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LIBRERIA SALH STANA - TORINO
FIGLIALI
S . Pier d'Arena - \\ia S . Martino, 19 .
torna - Fia Porta 5 . Lorenzo, 42 .
Torino - Ospizio S . Gio. Lvang ., tiia Madama Cristina, 1 .
S . C;en!gno Canavese - presso l'Oratorio Salesiano .
Spezia - Ospizio 5 . Paolo . ( .orso Gariba'di, 8 .
Lucca - Piazza S . Pietro :omaldi .
IN CORSO D'ASSOCIAZIONE
I IIS : I DEL S . ROSARIO
di Mons . L. CARLO GAY
Vescovo titolare di Antédone .
Fra i primi e più maravigliosi frutti dell'Enciclica « Supremi apostolatus officio, » colla quale
il Santo Padre Leone XIII invita il mondo cattolico alla divozione del Rosario, è certamente da anno-
verare quest'opera magistrale, stampata di recente in Francia, dal dottissimo Vescovo 3l ons . Carlo Gay .
L'esser già in pochi mesi esaurita la seconda edizione, fa sperare che questo sia per avere il successo
che già ebbero gli altri libri dell'illustre autore ; libri desideratissimi e spacciati a ruba, tanto che
delle sole Virtù Cristiane si dovettero fare ben dodici edizioni in brevissimo tempo .
Ci doleva che in Italia fosse pressochè sconosciuto un uomo, il quale, per giudizio di Mons . Mer-
millod, « è un apostolo e un dottore che negli scritti snoi riproduce tutta la maestà e la poesia dei
libri santi, » e, a detta del Ségur, « il primo scrittore mistico del nostro secolo ; » che anzi dallo stesso
Pontefice Leone XIII, al quale venne umiliata una copia de' Misteri, fu altamente per lettera enco-
miato, e dal Cardinale Vicario PAnocena senz'altro salutato maestro sommo della scienza mistica,
« in ea (scientia) magister ac princeps » .
Onde, perchè non manchi all'Italia un libro che rivela nuove e stupende bellezze dei misteri di Cristo
e della Vergine, e d'altra parte confidando che non ci verrà meno l'aiuto del Clero e dei buoni catto-
lici italiani, abbiamo posto mano a un'accurata traduzione, che speriamo di dare compiuta entro il
mese di Luglio .
L'opera consta di due grossi volumi in-16°, di pagine 400 caduno, carta fina e caratteri nuovi, al
3, 3,50 tenuissimo prezzo di L . tutti i due volumi, chi li paga subito, e di L .
quando ne sarà finita
la stampa .

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TORINO, S. Benigno Can ., Lacca - TIPOGRAFIA E LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
Opere del P . LORENZO MARIA GEROLA Missionario Apostolico del Prezioso Sangue .
Il libro per tutti . Raccolta d'istruzioni, esempi e meditazioni salutari per vivere cristianamente . Sesta
edizione con aggiunte copiose . - Volumi 4 in-16° piccolo
(E) L . 10 00
- Legato in tela violacea
(D) » 14 00
Se vi è libro che meriti il bel titolo di missionarietto, che diede Mons . De-Segue al buon libro, egli è certamente questo dell'infa-
ticabile Missionario apostolico Lorenzo Maria Gerola . Egli è proprio un missionarietto che ben sovente converte chi ne fa uso .
A renderlo più atto a conseguire il fine che si prefisse l'Autore, in questa sesta edizione venire migliorato ed ampliato grandemente .
Una rete diabolica smagliata mediante la confutazione delle piu comuni obbiezi onicontro la
fede e la morale cattolica . - Due volumi in-16° piccolo di pagine 1793 . . . (E) » 8 00
Che cosa è questa Rete Diabolica? Non è che l'arte cella quale il demonio induce moltissimi cristiani a perder la fede
E ciò fa
con mille pretesti vanissimi, con false scuse, con sciocche e futili ragioni già rancide, decrepite e polverose, che in realtà non sono che
meschini arzigogoli e ridicoli sofismi quali maglie sottili da formare una Rete fatale con cui si trascina il fedele nell'eterna rovina .
Il P . Lorenzo Maria Gerola che è vecchio missionario, nel lungo esercizio del suo sacro ministero conobbe assai bene quelle insidie
tese ai fedeli, quindi si diede a smascherarle scrivendo cotesta opera e confutando le più comuni obbiezioni contro la fede nel primo
volume ; e le obiezioni contro la morale cattolica nel secondo cori analoghi esempi e succinti biografici .
Le risposte alle difficoltà sono ben condotte, chiare, ricche di argomenti e de belle testimonianze per lo più uscite dalla bocca degli
stessi increduli e dei nemici della nostra fede . Gli esempi, e ben scelti, abbondano . L'opera si dovrebbe leggerla dove convengono molti,
e nelle famiglie varrebbe a togliere dalle menti errori e pregiudizii dominanti e a premunire l'incauta gioventù contro le massime false
che si odono dappertutto . Fa parte delle Letture Polemiche, pubblicazione annuale della Libreria Salesiana di Torino ; ma sta anche da sè .
(Dal Catechista, periodico mensile di Piacenza)
Il divoto di Maria che la onora nel mese di Maggio e nelle feste a lei consacrate, coll'aggiunta di .
altri esercizi di pietà da praticarsi da ogni buon cristano. - Un vol . in-16° pice . p . 463 ediz . 61 (E) » 2 00
- Legato in tela elegantemente
(D) » 3 00
. Il presente libro si occupa principalmente a trascorrere i principali misteri della Vita di Maria SS ., e porre sott'occhio le incompa-
rabili virtù, che dobbiamo ricopiare da Lei, specchio di ogni giustizia e santità : in guisa che ogni classe o condizione di persone può tro-
vare solida e copiosa materia per infervorarsi sempre più dell amor di Maria, e servirsene insieme per eccitamento ad imitarla con gran
profitto dell'aroma propria, non solo nel mese di Maggio, ma anche tra l'anno nelle feste consacrate alla SS . Vergine. Quanto agli esempi
che si propongono di giorno in giorno, furono prescelti quelli dei Santi più noti ed insigni, e che in particolar modo si distinsero nel-
l'amore e nella devozione a Maria n a Per rendere più compito il presente libro, ed a maggior comodo e rolitto di chi ne usa dopo
il mese di Maggio, abbiamo aggiunto altri divoti esercizi per la mattina e per la sera, per la Confessione e Comunione, per la S . Messa
con altre pratiche di pietà, specialmente ad onore di Maria SS ., onde venerarla fra l'anno nelle feste a Lei consacrate cori la Santa No-
vena e con analoghe considerazioni Si conchiude da ultimo con una buona raccolta di canzoncine divote ad onor di Maria . »
Da queste parole tolte dalla Prefazione, si vede ciò che è questo libro, un vero manuale del divoto e della divota di Maria .
II vero amante del Sacro Cuore di Gesù . Raccolta d'istrnzioni, preghiere e meditazioni con cui per
mezzo della divozione al Sacro Cuore oli Gesù infiammar l'anima al divino amore . - Due volumi in-16°
picc . di pagine complessive 1094
(E) » 4 00
- Edizione economica (1884), 2 volumi uniti di pagine 984
(E) » 2 50
Lo scopo della presente operetta è non solo di innamorare le anime della divozione si soda, salutare e consolante (lei Cuor Sacratis-
simo di Gesù (devozione da Gesù medesimo introdotta nella stia Chiesa, con ampia promessa di grazie segnalate a chi la abbraccia), ma
insieme di condur soavemente le anime, merce di questa divozione, a ciò che ne forma il fondo e la sostanza, cioè il vero amor di Dio,
il primo, il massimo di tutti i comandamenti, in cui è riposto il nostro fine ed ogni nostra felicità nella presente vita e nella futura .
111 Sacramento della Penitenza . Istruzioni popolari con buona copia di esempi analoghi . Terza ediz-
notabilmente ampliata . - Un vol . in-16° piccolo di pag . 615
(E) » 2 00
- Edizione Economica in-16° piccolo di pagine 275 . . . .
. . (E) » 0 80
Guida del cristiano per celebrare nel corso dell'anno i Sacri Misteri e le festività principali secondo
lo spirito della Chiesa Cattolica, 5a ediz . riveduta ed ampi . - Un vol. in-16° picc., p . 665 (E) » 2 00
Il tesoro del Cristiano guidato al Cielo per via d'istruzioni, preghiere e meditazioni salutari, 2° ediz .
accresciuta . - Un volume in-16° picc . di pagine 875
(E) » 2 50
Ogni cristiano per viver bene, e giungere quindi a salvamento, ha bisogno di lumi alla mente per conoscere le verità della fede che
deve credere e i doveri che ne Scaturiscono . In secondo luogo gli son necessari gli aiuti ed i soccorsi celesti, senza dei quali, abbando-
nato alle sola sue forze, non può far opere meritorie di vita eterna. In terzo luogo ha d'uopo di stimoli e di eccitamenti al cuore per
corrispondere fedelmente e generosamente alle sante ispirazioni, e ai movimenti salutari della divina grazia .
A tutto questo si è cercato di provvedere colla presente operetta, in cui si trovano in succinto istruzioni illustrate da esempi per dar
lume all'intelletto sulle massime della fede, sulle virtù necessarie al cristiano, sui pericoli da fuggire, sui vizi da evitare e sui mezzi
per conseguire l'eterna salute . Si aggiunse poi una copiosa e svariata Raccolta di preghiere e di Esercizi di pietà per impetrar dal Si-
gnore in abbondanza le grazie ; e da ultimo si pongono succose e divote Meditazioni per eccitar la volontà ed accendere il cuore spro-
nandolo al bene e confermandolo in esso .
Il libro è scritto con stile semplice e piano, e quindi acconcio all'intelligenza di tutti .
(Dalla Prefazione) .
Meditazioni sulle principali massime della fede per ciascun giorno del mese con un giorno speciale di
ritiro . Un vol . in-32° di pagine 460
'. .
(E) » 0 80
La pace del Cuore . Dove si trova ? Come si ottiene ? Ricerche e scoperte d' un vecchio settuagenario.
- Un volume in-16° piccolo di pagine 728
.
. . (E) » 2 25
Siate Santi perchè Santo sono io. Documenti e regole . - Unvol . in-16° picc . di p . 87 (E) » 0 40
Opere del Teol . Coli . IL_91RI0 MAURIZIO VIGO
Parroco di Santa Giulia in Torino e Missionario Apostolico .
Cristina, ossia il tesoro all'imminente bancarotta sociale . Scene contemporanee ; 1884 ; - un voi .
in-16° dr pagine 247
(E) » 1 00
Mira a far conoscere ed amare Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo . Il nome steso di Cristina rivela lo scopo del libro, conoscere
d amare Gesù Cristo . '' r ;;ccomanda quindi da se e ti tt ! jristiaiit che a go :san nome uniscono i sentimenti che aver debbono .

