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LIBRERIA SALESIANA - TORINO
Tolle et lege! Tolle et lege!
OPPORTUNITÀ PE+R IL MESE DI LUGLIO
IL CRISTIANO
GUIDATO
ALZA VIRTÙ E1D AI,LA CIVILTÀ
SECONDO Lo SPIRITO
DI S . VINCENZO DE' P .AOLI
PEL SAC .
GIOVANNI BOSCO
ELliz. terza, un vol. in-32° di pag . 236 . Cent . 30.
Ogni giorno del mese ha un tratto della vita di S . Vincenzo o una virtù proposta alla meditazione
dei devoti, e dopo della meditazione è segnato un'Ossequio da praticarsi in onore del Maestro della
Carità ed a vantaggio delle anime . Nel leggere quelle pagine ci abbiamo sentito scendere sul cuore
un poco di quella calma che il mondo non sa, nè può dare, e se la nostra condizione è simile a
quella di tutti i cristiani ne' miserissimi tempi che corrono, li esortiamo a scegliersi come compagno
il libro del D . Bosco, nostro amico e degno della nostra ammirazione .
(L'Eco di Lourdes) .
. . . Altro opuscolo mirabile utilissimo per eccitare ad una attività virtuosamente generosa qualunque
cristiano, che intenda esser tale di fatto, non di mere parole .
(L'Ape Ligure) .
C'est là une ocuvre due à la piume féconde de D . Bosco, cet homme si éminent par sa charité .
L'auteur offre à l'imitation des fidèles Saint-Vincent de Paul, dont il retrace la vie avec une affection
tonte filiale .
La vie d'un martyr de la charitd, écrite par un héros de la charité, ne saurait manquer d' étre .
émouvante et surtout édifiante . Or, telle cst l'muvre que Dom Bosco vient de publier (Feuille d'Aoste) .
Ecco un altro libretto dell' aurea penna dell'infaticabile D . Bosco ! Fa egli mcstieri che noi ne
dimostriamo i pregi e lo raccomandiamo ai nostri lettori? Ci limitiamo quindi ad annunziarlo ed a
far voti che abbia la più larga diffusione nel popolo .
(Il Fedele di Lucca) .

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TORINO, S . Benigno Canav ., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
ULTIME NOVITÀ RELIGIOSE.
IL SACRO . CUORE DI GESÙ
immagine tirata su zincotipia .
X N. 1 . Formato di cent . 6
7 non compreso il margine . Al cent . L . (E) 2 -
N. 2. -
- 8 X 10
-
-
- »(E) 3 -
N. 3 . -
- 11 X 13
-
-
- »(E) 4 --
Tutte e tre portano stampate la promessa alla B . M . Alacoque : « Le persone, elio propa-
gheranno questa divozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, e non ne sarà cancel-
lato giammai», e la giaculatoria indulgenziata : « 0 Gesù, mite ed umile di cuore : Fate il mio cuore
simile al vostro » .
Servono per propagare la divozione al S . Cuore e specialmente come Ricordo del mese di
Giugno .
RICORDINO DEL XV CENTENARIO DEL BATTESIMO DI S. AGOSTINO. Immagine
di S . Agostino e Preghiera a lui diretta, arricchita dal Santo
Padre Leone XIII di 300 giorni d'indulgenza il 24 Marzo 1887
Al cento
» (E) 1 -
RITRATTO DI DON BOSCO
zincotipia su carta fina .
v . X X 1 . Formato di cent . 6 8 della figura e di 13 18 della carta L . (E) - 5
N. 2. -
- 7 X 10
-
15X22
- »(E)- 5
3. -
- 9 X 13
-
18X25
- »(E)- 5
~1 . 4 . -
- 9 X 13
-
19 X 27
- »(E)- 5
5. -
- 10 X 16
-
22X31
- » (E) 0 10
6. -
- 12 X 20
-
28 X 37
- » (E) 0 15
i~ . 7 . -
-15X25
-
31 X 45
- » (E) 0 20
~; . 8 . -
- 19 X 29
-
36 X 51
- » (E) 0 30
9. -
- 23 X 36
-
44 X 54
- » (E) 0 40
X . 10 . -
- 29 X 44
-
50 X 66
- » (E) 0 50
ATTESTATO DI MERITO scolastico per un giovane che frequenti rego-
larmente la scuola nel corso del mese .
X Elegante cromotipia, formato di cent . 25
34
.
L . (E) 0 20

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ANNO XI - N . 6 .
Esce una volta al mese.
GIUGNO 1887
DIREZION E nell'Oratorio Salesiano - Via Cottoleng o, N . 32, TORINO
Sommario - Festa in Roma per la Consacrazione della
Chiesa del S . Cuore di Gesù. - Invito Sacro del Cardi-
nale Vicario - Collaudo dell' Organo - D. Bosco
presso il Papa - Consacrazione - Descrizione della
Chiesa - Le feste - Le Conferenze - Da Torino a Roma
- D . Bosco a Genova - Il Teologo Margotti - La
Guardia d'onore - I Missionarii Salesiani nel Chilì -
Partenza dei Missionarii Salesiani pel Chilì- Sacra Fun-
zione per la partenza - Gravissimo pericolo incorso da
Monsig. Giovanni Cagliero - Conferenza Salesiana in
Firenze .
FESTA IN ROMA
per la Consacrazione
DELLA CHIESA DEL S . CUORE DI GESU' .
Il mese di maggio del 1887 andrà me-
morando per la solennità della Chiesa del
S. Cuore di Gesù in Roma .
Questa venne ideata da Papa Pio IX di
felice memoria, che ne comperò il suolo e
ne cominciò i lavori . Nel secondo anno del
suo Pontificato, cioè nell'agosto del 1879,
il gloriosamente regnante Leone XIII ne
faceva collocare la pietra fondamentale, e
poco dopo, pieno di fiducia nello zelo e
nell'operosità di D . Bosco, affidava a lui la
cura di proseguire e condurre a termine
il sacro edifizio . Don Bosco non solamente
accettava il glorioso cómpito, ma, appog-
giato alla divina Provvidenza e confortato
dalla benedizione del Vicario di Gesù Cristo, ;
acquistava ancora del terreno attiguo , fa-
ceva modificare alquanto il primo disegno
della chiesa, e la rendeva più ampia e ca-
pace di, meglio soddisfare ai bisogni reli-
giosi della circostante popolazione ognora
crescente .
Per compiere una tale opera non man-
carono a D. Bosco i soccorsi dei cattolici
non solo dell'Italia e specialmente della
Francia , ma di altre nazioni d'Europa e
fin dall'America. La maestosa facciata è
dovuta alla munificenza di Leone XIII , e
le Diocesi italiane, secondo l'appello del-
l'Eminentissimo Cardinale Ali monda, ga-
reggiarono nel somministrare al Capo della
Chiesa i mezzi onde far fronte all'ingen-
tissima spesa. Vi spicca in mezzo una bel-
lissima iscrizione, la quale in elegante la-
tino dice che il tempio fu cominciato da
Pio IX, eretto per cura dei Salesiani col-
l'elemosina dei divoti del S . Cuore, e che
il frontone venne costrutto e adorno per
la munificenza di Leone XIII, con nuovi
sussidii della cattolica pietà.
L'iscrizione venne approvata dall'augusto
Pontefice, e forse anche per intiero com-

