio Sale - Irene Montabone, Susa - Filippo . mettere a cimento la mia vita » . L'Arcive-
Perlo, Caramagna - Catterina Notaci - Maddalena scovo informatone, finiva col raccomandare
Sorba - Agostina Alvio, Bra - Catterina Martinengo,
Cellarengo - Maria Costamagna - Giuseppe Pescina,
Benevagella da Biella - D . Antonio Bonetti, Mìssio-
siari.o - Maria Ossasio Perietti, Caramagna - Rosa
Cucchi - Paolo Fasio, Castelrosso - Margherita Mon-
ticone - Paola Zanzetti, Alpignano - Anna Capra,
Castelrosso - Pantaleone Serena - Maria Colinuto-
Teresa Beccaris - Fratelli Lunati, Alessandria - A-
le Letture Cattoliche al Vescovo d' Ivrea
Mons . Moreno, e se ne incominciò allora
prontamente la pubblicazione in quella città .
I Valdesi pertanto, contro i quali special-
mente erano diretti alcuni fascicoli, furono da
D . Bosco per farnelo desistere, ed a tale
intento gli presentarono come prima loro
lessandro Cena - Luigia Biovio - Luigia Turco, offerta la somma di quattromila lire, pro-
Revigliasco d'Asti - Lucia Berardi - Felicita Capello,
Torino - Felicita Roffredo, Alice Belcolle - Stella
Chiara, Venezia -- Clementina Scappini, Mezzana
Bigi£ (Pavia) - D . Giuseppe Brunetti, Bagnolo Pie-
,oonte - G. S ., Mirabello - A . C ., Torino - Catte-
rina Fiore, Bianzè - Amalia Croce, Albenga - Vin-
oenzo Gallea - Francesco Delferro, Dueville Vicenza
- Maddalena Quatrocchi - Vincenzo Ghiachetti, Vi-
novo - Giuseppina Baldi, Castiglione d'Asti - Stefano
mettendogliene altre ancora . Il buon prete
rifiutò sdegnosamente tali somme e disse che
avrebbe continuato intrepido nell'impresa
incominciata . Ma che accadde allora ? Ne
seguirono attentati così studiati e furibondi
contro la vita di D . Bosco , che senza uno
speciale aiuto dei Cielo il buon prete ne
sarebbe certamente caduto vittima .
Molino, Cellarengo - Ignazio Glaria, Cellarengo - Quindi D Bosco non potè più dimenticare
Francesco Cerruti, Cellarengo - Michele Gambetta, le Letture Cattoliche , le ebbe sempre come
Cellarengo - N . N ., Borgoman.ero - Elisa Terman - prediletta pubblicazione, le raccomandava
Giuseppe Cerruti, Cellarengo - Lucia Balestro - Gio-
vanni Tacchi, Avona - Maria Graziam, Cotignola
- Rachele Manfredi, Zubiena- D . Achille Rod . Tar-
ad ogni opportuna occasione e molto s'ado-
perava per farle conoscere e diffonderle.
diti , Torino - Avv . Arbacino , Voghera - Suor
Luigia Vaschetti, Morón - CL . Fuletto Giuseppe, Vr-
Un regalo.
cenza - Maddalena Maugarinì, Pacconigi - Cristo-
foro Briscioli, Capo di Ponte - Luigi Lacci, Gorla
L'associarsi perciò alle Letture Cattoliche
Minore - Angola -Coppo, Cereseto Monf. - Luigi De torma ad essere un vero regalo alla cara
Fabris . Villa faine .
memoria di D . Bosco .

2.2 Page 12

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Anzi i nostri lettori e lettrici non siano
paghi di tanto , ma si adoprino presso pa-
renti, amici e conoscenti per far loro cono-
scere dette Letture e farne moltiplicare gli
associati .
L'Associazione alle Letture Cattoliche può
essere un gentile regalo che i padri e le
madri possono mandare ai loro figli e figliuole
che fossero in collegio ; un utilissimo regalo
che i padroni potrebbero fare alle persone di
servizio ; una strenna da mandare a parenti ed
amici, strenna che sarà tante volte ricordata,
quanti sono i fascicoli che mensilmente sa-
ranno spediti dall'Amministrazione delle Let-
ture Cattoliche .
Difendiamo adunque queste buone Letture,
efacimondheilumrodg
associati e dei lettori delle medesime sia pel
prossimo anno raddoppiato .
Questa pubblicazione periodica ha per
iscopo di mantenere l' integrità della fede e
la santità dei costumi nel popolo contro gli
sforzi degli empii , che con fogli e libercoli
d' ogni maniera si studiano di pervertirlo e
corromperlo ; quindi quanti zelano la con-
servazione, dei buoni costumi, ne diffondano
la lettura, e mentre faranno un atto di ca-
rità agli orfanelli raccolti nei nostri ospizi,
a vantaggio dei quali ne andrà il provento
che se ne potrà ricavare, si renderanno pure
molto benemeriti della educazione religiosa
e morale di tante anime.
Patti d'associazione .
Esce un volumetto in-32° di circa 108 pa-
gine ogni mese .
All'anno (pagamenti anticipati) . L . 2 25
Semestre
. . . » 125
All'Ufficio di Torino, all'anno . » 1 80
Fuori d'Italia e per tutti i paesi compo-
nenti l'unione postale, all'anno . . » 3 -
Gli abbonamenti annuali decorrono dal 1°
di Gennaio , e sebbene ordinati nel corso
dell'anno risalgono sempre all'epoca indicata ;
quelli semestrali principiano col Gennaio
o 1° Luglio.
Doni speciali .
Gli associati a copie 10, mandando l'im-
porto anticipato in L . 22,50, riceveranno in
dono libri a nostra scelta pel valore di L . 2-
Gli associati a copie 20, mandando l'im-
porto anticipato in L . 45 avranno pure libri
a nostra scelta pel valore di . . L . 5-
Gli associati a 50 copie, ed oltre, per tutte
le parti d'Italia dove sono attivate le ferro-
vie, e per l'estero sino al confine, costituendo
un centro d'abbonamento avranno le Letture
Cattoliche al prezzo ridotto di L . 1,80 per
copia ; quelli a 25 copie pagheranno invece
L . 2 per ogni associazione .
Dono a ciascun associato : Il Galantuomo,
che però agli abbonati nuovi verrà spedito col-
l' ultimo fascicolo dell' anno in cui presero
l'associazione.
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARII
IL MISSIONARIO SALESIANO D'AMERICA
NEL IV CENTENARIO
DELLA SCOPERTA DEL NUOVO MONDO
Buenos Aires, 12 Ottobre 1892
O SIGNORE, Dio onnipotente ed eterno, che
pel tuo sacrato Verbo hai creato il fir-
mamento, la terra ed il mare, che tu sia bene-
detto e glorificato in ogni luogo, poichè ti sei
degnato permettere che dal tuo umile servo il
tuo santo Nome fosse predicato in quest' altra
parte del mondo!
È questa la preghiera che quattrocent' anni
or sono, in questo stesso giorno, Colombo, colle
lagrime agli occhi, innalzava a Dio, prosteso su
questa nuova terra, dopo avervi solennemente
inalberato lo stendardo della Croce .
Questa è pur la prece che oggi innalza a Dio
pieno di santo entusiasmo il Missionario Sale-
siano d'America . « Benedetto e glorificato sii
tu, o Signore, che per la tua grande degnazione
mi hai scelto tra i mille tuoi servi e qua mi hai
condotto a continuare la grand'opera incomin-
ciata da quell'Eroe Cristiano che tutto il mondo
festeggia . »
Si compìe oggi il Quarto Centenario del fe-
lice scoprimento di questa terra che noì cal-
chiamo . Oggi il mondo antico ed il nuovo, su-
perando le barriere dei mari e delle distanze,
esultano insieme di gioia, ed alla voce del Su-
premo Gerarca della Chiesa Cattolica, stretti col
più sacro dei vincoli, quello della preghiera, aì
piè dei sacri altari, sciolgono un ìnno solenne
di ringraziamento a Dio per aver suscitato un
Colombo che rivelasse al mondo cristiano le
incognite Americhe .
Ma festeggiando Colombo, si festeggia l'Apo-
stolo del Vangelo, si onora il Missionario di
queste regioni . Perocchè, l' ha detto il sapiente
Leone XIII, « nel solcare e risolcare gli spazii
immensi dell'Oceano » Colombo « aveva la
mira a maggior segno che gli altri non avessero, »
la mira di « aprire l' adito all' Evangelio per
mezzo a terre nuove e nuovi mari (1) . » Noi
adunque, che la stessa mira, il medesimo scopo
ha guidato in queste plaghe, estendere il Regno
di Dìo e piantarvi definitivamente il simbolo
della nostra Redenzione, noì, forse senza nostro
merito, siamo i successori dell'immortale Geno-
vese, e le feste che a lui sì fanno si riverberano
pure su di noi gli ultimi venuti a continuare la
sua intrapresa .
Quel genio intuitivo di Colombo , leggendo
nell'età futura, vedeva tutta l'America dìssemi-
nata di Missionarii e si felicitava d'essere par-
tecipe dei loro meritì . Ora dal Cielo certamente
(1) ENCICLICA, Quarto abeunte saeculo.