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ANNO XII - N . 7 .
BOLETINSAO
Esce una volta al mese .
LUGLIO 1888
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario : La festa di Maria SS . Ausiliatrice - Grazie di Maria
SS . Ausiliatrice - Dimostrazione del 1887 e dichiarazione del Co-
mitato degli Antichi Allievi - Guarigione ottenuta ad intercessione
di D . Bosco - Gara catechistica tenutasi nell' Oratorio Festivo di
S . Francesco di Sales in Torino - Lo Suore di Maria Ausiliatrice in
Moncrivello - Esercizi Spirituali per le Maestre ed altre pie Signore
e Cooperatrici Salesiane - Viaggio dei Missionari Salesiani a Quito
-- Il Papa e le Figlie di Maria - I funerali per la morte di D . Bosco
- Le Tipografie Salesiane - Ritratto di D . Bosco .
LA FESTA DI MARIA SS . AUSILIATRICE.
Alle 3 e 1/2 pomeridiane nella vigilia
della festa della nostra dolcissima Madre
Maria Ausiliatrice si radunavano nella
Chiesa in numero grande i signori Coo-
peratori e le signore Cooperatrici . Mon-
signor Cagliero salito in pulpito inco-
minciò la conferenza : « Non è molto, a
Roma nella chiesa parrocchiale del SS .
Cuore di Gesù erano raccolti i nostri Coo-
peratori presieduti dall'Eminentissimo Car-
dinale Lucido Maria Parocchi Vicario di
S . Santità e protettore della nostra Congre-
gazione, e rivolgendo la parola a quei nostri
confratelli dell'eterna, della cattolica città,
il mio sguardo si stendeva sopra due sten-
dardi, in mezzo ai quali, maestrevolmente
ricamate sfolgoreggiavano queste due su-
blimi parole : Fides-Charitas,amirbl
compendiatrici di tutte le opere portentose
di quel pio, di quell'umile, di quel modesto
sacerdote di Cristo, che ogni anno in questa
solenne ricorrenza c' infiammava colla sua
presenza. Ma se in quest'anno il nostro ve-
nerato Padre non è più fra noi, ci avrà
egli dimenticato, ci avrà abbandonato? No, o
miei fratelli, D . Bosco, nè dimentica nè ab-
bandona i suoi figli ; D . Bosco, che compì col-
l'ardore della sua fede le opere più sublimi
della carità cristiana, ha lasciato in mezzo
a noi tutti il suo spirito benefico, che ci
grida di continuo di non venire meno nella
nostra fede per potere continuare le sue
opere prodigiose di carità e di amore » .
Quindi proseguiva spiegando l' inizio del-
l'opera di D . Bosco e l' obbligo che hanno
i Salesiani ed i Cooperatori di continuarla
e di eternarla, svelando eziandio i segreti
di D . Bosco, il quale colla fede illimitata in
Dio ed in Maria SS . Ausiliatrice , visse di
quell'amore che ha nome di carità.
L' orazione era divisa in due parti : in
qual modo la fede di D . Bosco si esplicò
mercè la carità fra noi, e come si mani-
festò nelle missioni del nuovo mondo. Fede
e Carità !
Fra noi la fede e la carità di D . Bosco
s'indirizzarono principalmente alla gioventù
abbandonata ed ai giovani leviti ; nell'altro
emisfero a quelli infelici sedenti fra l'ombra
di morte, a cui deve recarsi la luce del
Vangelo, per incivilirli in questa vita ed
appianar loro la strada dell'eterna.
« Alle opere di Fede e di Carità di D . Bosco

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concorrete voi pure , terminò Monsignore,
e fatele eterne colle vostre preghiere, colla
vostra assistenza, coi vostri soccorsi, colle
vostre elemosine, colla vostra carità, col
vostro amore . Oh ! si , amateci , amateci !
Là, su quelle lande immense, su quelle in-
terminabili infuocate arene, mentre ci stu-
diamo di strappare tante povere anime al-
l'idolatria, mentre affrontiamo i pericoli in
mezzo a popoli barbari, a selvagge tribù,
noi sentiamo il bisogno di essere sorretti
dal vostro affetto, dal vostro amore . Il pen-
sare che voi ci amate è un conforto alle
nostre fatiche, è un sollievo dei nostri do-
lori . Così l'Eterno e Maria Ausiliatrice pio-
veranno sul vostro capo quella copia di be-
nedizioni, che circondati da migliaia e mi-
gliaia di redenti invochiamo di continuo
per voi là su quelle lande remote! »
Colla benedizione del Santissimo impar-
tita pontificalmente da Monsignor Leto ter-
minava la cordiale e bella funzione .
Alle 6 ore la folla dei cittadini accorsi
ai primi vespri solenni, alla predica ed alla
benedizione dava segno della moltitudine
che si sarebbe radunata il giorno dopo . In-
fatti non spuntava ancor l'alba che il po-
polo attendeva che si aprisse la chiesa .I
fedeli erano giunti in divoto pellegrinaggio
da ogni parte del Piemonte, della Lombar-
dia e della Liguria . In tutto il mattino i
confessionali furono assediati . Tutti volevano
mondarsi nel lavacro della confessione, tutti
cibarsi del pane eucaristico . Dalle 3 circa
fino oltre alle 10 senza interruzione si ce-
lebrarono messe a tutti gli altari e due
sacerdoti alternandosi comunicarono conti-
nuamente i fedeli . Nel tempo poi della co-
munione generale furono cinque i sacerdoti
che per più di un ora contemporaneamente
distribuirono le sacre specie.
Mons. Cagliero cantò la messa solenne
assistita pontificalmente dall'Eminentissimo
Cardinale arcivescovo e alla sera pontificò
nei vespri . L'orazione panegirica ricca di
dottrina e di pietà fu recitata dal Rev . D .
Giovanni Elena da Brescia, Missionario Apo-
stolico .
La musica della messa era composizione
di Monsignor Cagliero e quella dei vespri
del valente maestro Carlo Galli venuto e-
spressamente da Milano per prender parte
con suo figlio, distinto musico, alla nostra
solennità. L'inno Saepe dum. Christi dello
stesso Monsignore fu di grandissimo effetto .
numIfelurosctsoionpcacothraseodindedegillvlioataignednnaitmesactpotarirnsvoie.aasLneacroaCrh.ipNeiesùla
momento che Monsignor Cagliero dava la
benedizione col SS . Sacramento, essendo
spalancata la porta maggiore, una gran
folla che non aveva luogo in chiesa piegava
le ginocchia e la fronte nella piazza . Grande
spettacolo di fede !
Fu una festa veramente stupenda . La Ma-
donna largheggiò di grazie in modo stra-
ordinario, l'ordine in mezzo a tanta molti-
tudine regnò in modo meraviglioso . La
gioia dei cuori era piena e soavissima .
Ma un uomo mancava da tutti amato, un
sacerdote che sembrava personificar in
sè Maria SS . Ausiliatrice , della quale con
tutte le sue forze e con ogni sacrifizio aveva
procurata la gloria sulla terra . Mancava D.
Bosco! Tutti lo cercavano collo sguardo e
col cuore, eppure quello non era il palpito
della mestizia . Quando sul principio della
Conferenza dei cooperatori videro collocarsi
il seggiolone come solevasi gli anni scorsi
alfiancosinstrodelaCatedrasulaquale
sedeva Mons . Leto , si aspettava quasi di
veder ricomparire l'amico ed il padre per
andarsi a sedere su quella sedia . Invece si
avanzò D . Michele Rua, e un non so che
di dolce illusione sembra appagare l'aspet-
tazione di tutti . Infatti appena finita la fun-
zione intorno a lui si strinsero i coopera-
tori e le cooperatrici, per dire ed ascoltare
una parola, allo stesso modo come face-
vano gli anni scorsi intorno a Don Bosco.
Nel giorno della festa il popolo si spingeva
e accalcavasi nella sagrestia ove era so-
lito a venire per ricevere la benedizione
di D . Bosco e a raccomandargli i suoi in-
fermi e ad esporgli le molte necessità per
le quali aspettava soccorso da Maria SS . Au-
siliatrice . Vi era Don Rua quasi tutto il
mattino e buona parte della sera che be-
nediceva gran numero di persone, ingi-
nocchiate intorno a lui, e che lui prega-
vano a farsi interprete presso a Maria
SS . dei sensi della loro divozione . Alla sera
mentre su tutte le mura interne dell'Ora--
torio splendeva a caratteri di fuoco il nome
di Maria Ausiliatrice, mentre tra le foglie
degli alberi e tra un albero e l'altro brilla-
vano ghirlande di innumerevoli fiammelle,
mentre dall'alto della cupola quasi celeste
visione in atto di promettere protezione ed
aiuto, la statua dorata della Madonna ri-
fletteva la luce di tante fiamme di gaz che
le faceano corona, nel cortile tu vedevi una
turba di giovani, di chierici e di sacerdoti
sLàc'ètDonBs!-Maiquet'nos ringersi in un punto solo . Negli anni scorsi
si sarebbe detto senza timore d'inganno : -