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posta da lui medesimo, espertissimo nella
lingua del Lazio . Essa è del tenore se-
guente
TEMPLVM . SACROSANTI . CORDIS . IESV
A . PIO . IX . PONT. MAX .
SOLO . EMPTO . INCHOATVM
SODALES . SALESIANI
CVLTORVM . EIVSDEM . SS. CORDIS
STUDIO . ET . CONLATIONE
ESIGENDVM
MVNIFICENTIA . LEONIS . XIII
ET , NOVIS . PIORVM . SVBSIDIIS
FRONTE . ADSTRVCTA . CVLTVQUE . ADDITO
PERFICIENDVM . CVRARVNT
ANNO . CH . M .DCCC .LXXXVII.
Invito Sacro del Cardinal Vicario .
Alcuni giorni prima della consacrazione della
Chiesa il Cardinale Vicario di Roma faceva pub-
blicare il seguente Avviso sacro .
« Il giorno 14 del corrente mese di maggio
si aprirà al pubblico e verrà solennemente con-
sacrata la nuova chiesa parocchiale del S Cuore
di Gesù al Castro Pretorio, per la erezione della
quale, come a santuario universale, concorse colle
sue offerte tutto l' orbe cattolico . Deve essere
quindi motivo di santo giubilo per tutti i catto-
lici, e pei Romani in ispecie, il vedere che dopo
dieci anni di lavoro, di stenti e di difficoltà grandi,
sia finalmente compiuto questo grande edifizio ;
voto di tante anime pie e di questo Cuore ado-
rabile divotissime . Restano, è vero, a compiersi
parecchi altari e varie decorazioni, ma la popo-
lazione sempre crescente dei nuovi quartieri in
questa regione esigeva che , rotto ogni indugio,
si sospendesse ogni lavoro, che al sacro tempio
può accrescere lustro e splendore, ma che non è
assolutamente necessario, per dare in chiesa più
ampia comodità ai fedeli di attendere ai loro do-
veri religiosi. E se parecchi lavori resteranno a
compiersi, i buoni Romani e quanti zelano la
gloria di Dio troveranno nel loro fervore un
nuovo incentivo ad accorrere colle loro elemosine,
perchè presto sia il sacro tempio di ogni cosa
necessario al culto provveduto, e sia esso meno
indegno di quel Dio che sta per venire ad abi-
tarvi colla sua amorosa presenza . (Qui, esposto
l'orario delle sacre funzioni concludevasi)
Romani ! La vostra pietà a tutti nota , e la
vostra speciale divozione al SS . Cuore di Gesù,
è sufficiente caparra della vostra affluenza a questo
nuovo santuario, del quale, come dal trono della
sua misericordia , il Cuor di Gesù si prepara a
spandere torrenti di grazie e di benedizioni su
voi, sui vostri figli e sulle vostre famiglie .
Roma 2 maggio 1887 .
Visto si approva dal Vicariato
L . M. Card. Vic.
Collaudo dell' Organo .
Nei giorni 12 e 13 dalle 9 alle 12 ant . e dalle
3 alle 6 pom . ebbe luogo il collaudo dell'organo .
Maestri collaudatori sono stati i signori cav . Pe-
trali Vincenzo da Bergamo, professore del liceo
musicale di Pesaro, il cav . Remigio Renzi, primo
organista della Basilica Vaticana , e il cav. An-
tonio Bersano , già alunno di D . Bosco ed ora
organista della Metropolitana di Torino . Furono
eseguite le più svariate e difficili melodie sinfo-
niche . Nel pomeriggio il comm . Moriconi ha dì-
rette alcune sue cantate egregiamente, quantun-
que l' improvvisa malattia del tenore Bonucci
l' abbia costretto a cambiare il programma an-
nunziato . Moltissima gente assistette al collaudo .
L'intuonazione e la robustezza dello strumento ,
adatto in tutto alla vastità della chiesa, confer-
marono il valore artistico del cav . Bernasconi di
Varese costruttore di altri centoventi organi, i
quali tutti hanno fatto eccellente riuscita, sì in
Italia che all'estero . I più distinti professori re-
starono ammirati dell'ottimo congegno meccanico
e della perfezione dei registri modulanti le varie
intuonazioni delle canne che sono oltre 3000 . E
un organo veramente magnifico e fa onore al-
l'illustre artista che l'ha fabbricato .
D. Bosco presso il Papa .
Il giorno 13 il Santo Padre ammetteva in
udienza privata, nelle ore pomeridiane, il nostro
D . Bosco , e gli domandava affettuosamente no-
tizie dei giovani delle case e delle missioni sa-
lesiane . .Diede quindi la sua benedizione aposto-
lica, dichiarando come intendesse estenderla ai
Cooperatori, massime a quelli che concorsero a
l'erezione della chiesa del Sacro Cuore, a tutti i
singoli soci della Pia Società Salesiana, ai gio-
vanetti alle loro cure affidati ed ai loro parenti
ed amici. L' udienza era durata circa tre quarti
d'ora, e in sul finire di questa erano ammessi ai
bacio del piede il Rev . Sig . D . Rua Michele ,
Vicario generale di D . Bosco ed il segretario
dello stesso D . Bosco, ai quali Sua Santità indi-
rizzò parole di grande benevolenza .
Il Sommo Pontefice aveva già benignamente
concesso un'indulgenza plenaria da lucrarsi in uno
dei giorni durante le feste della dedicazione della
chiesa del Sacro Cuore a chi confessato e comu-
nicato visitasse il detto tempio, pregando pel
Sommo Pontefice e pei bisogni di S . Chiesa, e
l'indulgenza di 7 anni e 7 quarantene per ciascun
giorno .
Consacrazione .
Il giorno 13 alle ore 9 di sera facevasi l'espo-
sizione delle reliquie dei santi Pietro e Paolo,
Francesco, Jacopo e Lorenzo martire, da collo-
carsi all'indomani nell'altar maggiore. Il 14 mag-
gio il Cardinale Vicario consacrò solennemente

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la nuova chiesa presente Don Bosco . Assiste-
vano pure altri illustri personaggi ed un gran
numero d'invitati : durante la messa celebrata
dal Rev. Parroco D . Dalmazzo Francesco alle 12
e 1/2 pomeridiane suonò il nuovo organo, il cui
effetto fu stupendo . Dopo questa ne furono cele-
brate due altre. Alle 5 ebbero luogo i Vespri
Pontificati da Mons . Giulio Lenti Arciv . di Lida,
Vicegerente di Roma . Grande fu la meraviglia
del popolo e dei distintissimi personaggi del Clero
e del Laicato quando per la prima volta si af-
follarono nell'insigne monumento . Proclamavano
essere la chiesa degna di Roma e delle nobilis-
sime tradizioni dell' arte cristiana.
Descrizione della Chiesa .
Di questa è stato autore il conte Francesco Ve-
s.pigna,rchteodiSarPlzApostic
Essa ha tre navate sullo stile del Rinascimento,
ha la forma di basilica, ed è stata eseguita ricchis-
simamente per le decorazioni e gli ornamenti .
L'opera architettonica è completamente terminata,
molte pitture e stucchi non si sono potuti con-
durre a termine . Quello però che si vede già nella
navata sinistra compiuta e nella cupola fa capire
la splendidezza che avrà il sacro tempio, quando
sarà tutto terminato .
La cupola, di una intonazione splendida, ar-
moniosa, di una forma svelta, è stata stupenda-
mente dipinta dal Monti, il quale vi ha rappre-
sentato la glorificazione del Sacro Cuore.Il
Salvatore, una figura finissima, stupenda per
atteggiamento e verità di movenze , mostra il
suo Cuore infiammato alle due sante vergini,
Margherita Alacoque e Catterina di Racconigi, le
quali con volto irradiato da luce celeste, estatiche
e confuse nel tempo stesso dalla bontà del Salva-
tore, figgono gli occhi desiosi nel Cuore di lui .
Completano il gruppo numerosi angeli, recanti
altri gli emblemi della Passione, altri i gigli di
purità, altri chini in atto di adorazione, e sera-
fini con musicali istrumenti, accennanti alla glo-
rificazione del Sacro Cuore . Attorno a questo
gruppo, splendido per unità di concetto, per fi-
nezza di fattura, smagliante per le tinte, sono
dipinte altre immagini . S . Francesco di Sales,
orante, ha intorno a sè degli angeli, i quali pre-
sentano le opere da esso vergate ; Santa Teresa,
col volto infiammato dall'ardentissimo amore pel
Sacro Cuore ; S . Bernardo, che porge il suo uf-
fi;zSoandeBlrcCuSina,
recante la tavola col Nome di Gesù ; Sant' Ago-
stino ; San Francesco di Assisi, che ha ai lati un
istrumento musicale, in memoria della serafica
visione di lui ; e infine San Luigi Gonzaga , il
celeste patrono .della gioventù . L'impressione di
questa glorificazione del Cuore di Gesù, è quella
che si prova davanti le migliori opere dei nostri
più illustri pittori, ed un gran merito del Monti
è quello. di aver saputo giustamente adattare,
con la purezza delle linee, con l'unità e vivezza
delle tinte, la santità e la religiosità del soggetto .
I quattro pennacchi della cupola sono dipinti
dal valente pittore Caroselli , il quale vi ha raf-
figurato i quattro profeti maggiori, Davide, Ge-
remia, Isaia e Daniele . Il Caroselli nelle movenze
e nelle figure dei profeti ha saputo trovare tipi
veramente ispirati, e la finezza del lavoro corri-
sponde perfettamente alla grandiosità del sog-
getto . Inoltre il Caroselli non ha trascurato di
servirsi delle moderne scoperte, per vestire i per-
sonaggi nella foggia propria dell' epoca . Nella
nave traversa v' è una Nascita di Gesù e una
Annunziata, opere pure del Monti . Bellissimo
in questi quadri è il giuoco di luce che nella
Nascita di Gesù sfolgora dal S . Bambino, illu-
minando tutto intorno la stupenda scena dei pa-
stori adoranti, e nell' Annunziata irradia dallo
Spirito Santo. Nella nave longitudinale sono altri
due quadri del Monti . L' Adultera ai piedi del
Redentore è una composizione stupenda in cui
la figura della donna, che, vergognosa, china il
volto a terra, fa risalto col volto maestoso del
Redentore, fissante i Farisei, e coi volti astiosi,
ipocriti di questi . La Maddalena nel convito di
Simone è il soggetto dell'altro quadro, anche que-
sto bellissimo e verissimo . Ora il Monti stesso
sta lavorando ai quattro affreschi degli arconi e
ad altri due quadri alla estremità del soffitto
della grande navata . Il soffitto, ricchissimo di
dorature, è opera dell' Anfossi ; gli stucchi sono
di Pierozzi ; le pitture della sagrestia in chiaro-
scuro ed ornate sono del Franceschetti . L'altar
maggiore è opera veramente monumentale, ric-
chissimo d' ornamenti e di marmi preziosi. Vi
si ammirano alabastri e marmi di California ,
di cui son ben pochi a Roma sì belli . Fra gli
altari delle cappelle laterali due ve ne sono già
appartenenti a Chiese demolite . Uno donato dal
principe Torlonia, proveniente da una Chiesa in
via Porta Pia, l' altro dalla Chiesa dei Cento
Preti a Ponte Sisto . Tutti gli intagli e basso ri-
lievi in legno, i trofei, lo stemma della Congrega-
zione Salesiana sono opera dell'egregio intaglia-
tore e doratore Andrea Bevilacqua . Le decorazioni
delle tre porte d'ingresso al Sacro tempio, ese-
guite in marmo, sono del Vitali e del Gelpi, ed i
grandi armadii della sagrestia, del Falloni . Le
porte sono lavoro dei giovanetti artigiani del-
l'Oratorio di S . Francesco di Sales . Della fac-
ciata non si può ammirare tutta la bellezza,
mancando ancora le quattro statue colossali che
verranno a decorarla . Vi si ammirano tre stu-
pendi mosaici della società musiva veneta e che
rappresentano San Giuseppe, S. Francesco di
Sales ed il S . Cuore di Gesù, titolare della chiesa .
A destra di chi entra, sopra un magnifico pie-
destallo vi è la statua colossale di Pio IX del
Confalonieri di Milano, statua che non cede a
nessun'altra di quelle che sono in Roma e che
rappresentano personaggi reali . Egli tiene una
carta nella sinistra e solleva la destra in atto di
benedire con uno slancio in cui l'arte ha supe-
rato la gravità della materia, come l'ha superata
nella felicissima espressione dell'angelico sorriso
che animava quel volto . Egli non pare immagine
che tace, e certo farà palpitare più d'un cuore