2.3 Page 13

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godrà nel vedere realizzate le sue previsioni, nel
vedere, malgrado le lotte continue col nemico
della luce, Gesù a regnare , a trionfare ìn
tutte le spiaggìe da lui scoperte, non escluse la
Patagonia e l'ultima punta, la Terra del Fuoco .
Pur troppo è anche vero , che non appena
Colombo aprì l'entrata al nuovo mondo, for--
mossi tosto una corrente impetuosa di emigranti
e cercatori di fortuna, che vennero ad infestare
queste vergini contrade, e spinti da quell'auri
sacra fames, ne ritardarono e spesso totalmente
ne rovinarono la conquista spirituale . Ma è pur
anche certo , e questo forma una delle pagine
più belle della storia della Chiesa, che non ces
sarono mai di essere inviati dal Vicario di Gesù
Cristo uomini apostolici, i quali dicendo coi
fatti Charitas Christi urget nos , gettavano il
seme del S . Vangelo e poi lo inaffiavano dei
di altri evangelizzatori suoi seguaci, nella pìena
dell'entusiasmo curverassi ad adorare, a ringra-
ziare il Dio tre volte santo, e la gioia provata
nell' auspicatissima aurora del 12 ottobre x492
sarà ora in lui riprodotta le cento, le mille volte
raddoppiata .
E noì, Missionarii Salesiani, scelti da Dio a
premere, ad irrorare deì nostri sudori questa
stessa terra, che fu ed è causa a Colombo di
tanta gloria e di tanto giubilo , noi destinati a
continuare e forse a terminare l'ideata sua grande
opera di redenzione per questi popolì selvaggi,
noi oggi, quasi Colombo ne renda partecipi della
sua gioia paradisiaca , noi proviamo una tal
piena di affetti, che non possiamo a meno di
esternare .
Le feste che oggi incominciamo sono dun-
que per noi un prepotente bisogno , una ne-
loro sudori e non di rado pur del loro sangue
stesso .
In quattrocent' anni quanti esempi di virtù,
quanto eroismo in questa terra ! Francescani,
Benedettini , Mercedari , Domenicani e Gesuiti
hanno i loro campioni, i loro martiri anche in
queste regioni . E le nuove Congregazioni pure
ne contano ; e gli ultimi, i Salesiani, in dicias-
sette anni di apostoliche fatiche in queste steppe
non hanno pur essi le vittime del lavoro, del
sacrifizio per le anime, e anche le vittime del
furore selvaggio? - Ma intanto quante anime
strappate a Satana! quante anìme volate al
cielo da queste incolte plaghe !
Oh! qual incanto ci si para innanzi allo
sguardo! quali dolci armonie risuonan al nostro
orecchio! Alle enfatiche note della terra in que-
sto gìorno fanno eco quelle più enfatiche dì mi-
gliaia e migliaia di anime per Colombo salvate,
ed egli , il portatore di Cristo nelle Americhe,
da loro attorniato, ed alla testa d'ìnfinito stuolo
cessità . Sì, ai piedi dei santi Altari, loderemo,
ringrazieremo Iddio d'aver suscitato un Cristo-
foro Colombo a salvezza di questi popoli ; lo lo-
deremo , lo ringrazieremo d' aer poi sempre
continuato a chiamarvi Missionari, banditori del
suo Vangelo, e lo ringrazieremo ancora d'aver
pur scelti noi Salesiani a proseguire quest'opera
divinissima, e colle migliaia di giovanetti e di
Indiì raccolti in queste nostre Case , ìn queste
nostre Missioni non cesseremo di gridare entu-
siasticamente : EVVIVA CRISTOFORO COLOMBOI
E questo grido di gioia, questo grido di gra-
titudine non sarà passeggiero , ma continuerà
sempre più sonoro coll'aumentarsi i frutti della
nostra Missione, finchè, insieme con queste stesse
anime salve, in cielo ci uniremo a Colombo stesso
per cantare l'inno eterno d'amore e di rìcono-
scenza al Sommo Iddio .
Sac . GIUSEPPE VESPIGNANI
Miss . Salesiano .

2.4 Page 14

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FUOC DEL TERA
I nostri lettori ricorderanno come , ripor-
tando nel mese di gennaio scorso una lettera
del nostro Prefetto Apostolico della Terra
del Fuoco, D . Giuseppe Fagnano, in cui
faceva notare l'urgente necessità che aveva
di un battello per la sua Missione, noi fa-
cemmo un caldo appello alla loro carità per
sovvenire a questo imperioso bisogno dei
nostri Missionari .
Ora dobbiam render vive grazie a Dio ed
ai nostri benemeriti Cooperatori e Coopera-
trici stesse, chè mercè l'aiuto loro si è po-
tuto procurare detto battello, come consta
dalla lettera qui sotto
innalzano fino a cielo la nostra povera nave
per precipitarla quindi fragorosamente nei
più profondi abissi . Santo Cielo! che orrore !
quanti gemiti e quanti spasimi in quei mo-
menti !
In tutta la giornata non diminuì punto di
sua furia la tempesta . Venne la notte, e noi
continuiamo la stessa ridda ; quando un fiero
colpo di mare tra le gomene rompe un ca-
napo, s'ode un forte scroscio, un tonfo nel-
l'acqua : era l'antenna della vela maggiore
che cadeva e veniva travolta dalle onde . Le
restanti vele parte si squarciano, parte ci
tocca ammainarle, e noi così, a palo secco, .
in balìa di quegli impetuosi venti, tra l'o-
scurità della notte, ci troviamo spinti a
pochi passi di un gigantesco, minaccioso
scoglio .
DAL CHILI ALLA TERRA DEL FUOCO.
Il battello per la Missione Fueghina.
Puntarenas, 12 maggio 1892 .
REv.m° Sig. D . RUA,
DOPO una lunga assenza di quasi sette
mesi, mi trovo di nuovo in Puntarenas
a godere della dolce compagnia di questi
cari confratelli . Valendomi di questo po' di
ozio, se così posso chiamare il tempo che
passo nelle collegiali occupazioni, le darò
breve relazione di quest'ultima mia gita al
Chilì, intrapresa per ordine dell'amato nostro
Prefetto Apostolico Monsignor Gius . Fagnano
e collo scopo di procurare un battello tanto
necessario per la nostra Missione Fuoghina .
Per tal modo avrò anche campo a render
pubbliche grazie a Maria SS . Ausiliatrice
per avermi più volte in questo viaggio sal-
vato da imminente naufragio .
Ero partito da Puntarenas il 30 settembre
dell'anno passato, nè potei disporre pel ri-
torno che il 1° aprile u . s . Verso le 4 pom .
di questo giorno adunque, tutti imbarcati
(eravamo quattordici persone coll'equipag-
gio), feci alzar le vele e salpammo dal porto
di Dalcahue nell'isola Chiloè con un vento
favorevolissimo .
Dopo una breve fermata a Coraco, piccolo
paesello, dove ha la famiglia il nostro piloto,
ed a Melinka, una delle Guaytecas, sede del
Governatore marittimo, passato il Canale di
Darwin, finalmente, dopo cinque giorni di
viaggio, bordeggiando per il vento che s'era
fatto contrario, potemmo spingerci nel Grande
Oceano .
Ma ohimè! che appena entrati in questo
Mar Pacifico incomincia il rigodone, un ballo
indiavolato che durò quasi trent'ore, senza
interruzione . Un forte vento d'ovest, una
fitta nebbia, una fredda ed ostinata pioggia
misero a dura prova la nostra pazienza . Or-
ribili e muggenti cavalloni, gli uni sovrap-
ponendosi agli altri con infernal fracasso ,
Quale costernazione ci incoglie a tal vista!
ci manca il respiro, si congela il sangue nelle
vene , e ci crediamo inesorabilmente perduti
e già già per essere ingoiati .
Per altro non ci smarrimmo del tutto : la
nostra mente, il nostro cuore in quel fran-
gente s'alzò all'Alto, donde doveva venirci
l'aiuto . Le giaculatorie spuntavano a fior di
labbro : Gesù mio, misericordia! Maria Stella
del Mare, soccorreteci ! E Maria è venuta
davvero in nostro aiuto .
Il piloto, grondante acqua e sudore, spos-
sato, sfinito dalla fatica, fermo sempre al
timone, ci gridava tratto tratto : - Co-
raggio, animo, figli miei! - ma poi sotto-
voce andava mormorando : - Poveri figli !
poveri figli! tra poco .-Mano,trpc
sarem salvi dal pericolo .
Con mille precauzioni si rasentò il brutto
scoglio verso ovest, poi ci demmo a tutto
mare per molte miglia, finchè, venuto giorno,
ritornammo verso terra .
Ci vedemmo in faccia il promontorio dei
Tre Monti , dove avremmo desiderato ap-
prodare nel porto Otwai, se il vento nord--
ovest, che continuava molto forte, non ce
l'avesse impedito .