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disse e si dirà in avvenire :-Là c'è D . Rua!
- Quanti sentimenti di umile riconoscenza
escono spontanei dal nostro povero cuore
per i mille tratti di bontà coi quali il Si-
gnore ci ha beneficati in tante maniere .
Sia in eterno benedetto il suo nome e quello .
della sua SS. Madre !
GRAZIE DI MARIA SS . AUSILIATRICE .
Continuamente ci giungono relazioni di grazie
ottenute dai devoti per l'intercessione di Maria
Santissima Ausiliatrice, e la maggior parte di
coloro che scrivono chiedono con vive istanze
che queste grazie sieno pubblicate sul nostro
Bollettino . Ma come é possibile che noi soddi-
sfiamo a questo pio desiderio? Bisognerchbe con-
secrare non un fascicolo al mese, ma più fasci-
coli e duplicati a questo solo scopo . Perciò
mentre assicuriamo i devoti di Maria che lo loro
lettere sono conservate e a tempo e luogo ve-
dranno la luce, anche se sia d'uopo in un libretto
a parte, noi cercheremo che in ogni nostro nu-
mero siane pubblicata qualcuna . Ed ora diamo
la seguente :
S. F . A . (Sicilia), 23 maggio 1888 .
CARIssiMo L .,
Quanto è buona la Madonna!
Il 14 del volgente mese, questa nostra buona
Mamma mi liberò da un gravissimo pericolo .
Tu ben conosci la pia verginella Angela S . . .,
che ammalata da dodici anni circa, ne ha pas-
sati cinque come inchiodata in un letto, senz'al-
tro conforto che quello della Religione . Dapprima
le si portava ogni otto giorni la s . Comunione
dalla chiesa vicina ; poi, or son due anni, il Santo
Padre le concedeva la grazia di poter celebrarsi
la s . Messa, in casa una volta la settimana . Le
si preparava un'altra consolazione .
In questa chiesa io sto facendo accomodare
una stanza attigua alla cappella dell'Immacolata,
l' altare della quale e la bellissima statua po-
trebbe vedersi da una finestra , che si potrebbe
aprire nel muro della chiesa .
Ciò saputosi dalla S ., nel suo vivissimo desi-
derio di ascoltare ogni giorno la s . Messa anche
dal suo letto , e poter partecipare alla sacra
mensa, tanto mi pregò essa stessa e mi fece pre-
gare dal suo fratello maggiore , che io mi era
indotto ad acconsentire : che venisse trasportata,
a Dio piacendo, in quel Paradiso in terra verso
l'ottobre, non essendo possibile prima, per lasciar
asciugare le opere di muratura .
Stavano così le cose , quando in sul principio
del volgente mese altri fratelli della S . . . ed una
sorella cominciarono a brontolare contro la ri-
soluzione presa dalla povera inferma, e la assa-
livano con invettive d'ogni fatta, ch'essa nel suo
letto non poteva schivare , e che maggiormente
le aggravavano i malanni . La domenica, 13 mag-
gio, le invettive si cambiarono in minaccie aperte
contro di me, che dagli esasperati fratelli vole-
vasi autore di quel traslocamento . Fui avvertito
da benevoli persone di guardarmi . Io però non
mi poteva persuadere che, senza un abboccamento
almeno con me, si fosse venuto da quella gente
(a cui avevo fatto del bene) a vie di fatto . .
M'ingannai . Il lunedì, secondo la consuetudine
mi recai versa l'una pom . a confessare la povera
inferma. Dietro le avute avvertenze provava un
certo timore . Pria di uscire dalla canonica , ba-
ciande il crocifisso, me gli raccomandai ; così
pure pregai interiormente la SS . Vergine, quando
giunsi alla casa della malata , che trovai quasi
convulsa per alcune questioni avute con uno dei
fratelli .
Erano nel camerino della paziente la madre,
una figlia di Maria ed una nipote ; le quali si
ritirarono nella sala di entrata, perché io ascol-
tassi la confessione della inferma . Mi ero appena
seduto , quando voci concitate delle tre donne
ferirono il mio orecchio ; in un baleno la figlia
di Maria fu nel camerino ad avvertirmi che la
vita mia era in pericolo, che mi nascondessi in
una specie di guardaroba vicina al camerino .
Me ne aprì la porta, vi entrai . Le voci intanto
continuavano ; sentivo una colluttazione concitata
come di gente che voleva svincolarsi dalle mani
di persone intente ad impedire un delitto .
Io temeva di momento in momento la morte ;
ma non ero troppo agitato. La Madonna però mi
liberò . Dal mio giaciglio m'immaginava che fos-
sero due o tre aggressori, tanto era lo strepito
Ma per mia buona fortuna era uno solo, armato
di coltello e di nodoso bastone . La madre ed al-
tre donne più vicine, che corsero pe' primi alle
grida di aiuto della figlia di Maria, ebbero forza
di trattenerlo in sala . Poi v' accorse molto po-
polo, e la cosa si acquetò . Io di buon grado per-
donai a quello sgraziato .
La pia inferma col suo cuore sensibilissimo
immagina come sia rimasta . Non so come ancora
abbia vita ; tali e tante sono state le convulsioni,
che l'hanno angustiata al pensiero, che il padre
suo spirituale stava per essere ucciso in casa
sua, sotto i suoi occhi, da un suo snaturato ed
ingrato fratello .
Ti prego , carissimo L ., di ringraziare anche
tu con tanti altri di costi la Madonna per la gra-
zia ottenutami durante il suo mese . Nè solo di
questa a me concessa voglio che tu ringrazi
Maria Ausiliatrice, ma di un'altra ancor più stre-
pitosa avvenuta alla detta inferma . Ascolta .
Il mattino del 19 corrente mese si sparge per
tutto il paese la nuova che Angela S . . . è alzata
per miracolo della Madonna .
Verso le 10 ore antim . in mezzo ad una folla
immensa di gente ella è vista recarsi alla Col-
legiata parrocchiale chiesa di S . Antonio di Pa-
dova , dove solennemente si canta il Te Deum
lauramus in rendimento di grazia per il bene-
ficio ricevuto dalla pia verginella .
Ed eccoti come avvenne tal grazia .
Il giorno 15 la povera inferma, sempre sotto
la impressione dell' assassinio tentato contro la
mia persona, era in preda a forti convulsioni, pur

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conservande l' intelligenza . Nella previsione però
che quinc' innanzi sarebbe destituita di ogni
conforto spirituale , si raccomandò vivamente
alla Madonna, perché le ottenesse la grazia della
guarigione . Nel fervore della preghiera le parve
vedere sulla parete di contro al suo capo come
una luce splendidissima, e sentì in cuore non
già la speranza, ma la certezza della sua gua-
rigione . Nei giorni susseguenti a tutti andava
dicendo, che per la Pentecoste sarebbe guarita,
andrebbe a Messa . Il male per altro si aggra-
vava, le convulsioni le erano più frequenti, una
piaga, che da cinque lunghissimi anni la tor-
mentava, s'inacerbiva, e faceva soffrire maggior-
mente la paziente
Vi si aggiunse la febbre . Essa però bevve per
parecchie volte alcune stille dell'acqua miraco-
losa de Lourdes, invocando Maria Ausiliatrice ;
e parlava con tutta sicurtà del suo ristabilirsi
in salute per il sabato, vigilia della Pentecoste .
La sera di venerdì la malattia non presentava
alcun miglioramento ; anzi il signor Dottore le
trovò ancora la febbre . E pur l'inferma diceva,
che il domani sarebbe andata in chiesa per a-
scoltar la s . Messa... La notte fu passata tra
ambasce e dolori sino alle ore 3 1/2 antimeri-
diane . Pochi minuti dopo cadde in un lievissimo
sopore, sentì una leggiera spinta al suo corpo,
ed una voce dirle più volte : Alzati . Tentò la
prova, si alzò davvero . Alle 3 3/4 era al capez-
zale della madre, che attonita la guardava, chie-
dendole le vesti . La piaga dolorosissima, ed in-
vecchiata da cinque anni, era in un istante per-
fettamente guarita . La pia verginella più non
soffriva nulla e le sue gambe la reggevano bene .
Appena sparsasi la notizia che la S . .. già era
guarita dalla Madonna, fu un continuo vai e vieni
alla casa di lei . Essa per contentar tutti dovette
più volte alzarsi dalla seggiola e camminare ed
affacciarsi al verone senza nessun appoggio .
Le venne consigliato di non andare in chiesa
in quel giorno, per timore che l'aria aperta le
facesse male , ma essa non volle ascoltar consi-
glio . Favorita dalla Madonna, sentiva il dovere
di andarla a ringraziare nella casa di Dio, e vi
fu accompagnata dal popolo , che piangeva per
consolazione alla vista della bontà di Dio .
Da quel giorno la pia verginella è stata sem-
pre bene . Esce regolarmente ogni mattina senza
appoggio alcuno, e si propone di mettere ad ef-
fetto un suo non so se proponimento o voto .
Poiché sono a narrarti delle grazie ricevute
per la buona Madre aiuto dei Cristiani, compia-
citi, o mio caro, di ascoltare ancora quest'altra
riguardante l'anima, avvenuta or fa un anno .
Alle ore 3 pom . del giorno 8 maggio 1887,
che coincideva di domenica, seppi che il giovane
ventenne Epifanio C . . . fu Orazio era talmente
peggiorato nel suo mal di petto, che temevasi di
momento in momento la morte . In quel punto
era una spina al cuore dei buoni la ostinazione
dell'infermo nel respingere i conforti della Reli-
gione . Il povero Epifanio era un giovane intel-
ligente e di buona indole, ma i cattivi esempii,
i libri pessimi ed il rispetto umano lo avevano
allontanato dalla Religione . Io trepidava per la
sua anima . Non essendo egli mio parrocchiano,
né potendo a quell'ora andarlo a visitare per le
occupazioni del sacro ministero nel pio esercizio
del Mese Mariano, feci avvertire del pericolo il
proprio parroco . Ma né questi né un altro sa-
cerdote poterono indurlo a confessarsi. Intanto
il male faceva rapidi progressi. Io lo raccoman-
dai alle preghiere del popolo ed a Maria . Dopo
l'Ave Maria della sera, presa una medaglia della
SS . Vergine, mi portai dall'infermo, che trovai
molto agitato, e gli porsi a baciare la medaglia .
E la baciò con affetto . La posi poscia sotto il
guanciale ed in cuor mio recitai due Ave Maria .
Avevo appena terminato , quando Epifanio disse
ai circostanti : Allontanatevi .
Tutti credevano volesse un po' d'aria . Ma l'in-
fermo : Ora che c'è il Preposito, allontanatevi,
rispose, perché mi voglio confessare . Gli astanti
uscirono dalla camera , quando una distinta si-
gnora, zia dell'infermo, mi chiama in disparte e
mi dice : « Dubito che sia vera conversione ; sin
qui ha rifiutato i sacramenti ed ha cercato armi
per suicidarsi . La stia sull'attenti. Che ci faccia
egli uscire per essere più libero a sbattersi la
testa contro le pareti e morir presto? »
« Spero che ciò non sia, risposi a quella pru-
dente signora ; invece penso che la Madonna gli
abbia detto di confessarsi davvero e morire da
credente . »
Il buon giovane infatti sì confessò . Rientrati
i suoi , disse sentirsi più sereno , e domandò il
santo Viatico, che gli fu portato subito dalla vi-
cina chiesa dell' Annunziata, e ch'egli ricevette
con devozione . Durante la notte ebbe sfinimenti
ed ambasce, ma non una parola che indicasse in
lui mancanza di rassegnazione alla volontà di
Dio . Ogni volta che si accorgeva della mia pre-
senza, mi ringraziava e, pensando che io soffrissi
per lui vegliando, mi obbligava ripetutamente a
ritirarmi per prendere un po' di riposo . Cedetti
alle sue insistenze .
Mi fu poi assicurato che il caro Epifanio, de-
lizia della sua famiglia, spirava segnandosi con
la croce .
Oh quanto è buona la Madonna!
Tuo affez.mo in G. C.
I . G . C . Preposto .
DIMOSTRAZIONE DEL 1887
e dichiarazione del Comitato degli antichi Allievi del-
l'Oratorio per le dimostrazioni filiali al Rev .Signor
D . Bosco .
Quando nel giugno dello scorso anno , ricor-
rendo l'onomastico del venerando D . Bosco, era-
vamo accorsi numerosi a lui, per attestargli a
nome degli antichi Allievi dell' Oratorio i senti-
menti di affetto e di riconoscenza, come avevamo
fatto negli anni precedenti, sebbene la sua mal
ferma salute non ci lasciasse nutrire più lunghe
speranze, non avremmo tuttavia creduto che
quella cara ed animata festicciuola non avesse