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di coloro a cui ricorderà quella soave ed aperta
espressione che lo rese popolare . I pizzi del ca-
mice sono eseguiti con un' arditezza e felicità
degna d'encomio, e certo questa statua verrà
annoverata fra le migliori di Roma, di quelle
che ritraggono persone reali . Pei lavori della ric-
chissima chiesa si sono già spesi , oltre a due
milioni ; ma è riuscita la più vasta e più ricca
di ornati che siasi costrutta dalle fondamenta
in questi ultimi tempi . Denari bene spesi quelli
che si danno a Dio : sono spese che non impo-
veriscono nessuno, e che anzi sono fonte e cagione
di benessere sociale .
Le feste .
Domenica 15 fu il solennissimo giorno del-
l'inaugurazione del tempio . Alle ore 7 S . Em .
il Cardinale Melchers lesse la messa della Co-
munione generale . Mons . Domenico Jacobini ,
Arc . di Tiro, Segretario di Prop . Fide cantò alle 10
la S . messa, essendo presente un Vescovo degli
Stati Uniti dell'America del nord . Alla sera disse
il discorso di circostanza l'illustre ed eloquente
oratore Mons . Omodei-Zorini, e i vespri vennero
Pontificati da Mons . Alessandro Grossi, Vescovo di
Tripoli . La vasta chiesa era fitta di popolo . Nel
tempo delle sacre funzioni, avvampò un grande
incendio in una casa attigua, ma non recò grande
disturbo ai devoti e ogni cosa potè procedere
con grande tranquillità . All' indomani alle 7 Don
Bosco celebrava la Messa all'altare di Maria SS .
Ausiliatrice .
Lunedì, martedì , mercoledì, lessero la messa
della Comunione gli Eminentissimi Cardinali Pla-
cido Schiaffino degli Olivetani, Camillo Mazzetta
della Compagnia di Gesù, ed Aloysi Mosella . La
messa Pontificale fu cantata da Mons . Francesco
Cassetta Arciv. di Amata, da Mons . Leone Sallua
Arc . di Calcedonia dei Domenicani, da Mons . Anto-
nio Maria Grasselli Arc . di Colossi dei minori con-
ventuali . Pontificarono nei Vespri Mons . Tobia
Kirby Arcivescovo di Efeso, Rettore del Colle-
gio Irlandese, Mons . Francesco Pandolfi Vescovo
di Doliche e Sua Em . il Card . Vicario, nomine
Pontificis, coll'interventodi tre Prelati, e nume-
roso clero in pianeta e tunicella . I Sacri Oratori
furono Mons . Gottardo, Mons . Andrea, e Mons .
Jacopo fratelli Scotton . Nel giorno dell'Ascensione,
detta la S . Messa alle ore 7 dal Card . Tommaso Zi-
gliara dell'Ordine dei predicatori, alle 10 ponti-
ficò l'Em .mo Cardinal Vicario nomine Pontificis
coll'assistenza di quattro Prelati ; e con una stu-
penda omelia descrisse le glorie del Sacro Cuore
di Gesti, specialmente nell'opera da D . Bosco testé
compiuta, fondata non sui calcoli umani, ma sulle
promesse della Provvidenza Divina . Alla sera dopo
i vespri solenni pontificati dall'Em .mo Cardinale
Aloysi Masella, col Te Deum e colla benedizione
del SS . Sacramento impartita dal sopradetto Em .mo
principe, si pose termine alle feste della dedica-
zione di questa chiesa, oggetto di tanto amore per
tutti coloro che desiderano la gloria di Dio, la
pace della Chiesa, la salvezza delle anime, e
l'educazione cristiana della gioventù . Non pote-
vano riuscire più maestose, più belle, più com-
moventi .
Venerdì giorno 20 si celebrò un solenne fune-
rale pei benefattori defunti di questa Chiesa . Pon-
tificò la Messa funebre Mons . Pandolfi Francesco
Vescovo di Doliche e i giovanetti cantori esegui-
rono la messa di Mons . Cagliero, Vescovo di
Magido e Vicario Apostolico nella Patagonia set-
tentrionale . Questi cantori in numero di settanta,
allievi dell'Oratorio di S . Francesco di Sales in
Torino, eseguirono le musiche classiche delle
Messe, dei Vespri, delle benedizioni e i mottetti
nel tempo del collaudo dell'Organo, delle Comu-
nioni generali, e delle Conferenze . Le Messe del
Cherubini, dell'Haydn, del Gounod furono mira-
bilmente interpretate, come pure i bellissimi
vespri del maestro Galli, scritti appositamente
per questa circostanza, il Domine dell' .Haler, il
Dixit, il Confitebor, il Beatus virdel'Horay
quello dell'Aldega, il Laudate pueri dei Cappucci,
il M agnifacat del Remondi, il Veni dulcis Iesus
col Lauda Jerusalem di Mons . Cagliero, il mot-
tetto dell' Offertorio del M° Dogliani Giuseppe ,
il magnifico inno del M° Arrigo Coelestis Urbs
Ierusalem composto per questa festa, e il Tan-
tum ergo del M° Novello .
Le Conferenze .
Avendo i Cattolici di tutto il mondo cooperato
all'edificazione della chiesa, ogni giorno alle ore
3e1/2pomeridianevifuunaconferenzasule
opere Salesiane in varie lingue . Alla Domenica
tenne la conferenza in francese Mons . Charles
Mourey auditore di Rota per la Francia ; al lunedì_
in Ispagnuolo Mons . Raimond Angel y Jara del
Chili, Cav. del S . Sepolcro ; martedì in tedesco
Mons . Leone Meurin S . J . Vescovo di Ascalona,
già Vicario Apostolico di Bombay (Indie) ; mer- ;
coledì in Inglese Mons . Fortina Delegato Apo-
stolico per l'Australia ; giovedì in Italiano Mons .
Omodei-Zorini, Missionario Apostolico . Parlare
dei pregi dei singoli oratori non è cosa facile,
poiché ciascuno distintissimo in questa parte disse
quanto la ragione, il cuore, i sacri studii ed i pro-
fani sapevano suggerire su questo argomento così
svariato . Tanto più che alcuni erano veterani
nelle missioni . La riconoscenza nostra per tutti
gli alti personaggi che si degnarono prendere
parte alla nostre feste sarà eterna al cospetto di
Dio .
Sabato 21 incominciava una missione di quattro
prediche al giorno dei tre fratelli Monsignori
Scotton da Bassano e durava fino al 29 Festa di
Pentecoste . La parola che parte dal Divin Cuore
a quella che deve salvare le umane generazioni .

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rabile . Più si odono quei cori tanto bene am-
I Cantori dell'Oratorio in Vaticano .
maestrati, più si riconosce quanto sia il merito
di chi seppe portarli a quel punto . Persone ben
Nelle ore pomeridiane del giorno 19 la Santità più competenti di chi scrive si portarono sull'or-
di Leone XIII compiacevasi con singolare degna-,
chestra a complimentare il M . Dogliani e gli
zione di ammettere all'augusta sua presenza i
settanta giovanetti cantori dell'Oratorio di San
Francesco di Sales . Avevano la consolazione di
far parte di questa udienza anche il valente fab-
bricante di organi Sig. Cav . Bernasconi, ed alcuni
altri Signori . Il Rev . D . Francesco Dalmazzo, Pro-
curatore generale dei Salesiani , aveva l' onore
insieme con altri sacerdoti appartenenti alla stessa
strinsero la mano, protestando dell'alta loro ap-
provazione , e scendendo di lassù non rifini-
vano di ripetere a diritta e a mancina che non
avevano mai udito ragazzi eseguire con tanta in-
telignza,fedicolrt,ansicuez
d' attacchi , musica fugata come quella eseguita
poc'anzi . - E così che devesi cantare, dicevano
questi ragazzi cantano, non gridano, e nelle note
Congregazione, di presentare i giovani al Santo anche più acute mantengono un vellutato che è
Padre, il quale compiacevasi, con paterna benevo- una meraviglia . Essi sono veri artisti . . . - Intanto
lenza , intrattenersi coi medesimi interrogandoli noi siamo lieti che Genova abbia potuto final-
e avendo parole d' encomio e d' incoraggiamento mente sentire che cosa si voglia quando si dice :
per ciascuno in particolare . Sua Santità, dopo educhiamo i ragazzi a cantare la musica sacra ,
averli ammessi al bacio del piede e della sacra e siamo lietissimi che l'esempio ce lo abbia for-
destra, li confortava dell'apostolica benedizione, nito quell'esemplare di ogni opera buona, man-
dichiarando di estenderla a tutti i loro parenti dato dalla divina Provvid'enza a far rifiorire in
ed amici. La bontà del Sommo Pontefice, le sue ogni sua parte lo spirito della Chiesa di Dio,
affettuose parole non si scancelleranno dai cuori che è il venerando Don Bosco . . . . Non sappiamo
di questi fortunati . Vennero a Roma per cele- quando Genova abbia gustata musica eseguita
brare le feste del Sacro Cuore di Gesù, e dell'af- con maggior effetto religioso e che abbia pro-
fetto di questo Cuore divino videro la viva im- dotto sul popolo maggiore edificazione . Noi man-
m agine nel cuore del suo Vicario .
diamo di gran cuore un vale a quei cari Sale-
siani . Essi partono oggi stesso per Roma . Rice-
vano essi nella città eterna quel premio a cui
hanno diritto, e vogliano tornare presto fra noi a
Da Torino a Roma .
farci sentire ancora una volta le loro celestiali
armonie . » Con somiglianti parole un altro egre-
D . Bosco era di ritorno in Torino la sera del gio giornale genovese l' Eco d'Italia applaudiva
20,emiagovntcrienavo
e salutava i nostri giovanetti .
nell'Oratorio di San Francesco di Sales in sul Abbiamo riportate queste lodi dei giornalisti
calar del sole del giorno 22 . Memorabile fu il cattolici per accennare brevemente con quanta
loro viaggio, sia per l'andata come pel ritorno . bontà e gentilezza il giornalismo cattolico geno-
Nell'andare a Roma si fermarono cinque giorni vese, distintissimi maestri, e si può dire ogni
in Genova, ove erano invitati a cantare sull'or- ceto di persone abbia accolti e festeggiati i figli
chestra del duomo l'8, 9, 10 maggio per le feste di Don Bosco . Genova, la superba, è pur sempre
solennissime dei terzo cinquantenario della cano- la città generosa, la città nella quale l' amor di
nizzazione di s. Caterina Fieschi-Adorno . Dei no- famiglia più che in altri luoghi è vivissimo e
stri cantori così diceva l'egregio giornale ligure rende l' anima piena di ogni più gentile senti-
Il Cittadino, N. 142 : « Piacquero specialmente mento . Fu questo certamente uno dei motivi che
le voci dei soprani e dei contralti, i quali sor- spinse la Commissione delle feste a chiamare in
presero per l'estensione delle loro voci , la loro Genova i giovanetti dell' Oratorio . Noi la rin-
intonazione, la loro dolcezza, l'esattezza delle en- graziamo a nome dei cantori per aver loro pro-
trate, l'ìmpasto e l' equilibrio delle voci, in una curato la gioia di esser testimoni dell' insigne
parola pel loro metodo di canto . Si riuscì ad pietà del popolo ligure verso la sua santa con-
udire finalmente un'esecuzione artistica in chiesa, cittadina .
e in cui la piramide musicale apparve in tutta
Rendiamo grazie al generoso signore Giuseppe
la sua pienezza dalla base al vertice . » Lo stesso Ferraris, negoziante di piano-forti, il quale co-
giornale aveva già scritto nel suo numero 130, noscendo come i nostri giovani avessero dovuto
pa.rlndoe'utimgorndeliuson
ogni giorno, fra le funzioni del mattino e quelle
« La messa fu quella del Gounod , intitolata del vespro, recarsi fino all' Ospizio di Sampier-
Messa del Sacro Cuore di Gesù . E difficile po- darena per la refezione, volle tutti accoglierli in
ter dire tutto quello che si sente nell'animo al- casa sua colle persone che li accompagnavano, ed
l' esecuzione di quella messa . Basti dire che le ivi per tre giorni consecutivi offrir loro un lauto
lagrime spuntavano sulle ciglia di molti . . . Si ri- pranzo, quale suole darsi in occasioni solenni a
petè il Graduale del M . Remondi che apparve carissimi e rispettabili amici .
sempre più bello, e il mottetto Sacerdos et Pon- Grazie sieno pur rese agli egregi e gentili
tifex del Dogliani, che se non fu fortemente ap- professori di orchestra, i quali in tutte le opere
plaudito, si fu perchè erasi in chiesa . Non si udì sacre musicali che si eseguirono, con rara mae-
mai cosa più tenera e insieme più artisticamente stria e gusto squisito del bello, seppero ispirare
composta . L'esecuzione fu ieri, come sempre, mi- la soave melodia dei loro istrumenti a quella