2.5 Page 15

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Séguitammo però la nostra marcia, a palo
secco, tutto il giorno, passando il famoso
golfo di Penas o delle pene, e verso sera
arrivammo alla bocca del Canale di Messiere
e ancorammo nel porto di Ballenas, dove
potemmo pigliarci un po' di riposo, di che
sentivamo estremo bisogno .
La mattina seguente, rifatti di forze e pi-
gliata nuova lena, ci rimettemmo in viaggio
pel Canale suddetto e verso sera arrivavamo
all'isola Black, dove gettammo le ancore
per rifocillarci e corporalmente e spiritual-
mente . Dico anche spiritualmente, perchè
quivi viaggiatori ed equipaggio vollero com-
piere una promessa fatta a Maria durante il
pericolo, e si accostarono alla S . Confessione
ed alla S . Comunione, che loro distribuii
all'indomani, Domenica delle Palme . Quelli
che ne furono impediti in quel mattino,
adempierono l'obbligo impostosi alcuni giorni
dopo, non escluso il piloto, il quale quasi
sempre che io poteva celebrare il S . Sacri-
fizio, vi assisteva con molta edificazione del-
l'equipaggio, e sul far della notte recitava
con noi il S . Rosario e le solite preci della
sera.
Di là partiti, tra nebbia, pioggia e vento
ci portammo all'Angostura o stretto inglese,
ed ancorammo all'isola Vittorio , sia per ri-
parare i guasti sofferti, sia per aver il vento
troppo contrario, e vi passammo la notte
ed il giorno appresso .
Al giovedì, stanchi di più indugiare, ben-
chè il tempo non fosse molto più bello,
prendemmo le mosse adagio adagio e pas-
sammo all'isola Saumarez, dove ci trovammo
circondati tutt'all'intorno di vette candidis-
sime per la neve .
Nel porto Grappler incontrammo una canoa
di otto Indii . Regalai loro alcuni abiti ed
altre coserelle per guadagnarmeli ed invitarli
a venir meco ; ma non ci riuscii : spero di
poterli incontrare altra volta . Più avanti
vidi altri fuochi, ma non potemmo, nostro
malgrado, avvicinarli .
Il sabbato santo non fu migliore dei due
giorni precedenti. Fin dalle ore dodici della
notte dovemmo metterci alla cappa, non a-
vendo trovato buon fondo ; anzi poco mancò
che non dessimo contro una rocca a picco,
con pericolo di sfracellarci . Ai primi albóri
ripigliammo il Canale, altra volta smarrito
per le folte nebbie, e rasentando la punta
Hannover, verso le tre pomeridiane entra-
vamo nel Porto Buono .
È questo porto, più che buono, eccellente .
Ancorata la nave, io scesi nella scialuppa
e lo volli visitare tutto, malgrado piovesse .
Èsitoalgrd51°iatunesdal
74°,10° di longitudine ovest di Greenwich,
all'est dell'isola Esperanza, nel canale Sar-
miento . È veramente incantevole . Pare un
parco reale colle sue isolette, i suoi graziosi
seni, le soavi cascatelle, i boschi e prati che
ostentano, anche in questa già inoltrata sta-
gione, una lussureggiante vegetazione . Non
è però meraviglia, se tutti i bastimenti a
vela e a vapore, passando quinci, si fermino
non solo a pernottare, ma a passare delle
giornate intere. Colà, infatti trovammo ri-
cordi del vapore da guerra italiano l'Ame-
rico Vespucci, e dei mercantili alemanni il
Golf Suez ed il Roma . Noi pure avremmo
desiderato sostare qualche giorno, ma troppo
ne spingeva la premura di ritornare a Pun-
tarenas .
Pertanto all'indomani, benchè fosse la Pa-
squa di Risurrezione, celebrata la S . Messa
e detto un sermoncino di circostanza , al-
zammo le àncora e ci rimettemmo in viaggio,
ed in quattro giorni di cammino, pernot-
tando alla punta Hamilton , alla baia Vel-
colme (benvenuta) ed alla rada Deep, sem-
pre bordeggiando , riuscimmo a percorrere
un centinaio di miglia, e quinci continuando
tra sirti e scogli, potemmo a gran fortuna
arrivare al canale Tamar ed ancorare in un
porto sicuro, che io chiamai di Maria Ausi-
liatrice .
Il giorno 21 aprile spirava forte il vento
sud-ovest, ed il piloto si peritava d' u-
scirne, essendogli al par dell'entrata inco-
gnita l'uscita ; ma poi, esaminati ben bene
i larghi ed i fondi, ci movemmo ed in breve
rivedemmo il nostro caro Magellano, che ci
ricevette con un vento così propizio da per-
correre una sessantina di miglia in men di
quattro ore .
Ci si allargò il cuore al pensare che fi-
nalmente ci avvicinavamo alla nostra sospi-
rata Missione .
Ma ahimè ! a quanti pericoli non va di
continuo esposta la vita del navigante, spe-
cialmente in questi mari . Ogni ora, ogni
momento può insorgere imprevista una tem-
pesta, ad ogni piè sospinto puoi battere in
qualche secca, e quando più ti credi sicuro,
la tua esistenza è messa a repentaglio .
Anche per noi le prove non erano finite ;
altre non meno dure ci aspettavano . Ave-
vam veleggiato bene fin verso le cinque di
sera, con un forte vento in poppa, quando ci
sorprese quasi improvvisamente la notte
tanto buia da non lasciarci vedere l'un l'al-
tro, e con un vento sì contrario ed una
pioggia tanto impetuosa, da farci temere e
non poco per la nostra vita . Ancorare non era
possibile, perchè non conoscevamo troppo
bene quai fondi avessimo ; avanzarci era
assai pericoloso per la troppa vicinanza del-
l'Angostura (stretto) del Croket, le cui roccie
sporgono minacciosi i loro picchi . Che fare ?
Ci rimettemmo alla cappa, e con trepida-
zione indescrivibile andavam volteggiando
dall'una all'altra sponda .
Ma, mentre così barcollavamo ed eravamo
fragorosamente sbattuti da un lato all'altro,
di repente si sente affannosamente gridare :
- Scoglio! Scoglio l - Era il confratello
Forcina, il quale, mentre di pieno giorno e

2.6 Page 16

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cogli occhiali stenta vederci a pochi passi
di distanza, tra quelle fitte tenebre aveva
scorto una, nera rupe, contro di cui anda-
vamo a gran corsa . U n istante ancora e noi
eravamo sfracellati contro la punta nord
dell'isola Carlos III .
Buon Dio! quai brividi ci corsero per le
ossa ! - Forza ! forza a virar ! - grida al--
lora il piloto . E noi tutti ad una, senza
punto smarrirci, ci demmo a far forza e riu
scimmo a deviare a soli pochi palmi da
quell'orrido macigno . - Ne sia ringraziato
Iddio e Maria Santissima, la quale per non
ismentire le nostre speranze in Lei ed il
suo bel nome di Aiuto dei Cristiani , univa
e dirigeva i nostri sforzi a nostra salvezza`
Superato quest'altro pericolo , essendo la
notte ancora molto alta e spesse le tenebre,
continuammo alla cappa, benchè fossero af-
fievoliti i venti e la corrente rallentata . Ma,
appena venuto giorno, approfittando del
vento e della corrente favorevole , alzammo
tutte le vele e prendemmo il rombo per l'i-
sola Dawson, che già scorgevano .
Frattanto io era sceso in cabina . Quan-
d'ecco, poche ore dopo, sento a chiamarmi
sopra coperta per vedere se si andava bene .
- Caspita! troppo bene! Ci siam avanzati
più del necessario : qui siam nel Canal della
Maddalena e con questo rombo riusciamo
nel Canal di Beagle al sud della Terra del
Fuoco : convien voltare . - Ma mentre fac-
ciam forza per retrocedere, sorge un altro
terribile uragano, che non ci permette d'ap-
prodare all'isola, ma per cercarci un ríco-
vero ci costringe a dirigerci verso terra-
ferma alla volta del promontorio San Isidro -
per approdare al porto Famin e .
Ma non potemmo arrivarci , chè mentre
sceso in camera prendeva un poco di ri-
storo, un forte e prolungato fracasso come
di legna che si spacchi venne a riempirei
di spavento : la nostra povera goletta aveva
dato in un gran banco di sabbia ! Le onde
furiose, trovandola così inceppata, percuo-
tendola coi loro urti , ne facevano orribile
scempio . Alla burrasca s'aggiunse poi la
neve che cadeva a larghe falde . - Abbas-
sammo tosto le vele e ci ponemmo tutti a
sospingere con pali la nave da quell'arena,
e nello stesso tempo a tenerla in equilibrio
perchè non affondasse ; ma ogni sforzo riusciva
vano . Dopo varie ore di inutile lavoro, di-
sperando dì poterci di là togliere, già sta-
vamo per scendere in una sciauppa per
metter in salvo almen le persone, quando
mi venne un pensiero . Senza dir nulla a
nessuno, scesi in cabina e mi posi a recitare
con fede il S. Rosario colle litanie Lauretane,
conchiuderrdo la mia preghiera colla celebre
orazione di S . Bernardo : Memorare . - Oh !
portento! oh ! bontà di Maria ! Non appena
io ebbi finita detta preghiera, la nostra
nave come per incanto s'alzò dalle sabbie e
galleggiò nuovamente . Benedetto e ringra-
ziato ne sia sempre il Signore e la Vergine
Ausiliatrice, che anche questa volta miraco-
losamente ci han salvati . Potemmo così con-
tinuare il nostro cammnino, e dopo due giorni,
cioè il 23 aprile , arrivammo a Puntarenas
tutti sani e salvi .
Eccole, o Rev .mo Sig . D . Rua, le cose più
notevoli del mio viaggio al Chili . S'ella
crede bene, le pubblichi pure sul Bollettino
Salesiano, affinché tutti i suoi lettorì s'uni-
scano meco a lodare Iddio ed a cantare un
inno di ringraziamento a Maria Ausiliatrice
che si è mostrala nostra tenerissima Madre
in tutti i pericoli incontrati in questo viaggio .
Siano poi ringraziati tutti i nostri buoni
Cooperatori e pie Cooperatrici, chè, mercè
la loro carità, io ho potuto compiere questo
viaggio e ridurre alla Missione della Terra del
Fuoco la nave, di cui tanto abbisognavamo .
Appena arrivato a Puntarenas, Monsignor
Fagnano volle andassi all'isola Dawson per
dettare gli esercizi annuali a quei nostri
confratelli, e là mi manifestò il suo desiderio
di mandarmi quanto prima in Italia condu-
cendo alcuni Fuoghini e Patagoni da pre-
sentare alla Esposizione delle Missioni Cat-
toliche Americane di Genova . Godo quindi
di poter presto rivedere Lei, mio amato
Padre, e tutti gli altri nostri Superiori e
confratelli .
Con questa speranza in cuore mi professo
Della S . V . R .ma
Rev .mo ed Obb .mo figlio in G . C .
Sac . GIUSEPPE M . BEAUVOIR .