1.7 Page 7

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mai più a ripetersi . E così doveva essere pur
troppo! ... Di cuor magnanimo e sensibile egli
commovevasi alla nostra vista e ai nostri au-
gurii, e quel giorno, dai suoi figli cotanto desi-
derato , era per noi e per lui un' occasione di
grande allegrezza .
Come interprete dei sentimenti di tutti era
stato eletto l'anno scorso il M. Rev . Sig. D . Piano
Curato della Gran Madre di Dio ; il quale accet-
tatone di buon grado l'incarico seppe così bene
esprimere gli affetti da cui eravamo compene-
trati, che fu interrotto più volte da vivissime
acclamazioni . Dopo il Discorso, che fu poi dato
alle stampe , presentavasi a Don Bosco un bel
dono per la chiesa di Maria Ausiliatrice .
Ed ora che è scomparso quest' amorosissimo
Padre, ora che il Cielo non potè più trattenersi
dal rapircelo, crederemo noi che Don Bosco sia
spento o che dimentichi lassù nella gloria gli
amatissimi figli? - Oh! no, Don Bosco non è
morto, nè può dimenticare quelli che furon sulla
terra l'oggetto della sua più viva sollecitudine ;
egli vive più che mai nelle sue opere prodigiose
ed immortali e negli eredi del suo cuore ; il suo
spirito aleggia ancora tra noi. Immensamente
amabile , egli aveva lasciato scritto : - Se mi
avete amato in passato, continuate ad amarmi
in avvenire . - Questo per noi sarà un pio ri-
cordo , ma non torrà punto che il nostro amore
sia spontaneo, nè senza di queste sue memorande
parole avremmo cessato di ricorrere a lui, di
parlare di lui, di amarlo sempre .
Non vedremo più, è vero, quel dolce sembiante
che tanto rallegrava, nè udremo più quella voce
che innamorava i nostri cuori ; ma la sua imma-
gine paterna non si cancellerà dalle nostre menti .
Ed all'Oratorio, dove imparammo ad amar la re-
ligione e la patria, ad essere buoni cristiani ed
onesti cittadini, all'Oratorio, in omaggio alla me-
moria di lui, noi continueremo a deporre l'obolo
della nostra riconoscenza e del nostro affetto .
Fra le doti che più lumeggiarono in D . Gio-
vanni Bosco e che fecero dell' umil prete un
grande eroe del nostro secolo, principalissima fu
quella, mercè la quale traeva a sè tutti i cuori .
Con questo mezzo , anzi con tal privilegio egli
potè compiere nel modo splendidissimo a tutti
noto la difficile missione di educare la gioventù :
e questa dal suo canto, come lo attestano i fatti,
corrispose condegnamente alle amorose cure del
virtuosissimo Maestro .
Noi dunque i fortunati, che da molti anni pro-
testavamo al lagrimato Padre il debito nostro di
gratitudine e d'amore, e che oggi ci gloriamo di
essere stati tra i suoi figli e beneficati, non pen-
seremo ad onorarne la memoria con qualche ot-
tima deliberazione? Un certo numero di proposte
pervenute alla presidenza del Comitato sottoscritto
sarebbero appunto intese a questo scopo . Per
esempio alcuni propongono l'erezione d'un mo-
numento a D . Bosco ; altri una commemorazione
annua od un pellegrinaggio alla sua tomba ; que-
sti un'accademia il giorno stesso dell'Onomastico
di lui ; quegli una pia lega di beneficenze e suf-
fragi ; infine parecchi sì del clero che del laicato
vorrebbero che si formasse di tutti gli ex-alunni
dell'Oratorio una regolata associazione in Torino,
allo scopo di mantener deste le sane massime
colà apprese e di coadiuvarsi con materiali soc-
corsi .
Ed ecco la conclusione del Comitato, raccoltosi
testè nella casa parrocchiale di Sant'Agostino,
per deliberare in proposito
Considerando come esso siasi da circa vent'anni
spontaneamente costituito per raccogliere ade-
sioni ed offerte fra i compagni ex-alunni dell'O-
ratorio al fine nobilissimo di dare al comun Pa-
dre e Benefattore D . Giovanni Bosco un atte-
stato di riconoscenza e d'affetto ; e ritenendo
dover sussistere una società così ben formata ed
unita nel solo nome di Don Bosco, il Comitato,
anche per render grazie alla benevola e conti-
nuata fiducia dei trecento e più aderenti all'an-
nuale suo appello, dichiara innanzi tutto di non
dimettersi dal suo ufficio.
Riconosciuta poscia intricatissima ed onerosa
l'attuazione delle proposte suddette , massime la
prima e l'ultima, che importano molte spese, il
Comitato definì non potersi stabilire miglior cosa
onde onorare la memoria di D . Bosco, fuorché
di continuare la stessa Dimostrazione passata nella
persona del suo degnissimo Successore, il Reve-
rendissimo Don Michele Rua ; essendo persuaso
che a lui tornerà preferibilmente di gran con-
forto il sapere che l'affetto che noi avevamo per
D . Bosco, oggi serbiamo per quelli che ne han
raccolta l'eredità e che animati dal medesimo suo
spirito ne continueranno l'opera benefica .
Determinò parimente il giorno per la presen-
tazione degli omaggi e dei doni, che rimane in-
variabilmente fissato al 24 di giugno d'ogni anno,
alle ore 9 antim . Tale atto assumerà da quindi
innanzi il titolo di Dimostrazione figliale alla
memoria di D. Giovanni Bosco, e scopo della
Società sarà quello di favorire le Opere Sale-
siane .
Il Comitato pertanto esorta tutti caldamente
a volersi stringere ognora più attorno all'albero
dell'unità fraterna , e a provare col fatto e col-
l'esempio che non vennemeno neppure in loro
l' alto senso di grato animo e di sincero affetto
verso l'Oratorio, quantunque divenuto privo del
suo santo Fondatore.
Da ultimo avverte gli antichi Allievi che, at-
teso il sontuosissimo funerale dell' 8 marzo , la
Dimostrazione ordinaria di quest'anno è riman-
data al 1889 .
Torino, 1° maggio 1888.
Il Comitato
GASTINI CARLO Presidente - FuMERO LUIGI
- REVIGLIO Teol . FELICE - BURI Cav . DON
VINCENZO - MORRA Teol. GIACOMO - PIANO
D . GIOVANNI - GIARDINO ANDREA - SAN-
DRONE GIUSEPPE - FABRE Prof. ALESSANDRO
REANO GIUSEPPE - CASASSA SECONDO -
ALASIA MATTEO Segretario.

1.8 Page 8

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GUARIGIONE OTTENUTA
ad intercessione di D . Bosco .
Col dovuto ossequio alle prescrizioni di Santa
Chiesa, e perciò senza intendere che si creda da
lei approvata o si meriti una fede più che umana,
pubblichiamo una delle moltissime grazie, testè
ottenuta ad invocazione di D . Bosco .
Torino, 25 maggio 1888 .
REV .MO SIGNORE,
Sono lieta d'annunziare una grazia testè otte-
nuta mercè l'invocazione del nostro venerato
Don Bosco . Avendo letto nel Bollettino che una
moribonda guarì appena ebbe sopra di sè il ri-
tratto del compianto Sacerdote, provai io pure
colla massima fede d'invocarlo per la mia cara
nipotina affetta da tosse con febbre fortissima .
Appena messa sopra di lei la immagine del
santo Sacerdote, la febbre le cessò, ed essa si
mostrò tosto Sorridente e tranquilla, tanto che
venuto il medico, chiamato allora per toglierci
dall'ansia in cui eravamo, la trovò perfettamente
bene, senza alcun pericolo di malattia .
Se crede pubblicare questa mia per debito di
riconoscenza e di fede a gloria del Servo di Dio
ed insigne benefattore dell'umanità, lo faccia pure .
Mi raccomando alla S . V . perchè preghi il Sa-
cro Cuore di Gesù per me, che tanto ne ho bi-
sogno .
Sua dev .ma serva
TERESA STUFFORI .
GARA CATECHISTICA
in Torino.
Chi fosse entrato nell'Oratorio festivo di San
FrancesodiSlaregiondVlci
Torinlg20deoscrmagi,lovreb
ve.dutoimbanertopafest
Unaltoespzirtcoeasblmnte
co.nvertisalpermzoditaer
Infodaquestlonievauplchto,
sucieravntidgovanetpc
pi.ù Sul loro volto leggevasi un misto di alle-
grezaditone,chainespva
la causa avrebbe per avventura potuto sem-
br. aedispcafno Sorridevansi ta-
lorafetusmnaviced,tlorsfacevn
graviespùdqueloch'tàranco
te.!nCrhlsapocvmrte
Che bella mutazione di scena! Erano questi i
giovanetti destinati alla gara ; essi dovevano dar
sagiodelrpdelaorignz
nello studio del Catechismo . Ma chi erano essi?
Erano per avventura figliuoli alle primarie fa-
miglie della città? Oh, no ; essi erano i figli del
popolo, che D. Bosco amò sempre con affetto di
padre ; giovani che per io più passano la setti-
mana occupati in lavori manuali, e ai quali da
crdteionpagliornfestvlacino
a stento poche ore di libertà . Ogni arte e ogni
mestiere vi era rappresentato ; tutti però puliti
e vestiti con un certo qual garbo, come si con-
veniva a tanta festa . Ai loro piedi a destra ed
a sinistra era collocata la Banda musicale del-
l'Oratorio festivo ed i cantori ; e di fronte ai
giovanetti della gara erano posti i seggi di quelle
persone egregie, che nella loro esimia bontà non
isdegnarono di venire a rallegrarsi dell'allegrezza
del povero, e ad onorare di loro presenza quella
dolcissima festa .
Contando le più centinaia di giovanetti che
frequentano l'Oratorio nei giorni festivi oltre a
600 persone si trovavano presenti al nobile ed
incruento combattimento . Si trovavano in buon
numero i parenti dei fanciulli medesimi, di quelli
specialmente che dovevano dare saggio del loro
sapere . Tra le altre si vedeva una pia matrona,
una delle principali benefattrici dell'Oratorio, la
Signora Bernardina Vedova Magliano, la quale
presiedeva alla festa .
Prima che si desse cominciamento, trovandosi
nell'Oratorio Mons . Giovanni Battista Bertagna,
Vescovo Ausiliare del Cardinale Alimonda, fece
una visita alla radunanza, e, non potendola as-
sistere, volse aì giovanetti poche ma sostanziose
parole dicendo : Giovani, praticate coll' opere
ciò che avete con tanta diligenza studiato ; e fate
che un giorno vi si dia un premio non perché
avete saputo bene il Catechismo, ma perché
bene lo avete praticato .
Ritiratosi Monsignore, si diede principio alla
festa . Per debito di gratitudine verso la prelo-
data Signora Magliano, a nome de' suoi giova-
netti, il Direttore D . Giuseppe Pavia compose e
lesse un bellissimo Inno, che venne cantato dai
giovani musici ed accompagnato col suono della
B.FRANCESODIaL nda . EraTENUASIL'ORTFESIVD quello appunto il giorno onomastico
della pia Cooperatrice, che rimase meravigliata
della grata sorpresa ed altamente commossa . I
musici e cantori seppero benissimo rivelare col
suono e col canto tutto l'affetto dell'animo loro
riconoscente e grato inverso della loro generosa
Benefattrice .
Ciò fatto, cominciò la gara . I trenta giovanetti
sorsero in piedi ; con atteggiamento modesto e
dignitoso si rivolsero di fronte agli spettatori .
Materia d'esame era tutto il Piccolo Catechismo
dell'Archidiocesi di Torino . Inscritti alla gara
erano in principio della quaresima ben 230 gio-
vanetti. Questi dopo avere studiato il Catechismo
come meglio potevano, poichè alcuni non sanno
troppo leggere e debbono attendere ad un'arte
o mestiere, e dopo aver sostenute diverse gare
particolari e private, eransi ridotti a soli trenta
ed erano i miglìori ; e nella presente gara un
solo doveva essere il vincitore e riportare il
premio . Gli esaminatori per ordine facevano a
ciascuno una dimanda estratta a sorte : appena
uno avesse sbagliato o fosse stato alquanto titu-
bante nel rispondere, suonavasi un campanello,
ed egli scendeva dal palco e veniva così escluso
dalla gartae.nzione alle dimande che loro venivano fatte ;
Non è qui il luogo di dire quanta fosse l'at-