1.8 Page 8

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non meno soave del canto . Sovratutto nella messa
Imperiale dell'Havdn, la finezza ed il colorito del-
l' esecuzione parvero gareggiare colla maestà e
grandiosità del lavoro. Da notarsi eziandio come
con un affetto e premura direi paterna, ponessero
ogni studio perchè spiccasse la voce dei giova-
netti . Erano oltre cinquanta gli strumenti, eppure
benché distintamente tutti si udissero, erano toc-
cati con tanta delicezza che della voce degli
asnol on si perdeva una nota, e questa voce sem-
brava galleggiante sovra le onde sonore che dol-
cissime si succedevano sotto le volte del sacro
tempio . - Ci avete fatte gustare anticipatamente
le musiche del Paradiso, diceva S . Ecc . Monsi-
gnor Magnasco Arcivescovo di Genova ai giova-
netti che erano andati per congedarsi prima di
partire per Roma . Or bene ; che possiamo un
giorno udir ripetere da tutti voi i vostri canti
nella beata eternità innanzi al trono di Dio .
Da Roma a Torino .
Nel ritornare poi da Roma, nell'atto della par-
tenza, gli alunni dell'Ospizio annesso alla chiesa
del Sacro Cuore, i quali avevano ceduti i loro
materassi ai fratelli di Torino, contentandosi
di dormire sui pagliericci, si ebbero una di-
mostrazione di affetto da quelli che per pochi
giorni erano stati loro ospiti carissimi, festeg-
giati, ricolmati di ogni più delicata attenzione .
Si lessero alcuni brevi componimenti, che.
esprimevano la gioia dell' essersi conosciuti , il
dolore del doversi dividere così presto, gli au-
gurii di un buon viaggio, la speranza di rivedersi.
Fu una scena delle più belle ed ingenue che si
possano immaginare .
Si partiva da Roma col cuore pieno di una
commozione profonda, recando memorie incan-
cellabili .
Non erano però finite le sorprese . A Pisa il
Rettore del Seminario attendeva i giovani alla
stazione e li conduceva a prendere una lieta re-
fezione in mezzo ai suoi chierici che attendevano
i figli di D . Bosco con vivo desiderio . Fu letto
da un alunno del seminario un gentile sonetto, e
Monsignore Arcivescovo si degnò di recarsi al
seminario appositamente per benedire coloro che
compiacevasi di aver ospitati . I giovani ricono-
scenti, nel giorno di Maria Ausiliatrice, si ricor-
darono innanzi all' altare della Madonna di così
squisita carità :
Alle 11 e un quarto pomeridiane si giungeva
all'Ospizio salesiano della Spezia, ove accolti con
entusiasmo fraterno, refocillati e dopo breve ri-
poso ascoltata la s . Messa, essendo domenica, si
ripartiva alle 4 antim .
A Sampierdarena un'anima cortese pensò che
i giovanetti dovevano , per causa di un viaggio
così lungo aver sete e fece trovar per essi alla
stazione una provvista abbondantissima di aranci .
Regalo opportuno perchè se ne aveva veramente
bisogno .
Così ogni passo dei nostri giovani venne in-
fiorato dalla carità dei benefattori e per mezzo
di essi il Sacro Cuore di Gesù fece loro gustare
le dolcezze di una vita, accompagnata dalla pratica
di quella grande parola del Salvatore : - Ama-
tevi l'un l'altro .
Alla sera della domenica 22 maggio i figli del-
l'Oratorio di S . Francesco di Sales eransi di bel
nuovo riuniti tutti insieme, preparandosi a cele-
brare pel giorno 24 la festa di Maria SS . Au-
siliatrice .
DON BOSCO A GENOVA .
La notizia che Don Bosco, in viaggio per Roma
avrebbe assistito alla Conferenza dei Cooperatori
attirò , ieri, 21 aprile, moltissime persone nella
vasta basilica di San Siro .
Quel pubblico era composto in grandissima
maggioranza di signore desiose di vedere le sem-
bianze di quel sacerdote umile , modesto , tutto
cuore , che tanto entusiasmo seppe suscitare in
Francia, in Ispagna, in tutte le parti ove egli si
recò a predicare , a raccomandare l'opera alta-
mente morale , umanitaria , patriottica , da lui
fondata .
Quando apparve, attorniato da uno stuolo di
signori di lui ammiratori , circondato da alcuni
suoi discepoli , tutti si alzarono rispettosamente
in piedi, un lieve mormorio levossi per le vaste
navate, lo sguardo di tutti era fisso là dove il
buon vecchio s'era recato a prendere posto onde
assistere al Sermone di carità, che dovea fare
quel valente oratore sacro che è Mons . Omodei-
Zorini .
Poco dopo, verso le due e mezzo, giunse Mon-
signor Arcivescovo , il quale prese posto su di
un seggiolone distinto , stato preparato presso
quello ove già trovavasi Don Bosco .
L'incontro dei due uomini venerandi che tanto
bene operarono per la causa della verità , della
giustizia, che tanto fecero per le opere caritate-
voli, fu cosa commovente .
Dopo una breve lettura fatta da un alunno
dell'Istituto Salesiano di Sampierdarena, Monsi-
gnor Omodei salì sul pergamo per tenere l'an-
nunziata Conferenza .
Mons . Omodei ieri fu ancora più eloquente del
solito ; e si capisce, trattavasi di parlare di ar-
gomento diletto al suo cuore, così traboccante
d'affetto , di parlare cioè della carità . E parlò
come sa parlare Lui, con facondia mirabile, con
quell'impeto entusiastico, tutto fuoco, che intene-
risce, commuove, fa palpitare il cuore degli ascol-
tatori.
La stia predica riuscì in una mirabile pittura
di quello che dall'Istituto fondato da Don Bosco
venne compiuto : di quello che si sta ora operando .
E parlò con calore degli Istituti Salesiani di Sam-
pierdarena , di Torino e di Roma , dell'alta e
media Italia, ne descrisse gli immensi vantaggi