2.7 Page 17

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NOTIZI E VARIE.
NEL LITORALE AUSTRIACO
Il 25 ottobre ebbe luogo a Gorizia una
conferenza sull' Opera Salesiana da propa-
garsi nella Provincia e nel Litorale Austriaco .
Vi convennero parecchi signori e signore,
in parte già appartenenti all' Opera di Don
Bosco ed altri per udirne ed esserne informati
per potervisi poi ascrivere , come avvenne
infatti di alcuni alla fine della conferenza .
Il Rev. Mons . Alpi, qual capo locale per
la Diocesi e pel Litorale designato dal Supe-
riore Generale di Torino, rivolse la parola
ai convenuti
« Confratelli e Consorelle ! così l'oratore,
vi saluto nel nome di Gesù Cristo e la sua
grazia sia con noi . Auspice di questa grazia
è la Benedizione che il nostro Pastore
Diocesano, il Principe Arcivescovo, di tutto
cuore elargisce a noi e all'Opera nostra .
« Chiamato da D . Rua a dirigere, almeno
pel momento , l' Opera Salesiana nel nostro
paese, non posso altro offrirvi che un po' di
buona volontà . Del resto, grande è l' Opera
a cui ci dedichiamo, e le persone scompaiono .
Sarà la nostra operazione unita e compatta,
santi il vostro zelo, la vostra attività , la
vostra costanza quella che potrà realmente
promuovere fra noi l'Opera Salesiana .
« Ci conforta e sorregge la preghiera di
migliaia e migliaia di fratelli Salesiani, che
sparsi pel mondo implorano dal Signore anche
a noi l'aiuto divino, di cui sentiamo sì grande
il bisogno : trattandosi chi un Apostolato,
questo non può prosperare, se non vi dà
l'incremento il Signore .
« Ci conforta e ci sostiene ancora la cara me-
moria di D . Bosco ». - Qui l' oratore parla del
nostro compianto Padre con tanto affetto e
con sì viva eloquenza, che gli astanti com-
mossi applaudono alzandosi in piedi in segno
di ossequio . - « Alcuni di noi, continua
l'oratore, ebbero la ventura di accostarsi a
D . Bosco, di vederlo, di udirlo, di ascoltare
i suoi consigli, di vedere le sue opere, le
suo istituzioni a Torino . Posso dire che cinque
anni or sono il venerato D . Bosco a pranzo
bevette alla salute dei cattolici austriaci (ve
n'erano due presenti), coll'augurio che i Sa-
lesiani potessero presto estendere la loro atti-
vità anche nell'Austria .
« Del resto , anche senza averlo veduto ed
udito, chi è oggimai che non sappia di Don
Bosco e dell'opera sua? Il suo nome si con-
quistò la più grande popolarità nel vecchio
e nel nuovo mondo » .
Dati quindi brevi cenni storici sulle isti-
tuzioni Salesiane , l' esimio oratore si estese
a parlare dell'azione riservata ai Cooperatori
Salesiani, e poneva termine al suo compitis
simo discorso toccando brevemente delle no--
stre Missioni e dei doveri dei Cooperatori
con le seguenti parole
« Un' altra opera di Don Bosco sono le
Missioni estere ; e si leggono con viva sod-
disfazione nel Bollettino lo consolanti notizie
sul gran bene che fa l'opera di Don Bosco.
nel Nuovo Mondo. A questo riguardo noi
potremo aiutare i Missionari Salesiani colla
preghiera, con qualche offerta secondo le
forze, col lavoro delle proprie mani, parlando
di signore che lavorano per le chiese o pei
poveri .
« Del resto mentre ci facciamo un dovere
di dare il nostro aiuto alle Missioni lontane,
dobbiamo tenerci dinanzi agli occhi ed al
cuore le missioni vicine, ossia il dirozzamento
di tanti ragazzi , la salute di tante giovani
pericolanti, il risveglio del sentimento catto-
lico nel popolo ogni qualvolta si offrono
circostanze favorevoli .
« Eccovi indicato, o Confratelli, il campo-
della nostra attività, quali Cooperatori Sa-
lesiani .
« Ora quali sono gli obblighi dei Coopera-
tori ?
« È detto in breve : l'obbligo di condurre
una vita cristiana, cioè osservanza dei divini
precetti , frequenza dei sacramenti ; la pre-
ghiera quotidiana di un Pater, Ave e Gloria
a S . Francesco, di Sales : i sacerdoti hanno
da celebrare una S . Messa pei confratelli
nell'ottava di S . Francesco, e i fedeli hanno
da offrire a ciò una S . Comunione , e final-
mente un obolo mensile od annuo secondo.
le forze .
« Ognuno che ha compito i 16 anni può
divenire Cooperatore Salesiano .
« Vi è poi la partecipazione generale a tutti
i beni spirituali dell' intera Congregazione
Salesiana, e il godimento di molte indulgenze,
anche plenarie indicate nel libretto che ri-
ceve ogni Cooperatore Salesiano .
« Così vi ho delineata in breve l'Opera Sa-
lesiana, ed ora dobbiamo prenderne ognuno-
la nostra parte per tradurre in pratica per
vantaggio nostro ed altrui l'opera salutaris-
sima di Don Bosco » .
Si diede poscia lettura dei Cooperatori e
delle Cooperatrici di quella Decuria ; la mag-
gior parte in città, qualcuno anche delle
diocesi di Trieste e di Parenzo . Venne poi
annunziato all'Adunanza che faranno parte -
della Direzione anche il Rev . D . Luigi Tom-
sig e il Sig . Barone Somaruga, ai quali po-
tranno pure rivolgersi i Cooperatori e le
Cooperatrici per notizie , pel Bollettino, pei
versamenti da farsi .
Lasciandosi poi libertà ai convenuti di
fare le proposte che credessero, il Cav . D .r -
Doliach propose che venisse composto e pro-
pagato un foglietto-compendio dell'Opera Sa-
lesiana . La proposta fu da tutti accolta, come
anche quella del Rev . D . Mighetti, il quale,
richiese che fosse stampata nell' Eco del Li