1.9 Page 9

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il loro sguardo mai non si divertiva dall'esami-
natore, eccetto quando dopo aver bene risposto si
volgevano ai loro parenti per averne un plauso, un
sorriso di approvazione . Quanta prontezza, quanta
diligenza ed esattezza nelle loro risposte . Si pen-
sava che presto molti sarebbero stati messi fuori
di combattimento, ma non fu così ; chè si do-
vettero far quasi tutte le dimande del Catechismo,
prima che si riuscisse a metterne un certo nu-
mero fuori di campo . Non è qui a tacere di un
giovanetto di otto anni circa, un certo Alocca, il
quale rispose così bene, con tanta disinvoltura e
grazia, che gli spettatori tutti ne furono gran-
demente meravigliati e più volte entusiastica-
mente applaudironlo .
Ridotti a tre soli i gareggianti, trattandosi di
vedere a chi dovesse appartenere il primo premio,
gli esaminatori rimisero la cosa a lero stessi ,
che si interrogassero a vicenda . Senza libro in
mano ciascuno faceva una dimanda al competi-
tore, e questi a lui, con tanta speditezza o varietà
di domande, che gli spettatori erano fuor di sè
per la novità della cosa . I tre egregi erano i gio-
vanetti Allegro , Ruffino e Sclaverano . La cosa
durò così qualche istante, e poi lo Sclaverano,
rimasto incerto ad una domanda , dovette darsi
per vinto . Il Ruffino e l'Allegro contesero ancora
per alcun tempo, e poi quest'ultimo, che fin dal
principio era rimasto tranquillo , imperturbabile
e franco, avendo ancor tutta la sua calma riuscì
a far una dimanda , a cui il Ruffino non seppe
subito rispondere ; e allora senz'altro la Banda ,
che già stava preparata, diede fiato alle trombe,
e con bellissima marcia segnò la fine della bat-
taglia . Così l'Allegro fra gli applausi ed i meri-
tati evviva della moltitudine si ebbe per mano
di chi presiedeva una gentile scatoletta conte-
nente un orologio colla rispettiva catenella, il
tutto in argento massiccio . Il Ruffino ebbe la Fa-
biola o la Storia delle Catacombe dell' E .m° Card .
N . Wiseman, e gli altri ricevettero altri premii
in proporzione del merito . Tutti poi i migliori
per diligenza e studio ebbero regali o premii
consistenti in oggetti di vestiario e simili .
Così ebbe fine la bellissima festicciuola, la quale
lasciò dolce e soave impressione in tutti gli spet-
tatori .
Oggidì molti si lamentano , perché i giovani
non vogliono più intervenire al Catechismo ; ed
è pur troppo vero . Per la qual cosa à necessario
cercare ed usare tanto industrie per attirarveli .
Fra queste industrie una delle principali e fe-
conda di buoni frutti è appunto la gara Catechi-
stica con premii adattati . Con poca spesa si può
ottenere che , centinaia di fanciulli accorrano al
Catechismo o lo studino di per sè nella speranza
che loro tocchi un premio, od anche solo una lode
ben meritata . Quindi è che nel finire questa qual-
siasi relazione, facciamo voti che nelle parrocchie,
nei collegi , negli Oratorii o Ricreatorii festivi
si stabiliscano le gare Catechistiche, prendendo
esempio da quelle di Roma, Torino e di più altri
luoghi d'Italia .
Siccome poi per la loro buona riuscita occorre
eziandio qualche spesa nel procacciare i premii,
così le persone di buon conto e facoltose faranno
opera di esimia carità e religione, se presteranno
la mano colle loro limosine ed offerte, delle quali
Iddio nella sua bontà terrà conto per darne loro
a suo tempo il più ampio guiderdone .
LE SUORE DI MARIA AUSILIATRICE
in Moncrivello .
Da un anno le Suore di Maria Ausiliatrice a-
persero una loro casa a Moncrivello, Diocesi di
Vercelli, dove, mediante la carità di benevoli per-
sone e lo zelo del Signor Parroco, attendono al
benessero delle fanciulle con grande soddisfazione
del paese . Vi hanno scuola privata, laboratorio,
ed Oratorio festivo . Ecco che cosa ci si scrive
in proposito .
« Il giorno 15 di Maggio le allieve di questa
scuola privata tenuta dalle Suore di Maria Au-
siliatrice, ebbero gli Esami, i quali riuscirono
assai bene . Gli esaminatori furono il Signor Maz-
zaro, l'ex-Direttore delle scuole Normali di Ales-
sandria e il Sopr'intendente delle scuole di Mon-
crivello . Tutti e tre si mostrarono soddisfatti . Il
Sig . Mazzaro, sempre buono e generoso, s'inca-
ricò di provvedere i premii, la distribuzione dei
quali ebbe luogo il giorno 10 di Giugno . Egli fece
pure stampare apposite ed eleganti pagelle da
distribuire a ciascuna allieva con sopra specifi-
cati i punti degli Esami, ed altri attestati di lode in
premio alle giovanette, che accorrono assidue al-
l'Oratorio festivo . Otto o dieci allieve appartenenti
a famiglie agiate continuano a frequentare la
scuola . Anche il laboratorio è frequentato da un
buon numero di ragazze, specialmente nei giorni
in cui non possono recarsi ai lavori della cam-
pagna . Le madri le mandano molto volontieri,
perchè vedono per esperienza quanto riesca van-
taggioso che le loro figliuole imparino i lavori
femminili più conformi ai bisogni della famiglia,
e le Suore le istruiscano assai bene .
Il giorno del Corpus Domini fecero la prima
Comunione 45 fanciulle e 55 ragazzetti . E stata
una funzione davvero commovente ! Tutti i Mon-
crivellesi erano meravigliati della compostezza
e divoto contegno dei piccoli comunicati , che
avevano aria di angioletti . Le ragazze bianco ve-
stite, con ghirlanda in capo, accompagnate dalle
Suore, furono il gradito spettacolo di . tutti . Esse
fecero gli onori della festa e la corte al Re Ce-
leste . Insomma il giorno del Corpus Domini fu
un giorno di gioia indicibile per queste anime
innocenti e poi loro genitori . Anche la pia Coo-
peratrice Rosa Persico, che contribuì assai a chia-
mare le Suore in questo paese, provò una grande
consolazione nel vedere i bei frutti, che per
loro già si raccolgono .
Di tutto sia lode a Dio e a quelle buone per-
sone, che aiutano le Suore a fare del bene in
questo comune . Dal canto loro queste religiose si
mostrano degne figlie di D . Bosco, e la loro con-
dotta e il loro zelo mantengono tra noi in vene-
razione la santa sua memoria . »

1.10 Page 10

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ESERCIZI SPIRITUALI PER LE MAESTRE
e per altre pie signore e Cooperatrici Salesiane .
Anche in quest'anno nella Casa di Maria Au-
siliatrice in Nizza Monferrato avranno luogo 10
giorni di Esercizi spirituali per le maestre ed
altre pie signore e Cooperatrici Salesiane, che
desiderassero di attendere colla dovuta tranquil-
lità di spirito alle cose dell'anima e dell'eternità .
Un buon numero di esse vi presero parte negli
anni scorsi con viva loro soddisfazione ; e speriamo
che altrettanto sia per avvenire nell'anno presente .
Pertanto, desideroso di fare il maggior bene
possibile alle anime, il Signor D . Michele Rua,
successore del compianto nostro D . Bosco, fa loro
caldo invito ad intervenire numerose ; e qualora
non potessero recarsi quelle degli anni passati,
egli le prega ad inviarvi in loro vece le proprie
figliuole o sorelle, oppure indirizzarvi altre pie
donne o donzelle del paese, conoscenti od amiche .
La pensione è fissata a lire 20 ; per le mae-
stre o per più persone della stessa famiglia a
L . 15 per testa.
Gli Esercizi cominceranno la sera del 1° Ago-
sto e termineranno il mattino del 10 . Essi sa-
ranno dettati da Sacerdoti Salesiani, coadiuvati
da Mons . Giovanni Cagliero , vescovo e vicario
apostolico della Patagonia, che in quel mese tro-
verassi ancora tra noi .
Chi intende di prendervi parte è pregata a
significarlo, non più tardi del 30 luglio, alla Su-
periora delle Suore di Maria Ausiliatrice in Nizza
Monferrato .
N .B . Nizza Monferrato ha stazione propria sulla linea
ferroviaria di Alessandria-Cavallermaggiore .
VIAGGIO DEI MISSIONARI SALESIANI
a Quito .
Il dovere di occuparci nei mesi scorsi della
malattia e della morte del nostro carissimo Don
Bosco, ci fece mettere da parte molte lettere dei
nostri missionarii e specialmente quelle riguar-
dante la penultima spedizione, cioè quella a Quito .
Siccome sono abbastanza interessanti, così noi le
pubblichiamo per sdebitarci verso i nostri Coo-
peratori e le nostre Cooperatrici, soddisfacendo
al loro desiderio di conoscere quanto accadde ai
nostri confratelli .
Parigi, li 11 dicembre 1887.
AMAT .MO SIG . DIRETTORE,
Sono giunto stamane alle 5 da St . Nazaire e le
scrivo qualche notizia del viaggio dei nostri cari
missionarii . Ricevuto il dispaccio di D . Rua mar-
tedì sera, mi disposi ad andare ad incontrarli a
Macon, dove giunsi mercoledì mattina alle 5 . Ebbi
così il tempo di celebrare la santa Messa prima
del loro arrivo . Alle 7,54 giunse il treno e scorgo
alla portiera di un vagone Don Calcagno che
presto discende seguito dai confratelli . Dopo
un' ora di riposo e di ristoro partiamo per Pa-
ray-le-Monial, che è per ora la meta sospirata
dei missionarii . Vi arrivammo alle 1,25 e dopo
essersi messi un po' in ordine all'Hotel Drago
che è in faccia alla chiesa del Sacro Cuore, e
rimandato ad un' ora più tarda il pranzo , tutti
accorremmo al santuario . Vedevo scolpito sul
viso di ognuno l'effetto che produceva quel luogo
di predilezione . Quella chiesa semioscura in cui
ardono a centinaia le lampade, tutti quei ricordi
dell' apparizione, le promesse fatte ai divoti del
S . Cuore, tutto giovava ad accendere quei cuori
generosi di nuovo ardore e far loro rinnovare
la promessa di propagare la divozione al Sacro
Cuore .
In quel frattempo io stavo prendendo le di-
sposizioni per le visite da farsi e la prima per-
sona che incontrai fu una generosa benefattrice
dei Salesiani, che conobbi per tanti anni a Nizza
ed a cui il Patronato S . Pietro deve molto ed
anche i missionarii . Mi rimise L . 500 che non
dispiacquero a Don Calcagno, e raccomandò tutte
le sue intenzioni ai missionarii ed a tutti i Sa-
lesiani . Terminata la prima visita al Santuario,
si andò a vedere il Museo Eucaristico, dove sono
raccolti molti quadri che ricordano tanti miracoli
del SS . Sacramento e tutto quello che contribuì
a propagare la divozione a Gesù nell'ostia . Non
posso darle ragguagli particolari, perché il tempo
era oscuro e mi vi fermai pochi minuti, dovendo
preoccuparmi delle visite da farsi. Il cappellano
della Visitazione si mise graziosamente alla no-
stra disposizione e si fissò per le ore 4 la con-
secrazione dei missionarii al Sacro Cuore .
A quell' ora era bello vedere i nostri confra-
telli inginocchiati intorno all'altare con in mezzo
il loro direttore che leggeva l'atto di consecra-
zione, seguito da preghiere fervorose per Don
Bosco, pei superiori, pei confratelli, pei giovani
e in particolare per le missioni .
Terminata quella piccola funzione andammo a
far visita alla Comunità dei Cappellani del Sacro
Cuore, che ci ricevettero non come amici, ma
come fratelli . Ci dissero che era giunto al dopo
pranzo Mons . Perraud vescovo della Diocesi, che
era venuto per presiedere l'indomani ad una pro-
fessione e ad una vestizione al convento della
Visitazione . L'occasione era troppo bella e con-
dussi i nostri confratelli a ricevere la sua bene-
dizione . L' accoglienza fu quella di un padre, e
quando seppe che eravamo figli di Don Bosco,
fu oltremodo contento , ci domandò notizie della
sua salute e volle avere il suo indirizzo preciso,
perchè spera fra breve aver da intrattenerlo per
fondazione di una Casa salesiana nella sua Dio-
cesi . Ricevuta la sua benedizione andammo nel
parlatorio della Visitazione dove ci aspettava la
Superiora con la sua assistente, tanto desiderose
di vedere i figli di Don Bosco, i figli di San
Francesco di Sales che dovevano andare nella
Repubblica del Sacro Cuore . Promisero il con-
corso delle loro preghiere pel felice viaggio dei
missionarii , e ci dissero avrebbero mandato al-
l'Hotel qualche ricordo di Paray-le-Monial. Usciti
dalla Visitazione i confratelli andarono a riposarsi,
mentre io andava con D . Calcagno a fare una