1.9 Page 9

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apportati a tante famiglie, a tanti giovani , alla La carità di D . Bosco è inesauribile . Ai pietosi
società . Disse dell'educazione religiosa e civile nostri concittadini spetta secondarlo in un'opera
che in quelli viene impartita, parlò del benefizio così santa .
grande delle officine dove si educano i giovani
ricoverati ad un'arte , ad un mestiere , afinchè
(Dal Cittadino di Genova del 22 aprile) .
crescano ottimi operai, buoni cittadini, fedeli alla
religione ed alla patria .
Tratteggiò in modo mirabile l'opera degli alunni
di Don Bosco nelle Missioni dell'America del Sud,
in mezzo a tribù selvaggie, prive di ogni civile
elemento, alle quali è sconosciuto ogni sentimento
gentile, buono, umanitario .
Disse del gran bene che alla causa della ci-
viltà cristiana arrecano quei pionieri della cat-
tolica fede, che, abbandonata la patria, i parenti,
Da Genova essendosi Don Bosco recato alla
Spezia, ivi pure nella chiesa dell' Ospizio Sale-
siano vi fu il 25 aprile la conferenza ad un nu-
mero grandissimo di Cooperatori , predicando il
Rev. D . Rua Michele . Fu questa eziandio una
vera festa di famiglia, poichè l' animo affettuoso
e la generosità degli Spezini diede prova del
vivo interesse che prende alle opere Salesiane .
gli amici, affrontano impavidi i disagi di lunghi
viaggi, la fame, la sete, i tormenti, le minaccie,
pur di riuscire al santissimo scopo prefissosi .
Quando venne a parlare del recente disastro
toccato alla nostra Liguria, mons . Omodei com-
mosse al punto che più di uno pianse . Fu una
mirabile descrizione la sua, che non poteva es-
sere di più perfetta, di piu vera .
A sentirlo pareva di trovarsi presente alle grandi
e dolorosissime catastrofi che tanto afflissero e
tanto danno arrecarono alle popolazioni della ri-
viera occidentale, dove i figli di Don Bosco hanno
fatto già moltissimo bene .
Accennando a Don Bosco, ebbe parole impron-
tate ad un affetto veramente filiale ; era la gra-
titudine e l'ammirazione che le dettava , ed ei ,
ripetendo ciò che il suo cuore gli suggeriva,
rendevasi l'eco fedele dei moltissimi, i quali ser-
bano per il venerando Apostolo della carità una
specie di culto .
L'appello rivolto all'uditorio, acciò sovvenisse
ai bisogni degli Istituti Salesiani della riviera ,
danneggiati dal terremoto , ebbe una risposta
degna della calorosa esortazione .
Nella questua, che si fece dai soci del Circolo
Beato Carlo Spinola della Gioventù Cattolica, ven-
IL TEOLOGO MARGOTTI .
Nel giorno sei di maggio, festa di s . Giovanni
Evangelista, nell'età di 62 anni, pieno ancor di
vita e di speranze , moriva in Torino uno dei
più insigni scrittori del nostro tempo , e bene-
merito nostro Cooperatore , il Teologo Giacomo
Margotti . Dire in poche parole il merito che ei
seppe acquistarsi nel difendere la Chiesa nella
persona del suo Sommo Pastore il Papa, è im-
possibile ; e poi molti altri lo fecero con miglior
forma ed autorità . Noi non possiamo però dimen-
ticare quest' uomo che amò con molto affetto il
nostro Istituto ed aiutò con tutte le sue forze il
venerato nostro Padre e Maestro D . Bosco nei
primi e difficili passi, e lo confortò con la cor-
tese sua benevolenza, venuta mai meno in ogni
tempo . Quando nel 1860 il nostro Oratorio fu
argomento delle perquisizioni, di cui si parlo a
suo tempo nel Bollettino, uno dei primi che ven-
nero a visitare D . Bosco ed a consolarlo di quelle
persecuzioni fu appunto il Teol . Margotti . E quel-
l' affezione illuminata e sincera per il nostro O-
nero raccolte, circa milletrecento lire, oltre alle ratorio e pel suo fondatore continuò sempre a
somme raccolte alle porte prima della Conferenza, mostrarci sino all' ultimo giorno . Ne abbia egli
ed a quelle recate poi allo stesso Don Bosco da
pie persone .
La funzione si chiuse con il canto del Tantum
Ergo, egregiamente eseguito dai giovanetti del-
l'Istituto di Sampierdarena . Una musica dolce ,
melodiosa, piena di fascino , che esalta e com-
muove. Dirigeva i bravi cantanti il prof . Noceti
dell' Istituto .
Finita la funzione, una vera ressa di gente si
fece attorno al venerando D . Bosco ; tutti vole-
vano avere da lui, con la benedizione, una parola
consolatrìce . Sembra una cosa incredibile, ma pure
è vera . Don Bosco impiegò quasi un'ora a recarsi
dal posto in cui trovavasi alla Sacristia, tanta e
pertanto tutta la nostra riconoscenza .
Altri dicano i meriti del Margotti per la buona
stampa di cui fu forte campione, altri lodino la
costanza e sapienza con cui combattè nel gior-
nalisrno cattolico in difesa della causa della re-
ligione , del Papa e della patria ; altri narrino
qua! pura gloria egli si acquistò per 40 anni di
lavoro utilissimo per la Chiesa e per la civile
società ; ma noi non possiamo e non dobbiamo
dimenticare che ci fu tra i principali benefattori.
Egli voleva bene a D . Bosco, alle opere sue ed
ai suoi figli . Quando poi sapeva che una sua vi-
sita poteva far piacere a D . Bosco già sofferente,
non mancava mai, anche con suo incomodo , di
tale era la ressa delle persone intorno a lui. Il
bene fatto dal suo Istituto della vicina Sampier-
darena è grandissimo .
Egli accolse oltre venti orfanelli dei paesi col-
piti dal terremoto . Tutti i giorni riceve continui
ricorsi per nuovi ricoverati .
A lui si è indirizzato persino il Governo e lo
stesso ministro Genala.
venire al nostro Oratorio e fermarsi quel tempo
che vedeva necessario o desiderato . Ed uno di
questi giorni, fu appunto il lunedì dopo Pasqua,
dell'anno corrente . Ei venne all' Oratorio, vi si
fermò assai in famigliare ed intimo colloquio con
D. Bosco , mettendo sè e le cose sue a disposi-
zione di lui, e perchè sapeva che egli partiva per
Roma a fine di assistere alla consecrazione della

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chiesa del S . Cuore, e sapeva dovere essere as-
sente per lungo tempo , volle egli pure concor-
rere di nuovo per quell'insigne monumento , di
cui si era sempre mostrato in vario modo ze-
lante promotore . Augurò a D . Bosco buon viag-
gio e felice e presto ritorno , senza sapere che
su questa terra non lo avrebbe più veduto .
Appena saputasi da noi la grave malattia del
compianto teologo, si sono tosto raccolti in chiesa
i giovanetti e Salesiani dell'Oratorio di S . Fran-
cesco di Sales e dell' Ospizio di San Giovanni
Evangelista a pregare per lui , e nel mentre
per telegramma lo si raccomandò a D . Bosco in
Roma . Poche ore prima di spirare avendo egli
saputo questo segno di nostra affezione, il buon
teologo ne provò viva consolazione e ad uno dei
nostri sacerdoti, che lo assisteva -con molti altri,
disse di ringraziare Don Bosco e tutti i suoi di
tanta carità .
Moriva alle ore 4 e 20 minuti pom ., e la sua
morte tornò a Don Bosco ed a noi tutti quale
ung.rimea calamità e trasse sugli occhi amarissime la-
tato da una croce e forato dalla lancia . Un mo-
vimento di orologeria fa camminare le sfere, che
segnano le ore e queste chiameranno le Guardie
d'Onore al loro santo ufficio suonando sopra un
timpano d' oro . Un apparecchio elettrico , d' una
certa potenza, opportunamente e con abilità posto
dietro il quadrante , l' inonderà d' una splendida
luce . « Il Divin Cuore apparirà allora veramente
come sopra un trono di fuoco e di fiamme, man-
dando raggi da ogni parte, più risplendente che
il sole e trasparente come un cristallo . La sua
piaga getterà raggi sì luminosi che tutta la chiesa
potrà esserne rischiarata . » Queste parole sono
della Beata Margherita Maria Alacoque : noi le
pigliamo ad imprestito per meglio descrivere la
novella visione, che si presenterà agli occhi delle
Guardie d'Onore ; visione, che sarà come un'im-
magine lontana e debole, ma fedele, di quella di
che la diletta del Sacro Cuore fu un giorno fa-
vorita e che raccontò colle parole suddette .
Mentre noi lo raccomandiamo alle preghiere
dei nostri Cooperatori, oltre i suffragi già fatti,
intendiamo di fare un funerale solenne secondo
le nostre forze qui nel santuario di Maria Au-
siliatrice .
LA GUARDIA D'ONORE
e il Giubileo sacerdotale del Santo Padre Leone XIII.
In occasione del Giubileo Sacerdotale del Papa
Leone XIII anche la famiglia della Guardia d'o-
nore farà splendidamente la sua parte . E giusto .
La Pia Associazione della Guardia d'Onore al
S. Cuore di Gesù è ai nostri giorni la società
religiosa più estesa di tutte : giacché conta più
milioni di associati, fra cui oltre a centomila Sa-
cerdoti , più di trecento tra Arcivescovi e Ve-
scovi , in capo ai quali risplendono i nomi glo-
riosi del Papa Pio IX di santa e cara memoria
e del Papa Leone XIII, gloriosamente regnante.
Anche in Italia è stabilita in più di settanta
Diocesi e in tutte le principali città, come Roma,
Milano, Torino, Venezia, Genova, Pisa, Lucca, Na-
poli , Palermo , ecc . e si va sviluppando ogni
giorno più per opera specialmente dell' ottima
Eco del Clero di Savona, organo della Guardia
d'Onore in Italia e di parecchi ferventi zelatori,
di questa santa Opera di riparazione e di amore .
Ed ecco il regalo speciale ed adattissimo al
suo scopo che offrirà al Papa, un magnifico Qua-
drante, che costerà parecchie migliaia di lire . Il
signor Sipoly, prete della Missione, visitatore del
Brasile , fece costrurre il primo quadrante di
questo genere e un altro missionario propose di
farne uno simile pei Papa .
E un grande Quadrante-Orario, divisa dell'Ar-
ciconfraternita, con dodici stelle , che fissano le
dodici ore, i nomi delle Gerarchie Angeliche, la
Corona di Spine, il Cuore infiammato, sormon-
I MISSIONARI! SALESIANI NEL CHILI' .
Da qualche tempo si desiderava stabilire nel
Chilì l' opera di D . Bosco . Distintissimi perso-
naggi di quell' illustre repubblica eransi recati
in Torino, facendo vive istanze per ottenere che
alcuni Salesiani fossero andati a fondare un
qualche ospizio nella loro patria . Eziandio con
ripetute lettere promettevano la loro cooperazione
personale, per sostenere le fondazioni che si sa-
rebbero fatte . Il molto Rev . P . Hesperidion Her-
rera, segretario di S . S . Ill .ma il signor Vicario
Capitolare di Conception scriveva a D . Giacomo
Costamagna : « I miei poveri figli aspettano i
Salesiani con vivo desiderio e i derelitti del ter-
ritorio Araucano domandano a gran voce i soc-
corsi spirituali . Muoiono come vivono, cioè a
dire senza sacramenti ; si sposano civilmente,
privi di ogni educazione cristiana : sono comple-
tamente abbandonati. Avrò finalmente la conso-
lazione di consegnare ai figli di D . Bosco la casa
che costruisco? Sarebbe cosa crudele che nessuno
volesse prendersi cura dei miei figliuoli . La casa
fu edificata per loro ! E perché non debbo spe-
rare che Dio abbia a concedermi questa grazia? »
D . Bosco non potè resistere a simili commo-
venti domande ed a quelle di cospicui signori di
Valparaiso e Santiago, che chiedevano altrettanto
per le loro città . Fu perciò decisa la spedizione
di Missionarii in quelle terre . Dalle lettere se-
guenti degli stessi Missionarii i Cooperatori
avranno la narrazione di questo nuovo impor-
tantissimo fatto .
Partenza dei Missionarii Salesiani pel Chili .
REV . SIG . DIRETTORE,
Poche ore ancora e poi oggi stesso alle 5 di
sera partiremo sul treno per Mendoza, ove ar-
riveremo dopo domani giorno delle ceneri alle 6