2.8 Page 18

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torale l'esposizione fatta in detta seduta del-
l' Opera nostra.
Il resoconto di questa conferenza venne
infatti pubblicato il giorno seguente nel sul-
lodato Eco , e poi stampato in un foglio a
parte da distribuirsi a tutti i Cooperatori
della Decuria .
PASSEGGIATE
Periodo Terzo
CAPO IV.
Un buon consigliere - Come D . Bosco cominciò a pre-
dicare con semplicità - Si va al santuario di Crea -
Si arriva - La Madonna libera D . Bosco da un grave
imbroglio - Santa ospitalità che ci viene offerta -
Moncalvo e sue rarità - In via per Casale - Ac-
coglienza paterna che ci si fa da Mons . Calabiana (1) .
Sulle porte del paesello Alfiano si recitò
l'Angelus , perchèeramezogiorno,epoisì
cominciò a salire . Per trattenere noi a non
correre troppo e darci intanto qualche buon
consiglio, D . Bosco, secondo il suo solito, ai
molti che gli facevano corona, cominciò così
a parlare : - Sapete voi perchè vi ho con-
dotti qui ad Alfiano, e perchè ci si usò tanta
cortesia e bontà? - Noi ci siamo interrogati
con lo sguardo, e tutti abbiam data la me-
desima risposta, che non potevamo sapere
nulla affatto, se egli non ce lo manifestava .
Allora D . Bosco sorridendo ci disse : - Non vi
nascondo, che per me fu sempre una gran
divozione quella del santo Rosario ; e sono
contento che la prima predica , fatta da
prete, s'intende, fu su questo prezioso argo-
mento, e qui proprio ad Alfiano . Era già
parroco quel buon prete, che ci trattò così
cortesemente, e mi fu in quell'occasione pio
uditore e cortesissimo giudice . Allora D . Bo-
sco predicava sul quinci e quindi ; aveva con
facilità studiato un quaresimale allora in voga,
rumoroso ma vuoto, e pareva che la gente
l'ascoltasse con gusto, ma certamente con
poco profitto . Feci quel discorso con affezione
speciale, e scritto tutto e studiato a memoria,
produsse buon effetto sulla popolazione . Que-
sta anzi, mi diceva poi il parroco, lo ringraziò
per avermi invitato, e lo pregò che volesse
invitarmi altre volte . Ciò mi riferiva alla
sera tra un boccone e l'altro, e per farsi
strada a dirmi il suo giusto e santo parere :
« Mi congratulo dunque con lei, caro D . Bosco,
che comincia così bene la sua carriera di
missionario ; perchè io spero che ella sarà
per fare molto bene fra la gente . Però se io
posso darle un consiglio da amico, come già
fin d'ora desidero di essere , procuri di col-
tivar meno la frase, il periodo, le squisitezze
(1) V . Capo III nel Boll . di Maggio .
della nostra lingua, e di parlare più alla
buona e con parole corrette sì, ma non troppo
sublimi » . Io, diceva D . Bosco, mi vedeva
disfatto quel castello di Spagna, che mi era
fabbricato, di avere cioè recitato non un di-
scorso, ma un vero discorsone, tanto più con
le belle parole di lode che mi aveva già date ;
e lo ringraziai della carità, che mi usava d'a-
vermi ascoltato e d'avere inteso il mio lato de-
bole, e di applicarvi così il rimedio con tanta
carità . « Veda, soggiunse, il popolo vuole
pagnotte, ed i predicatori gli danno sovente
dei biscottini » . Da quel dì ho cambiato su-
bito tenore e metodo , ed ebbi più volte a
persuadermi della santità di quelle parole .
Abbiamo stretto un' amicizia di ferro, e dopo
venti anni rivedo con gioia questi medesimi
paesi. Quell'ometto tant'alto, quel prete che
al vederlo direste che dovrebb' essere appena
capace di recitare il breviario e celebrare la
santa Messa, è un uomo di consiglio, di pre-
ghiera, e di grande ed illuminata santità . Don
Bosco deve a lui se nel suo modo di predicare
ha ottenuto qualche volta un po' di profitto,
e cercò sempre di dirvi chiaramente ciò che
sapeva giovare a farvi buoni . - Noi abbiamo
approvato ed applaudito a tutto, fatta una
piccola eccezione alla parola qualche volta,
perchè noi eravamo di parere, che egli sem-
pre e non solo qualche volta riusciva a pia-
cere ed a convertire .
Intanto questo fatterello ci portò avanti
verso la nostra meta .
È celebre per tutto il Monferrato il santuario
di Crea, e D . Bosco, mentre si montava, quasi
senza che ce ne accorgessimo, volle raccontar-
cene la storia . Crea fu un tempo villaggio e ca-
stello romano . Anticamente era detto Creda o
Credona . Sorge quasi eminente specola fra i
più alti colli del Monferrato : un tempo appar-
teneva a Vercelli, ora alla diocesi di Casale . In
questo castello si rifuggì S . Eusebio, vescovo
di Vercelli, quando gli Ariani lo cercavano
a morte, e vi si fermò per più di tre mesi . Du-
rante questo tempo fece edificare in quel
luogo una piccola chiesuola dedicata alla
gran Madre di Dio . Colà per trovar con-
forto al suo esiglio scrisse di propria mano
l'Evangelio di Gesù, che fu poi pubblicato
in Milano nel 1748 . Quando poi seppe che
gli Ariani erano stati espulsi dalla sua dio-
cesi, allora egli ritornò tra i suoi, come dice
S . Gerolamo . Ai piedi del colle vi è ancora
oggidì una fontana detta tuttavia di S . Eu-
sebio, ove pare che il sangue del santo Ve-
scovo si mescoli coll' acqua pura che ne sca-
turisce, quasi imagine di quella grazia che
si sale ad implorare da Maria . Il santuario
che ora si vede, si vuole che sia stato riattato
e fors'anco ricostrutto dal re Ardoino di Ivrea,
come aveva fatto e a Torino quello della
Consolata e quello di Belmonte nel Canavese .
Si dice che S . Eusebio chiudesse la sua vita
esemplare con il martirio, nell'anno 371, ca-
dendo sotto le pietre ., ultimo argomento a

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cui ricorsero gli Ariani, vinti dalla sua pa-
rola e dalla sua santità . Voi vedrete questa
eroica confessione del glorioso fondatore del
santuario di Crea nella prima cappella che
fu eretta dalla riconoscente sua città di Ver-
celli, sulle falde del sacro monte . Esso è
rappresentato da belle statue dello scultore
fiammingo Tabachetto, con pitture magnifi-
che del celebre Guglielmo Caccia, detto il
Moncalvo , il cui nome basta a stabilire la
fama artistica del santo luogo . Ed è appunto
di qui che comincia il viaggio il pellegrino,
come da visibile segno di quella fede che
l'ha ispirato .
I marchesi di Monferrato, divoti di quel
Santuario, chiamarono ad uffiziarvi nel 1156
i Canonici regolari di S . Agostino, ed i Pa-
dri Serviti nel 1522. La venerazione che da
sì lungo tempo si aveva pel santuario di Crea
fece che nel 1600 alcuni divoti gentiluomini,
e varii comuni, i quali attribuivano alla po-
tente protezione della Madonna diversi be-
nefizi ricevuti da Dio, edificarono intorno
alla Chiesa e sul monte parecchie cappelle,
le quali crebbero allora fino al numero di
quaranta, simili a quelle che si veggono al
sacro monte di Varallo . Quando nel 1861 ar-
rivavamo noi, la chiesa era uffiziata dai
Minori Osservanti .
Là sopra dunque ora la nostra meta, e
senza deviare nè a sinistra nè a destra, spin-
gevamo cogli occhi i nostri passi, perchè
D . Bosco ci diceva che colà ci aspettava un
buon sacerdote per fare il pranzo . Era dunque
importante il filar diritto, e portarci abba-
stanza per tempo, perché della giornata si
doveva prendere la via di Casale .
Quando giungemmo colà il tempo era ab-
bastanza buono : non faceva gran caldo, e
non tirava vento ; il sole però era coperto
per nostro vantaggio . Entrammo nella spia-
nata da veri conquistatori, suonando la no-
stra marcia trionfale, e poi aspettammo Don
Bosco, che veniva su su con qualche solle-
citudine con un bello squadrone de' suoi pre-
diletti . Finito appena di suonare, arrivò Don
Bosco, che , poveretto, non fo per dire, ma
sudato abbastanza, e sebbene sempre sorri-
dendo, aveva un' aria che diceva soffrisse e
cnhoen
poco . Chiamò
ci riposassimo
qualcuno
alquanto,
e poi ci disse
mentre egli sa-
rebbe andato dal nostro benefattore .. . - Anzi,
ci diceva, mi fa stupire che non si lasci ve
dere ancora. Si era combinato per l'una ed
invece sono le due e mezzo passate . . . . Basta ;
ci aggiusteremo . - Disse e poi andò con qual--
che prete verso la dimora di chi ci doveva
ospitare. Trovò quasi sulla porta una persona
qualunque che gli disse che D . Crova era
in fretta andato a Casale, perchè aspettava
D . Bosco con i suoi figli che venivano fin da
Torino . Immaginatevi la sorpresa, lo smar
rimento, che dico io? Oh! D . Bosco non si
smarrisce per nulla ; ma, facendo forza a se
stesso, cón calma sì volge all'abitazione dei
religiosi . - Colà, diceva fra sè, raccoglierò
per un istante i miei ragazzi, e farò preparare
quanto ci sarà necessario per il momento . Il
nostro buon Angelo non ci mancherà . - Va
alla porta dei frati, ma la trova proprio di
ferro . Quei buoni religiosi quando sentirono
là sopra la nostra musica e videro i nostri
aspetti polverosi, presero forse di noi sì strano
concetto, che si ritirarono nelle loro celle ,
dubitando non so che cosa . Quello è certo
che, forse non sentendo il suono del campa-
nello, non aprirono a Don Bosco, nè poterono
sentir una parola .
Allora D . Bosco ne fece una delle sue .
Disse : - Ad estremi bisogni valgano mezzi
estremi . - Ci raccolse in chiesa, ai piedi
della Madonna, di quella effigie, che la pia
tradizione vuole che S. Eusebio abbia por-
tato dall'Oriente, come quella che sta sui
monti di Oropa, e ci disse di cantare il so-
lito inno Vivo amante di quella Signora, sul-
l'aria del lamento degli Ebrei sulle rive di
Babilonia . Mi par ancora di vedere il buon
padre là più vicino alla Madre di Dio, per
farle meglio sentire le sue pene, raccolto in
divota preghiera . Da noi si cantava contenti,
beati : ma lui, poverino, come ci diceva poi
dopo, con l'anima commossa quasi al pianto :
- Come provvederò, esclamava, all'appetito
de'miei figli? Pensateci voi, o buona Mamma,
io ve li consegno senz'altro, e toglietemi da
quest'imbarazzo . - Intanto si cantava : e la
nostra lode mesta e divota, e con quel tono
magistrale e solenne, echeggiando per le na-
vate della chiesa e risuonando nei coretti del
convento, penetrò nelle orecchie di quei po-
verini, che forse non ci osavano prima sen-
tire . In sul principio si videro comparire
qua e là per aria, mettendo fuori la loro
testa rasa da qualche finestrino ; poi vi fu
persino uno coraggioso più degli altri, che
passando dalla sacrestia entrò nel presbi-
terio, per meglio godersi la nostra musica,
che pareva più bella del solito, ristretta in
quella sonorissima chiesuola . Non ci volle
altro . D . Bosco si alza , gli si avvicina e
gli dice che potendo si sarebbe data ben
volentieri anche la benedizione col Vene-
rabile : che anzi per l'occasione di quel san-
tuario si poteva cantare il Tantum ergo
in musica : che noi eravamo di Torino , i
figli di D . Bosco, se mai l' avessero sen-
tito a nominare . . . Voleva più dire , ma non
ne ebbe tempo, perchè il superiore si fece
avanti, e conosciutolo lo caricò proprio di
gentilezze , domandando scusa di quella
nuova e quasi inurbana maniera , come po-
teva sembrare, con cui l'avevano accolto .
- Siamo in certi tempi . Vengono a' san-
tuarii delle persone . . . Che dicesse in che
cosa lo potessero servire . . . - Allora Don
Bosco, detto ad uno de' suoi che concertasse
per la benedizione, raccontò al Padre il suo
imbroglio ed il bisogno urgente di provve-
dere pane almeno e cacio ., con la speranza,