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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visita alla Superiora delle Suore de la Retraite,
che si occupano molto della propagazione della
divozione del S. Cuore . Sono le medesime che
hanno una casa vicino alla nostra chiesa di San
Giovanni ,a Torino per gli esercizi spirituali delle
signore.
Non avevamo portato la valigia, ma ritor-
nammo tutti e due ben carichi . La Superiora
fece dare pei missionarii 25 belle immagini
grandi del Sacro Cuore , 100 altre formato al-
bum, 2000 Cuori su tela e varii pacchi di co-
rone . Quando i confratelli videro tutte quelle
cose furono molto contenti . In quel mentre la
torriera della Visitazione mi fece rimettere un
pacco per i missionarii . L'apersi e vi trovai ol-
tre a varie qualità d'immagini, un bel reliquiario
contenente reliquie di s . Francesco, di s . Giovanna
di Chantal e della B . Margarita per ciascheduno
dei missionarii ed anche uno per me . Inoltre vi
era per ciascheduno almeno una cinquantina di
ricordi preziosi del santuario e sotto un bel foglio
di carta non tanto lungo, nè largo, ma filigra-
nato, e che è accettato nelle banche di Francia,
d'Italia e d'altre parti ancora . Erano le figlie di
s . Francesco che facevano la limosina ai missio-
narii salesiani .
Alle 8 1/4 partivamo per la stazione .Ale
8,44 lasciavamo Paray-le-Monial passando per
Moulins e siam giunti a Parigi giovedì alle 5 1/4
del mattino ed alle 6 entravamo a Ménilmontant .
La giornata non era favorevole per ricevere
delle visite, malgrado gli avvisi che diedero va-
ri giornali e così fummo noi soli a goderci per
qualche ora i missionarii . Il signor Console del-
l'Equatore ci aveva pregato di annunziargli l'ar-
rivo dei viaggiatori e lo facemmo con un di-
spaccio . Ad un' ora dopo mezzo giorno arrivò
in casa per far visita ai missionarii e mettersi
alla loro disposizione . Ignorando che avessimo
una casa a Parigi, aveva già dato gli ordini al-
l'Hotel Massillon, ma fu ben contento che si tro-
vassero coi confratelli .
Un'ora dopo D . Calcagno con due altri anda-
rono a restituire la visita ; quindi in quel poco
tempo che rimaneva fecero qualche giro in città
per visitare le chiese, ad eccezione di D. Santinelli,
che, avendo voluto andare al mattino per celebrare
la santa Messa alla Madonna delle Vittorie, era
troppo stanco .
Venerdì mattina tre vetture ci condussero alla
stazione di S . Lazzaro ed alle 10,25 lasciavamo
Parigi per dirigerci verso Saint Nazaire , dove
giungemmo alle 8,10 della sera . Il piccolo omni-
bus dell'Hotel Bély ci condusse in due volte
perchè c'erano anche altri passeggieri . Alle 9 ci
mettemmo a tavola e ciascheduno fece la parte
sua, contenti perchè prima di entrare nella sala
da pranzo avevamo ricevuto la visita di quattro
Padri Endisti, che s'imbarcarono anche l'indo-
mani per Cartagena .
Alle 10 1/2 si andò a riposare, perchè l'indo-
mani mattina bisognava alzarsi presto per cele-
brare la santa Messa e prendere le ultime di-
sposizioni per la partenza . Infatti alle 8 del mat-
tino tutti avevamo celebrato nell'antica chiesa di
St. Nazaire ed alle 8 1/2 si faceva colazione,
mentre si vedevano arrivare Religiosi dello Spi-
rito Santo con quattro Suore della Congregazione
di San Paolo di Chartres che dovevano anche
partire per Caienna . Altre religiose e preti se-
colari destinati alla Martinica stavano pure
preparandosi, e tutti facevansi premura per arri-
vare a tempo .
Alle 9 andai con Don Calcagno dal Direttore
della Compagnia, che ci ricevette con tanta bontà
e ci disse aver raccomandato al capitano ed al
commissario i missionarii salesiani . Fece pren-
dere a conto della Società tutti i bagagli che
erano ancora alla stazione , mentre noi ritorna-
vamo a far le ultime provviste e prendere i con-
fratelli nella stazione . Alle 10 1/2 si saliva sul
bastimento e l'Amministrazione faceva posare in
cabina, in presenza dei missionarii, tutte le casse
che avevano portato nel viaggio e due altre casse
che erano già arrivate, di modo che in qualun-
que occasione potessero averle a loro disposi-
zione ; poi si andò a prendere possesso delle ca-
bine . Ve ne sono tre che in tutte contengono 8
posti, tutte di seguito e intieramente a disposi-
zione dei Salesiani . I posti furono presto distri-
buiti, e si andò a déjeuner.
Il Direttore della Compagnia m'aveva grazio-
samente invitato a déjeuner coi confratelli ed
accettai con piacere . Il gran concorso di passeg-
geri in prima e seconda classe faceva sì, che il
servizio si organizzava lentamente ed alle 11 1/2
non si era ancora a metà del déjeuner ; ma re-
plicati colpi di campanelli mi fecero capire che
non mi conveniva più stare . Abbracciai D . Cal-
cagno a nome di tutti e corsi in fretta a cercare
il mio cappello nella cabina . Arrivato sul ponte
il bastimento si muoveva già ed avevano riti-
rato la passarelle, ma per fortuna non avevano
ancora tolto la catena ed una dozzina di facchini
di buona volontà in poco tempo la rimisero . Ma
qualche minuto dopo non sarei più stato in tempo .
Discesi in fretta e giunto sul porto mi voltai a
contemplare quel bastimento che se ne partiva,
ma con un certo rincrescimento di essere uscito
a tempo, e l'assicuro che se questo modo di par-
tire non fosse stato di contrabbando, sarei partito
volentieri.
Non c'era più nulla che mi ritenesse a Saint
Nazaire , e dopo aver spedito un telegramma a
D . Bosco ed al Console in Parigi m'avviai verso
la stazione . Ad un'ora partii e fino ad un certo
punto potei ancora contemplare il bastimento La
France che si allontanava portando i nostri cari
confratelli . Mi fermai quattro ore a Nantes e
seguitai per Parigi finché rientrai nella nostra
Patagonia di Ménilmontant. . .
D . GIUSEPPE RONCHAIL .
IL PAPA E LE FIGLIE DI MARIA
Nell'interesse delle persone che aderirono al-
l'invito fatto due anni or sono dalla signorina
Lorenzina Mazé de La Roche di Torino a tutte

2.2 Page 12

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le Figlie di Maria dell'Orbe Cattolico per fe-
steggiare le Nozze d'Oro di Sua Santità Papa
Leone XIII, invito già inserito nel Bollettino di
quell'epoca, siamo vivamente pregati di pubblicare
la qui unita circolare, onde tutte possano godere
del vantaggio spirituale benignamente accordato
dal Santo Padre .
Ill .mo e Molto Rev .do Signore,
Il giorno 5 aprile 1888 il Santo Padre rice-
veasolnmteRaprsnzdituel
congreazidlFgeiMarstnel
mondo Cattolico, convenute in Roma dietro in-
vitodelanbDmigelaLornzMède
lR.aochediTrn,pomticedlgrnaio
In questa Udienza Sua Santità si degnava ac-
cro dare facoltà straordinaria a tutti i singoli Di-
rteoidlPUnoi,cheprsatcole
lrofetadDimostrazneplSuo
giubleoSacrdt,'impareunscil
bendizoApstlca,inudeprmlo
aud nanze, a tutte le Ascritte ai rispettivi Soda-
lzi i, previo ricevimento dei Sacramenti della Con-
fs.eionCmu
Il Sottoscritto, mentre si reca ad onore di par-
tc.eimdpVIaolrRMvS
sovranePtifcdspoznerfitadbuon
gradoel'csinpraegsicond
bdeinsta m
Della stessa S . V . Ill .ma e M.to Rev .da
Dev .mo Servo
D. BOSSATIS ANTONINO
Direttore della Pia Unione presso il Mona-
stero di Sant'Anna e della Provvidenza, Via
Consolata N. 20 - Torino.
Ex Aedibus Vaticanis - 23 aprilis 1888.
subscriptus fidem facio, vera esse quae hisce litte-
ra exprimuntur.
S.
F . DELLA VOLPE ab admissionibus .
P.S. - Affinché i Direttori e Direttrici delle
Pie Unioni delle Figlie di Maria possano infor-
mare le Consorelle circa l'Udienza suddetta ,
quanto prima ne sarà spedita una particolare ed
esatta relazione.
Coloro poi che a ricordo di questa Udienza
desiderassero avere in dono copia dell'elegante
Album offerto al S . Padre, sono pregati d'inviare
sollecitamente alla promotrice Signorina Mazè
de La Roche, via Giulio N . 20, Piazza Con-
solata, Torino, la loro adesione coll' offerta di
L . Una, anche in francobolli, onde sopperire alle
spese di franchigia postale e di spedizione . In
quest'Album , oltre all' elenco di tutte le Conso-
relle dei Pii Sodalizi che presero parte col loro
obolo alla Dimostrazione, avvi pure una finissima
zincotipia del Paliotto arazzo, un esemplare della
Dedica che venne miniata sulla pergamena sto--
rica, e l'indirizzo letto dalla promotrice al Santo
Padre nel solenne ricevimento .
I Funerali .
per la morte di D . BOSCO .
Lu (Monferrato) . I Cooperatori, circa 300, vol-
lero suffragare solennemente l' anima di Don
Bosco . Cantò la Messa il Can . Prevosto Ales-
sandro Ganora. Intervennero tutti i Canonici
della Collegiata ed i Parroci . La Società ope
raia cattolica in corpo e colla propria bandiera
La chiesa era stipatissima di gente .
Lucca : Solenni funerali nella Parrocchia di San
Pietro Somaldi. S . E . Mons . Nicola Ghilardi
Arcivescovo di Lucca celebrò la Messa della Co-
munità e distribuì la S . Comunione ai giovanetti
dell'Oratorio ed ai numerosi fedeli accorsi a
pregare per l'anima del comun Padre ed amico .
Alle 10 celebrò pontificalmente la Messa so-
lenne l'Ill .mo e M . R . Sig . Luigi Frosini Can .
della Metropolitana e dai giovanetti dell'Oratorio
venne cantata la Messa funebre di Monsig .
Cagliero . Disse l'elogio del caro estinto il
M . Rev . Sig . D . Jacopo Bassi parroco di Fiano,
il quale, colla sua parola piena di verità e di
caldo affetto, commosse tutti i cuori . La reli-
giosa funzione ebbe termine alla sera colla
recita dell'Ufficio dei Morti , la Benedizione
col SS . Sacramento ed i mesti suoni della
fanfara dell'Oratorio . Lo straordinario concorso
della popolazione della città e della campagna,
dei benemeriti Cooperatori e l' intervento di
molte illustri persone, mostrò in quel giorno
quanto vivo sia nei Lucchesi l'affetto verso il
gran Benefattore della gioventù .
Ad onorare D . Bosco volle pure accorrere il
Municipio, il quale con atto gentile mise a
disposizione dei Salesiani il magnifico catafalco
che si ergeva nel mezzo della Chiesa, ornata di
ricchi drappi ; e fregiato all'intorno di bellis-
sime iscrizioni, che dettava il M . Rev . Sig.
Prof. Giuliano Petrucci . Una di esse parlava
così :
CON LA FERVIDA FEDE, COI SANTI COSTUMI
CON GLI AUREI SCRITTI COLL'EFFICACE PAROLA
NOBILITANDO L'UMILE NASCIMENTO
FU SALUTATO, APOSTOLO NOVELLO
DEL CALASANZIO, DEL DE' PAOLI, DEL SALES
EMULATORE GLORIOS.O
Lusigliè (Ivrea) : Questo piccolo paesello, per
cura del suo parroco, D. Carlo Gioannini, coo-
peratore salesiano, ha dimostrato di amar molto
D . Bosco col fare pel riposo dell'anima sua due
funerali . Uno di settima, molto solenne, e poi
un altro più modesto di trigesima col concorso
di tutta la popolazione .
Malines (Belgio) : Nella chiesa dei Padri Re-
colets si fece un gran funerale di trigesima .
Ricordiamo con la massima riconoscenza questo
atto pietoso che i religiosi e cooperatori sale-
siani vollero fare in suffragio dell' anima del
nostro ven . Superiore . Un'ottima signora, fa-
cendo appello alle anime pie trovò con che
rendere quella funzione splendidissima . E Don
Bosco aveva mostrato d' amare con particolare
affetto quel cattolico paese e tanto industrioso .
Perché prima di coricarsi, per non rialzarsi mai