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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del mattino . Ci fermeremo poche ore per ripo-
sarci alquanto delle 36 ore di viaggio e provve-
Sacra funzione per la partenza .
derci le mule e la guida che ci dovranno condurre
al Chili, traversando le Ande, al di là delle quali,
risalito il treno, andremo giù, giù verso la Con-
CARISSIMO E VENERATISSIMO D . Bosco,
Oggetto di questa mia si è di darle una grande
cezione, meta del nostro viaggio . Ci si dice che notizia . La fondazione della prima Casa Salesiana
arriveremo dopo otto o dieci giorni di viaggio in Concezione del Chili! Oh che bella festa si è
secondo che il tempo sarà favorevole o no . Ta-
lunocisgervadnpmresab
più comodo, ma più lungo (15 giorni) e più co-
stoso (40 lire sterline per ciaschedun viaggiatore) .
Noi abbiamo fretta e molta fretta, perché Mons .
fatta qui a Buenos Aires il giorno 21 di febbraio
per la partenza di coloro che erano destinati a
piantar le tende in faccia all'Oceano Pacifico !
Fu proprio una vera riproduzione in piccola scala
di quelle magnifiche dì codesto Oratorio . Inter-
Cagliero ci telegrafa di partire immediatamente per vennero tutti i direttori di questa Ispettoria e,
arrivare colà il 1 di marzo . Dove ci divertiremo
sarà nell'attraversare le Cordigliere sul dosso di una
mula durante quattro giorni ed altrettante notti . I
dopo la refezione comune, si andò al Santuario
di Maria Ausiliatrice, che sta di fronte al nostro
Collegio, il quale si riempì di preti, chierici e
poeti ed i pittori avranno certamente occasione di giovani .
accendere il loro estro, ma la maggior parte dei
Si fece un piccolo sermone col quale si invitava
componenti la nostra carovana non siamo nè il carissimo padre D . Bosco, tanto da noi lontano,
poeti nè pittori . Basta ; vedremo e poi scriveremo .
I missionarii che partono con me sono 5 . Due
preti, due chierici ed un secolare . I preti sono
D . Scavini Spirito che viene da Paysandù e
D . Daniele Raimondo che è giunto ieri l'altro da
Patagones . Monsig . Cagliero arriverà qualche
giorno prima o dopo di noi, finita la Missione di
Malbarco . Passerà le Ande nel sito dove le passò
l'anno scorso D . Milanesio, che ora lo accom-
pagna, e in due giorni giungerà alla Concezione .
a venir in mezzo a noi per benedire i missionari
Poi si diede la benedizione col SS . Sacramento ;
indi si recitò l'itenerario, quindi la partenza . I
ragazzi accompagnarono in folla i nostri confratelli
per lo spazio di due isolati e i Sacerdoti fino alla
stazione . A Mendoza furono ospitati dai Rev .
Padri della Compagnia di Gesù e mentre scrivo
stanno montando le Ande .
Tutti i confratelli le baciano la mano e le do-
mandano con me la santa benedizione .
Io parto desideroso di compiere la volontà de' Buenos Aires Almagro, 25 febbraio 1887
miei Superiori, senonchè mi dà pena la lonta-
nanza, la gran separazione dai confratelli della Re-
pubblica Argentina . Qui il viaggio da Buenos
D . COSTAMAGNA GIAcoMo.
Aires al Chilì è pareggiato a quello di chi va in
Europa . Noi confratelli non ci rivedremo più se
non dopo varii anni . Speriamo però che un tunel
GRAVISSIMO PERICOLO
unirà le due repubbliche più meridionali del incorso da Monsignor Giovanni Cagliero .
Sud-America ; già se ne parla e si dice che una
società Inglese sia pronta a compiere questo
gigantesco lavoro in quattro anni . Allora faremo
il viaggio in tre giorni . Per adesso ci conten-
teremo di vederci per lettera, precisamente come
facciamo cogli amici di Europa .
Non ho altre notizie da darle, mi manca il
tempo ; ogni altra idea mi è fuggita di mente
per lasciare il posto a questo gran pensiero ! -
Chili !
Per finire questa pagina le dirò che il cholera
è quasi scomparso dalla Repubblica Argentina,
dopo aver portato lo sgomento in tutte le provincie
e la morte in molte, specialmente in Mendoza e
Tucuman . In queste due città si ebbero a pian-
gere varie miglìaia di vittime .
D . Fagnano reduce dalla sua esplorazione nel-
Ricevemmo la dolorosa notizia che monsignor
Giovanni Cagliero , Vescovo salesiano e Vicario
apostolico della Patagonia, nell' ultima sua mis-
sione evangelica verso il Chilì , traversando le
Cordigliere , balzò da cavallo e fu miracolo se
non venne precipitato in un orrendo precipizio .
La corrispondenza lasciava a temere che egli
avesse avuto delle rotture nella vita . Altre notizie
poi recavano che egli trovavasi sulle rive del Rio
Neuquen, senza medici e senza medicine e tra-
vagliato da gravissima febbre . Finalmente un bi-
glietto dal Chilì ci fa sapere come il carissimo
Vescovo siasi ristabilito in sanità .
In altro Bollettino daremo i particolari di que-
sto fatto .
l'Isola del Fuoco si trova a Patagones ed è
aspettato a Buenos Ayres per cercare protezione,
sussidii e personale
CONFERENZA SALESIANA IN FIRENZE .
Buenos Ayres . 21 Febbraio 1887
REV. Sig . DIRETTORE,
D . EVASIO RABAGLIATI,
Ella desidera avere notizie della nostra Con-
ferenza, ed io gliele mando . Avevamo già cele-
brato il 30 gennaio con festa speciale il nostro
dolcissimo santo, Francesco di Sales, pontificando
Mons . Vicario Generale, tanto benevolo a noi,

2.2 Page 12

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ma volendo onorarlo pure in pubblica chiesa ,
abbiamo stabilito di fare la Conferenza pei Coo-
peratori e per le Cooperatrici nella bellissima
chiesa di S . Firenze, concessaci con generosa
cortesia dai benemeriti Padri dell'Oratorio di
S . Filippo Neri . Si unì a noi in quell'occasione
la Società Operaia per ricordare la santa me-
moria di Pio IX, e combinammo la funzione per
la seconda domenica di quaresima, alle 5 pome-
ridiane, dopo celebrata in quel mattino la Messa
per i Cooperatori e fatta la Comunione per essi
dai nostri cento e trenta alunni . Nella Conferenza
si mostrò sempre più lo spirito religioso e cor-
tese del popolo fiorentino, il quale ama D . Bosco
e lo sa comprendere nella sua grandezza e bontà
e gode di sentirne parlare .
Dopo il canto di un mottetto eseguito dai no-
stri giovani alunni, io tenni un breve discorso ,
parlando delle opere di D . Bosco, e specialmente
di quella di Firenze . La folla dei Cooperatori e
delle Cooperatrici era numerosissima . Intuonato
il mottetto Sacerdos et Pontifex , comparve il
tanto benemerito e a noi carissimo Monsignor
Vescovo di S . Clemente, Velluti-Zati , il quale ,
salito in pulpito, tenne un discorso di un'ora e
mezzo, così bello, santo, ricco di nobili pensieri,
che io esclamai Monsignore aver compreso Don
Bosco nei suoi più intimi sentimenti . Ci diede
la benedizione col SS . Sacramento il nostro an-
tico benefattore ed amico can . Campolmi Giu-
stino , che così chiudeva con viva soddisfazione
la festa . Di questa potrà avere un'idea più chiara
leggendo gli appunti dell'orazione di Monsignore,
che uno dei nostri ritenne a memoria e poi mise
in carta . Glieli mando perchè meritano di essere
letti, e benchè così male riassunti, lasciano tra-
vedere il cuore e la mente dell'illustre oratore . . .
Firenze, Oratorio Salesiano . 5 aprile 1887 .
Sac . STEFaNO FERRARO .
Riassunto del discorso di S . E . Mons . Vescovo
di S . Clemente detto in Firenze nella con-
ferenza dei Cooperatori la 2a domenica di
Quaresima 1887 .
Iddio aveva promesso ad Abramo che dalla di-
scendenza del suo Isacco sarebbe nato il Salva-
tore del mondo ; ma nella sua sapienza volle
mettere a prova la fede e l'ubbidienza del suo servo
Abramo . Gli comanda adunque che salga il monte
e là sacrifichi l'unico figlio, su cui tutte posa-
vano le speranze . Abramo ascolta la voce di
Dio, e benchè umanamente parlando dovesse pa-
rergli impossibile di congiungere la promessa di
Dio col nuovo comando, nondimeno Abramo contro
la speranza sperò .
Signori! Se noi volgiamo uno sguardo alla
presente società, non vediamo che confusione e
rovina .
La forza pre vale al diritto , i forti opprimono
i deboli , ogni legge umana e divina si spezza,
ed il più freddo egoismo ovunque domina i cuori .
Chi a tal vista non freme? Chi ad una tale
società non presagisce imminente catastrofe
No , o signori , ogni speranza non è perduta ;
io spero, contro la speranza umana, spero ancora
che la società si migliori ; ed in breve vi esporrò
in che si fondino le mie speranze .
Le mie speranze, o signori , non si fondano
negli uomini, ma in Dio ; non nella forza mate-
riale, ma nella forza morale, non sopra argomenti
umani, ma celesti .
Mentre gli uomini vanno rintracciando la pace
nell'abbondanza, nella ricchezza e ne' piaceri, io
veggo un raggio divino , una luce celeste che
dovrà salvare il mondo . E qual'è, o signori? La
legge della Carità . Ecco la legge che dovrà to-
gliere dal mondo gli odii, le guerre , l'avarizia,
l'egoismo ; che veri fratelli ed eguali renderà gli
uomini, e che vera pace e salute recherà all'u-
man genere.
In tutti i secoli questa fiaccola benefica rifulse
di viva luce nella Chiesa cattolica : di modo che
da Cristo, cui piacque appellarsi la Carità, fino
ai nostri giorni, noi la vediamo questa figlia di-
vina produrre nel mondo i suoi benefici effetti.
E come diversamente, se la Chiesa stessa non
è che la carità personificata? No, essa non verrà
mai meno fra i popoli , ed a seconda del mag-
giore loro sviluppo e perfezionamento, la carità
sempre più regnerà fra gli uomini.
Non può negarsi che questa legge abbia trion-
fato in tutti i tempi . Dovunque volgo lo sguardo
sull'incivilita Europa, io veggo i figli di Dio ope-
rare l'opera della luce, mentre i figli di Satana
tutti tentano per trarre nelle tenebre dell'errore
gli incauti. Gli operai cattolici di G . C . tutto
sacrificano per la carità : ricchezze, onori, parenti
ed ogni bene quaggiù, pur di seguire questa re-
gina delle virtù .
Infatti noi li vediamo fin dai primi secoli per-
petuarsi sino a' nostri giorni, li vediamo, dico, a
tutto esporsi pel bene delle anime ; solcare mari
sconosciuti, percorrere immensi deserti, inoltrarsi
nelle vergini foreste, pur di portare agli uomini
questa dolce novella : Siam fratelli ; tutti figli .
d'un Padre, tutti coeredi d'una gloria immortale .
Alla irrompente corruzione essi oppongono una
vita immacolata, al vizio la virtù, ai dileggi l'a-
more . Questi sono gli Eroi, o signori, che de-
stano l'ammirazione d'ogni giudice imparziale.
La carità ha divulgato dovunque il bene, ed an-
che nella società presente, sebbene caduta mise-
ramente in un abisso di mali, noi vediamo
risplendere questa fiaccola celeste , e possiamo
quindi dire : ogni speranza non è perduta ; ancor
risplende la stella, il faro, che dai marosi e dalle
procelle trarrà la nave traviata al porto di salute .
L'Italia nostra ha visto sorgere anche in questi
tempi miracoli di carità, perchè dove più viva è
la fede quivi più splende questo raggio celeste .
Nel secol nostro molte opere a bene dell'umanità