2.10 Page 20

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di calare poi a Casale nel più breve spazio
possibile . - Caro lei, disse il buon Padre,
la distanza è molta, e per due o tre ore al-
meno di cammino . Ora non perdiamo tempo
a ciarle, che ne faremo poi dopo . Ella dìca
a' suoi figli che dopo la benedizione salgano
sul colle a visitare le cappelle, ed io penserò
a quanto ella desidera . - D . Bosco rin-
graziò cordialmente quel religioso , e poi
venne a portarci la notizia, che dopo la be-
nedizione conveniva fare una piccola escur-
sione al sacro monte, non potendo più farla
dopo la refezione che ci volevano preparare i
frati . Non ci licenziò prima di averci fatta rin-
graziare la Provvidenza divina, che l'aveva
aiutato in un modo così insperato fuori di
Torino e con una turba di figliuoli sulle
spalle .
Chi si sarebbe sognato che D . Bosco aveva
passato quel brutto quarto d'ora? Ci disse
di precederlo alla visita della sacra montagna,
mentre lui si sarebbe fermato ancora un mo-
mentino col Signore, ma che non ci dimen-
ticassimo che, mentre da noi si andava, si
sarebbe preparato il pranzetto, e che perciò
non ce ne dimentìcassimo . Opportuno ri-
cordo ! Quasi che noi in quell'età, e dopo
una passeggiata di quella forza, e su quel
monte dall'aria ossigenata e pura, avessimo
ancor bisogno della campana per racco-
glierci a tavola! Il richiamo era dunque con
noi . Abbiamo però sorriso alle graziose le-
pidezze, con cui D . Bosco volle in quel giorno
condire l'annunzio che il pranzetto si alle-
stiva . In quel momento non sapevamo com-
binare insieme le sue parole presenti con
quelle passate : perchè ad Alfiano non ci
fece misteri, dicendoci che arrivati a Crea
saremmo stati serviti . Ora invece .. . E via,
dopo si seppero tutte le segretezze, e ringra-
ziammo con lui la Provvidenza che non erasi
mostrata sorda alle preghiere .
Si visitarono dunque le magnifiche cap-
pelle, che si trovavano sparse per la sacra
montagna e che ricordano abbastanza bene,
ancorchè diminuite di numero e di pregio
dalle antiche, i misteri della nostra reden-
zione . Ricordo anche adesso come a noi fece
molta impressione l'ultima cappella, quella,
se mi ricordo bene, che il volgo suol chia-
mare degli Angioli del Paradiso! Quante
statuette e quanta grazia in ognuna! Quanti
angioletti dipinti sulla cupola! Quanta leg-
giadria ! ed espressione!quantviezd
colori Un vicino pieno di sacro entusiasmo,
non potè a meno che ripetere
Manca il parlar, di vivo altro non chiedi,
Nè questo manca ancor, se agli occhi credi .
Nessuno perciò si mostrò pentito di essersi
arrampicato colassù, tante furono le bellezze
che ci siamo godute . E poi non so, ora la
religione, che è proprio tutto, ora l'aria pu-
rissima che si respira, la vista meravigliosa
che presenta il Monferrato contemplato di
lassù fece su di noi uno strano effetto, da
quasi farci dimenticare la parola di conse-
gna, che era di ritornare . Il Po, che già presso
a Torino è sì voluminoso di acque , di colà
pareva o la Dora o la Stura, e quasi nemmen
tanto . I suoi giri e rigiri, le isolette che
comparivano nel suo seno, il suo lungo e
largo letto che di colà si presentava, e poi
quell'ultimo sguardo più in là alle Alpi co-
perte di neve eterna . . . Eravamo entusiasmati .
Si cercò Torino : ma non si poteva vedere
che la collina di Soperga . Salutammo quel
santuario della Madonna, come sentinella
che veglia custode alla difesa della nostra
città, e raccomandammo a Lei la salute dei
nostri amici, dei nostri parenti, che non po-
tevano mai più immaginarsi, che noi in quel
punto così alto ci umiliassimo a pensare a
loro . Ora non ci facciamo più meraviglia,
che quel sito religioso e salubre raduni ogni
anno gran numero di persone di ecclesia-
stici e di secolari, per passarvi qualche tempo
di vacanze, tanto ci parve ameno e santa
quel monte.
Al convento frattanto eravamo aspettati
da un bel piano di battaglia, preparato da
D . Bosco, coadiuvato da tutti quei religiosi
del santuario. Si comperò cacio e salame, si
comperò pane, quanto se ne trovò alla bot-
tega : e vedendosi scarso, se ne commissionò
altrettanto, che fu perciò impastato, messo
nel forno, cotto, e diciamo mangiato . La
prima portata bastò con una pagnottella
sola caduno , con la formale promessa di
aspettare un istante, che se ne sarebbe di-
stribuita un'altra e magari due e più . I
buoni Padri aprirono la loro dispensa, fecero
portare del loro vino, e se ne mostrarono
generosi distributori . Avevano carne fredda,
e ce la distribuirono essi medesimi, ne ave-
vano
Dice
ldaelclaanzcornuedanaepocleetlaanaf:e-ceNroo ncucocerroeba.
che possa bastar ; - e pareva acconcia per
descrivere senza esagerazione il nostro for-
midabile appetito .
Circa alle cinque noi eravamo lesti, come
diceva un nostro amico di Genova, per dire
che potevamo rimetterci in cammino senza
pericolo . Il nostro caro Gerolamo venne fuori
colla sua simpatica voce, e ci ripetè col me-
desimo furore ed effetto l'aria della Lu-
crezia Borgia, travestita, diremo noi, alla
moderna : - Qualunque sia l'evento! - Era
il nostro caso serio, serio, perchè dopo quella
fermata a Crea, potevamo anche noi sfidare
qualunque evento, che ci potesse dare la fortuna .
Non si volle tuttavia partire da quella santa
collina, senza prima ritornar a salutare la
padrona di casa, che era ed è la nostra buona
Mamma celeste . D . Bosco ci raccomandò di
dire una preghiera speciale per i nostri
ospiti, i quali, così ci disse egli stesso dopo
molto tempo, vollero sostenere le spese di
quella merenda fatta tra le sacre mura del