2.3 Page 13

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più, aveva acconsentito di aprire un asilo di orfa-
nelli a Liegi, per le premurose sollecitudini
del ven . Vescovo di quella città . E fu questa
l'ultima casa che Egli raccomandò a' suoi figli,
dove speriamo ci accompagnerà con la sua
benedizione dal cielo .
Marsala (Sicilia) . Il R .do D . Sebastiano Alagna
con gli altri Cooperatori cantò messa solenne
ed esequie per l'anima di D . Bosco .
Marsiglia (Francia) ; Solenni e splendidi fune-
rali si fecero nella chiesa di S . Giuseppe, una
delle più belle e più vaste di quella città . Il
veneratissimo Pastore della Diocesi assisteva,
circondato da numerosissimo ed eletto Clero .
Moltissimi canonici, quasi tutti i parroci della
città, tutti gli ordini religiosi rappresentati ;
nell'assistenza numerosissima le più nobili fa-
miglie di Marsiglia , in una parola un vero
trionfo per l'umile apostolo della gioventù .
Mazzarino (Sicilia) : Nella chiesa, che già era
dei Gesuiti, per cura dei Cooperatori Salesiani,
fu cantata una messa solenne, per non mancare,
come si esprimono, di rendere questo contras-
segno di affetto alla imperitura memoria del-
l'amico costante della gioventù .
Milano : per cura della gioventù cattolica del
Circolo dei SS . Ambrogio e Carlo si fece un
gran funerale nella chiesa della Madonna delle
Grazie, ove D . Bosco due anni prima, andando
da Torino, a prendere, come dicea, il commiato
da quel venerando Arcivescovo, erasi recato
per far una conferenza per le sue missioni .
Celebrò il Prevosto di S . Vittore al Corpo,
D . Ermenegildo Pogliani, e ne disse le lodi
D . Carlo Locatelli, prep . parr . di S . Satiro,
cooperatore salesiano, legato al defunto per
tanti titoli di cristiana carità . Il popolo fu nu-
merosissimo , e vari Istituti ed Associazioni e
Circoli cattolici della città e molti Cooperatori
salesiani, sacerdoti e laici della Diocesi . Com-
mosse fra gli altri la vista del celebre storico
italiano Cesare Cantù, che, malgrado l'avanza-
tissima età, volle unirsi a tanti divoti, per pre-
gare la pace di Dio a colui, che egli amava .
Tenero oltre ogni dire, elegante e nello stesso
tempo affettuoso fu il discorso funebre . Parlò
del a fede di D.Bosc,hemAbrao,l
rese padre di una moltitudine di giovani, di
infelici, di bisognosi d' ogni maniera, di genti
diverse . Patrem multarum gentium, come
disse Dio di Abramo (Genesi, 17) . Tra le altre
cose l'oratore narrò, come un dì s'incontrò con
D . Bosco e l'Arcivescovo di Milano, al santuario
di Crea, in Monferrato, dove pure l'avevano rag-
giunto i giovani del nostro Collegio di Penango .
« Era bella, come la sua anima, serena ,
splendida l' atmosfera un dì, che su pei colli
che conducono con facile ascesa al santuario
della Vergine, saliva un drappello di giovani,
e venuti là al sommo dell'erta, ove, miracolo
d'arte, s' erge una cappella che dal Paradiso
prende il nome, faceva echeggiare un canto
alla Vergine Ausiliatrice, e pioveva quell' ar-
monia pel sottostante colle per i cui dolci de-
clivi passeggiava un venerando vecchio, un
Pastore d'illustre chiesa d'Italia . Ed allorché
anche il vegliardo ebbe guadagnato quell'erta, e
si trovò con quei giulivi garzoni, l'inno si ripeté
alla Vergine Ausiliatrice ed al Paradiso, e insieme
il plauso al lor padre, e discendea quel grido
Viva! giù per la valle . E contemplavo quella
letizia d'atmosfera serena, e mi ricordava d'al-
lorché ebbi per alcun tempo (1) comuni i
giorni col padre di quei figli, e quella serenità
del cielo dicevami anche una volta la sere-
nità dell' animo suo . . . e quel santuario era la
Madonna di Crea e quel Pastore il nostro Pa-
store, e quel gruppo di giovani erano i figli
di D . Bosco che sciamavano Viva ! »
Anche i professori di violino in buon numero
pregati d'accompagnare la gran messa, lo vol-
lero fare gratuitamente, contenti di partecipare
a quella spontanea manifestazione d'amore verso
D . Bosco . Essi, i cantori, e quanti resero così
bella e così degna di Milano quella pia fun-
zione, e specialmente il maestro Galli , si ab-
biano tutta la nostra riconoscenza coi più sin-
ceri atti di ringraziamento .
LE TIPOGRAFIE SALESIANE .
Fin dall'anno 1883, in queste medesime co-
lonne del Bollettino Salesiano, il nostro compianto
e sempre venerato D . Bosco esponeva ai bene-
meriti Cooperatori e Cooperatrici Salesiani
quanto, mercè la diffusione della buona stampa,
egli erasi studiato di operare, specialmente a
pro' della gioventù abbandonata. Nel dicembre
poi del 1885 noi stessi soggiungevamo nel me-
desimo periodico, che la nostra Tipografia di
Torino si era ampliata, del che rendevamo
grazie alla Divina Provvidenza, la quale di
continuo inspirò ai prelodati nostri benefattori
d'esserci larghi di aiuti, di soccorsi e di con-
siglio .
Oggi ci è pur caro di ripetere le nostre vive
azioni di grazie a Dio ed a Maria Ausilia-
trice, e di annunziare che, per il lato tipogra-
fico, l'opera veramente provvidenziale dell'amato
D . Bosco è compiuta . Chè oltre all'ampliamento
della Salesiana principale, di Torino, fornita di
dieci grandi macchine da stampa delle meglio per-
fezionate, e delle succursali di S. Pier d'Arena
e di S. Benigno Canavese, altre sei tipografie
col complessivo lavoro di ben quarantacinque
macchine sono state impiantate negli Ospizi ed
Orfanotrofi Salesiani d'Europa e di America,
tutte poi dotate di copiosi caratteri e fregi d'ogni
specie, e perfezionatamente lavorati nella fon-
deria annessa alla nostra Salesiana centrale
dell'Oratorio di Torino . Ed affinchè un ma-
teriale di tal fatta fosse efficacemente produt-
(1) Il R .do D . Locatelli allude al tempo, che per causa
di studi, stette ospite nostro graditissimo all'Oratorio di
Torino .