2.3 Page 13

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noi abbiamo veduto compiersi . Non è mia inten-
zione di descriverle, o signori ; sol narrerò di
un'opera, alla quale, o Cooperatori Salesiani, voi
avete dedicata la vostra cooperazione, e pel cui
progresso, qui, oggi, siete tutti riuniti, voglio dire
dell'opera del venerando D . Bosco . Questo nome,
conosciuto omai per tutta Europa ed America ,
suona caro sul mio labbro, e rapito d'ammira-
zione di quanto egli potè compiere sotto lo sten-
dardo della carità ; non so che esclamare : Oh
Carità, quanto sei potente! Tu gli umili e dap-
poco in faccia al mondo trasformì in apostoli ed
eroi, tu tutto sai col tuo fuoco vivificare, tu tutto
puoi.
L'opera dí questo zelante sacerdote eccitò nei
generosi Fiorentini il desiderio d'avere pure tra
noi i figli del Sacerdote della carità, a raccogliere
tanti miseri abbandonati, che, lasciati in balia di
se stessi nell'età più tenera , perverrebbero in
breve a deturparsi ed essere di disonore o danno
alla civile Società . D . Bosco sotto il manto della
carità ha potuto radunare migliaia e migliaia di
giovani, salvarne tanti che altrimenti si sareb-
bero miseramente perduti
L'opera è stata da Dio
benedetta, perchè null'altro cerca che il bene
della classe più bisognosa, null'altro promuove
che il benessere dell'umana famiglia . Accendetevi
di santo zelo per opera sì grande , o signori.
Sì, il concetto di D . Bosco è grande!
Educare i figli del popolo! Questi disgraziati
che noi ad ogni pie' sospinto vediamo nelle no-
stre contrade, lasciati in abbandono senza freno,
che fanno inorridire colle loro bestemmie, che si
bruttano d'ogni vizio, da tutti schivati e sprezzati,
noi li vediamo, dico, da zelanti operai evangelici e
cattolici levati dalle strade, raccolti tra due mura,
dove tra il balsamo della virtù, della preghiera
e d'un'istruzione basata su principii inconcussi e
fermi, si trasformano e ci ritornano in breve
mutati e buoni cittadini ad onorare il loro paese .
i p E mentre erversi tentano con ogni arte di
guadagnare queste misere creature , per servir-
sene ai loro malvagi disegni , e farne il flagello
della società, noi vediamo per l'opposto la mano
provvidenziale dei figli di D . Bosco togliere di
mano ai nemici di Dio le loro vittime e farne
probi ed onorati cittadini .
La povera gioventù ai nostri giorni voi la
vedete che cresce nell'ignoranza d'ogni principio
religioso e che solo conosce Dio per bestem-
miarlo . Non aspirazioni a nobili fatti, ma al vizio,
all'empietà , s'avvia su d'una carriera infelice ,
che viene ben presto troncata da un revolver o
da un pugnale .
E di chi è la colpa? La colpa è dei genitori
che punto si curano della prole, che ponendo in
non cale il più sacrosanto dei doveri, qual'è la
sana educazione delle creature alle loro cure af-
fidate, le lasciano in piena balia di loro mede-
sime . La colpa è dei maestri, che insegnano pub-
blicamente le più assurde massime, i più ributtanti
errori .
La colpa è dei maggiori che invece di dare
buon esempio scandalizzano i fanciulli . Chi soc-
correrà la sventurata gioventù ? La carità Cri-
stiana, o signori ? Il sacerdote piemontese dice :
Venite, o giovani, venite a me, ed io vi aiuterò
nel Signore . Quanto è bello questo spettacolo
Povero, semplice, umile, ma ricco di carità, ei
cammina per le vie, raccoglie migliaia di povere
creature abbandonate , le nobilita , le rende vir-
tuose
... O
mondani , venite a raccontarci i mira-
coli della vostra filantropia , di questa sonora
ciancia sotto di cui voi tentate coprire il vostro
egoismo . Voi per l'odio che contro al Cristiane-
simo nutrite, alla carità avete sostituito la filan-
tropia . Questa è la voce dell'uomo, é opera ca-
duca ; quella é voce di Dio, e non morrà giam-
mai ; quanto adunque l'uomo dista da Dio,
quanto la potenza umana dalla divina, altret-
tanto si diversifica la filantropia dalla carità .
Oh! se si potesse vedere il cuore di questi, che
pure si chiamano filantropi! Quanto egoismo vi
troveremmo, quante sozzure !
Con cuore siffatto, confessatelo pure, voi non
amate che voi stessi, e pel vostro utile calpestate
i più sacri doveri dell'umanità, opprimete il po-
vero per divenir potenti, abbandonate il misero
indigente perchè nulla vi puo fruttare.
Ecco ciò che la filantropia produce : egoismo,
sozzura e superbia . Ma la carità si abbassa, si fa
umile coi piccoli, colla mansuetudine fortifica ed
avvalora, non colla forza opprime, ma colla sof-
ferenza tutto sopporta .
O Carità! A questi caratteri io riconosco in
te la primogenita di Dio, perchè tu l'uomo tras-
formi! Varie sette, o signori, sono organizzate
per rendere gli uomini eguali , e sotto questo
pretesto tutto si fanno lecito . Volete la vera
eguaglianza? Volete che una paternità dolce, mite
sottentri alla tirannia e prepotenza ? Procurate la -
carità ; e voi vedrete il ricco porgere la mano al-
l'indigente, aiutarlo e soccorrerlo : voi vedrete do-
cili alla voce del Sovrano i popoli ; vedrete i capi
dello Stato consacrarsi al bene dei sudditi, e tutti
contenti del posto sociale vivere da fratelli, coe-
redi di una patria beata . Innamoriamoci adunque
di questa virtù, che può apportare vera felicità
sulla terra . La fede, o signori, si è in questi tempi
indebolita . Troppe sorso le perverse dottrine che
pubblicamente si osano insegnare, troppi gli errori
che serpeggiano tra il popolo, troppi sono i mi-
nistri di Satana che dovunque spargono il veleno
di massime assurde . Chi riparerà la fede? Chi
le ridonerà il pristino splendore? La carità . Ope-
riamo il bene, abbracciamo tutti gli uomini come
fratelli, ed a questo operare, alla vista di opere
virtuose, la fede rinascerà nei cuori .
Tutti si gloriano degli esempi aviti de' loro
antenati, tutti si recherebbero ad onta l'essere
degeneri dei loro padri. Or bene : la nostra Fi-
renze, o signori, di cui ci gloriamo d'essere figli,