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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convento . Ogni volta che si ricorda Crea ed
il suo santuario, compaiono alla nostra me-
moria le venerande persone di quei religiosi,
e ci compiaciamo di crederli sempre vivi e
sempre pacifici abitatori di quel convento .
Mentre si discendeva, D . Bosco ci mostrò
quasi in faccia, ma verso mezzogiorno, una
piccola terra che ci disse essere Moncalvo .
Qualcuno di . noi domandò : - E perchè
Moncalvo, cioè monte pelato, come pare dica
il nome , mentre invece si presenta così
coperto di verzura e tutto vigneti, gaio,
vispo, ridente? - Qui D . Bosco cominciò a
dirci che Moncalvo quale si vedeva da quella
parte era uno dei più bei paesi del Monfer-
rato, e che ebbe la gloria di essere celebrato
in versi ; tra cui diceva
Resta Moncalvo
In piaggia aprica, fertile e secura .
Quello però che si vede di qui è piuttosio
un mucchio assai grazioso di case che guarda
l'antico convento dei Francescani , ora, par-
rocchia, ché s'innalzava sopra le rovine delle
antiche fortificazioni . Ma Moncalvo è celebre
specialmente per il pittore Guglielmo Caccia,
che, sebbene nato a Montabone su quel di
Novara, è conosciuto presso tutto il mondo
col soprannome di Moncalv o, per avervi avuto
assai lunga e deliziosa vita, ed esservi man-
cato a i vivi nel 1626 . Vi dirò ben volentieri
di questo pittore, che la sua eccellenza con-
siste nel saper dare, come dicono gli intel-
ligenti, una meravigliosa bellezza ai volti
ed una rara semplicità nell'atteggiamento .
I suoi affreschi, cioè pitture eseguite sopra
le pareti delle chiese, fatti con amore e stu-
dio, resistono alle ingiurie dei tempi : e dopo
tre secoli si conservano veramente freschi
con istupore dell'arte . Quello che fa più
onore a questo mirabile artista è la pietà
che fu somma, e non dipinse mai soggetti
profani . Fondò colà un monastero di Orso-
line, ed ottenne che vi si ritirassero cinque
delle sue figlie, due delle quali, Orsola e
Francesca , seguirono così felicemente le
traccie del padre, che le loro dipinture non
si sanno distinguere da quelle di lui . Molte
sue pitture si trovano in quella chiesa par-
rocchiale, fra cui è mirabile quella che rap-
presenta Gesù servito dagli Angioli nel
deserto, e quella che offre allo sguardo
la risurrezione di un morto per l'interces-
sione di S . Antonio .
A noi intanto premeva di andare a Casale,
e non potevamo resistere dall'idea di vedere
la bella capitale del Monferrato . Moncalvo
è distante da Casale dieci buone miglia, che
significa, in volgare venticinque . chilom . circa .
Il tempo era molto propizio, e non avevamo
più a lamentarci della pioggia, ma per ra-
gione dei contrarii, mangiavamo polvere che
era una delizia .
Si camminava per una via inamabile, per-
chè piana, faticosa, con una polvere alta un
palmo . Devesi aggiungere che noi poveretti
con quella fatica ed in quell' età sentivamo
sete ; ma intendiamoci sete di acqua ; e quei
malcreati ci volevano dare del vino e niente
altro che del vino . Oh benedetta acqua di
Piea, come ti facevi desiderare! Vedete mo-
bilità dei giudizi umani ! Quando si ha una
cosa, se ne sospira un'altra : e quando si ha
la manna, si sospirano le cipolle d'Egitto .
La via che si percorreva, e che ora rifaccio
col pensiero e con il desiderio di ripeterla ,
era frequentata per mille ragioni . Perocchè
là non solo regna il commercio del vino ,
detto per antonomasia del Monferrato , ma
ci sono cave di calce che si provvede per
tutto il Piemonte . Inoltre trovi qua e là
delle fornaci anche per mattoni : e tutto
questo dà un movimento, una vita, una fre-
quenza a quella via che traversa nel seno
di quelle colline, da non potersi nè credere,
nè rivedere oggidì che il gran commercio è
quasi tutto assorbito dalla via ferrata . Im-
maginatevi che nuvoli di polvere si solleva-
vano al passaggio nostro, a quello delle vet-
ture ed anche a quello di tanti e tanti carri,
carrette, sterzi e barelli da non potersi nu-
merare. Pareva che noi ci aggirassimo qual-
che momento in quell'atmosfera senza tempo
tinta, perchè veramente non si vedeva e non
si sentiva più nulla . Ma si andava, e si spe-
rava sempre di arrivare alla sospirata capi-
tale del Monferrato , ove dovevamo essere
ospitati, per desiderio di Monsignore, nien-
temeno che in Seminario .
Alla distanza, quasi di due miglia, fummo
incontrati dal maggiordomo, che Sua Eccel-
lenza ci mandava per segnarci la via . Quel
buon signore era in aria di molta pena per
noi, che non arrivavamo mai, mentre dove-
vamo, secondo il supposto accordo, giungere
almeno verso le cinque o le sei di sera, ed
ora invece erano già suonate le otto ed era-
vamo tuttavia molto lontani. - Sua Eccel-
lenza, ci diceva quel buon signore, desidera
vedere D . Bosco con tutti i suoi figli, prima
che vadano in Seminario . Mi ha mandato
lui ad avvisarli . Pareva impaziente di ve-
derli, e cominciava a temere per il soverchio
ritardo . Perciò volle che venissi io ad ac-
certarmi del fatto ; e passo avanti passo, mi
sono portato a questa distanza. - Si mise nel
nostro numero, dicendoci ancora come anche il
cuoco era da molto tempo, come si suol dire,
col fuoco pronto a mettere giù la minestra,
e brontolava più che una marmitta di fa-
giuoli bollenti contro la soverchia tardanza .
Non era però solo a lamentarsi, perchè anche
noi cominciavamo a sentire proprio la stan-
chezza della via ed a desiderare che final-
mente arrivassimo alla sospirata Casale . Non
giunse che alle nove e mezzo !
Il buon Vescovo, come ci disse poi alla
mattina seguente, cominciava a disperare
del nostro arrivo, sospettando nella sua carità

3.2 Page 22

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paterna, che noi fossimo stati impediti dal
venire per qualche male che ci fosse soprag-
giunto . Quando poi si arrivò di fatto, e che sentì
che noi eravamo sotto le sue finestre e quasi con
la volontà di riverirlo a suono di musica, ab-
biamo veduto aprirsi con precauzione una fi-
nestra, rimuoversi in parte una persiana, ed
in mezzo a due lumi la faccia veneranda di
Monsignore, che, ringraziandoci, augurava a
noi ed a tutti i nostri superiori felice notte
e buon riposo . Quell'apertura a mezzo, quel
chiarore di lumi , quella veneranda figura
sorridente, quelle parole chiare e spiccate
che vennero fino a noi, produssero un effetto
straordinario nei nostri piccoli cervelli . A-
vremmo voluto suonare, applaudire, battere
almeno le mani, ma non osammo far nulla di
tutto questo, e lasciammo che D . Bosco rispon-
desse a suo ed a nostro nome . Di fatto D . Bo-
sco fu condotto dal Vescovo, ove fu obbligato
ad accettare un po' di cena ed una camera
per trovarsi più vicino, come si esprimeva
Sua Eccellenza, per mezzo del padre a tutti
i suoi figli . Molti Casalesi ci accompagnarono ,
fino alle porte del Seminario e con rispettoso
contegno, e quando entrammo nel luogo sacro
ci augurarono con molto buon cuore la felice
notte . Gliela contraccambiammo con tutta e-
spansione, promettendoci anche l'occasione di
ammirar meglio le bellezze della loro città .
Entrati in Seminario, noi eravamo un po'
meravigliati dell' ampiezza dei portici, de' suoi
atrii, de' suoi scaloni, e di tutte quelle co--
modità che presenta quel sito ai futuri mi
nistri di Dio . Si ebbe a cena quel che si
sarebbe portato a pranzo, e sebbene stanchi
anzi che no, si mangiò con buon appetito,
e poi, recitate le nostre orazioni in cappella,
ce ne andammo a riposo . Come ne avevamo
bisogno !
INDICE DELL' ANNATA 1892 .
Gennaio.
Lettera dei Sac. Michele Rua ai Cooperatori
ed alle Cooperatrici Salesiane . . pag . 1
Avviso ai Direttori e Decurioni
. .»4
Le grandiose feste giubilari delle Opere di
D . Bosco nel tempio di Maria Ausiliatrice
in Torino
»5
Il collaudo dell'organo di Maria Ausiliatrice » 13
A proposito di un'illustre visitatrice al no-
stro tempio . .
. » 14
Una lapide commemorativa nella chiesa di
S . Francesco d'Assisi in Torino . . » ivi
L'omaggio dell'Unità Cattolica all'opera di
D . Bosco
» 15
Vantaggi spirituali per i Benefattori dell'Or-
fanotrofio di Betlemme
» 16
Grazie di Maria Ausiliatrice
. » ivi
Le fotografie del quadro e dei dipinti della
cupola di Maria Ausiliatrice .
. » 19
Notizie dei nostri Missionarii : Dalla Terra
del Fuoco - Un urgente bisogno . . » ivi
1 figli di D . Bosco a Verona e le Suore di
Maria Ausiliatrice a Pontestura Casa-
lese
. . . » 23
Il Congresso Eucaristico di Napoli » 24
Gli ultimi splendori di un astro, ossia Gesù
Cristo amato ed adorato del Card . Ali-
monda
» 25
Le Letture Cattoliche
. » 26
Oleografia del quadro di Maria Ausiliatrice » ivi
Cooperatori defunti
» 27
Febbraio .
Avvisi e ringraziamenti
» 29
Dopo quattro anni !
» 30
Soccorso alle vocazioni ecclesiastiche . . » 31
Ancora delle feste giubilari delle Opere di
D . Bosco .
.
» 33
Notizie dei nostri Missionari : Dalla Terra del
Fuoco .
» 36
Una nuova Casa di D. Bosco a Saint-Pierre
de Canori in Francia . . .
» 40
Il Giubileo episcopale del Sommo Pontefice
Leone XIII
....
» 41
Conferenze Salesiane : A Roma e a Torino pag . 42
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » 44
L'ingegnere Antonio Spezia
» 45
La falsa eguaglianza .
. . . > 46
Associazione ad opere predicabili . . . » ivi
Cooperatori defunti
» 47
Bibliografia
> 48-
M
arzo .
Avvisi » 49
Il Catechismo
. . » 50
Conferenze S: alesiane Rossano - Trino Ver-
cellese - Pavia - Catania . .
» 52
L'ampliamento dell'Oratorio Salesiano di Pa-
rigi
» 54
Notizie dei nostri Missionari : Dal .Brasile e
dall'Equatore
» 56
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 60
D . Bosco nel Seminario d'Ischia . . . . » 61
Il IV centenario della scoperta dell'America » 62
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » 63
Aprile .
Il mese di Maggio
» 65
Viva Mons . Riccardi!
.
. » 66
Un segreto per diventar ricchi .
. » 67
Notizie dei nostri Missionari : Un Salesiano
che si consacra alla cura dei lebbrosi nella
Colombia
» 68
Il viaggio di D . Rua in Sicilia . . . . » 74
Ai divoti di Maria
» 76
Grazie di Maria Ausiliatrice
. » ivi
Conferenze Salesiane : .Bagnacavallo e Bagna-
rola
80
Bibliografia
» 81
Cooperatori defunti
» 82
Maggio.
Avviso
» 85
Maria !
. . . » 86
Orario della Novena e Solennità di Maria
Ausiliatrice
. . . . > 87
Grazie di Maria Ausiliatrice . .
. » 88
Feste Salesiane a Parma
. . » 91