2.4 Page 14

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tivo, intese pure il nostro dilettissimo D. Bosco
a dare l'ultima mano alla nostra Cartiera in
Mathi Torinese, provvedendola di tutti i più
perfetti mezzi meccanici, a ffinchè le nove tipo-
grafie salesiane per la fabbricazione e per la
provvista della carta non sottostessero alle esi-
genze di una concorrenza, spesso piena di peri-
coli e talvolta anche rovinosa .
Si è in tal modo che per noi si potè au-
mentare il numero de' giovani ricoverati, che
all'arte tipografica ed alle affini intendono de-
dicarsi; è in tal maniera che le nostre pub-
blicazioni, massime le recenti, (alcune delle quali
si ebbero encomii dagli intelligenti, incorag-
giamento e premii in pubbliche Mostre sì ita-
liane come straniere, tuttochè opera dei nostri
giovani allievi), possono, a giudizio di persone
competenti, reggere al confronto delle più ri-
putate che ci vengono d'oltr'alpe e d'oltre mare .
I quali fatti, se dimostrano con quanta cura
noi c'industriamo di crescere e di educare buoni
ed attenti compositori, fonditori e macchinisti
tipografi, sono eziandio prova manifesta che
noi possiamo dare alla luce libri con maggior
economia di spesa e miglior nitidezza di stampa,
siccome fanno fede le copiose edizioni d' opere
anche di lunga lena, uscite in questi anni
coi nostri tipi .
Coll'aiuto di Dio, pervenuti a questo grado,
e nello scopo di rendere sempre più produttivi
i mezzi di cui ora possiamo disporre, ci venne
in pensiero di rivolgere un caldo appello a tútti
i nostri buoni Cooperatori e Benefattori, af-
finchè a noi si degnino far capo per la pub-
blicazione dei loro scritti o per qualsivoglia
lavoro tipografico di amministrazione bancaria ,
ferroviaria , industriale , commerciale e simili.
Siccome poi ad ogni nostra tipografia, e spe-
cialmente a questa di Torino, va annesso un
laboratorio da legatori, fornito di tutti gli at-
trezzi necessarii pelpronteflicsgumnto
d'ogni genere di legatura, così nutriamo fiducia
di incontrare il generai gradimento . e ci sa-
rebbe discaro che i nostri Benefattori coope-
rassero eziandio presso i loro amici e conoscenti
per procurarci altri lavori .
Già l'Episcopato, gran parte del Clero ed
uomini preclari nelle lettere e nelle scienze, pei
quali tutti non verrà meno giammai la nostra
affettuosa riconoscenza, onorarono de' loro la-
vori la tipografia Salesiana di D . Bosco la
quale con ogni studio ed agevolezza si sforza
di secondare le loro brame e di rispondere ai
loro desiderii . Dobbiamo però aggiungere che
ora più che mai siamo in grado di condurre
a fine colla massima celerità, eleganza, niti-
dezza e con somma facilitazione nei prezzi,
Nè crediamo qui fuor di luogo richia-
mare alla mente dei benevoli nostri commit-
tenti, che la retribuzione modica del prezzo di
stampa non è altro che il puro necessario per
sostentare, nutrire e vestire più migliaia di
giovanetti, figli del povero popolo, per lo più
orfanelli abbandonati e derelitti, sottratti in
tempo ai pericoli di una precoce corruttela o
della prigione, i quali abbisognano e del pane
dell'anima e di quello del corpo . '
Vuolsi eziandio avvertire che la nostra Li-
breria Salesiana può agevolare agli autori la
vendita delle loro opere da noi edite, mercè i
numerosi corrispondenti che essa novera in I-
talia ed all'estero, potendo disporre ancora di
molteplici mezzi di mensuale pubblicazione .
Il modesto sconto da convenirsi per sopperire
alle spese d' annunzi, di cancelleria, di posta
e di magazzino, per quelle opere che si lasciano
alla medesima in deposito per la vendita, è
ampiamente compensato dalla maggior facilità
e celerità dello smercio, che in pari tempo as-
sicura all'autore un certo beneficio .
Così proseguiremo a contribuire ognora alla
maggior diffusione della buona stampa, ed in
una a porre un argine, per quanto è nelle no-
stre forze, alla fiumana irrompente, con cui i
perversi si sforzano di rovinare la società, spe-
cialmente la povera gioventù, che vuol essere
allontanata da quei pascoli micidiali, dai quali
essa ritrae succhi di morte precoce. Certo poi
i nostri benemeriti Cooperatori e Cooperatrici,
coll'adoperarsi alla diffusione della verità e
della vita, appresteranno soccorso eziandio a
tanti orfani indigenti, i quali colle loro pre-
ghiere non cesseranno dall'invocare dal Cielo
sui loro Benefattori le più elette benedizioni .
RITRATTO DI D. BOSCO.
Presso la libreria Salesiana si vende un'assai
bella fotolitografiarapesntlvra
salma di D . Bosco nel modo col quale fu esposta
nella sua camera e nella cappella ardente . La
calma serena di un profondo riposo, il riposo
della morte, fa un singolare contrasto coll'idea
che abbiamo dell'immensa attività della sua vita
e ci ripete che il meritato eterno riposo del
giusto è premio solamente di chi si tenne ognor
stretto a Gesù Crocifisso e lavorò unicamente
per la sua gloria . Questo ritratto vale 10 cente-
simi la copia .

2.5 Page 15

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TORINO, S . Benigno Can ., Lucea - TIPOGRAFIA E LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
Marietta, ossia le veri sorgenti della vita nel secolo XIX . Racconto . Opera premiata ad un con-
corso : 1884 . - Un vol . in-16°, di pagine 535
(E) L. 2 00
Le sorgenti della vita, delle quali tratta questo volume, sono i Sacramenti della Penitenza e della SS . Eucaristia. Marietta che è la
protagonista del racconto, è una signorina torinese, devotissima di Maria SS . Consolatrice. È un libro d'amena ed utilissima lettura . Le-
gato in tela, una strenna o ricordo della Prima Comunione tra i migliori .
L'Immacolata Concezione . Storia, combattimenti e trionfi dell'opera di Dio a Lourdes . - Un volume
in-16° grande di pagine 275
(E) » 1 00
Il titolo rivela lo scopo dell' autore, far conoscere ed ammirare le opere di Dio per l' intercessione di Maria SS . Immacolata a Lourdes,
ecco il santo scopo a cui mira l'autore . Si raccomanda specialmente ai divoti dell' Immacolata Concezione di Maria SS .
Berto ossia gli angeli della terra .- Lamenti e conforti di quei che li piangono. - Un vol. in-16°
grande di pagine 100
(E) » 0 50
È una lettura amenissima per tutti, ma specialmente per le mamme, alle quali vennero rapiti dalla morte i loro bimbi . Più che amena,
è per esse consolante .
Crispino, ossia un mezzo infallibile per far fortuna . Racconto . -un voi . in-16° gr . p . 40 (E) » 0 20
Il nome stesso di Crispino indica che il libro è rivolto alla classe operaia, essendo S . Crispino il protettore dei calzolai .
Il Crispino tratteggiato dal nostro autore è un buon calzolaio, che nell'amore di formare se stesso ed in quello di formare scar g e,
nell'economia del tempo e della materia dell'arte ed in quella del danaro, in una moglie come si deve, trovò il mezzo infallibile di for-
marsi una fortuna .
E il rosario, Menieo ? ossia l'Enciclica di sua santità Leone XIII sul SS . Rosario spiegata al popolo .
- Un volume in-16° piccolo di pagine 64
.
.
. . (E) » 0 20
Roma e Lourdes, ossia Babbo e mamma c'invitano al rosario : Considerazione sull'Enciclica di
SS . Papa Leone XIII, 13 Settembre 1883 per la dedicazione del mese di Ottobre alla madonna del
Rosario e sulla Storia di nostra Signora di Lourdes . - Un vol . in-16° piccolo di pag . 64 (E) » 0 20
Nel .)fenico, in forma dialo=ica, viene spiegata l' Enciclica sul santo Rosario . In Roma e Lourdes viene invece invitato il popolo alla
recita del S . Rosario, e ciò mediante dieci considerazioni nelle quali si dimostrano i pregi suoi ed i vantaggi che esso arreca ai fedeli che
lo recitano .
Clarina, ossia il terzo Ordine secolare di S . Francesco d'Assisi difeso e spiegato coll'aggiunta
del Cerimoniale della S . Sede . - Un vol in-16° piccolo di pagine 160
(E) » 0 50
Non occorre accennare che la Clarina piglia da S . Chiara che è quindi una discepola di S . Francesco d'Assisi, la quale mira natural- ;
mente a difendere ed a spiegare il pensiero del suo santo maestro nella sua Istituzione del Terz'Ordine Francescano .
Da Roma a Torino, ossia il cardinale Alimonda nuovo Arcivescovo di Torino . - Un volume in-16°
piccolo di pagine 64
(E) » 0 15
Questo libretto mira a far conoscere il Cardinale Alimonda . Ma non si limita a far conoscere l'Alimonda, ma far conoscere che cosa
sia un Cardinale, un Arcivescovo, un Primate, un Patriarca e fa ammirare lo spettacolo imponente della società modello che è la Chiesa
Cattolica .
Perché vi son sempre Vescovi ? - Un vol . in-32° di pagine 92
(E) » 0 25
Come nel Cardinale Ali onda l'Autore fa c Qnoscere che cosa sia un Arcivescovo, così in questo fa conoscere che cosia sia un Vescovo
d'onde provengono e come devonsi onorare dai fedeli . Si diffonda specialmente In occasione di consacrazione o di entrata in Diocesi di Vescovi .
Perchè vi son sempre preti 9 ossia l'origine dei veri amici del popolo .- Un vol . in-32° p . 80 (E) » 0 25
Istruisce il popolo sul Sacro Ordine, sugli Ordini dell'Ostiariato, Lettorato, Esercitato, Accolitato ; Suddiaconato, Diaconato e Presbi-
terato, e sui vantaggi di questo Sacramento alla società . Serve come ricordo da distribuirsi in occasione di sacre ordinazioni .
L'Elisir di lunga vita. Un volume in-32° di pagine 88
(E) » 0 25
'L'Elisir offerto da D . Vige è di quello che dà vigore allo spirito, ed i padri e madri di famiglia che amano assicurare lunga vita
allA propria figlinolanza ne facciano acquisto tutti i giorni, ife bevano un poco, ne diano a bere alla prole ; ma continuino per parecchi
anni tino a clic la veggano ben costituita, robusta nella virtù ed assicureranno lunga vita .
Perché vi è sempre il Papa ? ossia un miracolo vivente in pieno secolo XIX . - Un volume in-32°
di pagine 190
(E) » 0 50
Il eh . Aiu,rre con istile piano e popolare tratta le quistioni principali che riguardano la chiesa e il Papa . Auguriamo a questo ottimo
libretto la più grande diffusione particolarmente tra le mani del popolo.
Dalla Cie ifrs Cattolica.
Vita di santa Giulia Vergine e Martire, raccontata al popolo . - Un vol . in-32° p . 78 (E) » 0 25
Il cervo alla fontana, ossia il fedele cristiano al S . Cuore di Gesù . - Un volume in-32° di pa-
gine 31
(E) » 0 10
Tutti soldati, ossia la guardia d'onore al Sacro Cuore di Gesù . - Un vol in-22° pag. 36 (E) » 0 05
Opuscoli a 5 Centesimi - Al 100 L . 4
Tutti i libri di questo autore, sotto forma di dialogo o di racconto o di scena, mirano a catechizzare il lettore . In questi opuscoli
poi offre un ricordo istruttivo per varie circostanze, come si rivela dallo stesso titolo .
Invito al Catechismo . Opuscolo in-32°, di pagine 16
(E) » 0 05
Non lavorate alla festa. Opuscolo in-32° di pagine 16
(E) » 0 05
Rispettate le chiese . Opuscolo ìn-32 ° di pagine 16
(E) » 0 05
Il nuovo giubileo del 1886 spiegato, pagine 16
(E) » 0 05
Ricordo della cresima . - Opuscolo in 32° di pagine 16
. (E) » 0 05
Il vero anticolerico, ossia nozioni, rimedi, prime cure e s'intomi particolari del colera . - Opuscoletto
di pagine 30
Guida al campo santo . - Opuscolo di pag . 16
(E) » 0 05
(E) » 0 05
Ricordi di perseveranza esposti in una sola grande pagella, sormontata dall'immagine del Cuore dol-
cissimo di Maria . - Copie cento .
(D) » 1 50
Il vero segreto per esser felice, ossia ricordi di perseveranza . - Opusc . di pag . 16 (E) » 0 05
Santificate la festa . - Opuscolo di pagine 16
(E) » 0 05
Pace a questa casa e a tutti coloro che vi dimorano, ossia la benedizione delle case a Pasqua
- Opuscolo di pagine 16
(E) » 0 05

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TURINO - S . Benigno Can .
LIBRERIA SALESIANA - Roma S. PIER d'ARENA
ULTIME PUBBLICAZIONI
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L a Pace del Cuore
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