2.4 Page 14

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tra le molteplici e splendide sue glorie, può van-
tare ancor questa : d'essere stata patria di eroi
della carità . Questo tempio, in cui noi siamo, ci
rammenta S . Filippo Neri che mentre accoglieva
principi e grandi, ed a tutti era prodigo di suoi
paterni consigli, non dimenticava però i giovani,
ma con trastulli, piccole conferenze, istruzioni li
incamminava sul sentiero della virtù . Noi vediamo
la gioventù accorrergli attorno , ed egli tutto
umile aver sempre una parola di conforto, d'in-
coraggiamento pe' suoi piccoli amici. Oh ! spet-
tacolo veramente giocondo! Ecco la carità cri-
stiana !
Altri uomini alla carità consacrati può vantare
Firenze, tra i quali mi è dolce il ricordare il
fondatore della Congregazione della Dottrina cri-
stiana, Luigi Franci, che a questo nobile intento,
d'istruire cioè la povera gioventù ne' santi prin-
cipii della cristìana religione, si fe' tutto a tutti,
consecrando anche la vita pur di far conoscere
Dio e la sua legge a tante creature . Ma pur
troppo dobbiamo, o signori, con nostro rincresci-
mento asseverare che le antiche istituzioni nella
nostra Firenze languiscono . Da altri paesi or Dio
ci invia i suoi mandati che vivifichino nei cuori
l'amor di Dio e del prossimo .
Dal Piemonte a ridestar questa sacra fiamma
Don Bosco è venuto ; e voi, o Cooperatori, aiu-
tandolo in un' opera sì santa, siete certi di coope-
rare con Dio all'incremento di quest'opera che
Egli ha benedetta.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
Vi ho detto, o signori, già sul principio che,
ad onta dei mali che affliggono l'umanità, come
Abramo io pure sperava. In che riposte abbia io
queste speranze, ho esposto ; ed ho cercato di
convincervi che l'unica tavola che ci rimane di
salvezza è far rivivere in noi la carità , sicuri
che, fino a che essa riscalderà i cuori dei Cri-
stiani, la fede e le altre virtù non verranno mai
meno. E specialmente un'opera di carità io ho
raccomandata alla vostra cooperazione, cioè quella
del venerando D . Bosco.
Ora rivolgo in sul finire un saluto paterno e
di cuore a voi, o Cooperatori, per cui special-
mente fu tenuta questa pubblica Conferenza, per
voi che, ascrivendovi a questo pio consorzio,
avete promesso d'aiutare un'opera sì santa e se-
condo le proprie forze .
Per essere veri Cooperatori non basta, lo sa-
pete, il nome ; nemmeno lucrare quelle indulgenze
che il Romano Pontefice concesse ai collaboratori
di D . Bosco . No ; la carità vostra dev'essere at-
tiva, ed aiutar dovete colle preghiere, colla buona
fama ed anche coll'opera materiale il vostro pros-
simo, che sotto la cura dei Salesiani viene educato .
Prendete in oggi nuovo vigore . Partite di qui
accesi di un santo zelo, e mentre da ogni parte
i giovani vengono combattuti e sedotti , voi al
grido di carità salvateli, proteggendo i loro be-
ne.faLtocriSàlsdempri
vostri cuori, illumini le vostre intelligenze, e vi
distingua dai figli delle tenebre, dai figli della fi-
lantropia . Essa ci fa veramente fratelli , amici
veri, eguali, tutti figli di Dio, redenti da Cristo,
avendo tutti i medesimi doveri ; essa fa sempre
conoscere che la religione cattolica è divina, e
che un principio divino tutto governa, tutto so-
stiene .
Combattiamo, o fratelli, sotto questo vessillo ;
alla filantropia delle sétte opponiamo la carità
dei Cristiani, e noi allora potremo presagire alla
società un'éra novella di civiltà e di vero pro-
gresso .
Deus charitas est, et qui manet in charitate
in Deo manet .
BIBLIOGRAFIA .
Nell'anno testé docorso è stata pubblicata dalla
tipografia e libreria Salesiana in Sampierdarena
la parte prima delle opere del sac prof . Giovanni
Verdona contenente i Panegirici ; e ogni lettore
ha potuto vedere e conoscere che gli elogi ad
essi tributati dall'Em .mo Card . Alimonda sono
davvero meritati . Nè meno valgono sì fatti elogi
per le altre opere che pubblicheremo nel corrente
anno, prime delle quali daremo il Quaresimale,,
in due volumi, L . 4,50 ; L'Avvento e Prediche
diverse, pure in due volumi, L . 4,50, che for-
meranno quattro bei volumi del medesimo sesto
dei Panegirici . Chi poi, a scanso di maggiori
spese postali, volesse anticipare il prezzo di tutti
e quattro i volumi, favorisca mandare lire 8 in
vaglia postale a questa nostra Libreria Salesiana,
e di mano in mano che usciranno in luce, gli
saranno prontamente spediti .
Verranno quindi pubblicate le altre opere di
lui ; e di queste daremo pìù particolare contezza
nella copertina del quarto volume di questa se-
conda parte .
Siamo sicuri che anche al Qua resimale, al-
l'Avvento e alle Prediche diverse del prof. Ver-
dona si farà lieta accoglienza, come si fece ai
Panegirici ; e però non spendiamo parole por
raccomandarle ai cortesi lettori, i quali d'altra
parte già sanno che la pubblicazione di codeste
opere è ad esclusivo vantaggio di questo Isti-
tuto, che raccoglie più centinaia di poveri gio-
vani cui somministra il cibo materiale e morale .
E, per conseguenza, chiunque dà il nome a si
fatta pubblicazione, oltre all'acquistare opere bel-
lissime, fa altresì una carità .
Colla certa speranza di vederci corrisposti, si
porrà senz'altro mano alla stampa del primo vo-
lume del Quaresimale, che a breve intervallo
sarà seguito dal secondo .

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TORINO, S. Benigno Canav ., Lutea - LIBRERIA SALESIANA - Spezia . San Pier d'Arena, ROM .
UN RICORDO DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA
DEL CACAO CUORE .
Due fra i libri che possono esser diffusi come Ricordo della Consacrazione della Chiesa del Sacro
Cuore di Gesù crediamo che siano il Giovane Provveduto e la Figlia Cristiana . Scritti ambedue
dal Sac . Giov . Bosco, a cui venne affidata da Leone XIII la costruzione di detta Chiesa, tutti e due
spirano quella soave amabilità del Cuore di Gesú verso i suoi Eletti, quella benignità che tanto
contraddistinse S . Giovanni Evangelista e S . Francesco di Sales, i due prediletti dei S . Cuore .
Noi li raccomandiamo quindi a quanti vogliono propagare la vera divozione al Sacro Cuore di
Gesù, le sane e soavi dottrine dell'amor di Dio e del prossimo .
La Figlia Cristiana Provveduta per la
pratica dei suoi doveri negli esercizi di cristiana
pietà, per la recita dell'Uffizio della B . Vergine, dei
Vespri di tutto l'anno e dell'Uffizio dei Morti, col-
l'agg, di una scelta di Laudi Sacre pel Sac . Gio-
vanni Bosco . - Un vol. in-32° di pag. 500
(C . A . 6)
L . 0 60
- Legato in tela
» 0 80
- » » mezza pelle
» 0 80
» carta lucida e busta . . . » 1 00
» » » gelatina taglio dorato » 1 80
» tela fina con impress . a oro » 1 40
» » » » taglio dorato . . » 1 80
» » pelle
» 1 20
» » con bordino . . . . » 1 40
» » » taglio dorato . . . . » 2 00
» » » sagrì
» 3 00
» » » » flessi
. . . » 3 60
» » con fermaglio . . . » 3 80
_. » » » ed embl
» 4 60
-- » » velluto
. . . » 4 60
» » » cot . 4 angoli embl . corn. » 5 00
» » » » pl . embl . e cornice » 5 75
» » » » rip . di appar. avi embl.
cornice
. . » 6 75
» seta medaglione miniato su
vetro
. . . . » 7 50
» » » lastrina d'apparente av.
er_ihl. e cornice . . . » 7 50
- » » » in av . appar. 4 angoli
eribl. e cornice
. » 8 50
- » » » » » medaglione miniato
su vetro . . . » 8 50
- » » tartar. appor .
. . . » 8 50
- » » » » 4 ang . embl. e cornice » 8 50
- » » seta marezzata ernblr e cornice » 8 50
La Chiave del Paradiso in mano al Catto-
lico che pratica i doveri di buon cristiano pel Sac .
Giov . Bosco . Ediz . 84a . - Un vol. in-64 ° di pag.
208 (P . B . E . 3 .)
» 0 20
Leg . in mezza pelle, irnpress . a secco . . » 0 30
» » in tela
» 0 30
» » pelle
. . . . » 0 60
» » » tela fina, impress . a oro » 0 50
» » pelle fogli dorati . . . a 1 20
» veli . coi . angoli ernl,l . cornice . 3 25
» » » » » medaglione » 3 25
» » » medaglie ne e c ;rnice » 3 00
Il Giovane Provveduto per la pratica dei suoi
doveri negli esercizi di cristiana pietà, per la recita
dell'Uffizio della B . Vergine . dei Vespri di tutto l'anno
e dell'Uffizio dei Morti, coll'agg . di una scelta di
laudi sacre pel Sac . Giovanni Bosco . - Un vol.
in-320 . di pag. 520 . (C . A. 6) . (4 . 2 6) . L . 0 60
- Legato in tela
» 0 80
- » » mezza pelle
» 0 80
- » » pelle
» 1 20
- » » » con bordino . . . . » 1 40
- » » » taglio dorato . . . » 2 00
- » » »sagrì
» 3 00
- » » » » flessibile taglio rosso » 3 60
- » » » » con fermaglio . . » 3 80
- » » carta lucida
» 0 80
- » » » gelatina taglio dorato » 1 80
- » » tela uso premio . . . . »' 1 40
- » » » coniuipres . del S. Natale » 1 40
- » » » » » della Passione » 1 40
- » » » » » Coena Domini » 1 40
- » » » » » » Risurrezione » 1 40
- » » » » » » Ascensione » 1 40
» » » » » del Cuore di Gesù » 1 40
» » » » » di Maria SS . . » 1 40
La Chiave del Paradiso iu mano al Catto-
lico che pratica i doveri di 'buon cristiano . Ediz . in
carat. grande pel Sac . Giov . Bosco . - Un vol. in-32°
di pag . 500, (C . A . 13 .) (432)
L . 0 60
- Legato in tela
» 0 80
- » » carta lucida sagri . . . . » 0 80
- » » mezza pelle
» 0 80
- » » pelle
» 1 20
- » » » con bordino
. . » 1 40
- » » » taglio dorato . . . » 2 00
» » velluto cot . ernbl . e monog . » 5 00
» v » » 4 ang . embi . e monog . » 5 00

2.6 Page 16

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