3.3 Page 23

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a prima Casa di Don Bosco nel Belgio
Inghilterra : La prima pietra della nuova chiesa
(Liegi)
pag. 92
del S. Cuor di Gesù a Londra . . pag . 176
Notizie dei nostri Missionari : Un Salesiano
Spagna : Un altro Oratorio festivo a Gerona » 179
che si consacra alla cura dei lebbrosi nella
Colombia (seguito) .
. . . » 94
Passeggiate (Periodo ILI) . .
. » 97
Ozanam o le grandezze della Chiesa Catto-
Francia : Caritatevoli industrie dei Coopera-
tori Salesiani di Nizza Marittima . . » 18`
Notizie dei nostri Missionari : Dalla Terra del
Fuoco, Chili, Argentina ed Equatore . » 181
lica nell'ordine scientifico e letterario » 102 Betlemme : Dall'Orfanotrofo della Sacra Fa-
Cooperatori defunti
Giugno .
» ivi
miglia
Notizie varie
Don Michelangelo Braga
» 183
» 185
» 186
Il Sacro Cuore di Gesù : Consigli di D . Bosco
Cooperatori defunti
» 187
pel mese consacrato a questo divin Cuore » 105
Le feste in onore di Maria Ausiliatrice . » 107
Ottobre.
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 110 I libri per le scuole
» 1899
Il primo Centenario della nascita di Pio IX » 111 Fiori di Paradiso, ossia tratti brevissimi della
Notizie dei nostri Missionari : Nuova Casa
Salesiana nella capitale del Chilì . . » 112
nuova Enciclica sul Rosario di Sua San-
tità Leone XIII
» 190'
Betlemme : Notizie dell'Orfanotrofio cattolico
Grazie di Maria Ausiliatrice . . .
» 192
della Sacra Famiglia
» 114 All'Esposizione delle Missioni Cattoliche Ame-
Conferenze in otto città d'Italia . . . » 117
ricane di Genova .
. » 194
Notizie varie
Bibliografia
Cooperatori defunti
» 119 Per l'accettazione di studenti e di artigiani
» 122
nelle Case Salesiane
» 197
» 123 Spagna : Nuova chiesa di Maria Ausiliatrice
La stampa
Luglio .
a Sarrià-Barcellona
. » ivi
Inghilterra : La nostra Missione di Londra e
» 125
la nuova chiesa del S. Cuore di Gesù » 198
Festa di famiglia nell'Oratorio di Torino » 128 Notizie dei nostri Missionari : Lettera di S . E.
Notizie dei nostri Missionari : Il Lazzaretto
Rev .ma Mons . Giov . Cagliero - Una vi-
di Agua de Dios e le Missioni della Pa-
tagonia meridionale .
. » 129
sita al Paraguay - Le Suore di Maria
Ausiliatrice al Brasile .
. . . » 200
Conferenze Salesiane : Faenza, Parma, Lugo,
Incisione sulla Storia de1l'Oratorio . . . » 205
Tolentino e Milano
Grazie di Maria Ausiliatrice .
» 131 Notizie varie
.
» 206
. » 133 Betlemme : Dall'Orfanotrofio della Sacra Fa-
Feste in onor di Maria Ausiliatrice in varie
miglia
città d'Italia
» 1.37 Cooperatori defunti
» 210
» 211
Gara Catechistica
. » 139
Esercizi spirituali per le Maestre ed altre pie
Novembre .
Signore e Cooperatrici Salesiane
» ivi I nostri morti
» 213
Betlemme : Dall'Orfanotrofo della Sacra Fa-
Mons . Cagliero ai piedi di S . S . Leone XIII » 215
miglia
» 140 La vita di Cristoforo Colombo del Lemoyne
Cristoforo Colombo, pel Sac. Gio . Batta Le-
e due preziosi autografi
» 216
moyne
» 142 Le Missioni Salesiane all' Esposizione delle
Cooperatori defunti
» 143
Missioni Cattoliche Americane di Genova » 217
Agosto .
Il X Congresso Cattolico Italiano e parole di
Mons . Cagliero al medesimo
. » 219,
Avviso importante
. » 145
A S . S . Leone XIII nella festa di S . Gioa-
chino
» 146
Sulla scelta delle scuole .
. . . » 147
Notizie dei nostri Missionari : Dalla Pata-
gonia, Argentina, Equatore, Colombia e
Rio Negro
» 220'
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 225
Collegi ed Educatori Salesiani
. » 148 Betlemme : Dall'Orfanotrofio della Sacra Fa-
La culla di D . Bosco : Poesia del Prof. D. G.
miglia
» 228
Rafano
» 150 Varietà : Buona stampa, musica sacra, Asso-
Grazie di Maria SS . Ausiliatrice . » 151
ciazione della Sacra Famiglia . . . » 229
Francia : Nuovo Oratorio Festivo a Nizza Ma-
Cooperatori defunti
» 231
rittima .
» 153
Spagna : Nuova Casa Salesiana a Santander » 154
Per il Giubileo di S . S . Leone XIII : Feste e
proposte
» 157
Due statue per l'altare di Maria SS . Ausiliatrice
nel suo tempio in Torino .
» 159
Notizie dei nostri Missionari : Altre cinque
fondazioni in America
» ivi
Notizie varie
. . . » 164
Pei Cristoforo Colombo di D. Lemoyne . » 167
Dicembre.
Augurii
..
» 233
Feste solenni nella Chiesa di Maria Ausiliatrice .
Partenza di Missionari Salesiani . . . » 234
Cristoforo Colombo e Leone XIII . . . » 239
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 241
Le Letture Cattoliche
. » 243
Notizie dei nostri Missionari . Il Missionario
Salesiano d'America nel IV° Centenaria
della scoperta del Nuovo Mondo . - Dal
Settembre .
Chilì alla Terra del Fuoco ; il battello
Cristoforo Colombo
. » 169
per la Missione Fueghina
. . . » 244
Monsignor Cagliero ed altri Missionari Sala-
Notizie varie . Nel Litorale Austriaco . . » 249,
siani in Italia
» 173 Passeggiate (Periodo III)
» 250
Gli antichi allievi di D . Bosco all'Oratorio » 174 Indice dell'annata .
» 254 .